ISSN 1977-0944

doi:10.3000/19770944.C_2012.066.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 66

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

55o anno
6 marzo 2012


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

I   Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

 

PARERI

 

Commissione europea

2012/C 066/01

Parere della Commissione, del 2 marzo 2012, concernente il progetto di smaltimento di rifiuti radioattivi provenienti dall'impianto di stoccaggio provvisorio di combustibile esaurito e la relativa campagna di trattamento e condizionamento del combustibile esaurito nel sito della centrale nucleare di Ignalina in Lituania

1

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2012/C 066/02

Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 107 e 108 del TFUE — Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni ( 1 )

3

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Consiglio

2012/C 066/03

Relazione semestrale sull'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (2011/II)

6

2012/C 066/04

Dodicesima relazione sullo stato di avanzamento dei lavori relativi all'attuazione della strategia dell'UE volta a combattere l'accumulazione e il traffico illeciti di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni (2011/II)

24

 

Commissione europea

2012/C 066/05

Tassi di cambio dell'euro

28

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA COMMERCIALE COMUNE

 

Commissione europea

2012/C 066/06

Avviso relativo alle misure antidumping in vigore sulle importazioni di determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio originari della Repubblica popolare cinese, a seguito delle raccomandazioni e delle decisioni adottate dall'organo di conciliazione dell'Organizzazione mondiale del commercio in data 28 luglio 2011 nella controversia CE — elementi di fissaggio (DS397)

29

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2012/C 066/07

Aiuti di Stato — Francia — Aiuto di Stato SA.23257 (12/C, ex NN 8/10, ex CP 157/07) — Accordo interprofessionale stipulato nell'ambito dell'Associazione francese per la valorizzazione dei prodotti e dei settori professionali dell'orticoltura e del paesaggio (Val'Hor) — Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ( 2 )

32

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE, eccetto per i prodotti dell'allegato I del trattato

 

(2)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

PARERI

Commissione europea

6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/1


PARERE DELLA COMMISSIONE

del 2 marzo 2012

concernente il progetto di smaltimento di rifiuti radioattivi provenienti dall'impianto di stoccaggio provvisorio di combustibile esaurito e la relativa campagna di trattamento e condizionamento del combustibile esaurito nel sito della centrale nucleare di Ignalina in Lituania

(Il testo in lingua lituana è il solo facente fede)

2012/C 66/01

La valutazione che segue è stata svolta conformemente alle disposizioni del trattato Euratom e non pregiudica eventuali valutazioni supplementari svolte ai sensi del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, né gli obblighi che derivano da detto trattato e dal diritto derivato.

Il 15 giugno 2011 la Commissione europea ha ricevuto dal governo lituano, a norma dell’articolo 37 del trattato Euratom, i dati generali relativi al progetto di smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dal deposito provvisorio di combustibile esaurito e alla relativa campagna di trattamento e condizionamento del combustibile esaurito nel sito della centrale nucleare di Ignalina, in Lituania.

Sulla base di tali dati e di ulteriori informazioni richieste dalla Commissione il 30 giugno 2011 e fornite dalle autorità lituane il 28 novembre 2011, dopo aver consultato il gruppo di esperti, la Commissione ha formulato il seguente parere:

1)

la distanza tra il sito e il punto più vicino del territorio di un altro Stato membro, nella fattispecie la Lettonia, è di 8 km. Il secondo Stato membro più vicino è la Polonia, situata a circa 250 km di distanza. La Repubblica di Bielorussia, paese confinante, è a 5 km di distanza,

2)

in condizioni operative normali gli scarichi di effluenti liquidi e gassosi non comporteranno un’esposizione rilevante sotto il profilo sanitario per la popolazione di un altro Stato membro o di un paese limitrofo,

3)

i rifiuti solidi radioattivi secondari saranno trasferiti negli appositi impianti di trattamento o smaltimento presenti sul sito di Ignalina,

4)

in caso di scarichi non programmati di residui radioattivi, a seguito di un incidente del tipo e della portata previsti nei dati generali, le dosi cui le popolazioni di altri Stati membri o di paesi limitrofi potrebbero essere esposte non sarebbero significative dal punto di vista sanitario.

In conclusione, la Commissione è del parere che la realizzazione del progetto relativo allo smaltimento di rifiuti radioattivi, sotto qualsiasi forma, proveniente dall'impianto di stoccaggio provvisorio di combustibile esaurito e la relativa campagna di trattamento e condizionamento del combustibile esaurito nel sito della centrale nucleare di Ignalina in Lituania non è tale da comportare, né in condizioni operative normali, né in caso di incidenti del tipo e dell’entità contemplati nei dati generali, una contaminazione radioattiva delle acque, del suolo o dell’aria di un altro Stato membro o di un paese limitrofo significativa sotto il profilo sanitario.

Fatto a Bruxelles, il 2 marzo 2012

Per la Commissione

Günther OETTINGER

Membro della Commissione


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/3


Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 107 e 108 del TFUE

Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni

(Testo rilevante ai fini del SEE, eccetto per i prodotti dell'allegato I del trattato)

2012/C 66/02

Data di adozione della decisione

2.2.2012

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.33175 (11/N)

Stato membro

Italia

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli (misura 222 dei programmi di sviluppo rurale)

Base giuridica

Misura 222 dei programmi di sviluppo rurale regionali 2007-2013

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Silvicoltura, tutela dell'ambiente

Forma dell'aiuto

Sovvenzione diretta

Dotazione di bilancio

Dotazione totale: 9,29 milioni EUR

Intensità

80 %

Durata

Fino al 31.12.2013

Settore economico

Silvicoltura e utilizzo di aree forestali

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Via XX Settembre 20

00187 Roma RM

ITALIA

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

7.12.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.33350 (11/N)

Stato membro

Belgio

Regione

Vlaams Gewest

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Compensatiefonds voor landbouwers met schade door ggo-vermenging boven de communautair vastgelegde etiketteringsdrempel

Base giuridica

Het (Vlaams) decreet van 3 april 2009 houdende de organisatie van co-existentie van genetisch gemodificeerde gewassen met conventionele gewassen en biologische gewassen

Het (Vlaams) decreet van 19 mei 2006 betreffende de oprichting en de werking van het Fonds voor Landbouw en Visserij

Besluit van de Vlaamse regering van 15 oktober 2010 houdende de vaststelling van algemene maatregelen voor de co-existentie van genetisch gemodificeerde gewassen met conventionele gewassen en biologische gewassen

Besluit van de Vlaamse regering van 15 oktober 2010 houdende de vaststelling van specifieke maatregelen voor de co-existentie van genetisch gemodificeerde maïsgewassen met conventionele maïsgewassen en biologische maïsgewassen

Besluit van de Vlaamse regering van 6 mei 2011 houdende de benoeming van de leden van de commissie co-existentie van conventionele, biologische en genetisch gemodificeerde gewassen

Ontwerpbesluit van de Vlaamse regering houdende de vaststelling van specifieke maatregelen voor de co-existentie van genetisch gemodificeerde aardappelgewassen met conventionele aardappelgewassen en biologische aardappelgewassen

Ontwerpbesluit van de Vlaamse regering houdende de vaststelling van specifieke maatregelen voor de co-existentie van genetisch gemodificeerde suikerbieten met conventionele suikerbieten en biologische suikerbieten

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Forma dell'aiuto

Sovvenzione diretta

Dotazione di bilancio

 

Dotazione totale: 0,85 milioni EUR

 

Dotazione annuale: 0,21 milioni EUR

Intensità

100 %

Durata

Fino al 30.6.2016

Settore economico

Produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Fonds Landbouw en Visserij

Koning Albert II-laan 35, bus 40

1030 Brussel

BELGIË

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

2.2.2012

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.33753 (11/N)

Stato membro

Spagna

Regione

Pais Vasco

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Ayudas para la mejora del bienestar de los animales en explotaciones ganaderas de vacuno de leche del País Vasco

Base giuridica

Borrador de Decreto de la Consejera de Medio Ambiente, Planificación Territorial, Agricultura y Pesca, de ayudas para la mejora del bienestar de los animales en explotaciones ganaderas de vacuno de leche

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Impegni per il benessere degli animali

Forma dell'aiuto

Sovvenzione diretta

Dotazione di bilancio

 

Dotazione totale: 3,60 milioni EUR

 

Dotazione annuale: 1,20 milioni EUR

Intensità

100 %

Durata

Fino al 31.12.2014

Settore economico

Allevamento di bovini da latte

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Gobierno Vasco — Departamento de Medio Ambiente, Planificación Territorial, Agricultura y Pesca

C/ Donostia, 1

01010 Vitoria

ESPAÑA

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Consiglio

6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/6


Relazione semestrale sull'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (2011/II)

2012/C 66/03

Introduzione

La presente relazione riguarda le attività svolte nel secondo semestre del 2011 nel contesto dell'attuazione della strategia contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (ST 15708/03) adottata dal Consiglio europeo nel dicembre 2003, alla luce della «lista aggiornata di priorità» (ST 10747/08) adottata dal Consiglio nel giugno 2008, e delle «nuove linee d'azione» (ST 17172/08), adottate dal Consiglio nel dicembre 2008.

In seguito all'istituzione del servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), a partire dal 1o gennaio 2011, l'alto rappresentante, coadiuvato dal personale di detto servizio, ha svolto la maggior parte dei compiti precedentemente esercitati dalla presidenza a rotazione del Consiglio dell'UE, e assumerà gradualmente i compiti restanti, attualmente a carico della presidenza a rotazione a sostegno del SEAE, in particolare in occasione di alcune riunioni internazionali. Dal 1o gennaio, rappresentanti dell'alto rappresentante hanno presieduto i gruppi di lavoro del Consiglio che si occupano di non proliferazione e disarmo con sede a Bruxelles ed hanno organizzato il coordinamento dell'UE in sedi internazionali in cui si trattano questioni di disarmo e di non proliferazione, cercando di fare in modo che l'UE continui a svolgere un ruolo attivo e visibile, come previsto dal trattato di Lisbona. In alcune riunioni internazioni, per mancanza di un seggio dell'UE, la presidenza a rotazione ha continuato a presentare le dichiarazioni a nome dell'UE oppure a nome dell'UE e dei suoi Stati membri.

Il principio orientativo e l'obiettivo generale dell'UE ha continuato ad essere la promozione dell'universalità dei trattati, delle convenzioni e di altri strumenti internazionali nonché la loro attuazione a livello nazionale, in conformità degli obiettivi della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. L'UE ha pertanto perseguito tali obiettivi in tutti gli eventi fondamentali del secondo semestre, segnatamente alla conferenza generale dell'AIEA in settembre, al primo comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) in ottobre, alla conferenza di revisione della Convenzione sulle armi biologiche e tossiniche (BTWC) in dicembre, nonché in varie altre sedi internazionali, riunioni annuali degli Stati parti di convenzioni, conferenze, ecc.

L'UE ha continuato a perseguire l'uso efficace e complementare di tutti gli strumenti e risorse finanziarie disponibili (bilancio PESC, strumento per la stabilità, altri strumenti) in modo da ottimizzare l'impatto delle attività dell'UE a sostegno delle organizzazioni internazionali e dei paesi terzi.

L'UE ha continuato la stretta cooperazione con i suoi partner e con altri paesi terzi volta a conseguire una convergenza globale di visioni sulla necessità di rafforzare il regime internazionale di non proliferazione. Nelle relazioni bilaterali dell'UE con tutti i pertinenti paesi sono continuate le iniziative riguardanti questioni di non proliferazione.

1.   QUESTIONI NUCLEARI

Il gruppo «Non proliferazione» (CONOP) ha preparato attivamente le riunioni del Consiglio dei governatori dell'AIEA di settembre e novembre 2011. Ha discusso e preparato la conferenza generale dell'AIEA, in particolare per quanto riguarda le linee da adottare in merito alla risoluzione sul Medio Oriente. Grazie ad iniziative delle delegazioni dell'UE, sostenute da attività dei singoli Stati membri in tutti i paesi membri dell'AIEA, l'UE ha avviato contatti fruttuosi con gli Stati arabi nell'intento di evitare che la risoluzione concernente le capacità nucleari di Israele sia presentata e sottoposta a votazione. Ha proseguito l'attuazione delle nuove linee d'azione dell'Unione europea nella lotta contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori discutendo varie azioni previste in questo ambito, ad esempio in materia di vigilanza consolare e scientifica.

1.1.   Follow-up della conferenza di revisione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP)

L'UE si è attivamente impegnata a contribuire all'attuazione del piano d'azione adottato alla conferenza di revisione del TNP nel 2010, comprese le intese raggiunte per quanto riguarda il Medio Oriente. Nel follow-up della conferenza di revisione del TNP, il 6 e 7 luglio 2011 l'UE ha organizzato con successo un seminario globale a Bruxelles, contribuendo in tal modo all'attuazione della decisione 2010/799/PESC del Consiglio, adottata il 13 dicembre 2010, che sostiene un processo di rafforzamento della fiducia che porti a creare una zona senza armi di distruzione di massa e relativi vettori in Medio Oriente.

1.2.   AIEA

L'UE ha potenziato il suo sostegno all' Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) a Vienna. L'UE resta un donatore fondamentale del fondo per la sicurezza nucleare, con oltre 30 milioni di EUR impegnati dal 2004. Sempre in merito alla sicurezza nucleare, l'UE ha contribuito con competenze tecniche ad attività di formazione e a seminari organizzati dall'AIEA a favore di paesi terzi per migliorarne le capacità nella lotta contro il traffico illecito di materiale nucleare e radioattivo di altro tipo. L'UE e l'AIEA hanno coordinato perfettamente il rispettivo sostegno a paesi terzi in questo settore attraverso il gruppo «Monitoraggio delle frontiere» tra l'altro fornendo attrezzatura per l'individuazione e impartendo formazione.

L'Unione europea si è impegnata a fornire un contributo massimo di 25 milioni di EUR alla banca LEU dell'AIEA (uranio debolmente arricchito) attraverso una decisione del Consiglio e lo strumento per la stabilità, ed un contributo di oltre 5 milioni di EUR al progetto internazionale inteso a espandere e modernizzare il laboratorio di Seibersdorf. Sono in corso i lavori relativi a tali contributi: la prima quota destinata alla banca LEU dell'AIEA (di 10 000 000 di EUR) è stata versata all'AIEA l'8 dicembre 2011 tramite lo strumento per la stabilità (per il contributo restante è prevista una decisione del Consiglio che dovrà essere approvata dal Consiglio nel 2012) e una prima quota (di 4 750 000 EUR) per il laboratorio di Seibersdorf è stata versata all'AIEA il 2 dicembre 2011 sempre tramite lo strumento per la stabilità. Nel settore delle salvaguardie nucleari, l'UE ha continuato a fornire all'AIEA un importante supporto tecnico attraverso il programma di sostegno cooperativo della Commissione europea. Il trentesimo anniversario di questo programma è stato celebrato a Vienna il 13 ottobre 2011. L'UE ha inoltre dispiegato i suoi vari strumenti per consentire un'attuazione in condizioni di sicurezza e protezione degli usi pacifici dell'energia nucleare nei paesi terzi, anche attraverso l'AIEA. In occasione dell'adozione della risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU sulla relazione dell'AIEA (New York, 1o novembre 2011) è stata rilasciata una dichiarazione a nome dell'UE e dei suoi Stati membri.

1.3.   CTBT

L'UE ha attivamente promosso la rapida entrata in vigore del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), sulla base delle pertinenti decisioni del Consiglio a sostegno dell'Organizzazione del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBTO) e svolgendo attività di sensibilizzazione nei confronti dei restanti paesi dell'allegato II, la cui ratifica è necessaria per l'entrata in vigore del trattato.

Una dichiarazione dell'UE è stata rilasciata alla riunione informale della plenaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite per segnare la celebrazione della giornata internazionale contro i test nucleari (New York, 2 settembre 2011). Una dichiarazione dell'UE sull'entrata in vigore del CTBT è stata rilasciata durante la conferenza a norma dell'articolo XIV del CTBT, di settembre 2011 (New York), e, nella medesima occasione, è stata distribuita una dichiarazione scritta dell'UE per segnare il 15o anniversario dell'apertura del CTBT alle firme. L'UE ha operato con sollecitudine per l'attuazione delle decisioni 2008/588/PESC del Consiglio, del 15 luglio 2008, e 2010/461/PESC del Consiglio, del 26 luglio 2010, ed ha avviato i lavori in merito a un eventuale sostegno addizionale ai lavori del segretariato tecnico provvisorio della CTBTO. In sede di CTBTO l'UE ha ricevuto lo status di osservatore permanente.

1.4.   Conferenza del disarmo (CD)

L'UE ha continuato a fare pressione per un rapido avvio di negoziati per un trattato sul bando di produzione di materiale fissile (FMCT). Al contempo l'UE ha dichiarato, in tutti i suoi interventi, di essere pronta a discutere tutte le altre questioni all'ordine del giorno della CD, in particolare il disarmo nucleare, la prevenzione di una corsa agli armamenti nello spazio extraatmosferico e le garanzie di sicurezza negative. Inoltre l'UE ha incrementato il suo operato costruttivo per un'espansione della conferenza del disarmo. L'UE sfrutterà ogni opportunità nel 2012 per far progredire la discussione internazionale in merito a un rapido avvio dei negoziati sull'FMCT e per prepararvisi a livello interno.

1.5.   Questioni regionali (Iran, RPDC)

L'alto rappresentante dell'UE, assieme a Cina, Francia, Germania, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, ha adottato un approccio determinato per guidare gli sforzi intesi a coinvolgere l'Iran in un processo di rafforzamento della fiducia nella natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano.

Sfortunatamente, malgrado gli sforzi ininterrotti dell'alto rappresentante, a nome del Gruppo E3+3, l'Iran non ha ancora dimostrato di essere disponibile ad impegnarsi seriamente in colloqui relativi a misure concrete di rafforzamento della fiducia. L'accelerazione dell'espansione del programma di arricchimento iraniano e le conclusioni dell'AIEA circa le attività dell'Iran connesse con la tecnologia nucleare militare hanno contribuito ad aumentare le attuali preoccupazioni. Conformemente al duplice approccio l'UE ha continuato ad aumentare la pressione sull'Iran anche rafforzando le sanzioni in vigore e elaborando ulteriori misure restrittive.

Per quanto riguarda la RPDC, l'UE ha costantemente sostenuto la ripresa del processo dei colloqui a sei. É stata ulteriormente rafforzata l'attuazione delle risoluzioni 1718 e 1874 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L'UE sta per rafforzare l'attuazione delle sue misure restrittive autonome.

2.   ARMI CHIMICHE

L'attuazione della decisione del Consiglio a sostegno dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) è stata sostenuta. Il Gruppo CODUN ha avallato una nuova decisione del Consiglio a sostegno delle attività dell'OPCW, decisione che sarà esaminata dal gruppo Relex e dal Comitato politico e di sicurezza in vista dell'adozione definitiva da parte del Consiglio. Le delegazioni all'Aia hanno lavorato per definire una posizione dell'UE sul ruolo futuro dell'organizzazione, tenendo conto dell'approssimarsi della scadenza definitiva della proroga per la distruzione di tutte le scorte di armi chimiche ancora rimanenti (29 aprile 2012). Sono state individuate quattro priorità: i) completamento della distruzione delle scorte esistenti; ii) promozione del carattere universale della convenzione sulle armi chimiche (non vi aderiscono ancora sette paesi) iii) passaggio a sforzi di non proliferazione; iv) promozione dello sviluppo delle capacità relative alla sicurezza e protezione nell'industria chimica nei paesi in via di sviluppo, in conformità con l'articolo XI, e modalità di risposta all'uso di armi chimiche, a norma dell'articolo X.

L'UE ha anche seguito da vicino la situazione il Libia dove l'OPCW ha svolto un ruolo attivo per mettere in sicurezza i restanti precursori del precedente programma libico in materia di armi chimiche (e nucleari).

3.   ARMI BIOLOGICHE

Sulla base dei lavori e delle consultazioni precedenti, l'UE ha messo a punto i preparativi in vista della settima conferenza di revisione della convenzione sulle armi biologiche e tossiniche (BTWC) (Ginevra, dicembre 2011) con l'obiettivo di sostenerne l'esito successivo e promuovere un rafforzamento della convenzione. A tal fine, dopo essersi attivamente impegnata nell'ambito del comitato preparatorio (Ginevra, aprile 2011), l'UE si è presentata alla conferenza di revisione con una posizione comune forte, definita attraverso la decisione adottata dal Consiglio il 18 luglio. Le principali priorità dell'UE sono: 1) rafforzare la fiducia nell'osservanza; 3) sostenere l'attuazione a livello nazionale; 3) promuovere l'adesione universale.

Lo svolgimento dei pertinenti progetti nel quadro dell'azione comune dell'UE (divenuta adesso decisione del Consiglio) a sostegno della BTWC è stato portato a termine positivamente in diverse regioni del mondo attraverso iniziative, seminari regionali (segnatamente nelle Filippine, in Moldova, Serbia e Perù), e visite nei paesi nell'intento di promuovere il carattere universale e l'attuazione a livello nazionale. Analogamente, è stata ininterrottamente attuata l'azione comune a sostegno delle attività dell'Organizzazione mondiale della sanità nel settore della biosicurezza e della bioprotezione nei laboratori. Il progetto pilota in Oman è giunto a conclusione positiva, celebrata con una cerimonia svoltasi a Muscat, il 24 ottobre. I principali risultati di questo progetto sono ora presi in esame dagli altri paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo.

4.   MISSILI

Le iniziative dell'UE relative alla non proliferazione missilistica incentrate sul sostegno al codice di condotta dell'Aia (ICOC) sono state intensificate. La decisione 2008/974/PESC del Consiglio, del 18 dicembre 2008, la cui attuazione è scaduta il 1o luglio 2011, ha consentito di condurre una serie di attività che hanno riguardato tre aspetti principali del codice: universalità, attuazione e, rispettivamente, potenziamento e migliore funzionamento del codice.

Inoltre, in base alle precedenti attività e proposte discusse in sede di CONOP, nel novembre 2011 il SEAE ha proposto di ampliare il campo di applicazione della prossima decisione del Consiglio allo scopo di proseguire il sostegno all'ICOC e di permettere all'UE di svolgere attività a sostegno della non proliferazione missilistica in generale. Gli sforzi volti a sostenere l'adesione all'MTCR di tutti gli Stati membri dell'UE sono proseguiti attivamente, anche nella riunione dei punti di contatto dell'MTCR svoltasi a Parigi il 6-7 dicembre 2011.

5.   ATTENUAZIONE DEL RISCHIO CBRN

L'UE ha rafforzato l'attuazione del piano d'azione CBRN (in campo chimico, biologico, radiologico e nucleare) dell'UE, adottato nel 2009, sulla base di pertinenti programmi di assistenza nell'ambito di strumenti della Comunità europea e alla luce della risoluzione del Parlamento europeo del 14 dicembre 2010 (A7-0349/2010/P7_TA(2010)0467). In questo contesto, l'UE ha dato avvio alle procedure per istituire un Centro di formazione per la sicurezza nucleare presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea, con un investimento iniziale di 2,4 milioni di EUR. Nella prospettiva di agevolare la cooperazione regionale allo scopo di rendere più forti le politiche e le capacità in tema di CBRN e sulla base dell'iniziativa «centri di eccellenza CBRN dell’UE» (CoE), avviata dall'UE nel maggio 2010, sono inoltre in fase di realizzazione programmi di formazione connessa con la sicurezza nucleare e programmi di sensibilizzazione nell'ambito dell'iniziativa CoE CBRN nel sudest asiatico.

Gli obiettivi e le finalità dell'iniziativa CoE presentano grandi affinità con quelli della risoluzione 1540 dell'UNSC. Entrambi riguardano il traffico illecito e l'uso criminale di materiali CBRN ed entrambi sono orientati esclusivamente ad attori non statali. Una differenza fondamentale, tuttavia, risiede nell'approccio adottato nelle due iniziative. Mentre la risoluzione 1540 dell'UNSC è uno strumento vincolante che obbliga gli Stati a conformarsi con le disposizioni ivi contenute per istituire ed attuare determinati standard minimi di base, l'iniziativa CoE cerca di coinvolgere gli Stati in qualità di partner su base volontaria.

Inoltre, l'iniziativa dell'UE offre un pacchetto globale per la lotta contro i rischi di tipo CBRN, indipendentemente dalla loro origine. Il rischio non si limita alla proliferazione, ma comprende anche le cause accidentali e naturali.

L'iniziativa CoE è attuata a tutt'oggi in otto regioni diverse del mondo, ossia: Europa sudorientale — Caucaso meridionale — Repubblica moldova — Ucraina; Asia sudorientale; Africa settentrionale; versante africano atlantico; Medio Oriente; Asia centrale; Africa subsahariana e paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo. Per l'inizio del 2012 i primi cinque segretariati regionali, una struttura snella istituita in ciascuna regione, saranno pienamente operativi.

6.   GRUPPI DI RIFLESSIONE

Sulla base della decisione 2010/430/PESC del Consiglio, del 26 luglio 2010, il lavoro dell'UE nell'ambito della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ha beneficiato del sostegno attivo del consorzio dell’UE per la non proliferazione, divenuto operativo nel gennaio 2011. Dopo la prima riunione consultiva (riunione di avvio) della rete europea di gruppi di riflessione indipendenti sulla non proliferazione, tenutasi il 23 e 24 maggio 2011, una prima riunione annuale intitolata «Conferenza dell'UE sulla non proliferazione e il disarmo» si svolgerà nel febbraio 2012. L'obiettivo è quello di apportare al lavoro dell'UE sulla strategia contro la proliferazione delle ADM nuovi orientamenti e contributi tramite un forum aperto di discussione che includa gruppi di riflessione e funzionari pubblici dell'UE e di paesi terzi.

7.   RISOLUZIONE 1540 DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU E CONTROLLI SULLE ESPORTAZIONI

L'UE ha intensificato il sostegno ai paesi terzi al fine di aiutarli a rispettare gli obblighi che incombono loro in virtù della risoluzione 1540 del Consiglio di sicurezza dell'ONU e a potenziare le competenze dei funzionari pubblici che intervengono nella procedura di controllo delle esportazioni, organizzando con l'Ufficio per gli affari del disarmo (UNODA) e il Comitato 1540 una serie di seminari regionali ed effettuando visite bilaterali. Una nuova decisione del Consiglio a sostegno dell'UNSCR 1540, il cui testo è in corso di messa a punto, sarà attuata con l'UNODA a sostegno del lavoro del comitato 1540. La proroga per altri 10 anni del mandato del Comitato 1540 mediante la risoluzione 1977, adottata nell'aprile 2011, contribuirà a contenere in modo duraturo il rischio di proliferazione delle armi di distruzione di massa tra gli attori non statali.

L'UE ha espresso l'impegno di lunga data a proseguire l'attuazione delle risoluzioni 1540 e 1977 firmando una dichiarazione comune con gli USA a margine della 66a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (New York, 19 ottobre 2011).

Il regime dell'UE in materia di controllo delle esportazioni dei prodotti a duplice uso è stato ulteriormente rafforzato. Sul fronte legislativo, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento (UE) n. 1232/2011 che istituisce cinque nuove autorizzazioni generali di esportazione dell'UE. L'elenco di controllo dell'UE di cui all'allegato I del regolamento (CE) n. 428/2009 è stato quasi completamente aggiornato e integra le modifiche dei regimi del 2009 e del 2010. Si prevede che l'aggiornamento entri in vigore all'inizio del 2012. Al fine di accelerare il futuro aggiornamento dell'elenco di controllo, la Commissione ha trasmesso una proposta nel novembre 2011 che prevede che le future modifiche dell'allegato I siano apportate mediante atti delegati. Nella metà del 2011, la Commissione ha avviato un riesame del sistema di controllo delle esportazioni di prodotti a duplice uso dell'UE ai sensi dell'articolo 25 del regolamento sui prodotti a duplice uso pubblicando un Libro verde. In esito alla consultazione sono pervenute oltre 100 risposte, che contribuiranno a strutturare la riforma del sistema nel 2012. Sul fronte non legislativo, la Commissione ha intrapreso una serie di attività intese a migliorare ulteriormente la cooperazione e lo scambio di esperienze pratiche in merito ai controlli delle esportazioni di prodotti a duplice uso tra i 27 Stati membri dell'UE. La Commissione ha continuato a sviluppare un sistema elettronico relativo al duplice uso che agevola lo scambio di informazioni sui controlli delle esportazioni tra gli Stati membri. Fra le altre attività svolte figurano l'organizzazione di visite tra pari, la preparazione della conferenza del 2011 per gli esportatori di prodotti a duplice uso e i lavori di elaborazione di un programma di formazione dell'UE in materia di controlli delle esportazioni.

8.   SPAZIO

Sulla scorta delle conclusioni del Consiglio, del 27 settembre 2010, sul progetto riveduto di codice di condotta per le attività nello spazio extraatmosferico, l'UE ha consultato una serie di paesi, già impegnati o non ancora impegnati nelle attività spaziali, al fine di discutere la proposta e raccogliere le loro opinioni. I negoziati si terranno ora ad un altro livello, in quanto la prima riunione multilaterale di esperti promossa dall'UE per discutere il progetto di codice avrà luogo nella prima metà del 2012, e saranno aperti alla partecipazione di tutti gli Stati. La riunione consentirà di preparare successivamente la conferenza diplomatica ad hoc, nella quale il codice sarà aperto alla firma.

9.   CLAUSOLE ADM

L'UE, conformemente alla sua strategia sulle ADM, ha continuato ad integrare la non proliferazione delle ADM nelle relazioni contrattuali con i paesi terzi.

Durante il secondo semestre del 2011 si sono compiuti ulteriori progressi nei negoziati sulle clausole ADM nel quadro di pertinenti accordi tra l'UE e paesi terzi, in particolare con MERCOSUR, Azerbaigian, Malaysia e Singapore.

10.   CONSESSI MULTILATERALI

—   G8

L'UE ha contribuito attivamente alle riunioni dei direttori per la non proliferazione e il disarmo nell'ambito del G8 e ha presentato, in particolare, i risultati del seminario dell'UE sulla zona senza armi di distruzione di massa in Medio Oriente (Bruxelles, 6 e 7 luglio).

Il partenariato globale, a nove anni dalla sua creazione nel 2002, si è esteso oltre l'ambito del G8 diventando una piattaforma di coordinamento e cooperazione con 15 partner supplementari. Al vertice di Deauville nel maggio 2011 i leader hanno convenuto di rafforzare ancora la sicurezza biologica, l'attuazione della risoluzione 1540 e la sicurezza nucleare. Gli Stati Uniti, che presiederanno il G8 nel 2012, hanno annunciato, nell'ultimo incontro del partenariato globale sotto la presidenza francese del G8, che migliore coordinamento, finanziamenti adeguati e sana gestione di progetti più piccoli (rispetto all'approccio della Russia) costituiranno una priorità. Si discuteranno il coinvolgimento di (altre) organizzazioni regionali e il rafforzamento della titolarità regionale. I centri di eccellenza dell'UE sono stati presentati come una metodologia interessante di cui il G8 potrebbe avvalersi per facilitare lo scambio di informazioni su scala regionale ed evitare possibilmente duplicazioni fra i donatori.

—   Forum regionale dell'ASEAN

L'UE ha intensificato la sua partecipazione alle attività del forum regionale dell'ASEAN (ARF). Sotto la guida degli Stati Uniti, i ministri dell'ARF hanno elaborato e presentato, nel luglio 2011, il progetto di piano di lavoro sulla non proliferazione e il disarmo, in previsione della sua approvazione.

Tale approvazione è stata rinviata in quanto, nella riunione del gruppo di supporto intersessionale dell'ARF sulle misure miranti a rafforzare la fiducia e la diplomazia preventiva, tenutasi in Cambogia l'8 e il 9 dicembre, alcuni partecipanti hanno chiesto che fosse concesso più tempo per procedere a consultazioni sul progetto di piano di lavoro. L'UE si è detta favorevole all'adozione del documento in tempi brevi e ha fornito informazioni sull'iniziativa «centri di eccellenza CBRN» ponendo l'accento sull'Asia sudorientale. Le Filippine, la Repubblica di Corea e l'Australia copresiederanno la quarta riunione intersessionale sulla non proliferazione e il disarmo nel marzo 2012. Il progetto di piano di lavoro sarà sottoposto successivamente agli alti funzionari dell'ARF per la messa a punto del testo nella prossima riunione del maggio 2012.

11.   RIUNIONI DI DIALOGO POLITICO

Sono state organizzate riunioni di dialogo politico sulla non proliferazione e il disarmo con il Canada (New York, 6 ottobre), l'Ucraina (New York, 5 ottobre) e gli Stati Uniti (12 dicembre). Si sono tenute consultazioni informali sulla non proliferazione e il disarmo con il Giappone (Bruxelles, 8 luglio) e il Sudafrica (Vienna, 16 novembre).


ALLEGATO 1

ANNEX TO THE SIX-MONTHLY WMD PROGRESS REPORT

Overview of EU Council, Joint Actions and Council decisions in the framework of the EU Strategy against Proliferation of Weapons of Mass Destruction

Title

Objective and implementing entity

Budget and duration

Council Decision 2010/585/CFSP of 27 September 2010 on support for IAEA activities in the areas of nuclear security and verification and in the framework of the implementation of the EU Strategy against Proliferation of Weapons of Mass Destruction

The objectives are:

strengthening national legislative and regulatory infrastructures for the implementation of relevant international instruments in the areas of nuclear security and verification, including comprehensive safeguards agreements and the Additional Protocol,

assisting States in strengthening the security and control of nuclear and other radioactive materials,

strengthening States' capabilities for detection and response to illicit trafficking in nuclear and other radioactive materials.

Implementing entity: The International Atomic Energy Agency (IAEA)

Budget: EUR 9 966 000

Official Journal: L 302, 1.10.2010

Estimated duration of the action: 24 months

Council Decision 2010/430/CFSP of 26 July 2010 establishing a European network of independent non-proliferation think tanks in support of the implementation of the EU Strategy against Proliferation of Weapons of Mass Destruction

The objective of this network of independent non-proliferation think tanks is to encourage political and security-related dialogue and the long-term discussion of measures to combat the proliferation of weapons of mass destruction (WMD) and their delivery systems within civil societies, and more particularly among experts, researchers and academics. It will constitute a useful stepping stone for non-proliferation action by the Union and the international community.

The Union wishes to support this network as follows:

through organising a kick-off meeting and an annual conference with a view to submitting a report and/or recommendations to the representative of the High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy (HR),

through creating an Internet platform to facilitate contacts and foster research dialogue among the network of non-proliferation think tanks.

Implementing entity: EU Non-Proliferation Consortium

Budget: EUR 2 182 000

Official Journal: L 205, 4.8.2010

Estimated duration of the action: 36 months

Council Decision 2010/461/CFSP of 26 July 2010 on support for activities of the Preparatory Commission of the Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organisation (CTBTO) in order to strengthen its monitoring and verification capabilities and in the framework of the implementation of the EU Strategy against Proliferation of Weapons of Mass Destruction

The Union will support four projects, the objectives of which are the following:

(a)

to improve the operation and sustainability of the auxiliary seismic stations network of the CTBT’s International Monitoring System;

(b)

to improve the CTBT verification system through strengthened cooperation with the scientific community;

(c)

to provide technical assistance to States Signatories in Africa and in the Latin American and Caribbean Region so as to enable them to fully participate in and contribute to the implementation of the CTBT verification system;

(d)

to develop an OSI noble gas capable detection system.

Implementing entity: The Preparatory Commission of the CTBTO

Budget: EUR 5 280 000

Official Journal: L 219, 20.8.2010

Estimated duration of the action: 18 months

Council Decision 2009/569/CFSP of 27 July 2009 — OPCW

The objective is to support the universalisation of the Chemical Weapons Convention (CWC), and in particular to promote the ratification/accession to the CWC by States not Parties (signatory States as well as non-signatory States) and to support the full implementation of the CWC by the States Parties. Objectives are:

to enhance the capacities of States Parties in fulfilling their obligations under the Convention, and

to promote universality,

Implementing entity: The Organisation for the Prohibition of the Chemical Weapons

Budget: EUR 2 110 000

Official Journal: L 197, 29.7.2009

Estimated duration of the action: 18 months

Council Decision 2008/974/CFSP of 18 December 2008 in support of HCoC

The EU supports three aspects of the Code as follows:

universality of the Code,

implementation of the Code,

enhancement and improved functioning of the Code.

Implementing entity: Fondation pour le Recherche Stratégique

Budget: EUR 1 015 000

Official Journal: L 345, 23.12.2008

Estimated duration of the action: 24 months

Council Joint Action 2008/588/CFSP of 10 November 2008 in support of BTWC

The overall objective is:

to support the universalisation of the BTWC,

to enhance the implementation of the BTWC, including the submission of CBM declarations, and

to support the best use of the Inter-Sessional Process 2007-2010 for the preparation of the 2011 Review Conference.

Implementing entity: United Nations Office for Disarmament Affairs (UNODA) — Geneva

Budget: EUR 1 400 000

Official Journal: L 302, 13.11.2008

Estimated duration of the action: 24 months

Council Joint Action 2008/588/CFSP of 15 July 2008 in support of CTBTO

The EU supports the development of capacity of the Preparatory Commission of the CTBTO in the area of verification by:

noble gas monitoring: radio-xenon measurements and data analysis,

integrating States Signatories in Africa to fully participate in and contribute to the implementation of the CTBTO monitoring and verification system,

Implementing entity: The CTBTO Preparatory Commission

Budget: EUR 2 316 000

Official Journal: L 189, 17.7.2008

Estimated duration of the action: 18 months

Council Joint Action 2008/368/CFSP of 14 May 2008 in support of the implementation of UNSCR 1540

The projects in support of the implementation of UNSCR 1540 will take the form of six workshops aiming at enhancing the capacity of officials responsible for managing the export control process in six subregions (Africa, Central America, Mercosur, the Middle East and Gulf Regions, Pacific Islands and South-East Asia), so that they can at a practical level undertake implementation efforts of UNSCR 1540. The proposed workshops will be specifically tailored for border, customs and regulatory officials and will comprise the main elements of an export control process including applicable laws (including national and international legal aspects), regulatory controls (including licensing provisions, end-user verification and awareness-raising programmes) and enforcement (including commodity identification, risk-assessment and detection methods).

Implementing entity: United Nations Office for Disarmament Affairs (UNODA)

Budget: EUR 475 000

Official Journal: L 127, 15.5.2008

Estimated duration of the action: 24 months

Council Joint Action 2008/314/CFSP of 14 April 2008 on support for IAEA activities in the areas of nuclear security and verification — IAEA IV

The objectives are:

strengthening national legislative and regulatory infrastructures for the implementation of relevant international instruments in the areas of nuclear security and verification, including comprehensive safeguards agreements and the Additional Protocol,

assisting States in strengthening the security and control of nuclear and other radioactive materials,

strengthening States' capabilities for detection and response to illicit trafficking in nuclear and other radioactive materials.

Implementing entity: The International Atomic Energy Agency (IAEA)

Budget: EUR 7 703 000

Official Journal: L 107, 17.4.2008

Estimated duration of the action: 24 months

Council Joint Action 2008/307/CFSP of 14 April 2008 in support of the World Health Organisation activities in the area of laboratory bio-safety and bio-security

The overall objective is to support the implementation of the BTWC, in particular those aspects that relate to the safety and security of microbial or other biological agents and toxins in laboratories and other facilities, including during transportation as appropriate, in order to prevent unauthorised access to and removal of such agents and toxins.

Promotion of bio-risk reduction management through regional and national outreach

Strengthening the security and laboratory management practices against biological risks

Implementing entity: The World Health Organisation

Budget: EUR 2 105 000

Official Journal: L 106, 16.4.2008

Estimated duration of the action: 24 months

Council Joint Action 2007/753/CFSP of 19 November 2007 in support of IAEA monitoring and verification activities in the DPRK

Objective:

to contribute to the implementation of monitoring and verification activities in the DPRK, in accordance with the Initial Actions of 13 February 2007, as agreed in the framework of the six-party-talks.

Implementing entity: The International Atomic Energy Agency (IAEA Department of Safeguards)

Budget: EUR 1 780 000

Official Journal: L 304, 22.11.2007

Estimated duration of the action: 18 months

Council Joint Action 2007/468/CFSP of 28 June 2007 — CTBTO II

The objective is to support the early entry into force of the Treaty, and need to the rapid buildup of the Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty (CTBT) verification regime via:

improvement of the knowledge of Provisional Technical Secretariat noble gas measurements,

support to on-site inspection via the support for the Preparations for the Integrated Field Exercise 2008.

Implementing entity: The CTBTO Preparatory Commission

Budget: EUR 1 670 000

Official Journal: L 176, 6.7.2007

Estimated duration of the action: 15 months

Council Joint Action 2007/185/CFSP of 19 March 2007 — OPCW

The objective is to support the universalisation of the Chemical Weapons Convention (CWC), and in particular to promote the ratification/accession to the CWC by States not Parties (signatory States as well as non-signatory States) and to support the full implementation of the CWC by the States Parties:

promotion of universality of the CWC,

support for full implementation of the CWC by States Parties,

international cooperation in the field of chemical activities, as accompanying measures to the implementation of the CWC,

support for the creation of a collaborative framework among the chemical industry, OPCW and national authorities in the context of the 10th anniversary of the OPCW.

Implementing entity: The Organisation for the Prohibition of the Chemical Weapons

Budget: EUR 1 700 000

Official Journal: L 85, 27.3.2007

Estimated duration of the action: 18 months

Council Joint Action 2007/178/CFSP of 19 March 2007 — Russian Federation IV

The objective is to assist the Russian Federation in destroying some of its chemical weapons, towards fulfillment of Russia’s obligations under the Convention on the Prohibition of the Development, Production, Stockpiling and use of Chemical Weapons and on their Destruction.

This Joint Action supported the completion of the electricity supply infrastructure at Shchuch’ye chemical weapon destruction facility, in order to provide a reliable power supply for the operation of the chemical weapon destruction facility.

Implementing entity: The Ministry of Defence of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland

Budget: EUR 3 145 000

Official Journal: L 81, 22.3.2007

Estimated duration of the action: 18 months

Council Joint Action 2006/418/CFSP of 12 June 2006 — IAEA III

The objective is to strengthen nuclear security in selected countries which have received EU assistance such as:

legislative and regulatory assistance,

strengthening the security and control of nuclear and other radioactive materials,

strengthening of States' capabilities for detection and response to illicit trafficking.

Implementing entity: The International Atomic Energy Agency

Budget: EUR 6 995 000

Official Journal: L 165, 17.6.2006

Estimated duration: the action expired on 12.9.2007

Council Joint Action 2006/419/CFSP of 12 June 2006 — UNSCR 1540

The action aimed at addressing three aspects of the implementation:

awareness-raising of requirements and obligations under the Resolution,

contributing to strengthening national capacities in three target regions (Africa, Latin America and Caribbean, Asia-Pacific) in drafting national reports on the implementation of UNSC Resolution 1540 (2004), and

sharing experience from the adoption of national measures required for the implementation of the Resolution.

Implementing entity: United Nations Office for Disarmament Affairs (UNODA — formerly the Department for Disarmament Affairs)

Budget: EUR 195 000

Official Journal: L 165, 17.6.2006

Estimated duration: the action expired on 12.6.2008

Council Joint Action 2006/243/CFSP of 20 March 2006 — CTBTO I

The objective is to improve the capacity of CTBT Signatory States to fulfil their verification responsibilities under the CTBT and to enable them to fully benefit from participation in the Treaty regime by a computer-based training/self-study.

Implementing entity: The CTBTO Preparatory Commission

Budget: EUR 1 133 000

Official Journal: L 88, 25.3.2006

Estimated duration of the action: 15 months

Council Joint Action 2006/184/CFSP of 27 February 2006 — BTWC

Overall objective: to support the universalisation of the BTWC and, in particular, to promote the accession to the BTWC by States not Party (signatory States as well as non-signatory States) and to support the implementation of the BTWC by the States Parties.

Promotion of the universality of the BTWC

Support for implementation of the BTWC by the States Parties

Implementing entity: The Graduate Institute of International Studies, Geneva

Budget: EUR 867 000

Official Journal: L 65, 7.3.2006

Estimated duration of the action: 18 months

Council Joint Action 2005/913/CFSP of 12 December 2005 — OPCW II

The objective is to support the universalisation of the CWC and in particular to promote the accession to the CWC by States not Party (signatory States as well as non-signatory States) and to support the implementation of the CWC by the States Parties.

Promotion of universality of the CWC

Support for implementation of the CWC by the States Parties

International cooperation in the field of chemical activities

Implementing entity: The Organisation for the Prohibition of the Chemical Weapons

Budget: EUR 1 697 000

Official Journal: L 331, 17.12.2005

Estimated duration of the action: 12 months

Council Joint Action 2005/574/CFSP of 18 July 2005 — IAEA II

The objective is to strengthen nuclear security in selected countries which have received EU assistance such as:

strengthening the physical protection of nuclear materials and other radioactive materials in use, storage and transport and of nuclear facilities,

strengthening of security of radioactive materials in non-nuclear applications,

strengthening of States’ capabilities for detection and response to illicit trafficking,

legislative assistance for the implementation of states’ obligations under IAEA Safeguards Agreements and Additional Protocols.

Implementing entity: The International Atomic Energy Agency

Budget: EUR 3 914 000

Official Journal: L 193, 23.7.2005

Estimated duration of the action: 15 months

Council Joint Action 2004/797/CFSP of 22 November 2004 — OPCW I

The objective is to support the universalisation of the CWC and in particular to promote the accession to the CWC by States not Party (signatory States as well as non-signatory States) and to support the implementation of the CWC by the States Parties.

Promotion of universality of the CWC

Support for implementation of the CWC by the States Parties

International cooperation in the field of chemical activities

Implementing entity: The Organisation for the Prohibition of the Chemical Weapons

Budget: EUR 1 841 000

Official Journal: L 349, 25.11.2004

Estimated duration of the action: 12 months

Council Joint Action 2004/796/CFSP of 22 November 2004 — Russian Federation III

The objective is to contribute to reinforcing the physical protection of nuclear sites in Russia, so as to reduce the risk of theft of nuclear fissile material and of sabotage by improving the physical protection for fissile materials at the Bochvar Institute in Moscow (VNIINM) of the Russian Federal Agency for Atomic Energy FAAE (formerly MINATOM).

Implementing entity: The Federal Republic of Germany

Budget: EUR 7 730 000

Official Journal: L 349, 25.11.2004

Estimated duration of the action: 36 months

Council Joint Action 2004/495/CFSP of 17 May 2004 — IAEA I

The objective is to strengthen nuclear security in selected countries which have received EU assistance such as:

strengthening the physical protection of nuclear materials and other radioactive materials in use, storage and transport and of nuclear facilities,

strengthening of security of radioactive materials in non-nuclear applications,

strengthening of States' capabilities for detection and response to illicit trafficking.

Implementing entity: The International Atomic Energy Agency

Budget: EUR 3 329 000

Official Journal: L 182, 19.5.2004

Estimated duration of the action: 15 months

Council Joint Action 2003/472/CFSP of 24 June 2003 — Russian Federation II

This Joint Action aims at financing a unit of experts under the cooperation programme for non-proliferation and disarmament in the Russian Federation.

Budget: EUR 680 000

Official Journal: L 157, 26.6.2003

Duration: shall expire on the date of expiry of European Union Common Strategy 1999/414/CFSP on Russia

Council Joint Action 1999/878/CFSP of 17 December 1999 — Russian Federation I

The project contributed to:

a chemical weapons pilot destruction plant situated in Gorny, Saratov region, Russia,

a set studies and experimental studies on plutonium transport, storage and disposition.

Budget: EUR 8 900 000

Official Journal: L 331, 23.12.1999

Duration: shall expire on the date of expiry of the European Union Common Strategy 1999/414/CFSP on Russia


ALLEGATO 2

ANNEX TO THE SIX-MONTHLY WMD PROGRESS REPORT

Overview of instrument for stability, priority 1

‘Risk mitigation and preparedness relating to chemical, biological, radiological and nuclear materials or agents’

Project identification

Title

Objective

Contractor

Amount

Execution period

n.a.

Retraining former weapon scientists and engineers through support for International Science and Technology Centre (ISTC, Moscow) and Science and Technology Centre (STCU, Kiev)

The main objective of the centres is to redirect scientists/engineers' talents to civilian and peaceful activities through science and technological cooperation.

ISTC/STCU

 

TACIS

EUR 235 million

1997-2006

 

IFS

EUR 15 million

2007

EUR 8 million

2008

EUR 7,5 million

2009

EUR 5,0 million

2010

EUR 4,5 million

2011


AAP 2007 (Excluding funding for ISTC/STCU)

Project identification

Title

Objective

Contractor

Amount

Execution period

IFS/2008/145-156

Combating illicit trafficking of nuclear and radioactive materials in FSU countries (Russian Federation, Ukraine, Armenia, Moldova, Georgia, Azerbaijan and Belarus)

The purpose of the action is to supply equipment for detection of NRM at border check points as it was identified in the previous phase of the activity financed by TACIS Nuclear Safety programme, contributing thus to reduce nuclear and radiation terrorism threat.

JRC

EUR 5 million

11.7.2008-12.4.2013

IFS/2008/145-130

Assistance in export control of dual-use goods

The specific objective is to support the development of the legal framework and institutional capacities for the establishment and enforcement of effective export controls on dual-use items, including measures for regional cooperation with a view of contributing to the fight against the proliferation of WMD and related materials, equipment and technologies.

BAFA (D)

~ EUR 5 million

19.3.2008-31.12.2010

IFS/2008/145-132

Knowledge management system on CBRN trafficking

The overall objective of the activity is to improve capabilities of participating States, neighbouring countries of the EU in South-East Europe and possibly Caucasus, to combat the illicit trafficking and criminal use of CBRN materials (preparation phase to ‘EU CBRN Centres of Excellence’).

UNICRI

EUR 1 million

31.1.2008-1.8.2010


AAP 2008 (Excluding funding for ISTC/STCU)

Project identification

Title

Objective

Contractor

Amount

Execution period

IFS/2009/200-523

Knowledge management system on CBRN trafficking in North Africa and selected countries in the Middle East

The aim of the project would be to develop a durable cooperation legacy in the area of trafficking of CBRN materials (preparation phase to ‘EU CBRN Centres of Excellence’).

UNICRI

EUR 1 million

16.3.2009-15.7.2011

IFS/2009/217-540

Strengthening bio-safety and bio-security capabilities in Central Asian countries

The project will address shortcomings in the safety/security practices of key biological facilities in selected countries of Central Asia. The main objectives of the project are to raise the skills of the personnel working at facilities (laboratories) handling dangerous biological agents or supervising those facilities, and to provide additional equipment, as needed, to ensure an adequate level of bio-safety and security.

ISTC

EUR 6,8 million

21.9.2009-21.9.2014

IFS/2009/219-636

Combating illicit trafficking of nuclear and radioactive materials in selected FSU and Mediterranean Basin countries and preparation of border management activities in the ASEAN region

The overall objective of this project is to reduce the threat of nuclear and radiation terrorism. For this purpose the assistance will be provided to the partner countries in the improvement of the technical and organisational measures for detection of nuclear and radioactive materials (NRM) illicit trafficking.

JRC

EUR 6,7 million

2.12.2009-1.12.2014

IFS/2009/216-327

Awareness raising of exporters export Control of dual-use goods

The overall objective of the project is to enhance the effectiveness of export control of dual use items in the Russian Federation, with a view to contribute to the fight against the proliferation of WMD. The specific objectives will be achieved through information exchange with EU exporters, support industry and researchers for awareness raising, organisation of seminars for exporters in the regions of the Russian Federation.

Russian independent non-profit organisation for professional advancement ‘Export Control Training Center’

EUR 1 million

1.9.2009-1.3.2011


AAP 2009 (Excluding funding for ISTC/STCU)

Project identification

Title

Objective

Contractor

Amount

Execution period

IFS/2010/239-471 (UNICRI main) — IFS/2010/239-481 (JRC main) — IFS/2010/253-483 and IFS/2010/253-485 (pilot projects JRC and Univ. Milan)/IFS/2010/250-984 (UNICRI establishment of 2 Secretariats)

CBRN Centre of Excellence — First phase

To set up a mechanism contributing to strengthen the long-term national and regional capabilities of responsible authorities and to develop a durable cooperation legacy in the fight against the CBRN threat.

UNICRI/JRC main contracts/2 pilot projects in South-East Asia/first stup (2 Secretariats in Caucasus and South-East Asia)

EUR 5 million

May 2010-May 2012

IFS/2010/235-364

Border monitoring activities in the Republic of Georgia, Central Asia and Afghanistan

To enhance the detection of radioactive and nuclear materials at identified borders crossing and/or nodal points in the Republic of Georgia, at southern borders of selected Central Asian countries with Afghanistan and at the airport of Kabul.

JRC

EUR 4 million

4.5.2010-4.5.2013

IFS/2010/238-194

EpiSouth: a network for the control of health and security threats and other bio-security risks in the Mediterranean Region and South-East Europe

To increase through capacity building the bio-security in the Mediterranean region and South-East Europe (10 EU + 17 non-EU countries).

Istituto Superiore di Sanità, Rome (Italy)

EUR 3 million

15.10.2010-15.4.2013

IFS/2010/247-264 (service)

IFS/2010/248-064 + IFS/2010/258-635 (supply)

Redirection of former Iraqi WMD scientists through capacity building for decommissioning of nuclear facilities, including site and radioactive waste management

To assist Iraq with redirection of scientists and engineers possessing WMD-related skills and dual-use knowledge through their engagement in a comprehensive decommissioning, dismantling and decontamination of nuclear facilities.

UNIVERSITA DEGLI STUDI DELL'INSUBRIA (service) — CANBERRA + NNL (supplies)

EUR 2,5 million

(1,5 million for service + 1,5 million for supplies)

August 2010-August 2013

IFS/2010/253-484

Knowledge management system on CBRN risk mitigation — Evolving towards CoE ‘Mediterranean Basin’

To integrate the existing knowledge management systems, namely for South-East Europe and for North Africa, and to prepare the evolution towards a Centre of Excellence in the Mediterranean Basin dealing with CBRN risk mitigation (preparation phase to ‘EU CBRN Centres of Excellence’).

UNICRI

EUR 0,5 million

25.11.2010-30.4.2012

IFS/2010/254-942

Bio-safety and bio-security improvement at the Ukrainian anti-plague station (UAPS) in Simferopol

To contribute to full implementation of the BTWC (Biological and Toxin Weapons Convention) in Ukraine, which includes the prevention of illicit access to pathogens by terrorists and other criminals.

STCU

EUR 4 million

22.11.2010-21.8.2014

IFS/2010/256-885

Assistance in export control of dual-use goods

Continuation of the on-going activities in this field in the already covered countries, with possible extension to other regions/countries.

BAFA (D)

EUR 5 million

21.12.2010-1.7.2013


AAP 2010 (Excluding funding for ISTC/STCU)

Project identification

Title

Objective

Contractor

Amount

Execution period

IFS/2011/263-555 (set-up)

IFS/2011/273-506 (actions)

CBRN Centres of Excellence — Second phase

Set-up of three to four new Centres in the Middle East and, possibly, Gulf region, Mediterranean Basin, Central Asia and Southern Africa and extension of the projects in South-East Asia and in Ukraine/South Caucasus and implementation of thematic projects in all project areas of priority 1.

UNICRI

EUR 4,5 million

EUR 16,3 million

23.8.2011-28.2.2013

IFS/2011/273-571

Enhancing the capability of the IAEA Safeguards Analytical Service (ECAS) — EU contribution to the new Nuclear Material Laboratory (NML)

To ensure that the IAEA has a strong independent analytical capability for safeguards in the decades to come by means of expansion and modernisation of the IAEA Safeguards Analytical Services.

IAEA

EUR 5 million

30.11.2011-30.11.2015

IFS/2011/272-372 (service) and IFS/2011/272-424 (supplies)

Establishment of mobile laboratories for pathogens up to risk group 4 in combination with CBRN capacity building in sub-Saharan Africa

Implementation of two units of mobile labs to be used to perform diagnosis of up to group 4 infectious agents in sub-Saharan Africa and one ‘stand-by’ unit based in EU for training purposes and to be deployed in other countries outside EU where these agents are endemic or outbreaks occur.

BERNHARD-NOCHT-INSTITUT FUR TROPENMEDIZIN (service) — supply under evaluation

EUR 3,5 million

15.12.2011-14.12.2015

IFS/2011/273-572

Strengthening bio-safety and bio-security capabilities in South Caucasus and in Central Asian countries

To raise the capabilities of State organisations in target countries responsible for bio-safety and bio-security in a way that will result in a substantial improvement of the countries’ bio-safety/security situations.

UNICRI

EUR 5 million

1.1.2012-31.12.2015


AAP 2011 (Excluding funding for ISTC/STCU)

Project identification

Title

Objective

Contractor

Amount

Execution period

IFS/2011/278-349

Multilateral nuclear assurances — EU contribution to the low enriched uranium bank under the supervision of the International Atomic Energy Agency (IAEA)

The IfS contribution (EUR 20 million) will be dedicated to the purchase of a quantity of low enriched uranium.

IAEA

EUR 20 million

30.11.2011-30.11.2013

Chemical, biological, radiological and nuclear (CBRN) Centres of Excellence — Third phase

(1) To extend existing activities (management contracts with JRC and UNICRI) till the end of 2014 with the aim of improving national CBRN policies and defining comprehensive tailored assistance packages, in a coherent and effective combination of national and regional dimensions (EUR 3,5 million); (2) to extend the existing Secretariats till the end of 2013 (EUR 3,1 million); and (3) to improve national CBRN policies through the implementation of concrete actions in the areas of export control of dual-use goods, illicit trafficking of CBRN materials, bio-safety and bio-security, scientists' engagement (EUR 8,1 million).

 

EUR 14,7 million

To be signed in 2012

Border monitoring activities in the Democratic Republic of the Congo, Russian Federation, Ukraine and South-East Asia

To counteract nuclear and radiation terrorism threat. For this purposes the assistance should be provided to the identified countries in the improvement of the technical and organisational measures for detection of nuclear and radioactive materials (NRM) illicit trafficking, including training and establishment of an expert network.

 

EUR 5,8 million

To be signed in 2012

Cooperation in export control of dual-use goods

To strengthen the export control systems of partner countries, with a strong link with the Regional Centres of Excellence activities, by aligning them to the standard of the international export control regimes and treaties and therefore meeting the requirements of the UNSCR 1540 (2004).

 

EUR 3 million

To be signed in 2012


6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/24


Dodicesima relazione sullo stato di avanzamento dei lavori relativi all'attuazione della strategia dell'UE volta a combattere l'accumulazione e il traffico illeciti di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) e relative munizioni (2011/II)

2012/C 66/04

I.   INTRODUZIONE

La dodicesima relazione sullo stato di avanzamento dei lavori relativi all'attuazione della strategia in materia di SALW comprende le attività svolte dall'UE nel secondo semestre del 2011. La relazione è stata redatta dal servizio per la non proliferazione e il disarmo del SEAE, di concerto con altri servizi competenti del SEAE e della Commissione europea. Nel periodo oggetto della relazione l'UE ha continuato a promuovere la questione delle armi leggere e di piccolo calibro (SALW) in tutti i consessi multilaterali e nel dialogo politico con i paesi terzi nell'ambito dei pertinenti strumenti internazionali quali il programma d'azione delle Nazioni Unite per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro. Negli ultimi sei mesi l'UE ha continuato a mettere in atto numerosi progetti relativi alla prevenzione del commercio illegale e dell'accumulazione eccessiva di SALW ed ha iniziato a elaborare nuove iniziative che dovranno essere ulteriormente sviluppate nei prossimi mesi.

II.   ATTUAZIONE DEL PIANO D'AZIONE CONTENUTO NELLA STRATEGIA DELL'UE IN MATERIA DI SALW

II.1.   Un multilateralismo efficace per sviluppare meccanismi universali, regionali e nazionali contro l'offerta e la diffusione destabilizzante delle SALW e relative munizioni

a)   Attuazione del programma di azione del 2001 delle Nazioni Unite per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro

L'UE ha continuato a sostenere l'attuazione del programma di azione delle Nazioni Unite per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro (UNPOA). Tutti gli Stati membri dell'UE hanno promosso e sostenuto la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite relativa al commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti, che stabilisce il quadro per la prossima conferenza di revisione del programma di azione delle Nazioni Unite (27 agosto-7 settembre 2012).

Nell'ottobre e dicembre 2011 l'UE ha partecipato alle consultazioni informali in preparazione della conferenza di revisione sull'attuazione del piano d'azione delle Nazioni Unite (UNPOA). La presidenza designata del comitato preparatorio della conferenza di revisione (19-23 marzo 2012) ha presentato i suoi suggerimenti per orientare la formulazione dell'ordine del giorno della conferenza di revisione e ha proposto otto temi quali punti sostanziali dell'ordine del giorno della conferenza di revisione. L'UE ha iniziato a coordinare la sua posizione su tali questioni in vista del prossimo turno di consultazioni informali nel gennaio 2012 e del comitato preparatorio.

Nel luglio 2011 l'UE ha adottato una nuova decisione del Consiglio a sostegno delle attività dell'Ufficio per gli affari del disarmo delle Nazioni Unite per attuare l'UNPOA e il progetto formalmente avviato nel dicembre 2011. La decisione del Consiglio è intesa a promuovere l'attuazione regionale dell'UNPOA, dello strumento internazionale per la marcatura e il rintracciamento e degli orientamenti tecnici dell'ONU per la gestione delle scorte di munizioni e include, tra l'altro, le seguenti attività:

corsi regionali di formazione per formatori sullo strumento internazionale per il rintracciamento a favore dei paesi dell'Africa occidentale e istituzione di strutture e competenze in materia di marcatura nei paesi della regione che non ne dispongono,

sostegno al completamento e all'attuazione degli orientamenti tecnici dell'ONU per la gestione delle scorte di munizioni, soprattutto nella regione dei Grandi laghi e nell'America Latina,

seminari regionali su come portare avanti l'attuazione dell'UNPOA a livello regionale.

b)   Trattato sul commercio di armi

L'UE ha continuato a considerare altamente prioritario il processo riguardante il trattato sul commercio di armi (ATT), partecipando attivamente alla quarta sessione del comitato preparatorio sull'ATT (New York, 11-15 luglio 2011), che si è caratterizzata per l'alto livello di impegno della maggior parte degli Stati membri delle Nazioni Unite e le discussioni di merito sul meccanismo di attuazione e sulle disposizioni finali di un ATT. Tutti gli Stati membri dell'UE hanno votato a favore della decisione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite relativa al trattato sul commercio di armi, ampliando la durata dell'ultima sessione del comitato preparatorio a cinque giorni dal 13 al 17 febbraio 2012 e incaricando lo stesso comitato di concludere la discussione sulle questioni di merito e di decidere su tutte le relative questioni procedurali.

L'UE ha proseguito nel coordinamento della sua posizione negoziale in vista dell'ultima sessione del comitato preparatorio e della conferenza delle Nazioni Unite che si svolgeranno rispettivamente nel febbraio 2012 e nel luglio 2012. Con i paesi terzi si sono tenute consultazioni per ricercare un sostegno ampio all'ATT.

L'attuazione della decisione 2010/336/PESC del Consiglio, volta a promuovere tra paesi terzi l'elaborazione di un trattato sul commercio di armi, è continuata anche nel secondo semestre del 2011. L'attuazione della decisione del Consiglio è affidata all'Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul disarmo. A margine del comitato preparatorio dell'ATT del luglio 2011 e del primo Comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dell'ottobre 2011 si sono tenuti due eventi collaterali, in cui sono stati presentati i risultati preliminari dei primi quattro eventi di sensibilizzazione organizzati nel quadro della decisione del Consiglio. Nell'ambito dell'attuazione della decisione del Consiglio, sono stati commissionati a vari istituti di ricerca un certo numero di documenti di ricerca riguardanti la trasparenza, la portata dell'ATT, l'inclusione delle munizioni e il trasferimento di tecnologia.

c)   Attuazione del protocollo UNTOC contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco

Dopo alcuni ritardi, è stata avviata l'attuazione di un nuovo progetto tramite lo strumento per la stabilità. Il progetto è inteso a prevenire e contrastare il commercio transnazionale illecito di armi da fuoco, promuovendo la ratifica e l'attuazione del protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. Il progetto comprende anche attività di sviluppo delle capacità a sostegno dei servizi di contrasto e delle organizzazioni della società civile in America Latina, nei Caraibi e in Africa occidentale. Il progetto è attuato dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC).

Nel quadro dello strumento per la stabilità, l'UE fornisce anche assistenza finanziaria ad Interpol per lo sviluppo di una base di dati sulle armi smarrite/rubate. La base di dati costituirà, tramite il sistema Interpol I24/7, uno strumento per il rintracciamento e la localizzazione delle armi illegali e relativi flussi.

Il dispiegamento iniziale riguarda principalmente le stesse regioni del progetto UNODC nell'intento di un migliore scambio di informazioni a livello regionale e transregionale nonché le sinergie nello sviluppo di capacità. L'obiettivo a lungo termine è collegare tutti i 188 Stati membri dell'Interpol.

d)   Controlli delle esportazioni

Nel quadro della decisione 2009/1012/PESC del Consiglio relativa al sostegno delle attività dell’UE volte a promuovere la posizione comune 2008/944/PESC dell'UE sul controllo delle esportazioni delle armi convenzionali, il 22-23 novembre 2011, si è tenuto a Kiev un seminario regionale per promuovere i controlli sulle esportazioni di armi tra i paesi dell'Europa orientale e del Caucaso meridionale (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina). Nel quadro delle visite di studio nell'UE previste dalla decisione del Consiglio per i funzionari dei paesi candidati all'adesione all'UE addetti al controllo nazionale delle esportazioni, sono state organizzate delle visite di studio, nell'ottobre 2011 in Portogallo, per i funzionari provenienti dal Montenegro e dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia addetti al controllo delle esportazioni e, nel novembre 2011 in Polonia, per lo stesso tipo di funzionari provenienti dalla Croazia, dal Montenegro e dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia.

e)   Commercio illecito di SALW per via aerea

Nel quadro della decisione 2010/765/PESC del Consiglio sull’azione dell’UE volta a contrastare il commercio illecito di armi leggere e di piccolo calibro (SALW) per via aerea, che è volta a migliorare gli strumenti e le tecniche per gli operatori internazionali e nazionali per effettuare controlli efficaci e mirati sugli aeromobili di trasporto merci sospettati di essere coinvolti nel commercio illecito di SALW, è proseguita l'attuazione del progetto da parte dell'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI). Sono stati completati il software e le basi di dati ed è stato elaborato un quadro delle minacce di imprese e aeromobili coinvolti, negli ultimi 20 mesi, in trasferimenti per via aerea di SALW destabilizzanti e attrezzature militari. Il primo seminario tematico si terrà a Kiev nel marzo 2012.

II.2.   SALW nel quadro del dialogo politico con i paesi terzi e le organizzazioni regionali, clausole relative alle SALW

a)

Questioni relative alle SALW erano state inserite nell'ordine del giorno di vari dialoghi politici periodici dell'UE con i paesi terzi e della cooperazione con le organizzazioni regionali. In particolare, la questione della proliferazione generalizzata di SALW in Libia, compreso il Manpads, era stata discussa in una serie di riunioni a vari livelli sia internamente che con rappresentanti degli Stati Uniti e l'UE sta attualmente valutando le varie possibilità di sostenere gli sforzi messi in atto al riguardo.

b)

In linea con le conclusioni del Consiglio sull'inclusione di un elemento concernente le SALW negli accordi tra l'UE e i paesi terzi, adottate nel dicembre 2008, elementi concernenti le SALW sono attualmente oggetto di negoziati con l'Australia, l'Azerbaigian, il Canada, la Malaysia e il Mercosur per l'inclusione nei rispettivi accordi con l'UE.

II.3.   Progetto di assistenza specifica dell'UE ai paesi terzi e alle organizzazioni regionali

a)   Balcani occidentali

I.

L'UE ha continuato a sostenere gli sforzi di demilitarizzazione nel settore delle SALW, in particolare tramite l'attuazione della decisione 2010/179/PESC del Consiglio per il sostegno delle attività del Seesac nei Balcani occidentali, che era stata adottata nel marzo 2010. Varie attività connesse con il miglioramento della gestione delle scorte nonché la marcatura e il rintracciamento delle SALW e la distruzione delle eccedenze si sono svolte in Bosnia-Erzegovina, in Croazia, nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (FYROM), nel Montenegro e in Serbia. Nel Montenegro un deposito di munizioni è stato rinnovato e consegnato al ministero della difesa. In Croazia è stato installato un sistema di sicurezza e sorveglianza nel deposito centrale di armi e munizioni del ministero dell'interno. Inoltre, il SEESAC e il ministero dell'interno della Repubblica di Croazia hanno proseguito l'attuazione della campagna di raccolta di armi illegali in possesso dei cittadini.

In termini di marcatura e rintracciamento delle SALW, le attività si sono tradotte nel Montenegro nello sviluppo e nell'attuazione di un sistema elettronico di registrazione delle armi a livello nazionale, mentre tale sistema è stato potenziato nella FYROM. Infine, a Sarajevo si è tenuto, per circa 60 partecipanti, un corso di formazione regionale della durata di tre settimane destinato agli operatori addetti al deposito nel corso del quale sono stati trattati tutti gli aspetti della gestione delle scorte di SALW e munizioni.

II.

Nel quadro dello strumento per la stabilità l'UE ha inoltre continuato a sostenere un programma del PSNU sul controllo delle armi leggere in Bosnia-Erzegovina, volto a ridurre i rischi che le elevate quantità e l'instabilità delle munizioni e degli esplosivi obsoleti comportano per la sicurezza ed a fornire sostegno istituzionale al programma nazionale sul controllo delle armi leggere. L'azione è stata prorogata nel giugno 2011 di ulteriori sei mesi per migliorare, tra l'altro, la capacità nazionale per la gestione e il controllo delle SALW, rafforzando il trasporto transfrontaliero di merci pericolose in linea con i requisiti dell'UE.

b)   Regione dell'OSCE

L'UE ha proseguito la preparazione della nuova decisione del Consiglio a sostegno delle attività volte a ridurre il rischio del commercio illecito e dell'accumulazione eccessiva di SALW nella regione dell'OSCE. La nuova decisione del Consiglio dovrebbe tendere, tra l'altro, a potenziare la sicurezza dei depositi di scorte di SALW in Bielorussia e nel Kirghizistan, a distruggere le SALW in eccedenza in questi due paesi per impedirne il dirottamento verso il commercio illegale, e a introdurre un'applicazione per la gestione degli inventari di SALW al fine di migliorare il deposito, la registrazione e il rintracciamento di SALW in vari Stati dell'OSCE.

c)   Africa

L'UE ha proseguito l'attuazione di progetti intesi a potenziare la cooperazione regionale nel settore delle SALW nelle comunità economiche regionali in Africa, segnatamente la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, la Comunità dell'Africa orientale e la Comunità economica degli Stati dell'Africa centrale.

I.

Nel contesto dello strumento per la stabilità l'UE ha continuato l'attuazione di un progetto a sostegno della lotta contro l'accumulazione e il commercio illeciti di armi da fuoco e relative munizioni in Africa, per il tramite del Centro regionale sulle armi leggere e di piccolo calibro (RECSA) situato a Nairobi. Il progetto intende fornire un sostegno al partenariato strategico Africa-UE nella lotta contro l'accumulazione eccessiva e il commercio illecito di armi da fuoco e materiale esplosivo. A metà 2011, a seguito di ampie consultazioni le parti si sono accordate su varie priorità regionali consolidate per il progetto. Finora il progetto ha preso piede e sta cercando di soddisfare principalmente le esigenze a lungo termine rafforzando la capacità legislativa e istituzionale dei paesi interessati. È in preparazione un ampliamento del progetto, che consentirà di dare continuità ai lavori in corso e di approfondire gli aspetti transfrontalieri delle attività di contrasto del traffico illecito. L'accordo dovrebbe essere firmato alla metà del 2012.

II.

L'UE sta attualmente sostenendo la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) con assistenza tecnica al programma sul controllo delle armi leggere (Ecosap) per la collaborazione tra agenzie in Costa d'Avorio, Mali, Guinea e Sierra Leone.

III.

L'UE ha continuato a sostenere la Comunità economica degli Stati dell'Africa centrale (CEEAC) prestando consulenza tecnica per sviluppare le sue capacità in materia di pace e di sicurezza anche nel settore delle SALW.

IV.

Nell'ambito del programma per la prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti è proseguita l'attuazione del programma in materia di SALW a sostegno della Comunità dell'Africa orientale con attività volte a rafforzare la capacità regionale di prevenire il traffico e la proliferazione di armi nella regione dell'Africa orientale e meridionale. Tale progetto ha sostenuto il processo di approvazione della politica in materia di SALW e del protocollo sulla pace e la sicurezza della Comunità dell'Africa orientale, come pure la cooperazione con l'UA e le Nazioni Unite in vari processi, ad esempio nella preparazione e finalizzazione della strategia dell'Unione africana in materia di armi leggere e di piccolo calibro, che era stata discussa nella riunione di esperti dell'UA il 26 settembre 2011 in Togo e dall'architettura africana di pace e di sicurezza. La strategia dovrebbe essere adottata entro gennaio 2012.

d)   America centrale

L'UE ha proseguito l'attuazione di un progetto finanziato dallo strumento per la stabilità e gestito dal programma centroamericano di controllo delle armi leggere e di piccolo calibro (CASAC) per sostenere la lotta contro il commercio illecito di armi da fuoco e munizioni nell'America centrale e paesi limitrofi, compresa la regione dei Caraibi. Il contributo del progetto dell'UE all'iniziativa del CASAC ha avuto un impatto positivo per stabilire il fondamento di una struttura regionale e di una strategia a lungo termine volte a combattere il traffico illecito di armi in America centrale, sia a livello nazionale che regionale. L'UE ha prorogato il sostegno al progetto fino alla fine del 2011 e sta attualmente preparando azioni che diano seguito all'iniziativa (CASAC II), dal momento che il processo di istituzionalizzazione richiede ancora ulteriore supporto.


Commissione europea

6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/28


Tassi di cambio dell'euro (1)

5 marzo 2012

2012/C 66/05

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,3220

JPY

yen giapponesi

107,54

DKK

corone danesi

7,4341

GBP

sterline inglesi

0,83465

SEK

corone svedesi

8,8382

CHF

franchi svizzeri

1,2061

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,4200

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

24,780

HUF

fiorini ungheresi

291,26

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,6980

PLN

zloty polacchi

4,1260

RON

leu rumeni

4,3503

TRY

lire turche

2,3355

AUD

dollari australiani

1,2354

CAD

dollari canadesi

1,3129

HKD

dollari di Hong Kong

10,2628

NZD

dollari neozelandesi

1,6040

SGD

dollari di Singapore

1,6608

KRW

won sudcoreani

1 478,08

ZAR

rand sudafricani

9,9892

CNY

renminbi Yuan cinese

8,3392

HRK

kuna croata

7,5645

IDR

rupia indonesiana

12 069,54

MYR

ringgit malese

3,9905

PHP

peso filippino

56,659

RUB

rublo russo

38,7120

THB

baht thailandese

40,506

BRL

real brasiliano

2,2844

MXN

peso messicano

16,9126

INR

rupia indiana

65,8290


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


V Avvisi

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA COMMERCIALE COMUNE

Commissione europea

6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/29


Avviso relativo alle misure antidumping in vigore sulle importazioni di determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio originari della Repubblica popolare cinese, a seguito delle raccomandazioni e delle decisioni adottate dall'organo di conciliazione dell'Organizzazione mondiale del commercio in data 28 luglio 2011 nella controversia CE — elementi di fissaggio (DS397)

2012/C 66/06

Il presente avviso è pubblicato a norma del regolamento (CE) n. 1515/2001 del Consiglio relativo ai provvedimenti che la Comunità può prendere facendo seguito a una relazione adottata dall'organo di conciliazione dell'OMC (DSB) in materia di misure antidumping e antisovvenzioni (1) («regolamento di abilitazione dell'OMC»).

Il 28 luglio 2011 l'organo di conciliazione dell'OMC («Dispute Settlement Body — DSB») ha adottato la relazione dell'organo d'appello e la relazione del panel quale modificata dalla relazione dell'organo d'appello sul caso «Comunità europee — Misure antidumping definitive su determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio originari della Cina» («relazioni») (2).

In queste relazioni è emerso, tra l'altro, che l'UE ha agito in maniera non conforme ai seguenti articoli:

articoli 6.10 e 9.2 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda l'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 1225/2009 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea (3) («regolamento antidumping di base dell'UE») quale applicato nell'inchiesta sulle importazioni di determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio originari della Repubblica popolare cinese («inchiesta sugli elementi di fissaggio»),

articoli 6.4, 6.2 e 2.4 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda alcuni aspetti della determinazione del dumping nell'inchiesta sugli elementi di fissaggio,

articolo 4.1 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda la definizione di industria dell'Unione,

articoli 3.1 e 3.2 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda il volume delle importazioni oggetto di dumping da considerare nell'inchiesta sugli elementi di fissaggio,

articoli 3.1 e 3.5 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda l'analisi del nesso di causalità; nonché

articoli 6.5 e 6.5.1 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda il trattamento delle informazioni riservate.

Dopo aver sentito il comitato consultivo, scopo del presente avviso è aprire un riesame sulla base del regolamento di abilitazione dell'OMC e informare le parti interessate del modo in cui saranno prese in considerazione le conclusioni di cui sopra per quanto riguarda le misure in vigore sulle importazioni di determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio originari della Repubblica popolare cinese. Tali misure sono state istituite dal regolamento (CE) n. 91/2009 del Consiglio, del 26 gennaio 2009 (4), («regolamento sugli elementi di fissaggio») a seguito di un'inchiesta svolta dalla Commissione e avviata il 9 novembre 2007. Il periodo dell'inchiesta («PI») era compreso tra il 1o ottobre 2006 e il 30 settembre 2007.

1.   Conclusioni relative agli articoli 6.10 e 9.2 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda l'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento antidumping di base dell'UE quale applicato nell'inchiesta sugli elementi di fissaggio

L'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento antidumping di base dell'UE stabilisce che i singoli produttori esportatori di paesi non retti da un'economia di mercato cui non è accordato il trattamento riservato alle imprese operanti in condizioni di economia di mercato a norma dell'articolo 2, paragrafo 7, lettera c), del regolamento antidumping di base dell'UE sono soggetti ad un'aliquota del dazio applicabile a livello nazionale tranne qualora siano in grado di dimostrare di soddisfare le condizioni per il trattamento individuale di cui all'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento antidumping di base dell'UE.

a)   Riesame delle misure in vigore

A seguito delle relazioni e in applicazione del regolamento di abilitazione dell'OMC, la Commissione apre un riesame del trattamento concesso ad alcune parti interessate nell'inchiesta sugli elementi di fissaggio, ovvero le parti che ritengono di essere state dissuase dal collaborare e dal richiedere il trattamento individuale a causa degli oneri amministrativi derivanti dall'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento antidumping di base dell'UE o in quanto ritenevano di non soddisfare tutti i criteri di cui all'articolo 9, paragrafo 5, del medesimo regolamento.

La Commissione invita tutti i produttori esportatori della Repubblica popolare cinese alle cui esportazioni verso l'Unione europea siano attualmente applicate le misure antidumping in vigore sulle importazioni di determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio originari della Repubblica popolare cinese che ritengano di essere stati dissuasi dal collaborare e dal richiedere il trattamento individuale a causa degli oneri amministrativi derivanti dall'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento antidumping di base dell'UE o in quanto ritenevano di non soddisfare tutti i criteri di cui all'articolo 9, paragrafo 5, del medesimo regolamento e che ritengano altresì che tali misure vadano riesaminate alla luce delle interpretazioni giuridiche sull'articolo 9, paragrafo 5, del regolamento antidumping di base dell'UE formulate nelle relazioni, a chiedere un riesame a norma dell'articolo 1 del regolamento di abilitazione dell'OMC.

Le misure sottoposte a riesame possono essere abrogate, modificate o mantenute in vigore per ottemperare alle raccomandazioni e alle decisioni del DSB.

b)   Procedura e termine

Per essere prese in considerazione nel quadro del presente riesame le parti interessate devono manifestarsi entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale e:

i)

dichiarare che la misura antidumping cui sono soggette le esportazioni del richiedente verso l'Unione europea è basata sulle circostanze citate nella sezione a) di cui sopra; nonché

ii)

fornire informazioni sui quantitativi esportati nell'Unione europea e sui prezzi all'esportazione a norma dell'articolo 2 del regolamento antidumping di base dell'UE per il periodo dell'inchiesta sulla base dei quali è stato calcolato il dazio antidumping applicabile.

Le domande scritte di riesame vanno inviate al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale del Commercio

Direzione H — Inchiesta sugli elementi di fissaggio

Ufficio: N105 04/092

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Fax +32 22993704

E-mail: TRADE-AD-FASTENERS-DSB@ec.europa.eu

La Commissione tratterà le domande di riesame basate sul regolamento di abilitazione dell'OMC entro un periodo di tempo ragionevole. L'apertura di un riesame avviene solo al ricevimento di una domanda debitamente giustificata. Un avviso di apertura è pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea — serie C.

Le parti che chiedono un riesame devono essere informate del fatto che qualora le conclusioni rendano necessario modificare le misure in vigore, tale modifica può comportare una riduzione o un aumento del livello delle misure.

Una volta aperto un riesame, la Commissione si riserva il diritto di portarlo a termine anche qualora la parte che lo ha richiesto decida di ritirare la domanda di riesame.

2.   Conclusioni relative agli articoli 6.4, 6.2 e 2.4 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda alcuni aspetti della determinazione del dumping nell'inchiesta sugli elementi di fissaggio

A seguito delle relazioni del DSB, la Commissione intende comunicare nuovamente a tutte le parti interessate che hanno partecipato all'inchiesta sugli elementi di fissaggio informazioni più dettagliate in merito alle caratteristiche del prodotto risultate pertinenti ai fini della determinazione del valore normale che è stato utilizzato nel confronto con il prodotto in esame. Le parti interessate saranno invitate a presentare osservazioni in merito a questa nuova divulgazione di informazioni. Le osservazioni ricevute saranno esaminate e le conclusioni che ne deriveranno saranno nuovamente comunicate a tutte le parti interessate che hanno partecipato all'inchiesta sugli elementi di fissaggio.

3.   Conclusioni relative all'articolo 4.1 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda la definizione di industria dell'Unione

A seguito delle relazioni del DSB, la Commissione intende riesaminare la propria definizione di industria dell'Unione e il livello di rappresentatività di tale industria e accertare se la percentuale di produzione di elementi di fissaggio di questa industria sul totale della produzione stimata costituisca una quota preponderante ai sensi dell'accordo antidumping dell'OMC, tenendo conto di tutte le comunicazioni valide trasmesse dai produttori dell'UE che si sono manifestati entro il termine fissato nell'avviso di apertura (5). I risultati saranno comunicati a tutte le parti interessate che si sono manifestate nel corso dell'inchiesta sugli elementi di fissaggio ed esse saranno invitate a presentare le loro osservazioni.

4.   Conclusioni relative agli articoli 3.1 e 3.2 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda il volume delle importazioni oggetto di dumping da considerare nell'inchiesta sugli elementi di fissaggio

A seguito delle relazioni, la Commissione intende rivedere la propria valutazione del pregiudizio escludendo le importazioni per le quali non è stato accertato alcun dumping. I risultati saranno comunicati a tutte le parti interessate che si sono manifestate nel corso dell'inchiesta sugli elementi di fissaggio ed esse saranno invitate a presentare le loro osservazioni.

5.   Conclusioni relative agli articoli 3.1 e 3.5 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda l'analisi del nesso di causalità

A seguito delle relazioni del DSB, la Commissione intende riesaminare se le importazioni oggetto di dumping abbiano arrecato un pregiudizio all'industria dell'Unione tenendo conto dell'andamento specifico delle esportazioni dell'industria dell'UE anziché delle statistiche globali sulle esportazioni fornite da EUROSTAT. I risultati saranno comunicati a tutte le parti interessate che si sono manifestate nel corso dell'inchiesta ed esse saranno invitate a presentare le loro osservazioni.

6.   Conclusioni relative agli articoli 6.5 e 6.5.1 dell'accordo antidumping dell'OMC per quanto riguarda il trattamento delle informazioni riservate

In seguito alle relazioni, la Commissione intende invitare i due produttori dell'Unione interessati a fornire opportune dichiarazioni sui motivi per cui le informazioni riservate non si prestavano ad essere oggetto di un compendio non riservato. La Commissione intende inoltre divulgare i dati Eurostat sulla produzione totale di elementi di fissaggio dell'UE come originariamente presentati. La Commissione informerà a tempo debito tutte le parti interessate che al momento dell'inchiesta avevano domandato di poter consultare il dossier non riservato e tali parti saranno invitate a presentare le loro osservazioni.

7.   Altre raccomandazioni e decisioni

La Commissione intende prendere in considerazione le osservazioni delle parti interessate dall'inchiesta sugli elementi di fissaggio che sostengono di essere state danneggiate dalla divulgazione delle conclusioni per quanto riguarda il trattamento riservato alle imprese operanti in condizioni di economia di mercato o qualsiasi altra raccomandazione o decisione del DSB.

In linea con l'articolo 3 del regolamento di abilitazione dell'OMC, qualsiasi misura adottata a norma di tale regolamento a seguito di un riesame non ha effetto retroattivo.

Il diritto di presentare una domanda di riesame intermedio conformemente all'articolo 11, paragrafo 3, del regolamento antidumping di base dell'UE resta immutato.

8.   Consigliere-auditore

Le parti interessate possono chiedere l'intervento del consigliere-auditore della direzione generale del Commercio che funge da tramite tra le parti interessate e i servizi della Commissione che si occupano dell'inchiesta. Il consigliere-auditore esamina le richieste di accesso al fascicolo, le controversie sulla riservatezza dei documenti, le richieste di proroga dei termini e le domande di audizione di terzi. Può organizzare un'audizione con una singola parte interessata e mediare al fine di garantire il pieno esercizio dei diritti di difesa delle parti interessate.

La domanda di audizione con il consigliere-auditore deve essere motivata e presentata per iscritto.

Per ulteriori informazioni e per le modalità di contatto, le parti interessate possono consultare le pagine del sito Internet della DG Commercio dedicate al consigliere-auditore: http://ec.europa.eu/trade/tackling-unfair-trade/hearing-officer/index_en.htm

9.   Trattamento dei dati personali

I dati personali raccolti nel corso della presente inchiesta saranno trattati in conformità al regolamento (CE) n. 45/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organismi comunitari, nonché la libera circolazione di tali dati (6).


(1)  GU L 201 del 26.7.2001, pag. 10.

(2)  OMC, relazione dell'organo d'appello, AB-2011-2, WT/DS397/AB/R, 15 luglio 2011. OMC, relazione del panel, WT/DS397/R, 29 settembre 2010. Le relazioni possono essere scaricate dal sito dell'OMC (http://www.wto.org/english/tratop_e/dispu_e/cases_e/ds397_e.htm).

(3)  GU L 343 del 22.12.2009, pag. 51.

(4)  GU L 29 del 31.1.2009, pag. 1.

(5)  GU C 267 del 9.11.2007, pag. 31.

(6)  GU L 8 del 12.1.2001, pag. 1.


PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

6.3.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 66/32


AIUTI DI STATO — FRANCIA

Aiuto di Stato SA.23257 (12/C, ex NN 8/10, ex CP 157/07) — Accordo interprofessionale stipulato nell'ambito dell'Associazione francese per la valorizzazione dei prodotti e dei settori professionali dell'orticoltura e del paesaggio (Val'Hor)

Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2012/C 66/07

Con lettera dell'11 gennaio 2012, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha comunicato alla Francia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea in relazione alla misura in oggetto.

La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito alla misura che forma oggetto del presente procedimento entro un mese dalla data di pubblicazione della presente sintesi e della lettera che segue, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale

Direzione M — Legislazione agricola

Unità: M.2. Concorrenza

Ufficio: Loi 130 5/94/A

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Fax +32 22967672

Dette osservazioni saranno comunicate alla Francia. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

SINTESI

I.   PROCEDIMENTO

Con lettera del 9 maggio 2007 è pervenuta alla Commissione una denuncia riguardante l'estensione dell'accordo interprofessionale stipulato nell'ambito dell'Associazione francese per la valorizzazione dei prodotti e dei settori professionali dell'orticoltura e del paesaggio (organizzazione di categoria «Val'Hor»). Il caso è stato registrato con il numero CP 157/07. Il 4 febbraio 2010 la misura è stata registrata come aiuto di Stato non notificato con il numero NN 8/10.

Nell'ambito della denuncia CP 157/07 sono pervenute alla Commissione osservazioni del ricorrente in data 26 ottobre 2009 e 16 maggio 2011.

I servizi della Commissione hanno invitato più volte le autorità francesi a trasmettere complementi di informazione sul caso.

II.   DESCRIZIONE

La misura prevede il finanziamento di azioni di interesse generale per il settore orticolo, classificabili nelle quattro categorie seguenti: pubblicità, assistenza tecnica, ricerca e sviluppo e altre azioni di interesse generale. Le azioni sono realizzate dall'organizzazione di categoria Val'Hor e finanziate dai contributi resi obbligatori dei membri del settore.

La decisione si applica al periodo dal 2005 a oggi.

In base ai documenti presentati dalle autorità francesi, le spese relative all'insieme delle azioni per il periodo 2005-2010 ammontano a 13 702 205 EUR.

III.   VALUTAZIONE

Per quanto riguarda la natura dei contributi, la Commissione ritiene che la misura rientri nel campo di applicazione dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE, in quanto è imputabile allo Stato e finanziata da risorse statali.

La Commissione ha quindi esaminato le modalità di finanziamento per stabilire se sussiste una discriminazione tra prodotti nazionali e prodotti importati o esportati, in violazione dell'articolo 110 del TFUE. Allo stadio attuale, sulla base delle informazioni trasmesse dalle autorità francesi e dell'analisi della Commissione, non è possibile escludere che si verifichino distorsioni della concorrenza a danno dei prodotti esportati e importati.

Conformemente all'articolo 14 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, gli aiuti di Stato concessi illegalmente possono formare oggetto di recupero presso il beneficiario. Inoltre le spese relative a misure nazionali che incidano in modo diretto sulle misure dell'Unione potrebbero non essere imputate al bilancio FEAGA.

TESTO DELLA LETTERA

«J’ai l’honneur de vous informer que la Commission, après avoir examiné les informations fournies par vos autorités sur la mesure citée en objet, a décidé d’ouvrir la procédure prévue à l’article 108, paragraphe 2, du traité sur le fonctionnement de l'Union européenne (“le TFUE”).

Pour prendre cette décision, la Commission s’est fondée sur les considérations suivantes:

1.   PROCÉDURE

1.

Par lettre du 9 mai 2007 la Commission a reçu une plainte concernant l'extension de l’accord interprofessionnel conclu dans le cadre de l'Association française pour la valorisation des produits et des secteurs professionnels de l'horticulture et du paysage (interprofession “Val'Hor”). Le cas a été enregistré sous le no CP 157/07. Le 4 février 2010, cette mesure a été répertoriée sous le no NN 8/10 en tant qu’une aide d’État non notifiée.

2.

Dans le cadre de la plainte CP 157/05, la Commission a reçu des observations de la part du plaignant le 26 octobre 2009 et le 16 mai 2011.

3.

Les services de la Commission ont demandé aux autorités françaises de fournir des informations supplémentaires concernant une possible aide d’État dans le secteur de l'horticulture par lettres des 13 juillet 2007, 10 décembre 2007, 26 juin 2008, 22 février 2010, 16 décembre 2010 et 13 octobre 2011. Par lettres des 17 octobre 2007, 7 avril 2008, 1er septembre 2008, 2 avril 2010, 22 février 2011 et 15 novembre 2011 la France a transmis des informations supplémentaires.

2.   DESCRIPTION

2.1.   Préliminaire

4.

L'Association française pour la valorisation des produits et des secteurs professionnels de l'horticulture et du paysage (Val'Hor) est une organisation interprofessionnelle reconnue du secteur de l'horticulture en France. Son organisation et son fonctionnement sont réglementés par les articles L 631-1 et suivants du code rural.

5.

Selon les autorités françaises, le terme d'horticulture s'applique plus spécifiquement à l'horticulture ornementale. Ce type d'horticulture représente 1 % des exploitations agricoles en France, 6 % de la valeur des livraisons de produits végétaux et 14 % du nombre de salariés permanents de l'agriculture (données 2007).

Les accords interprofessionnels et le système des cotisations volontaires rendues obligatoires (CVO)

6.

L'association Val'Hor a été crée en 1995, et a été reconnue par les pouvoirs publics comme interprofession nationale, au sens de l'article L 632-1 du code rural français pour la filière de l’horticulture et du paysage le 13 août 1998. Ses statuts ont été approuvés en Assemblée générale le 25 mars 2004.

7.

Val'Hor, comme les autres organisations interprofessionnelles reconnues, est susceptible de conclure des accords, et de prélever, auprès de tous les membres des professions la constituant, des cotisations volontaires destinées à les financer. Ces accords peuvent être rendus obligatoires par arrêté interministériel (accords dits “étendus” pour tous les acteurs de la filière, membres ou non de l'interprofession Val'Hor dans les conditions prévues par le code rural français. Le code rural n’autorise l’extension des accords que lorsqu’ils visent “un intérêt commun” fondé sur des actions “conformes à l’intérêt général et compatibles avec les règles de la politique agricole commune” (cf. article L 632-3 du code rural).

8.

Selon l'article 2 des statuts de Val'Hor, l'Association a pour objet:

1)

de contribuer à la gestion des marchés

en recherchant une meilleure adaptation des produits aux plans quantitatif et qualitatif, et

en assurant la promotion collective de l'Horticulture et de ses métiers, sur les marchés intérieurs et extérieurs;

2)

de favoriser les démarches contractuelles entre les membres des professions représentées;

3)

d'être un lieu de dialogue entre toutes les composantes des familles professionnelles de l'horticulture et du paysage, ainsi que, en tant que de besoin, entre ces familles et leurs partenaires principaux;

4)

de mettre en œuvre toutes actions intéressant les différentes familles associées dans le cadre et les conditions des dispositions des articles L 632-1 et suivants du code rural.

9.

Selon l'article 4 des statuts, Val'Hor comprend trois différents collèges:

un collège commercialisation, représentant les métiers et entreprises du commerce horticole, composé par la Confédération nationale du commerce horticole;

un collège paysage, représentant les métiers et entreprises du paysage et du jardin, composé par l'Union nationale des entrepreneurs du paysage; et

un collège production, représentant les métiers et entreprises de la production, composé par la Fédération nationale des producteurs de l'horticulture et des pépinières et la Fédération nationale des coopératives fruitières, légumières et horticoles.

10.

Les collèges des organisations professionnelles membres de Val'Hor ont adopté le 12 novembre 2004 l'accord interprofessionnel de financement, qui a été modifié par l'avenant no 1 du 14 septembre 2006.

11.

L'article II de cet accord prévoit que chaque membre, personne physique ou morale, d'une profession représentée au sein de l'organisation interprofessionnelle Val'Hor est redevable d'une cotisation annuelle de 150 EUR, hors taxe par établissement. Cette cotisation forfaitaire est ramenée à 100 EUR pour quelques catégories d'établissements et de producteurs. Les établissements du commerce de détail non spécialisés d'une surface de vente inférieure à 120 m2 ainsi que les établissements du commerce de détail non spécialisés relevant du code NAF 521C (supérettes) non soumis à l'autorisation de la CDEC (commission départementale d'équipement commercial) sont exonérées.

12.

Le 21 février 2008 et le 22 juillet 2008 des nouveaux accords interprofessionnels de financement ont été adoptés. Le dernier a modifié, entre autres, les montants des cotisations, en fonction des trois collèges (commercialisation, paysage et production) et en fonction de la surface de chaque établissement et du nombre de salariés. Le montant de cotisation varie ainsi entre 0-250 EUR. Le 12 septembre 2011, Val'Hor a adopté une nouvel accord interprofessionnel de financement pour une période triennale, allant jusqu'au 30 juin 2014. Selon cet accord, le montant de la cotisation peut varier entre 0-358,8 EUR.

13.

L'accord interprofessionnel de financement conclu dans le cadre de Val'Hor a été étendu une première fois par voie d'arrêté du ministère de l'agriculture, de l'alimentation, de la pêche et de la ruralité le 12 avril 2005, publié au Journal officiel de la République française le 12 mai 2005, pour une durée d'un an. Il a été étendu une deuxième fois pour une durée d'un an par un arrêté en date du 16 novembre 2006, publié au Journal officiel de la République française le 8 décembre 2006.

14.

Par arrêté du 31 mars 2008, publié au Journal officiel de la République française le 11 avril 2008, les dispositions de l'accord interprofessionnel du 21 février 2008 ont été étendues pour la période du 1er juillet 2007 au 30 juin 2008 à tous les membres des professions constituant l'association. Par arrêté du 16 septembre 2008, publié au Journal officiel de la République française le 25 septembre 2008, les dispositions de l'accord interprofessionnel du 22 juillet 2008 ont été étendues jusqu'au 30 juin 2010. Par arrêté du 27 mai 2010, publié au Journal officiel de la République française le 8 juin 2010, les dispositions de l'accord interprofessionnel du 22 juillet 2008 ont été étendues pour la campagne du 1er juillet 2010 au 30 juin 2011. Finalement, par arrêté du 3 octobre 2011, publié au Journal officiel de la République française le 15 octobre 2011, les dispositions de l'accord interprofessionnel du 12 septembre 2011 ont été étendues jusqu'au 30 juin 2014.

15.

Selon les informations soumises par les autorités françaises le 17 octobre 2007, la CVO instituée sur les entreprises du secteur des végétaux d'ornement issus de l'horticulture et des pépinières et du secteur du paysage était destinée à permettre la mise en œuvre des actions et moyens nécessaires à:

la promotion collective de l'horticulture, de la fleuristerie et du paysage, de leurs produits et de leurs métiers, sur les marchés intérieurs et extérieurs;

la connaissance de l'offre, de la demande et de mécanismes du marché;

l'amélioration du fonctionnement, de la maîtrise et de la transparence du marché;

la qualité des produits;

l'organisation et l'amélioration des pratiques et relations interprofessionnelles dans le secteur;

la réalisation de programmes de formation, de recherche appliquée, d'expérimentation et de développement;

le fonctionnement de l'association.

16.

Sont concernés pas les dispositions de l'accord, pour autant qu'ils exercent tout ou partie de leur activité dans le domaine de l'horticulture, de la fleuristerie ou du paysage, à savoir la production, la commercialisation, et la mise en valeur de végétaux d'ornement, les opérateurs suivants: les établissements de production, coopératives, structures constituées entre producteurs, importateurs, grossistes, paqueteurs sous marques, détaillants spécialisés ou non-spécialisés, centrales d'achat, entreprises du paysage, prestataires de services et intermédiaires du commerce de fleurs et plantes ornementales, à l'exclusion des prestataires du paysage et finalement les chaînes de transmission florale.

2.1.1.   Le rôle de l’État

17.

L'État français a reconnu, par arrêté du 13 août 1998, Val'Hor comme organisation interprofessionnelle au sens de l'article L 632-1 du code rural français.

18.

Le fonctionnement, les missions et la composition de Val'Hor sont réglementées par les statuts. Pour que cette interprofession puisse être reconnue, les autorités compétentes devaient vérifier que divers critères soient remplis, notamment que ses statuts soient conformes à la loi (article L 632-1 du code rural), que les organisations constitutives de Val'Hor concernée soient représentatives et se conforment aux objectifs des politiques nationales et communautaires. Son existence, ses missions et son fonctionnement sont réglementés par les articles L 631-1 et suivants du code rural.

19.

D'après les autorités françaises, jusqu'en 2007, les CVO payées par les membres des professions réunies dans Val'Hor étaient les seules ressources de l'interprofession. À partir de 2008, des subventions de FranceAgriMer s'y sont ajoutées, au titre d'actions de publicité ou de promotion relevant des régimes d'aides d'État notifiés sous les Nos N 671/07 et XA 220/07.

20.

Bien que Val'Hor soit une personne morale de droit privé et que son financement soit assuré par les cotisations du secteur concerné, le fonctionnement du système des CVO nécessite l’intervention de l’État, en particulier selon les modalités suivantes:

Val'Hor a été reconnue par les pouvoirs publics, qui ont dû vérifier si l'interprofession se conforme aux objectifs des politiques nationales et communautaires;

une fois reconnue, Val'Hor peut demander à l’État de rendre ses accords obligatoires par un arrêté interministériel portant sur l’extension. Ainsi, chaque membre de la filière, même non adhérent de Val'Hor, devient assujetti à la CVO perçue par Val'Hor;

en application de l’article L 632-8-1 du code rural, Val'Hor rend compte chaque année aux autorités administratives compétentes de son activité et fournit ses comptes financiers, un rapport d'activité et le compte rendu des Assemblées générales, et un bilan d’application de chaque accord étendu.

21.

Val'Hor peut être consultée sur les orientations et les mesures des politiques de filière le concernant (article L 632-2-1 du code rural).

2.2.   Budget

22.

Le tableau qui suit présente en EUR les recettes annuelles de CVO entre 2005 et 2010. Comme indiqué par les autorités françaises, jusqu'en 2007 les cotisations obligatoires payées par les membres des professions réunies dans Val'Hor étaient les seules ressources de l'interprofession. À partir de 2008, des subventions de FranceAgriMer (“FAM”) s'y sont ajoutées, au titre d'actions de publicité ou de promotion relevant des régimes d'aide notifiés à la Commission sous les nos des cas N 671/07 et XA 220/07.

 

2005

2006

2007

2008

CVO

5 413 138

4 352 125

4 247 883

4 332 276

FAM

798 874

2.3.   Durée

23.

La présente décision porte sur le période du 12 avril 2005 (date de la première extension de l'accord interprofessionnel de Val'Hor) jusqu’à la date du 30 juin 2014 (date de la fin de validité des derniers accords interprofessionnels notifiés).

2.4.   Bénéficiaires

24.

Les bénéficiaires finaux de l’aide sont les membres de la filière représentés par Val'Hor ainsi que toute autre acteur exerçant tout ou partie de son activité dans le domaine de l'horticulture. Les autorités françaises estiment que les activités menées par Val'Hor concernent plus de 50 000 entreprises (5 500 entreprises de production, 26 000 entreprises de négoce spécialisées, et 20 100 entreprises de service pour le paysage). Le chiffre d'affaire moyen annuel des participants à l'interprofession varie entre 69 000 EUR (fleuristes en boutique), jusqu'à 2,8 millions EUR (jardineries) (chiffres 2006).

2.5.   Base juridique nationale

25.

Code rural, livre sixième, titre III (articles L 631-1 à L 632-13). Arrêtés interministériels relatifs à l’extension des accords interprofessionnels (voir points 13-14); les accords interprofessionnels (voir points 10-12).

2.6.   La mesure

26.

Le produit de la cotisation CVO est utilisé pour conduire des actions au profit de la filière de l'horticulture qui peuvent être classées dans ces trois catégories suivantes: actions de promotion, actions de recherche-développement et actions d'assistance technique. Àtitre d'exemple, pour l'exercice 2007-2008, les dépenses de Val'Hor ont représenté 3,11 millions EUR sur les trois postes principaux (recherche-développement, assistance technique, et promotion), soit 65 % du budget de l'interprofession.

27.

Les autorités françaises soutiennent que les financements ne sont jamais destinés aux dépenses des entreprises, de quelle que famille professionnelle que ce soit, mais qu'il s'agit uniquement d'opérations à caractère collectif. Dans tous les cas, l'interprofession assure le financement partiel ou total, dans la limite maximale de 100 % des dépenses éligibles.

2.6.1.   Actions de publicité

28.

Selon les informations transmises par les autorités françaises, depuis la première extension de l'accord interprofessionnel de Val'Hor en 2005 et jusqu'à présent, les campagnes de publicité menées par Val'Hor étaient en conformité avec les lignes directrices en vigueur. Les autorités françaises ont ainsi fourni des échantillons du matériel des campagnes menées. Àtitre d'exemple, les dépenses totales pour de telles actions et pour la période janvier 2005-juin 2009, étaient de 7,9 millions EUR.

29.

Selon les autorités françaises, il y a eu plusieurs types de promotion collective, qui peuvent être groupés dans les catégories suivantes:

Les campagnes calendaires ayant comme objet l'achat d'espaces publicitaires pour la promotion auprès des consommateurs du plaisir d'acheter des arbres, des plantes ou des fleurs à l'occasion d'événements calendaires comme la St Valentin, la fête des mères, etc. Ce type d'actions était réalisé dans la presse magazine, la presse quotidienne régionale, la presse gratuite, l'affichage urbain, les sites web dédiés ou relais, etc.

Les campagnes génériques dans la presse magazine, ayant comme objet l'achat d'espaces publicitaires pour inciter les consommateurs à acheter des arbres, des plantes, des fleurs, etc.

Les campagnes pour la promotion de certains types de fleurs, comme le cyclamen ou le poinsettia.

30.

En termes généraux, l'objet des messages publicitaires des actions de Val'Hor était les végétaux ornementaux. Les autorités françaises ont confirmé que tous les messages publicitaires n'évoquaient pas des entreprises déterminées, ni des marques, ni l'origine géographique des plantes. Ils étaient axés sur le plaisir lié au végétal ornemental, à la beauté des fleurs et de jardins, à la joie de les offrir, à leur valeur symbolique, affective et à leur association aux fêtes.

2.6.2.   Actions de recherche-développement

31.

En matière de recherche-développement, l'interprofession a parmi ses missions celle d'apporter son soutien à de recherches appliquées, des expérimentations et des travaux de recherche et développement. Les dépenses totales pour ces actions pour la période janvier 2005-juin 2009 étaient de 1,1 million EUR. C'est un poste relativement peu important de dépenses pour l'interprofession, qui participe au financement de plusieurs travaux réalisés dans l'intérêt de tous les opérateurs du secteur horticole, seuls susceptibles de bénéficier de ses soutiens.

32.

L'interprofession fait appel aux organismes scientifiques et techniques effectivement actifs en matière de travaux de recherche-développement dans le domaine spécialisé de l'horticulture ornementale.

2.6.3.   Actions d'assistance technique — Les études

33.

Selon les informations soumises par les autorités françaises, l'objectif des études menées est d'améliorer la connaissance de l'offre, de la demande et des mécanismes du marché. Les actions d'assistance technique de Val'Hor pour toute la période 2005-2010 ont représenté un montant d'environ 2,2 millions EUR.

34.

Les actions d'assistance technique menées ont concerné des publications diverses, l'organisation d'expositions et de colloques visant à permettre le transfert d'information récentes, la publication d'actes de colloques, la publication d'études et de guides, l'organisation de concours, etc.

2.6.4.   Autres actions d'intérêt général

35.

Les autorités françaises ont indiqué que Val'Hor a financé des actions d'intérêt général, qui ont représenté des dépenses d'environ 1 million EUR pour toute la période 2005-2010. Parmi ces actions figurent à titre d'exemple:

le concours “Victoires du paysage”, récompensant les réalisations d'aménagement paysager exemplaires des maîtres d'ouvrage;

le concours “Villes et villages fleuris de France”, récompensant chaque année les collectivités de France pour la qualité de leur fleurissement;

le fonds d'initiative d'actions locales, visant à soutenir les initiatives régionales ou départementales pouvant valoriser les acteurs et les métiers de l'horticulture sur le terrain;

la participation à l'opération “Olympiades des métiers”, une olympiade internationale des métiers et de la jeunesse dans le monde de l'interprofession;

autres actions, comme la création et la gestion de site internet consacré aux métiers.

3.   APPRÉCIATION

3.1.   Présence d’aide au sens de l’article 107, paragraphe 1, du TFUE

36.

Selon l’article 107, paragraphe 1, du TFUE, sont incompatibles avec le marché intérieur, dans la mesure où elles affectent les échanges commerciaux entre les États membres, les aides accordées par les États ou au moyen de ressources d’État, sous quelque forme que ce soit, qui faussent ou menacent de fausser la concurrence en favorisant certaines entreprises ou certaines productions.

Aide accordée par l’État ou au moyen de ressources d’État

37.

À titre liminaire, il convient de rappeler que, en ce qui concerne la nature des cotisations en l’espèce (CVO), la Commission a déjà considéré dans le cas N 561/08 que de telles cotisations doivent être considérées comme des taxes parafiscales, c’est-à-dire des ressources publiques (1).

38.

La nature de ressources d'État des CVO dans le cas présent a néanmoins été examinée sur la base des considérations suivantes.

39.

Afin de pouvoir qualifier des revenus de ressources d'État, il n'est pas nécessaire que les fonds soient à disposition permanente de l'État (2). En ce qui concerne l'imputabilité à l'État, il faut prendre en compte le rôle de l'État, c'est-à-dire entre autre sa capacité d'influer sur le mode ou l'étendue de la perception des ressources et d'orienter l'utilisation de ces ressources pour financer les mesures d'aide (3).

40.

De plus, il est de jurisprudence constante que les avantages accordés par des organismes publics ou privés, désignés ou institués par l'État, sont considérés comme des «aides» au sens de l'article 107, paragraphe 1 du TFUE, tout comme les avantages accordés directement par l'État (4).

41.

L’arrêt Ladbroke (5) confirme de manière très claire que l’article 107, paragraphe 1, du TFUE “englobe tous les moyens pécuniaires que le secteur public peut effectivement utiliser pour soutenir des entreprises, sans qu’il soit pertinent que ces moyens appartiennent ou non de manière permanente au patrimoine dudit secteur. En conséquence, même si les sommes (…) ne sont pas de façon permanente en possession du Trésor public, le fait qu’elles restent constamment sous contrôle public, et donc à la disposition des autorités nationales compétentes, suffit pour qu’elles soient qualifiées de ressources d’État et pour que ladite mesure entre dans le champ d’application de l’article 107, paragraphe 1, du traité”.

42.

Tout d'abord, à la lumière de cette jurisprudence la Commission considère que le fait que les CVO sont des contributions du secteur privé n'est pas suffisant pour conclure que les CVO échappent du champ d'application de l'article 107, paragraphe 1, du TFUE. À cet effet, la Commission doit également examiner le niveau de contrôle exercé par l'État sur les revenus des CVO en question et la capacité de l'État d'orienter l'utilisation des ressources pour financer des mesures d'aide.

43.

Premièrement, dans ce contexte, la Commission note que l’approbation du gouvernement par la reconnaissance accordée à l'interprofession Val'Hor constitue une condition préalable à l’adoption des CVO. Il résulte au demeurant du libellé de l'article L 632.1 du code rural que la reconnaissance des interprofessions est une simple faculté et non une obligation pour l'État, qui dispose donc d'un pouvoir discrétionnaire à cet égard. Dès lors, même si Val'Hor est une entité de droit privé, sa capacité d'instituer les CVO dans son secteur d'activité est conditionnée par l'approbation par l'État de son fonctionnement et de ses objectifs (voir points 17 et suivants).

44.

En effet, le code rural prévoit que les cotisations CVO ne pourront être rendues obligatoires pour tous les membres de la profession intéressés que si elles sont étendues par un décret interministériel (cf. points 7 et 20 supra). Cela signifie que les CVO en question nécessitent un acte d’autorité publique pour produire tous leurs effets (6). Outre, l'article L. 632-3 du code rural indique là encore l'existence d'un pouvoir discrétionnaire de l'État lorsqu'il décide d'étendre ou non un accord interprofessionnel.

45.

Sur la base de ces faits, la Commission constate à ce stade que les CVO examinées peuvent être considérées comme étant sous le contrôle de l'État et comme constituant des ressources étatiques.

46.

Deuxièmement, l'utilisation du revenu des CVO est déterminée par les objectifs et le cadre de fonctionnement de l'interprofession tels que définis dans le code rural (voir points 17 et suivants ci-dessus). Ainsi, l'État a la capacité d'orienter l'utilisation du revenu des CVO pour financer les mesures d'aides réalisées par Val'Hor. Les avantages accordés par Val'Hor peuvent dès lors être considérés comme imputables à l'État.

47.

Cette conclusion est également renforcée par le fait que l'État, à partir de 2008, contribue lui-même par le biais des subventions de FranceAgriMer (établissement public administratif placé sous la tutelle de l’État) au fonctionnement de l'interprofession Val'Hor (point 22 ci-dessus), en plus du contrôle qu'il exerce sur les CVO.

48.

En outre, il convient de rappeler que dans l'affaire Pearle  (7), la Cour a identifié certains critères qui permettent de déterminer si des taxes parafiscales doivent être considérées ou non comme des ressources d'État imputables à l'État lorsqu'elles sont essentiellement prélevées par une organisation interprofessionnelle au bénéfice de ses membres.

49.

Conformément au test retenu par la Cour dans cette affaire, les cotisations obligatoires collectées par un organisme intermédiaire représentant les entreprises de certains secteurs économiques ne doivent en principe pas être considérées comme des ressources d’État si les conditions suivantes sont réunies:

la mesure en question est établie par le corps professionnel qui représente les entreprises et les employés du secteur et ne sert pas d’instrument pour la mise en œuvre des politiques d’État;

les objectifs de la mesure en question sont entièrement financés par les cotisations des entreprises du secteur;

les modalités de financement et le pourcentage/quantité des cotisations sont établis au sein du corps professionnel par les représentants des employeurs et des employés, sans aucune intervention de l’État;

les cotisations sont obligatoirement utilisées pour le financement de la mesure, sans la possibilité pour l’État d’intervenir.

50.

Or, il apparaît clairement que la mesure actuelle ne remplit pas toutes les conditions de l’arrêt Pearle. Tout d’abord, l’existence, les missions et le fonctionnement des interprofessions comme Val'Hor sont réglementés par la législation nationale (cf. point 17 et suivants supra) et son financement par des CVO nécessite l'intervention de l'État (cf. point 20 supra). De plus, l’article L 632-2-1 du code rural dispose que les interprofessions contribuent à la mise en œuvre des politiques économiques nationales et peuvent bénéficier des priorités dans l’attribution des aides publiques. Les budgets annuels Val'Hor relèvent que depuis 2008 le budget Val'Hor est partiellement alimenté par une subvention de l'État (cf. point 22 supra).

51.

Ensuite, une interprofession comme Val'Hor ne peut être reconnue par les autorités compétentes que si celle-ci adhère aux objectifs et exerce des activités définies dans le code rural, y compris la mise en œuvre de politiques nationales (cf. point 21 supra). Val'Hor peut donc être considéré comme un instrument pour la mise en œuvre d’une politique de l’État (cf. points 6 et 17 supra).

52.

Sur la base de ce qui précède, la Commission conclut à ce stade que la mesure en cause est imputable à l'État et est financée par des ressources d'État.

Aide qui favorise certaines entreprises ou certaines productions

53.

Selon la jurisprudence de la Cour, sont considérées comme des aides, les interventions qui, sous quelque forme que ce soit, sont susceptibles de favoriser directement ou indirectement des entreprises ou qui doivent être considérées comme un avantage économique que l’entreprise bénéficiaire n’aurait pas obtenu dans des conditions normales du marché (8). En l’espèce, le soutien a été accordé aux actions susceptibles de bénéficier aux entreprises actives dans le secteur de l'horticulture ornementale.

Aide qui affecte les échanges et fausse ou menace de fausser la concurrence

54.

Selon une jurisprudence constante, la condition de l’affectation des échanges est remplie dès lors que l’entreprise bénéficiaire exerce une activité économique qui fait l’objet d’échanges entre les États membres (9). La Cour a également constaté que lorsqu’un avantage accordé par un État membre renforce la position d’une catégorie d’entreprises par rapport à d’autres entreprises concurrentes dans les échanges intra-Union (10), ces derniers doivent être considérés comme influencés par cet avantage (11).

55.

La position des bénéficiaires de cette mesure est renforcée par rapport à d’autres entreprises concurrentes dans les échanges intra-Union. Les conditions de l'article 107, paragraphe 1, du TFUE peuvent donc être considérées comme remplies.

56.

Pour ces raisons, la Commission conclut que la mesure en cause relève de l’article 107, paragraphe 1, du TFUE et constitue une aide d’État.

3.2.   Illégalité de l'aide

57.

La Commission doit souligner que la France ne l'a pas informée, conformément à l'article 108, paragraphe 3, du TFUE, des dispositions introduisant le prélèvement et des mesures que Val'Hor finance avant de les mettre en application. L'article 1er, point f), du règlement (CE) no 659/1999 du Conseil du 22 mars 1999 portant modalités d'application de l'article 93 du traité CE (12) définit avec précision l'aide illégale comme une aide nouvelle mise à exécution en violation de l'article 108, paragraphe 3, du traité. L'obligation de notifier une aide d'État est établie à l'article 2 de ce règlement.

58.

Les mesures mises en œuvre par la France contiennent des éléments constitutifs d'une aide d'État. Elles impliquent l'octroi d'une aide qui n'a pas été notifiée à la Commission, ce qui signifie qu'elles sont illégales au sens du TFUE. Cette illégalité couvre toute aide octroyée à partir du 12 avril 2005 (date de la première extension de l'accord interprofessionnel de Val'Hor), jusqu'à aujourd'hui.

3.3.   La CVO

59.

Puisque l'aide d'État est financée par une taxe parafiscale, la Commission doit examiner à la fois les mesures financées, c'est-à-dire l'aide, et la manière dont elles sont financées. Selon la Cour, lorsque le mode de financement de l'aide, en particulier lorsqu'il s'agit de cotisations obligatoires, fait partie intégrante de la mesure d'aide, la Commission doit tenir compte de ce mode de financement lorsqu'elle examine l'aide (13).

60.

Plusieurs éléments entrent en jeu pour définir si le mode de financement fait partie intégrante de la mesure d'aide: il doit nécessairement exister un lien d’affectation contraignant entre la taxe et l’aide en vertu de la réglementation nationale pertinente, en ce sens que le produit de la taxe est nécessairement affecté au financement de l’aide (14) et le montant de la taxe doit directement influencer le montant de l'aide d'État (15).

61.

L'application de ces critères aux mesures en question conduit la Commission à prendre note des éléments suivants. Premièrement, les arrêtés interministériels relatifs à l’extension des accords interprofessionnels et les accords interprofessionnels, précisent clairement que les cotisations interprofessionnelles sont destinées à permettre la mise en œuvre des actions de Val'Hor. Cela signifie que la CVO alimente le budget de Val'Hor, sans être affecté au budget général de l'État et sans transiter par ce dernier. La CVO peut donc être considérée comme étant exclusivement réservée au financement de l'aide et allouée au financement de l'aide, sur la base de la réglementation nationale en vigueur. Deuxièmement, étant donné que les mesures d'aide sont financées en majorité par la CVO (cf. tableau points 22), on peut conclure à ce stade que le montant de la taxe a un effet direct sur le montant de l'aide d'État.

62.

Sur la base de ces éléments, la Commission considère que le mode de financement de l'aide, en l'espèce la CVO, fait partie intégrante de la mesure d'aide et doit donc être pris en compte lors de l'examen de la compatibilité de l'aide. Dans l'hypothèse où ce mode de financement serait contraire à l'article 110 du TFUE — en établissant une discrimination entre les produits nationaux et les produits importés —, la Commission ne pourrait affirmer que le régime d'aide est compatible avec le TFUE (16).

63.

Dans le cas en espèce, il est important de souligner que la cotisation imposée est de nature forfaitaire, imposée directement à l'établissement ou au producteur. Comme indiqué au point 11, le montant de la contribution varie selon plusieurs critères, notamment en fonction des trois collèges de Val'Hor (commercialisation, paysage et production) et en fonction de la surface de chaque établissement et du nombre de salariés. Le montant de la cotisation pour un établissement ou un producteur varie ainsi actuellement entre 0 et 358,8 EUR.

64.

Par conséquent, il apparait que les cotisations obligatoires imposées ne sont pas calculées en fonction du nombre des produits transformés ou commercialisés, mais en fonction de la présence d'un producteur ou d'unétablissement sur le territoire français. Néanmoins, même s'il n'y a pas de relation directe entre le montant de la cotisation et la quantité des produits en question, il semble à ce stade qu'il ne peut pas être exclu que la mesure puisse engendrer une discrimination envers les produits exportés ou importés. Contrairement à l'argumentation des autorités françaises, ces produits sont, même de façon indirecte, assujettis au paiement des CVO. D'une part, des produits importés sont vendus dans des établissements de vente qui sont eux-mêmes soumis au paiement des CVO, et d'autre part, les producteurs ou grossistes qui exportent leurs produits sont aussi directement assujettis à cette taxe.

65.

Or, la jurisprudence de la Cour est claire à cet égard et précise que “compte tenu de l'économie générale et des objectifs de ladite disposition, la notion d'imposition frappant un produit doit être interprétée dans un sens large; que de telles restrictions peuvent résulter d'une taxe qui compense en réalité des taxes qui sont imposées sur l'activité de l'entreprise et non pas sur les produits en tant que tel” (17).

66.

Au vu de ces précisions, la Commission évalue dans les points suivants dans quelle mesure les CVO et l'utilisation des revenus qu'elles génèrent impliquent une discrimination à l'encontre des produits exportés (18) ou importés (19), qui pourrait rendre l'aide en cause incompatible avec le TFUE.

3.3.1.   Les produits importés

67.

En ce qui concerne l'examen des produits importés sous l'angle de l'article 110 TFUE, la Cour a eu l'occasion de relever que, dans le cas “d'une taxe qui frappe les produits nationaux et importés sur la base de critères identiques, […] il peut y avoir lieu de tenir compte de la destination du produit de l'imposition. Ainsi, lorsque le produit d'une telle imposition est destiné à alimenter des activités qui profitent spécialement aux produits nationaux imposés, il peut en résulter que la contribution prélevée selon les mêmes critères constitue néanmoins une taxation discriminatoire, dans la mesure où la charge fiscale grevant les produits nationaux est neutralisée par des avantages qu'elle sert à financer, tandis que celle grevant les produits importés représente une charge nette” (20).

68.

Cela implique qu'il y a lieu de tenir compte de la destination du produit de l'imposition. Ainsi, “si les avantages que comporte l'affectation du produit de l'imposition considérée compensent intégralement la charge supportée par le produit national lors de sa mise dans le commerce, cette imposition constitue une taxe d'effet équivalent à un droit de douane, contraire aux articles [34] et suivants du traité. En revanche, si ces avantages ne compensent qu'une partie de la charge grevant le produit national, la taxe en question est régie par l'article [110] du traité. Dans ce dernier cas, la taxe serait incompatible avec l'article [110] du traité et donc interdite dans la mesure où elle est discriminatoire au détriment du produit importé, à savoir dans la mesure où elle compense partiellement la charge supportée par le produit national appréhendé” (21).

69.

Conformément à la jurisprudence de la Cour (22), la Commission considère en principe que le financement d’une aide au moyen de charges obligatoires peut avoir une incidence sur l’aide en ayant un effet protecteur allant au-delà de l’aide proprement dite. Il convient dès lors d'examiner si un tel effet protecteur peut être établi dans le cas présent. Selon la jurisprudence précitée au point 68 ci-dessus, la Commission doit vérifier dans le cas présent si la CVO, qui a été prélevée selon les mêmes critères sur les produits nationaux que sur les produits importés, a néanmoins représenté une charge nette pour les produits importés.

70.

Étant donné qu'il s'agit d'une taxe forfaitaire, il n'a pas été possible pour les autorités françaises de présenter des données concernant les charges imposées sur les produits importés. Néanmoins, les autorités françaises ont indiqué qu'entre 2006 et 2010, le montant des importations par rapport au montant total estimé du chiffre d'affaires de la filière couverte par les professions de Val'Hor, était d'un taux moyen de 13,87 %. Pour la même période, les actions de publicité-promotion ont représenté 46,98 % du budget de l'interprofession.

71.

Les données chiffrées fournies par les autorités françaises sont très vagues et couvrent l'ensemble de la période d'application de la mesure. Pour cette raison, la Commission n'est pas en mesure de conclure à ce stade que la condition de non-discrimination envers les produits importés est remplie dans le cas présent.

72.

En outre, à supposer même qu'une telle discrimination puisse être exclue, il convient d'examiner en tout état de cause si un tel mode de financement est compatible avec les exigences des articles 107 et 108 TFUE et s'il ne risque pas de porter atteinte à la concurrence entre États membres (23). Or, d'une part, en raison du caractère saisonnier des campagnes de promotion financées au moyen des CVO, la Commission doute que ces campagnes puissent réellement bénéficier de la même manière aux produits importés et aux produits nationaux. D'autre part, en l'absence de chiffres plus détaillés fournis par les autorités françaises, il n'est pas possible d'exclure que des distorsions de concurrence se produisent au détriment des produits importés.

73.

Il convient d'ajouter que les opérateurs dans d'autres États membres prennent souvent en charge l'octroi d'aides destinées à financer des actions comparables. Lorsqu'ils exportent vers des pays qui perçoivent une taxe à l'importation telle que les CVO visées par la présente procédure, ils financent en fait deux fois le même type d'actions.

74.

Pour ces raisons, les autorités françaises et les parties intéressées sont invitées à se prononcer sur:

le caractère générique ou non des campagnes de promotion financées par Val'hor, au regard notamment du caractère saisonnier des produits visés par de telles campagnes;

les données chiffrées présentées par les autorités françaises et si celles-permettent de conclure à l'absence d'une violation de l'article 110 TFUE d'une part, et à l'absence de distorsions de concurrence au sens de l'article 107 TFUE d'autre part;

la manière dont la perception des CVO sur les produits importés permet d'éviter toute double imposition sur ces produits.

3.3.2.   Les produits exportés

75.

Conformément à la jurisprudence de la Cour (24), une charge est aussi susceptible d’être qualifiée d’imposition intérieure discriminatoire, interdite par l’article 110 du TFUE, si et dans la mesure où les avantages qui découlent de l’affectation de son produit compensent partiellement la charge grevant les produits en vue d’être commercialisés dans l’État membre concerné, défavorisant ainsi la production en vue de l’exportation vers d’autres États membres.

76.

Dans le cas en espèce, il semble que les actions qui ont pu bénéficier également aux produits exportés, sont les actions de publicité ciblées à l'étranger, ainsi qu'un certain nombre d'actions de recherche dont les résultats ont été largement diffusées en France comme à l'étranger. Puisque la taxe en question a été de nature forfaitaire, les autorités françaises n'ont pas été en mesure de fournir des informations précises sur les montants exacts des recettes des cotisations prélevées sur les produits exportés. Par contre, les autorités françaises ont précisé qu'entre 2006 et 2010 (25), le montant des exportations sur le montant estimé du chiffre d'affaires de la filière couverte par les professions de Val'Hor, était d'un taux moyen de 2,04 %. En même temps, les autorités françaises ont précisé que les seules actions de publicité et de promotion de Val'Hor, représentent 46,98 % du budget de l'interprofession. Les autorités françaises n'ont pas spécifié cependant à mesure de quelle proportion ces campagnes de promotion étaient dirigées vers l'étranger et étaient donc susceptible de bénéficier aux produits exportés.

77.

Les données présentées par les autorités françaises ne permettent donc pas de conclure à ce stade que la mesure n'a pas été de nature à pouvoir défavoriser la production en vue de l'exportation vers d'autres États membres. Les autorités françaises ainsi que les parties intéressées sont invitées à commenter sur ce point et à fournir des informations précises sur les activités financées par Val'Hor susceptibles de bénéficier aux produits exportés et les montants alloués à cet effet.

3.4.   Examen de la compatibilité de l'aide

78.

En vertu de l'article 107, paragraphe 3, point c), du TFUE, les aides destinées à faciliter le développement de certaines activités ou de certaines régions économiques peuvent être considérées comme compatibles avec le marché intérieur, quand elles n'altèrent pas les conditions des échanges dans une mesure contraire à l'intérêt commun.

79.

Il convient d'examiner tout d'abord si les aides visées par la présente procédure peuvent tomber dans le champ d'application de la décision de la Commission du 10 décembre 2008 dans le cas N 561/08. Cette décision portait sur la notification par la France d'un régime-cadre d'actions susceptibles d'être menées par plusieurs interprofessions françaises, et pour lesquelles la Commission a considéré qu'elles n'affectent pas les conditions des échanges dans une mesure contraire à l'intérêt commun, et peuvent dès lors bénéficier de la dérogation prévue à l'article 107, paragraphe 3, point c) du TFUE.

80.

Or, les aides qui font l'objet de la présente procédure ne peuvent pas être couvertes par cette décision puisque, selon les points 7 et 59 de la décision N 561/08, aucune taxe ne peut être perçue à l'importation, alors que les CVO visées par la présente procédure sont également (indirectement) perçues sur les produits importés. En tout état de cause, les aides qui ont été accordées antérieurement à la date de l'adoption de la décision-cadre ne peuvent entrer dans le champ d'application de celle-ci.

81.

S'agissant d'aides illégales (cf. points 57-58 supra) au sens de l'article 1er, point f), du règlement (CE) no 659/1999 (26), il convient d'évaluer ces aides conformément aux règles applicables au moment où l'aide a été accordée. L'aide en question a été octroyée au plus tôt le 12 avril 2005 (date de l'adoption du premier arrêté qui a étendu l'accord interprofessionnels de financement de Val'Hor), jusqu'à présent.

82.

Pour la période allant du 12 avril 2005 au 31 décembre 2006, l'aide doit être analysée sous l'angle des textes suivants: i) les lignes directrices de la Communauté concernant les aides d'État dans le secteur agricole (“les lignes directrices 2000-2006”) (27), ii) les lignes directrices communautaires applicables aux aides d'État à la publicité des produits relevant de l'annexe I du traité CE et de certains produits ne relevant pas de l'annexe I, 2001 (“les lignes directrices concernant la publicité”) (28), et iii) l'encadrement communautaire des aides d'État à la recherche et au développement de 1996 (“l'encadrement RD 1996”) (29).

83.

Pour la période allant du 1er janvier 2007 jusqu'à présent, l'aide doit être analysée sous l'angle des textes suivants: les règles applicables: i) les lignes directrices de la Communauté concernant les aides d'État dans le secteur agricole et forestier 2007-2013 (“les lignes directrices 2007-2013”) (30), ii) le règlement (CE) no 1857/2006 (31), et iii) l'encadrement communautaire des aides d'État à la recherche, au développement et à l'innovation de 2006 (“l'encadrement RDI 2006”) (32).

3.4.1.   Actions de publicité en faveur des produits agricoles

Période 2005-2006

84.

Pour la période 2005-2006, les activités relatives à la publicité doivent respecter les conditions établies dans les lignes directrices 2000-2006. Conformément au point 18 de ces lignes directrices, la mesure relative à la promotion et à la publicité des produits agricoles sera examinée conformément aux dispositifs applicables à la publicité en faveur des produits agricoles et de certains produits ne figurant pas à l'annexe I du traité, à l'exclusion des produits de la pêche.

85.

Le régime d'aide en question couvre des activités dont le but est d'inciter les opérateurs économiques à acheter les produits en cause et qui peuvent donc être considérées comme des actions de publicité (en vertu du point 7 des lignes directrices concernant la publicité).

86.

Conformément au point 12 des lignes directrices concernant la publicité, ce sont les producteurs et les opérateurs qui devraient normalement supporter eux-mêmes les frais de publicité comme faisant partie de leur activité économique normale. En conséquence, pour ne pas être considérées comme des aides au fonctionnement mais comme compatibles avec le marché intérieur au sens de l'article du traité (maintenant article 107, paragraphe 3, point c), du TFUE), les aides accordées pour la publicité de produits agricoles et autres ne doivent pas interférer avec les échanges d'une manière qui serait contraire à l'intérêt commun (critères négatifs) et doivent faciliter le développement de certaines activités économiques ou de certaines régions économiques (critères positifs).

87.

Les autorités françaises ont déclaré que la campagne respectait les critères applicables, aussi bien négatifs que positifs, et ont fourni des échantillons à l'appui de cette déclaration.

Critères négatifs

88.

Le point 18 des lignes directrices concernant la publicité dispose qu'une aide nationale en faveur d'une campagne de publicité qui constitue une infraction à l'article 28 du traité interdisant les restrictions quantitatives à l'importation, ainsi que toutes mesures d'effet équivalent entre les États membres, ne peut en aucun cas être considérée comme compatible avec le marché intérieur au sens de l'article 87, paragraphe 3, point c), du traité (maintenant l'article 107, paragraphe 3, point c), du TFUE). En particulier, la publicité incitant les consommateurs à acheter des produits nationaux uniquement en raison de leur origine nationale ou les campagnes dissuadant les consommateurs d'acheter des produits provenant d'autres États membres ne sont pas acceptables (voir point 20 des lignes directrices concernant la publicité).

89.

La mesure d'aide concerne entre autres des campagnes publicitaires organisées sur le marché national de l'État membre ayant l'intention d'octroyer l'aide. Cette aide peut être autorisée si les produits en question font l'objet d'une publicité purement générique sans aucune référence à leur origine nationale [voir point 19 b) des lignes directrices concernant la publicité]. Selon les autorités françaises, je propose de rajouter ”cette” condition a été respectée, puisque ce sont les végétaux ornementaux dans leur ensemble qui ont constitué l'objet des messages publicitaires et puisque ces messages n'ont jamais évoqué des entreprises déterminées ni des marques, ni l'origine géographique des plantes. Les autorités françaises ont ajouté que les campagnes publicitaires étaient axées sur le plaisir lié au végétal ornemental, à la beauté des fleurs et des jardins et à la joie de les offrir, à leur valeur symbolique, affective et à leur association aux fêtes, etc. Or, à ce stade, comme indiqué ci-dessus (point 72), en raison du caractère potentiellement saisonnier des campagnes de promotion financées au moyen des taxes parafiscales, la Commission doute que ces campagnes puissent réellement bénéficier de la même manière aux produits importés et aux produits nationaux. Ainsi, il suffit que les campagnes de promotion aient lieu à certaines périodes où ce sont essentiellement les produits nationaux qui sont mis sur le marché et non au moment où d'autres produits importés sont vendus pour que ces campagnes bénéficient davantage ou exclusivement aux produits nationaux au détriment des produits importés. Pour cette raison, la Commission souhaiterait recevoir davantage d'information de la part des autorités françaises et des parties intéressées à ce sujet.

90.

Conformément au point 20 a) des lignes directrices concernant la publicité, les campagnes de publicité ne doivent pas engendrer des conseils aux consommateurs d'acheter des produits nationaux uniquement en raison de leur origine nationale. Selon les autorités françaises, les messages publicitaires financés par Val'Hor n'ont jamais comporté de conseils aux consommateurs d'acheter des plantes et végétaux produits en France. Il n'y a donc pas eu de ressources consacrées à des publicités qui auraient poussé à l'achat de plantes et végétaux produits en France en raison de leur origine.

91.

Conformément au point 20 b) des lignes directrices concernant la publicité, les campagnes de publicité ne doivent pas dissuader les consommateurs d'acheter des produits d'autres États membres et ne doivent pas dénigrer lesdits produits aux yeux des consommateurs. Les autorités françaises ont confirmé que les messages publicitaires financés par Val'Hor n'ont jamais dissuadé les consommateurs d'acheter des plantes et végétaux produits par d'autres États membres, et n'ont jamais dénigré lesdits produits auprès de ces usagers.

92.

Conformément au point 23 des lignes directrices concernant la publicité, les références éventuelles à l'origine nationale doivent être secondaires par rapport au message principal transmis aux consommateurs par la campagne et ne doivent pas constituer la raison essentielle pour laquelle il leur était conseillé d'acheter le produit. Les autorités françaises ont confirmé qu'aucune des actions de publicité financées par Val'Hor n'a mis en avant l'origine nationale des plantes et végétaux ornementaux, ce point des lignes directrices n'a donc pas eu d'application, ce qui est aussi valable pour le point 24 des lignes directrices.

Critères positifs

93.

Le point 31 des lignes directrices concernant la publicité dispose que, pour pouvoir bénéficier de la dérogation prévue à l'article 87, paragraphe 3, point c), du traité [maintenant l'article 107, paragraphe 3, point c), du TFUE], ces aides doivent aussi faciliter le développement de certaines activités économiques ou de certaines régions économiques. Cette condition positive est considérée comme remplie lorsque la publicité subventionnée concerne l'un des éléments énumérés au point 32 des lignes directrices. En particulier, le développement de petites et moyennes entreprises (PME) est considéré comme l'un de ces objectifs.

94.

Les autorités françaises ont confirmé que les actions financées par Val'Hor ont rempli plusieurs des critères positifs mentionnés au point 31 des lignes directrices concernant la publicité, notamment parce qu'elles ont favorisé le développement de petites et moyennes entreprises productrices de plantes et végétaux d'ornement en même temps qu'elles ont favorisé des productions non excédentaires et le développement de certaines régions.

95.

Le point 60 des lignes directrices concernant la publicité prévoit également que, dans le cas des aides à la publicité, le taux d'aide directe ne doit pas dépasser 50 % et que les entreprises du secteur doivent contribuer à raison d'au moins 50 % des dépenses, soit par des contributions volontaires, soit par la collecte de taxes parafiscales ou de cotisations obligatoires.

96.

Dans le cas d'espèce, l'aide couvre 100 % des coûts de la mesure d'aide. Le financement provient cependant dans sa totalité des contributions parafiscales des entreprises et non d'un budget général. La condition du taux d'aide maximal semble donc respectée.

Période 2007-présent

97.

Pour toute aide de publicité octroyée après 2007, le régime doit respecter les dispositions du chapitre VI.D des lignes directrices de la Communauté concernant les aides d'État dans le secteur agricole et forestier 2007-2013 (“les lignes directrices 2007-2013”). À ce propos, la Commission note ce qui suit:

98.

Il se dégage des informations fournies que les activités envisagées entrent dans la catégorie d'aides à la publicité. Les autorités françaises ont également transmis des échantillons ou des maquettes du matériel publicitaire.

99.

Pour que cette aide soit compatible, la première condition à remplir est que la campagne de publicité doit: i) soit être axée sur des produits de qualité définis, en vertu de l'article 32 du règlement (CE) no 1698/2005 sur le développement rural, comme des produits remplissant les critères établis par les modalités d'application de ce règlement [article 22 du règlement (CE) no 1974/2006 de la Commission] pour des labels de qualité nationaux ou régionaux, ii) soit ne pas être consacrée directement aux produits d'une ou de plusieurs entreprises. Les autorités françaises ont confirmé que les campagnes publicitaires financées par Val'Hor après 2007 étaient de caractère générique, profitaient à tous les producteurs du type de produit concerné et n'avaient jamais été destinées à bénéficier à des entreprises particulières ou groupes d'entreprises déterminés.

100.

Conformément aux points 154 et 155 des lignes directrices 2007-2013, les autorités françaises ont confirmé que ces conditions n'ont de toute façon pas d'application aux campagnes publicitaires financées par Val'Hor après 2007 puisqu'elles n'étaient pas axées sur des appellations reconnues par la Communauté et aucune mention de l'origine des produits promus ne figurait dans les publicités. Le même raisonnement est valable pour le point 159 des lignes directrices, puisque les campagnes publicitaires soutenues par Val'Hor ne se sont pas déroulées dans des pays tiers.

101.

Une autre condition est que le taux d'aide peut s'élever jusqu'à 100 % des coûts éligibles à condition que le secteur contribue à raison d'au moins de 50 % sous quelque forme que ce soit ou si la campagne de publicité revêt un caractère générique et profite à tous les producteurs du type de produit concerné. Pour les campagnes financées par CVO et les campagnes génériques, un taux d'aide jusqu'à 100 % des coûts éligibles peut être autorisé.

102.

Malgré toutes ces considérations, la Commission considère à ce stade que, comme indiqué ci-dessus (point 89), en raison du caractère potentiellement saisonnier des campagnes de promotion financées au moyen des taxes parafiscales, la Commission doute de ce que ces campagnes puissent réellement bénéficier de la même manière aux produits importés et aux produits nationaux. Pour cette raison, la Commission invite les autorités françaises ainsi que les parties intéressées à faire valoir leurs observations à ce sujet.

3.4.2.   Assistance technique

Période 2005-2006

103.

Pour la période 2005-2006 les activités concernant l'assistance technique doivent respecter les dispositions du point 14 des lignes directrices 2000-2006. Les autorités françaises ont déclaré que les actions de Val'Hor respectaient tous les critères applicables et ont fourni des échantillons à l'appui de cette déclaration.

104.

Le taux d'aide peut aller jusqu'à 100 % pour les activités énumérées au point 14.1 des lignes directrices 2000-2006, en particulier, les coûts d'enseignement et formation, la fourniture de services de gestion agricole et de services de remplacement de l'agriculteur, les honoraires d'experts ou de conseillers, l'organisation de concours, expositions et foires, y compris un soutien pour les coûts découlant de la participation à ces événements et les autres activités destinées à vulgariser de nouvelles techniques (petits projets pilotes ou projets de démonstration aux ambitions raisonnables, etc.). Les autorités françaises ont confirmé que les actions d'assistance technique entretenues par Val'Hor entre 2005-2006 ont été celles prévues par le point 14.1 de ces lignes directrices, et qu'elles ne l'ont pas été au-delà du taux permis de 100 %.

105.

Conformément au point 14.2 des lignes directrices 2000-2006, ce type d'aides devrait en principe être accessible à toutes les personnes éligibles exerçant dans la zone concernée, dans des conditions objectivement définies. Cette condition semble être remplie, puisqu'il a été confirmé que ces financements ont été accessibles à toutes les entreprises susceptibles d'être intéressées par ce type d'actions, et aucune aide n'a été réservée à des groupements déterminés, qui auraient limité les aides au bénéfice de leurs seuls adhérents ou membres.

106.

Conformément au point 14.3 des lignes directrices 2000-2006, le montant d'aide total octroyé au titre de la présente section ne peut dépasser 100 000 EUR par bénéficiaire par période de trois ans ou, s'il s'agit d'aides octroyées à des entreprises relevant de la catégorie des petites et moyennes entreprises à 50 % des dépenses éligibles. Selon les autorités françaises, les actions financées par Val'Hor depuis 2005 en assistance technique sont toujours restées totalement collectives. Aucune aide n'est allée à des actions menées par une ou des entreprises particulières ni groupes d'entreprises déterminés et les actions financées ont systématiquement concerné une proportion importante des acteurs de la filière (parmi les 50 000 entreprises de l'horticulture ornementale), quand ce n'est pas tous. Or, selon les autorités françaises, les financements sont à analyser dans les conditions décrites à la fin du point 14.3 des lignes directrices, qui indique qu' “aux fins du calcul de l'aide, le destinataire des services est considéré comme le bénéficiaire”. Les aides apportées en 2005 et en 2006 (385 348 EUR sur les deux années) ont ainsi représenté moins de 10 EUR par entreprise. La dernière exigence du point 14 des lignes directrices agricoles semble ainsi être respectée.

Période 2007-présent

107.

Pour la période 2007-présent, les activités concernant l'assistance technique doivent respecter les dispositions du chapitre IV.K des lignes directrices 2007-2013. Conformément à la disposition du point 103 des lignes directrices 2007-2013, ces activités peuvent être offertes aux agriculteurs (petites et moyennes entreprises) si elles remplissent toutes les conditions énoncées à l'article 15 du règlement (CE) no 1857/2006. Concernant les aides accordées aux entreprises de transformation et de commercialisation de produits agricoles, la législation applicable est le règlement (CE) no 70/2001. Le point 106 des lignes directrices 2007-2013 stipule en plus que la Commission n'autorisera pas des aides d'assistance technique octroyées en faveur de grandes entreprises.

108.

Tout d'abord, les autorités françaises ont confirmé que Val'Hor n'a pas mené d'actions destinées aux entreprises de transformation et de commercialisation de produits agricoles. Il est aussi confirmé que parmi les destinataires des aides ne figuraient pas des grandes entreprises. En outre, selon les autorités françaises, les interventions de Val'Hor n'ont pas servi les intérêts d'entreprises particulières, et sont toujours restées totalement collectives.

109.

Ensuite, les autorités françaises ont confirmé que toutes ces actions ont été financées dans les conditions prescrites dans les dispositions règlementaires. Plus précisément, il a été confirmé que les coûts éligibles de l'aide ont été conformes avec les coûts prescrits dans l'article 15 du règlement (CE) no 1857/2006. Les actions d'assistance technique menées ont concerné des publications diverses, des concours, l'organisation d'expositions et de colloques visant à permettre le transfert d'informations récentes, la publication d'actes de colloques, la publication d'études et de guides, etc. Les types d'aides ainsi octroyées, concernaient alors surtout l'organisation de forums pour le partage de connaissances entre entreprises [article 15 paragraphe 2, point d.) du règlement (CE) no 1857/2006], ainsi que la vulgarisation des connaissances scientifiques [article 15 paragraphe 2, point e. i du règlement (CE) no 1857/2006], et les publications mentionnées à l'article 15 paragraphe 2, point du règlement (CE) no 1857/2006.

110.

En ligne avec les conditions de l'article 15 paragraphe 3 du règlement (CE) no 1857/2006, les autorités françaises ont confirmé que l'aide maximale a été de 100 %, et en nature uniquement.

111.

Le règlement d'exemption (CE) no 1857/2006 prévoit comme autre condition (article 15 paragraphe 4) que toute personne éligible de la zone concernée doit pouvoir accéder à ces aides, sur la base de conditions définies avec objectivité. Lorsque l'assistance technique est proposée par des groupements de producteurs ou d'autres organisations, l'accès au service ne doit pas être subordonné à l'affiliation à ces groupements ou organisations. En pareil cas, toute contribution concernant les frais d'administration ou de l'organisation est limitée aux coûts afférents à la fourniture du service. Les autorités françaises ont confirmé que les aides étaient toujours accessibles pour tous, sans condition d'adhésion préalable à des groupements ou organisations quelconques.

3.4.3.   Actions de recherche-développement

Période 2005-2006

112.

Dans le cas d’espèce, les programmes mis en œuvre entre 2005 et 2006 doivent remplir les conditions de l'encadrement RD 1996 et, notamment, de son point 5.14 qui stipule que la Commission permettra des intensités d’aide brute pouvant atteindre 100 % dans le secteur agricole, même dans le cas où la recherche et le développement sont exécutés par des entreprises, à condition que les quatre conditions suivantes soient remplies dans tous les cas.

113.

Premièrement, l’aide revêt un intérêt général pour le secteur (ou sous-secteur) particulier concerné, sans provoquer de distorsion de concurrence indue dans d’autres secteurs (ou sous-secteurs). Selon les autorités françaises, les actions de recherche-développement de Val'Hor ont toujours été des travaux réalisés dans l'intérêt de tous les opérateurs de la filière horticole, dans le cadre d'opérations à caractère collectif.

114.

Deuxièmement, l’information doit être publiée dans les journaux appropriés, ayant au moins une distribution nationale et non limitée aux membres d’une organisation particulière, de manière à garantir que tout opérateur potentiellement intéressé par cette activité puisse être facilement informé qu’elle est ou a été mise en œuvre et que les résultats sont ou seront fournis, sur demande, à toute partie intéressée. Cette information sera publiée à une date qui ne sera pas postérieure à toute information qui peut être donnée aux membres d’une organisation particulière. Les autorités françaises ont confirmé que cette condition est également remplie.

115.

En outre, les résultats de cette activité sont fournis, pour exploitation, par toutes les parties concernées, y compris le bénéficiaire de l’aide, sur une base égale, à la fois sur le plan du coût et du temps. Selon les informations fournies par les autorités françaises, à la fin des travaux, les résultats sont rendus publics.

116.

Finalement, les autorités françaises ont expliqué que l’aide satisfait aux conditions prévues à l’annexe II (Soutien interne: base de l’exemption des engagements de réduction) à l’accord sur l’agriculture conclu lors du cycle d’Uruguay des négociations commerciales multilatérales, en absence de soutien aux producteurs (33).

Période 2007-présent

117.

Conformément au point 148 des lignes directrices 2007-2013, les actions de recherche et développement pour le secteur agricole entretenues après 2007, doivent être conformes aux critères exposés dans l'encadrement RDI 2006, notamment dans son chapitre 9.

118.

Selon les autorités françaises, les programmes que Val'Hor a soutenu après 2007 ont concerné: la qualité sanitaire des jeunes plantes, l'élargissement des gammes pour la bouquetterie (innovation végétale), la diversification des fleurs et feuillages coupés, l'amélioration de la production de pivoine, l'évaluation des méthodes de planification des cultures et de gestion et l'élaboration d'un outil de diagnostic sur les pratiques d'utilisation des produits phytopharmaceutiques sur les exploitations agricoles.

119.

Les autorités françaises ont confirmé que toutes ces actions étaient conformes aux conditions de l'encadrement RDI 2006. Plus précisément, selon le chapitre 9, l'aide doit être dans l'intérêt général du secteur ou du sous-secteur concerné. Les autorités françaises ont confirmé que ceci est le cas en l'espèce.

120.

En outre, les autorités françaises ont confirmé qu'ont été diffusées sur internet toutes les informations exigées, comme les avis sur les recherches envisagées, leur objectif, leur durée et l'adresse internet prévue pour la publication de leurs résultats, la gratuité de ces résultats, etc. Les résultats étaient accessibles pour tous sur internet pendant cinq ans, sans différence quant à la date de mise à disposition entre les uns et les autres.

121.

Finalement, les autorités françaises ont confirmé que les aides avaient été octroyées directement aux organismes de recherche, et non pas à des organismes de recherche autres que celles strictement nécessaires aux actions de recherche. Outre, aucune aide n'a été octroyée pour la production, la transformation ou la commercialisation de produits agricoles ou pour le soutien des prix aux producteurs.

122.

Il ressort des informations envoyées par les autorités françaises que les conditions de l'encadrement RDI 2006 sont remplies.

123.

La Commission rappelle aux autorités françaises que les informations relatives aux aides attribuées doivent être portées à la connaissance de la Commission dans des rapports annuels relatifs aux aides d'État conformément au point 10.1.1 de l'encadrement RDI 2006.

3.4.4.   Autres actions

124.

Selon les autorités françaises, il n'est pas possible de rattacher ces actions à une certaine catégorie d'aides, car le but a été la promotion générale des métiers de la filière, et de susciter à travers ces actions le plaisir, le goût et la curiosité pour les décors fleuris, les paysages aménagés ou les métiers liés à l'horticulture et le paysage. Or, il semble à ce stade que ces actions pourraient tomber sous la définition de l'assistance technique. Par conséquent, la Commission devrait vérifier que toutes les conditions de compatibilité de ce type de mesures soient respectées. La Commission invite également les autorités françaises ainsi que toute partie intéressée à faire valoir ses observations à ce sujet.

4.   CONCLUSION

125.

Pour les raisons exposées ci-dessus, la Commission constate, après cet examen préliminaire, que les mesures en cause suscitent en l'espèce des doutes quant à leur compatibilité avec le marché intérieur. La Commission, après avoir examiné les informations fournies par les autorités françaises, a dès lors décidé d'ouvrir la procédure prévue à l'article 108, paragraphe 2 du TFUE en ce qui concerne les aides traitées dans la présente décision.

126.

Compte tenu des considérations qui précédent, la Commission invite la France dans le cadre de la procédure de l’article 108, paragraphe 2, du traité sur le fonctionnement de l'Union européenne, à présenter ses observations et à fournir toute information utile pour l’évaluation de la mesure dans un délai d’un mois à compter de la date de réception de la présente.

127.

Par la présente, la Commission avise la France qu'elle informera les intéressés par la publication de la présente lettre et d'un résumé de celle-ci au Journal officiel de l’Union européenne. Elle informera également les intéressés dans les pays de l’AELE signataires de l’accord EEE par la publication d’une communication dans le supplément EEE du Journal officiel, ainsi que l’autorité de surveillance de l’AELE en leur envoyant une copie de la présente. Tous les intéressés susmentionnés seront invités à présenter leurs observations dans un délai d’un mois à compter de la date de cette publication.»


(1)  Voir la décision de la Commission C(2008) 7846 dans le cas no N 561/08.

(2)  Ibid., point 37.

(3)  Arrêt du 20 septembre 2007, EARL Salvat & fils, T-136/05, point 156.

(4)  Voir, par exemple, l'arrêt du 13 mars 2001, PreussenElektra AG, C-379/98, Rec., p. I-2099, point 58, et la jurisprudence citée; voir également l'arrêt du 17 juillet 2008, Essent, C-206/06 Rec. 2008 p. I-5497, point 70.

(5)  Arrêt du 16 mai 2000 dans l'affaire C-83/98 P, France c. Ladbroke Racing Ltd et Commission, Recueil p. I-3271, point 50.

(6)  Arrêt du 20 septembre 2007 dans l'affaire T-136/05, Salvat e.a. c. Commission, Recueil p. II-4063.

(7)  Arrêt du 15 juillet 2004 dans l’affaire C-345/02, Pearle, Recueil p. I-7139.

(8)  Arrêts de la Cour du 24 juillet 2003 dans l’affaire C-280/00, Altmark, Recueil p. I-7747, point 84; et du 22 novembre 2003 dans les affaires jointes C-34/01 à C-38/01, Enirisorse, Recueil p. I-14243, point 30.

(9)  Arrêt de la Cour du 13 juillet 1988 dans l'affaire 102/87, France c. Commission, Recueil p. 4067.

(10)  Pour les échanges de produits agricoles de l'UE voir: http://ec.europa.eu/agriculture/agrista/2008/table_fr/3714.pdf

(11)  Arrêt de la Cour du 17 septembre 1980 dans l'affaire 730/79, Philip Morris c. Commission, Recueil p. 2671, point 11.

(12)  JO L 83 du 27.3.1999, p. 1.

(13)  Arrêt de la Cour du 21 octobre 2003, Van Calster, C-261/01 et C-262/01, Recueil, 2003, p. I-12249, point 49.

(14)  Arrêt de la Cour du 13 janvier 2005, Streekgewest Westelijk Noord-Brabant, C-174/02, Recueil, 2005, p. I-85, point 26; 7 septembre 2006, Laboratoires Boiron, C-526/04, Recueil, 2006, p. I-7529, point 44.

(15)  Arrêt de la Cour du 13 janvier 2005, Streekgewest Westelijk Noord-Brabant, C-174/02, Recueil, 2005, p. I-85, point 28; 15 juin 2006, Air Liquide, C-393/04 et C 41/05, Recueil, 2006, p. I-5293, point 46.

(16)  Arrêt de la Cour du 21 octobre 2003, Van Calster, C-261/01 et C-262/01, Recueil, 2003, p. I-12249, point 48.

(17)  CJCE, 16 février 1977, Schöttle & Söhne, affaire 20/76, points 13-14.

(18)  Sur la discrimination entre les produits locaux et exportés, voyez CJCE, 23 avril 2002, Nygard, C-234/99, Recueil, 2002, p. I-3657, points 21-22.

(19)  Sur la discrimination entre les produits locaux et importés, voyez CJCE, 11 mars 1992, Compagnie Commerciale de l'Ouest, C-78/90 à C-83/90, Recueil, 1992, p. I-1847, point 26.

(20)  CJCE, 11 mars 1992, Compagnie commerciale de l'Ouest, pt. 26.

(21)  CJCE, arrêt du 21 mai 1980, Commission/Italie, point 15, 73/79, Rec. p. 1533; CJCE, 11 mars 1992, Compagnie commerciale de l'Ouest, pt. 27.

(22)  Arrêt du 26 juin 1970 dans l’affaire 47/69, France c. Commission, Recueil p. 487.

(23)  Cf. à cet égard, la décision (2000/116/CE) de la Commission du 20 juillet 1999 relative à l'aide d'État, financée par des taxes parafiscales, que les Pays-Bas envisagent d'accorder pour la publicité en faveur des plantes ornementales, JO L 34 du 9.2.2000, p. 20, paragraphe 64.

(24)  Arrêt du 23 avril 2002 dans l’affaire C-234/99, Nygård, Recueil, p. I-3657.

(25)  Seules les données 2006 à 2010 sont disponibles, l'activité de Val'Hor n'ayant débuté qu'en 2005 d'une part, et le montant de CVO 2011 n'étant à ce jour pas disponible d'autre part.

(26)  JO C 83 du 27.3.1999, p. 1.

(27)  2000/C 28/02; JO C 28 du 1.2.2000, p. 2.

(28)  2001/C 252/03; JO C 252 du 12.9.2001, p. 5.

(29)  96/C 45/06 (tel que modifié); JO C 45 du 17.2.1996, p. 5.

(30)  JO C 319 du 27.12.2006, p. 17.

(31)  Règlement (CE) no 1857/2006 de la Commission du 15 décembre 2006 concernant l'application des articles 87 et 88 du traité aux aides d'État accordées aux petites et moyennes entreprises actives dans la production de produits agricoles et modifiant le règlement (CE) no 70/2001 (JO L 358 du 16.12.2006, p. 3).

(32)  Encadrement communautaire des aides d’État à la recherche, au développement et à l’innovation, JO C 323 du 30.12.2006, p. 1.

(33)  JO L 336 du 23.12.1994, p. 31.