ISSN 1725-2466

doi:10.3000/17252466.C_2009.273.ita

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

C 273

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

52o anno
13 novembre 2009


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione

2009/C 273/01

Conti annuali delle Comunità europee — Esercizio 2008 — Rendiconti finanziari consolidati e relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

1

2009/C 273/02

Dichiarazione di affidabilità della Corte presentata al Parlamento europeo ed al Consiglio

122

IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione

13.11.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 273/1


CONTI ANNUALI DELLE COMUNITÀ EUROPEE

ESERCIZIO 2008

RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI E RELAZIONI CONSOLIDATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

(2009/C 273/01)

INDICE

Note ai conti consolidati

Esecuzione e contabilizzazione del bilancio dell’UE

PARTE I —

Rendiconti finanziari consolidati delle Comunità europee e note esplicative

A.

Stato patrimoniale

B.

Conto del risultato economico

C.

Tabella dei flussi di cassa

D.

Prospetto delle variazioni dell’attivo netto

E.

Note ai rendiconti finanziari

PARTE II —

Relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio delle Comunità europee e note esplicative

SEZIONE A —

Relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio

SEZIONE B —

Note esplicative alle relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

NOTE AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali delle Comunità europee per l’esercizio 2008 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle altre istituzioni e organismi a norma dell’articolo 129, paragrafo 2, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo VII di detto regolamento finanziario e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nell'allegato ai rendiconti finanziari.

Il sottoscritto ha ottenuto dai contabili di tali istituzioni e organismi, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l'elaborazione dei conti che presentano le attività e le passività delle Comunità europee e l’esecuzione del bilancio.

Con la presente il sottoscritto dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti riflettono fedelmente e sostanzialmente la posizione finanziaria delle Comunità europee.

Ph. TAVERNE

Contabile della Commissione europea

ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL BILANCIO DELL’UE

1.   PREPARAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE

Il bilancio dell’UE finanzia un’ampia gamma di politiche e programmi in tutta l’Unione. In conformità alle priorità stabilite dagli Stati membri, la Commissione svolge programmi, attività e progetti specifici, che possono spaziare dal sostegno a progetti educativi per la mobilità di studenti e insegnanti a progetti miranti al sostegno di un ambiente di lavoro migliore per i lavoratori dell’UE, all’aumento del controllo dei confini esterni.

Quasi il 94 % del bilancio dell’UE viene utilizzato per finanziare le politiche e le attività dell’UE concordate da tutti gli Stati membri. Il collegamento diretto tra il bilancio annuale e le politiche dell’UE viene garantito attraverso la formazione del bilancio basato sulle attività (ABB). La nomenclatura ABB, introdotta per la prima volta nel bilancio 2004, consente un’identificazione chiara dei settori dell’Unione europea e dell’importo totale delle risorse destinate ad ognuno di tali settori.

I 31 settori sono suddivisi in circa 200 attività, di cui oltre 110 comprendono rubriche del bilancio operativo e corrispondono quindi nella nomenclatura del bilancio a capitoli di bilancio. Tali settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate ad un beneficiario terzo, ciascuno all’interno del rispettivo ambito di attività. Altri settori, tuttavia, sono orizzontali e assicurano il corretto funzionamento della Commissione, come i settori «Coordinamento e servizio giuridico» e «Bilancio». La struttura delle attività fornisce il quadro concettuale comune per l’identificazione delle priorità, la pianificazione, la formazione del bilancio, il controllo e la rendicontazione, al fine principalmente di aumentare l’uso efficiente, economico ed efficace delle risorse.

La procedura interna per l’adozione del progetto di bilancio inizia con la sua preparazione da parte della Commissione per poi essere trasmesso al Consiglio che può effettuare modifiche se ritenute necessarie. Il bilancio aggiornato viene quindi trasmesso al Parlamento europeo, che può proporre modifiche oppure accettare o respingere il progetto di bilancio corrente. Una volta concordate tutte le modifiche e tutti gli aggiornamenti (compreso, se necessario, un progetto di bilancio completamente nuovo proposto dalla Commissione), il bilancio viene adottato dal Parlamento a metà dicembre. Il presidente del Parlamento dichiara il bilancio adottato e il bilancio può così essere eseguito.

2.   COME VENGONO FINANZIATE LE COMUNITÀ EUROPEE?

Le Comunità europee presentano due categorie principali di finanziamento: entrate da risorse proprie e entrate varie.

2.1.   Entrate da risorse proprie e crediti

I proventi da risorse proprie derivano automaticamente all’UE per consentirle di finanziare il suo bilancio senza la necessità di una decisione successiva da parte delle autorità nazionali (pari nel 2008 al 92 % delle entrate totali). L’importo complessivo delle risorse proprie necessarie per finanziare il bilancio si calcola detraendo dalle spese totali le altre entrate. L’importo totale delle risorse proprie non può superare l’1,24 % del reddito nazionale lordo (RNL) dell’UE. Le risorse proprie possono essere suddivise nelle seguenti categorie:

(1)

le risorse proprie tradizionali (RPT) sono costituite dai dazi doganali, dai diritti agricoli e dai contributi zucchero. Dette risorse proprie sono prelevate presso gli operatori economici e riscosse dagli Stati membri per conto dell’UE. Tuttavia, gli Stati membri ne trattengono il 25 % a titolo di rimborso spese di riscossione. I dazi doganali e i diritti agricoli vengono imposti sulle importazioni di prodotti da paesi terzi secondo aliquote basate sulla tariffa doganale comune. I contributi zucchero vengono pagati dai produttori di zucchero per finanziare le restituzioni all’esportazione per lo zucchero. Le RPT rappresentano di norma circa il 15 % dei proventi da risorse proprie totali;

(2)

la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) viene imposta sulle basi IVA degli Stati membri che sono state a tal fine armonizzate in conformità alle norme comunitarie. Sulla base armonizzata di ogni Stato membro viene imposta la stessa aliquota. Tuttavia, la base IVA da tenere in considerazione è ridotta al 50 % dell’RNL di ogni singolo Stato membro. La risorsa basata sull’IVA rappresenta di norma circa il 15 % dei proventi da risorse proprie;

(3)

la risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per pareggiare le entrate e le spese di bilancio, ovvero per finanziare quella parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrata. Sull’RNL dei singoli Stati membri viene applicata la stessa aliquota, stabilita in conformità alle norme comunitarie. La risorsa basata sull’RNL rappresenta di norma circa il 70 % dei proventi da risorse proprie.

Per quanto riguarda il pagamento di detti importi, la contabilità separata annovera le risorse proprie tradizionali che, ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000, sono accertate dagli Stati membri ma non messe a disposizione delle Comunità perché non ancora riscosse o garantite o perché oggetto di contestazione. Ogni Stato membro trasmette alla Commissione un estratto trimestrale della suddetta contabilità precisando per ogni tipo di risorsa:

il saldo ancora da recuperare del trimestre precedente,

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (rettifiche/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili,

il saldo da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Una volta recuperati, gli importi delle risorse proprie tradizionali ripresi nella contabilità separata devono essere messi a disposizione della Commissione al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello del recupero dei diritti.

Qualora il recupero effettivo sia improbabile, deve essere effettuata una diminuzione di valore dei diritti nella contabilità separata al fine di rispecchiare tale situazione. Detta diminuzione di valore dei diritti nella contabilità separata è basata sulle stime effettuate dagli Stati membri stessi, conformemente all'articolo 6, paragrafo 4, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, che stabilisce che «Gli Stati membri trasmettono, con l’ultimo estratto trimestrale relativo ad un determinato esercizio, una stima della somma totale dei diritti iscritti nella contabilità separata alla data del 31 dicembre del suddetto esercizio ed il cui recupero risulta improbabile.»

Sulla base delle stime inviate dagli Stati membri, viene iscritta una riduzione di valore all’attivo del bilancio in diminuzione di questa voce dei crediti nei confronti degli Stati membri. Ciò non implica una rinuncia della Commissione al recupero degli importi interessati da siffatta correzione di valore. Anche quando il recupero risulta poco probabile, o addirittura quasi impossibile, ciò non significa necessariamente che gli importi in questione siano persi ai fini del bilancio comunitario in quanto risorse proprie tradizionali. Infatti, in caso di mancato recupero, ciò si verifica soltanto se lo Stato membro ha effettivamente dimostrato la diligenza richiesta nel processo di recupero. Se lo Stato membro non può fornire questa dimostrazione e la sua responsabilità finanziaria è chiamata in causa ed esso dovrà versare l'importo al bilancio comunitario, a norma dell’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000.

2.2.   Entrate varie

Le entrate varie derivanti dalle attività delle Comunità europee sono pari all’8 % circa delle entrate totali. Si tratta, ad esempio, di ammende per violazione delle norme sulla concorrenza e ordini di riscossione emessi nei confronti di debitori pubblici e privati relativamente alla gestione di progetti comunitari (come nell’esempio di cui sopra). Rientrano in questa categoria anche le penali inflitte dalla Corte di giustizia agli Stati membri che non rispettano una determinata sentenza. La Commissione gestisce ogni anno centinaia di migliaia di progetti e deve emettere circa 12 000 ordini di riscossione l’anno. Ogni debito non pagato alla scadenza è soggetto ad interessi di mora. Qualora i debiti di terzi comunitari diversi dagli Stati membri rimangano insoluti, le decisioni della Commissione (e del Consiglio) che impongono loro l’obbligo di pagare sono direttamente esecutive in conformità alle norme di procedura civile vigenti nel territorio in cui va dato corso all’esecuzione. I debitori insolventi sono soggetti alle procedure di riscossione dei debiti avviate dal Servizio giuridico con l’aiuto di studi legali esterni.

3.   COME VIENE GESTITO E SPESO IL BILANCIO COMUNITARIO

3.1.   Spese di esercizio primarie

I costi di esercizio delle Comunità europee coprono le varie rubriche del quadro finanziario e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. In conformità al regolamento finanziario, la Commissione dà esecuzione al bilancio generale con le seguenti modalità:

gestione centralizzata diretta: in questo caso il bilancio viene eseguito direttamente dai servizi della Commissione;

gestione centralizzata indiretta: si riferisce ai casi in cui la Commissione affida compiti di esecuzione del bilancio a organismi di diritto comunitario o di diritto nazionale, come ad esempio le agenzie comunitarie di diritto pubblico o con finalità di servizio pubblico;

gestione decentrata: si riferisce ai casi in cui la Commissione delega alcuni compiti di esecuzione del bilancio a paesi terzi;

gestione concorrente: tale metodo di gestione prevede che alcuni compiti di esecuzione del bilancio siano delegati agli Stati membri. La parte più cospicua delle spese, che per il 2008 è pari a 82 miliardi di euro (2007: 90 miliardi di euro), rientra nella modalità di «gestione concorrente», che presuppone la delega di alcuni compiti agli Stati membri ed è riferita a settori quali la spesa agricola e le azioni strutturali.

gestione congiunta: secondo questo metodo, la Commissione affida alcuni compiti di esecuzione del bilancio a un’organizzazione internazionale.

3.2.   I vari attori finanziari

Il collegio dei membri della Commissione detiene una responsabilità politica collegiale, ma in pratica non esercita i poteri di esecuzione del bilancio ad esso attribuiti. Esso delega ogni anno tale compito a singoli funzionari che rispondono al collegio e sono soggetti al regolamento finanziario e allo statuto del personale. I membri del personale in questione, costituito in genere da direttori generali e capi servizio, sono chiamati «ordinatori delegati» e possono a loro volta delegare ulteriormente i compiti riguardanti l’esecuzione del bilancio a «ordinatori sottodelegati».

La responsabilità degli ordinatori comprende l’intero processo di gestione, dalla determinazione di quello che è necessario fare per raggiungere gli obiettivi politici fissati dall’istituzione alla gestione delle attività avviate sia a livello operativo che di bilancio, compresi la sottoscrizione di impegni giuridici, il controllo delle prestazioni, l’effettuazione di pagamenti e, se necessario, persino il recupero di fondi. Gli ordinatori devono inoltre provvedere affinché vengano effettuate delle valutazioni per analizzare la validità delle loro proposte (valutazione ex ante) e misurare il successo e l’efficacia in termini di costo dei programmi già in atto (valutazioni intermedie ed ex post). I risultati di tali valutazioni vengono utilizzati per migliorare il processo decisionale e aumentare la trasparenza, la responsabilità e l’efficacia in termini di costo dell’intervento comunitario.

Una sana gestione finanziaria e un’adeguata responsabilità vengono garantite all’interno di ogni DG dalla separazione tra controllo di gestione (affidato agli ordinatori) e audit interno e controllo di conformità rispetto agli standard prescritti per i controlli interni (ispirati agli standard internazionali del COSO), controlli ex ante ed ex post, audit interno indipendente sulla base delle valutazioni dei rischi e relazioni regolari sulle attività dei singoli commissari.

Il contabile si occupa dei pagamenti e degli ordini di recupero redatti dagli ordinatori e ha il compito di gestire la tesoreria, definire norme e metodi contabili, convalidare i sistemi contabili, tenere la contabilità e formare gli stati finanziari dell’istituzione, nonché di consolidare questi conti con quelli di altre entità consolidate. Al contabile viene inoltre richiesto di sottoscrivere i conti dichiarando che questi riflettono fedelmente la posizione finanziaria.

Il revisore interno, che non è un attore finanziario in senso stretto, viene nominato da un’istituzione o un organismo per verificare il corretto funzionamento dei sistemi e delle procedure di esecuzione del bilancio e informare l’istituzione su questioni riguardanti la gestione dei rischi. Il revisore interno emette pareri indipendenti sulla qualità dei sistemi di controllo e di gestione e fornisce raccomandazioni su come migliorare le procedure operative e favorire una sana gestione finanziaria.

3.3.   Impegni di spesa relativi al bilancio dell’UE

Una volta che il bilancio è stato approvato, la DG Bilancio mette a disposizione dei vari servizi della Commissione, delle istituzioni e degli altri organismi i fondi attraverso il sistema contabile della Commissione a seconda delle loro responsabilità politiche nel quadro di un sistema chiamato bilancio basato sulle attività. Ad esempio, la responsabilità della gestione delle linee di bilancio riguardanti l’ambiente sarebbe delegata dalla Commissione al capo o al direttore generale della DG Ambiente (che in tal caso diventa l’ordinatore delegato per le linee di bilancio in questione).

Prima di poter assumere un impegno giuridico con un terzo (ad esempio, un contratto o una convenzione di sovvenzione), nel bilancio annuale deve essere presente una linea di bilancio che autorizzi l’attività in questione. In tale linea di bilancio vi devono essere inoltre fondi sufficienti per coprire la spesa. Qualora tali condizioni risultino soddisfatte, i fondi necessari devono essere riservati nel bilancio mediante un impegno di bilancio effettuato nel sistema contabile.

Una volta che l’impegno di bilancio viene avviato dal responsabile del progetto, chiamato «agente iniziatore», deve seguire una procedura prestabilita – o «circuito finanziario» – costituita da una procedura cartacea ed elettronica che coinvolge un minimo di due persone (il cosiddetto «principio del doppio controllo»), ovvero il promotore e il responsabile della verifica. I circuiti finanziari in essere prevedono controlli finanziari e operativi prima che un impegno venga approvato dall’ordinatore competente.

Non può essere spesa alcuna somma dal bilancio comunitario a meno che e fintanto che la Commissione o un altro organismo comunitario e il possibile destinatario del denaro comunitario non abbiano sottoscritto un impegno giuridico scritto. Nell’ambito della gestione centralizzata diretta, detto impegno giuridico si concretizza in un contratto con un contraente o in una convenzione di sovvenzione con un beneficiario.

Una volta approvato, l’impegno di bilancio viene registrato nella contabilità di bilancio e gli stanziamenti vengono utilizzati di conseguenza. Tuttavia, ciò non incide in alcun modo sulla contabilità generale (o sul libro mastro generale) poiché non è stato sostenuto ancora alcun onere in quanto la contabilità delle Comunità europee comprende due elementi separati ma collegati:

(a)

la contabilità di bilancio, che permette di seguire in modo dettagliato l’esecuzione del bilancio;

(b)

la contabilità generale, utilizzata per preparare lo stato patrimoniale e il conto del risultato economico.

La contabilità di bilancio registra gli impegni e i pagamenti effettuati sulle circa 1 150 linee di bilancio giorno dopo giorno. Essa è basata sul principio della contabilità di cassa modificata secondo cui una voce di spesa o di entrata viene registrata nella contabilità solo nel momento in cui il contante viene impegnato, pagato o ricevuto. Questo tipo di contabilità è tipico del settore pubblico la cui attenzione ha teso storicamente a concentrarsi sul bilancio e sulla sua esecuzione. La Commissione pubblica mensilmente sul sito web Europa i dati che illustrano in dettaglio l’attuale stato di esecuzione del bilancio (la spesa). Tali dati vengono forniti in base alle rubriche del quadro finanziario e ai settori.

La contabilità generale (o il libro mastro generale) utilizza il metodo contabile della partita doppia per mostrare tutte le spese e le entrate di un determinato esercizio (e quindi il risultato economico) e determinare la posizione finanziaria delle Comunità europee sotto forma di un bilancio finanziario che descrive l’attivo e il passivo al 31 dicembre di un dato anno.

3.4.   Effettuazione di un pagamento

3.4.1.   Norme generali

Nessun pagamento può essere effettuato a meno che non sia già stato approvato un impegno di bilancio dall’ordinatore responsabile dell’operazione in questione. Qualora sia necessario effettuare un pagamento, è necessario seguire un workflow obbligatorio simile a quello previsto per gli impegni di bilancio. Ciò viene effettuato nella contabilità con una parallela traccia cartacea/elettronica. Anche in questo caso il processo è avviato dall’agente iniziatore e approvato in ultima istanza dall’ordinatore sottodelegato. Una volta che il pagamento è stato approvato, vengono aggiornate automaticamente sia la contabilità di bilancio che la contabilità generale.

Una volta che un pagamento è stato approvato nella contabilità, la fase successiva consiste nel trasferimento da effettuarsi sul conto del beneficiario. La Commissione, ad esempio, attraverso il servizio di tesoreria della DG Bilancio effettua quasi tutti i pagamenti mediante bonifico bancario. Essa detiene dei conti bancari presso il Tesoro, la banca centrale e banche commerciali degli Stati membri.

La Commissione effettua oltre un milione di pagamenti l’anno. La Commissione partecipa alla rete SWIFT (la Società mondiale di telecomunicazioni finanziarie interbancarie). Ogni giorno almeno un’esecuzione di pagamento, effettuata sotto il controllo del servizio di tesoreria della DG Bilancio, traduce gli ordini di pagamento approvati in istruzioni di pagamento inviate automaticamente alle banche della Commissione al fine di pagare i beneficiari designati.

3.4.2.   Prefinanziamento

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico accordo di prefinanziamento. Il fondo cassa o anticipo viene utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell’accordo oppure viene restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l’obbligo di restituire l’anticipo di prefinanziamento alle Comunità europee. Pertanto, il prefinanziamento versato non rappresenta una spesa definitiva fino al momento in cui non sono soddisfatte le relative condizioni contrattuali; alla data d’effettuazione del pagamento iniziale esso viene dunque iscritto all’attivo del bilancio. L’ammontare dell’attivo del prefinanziamento viene ridotto (totalmente o parzialmente) mediante accettazione dei costi ammissibili e degli importi restituiti. Allorché un prefinanziamento è totalmente o parzialmente accettato dalle Comunità, previa valutazione dell’ammissibilità della dichiarazione di spesa ricevuta (vedasi sopra), l’importo accettato di spesa ammissibile viene cancellato dal bilancio e riportato come spesa nel conto del risultato economico. In tal modo l’importo del prefinanziamento può essere liquidato in tutto o in parte.

I prefinanziamenti sono valutati al loro importo recuperabile stimato tenendo in considerazione l’esistenza di una garanzia correlata al prefinanziamento. Il prefinanziamento stimato irrecuperabile è registrato nel conto del risultato economico come onere e nel bilancio come diminuzione del valore contabile del prefinanziamento. Di norma vengono percepiti interessi in relazione ai prefinanziamenti versati (tra le eccezioni importanti sono compresi gli importi corrisposti agli Stati membri o agli Stati candidati nel quadro di aiuti di preadesione). In base alla proprietà degli interessi, si distinguono le due categorie di prefinanziamento esistenti: Comunità europee e terzi. La differenza tra queste due categorie risiede nel fatto che gli interessi generati dai prefinanziamenti delle «Comunità europee» rimangono di proprietà delle Comunità e devono quindi essere restituiti alle Comunità, mentre quelli sui prefinanziamenti di «terzi» sono di proprietà del beneficiario.

3.4.3.   Dichiarazioni di spesa e ammissibilità delle spese

Qualche tempo dopo il pagamento del prefinanziamento, l’organismo comunitario competente riceve una dichiarazione di spesa a giustificazione di come il beneficiario abbia speso l’importo del prefinanziamento in conformità al contratto. La frequenza con cui le dichiarazioni di spesa pervengono durante l’esercizio varia in funzione del tipo di azione sovvenzionata e delle condizioni contrattuali. Esse non sono necessariamente ricevute al termine dell’esercizio.

Le dichiarazioni di spesa ricevute dovrebbero essere immediatamente imputate nella contabilità come passività correnti, con iscrizione alla voce «ammissibilità da verificare» e «fattura Fase 1». In questa fase, non viene ancora registrata alcuna spesa. Una spesa viene registrata nella contabilità generale solo una volta che si è verificato il «fatto generatore», ovvero quando la dichiarazione di spesa viene convalidata. Il termine per il pagamento della fattura ricevuta decorre dalla data di registrazione della richiesta di pagamento ricevuta ammissibile: una volta accertato che la dichiarazione è ammissibile, viene effettuata una registrazione contabile che iscrive gli importi ammissibili tra le spese del conto del risultato economico («fattura Fase 2»). I prefinanziamenti in essere e i saldi creditori vengono quindi detratti dall’importo convalidato. Ciò non incide in alcun modo sulla contabilità di bilancio in quanto il pagamento iniziale era già stato registrato.

3.4.4.   Pagamento di importi ulteriori

Qualora venga dichiarato e verificato un importo eccedente il pagamento iniziale o venga richiesto un secondo pagamento o un pagamento finale in conformità al contratto, viene emessa una nuova richiesta di pagamento seguendo le stesse regole di cui sopra. L’approvazione finale prima che possa essere effettuato il pagamento viene data dall’ordinatore delegato. I criteri di ammissibilità sono definiti nell’atto di base, negli inviti a presentare proposte, in altri documenti informativi per i beneficiari di sovvenzioni e/o nelle clausole contrattuali delle convenzioni di sovvenzione. Dopo essere state analizzate, le spese ammissibili sono iscritte negli oneri e il beneficiario è informato in merito a eventuali somme non ammissibili. Gli importi iscritti alla voce «ammissibilità da verificare» rappresentano quindi le dichiarazioni di spesa ricevute non ancora sottoposte a verifica dell’ammissibilità, ossia quelle per cui l’evento che dovrebbe generare la spesa non si è ancora verificato.

3.4.5.   Trattamento contabile al termine dell’esercizio (separazione)

Per quanto riguarda gli importi dei prefinanziamenti in essere al termine dell’esercizio, essi sono valutati sulla base degli importi iniziali versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati, gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell’esercizio e le riduzioni di valore.

Le dichiarazioni di spesa non ancora ricevute al termine dell’esercizio vengono prese in considerazione nelle procedure di separazione contabile di fine esercizio. In particolare, è necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi comunitari ma non ancora comunicate alle Comunità. Si utilizzano metodi diversi in base al tipo di attività e alle informazioni disponibili in modo da effettuare la migliore stima di tali importi. In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono registrati come ratei passivi, mentre gli elementi non ammissibili stimati rimangono in sospeso alla voce «ammissibilità da verificare». Al fine di non operare una sopravvalutazione dell’attivo e del passivo, detti importi sono iscritti tra le passività correnti.

3.5.   Ripetizione dell’indebito

L’ammissibilità delle spese imputate al bilancio viene verificata dai competenti servizi della Comunità oppure, nel caso di gestione concorrente, dai servizi degli Stati membri, sulla base dei documenti giustificativi indicati nelle norme applicabili o nelle condizioni relative a ciascun prestito. Nell’intento di ottimizzare il rapporto tra i costi e i benefici dei sistemi di controllo, i controlli sui documenti giustificativi per le domande finali tendono ad essere più frequenti rispetto a quelli sulle domande intermedie e possono evidenziare errori nei pagamenti intermedi che vengono poi rettificati adeguando il pagamento finale. Inoltre, la Comunità e/o lo Stato membro interessato hanno il diritto di verificare la correttezza dei documenti giustificativi svolgendo controlli nei locali del richiedente, sia durante il periodo di attuazione dell’azione finanziata che successivamente (ex post). Gli errori individuati nel corso del periodo di attuazione possono essere rettificati adeguando le domande successive. Gli errori individuati ex post saranno oggetto di un ordine di riscossione. Per maggiori informazioni in merito, cfr. anche nota 6.

4.   RELAZIONI DI FINE ESERCIZIO

4.1.   Conti annuali

È responsabilità del contabile redigere i conti annuali e assicurare che questi riflettano fedelmente la posizione finanziaria dell’UE. I conti annuali comprendono i rendiconti finanziari e le relazioni sull’esecuzione del bilancio. Essi vengono adottati dalla Commissione e presentati prima alla Corte dei conti per l’audit e infine al Consiglio e al Parlamento per il discarico.

4.2.   Relazioni annuali d’attività

Ogni ordinatore è tenuto a redigere una relazione annuale d’attività (RAA) sulle attività che rientrano sotto la sua responsabilità. In detta RAA, l’ordinatore riferisce in merito ai risultati strategici conseguiti e alla sua ragionevole garanzia che le risorse assegnate alle attività descritte nella sua relazione siano state utilizzate per gli scopi previsti e conformemente a principi di sana gestione finanziaria, e che le procedure di controllo poste in essere offrano le necessarie garanzie di legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti.

5.   AUDIT E DISCARICO

5.1.   Audit

I conti annuali dell’UE e la gestione delle risorse vengono controllati dal suo revisore esterno, ovvero la Corte dei conti, che redige una relazione annuale per il Consiglio e il Parlamento europeo. Il compito principale della Corte è quello di eseguire un audit esterno indipendente dei conti annuali delle Comunità europee. Quale parte delle sue attività, la Corte dei conti produce:

(1)

una relazione annuale sulle attività finanziate dal bilancio generale, esprimendo in dettaglio le proprie osservazioni in merito ai conti annuali e alle operazioni sottostanti;

(2)

un parere, basato sui propri audit e riportato nella relazione annuale sotto forma di dichiarazione di affidabilità, su (i) l’affidabilità dei conti e (ii) la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti che comportano sia entrate riscosse da soggetti passivi che pagamenti a beneficiari finali;

(3)

relazioni speciali contenenti le risultanze di audit riguardanti aree di gestione specifiche.

La Corte dei conti è autorizzata ad accedere a tutti i documenti necessari nel corso del proprio audit. La Corte controlla tutte le aree di attività dell’UE, fino ad esaminare la legittimità e regolarità di ogni singola operazione e di ogni singolo pagamento. Essa controlla anche gli stessi conti annuali, rivedendo, se necessario, i singoli bilanci e conti di risultato economico nonché la presentazione complessiva dei rendiconti finanziari. La Corte è pertanto in grado di esprimere un suo parere non solo sulle cifre presentate ma anche sul sistema e sui controlli in essere.

5.2.   Discarico

Il controllo finale è costituito dal discarico del bilancio per un determinato esercizio. L’autorità competente per il discarico all’interno delle Comunità europee è il Parlamento europeo. Ciò significa che, una volta effettuati l’audit e il completamento dei conti annuali, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al Parlamento decidere se concedere o meno alla Commissione e agli altri organismi comunitari il discarico per l’esecuzione del bilancio delle Comunità per l’esercizio precedente. Tale decisione si basa su una revisione dei conti, sulla relazione annuale della Corte dei conti (comprendente una dichiarazione ufficiale di affidabilità) e sulle risposte della Commissione, anche a seguito di domande e ulteriori richieste di informazioni presentate alla Commissione.

Il discarico rappresenta l’aspetto politico del controllo esterno dell’esecuzione del bilancio e costituisce la decisione mediante la quale il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio, «solleva» la Commissione dalla sua responsabilità relativa alla gestione di un determinato bilancio segnando la fine dell’esistenza di quel bilancio. Questa procedura di discarico può produrre uno dei tre risultati seguenti: la concessione, il rinvio o il diniego del discarico. Al momento di concedere il discarico, il Parlamento può evidenziare alcune osservazioni che ritiene importanti, spesso raccomandando azioni che la Commissione dovrebbe adottare in relazione a dette questioni. La Commissione riporta le misure adottate in una relazione di controllo e in un piano d’azione che invia sia al Parlamento che al Consiglio.

PARTE I

RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI DELLE COMUNITÀ EUROPEE E NOTE ESPLICATIVE

INDICE

A.

Stato patrimoniale

B.

Conto del risultato economico

C.

Tabella dei flussi di cassa

D.

Prospetto delle variazioni dell’attivo netto

E.

Note ai rendiconti finanziari:

1.

Principali politiche contabili

2.

Note allo stato patrimoniale attività non correnti

3.

Note allo stato patrimoniale

4.

Note alla tabella dei flussi di cassa

5.

Voci fuori bilancio

6.

Ripetizione dell’indebito

7.

Gestione dei rischi finanziari

8.

Informativa sulle operazioni con parti correlate

9.

Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio

10.

Entità consolidate

11.

Entità non consolidate

A.   STATO PATRIMONIALE

milioni di euro

 

Note

31.12.2008

31.12.2007

ATTIVITÀ NON CORRENTI:

Attività immateriali

2.1

56

44

Immobili, impianti e macchinari

2.2

4 881

4 523

Investimenti a lungo termine

2.3

2 078

1 973

Prestiti

2.4

3 565

1 806

Prefinanziamenti a lungo termine

2.5

29 023

14 015

Crediti a lungo termine

2.6

45

127

 

 

39 648

22 488

ATTIVITÀ CORRENTI:

Rimanenze

2.7

85

88

Investimenti a breve termine

2.8

1 553

1 420

Prefinanziamenti a breve termine

2.9

10 262

20 583

Crediti a breve termine

2.10

11 920

12 051

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

2.11

23 724

18 756

 

 

47 544

52 898

TOTALE ATTIVO

 

87 192

75 386

PASSIVITÀ NON CORRENTI:

Prestazioni per i dipendenti

2.12

(37 556)

(33 480)

Accantonamenti a lungo termine

2.13

(1 341)

(1 079)

Passività finanziarie a lungo termine

2.14

(3 349)

(1 574)

Altri debiti a lungo termine

2.15

(2 226)

(1 989)

 

 

(44 472)

(38 122)

PASSIVITÀ CORRENTI:

Accantonamenti a breve termine

2.16

(348)

(369)

Passività finanziarie a breve termine

2.17

(119)

(135)

Debiti a breve

2.18

(89 677)

(95 380)

 

 

(90 144)

(95 884)

TOTALE PASSIVO

 

(134 616)

(134 006)

ATTIVO NETTO

 

(47 424)

(58 620)

Riserve

2.19

3 115

2 806

Importi da richiedere agli Stati membri:

2.20

 

 

Prestazioni per i dipendenti  (1)

 

(37 556)

(33 480)

Importi vari  (2)

 

(12 983)

(27 946)

ATTIVO NETTO

 

(47 424)

(58 620)

B.   CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

milioni di euro

 

Note

2008

2007

ENTRATE DI ESERCIZIO

Entrate derivanti da risorse proprie e contributi

3.1

112 713

112 084

Altre entrate di esercizio

3.2

9 731

9 080

 

 

122 444

121 164

SPESE DI ESERCIZIO

Spese amministrative

3.3

(7 720)

(7 120)

Spese di esercizio

3.4

(97 214)

(104 682)

 

 

(104 934)

(111 802)

AVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE

 

17 510

9 362

Entrate derivanti da operazioni finanziarie

3.5

698

674

Spese relative a operazioni finanziarie

3.6

(467)

(354)

Movimenti nelle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

2.12

(5 009)

(2 207)

Quota relativa al disavanzo netto di associate e imprese comuni

3.7

(46)

(13)

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

 

12 686

7 462

C.   TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

milioni di euro

 

Note

2008

2007

Risultato economico dell’esercizio

 

12 686

7 462

Flussi di cassa da attività operative

4.2

 

 

Ammortamento

 

19

11

Deprezzamento

 

302

329

(Annullamento delle) perdite di valore degli investimenti

 

3

(3)

(Aumento)/diminuzione prestiti

 

(1 759)

217

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti a lungo termine

 

(15 008)

8 410

(Aumento)/diminuzione crediti a lungo termine

 

82

201

(Aumento)/diminuzione scorte

 

3

27

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti a breve termine

 

10 321

(12 528)

(Aumento)/diminuzione crediti a breve termine

 

131

(2 255)

(Aumento)/diminuzione accantonamenti a lungo termine

 

262

90

(Aumento)/diminuzione passività finanziarie a lungo termine

 

1 775

(288)

(Aumento)/diminuzione altre passività a lungo termine

 

237

(31)

(Aumento)/diminuzione accantonamenti a breve termine

 

(21)

(10)

(Aumento)/diminuzione passività finanziarie a breve termine

 

(16)

115

(Aumento)/diminuzione conti passivi

 

(5 703)

1 300

Eccedenza di bilancio 2007 considerata come entrata non monetaria nel 2008

 

(1 529)

(1 848)

Altri movimenti non monetari

 

37

(15)

Aumento/(diminuzione) passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

 

4 076

1 280

Attività di investimento

4.3

 

 

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

 

(689)

(284)

(Aumento)/diminuzione investimenti a lungo termine

 

(152)

(5)

(Aumento)/diminuzione investimenti a breve termine

 

(133)

6

FLUSSI DI CASSA NETTI

 

4 924

2 181

AUMENTO NETTO TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA (3)

 

4 924

2 181

TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA ALL’INIZIO DELL’ESERCIZIO (3)

2.11

19 005

16 824

TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA ALLA FINE DELL’ESERCIZIO (3)

2.11

23 929

19 005

D.   PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

milioni di euro

 

Riserve (A)

Importi da richiedere agli Stati membri (B)

Attivo netto = (A) + (B)

Riserva intestata al valore equo

Altre riserve

Avanzo/(Disavanzo) accumulato

Risultato economico dell’esercizio

SALDO AL 31 DICEMBRE 2006

4

2 851

(67 270)

197

(64 218)

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

 

(135)

135

 

0

Movimenti valore equo

3

 

(26)

 

(23)

Altro

 

60

(53)

 

7

Imputazione del risultato economico 2006

 

23

174

(197)

0

Risultato del bilancio 2006 accreditato agli Stati membri

 

 

(1 848)

 

(1 848)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

 

7 462

7 462

SALDO AL 31 DICEMBRE 2007

7

2 799

(68 888)

7 462

(58 620)

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

 

158

(158)

 

0

Movimenti valore equo

34

 

 

 

34

Altro

 

113

(108)

 

5

Imputazione del risultato economico 2007

 

4

7 458

(7 462)

0

Risultato del bilancio 2007 accreditato agli Stati membri

 

 

(1 529)

 

(1 529)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

 

12 686

12 686

SALDO AL 31 DICEMBRE 2008

41

3 074

(63 225)

12 686

(47 424)

E.   NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI

1.   PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

1.1.   DISPOSIZIONI GIURIDICHE E REGOLAMENTO FINANZIARIO

La contabilità di bilancio è tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, [GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1, modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1525/2007 del Consiglio, del 17 dicembre 2007, GU L 343 del 27.12.2007] che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee, e del regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d’esecuzione del suddetto regolamento finanziario, modificato da ultimo il 23 aprile 2007.

Il regolamento finanziario prevede, all'articolo 133, che il contabile della Commissione adotti le norme e i metodi contabili che devono essere applicati da tutte le istituzioni e organismi. Questi principi contabili, basati sulla contabilità per competenza, derivano dai Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards –IPSAS) o dai Principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards –IFRS) emanati rispettivamente dall’International Public Sector Accounting Standards Board (IPSASB) e dall’International Accounting Standards Board (IASB). Queste norme sono state adottate dal contabile della Commissione sulla scorta del parere di un gruppo di esperti di Principi contabili, che ha fornito una consulenza professionale. Le norme contabili sono riesaminate periodicamente ed aggiornate se necessario.

Le norme contabili adottate dal contabile della Commissione si applicano a tutte le istituzioni e a tutti gli organismi europei che rientrano attualmente nel perimetro di consolidamento, al fine di creare un corpus di norme uniformi per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti e armonizzare il processo di stesura del bilancio e di consolidamento.

Il contabile della Commissione è tenuto a presentare i conti consolidati provvisori alla Corte dei conti, incaricata della revisione contabile, entro il 31 marzo dell’anno successivo. La Commissione deve adottare, al più tardi il 31 luglio, i conti consolidati definitivi che saranno pubblicati entro il 15 novembre nella Gazzetta ufficiale congiuntamente alla dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti.

1.2.   PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo del bilancio è fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, le prestazioni e i flussi di cassa di un’entità che possono essere utili a un ampio numero di utilizzatori. Per un'entità pubblica come le Comunità europee gli obiettivi sono, nella fattispecie, fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare l’affidabilità dell’entità in relazione alle risorse ad essa affidate.

Per presentare un quadro fedele, il bilancio deve non soltanto fornire informazioni pertinenti che descrivano la natura e la portata delle attività di un’istituzione e delle agenzie, che spieghino le loro modalità di finanziamento e forniscano informazioni definitive sulle loro operazioni, ma anche farlo in un modo chiaro e comprensibile che consenta raffronti fra gli esercizi. Tali sono gli intendimenti che hanno guidato la stesura del presente documento.

La contabilità delle istituzioni e agenzie europee consta di una contabilità generale e di una contabilità di bilancio. Le due contabilità sono tenute in euro per anno civile. La contabilità di bilancio permette di seguire in modo dettagliato l’esecuzione del bilancio. È basata sul principio della contabilità di cassa modificata. La contabilità generale consente di preparare i bilanci in quanto riporta l’integralità dei costi e ricavi dell’esercizio in base alle norme contabili per competenza e serve a definire la situazione patrimoniale-finanziaria sotto forma di stato patrimoniale al 31 dicembre.

L’articolo 124 del regolamento finanziario prevede i principi contabili da applicare per redigere il bilancio, ossia:

la continuità delle attività,

la prudenza,

la coerenza dei metodi contabili,

la comparabilità delle informazioni,

l’importanza relativa,

la non compensazione,

la preminenza della realtà sull’apparenza,

la contabilità per competenza.

1.3.   CONSOLIDAMENTO

Il perimetro di consolidamento delle Comunità europee comprende 39 entità controllate, un’entità collegata e tre imprese comuni. Per l’elenco completo delle entità consolidate si rimanda alla nota 10. Rispetto al 2007, il perimetro di consolidamento include altre tre agenzie. L’impatto di queste aggiunte sui rendiconti finanziari consolidati non è significativo. Alla fine del 2008 è stata posta in liquidazione un’agenzia comunitaria, con il trasferimento delle relative attività alla Commissione europea. Le entrate e le spese dell’agenzia fanno parte del conto del risultato economico consolidato.

Entità controllate

Le entità controllate sono entità in relazione alle quali le Comunità europee hanno, direttamente o indirettamente, il potere di gestire le politiche operative e finanziarie in maniera tale da poter trarre vantaggio dalle loro attività. Tale potere deve essere esercitabile attualmente. Le entità controllate sono consolidate secondo il metodo dell'integrazione globale. Il consolidamento inizia a decorrere dalla prima data in cui esiste il controllo e termina quando tale controllo non esiste più. Il più abituale indicatore di controllo, ossia la maggioranza dei diritti di voto, nella maggior parte dei casi non è applicabile alle Comunità europee.

Le istituzioni europee che rientrano nel perimetro di consolidamento sono state create mediante i relativi trattati istitutivi. Esse rappresentano la base della struttura organizzativa delle Comunità europee e contribuiscono incontestabilmente al conseguimento degli obiettivi delle Comunità europee. Dette istituzioni si possono pertanto considerare sotto il controllo esclusivo delle Comunità europee.

Per gli stessi motivi, le agenzie comunitarie e le agenzie esecutive istituite mediante un atto di legislazione derivata sono sotto il controllo esclusivo delle Comunità europee e rientrano pertanto anch’esse nel perimetro di consolidamento. Vi è da notare che l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (Alicante) e l’Ufficio comunitario delle varietà vegetali (Angers) non ricevono sussidi dal bilancio generale delle Comunità. Rientrano nel perimetro di consolidamento anche due agenzie del terzo pilastro dell’Unione Europea che hanno ricevuto un sussidio dal bilancio generale delle Comunità europee (cfr. anche nota 10). Anche la Comunità europea per il carbone e l’acciaio in liquidazione (CECA) è ritenuta un’entità controllata. Al momento della liquidazione dell’Agenzia «Fusion for Energy», prevista per il 2041, eventuali avanzi o disavanzi saranno distribuiti tra i membri restanti a tale data.

Tutte le operazioni e i saldi tra le entità controllate delle Comunità europee sono eliminati. Le perdite e gli utili non realizzati sulle operazioni tra le varie entità non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali le Comunità europee esercitano, direttamente o indirettamente, un’influenza significativa, ma non il controllo, riguardo alle decisioni nell’ambito delle politiche operative e finanziarie. Si presume che si abbia un’influenza significativa se la Commissione europea detiene direttamente o indirettamente il 20 % o più dei diritti di voto.

Gli investimenti nelle collegate sono contabilizzati utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale (altresì detto metodo del patrimonio netto) e sono inizialmente rilevati al prezzo di costo. La quota comunitaria degli utili o delle perdite post-acquisizione delle collegate è rilevata nel conto del risultato economico, mentre la relativa quota dei movimenti post-acquisizione nelle riserve è rilevata nelle riserve. I movimenti cumulativi post-acquisizione danno luogo ad un adeguamento del valore contabile dell’investimento. I dividendi ricevuti da una collegata riducono il valore contabile dell’investimento. Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra le Comunità europee e la loro collegata non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

I principi contabili applicati dalle collegate possono differire da quelli adottati dalle Comunità europee per operazioni ed eventi simili in circostanze analoghe. Per ragioni pratiche, non sono stati apportati adeguamenti ai bilanci delle collegate utilizzati ai fini dell’applicazione del metodo dell’equivalenza patrimoniale.

Laddove le Comunità europee detengono una percentuale pari o superiore al 20 % di un fondo di investimento in capitale di rischio, le Comunità non mirano ad esercitare un’influenza significativa. Tali fondi sono pertanto trattati come strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita e il metodo dell’equivalenza patrimoniale non viene applicato.

Imprese comuni

L’impresa comune costituisce un accordo contrattuale in base al quale le Comunità europee e una o più parti (i «partecipanti all’impresa comune») si impegnano in un’attività economica soggetta a controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione del controllo, diretto o indiretto, su un’attività economica stabilita per contratto.

Gli investimenti nelle imprese comuni sono contabilizzati utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale (altresì detto metodo del patrimonio netto) e sono inizialmente rilevati al prezzo di costo. La quota degli utili e delle perdite delle entità soggette a controllo congiunto di pertinenza delle Comunità europee è rilevata nel conto del risultato economico, mentre il loro interesse sui movimenti nelle riserve è rilevato nelle riserve. I movimenti cumulativi danno luogo ad un adeguamento del valore contabile dell’interesse.

Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra le Comunità europee e le entità soggette al loro controllo congiunto non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

I principi contabili applicati dalle imprese comuni possono differire da quelli adottati dalle Comunità europee per operazioni ed eventi simili e in circostanze analoghe.

Entità non consolidate

Non controllati dalle Comunità europee e quindi non consolidati nel bilancio delle stesse sono i fondi gestiti dalle Comunità per conto del Regime di assicurazione malattia per il personale delle Comunità europee e del Fondo europeo di sviluppo. Al 31 dicembre 2008 le attività totali dei due fondi ammontavano, rispettivamente, a 288 e 1 219 milioni di euro – cfr. nota 11.

1.4.   BASE DELLA PREPARAZIONE

1.4.1.   Valuta e base per la conversione

Valuta funzionale e valuta di conto

Il bilancio è presentato in milioni di euro, la valuta funzionale e di conto delle Comunità europee.

Operazioni e saldi

Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite in euro con riferimento ai tassi di cambio in vigore alla data della transazione.

Le perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla conversione ai tassi di cambio di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono rilevati nel conto del risultato economico.

I metodi di conversione applicati alle voci seguenti sono diversi:

per immobili, impianti e macchinari e per le attività immateriali, la conversione in euro avviene al tasso vigente alla data del loro acquisto;

per i prefinanziamenti versati nel quadro del Fondo europeo agricolo di garanzia, la conversione avviene ai tassi di cambio del 10 del mese che segue quello durante il quale sono concessi.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio vigenti al 31 dicembre:

Tassi di cambio EURO

Biglietti e monete

31.12.2008

31.12.2007

BGN

1,9558

1,9558

CZK

26,8750

26,6280

DKK

7,4506

7,4583

EEK

15,6466

15,6466

GBP

0,9525

0,7333

HUF

266,7000

253,7300

LVL

0,7083

0,6964

LTL

3,4528

3,4528

PLN

4,1535

3,5935

RON

4,0225

3,6077

SKK

30,1260

33,5830

SEK

10,8700

9,4415

JPY

126,1400

164,9300

USD

1,3917

1,4721

Le variazioni del valore equo delle attività finanziarie monetarie espresse in valuta estera e classificate come disponibili per la vendita che si riferiscono ad una differenza di conversione sono rilevate nel conto del risultato economico. Le differenze di conversione sulle attività e passività finanziarie non monetarie detenute al valore equo rilevato a conto del risultato economico sono rilevate nel conto del risultato economico. Le differenze di conversione relative alle attività finanziarie non monetarie classificate come disponibili per la vendita sono incluse nella riserva del valore equo.

1.4.2.   Utilizzazione delle stime

Conformemente ai principi IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), il bilancio include necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dal management sulla base delle informazioni più affidabili disponibili. Alcune delle stime più importanti riguardano anche, ma non esclusivamente, gli importi relativi a passività derivanti dai benefici per i dipendenti, gli accantonamenti, il rischio finanziario relativo alle rimanenze e ai crediti, i ratei passivi e attivi, le attività e passività potenziali e il grado di riduzione di valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari. I risultati effettivi possono differire dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui se ne viene a conoscenza.

1.5.   STATO PATRIMONIALE

1.5.1.   Attività immateriali

Le licenze di software informatico acquistate sono iscritte al costo, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Tali attività sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti in funzione della loro vita utile stimata, pari a 4 anni. I costi relativi alle attività immateriali prodotte internamente sono rilevati nel conto del risultato economico al momento in cui sono sostenuti. I costi relativi alla manutenzione e allo sviluppo dei programmi informatici sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti, così come i costi di sviluppo e per la ricerca scientifica.

1.5.2.   Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti l’ammortamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo storico comprende le spese direttamente riconducibili all’acquisizione dei beni.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile del bene o contabilizzati, se del caso, come attività separata solo qualora sia probabile che i vantaggi economici o i possibili servizi futuri connessi al bene andranno alle Comunità europee e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel conto del risultato economico dell’esercizio durante il quale sono stati sostenuti. Poiché le Comunità europee non concedono prestiti per finanziare l’acquisto di immobili, impianti e macchinari, non vi sono costi legati all’assunzione di prestiti relativi a tali acquisti.

I terreni e le opere d’arte non sono ammortizzati in quanto ritenuti avere una vita utile infinita. Le attività in costruzione non sono ammortizzate in quanto tali attività non sono ancora disponibili per l’uso. L’ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell’ammortamento lineare per imputare i relativi costi al loro valore residuo in base alla vita utile stimata, nella fattispecie:

Tassi di ammortamento

Tipo di attività

Tasso di ammortamento lineare

Immobili

4 %

Impianti, macchinari e attrezzature

da 10 % a 25 %

Mobilio

da 10 % a 25 %

Altri impianti ed accessori

da 10 % a 33 %

Mezzi di trasporto

25 %

Materiale informatico

25 %

Altre attività materiali

da 10 % a 33 %

Le perdite e gli utili relativi alle cessioni sono determinati raffrontando i proventi, al netto delle spese di vendita, con il valore contabile dell’attività ceduta. Anch’essi sono inclusi nel conto del risultato economico.

Contratti di locazione

I contratti di locazione di attività materiali, nei quali le Comunità europee hanno sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti la proprietà, sono classificati come leasing finanziario. I leasing finanziari sono capitalizzati alla data d’inizio del leasing al minore fra il valore equo dell’attività locata e il valore attuale dei canoni minimi di leasing. Ogni canone di leasing è suddiviso tra gli oneri finanziari e quelli inerenti all’ammortamento della passività in maniera tale da ottenere un tasso costante sulla passività residua. Le obbligazioni di locazione, al netto degli oneri finanziari, sono incluse nella voce «altri debiti» (a breve e a lungo termine). La parte di interessi del costo finanziario è imputata al conto del risultato economico in riferimento al periodo di locazione, in modo da produrre un tasso di interesse periodico costante sulla passività residua per ciascun periodo. Le attività acquisite mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell’attività e la durata del leasing.

I contratti di locazione nei quali al locatore spetta una parte significativa dei rischi e dei vantaggi inerenti la proprietà sono classificati come leasing operativo. I pagamenti effettuati nel quadro di leasing operativi sono imputati al conto del risultato economico su base lineare per il periodo del leasing.

1.5.3.   Riduzione del valore di attività non finanziarie

Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento e sono verificate annualmente per riduzione di valore. Le attività soggette ad ammortamento sono verificate per riduzione di valore ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È contabilizzata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il relativo importo recuperabile. L’importo recuperabile è il più elevato tra il valore equo dell’attività, detratti i costi di vendita, e il valore d’uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, degli impianti e dei macchinari e il loro periodo di vita utile è rivisto e, se necessario, rettificato alla data di chiusura del bilancio. Qualora il valore contabile dell’attività sia superiore all’importo recuperabile stimato, tale valore è immediatamente ridotto all’importo recuperabile.

1.5.4.   Investimenti

Investimenti in collegate e interessi in imprese comuni

Gli investimenti in collegate e gli interessi in imprese comuni sono contabilizzati con il metodo dell’equivalenza patrimoniale. Si controllano gli investimenti per verificarne l’eventuale perdita di valore se vi sono indicazioni di una perdita di valore e si svalutano all’importo recuperabile più basso se necessario. L’importo recuperabile si determina come descritto al punto 1.5.3.

Investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio

Classificazione e valutazione

Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono classificati come attività disponibili per la vendita e di conseguenza sono riportati al valore equo con utili e perdite derivanti dalle variazioni del valore equo (comprese le differenze di conversione) rilevate nella riserva del valore equo.

Considerazioni sul valore equo

Giacché non hanno una quotazione di mercato in un mercato attivo e in assenza di qualsiasi altra tecnica di valutazione affidabile, gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono valutati voce per voce al minore tra il costo e la quota proporzionale del valore dell’attivo netto (NAV) indicato dal gestore del fondo alla data di chiusura del bilancio, escludendo così qualsiasi eventuale plusvalenza latente esistente nel portafoglio di investimento sottostante. Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio esistenti da meno di due anni alla data di chiusura del bilancio sono valutati in base agli stessi principi, fatta eccezione per le perdite latenti dovute unicamente a spese amministrative nei casi in cui, tenuto conto del carattere recente del portafoglio di investimento sottostante, dette perdite latenti non sono prese in considerazione.

In virtù di questo metodo, il valore equo degli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio si ottiene applicando il concetto del NAV aggregato, il quale presuppone implicitamente che, se i NAV dei fondi possono essere considerati conformi alle disposizioni dello IAS 39, l’aggregazione dei NAV di tutti i fondi sarà essa stessa conforme a tali disposizioni.

In base a questo metodo, i fondi vengono classificati in tre categorie:

Categoria I – i fondi che si sono conformati ai requisiti del valore equo di cui allo IAS 39.

Categoria II – i fondi che si sono conformati ad altre linee guida in materia di valutazione (ovvero quelle dell’AFIC, della BVCA e dell’EVCA) o a principi che possono essere ritenuti conformi allo IAS 39.

Categoria III – i fondi che non si sono conformati ai requisiti del valore equo di cui allo IAS 39 né ad altre linee guida in materia di valutazione conformi allo IAS 39.

Per le categorie I e II, gli utili latenti derivanti dalla valutazione al valore equo sono rilevati nelle riserve e le perdite latenti sono valutate ai fini di una riduzione di valore in modo da determinare se rilevarle nel conto del risultato economico come perdite per riduzione di valore oppure come variazioni della riserva del valore equo. Il valore equo della quota proporzionale del NAV è determinato applicando la percentuale di partecipazione delle Comunità europee in un fondo al NAV risultante dalla relazione più recente pubblicata da tale fondo, o, per quanto possibile, sulla base del valore esatto della partecipazione alla stessa data, quale indicata dal gestore del fondo.

Gli investimenti appartenenti alla categoria III sono valutati al valore di costo detratte le perdite per riduzione di valore (attualmente le Comunità europee non detengono tuttavia alcun investimento di questo tipo).

Strumenti finanziari

Gli strumenti finanziari sono contratti che danno luogo a un’attività finanziaria di un’entità e a una passività finanziaria o uno strumento rappresentativo di capitale di un’altra entità.

Classificazione

Le Comunità europee classificano le proprie attività finanziarie nelle seguenti categorie: attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico; prestiti e crediti; investimenti detenuti fino a scadenza; attività finanziarie disponibili per la vendita. La classificazione degli strumenti finanziari è stabilita in sede di rilevazione iniziale e sottoposta ad ulteriore valutazione in sede di chiusura di ciascun bilancio.

(i)   Attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico

Uno strumento finanziario è classificato in questa categoria se acquisito principalmente a scopo di vendita a breve termine ovvero se così è stato designato dalle Comunità europee. Anche gli strumenti derivati sono classificati in questa categoria. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

(ii)   Prestiti e crediti

I prestiti e i crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotati in un mercato attivo. Si creano quando la CE fornisce fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l’intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione. Sono registrati fra le attività non correnti, salvo quando la scadenza rientra nei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio.

(iii)   Investimenti detenuti fino a scadenza

Gli investimenti detenuti fino a scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenze fisse che le Comunità europee possono e intendono detenere fino alla scadenza. Nel corso del presente esercizio finanziario, le Comunità europee non hanno detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

(iv)   Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono strumenti non derivati che rientrano in questa categoria o non sono classificati in nessuna delle altre categorie. Sono classificate come attività correnti o non correnti a seconda del periodo di tempo in cui le Comunità intendono cederle. Anche gli investimenti in entità non consolidate e altri investimenti azionari non contabilizzati con il metodo dell’equivalenza patrimoniale sono classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico, detenute fino alla scadenza e disponibili per la vendita sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale le Comunità europee si impegnano ad acquistare o a vendere l’attività. I prestiti sono rilevati quando il contante viene erogato ai mutuatari. Gli strumenti finanziari sono rilevati inizialmente in base al valore equo, maggiorato dei costi delle operazioni per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al valore equo rilevato a conto del risultato economico. Le attività finanziarie contabilizzate al valore equo rilevato a conto del risultato economico sono inizialmente rilevate al valore equo, mentre i costi delle operazioni sono rilevati a conto del risultato economico.

Il valore equo di un’attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell’operazione (ovvero il valore equo del corrispettivo percepito). Tuttavia, quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o ad un tasso inferiore a quello di mercato, il suo valore equo può essere stimato pari al valore attuale di tutte le entrate future, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analoga valutazione del merito di credito.

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi di cassa che ne derivano sono scaduti o sono stati ceduti e quando le Comunità europee hanno trasferito sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti la proprietà.

Valutazione successiva

Le attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo della categoria «strumenti finanziari valutati al valore equo rilevato a conto del risultato economico» sono inclusi nel conto del risultato economico nel periodo in cui insorgono.

I prestiti e i crediti e gli investimenti detenuti fino a scadenza sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il metodo dell’interesse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non deve essere applicato separatamente ai prestiti assunti ed ai prestiti concessi per il motivo che i prestiti concessi hanno le caratteristiche di operazioni «back-to-back» e le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono significative. Sono pertanto disponibili tutte le informazioni pertinenti la cui mancanza potrebbe influire sulla comprensione delle operazioni sottostanti da parte del lettore. I costi di transazione sostenuti dalle Comunità e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo delle attività disponibili per la vendita sono rilevati nella riserva del valore equo. Quando le attività classificate come disponibili per la vendita sono vendute o subiscono una riduzione di valore, gli adeguamenti cumulativi del valore equo rilevati in precedenza nella riserva del valore equo sono rilevati nel conto del risultato economico. L’interesse sulle attività finanziarie disponibili per la vendita calcolato secondo il criterio dell’interesse effettivo è rilevato nel conto del risultato economico. I dividendi relativi agli strumenti rappresentativi di capitale disponibili per la vendita sono rilevati una volta accertato il diritto delle Comunità di ricevere il pagamento.

Il valore equo degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sul prezzo di offerta corrente. Qualora il mercato per un’attività finanziaria non sia attivo (come nel caso di titoli non quotati in borsa), le Comunità europee stabiliscono un valore equo ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l’utilizzo di operazioni svolte alle normali condizioni del mercato, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l’analisi dei flussi di cassa attualizzati, i modelli per la misurazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra gli operatori di mercato.

Qualora il valore equo degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale che non hanno prezzi di mercato quotati in un mercato attivo non sia misurabile in maniera affidabile, tali investimenti sono valutati al costo detraendo le riduzioni di valore.

Riduzione di valore delle attività finanziarie

Alla data di chiusura di ciascun bilancio, le Comunità europee valutano il sussistere di elementi concreti a riprova della riduzione di valore di un’attività finanziaria. Un’attività finanziaria subisce una riduzione di valore e insorgono perdite per riduzione di valore solo qualora si riscontrino elementi concreti che indicano una riduzione del valore a seguito di uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale dell’attività e tale evento (o eventi) di perdita produca effetti sui flussi di cassa futuri stimati per l’attività finanziaria in questione relativamente ai quali è possibile effettuare una stima affidabile.

(i)   Attività contabilizzate al costo ammortizzato

Quando esistono elementi concreti che attestano il verificarsi di una perdita per riduzione di valore di prestiti o crediti ovvero di investimenti detenuti fino a scadenza contabilizzati al costo ammortizzato, l’importo di detta perdita è calcolato come la differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati (a eccezione delle future perdite di credito non sostenute) calcolato in base al tasso d’interesse effettivo originario dell’attività finanziaria. Il valore contabile dell’attività è ridotto e l’importo della perdita è rilevato nel conto del risultato economico. Laddove un prestito o un investimento detenuto fino a scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di sconto per la quantificazione delle perdite per riduzione di valore corrisponde al tasso d’interesse effettivo corrente stabilito in base al contratto. Il computo del valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati di un’attività finanziaria garantita è determinato sulla base dei flussi di cassa che potrebbero derivare dal pignoramento, meno i costi per l’ottenimento e la vendita della garanzia a prescindere dalla probabilità o meno che il pignoramento abbia luogo. Se in un periodo successivo l’importo della perdita per riduzione di valore diminuisce e tale diminuzione può essere oggettivamente ricondotta a un evento verificatosi dopo la contabilizzazione della riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è rettificata nel conto del risultato economico.

(ii)   Attività contabilizzate al valore equo

Nel caso di investimenti azionari classificati come disponibili per la vendita, per la determinazione della perdita di valore dei titoli si prende in considerazione una riduzione permanente (prolungata) o significativa del valore equo del titolo al di sotto del suo costo. Laddove esistano elementi certi in relazione alle attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulativa – calcolata come differenza tra costo di acquisizione e valore equo attuale detratte eventuali perdite per riduzione di valore dell’attività finanziaria in questione in precedenza rilevate nel conto del risultato economico – viene eliminata dalle riserve e contabilizzata nel conto del risultato economico. Le perdite per riduzione di valore rilevate nel conto del risultato economico su strumenti rappresentativi di capitale non sono rettificate nel conto del risultato economico. Se, in un periodo successivo, il valore equo di un titolo di debito classificato come disponibile per la vendita aumenta, e tale incremento può essere oggettivamente ricondotto a un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita per riduzione di valore, la perdita è rettificata nel conto del risultato economico.

1.5.5.   Scorte

Le scorte sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo first-in, first-out (FIFO). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi diretti e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo corrisponde al prezzo di vendita stimato nel normale corso delle attività commerciali detratti i costi di completamento e quelli di vendita.

Quando le scorte sono destinate alla distribuzione gratuita o ad un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che le Comunità europee dovrebbero sostenere per acquistare l’attività alla data di riferimento del bilancio.

1.5.6.   Prefinanziamenti

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico accordo di prefinanziamento. Il fondo cassa o anticipo viene restituito o utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell’accordo. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l’obbligo di restituire l’anticipo di prefinanziamento alle Comunità europee. L’ammontare del prefinanziamento viene ridotto (in tutto o in parte) in funzione dell’accettazione dei costi ammissibili e degli eventuali importi restituiti.

Alla fine dell’esercizio finanziario, gli importi dei prefinanziamenti in essere sono valutati sulla base degli importi iniziali versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati, gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell’esercizio e le riduzioni di valore.

L’interesse relativo ai prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle disposizioni del relativo accordo. Al termine dell’esercizio contabile viene fatta una stima dei ratei di interessi attivi, sulla scorta delle informazioni più attendibili, che successivamente viene inclusa nel bilancio.

1.5.7.   Crediti

I crediti sono contabilizzati all’importo iniziale meno la svalutazione per riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei crediti laddove sussistono elementi obiettivi che indicano che le Comunità europee non saranno in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze previste originariamente per detti crediti. L’importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile del credito e l’importo recuperabile, vale a dire il valore attuale dei futuri flussi di cassa previsti, calcolato sulla base del tasso di interesse di mercato applicato a mutuatari simili. L’importo della svalutazione è rilevato nel conto del risultato economico. È altresì rilevata annualmente una svalutazione generale del 20 % per gli ordini di recupero pendenti non ancora soggetti ad una svalutazione specifica. Si rimanda alla seguente nota 1.5.13 per il trattamento dei ratei attivi a fine esercizio.

1.5.8.   Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono strumenti finanziari e sono definiti come attività a breve termine. Essi comprendono il contante, i depositi bancari a vista, altri investimenti altamente liquidi a breve termine con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi e gli scoperti bancari. Gli scoperti bancari figurano a bilancio tra le passività finanziarie sotto la voce passività correnti.

1.5.9.   Prestazioni per i dipendenti

Obblighi pensionistici

Le Comunità europee gestiscono un regime pensionistico a prestazioni definite. Un regime pensionistico a prestazioni definite è un regime che generalmente stabilisce l’importo della prestazione pensionistica che il dipendente percepirà al momento del pensionamento. Tale importo dipende solitamente da uno o più fattori quali età, anni di servizio e retribuzione. Mentre i membri del personale contribuiscono, tramite detrazioni dalle loro retribuzioni, a coprire un terzo del costo previsto di tali prestazioni, la passività a titolo del regime pensionistico non è finanziata.

La passività rilevata a bilancio in relazione al regime pensionistico a prestazioni definite è pari al valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite alla data di riferimento del bilancio. L’obbligazione a prestazioni definite è calcolata da attuari secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni di Stato espresse nella valuta in cui saranno pagate le prestazioni e con termini di scadenza prossimi ai termini delle relative passività pensionistiche.

Gli utili e le perdite attuariali derivanti da rettifiche e variazioni apportate alle stime attuariali sono immediatamente rilevati nel conto del risultato economico. I costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate sono immediatamente rilevati a conto del risultato economico, a meno che le variazioni apportate al regime pensionistico siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo (periodo di maturazione). In tal caso, detti costi previdenziali sono ammortizzati con il metodo delle quote costanti lungo il periodo di maturazione.

Prestazioni di malattia successive alla fine del rapporto di lavoro

Le Comunità europee forniscono al loro personale prestazioni di malattia consistenti nel rimborso delle spese mediche. Per la gestione quotidiana è stato creato un fondo distinto («RCAM»). I membri del personale in attività o in pensione, i vedovi ed i loro aventi diritto beneficiano di questo regime.

Le prestazioni concesse ai «non attivi» (pensionati, orfani, ecc.) sono classificate come «Prestazioni successive alla fine del rapporto di lavoro». Data la natura di tali prestazioni, è necessario un calcolo attuariale. La passività a bilancio è determinata sulle stesse basi dell'obbligazione pensionistica (cfr. sopra).

1.5.10.   Fondi di accantonamento

Gli accantonamenti sono rilevati quando le Comunità europee hanno un’obbligazione attuale, giuridica o implicita, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L’ammontare dell’accantonamento costituisce la migliore stima delle spese previste per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Quando l’accantonamento include un ampio numero di voci, l’obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

Quando l’effetto del valore temporale del denaro è significativo, l’importo dell’accantonamento è pari al valore attuale delle spese previste per adempiere all’obbligazione. Il tasso di attualizzazione utilizzato riflette le valutazioni attuali di mercato del valore temporale del denaro ed i rischi specifici della passività, ma non tiene conto dei rischi in funzione dei quali sono state aggiustate le stime dei flussi di cassa futuri.

1.5.11.   Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono classificate come passività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico o come passività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato (assunzioni di prestito). I prestiti sono costituiti da prestiti concessi da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati. I prestiti sono inizialmente rilevati al valore equo, ovvero i proventi della loro emissione (valore equo del corrispettivo percepito), al netto dei costi di operazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo; le differenze tra i proventi, al netto dei costi di operazione, e il valore di rimborso sono rilevate nel conto del risultato economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Essi sono classificati come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato separatamente ai prestiti assunti ed ai prestiti erogati, per ragioni di importanza relativa. I costi di transazione sostenuti dalle Comunità europee e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Le passività finanziarie classificate al valore equo rilevato a conto del risultato economico includono i derivati quando il loro valore equo è negativo. Ad esse si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico, cfr. nota 1.5.4.

1.5.12.   Debiti

Una parte considerevole dei debiti comunitari non è relativa all’acquisto di beni o servizi bensì a richieste di rimborso spese presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti delle Comunità e non evase. Tali richieste sono registrate come debiti per l’importo richiesto al ricevimento della dichiarazione di spesa e, in seguito a verifica, alla sua accettazione in quanto ammissibile da parte dei funzionari competenti. In questa fase, sono valutate all’importo accettato e dichiarato ammissibile.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell’accettazione delle forniture o dei servizi da parte delle Comunità europee.

1.5.13.   Ratei e risconti attivi e passivi

Uno degli elementi cruciali della contabilità per competenza è garantire che le operazioni siano imputate all’esercizio contabile al quale si riferiscono. Tale attività viene denominata attività di separazione. In particolare, è necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi comunitari ma non ancora comunicate alle Comunità (ratei passivi). Si utilizzano metodi diversi in base al tipo di attività e alle informazioni disponibili in modo da effettuare la migliore stima di tali importi. Per contro, alcuni pagamenti effettuati nell’esercizio corrente si riferiscono a periodi successivi (risconti passivi) e devono quindi essere identificati ed imputati all'esercizio successivo pertinente.

In base alle norme contabili delle Comunità europee, le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio, i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate emesse dalla Commissione miranti a garantire che il bilancio fornisca un quadro fedele.

Anche le entrate sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla chiusura dell'esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dalle Comunità ovvero esista un accordo contrattuale (per esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato in bilancio un rateo attivo.

Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, l’entrata è oggetto di un risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

1.6.   CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

1.6.1.   Entrate

Entrate non derivanti da transazioni commerciali

Questa voce comprende la maggior parte delle entrate comunitarie e include principalmente le imposte dirette e indirette e gli importi relativi alle risorse proprie. Oltre alle imposte, le Comunità europee possono altresì ricevere pagamenti da altre fonti, quali dazi, ammende e donazioni.

Risorse basate sull’RNL e risorse IVA

I crediti e le relative entrate sono rilevati per il periodo per il quale le Comunità europee inviano una richiesta di fondi agli Stati membri domandando il loro contributo. Essi sono quantificati in base al rispettivo «importo richiesto». Poiché le risorse IVA e RNL sono basate su stime dei dati relativi all’esercizio contabile in oggetto, esse sono soggette a revisione per tenere conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L’effetto di una variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l’avanzo o il disavanzo netto relativo al periodo in cui detta variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I crediti e le relative entrate sono rilevati al momento dell’invio da parte degli Stati membri delle relative relazioni mensili A (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati). Alla data di riferimento del bilancio, le entrate riscosse dagli Stati membri relativamente al periodo in questione ma non ancora versate alle Comunità europee sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali B, trasmessi dagli Stati membri (comprendenti i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore), sono rilevati come entrate dopo aver detratto i costi di riscossione (25 %). Inoltre, nel conto del risultato economico è rilevata una riduzione di valore pari all’importo del mancato recupero stimato.

Ammende

I crediti e le relative entrate sono rilevati quando le Comunità adottano la decisione di comminare un’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In caso di dubbi riguardo alla solvibilità di un’impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto. Dopo la decisione di comminare un’ammenda, il debitore dispone di un termine di due mesi dalla notifica per:

o accettare la decisione e quindi pagare l’importo dell’ammenda nei termini prescritti; l’importo è incassato dalle Comunità in via definitiva,

o non accettare la decisione e presentare un ricorso dinanzi alla giurisdizione comunitaria.

Tuttavia, l’importo in capitale dell’ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti poiché il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 242 del trattato CE). Il debitore deve versare a titolo provvisorio l’importo dell’ammenda, tuttavia, a talune condizioni e previo consenso del contabile della Commissione, può presentare una garanzia bancaria per l’importo.

Se l’impresa presenta un ricorso contro la decisione e ha già provveduto a pagare in via provvisoria l’ammenda, l’importo dell’ammenda è registrato come passività potenziale. Tuttavia, dato che il ricorso nei confronti di una decisione delle Comunità da parte del destinatario dell’ammenda non ha effetto sospensivo, la liquidità ricevuta viene utilizzata per estinguere il credito. Quando è fornita una garanzia in sostituzione del pagamento, l’ammenda resta contabilizzata come credito.

Qualora appaia probabile che il Tribunale di primo grado emetta una sentenza sfavorevole nei confronti delle Comunità, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, l’importo del credito viene svalutato nella misura necessaria. Gli interessi accumulati, percepiti dalle Comunità europee sui conti bancari in cui confluiscono i pagamenti, vengono contabilizzati come entrate, e le passività potenziali subiscono un incremento proporzionale.

Recupero spese

Per le operazioni che danno luogo al rimborso di spese in precedenza pagate dal bilancio comunitario a beneficiari finali, paesi terzi o Stati membri, sono stati istituiti e contabilizzati ordini di riscossione e detrazioni dai pagamenti successivi come segue:

recupero spese: per questi tipi di recupero, le norme contabili prevedono che, se l’ordine di pagamento viene emesso lo stesso anno del pagamento originario, si dovrebbe determinare un credito da parte del beneficiario, con corrispondente riduzione delle spese dell’esercizio in questione. Nel caso in cui invece l’ordine di riscossione venga emesso in un altro esercizio, si determina un credito che viene registrato tra i proventi del conto del risultato economico (alla voce «recupero spese»); oppure

recupero di prefinanziamenti: in questo caso l’importo viene incluso nella rubrica prefinanziamenti.

Entrate derivanti da transazioni commerciali

Le entrate derivanti dalla vendita di beni vengono rilevate quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti la proprietà dei beni sono trasferiti all’acquirente. Il rilevamento delle entrate relative ad un’operazione riguardante la fornitura di servizi avviene in funzione dello stadio di realizzazione dell’operazione alla data di riferimento del bilancio.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto del risultato economico in base al metodo del tasso d’interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria e di distribuire gli interessi attivi e passivi nel periodo pertinente. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i futuri flussi di cassa stimati in entrata o in uscita attesi lungo la durata di vita prevista dello strumento finanziario (o, all’occorrenza, un periodo più breve) in modo da ottenere il valore contabile netto dell’attività o passività finanziaria. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, le Comunità europee stimano i flussi di cassa prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia le future perdite di credito. Il computo comprende tutte le ammende e i punti versati o riscossi tra le parti contraenti, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, così come i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato separatamente ai prestiti assunti ed ai prestiti erogati, per ragioni di importanza relativa. I costi di transazione sostenuti dalle Comunità europee e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Laddove un’attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, è stata svalutata in seguito a una perdita per riduzione di valore, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi di cassa futuri al fine di quantificare la perdita per riduzione di valore.

Entrate da dividendi

Le entrate da dividendi sono rilevate quando è stabilito il diritto di ricevere il pagamento.

1.6.2.   Spese

Le spese relative all’acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dalle Comunità europee. Esse sono valutate al costo originario della fattura.

Le spese non relative a scambi commerciali sono specifiche alle Comunità europee e rappresentano la percentuale maggiore delle loro spese. Si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti; trasferimenti nel quadro di contratti; sovvenzioni, contributi e donazioni.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento si sono verificati, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario, statuto del personale, o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio, le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

1.7.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

Attività potenziali

Un’attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui le Comunità europee non esercitano un controllo completo. Un’attività potenziale è oggetto di informativa quando è probabile l’afflusso di vantaggi economici o possibili servizi.

Le attività potenziali vengono valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per far sì che eventuali sviluppi siano indicati in maniera appropriata nel bilancio. Laddove è quasi certo che si verificherà un afflusso di vantaggi economici o possibili servizi e il valore delle attività può essere quantificato in maniera attendibile, l’attività e le relative entrate sono rilevate a bilancio nel periodo in cui è avvenuta la variazione.

Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti, su cui le Comunità europee non esercitano un controllo completo; può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale originata da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessaria un’uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

Una passività potenziale è oggetto di informativa a meno che la possibilità di un’uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi sia remota. Sebbene la CE sia esposta a determinati rischi per via della natura delle sue attività quotidiane (come l’attuazione delle leggi e delle norme dell’UE) e, come per numerosi organismi pubblici, alcuni di questi rischi siano auto-assicurati, le passività potenziali non vengono comunicate fintanto che non si è verificato un evento specifico, poiché fino a quel momento la possibilità di un’uscita di risorse è remota.

Le passività potenziali vengono valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per determinare se sia diventata probabile un’uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi. Se diventa probabile che per un elemento trattato come una passività potenziale sarà necessaria un’uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi, viene rilevato un accantonamento nel bilancio del periodo in cui interviene il cambiamento di probabilità.

Impegni per finanziamenti futuri

Un impegno per finanziamenti futuri rappresenta un impegno giuridico o implicito, solitamente contrattuale, stipulato dalle Comunità e che può richiedere in futuro un’uscita di risorse.

Garanzie

Le garanzie sono attività o obbligazioni possibili derivanti da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata dal verificarsi o meno dell’oggetto della garanzia. Le garanzie possono pertanto essere considerate come attività o passività potenziali. Una garanzia si estingue quando l’oggetto della garanzia non esiste più. Viene rilevata quando le condizioni per richiedere un pagamento al garante risultano soddisfatte.

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ NON CORRENTI

2.1.   ATTIVITÀ IMMATERIALI

milioni di euro

 

Importo

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2007

105

Acquisizioni

30

Cessioni

(3)

Trasferimenti fra rubriche

0

Altre modifiche

2

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2008

134

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2007

61

Spese di ammortamento per l’esercizio

19

Cessioni

(2)

Trasferimenti fra rubriche

0

Altre modifiche

0

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2008

78

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2008

56

Valore contabile netto al 31 dicembre 2007

44

Gli importi si riferiscono essenzialmente a software informatici.

2.2.   IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

In alcuni paesi è impossibile distinguere il valore del terreno dal valore dell’immobile in quanto entrambi sono stati acquistati come un’entità unica. Il valore del terreno, che non è soggetto ad ammortamento, non verrà valutato separatamente a meno che ciò non si renda necessario, ossia per spese successive quali la costruzione di un nuovo immobile o una vendita parziale.

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

milioni di euro

 

Terreni e immobili

Impianti e macchinari

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico

Altre attività materiali

Leasing

Immobilizzazioni in corso

Totale

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2007

3 860

350

194

446

115

1 943

332

7 240

Acquisizioni

38

24

16

59

23

368

115

643

Cessioni

(16)

(30)

(14)

(54)

(9)

0

0

(123)

Trasferimenti fra rubriche

3

3

1

0

13

310

(330)

0

Altre modifiche

17

21

8

15

9

0

5

75

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2008

3 902

368

205

466

151

2 621

122

7 835

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2007

1 506

281

142

333

81

374

 

2 717

Spese di ammortamento per l’esercizio

122

29

16

62

13

77

 

319

Reinserimenti relativi all’ammortamento

(15)

0

(1)

(1)

0

0

 

(17)

Cessioni

(5)

(30)

(10)

(50)

(9)

0

 

(104)

Trasferimenti fra rubriche

89

(1)

0

0

0

(88)

 

0

Altre modifiche

(81)

21

2

5

7

85

 

39

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2008

1 616

300

149

349

92

448

 

2 954

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2008

2 286

68

56

117

59

2 173

122

4 881

Valore contabile netto al 31 dicembre 2007

2 354

69

52

113

34

1 569

332

4 523

I canoni ancora da pagare relativamente ai leasing finanziari e diritti analoghi figurano in bilancio tra i debiti a lungo e breve termine (cfr. anche note 2.15 e 2.18.1). Si ripartiscono come segue:

LEASING FINANZIARIO

milioni di euro

Denominazione

Oneri cumulativi (A)

Importi futuri da pagare

Valore totale

Spesa successiva in attività

Valore attivo

Deprezzamento

Valore contabile netto

< 1 anno

> 1 anno

> 5 anni

Passivo totale (B)

A + B

(C)

A + B + C

(E)

A + B + C + E

Terreni e immobili

732

47

239

1 520

1 806

2 538

61

2 599

(442)

2 157

Altre attività materiali

6

5

11

0

16

22

0

22

(6)

16

Totale al 31.12.2008

738

52

250

1 520

1 822

2 560

61

2 621

(448)

2 173

Totale al 31.12.2007

331

32

170

1 349

1 551

1 882

61

1 943

(374)

1 569

2.3.   INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

Note

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Investimenti in associate

2.3.1

278

246

Interessi in imprese comuni

2.3.2

145

32

Fondo di garanzia

2.3.3

1 091

1 149

Attività disponibili per la vendita

2.3.4

564

533

Attività detenute per la negoziazione

2.3.4

0

13

Totale investimenti

 

2 078

1 973

Questa rubrica comprende gli investimenti realizzati allo scopo di creare legami permanenti e fornire un supporto alle attività delle Comunità europee. Essa comprende anche l’attivo netto del Fondo di garanzia.

2.3.1.   Investimenti in associate: Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

milioni d euro

 

Importo

Totale al 31 dicembre 2007

246

Acquisizioni

33

Percentuale utili netti/(perdite)

10

Altri movimenti di capitale (dividendo)

(11)

Totale al 31 dicembre 2008

278

Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è l’istituzione finanziaria dell’Unione europea specializzata nel capitale di rischio e nelle garanzie alle PMI. Ai sensi della decisione del Consiglio del 6 giugno 1994 le Comunità europee, rappresentate dalla Commissione, partecipavano originariamente al capitale del FEI per un importo totale di 600 milioni di ecu, vale a dire 600 azioni pari al 30 % del capitale del FEI. A seguito di un aumento di capitale, nel corso del 2007 la Commissione ha sottoscritto altre azioni e pertanto al 31 dicembre 2008 ha sottoscritto un importo totale di 786 milioni di euro (su 2 865 milioni di euro) del capitale azionario del FEI. Tale importo costituisce il 27,43 % del capitale azionario del FEI. La Commissione ha versato il 20 %, con un saldo non richiamato pari a 629 milioni di euro – cfr. anche nota 5.13.2.

In base ad un accordo tra la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (BEI) siglato nel 2005, la Commissione ha il diritto di vendere le proprie azioni alla BEI in qualunque momento, al prezzo corrispondente alla valutazione FEI diviso per il numero totale di azioni emesse. Il valore dell’opzione put è prossimo a zero, perché la formula impiegata per determinare il prezzo di vendita delle azioni è simile a quella usata per stabilire il capitale netto del FEI.

Gli investimenti delle Comunità nel FEI sono contabilizzati con il metodo dell’equivalenza patrimoniale, in conformità alle norme contabili CE. L’importo della partecipazione è quindi valutato al 27,43 % dell’attivo netto del FEI, che al 31 dicembre 2008 ammontava a 278 milioni di euro (2007: 246 milioni di euro), di cui 10 milioni di euro interessano il risultato del 2008. Nel 2008 è stato percepito un dividendo di 6 milioni di euro in relazione all’esercizio 2007.

2.3.2.   Interessi in imprese comuni

milioni di euro

 

Galileo

SESAR

ITER Int

Totale

Totale al 31 dicembre 2007

0

10

22

32

Acquisizioni

0

100

69

169

Percentuale utili netti/(perdite)

0

(7)

(49)

(56)

Totale al 31 dicembre 2008

0

103

42

145

Programma Galileo

Per l’attuazione della fase IOV (In Orbit Validation, validazione in orbita) del programma Galileo, è stata creata, con regolamento (CE) n. 876/2002 del Consiglio, un’impresa comune ai sensi dell’articolo 171 del trattato, per un periodo di 4 anni (2002-2006). Obiettivo di tale entità giuridica era garantire l’unità dell’amministrazione e il controllo finanziario del programma Galileo per il suo sviluppo, e a questo scopo mobilitare i fondi assegnati al programma. I membri fondatori sono le Comunità europee, rappresentate dalla Commissione, e l’Agenzia spaziale europea (ESA). La Commissione, mediante sovvenzioni concesse a titolo della dotazione per le reti transeuropee (TEN), ha messo a disposizione dell’impresa comune Galileo (GJU) i fondi per cofinanziare le attività della fase IOV.

L’impresa comune Galileo è stata posta in liquidazione alla fine del 2006 e il processo è ancora in corso. L’attivo netto della GJU in fase di liquidazione al termine dell’esercizio ammontava a 0 euro. La GJU è contabilizzata con il metodo dell’equivalenza patrimoniale. Poiché nel 2008 tale entità era inattiva e ancora in fase di liquidazione, non si sono registrate entrate o spese. Il valore dell’investimento al 31 dicembre 2008 era pertanto pari a 0 euro, vale a dire un investimento di 585 milioni di euro meno la quota accumulata delle perdite, pari a 585 milioni di euro.

L’Autorità di vigilanza Galileo (GSA), un’agenzia comunitaria creata nel 2004 e consolidata nel bilancio delle Comunità, ha ufficialmente rilevato la responsabilità dall’impresa comune Galileo il 1o gennaio 2007, essendo quest’ultima stata posta in liquidazione. Sebbene questo nuovo organismo fosse inizialmente destinato a gestire il partenariato pubblico-privato, a seguito di una decisione del Consiglio del novembre 2007 è stato stabilito che il programma Galileo dovesse essere interamente finanziato dal bilancio dell’UE. Inoltre, in base al regolamento (CE) n. 638/2008 del 25 luglio 2008, il programma è attualmente gestito dalla Commissione per conto della CE. Nel 2009 è prevista la conclusione di un accordo tra la Commissione e l’ESA che chiarirà alcuni degli aspetti pratici, fra cui il trasferimento delle attività create alla Commissione al termine della fase IOV (previsto alla fine del 2010).

Va sottolineato che la Commissione, fino alla fine del 2008 e includendo l’investimento nell’Impresa comune Galileo menzionato in precedenza, ha versato 795 milioni di euro per la fase IOV del programma Galileo. Poiché il programma è tuttora nella fase di ricerca, in base alle norme contabili CE il denaro speso è stato rilevato e non sono state registrate attività immateriali. Sarà possibile capitalizzare tale spesa soltanto quando il progetto passerà alla fase di sviluppo. Il contributo totale (indicativo) della Commissione previsto per la prossima fase del programma Galileo (dal 2008 al 2013) è pari a 2 645 milioni di euro.

SESAR

L’obiettivo di questa impresa comune è assicurare la modernizzazione del sistema di gestione del traffico aereo europeo e la rapida attuazione del piano direttivo per la gestione del traffico aereo, coordinando e concentrando tutti gli sforzi di ricerca e sviluppo all’interno delle Comunità. L’impresa comune SESAR ha iniziato le proprie attività a metà del 2007 e cesserà di esistere otto anni dopo l’approvazione da parte del Consiglio del piano direttivo per la gestione del traffico aereo europeo. Le Comunità europee, rappresentate dalla Commissione, e l’Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea (Eurocontrol), rappresentata dalla sua agenzia, sono i membri fondatori dell’impresa comune SESAR. I membri dispongono di un numero di voti proporzionale al loro contributo, tuttavia entrambi i membri fondatori hanno un diritto di voto minimo del 25 %. Al 31 dicembre 2008, la Commissione ha fornito il 91,73 % del contributo totale di tutti i partecipanti all’impresa comune SESAR. Il contributo (indicativo) totale della Commissione previsto per SESAR (dal 2007 al 2016) è pari a 700 milioni di euro. Gli investimenti azionari delle Comunità europee in questa impresa comune sono basati sul bilancio di SESAR per il periodo dal 10 agosto 2007 (avvio delle sue attività) al 31 dicembre 2008, a norma dell’articolo 5 del regolamento finanziario di SESAR.

Organizzazione internazionale dell’energia da fusione ITER (ITER)

ITER comprende le Comunità europee e altri sei partecipanti al controllo provenienti da Cina, India, Russia, Corea, Giappone e Stati Uniti. ITER è stata creata per gestire gli impianti ITER, incoraggiare l’utilizzo degli impianti ITER da parte di laboratori, altre istituzioni e personale impegnato nei programmi di ricerca e sviluppo nel campo dell’energia da fusione dei membri, promuovere la comprensione e l’accettazione da parte dell'opinione pubblica dell’energia da fusione e intraprendere qualsiasi altra attività necessaria per il conseguimento della sua finalità. I membri dispongono di diritti di voto proporzionali al rispettivo contributo, tuttavia in generale tutte le decisione vengono prese all’unanimità. Al 31 dicembre 2008 la Commissione ha fornito il 48,46 % degli investimenti totali in ITER. Il contributo (indicativo) totale della Commissione previsto per ITER (dal 2007 al 2041) è pari a 7 649 milioni di euro.

2.3.3.   Fondo di garanzia

Attivo netto del Fondo di garanzia (4)

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Attività disponibili per la vendita

887

901

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

205

249

Totale attivo

1 092

1 150

Totale passivo

(1)

(1)

Attivo netto

1 091

1 149

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne copre i prestiti garantiti dalle Comunità su decisione del Consiglio, in particolare le operazioni di prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI) fuori dell’Unione europea, i prestiti d’assistenza macrofinanziaria (prestiti AMF) e i prestiti dell’Euratom fuori dell’Unione europea. Si tratta di uno strumento a lungo termine per coprire eventuali prestiti in stato di inadempienza garantiti dalla Commissione e pertanto può essere considerato un investimento a lungo termine, come dimostra il fatto che quasi l’88 % delle attività disponibili per la vendita hanno una scadenza compresa tra 1 e 10 anni (cfr. anche nota 7.9). Il Fondo è alimentato da pagamenti a carico del bilancio generale delle Comunità pari al 9 % dell'importo in capitale delle operazioni, dagli interessi dei collocamenti finanziari delle attività del Fondo e dagli importi recuperati presso i debitori insolventi allorché il Fondo è intervenuto in garanzia. Qualsiasi eccedenza annuale viene accreditata a una linea specifica dello stato delle entrate nel bilancio generale delle Comunità europee.

Le Comunità europee sono tenute a iscrivere una riserva di garanzia dei prestiti a paesi terzi. Questa riserva è destinata a far fronte alle esigenze di alimentazione del Fondo di garanzia e, se necessario, alle richieste di garanzia che eccedono l’importo disponibile del Fondo, per consentirne l’imputazione a bilancio. Questa riserva, pari a 1 276 milioni di euro, corrisponde all’importo obiettivo del 9 % dell’esposizione al 31 dicembre 2008. L’attivo netto del Fondo al 31 dicembre 2008 ammontava complessivamente a 1 091 milioni di euro. La differenza tra l’importo dell’attivo netto e l’importo della riserva corrisponde all’importo da versare nel Fondo a titolo del bilancio dell’UE, ossia 185 milioni di euro. Nel 2008 le variazioni del valore equo del portafoglio dei titoli di credito disponibili per la vendita sono state registrate nel capitale per un importo totale di 15 milioni di euro (2007: 19 milioni di euro).

Le politiche di gestione del rischio finanziario del Fondo di garanzia sono descritte nella nota 7.

2.3.4.   Altri investimenti

2.3.4.1.   Attività disponibili per la vendita

Figurano in questa rubrica gli investimenti e le partecipazioni aventi lo scopo di aiutare i beneficiari a sviluppare le loro attività imprenditoriali.

ATTIVITÀ A LUNGO TERMINE DISPONIBILI PER LA VENDITA

milioni di euro

 

BERS

RCO

Sportello MET per l’avviamento

EFSE

Altri

Totale

Importi al 31.12.2007

157

218

98

55

5

533

Acquisizioni

0

17

51

7

1

76

Cessioni e dismissioni

0

(27)

(4)

0

(2)

(33)

Trasferimento eccedenza/(disavanzo) di rivalutazione nel capitale

0

1

(6)

5

(1)

(1)

Perdita per riduzione di valore

0

(5)

(6)

0

0

(11)

Importi al 31.12.2008

157

204

133

67

3

564

Investimento relativo alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS)

La Commissione ha sottoscritto il 3 % del capitale totale della BERS di 20 miliardi di euro. Alla data del bilancio, l’importo richiamato ammontava a 157 milioni di euro, di cui 156 milioni di euro sono stati versati. I versamenti ancora da effettuare sul capitale richiamato (1 milione di euro) sono registrati nei debiti a lungo termine e contabilizzati al costo ammortizzato. I versamenti ancora da effettuare sulla parte non liberata del capitale ammontano a 443 milioni di euro e sono inclusi come passività potenziali tra le voci fuori bilancio. Poiché la BERS non è quotata in alcuna borsa valori e tenuto conto delle limitazioni contrattuali disposte dal suo statuto, che prevedono, tra l’altro, che la vendita di partecipazioni, il cui tetto massimo è stabilito al costo di acquisto, è consentita unicamente agli azionisti correnti, la percentuale di partecipazione della Commissione è valutata al costo al netto dell’eventuale riduzione di valore.

Operazioni su capitali di rischio

Nell’ambito delle operazioni su capitali di rischio vengono concessi importi a intermediari finanziari per finanziare investimenti azionari. Sebbene tali contratti finanziari presentino le caratteristiche del prestito, dato che la maggior parte dei contratti finanziari non presentano gli elementi costitutivi di base del prestito (poiché non prevedono scadenze fisse di rimborso né tassi d’interesse concordati per la remunerazione del capitale), l’intero portafoglio viene considerato come investimenti azionari indiretti. Sono detenuti al costo storico, detratti gli accantonamenti per la riduzione di valore, poiché non esistono prezzi di mercato quotati disponibili in un mercato attivo e il loro valore equo non può attualmente essere calcolato in maniera affidabile.

Altri investimenti

Gli importi più significativi riguardano il programma Crescita e occupazione, il programma MAP e il programma per la competitività e l’innovazione, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento di PMI in fase d'avviamento investendo in fondi di capitali di rischio specializzati e appropriati (133 milioni di euro). Tale rubrica comprende inoltre 67 milioni di euro relativi al Fondo europeo per l’Europa sudorientale, una società d’investimenti con un capitale variabile (SICAV). L’obiettivo generale dell’EFSE è promuovere lo sviluppo economico e la prosperità nell’Europa sudorientale fornendo a titolo continuativo finanziamenti supplementari per lo sviluppo attraverso intermediari finanziari locali. Gli attuali diritti di voto delle Comunità ammontano al 14,7 %.

2.3.4.2.   Attività detenute per la negoziazione

Cfr. 2.8.2, questi importi si riferiscono attualmente al breve termine.

2.4.   PRESTITI

Sono inclusi in questa rubrica i crediti delle Comunità a più di un anno.

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Prestiti concessi a carico del bilancio delle CE e della CECA

179

189

Prestiti erogati su fondi provenienti da prestiti

3 386

1 617

Attivo netto

3 565

1 806

2.4.1.   Prestiti concessi a carico del bilancio delle Comunità europee e della CECA in liquidazione

milioni di euro

 

Prestiti a condizioni speciali

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2007

155

34

189

Rimborsi

(17)

(8)

(25)

Variazioni del valore contabile

12

3

15

Totale al 31.12.2008

150

29

179

Prestiti a condizioni speciali

Questa voce riguarda i prestiti a condizioni speciali accordati a tassi preferenziali nell’ambito della cooperazione con paesi terzi. Tutti gli importi hanno una scadenza superiore a 12 mesi dal termine dell’esercizio. I tassi d’interesse effettivi su questi prestiti oscillano tra il 7,39 % e il 12,36 %.

Prestiti ipotecari della CECA in liquidazione (CECA)

I prestiti ipotecari sono prestiti accordati dalla CECA sui fondi propri, conformemente agli articoli 54 e 54, paragrafo 2, del trattato CECA. Detti prestiti sono concessi a un tasso fisso dell’1 % e sono pertanto considerati come prestiti a tassi preferenziali. I tassi d’interesse effettivi su questi prestiti oscillano tra il 2,806 % e il 22,643 %. Nel caso di questi prestiti, il prezzo dell’operazione viene utilizzato come valore equo all’inizio indipendentemente da qualsiasi tasso di interesse preferenziale concesso, per ragioni pratiche e di importanza relativa.

2.4.2.   Prestiti erogati su fondi provenienti da prestiti

milioni di euro

 

Prestiti AMF

Prestiti Euratom

BdP

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2007

795

482

0

478

1 755

Nuovi prestiti

0

15

2 000

0

2 015

Rimborsi

(132)

(5)

0

(67)

(204)

Differenze di cambio

0

1

0

(61)

(60)

Variazioni del valore contabile

0

1

4

(12)

(7)

Totale al 31.12.2008

663

494

2 004

338

3 499

Importo dovuto < 1 anno

25

0

0

88

113

Importo dovuto > 1 anno

638

494

2 004

250

3 386

Prestiti nell’ambito dell’assistenza macrofinanziaria (AMF)

L’AMF è uno strumento finanziario strategico di sostegno generale e non vincolato alla bilancia dei pagamenti e/o al bilancio, a beneficio di paesi terzi partner geograficamente vicini all’Unione europea. Essa viene erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di una adeguata combinazione di entrambi e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del supporto dell’FMI.

Si noti che la Commissione non ha ricevuto garanzie da terzi per questi prestiti, tuttavia è opportuno rilevare che essi sono garantiti dal Fondo di garanzia (cfr. nota 2.3.3).

Prestiti Euratom

L’Euratom è una delle entità giuridiche delle Comunità europee ed è rappresentata dalla Commissione europea. Obiettivo di questa entità è concedere prestiti a Stati membri e paesi terzi, secondo le seguenti modalità:

i prestiti Euratom sono concessi agli Stati membri allo scopo di finanziare progetti di investimento al loro interno relativi alla produzione industriale di elettricità in centrali nucleari e agli impianti industriali del ciclo del combustibile nucleare;

i prestiti Euratom sono accordati a paesi terzi per migliorare il livello di sicurezza ed efficienza delle centrali elettronucleari e degli impianti con ciclo a combustibile nucleare, in servizio o in costruzione.

La Commissione ha ricevuto garanzie da terzi per un importo di 486 milioni di euro (2007: 474 milioni di euro) per questi prestiti.

Prestiti a sostegno della bilancia dei pagamenti (BdP)

La BdP è uno strumento finanziario strategico riattivato per fornire assistenza finanziaria agli Stati membri dell’Unione europea durante l’attuale crisi economica. Fornisce assistenza finanziaria a medio termine che consente di concedere prestiti a uno o più Stati membri in caso di difficoltà correnti, o di grave minaccia di difficoltà, nella bilancia dei pagamenti o nei movimenti di capitale. Di questo strumento comunitario possono usufruire unicamente gli Stati membri che non hanno adottato l’euro. Questi prestiti sono garantiti dal bilancio generale dell’Unione europea.

Sono stati messi a disposizione 6,5 miliardi di euro per l’Ungheria, di cui 2 miliardi di euro (sopra) sono stati erogati nel 2008, con data di scadenza nel dicembre 2011. Nei primi sette mesi del 2009 è stato erogato un ulteriore importo di 3,5 miliardi di euro (date di scadenza: novembre 2014 e aprile 2016). Sono stati messi a disposizione 3,1 miliardi di euro per la Lettonia, di cui è stato erogato 1 miliardo di euro, sempre nel primo trimestre del 2009, con data di scadenza nell’aprile 2014. Nel secondo trimestre del 2009 sono stati anche messi a disposizione 5 miliardi di euro per la Romania.

Per i prestiti menzionati in precedenza (AMF, Euratom e BdP), il metodo del tasso di interesse effettivo non viene applicato separatamente ai prestiti concessi e a quelli assunti per il motivo che hanno le caratteristiche di operazioni «back-to-back». Le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono significative. Sono pertanto disponibili tutte le informazioni pertinenti la cui mancanza potrebbe influire sulla comprensione delle operazioni sottostanti da parte del lettore. I costi di operazione sono direttamente registrati come spese nel conto del risultato economico.

Prestiti della CECA in liquidazione

Questa voce comprende principalmente i prestiti concessi dalla CECA in liquidazione su fondi presi a prestito, conformemente agli articoli 54 e 56 del trattato CECA, nonché tre titoli di credito non quotati emessi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in sostituzione di un debitore insolvente. Detti titoli di credito saranno detenuti fino a scadenza (2017 e 2019) per coprire il servizio delle relative assunzioni di prestito. Le variazioni del valore contabile corrispondono alla variazione intervenuta negli interessi maturati più l’importo relativo all’ammortamento per l’esercizio dei premi versati e dei costi di operazione sostenuti all’inizio, calcolati in base al metodo del tasso d’interesse effettivo.

I tassi d’interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d’interesse) sono i seguenti:

Prestiti

31.12.2008

31.12.2007

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

3,022 %-5,29 %

3,82 %-4,822 %

Euratom

3,428 %-5,76 %

4,446 %-5,76 %

BdP

3,25 %

CECA in liquidazione

3,072 %-5,8103 % (5)

4,375 %-12,077 % (5)

2.5.   PREFINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

Tipo di gestione

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Gestione centralizzata diretta

1 351

434

Gestione centralizzata indiretta

275

318

Gestione decentrata

90

64

Gestione concorrente

26 764

12 875

Gestione congiunta

543

324

Totale prefinanziamenti a lungo termine

29 023

14 015

Gli importi più cospicui dei prefinanziamenti a lungo termine riguardano le azioni strutturali, il Fondo di sviluppo regionale, il Fondo sociale, il Fondo agricolo per lo sviluppo rurale, il Fondo di coesione e il Fondo per la pesca. Poiché molti di questi progetti sono a lungo termine, è necessario che i relativi anticipi siano disponibili per più di un anno. Pertanto, gli importi dei prefinanziamenti figurano tra i crediti a lungo termine. L’importo di tali prefinanziamenti a lungo termine per il quale le Comunità europee hanno il diritto di ricevere interessi dai beneficiari è pari a 1 587 milioni di euro.

L’aumento nel 2008 dipende principalmente da un secondo anticipo (13 888 milioni di euro) versato agli Stati membri per finanziare i programmi di tali fondi per il periodo 2007-2013. Gli anticipi versati nell’ambito del Settimo programma quadro di ricerca spiegano inoltre un aumento di circa 780 milioni di euro (dell’aumento totale di 917 milioni di euro) dei prefinanziamenti a lungo termine direttamente gestiti dalla Commissione.

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7°PQ) sono effettivamente coperti da un Fondo di garanzia per i partecipanti. Si tratta di uno strumento di vantaggio reciproco istituito per coprire i rischi finanziari sostenuti dalle Comunità e dai partecipanti durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7°PQ, di cui il suo capitale e i suoi interessi costituiscono una cauzione di buona esecuzione. Tutti i partecipanti ad azioni indirette sotto forma di sovvenzione (e quindi di prefinanziamento nella contabilità della Commissione) contribuiscono in una misura pari al 5 % del prefinanziamento che ricevono al capitale del Fondo di garanzia per i partecipanti per tutta la durata dell’azione. Essi sono pertanto i proprietari del Fondo di garanzia per i partecipanti, mentre la Commissione rappresenta le Comunità in veste di agente esecutivo. Al termine di un’azione indiretta, i partecipanti dovrebbero recuperare interamente il loro contributo al capitale del fondo, tranne nel caso in cui quest’ultimo subisca delle perdite a causa di beneficiari insolventi – in tal caso i partecipanti recupereranno minimo l’80 % del loro contributo. Il Fondo di garanzia per i partecipanti garantisce pertanto gli interessi finanziari sia delle Comunità che dei partecipanti. Al 31 dicembre 2008, il fondo aveva ricevuto un importo totale di 283 milioni di euro di contributi da parte dei partecipanti (2007: 38 milioni di euro).

2.6.   CREDITI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Dovuto dagli Stati membri

24

93

Prestiti personale CECA

13

15

Altri

2

13

Cauzioni e garanzie

6

6

Totale

45

127

Gli importi da riscuotere dagli Stati membri si riferiscono agli importi dovuti alla CECA in liquidazione dagli ex paesi candidati.

ATTIVITÀ CORRENTI

2.7.   SCORTE

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Materiale scientifico:

Materiale scientifico

8

9

Materiale fissile e acqua pesante

20

19

Materiale scientifico per la rivendita

45

45

Vaccinazioni

6

8

Materiali di produzione

1

7

Pubblicazioni e beni per la rivendita

5

0

Totale

85

88

La scorta delle apparecchiature scientifiche è detenuta e gestita dal CCR. La scorta è costituita in gran parte da materiali di riferimento, nucleari e non nucleari, situati a Geel. Tale scorta ha un carattere strategico e ha lo scopo di consentire di far fronte a future necessità impreviste in situazioni di crisi. È valutata al valore netto di realizzo al termine dell'esercizio, applicando una riduzione di valore al prezzo di vendita; la riduzione di valore tiene conto dei costi di immagazzinaggio e di altro tipo sostenuti al momento della vendita della scorta (costo di distribuzione, costi di certificazione e così via) ed è pari a 43 milioni di euro. I beni di consumo del CCR, che al 31 dicembre 2007 erano pari a 7 milioni di euro e sono stati dichiarati alla voce «Materiali di produzione», non sono più trattati come scorta.

La scorta di pubblicazioni detenuta e/o gestita dall’Ufficio delle pubblicazioni per la divulgazione è valutata al minore tra il costo e il valore netto di realizzo, che è quasi pari a zero. Inoltre, le pubblicazioni distribuite gratuitamente sono state interamente svalutate poiché il loro valore netto di realizzo è pari a zero. Tali svalutazioni ammontano in totale a 16 milioni di euro e determinano l’importo contabile per le pubblicazioni di cui sopra.

2.8.   INVESTIMENTI A BREVE TERMINE

Gli investimenti a breve termine comprendono le attività finanziarie disponibili per la vendita, acquistate per l’utile o il rendimento che generano, ovvero detenute per realizzare una particolare struttura dell’attività o una fonte secondaria di liquidità, che possono quindi essere vendute per far fronte a bisogni di liquidità o a variazioni nei tassi di interesse.

2.8.1.   Attività a breve termine disponibili per la vendita

milioni di euro

 

CECA in liquidazione

Altri

Totale

Importi al 31.12.2007

1 417

3

1 420

Acquisizioni

304

79

383

Cessioni e dismissioni

(275)

(275)

Adeguamento al costo ammortizzato

2

2

Variazione dell’importo contabile

(8)

(8)

Trasferimento eccedenza/(disavanzo) di rivalutazione nel capitale

24

24

Importi al 31.12.2008

1 464

82

1 546

Per quanto riguarda gli importi della CECA in liquidazione, tutti gli investimenti sono titoli di credito espressi in euro e quotati in un mercato attivo. I dettagli del portafoglio investimenti per categoria di emittente e per classificazione sono descritti nella nota 7. Al 31 dicembre 2008 i titoli di credito (espressi al valore equo) che giungono a scadenza nel corso del 2009 ammontano a 126 milioni di euro (2007: 146 milioni di euro).

2.8.2.   Attività a breve termine detenute a fini di negoziazione

La CECA in liquidazione (CECA) ha sottoscritto un accordo di swap su tassi d’interesse ed un accordo che combina swap su tassi d’interesse e swap su tassi d’interesse a valute incrociate. Il valore equo di questi swap su tassi d’interesse è stato ottenuto mediante attualizzazione dei flussi di cassa netti fissi utilizzando i tassi di swap a cedola zero alla data di chiusura dell’esercizio. Il valore equo degli swap con scadenza inferiore a tre mesi dalla data del bilancio, inclusi gli interessi maturati, è pari a 7 milioni di euro (2007: 13 milioni di euro, lungo termine).

2.9.   PREFINANZIAMENTI A BREVE TERMINE

I tempi della recuperabilità o dell’utilizzo dei prefinanziamenti determinano se questi ultimi sono registrati come attivo di prefinanziamento corrente o a lungo termine. L’utilizzo è definito dall’accordo alla base del progetto. Tutti i rimborsi o l’utilizzo con scadenza inferiore a dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio sono registrati come prefinanziamenti a breve termine e pertanto come attivo corrente. Per maggiori chiarimenti riguardanti i prefinanziamenti a lungo termine, cfr. anche nota 2.5.

I ratei passivi rappresentano l’importo delle spese ammissibili che si calcolava che sarebbero state sostenute dai beneficiari dei prefinanziamenti entro il termine dell’esercizio, ma che non erano ancora state dichiarate alle Comunità. Detti importi sono anche registrati come spese nel conto del risultato economico del periodo di riferimento.

La notevole riduzione dei prefinanziamenti a breve termine è dovuta al fatto che, per le azioni strutturali nell’ambito della gestione concorrente, alcuni progetti finanziati sono in fase di graduale cessazione (programmi relativi al periodo 2000-2006), mentre per i nuovi progetti (programmi relativi al periodo 2007-2013) nel 2008 è stata versata una rata di prefinanziamento, che è stata tuttavia classificata nei crediti a lungo termine, come spiegato nella nota 2.5. L’importo dei prefinanziamenti a breve termine per il quale le Comunità europee hanno diritto a ricevere interessi dai beneficiari è pari a 3 798 milioni di euro, tenendo conto di una stima dell’utilizzo dei fondi non ancora dichiarato alle Comunità.

Si tenga inoltre presente che la ripartizione degli importi in sospeso tra i diversi tipi di gestione è disponibile per i prefinanziamenti effettuati dal 2005 in poi. Poiché all’epoca non erano disponibili informazioni relative alla ripartizione per tipo di gestione di bilancio, gli importi non assegnati dei prefinanziamenti sono quelli inclusi per la prima volta nel bilancio di apertura del 2005 e sono riportati a parte in un’unica linea nelle cifre comparative del 2007. Gli importi non assegnati nel 2007 riguardano principalmente la gestione concorrente. Per la prima volta nel 2008, gli importi non assegnati restanti al 31 dicembre 2008 sono stati analizzati e riclassificati in base al tipo di gestione del bilancio adeguato.

PREFINANZIAMENTI A BREVE TERMINE

milioni di euro

Tipo di gestione

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Gestione centralizzata diretta

 

13 554

11 567

 

Sovvenzioni per azioni

11 439

9 715

 

Sovvenzioni di funzionamento

129

142

 

Appalti (operativi)

713

638

 

Operativa

933

457

 

Stanziamenti amministrativi

340

615

meno

Ratei passivi

(10 499)

 

 

Gestione centralizzata diretta — netto

3 055

 

Gestione centralizzata indiretta

 

4 563

2 265

 

Agenzie nazionali

2 880

1 736

 

Sovvenzioni per azioni

1 608

485

 

Appalti (operativi) e altri

49

29

 

Altri

26

15

meno

Ratei passivi

(3 633)

 

 

Gestione centralizzata indiretta — netto

930

 

Gestione decentrata

Importo lordo

1 565

1 280

meno

Ratei passivi

(1 239)

 

 

Gestione decentrata — netto

326

 

Gestione concorrente

Importo lordo

22 979

3 229

meno

Ratei passivi

(17 675)

 

 

Gestione concorrente — netto

5 304

 

Gestione congiunta

Importo lordo

2 005

1 135

meno

Ratei passivi

(1 397)

 

 

Gestione congiunta — netto

608

 

Effettuata da istituzioni e agenzie

Importo lordo

65

204

 

Ratei passivi

(26)

 

 

Istituzioni e agenzie — netto

39

 

Saldi prefinanziamenti non assegnati

 

21 404

Totale importi prefinanziamenti lordi

 

41 084

meno

Ratei passivi

 

(20 501)

Totale prefinanziamenti a breve termine

10 262

20 583

Garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti

Si tratta di garanzie che in alcuni casi le Comunità europee richiedono ai beneficiari quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore «nominale» e il valore «in corso». Per il valore «nominale», il fatto generatore è collegato all’esistenza di una garanzia. Per il valore «in corso», il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni.

Al 31 dicembre 2008, il valore «nominale» delle garanzie riscosse dalla Commissione in relazione a prefinanziamenti ammonta a 968 milioni di euro. Il valore «in corso» di tali garanzie è pari a 769 milioni di euro. Al 31 dicembre 2007 questi valori erano pari a 1 007 milioni di euro e 772 milioni di euro rispettivamente. La differenza ha la funzione effettiva di copertura dei prefinanziamenti liquidati e imputati alle spese, ma che potrebbero dover essere recuperati in futuro.

2.10.   CREDITI A BREVE TERMINE

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Parte corrente di crediti a lungo termine

114

160

Crediti correnti

6 128

5 441

Crediti vari

23

27

Ratei e risconti attivi

5 655

6 423

Totale

11 920

12 051

2.10.1.   Parte corrente di crediti a lungo termine

Detti importi riguardano principalmente i prestiti con scadenza residua entro i 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio (113 milioni di euro, per maggiori informazioni cfr. nota 2.4).

2.10.2.   Crediti correnti

milioni di euro

Gruppo conto

Al 31.12.2008

Al 31.12.2007

Importo lordo

Svalutazione

Valore netto

Importo lordo

Svalutazione

Valore netto

Clienti

4 833

(175)

4 658

3 897

(171)

3 726

Stati membri

2 576

(1 204)

1 372

2 873

(1 256)

1 617

Altri

111

(13)

98

111

(13)

98

Totale

7 520

(1 392)

6 128

6 881

(1 440)

5 441

2.10.2.1.   Clienti

Si tratta degli ordini di riscossione contabilizzati al 31 dicembre 2008 come diritti accertati ancora da recuperare che non sono già inclusi in altre rubriche dell’attivo del bilancio. La parte più cospicua di tale saldo corrisponde alle ammende comminate dalla Commissione, il cui importo lordo è pari a 4 590 milioni di euro. Al 31 dicembre 2008 erano state ricevute garanzie per un totale di 2 403 milioni di euro (2007: 2 563 milioni di euro) in relazione a tali crediti, e ciò sta a indicare che il destinatario dell’ammenda intende fare ricorso. Dal termine dell’esercizio sono stati riscossi pagamenti per un ulteriore importo di 1 304 milioni di euro in relazione a questo credito e sono state ricevute ulteriori garanzie per un importo di 744 milioni di euro.

2.10.2.2.   Crediti nei confronti degli Stati membri

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Crediti del FEAGA

Crediti del FEAGA

684

902

Diminuzione di valore

(392)

(483)

Totale

292

419

IVA pagata e da recuperare presso gli Stati membri

36

24

Risorse proprie

Riportate nella contabilità A, in attesa di riscossione

97

75

Riportate nella contabilità separata, in attesa di riscossione

1 260

1 333

Diminuzione di valore

(812)

(773)

Altri

16

38

Totale

561

673

Altri crediti nei confronti degli Stati membri

483

501

Totale

1 372

1 617

Crediti del FEAGA-Garanzia

Tale voce copre gli importi dovuti dai beneficiari del FEAGA al 31 dicembre 2008, così come dichiarati e certificati dagli Stati membri al 15 ottobre 2008, detratto il 20 % dell’importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative. Si effettua una stima per i crediti a seguito di tale dichiarazione e fino al 31 dicembre 2008. La Commissione valuta inoltre una svalutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. Il fatto che questa diminuzione di valore venga effettuata non implica una rinuncia da parte della Commissione al futuro recupero di detti importi.

Risorse proprie

Va notato che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere, a titolo di spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione. Sulla base delle stime inviate dagli Stati membri, una riduzione di valore di 812 milioni di euro è stata iscritta in diminuzione dei crediti nei confronti degli Stati membri. Ciò non implica una rinuncia della Commissione al recupero degli importi interessati da siffatta correzione di valore.

Altri crediti nei confronti degli Stati membri

Tra gli altri crediti nei confronti degli Stati membri figurano 120 milioni di euro di recupero delle spese e anticipi FEAGA per 244 milioni di euro.

2.10.3.   Ratei e risconti attivi

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Ratei attivi

5 402

6 129

Riscontri attivi

223

243

Altri

30

51

Totale

5 655

6 423

L’importo principale di questa rubrica è rappresentato da ratei attivi per 5 402 milioni di euro.

milioni di euro

Ratei attivi

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Risorse proprie

2 576

2 730

Entrate agricole con destinazione specifica per novembre e dicembre

1 261

1 310

Ristrutturazione del settore dello zucchero

911

1 516

FEAGA: decisioni di rettifica di conformità non eseguite

368

350

Fondo di coesione e fondi di sviluppo regionale: rettifiche finanziarie

146

Fondo per la pesca

32

82

Altri ratei attivi

108

141

Totale ratei attivi

5 402

6 129

Tale rubrica comprende anche riscontri attivi per un totale di 223 milioni di euro, di cui gli importi principali sono costituiti da anticipi di 34 milioni di euro per la locazione di uffici, 25 milioni di euro per la trasformazione di uffici, 16 milioni di euro di interessi per locazioni di beni immobili, 37 milioni di euro per la scuola europea e 59 milioni di euro erogati nel quadro di accordi di pesca bilaterali con paesi terzi.

Tra gli altri ratei attivi figurano principalmente le entrate da interessi di mora, gli interessi bancari maturati e gli interessi maturati sugli importi dei prefinanziamenti.

2.11.   TESORERIA E EQUIVALENTI DI TESORERIA

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Contante disponibile:

Conti presso tesorerie e banche centrali

15 039

11 313

Conti delle operazioni correnti

1 415

956

Casse di anticipi

35

81

Trasferimenti (fondi in transito)

26

2

Depositi a breve termine e altre attività equivalenti

1 456

1 367

Totale

17 971

13 719

Contanti vincolati

5 753

5 037

Totale

23 724

18 756

La rubrica tesoreria ed equivalenti di tesoreria include, ai fini del prospetto dei flussi di cassa, quanto segue:

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

23 724

18 756

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria — Fondo di garanzia (cfr. nota 2.3.3)

205

249

Totale

23 929

19 005

2.11.1.   Contante disponibile

La voce «contante disponibile» comprende l’insieme delle disponibilità finanziarie detenute dalle Comunità in conti aperti presso gli Stati membri e i paesi dell’EFTA (tesoro o banca centrale), conti correnti, casse di anticipi, depositi bancari a breve e fondi di piccola cassa.

Il saldo relativamente alto presso le tesorerie e le banche centrali è dovuto al fatto che, in seguito al bilancio rettificativo a fine esercizio, è stato necessario rimborsare 6 627 milioni di euro agli Stati membri, agli inizi del 2009. La relativa passività figura tra le passività correnti — cfr. anche nota 2.18.2. Sul saldo di cassa al termine dell’esercizio hanno influito anche il contante proveniente da entrate con destinazione specifica non ancora utilizzato (5,2 miliardi di euro) che non può essere rimborsato agli Stati membri e 2,1, miliardi di euro trattenuti per coprire stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio 2009. Agli Stati membri va restituito anche il risultato dell’esecuzione del bilancio pari a 1,8 miliardi di euro mediante deduzione delle somme dovute per l’esercizio 2009.

2.11.2.   Contanti vincolati

La voce «contanti vincolati» comprende gli importi percepiti in riferimento ad ammende comminate dalla Commissione per le quali non è stata ancora pronunciata una sentenza definitiva. Detti importi sono versati in conti di deposito speciali che non vengono utilizzati per altre attività.

PASSIVITÀ NON CORRENTI

2.12.   PRESTAZIONI A FAVORE DEL PERSONALE

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Pensioni — personale

32 867

30 212

Pensioni — Altro

696

481

Regime comune di assicurazione malattia

3 993

2 787

Totale

37 556

33 480

2.12.1.   Pensioni — personale

Al 31 dicembre 2008 le norme relative al regime pensionistico dei funzionari delle Comunità europee sono stabilite nell’ultima versione dello statuto dei funzionari delle Comunità europee (in vigore dal 1o maggio 2004). Le norme relative alle pensioni del personale sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri. Il regime comprende vari tipi di pensioni e indennità (anzianità, invalidità, reversibilità). Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto, il pagamento delle prestazioni previste dal regime delle pensioni è a carico del bilancio delle Comunità. L’accantonamento per questi oneri non viene finanziato, tuttavia gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento di tali benefici in base al criterio di ripartizione fissato per il finanziamento di queste spese. Inoltre, i funzionari contribuiscono per un terzo al finanziamento a lungo termine di questo regime mediante un contributo obbligatorio. L’importo di questo contributo viene rivisto ogni anno e aggiornato secondo le necessità per garantire che i contributi (pari attualmente al 10,9 % dello stipendio base) siano sufficienti per finanziare ogni anno un terzo dei diritti acquisiti durante l’esercizio.

Le passività del regime pensionistico sono state valutate sulla base del numero di membri del personale in attività e in pensione al 31 dicembre 2008 e delle disposizioni dello statuto dei funzionari applicabili a tale data. Questa valutazione tiene conto delle prestazioni legate all’anzianità, all’invalidità e alla reversibilità (vari tipi di pensione e indennità di invalidità). È stata effettuata in conformità alla metodologia dell’IPSAS 25. Questa norma contabile internazionale stabilisce che il datore di lavoro deve determinare il suo impegno attuariale, tenendo conto sia delle prestazioni contrattuali per la durata di vita attiva stimata dei dipendenti, che dei prevedibili aumenti salariali.

Il metodo di valutazione attuariale utilizzato per calcolare detto impegno è il metodo della proiezione dell’unità di credito. I principali presupposti attuariali disponibili alla data della valutazione e in essa impiegati sono i seguenti:

(1)

il tasso di sconto nominale si basava sulle obbligazioni di Stato della zona euro nel dicembre 2008 per un periodo equivalente (19 anni), come stima della curva di rendimento euro zero-coupon — nel dicembre 2008 per la stessa durata, vale a dire il 3,9 %. In base all’IPSAS 25, il tasso d’inflazione deve corrispondere al tasso d’inflazione previsto per tutta la durata del regime: si è quindi basato sui valori di previsione espressi da obbligazioni indicizzate nei mercati finanziari europei. Il tasso d'inflazione previsto a lungo termine era del 1,8 % e quindi il tasso di sconto reale impiegato è stato del 2,1 %;

(2)

nel calcolo è stata utilizzata l’ICSLT (International Civil Servants Life Table – Tavola di mortalità dei funzionari internazionali). Questa nuova tavola è stata creata nel 2008 in collaborazione con la JPAS (Joint Pensions Administrative Section — Sezione amministrativa comune pensioni) ed è stata utilizzata per la prima volta nel calcolo dell’aliquota contributiva per la pensione in vigore dal 1o luglio 2008. La nuova tavola sostituisce la tavola di mortalità UE 2004 usata nelle precedenti valutazioni delle passività;

(3)

il tasso di incremento generale delle retribuzioni (GSG), uguale al tasso di rivalutazione generale delle pensioni, era basato sulla media mobile di 12 anni delle statistiche di rivalutazione delle retribuzioni e delle pensioni del periodo 1997-2008, pari allo 0,3 %. Le singole progressioni della massa salariale oltre il tasso di rivalutazione generale sono state aggiornate per tener conto delle promozioni 2008. Tale tabella indica il tasso di progressione salariale per grado e scatto e l'anno previsto di pensionamento dal 2009 al 2053;

(4)

i coefficienti matrimoniali per i funzionari in servizio al momento del pensionamento erano basati sulle statistiche dei funzionari ed erano pari all’84 % per gli uomini e al 38 % per le donne – per gli ex funzionari (in pensione e in invalidità) si è considerata la situazione matrimoniale effettiva;

(5)

si è ipotizzato che il pensionamento avvenga alla data in cui il funzionario ha maturato i diritti massimi, tenendo conto della riduzione per il prepensionamento e dell’incentivo di Barcellona per il pensionamento tardivo, non oltre i 65 anni;

(6)

i calcoli delle pensioni lorde e degli assegni familiari si basano sullo Statuto.

Le passività riguardano i diritti precedentemente definiti per i seguenti beneficiari:

(1)

il personale in attività al 31 dicembre 2008 presso tutte le istituzioni e agenzie che rientrano nel regime pensionistico;

(2)

il personale con situazione pensionistica sospesa, vale a dire che ha temporaneamente o definitivamente lasciato le istituzioni, mantenendo i propri diritti pensionistici nell’ambito del regime pensionistico (esclusivamente coloro che hanno accumulato almeno 10 anni di servizio);

(3)

ex funzionari e altri agenti che percepiscono una pensione di anzianità;

(4)

ex funzionari e altri agenti che percepiscono una pensione di invalidità;

(5)

ex funzionari e altri agenti che percepiscono un’indennità di invalidità;

(6)

i beneficiari di una pensione di reversibilità (vedove o vedovi, orfani, persone a carico).

I risultati ottenuti nel quadro di questa valutazione sono stati raffrontati con le stime basate sulla precedente valutazione attuariale al 31 dicembre 2007.

milioni di euro

Variazione delle passività pensionistiche del personale

Importo

Passività pensionistiche lorde al 31 dicembre 2007

33 222

Costi previdenziali

1 161

Interessi passivi

1 593

Prestazioni pagate

(978)

Perdite attuariali

1 237

Variazioni dovute a nuovi assunti

260

Passività pensionistiche lorde al 31 dicembre 2008

36 495

Gli elementi principali da notare sono:

Gli impegni attuariali lordi sono stati stimati in 36 495 milioni di euro al 31 dicembre 2008 (2007: 33 222 milioni di euro). A ciò si aggiunge un effetto del coefficiente correttore di 1 277 milioni di euro (2007: 1 345 milioni di euro). Le imposte versate dai beneficiari sono detratte dalle passività lorde totali per calcolare le passività nette da includere nello stato patrimoniale (essendo le imposte detratte dal pagamento delle pensioni e accreditate tra le entrate delle Comunità nell'esercizio in cui avviene il pagamento). Questa passività netta (passività lorda al netto delle imposte) al 31 dicembre 2008 è stata pertanto stimata in 32 867 milioni di euro.

Il tasso di sconto reale è passato dal 2,4 % nel 2007 al 2,1 % nel 2008; se si considera anche l’incremento generale delle retribuzioni (0,4 % nel 2007 e 0,3 % nel 2008), il tasso di sconto netto è passato dal 2,0 % nel 2007 all’1,8 % nel 2008. Si tratta di uno dei motivi principali dell’aumento delle passività totali.

La principale perdita attuariale è dovuta alla diminuzione del tasso di sconto (1 867 milioni di euro) in parte compensata dagli utili dovuti ad altre stime attuariali (410 milioni di euro).

I funzionari che rientrano nel regime pensionistico sono aumentati di 2 919 unità.

La variazione completa delle passività viene riportata nel conto del risultato economico.

2.12.2.   Pensioni — Altro

Si tratta dell’impegno relativo agli obblighi pensionistici nei confronti dei membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia (e del Tribunale di primo grado), della Corte dei conti, dei segretari generali del Consiglio, del Mediatore europeo, del Garante europeo della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea. Questa rubrica comprende anche una passività relativa alle pensioni di alcuni membri del Parlamento.

2.12.3.   Regime comune di assicurazione malattia

Viene altresì effettuata una valutazione dell’impegno della Commissione per quanto riguarda i suoi contributi al regime comune di assicurazione malattia per il personale in pensione. È stato calcolato che questo impegno è pari a un valore di 4 248 milioni di euro. Le attività a servizio del regime sono dedotte da tale impegno lordo e sono state pari a 255 milioni di euro (2007: 260 milioni di euro). I calcoli tengono conto dei funzionari attivi e in pensione delle varie istituzioni e agenzie dell’Unione europea, e dei loro familiari, e dei membri attivi e in pensione di Commissione, Corte dei conti, Corte di giustizia, Consiglio, Garante europeo della protezione dei dati e Mediatore europeo. Il tasso di sconto e l’incremento generale delle retribuzioni utilizzati nel calcolo sono gli stessi cui si fa ricorso nella valutazione delle pensioni del personale (cfr. sopra). Le perdite attuariali dovute a variazioni delle stime attuariali (ad esempio, il tasso di sconto) oltre all’aumento dei costi sanitari medi sono i principali motivi del considerevole aumento delle passività.

milioni di euro

Variazione delle passività del regime comune di assicurazione malattia

Importo

Passività lorde al 31 dicembre 2007

3 047

Costo normale

133

Interessi passivi

146

Prestazioni pagate

(92)

Perdite attuariali

1 014

Passività lorde al 31 dicembre 2008

4 248

Meno le attività a servizio del regime

(255)

Passività nette al 31 dicembre 2008

3 993

2.13.   ACCANTONAMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

Totale al 31.12.2007

Accantonamenti supplementari

Importi inutilizzati

Importi utilizzati

Trasferimento a breve termine

Attualizzazione valore corrente

Totale al 31.12.2008

Cause legali

297

169

(39)

(6)

0

0

421

Smantellamento siti nucleari

744

0

0

0

(34)

109

819

Esercizio

14

8

0

0

(11)

1

12

Altri

24

86

(16)

(2)

(3)

0

89

Totale

1 079

263

(55)

(8)

(48)

110

1 341

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che probabilmente dovranno essere corrisposti dopo il 2009 in relazione a una serie di cause legali in corso. L’importo più ingente, pari a 403 milioni di euro, riguarda le cause legali in attesa di giudizio al 31 dicembre 2008 relative alle rettifiche finanziarie per le spese del FEAGA-Garanzia e altre cause legali relative alla spesa agricola.

Smantellamento siti nucleari

Nel 2002 un consorzio di esperti indipendenti ha realizzato uno studio sulla stima dei costi del programma di smantellamento nucleare del CCR e della gestione dei rifiuti. La stima di 1 145 milioni di euro (che comprende un importo di 76 milioni di euro pari alla stima dei costi dell'opzione «green field», ossia l’abbattimento completo di tutti gli immobili) è assunta come base per l’accantonamento da iscrivere in bilancio. In conformità alle norme contabili comunitarie, tale accantonamento è indicizzato per tenere conto dell'inflazione (a un tasso del 2,5 %) e quindi attualizzato al suo valore netto attuale (in base alla curva swap euro zero — coupon). Al 31 dicembre 2008, il valore dell’accantonamento era pari a 1 072 milioni di euro, meno i costi sostenuti fino ad oggi, pari a 164 milioni di euro, ossia 908 milioni di euro ripartiti in importi da utilizzare nel 2009 (89 milioni di euro) e negli anni successivi (819 milioni di euro).

Considerando la durata prevista di circa 30 anni del programma, è necessario sottolineare l’incertezza di questa stima e il fatto che i costi finali potrebbero discostarsi sensibilmente dagli importi attualmente previsti.

Accantonamenti finanziari

Nell’ambito del meccanismo di garanzia per le PMI del 1998, del meccanismo di garanzia per le PMI del 2001 e del meccanismo di garanzia per le PMI del 2007 nel quadro del programma per la competitività e l’innovazione, il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) ha il potere di emettere garanzie a suo nome, ma per conto e a rischio della Commissione. Il rischio finanziario associato alle garanzie emesse e a quelle non emesse è tuttavia limitato. Alla data di riferimento del bilancio, gli accantonamenti finanziari corrispondono per entrambi i meccanismi agli obblighi di pagamento nei confronti degli intermediari finanziari, detratte le richieste di pagamento nette presentate fino a quella data. Gli accantonamenti finanziari a lungo termine sono attualizzati al loro valore netto attuale (in base alla curva swap euro zero -coupon).

Altri accantonamenti

L’importo principale in questo caso si riferisce alle stime dei contributi comunitari a vari Stati membri nel quadro del fondo di emergenza per il settore veterinario per alcune epidemie di malattie animali, per un totale di 101 milioni di euro (2007: 42 milioni di euro) suddivisi tra importi che si prevede di versare nel 2009 (14 milioni di euro) e importi che si prevede di versare successivamente (87 milioni di euro).

2.14.   PASSIVITÀ FINANZIARIE A LUNGO TERMINE

2.14.1.   Prestiti assunti

milioni di euro

Nome

Saldo al 31.12.2007

Nuovi prestiti assunti

Rimborsi

Differenza di cambio

Variazione dell’importo contabile

Saldo al 31.12.2008

AMF

792

0

(129)

0

0

663

BdP

0

2 000

0

0

4

2 004

EURATOM

482

15

(5)

1

1

494

CECA in liquidazione

424

0

(66)

(73)

(3)

282

Totale

1 698

2 015

(200)

(72)

2

3 443


Ripartizione dei prestiti assunti tra prestiti a lungo termine e a breve termine

milioni di euro

Prestiti assunti

Scadenza < 1 anno

Scadenza > 1 anno

Totale al 31.12.2008

AMF

25

638

663

BdP

0

2 004

2 004

EURATOM

0

494

494

CECA in liquidazione

69

213

282

Totale

94

3 349

3 443

Questa rubrica include i prestiti assunti dalle Comunità europee con scadenza superiore a un anno (vi è da notare che le cifre dell’esercizio precedente per l’AMF sono al netto degli importi detenuti dal Fondo di garanzia). I prestiti assunti includono i debiti certificati che ammontano a 3 131 milioni di euro (2007: 1 344 milioni di euro). Le variazioni nell’importo contabile corrispondono alla variazione intervenuta negli interessi maturati più, nel caso delle assunzioni di prestiti della CECA in liquidazione, l’importo relativo all’ammortamento d’esercizio dei costi di operazione materiali sostenuti in fase iniziale, calcolati in base al metodo del tasso di interesse effettivo. I tassi d’interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d’interesse) sono i seguenti:

Prestiti assunti

31.12.2008

31.12.2007

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

3,022 % — 5,29 %

3,816 % — 4,822 %

Euratom

3,348 % — 5,6775 %

4,366 % — 5,6775 %

BdP

3,25 %

CECA in liquidazione

4,939 % — 11,875 % (6)

4,375 % — 11,875 % (6)

2.14.2.   Passività detenute per la negoziazione

milioni di euro

Swap CECA in liquidazione

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

A lungo termine

0

7

A breve termine

25

4

Totale

25

11

Per maggiori dettagli si rimanda alle attività detenute per la negoziazione di cui alle note 2.3.4.2 e 2.8.2.

2.15.   ALTRE PASSIVITÀ A LUNGO TERMINE

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Debiti relativi a leasing finanziario

1 770

1 519

Edifici pagati a rate

403

427

Altri

53

43

Totale

2 226

1 989

Questa rubrica comprende principalmente le passività per leasing con scadenza superiore a un anno (cfr. nota 2.2). Comprende inoltre gli importi relativi a determinati edifici acquistati dalla Commissione il cui prezzo di acquisto verrà saldato mediante rate – in questo caso non si tratta di contratti di leasing in quanto il diritto di proprietà è passato immediatamente in capo alla Commissione.

PASSIVO CIRCOLANTE

2.16.   ACCANTONAMENTI A BREVE TERMINE

milioni di euro

 

Totale al 31.12.2007

Accantonamenti supplementari

Importi inutilizzati

Importi utilizzati

Trasferimento da/a altre rubriche

Attualizzazione valore corrente

Totale al 31.12.2008

Cause legali

28

7

(3)

(16)

0

0

16

Smantellamento siti nucleari

78

0

0

(25)

34

2

89

Esercizio

233

1

0

(44)

11

1

202

Altri

30

28

(10)

(10)

3

0

41

Totale

369

36

(13)

(95)

48

3

348

È inclusa in questa rubrica la parte di accantonamenti con scadenza inferiore a un anno.

2.17.   DEBITI A BREVE TERMINE

In questa rubrica figurano le assunzioni di prestito di 94 milioni di euro con scadenza nei 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio (cfr. nota 2.14.1) e 25 milioni di euro relativi a passività detenute per la negoziazione (cfr. nota 2.14.2).

2.18.   DEBITI

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Parte corrente di passività a lungo termine

64

65

Passività correnti

12 026

13 939

Passività varie

115

189

Ratei e risconti passivi

77 472

81 187

Totale

89 677

95 380

2.18.1.   Parte corrente di passività a lungo termine

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Debiti relativi a leasing finanziari

52

32

Altri

12

33

Totale

64

65

2.18.2.   Passività correnti

milioni di euro

Tipo

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Stati membri

11 386

12 328

Fornitori e altri

1 175

2 244

Ammissibilità da verificare

(535)

(633)

Totale

12 026

13 939

Le passività correnti includono le dichiarazioni di spesa ricevute dalle Comunità nel quadro delle attività di sovvenzionamento. Sono accreditate per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. Se la controparte è uno Stato membro, sono classificate come tali. Si applica la medesima procedura nel caso di fatture e note di accredito ricevute nell’ambito di attività di appalto. Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in considerazione nelle procedure di separazione di fine esercizio (cfr. nota 2.18.3). In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono stati imputati come ratei passivi, mentre gli elementi non ammissibili rimangono in sospeso alla linea «ammissibilità da verificare». Al fine di non operare una sopravvalutazione dell’attivo e del passivo, è stata presa la decisione di iscrivere l’importo netto da liquidare tra le passività correnti.

Stati membri

Gli importi principali riportati sotto questa voce riguardano 4 660 milioni di euro (2007: 6 287 milioni di euro) di dichiarazioni di spesa non pagate per azioni nel quadro dei Fondi strutturali nonché 6 627 milioni di euro da restituire agli Stati membri in seguito alla stesura del bilancio rettificativo alla fine del 2008 (2007: 5 889 milioni di euro) – questo importo è stato versato agli Stati membri nel febbraio 2009.

Fornitori e altri

Sono inclusi in questa voce gli importi dovuti a seguito di attività di sovvenzionamento e di appalto, nonché gli importi dovuti nei confronti di organismi pubblici e di entità non consolidate, (ad esempio, il FES).

Ammissibilità da verificare

milioni di euro

Tipo

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

DG EMPL

249

194

DG REGIO

161

229

DG MARE

36

21

DG AGRI

7

109

DG ENV

7

20

Altri

75

60

Totale

535

633

2.18.3.   Ratei e risconti passivi

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Ratei passivi

77 260

80 937

Risconti passivi

50

47

Altri

162

203

Totale

77 472

81 187

La ripartizione dei ratei passivi è la seguente:

RATEI PASSIVI

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Ratei passivi FEAGA:

Spese dal 16/10/2008 al 31/12/2008

30 415

28 642

Aiuti diretti

12 682

13 786

Ristrutturazione del settore dello zucchero

3 787

3 108

Altri

(13)

(101)

Totale FEAGA

46 871

45 435

Ratei passivi azioni strutturali:

FEASR

7 004

6 723

FESR e azioni innovative

10 687

15 244

Fondo di coesione

2 810

1 593

ISPA

4

0

FSE

4 596

7 744

Totale Fondi strutturali

25 101

31 304

Altri ratei passivi:

R&S

1 978

1 315

Altri

3 310

2 883

Totale altri

5 288

4 198

Totale ratei passivi

77 260

80 937

ATTIVO NETTO

2.19.   RISERVE

milioni di euro

 

Saldo al 31.12.2008

Saldo al 31.12.2007

Riserva intestata al valore equo

41

7

Altre riserve:

Fondo di garanzia

1 276

1 118

Riserva di rivalutazione

57

57

Assunzione ed erogazione di prestiti

1 528

1 525

Altri

213

99

Totale

3 074

2 799

Totale

3 115

2 806

2.19.1.   Riserva intestata al valore equo

Nel rispetto delle norme contabili, l’adeguamento al valore equo delle attività disponibili per la vendita è contabilizzato nella riserva per il valore equo.

2.19.2.   Altre riserve

Fondo di garanzia

Si rinvia altresì alla nota 2.3.3 relativa al funzionamento del Fondo di garanzia. Questa riserva corrisponde all’importo obiettivo pari al 9 % degli importi garantiti dal Fondo, da tenere come attività.

Riserva di rivalutazione

La riserva di rivalutazione comprende le rivalutazioni di immobili, impianti e macchinari. Il saldo a fine esercizio, del valore di 57 milioni di euro, riguarda una rivalutazione operata su terreni e immobili della Commissione, già avvenuta prima del passaggio alle nuove norme contabili.

Riserva delle attività di assunzione ed erogazione di prestiti

Questi importi si riferiscono alle riserve relative alle attività di assunzione ed erogazione di prestiti delle Comunità. Il principale importo interessa essenzialmente le riserve della CECA in liquidazione, tra le quali la riserva maggiore è quella relativa alle attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio. Tale riserva è stata creata nel contesto della liquidazione della CECA e ammonta in totale a 1 526 milioni al 31 dicembre 2008.

2.20.   IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

milioni di euro

 

Importo

Importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2007

61 426

Restituzione agli Stati membri dell'avanzo di bilancio 2007

1 529

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

158

Altri movimenti della riserva

108

CECA in liquidazione: Assegnazione del risultato 2007

4

Risultato economico (eccedenza) dell'esercizio

(12 686)

Totale importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2008

50 539

Suddivisi tra:

Prestazioni per i dipendenti

37 556

Importi vari

12 983

Questo importo rappresenta quella parte delle spese già sostenute dalle Comunità al 31 dicembre 2008 che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle nuove norme contabili per competenza, numerose spese vengono rilevate nell’anno N, quantunque esse possano essere effettivamente pagate nell’anno N+1 e finanziate sulla base del bilancio dell’anno N+1. L’inserimento nei conti di queste passività, insieme al fatto che i relativi importi verranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell’esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più importanti da evidenziare sono quelli relativi alle attività del FEAGA. L’importo dei pagamenti dovuti agli Stati membri, relativamente al periodo compreso tra il 16 ottobre e il 31 dicembre 2008, era di 30,4 miliardi di euro. La maggioranza degli importi da richiamare è infatti corrisposta dagli Stati membri entro 12 mesi dalla fine dell’esercizio finanziario in questione, come parte del bilancio dell’anno successivo.

Gli altri importi da richiedere agli Stati membri hanno subito una considerevole riduzione rispetto all’anno scorso, ossia 13 miliardi di euro rispetto a 27,9 miliardi di euro nel 2007. I motivi principali di tale diminuzione sono la riduzione di 5,7 miliardi di euro dei conti passivi (cfr. nota 2.18), l’aumento di 4,7 miliardi di euro dei prefinanziamenti (note 2.5 e 2.9) e l’aumento di 5 miliardi di euro di tesoreria (nota 2.11).

In pratica, soltanto l’importo dei benefici ai dipendenti delle Comunità nei confronti del proprio personale viene erogato per un periodo più lungo e il suo finanziamento mediante i bilanci annuali è garantito dagli Stati membri. A titolo puramente informativo, di seguito viene fornita una ripartizione dei pagamenti futuri dei benefici ai dipendenti:

milioni di ero

 

Importo

A breve termine: importi da pagare nel 2009

1 160

A lungo termine: importi da pagare dopo il 2009

36 396

Totale passività derivanti dai benefici per i dipendenti al 31.12.2008

37 556

Occorre ugualmente notare che quanto detto in precedenza non influisce sul risultato di bilancio. Le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

3.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

3.1.   RISORSE PROPRIE E CONTRIBUTI

milioni di euro

 

Note

2008

2007

Proventi da risorse proprie:

3.1.1

 

 

Risorse RNL

 

74 479

73 922

Risorse IVA

 

19 008

19 442

Risorse proprie tradizionali:

Diritti agricoli

 

1 184

1 429

Dazi doganali

 

15 196

15 288

Contributi zucchero

 

702

(36)

Totale risorse proprie tradizionali

 

17 082

16 681

Adeguamenti di bilancio

3.1.2

1 930

1 892

Contributi dei paesi terzi (inclusi i paesi EFTA)

 

214

147

Totale

 

112 713

112 084

I proventi da risorse proprie costituiscono l’elemento primario delle entrate di esercizio delle Comunità europee. Pertanto la maggior parte delle spese è finanziata dalle risorse proprie, in quanto le altre entrate rappresentano soltanto una piccola parte del finanziamento totale.

3.1.1.   Proventi da risorse proprie

Esistono tre categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali, la risorsa basata sull’IVA e la risorsa basata sull’RNL. Le risorse proprie tradizionali comprendono, a loro volta, i diritti agricoli, i contributi zucchero e i dazi doganali. Un meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio (riduzione concessa al Regno Unito) è anch’esso parte integrante del sistema delle risorse proprie. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione.

Le risorse proprie basate sull’IVA derivano dall’applicazione di un’aliquota uniforme per tutti gli Stati membri alla base imponibile armonizzata dell’IVA, che è livellata al 50 % dell'RNL per tutti gli Stati membri. La risorsa basata sull’RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l’importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse basate sull’IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall'applicazione di un tasso uniforme alla somma dell'RNL di tutti gli Stati membri.

Il livello delle risorse proprie tra il 2007 e il 2008 è alquanto simile. L’aumento di 524 milioni di euro è in gran parte legato all’aumento dei prelievi zucchero a seguito di una variazione della normativa relativa al settore dello zucchero riguardante l’organizzazione comune del mercato.

3.1.2.   Adeguamenti di bilancio

Gli adeguamenti di bilancio comprendono l’eccedenza di bilancio del 2007 (1 529 milioni di euro) che viene rimborsata indirettamente agli Stati membri deducendo gli importi di risorse proprie che essi devono accreditare alla Comunità nell’anno successivo, e di fatto costituiscono entrate per il 2008. A norma della decisione 2000/597/CE del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee, al Regno Unito viene accordata una correzione degli squilibri di bilancio. Poiché tale importo è finanziato dagli altri Stati membri, di norma non vi è alcun effetto netto sul risultato economico o sul risultato di bilancio. Tuttavia, sotto questa voce è stato registrato un importo di 400 milioni di euro costituito dalle differenze tra i tassi dell'euro utilizzati ai fini del bilancio [cfr. articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000] e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri che non aderiscono allo SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

3.2.   ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

milioni di euro

 

Note

2008

2007

Ammende

3.2.1

3 171

3 339

Prelievi agricoli

3.2.2

2 299

2 634

Recupero spese:

3.2.3

 

 

Gestione centralizzata diretta

 

61

93

Gestione centralizzata indiretta

 

4

10

Gestione decentrata

 

90

133

Gestione concorrente

 

1 349

577

Gestione congiunta

 

0

1

Totale

 

1 504

814

Entrate da operazioni amministrative:

3.2.4

 

 

Personale

 

974

908

Entrate associate a immobili, impianti e macchinari

 

25

26

Altre entrate amministrative

 

149

181

Totale

 

1 148

1 115

Entrate di esercizio varie:

3.2.5

 

 

Adeguamenti/accantonamenti

 

71

23

Utili su cambi

 

269

276

Altri

 

1 269

879

Totale

 

1 609

1 178

Totale

 

9 731

9 080

3.2.1.   Ammende

Dette entrate si riferiscono ad ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza. I crediti e le relative entrate sono rilevati quando la Commissione adotta la decisione di comminare un’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In tale voce non sono incluse le ammende per pratiche anticoncorrenziali notificate dalla Commissione europea nel maggio 2009 a un produttore di chip per computer per un importo di 1,06 miliardi di euro e nel luglio 2009 a due produttori di energia per un importo totale di 1,106 miliardi di euro.

3.2.2.   Prelievi agricoli

Tali importi concernono prelievi latte per 338 milioni di euro (2007: 232 milioni di euro) e prelievi zucchero per 1 961 milioni di euro (2007: 2 402 milioni di euro). I prelievi latte costituiscono uno strumento di gestione del mercato mirante a penalizzare i produttori di latte che superano le rispettive quantità di riferimento. Poiché non sono legati a pagamenti precedenti da parte della Commissione, sono in pratica considerati come entrate con destinazione specifica. I prelievi zucchero riguardano il fondo per la ristrutturazione del settore dello zucchero, in cui la riforma del settore dello zucchero ha diminuito il prezzo interno dello zucchero al fine di ridurre il divario tra il prezzo UE e il prezzo internazionale. Per incoraggiare i produttori di zucchero meno competitivi ad abbandonare il mercato, è stato creato un fondo di ristrutturazione autofinanziato, finanziato mediante le entrate derivanti da un’imposta temporanea applicata ai produttori di zucchero considerate come entrate con destinazione specifica. La durata prevista di tale regime è di quattro anni.

3.2.3.   Recupero spese

Questa rubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione e la deduzione dai pagamenti successivi registrati nella contabilità della Commissione allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio generale, sulla base di controlli, audit conclusi o valutazioni di ammissibilità, insieme agli ordini di riscossione emessi dagli Stati membri ai beneficiari delle spese del FEAGA. Essa comprende altresì la variazione dei ratei attivi stimati al termine dell’esercizio precedente rispetto a quello corrente. Essa non illustra tuttavia la totalità dei recuperi delle spese CE, in particolare per i settori di spesa significativi come le azioni strutturali, in cui esistono specifici meccanismi atti a garantire il recupero di importi non ammissibili, la maggior parte dei quali non comporta l’emissione di un ordine di riscossione. Anche i recuperi dei prefinanziamenti non sono inclusi come entrate, in conformità alle norme contabili comunitarie. Per maggiori informazioni sul recupero dell’indebito, cfr. nota 6.

Recupero spese: gestione concorrente

Il totale di 1 349 milioni di euro registrato in questa sottorubrica è costituito da 1 000 milioni di euro relativi al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e 349 milioni di euro per le azioni strutturali.

(a)   Agricoltura, FEAGA

Nel quadro dell’agricoltura, gli importi iscritti come entrate dell’esercizio sotto questa rubrica ammontano a 1 000 milioni di euro, così ripartiti:

rettifiche di conformità decise durante l’esercizio, 859 milioni di euro;

frodi e irregolarità, 141 milioni di euro; rimborsi dichiarati dagli Stati membri e recuperati durante l’esercizio, 360 milioni di euro, al netto della diminuzione del saldo stimato dichiarato dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità, 219 milioni di euro (684 milioni di euro a fine esercizio 2008 rispetto a 902 milioni di euro a fine esercizio 2007) – cfr. altresì nota 2.10.2.2.

Al 31 dicembre 2008, gli importi del FEAGA soggetti a future correzioni a seguito di audit all’epoca non ancora conclusi ammontavano complessivamente a 1,7 miliardi di euro. Tale importo figura come attività condizionata fuori bilancio (cfr. nota 5.3.)

(b)   Azioni strutturali

Il recupero spese relativo alle spese strutturali comprese in questa rubrica ammontava a 349 milioni di euro. Gli importi equivalenti per il 2007 sono stati pari a 77 milioni di euro.

Questa sottorubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione per recuperare spese dell’indebito effettuate negli esercizi precedenti per 267 milioni di euro, nonché la variazione (aumento) dei ratei attivi a fine esercizio (82 milioni di euro). Gli ordini di riscossione vengono emessi unicamente nei casi seguenti:

decisioni formali di rettifica finanziaria da parte della Commissione in seguito all’individuazione di spese irregolari nella contabilità dichiarata dagli Stati membri;

adeguamenti alla chiusura di un programma che hanno determinato una riduzione del contributo UE qualora uno Stato membro non abbia dichiarato spese ammissibili sufficienti a giustificare i prefinanziamenti e i pagamenti intermedi già effettuati; tali operazioni possono essere effettuate senza una decisione formale della Commissione se sono accettate dallo Stato membro;

il rimborso di importi recuperati dopo la chiusura a seguito della conclusione di procedimenti giudiziari ancora pendenti al momento della chiusura.

Gli ordini di riscossione emessi nel 2008 per il recupero spese, ammontanti complessivamente a 267 milioni di euro, possono essere suddivisi come segue: 200 milioni di euro per rettifiche finanziarie decise nel 2008, 34 milioni di euro per rettifiche finanziarie decise prima del 2008, 31 milioni di euro per il recupero di importi indebitamente pagati a causa di errori o irregolarità e 2 milioni di euro per altri ordini di riscossione. Altri ordini di riscossione emessi nel quadro di azioni strutturali riguardano il recupero di prefinanziamenti. Tali importi non figurano come entrate, bensì sono accreditati alla rubrica prefinanziamenti dello stato patrimoniale.

Un importo di 2,6 miliardi di euro relativo a potenziali rettifiche finanziarie in fase di decisione è registrato come attività potenziale (cfr. nota 5.3.).

Recupero spese: altri tipi di gestione

Questa sottorubrica è pari a 155 milioni di euro e comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione per recuperare pagamenti effettuati negli esercizi precedenti per 48 milioni di euro di pagamenti indebiti, altri ordini di riscossione per 135 milioni di euro, nonché la variazione dei ratei attivi al termine dell’esercizio (22 milioni di euro) e le eliminazioni tra le varie entità (6 milioni di euro). Altri recuperi compresi nella rubrica «altri tipi di gestione» riguardano il recupero di prefinanziamenti e sono pari a 24 milioni di euro. Tali importi non figurano come entrate, bensì sono accreditati alla rubrica prefinanziamenti dello stato patrimoniale.

3.2.4.   Entrate derivanti da operazioni amministrative

Queste entrate derivano soprattutto dalle trattenute sugli stipendi del personale e sono costituite principalmente da due voci: i contributi previdenziali e le imposte sul reddito.

3.2.5.   Altre entrate di esercizio

Un importo di 321 milioni di euro (2007: 296 milioni di euro) si riferisce alle somme ricevute dai paesi candidati all’adesione. Uno dei motivi principali dell’aumento delle altre entrate di esercizio rispetto all’esercizio scorso è che l’esercizio attuale comprende un’entrata di 109 milioni di euro relativa alla riduzione di valore dei crediti FEAGA (2007: 11 milioni di euro). Inoltre, l’esercizio in corso comprende anche un importo di 241 milioni di euro (2007: 33 milioni di euro) relativo a prefinanziamenti inclusi per la prima volta nello stato patrimoniale, la cui contropartita è registrata sotto questa voce; l’importo principale, 231 milioni di euro, si riferisce a somme erogate nel quadro dello Strumento Schengen.

Sono inseriti in questa rubrica anche gli utili di cambio, ad eccezione delle attività finanziarie trattate nella successiva nota 3.5. Provengono da attività quotidiane e dalle relative operazioni condotte in valute diverse dall'euro, così come dalla rivalutazione di fine esercizio necessaria a redigere i conti. Essi contengono guadagni sia realizzati che non realizzati.

3.3.   SPESE AMMINISTRATIVE

milioni di euro

 

2008

2007

Spese per il personale

4 563

4 289

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

330

343

Altre spese amministrative

2 827

2 488

Totale

7 720

7 120

Si tratta di spese amministrative sostenute nell’ambito delle attività della Commissione e comprendono i costi per il personale e i costi relativi ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari (come l’ammortamento, i costi di manutenzione, ecc.).

3.4.   SPESE D'ESERCIZIO

milioni di euro

 

Note

2008

2007

Spese d’esercizio principali:

3.4.1

 

 

Gestione centralizzata diretta

 

7 998

9 504

Gestione centralizzata indiretta

 

3 077

1 185

Gestione decentrata

 

1 278

1 978

Gestione concorrente

 

81 839

89 778

Gestione congiunta

 

1 188

949

Totale

 

95 380

103 394

Altre spese di esercizio:

3.4.2

 

 

Adeguamenti/accantonamenti

 

278

260

Perdite dovute a operazioni di cambio

 

773

399

Altri

 

783

629

Totale

 

1 834

1 288

Totale

 

97 214

104 682

3.4.1.   Spese d’esercizio principali

I costi di esercizio delle Comunità europee coprono le varie rubriche delle prospettive finanziarie e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. La parte più cospicua delle spese, ossia l'86 %, rientra nella rubrica Gestione concorrente, che presuppone la delega di alcuni compiti agli Stati membri ed è riferita ad alcuni settori quali la spesa FEAGA e le iniziative finanziate tramite le varie azioni strutturali (il Fondo di sviluppo regionale, il Fondo sociale, il Fondo agricolo per lo sviluppo rurale, il Fondo di coesione e il Fondo per la pesca).

La riduzione delle spese di esercizio nel 2008 è dovuta in gran parte alle iniziative finanziate tramite le varie azioni strutturali nell’ambito della gestione concorrente. Tali iniziative sono programmate e avviate per periodi di 5 o 6 anni. Al 31 dicembre 2008, esistono due periodi di programmazione per i quali le azioni si svolgono in parallelo, i programmi per il periodo 2000-2006 e quelli per il periodo 2007-2013. La riduzione di 7,9 miliardi di euro per le azioni strutturali può essere attribuita al fatto che, sin dal 2006, alcuni progetti finanziati erano in fase di graduale cessazione (programmi relativi al periodo 2000-2006), mentre altri (programmi relativi al periodo 2007-2013) si trovano ad uno stato di avanzamento inferiore rispetto al previsto nel 2007. Per i nuovi progetti, nel 2008 è stata versata una seconda rata di prefinanziamento, come spiegato nella nota 2.5, tuttavia è stato registrato un ritardo nell’attuazione dei programmi da parte degli Stati membri dovuto in parte al requisito dell’approvazione da parte della Commissione dei sistemi di controllo e di gestione degli Stati membri.

L’aumento di 1,9 miliardi di euro delle spese per la gestione centralizzata indiretta è parzialmente compensato da una riduzione di 1,3 miliardi di euro delle spese per la gestione centralizzata diretta. In effetti, quest’anno è stata effettuata una riclassificazione dei progetti, appartenenti per la maggior parte ad agenzie esecutive, dalla spesa per la gestione centralizzata diretta a quella indiretta.

3.4.2.   Altre spese d’esercizio

Le perdite di cambio, tranne che sulle attività finanziarie di cui alla nota 3.6, riguardano le attività quotidiane e le relative operazioni effettuate in valute diverse dall’euro, nonché la rivalutazione di fine esercizio necessaria alla stesura dei conti; esse possono essere realizzate o non realizzate.

Se si considera la posizione netta, si è verificata una considerevole perdita su cambi netta per l’esercizio. A incidere maggiormente su tale perdita è soprattutto la Commissione. A questo proposito, l’importo delle perdite su cambi non realizzate nette per l’esercizio in corso dipende dalla rivalutazione a fine esercizio dei saldi in valute estere non regolarizzati. La perdita riguarda in gran parte (242 milioni di euro su 305 milioni di euro) GBP e SEK. Queste due valute si sono deprezzate di più del 20 % rispetto all’euro negli ultimi quattro mesi del 2008. A fine esercizio la Commissione detiene sui suoi conti bancari delle risorse proprie cospicui saldi in valute estere per coprire i propri bisogni di tesoreria derivanti dall’esecuzione del bilancio.

La Commissione ha inoltre subito considerevoli perdite su cambi realizzate nette, di cui la maggior parte (circa 150 milioni di euro su 192 milioni di euro) è dovuta a operazioni contabili relative agli importi di risorse proprie versati in valute nazionali diverse dall’euro da Stati membri non facenti parte della zona dell’euro. Le perdite dipendono dalla differenza tra il tasso di cambio contabile al quale tali importi sono contabilizzati dalla Commissione al momento della riscossione e il tasso di cambio di mercato al quale sono convertiti in euro prima di essere utilizzati per coprire i pagamenti della Commissione. Come indicato in precedenza, nel corso degli ultimi quattro mesi del 2008 varie valute europee, tra cui in particolare GBP, PLN e SEK, hanno subito un considerevole e costante deprezzamento rispetto all’euro. I tassi di cambio di mercato applicati in questo periodo per la conversione delle risorse proprie della Commissione in tali valute sono stati pertanto regolarmente inferiori ai tassi contabili ai quali sono stati contabilizzati. La parte restante della differenza è relativa ad altre operazioni contabili, fra cui pagamenti eseguiti dalla Commissione in altre valute.

La sottorubrica «altro» comprende principalmente rettifiche dei prefinanziamenti e importi svalutati/persi sugli introiti relativi ai debitori della Commissione. Sono inclusi anche un importo di 144 milioni di euro riguardante l'attuazione del programma CARDS in Kosovo, Serbia e Montenegro, e un importo di 143 milioni di euro in relazione ad altri due programmi gestiti da un’agenzia consolidata.

3.5.   ENTRATE FINANZIARIE

milioni di euro

 

2008

2007

Entrate da dividendi (da fondi di capitale di rischio)

22

6

Entrate da interessi:

Prefinanziamenti

50

33

Pagamenti in ritardo

26

81

Swap

13

19

Attività disponibili per la vendita

102

97

Prestiti

105

106

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

349

263

Altri

3

12

Totale

648

611

Altre entrate finanziarie:

Entrate da vendita di attività finanziarie

4

6

Annullamento delle perdite di valore relative ad attività finanziarie

0

1

Altri

11

23

Totale

15

30

Adeguamenti al valore corrente

3

24

Utili su cambi

10

3

Totale

698

674

3.6.   SPESE FINANZIARIE

milioni di euro

 

2008

2007

Spese per interessi:

Leasing

91

101

Swap

10

17

Prestiti

90

91

Altri

9

5

Totale

200

214

Altre spese finanziarie:

Adeguamenti alle disposizioni finanziarie

12

11

Oneri finanziari sugli strumenti di bilancio

50

57

Perdite realizzate sulla vendita di attività finanziarie

8

9

Perdite dovute alla riduzione del valore delle attività finanziarie

11

15

Altri

56

35

Totale

137

127

Adeguamenti al valore corrente

118

7

Perdite dovute a operazioni di cambio

12

6

Totale

467

354

Oltre alle perdite sulla vendita e la riduzione del valore delle attività finanziarie, le altre spese finanziarie includono anche gli adeguamenti apportati agli accantonamenti finanziari e le commissioni di gestione pagate ai fiduciari.

3.7.   QUOTA RELATIVA ALL’AVANZO/(DISAVANZO) NETTO DI ASSOCIATE E IMPRESE COMUNI

Secondo la contabilizzazione con il metodo del criterio del patrimonio netto, le Comunità includono nel conto del risultato economico la loro quota dell’avanzo netto dell’associata FEI e delle imprese comuni (cfr. anche note 2.3.1 e 2.3.2).

3.8.   INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Questa relazione presenta una rendicontazione separata delle entrate e delle spese di esercizio per settore, sulla base di una struttura di bilancio in base alle attività, all’interno della Commissione. Detti settori di attività sono raggruppati a fini di presentazione dei rendiconti finanziari sotto tre grandi voci: «attività interne all’Unione europea», «attività esterne all’Unione europea» e «servizi e altro».

La rubrica «attività interne all’Unione europea» è la più vasta, in quanto copre i vari settori di attività dell’Unione europea. La rubrica «attività esterne all’Unione europea» riguarda le politiche intraprese all’esterno dell'Unione, tra cui il commercio e gli aiuti. La voce «servizi e altro» riunisce invece le attività interne e orizzontali necessarie al funzionamento delle istituzioni e degli organi delle Comunità.

Le agenzie consolidate sono integrate nei vari settori di attività. Altre istituzioni, eccetto la Commissione, sono raggruppate in uno specifico settore di attività. I vari settori di attività rappresentano le cifre al lordo prima delle eliminazioni di consolidamento, che vengono riportate in una sola colonna.

Occorre rilevare che le risorse proprie e i contributi non sono ripartiti tra le varie attività, in quanto calcolati, riscossi e amministrati dai servizi centrali della Commissione. Vengono riportati in questa sede unicamente per permettere di raffrontare i risultati netti con il conto del risultato economico.

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ — SINTESI

milioni di euro

 

Attività interne all'UE

Attività esterne all'UE

Servizi e altro

CECA in liquidazione

Altre istituzioni

Eliminazioni dovute al consolidamento

Totale

Entrate d’esercizio:

Ammende

3 171

0

0

0

0

0

3 171

Prelievi agricoli

2 299

0

0

0

0

0

2 299

Recupero spese

1 384

120

6

0

0

(6)

1 504

Entrate derivanti da operazioni amministrative

69

35

832

0

352

(140)

1 148

Altre entrate di esercizio

1 756

266

586

2

2

(1 003)

1 609

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

8 679

421

1 424

2

354

(1 149)

9 731

Spese amministrative:

Spese per il personale

(1 610)

(714)

(1 018)

0

(1 229)

8

(4 563)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(58)

(18)

(115)

0

(139)

0

(330)

Altre spese amministrative

(645)

(279)

(848)

0

(1 239)

184

(2 827)

 

(2 313)

(1 011)

(1 981)

0

(2 607)

192

(7 720)

Spese d’esercizio:

Gestione centralizzata diretta

(4 807)

(3 604)

(226)

0

0

639

(7 998)

Gestione centralizzata indiretta

(3 094)

(195)

(3)

0

0

215

(3 077)

Gestione decentrata

(21)

(1 257)

0

0

0

0

(1 278)

Gestione concorrente

(81 748)

(17)

(74)

0

0

0

(81 839)

Gestione congiunta

(115)

(1 074)

0

0

0

1

(1 188)

Altre spese d’esercizio

(879)

(182)

(820)

(54)

(1)

102

(1 834)

 

(90 664)

(6 329)

(1 123)

(54)

(1)

957

(97 214)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(92 977)

(7 340)

(3 104)

(54)

(2 608)

1 149

(104 934)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(84 298)

(6 919)

(1 680)

(52)

(2 254)

0

(95 203)

Entrate derivanti da risorse proprie e contributi

112 713

Eccedenze da attività operative

17 510

Risultato finanziario netto

231

Movimenti nelle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

(5 009)

Quota relativa ai risultati di associate e imprese comuni

(46)

Risultato economico dell’esercizio

12 686

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ – ATTIVITÀ INTERNE ALL’UE

milioni di euro

 

Affari economici e finanziari

Imprese e industria

Concorrenza

Occupazione

Agricoltura

Energia e trasporti

Ambiente

Ricerca

Società dell’informazione

Entrate d’esercizio:

Ammende

0

0

3 168

0

0

0

0

0

0

Prelievi agricoli

0

0

0

0

2 299

0

0

0

0

Recupero spese

1

1

0

58

1 005

7

1

3

10

Entrate derivanti da operazioni amministrative

0

11

0

0

0

12

0

1

7

Altre entrate di esercizio

0

218

3

32

145

297

39

370

6

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

1

230

3 171

90

3 449

316

40

374

23

Spese amministrative:

(51)

(225)

(68)

(99)

(108)

(218)

(93)

(265)

(131)

Spese per il personale

(45)

(149)

(62)

(74)

(89)

(161)

(70)

(151)

(94)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

0

(11)

0

(1)

0

(4)

(1)

0

0

Altre spese amministrative

(6)

(65)

(6)

(24)

(19)

(53)

(22)

(114)

(37)

Spese d’esercizio:

(52)

(336)

(54)

(8 175)

(54 290)

(1 326)

(186)

(2 672)

(1 377)

Gestione centralizzata diretta

(52)

(250)

0

(186)

(46)

819

(162)

(2 630)

(1 266)

Gestione centralizzata indiretta

0

0

0

0

0

(1 818)

(8)

0

(92)

Gestione decentrata

0

0

0

0

(3)

(11)

0

0

0

Gestione concorrente

0

0

0

(7 976)

(54 049)

0

0

0

0

Gestione congiunta

0

0

0

0

0

(100)

0

0

0

Altre spese d’esercizio

0

(86)

(54)

(13)

(192)

(216)

(16)

(42)

(19)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(103)

(561)

(122)

(8 274)

(54 398)

(1 544)

(279)

(2 937)

(1 508)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(102)

(331)

3 049

(8 184)

(50 949)

(1 228)

(239)

(2 563)

(1 485)


milioni di euro

 

Centro comune di ricerca

Pesca

Mercato interno

Politica regionale

Fiscalità e dogane

Istruzione e cultura

Salute e tutela dei consumatori

Giustizia, libertà e sicurezza

Totale attività interne all’UE

Entrate d’esercizio:

Ammende

0

0

3

0

0

0

0

0

3 171

Prelievi agricoli

0

0

0

0

0

0

0

0

2 299

Recupero spese

0

(41)

0

329

0

4

5

1

1 384

Entrate derivanti da operazioni amministrative

38

0

0

0

0

0

0

0

69

Altre entrate di esercizio

52

8

198

(1)

1

151

135

102

1 756

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

90

(33)

201

328

1

155

140

103

8 679

Spese amministrative:

(334)

(39)

(146)

(66)

(46)

(160)

(165)

(99)

(2 313)

Spese per il personale

(222)

(32)

(100)

(55)

(38)

(85)

(110)

(73)

(1 610)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(29)

0

(4)

0

(1)

(1)

(4)

(2)

(58)

Altre spese amministrative

(83)

(7)

(42)

(11)

(7)

(74)

(51)

(24)

(645)

Spese d’esercizio:

(84)

(883)

(41)

(19 058)

(56)

(1 284)

(509)

(281)

(90 664)

Gestione centralizzata diretta

(81)

(235)

(5)

(29)

(56)

(142)

(358)

(128)

(4 807)

Gestione centralizzata indiretta

0

0

0

(21)

0

(1 126)

(30)

1

(3 094)

Gestione decentrata

0

0

0

(7)

0

0

0

0

(21)

Gestione concorrente

0

(644)

0

(18 986)

0

0

0

(93)

(81 748)

Gestione congiunta

0

0

0

(15)

0

0

0

0

(115)

Altre spese d’esercizio

(3)

(4)

(36)

0

0

(16)

(121)

(61)

(879)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(418)

(922)

(187)

(19 124)

(102)

(1 444)

(674)

(380)

(92 977)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(328)

(955)

14

(18 796)

(101)

(1 289)

(534)

(277)

(84 298)

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ – ATTIVITÀ ESTERNE ALL’UE

milioni di euro

 

Relazioni estere

Commercio

Sviluppo

Allargamento

Aiuti umanitari

Totale attività esterne all’UE

Entrate d’esercizio:

Recupero spese

19

0

4

92

5

120

Entrate derivanti da operazioni amministrative

35

0

0

0

0

35

Altre entrate di esercizio

67

0

(1)

199

1

266

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

121

0

3

291

6

421

Spese amministrative:

(740)

(51)

(135)

(62)

(23)

(1 011)

Spese per il personale

(477)

(45)

(127)

(50)

(15)

(714)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(17)

0

0

(1)

0

(18)

Altre spese amministrative

(246)

(6)

(8)

(11)

(8)

(279)

Spese d'esercizio:

(2 988)

(10)

(876)

(1 586)

(869)

(6 329)

Gestione centralizzata diretta

(2 163)

(7)

(530)

(503)

(401)

(3 604)

Gestione centralizzata indiretta

(42)

0

3

(156)

0

(195)

Gestione decentrata

(352)

0

(154)

(751)

0

(1 257)

Gestione concorrente

0

0

(17)

0

0

(17)

Gestione congiunta

(413)

(3)

(170)

(21)

(467)

(1 074)

Altre spese d’esercizio

(18)

0

(8)

(155)

(1)

(182)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(3 728)

(61)

(1 011)

(1 648)

(892)

(7 340)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(3 607)

(61)

(1 008)

(1 357)

(886)

(6 919)


INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ – SERVIZI E ALTRO

milioni di euro

 

Stampa e Comunicazione

Ufficio per la lotta antifrode

Coordinamento

Personale e amministrazione

Eurostat

Bilancio

Audit

Lingue

Altri

Totale Servizi e altro

Entrate d’esercizio:

Recupero spese

0

0

0

3

3

0

0

0

0

6

Entrate derivanti da operazioni amministrative

1

5

0

682

0

46

0

98

0

832

Altre entrate di esercizio

(2)

(1)

8

38

0

235

0

42

266

586

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

(1)

4

8

723

3

281

0

140

266

1 424

Spese amministrative:

(94)

(49)

(151)

(1 200)

(66)

(50)

(9)

(390)

28

(1 981)

Spese per il personale

(59)

(34)

(127)

(436)

(60)

(38)

(8)

(284)

28

(1 018)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(2)

0

0

(113)

0

0

0

0

0

(115)

Altre spese amministrative

(33)

(15)

(24)

(651)

(6)

(12)

(1)

(106)

0

(848)

Spese d’esercizio:

(80)

(15)

(8)

(45)

(22)

(217)

0

(1)

(735)

(1 123)

Gestione centralizzata diretta

(77)

(15)

(1)

(29)

(21)

(104)

0

(1)

22

(226)

Gestione centralizzata indiretta

(3)

0

0

0

0

0

0

0

0

(3)

Gestione concorrente

0

0

0

0

0

(74)

0

0

0

(74)

Altre spese d’esercizio

0

0

(7)

(16)

(1)

(39)

0

0

(757)

(820)

TOTALE SPESE D’ESERCIZIO

(174)

(64)

(159)

(1 245)

(88)

(267)

(9)

(391)

(707)

(3 104)

SPESE NETTE D’ESERCIZIO

(175)

(60)

(151)

(522)

(85)

14

(9)

(251)

(441)

(1 680)

4.   NOTE ALLA TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

4.1.   OBIETTIVO E PREPARAZIONE DELLA TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

Le informazioni relative ai flussi di cassa costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità delle Comunità di generare liquidità e attività equivalenti e le sue necessità in merito all'utilizzo di detti flussi.

La tabella dei flussi di cassa viene preparata utilizzando il metodo indiretto, vale a dire che l’avanzo (o il disavanzo) netto dell’esercizio finanziario viene adeguato a seguito degli effetti di transazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti, nonché di eventuali voci di entrata o di spesa associate ai flussi di cassa inerenti agli investimenti.

I flussi di cassa derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella valuta di riferimento delle Comunità europee (euro), applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e detta valuta estera in vigore alla data della transazione.

La tabella dei flussi di cassa riporta i flussi finanziari relativi al periodo, classificandoli in attività operative e d’investimento (le Comunità non hanno attività di finanziamento).

4.2.   ATTIVITÀ OPERATIVE

Le attività operative sono le attività delle Comunità diverse dalle attività di investimento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte. I prestiti erogati ai beneficiari (e le relative assunzioni di prestito, se del caso) non sono considerati attività di investimento (o di finanziamento), in quanto rientrano negli obiettivi generali, e pertanto nelle operazioni quotidiane delle Comunità. Le attività operative comprendono anche investimenti quali FEI, BERS e i fondi di capitali di rischio. L’obiettivo di tali attività è infatti contribuire al conseguimento dei risultati prefissati nell’ambito della politica economica.

4.3.   ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

Le attività di investimento riguardano l’acquisizione e la liquidazione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti che non sono compresi nella tesoreria ed equivalenti di tesoreria. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari. L’obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi effettuati dalle Comunità.

Si fa rilevare che 5 753 milioni di euro di saldi di tesoreria e equivalenti di tesoreria detenuti dalle Comunità non possono essere utilizzati. Si tratta di liquidi ottenuti a titolo di pagamento di ammende comminate, in cui la controparte ricorre contro l’imposizione dell'ammenda. Tali importi sono chiaramente indicati come «liquidità vincolate» nella nota 2.11.

5.   VOCI FUORI BILANCIO

ATTIVITÀ POTENZIALI

milioni di euro

 

Note

31.12.2008

31.12.2007

Garanzie ottenute

5.1

260

237

Attività potenziali relative a casi di frodi e irregolarità

5.2

2 010

1 701

Rettifiche finanziarie in corso

5.3

4 390

4 436

Altre attività potenziali

5.4

43

19

Totale attività potenziali

 

6 703

6 393

PASSIVITÀ POTENZIALI E IMPEGNI PER FINANZIAMENTI FUTURI

Nei prossimi esercizi tutte le passività potenziali e tutti gli impegni saranno finanziati, se scaduti, con risorse attinte dal bilancio comunitario. Il bilancio comunitario è finanziato dagli Stati membri.

milioni di euro

Passività potenziali

Note

31.12.2008

31.12.2007

Garanzie fornite

5.5

17 510

15 863

Ammende – ricorsi dinanzi alla Corte di giustizia

5.6

10 198

8 682

FEAGA – decisioni giudiziarie pendenti

5.7

1 609

1 095

Importi connessi ad azioni legali e altri contenziosi

5.8

281

2 043

Altre passività potenziali

5.9

18

19

Totale attività potenziali

 

29 616

27 702


Impegni per finanziamenti futuri

Note

31.12.2008

31.12.2007

Impegni non utilizzati

5.10

4 885

239

Impegni relativi agli stanziamenti non ancora utilizzati

5.11

120 023

95 992

Impegni giuridici riguardanti azioni pluriennali

5.12

333 659

386 209

Partecipazioni a organismi collegati

5.13

1 072

996

Impegni di leasing operativo

5.14

2 349

2 003

Impegni contrattuali

5.15

983

806

Totale impegni per finanziamenti futuri

 

462 971

486 245

ATTIVITÀ POTENZIALI

5.1.   GARANZIE RISCOSSE

milioni di euro

 

31.12.2008

31.12.2007

Garanzie di buon fine

239

217

Altri

21

20

Totale

260

237

Talvolta si richiedono garanzie di buon fine per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti comunitari onorino gli obblighi assunti nell’ambito di contratti stipulati con le Comunità.

Va sottolineato che la Commissione ha ricevuto anche garanzie da terzi per prestiti accordati (486 milioni di euro, cfr. nota 2.4.2), pagamenti di prefinanziamento effettuati (968 milioni di euro, cfr. nota 2.9) e ammende comminate (2 403 milioni di euro, cfr. nota 2.10.2.1). Tali garanzie sono tuttavia diverse da quelle indicate in precedenza in quanto riguardano attività già incluse nel bilancio.

5.2.   FRODI E IRREGOLARITÀ

La tabella seguente mostra l’importo potenziale dei recuperi che possono essere effettuati dagli Stati membri in seguito all’individuazione di domande irregolari rispetto ai fondi strutturali. La tabella è basata sulle comunicazioni formali presentate dagli Stati membri conformemente al regolamento (CE) n. 1681/94 della Commissione; gli importi sono ripartiti per Stato membro.

Attività potenziali: casi di frode e irregolarità

milioni di euro

Stato membro

31.12.2008

31.12.2007

Austria

13

15

Belgio

16

16

Repubblica ceca

13

1

Danimarca

10

10

Estonia

2

1

Finlandia

3

3

Francia

12

12

Germania

581

592

Grecia

62

69

Ungheria

5

1

Irlanda

1

1

Italia

441

434

Lettonia

4

1

Lituania

2

0

Malta

1

0

Paesi Bassi

14

12

Polonia

13

11

Portogallo

114

83

Slovacchia

9

1

Slovenia

1

0

Spagna

279

249

Svezia

2

2

Regno Unito

257

178

Totale

1 855

1 692

Occorre sottolineare che gli importi indicati rappresentano un massimo teorico e non le somme che saranno messe a disposizione del bilancio comunitario, e questo per i seguenti motivi:

gli Stati membri non sempre comunicano i risultati delle loro azioni di recupero;

Sebbene gli Stati membri siano obbligati ad informare la Commissione sulle possibilità di recupero, è impossibile determinare con precisione in quale proporzione gli importi ancora dovuti saranno realmente recuperati. A volte il diritto nazionale applicabile prevede termini di prescrizione di 30 anni, e pertanto l’amministrazione nazionale spesso esita a rinunciare formalmente ad un recupero anche quando le possibilità sono solo teoriche. Attualmente, nel settore delle azioni strutturali gli Stati membri sono tenuti a presentare annualmente alla Commissione una dichiarazione degli importi in attesa di recupero [articolo 8 del regolamento (CE) n. 438/2001 della Commissione], che consentirà di fornire una configurazione più accurata della situazione reale;

Anche se lo Stato membro interessato ha avviato la procedura di recupero entro i termini previsti, l’esito positivo non è garantito. Questo vale in particolare per gli ordini di riscossione che sono oggetto di ricorso dinanzi ai tribunali.

Il cofinanziamento dei progetti individuali è realizzato nel quadro di programmi pluriennali. Fino a quando un programma pluriennale non è concluso, gli importi da recuperare non possono essere determinati con precisione perché i finanziamenti utilizzati per i pagamenti irregolari possono, a talune condizioni, essere riassegnati ad altri progetti e perché i pagamenti rateali successivi, e in particolare i pagamenti finali, in taluni casi permettono di regolarizzare le spese irregolari precedenti. È da sottolineare che le cifre di queste tabelle sono cifre provvisorie, stabilite sulla base delle comunicazioni ricevute ed elaborate fino alla fine di febbraio 2008. Non è dunque escluso che tali cifre debbano essere modificate sulla base di comunicazioni complementari tardive.

Pertanto, le informazioni comunicate dagli Stati membri non permettono ancora di valutare con sufficiente precisione le prospettive di recupero nei singoli casi.

I movimenti principali dal 2007 riguardano aumenti relativi a: casi del Fondo sociale europeo (18 milioni di euro per il Regno Unito e 4 milioni di euro per il Portogallo); casi del Fondo europeo di sviluppo regionale (58 milioni di euro per Regno Unito, 12 milioni di euro per la Repubblica ceca, 20 milioni di euro per la Spagna e 6 milioni di euro per il Portogallo); casi del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (21 milioni di euro per il Portogallo); casi del Fondo di coesione (8 milioni di euro per la Spagna).

Sono inclusi in questa voce anche 153 milioni di euro in relazione al FEAGA: gli Stati membri hanno comunicato alla Commissione gli importi registrati nel rispettivo «libro mastro dei debitori» e gli importi ancora in una fase preliminare di controllo. In questa rubrica sono indicati tali importi preliminari. In precedenza tali informazioni non erano richieste agli Stati membri.

5.3.   RETTIFICHE FINANZIARIE IN CORSO

Per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, la spesa agricola dichiarata dagli Stati membri rimane provvisoria sino alla liquidazione dei conti annuali degli organismi pagatori per l’esercizio finanziario N. Ciò viene effettuato normalmente entro il 30 aprile N+1. La liquidazione finanziaria è decisa dalla Commissione sulla base del lavoro di certificazione degli organismi competenti e un esame della Commissione. Dopo l’accettazione da parte della Commissione dei conti degli organismi pagatori accreditati, la spesa corrispondente diventa definitiva. La Commissione può inoltre applicare rettifiche finanziarie tramite le cosiddette decisioni di conformità, ma soltanto per quanto riguarda le spese sostenute nei 24 mesi prima della notifica scritta da parte della Commissione dei risultati delle sue ispezioni agli Stati membri. È stato quindi incluso come attività potenziale un importo di 1,7 miliardi di euro corrispondente agli importi stimati da riscuotere nel quadro di future decisioni di conformità per gli audit relativi a determinate spese dichiarate nel periodo 2001-2008 (cfr. nota 6.4.1.1). Trattandosi di importi non definitivi, essi non sono stati iscritti nello stato patrimoniale.

Per la politica di coesione è stato incluso in questa voce anche un importo di 2,6 miliardi di euro quale attività potenziale in relazione a possibili rettifiche finanziarie in fase di decisione (cfr. nota 6.4.1.2). Tale importo si basa sulle risultanze degli audit della Commissione e della Corte dei conti, che vengono tutte controllate dalle DG competenti. Si tratta della stima migliore, tenendo conto della situazione del seguito dato agli audit e dell’emissione delle lettere di presa di posizione finali (o equivalente) al 31 dicembre 2008. Questo importo potrebbe cambiare a seguito della procedura relativa alle sospensioni e alle rettifiche finanziarie, in virtù della quale gli Stati membri possono presentare, nel corso di un’udienza, nuove prove a sostegno della propria posizione.

Per maggiori informazioni sul recupero delle spese cfr. nota 6.

5.4.   ALTRE ATTIVITÀ POTENZIALI

Questa rubrica comprende altri importi potenziali più ridotti non classificabili nelle rubriche indicate in precedenza.

PASSIVITÀ POTENZIALI

5.5.   GARANZIE FORNITE

5.5.1.   Su prestiti accordati dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie

milioni di euro

 

«Risk Sharing»31.12.2008

«Non-risk Sharing»31.12.2008

In sospeso 31.12.2008 Totale

In sospeso 31.12.2007

Autorità pubblica

Società privata

Garanzia al 65 %

2 333

8 642

1 454

12 429

10 138

Garanzia al 70 %

145

2 604

159

2 908

3 225

Garanzia al 75 %

 

941

108

1 049

1 245

Garanzia al 100 %

 

770

238

1 008

1 179

Totale Totale

2 478

12 957

1 959

17 394

15 787

Il bilancio comunitario garantisce prestiti sottoscritti e garantiti dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi al 31 dicembre 2008 (sono inclusi i prestiti versati agli Stati membri prima dell’adesione). La garanzia delle Comunità è tuttavia limitata ad una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate: 65 %, 70 %, 75 % o 100 %. Quando il massimale non è raggiunto, è la totalità dell’esposizione che beneficia della garanzia comunitaria. Al 31 dicembre 2008 l’importo in sospeso ammontava a 17 394 milioni di euro e questo è quindi l’esposizione massima per le Comunità.

Per i prestiti che beneficiano della garanzia del bilancio comunitario, la BEI ottiene anche garanzie da terzi (Stati, istituzioni finanziarie pubbliche o private); la Commissione è in questo caso un garante secondario La garanzia del bilancio comunitario copre solo il rischio politico delle garanzie fornite sotto il titolo «risk sharing». Gli altri rischi sono coperti dalla BEI qualora il primo garante non onori gli impegni. Per le garanzie fornite sotto il titolo «non-risk sharing», tutti i rischi sono coperti dal bilancio comunitario qualora il primo garante non onori gli impegni. Se il primo garante è un organismo pubblico, questi rischi sono normalmente limitati al rischio politico, ma quando le garanzie sono fornite da un’istituzione o da una società privata, il bilancio comunitario potrebbe dover coprire anche il rischio commerciale.

5.5.2.   Altre garanzie fornite

milioni di euro

 

31.12.2008

31.12.2007

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility — RSFF)

48

34

MEDA: garanzie del Marocco

66

41

Strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE

1

0

Altri

1

1

Totale

116

76

Nell’ambito dell'RSFF, il contributo della Commissione viene utilizzato per coprire i rischi finanziari relativi ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI ai progetti di ricerca ammissibili. Complessivamente, per il periodo 2007-2013 è previsto un bilancio della Commissione fino a 1 miliardo di euro, di cui fino a 800 milioni di euro derivano dal programma specifico «Cooperazione» e fino a 200 milioni di euro derivano dal programma specifico «Capacità». La BEI si è impegnata a fornire lo stesso importo. La Commissione ha bloccato un importo di 48 milioni di euro a titolo di «allocazione di capitali». Tale allocazione di capitali copre le perdite impreviste relative ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI nel quadro dell’RSFF. Si tratta della perdita massima che la Commissione potrebbe subire in caso di inadempimenti relativi ai prestiti o alle garanzie forniti. Essa rappresenta il massimale della garanzia fornita dalla Commissione relativamente all’RSFF e viene quindi considerata dalle Comunità europee come una passività potenziale.

Quale parte del programma MEDA, la Commissione ha creato un meccanismo di garanzia attraverso un fondo specifico a favore di due organizzazioni marocchine, ovvero la Caisse Centrale de Garantie e la Fonds Dar Ad-Damane. Al 31 dicembre 2008, il volume complessivo dei crediti ammontava a 1 659 milioni di MAD, di cui 743 milioni di MAD (66 milioni di euro) rientrano nella garanzia della Commissione.

Lo strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE (2007-2013) ha lo scopo di emettere garanzie per attenuare i rischi in termini di entrate nei primi anni dei progetti per la rete transeuropea dei trasporti. Più precisamente, la garanzia coprirebbe interamente le linee di credito «stand-by», alle quali si ricorrerebbe soltanto nel caso che il flusso di cassa fosse insufficiente per assicurare il servizio del debito di primo grado, il cosiddetto debito «senior». Lo strumento sarà un prodotto finanziario congiunto della Commissione e della BEI e sarà stanziato un importo di 500 milioni di euro a titolo del bilancio comunitario. La BEI stanzierà altri 500 milioni di euro e quindi l’importo totale disponibile sarà pari a 1 miliardo di euro. L’importo incluso, 1 miliardo di euro, rappresenta il contributo alla dotazione per le perdite impreviste in relazione alle operazioni dello strumento di garanzia del prestito per progetti di trasporti RTE.

5.6.   AMMENDE

Detti importi riguardano ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza che sono state pagate in via provvisoria e per le quali o è stato presentato ricorso o potrebbe essere presentato un ricorso. La passività potenziale continuerà ad essere contabilizzata fino alla decisione definitiva sul caso da parte della Corte di giustizia. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori (434 milioni di euro) figurano nel risultato economico dell’esercizio nonché come passività potenziale per tenere conto del carattere incerto della titolarità della Commissione su detti importi.

5.7.   FEAGA – DECISIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate alle decisioni di conformità del FEAGA, in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell’importo definitivo degli oneri e l’imputazione in bilancio dei ricorsi accolti dipendono dalla durata della procedura dinanzi alla Corte di giustizia. Una stima degli importi probabili da versare (364 milioni di euro) è stata inserita come accantonamenti a lungo termine nello stato patrimoniale (cfr. nota 2.13).

5.8.   IMPORTI CONNESSI AD AZIONI LEGALI E ALTRI CONTENZIOSI

Questa voce comprende le cause per risarcimento danni dirette contro le Comunità, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate.

La considerevole riduzione rispetto al 2007 è legata a due importanti cause per risarcimento danni contro la Commissione in cui le passività potenziali sono state incluse nel bilancio al 31 dicembre 2007 per un importo totale di 2 014 milioni di euro. Per il primo caso, il ricorso è stato dichiarato irricevibile nel settembre 2008 e quindi la relativa passività potenziale di 350 milioni di euro non è più indicata. Per il secondo caso, il Tribunale di primo grado ha emesso una sentenza nel luglio 2007 con la quale la Commissione viene condannata al pagamento di danni. La Commissione ha tuttavia presentato ricorso contro la sentenza del Tribunale di primo grado e nel luglio 2009 la Corte di giustizia si è pronunciata a favore della Commissione su quasi tutti gli aspetti. La Commissione deve ancora versare una compensazione per coprire taluni costi sostenuti dall’altra parte, tuttavia questo importo non è ancora stato definito e sarà irrilevante rispetto alla richiesta originaria di 1 664 milioni di euro e ai conti nel complesso. Pertanto, questa passività potenziale non è più indicata.

Altre somme si riferiscono a contenziosi che riguardano fornitori, appaltatori ed ex personale dipendente. Si noti che in un'azione per risarcimento danni ai sensi dell’articolo 288 CE, il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell’istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l’atto illegittimo e il danno.

5.9.   ALTRE PASSIVITÀ POTENZIALI

L’importo principale compreso in questa voce è la passività potenziale stimata in 11 milioni di euro riguardante alcune spese per l’eradicazione di malattie che potrebbero essere a carico del bilancio della Commissione.

IMPEGNI PER FINANZIAMENTI FUTURI

5.10.   IMPEGNI NON UTILIZZATI

Si tratta di accordi relativi a investimenti in conto capitale ed erogazione di prestiti stipulati dalla Commissione e dalla CECA in liquidazione (non coperti dai RAL), ma non ancora utilizzati dall’altra parte entro la fine dell’esercizio. Il considerevole aumento rispetto al 2007 è dovuto a un accordo relativo alla concessione di un prestito per il sostegno alla bilancia dei pagamenti concluso con l’Ungheria nel dicembre 2008 (4,5 miliardi di euro), tuttavia gli importi non sono stati erogati prima del termine dell’esercizio.

5.11.   IMPEGNI A FRONTE DI STANZIAMENTI NON ANCORA UTILIZZATI

I RAL («Reste à Liquider») del bilancio costituiscono un importo che rappresenta gli impegni in sospeso per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Sono la normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali. Al 31 dicembre 2008 l’importo dei RAL del bilancio ammontava a 155 034 milioni di euro. L’importo indicato come un impegno futuro da finanziare è costituito dai RAL del bilancio meno i relativi importi inseriti a titolo di spesa nel conto del risultato economico 2008, per un totale di 120 023 milioni di euro.

5.12.   IMPEGNI GIURIDICI RIGUARDANTI AZIONI PLURIENNALI

milioni di euro

 

31.12.2008

31.12.2007

Azioni strutturali

332 995

385 722

Protocollo con paesi mediterranei

263

262

Accordi di pesca

401

225

Totale

333 659

386 209

Questi impegni hanno origine dagli impegni giuridici a lungo termine assunti dalla Commissione che non erano coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio. Non tutti i programmi pluriennali comportano impegni che devono figurare in questa rubrica, giacché le spese da imputare su esercizi successivi sono subordinate alle decisioni annuali dell’autorità di bilancio o all’evoluzione della normativa pertinente.

5.12.1.   Azioni strutturali

La tabella seguente presenta un raffronto tra gli impegni giuridici per i quali non sono ancora stati fatti impegni di bilancio e gli impegni massimi rispetto agli importi previsti dal quadro finanziario (prospettive) 2007-2013:

milioni di euro

 

Importi prospettive finanziarie 2007-2013

(A)

Impegni giuridici conclusi

(B)

Impegni di bilancio 2007-2008

(C)

Impegni giuridici detratti gli impegni di bilancio

(= B – C)

Impegno massimo

(= A – C)

Fondi politica di coesione

346 543

346 087

92 012

254 075

254 531

Risorse naturali

95 288

95 288

25 184

70 104

70 104

Strumento di assistenza preadesione

11 088

4 055

2 728

1 327

8 360

Totale

452 919

445 430

119 924

325 506

332 995

Le azioni strutturali rappresentano gli aiuti previsti per il periodo 2007-2013. Il formato e gli obiettivi del quadro finanziario iniziato nel 2007 sono diversi da quelli del quadro precedente.

5.12.2.   Protocolli con paesi mediterranei

Questi impegni sono pari a un totale di 263 milioni di euro e riguardano i protocolli finanziari conclusi con i paesi terzi mediterranei. L’importo registrato rappresenta la differenza tra la somma totale dei protocolli firmati e l’importo degli impegni di bilancio contabilizzati. Questi protocolli sono trattati internazionali che non possono essere conclusi senza l’accordo di entrambe le parti, anche se il processo di elaborazione è in corso.

5.12.3.   Accordi di pesca

Si tratta di impegni per un totale di 401 milioni di euro assunti con paesi terzi per operazioni nell’ambito degli accordi di pesca internazionali.

5.13.   PARTECIPAZIONI A ORGANISMI COLLEGATI

Questo importo rappresenta i versamenti ancora da effettuare sulla parte non liberata del capitale sottoscritto dalla Commissione.

5.13.1.   Capitale non richiamato: BERS

milioni di euro

BERS

Totale capitale BERS

Partecipazione Commissione

Capitale

19 794

600

Versato

(5 198)

(157)

Non richiamato

14 596

443

5.13.2.   Capitale non richiamato: FEI

milioni di euro

FEI

Totale capitale FEI

Partecipazione Commissione

Capitale

2 865

786

Versato

(573)

(157)

Non richiamato

2 292

629

Nel corso dell’assemblea generale degli azionisti del FEI tenutasi il 7 maggio 2007 è stato deciso di emettere 1 000 nuove azioni identiche alle 2 000 già esistenti (valore nominale pari a 1 milione di euro ciascuna, pagato in quote del 20 %). Gli azionisti del Fondo hanno la facoltà di sottoscrivere tali nuove azioni pro-rata, a propria discrezione, nell’arco del periodo di quattro anni compreso tra il 2007 e il 2010. Entro il 30 giugno 2010, la BEI sottoscriverà tutte le azioni non ancora sottoscritte dagli altri azionisti.

Nel corso del 2008 la Commissione ha sottoscritto 95 azioni con un importo nominale di 1 milione di euro per azione, di cui nel 2008 sono stati pagati il 20 % del valore nominale e il premio. La partecipazione della Commissione è limitata a 900 azioni (900 milioni di euro). Cfr. anche nota 2.3.1.

5.14.   IMPEGNI DI LEASING OPERATIVO

milioni di euro

Denominazione

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1 — 5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

290

1 114

918

2 322

Materiale informatico e altre attrezzature

7

12

8

27

Totale

297

1 126

926

2 349

Questa rubrica riguarda immobili e altre attrezzature oggetto di contratti di leasing operativo che non soddisfano le condizioni di iscrizione nell’attivo del bilancio. Gli importi indicati corrispondono agli impegni ancora da pagare durante il periodo di durata dei contratti.

Nel 2008, sono stati rilevati come spese nel conto del risultato economico 284 milioni di euro relativi a leasing operativo.

5.15.   IMPEGNI CONTRATTUALI

Questa rubrica comprende gli importi che le Comunità europee dovranno pagare in futuro ai sensi dei contratti in essere alla data di riferimento del bilancio. Detti contratti riguardano principalmente contratti pluriennali relativi alla fornitura di servizi, quali sicurezza, pulizie, ecc., ma anche impegni contrattuali riguardanti progetti specifici, quali lavori edili. Gli importi indicati corrispondono agli importi da pagarsi nel corso del periodo di durata dei contratti.

Questa rubrica comprende altresì un obbligo contrattuale non adempiuto di 243 milioni di euro riguardante contratti edili del Consiglio, nonché un obbligo contrattuale non adempiuto di 445 milioni di euro riguardante contratti edili del Parlamento. L’altro importo significativo inserito ammonta a 28 milioni di euro e riguarda l’ampliamento di un edificio della Corte di giustizia a Lussemburgo. Nell’esercizio in corso risulta incluso in tale rubrica anche un importo di 155 milioni di euro relativo a procedure di aggiudicazione di appalti stabilite tra l’Agenzia «Fusion for Energy» (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione) e l’organizzazione internazionale ITER.

6.   RIPETIZIONE DELL’INDEBITO

6.1.   INTRODUZIONE

La ripetizione dell’indebito rappresenta l’ultima fase dei sistemi di controllo e la valutazione di queste ripetizioni è essenziale per dimostrare una sana gestione finanziaria. In genere, gli importi recuperati riguardano spese iscritte in esercizi precedenti, a causa del tempo che intercorre tra la data di un pagamento e quella di un audit ex post, nonché del tempo necessario per le procedure contraddittorie e per stabilire l’importo finale dovuto. Nel settore dell’agricoltura, tale tempo risulta ulteriormente prolungato qualora lo Stato membro in questione richieda una procedura di conciliazione.

Nel controllare un progetto finanziato dall’UE, i revisori cercano di verificare la corretta applicazione delle norme contrattuali e finanziarie, che a volte possono risultare complicate. Benché errori, irregolarità e frodi si possano verificare in una qualsiasi fase di un progetto o contratto UE, è più probabile che vengano scoperti nella fase finale, ovvero quando il beneficiario invia la propria richiesta di pagamento finale.

L’obiettivo di questo capitolo è fornire una panoramica della procedura esistente per la ripetizione dell’indebito, nonché presentare la stima migliore dell’importo complessivo. Esistono vari modi, illustrati qui di seguito, con cui la Commissione europea recupera l’indebito qualora vi sia un caso evidente di errore o irregolarità finanziaria. Per le azioni strutturali, quando gli anticipi versati sono superiori al costo finale del progetto, i prefinanziamenti inutilizzati devono essere recuperati. Poiché tali recuperi non vengono considerati come recuperi di errori o irregolarità, sono stati esclusi dall’analisi riportata qui di seguito.

Al fine di migliorare la rendicontazione sugli importi recuperati per quanto riguarda errori e irregolarità, la Commissione ha rafforzato il proprio sistema contabile introducendo una nuova funzione. L’obiettivo principale è indicare tali errori e irregolarità recuperati dai servizi della Commissione detraendoli dai pagamenti successivi o tramite gli ordini di riscossione.

6.2.   RIPETIZIONE DELL’INDEBITO NEL QUADRO DELLA GESTIONE CONCORRENTE

Circa l’80 % del bilancio è gestito congiuntamente dalla Commissione europea e dagli Stati membri. Questa spesa mediante gestione concorrente comprende principalmente la spesa per agricoltura, azioni strutturali e pesca. Quando la Commissione europea esegue il bilancio nell’ambito della gestione concorrente, i compiti e le responsabilità riguardanti l’esecuzione, compresa la rettifica delle spese inammissibili, sono delegati agli Stati membri, che hanno quindi in primo luogo la responsabilità di correggere le irregolarità commesse dai beneficiari. La Commissione europea svolge un ruolo di sorveglianza generale, verificando la sufficienza della gestione finanziaria degli Stati membri e imponendo rettifiche qualora scopra che uno Stato membro non ha adeguatamente protetto il bilancio comunitario dalle irregolarità. Tali rettifiche possono derivare anche da audit e controlli eseguiti dalla Corte dei conti o da indagini svolte dall’OLAF.

La catena dei controlli non sarebbe tuttavia completa senza un meccanismo che assicuri che gli Stati membri svolgano il loro compito in maniera appropriata e che, qualora non lo facciano, faccia valere nei loro confronti le dovute conseguenze finanziarie.

La Commissione ha il potere di applicare rettifiche estrapolate o forfettarie in alcuni casi in cui non è possibile o fattibile quantificare con esattezza l’importo delle spese irregolari o qualora sarebbe sproporzionato cancellare interamente le spese in questione. L’estrapolazione viene utilizzata in presenza di prove di un’irregolarità sistemica basate su un campione rappresentativo di atti. Le rettifiche forfettarie vengono applicate nel caso di singole violazioni o irregolarità sistemiche in cui l’impatto finanziario non è quantificabile con precisione in quanto soggetto a troppe variabili o avente degli effetti diffusi.

6.2.1.   Recupero di spese imputate all’agricoltura e allo sviluppo rurale

Nell’ambito del FEAGA e del FEASR, che hanno sostituito la sezione FEAOG-Garanzia, il meccanismo di recupero consiste nella liquidazione dei conti e nel recupero delle irregolarità.

Procedura di liquidazione dei conti

La procedura di liquidazione dei conti viene effettuata dalla Commissione e comprende una liquidazione finanziaria dei conti annuali di ogni organismo pagatore e una verifica di conformità pluriennale riguardante la conformità delle spese dichiarate da uno Stato membro rispetto alle regole comunitarie. Nel caso del FEAGA, tutti gli importi in questione sono iscritti tra le entrate del conto del risultato economico della Commissione. Nel caso del FEASR, gli importi recuperati dagli Stati membri stessi, nonché quelli derivanti dalla liquidazione finanziaria dei conti annuali sono di norma riutilizzabili per il programma.

Liquidazione contabile: la Commissione adotta una decisione annuale di liquidazione dei conti mediante la quale accetta formalmente i conti annuali degli organismi pagatori sulla base di verifiche di gestione e dei certificati e delle relazioni degli organismi di certificazione.

La verifica di conformità mira a escludere dal finanziamento dell’UE le spese che non sono state pagate in conformità alle norme comunitarie, escludendo così dal bilancio comunitario spese che non dovrebbero essere attribuite allo stesso. La verifica di conformità non è pertanto un meccanismo mediante il quale i pagamenti irregolari vengono recuperati direttamente dai beneficiari finali. Tuttavia, le rettifiche finanziarie rappresentano un forte incentivo per gli Stati membri a migliorare i loro sistemi di gestione e di controllo, evitando o individuando e recuperando così i pagamenti irregolari ai beneficiari finali. Inoltre, una rettifica di conformità non solleva uno Stato membro dalla sua responsabilità di perseguire le irregolarità individuate, in quanto altrimenti potrebbe essere avviata una procedura di violazione. Mentre la liquidazione contabile viene effettuata annualmente, la verifica di conformità non segue il ciclo annuo. Essa comprende spese sostenute in più di un esercizio, ad eccezione delle spese effettuate più di 24 mesi prima della notifica ufficiale da parte della Commissione dei risultati dei suoi audit allo Stato membro. Le rettifiche di conformità sono considerate come entrate con destinazione specifica.

Liquidazione finanziaria di pagamenti eseguiti che non rispettano le scadenze regolamentari: per i regimi di sostegno più importanti nell’ambito del FEAGA, i regolamenti prevedono che gli Stati membri debbano effettuare i pagamenti ai beneficiari entro determinate scadenze. Il rispetto delle scadenze stabilite viene verificato sistematicamente tre volte l’anno in conformità all’articolo 9 del regolamento (CE) n. 883/2006 della Commissione. In caso di mancato rispetto delle scadenze, la Commissione procede a riduzioni, soggette a determinate indennità per casi speciali e circostanze eccezionali, in base ad un principio di proporzionalità. Le riduzioni vengono effettuate nell’ambito dei pagamenti mensili agli Stati membri e della liquidazione finanziaria dei conti annuali. Le rettifiche finanziarie per il mancato rispetto delle scadenze di pagamento vengono considerate «pagamenti negativi» e iscritte nel conto del risultato economico come riduzione di spese.

Recupero di irregolarità dichiarate dagli Stati membri

Gli Stati membri sono tenuti a recuperare le somme perse a seguito di irregolarità nel rispetto delle loro norme e procedure nazionali. Per le azioni finanziate dal FEAGA, qualora riescano a recuperare tali somme dai beneficiari, accreditano le somme recuperate alla Commissione, che vengono quindi iscritte tra le entrate del conto del risultato economico. Per il FEASR, i recuperi sono detratti dalla richiesta di pagamento successiva e pertanto l’importo del FEASR interessato può essere riutilizzato per il programma. Tuttavia, non è sempre facile recuperare le somme spese in maniera irregolare. Qualora uno Stato membro necessiti di più di quattro anni per il recupero, o otto anni nel caso di un’azione legale nazionale nei confronti del beneficiario, la Commissione addebita allo Stato membro in questione il 50 % della somma da liquidare, tutelando così gli interessi finanziari dell’UE (la cosiddetta «regola del 50/50»). Ciò viene effettuato attraverso la procedura di liquidazione finanziaria sopra descritta. Lo Stato membro in questione rimane tuttavia tenuto a proseguire le sue azioni di recupero anche dopo detta operazione contabile. Il 50 % delle somme così recuperate deve essere iscritto nel bilancio comunitario. Occorre notare che gli importi del FEAGA recuperati possono essere trasferiti alla Commissione previa detrazione del 20 % da parte degli Stati membri per coprire i loro costi. In ogni caso, la Commissione monitora le azioni di recupero degli Stati membri. Qualora uno Stato membro non persegua il recupero o non attui le proprie azioni diligentemente, la Commissione potrebbe decidere di intervenire mediante la procedura di verifica di conformità ed imporre una rettifica finanziaria allo Stato membro in questione.

6.2.2.   Recupero di spese nel quadro di azioni strutturali

In questo ambito, il meccanismo di recupero di errori, irregolarità e frodi è costituito principalmente da rettifiche finanziarie.

Rettifiche finanziarie: le spese che non soddisfano le condizioni di finanziamento a causa di irregolarità devono essere escluse dal cofinanziamento mediante il bilancio comunitario. Tale esclusione viene chiamata «rettifica finanziaria». L’obiettivo di dette rettifiche è quello di ripristinare una situazione in cui il 100 % delle spese dichiarate per il cofinanziamento dalle azioni strutturali è in linea con le norme e i regolamenti comunitari e nazionali applicabili.

Le rettifiche finanziarie possono derivare da controlli e audit a qualsiasi livello del sistema di controllo in vigore negli Stati membri o da audit effettuati dalla Commissione o dalla Corte dei conti o da indagini svolte dall’OLAF. Gli Stati membri sono i principali responsabili dell’applicazione di rettifiche finanziarie in relazione a irregolarità commesse dai beneficiari. Nel caso in cui uno Stato membro convenga di effettuare una rettifica a seguito di controlli e audit eseguiti dallo Stato membro stesso o dalle Comunità europee, esso può ritirare le spese irregolari e riutilizzare il finanziamento comunitario liberato per altre spese nell’ambito del programma in questione, purché tali spese non riguardino l’operazione o le operazioni oggetto di rettifica. La Commissione europea può adottare una decisione formale di applicazione di rettifiche finanziarie ad uno Stato membro qualora lo Stato membro in questione non abbia effettuato le rettifiche richieste o qualora esistano gravi insufficienze nei sistemi di gestione e di controllo che potrebbero condurre ad irregolarità sistemiche. Una rettifica finanziaria effettuata per decisione della Commissione comporta una riduzione del finanziamento comunitario al programma in questione. Le rettifiche effettuate dagli Stati membri a seguito di audit eseguiti dagli Stati membri stessi o dalle Comunità europee non vengono registrate nel sistema contabile della Commissione e le informazioni in merito vengono riportate dagli Stati membri una volta l’anno. Solo le rettifiche finanziarie effettuate mediante un ordine di riscossione o mediante una riduzione del pagamento finale sono incluse nei conti comunitari.

6.3.   RIPETIZIONE DELL’INDEBITO – ALTRI TIPI DI GESTIONE

I meccanismi previsti sono costituiti da ordini di riscossione o riduzioni del pagamento successivo. Molti progetti UE si protraggono per diversi anni e le rettifiche vengono di norma applicate, mediante un adeguamento delle richieste successive e/o dei pagamenti finali, a seguito di controlli periodici o dell’esame dei certificati di audit indipendenti. Le informazioni relative a tutti i recuperi effettuati mediante detrazione dal pagamento successivo, e quindi senza emissione di alcun ordine di riscossione, sono individuabili all’interno del sistema contabile della Commissione.

Al momento della chiusura di un progetto o successivamente, la Commissione europea può inoltre applicare ulteriori rettifiche sulla base di audit in loco effettuati dalla Commissione stessa o dalla Corte dei conti. Tali rettifiche possono essere effettuate in esercizi successivi con l’emissione di un ordine di riscossione.

6.4.   ANALISI DELLA RIPETIZIONE DELL’INDEBITO DECISA NEL 2008

Le cifre riportate qui di seguito sono state determinate, se possibile, in base al principio di competenza secondo cui il recupero viene attribuito all’esercizio nel quale:

è stato emesso l’ordine di riscossione o è stato effettuato un pagamento in misura ridotta;

una rettifica è stata decisa dalla Commissione o convenuta dagli Stati membri;

nell’ambito del FEAGA e del FEASR, l’importo delle irregolarità viene recuperato e dichiarato dagli Stati membri.

6.4.1.   Gestione concorrente

6.4.1.1.   Recupero di spese imputate all’agricoltura e allo sviluppo rurale: FEAGA e FEASR

Nel corso dell’anno civile 2008, in relazione al FEAGA, la Commissione ha deciso di recuperare dagli Stati membri 917 milioni di euro a seguito di rettifiche finanziarie. Inoltre, nel corso dello stesso anno, gli Stati membri hanno rimborsato alla Commissione 360 milioni di euro di spese irregolari che avevano recuperato dai beneficiari. Per quanto riguarda il FEASR, nel 2008 non è stata effettuata alcuna ripetizione dell’indebito. Tutti questi recuperi vengono registrati nel sistema contabile della Commissione e iscritti nel conto del risultato economico.

milioni di euro

 

2008

2007

Rettifiche finanziarie decise:

Verifica di conformità

859

532

Liquidazione finanziaria e scadenze di pagamento non rispettate

58

75

Totale

917

607

Irregolarità dichiarate dagli Stati membri

360

247

Totale

1 277

854

La Commissione può applicare rettifiche finanziarie nel quadro di «decisioni di conformità» solo per spese dichiarate in un periodo limitato a 24 mesi prima di un audit su uno specifico settore di spese dichiarate da un determinato Stato membro. Gli importi da riscuotere nel quadro delle decisioni sulle rettifiche finanziarie di conformità ancora da adottare in seguito agli audit della Commissione sono stimati a 1,7 miliardi di euro. Si tratta di alcune spese dichiarate nel periodo 2001-2008 e i relativi importi figurano come attività potenziali nella nota 5.3 ai rendiconti finanziari.

6.4.1.2.   Recupero di spese nel quadro di azioni strutturali

A.   Rettifiche finanziarie

La tabella seguente presenta le rettifiche finanziarie totali apportate ai programmi, a seguito di controlli svolti dalla Commissione e dalla Corte dei conti, nonché i particolari della procedura di chiusura per i due periodi del programma:

TOTALE RETTIFICHE FINANZIARIE PROGRAMMI/PROGETTI 2000-2006

milioni di euro

 

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2007

Rett. finanziarie 2008 senza decisione della Commissione

Rett. finanziarie 2008 per decisione della Commissione

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2008

Fondo di coesione

103

19

35

157

FESR

1 561

594

25

2 180

FSE

475

496

 

971

SFOP

0

2

 

2

FEAOG orientamento

1

 

2

3

Totale

2 140

1 111

62

3 313


TOTALE RETTIFICHE FINANZIARIE PROGRAMMI/PROGETTI 1994-1999

milioni di euro

 

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2007

Rett. finanziarie 2008 senza decisione della Commissione

Rett. finanziarie 2008 per decisione della Commissione

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2008

Fondo di coesione

225

7

31

263

FESR

858

11

319

1 188

FSE

345

 

26

371

SFOP

39

2

15

56

FEAOG orientamento

114

3

 

117

Totale

1 581

23

391

1 995

Lo stato dell’attuazione delle rettifiche finanziarie per le azioni strutturali nel 2008, pari a un importo totale di 1 587 milioni di euro, è il seguente:

milioni di euro

 

FESR

Fondo di coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

Rettifiche finanziarie periodo 1994-1999:

con ordine di riscossione

105

29

20

9

3

166

Disimpegni/detrazioni alla chiusura

96

1

6

2

 

105

Non ancora attuate

129

8

 

6

 

143

Subtotale periodo 1994-1999

330

38

26

17

3

414

Rettifiche finanziarie periodo 2000-2006:

con ordine di riscossione

25

7

 

 

2

34

Detrazioni da parte degli Stati membri

201

4

492

 

 

697

Disimpegni/detrazioni alla chiusura

 

11

 

 

 

11

Non ancora attuate

393

32

4

2

 

431

Subtotale periodo 2000-2006

619

54

496

2

2

1 173

Totale rettifiche finanziarie

949

92

522

19

5

1 587

La tabella che precede non comprende i risultati dei controlli delle spese a titolo dei Fondi strutturali effettuati dagli Stati membri. Esistono inoltre possibili rettifiche finanziarie in corso di decisione per un importo pari a 2,6 miliardi di euro. Tale importo si basa sulle risultanze degli audit della Commissione e della Corte dei conti, che vengono tutte controllate dalle DG. Si tratta della stima migliore al momento della chiusura dei conti 2008, tenendo conto della situazione del controllo degli audit e in particolare delle lettere di presa di posizione finali (o equivalente) emesse. Figura come attività potenziale (cfr. nota 5.3).

Attività di rettifica finanziaria (dismissioni, recuperi e recuperi pendenti) svolte dagli Stati membri per le azioni strutturali nel 2008

Gli Stati membri hanno l’obbligo di fornire alla Commissione informazioni aggiornate riguardo alle dismissioni, ai recuperi e ai recuperi in corso relativi ai Fondi strutturali per il 2008 e, cumulativamente, per l’intero periodo di programmazione 2000-2006, e per tutti i quattro fondi (FESR, FSE, FEAOG e SFOP).

Sulla base dei dati comunicati dagli Stati membri in ottemperanza dell’obbligo previsto dai regolamenti (CE) n. 438/2001 e n. 448/2001, nel 2008 le dismissioni e i recuperi ammontano a 558 milioni di euro e 463 milioni di euro rispettivamente, per un totale di 1 021 milioni di euro. Tali cifre tengono conto dei risultati della prima analisi della Commissione che ha comportato le rettifiche di taluni dati. Gli audit in loco dei dati degli Stati membri effettuati dalla Commissione nel 2008 in dieci Stati membri hanno posto in evidenza che i sistemi per la registrazione e la comunicazione dei dati non sono ancora completamente attendibili in tutti gli Stati membri, sebbene risulti un miglioramento della qualità e siano stati compiuti alcuni passi avanti rispetto agli anni precedenti.

Nei conti annuali del 2007 la Commissione ha registrato la cifra relativa alle dismissioni e ai recuperi dei contributi dei Fondi strutturali per i programmi del periodo 2000-2006 effettuati dagli Stati membri nel 2007, per un importo di 540 milioni di euro. Sulla base dei dati riveduti ricevuti, la cifra rettificata ammonta attualmente a 901 milioni di euro (565 milioni di euro per le dismissioni e 336 milioni di euro per i recuperi). La differenza è dovuta principalmente alla comunicazione di importi in precedenza mancanti da parte di alcuni degli Stati membri più grandi.

Esiste un rischio di sovrapposizione tra le cifre dichiarate per le rettifiche finanziarie derivanti dall’attività di organismi comunitari (audit della Commissione e della Corte dei conti e indagini dell’OLAF) e quelle dichiarate dagli Stati membri. Ciò si spiega con il fatto che una parte cospicua delle rettifiche finanziarie derivanti dall’attività di tali organismi è accettata dagli Stati membri e da essi attuata senza una decisione formale della Commissione ritirando le spese interessate dalle proprie dichiarazioni di spesa. Poiché gli Stati membri non sono tenuti a distinguere le rettifiche derivanti dall’attività di organismi comunitari da quelle dovute ai propri controlli e audit, non è possibile quantificare con precisione la portata di tale sovrapposizione. Tuttavia, confrontando per ogni singolo Stato membro le cifre degli Stati membri per il 2008 e gli importi delle rettifiche derivanti dall’attività di organismi comunitari e accettati dagli Stati membri, emerge che l’importo della sovrapposizione non dovrebbe essere superiore a 600 milioni di euro. Per il 2007 la sovrapposizione non può essere superiore a 220 milioni di euro, ossia l’importo totale delle rettifiche derivanti dall’attività di organismi comunitari accettato dagli Stati membri nello stesso esercizio.

Nel periodo di programmazione 2007-2013, la Commissione ha integrato la stesura della relazione annuale nel proprio sistema informatico. Ne consegue che riceverà dati direttamente dagli Stati membri che individueranno separatamente le rettifiche derivanti dall’attività comunitaria, rendendo la sovrapposizione quantificabile.

B.   Altri recuperi

Gli ordini di riscossione non riguardanti rettifiche finanziarie, ma emessi per recuperare importi derivanti da errori e irregolarità sono pari a un importo totale di 31 milioni di euro.

6.4.2.   Recupero di spese nel quadro di altri tipi di gestione

Per gli altri tipi di gestione, l’importo totale per il 2008 è pari a 72 milioni di euro, di cui 48 milioni di euro riguardano il recupero di spese e 24 milioni di euro il recupero di prefinanziamenti.

milioni di euro

Ordini di riscossione per pagamenti indebiti emessi nel 2008

2008

2007

Azioni esterne

32

178

Politiche interne

40

81

Totale

72

259

6.5.   SINTESI DELLA RIPETIZIONE DELL’INDEBITO 2008

La tabella seguente riporta la migliore stima dell’importo totale da recuperare deciso nel 2008. Come spiegato in precedenza, questa tabella non comprende i risultati dei controlli delle spese a titolo delle azioni strutturali effettuati dagli Stati membri.

Sintesi della ripetizione dell’indebito

milioni di euro

 

2008

2007

FEAOG

rettifiche finanziarie

917

607

irregolarità dichiarate dagli Stati membri

360

247

Fondi strutturali e di coesione (programmi 1994-1999 e 2000-2006)

A.

Rettifiche finanziarie

1 587

396

B.

Altri recuperi

31

 

Ordini di riscossione per pagamenti indebiti:

azioni esterne

32

178

politiche interne

40

81

Totale

2 967

1 509

7.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

OPERAZIONI DI TESORERIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Le seguenti informazioni si riferiscono alle operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione europea al fine di dare esecuzione al proprio bilancio. Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione per l’esecuzione del bilancio sono riportate nel regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 [modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 2028/2004] e nel regolamento finanziario [regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002, modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006] e relative modalità di esecuzione [regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 478/2007].

A seguito dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo, a nome della Commissione, presso il Tesoro di ogni Stato membro o l’organismo designato da ogni Stato membro. La Commissione può effettuare sui conti di cui sopra prelievi destinati a coprire unicamente i propri bisogni di tesoreria;

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri nella loro moneta nazionale, mentre i pagamenti della Commissione sono espressi principalmente in euro;

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione;

i saldi dei conti detenuti in valute diverse dall’euro vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in euro [in conformità al regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 per ciò che riguarda i fondi detenuti sui conti delle risorse proprie].

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione ha aperto altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e riscuotere le entrate diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio. Tutti questi conti (ad eccezione dei conti destinati alle entrate) vengono alimentati quotidianamente in base ai pagamenti da effettuarsi da essi. Su tutti i conti vengono mantenuti dei saldi di cassa minimi al fine di consentire l’effettuazione di pagamenti urgenti qualora dovesse eccezionalmente verificarsi qualche ritardo nel loro finanziamento. I saldi dei conti destinati alle entrate vengono regolarmente trasferiti sui conti delle risorse proprie o su altri conti, a seconda dei fabbisogni di tesoreria.

Tutte le banche commerciali in cui la Commissione detiene dei conti bancari vengono selezionate mediante gara d’appalto. Le casse di anticipi vengono aperte in conformità all’articolo 63 del regolamento finanziario e i conti bancari vengono aperti per i relativi fabbisogni presso banche selezionate mediante procedura di gara semplificata.

7.1.   RISCHI OPERATIVI

Le operazioni di pagamento e di tesoreria sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni, vengono applicate procedure specifiche conformi al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit. La gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria è regolata da una serie scritta di linee guida e procedure al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono tutte le varie aree operative e il loro rispetto viene verificato regolarmente. Esse comprendono in particolare:

Apertura e chiusura di conti bancari

Parametrizzazione dei sistemi finanziari

Pianificazione e previsioni di tesoreria

Effettuazione di pagamenti e gestione di cassa

Operazioni sui cambi

Selezione di banche

Controllo delle operazioni e riconciliazione bancaria

Tenuta e controllo dello schedario terzi

7.2.   RISCHI FINANZIARI

Rischio valutario:

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall’euro sono tenute sui conti delle risorse proprie. Esse vengono convertite in euro quando sono necessarie per coprire l’effettuazione di pagamenti in euro oppure, in un numero limitato di casi, vengono utilizzate direttamente per pagamenti da effettuarsi in quelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell’UE diverse dall’euro e in USD presso alcune banche commerciali ai fini dell’effettuazione di pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati a seconda dell’importo dei pagamenti da effettuarsi. Di conseguenza, i loro saldi overnight (a un solo giorno) vengono tenuti molto bassi e rappresentano solo un’esposizione limitata alle fluttuazioni dei tassi di cambio.

Al momento della riscossione di entrate varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall’euro, dette entrate vengono trasferite su altri conti denominati in quelle stesse valute qualora siano necessarie per coprire l’effettuazione di pagamenti oppure vengono convertite in euro e trasferite su altri conti in euro a seconda dei fabbisogni di tesoreria. Le casse di anticipi detenute in valute diverse dall’euro vengono alimentate a seconda dei pagamenti locali stimati da effettuarsi a breve termine in quelle valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Rischio di credito:

La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione sono detenute, in conformità al regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi (risorse proprie). Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni non presentano di fatto alcun rischio di credito/controparte per la Commissione.

Una piccola parte delle risorse di tesoreria della Commissione sono detenute presso banche commerciali al fine di coprire l’effettuazione di pagamenti o altre operazioni bancarie. È prassi consueta alimentare i conti presso le banche commerciali in base al principio del «just in time». Di conseguenza, gli importi detenuti alla giornata su questi conti sono sempre molto bassi (in media, tra 50 e 150 milioni di euro distribuiti su oltre 30 conti), per cui l’esposizione della Commissione a rischi risulta limitata. Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate delle linee guida specifiche al fine di ridurre ulteriormente al minimo il rischio di credito.

Tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il credit rating a breve termine minimo richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o un rating equivalente (S&P A-1 o Fitch F1). In determinate circostanze può essere richiesto un livello inferiore. Tutti i contratti prevedono la possibilità di risoluzione immediata da parte della Commissione nel caso in cui il rating della controparte venga rivisto e scenda al di sotto del livello minimo richiesto.

Le casse di anticipi vengono detenute presso banche locali selezionate mediante la procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno stato all’altro. Al fine di limitare l’esposizione al rischio di credito, i saldi di questi conti vengono tenuti ai livelli più bassi possibili (tenuto conto dei fabbisogni operativi) e alimentati regolarmente con una revisione annuale dei massimali applicati.

Nel contesto delle difficili condizioni economiche e finanziarie della seconda metà del 2008, la tesoreria della Commissione ha adottato specifiche misure rafforzate per controllare la propria esposizione a rischi. Nel contempo, l’importo medio complessivo dei fondi detenuti sui conti presso banche commerciali utilizzati per l'esecuzione dei pagamenti della Commissione è stato ulteriormente ridotto allo scopo di limitare al minimo l’esposizione a rischi. La tesoreria della Commissione continuerà a mantenere in vigore tali misure aggiuntive nel 2009 e finché persisterà la situazione di instabilità finanziaria.

Rischio di tasso di interesse:

I conti aperti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale degli Stati membri in conformità all’articolo 9 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio sono infruttiferi e senza spese. Per quanto riguarda tutti gli altri conti detenuti presso le banche centrali nazionali, i compensi dipendono dalle condizioni specifiche offerte dalle singole banche. I tassi di interesse applicati sono variabili e vengono adeguati alle fluttuazioni di mercato.

Per quanto riguarda la maggior parte dei conti detenuti presso banche commerciali, gli interessi vengono calcolati su una base variabile legata al tasso marginale della BCE per le sue operazioni di rifinanziamento principali e adeguati per rispecchiare le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Di conseguenza, la Commissione non è esposta ad alcun rischio di tasso di interesse.

7.3.   GESTIONE DELLE AMMENDE INCASSATE IN VIA PROVVISORIA

Le seguenti informazioni si riferiscono alle operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione europea per la gestione delle ammende incassate in via provvisoria (contanti vincolati).

Rischio valutario:

Poiché le ammende vengono comminate e pagate in euro, la Commissione non è esposta ad alcun rischio di fluttuazione dei tassi di cambio.

Rischio di credito:

Per la selezione delle banche in cui sono detenuti i fondi vengono applicate le relative linee guida con un’esposizione limitata rispetto alle singole controparti. Tutti i fondi sono detenuti in conti correnti e possono essere ritirati in qualsiasi momento senza preavviso. Le banche vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il rating a lungo termine minimo per i depositi bancari richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody's Aa o un rating equivalente (ovvero, S&P AA — o Fitch AA-).

L’esposizione rispetto alle singole controparti è limitata al 5 % del suo «capitale + riserve + prestiti subordinati», così come risultanti dai suoi conti consolidati certificati. Detto limite viene rivisto almeno con cadenza annuale. Tutti i contratti prevedono la possibilità di risoluzione immediata da parte della Commissione nel caso in cui il rating della controparte venga rivisto e scenda al di sotto del livello minimo richiesto.

Come indicato in precedenza, nel contesto delle difficili condizioni economiche e finanziaria della seconda metà del 2008, la tesoreria della Commissione ha adottato specifiche misure rafforzate per controllare la propria esposizione a rischi. È stata rivolta attenzione anche al livello dei rating a breve termine delle controparti con le quali la Commissione detiene fondi legati ad ammende incassate in via provvisoria. Tutte le misure di controllo dei rischi aggiuntive, adottate dalla tesoreria della Commissione nell'attuale contesto, resteranno in vigore nel 2009 e finché persisterà la situazione di instabilità finanziaria.

Rischio di tasso di interesse:

Gli interessi di tutti i conti vengono calcolati su una base variabile legata al tasso minimo della BCE per le sue operazioni di rifinanziamento principali e adeguati per rispecchiare le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Di conseguenza, la Commissione non è esposta ad alcun rischio di tasso di interesse.

ASSUNZIONE ED EROGAZIONE DI PRESTITI E FONDO DI GARANZIA

Le seguenti informazioni si riferiscono alle attività di assunzione ed erogazione di prestiti operate dalla Commissione europea nel quadro dell’assistenza macrofinanziaria (AMF), della bilancia dei pagamenti (BdP) e dell’Euratom nonché del Fondo di garanzia.

7.4.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO E OPERAZIONI DI COPERTURA

AMF, BdP e Euratom:

Le operazioni di concessione e assunzione di prestiti, e la relativa gestione della tesoreria, vengono effettuate dalle Comunità conformemente alle rispettive decisioni Euratom del Consiglio, ove applicabili, e delle linee guida interne. Sono stati redatti alcuni manuali di procedura scritta relativi ad argomenti specifici, quali le assunzioni di prestiti, i prestiti e la gestione di tesoreria, che sono in uso presso le competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente. Di norma non vengono effettuate attività di copertura allorché le operazioni di prestito sono finanziate mediante operazioni «back to back» e non vi sono posizioni aperte in divisa.

Fondo di garanzia:

Le norme e i principi per la gestione dell’attivo del Fondo di garanzia (cfr. nota 2.3.3) sono contenuti nella convenzione del 25 novembre 1994 tra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI), modificata il 17-23 settembre 1996, l’8 maggio 2002 e il 25 febbraio 2008.

I principi fondamentali, estrapolati direttamente dalla convenzione, sono i seguenti:

Il Fondo di garanzia utilizzerà un’unica valuta, ossia l’euro. Per evitare l’esposizione al rischio di cambio, esso investirà unicamente in detta valuta.

La gestione dell’attivo si conformerà alle tradizionali norme di prudenza applicate alle attività finanziarie. Sarà necessario prestare particolare attenzione alla riduzione dei rischi e garantire che le attività gestite presentino un grado sufficiente di liquidità e trasferibilità, tenuto conto degli impegni che il Fondo di garanzia sarà chiamato ad affrontare.

7.5.   RISCHIO VALUTARIO

Poiché la maggior parte delle attività e passività finanziarie sono espresse in euro, le Comunità non espongono agli effetti della fluttuazione dei tassi di cambio delle valute estere la propria posizione finanziaria e i propri flussi monetari.

Tuttavia, le Comunità dispongono di prestiti, attraverso lo strumento finanziario Euratom, espressi in valuta estera (USD) finanziati tramite l’assunzione di prestiti con un importo equivalente in USD (operazione «back-to-back»). Alla data di riferimento del bilancio, le Comunità non hanno assunto un’esposizione netta sugli effetti delle fluttuazioni dei tassi di cambio delle valute estere sulla sua posizione finanziaria e i flussi di cassa in Euratom.

7.6.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

Data la natura delle sue attività di erogazione e assunzione di prestiti, le Comunità hanno attività e passività che generano interessi significativi.

AMF e Euratom:

I prestiti emessi a tassi variabili espongono le Comunità al rischio di tasso d’interesse relativo ai flussi di cassa e rappresentano circa il 93 % del volume complessivo dei prestiti. Tuttavia, i rischi inerenti al tasso di interesse derivanti dai prestiti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni (operazioni «back to back»). Alla data di riferimento del bilancio, le Comunità registrano prestiti a tassi variabili (espressi in importi nominali) per 1,05 miliardi di euro (2007: 1,18 miliardi di euro), con una rideterminazione dei prezzi semestrale. Nel 2008 le Comunità hanno anche prestiti a tassi fissi (espressi in importi nominali) per 85 milioni di euro (2007: 85 milioni di euro), la cui ultima scadenza è fissata a cinque anni.

BdP

Nel 2008 le Comunità hanno un prestito a tasso fisso (espresso in importi nominali) nell’ambito dello strumento finanziario BdP per 2 miliardi di euro (2007: 0 euro). La data di scadenza finale è inferiore a cinque anni.

Fondo di garanzia:

La Commissione e la BEI hanno ritenuto di non essere attualmente esposte a rischi significativi, per cui non sono state effettuate operazioni di copertura. Inoltre, dato che le transazioni e le operazioni sono esclusivamente espresse in euro, non si rendono necessarie altre attività di copertura. La ripartizione delle partecipazioni del Fondo di garanzia al 31 dicembre 2008 e 2007 (valore di mercato esclusi gli interessi maturati) è specificata nella tabella seguente:

milioni di euro

Settori

Investimenti a tasso fisso

Titoli a tasso variabile

Totale

< 3 mesi

da 3 mesi a 1 anno

da 1 a 10 anni

2008

2007

2008

2007

2008

2007

2008

2007

2008

2007

Conti delle operazioni correnti

1

1

0

0

0

0

0

0

1

1

Depositi a breve termine e attività equivalenti

203

247

0

0

0

0

0

0

203

247

Attività disponibili per la vendita

15

25

59

84

746

703

48

71

868

883

Totale

219

273

59

84

746

703

48

71

1 072

1 131

Percentuale

20 %

24 %

6 %

7 %

70 %

63 %

4 %

6 %

100 %

100 %

Al 31 dicembre 2008, per la tesoreria e gli equivalenti di tesoreria (depositi a scadenze fisse), il tasso d’interesse effettivo oscilla tra il 3,10 % e il 5,15 %. Per il portafoglio titoli disponibili per la vendita, il tasso d’interesse effettivo si aggira tra il 2,94 % e il 5,52 %.

7.7.   RISCHIO DI CREDITO

Le Comunità si espongono al rischio di credito, ovvero il rischio che una controparte non sia in grado di pagare gli importi per intero quando dovuti. L’esposizione al rischio di credito è gestita innanzitutto ottenendo le garanzie dei paesi nel caso di Euratom, e successivamente attraverso il Fondo di Garanzia. Il Fondo di garanzia per le azioni esterne è stato istituito nel 1994 al fine di coprire i rischi di inadempienza correlati ai prestiti assunti nel quadro dell'erogazione di prestiti a favore di paesi esterni all’Unione europea. In ogni caso l'esposizione al rischio di credito è gestita dalla possibilità di fare ricorso al bilancio comunitario qualora un debitore non sia in grado di rimborsare per intero gli importi dovuti. A tale scopo le Comunità hanno il diritto di chiedere a tutti gli Stati membri di garantire la conformità agli obblighi giuridici comunitari nei confronti dei propri prestatori.

AMF e Euratom:

Le maggiori concentrazioni di rischio di credito delle Comunità si hanno nei confronti della Romania, della Serbia e della Bulgaria. Questi Stati assorbono rispettivamente circa il 28 %, 24 % e 22 % del volume totale dei prestiti. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, è necessario applicare le linee guida sulla scelta delle controparti. Di conseguenza, l’unità operativa potrà stipulare accordi solo con banche dichiarate ammissibili facenti parte di una lista di banche autorizzate alla contrattazione e aventi sufficienti limiti di controparte.

Bilancia dei pagamenti (BdP):

Al 31 dicembre 2008 l’esposizione al rischio di credito della Comunità nell’ambito dello strumento BdP è interamente nei confronti della Repubblica di Ungheria.

Fondo di garanzia:

Fondo di garanzia — Depositi a scadenza fissa: profilo delle contropartite

Conformemente all’accordo concluso tra la Comunità e la BEI relativo alla gestione del Fondo di garanzia, tutti gli investimenti interbancari devono avere un emittente con rating a breve termine minimo Moody’s P-1 o rating equivalente. Al 31 dicembre 2008 tutti gli investimenti (183 milioni di euro) sono stati effettuati con controparti aventi un rating minimo Moody’s P-1 o rating equivalente (lo stesso vale per il 2007, 248 milioni di euro).

Altri equivalenti di tesoreria – profilo delle controparti

Al 31 dicembre 2008 il fondo investito in un titolo a sconto a breve termine e tutti gli investimenti (20 milioni di euro) sono stati effettuati con controparti aventi un rating minimo Moody’s P-1 o rating equivalente.

Portafoglio titoli disponibili per la vendita del Fondo di garanzia: profilo degli emittenti

Al 31 dicembre 2008, il profilo degli emittenti e il valore di mercato, esclusi gli interessi maturati, erano i seguenti:

milioni di euro

Emittente

31.12.2008

31.12.2007

Altri emittenti Aaa

217

25 %

310

35 %

Org. sovran. Aaa

0

0 %

5

1 %

Gov./Agenzie Aaa

339

39 %

196

22 %

Gov./Agenzie Aa1

53

6 %

72

8 %

Gov./Agenzie Aa2

136

16 %

0

0 %

Gov./Agenzie Aa3

0

0 %

81

9 %

Gov./Agenzie A1

82

9 %

73

8 %

Gov./Agenzie A2

32

4 %

132

15 %

Gov./Agenzie A3

9

1 %

4

1 %

Gov./Agenzie Baa1

0

0 %

10

1 %

Gov./Agenzie NR

0

0 %

0

0 %

Totale

868

100 %

883

100 %

Tutti i titoli detenuti nel portafoglio sono in linea con le linee guida di gestione rivedute e soddisfano i seguenti criteri:

Titoli emessi dagli Stati membri: rating minimo Baa3

Titoli emessi da organismi sovranazionali, altri Stati o imprese pubbliche: rating minimo Aa2

Obbligazioni garantite: rating Aaa

Titoli emessi da banche e imprese: rating minimo Aa2

7.8.   VALORE EQUO

Il valore equo stimato dei prestiti MFA, BdP e Euratom erogati e assunti viene determinato utilizzando un modello di flusso di cassa attualizzato. In base a questo modello, i futuri flussi di cassa previsti vengono attualizzati applicando curve di rendimento AAA adeguate alla durata residua. Il valore equo stimato dei prestiti a tassi variabili viene assunto per approssimare il valore contabile, dal momento che la rideterminazione dei prezzi ai tassi di interesse di mercato avviene ogni 6 mesi.

Alla data di riferimento del bilancio il valore equo stimato dei prestiti fruttiferi a tasso fisso erogati e assunti ammontava a 2 118 milioni di euro (2007: 90 milioni di euro) e di 2 118 milioni di euro (2007: 89 milioni di euro) rispettivamente, a fronte del corrispettivo valore contabile di 2 091 milioni di euro (2007: 87 milioni di euro) e di 2 091 milioni di euro (2007: 87 milioni di euro) rispettivamente.

7.9.   POSIZIONE DI LIQUIDITÀ

La tabella seguente fornisce un’analisi dell’attivo e del passivo del Fondo di garanzia, suddivisi in raggruppamenti per data di scadenza, e in base alla durata residua calcolata dalla data di riferimento del bilancio alla scadenza contrattuale. Essa è stata redatta in base alla stima più prudente delle scadenze. Per le passività è stata riportata la data di restituzione più prossima, mentre per le attività è indicata la data di restituzione più lontana. Le attività e le passività senza scadenza contrattuale sono raggruppate nella categoria «scadenza non definita».

milioni di euro

Scadenza

< 3 mesi

da 3 mesi a 1 anno

da 1 a 10 anni

Scadenza non definita

Totale

Attivo in euro:

Conti delle operazioni correnti

1

0

0

0

1

Depositi a breve termine

203

0

0

0

203

di cui interessi maturati

1

0

0

0

1

Attività disponibili per la vendita

21

82

784

0

887

di cui interessi maturati

6

13

0

0

19

Totale

225

82

784

0

1 091

Passivo in euro:

Capitale

0

0

0

1 090

1 090

Debiti

1

0

0

0

1

Totale

1

0

0

1 090

1 091

Posizione di liquidità netta al 31.12.2008

224

82

784

(1 090)

0

Posizione di liquidità cumulativa al 31.12.2008

224

306

1 090

0

 

COMUNITÀ EUROPEA DEL CARBONE E DELL’ACCIAIO (IN LIQUIDAZIONE)

I seguenti dati si riferiscono alle attività di erogazione e assunzione di prestiti, nonché alle attività di tesoreria svolte dalle Comunità europee attraverso la Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (in liquidazione). Maggiori informazioni sono disponibili nei conti della CECA in liquidazione.

7.10.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO E OPERAZIONI DI COPERTURA

La Commissione europea gestisce la liquidazione delle passività della CECA e non sono previsti nuovi prestiti né finanziamenti corrispondenti per la CECA in liquidazione. Le nuove assunzioni di prestiti della CECA si limitano al rifinanziamento, allo scopo di ridurre il costo dei fondi. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, si applicano i principi della gestione prudente, al fine di limitare i rischi operativi, di controparte e di mercato.

7.11.   RISCHIO DI MERCATO

La CECA in liquidazione è esposta al rischio di cambio derivante dalle esposizioni valutarie nei confronti della sterlina britannica. La posizione delle attività e passività in GBP è principalmente composta da titoli di credito non quotati pari a 157 milioni in equivalente euro, emessi dalla Banca europea per gli investimenti in sostituzione di un debitore insolvente (cfr. nota 2.4.2). La CECA in liquidazione è esposta al rischio di prezzo dei titoli di credito per via degli investimenti classificati in bilancio come disponibili per la vendita.

7.12.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

Data la natura delle sue attività, la CECA in liquidazione si espone agli effetti delle fluttuazioni nei livelli prevalenti dei tassi di interesse di mercato per il rischio sia sul valore equo che sui flussi di cassa. I rischi relativi al tasso di interesse derivanti da assunzioni di prestito vengono generalmente compensati da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni «back to back»). Le obbligazioni emesse a tasso variabile espongono la CECA in liquidazione al rischio di tasso di interesse dei flussi di cassa, mentre le obbligazioni a tasso fisso la espongono al rischio di tasso di interesse del valore equo. Le obbligazioni a tasso fisso rappresentano circa il 97 % del portafoglio investimenti alla data di riferimento del bilancio (2007: 94 %).

7.13.   RISCHIO DI CREDITO

La CECA in liquidazione è esposta al rischio che una controparte possa non essere in grado di pagare gli importi per intero alla scadenza prevista. L’unità operativa può soltanto stipulare accordi con banche dichiarate ammissibili facenti parte di una lista di banche autorizzate alla contrattazione e aventi sufficienti limiti di controparte. L’esposizione al rischio di credito è gestita attraverso un'analisi periodica della capacità dei mutuatari di adempiere agli obblighi di restituzione degli interessi e del capitale. L’esposizione al rischio di credito è gestita inoltre ottenendo garanzie collaterali, nonché garanzie societarie, personali e del paese. Il 73 % dell’importo complessivo da recuperare è oggetto di garanzie di uno Stato membro o di organismi equivalenti (enti pubblici o gruppi industriali del settore pubblico presenti negli Stati membri). Il 20 % dei prestiti insoluti è stato concesso a banche o garantito da banche.

7.14.   RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Il rischio di liquidità derivante dalle assunzioni di prestiti è generalmente compensato da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni «back to back»).

Per la gestione patrimoniale e delle passività della CECA in liquidazione, la Commissione gestisce i vincoli di liquidità sulla base di previsioni di esborso su un orizzonte di 11 anni, ottenuta mediante le consultazioni con i servizi della Commissione responsabili.

7.15.   VALORE EQUO

Il valore equo stimato per i prestiti erogati e assunti viene determinato utilizzando un modello dei flussi di cassa. I titoli disponibili per la vendita sono presentati al valore equo, vale a dire a prezzo di mercato maggiorato degli interessi maturati. Non esistono strumenti finanziari misurati al valore equo utilizzando una tecnica di valutazione che non sia supportata da prezzi e tassi di mercato osservabili. Il valore nominale meno l’accantonamento per il deterioramento dei crediti commerciali e il valore nominale dei debiti commerciali sono assunti per approssimare i loro valori equi. Il valore equo della tesoreria e degli equivalenti di tesoreria, compresi i conti correnti e i depositi a breve termine (inferiori a tre mesi), costituisce il loro valore contabile.

8.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Per presentare le informazioni riguardanti le funzioni direttive delle Comunità europee, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

categoria 1

:

il presidente della Commissione e il presidente della Corte di giustizia

categoria 2

:

il segretario generale del Consiglio e i vicepresidenti della Commissione

categoria 3

:

i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia, il presidente e i membri del Tribunale di primo grado, il presidente e i membri del Tribunale della funzione pubblica europea, il Mediatore europeo e il Garante europeo della protezione dei dati

categoria 4

:

il presidente e i membri della Corte dei conti

categoria 5

:

i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie

DIRITTI PECUNIARI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

In euro

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

24 422,79

22 122,10

17 697,68 – 19 909,88

19 113,50 – 20 352,33

11 253,14 – 17 697,68

Indennità di abitazione/dislocazione

15 %

15 %

15 %

15 %

16 %

Prestazioni familiari:

Capofamiglia (% stipendio)

2 % + 164,27

2 % + 164,27

2 % + 164,27

2 % + 164,27

2 % + 164,27

Figlio a carico

358,96

358,96

358,96

358,96

358,96

Indennità prescolastica

87,69

87,69

87,69

87,69

87,69

Indennità scolastica, o

243,55

243,55

243,55

243,55

243,55

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

487,10

487,10

487,10

487,10

487,10

Indennità di presidenza per i giudici

N/A

N/A

500 — 810,74

N/A

N/A

Indennità di rappresentanza

1 418,07

0 — 911,38

500 — 607,71

N/A

N/A

Spese di viaggio annuali

N/A

N/A

N/A

N/A

Presente

Trasferimenti verso uno Stato membro:

Indennità scolastica (7)

Presente

Presente

Presente

Presente

Presente

% dello stipendio (7)

5 %

5 %

5 %

5 %

5 %

% dello stipendio senza cc

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

Spese di rappresentanza

rimborsate

rimborsate

rimborsate

N/A

N/A

Entrata in servizio:

Spese di insediamento

48 845,58

44 244,20

35 395,36 – 39 819,76

38 227,00 – 40 704,66

rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Spese di trasloco

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Cessazione dal servizio:

Spese di reinsediamento

24 422,79

22 122,10

17 697,68 – 19 909,88

19 113,50 – 20 352,33

rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Spese di trasloco

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Transizione (% stipendio) (8)

40 % – 65 %

40 % – 65 %

40 % – 65 %

40 % – 65 %

N/A

Copertura dei rischi di malattia

coperte

coperte

coperte

coperte

facoltativo

Pensione (% stipendio lordo)

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Trattenute:

Imposta comunitaria

8 % – 45 %

8 % – 45 %

8 % – 45 %

8 % – 45 %

8 % – 45 %

Assicurazione malattia (% stipendio)

1,8 %

1,8 %

1,8 %

1,8 %

1,8 %

Prelievo speciale sullo stipendio

4,21 %

4,21 %

4,21 %

4,21 %

4,21 %

Detrazione pensione

N/A

N/A

N/A

N/A

10,9 %

Numero di persone al 31.12.2008

2

6

92

27

81

9.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di approvazione dei conti, il contabile della Commissione non aveva constatato o riferito alcuna questione rilevante tale da essere riportata in questo paragrafo. I conti annuali e le note esplicative corrispondenti sono stati redatti ricorrendo alle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate sopra.

10.   ENTITÀ CONSOLIDATE

A.   ENTITÀ CONTROLLATE

1.   Istituzioni e organismi consultivi

Comitato delle regioni

Consiglio dell’Unione europea

Corte di giustizia dell’Unione europea

Commissione europea

Corte dei conti

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

Comitato economico e sociale europeo

Mediatore europeo

Parlamento europeo

2.   Agenzie comunitarie

Agenzia europea per la ricostruzione (9)

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Agenzia europea per la sicurezza aerea

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

Agenzia europea dell’ambiente

Autorità europea per la sicurezza alimentare

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

Agenzia europea per la sicurezza marittima

Agenzia europea per i medicinali

Agenzia europea per le sostanze chimiche (10)

«Fusion for Energy» (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione) (10)

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

Fondazione europea per la formazione

Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’UE

Centro di traduzione degli organi dell’Unione europea

Agenzia europea per la sicurezza alimentare

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli)

Agenzia ferroviaria europea

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

3.   Agenzie esecutive

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

Agenzia esecutiva per l’istruzione, l’audiovisivo e la cultura

Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto (10)

4.   Altre entità controllate

Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione)

Eurojust (11)

Accademia europea di polizia (CEPOL) (11)

B.   IMPRESE COMUNI

Organizzazione internazionale dell’energia da fusione ITER (partecipazione/diritti di voto: 48,5 %)

Impresa comune SESAR (partecipazione 97,73 %/diritti di voto: 65 %)

Impresa comune Galileo in liquidazione (partecipazione/diritti di voto: 91,6 %/49,3 %)

C.   ASSOCIATE

Fondo europeo per gli investimenti (partecipazione/diritti di voto: 27,43 %)

11.   ENTITÀ NON CONSOLIDATE

Benché le Comunità gestiscano il patrimonio delle entità di seguito menzionate, queste non soddisfano i requisiti per essere consolidate e pertanto non sono inserite nei conti comunitari.

11.1.   FONDO EUROPEO DI SVILUPPO (FES)

Il Fondo europeo di sviluppo (FES) è il principale strumento di aiuto comunitario per la cooperazione allo sviluppo dei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dei paesi e territori d’oltremare (PTOM). Il Trattato di Roma del 1957 ne ha previsto la creazione allo scopo di offrire assistenza tecnica e finanziaria, inizialmente ai paesi africani che all’epoca erano ancora colonizzati e con i quali alcuni Stati membri avevano legami storici.

Ogni FES è approvato per un periodo di circa cinque anni dalla conclusione del primo partenariato. Il nono FES è giunto al termine all’entrata in vigore del decimo FES il 1o luglio 2008.

Il FES non è finanziato dal bilancio comunitario bensì dai contributi diretti degli Stati membri, concordati nei negoziati. L’importo versato da uno Stato membro si basa, tra l’altro, in parte sul PNL e in parte sui legami storici con i paesi ACP e i PTOM interessati. La Commissione e la BEI gestiscono le risorse del FES.

Il FES è disciplinato dal proprio regolamento finanziario (GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1) che prevede la presentazione dei propri rendiconti finanziari, separati da quelli delle Comunità. I FES sono soggetti al controllo esterno della Corte dei conti e del Parlamento. A titolo informativo, lo stato patrimoniale e il conto del risultato economico dell’ottavo, nono e decimo FES sono così composti:

Stato patrimoniale – ottavo, nono e decimo FES

milioni di euro

 

31.12.2008

31.12.2007

Attività correnti:

Crediti

17

8

Prefinanziamenti netti

918

957

Altro attivo circolante

(6)

(3)

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

290

388

Totale attivo

1 219

1 350

Passività correnti:

Debiti

(702)

(704)

Totale passivo

(702)

(704)

Attivo netto

517

646

Fondi e riserve

Capitale richiamato

17 079

25 019

Risultato economico dell’esercizio

(3 030)

(3 256)

Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti

(15 784)

(22 411)

Altre riserve

2 252

1 294

Attivo netto

517

646


Conto del risultato economico – ottavo, nono e decimo FES

milioni di euro

 

2008

2007

Entrate totali

23

0

Spese d'esercizio

Spese d’esercizio

Aiuti programmabili

416

638

Assistenza macroeconomica

344

427

Politica settoriale

1 387

1 149

Progetti intra ACP

517

382

Abbuoni di interessi

2

1

Aiuti d’urgenza

188

155

Aiuti ai profughi

6

(6)

Capitale di rischio

17

58

STABEX

25

98

Sysmin

5

32

Altri programmi di aiuto relativi a FES precedenti

19

5

Adeguamenti strutturali

0

(6)

Riduzione del debito

(1)

180

Compensazione proventi esportazioni

42

84

Sostegno istituzionale

35

30

Fondo speciale per il Congo

2

17

Totale spese d’esercizio

3 004

3 244

Spese amministrative e finanziarie

58

31

Avanzo/(disavanzo) da attività operative

(3 039)

(3 275)

Attività non operative

Utile finanziario

13

19

Perdite di valore relative a crediti

(4)

0

Avanzo/(disavanzo) da attività non operative

9

19

Risultato economico dell'esercizio

(3 030)

(3 256)

11.2.   REGIME DI ASSICURAZIONE MALATTIA

Il regime di assicurazione malattia fornisce l’assicurazione medica al personale dei vari organismi comunitari. I fondi del regime sono di sua proprietà e non sono controllati dalle Comunità europee, anche se le attività finanziarie sono gestite dalla Commissione. Il regime è finanziato con i contributi dei membri (personale) e dei datori di lavoro (le istituzioni/le agenzie/gli organismi). Eventuali eccedenze restano al regime.

Il regime ha quattro entità separate – di cui la principale copre il personale delle istituzioni e delle agenzie delle Comunità europee, mentre i tre regimi minori coprono il personale dell’Università europea di Firenze, delle Scuole europee e del personale che lavora al di fuori delle CE, come il personale delle delegazioni UE. Al 31 dicembre 2008 gli attivi ammontavano, complessivamente, a 288 milioni di euro (2007: 287 milioni di euro).

PARTE II

RELAZIONI CONSOLIDATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE COMUNITÀ EUROPEE E NOTE ESPLICATIVE

INDICE

A.

Relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

1.

Risultato dell’esecuzione del bilancio

2.

Rendiconto del confronto del bilancio e degli importi effettivi

Entrate:

3.

Sintesi consolidata dell’esecuzione delle entrate di bilancio

Spese:

4.

Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per rubrica del quadro finanziario

5.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno per rubrica del quadro finanziario

6.

Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per rubrica del quadro finanziario

7.

Movimenti negli impegni ancora da liquidare per rubrica del quadro finanziario

8.

Ripartizione degli impegni ancora da liquidare per anno d’origine per rubrica del quadro finanziario

9.

Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per settore

10.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno per settore

11.

Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per settore

12.

Movimenti negli impegni ancora da liquidare per settore

13.

Ripartizione degli impegni ancora da liquidare per anno d’origine per settore

Istituzioni:

14.

Sintesi consolidata dell'esecuzione delle entrate di bilancio per istituzione

15.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per istituzione

Agenzie:

16.

Entrate delle agenzie: previsioni di bilancio, diritti e importi ricevuti

17.

Stanziamenti d’impegno e di pagamento per agenzia

18.

Risultato dell’esecuzione del bilancio, incluse le agenzie

B.

Note esplicative alle relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio

1.

Principi, strutture e stanziamenti di bilancio

2.

Spiegazione delle relazioni sull’esecuzione del bilancio

SEZIONE A: RELAZIONI CONSOLIDATE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO (12)

RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO 2008

milioni di euro

 

EFTA-SEE

Comunità Europee

Totale 2008

Totale 2007

Entrate dell’esercizio

199

121 385

121 584

117 563

Pagamenti imputati a stanziamenti dell’esercizio in corso

(184)

(115 366)

(115 550)

(113 028)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

0

(3 912)

(3 912)

(3 114)

Stanziamenti EFTA riportati dall’esercizio N-1

(2)

0

(2)

(2)

Annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

1

187

188

246

Differenze di cambio dell’esercizio

0

(498)

(498)

(123)

Risultato dell’esecuzione del bilancio

14

1 796

1 810

1 542

L’eccedenza di bilancio delle Comunità europee viene restituita agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo, previa deduzione degli importi da essi dovuti per l’anno in questione.

2.   RENDICONTO DEL CONFRONTO DEL BILANCIO E DEGLI IMPORTI EFFETTIVI

ENTRATE

milioni di euro

Titolo:

Bilancio originario

Bilancio definitivo

Diritti accertati

Entrate

Differenza definitivo-effettivo

% entrate riscosse

In sospeso

1

2

3

4

5=2-4

6=4/2

7=3-4

1.

Risorse proprie

118 922

108 323

110 008

108 649

– 326

100,30 %

1 358

3.

Eccedenze, saldi e adeguamenti

126

4 160

4 174

4 174

–14

100,34 %

0

4.

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi comunitari

1 029

1 029

984

977

52

94,96 %

7

5.

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

81

81

443

353

– 272

435,29 %

90

6.

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi comunitari

10

356

5 967

5 564

–5 208

1 562,84 %

403

7.

Interessi di mora e ammende

123

1 766

11 733

1 794

–28

101,61 %

9 938

8.

Assunzione ed erogazione di prestiti

26

26

61

34

–8

130,07 %

27

9.

Entrate varie

30

30

71

39

–9

129,19 %

32

Totale

120 347

115 771

133 441

121 584

–5 813

105,02 %

11 856


SPESA – PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Bilancio originario

Bilancio definitivo (13)

Pagamenti effettuati

Differenza definitivo-effettivo

%

Stanziamenti riportati 2009

Stanziamenti annullati

1

2

3

4=2-3

5=3/2

6

7=2-3-6

1.

Crescita sostenibile

50 324

47 743

45 611

2 132

95,53 %

1 431

701

2.

Conservazione e gestione delle risorse naturali

53 177

59 431

54 813

4 619

92,23 %

4 361

258

3.

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 241

1 533

1 311

223

85,48 %

91

131

4.

L’UE come attore globale

8 113

8 252

7 311

941

88,60 %

527

414

5.

Amministrazione

7 284

8 494

7 292

1 201

85,86 %

922

279

6.

Compensazioni

207

207

207

0

100,00 %

0

0

Totale

120 347

125 660

116 545

9 115

92,75 %

7 333

1 782


SPESA – PER SETTORE

milioni di euro

Settore

Bilancio originario

Bilancio definitivo (14)

Pagamenti effettuati

Differenza definitivo-effettivo

%

Stanziamenti riportati

Stanziamenti annullati

1

2

3

4=2-3

5=3/2

6

7=2-3-6

01

Affari economici e finanziari

414

358

286

72

79;85 %

18

55

02

Imprese

533

603

477

126

79,14 %

64

61

03

Concorrenza

79

104

87

16

84,45 %

14

2

04

Occupazione e affari sociali

11 137

9 415

9 092

323

96,57 %

26

297

05

Agricoltura e sviluppo rurale

52 459

58 508

53 803

4 705

91,96 %

4 500

205

06

Energia e trasporti

1 910

2 169

1 785

384

82,29 %

127

257

07

Ambiente

298

319

264

55

82,67 %

26

30

08

Ricerca

4 112

5 146

4 439

708

86,24 %

686

22

09

Società dell’informazione e media

1 549

1 890

1 708

181

90,41 %

171

11

10

Ricerca diretta

372

672

389

282

57,98 %

269

13

11

Pesca e affari marittimi

846

932

879

53

94,35 %

8

44

12

Mercato interno

61

69

58

11

84,35 %

8

3

13

Politica regionale

30 655

27 891

27 674

217

99,22 %

195

22

14

Fiscalità e unione doganale

108

121

105

16

87,01 %

10

5

15

Istruzione e cultura

1 345

1 555

1 378

177

88,62 %

147

30

16

Comunicazione

197

224

186

38

83,23 %

18

19

17

Salute e tutela dei consumatori

501

604

515

89

85,32 %

38

50

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

589

550

445

105

80,88 %

20

85

19

Relazioni esterne

3 338

3 604

3 449

155

95,71 %

72

83

20

Commercio

77

85

75

10

88,35 %

7

3

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 179

1 401

1 229

172

87,74 %

119

53

22

Allargamento

1 832

1 642

1 555

88

94,65 %

58

30

23

Aiuti umanitari

773

904

895

9

99,06 %

7

2

24

Lotta contro la frode

70

76

63

13

82,42 %

6

8

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

178

201

177

24

88,05 %

21

3

26

Amministrazione della Commissione

972

1 182

971

211

82,17 %

171

40

27

Bilancio

275

284

263

20

92,84 %

12

9

28

Audit

10

12

10

1

89,25 %

1

0

29

Statistiche

107

130

110

21

84,07 %

15

6

30

Pensioni

1 087

1 081

1 049

31

97,13 %

0

31

31

Servizi linguistici

368

462

410

52

88,75 %

47

5

40

Riserve

239

171

0

171

0,00 %

0

171

90

Altre istituzioni

2 674

3 298

2 717

581

82,38 %

453

128

Totale

120 347

125 660

116 545

9 115

92,75 %

7 333

1 782

3.   SINTESI DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DEL BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2008

milioni di euro

Titolo:

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell'esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

1.

Risorse proprie

118 922

108 323

108 593

1 415

110 008

107 313

1 336

108 649

100,30 %

1 358

3.

Eccedenze, saldi e adeguamenti

126

4 160

4 175

0

4 174

4 174

0

4 174

100,34 %

0

4.

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi comunitari

1 029

1 029

975

9

984

970

7

977

94,96 %

7

5.

Entrate derivanti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

81

81

359

83

443

330

23

353

435,29 %

90

6.

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi comunitari

10

356

5 760

207

5 967

5 467

96

5 564

1 562,84 %

403

7.

Interessi di mora e ammende

123

1 766

3 284

8 449

11 733

146

1 648

1 794

101,61 %

9 938

8.

Assunzione ed erogazione di prestiti

26

26

61

0

61

34

0

34

130,07 %

27

9.

Entrate varie

30

30

30

41

71

26

13

39

129,19 %

32

Totale

120 347

115 771

123 236

10 205

133 441

118 461

3 124

121 584

105,02 %

11 856


Dettaglio Titolo 1: Risorse proprie

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

10.

Diritti agricoli

1 683

1 283

1 237

390

1 628

887

390

1 278

99,59 %

350

11.

Contributi zucchero

633

708

708

28

736

680

28

708

100,01 %

28

12.

Dazi doganali

16 432

14 946

15 289

989

16 278

14 380

918

15 297

102,35 %

980

13.

IVA

19 096

18 097

17 964

2

17 966

17 966

0

17 966

99,28 %

0

14.

RNL

81 078

73 290

73 008

7

73 015

73 015

0

73 015

99,62 %

0

15.

Correzione di squilibri di bilancio

0

0

387

–2

385

385

0

385

 

0

Totale

118 922

108 323

108 593

1 415

110 008

107 313

1 336

108 649

100,30 %

1 358


Dettaglio Titolo 3: Eccedenze disponibili

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

30.

Eccedenza dell’esercizio precedente

126

1 655

1 655

0

1 655

1 655

0

1 655

100,00 %

0

31.

Eccedenza di IVA

0

1 043

1 042

0

1 041

1 041

0

1 041

99,88 %

0

32.

Eccedenza di RNL

0

1 463

1 462

0

1 462

1 462

0

1 462

99,97 %

0

34.

Adeguamento per non partecipazione GAI

0

0

1

0

1

1

0

1

 

0

35.

Correzione a favore del Regno Unito

0

0

15

0

15

15

0

15

 

0

Totale

126

4 160

4 175

0

4 174

4 174

0

4 174

100,34 %

0

4.   RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti approvati

Modifiche (storni e BR) Stanziamenti riportati

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Stanziamenti approvati

Stanziamenti approvati

Modifiche (storni e BR) Stanziamenti riportati

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Stanziamenti approvati

1

2

3

4

5=3+4

6=1+2+5

7

8

9

10

11=9+10

12=7+8+11

1

Crescita sostenibile

57 964

378

133

1 405

1 537

59 879

50 324

–4 571

183

1 807

1 990

47 743

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

55 041

524

1 363

6 110

7 473

63 038

53 177

130

47

6 077

6 124

59 431

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 343

283

2

95

96

1 722

1 241

81

93

118

211

1 533

4

L’UE come attore globale

7 311

240

102

320

422

7 973

8 113

– 212

83

268

351

8 252

5

Amministrazione

7 284

–5

119

397

516

7 795

7 284

–3

786

426

1 212

8 494

6

Compensazioni

207

0

0

0

0

207

207

0

0

0

0

207

Totale

129 150

1 420

1 719

8 326

10 045

140 615

120 347

–4 575

1 193

8 696

9 889

125 660

5.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Stanziamenti di impegno autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all'esercizio 2009

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10=9/1

11

12

13

14=11+12+13

15=14/1

1

Crescita sostenibile

59 879

57 779

133

603

58 514

97,72 %

801

19

820

1,37 %

544

0

1

545

0,91 %

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

63 038

55 405

1 363

2 539

59 307

94,08 %

3 571

0

3 571

5,67 %

160

0

0

160

0,25 %

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 722

1 520

2

44

1 565

90,90 %

51

83

133

7,74 %

23

0

0

23

1,36 %

4

L’UE come attore globale

7 973

7 255

102

155

7 513

94,23 %

165

271

435

5,46 %

25

0

0

25

0,32 %

5

Amministrazione

7 795

7 096

119

212

7 427

95,27 %

183

8

191

2,45 %

175

0

3

177

2,28 %

6

Compensazioni

207

207

0

0

207

100,00 %

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

Totale

140 615

129 261

1 719

3 552

134 533

95,67 %

4 770

381

5 151

3,66 %

927

0

3

931

0,66 %

6.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all'esercizio 2009

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11=10/1

12

13

14

15=12+ 13+14

16=15/1

1

Crescita sostenibile

47 743

44 912

147

553

45 611

95,53 %

148

33

1 250

1 431

3,00 %

661

36

4

701

1,47 %

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

59 431

52 230

37

2 546

54 813

92,23 %

45

784

3 532

4 361

7,34 %

248

10

0

258

0,43 %

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 533

1 203

59

49

1 311

85,48 %

9

13

69

91

5,96 %

97

34

1

131

8,56 %

4

L’UE come attore globale

8 252

7 125

65

120

7 311

88,60 %

55

325

147

527

6,39 %

396

18

0

414

5,01 %

5

Amministrazione

8 494

6 399

686

207

7 292

85,86 %

694

12

217

922

10,86 %

176

100

3

279

3,28 %

6

Compensazioni

207

207

0

0

207

100,00 %

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

Totale

125 660

112 075

995

3 475

116 545

92,75 %

951

1 168

5 214

7 333

5,84 %

1 577

198

7

1 782

1,42 %

7.   MOVIMENTI NEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO

milioni di euro

 

Impegni ancora da liquidare al termine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

 

Rubrica del quadro finanziario

Impegni riportati dagli esercizi precedenti

Disimpegni/rivalutazioni/annullamenti

Pagamenti

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

Impegni eseguiti durante l’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

Totale impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

1

Crescita sostenibile

107 519

– 614

–41 378

65 526

58 514

–4 233

–6

54 275

119 802

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

9 905

– 274

–5 650

3 982

59 307

–49 163

0

10 144

14 125

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 353

–77

– 477

800

1 565

– 834

0

732

1 531

4

L’UE come attore globale

19 250

– 610

–5 636

13 003

7 513

–1 675

–2

5 836

18 840

5

Amministrazione

713

–99

– 583

31

7 427

–6 709

–1

717

747

6

Compensazioni

0

0

0

0

207

– 207

0

0

0

Totale

138 740

–1 674

–53 724

83 342

134 533

–62 820

–9

71 704

155 045

8.   RIPARTIZIONE DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO

milioni di euro

Rubrica del quadro finanziario

<2002

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Totale

1

Crescita sostenibile

666

527

1 045

2 113

5 461

25 078

30 637

54 275

119 802

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

95

36

41

65

205

2 545

995

10 144

14 125

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

10

12

23

61

92

167

435

732

1 531

4

L’UE come attore globale

933

579

735

1 148

2 022

4 033

3 553

5 836

18 840

5

Amministrazione

1

0

0

0

0

0

30

717

748

Totale

1 705

1 155

1 843

3 386

7 780

31 823

35 650

71 704

155 045

9.   RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER SETTOR

Milioni d euro

Settore

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziam. approvati

Modifiche (storni/BR)

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale autorizzati

Stanziam. approvati

Modifiche (storni/BR)

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale autorizzati

1

2

3

4

5=3+4

6=1+2+5

7

8

9

10

11=9+10

12=7+8+11

01

Affari economici e finanziari

396

– 127

0

15

15

284

414

–77

5

15

20

358

02

Imprese

599

–3

0

63

63

659

533

–22

19

72

91

603

03

Concorrenza

78

14

0

3

3

96

79

14

7

3

11

104

04

Occupazione e affari sociali

11 485

– 452

15

13

28

11 062

11 137

–1 753

19

12

31

9 415

05

Agricoltura e sviluppo rurale

53 703

369

1 409

6 089

7 498

61 570

52 459

–75

61

6 062

6 123

58 508

06

Energia e trasporti

2 806

0

0

88

88

2 894

1 910

56

67

135

202

2 169

07

Ambiente

403

0

0

23

23

426

298

–13

16

18

34

319

08

Ricerca

4 045

3

0

599

599

4 647

4 112

104

43

887

930

5 146

09

Società dell’informazione e media

1 494

–1

0

142

142

1 635

1 549

63

14

263

277

1 890

10

Ricerca diretta

361

0

0

347

347

708

372

–10

34

275

309

672

11

Pesca e affari marittimi

991

23

2

4

6

1 021

846

71

9

5

15

932

12

Mercato interno

61

0

0

2

2

64

61

0

6

2

8

69

13

Politica regionale

35 987

1 204

134

10

144

37 335

30 655

–2 780

13

3

16

27 891

14

Fiscalità e unione doganale

125

0

0

3

3

128

108

3

6

3

10

121

15

Istruzione e cultura

1 335

0

0

213

213

1 548

1 345

–49

17

241

259

1 555

16

Comunicazione

207

1

0

4

4

211

197

3

19

4

23

224

17

Salute e tutela dei consumatori

554

130

0

20

20

703

501

50

26

27

53

604

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

784

2

2

17

19

805

589

– 146

90

16

106

550

19

Relazioni esterne

3 974

100

2

75

76

4 151

3 338

161

45

60

105

3 604

20

Commercio

78

–1

0

2

2

80

77

0

5

2

8

85

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 317

259

22

161

183

1 759

1 179

39

31

152

183

1 401

22

Allargamento

1 093

28

14

82

96

1 217

1 832

– 255

11

54

65

1 642

23

Aiuti umanitari

770

180

0

8

8

958

773

116

6

8

14

904

24

Lotta contro la frode

75

0

0

0

0

74

70

1

6

0

6

76

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

178

1

0

7

7

186

178

1

15

7

22

201

26

Amministrazione della Commissione

969

–8

0

89

89

1 051

972

–2

120

91

211

1 182

27

Bilancio

275

–5

0

5

5

275

275

–5

9

5

14

284

28

Audit

10

0

0

0

0

11

10

0

1

0

1

12

29

Statistiche

127

–1

0

9

9

135

107

3

7

13

20

130

30

Pensioni

1 087

–6

0

0

0

1 081

1 087

–6

0

0

0

1 081

31

Servizi linguistici

368

–2

0

68

68

435

368

–2

28

68

96

462

40

Riserve

739

– 288

0

0

0

452

239

–68

0

0

0

171

90

Altre istituzioni

2 674

0

119

162

281

2 955

2 674

0

434

190

624

3 298

Totale

129 150

1 420

1 719

8 326

10 045

140 615

120 347

–4 575

1 193

8 696

9 889

125 660

10.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO PER SETTORE

Milioni d euro

Settore

Stanziamento d’impegno di pagamento autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all'esercizio 2009

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10=9/1

11

12

13

14=11+12+13

15=14/1

01

Affari economici e finanziari

284

265

0

14

279

98,05 %

1

0

1

0,46 %

4

0

0

4

1,49 %

02

Imprese

659

588

0

32

620

94,08 %

31

0

31

4,72 %

8

0

0

8

1,20 %

03

Concorrenza

96

92

0

2

94

97,78 %

2

0

2

1,60 %

1

0

0

1

0,62 %

04

Occupazione e affari sociali

11 062

11 009

15

5

11 030

99,71 %

7

2

9

0,08 %

22

0

0

23

0,21 %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

61 570

53 962

1 409

2 534

57 905

94,05 %

3 555

0

3 555

5,77 %

109

0

0

109

0,18 %

06

Energia e trasporti

2 894

2 796

0

34

2 830

97,79 %

54

1

55

1,89 %

9

0

0

9

0,32 %

07

Ambiente

426

389

0

5

394

92,58 %

17

0

17

4,10 %

14

0

0

14

3,32 %

08

Ricerca

4 647

4 043

0

313

4 355

93,73 %

287

0

287

6,17 %

5

0

0

5

0,10 %

09

Società dell’informazione e media

1 635

1 489

0

80

1 569

95,96 %

62

0

62

3,82 %

3

0

0

4

0,22 %

10

Ricerca diretta

708

355

0

48

403

56,94 %

299

0

299

42,18 %

6

0

0

6

0,88 %

11

Pesca e affari marittimi

1 021

971

2

1

975

95,46 %

3

0

4

0,35 %

43

0

0

43

4,19 %

12

Mercato interno

64

61

0

1

63

98,08 %

1

0

1

1,51 %

0

0

0

0

0,41 %

13

Politica regionale

37 335

37 148

134

9

37 291

99,88 %

1

24

25

0,07 %

19

0

0

19

0,05 %

14

Fiscalità e unione doganale

128

118

0

2

119

93,07 %

2

0

2

1,37 %

7

0

0

7

5,56 %

15

Istruzione e cultura

1 548

1 328

0

104

1 432

92,52 %

109

0

109

7,04 %

6

0

1

7

0,44 %

16

Comunicazione

211

204

0

2

207

97,97 %

1

0

1

0,61 %

3

0

0

3

1,42 %

17

Salute e tutela dei consumatori

703

678

0

12

690

98,15 %

8

0

8

1,13 %

5

0

0

5

0,72 %

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

805

695

2

8

704

87,51 %

9

75

84

10,47 %

16

0

0

16

2,02 %

19

Relazioni esterne

4 151

4 043

2

45

4 090

98,54 %

29

0

29

0,71 %

31

0

0

31

0,75 %

20

Commercio

80

75

0

1

76

94,91 %

1

0

1

1,37 %

3

0

0

3

3,72 %

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 759

1 308

22

73

1 403

79,75 %

88

265

353

20,04 %

4

0

0

4

0,21 %

22

Allargamento

1 217

1 114

14

37

1 164

95,66 %

45

6

51

4,19 %

2

0

0

2

0,16 %

23

Aiuti umanitari

958

950

0

6

956

99,72 %

2

0

2

0,22 %

1

0

0

1

0,07 %

24

Lotta contro la frode

74

72

0

0

73

97,41 %

0

0

0

0,04 %

2

0

0

2

2,55 %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

186

176

0

4

180

97,12 %

3

0

3

1,76 %

2

0

0

2

1,11 %

26

Amministrazione della Commissione

1 051

942

0

46

988

93,96 %

42

0

42

4,04 %

20

0

1

21

2,00 %

27

Bilancio

275

262

0

3

266

96,65 %

1

0

1

0,50 %

8

0

0

8

2,86 %

28

Audit

11

10

0

0

10

95,39 %

0

0

0

2,60 %

0

0

0

0

2,01 %

29

Statistiche

135

119

0

6

125

92,47 %

3

0

3

1,92 %

7

0

0

8

5,62 %

30

Pensioni

1 081

1 049

0

0

1 049

97,13 %

0

0

0

0,00 %

31

0

0

31

2,87 %

31

Servizi linguistici

435

364

0

45

408

93,92 %

24

0

24

5,45 %

3

0

0

3

0,62 %

40

Riserve

452

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0,00 %

452

0

0

452

100,0 %

90

Altre istituzioni

2 955

2 584

119

81

2 784

94,24 %

81

8

89

3,02 %

81

0

0

81

2,74 %

Totale

140 615

129 261

1 719

3 552

134 533

95,67 %

4 770

381

5 151

3,66 %

927

0

3

931

0,66 %

11.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO PER SETTORE

milioni di euro

Settore

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2009

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11=10/1

12

13

14

15=12+

13+14

16=15/1

01

Affari economici e finanziari

358

268

5

13

286

79,85 %

6

10

2

18

4,89 %

54

0

0

55

15,26 %

02

Imprese

603

438

13

27

477

79,14 %

20

0

45

64

10,69 %

54

6

1

61

10,17 %

03

Concorrenza

104

80

7

1

87

84,45 %

9

4

2

14

13,92 %

1

1

0

2

1,63 %

04

Occupazione e affari sociali

9 415

9 074

13

4

9 092

96,57 %

18

0

7

26

0,27 %

291

6

0

297

3,16 %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

58 508

51 215

55

2 533

53 803

91,96 %

25

946

3 529

4 500

7,69 %

199

6

0

205

0,35 %

06

Energia e trasporti

2 169

1 695

60

29

1 785

82,29 %

22

1

103

127

5,84 %

247

8

2

257

11,87 %

07

Ambiente

319

238

15

11

264

82,67 %

17

3

6

26

8,08 %

28

2

0

30

9,25 %

08

Ricerca

5 146

4 161

29

248

4 439

86,24 %

47

0

639

686

13,33 %

8

14

0

22

0,42 %

09

Società dell’informazione e media

1 890

1 589

12

108

1 708

90,41 %

16

0

155

171

9,03 %

8

3

0

11

0,56 %

10

Ricerca diretta

672

316

31

43

389

57,98 %

36

1

232

269

40,06 %

10

3

0

13

1,97 %

11

Pesca e affari marittimi

932

874

4

1

879

94,35 %

3

1

4

8

0,89 %

39

6

0

44

4,76 %

12

Mercato interno

69

53

5

1

58

84,35 %

7

0

1

8

11,66 %

2

1

0

3

3,99 %

13

Politica regionale

27 891

27 664

9

1

27 674

99,22 %

14

180

2

195

0,70 %

18

4

0

22

0,08 %

14

Fiscalità e unione doganale

121

98

5

2

105

87,01 %

7

2

2

10

8,49 %

5

1

0

5

4,50 %

15

Istruzione e cultura

1 555

1 253

15

110

1 378

88,62 %

16

0

131

147

9,47 %

26

3

1

30

1,91 %

16

Comunicazione

224

169

15

2

186

83,23 %

17

0

1

18

8,25 %

14

5

0

19

8,51 %

17

Salute e tutela dei consumatori

604

472

24

19

515

85,32 %

30

0

8

38

6,32 %

48

2

0

50

8,36 %

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

550

377

57

11

445

80,88 %

8

6

6

20

3,62 %

52

33

0

85

15,50 %

19

Relazioni esterne

3 604

3 378

33

38

3 449

95,71 %

48

2

22

72

1,99 %

70

13

0

83

2,30 %

20

Commercio

85

69

5

1

75

88,35 %

6

0

1

7

8,42 %

2

1

0

3

3,23 %

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 401

1 141

22

66

1 229

87,74 %

32

0

86

119

8,46 %

44

9

0

53

3,80 %

22

Allargamento

1 642

1 534

8

13

1 555

94,65 %

17

0

40

58

3,50 %

27

4

0

30

1,85 %

23

Aiuti umanitari

904

883

5

7

895

99,06 %

6

0

1

7

0,75 %

1

1

0

2

0,19 %

24

Lotta contro la frode

76

59

4

0

63

82,42 %

6

0

0

6

7,73 %

6

2

0

8

9,85 %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

201

159

14

3

177

88,05 %

17

0

4

21

10,44 %

2

1

0

3

1,51 %

26

Amministrazione della Commissione

1 182

830

105

36

971

82,17 %

113

4

54

171

14,48 %

24

15

1

40

3,35 %

27

Bilancio

284

253

8

2

263

92,84 %

9

0

2

12

4,11 %

8

1

0

9

3,05 %

28

Audit

12

9

1

0

10

89,25 %

1

0

0

1

7,97 %

0

0

0

0

2,77 %

29

Statistiche

130

99

6

4

110

84,07 %

7

0

8

15

11,16 %

5

1

0

6

4,77 %

30

Pensioni

1 081

1 049

0

0

1 049

97,13 %

0

0

0

0

0,00 %

31

0

0

31

2,87 %

31

Servizi linguistici

462

343

26

41

410

88,75 %

20

0

27

47

10,25 %

3

2

0

5

1,01 %

40

Riserve

171

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

171

0

0

171

100,00 %

90

Altre istituzioni

3 298

2 231

387

98

2 717

82,38 %

353

8

92

453

13,74 %

81

47

0

128

3,88 %

Totale

125 660

112 075

995

3 475

116 545

92,75 %

951

1 168

5 214

7 333

5,84 %

1 577

198

7

1 782

1,42 %

12.   MOVIMENTI NEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE PER SETTORE

milioni di euro

Settore

Impegni ancora da liquidare al termine dell'esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

Totale impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

Impegni riportati dagli esercizi precedenti

Disimpegni/rivalutazioni/annullamenti

Pagamenti

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

Impegni eseguiti durante l'esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

01

Affari economici e finanziari

344

–8

–63

272

279

– 223

0

56

329

02

Imprese

537

–27

– 214

297

620

– 264

0

357

653

03

Concorrenza

8

–1

–7

0

94

–81

0

13

13

04

Occupazione e affari sociali

22 299

– 154

–8 861

13 285

11 030

– 231

0

10 798

24 082

05

Agricoltura e sviluppo rurale

8 491

– 185

–4 962

3 344

57 905

–48 841

0

9 064

12 408

06

Energia e trasporti

3 303

–48

–1 098

2 157

2 830

– 686

0

2 144

4 301

07

Ambiente

580

–28

– 149

404

394

– 115

0

279

683

08

Ricerca

8 443

– 107

–3 553

4 783

4 355

– 885

–2

3 468

8 251

09

Società dell’informazione e media

2 440

–45

–1 081

1 314

1 569

– 627

0

941

2 255

10

Ricerca diretta

140

–8

–89

43

403

– 301

0

102

146

11

Pesca e affari marittimi

1 324

–73

– 531

721

975

– 348

0

626

1 347

12

Mercato interno

15

–3

–10

3

63

–49

0

14

17

13

Politica regionale

72 250

– 192

–26 817

45 242

37 291

– 857

–2

36 432

81 673

14

Fiscalità e unione doganale

80

–4

–41

34

119

–64

0

55

90

15

Istruzione e cultura

571

–60

– 252

259

1 432

–1 126

0

306

565

16

Comunicazione

79

–11

–57

11

207

– 130

0

77

88

17

Salute e tutela dei consumatori

444

–4

– 245

194

690

– 270

0

421

614

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

629

–24

– 216

389

704

– 229

0

476

865

19

Relazioni esterne

8 358

– 213

–2 491

5 653

4 090

– 958

–1

3 132

8 785

20

Commercio

22

–2

–14

6

76

–61

0

15

21

21

Sviluppo/relazioni con i paesi ACP

2 718

–75

– 762

1 882

1 403

– 467

0

936

2 818

22

Allargamento

4 604

– 308

–1 462

2 834

1 164

–92

–2

1 071

3 905

23

Aiuti umanitari

383

–21

– 248

113

956

– 647

0

309

422

24

Lotta contro la frode

24

–5

–11

8

73

–51

0

21

29

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

19

–1

–17

1

180

– 160

0

20

21

26

Amministrazione della Commissione

172

–16

– 134

22

988

– 837

–1

150

172

27

Bilancio

9

–1

–8

0

266

– 255

0

10

10

28

Audit

1

0

–1

0

10

–10

0

1

1

29

Statistiche

81

–4

–34

43

125

–75

0

50

92

30

Pensioni

0

0

0

0

1 049

–1 049

0

0

0

31

Servizi linguistici

27

–2

–26

0

408

– 385

0

24

24

90

Altre istituzioni

343

–45

– 270

28

2 784

–2 446

0

338

366

Totale

138 740

–1 674

–53 724

83 342

134 533

–62 820

–9

71 704

155 045

13.   RIPARTIZIONE DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE PER SETTORE

milioni di euro

 

Settore

<2002

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Totale

01

Affari economici e finanziari

1

0

0

23

41

122

85

56

329

02

Imprese

10

6

15

13

36

68

148

357

653

03

Concorrenza

0

0

0

0

0

0

0

13

13

04

Occupazione e affari sociali

176

55

89

71

651

5 510

6 732

10 798

24 082

05

Agricoltura e sviluppo rurale

51

1

0

30

260

2 343

658

9 064

12 408

06

Energia e trasporti

87

47

58

159

346

503

958

2 144

4 301

07

Ambiente

3

4

18

41

62

92

183

279

683

08

Ricerca

70

80

337

433

875

1 479

1 510

3 468

8 251

09

Società dell’informazione e media

2

3

29

60

230

365

625

941

2 255

10

Ricerca diretta

1

1

2

0

6

12

22

102

146

11

Pesca e affari marittimi

42

34

28

25

84

413

95

626

1 347

12

Mercato interno

0

0

0

0

0

0

3

14

17

13

Politica regionale

429

445

841

1 663

3 609

17 561

20 693

36 432

81 673

14

Fiscalità e unione doganale

0

0

1

0

2

10

21

55

90

15

Istruzione e cultura

14

4

11

14

41

67

108

306

565

16

Comunicazione

0

0

0

0

0

2

9

77

88

17

Salute e tutela dei consumatori

1

3

9

18

8

53

102

421

614

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

1

5

6

15

50

59

253

476

865

19

Relazioni esterne

463

319

224

508

730

1 457

1 952

3 132

8 785

20

Commercio

0

0

0

0

0

1

5

15

21

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

127

78

87

156

337

496

602

936

2 818

22

Allargamento

226

68

88

155

401

1 182

715

1 071

3 905

23

Aiuti umanitari

2

0

0

0

4

13

95

309

422

24

Lotta contro la frode

0

0

0

0

0

1

7

21

29

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

0

0

0

0

0

0

0

20

21

26

Amministrazione della Commissione

0

0

0

0

1

2

19

150

172

27

Bilancio

0

0

0

0

0

0

0

10

10

28

Audi

0

0

0

0

0

0

0

1

1

29

Statisticht

0

1

0

2

6

11

23

50

92

30

Pensioni

0

0

0

0

0

0

0

0

0

31

Servizi linguistici

0

0

0

0

0

0

0

24

24

90

Altre istituzioni

0

0

0

0

0

0

28

338

366

Totale

1 705

1 155

1 843

3 386

7 780

31 823

35 650

71 704

155 045

14.   SINTESI DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE

milioni di euro

Istituzione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziali

Definitive

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Su diritti dell’esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

Parlamento europeo

103

103

164

74

237

146

5

151

147,14 %

86

Consiglio

50

50

103

5

108

92

4

96

190,63 %

12

Commissione

120 123

115 547

122 869

10 125

132 993

118 122

3 114

121 236

104,92 %

11 758

Corte di giustizia

37

37

39

0

39

39

0

39

106,81 %

0

Corte dei conti

18

18

18

1

18

17

0

18

99,93 %

1

Comitato economico e sociale europeo

10

10

14

0

14

14

0

14

149,16 %

0

Comitato delle regioni

5

5

29

0

29

29

0

29

528,98 %

0

Mediatore europeo

1

1

1

0

1

1

0

1

94,96 %

0

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

1

1

0

0

0

0

0

0

76,94 %

0

Totale

120 347

115 771

123 236

10 205

133 441

118 461

3 124

121 584

105,02 %

11 856

15.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER ISTITUZIONE

Stanziamenti di impegno

milioni di euro

Istituzione

Stanziamenti di impegno autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2009

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Da entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10=9/1

11

12

13

14=11+12+13

15=14/1

Parlamento europeo

1 556

1 402

44

26

1 472

94,60 %

34

8

42

2,69 %

42

0

0

42

2,71 %

Consiglio

743

580

75

39

694

93,34 %

35

0

35

4,65 %

15

0

0

15

2,01 %

Commissione

137 660

126 677

1 600

3 471

131 748

95,71 %

4 689

373

5 062

3,68 %

846

0

3

850

0,62 %

Corte di giustizia

297

290

0

1

291

98,20 %

2

0

2

0,56 %

4

0

0

4

1,24 %

Corte dei conti

133

121

0

0

121

90,66 %

0

0

0

0,23 %

12

0

0

12

9,10 %

Comitato economico e sociale europeo

118

110

0

4

113

95,64 %

0

0

0

0,23 %

5

0

0

5

4,13 %

Comitato delle regioni

93

70

0

11

81

86,87 %

11

0

11

11,54 %

1

0

0

1

1,59 %

Mediatore europeo

9

8

0

0

8

91,51 %

0

0

0

0,00 %

1

0

0

1

8,49 %

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

5

5

0

0

5

86,14 %

0

0

0

0,00 %

1

0

0

1

13,86 %

Totale

140 615

129 261

1 719

3 552

134 533

95,67 %

4 770

381

5 151

3,66 %

927

0

3

931

0,66 %


Stanziamenti di pagamento

milioni di euro

Istituzione

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2009

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell’esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9

10=7+8+9

11=10/1

12

13

14

15=12+13+14

16=15/1

Parlamento europeo

1 807

1 206

237

46

1 489

82,37 %

196

8

40

245

13,53 %

42

32

0

74

4,10 %

Consiglio

798

463

120

35

618

77,41 %

117

0

38

155

19,38 %

15

11

0

26

3,22 %

Commissione

122 362

109 844

607

3 377

113 828

93,03 %

598

1 159

5 122

6 880

5,62 %

1 496

151

7

1 654

1,35 %

Corte di giustizia

310

276

12

1

288

93,19 %

15

0

2

16

5,25 %

4

1

0

5

1,55 %

Corte dei conti

142

108

8

0

116

81,94 %

12

0

0

13

8,89 %

12

1

0

13

9,16 %

Comitato economico e sociale europeo

126

104

5

4

114

90,74 %

5

0

1

6

4,70 %

5

1

0

6

4,56 %

Comitato delle regioni

99

63

4

11

79

79,38 %

7

0

11

18

17,72 %

1

1

0

3

2,90 %

Mediatore europeo

9

7

0

0

8

84,62 %

1

0

0

1

6,66 %

1

0

0

1

8,72 %

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

6

4

1

0

4

68,12 %

1

0

0

1

14,32 %

1

0

0

1

17,56 %

Totale

125 660

112 075

995

3 475

116 545

92,75 %

951

1 168

5 214

7 333

5,84 %

1 577

198

7

1 782

1,42 %

16.   ENTRATE DELLE AGENZIE: PREVISIONI DI BILANCIO, DIRITTI E IMPORTI RICEVUTI

milioni di euro

Agenzia

Bilancio delle entrate previsto

Diritti accertati

Entrate

In sospeso

Settore di finanziamento della Commissione

Agenzia europea per la sicurezza aerea

102

110

101

9

06

Frontex

71

47

46

0

18

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

18

18

18

0

15

Accademia europea di polizia

10

5

5

0

18

Agenzia europea per le sostanze chimiche

66

63

63

0

02

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

41

37

37

0

17

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

15

15

15

0

18

Agenzia europea dell’ambiente

37

37

36

1

07

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

9

9

9

0

11

Autorità europea per la sicurezza alimentare

66

66

66

0

17

Autorità di vigilanza europea GNSS

125

114

114

0

06

«Fusion for Energy»

192

150

150

0

08

Eurojust

25

25

25

0

18

Agenzia europea per la sicurezza marittima

50

38

38

0

06

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno

318

217

217

0

12

Agenzia europea per i medicinali

183

198

188

10

02

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

8

8

8

0

09

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

15

15

15

0

18

Agenzia ferroviaria europea

18

17

17

0

06

Agenzia europea per la ricostruzione

236

135

135

0

22

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

15

14

14

0

04

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

60

54

47

7

31

Fondazione europea per la formazione

19

19

19

0

15

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

10

11

11

0

17

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

21

20

20

0

04

Agenzia esecutiva per l’istruzione, l’audiovisivo e la cultura

38

38

38

0

15

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

11

11

11

0

06

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

4

4

4

0

17

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

5

5

5

0

06

Totale

1 791

1 502

1 474

29

 


milioni di euro

Tipo di entrata

Bilancio delle entrate previsto

Diritti accertati

Entrate

In sospeso

Sovvenzioni della Commissione

1 117

934

934

1

Commissioni percepite

373

421

405

16

Altre entrate

301

147

135

12

Totale

1 791

1 502

1 474

29

17.   AGENZIE: STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

milioni di euro

Agenzia

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti

Impegni eseguiti

Riportati al 2009

Stanziamenti annullati

Stanziamenti

Pagamenti eseguiti

Riportati al 2009

Stanziamenti annullati

Agenzia europea per la sicurezza aerea

118

87

30

1

138

78

57

4

Frontex

72

65

1

5

94

50

30

13

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

20

18

1

0

21

16

4

0

Accademia europea di polizia

15

10

3

2

14

8

5

2

Agenzia europea per le sostanze chimiche

70

55

0

15

70

40

13

17

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

41

39

0

1

52

33

16

3

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

16

15

1

0

17

15

2

0

Agenzia europea dell'ambiente

41

41

0

0

46

38

7

1

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

11

9

0

2

12

8

1

2

Autorità europea per la sicurezza alimentare

66

64

0

2

75

55

16

4

Autorità di vigilanza europea GNSS

221

158

63

1

200

144

54

2

«Fusion for Energy»

193

187

1

5

150

92

32

26

Eurojust

26

25

0

1

30

25

3

2

Agenzia europea per la sicurezza marittima

50

47

0

4

52

39

3

10

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno

318

143

0

175

347

140

29

179

Agenzia europea per i medicinali

183

173

0

10

215

168

36

11

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

8

8

0

0

10

8

2

1

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

15

15

0

1

23

15

7

1

Agenzia ferroviaria europea

18

17

0

1

21

15

4

1

Agenzia europea per la ricostruzione

475

128

345

2

476

158

298

20

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

15

14

0

1

18

13

4

1

Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea

42

33

0

8

37

34

4

0

Fondazione europea per la formazione

21

19

1

0

24

20

3

1

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

13

12

0

1

14

12

1

1

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

21

20

0

1

26

19

6

1

Agenzia esecutiva per l’istruzione, l’audiovisivo e la cultura

38

38

0

1

45

38

6

1

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

11

11

0

0

14

11

1

1

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

4

4

0

0

6

4

1

1

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

5

5

0

1

5

3

1

1

Totale

2 150

1 459

449

242

2 251

1 298

646

308


milioni di euro

Tipo di spesa

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti

Impegni eseguiti

Riportati al 2009

Stanziamenti annullati

Stanziamenti

Pagamenti effettuati

Riportati al 2009

Stanziamenti annullati

Spese amministrative

229

209

2

19

285

182

80

23

Spese d’esercizio

1 440

807

447

186

1 481

684

550

247

Personale

480

443

0

37

485

432

15

38

Totale

2 150

1 459

449

242

2 251

1 298

646

308

18.   RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO, INCLUSE LE AGENZIE

milioni di euro

 

Comunità europee

Agenzie

Eliminazione delle sovvenzioni alle agenzie

Totale

Entrate dell’esercizio

121 584

1 474

(934)

122 125

Pagamenti imputati a stanziamenti dell’esercizio in corso

(115 550)

(1 146)

934

(115 762)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

(3 912)

(646)

0

(4 558)

Stanziamenti EFTA riportati dall’esercizio N-1

(2)

0

0

(2)

Annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

188

445

0

632

Differenze di cambio dell’esercizio

(498)

(2)

0

(500)

Risultato dell'esecuzione del bilancio

1 810

125

0

1 935

SEZIONE B: NOTE ESPLICATIVE ALLE RELAZIONI CONSOLIDATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   PRINCIPI, STRUTTURE E STANZIAMENTI DI BILANCIO

1.1.   BASE GIURIDICA E REGOLAMENTO FINANZIARIO

La contabilità di bilancio è tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002, del 25 giugno 2002, (GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006 del Consiglio, del 13 dicembre 2006, (GU L 390 del 30.12.2006), che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee, e del regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d’esecuzione del suddetto regolamento finanziario, modificato da ultimo il 28 marzo 2007. Il bilancio generale, principale strumento della politica finanziaria delle Comunità, è l’atto che prevede e autorizza, ogni anno, le entrate e le spese delle Comunità.

L’articolo 272 del trattato CE disciplina lo svolgimento della procedura di bilancio, definendo il concatenamento automatico delle varie fasi entro termini fissi che l’autorità di bilancio (AB), costituita dal Parlamento europeo e dal Consiglio, deve imperativamente rispettare. Ogni anno la Commissione procede alla stima per l’esercizio successivo delle entrate e delle spese dell’insieme delle istituzioni europee e stabilisce un progetto preliminare di bilancio che trasmette all’AB. Sulla base del progetto preliminare di bilancio, il Consiglio elabora un progetto di bilancio che sarà oggetto di negoziati tra i due rami dell’AB. Il presidente del Parlamento dichiara che il bilancio è stato adottato in via definitiva, e in tal modo lo rende esecutivo. L’esecuzione del bilancio incombe soprattutto alla Commissione.

1.2.   PRINCIPI DI BILANCIO

Il bilancio generale delle Comunità è basato su alcuni principi fondamentali:

L’unità e la verità del bilancio: tutte le entrate e le spese delle Comunità devono essere riunite nell’ambito di un unico documento di bilancio, iscritte in una linea di bilancio, e le spese non possono eccedere gli stanziamenti autorizzati;

L’universalità: questo principio riunisce due norme:

la non assegnazione, in base alla quale le entrate di bilancio non devono essere destinate a spese determinate (l’insieme delle entrate copre l’insieme delle spese);

la non contrazione, in base alla quale le entrate e le spese devono essere iscritte in bilancio integralmente, senza contrazione tra di esse;

l’annualità: gli stanziamenti iscritti sono autorizzati per la durata di un solo esercizio e devono dunque essere utilizzati nel corso dell’esercizio stesso;

il pareggio: il bilancio è in pareggio entrate e spese (le previsioni di entrate coprono gli stanziamenti di pagamento);

la specializzazione: ogni stanziamento deve avere una destinazione determinata ed essere assegnato a tale scopo specifico;

l’unità di conto: il bilancio è formato, è eseguito ed è oggetto di rendiconto in euro;

la sana gestione finanziaria: gli stanziamenti del bilancio sono utilizzati secondo il principio di una sana gestione finanziaria, vale a dire secondo i principi di economia, efficienza ed efficacia;

la trasparenza: il bilancio è formato, è eseguito ed è oggetto di rendiconto nel rispetto del principio della trasparenza – il bilancio e i bilanci rettificativi sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.

1.3.   STRUTTURA DEL BILANCIO

Il bilancio è costituito da:

(a)

uno stato generale delle entrate;

(b)

sezioni divise in stati delle entrate e delle spese di ciascuna istituzione: Sezione I: Parlamento; Sezione II: Consiglio; Sezione III: Commissione; Sezione IV: Corte di giustizia; Sezione V: Corte dei conti; Sezione VI: Comitato economico e sociale; Sezione VII: Comitato delle regioni; Sezione VIII: Mediatore europeo; Sezione IX: Garante europeo della protezione dei dati.

Le entrate e le spese di ogni istituzione sono classificate in titoli, capitoli, articoli e voci secondo la loro natura o la loro destinazione.

Una parte dei fondi della CECA in liquidazione sono stati messi a disposizione del bilancio operativo della CECA in liquidazione. Tale bilancio operativo veniva adottato annualmente dalla Commissione, previa consultazione con il Consiglio e il Parlamento europeo. L’ultimo bilancio è stato stabilito per il periodo compreso tra il 1o gennaio e il 23 luglio 2002. A partire dal 24 luglio 2002 le entrate e gli oneri connessi con il bilancio operativo sono inclusi nel conto di gestione della CECA in liquidazione. Gli altri impegni da realizzare figurano al passivo del bilancio finanziario.

1.4.   STRUTTURA DEI CONTI DEL BILANCIO

1.4.1.   Quadro generale

Solo il bilancio della Commissione comporta stanziamenti amministrativi e stanziamenti operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi.

Il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: gli stanziamenti non dissociati (SND) e gli stanziamenti dissociati (SD). Gli stanziamenti non dissociati sono destinati alla copertura finanziaria delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell’annualità del bilancio). Gli stanziamenti dissociati sono stati introdotti per conciliare il principio dell'annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali da eseguire su più esercizi.

a)

Gli stanziamenti non dissociati coprono:

tutti i capitoli amministrativi del bilancio della sezione Commissione e l’integralità di tutte le altre sezioni;

gli stanziamenti del FEAOG garanzia a carattere annuale, nonché

taluni stanziamenti tecnici (rimborsi, intervento della garanzia in materia di prestiti, ecc.).

Per gli stanziamenti non dissociati, l’importo degli stanziamenti di impegno è identico a quello degli stanziamenti di pagamento.

b)

Gli stanziamenti dissociati sono destinati a coprire azioni pluriennali e comprendono tutti gli altri stanziamenti in tutti i capitoli eccetto il capitolo 1 della Sezione Commissione.

Tali stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti d’impegno (SI) e stanziamenti di pagamento (SP):

gli stanziamenti d’impegno : coprono il costo totale degli obblighi giuridici contratti nel corso dell’esercizio per azioni la cui realizzazione si estende su più anni. Tuttavia, gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono, ai sensi dell’articolo 76, paragrafo 3, del regolamento finanziario, essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dall’atto di base. Per gli stanziamenti dissociati, gli impegni di bilancio non ancora assunti per anni futuri sono iscritti fuori bilancio come passività potenziali.

gli stanziamenti di pagamento : coprono le spese derivanti dall’esecuzione degli impegni contratti nel corso dell’esercizio e/o di esercizi precedenti.

1.4.2.   Origine degli stanziamenti

La fonte principale degli stanziamenti è il bilancio comunitario dell’esercizio in corso. Tuttavia, esistono altri tipi di stanziamenti che derivano da disposizioni del regolamento finanziario. Essi provengono da esercizi precedenti o da fonti esterne.

1.4.2.1.   Stanziamenti definitivi del bilancio comprendenti:

Stanziamenti di bilancio iniziali adottati.

Storni: gli stanziamenti possono essere oggetto di storni tra voci secondo le norme precisate agli articoli da 22 a 24 del regolamento finanziario (n. 1605/2002 del 25 giugno 2002).

Bilanci rettificativi: il bilancio approvato può essere modificato o rafforzato mediante un bilancio rettificativo. Le norme pertinenti sono stabilite agli articoli 37 e 38 del regolamento finanziario.

1.4.2.2.   Stanziamenti riportati dall’esercizio precedente o ricostituiti

Stanziamenti riportati di diritto: si tratta degli stanziamenti di pagamento non dissociati che beneficiano di un riporto automatico al solo esercizio successivo (non ci sono limiti per la CECA in liquidazione) ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 4, del regolamento finanziario.

Stanziamenti riportati per decisione delle istituzioni: un’istituzione può decidere di riportare stanziamenti iscritti nel bilancio precedente qualora si applichi una delle due alternative seguenti: completamento delle fasi preparatorie (regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 2, lettera a) o adozione tardiva della base giuridica (articolo 9, paragrafo 2, lettera b). Il riporto può riguardare stanziamenti d’impegno e di pagamento (articolo 9, paragrafo 3).

Ricostituzione degli stanziamenti in seguito a disimpegni: si tratta della reiscrizione di stanziamenti d’impegno relativi ai fondi strutturali che sono stati oggetto di disimpegno. Gli importi possono essere reinscritti, in via eccezionale, in caso di errore della Commissione ovvero se indispensabili per il completamento del programma (RF, articolo 157).

1.4.2.3.   Entrate con destinazione specifica

Restituzioni: questi stanziamenti provengono dalla restituzione di somme indebitamente pagate, da utili derivanti dalla fornitura di beni/servizi ad altri organismi comunitari, indennità di assicurazione riscosse ed entrate da fitti e vendita di pubblicazioni - gli importi vengono assegnati alla linea cui era imputata la spesa iniziale [RF, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettere e), f), g), h), i) e j)] e beneficiano di un riporto illimitato.

Stanziamenti EFTA: l’accordo sullo Spazio economico europeo prevede una partecipazione finanziaria dei suoi membri ad alcune attività del bilancio comunitario. Le voci di bilancio interessate e gli importi previsti sono pubblicati nell’allegato III del bilancio comunitario. Le linee interessate sono rafforzate dalla partecipazione EFTA. Gli stanziamenti non utilizzati alla fine dell’esercizio sono annullati e restituiti ai paesi SEE.

Entrate da terzi: analogamente a quanto detto in relazione agli stanziamenti EFTA, altri paesi hanno concluso accordi con le Comunità europee che prevedono una partecipazione finanziaria alle attività comunitarie. Gli importi ricevuti sono considerati come entrate provenienti da terzi, assegnati alle pertinenti linee di bilancio (spesso nel quadro della ricerca) e beneficiano di un riporto illimitato [RF, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettere a) e d)].

Lavori per conto terzi: nel quadro delle loro attività di ricerca, i centri di ricerca comunitari possono effettuare lavori per organismi esterni (RF, art. 161, par. 2). Come le entrate da terzi, i lavori per conto terzi sono destinati ad alcune specifiche voci di bilancio e beneficiano di un riporto illimitato [RF, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettera d)].

Stanziamenti ricostituiti a seguito del riversamento di acconti: si tratta di fondi comunitari rimborsati dai beneficiari. I riversamenti di acconti sono contabilizzati nelle entrate con destinazione specifica (RF, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 2), e beneficiano di un riporto illimitato. Nel settore dei fondi strutturali, la reiscrizione è subordinata a una decisione della Commissione (RF, articolo 18, paragrafo 2 e ME, articolo 228).

1.4.3.   Composizione degli stanziamenti autorizzati

Stanziamenti definitivi del bilancio = stanziamenti di bilancio iniziali adottati + stanziamenti del bilancio rettificativo + storni;

Stanziamenti addizionali = entrate con destinazione specifica (cfr. sopra) + stanziamenti riportati dall’esercizio precedente o ricostituiti in seguito a disimpegno;

Totale degli stanziamenti autorizzati = stanziamenti definitivi del bilancio + stanziamenti addizionali;

Stanziamenti dell’esercizio (utilizzati per calcolare il risultato di bilancio) = stanziamenti di bilancio definitivi + entrate con destinazione specifica.

1.5.   ESECUZIONE DEL BILANCIO

L’esecuzione del bilancio è disciplinata dal regolamento finanziario, il cui articolo 48, paragrafo 1 stabilisce quanto segue: «La Commissione cura l’esecuzione del bilancio conformemente al presente regolamento finanziario, sotto la propria responsabilità e nei limiti degli stanziamenti assegnati». L’articolo 50 precisa che la Commissione riconosce alle altre istituzioni i poteri necessari all’esecuzione delle sezioni del bilancio ad esse relative.

1.6.   IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

L'introduzione degli stanziamenti dissociati ha dato luogo a un divario tra gli impegni contratti ed i pagamenti effettuati: questa divergenza, che corrisponde agli impegni da liquidare, rappresenta infatti la differenza nel tempo tra il momento in cui gli impegni sono contratti ed il momento in cui i pagamenti corrispondenti sono liquidati.

2.   SPIEGAZIONE DELLE RELAZIONI SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

2.1.

RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’ESERCIZIO (tabella 1)

2.1.1.   Informazioni generali

Le risorse proprie sono contabilizzate sulla base degli importi accreditati, nel corso dell'esercizio, sui conti aperti a nome della Commissione dalle amministrazioni degli Stati membri. Le entrate comprendono altresì, in caso di un’eccedenza, il risultato dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio precedente. Le altre entrate sono iscritte sulla base degli importi effettivamente riscossi nel corso dell’esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato dell’esercizio, le spese comprendono i pagamenti su stanziamenti di pagamento dell’esercizio, ai quali si aggiungono gli stanziamenti dello stesso esercizio riportati all’esercizio successivo. I pagamenti effettuati su stanziamenti di pagamento dell’esercizio sono quelli che sono eseguiti dal contabile entro il 31 dicembre dell'esercizio. Per il Fondo europeo agricolo di garanzia, i pagamenti considerati nel risultato di bilancio sono quelli effettuati dagli Stati membri dal 16 ottobre 2007 al 15 ottobre 2008, sempre che l’impegno e l’ordine di pagamento siano pervenuti al contabile al più tardi il 31 gennaio 2009. Le spese del FEAGA possono essere oggetto di una decisione di conformità adottata a seguito di controlli effettuati negli Stati membri.

Il risultato dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio comprende due elementi: il saldo delle Comunità europee e il risultato della partecipazione dei paesi dell’EFTA membri del SEE. Ai sensi dell’articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 sulle risorse proprie, questo risultato è costituito dalla differenza tra:

il totale delle entrate di bilancio riscosse a titolo dell’esercizio

e l’ammontare dei pagamenti effettuati sugli stanziamenti dello stesso esercizio, aumentato dell’importo degli stanziamenti di pagamento dello stesso esercizio riportati all’esercizio successivo. Per i paesi EFTA-SEE, l’importo degli stanziamenti riportati dall’esercizio N all’esercizio N + 1 è noto dopo la chiusura dei conti. Pertanto, nel calcolo del saldo sono inclusi i riporti di stanziamento dall’esercizio N – 1 all’esercizio N.

Questa differenza è maggiorata o ridotta:

del saldo netto risultante dagli annullamenti degli stanziamenti di pagamento riportati dagli esercizi precedenti e dagli eventuali superamenti dell’importo degli stanziamenti non dissociati riportati dall’esercizio precedente dovuti alla variazione dei tassi dell’euro;

e del saldo che risulta dagli utili e dalle perdite di cambio registrati durante l’esercizio.

Il risultato dell’esecuzione del bilancio viene restituito agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo mediante deduzione delle somme dovute per quell’anno.

Gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente relativi a partecipazioni di terzi e lavori per conto terzi, che per definizione non vengono mai annullati, sono ripresi fra gli stanziamenti aggiuntivi dell’esercizio. Questo spiega la differenza tra gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente ripresi nei rendiconti sull’esecuzione del bilancio 2008 e quelli riportati all’esercizio seguente figuranti nei rendiconti sull’esecuzione del bilancio 2007. Gli stanziamenti di pagamento riutilizzabili e gli stanziamenti ricostituiti a seguito della restituzione di acconti non rientrano nel calcolo del risultato dell’esercizio.

La parte EFTA-SEE degli stanziamenti di pagamento riportati dalle Comunità dal 2008 al 2009 non ha potuto essere inclusa nel saldo dell’esercizio 2008 in quanto il riporto degli stanziamenti corrispondenti è soggetto all’approvazione dell’EFTA, che non verrà data fino a metà 2009.

Gli stanziamenti di pagamento riportati comprendono: riporti automatici e riporti per decisione. È altresì incluso l’incremento di stanziamenti riportati su entrate con destinazione specifica, poiché gli stanziamenti non utilizzati alla fine dell’esercizio sono riportati automaticamente. L’annullamento di stanziamenti di pagamento non utilizzati riportati dall’esercizio precedente attualmente illustra unicamente gli annullamenti concernenti stanziamenti riportati automaticamente e in seguito a decisione.

2.1.2.   Riconciliazione tra il risultato dell’esecuzione del bilancio e il risultato economico dell’esercizio 2008

Il risultato economico dell’esercizio presentato a pagina 14 è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza. Il risultato di bilancio si basa tuttavia sulle regole modificate della contabilità di cassa, conformemente al regolamento finanziario. Poiché entrambi sono il risultato delle medesime operazioni sottostanti, si tratta di un controllo utile per verificare la loro corrispondenza. La tabella in appresso presenta questa riconciliazione, presentando i principali elementi di riconciliazione, con una ripartizione tra entrate e spese.

RICONCILIAZIONE: RISULTATO ECONOMICO – RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO 2008

milioni di euro

 

2008

2007

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

12 686

7 462

Entrate

Diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi

(4 685)

(5 036)

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso

3 485

2 543

Ratei attivi (netti)

(724)

(1 068)

Spese

Ratei passivi (netti)

6 353

8 814

Spese dell’esercizio precedente pagate nell’esercizio in corso

(219)

(3 635)

Prefinanziamento netto

(16 446)

(6 810)

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio successivo

(3 914)

(3 116)

Pagamenti effettuati sugli stanziamenti riportati e annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati

1 182

1 171

Variazioni negli accantonamenti

4 316

1 395

Altri

(88)

(33)

Risultato economico agenzie + CECA

(136)

(145)

RISULTATO DELL’ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL’ESERCIZIO

1 810

1 542

Elementi di riconciliazione - Entrate

Le entrate effettive di bilancio di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e gli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto, i diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato economico ai fini della riconciliazione, perché non formano parte delle entrate di bilancio. Al contrario, i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico ai fini della riconciliazione.

I ratei attivi netti consistono principalmente in entrate da riscuotere a titolo dei prelievi agricoli, delle risorse proprie e degli interessi e dividendi. Soltanto l’effetto netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso, meno le entrate dei ratei passivi dell’esercizio precedente, viene preso in considerazione.

Elementi di riconciliazione - Spese

I ratei passivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi comunitari, ma non ancora comunicate alle Comunità.

Mentre i ratei passivi non sono considerati come spese di bilancio, i pagamenti effettuati nell’esercizio in corso relativamente a fatture registrate in esercizi precedenti fanno parte delle spese di bilancio dell’esercizio in corso.

L’effetto netto dei prefinanziamenti è la combinazione di: 1) nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso e contabilizzati come spese di bilancio dell’esercizio; 2) tutti i prefinanziamenti liquidati nel corso dell’esercizio mediante l’accettazione delle spese ammissibili. Questi ultimi rappresentano spese contabili, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a partire dagli stanziamenti di un esercizio, gli stanziamenti di quell’esercizio riportati all’esercizio seguente devono anch’essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio [conformemente all’articolo 15 del regolamento CE, Euratom) n. 1150/2000]. La stesso vale per i pagamenti effettuati nell'esercizio in corso a partire dagli stanziamenti riportati da esercizi precedenti nonché per gli stanziamenti di pagamento inutilizzati e annullati.

Le variazioni negli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio registrate nella contabilità di esercizio (principalmente prestazioni per i dipendenti) che non incidono sulla contabilità di bilancio. Gli altri elementi di riconciliazione comprendono diversi elementi quali gli ammortamenti, le acquisizioni di attivi, i pagamenti a titolo di locazioni e le partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente nella contabilità di bilancio e nella contabilità di esercizio.

Infine, il risultato economico delle agenzie e della CECA che sono integrate nel risultato economico consolidato dev’essere escluso, poiché l’esecuzione del bilancio di queste entità non fa parte del risultato di bilancio consolidato.

2.2.   CONFRONTO DEL BILANCIO E DEGLI IMPORTI EFFETTIVI DELL’ESERCIZIO 2008 (tabella 2)

Nel bilancio iniziale adottato, firmato dal Presidente del Parlamento europeo il 18 dicembre 2007, l’importo degli stanziamenti di pagamento era fissato a 120 347 milioni di euro, da finanziarsi mediante risorse proprie ammontanti a 118 922 milioni di euro. Occorre notare che le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono soggette ad adeguamento nel corso nell’esercizio contabile, con la presentazione delle modifiche apportate nei bilanci rettificativi. Gli adeguamenti dei versamenti delle risorse proprie basate sull’RNL degli Stati membri assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste. In conformità al principio del pareggio, le entrate e le spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) devono risultare in pareggio.

Entrate:

Nel corso del 2008 sono stati adottati dieci bilanci rettificativi. Il loro impatto sulle entrate del bilancio 2008 ha prodotto un importo totale finale delle entrate pari a 115 771 milioni di euro, finanziato mediante risorse proprie per un totale di 108 323 milioni di euro (ovvero 10 599 milioni di euro in meno rispetto a quanto inizialmente previsto) e per la restante parte mediante altre entrate. Il minor fabbisogno di risorse proprie è stato determinato da vari fattori, quali l’inclusione di 1 529 milioni di euro relativi all’eccedenza dell’esercizio precedente, nonché le ammende imposte a Microsoft e i relativi interessi bancari pari a un importo totale di 849 milioni di euro. Infine, l’effetto congiunto della riduzione degli stanziamenti di pagamento e dell’aumento delle entrate previste nel bilancio rettificativo n. 9/2008 ha determinato un’ulteriore riduzione delle risorse RNL di 6 936 milioni di euro.

Per quanto riguarda le risorse proprie, occorre notare che la riscossione delle risorse proprie tradizionali ha raggiunto il 102 % degli importi previsti. Ciò è dovuto al fatto che le stime di bilancio sono state modificate al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 5/2008 (con una loro riduzione di 212 milioni di euro) e anche al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 9/2008 (con una loro riduzione di 1 600 milioni di euro). Tali adeguamenti erano basati, da un lato, sulle nuove previsioni macroeconomiche della primavera 2008, che erano meno ottimistiche di quelle precedenti, e, dall’altro lato, sull’evoluzione dei contributi.

I versamenti IVA e RNL finali degli Stati membri risultavano inoltre molto vicini alla stima di bilancio finale. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra i tassi dell’euro utilizzati a fini del bilancio e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri che non aderiscono allo SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

Spese:

Il bilancio 2008 rifletteva ancora la transizione da un quadro finanziario a quello successivo. Gli stanziamenti di impegno erano in linea con gli orientamenti di spesa concordati per il nuovo periodo di programmazione 2007-2013, mentre le richieste di pagamento riguardavano ancora in larga misura il quadro finanziario 2000-2006. La quota degli esborsi per i nuovi programmi pluriennali più importanti dovrebbe aumentare rapidamente dal 2009 in poi.

Per quanto riguarda gli impegni, il tasso di esecuzione è stato del 99 % rispetto al bilancio definitivo (99,4 % esclusa la riserva inutilizzata per il Fondo di adeguamento alla globalizzazione) e del 100,2 % rispetto al bilancio iniziale. L’esecuzione ha raggiunto il 99 % dopo i riporti anche nel caso dei programmi nel quadro dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia in cui il tasso di esecuzione effettivo è stato il più basso di tutte le rubriche.

L’aumento del bilancio definitivo rispetto a quello iniziale è stato inferiore all’1 %. Il rafforzamento tramite i bilanci rettificativi è stato pari a un totale di 1 421 milioni di euro, costituito principalmente dalla prevista riprogrammazione del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo per la pesca (FEP) per un importo totale di 771 milioni di euro, mentre sono stati assegnati 280 milioni di euro al Fondo europeo di solidarietà che per sua natura è una spesa imprevedibile e 240 milioni di euro di rafforzamento della riserva per gli aiuti d’urgenza per le esigenze del nuovo strumento alimentare.

I pagamenti effettuati corrispondevano al 93 % del bilancio iniziale – alla fine è stato raggiunto un tasso di esecuzione del 97 % degli stanziamenti disponibili dopo una riduzione degli stanziamenti di pagamento totali del 4 % e alcuni storni significativi tra le rubriche del quadro finanziario.

Le maggiori riduzioni sono state necessarie per i Fondi strutturali e il Fondo di coesione (4 515 milioni di euro o l’11 % degli stanziamenti disponibili), in quanto i pagamenti intermedi erano ancora subordinati all’approvazione da parte della Commissione dei sistemi di gestione e di controllo per i progetti dei Fondi strutturali e alle proposte per i principali progetti nell’ambito del Fondo di coesione che gli Stati membri devono presentare, e per la rubrica 4 (265 milioni di euro o il 3 % degli stanziamenti disponibili suddivisi in tutta la rubrica) ed è stata effettuata anche una diminuzione di 21 milioni di euro dell’attuale riserva per gli accordi di pesca internazionali.

L’analisi dettagliata degli adeguamenti di bilancio, del relativo contesto, della loro giustificazione e del loro effetto è presentata nella parte A, che contiene una sintesi a livello di esecuzione del bilancio, e nella parte B, che descrive ciascuna rubrica del quadro finanziario, della relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2008.

2.3.   ENTRATE (tabella 3)

Le entrate del bilancio generale delle Comunità europee possono essere suddivise in due categorie principali: risorse proprie e altre entrate. Ciò è stabilito all’articolo 269 del trattato che istituisce le Comunità europee, il quale recita: «Il bilancio, fatte salve le altre entrate, è finanziato integralmente tramite risorse proprie». La maggior parte delle spese del bilancio è finanziata dalle risorse proprie. Le altre entrate rappresentano soltanto una piccola parte dell'insieme del finanziamento.

Esistono tre categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali, la risorsa IVA e la risorsa RNL. Le risorse proprie tradizionali comprendono, a loro volta, i diritti agricoli, i contributi zucchero e i dazi doganali. Un meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio è altresì parte integrante del sistema delle risorse proprie.

L’assegnazione delle risorse proprie viene effettuata in conformità alle disposizioni stabilite dalla decisione n. 2000/597/CE, Euratom del Consiglio del 29 settembre 2000 relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee. Il 1o marzo 2009 è entrata in vigore una nuova decisione sulle risorse proprie (decisione 2007/436/CE, Euratom del 7 giugno 2007). Tale decisione decorre dal 1o gennaio 2007, tuttavia i suoi effetti finanziari si potranno constatare dall’esercizio finanziario 2009 in quanto si terrà conto degli effetti retroattivi soltanto nell’esercizio contabile 2009.

2.3.1.   Risorse proprie tradizionali

Risorse proprie tradizionali: tutti gli importi accertati di RPT devono essere iscritti in uno dei libri contabili tenuti dalle autorità competenti:

nella contabilità ordinaria di cui all’articolo 6, paragrafo 3, lettera a), del regolamento n. 1150/2000: ogni importo recuperato o garantito,

nella contabilità separata di cui all’articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento n. 1150/2000: ogni importo non ancora recuperato e/o non garantito; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Per la contabilità separata, gli Stati membri trasmettono alla Commissione un estratto trimestrale, che comprende:

il saldo ancora da recuperare durante il trimestre precedente,

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (rettifiche/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili,

il saldo che rimane da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Le informazioni trasmesse dagli Stati membri non consentono di assegnare i recuperi effettuati nel corso dell'esercizio all’anno in cui i crediti hanno avuto origine. Di conseguenza, la colonna dei recuperi su diritti accertati, ripresi nella tabella Sintesi dell’esecuzione del bilancio generale delle entrate di bilancio dell'esercizio 2008, comprende gli importi riscossi nel corso dell'anno nonché l’importo dei crediti annullato e sostituito dal nuovo importo dei crediti dichiarato dagli Stati membri al momento della nuova dichiarazione. I crediti su risorse proprie sono oggetto di una riduzione di valore.

Quando gli importi delle risorse proprie tradizionali ripresi nella contabilità separata sono recuperati, devono essere iscritti sul conto della Commissione presso il tesoro o l’organismo designato, al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello durante il quale i diritti sono stati recuperati. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali.

2.3.2.   Risorse basate sull’IVA e risorse basate sull’RNL

Le risorse proprie basate sull’IVA derivano dall’applicazione di un’aliquota uniforme, valida per tutti gli Stati membri, alla base imponibile armonizzata dell’IVA, determinata secondo le norme dell’articolo 2, paragrafo 1, lettera c), della decisione del Consiglio del 29 settembre 2000. La base IVA è livellata al 50 % dell’RNL per tutti gli Stati membri.

La risorsa basata sull’RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l’importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall’applicazione di un tasso uniforme alla somma dell’RNL di tutti gli Stati membri.

Le risorse basate sull’IVA e sull’RNL sono determinate in base alle previsioni sulle basi imponibili IVA e RNL formulate al momento dell’elaborazione del progetto preliminare del bilancio. Successivamente tali previsioni sono sottoposte a revisione; l’aggiornamento è effettuato nel corso dell’esercizio in questione mediante bilancio rettificativo.

I dati effettivi relativi alle basi IVA e RNL sono resi disponibili nel corso dell’esercizio che segue l’esercizio in esame. La Commissione calcola le differenze tra gli importi dovuti dagli Stati membri in funzione delle basi imponibili effettive e le somme effettivamente versate in base alle previsioni (riviste). La Commissione esige il versamento dei saldi IVA e RNL, sia positivi sia negativi, da parte degli Stati membri il 1o dicembre dell’esercizio che segue l’esercizio in questione. Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive dell’IVA e dell’RNL, salvo che sia emessa una riserva. I saldi calcolati anteriormente vengono adeguati e la differenza viene richiesta contemporaneamente ai saldi IVA e RNL per l’esercizio precedente.

Nell’ambito dei controlli delle dichiarazioni IVA e dei dati RNL la Commissione può notificare agli Stati membri eventuali riserve in merito a determinati punti che potrebbero avere un’incidenza sui rispettivi contributi in termini di risorse proprie. Tali riserve potrebbero essere dovute, ad esempio, alla mancanza di dati attendibili o alla necessità di sviluppare una metodologia adeguata. Queste riserve devono essere considerate come potenziali crediti esigibili dagli Stati membri per importi incerti, poiché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l’importo esatto, si procede ad esigere le corrispondenti risorse basate sull’IVA o sull’RNL nell’ambito dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

2.3.3.   Correzione britannica

Questo meccanismo riduce i versamenti di risorse proprie del Regno Unito proporzionalmente al suo «squilibrio di bilancio» ed aumenta i versamenti di risorse proprie degli altri Stati membri nella stessa proporzione. Il meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito è stato istituito dal Consiglio europeo di Fontainebleau (giugno 1984) e con la risultante decisione relativa alle risorse proprie del 7 maggio 1985. Lo scopo di questo meccanismo era di ridurre lo squilibrio di bilancio del Regno Unito tramite una riduzione dei suoi versamenti alle Comunità.

Ulteriori informazioni sull’esecuzione delle entrate sono contenute nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2008.

2.4.   SPESE (tabelle da 4 a 13)

2.4.1.   Quadro finanziario 2007-2013

milioni di euro

 

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

1.

Crescita sostenibile

53 979

57 653

59 700

61 782

63 638

66 628

69 621

2.

Conservazione e gestione delle risorse naturali

55 143

59 193

59 639

60 113

60 338

60 810

61 289

3.

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 273

1 362

1 523

1 693

1 889

2 105

2 376

4.

L’UE come attore globale

6 578

7 002

7 440

7 893

8 430

8 997

9 595

5.

Amministrazione

7 039

7 380

7 699

8 008

8 334

8 670

9 095

6.

Compensazioni

445

207

210

0

0

0

0

Stanziamenti d’impegno

124 457

132 797

136 211

139 489

142 629

147 210

151 976

Stanziamenti di pagamento totali

122 190

129 681

123 858

133 505

133 452

140 200

142 408

Questa sezione illustra le principali categorie di spesa delle Comunità europee, secondo la classificazione per rubrica del quadro finanziario 2007-2013. L’esercizio 2008 è stato il secondo ad essere compreso nel quadro finanziario 2007-2013. Il massimale complessivo degli stanziamenti d’impegno per il 2008 si stabilisce a 132 797 milioni di euro, pari all’1,06 % dell’RNL. Il corrispondente massimale complessivo degli stanziamenti di pagamento ammonta a 129 681 milioni di euro, ossia all’1,03 % dell’RNL. La tabella di cui sopra presenta il quadro finanziario a prezzi correnti previsto per il 2013.

Rubrica 1 – Crescita sostenibile

Questa rubrica è costituita da due componenti separate ma interconnesse:

1a. Competitività per la crescita e l’occupazione, comprendente la spesa per la ricerca e l’innovazione, l’istruzione e la formazione, le reti transeuropee, la politica sociale, il mercato interno e le politiche d’accompagnamento.

1b. Coesione per la crescita e l’occupazione, mirante ad accrescere la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, integrare la strategia dell’UE per lo sviluppo sostenibile al di fuori delle regioni meno prospere e sostenere la cooperazione interregionale.

Rubrica 2 – Conservazione e gestione delle risorse naturali

La rubrica 2 comprende la politica agricola comune e la politica comune della pesca, lo sviluppo rurale e le misure ambientali, ed in particolare Natura 2000. L’importo destinato alla politica agricola comune rispecchia l’accordo raggiunto al Consiglio europeo di Bruxelles dell’ottobre 2002.

Rubrica 3 – Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

La nuova rubrica 3 (Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia) rispecchia la crescente importanza attribuita ad alcuni settori in cui sono stati assegnati all’Unione nuovi compiti – giustizia e affari interni, protezione delle frontiere, politica di asilo e immigrazione, sanità pubblica e protezione dei consumatori, cultura, gioventù, informazione e dialogo con i cittadini. È costituita da due componenti:

3a. Libertà, sicurezza e giustizia

3b. Cittadinanza

Rubrica 4 – L’UE come attore globale

La rubrica 4 comprende tutte le azioni esterne, inclusi gli strumenti di preadesione. Mentre la Commissione aveva proposto di integrare il Fondo europeo di sviluppo (FES) nel quadro finanziario, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato di lasciarlo fuori.

Rubrica 5 - Amministrazione

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee. Per le istituzioni diverse dalla Commissione, tali costi costituiscono il totale delle loro spese, mentre le agenzie e gli altri organismi hanno sia spese amministrative che spese operative.

Rubrica 6 – Compensazioni

In conformità all’accordo politico secondo cui i nuovi Stati membri non dovrebbero diventare contribuenti netti al bilancio immediatamente dopo l’adesione, è stata prevista una compensazione a titolo di questa rubrica. Il relativo importo è stato ricostituito sotto forma di trasferimenti ai nuovi Stati membri al fine di equilibrare le rispettive entrate e contributi di bilancio.

2.4.2.   Settori

Nel quadro dell’utilizzo del sistema di gestione basato sulle attività (ABM), la Commissione applica un bilancio basato sulle attività (ABB) per i propri processi di gestione e pianificazione. L’ABB comporta una struttura di bilancio in cui i titoli del bilancio corrispondono ai settori, e i capitoli alle attività.

L’ABB ha lo scopo di fornire un quadro chiaro per tradurre gli obiettivi delle politiche della Commissione in azioni mediante strumenti legislativi, finanziari o di altro tipo. Strutturando il lavoro della Commissione in termini di attività si ottiene un quadro chiaro degli impegni della Commissione, definendo nel contempo un quadro comune per l'identificazione delle priorità. Nell’ambito della procedura di stesura del bilancio le risorse vengono assegnate in base alle priorità, utilizzando le attività come elementi fondamentali ai fini del bilancio. Stabilendo un tale collegamento tra le attività e le risorse ad esse destinate, l’ABB ha lo scopo di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’uso delle risorse all’interno della Commissione.

Il settore può essere definito come un raggruppamento omogeneo di attività che costituiscono parte integrante del lavoro della Commissione e sono rilevanti ai fini del processo decisionale. Sono stati individuati complessivamente 31 settori, ciascuno dei quali in generale corrisponde a una DG e comprende mediamente circa 6 o 7 attività specifiche. Tali settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo, ciascuno all’interno del rispettivo ambito di attività. Il bilancio operativo viene completato con le spese amministrative e il personale necessari per ciascun settore.

Ulteriori informazioni sull’esecuzione delle spese sono contenute nella relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2008.

2.5.   ISTITUZIONI E AGENZIE (tabelle da 14 a 18)

Le relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio generale delle Comunità europee comprendono, come per gli esercizi precedenti, l’esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, poiché all’interno del bilancio delle Comunità si ha un bilancio separato per ciascuna istituzione.

All’interno del bilancio delle Comunità non è previsto un bilancio separato per le agenzie, in quanto esse sono parzialmente sovvenzionate da finanziamenti del bilancio comunitario. Al fine di fornire tutti i dati contabili pertinenti relativi alle agenzie, la parte contabile dei conti annuali consolidati consta di relazioni separate in merito all’esecuzione dei singoli bilanci delle agenzie tradizionali consolidate. Tali relazioni includono:

una tabella relativa alle entrate di bilancio, che riporta l’importo stanziato a carico del bilancio della Commissione,

due tabelle relative alle spese di bilancio (impegni, pagamenti) con i dati dettagliati per agenzia e la ripartizione fra stanziamenti addizionali e stanziamenti di bilancio,

in calce a ciascuna tabella, è stato inserito un totale parziale che fornisce informazioni sulla portata del finanziamento complessivo delle agenzie per tipo di spesa/entrata,

una tabella relativa al risultato dell’esecuzione del bilancio, in cui confluisce il risultato di bilancio delle agenzie assieme a quello delle Comunità (eliminando i finanziamenti erogati sulla spesa comunitaria e quelli ricevuti come parte delle entrate delle agenzie).


(1)  Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto del personale [regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, modificato], gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

(2)  Il 18 dicembre 2008 il Parlamento europeo ha adottato il bilancio, che prevede il pagamento delle passività a breve termine delle Comunità con risorse proprie, ottenute dagli Stati membri o ad essi richieste nel 2009.

(3)  Include la liquidità del Fondo di garanzia (cfr. nota 2.11)

(4)  Dopo l’eliminazione degli importi AMF

(5)  Il valore limite superiore si riferisce al prestito a tasso fisso coperto da swap su tasso d’interesse (cfr. nota 2.8.2).

(6)  Il valore limite superiore si riferisce al prestito a tasso fisso coperto da swap su tasso d'interesse (cfr. nota 2.8.2).

(7)  con applicazione del coefficiente di correzione («cc»)

(8)  corrisposto per i primi tre anni dalla partenza

(9)  Agenzia posta in liquidazione il 31 dicembre 2008

(10)  Consolidata per la prima volta nel 2008

(11)  Organismo decentrato dell’Unione europea istituito nell’ambito del pilastro «Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale»

(12)  Occorre notare che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di euro, potrebbe sembrare che alcuni dati finanziari contenuti in queste tabelle di bilancio non quadrino.

(13)  compresi gli stanziamenti riportati e le entrate con destinazione specifica

(14)  compresi gli stanziamenti riportati e le entrate con destinazione specifica


13.11.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 273/122


DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ DELLA CORTE PRESENTATA AL PARLAMENTO EUROPEO ED AL CONSIGLIO

(2009/C 273/02)

I.   Conformemente alle disposizioni dell’articolo 248 del trattato, la Corte ha controllato:

a)

i «conti annuali delle Comunità europee», che comprendono i «rendiconti finanziari consolidati» (1) e le «relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio» (2) per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2008;

b)

la legittimità e regolarità delle operazioni alla base di tali conti.

Responsabilità della direzione

II.   A norma degli articoli da 268 a 280 del trattato e del regolamento finanziario, la direzione (3) è responsabile della preparazione e della fedele presentazione dei «conti annuali delle Comunità europee» e della legittimità e regolarità delle operazioni che ne sono alla base.

a)

La responsabilità della direzione relativa ai «conti annuali delle Comunità europee» riguarda i seguenti aspetti: la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un controllo interno adeguato ai fini della preparazione e della fedele presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore, la selezione e l’applicazione di criteri contabili appropriati basati sulle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (4) e l’elaborazione di stime contabili ragionevoli rispetto alle circostanze. A norma dell'articolo 129 del regolamento finanziario, la Commissione approva i «conti annuali delle Comunità europee» dopo che il contabile della Commissione li ha consolidati, in base alle informazioni fornite dalle altre istituzioni (5) e organismi (6), e corredati di una nota nella quale dichiara, tra l'altro, di avere la ragionevole certezza che essi forniscono un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità europee.

b)

Il modo in cui la direzione esercita la propria responsabilità per quanto riguarda la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti dipende dalle modalità di esecuzione del bilancio. Nel caso della gestione centralizzata diretta, le funzioni di esecuzione sono svolte dai servizi della Commissione. Le funzioni di esecuzione sono delegate agli Stati membri nel quadro della gestione concorrente, ai paesi terzi nell’ambito della gestione decentrata e ad altri organismi nel contesto della gestione centralizzata indiretta. In caso di gestione congiunta, le funzioni di esecuzione sono espletate in parte dalla Commissione e in parte da organizzazioni internazionali (articoli da 53 a 57 del regolamento finanziario). Le funzioni di esecuzione devono rispettare il principio della sana gestione finanziaria, che richiede la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un controllo interno efficace ed efficiente, una supervisione adeguata e misure appropriate per prevenire le irregolarità e le frodi nonché, se necessario, azioni legali per recuperare i fondi indebitamente versati o non correttamente utilizzati. Indipendentemente dalla modalità di esecuzione applicata, la Commissione ha la responsabilità finale per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti delle Comunità europee (articolo 274 del trattato).

Responsabilità dell'organo di controllo

III.   È responsabilità della Corte presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione, basata sull’audit espletato, concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti. La Corte ha svolto l'audit in base ai principi internazionali di audit e al codice deontologico dell'IFAC e ai principi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell'INTOSAI, nella misura in cui risultino applicabili al contesto comunitario. Tali principi richiedono che la Corte pianifichi e svolga l’audit per ottenere la garanzia ragionevole che i «conti annuali delle Comunità europee» sono privi di inesattezze rilevanti e che le relative operazioni sono legittime e regolari.

IV.   L’audit prevede che vengano esperite procedure per ottenere elementi comprovanti gli importi e le note esplicative presentate nei conti consolidati, nonché la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La scelta delle procedure dipende dal giudizio professionale dell’auditor, fra le cui competenze rientra anche la valutazione dei rischi di inesattezze rilevanti dei conti consolidati e di significative inosservanze del quadro giuridico comunitario, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti. L’auditor, nell’effettuare tali valutazioni del rischio, esamina l’adeguatezza del controllo interno ai fini delle preparazione e della fedele presentazione dei conti consolidati nonché i sistemi di supervisione e controllo posti in essere per garantire la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti, al fine di definire procedure di audit adeguate alle circostanze. L’audit comprende anche una valutazione dell’idoneità dei criteri contabili utilizzati e della plausibilità delle stime contabili effettuate e una valutazione della presentazione complessiva dei conti consolidati e delle relazioni annuali di attività.

V.   Nel quadro delle «Entrate», l’audit della Corte relativo alle risorse proprie basate sull’ «Imposta sul valore aggiunto» (IVA) e sul «Reddito nazionale lordo» (RNL) prende innanzitutto in esame gli aggregati macroeconomici preparati dagli Stati membri e trasmessi alla Commissione e poi valuta i sistemi da essa utilizzati per l’elaborazione dei dati fino al momento in cui questi ultimi vengono inglobati nei conti definitivi e sono stati ricevuti i contributi versati dagli Stati membri. Per le risorse proprie tradizionali, la Corte esamina i conti delle autorità doganali e analizza il flusso di diritti sottoposti alla vigilanza doganale fino al momento in cui gli importi sono registrati nei conti definitivi e ricevuti dalla Commissione.

VI.   La Corte ritiene di disporre di elementi probatori sufficienti e adeguati su cui basare la propria dichiarazione di affidabilità.

Parere sull'affidabilità dei conti

VII.   A parere della Corte, i «conti annuali delle Comunità europee» presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità europee al 31 dicembre 2008 e dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa delle stesse per l'esercizio concluso a tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione.

VIII.   Senza rimettere in discussione il giudizio espresso al paragrafo VII, la Corte sottolinea che, in parte a causa di un quadro giuridico e finanziario complesso, le debolezze dei sistemi contabili rischiano ancora di compromettere la qualità delle informazioni finanziarie di talune direzioni generali della Commissione (in particolare per i prefinanziamenti, la relativa separazione degli esercizi e le fatture/dichiarazioni di spesa) e di quelle relative alle immobilizzazioni del Programma europeo di radionavigazione via satellite Galileo.

Parere sulla legittimità e regolarità delle operazioni alla base dei conti

IX.   A parere della Corte, le «Entrate», gli impegni per tutti i gruppi di politiche e i pagamenti alla base dei conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2008 per i gruppi di politiche «Istruzione e cittadinanza» e «Spese amministrative e di altra natura» sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari.

X.   A parere della Corte,

a)

i pagamenti alla base dei conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2008 per il gruppo di politiche «Agricoltura e risorse naturali», ad eccezione dello Sviluppo rurale, sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari. Per questo gruppo di politiche, il Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC) continua generalmente ad essere efficace. Occorre affrontare alcune questioni in determinati settori, in particolare per quanto riguarda lo Sviluppo rurale, per limitare il rischio di spese irregolari;

b)

i pagamenti alla base dei conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2008 per il gruppo di politiche «Affari economici e finanziari», ad eccezione delle spese relative al Sesto programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (6° PQ) in questo gruppo di politiche, sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari. Per questo gruppo di politiche, i sistemi di supervisione e controllo per il settore «Impresa», principalmente a causa delle debolezze relative al 6° PQ, sono parzialmente efficaci nel prevenire o individuare e correggere gli errori.

XI.   A parere della Corte, i pagamenti alla base dei conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2008 per i gruppi di politiche «Coesione», «Ricerca, energia e trasporti» e «Aiuti esterni, sviluppo e allargamento» sono inficiati da errori in misura rilevante, anche se a diversi livelli. Per i suddetti gruppi di politiche, eccetto che per il gruppo «Coesione», i sistemi di supervisione e controllo sono parzialmente efficaci nel prevenire o individuare e correggere i rimborsi di spese sovradichiarate o non ammissibili. Per il gruppo di politiche «Coesione», i sistemi degli Stati membri per la rettifica degli errori rilevati dai controlli nazionali sono, nella maggior parte dei casi, almeno parzialmente efficaci.

XII.   La Corte ribadisce che obblighi giuridici complicati o poco chiari (come nel caso dei criteri di ammissibilità) incidono in maniera significativa sulla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti le spese nei gruppi di politiche «Agricoltura e risorse naturali», con particolare riferimento allo Sviluppo rurale, «Coesione», «Ricerca, energia e trasporti» e «Affari economici e finanziari», in particolare la spesa relativa al 6° PQ.

XIII.   La Corte constata ulteriori progressi nei sistemi di supervisione e controllo della Commissione, in particolare per quel che riguarda l'impatto delle riserve formulate sulla garanzia fornita nelle dichiarazioni dei direttori generali e, una maggiore coerenza di tali dichiarazioni con le constatazioni della Corte. La Corte rileva tuttavia che la Commissione non ha ancora potuto dimostrare l'efficacia delle sue azioni intese a migliorare i sistemi di supervisione e controllo nel limitare il rischio di errore nei gruppi di politiche e attività menzionate nei paragrafi X e XI.

24 settembre 2009

Vítor Manuel DA SILVA CALDEIRA

Presidente

Corte dei conti europea

12, rue Alcide De Gasperi, L-1615 Lussemburgo


(1)  I «rendiconti finanziari consolidati» comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico, la tabella dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni dell’attivo netto, una sintesi dei criteri contabili significativi e altre note esplicative (compresa l'informativa per settore di attività).

(2)  Le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» comprendono le relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio, una sintesi dei principi di bilancio e altre note esplicative.

(3)  A livello delle istituzioni e degli organismi europei, il termine «direzione» designa i Membri delle istituzioni, i direttori delle agenzie, gli ordinatori delegati e sottodelegati, i contabili e il personale direttivo delle unità finanziarie, di audit o di controllo. A livello degli Stati membri e beneficiari, la direzione comprende gli ordinatori, i contabili e i dirigenti delle autorità di pagamento, degli organismi di certificazione e degli organismi attuatori.

(4)  Le norme contabili adottate dal contabile della Commissione si ispirano ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS) definiti dall'International Federation of Accountants (IFAC) o, in loro assenza, ai principi contabili internazionali (International Accounting Standards — IAS/International Financial Reporting Standards — IFRS) sanciti dall'organismo internazionale di normalizzazione contabile (International Accounting Standards Board — IASB). Conformemente al regolamento finanziario, i «rendiconti finanziari consolidati» per l'esercizio 2008 sono redatti (come è stato il caso a partire dall'esercizio 2005) in base a queste norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, che adattano i principi della contabilità per competenza allo specifico contesto comunitario, mentre le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» si basano ancora principalmente sui movimenti di tesoreria.

(5)  Prima dell'adozione dei conti annuali da parte delle istituzioni, il contabile di ciascuna istituzione appone la propria firma, attestando in tal modo di avere la ragionevole certezza che i conti forniscono un'immagine fedele della situazione finanziaria dell'istituzione (articolo 61 del regolamento finanziario).

(6)  I conti annuali sono redatti dai rispettivi direttori e trasmessi al contabile della Commissione assieme al parere del consiglio di amministrazione interessato. Inoltre, i rispettivi contabili appongono la propria firma, attestando di avere la ragionevole certezza che i conti forniscono un'immagine fedele della situazione finanziaria degli organismi in questione (articolo 61 del regolamento finanziario).