ISSN 1725-2466

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 287

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Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

51o anno
10 novembre 2008


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione

2008/C 287/01

Conti annuali delle Comunità europee — Esercizio 2007 — Volume I — Rendiconti finanziari consolidati e relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio

1

2008/C 287/02

Dichiarazione di affidabilità della Corte presentata al Parlamento europeo e al Consiglio

111

 

2008/C 287/03

Nota per il lettore(vedi terza pagina di copertina)

s3

IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione

10.11.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 287/1


CONTI ANNUALI DELLE COMUNITÀ EUROPEE

ESERCIZIO 2007

Volume I

RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI E RELAZIONI CONSOLIDATE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

(2008/C 287/01)

INDICE

Note ai conti consolidati

Eventi principali e aspetti fondamentali

Esecuzione e contabilizzazione del bilancio dell'UE

PARTE I:

Rendiconti finanziari consolidati delle Comunità europee e note esplicative

A.

Stato patrimoniale

B.

Conto del risultato economico

C.

Tabella dei flussi di cassa

D.

Prospetto delle variazioni dell'attivo netto

E.

Note ai rendiconti finanziari

PARTE II:

Relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio delle Comunità europee e note esplicative

A.

Relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio

B.

Note esplicative alle relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio

NOTE AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali delle comunità europee per l'esercizio 2007 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle altre istituzioni e organismi a norma dell'articolo 129, paragrafo 2, del regolamento finanziario. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo VII del regolamento finanziario delle Comunità europee e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nell'allegato ai rendiconti finanziari.

Il sottoscritto ha ottenuto dai contabili di tali istituzioni e organismi, che ne hanno certificato l'attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l'elaborazione dei conti che presentano le attività e le passività delle Comunità europee e l'esecuzione del bilancio.

Con la presente il sottoscritto dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti riflettono fedelmente e sostanzialmente la posizione finanziaria delle Comunità europee.

Image

Brian GRAY

Contabile della Commissione europea

EVENTI PRINCIPALI E ASPETTI FONDAMENTALI

I conti annuali delle Comunità europee relativi all'esercizio 2007 costituiscono la terza serie di conti elaborati in conformità delle nuove norme contabili (contabilità per competenza) adottate nel 2005. Nel 2007 è stato inoltre aggiornato il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee, la cui nuova versione è entrata in vigore il 1o maggio 2007.

Come per tutti i rendiconti di bilancio, la Commissione si è adoperata per migliorare le pubblicazioni precedenti, in particolare al fine di fornire al lettore informazioni più pertinenti e comprensibili.

Quanto alla presentazione dei conti 2007, vengono segnalati i seguenti cambiamenti apportati:

è stata introdotta una nuova sezione in cui viene spiegato come viene eseguito e contabilizzato il bilancio dell'UE. Detta sezione spiega come vengono finanziate le Comunità e come il denaro viene speso, controllato e contabilizzato,

è stata aggiunta una nuova sezione per spiegare meglio la ripetizione dell'indebito, compresi i dettagli degli importi in questione,

le tabelle relative all'esecuzione del bilancio sono ora presentate in milioni di euro. È stata altresì aggiunta una tabella sinottica per fornire un riepilogo più chiaro delle entrate e delle spese di bilancio. Infine, è stato potenziato il perimetro di consolidamento,

per la prima volta viene fornita una riconciliazione tra il risultato economico dell'esercizio e il risultato dell'esecuzione del bilancio, nelle note.

Infine, va osservato che il perimetro di consolidamento si è ampliato rispetto al 2006 e attualmente si contano tre imprese comuni a fronte di una sola nel 2006 e 26 agenzie consolidate a fronte di 24 nel 2006.

ASPETTI PRINCIPALI DEI CONTI ANNUALI DELL'ESERCIZIO 2007

L'avanzo di bilancio ha continuato a diminuire, passando da 1 848 a 1 529 milioni di euro,

il risultato economico dell'esercizio è aumentato, passando da un avanzo di 197 milioni di euro nel 2006 a un avanzo di 7 462 milioni di euro nel 2007,

l'attivo complessivo è aumentato, passando da 67 332 milioni nel 2006 a 75 386 milioni di euro, a fronte di un incremento del passivo complessivo da 131 550 a 134 006 milioni di euro. La differenza tra attivo e passivo sarà finanziata nel breve termine attingendo alle risorse di bilancio già approvate, o a lungo termine dagli Stati membri.

ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL BILANCIO DELL'UE

1.   PREPARAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE

Il bilancio dell'UE finanzia un'ampia gamma di politiche e programmi in tutta l'Unione. In conformità delle priorità stabilite dagli Stati membri, la Commissione svolge programmi, attività e progetti specifici, che possono spaziare dal sostegno a progetti educativi per la mobilità di studenti e insegnanti a progetti miranti al sostegno di un ambiente di lavoro migliore per i lavoratori dell'UE, all'aumento del controllo dei confini esterni.

Quasi il 95 % del bilancio dell'UE viene utilizzato per finanziare le politiche e le attività dell'UE concordate da tutti gli Stati membri. Il collegamento diretto tra il bilancio annuale e le politiche dell'UE viene garantito attraverso la formazione del bilancio basato sulle attività (ABB). La nomenclatura ABB, introdotta per la prima volta nel bilancio 2004, consente un'identificazione chiara dei settori dell'Unione europea e dell'importo totale delle risorse destinate a ognuno di tali settori.

I 32 settori sono suddivisi in circa 200 attività, di cui oltre 110 comprendono rubriche del bilancio operativo e corrispondono quindi nella nomenclatura del bilancio a capitoli di bilancio. Tali settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo, ciascuno all'interno del rispettivo ambito di attività. Altri settori, tuttavia, sono orizzontali e assicurano il corretto funzionamento della Commissione, come i settori «Coordinamento e servizio giuridico» e «Bilancio». La struttura delle attività fornisce il quadro concettuale comune per l'identificazione delle priorità, la pianificazione, la formazione del bilancio, il controllo e la rendicontazione, al fine principalmente di aumentare l'uso efficiente, economico ed efficace delle risorse.

La procedura interna per l'adozione del progetto di bilancio inizia con la sua preparazione da parte della Commissione per poi essere trasmesso al Consiglio che può effettuare le modifiche che ritiene necessarie. Il bilancio aggiornato viene quindi trasmesso al Parlamento europeo che può a sua volta proporre delle modifiche oppure accettare o respingere il progetto di bilancio corrente. Una volta concordate tutte le modifiche e tutti gli aggiornamenti (compreso, se necessario, un progetto di bilancio completamente nuovo proposto dalla Commissione), il bilancio viene adottato dal Parlamento a metà dicembre. Il presidente del Parlamento dichiara il bilancio adottato e il bilancio può così essere eseguito.

2.   COME VENGONO FINANZIATE LE COMUNITÀ EUROPEE?

Le Comunità europee presentano due categorie principali di finanziamento: entrate da risorse proprie ed entrate varie.

2.1.   Entrate da risorse proprie e crediti

I proventi da risorse proprie derivano automaticamente all'UE per consentirle di finanziare il suo bilancio senza la necessità di una decisione successiva da parte delle autorità nazionali (pari nel 2007 al 93 % delle entrate totali). L'importo complessivo delle risorse proprie necessarie per finanziare il bilancio si calcola detraendo dalle spese totali le altre entrate. L'importo totale delle risorse proprie non può superare l'1,24 % del reddito nazionale lordo (RNL) dell'UE. Le risorse proprie possono essere suddivise nelle seguenti categorie:

1.

Le risorse proprie tradizionali (RPT) sono costituite dai dazi doganali, dai diritti agricoli e dai contributi zucchero. Dette risorse proprie sono prelevate presso gli operatori economici e riscosse dagli Stati membri per conto dell'UE. Tuttavia, gli Stati membri ne trattengono il 25 % a titolo di rimborso spese di riscossione. I dazi doganali e i diritti agricoli vengono imposti sulle importazioni di prodotti da paesi terzi secondo aliquote basate sulla tariffa doganale comune. I contributi zucchero vengono pagati dai produttori di zucchero per finanziare le restituzioni all'esportazione per lo zucchero. Le RPT rappresentano di norma circa il 15 % dei proventi da risorse proprie totali.

2.

La risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto (IVA) viene imposta sulle basi IVA degli Stati membri che sono state a tal fine armonizzate in conformità delle norme comunitarie. Sulla base armonizzata di ogni Stato membro viene imposta la stessa aliquota. Tuttavia, la base IVA da tenere in considerazione è ridotta al 50 % dell'RNL di ogni singolo Stato membro. La risorsa basata sull'IVA rappresenta di norma circa il 15 % dei proventi da risorse proprie.

3.

La risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per pareggiare le entrate e le spese di bilancio, ovvero per finanziare quella parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrata. Sull'RNL dei singoli Stati membri viene applicata la stessa aliquota, stabilita in conformità delle norme comunitarie. La risorsa basata sull'RNL rappresenta di norma circa il 70 % dei proventi da risorse proprie.

Per quanto riguarda il pagamento di detti importi, la contabilità separata annovera le risorse proprie tradizionali che, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000, sono accertate dagli Stati membri ma non messe a disposizione delle Comunità perché non ancora riscosse o garantite o perché oggetto di contestazione. Ogni Stato membro trasmette alla Commissione un estratto trimestrale della suddetta contabilità precisando per ogni tipo di risorsa:

il saldo ancora da recuperare del trimestre precedente,

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (correzioni/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili,

il saldo da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Una volta recuperati, gli importi delle risorse proprie tradizionali ripresi nella contabilità separata devono essere messi a disposizione della Commissione al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello del recupero dei diritti.

Qualora il recupero effettivo sia improbabile, deve essere effettuata una diminuzione di valore dei diritti nella contabilità separata al fine di rispecchiare tale situazione. Detta diminuzione di valore dei diritti nella contabilità separata è basata sulle stime effettuate dagli Stati membri stessi, conformemente all'articolo 6, paragrafo 4, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio, che stabilisce che «Gli Stati membri trasmettono, con l'ultimo estratto trimestrale relativo ad un determinato esercizio, una stima della somma totale dei diritti iscritti nella contabilità separata alla data del 31 dicembre del suddetto esercizio ed il cui recupero risulta improbabile.»

Sulla base delle stime inviate dagli Stati membri, viene iscritta una riduzione di valore all'attivo del bilancio in diminuzione di questa voce dei crediti nei confronti degli Stati membri. Ciò non implica una rinuncia della Commissione al recupero degli importi interessati da siffatta correzione di valore. Anche quando il recupero risulta poco probabile, o addirittura quasi impossibile, ciò non significa necessariamente che gli importi in questione siano persi ai fini del bilancio comunitario in quanto risorse proprie tradizionali. Infatti, in caso di mancato recupero, ciò si verifica soltanto se lo Stato membro ha effettivamente dimostrato la diligenza richiesta nel processo di recupero. Se lo Stato membro non può fornire questa dimostrazione, la sua responsabilità finanziaria è chiamata in causa ed esso dovrà versare l'importo al bilancio comunitario, a norma dell'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000.

2.2.   Entrate varie

Le entrate varie derivanti dalle attività delle Comunità europee sono pari al 7 % circa delle entrate totali. Si tratta, ad esempio, di ammende per violazione delle norme sulla concorrenza e ordini di riscossione emessi nei confronti di debitori pubblici e privati relativamente alla gestione di progetti comunitari (come nell'esempio di cui sopra). Rientrano in questa categoria anche le penali inflitte dalla Corte di giustizia agli Stati membri che non rispettano una determinata sentenza. La Commissione gestisce ogni anno centinaia di migliaia di progetti e deve emettere circa 12 000 ordini di riscossione l'anno. Ogni debito non pagato alla scadenza è soggetto a interessi di mora. Qualora i debiti di terzi comunitari diversi dagli Stati membri rimangano insoluti, le decisioni della Commissione (e del Consiglio) che impongono loro l'obbligo di pagare sono direttamente esecutive in conformità alle norme di procedura civile vigenti nel territorio in cui va dato corso all'esecuzione. La caccia ai restanti debitori viene effettuata dal Servizio giuridico con l'aiuto di studi legali esterni.

3.   COME VIENE GESTITO E SPESO IL BILANCIO COMUNITARIO

3.1.   Spese d'esercizio primarie

I costi di esercizio delle Comunità europee coprono le varie rubriche delle prospettive finanziarie e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. In conformità del regolamento finanziario, le Comunità danno esecuzione al bilancio generale con le seguenti modalità:

 

Gestione centralizzata diretta: è la modalità di esecuzione diretta del bilancio a opera del responsabile dell'istituzione o dell'organo comunitario.

 

Gestione centralizzata indiretta: si riferisce a casi in cui le Comunità affidano il compito di gestire una parte del bilancio a un organo o Stato membro comunitario.

 

Gestione decentrata: si riferisce ai casi in cui le Comunità delegano alcuni compiti di esecuzione del bilancio a paesi terzi.

 

Gestione concorrente: tale metodo di gestione prevede, analogamente, che le Comunità deleghino certi compiti di esecuzione del bilancio agli Stati membri.

 

Gestione congiunta: secondo questo metodo, le Comunità affidano alcuni compiti di esecuzione del bilancio a un'organizzazione internazionale.

La parte più cospicua delle spese, che per il 2007 è pari a 90 miliardi di euro (2006: 91 miliardi di euro), rientra nella rubrica Gestione concorrente, che presuppone la delega di alcuni compiti agli Stati membri ed è riferita ad alcuni settori quali la spesa agricola e le azioni strutturali.

3.2.   I vari attori finanziari

Il collegio dei membri della Commissione detiene una responsabilità politica collegiale ma di fatto non ha alcun potere per quanto riguarda l'esecuzione del bilancio. Esso delega ogni anno tale compito a singoli funzionari che rispondono al collegio e sono soggetti allo statuto del personale. I membri del personale in questione, costituito in genere da direttori generali e capi servizio, sono chiamati «ordinatori delegati» e possono a loro volta delegare ulteriormente i compiti riguardanti l'esecuzione del bilancio a «ordinatori sottodelegati».

La responsabilità degli ordinatori comprende l'intero processo di gestione, dalla determinazione di quello che è necessario fare per raggiungere gli obiettivi politici fissati dall'istituzione alla gestione delle attività avviate sia a livello operativo che di bilancio, compresi la sottoscrizione di impegni giuridici, il controllo delle prestazioni, l'effettuazione di pagamenti e, se necessario, persino il recupero di fondi. Gli ordinatori devono inoltre provvedere affinché vengano effettuate delle valutazioni per analizzare la validità delle loro proposte (valutazione ex ante) e misurare il successo e l'efficacia in termini di costo dei programmi già in atto (valutazioni intermedie ed ex post). I risultati di tali valutazioni vengono utilizzati per migliorare il processo decisionale e aumentare la trasparenza, la responsabilità e l'efficacia in termini di costo dell'intervento comunitario.

Una sana gestione finanziaria e un'adeguata responsabilità vengono garantite all'interno di ogni DG dalla separazione tra controllo di gestione (affidato agli ordinatori) e audit interno e controllo di conformità rispetto agli standard prescritti per i controlli interni (ispirati agli standard internazionali del COSO), controlli ex ante ed ex post, audit interno indipendente sulla base delle valutazioni dei rischi e relazioni regolari sulle attività dei singoli commissari.

Il contabile si occupa dei pagamenti e degli ordini di recupero redatti dagli ordinatori e di gestire la tesoreria, definire norme e metodi contabili, convalidare i sistemi contabili, tenere la contabilità e formare gli stati finanziari dell'istituzione, nonché di consolidare questi conti con quelli di altre entità consolidate. Al contabile viene inoltre richiesto di sottoscrivere i conti dichiarando che questi riflettono fedelmente la posizione finanziaria.

Il revisore interno, che non è un attore finanziario in senso stretto, viene nominato da un'istituzione per verificare il corretto funzionamento dei sistemi e delle procedure di esecuzione del bilancio e informare l'istituzione su eventuali questioni riguardanti la gestione dei rischi. Il revisore interno emette pareri indipendenti sulla qualità dei sistemi di controllo e di gestione e fornisce raccomandazioni su come migliorare le procedure operative e favorire una sana gestione finanziaria.

3.3.   Impegni di spesa relativi al bilancio dell'UE

Una volta che il bilancio è stato approvato, la DG Bilancio mette a disposizione dei vari servizi della Commissione, delle istituzioni e degli altri organismi i fondi attraverso il sistema contabile della Commissione a seconda delle loro responsabilità politiche nel quadro di un sistema chiamato bilancio basato sulle attività. Ad esempio, la responsabilità della gestione delle linee di bilancio riguardanti l'ambiente sarebbe delegata dalla Commissione al capo o al direttore generale della DG Ambiente (che in tal caso diventa l'ordinatore delegato per le linee di bilancio in questione).

Prima di poter assumere un impegno giuridico con un terzo (ad esempio, un contratto o una convenzione di sovvenzione), nel bilancio annuale deve essere presente una linea di bilancio che autorizzi l'attività in questione. In tale linea di bilancio vi devono essere inoltre fondi sufficienti per coprire la spesa. Qualora tali condizioni risultino soddisfatte, i fondi necessari devono essere riservati nel bilancio mediante un impegno di bilancio effettuato nel sistema contabile.

Una volta che l'impegno di bilancio viene avviato dal responsabile del progetto, chiamato «agente iniziatore», deve seguire una procedura prestabilita, o «circuito finanziario», costituita da una procedura cartacea ed elettronica che coinvolge minimo due persone (il cosiddetto «principio del doppio controllo»), ovvero il promotore e il responsabile della verifica. I circuiti finanziari in essere prevedono controlli finanziari e operativi prima che un impegno venga approvato dall'ordinatore competente.

Non può essere spesa alcuna somma dal bilancio comunitario a meno che e fintanto che la Commissione o un altro organismo comunitario e il possibile destinatario del denaro comunitario non abbiano sottoscritto un impegno giuridico scritto. Nell'ambito della gestione centralizzata diretta, detto impegno giuridico si concretizza in un contratto con un contraente o in una convenzione di sovvenzione con un beneficiario.

Una volta approvato, l'impegno di bilancio viene registrato nella contabilità di bilancio e gli stanziamenti vengono utilizzati di conseguenza. Tuttavia, ciò non incide in alcun modo sulla contabilità generale (o sul libro mastro generale) poiché non è stato sostenuto ancora alcun onere in quanto la contabilità delle Comunità europee comprende due elementi separati ma collegati:

a)

la contabilità di bilancio, che permette di seguire in modo dettagliato l'esecuzione del bilancio; nonché

b)

la contabilità generale, utilizzata per preparare lo stato patrimoniale e il conto del risultato economico.

La contabilità di bilancio registra gli impegni e i pagamenti effettuati sulle circa 1 150 linee di bilancio giorno dopo giorno. Essa è basata sul principio della contabilità di cassa modificata secondo cui una voce di spesa o di entrata viene registrata nella contabilità solo nel momento in cui il contante viene impegnato, pagato o ricevuto. Questo tipo di contabilità è tipico del settore pubblico la cui attenzione ha teso storicamente a concentrarsi sul bilancio e sulla sua esecuzione. Il Parlamento europeo, ovvero l'istituzione a cui risponde l'esecutivo, ossia la Commissione, desidera naturalmente verificare che i desideri da esso espressi nell'adottare il bilancio vengano esauditi dall'esecutivo. La Commissione pubblica mensilmente sul sito web Europa i dati che illustrano in dettaglio l'attuale stato di esecuzione del bilancio (la spesa). Tali dati vengono forniti in base alle rubriche delle prospettive finanziarie e ai settori.

La contabilità generale (o il libro mastro generale) utilizza il metodo contabile della partita doppia per mostrare tutte le spese e le entrate di un determinato esercizio (e quindi il risultato economico) e determinare la posizione finanziaria delle Comunità europee sotto forma di un bilancio finanziario che descrive l'attivo e il passivo al 31 dicembre di un dato anno.

3.4.   Effettuazione di un pagamento

3.4.1.   Norme generali

Nessun pagamento può essere effettuato a meno che non sia già stato approvato un impegno di bilancio dall'ordinatore responsabile dell'operazione in questione. Qualora sia necessario effettuare un pagamento, è necessario seguire un workflow obbligatorio simile a quello previsto per gli impegni di bilancio. Ciò viene effettuato nella contabilità con una parallela traccia cartacea/elettronica. Anche in questo caso il processo è avviato dall'agente iniziatore e approvato in ultima istanza dall'ordinatore sottodelegato. Una volta che il pagamento è stato approvato, vengono aggiornate automaticamente sia la contabilità di bilancio che la contabilità generale.

Una volta che un pagamento è stato approvato nella contabilità, la fase successiva consiste nel trasferimento da effettuarsi sul conto del beneficiario. La Commissione, ad esempio, attraverso il servizio di tesoreria della DG Bilancio effettua quasi tutti i pagamenti mediante bonifico bancario. Essa detiene dei conti bancari presso il Tesoro, la banca centrale e banche commerciali degli Stati membri.

La Commissione effettua oltre un milione di pagamenti l'anno. La Commissione partecipa alla rete SWIFT (la Società mondiale di telecomunicazioni finanziarie interbancarie). Ogni giorno almeno un'esecuzione di pagamento, effettuata sotto il controllo del servizio di tesoreria della DG Bilancio, traduce gli ordini di pagamento approvati in istruzioni di pagamento inviate automaticamente alle banche della Commissione al fine di pagare i beneficiari designati.

3.4.2.   Prefinanziamento

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico accordo di prefinanziamento. Il fondo cassa o anticipo viene utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell'accordo oppure viene restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l'obbligo di restituire l'anticipo di prefinanziamento alle Comunità europee. Pertanto, il prefinanziamento versato non rappresenta una spesa definitiva fino al momento in cui non sono soddisfatte le relative condizioni contrattuali; alla data d'effettuazione del pagamento iniziale esso viene dunque iscritto all'attivo del bilancio. L'ammontare dell'attivo del prefinanziamento viene ridotto (totalmente o parzialmente) mediante accettazione dei costi ammissibili e degli importi restituiti. Allorché un prefinanziamento è totalmente o parzialmente accettato dalle Comunità, dopo valutazione dell'ammissibilità della dichiarazione di spesa ricevuta (vedasi sopra), l'importo accettato di spesa ammissibile viene cancellato dal bilancio e riportato come spesa nel conto del risultato economico. In tal modo l'importo del prefinanziamento può essere liquidato in tutto o in parte.

I prefinanziamenti sono valutati al loro importo recuperabile stimato tenendo in considerazione l'esistenza di una garanzia correlata al prefinanziamento. Il prefinanziamento stimato irrecuperabile è registrato nel conto del risultato economico come onere e nel bilancio come diminuzione del valore contabile del prefinanziamento. Di norma vengono percepiti interessi in relazione ai prefinanziamenti versati (tra le eccezioni importanti sono compresi gli importi corrisposti agli Stati membri o agli Stati candidati nel quadro di aiuti di preadesione). In base alla proprietà degli interessi, si distinguono le due categorie di prefinanziamento esistenti: Comunità europee e terzi. La differenza tra queste due categorie risiede nel fatto che gli interessi generati dai prefinanziamenti delle «Comunità europee» rimangono di proprietà delle Comunità e devono quindi essere restituiti alle Comunità, mentre quelli sui prefinanziamenti di «terzi» sono di proprietà del beneficiario.

3.4.3.   Dichiarazioni di spesa e ammissibilità delle spese

Qualche tempo dopo il pagamento dell'anticipo o del prefinanziamento, l'organismo comunitario competente riceve una dichiarazione di spesa a giustificazione di come il beneficiario abbia speso l'importo del prefinanziamento in conformità al contratto. La frequenza con cui le dichiarazioni di spesa pervengono durante l'esercizio varia in funzione del tipo di azione sovvenzionata e delle condizioni contrattuali. Esse non sono necessariamente ricevute al termine dell'esercizio.

Le dichiarazioni di spesa ricevute sono immediatamente imputate nella contabilità come passività correnti, con iscrizione di contropartita alla voce «ammissibilità da verificare» (importo a debito). Ciò viene chiamato «fattura Fase 1». Una spesa viene registrata nella contabilità generale solo una volta che si è verificato il «fatto generatore», ovvero quando la dichiarazione di spesa viene convalidata. Pertanto, allo stadio di «Fase 1» non viene ancora registrata alcuna spesa. I membri del personale competente devono eseguire i controlli sulle dichiarazioni ricevute e, se necessario, possono richiedere ulteriori documenti giustificativi prima di verificare sia nel sistema che a livello cartaceo che la dichiarazione sia valida e che il pagamento possa essere effettuato. Una volta accertato che la dichiarazione è valida, viene effettuata una registrazione contabile che iscrive gli importi ammissibili tra le spese del conto del risultato economico («fattura Fase 2»). Anche i prefinanziamenti in essere e i saldi creditori vengono detratti dall'importo convalidato. Ciò non incide in alcun modo sulla contabilità di bilancio in quanto il pagamento iniziale era già stato registrato.

3.4.4.   Pagamento di importi ulteriori

Qualora venga dichiarato e verificato un importo eccedente il pagamento iniziale o venga richiesto un secondo pagamento o un pagamento finale in conformità al contratto, viene emessa una nuova richiesta di pagamento seguendo le stesse regole di cui sopra. L'approvazione finale prima che possa essere effettuato il pagamento viene data dall'ordinatore delegato. I criteri di ammissibilità sono definiti nell'atto di base, negli inviti a presentare proposte, in altri documenti informativi per i beneficiari di sovvenzioni e/o nelle clausole contrattuali delle convenzioni di sovvenzione. Dopo essere state analizzate, le spese ammissibili sono iscritte negli oneri e il beneficiario è informato in merito a eventuali somme non ammissibili. Gli importi iscritti alla linea «Ammissibilità da verificare» rappresentano quindi le dichiarazioni di spesa ricevute non ancora sottoposte a verifica dell'ammissibilità, ossia quelle per cui l'evento che dovrebbe generare la spesa non si è ancora verificato.

3.4.5.   Trattamento contabile al termine dell'esercizio (separazione)

Per quanto riguarda gli importi dei prefinanziamenti in essere al termine dell'esercizio, essi sono valutati sulla base degli importi iniziali versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati, gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell'esercizio e le riduzioni di valore. Le garanzie ricevute in relazione agli importi dei prefinanziamenti figurano come attività potenziali nelle voci fuori bilancio.

Le dichiarazioni di spesa non ancora ricevute al termine dell'esercizio vengono prese in considerazione nelle procedure di separazione contabile di fine esercizio. In particolare, è necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi comunitari ma non ancora comunicate alle Comunità. Si utilizzano metodi diversi in base al tipo di attività e alle informazioni disponibili in modo da effettuare la migliore stima di tali importi. In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono registrati come ratei passivi, mentre gli elementi non ammissibili stimati rimangono in sospeso alla linea «ammissibilità da verificare». Al fine di non operare una sopravvalutazione dell'attivo e del passivo, detti importi sono iscritti tra le passività correnti.

3.5.   Ripetizione dell'indebito

L'ammissibilità delle spese imputate al bilancio viene verificata dai competenti servizi della Comunità oppure, nel caso di gestione concorrente, dai servizi degli Stati membri, sulla base dei documenti giustificativi indicati nelle norme applicabili o nelle condizioni relative a ciascun prestito. Nell'intento di ottimizzare il rapporto tra i costi e i benefici dei sistemi di controllo, i controlli sui documenti giustificativi per le domande finali tendono a essere più frequenti rispetto a quelli sulle domande intermedie e possono evidenziare errori nei pagamenti intermedi che vengono poi rettificati adeguando il pagamento finale. Inoltre, la Comunità e/o lo Stato membro interessato hanno il diritto di verificare la correttezza dei documenti giustificativi svolgendo controlli nei locali del richiedente, sia durante il periodo di attuazione dell'azione finanziata che successivamente (ex post). Gli errori individuati nel corso del periodo di attuazione possono essere rettificati adeguando le domande successive. Gli errori individuati ex post saranno oggetto di un ordine di riscossione. Per maggiori informazioni in merito, cfr. anche sezione E.6.

4.   RELAZIONI DI FINE ESERCIZIO

4.1.   Conti annuali

È responsabilità del contabile redigere i conti annuali e assicurare che questi riflettano fedelmente la posizione finanziaria dell'UE. I conti annuali comprendono i rendiconti finanziari e le relazioni sull'esecuzione del bilancio. Essi vengono adottati dalla Commissione e presentati prima alla Corte dei conti per l'audit e infine al Consiglio e al Parlamento per il discarico.

4.2.   Relazioni annuali d'attività

Ogni ordinatore è tenuto a redigere una relazione annuale d'attività (RAA) sulle attività che rientrano sotto la sua responsabilità. In detta RAA, l'ordinatore riferisce in merito ai risultati strategici conseguiti e alla sua ragionevole garanzia che le risorse assegnate alle attività descritte nella sua relazione siano state utilizzate per gli scopi previsti e conformemente a principi di sana gestione finanziaria, e che le procedure di controllo poste in essere offrano le necessarie garanzie di legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti.

5.   AUDIT E DISCARICO

5.1.   Audit

I conti annuali dell'UE e la gestione delle risorse vengono controllati dal suo revisore esterno, ovvero la Corte dei conti, che redige una relazione annuale per il Consiglio e il Parlamento europeo. Il compito principale della Corte è quello di eseguire un audit esterno indipendente dei conti annuali delle Comunità europee. Quale parte delle sue attività, la Corte dei conti produce:

1.

una relazione annuale sulle attività finanziate dal bilancio generale, esprimendo in dettaglio le proprie osservazioni in merito ai conti annuali e alle operazioni sottostanti;

2.

un parere, basato sui propri audit e riportato nella relazione annuale sotto forma di dichiarazione di affidabilità, su i) l'affidabilità dei conti e ii) la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti che comportano sia entrate riscosse da soggetti passivi che pagamenti a beneficiari finali;

3.

relazioni speciali contenenti le risultanze di audit riguardanti aree di gestione specifiche.

La Corte dei conti è autorizzata ad accedere a tutti i documenti necessari nel corso del proprio audit. La Corte controlla tutte le aree di attività dell'UE, fino a esaminare la legittimità e regolarità di ogni singola operazione e di ogni singolo pagamento. Essa controlla anche gli stessi conti annuali, rivedendo, se necessario, i singoli bilanci e conti di risultato economico nonché la presentazione complessiva dei rendiconti finanziari. La Corte è pertanto in grado di esprimere un suo parere non solo sulle cifre presentate ma anche sul sistema e sui controlli in essere.

5.2.   Discarico

Il controllo finale è costituito dal discarico del bilancio per un determinato esercizio. L'autorità competente per il discarico all'interno delle Comunità europee è il Parlamento europeo. Ciò significa che, una volta effettuati l'audit e il completamento dei conti annuali, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al Parlamento decidere se concedere o meno alla Commissione e agli altri organismi comunitari il discarico per l'esecuzione del bilancio delle Comunità per l'esercizio precedente. Tale decisione si basa su una revisione dei conti, sulla relazione annuale della Corte dei conti (comprendente una dichiarazione ufficiale di affidabilità) e sulle risposte della Commissione, anche a seguito di domande e ulteriori richieste di informazioni presentate alla Commissione.

Il discarico rappresenta l'aspetto politico del controllo esterno dell'esecuzione del bilancio e costituisce la decisione mediante la quale il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio, «solleva» la Commissione dalla sua responsabilità relativa alla gestione di un determinato bilancio segnando la fine dell'esistenza di quel bilancio. Questa procedura di discarico può produrre uno dei tre risultati seguenti: la concessione, il rinvio o il diniego del discarico. Al momento di concedere il discarico, il Parlamento può evidenziare alcune osservazioni che ritiene importanti, spesso raccomandando azioni che la Commissione dovrebbe adottare in relazione a dette questioni. La Commissione riporta le misure adottate in una relazione di controllo e in un piano d'azione che invia sia al Parlamento che al Consiglio.

PARTE I

RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI DELLE COMUNITÀ EUROPEE E NOTE ESPLICATIVE

INDICE

A.

Stato patrimoniale

B.

Conto del risultato economico

C.

Tabella dei flussi di cassa

D.

Prospetto delle variazioni dell'attivo netto

E.

Note ai rendiconti finanziari:

1.

Principi contabili rilevanti

2.

Note allo stato patrimoniale

3.

Note al conto del risultato economico

4.

Note alla tabella dei flussi di cassa

5.

Voci fuori bilancio

6.

Ripetizione dell'indebito

7.

Gestione dei rischi finanziari

8.

Informativa sulle operazioni con parti correlate

9.

Fatti intervenuti dopo la data di riferimenti del bilancio

10.

Entità consolidate

11.

Entità non consolidate

A.   STATO PATRIMONIALE

milioni di EUR

 

Note

31.12.2007

31.12.2006

ATTIVITÀ NON CORRENTI:

Attività immateriali

2.1

44

37

Immobili, impianti e macchinari

2.2

4 523

4 586

Investimenti a lungo termine

2.3

1 973

2 157

Prestiti

2.4

1 806

2 023

Prefinanziamenti a lungo termine

2.5

14 015

22 425

Crediti a lungo termine

2.6

127

328

 

 

22 488

31 556

ATTIVITÀ CORRENTI:

Rimanenze

2.7

88

115

Investimenti a breve termine

2.8

1 420

1 426

Prefinanziamenti a breve termine

2.9

20 583

8 055

Crediti a breve termine

2.10

12 051

9 796

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

2.11

18 756

16 384

 

 

52 898

35 776

Totale attivo

 

75 386

67 332

PASSIVITÀ NON CORRENTI:

Prestazioni per i dipendenti

2.12

(33 480)

(32 200)

Accantonamenti a lungo termine

2.13

(1 079)

(989)

Passività finanziarie a lungo termine

2.14

(1 574)

(1 862)

Altri debiti a lungo termine

2.15

(1 989)

(2 020)

 

 

(38 122)

(37 071)

PASSIVITÀ CORRENTI:

Accantonamenti a breve termine

2.16

(369)

(379)

Passività finanziarie a breve termine

2.17

(135)

(20)

Debiti a breve

2.18

(95 380)

(94 080)

 

 

(95 884)

(94 479)

Totale passivo

 

(134 006)

(131 550)

ATTIVO NETTO

 

(58 620)

(64 218)

Riserve

2.19

2 806

2 855

Importi da richiedere agli Stati membri:

2.20

 

 

Prestazioni per i dipendenti (1)

 

(33 480)

(32 200)

Importi vari (2)

 

(27 946)

(34 873)

ATTIVO NETTO

 

(58 620)

(64 218)

B.   CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

milioni di EUR

 

Note

2007

2006

ENTRATE DI ESERCIZIO

Entrate derivanti da risorse proprie e contributi

3.1

112 084

105 118

Altre entrate di esercizio

3.2

9 080

8 368

 

 

121 164

113 486

SPESE D'ESERCIZIO

Spese amministrative

3.3

(7 120)

(6 619)

Spese d'esercizio

3.4

(104 682)

(106 803)

 

 

(111 802)

(113 422)

AVANZO DA ATTIVITÀ OPERATIVE

 

9 362

64

Entrate derivanti da operazioni finanziarie

3.5

674

621

Spese relative a operazioni finanziarie

3.6

(354)

(331)

Movimenti nelle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

2.12

(2 207)

108

Quota relativa al (disavanzo) netto di associate e imprese comuni

3.7

(13)

(265)

RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO

 

7 462

197

C.   TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

milioni di EUR

 

Note

2007

2006

Risultato economico dell'esercizio

 

7 462

197

Flussi di cassa da attività operative

4.2

 

 

Ammortamento

 

11

11

Deprezzamento

 

329

306

(Annullamento delle) perdite di valore degli investimenti

 

(3)

(3)

(Aumento)/diminuzione prestiti

 

217

374

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti a lungo termine

 

8 410

307

(Aumento)/diminuzione crediti a lungo termine

 

201

(84)

(Aumento)/diminuzione scorte

 

27

11

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti a breve termine

 

(12 528)

(1 422)

(Aumento)/diminuzione crediti a breve termine

 

(2 255)

(2 558)

(Aumento)/diminuzione accantonamenti a lungo termine

 

90

(108)

(Aumento)/diminuzione passività finanziarie a lungo termine

 

(288)

(58)

(Aumento)/diminuzione altre passività a lungo termine

 

(31)

167

(Aumento)/diminuzione accantonamenti a breve termine

 

(10)

104

(Aumento)/diminuzione passività finanziarie a breve termine

 

115

(2)

(Aumento)/diminuzione conti passivi

 

1 300

11 552

Eccedenza di bilancio 2006 considerata come entrata non monetaria nel 2007

 

(1 848)

(2 410)

Movimenti non monetari

 

(15)

140

Aumento/(diminuzione) passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

 

1 280

(956)

Attività di investimento

4.3

 

 

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

 

(284)

(772)

(Aumento)/diminuzione investimenti a lungo termine

 

(5)

(156)

(Aumento)/diminuzione investimenti a breve termine

 

6

14

FLUSSI DI CASSA NETTI

 

2 181

4 654

AUMENTO NETTO TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA (3)

 

2 181

4 654

TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO (3)

2.11

16 824

12 170

TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA ALLA FINE DELL'ESERCIZIO  (3)

2.11

19 005

16 824

D.   PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL'ATTIVO NETTO

milioni di EUR

 

Riserve (A)

Importi da richiedere agli Stati membri (B)

Attivo netto = (A)+(B)

Riserva intestata al valore equo

Altre riserve

Avanzo/(Disavanzo) accumulato

Risultato economico dell'esercizio

SALDO AL 31 DICEMBRE 2005

81

2 727

(57 141)

(7 812)

(62 145)

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

 

22

(22)

 

0

Movimenti valore equo

(77)

 

 

 

(77)

Altri

 

72

145

 

217

Imputazione del risultato economico 2005

 

30

(7 842)

7 812

0

Risultato del bilancio 2005 accreditato agli Stati membri

 

 

(2 410)

 

(2 410)

Risultato economico dell'esercizio

 

 

 

197

197

SALDO AL 31 DICEMBRE 2006

4

2 851

(67 270)

197

(64 218)

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

 

(135)

135

 

0

Movimenti valore equo

3

 

(26)

 

(23)

Altri

 

60

(53)

 

7

Imputazione del risultato economico 2006

 

23

174

(197)

0

Risultato del bilancio 2006 accreditato agli Stati membri

 

 

(1 848)

 

(1 848)

Risultato economico dell'esercizio

 

 

 

7 462

7 462

SALDO AL 31 DICEMBRE 2007

7

2 799

(68 888)

7 462

(58 620)

E.   NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI

1.

Principi contabili rilevanti

2.

Note allo stato patrimoniale

3.

Note al conto del risultato economico

4.

Note alla tabella dei flussi di cassa

5.

Voci fuori bilancio

6.

Ripetizione dell'indebito

7.

Gestione dei rischi finanziari

8.

Informativa sulle operazioni con parti correlate

9.

Fatti intervenuti dopo la data di riferimenti del bilancio

10.

Entità consolidate

11.

Entità non consolidate

1.   PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

1.1.   DISPOSIZIONI GIURIDICHE E REGOLAMENTO FINANZIARIO

La contabilità di bilancio è tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002 [GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1, modificato da ultimo dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006 del Consiglio, del 13 dicembre 2006, GU L 390 del 30.12.2006], che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee, e del regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d'esecuzione del suddetto regolamento finanziario, modificato da ultimo il 28 marzo 2007.

Il regolamento finanziario prevede, all'articolo 133, che il contabile della Commissione adotti le norme e i metodi contabili che devono essere applicati da tutte le istituzioni e organismi. Pertanto, il 28 dicembre 2004 egli ha adottato le attuali norme contabili comunitarie. Questi principi contabili, basati sulla contabilità per competenza, derivano dai Principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS) o dai Principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards — IFRS) emanati rispettivamente dall'International Public Sector Accounting Standard Board (IPSASB) e dall'International Accounting Standard Board (IASB). Queste norme sono state adottate dal contabile della Commissione sulla scorta del parere di un gruppo di esperti di principi contabili, che ha fornito una consulenza professionale. Le norme contabili sono riesaminate periodicamente e aggiornate se necessario.

I metodi di valutazione e le norme contabili adottati dal contabile della Commissione si applicano a tutte le istituzioni e a tutti gli organismi europei che rientrano attualmente nel perimetro di consolidamento, al fine di creare un corpus di norme uniformi per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti e armonizzare il processo di stesura del bilancio e di consolidamento.

Il contabile della Commissione è tenuto a presentare i conti consolidati provvisori alla Corte dei conti, incaricata della revisione contabile, entro il 31 marzo dell'anno successivo. La Commissione deve adottare, al più tardi il 31 luglio, i conti consolidati definitivi che saranno pubblicati entro il 15 novembre nella Gazzetta ufficiale congiuntamente alla dichiarazione di affidabilità della Corte dei conti. I conti annuali provvisori e definitivi sono presentati nel modo seguente: il volume I contiene i conti consolidati mentre il volume II presenta i conti della Commissione.

1.2.   PRINCIPI CONTABILI

L'obiettivo del bilancio è fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, le prestazioni e i flussi di cassa di un'entità che possono essere utili a un ampio numero di utilizzatori. Per un'entità pubblica come le Comunità europee gli obiettivi sono, nella fattispecie, fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare l'affidabilità dell'entità in relazione alle risorse ad essa affidate.

Per presentare un quadro fedele, il bilancio deve non soltanto fornire informazioni pertinenti che descrivano la natura e la portata delle attività di un'istituzione e delle agenzie, che spieghino le loro modalità di finanziamento e forniscano informazioni definitive sulle loro operazioni, ma anche farlo in un modo chiaro e comprensibile che consenta raffronti fra gli esercizi. Tali sono gli intendimenti che hanno guidato la stesura del presente documento.

La contabilità delle istituzioni e agenzie europee consta di una contabilità generale e di una contabilità di bilancio. Le due contabilità sono tenute in euro per anno civile. La contabilità di bilancio permette di seguire in modo dettagliato l'esecuzione del bilancio. È basata sul principio della contabilità di cassa modificata. La contabilità generale consente di preparare i bilanci in quanto riporta l'integralità dei costi e ricavi dell'esercizio in base alle norme contabili per competenza e serve a definire la situazione patrimoniale-finanziaria sotto forma di stato patrimoniale al 31 dicembre.

L'articolo 124 del regolamento finanziario prevede i principi contabili da applicare per redigere il bilancio, ossia:

la continuità delle attività,

la prudenza,

la coerenza dei metodi contabili,

la comparabilità delle informazioni,

l'importanza relativa,

la non compensazione,

la preminenza della realtà sull'apparenza,

la contabilità per competenza.

1.3.   CONSOLIDAMENTO

Il perimetro di consolidamento delle Comunità europee comprende 36 entità controllate, un'entità collegata e tre imprese comuni. Per l'elenco completo delle entità consolidate si rimanda alla nota E.10. Rispetto al 2006, il perimetro di consolidamento include altre due agenzie e tre imprese comuni. L'impatto di queste aggiunte sui rendiconti finanziari consolidati non è stato significativo.

Entità controllate

Le entità controllate sono entità in relazione alle quali le Comunità europee hanno il potere di gestire le politiche operative e finanziarie in maniera tale da poter trarre vantaggio dalle loro attività. Tale potere deve essere esercitabile attualmente. Il più abituale indicatore di controllo, ossia la maggioranza dei diritti di voto, nella maggior parte dei casi non è applicabile alle Comunità europee, giacché normalmente non vi è alcun legame di natura patrimoniale tra le entità.

Le istituzioni europee che rientrano nel perimetro di consolidamento sono state create mediante i relativi trattati istitutivi. Esse rappresentano la base della struttura organizzativa delle Comunità europee e contribuiscono incontestabilmente al conseguimento degli obiettivi delle Comunità europee. Dette istituzioni si possono pertanto considerare sotto il controllo esclusivo delle Comunità europee.

Per gli stessi motivi, gli organismi comunitari e le agenzie esecutive comunitarie istituiti mediante un atto di legislazione derivata sono sotto il controllo esclusivo delle Comunità europee e rientrano pertanto anch'essi nel perimetro di consolidamento. Vi è da notare che l'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (Alicante) e l'Ufficio comunitario delle varietà vegetali (Angers) non ricevono sussidi dal bilancio generale delle Comunità. Rientrano nel perimetro di consolidamento anche due agenzie del terzo pilastro dell'Unione Europea che hanno ricevuto un sussidio dal bilancio generale delle Comunità europee (cfr. anche sezione E.10). Anche la Comunità europea per il carbone e l'acciaio in liquidazione (CECA) è ritenuta un'entità controllata.

Le entità controllate sono consolidate utilizzando il metodo dell'integrazione globale. Tutte le operazioni e i saldi tra le entità controllate delle Comunità europee sono eliminati. Le perdite e gli utili non realizzati sulle operazioni tra le varie entità non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali le Comunità europee esercitano un'influenza significativa, ma di cui non hanno il controllo, con una partecipazione che va in generale dal 20 % al 50 % dei diritti di voto. Gli investimenti nelle collegate sono contabilizzati con il metodo dell'equivalenza patrimoniale (altresì detto metodo del patrimonio netto) e sono inizialmente rilevati al prezzo di costo.

La quota comunitaria degli utili o delle perdite post-acquisizione delle collegate è rilevata nel conto del risultato economico, mentre la relativa quota dei movimenti post-acquisizione nelle riserve è rilevata nelle riserve. I movimenti cumulativi post-acquisizione danno luogo a un adeguamento del valore contabile dell'investimento. I dividendi ricevuti da una collegata riducono il valore contabile dell'investimento.

Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra le Comunità europee e la loro collegata non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

I principi contabili applicati dalle collegate possono differire da quelli adottati dalle Comunità europee per operazioni ed eventi simili in circostanze analoghe. Per ragioni pratiche, non sono stati apportati adeguamenti ai bilanci delle collegate utilizzati ai fini dell'applicazione del metodo dell'equivalenza patrimoniale.

Laddove le Comunità europee detengono una percentuale pari o superiore al 20 % di un fondo di investimento in capitale di rischio, le Comunità non mirano a esercitare un'influenza significativa. Tali fondi sono pertanto trattati come attività disponibili per la vendita e il metodo dell'equivalenza patrimoniale non viene applicato.

Imprese comuni

L'impresa comune costituisce un accordo contrattuale in base al quale le Comunità europee e una o più parti (i «partecipanti all'impresa comune») si impegnano in un'attività economica soggetta a controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione del controllo su un'attività economica stabilita per contratto. Gli interessi nelle entità soggette a controllo congiunto sono contabilizzati con il metodo dell'equivalenza patrimoniale e sono inizialmente rilevati al prezzo di costo.

La quota degli utili e delle perdite delle entità soggette a controllo congiunto di pertinenza delle Comunità europee è rilevata nel conto del risultato economico, mentre il loro interesse sui movimenti nelle riserve è rilevato nelle riserve. I movimenti cumulativi danno luogo a un adeguamento del valore contabile dell'interesse.

Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra le Comunità europee e le entità soggette al loro controllo congiunto non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminate.

I principi contabili applicati dalle imprese comuni possono differire da quelli adottati dalle Comunità europee per operazioni ed eventi simili e in circostanze analoghe. Per ragioni pratiche, non sono stati apportati adeguamenti ai bilanci delle imprese comuni utilizzati ai fini dell'applicazione del metodo dell'equivalenza patrimoniale.

Entità non consolidate

Non controllati dalle Comunità europee e quindi non consolidati nel bilancio delle stesse sono i fondi gestiti dalle Comunità per conto del Regime di assicurazione malattia per il personale delle Comunità europee e del Fondo europeo di sviluppo. Al 31 dicembre 2007 le attività totali dei due fondi ammontavano, rispettivamente, a 287 e 1 350 milioni di euro — cfr. la nota E.11.

1.4.   BASE DELLA PREPARAZIONE

1.4.1.   Valuta e base per la conversione

Valuta funzionale e valuta di conto

Il bilancio è presentato in milioni di euro, la valuta funzionale e di conto delle Comunità europee.

Operazioni e saldi

Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite in euro con riferimento ai tassi di cambio in vigore alla data della transazione.

Le perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla conversione ai tassi di cambio di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono rilevati nel conto del risultato economico.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio vigenti al 31 dicembre:

Tassi di cambio dell’euro

Biglietti e monete

31.12.2007

31.12.2006

BGN

1,9558

1,9558

CYP

0,5853

0,5782

CZK

26,6280

27,4850

DKK

7,4583

7,4560

EEK

15,6466

15,6466

GBP

0,73335

0,6715

HUF

253,7300

251,7700

LVL

0,6964

0,6972

LTL

3,4528

3,4528

MTL

0,4293

0,4293

PLN

3,5935

3,8310

RON

3,6077

3,3835

SKK

33,5830

34,4350

SEK

9,4415

9,0404

JPY

164,9300

156,9300

USD

1,4721

1,3170

I metodi di conversione applicati alle voci seguenti sono diversi:

per immobili, impianti e macchinari e per le attività immateriali, la conversione in euro avviene al tasso vigente alla data del loro acquisto, e nonché

per i prefinanziamenti versati nel quadro del Fondo europeo agricolo di garanzia, la conversione avviene ai tassi di cambio del 10 del mese che segue quello durante il quale sono concessi.

Le variazioni del valore equo delle attività finanziarie monetarie espresse in valuta estera e classificate come disponibili per la vendita che si riferiscono a una differenza di conversione sono rilevate nel conto del risultato economico. Le differenze di conversione sulle attività e passività finanziarie non monetarie detenute al valore equo rilevato a conto del risultato economico sono rilevate nel conto del risultato economico. Le differenze di conversione relative alle attività finanziarie non monetarie classificate come disponibili per la vendita sono incluse nella riserva del valore equo.

1.4.2.   Utilizzazione delle stime

Conformemente ai principi IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), il bilancio include necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dal management sulla base delle informazioni più affidabili disponibili. Alcune delle stime più importanti riguardano anche, ma non esclusivamente, gli importi relativi a passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti, gli accantonamenti, il rischio finanziario relativo alle rimanenze e ai crediti, i ratei passivi e attivi, le attività e passività potenziali e il grado di riduzione di valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari. I risultati effettivi possono differire dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui se ne viene a conoscenza.

1.5.   STATO PATRIMONIALE

1.5.1.   Attività immateriali

Le licenze di software informatico acquistate sono iscritte al costo, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Tali attività sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti in funzione della loro vita utile stimata, pari a 4 anni. I costi relativi alle attività immateriali prodotte internamente sono rilevati nel conto del risultato economico al momento del sostenimento.

I costi relativi alla manutenzione e allo sviluppo dei programmi informatici sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti, così come i costi di sviluppo e per la ricerca scientifica.

1.5.2.   Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti l'ammortamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo storico comprende le spese direttamente riconducibili all'acquisizione dei beni.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile del bene o contabilizzati, se del caso, come attività separata solo qualora sia probabile che i vantaggi economici futuri connessi al bene andranno alle Comunità europee e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel conto del risultato economico dell'esercizio durante il quale sono stati sostenuti. Poiché le Comunità europee non concedono prestiti per finanziare l'acquisto di immobili, impianti e macchinari, non vi sono costi legati all'assunzione di prestiti relativi a tali acquisti.

I terreni e le opere d'arte non sono ammortizzati in quanto ritenuti avere una vita utile infinita. Le attività in costruzione non sono ammortizzate in quanto tali attività non sono ancora disponibili per l'uso. L'ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell'ammortamento lineare per imputare i relativi costi al loro valore residuo in base alla vita utile stimata, nella fattispecie:

Tassi di ammortamento

Tipo di attività

Tasso di ammortamento lineare

Immobili

4 %

Impianti, macchinari e attrezzature

dal 10 % al 25 %

Mobilio

dal 10 % al 25 %

Altri impianti ed accessori

dal 10 % al 33 %

Mezzi di trasporto

25 %

Materiale informatico

25 %

Altre attività materiali

dal 10 % al 33 %

Le perdite e gli utili relativi alle cessioni sono determinati raffrontando i proventi, al netto delle spese di vendita, con il valore contabile dell'attività ceduta. Anch'essi sono inclusi nel conto del risultato economico.

Contratti di locazione

I contratti di locazione di attività materiali, nei quali le Comunità europee hanno sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti la proprietà, sono classificati come leasing finanziario. I leasing finanziari sono capitalizzati alla data d'inizio del leasing al minore fra il valore equo dell'attività locata e il valore attuale dei canoni minimi di leasing. Ogni canone di leasing è suddiviso tra gli oneri finanziari e quelli inerenti all'ammortamento della passività in maniera tale da ottenere un tasso costante sulla passività residua. Le obbligazioni di locazione, al netto degli oneri finanziari, sono incluse nella voce «altri debiti» (a breve e a lungo termine). La parte di interessi del costo finanziario è imputata al conto del risultato economico in riferimento al periodo di locazione, in modo da produrre un tasso di interesse periodico costante sulla passività residua per ciascun periodo. Le attività acquisite mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell'attività e la durata del leasing.

I contratti di locazione nei quali al locatore spetta una parte significativa dei rischi e dei vantaggi inerenti la proprietà sono classificati come leasing operativo. I pagamenti effettuati nel quadro di leasing operativi sono imputati al conto del risultato economico su base lineare per il periodo del leasing.

1.5.3.   Riduzione del valore di attività non finanziarie

Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento e sono verificate annualmente per riduzione di valore. Le attività soggette ad ammortamento sono verificate per riduzione di valore ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È contabilizzata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività e il relativo importo recuperabile. L'importo recuperabile è il più elevato tra il valore equo dell'attività, detratti i costi di vendita, e il valore d'uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, degli impianti e dei macchinari e il loro periodo di vita utile è rivisto e, se necessario, rettificato alla data di chiusura del bilancio. Qualora il valore contabile dell'attività sia superiore all'importo recuperabile stimato, tale valore è immediatamente ridotto all'importo recuperabile.

1.5.4.   Investimenti

Investimenti in collegate e interessi in imprese comuni

Gli investimenti in collegate e gli interessi in imprese comuni sono contabilizzati con il metodo dell'equivalenza patrimoniale.

Investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio

Classificazione e valutazione

Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono classificati come attività disponibili per la vendita e di conseguenza sono riportati al valore equo con utili e perdite derivanti dalle variazioni del valore equo (comprese le differenze di conversione) rilevate nella riserva del valore equo.

Considerazioni sul valore equo

Giacché non hanno una quotazione di mercato in un mercato attivo e in assenza di qualsiasi altra tecnica di valutazione affidabile, gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono valutati voce per voce al minore tra il costo e la quota proporzionale del valore dell'attivo netto (NAV) indicato dal gestore del fondo alla data di chiusura del bilancio, escludendo così qualsiasi eventuale plusvalenza latente esistente nel portafoglio di investimento sottostante. Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio esistenti da meno di due anni alla data di chiusura del bilancio sono valutati in base agli stessi principi, fatta eccezione per le perdite latenti dovute unicamente a spese amministrative nei casi in cui, tenuto conto del carattere recente del portafoglio di investimento sottostante, dette perdite latenti non sono prese in considerazione.

In virtù di questo metodo, il valore equo degli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio si ottiene applicando il concetto del NAV aggregato, il quale presuppone implicitamente che, se i NAV dei fondi possono essere considerati conformi alle disposizioni dello IAS 39, l'aggregazione dei NAV di tutti i fondi sarà essa stessa conforme a tali disposizioni.

In base a questo metodo, i fondi vengono classificati in tre categorie:

categoria I: i fondi che si sono conformati ai requisiti del valore equo di cui allo IAS 39,

categoria II: i fondi che si sono conformati ad altre linee guida in materia di valutazione (ovvero quelle dell'AFIC, della BVCA e dell'EVCA) o a principi che possono essere ritenuti conformi allo IAS 39,

categoria III: i fondi che non si sono conformati ai requisiti del valore equo di cui allo IAS 39 né ad altre linee guida in materia di valutazione conformi allo IAS 39.

Per le categorie I e II, gli utili latenti derivanti dalla valutazione al valore equo sono rilevati nelle riserve e le perdite latenti sono valutate ai fini di una riduzione di valore in modo da determinare se rilevarle nel conto del risultato economico come perdite per riduzione di valore oppure come variazioni della riserva del valore equo.

Il valore equo della quota proporzionale del NAV è determinato applicando la percentuale di partecipazione delle Comunità europee in un fondo al NAV risultante dalla relazione più recente pubblicata da tale fondo, o, per quanto possibile, sulla base del valore esatto della partecipazione alla stessa data, quale indicata dal gestore del fondo.

Gli investimenti appartenenti alla categoria III sono valutati al valore di costo detratte le perdite per riduzione di valore (attualmente le Comunità europee non detengono tuttavia alcun investimento di questo tipo).

Strumenti finanziari

Classificazione

Le Comunità europee classificano i propri investimenti nelle seguenti categorie: attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico; prestiti e crediti; investimenti detenuti fino a scadenza; e attività finanziarie disponibili per la vendita. La classificazione degli investimenti è stabilita in sede di rilevazione iniziale e sottoposta ad ulteriore valutazione in sede di chiusura di ciascun bilancio.

i)   Attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico

Tale categoria consta di due sottocategorie: le attività finanziarie detenute a fini di negoziazione e quelle valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico alla data dell'acquisizione. Un'attività finanziaria è classificata in questa categoria se acquisita principalmente a scopo di vendita a breve termine ovvero se così è stata designata dalle Comunità europee. Gli strumenti derivati sono altresì classificati come attività detenute a fini di negoziazione, a meno che non vengano definiti come operazioni di copertura. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

ii)   Prestiti e crediti

I prestiti e i crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotati in un mercato attivo. Si creano quando le Comunità forniscono fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l'intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione. Sono registrati fra le attività non correnti, salvo quando la scadenza rientra nei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio.

iii)   Investimenti detenuti fino a scadenza

Gli investimenti detenuti fino a scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenze fisse che le Comunità europee possono e intendono detenere fino alla scadenza. Nel corso del presente esercizio finanziario, le Comunità europee non hanno detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

iv)   Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono strumenti non derivati che rientrano in questa categoria o non sono classificati in nessuna delle altre categorie. Sono incluse tra le attività non correnti a meno che le Comunità intendano cedere l'investimento entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico, detenute fino alla scadenza e disponibili per la vendita sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale le Comunità europee si impegnano ad acquistare o a vendere l'attività. I prestiti sono rilevati quando il contante viene erogato ai mutuatari. Gli investimenti sono rilevati inizialmente in base al valore equo, maggiorato dei costi delle operazioni per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al valore equo rilevato a conto del risultato economico. Le attività finanziarie contabilizzate al valore equo rilevato a conto del risultato economico sono inizialmente rilevate al valore equo, mentre i costi delle operazioni sono rilevati a conto del risultato economico.

Il valore equo di un'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell'operazione (ovvero il valore equo del corrispettivo percepito). Tuttavia, quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o a un tasso inferiore a quello di mercato, il suo valore equo può essere stimato pari al valore attuale di tutte le entrate future, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analoga valutazione del merito di credito.

Nel caso di prestiti ai funzionari concessi dalla CECA in liquidazione, il prezzo dell'operazione viene utilizzato come valore equo all'inizio indipendentemente da qualsiasi tasso di interesse preferenziale concesso, per ragioni pratiche e di importanza relativa.

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi di cassa che ne derivano sono scaduti o sono stati ceduti e quando le Comunità europee hanno trasferito sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti la proprietà.

Valutazione successiva

Le attività finanziarie disponibili per la vendita e le attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo della categoria «attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto del risultato economico» sono inclusi nel conto del risultato economico nel periodo in cui insorgono.

Le variazioni del valore equo delle attività finanziarie monetarie espresse in valuta estera e classificate come disponibili per la vendita che si riferiscono a una differenza di conversione sono rilevate nel conto del risultato economico. Le variazioni del valore equo delle attività finanziarie non monetarie classificate come disponibili per la vendita sono rilevate nella riserva del valore equo. Quando le attività finanziarie classificate come disponibili per la vendita sono vendute o subiscono una riduzione di valore, gli adeguamenti cumulativi del valore equo rilevati in precedenza nella riserva del valore equo sono rilevati nel conto del risultato economico.

L'interesse sulle attività finanziarie disponibili per la vendita calcolato secondo il criterio dell'interesse effettivo è rilevato nel conto del risultato economico. I dividendi relativi agli strumenti rappresentativi di capitale disponibili per la vendita sono rilevati una volta accertato il diritto delle Comunità europee di ricevere il pagamento.

Il valore equo degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sul prezzo di offerta corrente. Qualora il mercato per un'attività finanziaria non sia attivo (come nel caso di titoli non quotati in borsa), le Comunità europee stabiliscono un valore equo ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l'utilizzo di operazioni svolte alle normali condizioni del mercato, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l'analisi dei flussi di cassa attualizzati, i modelli per la misurazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra gli operatori di mercato.

Qualora il valore equo degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale che non hanno prezzi di mercato quotati in un mercato attivo non sia misurabile in maniera affidabile, tali investimenti sono valutati al costo detraendo le riduzioni di valore.

I prestiti e i crediti e gli investimenti detenuti fino a scadenza sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il metodo dell'interesse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato separatamente ai prestiti assunti e ai prestiti erogati, per ragioni di importanza relativa. I costi di transazione sostenuti dalle Comunità europee e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Riduzione di valore delle attività finanziarie

Alla data di chiusura di ciascun bilancio, le Comunità europee valutano il sussistere di elementi concreti a riprova della riduzione di valore di un'attività finanziaria. Un'attività finanziaria subisce una riduzione di valore e insorgono perdite per riduzione di valore solo qualora si riscontrino elementi concreti che indicano una riduzione del valore a seguito di uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale dell'attività e tale evento (o eventi) di perdita produca effetti sui flussi di cassa futuri stimati per l'attività finanziaria in questione relativamente ai quali è possibile effettuare una stima affidabile.

i)   Attività contabilizzate al costo ammortizzato

Quando esistono elementi concreti che attestano il verificarsi di una perdita per riduzione di valore di prestiti o crediti ovvero di investimenti detenuti fino a scadenza contabilizzati al costo ammortizzato, l'importo di detta perdita è calcolato come la differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati (a eccezione delle future perdite di credito non sostenute) calcolato in base al tasso d'interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Il valore contabile dell'attività è ridotto e l'importo della perdita è rilevato nel conto del risultato economico. Laddove un prestito o un investimento detenuto fino a scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di sconto per la quantificazione delle perdite per riduzione di valore corrisponde al tasso d'interesse effettivo corrente stabilito in base al contratto.

Il computo del valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati di un'attività finanziaria garantita è determinato sulla base dei flussi di cassa che potrebbero derivare dal pignoramento, meno i costi per l'ottenimento e la vendita della garanzia a prescindere dalla probabilità o meno che il pignoramento abbia luogo.

Se in un periodo successivo l'importo della perdita per riduzione di valore diminuisce e tale diminuzione può essere oggettivamente ricondotta a un evento verificatosi dopo la contabilizzazione della riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è rettificata nel conto del risultato economico.

ii)   Attività contabilizzate al valore equo

Nel caso di titoli di capitale classificati come disponibili per la vendita, per la determinazione della perdita di valore dei titoli si prende in considerazione una riduzione prolungata o significativa del valore equo del titolo al di sotto del suo costo. Laddove esistano elementi certi in relazione alle attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulativa, calcolata come differenza tra costo di acquisizione e valore equo attuale detratte eventuali perdite per riduzione di valore dell'attività finanziaria in questione in precedenza rilevate nel conto del risultato economico, viene eliminata dalle riserve e contabilizzata nel conto del risultato economico. Le perdite per riduzione di valore rilevate nel conto del risultato economico su strumenti rappresentativi di capitale non sono rettificate nel conto del risultato economico. Se, in un periodo successivo, il valore equo di un titolo di debito classificato come disponibile per la vendita aumenta, e tale incremento può essere oggettivamente ricondotto a un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita per riduzione di valore, la perdita è rettificata nel conto del risultato economico.

1.5.5.   Rimanenze

Le scorte sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo first-in, first-out (FIFO). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi diretti e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo corrisponde al prezzo di vendita stimato nel normale corso delle attività commerciali detratti i costi di completamento e quelli di vendita.

Quando le scorte sono destinate alla distribuzione gratuita o ad un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che le Comunità europee dovrebbero sostenere per acquistare l'attività alla data di riferimento del bilancio.

1.5.6.   Prefinanziamenti

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico accordo di prefinanziamento. Il fondo cassa o anticipo viene restituito o utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell'accordo. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l'obbligo di restituire l'anticipo di prefinanziamento alle Comunità europee. L'ammontare del prefinanziamento viene ridotto (in tutto o in parte) in funzione dell'accettazione dei costi ammissibili e degli eventuali importi restituiti.

Alla fine dell'esercizio finanziario, gli importi dei prefinanziamenti in essere sono valutati sulla base degli importi iniziali versati, detraendo: gli importi restituiti, gli importi ammissibili liquidati, gli importi ammissibili stimati non ancora liquidati alla fine dell'esercizio e le riduzioni di valore.

L'interesse relativo ai prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle disposizioni del relativo accordo. Al termine dell'esercizio contabile viene fatta una stima dei ratei di interessi attivi, sulla scorta delle informazioni più attendibili, che successivamente viene inclusa nel bilancio. Le garanzie relative agli importi dei prefinanziamenti figurano come attività potenziali nelle voci fuori bilancio.

1.5.7.   Crediti

I crediti sono contabilizzati all'importo iniziale meno la svalutazione per riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei crediti laddove sussistono elementi obiettivi che indicano che le Comunità europee non saranno in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze previste originariamente per detti crediti. L'importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile del credito e l'importo recuperabile, vale a dire il valore attuale dei futuri flussi di cassa previsti, calcolato sulla base del tasso di interesse di mercato applicato a mutuatari simili. L'importo della svalutazione è rilevato nel conto del risultato economico. È altresì rilevata annualmente una svalutazione generale del 20 % per gli ordini di recupero pendenti non ancora soggetti ad una svalutazione specifica.

Si rimanda altresì alla seguente nota 1.5.13 per il trattamento dei ratei attivi rilevati a fine esercizio.

1.5.8.   Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono definiti come attività a breve termine. Essi comprendono il contante, i depositi bancari a vista, altri investimenti altamente liquidi a breve termine con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi e gli scoperti bancari. Gli scoperti bancari figurano a bilancio tra le passività finanziarie sotto la voce passività correnti.

1.5.9.   Prestazioni per i dipendenti

Obblighi pensionistici

Le Comunità europee gestiscono un regime pensionistico a prestazioni definite. Un regime pensionistico a prestazioni definite è un regime che generalmente stabilisce l'importo della prestazione pensionistica che il dipendente percepirà al momento del pensionamento. Tale importo dipende solitamente da uno o più fattori quali età, anni di servizio e retribuzione. Mentre i membri del personale contribuiscono, tramite detrazioni dalle loro retribuzioni, a coprire un terzo del costo previsto di tali prestazioni, la passività a titolo del regime pensionistico non è finanziata.

La passività rilevata a bilancio in relazione al regime pensionistico a prestazioni definite è pari al valore attuale dell'obbligazione a prestazioni definite alla data di riferimento del bilancio meno il valore equo delle attività a servizio del regime. L'obbligazione a prestazioni definite è calcolata da attuari indipendenti secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell'obbligazione a prestazioni definite è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni societarie di elevata qualità espresse nella valuta in cui saranno pagate le prestazioni e con termini di scadenza prossimi ai termini delle relative passività pensionistiche.

Gli utili e le perdite attuariali derivanti da rettifiche e variazioni apportate alle stime attuariali sono immediatamente rilevati nel conto del risultato economico. I costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate sono immediatamente rilevati a conto del risultato economico, a meno che le variazioni apportate al regime pensionistico siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo (periodo di maturazione). In tal caso, detti costi previdenziali sono ammortizzati con il metodo delle quote costanti lungo il periodo di maturazione.

Prestazioni di malattia successive alla fine del rapporto di lavoro

Le Comunità europee forniscono al loro personale prestazioni di malattia consistenti nel rimborso delle spese mediche. Per la gestione quotidiana è stato creato un fondo distinto («RCAM»). I membri del personale in attività o in pensione, i vedovi e i loro aventi diritto beneficiano di questo regime.

Le prestazioni concesse ai «non attivi» (pensionati, orfani, ecc.) sono classificate come «Prestazioni successive alla fine del rapporto di lavoro». Data la natura di tali prestazioni, è necessario un calcolo attuariale. La passività a bilancio è determinata sulle stesse basi dell'obbligazione pensionistica (cfr. sopra).

1.5.10.   Fondi di accantonamento

Gli accantonamenti sono rilevati quando le Comunità europee hanno un'obbligazione attuale, giuridica o implicita, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all'obbligazione si renda necessaria un'uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L'ammontare dell'accantonamento costituisce la migliore stima delle spese previste per adempiere all'obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Quando l'accantonamento include un ampio numero di voci, l'obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

Quando l'effetto del valore temporale del denaro è significativo, l'importo dell'accantonamento è pari al valore attuale delle spese previste per adempiere all'obbligazione. Il tasso di attualizzazione utilizzato riflette le valutazioni attuali di mercato del valore temporale del denaro e i rischi specifici della passività, ma non tiene conto dei rischi in funzione dei quali sono state aggiustate le stime dei flussi di cassa futuri.

1.5.11.   Passività finanziarie

Le passività finanziarie comprendono le assunzioni di prestiti e le passività detenute per la negoziazione. I prestiti sono costituiti da prestiti concessi da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati. I prestiti sono inizialmente rilevati al valore equo, ovvero i proventi della loro emissione (valore equo del corrispettivo percepito), al netto dei costi di operazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo; le differenze tra i proventi, al netto dei costi di operazione, e il valore di rimborso sono rilevate nel conto del risultato economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. Essi sono classificati come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato separatamente ai prestiti assunti e ai prestiti erogati, per ragioni di importanza relativa. I costi di transazione sostenuti dalle Comunità europee e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Le passività detenute a fini di negoziazione includono i derivati non ammissibili a operazioni di copertura quando il loro valore equo è negativo. A esse si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività detenute a fini di negoziazione, cfr. nota 1.5.4.

1.5.12.   Debiti

Una parte considerevole dei debiti comunitari non è relativa all'acquisto di beni o servizi bensì a richieste di rimborso spese presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti delle Comunità e non evase. Tali richieste sono registrate come debiti per l'importo richiesto al ricevimento della dichiarazione di spesa e, in seguito a verifica, alla sua accettazione in quanto ammissibile da parte dei funzionari competenti. In questa fase, sono valutate all'importo accettato e dichiarato ammissibile.

I debiti derivanti dall'acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l'importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell'accettazione delle forniture o dei servizi da parte delle Comunità europee.

1.5.13.   Ratei e risconti attivi e passivi

Uno degli elementi cruciali della contabilità per competenza è garantire che le operazioni siano imputate all'esercizio contabile al quale si riferiscono. Tale attività viene denominata attività di separazione. In particolare, è necessario effettuare una valutazione delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi comunitari ma non ancora comunicate alle Comunità (ratei passivi). Si utilizzano metodi diversi in base al tipo di attività e alle informazioni disponibili in modo da effettuare la migliore stima di tali importi. Per contro, alcuni pagamenti effettuati nell'esercizio corrente si riferiscono a periodi successivi (risconti passivi) e devono quindi essere identificati e imputati all'esercizio successivo pertinente.

In base alle norme contabili delle Comunità europee, le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell'esercizio, i ratei passivi sono rilevati in base all'importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate emesse dalla Commissione miranti a garantire che il bilancio fornisca un quadro fedele.

Anche le entrate sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla chiusura dell'esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dalla Commissione ovvero esista un accordo contrattuale (per esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato in bilancio un rateo attivo.

Inoltre, al termine dell'esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, l'entrata è oggetto di un risconto e rilevata nell'esercizio successivo.

1.6.   CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO

1.6.1.   Entrate

Entrate non derivanti da transazioni commerciali

Questa voce comprende la maggior parte delle entrate comunitarie e include principalmente le imposte dirette e indirette e gli importi relativi alle risorse proprie. Oltre alle imposte, le Comunità europee possono altresì ricevere pagamenti da altre fonti, quali dazi, ammende e donazioni.

Risorse basate sull'RNL e risorse IVA

I crediti e le relative entrate sono rilevati quando le Comunità europee inviano una richiesta di fondi agli Stati membri domandando il loro contributo. Essi sono quantificati in base all'«importo richiesto». Poiché le risorse IVA e RNL sono basate su stime dei dati relativi all'esercizio contabile in oggetto, esse sono soggette a revisione per tenere conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L'effetto di una variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l'avanzo o il disavanzo netto relativo al periodo in cui detta variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I crediti e le relative entrate sono rilevati al momento dell'invio da parte degli Stati membri delle relative relazioni mensili A (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati). Alla data di riferimento del bilancio, le entrate riscosse dagli Stati membri relativamente al periodo in questione ma non ancora versate alle Comunità europee sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali B, trasmessi dagli Stati membri (comprendenti i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore), sono rilevati come entrate dopo aver detratto i costi di riscossione (25 %). Inoltre, nel conto del risultato economico è rilevata una riduzione di valore pari all'importo del mancato recupero stimato.

Ammende

I crediti e le relative entrate sono rilevati quando le Comunità adottano la decisione di comminare un'ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In caso di dubbi riguardo alla solvibilità di un'impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto. Dopo la decisione di comminare un'ammenda, il debitore dispone di un termine di due mesi dalla notifica per:

accettare la decisione e quindi pagare l'importo dell'ammenda nei termini prescritti; l'importo è incassato dalle Comunità in via definitiva, o

non accettare la decisione e presentare un ricorso dinanzi alla giurisdizione comunitaria.

Tuttavia, l'importo in capitale dell'ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti poiché il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 242 del trattato CE). Il debitore ha due possibilità: versare a titolo provvisorio l'importo dell'ammenda o presentare una garanzia bancaria per l'importo.

Se l'impresa presenta un ricorso contro la decisione e ha già provveduto a pagare in via provvisoria l'ammenda, l'importo dell'ammenda è registrato come passività potenziale. Tuttavia, dato che il ricorso nei confronti di una decisione delle Comunità da parte del destinatario dell'ammenda non ha effetto sospensivo, la liquidità ricevuta viene utilizzata per estinguere il credito. Quando è fornita una garanzia in sostituzione del pagamento, l'ammenda resta contabilizzata come credito e la garanzia è registrata come attività potenziale.

Qualora appaia probabile che il Tribunale di primo grado emetta una sentenza sfavorevole nei confronti delle Comunità, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, l'importo del credito viene svalutato nella misura necessaria. Gli interessi accumulati, percepiti dalle Comunità europee sui conti bancari in cui confluiscono i pagamenti, vengono contabilizzati come entrate, e le passività potenziali subiscono un incremento proporzionale.

Recupero spese

Per le operazioni che danno luogo al rimborso di spese in precedenza pagate dal bilancio comunitario a beneficiari finali, paesi terzi o Stati membri, sono stati istituiti e contabilizzati ordini di riscossione come segue:

recupero spese: per questi tipi di recupero, le norme contabili prevedono che, se l'ordine di pagamento viene emesso lo stesso anno del pagamento originario, si dovrebbe determinare un credito da parte del beneficiario, con corrispondente riduzione delle spese dell'esercizio in questione. Nel caso in cui invece l'ordine di riscossione venga emesso in un altro esercizio, si determina un credito che viene registrato tra i proventi del conto del risultato economico (alla voce «recupero spese»), o

recupero di prefinanziamenti: in questo caso l'importo viene incluso nella rubrica prefinanziamenti.

Entrate derivanti da transazioni commerciali

Le entrate derivanti dalla vendita di beni vengono rilevate quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti la proprietà dei beni sono trasferiti all'acquirente.

Il rilevamento delle entrate relative a un'operazione riguardante la fornitura di servizi avviene in funzione dello stadio di realizzazione dell'operazione alla data di riferimento del bilancio.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto del risultato economico in base al metodo del tasso d'interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria e di distribuire gli interessi attivi e passivi nel periodo pertinente. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i futuri flussi di cassa stimati in entrata o in uscita attesi lungo la durata di vita prevista dello strumento finanziario (o, all'occorrenza, un periodo più breve) in modo da ottenere il valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, le Comunità europee stimano i flussi di cassa prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia le future perdite di credito. Il computo comprende tutte le ammende e i punti versati o riscossi tra le parti contraenti, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, così come i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato separatamente ai prestiti assunti e ai prestiti erogati, per ragioni di importanza relativa. I costi di transazione sostenuti dalle Comunità europee e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto del risultato economico.

Laddove un'attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, è stata svalutata in seguito a una perdita per riduzione di valore, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi di cassa futuri al fine di quantificare la perdita per riduzione di valore.

Entrate da dividendi

Le entrate da dividendi sono rilevate quando è stabilito il diritto di ricevere il pagamento.

1.6.2.   Spese

Le spese relative all'acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dalle Comunità europee. Esse sono valutate al costo originario della fattura.

Le spese non relative a scambi commerciali sono specifiche alle Comunità europee e rappresentano la percentuale maggiore delle loro spese. Si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti; trasferimenti nel quadro di contratti; sovvenzioni, contributi e donazioni.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento si sono verificati, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario, statuto del personale, o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento; che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell'importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l'importo ammissibile. Alla chiusura dell'esercizio, le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

1.7.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

Attività potenziali

Un'attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui le Comunità europee non esercitano un controllo completo. Un'attività potenziale è oggetto di informativa quando è probabile l'afflusso di vantaggi economici o possibili servizi.

Le attività potenziali vengono valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per far sì che eventuali sviluppi siano indicati in maniera appropriata nel bilancio. Laddove è quasi certo che si verificherà un afflusso di vantaggi economici o possibili servizi e il valore delle attività può essere quantificato in maniera attendibile, l'attività e le relative entrate sono rilevate a bilancio nel periodo in cui è avvenuta la variazione.

Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti, su cui le Comunità europee non esercitano un controllo completo; può altresì trattarsi di un'obbligazione attuale originata da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessaria un'uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi per liquidare l'obbligazione, oppure, in circostanze rare, l'ammontare dell'obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

Una passività potenziale è oggetto di informativa a meno che la possibilità di un'uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi sia remota. Sebbene la CE sia esposta a determinati rischi per via della natura delle sue attività quotidiane (come l'attuazione delle leggi e delle norme dell'UE) e, come per numerosi organismi pubblici, alcuni di questi rischi siano auto-assicurati, le passività potenziali non vengono comunicate fintanto che non si è verificato un evento specifico, poiché fino a quel momento la possibilità di un'uscita di risorse è remota.

Le passività potenziali vengono valutate alla data di chiusura di ciascun bilancio per determinare se sia diventata probabile un'uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi. Se diventa probabile che per un elemento trattato come una passività potenziale sarà necessaria un'uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi, viene rilevato un accantonamento nel bilancio del periodo in cui interviene il cambiamento di probabilità.

Impegni per finanziamenti futuri

Un impegno per finanziamenti futuri rappresenta un impegno giuridico o implicito, solitamente contrattuale, stipulato dalle Comunità e che può richiedere in futuro un'uscita di risorse.

Garanzie

Le garanzie sono attività o obbligazioni possibili derivanti da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata dal verificarsi o meno dell'oggetto della garanzia. Le garanzie possono pertanto essere considerate come attività o passività potenziali. Una garanzia si estingue quando l'oggetto della garanzia non esiste più. Viene rilevata quando le condizioni per richiedere un pagamento al garante risultano soddisfatte.

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ NON CORRENTI

2.1.   ATTIVITÀ IMMATERIALI

milioni di EUR

 

Importo

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2006

82

Acquisizioni

22

Cessioni

(2)

Storni fra rubriche

13

Altre modifiche

(10)

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2007

105

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2006

45

Spese di ammortamento per l'esercizio

11

Cessioni

(2)

Storni fra rubriche

8

Altre modifiche

(1)

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2007

61

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2007

44

Valore contabile netto al 31 dicembre 2006

37

Sono considerate attività immateriali gli attivi non monetari, identificabili e senza sostanza fisica. Per essere considerati un'attività, devono essere sotto il controllo dell'entità e generare vantaggi economici futuri per le Comunità europee. Gli importi si riferiscono essenzialmente a software informatici.

2.2.   IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

2.2.1.   Terreni e immobili

In alcuni paesi è impossibile distinguere il valore del terreno dal valore dell'immobile in quanto entrambi sono stati acquistati come un'entità unica. Il valore del terreno, che non è soggetto ad ammortamento, non verrà valutato separatamente a meno che ciò non si renda necessario, ossia per spese successive quali la costruzione di un nuovo immobile o una vendita parziale.

2.2.2.   Immobilizzazioni in corso

Il 1o febbraio 2007, il Consiglio ha firmato il contratto per l'acquisto dell'edificio LEX per un prezzo definitivo di 260 milioni di euro. Il relativo valore al 31 dicembre 2006 di 224 milioni di euro inserito in questa rubrica è stato spostato nella rubrica «Terreni e immobili» nel 2007. Nell'ottobre 2004, il Parlamento ha sottoscritto un leasing finanziario con opzione d'acquisto per un complesso immobiliare a Bruxelles, la cui costruzione è iniziata nel 2004. Nel novembre 2004 è stato versato un primo anticipo di 40 milioni di euro. Fino alla sottoscrizione della relazione di approvazione provvisoria, il Parlamento ha il diritto di effettuare ulteriori pagamenti anticipati; al 31 dicembre 2007 erano stati versati 318 milioni di euro quale corrispettivo per i lavori effettuati sino a quella data (al 31 dicembre 2006 erano stati versati 253 milioni di euro).

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

milioni di EUR

 

Terreni e immobili

Impianti e trasporto stradale

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico

Altre attività attivo

Leasing

Immobilizzazioni finanziarie in corso

Totale

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2006

3 580

331

181

427

110

1 926

483

7 038

Acquisizioni

54

34

10

64

15

16

76

269

Cessioni

(2)

(8)

(6)

(38)

(10)

0

(1)

(65)

Storni fra rubriche

227

(10)

3

(9)

3

0

(227)

(13)

Altre modifiche

1

3

6

2

(3)

1

1

11

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2007

3 860

350

194

446

115

1 943

332

7 240

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2006

1 354

265

130

314

77

312

 

2 452

Spese di ammortamento per l'esercizio

154

28

14

61

9

63

 

329

Cessioni

(2)

(8)

(5)

(36)

(9)

0

 

(60)

Storni fra rubriche

 

(7)

2

(7)

4

0

 

(8)

Altre modifiche

 

3

1

1

0

(1)

 

4

Ammortamento cumulato al 31 dicembre 2007

1 506

281

142

333

81

374

 

2 717

VALORE CONTABILE NETTO AL

31 DICEMBRE 2007

2 354

69

52

113

34

1 569

332

4 523

Valore contabile netto al

31 dicembre 2006

2 226

66

51

113

33

1 614

483

4 586

I canoni ancora da pagare relativamente ai leasing finanziari e diritti analoghi figurano in bilancio tra i debiti a lungo e breve termine (cfr. anche note E.2.15 e E.2.18.1). Si ripartiscono come segue:

LEASING FINANZIARIO

milioni di EUR

Denominazione

Oneri cumulativi (A)

Importi futuri da pagare

Valore totale

Spesa successiva in attività

Valore attivo

Deprezzamento

Valore contabile netto

< 1 anno

> 1 anno

> 5 anni

Passivo totale (B)

A+B

(C)

A+B+C

(E)

=A+B+C+E

Terreni e immobili

328

28

159

1 349

1 536

1 864

61

1 925

(372)

1 553

Altre attività materiali

3

4

11

0

15

18

0

18

(2)

16

Totale al 31.12.2007

331

32

170

1 349

1 551

1 882

61

1 943

(374)

1 569

Totale al 31.12.2006

304

28

143

1 391

1 562

1 866

60

1 926

(312)

1 614

2.3.   INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di EUR

 

Note

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Investimenti in associate

2.3.1

246

208

Interessi in imprese comuni

2.3.2

32

62

Fondo di garanzia

2.3.3

1 149

1 371

Attività disponibili per la vendita

2.3.4

533

495

Attività detenute per la negoziazione

2.3.4

13

21

Totale investimenti

 

1 973

2 157

Questa rubrica comprende gli investimenti realizzati allo scopo di creare legami permanenti e fornire un supporto alle attività delle Comunità europee. Essa comprende anche l'attivo netto del Fondo di garanzia.

2.3.1.   Investimenti in associate: FEI

milioni di EUR

 

Importo

Totale al 31 dicembre 2006

208

Acquisizioni

31

Percentuale utili netti/(perdite)

13

Altri movimenti di capitale (dividendo)

(6)

Totale al 31 dicembre 2007

246

Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è l'istituzione finanziaria dell'Unione europea specializzata nel capitale di rischio e nelle garanzie alle PMI. Ai sensi della decisione del Consiglio del 6 giugno 1994 le Comunità europee, rappresentate dalla Commissione, partecipano al capitale del FEI per un importo totale di 600 milioni di ECU, vale a dire 600 azioni pari al 30 % del capitale del FEI. Al 31 dicembre 2006, la Commissione aveva versato tutto il capitale liberato, che ammontava al 20 % dell'allora capitale totale, mentre la sua quota di capitale non liberato (80 %) ammontava complessivamente a 480 milioni di euro.

La decisione 2007/247/CE del Consiglio, del 19 aprile 2007, ha stabilito la partecipazione della Comunità all'aumento di capitale del FEI. Pertanto, in virtù di questa decisione, la Commissione nel corso del 2007 ha sottoscritto 91 azioni su un totale di 770 azioni emesse. Le Comunità europee hanno sottoscritto un importo nominale totale di 91 milioni di euro, di cui sono stati pagati il 20 % dell'importo nominale (18 milioni di euro) e un sovrapprezzo totale di 12 milioni di euro. Il sovrapprezzo è stato calcolato determinando il nuovo corso azionario in base al valore dell'attivo netto per azione al 31 dicembre 2006. Al 31 dicembre 2007, la Commissione aveva sottoscritto un importo totale di 691 milioni di euro (su 2 770 milioni di euro) del capitale azionario del FEI. Tale importo costituisce il 24,95 % del capitale azionario del FEI. La Commissione ha versato il 20 %, con un saldo non richiamato al 31 dicembre 2007 pari a 553 milioni di euro.

In base a un accordo tra la Commissione e la Banca europea degli investimenti (BEI) siglato nel 2005, la Commissione ha il diritto di vendere le proprie azioni alla BEI in qualunque momento, al prezzo corrispondente alla valutazione FEI diviso per il numero totale di azioni emesse. Il valore dell'opzione put è prossimo a zero, perché la formula impiegata per determinare il prezzo di vendita delle azioni è simile a quella usata per stabilire il capitale netto del FEI.

Per valutare la partecipazione delle Comunità nel FEI viene utilizzato il metodo dell'equivalenza patrimoniale, in conformità alle norme contabili CE. L'importo della partecipazione è quindi valutato al 24,95 % dell'attivo netto del FEI, che al 31 dicembre 2007 ammontava a 246 milioni di euro (2006: 208 milioni di euro), di cui 13 milioni di euro interessano il risultato del 2007. Nel 2007 è stato percepito un dividendo di 6 milioni di euro in relazione all'esercizio 2006.

2.3.2.   Interessi in imprese comuni

milioni di EUR

 

Galileo

SESAR

ITER

Totale

Totale al 31 dicembre 2006

62

0

0

62

Acquisizioni

0

10

39

49

Cessioni e dismissioni

(53)

0

0

(53)

Percentuale utili netti/(perdite)

(9)

0

(17)

(26)

Totale al 31 dicembre 2007

0

10

22

32

Galileo

Per l'attuazione della fase di sviluppo del programma Galileo, è stata creata, con regolamento (CE) n. 876/2002 del Consiglio, un'impresa comune ai sensi dell'articolo 171 del trattato, per un periodo di 4 anni (2002-2006). Obiettivo di tale entità giuridica è garantire l'unità dell'amministrazione e il controllo finanziario del programma Galileo per il suo sviluppo, e a questo scopo mobilitare i fondi assegnati al programma. I membri fondatori sono le Comunità europee, rappresentate dalla Commissione, e l'Agenzia spaziale europea (ESA). La Commissione, mediante sovvenzioni concesse a titolo della dotazione per le reti transeuropee (TEN), ha messo a disposizione dell'impresa comune Galileo (GJU) i fondi necessari per cofinanziare le attività connesse alla fase di sviluppo.

L'Autorità di vigilanza Galileo (GSA), un'agenzia comunitaria creata nel 2004, ha ufficialmente rilevato la responsabilità dall'impresa comune Galileo il 1o gennaio 2007, essendo quest'ultima stata posta in liquidazione. Sebbene questo nuovo organismo fosse inizialmente destinato a gestire il partenariato pubblico-privato, a seguito di una decisione del Consiglio del novembre 2007 è stato deciso che il programma Galileo dovesse essere finanziato dal bilancio dell'UE. Alla fine del 2007, nonostante la firma di accordi tra le parti interessate (impresa comune Galileo, Agenzia spaziale europea, GSA), la proprietà delle attività dei progetti non era stata del tutto trasferita dall'ESA alla CE. Permanendo incertezze e ritardi nel trasferimento delle attività, per motivi di prudenza la CE non ha registrato le attività del programma nel proprio bilancio. Una volta risolti questi problemi di trasferimento, le attività saranno registrate in bilancio.

L'attivo netto del GJU in fase di liquidazione al termine dell'esercizio ammontava a 0 milioni di euro. Per la contabilità dell'impresa Galileo viene utilizzato il metodo dell'equivalenza patrimoniale. Nel 2007 la quota della Commissione della perdita dell'impresa comune ammontava a 9 milioni di euro. Pertanto il valore dell'investimento al 31 dicembre 2007 era di 0 milioni di euro, vale a dire un investimento di 585 milioni di euro meno la quota accumulata delle perdite, pari a 585 milioni di euro. Un importo di 53 milioni di euro del capitale versato è stato rimborsato alle Comunità europee nel 2007.

SESAR

L'obiettivo di questa impresa comune è assicurare la modernizzazione del sistema di gestione del traffico aereo europeo, coordinando e concentrando tutti gli sforzi di ricerca e sviluppo all'interno dell'UE. L'impresa comune SESAR è stata costituita a decorrere dal giorno di pubblicazione del presente regolamento nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea e cesserà di esistere otto anni dopo l'approvazione da parte del Consiglio del piano di modernizzazione della gestione del traffico aereo in Europa.

I membri fondatori dell'impresa comune SESAR sono:

le Comunità europee, rappresentate dalla Commissione europea,

l'Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea (Eurocontrol), rappresentata dalla sua agenzia.

I membri dispongono di un numero di voti proporzionale al loro contributo. I due membri fondatori hanno previsto un contributo di pari importo e intendono quindi avere lo stesso numero di voti, evitando così il controllo da parte di una sola delle parti.

Il programma è iniziato alla fine del 2007 e al 31 dicembre 2007 la Commissione aveva effettuato un investimento iniziale di 10 milioni di euro. In mancanza di rendiconti finanziari disponibili per il 2007, l'investimento è stato valutato al costo.

ITER

L'Organizzazione internazionale dell'energia da fusione ITER (ITER) comprende le Comunità europee e altri partecipanti al controllo provenienti da Cina, India, Russia, Corea, Giappone e Stati Uniti. ITER è stata creata per:

a)

costruire, far funzionare, sfruttare e disattivare gli impianti ITER in conformità agli obiettivi tecnici e al progetto generale presentato nella relazione finale delle attività di progettazione ingegneristica ITER;

b)

incoraggiare lo sfruttamento degli impianti ITER da parte di laboratori, altre istituzioni e personale dei programmi di ricerca e sviluppo sull'energia da fusione dei membri;

c)

promuovere la comprensione e l'accettazione da parte dell'opinione pubblica dell'energia da fusione; nonché

d)

intraprendere, in conformità all'accordo tra i partecipanti al controllo, tutte le eventuali altre attività necessarie per raggiungere lo scopo dell'impresa comune.

L'organo principale di ITER è il Consiglio costituito dai rappresentanti dei membri. Ogni membro nomina fino a quattro rappresentanti nel Consiglio. Le principali decisioni strategiche vengono prese all'unanimità. La ponderazione dei voti di ciascun membro rispecchia il suo contributo a ITER. Al 31 dicembre 2007, le Comunità hanno investito direttamente 39 milioni di euro in ITER.

2.3.3.   Fondo di garanzia

ATTIVO NETTO DEL FONDO DI GARANZIA (4)

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Investimenti a breve termine: Attività disponibili per la vendita

901

932

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

249

440

Attività correnti

1 150

1 372

Passivo circolante

(1)

(1)

Attivo netto

1 149

1 371

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne copre i prestiti garantiti dalle Comunità su decisione del Consiglio, in particolare le operazioni di prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI) fuori dell'Unione europea, i prestiti d'assistenza macrofinanziaria (prestiti AMF) e i prestiti dell'Euratom fuori dell'Unione europea. Il Fondo è alimentato da pagamenti a carico del bilancio generale delle Comunità pari al 9 % dell'importo in capitale delle operazioni, dagli interessi dei collocamenti finanziari delle attività del Fondo e dagli importi recuperati presso i debitori insolventi allorché il Fondo è intervenuto in garanzia. Qualsiasi eccedenza annuale viene accreditata a una linea specifica dello stato delle entrate nel bilancio generale delle Comunità europee.

Le Comunità europee sono tenute a iscrivere una riserva di garanzia dei prestiti a paesi terzi. Questa riserva è destinata a far fronte alle esigenze di alimentazione del Fondo di garanzia e, se necessario, alle richieste di garanzia che eccedono l'importo disponibile del Fondo, per consentirne l'imputazione a bilancio.

Questa riserva, pari a 1 118 milioni di euro, corrisponde all'importo obiettivo del 9 % dell'esposizione al 31 dicembre 2007. L'attivo netto del Fondo al 31 dicembre 2007 ammontava complessivamente a 1 152 milioni di euro (prima dell'eliminazione dei certificati di debito AMF). La differenza tra l'importo dell'attivo netto e l'importo della riserva corrisponde all'eccedenza da riversare in bilancio, ossia 34 milioni di euro.

Il Fondo di garanzia detiene un titolo a tasso variabile emesso dalle Comunità europee (AMF) per un importo parti a 3 milioni di euro, per cui sia l'attivo (Fondo di garanzia) che il passivo (AMF) devono essere eliminati dai conti delle Comunità. Nel 2007, le variazioni del valore equo del portafoglio dei titoli di credito disponibili per la vendita sono state registrate nel capitale per un importo totale di (19) milioni di euro [2006: (32) milioni di euro].

Le politiche di gestione del rischio finanziario del Fondo di garanzia sono descritte nella sezione E.7.

2.3.4.   Altri investimenti

2.3.4.1.   Attività disponibili per la vendita

Figurano in questa rubrica gli investimenti e le partecipazioni aventi lo scopo di aiutare i beneficiari a sviluppare le loro attività imprenditoriali.

Attività a lungo termine disponibili per la vendita

milioni di EUR

 

BERS

RCO

Sportello MET per l'avviamento

EFSE

Altri

Totale

Importi al 31.12.2006

157

211

74

49

4

495

Acquisizioni

0

27

38

3

1

69

Cessioni e dismissioni

0

(16)

(13)

0

0

(29)

Trasferimento eccedenza/(disavanzo) di rivalutazione nel capitale

0

(2)

12

3

0

13

Perdita per riduzione di valore

0

(2)

(13)

0

0

(15)

Importi al 31.12.2007

157

218

98

55

5

533

Investimento Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS)

La Commissione ha sottoscritto il 3 % del capitale totale della BERS di 20 miliardi di euro. Alla data del bilancio, l'importo richiamato ammontava a 157 milioni di euro, di cui 154 milioni sono stati versati. I versamenti ancora da effettuare sul capitale richiamato (3 milioni di euro) sono registrati nei debiti a lungo termine e contabilizzati al costo ammortizzato. I versamenti ancora da effettuare sulla parte non liberata del capitale ammontano a 443 milioni di euro e sono inclusi come passività potenziali tra le voci fuori bilancio. Poiché la BERS non è quotata in alcuna borsa valori e tenuto conto delle limitazioni contrattuali disposte dal suo statuto, che prevedono, tra l'altro, che la vendita di partecipazioni, il cui tetto massimo è stabilito al costo di acquisto, è consentita unicamente agli azionisti correnti, la percentuale di partecipazione della Commissione è valutata al costo al netto dell'eventuale riduzione di valore.

Operazioni su capitali di rischio

Nell'ambito delle operazioni su capitali di rischio vengono concessi importi a intermediari finanziari per finanziare investimenti azionari. Sebbene tali contratti finanziari presentino le caratteristiche del prestito, dato che la maggior parte dei contratti finanziari non presentano gli elementi costitutivi di base del prestito (poiché non prevedono scadenze fisse di rimborso né tassi d'interesse concordati per la remunerazione del capitale), l'intero portafoglio viene considerato come investimenti azionari indiretti. Sono detenuti al costo storico, detratti gli accantonamenti per la riduzione di valore, poiché non esistono prezzi di mercato quotati disponibili in un mercato attivo e il loro valore equo non può attualmente essere calcolato in maniera affidabile.

Altri investimenti

Gli importi più significativi riguardano il programma Crescita e occupazione e il programma MAP, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento di PMI in fase d'avviamento investendo in fondi di capitali di rischio specializzati e appropriati (98 milioni di euro). Tale rubrica comprende inoltre 55 milioni di euro relativi al Fondo europeo per l'Europa sudorientale, una società d'investimenti con un capitale variabile (SICAV). L'obiettivo generale dell'EFSE è promuovere lo sviluppo economico e la prosperità nell'Europa sudorientale fornendo a titolo continuativo finanziamenti supplementari per lo sviluppo attraverso intermediari finanziari locali. Gli attuali diritti di voto delle Comunità ammontano al 16 %.

2.3.4.2.   Attività detenute per la negoziazione

La CECA in liquidazione (CECA) ha sottoscritto un accordo di swap su tassi d'interesse e un accordo che combina swap incrociati su tassi d'interesse e su valute. Il valore equo degli swap su tassi d'interesse è stato ottenuto attualizzando i flussi di cassa netti utilizzando tassi di swap a cedola zero alla data di chiusura dell'esercizio. Il valore equo degli swap con scadenza superiore a un anno dalla data del bilancio, inclusi gli interessi maturati, è pari a 13 milioni di euro (2006: 21 milioni di euro).

2.4.   PRESTITI

Sono inclusi in questa rubrica i crediti delle Comunità europee a più di un anno.

2.4.1.   Prestiti concessi a carico del bilancio delle Comunità europee e della CECA in liquidazione

milioni di EUR

 

Prestiti a condizioni speciali

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2006

161

39

200

Rimborsi

(18)

(8)

(26)

Variazioni del valore contabile

12

3

15

Totale al 31.12.2007

155

34

189

Prestiti a condizioni speciali

I prestiti a condizioni speciali sono prestiti accordati a tassi preferenziali nell'ambito della cooperazione con paesi terzi. I tassi d'interesse effettivi su questi prestiti oscillano tra il 7,39 % e il 12,36 %.

Prestiti ipotecari della CECA in liquidazione (CECA)

I prestiti ipotecari sono prestiti accordati dalla CECA sui fondi propri, conformemente agli articoli 54 e 54, paragrafo 2, del trattato CECA. Detti prestiti sono concessi a un tasso fisso dell'1 % e sono pertanto considerati come prestiti a tassi preferenziali. I tassi d'interesse effettivi su questi prestiti oscillano tra il 2,806 % e il 22,643 %.

2.4.2.   Prestiti erogati su fondi provenienti da prestiti

milioni di EUR

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

Prestiti Euratom

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31.12.2006

977

442

499

1 918

Nuovi prestiti

0

39

88

127

Rimborsi

(183)

(1)

(71)

(255)

Differenze di cambio

0

0

(34)

(34)

Variazioni del valore contabile

1

2

(4)

(1)

Totale al 31.12.2007

795

482

478

1 755

Importo dovuto < 1 anno

63

0

75

138

Importo dovuto > 1 anno

732

482

403

1 617

Prestiti nell'ambito dell'assistenza macrofinanziaria (AMF)

L'AMF è uno strumento finanziario strategico di sostegno generale e non vincolato alla bilancia dei pagamenti e/o al bilancio, a beneficio di paesi terzi partner geograficamente vicini all'Unione europea. Essa viene erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di una adeguata combinazione di entrambi e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del supporto dell'FMI.

Sulla base di valutazioni di rilevanza, il metodo del tasso di interesse effettivo non viene applicato separatamente a prestiti e assunzioni di prestiti. I costi di operazione sono direttamente registrati come spese nel conto del risultato economico.

Prestiti Euratom

L'Euratom è un'entità giuridica indipendente dell'Unione europea, rappresentata dalla Commissione europea. Obiettivo di questa entità è concedere prestiti a Stati membri e paesi terzi, secondo le seguenti modalità:

i prestiti Euratom sono concessi agli Stati membri allo scopo di finanziare progetti di investimento al loro interno relativi alla produzione industriale di elettricità in centrali nucleari e agli impianti industriali del ciclo del combustibile nucleare,

i prestiti Euratom sono accordati a paesi terzi per migliorare il livello di sicurezza ed efficienza delle centrali elettronucleari e degli impianti con ciclo a combustibile nucleare, in servizio o in costruzione.

Sulla base di valutazioni di rilevanza, il metodo del tasso di interesse effettivo non viene applicato separatamente a prestiti e assunzioni di prestiti. I costi di operazione sono direttamente registrati come spese nel conto del risultato economico.

Prestiti della CECA in liquidazione

Questa voce comprende principalmente i prestiti concessi dalla CECA in liquidazione su fondi presi a prestito, conformemente agli articoli 54 e 56 del trattato CECA, nonché due titoli di credito non quotati emessi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in sostituzione di un debitore insolvente. Detti titoli di credito saranno detenuti fino a scadenza (2017 e 2019) per coprire il servizio delle relative assunzioni di prestito. Le variazioni del valore contabile corrispondono alla variazione intervenuta negli interessi maturati più l'importo relativo all'ammortamento per l'esercizio dei premi versati e dei costi di operazione sostenuti all'inizio, calcolati in base al metodo del tasso d'interesse effettivo.

I tassi d'interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d'interesse) sono i seguenti:

Prestiti assunti

31.12.2007

31.12.2006

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

3,82 % — 4,822 %

3,222 % — 4,54 %

Euratom

4,446 % — 5,76 %

3,372 % — 5,76 %

CECA in liquidazione

4,375 % — 12,077 % (5)

3,064 % — 12,077 % (5)

2.5.   PREFINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di EUR

Tipo di gestione

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Prefinanziamenti delle Comunità europee:

Gestione centralizzata diretta

382

300

Gestione centralizzata indiretta

315

549

Gestione decentrata

31

50

Altri

11

21

Totale

739

920

Prefinanziamenti terzi:

Gestione centralizzata diretta

41

57

Gestione centralizzata indiretta

3

30

Gestione decentrata

33

224

Gestione concorrente

12 875

20 744

Gestione congiunta

324

450

Totale

13 276

21 505

Totale prefinanziamenti a lungo termine

14 015

22 425

Gli importi più cospicui dei prefinanziamenti a lungo termine riguardano le azioni nel quadro dei Fondi strutturali. Poiché molti di questi progetti sono a lungo termine, è necessario che i relativi anticipi siano disponibili per più di un anno. Pertanto, gli importi dei prefinanziamenti figurano tra i crediti a lungo termine. La notevole riduzione dell'ammontare dei prefinanziamenti a gestione concorrente deriva dai Fondi strutturali, in quanto le operazioni relative ai programmi 2000-2006 sono state ora riclassificate sotto la voce prefinanziamenti a breve termine (cfr. nota E.2.9). Ciò è dovuto al fatto che tali programmi riguardano misure da attuarsi entro la fine del 2008. I relativi importi dei prefinanziamenti verranno pertanto liquidati nel corso del 2008 oppure in fase di chiusura contabile al termine dell'esercizio.

2.6.   CREDITI A LUNGO TERMINE

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Dovuto dagli Stati membri

93

272

Prestiti personale CECA

15

17

Altri

13

34

Cauzioni e garanzie

6

5

Totale

127

328

Gli importi da riscuotere dagli Stati membri si riferiscono agli importi dovuti alla CECA in liquidazione dagli ex paesi candidati. Il contributo complessivo ammonta a 212 milioni di euro (comprese Bulgaria e Romania) e deve essere corrisposto in quattro rate fino al 2012. Il valore netto attuale di tali contributi era pari a 144 milioni di euro a fine esercizio (2006: 138 milioni di euro) suddivisi tra crediti a lungo termine per 93 milioni di euro (2006: 104 milioni di euro) e crediti a breve termine per 51 milioni di euro (2006: 34 milioni di euro). Al 31 dicembre 2006 risultava inoltre un importo di 168 milioni di euro dovuto dagli Stati membri relativo a una decisione della Commissione del 2005 con la quale veniva ridotta l'assistenza concessa dal FESR a uno Stato membro. Tale importo è ora incluso nella voce crediti a breve termine in quanto scadente nel 2008.

ATTIVITÀ CORRENTI

2.7.   SCORTE

milioni di EUR

Denominazione

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Materiale scientifico:

Materiale scientifico

9

11

Materiale fissile e acqua pesante

19

30

Materiale scientifico per la rivendita

45

60

Vaccinazioni

8

7

Materiali di produzione

7

7

Pubblicazioni e beni per la rivendita

0

0

Totale

88

115

La scorta di pubblicazioni detenuta e/o gestita dall'Ufficio delle pubblicazioni per la divulgazione è valutata al minore tra il costo e il valore netto di realizzo, che è quasi pari a zero. Inoltre, le pubblicazioni distribuite gratuitamente sono state interamente svalutate poiché il loro valore netto di realizzo è pari a zero. Tali svalutazioni ammontano in totale a 18 milioni di euro e determinano l'importo contabile per le pubblicazioni pari a zero di cui sopra.

2.8.   INVESTIMENTI A BREVE TERMINE

Gli investimenti a breve termine comprendono i titoli disponibili per la vendita, acquistati per l'utile o il rendimento che generano, ovvero detenuti per realizzare una particolare struttura dell'attività o una fonte secondaria di liquidità, che possono quindi essere venduti per far fronte a bisogni di liquidità o a variazioni nei tassi di interesse.

2.8.1.   Attività a breve termine disponibili per la vendita

milioni di EUR

 

CECA in liquidazione

Altri

Totale

Importi al 31.12.2006

1 401

25

1 426

Acquisizioni

593

0

593

Cessioni e dismissioni

(542)

(22)

(564)

Adeguamento al costo ammortizzato

(18)

0

(18)

Variazione dell'importo contabile

3

0

3

Trasferimento eccedenza/(disavanzo) di rivalutazione nel capitale

(20)

0

(20)

Importi al 31.12.2007

1 417

3

1 420

CECA in liquidazione

Tutti gli investimenti sono titoli di credito espressi in euro e quotati in un mercato attivo. I dettagli del portafoglio investimenti per categoria di emittente e per classificazione sono descritti nella sezione E.7. Al 31 dicembre 2007 i titoli di credito (espressi al valore equo) che giungono a scadenza nel corso del 2008 ammontano a 146 milioni di euro (2006: 135 milioni di euro).

2.9.   PREFINANZIAMENTI A BREVE TERMINE

La ripartizione degli importi in sospeso tra i diversi tipi di gestione corrisponde ai prefinanziamenti effettuati dal 2005 in poi. Poiché non erano disponibili informazioni relative alla ripartizione per tipo di gestione di bilancio prima del 31 dicembre 2004, gli importi non assegnati dei prefinanziamenti sono quelli inclusi per la prima volta nel bilancio di apertura del 2005 e sono riportati a parte in un'unica linea.

I ratei passivi rappresentano l'importo delle spese ammissibili che si calcolava che sarebbero state sostenute dai beneficiari dei prefinanziamenti entro il termine dell'esercizio, ma che non erano ancora state dichiarate alle Comunità. Detti importi sono registrati come spese nel conto del risultato economico.

Il notevole aumento rispetto al 2006 è dovuto principalmente allo spostamento degli importi relativi ai Fondi strutturali dal lungo al breve termine (cfr. nota E.2.5). Sebbene tali importi riguardino la gestione concorrente, sono presentati nella linea relativa agli «importi non assegnati», trattandosi di prefinanziamenti effettuati prima del 31 dicembre 2004 (cfr. sopra).

IMPORTI DEI PREFINANZIAMENTI A BREVE TERMINE

milioni di EUR

Tipo di gestione

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Importi lordi prefinanziamenti Comunità europee:

Gestione centralizzata diretta

Sovvenzioni azioni

9 715

8 850

 

Sovvenzioni di funzionamento

142

167

Gestione centralizzata indiretta

Agenzie nazionali

1 736

778

 

Attività finanziarie

3

12

 

Altri

497

6

Gestione decentrata

 

545

381

Altri

 

615

686

Prefinanziamenti effettuati da altre istituzioni e agenzie

189

8

Saldi prefinanziamenti non assegnati

 

2 126

3 577

Totale importi prefinanziamenti lordi

 

15 568

14 465

Detrazione ratei passivi:

Gestione centralizzata diretta

 

(9 234)

(8 189)

Gestione centralizzata indiretta

 

(1 973)

(1 135)

Gestione decentrata

 

(595)

(232)

Altri

 

(336)

(75)

Totale prefinanziamenti Comunità europee

3 430

4 834

Prefinanziamenti terzi:

Gestione centralizzata diretta

Appalto

638

545

 

Operativa

457

470

Gestione centralizzata indiretta

 

29

3

Gestione decentrata

 

735

599

Gestione concorrente

 

3 229

937

Gestione congiunta

 

1 135

578

Prefinanziamenti effettuati da altre istituzioni e agenzie

15

177

Saldi prefinanziamenti non assegnati

 

19 278

2 930

Totale importi prefinanziamenti lordi

 

25 516

6 239

Detrazione ratei passivi:

Gestione centralizzata diretta

 

(1 235)

(1 532)

Gestione decentrata

 

(699)

(468)

Gestione concorrente

 

(5 579)

(906)

Gestione congiunta

 

(798)

(79)

Altri

 

(52)

(33)

Totale prefinanziamenti terzi:

17 153

3 221

Totale prefinanziamenti a breve termine

 

20 583

8 055

2.10.   CREDITI A BREVE TERMINE

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Parte corrente di crediti a lungo termine

160

119

Crediti correnti

5 441

4 193

Crediti vari

27

26

Ratei e risconti attivi

6 423

5 458

Totale

12 051

9 796

2.10.1.   Parte corrente di crediti a lungo termine

Detti importi riguardano principalmente i prestiti con scadenza residua entro i 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio (138 milioni di euro, per maggiori informazioni cfr. nota 2.4).

2.10.2.   Crediti correnti

milioni di EUR

Gruppo conto

Al 31.12.2007

Al 31.12.2006

Importo lordo

Svalutazione

Valore netto

Importo lordo

Svalutazione

Valore netto

Clienti

3 897

(171)

3 726

2 865

(169)

2 696

Stati membri

2 873

(1 256)

1 617

2 724

(1 257)

1 467

Altri

111

(13)

98

42

(12)

30

Totale

6 881

(1 440)

5 441

5 631

(1 438)

4 193

2.10.2.1.   Clienti

Gli ordini di riscossione contabilizzati al 31 dicembre 2007 come diritti accertati ancora da recuperare che non sono già inclusi in altre rubriche dell'attivo del bilancio. La parte più cospicua di tale saldo corrisponde alle ammende comminate dalla Commissione, il cui importo lordo è pari a 3 650 milioni di euro. Detti crediti sono notevolmente più alti rispetto al 2006, anno in cui ammontavano in totale a 2 687 milioni di euro.

2.10.2.2.   Crediti nei confronti degli Stati membri

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Crediti del FEAGA

Crediti del FEAGA

902

1 009

Diminuzione di valore

(483)

(477)

Totale

419

532

IVA pagata e da recuperare presso gli Stati membri

24

22

Risorse proprie

Riportate nella contabilità A, in attesa di riscossione

75

79

Riportate nella contabilità separata, in attesa di riscossione

1 333

1 347

Diminuzione di valore

(773)

(779)

Altri

38

0

Totale

673

647

Altri crediti nei confronti degli Stati membri

501

266

Totale

1 617

1 467

Crediti del FEAGA-Garanzia

Tale voce copre gli importi dovuti dai beneficiari del FEAGA al 31 dicembre 2007, così come dichiarati e certificati dagli Stati membri al 15 ottobre 2007, detratto il 20 % dell'importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative. Si è dovuto effettuare una stima per i crediti a seguito di tale dichiarazione e sino al 31 dicembre 2007. La Commissione valuta inoltre una svalutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. La contabilizzazione di questa diminuzione di valore non implica una rinuncia da parte della Commissione al futuro recupero di detti importi.

Risorse proprie

Va notato che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere, a titolo di spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione. Sulla base delle stime inviate dagli Stati membri, una riduzione di valore di 773 milioni di euro è stata iscritta in diminuzione dei crediti nei confronti degli Stati membri. Ciò non implica una rinuncia della Commissione al recupero degli importi interessati da siffatta correzione di valore.

Altri crediti nei confronti degli Stati membri

Tra gli altri crediti nei confronti degli Stati membri figurano 19 milioni di euro di recupero delle spese e anticipi FEAGA per 227 milioni. Questa voce comprende altresì 168 milioni di euro relativi a una decisione della Commissione del 2005 con la quale veniva ridotta l'assistenza concessa dal FESR a uno Stato membro.

2.10.3.   Ratei e risconti attivi

L'importo principale di questa rubrica è rappresentato da ratei attivi per 6 129 milioni di euro. Gli importi più importanti dei ratei attivi riguardano le risorse proprie tradizionali (diritti agricoli, contributi sullo zucchero e dazi doganali). Al 31 dicembre 2007 queste ammontavano a 2,7 miliardi di euro. Gli altri importi di rilievo sono 1,3 miliardi di euro di entrate agricole con destinazione specifica per novembre e dicembre 2007, 1,5 miliardi di euro per la ristrutturazione temporanea del settore dello zucchero, 350 milioni di euro relativi a decisioni di rettifica di conformità FEAGA non eseguite e 82 milioni di euro relativi al previsto recupero di spese dal programma per la pesca dei Fondi strutturali 1994-1999. Tra gli altri importi compresi nei ratei attivi figurano le entrate da interessi di mora, gli interessi bancari maturati e gli interessi maturati sugli importi dei prefinanziamenti.

Tale rubrica comprende anche risconti attivi per un totale di 243 milioni di euro, di cui gli importi principali sono costituiti da anticipi di 49 milioni di euro per la locazione di uffici, 24 milioni di euro per la trasformazione di uffici e 57 milioni di euro erogati nel quadro di accordi di pesca con paesi terzi.

2.11.   TESORERIA ED EQUIVALENTI DI TESORERIA

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Contante disponibile:

Conti presso tesorerie e banche centrali

11 313

11 467

Conti delle operazioni correnti

956

933

Casse di anticipi

81

82

Trasferimenti (fondi in giro)

2

3

Depositi a breve termine e altre attività equivalenti

1 367

975

Totale

13 719

13 460

Contanti vincolati

5 037

2 924

Totale

18 756

16 384

2.11.1.   Contante disponibile

La voce «contante disponibile» comprende l'insieme delle disponibilità finanziarie detenute dalle Comunità in conti aperti presso gli Stati membri e i paesi dell'EFTA (tesoro o banca centrale), conti correnti, casse di anticipi, depositi bancari a breve e fondi di piccola cassa.

Il saldo relativamente alto presso le tesorerie e le banche centrali è dovuto al fatto che in seguito al bilancio rettificativo a fine esercizio, è stato necessario rimborsare 5 889 milioni di euro agli Stati membri, il primo giorno lavorativo del 2008. La relativa passività figura tra le passività correnti — cfr. anche nota 2.18.2.

2.11.2.   Contanti vincolati

La voce «contanti vincolati» comprende gli importi percepiti in riferimento ad ammende comminate dalla Commissione per le quali non è stata ancora pronunciata una sentenza definitiva. Detti importi sono versati in conti di deposito speciali che non vengono utilizzati per altre attività.

La rubrica tesoreria ed equivalenti di tesoreria include, ai fini del prospetto dei flussi di cassa, quanto segue:

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

18 756

16 384

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria — Fondo di garanzia (cfr. nota 2.3.3)

249

440

Totale

19 005

16 824

PASSIVITÀ NON CORRENTI

2.12.   PRESTAZIONI A FAVORE DEL PERSONALE

milioni di EUR

 

Totale al 31.12.2006

Variazione degli accantonamenti

Importi usati

Totale al 31.12.2007

Pensioni — personale

29 204

1 844

(836)

30 212

Pensioni — Altro

225

267

(11)

481

Regime comune di assicurazione malattia

2 771

96

(80)

2 787

Totale

32 200

2 207

(927)

33 480

2.12.1.   Pensioni — personale

Al 31 dicembre 2007 le norme relative al regime pensionistico dei funzionari delle Comunità europee sono stabilite nell'ultima versione dello statuto dei funzionari delle Comunità europee (in vigore dal 1o maggio 2004). Le norme relative alle pensioni del personale sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri. Il regime comprende vari tipi di pensioni e indennità (anzianità, invalidità, reversibilità).

Ai sensi dell'articolo 83 dello statuto, il pagamento delle prestazioni previste dal regime delle pensioni è a carico del bilancio delle Comunità. L'accantonamento per questi oneri non viene finanziato, tuttavia gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento di tali benefici in base al criterio di ripartizione fissato per il finanziamento di queste spese. Inoltre, i funzionari contribuiscono per un terzo al finanziamento a lungo termine di questo regime mediante un contributo obbligatorio.

Le passività del regime pensionistico sono state valutate in base alla popolazione al 31 dicembre 2007 e alle norme applicabili dello statuto a tale data. Questa valutazione interessa le prestazioni connesse all'anzianità, all'invalidità e alla reversibilità (vari tipi di pensione e indennità di invalidità). È stata effettuata in conformità alla metodologia dello IAS 19. Questa norma contabile internazionale stabilisce che il datore di lavoro deve determinare il suo impegno attuariale sull'ipotesi di un regime costante, tenendo conto sia delle prestazioni promesse per la durata di vita attiva stimata dei dipendenti, che dei prevedibili aumenti salariali.

Il metodo di valutazione attuariale utilizzato per calcolare detto impegno è il metodo della proiezione dell'unità di credito. I principali presupposti attuariali disponibili alla data della valutazione e in essa impiegati sono i seguenti:

1.

il tasso di sconto nominale si basava sulle obbligazioni di Stato della zona euro nel dicembre 2007 per un periodo equivalente (19 anni), come stima della curva di rendimento euro — zero coupon — nel dicembre 2007 per la stessa durata, vale a dire il 4,7 %. In base allo IAS 19, il tasso d'inflazione deve corrispondere al tasso d'inflazione previsto per tutta la durata del regime: si è quindi basato sui valori di previsione espressi da obbligazioni indicizzate nei mercati finanziari europei. Il tasso d'inflazione previsto a lungo termine era del 2,3 % e quindi il tasso di sconto reale impiegato è stato del 2,4 %;

2.

la tabella di vita è la stessa utilizzata per le valutazioni delle passività dal 2004 in poi («tabella di vita UE 2004»);

3.

il tasso di incremento generale delle retribuzioni (GSG), uguale al tasso di rivalutazione generale delle pensioni, era basato sulla media mobile di 12 anni delle statistiche di rivalutazione delle retribuzioni e delle pensioni del periodo 1996-2007, pari allo 0,4 %. Le singole progressioni della massa salariale oltre il tasso di rivalutazione generale sono state aggiornate per tener conto delle promozioni 2007. Tale tabella indica il tasso di progressione salariale per grado e scatto e l'anno previsto di pensionamento dal 2008 al 2052;

4.

i coefficienti matrimoniali per i funzionari in servizio al momento del pensionamento erano basati sulle statistiche dei funzionari ed erano pari al 90 % per gli uomini e al 60 % per le donne — per gli ex funzionari (in pensione e in invalidità) si è considerata la situazione matrimoniale effettiva;

5.

si è ipotizzato che il pensionamento avvenga alla data in cui il funzionario ha maturato i diritti massimi, tenendo conto della riduzione per il prepensionamento e dell'incentivo di Barcellona per il pensionamento tardivo, non oltre i 65 anni.

Le passività riguardano i diritti precedentemente definiti per i seguenti beneficiari:

1.

il personale in attività al 31 dicembre 2007 presso tutte le istituzioni e agenzie che rientrano nel regime pensionistico dei funzionari delle Comunità europee;

2.

il personale con situazione pensionistica sospesa, vale a dire che ha temporaneamente o definitivamente lasciato le istituzioni, mantenendo i propri diritti pensionistici nell'ambito del regime pensionistico dei funzionari delle Comunità europee (esclusivamente coloro che hanno cumulato almeno 10 anni di servizio);

3.

ex funzionari e altri agenti che percepiscono una pensione di anzianità;

4.

ex funzionari e altri agenti che percepiscono una pensione di invalidità;

5.

ex funzionari e altri agenti che percepiscono un'indennità di invalidità;

6.

i beneficiari di una pensione di reversibilità (vedove o vedovi, orfani, persone a carico).

I funzionari che rientrano nel regime pensionistico dei funzionari delle Comunità europee al 31 dicembre 2007 sono stati estratti dalla banca dati della Commissione. I risultati ottenuti nel quadro di questo studio sono stati raffrontati con le stime basate sulla precedente valutazione attuariale al 31 dicembre 2006.

Gli elementi principali da notare sono:

gli impegni attuariali lordi sono stati stimati in 34 567 milioni al 31 dicembre 2007,

il tasso di sconto reale è passato dall'1,9 % nel 2006 al 2,4 % nel 2007; se si considera anche l'incremento generale delle retribuzioni (0,5 % nel 2006 e 0,4 % nel 2007), il tasso di sconto netto è passato dall'1,4 % nel 2006 al 2,0 % nel 2007. Si tratta di uno dei motivi principali della diminuzione delle passività totali,

il costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro per il 2007 e gli interessi passivi sono stati valutati, rispettivamente, in 1 300 milioni di euro e 1 313 milioni di euro,

le perdite attuariale stimato per l'esercizio sono state pari a 1 943 milioni di euro,

il totale dei funzionari che rientrano nel regime pensionistico è aumentato di 3 317 unità,

i calcoli delle pensioni lorde e degli assegni familiari si basano sullo Statuto,

le imposte versate dai beneficiari sono detratte dalle passività lorde per calcolare le passività nette da includere nello stato patrimoniale con riferimento a questi pagamenti futuri (essendo le imposte detratte dal pagamento delle pensioni e accreditate tra le entrate delle Comunità nell'esercizio in cui avviene il pagamento).

2.12.2.   Pensioni — Altro

Si tratta dell'impegno relativo agli obblighi pensionistici nei confronti dei membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia (e del tribunale di primo grado), della Corte dei conti, dei segretari generali del Consiglio, del mediatore europeo, del garante europeo della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica dell'Unione europea. Questa rubrica comprende per la prima volta una passività relativa alle pensioni di alcuni membri del Parlamento.

2.12.3.   Regime comune di assicurazione malattia

Viene altresì effettuata una valutazione dell'impegno della Commissione per quanto riguardo i suoi contributi al regime comune di assicurazione malattia per il personale in pensione.

2.13.   ACCANTONAMENTI A LUNGO TERMINE

milioni di EUR

 

Totale al 31.12.2006

Accantonamenti supplementari

Importi inutilizzati

Importi utilizzati

Trasferimento a breve termine

Attualizzazione valore corrente

Totale al 31.12.2007

Cause legali

75

226

(3)

(1)

0

0

297

Smantellamento siti nucleari

806

0

0

0

(42)

(20)

744

Esercizio

105

0

(50)

0

(44)

3

14

Fondo di emergenza per il settore veterinario

0

21

0

0

0

0

21

Altri

3

1

 

(1)

0

0

3

Totale

989

248

(53)

(2)

(86)

(17)

1 079

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che probabilmente dovranno essere corrisposti dopo il 2008 in relazione a una serie di cause legali in corso. L'importo più ingente, pari a 277 milioni di euro, riguarda le cause legali in attesa di giudizio al 31 dicembre 2007 relative alle rettifiche finanziarie per le spese del FEAGA-Garanzia e altre cause legali relative alla spesa agricola.

Smantellamento siti nucleari

Nel 2002 un consorzio di esperti indipendenti ha realizzato uno studio sulla stima dei costi del programma di smantellamento nucleare del CCR e della gestione delle scorie. La stima di 1 145 milioni di euro (che comprende un importo di 76 milioni di euro pari alla stima dei costi dell'opzione «green field», ossia la distruzione totale di tutti gli immobili) è assunta come base per l'accantonamento da iscrivere in bilancio. In conformità delle norme contabili comunitarie, tale accantonamento è indicizzato per tenere conto dell'inflazione (a un tasso del 2,5 %) e quindi attualizzato al suo valore netto attuale (in base alla curva swap zero-coupon in euro). Al 31 dicembre 2007, il valore dell'accantonamento era pari a 960 milioni di euro, detratti i costi sostenuti fino ad oggi, pari a 138 milioni di euro, ossia 822 milioni di euro ripartiti in importi da utilizzare nel 2008 (78 milioni di euro) e negli anni successivi (744 milioni di euro).

Considerando la durata prevista del programma (circa 30 anni), va sottolineata l'incertezza di questa stima e il fatto che i costi finali potrebbero discostarsi sensibilmente dagli importi attualmente previsti.

Accantonamenti finanziari

Nell'ambito del meccanismo di garanzia per le PMI del 1998 e del meccanismo di garanzia per le PMI del 2001, il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) ha il potere di emettere garanzie a suo nome, ma per conto e a rischio della Commissione. Il rischio finanziario associato alle garanzie emesse e a quelle non emesse è tuttavia limitato. Alla data di riferimento del bilancio, gli accantonamenti finanziari corrispondono per entrambi i meccanismi agli obblighi di pagamento nei confronti degli intermediari finanziari, detratte le richieste di pagamento nette presentate fino a quella data. Gli accantonamenti finanziari a lungo termine sono attualizzati al loro valore netto attuale (in base alla curva swap zero-coupon in euro).

Accantonamento al Fondo di emergenza per il settore veterinario

Questo accantonamento si riferisce alle stime dei contributi comunitari a vari Stati membri nel quadro del fondo di emergenza per il settore veterinario per alcune epidemie di malattie animali, per un totale di 42 milioni di euro (2006: 35 milioni di euro) suddivisi tra importi che si prevede di versare nel 2008 (21 milioni di euro) e importi che si prevede di versare successivamente (21 milioni di euro). Gli importi, pari a 9 milioni di euro in totale, di cui è già stato concordato il pagamento sono compresi tra i debiti nei confronti degli Stati membri.

2.14.   PASSIVITÀ FINANZIARIE A LUNGO TERMINE

2.14.1.   Prestiti assunti

milioni di EUR

Nome

Saldo al 31.12.2006

Nuovi prestiti assunti

Rimborsi

Differenza di cambio

Variazione dell'importo contabile

Saldo al 31.12.2007

AMF

969

0

(177)

0

0

792

Euratom

442

39

(1)

0

2

482

CECA in liquidazione

463

0

(2)

(37)

0

424

Totale

1 874

39

(180)

(37)

2

1 698


Ripartizione dei prestiti assunti tra prestiti a lungo termine e a breve termine

milioni di EUR

Prestiti assunti

Scadenza < 1 anno

Scadenza > 1 anno

Totale al 31.12.2007

AMF

60

732

792

Euratom

0

482

482

CECA in liquidazione

71

353

424

Totale

131

1 567

1 698

Questa rubrica include i prestiti assunti dalle Comunità europee con scadenza superiore a un anno (vi è da notare che tutte le cifre riportate sono al netto degli importi detenuti dal Fondo di garanzia). I prestiti assunti includono i debiti certificati che ammontano (dopo l'eliminazione) a 1 344 milioni di euro (2006: 1 502 milioni di euro). Le variazioni nell'importo contabile corrispondono alla variazione intervenuta negli interessi maturati più, nel caso delle assunzioni di prestiti della CECA in liquidazione, l'importo relativo all'ammortamento d'esercizio dei costi di operazione materiali sostenuti in fase iniziale, calcolati in base al metodo del tasso di interesse effettivo. I tassi d'interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d'interesse) sono i seguenti:

Prestiti assunti

31.12.2007

31.12.2006

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

3,816 % — 4,822 %

3,222 % — 4,54 %

Euratom

4,366 % — 5,6775 %

3,292 % — 5,6775 %

CECA in liquidazione

4,375 % — 11,875 %  (6)

3,0 % — 11,875 %  (6)

2.14.2.   Passività detenute per la negoziazione

milioni di EUR

Swap CECA in liquidazione

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

A lungo termine

7

8

A breve termine

4

0

Totale

11

8

Per maggiori dettagli si rimanda alle attività detenute per la negoziazione di cui alla nota 2.3.4.2.

2.15.   ALTRE PASSIVITÀ A LUNGO TERMINE

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Debiti relativi a leasing finanziario

1 519

1 534

Edifici pagati a rate

427

425

Altri

43

61

Totale

1 989

2 020

Questa rubrica comprende principalmente le passività per leasing con scadenza superiore a un anno (cfr. nota 2.2) e gli importi relativi a determinati edifici acquistati dalla Commissione il cui prezzo di acquisto verrà saldato mediante rate. In questo caso non si tratta di un contratto di leasing in quanto il diritto di proprietà è passato immediatamente in capo alla Commissione.

PASSIVO CIRCOLANTE

2.16.   ACCANTONAMENTI A BREVE TERMINE

milioni di EUR

 

Totale al 31.12.2006

Accantonamenti supplementari

Importi inutilizzati

Importi utilizzati

Trasferimento da/a altre rubriche

Attualizzazione valore corrente

Totale al 31.12.2007

Cause legali

72

19

(16)

(47)

0

0

28

Smantellamento siti nucleari

64

0

0

(30)

42

2

78

Fondo di emergenza per il settore veterinario

35

1

(8)

(7)

0

0

21

Accantonamenti finanziari

173

57

(2)

(41)

44

2

233

Altri

35

0

(4)

0

(22)

0

9

Totale

379

77

(30)

(125)

64

4

369

È inclusa in questa rubrica la parte di accantonamenti con scadenza inferiore a un anno.

2.17.   DEBITI A BREVE TERMINE

In questa rubrica figurano le assunzioni di prestito di 131 milioni di euro con scadenza nei 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio (cfr. nota 2.14.1) e 4 milioni di euro relativi a passività detenute per la negoziazione (cfr. nota 2.14.2).

2.18.   DEBITI

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Parte corrente di passività a lungo termine

65

60

Passività correnti

13 939

24 723

Passività varie

189

220

Ratei e risconti passivi

81 187

69 077

Totale

95 380

94 080

2.18.1.   Parte corrente di passività a lungo termine

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Debiti relativi a leasing finanziari

32

28

Altri

33

32

Totale

65

60

2.18.2.   Passività correnti

milioni di EUR

Tipo

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Stati membri

12 328

22 943

Fornitori e altri

2 244

2 888

Ammissibilità da verificare

(633)

(1 108)

Totale

13 939

24 723

Le passività correnti riguardano principalmente le dichiarazioni di spesa ricevute dalle Comunità nel quadro delle attività di sovvenzionamento. Sono accreditate per l'importo richiesto al ricevimento della domanda. Se la controparte è uno Stato membro, sono classificate come tali. Si applica la medesima procedura nel caso di fatture e note di accredito ricevute nell'ambito di attività di appalto.

Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in considerazione nelle procedure di separazione di fine esercizio (cfr. nota 2.18.3). In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono stati imputati come ratei passivi, mentre gli elementi non ammissibili rimangono in sospeso alla linea «ammissibilità da verificare». Al fine di non operare una sopravvalutazione dell'attivo e del passivo, è stata presa la decisione di iscrivere l'importo netto da liquidare tra le passività correnti.

La notevole diminuzione registrata in questa rubrica è dovuta principalmente a un trasferimento di importi tra le rubriche «passività correnti» e «ratei passivi». Ciò si è verificato in seguito alla chiusura anticipata della contabilità al termine dell'esercizio, che ha determinato la registrazione di debiti per importi inferiori rispetto all'esercizio precedente. Anche i ratei passivi sono stati superiori rispetto al 2006, in quanto si è dovuto registrare come ratei passivi importi in precedenza registrati come debiti.

Stati membri

Gli importi principali riportati sotto questa voce riguardano 6 287 milioni di euro di dichiarazioni di spesa non pagate per azioni di fondi strutturali, nonché 5 889 milioni di euro da restituire agli Stati membri in seguito alla stesura del bilancio rettificativo alla fine del 2007 (2006: 7 415 milioni di euro).

Fornitori e altri

Oltre agli importi relativi alle attività di sovvenzionamento, sono inclusi in questa voce gli importi dovuti a seguito di attività di appalto. La voce annovera inoltre importi dovuti nei confronti di alcuni organismi pubblici (università, istituti, camere di commercio, Nazioni Unite, BEI, ecc.) e delle entità non consolidate, incluso il FES.

Ammissibilità da verificare

I debiti sono ridotti di 633 milioni di euro corrispondenti alla parte delle richieste di rimborso ricevute ma non ancora verificate che è stata considerata inammissibile. Gli importi più significativi riguardano la DG REGIO (229 milioni di euro), la DG EMPL (194 milioni di euro), la DG AGRI (109 milioni di euro), la DG ENV (20 milioni di euro) e la DG FISH (21 milioni di euro).

Rimane aperto un saldo di 18 milioni di euro a titolo di «fatture da verificare» principalmente nell'ambito delle attività di appalto. Esso concerne le fatture ricevute e le richieste di rimborso che devono ancora essere esaminate a fronte dei servizi effettuati e dei beni forniti, nonché le richieste di prefinanziamento.

2.18.3.   Ratei e risconti passivi

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Ratei passivi

80 937

68 937

Risconti passivi

47

26

Altri

203

114

Totale

81 187

69 077

Gli importi più importanti figuranti tra i ratei passivi sono quelli relativi alle spese del FEAGA. Al 31 dicembre 2007, tali importi ammontavano a 45,5 miliardi di euro, rispetto a 45,2 miliardi di euro dell'esercizio precedente. Gli importi principali: 28,6 miliardi di euro (26,6 miliardi di euro nel 2006) coprono le spese sostenute nel periodo compreso tra il 16 ottobre e il 31 dicembre 2007 dichiarate dagli Stati membri ed effettuate a gennaio e febbraio 2008, 13,8 miliardi di euro (16,7 miliardi di euro nel 2006) riguardano aiuti diretti (si tratta di diritti maturati nel 2007 con ripercussioni finanziarie nel 2008), 3,1 miliardi di euro riguardano la ristrutturazione temporanea del settore dello zucchero.

Un altro importo significativo è dato dai ratei passivi relativi ai fondi strutturali (si tratta delle spese ammissibili sostenute dagli operatori o dalle autorità di pagamento fino al 31 dicembre 2007, per le quali nessuna richiesta di pagamento è pervenuta ancora alla Commissione). Gli importi principali riguardavano: 6,7 miliardi di euro per il FEASR, 16,9 miliardi di euro per FESR 2000-2006, ISPA e azioni innovative (12,2 miliardi di euro nel 2006), 7,8 miliardi di euro per il FSE (5,6 miliardi di euro nel 2006). I ratei passivi restanti di 3,9 miliardi di euro riguardano altre politiche, la più importante delle quali è quella della ricerca, con circa 1,2 miliardi di euro accumulati.

Come menzionato nella nota 2.18.2, l'aumento di detti importi rispetto al 2006 è dovuto alla chiusura anticipata della contabilità al termine dell'esercizio.

ATTIVO NETTO

2.19.   RISERVE

milioni di EUR

 

Saldo al 31.12.2007

Saldo al 31.12.2006

Riserva intestata al valore equo

7

4

Altre riserve:

Fondo di garanzia

1 118

1 253

Riserva di rivalutazione

57

57

Assunzione ed erogazione di prestiti

1 525

1 459

Altri

99

82

Totale

2 799

2 851

Totale

2 806

2 855

2.19.1.   Riserva intestata al valore equo

Nel rispetto delle norme contabili, l'adeguamento al valore equo delle attività disponibili per la vendita è contabilizzato nella riserva per il valore equo.

2.19.2.   Altre riserve

Fondo di garanzia

Si rinvia altresì alla nota 2.3.3 relativa al funzionamento del Fondo di garanzia. Questa riserva corrisponde all'importo obiettivo pari al 9 % degli importi garantiti dal Fondo, da tenere come attività. Come indicato precedentemente, è necessario che le eccedenze delle attività del Fondo oltre l'importo obiettivo del 9 % siano riversate in bilancio.

Riserva di rivalutazione

La riserva di rivalutazione comprende le rivalutazioni di immobili, impianti e macchinari. Il saldo a fine esercizio, del valore di 57 milioni di euro, riguarda una rivalutazione operata su terreni e immobili della Commissione, già avvenuta prima del passaggio alle nuove norme contabili.

Riserva delle attività di assunzione ed erogazione di prestiti

Questi importi si riferiscono alle riserve relative alle attività di assunzione ed erogazione di prestiti delle Comunità. Il principale importo interessa essenzialmente le riserve della CECA in liquidazione, tra le quali la riserva maggiore è quella relativa alle attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio. Tale riserva è stata creata nel contesto della liquidazione della CECA e ammonta in totale a 1 169 milioni di euro al 31 dicembre 2007.

2.20.   IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

milioni di EUR

 

Importo

Importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2006

67 073

Restituzione agli Stati membri dell'avanzo di bilancio 2006

1 848

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

(135)

Altri movimenti della riserva

79

CECA in liquidazione: Assegnazione del risultato 2006

23

Risultato economico (eccedenza) dell'esercizio

(7 462)

Totale importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2007

61 426

Questo importo rappresenta quella parte delle spese già sostenute dalle Comunità al 31 dicembre 2007 che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle nuove norme contabili per competenza, numerose spese vengono rilevate nell'anno N, quantunque esse possano essere effettivamente pagate nell'anno N + 1 e finanziate sulla base del bilancio dell'anno N + 1. L'inserimento nei conti di queste passività, insieme al fatto che i relativi importi verranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell'esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più importanti da evidenziare sono quelli relativi alle attività del FEAGA. L'importo dei pagamenti dovuti agli Stati membri, relativamente al periodo compreso tra il 16 ottobre e il 31 dicembre 2007, era di 28,6 miliardi di euro. La maggioranza degli importi da richiamare è infatti corrisposta dagli Stati membri entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio finanziario in questione, come parte del bilancio dell'anno successivo.

In pratica, soltanto gli obblighi delle Comunità nei confronti del proprio personale a titolo delle prestazioni per i dipendenti vengono versati per un periodo più lungo; il finanziamento delle pensioni con i bilanci annuali è garantito dagli Stati membri. A titolo puramente informativo, di seguito viene fornita una ripartizione dei pagamenti futuri a titolo delle prestazioni per i dipendenti:

milioni di EUR

 

Importo

A breve termine: importi da pagare nel 2008

981

A lungo termine importi da pagare dopo il 2008

32 499

Totale passività prestazioni per i dipendenti al 31.12.2007

33 480

Occorre ugualmente notare che quanto detto in precedenza non influisce sul risultato di bilancio. Le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

3.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

3.1.   RISORSE PROPRIE E CONTRIBUTI

milioni di EUR

 

Note

2007

2006

Proventi da risorse proprie:

3.1.1

 

 

Risorse RNL

 

73 922

70 134

Risorse IVA

 

19 442

17 207

Risorse proprie tradizionali:

Diritti agricoli

 

1 429

1 300

Dazi doganali

 

15 288

13 764

Contributi zucchero

 

(36)

183

Totale risorse proprie tradizionali

 

16 681

15 247

Adeguamenti di bilancio

3.1.2

1 892

2 395

Contributi dei paesi terzi (inclusi i paesi EFTA)

 

147

135

Totale

 

112 084

105 118

I proventi da risorse proprie costituiscono l'elemento primario delle entrate di esercizio delle Comunità europee. Pertanto la maggior parte delle spese è finanziata dalle risorse proprie, in quanto le altre entrate rappresentano soltanto una piccola parte del finanziamento totale.

3.1.1.   Proventi da risorse proprie

Esistono tre categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali, la risorsa IVA e la risorsa RNL. Le risorse proprie tradizionali comprendono, a loro volta, i diritti agricoli, i contributi zucchero e i dazi doganali. Un meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio (riduzione concessa al Regno Unito) è anch'esso parte integrante del sistema delle risorse proprie. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione.

Le risorse proprie provenienti dall'IVA derivano dall'applicazione di un'aliquota uniforme per tutti gli Stati membri alla base imponibile armonizzata dell'IVA, che è livellata al 50 % dell'RNL per tutti gli Stati membri. La risorsa RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l'importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall'applicazione di un tasso uniforme alla somma dell'RNL di tutti gli Stati membri.

L'aumento di dette entrate può ricondursi direttamente alle maggiori entrate previste nel 2007 rispetto a quelle del 2006 (un aumento pari a 6 miliardi di euro). Nella fattispecie, per quanto riguarda i dazi doganali, la crescita delle importazioni in termini di valore, l'aumento della tariffa media e l'ingresso della Bulgaria e della Romania hanno determinato un volume maggiore di entrate. Il gettito IVA è aumentato a seguito dell'aumento delle basi IVA, compensato da una leggera diminuzione dell'aliquota uniforme. Poiché la risorsa RNL copre i fabbisogni di entrate restanti, anch'essa è aumentata in linea con le maggiori spese di bilancio.

3.1.2.   Adeguamenti di bilancio

Gli adeguamenti di bilancio comprendono l'eccedenza di bilancio del 2006 (1 848 milioni di euro) che viene rimborsata indirettamente agli Stati membri deducendo gli importi di risorse proprie che essi devono accreditare alla Comunità nell'anno successivo, e di fatto costituiscono entrate per il 2007. A norma della decisione 2000/597/CE, Euratom del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee, al Regno Unito viene accordata una correzione degli squilibri di bilancio. Poiché tale importo è finanziato dagli altri Stati membri, di norma non vi è alcun effetto netto sul risultato economico o sul risultato di bilancio. Tuttavia, sotto questa voce è stato registrato un importo di 57 milioni di euro costituito dalle differenze tra i tassi dell'euro utilizzati ai fini del bilancio [cfr. articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000] e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri che non aderiscono allo SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

3.2.   ALTRE ENTRATE DI ESERCIZIO

milioni di EUR

 

Note

2007

2006

Ammende

3.2.1

3 339

2 217

Prelievi agricoli

3.2.2

2 634

1 695

Recupero spese:

3.2.3

 

 

Gestione centralizzata diretta

 

93

50

Gestione centralizzata indiretta

 

10

(22)

Gestione decentrata

 

133

8

Gestione concorrente

 

577

1 244

Gestione congiunta

 

1

16

Totale

 

814

1 296

Entrate da operazioni amministrative:

3.2.4

 

 

Personale

 

908

856

Entrate associate a immobili, impianti e macchinari

 

26

23

Altre entrate amministrative

 

181

103

Totale

 

1 115

982

Entrate di esercizio varie:

3.2.5

 

 

Adeguamenti/accantonamenti

 

23

43

Utili su cambi

 

276

111

Altri

 

879

2 024

Totale

 

1 178

2 178

Totale

 

9 080

8 368

3.2.1.   Ammende

Dette entrate si riferiscono ad ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza. I crediti e le relative entrate sono rilevati quando la Commissione adotta la decisione di comminare un'ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. L'importo di cui sopra non comprende un'ammenda di 899 milioni di euro notificata dalla Commissione europea a una società di software nel febbraio 2008 per comportamenti anticoncorrenziali continuati. Questa stessa società, alla quale erano state già comminate un'ammenda di 280 milioni di euro nel 2006 e un'ammenda di 497 milioni di euro nel marzo 2004, ha presentato ricorso contro l'ammenda attuale.

3.2.2.   Prelievi agricoli

Tali importi concernono prelievi latte per 232 milioni di euro (2006: 436 milioni di euro) e prelievi zucchero per 2 402 milioni di euro (2006: 1 259 milioni di euro). I prelievi latte costituiscono di fatto uno strumento di gestione del mercato mirante a penalizzare i produttori di latte che superano le rispettive quantità di riferimento. Poiché non sono legati a pagamenti precedenti da parte della Commissione, sono in pratica considerati come entrate con destinazione specifica. I prelievi zucchero riguardano il fondo per la ristrutturazione del settore dello zucchero, in cui la riforma del settore dello zucchero ha diminuito il prezzo interno dello zucchero al fine di ridurre il divario tra il prezzo UE e il prezzo internazionale. Per incoraggiare i produttori di zucchero meno competitivi ad abbandonare il mercato, è stato creato un fondo di ristrutturazione autofinanziato, finanziato mediante le entrate derivanti da un'imposta temporanea applicata ai produttori di zucchero considerate come entrate con destinazione specifica. Il regime è destinato a durare quattro anni Esso viene considerato come un'entrata con destinazione specifica.

3.2.3.   Recupero spese

Questa rubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione e registrati nella contabilità della Commissione allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio generale, sulla base di controlli, audit conclusi o valutazioni di ammissibilità, insieme agli ordini di riscossione emessi dagli Stati membri ai beneficiari delle spese del FEAGA. Essa comprende altresì la variazione dei ratei attivi stimati al termine dell'esercizio precedente rispetto a quello corrente. Essa non illustra tuttavia la totalità dei recuperi delle spese CE, in particolare per i settori di spesa significativi come le azioni strutturali, in cui esistono specifici meccanismi atti a garantire il recupero di importi non ammissibili, la maggior parte dei quali non comporta l'emissione di un ordine di riscossione. Anche i recuperi dei prefinanziamenti non sono inclusi come entrate, in conformità alle norme contabili comunitarie. Per maggiori informazioni sul recupero dell'indebito, cfr. sezione E.6.

Recupero spese: gestione concorrente

Il totale di 577 milioni di euro registrato in questa sottorubrica è costituito da 500 milioni di euro relativi al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e 77 milioni di euro per le azioni strutturali.

a)   Agricoltura, FEAGA

Nel quadro dell'agricoltura, gli importi iscritti come entrate dell'esercizio sotto questa rubrica ammontano a 500 milioni di euro, così ripartiti:

rettifiche di conformità decise nel corso dell'esercizio per 532 milioni di euro meno una diminuzione dei ratei attivi al termine dell'esercizio di 172 milioni di euro,

rimborsi a seguito di frodi e irregolarità dichiarati dagli Stati membri e recuperati nel corso dell'esercizio di 247 milioni di euro,

diminuzione del saldo stimato dichiarato dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità, 107 milioni di euro (902 milioni di euro a fine esercizio 2007 rispetto a 1 009 milioni di euro a fine esercizio 2006) — cfr. altresì nota E.2.10.2.2.

Al 31 dicembre 2007, gli importi del FEAGA soggetti a future correzioni a seguito di audit all'epoca non ancora conclusi ammontavano complessivamente a 1,5 miliardi di euro. Tale importo figura come attività condizionata fuori bilancio (cfr. nota E.5.4.1).

b)   Azioni strutturali

Il recupero spese relativo alle spese strutturali comprese in questa rubrica ammontava a 77 milioni di euro. Nel 2006 questi stessi importi erano di 483 milioni di euro superiori a quelli dell'esercizio corrente, a causa principalmente di una decisione della Commissione che riduce l'assistenza del FESR a uno specifico Stato membro, in base alla quale nel 2006 erano stati registrati come entrate 418 milioni di euro.

Questa sottorubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione per recuperare spese indebite effettuate negli esercizi precedenti di 113 milioni di euro, un ordine di riscossione di 6 milioni di euro relativo al Fondo di solidarietà e la variazione dei ratei attivi al termine dell'esercizio di (42) milioni di euro. Gli ordini di riscossione vengono emessi unicamente nei casi seguenti:

decisioni formali di rettifica finanziaria da parte della Commissione in seguito all'individuazione di spese irregolari nella contabilità dichiarata dagli Stati membri,

adeguamenti alla chiusura di un programma che hanno determinato una riduzione del contributo UE qualora uno Stato membro non abbia dichiarato spese ammissibili sufficienti a giustificare i prefinanziamenti e i pagamenti intermedi già effettuati; tali operazioni possono essere effettuate in mancanza di una decisione formale della Commissione se vengono accettate dallo Stato membro,

il rimborso di importi recuperati dopo la chiusura a seguito della conclusione di procedimenti giudiziari ancora pendenti al momento della chiusura.

Gli ordini di riscossione emessi nel 2007 per il recupero spese, ammontanti complessivamente a 119 milioni di euro, possono essere suddivisi come segue: 6 milioni di euro per il Fondo di solidarietà, 6 milioni di euro per rettifiche finanziarie decise nel 2006, 18 milioni di euro per rettifiche finanziarie decise nel 2007 e 89 milioni di euro per ordini di riscossione non classificati come rettifiche finanziarie. Altri ordini di riscossione emessi nel quadro di azioni strutturali riguardano il recupero di prefinanziamenti (35 milioni di euro), 20 milioni di euro dei quali si riferiscono a rettifiche finanziarie decise nel 2007. Tali importi non figurano come entrate, bensì sono accreditati alla rubrica prefinanziamenti dello stato patrimoniale.

Un importo di 2,9 miliardi di euro relativo a potenziali rettifiche finanziarie in fase di recupero dagli Stati membri è registrato come attività potenziale (cfr. nota E.5.4.1).

Recupero spese: altri tipi di gestione

Questa sottorubrica comprende gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione per recuperare pagamenti dell'indebito effettuati negli esercizi precedenti per 194 milioni di euro, nonché la variazione dei ratei attivi al termine dell'esercizio (52 milioni di euro). Altri recuperi compresi nella rubrica «altri tipi di gestione» riguardano il recupero di prefinanziamenti (162 milioni di euro). Tali importi non figurano come entrate, bensì sono accreditati alla rubrica prefinanziamenti dello stato patrimoniale.

3.2.4.   Entrate derivanti da operazioni amministrative

Queste entrate derivano dalle trattenute sugli stipendi del personale e sono costituite principalmente da due voci: i contributi previdenziali e le imposte sul reddito.

3.2.5.   Altre entrate di esercizio

Un importo di 296 milioni di euro (2006: 358 milioni di euro) si riferisce alle somme ricevute dai paesi candidati all'adesione. Uno dei motivi principali della diminuzione delle altre entrate di esercizio rispetto all'esercizio scorso è che l'esercizio precedente comprendeva un'entrata di 397 milioni di euro relativa alla riduzione di valore dei crediti FEAGA. Inoltre, l'esercizio precedente comprendeva altresì un importo eccezionale di 778 milioni di euro relativo a prefinanziamenti inclusi per la prima volta nello stato patrimoniale, la cui contropartita era registrata sotto questa voce; l'importo principale, 652 milioni di euro, si riferiva a somme erogate nel quadro dello Strumento Schengen. Nel 2007, l'importo corrispondente ammonta a 33 milioni di euro.

Sono inseriti in questa rubrica anche gli utili di cambio, a eccezione delle attività finanziarie trattate nella successiva nota 3.5. Provengono da attività quotidiane e dalle relative operazioni condotte in valute diverse dall'euro, così come dalla rivalutazione di fine esercizio necessaria a redigere i conti. Essi contengono guadagni sia realizzati che non realizzati.

3.3.   SPESE AMMINISTRATIVE

milioni di EUR

 

2007

2006

Spese per il personale

4 289

3 998

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

343

348

Altre spese amministrative

2 488

2 273

Totale

7 120

6 619

Si tratta di spese amministrative sostenute nell'ambito delle attività della Commissione e comprendono i costi per il personale e i costi relativi ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari (come l'ammortamento, i costi di manutenzione, ecc.).

3.4.   SPESE D'ESERCIZIO

milioni di EUR

 

Note

2007

2006

Spese d'esercizio principali:

3.4.1

 

 

Gestione centralizzata diretta

 

9 504

12 273

Gestione centralizzata indiretta

 

1 185

677

Gestione decentrata

 

1 978

1 809

Gestione concorrente

 

89 778

90 828

Gestione congiunta

 

949

34

Totale

 

103 394

105 621

Altre spese di esercizio:

3.4.2

 

 

Adeguamenti/accantonamenti

 

260

116

Perdite dovute a operazioni di cambio

 

399

126

Altri

 

629

940

Totale

 

1 288

1 182

Totale

 

104 682

106 803

3.4.1.   Spese d'esercizio principali

I costi di esercizio delle Comunità europee coprono le varie rubriche delle prospettive finanziarie e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. La parte più cospicua della spese (87 %) è inserita nella rubrica Gestione concorrente, che presuppone la delega di alcuni compiti agli Stati membri ed è riferita ad alcuni settori quali le spese del FEAGA e le azioni strutturali.

La riduzione delle spese d'esercizio può essere attribuita per la maggior parte al fatto che, sin dal 2006, alcuni progetti finanziati erano in fase di graduale cessazione, mentre altri si trovavano a uno stato di avanzamento inferiore rispetto al previsto nel 2006. A causa soprattutto di dette ragioni, nella gestione concorrente si è registrata una riduzione di 4,5 miliardi di euro per le azioni strutturali, ed in particolar modo per il FESR. Tale riduzione è stata parzialmente compensata da un aumento di 3,3 miliardi di euro della spesa agricola a seguito dell'introduzione di un nuovo fondo di sviluppo rurale, il FEASR.

La riduzione di 2,7 miliardi di euro delle spese per la gestione centralizzata diretta è parzialmente compensata da un aumento di 0,9 miliardi di euro delle spese per la gestione congiunta dovuto a una migliore classificazione di tali progetti. La restante riduzione può essere altresì giustificata dalle ragioni di cui sopra, ovvero la graduale cessazione di alcuni progetti e lo stato di avanzamento di alcuni progetti inferiore al previsto nel 2006.

3.4.2.   Altre spese d'esercizio

Le perdite di cambio, tranne che sulle attività finanziarie di cui alla nota 3.6, riguardano le attività quotidiane e le relative operazioni effettuate in valute diverse dall'euro, nonché la rivalutazione di fine esercizio necessaria alla stesura dei conti; esse possono essere realizzate o non realizzate.

La sottorubrica «altro» comprende rettifiche dei prefinanziamenti e importi svalutati/persi sugli introiti relativi ai debitori della Commissione. Sono altresì inclusi 224 milioni di euro relativi a un'agenzia consolidata — si tratta dell'attuazione del programma CARDS in Kosovo, Serbia e Montenegro.

3.5.   ENTRATE FINANZIARIE

milioni di EUR

 

2007

2006

Entrate da dividendi (da fondi di capitale di rischio)

6

6

Entrate da interessi:

Prefinanziamenti

33

43

Pagamenti in ritardo

81

65

Swap

19

20

Attività disponibili per la vendita

97

92

Prestiti

106

96

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

263

123

Altri

12

1

Totale

611

440

Altre entrate finanziarie:

Entrate da vendita di attività finanziarie

6

25

Annullamento delle perdite di valore relative ad attività finanziarie

1

2

Altri

23

104

Totale

30

131

Adeguamenti al valore corrente

24

43

Utili su cambi

3

1

Totale

674

621

Le entrate delle Comunità consistono negli interessi derivanti da prestiti erogati dal bilancio generale oppure da fondi provenienti da prestiti, nonché da titoli di debito e strumenti derivati. Gli interessi sono altresì riscossi sulle somme depositate nei conti bancari e nei depositi bancari a breve termine.

3.6.   SPESE FINANZIARIE

milioni di EUR

 

2007

2006

Spese per interessi:

Leasing

101

102

Swap

17

16

Prestiti

91

81

Altri

5

1

Totale

214

200

Altre spese finanziarie:

Adeguamenti alle disposizioni finanziarie

11

38

Oneri finanziari sugli strumenti di bilancio

57

55

Perdite realizzate sulla vendita di attività finanziarie

9

0

Perdite dovute alla riduzione del valore delle attività finanziarie

15

10

Altri

35

23

Totale

127

126

Adeguamenti al valore corrente

7

0

Perdite dovute a operazioni di cambio

6

5

Totale

354

331

Le principali spese finanziarie sostenute dalle Comunità europee riguardano gli interessi, soprattutto sui contratti di leasing finanziario e sui prestiti assunti per finanziare le erogazioni di prestiti. Oltre alle perdite sulla vendita e la riduzione del valore delle attività finanziarie, le altre spese finanziarie includono anche gli adeguamenti apportati agli accantonamenti finanziari e le commissioni di gestione pagate ai fiduciari.

3.7.   QUOTA RELATIVA ALL'AVANZO/(DISAVANZO) NETTO DI ASSOCIATE E IMPRESE COMUNI

Secondo la contabilizzazione con il metodo del criterio del patrimonio netto, le Comunità includono nel conto del risultato economico la loro quota dell'avanzo netto dell'associata FEI e delle imprese comuni (cfr. anche note E.2.3.1 e E.2.3.2).

3.8.   INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Questa relazione presenta una rendicontazione separata delle entrate e delle spese di esercizio per settore, sulla base di una struttura di bilancio in base alle attività, all'interno della Commissione. Detti settori di attività possono essere raggruppati sotto tre grandi voci: «attività interne all'Unione europea», «attività esterne all'Unione europea» e «servizi e altro».

La rubrica «attività interne all'Unione europea» è la più vasta, in quanto copre i vari settori di attività dell'Unione europea. La rubrica «attività esterne all'Unione europea» riguarda le politiche intraprese all'esterno dell'Unione, tra cui il commercio e gli aiuti. La voce «servizi e altro» riunisce invece le attività interne e orizzontali necessarie al funzionamento delle istituzioni e degli organi delle Comunità.

Le agenzie consolidate sono integrate nei vari settori di attività. Altre istituzioni, eccetto la Commissione, sono raggruppate in uno specifico settore di attività. I vari settori di attività rappresentano le cifre al lordo prima delle eliminazioni di consolidamento, che vengono riportate in una sola colonna.

Occorre rilevare che le risorse proprie e i contributi non sono ripartiti tra le varie attività, in quanto calcolati, riscossi e amministrati dai servizi centrali della Commissione. Vengono riportati in questa sede unicamente per permettere di raffrontare i risultati netti con il conto del risultato economico.

INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ — SINTESI

milioni di EUR

 

Attività interne all'UE

Attività esterne all'UE

Servizi e altro

CECA in liquidazione

Altre istituzioni

Eliminazioni dovute al consolidamento

Totale

Entrate d'esercizio:

 

 

 

 

 

 

 

Ammende

3 339

0

0

0

0

0

3 339

Prelievi agricoli

2 634

0

0

0

0

0

2 634

Recupero spese

611

211

1

0

0

(9)

814

Entrate derivanti da operazioni amministrative

78

26

749

0

360

(98)

1 115

Altre entrate di esercizio

1 419

319

264

1

1

(826)

1 178

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

8 081

556

1 014

1

361

(933)

9 080

Spese amministrative:

(2 069)

(958)

(1 804)

0

(2 438)

149

(7 120)

Spese per il personale

(1 497)

(678)

(950)

0

(1 172)

8

(4 289)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(88)

(10)

(108)

0

(137)

0

(343)

Altre spese amministrative

(484)

(270)

(746)

0

(1 129)

141

(2 488)

Spese d'esercizio:

(98 267)

(6 192)

(955)

(52)

0

784

(104 682)

Gestione centralizzata diretta

(6 403)

(2 917)

(637)

0

0

453

(9 504)

Gestione centralizzata indiretta

(1 159)

(258)

(2)

0

0

234

(1 185)

Gestione decentrata

(17)

(1 961)

0

0

0

0

(1 978)

Gestione concorrente

(89 778)

0

0

0

0

0

(89 778)

Gestione congiunta

(151)

(799)

0

0

0

1

(949)

Altre spese d'esercizio

(759)

(257)

(316)

(52)

0

96

(1 288)

TOTALE SPESE D'ESERCIZIO

(100 336)

(7 150)

(2 759)

(52)

(2 438)

933

(111 802)

SPESE NETTE D'ESERCIZIO

(92 255)

(6 594)

(1 745)

(51)

(2 077)

0

(102 722)

Entrate derivanti da risorse proprie e contributi

112 084

Eccedenze da attività operative

9 362

Risultato finanziario netto

320

Movimenti nelle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

(2 207)

Quota relativa ai risultati di associate e imprese comuni

(13)

Risultato economico dell'esercizio

7 462


INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ — ATTIVITÀ INTERNE ALL'UE

milioni di EUR milioni di EUR

 

Affari economici e finanziari

Imprese e industria

Concorrenza

Occupazione

Agricoltura

Energia e trasporti

Ambiente

Ricerca

Società dell'informazione

Entrate d'esercizio:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ammende

0

0

3 339

0

0

0

0

0

0

Prelievi agricoli

0

0

0

0

2 634

0

0

0

0

Recupero spese

0

0

0

91

504

3

0

4

8

Entrate derivanti da operazioni amministrative

0

9

0

0

0

2

1

0

9

Altre entrate di esercizio

0

152

0

36

41

207

36

339

19

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

0

161

3 339

127

3 179

212

37

343

36

Spese amministrative:

(48)

(181)

(60)

(88)

(97)

(180)

(86)

(171)

(119)

Spese per il personale

(42)

(129)

(56)

(69)

(83)

(137)

(64)

(146)

(91)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

0

(8)

0

(1)

0

(1)

(1)

0

0

Altre spese amministrative

(6)

(44)

(4)

(18)

(14)

(42)

(21)

(25)

(28)

Spese d'esercizio:

(32)

(310)

(22)

(9 848)

(55 493)

(995)

(205)

(3 215)

(890)

Gestione centralizzata diretta

(32)

(241)

0

(182)

(30)

(652)

(180)

(3 193)

(818)

Gestione centralizzata indiretta

0

0

0

0

0

(58)

(10)

(2)

(43)

Gestione decentrata

0

0

0

0

(1)

(16)

0

0

0

Gestione concorrente

0

0

0

(9 643)

(55 227)

0

0

0

0

Gestione congiunta

0

0

0

0

0

(136)

0

0

0

Altre spese d'esercizio

0

(69)

(22)

(23)

(235)

(133)

(15)

(20)

(29)

TOTALE SPESE D'ESERCIZIO

(80)

(491)

(82)

(9 936)

(55 590)

(1 175)

(291)

(3 386)

(1 009)

SPESE NETTE D'ESERCIZIO

(80)

(330)

3 257

(9 809)

(52 411)

(963)

(254)

(3 043)

(973)

 

Centro comune di ricerca

Pesca

Mercato interno

Politica regionale

Fiscalità e dogane

Istruzione e cultura

Salute e tutela dei consumatori

Giustizia, libertà e sicurezza

Totale attività interne all'UE

Entrate d'esercizio:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ammende

0

0

0

0

0

0

0

0

3 339

Prelievi agricoli

0

0

0

0

0

0

0

0

2 634

Recupero spese

0

(46)

0

30

0

11

5

1

611

Entrate derivanti da operazioni amministrative

53

0

0

0

0

4

0

0

78

Altre entrate di esercizio

52

1

189

(1)

0

181

85

82

1 419

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

105

(45)

189

29

0

196

90

83

8 081

Spese amministrative:

(355)

(32)

(138)

(63)

(41)

(196)

(135)

(79)

(2 069)

Spese per il personale

(224)

(27)

(93)

(51)

(35)

(96)

(93)

(61)

(1 497)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(67)

0

(3)

0

(1)

(2)

(3)

(1)

(88)

Altre spese amministrative

(64)

(5)

(42)

(12)

(5)

(98)

(39)

(17)

(484)

Spese d'esercizio:

(107)

(792)

(51)

(24 239)

(37)

(1 216)

(379)

(436)

(98 267)

Gestione centralizzata diretta

(90)

(274)

(7)

(20)

(37)

(147)

(322)

(178)

(6 403)

Gestione centralizzata indiretta

0

0

0

(31)

0

(998)

(16)

(1)

(1 159)

Gestione decentrata

0

0

0

0

0

0

0

0

(17)

Gestione concorrente

0

(516)

0

(24 173)

0

0

0

(219)

(89 778)

Gestione congiunta

0

0

0

(15 )

0

0

0

0

(151)

Altre spese d'esercizio

(17)

(2)

(44)

0

0

(71)

(41)

(38)

(759)

TOTALE SPESE D'ESERCIZIO

(462)

(824)

(189)

(24 302)

(78)

(1 412)

(514)

(515)

(100 336)

SPESE NETTE D'ESERCIZIO

(357)

(869)

0

(24 273)

(78)

(1 216)

(424)

(432)

(92 255 )


INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ — ATTIVITÀ ESTERNE ALL'UE

milioni di EUR

 

Relazioni estere

Commercio

Sviluppo

Allargamento

Aiuti umanitari

Totale attività esterne all'UE

Entrate d'esercizio:

 

 

 

 

 

 

Recupero spese

61

0

6

142

2

211

Entrate derivanti da operazioni amministrative

25

0

1

0

0

26

Altre entrate di esercizio

69

0

(2)

252

0

319

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

155

0

5

394

2

556

Spese amministrative:

(684)

(46)

(133)

(74)

(21)

(958)

Spese per il personale

(451)

(41)

(119)

(53)

(14)

(678)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(8)

0

0

(2)

0

(10)

Altre spese amministrative

(225)

(5)

(14)

(19)

(7)

(270)

Spese d'esercizio:

(2 943)

(9)

(853)

(1 709)

(678)

(6 192)

Gestione centralizzata diretta

(1 540)

(8)

(508)

(389)

(472)

(2 917)

Gestione centralizzata indiretta

(32)

0

(1)

(225)

0

(258)

Gestione decentrata

(711)

0

(348)

(902)

0

(1 961)

Gestione congiunta

(644)

(1)

15

34

(203)

(799)

Altre spese d'esercizio

(16)

0

(11)

(227)

(3)

(257)

TOTALE SPESE D'ESERCIZIO

(3 627)

(55)

(986)

(1 783)

(699)

(7 150)

SPESE NETTE D'ESERCIZIO

(3 472)

(55)

(981)

(1 389)

(697)

(6 594)


INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ — SERVIZI E ALTRO

milioni di EUR

 

Stampa e Comunicazione

Ufficio per la lotta antifrode

Coordinamento

Personale e amministrazione

Eurostat

Bilancio

Audit

Lingue

Altri

Totale Servizi e altro

Entrate d'esercizio:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Recupero spese

0

0

0

2

(1)

0

0

0

0

1

Entrate derivanti da operazioni amministrative

2

5

0

616

0

43

0

83

0

749

Altre entrate di esercizio

(2)

(1)

5

15

0

10

0

2

235

264

TOTALE ENTRATE DI ESERCIZIO

0

4

5

633

(1)

53

0

85

235

1 014

Spese amministrative:

(93)

(45)

(146)

(1 152)

(62)

(45)

(8)

(316)

63

(1 804)

Spese per il personale

(59)

(31)

(120)

(414)

(57)

(36)

(7)

(252)

26

(950)

Spese relative ad attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(2)

0

0

(106)

0

0

0

0

0

(108)

Altre spese amministrative

(32)

(14)

(26)

(632)

(5)

(9)

(1)

(64)

37

(746)

Spese d'esercizio:

(82)

(11)

(2)

(44)

(56)

(473)

0

(1)

(286)

(955)

Gestione centralizzata diretta

(79)

(11)

(1)

(39)

(56)

(470)

0

(1)

20

(637)

Gestione centralizzata indiretta

(2)

0

0

0

0

0

0

0

0

(2)

Altre spese d'esercizio

(1)

0

(1)

(5)

0

(3)

0

0

(306)

(316)

TOTALE SPESE D'ESERCIZIO

(175)

(56)

(148)

(1 196)

(118)

(518)

(8)

(317)

(223)

(2 759)

SPESE NETTE D'ESERCIZIO

(175)

(52)

(143)

(563)

(119)

(465)

(8)

(232)

12

(1 745)

4.   NOTE ALLA TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

4.1.   OBIETTIVO E PREPARAZIONE DELLA TABELLA DEI FLUSSI DI CASSA

Le informazioni relative ai flussi di cassa costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità delle Comunità di generare liquidità e attività equivalenti e le sue necessità in merito all'utilizzo di detti flussi.

La tabella dei flussi di cassa viene preparata utilizzando il metodo indiretto, vale a dire che l'avanzo (o il disavanzo) netto dell'esercizio finanziario viene adeguato a seguito degli effetti di transazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti, nonché di eventuali voci di entrata o di spesa associate ai flussi di cassa inerenti agli investimenti.

I flussi di cassa derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella valuta di riferimento delle Comunità europee (euro), applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio tra l'euro e detta valuta estera in vigore alla data della transazione.

La tabella dei flussi di cassa riporta i flussi finanziari relativi al periodo, classificandoli in attività operative e d'investimento (le Comunità non hanno attività di finanziamento).

4.2.   ATTIVITÀ OPERATIVE

Le attività operative sono le attività delle Comunità diverse dalle attività di investimento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte. I prestiti erogati ai beneficiari (e le relative assunzioni di prestito, se del caso) non sono considerati attività di investimento (o di finanziamento), in quanto rientrano negli obiettivi generali, e pertanto nelle operazioni quotidiane delle Comunità. Le attività operative comprendono anche investimenti quali FEI, BERS e i fondi di capitali di rischio. L'obiettivo di tali attività è infatti contribuire al conseguimento dei risultati prefissati nell'ambito della politica economica.

4.3.   ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

Le attività di investimento riguardano l'acquisizione e la liquidazione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti che non sono compresi nella tesoreria ed equivalenti di tesoreria. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari. L'obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi effettuati dalle Comunità.

Si fa rilevare che 5 037 milioni di euro di saldi di tesoreria e equivalenti di tesoreria detenuti dalle Comunità non possono essere utilizzati. Si tratta di liquidi ottenuti a titolo di pagamento di ammende comminate, in cui la controparte ricorre contro l'imposizione dell'ammenda. Tali importi sono chiaramente indicati come «liquidità vincolate» nella nota 2.11.

5.   VOCI FUORI BILANCIO

ATTIVITÀ POTENZIALI

milioni di EUR

 

Note

31.12.2007

31.12.2006

Garanzie ottenute:

5.1

 

 

Garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti

5.1.1

1 147

1 182

Garanzie ottenute in relazione a casi di ammende pendenti

5.1.2

2 563

1 783

Altre garanzie riscosse

5.1.3

784

954

Totale

 

4 494

3 919

Accordi di assunzione di prestiti sottoscritti

5.2

0

0

Attività potenziali relative a casi di frodi e irregolarità relative ad azioni strutturali

5.3

1 701

1 477

Altre attività potenziali

5.4

4 455

1 274

Totale attività potenziali

 

10 650

6 670


PASSIVITÀ POTENZIALI E IMPEGNI PER FINANZIAMENTI FUTURI

milioni di EUR

Passività potenziali

Note

31.12.2007

31.12.2006

Garanzie fornite:

5.5

 

 

Garanzie fornite per prestiti BEI

5.5.1

15 787

14 792

Altre garanzie fornite

5.5.2

76

0

Totale

 

15 863

14 792

Ammende — ricorsi dinanzi alla Corte di giustizia

5.6

8 682

5 611

FEAGA — decisioni giudiziarie pendenti

5.7

1 095

1 255

Importi connessi ad azioni legali e altri contenziosi

5.8

2 043

2 429

Altre passività potenziali

5.9

19

7

Totale attività potenziali

 

27 702

24 094

Impegni per finanziamenti futuri

Note

31.12.2007

31.12.2006

Impegni non utilizzati

5.10

239

256

Impegni relativi agli stanziamenti non ancora utilizzati

5.11

95 992

90 040

Impegni giuridici riguardanti azioni pluriennali

5.12

 

 

Azioni strutturali

5.12.1

385 722

0

Protocolli con i paesi mediterranei

5.12.2

262

260

Accordi di pesca

5.12.3

225

337

Totale

 

386 209

597

Partecipazioni a organismi collegati

5.13

 

 

Capitale non richiamato BERS

5.13.1

443

443

Capitale non richiamato FEI

5.13.2

553

480

Totale

 

996

923

Impegni di leasing operativo

5.14

2 003

1 660

Impegni contrattuali

5.15

806

567

Totale impegni per finanziamenti futuri

 

486 245

94 043

Nei prossimi esercizi tutte le passività potenziali e tutti gli impegni saranno finanziati, se scaduti, con risorse attinte dal bilancio comunitario. Il bilancio comunitario è finanziato dagli Stati membri.

ATTIVITÀ POTENZIALI

5.1.   GARANZIE RISCOSSE

5.1.1.   Garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti

Si tratta di garanzie che le Comunità europee richiedono ai beneficiari quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore «nominale» e il valore «in corso». Per il valore «nominale», il fatto generatore è collegato all'esistenza di una garanzia. Il valore nominale viene registrato come attività potenziale. Per il valore «in corso», il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni. Il valore «in corso» viene riportato nelle note ai rendiconti finanziari.

Al 31 dicembre 2007, il valore «nominale» delle garanzie riscosse dalla Commissione in relazione a prefinanziamenti ammontava a 1 007 milioni di euro, rispetto ai 772 milioni del valore «in corso». Per maggiori chiarimenti riguardanti i prefinanziamenti a lungo termine, cfr. note E.2.5 e E.2.9.

5.1.2.   Garanzie ottenute in relazione a casi di ammende pendenti

Si tratta delle garanzie riscosse dal destinatario dell'ammenda delle Comunità che desideri presentare ricorso. Anziché effettuare un pagamento provvisorio, può essere fornita un garanzia bancaria per l'importo dell'ammenda in oggetto, maggiorato degli interessi.

5.1.3.   Altre garanzie riscosse

milioni di EUR

 

31.12.2007

31.12.2006

Prestiti Euratom: garanzie di paesi terzi

474

436

Garanzie di buon fine

217

402

Garanzie riscosse nell'ambito di gare di appalto

4

5

Garanzie per ritardi nel pagamento

6

18

Altri

83

93

Totale

784

954

La Commissione ha ricevuto garanzie da terzi per i prestiti concessi attraverso Euratom. Si noti che la Commissione non ha ricevuto garanzie da terzi per i prestiti accordati nel quadro dell'assistenza macrofinanziaria (AMF). Tuttavia, è opportuno rilevare che questi prestiti sono garantiti dal Fondo di garanzia. Talvolta si richiedono garanzie di buon fine per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti comunitari onorino gli obblighi assunti nell'ambito di contratti stipulati con le Comunità. Tra le altre garanzie figuravano, al 31 dicembre 2007, 73 milioni di euro (2006: 83 milioni di euro) relativi alle garanzie ottenute dalla CECA in liquidazione per prestiti concessi (come precisato nei relativi contratti).

5.2.   ACCORDI DI ASSUNZIONE DI PRESTITI SOTTOSCRITTI

Si tratta di accordi di assunzione di prestiti sottoscritti dalle Comunità ma non ancora utilizzati alla fine dell'anno: non ve ne era alcuno al 31 dicembre 2007 o 2006.

5.3.   FRODI E IRREGOLARITÀ — AZIONI STRUTTURALI

La tabella seguente mostra l'importo potenziale dei recuperi che possono essere effettuati dagli Stati membri in seguito all'individuazione di domande irregolari rispetto ai fondi strutturali. La tabella è basata sulle comunicazioni formali presentate dagli Stati membri conformemente al regolamento (CE) n. 1681/94 della Commissione; gli importi sono ripartiti per Stato membro.

Le tabella seguente indica gli importi identificati dagli Stati Membri come ancora da recuperare.

ATTIVITÀ POTENZIALI: CASI DI FRODE E IRREGOLARITÀ

milioni di EUR

Stato membro

31.12.2007

31.12.2006

Austria

15

15

Belgio

16

15

Repubblica ceca

1

0

Danimarca

10

12

Estonia

1

0

Finlandia

3

3

Francia

12

13

Germania

592

580

Grecia

69

65

Ungheria

1

0

Irlanda

1

2

Italia

434

412

Lettonia

1

0

Paesi Bassi

12

12

Polonia

11

1

Portogallo

83

73

Slovacchia

1

0

Slovenia

0

1

Spagna

249

157

Svezia

2

1

Regno Unito

178

115

Totale

1 692

1 477

Occorre sottolineare che gli importi indicati rappresentano un massimo teorico e non le somme che saranno messe a disposizione del bilancio comunitario, e questo per i seguenti motivi:

gli Stati membri non sempre comunicano i risultati delle loro azioni di recupero,

sebbene gli Stati membri siano obbligati a informare la Commissione sulle possibilità di recupero, è impossibile determinare con precisione in quale proporzione gli importi ancora dovuti saranno realmente recuperati. A volte il diritto nazionale applicabile prevede termini di prescrizione di 30 anni, e pertanto l'amministrazione nazionale spesso esita a rinunciare formalmente a un recupero anche quando le possibilità sono solo teoriche. Attualmente, nel settore delle azioni strutturali gli Stati membri sono tenuti a presentare annualmente alla Commissione una dichiarazione degli importi in attesa di recupero [articolo 8 del regolamento (CE) n. 438/2001 della Commissione], che consentirà di fornire una configurazione più accurata della situazione reale,

anche se lo Stato membro interessato ha avviato la procedura di recupero entro i termini previsti, l'esito positivo non è garantito. Questo vale in particolare per gli ordini di riscossione che sono oggetto di ricorso dinanzi ai tribunali,

il cofinanziamento dei progetti individuali è realizzato nel quadro di programmi pluriennali. Fino a quando un programma pluriennale non è concluso, gli importi da recuperare non possono essere determinati con precisione perché i finanziamenti utilizzati per i pagamenti irregolari possono, a talune condizioni, essere riassegnati ad altri progetti e perché i pagamenti rateali successivi, e in particolare i pagamenti finali, in taluni casi permettono di regolarizzare le spese irregolari precedenti. È da sottolineare che le cifre di queste tabelle sono cifre provvisorie, stabilite sulla base delle comunicazioni ricevute ed elaborate fino alla fine di febbraio 2007. Non è dunque escluso che tali cifre debbano essere modificate sulla base di comunicazioni complementari tardive.

Pertanto, le informazioni comunicate dagli Stati membri non permettono ancora di valutare con sufficiente precisione le prospettive di recupero nei singoli casi. I movimenti principali dal 2006 riguardano aumenti relativi a: casi del Fondo sociale europeo (Italia 11 milioni di euro); casi del Fondo europeo di sviluppo regionale (40 milioni di euro per il Regno Unito, 109 milioni di euro per la Spagna, 10 milioni di euro per la Polonia e 10 milioni di euro per la Germania); casi del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (23 milioni di euro per il Regno Unito); e casi del Fondo di coesione (Spagna: 30 milioni di euro). Gli importi dovuti dalla Spagna relativamente ai casi del Fondo sociale europeo sono diminuiti di 50 milioni di euro rispetto al 2006.

Detta rubrica comprende altresì 9 milioni di euro relativi agli importi del FEAOG orientamento per il periodo 1994-1999.

5.4.   ALTRE ATTIVITÀ POTENZIALI

La maggior parte delle spese delle Comunità europee sono di per sé provvisorie dato che, per motivi di controllo e buona gestione finanziaria, la Commissione si riserva il diritto di rivedere/controllare/annullare le somme erogate prima che siano dichiarate definitive. Pertanto, sino a quando un determinato importo/progetto/programma non è stato dichiarato ammissibile conformemente al relativo contratto e/o regolamento, sussiste la possibilità di recuperare somme dai beneficiari o di ridurre i pagamenti successivi. La Commissione ha il diritto di effettuare controlli dopo il pagamento finale e, se del caso, di recuperare importi indebitamente versati.

5.4.1.   Importi quantificati

Per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, gli importi dichiarati dagli Stati membri rimangono provvisori sino alla liquidazione dei conti annuali — in linea di principio entro il 30 aprile N + 1 sulla base di una certificazione annuale e di un riesame da parte della Commissione. La Commissione può inoltre applicare rettifiche finanziarie nel quadro di «decisioni di conformità», ma soltanto per un periodo limitato a 24 mesi prima di un audit su uno specifico settore di spese dichiarate da un determinato Stato membro. È stato quindi incluso come attività potenziale un importo di 1 515 milioni di euro corrispondente agli importi stimati da riscuotere nel quadro delle decisioni sulle rettifiche finanziarie di conformità per gli audit relativi a determinate spese dichiarate nel periodo 2001-2006. Trattandosi di importi non definitivi, essi non sono stati iscritti nello stato patrimoniale.

In questo esercizio è stato inoltre incluso come attività potenziale un importo di 2,9 miliardi di euro relativo a potenziali rettifiche finanziarie da recuperare dagli Stati membri. Tale importo si basa sulle risultanze degli audit della Commissione e della Corte dei conti, che vengono tutte controllate dalle DG. Si tratta della stima migliore al momento della chiusura dei conti 2007, tenendo conto della situazione del controllo degli audit, dell'attuazione di piani correttivi e delle lettere di presa di posizione finali emesse. Questo importo potrebbe cambiare a seguito della procedura relativa alle sospensioni e alle rettifiche finanziarie, in virtù della quale gli Stati membri possono presentare, nel corso di un'udienza, nuove prove a sostegno della propria posizione.

5.4.2.   Importi non quantificati

Il Fondo di garanzia per i partecipanti

Il Fondo di garanzia per i partecipanti è uno strumento di vantaggio reciproco istituito nell'ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7o PQ). Il suo obiettivo principale è coprire i rischi finanziari sostenuti dalle Comunità e dai partecipanti durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7o PQ, di cui il suo capitale e i suoi interessi costituiscono una cauzione di buona esecuzione. Tutti i partecipanti ad azioni indirette sotto forma di sovvenzione contribuiscono al capitale del fondo per tutta la durata dell'azione. Essi sono pertanto i proprietari del Fondo di garanzia per i partecipanti, mentre la Commissione rappresenta le Comunità in veste di agente esecutivo. Al termine di un'azione indiretta, i partecipanti dovrebbero recuperare interamente il loro contributo al capitale del fondo, tranne nel caso in cui quest'ultimo subisca delle perdite a causa di beneficiari insolventi — in tal caso i partecipanti recupereranno minimo l'80 % del loro contributo.

Il Fondo di garanzia per i partecipanti garantisce gli interessi finanziari sia delle Comunità che dei partecipanti. In quanto tale, esso può essere visto come un'attività potenziale delle Comunità, ma poiché il suo importo dipende dal verificarsi o meno di una serie di eventi futuri incerti, al momento quest'ultimo non può essere stimato in maniera affidabile. Pertanto, non viene rilevato alcun importo come attività potenziale. A titolo informativo, al 31 dicembre 2007, il fondo aveva ricevuto un importo totale di 38 milioni di euro di contributi da parte dei partecipanti.

PASSIVITÀ POTENZIALI

5.5.   GARANZIE FORNITE

5.5.1.   Su prestiti accordati dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie

milioni di EUR

 

«Risk Sharing»31.12.2007

«Non-risk Sharing»31.12.2007

In sospeso 31.12.2007

Totale

In sospeso 31.12.2006

Organismo pubblico

Società privata

Garanzia al 65 %

1 756

7 063

1 319

10 138

8 040

Garanzia al 70 %

191

2 799

235

3 225

3 747

Garanzia al 75 %

0

1 116

129

1 245

1 487

Garanzia al 100 %

0

886

293

1 179

1 518

Totale

1 947

11 864

1 976

15 787

14 792

Il bilancio comunitario garantisce prestiti sottoscritti e garantiti dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi al 31 dicembre 2007 (sono inclusi i prestiti versati agli Stati membri prima dell'adesione). La garanzia delle Comunità è tuttavia limitata a una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate: 65 %, 70 %, 75 % o 100 %. Quando il massimale non è raggiunto, è la totalità dell'esposizione che beneficia della garanzia comunitaria. Al 31 dicembre 2007 l'importo in sospeso ammontava a 15 787 milioni di euro (2006: 14 792 milioni di euro) e questo è quindi l'esposizione massima per le Comunità.

Per i prestiti che beneficiano della garanzia del bilancio comunitario, la BEI ottiene anche garanzie da terzi (Stati, istituzioni finanziarie pubbliche o private); la Commissione è in questo caso un garante secondario. La garanzia del bilancio comunitario copre solo il rischio politico delle garanzie fornite sotto il titolo «risk sharing». Gli altri rischi sono coperti dalla BEI qualora il primo garante non onori gli impegni. Per le garanzie fornite sotto il titolo «non-risk sharing», tutti i rischi sono coperti dal bilancio comunitario qualora il primo garante non onori gli impegni. Se il primo garante è un organismo pubblico, questi rischi sono normalmente limitati al rischio politico, ma quando le garanzie sono fornite da un'istituzione o da una società privata, il bilancio comunitario potrebbe dover coprire anche il rischio commerciale.

5.5.2.   Altre garanzie fornite

Nell'ambito del Risk Sharing Finance Facility (RSFF), il contributo della Commissione viene utilizzato per coprire i rischi finanziari relativi ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI ai progetti di ricerca ammissibili. Complessivamente, per il periodo 2007-2013 è previsto un bilancio della Commissione fino a 1 miliardo di euro, di cui fino a 800 milioni di euro derivano dal programma specifico «Cooperazione» e fino a 200 milioni di euro derivano dal programma specifico «Capacità». La BEI si è impegnata a fornire lo stesso importo.

La Commissione ha bloccato un importo di 34 milioni di euro a titolo di «allocazione di capitali». Tale allocazione di capitali copre le perdite impreviste relative ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI nel quadro dell'RSFF. Si tratta della perdita massima che la Commissione potrebbe subire in caso di inadempimenti relativi ai prestiti o alle garanzie forniti. Essa rappresenta il massimale della garanzia fornita dalla Commissione relativamente all'RSFF e viene quindi considerata dalle Comunità europee come una passività potenziale.

Quale parte del programma MEDA, la Commissione ha creato un meccanismo di garanzia attraverso un fondo specifico a favore di due organizzazioni marocchine, ovvero la Caisse Centrale de Garantie e la Fonds Dar Ad-Damane. Al 31 dicembre 2007, il volume complessivo dei crediti ammontava a 1 050 milioni di MAD, di cui 465 milioni di MAD (41 milioni di euro) rientrano nella garanzia della Commissione.

5.6.   MULTE

Detti importi riguardano ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza che sono state pagate in via provvisoria e per le quali o è stato presentato ricorso o potrebbe essere presentato un ricorso. La passività potenziale continuerà a essere contabilizzata fino alla decisione definitiva sul caso da parte della Corte di giustizia. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori (309 milioni di euro) figurano nel risultato economico dell'esercizio nonché come passività potenziale per tenere conto del carattere incerto della titolarità della Commissione su detti importi.

5.7.   FEAGA — DECISIONI GIUDIZIARIE PENDENTI

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate alle decisioni di conformità del FEAGA, in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell'importo definitivo degli oneri e l'imputazione in bilancio dei ricorsi accolti dipendono dalla durata della procedura dinanzi alla Corte di giustizia. Una stima degli importi probabili da versare (216 milioni di euro) è stata inserita come accantonamenti a lungo termine nello stato patrimoniale (cfr. nota E.2.13).

5.8.   IMPORTI CONNESSI AD AZIONI LEGALI E ALTRI CONTENZIOSI

Questa voce comprende le cause per risarcimento danni dirette contro le Comunità, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate. Gli importi più importanti sono di seguito sintetizzati:

azione avviata nel giugno 2003 in relazione a una decisione della Commissione. La richiesta iniziale era di 518 milioni di GBP. La Commissione ha presentato la propria replica nel febbraio 2005. A maggio 2008 la richiesta era scesa a 257 milioni di GBP. La sentenza è attesa più avanti nel 2008,

azione di risarcimento danni avviata nell'ottobre 2003 in relazione a una decisione della Commissione. La richiesta era di 1 664 milioni di euro. Il Tribunale di primo grado ha emesso una sentenza sul caso in questione nel luglio 2007 con la quale la Commissione viene condannata al pagamento di danni. Tuttavia, l'importo di questi danni non è stato quantificato dalla Corte. Non è stato ancora nominato un esperto indipendente e non vi è una stima attendibile dell'importo dei danni. Inoltre, il ricorso della Commissione contro la sentenza del Tribunale di primo grado è ancora pendente. A fronte di tali elementi di incertezza, la passività potenziale viene mantenuta all'importo della richiesta originaria.

Altre somme si riferiscono a contenziosi che riguardano fornitori, appaltatori ed ex personale dipendente. Si noti che in un'azione per risarcimento danni ai sensi dell'articolo 288 CE, il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell'istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l'atto illegittimo e il danno.

5.9.   ALTRE PASSIVITÀ POTENZIALI

L'importo principale compreso in questa voce è la passività potenziale stimata in 5 milioni di euro riguardante alcune spese per l'eradicazione di malattie che potrebbero essere a carico del bilancio della Commissione.

IMPEGNI PER FINANZIAMENTI FUTURI

5.10.   IMPEGNI NON UTILIZZATI

Si tratta di accordi relativi a investimenti in conto capitale ed erogazione di prestiti stipulati dalla Commissione e dalla CECA in liquidazione (non coperti dai RAL), ma non ancora utilizzati dall'altra parte entro la fine dell'esercizio.

5.11.   IMPEGNI A FRONTE DI STANZIAMENTI NON ANCORA UTILIZZATI

I RAL («Reste à Liquider») del bilancio costituiscono un importo che rappresenta gli impegni in sospeso per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Al 31 dicembre 2007 l'importo dei RAL del bilancio ammontava a 138 740 milioni di euro. L'importo indicato come un impegno futuro da finanziare è costituito dai RAL del bilancio meno i relativi importi inseriti a titolo di spesa nel conto del risultato economico 2007, per un totale di 95 992 milioni di euro.

I RAL del bilancio sono la normale conseguenza dell'esistenza di programmi pluriennali. Per avere una visione più chiara della composizione di detto importo, è stato deciso di considerare separatamente gli impegni di più vecchia data o quelli per i quali non sono stati riportati movimenti. È stato così definito il concetto di RAL potenzialmente anormali (PAR). Esso include gli impegni che soddisfano una delle seguenti condizioni:

l'impegno è stato assunto da oltre cinque anni,

per tale impegno non sono state registrate operazioni contabili nel corso degli ultimi due anni (pagamenti o disimpegni).

A seguito delle dichiarazioni congiunte del novembre 2002 e 2003, la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno sottolineato il bisogno di eliminare gradualmente detti RAL potenzialmente anormali. Pertanto, all'inizio di ciascun esercizio finanziario, gli impegni che rientrano in tale definizione sono identificati e valutati singolarmente. Detti impegni sono classificati in 8 categorie distinte, in base ai diversi casi ipotetici identificati. È essenziale notare che la maggioranza degli impegni che soddisfano il criterio PAR vengono classificati dai servizi come impegni normali o contratti ancora aperti (nonostante il fatto che la data dovuta per la fattura/documentazione di supporto richiesta sia già passata). L'obiettivo dei PAR annuali è ridurre al minimo la quota di RAL ingiustificati esaminando ogni singolo impegno potenzialmente anormale, aggiornando le classificazioni dei servizi e monitorando che gli impegni relativi a contratti che possono essere chiusi vengano effettivamente eliminati.

5.12.   IMPEGNI GIURIDICI RIGUARDANTI AZIONI PLURIENNALI

Questi impegni hanno origine dagli impegni giuridici a lungo termine assunti dalla Commissione che non erano coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio. Non tutti i programmi pluriennali comportano impegni che devono figurare in questa rubrica, giacché le spese da imputare su esercizi successivi sono subordinate alle decisioni annuali dell'autorità di bilancio o all'evoluzione della normativa pertinente.

5.12.1.   Azioni strutturali

La tabella seguente presenta un raffronto tra gli impegni giuridici per i quali non sono ancora stati fatti impegni di bilancio e gli impegni massimi rispetto agli importi previsti dal quadro finanziario (prospettive) 2007-2013:

milioni di EUR

 

Importi prospettive finanziarie 2007-2013

(A)

Impegni giuridici conclusi

(B)

Impegni di bilancio 2007

(C)

Impegni giuridici detratti gli impegni di bilancio

(=B-C)

Impegno massimo

(=A-C)

Fondi politica di coesione

346 542

341 514

44 822

296 692

301 720

Risorse naturali

92 599

67 816

9 941

57 875

82 658

Strumento di assistenza preadesione

1 629

1 629

285

1 344

1 344

Totale

440 770

410 959

55 048

355 911

385 722

Le azioni strutturali rappresentano gli aiuti previsti per il periodo 2007-2013. Nel 2007 è iniziato un nuovo quadro finanziario il cui formato e i cui obiettivi sono diversi da quelli del quadro precedente. Poiché si tratta dell'avvio di un nuovo quadro, gli impegni giuridici sono abbastanza consistenti, soprattutto rispetto al 2006 in cui non vi erano importi da registrare in quanto non vi erano impegni in sospeso al 31 dicembre 2006.

5.12.2.   Protocolli con paesi mediterranei

Impegni relativi ai protocolli finanziari conclusi con i paesi terzi mediterranei: l'importo registrato rappresenta la differenza tra la somma totale dei protocolli firmati e l'importo degli impegni di bilancio contabilizzati. Questi protocolli sono trattati internazionali che non possono essere conclusi senza l'accordo di entrambe le parti, anche se il processo di elaborazione è in corso.

5.12.3.   Accordi di pesca

Gli accordi di pesca comprendono gli impegni contratti con terzi a titolo di azioni esterne e in materia di pesca nell'arco di un periodo prefissato.

5.13.   PARTECIPAZIONI A ORGANISMI COLLEGATI

Questo importo rappresenta i versamenti ancora da effettuare sulla parte non liberata del capitale sottoscritto dalla Commissione.

5.13.1.   Capitale non richiamato: BERS

milioni di EUR

BERS

Totale capitale BERS

Partecipazione Commissione

Capitale

19 794

600

Versato

(5 198)

(157)

Non richiamato

14 596

443

5.13.2.   Capitale non richiamato: FEI

milioni di EUR

FEI

Totale capitale FEI

Partecipazione Commissione

Capitale

2 770

691

Versato

(554)

(138)

Non richiamato

2 216

553

Nel corso dell'assemblea generale degli azionisti del FEI tenutasi il 7 maggio 2007 è stato deciso di emettere 1 000 nuove azioni identiche alle 2 000 già esistenti (valore nominale pari a 1 milione di euro ciascuna; pagato in quote del 20 %). Gli azionisti del Fondo hanno la facoltà di sottoscrivere tali nuove azioni pro-rata, a propria discrezione, nell'arco del periodo di quattro anni compreso tra il 2007 e il 2010. Entro il 30 giugno 2010, la BEI sottoscriverà tutte le azioni non ancora sottoscritte dagli altri azionisti.

Nel corso del 2007, gli azionisti del FEI hanno sottoscritto in totale 770 azioni del valore nominale di 1 milione di euro ciascuna. Il sovraprezzo per azione è stato di 136 544,84 euro. Le Comunità hanno sottoscritto 91 azioni, di cui il 20 % del valore nominale e il sovrapprezzo sono stati pagati nel 2007. La partecipazione delle Comunità è limitata a 900 azioni (del valore nominale di 900 milioni di euro).

5.14.   IMPEGNI DI LEASING OPERATIVO

milioni di EUR

Denominazione

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

268

889

823

1 980

Materiale informatico e altre attrezzature

8

12

3

23

Totale

276

901

826

2 003

Questa rubrica riguarda immobili e altre attrezzature oggetto di contratti di leasing operativo che non soddisfano le condizioni di iscrizione nell'attivo del bilancio. Gli importi indicati corrispondono agli impegni ancora da pagare durante il periodo di durata dei contratti.

Nel 2007, sono stati rilevati come spese nel conto del risultato economico 275 milioni di euro relativi a leasing operativo.

5.15.   IMPEGNI CONTRATTUALI

Questa rubrica comprende gli importi che le Comunità europee dovranno pagare in futuro ai sensi dei contratti in essere alla data di riferimento del bilancio. Detti contratti riguardano principalmente contratti pluriennali relativi alla fornitura di servizi, quali sicurezza, pulizie, ecc., ma anche impegni contrattuali riguardanti progetti specifici, quali lavori edili. Gli importi indicati corrispondono agli importi da pagarsi nel corso del periodo di durata dei contratti.

Questa rubrica comprende altresì un obbligo contrattuale non adempiuto di 22 milioni di euro riguardante contratti edili del Consiglio, nonché un obbligo contrattuale non adempiuto di 367 milioni di euro riguardante contratti edili del Parlamento. L'altro importo significativo inserito ammonta a 348 milioni di euro e riguarda l'ampliamento di un edificio della Corte di giustizia a Lussemburgo.

6.   RIPETIZIONE DELL'INDEBITO

6.1.   INTRODUZIONE

La ripetizione dell'indebito rappresenta l'ultima fase dei sistemi di controllo e la valutazione di queste ripetizioni è essenziale per dimostrare una sana gestione finanziaria. In genere, gli importi recuperati riguardano spese iscritte in esercizi precedenti, a causa del tempo che intercorre tra la data di un pagamento e quella di un audit ex post, nonché del tempo necessario per le procedure contraddittorie e per stabilire l'importo finale dovuto. Nel settore dell'agricoltura, tale tempo risulta ulteriormente prolungato qualora lo Stato membro in questione richieda una procedura di conciliazione.

Nel controllare un progetto finanziato dall'UE, i revisori cercano di verificare la corretta applicazione delle norme contrattuali e finanziarie, che a volte possono risultare complicate. Benché errori, irregolarità e frodi si possano verificare in una qualsiasi fase di un progetto o contratto UE, è più probabile che vengano scoperti nella fase finale, ovvero quando il beneficiario invia la propria richiesta di pagamento finale.

L'obiettivo di questo capitolo è fornire una panoramica della procedura esistente per la ripetizione dell'indebito, nonché presentare la stima migliore dell'importo complessivo. Esistono vari modi, illustrati qui di seguito, con cui la Commissione europea recupera l'indebito qualora vi sia un caso evidente di errore o irregolarità finanziaria. Per le azioni strutturali, quando gli anticipi versati sono superiori al costo finale del progetto, i prefinanziamenti inutilizzati devono essere recuperati. Poiché tali recuperi non vengono considerati come recuperi di errori o irregolarità, sono stati esclusi dall'analisi riportata qui di seguito.

6.2.   RIPETIZIONE DELL'INDEBITO NEL QUADRO DELLA GESTIONE CONCORRENTE

Circa l'80 % del bilancio è gestito congiuntamente dalla Commissione europea e dagli Stati membri. Questa spesa mediante gestione concorrente comprende principalmente la spesa per agricoltura, azioni strutturali e pesca.

Quando la Commissione europea esegue il bilancio nell'ambito della gestione concorrente, i compiti e le responsabilità riguardanti l'esecuzione, compresa la rettifica delle spese inammissibili, sono delegati agli Stati membri, che hanno quindi in primo luogo la responsabilità di correggere le irregolarità commesse dai beneficiari. La Commissione europea svolge un ruolo di sorveglianza generale, verificando la sufficienza della gestione finanziaria degli Stati membri e imponendo rettifiche qualora scopra che uno Stato membro non ha adeguatamente protetto il bilancio comunitario dalle irregolarità. Tali rettifiche possono derivare anche da audit e controlli eseguiti dalla Corte dei conti o da indagini svolte dall'OLAF.

La catena dei controlli non sarebbe tuttavia completa senza un meccanismo che assicuri che gli Stati membri svolgano il loro compito in maniera appropriata e che, qualora non lo facciano, faccia valere nei loro confronti le dovute conseguenze finanziarie.

La Commissione ha il potere di applicare rettifiche estrapolate o forfettarie in alcuni casi in cui non è possibile o fattibile quantificare con esattezza l'importo delle spese irregolari o qualora sarebbe sproporzionato cancellare interamente le spese in questione. L'estrapolazione viene utilizzata in presenza di prove di un'irregolarità sistemica basate su un campione rappresentativo di atti. Le rettifiche forfettarie vengono applicate nel caso di singole violazioni o irregolarità sistemiche in cui l'impatto finanziario non è quantificabile con precisione in quanto soggetto a troppe variabili o avente degli effetti diffusi.

6.2.1.   Recupero di spese imputate all'agricoltura e allo sviluppo rurale

Nell'ambito del FEAGA e del FEASR, che hanno sostituito la sezione FEAOG-Garanzia, il meccanismo di recupero consiste nella liquidazione dei conti e nel recupero delle irregolarità.

Procedura di liquidazione dei conti

La procedura di liquidazione dei conti viene effettuata dalla Commissione e comprende una liquidazione finanziaria dei conti annuali di ogni organismo pagatore e una verifica di conformità pluriennale riguardante la conformità delle spese dichiarate da uno Stato membro rispetto alle regole comunitarie. Nel caso del FEAGA, tutti gli importi in questione sono iscritti tra le entrate del conto del risultato economico della Commissione. Nel caso del FEASR, gli importi recuperati dagli Stati membri stessi, nonché quelli derivanti dalla liquidazione finanziaria dei conti annuali sono di norma riutilizzabili per il programma.

Liquidazione contabile: la Commissione adotta una decisione annuale di liquidazione dei conti mediante la quale accetta formalmente i conti annuali degli organismi pagatori sulla base delle dichiarazioni di gestione e dei certificati e delle relazioni degli organismi di certificazione.

La verifica di conformità mira a escludere dal finanziamento dell'UE le spese che non sono state pagate in conformità delle norme comunitarie, escludendo così dal bilancio comunitario spese che non dovrebbero essere attribuite allo stesso. La verifica di conformità non è pertanto un meccanismo mediante il quale i pagamenti irregolari vengono recuperati direttamente dai beneficiari finali. Tuttavia, le rettifiche finanziarie rappresentano un forte incentivo per gli Stati membri a migliorare i loro sistemi di gestione e di controllo, evitando o individuando e recuperando così i pagamenti irregolari ai beneficiari finali. Inoltre, una rettifica di conformità non solleva uno Stato membro dalla sua responsabilità di perseguire le irregolarità individuate, in quanto altrimenti potrebbe essere avviata una procedura di violazione. Mentre la liquidazione contabile viene effettuata annualmente, la verifica di conformità non segue il ciclo annuo. Essa comprende spese sostenute in più di un esercizio, a eccezione delle spese effettuate più di 24 mesi prima della notifica ufficiale da parte della Commissione dei risultati dei suoi audit allo Stato membro.

Liquidazione finanziaria di pagamenti eseguiti senza rispettare le scadenze regolamentari: per i regimi di sostegno più importanti nell'ambito del FEAGA, i regolamenti prevedono che gli Stati membri debbano effettuare i pagamenti ai beneficiari entro determinate scadenze. Il rispetto delle scadenze stabilite viene verificato sistematicamente tre volte l'anno in conformità dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 883/2006 della Commissione. In caso di mancato rispetto delle scadenze, la Commissione procede a riduzioni, soggette a determinate indennità per casi speciali e circostanze eccezionali, in base a un principio di proporzionalità. Le riduzioni vengono effettuate nell'ambito dei pagamenti mensili e della liquidazione finanziaria dei conti annuali. Le rettifiche finanziarie per il mancato rispetto delle scadenze di pagamento vengono considerate «pagamenti negativi» e iscritte nel conto del risultato economico come riduzione di spese.

Recupero di irregolarità dichiarate dagli Stati membri

Gli Stati membri sono tenuti a recuperare le somme perse a seguito di irregolarità nel rispetto delle loro norme e procedure nazionali. Qualora riescano a recuperare tali somme dai beneficiari, accreditano le somme recuperate alla Commissione, che vengono quindi iscritte tra le entrate del conto del risultato economico. Tuttavia, non è sempre facile recuperare le somme spese in maniera irregolare. Qualora uno Stato membro necessiti di più di quattro anni per il recupero, o otto anni nel caso di un'azione legale nazionale nei confronti del beneficiario, la Commissione addebita allo Stato membro in questione il 50 % della somma da liquidare, tutelando così gli interessi finanziari dell'UE (la cosiddetta «regola del 50/50»). Ciò viene effettuato attraverso la procedura di liquidazione finanziaria sopra descritta. Lo Stato membro in questione rimane tuttavia tenuto a proseguire le sue azioni di recupero anche dopo detta operazione contabile. Il 50 % delle somme così recuperate deve essere iscritto nel bilancio comunitario. Occorre notare che gli importi recuperati possono essere trasferiti alla Commissione previa detrazione del 20 % da parte degli Stati membri per coprire i loro costi. In ogni caso, la Commissione monitora le azioni di recupero degli Stati membri. Qualora uno Stato membro non persegua il recupero o non attui le proprie azioni diligentemente, la Commissione potrebbe decidere di intervenire mediante la procedura di verifica di conformità e imporre una rettifica finanziaria allo Stato membro in questione.

6.2.2.   Recupero di spese nel quadro di azioni strutturali

In questo ambito, il meccanismo di recupero di errori, irregolarità e frodi è costituito principalmente da rettifiche finanziarie.

Rettifiche finanziarie: le spese che non soddisfano le condizioni di finanziamento a causa di irregolarità devono essere escluse dal cofinanziamento mediante il bilancio comunitario. Tale esclusione viene chiamata «rettifica finanziaria». L'obiettivo di dette rettifiche è quello di ripristinare una situazione in cui il 100 % delle spese dichiarate per il cofinanziamento dalle azioni strutturali è in linea con le norme e i regolamenti comunitari e nazionali applicabili.

Le rettifiche finanziarie possono derivare da controlli e audit a qualsiasi livello del sistema di controllo in vigore negli Stati membri o da audit effettuati dalla Commissione o dalla Corte dei conti o da indagini svolte dall'OLAF. Gli Stati membri sono i principali responsabili dell'apporto di rettifiche finanziarie in relazione a irregolarità commesse dai beneficiari. Nel caso in cui uno Stato membro convenga di effettuare una rettifica a seguito di controlli e audit eseguiti dallo Stato membro stesso o dalle Comunità europee, esso può ritirare le spese irregolari e riutilizzare il finanziamento comunitario liberato per altre spese nell'ambito del programma in questione purché tali spese non riguardino l'operazione o le operazioni oggetto di rettifica. La Commissione europea può adottare una decisione formale di applicazione di rettifiche finanziarie a uno Stato membro qualora lo Stato membro in questione non abbia effettuato le rettifiche richieste o qualora esistano gravi insufficienze nei sistemi di gestione e di controllo che potrebbero condurre a irregolarità sistemiche. Una rettifica finanziaria effettuata per decisione della Commissione comporta una riduzione del finanziamento comunitario al programma in questione. Le rettifiche effettuate dagli Stati membri a seguito di audit eseguiti dagli Stati membri stessi o dalle Comunità europee non vengono registrate nel sistema contabile della Commissione e le informazioni in merito vengono riportate dagli Stati membri una volta l'anno. Solo le rettifiche finanziarie effettuate mediante un ordine di riscossione o mediante una riduzione del pagamento finale sono incluse nei conti comunitari.

6.3.   RIPETIZIONE DELL'INDEBITO — ALTRI TIPI DI GESTIONE

I meccanismi previsti sono costituiti da ordini di riscossione o riduzioni del pagamento successivo. Molti progetti UE si protraggono per diversi anni e le rettifiche vengono di norma applicate, mediante un adeguamento delle richieste successive e/o dei pagamenti finali, a seguito di controlli periodici o dell'esame dei certificati di audit indipendenti. Le informazioni relative a tutti i recuperi effettuati mediante detrazione dal pagamento successivo, e quindi senza emissione di alcun ordine di riscossione, non sono ancora facilmente individuabili all'interno del sistema contabile della Commissione in quanto nei conti viene registrato solo l'importo del pagamento rettificato.

Al momento della chiusura di un progetto o successivamente, la Commissione europea può inoltre applicare ulteriori rettifiche sulla base di audit in loco effettuati dalla Commissione stessa o dalla Corte dei conti. Tali rettifiche possono essere effettuate in esercizi successivi con l'emissione di un ordine di riscossione.

6.4.   ANALISI DELLA RIPETIZIONE DELL'INDEBITO DECISA NEL 2007

Le cifre riportate qui di seguito sono state determinate, se possibile, in base al principio di competenza secondo cui il recupero viene attribuito all'esercizio nel quale:

è stato emesso l'ordine di riscossione o è stato effettuato un pagamento in misura ridotta,

una rettifica è stata decisa dalla Commissione o convenuta dagli Stati membri, o

nell'ambito del FEAGA e del FEASR, l'importo delle irregolarità viene recuperato e dichiarato dagli Stati membri.

6.4.1.   Gestione concorrente

6.4.1.1.   Recupero di spese imputate all'agricoltura e allo sviluppo rurale: FEAGA e FEASR

Nel corso dell'anno civile 2007, in relazione al FEAGA, la Commissione ha deciso di recuperare dagli Stati membri 607 milioni di euro a seguito di rettifiche finanziarie. Inoltre, nel corso dello stesso anno, gli Stati membri hanno rimborsato alla Commissione 247 milioni di euro di spese irregolari che avevano recuperato dai beneficiari. Per quanto riguarda il FEASR, poiché il 2007 era il primo anno di vita di questo fondo, non vi è stata alcuna ripetizione dell'indebito. Tutti questi recuperi vengono registrati nel sistema contabile della Commissione e iscritti nel conto del risultato economico.

milioni di EUR

 

2007

Rettifiche finanziarie decise:

 

Verifica di conformità

532

Liquidazione finanziaria e scadenze di pagamento non rispettate

75

Totale

607

Irregolarità dichiarate dagli Stati membri

247

Totale

854

La Commissione può applicare rettifiche finanziarie nel quadro di «decisioni di conformità» solo per spese dichiarate in un periodo limitato a 24 mesi prima di un audit su uno specifico settore di spese dichiarate da un determinato Stato membro. Gli importi da riscuotere nel quadro delle decisioni sulle rettifiche finanziarie di conformità ancora da adottare in seguito agli audit della Commissione sono stimati a 1,5 miliardi di euro. Si tratta di alcune spese dichiarate nel periodo 2001-2007 e i relativi importi figurano come attività potenziali nelle note ai rendiconti finanziari.

6.4.1.2.   Recupero spese nel quadro di azioni strutturali

La tabella seguente presenta le rettifiche finanziarie totali apportate ai programmi, a seguito di controlli svolti dalla Commissione e dalla Corte dei conti, nonché i particolari della procedura di chiusura per i due periodi del programma:

TOTALE RETTIFICHE FINANZIARIE 2000-2006 PROGRAMMI/PROGETTI

milioni di EUR

 

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2006

Rett. finanziarie 2007 senza decisione della Commissione

Rett. finanziarie 2007 per decisione della Commissione

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2007

Fondo di coesione

99

4

0

103

FESR

1 382

179

0

1 561

FSE

438

37

0

475

SFOP

0

0

0

0

FEAOG orientamento

1

0

0

1

Totale

1 920

220

0

2 140

Le cifre relative al FESR, al Fondo di coesione e al FSE riportate nelle note al bilancio definitivo 2006, cfr. nota 3.1.4 (1 915 milioni di euro complessivi), comprendono alcuni importi stimati e indicati per il FESR e il Fondo di coesione nelle lettere iniziali agli Stati membri con le quali si avviavano le procedure di rettifica finanziaria. Data la loro natura provvisoria, tali importi, che ammontano complessivamente a 20,7 milioni di euro (18,7 milioni di euro per il Fondo di coesione, 1 milione di euro per il FESR e 1 milione per il FSE), sono stati esclusi dal calcolo delle rettifiche finanziarie totali. Per il FESR e il Fondo di coesione è stato invece aggiunto un ulteriore importo di 25,7 milioni di euro di rettifiche finanziarie, costituito da decisioni formali della Commissione adottate nel 2006 o in esercizi precedenti (17,7 milioni di euro per il Fondo di coesione e 8 milioni di euro per il FESR), non registrato in precedenza.

TOTALE RETTIFICHE FINANZIARIE 1994-99 PROGRAMMI/PROGETTI

milioni di EUR

 

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2006

Rett. finanziarie 2007 senza decisione della Commissione

Rett. finanziarie 2007 per decisione della Commissione

Totale rettifiche finanziarie al 31.12.2007

Fondo di coesione

202

0

23

225

FESR

818

4

36

858

FSE

340

0

5

345

SFOP

15

24

0

39

FEAOG orientamento

30

4

80

114

Totale

1 405

32

144

1 581

Le cifre relative al FESR e al Fondo di coesione riportate nelle note al bilancio definitivo 2006, cfr. nota 3.1.4 (1 677 milioni di euro complessivi), comprendono alcuni importi stimati indicati nelle lettere iniziali agli Stati membri con le quali si avviavano le procedure di rettifica finanziaria. Data la loro natura provvisoria, tali importi, che ammontano complessivamente a 300 milioni di euro (58 milioni di euro per il Fondo di coesione e 242 milioni di euro per il FESR), sono stati esclusi dal calcolo delle rettifiche finanziarie totali. È stato invece aggiunto un ulteriore importo di 16 milioni di euro di rettifiche finanziarie del FESR e 10 milioni di euro per il FSE, costituito da decisioni formali della Commissione adottate nel 2006 o in esercizi precedenti, e un importo di 2 milioni di euro per lo SFOP non registrato in precedenza.

Le rettifiche finanziarie totali per le azioni strutturali relative all'esercizio 2007, che ammontano a 396 milioni di euro, possono essere suddivise come segue:

milioni di EUR

 

FESR

Fondo coesione

FSE

SFOP

FEAOG orient.

Totale

Rettifiche finanziarie periodo 1994-99:

 

 

 

 

 

 

con ordine di riscossione (7)

29

3

3

2

15

52

riduzione di pagamento

11

20

2

22

69

124

Subtotale periodo 1994-99

40

23

5

24

84

176

Rettifiche finanziarie 2000-2006:

 

 

 

 

 

 

accordo a ritirare le spese inammissibili

179

4

37

0

0

220

Subtotale periodo 2000-2006

179

4

37

0

0

220

Totale rettifiche finanziarie

219

27

42

24

84

396

Questa tabella non comprende i risultati dei controlli delle spese a titolo dei Fondi strutturali effettuati dagli Stati membri. Inoltre, un importo di 2,9 miliardi di euro riguarda rettifiche finanziarie potenziali da recuperare dagli Stati membri. Tale importo si basa sulle risultanze degli audit della Commissione e della Corte dei conti, che vengono tutte controllate dalle DG. Si tratta della stima migliore al momento della chiusura dei conti 2007, tenendo conto della situazione del controllo degli audit, dell'attuazione di piani correttivi e delle lettere di presa di posizione finali emesse.

Attività di rettifica finanziaria (dismissioni, recuperi e recuperi pendenti) svolte dagli Stati membri per le azioni strutturali nel 2007

La Commissione stabilisce che, entro il 31 marzo di ogni anno, gli Stati membri comunicano informazioni relative alle dismissioni, ai recuperi e ai recuperi in corso relativi alle azioni strutturali per l'esercizio in questione e, cumulativamente, per l'intero periodo di programmazione 2000-2006, per tutti i Fondi strutturali e le Iniziative comunitarie (FESR, FSE, FEAOG e SFOP). La Commissione ha ricevuto le cifre provvisorie relative alle dismissioni e ai recuperi nel 2007 (circa 540 milioni di euro), che saranno adeguate dopo che la Commissione avrà chiarito alcuni punti con gli Stati membri in questione. Le cifre rivedute saranno presentate in un allegato alla diciannovesima relazione annuale sull'attuazione dei Fondi strutturali, prevista più avanti nel 2008. Per quanto riguarda le rettifiche finanziarie proposte dalla Commissione sulla base dell'attività di audit effettuata da essa o da altri organismi comunitari, ma accettate ed eseguite dagli Stati membri, vi sono rischi di sovrapposizione con i dati sulle dismissioni comunicati dagli Stati membri.

Va detto inoltre che la Commissione sta verificando le informazioni comunicate da alcuni Stati membri nel quadro dell'azione 6.2 del Piano d'azione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali [COM(2008) 97]. I risultati di questa attività consentiranno di trarre conclusioni definitive circa la completezza e l'attendibilità dei dati, in base ai quali saranno prese le misure di follow-up per apportare i miglioramenti necessari nelle informazioni sulle rettifiche finanziarie.

6.4.2.   Recupero di spese nel quadro di altri tipi di gestione

Per gli altri tipi di gestione, le informazioni relative ai debiti stabiliti da ordini di riscossione sono presentate nella tabella seguente. I recuperi effettuati mediante detrazione dal pagamento successivo non sono stati registrati nella contabilità del 2007. Gli ordini di recupero emessi nel corso dell'esercizio per recuperare importi precedentemente pagati ammontano complessivamente a 259 milioni di euro. Di questi 138 milioni di euro riguardano il recupero di spese e 121 milioni di euro il recupero di prefinanziamenti. Per quest'ultima categoria, la contabilità non consente di distinguere tra importi riguardanti il recupero di anticipi non utilizzati e importi riguardanti il recupero di spese indebite dichiarate dal beneficiario. Tuttavia, a differenza delle azioni strutturali, la maggior parte dei prefinanziamenti concretamente recuperati, a eccezione di quelli relativi al risultato delle Agenzie, vengono considerati come recuperi di importi erroneamente dichiarati.

milioni di EUR

Ordini di riscossione per pagamenti indebiti emessi nel 2007

2007

Azioni esterne

178

Politiche interne

81

Totale

259

6.5.   SINTESI DELLA RIPETIZIONE DELL'INDEBITO 2007

La tabella seguente riporta la migliore stima dell'importo totale da recuperare deciso nel 2007. Come in precedenza spiegato, gli importi indicati non comprendono né i risultati dei controlli delle spese a titolo di azioni strutturali effettuati dagli Stati membri né tutti i recuperi effettuati mediante detrazione dal pagamento successivo relativamente ad azioni esterne e politiche interne. Gli ordini di recupero relativi ai rischi di prefinanziamento risultano sovrastimati dagli importi relativi al rimborso di anticipi non utilizzati (non riguardanti pagamenti irregolari).

Sintesi della ripetizione dell'indebito

milioni di EUR

 

2007

2006

FEAOG

 

 

rettifiche finanziarie

607

839

irregolarità dichiarate dagli Stati membri

247

108

Fondi strutturali e di coesione (programmi 1994-1999 e 2000-2006)

396

807

Ordini di riscossione per pagamenti indebiti:

 

 

azioni esterne

178

172

politiche interne

81

85

Totale

1 509

2 011

7.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

OPERAZIONI DI TESORERIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Le seguenti informazioni si riferiscono alle operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione europea al fine di dare esecuzione al proprio bilancio. Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione per l'esecuzione del bilancio sono riportate nel regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 [modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 2028/2004] e nel regolamento finanziario [regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002, modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006] e relative modalità di esecuzione [regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, modificato dal regolamento (CE, Euratom) n. 478/2007].

A seguito dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo, a nome della Commissione, presso il Tesoro di ogni Stato membro o l'organismo designato da ogni Stato membro. La Commissione può effettuare sui conti di cui sopra prelievi destinati a coprire unicamente i propri bisogni di tesoreria,

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri nella loro moneta nazionale, mentre i pagamenti della Commissione sono espressi principalmente in euro,

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione,

i saldi dei conti detenuti in valute diverse dall'euro vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in euro, in conformità del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 per ciò che riguarda i fondi detenuti sui conti delle risorse proprie).

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione ha aperto altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e riscuotere le entrare diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio. Tutti questi conti (a eccezione dei conti destinati alle entrate) vengono alimentati quotidianamente in base ai pagamenti da effettuarsi da essi. Su tutti i conti vengono mantenuti dei saldi di cassa minimi al fine di consentire l'effettuazione di pagamenti urgenti qualora dovesse eccezionalmente verificarsi qualche ritardo nel loro finanziamento. I saldi dei conti destinati alle entrate vengono regolarmente trasferiti sui conti delle risorse proprie o su altri conti, a seconda dei fabbisogni di tesoreria.

Tutte le banche commerciali in cui la Commissione detiene dei conti bancari vengono selezionate mediante gara d'appalto. Le casse di anticipi vengono aperte in conformità all'articolo 63 del regolamento finanziario e i conti bancari vengono aperti per i relativi fabbisogni presso banche selezionate mediante procedura di gara semplificata.

7.1.   RISCHI OPERATIVI

Le operazioni di pagamento e di tesoreria sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni, vengono applicate procedure specifiche conformi al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit. La gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria è regolata da una serie scritta di linee guida e procedure al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono tutte le varie aree operative e il loro rispetto viene verificato regolarmente. Esse comprendono in particolare:

apertura e chiusura di conti bancari,

parametrizzazione dei sistemi finanziari,

pianificazione e previsioni di tesoreria,

effettuazione di pagamenti e gestione di cassa,

operazioni di cambi,

selezione di banche,

controllo delle operazioni e riconciliazione bancaria,

tenuta e controllo dello schedario terzi.

7.2.   RISCHI FINANZIARI

Rischio valutario

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall'euro sono tenute sui conti delle risorse proprie. Esse vengono convertite in euro quando sono necessarie per coprire l'effettuazione di pagamenti in euro oppure, in un numero limitato di casi, vengono utilizzate direttamente per pagamenti da effettuarsi in quelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell'UE diverse dall'euro e in USD presso alcune banche commerciali ai fini dell'effettuazione di pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati a seconda dell'importo dei pagamenti da effettuarsi. Di conseguenza, i loro saldi overnight (a un solo giorno) vengono tenuti molto bassi e rappresentano solo un'esposizione limitata alle fluttuazioni dei tassi di cambio.

Al momento della riscossione di entrate varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall'euro, dette entrate vengono trasferite su altri conti denominati in quelle stesse valute qualora siano necessarie per coprire l'effettuazione di pagamenti oppure vengono convertite in euro e trasferite su altri conti in euro a seconda dei fabbisogni di tesoreria. Le casse di anticipi detenute in valute diverse dall'euro vengono alimentate a seconda dei pagamenti locali stimati da effettuarsi a breve termine in quelle valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Rischio di credito

La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione sono detenute, in conformità del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi (risorse proprie). Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni non presentano di fatto alcun rischio di credito per la Commissione.

Una piccola parte delle risorse di tesoreria della Commissione sono detenute presso banche commerciali al fine di coprire l'effettuazione di pagamenti o altre operazioni bancarie. È prassi consueta alimentare i conti presso le banche commerciali in base al principio del «just in time». Di conseguenza, gli importi detenuti alla giornata su questi conti sono sempre molto bassi (in media, tra 100 e 200 milioni di euro distribuiti su oltre 30 conti), per cui l'esposizione della Commissione al rischio di credito risulta limitata. Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate delle linee guida specifiche al fine di ridurre ulteriormente al minimo il rischio di credito.

Tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d'appalto. Il credit rating a breve termine minimo richiesto per l'ammissione alle procedure di gara è Moody's P-1 o un rating equivalente (S&P A-1 o Fitch F1). In determinate circostanze può essere richiesto un livello inferiore. Tutti i contratti prevedono la possibilità di risoluzione immediata da parte della Commissione nel caso in cui il rating della controparte venga rivisto e scenda al di sotto del livello minimo richiesto.

Le casse di anticipi vengono detenute presso banche locali selezionate mediante la procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno Stato all'altro. Al fine di limitare l'esposizione al rischio di credito, i saldi di questi conti vengono tenuti ai livelli più bassi possibili (tenuto conto dei fabbisogni operativi) e alimentati regolarmente con una revisione annuale dei massimali applicati.

Rischio di tasso di interesse

I conti aperti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale degli Stati membri in conformità dell'articolo 9 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 sono infruttiferi e privi di spese. Per quanto riguarda tutti gli altri conti detenuti presso le banche centrali nazionali, i compensi dipendono dalle condizioni specifiche offerte dalle singole banche. I tassi di interesse applicati sono variabili e vengono adeguati alle fluttuazioni di mercato.

Per quanto riguarda la maggior parte dei conti detenuti presso banche commerciali, gli interessi vengono calcolati su una base variabile legata al tasso marginale della BCE per le sue operazioni di rifinanziamento principali e adeguati per rispecchiare le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Di conseguenza, la Commissione non è esposta ad alcun rischio di tasso di interesse.

7.3.   GESTIONE DELLE AMMENDE INCASSATE IN VIA PROVVISORIA

Le seguenti informazioni si riferiscono alle operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione europea per la gestione delle ammende incassate in via provvisoria (contanti vincolati).

Rischio valutario

Poiché le ammende vengono comminate e pagate in euro, la Commissione non è esposta ad alcun rischio di fluttuazione dei tassi di cambio.

Rischio di credito

Per la selezione delle banche in cui sono detenuti i fondi vengono applicate le relative linee guida con un'esposizione limitata rispetto alle singole controparti. Tutti i fondi sono detenuti in conti correnti e possono essere ritirati in qualsiasi momento senza preavviso. Le banche vengono selezionate mediante gara d'appalto. Il rating a lungo termine minimo per i depositi bancari richiesto per l'ammissione alle procedure di gara è Moody's Aa o un rating equivalente (ovvero, S&P AA- o Fitch AA-).

L'esposizione rispetto alle singole controparti è limitata al 5 % del suo «capitale + riserve + prestiti subordinati», così come risultanti dai suoi conti consolidati certificati. Detto limite viene rivisto almeno con cadenza annuale. Tutti i contratti prevedono la possibilità di risoluzione immediata da parte della Commissione nel caso in cui il rating della controparte venga rivisto e scenda al di sotto del livello minimo richiesto.

Rischio di tasso di interesse

Gli interessi di tutti i conti vengono calcolati su una base variabile legata al tasso minimo della BCE per le sue operazioni di rifinanziamento principali e adeguati per rispecchiare le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Di conseguenza, la Commissione non è esposta ad alcun rischio di tasso di interesse.

ASSUNZIONE ED EROGAZIONE DI PRESTITI E FONDO DI GARANZIA

Le seguenti informazioni si riferiscono alle attività di assunzione ed erogazione di prestiti operate dalla Commissione europea nel quadro dell'assistenza macrofinanziaria (AMF) e dell'Euratom nonché dal Fondo di garanzia.

7.4.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO E OPERAZIONI DI COPERTURA

AMF ed Euratom

Le operazioni di concessione e assunzione di prestiti, e la relativa gestione della tesoreria, vengono effettuate dalle Comunità conformemente alle rispettive decisioni Euratom del Consiglio (8), ove applicabili, e delle linee guida interne. Sono stati redatti alcuni manuali di procedura scritta relativi ad argomenti specifici, quali le assunzioni di prestiti, i prestiti e la gestione di tesoreria, che sono in uso presso le competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente.

Di norma non vengono effettuate attività di copertura allorché le operazioni di prestito sono finanziate mediante operazioni «back to back» e non vi sono posizioni aperte in divisa.

Fondo di garanzia

Le norme e i principi per la gestione dell'attivo del Fondo di garanzia (cfr. sezione E.2.3.3) sono contenuti nella convenzione del 25 novembre 1994 tra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI), modificata il 17-23 settembre 1996 e l'8 maggio 2002.

I principi fondamentali, estrapolati direttamente dalla convenzione, sono i seguenti:

il Fondo di garanzia utilizzerà un'unica valuta: l'euro. Per evitare l'esposizione al rischio di cambio, esso investirà unicamente in detta valuta,

la gestione dell'attivo si conformerà alle tradizionali norme di prudenza applicate alle attività finanziarie. Sarà necessario prestare particolare attenzione alla riduzione dei rischi e garantire che le attività gestite presentino un grado sufficiente di liquidità e trasferibilità, tenuto conto degli impegni che il Fondo di garanzia sarà chiamato ad affrontare,

per affrontare i rischi di mercato e i rischi correlati ai tassi d'interesse, il Fondo di garanzia potrà impiegare tutti gli strumenti di copertura attualmente utilizzati dalla divisione Ufficio portafogli della BEI,

la gestione dei portafogli sarà operata in conformità del principio di durata ottimale e della migliore assegnazione possibile tra breve e lungo termine, al fine di poter trarre un vantaggio effettivo dalla curva dei tassi d'interesse. Per essere in grado di modificare velocemente la durata dei portafogli, in base alle previsioni delle future condizioni di mercato, il promotore impiegherà, esclusivamente a fini di copertura, gli strumenti a disposizione sul mercato, dei quali la BEI ha già maturato un'esperienza sufficiente.

7.5.   RISCHIO VALUTARIO

Poiché tutte le attività e passività finanziarie sono espresse in euro, le Comunità non espongono agli effetti della fluttuazione dei tassi di cambio delle valute estere la propria posizione finanziaria e i propri flussi monetari.

7.6.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

Data la natura delle sue attività di erogazione e assunzione di prestiti, le Comunità hanno attività e passività che generano interessi significativi.

AMF e Euratom

I prestiti emessi a tassi variabili espongono le Comunità al rischio di tasso d'interesse relativo ai flussi di cassa e rappresentano circa il 93 % del volume complessivo dei prestiti. Tuttavia, i rischi inerenti al tasso di interesse derivanti dai prestiti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni (operazioni «back to back»). Alla data di riferimento del bilancio, le Comunità registrano prestiti a tassi variabili (espressi in importi nominali) per 1,18 miliardi di euro (2006: 1,32 miliardi di euro), con una rideterminazione dei prezzi semestrale. Nel 2007 le Comunità hanno anche prestiti a tassi fissi (espressi in importi nominali) per 85 milioni di euro (2006: 85 milioni di euro), la cui ultima scadenza è fissata a cinque anni.

Fondo di garanzia

Gli strumenti di copertura potrebbero essere impiegati per gestire il rischio del tasso di interesse (di mercato) del Fondo di garanzia. La Commissione e la BEI hanno tuttavia ritenuto di non essere attualmente esposte a rischi significativi, per cui non sono state effettuate operazioni di copertura. Inoltre, dato che le transazioni e le operazioni sono esclusivamente espresse in euro, non si rendono necessarie altre attività di copertura. La ripartizione delle partecipazioni del Fondo di garanzia al 31 dicembre 2007 e 2006 (valore di mercato esclusi gli interessi maturati) è specificata nella tabella seguente:

milioni di EUR

Settori

Investimenti a tasso fisso

Titoli a tasso variabile

Totale

< 3 mesi

da 3 mesi a 1 anno

da 1 a 10 anni

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

2007

2006

Conti delle operazioni correnti

1

1

0

0

0

0

0

0

1

1

Depositi a breve termine — nominali

247

437

0

0

0

0

0

0

247

437

Attività disponibili per la vendita

25

57

84

51

703

733

71

76

883

917

Totale

273

495

84

51

703

733

71

76

1 131

1 355

Percentuale

24 %

36 %

7 %

4 %

63 %

54 %

6 %

6 %

100 %

100 %

Al 31 dicembre 2007, per la tesoreria e gli equivalenti di tesoreria (depositi a scadenze fisse), il tasso d'interesse effettivo oscilla tra il 4,12 % e il 4,83 %. Per il portafoglio titoli disponibili per la vendita, il tasso d'interesse effettivo si aggira tra il 2,94 % e il 5,52 %.

7.7.   RISCHIO DI CREDITO

Le Comunità si espongono al rischio di credito, ovvero il rischio che una controparte non sia in grado di pagare gli importi per intero quando dovuti. L'esposizione al rischio di credito è gestita innanzitutto ottenendo le garanzie dei paesi nel caso di Euratom, e successivamente attraverso il Fondo di garanzia. Il Fondo di garanzia per le azioni esterne (9) è stato istituito nel 1994 al fine di coprire i rischi di inadempienza correlati ai prestiti assunti nel quadro dell'erogazione di prestiti a favore di paesi esterni all'Unione europea. Per evitare ritardi nei pagamenti dovuti da parte dell'entità, dette assunzioni di prestito sono corrisposte per mezzo di pagamenti anticipati a carico del bilancio comunitario. Se, dopo tre mesi dalla scadenza del pagamento, si ha conferma che un paese beneficiario è inadempiente, gli anticipi vengono riversati sul bilancio mediante il Fondo di garanzia per le azioni esterne.

AMF e Euratom

Le maggiori concentrazioni di rischio di credito delle Comunità si hanno nei confronti della Bulgaria, della Romania e della Serbia-Montenegro. Questi Stati assorbono rispettivamente circa il 27 %, 28 % e 22 % del volume totale dei prestiti. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, è necessario applicare le linee guida sulla scelta delle controparti. Di conseguenza, l'unità operativa potrà stipulare accordi solo con banche dichiarate ammissibili facenti parte di una lista di banche autorizzate alla contrattazione e aventi sufficienti limiti di controparte.

Fondo di garanzia

Fondo di garanzia — Depositi a scadenza fissa: profilo delle contropartite

Conformemente all'accordo sottoscritto tra la Comunità e la BEI in merito alla gestione del Fondo di garanzia, tutti gli investimenti interbancari devono presentare una classificazione creditizia minima A1. Al 31 dicembre 2007, gli investimenti interbancari a breve termine, inclusi gli interessi maturati, suddivisi per tipo di controparte, erano i seguenti:

milioni di EUR

Classificazione

31.12.2007

31.12.2006

A1

75

30 %

171

39 %

A2

0

0 %

0

0 %

Aa1

20

8 %

44

10 %

Aa2

53

22 %

57

13 %

Aa3

100

40 %

167

38 %

Totale

248

100 %

439

100 %

Portafoglio titoli disponibili per la vendita del Fondo di garanzia: profilo degli emittenti

Al 31 dicembre 2007, il profilo degli emittenti e il valore di mercato, esclusi gli interessi maturati, erano i seguenti:

milioni di EUR

Emittente

31.12.2007

31.12.2006

Altri emittenti AAA

310

35 %

361

40 %

Org. sovran. Aaa

5

1 %

15

2 %

Gov./Agenzie Aaa

196

22 %

225

25 %

Gov./Agenzie Aa1

72

8 %

58

6 %

Gov./Agenzie Aa2

0

0 %

0

0 %

Gov./Agenzie Aa3

81

9 %

67

7 %

Gov./Agenzie A1

73

8 %

49

5 %

Gov./Agenzie A2

132

15 %

122

13 %

Gov./Agenzie A3

4

1 %

10

1 %

Gov./Agenzie Baa1

10

1 %

10

1 %

Gov./Agenzie NR

0

0 %

0

0 %

Totale

883

100 %

917

100 %

Tutti i titoli detenuti hanno le seguenti caratteristiche:

sono emessi da Stati dell'Unione europea, o da istituzioni garantite dall'Unione europea, dal G10 o da organismi sovranazionali,

sono emessi da un altro Stato sovrano con una classificazione minima di AA3,

sono emessi da un altro emittente con classificazione AAA.

7.8.   VALORE EQUO

Il valore equo stimato dei prestiti MFA ed Euratom erogati e assunti viene determinato utilizzando un modello di flusso di cassa attualizzato. In base a questo modello, i futuri flussi di cassa previsti vengono attualizzati applicando curve di rendimento AAA adeguate alla durata residua. Il valore equo stimato dei prestiti a tassi variabili viene assunto per approssimare il valore contabile, dal momento che la rideterminazione dei prezzi ai tassi di interesse di mercato avviene ogni 6 mesi.

Alla data di riferimento del bilancio il valore equo stimato dei prestiti fruttiferi a tasso fisso erogati e assunti ammontava a 90 milioni di euro (2006: 93 milioni di euro) e di 89 milioni di euro (2006: 93 milioni di euro) rispettivamente, a fronte del corrispettivo valore contabile di 87 milioni di euro (2006: 87 milioni di euro) e di 87 milioni di euro (2006: 87 milioni di euro) rispettivamente.

7.9.   POSIZIONE DI LIQUIDITÀ

La tabella seguente fornisce un'analisi dell'attivo e del passivo del Fondo di garanzia, suddivisi in raggruppamenti per data di scadenza, e in base alla durata residua calcolata dalla data di riferimento del bilancio alla scadenza contrattuale. Essa è stata redatta in base alla stima più prudente delle scadenze. Per le passività è stata riportata la data di restituzione più prossima, mentre per le attività è indicata la data di restituzione più lontana. Le attività e le passività senza scadenza contrattuale sono raggruppate nella categoria «scadenza non definita».

milioni di EUR

Scadenza

< 3 mesi

da 3 mesi a 1 anno

da 1 a 10 anni

Scadenza non definita

Totale

Attivo in euro:

Conti delle operazioni correnti

1

0

0

0

 1

Depositi a breve termine

248

0

0

0

248

di cui interessi maturati

1

0

0

0

1

Attività disponibili per la vendita

38

109

754

3

904

di cui interessi maturati

7

13

0

0

20

Totale

287

109

754

3

1 153

Passivo in euro:

Capitale

0

0

0

1 152

1 152

Debiti

1

0

0

0

1

Totale

1

0

0

1 152

1 153

Posizione di liquidità netta al 31.12.2007

286

109

754

(1 149)

0

Posizione di liquidità cumulativa al 31.12.2007

286

395

1 149

0

 

COMUNITÀ EUROPEA DEL CARBONE E DELL'ACCIAIO (in liquidazione)

I seguenti dati si riferiscono alle attività di erogazione e assunzione di prestiti, nonché alle attività di tesoreria svolte dalle Comunità europee attraverso la Comunità europea del Carbone e dell'Acciaio (in liquidazione). Maggiori informazioni sono disponibili nei conti della CECA in liquidazione.

7.10.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO E OPERAZIONI DI COPERTURA

A seguito della scadenza del trattato CECA il 23 luglio 2002, conformemente alla decisione 2003/76/CE, le attività e passività della CECA vengono trasferite alle Comunità europee e la Commissione incaricata della gestione della liquidazione delle passività comunitarie. Pertanto, non sono concessi prestiti né finanziamenti corrispondenti per la CECA in liquidazione. Le nuove assunzioni di prestiti della CECA si limitano al rifinanziamento, allo scopo di ridurre il costo dei fondi.

La gestione delle attività e delle passività è svolta dalla Commissione in conformità degli orientamenti interni. Sono stati redatti alcuni manuali di procedura scritta relativi ad argomenti specifici, quali le assunzioni di prestiti, i prestiti e la gestione di tesoreria in uso presso le competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente. Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, si applicano i principi della gestione prudente, al fine di limitare i rischi operativi, di controparte e di mercato. Gli investimenti si limitano sostanzialmente alla seguenti categorie: depositi bancari a termine, strumenti di mercato monetario e obbligazioni a tasso fisso e variabile.

I principali limiti di investimento per categoria sono descritti qui di seguito:

per i depositi a termine, il più basso dei due valori rappresentati da 100 milioni di euro per istituto di credito oppure dal 5 % dei fondi propri dell'istituto in questione, purché la relativa classificazione a breve sia di almeno A-1 (S&P) o equivalente,

per le obbligazioni emesse o garantite dagli Stati membri o da istituzioni dell'Unione europea, fino a 250 milioni di euro per Stato membro o istituzione, a seconda della classificazione,

per le obbligazioni di altri emittenti sovrani o internazionali con classificazione dei crediti a lungo termine superiore ad AA (S&P) o equivalente e fino a 100 milioni di euro per emittente o garante,

per le obbligazioni di altri emittenti con una classificazione minima AA o AAA (S&P) o equivalente, fino a 25 o 50 milioni di euro rispettivamente, a seconda della classificazione e dello stato dell'emittente.

La CECA in liquidazione utilizza strumenti finanziari derivati per coprire talune esposizioni al rischio (cfr. anche nota E.2.3.4.2).

7.11.   RISCHIO DI MERCATO

Rischio di cambio

La CECA in liquidazione è esposta al rischio di cambio derivante dalle esposizioni valutarie nei confronti del dollaro USA e della sterlina britannica. La tabella seguente fornisce una sintesi dell'esposizione della CECA in liquidazione al rischio di cambio valutario al 31 dicembre 2007.

Essa include anche le attività e passività della CECA in liquidazione ai valori nominali equivalenti in euro, classificati per valuta.

milioni di EUR

 

GBP

USD

Attivo

207

68

Passivo

(285)

(68)

Posizione di bilancio netta

(78)

0

Effetto degli swap incrociati su tassi d'interesse e su valute

81

Esposizione netta

3

0

La posizione delle attività e passività in GBP è principalmente composta da titoli di credito non quotati pari a 204 milioni in equivalente euro, emessi dalla Banca europea per gli investimenti in sostituzione di un debitore insolvente (cfr. nota E.2.4.2). Secondo il manuale delle procedure, l'acquisto di euro è l'unica operazione di cambio estero autorizzata per le attività comunitarie. Le eccezioni a tale norma devono essere debitamente motivate.

Rischio di prezzo

La CECA in liquidazione è esposta al rischio di prezzo dei titoli di credito per via degli investimenti classificati in bilancio come disponibili per la vendita.

7.12.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

Il rischio inerente al tasso di interesse dei flussi di cassa riguarda le fluttuazioni dei futuri flussi di cassa di uno strumento finanziario in seguito alle variazioni dei tassi di interesse di mercato. Il rischio inerente il tasso di interesse del valore equo riguarda le fluttuazioni del valore di uno strumento finanziario in seguito alle variazioni dei tassi di interesse del mercato. Data la natura delle sue attività, la CECA in liquidazione si espone agli effetti delle fluttuazioni nei livelli prevalenti del tasso di interesse di mercato per il rischio sia sul valore equo che sui flussi di cassa.

a)   Prestiti erogati su fondi provenienti da prestiti

I rischi relativi al tasso di interesse derivanti da assunzioni di prestito vengono generalmente compensati da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni «back to back»). Nel caso non si raggiunga una corrispondenza perfetta, si fa ricorso agli strumenti finanziari derivati per ridurre l'esposizione ai movimenti del tasso di interesse (cfr. nota E.2.3.4.2).

b)   Obbligazioni

Le obbligazioni emesse a tasso variabile espongono la CECA in liquidazione al rischio di tasso di interesse dei flussi di cassa, mentre le obbligazioni a tasso fisso espongono la Comunità al rischio di tasso di interesse del valore equo. Le obbligazioni a tasso fisso rappresentano circa il 94 % del portafoglio investimenti alla data di riferimento del bilancio (2006: 93 %).

La seguente tabella presenta la distribuzione delle partecipazioni della CECA in liquidazione (valore di mercato esclusi gli interessi maturati) al 31 dicembre 2007:

milioni di EUR

Settori

Investimenti a tasso fisso

Titoli a tasso variabile

Totale

< 3 mesi

da 3 mesi a 1 anno

da 1 a 10 anni

Conti delle operazioni correnti

7

0

0

0

7

Depositi a breve termine — nominali

42

0

0

0

42

Portafoglio attività disponibili per la vendita

15

106

1 179

87

1 387

Totale

64

106

1 179

87

1 436

Percentuale

4 %

7 %

83 %

6 %

100 %

Al 31 dicembre 2007, gli interessi maturati ammontavano a 29 milioni di euro per il portafoglio attività disponibili per la vendita.

c)   Analisi di sensibilità del tasso di interesse

Il prezzo di mercato di un titolo di debito dipende dalla sua durata residua, dalla sua cedola e dal rendimento effettivo fino alla scadenza. Per l'analisi d'impatto, a tutti i titoli di credito del portafoglio (compresi i titoli a tasso variabile) viene assegnato un prezzo dapprima in base ai rendimenti effettivi e successivamente in base ai rendimenti incrementati di 100 punti base. Il cambiamento del prezzo di mercato è la perdita ipotetica registrata per l'analisi d'impatto. Si presume che il passaggio parallelo di 100 punti base avvenga in maniera istantanea, senza prendere in considerazione un orizzonte temporale. Al 31 dicembre 2007 questa perdita ipotetica era pari a 53 milioni di euro.

7.13.   RISCHIO DI CREDITO

La CECA in liquidazione si espone al rischio di credito, ovvero il rischio che una controparte non sia in grado di pagare gli importi per intero alla scadenza prevista. In questo caso si applicano gli orientamenti relativi alla scelta delle controparti. Di conseguenza, l'unità operativa potrà stipulare accordi solo con banche dichiarate ammissibili facenti parte di una lista di banche autorizzate alla contrattazione e aventi sufficienti limiti di controparte. L'esposizione al rischio di credito è gestita attraverso un'analisi periodica della capacità dei mutuatari di adempiere agli obblighi di restituzione degli interessi e del capitale. L'esposizione al rischio di credito è gestita inoltre ottenendo garanzie collaterali, nonché garanzie societarie, personali e del paese. Al 31 dicembre 2007, 265 milioni di euro sono stati ripartiti come segue:

milioni di EUR

 

Importo nominale

Prestiti erogati a istituti di credito

41

Prestiti erogati a clienti

224

Totale

265

Il 77 % dell'importo complessivo da recuperare è oggetto di garanzie di uno Stato membro o di organismi equivalenti (enti pubblici o gruppi industriali del settore pubblico presenti negli Stati membri). Il 17 % dei prestiti insoluti è stato concesso a banche o garantito da banche. Il 6 % dell'esposizione debitoria (15 milioni di euro) riguarda prestiti concessi a funzionari delle istituzioni europee e attinti dal fondo pensioni ex CECA (nella tabella sinottica in alto, i prestiti ai funzionari sono stati inseriti tra i prestiti ai clienti), che sono garantiti dalle assicurazioni di invalidità e sulla vita, nonché dalle rispettive retribuzioni.

Il saldo dei prestiti dovuto, ossia lo 0,1 %, presenta un grado di rischio ancora maggiore, poiché le garanzie riscosse (obbligazioni di garanzia costituite da gruppi industriali privati e altre garanzie speciali) generalmente non offrono lo stesso grado di sicurezza in caso di problemi.

Dal punto di vista della liquidità, i prestiti erogati da fondi di prestito sono integralmente garantiti da un'apposita riserva. Al 31 dicembre 2007 tale riserva ammontava a 134 milioni di euro. I prestiti concessi da fondi propri erano garantiti da un'altra riserva, in precedenza denominata Riserva speciale CECA. Al 31 dicembre 2007 tale riserva ammontava a 48 milioni di euro.

a)   Liquidità e depositi presso istituti di credito — profilo delle controparti

Alla data di riferimento del bilancio, il 43 % e il 57 % dei depositi e dei saldi dei conti correnti erano investiti presso istituti bancari classificati, rispettivamente, (Fitch) F1+ (o equivalente) e F1 (o equivalente). Tutti i depositi e i saldi dei conti correnti sono tenuti presso banche nell'ambito dell'OCSE.

b)   Prestiti e anticipi — profilo dei mutuatari

Alla data di riferimento del bilancio, i prestiti erogati da fondi di prestito (espressi al loro importo nominale dovuto) sono distribuiti geograficamente come illustrato nella tabella di seguito riportata. Si osservi altresì che tali prestiti sono garantiti da garanzie di organismi pubblici, banche o gruppi industriali, tranne per il Regno Unito, per il quale non sono state ricevute garanzie.

milioni di EUR

 

31 dicembre 2007

Numero di prestiti

Grecia

68

1

Francia

134

2

Italia

0

8

Regno Unito

0

0

Totale

202

11

Nel 1998, a seguito della ristrutturazione dei debiti di un debitore insolvente, la Commissione ha acquisito cambiali per un valore di 204 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti (classificazione AAA) per ristabilire la natura «back to back» dell'operazione erogazione/assunzione e quindi coprire il rischio di tasso di interesse e il rischio valutario. Queste cambiali non sono riprese nelle tabelle di cui sopra.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei prestiti erogati da fondi propri — senza contare i prestiti ai funzionari delle istituzioni europee — (espressi al loro importo nominale) alla data di riferimento del bilancio il 50 % del totale di 48 milioni di euro è stato concesso alla Germania, mentre il resto è ripartito tra 12 Stati membri. Tutti i prestiti sono stati garantiti.

c)   Strumenti finanziari derivati — profilo delle controparti

Cfr. nota E.2.3.4.2.

d)   Titoli disponibili per la vendita — profilo degli emittenti

Alla data di riferimento del bilancio, i dettagli dei titoli di debito (espressi al loro equo valore) per categoria di emittente e classificazione (Standard & Poor's) sono i seguenti:

milioni di EUR

 

31 dicembre 2007

%

Governo

430

30 %

Organizzazioni multinazionali

91

6 %

Banche e istituti finanziari

622

44 %

Altri emittenti pubblici

274

20 %

Totale

1 417

100 %


milioni di EUR

 

31 dicembre 2007

%

AAA

839

59 %

AA+

124

9 %

AA

215

15 %

A+

94

7 %

A

82

6 %

A-

40

3 %

BBB+

6

0 %

BBB

17

1 %

Totale

1 417

100 %

Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle obbligazioni (espresse al valore equo) alla data di riferimento del bilancio, il 18 % è in Germania, il 9 % negli Stati Uniti, l'8 % nel Regno Unito, il 5 % in Francia e il 6 % rispettivamente in Austria, Spagna e organismi sovranazionali. La rimanente parte è distribuita nei vari paesi dell'OCSE.

7.14.   RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Il rischio di liquidità derivante dalle assunzioni di prestiti è generalmente compensato da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni «back to back»). Nel caso non si raggiunga una perfetta corrispondenza, si fa ricorso agli strumenti finanziari derivati per pareggiare i flussi di cassa.

Per la gestione patrimoniale e delle passività della CECA in liquidazione, la Commissione gestisce i vincoli di liquidità sulla base di una previsione di esborso su un orizzonte di 11 anni, ottenuta mediante le consultazioni con i servizi della Commissione responsabili. Gli investimenti vengono eseguiti di conseguenza per soddisfare il relativo fabbisogno annuale.

7.15.   VALORE EQUO

Erogazione e assunzione di prestiti

Il valore equo stimato per i prestiti erogati e assunti viene determinato utilizzando un modello dei flussi di cassa. Secondo questo modello, i futuri flussi di cassa attesi sono attualizzati applicando curve di rendimento AAA adeguate alla durata residua.

Il valore equo stimato dei prestiti a tassi variabili viene assunto per approssimare il valore contabile, dal momento che la rideterminazione dei prezzi ai tassi di interesse di mercato avviene ogni 3 o 6 mesi. Non è stato possibile ottenere il valore equo stimato dei prestiti fruttiferi a tasso fisso erogati e assunti, in quanto i dati necessari al calcolo di questi valori non erano disponibili.

Titoli disponibili per la vendita

I titoli disponibili per la vendita sono presentati al valore equo, vale a dire a prezzo di mercato maggiorato degli interessi maturati.

Strumenti finanziari misurati al valore equo

L'importo complessivo della variazione del valore equo stimata utilizzando una tecnica di valutazione riconosciuta nel conto del risultato economico nel corso dell'esercizio era pari a 9 milioni di euro (utile netto) rispetto a 1 milione di euro (utile netto) del 2006. Non esistono strumenti finanziari misurati al valore equo utilizzando una tecnica di valutazione che non sia supportata da prezzi e tassi di mercato osservabili.

Debiti e crediti

Il valore nominale meno l'accantonamento per il deterioramento dei crediti commerciali e il valore nominale dei debiti commerciali sono assunti per approssimare i loro valori equi.

Tesoreria ed equivalenti di tesoreria

Il valore equo della tesoreria e degli equivalenti di tesoreria, compresi i conti correnti e i depositi a breve termine (inferiori a tre mesi), costituisce il loro valore contabile.

8.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Per presentare le informazioni relative alle transazioni delle parti correlate riguardanti le funzioni direttive delle Comunità europee, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

categoria 1

:

il presidente della Commissione e il presidente della Corte di giustizia,

categoria 2

:

i vicepresidenti della Commissione,

categoria 3

:

i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia, il presidente e i membri del Tribunale di primo grado, il presidente e i membri del Tribunale della funzione pubblica europea, il mediatore e il garante europeo della protezione dei dati,

categoria 4

:

il presidente e i membri della Corte dei conti,

categoria 5

:

i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie.

DIRITTI PECUNIARI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

in EUR

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

23 617,91

21 393,04

17 114,43 — 19 253,73

18 483,59 — 19 681,60

10 882,28 — 17 114,43

Indennità di abitazione (% stipendio)

15 %

15 %

15 %

15 %

N/A

Indennità di dislocazione (% stipendio)

N/A

N/A

N/A

N/A

16 %

Prestazioni familiari:

 

 

 

 

 

Capofamiglia (% stipendio)

2 % + 158,86

2 % + 158,86

2 % + 158,86

2 % + 158,86

2 % + 158,86

Figlio a carico

319,27

319,27

319,27

319,27

319,27

Indennità prescolastica

67,83

67,83

67,83

67,83

67,83

Indennità scolastica, o

235,53

235,53

235,53

235,53

235,53

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

471,06

471,06

471,06

471,06

471,06

Indennità di presidenza per i giudici

N/A

N/A

500 — 810,74

N/A

N/A

Indennità di rappresentanza

1 418,07

911,38

500 — 607,71

N/A

N/A

Spese di viaggio annuali

N/A

N/A

N/A

N/A

Presente

Trasferimenti verso uno Stato membro:

 

 

 

 

 

Indennità scolastica  (10)

Presente

Presente

Presente

Presente

Presente

% dello stipendio (10)

5 %

5 %

5 %

5 %

5 %

% dello stipendio senza cc

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

Spese di rappresentanza

rimborsate

rimborsate

rimborsate

N/A

N/A

Entrata in servizio:

 

 

 

 

 

Spese di insediamento

47 235,82

42 786,08

38 507,46

36 967,17

rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Spese di trasloco

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Cessazione dal servizio:

 

 

 

 

 

Spese di reinsediamento

23 617,91

21 393,04

19 253,73

18 483,59 — 19 681,60

rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Spese di trasloco

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

rimborsate

Transizione (% stipendio) (11)

40 % — 65 %

40 % — 65 %

40 % — 65 %

40 % — 65 %

N/A

Copertura dei rischi di malattia

coperte

coperte

coperte

coperte

facoltativo

Pensione (% stipendio lordo)

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Trattenute:

 

 

 

 

 

Imposta comunitaria

8 % — 45 %

8 % — 45 %

8 % — 45 %

8 % — 45 %

8 % — 45 %

Assicurazione malattia (% stipendio)

1,8 %

1,8 %

1,8 %

1,8 %

1,8 %

Prelievo speciale sullo stipendio

3,79 %

3,79 %

3,79 %

3,79 %

3,79 %

Detrazione pensione

N/A

N/A

N/A

N/A

10,25 %

Numero di persone al 31.12.2007

2

5

92

27

77

9.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di approvazione dei conti, il contabile della Commissione non ha constatato o riferito alcuna questione rilevante tale da essere riportata in questo paragrafo. I conti annuali e le note esplicative corrispondenti sono stati redatti ricorrendo alle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate sopra.

10.   ENTITÀ CONSOLIDATE

A.   ENTITÀ CONTROLLATE

1.   Istituzioni e organismi consultivi

Comitato delle regioni

Consiglio dell'Unione europea

Corte di giustizia dell'Unione europea

Commissione europea

Corte dei conti

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

Comitato economico e sociale europeo

Mediatore europeo

Parlamento europeo

2.   Agenzie comunitarie

Agenzia europea per la ricostruzione

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Agenzia europea per la sicurezza aerea

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

Agenzia europea dell'ambiente

Autorità europea per la sicurezza alimentare

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

Agenzia europea per la sicurezza marittima

Agenzia europea per i medicinali

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione

Fondazione europea per la formazione

Centro di traduzione degli organi dell'Unione europea

Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea

Agenzia europea per la sicurezza alimentare

Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli)

Agenzia ferroviaria europea

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

Agenzia comunitaria di controllo della pesca (12)

3.   Agenzie esecutive

Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione

Agenzia esecutiva per l'istruzione, l'audiovisivo e la cultura

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica (12)

4.   Altre entità controllate

Comunità europea del carbone e dell'acciaio (in liquidazione)

Eurojust (13)

Accademia europea di polizia (CEPOL) (13)

B.   IMPRESE COMUNI

Organizzazione internazionale dell'energia da fusione ITER (partecipazione/diritti di voto: 45,5 %)

Impresa comune SESAR (valutata al costo)

Impresa comune Galileo in liquidazione (partecipazione/diritti di voto: 91,6 %/49,3 %)

C.   ASSOCIATE

Fondo europeo per gli investimenti (partecipazione/diritti di voto: 25 %)

11.   ENTITÀ NON CONSOLIDATE

Benché le Comunità gestiscano il patrimonio delle entità di seguito menzionate, queste non soddisfano i requisiti per essere consolidate e pertanto non sono inserite nei conti comunitari.

11.1.   FONDO EUROPEO DI SVILUPPO (FES)

Il Fondo europeo di sviluppo (FES) è il principale strumento di aiuto comunitario per la cooperazione allo sviluppo dei paesi ACP e dei paesi e territori d'oltremare (PTOM). Ogni Fondo è approvato per un periodo di cinque anni. Dalla stipula del primo accordo di partenariato nel 1964 (Convenzione di Yaoundé I), i cicli del FES generalmente hanno seguito quelli degli accordi di partenariato di Yaoundé e Lomé. Il nono FES è stato approvato contemporaneamente alla più recente convenzione di partenariato, il cosiddetto accordo di Cotonou, nel giugno 2000. L'accordo di Cotonou è stato firmato da 77 Stati: 48 paesi dell'Africa subsahariana; 15 paesi dei Caraibi e 14 paesi del Pacifico. Per il nono FES sono stati stanziati 13,5 miliardi di euro per un periodo di cinque anni concluso nel dicembre 2007. L'accordo di Cotonou contempla soltanto 2 strumenti finanziari a titolo del FES: uno strumento destinato a concedere sussidi per sostenere lo sviluppo a lungo termine (aiuti non rimborsabili) e uno strumento d'investimento finalizzato a promuovere il settore privato negli Stati ACP. L'accordo di Cotonou è stato oggetto di revisione a Lussemburgo nel giugno 2005 e il relativo decimo FES entrerà in vigore nel 2008.

Il FES non è finanziato dal bilancio comunitario bensì dai contributi diretti degli Stati membri, concordati nei negoziati. L'importo versato da uno Stato membro si basa, tra l'altro, in parte sul PNL e in parte sui legami storici (per esempio, ex possedimenti coloniali) con gli Stati ACP interessati. La Commissione e la BEI gestiscono le risorse del FES.

Il FES è disciplinato dal proprio regolamento finanziario (GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1) che prevede la presentazione dei propri rendiconti finanziari, separati da quelli delle Comunità. I FES sono soggetti al controllo esterno della Corte dei conti e del Parlamento. A titolo informativo, lo stato patrimoniale e il conto del risultato economico del FES sono così composti:

STATO PATRIMONIALE — FES

milioni di EUR

 

31.12.2007

31.12.2006

Attività correnti:

Crediti

8

217

Prefinanziamento

957

2 809

Altro attivo circolante

(3)

1

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

388

291

Totale

1 350

3 318

Totale attivo

1 350

3 318

Passività correnti:

Debiti a breve

(704)

(2 096)

Totale passivo

(704)

(2 096)

Attivo netto

646

1 222

Fondi e riserve

Capitale richiamato

25 019

29 900

Risultato dell'esercizio

(3 256)

(2 924)

Risultati riportati dagli esercizi precedenti

(22 411)

(26 788)

Riserve

1 294

1 034

Fondi e riserve

646

1 222


CONTO DEL RISULTATO ECONOMICO — FES

milioni di EUR

 

2007

2006

Entrate totali

0

0

Spese d'esercizio

Spese d'esercizio:

 

 

Aiuti ai programmi

638

750

Assistenza macroeconomica

427

408

Abbuoni di interessi

1

1

Aiuti d'urgenza

155

130

Aiuti ai profughi

(6)

7

Capitale di rischio

58

63

Stabex

98

189

Sysmin

32

30

Trasferimenti da FES precedenti

5

15

Adeguamenti strutturali

(6)

1

Riduzione del debito

180

17

Politica settoriale

1 149

911

Compensazione proventi esportazioni

84

53

Sostegno istituzionale

30

32

Progetti intra ACP

382

339

Fondo speciale per il Congo

17

(13)

Totale

3 244

2 933

Spese amministrative:

31

24

 

3 275

2 957

(Disavanzo) da attività operative

(3 275)

(2 957)

Attività non operative

Utile finanziario

19

31

Fondi di accantonamento

0

2

Avanzo da attività non operative

19

33

Risultato dell'esercizio

( 3 256)

(2 924)

11.2.   REGIME DI ASSICURAZIONE MALATTIA

Il regime di assicurazione malattia fornisce l'assicurazione medica al personale dei vari organismi comunitari. I fondi del regime sono di sua proprietà e non sono controllati dalle Comunità europee, anche se le attività finanziarie sono gestite dalla Commissione. Il regime è finanziato con i contributi dei membri (personale) e dei datori di lavoro (le istituzioni/le agenzie/gli organismi). Eventuali eccedenze restano al regime.

Il regime ha quattro entità separate, di cui la principale copre il personale delle istituzioni e delle agenzie delle Comunità europee, mentre i tre regimi minori coprono il personale dell'Università europea di Firenze, delle Scuole europee e del personale che lavora al di fuori delle CE, come il personale delle delegazioni UE. Al 31 dicembre 2007 gli attivi ammontavano, complessivamente, a 287 milioni di euro (2006: 279 milioni di euro).

PARTE II

RELAZIONI CONSOLIDATE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE COMUNITÀ EUROPEE E NOTE ESPLICATIVE

INDICE

A.

Relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio:

1.

Risultato dell'esecuzione del bilancio 2007

2.

Riepilogo dell'esecuzione del bilancio

Entrate:

3.

Sintesi consolidata dell'esecuzione delle entrate di bilancio

4.

Sintesi consolidata dell'esecuzione delle entrate di bilancio per istituzione

Spese:

5.

Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per settore

6.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno per settore

7.

Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per settore

8.

Ripartizione ed evoluzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento sulla base delle prospettive finanziarie

9.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno per prospettiva finanziaria

10.

Esecuzione degli stanziamenti di pagamento per prospettiva finanziaria

11.

Esecuzione degli stanziamenti di impegno e di pagamento per istituzione

RAL:

12.

Sintesi consolidata degli impegni ancora da liquidare

13.

Ripartizione degli impegni da liquidare per anno d'origine

Agenzie:

14.

Entrate delle agenzie: previsioni di bilancio, diritti e importi ricevuti

15.

Stanziamenti d'impegno e di pagamento per agenzia

16.

Risultato dell'esecuzione del bilancio, incluse le agenzie

B.

Note esplicative alle relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio:

1.

Principi, strutture e stanziamenti di bilancio

2.

Spiegazioni sulle entrate e le spese di bilancio e osservazioni sul risultato 2007

SEZIONE A: RELAZIONI CONSOLIDATE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO (14)

RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO 2007

milioni di EUR

 

EFTA-SEE

Comunità europee

Totale 2007

Totale 2006

Entrate dell'esercizio

137

117 426

117 563

108 423

Pagamenti imputati a stanziamenti dell'esercizio in corso

(122)

(112 906)

(113 028)

(105 412)

Stanziamenti di pagamento riportati all'esercizio N + 1

0

(3 114)

(3 114)

(1 401)

Stanziamenti EFTA riportati dall'esercizio N-1

(2)

0

(2)

0

Annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall'esercizio N-1

0

246

246

263

Differenze di cambio dell'esercizio

0

(123)

(123)

(16)

Risultato dell'esecuzione del bilancio

13

1 529

1 542

1 857

L'eccedenza di bilancio delle Comunità europee viene restituita agli Stati membri nel corso dell'esercizio successivo, previa deduzione degli importi da essi dovuti per l'anno in questione.

2.   RIEPILOGO DELLE ENTRATE E DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO 2007

ENTRATE

milioni di EUR

Titolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

%

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

1

2

3 = 2/1

4

5 = 4/1

6 = 2-4

1.

Risorse proprie

106 203

107 574

101,29 %

106 159

99,96 %

1 415

3.

Eccedenze, saldi e adeguamenti

5 939

5 937

99,96 %

5 937

99,97 %

0

4.

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi comunitari

950

941

99,07 %

933

98,13 %

9

5.

Funzionamento amministrativo dell'istituzione

81

334

414,67 %

251

311,04 %

83

6.

Contributi di terzi, rimborsi spese, rettifiche finanziarie

190

3 951

2 085,13 %

3 744

1 975,68 %

207

7.

Interessi di mora e multe

438

8 921

2 036,76 %

472

107,83 %

8 449

8.

Operazioni di prestito attivo e passivo

25

39

156,08 %

39

156,08 %

0

9.

Entrate varie

20

70

345,92 %

28

140,36 %

41

Totale

113 846

127 767

112,23 %

117 563

103,27 %

10 205


SPESE

milioni di EUR

Rubrica

Stanziamenti di pagamento

Pagamenti effettuati

%

Stanziamenti riportati

%

Stanziamenti annullati

%

1

2

3 = 2/1

4

5 = 4/1

6 = 1-2-4

7 = 6/1

1.

Crescita sostenibile

45 462

43 713

96,15 %

1 359

2,99 %

390

0,86 %

2.

Conservazione e gestione delle risorse naturali

57 020

56 648

95,84 %

1 958

3,43 %

414

0,73 %

3.

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 356

1 050

77,41 %

163

11,99 %

144

10,60 %

4.

L'UE come attore globale

7 780

7 292

93,73 %

184

2,37 %

304

3,90 %

5.

Amministrazione

7 960

6 806

85,50 %

940

11,81 %

214

2,69 %

6.

Compensazioni

445

445

100,00 %

0

0,00 %

0

0,00 %

Totale

120 021

113 953

94,94 %

4 603

3,84 %

1 465

1,22 %

3.   SINTESI CONSOLIDATA DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE ENTRATE DELL'ESERCIZIO 2007

milioni di EUR

Titolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziale

Definitivo

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Esercizio in corso

Riporti

Totale

1.

Risorse proprie

114 288

106 203

106 145

1 429

107 574

104 806

1 353

106 159

99,96 %

1 415

3.

Eccedenze, saldi e adeguamenti

0

5 939

5 936

0

5 937

5 937

0

5 937

99,97 %

0

4.

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi comunitari

950

950

915

26

941

908

24

933

98,13 %

9

5.

Funzionamento amministrativo dell'istituzione

81

81

309

25

334

230

20

251

311,04 %

83

6.

Contributi di terzi, rimborsi spese, rettifiche finanziarie

10

190

3 734

217

3 951

3 639

105

3 744

1 975,68 %

207

7.

Interessi di mora e multe

123

438

3 446

5 475

8 921

(74)

546

472

107,83 %

8 449

8.

Operazioni di prestito attivo e passivo

25

25

39

0

39

39

0

39

156,08 %

0

9.

Entrate varie

20

20

59

10

70

26

2

28

140,36 %

41

Totale

115 497

113 846

120 585

7 183

127 767

115 512

2 051

117 563

103,27 %

10 205


Dettaglio Titolo 1: Risorse proprie

milioni di EUR

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziale

Definitivo

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Esercizio in corso

Riporti

Totale

10.

Diritti agricoli

1 487

1 487

1 406

388

1794

1 016

388

1 404

94,43 %

390

11.

Contributi zucchero

533

(38)

(30)

28

(3)

(58)

28

(31)

81,44 %

28

12.

Dazi doganali

15 288

15 084

15 179

1 010

16 189

14 262

937

15 200

100,77 %

989

13.

IVA

17 827

18 517

18 469

0

18 469

18 468

0

18 468

99,73 %

2

14.

RNL

79 153

71 153

71 062

2

71 065

71 057

0

71 057

99,87 %

7

15.

Correzione di squilibri di bilancio

0

0

59

0

59

61

0

61

 

(2)

Totale

114 288

106 203

106 145

1 429

107 574

104 806

1 353

106 159

99,96 %

1 415


Dettaglio Titolo 3: Eccedenze disponibili

milioni di EUR

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziale

Definitivo

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Esercizio in corso

Riporti

Totale

30.

Eccedenza dell'esercizio precedente

0

2 109

2 109

0

2 109

2 109

0

2 109

100,00 %

0

31.

Eccedenza IVA

0

961

973

0

973

973

0

973

101,22 %

0

32.

Eccedenza RNL

0

2 869

2 857

0

2 857

2 857

0

2 857

99,60 %

0

34.

Adeguamento per non partecipazione GAI

0

0

0

0

0

0

0

0

 

0

35.

Correzione a favore del Regno Unito

0

0

(2)

0

(2)

(2)

0

(2)

 

0

Totale

0

5 939

5 936

0

5 937

5 937

0

5 937

99,97 %

0

4.   RIEPILOGO CONSOLIDATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE ENTRATE 2007 PER ISTITUZIONE

milioni di EUR

Titolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

% entrate riscosse

In sospeso

Iniziale

Definitivo

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Esercizio in corso

Riporti

Totale

Parlamento europeo

85

85

198

20

218

135

10

144

170,21 %

74

Consiglio

52

52

86

13

100

85

10

94

181,38 %

5

Commissione

115 290

113 639

120 227

7 148

127 375

115 220

2 030

117 250

103,18 %

10 125

Corte di giustizia

35

35

37

1

38

37

1

37

106,17 %

0

Corte dei conti

17

17

17

1

17

16

1

17

99,39 %

1

Comitato economico e sociale europeo

11

11

13

0

13

13

0

13

116,93 %

0

Comitato delle regioni

6

6

5

0

5

5

0

5

97,24 %

0

Mediatore europeo

1

1

1

0

1

1

0

1

99,49 %

0

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

1

1

0

0

0

0

0

0

75,36 %

0

Totale

115 497

113 846

120 585

7 183

127 767

115 512

2 051

117 563

103,27 %

10 205

5.   RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER SETTORE

milioni di EUR

Settore

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziam. approvati

Modifiche

Stanziam. riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale autorizzati

Stanziam. approvati

Modifiche

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Totale autorizzati

1

2

3

4

5 = 3 + 4

6 = 1 + 2 + 5

7

8

9

10

11 = 9 + 10

12 = 7 + 8 + 11

01

Affari economici e finanziari

495

(182)

0

18

18

330

510

(203)

5

17

22

329

02

Imprese

540

(10)

0

44

45

575

584

(116)

17

65

81

550

03

Concorrenza

72

0

0

3

3

74

72

0

7

3

10

82

04

Occupazione e affari sociali

11 431

(546)

5

18

24

10 908

11 662

(27)

15

14

30

11 664

05

Agricoltura e sviluppo rurale

54 940

(401)

0

2 532

2 532

57 041

53 652

(401)

24

2 527

2 551

55 802

06

Energia e trasporti

1 809

(13)

9

80

88

1 885

1 195

(186)

17

116

133

1 142

07

Ambiente

353

0

0

21

21

374

329

(87)

23

19

41

284

08

Ricerca

3 565

77

0

408

408

4 049

2 693

(226)

42

803

844

3 312

09

Società dell'informazione e media

1 435

(57)

0

159

159

1 537

1 175

(24)

16

269

285

1 436

10

Ricerca diretta

348

0

0

314

314

663

359

0

35

262

297

656

11

Pesca e affari marittimi

955

0

0

4

4

959

1 223

(20)

39

6

44

1 248

12

Mercato interno

56

(1)

0

2

2

57

58

(1)

5

2

7

64

13

Politica regionale

34 694

732

0

8

8

35 434

27 129

(457)

13

8

21

26 693

14

Fiscalità e unione doganale

110

0

0

4

4

114

114

0

5

4

9

123

15

Istruzione e cultura

1 223

0

0

218

218

1 440

1 158

31

14

246

260

1 450

16

Comunicazione

201

0

0

3

3

204

192

0

27

3

30

223

17

Salute e tutela dei consumatori

545

1

0

26

26

572

288

1

267

27

294

582

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

671

0

0

21

22

693

522

(120)

6

21

27

428

19

Relazioni esterne

3 527

281

0

75

75

3 883

3 008

288

55

80

134

3 429

20

Commercio

72

0

0

2

2

74

68

0

5

2

7

76

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 244

(3)

0

169

169

1 410

1 163

(19)

35

165

200

1 344

22

Allargamento

1 065

(19)

0

87

87

1 133

1 853

(128)

13

55

69

1 793

23

Aiuti umanitari

750

0

0

10

10

759

750

0

4

10

15

764

24

Lotta contro la frode

73

0

0

0

0

73

69

0

6

0

6

75

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

169

1

0

8

8

178

169

1

18

7

25

194

26

Amministrazione della Commissione

922

58

1

67

68

1 048

922

59

106

68

174

1 155

27

Bilancio

519

(14)

0

3

3

509

519

(14)

9

3

12

518

28

Audit

9

0

0

0

0

10

9

0

1

0

1

11

29

Statistiche

121

(1)

0

9

9

130

119

(1)

7

8

16

134

30

Pensioni

997

0

0

0

0

997

997

0

0

0

0

997

31

Servizi linguistici

359

(2)

0

47

47

403

359

(2)

13

47

59

416

40

Riserve

735

(68)

0

0

0

667

0

0

0

0

0

0

90

Altre istituzioni

2 577

0

5

116

121

2 698

2 577

0

326

143

469

3 047

Totale

126 551

(168)

21

4 477

4 498

130 881

115 497

(1 651)

1 174

5 002

6 176

120 021

6.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO PER SETTORE

milioni di EUR

Settore

Stanziamento d'impegno di pagamento autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all'esercizio 2008

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell'esercizio

Stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

01

Affari economici e finanziari

330

293

0

16

309

93,57 %

1

0

1

0,41 %

20

0

0

20

6,02 %

02

Imprese

575

521

0

17

538

93,47 %

28

0

28

4,86 %

9

0

0

10

1,67 %

03

Concorrenza

74

70

0

2

72

96,74 %

1

0

1

1,90 %

1

0

0

1

1,36 %

04

Occupazione e affari sociali

10 908

10 847

5

9

10 861

99,57 %

9

14

23

0,21 %

24

0

0

24

0,22 %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

57 041

51 471

0

556

52 027

91,21 %

1 976

1 409

3 386

5,94 %

1 628

0

0

1 628

2,85 %

06

Energia e trasporti

1 885

1 786

8

42

1 836

97,41 %

37

0

38

2,01 %

10

1

0

11

0,59 %

07

Ambiente

374

342

0

7

349

93,22 %

13

0

13

3,59 %

12

0

0

12

3,19 %

08

Ricerca

4 049

3 635

0

204

3 839

94,80 %

204

0

204

5,05 %

6

0

0

6

0,15 %

09

Società dell'informazione e media

1 537

1 374

0

117

1 491

97,01 %

42

0

42

2,73 %

4

0

0

4

0,26 %

10

Ricerca diretta

663

348

0

53

402

60,61 %

261

0

261

39,36 %

0

0

0

0

0,03 %

11

Pesca e affari marittimi

959

706

0

1

706

73,68 %

3

2

5

0,55 %

247

0

0

247

25,77 %

12

Mercato interno

57

54

0

1

55

96,48 %

1

0

1

1,54 %

1

0

0

1

1,98 %

13

Politica regionale

35 434

34 874

0

6

34 880

98,44 %

1

134

135

0,38 %

419

0

0

419

1,18 %

14

Fiscalità e unione doganale

114

99

0

2

101

88,67 %

2

0

2

1,61 %

11

0

0

11

9,72 %

15

Istruzione e cultura

1 440

1 220

0

107

1 327

92,12 %

111

0

111

7,69 %

3

0

0

3

0,18 %

16

Comunicazione

204

195

0

2

197

96,50 %

1

0

1

0,61 %

6

0

0

6

2,89 %

17

Salute e tutela dei consumatori

572

486

0

16

502

87,82 %

9

0

9

1,65 %

60

0

0

60

10,52 %

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

693

613

0

12

626

90,29 %

9

2

11

1,53 %

57

0

0

57

8,17 %

19

Relazioni esterne

3 883

3 743

0

39

3783

97,42 %

35

2

37

0,95 %

63

0

0

63

1,63 %

20

Commercio

74

70

0

1

72

97,02 %

1

0

1

1,27 %

1

0

0

1

1,71 %

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 410

1 212

0

93

1 305

92,55 %

75

22

97

6,90 %

8

0

0

8

0,55 %

22

Allargamento

1 133

1 029

0

23

1 053

92,90 %

64

14

78

6,86 %

3

0

0

3

0,24 %

23

Aiuti umanitari

759

749

0

9

758

99,83 %

1

0

1

0,10 %

1

0

0

1

0,07 %

24

Lotta contro la frode

73

69

0

0

69

94,72 %

0

0

0

0,01 %

4

0

0

4

5,27 %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

178

165

0

5

169

95,39 %

3

0

3

1,96 %

5

0

0

5

2,65 %

26

Amministrazione della Commissione

1 048

957

1

38

995

94,97 %

29

0

29

2,77 %

24

0

0

24

2,25 %

27

Bilancio

509

498

0

2

499

98,10 %

2

0

2

0,35 %

8

0

0

8

1,55 %

28

Audit

10

9

0

0

9

91,82 %

0

0

0

1,74 %

1

0

0

1

6,44 %

29

Statistiche

130

107

0

7

114

87,71 %

2

0

2

1,58 %

14

0

0

14

10,72 %

30

Pensioni

997

994

0

0

994

99,70 %

0

0

0

0,00 %

3

0

0

3

0,30 %

31

Servizi linguistici

403

352

0

38

390

96,63 %

8

0

9

2,12 %

5

0

0

5

1,26 %

40

Riserve

667

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0,00 %

667

0

0

667

100,0 %

90

Altre istituzioni

2 698

2 400

4

67

2 472

91,63 %

49

119

168

6,21 %

58

1

0

58

2,16 %

Totale

130 881

121 285

19

1 494

122 798

93,82 %

2 982

1 717

4 699

3,59 %

3 381

2

1

3 383

2,59 %

7.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO PER SETTORE

milioni di EUR

Settore

Pagamenti autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all'esercizio 2008

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8 + 9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

01

Affari economici e finanziari

329

242

4

16

262

79,75 %

5

0

2

7

2,11 %

59

1

0

60

18,14 %

02

Imprese

550

336

12

22

370

67,28 %

22

0

40

63

11,37 %

110

5

2

117

21,34 %

03

Concorrenza

82

64

6

1

71

86,65 %

7

0

2

9

10,74 %

1

1

0

2

2,61 %

04

Occupazione e affari sociali

11 664

11 531

11

5

11 547

99,00 %

19

0

9

28

0,24 %

84

4

0

89

0,76 %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

55 802

53 045

16

624

53 685

96,21 %

24

37

1 904

1 965

3,52 %

145

8

0

152

0,27 %

06

Energia e trasporti

1 142

886

13

20

919

80,43 %

17

50

95

163

14,25 %

56

4

0

61

5,32 %

07

Ambiente

284

203

17

12

232

81,64 %

16

0

7

23

8,11 %

24

5

0

29

10,25 %

08

Ricerca

3 312

2 415

27

236

2 678

80,88 %

43

0

567

609

18,40 %

9

15

0

24

0,72 %

09

Società dell'informazione e media

1 436

1 112

12

103

1 227

85,40 %

15

0

166

181

12,58 %

24

4

0

29

2,02 %

10

Ricerca diretta

656

318

32

56

406

61,87 %

33

0

206

239

36,39 %

8

4

0

11

1,74 %

11

Pesca e affari marittimi

1 248

1 034

3

2

1 039

83,25 %

5

4

3

13

1,05 %

160

36

0

196

15,71 %

12

Mercato interno

64

49

4

1

54

85,18 %

5

0

1

7

10,24 %

2

1

0

3

4,58 %

13

Politica regionale

26 693

26 568

9

6

26 583

99,59 %

13

0

1

14

0,05 %

92

4

0

96

0,36 %

14

Fiscalità e unione doganale

123

78

5

2

85

68,93 %

6

0

2

8

6,44 %

30

0

0

30

24,63 %

15

Istruzione e cultura

1 450

1 150

12

99

1 261

86,95 %

15

0

147

162

11,17 %

25

2

0

27

1,88 %

16

Comunicazione

223

159

22

2

183

81,94 %

17

2

2

21

9,31 %

14

5

0

20

8,75 %

17

Salute e tutela dei consumatori

582

228

210

10

448

76,88 %

26

0

17

43

7,31 %

35

57

0

92

15,81 %

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

428

240

5

13

259

60,41 %

8

82

8

97

22,76 %

71

1

0

72

16,83 %

19

Relazioni esterne

3 429

3 171

38

55

3 265

95,20 %

44

0

24

68

1,98 %

80

17

0

97

2,83 %

20

Commercio

76

60

4

1

65

85,87 %

5

0

1

6

8,45 %

4

1

0

4

5,68 %

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

1 344

1 081

23

89

1 193

88,77 %

29

0

77

106

7,87 %

33

12

0

45

3,36 %

22

Allargamento

1 793

1 690

6

52

1 749

97,51 %

17

0

3

20

1,09 %

18

7

0

25

1,40 %

23

Aiuti umanitari

764

742

4

9

756

98,87 %

6

0

1

7

0,90 %

1

1

0

2

0,23 %

24

Lotta contro la frode

75

56

4

0

60

79,62 %

6

0

0

6

7,77 %

7

2

0

9

12,60 %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

194

150

17

4

170

87,53 %

15

0

4

19

9,54 %

4

1

0

6

2,93 %

26

Amministrazione della Commissione

1 155

844

91

30

965

83,60 %

113

0

37

151

13,06 %

23

15

0

38

3,33 %

27

Bilancio

518

489

8

1

498

96,16 %

9

0

2

11

2,08 %

8

1

0

9

1,76 %

28

Audit

11

8

1

0

9

83,04 %

1

0

0

1

9,42 %

1

0

0

1

7,54 %

29

Statistiche

134

95

5

2

102

76,37 %

7

0

6

13

9,44 %

17

2

0

19

14,18 %

30

Pensioni

997

994

0

0

994

99,70 %

0

0

0

0

0,00 %

3

0

0

3

0,30 %

31

Servizi linguistici

416

328

11

34

373

89,78 %

24

0

12

36

8,66 %

5

1

0

6

1,56 %

40

Riserve

0

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

90

Altre istituzioni

3 047

2 085

295

67

2 447

80,31 %

316

119

76

511

16,77 %

58

31

0

89

2,92 %

Totale

120 021

111 452

925

1 576

113 953

94,94 %

888

295

3 421

4 603

3,84 %

1 211

249

5

1 465

1,22 %

8.   RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO SULLA BASE DELLE PROSPETTIVE FINANZIARIE

milioni di EUR

Denominazione prospettive finanziarie

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti approvati

Modifiche (storni e BR)

Stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Stanziamenti approvati

Stanziamenti approvati

Modifiche (storni e BR)

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Totale addizionali

Stanziamenti approvati

1

2

3

4

5 = 3 + 4

6 = 1 + 2 + 5

7

8

9

10

11 = 9 + 10

12 = 7 + 8 + 11

1

Crescita sostenibile

54 854

(2)

15

1 193

1 208

56 060

44 861

(1 239)

124

1 716

1 840

45 462

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

56 250

(400)

0

2 549

2 549

58 399

54 719

(562)

321

2 543

2 863

57 020

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 247

198

0

98

98

1 544

1 178

51

19

109

128

1 356

4

L'UE come attore globale

6 812

0

0

330

330

7 142

7 353

64

63

300

363

7 780

5

Amministrazione

6 942

36

6

307

313

7 291

6 942

36

647

335

982

7 960

6

Compensazioni

445

0

0

0

0

445

445

0

0

0

0

445

Totale

126 551

(168)

21

4 477

4 498

130 881

115 497

(1 651)

1 174

5 002

6 176

120 021

9.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO PER PROSPETTIVA FINANZIARIA

milioni di EUR

Denominazione prospettive finanziarie

Stanziamenti di impegno autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all'esercizio 2008

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell'esercizio

Stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

1

Crescita sostenibile

56 060

53 702

14

540

54 256

96,78 %

652

131

783

1,40 %

1 020

1

1

1 022

1,82 %

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

58 399

52 563

0

558

53 122

90,96 %

1 990

1 363

3 354

5,74 %

1 924

0

0

1 924

3,29 %

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 544

1 368

0

54

1 422

92,10 %

44

2

46

2,98 %

76

0

0

76

4,92 %

4

L'UE come attore globale

7 142

6 479

0

158

6 637

92,92 %

171

102

274

3,83 %

232

0

0

232

3,25 %

5

Amministrazione

7 291

6 729

5

183

6 918

94,88 %

124

119

243

3,34 %

129

1

0

130

1,78 %

6

Compensazioni

445

445

0

0

445

100,0 %

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

Totale

130 881

121 285

19

1 494

122 798

93,82 %

2 982

1 717

4 699

3,59 %

3 381

2

1

3 383

2,59 %

10.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO PER PROSPETTIVA FINANZIARIA

milioni di EUR

Denominazione prospettive finanziarie

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all'esercizio 2008

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8 + 9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

1

Crescita sostenibile

45 462

43 085

90

539

43 713

96,15 %

136

50

1 173

1 359

2,99 %

352

34

4

390

0,86 %

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

57 020

53 796

220

632

54 648

95,84 %

40

7

1 911

1 958

3,43 %

313

101

0

414

0,73 %

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 356

995

15

39

1 050

77,41 %

10

84

69

163

11,99 %

139

4

1

144

10,60 %

4

L'UE come attore globale

7 780

7 054

37

201

7 292

93,73 %

50

35

99

184

2,37 %

277

26

0

304

3,90 %

5

Amministrazione

7 960

6 077

563

166

6 806

85,50 %

652

119

169

940

11,81 %

130

84

0

214

2,69 %

6

Compensazioni

445

445

0

0

445

100,00 %

0

0

0

0

0,00 %

0

0

0

0

0,00 %

Totale

120 021

111 452

925

1 576

113 953

94,94 %

888

295

3 421

4 603

3,84 %

1 211

249

5

1 465

1,22 %

11.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER ISTITUZIONE

Stanziamenti di impegno

milioni di EUR

Istituzione

Stanziamenti di impegno autorizzati

Impegni eseguiti

Stanziamenti riportati all'esercizio 2008

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Da entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Su stanziamenti dell'esercizio

Stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

Parlamento europeo

1 454

1 338

4

38

1 380

94,92 %

13

44

57

3,94 %

16

1

0

17

1,14 %

Consiglio

650

508

0

24

532

81,89 %

33

75

108

16,57 %

10

0

0

10

1,54 %

Commissione

128 183

118 885

15

1 427

120 327

93,87 %

2 934

1 598

4 532

3,54 %

3 323

1

1

3 325

2,59 %

Corte di giustizia

275

265

0

1

266

96,84 %

2

0

2

0,59 %

7

0

0

7

2,57 %

Corte dei conti

122

109

0

0

110

90,21 %

0

0

0

0,22 %

12

0

0

12

9,58 %

Comitato economico e sociale europeo

116

104

0

3

107

91,64 %

1

0

1

0,54 %

9

0

0

9

7,82 %

Comitato delle regioni

68

65

0

1

66

96,22 %

0

0

0

0,13 %

2

0

0

2

3,65 %

Mediatore europeo

8

7

0

0

7

90,48 %

0

0

0

 

1

0

0

1

9,52 %

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

5

4

0

0

4

86,14 %

0

0

0

 

1

0

0

1

13,86 %

Totale

130 881

121 285

19

1 494

122 798

93,82 %

2 982

1 717

4 699

3,59 %

3 381

2

1

3 383

2,59 %


Stanziamenti di pagamento

milioni di EUR

Istituzione

Stanziamenti di pagamento autorizzati

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all'esercizio 2008

Stanziamenti annullati

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Su stanziamenti dell'esercizio

Su stanziamenti riportati

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3 + 4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8 + 9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

Parlamento europeo

1 668

1 112

179

38

1 329

79,68 %

225

44

39

308

18,49 %

16

15

0

31

1,83 %

Consiglio

741

453

80

24

558

75,21 %

55

75

33

163

21,98 %

10

11

0

21

2,81 %

Commissione

116 975

109 367

630

1 509

111 506

95,33 %

572

176

3 345

4 093

3,50 %

1 154

217

5

1 376

1,18 %

Corte di giustizia

288

252

12

1

265

91,93 %

13

0

2

15

5,04 %

7

2

0

9

3,03 %

Corte dei conti

129

101

6

0

107

83,11 %

9

0

0

9

7,08 %

12

1

0

13

9,80 %

Comitato economico e sociale europeo

128

98

9

3

109

85,66 %

6

0

2

8

6,17 %

9

1

0

10

8,17 %

Comitato delle regioni

78

59

8

1

68

86,89 %

6

0

1

6

8,02 %

2

1

0

4

5,09 %

Mediatore europeo

9

7

0

0

7

84,00 %

0

0

0

1

6,42 %

1

0

0

1

9,58 %

Autorità europea di controllo della tutela dei dati personali

6

3

1

0

4

66,73 %

1

0

0

1

15,96 %

1

0

0

1

17,31 %

Totale

120 021

111 452

925

1 576

113 953

94,94 %

888

295

3 421

4 603

3,84 %

1 211

249

5

1 465

1,22 %

12.   SINTESI CONSOLIDATA DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

milioni di EUR

 

Stanziamenti non dissociati

Stanziamenti dissociati

Totale

Impegni riportati dall'esercizio precedente

1 114

130 511

131 655

Disimpegni/rivalutazioni

(61)

(1 535)

(1 596)

Pagamenti

872

45 836

46 709

Annullamenti

151

0

151

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

60

83 140

83 200

Impegni dell'esercizio

50 718

72 080

122 798

Pagamenti

49 825

17 420

67 245

Annullamento di impegni non riportabili

14

0

14

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

880

54 661

55 540

Totale impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio

939

137 801

138 740

13a.   Ripartizione consolidata degli impegni ancora da liquidare per anno di origine

milioni di EUR

Denominazione prospettive finanziarie

< 2001

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

Totale

1

Crescita sostenibile

646

374

691

1 650

4 384

16 532

38 372

44 870

107 519

2

Conservazione e gestione delle risorse naturali

195

18

51

62

122

1 299

3 939

4 218

9 905

3

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

10

7

16

31

91

170

251

778

1 354

4

L'UE come attore globale

849

664

885

1 258

2 007

3 373

5 201

5 013

19 250

5

Amministrazione

1

0

0

0

0

0

51

660

712

Totale

1 701

1 063

1 643

3 001

6 605

21 374

47 813

55 540

138 740

13b.   Ripartizione consolidata degli impegni ancora da liquidare per anno di origine

milioni di EUR

Settore

< 2001

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

Totale

01

Affari economici e finanziari

3

0

0

0

28

41

145

127

344

02

Imprese

5

8

7

22

22

63

119

334

581

03

Concorrenza

0

0

0

0

0

0

0

7

8

04

Occupazione e affari sociali

191

14

57

101

298

3 072

9 405

9 162

22 299

05

Agricoltura e sviluppo rurale

152

0

1

47

78

1 213

3 525

3 475

8 491

06

Energia e trasporti

60

60

63

113

250

505

651

1 601

3 303

07

Ambiente

0

9

17

35

67

89

118

244

580

08

Ricerca

35

99

155

577

854

1 414

2 046

3 263

8 443

09

Società dell'informazione e media

2

1

10

71

165

461

679

1 051

2 440

10

Ricerca diretta

1

1

1

4

2

14

24

95

140

11

Pesca e affari marittimi

43

10

36

32

57

261

608

277

1 324

12

Mercato interno

0

0

0

0

1

0

2

12

15

13

Politica regionale

411

354

627

1 233

3 115

11 357

25 807

29 347

72 250

14

Fiscalità e unione doganale

0

0

0

1

0

4

27

47

80

15

Istruzione e cultura

21

7

12

21

32

64

123

291

571

16

Comunicazione

0

0

0

0

0

1

11

67

79

17

Salute e tutela dei consumatori

1

0

3

13

21

27

54

324

444

18

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

1

2

6

8

20

60

80

453

629

19

Relazioni esterne

475

266

435

387

870

1 295

1 901

2 728

8 358

20

Commercio

0

0

0

0

0

1

4

17

22

21

Sviluppo e relazioni coi paesi ACP

104

80

102

142

282

486

678

845

2 719

22

Allargamento

193

152

111

189

433

915

1 675

936

4 604

23

Aiuti umanitari

2

0

0

2

4

22

80

273

383

24

Lotta contro la frode

0

0

0

0

0

0

3

21

24

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

0

0

0

0

0

0

0

18

19

26

Amministrazione della Commissione

0

0

0

0

0

0

0

127

128

27

Bilancio

0

0

0

0

0

0

0

9

9

28

Audit

0

0

0

0

0

0

0

1

1

29

Statistiche

0

0

1

1

4

9

20

44

81

30

Pensioni

0

0

0

0

0

0

0

0

0

31

Servizi linguistici

0

0

0

0

0

0

0

27

27

90

Altre istituzioni

0

0

0

0

0

0

27

316

343

Totale

1 701

1 063

1 643

3 001

6 605

21 374

47 813

55 540

138 740

14.   ENTRATE DELLE AGENZIE: PREVISIONI DI BILANCIO, DIRITTI E IMPORTI RICEVUTI

milioni di EUR

Agenzia

Bilancio

Diritti accertati

Entrate

In sospeso

Settore

Agenzia europea per la sicurezza aerea

72

93

85

7

06

Frontex

42

43

42

1

18

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

17

17

17

0

15

Accademia europea di polizia

9

8

8

0

18

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

29

29

29

0

17

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

14

14

14

0

18

Agenzia europea dell'ambiente

35

38

38

0

07

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

5

2

2

0

11

Autorità europea per la sicurezza alimentare

52

49

48

0

17

Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali

14

15

15

0

18

Autorità di vigilanza europea GNSS

210

210

183

27

06

Eurojust

19

19

19

0

18

Agenzia europea per la sicurezza marittima

46

38

38

0

06

Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno

276

199

199

0

12

Agenzia europea per i medicinali

163

166

165

1

02

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione

8

8

8

0

09

Agenzia ferroviaria europea

17

17

17

0

06

Agenzia europea per la ricostruzione

250

251

251

0

22

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

14

14

14

0

04

Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea

46

43

42

1

31

Fondazione europea per la formazione

23

21

21

0

15

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

10

10

10

0

17

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

20

20

20

0

04

Agenzia esecutiva per l'istruzione, l'audiovisivo e la cultura

36

36

36

0

15

Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione

7

7

7

0

06

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

4

5

5

0

17

Totale

1 440

1 370

1 332

37

 


milioni di EUR

Tipo di entrata

Bilancio

Diritti accertati

Entrate

In sospeso

Sovvenzioni della Commissione

771

749

729

20

Commissioni percepite

334

371

363

8

Altre entrate

336

249

240

9

Totale

1 440

1 370

1 332

37

15.   STANZIAMENTI D'IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

milioni di EUR

Agenzia

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Autorizzati

Eseguiti

Riporti

Annullati

Autorizzati

Eseguiti

Riporti

Annullati

Agenzia europea per la sicurezza aerea

87

70

15

1

106

68

35

4

Frontex

43

39

0

3

54

20

22

11

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

18

16

1

1

19

15

3

1

Accademia europea di polizia

10

6

2

2

12

6

4

2

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

29

28

0

1

36

22

12

2

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

15

15

0

0

15

14

1

0

Agenzia europea dell'ambiente

41

40

2

0

47

37

9

1

Agenzia comunitaria di controllo della pesca

5

1

0

4

5

0

1

4

Autorità europea per la sicurezza alimentare

52

48

0

5

60

45

9

6

Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali

15

14

0

0

16

8

8

0

Autorità di vigilanza europea GNSS

210

135

74

1

184

95

87

2

Eurojust

19

18

1

0

22

16

5

1

Agenzia europea per la sicurezza marittima

48

43

0

5

50

34

2

14

Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno

276

143

0

132

302

139

29

135

Agenzia europea per i medicinali

163

159

0

4

193

155

32

5

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione

8

8

0

0

9

7

2

0

Agenzia ferroviaria europea

17

13

0

3

19

13

3

4

Agenzia europea per la ricostruzione

714

302

410

2

714

259

454

2

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

15

14

0

1

18

13

4

1

Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea

55

43

0

13

58

41

4

13

Fondazione europea per la formazione

24

21

2

2

27

19

5

2

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

15

12

0

2

14

11

2

2

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

21

20

0

1

24

19

5

1

Agenzia esecutiva per l'istruzione, l'audiovisivo e la cultura

36

34

0

2

43

33

7

3

Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione

7

6

0

1

8

5

2

1

Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica

4

4

0

0

5

3

2

1

Totale

1 947

1 254

508

185

2 061

1 097

745

219


milioni di EUR

Tipo di spesa

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Autorizzati

Impegni eseguiti

Riportati al 2008

Stanziamenti annullati

Autorizzati

Pagamenti effettuati

Riportati al 2008

Stanziamenti annullati

Spese amministrative

185

164

1

20

233

149

59

24

Spese d'esercizio

1 385

737

507

141

1 441

600

675

167

Personale

377

353

0

24

387

348

11

28

Totale

1 947

1 254

508

185

2 061

1 097

745

219

16.   RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO, INCLUSE LE AGENZIE

milioni di EUR

 

Comunità europee

Agenzie

Eliminazione delle sovvenzioni alle agenzie

Totale

Entrate dell'esercizio

117 563

1 332

(729)

118 166

Pagamenti imputati a stanziamenti dell'esercizio in corso

(113 028)

(976)

729

(113 275)

Stanziamenti di pagamento riportati all'esercizio N + 1

(3 114)

(745)

(3 859)

Stanziamenti EFTA riportati dall'esercizio N-1

(2)

0

(2)

Annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati dall'esercizio N-1

246

477

723

Differenze di cambio dell'esercizio

(124)

(3)

(126)

Risultato dell'esecuzione del bilancio

1 542

86

0

1 628

SEZIONE B: NOTE ESPLICATIVE ALLE RELAZIONI CONSOLIDATE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   PRINCIPI, STRUTTURE E STANZIAMENTI DI BILANCIO

1.1.   PRINCIPI DI BILANCIO

Il bilancio generale delle Comunità è basato su alcuni principi fondamentali:

l'unità e la verità del bilancio: tutte le entrate e le spese delle Comunità devono essere riunite nell'ambito di un unico documento di bilancio, iscritte in una linea di bilancio, e le spese non possono eccedere gli stanziamenti autorizzati,

l'universalità: questo principio riunisce due norme:

la non assegnazione, in base alla quale le entrate di bilancio non devono essere destinate a spese determinate (l'insieme delle entrate copre l'insieme delle spese),

la non contrazione, in base alla quale le entrate e le spese devono essere iscritte in bilancio integralmente, senza contrazione tra di esse,

l'annualità: gli stanziamenti iscritti sono autorizzati per la durata di un solo esercizio e devono dunque essere utilizzati nel corso dell'esercizio stesso,

il pareggio: il bilancio è in pareggio entrate e spese (le previsioni di entrate coprono gli stanziamenti di pagamento),

la specializzazione: ogni stanziamento deve avere una destinazione determinata ed essere assegnato a tale scopo specifico,

l'unità di conto: il bilancio è formato, è eseguito ed è oggetto di rendiconto in euro,

la sana gestione finanziaria: gli stanziamenti del bilancio sono utilizzati secondo il principio di una sana gestione finanziaria, vale a dire secondo i principi di economia, efficienza ed efficacia,

la trasparenza: il bilancio è formato, è eseguito ed è oggetto di rendiconto nel rispetto del principio della trasparenza — il bilancio e i bilanci rettificativi sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

1.2.   STRUTTURA DEL BILANCIO

Il bilancio è costituito da:

a)

uno stato generale delle entrate;

b)

sezioni divise in stati delle entrate e delle spese di ciascuna istituzione: Sezione I: Parlamento; Sezione II: Consiglio; Sezione III: Commissione; Sezione IV: Corte di giustizia; Sezione V: Corte dei conti; Sezione VI: Comitato economico e sociale; Sezione VII: Comitato delle regioni; Sezione VIII: mediatore; Sezione IX: garante europeo della protezione dei dati.

Le entrate e le spese di ogni istituzione sono classificate in titoli, capitoli, articoli e voci secondo la loro natura o la loro destinazione.

Una parte dei fondi della CECA in liquidazione sono stati messi a disposizione del bilancio operativo della CECA in liquidazione. Tale bilancio operativo veniva adottato annualmente dalla Commissione, previa consultazione con il Consiglio e il Parlamento europeo. L'ultimo bilancio è stato stabilito per il periodo compreso tra il 1o gennaio e il 23 luglio 2002. A partire dal 24 luglio 2002 le entrate e gli oneri connessi con il bilancio operativo sono inclusi nel conto di gestione della CECA in liquidazione. Gli altri impegni da realizzare figurano al passivo del bilancio finanziario.

1.3.   STRUTTURA DEI CONTI DEL BILANCIO

Solo il bilancio della Commissione comporta stanziamenti amministrativi e stanziamenti operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi.

Il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: gli stanziamenti non dissociati (SND) e gli stanziamenti dissociati (SD). Gli stanziamenti non dissociati sono destinati alla copertura finanziaria delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell'annualità del bilancio). Gli stanziamenti dissociati sono stati introdotti per conciliare il principio dell'annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali da eseguire su più esercizi.

a)

Gli stanziamenti non dissociati coprono:

tutti i settori del funzionamento amministrativo del bilancio (capitolo 1 della sezione Commissione e l'integralità di tutte le altre sezioni),

gli stanziamenti del FEAOG garanzia a carattere annuale, nonché

taluni stanziamenti tecnici (rimborsi, intervento della garanzia in materia di prestiti, ecc.).

Per gli stanziamenti non dissociati, l'importo degli stanziamenti di impegno è identico a quello degli stanziamenti di pagamento.

b)

Gli stanziamenti dissociati sono destinati a coprire azioni pluriennali e comprendono gli stanziamenti in tutti i capitoli eccetto il capitolo 1 della sezione Commissione (escluso il FEAOG).

Tali stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti d'impegno (SI) e stanziamenti di pagamento (SP):

stanziamenti d'impegno: coprono il costo totale degli obblighi giuridici contratti nel corso dell'esercizio per azioni la cui realizzazione si estende su più anni. Tuttavia, gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono, ai sensi dell'articolo 76, paragrafo 3, del regolamento finanziario, essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dall'atto di base. Per gli stanziamenti dissociati, gli impegni di bilancio non ancora assunti per anni futuri sono iscritti fuori bilancio come passività potenziali,

stanziamenti di pagamento: coprono le spese derivanti dall'esecuzione degli impegni contratti nel corso dell'esercizio e/o di esercizi precedenti.

1.4.   ORIGINE DEGLI STANZIAMENTI

La fonte principale degli stanziamenti è il bilancio comunitario dell'esercizio in corso. Tuttavia, esistono altri tipi di stanziamenti che derivano da disposizioni del regolamento finanziario. Essi provengono da esercizi precedenti o da fonti esterne.

1.4.1.   Stanziamenti definitivi del bilancio

Stanziamenti di bilancio iniziali adottati

Storni

Gli stanziamenti possono essere oggetto di storni tra voci secondo le norme precisate agli articoli da 22 a 24 del regolamento finanziario [regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002].

Bilanci rettificativi

Il bilancio approvato può essere modificato o rafforzato mediante un bilancio rettificativo. Le norme pertinenti sono stabilite agli articoli 37 e 38 del regolamento finanziario.

1.4.2.   Stanziamenti riportati dall'esercizio precedente o ricostituiti

Stanziamenti riportati di diritto

Si tratta degli stanziamenti di pagamento non dissociati che beneficiano di un riporto automatico al solo esercizio successivo (non ci sono limiti per la CECA in liquidazione) ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 4, del regolamento finanziario.

Stanziamenti riportati per decisione delle istituzioni

Un'istituzione può decidere di riportare stanziamenti iscritti nel bilancio precedente qualora si applichi una delle due alternative seguenti: completamento delle fasi preparatorie [regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 2, lettera a)] o adozione tardiva della base giuridica [articolo 9, paragrafo 2, lettera b)]. Il riporto può riguardare stanziamenti d'impegno e di pagamento (articolo 9, paragrafo 3).

Ricostituzione degli stanziamenti in seguito a disimpegni

Si tratta della reiscrizione di stanziamenti d'impegno relativi ai fondi strutturali che sono stati oggetto di disimpegno. Gli importi possono essere reinscritti, in via eccezionale, in caso di errore della Commissione ovvero se indispensabili per il completamento del programma (regolamento finanziario, articolo 157).

1.4.3.   Entrate con destinazione specifica

Restituzioni

Questi stanziamenti provengono dalla restituzione di somme indebitamente pagate, da utili derivanti dalla fornitura di beni/servizi ad altri organismi comunitari, indennità di assicurazione riscosse ed entrate da fitti e vendita di pubblicazioni; gli importi vengono assegnati alla linea cui era imputata la spesa iniziale [regolamento finanziario, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettere e), f), g), h), i) e j)] e beneficiano di un riporto illimitato.

Stanziamenti EFTA

L'accordo sullo Spazio economico europeo prevede una partecipazione finanziaria dei suoi membri ad alcune attività del bilancio comunitario. Le voci di bilancio interessate e gli importi previsti sono pubblicati nell'allegato III del bilancio comunitario. Le linee interessate sono rafforzate dalla partecipazione EFTA. Gli stanziamenti non utilizzati alla fine dell'esercizio sono annullati e restituiti ai paesi SEE.

Entrate da terzi

Analogamente a quanto detto in relazione agli stanziamenti EFTA, altri paesi hanno concluso accordi con le Comunità europee che prevedono una partecipazione finanziaria alle attività comunitarie. Gli importi ricevuti sono considerati come entrate provenienti da terzi, assegnati alle pertinenti linee di bilancio (spesso nel quadro della ricerca) e beneficiano di un riporto illimitato [regolamento finanziario, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettere a) e d)].

Lavori per conto terzi

Nel quadro delle loro attività di ricerca, i centri di ricerca comunitari possono effettuare lavori per organismi esterni (regolamento finanziario, articolo 161, paragrafo 2). Come le entrate da terzi, i lavori per conto terzi sono destinati ad alcune specifiche voci di bilancio e beneficiano di un riporto illimitato [regolamento finanziario, articolo 10 e articolo 18, paragrafo 1, lettera d)].

Stanziamenti ricostituiti a seguito del riversamento di acconti

Si tratta di fondi comunitari rimborsati dai beneficiari. I riversamenti di acconti sono contabilizzati nelle entrate con destinazione specifica (RF articolo 10 e articolo 18, paragrafo 2), e beneficiano di un riporto illimitato. Nel settore dei fondi strutturali, la reiscrizione è subordinata a una decisione della Commissione (RF, articolo 18, paragrafo 2 e ME, articolo 228).

1.5.   COMPOSIZIONE DEGLI STANZIAMENTI AUTORIZZATI:

Stanziamenti definitivi del bilancio = stanziamenti di bilancio iniziali adottati + stanziamenti del bilancio rettificativo + storni;

Stanziamenti addizionali = entrate con destinazione specifica (cfr. sopra) + stanziamenti riportati dall'esercizio precedente o ricostituiti in seguito a disimpegno;

Totale degli stanziamenti autorizzati = stanziamenti definitivi del bilancio + stanziamenti addizionali;

Stanziamenti dell'esercizio (utilizzati per calcolare il risultato di bilancio) = stanziamenti di bilancio definitivi + entrate con destinazione specifica.

1.6.   ESECUZIONE DEL BILANCIO

L'articolo 48, paragrafo 1, del regolamento finanziario stabilisce quanto segue: «La Commissione cura l'esecuzione del bilancio conformemente al presente regolamento finanziario, sotto la propria responsabilità e nei limiti degli stanziamenti assegnati».

L'articolo 50 precisa che la Commissione riconosce alle altre istituzioni i poteri necessari all'esecuzione delle sezioni del bilancio ad esse relative.

1.6.1.   Esecuzione delle entrate

Il bilancio riprende le previsioni delle entrate, con riserva di eventuali cambiamenti dovuti all'adozione di bilanci rettificativi che adeguano le previsioni del bilancio iniziale alle diminuzioni o agli aumenti delle entrate accertate in fase di esecuzione. Le entrate di bilancio coprono gli stanziamenti di pagamento.

L'esecuzione delle entrate comprende i diritti accertati, le entrate effettivamente riscosse sui diritti accertati e il saldo da recuperare.

Le entrate effettive di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse sui diritti accertati nel corso dell'esercizio e gli incassi sui diritti ancora da recuperare di esercizi precedenti.

1.6.2.   Esecuzione delle spese

Come le entrate, le spese sono oggetto di previsioni iscritte nel bilancio iniziale. L'esecuzione delle spese illustra l'evoluzione, l'utilizzo, i riporti e gli annullamenti degli stanziamenti d'impegno e degli stanziamenti di pagamento nel corso dell'esercizio.

Utilizzazione degli stanziamenti

Stanziamenti d'impegno:

Gli stanziamenti autorizzati sono disponibili nel corso dell'esercizio per contrarre impegni.

Stanziamenti di pagamento:

Gli stanziamenti autorizzati sono disponibili nel corso dell'esercizio per effettuare pagamenti.

Riporti di stanziamenti all'esercizio successivo

Stanziamenti d'impegno

Alcuni tipi di stanziamenti dell'esercizio non impegnati sono riportati automaticamente, come nel caso delle entrate con destinazione specifica (articolo 10 del regolamento finanziario).

I riporti degli stanziamenti del bilancio possono essere autorizzati dalle istituzioni:

se la maggior parte delle fasi preparatorie all'atto d'impegno è completata al 31 dicembre [regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 2, lettera a)], o

se l'adozione dell'atto di base è intervenuta nel corso dell'ultimo trimestre dell'esercizio [regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 2, lettera b)].

L'autorità di bilancio deve essere informata di questa decisione (regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 5).

Stanziamenti di pagamento

Come nel caso degli stanziamenti d'impegno, gli stanziamenti di pagamento non utilizzati provenienti da entrate con destinazione specifica vengono riportati automaticamente.

stanziamenti non dissociati: il riporto è generalmente automatico quando corrisponde ad un impegno ancora da pagare (RF, articolo 9, paragrafo 4),

stanziamenti dissociati: gli stanziamenti di pagamento non utilizzati sono di norma annullati; possono tuttavia essere riportati, per decisione della Commissione, qualora gli stanziamenti di pagamento dell'esercizio successivo risultino insufficienti a liquidare impegni anteriori o impegni dipendenti da stanziamenti d'impegno a loro volta riportati (regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 3).

Annullamento degli stanziamenti

Gli stanziamenti d'impegno e di pagamento non utilizzati e non riportati sono annullati alla fine dell'esercizio (regolamento finanziario, articolo 9, paragrafo 1).

1.7.   RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.7.1.   Entrate

Le risorse proprie sono contabilizzate sulla base degli importi accreditati, nel corso dell'esercizio, sui conti aperti a nome della Commissione dalle amministrazioni degli Stati membri. Le entrate comprendono altresì, in caso di un'eccedenza, il risultato dell'esecuzione del bilancio dell'esercizio precedente.

Le altre entrate sono iscritte sulla base degli importi effettivamente riscossi nel corso dell'esercizio.

1.7.2.   Spese

Ai fini del calcolo del risultato dell'esercizio, le spese comprendono i pagamenti su stanziamenti di pagamento dell'esercizio, ai quali si aggiungono gli stanziamenti dello stesso esercizio riportati all'esercizio successivo.

I pagamenti effettuati su stanziamenti di pagamento dell'esercizio sono quelli che sono eseguiti dal contabile entro il 31 dicembre dell'esercizio. Per il Fondo europeo agricolo di garanzia, i pagamenti considerati nel risultato di bilancio sono quelli effettuati dagli Stati membri dal 16 ottobre 2006 al 15 ottobre 2007, sempre che l'impegno e l'ordine di pagamento siano pervenuti al contabile al più tardi il 31 gennaio 2008. Le spese del FEAGA possono essere oggetto di una decisione di conformità adottata a seguito di controlli effettuati negli Stati membri.

1.7.3.   Risultato dell'esecuzione del bilancio dell'esercizio

Il risultato dell'esecuzione del bilancio dell'esercizio comprende due elementi: il saldo delle Comunità europee e il risultato della partecipazione dei paesi dell'EFTA membri del SEE. Ai sensi dell'articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 sulle risorse proprie, questo risultato è costituito dalla differenza tra:

il totale delle entrate di bilancio riscosse a titolo dell'esercizio, e

l'ammontare dei pagamenti effettuati sugli stanziamenti dello stesso esercizio, aumentato dell'importo degli stanziamenti di pagamento dello stesso esercizio riportati all'esercizio successivo (15).

Questa differenza è maggiorata o ridotta:

del saldo netto risultante dagli annullamenti degli stanziamenti di pagamento riportati dagli esercizi precedenti e dagli eventuali superamenti dell'importo degli stanziamenti non dissociati riportati dall'esercizio precedente dovuti alla variazione dei tassi dell'euro, e

del saldo che risulta dagli utili e dalle perdite di cambio registrati durante l'esercizio.

Il risultato dell'esecuzione del bilancio viene restituito agli Stati membri nel corso dell'esercizio successivo mediante deduzione delle somme dovute per quell'anno.

1.8.   IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

L'introduzione degli stanziamenti dissociati ha dato luogo a un divario tra gli impegni contratti e i pagamenti effettuati: questa divergenza, che corrisponde agli impegni da liquidare, rappresenta infatti la differenza nel tempo tra il momento in cui gli impegni sono contratti e il momento in cui i pagamenti corrispondenti sono liquidati.

2.   SPIEGAZIONI SULLE ENTRATE E LE SPESE DI BILANCIO E OSSERVAZIONI SUL RISULTATO 2007

2.1.   BASE GIURIDICA E REGOLAMENTO FINANZIARIO

La contabilità di bilancio è tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002, del 25 giugno 2002 [GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE, Euratom) n. 1995/2006 del 13 dicembre 2006, GU L 390 del 30.12.2006], che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee, e del regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d'esecuzione del suddetto regolamento finanziario, modificato da ultimo il 28 marzo 2007. Il bilancio generale, principale strumento della politica finanziaria delle Comunità, è l'atto che prevede e autorizza, ogni anno, le entrate e le spese delle Comunità.

L'articolo 272 del trattato CE disciplina lo svolgimento della procedura di bilancio, definendo il concatenamento automatico delle varie fasi entro termini fissi che l'autorità di bilancio (AB), costituita dal Parlamento europeo e dal Consiglio, deve imperativamente rispettare. Ogni anno la Commissione procede alla stima per l'esercizio successivo delle entrate e delle spese dell'insieme delle istituzioni europee e stabilisce un progetto preliminare di bilancio che trasmette all'AB. Sulla base del progetto preliminare di bilancio, il Consiglio elabora un progetto di bilancio che sarà oggetto di negoziati tra i due rami dell'AB. Il presidente del Parlamento dichiara che il bilancio è stato adottato in via definitiva, e in tal modo lo rende esecutivo. L'esecuzione del bilancio incombe soprattutto alla Commissione.

2.2.   CONSOLIDAMENTO DEL BILANCIO

Le relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio generale delle Comunità europee comprendono, come per gli esercizi precedenti, l'esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, poiché all'interno del bilancio delle Comunità si ha un bilancio separato per ciascuna istituzione.

All'interno del bilancio delle Comunità non è previsto un bilancio separato per le agenzie, in quanto esse sono parzialmente sovvenzionate da finanziamenti del bilancio comunitario. Al fine di fornire tutti i dati contabili pertinenti relativi alle agenzie, la parte contabile dei conti annuali consolidati consta di relazioni separate in merito all'esecuzione dei singoli bilanci delle agenzie tradizionali consolidate. Tali relazioni includono:

una tabella relativa alle entrate di bilancio, che riporta l'importo stanziato a carico del bilancio della Commissione,

due tabelle relative alle spese di bilancio (impegni, pagamenti) con i dati dettagliati per agenzia e la ripartizione fra stanziamenti addizionali e stanziamenti di bilancio,

in calce a ciascuna tabella, è stato inserito un totale parziale che fornisce informazioni sulla portata del finanziamento complessivo delle agenzie per tipo di spesa/entrata,

una tabella relativa al risultato dell'esecuzione del bilancio, in cui confluisce il risultato di bilancio delle agenzie assieme a quello delle Comunità (eliminando i finanziamenti erogati sulla spesa comunitaria e quelli ricevuti come parte delle entrate delle agenzie).

2.3.   ENTRATE

Le entrate del bilancio generale delle Comunità europee possono essere suddivise in due categorie principali: risorse proprie e altre entrate. Ciò è stabilito all'articolo 269 del trattato che istituisce le Comunità europee, il quale recita: «Il bilancio, fatte salve le altre entrate, è finanziato integralmente tramite risorse proprie». La maggior parte delle spese del bilancio è finanziata dalle risorse proprie. Le altre entrate rappresentano soltanto una piccola parte dell'insieme del finanziamento.

Esistono tre categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali, la risorsa IVA e la risorsa RNL. Le risorse proprie tradizionali comprendono, a loro volta, i diritti agricoli, i contributi zucchero e i dazi doganali. Un meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio è altresì parte integrante del sistema delle risorse proprie.

2.3.1.   Risorse proprie tradizionali

Risorse proprie tradizionali: tutti gli importi accertati di RPT devono essere iscritti in uno dei libri contabili tenuti dalle autorità competenti:

nella contabilità ordinaria di cui all'articolo 6, paragrafo 3, lettera a), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000: ogni importo recuperato o garantito,

nella contabilità separata di cui all'articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000: ogni importo non ancora recuperato e/o non garantito; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Per la contabilità separata, gli Stati membri trasmettono alla Commissione un estratto trimestrale, che comprende:

il saldo ancora da recuperare durante il trimestre precedente,

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (rettifiche/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili,

il saldo che rimane da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Le informazioni trasmesse dagli Stati membri non consentono di assegnare i recuperi effettuati nel corso dell'esercizio all'anno in cui i crediti hanno avuto origine. Di conseguenza, la colonna dei recuperi su diritti accertati, ripresi nella tabella «Sintesi dell'esecuzione del bilancio generale delle entrate di bilancio dell'esercizio 2007», comprende gli importi riscossi nel corso dell'anno nonché l'importo dei crediti annullato e sostituito dal nuovo importo dei crediti dichiarato dagli Stati membri al momento della nuova dichiarazione. I crediti su risorse proprie sono oggetto di una riduzione di valore.

Quando gli importi delle risorse proprie tradizionali ripresi nella contabilità separata sono recuperati, devono essere iscritti sul conto della Commissione presso il tesoro o l'organismo designato, al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello durante il quale i diritti sono stati recuperati. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso spese di riscossione, il 25 % delle risorse proprie tradizionali.

2.3.2.   Risorse IVA e risorse RNL

Le risorse proprie provenienti dall'IVA derivano dall'applicazione di un'aliquota uniforme, valida per tutti gli Stati membri, alla base imponibile armonizzata dell'IVA, determinata secondo le norme dell'articolo 2, paragrafo 1, lettera c), della decisione del Consiglio del 29 settembre 2000. La base IVA è livellata al 50 % dell'RNL per tutti gli Stati membri.

La risorsa RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l'importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall'applicazione di un tasso uniforme alla somma dell'RNL di tutti gli Stati membri.

Le risorse IVA e RNL sono determinate in base alle previsioni sulle basi imponibili IVA e RNL formulate al momento dell'elaborazione del progetto preliminare del bilancio. Queste previsioni sono successivamente oggetto di revisione; l'aggiornamento è effettuato nel corso dell'esercizio in questione mediante bilancio rettificativo.

I dati definitivi relativi alle basi IVA e RNL sono resi disponibili nel corso dell'esercizio che segue l'esercizio in esame. La Commissione calcola le differenze tra gli importi dovuti dagli Stati membri in funzione delle basi imponibili definitive e le somme effettivamente versate in base alle previsioni (riviste). La Commissione esige il versamento dei saldi IVA e RNL, sia positivi sia negativi, da parte degli Stati membri il 1o dicembre dell'esercizio che segue l'esercizio in questione. Durante gli esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili definitive dell'IVA e dell'RNL. I saldi calcolati anteriormente vengono adeguati e la differenza viene richiesta contemporaneamente ai saldi IVA e RNL per l'esercizio precedente. È opportuno rilevare che le correzioni apportate nel 2007 in relazione alle risorse RNL per il periodo 1995-2006 erano pari a 2 857 milioni di euro. Analogamente, le correzioni relative alle risorse IVA per il periodo 1996-2006 ammontavano a 973 milioni di euro.

Nell'ambito dei controlli delle dichiarazioni IVA e dei dati RNL la Commissione può notificare agli Stati membri eventuali riserve in merito a determinati punti che potrebbero avere un'incidenza sui rispettivi contributi in termini di risorse proprie. Tali riserve potrebbero essere dovute, ad esempio, alla mancanza di dati attendibili o alla necessità di sviluppare una metodologia adeguata. Queste riserve devono essere considerate come potenziali crediti esigibili dagli Stati membri per importi incerti, poiché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l'importo esatto, si procede a esigere le corrispondenti risorse IVA o RNL nell'ambito dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

2.3.3.   Correzione britannica

Questo meccanismo riduce i versamenti di risorse proprie del Regno Unito proporzionalmente al suo «squilibrio di bilancio» e aumenta i versamenti di risorse proprie degli altri Stati membri nella stessa proporzione. Il meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito è stato istituito dal Consiglio europeo di Fontainebleau (giugno 1984) e con la risultante decisione relativa alle risorse proprie del 7 maggio 1985. Lo scopo di questo meccanismo era di ridurre lo squilibrio di bilancio del Regno Unito tramite una riduzione dei suoi versamenti alle Comunità.

2.4.   SPESE

2.4.1.   Quadro finanziario 2007-2013

milioni di EUR

 

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

1.

Crescita sostenibile

53 979

57 653

59 700

61 782

63 638

66 628

69 621

2.

Conservazione e gestione delle risorse naturali

55 143

59 193

59 639

60 113

60 338

60 810

61 289

3.

Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 273

1 362

1 523

1 693

1 889

2 105

2 376

4.

L'UE come attore globale

6 578

7 002

7 440

7 893

8 430

8 997

9 595

5.

Amministrazione

7 039

7 380

7 699

8 008

8 334

8 670

9 095

6.

Compensazioni

445

207

210

0

0

0

0

Stanziamenti d'impegno

124 457

132 797

136 211

139 489

142 629

147 210

151 976

Stanziamenti di pagamento totali

122 190

129 681

123 858

133 505

133 452

140 200

142 408

Questa sezione illustra le principali categorie di spesa delle Comunità europee, secondo la classificazione per rubrica definita nelle prospettive finanziarie 2007-2013. L'esercizio 2007 è stato il primo a essere compreso nelle prospettive finanziarie 2007-2013. Il massimale complessivo degli stanziamenti d'impegno per il 2007 si stabilisce a 124 457 milioni di euro, pari all'1,04 % dell'RNL. Il corrispondente massimale complessivo degli stanziamenti di pagamento ammonta a 122 190 milioni di euro, ossia all'1,02 % dell'RNL. La tabella di cui sopra presenta le prospettive finanziarie a prezzi correnti.

Rubrica 1 — Crescita sostenibile

Questa rubrica è costituita da due componenti separate ma interconnesse:

1a. Competitività per la crescita e l'occupazione, comprendente la spesa per la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e la formazione, le reti transeuropee, la politica sociale, il mercato interno e le politiche d'accompagnamento.

1b. Coesione per la crescita e l'occupazione, mirante ad accrescere la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, integrare la strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile al di fuori delle regioni meno prospere e sostenere la cooperazione interregionale.

Rubrica 2 — Conservazione e gestione delle risorse naturali

La rubrica 2 comprende la politica agricola comune e la politica comune della pesca, lo sviluppo rurale e le misure ambientali, e in particolare Natura 2000. L'importo destinato alla politica agricola comune rispecchia l'accordo raggiunto al Consiglio europeo di Bruxelles dell'ottobre 2002.

Rubrica 3 — Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

La nuova rubrica 3 (Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia) rispecchia la crescente importanza attribuita ad alcuni settori in cui sono stati assegnati all'Unione nuovi compiti: giustizia e affari interni, protezione delle frontiere, politica di asilo e immigrazione, sanità pubblica e protezione dei consumatori, cultura, gioventù, informazione e dialogo con i cittadini. È costituita da due componenti:

3a. Libertà, sicurezza e giustizia

3b. Cittadinanza

Rubrica 4 — L'UE come attore globale

La rubrica 4 comprende tutte le azioni esterne, inclusi gli strumenti di preadesione. Mentre la Commissione aveva proposto di integrare il Fondo europeo di sviluppo (FES) nel quadro finanziario, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato di lasciarlo fuori.

Rubrica 5 — Amministrazione

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee. Per le istituzioni diverse dalla Commissione, tali costi costituiscono il totale delle loro spese, mentre le agenzie e gli altri organismi hanno sia spese amministrative che spese operative.

Rubrica 6 — Compensazioni

In conformità dell'accordo politico secondo cui i nuovi Stati membri non dovrebbero diventare contribuenti netti al bilancio immediatamente dopo l'adesione, è stata prevista una compensazione a titolo di questa rubrica. Il relativo importo è stato ricostituito sotto forma di trasferimenti ai nuovi Stati membri al fine di equilibrare le rispettive entrate e contributi di bilancio.

2.4.2.   Settori

Nel quadro dell'utilizzo del sistema di gestione basato sulle attività (ABM), la Commissione applica un bilancio basato sulle attività (ABB) per i propri processi di gestione e pianificazione. L'ABB comporta una struttura di bilancio in cui i titoli del bilancio corrispondono ai settori, e i capitoli alle attività.

L'ABB ha lo scopo di fornire un quadro chiaro per tradurre gli obiettivi delle politiche della Commissione in azioni mediante strumenti legislativi, finanziari o di altro tipo. Strutturando il lavoro della Commissione in termini di attività si ottiene un quadro chiaro degli impegni della Commissione, definendo nel contempo un quadro comune per l'identificazione delle priorità. Nell'ambito della procedura di stesura del bilancio le risorse vengono assegnate in base alle priorità, utilizzando le attività come elementi fondamentali ai fini del bilancio. Stabilendo un tale collegamento tra le attività e le risorse a esse destinate, l'ABB ha lo scopo di incrementare l'efficienza e l'efficacia dell'uso delle risorse all'interno della Commissione.

Il settore può essere definito come un raggruppamento omogeneo di attività che costituiscono parte integrante del lavoro della Commissione e sono rilevanti ai fini del processo decisionale. Sono stati individuati complessivamente 32 settori, ciascuno dei quali in generale corrisponde a una DG e comprende mediamente circa 6 o 7 attività specifiche. Tali settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo, ciascuno all'interno del rispettivo ambito di attività. Il bilancio operativo viene completato con le spese amministrative e il personale necessari per ciascun settore.

2.5.   OSSERVAZIONI SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO 2007

2.5.1.   Risultato dell'esecuzione del bilancio 2007

Gli stanziamenti riportati dall'esercizio precedente relativi a partecipazioni di terzi e lavori per conto terzi, che per definizione non vengono mai annullati, sono ripresi fra gli stanziamenti aggiuntivi dell'esercizio. Questo spiega la differenza tra gli stanziamenti riportati dall'esercizio precedente ripresi nei rendiconti sull'esecuzione del bilancio 2007 e quelli riportati all'esercizio seguente figuranti nei rendiconti sull'esecuzione del bilancio 2006.

Gli stanziamenti di pagamento riutilizzabili e gli stanziamenti ricostituiti a seguito della restituzione di acconti non rientrano nel calcolo del risultato dell'esercizio.

La parte EFTA-SEE degli stanziamenti di pagamento riportati dalle Comunità dal 2007 al 2008 non ha potuto essere inclusa nel saldo dell'esercizio 2007 in quanto il riporto degli stanziamenti corrispondenti è soggetto all'approvazione dell'EFTA, che non verrà data fino a metà 2008.

Gli stanziamenti di pagamento riportati comprendono: riporti automatici e riporti per decisione. È altresì incluso l'incremento di stanziamenti riportati su entrate con destinazione specifica, poiché gli stanziamenti non utilizzati alla fine dell'esercizio sono riportati automaticamente. L'annullamento di stanziamenti di pagamento non utilizzati riportati dall'esercizio precedente attualmente illustra unicamente gli annullamenti concernenti stanziamenti riportati automaticamente e in seguito a decisione.

2.5.2.   Sintesi degli elementi principali riguardanti l'esecuzione del bilancio 2007

In conformità al principio del pareggio, le entrate e le spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) devono risultare in pareggio. Nel bilancio iniziale adottato, firmato dal presidente del Parlamento europeo il 15 dicembre 2006, l'importo degli stanziamenti di pagamento era fissato a 115 497 milioni di euro, da finanziarsi mediante risorse proprie ammontanti a 114 288 milioni di euro. Occorre notare che le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono soggette ad adeguamento nel corso nell'esercizio contabile, con la presentazione delle modifiche apportate nei bilanci rettificativi. Gli adeguamenti dei versamenti delle risorse proprie basate sull'RNL degli Stati membri assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste.

Nel corso del 2007 sono stati adottati sette bilanci rettificativi. Il loro impatto sulle entrate del bilancio 2007 ha prodotto un importo totale finale delle entrate pari a 113 846 milioni di euro, finanziato mediante risorse proprie per un totale di 106 203 milioni di euro (ovvero 8 085 milioni di euro in meno rispetto a quanto inizialmente previsto) e per la restante parte mediante altre entrate. Il minor fabbisogno di risorse proprie è stato determinato da vari fattori, quali l'inclusione di 2 109 milioni di euro relativi all'eccedenza dell'esercizio precedente, nonché dell'eccedenza dal Fondo di garanzia per misure esterne. Infine, l'effetto congiunto della riduzione degli stanziamenti di pagamento e dell'aumento delle entrate previste nel Bilancio rettificativo n. 7/2007 ha determinato un'ulteriore riduzione delle risorse RNL di 5 976 milioni di euro.

Per quanto riguarda le risorse proprie, occorre notare che la riscossione delle risorse proprie tradizionali ha raggiunto il 100 % degli importi previsti. Ciò è dovuto al fatto che le stime di bilancio sono state modificate al momento della formazione del bilancio rettificativo n. 5/2007 (con una loro riduzione di 775 milioni di euro). Tale adeguamento si è basato principalmente sulle nuove previsioni macroeconomiche di primavera 2007, che erano meno ottimistiche di quelle precedenti.

I versamenti IVA e RNL finali degli Stati membri risultavano inoltre molto vicini alla stima di bilancio finale. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra i tassi dell'euro utilizzati a fini del bilancio e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri che non aderiscono allo SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

Sul fronte delle spese, l'esecuzione degli stanziamenti di pagamento di cui nel bilancio del 2007, che rappresenta il primo esercizio del nuovo quadro finanziario, è stata pari a 109 miliardi di euro (98 %). Dopo il riporto di circa 750 milioni di euro di stanziamenti di pagamento relativi in gran parte a spese amministrative non dissociate, il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento di cui nel bilancio 2007 ha raggiunto il 99 %, ovvero un tasso simile a quello degli stanziamenti di impegno, risultando così migliore di quello degli esercizi precedenti

L'esecuzione degli stanziamenti di impegno di cui nel bilancio 2007 ammontava a 119 miliardi di euro (96 %). Gli stanziamenti di impegno rimasti inutilizzati al termine dell'esercizio riguardavano principalmente l'adozione ritardata di alcuni programmi operativi per la coesione e le risorse naturali. Tali stanziamenti verranno o riportati all'esercizio 2008 o riprogrammati agli esercizi successivi del quadro finanziario. Dopo il riporto e la riprogrammazione richiesta (ammontanti complessivamente a circa 3,6 miliardi di euro), il tasso di esecuzione degli stanziamenti di impegno di cui nel bilancio 2007 ha raggiunto il 99 %. Si tratta di un risultato migliore di quello degli esercizi precedenti, e soprattutto di quello del 2000 che rappresentava il primo anno del quadro finanziario precedente, quando era stato necessario applicare il riporto e la riprogrammazione su larga scala.

2.5.3.   Riconciliazione tra il risultato economico dell'esercizio 2007 e il risultato dell'esecuzione del bilancio 2007

Il risultato economico dell'esercizio presentato nella parte I, sezione B, è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza. Il risultato di bilancio si basa tuttavia sulle regole modificate della contabilità di cassa, conformemente al regolamento finanziario. Poiché entrambi sono il risultato delle medesime operazioni sottostanti, si tratta di un controllo utile per verificare la loro corrispondenza. La tabella in appresso presenta questa riconciliazione, presentando i principali elementi di riconciliazione, con una ripartizione tra entrate e spese.

Elementi di riconciliazione — Entrate

Le entrate effettive di bilancio di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell'esercizio e gli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto, i diritti accertati nell'esercizio in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato economico ai fini della riconciliazione, perché non formano parte delle entrate di bilancio. Al contrario, i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell'esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico ai fini della riconciliazione.

I ratei attivi netti consistono principalmente in entrate da riscuotere a titolo dei prelievi agricoli, delle risorse proprie e degli interessi e dividendi. Soltanto l'effetto netto, ossia i ratei attivi per l'esercizio in corso, meno le entrate dei ratei passivi dell'esercizio precedente, viene preso in considerazione.

Elementi di riconciliazione — Spese

I ratei passivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi comunitari, ma non ancora comunicate alle Comunità.

Mentre i ratei passivi non sono considerati come spese di bilancio, i pagamenti effettuati nell'esercizio in corso relativamente a fatture registrate in esercizi precedenti fanno parte delle spese di bilancio dell'esercizio in corso.

L'effetto netto dei prefinanziamenti è la combinazione di: 1) nuovi importi di prefinanziamento versati nell'esercizio in corso e contabilizzati come spese di bilancio dell'esercizio; 2) tutti i prefinanziamenti liquidati nel corso dell'esercizio mediante l'accettazione delle spese ammissibili. Questi ultimi rappresentano spese contabili, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a partire dagli stanziamenti di un esercizio, gli stanziamenti di quell'esercizio riportati all'esercizio seguente devono anch'essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio [conformemente all'articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000]. La stesso vale per i pagamenti effettuati nell'esercizio in corso a partire dagli stanziamenti riportati da esercizi precedenti nonché per gli stanziamenti di pagamento inutilizzati e annullati.

Le variazioni negli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio registrate nella contabilità di esercizio (principalmente benefici ai dipendenti) che non incidono sulla contabilità di bilancio. Gli altri elementi di riconciliazione comprendono diversi elementi quali gli ammortamenti, le acquisizioni di attivi, i pagamenti a titolo di locazioni e le partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente nella contabilità di bilancio e nella contabilità di esercizio.

Infine, il risultato economico delle agenzie e della CECA che sono integrate nel risultato economico consolidato dev'essere escluso, poiché l'esecuzione del bilancio di queste entità non fa parte del risultato di bilancio consolidato.

RICONCILIAZIONE: RISULTATO ECONOMICO — RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

milioni di EUR

 

2007

RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO

7 462

Entrate

Diritti accertati nell'esercizio in corso ma non ancora riscossi

(5 036)

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell'esercizio in corso

2 543

Ratei attivi (netti)

(1 068)

Spese

Ratei passivi (netti)

8 814

Spese dell'esercizio precedente pagate nell'esercizio in corso

(3 635)

Prefinanziamento netto

(6 810)

Stanziamenti di pagamento riportati all'esercizio successivo

(3 116)

Pagamenti effettuati sugli stanziamenti riportati e annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati

1 171

Variazioni negli accantonamenti

1 395

Altri

(33)

Risultato economico agenzie + CECA

(145)

RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL'ESERCIZIO

1 542


(1)  Ai sensi dell'articolo 83 dello statuto [regolamento (CEE) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, modificato], gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

(2)  Il 13 dicembre 2007 il Parlamento europeo ha adottato il bilancio, che prevede il pagamento delle passività a breve termine delle Comunità con risorse proprie, ottenute dagli Stati membri o a essi richieste nel 2008.

(3)  Include la liquidità del Fondo di garanzia (cfr. nota 2.11).

(4)  Dopo l'eliminazione degli importi AMF.

(5)  Il valore limite superiore si riferisce al prestito a tasso fisso coperto da swap su tasso d'interesse (cfr. nota 2.3.4.2).

(6)  Il valore limite superiore si riferisce al prestito a tasso fisso coperto da swap su tasso d'interesse (cfr. nota 2.3.4.2).

(7)  Nel 2008 verranno emessi ordini di riscossione per un importo pari a 15 milioni di euro (3 milioni di euro per il Fondo di coesione, 10 milioni di euro per il FESR e 2 milioni di euro per il FEAOG Garanzia). Per quanto riguarda le rettifiche finanziarie applicate alla conclusione del programma, l'importo dell'ordine di riscossione deriva sia dall'importo della rettifica finanziaria che dal saldo della richiesta di pagamento finale.

(8)  Decisione 90/212/Euratom del Consiglio, del 23 aprile 1990, recante modifica della decisione 77/271/Euratom per l'applicazione della decisione 77/270/Euratom che abilita la Commissione a contrarre prestiti Euratom per contribuire al finanziamento delle centrali elettronucleari (GU L 112 del 3.5.1990, pag. 26).

Decisione 77/271/Euratom del Consiglio, del 29 marzo 1977, per l'applicazione della decisione 77/270/Euratom che abilita la Commissione a contrarre prestiti Euratom per contribuire al finanziamento delle centrali elettronucleari (GU L 88 del 6.4.1977, pag. 11).

Decisione 94/179/Euratom del Consiglio, del 21 marzo 1994, che modifica la decisione 77/270/Euratom al fine di abilitare la Commissione a contrarre prestiti Euratom per contribuire al finanziamento del miglioramento del grado di sicurezza e di efficienza del parco nucleare di taluni paesi terzi (GU L 84 del 29.3.1994, pag. 41).

(9)  Regolamento (CE, Euratom) n. 2728/94 del Consiglio, del 31 ottobre 1994, che istituisce un fondo di garanzia per le azioni esterne (GU L 293 del 12.11.1994, pag. 1).

(10)  Con applicazione del coefficiente di correzione («cc»).

(11)  Corrisposto per i primi tre anni dalla partenza.

(12)  Consolidata per la prima volta nel 2007

(13)  Organismo decentrato dell'Unione europea istituito nell'ambito del pilastro «Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale».

(14)  Occorre notare che, a seguito dell'arrotondamento delle cifre in milioni di euro, potrebbe sembrare che alcuni dati finanziari contenuti in queste tabelle di bilancio non quadrino.

(15)  Per i paesi EFTA-SEE, l'importo degli stanziamenti riportati dall'esercizio n all'esercizio n + 1 è noto dopo la chiusura dei conti. Pertanto, nel calcolo del saldo sono inclusi i riporti di stanziamento dall'esercizio n – 1 all'esercizio n.


10.11.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 287/111


DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ DELLA CORTE PRESENTATA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

(2008/C 287/02)

I.

Conformemente alle disposizioni dell'articolo 248 del trattato, la Corte ha controllato:

a)

i «conti annuali delle Comunità europee» (1), che comprendono i «rendiconti finanziari consolidati» (2) e le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» (3) per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2007;

b)

la legittimità e regolarità delle operazioni alla base di tali conti.

Responsabilità della direzione

II.

A norma degli articoli da 268 a 280 del trattato e del regolamento finanziario, la direzione (4) è responsabile della preparazione e della fedele presentazione dei «conti annuali delle Comunità europee» e della legittimità e regolarità delle operazioni che ne sono alla base.

a)

La responsabilità della direzione relativa ai «conti annuali delle Comunità europee» riguarda i seguenti aspetti: la definizione, l'applicazione e il mantenimento di un controllo interno adeguato ai fini della preparazione e della fedele presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore, la selezione e l'applicazione di criteri contabili appropriati basati sulle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (5) e l'elaborazione di stime contabili ragionevoli rispetto alle circostanze. A norma dell'articolo 129 del regolamento finanziario, la Commissione approva i «conti annuali delle Comunità europee» dopo che il contabile della Commissione li ha consolidati, in base alle informazioni fornite dalle altre istituzioni (6) e organismi (7), e corredati di una nota nella quale dichiara, tra l'altro, di avere la ragionevole certezza che essi forniscono un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità europee.

b)

Il modo in cui la direzione esercita la propria responsabilità per quanto riguarda la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti dipende dalle modalità di esecuzione del bilancio. Nel caso della gestione centralizzata diretta, le funzioni di esecuzione sono svolte dai servizi della Commissione. Le funzioni di esecuzione sono delegate agli Stati membri nel quadro della gestione concorrente, ai paesi terzi nell'ambito della gestione decentrata e ad altri organismi nel contesto della gestione centralizzata indiretta. In caso di gestione congiunta, le funzioni di esecuzione sono espletate in parte dalla Commissione e in parte da organizzazioni internazionali (articoli da 53 a 57 del regolamento finanziario). Le funzioni di esecuzione devono rispettare il principio della sana gestione finanziaria, che richiede la definizione, l'applicazione e il mantenimento di un controllo interno efficace ed efficiente, una supervisione adeguata e misure appropriate per prevenire le irregolarità e le frodi nonché, se necessario, azioni legali per recuperare i fondi indebitamente versati o non correttamente utilizzati. Indipendentemente dalla modalità di esecuzione applicata, la Commissione ha la responsabilità finale per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti delle Comunità europee (articolo 274 del trattato).

Responsabilità dell'organo di controllo

III.

È responsabilità della Corte presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione, basata sull'audit espletato, concernente l'affidabilità dei conti e la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti. La Corte ha svolto l'audit in base ai principi internazionali di audit e al codice deontologico dell'IFAC e ai principi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell'INTOSAI, nella misura in cui risultino applicabili al contesto comunitario. Tali principi richiedono che la Corte pianifichi e svolga l'audit per ottenere la garanzia ragionevole che i «conti annuali delle Comunità europee» sono privi di inesattezze rilevanti e che le relative operazioni sono legittime e regolari.

IV.

L'audit prevede che vengano esperite procedure per ottenere elementi comprovanti gli importi e le note esplicative presentate nei conti consolidati definitivi, nonché la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La scelta delle procedure dipende dal giudizio professionale dell'auditor, fra le cui competenze rientra anche la valutazione dei rischi di inesattezze rilevanti dei conti consolidati e di significative inosservanze del quadro giuridico comunitario, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti. L'auditor, nell'effettuare tali valutazioni del rischio, esamina l'adeguatezza del controllo interno ai fini delle preparazione e della fedele presentazione dei conti consolidati nonché i sistemi di supervisione e controllo posti in essere per garantire la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti, al fine di definire procedure di audit adeguate alle circostanze. L'audit comprende anche una valutazione dell'idoneità dei criteri contabili utilizzati e della plausibilità delle stime contabili effettuate e una valutazione della presentazione complessiva dei conti consolidati definitivi e delle relazioni annuali di attività.

V.

Per quanto riguarda le entrate, l'estensione dei lavori di audit della Corte era limitata. Da un lato, infatti, le risorse proprie IVA e RNL si basano su statistiche macroeconomiche i cui dati sottostanti non possono essere verificati direttamente dalla Corte e, dall'altro, gli audit della Corte sulle risorse proprie tradizionali non possono riguardare le importazioni che sono sfuggite alla sorveglianza doganale.

VI.

La Corte ritiene di disporre di elementi probatori sufficienti e adeguati su cui basare la propria dichiarazione di affidabilità.

Parere sull'affidabilità dei conti

VII.

A parere della Corte, i «conti annuali delle Comunità europee» presentano un'immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria delle Comunità europee al 31 dicembre 2007 e dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa delle stesse per l'esercizio concluso a tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione.

VIII.

Senza rimettere in discussione il giudizio espresso al paragrafo VII, la Corte sottolinea che, in parte a causa di un quadro giuridico e finanziario complesso, le carenze dei sistemi contabili rischiano ancora di compromettere la qualità delle informazioni finanziarie di talune direzioni generali della Commissione (in particolare per i prefinanziamenti, la relativa separazione degli esercizi e le fatture/dichiarazioni di spesa) e di altri organismi decentrati i cui conti fanno oggetto di consolidamento [in particolare per le immobilizzazioni dell'Autorità di vigilanza del GNSS europeo (8) (GSA)]. Tali carenze hanno comportato diverse rettifiche dopo la presentazione dei conti provvisori.

Parere sulla legittimità e regolarità delle operazioni alla base dei conti

IX.

A parere della Corte, le entrate, gli impegni e i pagamenti per le «Spese amministrative e di altra natura» e gli «Affari economici e finanziari» sono privi di errori rilevanti. In tali ambiti, le modalità di attuazione dei sistemi di supervisione e controllo permettono un'adeguata gestione del rischio di illegittimità ed irregolarità.

X.

A parere della Corte, negli altri settori di spesa i pagamenti sono ancora inficiati da errori in misura rilevante, anche se a diversi livelli. La Commissione, gli Stati membri e gli altri Stati beneficiari devono compiere ulteriori sforzi per attuare sistemi di supervisione e controllo adeguati, al fine di meglio gestire il rischio di illegittimità ed irregolarità. I settori in questione sono i seguenti: «Agricoltura e risorse naturali», «Coesione», «Ricerca, energia e trasporti», «Aiuti esterni, sviluppo e allargamento» e «Istruzione e cittadinanza».

a)

Nel settore «Agricoltura e risorse naturali», la Corte ritiene che le operazioni sottostanti le spese dichiarate per questo gruppo di politiche sono inficiate, nel complesso, da un livello rilevante di errori sotto il profilo della legittimità e/o della regolarità. Sulla base del lavoro di audit svolto, la Corte conclude che i sistemi di supervisione e controllo sono solo parzialmente efficaci nel fornire una garanzia sul rispetto delle norme dell'UE. La Corte conclude tuttavia che il sistema integrato di gestione e controllo (SIGC), ove correttamente applicato e quando vengono immessi nel sistema dati esatti ed affidabili, rappresenta ancora un sistema di controllo efficace per limitare il rischio di spese irregolari.

b)

Per quel che riguarda la «Coesione», la Corte ha rilevato che i rimborsi delle spese per i progetti di tale settore sono inficiati da un livello rilevante di errori sotto il profilo della legittimità e/o della regolarità. La Corte concude, in base al proprio lavoro di audit, che i sistemi di supervisione della Commissione e i sistemi di controllo degli Stati membri sono in generale solo parzialmente efficaci nell'evitare spese sovradichiarate o non ammissibili.

c)

Per quel che riguarda il gruppo di politiche «Ricerca, energia e trasporti», la Corte ha rilevato che i pagamenti eseguiti sono inficiati da un livello rilevante di errori sotto il profilo della legittimità e/o della regolarità. Sulla base del proprio lavoro di audit, la Corte conclude che, nonostante alcuni miglioramenti, i sistemi di supervisione e controllo della Commissione sono solo parzialmente efficaci per ridurre il rischio di rimborsi di spese sovradichiarate o non ammissibili.

d)

Nel gruppo di politiche «Aiuti esterni, sviluppo e allargamento», la Corte ha rilevato che le operazioni sottostanti le spese sono inficiate da un livello rilevante di errori sotto il profilo della legittimità e/o della regolarità, prevalentemente a livello degli organismi responsabili dell'attuazione. Sulla base del proprio audit, la Corte conclude che, nonostante i miglioramenti intervenuti a livello della Commissione, i sistemi di supervisione e controllo sono solo parzialmente efficaci nel garantire che le spese siano ammissibili e sostenute da adeguati documenti giustificativi.

e)

Per quel che riguarda il gruppo di politiche «Istruzione e cittadinanza», la Corte ha rilevato che i pagamenti eseguiti sono inficiati da un livello rilevante di errori sotto il profilo della legittimità e/o della regolarità. Sulla base del proprio audit, la Corte conclude che i sistemi di supervisione e controllo sono solo parzialmente efficaci nel garantire che le spese siano ammissibili e sostenute da adeguati documenti giustificativi.

XI.

La Corte sottolinea che:

a)

lo sviluppo rurale rappresenta una quota sproporzionatamente elevata del tasso complessivo di errore per il settore «Agricoltura e risorse naturali»; la Corte stima che il tasso di errore per le spese FEAGA sia di poco inferiore alla soglia di rilevanza mentre è significativamente al di sopra di tale soglia per le spese del FEASR;

b)

obblighi giuridici complicati o poco chiari (come nel caso dei criteri di ammissibilità) incidono considerevolmente sulla legittimità e/o sulla regolarità delle operazioni sottostanti le spese nei settori «Agricoltura e risorse naturali», «Coesione», «Ricerca, energia e trasporti» e «Istruzione e cittadinanza».

XII.

La Corte ha constatato ulteriori progressi nei sistemi di supervisione e controllo della Commissione, in particolare per quel che riguarda, da un lato, l'impatto delle riserve formulate sulla garanzia fornita nelle dichiarazioni dei direttori generali e, dall'altro, una maggiore coerenza di tali dichiarazioni con le constatazioni della Corte. La Corte rileva tuttavia che la Commissione non ha ancora potuto dimostrare l'efficacia delle sue azioni intese a migliorare i sistemi di supervisione e controllo nel limitare il rischio di errore in ampi settori del bilancio.

24 e 25 settembre 2008.

Vítor Manuel DA SILVA CALDEIRA

Presidente

Corte dei conti europea

12, rue Alcide De Gasperi, L-1615 Luxembourg


(1)  I «conti annuali delle Comunità europee» costituiscono il volume I dei conti annuali delle Comunità europee per l'esercizio 2007.

(2)  I «rendiconti finanziari consolidati» comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico (compresa l'informativa per settore di attività), la tabella dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni dell'attivo netto, una sintesi dei criteri contabili significativi e altre note esplicative.

(3)  Le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» comprendono le relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio, una sintesi dei principi di bilancio e altre note esplicative.

(4)  A livello delle istituzioni e degli organismi europei, il termine «direzione» designa i membri delle istituzioni, i direttori delle agenzie, gli ordinatori delegati e sottodelegati, i contabili e il personale direttivo delle unità finanziarie, di audit o di controllo. A livello degli Stati membri e beneficiari, la direzione comprende gli ordinatori, i contabili e i dirigenti delle autorità di pagamento, degli organismi di certificazione e degli organismi attuatori.

(5)  Le norme contabili adottate dal contabile della Commissione si ispirano ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS) definiti dall'International Federation of Accountants (IFAC) o, in loro assenza, ai principi contabili internazionali (International Accounting Standards — IAS/International Financial Reporting Standards — IFRS) sanciti dall'organismo internazionale di normalizzazione contabile (International Accounting Standards Board — IASB). Conformemente al regolamento finanziario, i «rendiconti finanziari consolidati» per l'esercizio 2007 sono redatti (come è stato il caso a partire dall'esercizio 2005) in base a queste norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, che adattano i principi della contabilità per competenza allo specifico contesto comunitario, mentre le «relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio» si basano ancora principalmente sui movimenti di tesoreria.

(6)  Prima dell'adozione dei conti annuali da parte delle istituzioni, il contabile di ciascuna istituzione appone la propria firma, attestando in tal modo di avere la ragionevole certezza che i conti forniscono un'immagine fedele della situazione finanziaria dell'istituzione (articolo 61 del regolamento finanziario).

(7)  I conti annuali sono redatti dai rispettivi direttori e trasmessi al contabile della Commissione assieme al parere del consiglio di amministrazione interessato. Inoltre, i rispettivi contabili appongono la propria firma, attestando di avere la ragionevole certezza che i conti forniscono un'immagine fedele della situazione finanziaria degli organismi in questione (articolo 61 del regolamento finanziario).

(8)  GNSS: Global Navigation Satellite Systems (Sistema globale di radionavigazione via satellite).


10.11.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 287/s3


NOTA PER IL LETTORE

Le istituzioni hanno deciso di non fare più apparire nei loro testi la menzione dell'ultima modifica degli atti citati.

Salvo indicazione contraria, nei testi qui pubblicati il riferimento è fatto agli atti nella loro versione in vigore.