ISSN 1977-0944

doi:10.3000/19770944.C_2011.361.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 361

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

54o anno
10 dicembre 2011


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2011/C 361/01

Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 107 e 108 del TFUE — Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni ( 1 )

1

2011/C 361/02

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.6409 — Gazprom Schweiz/Promgas) ( 1 )

6

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Consiglio

2011/C 361/03

Conclusioni del Consiglio, del 27 ottobre 2011, sulla formazione giudiziaria europea

7

2011/C 361/04

Conclusioni del Consiglio, del 2 dicembre 2011, su accertamento precoce e trattamento dei disturbi della comunicazione dei bambini, incluso il ricorso a strumenti della sanità elettronica e soluzioni innovative

9

2011/C 361/05

Conclusioni del Consiglio, del 2 dicembre 2011, su prevenzione, accertamento precoce e trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini

11

 

Commissione europea

2011/C 361/06

Tassi di cambio dell'euro

14

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

2011/C 361/07

Informazioni comunicate dagli Stati membri riguardo alla chiusura delle attività di pesca

15

2011/C 361/08

Informazioni comunicate dagli Stati membri riguardo alla chiusura delle attività di pesca

16

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2011/C 361/09

Aiuti di Stato — Germania — Aiuto di Stato SA.32169 (11/C) (ex 10/N) — LIP — Aiuto a Volkswagen Sachsen GmbH — Invito a presentare osservazioni ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 2, del TFUE ( 1 )

17

2011/C 361/10

Notifica preventiva di una concentrazione (Caso COMP/M.6414 — Itochu/Tessenderlo Chemie/Siemens Project Ventures/T-Power JV) — Caso ammissibile alla procedura semplificata ( 1 )

29

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/1


Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 107 e 108 del TFUE

Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 361/01

Data di adozione della decisione

13.7.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

NN 18/09

Stato membro

Paesi Bassi

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Vrijstelling van vliegbelasting

Base giuridica

Wet belastingen op milieugrondslag (Art 36r-36 rg)

Tipo di misura

Obiettivo

Forma dell'aiuto

Dotazione di bilancio

Intensità

Misura che non costituisce aiuto

Durata

1.7.2008-1.7.2009

Settore economico

Trasporti

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Ministerie van Financiën

PO Box 20201

2500 EE Den Haag

NEDERLAND

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

18.10.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.31861 (11/N)

Stato membro

Irlanda

Regione

All regions

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Biomass electricity generation

Base giuridica

Electricity Regulation Act 1999

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Tutela dell'ambiente

Forma dell'aiuto

Transazioni non a condizioni di mercato

Dotazione di bilancio

 

Spesa annua prevista 70 Mio EUR

 

Importo totale dell'aiuto previsto 1 050 Mio EUR

Intensità

100 %

Durata

Fino al 31.12.2015

Settore economico

Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Department of Communications, Energy and Natural Resources

29-31 Adelaide Road

Dublin 2

IRELAND

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

5.10.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.31953 (11/N)

Stato membro

Polonia

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Budowa terminalu regazyfikacyjnego skroplonego gazu ziemnego w Świnoujściu – instalacja rozładunkowa i regazyfikacyjna

Base giuridica

1)

Ustawa z dnia 6 grudnia 2006 r. o zasadach prowadzenia polityki rozwoju;

2)

Ustawa z dnia 24 kwietnia 2009 r. o inwestycjach w zakresie terminalu regazyfikacyjnego skroplonego gazu ziemnego w Świnoujściu;

3)

Polityka energetyczna Polski do 2030 r. – dokument przyjęty przez Radę Ministrów w dniu 10 listopada 2009 r.;

4)

Polityka dla przemysłu gazu ziemnego z dnia 20 marca 2007 r.;

5)

Program Operacyjny Infrastruktura i Środowisko, Narodowe Strategiczne Ramy Odniesienia 2007–2013;

6)

Program Operacyjny Infrastruktura i Środowisko, Narodowe Strategiczne Ramy Odniesienia 2007–2013, Szczegółowy opis priorytetów, Działanie 10.1;

7)

Lista indywidualnych projektów kluczowych dla Programu Operacyjnego Infrastruktura i Środowisko;

8)

Kryteria wyboru projektów w POIiŚ – Działanie X

Tipo di misura

Aiuto individuale

Obiettivo

Sviluppo settoriale

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Importo totale dell'aiuto previsto 926 Mio PLN

Intensità

57 %

Durata

2011-2015

Settore economico

Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Instytut Nafty i Gazu

ul. Lubicz 25a

31-503 Kraków

POLSKA/POLAND

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

5.10.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.31981 (11/N)

Stato membro

Paesi Bassi

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Aanloopsteun voor nieuwe gecombineerdvervoerdiensten op basis van het Twin hub spoorwegnet

Base giuridica

Het aanstaande besluit van het monitoring comité van het INTERREG IVB-Noordwest Europa programma

Tipo di misura

Aiuto individuale

Obiettivo

Sviluppo settoriale

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

 

Spesa annua prevista 0,45 Mio EUR

 

Importo totale dell'aiuto previsto 1,8 Mio EUR

Intensità

30 %

Durata

1.12.2011-30.9.2015

Settore economico

Trasporti ferroviari

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Caisse des dépôts et consignations

15 Quai Anatole

75356 Paris 07 SP

FRANCE

(L’unique organisme de paiement pour l’ensemble du programme INTERREG)

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

3.10.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.32029 (10/N)

Stato membro

Germania

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Regelung zur vorübergehenden Gewährung von niedrigverzinslichen Darlehen zur Herstellung „grüner Produkte“ im Geltungsbereich der Bundesrepublik Deutschland während der Finanz- und Wirtschaftskrise

Base giuridica

Ziffer 2.5 der Mitteilung der Europäischen Kommission Änderung des Vorübergehenden Gemeinschaftsrahmens für staatliche Beihilfen zur Erleichterung des Zugangs zu Finanzierungsmitteln in der gegenwärtigen Finanz- und Wirtschaftskrise

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Tutela dell'ambiente

Forma dell'aiuto

Prestito agevolato

Dotazione di bilancio

 

Spesa annua prevista 200 Mio EUR

 

Importo totale dell'aiuto previsto 200 Mio EUR

Intensità

Durata

1.1.2011-31.12.2011

Settore economico

Tutti i settori

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Behörden von Bund, Ländern und Gemeinden

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

30.9.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.33210 (11/N)

Stato membro

Regno Unito

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Feed-in Tariffs to support the generation of renewable electricity from low carbon sources

Base giuridica

Energy Act 2008 SS 41-43

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Tutela dell'ambiente, risparmio di energia

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Importo totale dell'aiuto previsto 3 100 Mio GBP

Intensità

100 %

Durata

Fino all'1.4.2037

Settore economico

Energia

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Department of Energy and Climate Change

3 Whitehall Place

London

SW1A 2HH

UNITED KINGDOM

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm


10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/6


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.6409 — Gazprom Schweiz/Promgas)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 361/02

In data 2 dicembre 2011 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32011M6409. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Consiglio

10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/7


Conclusioni del Consiglio, del 27 ottobre 2011, sulla formazione giudiziaria europea

2011/C 361/03

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA:

a)

richiamandosi all'articolo 81, paragrafo 2, lettera h), e all'articolo 82, paragrafo 1, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che per la prima volta stabilisce una competenza specifica per il «sostegno alla formazione dei magistrati e degli operatori giudiziari» in materia civile e penale;

b)

richiamandosi al programma di Stoccolma — Un'Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini, in cui si è sottolineato che, «per promuovere un'autentica cultura europea in materia giudiziaria e di applicazione delle legge, è essenziale intensificare la formazione relativa alle tematiche connesse all'UE e renderla sistematicamente accessibile per tutte le professioni coinvolte nell'attuazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia»;

c)

rammentando la risoluzione del Consiglio relativa alla formazione dei giudici, dei procuratori e degli operatori giudiziari nell'Unione europea (2008/C 299/01);

d)

rammentando la risoluzione del Parlamento europeo, del 9 luglio 2008, sul ruolo del giudice nazionale nel sistema giudiziario europeo (2009/C 294 E/06),

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA:

1.

Accoglie con favore la comunicazione della Commissione intitolata «Alimentare la fiducia in una giustizia europea: una nuova dimensione per la formazione giudiziaria europea» (1), in cui si sottolinea l'importanza di migliorare la conoscenza del diritto dell'UE e la fiducia reciproca tra gli operatori del diritto per assicurare un'efficace attuazione del diritto dell'Unione ed un'agile cooperazione giudiziari a transfrontaliera in tutti gli Stati membri.

2.

Sottolinea il contributo che la formazione giudiziaria europea potrebbe dare allo sviluppo di un'autentica cultura giuridica europea, basata sul rispetto dei diversi sistemi e tradizioni giuridiche degli Stati membri.

3.

Sostiene vigorosamente la realizzazione di ulteriori sforzi per la formazione di giudici, procuratori ed altri operatori giudiziari nel diritto europeo e nella sua applicazione.

4.

Accoglie con favore l'agevolazione della formazione di altri operatori del diritto, compresi gli ufficiali giudiziari, i notai e gli avvocati.

5.

Sottolinea che la formazione non dovrebbe compromettere l'indipendenza delle professioni forensi.

6.

Ritiene che la qualità della formazione sia il principale criterio di valutazione della formazione e accoglie con favore l'intenzione della Commissione di concentrarsi su settori prioritari, tenendo in considerazione le priorità politiche dell'UE e la complessità degli strumenti specifici. Si dovrebbe altresì tener conto di aspetti attinenti al rapporto costo/efficacia.

7.

Condivide la necessità di sfruttare le strutture, le istituzioni e le reti esistenti, in particolare la rete europea di formazione giudiziaria (REFG).

8.

Plaude al riconoscimento del ruolo cruciale svolto dalle strutture di formazione nazionali destinate a giudici, procuratori e altre figure professionali in ambito forense e accoglie con favore il fatto che la Commissione accenni al ruolo della cooperazione regionale nell'elaborazione di migliori pratiche e di nuovi metodi di apprendimento.

9.

Il Consiglio invita gli Stati membri:

a fare decisamente in modo che la formazione sull'acquis dell'Unione sia sistematicamente accessibile agli operatori del diritto attraverso una formazione iniziale e una formazione continua, per riflettere il modo in cui il diritto dell'Unione e la legislazione nazionale interagiscono e influenzano la loro pratica quotidiana,

a fare decisamente in modo che gli operatori del diritto, in particolare i giudici e i procuratori, abbiano la possibilità di avvalersi di almeno una settimana di formazione sull'acquis e gli strumenti dell'Unione durante la loro carriera,

a incoraggiare le organizzazioni professionali nazionali di operatori del diritto a promuovere tra i propri membri la partecipazione ad attività di formazione continua,

a sostenere i rispettivi organi preposti alla formazione di giudici, procuratori e operatori giudiziari nello sforzo di espandere la formazione in diritto dell'Unione europea e sui sistemi giuridici nazionali, e di renderla disponibile a livello locale, regionale e nazionale,

ad incoraggiare le strutture nazionali di formazione in ambito giudiziario a condividere con la Commissione su base annuale, possibilmente mediante la REFG, informazioni sulle attività di formazione in diritto dell'UE disponibili e sul numero di operatori che vi hanno preso parte,

a stimolare le organizzazioni professionali nazionali in ambito giuridico ad informare la Commissione, tramite le relative organizzazioni a livello europeo, sulle attività di formazione in diritto dell'UE disponibili e sul numero di operatori che vi hanno preso parte.

10.

Il Consiglio invita la Commissione a:

prendere spunto dall'articolo 81, paragrafo 2, lettera h), e dall'articolo 82, paragrafo 1, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare, per individuare e valutare soluzioni a livello europeo, compresi regimi di formazione europea per tutte le figure professionali interessate,

a trarre profitto dai punti di forza delle strutture, degli attori e delle reti esistenti, sia nazionali che europee, come gli istituti di formazione giudiziaria e la REFG, e invita la Commissione a fornire loro ulteriore supporto, tenendo conto al contempo di specifiche esigenze nazionali e del valore aggiunto della cooperazione regionale,

ad avviare un nuovo programma di scambio per giudici e procuratori di nuova nomina in modo da far sì che si impegnino del tutto nella dimensione europea del loro ruolo sin dall'inizio e per consentire loro di fare esperienza diretta del concreto funzionamento del sistema giuridico di altri Stati membri; tale nuovo programma di scambio integrerà gli attuali regimi di scambio per giudici e procuratori con maggior esperienza,

ad ampliare ulteriormente il portale europeo della giustizia elettronica quale strumento di sviluppo della formazione giudiziaria europea,

a semplificare ulteriormente le procedure amministrative di accesso ai programmi finanziari europei e, nell'ambito di questi ultimi, rendere disponibili fondi supplementari per la formazione giudiziaria europea,

ad avvalersi del forum europeo sulla giustizia per dar seguito all'attuazione della comunicazione e per promuovere scambi di migliori pratiche,

a prendere in considerazione di presentare annualmente una relazione sulla formazione giudiziaria europea sulla base di qualunque contributo ricevuto dalla REFG e dai suoi membri, e dalle organizzazioni professionali nazionali in ambito giuridico a livello nazionale e di Unione europea.

11.

Il Consiglio incoraggia i paesi candidati e potenziali candidati a firmare i memorandum d'intesa per partecipare ai programmi finanziari dell'Unione europea nel settore della giustizia, in conformità con le condizioni previste in tali programmi, al fine di assicurare un loro effettiva partecipazione ai progetti di formazione giudiziaria europea.


(1)  COM(2011) 551 definitivo.


10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/9


Conclusioni del Consiglio, del 2 dicembre 2011, su accertamento precoce e trattamento dei disturbi della comunicazione dei bambini, incluso il ricorso a strumenti della sanità elettronica e soluzioni innovative

2011/C 361/04

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

1.

RICORDA che ai sensi dell’articolo 168 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche e attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana; L'azione dell'Unione, che completa le politiche nazionali, si indirizza al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all'eliminazione delle fonti di pericolo per la salute fisica e mentale. L'Unione e gli Stati membri favoriscono la cooperazione con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali competenti in materia di sanità pubblica.

2.

RICORDA che tutti i cittadini dell'UE, e in particolare i bambini, dovrebbero avere uguali opportunità di sviluppo. Ciò dovrebbe essere realizzato rendendo accessibili gli strumenti e le procedure adeguati per prevenire, accertare, trattare e monitorare i problemi di salute;

3.

RIBADISCE che uno degli obiettivi strategici della strategia dell'UE in materia di salute 2008-2013 (1) è promuovere sistemi sanitari dinamici e nuove tecnologie, riconoscendo che queste possono migliorare la prevenzione, la diagnosi e i trattamenti delle malattie, agevolare la sicurezza dei pazienti e migliorare il coordinamento, l'utilizzo delle risorse e la sostenibilità dei sistemi sanitari;

4.

RAMMENTA le conclusioni del Consiglio su «Equità e salute in tutte le politiche: Solidarietà in materia di salute», dell'8 giugno 2010 (2), e le conclusioni del Consiglio, del 1o dicembre 2009, sulla sicurezza ed efficienza dell’assistenza sanitaria mediante la sanità elettronica (3);

5.

ACCOGLIE CON FAVORE le conclusioni del decimo congresso della federazione europea delle società di audiologia (4) tenutosi a Varsavia (Polonia) il 22-25 giugno 2011, in cui si è evidenziato il problema dei disturbi della comunicazione dei bambini e il ruolo dell'accertamento precoce e del trattamento, nonché le conclusioni della conferenza ministeriale sulla sanità elettronica svoltasi a Budapest (Ungheria) il 10-12 maggio 2011, dedicata ad un uso migliore e più ampio della sanità elettronica e della telemedicina;

6.

RILEVA che all'interno e tra i singoli Stati membri dell'UE esistono differenze in materia di sanità connesse a diversi fattori, tra cui differenze relative a istruzione, situazione socioeconomica, condizioni di vita e di lavoro, comportamenti che influenzano la salute e cure sanitarie;

7.

OSSERVA che la prevenzione, l'accertamento precoce, il monitoraggio e la vigilanza attiva svolgono un ruolo significativo nello scongiurare l'insorgenza di malattie e disturbi: Ciò è di particolare importanza per i bambini, per il quali la buona salute è fondamentale ai fini di un corretto sviluppo e influisce sulla loro qualità della vita e sulle loro condizioni sociali ed economiche future;

8.

RILEVA che la comunicazione è un'abilità umana complessa, che combina elementi fisici e mentali. Un disturbo della comunicazione può essere definito come un danno all'udito, alla vista o al linguaggio che influisce sulla capacità di ricevere, comprendere, produrre ed esprimere informazioni verbali, non verbali e grafiche;

9.

SOTTOLINEA che i disturbi della comunicazione rappresentano un'importante causa di disabilità di lunga durata con un impatto notevole durante l'infanzia. Nell'Unione europea i danni all'udito, alla vista e al linguaggio possono colpire un bambino su cinque e possono manifestarsi nelle prime fasi della vita, con ripercussioni negative sul corretto sviluppo della persona colpita. Pertanto i ritardi e i disturbi cognitivi che non vengono diagnosticati e trattati rischiano di compromettere i progressi educativi, sociali ed economici futuri dei bambini;

10.

OSSERVA che i disturbi della comunicazione dei bambini dovrebbero essere individuati il prima possibile tramite screening. L'inizio del percorso scolastico è l'ultimo momento utile per individuare il disturbo al fine di evitare o ridurre il suo impatto negativo sullo sviluppo cognitivo e del linguaggio dei bambini. Ciò è provato dal fatto che i disturbi dell'udito, della vista e del linguaggio sono motivi di ritardi nell'apprendimento e di difficoltà nell'acquisizione delle competenze linguistiche, fondamentali per permettere ai bambini do comunicare efficacemente;

11.

RICORDA che esistono ampie prove secondo cui la prevenzione, l'accertamento precoce, il follow-up e l'intervento adeguato in materia di disturbi della comunicazione potrebbero avere grande efficacia nell'evitare o nel ridurre al minimo le conseguenze di tali problemi. Secondo l'OMS, metà dei casi di sordità e di danni all'udito posso essere evitati grazie alla prevenzione, alle diagnosi e al trattamento precoci. La consapevolezza del problema, approcci multidisciplinari integrati e coordinati, che devono essere accompagnati da un coinvolgimento attivo dei genitori in tutto il processo di sviluppo del bambino e nelle strutture di istruzione e di assistenza sanitaria rivestono grande importanza;

12.

RILEVA che l'esposizione a rumori eccessivi porta ad un aumento della prevalenza di perdita dell'udito tra i bambini. Ciò comprende l'uso scorretto di attrezzature audiovisive, come confermato dal Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati dell'UE (5);

13.

SOTTOLINEA che le attuali azioni volte a prevenire, accertare, diagnosticare, trattare e monitorare i disturbi della comunicazione dei bambini dovrebbero essere continuamente adeguate a metodi in grado di portare a una maggiore efficacia in termini di costi;

14.

RITIENE che lo screening universale dell'udito, della vista e del linguaggio con metodi basati su dati comprovati dovrebbe essere incluso quanto prima possibile nei programmi e nelle azioni svolte in abito sanitario a livello nazionale e/o regionale e/o locale, al fine di contribuire alla creazione di uguali opportunità di istruzione, sociali ed economiche per i bambini;

15.

RITIENE che la sanità elettronica sia uno strumento importante per migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria. La sanità elettronica può aumentare l'efficacia e l'accessibilità degli screening, delle diagnosi e dei trattamenti nel settore dei disturbi della comunicazione. Soluzioni diagnostiche e sistemi di gestione dei dati innovativi possono essere utilizzati in tutte le fasi dell'accertamento e del monitoraggio dei disturbi della comunicazione. L'introduzione di servizi di sanità elettronica può agevolare l'analisi e lo scambio di dati tra gli Stati membri per fini scientifici, epidemiologici e organizzativi. La telemedicina può essere uno strumento efficace utilizzato per la prevenzione, l'istruzione e la formazione;

16.

RITIENE che azioni integrate e coordinate possano aiutare gli Stati membri a colmare i divari nel settore dei disturbi della comunicazione dei bambini;

17.

INVITA gli Stati membri a:

continuare a dare la priorità, nelle politiche e nei programmi sanitari nazionali e/o regionali e/o locali, all'accertamento precoce mediante screening e follow-up di disturbi dell'udito, della vista e del linguaggio dei bambini, valutando il ricorso a un approccio multidisciplinare,

prendere in considerazione la possibilità di promuovere la prevenzione della perdita dell'udito nei bambini causata dal rumore,

potenziare i loro sforzi nel sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo ai disturbi della comunicazione dei bambini,

rafforzare la cooperazione nel settore dei disturbi della comunicazione, mediante scambio di informazioni, conoscenze, esperienze e migliori pratiche, tra cui l'utilizzo di strumenti di sanità elettronica e tecnologie innovative, al fine di realizzare le soluzioni più efficaci in termini di costi, garantire uguali opportunità per i bambini e soddisfare le esigenze individuali dei pazienti;

18.

INVITA gli Stati membri e la Commissione a:

valutare la possibilità di includere, nell'ambito dei lavori da svolgere in materia di reti di riferimento europee, condizioni che richiedano una particolare concentrazione di competenze o risorse nel settore dei disturbi della comunicazione dei bambini, conformemente alle disposizioni della direttiva 2011/24/UE concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera (6),

promuovere la cooperazione e la condivisione di risultati delle ricerche, conoscenze e prove in relazione ai disturbi della comunicazione e tener conto in maniera adeguata di questa tematica nel contesto delle attuali iniziative dell'Unione europea in materia di sanità elettronica, compresa la rete della sanità elettronica di cui all'articolo 14 della direttiva 2011/24/UE concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera;

19.

INVITA la Commissione a:

sottolineare l'importanza dei disturbi della comunicazione in quanto fattore che pregiudica lo sviluppo dell'essere umano e a tenere conto in maniera adeguata di tale questione nelle sue future azioni,

adottare i criteri e le condizioni per le reti di riferimento europee entro la fine del 2013, conformemente alle disposizioni della direttiva 2011/24/UE concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, tenendo conto tra l'altro dell'esperienza di cooperazione tra centri specializzati nel trattamento di disturbi della comunicazione.


(1)  14689/07 [COM(2007) 630 defin.].

(2)  9947/10.

(3)  GU C 302 del 12.12.2009, pag. 12.

(4)  «The European Consensus Statement on Hearing, Vision and Speech Screening in Pre-school and School-age Children» («La dichiarazione di consenso europea sullo screening dell'udito, della vista e del linguaggio dei bambini in età prescolare e scolare»).

(5)  CSRSERI UE: Rischi potenziali per la salute derivanti dall’esposizione al rumore emesso dai lettori di musica personali e dai telefoni mobili con funzione di lettore di musica. 26a plenaria, 23 settembre 2008.

(6)  Direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011, concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera (GU L 88 del 4.4.2011, pag. 45).


10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/11


Conclusioni del Consiglio, del 2 dicembre 2011, su prevenzione, accertamento precoce e trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini

2011/C 361/05

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

1.

RICORDA che, ai sensi dell’articolo 168 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana. L'azione dell'Unione, che completa le politiche nazionali, si indirizza al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all'eliminazione delle fonti di pericolo per la salute fisica e mentale;

2.

RICORDA le conclusioni del Consiglio del 7 dicembre 2010«Approcci innovativi alle malattie croniche nella sanità pubblica e nei sistemi di assistenza sanitaria» (1);

3.

RICORDA le conclusioni del Consiglio del 2 giugno 2004 sull'asma infantile (2);

4.

RICORDA la dichiarazione politica della riunione ad alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, adottata dall'Assemblea generale il 19 settembre 2011 (3);

5.

RICORDA la convenzione quadro dell'OMS per il controllo del tabacco;

6.

RICORDA la raccomandazione 2009/C 296/02 del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa agli ambienti senza fumo (4);

7.

SI COMPIACE per le reti e le alleanze esistenti, quali la Rete europea per l'allergia e l'asma (GA2LEN) e l'Alleanza mondiale contro le malattie respiratorie (GARD), create rispettivamente nel 2004 e nel 2006 al fine di studiare queste malattie e ridurne l'onere, nonché per migliorare l'accertamento precoce e il trattamento adeguato delle malattie respiratorie croniche nell'UE;

8.

ACCOGLIE CON FAVORE i risultati delle seguenti conferenze:

il processo paneuropeo per l'ambiente e la salute dell'OMS, inteso a offrire ai bambini un ambiente più sicuro, e la quinta conferenza ministeriale sull'ambiente e la salute, svoltasi a Parma (Italia) il 10-12 marzo 2010,

la conferenza di esperti su «Prevenzione e controllo dell'asma infantile e delle allergie nell'UE dal punto di vista della sanità pubblica: occorre colmare le lacune con urgenza», svoltasi il 21-22 settembre 2011 a Varsavia-Ossa (Polonia), durante la quale è stata sottolineata la necessità pressante di migliorare la prevenzione, l'accertamento precoce e il trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini affrontando questi aspetti nell'ambito delle politiche sanitarie a livello locale, regionale, nazionale e di UE. A tale proposito, occorre potenziare la cooperazione tra Stati membri e parti interessate competenti per migliorare e sostenere la rete di centri nazionali;

9.

SOTTOLINEA che le malattie respiratorie croniche sono le malattie non trasmissibili più diffuse tra i bambini;

10.

SOTTOLINEA che l'asma e la rinite allergica sono le malattie respiratorie più comuni tra i bambini e che l'asma è la causa più frequente di visite al pronto soccorso e di ricoveri tra i bambini;

11.

SOTTOLINEA che negli ultimi decenni la prevalenza di malattie respiratorie dei bambini nell'Unione europea è andata aumentando ma il monitoraggio della prevalenza, della gravità, dei tipi di malattia e dei cambiamenti nell'esposizione ad allergeni e sostanze irritanti in tutta l'UE è insufficiente;

12.

SOTTOLINEA che la mancata diagnosi e il mancato trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini comportano oneri economici e sociali che possono essere limitati grazie a prevenzione, diagnosi precoce e trattamento;

13.

RILEVA l'esistenza di disparità nell'accesso alla prevenzione, alla diagnosi precoce e al trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini tra gli Stati membri dell'UE e all'interno di uno stesso Stato membro;

14.

EVIDENZIA che i maggiori fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie respiratorie croniche sono una combinazione di predisposizione genetica ed esposizione ambientale alle sostanze e particelle inalate (come il fumo di tabacco ambientale), cattiva qualità dell'aria interna e inquinamento dell'aria esterna;

15.

EVIDENZIA che le condizioni prenatali e della prima infanzia influenzano la salute in età adulta; pertanto è importante proteggere le donne incinte e i bambini dagli effetti nocivi dei fattori ambientali, compresa l'esposizione al fumo di tabacco;

16.

RICONOSCE che l'educazione continua alla salute di bambini, genitori e insegnanti e la formazione degli operatori sanitari svolgono un ruolo determinante nella prevenzione e nel trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini. Questi fattori promuovono la consapevolezza e incoraggiano comportamenti più favorevoli alla salute tra le persone, oltre a facilitare il monitoraggio delle malattie croniche da parte degli operatori sanitari;

17.

RICONOSCE che un elemento importante della prevenzione e del trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini è la gestione autonoma e la partecipazione dei bambini alle decisioni in materia di salute che li riguardano, tenendo conto della loro età e maturità, così come il coinvolgimento attivo dei genitori e della famiglia;

18.

RICONOSCE che la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie respiratorie croniche hanno un impatto positivo sullo sviluppo dei bambini e sulla loro qualità di vita oltre a contribuire a un'infanzia attiva e sana e ad un invecchiamento sano. Per questo è importante mettere a punto nuovi strumenti per migliorare la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini adottando un approccio alla sanità «a misura di bambino» e includendo la salute in tutte le politiche, in particolare quelle in materia di sanità, istruzione, ambiente, ricerca, occupazione e nel settore sociale;

19.

INVITA gli Stati membri a:

attribuire la debita attenzione a prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini nei programmi sanitari nazionali e/o regionali e/o locali,

sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica sulle malattie respiratorie croniche dei bambini, aumentare le conoscenze e migliorare l'educazione di bambini, famiglie e insegnanti e la formazione degli operatori sanitari per quanto riguarda il loro ruolo nella prevenzione, nella diagnosi precoce, nel trattamento e nel monitoraggio delle malattie respiratorie croniche dei bambini,

portare avanti e, se del caso, rafforzare i programmi per la prevenzione e l'abbandono del fumo indirizzati a donne incinte e genitori, così come le misure intese ad evitare che donne incinte e bambini siano esposti al fumo di tabacco, in particolare in casa e nei luoghi chiusi,

seguire la raccomandazione del Consiglio relativa agli ambienti senza fumo (5),

rafforzare la cooperazione con le parti interessate competenti, in particolare organizzazioni di pazienti e di operatori sanitari a tutti i livelli di cura, comprese prevenzione primaria, prevenzione secondaria e assistenza sanitaria,

scambiare buone pratiche legate alla prevenzione, alla diagnosi precoce e al trattamento delle malattie respiratorie croniche, così come dati relativi alla prevalenza, all'incidenza e agli esiti di tali malattie,

rafforzare la cooperazione dei centri nazionali e consolidare le reti di ricerca internazionali esistenti nel settore delle malattie respiratorie croniche;

20.

INVITA gli Stati membri e la Commissione a:

intensificare gli sforzi volti a ridurre la disabilità e i decessi prematuri correlati all'asma promuovendo buone pratiche a livello internazionale,

sostenere i centri nazionali e le reti di ricerca internazionali esistenti nell'individuare procedure economicamente convenienti, grazie alla valutazione delle tecnologie sanitarie, per migliorare gli standard nei sistemi di assistenza sanitaria in relazione alle malattie respiratorie croniche,

portare avanti i lavori intesi a comprendere meglio le ragioni dell'aumento della prevalenza delle malattie respiratorie croniche dei bambini,

migliorare le informazioni e le conoscenze in materia di differenze tra regioni e nell'insieme dell'Europa per quanto riguarda le malattie respiratorie croniche dei bambini, in stretta collaborazione con le parti interessate competenti,

migliorare le conoscenze e le informazioni rivolte alle parti interessate competenti in merito agli effetti dell'inquinamento atmosferico e di altri fattori ambientali sulle malattie respiratorie croniche e le relative comorbilità,

portare avanti e rafforzare le politiche e i programmi volti a migliorare la qualità dell'aria interna ed esterna,

promuovere un controllo efficace del tabagismo a livello nazionale, di Unione e internazionale conformemente alla normativa pertinente dell'UE e alla convenzione quadro dell'OMS per il controllo del tabacco e relative linee direttrici, nonché valutarne l'eventuale rafforzamento,

migliorare la qualità degli ambienti interni ed esterni abitati dai bambini e incoraggiare questi ultimi a praticare un'attività fisica,

valutare il ricorso a strumenti di sanità elettronica e a tecnologie innovative per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie respiratorie croniche,

incoraggiare e sostenere la ricerca sui fattori genetici e ambientali che causano malattie respiratorie croniche per contribuire allo sviluppo di approcci strategici basati su dati comprovati ed equilibrare il finanziamento della ricerca alla luce della prevalenza di tali malattie e dell'onere che comportano,

promuovere un approccio multisettoriale in ambito sociale e nei settori dell'ambiente, della ricerca, dell'istruzione e dell'occupazione per migliorare le ripercussioni di queste politiche sulla salute respiratoria,

coinvolgere le organizzazioni di pazienti e di operatori sanitari affinché si impegnino per giungere a una maggiore responsabilizzazione del paziente nel processo di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle malattie respiratorie croniche;

21.

INVITA la Commissione europea a:

continuare a includere le malattie respiratorie croniche nelle attività e nei programmi di ricerca legati alla salute,

sostenere gli Stati membri per:

elaborare e attuare politiche efficaci per la prevenzione delle malattie respiratorie croniche dei bambini, incoraggiando messa a punto, valutazione e scambio di buone pratiche,

potenziare la creazione di reti tra istituzioni responsabili dell'attuazione dei programmi nazionali e/o regionali e/o locali e per lo scambio di esperienze e buone pratiche,

rafforzare la cooperazione dei centri nazionali e consolidare le reti di ricerca internazionali esistenti nel settore delle malattie respiratorie croniche.


(1)  GU C 74 dell'8.3.2011, pag. 4.

(2)  9507/04 (Presse 163).

(3)  Nazioni Unite A/RES/66/2 (A/66/L.1).

(4)  GU C 296 del 5.12.2009, pag. 4.

(5)  Cfr. nota 4.


Commissione europea

10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/14


Tassi di cambio dell'euro (1)

9 dicembre 2011

2011/C 361/06

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,3384

JPY

yen giapponesi

103,95

DKK

corone danesi

7,4349

GBP

sterline inglesi

0,85315

SEK

corone svedesi

9,0185

CHF

franchi svizzeri

1,2332

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,6770

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,475

HUF

fiorini ungheresi

305,08

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,6981

PLN

zloty polacchi

4,5149

RON

leu rumeni

4,3428

TRY

lire turche

2,4700

AUD

dollari australiani

1,3179

CAD

dollari canadesi

1,3674

HKD

dollari di Hong Kong

10,4118

NZD

dollari neozelandesi

1,7357

SGD

dollari di Singapore

1,7356

KRW

won sudcoreani

1 533,70

ZAR

rand sudafricani

10,9853

CNY

renminbi Yuan cinese

8,4820

HRK

kuna croata

7,5000

IDR

rupia indonesiana

12 105,19

MYR

ringgit malese

4,2140

PHP

peso filippino

58,318

RUB

rublo russo

42,2020

THB

baht thailandese

41,423

BRL

real brasiliano

2,4243

MXN

peso messicano

18,3191

INR

rupia indiana

69,6970


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/15


Informazioni comunicate dagli Stati membri riguardo alla chiusura delle attività di pesca

2011/C 361/07

A norma dell’articolo 35, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca (1), è stata presa la decisione di chiudere le attività di pesca indicate nella seguente tabella:

Data e ora della chiusura

21.11.2011

Durata

21.11.2011-31.12.2011

Stato membro

Paesi Bassi

Stock o gruppo di stock

SRX/07D.

Specie

Razze (Rajidae)

Zona

Acque UE della zona VIId

Tipo(i) di pescherecci

Numero di riferimento

Link alla pagina web della decisione dello Stato membro:

http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/tacs/index_it.htm


(1)  GU L 343 del 22.12.2009, pag. 1.


10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/16


Informazioni comunicate dagli Stati membri riguardo alla chiusura delle attività di pesca

2011/C 361/08

A norma dell’articolo 35, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca (1), è stata presa la decisione di chiudere le attività di pesca indicate nella seguente tabella:

Data e ora della chiusura

21.11.2011

Durata

21.11.2011-31.12.2011

Stato membro

Paesi Bassi

Stock o gruppo di stock

OTH/04-N.

Specie

Altre specie

Zona

Acque norvegesi della zona IV

Tipo(i) di pescherecci

Numero di riferimento

Link alla pagina web della decisione dello Stato membro:

http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/fishing_rules/tacs/index_it.htm


(1)  GU L 343 del 22.12.2009, pag. 1.


V Avvisi

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/17


AIUTI DI STATO — GERMANIA

Aiuto di Stato SA.32169 (11/C) (ex 10/N) — LIP — Aiuto a Volkswagen Sachsen GmbH

Invito a presentare osservazioni ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 2, del TFUE

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 361/09

Con la lettera del 13 luglio 2011 — riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi — la Commissione ha comunicato alla Germania la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del TFUE in relazione all'aiuto in oggetto.

La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito all'aiuto riguardo al quale viene avviato il procedimento entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale Concorrenza

Protocollo Aiuti di Stato

Ufficio: J-70 3/225

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Fax +32 22961242

Dette osservazioni saranno comunicate alla Germania. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

TESTO DELLA SINTESI

DESCRIZIONE DELLA MISURA E DEL PROGETTO DI INVESTIMENTO

Il 27 dicembre 2010 le autorità tedesche hanno notificato l'intenzione di accordare, ai sensi degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale (in appresso: «gli orientamenti») (1), un aiuto regionale a Volkswagen Sachsen GmbH e Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH per un investimento a Zwickau, nella regione di Chemnitz in Sassonia, Germania. Si tratta di una regione assistita ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del TFUE con un massimale standard di aiuto regionale per le grandi imprese pari al 30 % dell’equivalente sovvenzione lordo.

Il progetto mira a modificare profondamente il processo di produzione di modelli d'auto di piccole e medie dimensioni (dei segmenti A0, A e B secondo la classificazione POLK) presso la fabbrica di Volkswagen Sachsen GmbH a Zwickau. La nuova tecnologia di produzione, basata sui moduli, sostituirà l'attuale processo basato sulle piattaforme e consentirà al beneficiario di fabbricare modelli di vari segmenti sulla stessa linea di produzione. Ciò porterà a una maggiore flessibilità che consentirà al beneficiario di reagire in modo più elastico alla domanda del mercato.

L'investimento è cominciato nel 2009 e dovrebbe concludersi nel maggio 2014.

I costi di investimento ammissibili del progetto in valore attuale netto sono pari a 697 686 281 EUR. L'importo d'aiuto proposto, di 83 470 000 EUR in valore attuale netto, rappresenta un'intensità d'aiuto dell'11,96 %, e rispetta quindi il massimale applicabile equivalente.

L'aiuto consiste in un premio all'investimento e in una sovvenzione diretta sulla base degli attuali regimi di aiuto regionale X 167/08, XR 6/07 e XR 31/07, che beneficiano di esenzione.

VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ DELLA MISURA D'AIUTO

A.   Progetto unico d'investimento

Gli orientamenti mirano a garantire che uno Stato membro non suddivida artificiosamente in sottoprogetti un grande progetto di investimento unico, per eludere l'applicazione delle norme che disciplinano gli aiuti agli investimenti per i grandi progetti di investimento. Ai sensi del punto 60 degli orientamenti, tali sottoprogetti costituiscono un progetto unico se sono attuati nell'arco di un periodo di tre anni e riguardano elementi del capitale fisso combinati in modo economicamente indivisibile.

La Commissione si chiede se un investimento sovvenzionato, realizzato in parallelo presso lo stesso sito di produzione per macchinari destinati alla fabbricazione di componenti pressati da utilizzare anche nei modelli di vetture in questione, costituisca o meno, col progetto di investimento in questione, un progetto unico di investimento.

B.   Mercato del prodotto rilevante e mercato geografico rilevante (punto 68, lettera a), degli orientamenti)

Ai sensi degli orientamenti, gli Stati membri devono dimostrare che il beneficiario di una misura d'aiuto concessa per un grande progetto di investimento non rappresenti una quota di mercato superiore al 25 % del mercato del prodotto rilevante e del mercato geografico rilevante prima e dopo l'investimento.

La quota di mercato del beneficiario nel SEE, per i singoli segmenti automobilistici A e B (secondo la classificazione POLK), supera la soglia del 25 % sia nell'anno precedente l'investimento sia nell'anno seguente. La Germania afferma tuttavia che il mercato del prodotto rilevante dovrebbe essere il segmento combinato compreso fra i segmenti A0 e B, in cui la quota di mercato del beneficiario resta al di sotto della soglia in entrambi gli anni rilevanti.

La Germania argomenta inoltre che il mercato geografico rilevante per il settore automobilistico non dovrebbe essere il SEE (che è la delimitazione normalmente usata nell'ambito degli orientamenti per la definizione dei mercati geografici), ma dovrebbe essere a livello mondiale o perlomeno esteso dal SEE al Nord America per il segmento B, e comprendere il SEE e l'Europa non SEE per il segmento A.

La Commissione solleva dubbi sul fatto che la definizione di mercato del prodotto rilevante e di mercato geografico rilevante proposta dalla Germania possa essere accettata. Non è infatti convinta, in base agli argomenti avanzati dalla Germania, che il mercato del prodotto rilevante possa essere definito come un segmento combinato che copra vari segmenti automobilistici. Non è inoltre convinta del fatto che le autovetture e i veicoli commerciali leggeri rientrino nello stesso mercato del prodotto.

La Commissione, infine, non è convinta che il mercato geografico rilevante per il settore automobilistico sia più ampio del mercato SEE.

C.   Aumento di capacità (punto 68, lettera b), degli orientamenti)

Nel caso di grandi progetti di investimento, gli Stati membri devono inoltre dimostrare che la capacità creata dall'investimento non sia superiore al 5 % del mercato, misurato utilizzando dati sul consumo apparente nel SEE nell'anno precedente l'investimento se il mercato in questione è sottoperformante, cioè se è in declino assoluto o relativo. Un mercato è sottoperformante se il suo tasso medio di crescita annua è stato al di sotto del tasso medio di crescita annua del PIL del SEE nei 5 anni precedenti l'inizio dell'investimento.

Dato che il mercato automobilistico in ciascuno dei segmenti in questione era sottoperformante nei 5 anni precedenti l'investimento, e dato che la capacità tecnica lorda creata dal progetto supera il 5 % del mercato, la Commissione non è convinta che venga soddisfatto il criterio dell'aumento di capacità di cui al punto 68, lettera b).

PROSSIMA FASE

Nel caso in cui le informazioni fornite nel corso del procedimento d'indagine formale non permettano di confermare che le soglie di cui al punto 68 degli orientamenti sono rispettate, la Commissione deve anche esaminare se l'aiuto è necessario e proporzionato per fornire un effetto di incentivazione per l'investimento e se i vantaggi sono superiori alla distorsione della concorrenza e agli effetti sugli scambi fra gli Stati membri che ne derivano. Questa valutazione deve essere svolta in base alla comunicazione della Commissione relativa ai criteri per una valutazione dettagliata degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti di investimento (2).

In vista di questa valutazione dettagliata, si invitano in particolare le parti interessate a fornire tutte le informazioni necessarie a determinare l'effetto di incentivazione economica dell'aiuto, vale a dire se: 1) l'aiuto fornisce un incentivo ad adottare una decisione positiva in merito all'investimento, in quanto un investimento che per l'impresa non risulterebbe altrimenti redditizio in nessuna area può essere realizzato nella regione assistita, oppure 2) l'aiuto fornisce un incentivo a scegliere di collocare un investimento già pianificato nella regione in questione invece che altrove, in quanto compensa gli svantaggi e i costi netti legati all'ubicazione dell'investimento nella regione assistita.

TESTO DELLA LETTERA

«Die Kommission teilt Deutschland mit, dass sie nach Prüfung der Angaben der deutschen Behörden zu der vorgenannten Beihilfemaßnahme entschieden hat, das Verfahren nach Artikel 108 Absatz 2 des Vertrags über die Arbeitsweise der Europäischen Union (nachstehend ‚AEUV‘) zu eröffnen.

1.   VERFAHREN

1.

Mit elektronischer Anmeldung, die am 27. Dezember 2010 bei der Kommission registriert wurde (SANI 5334), meldete Deutschland eine geplante Regionalbeihilfe im Sinne der Regionalbeihilfeleitlinien (3) zugunsten der Volkswagen Sachsen GmbH und der Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH für ein Investitionsvorhaben in Zwickau (Region Chemnitz, Sachsen) bei der Kommission an.

2.

Mit den Schreiben vom 4. Februar (2011/011336) und 5. Mai 2011 (2011/044311) forderte die Kommission zusätzliche Informationen zu der angemeldeten Beihilfe an, die Deutschland in zwei Schreiben übermittelte, die am 11. April (2011/037541) bzw. 9. Juni 2011 (2011/060186) bei der Kommission registriert wurden.

2.   BESCHREIBUNG DES VORHABENS UND DER BEIHILFEMASSNAHME

3.

Deutschland beabsichtigt, der Volkswagen Sachsen GmbH und der Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH zur Förderung der regionalen Entwicklung eine Regionalbeihilfe in Form eines Direktzuschusses und einer Investitionszulage für eine grundlegende Änderung des Produktionsprozesses für Klein- und Mittelklassefahrzeuge zu gewähren. Die Investition soll am Standort Zwickau erfolgen, der im NUTS-II-Gebiet Chemnitz in Sachsen und somit in einem Fördergebiet nach Artikel 107 Absatz 3 Buchstabe a AEUV liegt, für das ein Höchstsatz für Regionalbeihilfen an Großunternehmen von 30 % des Bruttosubventionsäquivalents (im Folgenden ‚BSÄ‘) gilt (4).

2.1   Beihilfeempfänger

4.

Bei den Empfängern der Beihilfe handelt es sich um die Volkswagen Sachsen GmbH und die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH (5), zwei Tochtergesellschaften des Volkswagen-Konzerns (im Folgenden ‚VW-Konzern‘), der seinen Sitz in Wolfsburg hat.

5.

Der VW-Konzern produziert Fahrzeuge, die von Kleinwagen bis zu Luxuswagen und Nutzfahrzeugen reichen, und betreibt über 40 Werke in rund 20 Ländern in Europa, Amerika, Asien und Afrika. 2010 stellten die rund 400 000 Konzern-Beschäftigten über 7 Millionen Fahrzeuge her.

6.

Der VW-Konzern hat etwa […] (6) Vereinbarungen über Produktions- oder Vertriebs-Jointventures geschlossen. Über mehr als 40 Marketing-/Geschäftsvereinbarungen wurde ein Teil des Verkaufs Dritten übertragen (Outsourcing). Die Aufsichtsräte des VW-Konzerns und der Porsche SE haben schließlich die Gründung eines integrierten Automobilkonzerns beschlossen (im Folgenden ‚VW-PO-Konzern‘). Deutschland bestätigt, dass die vorgelegten Angaben zum Marktanteil alle im Rahmen von Jointventures und Outsourcing hergestellten oder verkauften Fahrzeuge sowie alle ab 2009 von Porsche verkauften Fahrzeuge umfassen.

7.

Die Volkswagen Sachsen GmbH in Zwickau produziert Fahrzeuge der Mittelklasse, die nach der POLK-Segmentierung (7) den Segmenten A und B angehören (Golf […] und Passat […] Limousine), sowie Karosserien für die Fahrzeugtypen Bentley und Phaeton (beide Segment D nach POLK). Ferner unterhält sie in Zwickau ein Presswerk, das den Konzernverbund mit Pressteilen versorgt. 2010 beschäftigte die Volkswagen Sachsen GmbH in Zwickau 6 426 Mitarbeiter.

2.2   Investitionsvorhaben

8.

Zweck des Investitionsvorhabens ist die Umstellung des Produktionsprozesses im Werk Zwickau für die Herstellung von Klein- und Mittelklassefahrzeugen (d. h. Fahrzeuge der Segmente A0, A und B nach POLK) im Werk Zwickau. Die derzeit im Zwickauer Werk produzierten Fahrzeuge der Segmente A und B werden bisher auf Basis der sogenannten Plattformstrategie gefertigt. Im Rahmen der Plattformstrategie ist es möglich, verschiedene Modelle desselben Fahrzeugsegmentes auf ein- und derselben Fertigungslinie zu produzieren, doch zu anderen Segmenten gehörende Fahrzeuge können nur auf anderen Fertigungslinien hergestellt werden.

9.

Der Beihilfeempfänger wird seine Produktion von der Plattformstrategie auf das Baukastensystem umstellen. Im Rahmen des Baukastensystems kann ein Hersteller Fahrzeugtypen verschiedener Segmente, z. B. der Segmente A0 und B, auf derselben Fertigungslinie produzieren. Das Baukastensystem beruht auf stärkerer Standardisierung als die Plattformstrategie, da der Hersteller Komponenten und Baukästen für Modelle unterschiedlicher Form und Größe einsetzen kann. Dadurch erhöht sich gegenüber der Plattform-Bauweise die Flexibilität im Produktionsprozess, was zu deutlichen Größenvorteilen bei der Produktentwicklung, in der Beschaffung sowie im Produktionsprozess führt. Im Baukastensystem können bei geringen Einrüstungen und daher niedrigen Kosten Fahrzeuge unterschiedlicher Segmente innerhalb ein- und derselben Segmentgruppe produziert werden, so dass der Hersteller flexibler auf Marktentwicklungen reagieren kann. Bei den Mittelklassemodellen, die nach der Investition nach dem Baukastensystem gebaut werden sollen, handelt es sich um den Golf […], den Golf […] Variant (Segment A nach POLK) und den Passat […] Variant (Segment B nach POLK). Kurzfristig plant der VW-Konzern nicht, Fahrzeuge des Segments A0 zu produzieren; er behält sich jedoch ausdrücklich das Recht vor, eine solche Produktion innerhalb von fünf Jahren nach Abschluss des Investitionsvorhabens aufzunehmen.

10.

Die Investition umfasst erstens Änderungen in den Bereichen Karosseriebau, Lackiererei und Montage sowie zweitens die Errichtung einer neuen Fertigungshalle am derzeitigen Standort.

11.

Der Beihilfeempfänger wird die bestehenden plattformbasierten Fertigungslinien schrittweise in neue Fertigungslinien nach dem Baukastensystem umwandeln. Die Produktion der neuen Fahrzeugtypen wird schrittweise die derzeitige Produktion ablösen.

12.

Im Rahmen des Vorhabens erfolgen Investitionen in Grundstücke, Gebäude, Maschinen und Anlagen sowie immaterielle Aktiva.

13.

Die derzeitige Produktionskapazität des zum VW-Konzern gehörenden Werks in Zwickau beträgt […] Fahrzeuge des Segments A pro Tag und maximal […] Fahrzeuge des Segments B pro Tag. Insgesamt begrenzt wird die Kapazität durch die Maximalkapazität der Lackiererei von […] Fahrzeugen pro Tag. Derzeit werden in dem Werk keine Fahrzeuge des Segments A0 produziert.

14.

Nach der Investition würde sich die technische Maximalkapazität des Werks auf […] Fahrzeuge pro Tag, d. h. […] Fahrzeuge pro Tag auf jeder der beiden Fertigungslinien, belaufen. Technisch könnten alle […] hergestellten Fahrzeuge demselben Segment angehören (A0, A oder B).

15.

Der Beihilfeempfänger hat jedoch zugesagt, in den fünf Jahren nach Abschluss des Investitionsvorhabens pro Tag maximal […] Fahrzeuge des Segments A0, […] Fahrzeuge des Segments A bzw. […] Fahrzeuge des Segments B zu produzieren. (Diese Verpflichtungszusagen sind in nachstehender Tabelle I in runden Klammern angegeben.)

16.

Auf der Grundlage der in Erwägungsgrund (14) dargestellten Höchstkapazitäten beläuft sich die Nettokapazitätserhöhung pro Tag und Segment — mit Blick auf die technisch mögliche Maximalkapazität — auf […] Fahrzeuge des Segments A0 (d. h. von bisher 0 auf zukünftig […]), […] Fahrzeuge des Segments A (d. h. von bisher […] auf zukünftig […]) bzw. […] Fahrzeuge des Segments B (d. h. von bisher […] auf zukünftig […]).

Tabelle I

Kapazitätserhöhungen

Kapazität vor der Investition

Kapazität 2015

Erhöhung

A0

[…]

[…]/Tag — […]/Jahr (8)

([…]/Tag — […]/Jahr)

[…]/Tag — […]/Jahr

([…]/Tag — […]/Jahr)

A

[…] ([…]/Jahr)

[…] — […]/Jahr

[…] — […]/Jahr

B

[…] ([…]/Jahr)

[…] ([…]/Jahr) ([…]/Tag — […]/Jahr)

[…] ([…]) ([…]/Tag — […]/Jahr)

17.

Mit dem Gesamtinvestitionsvorhaben wurde im Dezember 2009 begonnen und es soll im Mai 2014 abgeschlossen werden. Die volle Produktionskapazität im Rahmen des Vorhabens soll Ende 2014 erreicht sein.

18.

Der Beihilfeempfänger hat am 14. Dezember 2009 einen Direktzuschuss beantragt. Die Sächsische Aufbaubank bestätigte mit Schreiben vom 18. Dezember 2009, dass der Begünstigte grundsätzlich berechtigt sein werde, einen Direktzuschuss als Anreiz für die Umsetzung des Investitionsvorhabens zu erhalten. Die Investitionszulage wird — im vorliegenden Fall vorbehaltlich der Genehmigung durch die Kommission — im Rahmen einer steuerlichen Maßnahme gewährt, der zufolge ein gesetzlicher Anspruch auf Förderung nach objektiven Kriterien und ohne weiteren Ermessensspielraum des Mitgliedstaats besteht. Der Beihilfeempfänger musste die Investitionszulage daher nicht vor Beginn der Arbeiten beantragen.

2.3   Kosten des Investitionsvorhabens

19.

Die förderfähigen Gesamtkosten des Vorhabens belaufen sich nominal auf 734,96 Mio. EUR. Der Gegenwartswert (9) beträgt 697 686 281 EUR. Tabelle II zeigt, wie sich die förderfähigen Gesamtkosten auf die einzelnen Jahre und Kategorien verteilen.

Tabelle II

Förderfähige Investitionskosten (nominal in Mio. EUR)

 

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Total

Gebäude

 

[…]

[…]

[…]

[…]

 

[…]

Außen-anlagen

 

[…]

[…]

[…]

[…]

 

[…]

Maschinen/Anlagen

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

[…]

Immaterielle Aktiva

 

[…]

[…]

[…]

[…]

 

[…]

Insgesamt

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

734,96

20.

Deutschland bestätigt, dass für gebrauchte oder vorhandene Ausrüstung keine Beihilfen beantragt werden und solche Ausrüstung nicht in den förderfähigen Kosten des Vorhabens enthalten ist. Deutschland hat bestätigt, dass immaterielle Aktiva von Dritten zu Marktpreisen erworben werden.

21.

Außerdem werden der Direktzuschuss und die Steuervergünstigung unter der Voraussetzung gewährt, dass der Beihilfeempfänger die Investition in dem Fördergebiet nach Abschluss des Investitionsvorhabens mindestens fünf Jahre lang aufrechterhält.

2.4   Finanzierung des Investitionsvorhabens

22.

Deutschland bestätigt, dass der Eigenbeitrag des Beihilfeempfängers 25 % der förderfähigen Kosten übersteigt und frei von öffentlicher Förderung jeder Art ist.

2.5   Obergrenze für Regionalbeihilfen

23.

Zwickau liegt in der Region Chemnitz im Freistaat Sachsen und damit in einem Fördergebiet nach Artikel 107 Absatz 3 Buchstabe a AEUV, für das bei Regionalbeihilfen für Großunternehmen ein Höchstsatz von 30 % des BSÄ gilt (10).

2.6   Rechtsgrundlage

24.

Rechtsgrundlagen für die Regelung in Deutschland sind

a)

für die Investitionszulage das Investitionszulagengesetz 2007 sowie das Investitionszulagengesetz 2010 (11) und

b)

für den Direktzuschuss der 36. Rahmenplan der Gemeinschaftsaufgabe ‚Verbesserung der regionalen Wirtschaftsstruktur‘ (GA) für den Zeitraum 2007-2013 (12).

2.7   Beihilfebetrag

25.

Die Beihilfe in nominaler Höhe von 94 730 000 EUR (Nettogegenwartswert 83 470 000 EUR) wird dem VW-Konzern zwischen 2011 und 2016 ausgezahlt. Wie sich der Betrag auf den Direktzuschuss und die Investitionszulage verteilt, ist jedoch nicht bekannt.

26.

Deutschland bestätigt, dass weder der Gegenwartswert des genehmigten Beihilfehöchstbetrags noch die genehmigte Beihilfeintensität (Gegenwartswert) überschritten würden, falls die förderfähigen Kosten vom geschätzten Betrag abweichen sollten.

27.

Ferner bestätigt Deutschland, dass die Beihilfe für das Vorhaben nicht mit Beihilfen aus anderen lokalen, regionalen, nationalen oder EU-Quellen zur Deckung derselben förderfähigen Kosten kumuliert wird.

2.8   Beitrag zur regionalen Entwicklung

28.

Nach Angaben Deutschlands sichert das Investitionsvorhaben die Arbeitsplätze von etwa 5 300 Beschäftigten in der Produktion von Fahrzeugen der Segmente A und B.

2.9   Allgemeine Bestimmungen

29.

Deutschland hat gegenüber der Kommission zugesagt,

innerhalb von zwei Monaten nach Gewährung der Beihilfe eine Kopie der einschlägigen Rechtstexte für die in Rede stehende Maßnahme vorzulegen,

nach Genehmigung der Beihilfe durch die Kommission alle fünf Jahre einen Zwischenbericht (mit Angaben zu den ausgezahlten Beihilfebeträgen, zur Durchführung des Zuwendungsbescheids und zu anderen Investitionsprojekten am gleichen Standort/im gleichen Werk) zu übermitteln sowie

innerhalb von sechs Monaten nach Zahlung der letzten Beihilfetranche nach dem angemeldeten Finanzierungsplan einen ausführlichen Abschlussbericht vorzulegen.

3.   BEIHILFERECHTLICHE WÜRDIGUNG UND VEREINBARKEIT MIT DEM BINNENMARKT

3.1   Vorliegen einer Beihilfe

30.

Die finanzielle Unterstützung für die Volkswagen Sachsen GmbH und die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH wird in Form eines Direktzuschusses des Freistaats Sachsen und einer Investitionszulage der Bundesrepublik gewährt und erfolgt somit aus staatlichen Mitteln. Daher handelt es sich um eine staatliche oder aus staatlichen Mitteln gewährte Förderung im Sinne von Artikel 107 Absatz 1 AEUV.

31.

Die Beihilfe wird zwei Tochtergesellschaften des VW-Konzerns gewährt und ist folglich selektiv.

32.

Die finanzielle Unterstützung in Form eines Direktzuschusses und einer Investitionszulage für die Volkswagen Sachsen GmbH und die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH befreit diese Gesellschaften von Kosten, die sie normalerweise selbst zu tragen gehabt hätten. Daher entsteht den Gesellschaften ein wirtschaftlicher Vorteil gegenüber ihren Wettbewerbern.

33.

Die finanzielle Unterstützung in Form eines Direktzuschusses und einer Investitionszulage wird für eine Investition gewährt, die zur Herstellung von Fahrzeugen führt. Da Fahrzeuge in großem Umfang zwischen den Mitgliedstaaten gehandelt werden, dürfte die Förderung den Handel zwischen Mitgliedstaaten beeinträchtigen.

34.

Die Begünstigung der Volkswagen Sachsen GmbH und der Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH sowie der Produktion der Volkswagen Sachsen GmbH durch die Beihilfe bedeutet, dass der Wettbewerb verfälscht wird oder eine Wettbewerbsverfälschung droht.

35.

Daher stellt die Beihilfe in Form eines Direktzuschusses und einer Investitionszulage für die Volkswagen Sachsen GmbH und die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH nach Auffassung der Kommission eine staatliche Beihilfe im Sinne von Artikel 107 Absatz 1 AEUV dar.

3.2   Rechtmäßigkeit der Beihilfe

36.

Deutschland hat die Beihilfemaßnahme vor ihrer Durchführung angemeldet und ist damit seiner Verpflichtung nach Artikel 108 Absatz 3 AEUV sowie der Verpflichtung zur Einzelanmeldung nach Artikel 7 Buchstabe e der Gruppenfreistellungsverordnung für Regionalbeihilfen und nach Artikel 6 Absatz 2 der Allgemeinen Gruppenfreistellungsverordnung (im Folgenden ‚AGVO‘) nachgekommen.

3.3   Vereinbarkeit der Beihilfe mit dem Binnenmarkt

37.

Bei der Maßnahme handelt es sich um eine regionale Investitionsbeihilfe, so dass sie von der Kommission auf der Grundlage der Regionalbeihilfeleitlinien geprüft wurde. Die Maßnahme wurde als Beihilfe, die die in den Punkten 64 und 67 der Regionalbeihilfeleitlinien festgelegten Schwellenwerte übersteigt, angemeldet. Daher berücksichtigte die Kommission die Bestimmungen der Regionalbeihilfeleitlinien, insbesondere in Abschnitt 4.3 (große Investitionsvorhaben).

3.3.1   Einhaltung der allgemeinen Bestimmungen der Regionalbeihilfeleitlinien

38.

Es gibt keine Hinweise darauf, dass der VW-Konzern insgesamt oder die Volkswagen Sachsen GmbH oder die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH im Besonderen sich in finanziellen Schwierigkeiten befinden würden, da die in den Leitlinien der Gemeinschaft für staatliche Beihilfen zur Rettung und Umstrukturierung von Unternehmen in Schwierigkeiten (13) festgelegten Voraussetzungen nicht erfüllt sind. Folglich kommen die Beihilfeempfänger für eine Regionalbeihilfe in Betracht.

39.

Die Beihilfe wird in Anwendung von Beihilferegelungen gewährt, die unter die Gruppenfreistellungsverordnung fallen und die Standardkriterien der Regionalbeihilfeleitlinien für die Vereinbarkeit mit dem Binnenmarkt erfüllen.

40.

So stellt das Vorhaben eine grundlegende Umstellung des Gesamtproduktionsverfahrens einer bestehenden Betriebsstätte und damit eine Erstinvestition im Sinne von Punkt 34 der Regionalbeihilfeleitlinien dar. Durch stärkere Standardisierung erlaubt es das Baukastensystem dem Beihilfeempfänger, auf ein- und derselben Fertigungslinie Fahrzeuge unterschiedlicher Segmente herzustellen, was die Flexibilität gegenüber der Plattformstrategie deutlich erhöht.

41.

Die beihilfefähigen Investitionskosten (siehe Tabelle II) wurden im Einklang mit den Regionalbeihilfeleitlinien bestimmt, und die Kumulierungsregeln sind eingehalten worden.

42.

Die Volkswagen Sachsen GmbH und die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH sind ferner verpflichtet, die Investition in der Region mindestens fünf Jahre nach Abschluss des Vorhabens aufrechtzuerhalten. Der Beihilfeempfänger leistet außerdem einen von öffentlicher Förderung freien Eigenbeitrag in Höhe von mindestens 25 %.

43.

Da die Beihilfe im Rahmen von Regionalbeihilferegelungen gewährt wird, kommt Punkt 10 der Regionalbeihilfeleitlinien, nach dem bei der beihilferechtlichen Würdigung weitere Elemente zu berücksichtigen sind, nach dem derzeitigen Verfahrensstand nicht zur Anwendung.

44.

Die Kommission ist beim derzeitigen Verfahrensstand daher der Auffassung, dass die Standardkriterien für die Vereinbarkeit mit dem Binnenmarkt erfüllt sind.

3.3.2   Vereinbarkeit mit den Bestimmungen über Beihilfen für große Investitionsvorhaben

3.3.2.1   Einzelinvestition (Punkt 60 der Regionalbeihilfeleitlinien)

45.

Die Regionalbeihilfeleitlinien sollen verhindern, dass ein Mitgliedstaat eine große Einzelinvestition künstlich in kleinere Teilinvestitionen untergliedert, um die Vorschriften für Investitionsbeihilfen für große Investitionsvorhaben zu umgehen. Nach Punkt 60 der Regionalbeihilfeleitlinien stellen solche Teilvorhaben eine Einzelinvestition dar, wenn sie in einem Zeitraum von drei Jahren durchgeführt werden und festes Vermögen betreffen, das eine wirtschaftlich unteilbare Einheit bildet. Bei der Beurteilung der wirtschaftlichen Unteilbarkeit berücksichtigt die Kommission technische, funktionelle und strategische Verbindungen zwischen den Teilvorhaben sowie ihre räumliche Nähe zueinander.

46.

Innerhalb des Zeitraums von drei Jahren erhielt der VW-Konzern bereits eine regionale Investitionsbeihilfe für eine Investition in Höhe von […] Mio. EUR in das Presswerk am Standort Zwickau, die 2010 begonnen wurde und deren Abschluss für 2013 erwartet wird (14). Da die erste und die in Rede stehende Investition parallel und in großer räumlicher Nähe erfolgen, ist zu prüfen, ob sie als Einzelinvestition anzusehen sind.

47.

Deutschland hat der Kommission mitgeteilt, dass 2015 insgesamt […] % der im Zwickauer Werk produzierten Pressteile für den Golf […] Variant, […] % für den Golf […] und […] % für den Passat […] Variant bestimmt sein werden. Deutschland bestätigt, dass sich kein Teil der förderfähigen Kosten im Rahmen des in Rede stehenden Vorhabens auf das Presswerk bezieht, weist jedoch darauf hin, dass […] Mio. EUR der förderfähigen Gesamtkosten von […] Mio. EUR in das Presswerk für Investitionen in Maschinen zur Herstellung von Pressteilen für die drei genannten Fahrzeugtypen fließen werden.

48.

Auf Grundlage dieser Informationen kann die Kommission beim derzeitigen Sachstand nicht zweifelsfrei ausschließen, dass technische, funktionelle und/oder strategische Verbindungen zwischen der Investition in das Presswerk und dem in Rede stehenden Investitionsvorhaben bestehen. Sie wird sich daher im Rahmen eines förmlichen Prüfverfahrens näher mit dieser Frage beschäftigen.

3.3.2.2   Beihilfeintensität (Punkt 67 der Regionalbeihilfeleitlinien)

49.

Die vorgesehenen förderfähigen Gesamtkosten (Gegenwartswert) für das Vorhaben belaufen sich nominal auf insgesamt 734 960 000 EUR und abgezinst auf den Zeitpunkt der Anmeldung auf 697 749 981 EUR. Nach dem in Punkt 67 der Regionalbeihilfeleitlinien beschriebenen Herabsetzungsverfahren ergibt sich daraus für das Vorhaben eine zulässige Beihilfehöchstintensität von 11,96 % (BSÄ) (d. h. 83 470 498 EUR).

50.

Da die Intensität der geplanten Beihilfe (83 470 000 EUR, d. h. ein BSÄ von etwa 11,96 %) die zulässige Beihilfehöchstintensität nicht übersteigt, steht die für das Vorhaben geplante Beihilfeintensität mit den Regionalbeihilfeleitlinien in Einklang. (Diese Berechnung müsste allerdings angepasst werden, wenn das förmliche Prüfverfahren ergibt, dass dieses Vorhaben zusammen mit der Investition in das Presswerk eine Einzelinvestition bildet (siehe Erwägungsgründe 45 bis 48)).

3.3.2.3   Anwendung der Filter für die eingehende Prüfung nach Punkt 68 Buchstaben a und b der Regionalbeihilfeleitlinien

51.

Die Genehmigung einer Regionalbeihilfe für große Investitionsvorhaben, die nach vorläufiger Prüfung unter Punkt 68 der Regionalbeihilfeleitlinien fallen, richtet sich nach dem Marktanteil des Beihilfeempfängers vor und nach der Investition, nach der durch das Investitionsvorhaben geschaffenen Kapazität und danach, ob es sich um einen Markt mit unterdurchschnittlicher Entwicklung handelt. Um die entsprechenden Überprüfungen nach Punkt 68 Buchstaben a und b der Regionalbeihilfeleitlinien vornehmen zu können, muss die Kommission zunächst den sachlich und den räumlich relevanten Markt abgrenzen.

Betroffenes Produkt

52.

Im Zuge der Investition wird die Volkswagen Sachsen GmbH als von der Beihilfe betroffene Produkte Pkw der Segmente A und B (und möglicherweise später auch des Segments A0) nach POLK produzieren. Fahrzeuge anderer Segmente bzw. andere Produkte können auf den durch die Beihilfe geförderten Fertigungslinien nicht hergestellt werden.

Sachlich relevanter Markt

53.

Nach Punkt 69 der Regionalbeihilfeleitlinien umfasst der sachlich relevante Markt das betreffende Produkt und jene Produkte, die vom Verbraucher (wegen der Merkmale des Produkts, seines Preises und seines Verwendungszwecks) oder vom Hersteller (durch die Flexibilität der Produktionsanlagen) als seine Substitute angesehen werden.

54.

Die Kommission hat in ihren Kartellbeschlüssen anerkannt, dass der Automobilmarkt zwar herkömmlicherweise anhand einer Reihe objektiver Kriterien wie Hubraum oder Fahrzeuglänge segmentiert worden ist, die Grenzen zwischen den einzelnen Segmenten aufgrund anderer Faktoren allerdings verschwimmen. Deshalb wurde bisher in Kartellbeschlüssen die Frage offengelassen, ob für die Zwecke der wettbewerbsrechtlichen Prüfung das Pkw-Segment als ein Produktmarkt betrachtet oder dieser weiter unterteilt werden sollte.

55.

Die Kommission hält außerdem fest, dass PRODCOM-Codes (15) für eine weitere Segmentierung nicht von Bedeutung sind, da es zu viele Überschneidungen gibt und diese Klassifizierung in der Branche in der Regel nicht für die Markbewertungen herangezogen wird. Zudem könnten im Prinzip auch noch andere Klassifizierungen, die anderen Zwecken dienen, in Betracht gezogen werden, z. B. jene, die die Vereinigung europäischer Autohersteller ACEA (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles) verwendet.

56.

Es gibt verschiedene Dienstleister, die den Automobilmarkt analysieren. Führend in diesem Bereich sind u. a. die Beratungsunternehmen ISH Global Insight und POLK. Mitgliedstaaten und Beihilfeempfänger übermitteln in der Regel ihre Angaben entsprechend einer von diesen Beratungsunternehmen vorgenommenen Segmentierung. ISH schlägt eine kleinteilige Segmentierung des Pkw-Markts vor (27 Segmente), während POLK den Automobilmarkt anhand von 8 Segmenten (A000, A00, A0, A, B, C, D und E) differenziert, wobei das Segment A000 für Kleinwagen für den Stadtverkehr und das Segment E für Luxuswagen der obersten Preisklasse steht. Von Segment A000 bis Segment E steigen Durchschnittspreis, Größe und durchschnittliche Motorisierung der Pkw kontinuierlich an.

57.

Deutschland hat in der Anmeldung die POLK-Segmentierung verwendet, da der VW-Konzern seine gesamte langfristige Geschäftsplanung sowie seine Analysen darauf stützt. Beim derzeitigen Sachstandist die Kommission der Auffassung, dass die Marktsegmentierung von POLK geeignet und ausreichend detailliert ist, so dass sie diese für die Würdigung des in Rede stehenden Vorhabens anwendet.

58.

Da Hersteller Modellvarianten mit bestimmten Ausrüstungsfunktionen anbieten, so dass die Kunden die Wahl zwischen der Pkw-Variante (passenger car vehicles — PCV) und dem leichten Nutzfahrzeug (light commercial vehicle — LCV) haben, und beide Ausführungen auf den Fertigungslinien der Hersteller produziert werden können, sind die Pkw-Modelle und die LCV-Modelle möglicherweise substituierbar. Deutschland hat bestätigt, dass auf den neuen Fertigungslinien auch LCV-Modelle der in Rede stehenden Segmentgruppen hergestellt werden können. Deshalb seien LCV den entsprechenden POLK-Segmenten A0, A und B zugeordnet worden. Da für die Kommission jedoch noch offen ist, ob es sich bei leichten Nutzfahrzeugen (LCV) um einen getrennten sachlich relevanten Markt handelt, ersucht sie die Mitgliedstaaten sowie Beteiligte auch zu dieser Frage um Stellungnahme.

Sachlich relevanter Markt als zusammengefasstes Segment aus den Segmenten A0 bis B

59.

Nach Auffassung Deutschlands sollte die Kommission aus den nachstehend aufgeführten Gründen ein zusammengefasstes Segment aus den POLK-Segmenten A0 bis B als sachlich relevanten Markt zugrunde legen.

60.

Deutschland macht geltend, dass zwischen benachbarten Segmenten ein gewisser Grad an Nachfragesubstitution bestehe. Da in dieser Logik nach Auffassung Deutschlands zwischen den Segmenten A0 und A und den Segmenten A und B eine Nachfragesubstitution besteht, sollte ein zusammengefasstes Segment, das die Segmente A0 bis B umfasst, den sachlich relevanten Markten bilden. Deutschland äußerte Zweifel daran, dass über diese Segmente hinaus noch eine Nachfragesubstitution besteht.

61.

Des Weiteren macht Deutschland geltend, dass es angebotsseitig starke Substitutionsverhältnisse zwischen den Segmenten A0, A und B gebe, da der Zweck des neuen Investitionsvorhabens darin bestehe, bei der Fertigung von Fahrzeugen flexibler zwischen den Segmenten A0, A und B wechseln zu können. Aus diesem Grund sind Deutschland und der Beihilfeempfänger nicht bereit, den einzelnen Segmenten A0, A und B jeweils einen bestimmten Teil der Produktionskapazität zuzuordnen.

62.

Bezugnehmend auf diese Argumente hält die Kommission fest, dass am Rande eines jeden Segments durchaus eine begrenzte Nachfragesubstitution bestehen kann. Dennoch dürfte es sich als schwierig erweisen, für Fahrzeuge, die am äußeren Ende der vorgeschlagenen Segmentbandbreite liegen, d. h. zwischen VW Polo (Segment A0) und AUDI A4 (Segment B), nachfragseitig Substitutionsverhältnisse geltend zu machen.

63.

In ihrer Beschlusspraxis zur Abgrenzung des sachlich relevanten Marktes für Fahrzeuge hat die Kommission bislang nicht ausschließlich zusammengefasste Marktsegmente als sachlich relevanten Markt akzeptiert, sondern sich auch auf andere plausible alternative Marktabgrenzungen gestützt, bei denen zusätzlich zu den zusammengefassten Segmenten auch einzelne Pkw-Segmente (einschließlich der engsten Segmentierung, für die Daten verfügbar sind) als plausible sachlich relevante Märkte berücksichtigt werden (16). Die Frage, ob ein zusammengefasstes Segment, das mehrere Segmente in sich vereint, als sachlich relevanter Markt betrachtet werden kann, ist unter anderem Gegenstand des förmlichen Prüfverfahrens in der Beihilfesache C31/2009 (17), bei der es um eine ungarische Regionalbeihilfe für ein Investitionsvorhaben der VW-Tochtergesellschaft AUDI Hungaria Motor Kft geht, und auch Gegenstand des förmlichen Prüfverfahrens zu einer polnischen Investitionsbeihilfe zugunsten von Fiat Powertrain Technologies (18).

64.

Aus diesen Gründen lässt die Kommission in der vorliegenden Sache die genaue Abgrenzung des sachlich relevanten Marktes offen und berücksichtigt alle plausiblen Marktabgrenzungen (einschließlich der engsten Segmentierung, für die Daten vorliegen).

65.

Da der VW-Konzern Fahrzeuge der Segmente A und B (und möglicherweise A0) fertigen wird, sollten nach Auffassung der Kommission beim derzeitigen Sachstand all diese einzelnen Segmente sowie auch das zusammengefasste Segment (A0 bis B) alle als plausible sachlich relevante Märkte betrachtet werden.

Räumlich relevanter Markt

66.

Nach Punkt 70 der Regionalbeihilfeleitlinien sind die Märkte zwecks Anwendung von Punkt 68 der Regionalbeihilfeleitlinien normalerweise auf Ebene des EWR abzugrenzen.

67.

Nach Auffassung Deutschlands ist der räumlich relevante Markt für Fahrzeuge ein globaler Markt, da die großen, international tätigen Automobilhersteller in globalem Wettbewerb zueinander stehen.

68.

Zudem seien die zehn größten OEM mit ihren globalen Distributionssystemen und Vertriebsstandorten weltweit vertreten. Der VW-Konzern verfügt über Produktionsstandorte und Absatzgebiete, die sich auf Europa, Nord- und Südamerika, Afrika und Asien verteilen. Die großen OEM konkurrieren auch konzernintern bei Standortentscheidungen, denn hinsichtlich ihrer Standortauswahl sind sie nicht regional beschränkt.

69.

Des Weiteren macht Deutschland geltend, dass bei sinkenden Transportkosten die Import- und Exportquoten kontinuierlich steigen. Jedes dritte in der EU produzierte Fahrzeug werde exportiert und jedes fünfte Fahrzeug sei importiert. Ferner nehme die Marktintegration auf globaler Ebene aufgrund von Zusammenschlüssen sowie der Gründung von Joint Ventures und anderer Formen der Kooperation weiter zu.

70.

Zur Untermauerung des Arguments, dass es sich beim Automobilmarkt um einen globalen Markt handelt, übermittelte Deutschland Daten, aus denen hervorgeht, dass a) die durchschnittliche Exportquote für im EWR gefertigte Fahrzeuge der Segmente A und B zwischen 2004 und 2009 bei [10-20] % bzw. [20-30] % lag, b) die Exportquote für Fahrzeuge der Segmente A und B, die der VW-Konzern im EWR produziert hat und die für den Verkauf außerhalb des EWR bestimmt sind, im Zeitraum 2008-2015 zwischen [10-20] % und [20-30] % für das A-Segment und zwischen [10-20] % und [30-50] % für das B-Segment liegt, und c) für den Zeitraum 2013-2018 für die Modelle, die im Zwickauer Werk gefertigt werden sollen, eine Exportquote zwischen [10-20] % und [20-30] % (Segment A) bzw. zwischen [3-10] % und [4-10] % (Segment B) zu erwarten ist.

71.

Ferner macht Deutschland geltend, dass in dieser Sache für Segment B, der EWR-Markt und der nordamerikanische Markt zu einem räumlich relevanten Markt zusammengefasst werden sollte, in dem der Marktanteil des VW-Konzerns in jedem relevanten Jahr weniger als 25 % beträgt. Des Weiteren solle der Markt EWR/Nicht-EWR Europa als räumlich relevanter Markt für Segment A zugrunde gelegt werden, denn der Anteil des VW-Konzerns an diesem Markt liege jedes Jahr — wenn auch knapp — unter 25 %.

72.

Nach Auffassung der Kommission ist bei Beschlüssen über staatliche Beihilfen für Produktionsanlagen, in denen die Auswirkungen der Beihilfen im Hinblick auf eine etwaige Verzerrungen des Wettbewerbs zwischen den Herstellern und eine etwaige Beeinträchtigung des Handels zwischen Mitgliedstaaten geprüft werden, die Marktlage auf Herstellungsebene ausschlaggebend.

73.

Im Einklang mit jüngsten Beschlüssen über staatliche Beihilfen zugunsten der Automobilindustrie vertritt die Kommission die Auffassung, dass die Produktion in der Automobilbranche angebotsseitig zumindest EWR-weit erfolgt.

74.

Nachfrageseitig, d. h. vor allem auf Einzelhandelsebene, haben sich die Wettbewerbsbedingungen in der EU erheblich verbessert (insbesondere hinsichtlich der technischen Handelshemmnisse und Vertriebssysteme), auch wenn Preisunterschiede und unterschiedliche Besteuerungssysteme weiterhin hemmend wirken; auch die Marktdurchdringung der größten Wettbewerber schwankt noch je nach Mitgliedstaat und insbesondere je nach Kontinent.

75.

Aus den vorstehenden Gründen und für die Zwecke der wettbewerbsrechtlichen Prüfung der vorliegenden Beihilfesache ist nach Auffassung der Kommission für die betreffenden Produkte mindestens der EWR als räumlich relevanter Markt zugrunde zu legen. Die Kommission kann allerdings auf der Grundlage der von Deutschland vorgebrachten Argumente nicht zweifelsfrei ausschließen, dass sich der räumlich relevante Markt in der Automobilbranche für die Segmente, für die die Investition bestimmt ist, auf den EWR-Markt beschränkt. Sie stellt insbesondere in Frage, dass der räumlich relevante Markt für die drei betreffenden Segmente ein globaler Markt ist, dass für Segment A der EWR-Markt und der Nicht-EWR-Markt Europa zusammen den räumlich relevanten Markt bilden und dass für Segment B der EWR und Nordamerika zusammen als räumlich relevanter Markt zugrunde gelegt werden kann.

76.

Die Kommission weist darauf hin, dass derzeit in zwei anhängigen förmlichen Prüfverfahren (siehe Erwägungsgrund 63) die Frage behandelt wird, ob in Beihilfesachen, die die Automobilbranche betreffen, der räumlich relevante Markt über den EWR-Markt hinausgeht.

77.

Für die Zwecke dieser vorläufigen Prüfung wird noch keine Abgrenzung des räumlich relevanten Marktes vorgenommen; die nach Punkt 68 Buchstabe a erforderliche Berechnung der Marktanteile in den betreffenden Kfz-Segmenten erfolgt auf globaler Ebene und auf Ebene des EWR sowie für Segment B auch auf Ebene des zusammengefassten EWR/Nordamerika-Markts bzw. für Segment A auf Ebene des EWR-Markts und des Nicht-EWR-Markts Europa insgesamt.

Marktanteile

78.

Um ein Investitionsvorhaben nach Punkt 68 Buchstabe a der Regionalbeihilfeleitlinien zu prüfen, muss die Kommission prüfen, ob der Marktanteil des Beihilfeempfängers vor oder nach Abschluss der Investition 25 % übersteigt.

79.

Der Marktanteil des Beihilfeempfängers wird auf Konzernebene und bezogen auf den sachlich und den räumlich relevanten Markt ermittelt. Da mit dem Investitionsvorhaben 2009 begonnen wurde und die volle Produktionskapazität 2014 erreicht sein soll, prüft die Kommission den Marktanteil des VW-Konzerns/VW-PO-Konzerns (einschließlich aller Marken des jeweiligen Konzerns) auf den relevanten Märkten zwischen 2008 und 2015.

80.

Da die Produktionskosten und Preise je nach Pkw erheblich schwanken und verlässliche Preisschätzungen kaum verfügbar sind, werden zur Abgrenzung von Märkten und Marktentwicklungen in diesem Sektor gemeinhin Umsatzdaten herangezogen. Deutschland hat folgende Angaben zu den Marktanteilen vorgelegt:

Tabelle III

Marktanteile des VW-Konzerns/VW-PO-Konzerns in den einzelnen Pkw-Segmenten

1.

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

Segment A0

EWR

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

Weltmarkt

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

Segment A

EWR

[< 25] %

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

Weltmarkt

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

EWR/Nicht-EWR Europa

[< 25] %

[> 25]%

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

Segment B

EWR

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

[> 25]%

Weltmarkt

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

EWR- Nordamerika

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

Segment A0 bis B

EWR

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

Weltmarkt

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

[< 25] %

Quelle: POLK 05/2011; Weltmarkt-Daten: 9/2010

81.

Aus diesen Angaben geht hervor, dass die Marktanteile in den Segmenten A und B im EWR 2015 den Schwellenwert von 25 % übersteigen werden. Im Segment B wird der Schwellenwert von 25 % bereits 2008 überschritten. Da der Beihilfeempfänger für mehr als 25 % des Verkaufs des betreffenden Produkts auf zwei plausiblen Märkten verantwortlich zu sein scheint, ist der Schwellenwert nach Punkt 68 Buchstabe a der Regionalbeihilfeleitlinien beim derzeitigen Sachstand überschritten.

Produktionskapazität

82.

Die Kommission muss ferner prüfen, ob das Investitionsvorhaben mit Punkt 68 Buchstabe b der Regionalbeihilfeleitlinien vereinbar ist. So ist zu prüfen, ob die durch das Investitionsvorhaben geschaffene Kapazität, die anhand von Daten über den sichtbaren Verbrauch des betroffenen Produkts berechnet wurde, mehr als 5 % des Marktvolumens beträgt und ob in diesem Fall die in den fünf Jahren vor der Investition verzeichneten mittleren Jahreszuwachsraten des sichtbaren Verbrauchs im selben Zeitraum über der mittleren jährlichen Wachstumsrate des Bruttoinlandsprodukts im EWR lagen.

83.

Deutschland macht geltend, dass zur Bestimmung der sich aus dem geförderten Vorhaben ergebenden Kapazitätserhöhung ausschließlich die Nettokapazitätserhöhung zu berücksichtigen sei.

84.

Wie aus Tabelle I hervorgeht, beträgt die Nettokapazitätserhöhung (technische Maximalkapazität) für das Segment A0 […] Fahrzeuge pro Tag, für das Segment A […] Fahrzeuge pro Tag und für das Segment B […] Fahrzeuge pro Tag. Nachstehende Tabelle stellt diese Nettoerhöhung im Verhältnis zum sichtbaren Verbrauch im EWR im Jahr vor der Investition (2008) dar. Der nach Punkt 68 Buchstabe b der Regionalbeihilfeleitlinien geltende Schwellenwert von 5 % bezüglich der Nettokapazitätserhöhung ist für das Segment A0 mit […] % erkennbar überschritten. Deutschland hat eine Zusage des Beihilfeempfängers vorgelegt, der zufolge die Produktion des Beihilfeempfängers auf ein die technischen Möglichkeiten unterschreitendes Volumen beschränkt und […] Fahrzeuge pro Tag nicht übersteigen wird. Das entspricht […] % des sichtbaren Verbrauchs im EWR für Fahrzeuge des Segments A0. (Eine vergleichbare Zusage wurde auch für die maximale Produktionsmenge in den Segmenten A und B vorgelegt; nähere Angaben dazu in runden Klammern.)

Tabelle IV

Zusätzliche lokale Nettokapazität in % der auf dem Pkw-Markt produzierten Gesamtmenge in den relevanten Segmenten im Jahr 2008

Segment

Kapazität pro Tag vor der Investition

Technische Maximalkapazität pro Tag

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

Kapazitätserhöhung pro Tag

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

Anzahl Arbeitstage

Technische Höchstkapazität pro Jahr

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

Sichtbarer Verbrauch im EWR (2008)

Kapazitätserhöhung

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

A0

[…]

[…] ([…])

[…] ([…])

230

[…] ([…])

4 588 499

[> 5]% ([< 5]%)

A

[…]

[…] ([…])

[…] ([…])

230

[…] ([…])

6 026 726

[< 5] % ([< 5] %)

B

[…]

[…] ([…])

[…] ([…])

230

[…] ([…])

2 841 047

[< 5] % ([< 5] %)

85.

Beim derzeitigen Sachstand ist die Kommission jedoch nicht überzeugt, dass zur Anwendung des Kriteriums nach Punkt 68 Buchstabe b der Regionalbeihilfeleitlinien die Nettokapazitätserhöhung statt der Bruttokapazitätserhöhung heranzuziehen ist. Zweck des Kriteriums ist die Bestimmung der Fälle, in denen eine eingehende Prüfung erforderlich ist, nicht jedoch die Vorwegnahme eines Ergebnisses zur Vereinbarkeit einer Beihilfe. Der Beihilfegesamtbetrag wird auf der Grundlage der Gesamtinvestitionskosten und nicht des für eine Kapazitätserhöhung erforderlichen Anteils der förderfähigen Kosten berechnet.

86.

Tabelle V stellt die Nettokapazitätserhöhung in der in Rede stehenden Sache im Verhältnis zum sichtbaren Verbrauch im EWR im Jahr vor der Investition (2008) dar. Der nach Punkt 68 Buchstabe b der Regionalbeihilfeleitlinien geltende Schwellenwert von 5 % wird auch in den Segmenten A und B erkennbar überschritten.

Tabelle V

Geschaffene Bruttokapazität in % der auf dem Pkw-Markt produzierten Gesamtmenge in den relevanten Segmenten im Jahr 2008

Segment

Kapazität pro Tag vor der Investition

Technische Maximalkapazität pro Tag

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

Kapazitätserhöhung pro Tag

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

Anzahl Arbeitstage

Technische Höchstkapazität pro Jahr

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

Sichtbarer Verbrauch im EWR (2008)

Kapazitätserhöhung

(Zusage bezügl. Höchstmenge)

A0

[…]

[…] ([…])

[…] ([…])

230

[…] ([…])

4 588 499

[> 5]% ([< 5] %)

A

[…]

[…] ([…])

[…] ([…])

230

[…] ([…])

6 026 726

[> 5]% ([> 5] %)

B

[…]

[…] ([…])

[…] ([…])

230

[…] ([…])

2 841 047

[> 5]% ([> 5] %)

87.

Ohne ihrem Ergebnis zur Verwendung der Netto- oder der Bruttokapazitätserhöhung im Rahmen des förmlichen Prüfverfahrens vorzugreifen, kann die Kommission beim derzeitigen Verfahrensstand nicht ausschließen, dass der Schwellenwert nach Punkt 68 Buchstabe b der Regionalbeihilfeleitlinien überschritten ist.

88.

Daher muss die Kommission anhand der mittleren Jahreszuwachsraten (Compound Annual Growth Rate — CAGR) des sichtbaren Verbrauchs des betreffenden Produkts feststellen, ob sich der Markt im EWR unterdurchschnittlich entwickelt. Deutschland hat hierzu folgende Angaben gemacht:

EWR

2008

2003

CAGR

A0

4 588 499

4 912 580

–1,36 %

A

6 026 726

5 841 504

0,63 %

B

2 841 047

3 459 067

–3,86 %

A0 bis B

13 456 272

14 213 151

–1,09 %

Quelle: POLK 05/2011

89.

Wie zu erkennen ist, lag die mittlere Jahreszuwachsrate in jedem Segment unter der mittleren Jahreszuwachsrate des BIP im EWR im selben Zeitraum (d. h. unter 2,23 %).

90.

Folglich kann die Kommission beim derzeitigen Sachstand nicht ausschließen, dass das Investitionsvorhaben in einem Markt mit unterdurchschnittlicher Entwicklung zu einer über 5 % des sichtbaren Verbrauchs des betreffenden Produkts hinausgehenden Kapazitätserhöhung führen wird.

4.   WETTBEWERBSRECHTLICHE BEDENKEN UND GRÜNDE FÜR DIE ERÖFFNUNG DES VERFAHRENS

91.

Aus vorstehend dargelegten Gründen zweifelt die Kommission nach einer vorläufigen Prüfung daran, dass die angemeldete Beihilfe die in Punkt 68 der Regionalbeihilfeleitlinien genannten Schwellenwerte einhält.

92.

Die Kommission stimmt in folgenden Punkten nicht mit Deutschland überein:

a)

Abgrenzung des sachlich relevanten Markts für die in Rede stehenden Pkw-Modelle: Beim derzeitigen Sachstand zweifelt die Kommission daran, dass anstelle der einzelnen Pkw-Segmente A0, A und B (POLK-Segmentierung) die vorgeschlagene Segmentgruppe als sachlich relevanter Markt angesehen werden kann.

b)

Abgrenzung des räumlich relevanten Marktes: Beim derzeitigen Sachstand zweifelt die Kommission daran, dass der räumliche Markt im Fahrzeugsegment allgemein und in den in Rede stehenden Segmenten größer als der EWR-Markt ist.

93.

Ferner bleibt für die Kommission offen, ob leichte Nutzfahrzeuge (LCV) demselben sachlichen Markt/Produktmarkt angehören wie Pkw (PCV) (19).

94.

Angesichts der Tatsache, dass die betreffenden Märkte sich unterdurchschnittlich entwickeln und in relativen bzw. absoluten Zahlen schrumpfen, erinnert die Kommission an dieser Stelle nochmals an die bereits zum Ausdruck gebrachten Zweifel, dass die durch das Investitionsvorhaben geschaffene und durch Daten über den sichtbaren Verbrauch belegte Kapazitätserhöhung nicht 5 % des Marktvolumens vor der Investition übersteigt. Nach Punkt 70 der Regionalbeihilfeleitlinien obliegt die Beweislast dafür, dass die unter Punkt 68 Buchstaben a und b genannten Schwellenwerte nicht überschritten sind, dem Mitgliedstaat.

95.

Des Weitern fragt sich die Kommission, ob ein am selben Produktionsstandort parallel laufendes gefördertes Investitionsvorhaben, in dessen Rahmen Pressteile hergestellt werden, die auch in den in Rede stehenden Fahrzeugen zum Einsatz kommen sollen, nicht zusammen mit dem in Rede stehenden Investitionsvorhaben eine Einzelinvestition bildet.

96.

Folglich ist die Kommission verpflichtet, alle erforderlichen Konsultationen durchzuführen und daher das Verfahren nach Artikel 108 Absatz 2 AEUV zu eröffnen. Beteiligte, auf die sich die Gewährung der Beihilfe auswirken kann, erhalten auf diese Weise Gelegenheit zur Stellungnahme. Die Kommission wird in ihrem abschließenden Beschluss sowohl die Angaben des betreffenden Mitgliedstaats als auch die von Beteiligten übermittelten Informationen berücksichtigen.

97.

Sollte es der Kommission anhand der Stellungnahmen, die zur Eröffnung des förmlichen Prüfverfahrens eingehen, nicht möglich sein, zweifelsfrei festzustellen, dass die in Punkt 68 Buchstaben a und b genannten Schwellenwerte nicht überschritten werden, wird sie eine eingehende Prüfung des Investitionsvorhabens auf der Grundlage der Mitteilung der Kommission betreffend die Kriterien für die eingehende Prüfung staatlicher Beihilfen mit regionaler Zielsetzung zur Förderung großer Investitionsvorhaben durchführen (20).

98.

Der Mitgliedstaat und die Beteiligten werden aufgefordert, in ihren Stellungnahmen zum Eröffnungsbeschluss alle Angaben zu übermitteln, die für eine eingehende Prüfung erforderlich sind, und, wie in der Mitteilung beschrieben, alle geeigneten Informationen und Unterlagen vorzulegen.

99.

Auf der Grundlage der zu den genannten Aspekten übermittelten Informationen wird die Kommission die positiven und negativen Auswirkungen der Beihilfe abwägen, indem sie die Auswirkungen insgesamt in einer Weise prüft, die den Abschluss des förmlichen Prüfverfahrens erlaubt.

5.   BESCHLUSS

100.

Aus vorstehenden Gründen fordert die Kommission Deutschland im Rahmen des Verfahrens nach Artikel 108 Absatz 2 AEUV auf, innerhalb eines Monats nach Eingang dieses Schreibens Stellung zu nehmen und alle für die Würdigung der Beihilfemaßnahme sachdienlichen Informationen zu übermitteln. Deutschland wird aufgefordert, unverzüglich eine Kopie dieses Schreibens an den potenziellen Beihilfeempfänger weiterzuleiten.

101.

Die Kommission erinnert Deutschland an die aufschiebende Wirkung von Artikel 108 Absatz 3 AEUV und verweist auf Artikel 14 der Verordnung (EG) Nr. 659/1999 des Rates, wonach alle rechtswidrigen Beihilfen unter Umständen vom Empfänger zurückzufordern sind.

102.

Die Kommission weist Deutschland darauf hin, dass sie die Beteiligten durch Veröffentlichung des vorliegenden Schreibens und einer aussagekräftigen Zusammenfassung dieses Schreibens im Amtsblatt der Europäischen Union von dem Vorgang in Kenntnis setzen wird. Außerdem wird sie die Beteiligten in den EFTA-Staaten, die das EWR-Abkommen unterzeichnet haben, durch die Veröffentlichung einer Bekanntmachung in der EWR-Beilage zum Amtsblatt der Europäischen Union und die EFTA-Überwachungsbehörde durch die Übermittlung einer Kopie dieses Schreibens in Kenntnis setzen. Alle Beteiligten werden aufgefordert, innerhalb eines Monats ab dem Datum dieser Veröffentlichung Stellung zu nehmen.»


(1)  GU C 54 del 4.3.2006, pag. 13.

(2)  Comunicazione della Commissione relativa ai criteri per una valutazione dettagliata degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti di investimento (GU C 223 del 16.9.2009, pag. 3).

(3)  Leitlinien für staatliche Beihilfen mit regionaler Zielsetzung (ABl. C 54 vom 4.3.2006, S. 13).

(4)  Siehe Entscheidung der Kommission vom 8. November 2006 in der Beihilfesache N 459/06 — Nationale Fördergebietskarte für Deutschland 2007-2013 (ABl. C 295 vom 5.12.2006, S. 6).

(5)  Die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH ist Eigentümerin von Immobilien, die im Rahmen von Leasing-Verträgen von der Volkswagen Sachsen GmbH genutzt werden. Begünstigte der Investition in unbewegliches Vermögen (Grundstücke, Immobilien) ist die Volkswagen Sachsen Immobilienverwaltungs GmbH.

(6)  Geschäftsgeheimnis.

(7)  POLK gehört, wie Global Insight, zu den wichtigsten Informationsdiensten für Analysen des Fahrzeugmarktes.

(8)  Bei 230 Arbeitstagen/Jahr liegt die Jahreskapazität bei […] x 230.

(9)  In diesem Beschluss beruht die Berechnung der Gegenwartswerte auf einem Basissatz von 1,45 % (anwendbar am Datum der Anmeldung), dem 100 Basispunkte hinzuzurechnen sind (Mitteilung der Kommission über die Änderung der Methode zur Festsetzung der Referenz- und Abzinsungssätze, ABl. C 14 vom 19.1.2008, S. 6).

(10)  Vgl. Fußnote 4.

(11)  Kurzbeschreibungen des Investitionszulagengesetzes 2007 und des Investitionszulagengesetzes 2010 wurden unter Aktenzeichen XR 6/07 (ABl. C 41 vom 24.2.2007, S. 9) bzw. X 167/08 (ABl. C 280 vom 20.11.2009, S. 5) bei der Kommission registriert.

(12)  Die Kurzbeschreibung des 36. Rahmenplans der Gemeinschaftsaufgabe ‚Verbesserung der regionalen Wirtschaftsstruktur‘ wurde unter Aktenzeichen XR 31/07 (ABl. C 102 vom 5.5.2007, S. 11) bei der Kommission registriert.

(13)  ABl. C 244 vom 1.10.2004, S. 2.

(14)  Das Werk Zwickau konkurriert mit anderen VW-Werken um eine weitere Investition in Höhe von […] Mio. EUR für das […], die gesondert angemeldet werden wird, sofern der Schwellenwert, ab dem eine Anmeldung erforderlich ist, erreicht wird.

(15)  34.10.12.00, 34.10.13.00, 34.30.11.00 und 34.30.12.00.

(16)  Entscheidung vom 29.4.2009 in der Beihilfesache N 635/08 — Italien — Großes Investitionsvorhaben — Fiat Sizilien (ABl. C 219 vom 12.9.2009, S. 3); dort heißt es in Erwägungsgrund 76, dass zusätzlich zu zusammengefassten Segmenten auch das einzelne Segment, dem das in Rede stehende Modell zugeordnet wird, als möglicher sachlich relevanter Markt berücksichtigt werden sollte. Siehe auch C 31/09 (ex N 113/09) — Ungarn — Großes Investitionsvorhaben — Beihilfe für Audi Hungaria Motor Kft; dort wird in Erwäghungsgrund 84 ebenfalls darauf hingewiesen, dass jedes der Segmente von A00 bis E einen plausiblen sachlich relevanten Markt bildet; in diesem Beschluss werden die Marktanteile für jedes einzelne Segment untersucht. Siehe auch die Entscheidung der Kommission vom 17.6.2009 in der Beihilfesache N 473/08 Ford España (ABl. C 19 vom 26.1.2010, S. 5) und in der Beihilfesache N 767/07 Ford Craoiva (ABl. C 238 vom 17.9.2008, S. 4).

(17)  SA.27913 — Staatliche Beihilfe C 31/09 — Ungarn — Großes Investitionsvorhaben — Beihilfe für Audi Hungaria Motor Kft.; Entscheidung vom 28.10.2009 (K(2009) 8131) in der Beihilfesache C 31/09 (ABl. C 64 vom 16.3.2010, S. 15); Beschluss zur Ausweitung des Verfahrens vom 6. Juli 2010 (K(2010) 4474 in der Beihilfesache C 31/09 (ABl. C 243 vom 10.9.2010, S. 4).

(18)  SA30340 — C/11 (ex. N 38/10) — Großes Investitionsvorhaben — Fiat Powertrain Technologies Poland, Beschluss vom 9.2.2011 (ABl. C 151 vom 21.5.2011, S. 5).

(19)  Siehe Erwägungsgrund (58).

(20)  Mitteilung der Kommission betreffend die Kriterien für die eingehende Prüfung staatlicher Beihilfen mit regionaler Zielsetzung zur Förderung großer Investitionsvorhaben (ABl. C 223 vom 16.9.2009, S. 3).


10.12.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 361/29


Notifica preventiva di una concentrazione

(Caso COMP/M.6414 — Itochu/Tessenderlo Chemie/Siemens Project Ventures/T-Power JV)

Caso ammissibile alla procedura semplificata

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 361/10

1.

In data 5 dicembre 2011 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione Power Kerstel Limited («Kerstel», Inghilterra/Galles), controllata al 100 % di Itochu Corporation («Itochu», Giappone), Tessenderlo Chemie N.V. («TC», Belgio) e Siemens Project Ventures Gmbh («SPV», Germania), controllata di Siemens AG («Siemens», Germania), acquisiscono, ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento comunitario sulle concentrazioni, il controllo comune di T-Power N.V. («T-Power», Belgio) mediante acquisto di quote.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

Itochu/Kerstel: holding di imprese che operano in un gran numero di settori tra cui i progetti energetici,

TC: produzione di prodotti speciali,

Siemens/SPV: investimenti in e sviluppo di grandi progetti infrastrutturali, compresa la produzione di attrezzature per il settore dell'energia elettrica,

T-Power: produzione e fornitura all’ingrosso di energia elettrica in Belgio.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento comunitario sulle concentrazioni. Tuttavia, si riserva la decisione definitiva al riguardo. Si rileva che, ai sensi della comunicazione della Commissione concernente una procedura semplificata per l'esame di determinate concentrazioni a norma del regolamento comunitario sulle concentrazioni (2), il presente caso potrebbe soddisfare le condizioni per l'applicazione della procedura di cui alla comunicazione stessa.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni devono pervenire alla Commissione entro dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax (+32 22964301), per e-mail all’indirizzo COMP-MERGER-REGISTRY@ec.europa.eu o per posta, indicando il riferimento COMP/M.6414 — Itochu/Tessenderlo Chemie/Siemens Project Ventures/T-Power JV, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1 («il regolamento comunitario sulle concentrazioni»).

(2)  GU C 56 del 5.3.2005, pag. 32 («la comunicazione sulla procedura semplificata»).