ISSN 1725-2466

doi:10.3000/17252466.C_2011.213.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 213

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

54o anno
20 luglio 2011


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

I   Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

 

RACCOMANDAZIONI

 

Consiglio

2011/C 213/01

Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2011, sul programma nazionale di riforma 2011 della Danimarca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza aggiornato della Danimarca, 2011-2015

1

2011/C 213/02

Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2011, sul programma nazionale di riforma 2011 dell'Estonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell'Estonia, 2011-2015

5

2011/C 213/03

Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2011, sul programma nazionale di riforma 2011 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità aggiornato della Francia, 2011-2014

8

2011/C 213/04

Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2011, sul programma nazionale di riforma 2011 della Grecia

12

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2011/C 213/05

Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 107 e 108 del TFUE — Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni ( 1 )

14

 

III   Atti preparatori

 

BANCA CENTRALE EUROPEA

 

Banca centrale europea

2011/C 213/06

Parere della Banca centrale europea, dell’11 marzo 2011, in merito alla raccomandazione di decisione del Consiglio relativa alle modalità per la negoziazione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy (CON/2011/22)

16

2011/C 213/07

Parere della Banca centrale europea, del 4 luglio 2011, sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma e alla conclusione dell’accordo monetario tra l’Unione europea e la Repubblica francese, relativo al mantenimento dell’euro a Saint-Barthélemy, in seguito al suo cambiamento di status nei confronti dell’Unione europea (CON/2011/56)

21

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2011/C 213/08

Tassi di cambio dell'euro

23

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

 

Commissione europea

2011/C 213/09

Varo di inviti a presentare proposte e attribuzione di un premio nell’ambito dei programmi di lavoro 2011 e 2012 del Settimo programma quadro di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione

24

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2011/C 213/10

Notifica preventiva di una concentrazione (Caso COMP/M.6287 — Bain Capital/Oaktree/International Market Centers JV) — Caso ammissibile alla procedura semplificata ( 1 )

27

2011/C 213/11

Notifica preventiva di una concentrazione (Caso COMP/M.6293 — Thermo Fisher/Phadia) ( 1 )

28

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

RACCOMANDAZIONI

Consiglio

20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/1


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 12 luglio 2011

sul programma nazionale di riforma 2011 della Danimarca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza aggiornato della Danimarca, 2011-2015

2011/C 213/01

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

sentito il comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa.

(2)

Il Consiglio ha adottato il 13 luglio 2010 una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (per il periodo 2010-2014) e il 21 ottobre 2010 una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione.

(3)

Il 12 gennaio 2011 la Commissione ha adottato la prima Analisi annuale della crescita, che segna l’inizio di un nuovo ciclo di governance economica nell’UE e del primo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex-ante delle politiche, che si fonda sulla strategia Europa 2020.

(4)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per il risanamento finanziario e le riforme strutturali (in linea con le conclusioni del Consiglio del 15 febbraio e del 7 marzo 2011 e in seguito all’Analisi annuale della crescita della Commissione). Il Consiglio europeo ha rilevato che occorre attribuire priorità al ripristino di bilanci sani e alla sostenibilità dei conti pubblici, alla riduzione della disoccupazione attraverso riforme del mercato del lavoro e a nuovi sforzi intesi ad aumentare la crescita. Esso ha invitato gli Stati membri a tradurre tali priorità in misure concrete che saranno inserite nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma.

(5)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al patto Euro Plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma.

(6)

Il 9 maggio 2011 la Danimarca ha presentato l’aggiornamento del suo programma di convergenza 2011, relativo al periodo 2011-2015, e il programma nazionale di riforma 2011. Onde tener conto delle loro correlazioni, i due programmi sono stati valutati contemporaneamente.

(7)

Sulla base della valutazione del programma di convergenza aggiornato a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene plausibile lo scenario macroeconomico su cui si basa il programma di convergenza. Pur partendo da ipotesi di crescita leggermente più favorevoli per il 2012 e oltre, esso è infatti ampiamente in linea con le previsioni dei servizi della Commissione della primavera 2011. La strategia di bilancio stabilita nel programma di convergenza mira a portare il disavanzo al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL entro il 2013, in linea con la raccomandazione del Consiglio del 13 luglio 2010, e a raggiungere l'obiettivo di medio termine (OMT) riveduto del saldo strutturale di bilancio non inferiore a – 0,5 % del PIL entro il 2015 e ad ottenere il pareggio di bilancio entro il 2020. Il percorso di aggiustamento verso questi obiettivi è adeguato. Le misure previste dal programma di convergenza e adottate dal Parlamento nella primavera 2010 sono considerate sufficienti per sostenere gli obiettivi di bilancio e rappresenterebbero uno sforzo annuo di bilancio pari a circa l’1 % del PIL per il periodo 2011-2013. La Danimarca raggiungerà il proprio OMT riveduto entro il periodo di riferimento del programma di convergenza. I rischi per gli obiettivi di bilancio si compensano ampiamente.

(8)

L'economia danese ha cominciato a rallentare nel 2007, periodo in cui una correzione del mercato immobiliare ha aggravato i problemi del settore bancario nazionale, a loro volta amplificati da un aumento dei fallimenti e della disoccupazione. La recessione è stata grave: la produzione ha subito una contrazione dell'8 % tra l'autunno 2007 e la primavera 2009 e il tasso di disoccupazione è salito al 7,4 % nel 2010. Il tasso di occupazione è sceso dal 79,8 % del 2008 al 76,1 % del 2010, con un impatto particolarmente negativo sul tasso di occupazione giovanile. La produzione ha cominciato a riprendersi nel 2009 e nel 2010 la crescita del PIL reale ha raggiunto il 2,1 %. La ripresa è stata trainata da una domanda interna sostenuta (anche a motivo dell'espansione di bilancio), da una forte risalita degli inventari e dalla significativa ripresa dei principali partner commerciali della Danimarca.

(9)

Stabilizzatori automatici e misure anticrisi hanno fatto sì che il saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche passasse da un avanzo del 3,2 % del PIL nel 2008 a un disavanzo del 2,7 % del PIL nel 2009. Sulla base della comunicazione della Danimarca della primavera 2010 e delle previsioni dei servizi della Commissione della primavera 2010 secondo cui nel 2010 il disavanzo di bilancio avrebbe superato il 5 % del PIL, nel luglio 2010 è stata aperta nei confronti della Danimarca una procedura per i disavanzi eccessivi. Benché guadagni straordinari — inattesi e temporanei — dovuti all'imposta sui rendimenti dei fondi pensione abbiano portato lo scorso anno ad una stabilizzazione del disavanzo di bilancio al 2,7 % del PIL, secondo le previsioni dei servizi della Commissione della primavera 2011, nel 2011 il disavanzo risalirà a circa il 4 % del PIL, evidenziando la necessità di sforzi di consolidamento continui e ambiziosi nel 2012 e nel 2013, come pianificato. Per garantire la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013 è pertanto necessario attuare rigorosamente le misure adottate nel quadro dell'accordo di risanamento del 2010 e controllare la spesa come indicato nel programma di convergenza. Se valutate in relazione al tasso previsto di potenziale crescita della produzione a medio termine e tenendo conto delle misure discrezionali, le proiezioni di spesa sembrano garantire un adeguato percorso di aggiustamento verso l'OMT. Secondo la più recente valutazione della Commissione, i rischi relativi alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche appaiono deboli.

(10)

Per conseguire gli obiettivi di bilancio è importante attuare un controllo rigoroso, inteso ad evitare il ricorrente superamento delle spese a livello di amministrazione locale e regionale. Negli ultimi venti anni la spesa pubblica è sempre stata superiore agli obiettivi di bilancio. Il governo ha già preso alcuni provvedimenti per affrontare questo problema e, come indicato nel programma di convergenza, prevede di introdurre un nuovo meccanismo di controllo sulla spesa, soggetto alla sorveglianza indipendente del Consiglio economico danese.

(11)

Diversi fattori demografici fanno sì che la popolazione in età lavorativa (dai 15 ai 64 anni) si ridurrà di circa l'1,5 % tra il 2010 e il 2025 e di quasi il 5 % entro il 2040. Nel medio termine la ripresa economica potrebbe portare a una riduzione della manodopera disponibile, come accaduto negli anni del boom. Benché il tasso di partecipazione al mercato del lavoro sia già elevato, l'offerta di manodopera può essere ulteriormente incrementata. Il prepensionamento volontario è molto diffuso tra le persone di età compresa tra 60 e 64 anni, cosa che fa sì che il tasso di occupazione per la fascia di età 60-64 sia solo del 40 %. Inoltre, il 10 % della popolazione attiva di età inferiore ai 40 anni beneficia di prestazioni di invalidità o del sistema Flex-job (occupazione sovvenzionata).

(12)

La crescita della produttività è in declino dal 1995. Una delle potenziali cause è la debolezza dei risultati sul fronte dell'istruzione. Benché la Danimarca continui ad investire generosamente sul suo sistema di istruzione, in molti settori essenziali i risultati sono mediocri e il paese è al quartultimo posto nella classifica UE del livello di istruzione raggiunto dai giovani. Nel 2009, solo il 70,1 % della popolazione tra i 20 e i 24 anni aveva completato almeno il ciclo di istruzione secondaria superiore (rispetto alla media UE del 78,6 %) (3) e i risultati che emergono dall'indagine PISA sono mediocri. I tassi di abbandono delle scuole e degli istituti professionali sono relativamente elevati e raggiungono quasi il 50 % degli studenti degli istituti professionali. Inoltre, dieci anni dopo aver lasciato la scuola elementare, circa il 20 % dei giovani non ha completato il ciclo di istruzione successivo al livello secondario inferiore. Migliorare la qualità del sistema di istruzione contribuirebbe anche ad evitare futuri squilibri di competenze sul mercato del lavoro, che attualmente va nella direzione di un possibile eccesso di lavoratori non qualificati e di una carenza di lavoratori qualificati. La crescita della produttività si è rivelata particolarmente debole nei settori delle costruzioni e dei servizi. È questo il caso, in particolare, dei servizi locali, del commercio al dettaglio, del commercio all'ingrosso e dei servizi ai privati, dove un basso livello di concorrenza in taluni settori, dovuto ad esempio a forti barriere all'accesso al mercato, può portare ad una ripartizione non ottimale delle risorse. Le leggi di zonizzazione sono rigorose e limitano le possibilità di economie di scala nel settore del commercio al dettaglio, che aumenterebbero la produttività. Per porre rimedio al fatto che le gare di appalto aperte rappresentano solo circa il 25 % del totale degli appalti pubblici, il governo ha varato una strategia volta a rafforzare la concorrenza nel quadro dei servizi pubblici aumentando progressivamente la quota di appalti pubblici nei comuni e nelle regioni e ha stabilito un nuovo obiettivo per i comuni, ossia che entro il 2015 il 31,5 % degli appalti debba essere aggiudicato tramite procedure di gara aperte.

(13)

L’indebitamento delle famiglie rispetto al PIL è il più elevato dell'UE. L’aumento dei livelli di debito, alimentato dal boom edilizio tra il 2004 e il 2007, crea rischi potenziali per l'economia e la stabilità finanziaria. Sebbene questi rischi siano attenuati dalle caratteristiche del sofisticato mercato obbligazionario della Danimarca (assistito da crediti ipotecari), nonché da una situazione finanziaria complessivamente solida per la maggior parte delle famiglie (gli attivi superano nettamente i passivi), dopo la rettifica dei prezzi degli immobili abitativi non sono state introdotte misure adeguate per frenare le fluttuazioni procicliche di tali prezzi.

(14)

La Danimarca ha assunto una serie di impegni nel quadro del patto Euro Plus. Al fine di migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche è stato concluso un accordo inteso a rafforzare le sanzioni relative al controllo della spesa a livello locale e il governo intende presentare una proposta di legge sui massimali di spesa. Le misure a favore dell'occupazione mirano primariamente a promuovere l'occupazione prolungando la durata della vita professionale mediante una riforma delle pensioni. Per promuovere la competitività è stato varato un pacchetto di iniziative concrete destinate prevalentemente al settore delle costruzioni e dei servizi. In aggiunta a tali impegni, è posto in atto un sistema di compensazione volto ad agevolare la possibilità di aiuti privati per le banche in difficoltà e a sostenere la stabilità finanziaria. Insieme, tali misure e impegni si riferiscono ai quattro settori del patto. Nel complesso, le misure coincidono con quelle adottate per dar seguito all’analisi annuale della crescita e per compiere progressi verso il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, in particolare in materia di occupazione. Sebbene alcuni degli impegni annunciati siano già stati introdotti, nel prossimo futuro dovrebbero essere attuate misure importanti per rafforzare la disciplina di bilancio (a livello locale) e per promuovere l'occupazione. Questi impegni sono stati valutati e tenuti nel debito conto nelle raccomandazioni.

(15)

La Commissione ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma, compresi gli impegni a titolo del patto Euro Plus. Essa ha valutato non solo la rilevanza di tali programmi per la sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica in Danimarca, ma anche la loro conformità con le norme e gli orientamenti dell'UE, vista la necessità di rafforzare la governanza economica globale dell'UE conferendo alle future decisioni nazionali anche una dimensione europea. Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che i continui e ambiziosi sforzi di risanamento di bilancio dovrebbero essere perseguiti nel 2011 e oltre. Dovrebbero inoltre essere adottate nuove misure per aumentare l'offerta di manodopera, riducendo il prepensionamento e concentrandosi su gruppi specifici, per migliorare la qualità dell'istruzione, per rafforzare la concorrenza in settori chiave e per stabilizzare ulteriormente il mercato immobiliare.

(16)

Alla luce della valutazione che precede e tenuto conto della raccomandazione del Consiglio a norma dell’articolo 126, paragrafo 7, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, del 16 luglio 2010, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza aggiornato della Danimarca per il 2011 e il suo parere (4) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al seguente punto 1. Tenuto conto delle conclusioni del Consiglio europeo del 25 marzo 2011, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma della Danimarca,

RACCOMANDA che la Danimarca adotti provvedimenti nel periodo 2011-2012 al fine di:

1.

attuare le misure di risanamento del bilancio nel 2011, nel 2012 e nel 2013 e assicuri uno sforzo annuo di bilancio medio dello 0,5 % del PIL nel periodo 2011-2013 come previsto e correggere il disavanzo eccessivo entro il 2013 in linea con la raccomandazione del Consiglio nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi; successivamente assicurare, come pianificato, un adeguato percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di merdio termine; accelerare la riduzione del disavanzo pubblico se le condizioni economiche risultano migliori di quanto attualmente previsto; rafforzare i controlli sulla spesa adottando massimali di spesa pluriennali vincolanti per le amministrazioni locali, regionali e nazionale che rispettino gli obiettivi di bilancio generali di medio termine;

2.

al fine di rafforzare l'occupazione e la sostenibilità delle finanze pubbliche, adottare ulteriori provvedimenti per incrementare la fornitura di manodopera a lungo termine, dando attuazione alla riforma recentemente varata sul sistema volontario di prepensionamento, riformando la pensione di invalidità e orientando meglio verso i gruppi più vulnerabili i sistemi di occupazione sovvenzionata (sistema «Flex-job»);

3.

accelerare l'attuazione di riforme volte a migliorare la qualità del sistema di istruzione; ridurre i tassi di abbandono scolastico, in particolare nel settore dell'istruzione professionale; accrescere il numero di posti di apprendistato disponibili;

4.

adottare misure per eliminare gli ostacoli alla concorrenza, in particolare nei servizi locali e nel settore della vendita al dettaglio, rivedendo la legislazione sull'uso del territorio e aprendo le gare di appalto nei comuni e nelle regioni;

5.

prendere in considerazione misure preventive per rafforzare la stabilità del mercato dell'edilizia abitativa nel medio termine e il sistema finanziario, anche rivedendo il funzionamento del sistema delle imposte sui prestiti ipotecari e sulla proprietà, sostenendo nel contempo l'attuale stabilizzazione del mercato immobiliare seguita alla recente correzione dei prezzi.

Fatto a Bruxelles, addì 12 luglio 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

J. VINCENT-ROSTOWSKI


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Mantenuti per il 2011 mediante decisione 2011/308/UE del Consiglio, del 19 maggio 2011, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (GU L 138 del 26.5.2011, pag. 56).

(3)  Si noti, tuttavia, che in Danimarca gli scolari iniziano generalmente il ciclo d'istruzione più tardi che in altri Stati membri, ottenendo pertanto un diploma di ciclo secondario superiore ad un'età superiore ai 24 anni. Nella fascia di popolazione tra i 25 e i 34 anni, l'85 % ha completato almeno il ciclo di di istruzione secondaria superiore.

(4)  Previsto all’articolo 9, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.


20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/5


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 12 luglio 2011

sul programma nazionale di riforma 2011 dell'Estonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell'Estonia, 2011-2015

2011/C 213/02

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

sentito il comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa.

(2)

Il Consiglio ha adottato il 13 luglio 2010 una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (per il periodo 2010-2014) e il 21 ottobre 2010 una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione.

(3)

Il 12 gennaio 2011 la Commissione ha adottato la prima Analisi annuale della crescita, che segna l’inizio di un nuovo ciclo di governance economica nell’UE e del primo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex-ante delle politiche, che si fonda sulla strategia Europa 2020.

(4)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per il risanamento finanziario e le riforme strutturali (in linea con le conclusioni del Consiglio del 15 febbraio e del 7 marzo 2011 e in seguito all’Analisi annuale della crescita della Commissione). Il Consiglio europeo ha rilevato che occorre attribuire priorità al ripristino di bilanci sani e alla sostenibilità dei conti pubblici, alla riduzione della disoccupazione attraverso riforme del mercato del lavoro e a nuovi sforzi intesi ad aumentare la crescita. Esso ha invitato gli Stati membri a tradurre tali priorità in misure concrete che saranno inserite nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma.

(5)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al patto Euro Plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma.

(6)

Il 29 aprile 2011 l’Estonia ha presentato il suo programma di stabilità 2011, relativo al periodo 2011-2015, e il suo programma nazionale di riforma 2011. Onde tener conto delle loro correlazioni, i due programmi sono stati valutati contemporaneamente.

(7)

L'Estonia è stata particolarmente colpita dalla crisi finanziaria mondiale, che ha amplificato il declino del boom immobiliare e dei consumi. La perdita cumulativa del PIL ha raggiunto il 19 % nel 2008-2009 e il tasso di disoccupazione è quasi quadruplicato, toccando il 16,8 % nel 2010. L'economia ha tuttavia reagito rapidamente e nei prossimi anni la crescita reale del PIL dovrebbe accelerare. La ripresa è stata trainata soprattutto dalle esportazioni, ma la domanda interna si sta riprendendo soprattutto grazie a forti investimenti. Il miglioramento delle prospettive di crescita ha dato impulso al mercato del lavoro. Ultimamente il tasso di occupazione ha evidenziato un forte aumento, sebbene la disoccupazione di lungo periodo resti elevata. L'inflazione, che rispetto allo scorso anno ha subito un aumento, dovrebbe ridursi, in linea con l'andamento dei prezzi delle materie prime a livello mondiale.

(8)

In base alla valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si basano le proiezioni di bilancio sia plausibile. La strategia di bilancio a medio termine contenuta nel programma di stabilità consiste nel realizzare entro il 2013 l'obiettivo di medio termine, ossia il saldo strutturale, nonché mantenerlo per tutto il periodo di riferimento del programma di stabilità, mirando ad ottenere avanzi strutturali nel 2013 e oltre. Secondo le previsioni, la posizione di bilancio nominale delle amministrazioni pubbliche sarà in avanzo entro il 2013, mentre nel breve periodo il disavanzo nominale dovrebbe deteriorarsi leggermente a causa dell'impatto una tantum degli investimenti ambientali sui crediti di carbonio. L'aggiustamento di bilancio del programma di stabilità si fonda sul contenimento della crescita della spesa per i consumi pubblici. Il programma di stabilità fornisce alcune informazioni riguardanti le misure necessarie per raggiungere l'obiettivo. I buoni precedenti osservati nel conseguimento degli obiettivi di bilancio attenuano il rischio di non conseguirli nei prossimi anni. In particolare, le riforme previste mirano a migliorare l'efficienza in diversi settori, quali le politiche in materia di istruzione e di mercato del lavoro. I rischi per gli obiettivi di bilancio sembrano pertanto sostanzialmente compensarsi. Tuttavia, per i prossimi bilanci sarà importante fornire gli elementi essenziali delle misure intese a migliorare ulteriormente l'efficienza della spesa pubblica, sostenendo così l'attuazione del programma di stabilità.

(9)

La disoccupazione di lungo periodo resta elevata e i tassi di disoccupazione nelle varie regioni sono piuttosto divergenti e persistenti. Pur essendo stato nettamente aumentato dopo il 2009, il finanziamento di politiche attive del mercato del lavoro rimane tra i più bassi dell'UE. Ciò significa che a ricevere un sostegno attivo è soltanto una percentuale modesta dei disoccupati. Il mercato del lavoro estone è piuttosto flessibile. Tale flessibilità è stata rafforzata dalla decisione di rinviare al 2013 gli aumenti delle indennità di disoccupazione contenuti nel pacchetto legislativo sul lavoro. Nonostante questa flessibilità, l'Estonia ha un cuneo fiscale relativamente alto, cosa che potrebbe avere un impatto negativo sull'offerta e sulla domanda di manodopera. Dato l'elevato tasso di disoccupazione dei giovani e dei lavoratori meno qualificati, esposti al rischio di povertà, si tratta di un problema particolarmente acuto. Le riforme previste per ridurre i contributi alla previdenza sociale affrontano gli aspetti giusti, ma devono essere attuate rafforzando la posizione di bilancio. L'efficienza può essere migliorata attraverso una valutazione più efficace delle risorse, allo scopo di orientare meglio altri benefici.

(10)

In Estonia l'intensità delle risorse è tra le più elevate dell'UE. Ciò è in parte dovuto a una struttura produttiva concentrata su settori e industrie ad alta intensità energetica. Un altro fattore determinante è la scarsa efficienza energetica a livello settoriale. Nel suo programma nazionale di riforma, l'Estonia indica un obiettivo nazionale di risparmio energetico pari al 9 % nel 2016 (rispetto alle proiezioni del 16 % entro il 2020 contenute nel programma nazionale di riforma). Inoltre, le informazioni su come e quando le misure saranno attuate e sui risultati attesi sono scarse. Restano pertanto ancora dei margini per migliorare l'efficienza energetica. Oltre ad avere un impatto positivo sull'ambiente e sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, una maggiore efficienza energetica dovrebbe anche ridurre le pressioni inflazionistiche e migliorare la competitività dei costi.

(11)

Nonostante l'elevata percentuale di persone con un livello di istruzione superiore, un'ulteriore riforma di tutti i livelli del sistema di istruzione potrebbe contribuire ad affrontare il problema del divario di competenze, dell'eccessivo numero di scuole e istituti di istruzione superiore e della scarsa specializzazione dell'istruzione professionale, problemi che spiegano l'alta percentuale di persone sprovviste di qualifica professionale. Alla luce delle attuali tendenze demografiche, per rafforzare la crescita potenziale nel medio termine è importante migliorare la qualità del capitale umano. In particolare, garantire che l'istruzione superiore sia orientata verso settori di importanza fondamentale per l'economia (ad esempio l'ingegneria) potrebbe contribuire al riequilibrio in corso verso i settori dei beni e servizi scambiabili. Attuare la riforma dell'istruzione contribuirebbe anche a migliorare l'efficienza del settore pubblico, dato che l'attuale sistema di gestione degli istituti di istruzione è troppo frammentato a livello locale, cosa che rende inefficaci le sovvenzioni e riduce la qualità dei servizi.

(12)

L'Estonia ha assunto una serie di impegni nel quadro del patto Euro Plus. Questi impegni si riferiscono a misure relative alla sostenibilità delle finanze pubbliche, all'occupazione e alla competitività. Sul piano del bilancio, il patto vincola a raggiungere il pareggio entro il 2013 e un avanzo nel 2014, a inserire il pareggio del bilancio del settore pubblico nella legge finanziaria dello Stato e a prendere i primi provvedimenti per riformare i regimi pensionistici speciali. Per promuovere l'occupazione sono previsti alcuni incentivi fiscali. Per quanto riguarda la competitività, le misure si incentrano sull'innovazione, sull'istruzione superiore e sulla riforma del servizio pubblico. Gli impegni a titolo del patto riflettono l'agenda presentata nel programma nazionale di riforma. Gli obiettivi stabiliti nel patto risulterebbero rafforzati da ulteriori misure a sostegno delle politiche del mercato del lavoro nonché da misure a favore dell'efficienza delle risorse e del mercato dell'energia. Gli impegni assunti a titolo del patto Euro Plus sono stati valutati e presi in considerazione nelle raccomandazioni.

(13)

La Commissione ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma, compresi gli impegni a titolo del patto Euro Plus. Essa ha valutato non solo la rilevanza di tali programmi per la sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica in Estonia, ma anche la loro conformità con le norme e gli orientamenti dell'UE, vista la necessità di rafforzare la governance economica globale dell'Unione europea conferendo alle future decisioni nazionali anche una dimensione europea. Ferma restando la necessità di specificare — nei prossimi bilanci — le misure intese a raggiungere la posizione di bilancio auspicata, secondo la Commissione i buoni precedenti delle autorità estoni attenuano il rischio che gli obiettivi di bilancio non vengano conseguiti. Si dovrebbero adottare ulteriori provvedimenti per rafforzare le politiche del mercato del lavoro e offrire migliori incentivi al lavoro, valorizzare il capitale umano grazie ad una profonda riforma dell'istruzione e lavorare sull'efficienza delle risorse e sul mercato dell'energia.

(14)

Alla luce della valutazione che precede, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità dell'Estonia per il 2011. Il suo parere (3) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1 che segue. Tenuto conto delle conclusioni del Consiglio europeo del 25 marzo 2011, il Consiglio ha altresì esaminato il programma nazionale di riforma dell'Estonia,

RACCOMANDA che l'Estonia adotti provvedimenti nel periodo 2011-2012 al fine di:

1.

conseguire l'avanzo strutturale entro il 2013, nel contempo limitando il disavanzo ad un massimo del 2,1 % del PIL nel 2012, mantenendo un rigoroso controllo sulla spesa e migliorando l’efficienza della spesa pubblica;

2.

adottare provvedimenti intesi a sostenere la domanda di manodopera e a ridurre il rischio di povertà, riducendo gli oneri fiscali e previdenziali in modo da non incidere sul bilancio, nonchè attraverso il miglioramento dell'efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, anche orientando le misure sui giovani e sui disoccupati di lungo periodo, soprattutto nelle aree ad alto tasso di disoccupazione;

3.

garantire l'attuazione degli incentivi previsti — mirati ai settori delle costruzioni e dei trasporti — per ridurre l'intensità energetica e per migliorare l’efficienza energetica dell’economia, intervenendo in modo da garantire anche un migliore funzionamento del mercato;

4.

dare la priorità a misure che migliorino la disponibilità dell'istruzione prescolastica, e che rafforzino la qualità e l'accessibilità dell'istruzione professionale, attuando nel contempo la riforma del sistema dell'istruzione; orientare maggiormente i risultati dell'istruzione verso le esigenze del mercato del lavoro e offrire ai lavoratori scarsamente qualificati nuove opportunità di partecipare all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

Fatto a Bruxelles, addì 12 luglio 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

J. VINCENT-ROSTOWSKI


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Mantenuti per il 2011 mediante decisione 2011/308/UE del Consiglio, del 19 maggio 2011, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (GU L 138 del 26.5.2011, pag. 56).

(3)  Previsto all’articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97.


20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/8


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 12 luglio 2011

sul programma nazionale di riforma 2011 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità aggiornato della Francia, 2011-2014

2011/C 213/03

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

sentito il comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa.

(2)

Il Consiglio ha adottato il 13 luglio 2010 una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (per il periodo 2010-2014) e il 21 ottobre 2010 una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione.

(3)

Il 12 gennaio 2011 la Commissione ha adottato la prima analisi annuale della crescita, che segna l’inizio di un nuovo ciclo di governance economica nell’UE e del primo semestre europeo di coordinamento integrato e ex-ante delle politiche, che si fonda sulla strategia Europa 2020.

(4)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per il risanamento finanziario e le riforme strutturali (in linea con le conclusioni del Consiglio del 15 febbraio e del 7 marzo 2011 e in seguito all’analisi annuale della crescita della Commissione). Il Consiglio europeo ha rilevato che occorre attribuire priorità al ripristino di bilanci sani e alla sostenibilità dei conti pubblici, alla riduzione della disoccupazione attraverso riforme del mercato del lavoro e a nuovi sforzi intesi ad aumentare la crescita. Esso ha invitato gli Stati membri a tradurre tali priorità in misure concrete che saranno inserite nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma.

(5)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al patto Euro Plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma.

(6)

Il 3 maggio 2011 la Francia ha presentato l’aggiornamento del suo programma di stabilità 2011, relativo al periodo 2011-2014, e il suo programma nazionale di riforma 2011. Onde tener conto di eventuali correlazioni, i due programmi sono stati valutati contemporaneamente.

(7)

La Francia ha risentito relativamente meno della crisi economica e finanziaria rispetto ad altri Stati membri, con un calo del PIL del 2,7 % nel 2009, in particolare grazie a stabilizzatori economici forti e alla ripresa dei consumi delle famiglie. Anche il settore bancario si è dimostrato solido. Nel 2010 l’economia ha registrato segni di ripresa e complessivamente il PIL ha avuto una crescita dell’1,5 %. Tuttavia, la crisi economica ha avuto ripercussioni considerevoli sulle finanze pubbliche della Francia. A causa degli stabilizzatori automatici e delle misure discrezionali di sostegno al bilancio, il disavanzo pubblico è salito dal 3,3 % del PIL nel 2008 al 7,5 % nel 2009. Analogamente, la crisi ha aggravato l’insufficiente utilizzazione della forza lavoro e le debolezze strutturali del mercato francese del lavoro, nel quale il livello di disoccupazione nel 2010 è stato relativamente elevato, raggiungendo il 9,7 %. Inoltre, la bilancia commerciale delle merci è progressivamente peggiorata nel corso dell’ultimo decennio, evidenziando le sfide per le imprese francesi a livello di costi e di competitività non basata sui prezzi.

(8)

In base alla valutazione del programma di stabilità aggiornato conformemente al regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si basano le proiezioni di bilancio sia troppo favorevole, in particolare perché i livelli attesi di crescita restano ben al di sopra della crescita potenziale dei prossimi esercizi. Dopo aver ottenuto un disavanzo migliore del previsto, pari al 7 % del PIL nel 2010, il programma di stabilità prevede di ridurlo al 3 % nel 2013, termine fissato dal Consiglio per correggere la situazione di disavanzo eccessivo, e di continuare successivamente il risanamento. Partendo da un debito pari all’82 % del PIL nel 2010, il rapporto debito/PIL è destinato a crescere fino al 2012 (raggiungendo l’86 %), per poi scendere lievemente in seguito. I percorsi per la correzione del disavanzo e del debito sono soggetti a rischi, fra cui la possibilità di uno scenario macroeconomico meno favorevole, la mancanza di specifiche misure per raggiungere gli obiettivi a partire dal 2012 e il fatto che in passato gli obiettivi spesso non sono stati raggiunti nonostante risultati migliori di quelli previsti nel 2010. Pertanto, in mancanza di ulteriori misure, non si può assicurare la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013. L’obiettivo a medio termine di un bilancio in pareggio in termini strutturali non sarà raggiunto durante il periodo del programma di stabilità. Lo sforzo di bilancio medio annuo nel periodo 2010-2013, ricalcolato dai servizi della Commissione conformemente alla metodologia comunemente ammessa, è leggermente inferiore a quanto richiesto nella raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 2009 (superiore all’1 % del PIL).

(9)

L’attuazione del risanamento di bilancio rimane una sfida di grande impegno. Per ristabilire una posizione di bilancio sostenibile è indispensabile evitare eccedenze di spesa mediante un impegno di bilancio più rigoroso, soprattutto perché l’obiettivo per il 2013 non lascia alcun margine di sicurezza al di sotto della soglia del 3 % del PIL. Inoltre, come previsto nella legge di programmazione delle finanze pubbliche per gli anni 2011-2014 votata a dicembre 2010, sarebbe altresì opportuno utilizzare tutte le entrate impreviste per accelerare la riduzione del disavanzo e del debito. Secondo l'ultima valutazione della Commissione, i rischi in materia di sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche sembrano modesti. Onde migliorare la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, la Francia ha adottato una nuova riforma delle pensioni nel 2010. Le misure previste, fra cui il progressivo innalzamento dell’età minima di pensionamento da 60 a 62 anni e da 65 a 67 anni dell'età pensionabile stabilita dalla legge, nonché la graduale eliminazione dei regimi di prepensionamento, dovrebbero influire sullo scarso tasso occupazionale dei lavoratori più anziani. Inoltre, il sistema pensionistico dovrebbe raggiungere la posizione di equilibrio entro il 2018. Successivamente è probabile che, in mancanza di altre misure, si produca un disavanzo. L’ultima riforma delle pensioni ha anche creato un nuovo organismo pubblico, chiamato «Comité de pilotage des régimes de retraite», incaricato di presentare valutazioni annuali della situazione di bilancio dei conti pensionistici e, qualora esista una probabilità di deterioramento, di adottare misure correttive.

(10)

L’attuale legislazione per la tutela dell’occupazione è ancora troppo restrittiva: le condizioni per i licenziamenti per motivi economici sono oggetto di incertezza giuridica. Questo sta determinando un mercato del lavoro nel quale i lavoratori con contratti a tempo indeterminato (la maggioranza dello «stock» di forza lavoro) godono di una relativa sicurezza e i lavoratori con contratti a tempo determinato (la maggior parte dei nuovi arrivati sul mercato del lavoro) sono esposti alle incertezze. Perciò, la percentuale di contratti a tempo determinato è notevolmente superiore fra i giovani lavoratori e sono rare le sostituzioni di contratti a tempo determinato con contratti a tempo indeterminato. Questa segmentazione vale anche per l’accesso alla formazione professionale. Di conseguenza, per questi lavoratori, c’è un elevato ricambio e una scarsa accumulazione di capitale umano. I lavoratori giovani e i lavoratori poco qualificati sono pertanto esposti a rischi eccessivi nel mercato del lavoro. L’obiettivo della legge relativa alla ripresa del dialogo sociale e della legge del 2008 sulla modernizzazione del mercato del lavoro erano modernizzare il dialogo sociale e affrontare la questione della dicotomia del mercato del lavoro. La legge del 2008 sulla modernizzazione del mercato del lavoro ha introdotto una nuova procedura di risoluzione consensuale dei contratti a tempo indeterminato («rupture conventionnelle»).

(11)

Nel 2010 il tasso di disoccupazione francese era leggermente superiore alla media dell’UE e la disoccupazione di lunga durata era in aumento (3,9 % nel 2010, rispetto al 2,9 % nel 2008). In queste circostanze, i servizi pubblici per l’impiego dovrebbero svolgere un ruolo importante nel sostenere i disoccupati nella ricerca di un lavoro. In Francia, il nuovo sportello unico del servizio pubblico per l’impiego (Pôle Emploi) ha sinora ottenuto risultati contrastanti. Nel 2009 e 2010, tenuto conto della crisi e del forte aumento del numero delle persone in cerca di occupazione, il suo obiettivo principale è stata la fusione delle due precedenti entità amministrative. L’esternalizzazione dei servizi di collocamento ha finora dato risultati modesti rispetto agli obiettivi di reinserimento professionale fissati da Pôle Emploi. Al tempo stesso, le risorse di Pôle Emploi dedicate al sostegno individuale delle persone in cerca di occupazione rimangono insufficienti (71 equivalenti a tempo pieno per 10 000 disoccupati, notevolmente inferiori ai livelli di altri paesi comparabili).

(12)

Il disavanzo delle partite correnti in Francia è progressivamente peggiorato nell’ultimo decennio, rispecchiando il deterioramento della bilancia commerciale delle merci, in parte a causa del calo della competitività del costo della manodopera dopo la reintroduzione del salario minimo unico fra il 2003 e il 2005 (la precedente riforma delle 35 ore lavorative settimanali aveva stabilito cinque diversi livelli minimi). Il meccanismo di indicizzazione è stato oggetto di alcuni miglioramenti (creazione di un comitato consultivo di esperti indipendenti, eliminazione degli aumenti discrezionali) che hanno moderato l’aumento del salario minimo. Di conseguenza, la percentuale dei lavoratori pagati al livello del salario minimo è scesa significativamente, consentendo una migliore differenziazione a livello salariale. Tuttavia, il salario minimo francese è ancora fra i più elevati dell’Unione se confrontato al salario mediano, nonostante il cuneo fiscale sia molto inferiore rispetto al salario medio a causa dei contributi previdenziali ridotti a carico del datore di lavoro.

(13)

La Francia ha un livello di oneri fiscali e previdenziali sul lavoro fra i più elevati dell’UE, mentre le imposte sui consumi rimangono relativamente basse. Inoltre, il gettito fiscale proveniente dalla tassa ambientale in termini di quota del PIL è molto inferiore alla media dell’UE. Riportare in equilibrio il sistema fiscale, in particolare spostando il carico fiscale dal lavoro verso i consumi e l’ambiente, avrebbe probabilmente un effetto positivo sull’occupazione e sugli obiettivi ambientali.

(14)

In Francia le esenzioni fiscali e sociali (comprese le «niches fiscales») sono molto elevate. Inoltre, per comprendere i benefici del sistema e trarne vantaggio, le imprese e le famiglie devono avere competenze approfondite. Sebbene le agevolazioni fiscali siano utilizzate per mettere in atto una politica economica specifica, non è stata realizzata finora una valutazione sistematica del raggiungimento degli obiettivi perseguiti, benché la legge di programmazione del bilancio pubblico per gli anni 2009-2012 preveda un esame nel 2011. Nel passato, la loro sostituibilità con le spese pubbliche ha consentito alle autorità francesi di rispettare formalmente le norme vigenti in materia di spesa, sebbene l'articolo 9 della legge di programmazione del bilancio pubblico per gli anni 2011-2014 non consenta più altre sostituzioni. Nel periodo 2011-2013 le autorità francesi prevedono di ridurre il costo di bilancio delle agevolazioni fiscali (in parte riducendone il numero) di circa lo 0,75 % del PIL. Tuttavia, non sono state ancora individuate le specifiche agevolazioni fiscali da abolire a partire dal 2012.

(15)

La concorrenza nel settore del commercio al dettaglio è ancora ostacolata dalle restrizioni amministrative relative all’apertura di grandi strutture di vendita al dettaglio e dal divieto di rivendita sottocosto. Nel settore dei servizi esistono ancora ostacoli alla concorrenza per varie professioni regolamentate, che potrebbero essere affrontati rivedendo le condizioni di ingresso oppure abolendo gradualmente alcune quote (numero chiuso) e i diritti esclusivi detenuti da queste professioni.

(16)

La Francia ha assunto diversi impegni nel quadro del patto Euro Plus. Sul versante bilancio, la Francia si è impegnata ad attuare rapidamente la riforma delle pensioni 2010. Al fine di migliorare la sostenibilità di bilancio, la Francia modificherà inoltre la propria costituzione per introdurre una pianificazione pluriennale vincolante di bilancio. Per aumentare la partecipazione della forza lavoro, sono in esame varie misure per intensificare le politiche attive per il mercato del lavoro (ad esempio, istituire apprendistati per agevolare il passaggio dalla scuola al lavoro per giovani lavoratori, realizzare ulteriori strutture per l’assistenza all’infanzia entro il 2012 per migliorare le prospettive di lavoro per le donne, potenziare i servizi pubblici per l’impiego per coloro che cercano un’occupazione). Le misure a favore della competitività mirano prioritariamente al miglioramento del sistema d’istruzione superiore e alla promozione della ricerca e dello sviluppo (R&S) e dell’innovazione («investissements d’avenir»), nonché alla riduzione degli oneri amministrativi mediante l’attuazione di un programma generale di semplificazione amministrativa. Questi impegni si riferiscono a tre dei quattro settori del patto, escludendo il settore finanziario. Sebbene assunti nei settori interessati dalle principali sfide, molti impegni (in particolare quelli riguardanti la governance di bilancio o il sostegno all’istruzione superiore e alla R&S) sono conferme delle politiche e delle riforme in corso. Il programma di riforma non sembra pienamente adeguato all’entità delle sfide macroeconomiche che si presentano nel mercato del lavoro o nel contesto imprenditoriale. Inoltre, la riforma costituzionale prevista è soggetta a incertezza politica. Gli impegni assunti nel quadro del patto Euro Plus sono stati valutati e tenuti in debito conto nelle raccomandazioni.

(17)

La Commissione ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma, compresi gli impegni assunti dalla Francia nel quadro del patto Euro Plus. La Commissione ha tenuto conto non solo della loro importanza per la sostenibilità delle politiche di bilancio e socioeconomiche in Francia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, vista la necessità di rafforzare la governance economica complessiva dell’UE fornendo un contributo a livello UE a sostegno delle future decisioni nazionali. Alla luce di questa valutazione, la Commissione ritiene che occorra precisare ulteriormente la strategia di risanamento del bilancio, in particolare per il 2012 e per gli esercizi a seguire, per assicurare che il disavanzo eccessivo sia corretto entro il 2013 e che il debito sia riportato su una traiettoria discendente. Tutte le entrate impreviste dovranno essere usate per accelerare la riduzione del disavanzo e del debito, come previsto nell'articolo 11 della legge di programmazione del bilancio pubblico per gli anni 2011-2014. Spostare l’imposizione dal lavoro ai consumi e all’ambiente e razionalizzare le agevolazioni fiscali rafforzerebbe gli obiettivi di bilancio e ambientali e migliorerebbe le condizioni per le attività imprenditoriali. Altre azioni dovrebbero essere attuate nel 2011-2012 essenzialmente per adeguare la legislazione per la tutela dell’occupazione onde ridurre la dicotomia del mercato del lavoro, e per rafforzare i servizi pubblici per l’impiego al fine di fornire un sostegno completo a coloro in cerca di un’occupazione. Le politiche esistenti sulla moderazione del salario minimo sono da portare avanti e occorre promuovere la concorrenza nelle professioni regolamentate e nel commercio al dettaglio.

(18)

Alla luce della valutazione che precede e tenuto conto della raccomandazione del Consiglio a norma dell’articolo 126, paragrafo 7, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, del 2 dicembre 2009, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato della Francia per il 2011 e il suo parere (3) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al seguente punto 1. Tenuto conto delle conclusioni del Consiglio europeo del 25 marzo 2011, il Consiglio ha altresì esaminato il programma nazionale di riforma della Francia,

RACCOMANDA che la Francia adotti provvedimenti nel periodo 2011-2012 al fine di:

1.

assicurare, nel periodo 2010-2013, lo sforzo medio annuo raccomandato superiore all’1 % del PIL e attuare in modo rigoroso la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013, in linea con le raccomandazioni del Consiglio nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, portando alla decrescita del tasso di indebitamento, e garantire in seguito progressi adeguati verso l'obiettivo di medio termine; a partire dal 2012 indicare le misure necessarie corrispondenti, adottare, se necessario, ulteriori provvedimenti e utilizzare, come previsto, tutte le entrate impreviste per accelerare la riduzione del disavanzo e del debito; continuare a rivedere la sostenibilità del sistema pensionistico e adottare, se necessario, ulteriori provvedimenti;

2.

adoperarsi ulteriormente, conformemente alle prassi nazionali in materia di consultazione con le parti sociali, per lottare contro la segmentazione del mercato del lavoro, rivedendo taluni aspetti della legislazione per la tutela dell’occupazione, migliorando il capitale umano e favorendo la transizione verso l'alto; assicurare che gli adeguamenti del salario minimo favoriscano la creazione di posti di lavoro;

3.

promuovere l’accesso alla formazione lungo tutto l'arco della vita al fine di aiutare i lavoratori più anziani a restare in attività e creare incentivi a favore del reinserimento nel mondo del lavoro. Intensificare le politiche attive per il mercato del lavoro e introdurre misure per migliorare l’organizzazione, il processo decisionale e le procedure del servizio pubblico per l’impiego al fine di potenziare i servizi e il sostegno individuale forniti alle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata;

4.

aumentare l’efficienza del sistema fiscale, anche mediante uno spostamento dell’onere fiscale dal lavoro verso i consumi e l’ambiente, e realizzare la riduzione prevista del numero e del costo delle esenzioni fiscali e sociali (comprese le «niches fiscales»);

5.

provvedere a eliminare le restrizioni ingiustificate nelle professioni e nei commerci regolamentati, in particolare nel settore dei servizi e del commercio al dettaglio.

Fatto a Bruxelles, addì 12 luglio 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

J. VINCENT-ROSTOWSKI


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Mantenuti per il 2011 mediante decisione 2011/308/UE del Consiglio, del 19 maggio 2011, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (GU L 138 del 26.5.2011, pag. 56).

(3)  Previsto all’articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.


20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/12


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 12 luglio 2011

sul programma nazionale di riforma 2011 della Grecia

2011/C 213/04

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l’occupazione,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa.

(2)

Il Consiglio ha adottato il 13 luglio 2010 una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (per il periodo 2010-2014) e il 21 ottobre 2010 una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (1), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione.

(3)

Il 12 gennaio 2011 la Commissione ha adottato la prima Analisi annuale della crescita, che segna l’inizio di un nuovo ciclo di governanza economica nell’UE e del primo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex-ante delle politiche, che si fonda sulla strategia Europa 2020.

(4)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per il risanamento finanziario e le riforme strutturali (in linea con le conclusioni del Consiglio del 15 febbraio e del 7 marzo 2011 e in seguito all’Analisi annuale della crescita della Commissione). Il Consiglio europeo ha rilevato che occorre attribuire priorità al ripristino di bilanci sani e alla sostenibilità dei conti pubblici, alla riduzione della disoccupazione attraverso riforme del mercato del lavoro e a nuovi sforzi intesi ad aumentare la crescita.

(5)

Il 3 maggio 2010 la Grecia ha presentato un vasto programma di aggiustamento che beneficia dell’assistenza finanziaria fornita dagli Stati membri dell'area dell'euro e dall’FMI per un importo pari a 110 miliardi di EUR. Il memorandum d'intesa che lo accompagna e i suoi supplementi successivi stabiliscono le condizioni di politica economica in base alle quali è erogata l'assistenza finanziaria.

(6)

I principali elementi condizionali relativi alle politiche sono stati fissati nella decisione 2010/320/UE del Consiglio, del 10 maggio 2010 (2), e successive modificazioni (3), indirizzata alla Grecia allo scopo di rafforzare e approfondire la sorveglianza della disciplina di bilancio e che intima alla Grecia di adottare le misure per la riduzione del disavanzo ritenute necessarie a correggere la situazione di disavanzo eccessivo a norma dell'articolo 136 e dell'articolo 126, paragrafo 9, del trattato.

(7)

Il 25 marzo 2011 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che aderiscono al patto Euro Plus a presentare i propri impegni in tempo perché possano essere inseriti nei loro programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma. È previsto che la Grecia trasmetta l'aggiornamento del programma di stabilità e azioni e impegni specifici per il 2011 nel quadro del patto Euro Plus sulla base del programma di aggiustamento economico aggiornato.

(8)

Nel corso dell'ultimo decennio la crescita della Grecia si è basata su fattori insostenibili: il boom dei consumi e degli investimenti nel settore dell'edilizia abitativa sono andati di pari passo con forti aumenti dei salari reali e la rapida crescita del credito; il boom è stato alimentato da bassi tassi di interesse reali associati all’adozione dell’euro e alla liberalizzazione dei mercati finanziari. La crisi mondiale del 2008-2009 ha messo in luce le vulnerabilità, tra cui: l'insostenibilità della politica di bilancio, in parte occultata da statistiche inattendibili e da entrate temporaneamente elevate; la rigidità dei mercati del lavoro e del prodotto; la perdita di competitività e l'aumento del debito estero. Seppur non all'inizio, il settore bancario è stato colpito dalla crisi economica e di fiducia. L'entità del deterioramento della situazione di bilancio ha tardato a venire alla luce a causa di gravi carenze nei sistemi contabili e statistici della Grecia, ritardando in questo modo l'attuazione di misure correttive. Con l'aggravarsi dei timori quanto alla sostenibilità del bilancio della Grecia e con la crescente avversione al rischio a livello mondiale, l'atteggiamento dei mercati nei confronti della Grecia è peggiorato notevolmente all'inizio del 2010. Nell'aprile 2010, dovendo far fronte a un considerevole fabbisogno di finanziamento e non potendo accedere ai mercati internazionali dei capitali, la Grecia ha chiesto l'assistenza finanziaria internazionale.

(9)

La Grecia si è impegnata ad attuare il programma di aggiustamento economico e finanziario per correggere gli squilibri esterni e di bilancio e ripristinare la fiducia a breve termine. A medio termine dovrà porre le basi di un modello di crescita basato maggiormente sugli investimenti e sulle esportazioni a sostegno della crescita e dell'occupazione. Il programma di aggiustamento prevede ampi interventi su tre fronti: i) una strategia di risanamento finanziario anticipata, sostenuta da misure strutturali e da un migliore controllo del bilancio; ii) riforme strutturali dei mercati del lavoro e del prodotto per sostenere la competitività e la crescita; e iii) sforzi per preservare la stabilità del sistema bancario.

(10)

La Commissione ha valutato il programma nazionale di riforma. Essa ha tenuto conto non solo della sua importanza per la sostenibilità della politica di bilancio e socio-economica della Grecia ma anche della sua conformità alle norme e agli orientamenti dell'UE, vista la necessità di rafforzare la governanza economica complessiva dell'UE offrendo un contributo a livello dell'UE a sostegno delle future decisioni nazionali. Al riguardo, la Commissione sottolinea l'urgenza di attuare le misure programmate per dar seguito alla decisione 2010/320/UE,

RACCOMANDA alla Grecia di:

attuare integralmente le misure stabilite dalla decisione 2010/320/UE, quale modificata dalla decisione 2011/257/UE, e ulteriormente specificate nel memorandum d'intesa del 3 maggio 2010 e nei suoi supplementi successivi, in particolare l’ultimo supplemento del 2 luglio 2011.

Fatto a Bruxelles, addì 12 luglio 2011.

Per il Consiglio

Il presidente

J. VINCENT-ROSTOWSKI


(1)  Mantenuti per il 2011 mediante decisione 2011/308/UE del Consiglio, del 19 maggio 2011, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (GU L 138 del 26.5.2011, pag. 56).

(2)  GU L 145 dell'11.6.2010, pag. 6.

(3)  Decisione 2010/486/UE del Consiglio del 7 settembre 2010 (GU L 241 del 14.9.2010, pag. 12); decisione 2011/57/UE del Consiglio del 20 dicembre 2010 (GU L 26 del 29.1.2011, pag. 15); decisione 2011/257/UE del Consiglio del 7 marzo 2011 (GU L 110 del 29.4.2011, pag. 26).


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/14


Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 107 e 108 del TFUE

Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 213/05

Data di adozione della decisione

17.12.2010

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.31853 (N 501/10)

Stato membro

Spagna

Regione

Galicia

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Ayuda para la conversión de instalaciones de fueloil de Alúmina Española SA (ALCOA) — Galicia

Base giuridica

Estatuto de Autonomía de Galicia — Convenio con empresa

Tipo di misura

Aiuto individuale

Obiettivo

Risparmio di energia, tutela dell'ambiente

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Importo totale dell'aiuto previsto 0,99 Mio EUR

Intensità

38 %

Durata

Fino al 30.12.2010

Settore economico

Energia

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Consellería de Economía e Industria de la Xunta de Galicia

Edificio Administrativo San Caetano s/n

Bloque 5 — planta 4

15781 Santiago de Compostela

ESPAÑA

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

31.5.2011

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA.32595 (11/N)

Stato membro

Spagna

Regione

Pais Vasco

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Programa de Subvenciones para la Promoción, Difusión, y/o Normalización del Euskera en el ámbito de las tecnologías de la información y la comunicación (Convokatoria IKT) en la Comunidad Autónoma Vasca

Base giuridica

Borrador del orden de la Consejera de Cultura, por lo que se regula la concesión y se convocan subvenciones para la promoción, difusión, y/o normalización del euskera en el ámbito de las tecnologías de la información y la comunicación (Convokatoria IKT)

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Cultura, sviluppo settoriale

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

 

Spesa annua prevista 1,576 Mio EUR

 

Importo totale dell'aiuto previsto 1,576 Mio EUR

Intensità

60 %

Durata

31.3.2011-31.12.2011

Settore economico

Media

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Dirección de Promoción del Euskara

Viceconsejería de Política Lingüistica

Departamento de Cultura

C/ Donostia, 1

01010 Victoria-Gasteiz

Álava, País Vasco

ESPAÑA

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm


III Atti preparatori

BANCA CENTRALE EUROPEA

Banca centrale europea

20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/16


PARERE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

dell’11 marzo 2011

in merito alla raccomandazione di decisione del Consiglio relativa alle modalità per la negoziazione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy

(CON/2011/22)

2011/C 213/06

Introduzione e base giuridica

Il 10 marzo 2011 la Banca centrale europea (BCE) ha ricevuto dal Consiglio dell’Unione europea una richiesta di parere in merito alla raccomandazione di decisione del Consiglio relativa alle modalità per la negoziazione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy (1) (di seguito la «proposta di decisione»).

La BCE è competente a formulare un parere in virtù dell’articolo 219, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Conformemente al primo periodo dell’articolo 17.5 del regolamento interno della Banca centrale europea, il Consiglio direttivo ha adottato il presente parere.

Osservazioni di carattere generale

1.

Sebbene la responsabilità finale delle decisioni relative alla conclusione di accordi monetari con Paesi terzi spetti al Consiglio dell'Unione europea, la BCE non incoraggia i paesi e i territori d'oltremare (PTOM) associati a Stati membri appartenenti all’area dell’euro ad introdurre l’euro come propria moneta ufficiale. Nel caso di Saint-Barthélemy, la BCE non ha obiezioni in merito alla proposta di decisione, dato che Saint-Barthélemy, che fa parte della Francia, utilizza l’euro fin dal 1999. Al fine di consentire il realizzarsi del proposito della Francia di mantenere l’euro a Saint-Barthelémy dopo il 1o gennaio 2012, data in cui tale collettività cesserà di fare parte del territorio dell'UE, è necessaria, ai sensi del diritto dell’Unione europea (2), una soluzione prenda in considerazione le mutate circostanze. In questo contesto, la conclusione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse di Saint-Barthélemy, è una soluzione soddisfacente, poichè permetterebbe alla Francia di continuare ad applicare a Saint-Barthèlemy le disposizioni del diritto dell'Unione europea necessarie per l’utilizzo della moneta unica, nelle seguenti aree: legislazione in ambito monetario, bancario e finanziario; disposizioni obbligatorie per l’uso dell’euro; prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività illecite e prevenzione delle frodi e della contraffazione di mezzi di pagamento, in contante e non; norme relative a medaglie e gettoni e agli obblighi di segnalazione statistica.

2.

Data l’estensione del mandato negoziale di cui alla proposta di decisione, la BCE dà per inteso che, a differenza degli accordi conclusi con paesi terzi come il Principato di Monaco, il Principato di Andorra, la Repubblica di San Marino e lo Stato della Cttà del Vaticano, tale accordo monetario non autorizza Saint-Barthélemy ad emettere proprie monete metalliche in euro. Sebbene la BCE accolga con favore tale approccio, ciò dovrebbe essere reso esplicito, per ragioni di certezza giuridica e trasparenza, almeno nel preambolo della proposta di decisione.

3.

La BCE ribadisce che qualunque trasferimento, ivi inclusa l’assistenza finanziaria specifica alle banche e alle altre istituzioni finanziarie, che sia necessario a mantenere o ripristinare la stabilità finanziaria a Saint-Barthélemy, deve essere a carico del Tesoro della Repubblica francese.

4.

La BCE dà per inteso che tutte le funzioni ricadenti nella competenza dell’Eurosistema, incluse le operazioni di politica monetaria e la raccolta di statistiche, saranno svolte dalla Banque de France per mezzo dell’Institut d’Émission des Départements D’Outre-mer (IEDOM).

5.

La BCE dà inoltre per inteso che l’accordo monetario non prevede che le istituzioni finanziarie situate a Saint-Barthélemy abbiano accesso diretto ai sistemi di pagamento e regolamento all'interno dell'area dell'euro e che qualsiasi connessione di tal genere continuerà ad effettuarsi per il tramite delle relative autorità francesi.

6.

La BCE è fermamente convinta che il suo ruolo nei negoziati di accordi monetari con un PTOM debba essere precisamente lo stesso ruolo che svolge nei negoziati di accordi monetari con paesi terzi. In questo contesto, il testo della proposta di decisione dovrebbe prevedere chiaramente e senza ambiguità che sia richiesto l’accordo della BCE nelle materie di sua competenza.

7.

La BCE nota/sottolinea che diverse questioni importanti non sono trattate nella proposta di decisione; esse dovrebbero essere affrontate come segue:

7.1.

in altri accordi monetari, la Corte di Giustizia dell’Unione europea è l’organo incaricato di dirimere le controversie che possano derivare da tali accordi. La proposta di decisione dovrebbe chiarire che nel presente caso trova applicazione il medesimo regime. La BCE ritiene che la giurisdizione della Corte di Giustizia in merito a questo tipo di accordi non sia ovvia e fa riferimento specificamente a diversi pareri della Corte, ove questa ha tracciato una netta distinzione tra accordi stipulati da Stati membri e accordi stipulati da Stati membri responsabili per i loro territori dipendenti, cioè che non agiscono nella loro capacità di Stati membri (3).

7.2.

Uno degli elementi più importanti di tale accordo monetario dovrebbe consistere nella necessità di assicurare l'applicazione a Saint-Barthélemy in via continuativa dei presenti e futuri atti legali pertinenti dell’Unione europea con effetti diretti immediati, come i regolamenti. La BCE dà per inteso che la Francia ha intenzione di affrontare tale questione per mezzo di modifiche alla pertinente legge organica francese.

La BCE nota che, a differenza di altri accordi monetari, la proposta di decisione non prevede la creazione di un comitato congiunto responsabile per la valutazione dei progressi in merito alle modifiche legislative. La BCE ritiene che la mancanza di un ente di questo tipo in cui l’Unione europea, in qualità di firmataria dell’accordo, partecipi e controlli la debita applicazione del pertinente aquis dell’Unione europea nel PTOM, sia insoddisfacente, in particolare quando il sistema bancario locale utilizzi l’euro. La BCE ritiene di vitale importanza che la specifica applicazione delle leggi dell’Unione europea pertinenti avvenga con l’accordo della Commissione e della BCE (4), ad esempio includendo gli atti legali pertinenti dell'UE e della BCE in un allegato all'accordo monetario e pubblicando tale allegato e le sue modifiche nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. In alternativa, la proposta di decisione dovrebbe imporre alla Francia di informare la BCE prima dell’adozione di atti legali che riguardano Saint-Barthélemy, nel caso in cui tali atti rientrino nell’ambito di competenza della BCE. Inoltre, le istituzioni dell’Unione europea dovrebbero avere il diritto di richiedere informazioni circa tali atti legali alla Francia.

7.3.

La BCE dà per inteso che Saint-Barthélemy, a partire dal mutamento di stato il 1o gennaio 2012, non sarà più oggetto delle disposizioni di legge dell’UE altrimenti direttamente applicabili, che autorizzino gli organi dell’UE, come l’Europol, ad agire nella lotta contro la contraffazione delle banconote in euro. Anche tale questione deve essere affrontata nell’accordo monetario, di conseguenza la proposta di decisione dovrebbe incaricare la UE di includere una siffatta disposizione nell’accordo monetario.

Laddove la BCE raccomandi che la proposta di decisione sia modificata, proposte redazionali specifiche sono contenute a tal fine nell’allegato ed accompagnate da note esplicative.

Fatto a Francoforte sul Meno, l'11 marzo 2011.

Il presidente della BCE

Jean-Claude TRICHET


(1)  SEC(2011) 249 definitivo.

(2)  Articolo 3 della decisione del Consiglio europeo del 29 ottobre 2010 che modifica lo status, nei confronti dell’Unione europea, dell’isola di Saint-Barthélemy, GU L 325, 9.12.2010, pag. 4.

(3)  Parere 1/78, paragrafo 62, e parere 1/94, paragrafo 17: «I territori di cui trattasi, per il fatto di essere esclusi dalla sfera di applicazione del trattato CEE, si trovano nei confronti comunità nella stessa situazione dei paesi terzi. Di conseguenza, gli Stati da cui essi dipendono hanno veste per partecipare all'accordo in quanto rappresentano internazionalmente territori dipendenti che non fanno parte della zona di applicazione del diritto comunitario, e non in quanto membri della Comunità.»

(4)  Si veda inoltre il parere su richiesta del Consiglio dell'Unione europea, ai sensi dell'articolo 109 L, paragrafo 4, del trattato che istituisce la Comunità europea, su una proposta di decisione del Consiglio relativa al regime monetario nelle collettività territoriali francesi di Saint-Pierre-et-Miquelon e Mayotte, GU C 127 del 7.5.1999, pag. 5.


ALLEGATO

Proposte redazionali

Testo proposto dalla Commissione

Modifiche proposte dalla BCE (1)

Modifica 1

Considerando 6

«(6)

Di conseguenza si dovrebbe procedere a negoziare un accordo tra l’Unione europea e la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy. Detto accordo dovrebbe essere finalizzato a garantire continuità nell’applicazione della legislazione rilevante dell’UE a detta collettività d’oltremare.»

«(6)

Di conseguenza si dovrebbe procedere a negoziare un accordo tra l’Unione europea e la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy. Detto accordo dovrebbe essere finalizzato a garantire continuità nell’applicazione della legislazione rilevante dell’UE a detta collettività d’oltremare. La BCE dovrebbe essere associata a detti negoziati e l’accordo della medesima è richiesto nelle materie di sua competenza.»

Nota esplicativa

Si veda la nota esplicativa relativa alla modifica 5.

Modifica 2

Considerando 7

Nuovo considerando

«(7)

Il mandato negoziale non è volto ad accordare, o in alcun modo concedere, alla collettività d’oltremare di Saint-Barthelémy il diritto di coniare o emettere proprie monete metalliche in euro. Sotto tale profilo sarà mantenuta la situazione attuale per quanto riguarda l'utilizzo di monete metalliche in euro.»

Nota esplicativa

Si veda la nota 2 del presente parere. La BCE ritiene che la certezza legale e la trasparenza rispetto alla materia in questione siano di particolare importanza, dato che questo è il primo accordo monetario riguardante un territorio PTOM ed esso può pertanto costituire un precedente.

Modifica 3

Articolo 1, lettera d)

Nuova disposizione

«d)

La Repubblica francese è soggetta all’obbligo di assicurare l’applicazione corretta e integrale degli atti legali dell'UE e della BCE, altrimenti direttamente applicabili, a Saint-Barthélemy, e la supervisione circa la loro applicazione rimarrà una responsabilità delle autorità francesi, che allo stesso tempo tengono la Commissione e la BCE pienamente informate.»

Nota esplicativa

Si veda la nota 7.2 del presente parere.

Modifica 4

Articolo 1, lettera e)

Nuova disposizione

«e)

L’accordo monetario estende a Saint-Barthélemy l’applicazione della decisione del Consiglio del 6 aprile 2009 che istituisce l’Ufficio di polizia europea (Europol) (2), con riferimento alla contraffazione delle banconote in euro.

Nota esplicativa

Si veda la nota 7.3 del presente parere. La BCE ritiene che la Francia non possa estendere unilateralmente l’ambito geografico delle funzioni e delle competenze dell’Europol per proteggere l’integrità delle banconote in euro.

Modifica 5

Articolo 2

«La Commissione conduce i negoziati con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy. La BCE è associata a pieno titolo ai negoziati e l’accordo della medesima è richiesto nelle materie di sua competenza».

«La Commissione conduce i negoziati con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy. La BCE è associata a pieno titolo ai negoziati e l’accordo della medesima è richiesto nelle materie di sua competenza» [Questa proposta della BCE non si applica alla versione italiana].

Nota esplicativa

Questa formulazione testuale chiara e disambigua riguardante il ruolo della BCE è stata utilizzata in diverse decisioni del Consiglio sui mandati negoziali e all’interno degli stessi accordi monetari. Il più recente esempio è fornito dall’articolo 3 della decisione del Consiglio che definisce le modalità di negoziazione della convenzione monetaria tra il governo della Repubblica francese, per conto della Comunità europea, e il governo di Sua Altezza Serenissima il Principe di Monaco (non ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale). [Questa proposta della BCE non si applica alla versione italiana].

Modifica 6

Nuovo articolo 3

Nuova disposizione

«L’accordo monetario assegna alla Corte di giustizia dell’Unione europea la giurisdizione in merito alle controversie che possono sorgere in merito all’interpretazione e all’applicazione dell’accordo».

Nota esplicativa

Si veda la nota 7.1 del presente parere.


(1)  Il grassetto nel corpo del testo indica le parti di testo che la BCE propone di aggiungere. Il carattere barrato nel corpo del testo indica le parti di testo che la BCE propone di eliminare.

(2)  GU L 121 del 15.5.2009, pag. 37».


20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/21


PARERE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

del 4 luglio 2011

sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma e alla conclusione dell’accordo monetario tra l’Unione europea e la Repubblica francese, relativo al mantenimento dell’euro a Saint-Barthélemy, in seguito al suo cambiamento di status nei confronti dell’Unione europea

(CON/2011/56)

2011/C 213/07

Introduzione e base giuridica

Il 29 giugno 2011, la Banca centrale europea (BCE) ha ricevuto una richiesta di parere da parte del Consiglio dell’Unione europea su una proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma e alla conclusione dell’accordo monetario tra l’Unione europea e la Repubblica francese, relativo al mantenimento dell’euro a Saint-Barthélemy, in seguito al suo cambiamento di status nei confronti dell’Unione europea (1) (di seguito la «proposta di decisione») e sul testo dell'accordo monetario allegato alla proposta di decisione.

La BCE è competente a formulare un parere in virtù dell’articolo 127, paragrafo 4, e dell’articolo 282, paragrafo 5, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in quanto la proposta di decisione è relativa a un accordo monetario che ricade nell’ambito dell’articolo 219, paragrafo 3, del trattato. Conformemente al primo periodo dell’articolo 17.5 del regolamento interno della Banca centrale europea, il Consiglio direttivo ha adottato il presente parere.

Osservazioni di carattere generale

La BCE accoglie con favore la proposta di decisione dal momento che il testo dell’accordo monetario allegato riflette pienamente le osservazioni della BCE e le proposte redazionali di cui al parere della BCE CON/2011/22, dell’11 marzo 2011, su una raccomandazione di decisione del Consiglio relativa alle modalità per la negoziazione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthèlemy (2) e la posizione che la BCE ha espresso durante la fase di negoziazione.

Tuttavia, la BCE ha specifiche proposte redazionali, in merito alla proposta di decisione, volte ad assicurare coerenza tra la decisione del Consiglio relativa alle modalità per la negoziazione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy (3), e la proposta di decisione.

Fatto a Francoforte sul Meno, il 4 luglio 2011.

Il presidente della BCE

Jean-Claude TRICHET


(1)  COM(2011) 360 definitivo.

(2)  Pubblicata simultaneamente al presente parere.

(3)  Non ancora pubblicata.


ALLEGATO

Proposte redazionali

Testo proposto dalla Commissione

Modifiche proposte dalla BCE (1)

Modifica n. 1

Quarto visto (nuovo)

Nessun testo.

«Visto il parere della Banca centrale europea»,

Nota esplicativa

La modifica proposta è necessaria al fine di riflettere il fatto che l’atto dell’Unione è adottato ai sensi degli articoli 127, paragrafo 4, e 282, paragrafo 5, del trattato che prevedono l’obbligo di consultare la BCE in merito a qualsiasi proposta o progetto di atto dell’Unione che rientri nelle sue competenze.

Modifica n. 2

Considerando 3

«(3)

Il 13 aprile 2011, il Consiglio ha autorizzato la Commissione, che agisce di concerto con la Banca centrale europea e con l’accordo di quest’ultima negli ambiti che rientrano nelle sue competenze, ad avviare negoziati con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy, a scopo di concludere un accordo monetario. Tale accordo è stato siglato il 30 maggio 2011.»

«(3)

Il 13 aprile 2011, il Consiglio ha autorizzato la Commissione, , ad avviare negoziati con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy, nonché ad associare pienamente ai negoziati la BCE e a perseguire l’accordo di questa in merito alle questioni che rientrano nella sua competenza, a scopo di concludere un accordo monetario. Tale accordo è stato siglato il 30 maggio 2011.»

Nota esplicativa

La modifica proposta è necessaria al fine di allineare la proposta di decisione con il considerando 6 e con l’articolo 1 della decisione del Consiglio relativa alle modalità per la negoziazione di un accordo monetario con la Repubblica francese, che agisce nell’interesse della collettività francese d’oltremare di Saint-Barthélemy  (2).


(1)  Il grassetto nel corpo del testo indica le parti di testo che la BCE propone di aggiungere. Il carattere barrato nel corpo del testo indica le parti di testo che la BCE propone di eliminare.

(2)  Non ancora pubblicata.


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/23


Tassi di cambio dell'euro (1)

19 luglio 2011

2011/C 213/08

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,4160

JPY

yen giapponesi

111,77

DKK

corone danesi

7,4564

GBP

sterline inglesi

0,87890

SEK

corone svedesi

9,2300

CHF

franchi svizzeri

1,1607

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,8620

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

24,480

HUF

fiorini ungheresi

271,50

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,7093

PLN

zloty polacchi

4,0283

RON

leu rumeni

4,2580

TRY

lire turche

2,3517

AUD

dollari australiani

1,3273

CAD

dollari canadesi

1,3534

HKD

dollari di Hong Kong

11,0387

NZD

dollari neozelandesi

1,6628

SGD

dollari di Singapore

1,7220

KRW

won sudcoreani

1 500,74

ZAR

rand sudafricani

9,8639

CNY

renminbi Yuan cinese

9,1539

HRK

kuna croata

7,4433

IDR

rupia indonesiana

12 101,51

MYR

ringgit malese

4,2572

PHP

peso filippino

60,610

RUB

rublo russo

39,7450

THB

baht thailandese

42,373

BRL

real brasiliano

2,2252

MXN

peso messicano

16,5755

INR

rupia indiana

63,0120


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


V Avvisi

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Commissione europea

20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/24


Varo di inviti a presentare proposte e attribuzione di un premio nell’ambito dei programmi di lavoro 2011 e 2012 del Settimo programma quadro di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione

2011/C 213/09

Si avvertono gli interessati che, nell’ambito dei programmi di lavoro «Cooperazione», «Idee», «Persone» e «Capacità» 2011 e 2012 del Settimo programma quadro di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013), sono stati pubblicati degli inviti a presentare proposte ed è stata annunciata l’attribuzione di un premio.

Si sollecitano proposte per gli inviti e il premio elencati qui di seguito. I termini ultimi e gli stanziamenti di bilancio sono riportati negli inviti stessi che sono pubblicati nell’apposito sito web della Commissione.

Programma specifico «Cooperazione»:

Tema

Codice identificativo dell’invito

1.

Salute

FP7-HEALTH-2012-INNOVATION-1

FP7-HEALTH-2012-INNOVATION-2

2.

Prodotti alimentari, agricoltura, pesca e biotecnologie

FP7-KBBE-2012-6 — single stage

3.

Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

FP7-ICT-2011-8

FP7-2012-ICT-GC

4.

Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione

FP7-NMP-2012-LARGE-6

FP7-NMP-2012-SMALL-6

FP7-NMP-2012-SME-6

FP7-NMP-2011-CSA-6

5.

Energia

FP7-ENERGY-2012-1

FP7-ENERGY-2012-2

FP7-ENERGY-2012-SMARTCITIES

6.

Ambiente (compresi i cambiamenti climatici)

FP7-ENV-2012 — two stage

FP7-ENV-2012 — one stage

7.

Trasporti

FP7-AAT-2012-RTD-1

FP7-AAT-2012-RTD-L0

FP7-AAT-2012-RTD-JAPAN

FP7-SST-2012-RTD-1

FP7-TPT-2012-RTD-1

FP7-TRANSPORT-2012-MOVE-1

8.

Scienze socioeconomiche e scienze umane

FP7-SSH-2012-1

FP7-SSH-2012-2

9.

Spazio

FP7-SPACE-2012-1

10.

Sicurezza

FP7-SEC-2012-1

Approcci multitematici

Temi: 4. Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione, 6. Ambiente, 7. Trasporti Partenariato pubblico-privato «Veicoli verdi» (invito multitematico attuato congiuntamente)

FP7-2012-GC-MATERIALS

Temi: 3. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione; 4. Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; 5. Energia e 6. Ambiente (ivi compresi i cambiamenti climatici) (coordinati) Partenariato pubblico-privato «Edifici efficienti sul piano energetico»

FP7-2012-NMP-ENV-ENERGY-ICT-EeB

Temi: 3. Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni 4. Nanoscienze, nanotecnologie, partenariato pubblico privato «Fabbriche del futuro»

FP7-2012-NMP-ICT-FoF

Temi: 1. Salute; 2. Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie; 4. Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; 5. Energia; 7. Trasporti (compresa l’aeronautica) e 8. Scienze socioeconomiche e scienze umane (coordinati)

FP7-ERANET-2012-RTD


Programma specifico «Idee»:

Titolo dell’invito

Codice identificativo dell’invito

Sovvenzioni CER a favore di ricercatori indipendenti all’inizio della carriera

ERC-2012-StG


Programma specifico «Persone»:

Titolo dell’invito

Codice identificativo dell’invito

Reti per la formazione iniziale «Marie Curie»

FP7-PEOPLE-2012-ITN

Programma internazionale di scambio Marie Curie per personale di ricerca

FP7-PEOPLE-2012-IRSES


Programma specifico «Capacità»:

Parte

Codice identificativo dell’invito

1.

Infrastrutture di ricerca

FP7-INFRASTRUCTURES-2012-1

2.

Ricerca a favore delle piccole e medie imprese (PMI)

FP7-SME-2012

3.

Regioni della conoscenza

FP7-REGIONS-2012-2013-1

4.

Potenziale di ricerca

FP7-REGPOT-2012-2013-1

5.

Scienza nella società

FP7-SCIENCE-IN-SOCIETY-2012-1

6.

Sviluppo coerente delle politiche di ricerca

FP7-COH-2012-PROCURERS

Premio per le donne innovatrici

7.

Attività di cooperazione internazionale

FP7-INCO-2012-1

FP7-INCO-2012-2

Gli inviti a presentare proposte e il premio riguardano i programmi di lavoro adottati con le decisioni della Commissione C(2011) 4961 del 19 luglio 2011, C(2011) 5033 del 19 luglio 2011, C(2011) 5068 del 19 luglio 2011 e C(2011) 5023 del 19 luglio 2011.

Per le informazioni sugli inviti, i programmi di lavoro e le indicazioni destinate ai proponenti sulle modalità per la presentazione delle proposte, consultare il sito web corrispondente della Commissione.


PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/27


Notifica preventiva di una concentrazione

(Caso COMP/M.6287 — Bain Capital/Oaktree/International Market Centers JV)

Caso ammissibile alla procedura semplificata

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 213/10

1.

In data 13 luglio 2011, è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità dell'articolo 4 del regolamento (CE) del Consiglio n. 139/2004 (1). Con tale operazione le imprese Bain Capital Investors, LLC («Bain Capital Investors», Stati Uniti) e OCM IMC Holdings, L.P., controllata in ultima istanza da Oaktree Capital Group, LLC («Oaktree», Stati Uniti), acquisiscono, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento comunitario sulle concentrazioni, il controllo comune dell'impresa International Market Centers, LP («IMC», Stati Uniti).

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

Bain Capital Investors: società di investimento in private equity,

Oaktree: fondo di investimento alternativo e non tradizionale,

IMC: possiede e gestisce beni immobili (showroom e spazi espositivi) negli Stati Uniti.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento comunitario sulle concentrazioni. Tuttavia, si riserva la decisione definitiva al riguardo. Si rileva che, ai sensi della comunicazione della Commissione concernente una procedura semplificata per l'esame di determinate concentrazioni a norma del regolamento comunitario sulle concentrazioni (2), il presente caso potrebbe soddisfare le condizioni per l'applicazione della procedura di cui alla comunicazione stessa.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni devono pervenire alla Commissione entro dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax (+32 22964301), per e-mail all’indirizzo COMP-MERGER-REGISTRY@ec.europa.eu o per posta, indicando il riferimento COMP/M.6287 — Bain Capital/Oaktree/International Market Centers JV, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1 («il regolamento comunitario sulle concentrazioni»).

(2)  GU C 56 del 5.3.2005, pag. 32 («la comunicazione sulla procedura semplificata»).


20.7.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 213/28


Notifica preventiva di una concentrazione

(Caso COMP/M.6293 — Thermo Fisher/Phadia)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2011/C 213/11

1.

In data 12 luglio 2011 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione l’impresa Thermo Fisher Scientific, Inc. («Thermo Fisher», USA) acquisisce, ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento comunitario sulle concentrazioni, il controllo di CB Diagnostics Holding AB, holding e unica proprietaria di Phadia Holding AB («Phadia», Svezia), mediante acquisto di quote.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

Thermo Fisher: strumentazione da laboratorio, strumenti per il settore delle scienze della vita e prodotti connessi, compresi i sistemi diagnostici in vitro,

Phadia: sistemi immunodiagnostici per esami ematici a supporto della diagnostica clinica (in vitro) e del monitoraggio delle allergie e delle malattie autoimmuni.

3.

A seguito di un esame preliminare, la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento comunitario sulle concentrazioni. Tuttavia, si riserva la decisione finale al riguardo.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni devono pervenire alla Commissione entro dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax (+32 22964301), per e-mail all’indirizzo COMP-MERGER-REGISTRY@ec.europa.eu o per posta, indicando il riferimento COMP/M.6293 — Thermo Fisher/Phadia, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1 («il regolamento comunitario sulle concentrazioni»).