ISSN 1725-2466

doi:10.3000/17252466.C_2010.308.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 308

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

53o anno
12 novembre 2010


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2010/C 308/01

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti — Conti annuali dell’Unione europea — Esercizio 2009 — Rendiconti finanziari consolidati e relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

1

2010/C 308/02

Dichiarazione di affidabilità della Corte presentata al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione dell'organo di controllo indipendente

129

IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

12.11.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 308/1


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI

CONTI ANNUALI DELL’UNIONE EUROPEA

ESERCIZIO 2009

Rendiconti finanziari consolidati e relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

2010/C 308/01

INDICE

Note ai conti consolidati

Esecuzione e contabilizzazione del bilancio dell’UE

PARTE I

Rendiconti finanziari consolidati dell’Unione europea e note esplicative

A.

Stato patrimoniale

B.

Conto del risultato economico

C.

Tabella dei flussi di cassa

D.

Prospetto delle variazioni dell’attivo netto

E.

Note ai rendiconti finanziari

PARTE II

Relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio dell’Unione europea e note esplicative

SEZIONE A —

Relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

SEZIONE B —

Note esplicative alle relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

NOTE AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali dell’Unione europea per l’esercizio 2009 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle istituzioni e dagli organismi a norma dell’articolo 129, paragrafo 2, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo VII di detto regolamento finanziario e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nelle note ai rendiconti finanziari.

Il sottoscritto ha ottenuto dai contabili di tali istituzioni e organismi, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione dei conti che presentano le attività e le passività dell’Unione europea e l’esecuzione del bilancio.

Con la presente il sottoscritto dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti riflettono fedelmente e sostanzialmente la posizione finanziaria dell’Unione europea.

Philippe TAVERNE

Contabile della Commissione

ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL BILANCIO DELL’UE

1.   PREPARAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE

Il bilancio dell’Unione europea (UE) finanzia un’ampia gamma di politiche e programmi in tutta l’UE. In conformità alle priorità stabilite dagli Stati membri, la Commissione svolge programmi, attività e progetti specifici, che possono spaziare dal sostegno a progetti educativi per la mobilità di studenti e insegnanti a progetti mirati al sostegno di un ambiente di lavoro migliore per i lavoratori dell’UE, all’aumento del controllo dei confini esterni.

Oltre il 90 % del bilancio dell’UE viene utilizzato per finanziare le politiche e le attività dell’UE concordate da tutti gli Stati membri. Il collegamento diretto tra il bilancio annuale e le politiche dell’UE viene garantito attraverso la formazione del bilancio basato sulle attività (ABB). La nomenclatura ABB, introdotta per la prima volta nel bilancio 2004, consente un’identificazione chiara dei settori dell’Unione europea e dell’importo totale delle risorse destinate a ognuno di tali settori.

I settori sono suddivisi in circa 200 attività, di cui oltre 110 comprendono rubriche del bilancio operativo e corrispondono quindi nella nomenclatura del bilancio a capitoli di bilancio. Tali settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo, ciascuno all’interno del rispettivo ambito di attività. Altri settori, tuttavia, sono orizzontali e assicurano il corretto funzionamento della Commissione, come i settori «Coordinamento e servizio giuridico» e «Bilancio». La struttura delle attività fornisce il quadro concettuale comune per l’identificazione delle priorità, la pianificazione, la formazione del bilancio, il controllo e la rendicontazione, al fine principalmente di aumentare l’uso efficiente, economico ed efficace delle risorse.

La procedura interna per l’adozione del progetto di bilancio inizia con la sua preparazione da parte della Commissione, seguita dalla sua trasmissione al Consiglio, che può effettuare le modifiche che ritiene necessarie. Il bilancio aggiornato viene quindi trasmesso al Parlamento europeo, che può proporre modifiche oppure accettare o respingere il progetto di bilancio corrente. Una volta concordate tutte le modifiche e tutti gli aggiornamenti (compreso, se necessario, un progetto di bilancio completamente nuovo proposto dalla Commissione), il bilancio viene adottato dal Parlamento a metà dicembre. Il presidente del Parlamento dichiara il bilancio adottato e il bilancio può essere eseguito.

2.   COME VIENE FINANZIATA L’UNIONE EUROPEA?

L’UE dispone di due categorie principali di finanziamento: entrate da risorse proprie e entrate varie.

2.1   Entrate da risorse proprie e crediti

Le entrate da risorse proprie derivano automaticamente all’UE per consentirle di finanziare il suo bilancio senza la necessità di una decisione successiva da parte delle autorità nazionali. L’importo complessivo delle risorse proprie necessarie per finanziare il bilancio si calcola detraendo dalle spese totali le altre entrate. L’importo totale delle risorse proprie non può superare l’1,24 % (l’1,23 % dal 2010) del reddito nazionale lordo (RNL) dell’UE. Le risorse proprie possono essere suddivise nelle seguenti categorie:

(1)

le risorse proprie tradizionali (RPT) sono costituite dai dazi doganali e dai contributi zucchero. Dette risorse proprie sono prelevate presso gli operatori economici e riscosse dagli Stati membri per conto dell’UE. Tuttavia, gli Stati membri ne trattengono il 25 % a titolo di rimborso delle spese di riscossione. I dazi doganali vengono imposti sulle importazioni di prodotti da paesi terzi secondo aliquote basate sulla tariffa doganale comune. I contributi zucchero vengono pagati dai produttori di zucchero per finanziare le restituzioni all’esportazione per lo zucchero. Le RPT rappresentano di norma circa il 13 % delle entrate da risorse proprie;

(2)

la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) viene imposta sulle basi IVA degli Stati membri che sono state a tal fine armonizzate in conformità alle norme dell’Unione. Sulla base armonizzata di ogni Stato membro viene imposta la stessa aliquota. Tuttavia, la base IVA da tenere in considerazione è ridotta al 50 % dell’RNL di ogni singolo Stato membro. La risorsa basata sull’IVA rappresenta di norma circa il 12 % delle entrate da risorse proprie;

(3)

la risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per pareggiare le entrate e le spese di bilancio, ovvero per finanziare quella parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrata. Sull’RNL dei singoli Stati membri viene applicata la stessa aliquota, stabilita in conformità alle norme dell’Unione. La risorsa basata sull’RNL rappresenta di norma circa il 75 % delle entrate da risorse proprie.

Per quanto riguarda il pagamento di detti importi, la contabilità separata annovera le risorse proprie tradizionali che, ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000, sono accertate dagli Stati membri ma non messe a disposizione dell’UE perché non ancora riscosse o garantite o perché oggetto di contestazione. Ogni Stato membro trasmette alla Commissione un estratto trimestrale della suddetta contabilità precisando per ogni tipo di risorsa:

il saldo ancora da recuperare del trimestre precedente,

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (rettifiche/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili,

il saldo da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Una volta recuperati, gli importi delle risorse proprie tradizionali ripresi nella contabilità separata devono essere messi a disposizione della Commissione al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello del recupero dei diritti.

Qualora il recupero effettivo sia improbabile, deve essere effettuata una diminuzione di valore dei diritti nella contabilità separata al fine di rispecchiare tale situazione. Detta diminuzione di valore dei diritti nella contabilità separata è basata sulle stime effettuate dagli Stati membri stessi, conformemente all’articolo 6, paragrafo 4, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, che stabilisce che «Gli Stati membri trasmettono, con l’ultimo estratto trimestrale relativo ad un determinato esercizio, una stima della somma totale dei diritti iscritti nella contabilità separata alla data del 31 dicembre del suddetto esercizio ed il cui recupero risulta improbabile.»

Sulla base delle stime inviate dagli Stati membri, viene iscritta una riduzione di valore all’attivo del bilancio, in diminuzione di questa voce dei crediti nei confronti degli Stati membri. Ciò non implica una rinuncia della Commissione al recupero degli importi interessati da siffatta correzione di valore. Anche quando il recupero risulta poco probabile, o addirittura quasi impossibile, ciò non significa necessariamente che gli importi in questione siano persi ai fini del bilancio dell’UE in quanto risorse proprie tradizionali. Infatti, in caso di mancato recupero, ciò si verifica soltanto se lo Stato membro ha effettivamente dimostrato la diligenza richiesta nel processo di recupero. Se lo Stato membro non può fornire questa dimostrazione la sua responsabilità finanziaria è chiamata in causa ed esso dovrà versare l’importo al bilancio dell’UE, a norma dell’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000.

2.2   Entrate varie

Le entrate varie derivanti dalle attività dell’Unione europea costituiscono di norma meno del 10 % delle entrate totali. Si tratta, ad esempio, di ammende per violazione delle norme sulla concorrenza e ordini di riscossione emessi nei confronti di debitori pubblici e privati relativamente alla gestione di progetti europei. Rientrano in questa categoria anche le penali inflitte dalla Corte di giustizia agli Stati membri che non rispettano una determinata sentenza. La Commissione gestisce ogni anno centinaia di migliaia di progetti e deve emettere circa 13 000 ordini di riscossione l’anno. Ogni debito non pagato alla scadenza è soggetto a interessi di mora. Qualora i debiti di terzi diversi dagli Stati membri rimangano insoluti, le decisioni della Commissione (e del Consiglio) che impongono loro l’obbligo di pagare sono direttamente esecutive in conformità alle norme di procedura civile vigenti nel territorio in cui va dato corso all’esecuzione. I debitori insolventi sono soggetti alle procedure di riscossione dei debiti avviate dal Servizio giuridico con l’aiuto di studi legali esterni.

3.   COME VIENE GESTITO E SPESO IL BILANCIO DELL’UE

3.1   Spese di esercizio primarie

I costi di esercizio dell’Unione europea coprono le varie rubriche del quadro finanziario e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. In conformità al regolamento finanziario, la Commissione dà esecuzione al bilancio generale con le seguenti modalità:

gestione centralizzata diretta: in questo caso il bilancio viene eseguito direttamente dai servizi della Commissione;

gestione centralizzata indiretta: si riferisce ai casi in cui la Commissione affida compiti di esecuzione del bilancio a organismi di diritto dell’Unione europea o di diritto nazionale, come ad esempio le agenzie UE di diritto pubblico o con finalità di servizio pubblico;

gestione decentrata: si riferisce ai casi in cui la Commissione delega alcuni compiti di esecuzione del bilancio a paesi terzi;

gestione concorrente: tale metodo di gestione prevede che alcuni compiti di esecuzione del bilancio siano delegati agli Stati membri. La parte più cospicua delle spese rientra nella modalità di «gestione concorrente», che presuppone la delega di alcuni compiti agli Stati membri ed è riferita a settori quali la spesa agricola e le azioni strutturali;

gestione congiunta: secondo questo metodo, la Commissione affida alcuni compiti di esecuzione del bilancio a un’organizzazione internazionale.

3.2   I vari attori finanziari

Il collegio dei membri della Commissione detiene una responsabilità politica collegiale, ma in pratica non esercita i poteri di esecuzione del bilancio ad esso attribuiti. Esso delega ogni anno tale compito a singoli funzionari che rispondono al collegio e sono soggetti al regolamento finanziario e allo statuto del personale. I membri del personale in questione, costituito in genere da direttori generali e capi servizio, sono chiamati «ordinatori delegati» e possono a loro volta delegare ulteriormente i compiti riguardanti l’esecuzione del bilancio a «ordinatori sottodelegati».

La responsabilità degli ordinatori comprende l’intero processo di gestione, dalla determinazione di quello che è necessario fare per raggiungere gli obiettivi politici fissati dall’istituzione alla gestione delle attività avviate sia a livello operativo che di bilancio, compresi la sottoscrizione di impegni giuridici, il controllo delle prestazioni, l’effettuazione di pagamenti e, se necessario, persino il recupero di fondi. Gli ordinatori devono inoltre provvedere affinché vengano effettuate delle valutazioni per analizzare la validità delle loro proposte (valutazione ex ante) e misurare il successo e l’efficacia in termini di costo dei programmi già in atto (valutazioni intermedie ed ex post). I risultati di tali valutazioni vengono utilizzati per migliorare il processo decisionale e aumentare la trasparenza, la responsabilità e l’efficacia in termini di costo dell’intervento dell’UE.

Una sana gestione finanziaria e un’adeguata responsabilità vengono garantite all’interno di ciascuna DG dalla separazione tra controllo di gestione (affidato agli ordinatori) e audit interno e controllo di conformità rispetto agli standard prescritti per i controlli interni (ispirati agli standard internazionali del COSO), controlli ex ante ed ex post, audit interno indipendente sulla base delle valutazioni dei rischi e relazioni regolari sulle attività dei singoli commissari.

Il contabile si occupa dei pagamenti e degli ordini di recupero redatti dagli ordinatori e ha il compito di gestire la tesoreria, definire norme e metodi contabili, convalidare i sistemi contabili, tenere la contabilità e formare gli stati finanziari dell’istituzione. Al contabile viene inoltre richiesto di sottoscrivere i conti dichiarando che questi riflettono fedelmente la posizione finanziaria.

Il revisore interno, che non è un attore finanziario in senso stretto, viene nominato da un’istituzione o un organismo per verificare il corretto funzionamento dei sistemi e delle procedure di esecuzione del bilancio e fornire informazioni su questioni riguardanti la gestione dei rischi. Emette pareri indipendenti sulla qualità dei sistemi di controllo e di gestione e fornisce raccomandazioni su come migliorare le procedure operative e favorire una sana gestione finanziaria.

3.3   Impegni di spesa relativi al bilancio dell’UE

Una volta che il bilancio è stato approvato, la DG Bilancio mette a disposizione dei vari servizi della Commissione, delle istituzioni e degli altri organismi i fondi attraverso il sistema contabile della Commissione a seconda delle loro responsabilità politiche nel quadro di un sistema chiamato bilancio basato sulle attività. Ad esempio, la responsabilità della gestione delle linee di bilancio riguardanti l’ambiente sarebbe delegata dalla Commissione al capo o al direttore generale della DG Ambiente (che in tal caso diventa l’ordinatore delegato per le linee di bilancio in questione).

Prima di poter assumere un impegno giuridico con un terzo (ad esempio, un contratto o una convenzione di sovvenzione), nel bilancio annuale deve essere presente una linea di bilancio che autorizzi l’attività in questione. In tale linea di bilancio vi devono essere inoltre fondi sufficienti per coprire la spesa. Qualora tali condizioni risultino soddisfatte, i fondi necessari devono essere riservati nel bilancio mediante un impegno di bilancio effettuato nel sistema contabile.

Non può essere spesa alcuna somma dal bilancio dell’UE a meno che e fintanto che la Commissione o un altro organismo dell’UE e il possibile destinatario del denaro dell’Unione non abbiano sottoscritto un impegno giuridico scritto. Nell’ambito della gestione centralizzata diretta, detto impegno giuridico si concretizza in un contratto con un contraente o in una convenzione di sovvenzione con un beneficiario.

Una volta approvato, l’impegno di bilancio viene registrato nella contabilità di bilancio e gli stanziamenti vengono utilizzati di conseguenza. Tuttavia, ciò non incide in alcun modo sulla contabilità generale (o sul libro mastro generale) poiché non è stato sostenuto ancora alcun onere in quanto la contabilità dell’Unione europea comprende due elementi separati ma collegati:

(a)

la contabilità di bilancio, che permette di seguire in modo dettagliato l’esecuzione del bilancio;

(b)

la contabilità generale, utilizzata per preparare lo stato patrimoniale e il conto del risultato economico.

3.4   Effettuazione di un pagamento

3.4.1   Norme generali

Nessun pagamento può essere effettuato se non è già stato approvato un impegno di bilancio dall’ordinatore responsabile dell’operazione in questione.

Una volta che un pagamento è stato approvato nella contabilità, la fase successiva consiste nel trasferimento da effettuarsi sul conto del beneficiario.

La Commissione effettua oltre 1,7 milioni di pagamenti l’anno. La Commissione partecipa alla rete SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication — Società mondiale di telecomunicazioni finanziarie interbancarie).

3.4.2   Prefinanziamento, dichiarazioni di spesa e ammissibilità delle spese

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico accordo di prefinanziamento. Il fondo cassa o anticipo viene utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell’accordo, oppure viene restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l’obbligo di restituire l’anticipo di prefinanziamento all’Unione europea. Pertanto, il prefinanziamento versato non rappresenta una spesa definitiva fino a quando non sono soddisfatte le relative condizioni contrattuali; alla data di effettuazione del pagamento iniziale esso viene dunque iscritto all’attivo del bilancio dell’UE. L’ammontare dell’attivo del prefinanziamento viene ridotto (in tutto o in parte) in funzione dell'accettazione dei costi ammissibili e degli eventuali rimborsi.

I prefinanziamenti sono valutati al loro importo recuperabile stimato tenendo in considerazione l’esistenza di una garanzia correlata al prefinanziamento. Il prefinanziamento stimato irrecuperabile è registrato nel conto del risultato economico come onere e nel bilancio come diminuzione del valore contabile del prefinanziamento. Di norma vengono percepiti interessi in relazione ai prefinanziamenti versati (tra le eccezioni importanti sono compresi gli importi corrisposti agli Stati membri o agli Stati candidati nel quadro di aiuti di preadesione).

Qualche tempo dopo il pagamento del prefinanziamento, l’organismo competente dell’UE riceve una dichiarazione di spesa che giustifica come il beneficiario abbia speso l’importo del prefinanziamento in conformità al contratto. La frequenza con cui le dichiarazioni di spesa pervengono durante l’esercizio varia in funzione del tipo di azione sovvenzionata e delle condizioni contrattuali. Esse non sono necessariamente ricevute al termine dell’esercizio.

I criteri di ammissibilità sono definiti nell’atto di base, negli inviti a presentare proposte, in altri documenti informativi per i beneficiari di sovvenzioni e/o nelle clausole contrattuali delle convenzioni di sovvenzione. Dopo essere state analizzate, le spese ammissibili sono iscritte negli oneri e il beneficiario è informato in merito a eventuali somme non ammissibili. Gli importi iscritti alla voce «ammissibilità da verificare» rappresentano quindi le dichiarazioni di spesa ricevute non ancora sottoposte a verifica dell’ammissibilità, ossia quelle per cui il fatto generatore della spesa non si è ancora verificato.

3.4.3   Trattamento contabile al termine dell’esercizio (separazione)

Per quanto riguarda gli importi dei prefinanziamenti in essere al termine dell’esercizio, essi sono valutati sulla base degli importi iniziali, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati, gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell’esercizio e le riduzioni di valore.

Le dichiarazioni di spesa non ancora ricevute al termine dell’esercizio vengono prese in considerazione nelle procedure di separazione contabile di fine esercizio. In particolare, è necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi UE ma non ancora comunicate all’Unione europea. Si utilizzano metodi diversi in base al tipo di attività e alle informazioni disponibili in modo da effettuare la migliore stima di tali importi. In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono registrati come ratei passivi, mentre gli elementi non ammissibili stimati rimangono in sospeso alla voce «ammissibilità da verificare». Al fine di non operare una sopravvalutazione dell’attivo e del passivo, detti importi sono iscritti tra le passività correnti.

3.5   Recuperi conseguenti all’individuazione di irregolarità

Il regolamento finanziario e altre norme applicabili, in particolare in materia di agricoltura e politica di coesione, danno il diritto di effettuare controlli sulle spese fino a molti anni dopo che tali spese sono state sostenute. Qualora vengano individuate irregolarità, si procede a recuperi o a rettifiche finanziarie. L’individuazione delle irregolarità e le relative rettifiche rappresentano l’ultima fase dei sistemi di controllo e sono fondamentali per dimostrare una sana gestione finanziaria.

L’ammissibilità delle spese imputate al bilancio viene verificata dai competenti servizi dell’UE oppure, nel caso di gestione concorrente, dai servizi degli Stati membri, sulla base dei documenti giustificativi indicati nella normativa applicabile o nelle condizioni relative a ciascun prestito. Nell’intento di ottimizzare il rapporto tra i costi e i benefici dei sistemi di controllo, i controlli sui documenti giustificativi per le domande finali tendono ad essere più frequenti rispetto a quelli sulle domande intermedie e possono evidenziare errori nei pagamenti intermedi che vengono poi rettificati adeguando il pagamento finale. Inoltre, l’Unione europea e/o lo Stato membro interessato hanno il diritto di verificare la correttezza dei documenti giustificativi svolgendo controlli nei locali del richiedente, sia durante il periodo di attuazione dell’azione finanziata che successivamente (ex post). La normativa applicabile prevede diverse procedure per il processo di gestione delle irregolarità individuate dalla Commissione e dagli Stati membri; per maggiori informazioni, cfr. nota 6.

4.   RELAZIONI DI FINE ESERCIZIO

4.1   Conti annuali

È responsabilità del contabile della Commissione redigere i conti annuali e assicurare che questi riflettano fedelmente la posizione finanziaria dell’UE. I conti annuali comprendono i rendiconti finanziari e le relazioni sull’esecuzione del bilancio. Essi vengono adottati dalla Commissione e presentati prima alla Corte dei conti per l’audit e infine al Consiglio e al Parlamento per il discarico.

4.2   Relazioni annuali d’attività

Ogni ordinatore è tenuto a redigere una relazione annuale d’attività (RAA) sulle attività che rientrano sotto la sua responsabilità. In detta RAA, l’ordinatore riferisce in merito ai risultati strategici conseguiti e alla sua ragionevole garanzia che le risorse assegnate alle attività descritte nella sua relazione siano state utilizzate per gli scopi previsti e conformemente a principi di sana gestione finanziaria, e che le procedure di controllo poste in essere offrano le necessarie garanzie di legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti.

5.   AUDIT E DISCARICO

5.1   Audit

I conti annuali dell’UE e la gestione delle risorse vengono controllati dal suo revisore esterno, ovvero la Corte dei conti, che redige una relazione annuale per il Consiglio e il Parlamento europeo. Il compito principale della Corte è quello di eseguire un audit esterno indipendente dei conti annuali dell’Unione europea. Quale parte delle sue attività, la Corte dei conti produce:

(1)

una relazione annuale sulle attività finanziate dal bilancio generale, esprimendo in dettaglio le proprie osservazioni in merito ai conti annuali e alle operazioni sottostanti;

(2)

un parere, basato sui propri audit e riportato nella relazione annuale sotto forma di dichiarazione di affidabilità, su (i l’affidabilità dei conti e (ii la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti che comportano sia entrate riscosse da soggetti passivi che pagamenti a beneficiari finali;

(3)

relazioni speciali contenenti le risultanze di audit riguardanti aree di gestione specifiche.

La Corte dei conti è autorizzata ad accedere a tutti i documenti necessari nel corso del proprio audit. La Corte controlla tutte le aree di attività dell’UE, fino ad esaminare la legittimità e la regolarità di ogni singola operazione e di ogni singolo pagamento. Essa controlla anche gli stessi conti annuali, rivedendo, se necessario, i singoli bilanci e conti di risultato economico nonché la presentazione complessiva dei rendiconti finanziari. La Corte è pertanto in grado di esprimere un suo parere non solo sulle cifre presentate ma anche sul sistema e sui controlli in essere.

5.2   Discarico

Il controllo finale è costituito dal discarico del bilancio per un determinato esercizio. L’autorità competente per il discarico all’interno dell’Unione europea è il Parlamento europeo. Ciò significa che, una volta effettuati l’audit e il completamento dei conti annuali, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al Parlamento decidere se concedere o meno alla Commissione e agli altri organismi dell’UE il discarico per l’esecuzione del bilancio dell’UE per l’esercizio precedente. Tale decisione si basa su una revisione dei conti, sulla relazione annuale della Corte dei conti (comprendente una dichiarazione ufficiale di affidabilità) e sulle risposte della Commissione, anche a seguito di domande e ulteriori richieste di informazioni presentate alla Commissione.

Il discarico rappresenta l’aspetto politico del controllo esterno dell’esecuzione del bilancio e costituisce la decisione mediante la quale il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio, «solleva» la Commissione dalla sua responsabilità relativa alla gestione di un determinato bilancio segnando la fine dell’esistenza di quel bilancio. Questa procedura di discarico può produrre uno dei due risultati seguenti: la concessione o il rinvio del discarico. Al momento di concedere il discarico, il Parlamento può evidenziare alcune osservazioni che ritiene importanti, spesso raccomandando al la Commissione di adottare misure in relazione a dette questioni. La Commissione riporta le misure adottate in una relazione di controllo e in un piano d’azione che trasmette sia al Parlamento che al Consiglio.

PARTE I

RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI DELL’UNIONE EUROPEA E NOTE ESPLICATIVE

INDICE

A.

Stato patrimoniale

B.

Conto del risultato economico

C.

Tabella dei flussi di cassa

D.

Prospetto delle variazioni dell’attivo netto

E.

Note ai rendiconti finanziari

1.

Principali politiche contabili

2.

Note allo stato patrimoniale

3.

Note al conto del risultato economico

4.

Note alla tabella dei flussi di cassa

5.

Attività e passività potenziali e altre informazioni

6.

Rettifiche finanziarie e recuperi in seguito all’individuazione di irregolarità

7.

Gestione dei rischi finanziari

8.

Informativa sulle operazioni con parti correlate

9.

Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio

10.

Entità consolidate

11.

Entità non consolidate

A.   STATO PATRIMONIALE

milioni di euro

 

Note

31.12.2009

31.12.2008

ATTIVITÀ NON CORRENTI:

Attività immateriali

2.1

72

56

Immobili, impianti e macchinari

2.2

4 859

4 881

Investimenti a lungo termine

2.3

2 379

2 078

Prestiti

2.4

10 764

3 565

Prefinanziamenti a lungo termine

2.5

39 750

29 023

Crediti a lungo termine

2.6

55

45

 

 

57 879

39 648

Attività correnti:

Rimanenze

2.7

77

85

Investimenti a breve termine

2.8

1 791

1 553

Prefinanziamenti a breve termine

2.9

9 077

10 262

Crediti a breve termine

2.10

8 663

11 920

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

2.11

23 372

23 724

 

 

42 980

47 544

Totale attivo

 

100 859

87 192

PASSIVITÀ NON CORRENTI:

Prestazioni per i dipendenti

2.12

(37 242)

(37 556)

Accantonamenti a lungo termine

2.13

(1 469)

(1 341)

Passività finanziarie a lungo termine

2.14

(10 559)

(3 349)

Altri debiti a lungo termine

2.15

(2 178)

(2 226)

 

 

(51 448)

(44 472)

PASSIVITÀ CORRENTI:

Accantonamenti a breve termine

2.16

(213)

(348)

Passività finanziarie a breve termine

2.17

(40)

(119)

Debiti a breve

2.18

(93 884)

(89 677)

 

 

(94 137)

(90 144)

Totale passivo

 

(145 585)

(134 616)

ATTIVO NETTO

 

(44 726)

(47 424)

Riserve

2.19

3 323

3 115

Importi da richiedere agli Stati membri:

2.20

 

 

Prestazioni per i dipendenti  (1)

 

(37 242)

(37 556)

Importi vari  (2)

 

(10 807)

(12 983)

ATTIVO NETTO

 

(44 726)

(47 424)

B.   CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

milioni di euro

 

Note

2009

2008

ENTRATE DI ESERCIZIO

Entrate derivanti da risorse proprie e contributi

3.1

110 537

112 713

Altre entrate di esercizio

3.2

7 532

9 731

 

 

118 069

122 444

SPESE DI ESERCIZIO

Spese amministrative

3.3

(8 133)

(7 720)

Spese di esercizio

3.4

(104 934)

(97 214)

 

 

(113 067)

(104 934)

AVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE

 

5 002

17 510

Entrate derivanti da operazioni finanziarie

3.5

835

698

Spese relative a operazioni finanziarie

3.6

(594)

(467)

Movimenti nelle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

2.12

(683)

(5 009)

Quota relativa al disavanzo netto di collegate e imprese comuni

3.7

(103)

(46)

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

 

4 457

12 686

C.   TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

milioni di euro

 

Note

2009

2008 (3)

Risultato economico dell’esercizio

 

4 457

12 686

Flussi di cassa da attività operative

4.2

 

 

Ammortamento

 

22

19

Deprezzamento

 

447

302

(Annullamento delle) perdite di valore degli investimenti

 

(16)

3

(Aumento)/diminuzione prestiti

 

(7 199)

(1 759)

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti a lungo termine

 

(10 727)

(15 008)

(Aumento)/diminuzione crediti a lungo termine

 

(10)

82

(Aumento)/diminuzione rimanenze

 

8

3

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti a breve termine

 

1 185

10 321

(Aumento)/diminuzione crediti a breve termine

 

3 257

131

(Aumento)/diminuzione accantonamenti a lungo termine

 

128

262

(Aumento)/diminuzione passività finanziarie a lungo termine

 

7 210

1 775

(Aumento)/diminuzione altre passività a lungo termine

 

(48)

237

(Aumento)/diminuzione accantonamenti a breve termine

 

(135)

(21)

(Aumento)/diminuzione passività finanziarie a breve termine

 

(79)

(16)

(Aumento)/diminuzione conti passivi

 

4 207

(5 703)

Eccedenza di bilancio 2008 considerata come entrata non monetaria nel 2009

 

(1 796)

(1 529)

Altri movimenti non monetari

 

37

37

Aumento/(diminuzione) passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

 

(314)

4 076

Attività di investimento

4.3

 

 

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

 

(463)

(689)

(Aumento)/diminuzione investimenti a lungo termine

 

(284)

(108)

(Aumento)/diminuzione investimenti a breve termine

 

(239)

(133)

FLUSSI DI CASSA NETTI

 

(352)

4 968

Aumento netto tesoreria ed equivalenti di tesoreria

 

(352)

4 968

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria all’inizio dell’esercizio

2.11

23 724

18 756

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria alla fine dell’esercizio

2.11

23 372

23 724

D.   PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

milioni di euro

 

Riserve (A)

Importi da richiedere agli Stati membri (B)

Attivo netto =(A)+(B)

Riserva intestata al valore equo

Altre riserve

Avanzo/(Disavanzo) accumulato

Risultato economico dell’esercizio

SALDO AL 31 DICEMBRE 2007

7

2 799

(68 888)

7 462

(58 620)

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

 

158

(158)

 

0

Movimenti valore equo

34

 

 

 

34

Altro

 

113

(108)

 

5

Imputazione del risultato economico 2007

 

4

7 458

(7 462)

0

Risultato del bilancio 2007 accreditato agli Stati membri

 

 

(1 529)

 

(1 529)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

 

12 686

12 686

SALDO AL 31 DICEMBRE 2008

41

3 074

(63 225)

12 686

(47 424)

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

 

196

(196)

 

0

Movimenti valore equo

28

 

 

 

28

Altro

 

(1)

10

 

9

Imputazione del risultato economico 2008

 

(15)

12 701

(12 686)

0

Risultato del bilancio 2008 accreditato agli Stati membri

 

 

(1 796)

 

(1 796)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

 

4 457

4 457

SALDO AL 31 DICEMBRE 2009

69

3 254

(52 506)

4 457

(44 726)

E.   NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI

1.   PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

1.1   BASE GIURIDICA E NORME CONTABILI

I conti consolidati dell’Unione europea raggruppano i conti dell’Unione europea, della Comunità europea dell’energia atomica e della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione). Tali conti sono tenuti conformemente alle disposizioni del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, (GU L 248 del 16.9.2002), che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea, e del regolamento (UE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d’esecuzione del suddetto regolamento finanziario.

A norma dell’articolo 133 del regolamento finanziario, l’Unione europea ha preparato i suoi rendiconti finanziari consolidati per l’esercizio 2009 sulla base di norme contabili per competenza che derivano dai Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards - IPSAS) o dai Principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards - IFRS). Tali norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, devono essere applicate da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi europei che rientrano attualmente nel perimetro di consolidamento, al fine di creare un corpus di norme uniformi per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti e armonizzare il processo di stesura del bilancio e di consolidamento. I conti sono tenuti in euro per anno civile.

1.2   PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo del bilancio è fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, le prestazioni e i flussi di cassa di un’entità che possono essere utili a un ampio numero di utilizzatori. Per un’entità pubblica come l’Unione europea gli obiettivi sono, nella fattispecie, fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare l’affidabilità dell’entità in relazione alle risorse ad essa affidate. Tali sono gli intendimenti che hanno guidato la stesura del presente documento. L’articolo 124 del regolamento finanziario prevede i principi contabili da applicare per redigere il bilancio, ossia:

la continuità delle attività,

la prudenza,

la coerenza dei metodi contabili,

la comparabilità delle informazioni,

l’importanza relativa,

la non compensazione,

la preminenza della realtà sull’apparenza,

la contabilità per competenza.

Per la preparazione dei rendiconti finanziari consolidati in conformità alle norme e ai principi suddetti, l'amministrazione deve effettuare stime riguardanti gli importi dichiarati di alcune voci dello stato patrimoniale consolidato e del conto del risultato economico consolidato, nonché le relative informazioni sulle attività e passività potenziali.

1.3   CONSOLIDAMENTO

Impatto del trattato di Lisbona

A seguito dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona il 1o dicembre 2009, i conti annuali sono ora denominati «Conti annuali dell’Unione europea». Tale cambiamento non ha avuto alcun impatto sul perimetro di consolidamento. Le agenzie istituite nell’ambito dell'ex secondo pilastro dell’UE non soddisfano i criteri di consolidamento, e lo stesso vale per la Banca centrale europea (BCE), anche se viene considerata un’istituzione europea nel trattato di Lisbona. Tutte queste entità, come negli anni precedenti, rimangono pertanto al di fuori del perimetro di consolidamento.

Per quanto riguarda le agenzie dell'ex terzo pilastro dell’Unione europea, due di esse, che beneficiano di una sovvenzione a titolo del bilancio generale dell’Unione europea, rientrano nel perimetro di consolidamento come negli anni precedenti (cfr. anche nota 10). La terza agenzia di questo pilastro, Europol, diventerà un organismo dell’UE a partire dal 2010.

Perimetro di consolidamento

I rendiconti finanziari consolidati dell’UE comprendono tutte le entità controllate (istituzioni e agenzie), le collegate e le imprese comuni più importanti, ovvero 40 entità controllate, 3 collegate e 4 imprese comuni. Per l’elenco completo delle entità consolidate si rimanda alla nota 10. Rispetto al 2008, il perimetro di consolidamento include altre due agenzie esecutive, due collegate e un’impresa comune, mentre un’agenzia è stata posta in liquidazione il 31 dicembre 2008. L’impatto delle aggiunte sui rendiconti finanziari consolidati non è significativo.

Entità controllate

La decisione di includere un’entità nel perimetro di consolidamento si basa sul concetto di controllo. Le entità controllate sono entità in relazione alle quali l’Unione europea ha, direttamente o indirettamente, il potere di gestire le politiche operative e finanziarie in maniera tale da poter trarre vantaggio dalle loro attività. Tale potere deve essere esercitabile attualmente. Le entità controllate sono consolidate secondo il metodo dell’integrazione globale. Il consolidamento inizia a decorrere dalla data del primo controllo e termina alla conclusione ditale controllo.

Gli indicatori di controllo più comuni all’interno dell’Unione europea sono: la creazione mediante i trattati istitutivi o il diritto derivato, il finanziamento dal bilancio generale, l’esistenza di diritti di voto negli organi esecutivi, l’audit da parte della Corte dei conti europea e il discarico da parte del Parlamento europeo. È evidente che è necessaria una valutazione a livello di entità per decidere se uno o tutti i criteri elencati in precedenza sono sufficienti per far scattare il controllo.

Secondo questa impostazione, le istituzioni (ad eccezione della BCE) e le agenzie dell’UE (escludendo le agenzie dell'ex secondo pilastro ed Europol) sono sotto il controllo esclusivo dell’UE e rientrano pertanto nel perimetro di consolidamento. Anche la Comunità europea del carbone e dell’acciaio in liquidazione (CECA) è considerata come un’entità controllata.

Tutte le operazioni e i saldi tra le entità controllate dell’Unione europea sono eliminati, mentre le perdite e gli utili non realizzati sulle operazioni tra le varie entità non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali l’Unione europea esercita, direttamente o indirettamente, un’influenza significativa, ma non il controllo, riguardo alle decisioni nell’ambito delle politiche operative e finanziarie. S'intende perinfluenza significativa che la Commissione europea detiene direttamente o indirettamente il 20 % o più dei diritti di voto.

Le partecipazioni nelle collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale (altresì detto metodo del patrimonio netto) e sono inizialmente rilevate al prezzo di costo. La quota dell’Unione europea dei risultati delle sue collegate è rilevata nel conto del risultato economico dell’UE e la sua quota dei movimenti nelle riserve è rilevata nelle riserve dell’UE. Il costo iniziale più tutti i movimenti (ulteriori contributi, quota dei risultati e movimenti nelle riserve, riduzioni di valore e dividendi) danno il valore contabile della collegata nei conti dell’UE alla data di riferimento del bilancio. I dividendi ricevuti da una collegata riducono il valore contabile dell’attività. Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra l’Unione europea e le sue collegate non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

I principi contabili applicati dalle collegate possono differire da quelli adottati dall’Unione europea per operazioni ed eventi simili in circostanze analoghe. Laddove l’Unione europea detiene una percentuale pari o superiore al 20 % di un fondo di capitale di rischio, l’UE non mira ad esercitare un’influenza significativa. Tali fondi sono pertanto trattati come strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita e il metodo dell’equivalenza patrimoniale non viene applicato.

Imprese comuni

L’impresa comune costituisce un accordo contrattuale in base al quale l’Unione europea e una o più parti (i «partecipanti all’impresa comune») si impegnano in un’attività economica soggetta a controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione del controllo, diretto o indiretto, su un’attività stabilita per contratto che rappresenta una potenzialità di servizio.

Le partecipazioni nelle imprese comuni sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale (altresì detto metodo del patrimonio netto) e sono inizialmente rilevate al prezzo di costo. La partecipazione dell’Unione europea nei risultati delle sue entità soggette a controllo congiunto è rilevato nel conto del risultato economico dell’UE e la sua partecipazione nei movimenti nelle riserve è rilevato nelle riserve dell’UE. Il costo iniziale più tutti i movimenti (ulteriori contributi, quota dei risultati e movimenti nelle riserve, riduzioni di valore e dividendi) danno il valore contabile dell’impresa comune nei conti dell’UE alla data di riferimento del bilancio.

Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra l’Unione europea e le entità soggette al suo controllo congiunto non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati. I principi contabili applicati dalle imprese comuni possono differire da quelli adottati dall’Unione europea per operazioni ed eventi simili in circostanze analoghe.

Entità non consolidate i cui fondi sono gestiti dalla Commissione

I fondi del regime di assicurazione malattia per il personale dell’Unione europea, il Fondo europeo di sviluppo e il Fondo di garanzia dei partecipanti sono gestiti dalla Commissione per conto di tali fondi; tuttavia, dato che non sono controllate dall’Unione europea, tali entità non sono pertanto consolidate nel suo bilancio – cfr. nota 11 per maggiori dettagli sugli importi interessati.

1.4   BASE DELLA PREPARAZIONE

1.4.1    Valuta e base per la conversione

Valuta funzionale e valuta di conto

Il bilancio è presentato in milioni di euro, la valuta funzionale e di conto dell’Unione europea.

Operazioni e saldi

Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite in euro con riferimento ai tassi di cambio in vigore alla data della transazione. Le perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla conversione ai tassi di cambio di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono rilevati nel conto del risultato economico.

I metodi di conversione applicati alle voci seguenti sono diversi:

per immobili, impianti e macchinari e per le attività immateriali, la conversione in euro avviene al tasso vigente alla data del loro acquisto;

per i prefinanziamenti versati nel quadro del Fondo europeo agricolo di garanzia, la conversione avviene ai tassi di cambio del 10 del mese che segue quello durante il quale sono concessi.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio vigenti al 31 dicembre:

Tassi di cambio EURO

Valuta

31.12.2009

31.12.2008

BGN

1,9558

1,9558

CZK

26,4730

26,8750

DKK

7,4418

7,4506

EEK

15,6466

15,6466

GBP

0,8881

0,9525

HUF

270,4200

266,7000

LVL

0,7093

0,7083

LTL

3,4528

3,4528

PLN

4,1045

4,1535

RON

4,2363

4,0225

SEK

10,2520

10,8700

CHF

1,4836

1,4850

JPY

133,1600

126,1400

USD

1,4406

1,3917

Le variazioni del valore equo delle attività finanziarie monetarie espresse in valuta estera e classificate come disponibili per la vendita che si riferiscono ad una differenza di conversione sono rilevate nel conto del risultato economico. Le differenze di conversione sulle attività e passività finanziarie non monetarie detenute al valore equo rilevato a conto economico sono rilevate nel conto del risultato economico. Le differenze di conversione relative alle attività finanziarie non monetarie classificate come disponibili per la vendita sono incluse nella riserva del valore equo.

1.4.2    Utilizzazione delle stime

Conformemente ai principi IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), il bilancio include necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dal management sulla base delle informazioni più affidabili disponibili. Alcune delle stime più importanti riguardano anche, ma non esclusivamente, gli importi relativi a passività derivanti dai benefici per i dipendenti, gli accantonamenti, il rischio finanziario relativo alle rimanenze e ai crediti, i ratei passivi e attivi, le attività e passività potenziali e il grado di riduzione di valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari. I risultati effettivi possono differire dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui se ne viene a conoscenza.

1.5   STATO PATRIMONIALE

1.5.1    Attività immateriali

Le licenze di software informatico acquistate sono iscritte al costo storico, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Tali attività sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti in funzione della loro vita utile stimata, pari a 4 anni. I costi relativi alle attività immateriali prodotte internamente sono rilevati nel conto del risultato economico al momento in cui sono sostenuti. I costi relativi alla manutenzione e allo sviluppo dei programmi informatici sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti, così come i costi di sviluppo e per la ricerca scientifica.

1.5.2    Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti l’ammortamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo storico comprende le spese direttamente riconducibili all’acquisizione o alla costruzione dei beni.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile del bene o contabilizzati, se del caso, come attività separata solo qualora sia probabile che i vantaggi economici o i possibili servizi futuri connessi al bene andranno all’Unione europea e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel conto del risultato economico dell’esercizio durante il quale sono stati sostenuti. Poiché l’Unione europea non concede prestiti per finanziare l’acquisto di immobili, impianti e macchinari, non vi sono costi legati all’assunzione di prestiti relativi a tali acquisti.

I terreni e le opere d’arte non sono ammortizzati in quanto ritenuti avere una vita utile indefinita. Le attività in costruzione non sono ammortizzate in quanto tali attività non sono ancora disponibili per l’uso. L’ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell’ammortamento lineare per imputare i relativi costi al loro valore residuo in base alla vita utile stimata, nella fattispecie:

Tassi di ammortamento

Tipo di attività

Tasso di ammortamento lineare

Immobili

4 %

Impianti, macchinari e attrezzature

da 10 % a 25 %

Mobilio

da 10 % a 25 %

Altri impianti ed accessori

da 10 % a 33 %

Mezzi di trasporto

25 %

Materiale informatico

25 %

Altre attività materiali

da 10 % a 33 %

Le perdite e gli utili relativi alle cessioni sono determinati raffrontando le entrate, al netto delle spese di vendita, con il valore contabile dell’attività ceduta. Anch’essi sono inclusi nel conto del risultato economico.

Contratti di locazione

I contratti di locazione di attività materiali, nei quali l’Unione europea ha sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti la proprietà, sono classificati come leasing finanziario. I leasing finanziari sono capitalizzati alla data d’inizio del leasing, al minore fra il valore equo dell’attività locata e il valore attuale dei canoni minimi di leasing. Ogni canone di leasing è suddiviso tra gli oneri finanziari e quelli inerenti all’ammortamento della passività in maniera da ottenere un tasso costante sulla passività residua. Le obbligazioni di locazione, al netto degli oneri finanziari, sono incluse nella voce «altri debiti» (a breve e a lungo termine). La parte di interessi del costo finanziario è imputata al conto del risultato economico in riferimento al periodo di locazione, in modo da ottenere un tasso di interesse periodico costante sulla passività residua per ciascun periodo. Le attività detenute mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell’attività e la durata del leasing.

I contratti di locazione nei quali al locatore spetta una parte significativa dei rischi e dei vantaggi inerenti la proprietà sono classificati come leasing operativo. I pagamenti effettuati nel quadro di leasing operativi sono imputati al conto del risultato economico su base lineare per il periodo del leasing.

1.5.3    Riduzione del valore di attività non finanziarie

Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento e sono verificate annualmente per riduzione di valore. Le attività soggette ad ammortamento sono verificate per riduzione di valore ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È contabilizzata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il relativo importo recuperabile. L’importo recuperabile è il più elevato tra il valore equo dell’attività, detratti i costi di vendita, e il valore d’uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, degli impianti e dei macchinari e il loro periodo di vita utile è rivisto e, se necessario, rettificato almeno una volta all’anno. Qualora il valore contabile dell’attività sia superiore all’importo recuperabile stimato, tale valore è immediatamente ridotto all’importo recuperabile. Se i motivi delle riduzioni di valore rilevate in anni precedenti non sono più validi, le perdite per riduzione di valore vengono rettificate di conseguenza.

1.5.4    Investimenti

Partecipazioni in collegate e in imprese comuni

Le partecipazioni in collegate e in imprese comuni sono contabilizzate con il metodo dell’equivalenza patrimoniale. I costi patrimoniali vengono rettificati, se vi sono indicazioni di una riduzione di valore, per tenere conto delle quote di aumenti o riduzioni dell’attivo netto delle collegate e delle imprese comuni riconducibili all’Unione europea dopo la rilevazione iniziale e si svalutano, se necessario, all’importo recuperabile più basso. L’importo recuperabile si determina come descritto al punto 1.5.3. Se successivamente il motivo della riduzione di valore non è più valido, la perdita per riduzione di valore viene rettificata al valore contabile che sarebbe stato determinato qualora non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio

Classificazione e valutazione

Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono classificati come attività disponibili per la vendita (cfr. 1.5.5) e di conseguenza sono riportati al valore equo con utili e perdite derivanti dalle variazioni del valore equo (comprese le differenze di conversione) rilevate nella riserva del valore equo.

Considerazioni sul valore equo

Giacché non hanno una quotazione di mercato in un mercato attivo, gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono valutati voce per voce al minore tra il costo e la quota proporzionale del valore dell’attivo netto (NAV-net asset value) indicato dal gestore del fondo alla data di chiusura del bilancio, escludendo così qualsiasi eventuale plusvalenza latente esistente nel portafoglio di investimento sottostante. Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio ancora in fase iniziale sono valutati in base agli stessi principi, fatta eccezione per le perdite latenti dovute unicamente a spese amministrative nei casi in cui dette perdite latenti non sono prese in considerazione.

Gli utili latenti derivanti dalla valutazione al valore equo sono rilevati nelle riserve e le perdite latenti sono valutate ai fini di una riduzione di valore in modo da determinare se rilevarle nel conto del risultato economico come perdite per riduzione di valore oppure come variazioni della riserva del valore equo. Il valore equo della quota proporzionale del NAV è determinato applicando la percentuale di partecipazione dell’Unione europea in un fondo al NAV risultante dalla relazione più recente pubblicata da tale fondo, o, per quanto possibile, sulla base del valore esatto della partecipazione alla stessa data, quale indicata dal gestore del fondo.

1.5.5    Attività finanziarie

Classificazione

L’Unione europea classifica le proprie attività finanziarie nelle seguenti categorie: attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato a conto economico; prestiti e crediti; investimenti detenuti fino a scadenza; attività finanziarie disponibili per la vendita. La classificazione degli strumenti finanziari è stabilita in sede di rilevazione iniziale e sottoposta ad ulteriore valutazione in sede di chiusura di ciascun bilancio.

i)   Attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico

Un’attività finanziaria è classificata in questa categoria se acquisita principalmente a scopo di vendita a breve termine ovvero se così è stata designata dall’Unione europea. Anche gli strumenti derivati sono classificati in questa categoria. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

ii)   Prestiti e crediti

I prestiti e i crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotati in un mercato attivo. Si creano quando l’UE fornisce fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l’intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione. Sono registrati fra le attività non correnti, salvo quando la scadenza rientra nei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio.

iii)   Investimenti detenuti fino a scadenza

Gli investimenti detenuti fino a scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenze fisse che l’Unione europea può e intende detenere fino alla scadenza. Nel corso dell' esercizio finanziario considerato, l’Unione europea non ha detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

iv)   Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono strumenti non derivati che rientrano in questa categoria o non sono classificati in nessuna delle altre categorie. Sono classificate come attività correnti o non correnti a seconda del periodo di tempo in cui l’Unione europea intende cederle. Anche gli investimenti in entità non consolidate e altri investimenti azionari (ad esempio le operazioni su capitali di rischio) non contabilizzati con il metodo dell’equivalenza patrimoniale sono classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato a conto economico, detenute fino alla scadenza e disponibili per la vendita sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale l’Unione europea si impegna ad acquistare o a vendere l’attività. I prestiti sono rilevati quando il contante viene erogato ai mutuatari. Gli strumenti finanziari sono rilevati inizialmente in base al valore equo, maggiorato dei costi delle operazioni per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al valore equo rilevato a conto economico. Le attività finanziarie contabilizzate al valore equo rilevato a conto economico sono inizialmente rilevate al valore equo, mentre i costi delle operazioni sono rilevati a conto economico.

Il valore equo di un’attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell’operazione (ovvero il valore equo del corrispettivo percepito). Tuttavia, quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o ad un tasso inferiore a quello di mercato, il suo valore equo può essere stimato pari al valore attuale di tutte le entrate future, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analogo rating di credito.

Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, ovvero operazioni «back-to-back», le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono significative e il «costo opportunità» non è applicabile dato che all’UE non è consentito investire denaro nei mercati di capitale. Per questi motivi, tali prestiti sono valutati al loro importo nominale. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi di cassa che ne derivano sono scaduti o sono stati ceduti e quando l’Unione europea ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti la proprietà.

Valutazione successiva

Le attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo della categoria «strumenti finanziari valutati al valore equo rilevato a conto economico» sono inclusi nel conto del risultato economico nel periodo in cui insorgono.

I prestiti e i crediti e gli investimenti detenuti fino a scadenza sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il metodo dell’interesse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, viene applicato il medesimo tasso di interesse ai prestiti assunti e ai prestiti concessi dato che i prestiti concessi hanno le caratteristiche di operazioni «back-to-back» e le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono significative. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo delle attività disponibili per la vendita sono rilevati nella riserva del valore equo. Quando le attività classificate come disponibili per la vendita sono vendute o subiscono una riduzione di valore, gli adeguamenti cumulativi del valore equo rilevati in precedenza nella riserva del valore equo sono rilevati nel conto del risultato economico. L’interesse sulle attività finanziarie disponibili per la vendita calcolato secondo il criterio dell’interesse effettivo è rilevato nel conto del risultato economico. I dividendi relativi agli strumenti rappresentativi di capitale disponibili per la vendita sono rilevati una volta accertato il diritto dell’Unione di ricevere il pagamento.

Il valore equo degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sul prezzo di offerta corrente. Qualora il mercato per un’attività finanziaria non sia attivo (come nel caso di titoli non quotati in borsa), l’Unione europea stabilisce un valore equo ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l’utilizzo di operazioni svolte alle normali condizioni del mercato, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l’analisi dei flussi di cassa attualizzati, i modelli per la misurazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra gli operatori di mercato.

Qualora il valore equo degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale che non hanno prezzi di mercato quotati in un mercato attivo non sia misurabile in maniera affidabile, tali investimenti sono valutati al costo detraendo le riduzioni di valore.

Riduzione di valore delle attività finanziarie

Alla data di chiusura di ciascun bilancio, l’Unione europea valuta il sussistere di elementi concreti a riprova della riduzione di valore di un’attività finanziaria. Un’attività finanziaria subisce una riduzione di valore e insorgono perdite per riduzione di valore solo qualora si riscontrino elementi concreti che indicano una riduzione del valore a seguito di uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale dell’attività e tale evento (o eventi) di perdita produca effetti sui flussi di cassa futuri stimati per l’attività finanziaria in questione che u possibile stimare in modo affidabile.

i)   Attività contabilizzate al costo ammortizzato

Quando esistono elementi concreti che attestano il verificarsi di una perdita per riduzione di valore di prestiti o crediti ovvero di investimenti detenuti fino a scadenza contabilizzati al costo ammortizzato, l’importo di detta perdita è calcolato come la differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati (a eccezione delle future perdite di credito non sostenute) calcolato in base al tasso d’interesse effettivo originario dell’attività finanziaria. Il valore contabile dell’attività è ridotto e l’importo della perdita è rilevato nel conto del risultato economico. Laddove un prestito o un investimento detenuto fino a scadenza ha un tasso d'interesse variabile, il tasso di sconto per la quantificazione delle perdite per riduzione di valore corrisponde al tasso d’interesse effettivo corrente stabilito in base al contratto. Il computo del valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati di un’attività finanziaria garantita è determinato sulla base dei flussi di cassa che potrebbero derivare dal pignoramento, meno i costi per l’ottenimento e la vendita della garanzia a prescindere dalla probabilità o meno che il pignoramento abbia luogo. Se in un periodo successivo l’importo della perdita per riduzione di valore diminuisce e tale diminuzione può essere oggettivamente ricondotta a un evento verificatosi dopo la contabilizzazione della riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è rettificata nel conto del risultato economico.

ii)   Attività contabilizzate al valore equo

Nel caso di investimenti azionari classificati come disponibili per la vendita, per la determinazione della perdita di valore dei titoli si prende in considerazione una riduzione permanente (prolungata) o significativa del valore equo del titolo al di sotto del suo costo. Laddove esistano elementi certi in relazione alle attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulativa – calcolata come differenza tra costo di acquisizione e valore equo attuale detratte eventuali perdite per riduzione di valore dell’attività finanziaria in questione in precedenza rilevate nel conto del risultato economico – viene eliminata dalle riserve e contabilizzata nel conto del risultato economico. Le perdite per riduzione di valore rilevate nel conto del risultato economico su strumenti rappresentativi di capitale non sono rettificate nel conto del risultato economico. Se, in un periodo successivo, il valore equo di un titolo di debito classificato come disponibile per la vendita aumenta, e tale incremento può essere oggettivamente ricondotto a un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita per riduzione di valore, la perdita è rettificata nel conto del risultato economico.

1.5.6    Rimanenze

Le rimanenze sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo first-in, first-out (FIFO). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi direttamente imputabili e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo corrisponde al prezzo di vendita stimato nel normale corso delle attività commerciali detratti i costi di completamento e quelli di vendita. Quando le rimanenze sono destinate alla distribuzione gratuita o ad un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che l’Unione europea dovrebbe sostenere per acquistare l’attività alla data di riferimento del bilancio.

1.5.7    Prefinanziamenti

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico accordo di prefinanziamento. Il fondo cassa o anticipo viene restituito o utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell’accordo. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l’obbligo di restituire l’anticipo di prefinanziamento all’Unione europea. L’ammontare del prefinanziamento viene ridotto (in tutto o in parte) in funzione dell'accettazione dei costi ammissibili e degli eventuali rimborsi e tale importo è rilevato come spesa.

Alla fine dell’esercizio finanziario, gli importi dei prefinanziamenti in essere sono valutati sulla base degli importi iniziali versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili rilevati, gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell’esercizio e le riduzioni di valore.

L’interesse relativo ai prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle disposizioni del relativo accordo. Al termine dell’esercizio contabile viene fatta una stima dei ratei di interessi attivi, sulla scorta delle informazioni più attendibili, che successivamente viene inclusa nel bilancio.

1.5.8    Crediti

I crediti sono contabilizzati all’importo iniziale meno la svalutazione per riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei crediti laddove sussistono elementi obiettivi che indicano che l’Unione europea non sarà in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze previste originariamente per detti crediti. L’importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile del credito e l’importo recuperabile, vale a dire il valore attuale dei futuri flussi di cassa previsti, calcolato sulla base del tasso di interesse di mercato applicato a mutuatari simili. L’importo della svalutazione è rilevato nel conto del risultato economico. È altresì rilevata una svalutazione generale per gli ordini di recupero pendenti non ancora soggetti a una svalutazione specifica. Si rimanda alla seguente nota 1.5.14 per il trattamento dei ratei attivi a fine esercizio.

1.5.9    Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono strumenti finanziari e sono definiti come attività correnti. Essi comprendono il contante, i depositi bancari a vista, altri investimenti altamente liquidi a breve termine con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi e gli scoperti bancari.

1.5.10    Prestazioni per i dipendenti

Obblighi pensionistici

L’Unione europea gestisce un regime pensionistico a prestazioni definite. Mentre i membri del personale contribuiscono, tramite detrazioni dalle loro retribuzioni, a coprire un terzo del costo previsto di tali prestazioni, la passività a titolo del regime pensionistico non è finanziata. La passività rilevata a bilancio in relazione al regime pensionistico a prestazioni definite è pari al valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite alla data di riferimento del bilancio. L’obbligazione a prestazioni definite è calcolata da attuari secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni di Stato espresse nella valuta in cui saranno pagate le prestazioni e con termini di scadenza prossimi ai termini delle relative passività pensionistiche.

Gli utili e le perdite attuariali derivanti da rettifiche e variazioni apportate alle stime attuariali sono immediatamente rilevati nel conto del risultato economico. I costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate sono immediatamente rilevati a conto del risultato economico, a meno che le variazioni apportate al regime pensionistico siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo (periodo di maturazione). In tal caso, detti costi previdenziali sono ammortizzati con il metodo delle quote costanti lungo il periodo di maturazione.

Prestazioni di malattia successive alla fine del rapporto di lavoro

L’Unione europea fornisce al proprio personale prestazioni di malattia consistenti nel rimborso delle spese mediche. Per la gestione quotidiana è stato creato un fondo distinto («RCAM»). I membri del personale in attività o in pensione, i vedovi ed i loro aventi diritto beneficiano di questo regime. Le prestazioni concesse ai «non attivi» (pensionati, orfani, ecc.) sono classificate come «Prestazioni successive alla fine del rapporto di lavoro». Data la natura di tali prestazioni, è necessario un calcolo attuariale. La passività a bilancio è determinata sulle stesse basi dell’obbligazione pensionistica (cfr. sopra).

1.5.11    Fondi di accantonamento

Gli accantonamenti sono rilevati quando l’Unione europea ha un’obbligazione attuale, giuridica o implicita, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L’ammontare dell’accantonamento costituisce la migliore stima delle spese previste per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Quando l’accantonamento include un ampio numero di voci, l’obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

1.5.12    Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono classificate come passività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico o come passività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato (assunzioni di prestito). I prestiti sono costituiti da prestiti concessi da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati. I prestiti sono inizialmente rilevati al valore equo, ovvero le entrate della loro emissione (valore equo del corrispettivo percepito), al netto dei costi di operazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo; le differenze tra le entrate, al netto dei costi di operazione, e il valore di rimborso sono rilevate nel conto del risultato economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell’interesse effettivo.

Essi sono classificati come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato ai prestiti assunti ed ai prestiti erogati, per ragioni di rilevanza relativa. I costi di transazione sostenuti dall’Unione europea e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Le passività finanziarie classificate al valore equo rilevato a conto economico includono i derivati quando il loro valore equo è negativo. Ad esse si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico, cfr. nota 1.5.5.

1.5.13    Debiti

Una parte considerevole dei debiti dell’UE non è relativa all’acquisto di beni o servizi bensì a richieste di rimborso spese presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti dell’UE e non evase. Tali richieste sono registrate come debiti per l’importo richiesto al ricevimento della dichiarazione di spesa e, in seguito a verifica, alla sua accettazione in quanto ammissibile da parte dei funzionari competenti. In questa fase, sono valutate all’importo accettato e dichiarato ammissibile.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell’accettazione delle forniture o dei servizi da parte dell’Unione europea.

1.5.14    Ratei e risconti attivi e passivi

In base alle norme contabili dell’Unione europea, le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio, i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate emesse dalla Commissione miranti a garantire che il bilancio fornisca un quadro fedele.

Anche le entrate sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla chiusura dell’esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dall’UE ovvero esista un accordo contrattuale (per esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato in bilancio un rateo attivo.

Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, l’entrata è oggetto di un risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

1.6   CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

1.6.1    Entrate

Entrate non derivanti da transazioni commerciali

Questa voce comprende la maggior parte delle entrate dell’UE e include principalmente le imposte dirette e indirette e gli importi relativi alle risorse proprie. Oltre alle imposte, l’Unione europea può altresì ricevere pagamenti da altre fonti, quali dazi, ammende e donazioni.

Risorse basate sull’RNL e risorse IVA

Le entrate sono rilevate per il periodo per il quale l’Unione europea invia una richiesta di fondi agli Stati membri domandando il loro contributo. Essi sono quantificati in base al rispettivo «importo richiesto». Poiché le risorse IVA e RNL sono basate su stime dei dati relativi all’esercizio contabile in oggetto, esse sono soggette a revisione per tener conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L’effetto di una variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l’avanzo o il disavanzo netto relativo al periodo in cui detta variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I crediti e le relative entrate sono rilevati al momento dell’invio da parte degli Stati membri delle relative relazioni mensili A (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati). Alla data di riferimento del bilancio, le entrate riscosse dagli Stati membri relativamente al periodo in questione ma non ancora versate all’Unione europea sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali B, trasmessi dagli Stati membri (comprendenti i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore), sono rilevati come entrate dopo aver detratto i costi di riscossione (25 %). Inoltre, nel conto del risultato economico è rilevata una riduzione di valore pari all’importo del mancato recupero stimato.

Ammende

Le entrate derivanti dalle ammende sono rilevate quando l’Unione europea adotta la decisione di comminare un’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In caso di dubbi riguardo alla solvibilità di un’impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto. Dopo la decisione di comminare un’ammenda, il debitore dispone di un termine di due mesi dalla notifica per:

accettare la decisione e quindi pagare l’importo dell’ammenda nei termini prescritti; l’importo è incassato dall’UE in via definitiva, oppure

non accettare la decisione e presentare un ricorso dinanzi alla giurisdizione dell’UE.

Tuttavia, anche se si presenta ricorso, l’importo in capitale dell’ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti poiché il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 278 del trattato UE) oppure, a talune condizioni e previo consenso del contabile della Commissione, il debitore può presentare una garanzia bancaria per l’importo.

Se l’impresa presenta un ricorso contro la decisione e ha già provveduto a pagare in via provvisoria l’ammenda, l’importo dell’ammenda è registrato come passività potenziale. Tuttavia, dato che il ricorso nei confronti di una decisione dell’UE da parte del destinatario dell’ammenda non ha effetto sospensivo, la liquidità ricevuta viene utilizzata per estinguere il credito. Quando è fornita una garanzia in sostituzione del pagamento, l’ammenda resta contabilizzata come credito. Qualora appaia probabile che il Tribunale emetta una sentenza sfavorevole nei confronti dell’UE, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, l’importo del credito viene svalutato nella misura necessaria. Gli interessi accumulati, percepiti dall’Unione europea sui conti bancari in cui confluiscono i pagamenti, vengono contabilizzati come entrate, e le passività potenziali subiscono un incremento proporzionale.

Entrate derivanti da transazioni commerciali

Le entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi vengono rilevate quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti la proprietà dei beni sono trasferiti all’acquirente. Il rilevamento delle entrate relative ad un’operazione riguardante la fornitura di servizi avviene in funzione dello stadio di realizzazione dell’operazione alla data di riferimento del bilancio.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto del risultato economico in base al metodo del tasso d’interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria e di distribuire gli interessi attivi e passivi nel periodo pertinente. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, l’Unione europea stima i flussi di cassa prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia le future perdite di credito. Il computo comprende tutte le ammende e i punti versati o riscossi tra le parti contraenti, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, così come i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Laddove un’attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, è stata svalutata in seguito a una perdita per riduzione di valore, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi di cassa futuri al fine di quantificare la perdita per riduzione di valore.

Entrate da dividendi

Le entrate da dividendi sono rilevate quando è stabilito il diritto di ricevere il pagamento.

1.6.2    Spese

Le spese relative all’acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dall’Unione europea. Esse sono valutate al costo originario della fattura. Le spese non relative a scambi commerciali sono specifiche all’Unione europea e rappresentano la percentuale maggiore delle sue spese. Si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti; trasferimenti nel quadro di contratti; sovvenzioni, contributi e donazioni.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento si sono verificati, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario, statuto del personale, o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio, le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

1.7   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

1.7.1    Attività potenziali

Un’attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’Unione europea non esercita un controllo completo. Un’attività potenziale è oggetto di informativa quando è probabile l’afflusso di vantaggi economici o possibili servizi.

1.7.2    Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti, su cui l’Unione europea non esercita un controllo completo; può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale originata da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessaria un’uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ NON CORRENTI

2.1   ATTIVITÀ IMMATERIALI

milioni di euro

 

Importo

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2008

134

Acquisizioni

39

Cessioni

(3)

Trasferimenti fra categorie di attivi

0

Altre modifiche

1

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2009

171

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2008

78

Spese di ammortamento per l’esercizio

22

Cessioni

(1)

Trasferimenti fra categorie di attivi

0

Altre modifiche

0

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2009

99

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2009

72

Valore contabile netto al 31 dicembre 2008

56

Gli importi si riferiscono essenzialmente a software informatici.

2.2   IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

In alcuni paesi è impossibile distinguere il valore del terreno dal valore dell’immobile in quanto entrambi sono stati acquistati in blocco. Il valore del terreno, che non è soggetto ad ammortamento, non verrà valutato separatamente a meno che ciò non si renda necessario, ad esempio per spese successive quali la costruzione di un nuovo immobile o una cessione parziale.

Le attività legate al sistema EGNOS (European Geostationary Navigation Overlay Service — Servizio complementare geostazionario europeo di navigazione) sono incluse nella voce «impianti e macchinari» al 31 dicembre 2009 a seguito del loro trasferimento alla Commissione durante il 2009. Tali attività hanno un valore contabile netto a tale data di 11 milioni di euro (valore lordo di 40 milioni di euro meno l’ammortamento accumulato di 29 milioni di euro).

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

milioni di euro

 

Terreni e immobili

Impianti e macchinari

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico

Altre attività materiali

Leasing

Immobilizzazioni in corso

Totale

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2008

3 902

368

205

466

151

2 621

122

7 835

Acquisizioni

39

89

20

57

17

29

141

392

Cessioni

(1)

(15)

(20)

(56)

(6)

0

0

(98)

Trasferimenti fra categorie di attivi

31

(2)

0

0

3

0

(32)

0

Altre modifiche

1

20

10

8

17

5

0

61

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2009

3 972

460

215

475

182

2 655

231

8 190

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2008

1 616

300

149

349

92

448

 

2 954

Spese di ammortamento per l’esercizio

127

66

16

60

17

163

 

449

Reinserimenti relativi all’ammortamento

0

0

0

(2)

0

0

 

(2)

Cessioni

(1)

(13)

(14)

(52)

(5)

0

 

(85)

Trasferimenti fra categorie di attivi

0

(1)

0

0

1

0

 

0

Altre modifiche

0

3

4

4

3

1

 

15

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2009

1 742

355

155

359

108

612

 

3 331

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2009

2 230

105

60

116

74

2 043

231

4 859

Valore contabile netto al 31 dicembre 2008

2 286

68

56

117

59

2 173

122

4 881

I canoni ancora da pagare relativamente ai leasing finanziari e diritti analoghi figurano in bilancio tra i debiti a lungo e breve termine (cfr. anche note 2.15 e 2.18.1). Si ripartiscono come segue:

LEASING FINANZIARIO

milioni di euro

Denominazione

Oneri cumulativi (A)

Importi futuri da pagare

Valore totale

Spesa successiva in attività

Valore attivo

Deprezzamento

Valore contabile netto

< 1 anno

> 1 anno

> 5 anno

Passivo totale (B)

A + B

(C)

A + B + C

(E)

= A + B + C + E

Terreni e immobili

785

51

257

1 465

1 773

2 558

61

2 619

(598)

2 021

Altre attività materiali

14

8

13

1

22

36

0

36

(14)

22

Totale al 31.12.2009

799

59

270

1 466

1 795

2 594

61

2 655

(612)

2 043

Totale al 31.12.2008

738

52

250

1 520

1 822

2 560

61

2 621

(448)

2 173

2.3   INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

Note

31.12.2009

31.12.2008

Partecipazioni in collegate

2.3.1

382

278

Partecipazioni in imprese comuni

2.3.2

196

145

Fondo di garanzia

2.3.3

1 240

1 091

Attività disponibili per la vendita

2.3.4

561

564

Totale investimenti

 

2 379

2 078

Questa rubrica comprende gli investimenti realizzati allo scopo di fornire un supporto alle attività dell’Unione europea. Essa comprende anche l’attivo netto del Fondo di garanzia.

2.3.1    Partecipazioni in collegate

milioni di euro

 

FEI

ARTEMIS

Clean Sky

Totale

Totale al 31 dicembre 2008

278

0

0

278

Acquisizioni

26

10

75

111

Percentuale utili netti/(perdite)

(2)

(3)

(1)

(6)

Altri movimenti di capitale

(1)

0

0

(1)

Totale al 31 dicembre 2009

301

7

74

382

Le partecipazioni nelle collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale – per maggiori dettagli cfr. nota 1.3. I valori contabili seguenti sono imputabili all’UE sulla base della sua quota di partecipazione nelle collegate:

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Attività

420

295

Passività

(38)

(17)

Entrate

17

23

Avanzo/(Disavanzo)

(6)

10

Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è l’istituzione finanziaria dell’Unione europea specializzata nel capitale di rischio e nelle garanzie alle PMI. Al 31 dicembre 2009, la Commissione ha sottoscritto un importo totale di 861 milioni di euro (su 2 940 milioni di euro) del capitale azionario del FEI. Tale importo costituisce il 29,29 % del capitale azionario del FEI. La Commissione ha versato il 20 %, con un saldo non richiamato pari a 689 milioni di euro — cfr. anche nota 5.13.2. In base a un accordo tra la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (BEI) siglato nel 2005, la Commissione ha il diritto di vendere le proprie azioni alla BEI in qualunque momento, al prezzo corrispondente alla valutazione FEI diviso per il numero totale di azioni emesse. Il valore dell’opzione put è prossimo a zero, perché la formula impiegata per determinare il prezzo di vendita delle azioni è simile a quella usata per stabilire il capitale netto del FEI. L’importo della partecipazione dell’UE è valutato al 29,29 % dell’attivo netto del FEI, che al 31 dicembre 2009 ammontava a 301 milioni di euro (2008: 278 milioni di euro), di cui 2 milioni di euro interessano il risultato del 2009 (perdita). Nel 2009 è stato percepito un dividendo di 4 milioni di euro in relazione all’esercizio 2008.

Iniziative tecnologiche congiunte

Al fine di realizzare gli obiettivi della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione, sono stati istituiti partenariati pubblico/privato che assumono la forma di iniziative tecnologiche congiunte, attuate mediante imprese comuni ai sensi dell’articolo 171 del trattato. Le iniziate tecnologiche congiunte sono partenariati pubblico/privato istituiti a livello europeo per affrontare i settori strategici in cui la ricerca e l’innovazione sono fondamentali per la competitività europea. Le iniziative tecnologiche congiunte, che costituiscono un nuovo elemento del Settimo programma quadro per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione, sostengono le attività di ricerca multinazionali su larga scala. Esse riuniscono partner pubblici e privati per definire obiettivi comuni di grande rilevanza sociale e per unire i finanziamenti alle conoscenze al fine di realizzare tali obiettivi. Le iniziative tecnologiche congiunte rappresentano un nuovo modo di lavorare insieme al fine di conseguire gli obiettivi fissati dai leader dell’UE nella strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Nel 2009 le prime tre iniziative tecnologiche congiunte sono diventate operative: si tratta dell'impresa comuni ARTEMIS e dell'impresa comune Clean Sky descritte più avanti e dell’impresa comune IMI, classificata come impresa comune e descritta alla nota 2.3.2. Sebbene ARTEMIS e Clean Sky siano giuridicamente considerate imprese comuni, da un punto di vista contabile devono essere considerate collegate poiché la Commissione esercita un’influenza significativa su queste entità.

Impresa comune ARTEMIS

Questa entità è stata istituita per attuare un’iniziativa tecnologica congiunta con il settore privato in materia di sistemi informatici incorporati. Al 31 dicembre 2009, l’Unione europea rappresentata dalla Commissione deteneva il 100 % del capitale, ovvero 7 milioni di euro. Il contributo indicativo massimo dell’UE sarà di 420 milioni di euro.

Impresa comune Clean Sky

L’obiettivo di questa entità è accelerare lo sviluppo, la convalida e la dimostrazione di tecnologie ecologiche per il trasporto aereo nell’UE e in particolare creare un sistema di trasporto aereo radicalmente innovativo onde ridurre in modo significativo l’impatto del trasporto aereo sull'ambiente. Al 31 dicembre 2009, l’Unione europea rappresentata dalla Commissione deteneva il 99,41 % del capitale, pari a 74 milioni di euro. Il contributo indicativo massimo dell’UE a questa impresa sarà di 800 milioni di euro.

2.3.2    Partecipazioni in imprese comuni

milioni di euro

 

GJU

SESAR

ITER

IMI

Totale

Totale al 31.12.2008

0

103

42

0

145

Acquisizioni

0

28

39

81

148

Quota risultato netto

0

(51)

(46)

0

(97)

Totale al 31.12.2009

0

80

35

81

196

Le partecipazioni nelle imprese comuni sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale – per maggiori dettagli cfr. nota 1.3. I valori contabili seguenti sono imputabili all’UE sulla base della sua quota di partecipazione nelle imprese comuni:

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Attività non correnti

48

0

Attività correnti

192

154

Passività non correnti

0

0

Passività correnti

(44)

(9)

Entrate

72

37

Spese

(169)

(93)

Impresa comune Galileo (GJU) in liquidazione

L’impresa comune Galileo (GJU) è stata posta in liquidazione alla fine del 2006 e la procedura è ancora in corso. L’attivo netto della GJU in fase di liquidazione al termine dell’esercizio ammontava a 0 euro. Poiché nel 2009 tale entità era inattiva e ancora in fase di liquidazione, non si sono registrate entrate o spese. Il valore dell’investimento al 31 dicembre 2009 (e al 31 dicembre 2008) era pertanto pari a 0 euro, vale a dire un investimento di 585 milioni di euro meno la quota accumulata delle perdite, pari a 585 milioni di euro.

L’Autorità di vigilanza del GNSS europeo (GSA), un’agenzia dell’UE creata nel 2004 e consolidata nel bilancio dell’UE, ha inizialmente rilevato la responsabilità dall’impresa comune Galileo il 1o gennaio 2007. A seguito dell’entrata in vigore del regolamento (CE) n. 683/2008, la Commissione ha assunto il ruolo di direttore dei programmi europei GNSS per la GSA. Il trasferimento di tali attività e compiti dalla GSA alla Commissione ha avuto luogo il 1o gennaio 2009.

Impresa comune SESAR

L’obiettivo di questa impresa comune è assicurare la modernizzazione del sistema di gestione del traffico aereo europeo e la rapida attuazione del piano direttivo per la gestione del traffico aereo, coordinando e concentrando tutti gli sforzi di ricerca e sviluppo all’interno dell’UE. Al 31 dicembre 2009, la Commissione deteneva l’87,4 % del capitale di SESAR, pari a 80 milioni di euro (2008: 103 milioni di euro). Il contributo totale (indicativo) dell’UE previsto per SESAR (per il periodo 2007-2013) è pari a 700 milioni di euro.

Organizzazione internazionale dell’energia da fusione ITER (ITER International)

ITER International vede la partecipazione dell’UE e della Cina, dell’India, della Russia, della Corea, del Giappone e degli Stati Uniti. ITER è stata creata per gestire gli impianti ITER, incoraggiare l’utilizzo degli impianti ITER da parte di laboratori, altre istituzioni e personale impegnato nei programmi dei membri per la ricerca e lo sviluppo nel campo dell’energia da fusione, promuovere la comprensione e l’accettazione da parte dell’opinione pubblica dell’energia da fusione e intraprendere qualsiasi altra attività necessaria per il conseguimento della sua finalità.

Il contributo (Euratom) dell’UE a ITER International è versato tramite l’Agenzia «Fusion for Energy» e comprende altresì i contributi degli Stati membri e della Svizzera. Il contributo totale è giuridicamente considerato come un contributo dell’Euratom a ITER e gli Stati membri e la Svizzera non detengono partecipazioni in ITER. Dato che l’UE detiene giuridicamente la partecipazione nell’impresa comune ITER International, l’UE deve rilevare tale partecipazione nel suo bilancio consolidato.

Al 31 dicembre 2009, l’Euratom deteneva il 47 % del capital di ITER, ovvero 35 milioni di euro (2008: 42 milioni di euro). Il contributo totale (indicativo) dell’Euratom previsto per ITER (peri il periodo 2007-2041) è pari a 7 649 milioni di euro.

Iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi

L’impresa comune IMI, la terza iniziativa tecnologica congiunta diventata operativa nel 2009, sostiene la ricerca e lo sviluppo di farmaceutici precompetitivi negli Stati membri e nei paesi associati al fine di rafforzare gli investimenti per la ricerca nel settore biofarmaceutico e promuove il coinvolgimento delle piccole e medie imprese (PMI) nelle sue attività. Al 31 dicembre 2009 la partecipazione dell’Unione europea, rappresentata dalla Commissione, era pari al 99,1 %, ovvero 81 milioni di euro. Il contributo indicativo massimo dell’UE ammonterà a 1 miliardo di euro fino al 31 dicembre 2017.

2.3.3    Fondo di garanzia

Attivo netto del Fondo di garanzia

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Attività disponibili per la vendita

1 050

887

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

191

205

Totale attivo

1 241

1 092

Totale passivo

(1)

(1)

Attivo netto

1 240

1 091

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne copre i prestiti garantiti dall’UE su decisione del Consiglio, in particolare le operazioni di prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI) fuori dell’Unione europea, i prestiti d’assistenza macrofinanziaria (prestiti AMF) e i prestiti dell’Euratom fuori dell’Unione europea. Si tratta di uno strumento a lungo termine per coprire eventuali prestiti in stato di inadempienza garantiti dall’UE e pertanto può essere considerato un investimento a lungo termine, come dimostra il fatto che quasi il 76 % delle attività disponibili per la vendita hanno una scadenza compresa tra 1 e 10 anni. Il Fondo è alimentato da pagamenti a carico del bilancio generale dell’UE pari al 9 % dell’importo in capitale delle operazioni, dagli interessi dei collocamenti finanziari delle attività del Fondo e dagli importi recuperati presso i debitori insolventi allorché il Fondo è intervenuto in garanzia. Qualsiasi eccedenza annuale viene accreditata a una linea specifica dello stato delle entrate nel bilancio generale dell’UE.

L’Unione europea è tenuta a iscrivere una riserva di garanzia dei prestiti a paesi terzi. Questa riserva è destinata a far fronte alle esigenze di alimentazione del Fondo di garanzia e, se necessario, alle richieste di garanzia che eccedono l’importo disponibile del Fondo, per consentirne l’imputazione a bilancio. Questa riserva, pari a 1 472 milioni di euro, corrisponde all’importo obiettivo del 9 % dell’esposizione al 31 dicembre 2009. L’attivo netto del Fondo al 31 dicembre 2009 ammontava complessivamente a 1 240 milioni di euro. La differenza tra l’importo dell’attivo netto e l’importo della riserva corrisponde all’importo da versare nel Fondo a titolo del bilancio dell’UE, ossia 232 milioni di euro. Nel 2009 le variazioni del valore equo del portafoglio dei titoli di credito disponibili per la vendita sono state registrate nel capitale per un importo totale di 16 milioni di euro (2008: 15 milioni di euro).

2.3.4    Attività disponibili per la vendita

Figurano in questa rubrica gli investimenti e le partecipazioni aventi lo scopo di aiutare i beneficiari a sviluppare le loro attività imprenditoriali.

Attività a lungo termine disponibili per la vendita

milioni di euro

 

BERS

RCO

Sportello MET per l’avviamento

EFSE

Altri

Totale

Importi al 31.12.2008

157

204

133

67

3

564

Acquisizioni

0

11

52

26

19

108

Cessioni e dismissioni

0

(26)

(4)

0

0

(30)

Trasferimento eccedenza/(disavanzo) di rivalutazione nel capitale

0

(14)

(14)

3

0

(25)

Perdita dovuta a operazioni di cambio

0

(42)

0

0

0

(42)

Perdita per riduzione di valore

0

(1)

(13)

0

0

(14)

Importi al 31.12.2009

157

132

154

96

22

561

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS)

La Commissione ha sottoscritto il 3 % del capitale totale della BERS di 20 miliardi di euro. Alla data del bilancio, l’importo richiamato ammontava a 157 milioni di euro, che sono stati interamente versati. I versamenti ancora da effettuare sulla parte non liberata del capitale ammontano a 443 milioni di euro (cfr. anche nota 5.13.1). Poiché la BERS non è quotata in alcuna borsa valori e tenuto conto delle limitazioni contrattuali disposte dal suo statuto, che prevedono, tra l’altro, che la vendita di partecipazioni, il cui tetto massimo è stabilito al costo di acquisto, è consentita unicamente agli azionisti correnti, la percentuale di partecipazione della Commissione è valutata al costo al netto dell’eventuale riduzione di valore.

Operazioni su capitali di rischio

Nell’ambito delle operazioni su capitali di rischio vengono concessi importi a intermediari finanziari per finanziare investimenti azionari. Sono gestiti dalla Banca europea per gli investimenti e finanziati nell’ambito della politica europea di vicinato.

Altri investimenti

Gli importi più significativi riguardano il programma Crescita e occupazione, il programma MAP e il programma per la competitività e l’innovazione, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento di PMI in fase d’avviamento investendo in idonei fondi di capitali di rischio specializzati e appropriati (154 milioni di euro). Tale rubrica comprende inoltre 96 milioni di euro relativi al Fondo europeo per l’Europa sudorientale, una società d’investimenti con un capitale variabile (SICAV). L’obiettivo generale dell’EFSE è promuovere lo sviluppo economico e la prosperità nell’Europa sudorientale grazie alla fornitura durevole di finanziamenti supplementari per lo sviluppo attraverso intermediari finanziari locali. Nel 2009 è stato incluso un nuovo investimento di 19 milioni di euro relativo al Southeast Europe Energy Efficient Fund (SE4F).

2.4   PRESTITI

Sono inclusi in questa rubrica i crediti dell’Unione europea a più di un anno:

milioni di euro

 

Note

31.12.2009

31.12.2008

Prestiti concessi a carico del bilancio dell’UE e della CECA

2.4.1

169

179

Prestiti erogati su fondi provenienti da prestiti

2.4.2

10 595

3 386

Totale prestiti

 

10 764

3 565

2.4.1    Prestiti concessi a carico del bilancio dell’Unione europea e della CECA in liquidazione

milioni di euro

 

Prestiti a condizioni speciali

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2008

150

29

179

Rimborsi

(19)

(5)

(24)

Variazioni del valore contabile

12

2

14

Totale al 31.12.2009

143

26

169

Prestiti a condizioni speciali

Questa voce riguarda i prestiti a condizioni speciali accordati a tassi preferenziali nell’ambito della cooperazione con paesi terzi. Tutti gli importi hanno una scadenza superiore a 12 mesi dal termine dell’esercizio. I tassi d’interesse effettivi su questi prestiti oscillano tra il 7,73 % e il 12,36 %.

Prestiti ipotecari della CECA in liquidazione (CECA)

I prestiti ipotecari sono prestiti accordati dalla CECA sui fondi propri, conformemente agli articoli 54 e 54, paragrafo 2, del trattato CECA. Detti prestiti sono concessi a un tasso fisso dell’1 % e sono pertanto considerati come prestiti a tassi preferenziali. I tassi d’interesse effettivi su questi prestiti oscillano tra il 2,806 % e il 22,643 %. Per ragioni pratiche e di rilevanza relativa, il prezzo dell’operazione viene utilizzato come valore equo di tali prestiti all’inizio, indipendentemente da qualsiasi tasso di interesse preferenziale concesso.

2.4.2    Prestiti erogati su fondi provenienti da prestiti

milioni di euro

 

Prestiti AMF

Prestiti Euratom

BdP

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2008

663

494

2 004

338

3 499

Nuovi prestiti

25

7

7 200

0

7 232

Rimborsi

(95)

(11)

0

(88)

(194)

Differenze di cambio

0

(1)

0

16

15

Variazione del valore contabile

(6)

(5)

99

(5)

83

Totale al 31.12.2009

587

484

9 303

261

10 635

Importo dovuto < 1 anno

40

0

0

0

40

Importo dovuto > 1 anno

547

484

9 303

261

10 595

Prestiti nell’ambito dell’assistenza macrofinanziaria (AMF)

L’AMF è uno strumento finanziario strategico di sostegno generale e non vincolato alla bilancia dei pagamenti e/o al bilancio, a beneficio di paesi terzi partner geograficamente vicini all’Unione europea. Essa viene erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di un'adeguata combinazione di entrambi e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del supporto dell’FMI. Si noti che la Commissione non ha ricevuto garanzie da terzi per questi prestiti, tuttavia è opportuno rilevare che essi sono garantiti dal Fondo di garanzia (cfr. nota 2.3.3).

Prestiti Euratom

L’Euratom è un’entità giuridica dell’UE ed è rappresentata dalla Commissione europea. Essa concede prestiti agli Stati membri allo scopo di finanziare progetti d'investimento al loro interno relativi alla produzione industriale di elettricità in centrali nucleari e agli impianti industriali del ciclo del combustibile nucleare. Concede inoltre prestiti a paesi terzi per migliorare il livello di sicurezza ed efficienza delle centrali elettronucleari e degli impianti con ciclo a combustibile nucleare, in servizio o in costruzione.

La Commissione ha ricevuto garanzie da terzi per un importo di 481 milioni di euro (2008: 486 milioni di euro) per questi prestiti.

Prestiti a sostegno della bilancia dei pagamenti (BdP)

Lo strumento BdP, uno strumento finanziario strategico, è stato riattivato per fornire assistenza finanziaria a medio termine agli Stati membri dell’UE durante l’attuale crisi economica e finanziaria. Esso permette di concedere prestiti agli Stati membri che si trovano in difficoltà per quanto riguarda la loro bilancia dei pagamenti o i loro movimenti di capitale o che corrono seri rischi di trovarvisi. Possono usufruire di questo strumento unicamente gli Stati membri che non hanno adottato l’euro. L’importo totale massimo autorizzato per i prestiti è di 50 miliardi di euro, garantiti dal bilancio generale dell’UE.

Tra novembre 2008 e fine 2009 sono stati concessi prestiti per 14,6 miliardi di euro. Sono stati messi a disposizione 6,5 miliardi di euro di assistenza finanziaria BdP per l’Ungheria, di cui 2 miliardi di euro sono stati erogati nel 2008, con data di scadenza nel dicembre 2011. Nel 2009 è stato erogato un ulteriore importo di 3,5 miliardi di euro (date di scadenza: novembre 2014 e aprile 2016). È stato messo a disposizione un prestito BdP di 3,1 miliardi di euro per la Lettonia, di cui sono stati erogati 2,2 miliardi di euro nel 2009, con date di scadenza nell’aprile 2014 e nel gennaio 2015, e 0,5 miliardi di euro nel marzo 2010 (data di scadenza: maggio 2019). Sono inoltre stati messi a disposizione 5 miliardi di euro per la Romania, di cui 1,5 miliardi di euro nel 2009 con data di scadenza nel gennaio 2015, e 1 miliardo di euro aggiuntivo nel marzo 2010 (data di scadenza: maggio 2019).

Prestiti della CECA in liquidazione

Questa voce comprende principalmente i prestiti concessi dalla CECA in liquidazione su fondi presi a prestito, conformemente agli articoli 54 e 56 del trattato CECA, nonché tre titoli di credito non quotati emessi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in sostituzione di un debitore insolvente. Detti titoli di credito saranno detenuti fino a scadenza (2017 e 2019) per coprire il servizio delle relative assunzioni di prestito. Le variazioni del valore contabile corrispondono alla variazione intervenuta negli interessi maturati più l’importo relativo all’ammortamento per l’esercizio dei premi versati e dei costi di operazione sostenuti all’inizio, calcolati in base al metodo del tasso d’interesse effettivo.

I tassi d’interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d’interesse) sono i seguenti:

Prestiti

31.12.2009

31.12.2008

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

0,9625 %-4,54 %

3,022 %-5,29 %

Euratom

1,071 %-5,76 %

3,428 %-5,76 %

BdP

3,125 %-3,625 %

3,25 %

CECA in liquidazione

0,346 %-5,8103 %

3,072 %-5,8103 % (4)

2.5.   PREFINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE

I tempi della recuperabilità o dell’utilizzo dei prefinanziamenti determinano se questi ultimi sono registrati come attivo di prefinanziamento corrente o a lungo termine. L’utilizzo è definito dall’accordo alla base del progetto. Tutti i rimborsi o l’utilizzo con scadenza inferiore a dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio sono registrati come prefinanziamenti a breve termine e pertanto come attivo corrente; il saldo è a lungo termine.

Totale prefinanziamenti

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Prefinanziamenti a lungo termine (vedasi sotto)

39 750

29 023

Prefinanziamenti a breve termine (cfr. nota 2.9)

9 077

10 262

Totale prefinanziamenti

48 827

39 285

Garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti:

Si tratta di garanzie che in alcuni casi l’Unione europea richiede ai beneficiari quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore «nominale» e il valore «in corso». Per il valore «nominale», il fatto generatore è collegato all’esistenza di una garanzia. Per il valore «in corso», il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni. Al 31 dicembre 2009, il valore «nominale» delle garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti ammontava a 936 milioni di euro. Il valore «in corso» di tali garanzie era pari a 724 milioni di euro. Al 31 dicembre 2008 questi valori erano pari a 968 milioni di euro e 769 milioni di euro rispettivamente. La differenza ha la funzione effettiva di copertura dei prefinanziamenti liquidati e imputati alle spese, ma che potrebbero dover essere recuperati in futuro.

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7o PQ) sono effettivamente coperti da un Fondo di garanzia per i partecipanti; al 31 dicembre 2009 l’importo dei prefinanziamenti versati ammontava a 2,7 miliardi di euro. Si tratta di uno strumento di vantaggio reciproco istituito per coprire i rischi finanziari sostenuti dall’UE e dai partecipanti durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7o PQ, di cui il suo capitale e i suoi interessi costituiscono una cauzione di buona esecuzione. Tutti i partecipanti ad azioni indirette sotto forma di sovvenzione (e quindi di prefinanziamento nella contabilità della Commissione) contribuiscono in una misura pari al 5 % del contributo totale dell’UE al capitale del Fondo di garanzia per i partecipanti per tutta la durata dell’azione. Essi sono pertanto i proprietari del Fondo di garanzia per i partecipanti, mentre la Commissione rappresenta l’UE in veste di agente esecutivo. Al termine di un’azione indiretta, i partecipanti dovrebbero recuperare interamente il loro contributo al capitale del fondo, tranne nel caso in cui quest’ultimo subisca delle perdite a causa di beneficiari insolventi – in tal caso i partecipanti recupereranno minimo l’80 % del loro contributo. Il Fondo di garanzia per i partecipanti garantisce pertanto gli interessi finanziari sia dell’Unione che dei partecipanti. Al 31 dicembre 2009, il fondo aveva ricevuto un importo totale di 561 milioni di euro di contributi da parte dei partecipanti (2008: 274 milioni di euro) – cfr. anche nota 11.

Prefinanziamenti a lungo termine

milioni di euro

Tipo di gestione

31.12.2009

31.12.2008

Gestione centralizzata diretta

1 148

1 351

Gestione centralizzata indiretta

486

275

Gestione decentrata

347

90

Gestione concorrente

37 199

26 764

Gestione congiunta

568

543

Effettuata da altre istituzioni e agenzie

2

0

Totale prefinanziamenti a lungo termine

39 750

29 023

Gli importi più cospicui dei prefinanziamenti a lungo termine riguardano le azioni strutturali per il periodo di programmazione 2007-2013: il Fondo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale (FSE), il Fondo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), il Fondo di coesione (FC) e il Fondo per la pesca. Poiché molti di questi progetti sono a lungo termine, è necessario che i relativi anticipi siano disponibili per più di un anno. Pertanto, gli importi dei prefinanziamenti figurano tra i crediti a lungo termine. L’importo di tali prefinanziamenti a lungo termine per il quale l’Unione europea ha il diritto di ricevere interessi dai beneficiari è pari a 1 607 milioni di euro.

L’aumento osservato nel 2009 dipende principalmente dal pagamento di una terza quota di prefinanziamenti agli Stati membri per un importo totale di 5 miliardi di euro: 2,6 miliardi di euro per il Fondo di coesione, 1,8 miliardi di euro per il FESR e 0,6 miliardi di euro per l’FSE. Inoltre, a seguito della crisi economica, sono stati effettuati per ciascun programma versamenti aggiuntivi del pacchetto di stimolo per un importo totale di 6,2 miliardi di euro: 3,9 miliardi di euro per il Fondo di coesione e il FESR e 2,3 miliardi di euro per l’FSE. L’aumento degli importi riguardanti la gestione decentrata dipende principalmente dai prefinanziamenti effettuati per i paesi candidati nell’ambito dei programmi IPA.

2.6   CREDITI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Dovuto dagli Stati membri

26

24

Prestiti personale CECA

10

13

Altri

2

2

Cauzioni e garanzie

17

6

Totale

55

45

Gli importi da riscuotere dagli Stati membri si riferiscono agli importi dovuti alla CECA in liquidazione dagli ex paesi candidati.

ATTIVITÀ CORRENTI

2.7   RIMANENZE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Materiale scientifico

62

73

Altre

15

12

Totale

77

85

Le scorta delle apparecchiature scientifiche è detenuta e gestita dal CCR. La scorta è costituita in gran parte da materiali di riferimento, nucleari e non nucleari, situati a Geel. Tale scorta ha un carattere strategico e ha lo scopo di consentire di far fronte a future necessità impreviste in situazioni di crisi. Altre scorte comprendono la scorta del progetto EGNOS, la scorta di pubblicazioni detenuta e/o gestita dall’Ufficio delle pubblicazioni e le forniture di vaccini.

2.8   INVESTIMENTI A BREVE TERMINE

Gli investimenti a breve termine comprendono le attività finanziarie disponibili per la vendita, acquistate per l’utile o il rendimento che generano, ovvero detenute per realizzare una particolare struttura dell’attività o una fonte secondaria di liquidità, che possono quindi essere vendute per far fronte a bisogni di liquidità o a variazioni nei tassi di interesse. Nel 2008 tale rubrica comprendeva anche attività detenute per la negoziazione per 7 milioni di euro.

Attività disponibili per la vendita

milioni di euro

 

CECA in liquidazione

Altri

Totale

Importi al 31.12.2008

1 464

82

1 546

Acquisizioni

560

255

815

Cessioni e dismissioni

(573)

(32)

(605)

Adeguamento al costo ammortizzato

(1)

0

(1)

Variazione del valore contabile

8

3

11

Trasferimento eccedenza di rivalutazione nel capitale

25

0

25

Importi al 31.12.2009

1 483

308

1 791

Per quanto riguarda gli importi della CECA in liquidazione, tutti gli investimenti disponibili per la vendita sono titoli di credito espressi in euro e quotati in un mercato attivo. Al 31 dicembre 2009 i titoli di credito (espressi al valore equo) che giungono a scadenza nel corso del 2010 ammontano a 242 milioni di euro (2008: 126 milioni di euro).

L’aumento di altri importi è dovuto a nuove acquisizioni da parte del meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi, RSFF, (195 milioni di euro) e dello strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE, LGTT, (60 milioni di euro).

2.9   PREFINANZIAMENTI A BREVE TERMINE

milioni di euro

Tipo di gestione

31.12.2009

31.12.2008

Gestione centralizzata diretta

2 924

3 055

Gestione centralizzata indiretta

1 990

930

Gestione decentrata

700

326

Gestione concorrente

2 550

5 304

Gestione congiunta

832

608

Effettuata da altre istituzioni e agenzie

81

39

Totale prefinanziamenti a breve termine

9 077

10 262

La riduzione dei prefinanziamenti a breve termine è dovuta al fatto che, per le azioni strutturali nell’ambito della gestione concorrente, alcuni progetti finanziati sono in fase di graduale conclusione (programmi relativi al periodo 2000-2006), mentre per i nuovi progetti (programmi relativi al periodo 2007-2013) nel 2009 è stata versata una terza rata di prefinanziamento, che è stata tuttavia classificata nei crediti a lungo termine, come spiegato nella nota 2.5. L’aumento dei prefinanziamenti a breve termine nell’ambito della gestione centralizzata indiretta è dovuta al trasferimento delle attività dalla Commissione a nuove agenzie esecutive, principalmente nel campo della ricerca e sviluppo. L’importo dei prefinanziamenti a breve termine per il quale l’Unione europea ha il diritto di ricevere interessi dai beneficiari è pari a 4 629 milioni di euro.

2.10   CREDITI A BREVE TERMINE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Prestiti a breve termine

216

114

Crediti correnti

4 519

6 128

Crediti vari

16

23

Ratei e risconti attivi

3 912

5 655

Totale

8 663

11 920

2.10.1    Prestiti a breve termine

Questi importi riguardano prestiti per 41 milioni di euro con scadenza residua entro i 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio (40 milioni di euro relativi ai prestiti AMF, cfr. nota 2.4). Questa rubrica comprende anche depositi a termine della CECA in liquidazione:

Depositi a termine

milioni di euro

 

Totale

Importi al 31.12.2008

0

Aumento

174

Importi maturati

1

Importi al 31.12.2009

175

2.10.2    Crediti correnti

milioni di euro

Gruppo conto

31.12.2009

31.12.2008

Importo lordo

Svalutazione

Valore netto

Importo lordo

Svalutazione

Valore netto

Clienti

277

(76)

201

243

(79)

164

Ammende

3 370

(133)

3 237

4 590

(96)

4 494

Stati membri

2 198

(1 191)

1 007

2 576

(1 204)

1 372

Altri

76

(2)

74

111

(13)

98

Totale

5 921

(1 402)

4 519

7 520

(1 392)

6 128

Clienti

Si tratta degli ordini di riscossione contabilizzati al 31 dicembre 2009 come diritti accertati ancora da recuperare che non sono già inclusi in altre rubriche dell’attivo del bilancio.

Ammende

Gli importi da recuperare relativi ad ammende comminate dalla Commissione ammontavano a 3 370 milioni di euro. Su tale importo è stata effettuata una diminuzione di valore pari a 133 milioni di euro. L’aumento della diminuzione di valore è dovuto al fatto che alcune nuove ammende comminiate non hanno potuto essere coperte da pagamenti provvisori o da garanzie bancarie a causa della crisi economica e finanziaria. Inoltre, per alcune ammende vi sono procedimenti d’urgenza ancora pendenti dinanzi alla Corte di giustizia europea. Al 31 dicembre 2009 sono state ricevute garanzie per un totale di 2 952 milioni di euro (2008: 2 403 milioni di euro) in relazione a tali crediti, il che indica che il destinatario dell’ammenda intende fare ricorso. Va sottolineato che 290 milioni di euro degli importi di cui sopra non erano in scadenza al 31 dicembre 2009.

Crediti nei confronti degli Stati membri

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Crediti del FEAGA

Crediti del FEAGA

627

684

Svalutazione

(350)

(392)

Totale

277

292

IVA pagata e da recuperare presso gli Stati membri

38

36

Risorse proprie

Riportate nella contabilità A

89

97

Riportate nella contabilità separata

1 254

1 260

Svalutazione

(841)

(812)

Altri

25

16

Totale

527

561

Altri crediti nei confronti degli Stati membri

165

483

Totale

1 007

1 372

Crediti del FEAGA

Tale voce copre gli importi dovuti dai beneficiari del FEAGA al 31 dicembre 2009, così come dichiarati e certificati dagli Stati membri al 15 ottobre 2009, detratto il 20 % dell’importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative. Si effettua una stima per i crediti a seguito di tale dichiarazione e fino al 31 dicembre 2009. La Commissione valuta inoltre una svalutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. Il fatto che questa diminuzione di valore venga effettuata non implica una rinuncia da parte della Commissione al futuro recupero di detti importi.

Risorse proprie

Va notato che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere, a titolo di spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione. Sulla base delle stime inviate dagli Stati membri, una riduzione di valore di 841 milioni di euro è stata iscritta in diminuzione dei crediti nei confronti degli Stati membri. Ciò non implica una rinuncia della Commissione al recupero degli importi interessati da siffatta correzione di valore.

Altri crediti nei confronti degli Stati membri

Tra gli altri crediti nei confronti degli Stati membri figurano 72 milioni di euro di recupero delle spese e anticipi FEAGA per 8 milioni di euro rispetto a 120 milioni di euro e 244 milioni di euro, rispettivamente, nel 2008.

2.10.3    Ratei e risconti attivi

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Ratei attivi

3 655

5 402

Risconti attivi

230

223

Altri

27

30

Totale

3 912

5 655

L’importo principale di questa rubrica è rappresentato da ratei attivi per 3 655 milioni di euro:

milioni di euro

Ratei attivi

31.12.2009

31.12.2008

Risorse proprie

2 209

2 576

Entrate agricole con destinazione specifica per novembre e dicembre

940

1 261

Ristrutturazione del settore dello zucchero

0

911

FEAGA: decisioni di rettifica di conformità non eseguite

0

368

Fondo di coesione e fondi di sviluppo regionale: rettifiche finanziarie

404

146

Fondo per la pesca

0

32

Altri ratei attivi

102

108

Totale ratei attivi

3 655

5 402

Tra gli altri ratei attivi figurano principalmente le entrate da interessi di mora, gli interessi bancari maturati e gli interessi maturati sugli importi dei prefinanziamenti.

Tale rubrica comprende anche risconti attivi per un totale di 230 milioni di euro, di cui gli importi principali sono costituiti da anticipi di 53 milioni di euro erogati nel quadro di accordi di pesca bilaterali con paesi terzi, 36 milioni di euro per la scuola europea, 44 milioni di euro per la locazione di uffici, 22 milioni di euro per la trasformazione di uffici e 17 milioni di euro di interessi per locazioni di beni immobili.

2.11   TESORERIA E EQUIVALENTI DI TESORERIA

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Contante disponibile:

Conti presso tesorerie e banche centrali

10 958

15 039

Conti delle operazioni correnti

1 967

1 415

Casse di anticipi

42

35

Trasferimenti (fondi in transito)

9

26

Depositi a breve termine e altre attività equivalenti

1 486

1 456

Totale

14 462

17 971

Contanti vincolati

8 910

5 753

Totale

23 372

23 724

2.11.1    Contante disponibile

La voce «contante disponibile» comprende l’insieme delle disponibilità finanziarie detenute dall’UE in conti aperti presso gli Stati membri e i paesi dell’EFTA (Tesoro o banca centrale), conti correnti, casse di anticipi, depositi bancari a breve e fondi di piccola cassa.

Il saldo più esiguo presso le tesorerie e le banche centrali a fine esercizio è dovuto al fatto che, in seguito al bilancio rettificativo n. 10/2009, è stato necessario rimborsare 3,5 miliardi di euro agli Stati membri agli inizi del 2010 rispetto all’importo di 6,6 miliardi di euro del precedente esercizio. La relativa passività figura tra le passività correnti – cfr. anche nota 2.18.2. Sul saldo di cassa al termine dell’esercizio hanno influito anche il contante proveniente da entrate con destinazione specifica non ancora utilizzato di 2,7 miliardi di euro (2008: 5,1 miliardi di euro), che non può essere rimborsato agli Stati membri, e 1,4 miliardi di euro (2008: 1,7 miliardi di euro) trattenuti per coprire stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio 2010. Agli Stati membri va restituito anche il risultato dell’esecuzione del bilancio pari a 2,3 miliardi di euro mediante deduzione delle somme dovute per l’esercizio 2010.

Gli importi che figurano come depositi a breve termine si riferiscono principalmente a importi gestiti da fiduciari per conto dell’UE al fine di attuare particolari programmi finanziati dal bilancio dell’UE.

2.11.2    Contanti vincolati

La voce «contanti vincolati» comprende gli importi percepiti in riferimento ad ammende comminate dalla Commissione per le quali non è stata ancora pronunciata una sentenza definitiva. Detti importi sono versati in conti di deposito speciali che non vengono utilizzati per altre attività.

PASSIVITÀ NON CORRENTI

2.12   PRESTAZIONI A FAVORE DEL PERSONALE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Pensioni – personale

33 316

32 867

Pensioni – Altro

663

696

Regime comune di assicurazione malattia

3 263

3 993

Totale

37 242

37 556

2.12.1    Pensioni – personale

Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto del personale, il pagamento delle prestazioni previste dal regime pensionistico dei funzionari dell’Unione europea è a carico del bilancio dell’UE. Il regime non viene finanziato, tuttavia gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento di tali benefici in base al criterio di ripartizione fissato per il finanziamento di queste spese. Inoltre, i funzionari contribuiscono per un terzo al finanziamento a lungo termine di questo regime mediante un contributo obbligatorio. L’importo di questo contributo viene rivisto ogni anno e aggiornato secondo le necessità per garantire che i contributi (pari attualmente all’11,3 % dello stipendio base) siano sufficienti per finanziare ogni anno un terzo dei diritti acquisiti durante l’esercizio.

Le passività del regime pensionistico sono state valutate sulla base del numero di membri del personale in attività e in pensione al 31 dicembre 2009 e delle disposizioni dello statuto dei funzionari applicabili a tale data. Questa valutazione tiene conto delle prestazioni legate all’anzianità, all’invalidità e alla reversibilità (vari tipi di pensione e indennità di invalidità). È stata effettuata in conformità alla metodologia dell’IPSAS 25 (e pertanto anche della norma contabile n. 12 dell’UE). Questa norma contabile internazionale stabilisce che il datore di lavoro deve determinare il suo impegno attuariale, tenendo conto sia delle prestazioni contrattuali per la durata di vita attiva stimata dei dipendenti, che dei prevedibili aumenti salariali. Il metodo di valutazione attuariale utilizzato per calcolare detto impegno è il metodo della proiezione dell’unità di credito.

Le principali stime attuariali disponibili alla data della valutazione e in essa impiegate sono le seguenti:

Stime attuariali

31.12.2009

31.12.2008

Tasso di sconto nominale

4,5 %

3,9 %

Tasso d’inflazione previsto

2,5 %

1,8 %

Tasso di sconto reale

2,0 %

2,1 %

Tasso di matrimonialità: uomini/donne

84 %/38 %

84 %/38 %

Incremento generale delle retribuzioni/rivalutazione delle pensioni

0 %

0,3 %

Nel calcolo è stata utilizzata l’ICSLT 2008 (International Civil Servants Life Table – Tavola di mortalità dei funzionari internazionali). Si è ipotizzato che il pensionamento avvenga alla data in cui il funzionario ha maturato i diritti massimi, tenendo conto della riduzione per il prepensionamento e dell’incentivo di Barcellona per il pensionamento tardivo, non oltre i 65 anni. I calcoli delle pensioni lorde e degli assegni familiari si basano sullo statuto del personale.

Le passività riguardano i diritti precedentemente definiti per i seguenti beneficiari:

(1)

il personale in attività al 31 dicembre 2009 presso tutte le istituzioni e agenzie che rientrano nel regime pensionistico;

(2)

il personale con situazione pensionistica sospesa, vale a dire che ha temporaneamente o definitivamente lasciato le istituzioni, mantenendo i propri diritti pensionistici nell’ambito del regime pensionistico (esclusivamente coloro che hanno accumulato almeno 10 anni di servizio);

(3)

ex funzionari e altri agenti che percepiscono una pensione di anzianità;

(4)

ex funzionari e altri agenti che percepiscono una pensione di invalidità;

(5)

ex funzionari e altri agenti che percepiscono un’indennità di invalidità;

(6)

i beneficiari di una pensione di reversibilità (vedove o vedovi, orfani, persone a carico).

Le variazioni principali dal 31 dicembre 2008 sono state le seguenti:

milioni di euro

Variazione delle passività pensionistiche del personale

Importo

Passività pensionistiche lorde al 31 dicembre 2008

36 495

Costi previdenziali

1 360

Interessi passivi

1 456

Prestazioni pagate

(1 035)

Utili attuariali

(1 248)

Variazioni dovute a nuovi assunti

187

Passività pensionistiche lorde al 31 dicembre 2009

37 215

Gli elementi principali da notare sono:

Gli impegni attuariali lordi sono stati stimati in 37 215 milioni di euro al 31 dicembre 2009 (2008: 36 495 milioni di euro). A ciò si aggiunge un effetto del coefficiente correttore di 1 079 milioni di euro (2008: 1 277 milioni di euro). Le imposte versate dai beneficiari sono detratte dalle passività lorde totali per calcolare le passività nette da includere nello stato patrimoniale (essendo le imposte detratte dal pagamento delle pensioni e accreditate tra le entrate dell’UE nell’esercizio in cui avviene il pagamento). Questa passività netta (passività lorda al netto delle imposte) al 31 dicembre 2009 è stata pertanto stimata in 33 316 milioni di euro.

I funzionari che rientrano nel regime pensionistico sono aumentati di 5 082 unità. Tale aumento riguarda principalmente gli agenti temporanei, gli agenti contrattuali e gli assistenti dei deputati al PE e questi ultimi sono stati inclusi per la prima volta nel regime.

2.12.2    Pensioni – Altro

Si tratta dell’impegno relativo agli obblighi pensionistici nei confronti dei membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia (e del Tribunale), della Corte dei conti, dei segretari generali del Consiglio, del Mediatore europeo, del Garante europeo della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea. Questa rubrica comprende anche una passività relativa alle pensioni di alcuni membri del Parlamento.

2.12.3    Regime comune di assicurazione malattia

Viene altresì effettuata una valutazione della passività dell’Unione europea relativa ai suoi contributi al regime comune di assicurazione malattia per il personale in pensione. Tale passività lorda è stata calcolata in 3 535 milioni di euro. Le attività a servizio del regime, pari a 272 milioni di euro, sono dedotte da tale passività lorda per arrivare all’importo netto. I calcoli tengono conto dei funzionari attivi e in pensione delle varie istituzioni e agenzie dell’Unione europea, e dei loro familiari, e dei membri attivi e in pensione di Commissione, Corte dei conti, Corte di giustizia, Consiglio, Garante europeo della protezione dei dati e Mediatore europeo. Il tasso di sconto e l’incremento generale delle retribuzioni utilizzati nel calcolo sono gli stessi cui si fa ricorso nella valutazione delle pensioni del personale (cfr. sopra). Gli utili attuariali dovuti a variazioni delle stime attuariali sono il principale motivo dell’esigua diminuzione delle passività.

milioni di euro

Variazione delle passività del regime comune di assicurazione malattia

Importo

Passività lorde al 31 dicembre 2008

4 248

Costo normale

168

Interessi passivi

169

Prestazioni pagate

(85)

Utili attuariali

(965)

Passività lorde al 31 dicembre 2009

3 535

Meno le attività a servizio del regime

(272)

Passività nette al 31 dicembre 2009

3 263

2.13   ACCANTONAMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

31.12.2008

Accantonamenti supplementari

Importi inutilizzati

Importi utilizzati

Trasferimento a/da breve termine

Variazione delle stime

31.12.2009

Cause legali

421

54

(50)

(12)

0

0

413

Smantellamento siti nucleari

819

0

0

0

(22)

111

908

Accantonamenti finanziari

12

67

0

0

(3)

0

76

Altri

89

45

(12)

(37)

(13)

0

72

Totale

1 341

166

(62)

(49)

(38)

111

1 469

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che dovranno probabilmente essere corrisposti dopo il 2010 in relazione a una serie di cause legali in corso. L’importo più ingente, pari a 409 milioni di euro, riguarda le cause legali in attesa di giudizio al 31 dicembre 2009 relative alle rettifiche finanziarie per le spese del FEAGA e altre cause legali relative alla spesa agricola.

Smantellamento siti nucleari

Nel 2008 un consorzio di esperti indipendenti ha aggiornato il suo studio del 2003 sulla stima dei costi del programma di smantellamento nucleare del CCR e della gestione delle scorie. La stima rivista di 1 222 milioni di euro (in precedenza 1 145 milioni di euro) è assunta come base per l’accantonamento da iscrivere in bilancio. In conformità alle norme contabili dell’UE, tale stima è indicizzata per tener conto dell’inflazione e quindi attualizzata al suo valore netto attuale. Al 31 dicembre 2009, il valore totale dell’accantonamento era pari a 930 milioni di euro, ripartito in importi da utilizzare nel 2010 (22 milioni di euro) e negli anni successivi (908 milioni di euro). Considerando la durata prevista del programma (circa 30 anni) è necessario sottolineare l’incertezza di questa stima e il fatto che i costi finali potrebbero discostarsi sensibilmente dagli importi attualmente previsti.

Accantonamenti finanziari

Nell’ambito del meccanismo di garanzia per le PMI del 1998, del meccanismo di garanzia per le PMI del 2001 e del meccanismo di garanzia per le PMI del 2007 nel quadro del programma per la competitività e l’innovazione, il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è abilitato a emettere garanzie a suo nome, ma per conto e a rischio della Commissione. Il rischio finanziario associato alle garanzie emesse e a quelle non emesse è tuttavia limitato. Alla data di riferimento del bilancio, gli accantonamenti finanziari corrispondono per entrambi i meccanismi agli obblighi di pagamento nei confronti degli intermediari finanziari, detratte le richieste di pagamento nette presentate fino a quella data. Gli accantonamenti finanziari a lungo termine sono attualizzati al loro valore netto attuale.

Altri accantonamenti

L’importo principale di questa rubrica si riferisce alle stime dei contributi dell’UE a vari Stati membri nel quadro del fondo di emergenza per il settore veterinario per alcune epidemie di malattie animali, per un totale di 60 milioni di euro (2008: 101 milioni di euro) suddivisi tra importi che si prevede di versare nel 2010 (25 milioni di euro) e importi che si prevede di versare successivamente (35 milioni di euro).

2.14   PASSIVITÀ FINANZIARIE A LUNGO TERMINE

2.14.1    Prestiti assunti

milioni di euro

Nome

31.12.2008

Nuovi prestiti assunti

Rimborsi

Differenza di cambio

Variazione del valore contabile

31.12.2009

AMF

663

25

(95)

(6)

587

BdP

2 004

7 200

99

9 303

EURATOM

494

7

(11)

(1)

(5)

484

CECA in liquidazione

282

(67)

18

(8)

225

Totale

3 443

7 232

(173)

17

80

10 599


Ripartizione dei prestiti assunti tra prestiti a lungo termine e a breve termine

milioni di euro

Prestiti assunti

Scadenza < 1 anno

Scadenza > 1 anno

Totale al 31.12.2009

AMF

40

547

587

BdP

9 303

9 303

EURATOM

484

484

CECA in liquidazione

225

225

Totale

40

10 559

10 599

Questa rubrica include i prestiti assunti dall’Unione europea con scadenza superiore a un anno. I prestiti assunti includono i debiti certificati che ammontano a 10 324 milioni di euro (2008: 3 131 milioni di euro). Le variazioni nell’importo contabile corrispondono alla variazione intervenuta negli interessi maturati più, nel caso delle assunzioni di prestiti della CECA in liquidazione, l’importo relativo all’ammortamento d’esercizio dei costi di operazione materiali sostenuti in fase iniziale, calcolati in base al metodo del tasso di interesse effettivo. I tassi d’interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d’interesse) sono i seguenti:

Prestiti assunti

31.12.2009

31.12.2008

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

0,9625 %-4,54 %

3,022 %-5,29 %

Euratom

0,9031 %-5,6775 %

3,348 %-5,6775 %

BdP

3,125 %-3,625 %

3,25 %

CECA in liquidazione

0,346 %-9,2714 %

4,939 %-11,875 % (5)

2.15.   ALTRE PASSIVITÀ A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Debiti relativi a leasing finanziario

1 736

1 770

Edifici pagati a rate

395

403

Altri

47

53

Totale

2 178

2 226

Questa rubrica comprende principalmente le passività per leasing con scadenza superiore a un anno (cfr. nota 2.2). Comprende inoltre gli importi relativi a determinati edifici acquistati dalla Commissione il cui prezzo di acquisto verrà saldato a rate – in questo caso non si tratta di contratti di leasing in quanto il diritto di proprietà è passato immediatamente in capo alla Commissione.

PASSIVITÀ CORRENTI

2.16   ACCANTONAMENTI A BREVE TERMINE

milioni di euro

 

31.12.2008

Accantonamenti supplementari

Importi inutilizzati

Importi utilizzati

Trasferimento da/a altre rubriche

Variazione delle stime

31.12.2009

Cause legali

16

18

(3)

(1)

0

0

30

Smantellamento siti nucleari

89

0

0

(28)

22

(61)

22

Accantonamenti finanziari

202

14

(50)

(41)

3

0

128

Altri

41

7

(23)

(5)

13

0

33

Totale

348

39

(76)

(75)

38

(61)

213

È inclusa in questa rubrica la parte di accantonamenti con scadenza inferiore a un anno.

2.17   DEBITI A BREVE TERMINE

In questa rubrica figurano le assunzioni di prestito (cfr. nota 2.14.1) di 40 milioni di euro con scadenza nei 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio (2008: 94 milioni di euro più 25 milioni di euro relativi a passività detenute a scopo di negoziazione).

2.18   DEBITI

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Parte corrente di passività a lungo termine

71

64

Passività correnti

15 260

12 026

Passività varie

133

115

Ratei e risconti passivi

78 420

77 472

Totale

93 884

89 677

2.18.1    Parte corrente di passività a lungo termine

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Debiti relativi a leasing finanziari

59

52

Altri

12

12

Totale

71

64

2.18.2    Passività correnti

milioni di euro

Tipo

31.12.2009

31.12.2008

Stati membri

14 903

11 386

Fornitori e altri

944

1 175

Ammissibilità da verificare

(587)

(535)

Totale

15 260

12 026

Le passività correnti includono le dichiarazioni di spesa ricevute dall’UE nel quadro delle attività di sovvenzionamento. Sono accreditate per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. Se la controparte è uno Stato membro, sono classificate come tali. Si applica la medesima procedura nel caso di fatture e note di accredito ricevute nell’ambito di attività di appalto. Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in considerazione nelle procedure di separazione di fine esercizio. In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono stati imputati come ratei passivi (cfr. nota 2.18.3), mentre gli elementi non ammissibili rimangono in sospeso alla linea «ammissibilità da verificare». Al fine di non operare una sopravvalutazione dell’attivo e del passivo, è stato deciso di iscrivere l’importo netto da liquidare tra le passività correnti.

Stati membri

Gli importi principali riportati sotto questa voce riguardano dichiarazioni di spesa non pagate per azioni nel quadro dei Fondi strutturali per 11 160 milioni di euro (2008: 4 660 milioni di euro). Comprendono anche un importo di 3 524 milioni di euro da restituire agli Stati membri in seguito al bilancio rettificativo di fine 2009 (2008: 6 627 milioni di euro), che è stato versato agli Stati membri nel febbraio 2010.

Fornitori e altri

Sono inclusi in questa voce gli importi dovuti a seguito di attività di sovvenzionamento e di appalto, nonché gli importi dovuti nei confronti di organismi pubblici e di entità non consolidate, (ad esempio, il FES).

Ammissibilità da verificare

I debiti sono ridotti di 587 milioni di euro, dato che costituiscono la parte delle richieste di rimborso ricevute, ma non ancora verificate, che sono state ritenute non ammissibili. Gli importi più ingenti riguardano le DG che si occupano di azioni strutturali.

2.18.3    Ratei e risconti passivi

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Ratei passivi

76 435

77 260

Risconti passivi

1 976

50

Altri

9

162

Totale

78 420

77 472

La ripartizione dei ratei passivi è la seguente:

Ratei passivi

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Ratei passivi FEAGA:

Spese dal 16/10/2009 al 31/12/2009

32 087

30 415

Aiuti diretti

12 195

12 682

Ristrutturazione del settore dello zucchero

735

3 787

Altri

(55)

(13)

Totale FEAGA:

44 962

46 871

Ratei passivi azioni strutturali:

FEASR e FEAOG-G

9 076

7 004

FESR e azioni innovative

11 777

10 687

Fondo di coesione

980

2 810

ISPA

3

4

FSE

5 411

4 596

Totale Fondi strutturali:

27 247

25 101

Altri ratei passivi:

R&S

1 687

1 978

Altri

2 539

3 310

Totale altri:

4 226

5 288

Totale ratei passivi

76 435

77 260

Dopo un avvio lento negli anni precedenti, i programmi 2007-2013 delle azioni strutturali hanno raggiunto un livello normale nel 2009, il che spiega gli aumenti della rubrica riportata sopra. Tale aumento è compensato da una diminuzione dei ratei passivi per la ristrutturazione del settore dello zucchero, dato che risulta che parte di tali fondi non verrà di fatto utilizzata.

L’aumento significativo dei risconti passivi è dovuto al pagamento anticipato dei contributi delle risorse proprie per il 2010 da parte di due Stati membri.

ATTIVO NETTO

2.19   RISERVE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Riserva intestata al valore equo

69

41

Altre riserve:

Fondo di garanzia

1 472

1 276

Riserva di rivalutazione

57

57

Assunzione ed erogazione di prestiti

1 511

1 528

Altri

214

213

Totale

3 254

3 074

Totale

3 323

3 115

2.19.1    Riserva intestata al valore equo

Nel rispetto delle norme contabili, l’adeguamento al valore equo delle attività disponibili per la vendita è contabilizzato nella riserva per il valore equo.

2.19.2    Altre riserve

Fondo di garanzia

Si rinvia altresì alla nota 2.3.3 relativa al funzionamento del Fondo di garanzia. Questa riserva corrisponde all’importo obiettivo pari al 9 % degli importi garantiti dal Fondo, da tenere come attività.

Riserva di rivalutazione

La riserva di rivalutazione comprende le rivalutazioni di immobili, impianti e macchinari. Il saldo a fine esercizio, pari a 57 milioni di euro, riguarda una rivalutazione operata su terreni e immobili della Commissione, già avvenuta prima del passaggio alle nuove norme contabili.

Riserva delle attività di assunzione ed erogazione di prestiti

Questo importo si riferisce alle riserve della CECA in liquidazione per le attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio. Tali riserve sono state create nel contesto della liquidazione della CECA.

2.20   IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

milioni di euro

 

Importo

Importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2008

50 539

Restituzione agli Stati membri dell’avanzo di bilancio 2008

1 796

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

196

Altri movimenti della riserva

(10)

CECA in liquidazione: assegnazione del risultato 2008

(15)

Risultato economico (eccedenza) dell’esercizio

(4 457)

Totale importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2009

48 049

Suddivisi tra:

Prestazioni per i dipendenti

37 242

Importi vari

10 807

Questo importo rappresenta quella parte delle spese già sostenute dall’UE al 31 dicembre 2009 che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle nuove norme contabili per competenza, numerose spese vengono rilevate nell’anno N, quantunque possano essere effettivamente pagate nell’anno N + 1 e finanziate sulla base del bilancio dell’anno N + 1. L’iscrizione nei conti di queste passività, unita al fatto che i relativi importi verranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell’esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più importanti da evidenziare sono quelli relativi alle attività del FEAGA. L’importo dei pagamenti dovuti agli Stati membri, relativamente al periodo compreso tra il 16 ottobre e il 31 dicembre 2009, era di 32 miliardi di euro. La maggioranza degli importi da richiamare è infatti corrisposta dagli Stati membri entro 12 mesi dalla fine dell’esercizio finanziario in questione, come parte del bilancio dell’anno successivo.

Gli altri importi da richiedere agli Stati membri hanno subito una riduzione rispetto all’anno scorso, ossia 10,8 miliardi di euro rispetto a 13 miliardi di euro nel 2008. I motivi principali di tale diminuzione sono l’aumento di 9,5 miliardi di euro dei prefinanziamenti (note 2.5 e 2.9) compensato dall’aumento di 4,2 miliardi di euro dei conti passivi (cfr. nota 2.18) e la riduzione di 3,3 miliardi di euro dei crediti a breve termine (nota 2.10).

In pratica, soltanto l’importo dei benefici ai dipendenti dell’UE nei confronti del proprio personale viene erogato per un periodo più lungo e il suo finanziamento mediante i bilanci annuali è garantito dagli Stati membri. A titolo puramente informativo, di seguito viene fornita una ripartizione dei pagamenti futuri dei benefici ai dipendenti:

milioni di euro

 

Importo

A breve termine: importi da pagare nel 2010

1 214

A lungo termine: importi da pagare dopo il 2010

36 028

Totale passività derivanti dai benefici per i dipendenti al 31.12.2009

37 242

Si osservi inoltre che quanto sopra non influisce sul risultato di bilancio. Le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

3.   NOTE AL CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

3.1   RISORSE PROPRIE E CONTRIBUTI

milioni di euro

 

Note

2009

2008

Entrate da risorse proprie:

3.1.1

 

 

Risorse RNL

 

81 978

74 479

Risorse IVA

 

12 795

19 008

Risorse proprie tradizionali:

 

 

 

Diritti agricoli

 

0

1 184

Dazi doganali

 

14 002

15 196

Contributi zucchero

 

130

702

Totale risorse proprie tradizionali

 

14 132

17 082

Adeguamenti di bilancio

3.1.2

1 399

1 930

Contributi dei paesi terzi (inclusi i paesi EFTA)

 

233

214

Totale

 

110 537

112 713

Le entrate da risorse proprie costituiscono l’elemento principale delle entrate di esercizio dell’Unione europea. Pertanto la maggior parte delle spese è finanziata dalle risorse proprie, in quanto le altre entrate rappresentano soltanto una piccola parte del finanziamento totale.

3.1.1    Entrate da risorse proprie

Esistono tre categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali, la risorsa basata sull’IVA e la risorsa basata sull’RNL. Le risorse proprie tradizionali comprendono, a loro volta, i contributi zucchero e i dazi doganali. Un meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio (riduzione concessa al Regno Unito), nonché una riduzione lorda del contributo basato sull’RNL annuale dei Paesi Bassi e della Svezia, sono anch’essi parte integrante del sistema delle risorse proprie. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso delle spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione.

Le risorse proprie basate sull’IVA derivano dall’applicazione di un’aliquota uniforme per tutti gli Stati membri, fissata allo 0,30 %, alla base imponibile armonizzata dell’IVA (ad eccezione del periodo 2007-2013, in cui l’aliquota per l’Austria è fissata allo 0,225 %, per la Germania allo 0,15 % e per i Paesi Bassi e la Svezia allo 0,10 %), che è livellata al 50 % dell’RNL per tutti gli Stati membri. La risorsa basata sull’RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l’importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse basate sull’IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall’applicazione di un tasso uniforme alla somma dell’RNL di tutti gli Stati membri.

Rispetto al 2008, si è registrata una diminuzione di 6,2 miliardi di euro delle entrate da risorsa IVA, che è stata più che compensata dall’aumento di 7,5 miliardi di euro delle entrate da risorse proprie basate sull’RNL. Questi movimenti sono dovuti principalmente alle diverse disposizioni della decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea (DRP 2007) che ha sostituito la precedente decisione del 2000 relativa alle risorse proprie. Nel 2009 non sono state rilevate entrate da diritti agricoli poiché, a seguito dell’entrata in vigore nel 2009 della DRP 2007, tali diritti vengono ormai considerati come dazi doganali. Si è registrata una diminuzione di 1,1 miliardi di euro dei dazi doganali dovuta alla riduzione significativa per l’UE-27 del valore delle importazioni nel 2009 rispetto al 2008 e una diminuzione di 572 milioni di euro dei contributi zucchero poiché nel 2008 erano state registrate entrate aggiuntive derivanti dagli importi una tantum delle quote supplementari di zucchero.

3.1.2    Adeguamenti di bilancio

Gli adeguamenti di bilancio comprendono l’eccedenza di bilancio del 2008 (1 796 milioni di euro) che viene rimborsata indirettamente agli Stati membri deducendo gli importi di risorse proprie che essi devono accreditare all’UE nell’anno successivo, e di fatto costituiscono entrate per il 2009. A norma della DRP 2007, al Regno Unito viene accordata una correzione degli squilibri di bilancio. Poiché tale importo è finanziato dagli altri Stati membri, di norma non vi è alcun effetto netto sul risultato economico o sul risultato di bilancio. Tuttavia, sotto questa voce è stato registrato un importo di 319 milioni di euro costituito dalle differenze tra i tassi dell’euro utilizzati ai fini del bilancio [cfr. articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000] e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri che non aderiscono allo SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

3.2   ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

milioni di euro

 

Note

2009

2008

Ammende

3.2.1

2 648

3 171

Prelievi agricoli

3.2.2

705

2 299

Recupero spese:

3.2.3

 

 

Gestione centralizzata diretta

 

63

61

Gestione centralizzata indiretta

 

6

4

Gestione decentrata

 

41

90

Gestione concorrente

 

1 066

1 349

Totale

 

1 176

1 504

Entrate da operazioni amministrative:

3.2.4

 

 

Personale

 

1 010

974

Entrate associate a immobili, impianti e macchinari

 

33

25

Altre entrate amministrative

 

165

149

Totale

 

1 208

1 148

Entrate di esercizio varie:

3.2.5

 

 

Adeguamenti/accantonamenti

 

150

71

Utili su cambi

 

618

269

Altri

 

1 027

1 269

Totale

 

1 795

1 609

Totale

 

7 532

9 731

3.2.1    Ammende

Dette entrate si riferiscono ad ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza. I crediti e le relative entrate sono rilevati quando la Commissione adotta la decisione di comminare un’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario.

3.2.2    Prelievi agricoli

Tali importi concernono prelievi latte per 99 milioni di euro (2008: 338 milioni di euro) e prelievi zucchero per 606 milioni di euro (2008: 1 961 milioni di euro). I prelievi latte costituiscono uno strumento di gestione del mercato mirato a penalizzare i produttori di latte che superano le rispettive quantità di riferimento. Poiché non sono legati a pagamenti precedenti da parte della Commissione, sono in pratica considerati come entrate con destinazione specifica. Le quote latte vengono progressivamente eliminate, il che spiega la diminuzione delle entrate da prelievi. A partire dalla campagna agricola 2008/2009, le quote saranno gradualmente aumentate dell’1 % fino alla loro abolizione prevista nel 2015.

I prelievi zucchero riguardano il fondo per la ristrutturazione del settore dello zucchero, in cui la riforma del settore dello zucchero ha diminuito il prezzo interno dello zucchero al fine di ridurre il divario tra il prezzo UE e il prezzo internazionale. Per incoraggiare i produttori di zucchero meno competitivi ad abbandonare il mercato è stato creato un fondo di ristrutturazione autofinanziato, alimentato dalle entrate derivanti da un’imposta temporanea applicata ai produttori di zucchero considerate come entrate con destinazione specifica. I pagamenti di tale regime continueranno fino a settembre 2012 e al 31 dicembre 2009 gli Stati membri avevano già dichiarato tutte le entrate relative al fondo di ristrutturazione del settore dello zucchero.

3.2.3    Recupero spese

Questa rubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione e la deduzione dai pagamenti successivi registrati nella contabilità della Commissione allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio generale, sulla base di controlli, audit conclusi o valutazioni di ammissibilità, insieme agli ordini di riscossione emessi dagli Stati membri ai beneficiari delle spese del FEAGA. Essa comprende altresì la variazione dei ratei attivi stimati al termine dell’esercizio precedente rispetto a quello corrente. Essa non illustra tuttavia la totalità dei recuperi delle spese UE, in particolare per i settori di spesa significativi come le azioni strutturali, in cui esistono specifici meccanismi atti a garantire il recupero di importi non ammissibili, la maggior parte dei quali non comporta l’emissione di un ordine di riscossione. Anche i recuperi dei prefinanziamenti non sono inclusi come entrate, in conformità alle norme contabili dell’UE.

L’importo principale di 1 066 milioni di euro si riferisce alla gestione concorrente ed è costituito da 453 milioni di euro relativi al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e da 613 milioni di euro per le azioni strutturali.

(a)   Agricoltura: FEAGA

Nel quadro dell’agricoltura, gli importi iscritti come entrate dell’esercizio sotto questa rubrica ammontano a 453 milioni di euro, così ripartiti:

rettifiche di conformità decise durante l’esercizio, 347 milioni di euro;

frodi e irregolarità, 106 milioni di euro: rimborsi dichiarati dagli Stati membri e recuperati durante l’esercizio, 163 milioni di euro, al netto della diminuzione del saldo stimato dichiarato dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità, 57 milioni di euro (627 milioni di euro a fine esercizio 2009 rispetto a 684 milioni di euro a fine esercizio 2008) – cfr. altresì nota 2.10.2.

Al 31 dicembre 2009, gli importi del FEAGA soggetti a future correzioni a seguito di audit all’epoca non ancora conclusi ammontavano complessivamente a 2,8 miliardi di euro (cfr. nota 6.4.1.).

(b)   Azioni strutturali

Il recupero spese relativo alle spese strutturali comprese in questa rubrica ammontava a 613 milioni di euro (2008: 349 milioni di euro). Questa sottorubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione per recuperare spese indebite effettuate negli esercizi precedenti per 406 milioni di euro, nonché la variazione (aumento) dei ratei attivi a fine esercizio per 206 milioni di euro.

Gli ordini di riscossione vengono emessi unicamente nei casi seguenti:

decisioni formali di rettifica finanziaria da parte della Commissione in seguito all’individuazione di spese irregolari nella contabilità dichiarata dagli Stati membri;

adeguamenti alla chiusura di un programma che hanno determinato una riduzione del contributo UE qualora uno Stato membro non abbia dichiarato spese ammissibili sufficienti a giustificare i prefinanziamenti e i pagamenti intermedi già effettuati; tali operazioni possono essere effettuate senza una decisione formale della Commissione se sono accettate dallo Stato membro;

il rimborso di importi recuperati dopo la chiusura a seguito della conclusione di procedimenti giudiziari ancora pendenti al momento della chiusura.

Altri ordini di riscossione emessi nel quadro di azioni strutturali riguardano il recupero di prefinanziamenti. Tali importi non figurano come entrate, bensì sono accreditati alla rubrica prefinanziamenti del bilancio.

Al 31 dicembre 2009, l’importo delle rettifiche finanziarie potenziali in fase di decisione è stimato in 1,1 miliardi di euro – cfr. nota 6.4.2 per maggiori dettagli.

3.2.4    Entrate derivanti da operazioni amministrative

Queste entrate derivano soprattutto dalle trattenute sugli stipendi del personale e sono costituite principalmente da due voci: i contributi previdenziali e le imposte sul reddito.

3.2.5    Altre entrate di esercizio

Un importo di 376 milioni di euro (2008: 321 milioni di euro) si riferisce alle somme ricevute dai paesi candidati all’adesione. Il motivo principale dell’aumento delle altre entrate di esercizio rispetto all’esercizio scorso è l’aumento degli utili di cambio (si veda più avanti). Ciò è stato in parte compensato dalla diminuzione dei vecchi importi di prefinanziamento inclusi per la prima volta nello stato patrimoniale, la cui contropartita è registrata sotto questa voce (5 milioni di euro rispetto a 241 milioni di euro nel 2008).

Sono inseriti in questa rubrica anche gli utili di cambio, ad eccezione delle attività finanziarie trattate nella successiva nota 3.5. Provengono da attività quotidiane e dalle relative operazioni condotte in valute diverse dall’euro, così come dalla rivalutazione di fine esercizio necessaria a redigere i conti. Essi comprendono utili realizzati e non realizzati.

Se si considera la posizione netta, si è registrato un utile di cambio netto per l’esercizio di 185 milioni di euro (2008: perdita netta di 504 milioni di euro) ripartito tra importi realizzati e non realizzati e la Commissione ha contabilizzato quasi tutti gli importi.

Utile di cambio non realizzato netto

L’utile netto di 132 milioni di euro dipende dalla rivalutazione di fine esercizio dei saldi in valute estere non regolarizzati. L’utile riguarda in gran parte (87 milioni di euro) GBP e SEK e nel 2009 entrambe le valute si sono rivalutate rispetto all’euro.

A fine esercizio la Commissione detiene saldi cospicui in valute estere, tra cui GBP e SEK sui suoi conti delle risorse proprie. In conformità al regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, la Commissione detiene tali fondi sui suoi conti delle risorse proprie, su cui gli Stati membri effettuano i versamenti, e i fondi sono utilizzati solo nella misura necessaria per coprire i propri bisogni di tesoreria derivanti dall’esecuzione del bilancio.

Utile di cambio realizzato netto

Gran parte dell’utile di cambio complessivo di 53 milioni di euro è dovuto a operazioni contabili relative alle risorse proprie versate in valute nazionali diverse dall’euro da Stati membri non facenti parte dell’area dell’euro. L’utile dipende dalla differenza tra il tasso di cambio contabile al quale tali importi sono contabilizzati dalla Commissione al momento della riscossione e il tasso di cambio di mercato al quale sono convertiti in euro prima di essere utilizzati per coprire i pagamenti della Commissione. Il tasso di cambio contabile per ogni mese è fissato sulla base del tasso di cambio di mercato del penultimo giorno del mese precedente. Le risorse proprie sono rilevate a questi tassi di cambio quando vengono ricevute e vengono successivamente convertite in euro a tassi di cambio di mercato.

Nel corso del 2009 diverse valute europee, in particolare GBP e RON, si sono significativamente apprezzate. I tassi di cambio di mercato applicati in alcuni periodi per la conversione delle risorse proprie della Commissione in tali valute sono stati pertanto regolarmente superiori ai tassi contabili ai quali sono stati contabilizzati al loro ricevimento. La parte restante della differenza è relativa ad altre operazioni contabili, fra cui pagamenti eseguiti dalla Commissione in altre valute diverse dall’euro.

La variazione delle differenze dell’utile di cambio complessivo tra il 2008 e il 2009, da una perdita netta a un utile netto, è dovuta a una notevole variazione dei tassi di cambio nel corso dei due anni. Nel corso del 2008 diverse valute europee si sono notevolmente deprezzate rispetto all’euro, mentre nel 2009 si è assistito a una parziale inversione di tendenza.

3.3   SPESE AMMINISTRATIVE

milioni di euro

 

2009

2008

Spese per il personale

4 898

4 563

Ammortamento e svalutazione

436

330

Altre spese amministrative

2 799

2 827

Totale

8 133

7 720

Si tratta di spese amministrative sostenute nell’ambito delle attività dell’UE e comprendono i costi per il personale, l’ammortamento e altri costi legati al funzionamento delle istituzioni e delle agenzie (come i canoni di locazione, i costi di manutenzione, le forniture, le spese di formazione, ecc.).

3.4   SPESE D’ESERCIZIO

milioni di euro

 

Note

2009

2008

Spese d’esercizio principali:

3.4.1

 

 

Gestione centralizzata diretta

 

8 744

7 998

Gestione centralizzata indiretta

 

3 605

3 077

Gestione decentrata

 

137

1 278

Gestione concorrente

 

89 681

81 839

Gestione congiunta

 

1 655

1 188

Totale

 

103 822

95 380

Altre spese d’esercizio:

3.4.2

 

 

Adeguamenti/accantonamenti

 

199

278

Perdite dovute a operazioni di cambio

 

432

773

Altri

 

481

783

Totale

 

1 112

1 834

Totale

 

104 934

97 214

3.4.1    Spese d’esercizio principali

I costi di esercizio dell’Unione europea coprono le varie rubriche del quadro finanziario e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. La parte più cospicua delle spese, ossia l’86 %, rientra nella rubrica Gestione concorrente, che presuppone la delega di alcuni compiti agli Stati membri ed è riferita ad alcuni settori quali la spesa FEAGA e le iniziative finanziate tramite le varie azioni strutturali (il Fondo di sviluppo regionale, il Fondo sociale, il Fondo agricolo per lo sviluppo rurale, il Fondo di coesione e il Fondo per la pesca).

L’aumento nel 2009 è principalmente dovuto alle azioni strutturali per il periodo di programmazione 2007-2013. Dopo l'avvio lento degli anni precedenti, tali programmi hanno raggiunto un livello normale nel 2009, mentre le azioni per il periodo 2000-2006 sono in fase di conclusione.

3.4.2    Altre spese d’esercizio

Le perdite di cambio, tranne che sulle attività finanziarie di cui alla nota 3.6, riguardano le attività quotidiane e le relative operazioni effettuate in valute diverse dall’euro, nonché la rivalutazione di fine esercizio necessaria alla stesura dei conti; esse possono essere realizzate o non realizzate.

3.5   ENTRATE FINANZIARIE

milioni di euro

 

2009

2008

Entrate da dividendi (da fondi di capitale di rischio)

14

22

Entrate da interessi:

Prefinanziamenti

59

50

Pagamenti in ritardo

132

26

Swap

2

13

Attività disponibili per la vendita

100

102

Prestiti

265

105

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

158

349

Altri

3

3

Totale

719

648

Altre entrate finanziarie:

Entrate da vendita di attività finanziarie

10

4

Altri

76

11

Totale

86

15

Adeguamenti al valore corrente

10

3

Utili di cambio

6

10

Totale

835

698

3.6   SPESE FINANZIARIE

milioni di euro

 

2009

2008

Spese per interessi:

Leasing

95

91

Swap

2

10

Prestiti

248

90

Altri

20

9

Totale

365

200

Altre spese finanziarie:

Adeguamenti alle disposizioni finanziarie

39

12

Oneri finanziari sugli strumenti di bilancio

73

50

Perdite realizzate sulla vendita di attività finanziarie

0

8

Perdite dovute alla riduzione del valore delle attività finanziarie

15

11

Altri

57

56

Totale

184

137

Adeguamenti al valore corrente

0

118

Perdite dovute a operazioni di cambio

45

12

Totale

594

467

3.7   QUOTA RELATIVA ALL’AVANZO/(DISAVANZO) NETTO DI COLLEGATE E IMPRESE COMUNI

Secondo la contabilizzazione con il metodo del criterio del patrimonio netto, l’UE include nel conto del risultato economico la sua quota dell’avanzo/disavanzo netto delle sue collegate e imprese comuni (cfr. anche note 2.3.1 e 2.3.2).

3.8   INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Questa relazione presenta una rendicontazione separata delle entrate e delle spese di esercizio per settore, sulla base di una struttura di bilancio in base alle attività, all’interno della Commissione. Detti settori di attività sono raggruppati a fini di presentazione dei rendiconti finanziari sotto tre grandi voci: «attività interne all’Unione europea», «attività esterne all’Unione europea» e «servizi e altro».

La rubrica «attività interne all’Unione europea» è la più vasta, in quanto copre i vari settori di attività dell’Unione europea. La rubrica «attività esterne all’Unione europea» riguarda le politiche intraprese all’esterno dell’UE, tra cui il commercio esterno e gli aiuti. La voce «servizi e altro» riunisce invece le attività interne e orizzontali necessarie al funzionamento delle istituzioni e degli organi dell’UE.

Le agenzie consolidate sono integrate nei vari settori di attività. Altre istituzioni, eccetto la Commissione, sono raggruppate in uno specifico settore di attività. I vari settori di attività rappresentano le cifre al lordo prima delle eliminazioni di consolidamento, che vengono riportate in una sola colonna.

Occorre rilevare che le risorse proprie e i contributi non sono ripartiti tra le varie attività, in quanto calcolati, riscossi e amministrati dai servizi centrali della Commissione. Vengono riportati in questa sede unicamente per permettere di raffrontare i risultati netti con il conto del risultato economico.

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ — SINTESI

milioni di euro

 

Attività interne all’UE

Attività esterne all’UE

Servizi e altro

CECA in liquidazione

Altre istituzioni

Eliminazioni dovute al consolidamento

Totale

Altre entrate di esercizio:

Ammende

2 648

0

0

0

0

0

2 648

Prelievi agricoli

705

0

0

0

0

0

705

Recupero spese

1 110

64

2

0

0

0

1 176

Entrate derivanti da operazioni amministrative

79

37

840

0

377

(125)

1 208

Altre entrate di esercizio

1 930

81

707

2

1

(926)

1 795

ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

6 472

182

1 549

2

378

(1 051)

7 532

Spese amministrative:

Spese per il personale

(1 732)

(737)

(1 151)

0

(1 287)

9

(4 898)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(70)

(18)

(118)

0

(230)

0

(436)

Altre spese amministrative

(658)

(311)

(853)

0

(1 225)

248

(2 799)

 

(2 460)

(1 066)

(2 122)

0

(2 742)

257

(8 133)

Spese d’esercizio:

Gestione centralizzata diretta

(6 279)

(2 843)

(278)

0

0

656

(8 744)

Gestione centralizzata indiretta

(2 971)

(616)

(4)

0

0

(14)

(3 605)

Gestione decentrata

(32)

(105)

0

0

0

0

(137)

Gestione concorrente

(89 546)

(9)

(126)

0

0

0

(89 681)

Gestione congiunta

(368)

(1 287)

0

0

0

0

(1 655)

Altre spese d’esercizio

(726)

(9)

(468)

(61)

0

152

(1 112)

 

(99 922)

(4 869)

(876)

(61)

0

794

(104 934)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(102 382)

(5 935)

(2 998)

(61)

(2 742)

1 051

(113 067)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(95 910)

(5 753)

(1 449)

(59)

(2 364)

0

(105 535)

Entrate derivanti da risorse proprie e contributi

110 537

Eccedenze da attività operative

5 002

Risultato finanziario netto

241

Movimenti nelle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

(683)

Quota relativa ai risultati di collegate e imprese comuni

(103)

Risultato economico dell’esercizio

4 457

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ – ATTIVITÀ INTERNE ALL’UE

milioni di euro

 

Affari economici e finanziari

Imprese e industria

Concorrenza

Occupazione

Agricoltura

Energia e trasporti

Ambiente

Ricerca

Società dell’informazione

Altre entrate di esercizio:

Ammende

0

8

2 626

0

0

2

10

0

0

Prelievi agricoli

0

0

0

0

705

0

0

0

0

Recupero spese

3

5

0

60

492

3

1

6

12

Entrate derivanti da operazioni amministrative

0

9

0

0

0

17

0

1

4

Altre entrate di esercizio

7

261

0

33

84

203

35

513

5

ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

10

283

2 626

93

1 281

225

46

520

21

Spese amministrative:

(53)

(243)

(74)

(102)

(108)

(265)

(100)

(292)

(127)

Spese per il personale

(46)

(161)

(68)

(75)

(88)

(178)

(74)

(197)

(96)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

0

(15)

0

(1)

0

(9)

(1)

(2)

0

Altre spese amministrative

(7)

(67)

(6)

(26)

(20)

(78)

(25)

(93)

(31)

Spese d’esercizio:

(35)

(358)

(16)

(8 153)

(55 539)

(1 726)

(192)

(3 646)

(1 220)

Gestione centralizzata diretta

(35)

(159)

0

(182)

(43)

(607)

(173)

(2 647)

(1 108)

Gestione centralizzata indiretta

0

(39)

0

0

0

(667)

(4)

(922)

(103)

Gestione decentrata

0

0

0

(3)

(8)

(11)

0

0

0

Gestione concorrente

0

0

0

(7 952)

(55 427)

0

0

0

0

Gestione congiunta

0

(68)

0

0

0

(285)

0

0

0

Altre spese d’esercizio

0

(92)

(16)

(16)

(61)

(156)

(15)

(77)

(9)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(88)

(601)

(90)

(8 255)

(55 647)

(1 991)

(292)

(3 938)

(1 347)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(78)

(318)

2 536

(8 162)

(54 366)

(1 766)

(246)

(3 418)

(1 326)


 

Centro comune di ricerca

Pesca

Mercato interno

Politica regionale

Fiscalità e dogane

Istruzione e cultura

Salute e tutela dei consumatori

Giustizia, libertà e sicurezza

Totale attività interne all’UE

Altre entrate di esercizio:

Ammende

0

0

2

0

0

0

0

0

2 648

Prelievi agricoli

0

0

0

0

0

0

0

0

705

Recupero spese

0

23

0

497

0

4

1

3

1 110

Entrate derivanti da operazioni amministrative

45

0

0

0

0

1

1

1

79

Altre entrate di esercizio

159

8

190

(1)

1

156

136

140

1 930

ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

204

31

192

496

1

161

138

144

6 472

Spese amministrative:

(308)

(39)

(161)

(69)

(49)

(177)

(177)

(116)

(2 460)

Spese per il personale

(226)

(32)

(105)

(55)

(40)

(88)

(120)

(83)

(1 732)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(28)

0

(4)

0

(2)

(1)

(4)

(3)

(70)

Altre spese amministrative

(54)

(7)

(52)

(14)

(7)

(88)

(53)

(30)

(658)

Spese d’esercizio:

(143)

(544)

(36)

(25 789)

(65)

(1 341)

(495)

(624)

(99 922)

Gestione centralizzata diretta

(29)

(282)

(7)

(37)

(65)

(157)

(395)

(353)

(6 279)

Gestione centralizzata indiretta

0

0

0

(17)

0

(1 179)

(40)

0

(2 971)

Gestione decentrata

0

0

0

(10)

0

0

0

0

(32)

Gestione concorrente

0

(260)

0

(25 710)

0

0

0

(197)

(89 546)

Gestione congiunta

0

0

0

(15)

0

0

0

0

(368)

Altre spese d’esercizio

(114)

(2)

(29)

0

0

(5)

(60)

(74)

(726)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(451)

(583)

(197)

(25 858)

(114)

(1 518)

(672)

(740)

(102 382)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(247)

(552)

(5)

(25 362)

(113)

(1 357)

(534)

(596)

(95 910)

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ – ATTIVITÀ ESTERNE ALL’UE

milioni di euro

 

Relazioni estere

Commercio

Sviluppo

Allargamento

Aiuti umanitari

Totale attività esterne all’UE

Altre entrate di esercizio:

Recupero spese

14

0

9

39

2

64

Entrate derivanti da operazioni amministrative

37

0

0

0

0

37

Altre entrate di esercizio

81

0

(1)

1

0

81

ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

132

0

8

40

2

182

Spese amministrative:

(799)

(50)

(146)

(45)

(26)

(1 066)

Spese per il personale

(511)

(45)

(129)

(36)

(16)

(737)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(18)

0

0

0

0

(18)

Altre spese amministrative

(270)

(5)

(17)

(9)

(10)

(311)

Spese d’esercizio:

(2 924)

(12)

(939)

(142)

(852)

(4 869)

Gestione centralizzata diretta

(1 514)

(6)

(610)

(296)

(417)

(2 843)

Gestione centralizzata indiretta

(563)

0

(1)

(52)

0

(616)

Gestione decentrata

(185)

0

(122)

202

0

(105)

Gestione concorrente

(26)

0

17

0

0

(9)

Gestione congiunta

(634)

(6)

(218)

6

(435)

(1 287)

Altre spese d’esercizio

(2)

0

(5)

(2)

0

(9)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(3 723)

(62)

(1 085)

(187)

(878)

(5 935)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(3 591)

(62)

(1 077)

(147)

(876)

(5 753)


INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ – SERVIZI E ALTRO

milioni di euro

 

Stampa e Comunicazione

Ufficio per la lotta antifrode

Coordinamento

Personale e amministrazione

Eurostat

Bilancio

Audit

Lingue

Altri

Totale Servizi e altro

Altre entrate di esercizio:

Recupero spese

1

0

0

1

0

0

0

0

0

2

Entrate derivanti da operazioni amministrative

0

6

0

692

0

50

0

92

0

840

Altre entrate di esercizio

(2)

0

6

54

(1)

(2)

0

47

605

707

ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

(1)

6

6

747

(1)

48

0

139

605

1 549

Spese amministrative:

(96)

(49)

(148)

(1 360)

(65)

(51)

(8)

(380)

35

(2 122)

Spese per il personale

(61)

(36)

(129)

(564)

(60)

(38)

(8)

(290)

35

(1 151)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(2)

0

0

(116)

0

0

0

0

0

(118)

Altre spese amministrative

(33)

(13)

(19)

(680)

(5)

(13)

0

(90)

0

(853)

Spese d’esercizio:

(98)

(13)

0

(36)

(30)

(261)

0

(14)

(424)

(876)

Gestione centralizzata diretta

(94)

(13)

0

(32)

(29)

(109)

0

(1)

0

(278)

Gestione centralizzata indiretta

(4)

0

0

0

0

0

0

0

0

(4)

Gestione concorrente

0

0

0

0

0

(126)

0

0

0

(126)

Altre spese d’esercizio

0

0

0

(4)

(1)

(26)

0

(13)

(424)

(468)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(194)

(62)

(148)

(1 396)

(95)

(312)

(8)

(394)

(389)

(2 998)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(195)

(56)

(142)

(649)

(96)

(264)

(8)

(255)

216

(1 449)

4.   NOTE ALLA TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

4.1   OBIETTIVO E PREPARAZIONE DELLA TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

Le informazioni relative ai flussi di cassa costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità dell’UE di generare liquidità e attività equivalenti e la sua necessità di utilizzo di detti flussi.

La tabella dei flussi di cassa viene preparata utilizzando il metodo indiretto, vale a dire che l’avanzo (o il disavanzo) netto dell’esercizio finanziario viene adeguato a seguito degli effetti di transazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti, nonché di eventuali voci di entrata o di spesa associate ai flussi di cassa inerenti agli investimenti. I flussi di cassa derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella valuta di riferimento dell’Unione europea (euro), applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e detta valuta estera in vigore alla data della transazione.

La tabella dei flussi di cassa riporta i flussi finanziari relativi al periodo, classificandoli in attività operative e d’investimento (l’UE non ha attività di finanziamento).

4.2   ATTIVITÀ OPERATIVE

Le attività operative sono le attività dell’UE diverse dalle attività di investimento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte. I prestiti erogati ai beneficiari (e le relative assunzioni di prestito, se del caso) non sono considerati attività di investimento (o di finanziamento), in quanto rientrano tra gli obiettivi generali, e pertanto nelle operazioni quotidiane dell’UE. Le attività operative comprendono anche investimenti quali FEI, BERS e i fondi di capitali di rischio. L’obiettivo di tali attività è infatti contribuire al conseguimento dei risultati prefissati nell’ambito della politica economica.

4.3   ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

Le attività di investimento riguardano l’acquisizione e la liquidazione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti che non sono compresi nella tesoreria ed equivalenti di tesoreria. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari. L’obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi effettuati dall’UE.

Va precisato che 8 910 milioni di euro di saldi di tesoreria e equivalenti di tesoreria detenuti dalla Commissione non possono essere utilizzati dall’UE. Si tratta di liquidi ottenuti a titolo di pagamento di ammende comminate, in cui la controparte ricorre contro l’imposizione dell’ammenda. Tali importi sono chiaramente indicati come «liquidità vincolate» nella nota 2.11.

5.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI E ALTRE INFORMAZIONI

ATTIVITÀ POTENZIALI

milioni di euro

 

Note

31.12.2009

31.12.2008

Garanzie ottenute

5.1

279

260

Attività potenziali relative a casi di frodi e irregolarità

5.2

1 944

2 010

Rettifiche finanziarie in corso (in attesa di decisione definitiva)

5.3

0

4 390

Altre attività potenziali

5.4

18

43

Totale attività potenziali

 

2 241

6 703


PASSIVITÀ POTENZIALI

milioni di euro

Passività potenziali

Note

31.12.2009

31.12.2008

Garanzie fornite

5.5

19 330

17 510

Ammende – ricorsi dinanzi alla Corte di giustizia

5.6

11 969

10 198

FEAGA – decisioni giudiziarie pendenti

5.7

1 945

1 609

Importi connessi ad azioni legali e altri contenziosi

5.8

416

281

Altre passività potenziali

5.9

12

18

Totale attività potenziali

 

33 672

29 616

Nei prossimi esercizi tutte le passività potenziali saranno finanziate, se giunte a scadenza, con risorse attinte dal bilancio dell’UE. Il bilancio dell’UE è finanziato dagli Stati membri.

ATTIVITÀ POTENZIALI

5.1   GARANZIE RISCOSSE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Garanzie di buon fine

252

239

Altri

27

21

Totale

279

260

Talvolta si richiedono garanzie di buon fine per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti UE onorino gli obblighi assunti nell’ambito di contratti stipulati con l’Unione europea.

5.2   FRODI E IRREGOLARITÀ

La tabella seguente mostra l’importo potenziale dei recuperi che possono essere effettuati dagli Stati membri in seguito all’individuazione di domande irregolari rispetto ai fondi strutturali. La tabella è basata sulle comunicazioni formali presentate dagli Stati membri conformemente al regolamento (CE) n. 1681/94 della Commissione; gli importi sono ripartiti per Stato membro.

Attività potenziali: casi di frode e irregolarità

milioni di euro

Stato membro

31.12.2009

31.12.2008

Austria

8

13

Belgio

2

16

Danimarca

2

10

Estonia

3

2

Finlandia

2

3

Francia

15

12

Germania

468

581

Grecia

25

62

Irlanda

1

1581

Italia

436

441

Lettonia

5

4

Lituania

5

2

Malta

1

1

Paesi Bassi

15

14

Polonia

18

13

Portogallo

82

114

Regno Unito

347

257

Repubblica ceca

13

13

Slovacchia

39

9

Slovenia

7

1

Spagna

277

279

Svezia

2

2

Ungheria

6

5

Totale

1 779

1 855

Occorre sottolineare che gli importi indicati rappresentano un massimo teorico e non gli importi che saranno messi a disposizione del bilancio dell’UE, e questo per i seguenti motivi:

gli Stati membri non sempre comunicano i risultati delle loro azioni di recupero;

sebbene gli Stati membri siano obbligati ad informare la Commissione sulle possibilità di recupero, è impossibile determinare con precisione in quale proporzione gli importi ancora dovuti saranno realmente recuperati. A volte il diritto nazionale applicabile prevede termini di prescrizione di 30 anni, e pertanto l’amministrazione nazionale in molti casi esita a rinunciare formalmente ad un recupero anche quando le possibilità sono solo teoriche. Attualmente, nel settore delle azioni strutturali, gli Stati membri sono tenuti a presentare annualmente alla Commissione una dichiarazione degli importi in attesa di recupero [articolo 8 del regolamento (CE) n. 438/2001], che consentirà di avere un quadro più chiaro della situazione reale;

anche se lo Stato membro interessato ha avviato la procedura di recupero entro i termini previsti, l’esito positivo non è garantito. Questo vale in particolare per gli ordini di riscossione che sono oggetto di ricorso dinanzi ai tribunali;

il cofinanziamento dei progetti individuali è realizzato nel quadro di programmi pluriennali. Fino a quando un programma pluriennale non è concluso, gli importi da recuperare non possono essere determinati con precisione perché i finanziamenti utilizzati per i pagamenti irregolari possono, a talune condizioni, essere riassegnati ad altri progetti e perché i pagamenti rateali successivi, e in particolare i pagamenti finali, in taluni casi permettono di regolarizzare le spese irregolari precedenti. È da sottolineare che le cifre di queste tabelle sono cifre provvisorie, stabilite sulla base delle comunicazioni ricevute ed elaborate fino alla fine di febbraio 2010. Non è dunque escluso che tali cifre debbano essere modificate sulla base di comunicazioni complementari tardive.

Pertanto, le informazioni comunicate dagli Stati membri non permettono ancora di valutare con sufficiente precisione le prospettive di recupero nei singoli casi. I movimenti principali dal 2008 riguardano aumenti relativi ai paesi dell'UE-10. L’attuazione della politica di coesione è stata pienamente avviata nel 2004 e da allora, a causa della maggiore attuazione e dei maggiori controlli sulle operazioni cofinanziate, il numero di irregolarità rilevate è andato aumentando. Un’altra variazione rilevante rispetto al 2008 riguarda il Regno Unito, che ha comunicato un numero crescente di irregolarità a seguito ad un'intensa attività di audit sulle operazioni finanziate.

Sono inclusi in questa voce anche 165 milioni di euro in relazione al FEAGA (2008: 153 milioni di euro). Gli Stati membri hanno comunicato alla Commissione gli importi registrati nel rispettivo «libro mastro dei debitori» e gli importi ancora in una fase preliminare di controllo. In questa rubrica sono indicati gli importi preliminari in questione.

5.3   RETTIFICHE FINANZIARIE IN CORSO, IN ATTESA DI DECISIONE DEFINITIVA

Questi dati, che riguardano il recupero delle spese dell’UE, vengono attualmente registrati, insieme alle relative informazioni, alla nota 6 dei presenti rendiconti finanziari.

5.4   ALTRE ATTIVITÀ POTENZIALI

Questa rubrica comprende altri importi potenziali più ridotti non classificabili nelle rubriche indicate in precedenza.

PASSIVITÀ POTENZIALI

5.5   GARANZIE FORNITE

5.5.1    Su prestiti accordati dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie

milioni di euro

 

«Risk Sharing»31.12.2009

«Non-risk Sharing»31.12.2009

In sospeso 31.12.2009

Totale

In sospeso 31.12.2008

Autorità pubblica

Società privata

Garanzia al 65 %

3 127

9 126

2 692

14 945

12 429

Garanzia al 70 %

109

1 981

506

2 596

2 908

Garanzia al 75 %

0

617

233

850

1 049

Garanzia al 100 %

0

625

196

821

1 008

Totale

3 236

12 349

3 627

19 212

17 394

Il bilancio dell’UE garantisce prestiti sottoscritti e garantiti dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi al 31 dicembre 2009 (sono inclusi i prestiti versati agli Stati membri prima dell’adesione). La garanzia dell’UE è tuttavia limitata a una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate: 65 %, 70 %, 75 % o 100 %. Quando il massimale non è raggiunto, è la totalità dell’esposizione che beneficia della garanzia dell’UE. Al 31 dicembre 2009, l’importo in sospeso ammontava a 19 212 milioni di euro e questo è quindi l’esposizione massima per l’UE.

Per i prestiti che beneficiano della garanzia del bilancio dell’UE, la BEI ottiene anche garanzie da terzi (Stati, istituzioni finanziarie pubbliche o private); la Commissione è in questo caso un garante secondario. La garanzia del bilancio dell’UE copre solo il rischio politico delle garanzie fornite sotto il titolo «risk sharing». Gli altri rischi sono coperti dalla BEI qualora il primo garante non onori gli impegni. Per le garanzie fornite sotto il titolo «non-risk sharing», tutti i rischi sono coperti dal bilancio dell’UE qualora il primo garante non onori gli impegni. Se il primo garante è un organismo pubblico, questi rischi sono normalmente limitati al rischio politico, ma quando le garanzie sono fornite da un’istituzione o da una società privata, il bilancio dell’UE potrebbe dover coprire anche il rischio commerciale.

5.5.2    Altre garanzie fornite

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility – RSFF)

94

48

MEDA: garanzie del Marocco

17

66

Strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE

6

1

Altri

1

1

Totale

118

116

Nell’ambito dell’RSFF, il contributo della Commissione viene utilizzato per coprire i rischi finanziari relativi ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI ai progetti di ricerca ammissibili. Complessivamente, per il periodo 2007-2013 la Commissione ha previsto un bilancio fino a 1 miliardo di euro, di cui fino a 800 milioni di euro derivano dal programma specifico «Cooperazione» e fino a 200 milioni di euro derivano dal programma specifico «Capacità». La BEI si è impegnata a fornire lo stesso importo. La Commissione ha bloccato un importo di 94 milioni di euro a titolo di «allocazione dei capitali». Tale allocazione dei capitali copre le perdite impreviste relative ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI nel quadro dell’RSFF. Si tratta della perdita massima che la Commissione potrebbe subire in caso di inadempimenti relativi ai prestiti o alle garanzie forniti. Essa rappresenta il massimale della garanzia fornita dalla Commissione relativamente all’RSFF e viene quindi considerata dall’Unione europea come una passività potenziale.

Nel quadro del programma MEDA, la Commissione ha creato un meccanismo di garanzia attraverso un fondo specifico a favore di due organizzazioni marocchine, ovvero la Caisse Centrale de Garantie e la Fonds Dar Ad-Damane. Al 31 dicembre 2009, 17 milioni di euro erano coperti dalla garanzia della Commissione.

Lo strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE (2007-2013) ha lo scopo di emettere garanzie per attenuare i rischi in termini di entrate nei primi anni dei progetti per la rete transeuropea dei trasporti. Più precisamente, la garanzia coprirebbe interamente le linee di credito stand-by, alle quali si ricorrerebbe soltanto nel caso che il flusso di cassa fosse insufficiente per assicurare il servizio del debito di primo rango (senior). Lo strumento sarà un prodotto finanziario congiunto della Commissione e della BEI e sarà stanziato un importo di 500 milioni di euro a titolo del bilancio dell’UE. La BEI stanzierà altri 500 milioni di euro e quindi l’importo totale disponibile sarà pari a 1 miliardo di euro. L’importo incluso, 6 miliardi di euro, rappresenta il contributo alla dotazione per le perdite impreviste in relazione alle operazioni dello strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE.

5.6   AMMENDE

Detti importi riguardano ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza che sono state pagate in via provvisoria e per le quali è stato presentato un ricorso oppure si ignora se sarà presentato un ricorso. La passività potenziale continuerà ad essere contabilizzata fino alla decisione definitiva sul caso da parte della Corte di giustizia. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori (460 milioni di euro) figurano nel risultato economico dell’esercizio nonché come passività potenziale per tenere conto del carattere incerto della titolarità della Commissione su detti importi.

5.7   FEAGA – DECISIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate alle decisioni di conformità del FEAGA, in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell’importo definitivo degli oneri e l’imputazione in bilancio dei ricorsi accolti dipendono dalla durata della procedura dinanzi alla Corte di giustizia. Una stima degli importi probabili da versare è stata inserita come accantonamenti a lungo termine nello stato patrimoniale (cfr. nota 2.13).

5.8   IMPORTI CONNESSI AD AZIONI LEGALI E ALTRI CONTENZIOSI

Questa voce comprende le cause per risarcimento danni dirette contro l’UE, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate.

Le somme si riferiscono a contenziosi che riguardano fornitori, appaltatori ed ex personale dipendente. Si noti che in un’azione per risarcimento danni ai sensi dell’articolo 288 CE, il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell’istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l’atto illegittimo e il danno.

5.9   ALTRE PASSIVITÀ POTENZIALI

Questa rubrica comprende altri importi potenziali più ridotti non classificabili nelle rubriche indicate in precedenza.

ALTRE INFORMAZIONI IMPORTANTI

5.10   IMPEGNI NON UTILIZZATI, ATTIVITÀ FINANZIARIE

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Impegni non utilizzati, attività finanziarie

5 733

4 885

Si tratta di accordi relativi a investimenti in conto capitale ed erogazione di prestiti stipulati dalla Commissione e dalla CECA in liquidazione (non coperti dai RAL), ma non ancora utilizzati dall’altra parte entro la fine dell’esercizio. Gli importi principali si riferiscono ad accordi relativi alla concessione di un prestito per il sostegno alla bilancia dei pagamenti conclusi nel 2008 e nel 2009 ma non ancora erogati prima della fine dell’esercizio (5,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2009).

5.11   IMPEGNI DI BILANCIO ASSUNTI, PAGAMENTI ANCORA PENDENTI

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Impegni di bilancio assunti, pagamenti ancora pendenti

134 689

120 023

Il RAL («Reste à Liquider») del bilancio costituisce un importo che rappresenta gli impegni in sospeso per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Sono la normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali. Al 31 dicembre 2009 l’importo del RAL del bilancio ammontava a 177 272 milioni di euro. L’importo indicato è costituito dal RAL del bilancio meno i relativi importi inseriti a titolo di spesa nel conto del risultato economico 2009, per il totale di cui sopra.

5.12   IMPEGNI GIURIDICI SIGNIFICATIVI

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

Azioni strutturali

275 761

332 995

Protocollo con paesi mediterranei

263

263

Accordi di pesca

249

401

Programma Galileo

1 517

2 023

Programma GMES

556

624

RTE-T

4 289

4 571

Altri impegni contrattuali

1 325

983

Totale

283 960

341 860

Questi impegni hanno origine dagli impegni giuridici a lungo termine assunti dall’UE che non erano coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio. Si riferiscono a programmi pluriennali come le azioni strutturali o gli importi che l’Unione europea si è impegnata a pagare in futuro in base ai contratti amministrativi in essere alla data di riferimento del bilancio (per esempio relativi alla fornitura di servizi, quali sicurezza, pulizie, ecc., ma anche impegni contrattuali riguardanti progetti specifici, quali lavori edili). Non tutti i programmi pluriennali comportano impegni che devono figurare in questa rubrica, giacché le spese da imputare su esercizi successivi sono subordinate alle decisioni annuali dell’autorità di bilancio o all’evoluzione della normativa pertinente.

5.12.1    Azioni strutturali

La tabella seguente presenta un raffronto tra gli impegni giuridici per i quali non sono ancora stati assunti impegni di bilancio e gli impegni massimi rispetto agli importi previsti dal quadro finanziario 2007-2013. Le azioni strutturali rappresentano gli aiuti previsti per il periodo 2007-2013. Il formato e gli obiettivi del quadro finanziario iniziato nel 2007 sono diversi da quelli del quadro precedente

milioni di euro

 

Importi prospettive finanziarie 2007-2013

(A)

Impegni giuridici conclusi

(B)

Impegni di bilancio 2007-2009

(C)

Impegni giuridici detratti gli impegni di bilancio

(=B-C)

Impegno massimo

(=A-C)

Fondi politica di coesione

346 543

346 136

140 318

205 818

206 225

Risorse naturali

100 624

98 388

39 533

58 855

61 091

Strumento di assistenza preadesione

10 958

5 195

2 513

2 682

8 445

Totale

458 125

449 719

182 364

267 355

275 761

5.12.2    Protocolli con paesi mediterranei

Questi impegni sono pari a un totale di 263 milioni di euro e riguardano i protocolli finanziari conclusi con i paesi terzi mediterranei. L’importo registrato rappresenta la differenza tra la somma totale dei protocolli firmati e l’importo degli impegni di bilancio contabilizzati. Questi protocolli sono trattati internazionali che non possono essere conclusi senza l’accordo di entrambe le parti, anche se il processo di elaborazione è in corso.

5.12.3    Accordi di pesca

Si tratta di impegni per un totale di 249 milioni di euro assunti con paesi terzi per operazioni nell’ambito degli accordi di pesca internazionali.

5.12.4    Programma Galileo

Galileo è un sistema globale di radionavigazione via satellite (GNSS) che l’Unione europea e l’Agenzia spaziale europea (ESA) stanno attualmente costituendo. Il programma Galileo è finanziato interamente dal bilancio dell’UE ed è attualmente gestito dalla Commissione per conto dell’UE. La prima fase del programma, ossia quella di validazione in orbita (IOV), sarà portata a termine nel 2012 e il trasferimento delle attività create alla Commissione avverrà solo allora.

Va sottolineato che fino alla fine del 2009 la Commissione ha versato 1 028 milioni di euro (incluso l’investimento nell’Impresa comune GJU) per la fase IOV del programma Galileo. Poiché il programma è tuttora nella fase di ricerca, in base alle norme contabili dell'UE il denaro speso è stato rilevato e non sono state registrate attività immateriali. Il contributo totale (indicativo) della Commissione previsto per la prossima fase del programma Galileo (dal 2008 al 2013) è di 2 645 milioni di euro.

5.12.5    Programma GMES

La Commissione ha concluso un contratto con l’ESA per il periodo 2008-2013 per l’attuazione della componente spaziale del monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza (GMES). L’importo totale indicativo per tale periodo è di 624 milioni di euro. Nel 2009 è stato versato all’ESA un importo pari a 68 milioni di euro.

5.12.6    Impegni RTE-T

Tale importo riguarda le sovvenzioni nell’ambito della rete transeuropea di trasporto (RTE-T) per il periodo 2007-2013. Il programma si applica a progetti identificati per lo sviluppo di una rete transeuropea di trasporto al fine di sostenere progetti infrastrutturali e progetti di ricerca e innovazione volti a rafforzare l’integrazione di nuove tecnologie e di processi innovativi per la diffusione di nuove infrastrutture di trasporto. L’importo totale indicativo per il programma è di 8 013 milioni di euro.

5.12.7    Altri impegni contrattuali

Gli importi inclusi corrispondono agli importi che rimangono da versare nel corso del periodo di durata dei contratti. Questa rubrica comprende altresì un obbligo contrattuale non adempiuto di 117 milioni di euro riguardante contratti edili del Consiglio, nonché un obbligo contrattuale non adempiuto di 441 milioni di euro riguardante contratti edili del Parlamento. Gli altri importi significativi inclusi ammontano a 480 milioni di euro, relativi a procedure di aggiudicazione di appalti stabilite tra l’Agenzia «Fusion for Energy» (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione) e ITER International, e a 165 milioni di euro relativi a procedure di aggiudicazione di appalti stabilite tra l’Agenzia «Fusion for Energy», l’Agenzia giapponese per l’energia atomica e ITER International.

5.13   PARTECIPAZIONI A ORGANISMI COLLEGATI

Questo importo rappresenta i versamenti ancora da effettuare sulla parte non liberata del capitale sottoscritto dalla Commissione.

5.13.1    Capitale non richiamato: BERS

milioni di euro

BERS

Totale capitale BERS

Partecipazione Commissione

Capitale

19 794

600

Versato

(5 198)

(157)

Non richiamato

14 596

443

5.13.2    Capitale non richiamato: FEI

milioni di euro

FEI

Totale capitale FEI

Partecipazione Commissione

Capitale

2 940

861

Versato

(588)

(172)

Non richiamato

2 352

689

A seguito dell’emissione da parte del FEI di 1 000 nuove azioni nel 2007, durante il 2009 l’UE ha sottoscritto altre 75 azioni con un importo nominale di 1 milione di euro per azione, di cui nel 2009 sono stati pagati il 20 % del valore nominale e il premio. La partecipazione dell’UE è limitata a 900 azioni (per un valore di 900 milioni di euro) Cfr. anche nota 2.3.1.

5.14   IMPEGNI DI LEASING OPERATIVO

milioni di euro

Denominazione

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

334

1 236

842

2 412

Materiale informatico e altre attrezzature

6

7

0

13

Totale

340

1 243

842

2 425

Questa rubrica riguarda immobili e altre attrezzature oggetto di contratti di leasing operativo che non soddisfano le condizioni di iscrizione nell’attivo del bilancio. Gli importi indicati corrispondono agli impegni ancora da pagare durante il periodo di durata dei contratti.

Nel 2009, 364 milioni di euro sono stati rilevati come spese nel conto del risultato economico relativi a leasing operativo.

6.   RETTIFICHE FINANZIARIE E RECUPERI IN SEGUITO ALL’INDIVIDUAZIONE DI IRREGOLARITÀ

Nell’esecuzione del bilancio dell’UE è necessario garantire la prevenzione, l’individuazione e la rettifica di irregolarità e frodi. La presente nota intende fornire una panoramica delle diverse procedure previste nella normativa applicabile per il processo di gestione delle irregolarità individuate dalla Commissione e dagli Stati membri e presentare la migliore stima degli importi totali interessati. Ciò rappresenta l’ultima fase dei sistemi di controllo ed è fondamentale per dimostrare una sana gestione finanziaria.

6.1   INTRODUZIONE

6.1.1    Panoramica del processo di rettifica finanziaria e di recupero per tipo di gestione

I recuperi e le rettifiche finanziarie possono derivare dai controlli e dagli audit a ogni livello del sistema di controllo, dagli audit a livello dell’UE (Commissione, Corte dei conti europea, OLAF) o da parte degli Stati membri nel caso della gestione concorrente. Sebbene le irregolarità si possano verificare in una qualsiasi fase di un progetto, è possibile che esse siano scoperte solo durante la fase finale, quando il beneficiario invia la richiesta finale, che il più delle volte è verificata in loco e/o certificata da un revisore indipendente. Tuttavia, occorre distinguere tra recuperi e rettifiche finanziarie, che rispecchiano differenze nella modalità di gestione, come descritto nella pertinente normativa settoriale.

Recuperi

Ai sensi dell’articolo 71, paragrafo 3, del regolamento finanziario, gli importi indebitamente pagati sono recuperati. Un recupero, in questo contesto, è il recupero effettivo di importi da parte della Commissione o da parte dello Stato membro a seguito dell’individuazione di spese dell’indebito o irregolari.

Rettifiche finanziarie

Come descritto nella pertinente normativa settoriale, in molti settori della spesa dell’UE (principalmente nell’ambito della gestione concorrente), per la correzione delle irregolarità viene utilizzato un meccanismo denominato «rettifica finanziaria». L’obiettivo di tali rettifiche, effettuate dalla Commissione o dallo Stato membro, è quello di ripristinare una situazione in cui il 100 % delle spese dichiarate per il finanziamento o per il cofinanziamento (politica di coesione) è conforme alle norme e ai regolamenti europei e nazionali applicabili.

Nella gestione concorrente, spetta principalmente agli Stati membri effettuare le rettifiche finanziarie necessarie relative alle irregolarità singole o sistematiche individuate nei programmi operativi. La Commissione ha il compito di garantire che i sistemi posti in essere dalle autorità nazionali siano efficaci e, in caso contrario, impone le rettifiche finanziarie agli Stati membri.

Quando, a seguito dei controlli dell’UE, si individuano pagamenti indebiti ai beneficiari, le rettifiche finanziarie possono essere considerate la prima fase del processo di recupero effettivo dato che, ai sensi della normativa applicabile, gli Stati membri devono dare seguito alle rettifiche finanziarie a loro imposte e recuperare essi stessi gli importi dai beneficiari finali. Nel caso di audit da parte delle autorità nazionali, gli Stati membri hanno inoltre l’obbligo giuridico di procedere ai recuperi a livello del beneficiario finale.

Segue una sintesi per tipo di gestione delle diverse procedure di recupero e attività di rettifica finanziaria e del loro impatto sul bilancio dell’UE.

6.1.2    Gestione diretta

Quando la Commissione gestisce il bilancio in modo diretto, le spese inammissibili vengono recuperate dal beneficiario o detratte dalla dichiarazione di spesa successiva. Se la detrazione è effettuata dai beneficiari prima di inviare la dichiarazione di spesa, le informazioni non vengono registrate nella contabilità. Questo è ciò che avviene di norma, dato che gran parte dei beneficiari deve presentare alla Commissione una dichiarazione di spesa finale certificata o verificata prima di poter ricevere il pagamento finale. La dichiarazione certificata rettifica qualsiasi irregolarità individuata.

6.1.3    Gestione concorrente

L’80 % circa del bilancio dell’UE è gestito congiuntamente dalla Commissione europea e dagli Stati membri e comprende principalmente la spesa per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, la politica di coesione e la pesca.

Per quanto riguarda le spese soggette a gestione concorrente, i compiti e le responsabilità riguardanti l’esecuzione sono delegati agli Stati membri, che hanno quindi in primo luogo la responsabilità di individuare e correggere le irregolarità commesse dai beneficiari e, di conseguenza, garantire la regolarità delle spese dichiarate alla Commissione. Gli Stati membri effettuano le rettifiche finanziarie e, quando vengono individuati pagamenti indebiti ai beneficiari a seguito dei loro audit o dei controlli dell’UE, hanno l’obbligo giuridico di avviare le procedure di recupero contro tali beneficiari.

La Commissione europea svolge un ruolo di sorveglianza generale, verificando l’effettivo funzionamento della sistemi di controllo e di gestione degli Stati membri e adottando misure correttive qualora riscontri dei problemi, al fine di assumere la responsabilità nell’esecuzione del bilancio (articolo 53b, paragrafo 4, del regolamento finanziario). La Commissione può inoltre adottare una decisione formale di applicazione di rettifiche finanziarie a uno Stato membro qualora lo Stato membro in questione non abbia effettuato le rettifiche richieste o qualora esistano gravi insufficienze nei sistemi di gestione e di controllo che potrebbero condurre a irregolarità sistemiche.

La Commissione impone le rettifiche finanziarie relative alle irregolarità singole individuate ma ha anche il potere di applicare rettifiche estrapolate o forfettarie. L’estrapolazione viene utilizzata in presenza di prove di un’irregolarità sistemica basate su un campione rappresentativo di atti. Le rettifiche forfettarie vengono applicate nel caso di singole violazioni o irregolarità sistemiche in cui l’impatto finanziario non è quantificabile e in cui il costo amministrativo di fissare un importo preciso sarebbe sproporzionato. In entrambi i casi, anche quando i recuperi dai beneficiari non sono possibili, tali rettifiche rappresentano un mezzo importante per migliorare i punti deboli dei sistemi degli Stati membri, prevenendo o individuando e recuperando i pagamenti irregolari ai beneficiari.

6.1.4    Altri tipi di gestione

Per quanto riguarda le spese soggette a gestione decentrata e a gestione centralizzata indiretta, la responsabilità del recupero dei pagamenti indebitamente effettuati è delegata agli Stati membri, ai paesi terzi o alle agenzie. Per quanto riguarda le spese soggette a gestione congiunta, i meccanismi di rettifica sono definiti negli accordi conclusi con le organizzazioni internazionali. Come nel caso della gestione concorrente, quando le norme dei regimi di spesa dell’UE non vengono correttamente applicate, la Commissione può effettuare rettifiche finanziarie.

6.1.5    Sintesi dei recuperi e delle rettifiche finanziarie del 2009

Sintesi dei recuperi e delle rettifiche finanziarie confermate/decise nel 2009

milioni di euro

Rettifiche finanziarie

Note

2009

2008

FEAOG/FEAGA/FEASR

6.2.2

462

917

Politica di coesione (attività dell’UE)

Programmi 1994-1999

6.2.4

521

414

Programmi 2000-2006

6.2.4

1 890

1 173

Subtotale Politica di coesione

 

2 411

1 587

Totale rettifiche finanziarie

 

2 873

2 504


milioni di euro

Recuperi

Note

2009

2008

FEAOG/FEAGA/FEASR (individuati dagli Stati membri)

6.3

163

360

Politica di coesione (attività dell’UE)

6.3

102

31

Altri tipi di gestione

6.3

181

72

Totale recuperi

 

446

463

Totale protezione del bilancio dell’UE

 

3 319

2 967

La tabella non comprende le dismissioni e i recuperi effettuati nell’ambito della politica di coesione dagli Stati membri a seguito dei propri controlli. Nonostante abbiano l’obbligo di fornire alla Commissione le informazioni sulle dismissioni e sui recuperi, non sono tenuti, ai sensi della normativa per i programmi 2000-2006, a individuare separatamente i recuperi rilevati durante i propri controlli. Per tale motivo, e al fine di evitare sovrapposizioni con le rettifiche finanziarie, le dismissioni e i recuperi effettuati dagli Stati membri (2009: 1 233 milioni di euro) non sono compresi (cfr. nota 6.5).

Sintesi delle rettifiche finanziarie e dei recuperi effettuati durante il 2009

milioni di euro

Rettifiche finanziarie

Note

Confermate nel 2009

Confermate prima del 2009

Totale

FEAOG/FEAGA/FEASR

6.2.2

274

429

703

Politica di coesione

Programmi 1994-1999

6.2.4

163

137

300

Programmi 2000-2006

6.2.4

313

96

409

Subtotale Politica di coesione

 

476

233

709

Totale rettifiche finanziarie

 

750

662

1 412


milioni di euro

Recuperi

Note

Confermati nel 2009

Confermati prima del 2009

Totale

FEAOG/FEAGA/FEASR

6.3.

117

31

148

Politica di coesione

6.3.

102

0

102

Altri tipi di gestione

6.3.

147

34

181

Totale recuperi

 

366

65

431

Totale protezione del bilancio dell’UE

 

1 116

727

1 843

6.2   RETTIFICHE FINANZIARIE NEL QUADRO DELLA GESTIONE CONCORRENTE

Nella gestione concorrente, le rettifiche finanziarie comprendono tre fasi principali:

(1)

l’importo è ancora in fase di definizione mediante procedure giuridiche e contraddittorie («in corso» – cfr. nota 6.4);

(2)

l’importo è definito («deciso» mediante una decisione della Commissione, o «confermato»: concordato con gli Stati membri in gestione concorrente);

(3)

l’importo è effettivamente recuperato in contanti versati dallo Stato membro (rettifica decisa) o mediante detrazione (dismissione/recupero) da parte dello Stato membro da una richiesta di pagamento futura («effettuata»); per le rettifiche finanziarie non ancora effettuate cfr. nota 6.2.4.

6.2.1    Agricoltura e sviluppo rurale

Nell’ambito del FEAGA e del FEASR, che hanno sostituito la sezione FEAOG-Garanzia, la normativa applicabile prevede che le rettifiche finanziarie siano effettuate dalla Commissione mediante la procedura di liquidazione dei conti.

Procedura di liquidazione dei conti

La procedura di liquidazione dei conti viene effettuata dalla Commissione e comprende una liquidazione finanziaria dei conti annuali di ogni organismo pagatore e una verifica di conformità pluriennale riguardante la conformità delle spese dichiarate da uno Stato membro rispetto alle regole dell’UE. Nel caso del FEAGA, tutti gli importi in questione sono iscritti tra le entrate del conto del risultato economico della Commissione. Nel caso del FEASR, gli importi recuperati dagli Stati membri stessi, nonché quelli derivanti dalla liquidazione finanziaria dei conti annuali sono di norma riutilizzabili per il programma.

Liquidazione contabile: la Commissione adotta una decisione annuale di liquidazione dei conti mediante la quale accetta formalmente i conti annuali degli organismi pagatori sulla base di verifiche di gestione e dei certificati e delle relazioni degli organismi di certificazione.

La verifica di conformità mira a escludere dal finanziamento dell’UE le spese che non sono state effettuate in conformità alle norme dell’UE. La verifica di conformità non è pertanto un meccanismo mediante il quale i pagamenti irregolari vengono recuperati direttamente dai beneficiari finali, ma piuttosto un forte incentivo per gli Stati membri a migliorare i loro sistemi di gestione e di controllo, evitando o individuando e recuperando così i pagamenti irregolari ai beneficiari finali. Inoltre, una rettifica di conformità non solleva uno Stato membro dalla sua responsabilità di perseguire le irregolarità individuate. La verifica di conformità non segue il ciclo annuo in quanto comprende spese sostenute in più di un esercizio.

Liquidazione finanziaria di pagamenti eseguiti che non rispettano le scadenze regolamentari: il rispetto delle scadenze stabilite per i pagamenti ai beneficiari da parte degli Stati membri viene verificato sistematicamente tre volte l’anno in conformità all’articolo 9 del regolamento (CE) n. 883/2006. In caso di mancato rispetto delle scadenze, la Commissione procede a riduzioni, soggette a determinate indennità per casi speciali e circostanze eccezionali, in base ad un principio di proporzionalità. Queste rettifiche finanziarie vengono considerate «pagamenti negativi» e iscritte nel conto del risultato economico come riduzione di spese.

6.2.2    Rettifiche finanziarie per l’agricoltura e lo sviluppo rurale nel 2009

Totale rettifiche finanziarie decise nel 2009 per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

milioni di euro

 

2009

2008

Procedura di liquidazione dei conti:

Liquidazione finanziaria e scadenze di pagamento non rispettate

103

58

Verifica di conformità

359

859

Totale

462

917

Gli importi di cui sopra riguardano il FEAGA; per quanto riguarda il FEASR, nel 2009 sono state effettuate rettifiche finanziarie per soli 0,4 milioni di euro. Tali importi sono inclusi nel conto del risultato economico. Per una ripartizione di detti importi per Stato membro, cfr. allegato 1.

La diminuzione della verifica di conformità tra il 2008 e il 2009 è dovuta a decisioni di verifica di conformità non attuate alla fine del 2008, per un importo totale di 368 milioni di euro.

Rettifiche finanziarie effettuate nel 2009 per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

milioni di euro

 

Attuazione 2009

Procedura di liquidazione dei conti

Liquidazione finanziaria e scadenze di pagamento non rispettate

103

Verifica di conformità

600

Totale

703

Per una ripartizione di detti importi per Stato membro, cfr. allegato 2.

6.2.3    Politica di coesione

La normativa applicabile alla politica di coesione prevede che le azioni per effettuare le rettifiche finanziarie siano adottate sia dagli Stati membri sia dalla Commissione:

gli Stati membri possono effettuare le rettifiche finanziare in due modi:

ritirando immediatamente le spese interessate dal programma detraendole dalla successiva dichiarazione di spesa presentata alla Commissione, liberando immediatamente il finanziamento dell'UE da impegni relativi ad altre operazioni;

lasciando per il momento le spese nel programma in attesa dell’esito delle procedure per recuperare dai beneficiari l’importo indebitamente versato. Il recupero viene effettuato ottenendo il rimborso delle somme interessate o compensando le somme da versare con altri pagamenti dovuti allo stesso beneficiario. Per maggiori dettagli su questi recuperi, cfr. 6.5.

Agli Stati membri viene richiesto di fornire alla Commissione i dati sulle rettifiche finanziarie in termini sia di importi ritirati dal cofinanziamento sia di importi recuperati. Le due serie di dati sono distinte e complementari, dato che solo le spese ritirate senza attendere l’esito delle procedure di recupero vengono incluse in dismissioni e solo le spese non ritirate inizialmente, ma che vengono lasciate nelle spese dichiarate fino al loro recupero, sono incluse in recuperi, una volta avvenuto il recupero. Gli Stati membri non sono tenuti a individuare separatamente le rettifiche derivanti dall’attività dell’UE e quelle derivanti da proprie attività di audit. Tale prescrizione è stata introdotta solo per il periodo di programmazione 2007-2013.

Le rettifiche finanziarie a seguito di audit e controlli dell’UE vengono effettuate come segue:

nel caso in cui lo Stato membro convenga di effettuare una rettifica a seguito di controlli e audit eseguiti dall’UE, esso può ritirare le spese irregolari già dichiarate dalla successiva dichiarazione di spesa (che è cumulativa per ogni programma o progetto del Fondo di coesione separatamente) e riutilizzare il finanziamento dell’UE liberato per altre spese ammissibili nell’ambito del programma in questione, purché tali spese non riguardino l’operazione o le operazioni oggetto di rettifica.

La Commissione emette ordini di riscossione per effettuare le rettifiche finanziarie nei casi seguenti:

dopo decisioni formali di rettifica finanziaria;

alla chiusura di un programma;

dopo la chiusura di un programma a seguito del recupero dai beneficiari da parte degli Stati membri.

In questi casi, gli ordini di riscossione hanno un impatto sul bilancio della Commissione.

La Commissione non emette alcun ordine di riscossione in altri casi di rettifica finanziaria, in particolare quando gli Stati membri accettano ed effettuano la rettifica finanziaria. In questi casi, le informazioni non vengono registrare nella contabilità.

6.2.4    Rettifiche finanziarie nell’ambito della politica di coesione nel 2009

Si tenga presente che la tabella che segue non comprende i risultati dei controlli delle spese a titolo delle azioni strutturali effettuati dagli Stati membri:

Rettifiche finanziarie confermate nel 2009

milioni di euro

 

FESR

Fondo di coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

Rettifiche finanziarie periodo 1994-1999:

Effettuate

87

10

21

41

4

163

Non ancora effettuate

358

0

0

0

0

358

Subtotale periodo 1994-1999

445

10

21

41

4

521

Rettifiche finanziarie periodo 2000-2006:

Effettuate

82

63

141

2

25

313

Non ancora effettuate

1 534

13

18

3

9

1 577

Subtotale periodo 2000-2006

1 616

76

159

5

34

1 890

Totale rettifiche finanziarie 2009

2 061

86

180

46

38

2 411

Totale rettifiche finanziarie 2008

949

92

522

19

5

1 587

N.B.: negli importi confermati nel 2009 sono comprese le rettifiche finanziarie decise/confermate nel 2008 non dichiarate precedentemente per un importo di 90 milioni di euro.

L’aumento degli importi confermati tra il 2009 e il 2008 per il FESR è dovuto alle azioni rigorose attuate nell’ambito del piano d’azione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali (COM(2010)52) e all’accettazione di un’importante rettifica finanziaria riguardante la Spagna nel novembre 2009.

La diminuzione degli importi confermati relativi al FSE nel 2009 rispetto agli importi dichiarati nel 2008 è dovuto all’attuazione del suddetto piano d’azione della Commissione nel 2008 volto ad accelerare le procedure di decisione sulle rettifiche finanziarie in corso, che ha di conseguenza portato a una diminuzione del numero di rettifiche da considerare nel 2009. Si noti che, dei 522 milioni di euro di rettifiche finanziarie confermate nel 2008, l’attuazione delle rettifiche finanziarie per l'FSE ammonta a 518 milioni di euro per tale esercizio.

Gli importi presentati nelle tabelle precedenti sono definiti in base al principio di competenza; di conseguenza alcuni di questi importi sono già stati attuati nel 2009 (709 milioni di euro per tutti i fondi), mentre gli importi rimanenti saranno attuati durante i prossimi esercizi.

Rettifiche finanziarie confermate – importi cumulativi

milioni di euro

 

Periodo 2000-2006

Periodo 1994-1999

Totale

31.12.2009

31.12.2009

31.12.2009

Fondo di coesione

233

273

506

FESR

3 797

1 633

5 430

FSE

1 130

392

1 522

SFOP

7

97

104

FEAOG orient.

36

121

157

Totale

5 203

2 516

7 719

Per una ripartizione di detti importi per Stato membro, cfr. allegato 3.

Rettifiche finanziarie confermate al 31 dicembre 2009 ma non ancora effettuate al 31 dicembre 2009 (importi cumulativi)

I recuperi o le rettifiche finanziarie sono considerati «non ancora effettuati» quando sono stati decisi o confermati ma l’importo non è ancora stato recuperato, detratto o ritirato.

milioni di euro

Rettifiche da effettuare al 31.12.2009

FESR

Fondo di coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

Rettifiche finanziarie periodo 1994-1999:

359

11

1

0

0

371

Rettifiche finanziarie periodo 2000-2006:

1 904

23

22

3

9

1 961

Totale rettifiche da effettuare al 31.12.2009

2 263

34

23

3

9

2 332

L’esiguo importo effettuato relativo alle decisioni del 2009 riguarda il FESR.

Per quanto riguarda il periodo di programmazione 1994-1999, gran parte delle rettifiche finanziarie non ancora effettuate durante il 2009 sono decisioni di rettifica finanziaria approvate durante il quarto trimestre del 2009. Tali rettifiche verranno effettuate durante il primo trimestre del 2010.

Per quanto riguarda il periodo di programmazione 2000-2006, nel caso in cui convenga di effettuare una rettifica a seguito di un controllo dell’UE per attuare la rettifica finanziaria, lo Stato membro può ritirare l’importo delle spese irregolari nella successiva dichiarazione di spesa e sostituirlo con altre spese ammissibili nell’ambito dello stesso programma. Dato che il massimale per i pagamenti è stato raggiunto per la maggior parte dei programmi FESR e dei progetti del Fondo di coesione (2000-2006), la detrazione delle spese ammissibili risulterà solo nei documenti di chiusura (certificazione di spesa finale, dichiarazione conclusiva e relazione di attuazione finale) che lo Stato membro deve presentare nei prossimi mesi.

Rettifiche finanziarie effettuate nel 2009 (confermate nel 2009 e negli esercizi precedenti)

milioni di euro

 

FESR

Fondo di coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

Rettifiche finanziarie periodo 1994-1999:

Confermate nel 2009

87

10

21

40

5

163

Confermate negli esercizi precedenti

131

0

0

6

0

137

Subtotale periodo 1994-1999

218

10

21

46

5

300

Rettifiche finanziarie periodo 2000-2006:

Confermate nel 2009

82

63

141

2

25

313

Confermate negli esercizi precedenti

34

16

44

2

0

96

Subtotale periodo 2000-2006

116

79

185

4

25

409

Totale rettifiche finanziarie effettuate nel 2009

334

89

206

50

30

709

Per una ripartizione di detti importi per Stato membro, cfr. allegato 4.

6.3   RECUPERI EFFETTUATI DALLA COMMISSIONE O DAGLI STATI MEMBRI

Questa rubrica comprende il recupero di importo indebitamente versati a causa di irregolarità o errori individuati dalla Commissione, dagli Stati membri, dalla Corte dei conti europea o dall’OLAF.

Recuperi confermati nel 2009

milioni di euro

 

2009

2008

Gestione concorrente

Agricoltura: FEAOG/FEAGA

163

360

Politica di coesione

102

31

Subtotale

265

391

Altri tipi di gestione:

azioni esterne

81

32

politiche interne

100

40

Subtotale

181

72

Totale

446

463


Recuperi effettuati durante il 2009

milioni di euro

 

Confermati nel 2009

Confermati prima del 2009

Totale

Gestione concorrente

Agricoltura: FEAOG/FEAGA

117

31

148

Politica di coesione

102

0

102

Subtotale

219

31

250

Altri tipi di gestione:

azioni esterne

60

21

81

politiche interne

87

13

100

Subtotale

147

34

181

Totale

366

65

431

6.3.1    Agricoltura: recupero di irregolarità individuate dagli Stati membri

Gli Stati membri sono tenuti a individuare e recuperare le somme perse a seguito di irregolarità nel rispetto delle loro norme e procedure nazionali. Per le azioni finanziate dal FEAGA, qualora riescano a recuperare tali somme dai beneficiari, accreditano le somme recuperate alla Commissione, che vengono quindi iscritte tra le entrate del conto del risultato economico. Per il FEASR, i recuperi sono detratti dalla richiesta di pagamento successiva e pertanto l’importo del FEASR interessato può essere riutilizzato per il programma. Qualora uno Stato membro non persegua il recupero o non attui le proprie azioni diligentemente, la Commissione potrebbe decidere di intervenire mediante la procedura di verifica di conformità ed imporre una rettifica finanziaria allo Stato membro in questione.

La riduzione delle entrate derivanti dalle irregolarità è dovuta principalmente agli effetti positivi dei sistemi di controllo più efficaci negli Stati membri, oltre che all’impatto della procedura di liquidazione del 50 % (articolo 32, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio).

6.3.2    Politica di coesione

Gli Stati membri hanno in primo luogo la responsabilità di prevenire, individuare e rettificare le irregolarità e recuperare gli importi indebitamente versati insieme agli interessi di mora, se del caso. Gli importi dei recuperi eseguiti dagli Stati membri non sono inclusi nella tabella precedente (cfr. punto 6.5 per maggiori dettagli). L’importo dei recuperi inclusi in questa rubrica riguardano i recuperi effettuati direttamente dalla Commissione.

6.3.3    Altri tipi di gestione

I recuperi di irregolarità individuate in altri tipi di gestione sono effettuati mediante l’emissione di un ordine di riscossione o tramite la detrazione da un pagamento successivo. Qualora al beneficiario venga richiesto di inviare una dichiarazione di spesa finale rettificata, l’importo dell’irregolarità non è necessariamente registrato nella contabilità della Commissione.

6.4   RETTIFICHE FINANZIARIE IN CORSO A SEGUITO DI CONTROLLI DELL’UE

6.4.1    Agricoltura

milioni di euro

 

Rettifiche finanziarie in corso al 31.12.2008

Nuove rettifiche finanziarie in corso nel 2009

Rettifiche finanziarie decise nel 2009

Adeguamenti alle rettifiche finanziarie decise o in corso al 31.12.2008

Rettifiche finanziarie in corso al 31.12.2009

FEAOG

1 733

657

– 317

690

2 763

La Commissione determina ogni anno le misure e gli Stati membri che saranno soggetti ad audit di conformità sulla base di un’analisi annuale dei rischi effettuata sull'insieme delle spese agricole. La procedura di verifica di conformità dura alcuni anni; alla fine del 2009 l’attività di verifica di conformità sulle spese sostenute prima del 2003 era stata in gran parte portata a termine. Gli audit per gli esercizi dal 2003 al 2009 sono tuttora in corso.

Conformemente ai suoi principi contabili e ai principi contabili comunemente accettati, la Commissione può utilizzare stime per la preparazione dei conti annuali. È il caso dell’importo di spesa che potrebbe essere escluso dal finanziamento dell’UE da future decisioni di conformità. Tale stima tiene conto delle informazioni disponibili più attendibili. Dato che le rettifiche del FEAGA sono decise per esercizio finanziario di spesa, è pertanto possibile calcolare la media delle rettifiche per esercizio finanziario chiuso e applicare tale percentuale a esercizi finanziari più recenti per i quali sono ancora in corso i controlli. L’affidabilità di questa stima è valutata sulla base del raffronto con gli importi delle «rettifiche in corso» per gli esercizi in cui sono disponibili tali informazioni e viene verificata rispetto ai risultati degli audit di conformità effettuati durante l’esercizio in questione. Inoltre, occorre notare che la media delle rettifiche per esercizio finanziario chiuso è relativamente stabile, ovvero tra l’1,1 % e l’1,9 %.

L’importo di 2 763 milioni di euro è una stima dell’importo da riscuotere nel quadro di future decisioni di conformità per gli audit relativi alla spesa nel periodo 2003-2009. Di tale importo, 2,1 miliardi di euro rappresentano le rettifiche finanziarie in corso per le quali l’importo è calcolato sulla base di audit attualmente in corso (che riguardano principalmente la spesa per gli esercizi dal 2003 al 2007).

L’aumento della suddetta stima è dovuto all’incremento, rispetto a esercizi precedenti, del tasso di rettifica medio rispetto alla spesa dall’1,1 % all’1,5 %. Gli importi più recenti delle «rettifiche in corso» per il 2003, 2004, 2005, 2006 e 2007 confermano questo tasso e pongono in evidenza addirittura un tasso di rettifica medio superiore all’1,5 %. Le conseguenze finanziarie dell’introduzione nel 2005 del regime di pagamento unico (RPU) sono in questa fase difficili da prevedere. Da un lato, si potrebbe ritenere che vi saranno meno rettifiche nel numero dei casi; dall’altro lato, le rettifiche forfettarie sulle misure RPU possono avere un impatto maggiore in termini finanziari. Trattandosi di importi non definitivi, essi non sono stati iscritti nello stato patrimoniale.

6.4.2    Azioni strutturali

milioni di euro

 

Rettifiche finanziarie in corso al 31.12.2008

Nuove rettifiche finanziarie in corso nel 2009

Rettifiche finanziarie confermate nel 2009

Adeguamenti alle rettifiche finanziarie confermate o in corso al 31.12.2008

Rettifiche finanziarie in corso al 31.12.2009

Fondi strutturali e di coesione (programmi 1994-1999 e 2000-2006)

FESR

1 771

89

–1 087

– 343

430

Fondo di coesione

178

98

–80

–47

149

FSE

630

2

–56

– 250

326

SFOP

35

0

–33

0

2

FEAOG orient. + FEASR

4

221

–38

4

191

Totale

2 618

410

–1 294

– 636

1 098

L’importo suddetto si basa sulle risultanze degli audit della Commissione e su quelli della Corte dei conti o dell’OLAF, che vengono tutte controllate dalle DG pertinenti mediante procedimenti giudiziari formali e procedure contraddittorie in corso con gli Stati membri interessati. Si tratta della stima migliore, tenendo conto della situazione del seguito dato agli audit e dell’emissione delle lettere di presa di posizione finali (o lettere di pre-sospensione) al 31 dicembre 2009. Questo importo cambierà a seguito della procedura contraddittoria relativa alle sospensioni e alle rettifiche finanziarie, in virtù della quale gli Stati membri possono presentare nuove prove a sostegno della propria posizione.

6.5   ATTIVITÀ DI RECUPERO E DI RETTIFICA FINANZIARIA DA PARTE DEGLI STATI MEMBRI PER LE AZIONI STRUTTURALI O LA POLITICA DI COESIONE

Nell’ambito della politica di coesione, le rettifiche effettuate dagli Stati membri a seguito di audit eseguiti dagli Stati membri stessi o dall’Unione europea non vengono registrate nel sistema contabile della Commissione dato che gli Stati membri possono riutilizzare questi importi per altre spese ammissibili. Tuttavia, agli Stati membri viene richiesto di fornire alla Commissione informazioni aggiornate riguardo alle dismissioni, ai recuperi e ai recuperi in corso relativi ai Fondi strutturali per il 2009 e, cumulativamente, per i periodi di programmazione 2000-2006 e 2007-2013, e per tutti i quattro fondi (FESR, FSE, FEAOG orientamento e SFOP). Tuttavia, non sono tenuti a individuare separatamente le rettifiche derivanti dall’attività dell’UE. Per tale motivo le rettifiche finanziarie effettuate dagli Stati membri non sono aggiunte a quelle della Commissione.

Sulla base dei dati comunicati dagli Stati membri in ottemperanza dell’obbligo previsto dai regolamenti (CE) n. 438/2001 e n. 448/2001, nel 2009 le dismissioni e i recuperi ammontano a 986 milioni di euro e 247 milioni di euro rispettivamente, per un totale di 1 233 milioni di euro. Tali cifre tengono conto dei risultati della prima analisi della Commissione che ha comportato le rettifiche di taluni dati. Le revisioni in loco dei dati degli Stati membri effettuati dalla Commissione nel 2009 in nove Stati membri (dieci Stati membri nel 2008) hanno posto in evidenza che i sistemi per la registrazione e la comunicazione dei dati non sono ancora completamente attendibili in tutti gli Stati membri, sebbene risulti un miglioramento della qualità e siano stati compiuti alcuni passi avanti rispetto agli anni precedenti. Inoltre, gli importi non sono completi, in particolare per quanto riguarda i dati per l’intero periodo di programmazione, poiché alcuni degli Stati membri di maggiori dimensioni non hanno ancora comunicato le rettifiche effettuate nei primi anni del periodo. Tuttavia, anche per quanto riguarda la completezza si sono registrati miglioramenti rispetto agli anni precedenti e gli Stati membri hanno concordato di fornire tutte le informazioni alla chiusura.

Esiste un rischio di sovrapposizione per il periodo 2000-2006 tra le cifre dichiarate per le rettifiche finanziarie derivanti dall’attività di organismi UE (audit della Commissione e della Corte dei conti e indagini dell’OLAF) e quelle dichiarate dagli Stati membri derivanti da proprie attività. Ciò si spiega con il fatto che una parte cospicua delle rettifiche finanziarie derivanti dall’attività degli organismi dell’UE è accettata dagli Stati membri e da essi attuata senza una decisione formale della Commissione ritirando le spese interessate dalle proprie dichiarazioni di spesa. Poiché gli Stati membri non sono tenuti a distinguere le rettifiche derivanti dall’attività di organismi dell’UE da quelle dovute ai propri controlli e audit, non è possibile quantificare con precisione la portata di tale sovrapposizione. Inoltre, l’effettiva attuazione da parte dello Stato membro potrebbe non avvenire nello stesso esercizio in cui lo Stato membro accetta la rettifica finanziaria. L’eventuale sovrapposizione rimane pertanto solo una stima. Confrontando per ogni singolo Stato membro le cifre degli Stati membri per il 2009 e gli importi delle rettifiche derivanti dall’attività di organismi dell’UE e accettati dagli Stati membri per lo stesso anno, emerge che l’importo della sovrapposizione non può essere superiore a 465 milioni di euro. Per il 2008, la sovrapposizione non poteva essere superiore a 600 milioni di euro.

Nel periodo di programmazione 2007-2013, la Commissione ha integrato la stesura della relazione annuale nei propri sistemi informatici. Ne consegue che riceverà dati per via elettronica direttamente dagli Stati membri. La normativa settoriale richiede inoltre agli Stati membri di individuare separatamente le rettifiche derivanti dall’attività degli organismi dell’UE, al fine di evitare sovrapposizioni.

Nota 6 –   Allegato 1: Totale rettifiche finanziarie e recuperi decisi nel 2009 per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

Ripartizione per Stato membro

milioni di euro

Stato membro

Liquidazione contabile

Verifica di conformità

Irregolarità dichiarate

Totale

Belgio

0

12

2

15

Bulgaria

0

0

5

5

Repubblica ceca

0

0

0

1

Danimarca

0

101

4

104

Germania

0

2

15

17

Estonia

0

0

0

0

Irlanda

–2

3

2

4

Grecia

2

18

1

21

Spagna

7

62

38

106

Francia

3

73

35

111

Italia

–3

5

13

15

Cipro

0

0

0

0

Lettonia

0

0

0

0

Lituania

0

2

1

4

Lussemburgo

0

0

0

0

Ungheria

6

13

2

22

Malta

0

0

0

0

Paesi Bassi

1

30

5

36

Austria

0

2

1

3

Polonia

0

11

2

13

Portogallo

0

9

8

18

Romania

5

0

9

14

Slovenia

0

1

0

2

Slovacchia

0

0

1

1

Finlandia

2

0

0

2

Svezia

0

0

2

2

Regno Unito

83

12

14

109

Totale decisi

103

359

163

625

N.B.: gli importi di cui sopra sono arrotondati in milioni di euro e gli importi pari a 0 rappresentano i dati effettivi inferiori a 500 000 euro.

Nota 6 –   Allegato 2: Totale rettifiche finanziarie e recuperi effettuati nel 2009 per l’agricoltura e lo sviluppo rurale

Ripartizione per Stato membro

milioni di euro

Stato membro

Liquidazione finanziaria e scadenze di pagamento non rispettate

Verifica di conformità

Irregolarità dichiarate dagli Stati membri (rimborsate all’UE)

Totale

Belgio

0

12

2

14

Bulgaria

0

1

1

Repubblica ceca

0

0

0

Danimarca

0

101

4

105

Germania

0

1

16

18

Estonia

0

0

0

0

Irlanda

–2

5

2

5

Grecia

2

189

5

196

Spagna

7

23

30

59

Francia

3

46

34

82

Italia

–3

167

13

177

Cipro

0

0

1

Lettonia

0

0

0

0

Lituania

0

0

2

2

Lussemburgo

0

0

0

Ungheria

6

3

9

Malta

0

0

Paesi Bassi

1

2

6

9

Austria

0

1

1

Polonia

0

2

2

Portogallo

0

0

7

7

Romania

5

7

12

Slovenia

0

1

0

2

Slovacchia

0

0

0

0

Finlandia

2

0

1

2

Svezia

0

12

2

14

Regno Unito

83

41

9

133

Totale effettuati

103

600

148

851

N.B.: gli importi di cui sopra sono arrotondati in milioni di euro e gli importi pari a 0 rappresentano i dati effettivi inferiori a 500 000 euro.

Nota 6 –   Allegato 3: Totale rettifiche finanziarie confermate nel 2009 per le azioni strutturali

Ripartizione per Stato membro

milioni di euro

 

Cumulativo 2008

Rettifiche finanziarie confermate nel 2009

Cumulativo 2009

Stato membro

 

FESR

Fondo di coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

 

1994-1999

1 995

445

10

21

41

4

521

2 516

Belgio

5

0

0

5

Danimarca

3

0

0

3

Germania

286

49

4

53

339

Irlanda

42

0

0

42

Grecia

526

0

0

526

Spagna

244

250

5

17

32

0

304

548

Francia

83

0

0

1

84

Italia

442

63

63

505

Lussemburgo

1

0

4

4

5

Paesi Bassi

168

1

9

9

177

Austria

2

0

0

0

2

Portogallo

113

19

5

24

137

Finlandia

1

0

0

0

1

Svezia

1

0

0

1

Regno Unito

77

54

54

131

INTERREG

1

9

9

10

2000-2006

3 313

1 616

76

159

5

34

1 890

5 203

Belgio

5

2

3

5

10

Bulgaria

2

2

2

Repubblica ceca

0

0

0

Danimarca

0

0

0

0

Germania

10

0

2

2

12

Estonia

0

0

0

Irlanda

26

16

16

42

Grecia

867

37

2

14

53

920

Spagna

1 246

1 200

22

24

3

8

1 257

2 503

Francia

249

3

9

0

12

261

Italia

608

135

80

2

217

825

Cipro

Lettonia

3

1

0

1

4

Lituania

1

1

1

2

Lussemburgo

2

2

2

Ungheria

4

41

7

0

52

52

Malta

Paesi Bassi

1

0

1

1

2

Austria

Polonia

37

85

12

0

11

108

145

Portogallo

95

31

0

0

31

126

Romania

2

8

14

22

24

Slovenia

2

0

0

2

Slovacchia

1

38

38

39

Finlandia

0

0

0

0

0

Svezia

11

0

0

11

Regno Unito

149

63

5

68

217

INTERREG

1

1

1

Totale confermate

5 308

2 061

86

180

46

38

2 411

7 719

N.B.: gli importi di cui sopra sono arrotondati in milioni di euro e gli importi pari a 0 rappresentano i dati effettivi inferiori a 500 000 euro.

Nota 6 –   Allegato 4: Totale rettifiche finanziarie effettuate nel 2009: azioni strutturali

Ripartizione per Stato membro

milioni di euro

 

Decisioni attuate nel 2009

Stato membro

FESR

Fondo di coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

Periodo 1994-1999

218

10

21

46

5

300

Belgio

0

0

Danimarca

2

2

Germania

109

0

4

113

Irlanda

0

0

1

Grecia

0

0

Spagna

3

5

17

32

0

57

Francia

1

0

5

6

Italia

41

41

Lussemburgo

0

4

4

Paesi Bassi

7

9

16

Austria

0

0

0

Portogallo

1

5

6

Finlandia

0

0

0

Svezia

0

0

Regno Unito

52

52

INTERREG

2

2

Periodo 2000-2006

116

79

185

4

25

409

Belgio

3

3

Bulgaria

3

3

Repubblica ceca

0

0

Danimarca

Germania

Estonia

0

0

Irlanda

Grecia

47

5

14

66

Spagna

7

14

38

0

59

Francia

1

0

2

Italia

10

80

4

93

Cipro

Lettonia

0

0

Lituania

1

1

Lussemburgo

2

2

Ungheria

40

1

0

41

Malta

Paesi Bassi

Austria

Polonia

42

42

11

95

Portogallo

9

9

18

Romania

6

14

20

Slovenia

Slovacchia

Finlandia

0

0

Svezia

Regno Unito

5

5

INTERREG

0

0

Totale effettuate

334

89

206

50

30

709

N.B.: gli importi di cui sopra sono arrotondati in milioni di euro e gli importi pari a 0 rappresentano i dati effettivi inferiori a 500 000 euro.

7.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni si riferiscono alla gestione dei rischi finanziari dell’Unione europea (UE) e riguardano:

le operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione europea al fine di dare esecuzione al bilancio dell’UE;

le attività di assunzione ed erogazione di prestiti operate dalla Commissione europea nel quadro dell’assistenza macrofinanziaria (AMF), della bilancia dei pagamenti (BdP) e delle azioni dell’Euratom;

il Fondo di garanzia per le azioni esterne;

le attività di erogazione e assunzione di prestiti, nonché le attività di tesoreria svolte dall’Unione europea attraverso la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione).

7.1.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

7.1.1.    Operazioni di tesoreria

Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione sono riportate nel regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio [modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 2028/2004 del Consiglio] e nel regolamento finanziario [regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006 del Consiglio] e relative modalità di esecuzione [regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 478/2007 della Commissione].

A seguito dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo, a nome della Commissione, presso il Tesoro di ogni Stato membro o presso l’organismo designato da ogni Stato membro. La Commissione può effettuare sui conti di cui sopra prelievi destinati a coprire unicamente i propri bisogni di tesoreria;

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri nella loro moneta nazionale, mentre i pagamenti della Commissione sono espressi principalmente in euro;

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione;

i saldi dei conti detenuti in valute diverse dall’euro vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in euro.

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione apre altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e riscuotere le entrate diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di pagamento e di tesoreria sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni, vengono applicate procedure specifiche conformi al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

La gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria è regolata da una serie scritta di linee guida e procedure al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono diverse aree operative (per esempio: effettuazione di pagamenti e gestione di cassa, previsioni dei flussi di cassa, continuità dell’attività, ecc.) e il loro rispetto viene verificato regolarmente. Inoltre, vengono indette riunioni tra la DG Bilancio e la DG ECFIN per discutere la condivisione delle informazioni sulla gestione del rischio e le migliori prassi.

7.1.2    Attività di assunzione ed erogazione di prestiti (AMF, BdP ed Euratom)

Le operazioni di concessione e assunzione di prestiti, e la relativa gestione della tesoreria, vengono effettuate dall’UE conformemente alle rispettive decisioni del Consiglio, ove applicabili, e delle linee guida interne. Sono stati redatti alcuni manuali di procedura scritta relativi ad argomenti specifici, quali le assunzioni di prestiti, i prestiti e la gestione di tesoreria, che sono in uso presso le competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e delle procedure interne viene verificato regolarmente. Di norma, non vengono effettuate attività che compensano le variazioni del tasso d’interesse o le variazioni di cambio (attività di copertura) allorché le operazioni di prestito sono finanziate mediante assunzioni di prestiti «back-to-back», che pertanto non generano posizioni aperte in divisa o del tasso d’interesse.

7.1.3    Fondo di garanzia

Le norme e i principi per la gestione dell’attivo del Fondo di garanzia (cfr. nota 2.3.3) sono contenuti nella convenzione del 25 novembre 1994 tra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI), modificata il 17-23 settembre 1996, l’8 maggio 2002 e il 25 febbraio 2008. Il Fondo di garanzia utilizza solo l’euro. Per evitare l’esposizione al rischio di cambio, esso investe unicamente in detta valuta. La gestione dell’attivo si conforma alle tradizionali norme di prudenza applicate alle attività finanziarie. È necessario prestare particolare attenzione alla riduzione dei rischi e garantire che le attività gestite possano essere vendute o trasferite senza ritardi significativi, tenuto conto degli impegni coperti.

7.1.4    CECA in liquidazione

La Commissione europea gestisce la liquidazione delle passività e non sono previsti nuovi prestiti né finanziamenti corrispondenti per la CECA in liquidazione. Le nuove assunzioni di prestiti della CECA si limitano al rifinanziamento, allo scopo di ridurre il costo dei fondi. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, si applicano i principi della gestione prudente, al fine di limitare i rischi finanziari.

7.2   RISCHIO DI MERCATO

Il rischio di mercato è il rischio di fluttuazione del valore equo o dei flussi finanziari futuri di uno strumento finanziario a seguito di variazioni dei prezzi di mercato Il rischio di mercato comprende l’eventualità di realizzare non solo perdite, ma anche utili. Include il rischio di valuta, il rischio di tasso d’interesse e altri rischi legati al prezzo. L’UE non è esposta a un altro rischio di prezzo significativo.

7.2.1    Rischio di valuta

Il rischio di valuta è il rischio che le operazioni dell’UE o il valore dei sui investimenti risenta delle variazioni dei tassi di cambio. Questo rischio deriva dalla variazione del prezzo di una valuta rispetto a un’altra.

7.2.1.1    Operazioni di tesoreria

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall’euro sono tenute sui conti delle risorse proprie, in conformità al regolamento sulle risorse proprie. Sono convertite in euro quando sono necessarie per coprire l’effettuazione dei pagamenti. Le procedure applicate per la gestione di tali fondi sono disciplinate dal suddetto regolamento. In un numero limitato di casi, tali fondi sono utilizzati direttamente per poter effettuare i pagamenti nelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell’UE diverse dall’euro e in USD presso alcune banche commerciali ai fini dell’effettuazione di pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati a seconda dell’importo dei pagamenti da effettuarsi; i loro saldi overnight (a un solo giorno) vengono tenuti a livelli molto bassi al fine di attenuare qualsiasi esposizione alle fluttuazioni dei tassi di cambio.

Al momento della riscossione di entrate varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall’euro, dette entrate vengono trasferite su conti della Commissione denominati in quelle stesse valute qualora siano necessarie per coprire l’effettuazione di pagamenti oppure vengono convertite in euro e trasferite su conti denominati in euro. Le casse di anticipi detenute in valute diverse dall’euro vengono alimentate a seconda dei pagamenti locali stimati da effettuarsi a breve termine in quelle valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Dato che tutte le ammende incassate in via provvisoria sono comminate e pagate in euro, non vi è alcun rischio di cambio.

7.2.1.2    Attività di assunzione ed erogazione di prestiti (AMF, BdP ed Euratom)

Gran parte delle attività e passività finanziarie è in euro, pertanto in questi casi l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio. Tuttavia, l’UE offre prestiti in USD, attraverso lo strumento finanziario Euratom, finanziati tramite l’assunzione di prestiti con un importo equivalente in USD (operazione «back-to-back»). Alla data di riferimento del bilancio, l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio in relazione all’Euratom.

7.2.1.3    Fondo di garanzia

Le attività finanziarie sono in euro e pertanto non vi è alcun rischio di valuta.

7.2.1.4    CECA in liquidazione

La CECA in liquidazione ha una modesta esposizione netta in valuta estera equivalente a 2,2 milioni di euro derivante da prestiti ipotecari equivalenti a 1,5 milioni di euro e saldi di conti correnti equivalenti a 0,7 milioni di euro.

7.2.2    Rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso di interesse è la possibilità di una riduzione di valore di un titolo, in particolare di un’obbligazione, derivante da un aumento dei tassi d’interesse. In generale, tassi d’interesse più elevati portano a una diminuzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso e viceversa.

7.2.2.1    Operazioni di tesoreria

La tesoreria della Commissione non concede prestiti e di conseguenza non è esposta al rischio di tasso di interesse. Tuttavia, matura interessi sui saldi che detiene sui suoi diversi conti bancari. La Commissione ha pertanto adottato misure per garantire che gli interessi maturati rispecchino regolarmente i tassi d’interesse di mercato, nonché le loro eventuali fluttuazioni. I conti aperti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale degli Stati membri per le entrate da risorse proprie sono infruttiferi e senza spese. Per quanto riguarda tutti gli altri conti detenuti presso le banche centrali nazionali, i compensi dipendono dalle condizioni specifiche offerte dalle singole banche. I tassi di interesse applicati sono variabili e vengono adeguati alle fluttuazioni di mercato.

I saldi overnight (a un solo giorno) detenuti su conti bancari commerciali maturano interessi quotidianamente, sulla base di tassi variabili di mercato a cui viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). Per gran parte dei conti il calcolo degli interessi è legato al tasso d’interesse marginale della BCE per le sue principali operazioni di rifinanziamento, adeguato in funzione delle eventuali fluttuazioni di questo tasso. Per alcuni altri conti il calcolo degli interessi è legato alla media ponderata dei tassi overnight (Euro overnight index average). Di conseguenza, non vi è il rischio che la Commissione maturi interessi a tassi inferiori rispetto a quelli di mercato.

7.2.2.2    Attività di assunzione ed erogazione di prestiti (AMF, BdP ed Euratom)

Prestiti assunti e concessi con tassi d’interesse variabili

Data la natura delle sue attività di erogazione e assunzione di prestiti, l’UE ha importanti attività e passività che generano interessi. I prestiti AMF ed Euratom emessi a tassi variabili espongono l’UE al rischio di tasso d’interesse. Tuttavia, i rischi inerenti al tasso di'interesse derivanti dai prestiti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni («back to back»). Alla data di riferimento del bilancio, l’UE registra prestiti (espressi in importi nominali) a tassi variabili per 0,96 miliardi di euro (2008: 1,05 miliardi di euro), con una rideterminazione dei prezzi semestrale.

Prestiti assunti e concessi a tassi d’interesse fissi

Nel 2009 l’UE ha anche prestiti AMF ed Euratom a tassi fissi per un totale di 100 milioni di euro (2008: 85 milioni di euro), la cui ultima scadenza è fissata tra uno e cinque anni (25 milioni di euro) e a oltre cinque anni (85 milioni di euro).

Più significativamente, nel 2009 l’UE deteneva sei prestiti a tasso fisso nell’ambito dello strumento finanziario BdP per un importo totale di 9,2 miliardi di euro (2008: 2 miliardi di euro), le cui scadenza sono fissate tra uno e cinque anni (5 miliardi di euro) e a oltre cinque anni (4,2 miliardi di euro).

7.2.2.3    Fondo di garanzia

I titoli di credito all’interno del Fondo di garanzia emessi a tassi d’interesse variabili sono soggetti agli effetti di volatilità di questi tassi, mentre i titoli di credito a tassi fissi sono esposti a un rischio relativo al valore equo. Le obbligazioni a tasso fisso rappresentano circa il 97 % del portafoglio investimenti alla data di riferimento del bilancio (2008: 96 %).

7.2.2.4    CECA in liquidazione

Data la natura delle sue attività, la CECA in liquidazione è esposta al rischio di tasso d’interesse. I rischi relativi al tasso d'interesse derivanti da assunzioni di prestito vengono generalmente compensati da prestiti equivalenti per termini e condizioni. Per quanto riguarda le operazioni di gestione patrimoniale, le obbligazioni a tasso fisso rappresentano circa il 97 % del portafoglio investimenti alla data di riferimento del bilancio (2008: 97 %).

7.3   RISCHIO DI CREDITO

Il rischio di credito è il rischio di perdita dovuto al mancato pagamento da parte del debitore/mutuatario di un prestito o altra linea di credito (il capitale di prestito, gli interessi (cedola) o entrambi) o ad altra inadempienza di un obbligo contrattuale. L’inadempienza comprende il ritardo nei pagamenti, la ristrutturazione dei pagamenti del mutuatario e il fallimento.

7.3.1    Operazioni di tesoreria

La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione sono detenute, conformemente al regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio in materia di risorse proprie, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi. Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di credito (o di controparte) molto basso per la Commissione, dato che l’esposizione è nei confronti degli Stati membri.

Per la parte delle risorse di tesoreria della Commissione detenute presso banche commerciali al fine di coprire l’effettuazione di pagamenti, l’alimentazione di tali conti avviene in base al principio del «just in time» ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione del contante della tesoreria. Su ogni conto vengono mantenuti livelli di cassa minimi, proporzionali all’importo medio dei pagamenti quotidiani effettuati dal relativo conto. Di conseguenza, gli importi detenuti a fine giornata su questi conti sono sempre molto bassi (mediamente tra 50 e 150 milioni di euro distribuiti su oltre 30 conti), cosicché l’esposizione della Commissione al rischio è limitata. Tali importi devono essere considerati alla luce dei saldi di tesoreria complessivi, che variano tra 1 miliardo di euro e 35 miliardi di euro, e dell'importo totale di pagamenti effettuati nel 2009, pari a 130 miliardi di euro.

Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche onde ridurre ulteriormente il rischio di controparte al quale è esposta la Commissione:

tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il rating di credito a breve termine minimo richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o un rating equivalente (S&P A-1 o Fitch F1). In determinate circostanze debitamente motivate può essere richiesto un livello inferiore.

Per le banche commerciali che sono state specificatamente selezionate per il deposito delle ammende incassate in via provvisoria, è inoltre necessario, di norma, un rating a lungo termine minimo di S&P AA o un rating equivalente; vengono applicate misure specifiche nel caso in cui alcune banche del gruppo siano soggette a una riduzione del rating.

Nel corso del 2009 i servizi di tesoreria della Commissione hanno adottato un sistema alternativo per la gestione delle ammende incassate in via provvisoria, al preciso scopo di ridurre il rischio in tale settore. A seguito della decisione C(2009) 4264 della Commissione, le ammende comminate dal 1oo gennaio 2010 saranno gestite nell’ambito del nuovo sistema e non verranno più depositate presso le banche commerciali.

Le casse di anticipi vengono detenute presso banche locali selezionate mediante la procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno Stato all’altro. Al fine di limitare l’esposizione al rischio, i saldi di questi conti vengono tenuti ai livelli più bassi possibili (tenuto conto dei fabbisogni operativi) e alimentati regolarmente con una revisione annuale dei massimali applicati.

I rating di credito delle banche commerciali presso cui la Commissione detiene dei conti sono rivisti almeno mensilmente o con maggiore frequenza laddove necessario. Nel contesto della crisi finanziaria sono state intensificate le misure di monitoraggio e mantenute per tutto il 2009.

7.3.2    Attività di assunzione ed erogazione di prestiti (AMF, BdP ed Euratom)

L’esposizione al rischio di credito è gestita innanzitutto ottenendo le garanzie dei paesi nel caso di Euratom, successivamente attraverso il Fondo di Garanzia (AMF ed Euratom) e infine mediante il bilancio dell’UE (BdP e, qualora le altre misure si rivelassero insufficienti, AMF ed Euratom). La normativa in materia di risorse proprie in vigore nel 2009 ha fissato il massimale per la risorsa RNL all’1,24 % dell’RNL degli Stati membri e durante il 2009 l’1,01 % è stato utilizzato per coprire gli stanziamenti di pagamento. Ciò significa che al 31 dicembre 2009 vi era un margine disponibile dello 0,23 % per coprire tale garanzia. Occorre precisare che dal 2010 il massimale è diminuito all’1,23 %. Il Fondo di garanzia per le azioni esterne è stato istituito nel 1994 al fine di coprire i rischi di inadempienza correlati ai prestiti assunti nel quadro dell’erogazione di prestiti a favore di paesi esterni all’Unione europea. In ogni caso l’esposizione al rischio di credito è attenuata dalla possibilità di fare ricorso al bilancio dell’UE qualora un debitore non sia in grado di rimborsare per intero gli importi dovuti. A tale scopo l’UE ha il diritto di chiedere a tutti gli Stati membri di garantire la conformità agli obblighi giuridici dell’UE nei confronti dei propri prestatori.

I principali beneficiari di questi prestiti sono l’Ungheria, la Lettonia e la Romania. Questi Stati assorbono rispettivamente circa il 54 %, 21 % e 18 % del volume totale dei prestiti. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, è necessario applicare le linee guida sulla scelta delle controparti. Di conseguenza, l’unità operativa potrà stipulare accordi solo con banche dichiarate ammissibili aventi sufficienti limiti di controparte.

7.3.3    Fondo di garanzia

Conformemente all’accordo concluso tra l’UE e la BEI relativo alla gestione del Fondo di garanzia, tutti gli investimenti interbancari devono avere un rating minimo Moody’s P-1 o rating equivalente. Al 31 dicembre 2009 tutti gli investimenti (153 milioni di euro) sono stati effettuati con tali controparti (2008: 183 milioni di euro). Al 31 dicembre 2009 il fondo aveva investito in quattro strumenti finanziari a breve termine e tutti i relativi investimenti (37 milioni di euro) sono stati effettuati con controparti aventi un rating minimo Moody’s P-1 o rating equivalente. Tutti i titoli detenuti nel portafoglio titoli disponibili per la vendita sono conformi alle linee guida di gestione.

7.3.4    CECA in liquidazione

L’esposizione al rischio di credito è gestita attraverso un’analisi periodica della capacità dei mutuatari di adempiere agli obblighi di restituzione degli interessi e del capitale. L’esposizione al rischio di credito è gestita inoltre ottenendo garanzie collaterali, nonché garanzie societarie, personali e degli Stati. Il 52% dell’importo totale dei prestiti insoluti è coperto da garanzie di uno Stato membro o di organismi equivalenti (per esempio, enti pubblici). Il 36% dei prestiti insoluti è stato concesso a banche o garantito da banche. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, è necessario applicare le linee guida sulla scelta delle controparti. L’unità operativa può stipulare accordi solo con banche dichiarate ammissibili aventi sufficienti limiti di controparte.

7.4   RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dalla difficoltà di vendita di un’attività, per esempio il rischio che un’attività o un titolo determinati non possano essere negoziati rapidamente nel mercato in modo da evitare perdite o adempiere un obbligo.

7.4.1    Operazioni di tesoreria

I principi di bilancio dell’UE garantiscono che le risorse di cassa complessive per l’esercizio siano sempre sufficienti per l’effettuazione dei pagamenti. I contributi totali degli Stati membri sono infatti pari all’importo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio contabile. Tuttavia, i contributi degli Stati membri vengono versati in dodici rate mensili durante tutto l’esercizio, mentre i pagamenti sono soggetti a una certa stagionalità.

Al fine di garantire che le risorse di tesoreria siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in qualsiasi mese, vengono adottate procedure di previsione regolare di cassa e gli Stati membri possono richiamare le risorse proprie in anticipo, se necessario e a determinate condizioni.

Inoltre, nel contesto delle operazioni quotidiane di tesoreria della Commissione, strumenti automatizzati di gestione del contante garantiscono quotidianamente la disponibilità di liquidità sufficiente su tutti i conti bancari della Commissione.

7.4.2    Attività di assunzione ed erogazione di prestiti (AMF, BdP ed Euratom)

Il rischio di liquidità derivante dalle assunzioni di prestiti è generalmente compensato da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni «back to back»). Per l’AMF e l’Euratom, il Fondo di garanzia funge da riserva di liquidità (o rete di sicurezza) nel caso di inadempienze o di ritardi nei pagamenti dei mutuatari. Per la BdP, il regolamento (CE) n. 431/2009 del Consiglio prevede una procedura che concede tempo sufficiente per mobilitare i fondi mediante il bilancio dell’UE.

7.4.3    Fondo di garanzia

Il fondo è gestito secondo il principio che le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in relazione agli impegni pertinenti. Il fondo deve mantenere un minimo di 100 milioni di euro in un portafoglio con una scadenza < 12 mesi da investire in strumenti monetari. Al 31 dicembre 2009 questi investimenti ammontavano a 190 milioni di euro. Inoltre, il 20 % minimo del valore nominale del fondo comprende strumenti monetari, obbligazioni a tasso fisso con una vita residua inferiore a un anno e obbligazioni a tasso variabile. Al 31 dicembre 2009 tale valore era pari al 27 %.

7.4.4    CECA in liquidazione

Il rischio di liquidità derivante dalle assunzioni di prestiti è generalmente compensato da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni «back to back»). Per la gestione patrimoniale e delle passività della CECA in liquidazione, la Commissione gestisce i vincoli di liquidità sulla base di previsioni di esborso ottenute mediante le consultazioni con i servizi della Commissione responsabili.

7.5   INFORMAZIONI SUL VALORE EQUO

7.5.1    Attività di assunzione ed erogazione di prestiti (AMF, BdP ed Euratom)

Situazione iniziale:

Occorre notare che i prestiti suddetti sono inizialmente rilevati al loro importo nominale, in conformità alla norma contabile n. 11 dell’UE. Qualora si fosse applicato il principio contabile per il settore pubblico IAS 39, tal prestiti sarebbero stati inizialmente rilevati al loro valore equo. La seguente tabella riporta la differenza tra i due trattamenti contabili solo per i prestiti BdP alla loro data di emissione:

milioni di euro

 

Norma contabile n. 11 dell'UE (importo nominale)

IAS 39 (valore equo)

Differenza dei trattamenti contabili

Valutazione dei prestiti BdP all’emissione nel 2009

7 200

6 649

551

Valutazione dei prestiti BdP all’emissione nel 2008

2 000

1 767

233

I motivi dell’applicazione del trattamento contabile conforme alla norma contabile n. 11 dell’UE sono i seguenti:

vi sono effetti compensativi tra i prestiti assunti e i prestiti concessi a causa del loro carattere «back to back». Di conseguenza, il tasso d’interesse effettivo per il prestito concesso è pari al tasso d’interesse effettivo per i relativi prestiti assunti;

la differenza iniziale rispecchia il costo di opportunità che si sarebbe ottenuto mediante un investimento alternativo sul mercato di capitale. Dato che all’UE non è consentito investire denaro sui mercati di capitali, questa «opzione» del costo di opportunità non è applicabile e pertanto non rispecchia correttamente l’essenza delle operazioni;

la differenza iniziale di cui sopra sarebbe compensata dagli interessi attivi negli anni successivi.

Situazione effettiva al 31.12.2009:

Il valore equo stimato è determinato come segue:

per i prestiti concessi, utilizzando un modello di flusso di cassa attualizzato applicando curve di rendimento specifiche per paese e adeguate alla durata residua;

per i prestiti assunti, utilizzando un modello di flusso di cassa attualizzato applicando curve di rendimento AAA adeguate alla durata residua;

i prestiti a tassi variabili dovrebbero approssimare il valore nominale, dal momento che la rideterminazione dei prezzi ai tassi di interesse di mercato avviene ogni 6 mesi.

La tabella seguente presenta il valore equo stimato a fine esercizio dei prestiti AMF, BdP ed Euratom a tasso fisso per poter operare un raffronto con il relativo valore contabile nello stato patrimoniale:

milioni di euro

 

Prestiti concessi 31/12/2009

Prestiti concessi 31/12/2008

Prestiti assunti 31/12/2009

Prestiti assunti 31/12/2008

Valore equo

8 785

1 863

9 626

2 118

Valore contabile

9 416

2 091

9 416

2 091

Differenza

(631)

(228)

210

27

Alla data di riferimento del bilancio, la BdP costituiva il 98,8 % di questi prestiti concessi e assunti. La tabella sopra rispecchia il fatto che, siccome l’UE ha un rating del credito di AAA e i tassi di interesse di mercato sono attualmente più elevati rispetto ai tassi ai quali l’UE ha assunto prestiti, il valore equo dei suoi prestiti assunti è più elevato rispetto all’importo nominale. Dato che l’Ungheria, la Lettonia e la Romania, i principali beneficiari di questi prestiti, hanno rating inferiori di AAA, anche se i tassi d'interesse di mercato sono attualmente più elevati di quanto imputato dall’UE, il valore equo di tali prestiti è inferiore all’importo nominale.

7.5.2    CECA in liquidazione

Il valore equo stimato per i prestiti erogati e assunti viene determinato utilizzando un modello dei flussi di cassa. In base a questo modello, i futuri flussi di cassa previsti vengono attualizzati applicando curve di rendimento AAA adeguate alla durata residua. Il valore equo stimato dei prestiti a tasso variabile viene assunto per approssimare il valore contabile, dal momento che la rideterminazione dei prezzi ai tassi di interesse di mercato avviene ogni 3 o 6 mesi. Il valore equo stimato dei prestiti fruttiferi a tasso fisso concessi e assunti non ha potuto essere ottenuto e dichiarato in quanto i dati necessari per il calcolo di questi valori non erano disponibili.

I titoli disponibili per la vendita sono presentati al valore equo, vale a dire a prezzo di mercato maggiorato degli interessi maturati. Tutti gli strumenti finanziari sono stati misurati al valore equo utilizzando una tecnica di valutazione supportata da prezzi e tassi di mercato osservabili. Il valore nominale meno l’accantonamento per il deterioramento dei crediti commerciali e il valore nominale dei debiti commerciali sono assunti per approssimare i loro valori equi. Il valore equo della tesoreria e degli equivalenti di tesoreria, compresi i conti correnti e i depositi a breve termine (inferiori a tre mesi), costituisce il loro valore contabile.

8.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

8.1   PARTI CORRELATE

Le parti correlate dell’UE sono le sue entità consolidate e il personale con funzioni direttive di tali entità (si veda più avanti). Le operazioni tra queste entità hanno luogo nell’ambito di normali operazioni dell’UE e pertanto, in conformità alle norme contabili dell’UE, non sono necessari requisiti specifici di informativa per tali operazioni. Per un elenco delle entità consolidate, cfr. nota 10.

8.2   DIRITTI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

Per presentare le informazioni sulle operazioni con parti correlate riguardanti le funzioni direttive dell’Unione europea, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

Categoria 1: il presidente del Consiglio europeo, il presidente della Commissione e il presidente della Corte di giustizia.

Categoria 2: il vicepresidente della Commissione, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e per la politica di sicurezza nonché gli altri vicepresidenti della Commissione.

Categoria 3: il segretario generale del Consiglio, i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia, il presidente e i membri del Tribunale, il presidente e i membri del Tribunale della funzione pubblica europea, il Mediatore europeo e il Garante europeo della protezione dei dati.

Categoria 4: il presidente e i membri della Corte dei conti.

Categoria 5: i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie.

Di seguito viene presentata una sintesi dei loro diritti – per maggiori informazioni, si veda la Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (L 187 dell'8.8.1967 modificato da ultimo dal regolamento (CE, Euratom) n. 202/2005 del Consiglio del 18 gennaio 2005 (L 33 del 5.2.2005) e L 268 del 20.10.1977 modificato da ultimo dal regolamento (CE, Euratom) n. 1293/2004 del Consiglio del 30 aprile 2004 (L 243 del 15.7.2004)). Altre informazioni sono disponibili anche nello statuto del personale pubblicato sul sito web Europa, che rappresenta il documento ufficiale che descrive i diritti e gli obblighi di tutti i funzionari dell’Unione europea. Il personale con funzioni direttive non ha ricevuto alcun prestito preferenziale dall’UE.

Diritti pecuniari delle funzioni direttive

In euro

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

24 874,61

22 531,36 – 23 432,62

18 025,08 – 20 278,22

19 467,10 – 20 728,85

11 461,32 – 18 025,09

Indennità di abitazione/dislocazione

15 %

15 %

15 %

15 %

16 %

Prestazioni familiari:

Capofamiglia (% stipendio)

2 % + 167,31

2 % + 167,31

2 % + 167,31

2 % + 167,31

2 % + 167,31

Figlio a carico

365,60

365,60

365,60

365,60

365,60

Indennità prescolastica

89,31

89,31

89,31

89,31

89,31

Indennità scolastica, o

248,06

248,06

248,06

248,06

248,06

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

496,12

496,12

496,12

496,12

496,12

Indennità di presidenza per i giudici

N/A

N/A

500 - 810,74

N/A

N/A

Indennità di rappresentanza

1 418,07

0 - 911,38

500 - 607,71

N/A

N/A

Spese di viaggio annuali

N/A

N/A

N/A

N/A

Presente

Trasferimenti verso uno Stato membro:

Indennità scolastica (6)

Presente

Presente

Presente

Presente

Presente

% dello stipendio (6)

5 %

5 %

5 %

5 %

5 %

% dello stipendio senza cc

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

Spese di rappresentanza

rimborsate

rimborsate

rimborsate

N/A

N/A

Entrata in servizio:

Spese di insediamento

49 749,22

45 062,72 – 46 865,24

36 050,16 – 40 556,44

38 934,20 – 41 457,70

rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Spese di trasloco

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Cessazione dal servizio:

Spese di reinsediamento

24 874,61

22 531,36 – 23 432,62

18 025,08 – 20 278,22

19 467,10 – 20 728,85

rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Spese di trasloco

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Transizione (% stipendio) (7)

40 % - 65 %

40 % - 65 %

40 % - 65 %

40 % - 65 %

N/A

Copertura dei rischi di malattia

coperte

coperte

coperte

coperte

facoltativo

Pensione (% stipendio lordo)

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Trattenute:

Imposta dell’UE

8 % - 45 %

8 % - 45 %

8 % - 45 %

8 % - 45 %

8 % - 45 %

Assicurazione malattia (% stipendio)

1,8 %

1,8 %

1,8 %

1,8 %

1,8 %

Prelievo speciale sullo stipendio

4,64 %

4,64 %

4,64 %

4,64 %

4,64 %

Detrazione pensione

N/A

N/A

N/A

N/A

11,3 %

Numero di persone al 31.12.2009

3

7

91

27

81

9.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di approvazione dei conti, oltre alle informazioni che seguono, il contabile della Commissione non aveva constatato o riferito altre questioni rilevanti tali da essere riportate in questo paragrafo. I conti annuali e le note esplicative corrispondenti sono stati redatti ricorrendo alle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate.

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

L’11 maggio 2010, il Consiglio ha adottato un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) per preservare la stabilità finanziaria in Europa (regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio). Questo meccanismo si basa sull’articolo 122, paragrafo 2, del trattato e consente la concessione di un’assistenza finanziaria a uno Stato membro che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà causate da circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo. L’assistenza può prendere la forma di un prestito o di una linea di credito garantita dal bilancio dell’UE. In caso di attivazione, la Commissione contrarrebbe prestiti di fondi sui mercati di capitale o con le istituzioni finanziarie per conto dell’UE per poi prestare tali fondi allo Stato membro beneficiario. Le conclusioni del Consiglio ECOFIN limitano lo strumento a 60 miliardi di euro. Il MESF è stato istituito in aggiunta alla bilancia dei pagamenti, che fornisce assistenza finanziaria agli Stati membri non facenti parte dell’area dell’euro.

Occorre notare che sebbene non abbia alcun impatto sui conti o sul bilancio dell’UE, gli Stati membri dell’area dell’euro e altri Stati membri partecipanti hanno istituito anche un altro pacchetto di assistenza finanziaria simile, lo strumento europeo di stabilità finanziaria (SESF). Questa eventuale assistenza agli Stati membri dell’area dell’euro verrebbe concessa mediante una società veicolo per la quale gli Stati membri partecipanti stanno fornendo garanzie fino a 440 miliardi di euro. Detto strumento scade nel giugno 2013.

Infine, in aggiunta a quanto sopra, ma sempre senza interessare i conti o il bilancio dell’UE, anche il Fondo monetario internazionale (FMI) parteciperà alle suddette azioni e ciò dovrebbe fornire un’eventuale assistenza aggiuntiva di 250 miliardi di euro.

10.   ENTITÀ CONSOLIDATE

A.   ENTITÀ CONTROLLATE

1.    Istituzioni e organismi consultivi

 

Comitato delle regioni

 

Consiglio dell’Unione europea

 

Corte di giustizia dell’Unione europea

 

Commissione europea

 

Corte dei conti europea

 

Garante europeo della protezione dei dati

 

Comitato economico e sociale europeo

 

Mediatore europeo

 

Parlamento europeo

2.    Agenzie dell’UE

 

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

 

Agenzia europea per la sicurezza aerea

 

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

 

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

 

Agenzia europea dell’ambiente

 

Autorità europea per la sicurezza alimentare

 

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

 

Agenzia europea per la sicurezza marittima

 

Agenzia europea per i medicinali

 

Agenzia europea per le sostanze chimiche

 

«Fusion for Energy» (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione)

 

Eurojust (8)

 

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

 

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

 

Fondazione europea per la formazione

 

Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’UE

 

Centro di traduzione degli organi dell’Unione europea

 

Agenzia di vigilanza del GNSS europeo

 

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli)

 

Agenzia ferroviaria europea

 

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

 

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

 

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

 

Accademia europea di polizia (CEPOL) (8)

 

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

 

Agenzia esecutiva per l’istruzione, l’audiovisivo e la cultura

 

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (9)

 

Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori

 

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

 

Agenzia esecutiva per la ricerca (9)

3.    Altre entità controllate

Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione)

B.   COLLEGATE

 

Fondo europeo per gli investimenti

 

Impresa comune Clean Sky (9)

 

Impresa comune ARTEMIS (9)

C.   IMPRESE COMUNI

 

Organizzazione internazionale dell’energia da fusione ITER

 

Impresa comune SESAR

 

Impresa comune Galileo in liquidazione

 

Impresa comune IMI (9)

11.   ENTITÀ NON CONSOLIDATE

Benché l’Unione europea gestisca il patrimonio delle entità di seguito menzionate, queste non soddisfano i requisiti per essere consolidate e pertanto non sono inserite nei conti dell’UE.

11.1   FONDO EUROPEO DI SVILUPPO (FES)

Il Fondo europeo di sviluppo (FES) è il principale strumento di aiuto dell’Unione europea per la cooperazione allo sviluppo dei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dei paesi e territori d’oltremare (PTOM). Il Trattato di Roma del 1957 ne ha previsto la creazione allo scopo di offrire assistenza tecnica e finanziaria, inizialmente solo ai paesi africani con i quali alcuni Stati membri avevano legami storici.

Il FES non è finanziato dal bilancio dell’Unione europea bensì dai contributi diretti degli Stati membri, concordati nei negoziati a livello intergovernativo. La Commissione e la BEI gestiscono le risorse del FES. Di norma, ogni FES è approvato per un periodo di circa cinque anni. Dalla conclusione della prima convenzione di partenariato nel 1964, i cicli di programmazione del FES hanno seguito, in generale, quelli degli accordi/convenzioni di partenariato

Il FES è disciplinato dal proprio regolamento finanziario (GU L 78 del 19.3.2008) che prevede la presentazione dei propri rendiconti finanziari, separati da quelli dell’UE. I conti annuali e la gestione delle risorse del FES sono soggetti al controllo esterno della Corte dei conti e del Parlamento. A titolo informativo, lo stato patrimoniale e il conto del risultato economico dell’ottavo, nono e decimo FES sono così composti:

Stato patrimoniale – ottavo, nono e decimo FES

milioni di euro

 

31.12.2009

31.12.2008

ATTIVITÀ NON CORRENTI

196

269

ATTIVITÀ CORRENTI

1 389

957

Totale attivo

1 585

1 226

PASSIVITÀ CORRENTI

(860)

(709)

Totale passivo

(860)

(709)

ATTIVO NETTO

725

517

FONDI E RISERVE

Capitale richiamato

20 381

17 079

Altre riserve

2 252

2 252

Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti

(18 814)

(15 784)

Risultato economico dell’esercizio

(3 094)

(3 030)

Attivo netto

725

517


Conto del risultato economico – ottavo, nono e decimo FES

milioni di euro

 

2009

2008

ENTRATE DI ESERCIZIO

49

23

SPESE DI ESERCIZIO

(3 192)

(3 066)

DISAVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE

(3 143)

(3 043)

ATTIVITÀ FINANZIARIE

49

13

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

(3 094)

(3 030)

11.2   REGIME DI ASSICURAZIONE MALATTIA

Il regime di assicurazione malattia fornisce l’assicurazione medica al personale dei vari organismi dell’Unione europea. I fondi del regime sono di sua proprietà e non sono controllati dall’Unione europea, anche se le attività finanziarie sono gestite dalla Commissione. Il regime è finanziato con i contributi dei membri (personale) e dei datori di lavoro (le istituzioni/le agenzie/gli organismi). Eventuali eccedenze restano di proprietà del regime.

Il regime ha quattro entità separate – di cui la principale copre il personale delle istituzioni e delle agenzie dell’Unione europea, mentre i tre regimi minori coprono il personale dell’Università europea di Firenze, delle Scuole europee e del personale che lavora al di fuori dell’UE, come il personale delle delegazioni UE. Al 31 dicembre 2009 gli attivi ammontavano, complessivamente, a 297 milioni di euro (2008: 288 milioni di euro).

11.3   IL FONDO DI GARANZIA PER I PARTECIPANTI

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7o PQ) sono effettivamente coperti da un Fondo di garanzia per i partecipanti. Si tratta di uno strumento di vantaggio reciproco istituito per coprire i rischi finanziari sostenuti dall’UE e dai partecipanti durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7o PQ, di cui il suo capitale e i suoi interessi costituiscono una cauzione di buona esecuzione. Tutti i partecipanti ad azioni indirette sotto forma di sovvenzione contribuiscono in una misura pari al 5 % del contributo totale dell’UE al capitale del Fondo di garanzia per i partecipanti per tutta la durata dell’azione. Essi sono pertanto i proprietari del Fondo di garanzia per i partecipanti e la Commissione rappresenta l’UE solo in veste di agente esecutivo. Al 31 dicembre 2009 le attività totali del Fondo di garanzia per i partecipanti ammontavano a 580 milioni di euro (2008: 283 milioni di euro). I fondi del Fondo di garanzia per i partecipanti sono di sua proprietà e non sono controllati dall’Unione europea, anche se le attività finanziarie sono gestite dalla Commissione.

PARTE II

RELAZIONI CONSOLIDATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’UNIONE EUROPEA E NOTE ESPLICATIVE

INDICE

A.

Relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

1.

Risultato dell’esecuzione del bilancio

2.

Rendiconto del confronto del bilancio e degli importi effettivi

Entrate:

3.

Sintesi consolidata dell’esecuzione delle entrate di bilancio

Spese:

4.

Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per rubrica del quadro finanziario

5.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno per rubrica del quadro finanziario

6.

Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per rubrica del quadro finanziario

7.

Movimenti negli impegni ancora da liquidare per rubrica del quadro finanziario

8.

Ripartizione degli impegni ancora da liquidare per anno d’origine per rubrica del quadro finanziario

9.

Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per settore

10.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno per settore

11.

Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per settore

12.

Movimenti negli impegni ancora da liquidare per settore

13.

Ripartizione degli impegni ancora da liquidare per anno d’origine per settore

Istituzioni:

14.

Sintesi consolidata dell’esecuzione delle entrate di bilancio per istituzione

15.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per istituzione

Agenzie:

16.

Entrate delle agenzie: previsioni di bilancio, diritti e importi ricevuti

17.

Stanziamenti d’impegno e di pagamento per agenzia

18.

Risultato dell’esecuzione del bilancio, incluse le agenzie

B.

Note esplicative alle relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

1.

Principi, struttura e stanziamenti di bilancio

2.

Spiegazione delle relazioni sull’esecuzione del bilancio

SEZIONE A:   RELAZIONI CONSOLIDATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO (10)

RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1:   Risultato dell’esecuzione del bilancio 2009

milioni di euro

 

TOTALE 2009

TOTALE 2008

Entrate dell’esercizio

117 626

121 584

Pagamenti imputati a stanziamenti dell’esercizio in corso

(116 579)

(115 550)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

(1 759)

(3 914)

Annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

2 791

188

Differenze di cambio dell’esercizio

185

(498)

Risultato dell’esecuzione del bilancio  (11)

2 264

1 810

L’eccedenza di bilancio dell’Unione europea viene restituita agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo, previa deduzione degli importi da essi dovuti per l’anno in questione.

2.   Rendiconto del confronto del bilancio e degli importi effettivi

Entrate

milioni di euro

Titolo

Bilancio originario

Bilancio definitivo

Diritti accertati

Entrate

Differenza definitivo-effettivo

% entrate riscosse

In sospeso

1

2

3

4

5=2-4

6=4/2

7=3-4

1.

Risorse proprie

114 736

110 238

110 462

110 373

– 135

100,12 %

89

3.

Eccedenze, saldi e adeguamenti

0

410

330

330

80

80,56 %

0

4.

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi dell’UE

1 120

1 120

1 033

1 025

94

91,59 %

7

5.

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

77

85

436

335

– 250

394,05 %

101

6.

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’UE

10

368

4 834

4 559

–4 191

1 238,97 %

275

7.

Interessi di mora e ammende

123

757

12 774

933

– 176

123,25 %

11 841

8.

Assunzione ed erogazione di prestiti

0

0

80

4

–4

76

9.

Entrate varie

30

58

85

66

–8

114,11 %

19

Totale

116 096

113 035

130 032

117 626

–4 590

104,06 %

12 407


Spesa – per rubrica del quadro finanziario

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Bilancio originario

Bilancio definitivo (12)

Pagamenti effettuati

Differenza definitivo-effettivo

%

Stanziamenti riportati

Stanziamenti annullati

1

2

3

4=2-3

5=3/2

6

7=2-3-6

1.

Crescita sostenibile

46 000

47 520

44 684

2 837

94,03 %

2 381

456

2.

Conservazione e gestione delle risorse naturali

52 566

57 107

55 877

1 230

97,85 %

986

244

3.

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 296

2 174

1 993

181

91,66 %

75

106

4.

L’UE come attore globale

8 324

8 804

7 983

821

90,67 %

220

601

5.

Amministrazione

7 701

8 754

7 615

1 139

86,99 %

857

281

6.

Compensazioni

209

209

209

0

100,00 %

0

0

Totale

116 096

124 569

118 361

6 208

95,02 %

4 519

1 688


Spesa – per settore

milioni di euro

Settore

Bilancio originario

Bilancio definitivo (13)

Pagamenti effettuati

Differenza definitivo-effettivo

%

Stanziamenti riportati

Stanziamenti annullati

1

2

3

4=2-3

5=3/2

6

7=2-3-6

01

Affari economici e finanziari

487

345

327

18

94,82 %

14

4

02

Imprese

601

705

558

147

79,21 %

89

58

03

Concorrenza

90

107

95

12

88,32 %

10

2

04

Occupazione e affari sociali

11 203

9 929

8 906

1 023

89,70 %

755

268

05

Agricoltura e sviluppo rurale

51 478

56 413

55 209

1 204

97,87 %

954

249

06

Energia e trasporti

2 481

2 480

2 253

227

90,84 %

177

51

07

Ambiente

496

409

356

52

87,17 %

30

22

08

Ricerca

4 960

5 644

4 826

818

85,50 %

789

30

09

Società dell’informazione e media

1 356

1 552

1 375

177

88,58 %

173

5

10

Ricerca diretta

366

735

411

324

55,87 %

314

10

11

Pesca e affari marittimi

927

715

592

122

82,87 %

19

103

12

Mercato interno

66

76

66

10

86,89 %

7

3

13

Politica regionale

24 570

26 793

26 740

53

99,80 %

15

38

14

Fiscalità e unione doganale

106

131

120

11

91,54 %

9

3

15

Istruzione e cultura

1 363

1 654

1 495

159

90,38 %

153

6

16

Comunicazione

211

229

204

25

89,22 %

16

8

17

Salute e tutela dei consumatori

582

632

526

106

83,25 %

35

71

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

678

830

744

86

89,64 %

16

70

19

Relazioni esterne

3 579

3 805

3 673

131

96,55 %

72

59

20

Commercio

79

88

77

10

88,09 %

8

3

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 680

1 872

1 698

174

90,68 %

138

37

22

Allargamento

1 661

1 437

1 308

128

91,08 %

18

110

23

Aiuti umanitari

797

859

800

59

93,13 %

47

12

24

Lotta contro la frode

74

80

71

9

88,65 %

7

2

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

188

212

185

27

87,27 %

20

7

26

Amministrazione della Commissione

986

1 226

1 034

192

84,34 %

164

28

27

Bilancio

278

285

271

14

95,19 %

12

1

28

Audit

11

12

10

1

90,05 %

1

0

29

Statistiche

101

138

120

18

87,27 %

15

3

30

Pensioni e spese relative

1 160

1 136

1 117

19

98,36 %

0

19

31

Servizi linguistici

389

479

422

58

87,91 %

53

5

40

Riserve

244

229

0

229

0,00 %

0

229

90

Altre istituzioni

2 848

3 334

2 771

563

83,12 %

392

171

Totale

116 096

124 569

118 361

6 208

95,02 %

4 519

1 688

3.   Sintesi dell’esecuzione delle entrate del bilancio dell’esercizio 2009

milioni di euro

Titolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

1.

Risorse proprie

114 736

110 238

109 103

1 358

110 462

109 098

1 275

110 373

100,12 %

89

3.

Eccedenze, saldi e adeguamenti

0

410

330

0

330

330

0

330

80,56 %

0

4.

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi dell’UE

1 120

1 120

1 026

7

1 033

1 020

6

1 025

91,59 %

7

5.

Entrate derivanti dal funzionamento delle istituzioni

77

85

345

90

436

309

26

335

394,05 %

101

6.

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’UE

10

368

4 430

404

4 834

4 277

282

4 559

1 238,97 %

275

7.

Interessi di mora e ammende

123

757

2 836

9 938

12 774

193

740

933

123,25 %

11 841

8.

Assunzione ed erogazione di prestiti

0

0

53

27

80

1

3

4

 

76

9.

Entrate varie

30

58

53

32

85

47

20

66

114,11 %

19

Totale

116 096

113 035

118 175

11 857

130 032

115 274

2 351

117 626

104,06 %

12 407


Dettaglio Titolo 1: Risorse proprie

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

10.

Diritti agricoli

1 404

0

– 350

350

0

– 350

350

0

0

11.

Contributi zucchero

147

139

104

28

132

104

28

132

94,40 %

0

12.

Dazi doganali

17 656

14 441

13 505

980

14 485

13 499

897

14 397

99,69 %

89

13.

IVA

19 616

13 668

13 743

0

13 743

13 743

0

13 743

100,54 %

0

14.

RNL

75 914

81 989

82 413

0

82 413

82 413

0

82 413

100,52 %

0

15.

Correzione di squilibri di bilancio

0

0

– 315

0

– 315

– 315

0

315

0

16.

Riduzione dei contributi basata sull’RNL di Paesi Bassi e Svezia

0

0

4

0

4

4

0

4

0

Totale

114 736

110 238

109 103

1 358

110 462

109 098

1 275

110 373

100,12 %

89


Dettaglio Titolo 3: Eccedenze, saldi e adeguamenti

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

30.

Eccedenza dell’esercizio precedente

0

1 796

1 796

0

1 796

1 796

0

1 796

100,00 %

0

31.

Saldi IVA

0

– 954

– 946

0

– 946

– 946

0

– 946

99,17 %

0

32.

Saldi RNL

0

– 432

– 431

0

– 431

– 431

0

– 431

99,70 %

0

34.

Adeguamento per non partecipazione GAI

0

0

6

0

6

6

0

6

0

35.

Correzione a favore del Regno Unito – adeguamenti

0

0

–6

0

–6

–6

0

–6

0

37.

Adeguamento decisione risorse proprie 2007/436/CE

0

0

–89

0

–89

–89

0

–89

0

Totale

0

410

330

0

330

330

0

330

80,56 %

0

4.   Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per rubrica del quadro finanziario

milioni di euro

 

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Rubrica del quadro finanziario

Stanziamenti approvati

Modifiche (storni e BR)

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale approvati

Stanziamenti approvati

Modifiche (storni e BR)

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Stanziamenti approvati

1

2

3

4

5=3+4

6=1+2+5

7

8

9

10

11=9+10

12=7+8+11

1

Crescita sostenibile

60 196

2 003

19

1 705

1 724

63 923

46 000

– 795

176

2 139

2 315

47 520

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

56 121

585

0

6 011

6 012

62 718

52 566

–2 290

829

6 002

6 831

57 107

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 515

617

83

113

196

2 328

1 296

725

23

131

153

2 174

4

L’UE come attore globale

8 104

0

271

339

610

8 714

8 324

– 224

378

326

704

8 804

5

Amministrazione

7 701

– 100

8

416

424

8 025

7 701

– 101

725

429

1 154

8 754

6

Compensazioni

209

0

0

0

0

209

209

0

0

0

0

209

Totale

133 846

3 105

381

8 585

8 966

145 917

116 096

–2 686

2 132

9 026

11 158

124 569

5.   Esecuzione degli stanziamenti di impegno per rubrica del quadro finanziario

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Stanziamenti di impegno autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2010

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10=9/1

11

12

13

14=11+12+13

15=14/1

1

Crescita sostenibile

63 923

61 630

19

796

62 444

97,69 %

908

64

972

1,52 %

505

0

1

507

0,79 %

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

62 718

56 413

0

5 072

61 484

98,03 %

940

253

1 193

1,90 %

41

0

0

41

0,07 %

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

2 328

2 118

83

63

2 264

97,27 %

50

0

50

2,15 %

14

0

0

14

0,59 %

4

L’UE come attore globale

8 714

8 038

271

173

8 481

97,34 %

166

0

166

1,91 %

66

0

0

66

0,76 %

5

Amministrazione

8 025

7 398

8

255

7 662

95,48 %

161

11

172

2,14 %

191

0

0

191

2,38 %

6

Compensazioni

209

209

0

0

209

100,00 %

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

Totale

145 917

135 806

381

6 358

142 545

97,69 %

2 225

328

2 553

1,75 %

817

0

2

819

0,56 %

6.   Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per rubrica del quadro finanziario

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2010

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11=10/1

12

13

14

15=12+13+14

16=15/1

1

Crescita sostenibile

47 520

43 866

133

684

44 684

94,03 %

129

808

1 443

2 381

5,01 %

401

43

12

456

0,96 %

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

57 107

50 026

773

5 078

55 877

97,85 %

47

15

924

986

1,73 %

188

56

0

244

0,43 %

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

2 174

1 915

15

63

1 993

91,66 %

7

2

67

75

3,46 %

98

7

1

106

4,88 %

4

L’UE come attore globale

8 804

7 564

224

195

7 983

90,67 %

43

46

131

220

2,50 %

447

154

0

601

6,83 %

5

Amministrazione

8 754

6 745

637

233

7 615

86,99 %

651

11

196

857

9,79 %

193

88

0

281

3,21 %

6

Compensazioni

209

209

0

0

209

100,00 %

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

Totale

124 569

110 325

1 782

6 253

118 361

95,02 %

877

882

2 760

4 519

3,63 %

1 326

350

13

1 688

1,36 %

7.   Movimenti negli impegni ancora da liquidare per rubrica del quadro finanziario

milioni di euro

 

Impegni ancora da liquidare al termine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

 

Rubrica del quadro finanziario

Impegni riportati dagli esercizi precedenti

Disimpegni/rivalutazioni/annullamenti

Pagamenti

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Impegni eseguiti durante l’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Totale impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

1

Crescita sostenibile

119 797

– 647

–39 892

79 259

62 444

–4 792

–10

57 642

136 901

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

14 123

– 189

–7 370

6 564

61 484

–48 507

–0

12 977

19 541

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 535

– 144

– 560

830

2 264

–1 433

0

832

1 662

4

L’UE come attore globale

18 840

– 876

–5 455

12 509

8 481

–2 528

–1

5 953

18 462

5

Amministrazione

750

–90

– 646

15

7 662

–6 970

–1

692

706

6

Compensazioni

0

0

0

0

209

– 209

0

0

0

Totale

155 045

–1 946

–53 923

99 177

142 545

–64 438

–12

78 095

177 272

8.   Ripartizione degli impegni ancora da liquidare per anno di origine per rubrica del quadro finanziario

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

< 2003

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

Totale

1

Crescita sostenibile

626

624

1 268

2 814

18 348

11 584

43 995

57 642

136 901

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

73

23

27

98

1 912

167

4 264

12 977

19 541

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

18

15

36

45

86

257

373

832

1 662

4

L’UE come attore globale

991

431

711

1 020

2 632

2 455

4 270

5 953

18 462

5

Amministrazione

0

0

0

0

0

1

14

692

706

Totale

1 709

1 093

2 042

3 977

22 978

14 463

52 915

78 095

177 272

9.   Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per settore

milioni di euro

Settore

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziam. approvati

Modifiche (storni/BR)

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale autorizzati

tanziam. approvati

Modifiche (storni/BR)

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale autorizzati

1

2

3

4

5 = 3 + 4

6 = 1 + 2 + 5

7

8

9

10

11 = 9 + 10

12 = 7 + 8 + 11

01

Affari economici e finanziari

442

–17

0

20

20

445

487

– 179

16

21

37

345

02

Imprese

663

–2

0

96

96

757

601

–22

20

105

125

705

03

Concorrenza

90

–0

0

4

4

94

90

–0

13

4

17

107

04

Occupazione e affari sociali

11 188

51

2

14

16

11 255

11 203

–1 305

18

13

31

9 929

05

Agricoltura e sviluppo rurale

54 682

586

0

5 993

5 993

61 260

51 478

–2 030

972

5 993

6 964

56 413

06

Energia e trasporti

2 740

1 998

1

120

121

4 859

2 481

– 171

21

150

171

2 480

07

Ambiente

483

–23

0

27

27

488

496

– 126

20

19

39

409

08

Ricerca

4 665

70

0

654

654

5 388

4 960

– 411

46

1 049

1 095

5 644

09

Società dell’informazione e media

1 512

–71

0

168

168

1 609

1 356

–71

16

252

267

1 552

10

Ricerca diretta

371

0

0

424

424

795

366

–5

38

337

374

735

11

Pesca e affari marittimi

1 014

–35

0

6

6

985

927

– 222

4

6

10

715

12

Mercato interno

66

–0

0

2

2

68

66

–0

7

2

10

76

13

Politica regionale

37 901

629

24

6

30

38 560

24 570

2 027

192

3

195

26 793

14

Fiscalità e unione doganale

131

–1

0

3

3

134

106

13

9

3

12

131

15

Istruzione e cultura

1 401

–2

0

292

292

1 691

1 363

–38

17

312

328

1 654

16

Comunicazione

214

–0

0

4

4

217

211

–3

17

3

20

229

17

Salute e tutela dei consumatori

624

49

0

22

22

695

582

–1

30

22

52

632

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

924

1

75

31

107

1 032

678

110

14

28

43

830

19

Relazioni esterne

4 072

–12

0

107

107

4 168

3 579

91

50

84

134

3 805

20

Commercio

80

–2

0

2

2

81

79

1

6

2

9

88

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 894

93

265

178

443

2 430

1 680

–21

32

180

213

1 872

22

Allargamento

1 081

0

6

45

51

1 132

1 661

– 296

16

56

72

1 437

23

Aiuti umanitari

797

110

0

8

8

915

797

49

6

7

13

859

24

Lotta contro la frode

78

0

0

0

0

78

74

0

6

0

6

80

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

188

–2

0

8

8

194

188

–2

18

8

25

212

26

Amministrazione della Commissione

981

12

0

99

99

1 093

986

13

126

101

227

1 226

27

Bilancio

278

–9

0

5

5

274

278

–9

10

5

16

285

28

Audit

11

–0

0

1

1

11

11

–0

1

1

1

12

29

Statistiche

133

–1

0

11

11

143

101

14

7

16

23

138

30

Pensioni e spese relative

1 160

–24

0

0

0

1 136

1 160

–24

0

0

0

1 136

31

Servizi linguistici

389

–10

0

77

77

456

389

–10

24

77

101

479

40

Riserve

744

– 241

0

0

0

503

244

–15

0

0

0

229

90

Altre istituzioni

2 848

–43

8

156

164

2 970

2 848

–43

361

167

528

3 334

Totale

133 846

3 105

381

8 585

8 966

145 917

116 096

–2 686

2 132

9 026

11 158

124 569

10.   Esecuzione degli stanziamenti di impegno per settore

milioni di euro

Settore

Stanziamento d’impegno di pagamento autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2010

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinaz. specifica

Riporti su decis.

Totale

%

Su stanziam.dell’eserc.

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinaz. specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

= 11 + 12 + 13

15 = 14/1

01

Affari economici e finanziari

445

421

0

19

440

98,90 %

2

0

2

0,35 %

3

0

0

3

0,76 %

02

Imprese

757

657

0

41

698

92,12 %

55

0

55

7,32 %

4

0

0

4

0,56 %

03

Concorrenza

94

90

0

2

92

97,29 %

2

0

2

1,96 %

1

0

0

1

0,75 %

04

Occupazione e affari sociali

11 255

11 186

2

8

11 196

99,47 %

6

40

46

0,41 %

13

0

0

13

0,12 %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

61 260

54 989

0

5 065

60 054

98,03 %

928

252

1 180

1,93 %

26

0

0

26

0,04 %

06

Energia e trasporti

4 859

4 727

1

76

4 803

98,86 %

44

0

44

0,91 %

11

0

0

12

0,24 %

07

Ambiente

488

451

0

9

460

94,25 %

19

0

19

3,83 %

9

0

0

9

1,92 %

08

Ricerca

5 388

4 732

0

352

5 084

94,35 %

301

0

301

5,59 %

3

0

0

3

0,06 %

09

Società dell’informazione e media

1 609

1 440

0

115

1 556

96,68 %

52

0

52

3,25 %

1

0

0

1

0,07 %

10

Ricerca diretta

795

365

0

67

433

54,39 %

357

4

361

45,37 %

2

0

0

2

0,24 %

11

Pesca e affari marittimi

985

974

0

2

976

99,07 %

4

1

4

0,45 %

5

0

0

5

0,48 %

12

Mercato interno

68

65

0

1

66

96,60 %

1

0

1

1,62 %

1

0

0

1

1,78 %

13

Politica regionale

38 560

38 495

24

5

38 523

99,90 %

2

20

22

0,06 %

15

0

0

15

0,04 %

14

Fiscalità e unione doganale

134

125

0

1

126

94,45 %

2

0

2

1,22 %

6

0

0

6

4,33 %

15

Istruzione e cultura

1 691

1 397

0

169

1 566

92,61 %

123

0

124

7,30 %

1

0

0

1

0,08 %

16

Comunicazione

217

212

0

2

214

98,32 %

1

0

1

0,64 %

2

0

0

2

1,04 %

17

Salute e tutela dei consumatori

695

665

0

11

675

97,17 %

11

0

11

1,59 %

9

0

0

9

1,24 %

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

1 032

916

75

17

1 008

97,67 %

15

0

15

1,42 %

9

0

0

9

0,91 %

19

Relazioni esterne

4 168

4 052

0

53

4 105

98,51 %

54

0

54

1,29 %

8

0

0

8

0,20 %

20

Commercio

81

76

0

1

78

96,18 %

1

0

1

1,63 %

2

0

0

2

2,20 %

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

2 430

1 982

265

78

2 325

95,68 %

100

0

100

4,11 %

5

0

0

5

0,21 %

22

Allargamento

1 132

1 079

6

35

1 120

98,96 %

10

1

10

0,91 %

1

0

0

1

0,12 %

23

Aiuti umanitari

915

906

0

7

913

99,79 %

1

0

1

0,11 %

1

0

0

1

0,10 %

24

Lotta contro la frode

78

77

0

0

77

98,64 %

0

0

0

0,00 %

1

0

0

1

1,36 %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

194

183

0

4

187

96,65 %

4

0

4

1,97 %

3

0

0

3

1,38 %

26

Amministrazione della Commissione

1 093

985

0

63

1 048

95,92 %

36

0

36

3,34 %

8

0

0

8

0,74 %

27

Bilancio

274

268

0

3

272

99,07 %

2

0

2

0,74 %

1

0

0

1

0,19 %

28

Audit

11

10

0

0

11

96,77 %

0

0

0

1,93 %

0

0

0

0

1,30 %

29

Statistiche

143

129

0

4

133

92,73 %

7

0

7

4,94 %

3

0

0

3

2,33 %

30

Pensioni e spese relative

1 136

1 117

0

0

1 117

98,36 %

0

0

0

0,00 %

19

0

0

19

1,64 %

31

Servizi linguistici

456

375

0

49

424

93,01 %

28

0

28

6,25 %

3

0

0

3

0,74 %

40

Riserve

503

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0,00 %

503

0

0

503

100,00 %

90

Altre istituzioni

2 970

2 659

8

100

2 767

93,16 %

56

10

66

2,22 %

137

0

0

137

4,62 %

Totale

145 917

135 806

381

6 358

142 545

97,69 %

2 225

328

2 553

1,75 %

817

0

2

819

0,56 %

11.   Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per settore

milioni di euro

Settore

Stanziam. di pagam. Autorizz.

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2010

Stanziamenti annullati

Su stanziam. dell’eserc.

Su stanziam. riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decis.

Entrate con destinaz. specifica

Totale

%

Su stanziam. dell’eserc.

Su stanziamenti riport.

Entrate con destinaz..specif. (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8 + 9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

01

Affari economici e finanziari

345

300

15

13

327

94,82 %

6

0

9

14

4,10 %

3

1

0

4

1,08 %

02

Imprese

705

514

16

28

558

79,21 %

13

0

76

89

12,57 %

52

4

2

58

8,22 %

03

Concorrenza

107

82

11

2

95

88,32 %

8

0

2

10

9,40 %

1

2

0

2

2,28 %

04

Occupazione e affari sociali

9 929

8 886

13

7

8 906

89,70 %

17

732

6

755

7,60 %

263

5

0

268

2,70 %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

56 413

49 365

780

5 064

55 209

97,87 %

26

0

929

954

1,69 %

58

192

0

249

0,44 %

06

Energia e trasporti

2 480

2 177

16

61

2 253

90,84 %

17

75

85

177

7,12 %

41

5

4

51

2,04 %

07

Ambiente

409

328

16

12

356

87,17 %

18

6

7

30

7,40 %

19

3

0

22

5,44 %

08

Ricerca

5 644

4 490

36

300

4 826

85,50 %

44

0

745

789

13,97 %

16

10

4

30

0,53 %

09

Società dell’informazione e media

1 552

1 268

13

94

1 375

88,58 %

15

0

158

173

11,13 %

2

2

0

5

0,30 %

10

Ricerca diretta

735

321

34

56

411

55,87 %

32

2

280

314

42,73 %

6

4

0

10

1,40 %

11

Pesca e affari marittimi

715

588

3

2

592

82,87 %

4

11

4

19

2,69 %

102

1

0

103

14,45 %

12

Mercato interno

76

59

6

1

66

86,89 %

6

0

1

7

9,47 %

1

1

0

3

3,64 %

13

Politica regionale

26 793

26 564

174

1

26 740

99,80 %

13

0

2

15

0,06 %

20

18

0

38

0,14 %

14

Fiscalità e unione doganale

131

111

8

1

120

91,54 %

7

0

2

9

6,53 %

1

1

0

3

1,92 %

15

Istruzione e cultura

1 654

1 310

15

171

1 495

90,38 %

14

0

140

153

9,27 %

3

2

1

6

0,35 %

16

Comunicazione

229

189

13

2

204

89,22 %

15

0

2

16

7,17 %

5

4

0

8

3,61 %

17

Salute e tutela dei consumatori

632

484

28

14

526

83,25 %

28

0

7

35

5,58 %

68

2

0

71

11,16 %

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

830

718

7

19

744

89,64 %

6

0

9

16

1,89 %

63

7

0

70

8,47 %

19

Relazioni esterne

3 805

3 576

38

59

3 673

96,55 %

43

6

24

72

1,90 %

46

12

0

59

1,54 %

20

Commercio

88

71

5

1

77

88,09 %

6

0

1

8

8,56 %

2

1

0

3

3,35 %

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 872

1 588

27

83

1 698

90,68 %

40

0

98

138

7,37 %

31

5

0

37

1,95 %

22

Allargamento

1 437

1 250

11

48

1 308

91,08 %

9

1

8

18

1,25 %

106

5

0

110

7,67 %

23

Aiuti umanitari

859

788

5

7

800

93,13 %

6

40

1

47

5,42 %

12

0

0

12

1,45 %

24

Lotta contro la frode

80

67

4

0

71

88,65 %

7

0

0

7

8,51 %

1

2

0

2

2,84 %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

212

167

14

3

185

87,27 %

15

0

4

20

9,32 %

3

4

0

7

3,42 %

26

Amministrazione della Commissione

1 226

875

108

50

1 034

84,34 %

113

0

51

164

13,35 %

10

18

0

28

2,30 %

27

Bilancio

285

259

9

2

271

95,19 %

9

0

3

12

4,29 %

1

1

0

1

0,52 %

28

Audit

12

10

0

0

10

90,05 %

1

0

0

1

7,43 %

0

0

0

0

2,52 %

29

Statistiche

138

107

6

7

120

87,27 %

6

0

8

15

10,63 %

2

1

0

3

2,09 %

30

Pensioni e spese relative

1 136

1 117

0

0

1 117

98,36 %

0

0

0

0

0,00 %

19

0

0

19

1,64 %

31

Servizi linguistici

479

354

22

45

422

87,91 %

21

0

32

53

11,02 %

3

2

0

5

1,07 %

40

Riserve

229

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

229

0

0

229

100,00 %

90

Altre istituzioni

3 334

2 344

327

100

2 771

83,12 %

315

10

67

392

11,75 %

137

34

0

171

5,13 %

Totale

124 569

110 325

1 782

6 253

118 361

95,02 %

877

882

2 760

4 519

3,63 %

1 326

350

13

1 688

1,36 %

12.   Movimenti negli impegni ancora da liquidare per settore

milioni di euro

Settore

Impegni ancora da liquidare al termine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

Totale impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Impegni riportati dagli esercizi precedenti

Disimpegni/ rivalutazioni/annullamenti

Pagamenti

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Impegni eseguiti durante l’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

01

Affari economici e finanziari

329

–17

– 129

183

440

– 199

–0

241

424

02

Imprese

653

–25

– 238

390

698

– 321

–0

377

767

03

Concorrenza

13

–1

–11

1

92

–83

–0

8

9

04

Occupazione e affari sociali

24 080

–90

–8 675

15 315

11 196

– 231

–0

10 964

26 279

05

Agricoltura e sviluppo rurale

12 405

–98

–6 854

5 457

60 054

–48 355

–0

11 699

17 155

06

Energia e trasporti

4 302

– 139

–1 471

2 692

4 803

– 782

–0

4 021

6 714

07

Ambiente

682

–36

– 225

421

460

– 131

–0

329

750

08

Ricerca

8 253

– 103

–3 319

4 831

5 084

–1 507

–7

3 569

8 400

09

Società dell’informazione e media

2 255

–24

– 947

1 283

1 556

– 428

–1

1 127

2 411

10

Ricerca diretta

146

–10

–87

49

433

– 324

–0

109

158

11

Pesca e affari marittimi

1 347

–99

– 364

884

976

– 229

–1

747

1 631

12

Mercato interno

17

–2

–13

2

66

–53

–0

13

15

13

Politica regionale

81 674

– 225

–25 542

55 907

38 523

–1 198

–0

37 325

93 232

14

Fiscalità e unione doganale

90

–13

–54

23

126

–67

–1

59

82

15

Istruzione e cultura

563

–48

– 232

283

1 566

–1 263

–0

303

586

16

Comunicazione

88

–8

–68

13

214

– 136

–0

77

90

17

Salute e tutela dei consumatori

614

–58

– 289

268

675

– 237

–0

438

706

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

866

–81

– 308

477

1 008

– 436

–0

572

1 049

19

Relazioni esterne

8 785

– 183

–2 492

6 110

4 105

–1 181

–0

2 924

9 034

20

Commercio

21

–2

–14

5

78

–63

–0

14

19

21

Sviluppo/relazioni con i paesi ACP

2 818

–54

– 790

1 974

2 325

– 908

–0

1 417

3 391

22

Allargamento

3 905

– 543

– 989

2 373

1 120

– 320

–0

800

3 173

23

Aiuti umanitari

422

–23

– 248

151

913

– 551

–0

362

513

24

Lotta contro la frode

29

–3

–16

10

77

–55

0

22

32

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

21

–4

–16

1

187

– 169

–0

19

19

26

Amministrazione della Commissione

173

–18

– 136

19

1 048

– 898

–1

149

168

27

Bilancio

10

–1

–9

0

272

– 262

–0

10

10

28

Audit

1

–0

–0

0

11

–10

–0

1

1

29

Statistiche

92

–4

–44

45

133

–77

–0

56

101

30

Pensioni e spese relative

0

0

0

0

1 117

–1 117

0

0

0

31

Servizi linguistici

24

–2

–22

0

424

– 400

–0

24

24

90

Altre istituzioni

366

–34

– 321

11

2 767

–2 450

0

317

328

Totale

155 045

–1 946

–53 923

99 177

142 545

–64 438

–12

78 095

177 272

13.   Ripartizione degli impegni ancora da liquidare per anno di origine per settore

milioni di euro

Settore

<2003

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

Totale

01

Affari economici e finanziari

0

0

0

17

93

32

41

241

424

02

Imprese

12

8

7

19

37

88

219

377

767

03

Concorrenza

0

0

0

0

0

0

1

8

9

04

Occupazione e affari sociali

133

17

28

466

4 283

1 363

9 024

10 964

26 279

05

Agricoltura e sviluppo rurale

35

0

2

26

1 737

4

3 653

11 699

17 156

06

Energia e trasporti

80

31

100

172

302

743

1 264

4 021

6 714

07

Ambiente

1

7

17

43

66

112

175

329

750

08

Ricerca

84

235

238

440

841

1 232

1 761

3 569

8 400

09

Società dell’informazione e media

3

16

29

113

195

329

598

1 127

2 411

10

Ricerca diretta

1

1

0

5

8

8

26

109

158

11

Pesca e affari marittimi

39

17

9

34

301

32

451

747

1 631

12

Mercato interno

0

0

0

0

0

0

2

13

15

13

Politica regionale

412

476

1 085

1 825

13 108

7 765

31 235

37 325

93 232

14

Fiscalità e unione doganale

0

0

0

0

1

6

16

59

82

15

Istruzione e cultura

12

8

7

23

43

54

136

303

586

16

Comunicazione

0

0

0

0

0

2

11

77

90

17

Salute e tutela dei consumatori

4

9

14

8

23

45

164

438

706

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

5

1

9

19

32

156

256

572

1 049

19

Relazioni esterne

579

166

330

386

987

1 439

2 222

2 924

9 034

20

Commercio

0

0

0

0

0

2

3

14

19

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

131

56

103

215

346

442

682

1 417

3 391

22

Allargamento

174

45

62

164

561

566

801

800

3 173

23

Aiuti umanitari

2

0

0

0

4

25

120

362

513

24

Lotta contro la frode

0

0

0

0

0

4

5

22

32

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

0

0

0

0

0

0

0

19

19

26

Amministrazione della Commissione

0

0

0

0

0

5

13

149

168

27

Bilancio

0

0

0

0

0

0

0

10

10

28

Audit

0

0

0

0

0

0

0

1

1

29

Statistiche

1

0

0

3

7

9

25

56

101

30

Pensioni e spese relative

0

0

0

0

0

0

0

0

0

31

Servizi linguistici

0

0

0

0

0

0

–0

24

24

90

Altre istituzioni

0

0

0

0

0

0

11

317

328

Totale

1 709

1 093

2 042

3 977

22 978

14 463

52 915

78 095

177 272

14.   Sintesi dell’esecuzione delle entrate del bilancio per istituzione

milioni di euro

Istituzione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

Parlamento europeo

99

99

164

86

250

137

4

141

142,54 %

109

Consiglio

53

53

96

12

108

90

12

102

192,94 %

6

Commissione

115 869

112 808

117 818

11 758

129 576

114 950

2 335

117 285

103,97 %

12 291

Corte di giustizia

38

38

41

0

41

41

0

41

106,26 %

0

Corte dei conti

19

19

19

1

19

18

0

19

98,50 %

0

Comitato economico e sociale

10

10

16

0

16

16

0

16

164,23 %

0

Comitato delle regioni

7

7

20

0

20

20

0

20

309,74 %

0

Mediatore europeo

1

1

1

0

1

1

0

1

112,93 %

0

Garante europeo della protezione dei dati

1

1

1

0

1

1

0

1

78,73 %

0

Totale

116 096

113 035

118 175

11 857

130 032

115 274

2 351

117 626

104,06 %

12 407

15.   Esecuzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per istituzione

Stanziamenti di impegno

milioni di euro

Istituzione

Stanziamenti di impegno autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2010

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Da entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

Parlamento europeo

1 596

1 418

8

42

1 467

91,94 %

16

10

26

1,65 %

102

0

0

102

6,42 %

Consiglio

642

551

0

41

593

92,33 %

38

0

38

5,88 %

12

0

0

12

1,80 %

Commissione

142 947

133 147

373

6 258

139 779

97,78 %

2 169

318

2 487

1,74 %

680

0

2

682

0,48 %

Corte di giustizia

318

311

0

1

313

98,50 %

1

0

1

0,37 %

4

0

0

4

1,14 %

Corte dei conti

188

173

0

0

173

92,19 %

0

0

0

0,21 %

14

0

0

14

7,59 %

Comitato economico e sociale

122

117

0

3

120

98,02 %

0

0

0

0,33 %

2

0

0

2

1,65 %

Comitato delle regioni

88

75

0

12

87

98,37 %

0

0

0

0,08 %

1

0

0

1

1,56 %

Mediatore europeo

9

8

0

0

8

91,98 %

0

0

0

 

1

0

0

1

8,02 %

Garante europeo della protezione dei dati

7

5

0

0

5

81,44 %

0

0

0

 

1

0

0

1

18,56 %

Totale

145 917

135 806

381

6 358

142 545

97,69 %

2 225

328

2 553

1,75 %

817

0

2

819

0,56 %


Stanziamenti di pagamento

milioni di euro

Istituzione

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2010

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8 + 9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

Parlamento europeo

1 799

1 237

186

43

1 466

81,50 %

180

10

22

212

11,78 %

102

19

0

121

6,72 %

Consiglio

762

510

108

41

659

86,44 %

41

0

42

83

10,86 %

12

9

0

21

2,70 %

Commissione

121 235

107 981

1 455

6 154

115 590

95,34 %

562

872

2 693

4 127

3,40 %

1 189

316

13

1 517

1,25 %

Corte di giustizia

332

293

13

1

307

92,47 %

18

0

1

19

5,84 %

4

2

0

6

1,69 %

Corte dei conti

200

112

11

0

123

61,35 %

61

0

0

62

30,76 %

14

2

0

16

7,89 %

Comitato economico e sociale

128

110

4

3

117

91,69 %

6

0

1

8

5,95 %

2

1

0

3

2,37 %

Comitato delle regioni

95

69

5

12

86

90,09 %

6

0

1

6

6,75 %

1

2

0

3

3,17 %

Mediatore europeo

10

8

1

0

8

84,57 %

1

0

0

1

7,57 %

1

0

0

1

7,86 %

Garante europeo della protezione dei dati

8

4

1

0

5

64,24 %

1

0

0

1

15,02 %

1

0

0

2

20,75 %

Totale

124 569

110 325

1 782

6 253

118 361

95,02 %

877

882

2 760

4 519

3,63 %

1 326

350

13

1 688

1,36 %

16.   Entrate delle agenzie: previsioni di bilancio, diritti e importi ricevuti

milioni di euro

Agenzia

Bilancio delle entrate previsto

Diritti accertati

Entrate

In sospeso

Settore di finanziamento della Commissione

Agenzia europea per la sicurezza aerea

122

102

92

10

06

Frontex

89

80

80

0

18

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

19

18

17

1

15

Accademia europea di polizia

9

7

7

0

18

Agenzia europea per le sostanze chimiche

70

71

71

0

02

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

51

49

49

0

17

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

15

16

15

0

18

Agenzia europea dell’ambiente

40

42

42

0

07

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

10

10

10

0

11

Autorità europea per la sicurezza alimentare

69

65

65

0

17

Autorità di vigilanza del GNSS europeo

44

41

41

0

06

«Fusion for Energy»

174

174

143

31

08

Eurojust

28

28

28

0

18

Agenzia europea per la sicurezza marittima

53

51

51

0

06

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno

225

194

194

0

12

Agenzia europea per i medicinali

194

198

196

1

02

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

8

8

8

0

09

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

17

13

13

0

18

Agenzia ferroviaria europea

21

21

21

0

06

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

14

13

13

0

04

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

63

52

45

7

31

Fondazione europea per la formazione

20

19

19

0

15

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

13

12

12

0

17

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

20

20

20

0

04

Agenzia esecutiva per l’istruzione, l’audiovisivo e la cultura

48

48

48

0

15

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

13

13

13

0

06

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

14

13

13

0

08

Agenzia esecutiva per la ricerca

22

22

21

0

08

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

6

6

6

0

17

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

9

9

9

0

06

Totale

1 501

1 415

1 363

52

 


milioni di euro

Tipo di entrata

Bilancio delle entrate previsto

Diritti accertati

Entrate

In sospeso

Sovvenzioni della Commissione

824

796

796

–0

Commissioni percepite

415

399

388

11

Altre entrate

262

220

179

41

Totale

1 501

1 415

1 363

52

17.   Agenzie: stanziamenti d’impegno e di pagamento per agenzia

milioni di euro

Agenzia

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti

Impegni eseguiti

Riportati al 2010

Stanziamenti

Pagamenti effettuati

Riportati al 2010

Agenzia europea per la sicurezza aerea

136

107

27

150

96

52

Frontex

90

82

2

119

77

25

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

21

19

1

22

18

2

Accademia europea di polizia

13

10

2

14

6

5

Agenzia europea per le sostanze chimiche

70

67

0

83

57

20

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

51

48

0

67

44

18

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

16

16

0

17

15

1

Agenzia europea dell’ambiente

42

42

0

48

40

7

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

10

10

0

11

10

1

Autorità europea per la sicurezza alimentare

71

69

0

87

67

10

Autorità di vigilanza del GNSS europeo

145

119

26

120

68

52

«Fusion for Energy»

404

400

4

206

133

60

Eurojust

28

26

1

31

23

6

Agenzia europea per la sicurezza marittima

49

46

0

57

46

2

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno

338

146

0

367

140

31

Agenzia europea per i medicinali

194

185

0

230

181

40

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

8

8

0

10

8

2

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

17

17

0

24

17

7

Agenzia ferroviaria europea

21

21

0

25

20

5

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

15

13

1

19

13

5

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

63

36

0

66

36

4

Fondazione europea per la formazione

21

20

2

23

20

2

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

14

12

0

14

12

0

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

21

21

1

26

20

6

Agenzia esecutiva per l’istruzione, l’audiovisivo e la cultura

48

46

0

54

46

6

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

13

12

0

15

12

1

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

14

13

0

21

17

2

Agenzia esecutiva per la ricerca

22

23

0

22

18

4

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

6

6

0

7

5

1

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

9

8

0

10

8

1

Totale

1 972

1 647

68

1 964

1 272

377


milioni di euro

Tipo di spesa

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti

Impegni eseguiti

Riportati al 2010

Stanziamenti

Pagamenti effettuati

Riportati al 2010

Personale

547

508

0

561

500

15

Spese amministrative

246

238

0

331

232

83

Spese d’esercizio

1 179

901

67

1 072

540

279

Totale

1 972

1 647

68

1 964

1 272

377

18.   Risultato dell’esecuzione del bilancio, incluse le agenzie

milioni di euro

 

UNIONE EUROPEA

AGENZIE

Eliminazione delle sovvenzioni alle agenzie

TOTALE

Entrate dell’esercizio

117 626

1 363

(796)

118 193

Pagamenti imputati a stanziamenti dell’esercizio in corso

(116 579)

(1 082)

796

(116 865)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

(1 759)

(377)

0

(2 136)

Annullamento di stanziamenti inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

2 791

188

0

2 979

Differenze di cambio dell’esercizio

185

(5)

0

180

Risultato dell’esecuzione del bilancio

2 264

87

0

2 351

SEZIONE B:   NOTE ESPLICATIVE ALLE RELAZIONI CONSOLIDATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   PRINCIPI, STRUTTURA E STANZIAMENTI DI BILANCIO

1.1   BASE GIURIDICA E REGOLAMENTO FINANZIARIO

La contabilità di bilancio è tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, (GU L 248 del 16.9.2002), che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea, e del regolamento (UE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d’esecuzione del suddetto regolamento finanziario. Il bilancio generale, principale strumento della politica finanziaria dell’UE, è l’atto che prevede e autorizza, ogni anni, le entrate e le spese dell’UE.

Ogni anno la Commissione procede alla stima per l’esercizio delle entrate e delle spese dell’insieme delle istituzioni e stabilisce un progetto preliminare di bilancio che trasmette all’autorità di bilancio (AB). Sulla base del progetto preliminare di bilancio, il Consiglio elabora un progetto di bilancio che sarà oggetto di negoziati tra i due rami dell’AB. Il presidente del Parlamento dichiara che il bilancio è stato adottato in via definitiva, e in tal modo lo rende esecutivo. L’esecuzione del bilancio incombe soprattutto alla Commissione.

1.2   PRINCIPI DI BILANCIO

Il bilancio generale dell’Unione europea è basato su alcuni principi fondamentali:

—   l’unità e la verità del bilancio: tutte le entrate e le spese devono essere riunite in un unico bilancio, iscritte in una linea di bilancio e le spese non posso eccedere gli stanziamenti autorizzati;

—   l’universalità: questo principio riunisce due norme:

la non assegnazione, in base alla quale le entrate di bilancio non devono essere destinate a spese determinate (l’insieme delle entrate copre l’insieme delle spese);

la non contrazione, in base alla quale le entrate e le spese devono essere iscritte in bilancio integralmente, senza contrazione tra di esse;

—   l’annualità: gli stanziamenti sono autorizzati per la durata di un solo esercizio e devono dunque essere utilizzati nel corso dell’esercizio stesso;

—   il pareggio: il bilancio è in pareggio entrate e spese (le previsioni di entrate coprono gli stanziamenti di pagamento);

—   la specializzazione: ogni stanziamento deve avere una destinazione determinata ed essere assegnato a tale scopo specifico;

—   l’unità di conto: il bilancio è redatto ed eseguito in euro, così come i rendiconti;

—   la sana gestione finanziaria: gli stanziamenti del bilancio sono utilizzati secondo il principio di una sana gestione finanziaria, vale a dire secondo economia, efficienza ed efficacia;

—   la trasparenza: il bilancio, i bilanci rettificativi e i rendiconti finali sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

1.3   STRUTTURA DEL BILANCIO

Il bilancio è costituito da:

(a)

uno stato generale delle entrate;

(b)

sezioni divise in stati delle entrate e delle spese di ciascuna istituzione: Sezione I: Parlamento; Sezione II: Consiglio; Sezione III: Commissione; Sezione IV: Corte di giustizia; Sezione V: Corte dei conti; Sezione VI: Comitato economico e sociale; Sezione VII: Comitato delle regioni; Sezione VIII: Mediatore europeo; Sezione IX: Garante europeo della protezione dei dati.

Le entrate e le spese di ogni istituzione sono classificate in titoli, capitoli, articoli e voci secondo la loro natura o la loro destinazione. Una parte dei fondi della CECA in liquidazione sono stati messi a disposizione del bilancio operativo della CECA in liquidazione. Tale bilancio operativo veniva adottato annualmente dalla Commissione, previa consultazione con il Consiglio e il Parlamento europeo. L’ultimo bilancio è stato stabilito per il periodo compreso tra il 1o gennaio e il 23 luglio 2002. A partire dal 24 luglio 2002 le entrate e gli oneri connessi con il bilancio operativo sono inclusi nel conto di gestione della CECA in liquidazione. Gli altri impegni da realizzare figurano al passivo del bilancio finanziario.

1.4   STRUTTURA DEI CONTI DEL BILANCIO

1.4.1    Quadro generale

Solo il bilancio della Commissione comporta stanziamenti amministrativi e stanziamenti operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi. Inoltre, il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: gli stanziamenti non dissociati (SND) e gli stanziamenti dissociati (SD). Gli stanziamenti non dissociati sono destinati alla copertura finanziaria delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell’annualità del bilancio). Coprono tutti i capitoli amministrativi del bilancio della sezione Commissione e l’integralità di tutte le altre sezioni, gli stanziamenti del FEAOG a carattere annuale e taluni stanziamenti tecnici (rimborsi, intervento della garanzia in materia di prestiti, ecc.). Per gli stanziamenti non dissociati, l’importo degli stanziamenti di impegno è identico a quello degli stanziamenti di pagamento.

Gli stanziamenti dissociati sono stati introdotti per conciliare il principio dell’annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali da eseguire su più esercizi. Essi sono destinati a coprire azioni pluriennali e comprendono tutti gli altri stanziamenti in tutti i capitoli eccetto il capitolo 1 della Sezione Commissione.

Gli stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti d’impegno (SI) e stanziamenti di pagamento (SP):

—   gli stanziamenti d’impegno : coprono il costo totale degli obblighi giuridici contratti nel corso dell’esercizio per azioni la cui realizzazione si estende su più anni. Tuttavia, gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono, ai sensi dell’articolo 76, paragrafo 3, del regolamento finanziario, essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dall’atto di base.

—   gli stanziamenti di pagamento : coprono le spese derivanti dall’esecuzione degli impegni contratti nel corso dell’esercizio e/o di esercizi precedenti.

1.4.2    Origine degli stanziamenti

La fonte principale degli stanziamenti è il bilancio dell’UE dell’esercizio in corso. Tuttavia, esistono altri tipi di stanziamenti che derivano da disposizioni del regolamento finanziario. Essi provengono da esercizi precedenti o da fonti esterne:

gli stanziamenti di bilancio iniziali adottati per l’esercizio in corso possono essere oggetto di storni tra voci secondo le norme precisate agli articoli da 22 a 24 del regolamento finanziario (n. 1605/2002 del 25 giugno 2002) e possono essere modificati da bilanci rettificativi (in conformità agli articoli 37 e 38 del regolamento finanziario).

Anche gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente o ricostituiti integrano il presente bilancio. Questi sono:

gli stanziamenti di pagamento non dissociati che beneficiano di un riporto automatico al solo esercizio successivo ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 4, del regolamento finanziario;

gli stanziamenti riportati per decisione delle istituzioni in uno dei due casi seguenti: completamento delle fasi preparatorie (regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 2, lettera a), o adozione tardiva della base giuridica (articolo 9, paragrafo 2, lettera b). Il riporto può riguardare stanziamenti d’impegno e di pagamento (articolo 9, paragrafo 3);

gli stanziamenti ricostituiti in seguito a disimpegni: si tratta della reiscrizione di stanziamenti d’impegno relativi ai fondi strutturali che sono stati oggetto di disimpegno. Gli importi possono essere reinscritti, in via eccezionale, in caso di errore della Commissione ovvero se indispensabili per il completamento del programma (articolo 157 del RF).

Entrate con destinazione specifica, composte da:

restituzioni, in cui gli importi vengono assegnati alla linea cui era imputata la spesa iniziale e beneficiano di un riporto illimitato;

stanziamenti EFTA: l’accordo sullo Spazio economico europeo prevede una partecipazione finanziaria dei suoi membri ad alcune attività del bilancio dell’UE. Le voci di bilancio interessate e gli importi previsti sono pubblicati nell’allegato III del bilancio dell’UE. Le linee interessate sono rafforzate dalla partecipazione EFTA. Gli stanziamenti non utilizzati alla fine dell’esercizio sono annullati e restituiti ai paesi SEE;

entrate da terzi: altri paesi hanno concluso accordi con l’Unione europea che prevedono una partecipazione finanziaria alle attività dell’UE. Gli importi ricevuti sono considerati come entrate provenienti da terzi, assegnati alle pertinenti linee di bilancio (spesso nel quadro della ricerca) e beneficiano di un riporto illimitato [RF, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettere a) e d)];

lavori per conto terzi: nel quadro delle loro attività di ricerca, i centri di ricerca dell’UE possono effettuare lavori per organismi esterni (RF, art. 161, par. 2). Come le entrate da terzi, i lavori per conto terzi sono destinati ad alcune specifiche voci di bilancio e beneficiano di un riporto illimitato [RF, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettera d)];

stanziamenti ricostituiti a seguito del riversamento di acconti: si tratta di fondi dell’UE che sono stati rimborsati dai beneficiari e che usufruiscono di un riporto illimitato. Nel settore dei fondi strutturali, la reiscrizione è subordinata a una decisione della Commissione (RF, articolo 18, paragrafo 2 e ME, articolo 228).

1.4.3    Composizione degli stanziamenti autorizzati

Stanziamenti definitivi del bilancio = stanziamenti di bilancio iniziali adottati + stanziamenti del bilancio rettificativo + storni;

Stanziamenti addizionali = entrate con destinazione specifica (cfr. sopra) + stanziamenti riportati dall’esercizio precedente o ricostituiti in seguito a disimpegno;

Totale degli stanziamenti autorizzati = stanziamenti definitivi del bilancio + stanziamenti addizionali;

Stanziamenti dell’esercizio (utilizzati per calcolare il risultato di bilancio) = stanziamenti di bilancio definitivi + entrate con destinazione specifica.

1.5   ESECUZIONE DEL BILANCIO

L’esecuzione del bilancio è disciplinata dal regolamento finanziario, il cui articolo 48, paragrafo 1, stabilisce quanto segue: «La Commissione cura l’esecuzione del bilancio conformemente al presente regolamento finanziario, sotto la propria responsabilità e nei limiti degli stanziamenti assegnati». L’articolo 50 precisa che la Commissione riconosce alle altre istituzioni i poteri necessari all’esecuzione delle sezioni del bilancio ad esse relative.

1.6   IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

L’introduzione degli stanziamenti dissociati ha dato luogo a un divario tra gli impegni contratti e i pagamenti effettuati: questa divergenza, che corrisponde agli impegni da liquidare, rappresenta la differenza nel tempo tra il momento in cui gli impegni sono contratti ed il momento in cui i pagamenti corrispondenti sono liquidati.

2.   SPIEGAZIONE DELLE RELAZIONI SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

2.1   RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’ESERCIZIO (tabella 1)

2.1.1    Informazioni generali

Le risorse proprie sono contabilizzate sulla base degli importi accreditati, nel corso dell’esercizio, sui conti aperti a nome della Commissione dalle amministrazioni degli Stati membri. Le entrate comprendono altresì, in caso di un’eccedenza, il risultato dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio precedente. Le altre entrate sono iscritte sulla base degli importi effettivamente riscossi nel corso dell’esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato dell’esercizio, le spese comprendono i pagamenti su stanziamenti di pagamento dell’esercizio, ai quali si aggiungono gli stanziamenti dello stesso esercizio riportati all’esercizio successivo. I pagamenti effettuati su stanziamenti di pagamento dell’esercizio sono quelli che sono eseguiti dal contabile entro il 31 dicembre dell’esercizio. Per il Fondo europeo agricolo di garanzia, i pagamenti considerati nel risultato di bilancio sono quelli effettuati dagli Stati membri dal 16 ottobre 2008 al 15 ottobre 2009, sempre che l’impegno e l’ordine di pagamento siano pervenuti al contabile al più tardi il 31 gennaio 2010. Le spese del FEAGA possono essere oggetto di una decisione di conformità adottata a seguito di controlli effettuati negli Stati membri.

Il risultati dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio comprende due elementi: il saldo dell’Unione europea e il risultato della partecipazione dei paesi dell’EFTA membri del SEE. Ai sensi dell’articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 sulle risorse proprie, questo risultato è costituito dalla differenza tra:

il totale delle entrate di bilancio riscosse a titolo dell’esercizio

e l’ammontare dei pagamenti effettuati sugli stanziamenti dello stesso esercizio, aumentato dell’importo degli stanziamenti di pagamento dello stesso esercizio riportati all’esercizio successivo.

Questa differenza è maggiorata o ridotta:

del saldo netto risultante dagli annullamenti degli stanziamenti di pagamento riportati dagli esercizi precedenti e dagli eventuali superamenti dell’importo degli stanziamenti non dissociati riportati dall’esercizio precedente dovuti alla variazione dei tassi dell’euro;

e del saldo che risulta dagli utili e dalle perdite di cambio registrati durante l’esercizio.

Il risultato dell’esecuzione del bilancio viene restituito agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo mediante deduzione delle somme dovute per quell’anno.

Gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente relativi a partecipazioni di terzi e lavori per conto terzi, che per definizione non vengono mai annullati, sono ripresi fra gli stanziamenti aggiuntivi dell’esercizio. Questo spiega la differenza tra gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente ripresi nei rendiconti sull’esecuzione del bilancio 2009 e quelli riportati all’esercizio seguente figuranti nei rendiconti sull’esecuzione del bilancio 2008. Gli stanziamenti di pagamento riutilizzabili e gli stanziamenti ricostituiti a seguito della restituzione di acconti non rientrano nel calcolo del risultato dell’esercizio

Gli stanziamenti di pagamento riportati comprendono: riporti automatici e riporti per decisione. L’annullamento di stanziamenti di pagamento non utilizzati riportati dall’esercizio precedente illustra gli annullamenti concernenti stanziamenti riportati automaticamente e in seguito a decisione. Comprende inoltre la diminuzione degli stanziamenti di entrate con destinazione specifica riportati all’esercizio successivo rispetto al 2008.

2.1.2    Riconciliazione tra il risultato dell’esecuzione del bilancio e il risultato economico

Il risultato economico dell’esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza. Il risultato di bilancio si basa tuttavia sulle regole modificate della contabilità di cassa, conformemente al regolamento finanziario. Poiché entrambi sono il risultato delle medesime operazioni sottostanti, si tratta di un controllo utile per verificare la loro corrispondenza. La tabella in appresso presenta questa riconciliazione, presentando i principali elementi di riconciliazione, con una ripartizione tra entrate e spese.

Riconciliazione: risultato economico – risultato dell’esecuzione del bilancio 2009

milioni di euro

 

2009

2008

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

4 457

12 686

Entrate

Diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi

(2 806)

(4 685)

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso

2 563

3 485

Ratei attivi (netti)

436

(724)

Spese

Ratei passivi (netti)

5 381

6 353

Spese dell’esercizio precedente pagate nell’esercizio in corso

(432)

(219)

Prefinanziamento netto

(9 458)

(16 446)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio successivo

(1 759)

(3 914)

Pagamenti effettuati sugli stanziamenti riportati e annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati

4 573

1 182

Variazioni negli accantonamenti

(329)

4 316

Altri

(153)

(88)

Risultato economico agenzie + CECA

(209)

(136)

RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’ESERCIZIO

2 264

1 810

Elementi di riconciliazione – Entrate

Le entrate effettive di bilancio di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e gli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto, i diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato economico ai fini della riconciliazione, perché non formano parte delle entrate di bilancio. Al contrario, i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico ai fini della riconciliazione.

I ratei attivi netti consistono principalmente in entrate da riscuotere a titolo dei prelievi agricoli, delle risorse proprie e degli interessi e dividendi. Soltanto l’effetto netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso, meno le entrate dei ratei passivi dell’esercizio precedente, viene preso in considerazione.

Elementi di riconciliazione – Spese

I ratei passivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi dell’UE, ma non ancora comunicate all’Unione europea.

Mentre i ratei passivi non sono considerati come spese di bilancio, i pagamenti effettuati nell’esercizio in corso relativamente a fatture registrate in esercizi precedenti fanno parte delle spese di bilancio dell’esercizio in corso.

L’effetto netto dei prefinanziamenti è la combinazione di: 1) nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso e contabilizzati come spese di bilancio dell’esercizio; 2) tutti i prefinanziamenti liquidati nel corso dell’esercizio mediante l’accettazione delle spese ammissibili. Questi ultimi rappresentano spese contabili, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a partire dagli stanziamenti di un esercizio, gli stanziamenti di quell’esercizio riportati all’esercizio seguente devono anch’essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio [conformemente all’articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000]. La stesso vale per i pagamenti effettuati nell’esercizio in corso a partire dagli stanziamenti riportati da esercizi precedenti nonché per gli stanziamenti di pagamento inutilizzati e annullati.

Le variazioni negli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio registrate nella contabilità di esercizio (principalmente prestazioni per i dipendenti) che non incidono sulla contabilità di bilancio. Gli altri elementi di riconciliazione comprendono diversi elementi quali gli ammortamenti, le acquisizioni di attivi, i pagamenti a titolo di locazioni e le partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente nella contabilità di bilancio e nella contabilità di esercizio.

Infine, il risultato economico delle agenzie e della CECA che sono integrate nel risultato economico consolidato dev’essere escluso, poiché l’esecuzione del bilancio di queste entità non fa parte del risultato di bilancio consolidato.

2.2   CONFRONTO DEL BILANCIO E DEGLI IMPORTI EFFETTIVI DELL’ESERCIZIO (tabella 2)

Nel bilancio iniziale adottato, firmato dal presidente del Parlamento europeo il 18 dicembre 2008, l’importo degli stanziamenti di pagamento era fissato a 116 096 milioni di euro e l’importo da finanziarsi mediante risorse proprie ammontava a 114 736 milioni di euro. Occorre notare che le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono soggette ad adeguamento nel corso nell’esercizio contabile, con la presentazione delle modifiche apportate nei bilanci rettificativi. Gli adeguamenti dei versamenti delle risorse proprie basate sull’RNL degli Stati membri assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste. In conformità al principio del pareggio, le entrate e le spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) devono risultare in pareggio.

Entrate:

Nel corso del 2009 sono stati adottati dieci bilanci rettificativi. Il loro impatto sulle entrate del bilancio 2009 ha prodotto un importo finale delle entrate pari a 113 035 milioni di euro, finanziato mediante risorse proprie per un totale di 110 238 milioni di euro (ovvero 4 498 milioni di euro in meno di quanto inizialmente previsto) e per la restante parte mediante altre entrate. Il minor fabbisogno di risorse proprie è stato determinato principalmente dall’inclusione di 1 796 milioni di euro relativi all’eccedenza dell’esercizio precedente, nonché dall’effetto congiunto della riduzione degli stanziamenti di pagamento e dell’aumento delle entrate previste nel bilancio rettificativo n. 10/2009, che ha determinato un’ulteriore riduzione delle risorse RNL di 2 888 milioni di euro.

Per quanto riguarda le risorse proprie, occorre notare che la riscossione delle risorse proprie tradizionali si è avvicinata molto agli importi previsti. Ciò è dovuto al fatto che le stime di bilancio sono state modificate al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 6/2009 (con una loro riduzione di 5 226 milioni di euro) e successivamente al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 10/2009 (questa volta con un loro aumento di 600 milioni di euro). Tali adeguamenti erano basati, da un lato, sulle nuove previsioni macroeconomiche della primavera 2009, che erano meno ottimistiche di quelle precedenti, e, dall’altro lato, sull’evoluzione della raccolta effettiva dei contributi.

I versamenti IVA e RNL finali degli Stati membri risultavano inoltre molto vicini alla stima di bilancio finale. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra i tassi dell’euro utilizzati a fini del bilancio e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri che non aderiscono allo SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

Spese:

Il bilancio dell’UE 2009 rifletteva ancora la transizione da un quadro finanziario pluriennale a quello successivo. Gli stanziamenti di impegno rispecchiavano gli orientamenti di spesa concordati per il nuovo periodo di programmazione 2007-2013, mentre la quota di richieste di pagamenti ancora legata al precedente quadro finanziario 2000-2006 era pari a quasi il 12 %.

Per quanto riguarda gli impegni, il bilancio iniziale e quindi gli obiettivi politici fissati sono stati rispettati praticamente come pianificato. Il tasso di esecuzione escluse le riserve inutilizzate (447 milioni di euro per il Fondo di adeguamento alla globalizzazione e 56 milioni di euro per gli aiuti di urgenza) ha raggiunto il 99,6 % del bilancio, con un leggero adeguamento durante l’anno. Gli impegni della rubrica 2 (Risorse naturali) sono stati aumentati di 259 milioni di euro (ovvero un aumento di 600 milioni di euro del piano di ripresa per lo sviluppo rurale, una riduzione di fine esercizio di 390 milioni di euro e un aumento di 49 milioni di euro per le misure contro la febbre catarrale degli ovini). La rubrica 5 (Amministrazione) è diminuita di 55 milioni di euro.

Le due rubriche rappresentano insieme un aumento di appena lo 0,15 % del bilancio iniziale, se non si tiene conto dell’aumento di 615 milioni di euro del Fondo europeo di solidarietà (che per sua natura è una spesa imprevedibile). Il tasso di esecuzione per i pagamenti, esclusa la riserva inutilizzata per gli aiuti d’urgenza, era pari al 95% del bilancio iniziale e al 97 % del bilancio definitivo. Le principali riduzioni degli stanziamenti di pagamento sono state effettuate mediante bilanci rettificativi nella rubrica la Competitività, per un totale di 738 milioni di euro (di cui 448 milioni di euro per la rubrica Ricerca), nella rubrica 2, Risorse naturali, per 2 632 milioni di euro (Sviluppo rurale: 2 192 milioni di euro) e Allargamento, per 244 milioni di euro.

Gli stanziamenti inutilizzati votati, escluse le riserve, ammontavano a 2 395 milioni di euro ed erano composti principalmente da: il Fondo sociale europeo (Convergenza, 674 milioni di euro e Competitività regionale, 248 milioni di euro), lo strumento di preadesione (142 milioni di euro), Amministrazione della Commissione (394 milioni di euro) e Competitività (377 milioni di euro distribuiti su tutta la rubrica 1a).

Un’analisi più dettagliata degli adeguamenti di bilancio, del relativo contesto, della loro giustificazione e del loro effetto è presentata nella parte A, che contiene una sintesi a livello di esecuzione del bilancio, e nella parte B, che descrive ciascuna rubrica del quadro finanziario, della relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2009.

2.3   ENTRATE (tabella 3)

Le entrate del bilancio generale dell’Unione europea possono essere suddivise in due categorie principali: risorse proprie e altre entrate. Ciò è stabilito dall’articolo 311 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, il quale recita: «Il bilancio, fatte salve le altre entrate, è finanziato integralmente tramite risorse proprie». La maggior parte delle spese del bilancio è finanziata dalle risorse proprie. Le altre entrate rappresentano soltanto una piccola parte dell’insieme del finanziamento.

Esistono tre categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali, la risorsa IVA e la risorsa RNL. Le risorse proprie tradizionali comprendono, a loro volta, i contributi zucchero e i dazi doganali. Un meccanismo di correzione a favore del Regno Unito nonché una riduzione lorda del contributo basato sull’RNL annuale dei Paesi Bassi e della Svezia sono anch’essi parte integrante del sistema delle risorse proprie.

L’assegnazione delle risorse proprie viene effettuata in conformità alle disposizioni stabilite dalla decisione n. 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee (DRP 2007). La DRP 2007 è entrata in vigore il 1o marzo 2009, ma ha preso effetto il 1o gennaio 2007. Di conseguenza, si è tenuto conto degli effetti retroattivi nell’esercizio contabile 2009.

2.3.1    Risorse proprie tradizionali

Risorse proprie tradizionali: tutti gli importi accertati di RPT devono essere iscritti in uno dei libri contabili tenuti dalle autorità competenti:

—   nella contabilità ordinaria di cui all’articolo 6, paragrafo 3, lettera a), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000: ogni importo recuperato o garantito;

—   nella contabilità separata di cui all’articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000: ogni importo non ancora recuperato e/o non garantito; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Per la contabilità separata, gli Stati membri trasmettono alla Commissione un estratto trimestrale, che comprende:

il saldo ancora da recuperare durante il trimestre precedente,

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (rettifiche/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili,

il saldo da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Le risorse proprie tradizionali devono essere iscritte sul conto della Commissione presso il Tesoro o l’organismo designato dallo Stato membro, al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello durante il quale i diritti sono stati acquisiti (o recuperati nel caso della contabilità separata). Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali. I diritti potenziali su risorse proprie sono adeguati sulla base della probabilità del loro recupero.

2.3.2    Risorse basate sull’IVA e risorse basate sull’RNL

Le risorse proprie basate sull’IVA derivano dall’applicazione di un’aliquota uniforme, valida per tutti gli Stati membri, alla base imponibile armonizzata dell’IVA, determinata secondo le disposizioni dell’articolo 2, paragrafo 1, lettera b), della DRP 2007. L’aliquota uniforme è fissata allo 0,30 %, ad eccezione del periodo 2007-2013, in cui l’aliquota per l’Austria è fissata allo 0,225 %, per la Germania allo 0,15 % e per i Paesi Bassi e la Svezia allo 0,10 %. La base IVA è livellata al 50 % dell’RNL per tutti gli Stati membri.

Le risorse proprie basate sull’IVA derivano dall’applicazione di un’aliquota uniforme, valida per tutti gli Stati membri, alla base imponibile armonizzata dell’IVA, determinata secondo le norme dell’articolo 2, paragrafo 1, lettera c), della decisione del Consiglio del 29 settembre 2000. La base IVA è livellata al 50 % dell’RNL per tutti gli Stati membri.

La risorsa basata sull’RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l’importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall’applicazione di un tasso uniforme alla somma dell’RNL di tutti gli Stati membri. Le risorse basate sull’IVA e sull’RNL sono determinate in base alle previsioni sulle basi imponibili IVA e RNL formulate al momento dell’elaborazione del progetto preliminare del bilancio. Successivamente tali previsioni sono sottoposte a revisione; l’aggiornamento è effettuato nel corso dell’esercizio in questione mediante bilancio rettificativo.

I dati effettivi relativi alle basi IVA e RNL sono resi disponibili nel corso dell’esercizio che segue l’esercizio in esame. La Commissione calcola le differenze tra gli importi dovuti dagli Stati membri in funzione delle basi imponibili effettive e le somme effettivamente versate in base alle previsioni (riviste). La Commissione esige il versamento dei saldi IVA e RNL, sia positivi sia negativi, da parte degli Stati membri il primo giorno lavorativo di dicembre dell’esercizio che segue l’esercizio in questione. Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive dell’IVA e dell’RNL, salvo che sia emessa una riserva. I saldi calcolati anteriormente vengono adeguati e la differenza viene richiesta contemporaneamente ai saldi IVA e RNL per l’esercizio precedente.

Nell’ambito dei controlli delle dichiarazioni IVA e dei dati RNL la Commissione può notificare agli Stati membri eventuali riserve in merito a determinati punti che potrebbero avere un’incidenza sui rispettivi contributi in termini di risorse proprie. Tali riserve potrebbero essere dovute, ad esempio, alla mancanza di dati attendibili o alla necessità di sviluppare una metodologia adeguata. Queste riserve devono essere considerate come potenziali crediti esigibili dagli Stati membri per importi incerti, poiché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l’importo esatto, si procede ad esigere le corrispondenti risorse basate sull’IVA o sull’RNL nell’ambito dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

2.3.3    Correzione britannica

Questo meccanismo riduce i versamenti di risorse proprie del Regno Unito proporzionalmente al suo «squilibrio di bilancio» ed aumenta i versamenti di risorse proprie degli altri Stati membri nella stessa proporzione. Il meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito è stato istituito dal Consiglio europeo di Fontainebleau (giugno 1984) e con la risultante decisione relativa alle risorse proprie del 7 maggio 1985. Lo scopo di questo meccanismo era di ridurre lo squilibrio di bilancio del Regno Unito tramite una riduzione dei suoi versamenti all’UE. La Germania, l’Austria, la Svezia e i Paesi Bassi beneficiano di un finanziamento ridotto della rettifica (limitato a un quarto della loro quota normale).

2.3.4    Riduzione lorda per i Paesi Bassi e la Svezia

Ai sensi della DRP 2007, i Paesi Bassi e la Svezia beneficiano di una riduzione lorda dei loro contributi RNL annui per il periodo 2007-2013. La riduzione lorda, pari a 605 milioni di euro per i Paesi Bassi e a 150 milioni di euro per la Svezia (a prezzi del 2004), è adeguata ai prezzi correnti applicando l’ultimo deflatore PIL per l’UE espresso in euro ed è applicata previo calcolo della correzione a favore del Regno Unito e del suo finanziamento.

2.3.5    Adeguamento legato all’attuazione della DRP 2007 per il 2007 e il 2008

Ai sensi dell’articolo 11 della DRP 2007, una volta entrata in vigore, la decisione prende effetto il 1o gennaio 2007. Ciò significa che il finanziamento per il 2007 e il 2008 ha dovuto essere ricalcolato secondo le nuove norme. L’adeguamento (le differenze tra la precedente e la nuova DRP per il 2007 e il 2008) è stato inserito nel bilancio rettificativo n. 3/2009 ed è stato attuato con un pagamento unico il 1o giugno 2009.

Ulteriori informazioni sull’esecuzione delle entrate sono contenute nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2009.

2.4   SPESE (tabelle da 4 a 13)

2.4.1    Quadro finanziario 2007-2013

Questa sezione illustra le principali categorie di spesa dell’UE, secondo la classificazione per rubrica del quadro finanziario 2007-2013. L’esercizio 2009 è stato il terzo ad essere compreso nel quadro finanziario 2007-2013. Il massimale complessivo degli stanziamenti d’impegno per il 2009 si stabilisce a 134 722 milioni di euro, pari all’1,13 % dell’RNL. Il corrispondente massimale complessivo degli stanziamenti di pagamento ammonta a 120 445 milioni di euro, ossia all’1,01 % dell’RNL. La tabella di cui sopra presenta il quadro finanziario a prezzi correnti previsto per il 2013.

milioni di euro

 

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

1.

Crescita sostenibile

53 979

57 653

61 696

63 555

63 974

66 964

69 957

2.

Conservazione e gestione delle risorse naturali

55 143

59 193

56 333

59 955

60 338

60 810

61 289

3.

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 273

1 362

1 518

1 693

1 889

2 105

2 376

4.

L’UE come attore globale

6 578

7 002

7 440

7 893

8 430

8 997

9 595

5.

Amministrazione

7 039

7 380

7 525

7 882

8 334

8 670

9 095

6.

Compensazioni

445

207

210

0

0

0

0

Stanziamenti d’impegno

124 457

132 797

134 722

140 978

142 965

147 546

152 312

Stanziamenti di pagamento totali

122 190

129 681

120 445

134 289

134 280

141 360

143 331

Rubrica 1 –   Crescita sostenibile

Questa rubrica è costituita da due componenti separate ma interconnesse:

1a. Competitività per la crescita e l’occupazione, comprendente la spesa per la ricerca e l’innovazione, l’istruzione e la formazione, le reti transeuropee, la politica sociale, il mercato interno e le politiche d’accompagnamento.

1b. Coesione per la crescita e l’occupazione, mirante ad accrescere la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, integrare la strategia dell’UE per lo sviluppo sostenibile al di fuori delle regioni meno prospere e sostenere la cooperazione interregionale.

Rubrica 2 –   Conservazione e gestione delle risorse naturali

La rubrica 2 comprende la politica agricola comune e la politica comune della pesca, lo sviluppo rurale e le misure ambientali, ed in particolare Natura 2000. L’importo destinato alla politica agricola comune rispecchia l’accordo raggiunto al Consiglio europeo di Bruxelles dell’ottobre 2002.

Rubrica 3 –   Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

La nuova rubrica 3 (Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia) rispecchia la crescente importanza attribuita ad alcuni settori in cui sono stati assegnati all’UE nuovi compiti – giustizia e affari interni, protezione delle frontiere, politica di asilo e immigrazione, sanità pubblica e protezione dei consumatori, cultura, gioventù, informazione e dialogo con i cittadini. È costituita da due componenti: 3a. Libertà, sicurezza e giustizia e 3b. Cittadinanza.

Rubrica 4 –   L’UE come attore globale

La rubrica 4 comprende tutte le azioni esterne, inclusi gli strumenti di preadesione. Mentre la Commissione aveva proposto di integrare il FES nel quadro finanziario, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato di lasciarlo fuori.

Rubrica 5 –   Amministrazione

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee. Per le istituzioni diverse dalla Commissione, tali costi costituiscono il totale delle loro spese, mentre le agenzie e gli altri organismi hanno sia spese amministrative che spese operative.

Rubrica 6 –   Compensazioni

In conformità all’accordo politico secondo cui i nuovi Stati membri non dovrebbero diventare contribuenti netti al bilancio immediatamente dopo l’adesione, è stata prevista una compensazione a titolo di questa rubrica. Il relativo importo è stato ricostituito sotto forma di trasferimenti ai nuovi Stati membri al fine di equilibrare le rispettive entrate e contributi di bilancio.

2.4.2    Settori

Nel quadro dell’utilizzo del sistema di gestione basato sulle attività (ABM), la Commissione applica un bilancio basato sulle attività (ABB) per i propri processi di gestione e pianificazione. L’ABB comporta una struttura di bilancio in cui i titoli del bilancio corrispondono ai settori, e i capitoli alle attività. L’ABB ha lo scopo di fornire un quadro chiaro per tradurre gli obiettivi delle politiche della Commissione in azioni mediante strumenti legislativi, finanziari o di altro tipo. Strutturando il lavoro della Commissione in termini di attività si ottiene un quadro chiaro degli impegni della Commissione, definendo nel contempo un quadro comune per l’identificazione delle priorità. Nell’ambito della procedura di stesura del bilancio le risorse vengono assegnate in base alle priorità, utilizzando le attività come elementi fondamentali ai fini del bilancio. Stabilendo un tale collegamento tra le attività e le risorse ad esse destinate, l’ABB ha lo scopo di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’uso delle risorse all’interno della Commissione.

Il settore può essere definito come un raggruppamento omogeneo di attività che costituiscono parte integrante del lavoro della Commissione e sono rilevanti ai fini del processo decisionale. Ogni settore corrisponde, in generale, a una DG e comprende mediamente circa 6 o 7 attività specifiche. I settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo all’interno del rispettivo ambito di attività. Il bilancio operativo viene completato con le spese amministrative e il personale necessari per ciascun settore.

Ulteriori informazioni sull’esecuzione delle spese sono contenute nella relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2009.

2.5   ISTITUZIONI E AGENZIE (tabelle da 14 a 18)

Le relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea comprendono, come per gli esercizi precedenti, l’esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, poiché all’interno del bilancio dell’UE si ha un bilancio separato per ciascuna istituzione. All’interno del bilancio dell’UE non è previsto un bilancio separato per le agenzie, in quanto esse sono parzialmente sovvenzionate da finanziamenti del bilancio dell’UE.

Al fine di fornire tutti i dati contabili pertinenti relativi alle agenzie, la parte contabile dei conti annuali consolidati consta di relazioni separate in merito all’esecuzione dei singoli bilanci delle agenzie tradizionali consolidate.


(1)  Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto del personale [regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, modificato], gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

(2)  Il 17 dicembre 2009 il Parlamento europeo ha adottato il bilancio, che prevede il pagamento delle passività a breve termine dell’Unione europea con risorse proprie, ottenute dagli Stati membri o ad essi richieste nel 2010.

(3)  I conti del 2008 includevano la liquidità del Fondo di garanzia come liquidità e non investimenti.

(4)  Il valore limite superiore si riferisce a un prestito a tasso fisso coperto da swap su tasso d’interesse.

(5)  Il valore limite superiore si riferisce a un prestito a tasso fisso coperto da swap su tasso d’interesse.

(6)  Con applicazione del coefficiente di correzione («cc»).

(7)  Corrisposto per i primi tre anni dalla partenza.

(8)  Organismo decentrato dell’Unione europea istituito nell’ambito dell'ex pilastro «Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale».

(9)  Consolidata per la prima volta nel 2009.

(10)  Occorre notare che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di euro, potrebbe sembrare che alcuni dati finanziari contenuti in queste tabelle di bilancio non quadrino.

(11)  Di cui gli importi EFTA ammontano a 11 milioni di euro nel 2009 e 14 milioni di euro nel 2008.

(12)  Compresi gli stanziamenti riportati e le entrate con destinazione specifica.

(13)  Compresi gli stanziamenti riportati e le entrate con destinazione specifica.


12.11.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 308/129


DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ DELLA CORTE PRESENTATA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO — RELAZIONE DELL'ORGANO DI CONTROLLO INDIPENDENTE

2010/C 308/02

I.

Conformemente alle disposizioni dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), la Corte ha controllato:

a)

i «conti annuali dell’Unione europea», che comprendono i «rendiconti finanziari consolidati» (1) e le «relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio» (2) per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2009;

b)

la legittimità e regolarità delle operazioni alla base di tali conti.

Responsabilità della direzione

II.

A norma degli articoli da 310 a 325 del TFUE e del regolamento finanziario, la direzione (3) è responsabile della preparazione e della fedele presentazione dei «conti annuali dell’Unione europea» e della legittimità e regolarità delle operazioni che ne sono alla base:

a)

La responsabilità della direzione relativa ai «conti annuali dell’Unione europea» riguarda i seguenti aspetti: la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un controllo interno adeguato ai fini della preparazione e della fedele presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore, la selezione e l’applicazione di politiche contabili appropriate basate sulle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (4) e l’elaborazione di stime contabili ragionevoli rispetto alle circostanze. A norma dell'articolo 129 del regolamento finanziario, la Commissione approva i «conti annuali dell’Unione europea» dopo che il contabile della Commissione li ha consolidati, in base alle informazioni fornite dalle altre istituzioni (5) e organismi (6), e corredati di una nota nella quale dichiara, tra l'altro, di avere la ragionevole certezza che essi forniscono un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria dell’Unione europea.

b)

Il modo in cui la direzione esercita la propria responsabilità per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti dipende dalle modalità di esecuzione del bilancio. Nel caso della gestione centralizzata diretta, le funzioni di esecuzione sono svolte dai servizi della Commissione. Le funzioni di esecuzione sono delegate agli Stati membri nel quadro della gestione concorrente, ai paesi terzi nell’ambito della gestione decentrata e ad altri organismi nel contesto della gestione centralizzata indiretta. In caso di gestione congiunta, le funzioni di esecuzione sono espletate in parte dalla Commissione e in parte da organizzazioni internazionali (articoli da 53 a 57 del regolamento finanziario). Le funzioni di esecuzione devono rispettare il principio della sana gestione finanziaria, che richiede la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un controllo interno efficace ed efficiente, una supervisione adeguata e misure appropriate per prevenire le irregolarità e le frodi nonché, se necessario, azioni legali per recuperare i fondi erroneamente versati o non correttamente utilizzati. Indipendentemente dalla modalità di esecuzione applicata, la Commissione ha la responsabilità finale per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti dell’Unione europea (articolo 317 del TFUE).

Responsabilità dell’organo di controllo

III.

È responsabilità della Corte presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione, basata sull’audit espletato, concernente l’affidabilità dei conti e la regolarità delle operazioni. La Corte ha svolto l'audit in base ai principi internazionali di audit e al codice deontologico dell'IFAC e ai principi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell'INTOSAI, nella misura in cui risultino applicabili al contesto dell’Unione europea. Tali principi richiedono che la Corte pianifichi e svolga l’audit per ottenere la garanzia ragionevole che i «conti annuali dell’Unione europea» sono privi di inesattezze rilevanti e che le relative operazioni sono legittime e regolari.

IV.

L’audit prevede che vengano esperite procedure per ottenere elementi comprovanti gli importi e le note esplicative presentate nei conti consolidati definitivi, nonché la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La scelta delle procedure dipende dal giudizio professionale dell’auditor, fra le cui competenze rientra anche la valutazione dei rischi di inesattezze rilevanti nei conti consolidati e dei casi di significativa inosservanza del quadro giuridico dell’Unione europea, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti. L’auditor, nel valutare tali rischi, esamina l’adeguatezza del controllo interno ai fini della preparazione e della fedele presentazione dei conti consolidati nonché dei sistemi di supervisione e controllo posti in essere per garantire la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti, al fine di definire procedure di audit adeguate alle circostanze. L’audit comprende anche una valutazione dell’adeguatezza dei criteri contabili utilizzati e della plausibilità delle stime contabili effettuate e una valutazione della presentazione complessiva dei conti consolidati definitivi e delle relazioni annuali di attività.

V.

Nel quadro delle «Entrate», l’audit della Corte relativo alle risorse proprie basate sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e sul reddito nazionale lordo (RNL) prende innanzitutto in esame gli aggregati macroeconomici preparati dagli Stati membri, e trasmessi alla Commissione, e poi valuta i sistemi da quest’ulitima utilizzati per l’elaborazione dei dati fino al momento in cui questi ultimi vengono inglobati nei conti definitivi e sono stati ricevuti i contributi versati dagli Stati membri. Per le risorse proprie tradizionali, la Corte esamina i conti delle autorità doganali e analizza il flusso di diritti sottoposti alla vigilanza doganale fino al momento in cui gli importi sono registrati nei conti definitivi e ricevuti dalla Commissione.

VI.

La Corte ritiene di disporre di elementi probatori sufficienti e adeguati su cui basare la propria dichiarazione di affidabilità.

Giudizio sull’affidabilità dei conti

VII.

A giudizio della Corte, i «conti annuali dell’Unione europea» presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti (7), della situazione finanziaria dell’UE al 31 dicembre 2009 e dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa delle stesse per l'esercizio concluso a tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione.

VIII.

Senza rimettere in discussione il giudizio espresso al paragrafo VII, la Corte nota che devono ancora essere risolte le debolezze dei sistemi contabili di talune direzioni generali della Commissione (in particolare, la contabilità dei prefinanziamenti e la relativa separazione degli esercizi nonché le fatture/dichiarazioni di spesa).

Giudizio sulla legittimità e regolarità delle operazioni alla base dei conti

IX.

A giudizio della Corte, le Entrate, gli impegni per tutti i gruppi di politiche e i pagamenti alla base dei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009 per i gruppi di politiche Affari economici e finanziari e Spese amministrative e di altra natura sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari.

X.

A giudizio della Corte, i pagamenti alla base dei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009 per i gruppi di politiche Agricoltura e risorse naturali, Coesione, Ricerca, energia e trasporti, Aiuti esterni, sviluppo e allargamento e Istruzione e cittadinanza sono inficiati da errori in misura rilevante. I sistemi di supervisione e controllo sono parzialmente efficaci nel prevenire o individuare e correggere i rimborsi di spese sovradichiarate o non ammissibili.

9 settembre 2010

Vítor Manuel da SILVA CALDEIRA

Presidente

Corte dei conti europea

12, rue Alcide De Gasperi, 1615 Lussemburgo


(1)  I «rendiconti finanziari consolidati» comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico, la tabella dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni dell’attivo netto, una sintesi dei criteri contabili significativi e altre note esplicative (compresa l'informativa per settore di attività).

(2)  Le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» comprendono le relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio, una sintesi dei principi di bilancio e altre note esplicative.

(3)  A livello delle istituzioni e degli organismi europei, il termine «direzione» designa i Membri delle istituzioni, i direttori delle agenzie, gli ordinatori delegati e sottodelegati, i contabili e il personale direttivo delle unità finanziarie, di audit o di controllo. A livello degli Stati membri e beneficiari, la direzione comprende gli ordinatori, i contabili e i dirigenti delle autorità di pagamento, degli organismi di certificazione e degli organismi attuatori.

(4)  Le norme contabili adottate dal contabile della Commissione si ispirano ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS) definiti dall'International Federation of Accountants (IFAC) o, in loro assenza, ai principi contabili internazionali (International Accounting Standards — IAS/International Financial Reporting Standards — IFRS) sanciti dall'organismo internazionale di normalizzazione contabile (International Accounting Standards Board — IASB). Conformemente al regolamento finanziario, i «rendiconti finanziari consolidati» per l'esercizio 2009 sono redatti (come è avvenuto a partire dall'esercizio 2005) in base a queste norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, che adattano i principi della contabilità per competenza allo specifico contesto dell’Unione europea, mentre le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» si basano ancora principalmente sui movimenti di tesoreria.

(5)  Prima dell'adozione dei conti annuali da parte delle istituzioni, il contabile di ciascuna istituzione appone la propria firma, attestando in tal modo di avere la ragionevole certezza che i conti forniscono un'immagine fedele della situazione finanziaria dell'istituzione (articolo 61 del regolamento finanziario).

(6)  I conti annuali degli organismi sono redatti dai rispettivi direttori e trasmessi al contabile della Commissione assieme al parere del consiglio di amministrazione interessato. Inoltre, i rispettivi contabili appongono la propria firma, attestando di avere la ragionevole certezza che i conti forniscono un'immagine fedele della situazione finanziaria degli organismi in questione (articolo 61 del regolamento finanziario).

(7)  In base al principio internazionale di audit n. 700 «Forming an opinion and reporting on financial statements» (ISA 700, paragrafo 35), i termini «present fairly, in all material aspects» (presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti), o «give a true and fair view» (forniscono un quadro veritiero e fedele) sono equivalenti.