ISSN 1725-2466

doi:10.3000/17252466.C_2010.140.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 140

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

53o anno
29 maggio 2010


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

I   Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

 

PARERI

 

Consiglio

2010/C 140/01

Parere del Consiglio sul programma di convergenza aggiornato dell’Estonia, 2009-2013

1

2010/C 140/02

Parere del Consiglio sul programma di stabilità aggiornato della Francia, 2009-2013

6

2010/C 140/03

Parere del Consiglio sul programma di stabilità aggiornato della Germania, 2009-2013

12

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2010/C 140/04

Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 87 e 88 del trattato CE — Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni ( 1 )

18

2010/C 140/05

Autorizzazione degli aiuti di Stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del TFUE — Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni ( 1 )

20

2010/C 140/06

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.5843 — Eli Lilly/Certain Animal Health Assets of Pfizer) ( 1 )

21

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Consiglio

2010/C 140/07

Conclusioni del Consiglio, del 25 maggio 2010, sulla futura revisione del sistema del marchio nell'Unione europea

22

 

Commissione europea

2010/C 140/08

Tassi di cambio dell'euro

24

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2010/C 140/09

Aiuti di Stato — Spagna — Aiuto di Stato C 10/10 (ex N 562/09) — Aiuti alla ristrutturazione a favore di A NOVO Comlink SL — Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 108, paragrafo 2, del TFUE ( 1 )

25

2010/C 140/10

Notifica preventiva di una concentrazione (Caso COMP/M.5870 — Foxconn/Sony LCD TV Manufacturing Company in Slovakia) ( 1 )

33

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

PARERI

Consiglio

29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/1


PARERE DEL CONSIGLIO

sul programma di convergenza aggiornato dell’Estonia, 2009-2013

2010/C 140/01

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE:

(1)

Il 26 aprile 2010 il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza aggiornato dell’Estonia, relativo al periodo 2009-2013.

(2)

L’economia estone sta attualmente uscendo da una grave recessione. Se da una parte la recessione ha portato a forti pressioni sulle finanze pubbliche, dall’altra l’inversione di una domanda interna insostenibile e lo scoppio della bolla immobiliare hanno prodotto un rapido assestamento di squilibri interni ed esterni precedentemente molto marcati. Tenendo conto dei forti squilibri macroeconomici precedenti alla recessione, l’azione decisa e di ampia portata intrapresa dal governo per contenere l’impatto negativo della recessione economica sulle finanze pubbliche si è configurata come una risposta prudente, in linea con il piano europeo di ripresa economica. Tale azione ha contribuito a contenere i rischi sistemici sul piano economico, di bilancio e finanziario, nonché a ripristinare la competitività introducendo nell’economia aggiustamenti tariffari e salariali. Il mantenimento di solide riserve monetarie per sostenere la stabilità del tasso di cambio, insieme a politiche finanziarie prudenti, tra cui una migliore cooperazione transfrontaliera, hanno contribuito ad evitare sviluppi negativi. Gli elevati livelli di debito accumulati dal settore privato si stanno adesso progressivamente riducendo, ma, tuttavia, peseranno sulla ripresa, frenando i consumi e gli investimenti. Nel prossimo futuro, tra le sfide politiche più importanti figurano l’aumento della produttività dell’economia, per migliorare ancora la competitività e progredire verso una convergenza duratura, nonché il contenimento del rischio di perdite di competenze dovuto a lunghi periodi di disoccupazione. In termini più generali, la sfida economica consiste nel ripristinare una crescita positiva e sostenibile evitando nel contempo di ricadere in forti squilibri interni ed esterni. Un significativo aggiustamento delle finanze pubbliche alla riduzione della crescita prevista nei prossimi anni è già stato fatto, ma nel medio termine restano da compiere ulteriori progressi.

(3)

Benché il calo osservato del PIL reale nel contesto della crisi sia in buona parte ciclico, il livello del prodotto potenziale è stato colpito a sua volta. Inoltre, la crisi potrebbe incidere anche sulla crescita potenziale nel medio termine, a causa degli investimenti più modesti, delle restrizioni sulla disponibilità del credito e della crescita della disoccupazione strutturale. L’impatto della crisi economica accentua poi gli effetti negativi dell’invecchiamento demografico sul prodotto potenziale e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. In questo contesto, per sostenere la crescita potenziale sarà essenziale accelerare il ritmo delle riforme strutturali. L'adeguamento dell'economia a una composizione della crescita più sostenibile in cui le esportazioni svolgano un ruolo di maggior rilievo costituisce una condizione indispensabile a tale riguardo. In particolare, in considerazione del significativo aumento della disoccupazione in Estonia, è importante accelerare l’attuazione di politiche attive per il mercato del lavoro, rendere i sistemi di istruzione e formazione più rispondenti alle necessità del mercato del lavoro e investire sull’apprendimento permanente.

(4)

Lo scenario macroeconomico delineato nel programma prevede che, dopo il crollo del 2009, stimato al 14,5 %, il calo del PIL reale nel 2010 si attesterà al – 0,1 % su base annua, per poi tornare ad un tasso di crescita medio del 3,7 % per il restante periodo di riferimento del programma.

Si prevede che nel corso del 2010 le condizioni cicliche comincino a segnare un progressivo miglioramento. Inoltre, si prevede che nel 2010 la domanda interna continuerà a frenare la ripresa: la crescita arriverà in primo luogo dall’aumento della domanda esterna e dall’inversione del ciclo delle scorte. Secondo le previsioni, le fonti interne di crescita riprenderanno a fare da traino a partire dal 2011. Valutato alla luce delle informazioni attualmente disponibili (2), tale scenario sembra basato su previsioni di crescita plausibili, mentre restano forti le incertezze relative gli sviluppi economici. Le proiezioni del programma relative all’inflazione sembrano realistiche, e le ipotesi concernenti la situazione monetaria e il tasso di cambio sono coerenti con il resto dello scenario macroeconomico. È già in atto il calo nominale dei prezzi e dei salari interni che, secondo il programma e secondo le previsioni dei servizi della Commissione dell’autunno 2009, proseguirà nel 2010, benché con alcune differenze. Visto il crollo delle importazioni conseguente alla recessione, il forte disavanzo con l’estero è diventato un avanzo, che secondo le previsioni potrà essere mantenuto nel medio termine a un livello più elevato rispetto a quanto indicato nelle previsioni d’autunno dei servizi della Commissione, dato che il programma aveva espresso aspettative più caute circa l’evoluzione della domanda interna. Il programma prevede un ulteriore aumento della disoccupazione per il 2010 e un calo del tasso di partecipazione per tutta la durata del periodo di riferimento del programma.

(5)

La strategia generale condotta dalle autorità in materia di economia e di bilancio riflette la loro forte fiducia in finanze pubbliche solide. Per il 2009, il programma stima il disavanzo pubblico al 2,6 % del PIL, cioè molto vicino al dato relativo al 2008 (2,7 %). Ciò riflette il profondo e vasto risanamento del bilancio attuato nel corso del 2009, a fronte di un significativo deterioramento della situazione economica. Il risanamento attuato ha portato ad una modesta crescita del reddito nominale, dovuto soprattutto al livello più elevato delle entrate non fiscali e all’aumento di diverse aliquote d’imposta, nonostante un significativo calo del PIL nominale. A seguito di significativi tagli dei consumi statali, anche la spesa pubblica è stata mantenuta a un livello comparabile a quello del 2008. Allo stesso tempo, un maggiore assorbimento dei fondi strutturali UE ha fornito all’economia un aiuto anticiclico.

Il miglioramento del saldo strutturale, ovvero il saldo corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e misure temporanee, calcolato in base alla metodologia concordata, è stato pari al 3,5 % del PIL in conformità del programma, il che implica una politica di bilancio fortemente restrittiva. Nel contempo, la portata complessiva delle misure discrezionali attuate nel 2009 indica uno sforzo di risanamento ancora più elevato, pari a oltre il 9 % del PIL. La differenza può essere attribuita, in primo luogo, al fatto che la strategia di risanamento era ampiamente basata sull'inversione della crescita della spesa precedentemente stabilita per i consumi statali e le prestazioni sociali; in secondo luogo, agli effetti di composizione negativi sul gettito fiscale, in particolare a causa di un netto calo dei consumi privati e dei costi salariali; in terzo luogo, alle incertezze relative al calcolo dei saldi corretti per il ciclo, data la portata e le caratteristiche della recessione. In base al programma, il disavanzo nominale delle amministrazioni pubbliche inizierà a calare progressivamente nel 2010, raggiungendo un saldo positivo per la fine del periodo di riferimento del programma.

(6)

Per il 2010 il programma prevede un disavanzo nominale pari al 2,2 % del PIL. Il miglioramento del saldo nominale rispetto all’anno precedente è dovuto in primo luogo al fatto che le misure di risanamento attuate a partire dalla seconda metà del 2009 sia sulle entrate che sulle spese hanno potuto esercitare il loro impatto per un anno intero. Inoltre nel 2010 sono stati introdotti ulteriori aumenti delle accise, che hanno portato a un incremento del gettito fiscale che, nonostante la contrazione del PIL nominale, si prevede pari a circa l’1,25 %. La spesa nominale, secondo le previsioni, resterà all’incirca allo stesso livello del 2009, con un lieve aumento negli investimenti pubblici che sarà compensato da un’ulteriore diminuzione dei consumi statali; il rapporto spesa/PIL, di conseguenza, evidenzia un lieve aumento. In generale, le misure supplementari intese a migliorare la situazione di bilancio ammontano a circa lo 0,7 % del PIL nel 2010, che vanno a sommarsi all’incidenza, sull’intero anno, delle decisioni di risanamento prese nel secondo semestre 2009, pari al 2,5 % del PIL. Ciononostante, valutata in base alle variazioni del saldo strutturale, la politica di bilancio prevista risulta sostanzialmente neutrale. La discrepanza tra i due approcci si spiega in parte con un maggiore ricorso nel programma a misure temporanee e una tantum, a fronte di condizioni cicliche tuttora deboli, e in parte con le summenzionate incertezze relative al calcolo dei saldi corretti per il ciclo.

(7)

La strategia di bilancio prevista dal programma mira in primo luogo a raggiungere l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), definito nel programma come saldo strutturale, entro la fine del periodo in esame, cioè il 2013, quando si prevede che il saldo nominale e il saldo primario raggiungeranno un saldo positivo. Date le ultime previsioni e il livello del debito, l’OMT riflette in maniera più che adeguata gli obiettivi del patto di stabilità e crescita. Secondo il programma, nel periodo 2011-2013 il saldo strutturale calcolato in base alla metodologia concordata migliorerà del 0,5-1 % del PIL all’anno. Il miglioramento dovrebbe provenire in primo luogo da un calo del rapporto spesa/PIL più rapido rispetto al rapporto entrate/PIL, con una riduzione nominale prevista nella maggior parte delle categorie di spesa primaria negli ultimi anni del programma, in particolare la retribuzione dei lavoratori dipendenti e le prestazioni sociali. Il programma, tuttavia, non fornisce informazioni dettagliate circa le misure di carattere generale intese a sostenere il risanamento. Il ricorso a misure una tantum per raggiungere gli obiettivi di bilancio diminuirà nel 2011 e scomparirà negli ultimi anni del programma. A seguito di questa tendenza e dell’esaurimento dei finanziamenti disponibili nel quadro delle prospettive finanziarie 2007-2013, si prevede che la parte delle entrate non fiscali scenda al livello del 2008 entro la fine del periodo in esame.

(8)

I risultati di bilancio potrebbero rivelarsi peggiori di quanto previsto dal programma nel breve e medio periodo. Come detto sopra, le incertezze legate al contesto macroeconomico sono forti, e comportano evidenti rischi di bilancio. Tuttavia non sembra esistere alcuna ragione per ritenere che tali rischi siano distorti al rialzo o al ribasso. Le ulteriori incertezze per il 2010 sono legate alla dipendenza dalle voci volatili. In particolare, la vendita prevista di attività non finanziarie per un totale dello 0,5 % del PIL potrebbe non essere pienamente conforme alle attese, mentre la sottrazione di dividendi e di quote di profitto dalle società statali è subordinata a decisioni amministrative, e comporta quindi alcuni rischi di attuazione. Inoltre, il gettito fiscale del 2009 — superiore alle attese — è parzialmente attribuibile ad un diffuso stoccaggio di merci soggette ad accisa precedente all’aumento delle aliquote del gennaio 2010, cosa che rischia di avere un effetto di compensazione negativo sulle entrate del 2010.

Mentre per gli ultimi anni del programma il ricorso a misure temporanee e una tantum risulta in calo, le informazioni disponibili circa le misure strutturali intese a rimpiazzarle non sono sufficienti, cosa che mette a rischio gli obiettivi. Tali rischi, tuttavia, sono parzialmente attenuati dai buoni risultati di bilancio ottenuti dalle autorità estoni in passato.

(9)

Nel 2009 il rapporto debito pubblico lordo/PIL risulta pari al 7,8 %, nettamente inferiore al valore di riferimento indicato nel trattato. Si prevede che nel corso del periodo di riferimento il rapporto debito/PIL aumenterà fino al 14,3 %, per effetto dei disavanzi delle amministrazioni pubbliche. Secondo le previsioni, le amministrazioni pubbliche manterranno un saldo netto positivo per tutto il periodo di riferimento.

(10)

Le previsioni di medio termine relative al debito, secondo le quali i tassi di crescita del PIL torneranno gradualmente ai valori previsti prima della crisi e la pressione fiscale tornerà ai livelli precedenti alla crisi e che includono il previsto aumento della spesa legata all’invecchiamento della popolazione, mostrano che, a prima vista e a fronte di politiche invariate, la strategia di bilancio contenuta nel programma è più che sufficiente per stabilizzare il rapporto debito pubblico lordo/PIL entro il 2020.

(11)

Nel lungo termine, l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sul bilancio è nettamente inferiore alla media UE. In Estonia, il livello del debito lordo è attualmente molto basso e il mantenimento di finanze pubbliche sane, come previsto dal programma, contribuirà a limitare i rischi che gravano sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Secondo la relazione della Commissione sulla sostenibilità del 2009 (3), tali rischi sono contenuti.

(12)

Il quadro di bilancio è basato sulla regola del saldo nominale per la posizione di bilancio delle amministrazioni pubbliche. Contribuendo a buoni risultati di bilancio e all’accumulazione di attività finanziarie, tale regola è da tempo un punto di riferimento della politica economica.

Negli ultimi anni l’attuazione della regola è cambiata, allineandosi maggiormente al ciclo e accettando alcune caratteristiche dell’approccio del saldo strutturale, quale ad esempio un saldo positivo come obiettivo per il punto più alto del ciclo e l’accettazione di saldi negativi nel corso della recessione. Comunque l’assenza di regole separate per la spesa e/o le entrate può aver contribuito alla parziale spesa di entrate impreviste nelle fasi di rialzo e nei picchi massimi del ciclo. Il quadro di bilancio a medio termine presenta inoltre alcune lacune che indeboliscono la continuità tra gli aggiornamenti annuali; resta il fatto che i programmi di convergenza aggiornati non vengono discussi prima di essere adottati dal Parlamento. Il programma contiene piani, già in corso di attuazione, intesi a rafforzare la procedura di bilancio attraverso una migliore pianificazione strategica e annuale, affrontando quindi alcune delle lacune di cui sopra.

(13)

Le modifiche introdotte nel 2009-2010 sul piano fiscale continuano la strategia intesa a trasferire l’imposizione verso i consumi e l’uso di risorse naturali. È inoltre aumentato il ricorso alla tassazione del lavoro. Il programma fa inoltre riferimento ad una analisi in corso circa l’efficacia delle esenzioni e delle aliquote preferenziali esistenti, la possibilità di garantire una maggiore flessibilità nella procedure di bilancio riducendo il numero di entrate a destinazione specifica, gli sforzi in corso per contrastare l’evasione fiscale e l’ulteriore semplificazione dell’amministrazione fiscale. Queste misure, unite al rafforzamento della tendenza a trasferire l’imposizione fiscale dal lavoro verso fonti meno sensibili al ciclo, potrebbero contribuire a migliorare la qualità delle finanze pubbliche, oltre che ad attenuare i rischi per le prospettive di bilancio.

(14)

La strategia che garantisce una partecipazione regolare all’ERM II, rafforzata da vari impegni politici assunti all'atto dell'ingresso nell'ERM II, mira al mantenimento della stabilità dei tassi di cambio grazie alla disponibilità di ampie riserve monetarie, alla stabilità fiscale e finanziaria e al mantenimento della flessibilità dei mercati del lavoro e del prodotto.

Mentre al momento dell’inizio della crisi l’Estonia si trovava in una posizione relativamente forte, con ampie riserve fiscali, un settore bancario nel complesso sano e un livello di flessibilità salariale e dei prezzi relativamente alto, le politiche precedenti non hanno impedito l'emergere di notevoli squilibri macroeconomici, come dimostrano i tassi molto elevati di crescita del credito, le significative pressioni inflazionistiche, i forti disavanzi delle partite correnti e un insostenibile boom immobiliare. Per limitare il deterioramento delle finanze pubbliche durante la crisi, nel 2009 le autorità hanno adottato diversi pacchetti di risanamento, tutti piuttosto significativi. Questo risanamento avrà un impatto positivo dopo il 2009, mentre, in particolare, la riduzione della spesa salariale per il pubblico impiego contribuisce positivamente all’aggiustamento degli squilibri nel sistema economico. Il settore bancario è rimasto ben capitalizzato e dispone di sufficiente liquidità. Anche in materia di politica strutturale sono stati fatti dei progressi. La legge sul lavoro recentemente adottata ha migliorato la flessibilità del mercato del lavoro, agevolando la transizione dell’economia dal precedente modello, orientato sulla domanda interna, verso una crescita più sostenibile. Per quanto riguarda i mercati del prodotto, le misure politiche mirano a rafforzare la competitività. La competitività del settore tradable, che ha cominciato a beneficiare nel 2009 della riduzione continua dei costi salariali e di programmi statali specifici, compreso l’uso efficace dei fondi strutturali UE, si sta rafforzando. La sfida consiste nell’evitare di ricadere in forti squilibri interni ed esterni dopo che la ripresa sarà consolidata.

(15)

Tenendo conto dei summenzionati rischi cui sono esposti gli obiettivi di bilancio, la strategia di bilancio contenuta nel programma può essere ritenuta sostanzialmente in linea con i requisiti del patto di stabilità e crescita. Nel contesto della recente grave contrazione dell’attività economica, in particolare, il raggiungimento dell’OMT entro la fine del periodo in esame rappresenta un esempio di obiettivo adeguatamente ambizioso, corrispondente ai requisiti del patto di stabilità e crescita, nonché coerente con una regolare partecipazione all’ERM II. Nel breve periodo permangono tuttavia alcuni rischi, date le incertezze relative al contesto macroeconomico e la dipendenza dalle voci volatili. È anche possibile che l’OMT non sarà raggiunto nei termini previsti dal programma, se il risanamento al quale si mira non sarà sostenuto da ulteriori misure di medio termine.

(16)

Per quanto riguarda i requisiti relativi ai dati specificati nel codice di condotta per i programmi di stabilità e di convergenza, il programma presenta alcune lacune riguardo ai dati obbligatori e facoltativi (4).

La conclusione generale è che nel 2009 l’Estonia ha attuato un risanamento sostanziale delle finanze pubbliche, a fronte di un significativo deterioramento della situazione economica, contribuendo all’adeguamento — già in corso — del sistema economico e al fine di sostenere la partecipazione regolare all’ERM II, cercando nel contempo di evitare una situazione di debito eccessivo. L’economia estone sta attualmente uscendo da una grave recessione. Nel contempo si prevede — nel medio termine — che la crescita media resterà nettamente inferiore rispetto al periodo di ripresa e di picco massimo del ciclo recente. Il risanamento attuato nel 2009 costituisce già un significativo aggiustamento delle finanze pubbliche verso la crescita, che, nel medio termine, subirà un rallentamento. Si continua tuttavia a perseguire un controllo più rigoroso della spesa e il miglioramento del quadro di bilancio nel medio termine. Il programma fissa l’obiettivo di ridurre progressivamente il disavanzo nominale delle amministrazioni pubbliche a partire dal 2010, raggiungendo un saldo positivo in linea con l’OMT entro la fine del periodo di riferimento, benché nel breve e medio termine questi risultati di bilancio rischino di rivelarsi peggiori del previsto.

In considerazione della valutazione che precede e tenuto conto della necessità di garantire una convergenza sostenibile e una partecipazione regolare all’ERM II, l’Estonia è invitata a:

i)

garantire che il disavanzo pubblico resti inferiore al 3 % del PIL e adottare le misure necessarie per sostenere l’obiettivo del raggiungimento dell’OMT;

ii)

rafforzare il quadro di bilancio a medio termine, in particolare migliorando la pianificazione della spesa, e rafforzare ulteriormente il sistema di monitoraggio degli obiettivi strategici e la comunicazione in proposito.

Confronto tra le principali proiezioni macroeconomiche e di bilancio

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

PIL reale

(variazione in %)

PC gen. 2010

–3,6

–14,5

–0,1

3,3

3,7

4,0

COM nov. 2009

–3,6

–13,7

–0,1

4,2

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

–2,2

–3,5

2,6

4,8

5,0

n.d.

Inflazione IAPC

(%)

PC gen. 2010

10,6

0,2

0,4

1,9

2,3

2,7

COM nov. 2009

10,6

0,2

0,5

2,1

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

10,6

4,2

2,8

3,0

3,2

n.d.

Divario tra prodotto effettivo e potenziale (5)

(in % del PIL potenziale)

PC gen. 2010

6,2

–8,8

–8,4

–5,7

–3,1

–0,5

COM nov. 2009 (6)

4,7

–9,4

–9,1

–5,4

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

0,9

–5,7

–5,9

–3,9

–1,7

n.d.

Accreditamento/indebitamento netto nei confronti del resto del mondo

(in % del PIL)

PC gen. 2010

–8,4

6,9

8,5

6,3

2,9

–1,0

COM nov. 2009

–8,2

6,3

3,7

2,4

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

–10,5

–5,1

–5,0

–4,7

–4,7

n.d.

Entrate delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PC gen. 2010

37,1

45,0

45,7

44,0

41,5

39,2

COM nov. 2009

37,1

41,9

43,5

42,4

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

36,2

38,9

37,8

36,5

35,2

n.d.

Spesa delle amministrazioni pubbliche

(% del PIL)

PC gen. 2010

39,9

47,6

47,9

46,0

42,5

39,0

COM nov. 2009

39,9

44,8

46,7

45,4

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

38,2

40,6

38,8

36,4

35,0

n.d.

Saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche (7)

(in % del PIL)

PC gen. 2010

–2,8

–2,6

–2,2

–2,0

–1,0

0,2

COM nov. 2009

–2,7

–3,0

–3,2

–3,0

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

–1,9

–1,7

–1,0

0,1

0,2

n.d.

Saldo primario

(in % del PIL)

PC gen. 2010

–2,5

–2,3

–2,0

–1,7

–0,6

0,7

COM nov. 2009

–2,5

–2,6

–2,6

–2,3

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

–1,8

–1,5

–0,8

0,3

0,4

n.d.

Saldo corretto per il ciclo (5)

(in % del PIL)

PC gen. 2010

–4,7

0,1

0,4

–0,3

–0,1

0,4

COM nov. 2009

–4,2

–0,1

–0,4

–1,3

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

–2,2

0,0

0,8

1,3

0,7

n.d.

Saldo strutturale (8)

(in % del PIL)

PC gen. 2010

–4,7

–1,1

–1,5

–0,9

–0,1

0,4

COM nov. 2009

–4,4

–2,5

–2,4

–1,9

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

–2,4

–0,1

0,4

1,2

0,7

n.d.

Debito pubblico lordo

(in % del PIL)

PC gen. 2010

4,6

7,8

10,1

13,0

14,2

14,3

COM nov. 2009

4,6

7,4

10,9

13,2

n.d.

n.d.

PC dic. 2008

3,7

3,7

3,5

3,0

2,8

n.d.

programma di convergenza (PC); previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione (COM); calcoli dei servizi della Commissione.


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. I documenti menzionati nel presente testo sono disponibili su internet al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/economy_finance/sgp/index_it.htm

(2)  La valutazione tiene conto in particolare delle previsioni dei servizi della Commissione dell’autunno 2009, ma anche di altre informazioni di cui i servizi sono entrati in possesso successivamente.

(3)  Nelle conclusioni adottate il 10 novembre 2009 sulla sostenibilità delle finanze pubbliche, il Consiglio «esorta pertanto gli Stati membri a concentrarsi su strategie orientate verso la sostenibilità nell’elaborazione dei prossimi programmi di stabilità e di convergenza» e «invita la Commissione, assieme al Comitato di politica economica ed al Comitato economico e finanziario, a sviluppare ulteriormente metodologie di valutazione della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche in tempo utile per la prossima relazione sulla sostenibilità», prevista per il 2012.

(4)  In particolare, mancano ipotesi sul tasso di cambio effettivo nominale.

(5)  Divari tra prodotto effettivo e prodotto potenziale e saldi corretti per il ciclo secondo i programmi, ricalcolati dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nei programmi.

(6)  Sulla base di una crescita potenziale stimata del 2,3 %, – 0,2 %, – 0,4 % e 0,2 % rispettivamente negli anni del periodo 2008-2011.

(7)  Programmi di convergenza: definizione SEC 95; servizi della Commissione: definizione nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi.

(8)  Saldo corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee. Le misure una tantum e altre misure temporanee sono pari all’1,2 % del PIL nel 2009, all’1,9 % del PIL nel 2010 e allo 0,6 % del PIL nel 2011 (tutte a riduzione del disavanzo) secondo l’ultimo programma, e allo 0,2 % del PIL nel 2008, al 2,4 % del PIL nel 2009, al 2,0 % del PIL nel 2010 e allo 0,6 % del PIL nel 2011 (tutte a riduzione del disavanzo) secondo le previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione.

Fonte:

programma di convergenza (PC); previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione (COM); calcoli dei servizi della Commissione.


29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/6


PARERE DEL CONSIGLIO

sul programma di stabilità aggiornato della Francia, 2009-2013

2010/C 140/02

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE:

(1)

Il 26 aprile 2010 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato della Francia, relativo al periodo 2009-2013.

(2)

L'attività economica in Francia ha perso dinamismo nel corso del 2008 e ha subito un sensibile calo nel quarto trimestre di tale anno e nel primo trimestre del 2009. A partire dal secondo trimestre 2009 vi è stata una certa ripresa, sostenuta dalle misure di stimolo attuate in Francia e nei paesi limitrofi. Una sfida rilevante per la politica economica è rappresentata dalla situazione delle finanze pubbliche. In particolare dal 2002 in Francia il disavanzo è superiore o vicino alla soglia del 3 % del PIL, a causa soprattutto degli insufficienti sforzi di risanamento. In tale contesto, la Francia è stata oggetto di una procedura per i disavanzi eccessivi tra il 2002 e il 2007 e destinataria di un parere della Commissione in materia di politica economica nel maggio 2008. A seguito della notifica di un disavanzo superiore al 3 % del PIL nel 2008, nel febbraio 2009 è stata avviata una nuova procedura per i disavanzi eccessivi che prevede la correzione di tale disavanzo entro il 2013. Tra le altre sfide vi è la necessità di affrontare le carenze a livello di offerta, all'origine di una scarsa competitività con l'estero, e di aumentare l'utilizzazione della forza lavoro.

(3)

Nonostante il calo del PIL reale osservato nel corso della crisi sia essenzialmente ciclico, vi sono state ripercussioni negative anche sul livello del prodotto potenziale. Inoltre la crisi può colpire anche la crescita potenziale a medio termine, a causa dei minori investimenti, dei vincoli nella disponibilità di credito e della disoccupazione strutturale in aumento. Peraltro l'impatto della crisi economica aggrava l'effetto negativo che l'invecchiamento demografico avrà sul prodotto potenziale e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. A fronte di questa situazione, risulta indispensabile accelerare l'attuazione delle riforme strutturali al fine di sostenere la crescita potenziale. In particolare, per la Francia è importante avviare le riforme del mercato del lavoro e del quadro complessivo della concorrenza.

(4)

Lo scenario macroeconomico che sottende il programma prevede che, dopo una contrazione del 2,2 % nel 2009, il PIL reale aumenterà nuovamente dell'1,4 % nel 2010 per poi ritrovare una crescita media del 2,5 % nel restante periodo di riferimento. Sulla base delle informazioni (2) attualmente disponibili, questo scenario sembra fondato su ipotesi di crescita leggermente favorevoli per il 2010 sostanzialmente in linea con le previsioni dei servizi della Commissione, e nelle proiezioni del programma la composizione della crescita presenta una maggiore proporzione di gettito fiscale rispetto alle previsioni dei servizi della Commissione. Dal 2011 le ipotesi di crescita sono decisamente favorevoli e in media di 0,75 di punto percentuale superiori al potenziale nel periodo 2011-2013 (quale ricalcolato dai servizi della Commissione secondo la metodologia concordata utilizzando le informazioni contenute nel programma). Ne consegue che il divario tra prodotto effettivo e prodotto potenziale sarà rapidamente colmato. I tassi di crescita sono basati principalmente sulla domanda interna, in particolare sui consumi delle famiglie, nel corso di tutto il periodo di riferimento. Le proiezioni del programma per quanto riguarda l’inflazione sembrano in linea con le previsioni dei servizi della Commissione, come pure quelle relative alla crescita dell'occupazione che resta negativa nel 2010 prima di risalire, a causa dell'abituale scarto rispetto all'attività economica.

(5)

Nel programma il disavanzo della pubblica amministrazione per il 2009 è stimato al 7,9 % del PIL. Questo significativo deterioramento, rispetto a un disavanzo al 3,4 % del PIL nel 2008, riflette in larga misura l'impatto della crisi sulle finanze pubbliche (in particolare il gettito delle imposte sulle società e l'IVA) ma è una conseguenza anche delle misure di stimolo pari all'1,1 % del PIL adottate dal governo in linea con il piano europeo di ripresa economica. Secondo il programma, la politica di bilancio dovrebbe essere di segno neutro nel 2010 e diventare restrittiva negli ultimi anni del periodo di riferimento, al fine di correggere il disavanzo eccessivo entro il 2013 come previsto dallo scenario di crescita. Questo risanamento è conforme alla strategia di uscita raccomandata dal Consiglio.

(6)

Secondo il programma di stabilità del febbraio 2010, il disavanzo della pubblica amministrazione dovrebbe ulteriormente peggiorare e passare dallo 0,3 % all'8,2 % del PIL nel 2010. La Francia ha attuato nel 2010 le misure di riduzione del disavanzo previste nella proposta di legge finanziaria del governo per il 2010, evitando nel contempo per quanto possibile un ulteriore deterioramento delle finanze pubbliche, ad eccezione della decisione relativa a un prestito pubblico «per investire nel futuro» che avrà un impatto finanziario negativo pari a circa lo 0,1 % del PIL nel 2010 (e negli anni a seguire), ciò che sembra in linea di massima conforme alle più recenti raccomandazioni alla Francia a norma dell'articolo 126, paragrafo 7, del TFUE. La proiezione relativa al disavanzo nel 2010 è inferiore dello 0,3 % del PIL a quella indicata nel progetto di bilancio 2010, grazie ad un andamento del disavanzo per il 2009 migliore del previsto (0,2 % del PIL) e a seguito di una revisione delle proiezioni di crescita (0,3 % del PIL), in parte compensati dalla sospensione della tassa ambientale da parte della Corte costituzionale francese e dall'introduzione di misure correlate al suindicato prestito pubblico, che insieme comporterebbero un deterioramento del disavanzo pari all'incirca allo 0,2 % del PIL. A causa di questi ultimi elementi, il saldo delle misure discrezionali del programma è passato da + 0,25 % circa del PIL all'epoca della raccomandazione del Consiglio a sostanzialmente neutro. Le misure di stimolo pari all'1,1 % del PIL decise nell'ambito del piano europeo di ripresa economica sono gradualmente soppresse e ridotte allo 0,4 % del PIL nel 2010. Sono inoltre previste ulteriori misure di risanamento che ammontano allo 0,1 % del PIL (in particolare l'aumento delle imposte inserito nel bilancio della previdenza sociale), che portano le misure di risanamento complessive allo 0,8 % del PIL. Tuttavia queste misure sono annullate da nuove misure a incremento del disavanzo con costi principalmente a breve termine previste nel bilancio iniziale per il 2010, pari allo 0,7 % del PIL, in particolare la riforma dell'imposta locale sulle imprese (circa lo 0,6 % del PIL) e la riduzione dell'IVA nel settore della ristorazione (0,1 % del PIL), nonché le misure in precedenza citate relative al prestito pubblico (circa lo 0,1 % del PIL). Nel 2010 il disavanzo strutturale, cioè il disavanzo corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee, calcolato dai servizi della Commissione in base ai dati del programma secondo la metodologia concordata, dovrebbe registrare un deterioramento di 6,5 di punto percentuale e giungere a 6,75 % del PIL. Se si tiene presente l'effetto transitorio dei rimborsi anticipati alle imprese, pari allo 0,4 % del PIL, nell'ambito dell'attuazione della riforma dell'imposta locale sulle imprese, una misura una tantum che non è considerata tale nel programma, il disavanzo strutturale migliora leggermente di 0,1 punto percentuale nel 2010 passando al 6,5 % del PIL.

(7)

L'obiettivo principale della strategia di bilancio delineata nel programma è portare il saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche al valore di riferimento del 3% del PIL entro il 2013, termine fissato dalla raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 2009. Il programma prevede che il disavanzo nominale scenderà al 6 % del PIL nel 2011, per poi calare ulteriormente al 4,6 % nel 2012 e giungere infine al 3 % nel 2013. Il saldo primario dovrebbe seguire un percorso assai simile e da – 5,5 % del PIL nel 2010 giungere a – 0,1 % del PIL alla fine del periodo di riferimento. Il disavanzo strutturale calcolato secondo la metodologia concordata dovrebbe continuare a migliorare dopo il 2010 e raggiungere all'incirca il 5 % del PIL nel 2011, il 4 % nel 2012 e il 2,75 % nel 2013. Lo sforzo di bilancio medio annuo dovrebbe risultare pari allo 0,9 % del PIL nel periodo 2010-2013 e quindi un poco inferiore allo sforzo medio annuo raccomandato dal Consiglio (oltre l'1 % del PIL). La strategia di risanamento indicata nel programma è basata su misure intese a frenare la crescita della spesa a tutti i livelli di governo, oltre alla definitiva soppressione nel 2011 delle misure adottate in conformità al piano europeo di ripresa economica. Le autorità francesi intendono procedere a un'ulteriore riduzione dell'impatto finanziario delle esenzioni fiscali in vigore, pari a circa lo 0,1 % del PIL per ogni anno a partire dal 2011. Le misure di accompagnamento della strategia di risanamento non sono state ancora specificate ma dovrebbero esserlo nei prossimi mesi. Dal programma risulta che l'obiettivo a medio termine (OMT) è un bilancio in pareggio in termini strutturali. In base alle proiezioni più recenti e al livello del debito, l'OMT riflette in modo più che adeguato gli obiettivi del patto. Il programma di stabilità aggiornato non prevede il raggiungimento dell'obiettivo di bilancio a medio termine nel periodo di riferimento del programma.

(8)

Per il 2010 l'obiettivo del disavanzo sembra assai plausibile, e lascia persino un margine per un miglior risultato se la tassa ambientale sarà infine applicata in una forma modificata, ma a decorrere dal 2011 le proiezioni relative al bilancio potrebbero risultare peggiori di quelle stabilite nel programma. In particolare lo scenario macroeconomico per il periodo 2011-2013 sembra decisamente favorevole. Più specificamente, le proiezioni sul disavanzo dipendono notevolmente dalla crescita: in base all'analisi di sensibilità del programma, se in questo periodo la crescita del PIL risultasse inferiore di ¼ di punto percentuale, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche scenderebbe soltanto al 4 % del PIL nel 2013.

Una perdita cumulata di 0,75 % del PIL si tradurrebbe perciò nel 2013 in un aumento del disavanzo pari all'1 % del PIL. Inoltre gli obiettivi del disavanzo potrebbero essere negativamente influenzati da eventuali eccedenze di spesa, poiché la correzione delle tendenze della spesa pubblica rispetto al passato per tutti i livelli della pubblica amministrazione non è sostenuta da misure sufficientemente dettagliate. La prevista evoluzione delle entrate alquanto ottimistica si basa sull'ipotesi di un fenomeno di ripresa dopo lo scostamento negativo durante la crisi, poiché l'elasticità di gettito fiscale/PIL dovrebbe raggiungere in media l'1,2 nel periodo 2011-2013. Anche la riduzione delle esenzioni fiscali, dell'ordine dello 0,1 % del PIL ogni anno a partire dal 2011, deve essere ancora precisata. In generale, i risultati dimostrano che è impossibile escludere eccedenze di spesa. La valutazione basata sulle informazioni riportate nel programma lascia presumere l'esistenza di un elevato rischio che i risultati del disavanzo per il periodo 2011-2013 siano peggiori di quanto previsto dal programma stesso.

(9)

Il rapporto debito pubblico lordo/PIL è stato nel 2009 superiore al valore di riferimento del trattato e, secondo il programma, seguirà una tendenza al rialzo fino al 2012. Il debito pubblico lordo è stimato al 77,4 % del PIL nel 2009, in crescita rispetto al 67,4 % del 2008. Oltre all’incremento del disavanzo e al calo della crescita del PIL, all'aumento del rapporto debito/PIL ha contribuito un significativo aggiustamento stock/flussi, che riflette in particolare le operazioni finanziarie a favore dei settori bancario e automobilistico. Durante il periodo di riferimento tale livello dovrebbe aumentare di 9,2 punti percentuali e raggiungere all'incirca l'87 % del PIL, in conseguenza soprattutto di disavanzi pubblici costantemente elevati. Tenuto conto dei sostanziali rischi che pesano sugli obiettivi di bilancio, è probabile che anche l'andamento del rapporto debito/PIL sia meno favorevole di quanto previsto nel programma, specialmente dopo il 2011.

(10)

Le proiezioni del debito a medio termine, che ipotizzano che i tassi di crescita del PIL torneranno solo con gradualità ai valori previsti prima della crisi e che il rapporto entrate fiscali/PIL possa tornare ai livelli pre-crisi ed includono il previsto aumento della spesa legata all'invecchiamento della popolazione, indicano che la strategia di bilancio prevista nel programma, considerata al valore nominale e senza ulteriori cambiamenti di politica, non sarebbe sufficiente a stabilizzare il rapporto debito/PIL entro il 2020.

(11)

L'impatto a lungo termine dell'invecchiamento demografico sul bilancio è chiaramente inferiore alla media UE e l'incremento della spesa pensionistica più limitato grazie alle riforme già attuate. La posizione di bilancio nel 2009, secondo le stime del programma, accentua l’incidenza dell’invecchiamento della popolazione sul divario di sostenibilità. (3).

(12)

Recentemente sono state introdotte riforme intese a migliorare ulteriormente il quadro di bilancio generale. Il 9 febbraio 2009 il Parlamento ha adottato la prima legge di programmazione finanziaria pluriennale che stabilisce gli obiettivi di spesa per tutti i sottosettori della pubblica amministrazione. Questa prevede segnatamente il principio della neutralità di bilancio per le decisioni relative a nuove esenzioni fiscali, il cui costo cumulato deve essere pienamente compensato. Tale principio è obbligatorio ed è stato quasi rispettato nel 2009 in base ad una valutazione pluriennale. Il quadro di bilancio annuale in Francia comprende segnatamente norme in materia di spesa stabilite per i sottosettori della pubblica amministrazione. Una prima norma in materia di crescita delle spese, la cosiddetta «volume zero», è stabilita al livello centrale dell'amministrazione. Benché in passato modifiche del suo ambito di applicazione possano aver aiutato a rispettarla, recentemente l'ambito di applicazione è stato ampliato al fine di conseguire un miglior controllo della spesa pubblica e la misura è stata osservata.

L'obiettivo nazionale di spesa per l'assicurazione malattia (Objectif national de dépenses d'assurance maladie) introdotto nel 1997 ha aiutato a controllare la spesa nel settore della sanità anche se gli obiettivi di spesa sono spesso stati mancati. Infine le spese delle autorità locali sono limitate da una «norma aurea», con una base giuridica, che vieta alle autorità di indebitarsi per finanziare spese operative e da una norma che stabilisce un tetto pari al tasso d'inflazione per l'incremento delle risorse trasferite dall'amministrazione centrale. Tuttavia, gli obiettivi fissati nei programmi di stabilità sono stati raramente raggiunti. Il governo intende procedere a un'ulteriore riforma del quadro di bilancio. Il 28 gennaio 2010 è stata organizzata una conferenza sulle finanze pubbliche, al fine di porre rimedio al deterioramento delle finanze pubbliche francesi e di stabilire le modalità per procedere al risanamento del bilancio. Sono stati istituiti diversi gruppi di lavoro con il compito di proporre nuove riforme, da presentare in aprile, intese segnatamente a porre un ulteriore freno alla crescita della spesa sanitaria o a controllare in maggior misura le spese a livello locale. Inoltre un gruppo di lavoro è stato incaricato di stabilire norme per l'equilibrio di bilancio. Il programma indica inoltre che in aprile saranno presentate nuove misure per ridurre le spese dell'amministrazione centrale. La strategia di risanamento presentata nel programma si basa inoltre sul miglioramento del quadro di bilancio che farebbe seguito alle proposte formulate da tali gruppi di lavoro.

(13)

Il rapporto spesa/PIL della Francia, che nel 2008 ha raggiunto il 52,7 %, è il più alto dell'area dell'euro. L'aumento della spesa pubblica nei decenni scorsi spiega in parte gli elevati livelli di disavanzo e di debito, che hanno compromesso la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche francesi. Le autorità francesi hanno avviato nel 2007 un riesame generale delle politiche pubbliche (Revue Générale des Politiques Publiques, o RGPP) al fine di stabilire come aumentare l'efficacia della spesa pubblica. Finora sono state individuate oltre 300 misure (allo scopo di realizzare economie dell'ordine dello 0,3 % del PIL circa, obiettivo piuttosto modesto rispetto all'importo complessivo della spesa pubblica che supera il 50 % del PIL). Tre quarti circa di tali misure sono stati attuati, e ciò ha consentito, ad esempio, di non sostituire un funzionario su due andati in pensione nei sottosettori dell'amministrazione centrale. Il governo ha indicato nella legge finanziaria 2010 che il RGPP sarà applicato ad altri organi centrali e per l'autunno è previsto l'annuncio di altre riforme. Infine, come indicato in precedenza, il programma fa riferimento a una riforma del sistema pensionistico attesa nel 2010. Non è stata ancora annunciata alcuna misura.

(14)

Complessivamente, la strategia di bilancio indicata per il 2010 nel programma è in linea di massima coerente con le raccomandazioni del Consiglio a norma dell'articolo 126, paragrafo 7. Tuttavia, in considerazione dei rischi esistenti, a partire dal 2011 tale strategia di bilancio non sembrerebbe conforme alla suindicata raccomandazione del Consiglio. Dal programma risulta che lo sforzo di bilancio medio annuo, in base all'evoluzione del saldo strutturale (ricalcolato), sarebbe pari allo 0,9 % del PIL. Tale percentuale è un poco inferiore a quella stabilita nelle raccomandazioni del Consiglio a norma dell'articolo 126, paragrafo 7 («superiore all'1 % del PIL») e su di essa pesano anche i rischi in precedenza indicati. Il programma prevede tuttavia che il disavanzo nominale raggiungerà infine il 3 % del PIL, grazie segnatamente ad uno scenario macroeconomico decisamente favorevole negli ultimi anni di riferimento del programma e ad ipotesi alquanto ottimistiche sull'elasticità gettito fiscale/PIL. Complessivamente, tenendo presenti i rischi che pesano sulle attuali politiche, i dati relativi al disavanzo nel periodo 2011-2013 potrebbero risultare peggiori di quelli previsti nel programma e potrebbero dover essere notevolmente migliorati per giungere a una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013, come raccomandato dal Consiglio. L'utilizzazione di entrate generate da una versione rielaborata della tassa ambientale sospesa, come indicato nel programma, permetterebbe di conseguire obiettivi leggermente più ambiziosi già a partire dal 2010. In conclusione, è possibile che la strategia di bilancio non sia sufficiente neppure per riportare il debito su una traiettoria discendente.

(15)

Quanto ai requisiti dei dati specificati nel codice di condotta per i programmi di stabilità e di convergenza, il programma fornisce tutti i dati obbligatori e gran parte dei dati facoltativi (4). Nella raccomandazione adottata il 2 dicembre 2009, a norma dell'articolo 126 (ex articolo 104), paragrafo 7, al fine di porre termine alla situazione di disavanzo eccessivo, il Consiglio ha inoltre invitato la Francia a riferire in merito ai progressi realizzati nell'attuazione di tali raccomandazioni in un capitolo separato degli aggiornamenti dei programmi di stabilità. La Francia si è conformata a questa raccomandazione.

La conclusione complessiva è che dopo un significativo deterioramento delle finanze pubbliche nel 2009, innescato dalla crisi economica e dalle misure adottate nel contesto del piano europeo di ripresa economica, secondo le previsioni il disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2010 dovrebbe ulteriormente aumentare e giungere all'8,2 % del PIL. Le misure di risanamento e la parziale soppressione delle misure adottate in conformità al piano europeo di ripresa economica dovrebbero essere compensate da ulteriori misure a incremento del disavanzo con costi principalmente a breve termine, tra cui investimenti pubblici a seguito di un prestito pubblico. Il saldo di bilancio dovrebbe quindi migliorare. Anche il rapporto debito/PIL dovrebbe notevolmente aumentare nel periodo di riferimento. Il percorso di risanamento illustrato nel programma prevede un disavanzo pari al 3 % del PIL nel 2013, senza un margine di sicurezza, ed è basato su uno scenario macroeconomico decisamente favorevole nel periodo 2011-2013 nonché su un aggiustamento strutturale medio annuo un poco inferiore a quello raccomandato dal Consiglio di oltre l'1 % del PIL. Vi sono previste misure di accompagnamento della strategia di risanamento, soprattutto sul fronte della spesa, che non sono tuttavia indicate nel programma e che saranno stabilite nei prossimi mesi. Sulle proiezioni di bilancio incombe pertanto un sostanziale rischio che i dati si rivelino inferiori alle previsioni e di conseguenza potrebbe essere necessario rafforzare notevolmente il risanamento di bilancio per giungere a una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013. Il conseguimento di avanzi primari più elevati nel medio periodo contribuirebbe a ridurre i rischi che pesano sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. Secondo il programma una riforma del sistema pensionistico sarà presentata nel 2010.

Alla luce della valutazione che precede e della raccomandazione formulata il 2 dicembre 2009 a norma dell'articolo 126 del TFUE, la Francia è invitata a:

i)

utilizzare, per tutto il periodo di riferimento, l'extragettito derivante dal miglioramento delle prospettive macroeconomiche e di bilancio nonché dall'attuazione di tutte le previste misure fiscali al fine di accelerare la riduzione del disavanzo e del rapporto debito pubblico lordo/PIL verso il valore di riferimento del 60 % del PIL;

ii)

essere pronta ad adottare ulteriori misure di risanamento qualora si concretizzino i rischi connessi al fatto che lo scenario macroeconomico del programma è più ottimistico di quello su cui è basata la raccomandazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 7, nonché a specificare ulteriormente le misure necessarie per assicurare uno sforzo di bilancio medio annuo superiore all'1 % del PIL nel periodo 2010-2013 e per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2013;

iii)

assicurare che venga rafforzato il quadro di bilancio, in particolare sul fronte della spesa, e sostenere efficacemente il conseguimento dei piani di bilancio delineati a medio termine a tutti i livelli della pubblica amministrazione, come pianificato dal governo francese.

Si invita inoltre la Francia a fornire maggiori informazioni sulle misure di massima alla base del risanamento previsto negli ultimi anni di riferimento del programma, al più tardi nei capitoli relativi alla procedura per i disavanzi eccessivi dei prossimi aggiornamenti del programma di stabilità.

Confronto tra le principali proiezioni macroeconomiche e di bilancio

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

PIL reale

(variazione in %)

PS febbraio 2010

0,4

–2,25

1,4

2,5

2,5

2,5

COM nov. 2009

0,4

–2,2

1,2

1,5

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

1,0

0,2-0,5

2,0

2,5

2,5

n.d.

Inflazione IAPC

(%)

PS febbraio 2010

3,2

0,1

1,3

1,6

1,75

1,75

COM nov. 2009

3,2

0,1

1,1

1,4

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

3,3

1,5

1,75

1,75

1,75

n.d.

Divario tra prodotto effettivo e potenziale (5)

(in % del PIL potenziale)

PS febbraio 2010

0,8

–2,9

–2,9

–2,1

–1,2

–0,4

COM nov. 2009 (6)

0,8

–2,5

–2,5

–2,4

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

–0,6

–1,8

–1,6

–1,1

–0,4

n.d.

Accreditamento/indebitamento netto nei confronti del resto del mondo

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

–3,3

–2,5

–2,8

–2,8

–2,7

–2,7

COM nov. 2009

–3,3

–2,3

–2,3

–2,3

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

–3,4

–2,6

–2,5

–2,4

–2,4

n.d.

Entrate delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

49,3

47,7

47,6

48,6

49,1

49,8

COM nov. 2009

49,3

47,0

46,8

47,1

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

49,8

49,6

50,0

50,0

50,2

n.d.

Spesa delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

52,7

55,6

55,8

54,6

53,7

52,8

COM nov. 2009

52,7

55,2

55,1

54,8

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

52,7

53,5

52,7

52,0

51,3

n.d.

Saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

–3,4

–7,9

–8,2

–6,0

–4,6

–3,0

COM nov. 2009

–3,4

–8,3

–8,2

–7,7

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

–2,9

–3,9

–2,7

–1,9

–1,1

n.d.

Saldo primario

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

–0,6

–5,4

–5,5

–3,2

–1,7

–0,1

COM nov. 2009

–0,6

–5,5

–5,4

–4,7

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

0,0

–1,1

0,1

0,9

1,7

n.d.

Saldo corretto per il ciclo (5)

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

–3,8

–6,5

–6,8

–4,9

–4,0

–2,8

COM nov. 2009

–3,8

–7,0

–7,0

–6,5

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

–2,6

–3,0

–1,9

–1,4

–0,9

n.d.

Saldo strutturale (7)

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

–3,8

–6,5

–6,8

–4,9

–4,0

–2,8

COM nov. 2009

–3,9

–7,0

–6,6

–6,5

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

–2,6

–3

–1,9

–1,4

–0,9

n.d.

Debito pubblico lordo

(in % del PIL)

PS febbraio 2010

67,4

77,4

83,2

86,1

87,1

86,6

COM nov. 2009

67,4

76,1

82,5

87,6

n.d.

n.d.

PS dicembre 2008

66,7

69,1

69,4

68,5

66,8

n.d.

programma di stabilità (PS); previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione (COM); calcoli dei servizi della Commissione.


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. I documenti menzionati nel presente testo sono disponibili su internet al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/economy_finance/sgp/index_it.htm

(2)  La valutazione tiene conto in particolare delle previsioni intermedie dei servizi della Commissione dell'autunno 2009 e del febbraio 2010, ma anche di altre informazioni disponibili successivamente.

(3)  Nelle conclusioni del 10 novembre 2009 sulla sostenibilità delle finanze pubbliche, il Consiglio «esorta pertanto gli Stati membri a concentrarsi su strategie orientate verso la sostenibilità nell'elaborazione dei prossimi programmi di stabilità e di convergenza» e inoltre «invita la Commissione, assieme al Comitato di politica economica ed al Comitato economico e finanziario, a sviluppare ulteriormente metodologie di valutazione della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche in tempo utile per la prossima relazione sulla sostenibilità» prevista per il 2012.

(4)  Non vengono formulate ipotesi sui tassi di interesse a breve e a lungo termine.

(5)  Divari tra prodotto effettivo e potenziale e saldi corretti per il ciclo ricavati dai programmi e ricalcolati dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nei programmi.

(6)  Sulla base di una crescita potenziale stimata di 1,5 %, 1,2 %, 1,2 % e 1,4 % rispettivamente negli anni del periodo 2008-2011.

(7)  Saldo corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee. Le misure una tantum e le altre misure temporanee sono 0 in tutto il periodo di riferimento (2008-2013) secondo il programma più recente e 0,1 % del PIL nel 2008 a riduzione del disavanzo e 0,4 % del PIL nel 2010 ad aumento del disavanzo, secondo le previsioni intermedie dei servizi della Commissione del novembre 2009.

Fonte:

programma di stabilità (PS); previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione (COM); calcoli dei servizi della Commissione.


29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/12


PARERE DEL CONSIGLIO

sul programma di stabilità aggiornato della Germania, 2009-2013

2010/C 140/03

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 3,

vista la raccomandazione della Commissione,

sentito il comitato economico e finanziario,

HA ESPRESSO IL SEGUENTE PARERE:

(1)

Il 26 aprile 2010 il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità aggiornato della Germania, relativo al periodo 2009-2013.

(2)

Dopo una forte contrazione tra il 2008 e il 2009, dovuta principalmente al calo delle esportazioni, la crescita del PIL reale ha registrato un incremento significativo a metà del 2009, grazie alla messa in atto di politiche espansionistiche e a una ripresa della domanda estera. Tuttavia, il nuovo rallentamento riscontrato alla fine del 2009 sottolinea la fragilità dell’attuale ripresa economica. Sebbene il mercato del lavoro abbia finora dimostrato una certa solidità, grazie all’introduzione di accordi di lavoro a tempo ridotto in parte finanziati dallo Stato, il settore bancario ha subito notevoli perdite e svalutazioni derivanti da investimenti in prodotti strutturati.

A causa delle importanti misure di stimolo fiscale (nel 2009 e 2010) attuate in linea con il piano europeo di ripresa economica e, contemporaneamente, di una diminuzione delle entrate e di un aumento delle spese dovuti alla crisi, il bilancio delle amministrazioni pubbliche è passato da una posizione di pareggio nel 2008 a un disavanzo di oltre il 3 % del PIL nel 2009. Tali sviluppi hanno portato, il 2 dicembre 2009, all’apertura della procedura per il disavanzo eccessivo nei confronti della Germania e all’indicazione, da parte del Consiglio, del 2013 come termine ultimo per la sua correzione. Sebbene a medio termine la ripresa dovrebbe poter contare su precedenti riforme strutturali, soprattutto rivolte al mercato del lavoro, su bilanci societari e domestici sani e su una posizione fortemente competitiva, una delle sfide principali consisterà nell’incrementare la crescita potenziale attraverso, in particolare, il rafforzamento delle fonti di crescita interne. Gli elementi cardine del sostegno alla ripresa economica consisteranno nell’accostare il necessario risanamento del bilancio alla stabilizzazione del settore bancario, nel garantire al settore non-finanziario l’accesso ai finanziamenti e nell’ulteriore aumento della capacità di aggiustamento del mercato del lavoro.

(3)

Sebbene gran parte del declino osservato nel PIL effettivo nel contesto della crisi sia ciclico, il livello della produzione potenziale è stato colpito a sua volta. Inoltre, la crisi potrà avere un impatto sulla crescita potenziale a medio termine a causa di una contrazione degli investimenti, di ostacoli nella concessione dei crediti e di una disoccupazione strutturale in aumento. L’impatto della crisi economica si sommerà anche gli effetti negativi dell’invecchiamento demografico sulla produzione potenziale e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. In questo contesto, sarà essenziale accelerare il ritmo delle riforme strutturali al fine di sostenere la crescita potenziale. Per la Germania, in particolare, è importante avviare riforme nei settori della concorrenza nei servizi, dell’integrazione del mercato del lavoro, nonché dell’istruzione e della formazione.

(4)

Lo scenario macroeconomico che sottende il programma prevede che, dopo il calo del 5 % nel 2009, vi sarà una ripresa nella crescita del PIL reale che passerà dall’1,4 % del 2010 a un tasso medio del 2 % nel restante periodo di riferimento. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili (2), questo scenario appare basato su ipotesi di crescita piuttosto favorevoli. Le ipotesi di crescita reale per il 2010 e il 2011 sono lievemente superiori a quelle delle previsioni dell’autunno 2009 elaborate dai servizi della Commissione. Inoltre, il programma prevede un’espansione leggermente maggiore dei consumi privati nel 2011, sostenuta da prospettive più favorevoli riguardo l’occupazione, la disoccupazione e la crescita dei salari. Le proiezioni del programma circa l’inflazione potrebbero risultare ottimistiche per il 2011, ma appaiono realistiche per il periodo successivo.

(5)

Nel 2009, il programma stima un disavanzo delle amministrazioni pubbliche intorno al 3,2 % del PIL. Il significativo deterioramento rispetto alla posizione di bilancio in pareggio del 2008 riflette in larga misura l’impatto degli stabilizzatori automatici, ma è altresì dovuto alle misure di stimolo, quantificabili intorno all’1,75 % del PIL, che il governo ha adottato in linea con il piano europeo di ripresa economica. L’ampliamento del disavanzo è basato soprattutto sulla spesa, a causa dell’incremento nei trasferimenti sociali, dei maggiori investimenti pubblici e dei sussidi a favore degli impieghi a breve termine. In base al programma, si prevede che la politica finanziaria continui a mantenere un ruolo di sostegno nel 2010 prima di assumere un carattere più restrittivo negli ultimi anni di riferimento. Alla luce della situazione finanziaria ed economica relativamente favorevole della Germania, la continua espansione di bilancio nel 2010 viene giudicata adeguata e in armonia con il piano europeo di ripresa economica. In linea con la strategia d’uscita promossa dal Consiglio e al fine di correggere l’eccessivo disavanzo entro il 2013, ritornando a una situazione sostenibile per le finanze pubbliche, alla politica di bilancio espansionista che ha caratterizzato il 2009 e il 2010 farà seguito un sostanziale inasprimento a partire dal 2011.

(6)

Secondo il programma, il disavanzo nominale delle amministrazioni pubbliche subirà un aumento, dal 3,2 % del PIL nel 2009 al 5,5 % nel 2010, in linea con la raccomandazione del Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009. L’ulteriore allargamento del disavanzo nel 2010 è stato fomentato in larga parte dalle misure di stimolo fiscale e dall’impatto degli stabilizzatori automatici. Le proiezioni prevedono una diminuzione delle entrate delle amministrazioni pubbliche pari a quasi il 2 % del PIL a causa delle agevolazioni destinate alle famiglie (tra le quali: detrazione fiscale delle spese mediche e contributi per assistenza a lungo termine, riduzione dell’aliquota contributiva dell’assicurazione medica, importo maggiorato per l’assegno a favore dei figli e per l’indennità personale di base) e di una domanda interna più debole. Il previsto aumento della spesa delle amministrazioni pubbliche pari a circa 0,5 % del PIL può essere attribuito soprattutto al peggioramento della situazione sul mercato del lavoro e ai continui investimenti nelle infrastrutture pubbliche intrapresi nell’ambito dello stimolo fiscale (pari a circa un 0,25 % del PIL, secondo le stime dei servizi della Commissione). L’andamento della politica finanziaria per il 2010 si manterrà su livelli fortemente espansionistici, che si riflettono nell’aumento pari al 2,5 % del PIL del disavanzo strutturale (saldo di bilancio corretto per il ciclo, al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma e secondo la metodologia concordata). Il forte deterioramento del saldo strutturale è dovuto in larga parte alle nuove misure di stimolo introdotte nel 2010 e agli effetti ritardati di alcune delle misure di stimolo adottate nel 2009 (ad es. la riduzione dell’aliquota contributiva per l’assicurazione medica e gli ulteriori investimenti nelle infrastrutture). I cambiamenti nel disavanzo strutturale calcolati secondo la metodologia concordata (approccio dall’alto verso il basso) e che ammontano a – 2,5 % del PIL non coincidono con i cambiamenti spiegati attraverso le informazioni sulle misure discrezionali intraprese nel 2010 (approccio dal basso verso l’alto) e stimati dai servizi della Commissione a circa – 1,75 % del PIL. Tale discrepanza può derivare dagli effetti di composizione negativi sul gettito fiscale, in particolare dovuti alla debolezza del consumo privato e della crescita dei salari, nonché alla probabile restrizione del gettito proveniente dalle imposte sugli utili.

(7)

L’obiettivo principale della strategia di bilancio a medio termine è la correzione del disavanzo effettivo entro il 2013, con un risanamento medio annuo del bilancio di quasi ¾ % del PIL nel periodo 2011-2013, in linea con la raccomandazione del Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009.

Il programma prevede un miglioramento del saldo delle amministrazioni pubbliche a partire dal 2011. In termini nominali, si prevede che il risanamento avvenga in fasi regolari nel 2011 e nel 2012 — intorno a 1 punto percentuale per fase — seguite da un aggiustamento più contenuto pari a circa 0,5 punto percentuale nel 2013. Il previsto percorso di aggiustamento si basa sull’ipotesi tecnica di un risanamento trainato dalla spesa a livello federale (con una politica restrittiva in tutte le categorie di spesa, tranne riguardo il pagamento degli interessi e i trasferimenti ad altri livelli delle amministrazioni pubbliche e all’estero). L’ipotesi tecnica è correlata ai requisiti di risanamento previsti dalla nuova regola nazionale di bilancio. Si prevede che il risanamento atteso sia principalmente a carico del governo federale (circa il 2 % del PIL sul periodo 2011 e 2013) e, in misura minore, dei Länder (circa 0,5 % del PIL). In termini strutturali (ricalcolati secondo la metodologia concordata), si prevede che il disavanzo aumenti di circa 0,5 % del GDP nel 2011, circa l’1 % del PIL nel 2012 e circa ¾ % del PIL nel 2013. Data la presenza di un debito in crescita e l’aumento dei pagamenti di interessi previsto per gli anni finali del programma, il saldo primario deve migliorare più rapidamente rispetto al disavanzo nominale. L’obiettivo di medio termine per la Germania è il raggiungimento di un bilancio delle amministrazioni pubbliche prossimo al pareggio in termini strutturali. In base al programma, ciò implica un obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di – 0,5 % del PIL. Considerando le più recenti proiezioni e il livello del debito, l’OMT riflette gli obiettivi del Patto. Tuttavia, il programma di stabilità aggiornato non prevede il raggiungimento degli OMT nell’ambito del periodo di riferimento del programma.

(8)

I risultati di bilancio potrebbero rivelarsi peggiori rispetto alle proiezioni presenti nel programma, in particolare per il 2011 e oltre. Ciò deriva dall’assenza di specifiche misure di risanamento al di là del 2010, dalla necessità di attuare efficacemente la nuova regola nazionale di bilancio a livello delle amministrazioni centrali e sub-federali, senza differire i requisiti di risanamento ad esercizi successivi, dall’incertezza riguardo la possibile introduzione di nuovi tagli delle imposte previsti nell’accordo di coalizione e dalla riconciliazione degli stessi con le necessarie misure per il contenimento del bilancio e, contemporaneamente, dalle previsioni di crescita piuttosto favorevoli. L’introduzione di ulteriori misure di stabilizzazione del settore finanziario potrebbe pesare ulteriormente sul bilancio, sebbene una parte del costo del sostegno pubblico potrebbe essere recuperata in futuro.

(9)

Il debito pubblico lordo è stimato al 72,5 % del PIL nel 2009, in aumento rispetto al 65,9 % dell’anno precedente. Oltre all’incremento del disavanzo e al calo della crescita del PIL, ciò che contribuisce alla crescita del rapporto debito/PIL è un significativo aggiustamento stock/flussi, che riflette soprattutto le operazioni di salvataggio delle banche (1 % del PIL). Si prevede un ulteriore aumento del rapporto debito/PIL di 9,5 punti percentuali supplementari nel corso del periodo di riferimento del programma fino a raggiungere l’82 % del PIL, principalmente a causa del continuo disavanzo delle amministrazioni pubbliche e, in misura minore, di aggiustamenti stock/flussi non specificati ad incremento del debito pubblico di circa 0,5 % del PIL annuo tra il 2011 e il 2013. Le previsioni sul debito incluse nel programma si basano sull’ipotesi che l’introduzione delle «bad banks» non inciderà sul livello del debito. Oltre a risentire dei rischi pertinenti al percorso del disavanzo, l’evoluzione del rapporto debito/PIL è anche soggetta ai rischi legati ai possibili futuri oneri correlati alla stabilizzazione del mercato finanziario. Il rapporto debito pubblico lordo/PIL si situa al di sopra del valore di riferimento indicato dal trattato e registra una tendenza all’aumento per l’intero periodo del programma.

(10)

Le proiezioni relative al debito a medio termine, che ipotizzano un recupero solo graduale dei tassi di crescita del PIL fino ai valori previsti prima della crisi e un ritorno del rapporto entrate fiscali/PIL ai livelli pre-crisi e che includono il previsto aumento della spesa legata all’invecchiamento della popolazione, dimostrano che la strategia di bilancio prevista nel programma, considerata al valore nominale e senza ulteriori cambiamenti di politica, sarebbe insufficiente per stabilizzare il rapporto debito/PIL entro il 2020.

(11)

L’impatto di bilancio a lungo termine dell’invecchiamento della popolazione è leggermente al di sopra della media UE. La posizione di bilancio del 2009, come attualmente stimata nel programma, accentua l’incidenza dell’invecchiamento della popolazione sul divario in termini di sostenibilità. Il conseguimento di avanzi primari a medio termine contribuirebbe a contenere i rischi che pesano sulla sostenibilità delle finanze pubbliche che sono stati valutati di livello medio nella relazione sulla sostenibilità 2009 della Commissione (3).

(12)

Il quadro di bilancio della Germania è stato notevolmente rafforzato dalla nuova regola di bilancio inserita nella costituzione tedesca nell’agosto 2009. Essa segue la struttura della parte preventiva del patto di stabilità e crescita, in quanto si tratta di una regola che mira ad ottenere un bilancio prossimo al pareggio e che fissa il tetto per il disavanzo strutturale a livello federale allo 0,35 % del PIL a partire dal 2016, dopo un periodo transitorio che avrà inizio nel 2011. I bilanci regionali dei Länder devono essere strutturalmente in equilibrio a partire dal 2020, ma i rispettivi sentieri di consolidamento non sono ancora chiari. L’assenza di piani di contenimento a livello sub-federale e le incertezze riguardo i futuri fabbisogni finanziari dei fondi di previdenza sociale costituiscono un potenziale rischio per il risanamento del bilancio delle amministrazioni pubbliche. Tuttavia, la nuova regola promuove la credibilità di bilancio e riduce considerevolmente il margine di manovra discrezionale rispetto alla regola precedente, che non è stata in grado di impedire l’accumularsi del debito nei decenni scorsi. Il Consiglio di stabilità (Stabilitätsrat), appena costituito e composto dai ministri delle finanze del Bund e dei Länder, sorveglierà regolarmente i bilanci federali e regionali, inclusa l’attuazione di misure di risanamento nel quadro del PSC. Tuttavia, le sue raccomandazioni non sono vincolanti ed esso non ha facoltà di imporre alcuna sanzione. Si prevede che il nuovo quadro di bilancio sarà ulteriormente rafforzato grazie al passaggio da un approccio dal basso verso l’alto a un approccio dall’alto verso il basso per la programmazione del bilancio, con un miglioramento del controllo sulla spesa da parte del Ministero delle finanze e un conseguente sostegno alla realizzazione del risanamento fissato dalla regola di bilancio. Il governo prevede inoltre un riesame graduale e approfondito del sistema contabile e di bilancio federale, con un maggiore accento sulla valutazione delle entrate e delle spese in funzione dei risultati.

(13)

Nonostante la complessiva solidità delle finanze pubbliche in Germania, vi sono ancora margini di miglioramento. A livello delle entrate, i codici tributari per le imposte sui redditi societari e delle persone fisiche permangono complessi e il sistema fiscale consente numerosi sgravi. Nonostante le ulteriori misure intese ad aumentare la spesa nell’ambito dell’istruzione e di R&S, il rapporto relativamente basso tra investimenti e consumi pubblici indica che la composizione della spesa potrebbe essere ulteriormente orientata alla crescita.

Sebbene il programma riconosca l’importanza di un riesame globale dei sussidi pubblici, non fornisce piani concreti a riguardo. Sarebbe possibile ottenere un ulteriore incremento dell’efficienza attraverso una migliore coordinazione tra il governo federale e quelli regionali nonché un’ulteriore riorganizzazione della pubblica amministrazione (ad es. mediante un maggior ricorso alle tecniche di gestione della qualità, all’esternalizzazione, all’e-government, alla riduzione del numero di dipendenti del settore pubblico, ecc.) (4). La necessità di un risanamento del bilancio limita la disponibilità di sovvenzioni per il sistema pensionistico pubblico provenienti dal bilancio generale. Le recenti modifiche ad hoc della formula di aggiustamento delle pensioni incidono negativamente sulla credibilità delle riforme pensionistiche intraprese, in quanto la correzione prevista per i prossimi anni potrebbe risultare difficile da realizzare. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria pubblica, il governo ha istituito un comitato speciale a livello ministeriale per riesaminare le modalità di finanziamento del sistema sanitario e per vagliare in particolare le varie opzioni di scorporo delle aliquote contributive per l’assicurazione medica dal reddito salariale in vista di una riduzione dei costi del lavoro extrasalariali. I primi risultati sono attesi nel luglio 2010.

(14)

Complessivamente, nel 2010, la strategia di bilancio indicata dal programma è in sintonia con la raccomandazione del Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009. Tuttavia, tenendo conto dei rischi, a partire dal 2011 la strategia di bilancio indicata dal programma potrebbe non essere in sintonia con la raccomandazione del Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009. In particolare il percorso di risanamento a partire dal 2011 non è supportato da misure concrete e non sono state fornite informazioni riguardo l’eventuale attuazione delle misure espansioniste proposte dall’accordo di coalizione del nuovo governo e la loro riconciliazione con il necessario contenimento del bilancio. La regola nazionale di bilancio — elemento centrale dei piani di risanamento — non è stata ancora attuata a tutti i livelli di governo. Inoltre, la ripresa economica si sta dimostrando più lenta di quanto attualmente previsto e potrebbe incidere negativamente sugli obiettivi di bilancio.

Alla luce dei rischi esposti, lo sforzo medio annuo di bilancio potrebbe risultare inferiore all’adeguamento strutturale raccomandato dal Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7. Date le proiezioni relative al debito presentate nel programma e dato il rischio di adozione di eventuali ulteriori misure di stabilizzazione dei mercati finanziari, la strategia di bilancio non è sufficiente a riportare il rapporto debito pubblico/PIL verso un percorso in discesa. Il previsto risanamento trainato dalla spesa, come pure il previsto aumento della spesa nei settori dell’istruzione e della R&S, sarebbero coerenti con l’obiettivo di sostenere la crescita potenziale. Tuttavia, desta preoccupazione la prevista diminuzione nel tasso globale degli investimenti al di sotto del livello del 2009.

(15)

Per quanto riguarda i requisiti relativi ai dati specificati nel codice di condotta per i programmi di stabilità e di convergenza, il programma presenta delle lacune per quanto riguarda i dati obbligatori e facoltativi (5). Al fine di porre termine alla situazione di eccessivo disavanzo, il Consiglio, nelle raccomandazioni ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009, invitava inoltre la Germania a riferire in merito ai progressi realizzati nell’attuazione delle raccomandazioni in un capitolo separato degli aggiornamenti dei programmi di stabilità. La sezione pertinente dell’aggiornamento del programma fornisce informazioni estremamente limitate su come il governo tedesco intenda progredire nell’attuazione della raccomandazione del Consiglio.

Nel complesso si può concludere che, a seguito della crisi economica e finanziaria, le finanze pubbliche della Germania hanno subito un sostanziale deterioramento a causa degli stabilizzatori automatici e delle misure di ampia portata adottate nel quadro del piano europeo di ripresa economica inteso a combattere la crisi. Il risanamento basato sulla spesa, previsto a partire dal 2011, porterebbe a una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013. Tuttavia, tenendo conto dei rischi, a partire dal 2011 la strategia di bilancio indicata dal programma potrebbe non essere in sintonia con la raccomandazione del Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009. Ciò deriva dall’assenza di misure specifiche a sostegno del proposto percorso di contenimento a partire dal 2010, dall’incertezza circa la possibile introduzione di nuovi tagli delle imposte previsti nell’accordo di coalizione del nuovo governo e dalla necessità di riconciliare questi ultimi con le necessarie misure di risanamento, dai rischi collegati alla solidità della ripresa e dalla necessità di introdurre eventuali ulteriori misure di stabilizzazione dei mercati finanziari.

Pertanto, l’attuazione globale di un quadro di bilancio a medio termine rafforzato e il risoluto impegno a tutti i livelli di governo per aderirvi saranno elementi cruciali per il conseguimento del risanamento previsto. Tenendo conto della necessità di riconciliare il necessario risanamento del bilancio con il rafforzamento del potenziale di crescita a lungo termine dell’economia, il previsto risanamento basato sulla spesa appare adeguato, come lo sarebbero i previsti incrementi di spesa destinati al settore istruzione e R&S. Dato il livello crescente del debito pubblico e le modifiche ad hoc della formula di aggiustamento delle pensioni introdotte a più riprese, nonché l’incertezza circa il finanziamento dell’assistenza sanitaria pubblica, è fondamentale prestare rinnovata attenzione alle misure destinate al miglioramento della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.

In considerazione della valutazione di cui sopra e anche alla luce della raccomandazione formulata conformemente all’articolo 126, paragrafo 7, del TFUE del 2 dicembre 2009, la Germania è invitata a:

i)

precisare le misure a sostegno del risanamento previsto; attuare la strategia di bilancio per il 2011-2013, quale definita nel programma per correggere il deficit eccessivo entro il 2013; come previsto nella raccomandazione relativa alla procedura per i disavanzi eccessivi, al di là dell’impegno in materia di risanamento del bilancio, cogliere ogni opportunità, comprese quelle derivanti da un miglioramento delle condizioni economiche, al fine di accelerare la riduzione del rapporto debito lordo/PIL verso il valore di riferimento del 60 % del PIL;

ii)

garantire la piena attuazione della nuova regola di bilancio costituzionale ad ogni livello di governo, e correggere come previsto la deviazione dalla formula di aggiustamento delle pensioni nel 2008.

La Germania è inoltre invitata a presentare in tempo utile per la valutazione dell’efficacia dell’azione nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi un addendum al programma, al fine di riferire in merito ai progressi realizzati nell’attuazione della raccomandazione del Consiglio ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del 2 dicembre 2009 e di indicare in dettaglio la strategia di consolidamento necessaria ad avanzare verso la correzione del deficit eccessivo.

La Germania è inoltre invitata a conformarsi maggiormente ai requisiti in materia di dati fissati dal codice di condotta.

Confronto tra le principali proiezioni macroeconomiche e di bilancio

 

 

2008

2009

2010

2011

2012

2013

PIL reale

(variazione in %)

PS gen. 2010

1,3

–5,0

1,4

2

2

2

COM nov. 2009

1,3

–5,0

1,2

1,7

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

1,3

–2,3

1,25

1,25

1,25

n.d.

Inflazione

IAPC (%)

PS gen. 2010

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

COM nov. 2009

2,8

0,3

0,8

1,0

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

Divario tra prodotto effettivo e potenziale (6)

(in % del PIL potenziale)

PS gen. 2010

3,2

–2,6

–2,1

–1,3

–1,1

–0,9

COM nov. 2009 (7)

3,0

–2,9

–2,6

–2,2

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

2,2

–0,9

–0,7

–0,7

–1,0

n.d.

Accreditamento/indebitamento netto nei confronti del resto del mondo

(in % del PIL)

PS gen. 2010

6,6

4,5

4,9

5

5,5

5,5

COM nov. 2009

6,6

4,0

3,8

3,7

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

7,1

7,0

7

7

7

n.d.

Entrate delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PS gen. 2010

43,7

44,4

42,5

42

42

42

COM nov. 2009

43,7

44,6

43,3

42,9

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

44

43,5

42,5

42,5

43

n.d.

Spesa delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PS gen. 2010

43,7

47,6

48

47

46

45

COM nov. 2009

43,7

48,0

48,3

47,5

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

44

46,5

46,5

45,5

45,5

n.d.

Saldo di bilancio delle amministrazioni pubbliche

(in % del PIL)

PS gen. 2010

0,0

–3,2

–5,5

–4,5

–3,5

–3

COM nov. 2009

0,0

–3,4

–5,0

–4,6

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

0

–3

–4

–3

–2,5

n.d.

Saldo primario

(in % del PIL)

PS gen. 2010

2,7

–0,6

–3

–2

–0,5

0,5

COM nov. 2009

2,7

–0,6

–2,2

–1,7

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

2,5

0

–1

0

0,5

n.d.

Saldo corretto per il ciclo (6)

(in % del PIL)

PS gen. 2010

–1,6

–1,9

–4,4

–4,1

–3,1

–2,3

COM nov. 2009

–1,5

–1,9

–3,6

–3,5

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

–1,2

–2,4

–3,5

–2,4

–2,1

n.d.

Saldo strutturale (8)

(in % del PIL)

PS gen. 2010

–1,2

–1,8

–4,4

–3,9

–3,0

–2,3

COM nov. 2009

–1,1

–1,9

–3,6

–3,5

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

–0,8

–2,5

–3,4

–2,4

–2,1

n.d.

Debito pubblico lordo

(in % del PIL)

PS gen. 2010

65,9

72,5

76,5

79,5

81

82

COM nov. 2009

65,9

73,1

76,7

79,7

n.d.

n.d.

PS gen. 2009

65,5

68,5

70,5

71,5

72,5

n.d.

programma di stabilità (PS); previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione (COM); calcoli a cura dei servizi della Commissione.


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. I documenti menzionati nel presente testo sono disponibili su Internet al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/economy_finance/sgp/index_it.htm.

(2)  La valutazione tiene segnatamente conto delle previsioni dei servizi della Commissione dell’autunno 2009, ma anche di altre informazioni successivamente disponibili, comprese le previsioni intermedie dei servizi della Commissione del febbraio 2010.

(3)  Nelle sue conclusioni del 10 novembre 2009 sulla sostenibilità delle finanze pubbliche «il Consiglio esorta pertanto gli Stati membri a concentrarsi su strategie orientate verso la sostenibilità nell’elaborazione dei prossimi programmi di stabilità e di convergenza» e inoltre «invita la Commissione, assieme al Comitato di politica economica ed al Comitato economico e finanziario, a sviluppare ulteriormente metodologie di valutazione della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche in tempo utile per la prossima relazione sulla sostenibilità» prevista per il 2012.

(4)  Cfr. Bundesrechnungshof (2009), «Chancen zur Entlastung und Modernisierung des Bundeshaushalts».

(5)  In particolare, sono assenti i dati sui redditi patrimoniali, i tassi di interesse impliciti sui debiti, le categorie specifiche dell’aggiustamento stock/flussi e degli sviluppi ciclici, mentre invece le categorie «retribuzioni dei dipendenti e consumi intermedi» e «prestazioni sociali» sono diversamente aggregate. Di conseguenza, è più difficile svolgere una valutazione obiettiva.

(6)  Divari tra prodotto effettivo e prodotto potenziale e saldi corretti per il ciclo secondo i programmi, ricalcolati dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nei programmi.

(7)  Sulla base di una crescita potenziale stimata dell’1,0 %, 0,7 %, 0,9 % e 1,2 %, rispettivamente, nel periodo 2008-2011.

(8)  Saldo corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee. Le misure una tantum e altre misure temporanee sono pari allo 0,4 % del PIL nel 2008 e allo 0,1 % nel 2009 (a incremento del disavanzo), secondo l’ultimo programma; e allo 0,3 % del PIL nel 2008 (a incremento del disavanzo), secondo le previsioni del novembre 2009 dei servizi della Commissione. Non sono previste misure una tantum e altre misure temporanee per il periodo 2010-2013, secondo il programma più recente, né per il periodo 2009-2011, secondo le previsioni intermedie dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione.

Fonte:

programma di stabilità (PS); previsioni dell’autunno 2009 dei servizi della Commissione (COM); calcoli a cura dei servizi della Commissione.


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/18


Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 87 e 88 del trattato CE

Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 140/04

Data di adozione della decisione

12.1.2009

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

N 626/08

Stato membro

Spagna

Regione

País Vasco

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Ayudas a actividades culturales de carácter supramunicipal

Base giuridica

Orden 3 de Diciembre de 2008, de la Consejería de Cultura, por la que se regula el régimen de concesión de subvenciones para la realización, durante el ejercicio 2009, de programas o actividades culturales particulares de ámbito supramunicipal

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Cultura

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Spesa annua prevista 0,75 Mio di EUR;

Importo totale dell'aiuto previsto 0,75 Mio di EUR

Intensità

70 %

Durata

1.1.2009-31.12.2009

Settore economico

Attività ricreative, culturali e sportive

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Departamento de Cultura del Gobierno Vasco

C/ Donostia, 1

01010 Vitoria-Gasteiz

Álava — País Vasco

ESPAÑA

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm

Data di adozione della decisione

20.11.2009

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

N 378/09

Stato membro

Paesi Bassi

Regione

Noord–Brabant

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Verruiming van de Monumentenregeling in Noord-Brabant

Base giuridica

Titel 4.2 Algemene wet bestuursrecht Algemene Subsidie Verordening Noord-Brabant Monumenten

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Conservazione del patrimonio, Cultura

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Importo totale dell'aiuto previsto 25 Mio di EUR

Intensità

100 %

Durata

fino al 31.12.2013

Settore economico

Costruzioni, Attività ricreative, culturali e sportive

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Stimulus Programmamagement

Postbus 585

5600 AN Eindhoven

NEDERLAND

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm


29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/20


Autorizzazione degli aiuti di Stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del TFUE

Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 140/05

Data di adozione della decisione

21.4.2010

Numero di riferimento dell'aiuto di Stato

N 1/10

Stato membro

Spagna

Regione

País Vasco

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Régimen de ayudas a los museos del País Vasco

Base giuridica

Orden de 10 de diciembre de 2009 de la Consejera de Cultura, por la que se regula el régimen de concesión de subvenciones destinadas a la promoción museística y al desarrollo de actividades museísticas relacionadas con el patrimonio y la difusión cultural

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Cultura

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Spesa annua prevista 0,62 Mio di EUR; Importo totale dell'aiuto previsto 0,62 Mio di EUR

Intensità

75 %

Durata

4.2010-31.12.2010

Settore economico

Attività ricreative, culturali e sportive

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Consejería de Cultura

C/ Donostia, 1

01010 Vitoria-Gasteiz

Álava — País Vasco

ESPAÑA

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/state_aids_texts_it.htm


29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/21


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.5843 — Eli Lilly/Certain Animal Health Assets of Pfizer)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 140/06

In data 21 maggio 2010 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32010M5843. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Consiglio

29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/22


Conclusioni del Consiglio del 25 maggio 2010 sulla futura revisione del sistema del marchio nell'Unione europea

2010/C 140/07

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

1.

RAMMENTA che nel maggio 2007 ha adottato delle conclusioni sulle prospettive finanziarie dell'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (Marchi, disegni e modelli) (nel prosieguo UAMI) e l'ulteriore sviluppo del sistema del marchio comunitario (1);

2.

PRENDE ATTO dell'accordo raggiunto il 18/19 settembre 2008 nel corso della riunione congiunta del consiglio di amministrazione e del comitato del bilancio dell'UAMI su un pacchetto di misure di bilancio intese a raggiungere un migliore equilibrio del bilancio dell'UAMI in futuro, pacchetto che comprende tre elementi principali: i) la riduzione delle tasse per ottenere la protezione del marchio comunitario, ii) la costituzione di un fondo di cooperazione e iii) la futura distribuzione del 50 % delle tasse di rinnovo agli uffici nazionali per i marchi degli Stati membri (nel prosieguo «uffici nazionali»);

3.

CONVIENE che tali misure di bilancio sono non solo strumenti adeguati e utili per ottenere un equilibrio del bilancio dell'UAMI in futuro, ma contribuiscono altresì a modernizzare, snellire, armonizzare e rafforzare il sistema del marchio in Europa nel suo complesso, nell'ambito di una maggiore cooperazione tra l'UAMI e gli uffici nazionali;

4.

APPREZZA il fatto che in seguito all'accordo del settembre 2008 le tasse per l'ottenimento della registrazione di un marchio comunitario siano state sensibilmente ridotte grazie al regolamento (CE) n. 355/2009 della Commissione, con effetto dal 1o maggio 2009;

5.

ESPRIME SODDISFAZIONE per i progressi significativi compiuti dall'UAMI nella costituzione di un fondo di cooperazione e INCORAGGIA detto Ufficio a ultimare i lavori in via prioritaria affinché il fondo possa essere pienamente operativo con urgenza e con la partecipazione attiva degli uffici nazionali;

6.

RAMMENTA la comunicazione della Commissione del 16 luglio 2008 relativa a una strategia europea in materia di diritti di proprietà industriale (2);

7.

SI RALLEGRA che la Commissione abbia avviato lo studio sul funzionamento globale del sistema del marchio in Europa e ne SOSTIENE gli obiettivi come espresso nel corrispondente mandato;

8.

PRENDE ATTO dei risultati provvisori dello studio presentati al Gruppo «Proprietà intellettuale» del Consiglio il 25 marzo 2010;

9.

INCORAGGIA la Commissione a ultimare lo studio con l'obiettivo di costituire una solida base su cui poggiare le successive iniziative in campo legislativo;

10.

RICONOSCE il fatto che la maggior parte delle associazioni di utenti del sistema del marchio comunitario è soddisfatta del sistema, nonché del principio di coesistenza del marchio comunitario con quelli nazionali e ravvisa la necessità di perfezionarlo attraverso una revisione futura che tenga conto della necessità di un rapporto equilibrato tra il sistema del marchio comunitario e i sistemi a livello nazionale;

11.

RICONOSCE che i marchi nazionali continuano a soddisfare i bisogni di un gran numero di richiedenti e che pertanto occorre mantenere la protezione offerta dai marchi nazionali quale opzione per questa categoria di utenti;

12.

RAMMENTA la comunicazione della Commissione dell’11 settembre 2009 intitolata «Migliorare la tutela dei diritti di proprietà intellettuale nel mercato interno» (3);

13.

RAMMENTA la risoluzione del Consiglio del 1o marzo 2010 sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale nel mercato interno (4);

14.

INVITA la Commissione a presentare proposte per la revisione del regolamento (CE) n. 207/2009 sul marchio comunitario e della direttiva 2008/95/CE sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa.

In particolare la revisione dovrebbe comprendere:

l'introduzione di una disposizione specifica che definisca il quadro per la cooperazione tra l'UAMI e gli uffici nazionali;

il chiarimento esplicito che l'armonizzazione delle prassi e degli strumenti è un obiettivo che tutti gli uffici per i marchi nell'UE dovrebbero perseguire e che le iniziative in questo settore dovrebbero essere sostenute e favorite dall'UAMI con la partecipazione attiva del suo consiglio di amministrazione;

la definizione di una base giuridica chiara per la partecipazione dell'UAMI alle attività connesse con la tutela dei diritti, tra cui la lotta antricontraffazione, in particolare promuovendone la cooperazione con gli uffici nazionali, nel rispetto delle competenze nazionali, e con l'osservatorio europeo della contraffazione e della pirateria (5);

la definizione di una base giuridica per la distribuzione agli uffici nazionali di un importo pari al 50 % delle tasse di rinnovo dell'UAMI secondo criteri obiettivi, equi e pertinenti, da stabilire in modo da garantire, tra l'altro, un importo minimo per ciascuno Stato membro, nonché l'introduzione di opportuni meccanismi che siano adeguati alle disposizioni finanziarie applicabili ai singoli uffici nazionali, affinché i fondi in questione siano a disposizione degli uffici nazionali e vengano utilizzati per finalità strettamente connesse alla protezione, alla promozione e/o alla tutela dei marchi, anche per quanto riguarda la lotta anticontraffazione;

modifiche e altre misure, ove del caso, destinate a sostenere il rapporto complementare tra il sistema del marchio comunitario e i sistemi nazionali dei marchi;

misure intese a migliorare la coerenza tra la direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008 , sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa (Versione codificata) (6) e il regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26 febbraio 2009 , sul marchio comunitario (Versione codificata) (7) e in tal modo a contribuire ulteriormente a ridurre gli aspetti di divergenza nell'ambito del sistema del marchio in Europa nel suo complesso.


(1)  Documento del Consiglio 9427/07.

(2)  Documento del Consiglio 12267/08.

(3)  Documento del Consiglio 13286/09.

(4)  GU C 56 del 6.3.2010, pag. 1.

(5)  Con particolare attenzione ai punti 24 e 38 della risoluzione del Consiglio del 1o marzo 2010 sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale nel mercato interno.

(6)  GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.

(7)  GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.


Commissione europea

29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/24


Tassi di cambio dell'euro (1)

28 maggio 2010

2010/C 140/08

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,2384

JPY

yen giapponesi

113,06

DKK

corone danesi

7,4411

GBP

sterline inglesi

0,84995

SEK

corone svedesi

9,6580

CHF

franchi svizzeri

1,4258

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,9615

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,780

EEK

corone estoni

15,6466

HUF

fiorini ungheresi

273,93

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,7080

PLN

zloty polacchi

4,0615

RON

leu rumeni

4,1646

TRY

lire turche

1,9299

AUD

dollari australiani

1,4534

CAD

dollari canadesi

1,2954

HKD

dollari di Hong Kong

9,6470

NZD

dollari neozelandesi

1,8165

SGD

dollari di Singapore

1,7312

KRW

won sudcoreani

1 479,69

ZAR

rand sudafricani

9,4046

CNY

renminbi Yuan cinese

8,4599

HRK

kuna croata

7,2665

IDR

rupia indonesiana

11 387,55

MYR

ringgit malese

4,0781

PHP

peso filippino

57,118

RUB

rublo russo

37,9200

THB

baht thailandese

40,328

BRL

real brasiliano

2,2492

MXN

peso messicano

15,8205

INR

rupia indiana

57,4347


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


V Avvisi

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/25


AIUTI DI STATO — SPAGNA

Aiuto di Stato C 10/10 (ex N 562/09) — Aiuti alla ristrutturazione a favore di A NOVO Comlink SL

Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 108, paragrafo 2, del TFUE

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 140/09

Con lettera del 24 marzo 2010, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha comunicato al Regno di Spagna la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del TFUE in relazione all'aiuto in oggetto.

La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito alla misura riguardo alla quale viene avviato il procedimento entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale Concorrenza

Protocollo aiuti di Stato

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Fax +32 22961242

Dette osservazioni saranno comunicate alla Spagna. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

TESTO DELLA SINTESI

PROCEDIMENTO

Il 16 ottobre 2009 la Spagna ha notificato un aiuto alla ristrutturazione a favore di A NOVO Comlink SL. Il 12 novembre 2009 la Commissione ha chiesto informazioni supplementari che la Spagna ha fornito il 25 gennaio 2010.

DESCRIZIONE DEL BENEFICIARIO E DELLA RISTRUTTURAZIONE

L'aiuto pianificato dalla regione Andalusia si basa sull' Orden de 5 de novembre de 2008 por la que se establecen las bases reguladoras del programa de ayudas a empresas viables con dificultades coyunturales en Andalucia, un regime di aiuti alle PMI che richiede la notifica per le grandi imprese. A NOVO Comlink SL (in appresso A NOVO) è una grande impresa attiva nel settore delle attività dopo vendita per computer, telefoni cellulari e altri apparecchi elettronici. È una controllata al 100 % dell'impresa francese A NOVO SA. All'origine, A NOVO produceva telefoni. Tra il 2004 e il 2005 A NOVO ha messo fine alle attività di produzione e si è concentrata sui servizi dopo vendita. A NOVO si trova ora in difficoltà finanziarie. Il piano di ristrutturazione notificato è stato elaborato nel novembre 2008. Il piano propone la continuazione delle attività attuali di A NOVO e prevede una crescita in tutti i settori di attività. L'aiuto notificato consiste in una garanzia per un prestito di 4 375 milioni di EUR, un abbuono d'interessi per tale prestito e un prestito di 2 milioni di EUR erogato dalla regione dell'Andalusia. Nel maggio 2009, A NOVO ha inoltre ottenuto in aiuto al salvataggio sotto forma di garanzia su un prestito che non è stato notificato alla Commissione.

VALUTAZIONE

La Commissione ritiene che la misura costituisca un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1 del TFUE.

A seguito di un'analisi di tali misure di aiuto di Stato alla luce dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del TFUE e degli Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (1), la Commissione ha deciso di avviare il procedimento ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 2, del trattato TFUE in quanto dubita che siano soddisfatte tutte le condizioni necessarie per approvare un aiuto alla ristrutturazione.

La Commissione dubita che A NOVO sia ammissibile ad un aiuto alla ristrutturazione ai sensi dei punti 10 e 11 di tali orientamenti in quanto essa fa parte di un grande gruppo. Per quanto riguarda il piano di ristrutturazione, la Commissione dubita che possa garantire una redditività nel lungo periodo, come richiesto dai punti 35 e 36 degli orientamenti. Non sono previste misure compensatorie come una riduzione delle capacità (punti 38 e 39 degli orientamenti) né un contributo da parte del beneficiario, come richiesto dal punto 43 degli orientamenti. Inoltre, non è chiaro se l'aiuto si limiti al minimo necessario (punto 45 degli orientamenti).

Pertanto, è improbabile che l'aiuto alla ristrutturazione possa essere considerato compatibile con gli orientamenti sugli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione. Inoltre, la Commissione non dispone di informazioni sufficienti per valutare la compatibilità dell'aiuto al salvataggio non notificato. Infine, è improbabile che le misure possano essere compatibili con il quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica (2).

TESTO DELLA LETTERA

«Por la presente, la Comisión informa al Reino de España de que, tras examinar la información suministrada por sus autoridades sobre las medidas mencionadas anteriormente y notificadas de conformidad con el artículo 108, apartado 3, del Tratado de Funcionamiento de la Unión Europea (denominado en lo sucesivo “TFUE”) (3), ha decidido iniciar el procedimiento del artículo 108, apartado 2, de dicho Tratado.

1.   PROCEDIMIENTO

(1)

El 16 de octubre de 2009, España notificó una ayuda de reestructuración planteada por la región de Andalucía en favor de A NOVO Comlink SL. El 12 de noviembre de 2009, la Comisión pidió información adicional. El 25 de enero de 2010, España presentó la información solicitada.

2.   DESCRIPCIÓN

2.1.   Beneficiario

(2)

A NOVO Comlink SL es una gran empresa activa en el sector de las actividades postventa para ordenadores, teléfonos móviles y otros equipos electrónicos. Es una filial al 100 % de la empresa francesa A NOVO SA. A NOVO Comlink SL (en lo sucesivo A NOVO) posee el 100 % de A NOVO Arce SL y de Cedro Soluciones SL. Originalmente, A NOVO fabricaba teléfonos. Entre 2004 y 2006, A NOVO cesó las actividades de producción y se concentró en los servicios postventa. A NOVO está situada en Málaga, en la región de Andalucía, un área que puede beneficiarse de ayuda regional con arreglo a la excepción del artículo 107, apartado 3, letra a), del TFUE.

(3)

La plantilla de A NOVO creció de 263 personas en 2006 a 402 en 2008. En 2008, A NOVO tenía un volumen de negocios de 15,3 millones. Las ventas de servicios postventa en 2008 ascendieron a 14 889 millones EUR; eran de 8 672 millones EUR en 2006 y de 12 984 millones EUR en 2007 (estimación para 2009: 16 118 millones EUR). A NOVO no padece un exceso de capacidad de mano de obra o de equipos. Prevé un crecimiento del volumen de negocios cercano al 10 % para 2009 y del 6 % para el siguiente. Las actuales cuotas de mercado en el sector de los servicios postventa en España son de aproximadamente el 40 % para los ordenadores, el 30 % para los teléfonos móviles y el 10 % para los descodificadores de televisión.

2.2.   Dificultades financieras

(4)

Según las autoridades españolas, A NOVO cumple las condiciones de insolvencia. Afirman que del capital inicial suscrito en 2001, que ascendía a 15 millones EUR, han desaparecido más de 10 millones EUR, y que solo en 2008 se ha perdido más de una cuarta parte.

 

2001

2004

2005

2006

2007

2008

Capital

15 000 000

14 684 923

6 167 668

6 167 668

8 967 667

4 056 802

Las autoridades españolas también subrayan las deudas y pérdidas crecientes y la disminución del volumen de negocios:

 

Eur

 

2006

2007

2008

Incremento de pérdidas

–2 603 000

–4 549 000

–3 923 000

Disminución del volumen de negocios

22 090 000

21 853 000

15 305 000

Crecimiento de la deuda

4 281 000

5 836 000

6 997 000

Sin embargo, el descenso del volumen de negocios hasta 2008 se debió principalmente a la reducción progresiva de las actividades de producción. Para las actividades del servicio postventa, que eran la única actividad restante en 2008, la cifra para 2006 es de 8 672 millones EUR, y para 2007 de 12 984 millones EUR. Es decir, el volumen de negocios de las únicas actividades pertinentes desde 2008 se ha incrementado a partir de 2006.

(5)

En julio de 2005, se inició una reestructuración de A NOVO con vistas a cambiar su actividad pasando de la producción de teléfonos a la prestación de servicios postventa. Con este motivo, se elaboró un plan de reestructuración que contemplaba reducciones salariales y un sistema de jubilación anticipada para el personal de producción. A NOVO aportó a este plan 14,7 millones EUR procedentes de una operación de venta y posterior arrendamiento financiero de sus bienes inmuebles. Debido al sistema de reducción de plantilla, de 2005 a 2008 A NOVO acumuló unas pérdidas de 12,3 millones EUR. El plan de 2005 también preveía que la región de Andalucía efectuara pagos directos a determinados trabajadores hasta la incorporación de éstos a un régimen de jubilación parcial a los sesenta años. En la actualidad A NOVO, según España, tiene dificultades para conseguir dinero en los mercados de capitales.

2.3.   El plan de reestructuración notificado

(6)

El plan de reestructuración notificado no describe las razones que llevaron a las dificultades actuales. Hace referencia al plan de reestructuración de 2005 y a las medidas estructurales y los contratos financieros de aquel entonces, pero no indica si las dificultades fueron causadas por cálculos incorrectos contenidos en el plan de 2005 o por acontecimientos inesperados.

(7)

El plan de reestructuración de noviembre de 2008, notificado en octubre de 2009, abarca el período de 2009 a 2013. Ha sido elaborado por el propio beneficiario, al parecer sin un control externo independiente. Prevé una ayuda de reestructuración para A NOVO basada en la Orden de 5 de noviembre de 2008 por la que se establecen las bases reguladoras del programa de ayudas a empresas viables con dificultades coyunturales en Andalucía, de la región de Andalucía. Esta Orden fue aprobada por la Comisión en mayo de 2009, como régimen de ayuda de salvamento y de reestructuración para PYME que requiere la notificación de las concesiones individuales de tal ayuda a grandes empresas (asunto N 608/08). El único objetivo del plan es una reestructuración financiera en forma de inyección de nuevo capital.

(8)

La ayuda prevista por la región de Andalucía consiste en

una garantía del 80 % para un préstamo de 4 375 000 EUR con una duración de 10 años. El tipo de interés es el Euribor más 1,25 %, la comisión de garantía es del 1,50 % anual. El préstamo está contragarantizado por el único accionista de A NOVO, A NOVO SA Francia,

una bonificación del tipo de interés de un 0,89 %, lo que equivale al 50 % del tipo de base del 1,77 % publicado por la Comisión para determinar los tipos de referencia para septiembre de 2009 (4). Esto equivale, según la notificación, a una ayuda de 357 136 EUR,

un préstamo público de 2 000 000 EUR durante 10 años, concedido por la Agencia de Innovación y Desarrollo de Andalucía (IDEA). El tipo de interés será el tipo del mercado interbancario en la fecha de la celebración del acuerdo de préstamo en septiembre de 2009 (1,77 %). Al parecer, no se añade ningún margen a este índice de base. Este préstamo tiene la garantía del único accionista de A NOVO, A NOVO SA Francia.

(9)

La región de Andalucía supeditó la concesión de la ayuda a que A NOVO contratase a treinta y siete trabajadores de la empresa Servivation a partir de septiembre de 2009. Servivation emplea al personal despedido tras el cierre de un fabricante de teléfonos móviles.

(10)

Por lo que se refiere a la cantidad de efectivo necesaria, España afirma que las deudas pendientes actuales consisten en:

deudas con proveedores de 2,7 millones EUR,

deudas de 650 000 EUR con el Estado,

deudas de 1,6 millones EUR con otras empresas del grupo A NOVO,

otras necesidades resultantes de la expansión de las actividades.

Todo ello asciende a una necesidad de efectivo de alrededor de 5 millones EUR.

(11)

Aparte de la inyección de nuevo capital descrita anteriormente, el plan de reestructuración no prevé ninguna reestructuración de las actividades de la empresa ni de su organización y gestión ni de la plantilla. Por el contrario, insiste en proseguir sin cambio en sus operaciones, con la esperanza de salir de las dificultades financieras sin alterar el funcionamiento y la estructura del beneficiario. En lo que respecta a la estructura de la empresa, el plan se refiere a las medidas del plan de reestructuración de 2005, que se ejecutaron entre 2004 y 2007, consistentes en el cese gradual de la producción para dedicarse a prestar servicios postventa para otros fabricantes. El plan describe los diversos ámbitos actuales de actividad y sus posibilidades de expansión e indica la expectativa de crecimiento en volumen de cada área con los clientes actuales y con la captación de nuevos clientes —con la ayuda de la inyección de nuevo capital. De hecho, el plan sólo afirma que A NOVO quiere proseguir según lo previsto en el plan de reestructuración de 2005. Como no se prevé ninguna medida de reestructuración, no contiene ningún calendario para la ejecución de medida alguna.

(12)

El plan no hace referencia a ninguna contribución propia del beneficiario o de su empresa matriz. En lo que respecta a las medidas compensatorias, el plan no prevé ninguna reducción de capacidad o venta de activos. Al contrario, se propone aumentar la mano de obra para incrementar sus ventas.

(13)

Por lo que se refiere a las perspectivas, la única hipótesis presentada relativa al desarrollo de la demanda de los servicios de la empresa es moderadamente optimista, pues espera un crecimiento en todos los sectores de actividad del beneficiario. No se establece ninguna distinción entre las hipótesis optimista, intermedia y pesimista.

2.4.   Medidas no notificadas a la Comisión

(14)

Durante la evaluación del plan de reestructuración, se tuvo conocimiento de que en mayo de 2009 se había concedido a A NOVO una ayuda de salvamento en forma de garantía del 80 % sobre un préstamo de 1 825 000 EUR durante 6 meses, con una comisión anual del 1,5 % y un tipo de interés del 2,86 %. España no notificó esta garantía. El plan de reestructuración presentado con la notificación en octubre de 2009 se elaboró en noviembre de 2008, antes de la concesión de la ayuda de salvamento.

(15)

Además, la Comisión observa que el plan de reestructuración de 2005 preveía, según una referencia que figuraba en plan de reestructuración de 2008, que la región de Andalucía efectuara pagos directos a determinados trabajadores hasta la incorporación de éstos a un régimen de jubilación parcial a los sesenta años.

3.   EVALUACIÓN

3.1.   Ayuda estatal con arreglo al artículo 107, apartado 1, del TFUE

(16)

El artículo 107, apartado 1, del TFUE declara incompatibles con el mercado común, en la medida en que afecten a los intercambios comerciales entre Estados miembros, las ayudas otorgadas por los Estados o mediante fondos estatales, bajo cualquier forma, que falseen o amenacen falsear la competencia, favoreciendo a determinadas empresas o producciones.

(17)

Las medidas que nos ocupan, las garantías, la subvención de intereses, el préstamo de la región de Andalucía y los pagos directos a los trabajadores de A NOVO, implican recursos del Estado. Son concedidas por la región de Andalucía y son imputables al Estado.

(18)

Para ser consideradas ayuda estatal, las medidas deben conferir una ventaja al beneficiario que éste no podría obtener en condiciones normales de mercado. La subvención de intereses por un valor de 357 136 EUR cumple esta condición. En cuanto a las dos garantías del Estado, se debe considerar que una garantía constituye ayuda si el prestatario se encuentra en una situación financiera difícil [punto 3.2, letra a) de la Comunicación de la Comisión relativa a la aplicación de los artículos 87 y 88 del Tratado CE a las ayudas estatales otorgadas en forma de garantía] (5). En este caso, la Comisión considera que las garantían confieren una ventaja al prestatario. Por lo que respecta a la determinación del importe de la ayuda, la Comisión no puede en la fase actual determinar el equivalente en subvención de las garantías, pues carece de información sobre el grado de solvencia de A NOVO. Finalmente, el préstamo de la región de Andalucía confiere una ventaja a A NOVO. El tipo de interés se determina según el tipo anual del mercado interbancario de dinero. No se añade ningún margen a este índice de base. Sin embargo, incluso suponiendo una elevada colateralización de la garantía dada por A NOVO SA, Francia, para un préstamo a una empresa en una situación financiera difícil, habría que añadir de 220 a 400 puntos básicos al tipo de base (6). Por lo tanto, el préstamo también constituye ayuda. Para determinar el equivalente en subvención del préstamo se necesitaría más información sobre el índice de solvencia de A NOVO.

(19)

Por consiguiente, las cuatro medidas favorecen al beneficiario individualmente y le confieren una ventaja en el contexto de su reestructuración que, tal como afirman las autoridades españolas en su presentación, no podría haber obtenido en el mercado financiero. Como consecuencia, la posición de la empresa beneficiaria se refuerza en comparación con la de sus competidores. Por lo tanto, las medidas son selectivas y es probable que falseen la competencia.

(20)

En lo referente a los pagos directos de la región de Andalucía a determinados trabajadores hasta la incorporación de éstos a un régimen de jubilación parcial a los sesenta años, España no ha presentado información que permita a la Comisión evaluar si constituye o no ayuda. Si los pagos se efectuaron al amparo de un régimen general de la seguridad social, no se considerarán ayuda estatal. Si los pagos tuvieran que correr normalmente por cuenta de la propia empresa— en virtud del Derecho laboral o de un convenio colectivo—, los pagos formarían parte de los costes normales de la empresa. Si el Estado se hace cargo de estos pagos, deben contabilizarse como ayuda (7).

(21)

Por lo que respecta al efecto sobre los intercambios, las autoridades españolas alegan que los servicios postventa, en los que opera el beneficiario, se prestan a nivel local y se limitan al territorio de España. No obstante, el Tribunal ha confirmado que dicho efecto no depende del carácter local o regional de los servicios prestados ni de la importancia del ámbito de actividad de que se trate (8). Además, estos servicios se intercambian libremente en la Unión. Por último, los propietarios de las empresas que prestan estos servicios están radicados en más de un Estado miembro. Esto es particularmente cierto en el caso del presente beneficiario, que forma parte del grupo francés A NOVO, un operador importante en los servicios postventa en Europa. Por lo tanto, se cumple la condición de afectar al comercio entre los Estados miembros.

(22)

Por todo ello, las dos garantías, la subvención de intereses y el préstamo descritos constituyen ayuda estatal en el sentido del artículo 107, apartado 1, TFUE. La Comisión carece de la información necesaria que le permita determinar si también constituyen ayuda los pagos directos a los trabajadores prometidos en 2005 por la región de Andalucía.

3.2.   Compatibilidad de la ayuda con el mercado interior a tenor de las Directrices sobre ayudas estatales de salvamento y de reestructuración de empresas en crisis

3.2.1.   La ayuda de salvamento no notificada

(23)

Las autoridades españolas no han notificado la ayuda de salvamento de mayo de 2009 ni han presentado la información necesaria para evaluar la compatibilidad de esta ayuda con el mercado interior, especialmente por lo que se refiere al punto 25 de las Directrices comunitarias sobre ayudas estatales de salvamento y de reestructuración de empresas en crisis (9) (denominadas en lo sucesivo “las Directrices”) y su función en el plan de restructuración de 2008, que se adoptó antes de la concesión de esta ayuda. Por consiguiente, en la fase actual la Comisión tiene dudas sobre la compatibilidad de esta medida de ayuda con el mercado interior.

3.2.2.   La ayuda de reestructuración notificada

(24)

Según la notificación, el objetivo de la ayuda es la reestructuración de una empresa en crisis. Según el artículo 107, apartado 3, letra c), TFUE, la ayuda destinada a facilitar el desarrollo de determinadas actividades o de determinadas regiones económicas puede autorizarse siempre que no altere las condiciones de los intercambios en forma contraria al interés común. La ayuda de salvamento o de reestructuración de empresas en crisis puede considerarse compatible con el mercado interior en virtud de esta disposición si se respetan las condiciones fijadas en las Directrices.

Derecho del beneficiario a la ayuda como empresa en crisis

(25)

En primer lugar es necesario poder considerar que la empresa beneficiaria es una empresa en crisis. Según las Directrices, se considera que una empresa está en crisis si es incapaz de recuperarse mediante sus recursos propios o consiguiendo los fondos necesarios de los accionistas o en el mercado, y sin la intervención de los poderes públicos. Las Directrices también enumeran algunas características habituales de tales empresas, tales como el endeudamiento creciente y el debilitamiento de su activo neto.

(26)

Según los datos mencionados anteriormente en el apartado 4, cabe concluir en principio que A NOVO es una empresa en crisis en el sentido de las Directrices, debido a la desaparición de más de la mitad de su capital suscrito y a que se ha perdido más de una cuarta parte del mismo en los últimos 12 meses [punto 10, letra a) de las Directrices]. Según España, la empresa cumple además los criterios establecidos en la legislación española para someterse a un procedimiento de quiebra [punto 10, letra c) de las Directrices]. En todo caso, registraba unas pérdidas cada vez mayores y una disminución global del volumen de negocios, en el sentido contemplado en el punto 11 de las Directrices. Sin embargo, según lo descrito en el apartado 4, el volumen de negocios pertinente para la actividad actual y futura de A NOVO, a saber, los servicios postventa, ha registrado un crecimiento considerable.

(27)

No se conoce con precisión a partir de qué fecha se debe considerar que la empresa está en crisis. Según los datos presentados (véase el apartado 4), se puede concluir que esta situación ya se daba en 2008.

(28)

La dificultad de la empresa para obtener crédito también puede deberse a que ya no es propietaria de los inmuebles que utiliza, tras la operación de venta y posterior arrendamiento financiero mencionada en el apartado 5. Sin embargo, este aspecto debe examinarse e investigarse con mayor detenimiento.

(29)

Además, A NOVO es una filial al 100 % de la empresa francesa A NOVO SA, cuyo volumen de negocios en 2009 fue de alrededor de 350 millones EUR y con un beneficio neto de 12 millones EUR. Según el punto 11 de las Directrices, una empresa en crisis solo podrá beneficiarse de las ayudas cuando no pueda recuperarse con los fondos obtenidos de sus propietarios. Además, el punto 13 de las Directrices exige, cuando la empresa pertenezca a un grupo de empresas mayor, que el Estado miembro demuestre que las dificultades de la empresa son intrínsecas a la misma y demasiado complejas para ser resueltas por el propio grupo. Las autoridades españolas no han presentado información que permita determinar si se cumplen estas condiciones.

(30)

Por lo tanto, la Comisión tiene dudas de que la empresa pueda obtener ayuda de reestructuración.

Restablecimiento de la viabilidad a largo plazo

(31)

Según el punto 34 de las Directrices, la concesión de la ayuda debe estar supeditada a la ejecución del plan de reestructuración que, para todas las ayudas individuales a grandes empresas, habrá sido autorizado por la Comisión.

(32)

Según el punto 35 de las Directrices, el plan de reestructuración ha de restablecer la viabilidad a largo plazo de la empresa en un plazo razonable, partiendo de hipótesis realistas por lo que se refiere a las condiciones futuras de explotación. Según el punto 36 de las Directrices, el plan debe contener hipótesis optimistas, pesimistas e intermedias sobre las perspectivas futuras.

(33)

El plan de reestructuración no contiene una descripción de las medidas internas destinadas a mejorar la viabilidad y estructura de la empresa. No describe las razones que han dado lugar a las dificultades. Hace referencia a un plan de reestructuración de 2005 y a las medidas estructurales y a los contratos financieros de ese momento, pero no indica si la empresa está actualmente en crisis a causa de las hipótesis incorrectas del plan anterior o de circunstancias inesperadas. El plan no contiene hipótesis optimistas, pesimistas e intermedias sobre las perspectivas futuras ni un análisis de los puntos fuertes y débiles de la empresa. Eventualmente, el plan prevé restablecer la viabilidad a largo plazo de la empresa sólo a través de la reducción de deudas.

(34)

Por lo que se refiere a las perspectivas de la empresa, se prevé que las ventas se sitúen en 16 118 millones EUR en 2009, 17 658 millones EUR en 2010, 18 630 millones EUR en 2011, 18 923 millones EUR en 2012 y 19 721 millones EUR en 2013. Se espera que la empresa registre unas pérdidas de 254 000 EUR en 2009 y unos resultados positivos de 414 000 EUR en 2010, 835 000 EUR en 2011, 1 261 millones EUR en 2012, y 1 863 millones EUR en 2013.

(35)

Estas previsiones de ventas se basan en la consulta a los principales clientes de A NOVO. Las autoridades españolas solo han presentado una hipótesis. Como además no está claro por qué A NOVO está ahora en crisis, a pesar de la aplicación del plan de reestructuración de 2005 según lo previsto, no es evidente que la prevista medida de reestructuración simplemente financiera vaya a atajar la causa de las dificultades de la empresa.

(36)

Por lo tanto, la Comisión tiene dudas de que la aplicación del plan notificado restablezca la viabilidad a largo plazo de la empresa.

Evitar falseamientos indebidos de la competencia

(37)

De conformidad con los puntos 38 a 42 de las Directrices, se han de adoptar medidas para reducir en la medida de lo posible los efectos negativos de la ayuda sobre los competidores. La ayuda no debe falsear indebidamente la competencia. Por lo general esto significa limitar la presencia que la empresa pueda disfrutar en sus mercados al término del período de reestructuración. La limitación o reducción obligatoria de la presencia de la empresa en el mercado de referencia constituye una compensación para sus competidores.

(38)

El plan no contiene ninguna medida compensatoria como la desinversión de activos o las reducciones de capacidad o de presencia en el mercado. Al contrario, prevé una expansión del negocio y la contratación de más trabajadores. Aunque no hay nada que sugiera que el mercado de la reparación de aparatos electrónicos registre un exceso de capacidad, la inclusión de esta expectativa de expansión en una medida de ayuda pública a una empresa en crisis no se ajusta a lo establecido en los puntos 38 y 39 de las Directrices.

(39)

Por lo tanto, la Comisión tiene dudas fundadas de que se cumplan estas condiciones importantes para la compatibilidad de la ayuda de reestructuración.

Ayuda circunscrita al mínimo

(40)

De conformidad con el punto 43 de las Directrices, el importe y la intensidad de la ayuda deberán limitarse a los costes de reestructuración estrictamente necesarios para permitir la reestructuración, teniendo en cuenta las disponibilidades financieras de la empresa. Los beneficiarios de la ayuda deberán contribuir de forma importante al plan de reestructuración con cargo a sus propios recursos, por ejemplo, mediante la venta de activos que no sean indispensables para la supervivencia de la empresa o mediante financiación externa obtenida en condiciones de mercado.

(41)

El plan carece de cualquier elemento que suponga una contribución propia del beneficiario, por ejemplo en forma de financiación externa en condiciones de mercado. El préstamo del Estado de 2 millones EUR y la garantía para el préstamo de 4 375 000 EUR no cumplen las condiciones de mercado (véase el apartado 17). El plan de reestructuración tampoco contiene ningún plan de venta de activos.

(42)

La Comisión observa que la sociedad matriz A NOVO SA, Francia, que está obteniendo beneficios, no garantiza por sí misma los nuevos préstamos, sino que se limita a ofrecer una contragarantía a pesar de la perspectiva optimista presentada (véase el apartado 32).

(43)

Además, según el punto 45 de las Directrices, conviene evitar que la ayuda lleve a la empresa a disponer de una liquidez excedentaria. Cabe albergar dudas sobre la necesidad del importe de los préstamos garantizados y concedidos, que ascienden en conjunto a 6 375 millones EUR (sin contabilizar la medida de salvamento en forma de garantía para un préstamo de 1,825 millones EUR). Según las autoridades españolas, el beneficiario debe cubrir deudas externas por un importe de alrededor de 3,4 millones EUR (o de 5 millones EUR, si se suman las deudas de 1,6 millones EUR con otras empresas del grupo A NOVO) (véase el apartado 10). No se prevé ninguna otra inversión más allá del restablecimiento de la liquidez. La Comisión también tendría que evaluar si las deudas internas del grupo pueden constituir una razón legítima para considerar que una empresa está en crisis.

(44)

A NOVO está situada en una zona asistida en el sentido del artículo 107, apartado 3, letra a), del TFUE. Sin embargo, hasta la fecha las autoridades españolas no han indicado ninguna necesidad concreta de desarrollo regional que justifique una aplicación menos estricta de los criterios de las Directrices.

(45)

Por lo tanto, la Comisión tiene dudas fundadas de que se cumplan las condiciones para circunscribir la ayuda al mínimo.

Principio de “ayuda única”

(46)

Por lo que se refiere a los pagos directos de la región de Andalucía a determinados trabajadores hasta la incorporación de éstos a un régimen de jubilación parcial a los sesenta años, es posible que constituyan ayuda tal como se indica en el apartado 20. Si se considera que estos pagos constituyen ayuda, A NOVO habría recibido ya ayuda de reestructuración en el pasado. No obstante, la ayuda de reestructuración solo se debe conceder una vez (punto 72 de las Directrices). Si han transcurrido menos de 10 años desde el anterior período de reestructuración, la Comisión no puede aprobar una nueva ayuda de reestructuración según el punto 73 de las Directrices.

(47)

Por consiguiente, la Comisión también duda de que se haya respetado el principio de “ayuda única”.

3.3.   Compatibilidad con arreglo al Marco temporal

(48)

Es dudoso que la ayuda de salvamento en forma de garantía de un préstamo de 1 825 000 EUR pueda acogerse al Marco temporal aplicable a las medidas de ayuda estatal para facilitar el acceso a la financiación en el actual contexto de crisis económica y financiera (10) (en lo sucesivo denominado “el Marco temporal”). Se puede conceder una ayuda de un equivalente en subvención bruta de hasta 500 000 EUR siempre que se conceda con arreglo a un régimen [punto 4.2.2, letras a) y b), del Marco temporal]. Sin embargo, el único régimen general español de ayuda temporal de concesión de cantidades limitadas de ayuda compatible (N 307/09 de 8 de junio de 2009) aún no estaba en vigor cuando se concedió la citada ayuda. Además, el régimen se limita a las ayudas de hasta 500 000 EUR en forma de subvenciones directas. Así pues, seguiría siendo obligatorio notificar las garantías. Asimismo, la empresa parecía estar en crisis ya antes del 1 de julio de 2008, lo que excluiría la aplicación del Marco temporal [véase el punto 4.3.2, letra i)].

(49)

También es dudoso que la medida de reestructuración notificada por España entre en el ámbito de aplicación del Marco temporal. En primer lugar, no está claro cuando A NOVO empezó a estar en crisis. En segundo lugar, por lo que se refiere a la subvención de los intereses, porque su efecto no se limita hasta finales de 2012 [véase el punto 4.4.2, letra a) del Marco]. Además, porque la Comisión carece de información para evaluar si se cumplen las condiciones para que la comisión de la garantía sea compatible [en particular con el punto 4.3.2, letra b) del Marco temporal]. Finalmente, el préstamo concedido por la región de Andalucía no cumple las condiciones del régimen español de ayuda temporal mencionado en el apartado anterior, que España ha limitado a las formas transparentes de ayuda, según lo definido en el artículo 2, apartado 6, del Reglamento general de exención por categorías (11), es decir, a las ayudas en las que es posible calcular previamente con exactitud el equivalente en subvención bruta (ESB) sin necesidad de efectuar una evaluación del riesgo. Sin embargo, dicha evaluación del riesgo es necesaria cuando se trata de un préstamo a una empresa en crisis.

4.   CONCLUSIÓN

(50)

Así pues, la Comisión ha decidido iniciar el procedimiento de investigación formal previsto en el artículo 108, apartado 2, TFUE en relación con las medidas descritas por las siguientes razones:

por lo que se refiere a la ayuda de reestructuración notificada, la Comisión tiene dudas de que cumpla las Directrices pertinentes, en especial en lo que respecta a la posibilidad de que A NOVO se beneficie de ayuda de reestructuración, al restablecimiento de su viabilidad a largo plazo, a la necesidad del importe de ayuda, a la ausencia de medidas compensatorias y de una contribución propia del beneficiario y del respeto del principio de “ayuda única” de reestructuración. Además la Comisión carece de la información necesaria para determinar el equivalente en subvención del préstamo y de la garantía del préstamo para A NOVO y la fecha de inicio de la crisis de A NOVO,

la Comisión tiene dudas por lo que se refiere a la compatibilidad de la ayuda de salvamento no notificada concedida en mayo de 2009.

5.   DECISIÓN

(51)

Habida cuenta de las consideraciones anteriores, la Comisión, actuando conforme al procedimiento establecido en el artículo 108, apartado 2, del Tratado de Funcionamiento de la Unión Europea, insta al Reino de España a presentar sus observaciones y a facilitar toda la información que pueda ayudar a evaluar la ayuda en el plazo de un mes a partir de la fecha de recepción de la presente carta. La Comisión insta a sus autoridades a que transmitan inmediatamente una copia de la presente carta al beneficiario potencial de la ayuda.

(52)

La Comisión desea recordar que el artículo 108, apartado 3, del Tratado de Funcionamiento de la Unión Europea tiene efecto suspensivo y llama su atención sobre el artículo 14 del Reglamento (CE) no 659/1999 del Consejo, que prevé que toda ayuda concedida ilegalmente pueda recuperarse de su beneficiario.

(53)

Por la presente, la Comisión comunica al Reino de España que informará a los interesados mediante la publicación de la presente carta y de un resumen en el Diario Oficial de la Unión Europea. Asimismo, informará a los interesados de los Estados miembros de la AELC signatarios del Acuerdo EEE mediante la publicación de una comunicación en el suplemento EEE del citado Diario Oficial, y al Órgano de Vigilancia de la AELC mediante copia de la presente. Se invitará a todos los interesados mencionados a presentar sus observaciones en el plazo de un mes a partir de la fecha de publicación de la presente».


(1)  GU C 244 del 1.10.2004, pag. 2.

(2)  GU C 83 del 7.4.2009, pag. 1.

(3)  Con efecto a partir del 1 de diciembre de 2009, los artículos 87 y 88 del Tratado CE han pasado a ser los artículos 107 y 108, respectivamente, del TFUE. Las dos series de disposiciones son en sustancia idénticas. A efectos de la presente Decisión, las referencias a los artículos 101 y 102 del TFUE se entenderán hechas, cuando proceda, a los artículos 81 y 82 del Tratado CE.

(4)  http://ec.europa.eu/competition/state_aid/legislation/reference_rates.html

(5)  DO C 54 de 4.3.2006, p. 13.

(6)  Comunicación de la Comisión relativa a la revisión del método de fijación de los tipos de referencia y de actualización, DO C 14 de 19.1.2008, p. 6.

(7)  Véanse también los apartados 61 y 63 de las Directrices comunitarias sobre ayudas estatales de salvamento y de reestructuración de empresas en crisis, DO C 244 de 1.10.2004, p. 2.

(8)  Asunto C-280/00, Altmark Trans, Rec. 2003, p. I-7747, apartado 82; asunto C-172/03, Heiser/Finanzamt Innsbruck, Rec. 2005, p. I-1627, apartado 33.

(9)  DO C 244 de 1.10.2004, p. 2.

(10)  DO C 83 de 7.4.2009, p. 1.

(11)  Reglamento (CE) no 800/2008 de la Comisión, de 6 de agosto de 2008, por el que se declaran determinadas categorías de ayuda compatibles con el mercado común en aplicación de los artículos 87 y 88 del Tratado (Reglamento general de exención por categorías), DO L 214 de 9.8.2008, p. 3.


29.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 140/33


Notifica preventiva di una concentrazione

(Caso COMP/M.5870 — Foxconn/Sony LCD TV Manufacturing Company in Slovakia)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2010/C 140/10

1.

In data 21 maggio 2010 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione Hon Hai Precision Industry Co., Ltd («Hon Hai group», Taiwan), impresa madre del gruppo Foxconn («Foxconn», Taiwan), acquisisce il controllo esclusivo di Sony Slovakia spol. s r.o. («l'obiettivo slovacco», Slovacchia) mediante acquisto di quote. In data 1o gennaio 2010, prima di raggiungere un accordo sull'acquisizione dell'obiettivo slovacco, Foxconn aveva acquisito il controllo esclusivo di Sony Baja California, S.A. de C.V («l'obiettivo messicano», Messico) mediante acquisto di quote e di attivi.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

gruppo Hon Hai e Foxconn: fornitura di servizi di fabbricazione di prodotti elettronici a produttori OEM,

obiettivo slovacco e obiettivo messicano: produzione e assemblaggio di televisori LCD.

3.

A seguito di un esame preliminare, la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento comunitario sulle concentrazioni. Tuttavia, si riserva la decisione finale al riguardo.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni devono pervenire alla Commissione entro dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax (+32 22964301), per e-mail all’indirizzo COMP-MERGER-REGISTRY@ec.europa.eu o per posta, indicando il riferimento COMP/M.5870 — Foxconn/Sony LCD TV Manufacturing Company in Slovakia, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1 («il regolamento comunitario sulle concentrazioni»).