ISSN 1725-2466

doi:10.3000/17252466.C_2010.352.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 352

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

53o anno
23 dicembre 2010


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2010/C 352/01

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.6003 — Renco Group/Body Systems) ( 1 )

1

2010/C 352/02

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.6065 — Axa Private Equity/CIR/KOS) ( 1 )

1

2010/C 352/03

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.6030 — Bollore/CMA CGM/Terminal du Grand Ouest) ( 1 )

2

2010/C 352/04

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.5934 — Veolia Water UK and Veolia Voda/Subsidiaries of United Utilities Group) ( 1 )

2

2010/C 352/05

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.5992 — Sud-Chemie/Ashland/ASK JV) ( 1 )

3

2010/C 352/06

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.5962 — SSI/QP/Oryx) ( 1 )

3

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2010/C 352/07

Tassi di cambio dell'euro

4

2010/C 352/08

Parere del comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti formulato nella riunione, del 9 settembre 2010, riguardante il progetto di decisione sul caso COMP/39.315 — ENI — Relatore: Ungheria

5

2010/C 352/09

Relazione finale del consigliere-auditore — Caso COMP/39.315 — ENI

6

2010/C 352/10

Sintesi della decisione della Commissione, del 29 settembre 2010, relativa a un procedimento a norma dell’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e dell’articolo 54 dell’accordo SEE (Caso COMP/39.315 — ENI) [notificata con il numero C(2010) 6701]  ( 1 )

8

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

2010/C 352/11

Informazioni comunicate dagli Stati membri sugli aiuti di Stato concessi in virtù del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria) ( 1 )

11

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

 

Commissione europea

2010/C 352/12

Invito a presentare proposte a titolo del progetto di programma di lavoro annuale per la concessione di sovvenzioni nel campo della rete transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011 [Decisione C(2010) 9395 della Commissione]

13

2010/C 352/13

Invito a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro per il Programma comune Eurostars

14

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA COMMERCIALE COMUNE

 

Commissione europea

2010/C 352/14

Avviso di imminente scadenza di alcune misure antidumping

15

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2010/C 352/15

Decisione n. 717, del 4 ottobre 2010, relativa all'avvio di una procedura per la concessione di un’autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca di giacimenti di petrolio e gas naturale, risorse naturali del sottosuolo, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 1, punto 3, della legge sui giacimenti sotterranei, nel Blok 1 Novi pazar, ubicato nelle regioni di Razgrad, Silistra, Dobrič, Šumen e Varna, e alla notifica relativa al concorso previsto per la concessione dell’autorizzazione

16

2010/C 352/16

Decisione n. 767, del 22 ottobre 2010, relativa all'avvio di una procedura per la concessione di un’autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca di giacimenti di petrolio e gas naturale, risorse naturali del sottosuolo, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 1, punto 3, della legge sui giacimenti sotterranei, nel Blok 2 Silistra, ubicato nelle regioni di Silistra e Dobrič, e alla notifica relativa al concorso previsto per la concessione dell’autorizzazione

19

2010/C 352/17

Aiuti di Stato — Svezia — Aiuto di Stato C 29/10 (ex NN 42/10) — Presunta vendita di beni di proprietà pubblica a un prezzo inferiore a quello di mercato da parte del Comune di Vänersborg — Invito a presentare osservazioni a norma dell’articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ( 1 )

22

 

ALTRI ATTI

 

Commissione europea

2010/C 352/18

Avviso destinato alle persone e alle entità aggiunte all'elenco di cui all'articolo 2 del regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio che istituisce misure restrittive specifiche nei confronti delle persone che violano l’embargo sulle armi per quanto riguarda la Repubblica democratica del Congo in forza del regolamento (UE) n. 1250/2010 della Commissione

27

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/1


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.6003 — Renco Group/Body Systems)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/01

In data 30 novembre 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M6003. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/1


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.6065 — Axa Private Equity/CIR/KOS)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/02

In data 14 dicembre 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M6065. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/2


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.6030 — Bollore/CMA CGM/Terminal du Grand Ouest)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/03

In data 15 dicembre 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua francese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M6030. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/2


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.5934 — Veolia Water UK and Veolia Voda/Subsidiaries of United Utilities Group)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/04

In data 28 ottobre 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M5934. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/3


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.5992 — Sud-Chemie/Ashland/ASK JV)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/05

In data 29 novembre 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M5992. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


23.12.2010   

IT

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C 352/3


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.5962 — SSI/QP/Oryx)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/06

In data 15 dicembre 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M5962. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/4


Tassi di cambio dell'euro (1)

22 dicembre 2010

2010/C 352/07

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,3112

JPY

yen giapponesi

109,68

DKK

corone danesi

7,4521

GBP

sterline inglesi

0,84920

SEK

corone svedesi

8,9812

CHF

franchi svizzeri

1,2502

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,8715

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,280

EEK

corone estoni

15,6466

HUF

fiorini ungheresi

276,20

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,7098

PLN

zloty polacchi

3,9928

RON

leu rumeni

4,2853

TRY

lire turche

2,0355

AUD

dollari australiani

1,3143

CAD

dollari canadesi

1,3322

HKD

dollari di Hong Kong

10,1980

NZD

dollari neozelandesi

1,7650

SGD

dollari di Singapore

1,7168

KRW

won sudcoreani

1 510,27

ZAR

rand sudafricani

8,9211

CNY

renminbi Yuan cinese

8,7144

HRK

kuna croata

7,3914

IDR

rupia indonesiana

11 856,37

MYR

ringgit malese

4,0985

PHP

peso filippino

57,958

RUB

rublo russo

40,2825

THB

baht thailandese

39,552

BRL

real brasiliano

2,2246

MXN

peso messicano

16,1933

INR

rupia indiana

59,1315


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/5


Parere del comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti formulato nella riunione del 9 settembre 2010 riguardante il progetto di decisione sul caso COMP/39.315 — ENI

Relatore: Ungheria

2010/C 352/08

1.

Il comitato consultivo condivide le riserve espresse dalla Commissione nel progetto di decisione trasmesso al comitato consultivo il 9 settembre 2010 a norma dell'articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e dell'articolo 54 dell'accordo SEE.

2.

Il comitato consultivo concorda con la Commissione nel ritenere che il procedimento possa essere chiuso mediante una decisione ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1/2003.

3.

Il comitato consultivo concorda con la Commissione nel ritenere che gli impegni proposti da ENI siano adeguati, necessari e proporzionati.

4.

Il comitato consultivo concorda con la Commissione nel ritenere che, alla luce degli impegni che ENI propone di assumersi, non sussistono più motivi di intervento da parte della Commissione, fatte salve le disposizioni dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1/2003.

5.

Il comitato consultivo chiede alla Commissione di tener conto di tutti gli altri punti sollevati durante la discussione.

6.

Il Comitato consultivo raccomanda la pubblicazione del presente parere nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/6


Relazione finale del consigliere-auditore (1)

Caso COMP/39.315 — ENI

2010/C 352/09

Contesto

Il caso in oggetto riguarda il comportamento tenuto da ENI Spa («ENI») sul mercato del trasporto di gas verso l'Italia e sui mercati di fornitura di gas in Italia. In base alle conclusioni preliminari della Commissione, ENI potrebbe aver abusato della propria posizione dominante ai sensi dell'articolo 102 del TFUE, attraverso una complessa strategia comportante il rifiuto di concedere l'accesso all'infrastruttura per il trasporto del gas verso l'Italia, ossia i gasdotti TAG, TENP e Transitgas, controllati in comune con imprese terze. Tale strategia sarebbe stata messa in atto attraverso il rifiuto di concedere ai concorrenti l'accesso alla capacità disponibile sulla rete di trasporto (accaparramento di capacità), concedendo l'accesso in maniera poco fruibile (degrado di capacità) e limitando strategicamente gli investimenti (sottoinvestimento strategico) nel sistema internazionale di gasdotti di ENI.

Procedimento

La Commissione ha aperto d'ufficio un'indagine sul caso di specie. In seguito ad un'ispezione e ulteriori indagini, la Commissione ha avviato un procedimento nel 2007. Il 6 marzo 2009 è stata adottata una comunicazione degli addebiti, successivamente notificata ad ENI.

A seguito della notifica della comunicazione degli addebiti, ad ENI è stato concesso l'accesso al fascicolo in forma di DVD. ENI ha quindi sollevato una serie di questioni procedurali relative all'accesso al fascicolo. In particolare, ENI ha obiettato in merito al trattamento delle informazioni riservate nel fascicolo, sostenendo che un eccessivo numero omissis o sintesi troppo poco informative rendevano impossibile la piena comprensione del contenuto dei documenti confidenziali. Di conseguenza, tra l'aprile e il settembre 2009 ENI ha avanzato numerose e reiterate richieste di un maggiore accesso ai documenti, in particolare a quelli provenienti dalle summenzionate imprese di trasporto controllate in comune. Anche se alcune di tali richieste sono state accettate, la maggior parte di esse è stata respinta. Tuttavia, onde fornire a ENI un accesso più ampio alle informazioni oggetto di omissis provenienti dalle imprese di trasporto controllate in comune, è stata organizzata una cosiddetta procedura di «data room» (sala dati) con le imprese che vi hanno consentito.

Le frequenti richieste di proroga del termine per rispondere alla comunicazione degli addebiti, che ho accordato, tra l'altro, per organizzare la procedura «data room» e per poter rispondere a tutte le richieste di ENI di accesso alle informazioni riservate, erano strettamente legate alle richieste di ENI di ulteriore accesso al fascicolo.

Tre giorni prima dell'audizione orale, il consigliere-auditore ha accolto la richiesta di un'impresa operante nel settore del trasporto del gas di essere ammessa al procedimento come terzo interessato.

L'audizione orale si è svolta il 27 novembre 2009. L'unica parte terza ammessa al procedimento non ha preso parte all'audizione orale.

Gli impegni e il progetto di decisione

Nella risposta alla comunicazione degli addebiti ed in occasione dell'audizione orale, ENI ha contestato il fatto che le presunte pratiche dessero adito a riserve sotto il profilo della concorrenza. Tuttavia, a seguito dell'audizione orale ENI ha avviato discussioni con i servizi della Commissione in merito ad eventuali impegni per ovviare alle riserve sollevate nella comunicazione degli addebiti. Il 4 febbraio 2010 ENI ha presentato alla Commissione impegni destinati a rispondere a dette riserve. Negli impegni ENI ha proposto di cedere le partecipazioni nelle imprese connesse ai gasdotti TAG, TENP e Transitgas ad un acquirente idoneo indipendente da ENI e non ad essa collegato e che non dia adito prima facie a riserve sotto il profilo della concorrenza. Per quanto riguarda TAG, gli impegni prevedono in prima istanza la cessione ad un soggetto pubblico controllato dallo Stato italiano.

Il 5 marzo 2010 la Commissione ha pubblicato un avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, a norma dell'articolo 27, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1/2003 (2), nel quale sintetizzava le riserve sollevate e gli impegni proposti e invitava i terzi interessati a presentare le loro osservazioni entro un mese dalla pubblicazione. Sono pervenute in totale 14 risposte, provenienti da shipper, da alcune imprese di trasporto integrate a livello verticale e da due organismi di regolamentazione.

La Commissione ha comunicato a ENI i risultati del test di mercato. Il 10 maggio 2010 ENI ha inviato alcuni chiarimenti in risposta alle osservazioni fatte da terzi. Dopo ulteriori contatti con la Commissione, l'8 luglio 2010 ENI ha presentato una versione modificata degli impegni.

In considerazione degli impegni modificati, la Commissione è ora pervenuta alla conclusione che il procedimento debba essere concluso mediante una decisione ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1/2003.

ENI ha dichiarato alla Commissione di aver avuto sufficiente accesso alle informazioni che riteneva necessarie per proporre impegni volti a dissipare le preoccupazioni concorrenziali espresse dalla Commissione.

Il consigliere-auditore non ha ricevuto ulteriori richieste o contributi in relazione al presente caso da parte di ENI o di terzi.

Alla luce di quanto sopra, il consigliere-auditore ritiene che nel caso in oggetto sia stato rispettato il diritto delle parti di essere sentite.

Bruxelles, 13 settembre 2010.

Michael ALBERS


(1)  A norma degli articoli 15 e 16 della decisione della Commissione, del 23 maggio 2001, relativa al mandato dei consiglieri-auditori per taluni procedimenti in materia di concorrenza (2001/462/CE, CECA), (GU L 162 del 19.6.2001, pag. 21).

(2)  Tutti gli articoli menzionati in appresso sono relativi al regolamento (CE) n. 1/2003.


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/8


Sintesi della decisione della Commissione

del 29 settembre 2010

relativa a un procedimento a norma dell’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e dell’articolo 54 dell’accordo SEE

(Caso COMP/39.315 — ENI)

[notificata con il numero C(2010) 6701]

(Il testo in lingua italiana è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/10

Il 29 settembre 2010 la Commissione ha adottato una decisione relativa a un procedimento a norma dell'articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE)  (1). Conformemente al disposto dell'articolo 30 del regolamento (CE) n. 1/2003  (2) del Consiglio, la Commissione pubblica i nomi delle parti interessate e il contenuto essenziale della decisione, comprese le sanzioni irrogate, tenuto conto del legittimo interesse delle imprese alla protezione dei propri segreti aziendali. Una versione non riservata della decisione figura sul sito Internet della Direzione generale della Concorrenza al seguente indirizzo:

http://ec.europa.eu/competition/elojade/isef/case_details.cfm?id=3_39315

1.   INTRODUZIONE

(1)

Destinataria della decisione è ENI SpA (in appresso ENI). La presente decisione rende obbligatori gli impegni proposti da ENI per ovviare alle riserve in materia di concorrenza sollevate dalla Commissione nella comunicazione degli addebiti.

2.   PROCEDIMENTO

(2)

Il caso trae origine da accertamenti effettuati a sorpresa il 5 maggio 2006 nei locali di ENI, delle sue filiali e delle imprese da essa controllate operanti nel settore del trasporto del gas verso l'Italia. Il 20 aprile 2007 la Commissione ha avviato un procedimento ai sensi del regolamento (CE) n. 1/2003 (3) e dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 773/2004 (4). Il 6 marzo 2009 la Commissione ha adottato una comunicazione degli addebiti, nella quale esprimeva le sue riserve sotto il profilo della concorrenza (5). La comunicazione degli addebiti è stata notificata ad ENI con lettera del 9 marzo 2009. Il 1o ottobre 2009 ENI ha risposto esprimendo il proprio disaccordo con le conclusioni formulate nella comunicazione degli addebiti. Il 27 novembre 2009 si è svolta un'audizione. Il 4 febbraio 2010 ENI ha presentato alla Commissione impegni destinati a rispondere alle riserve sollevate nella valutazione degli addebiti (6). Il 5 marzo 2010 la Commissione ha pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea un avviso, a norma dell'articolo 27, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1/2003, che sintetizzava le riserve sollevate dalla Commissione e gli impegni proposti e invitava i terzi interessati a presentare le loro osservazioni sugli impegni entro un mese dalla pubblicazione (7). Il 27 aprile 2010 la Commissione ha informato ENI delle osservazioni pervenute dai terzi interessati a seguito della pubblicazione dell'avviso. Il 10 maggio 2010 ENI ha inviato alcuni chiarimenti in risposta alle osservazioni fatte da terzi. Il 24 maggio 2010 la società ha presentato ulteriori informazioni, chieste a norma dell'articolo 18 del regolamento (CE) n. 1/2003.

(3)

L'8 luglio 2010 ENI ha presentato una versione riveduta degli impegni onde tener conto delle risposte fornite al test di mercato effettuato («gli impegni definitivi»).

(4)

Il comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti ha espresso parere favorevole il 9 settembre 2010 (8). Il 13 settembre 2010 (9) il consigliere-auditore ha presentato la sua relazione finale.

3.   RISERVE ESPRESSE NELLA COMUNICAZIONE DEGLI ADDEBITI

(5)

Secondo la comunicazione degli addebiti, ENI potrebbe aver abusato della propria posizione dominante, ai sensi dell'articolo 102 del TFUE, attuando una strategia di rifiuto sistematico e implicito di fornitura sui suoi gasdotti internazionali per il trasporto di gas verso l'Italia, in particolare sui gasdotti TENP (10), Transitgas (11) e TAG (12).

(6)

Tale strategia di rifiuto sistematico e implicito di fornitura può aver limitato le opportunità dei concorrenti di ENI di trasportare gas verso l'Italia sulla rete internazionale di ENI (accumulando capacità, proponendola a condizioni economicamente meno attraenti e limitando strategicamente gli investimenti nella capacità supplementare). La preclusione dell'accesso ai gasdotti di importazione limiterebbe quindi le possibilità dei concorrenti e le misure capaci di sviluppare una concorrenza effettiva sui mercati a valle della fornitura di gas in Italia. La Commissione ha concluso che ENI può aver avviato una strategia che mira a frenare le capacità di trasporto internazionale al fine di limitare le importazioni di gas verso l'Italia da parte di soggetti terzi, proteggendo i propri profitti sui mercati a valle della fornitura del gas. Come indicato nella comunicazione degli addebiti, la Commissione ritiene che questa strategia di rifiuto di fornitura sia stata una conseguenza del conflitto d'interessi intrinseco nel quale viene a trovarsi un operatore dominante sul mercato, quale ENI, che allo stesso tempo controlla sia il trasporto che la fornitura di gas. Tale pratica sarebbe pregiudizievole per altri clienti di capacità di trasporto, per la concorrenza e, in definitiva, per i clienti finali sui mercati a valle della fornitura di gas in Italia.

4.   IMPEGNI

(7)

ENI si impegna a cedere le quote che attualmente detiene in imprese operanti nel settore del trasporto internazionale del gas (TENP, Transitgas e TAG) (13) a un acquirente idoneo, indipendente da ENI e non ad essa collegato e che non dia adito prima facie a riserve sotto il profilo della concorrenza.

(8)

Per quanto riguarda TAG, gli impegni ne prevedono la cessione a un soggetto pubblico controllato direttamente o indirettamente dal governo italiano (14).

(9)

A partire dal 22 dicembre 2009 e fino al termine della cessione, ENI s'impegna inoltre a non prorogare o rinnovare alcun contratto di trasporto e a non sottoscrivere nuovi contratti di trasporto in cui ENI figuri in qualità di shipper per i gasdotti TAG, TEMP e Transitgas, se non in caso di eventuali aste future e di altre procedure di allocazione pubblica di capacità di trasporto di flussi inversi verso mercati diversi dal mercato italiano.

(10)

Gli impegni definitivi proposti da ENI sono sufficienti per eliminare effettivamente le riserve sollevate sotto il profilo della concorrenza nella comunicazione degli addebiti. Le riserve sono sciolte poiché il comportamento anticoncorrenziale di ENI era determinato dall'interesse di proteggere i propri margini di fornitura, trascurando al contempo i ricavi generati dal trasporto di gas. Al riguardo, considerando che le quote dei gasdotti saranno cedute ad acquirenti idonei, indipendenti da ENI e non ad essa collegati, e tali da non dare adito prima facie a riserve sotto il profilo della concorrenza, le misure correttive proposte sono idonee a risolvere tale conflitto di interessi strutturale dovuto all'integrazione verticale della società.

(11)

Gli impegni, nella versione definitiva, sono anche necessari poiché, per eliminare le riserve della Commissione, non esiste una misura comportamentale tanto efficace quanto la cessione delle quote detenute da ENI nel TSO. L'impegno di ENI a cedere le sue quote nei gasdotti internazionali di trasporto del gas (TENP, Transitgas e TAG) è una misura strutturale del tipo previsto dalla comunicazione degli addebiti. In mancanza di tale misura correttiva strutturale, non sarebbero stati eliminati gli incentivi che consentono a un'impresa del settore del gas integrata verticalmente di continuare ad adottare un presunto comportamento anticoncorrenziale, col rischio di non porre di fatto fine alla presunta infrazione.

(12)

Infine, tenendo conto del gran numero di clienti nel settore del gas sui mercati italiani a valle e del significativo pregiudizio potenziale cui andrebbero soggetti, gli impegni vanno considerati adeguati e proporzionati.

5.   CONCLUSIONE

(13)

Nell'ambito della decisione si rileva che, alla luce degli impegni proposti, non sussistono più motivi per un intervento da parte della Commissione e che il procedimento può essere chiuso, fatte salve le disposizioni dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1/2003.


(1)  A decorrere dal 1o dicembre 2009, gli articoli 81 e 82 del trattato CE diventano, rispettivamente, gli articoli 101 e 102 del TFUE, ma non cambiano nella sostanza. Ai fini della presente decisione, i riferimenti agli articoli 101 e 102 del TFUE si intendono fatti, ove opportuno, agli articoli 81 e 82 del trattato CE.

(2)  GU L 1 del 4.1.2003, pag. 1.

(3)  GU L 1 del 4.1.2003, pag. 1.

(4)  GU L 123 del 27.4.2004, pag. 18.

(5)  Ai sensi dell'articolo 27, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1/2003 in combinato disposto con l'articolo 10, paragrafo 1, del regolamento 773/2004. La comunicazione degli addebiti fa anche funzione di valutazione preliminare ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio.

(6)  A norma dell'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1/2003.

(7)  GU C 55 del 5.3.2010, pag. 13.

(8)  Cfr. la pagina 5 della presente Gazzetta ufficiale.

(9)  Cfr. pagina 6 della presente Gazzetta ufficiale.

(10)  I gasdotti TENP/Transitgas permettono di importare in Italia, attraverso la Germania e la Svizzera, il gas proveniente dal Nord Europa. Riguardo a TENP, ENI esercita (insieme a E.ON) il controllo congiunto del gasdotto. ENI controlla infatti Gas Transport GmbH che a sua volta detiene una partecipazione di controllo del 49 % in Trans Europa Naturgas Pipeline GmbH & Co, la quale possiede e gestisce il gasdotto TENP. ENI esercita il controllo esclusivo sul TSO — Eni Gas Transport Deutschland SpA — che gestisce la quota dei diritti di trasporto di TENP detenuta da ENI (pari al […] % della capacità di TENP).

(11)  Riguardo a Transitgas, ENI esercita (insieme a Swissgas) il controllo congiunto del gasdotto. Eni detiene il 46 % di Transitgas AG e esercita anche il controllo esclusivo del TSO, Eni Gas Transport International SA (ENI GTI), che amministra e gestisce una parte di Transitgas, conformemente ai diritti di capacità detenuti da ENI su tale gasdotto (il TSO fornisce, ad esempio, servizi di trasporto del gas naturale per circa il […] % della capacità di trasporto detenuta da ENI).

(12)  Il gasdotto TAG permette le importazioni in Italia di gas dalla Russia. ENI esercita (insieme a OMV) il controllo congiunto del TSO (Trans Austria Gasleitung GmbH) che detiene la totalità dei diritti di capacità per il trasporto di gas naturale sul gasdotto TAG. ENI detiene circa […] % dei diritti di trasporto della capacità esistente sul TAG.

(13)  In particolare, ENI si è impegnata a cedere le quote detenute nel gestore del sistema di trasporto (TSO) e, se del caso, nelle imprese automobilistiche che detengono il capitale dei TSO e ne possiedono gli attivi.

(14)  La Commissione ritiene che Cassa Depositi e Prestiti Spa («CDP») possa essere considerata un acquirente idoneo per TAG.


INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/11


Informazioni comunicate dagli Stati membri sugli aiuti di Stato concessi in virtù del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/11

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

SA. 31834

Stato membro

Italia

Numero di riferimento dello Stato membro

Denominazione della regione (NUTS)

Gorizia

Zone miste

Autorità che concede l'aiuto

Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Gorizia

Via Crispi 10

34170 Gorizia GO

ITALIA

http://www.go.camcom.gov.it/

Titolo della misura di aiuto

«Norme di attuazione del Regolamento per la gestione del Fondo Gorizia di cui alla legge 700 del 1975»

Base giuridica nazionale (riferimento alla pubblicazione nazionale ufficiale pertinente)

Delibere n. 22/F.G. dd. 10.3.2010, n. 72/F.G. dd. 24.5.2010 e n. 143/FG dd. 16.9.2010, di modifica ed integrazione delle norme di attuazione della L. 700/1975 approvate con delibera n. 4/FG dd. 20.1.2009

Delibera n. 155/FG dd. 17.11.2008«Regolamento per la gestione del Fondo Gorizia»

Legge regionale Friuli Venezia Giulia n. 30 del 28.12.2007, art. 5, comma 76

Legge 27 dicembre 1975, n. 700

Tipo di misura

Regime

Modifica di una misura di aiuto esistente

Modifica X 368/09

Durata

1.10.2010-31.12.2013

Settore/i economico/i interessato/i

Coltivazione di colture permanenti, coltivazione di colture agricole non permanenti, silvicoltura e utilizzo di aree forestali, riparazione di prodotti in metallo, macchine e apparecchiature, raccolta dei rifiuti, attività fotografiche, attività delle agenzie di viaggio, attività dei servizi connessi al trasporto terrestre, attività di imballaggio, agenzie pubblicitarie, coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista, commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli, allevamento di animali, acquicoltura in acque dolci, elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, riproduzione delle piante, attività di supporto all'agricoltura e attività successive alla raccolta, collaudi e analisi tecniche, attività di pulizia, altre attività di servizi personali n.c.a., riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa, lavanderia e pulitura (a secco) di articoli tessili e pellicce, servizi di alloggio e di ristorazione, parrucchieri e altri trattamenti di bellezza, programmazione, consulenza informatica e attività connesse, attività di design specializzate, attività di sistemazione del paesaggio

Tipo di beneficiario

PMI, grande impresa

Importo totale annuo della dotazione prevista ai sensi del regime

8,00 EUR (milioni)

Per le garanzie

Strumento di aiuto (articolo 5)

Sovvenzione diretta, prestito agevolato (fornire dettagli sulla garanzia), abbuono di interessi

Riferimento alla decisione della Commissione

Se cofinanziato da fondi comunitari

Obiettivi

Intensità massima di aiuto in % o importo massimo dell'aiuto in valuta nazionale

Maggiorazione PMI in %

Aiuti sotto forma di capitale di rischio (artt. 28-29)

1 500 000 EUR

Regime

15 EUR

20 %

Aiuti agli investimenti e all’occupazione in favore delle PMI (articolo 15)

20 EUR

Aiuti alle piccole imprese di nuova costituzione (articolo 14)

25 EUR

Formazione generale (articolo 38, par. 2)

60 EUR

20 %

Aiuti agli investimenti per la tutela dell'ambiente in misure di risparmio energetico (articolo 21)

20 EUR

20 %

Aiuti per l’acquisto di mezzi di trasporto nuovi intesi al superamento delle norme comunitarie o all’innalzamento del livello di tutela ambientale in assenza di norme comunitarie (articolo 19)

35 EUR

20 %

Formazione specifica (articolo 38, par. 1)

25 EUR

20 %

Aiuti per la partecipazione di PMI a fiere (articolo 27)

50 EUR

Aiuti agli investimenti per la tutela dell'ambiente volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili (articolo 23)

45 EUR

20 %

Aiuti alle PMI per servizi di consulenza (articolo 26)

50 EUR

Link alla pagina web con il testo integrale della misura di aiuto:

http://www.go.camcom.gov.it/allegati/pdf/fondogorizia/norme_attuaz_L700_comm_servizi.pdf


V Avvisi

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Commissione europea

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/13


Invito a presentare proposte a titolo del progetto di programma di lavoro annuale per la concessione di sovvenzioni nel campo della rete transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011

[Decisione C(2010) 9395 della Commissione]

2010/C 352/12

La Commissione europea, Direzione generale dell'Energia lancia un invito a presentare proposte al fine di concedere sovvenzioni a progetti in conformità delle priorità e degli obiettivi definiti nel programma di lavoro annuale per la concessione di sovvenzioni nel campo della rete transeuropea di energia per il 2011.

L'importo massimo disponibile a titolo del presente invito, per il 2011, ammonta a 24 150 000 EUR.

Data di chiusura dell'invito a presentare proposte: 28 febbraio 2011.

Il testo completo dell'invito a presentare proposte è disponibile all'indirizzo:

http://ec.europa.eu/energy/infrastructure/grants/index_en.htm


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/14


Invito a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro per il Programma comune Eurostars

2010/C 352/13

Si avvertono gli interessati della pubblicazione di un invito a presentare domande nell’ambito del programma di lavoro per il Programma comune Eurostars.

Si sollecitano candidature per il seguente invito: Eurostars-2011-CO6

La relativa documentazione e le scadenze sono pubblicate sul sito:

http://www.eurostars-eureka.eu/


PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA COMMERCIALE COMUNE

Commissione europea

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/15


Avviso di imminente scadenza di alcune misure antidumping

2010/C 352/14

1.   Conformemente a quanto disposto dall'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea (1), la Commissione europea informa che, salvo avvio di un riesame secondo la procedura che segue, le misure antidumping sotto indicate scadranno alla data specificata nella tabella.

2.   Procedura

I produttori dell'Unione possono presentare una domanda di riesame per iscritto. La domanda deve contenere sufficienti elementi di prova del fatto che, una volta scadute le misure, esiste il rischio di persistenza o reiterazione del dumping e del pregiudizio.

Qualora la Commissione decida di riesaminare le misure in questione, gli importatori, gli esportatori, i rappresentanti del paese esportatore e i produttori dell'Unione avranno la possibilità di sviluppare, confutare o commentare gli argomenti avanzati nella domanda di riesame.

3.   Termine

I produttori dell'Unione possono presentare per iscritto una domanda di riesame sulla base di quanto precede, da far pervenire alla Commissione europea, direzione generale del Commercio (unità H-1), N-105 4/92, 1049 Bruxelles/Brussel, BELGIQUE/BELGIË (2) in qualsiasi momento dopo la data di pubblicazione del presente avviso, ma non oltre tre mesi prima della data indicata nella tabella.

4.   Il presente avviso è pubblicato in conformità all'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009.

Prodotto

Paese/i di origine o di esportazione

Misure

Riferimento

Data di scadenza

Cloruro di potassio

Bielorussia

Russia

Dazio antidumping

Impegno

Regolamento (CE) n. 1050/2006 del Consiglio (GU L 191 del 12.7.2006, pag. 1)

13.7.2011


(1)  GU L 343 del 22.12.2009, pag. 51.

(2)  Fax +32 22956505.


PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/16


DECISIONE N. 717

del 4 ottobre 2010

relativa all'avvio di una procedura per la concessione di un’autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca di giacimenti di petrolio e gas naturale, risorse naturali del sottosuolo, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 1, punto 3, della legge sui giacimenti sotterranei, nel Blok 1 «Novi pazar», ubicato nelle regioni di Razgrad, Silistra, Dobrič, Šumen e Varna, e alla notifica relativa al concorso previsto per la concessione dell’autorizzazione,

2010/C 352/15

REPUBBLICA DI BULGARIA

CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, dell'articolo 42, paragrafo 1, punto 1, e dell'articolo 44, paragrafo 3, della legge sui giacimenti sotterranei, e dell'articolo 4, paragrafo 2, punto 16, e dell'articolo 1, punto 24 bis, della legge sull'energia,

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA DECISO:

1.

di avviare una procedura per la concessione di un'autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca di giacimenti di petrolio greggio e gas naturale nel Blok 1 «Novi pazar», ubicato nelle regioni di Razgrad, Silistra, Dobrič, Šumen e Varna, su una superficie di 4 398 chilometri quadrati, le cui coordinate sono i punti dal n. 1 al n. 12 riportati in allegato.

2.

La concessione dell'autorizzazione di cui al punto 1 avverrà mediante concorso.

3.

La durata dell'autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca è di 5 anni a decorrere dall'entrata in vigore del relativo contratto, con possibilità di proroga ai sensi dell′articolo 31, paragrafo 3, della legge sui giacimenti sotterranei.

4.

Il termine per l’acquisto della documentazione concorsuale scade alle 17 del 120o giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

5.

Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso scade alle 17 del 130o giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

6.

Il termine per il deposito delle offerte, conformemente alla documentazione concorsuale, scade alle 17 del 144o giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

7.

I candidati non sono presenti durante l'esame delle offerte.

8.

Il prezzo stabilito per la documentazione concorsuale è di 15 000 BGN. La documentazione concorsuale può essere acquistata presso il ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo all'indirizzo: via Triadica 8, Sofia, BULGARIA (stanza 813), nei termini di cui al punto 4.

9.

I partecipanti al concorso devono soddisfare le condizioni di cui all′articolo 23, paragrafo 1, della legge sui giacimenti sotterranei.

10.

Come previsto dalla documentazione concorsuale, le proposte di candidatura saranno valutate sulla base dei programmi di lavoro proposti, delle misure previste per la tutela dell'ambiente e la formazione, dei bonus, delle capacità gestionali e delle possibilità finanziarie dimostrate dal candidato.

11.

È fissato un importo da depositare per la partecipazione al concorso pari a 20 000 BGN, pagabili entro i termini di cui al punto 5, tramite versamento bancario sul conto del ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo i cui estremi sono indicati nella documentazione concorsuale.

12.

I depositi versati dai candidati non ammessi al concorso saranno restituiti entro 14 giorni dalla data in cui la decisione viene notificata al candidato.

13.

Il deposito versato dal vincitore del concorso sarà trattenuto e i depositi versati dagli altri candidati saranno restituiti entro 14 giorni dalla data di pubblicazione nella «Gazzetta Statale» della decisione del Consiglio dei ministri di concedere l'autorizzazione al candidato vincitore.

14.

Le candidature al concorso e le proposte dei candidati, conformemente alla documentazione concorsuale, devono essere presentate al ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo all'indirizzo: via Triadica 8, Sofia, BULGARIA, in lingua bulgara come previsto dall'articolo 46 della legge sui giacimenti sotterranei.

15.

Le proposte dei candidati devono soddisfare le condizioni e i requisiti indicati nella documentazione concorsuale.

16.

Il concorso avrà luogo anche qualora il candidato ammesso sia uno solo.

17.

Il ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo è autorizzato:

17.1

a inviare il testo della decisione ai fini della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, nella «Gazzetta Statale» e sulla pagina internet del Consiglio dei ministri;

17.2

a organizzare e condurre il concorso.

18.

La presente decisione può essere impugnata entro 14 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea dinanzi al Tribunale amministrativo supremo.

Il primo ministro

Boyko BORISOV

Il segretario generale del Consiglio dei ministri

Rosen ZHELYAZKOV

Per il segretario generale del ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo

Ivanka RAICHKOVA

Il direttore della

Direzione giuridica del

Ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo

Veselin DRAGNEV


ALLEGATO

ELENCO DELLE COORDINATE

Sistema di coordinate WGS 84

n.

Longitudine

Latitudine

1

27.000000

43.765300

2

28.000000

43.761200

3

28.000000

43.743499

4

27.969000

43.736500

5

28.002442

43.448378

6

28.000000

43.256597

7

27.601900

43.256600

8

27.601867

43.276767

9

27.159606

43.277669

10

27.159558

43.259661

11

27.011711

43.259581

12

27.011717

43.295597

Superficie totale — S = 4 398 km2


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/19


DECISIONE N. 767

del 22 ottobre 2010

relativa all'avvio di una procedura per la concessione di un’autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca di giacimenti di petrolio e gas naturale, risorse naturali del sottosuolo, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 1, punto 3, della legge sui giacimenti sotterranei, nel Blok 2 «Silistra», ubicato nelle regioni di Silistra e Dobrič, e alla notifica relativa al concorso previsto per la concessione dell’autorizzazione,

2010/C 352/16

REPUBBLICA DI BULGARIA

CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, dell’articolo 42, paragrafo 1, punto 1, e dell’articolo 44, paragrafo 3, della legge sui giacimenti sotterranei, e dell’articolo 4, paragrafo 2, punto 16, e dell’articolo 1, punto 24 bis, della legge sull’energia,

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA DECISO:

1.

di avviare una procedura per la concessione di un'autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca di giacimenti di petrolio greggio e gas naturale nel Blok 2 «Silistra», ubicato nelle regioni di Silistra e Dobrič, su una superficie di 2 652 chilometri quadrati, le cui coordinate sono i punti dal n. 1 al n. 10 riportati in allegato.

2.

La concessione dell'autorizzazione di cui al punto 1 avverrà mediante concorso.

3.

La durata dell'autorizzazione ai fini della prospezione e della ricerca è di 5 anni a decorrere dall'entrata in vigore del relativo contratto, con possibilità di proroga ai sensi dell′articolo 31, paragrafo 3, della legge sui giacimenti sotterranei.

4.

Il termine per l’acquisto della documentazione concorsuale scade alle 17 del 120o giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

5.

Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso scade alle 17 del 130o giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

6.

Il termine per il deposito delle offerte, conformemente alla documentazione concorsuale, scade alle 17 del 144o giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

7.

I candidati non sono presenti durante l'esame delle offerte.

8.

Il prezzo stabilito per la documentazione concorsuale è di 15 000 BGN. La documentazione concorsuale può essere acquistata presso il ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo all'indirizzo: via ul. Triaditsa 8, Sofia, BULGARIA (stanza 813), nei termini di cui al punto 4.

9.

I partecipanti al concorso devono soddisfare le condizioni di cui all′articolo 23, paragrafo 1, della legge sui giacimenti sotterranei.

10.

Come previsto dalla documentazione concorsuale, le proposte di candidatura saranno valutate sulla base dei programmi di lavoro proposti, delle misure previste per la tutela dell'ambiente e la formazione, dei bonus, delle capacità gestionali e delle possibilità finanziarie dimostrate dal candidato.

11.

È fissato un importo da depositare per la partecipazione al concorso pari a 20 000 BGN, pagabili entro i termini di cui al punto 5, tramite versamento bancario sul conto del ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo i cui estremi sono indicati nella documentazione concorsuale.

12.

I depositi versati dai candidati non ammessi al concorso saranno restituiti entro 14 giorni dalla data in cui la decisione viene notificata al candidato.

13.

Il deposito versato dal vincitore del concorso sarà trattenuto e i depositi versati dagli altri candidati saranno restituiti entro 14 giorni dalla data di pubblicazione nella «Gazzetta Statale» della decisione del Consiglio dei ministri di concedere l'autorizzazione al candidato vincitore.

14.

Le candidature al concorso e le proposte dei candidati, conformemente alla documentazione concorsuale, devono essere presentate al ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo all'indirizzo: via ul. Triaditsa 8, Sofia, BULGARIA in lingua bulgara come previsto dall'articolo 46 della legge sui giacimenti sotterranei.

15.

Le proposte dei candidati devono soddisfare le condizioni e i requisiti indicati nella documentazione concorsuale.

16.

Il concorso avrà luogo anche qualora il candidato ammesso sia uno solo.

17.

Il ministero dell'Economia, dell'Energia e del Turismo è autorizzato:

17.1.

a inviare il testo della decisione ai fini della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, nella «Gazzetta Statale» e sulla pagina internet del Consiglio dei ministri;

17.2.

a organizzare e condurre il concorso.

18.

La presente decisione può essere impugnata entro 14 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea dinanzi al Tribunale amministrativo supremo.

Il primo ministro

Boyko BORISOV

Il segretario generale del Consiglio dei ministri

Rosen ZHELYAZKOV

Il segretario generale del Ministero dell'economia, dell'energia e del turismo

Vladimir TUDZHAROV

Il direttore della

Direzione giuridica del

Ministero dell'economia, dell'energia e del turismo

Veselin DRAGNEV


ALLEGATO

ELENCO DELLE COORDINATE

Sistema di coordinate WGS 84

n.

Longitudine

Latitudine

1

27.000000

44.132600

Confine nazionale

2

28.577300

43.739000

3

28.574400

43.732600

4

28.571800

43.722600

5

28.435000

43.722000

6

28.426500

43.687300

7

28.075700

43.760500

8

28.000000

43.743700

9

28.000000

43.761200

10

27.000000

43.765300

Superficie totale — S = 2 652 km2


23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/22


AIUTI DI STATO — SVEZIA

Aiuto di Stato C 29/10 (ex NN 42/10) — Presunta vendita di beni di proprietà pubblica a un prezzo inferiore a quello di mercato da parte del Comune di Vänersborg

Invito a presentare osservazioni a norma dell’articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 352/17

Con lettera del 27 ottobre 2010, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha comunicato alla Svezia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea in relazione alla misura in oggetto.

Gli interessati possono presentare osservazioni in merito alla misura riguardo alla quale la Commissione avvia il procedimento entro un mese dalla data della presente pubblicazione e della lettera che segue, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo aiuti di Stato

Rue Joseph II 70

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Fax +32 22961242

Dette osservazioni saranno comunicate alla Svezia. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

TESTO DELLA SINTESI

I.   PROCEDIMENTO

Il 26 maggio 2010 la Commissione ha ricevuto una denuncia in cui si sosteneva che la Svezia avrebbe concesso un aiuto di Stato sotto forma di transazioni in campo immobiliare non in linea con il loro valore di mercato.

II.   DESCRIZIONE DELLA MISURA

La Svezia ha confermato che il Comune di Vänersborg ha effettivamente concluso due importanti operazioni tramite Fastighets Aktiebolag Vänersborg AB (di seguito, «FABV»), società immobiliare controllata al 100 % dal Comune stesso, segnatamente:

1)   operazione A: il 13 febbraio 2008 FABV ha acquistato da Chips AB l'impianto di produzione della sua controllata Topp Livsmedel, situata a Vänersborg (di seguito, «l'impianto»), per 17 milioni di SEK (pari a 1,7 milioni di EUR);

2)   operazione B: in seguito ad un accordo stipulato alla medesima data, che aggiudicava alla società immobiliare Hammar un'opzione d'acquisto dell'impianto a un prezzo stabilito, l'11 agosto 2008 FABV ha venduto l'impianto a Hammar al prezzo pattuito di 8 milioni di SEK (pari a 0,8 milioni di EUR).

III.   VALUTAZIONE DELLA MISURA

Entrambe le operazioni — nel caso in cui la Commissione accertasse che esse non sono state concluse a condizioni di mercato, vale a dire i) nel caso in cui il prezzo pagato da FABV per acquistare l'impianto da Chips risultasse superiore al valore di mercato e/o ii) qualora FABV avesse venduto l'impianto ad Hammar ad un prezzo inferiore al valore di mercato — possono configurarsi in linea di massima come aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE.

Quanto all'esistenza di un vantaggio per i potenziali beneficiari, le conclusioni preliminari della Commissione sono illustrate in appresso.

 

In merito all'operazione A, la Commissione rileva che il prezzo pagato da FABV per acquistare l'impianto non appare superiore al valore di mercato, come indicato da consulenti esterni indipendenti. Di conseguenza, si può escludere che l'operazione A contenga un elemento di aiuto e costituisca un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE.

 

Per quanto concerne l'operazione B, per contro, la Commissione dubita seriamente che il prezzo al quale l'impianto è stato venduto da FABV ad Hammar, vale a dire 8 milioni di SEK (pari a 0,8 milioni di EUR), fosse in linea con il valore di mercato del bene alienato. Il valore di mercato non è noto in questa fase, poiché prima della vendita non è stata organizzata alcuna procedura di gara, né FABV ha chiesto alcuna perizia esterna sul valore dell'impianto. Tuttavia, il fatto stesso che, dopo appena pochi mesi, Hammar abbia rivenduto l'impianto ad imprenditori privati locali per 40 milioni di SEK (pari a 4 milioni di EUR) suggerisce che l'operazione B potrebbe contenere un elemento d'aiuto di Stato, quantificabile come la differenza tra il prezzo pagato da Hammar per l'impianto e il reale valore di mercato del bene.

 

Qualora l'operazione B fosse considerata un aiuto di Stato, la Commissione dubita che esso, non perseguendo alcun obiettivo di comune interesse, sia compatibile con il mercato interno.

 

La Commissione rammenta infine che, conformemente all’articolo 14 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, gli aiuti concessi illegalmente possono formare oggetto di recupero presso il beneficiario.

TESTO DELLA LETTERA

«Kommissionen önskar genom denna skrivelse informera Sverige om att den, efter granskning av de upplysningar som tillhandahållits av Era myndigheter angående stödet i fråga, har beslutat att inleda förfarandet enligt artikel 108.2 i fördraget om Europeiska unionens funktionssätt (nedan kallat EUF-fördraget).

I.   FÖRFARANDE

(1)

Genom en skrivelse av den 26 maj 2009, registrerad den 16 juni 2009, mottog kommissionen ett klagomål rörande ett påstått statligt stöd genom försäljning av offentlig egendom under marknadspris.

(2)

Den 27 oktober 2009 vidarebefordrade kommissionen en icke-konfidentiell version av klagomålet till de nationella myndigheterna. Sverige lämnade svar genom en skrivelse av den 30 november 2010, registrerad samma dag.

(3)

Den 9 mars 2010 begärde kommissionen ytterligare upplysningar som Sverige tillhandahöll genom en skrivelse av den 20 april 2010.

(4)

Den 11 maj 2010 mottog kommissionen upplysningar som lämnats av Chips AB.

II.   BESKRIVNING

Berörda parter

(5)

Vänersborg (nedan kallat Vänersborg eller kommunen) ligger i Västra Götalands län, nära norska gränsen. I enlighet med Sveriges regionala stödkarta 2007–2013 (1) är detta inte något stödområde, eftersom inkomster och sysselsättningsgrad överensstämmer med det nationella genomsnittet.

(6)

Chips AB, en tillverkare av potatischips med säte i Mariehamn i Finland, är verksamt i Norden och Baltikum och har en konsoliderad omsättning på ungefär 2,6 miljarder SEK (260 miljoner EUR (2)) per år och omkring 800 anställda. År 2005 förvärvades Chips av den norska gruppen Orkla ASA, vars verksamheter innefattar märkesvaror, specialmaterial och investeringsverksamhet.

(7)

Topp Livsmedel (nedan kallat Topp) var ett dotterbolag till Chips AB som tillverkade djupfrysta grönsaker i Vänersborg och hade omkring 30 anställda (som mest sysselsatte företaget 86 personer). I slutet av 2007 aviserade Chips AB en nedläggning av produktionen vid Topp och inledde försäljningen av produktionsanläggningen.

(8)

Hammar Nordic AB är ett privat fastighetsbolag med säte i Trollhättan i Västra Götalands län. Det sysselsätter för närvarande 14 personer och hade år 2009 en omsättning på ungefär 10 miljoner SEK (omkring 1 miljon EUR), varför det motsvarar definitionen av småföretag i bilaga I i kommissionens förordning (EG) nr 70/2001 om tillämpningen av artiklarna 87 och 88 i EG-fördraget på statligt stöd till små och medelstora företag (3). Hammar Nordic Plugg AB är ett dotterbolag till Hammar Nordic AB. Såvitt kommissionen förstår bildades Hammar Nordic Plugg Ab enkom med anledning av de transaktioner som detta beslut avser. Det är driftsmässigt avhängigt sitt moderbolag, förefaller inte ha verksamhet eller tillgångar förutom de som avses i detta beslut, vilket gör att det kan antas att eventuella ekonomiska fördelar som beviljas Hammar Nordic Plugg AB också ytterst gynnar Hammar Nordic AB. Kommissionen kommer följaktligen att i detta beslut betrakta båda bolagen som en ekonomisk enhet och kommer i det följande att gemensamt beteckna dem Hammar.

(9)

Fastighets Aktiebolag Vänersborg AB (nedan kallat FABV) är ett fastighetsbolag som helt ägs av kommunen.

III.   ÅTGÄRDERNA

(10)

Beslutet avser två transaktioner:

Transaktion A

(11)

Den 13 februari 2008 köpte kommunen Topps produktionsanläggning (nedan kallad anläggningen  (4)) av Chips AB för 17 miljoner SEK (1,7 miljoner EUR) via FABV.

(12)

Samma dag ingick FABV två överenskommelser med Hammar. Den första överenskommelsen var ett hyresavtal enligt vilket FABV skulle hyra ut hela anläggningen till Hammar (varefter Hammar hyrde ut anläggningen i andra hand till lokala företagare som fortsatte produktionen på platsen). Den andra överenskommelsen bestod i en option som gav Hammar möjlighet att köpa anläggningen av FABV till ett förutbestämt pris av 8 miljoner SEK (0,8 miljoner EUR) när som helst under perioden mellan den 1 mars 2008 och den 28 februari 2010.

Transaktion B

(13)

Transaktion B ägde rum den 11 augusti 2008 när Hammar utnyttjade sin option och förvärvade anläggningen av FABV till det överenskomna priset av 8 miljoner SEK (0,8 miljoner EUR).

(14)

Den 30 juli 2008 (dvs. innan optionen utnyttjades) undertecknade Hammar ett preliminärt avtal med de lokala företagare som redan hyrde anläggningen i andra hand om att sälja anläggningen till dem för 40 miljoner SEK (4 miljoner EUR). Överlåtelsen genomfördes den 2 september 2008.

IV.   SYNPUNKTER SOM FRAMFÖRTS AV KLAGANDEN, SVERIGE SAMT CHIPS AB

(15)

Klaganden hävdar att anläggningen (som FABV köpte för 17 miljoner SEK och sex månader senare sålde till Hammar för 8 miljoner SEK) såldes av kommunen till Hammar under marknadsvärde och – eftersom FABV:s beslut om försäljning kan tillskrivas kommunen – utgör detta olagligt och oförenligt statligt stöd till Hammar.

(16)

Sverige har anfört att kommunens enda mål med att köpa anläggningen via FABV var att säkra produktionen och arbetstillfällena. Eftersom företaget inte avsåg att driva verksamheten själv valde kommunen den lösning som föreslogs av Hammar, dvs. uthyrning med köpoption. Sverige har medgivit att den option som Hammar beviljades krävde ett kapitaltillskott på 9 miljoner SEK (0,9 miljoner EUR) från kommunens budget till FABV för att täcka den förlust som skulle uppstå om Hammar utnyttjade optionen.

(17)

Sverige har medgivit att försäljningen till Hammar inte gjordes genom ett öppet anbudsförfarande och att det inte förekommit någon sakkunnig värdering av anläggningen.

(18)

Sverige anser att både priset vid tiden för köpet av anläggningen och det pris som den därefter såldes för till Hammar kan sägas ha varit kommersiellt motiverat eftersom kommunens huvudsyfte å ena sidan var att göra fastigheten tillgänglig för affärsverksamhet och därigenom säkra arbetstillfällen och å andra sidan att det framförhandlade priset förväntades öka med tiden, vilket sedermera bevisades genom att Hammar sålde anläggningen för 40 miljoner SEK. Sverige anför att det sanna marknadsvärdet på anläggningen snarare är lika med de 8 miljoner SEK som den såldes för till Hammar än de 17 miljoner SEK som betalades till Chips AB.

(19)

I sin inlaga hävdar Chips AB att anläggningens verkliga marknadsvärde under inga omständigheter kunde anses vara mindre än 17 miljoner SEK. När Chips AB beslöt att avyttra de aktuella tillgångarna uppdrog företaget åt fastighetskonsulten Colliers International att göra en uppskattning av försäljningspriset. Efter en försiktig beräkning, bl.a. på grundval av gängse normer för värdering av affärsfastigheter, uppskattades det lägsta skäliga försäljningspriset (för bara fastigheterna) vara 27 miljoner SEK (2,7 miljoner EUR). Denna uppskattning bestyrktes av att flera intressenter under försäljningsprocessen – som initierades av Chips AB och som ledde till att FABV köpte anläggningen – angav att priset skulle kunna överstiga 30 miljoner SEK (3 miljoner EUR). Chips AB godtog FABV:s lägre anbud på 17 miljoner SEK av tre skäl: a) de räddade arbetstillfällena skulle gynna Chips AB:s och Orklas anseende, b) de eventuella köparna var beredda att köpa anläggningen ’i befintligt skick’ dvs. utan några garantier från Chips AB med avseende på ersättningsansvar för miljöskador etc. och c) eftersom en uppgörelse med FABV kunde genomföras snabbt.

(20)

Chips AB anser att det pris som det fick av FABV för anläggningen inte var högre än marknadsvärdet och att försäljningen följaktligen inte kan ha innehållit några inslag av statligt stöd till förmån för Chips AB.

V.   PRELIMINÄR BEDÖMNING

(21)

Kommissionen har vid första anblick skäl att tro att transaktion B kan ha inbegripit statligt stöd i den mening som avses i artikel 107.1 i EUF-fördraget och, om så är fallet, att ifrågasätta huruvida detta stöd är förenligt med den inre marknaden i enlighet med artikel 107.3 c i EUF-fördraget.

1.   Förekomst av statligt stöd

(22)

Enligt artikel 107.1 i EUF-fördraget ’är stöd som ges av en medlemsstat eller med hjälp av statliga medel, av vilket slag det än är, som snedvrider eller hotar att snedvrida konkurrensen genom att gynna vissa företag eller viss produktion, oförenligt med den inre marknaden i den utsträckning som det påverkar handeln mellan medlemsstaterna’. I samband härmed bör noteras att det enligt EU:s regler för statligt stöd föreligger överföring av statliga medel både när staten köper en tillgång över marknadsvärdet (eftersom säljaren får mer av staten än vad tillgången är värd) och när staten säljer en tillgång under marknadsvärdet (eftersom köparen får en tillgång som är värd mer än det betalade priset).

(23)

För det första kan båda de potentiella stödmottagarna av det föregivna statliga stödet, dvs. Chips AB och Hammar, betraktas som företag eftersom de bedriver ekonomiska verksamheter och erbjuder varor och tjänster på marknaden (5).

(24)

För det andra genomfördes båda transaktionerna av kommunen via FABV. FABV ägs helt av kommunen, som måste täcka företagets potentiella förluster, och dess styrelse består av personer som ingår i kommunledningen. Vidare var kommunen tvungen att tillföra FABV kapital så att företaget skulle kunna genomföra transaktionen och Sverige har medgivit att kommunen via FABV drev sina egna mål att bevara arbetstillfällen och produktion inom kommunen (se skäl 16 ovan). Därför kan FABV:s beslut tillskrivas staten (6) (dvs. kommunen) och i den utsträckning de får ekonomiska följder innebär de användning av statliga medel.

(25)

För det tredje måste de aktuella transaktionerna betraktas som selektiva åtgärder eftersom de gynnade ett specifikt företag, dvs. Hammar och/eller Chips AB.

(26)

För det fjärde skulle det föregivna statliga stödet kunna snedvrida konkurrensen och påverka handeln inom gemenskapen (och EES). Chips AB en del av Orkla, en grupp som är verksam i flera medlemsstater och har verksamheter inom sektorer som exempelvis livsmedelsprodukter och specialmaterial med livlig konkurrens och handel inom gemenskapen (och EES. Hammar är, trots sin huvudsakligen lokala verksamhet, aktivt på fastighetsmarknaden där effekter på handeln inom gemenskapen (och EES) och konkurrensen inte kan uteslutas, i synnerhet med tanke på att kommunen ligger nära den norska gränsen och att en bred definition av dessa kriterier är tillämplig inom statsstödsreglerna (7).

(27)

Slutligen måste kommissionen förvissa sig om huruvida transaktionerna, eller någon av dem, uppfyller det fjärde kriteriet för statligt stöd, dvs. om den ena eller båda transaktionerna gynnar mottagaren av stödet. Konkret återstår att klargöra om i) det pris som FABV betalade för att köpa anläggningen från Chips AB var högre än marknadsvärdet och/eller ii) om FABV sålde anläggningen till Hammar till ett pris under marknadsvärdet (således en överföring av statliga medel till Chips AB alternativt Hammar).

i)   FABV:s köp av anläggningen av Chips AB

(28)

I fråga om transaktion A noterar kommissionen att Chips AB före försäljningsförhandlingarna uppdrog åt konsulten Colliers International att göra en värdering av Topps anläggning. I denna studie, som har överlämnats till kommissionen, rekommenderades ett lägsta försäljningspris på 27 miljoner SEK bara för fastigheterna. Kommissionen noterar att studien utförts av tredje man (som var oberoende både i förhållande till säljaren och köparen) med bred erfarenhet av fastighetssektorn. Den beställdes av Chips i samband med försäljningen av anläggningen, dvs. i ett sammanhang där Chips rimligen inte hade några andra intressen än att få en korrekt uppskattning av anläggningens marknadsvärde. På denna grundval har kommissionen inget uppenbart skäl att ifrågasätta tillförlitligheten hos Colliers Internationals värdering.

(29)

Chips AB har lämnat förklaringar angående sitt godtagande av FABV:s anbud på 17 miljoner SEK för hela anläggningen, trots expertutvärderingen och trots ett annat anbud på 30 miljoner SEK som det fick för bara fastigheten. Chips AB hävdar att dess agerande, i egenskap av en stor internationell grupp, främst motiverades av prioriteten att avyttra Topps lilla och förlustbringande verksamhet än att maximera ett relativt obetydligt försäljningspris, och att Chips var berett att godta ett lägre anbud för att undvika den försämring av företagets anseende som skulle kunna uppstå vid en fabriksnedläggning med åtföljande förslut av arbetstillfällen (anbudet på 30 miljoner SEK skulle bara ge upphov till omkring 8 arbetstillfällen medan många fler skulle ha räddats genom en försäljning av hela anläggningen under antagande om fortlevnad). Chips AB tillägger också att det nominellt högre anbudet bara för fastigheten skulle innebära högre transaktionskostnader eftersom maskiner samt immateriella rättigheter skulle behöva säljas separat.

(30)

Med ledning av ovanstående information förefaller det inte som om det pris som FABV betalade för att köpa anläggningen av Chips AB var högre än marknadsvärdet. Kommissionen finner därför inga skäl till att anse att transaktion A utgör statligt stöd i den mening som avses i artikel 107.1 i EUF-fördraget.

ii)   FABV:s försäljning av anläggningen till Hammar

(31)

I punkt 1 i kommissionens meddelande om inslag av stöd vid statliga myndigheters försäljning av mark och byggnader (8) (nedan kallat meddelandet) utesluts förekomsten av statligt stöd till förmån för köparen när försäljningen följer på ’ett vederbörligen offentliggjort, öppet och villkorslöst anbudsförfarande […] där det bästa eller det enda anbudet antas’.

(32)

Enligt de av Sverige lämnade upplysningarna förefaller FABV inte ha anordnat något anbudsförfarande inför försäljningen av anläggningen, varför det inte går att göra någon preliminär bedömning av den särskilda karaktär som ett sådant förfarande har.

(33)

Enligt punkt 2 i meddelandet bör, om överlåtelsen sker utan villkorslöst anbudsförfarande, en ’oberoende värdering genomföras av en eller flera oberoende värderingsmän före förhandlingarna om överlåtelsen för att fastställa marknadsvärdet på grundval av allmänt accepterade marknadsindikatorer och värderingsstandarder’.

(34)

I det fall överlåtelsen inte sker på grundval av ett öppet och villkorslöst anbudsförfarande eller om den äger rum utan ett sådant förfarande eller till ett pris som ligger under marknadsvärdet sådant det fastställts av oberoende värderingsmän, framgår vidare följande av punkt 3 i meddelandet: ’Utan att det påverkar tillämpningen av regeln om försumbart stöd skall medlemsstaterna således till kommissionen göra anmälan om följande transaktioner för att göra det möjligt för den att fastställa om statligt stöd förekommer och, om så är fallet, att göra en bedömning av dess förenlighet med den gemensamma marknaden’.

(35)

På grundval av den informationen som står till dess förfogande noterar kommissionen att FABV, i avsaknad av ett öppet och villkorslöst anbudsförfarande, inte begärde någon oberoende värdering av anläggningen före försäljningsförhandlingarna.

(36)

Trots att någon oberoende värdering inte beställdes av FABV före försäljningsförhandlingarna finns det – eftersom FABV sålde anläggningen till Hammar – viss information som gör det möjligt att sluta sig till anläggningens möjliga marknadsvärde.

(37)

Med hänsyn till att avtalet om försäljning till de lokala företagarna ingicks redan före transaktion B, och alltså slöts mellan privata aktörer som förmodligen utgick från rent affärsmässiga överväganden och att värdet på 40 miljoner SEK sannolikt torde utgöra en försiktig uppskattning eftersom försäljningen inte avsåg hela den fast egendomen och eventuellt också uteslöt varumärket, samt med tanke på att en tidigare oberoende utvärdering som beställts av Chips angivit ett försäljningspris på 27 miljoner SEK bara för fastigheterna, betvivlar kommissionen att det pris (8 miljoner SEK) till vilket FABV sålde anläggningen till Hammar avspeglar marknadsvärdet. Kommissionen anser därför preliminärt att det finns goda skäl att anse att 40 miljoner SEK är en mer rättvisande återspegling av anläggningens marknadsvärde. Om FABV hade sålt anläggningen i ett öppet och icke-diskriminerande förfarande skulle det med all sannolikhet ha fått samma pris av denna köpare.

(38)

Kommissionen har vidare inte några uppgifter som tillåter den att bedöma marknadsmässigheten av det hyresavtal som slöts mellan FABV och Hammar den 13 februari 2008 och av priset på den option som Hammar beviljades för att köpa anläggningen (se skäl 11–12) vilka, med hänsyn till de omständigheter under vilka dessa avtal ingicks, också kan inbegripa statligt stöd. Kommissionen uppmanar sålunda de svenska myndigheterna att lämna kommentarer också på dessa punkter.

(39)

Det ovan anförda leder till den preliminära slutsatsen att FABV:s försäljning av anläggningen gav Hammar en fördel – och följaktligen statligt stöd – vilket preliminärt uppskattas till skillnaden mellan det pris som Hammar betalade till FABV och det pris som Hammar sålde anläggningen för enligt avtalet av den 30 juli 2008.

2.   Det statliga stödets förenlighet med den inre marknaden

(40)

Enligt artikel 107.3 c i EUF-fördraget kan stöd för att underlätta utveckling av vissa näringsverksamheter eller vissa regioner anses vara förenligt med den inre marknaden, när det inte påverkar handeln i negativ riktning i en omfattning som strider mot det gemensamma intresset.

(41)

När kommissionen tillämpar denna fördragsbestämmelse måste den förvissa sig om att det föreslagna stödet bidrar till uppnåendet av gemenskapens mål och är nödvändigt och proportionerligt för att förverkliga dessa mål.

(42)

Det enda mål som de svenska myndigheterna uppgivit för de aktuella transaktionerna var den politiska avsikten att bevara företagets fortlevnad och att samtidigt rädda sysselsättning i Vänersborg, även om denna kommun inte ligger i något stödområde (se skäl 5 ovan).

(43)

I nuvarande skede noterar kommissionen att detta mål endast vore relevant med avseende på transaktion A, som enligt de svenska myndigheterna gjorde att 30 arbetstillfällen kunde räddas, och kommissionen har för närvarande inga skäl att anse att denna transaktion har inslag av statligt stöd (se skäl 28-30). Under alla omständigheter beaktas denna typ av mål i meddelandet från kommissionen – Gemenskapens riktlinjer för statligt stöd till undsättning och omstrukturering av företag i svårigheter (9) och varken Sverige eller Hammer har hittills lämnat några uppgifter som kan visa att de villkor som fastställs genom riktlinjerna är uppfyllda.

(44)

Vad beträffar möjliga mål av gemensamt intresse som särskilt avser transaktion B, i det fall den skulle fastslås vara statligt stöd som gynnar Hammar, har några andra skäl för förenlighet inte åberopats av de svenska myndigheterna.

(45)

Det har under alla omständigheter hittills inte i tillräckligt hög grad visats att transaktion B var nödvändig och proportionerlig för att uppnå eventuella mål av gemensamt intresse. Utan att åsidosätta eventuella väsentliga argument som framförts av medlemsstaten eller berörda parter hyser kommissionen därför i detta skede allvarliga tvivel om det föreligger giltiga skäl till att förklara dem förenliga med den inre marknaden enligt artikel 107.3 i EUF-fördraget, i det fall transaktionerna befinns utgöra statligt stöd i den mening som avses i artikel 107.1 i EUF-fördraget.

VI.   SLUTSATSER

(46)

I ljuset av vad som ovan anförts har kommissionen anledning att ifrågasätta om transaktion B (enligt ovanstående beskrivning) utgör statligt stöd och, om så är fallet, huruvida detta stöd är förenligt med den inre marknaden enligt artikel 107.3 c i EUF-fördraget.

Av ovan anförda skäl uppmanar kommissionen, i enlighet med det förfarande som anges i artikel 108.2 i EUF-fördraget, Sverige att inom en månad efter mottagandet av denna skrivelse inkomma med synpunkter och tillhandahålla alla upplysningar som kan bidra till bedömningen av stödet. Kommissionen uppmanar Era myndigheter att omedelbart översända en kopia av denna skrivelse till den potentiella stödmottagaren.

Kommissionen påminner Sverige om att artikel 108.3 i EUF-fördraget har uppskjutande verkan och hänvisar till artikel 14 i rådets förordning (EG) nr 659/1999, som föreskriver att allt olagligt stöd kan återkrävas från mottagaren.

Kommissionen meddelar Sverige att alla berörda parter kommer att underrättas genom ett offentliggörande av denna skrivelse och en sammanfattning av den i Europeiska unionens officiella tidning. Kommissionen kommer även att underrätta berörda parter i de Eftaländer som är avtalsslutande parter i EES-avtalet genom att offentliggöra ett tillkännagivande i EES-supplementet till Europeiska unionens officiella tidning, samt Eftas övervakningsmyndighet som tillställs en kopia av denna skrivelse. De berörda parterna kommer att uppmanas att inkomma med synpunkter inom en månad från dagen för offentliggörandet.»


(1)  EUT C 34, 16.2.2007, s. 2.

(2)  Uppgifterna i euro är rent indikativa. I beslutet utgås från kursen 1 EUR = 10 SEK.

(3)  EGT L 10, 13.1.2001, s. 33.

(4)  Anläggningen består av två fastigheter, lös egendom samt immateriella tillgångar (t.ex. varumärket). Fastigheterna har beteckningarna Vänersborg Esslingetorp 1:49 respektive Vänersborg Esslingetorp 1:57. Alla byggnader och andra fasta tillgångar fanns på den första tomten.

(5)  Jfr mål C-35/96 kommissionen mot Italien, REG 1998, punkt 36.

(6)  Jfr mål C-482/99 Stardust Marine, REG 2002, s. I-04397.

(7)  Jfr kommissionens beslut av den 30 januari 2008 om det statliga stöd C 35/2006 som Sverige genomfört till förmån för Konsum Jämtland Ekonomisk Förening (EUT L 126, 14.5.2008, s. 3), enligt vilket ’[k]onkurrensen påverkades genom snedvridningen av allokeringen av egendom mellan konkurrerande företag. […] Snedvridningen av konkurrensen förefaller vara av tämligen lokal karaktär och påverkan på handeln mellan medlemsstaterna torde vara tämligen begränsad’. Därtill kommer att kommissionen har uppgifter som tyder på att norska köpare tidigare har visat intresse för att förvärva anläggningen.

(8)  EGT C 209, 10.7.1997, s. 5.

(9)  EUT C 244, 16.2.2004, s. 2.


ALTRI ATTI

Commissione europea

23.12.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 352/27


Avviso destinato alle persone e alle entità aggiunte all'elenco di cui all'articolo 2 del regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio che istituisce misure restrittive specifiche nei confronti delle persone che violano l’embargo sulle armi per quanto riguarda la Repubblica democratica del Congo in forza del regolamento (UE) n. 1250/2010 della Commissione

2010/C 352/18

1.

La posizione comune 2008/369/PESC (1) invita la Comunità a congelare i fondi e le risorse economiche delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi che violano l’embargo sulle armi per quanto riguarda la Repubblica democratica del Congo, quali figurano nell'elenco compilato conformemente alle UNSCR 1533(2004), 1596(2005), 1807(2008) e 1857(2008) e regolarmente aggiornato dal comitato delle Nazioni Unite istituito ai sensi dell'UNSCR 1533(2004).

L'elenco compilato dal suddetto comitato delle Nazioni Unite comprende:

persone o entità che violano l'embargo sulle armi e le misure connesse di cui all'articolo 1,

capi politici e militari dei gruppi armati stranieri attivi nell'RDC che impediscono il disarmo e il rimpatrio volontario o il reinsediamento dei combattenti appartenenti a tali gruppi,

capi politici e militari delle milizie congolesi che ricevono sostegno dall'estero, che impediscono ai combattenti di tali milizie di partecipare al processo di disarmo, smobilitazione e reinserimento,

capi politici e militari attivi nell'RDC che reclutano o impiegano bambini nei conflitti armati in violazione del diritto internazionale applicabile,

persone attive nell'RDC che commettono gravi violazioni del diritto internazionale implicanti atti contro i bambini o le donne in situazioni di conflitto armato, tra cui uccisioni e menomazioni, violenze sessuali, sequestri e trasferimenti forzati,

le persone che ostacolano l'accesso agli aiuti umanitari o la distribuzione di questi ultimi nella regione orientale dell'RDC,

le persone o entità che sostengono i gruppi armati illegali nella regione orientale dell'RDC attraverso il commercio illecito di risorse naturali.

2.

Il 1o dicembre 2010, il comitato delle Nazioni Unite ha deciso di aggiungere quattro persone fisiche all'elenco corrispondente. Le persone fisiche interessate possono presentare in qualsiasi momento a detto comitato, unitamente ad eventuali documenti giustificativi, una richiesta di riesame della decisione di inserirle nel suddetto elenco delle Nazioni Unite. La richiesta deve essere inviata al seguente indirizzo:

United Nations — Focal point for delisting

Security Council Subsidiary Organs Branch

Room S-3055 E

New York, NY 10017

UNITED STATES OF AMERICA

Per ulteriori informazioni: http://www.un.org/sc/committees/dfp.shtml

3.

Sulla base della decisione delle Nazioni Unite di cui al paragrafo 2, la Commissione ha adottato il regolamento (UE) n. 1250/2010 (2), che modifica l’allegato I del regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio che istituisce misure restrittive specifiche nei confronti delle persone che violano l’embargo sulle armi per quanto riguarda la Repubblica democratica del Congo (3).

Le seguenti misure del regolamento (CE) n. 1183/2005 si applicano pertanto alle persone fisiche interessate:

a)

congelamento di tutti i fondi e di tutte le risorse economiche appartenenti ad esse, o in loro possesso, e divieto di mettere direttamente o indirettamente fondi e risorse economiche a loro disposizione o di destinarli a loro vantaggio (articolo 2) e

b)

divieto di partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l’obiettivo o il risultato, diretto o indiretto, di eludere le misure di cui alla lettera a).

4.

Le persone fisiche aggiunte all’allegato I del regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio mediante il regolamento (UE) n. 1250/2010, e sulla base della decisione delle Nazioni Unite del 1o dicembre 2010, possono comunicare alla Commissione le proprie osservazioni sul loro inserimento nell’elenco. La comunicazione deve essere inviata al seguente indirizzo:

Commissione europea

«Misure restrittive»

Rue de la Loi/Wetstraat 200

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

5.

Si segnala inoltre alle persone fisiche interessate che è possibile impugnare il regolamento (UE) n. 1250/2010 dinanzi al Tribunale dell'UE, alle condizioni di cui all'articolo 263, paragrafi 4 e 6, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

6.

I dati personali delle persone fisiche che figurano negli elenchi del regolamento (UE) n. 1250/2010 saranno gestiti in conformità del regolamento (CE) n. 45/2001 concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organismi comunitari, nonché la libera circolazione di tali dati (4). Le eventuali richieste, ad esempio, di ulteriori informazioni o finalizzate all'esercizio dei diritti di cui al regolamento (CE) n. 45/2001 (accesso ai dati personali, rettifica di tali dati, ecc.) devono essere inviate alla Commissione, all'indirizzo indicato al paragrafo 4.

7.

Per completezza, si richiama l'attenzione delle persone fisiche elencate nell'allegato I sulla possibilità di presentare una richiesta alle autorità competenti dello Stato membro o degli Stati membri interessato/i, elencate nell'allegato II del regolamento (CE) n. 1183/2005, per ottenere l'autorizzazione di utilizzare i fondi e le risorse economiche congelati per coprire le spese di base o per effettuare pagamenti specifici a norma dell'articolo 3 del medesimo regolamento.


(1)  GU L 127 del 15.5.2008, pag. 84.

(2)  GU L 341, del 23.12.2010, p. 11

(3)  GU L 193 del 23.7.2005, pag. 1.

(4)  GU L 8 del 12.1.2001, pag. 1.