ISSN 1725-2466 |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233 |
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Edizione in lingua italiana |
Comunicazioni e informazioni |
48o anno |
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III Informazioni |
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Commissione |
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2005/C 233/2 |
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(1) Testo rilevante ai fini del SEE |
IT |
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I Comunicazioni
Commissione
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/1 |
Tassi di cambio dell'euro (1)
21 settembre 2005
(2005/C 233/01)
1 euro=
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Moneta |
Tasso di cambio |
USD |
dollari USA |
1,2225 |
JPY |
yen giapponesi |
135,95 |
DKK |
corone danesi |
7,4591 |
GBP |
sterline inglesi |
0,67505 |
SEK |
corone svedesi |
9,3345 |
CHF |
franchi svizzeri |
1,5519 |
ISK |
corone islandesi |
75,08 |
NOK |
corone norvegesi |
7,7925 |
BGN |
lev bulgari |
1,9557 |
CYP |
sterline cipriote |
0,5730 |
CZK |
corone ceche |
29,393 |
EEK |
corone estoni |
15,6466 |
HUF |
fiorini ungheresi |
246,29 |
LTL |
litas lituani |
3,4528 |
LVL |
lats lettoni |
0,6960 |
MTL |
lire maltesi |
0,4293 |
PLN |
zloty polacchi |
3,8954 |
RON |
leu rumeni |
3,4873 |
SIT |
tolar sloveni |
239,48 |
SKK |
corone slovacche |
38,445 |
TRY |
lire turche |
1,6340 |
AUD |
dollari australiani |
1,5834 |
CAD |
dollari canadesi |
1,4264 |
HKD |
dollari di Hong Kong |
9,4884 |
NZD |
dollari neozelandesi |
1,7449 |
SGD |
dollari di Singapore |
2,0526 |
KRW |
won sudcoreani |
1 257,95 |
ZAR |
rand sudafricani |
7,7809 |
CNY |
renminbi Yuan cinese |
9,8914 |
HRK |
kuna croata |
7,4435 |
IDR |
rupia indonesiana |
12 487,84 |
MYR |
ringgit malese |
4,608 |
PHP |
peso filippino |
68,796 |
RUB |
rublo russo |
34,6640 |
THB |
baht thailandese |
50,171 |
Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/2 |
Avviso di ricevimento della denuncia n. 2005/4313 — SG(2005)A/1204
(2005/C 233/02)
1. |
La Commissione europea ha registrato, col n. 2005/4313, una denuncia relativa al superamento del valore limite giornaliero di particelle (PM10), pari a 50 μg/m3, che nell'area della «Höhenstraße» di Francoforte sul Meno, in Germania, avrebbe già totalizzato oltre 35 giorni nel 2005. |
2. |
Essendole pervenuti più di 30 esemplari di tale denuncia, la Commissione, nell'intento di fornire una risposta rapida e di informare gli interessati, badando nel contempo a contenere al massimo il proprio dispendio amministrativo, pubblica il presente avviso di ricevimento nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nonché sul sito Internet all'indirizzo: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sg1/receipt/ |
3. |
La denuncia verrà esaminata dai servizi della Commissione alla luce delle disposizioni di diritto comunitario applicabili al riguardo. Gli autori della denuncia saranno informati tramite ogni canale, compresa la pubblicazione finale nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e/o sul sito Internet delle risultanze dell'esame e degli eventuali provvedimenti che la Commissione dovesse decidere. |
4. |
La Commissione si adopera per giungere a una decisione nel merito della questione (avvio di un procedimento per infrazione o archiviazione della denuncia) entro 12 mesi dalla data di registrazione della denuncia presso il proprio Segretariato generale. |
5. |
Qualora i servizi della Commissione dovessero prendere contatto con le autorità tedesche, lo faranno senza menzionare l'identità degli autori della denuncia, onde tutelare i diritti dei medesimi. Gli autori possono tuttavia autorizzare la Commissione a rivelare la loro identità nei contatti che dovessero rendersi necessari con le autorità tedesche. |
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/3 |
Notifica preventiva di una concentrazione
(Caso n. COMP/M.3784 — Tridonicatco/Toyoda Gosei/LED JV)
Caso ammissibile alla procedura semplificata
(2005/C 233/03)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
1. |
In data 14/9/2005 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione le imprese TridonicAtco Gmbh & Co KG («Tridonic», Austria), appartenente al gruppo Zumtobel e da ultimo controllata da KKR, e Toyoda Gosei (Giappone), appartenente a Toyota Motor Company, acquisiscono ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento del Consiglio il controllo in comune di una NewCo, una società di nuova costituzione che si configura come impresa comune. |
2. |
Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:
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3. |
A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la transazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento (CE) n. 139/2004. Tuttavia si riserva la decisione finale al riguardo. Si rileva che, ai sensi della comunicazione della Commissione concernente una procedura semplificata per l'esame di determinate concentrazioni a norma del regolamento (CE) n. 139/2004 (2) del Consiglio, il presente caso potrebbe soddisfare le condizioni per l'applicazione della procedura di cui alla comunicazione stessa. |
4. |
La Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta. Le osservazioni debbono pervenire alla Commissione non oltre dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax [fax n. (32-2) 296 43 01 o 296 72 44] o per posta, indicando il riferimento COMP/M.3784 — Tridonicatco/Toyoda Gosei/LED JV, al seguente indirizzo:
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(1) GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.
(2) GU C 56 del 5.3.2005, pag. 32.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/4 |
Notifica preventiva di una concentrazione
(Caso n. COMP/M.3868 — DONG/Elsam/Energi E2)
(2005/C 233/04)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
1. |
In data 13.9.2005 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 (1). Con tale operazione l'impresa DONG A/S («DONG», Danimarca) acquisisce, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del suddetto regolamento, il controllo esclusivo delle imprese Elsam A/S («Elsam», Danimarca), Energi E2 («E2», Danimarca), Københavns Energi Holding A/S («KE», Danimarca) e Frederiksberg Elnet A/S («FE», Danimarca) a seguito di acquisto di azioni o quote e di elementi dell'attivo. |
2. |
Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:
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3. |
A seguito di un esame preliminare, la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento (CEE) n. 139/2004. Tuttavia si riserva la decisione finale al riguardo. |
4. |
La Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta. Le osservazioni debbono pervenire alla Commissione non oltre dieci giorni dopo la data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax [fax n. (32-2) 296 43 01 o 296 72 44] o per posta, indicando il riferimento del caso COMP/M.3868 — DONG/Elsam/Energi E2, al seguente indirizzo:
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(1) GU L 24, del 29.1.2004, pag. 1.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/5 |
AIUTI DI STATO — ITALIA
Aiuto di Stato C 27/2005 (ex NN 69/2004) — Aiuti per l'acquisto di foraggi nella regione Friuli-Venezia Giulia (articolo 6 della legge regionale n. 14 del 20 agosto 2003 e invito a manifestazione di interesse pubblicato dalla Camera di commercio di Trieste)
Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE
(2005/C 233/05)
Con lettera del 20.7.2005, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha comunicato all'Italia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione alla misura in oggetto.
La Commissione invita gli interessati a presentare le proprie osservazioni in merito all'aiuto entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:
Commissione europea |
Direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale |
Direzione H. Legislazione agricola |
Unità H.2. Concorrenza |
Ufficio: Loi 130 5/128 |
B-1049 Bruxelles |
Fax: (32-2) 296 76 72 |
Dette osservazioni saranno comunicate all'Italia. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.
SINTESI
La misura in oggetto consiste nella concessione di un aiuto compensativo agli agricoltori del Friuli-Venezia Giulia per le perdite subìte nella produzione foraggera a causa della siccità del 2003, che li hanno costretti ad acquistare foraggi per l'alimentazione del bestiame.
Valutazione
In questa fase, alla luce delle informazioni in suo possesso, la Commissione dubita della compatibilità degli aiuti in oggetto con il mercato comune, in quanto il metodo di calcolo delle soglie di perdita che danno diritto alla concessione dell'aiuto e il metodo di calcolo dell'aiuto stesso non corrispondono a quelli prescritti dagli Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo, sicché non si può escludere la possibilità che le perdite subite siano state compensate in eccesso.
TESTO DELLA LETTERA
«1. |
Con la presente, ho l'onore di informarLa che la Commissione, dopo aver esaminato le informazioni fornite dalle autorità italiane, ha deciso di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, nei confronti della misura in oggetto. |
Procedimento
2. |
Con lettera del 2 aprile 2004, i servizi della Commissione, avendo appreso che la legge regionale 20 agosto 2003, n. 14 della Regione Friuli-Venezia Giulia conterrebbe disposizioni per la concessione di fondi alle Camere di commercio di Trieste e Gorizia per far fronte al fabbisogno di foraggio degli allevamenti colpiti dalla siccità del 2003, hanno chiesto alle autorità italiane una serie di delucidazioni al riguardo. |
3. |
Non essendo pervenuta alcuna risposta nel termine di quattro settimane concesso alle autorità italiane per comunicare le informazioni richieste, con lettera del 26 maggio 2004 i servizi della Commissione hanno inviato loro un sollecito. |
4. |
Con lettera del 10 giugno 2004, protocollata il 15 giugno 2004, la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea ha trasmesso ai servizi della Commissione una lettera delle autorità italiane nella quale queste ultime affermano di aver inviato alle Camere di commercio di Trieste e di Gorizia due note, datate rispettivamente 30 settembre 2003 e 12 marzo 2004, per richiamare la loro attenzione sulla necessità di pubblicare un invito a manifestare interesse per gli aiuti previsti dall'articolo 6 della summenzionata legge e di notificarlo alla Commissione. |
5. |
In base a tali informazioni, con lettera del 28 giugno 2004, i servizi della Commissione hanno chiesto alle autorità italiane, di comunicare loro i testi delle note specificate e degli inviti a manifestare interesse preparati dalle due Camere di commercio. Inoltre, essi hanno chiesto se fossero stati concessi aiuti e, in caso affermativo, di specificare gli importi e le modalità di concessione. |
6. |
Con lettera del 27 settembre 2004, protocollata il 29 settembre 2004, la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea ha comunicato alla Commissione i testi e le informazioni richiesti nella lettera del 28 giugno 2004. |
7. |
Poiché risultava chiaramente dalle suddette informazioni che l'invito a manifestare interesse della Camera di commercio di Trieste era già stato pubblicato e seguito da effetti e che, inoltre, gli aiuti che le Camere di commercio potevano versare o che avevano versato non erano contemplati dalle disposizioni del regime generale degli aiuti delle Camere di commercio, approvato dalla Commissione nell'ambito del fascicolo di aiuto N 241/01, i servizi della Commissione hanno deciso di aprire un fascicolo di aiuto non notificato con il numero NN 69/04. |
8. |
Con lettera del 12 novembre 2004, i servizi della Commissione hanno chiesto informazioni complementari sugli aiuti in oggetto alle autorità italiane. |
9. |
Lo stesso giorno, la Commissione ha ricevuto una lettera delle autorità italiane contenente informazioni che completavano quelle chieste nella lettera del 28 giugno 2004 (cfr. punto 5). |
10. |
Con lettera del 6 gennaio 2005, protocollata l'11 gennaio 2005, la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea ha trasmesso alla Commissione una lettera delle autorità italiane nella quale queste ultime chiedevano una proroga del termine che era stato loro concesso per fornire informazioni complementari sugli aiuti in oggetto, allo scopo di riesaminare la normativa regionale in materia. |
11. |
Con lettera del 25 gennaio 2005 i servizi della Commissione hanno concesso una proroga di un mese. |
12. |
Con lettera del 21 febbraio 2005, protocollata il 22 febbraio 2005, la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea ha trasmesso alla Commissione una lettera delle autorità italiane nella quale queste ultime precisavano che la Camera di commercio di Gorizia non aveva dato attuazione agli aiuti previsti e rinunciava a farlo (questa lettera è accompagnata da una delibera della stessa Camera di commercio che conferma tale informazione). |
13. |
Con lettere del 28 febbraio 2005, protocollata il 1o marzo 2005, e del 30 marzo 2005, protocollata il 31 marzo 2005, la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea ha trasmesso alla Commissione informazioni complementari in merito agli aiuti concessi dalla Camera di commercio di Trieste. |
14. |
Tenuto conto di quanto figura al punto 12, la decisione riguarderà unicamente gli aiuti concessi dalla Camera di commercio di Trieste. |
Descrizione
15. |
L'articolo 6 della legge regionale del Friuli-Venezia Giulia 20 agosto 2003, n. 14, stabilisce che l'amministrazione regionale è autorizzata a concedere un finanziamento straordinario di 170 000 EUR alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Trieste e di 80 000 EUR alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Gorizia, per far fronte alle eccezionali esigenze connesse all'alimentazione del bestiame delle aziende con allevamenti zootecnici colpite dalla siccità del 2003 e ricadenti in aree non servite da sistemi irrigui consortili. |
16. |
L'invito a manifestare interesse pubblicato dalla Camera di commercio di Trieste prevede un sostegno finanziario agli allevamenti della provincia di Trieste che sono stati colpiti dalla siccità del 2003 e che, non avendo potuto irrigare le loro superfici non servite da un sistema di irrigazione consortile, hanno subito una perdita di produzione di almeno il 20 % (nelle zone svantaggiate) o del 30 % (nelle altre zone). Tale sostegno si traduce in un aiuto all'acquisto di foraggi necessari all'alimentazione del bestiame. |
17. |
L'aiuto è versato dietro presentazione delle fatture relative agli acquisti di foraggi effettuati fra il 1o maggio e il 20 novembre 2003 e copre il quantitativo di foraggio necessario a soddisfare il fabbisogno nutrizionale calcolato per unità di bestiame (UB) presente nell'azienda e appartenente al conduttore. Le UB rappresentano i bovini, ovini, caprini ed equini da macello o utilizzati per il lavoro; nel caso degli animali da macello, sono interessati solo quelli allevati da conduttori a titolo principale o da coltivatori diretti iscritti presso la previdenza sociale dell'INPS (Istituto nazionale per la previdenza sociale) per il settore agricolo. Il termine “foraggio” designa qualsiasi tipo di fieno essiccato. |
18. |
Gli aiuti possono essere versati fino ad esaurimento del fondo creato a questo scopo e concessi a qualsiasi azienda ne faccia richiesta stabilita nella provincia di Trieste. |
19. |
Il quantitativo massimo di foraggio rimborsabile per UB è fissato a 15 quintali. Il prezzo di riferimento utilizzato per il calcolo dell'aiuto è fissato a 20 EUR, IVA esclusa. Qualora il numero di domande superi le previsioni, l'aiuto individuale sarà ridotto proporzionalmente per UB. |
20. |
Nel caso in cui gli allevamenti beneficiari chiedano e ottengano altri aiuti per le perdite dovute alla siccità del 2003, l'importo dell'aiuto previsto nell'invito a manifestare interesse sarà ridotto di conseguenza. |
Valutazione
21. |
Ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza. In questa fase, gli aiuti previsti dalla legge regionale in oggetto sembrano corrispondere a questa definizione nel senso che favoriscono talune produzioni (le produzioni animali, in quanto l'aiuto all'acquisto di foraggi serve a permettere l'alimentazione degli animali) e possono incidere sugli scambi grazie alla posizione dell'Italia nelle suddette produzioni (a titolo di esempio, nel 2003 l'Italia ha realizzato il 15,3 % della produzione comunitaria di carne bovina, risultando così il terzo produttore di carne bovina dell'Unione). |
22. |
Tuttavia, nei casi previsti dall'articolo 87, paragrafi 2 e 3, del trattato, alcune misure possono, in via derogatoria, essere considerate compatibili con il mercato comune. |
23. |
Nella fattispecie, tenendo conto della natura degli aiuti sopra descritti, l'unica deroga che potrebbe essere invocata è quella prevista dall'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato, in base alla quale possono essere ritenuti compatibili con il mercato comune gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse (1). |
24. |
Perché questa deroga sia applicabile, la misura oggetto di esame, conseguente alla siccità del 2003, deve essere conforme alle disposizioni del punto 11.3 degli Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo (in appresso “gli orientamenti”) (2), relativo agli aiuti destinati ad indennizzare gli agricoltori delle perdite causate da avverse condizioni atmosferiche. |
25. |
Per quanto riguarda il rispetto delle suddette disposizioni (riprodotte in corsivo nel testo), la Commissione osserva quanto segue: La Commissione autorizza la concessione di indennizzi quando il danno raggiunge una determinata soglia, fissata al 20 % della produzione normale nelle zone svantaggiate e al 30 % nelle altre zone. Qualora siano state danneggiate le colture annuali, la soglia di perdita pertinente va determinata sulla base del confronto tra la produzione lorda della coltura di cui trattasi nell'anno in questione e la produzione lorda media nelle tre campagne precedenti, escludendo gli anni in cui è stato pagato un compenso in seguito ad avverse condizioni atmosferiche (punto 11.3.2 degli orientamenti). |
26. |
Alla luce delle disposizioni del punto 16 supra, la Commissione constata che l'invito a manifestare interesse pubblicato dalla Camera di commercio di Trieste limita l'ambito dei potenziali beneficiari a quanti hanno subito una perdita di almeno il 20 % nelle zone svantaggiate e del 30 % nelle altre zone. Tuttavia, nel suddetto invito non figura alcun elemento che indichi su quale base le soglie di perdita in questione siano state calcolate. |
27. |
In questa fase e sulla base delle informazioni disponibili, la Commissione non può ritenere che le soglie di perdita siano state stabilite nel rigoroso rispetto delle disposizioni del punto 11.3 degli orientamenti e non può quindi escludere che siano stati ammessi al beneficio dell'aiuto alcuni agricoltori che non avrebbero potuto esserlo se le soglie di perdita fossero state calcolate come indicato al suddetto punto. Per il momento, quindi, essa non può che esprimere dei dubbi circa l'ammissibilità del metodo di determinazione delle soglie di perdita per la definizione dell'ambito dei beneficiari (a questo proposito, cfr. anche il punto 31). Per evitare compensazioni eccessive, l'importo dell'aiuto pagabile non deve superare il livello medio della produzione durante il periodo normale moltiplicato per il prezzo medio nello stesso periodo, da cui si sottrae la produzione effettiva nell'anno in cui si è verificato l'evento moltiplicata per il prezzo medio in quell'anno. Dall'importo dell'aiuto vanno inoltre detratti eventuali pagamenti diretti (punto 11.3.2. degli orientamenti). |
28. |
In questa fase e alla luce delle disposizioni dei punti 17 e 19 supra, la Commissione constata che il metodo di calcolo dell'aiuto descritto nell'invito a manifestare interesse, pubblicato dalla Camera di commercio di Trieste, non corrisponde affatto a quello preconizzato dal punto 11.3 degli orientamenti, in quanto esso si basa semplicemente su un parametro di prezzi per unità di peso acquistato. Sulla base delle informazioni di cui può disporre, essa non è nemmeno in grado di stabilire se gli importi ottenuti attraverso l'applicazione del suddetto parametro sarebbero stati inferiori o superiori a quelli che avrebbe comportato l'applicazione della formula indicata al punto 11.3 degli orientamenti. |
29. |
In tali circostanze, la Commissione non può che dubitare, per il momento, dell'adeguatezza del metodo utilizzato per il calcolo dell'aiuto. |
30. |
Un secondo elemento che rafforza i dubbi espressi dalla Commissione risiede nella circostanza che l'invito a manifestare interesse indica che l'aiuto sarà versato sulla base delle fatture di acquisto del foraggio, ma non precisa che gli acquisti devono limitarsi al quantitativo di foraggio effettivamente perso a causa della siccità (esso specifica semplicemente che sarà preso in considerazione il fabbisogno alimentare per unità di bestiame mentre il quantitativo massimo di foraggio ammesso al rimborso viene indicato senza stabilire alcun nesso con il suddetto fabbisogno, elemento che consentirebbe di impedire che un allevatore possa approfittare della misura per acquistare quantitativi eccessivi di foraggio sapendo che, in ogni caso, verrebbe rimborsato). |
31. |
Un terzo elemento che rafforza i dubbi espressi dalla Commissione risiede nella circostanza che, nella lettera del 28 febbraio 2005, le autorità italiane hanno fornito una tabella contenente un elenco degli importi di aiuto che sono stati versati ad ogni beneficiario, nonché un elenco degli importi che avrebbero potuto essere versati a ciascuno di essi se fossero state applicate le disposizioni della legge italiana sulle calamità naturali (legge 185/92, che era ancora in vigore al momento in cui è stata adottata la misura d'aiuto). Oltre al fatto che la Commissione non dispone di alcuna indicazione precisa sui calcoli che sono stati effettuati sulla base della legge n. 185/92, da un raffronto fra i due elenchi in questione risulta chiaramente che alcuni agricoltori hanno ricevuto aiuti eccessivi e che altri non avrebbero potuto nemmeno essere ammessi all'aiuto. Quest'ultimo punto conferma i dubbi della Commissione non solo sul metodo di calcolo, ma anche per quanto riguarda il metodo seguito per determinare le soglie di perdita. |
32. |
È inoltre interessante osservare che la tabella summenzionata contiene una colonna che riporta l'importo che ciascun agricoltore potrebbe ricevere ai sensi del regolamento (CE) n. 1860/2004 della Commissione, del 6 ottobre 2004, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nei settori dell'agricoltura e della pesca (3) e che, pur tenendo conto di tale importo, alcuni agricoltori avrebbero sempre ricevuto aiuti eccessivi. |
33. |
Infine, per quanto riguarda la detrazione di eventuali aiuti diretti, la Commissione non ha ricevuto alcuna informazione in materia da parte delle autorità italiane (il punto 20 menziona gli altri aiuti eventualmente ottenuti in seguito alla siccità, ma non eventuali aiuti ottenuti nell'ambito della PAC). Essa non può quindi escludere, ancora una volta, che gli aiuti versati siano stati eccessivi. Al fine di evitare compensazioni eccessive, vanno detratte dall'importo dell'aiuto eventuali somme percepite a titolo di regimi assicurativi. Occorre inoltre tener conto delle spese ordinarie non sostenute dall'agricoltore, come nel caso in cui non sia necessario effettuare il raccolto. |
34. |
La Commissione osserva che il punto 20 non fa alcun riferimento né a eventuali interventi di compagnie assicuratrici, né alle spese per il raccolto eventualmente non sostenute. Essa non può quindi che dubitare, in questa fase, dell'assenza di rischi di compensazione eccessiva delle perdite subite. |
35. |
Sulla base delle considerazioni che precedono, la Commissione, in questa fase, non è in grado di ritenere che i contributi versati agli agricoltori del Friuli, colpiti dalla siccità nel 2003, possano beneficiare della deroga prevista all'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato, in quanto aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di alcune attività o regioni economiche senza alterare gli scambi in misura contraria al comune interesse. |
36. |
Per questa ragione, la Commissione ha quindi deciso, a questo riguardo, di avviare il procedimento previsto dall'articolo 88, paragrafo 2, del trattato. |
37. |
Nell'ambito di tale procedimento la Commissione invita l'Italia a presentare le proprie osservazioni e a fornire ogni altro complemento d'informazione utile per la valutazione degli aiuti in oggetto nel termine di un mese a decorrere dalla data di ricevimento della presente. Essa invita inoltre le autorità italiane a trasmettere immediatamente copia della presente lettera ai beneficiari potenziali dell'aiuto. |
38. |
La Commissione desidera richiamare l'attenzione dell'Italia sul fatto che l'articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE, ha effetto sospensivo e che, in forza dell'articolo 14 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, essa può imporre allo Stato membro interessato di recuperare presso il beneficiario eventuali aiuti illegalmente concessi.» |
(1) La deroga prevista dall'articolo 87, paragrafo 2, lettera b), riguarda le vere calamità naturali e non gli eventi assimilabili ad esse (la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo precisa che la Commissione ha sempre considerato che la siccità non poteva essere considerata in quanto tale una calamità naturale ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 2, lettera b), del trattato).
(2) GU C 232 del 12.8.2000, pag. 17.
(3) GU L 325 del 28.10.2004, pag. 4.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/9 |
Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 2081/92 relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli ed alimentari
(2005/C 233/06)
La presente pubblicazione conferisce un diritto di opposizione ai sensi dell'articolo 7 e dell'articolo 12 quinquies del citato regolamento. Le eventuali dichiarazioni di opposizione a tale domanda devono essere trasmesse, per il tramite dell'autorità competente di uno Stato membro, di uno Stato membro dell'OCM o di un paese terzo riconosciuto conformemente all'articolo 12, paragrafo 3, entro sei mesi dalla data della presente pubblicazione. La pubblicazione è motivata dagli elementi sotto illustrati, in particolare al punto 4.6, in base ai quali la domanda si ritiene giustificata ai sensi del regolamento (CEE) n. 2081/92.
SCHEDA RIEPILOGATIVA
REGOLAMENTO (CEE) N. 2081/92 DEL CONSIGLIO
«HUILE D'OLIVE DE CORSE» O «HUILE D'OLIVE DE CORSE — OLIU DI CORSICA»
N. CE: FR/00428/11.11.2004
DOP (X ) IGP ( )
La presente scheda costituisce una sintesi informativa. Per informazioni complete gli interessati, e in particolare i produttori del prodotto coperto dalla DOP o dall'IGP in questione, sono invitati a consultare la versione integrale del disciplinare a livello nazionale oppure presso i servizi competenti della Commissione europea (1).
1. Servizio competente dello Stato membro
Nome: |
Institut national des appellations d'origine |
Indirizzo: |
138, Champs Elysées — 75008 PARIS Dal 1o gennaio 2005: 51 rue d'Anjou 75008 PARIS |
Tel |
01 53 89 80 00 |
Fax |
01 42 25 57 97 |
2. Associazione
2.1. Nome: Syndicat AOC Oliu di Corsica — Huile d'olive de Corse
2.2 Indirizzo: Cutaghjolu. 20240 GHISONACCIA:
Tel. |
(04-95) 56 64 97 |
E-mail: oliudicorsica@free.fr |
2.3 Composizione: produttori/trasformatori ( X ) altro ( )
3. Tipo di prodotto
Classe 1-5 Olio d'oliva
4. Descrizione del disciplinare
(riepilogo delle condizioni di cui all'articolo 4, paragrafo 2)
4.1 Nome: «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica» (Olio d'oliva della Corsica)
4.2 Descrizione: L'«Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica» è un olio d'oliva caratterizzato da un gusto dolce, da cui il piccante e l'amaro sono pressoché assenti. L'aroma delicato richiama la frutta secca, i dolci e la macchia mediterranea.
Il colore varia dal paglierino al giallo chiaro, talvolta con riflessi verdi.
4.3 Zona geografica: La zona di produzione interessa il territorio dei 297 comuni seguenti:
Dipartimento della Corse du sud: Afa; Ajaccio; Alata; Albitreccia; Altagene; Ambiegna; Appietto; Arbellara; Arbori; Argiusta-Moriccio; Arro; Azilone-Ampaza; Azzana; Balogna; Bastelicaccia; Belvedere-Campomoro; Bilia; Bonifacio; Calcatoggio; Campo; Cannelle; Carbini; Carbuccia; Cardo-Torgia; Cargese; Cargiaca; Casaglione; Casalabriva; Cauro; Coggia; Cognocoli-Monticchi; Conca; Corrano; Coti-Chiavari; Cuttoli-Corticchiato; Eccica-Suarella; Figari; Foce; Forciolo; Fozzano; Frasseto; Giuncheto; Granace; Grossa; Grosseto-Prugna; Guarguale; Lecci; Letia; Levie; Lopigna; Loreto-Di-Tallano; Marignana; Mela; Moca-Croce; Monacia-D'aullene; Murzo; Ocana; Olivese; Olmeto; Olmiccia; Osani; Ota; Partinello; Peri; Petreto-Bicchisano; Piana; Pianottoli-Caldarello; Pietrosella; Pila-Canale; Porto-Vecchio; Propriano; Rosazia; Salice; Sari-Solenzara; Sari-D'orcino; Sarrola-Carcopino; Sartene; Serra-Di-Ferro; Serra-Di-Scopamene; Serriera; Sollacaro; Sorbollano; Sotta; Sant'andrea-D'orcino; San-Gavino-Di-Carbini; Sainte-Lucie-De-Tallano; Santa-Maria-Figaniella; Santa-Maria-Siche; Tavaco; Ucciani; Urbalacone; Valle-Di-Mezzana; Vero; Vico; Viggianello; Villanova; Ze rubia; Zevaco; Zigliara; Zonza; Zoza.
Dipartimento della Haute Corse: Aghione; Aland; Aleria; Algajola; Altiani; Ampriani; Antisanti; Aregno; Avapessa; Barbaggio; Barrettali; Bastia; Belgodere; Bigorno; Biguglia; Bisinchi; Borgo; Brando;Cagnano; Calenzana; Calvi; Campi; Campile; Campitello; Canale-Di-Verde; Canari; Canavaggia; Casabianca; Casalta; Casevecchie; Castellare-di-Casinca; Castellare-di-Mercurio; Castello-di-Rostino; Castifao; Castiglione; Castineta; Castirla; Cateri; Centuri; Cervione; Chiatra; Chisa; Corbara; Costa; Croce; Crocicchia; Erbajolo; Ersa; Farinole; Favalello; Feliceto; Ficaja; Focicchia; Furiani; Galeria; Gavignano; Ghisonaccia; Giocatojo; Giuncaggio; Ile-Rousse; Isolaccio-Di-Fiumorbo; Lama; Lavatoggio; Lento; Linguizzetta; Loreto-Di-Casinca; Lucciana; Lugo-Di-Nazza; Lumio; Luri; Manso; Matra; Meria; Moita; Moltifao; Monacia-D'orezza; Moncale; Monte; Montegrosso; Monticello; Morosaglia; Morsiglia; Murato; Muro; Nessa; Nocario; Noceta; Nonza; Novella; Occhiatana; Ogliastro; Olcani; Oletta; Olmeta-Di-Capocorso; Olmeta-Di-Tuda; Olmo; Omessa; Ortiporio; Palasca; Pancheraccia; Parata; Patrimonio; Penta-Acquatella; Penta-Di-Casinca; Pero-Casevecchie; Piano; Piazzole; Piedicorte-Di-Gaggio; Piedicroce; Piedigriggio; Pietralba; Pietracorbara; Pietra-Di-Verde; Pietraserena; Pietroso; Pieve; Pigna; Pino; Poggio-Di-Nazza; Poggio-Di-Venaco; Poggio-D'oletta; Poggio-Marinaccio; Poggio-Mezzana; Polveroso; Popolasca; Porri; Porta; Prato-Di-Giovellina; Prunelli-Di-Casacconi; Prunelli-Di-Fiumorbo; Pruno; Quercitello; Rapaggio; Rapale; Riventosa; Rogliano; Rospigliani; Rutali; Scata; Scolca; Sermano; Serra-Di-Fiumorbo; Silvareccio; Sisco; Solaro; Sorbo-Ocagnano; Sorio; Soveria; Speloncato; Stazzona; Sant'andrea-Di-Bozio; Sant'andrea-Di-Cotone; Sant'antonino; San-Damiano; Saint-Florent; San-Gavino-D'ampugnani; San-Gavino-Di-Fiumorbo; San-Gavino-Di-Tenda; San-Giovanni-Di-Moriani; San-Giuliano; San-Martino-Di-Lota; Santa-Lucia-Di-Mercurio; Santa-Lucia-Di-Moriani; Santa-Maria-Di-Lota; Santa-Maria-Poggio; San-Nicolao; Santo-Pietro-Di-Tenda; Santo-Pietro-Di-Venaco; Santa-Reparata-Di-Balagna; Santa-Reparata-Di-Moriani; Taglio-Isolaccio; Talasani; Tallone; Tomino; Tox; Tralonca; Urtaca; Vallecalle; Valle-Di-Campoloro; Valle-Di-Rostino; Valle-D'orezza; Velone-Orneto; Ventiseri; Venzolasca; Verdese; Vescovato; Vezzani; Vignale; Ville-Di-Paraso; Ville-Di-Pietrabugno; Volpajola; Zalana; Zilia; Zuani.
Sono parzialmente inclusi i territori dei comuni di: Corte; Venaco.
Questa zona è costituita da numerosi bacini di produzione isolati a causa dei rilievi aspri dell'isola, con scarse aree pianeggianti e una parte del territorio a oltre 1000 metri di altitudine con vie di comunicazione disagevoli.
La geologia, costituita essenzialmente da scisti e graniti con alcune cavità calcaree, ha plasmato il paesaggio, caratterizzato da forti pendenze.
I suoli sui quali sono impiantati gli olivi provengono per lo più dalla degradazione delle due rocce principali. I tipi di suolo così ottenuti hanno come caratteristica comune un orizzonte di superficie poco profondo, il che significa che sono piuttosto poveri e aridi.
Il clima della Corsica è mediterraneo, con una siccità estiva di circa cinque mesi, temperature favorevoli all'ulivo (inverni miti, estati calde, gelate pressoché assenti nelle zone di impianto degli olivi) e una forte insolazione; l'influsso del mare assicura l'apporto di umidità.
4.4 Prova dell'origine: Gli oli non possono essere commercializzati con la denominazione di origine controllata «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica» senza previo rilascio di un certificato di conformità da parte dell'Istituto nazionale delle denominazioni di origine, secondo i requisiti stabiliti dalla normativa in materia di autorizzazione dei prodotti dell'olivicoltura tutelati da una denominazione d'origine controllata.
Tutte le operazioni relative alla produzione della materia prima e alla trasformazione dell'olio d'oliva devono essere effettuate nell'ambito territoriale delimitato.
Per quanto riguarda la produzione della materia prima, la procedura prevede:
un'identificazione delle parcelle, consistente nella compilazione di un elenco delle parcelle ritenute idonee alla produzione di olio con denominazione «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica» e rispondenti ai requisiti relativi al luogo d'impianto degli oliveti e al disciplinare di produzione (varietà, metodo di coltivazione dell'oliveto);
una dichiarazione di raccolto redatta annualmente dagli olivicoltori, che devono dichiarare la superficie in produzione, la quantità di olive prodotta nel rispetto della resa stabilita e la destinazione delle olive (oleificio, luogo di trasformazione).
Per quanto riguarda la trasformazione, la procedura prevede:
una dichiarazione di produzione, redatta dal trasformatore, che attesti annualmente la quantità totale di prodotto elaborato;
una richiesta di certificato di conformità che consenta di identificare il luogo di deposito dei prodotti, nonché tutti i recipienti contenenti i prodotti in questione.
La procedura è completata da un esame analitico ed organolettico, che consente di accertare la qualità e la tipicità dei prodotti.
Inoltre, ciascun operatore che abbia ottenuto un certificato di conformità è tenuto a redigere annualmente una dichiarazione delle scorte.
4.5 Metodo di ottenimento: Le olive devono essere prodotte e trasformate nella zona di produzione definita al punto 4.3.
Varietà
L'olio d'oliva è ottenuto da olive delle varietà seguenti: Sabine (chiamata anche Aliva Bianca, Biancaghja), Ghjermana, Capannace, Raspulada, Zinzala, Aliva Néra (chiamata anche Ghjermanane du Sud), Curtinese.
Gli oliveti piantati prima della data di pubblicazione della normativa nazionale relativa alla denominazione che non rispettano le disposizioni riguardanti le varietà continuano tuttavia a beneficiare per il raccolto del diritto alla denominazione «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica», a condizione che le aziende interessate presentino all'Istituto nazionale delle denominazioni d'origine un calendario individuale di riconversione. Tale calendario deve prevedere che gli olivi appartenenti alle varietà sopra elencate rappresentino almeno il 30 % degli oliveti dell'azienda nel 2010, il 40 % nel 2015, il 50 % nel 2020 e il 70 % nel 2025. A partire dalla raccolta 2010 è ammesso l'utilizzo di olive provenienti da tali oliveti per la produzione di olio d'oliva DOP soltanto se le olive sono mescolate con almeno una delle varietà sopra elencate.
Nell'ambito di ciascun oliveto è ammesso l'impianto di olivi di varietà da impollinazione, a condizione che essi siano disposti in modo armonioso e non superino il 5 % degli alberi presenti in ciascuna unità colturale. L'utilizzo di olive ottenute da queste varietà è consentito per la produzione dell'olio, purché la proporzione di tali olive non superi il 5 % del quantitativo totale di olive utilizzate.
Metodo di coltivazione dell'oliveto
Ciascun albero deve avere a disposizione una superficie minima di 24 m2 e la distanza fra gli alberi deve essere di almeno 4 metri.
La potatura si effettua mediante l'eliminazione dei rami vecchi dall'albero.
A fini di manutenzione i terreni degli oliveti devono essere coltivati oppure inerbati e falciati o utilizzati per il pascolo tutti gli anni.
L'irrigazione è autorizzata durante il periodo vegetativo dell'olivo fino alla fase dell'invaiatura.
La produzione degli oliveti non deve superare le 8 tonnellate di olive per ettaro. La resa può tuttavia essere aumentata o diminuita per un raccolto determinato in caso di situazione climatica eccezionale. In nessun caso essa può comunque superare le 10 tonnellate di olive per ettaro.
Per la produzione degli oli si utilizzano olive provenienti da piante che abbiano almeno cinque anni.
Raccolta
La data d'inizio della raccolta è fissata con decreto prefettizio su proposta dei servizi dell'Istituto nazionale delle denominazioni d'origine. Essi possono tuttavia prevedere deroghe in casi di condizioni climatiche eccezionali.
Gli oli sono ottenuti da olive raccolte a maturità. La quantità complessiva consegnata al frantoio per campagna olivicola deve essere costituita per un massimo del 20 % da olive verdi e per un minimo del 50 % da olive nere per azienda.
La raccolta delle olive deve essere effettuata direttamente sull'albero senza l'uso di prodotti di abscissione o mediante bacchiatura con mezzi tradizionali o per caduta naturale o con mezzi meccanici, con caduta dei frutti su reti o altri raccoglitori posti sotto l'albero.
Le olive raccolte sul terreno o quelle che cadono naturalmente e provengono dalla prima e dall'ultima vuotatura delle reti o di altri raccoglitori devono essere conservate separatamente dai lotti di olive destinate alla produzione dell'olio DOP.
Le olive devono essere conservate e trasportate in casse o recipienti rigidi aerati.
Condizioni di lavorazione
Tra la raccolta e la trasformazione le olive non possono essere conservate per più di nove giorni, di cui al massimo due tra l'arrivo al frantoio e la triturazione.
Per il procedimento di estrazione si ricorre esclusivamente a procedimenti meccanici senza riscaldare la pasta di olive oltre una temperatura massima di 27 °C
I soli trattamenti autorizzati sono il lavaggio, la decantazione, la centrifugazione e il filtraggio. È vietato l'impiego di qualsiasi sostanza, ad eccezione dell'acqua, per agevolare l'estrazione degli oli.
L'olio ottenuto è un olio di oliva vergine il cui tenore in acidità libera, espressa in acido oleico, non deve superare 1,5 g per 100 g.
4.6 Legame: L'olivo vanta nell'isola una lunga tradizione storica, che rappresenta la base della coltura olivicola insulare.
L'olivo selvatico, o oleaster, è indigeno della Corsica e la sua coltivazione è stata probabilmente introdotta dalle civiltà greca e romana.
La presenza di numerosissimi olivi centenari nella macchia mediterranea è testimonianza di un passato olivicolo importante, che conobbe il massimo sviluppo alla fine del XIX secolo ed è stato reso possibile dal contesto pedoclimatico particolarmente favorevole alla coltura dell'olivo. Il clima, mediterraneo, è mite (assenza di gelate) nelle fasce tradizionalmente dedicate all'olivicoltura, che escludono le zone di montagna al di sopra degli 800 metri. L'originalità dell'olivicoltura corsa consiste anche nella diversità delle varietà antiche ed endemiche, destinate esclusivamente alla produzione di olio.
A prescindere dalle caratteristiche proprie delle diverse varietà, gli alberi sono coltivati secondo modalità comuni adattate alle condizioni pedoclimatiche: caduta naturale delle olive su reti grazie in particolare alle grandi dimensioni degli alberi, raccolta tardiva consentita dall'assenza di gelate e dalla maturazione lenta della materia prima.
La trasformazione è caratterizzata da una triturazione a maturità delle olive, che conferisce all'olio d'oliva della Corsica la sua dolcezza tipica.
Il progresso nei metodi di raccolta e nelle tecniche di lavorazione dei frantoi ha consentito di migliorare la qualità degli oli conservandone la tipicità.
L'interdipendenza tra fattori naturali e umani, locali e specifici conferisce così all'olio d'oliva DOP «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica» caratteristiche originali comuni alla produzione olivicola di tutta l'isola.
4.7 Struttura di controllo:
Nome: |
I.N.A.O. |
Indirizzo: |
138, Champs Elysées 75008 PARIS Dal 1o gennaio 2005: 51 rue d'Anjou 75008 PARIS |
Nome: |
D.G.C.C.R.F. |
Indirizzo: |
59, Bd V.Auriol 75703 PARIS CEDEX 13 |
4.8 Etichettatura: Oltre alle diciture obbligatorie previste dalla normativa relativa all'etichettatura e alla presentazione dei generi alimentari, l'etichettatura degli oli tutelati dalla denominazione di origine controllata «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica» deve recare le seguenti indicazioni:
la denominazione: «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica»
la dicitura «appellation d'origine contrôlée» o «AOC». Nel caso in cui sull'etichetta compaiano, indipendentemente dall'indirizzo, il nome di un'azienda o di una marca, il nome della denominazione viene ripetuto tra le parole «appellation» e «contrôlée».
Queste indicazioni devono essere raggruppate nello stesso campo visivo e sulla stessa etichetta.
Esse devono figurare con caratteri chiari, leggibili, indelebili e sufficientemente grandi, in modo da poter essere nettamente distinte dal complesso delle altre indicazioni o immagini.
4.9 Condizioni nazionali: Decreto relativo alla denominazione di origine controllata: «Huile d'olive de Corse» o «Huile d'olive de Corse — Oliu di Corsica»
(1) Commissione europea - Direzione generale «Agricoltura e sviluppo rurale» - Unità «Politica di qualità dei prodotti agricoli» - B-1049 Bruxelles.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/14 |
Avviso di apertura di un riesame in previsione della scadenza delle misure antidumping applicabili alle importazioni di soluzioni di urea e nitrato di ammonio originarie dell'Algeria, della Bielorussia, della Russia e dell'Ucraina
(2005/C 233/07)
In seguito alla pubblicazione di un avviso di imminente scadenza (1) delle misure antidumping in vigore sulle importazioni di soluzioni di urea e nitrato di ammonio originarie dell'Algeria, della Bielorussia, della Russia e dell'Ucraina («paesi interessati»), la Commissione ha ricevuto una domanda di riesame in conformità dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea (il «regolamento di base») (2).
1. Domanda di riesame
La domanda è stata presentata il 20 giugno 2005 dalla European Fertilizer Manufacturers Association (EFMA) («il richiedente») per conto di produttori che rappresentano una proporzione maggioritaria, in questo caso più del 50 %, della produzione comunitaria complessiva di soluzioni di urea e nitrato di ammonio.
2. Prodotto
Il riesame riguarda i miscugli di urea e di nitrato di ammonio in soluzioni acquose o ammoniacali originari dell'Algeria, della Bielorussia, della Russia e dell'Ucraina («prodotto in esame»), attualmente classificabili al codice NC 3102 80 00. Il codice NC è indicato a titolo puramente informativo.
3. Misure in vigore
Le misure attualmente in vigore sono i dazi antidumping definitivi istituiti dal regolamento (CE) n. 1995/2000 del Consiglio (3), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1675/2003 del Consiglio (4).
4. Motivi del riesame
La domanda è motivata dal fatto che la scadenza delle misure potrebbe comportare il persistere o la reiterazione del dumping e del pregiudizio nei confronti dell'industria comunitaria.
La denuncia del persistere delle pratiche di dumping nei confronti dell'Algeria si basa sul confronto tra il valore normale costruito e i prezzi all'esportazione del prodotto in esame nella Comunità.
Il margine di dumping così calcolato è significativo.
Nel dimostrare la probabile reiterazione delle pratiche di dumping da parte della Bielorussia, dell'Ucraina e della Russia, il richiedente si è servito dei prezzi all'esportazione negli Stati Uniti d'America, visto che attualmente i volumi delle importazioni dai suddetti tre paesi nella Comunità non sono significativi.
A norma delle disposizioni dell'articolo 2, paragrafo 7, del regolamento di base, il richiedente ha determinato il valore normale per la Bielorussia e l'Ucraina in base al prezzo praticato in un paese terzo ad economia di mercato adeguato (indicato al paragrafo 5.1, lettera d), del presente avviso).
La denuncia di reiterazione del dumping nei confronti della Bielorussia e dell'Ucraina si basa sul confronto tra il valore normale, di cui alla precedente frase, e i prezzi del prodotto in esame venduto all'esportazione da tali due paesi negli Stati Uniti d'America.
La denuncia della reiterazione delle pratiche di dumping nei confronti della Russia si basa sul confronto tra il valore normale costruito e i prezzi all'esportazione del prodotto in esame negli Stati Uniti d'America.
Sulla base dei suddetti confronti tra il valore normale e i prezzi all'esportazione, da cui risultano pratiche di dumping da parte della Bielorussia, dell'Ucraina e della Russia, il richiedente sostiene che vi sono probabilità di reiterazione del dumping.
Il richiedente sostiene inoltre che vi sarebbe il rischio che vengano attuate nuove pratiche di dumping pregiudizievole. A tale riguardo, egli ha presentato prove del fatto che, se si lasciassero scadere le misure, probabilmente l'attuale livello delle importazioni del prodotto in esame aumenterebbe viste l'esistenza di capacità inutilizzate e le potenzialità delle strutture di produzione dei produttori/esportatori nei paesi interessati per passare dalla fabbricazione di altri prodotti a quella del prodotto in esame.
Il richiedente afferma inoltre che l'eliminazione del pregiudizio è dovuta prevalentemente all'esistenza delle misure e che, nel caso in cui si lasciassero scadere tali misure, l'eventuale ripresa di ingenti importazioni a prezzi in dumping dai paesi interessati potrebbe arrecare ulteriore pregiudizio all'industria comunitaria.
5. Procedura
Avendo stabilito, previa consultazione del Comitato consultivo, che esistono elementi di prova sufficienti per giustificare l'apertura di un riesame in previsione della scadenza, la Commissione avvia un riesame ai sensi dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento di base.
5.1. Procedura per la determinazione del rischio di dumping e di pregiudizio
L'inchiesta deve determinare se sia probabile o meno che lo scadere delle misure provochi il persistere o la reiterazione del dumping e del pregiudizio.
a) Campionatura
In considerazione del numero delle parti che risultano interessate dal presente procedimento, la Commissione può decidere di effettuare il campionamento a norma dell'articolo 17 del regolamento di base.
i) Campionamento degli importatori
Per consentire alla Commissione di stabilire se sia necessario ricorrere al campionamento e, in tal caso, di selezionare un campione, si invitano tutti gli importatori, o i rappresentanti che agiscono per loro conto, a manifestarsi contattando la Commissione e fornendo le seguenti informazioni sulla/e loro società entro il termine fissato al paragrafo 6, lettera b), punto i), e nel formato indicato al paragrafo 7, del presente avviso:
— |
nome, indirizzo, indirizzo e-mail, numeri di telefono e di fax e nome della persona da contattare; |
— |
il fatturato totale in euro della società nel periodo 1o luglio 2004 — 30 giugno 2005, |
— |
il numero totale di dipendenti, |
— |
una descrizione particolareggiata delle attività della società in relazione al prodotto in esame; |
— |
il volume in tonnellate e il valore in euro delle importazioni nella Comunità e delle rivendite effettuate sul mercato comunitario del prodotto in esame originario dell'Algeria, Bielorussia, Russia e Ucraina nel periodo compreso tra il 1o luglio 2004 e il 30 giugno 2005; |
— |
ragione sociale e descrizione particolareggiata delle attività di tutte le società collegate (5) coinvolte nella produzione e/o nella vendita del prodotto in esame; |
— |
qualsiasi altra informazione pertinente che possa essere utile alla Commissione per la selezione del campione, |
— |
fornendo le informazioni di cui sopra, la società accetta la sua eventuale inclusione nel campione. Qualora la società venga scelta a far parte del campione, essa dovrà rispondere ad un questionario ed accettare un sopralluogo a riscontro della sua risposta. Se la società segnala di non volere far parte del campione, si considera che non abbia collaborato all'inchiesta. Le conseguenze di una mancata collaborazione sono esposte al paragrafo 8 del presente avviso. |
Per raccogliere le informazioni che ritiene necessarie per la selezione del campione degli importatori, la Commissione contatterà, inoltre, tutte le associazioni note di importatori.
ii) Campionamento dei produttori comunitari
In considerazione del numero elevato di produttori comunitari che aderiscono alla domanda dei richiedenti, la Commissione intende applicare il metodo del campionamento per esaminare il pregiudizio subito dall'industria comunitaria.
Per consentire alla Commissione di selezionare un campione, si invitano tutti i produttori comunitari a fornire le seguenti informazioni sulla o sulle loro società entro i termini fissati al paragrafo 6, lettera b), punto i):
— |
nome, indirizzo, indirizzo e-mail, numeri di telefono e di fax e nome della persona da contattare; |
— |
il fatturato totale in euro della società nel periodo compreso tra il 1o luglio 2004 e il 30 giugno 2005, |
— |
una descrizione particolareggiata delle attività della società con riguardo alla produzione del prodotto in esame e il volume in tonnellate del prodotto fabbricato nel periodo compreso tra il 1o luglio 2004 e il 30 giugno 2005, |
— |
il valore in euro delle vendite del prodotto in esame realizzate sul mercato comunitario nel periodo compreso tra il 1o luglio 2004 e il 30 giugno 2005; |
— |
il volume in tonnellate delle vendite del prodotto in esame realizzate sul mercato comunitario nel periodo compreso tra il 1o luglio 2004 e il 30 giugno 2005; |
— |
il volume in tonnellate della produzione del prodotto in esame nel periodo compreso tra il 1o luglio e il 30 giugno 2005; |
— |
ragione sociale e descrizione particolareggiata delle attività di tutte le società collegate (5) coinvolte nella produzione e/o nella vendita del prodotto in esame; |
— |
qualsiasi altra informazione pertinente che possa essere utile alla Commissione per la selezione del campione, |
— |
fornendo le informazioni di cui sopra, la società accetta la sua eventuale inclusione nel campione. Qualora la società venga scelta a far parte del campione, essa dovrà rispondere ad un questionario ed accettare un sopralluogo a riscontro della sua risposta. Se la società segnala di non volere far parte del campione, si considera che non abbia collaborato all'inchiesta. Le conseguenze di una mancata collaborazione sono esposte al paragrafo 8 del presente avviso. |
iii) Selezione definitiva dei campioni
Tutte le parti interessate che desiderino fornire informazioni pertinenti relative alla selezione dei campioni devono farlo entro il termine fissato al paragrafo 6, lettera b), punto ii).
La Commissione intende procedere alla selezione definitiva dei campioni dopo aver consultato le parti interessate che si sono dichiarate disponibili ad essere inserite nel campione.
Le società incluse nei campioni devono rispondere ad un questionario entro il termine stabilito al paragrafo 6, lettera b), punto iii), del presente avviso e collaborare nell'ambito dell'inchiesta.
In caso di insufficiente collaborazione, la Commissione può basare le proprie conclusioni sui dati disponibili, conformemente all'articolo 17, paragrafo 4, e all'articolo 18 del regolamento di base. Come spiegato al paragrafo 8, le conclusioni basate sui dati disponibili potrebbero risultare meno vantaggiose per le parti interessate.
b) Questionari
Per raccogliere le informazioni ritenute necessarie per la sua inchiesta, la Commissione invierà questionari alle imprese comunitarie inserite nel campione, a tutte le associazioni di produttori della Comunità, ai produttori/esportatori algerini, bielorussi, russi e ucraini, a tutte le associazioni di produttori/esportatori, agli importatori inseriti nel campione, a tutte le associazioni di importatori citati nella domanda o che hanno collaborato all'inchiesta che ha condotto alle misure oggetto del presente riesame, nonché alle autorità dei paesi esportatori interessati.
c) Raccolta di informazioni e audizioni
Tutte le parti interessate sono invitate a comunicare le proprie osservazioni, a presentare informazioni diverse da quelle contenute nelle risposte al questionario e a fornire elementi di prova. Tali informazioni ed elementi di prova devono pervenire alla Commissione entro il termine di cui al paragrafo 6, lettera a), punto ii), del presente avviso.
Inoltre, la Commissione può sentire le parti interessate che ne facciano richiesta e che dimostrino di avere particolari motivi per essere sentite. Tale richiesta deve essere presentata entro i termini fissati al paragrafo 6, lettera a), punto iii), del presente avviso.
d) Selezione del paese ad economia di mercato
Durante l'inchiesta precedente la Lituania è stata scelta come paese ad economia di mercato appropriato ai fini della determinazione del valore normale nei confronti della Bielorussia e dell'Ucraina. Il richiedente ha ora proposto di utilizzare a tal fine gli Stati Uniti d'America. Le parti interessate sono invitate a presentare le proprie osservazioni in merito all'opportunità di questa scelta entro il termine specifico di cui al paragrafo 6, lettera c), del presente avviso.
5.2. Procedura di valutazione dell'interesse della Comunità
Qualora fosse confermato il rischio della persistenza o della reiterazione del dumping e del pregiudizio, conformemente all'articolo 21 del regolamento di base si deciderà se il mantenimento o l'abrogazione delle misure antidumping siano o no nell'interesse della Comunità. Per tale motivo, l'industria comunitaria, gli importatori e le loro associazioni rappresentative, gli utilizzatori rappresentativi e le organizzazioni rappresentative dei consumatori, purché dimostrino l'esistenza di un nesso oggettivo tra la loro attività e il prodotto in esame, possono manifestarsi e fornire informazioni alla Commissione entro i termini generali stabiliti al paragrafo 6, lettera a), punto ii). Le parti che hanno agito conformemente a quanto indicato nella precedente frase possono chiedere un'audizione, esponendo i motivi particolari per i quali chiedono di essere sentite, entro il termine fissato al paragrafo 6, lettera a), punto iii). È opportuno precisare che le informazioni comunicate a norma dell'articolo 21 sono prese in considerazione unicamente se all'atto della presentazione sono sostenute da validi elementi di prova.
6. Termini
a) Termini generali
i) Termine entro il quale le parti devono chiedere un questionario
Tutte le parti interessate che non hanno collaborato all'inchiesta che ha portato all'istituzione delle misure oggetto del presente riesame devono chiedere un questionario al più presto e comunque entro e non oltre 15 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
ii) Termine entro il quale le parti devono manifestarsi, presentare le risposte al questionario e fornire qualsiasi altra informazione
Salvo altrimenti disposto, tutte le parti interessate devono manifestarsi prendendo contatto con la Commissione, comunicare le loro osservazioni, presentare le risposte al questionario e fornire qualsiasi altra informazione entro 40 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, affinché tali osservazioni ed informazioni possano essere prese in considerazione nel corso dell'inchiesta. È importante notare che al rispetto di detto termine è subordinato l'esercizio della maggior parte dei diritti procedurali stabiliti nel regolamento di base.
iii) Audizioni
Entro lo stesso termine di 40 giorni, tutte le parti interessate possono anche chiedere di essere sentite dalla Commissione.
b) Termine specifico relativo al campionamento
i) |
Tutte le informazioni specificate al paragrafo 5.1, lettera a), punti i) e ii), devono pervenire alla Commissione entro 15 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, poiché la Commissione intende consultare le parti interessate che si sono dichiarate disponibili a far parte del campione in merito alla selezione definitiva dello stesso entro 21 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. |
ii) |
Tutte le altre informazioni pertinenti per la selezione del campione di cui al paragrafo 5.1, lettera a), punto iii), devono pervenire alla Commissione entro 21 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. |
iii) |
Le risposte al questionario fornite dalle parti incluse nel campione devono pervenire alla Commissione entro 37 giorni dalla data della notifica della loro inclusione nel campione. |
c) Termine specifico per la selezione del paese terzo ad economia di mercato
Le parti interessate dall'inchiesta possono presentare osservazioni in merito all'opportunità della scelta degli Stati Uniti d'America che, come risulta al paragrafo 5.1, lettera d), del presente avviso, sono presi in considerazione come paese ad economia di mercato appropriato ai fini della determinazione del valore normale in relazione alla Bielorussia e all'Ucraina. Tali osservazioni devono pervenire alla Commissione entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
7. Comunicazioni scritte, risposte al questionario e corrispondenza
Tutte le comunicazioni e le richieste delle parti interessate devono essere formulate per iscritto (non in formato elettronico, salvo disposizione contraria), complete di nome, indirizzo, indirizzo e-mail e numeri di telefono e di fax della parte interessata. Tutte le comunicazioni scritte, comprese le informazioni richieste nel presente avviso, le risposte ai questionari e la corrispondenza inviate dalle parti interessate in forma riservata devono essere contrassegnate dalla dicitura Diffusione limitata (6) e, conformemente all'articolo 19, paragrafo 2, del regolamento di base, devono essere corredate di una versione non riservata contrassegnata dalla dicitura CONSULTABILE DA TUTTE LE PARTI INTERESSATE.
Indirizzo della Commissione per la corrispondenza:
Commissione delle Comunità europee |
Direzione generale del Commercio |
Direzione B |
Ufficio J-79 5/16 |
B-1049 Bruxelles |
Fax (32-2) 295 65 05 |
8. Omessa collaborazione
Qualora una parte interessata rifiuti l'accesso alle informazioni necessarie, non le comunichi entro i termini stabiliti oppure ostacoli gravemente lo svolgimento dell'inchiesta, possono essere elaborate conclusioni provvisorie o definitive, positive o negative, in base ai dati disponibili, in conformità dell'articolo 18 del regolamento di base.
Se si accerta che una parte interessata ha fornito informazioni false o fuorvianti, non si tiene conto di tali informazioni e possono essere utilizzati i dati disponibili. Se una parte interessata non collabora, o collabora soltanto parzialmente, e le conclusioni si basano pertanto sui dati disponibili, in conformità dell'articolo 18 del regolamento di base, l'esito dell'inchiesta per tale parte può essere meno favorevole di quanto sarebbe stato se essa avesse collaborato.
9. Calendario dell'inchiesta
A norma dell'articolo 11, paragrafo 5, del regolamento di base, l'inchiesta verrà conclusa entro 15 mesi dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
(1) GU C 312 del 17.12.2004, pag. 5.
(2) GU L 56 del 6.3.1996, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 461/2004 (GU L 77 del 13.3.2004, pag. 12).
(3) GU L 238 del 22.9.2000, pag. 15.
(4) GU L 238 del 25.9.2003, pag. 4.
(5) Per chiarimenti sul significato dell'espressione «società collegate» si rinvia all'articolo 143 del regolamento (CEE) n. 2454/93 della Commissione, che fissa talune disposizioni d'applicazione del regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio che istituisce il codice doganale comunitario (GU L 253 dell'11.10.1993, pag. 1).
(6) Ciò significa che il documento è destinato esclusivamente ad uso interno. Esso è protetto conformemente all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione (GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43). È un documento riservato ai sensi dell'articolo 19 del regolamento di base e dell'articolo 6 dell'accordo OMC sull'attuazione dell'articolo VI del GATT 1994 (Accordo antidumping).
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/18 |
Comunicazione a norma dell'articolo 27, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio nel caso COMP 37.749 — Accordo di cooperazione Austrian Airlines/SAS
(2005/C 233/08)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
1. Introduzione
Ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio (1), la Commissione — qualora intenda adottare una decisione volta a far cessare un'infrazione e le imprese interessate propongano degli impegni tali da rispondere alle preoccupazioni espresse loro dalla Commissione nella sua valutazione preliminare — può decidere di rendere detti impegni obbligatori per le imprese. La decisione può essere adottata per un periodo di tempo determinato e giunge alla conclusione che l'intervento della Commissione non è più giustificato. A norma dell'articolo 27, paragrafo 4, dello stesso regolamento, la Commissione pubblica un'esposizione sommaria dei fatti e il contenuto essenziale degli impegni. Gli interessati possono presentare le loro osservazioni entro il termine stabilito dalla Commissione.
2. Sintesi del caso
Il 30 dicembre 1999 le compagnie aeree Scandinavian Airlines System (SAS) e Austrian Airlines hanno notificato alla Commissione un accordo di cooperazione per ottenere un'esenzione individuale ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 3975/87, dell'articolo 81, paragrafo 3, del trattato e dell'articolo 53, paragrafo 3, dell'accordo SEE. L'accordo prevedeva la cooperazione delle parti su tutte le rotte internazionali mediante una programmazione comune degli orari e un coordinamento delle politiche dei prezzi, delle rotte previste e della capacità. La cooperazione più intensa riguardava il traffico tra l'Austria e i paesi nordici (Norvegia, Svezia e Danimarca), soggetto ad un sistema di traffico comune (Joint Traffic System — JTS) per tutti i servizi di trasporto aereo, di cui le parti condividevano i costi e le entrate. Ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento n. 3975/87, l'11 luglio 2000 la Commissione ha pubblicato una comunicazione per invitare i terzi interessati a presentare le loro osservazioni sull'accordo.
Il 4 ottobre 2000 la Commissione ha pubblicato una lettera in cui avanzava forti dubbi in merito all'impatto dell'accordo sulla concorrenza. In particolare, riteneva che il Joint Traffic System fosse in grado di eliminare la concorrenza su gran parte del mercato dei trasporti aerei tra Austria e paesi nordici, violando l'articolo 81, paragrafo 3, del trattato CE, specie sulle rotte Vienna-Copenaghen e Vienna-Stoccolma.
A seguito della lettera, le parti hanno deciso di tener conto delle preoccupazioni espresse dalla Commissione sul traffico bilaterale modificando l'accordo di cooperazione, che il 31 dicembre 2001 è stato sostituito da un «accordo di cooperazione limitato» e da un accordo per il marketing e le vendite. Il nuovo testo ha soppresso totalmente la parte riguardante la cooperazione sul traffico bilaterale tra Austria e paesi nordici, in modo da rispondere alle principali preoccupazioni formulate dalla Commissione in merito alla concorrenza. Tuttavia, tale soluzione si è rivelata irrealizzabile.
Dopo ulteriori discussioni con i servizi della Commissione, le parti hanno abbandonato questo metodo per concludere, il 24 ottobre 2002, un «accordo di cooperazione modificato», che ripropone una cooperazione sul traffico bilaterale tra Austria e paesi nordici, senza però comportare la joint venture prevista dall'accordo iniziale. I principali elementi del nuovo accordo sono i seguenti:
a) Livelli di servizio generalmente applicabili
Ai passeggeri dei voli operati in code sharing vengono forniti servizi identici.
b) Code sharing e cooperazione di rete
L'intesa di code sharing riguarda tutti i voli internazionali previsti dall'accordo e selezionati congiuntamente dalle parti. Queste ultime si impegnano a coordinare maggiormente le rotte e capacità delle rispettive reti aeree, in modo da migliorare i collegamenti tra i loro mercati nazionali e al di fuori di essi, nonché da ridurre al minimo i tempi di attesa per le coincidenze nella rete comune. Si potranno stabilire principi e norme per il traffico di transito che non rientra negli hub delle parti.
c) Coordinamento delle tariffe e accordo speciale di ripartizione
Le parti mettono a punto una politica dei prezzi armonizzata e coordinano le rotte previste e le capacità. Le tariffe per il trasporto aereo saranno calcolate e ripartite tra le parti come stabilito nell'accordo di attuazione.
d) Marketing e vendite
Il coordinamento delle vendite sarà affidato al rispettivo vettore nazionale sulla base di una politica armonizzata per il marketing e le vendite. Le parti convengono d'integrare reciprocamente i programmi di vendita sul mercato nazionale. Inoltre si impegnano ad offrire all'altra parte servizi di assistenza telefonica (call centre).
e) Programmi «frequent flyer»
Le parti hanno concluso un accordo in merito, per consentire ai passeggeri che partecipano al programma di una parte di accumulare e riscattare i punti quando viaggiano con l'altra parte.
Le parti ritengono che l'accordo di cooperazione modificato consentirebbe di migliorare notevolmente la produzione e distribuzione dei servizi, ottenendo in tal modo una considerevole riduzione dei costi. Le parti sostengono inoltre che la maggiore efficienza già acquisita ha permesso di ridurre le tariffe dei voli aerei tra Copenaghen e Vienna nel periodo 2002-2004. I consumatori trarrebbero anche vantaggio dal coordinamento degli orari dei voli, dal maggior numero di collegamenti diretti o con scalo, dallo snellimento delle operazioni di registrazione e da altre agevolazioni legate all'intesa.
Sebbene la joint venture iniziale sia stata sostituita da un accordo di stretta cooperazione, il testo modificato continua a destare preoccupazione sotto il profilo della concorrenza per quanto riguarda i collegamenti tra Vienna e Copenaghen e tra Vienna e Stoccolma. Dal momento che un elevato numero di viaggiatori dipende dalla disponibilità di voli diretti, e non essendoci voli diretti sostitutivi tra l'Austria e i paesi nordici, la cooperazione tra le due compagnie aeree potrebbe continuare a limitare la concorrenza, specie a scapito dei passeggeri che sono legati agli orari. Vienna-Copenaghen è l'unica coppia di città sulla quale entrambe le parti operavano prima dell'accordo, per cui la cooperazione ha di fatto eliminato la concorrenza esistente tra di loro. Sulle rotte restanti la cooperazione elimina soltanto una concorrenza potenziale. Per di più, la consultazione preliminare dei vettori presenti sul mercato non ha evidenziato altri vettori eventualmente interessati ad operare su tale rotta.
3. Contenuto essenziale degli impegni proposti
Le parti del presente procedimento hanno proposto una serie di impegni per rispondere alle preoccupazioni della Commissione. Tali impegni prevedono essenzialmente quanto segue.
— Impegni relativi agli slot
Le parti metteranno a disposizione di un eventuale nuovo concorrente i seguenti slot di decollo e atterraggio:
— |
per i voli tra Vienna e Copenaghen: fino a due (2) voli al giorno; |
— |
per i voli tra Vienna e Stoccolma: fino a due (2) voli al giorno. |
— Impegni relativi all'interlining
Le parti convengono di concludere, nell'ambito dello IATA, un accordo MITA (Multilateral Interline Traffic Agreement) con un eventuale nuovo concorrente, qualora non disponesse già di un accordo del genere. L'accordo di interlining si rifarà ai principi consolidati dello IATA.
— Accordo speciale di ripartizione
Su richiesta, le parti concluderanno un accordo speciale di ripartizione con un eventuale nuovo concorrente, a condizione che il volo interessi una delle rotte in questione. Le condizioni saranno analoghe a quelle applicate a vettori terzi non appartenenti all'alleanza, o appartenenti ad un'altra alleanza, per la rotta interessata.
— Impegni relativi al programma «frequent flyer»
Su richiesta, le parti consentiranno ad un eventuale nuovo concorrente di partecipare ad uno dei loro programmi «frequent flyer».
— Riduzione delle frequenze
Le parti sono disposte a congelare per un periodo di tempo limitato le frequenze giornaliere.
— Impegno ad agevolare i servizi di trasporto passeggeri intermodali
Su richiesta di una compagnia di trasporto ferroviario o di superficie operante tra l'Austria e la Danimarca/Svezia/Norvegia, le parti s'impegnano a concludere un accordo intermodale per fornire un servizio di trasporto aereo passeggeri tra una qualsiasi delle coppie di città europee interessate, nell'ambito di un itinerario comprendente il trasporto via terra a cura del partner intermodale.
4. Invito a presentare osservazioni
Fatte salve le conclusioni del test di mercato, la Commissione intende adottare una decisione ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1/2003 che dichiari vincolanti gli impegni riassunti ai punti precedenti e pubblicati integralmente sul sito Internet della Direzione generale della Concorrenza. Ai sensi dell'articolo 27, paragrafo 4, del regolamento n. 1/2003, la Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro osservazioni sugli impegni proposti. Tali osservazioni devono pervenire alla Commissione entro 1 mese dalla data di pubblicazione del presente invito.
Le osservazioni possono essere inviate, specificando il riferimento COMP/37.749 Austrian Airlines/SAS co-operation agreement, per e-mail a (Maria-Jose.Bicho@cec.eu.int) oppure a [Fabrizia.Benini@cec.eu.int), per fax (32-2) 296 29 11] o per posta al seguente indirizzo:
Commissione europea |
Direzione generale Concorrenza |
Protocollo Antitrust |
J-70 |
B-1049 Bruxelles |
Nel corso del procedimento potrebbe risultare necessario od opportuno elaborare una sintesi delle osservazioni presentate a seguito della pubblicazione del presente invito. A tal fine, vi preghiamo di segnalare eventuali informazioni riservate o segreti aziendali. Ogni richiesta legittima sarà presa in considerazione.
(1) Regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, del 16 dicembre 2002, concernente l'applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato (Gazzetta ufficiale L 1 del 4.1.2003, pagg. 1-25).
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/21 |
AIUTO DI STATO — FRANCIA
Aiuto di Stato C 27/2005 (ex NN 69/2004) — Piani di campagna nel settore ortofrutticolo
Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE
(2005/C 233/09)
Con lettera del 20.7.2005, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha comunicato alla Francia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione all'aiuto in oggetto.
La Commissione invita gli interessati a presentare le proprie osservazioni in merito all'aiuto entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:
Commissione europea |
Direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale |
Direzione H. Legislazione agricola |
Unità H.2. Concorrenza |
Ufficio: Loi 130 5/128 |
B-1049 Bruxelles |
Fax: (32-2) 296 76 72 |
Dette osservazioni saranno comunicate alla Francia. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.
SINTESI
La Commissione è venuta a sapere che, in Francia, sono stati concessi per anni aiuti di Stato al settore ortofrutticolo. Tali aiuti, di importo variante dai 15 ai 50 milioni di euro annui, sono stati erogati fino al 2002.
Le misure finanziate erano intese ad attenuare, in caso di crisi, gli effetti di un'offerta eccedente rispetto alla domanda, intervenendo su tre livelli: mercati esteri, mercato interno e trasformazione.
Sui mercati esteri, l'obiettivo era di ridurre i prezzi all'esportazione (sovvenzioni all'esportazione) per mantenere le quote di mercato dei prodotti francesi.
Sul mercato interno, gli interventi finanziati miravano a ridurre i prezzi di vendita, a conservare temporaneamente in ammasso — o addirittura a distruggere — una parte del raccolto, ovvero ad incentivare la trasformazione.
Valutazione
In questa fase, la Commissione dubita della compatibilità degli aiuti in oggetto con il mercato comune, in quanto essi non sembrano giustificabili in base a nessuna disposizione della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e potrebbero quindi configurarsi come meri aiuti al funzionamento, per di più tali da intralciare i meccanismi dell'organizzazione comune dei mercati nel settore ortofrutticolo.
TESTO DELLA LETTERA
«Par la présente, la Commission a l'honneur d'informer la France qu'après avoir examiné les informations fournies par vos autorités sur la mesure citée en objet, elle a décidé d'ouvrir la procédure prévue à l'article 88, paragraphe 2, du traité CE.
I. PROCÉDURE
(1) |
Suite à une plainte, la Commission a adressé, le 31 juillet 2002, une lettre à la France pour demander des renseignements sur des aides nationales non notifiées dans le secteur des fruits et légumes que la France serait en train de payer depuis plusieurs années dans le contexte de dispositifs dénommés “plans de campagne”, “plans stratégiques” ou “plans conjoncturels”. |
(2) |
Une réunion a eu lieu entre les autorités françaises et les services de la Commission le 21 octobre 2002. |
(3) |
Par lettre du 26 décembre 2002, enregistrée le 2 janvier 2003, la France a fourni des informations confirmant que de telles aides avaient été octroyées jusqu'à l'année 2002. |
(4) |
Par lettre du 16 avril 2003, la Commission a demandé à la France de lui fournir un inventaire complet des aides octroyées au titre des plans de campagne, ventilé par mesure et par production, comprenant le montant d'aide destinée à chaque mesure et la durée précise des régimes. |
(5) |
Par lettre du 30 avril 2003, les autorités françaises ont demandé une extension du délai de réponse à la demande de renseignements de la Commission. |
(6) |
Par lettre du 22 juillet 2003, enregistrée le 25 juillet 2003, la France a transmis des informations concernant la nature des actions financées ainsi que des tableaux reprenant la répartition des crédits publiques affectés aux différentes productions pour la période 1998-2002. |
(7) |
La mesure a ensuite été incluse dans le registre des aides non notifiées sous le numéro NN 57/05. |
II. DESCRIPTION
(8) |
Suite à une plainte anonyme, la Commission est entrée en possession de nombreux documents attestant de l'existence d'aides étatiques octroyées dans le secteur des fruits et légumes. Les fonds publics auraient été attribués aux Comités Économiques Agricoles pour la réalisation d'actions de soutien du marché des fruits et légumes. |
II.1. Les Comités Économiques Agricoles — composition, mission et financement
(9) |
La loi française (1) fait obligation aux groupements de producteurs agricoles d'adhérer aux Comités Économiques Agricoles, organisations régies par les dispositions de l'article 552-1 et suivants du Code Rurale. La mission des Comités Économiques est d'édicter des règles communes à leurs membres afin d'harmoniser les disciplines de production, de commercialisation, de prix et de mise sur le marché des produits (2). Les règles édictées ne sont applicables qu'après approbation du ministre de l'agriculture. |
(10) |
Les comités économiques agrées sont habilités à percevoir, auprès de chacun de leurs membres (les groupements de producteurs), un droit d'inscription et, à titre de cotisation, une fraction des cotisations perçues par les groupements eux-mêmes (3). Ces cotisations sont rendues obligatoires par les pouvoirs publics. |
(11) |
Sur la base des documents en possession de la Commission, huit Comités Économiques Agricoles (Rhône-Méditerranée, Grand Sud-Ouest, Corse, Val de Loire, Nord, Nord-Est, Bretagne et Normandie) auraient bénéficié pendant de nombreuses années de fonds publics, fournis notamment par l'Office National Interprofessionnel des Fruits, des Légumes et de l'Horticulture (ONIFLHOR). Ces fonds publics apparaissent dans les comptes des Comités sous la dénomination de “Fonds de développement”, à côté des cotisations obligatoires, dénommées “Parts professionnelles”. Selon les plaignants, avant la réforme de l'OCM fruits et légumes en 1996 (4), de fonds publics alimentaient déjà une caisse nationale gérée par l'Association Française des Comités Économiques Agricoles Fruits et Légumes, basée sur les mêmes principes de fonctionnement. |
II.2. Les plans de campagne
(12) |
Les fonds à la disposition des Comités Économiques ont été utilisés pour le financement de “plans de campagne”, comportant des actions sur les marchés intra- et extra-communautaires visant à faciliter la commercialisation de produits agricoles récoltés en France. Selon les informations fournies par la France, depuis le 1er janvier 2003, aucune action n'a été financée dans le cadre de ces dispositifs. |
(13) |
En ce qui concerne la nature exacte des actions, dans leur lettre du 26 décembre 2002, les autorités françaises ont expliqué qu'elles visaient à prévenir ou, en cas de crises, à atténuer les effets d'excédents momentanés de l'offre par rapport à la demande en agissant à trois niveaux: marchés extérieurs, marché intérieur et transformation. |
(14) |
Sur les marchés extérieurs, l'objectif était de maintenir les parts de marché des produits français en permettant aux exportateurs de se positionner sur les marchés stratégiques et de faire face à la concurrence sur les prix. Sur le marché intérieur, les actions financées visaient à dégager le marché soit en proposant des prix plus attractifs, soit en détruisant une partie de la récolte en surnombre ou en l'orientant vers la transformation. Les autorités françaises mentionnent aussi des actions de stockage temporaire de produits en cas de saturation du marché, ainsi qu'un soutien permettant aux entreprises de transformation d'assainir le marché du frais. |
(15) |
La lettre des autorités françaises du 22 juillet 2003 fournit des tableaux chiffrés qui indiquent les montants affectés aux mesures de “transformation”, “dégagement”, “qualité”, “contractualisation”, “marchés extérieurs”, “stockage”. |
(16) |
Les documents et informations dont la Commission dispose fournissent des indications plus précises, quoique limitées à certains produits, sur la nature des actions susceptibles d'avoir été financées dans le cadre des plans de campagne. |
(17) |
Par exemple, pour ce qui est de la production de pommes, une lettre parvenue à la Commission en avril 2002 fait référence à un soutien à l'exportation en dehors de la Communauté qui aurait été octroyé sous couvert d'une aide à la promotion. La mesure consisterait en réalité en l'octroi de rabais à l'acheteur, payés par les autorités françaises par caisse de pommes achetée. |
(18) |
De plus, d'après d'autres documents, le Comité Économique fruits et légumes du bassin Rhône Méditerranée (BRM) aurait financé en 2000 des actions telles que “coûts de production”, “prix de vente”, “politique de transformation”, “export structurel”, “valorisation export”, “export lors d'un pic de production”, “marchés émergents”, “valorisation marché intérieur”. Dans les secteurs de la pêche et de la nectarine, ces aides semblent avoir été accordées sur base de la quantité produite. |
(19) |
Certains documents en possession de la Commission indiquent que les autorités françaises étaient informées de la nature douteuse de ces actions au regard du droit communautaire. Elles mêmes qualifiaient ces actions de “largement anti-communautaires” et signalaient la “menace d'une obligation de faire rembourser par les producteurs les sommes indûment versées” (5). Un compte-rendu du BRM rappelle aussi “le caractère confidentiel des plans stratégiques et le besoin de discrétion nécessaire compte tenu du principe anti-communautaire de ceux-ci” (6). |
II.3. Montant des aides
(20) |
Dans leur lettre du 26 décembre 2002 les autorités françaises ont expliqué que le financement des actions a été assuré par les secteurs concernés en raison de 30 % ou 50 %, la part restante étant financée par les pouvoirs publics. Dans leur lettre du 22 juillet 2003, les autorités françaises ont transmis des tableaux indiquant la répartition des crédits versés au titre de plans de campagne de 1998 à 2002 pour les différents produits et actions. Le tableau ci-dessous reprend les chiffres plus significatifs fournis. Toutefois, il ne ressort pas clairement des informations transmises si les montants indiqués intègrent les cotisations obligatoires des membres des Comités Économiques, ou s'ils se réfèrent uniquement aux fonds ONIFLHOR. |
(21) |
Pour les plans de campagne antérieurs à 1998, les autorités françaises n'ont pas fourni de chiffres. Montants affectés aux plans au titre des campagnes 1998-2002, ventilés par action
|
III. APPRÉCIATION
III.1. Présence d'aide au titre de l'article 87, paragraphe 1, du Traité
(22) |
Selon l'article 87, paragraphe 1, du traité, sauf dérogations prévues par ce traité, sont incompatibles avec le marché commun dans la mesure où elles affectent les échanges entre États membres, les aides accordées par les États ou au moyen de ressources d'État sous quelque forme que ce soit, qui faussent ou qui menacent de fausser la concurrence en favorisant certaines entreprises ou certaines productions. |
(23) |
L'article 43 du règlement (CEE) no 2200 du Conseil du 28 octobre 1996 portant organisation commune des marchés dans le secteur des fruits et légumes (7) (OCM), applicable au moment de l'octroi des aides, prévoyait que, sauf dispositions contraires dudit règlement, les articles 92, 93 et 94 du traité (devenus les articles 87, 88 et 89) étaient applicables à la production et au commerce des fruits et légumes. |
(24) |
Pour que une mesure tombe dans le champ d'application de l'article 87, paragraphe 1, du Traité, les quatre conditions suivantes doivent être cumulativement remplies: (1) la mesure doit être financée par l'État ou par le biais de ressources d'État, (2) elle doit concerner de façon sélective certaines entreprises ou secteurs de production, (3) elle doit comporter un avantage économique pour les entreprises bénéficiaires, (4) elle doit affecter les échanges intra-communautaires et fausser ou menacer de fausser la concurrence. |
(25) |
À ce stade, les conditions de l'article 87, paragraphe 1, du Traité semblent être réunies. |
(26) |
En premier lieu, le critère du financement par le biais de ressources d'État est rempli. Les aides sont financées en partie par de ressources tirées du budget général d'État, versées sur le compte de l'ONIFLHOR et distribuées par celui-ci aux différents Comités Économiques, et en partie par des contributions professionnelles rendues obligatoires, perçues par les Comités Économiques. |
(27) |
En ce qui concerne les contributions professionnelles, elles semblent constituer aussi, prima facie, et à ce stade, des ressources d'État, à la lumière de la jurisprudence récente de la Cour, notamment l'arrêt Pearle (8). Il ressort de cet arrêt que, pour que une mesure financée par des cotisations professionnelles transitant par un organisme public ne tombe pas dans le champ d'application de l'articles 87, paragraphe 1, les conditions suivantes doivent être cumulativement remplies:
|
(28) |
Dans les documents en possession de la Commission, rien ne semble indiquer, que les contributions étaient affectées obligatoirement aux plans de campagne, ni que les Comités Économiques n'avaient eu, à moment donné, la possibilité de disposer librement de ces ressources. Par contre, le fait que l'État ait apporté une contribution de 50 %, voire de 70 % au financement des plans de campagne semble indiquer clairement que ces dispositifs faisaient partie d'une politique étatique, et dès lors, que les ressources y affectées étaient, dans leur totalité, imputables à l'État. Au vu de ce qui précède, les contributions professionnelles rendues obligatoires doivent aussi, à ce stade, être considérées comme des ressources d'État au sens de l'article 87 du Traite CE. |
(29) |
En deuxième lieu, les mesures bénéficient exclusivement aux producteurs de fruits et légumes des départements concernés, et sont donc sélectives. |
(30) |
En troisième lieu, les producteurs en question reçoivent un avantage économique sous forme de financement de différentes actions de soutien au marché (voir paragraphes 13-18 de la décision supra). Cet avantage améliore leur position concurrentielle. Selon une jurisprudence établie de la Cour de justice, l'amélioration de la position concurrentielle d'une entreprise résultante d'une aide d'État indique, en règle générale, une distorsion de concurrence vis-à-vis d'autres entreprises qui ne reçoivent pas le même soutien (arrêt 730/79 du 17 septembre 1980, Philipe Morris/Commission, Réc. 1980, p. 2671, paragraphes 11 et 12). |
(31) |
Il convient de rappeler que, compte tenu de l'interdépendance entre les marchés sur lesquels opèrent les opérateurs communautaires, il n' est pas exclu qu' une aide puisse fausser la concurrence intracommunautaire par renforcement de la position concurrentielle des opérateurs (Arrêt de la Cour du 10 décembre 1969. — Commission/République française, Affaires jointes 6 et 11-69, paragraphe 20), même si l'aide bénéficie des produits pour l'exportation en dehors de la Communauté (Arrêt de la Cour du 21 mars 1990, affaire C-142/87 — Belgique/Commission, paragraphe 35) |
(32) |
En quatrième lieu, le secteur des fruits et légumes est pleinement ouvert à la concurrence intra-communautaire. Par exemple, en 2003 les échanges intra-communautaires de légumes s'élevaient à 8 373 000 tonnes, ceux de fruits à 6 560 000 tonnes. La France est un pays producteur de fruits et légumes parmi les plus importants de l'UE, avec 4 159 000 tonnes de fruits et 6 007 000 tonnes de légumes produits en 2003 (9). L'existence d'une OCM dans le secteur souligne d'ailleurs l'importance des échanges intracommunautaires et la sensibilité du marché à toute mesure en faveur de la production dans l'un ou l'autre État membre. |
(33) |
À ce stade, les actions réalisées dans le cadre des “plans de campagne” semblent, dès lors, constituer des aides d'État au terme de l'article 87, paragraphe 1, du Traité, d'un montant global qui inclut les ressources transférées par l'ONIFHLOR, plus les cotisations obligatoires. |
(34) |
Ces aides ne peuvent être déclarées compatibles avec le marché commun que si elles peuvent bénéficier d'une des dérogations prévues par ledit traité. |
III.2. Compatibilité de l'aide
(35) |
D'après les informations dont dispose la Commission, les plans de campagne prévoyaient des mesures destinées à faire face à de crises causées par un excès d'offre de produits français sur le marché communautaire, notamment par le biais d'un subventionnement des prix de vente, de subventions pour le stockage ou la destruction d'une partie de la récolte, ainsi que d'incitations financières à la transformation du produit frais. Sur les marchés hors Union Européenne, de subventions à l'exportation auraient également contribué à l'écoulement des produits français excédentaires et pouvait renforcer la position concurrentielle des opérateurs. Ces aides semblent avoir été octroyées sur la base du prix et de la quantité produite. |
(36) |
À ce stade, la Commission nourrit des sérieuses doutes quant à la compatibilité de ces aides avec le marché commun et estime qu'elle constituent de pures aides au fonctionnement. Comme l'a jugé la Cour de Justice et le Tribunal de Première Instance, les aides au fonctionnement, c'est-à dire les aides qui visent à soulager les entreprises de coûts qu'elles devraient normalement assumer dans la gestion ordinaire de leurs activités, faussent, en principe, la concurrence dans la mesure ou d' une part, elles ne facilitent le “développement” d'aucun secteur économique et, d'autre part, elles procurent au bénéficiaire un support financier artificiel qui fausse de façon durable le jeu de la concurrence et affecte les échanges dans une mesure contraire à l'intérêt commun. (Arrêt du Tribunal du 8 juin 1995, affaire T-459/93, Siemens/Commission, Recueil II-1675, paragraphes 48 et 77). |
(37) |
Il convient aussi de rappeler que les marchés agricoles dans l'Union Européenne sont réglementés de façon exhaustive par le biais d'organisations communes de marché (OCM). Les OCM ont pour tâche, inter alia, d'assurer une concurrence loyale entre les opérateurs du secteur concerné à l'intérieur de l'Union Européenne. Des mesures de soutien au marché telles que celles introduites et financées par la France, basées sur les prix et les quantités produites, semblent être en contradiction avec les buts de l'OCM des fruits et légumes, et de nature à interférer gravement avec son fonctionnement. |
(38) |
Tel que la Cour de Justice l'a souligné à maintes reprises (voir, par exemple, “Pigs marketing board” — affaire 83/78 du 29 novembre 1978, Recueil 1978, p. 02347, paragraphe 60) toute intervention d'un État membre dans les mécanismes de marché, à l'exclusion de celles qui sont spécifiquement prévues par un règlement communautaire, risquent d'interférer avec le fonctionnement des organisations communes de marché et de créer des avantages injustifiés pour certains groupes économiques dans la Communauté. |
(39) |
En particulier, dans sa jurisprudence récente, (voir arrêt C-283/03 Kuipers du 26 mai 2005, paragraphes 42, 49 et 53) la Cour a encore une fois rappelé que, dans les domaines couverts par une organisation commune, à plus forte raison lorsque cette organisation est fondée sur un régime commun des prix, les États membres ne peuvent plus intervenir, par des dispositions nationales prises unilatéralement, dans le mécanisme de la formation des prix régis, au même stade de production, par l'organisation commune. |
(40) |
Au cas où les mesures en question constitueraient des aides a l'exportation dans les échanges intracommunautaires, la Commission rappelle que celles-ci faussent directement les jeu de la concurrence et que la Commission les a toujours condamnées fermement (10). |
(41) |
À la lumière des considérations exposées ci-dessus, la Commission considère, à ce stade, que les mesures d'aides décrites risquent de ne pas pouvoir bénéficier d'aucune dérogation prévue par le traité, en ce qu'elles semblent fausser la concurrence et ne pas être justifiées au regard de l'intérêt commun. |
IV. CONCLUSION
La Commission, après avoir examiné les informations fournies par les autorités françaises, a dès lors décidé d'ouvrir la procédure prévue à l'article 88, paragraphe 2, du traité CE en ce qui concerne l'existence et la compatibilité des aides traitées dans la présente décision.
Compte tenu des considérations qui précèdent, la Commission invite la France, dans le cadre de la procédure de l'article 88, paragraphe 2, du traité CE, à présenter ses observations et à fournir toute information utile pour l'évaluation des mesures en question dans un délai d'un mois à compter de la date de réception de la présente.
En particulier, la Commission invite la France à bien vouloir lui fournir:
(a) |
une description détaillée et chiffrée de toutes les mesures financées dans le cadre des plans de campagne, ventilées par départements, à partir de l'année 1992; |
(b) |
une description, le cas échéant, d'autres mesures qui auraient pu être financées par le biais des contributions professionnelles perçues par les Comités Économiques pendant la même période 1992-2002. |
Elle invite vos autorités à transmettre immédiatement une copie de cette lettre aux bénéficiaires des aides.
La Commission rappelle à la France l'effet suspensif de l'article 88, paragraphe 3, du traité CE et se réfère à l'article 14 du règlement (CE) no 659/1999 du Conseil qui prévoit que toute aide illégale pourra faire l'objet d'une récupération auprès de son bénéficiaire.»
(1) Notamment la loi du 6 octobre 1982, puis la loi no 2001-6 du 4 janvier 2001.
(2) Loi no 99-574 du 9 juillet 1999 art. 59 III, IV Journal Officiel du 10 juillet 1999.
(3) Décret no 90-879 du 28 septembre 1990, art. 4 Journal Officiel du 30 septembre 1990.
(4) Règlement (CE) no 220/96.
(5) Compte-rendu de la réunion Fruits et Légumes du 11 avril 2001, éléments de langage du Ministre de l'Agriculture, pièce annexe no 19.
(6) Compte-rendu de l'Assemblée Générale de l'OP Pêches du 31 août 2000 à Nîmes, Pièce annexe no 20.
(7) JO L 297 du 21.11.1996, p. 1-28.
(8) Le dispositif de l'arrêt “Pearle” (Affaire C-345/02, arrêt du 15 juillet 2004) est le suivant: Les articles 92, paragraphe 1, du traité CE et 93, paragraphe 2, du traité CE (devenus 87, paragraphe 1 et 88, paragraphe 3) doivent être interprétés en ce sens que des règlements adoptés par un organisme professionnel de droit public aux fins du financement d'une campagne publicitaire organisée en faveur de ses membre et décidée par eux, au moyen de ressources prélevées auprès desdits membres et affectées obligatoirement au financement de ladite campagne, ne constituent pas une partie intégrante d'une mesure d'aide au sens de ces dispositions et n'avaient pas à être notifiés préalablement à la Commission dès lors qu'il est établi que ce financement a été réalisé au moyen de ressources dont cet organisme professionnel de droit public n'a eu, à aucun moment, le pouvoir de disposer librement.
(9) Source: Eurostat.
(10) Cinquième rapport sur les aides d'État dans la Communauté européenne, 1997, p. 20.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/28 |
AIUTI DI STATO — DANIMARCA
Aiuto di Stato n. C 10/2005 (ex NN 127/2000) — ROAD COMBUS A/S passenger transport
Invito a presentare osservazioni ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE
(2005/C 233/10)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
Con lettera del 2.5.2005 riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha notificato alla Danimarca la decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione ad una parte dell'aiuto in oggetto.
La Commissione ha deciso di non sollevare obiezioni sull'altra parte dell'aiuto, descritta nella lettera che segue la presente sintesi.
La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito all'aiuto riguardo al quale viene avviato il procedimento entro un mese dalla data della presente sintesi e della lettera che segue, inviandole al seguente indirizzo:
Commissione europea |
Direzione generale dell'Energia e dei trasporti |
Direzione A — Affari generali e risorse |
Edificio DM28 — ufficio 6/100 |
B-1049 Bruxelles |
Fax: (32-2) 29 64 104 |
Le osservazioni pervenute saranno comunicate alla Danimarca. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.
SINTESI
1. |
Procedimento
Con decisione SG(2001) D/287297 del 28 marzo 2001 (in prosieguo: la decisione iniziale), la Commissione decideva di non sollevare obiezioni sulla misura. Con sentenza del 16 marzo 2004, il Tribunale di primo grado annullava la decisione iniziale «in quanto dichiara compatibile con il mercato comune gli aiuti accordati dalle autorità danesi alla Combus A/S in forma di apporti di capitali […]» (1). |
2. |
Descrizione della misura nei cui confronti la Commissione avvia il procedimento
— fondamento giuridico nazionale: Lov n. 1046 del 23 dicembre 1998. — autorità dello Stato membro che concede l'aiuto: governo danese — forma dell'aiuto: aumento di capitale, concessione di un prestito, garanzie varie — durata: indeterminata — beneficiario: società Combus SA — obiettivo: aiuto alla ristrutturazione in vista di una privatizzazione — bilancio, provenienza delle risorse utilizzate per finanziare gli aiuti e stanziamento (annuo): misure ad hoc consistenti in due parti: 300 milioni di DKK nel 1999 e 240 milioni di DKK nel 2001; garanzie contenute nel contratto di vendita di un valore massimo di 51 milioni di DKK. |
3. |
Valutazione dell'aiuto
Al momento della privatizzazione la società Combus ha ricevuto un sostegno finanziario dallo Stato danese nel 1999 e nel 2001. Occorre quindi sapere se questi ultimi costituiscano o no un aiuto di Stato e, in caso affermativo, se facciano parte di un solo aiuto o se costituiscano due misure differenti. Secondo il Tribunale di primo grado gli elementi necessari per valutare tale problema sono «in particolare, la cronologia dei conferimenti di cui trattasi, la loro finalità e la situazione dell'impresa controllata al momento in cui sono state adottate le decisioni di effettuare ciascuno dei conferimenti di cui trattasi» (2). Le informazioni di cui la Commissione dispone non permettono di stabilire se i due pagamenti costituiscano o no due fasi di un unico finanziamento. Se lo Stato danese si comporta come un investitore privato in economia di mercato, questi finanziamenti non costituiscono un aiuto ai sensi dell'articolo 87, primo paragrafo del trattato. Secondo il governo danese il principio dell'investitore razionale operante sul mercato si applica anche nel caso in cui le iniezioni di nuovo capitale siano mosse dall'intento di proteggere la credibilità del Governo (società madre) sul mercato (cfr. la sentenza del 21 marzo 1999 causa C-303/88 Repubblica italiana contro Commissione delle Comunità europee, Raccolta 1991, pagina 1433, punto 21) e il fallimento della Combus, che sarebbe stato inevitabile se i pagamenti non fossero stati concessi, avrebbe pregiudicato la reputazione della Danimarca quale investitore professionale. Le autorità danesi concludono quindi affermando che un investitore privato, in una situazione identica, avrebbe agito allo stesso modo. Secondo la Commissione non si può dare per scontato che un investitore privato avrebbe agito in tal modo in situazioni identiche. Essa richiama l'attenzione delle autorità danesi sul fatto che secondo la Corte la preoccupazione per la reputazione dello Stato può giustificare un'iniezione di capitale solo nel caso in cui ci sia allo stesso tempo una prospettiva di vitalità e di redditività almeno a lungo termine dell'impresa. E questo punto, sostiene ancora la Commissione, non è stato dimostrato in maniera convincente. Di conseguenza, la Commissione non può escludere che almeno uno dei due pagamenti, o entrambi, indipendentemente dal fatto che costituiscano parte di un'unica misura o siano due misure distinte, costituiscano un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1. Tale aiuto potrebbe essere compatibile con il mercato comune ai sensi del regolamento n. 1191/69 o ai sensi dell'articolo 87, terzo paragrafo, lettera c) del trattato CE come specificato dagli Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (3). 1. Compatibilità ai sensi del regolamento n. 1191/69 Il regolamento n. 1191/69 consente agli Stati membri di organizzare il servizio pubblico nel settore dei trasporti in due modi:
Per quanto attiene al settore di trasporto con autobus, la Danimarca ha optato per i contratti di servizio pubblico. Secondo il Tribunale di primo grado, la stipulazione di un contratto di servizio pubblico esclude il ricorso alle compensazioni per l'imposizione di un obbligo di servizio pubblico (4). Nel caso in cui il prezzo convenuto tra le due parti in un contratto di servizio pubblico è troppo basso, l'impresa incaricata dell'esecuzione del contratto, ha, secondo i paragrafi 4, 5 e 6 dell'articolo 14 del regolamento n. 1191/69, (come modificato dal regolamento n. 1893/91) la possibilità di porre fine al contratto con un preavviso di tre mesi. Le autorità competenti possono obbligare l'impresa a continuare l'esecuzione del contratto per un anno, con una remunerazione calcolata secondo i metodi stabiliti nelle sezioni II, III e IV del regolamento. Soltanto in tal caso ci può essere una compensazione per l'imposizione di un obbligo di servizio pubblico con il regime dei contratti di servizio pubblico. La società Combus non ha posto fine ai suoi contratti di servizio pubblico; di conseguenza non è possibile applicare le sezioni II, III, e IV del regolamento n. 1191/69 per considerare compatibili con il mercato comune i finanziamenti ricevuti dalla società Combus. La Commissione esclude quindi che i finanziamenti siano compatibili con il mercato comune sulla base del regolamento n. 191/69. 2. Compatibilità ai sensi dell'articolo 87, terzo paragrafo, lettera c) del trattato CE, come specificato dagli Orientamenti per l'aiuto al salvataggio e alla ristrutturazione delle imprese. Secondo il punto 3.2 degli Orientamenti, per autorizzare un aiuto alla ristrutturazione sono necessarie le seguenti condizioni:
La società Combus è una società in difficoltà ai sensi delle linee direttrici (a). Il governo danese ha presentato un piano di ristrutturazione per la società Combus. Secondo quanto espresso dal Tribunale di primo grado «la tesi della Commissione [nella sua decisione iniziale] deve essere considerata come espressione di un serio dubbio sulla redditività della Combus ai sensi dell'articolo 87 del trattato CE e degli Orientamenti, dubbio che tuttavia la Commissione non si sentiva obbligata a chiarire poiché l'art. 73 CE sembrava costituire un fondamento normativo sufficiente per l'autorizzazione dell'aiuto in questione. Orbene, poiché quest'ultima disposizione non poteva esser invocata a tale effetto [… ], il versamento di DKK [X] non trova più una valida autorizzazione nella decisione impugnata. […] Di conseguenza, la redditività della Combus non può essere considerata acquisita in alcun caso» (5). Sulla base di tale conclusione del Tribunale di primo grado, la Commissione considera dubbia la redditività economica della Combus in seguito alla prevista ristrutturazione (b). Le autorità danesi considerano che, in via eccezionale, nella fattispecie, non siano necessarie misure per attenuare, per quanto possibile, le conseguenze sfavorevoli dell'aiuto nei confronti delle imprese concorrenti, poiché i contratti Combus arriveranno progressivamente a scadenza (alla fine del 2003 circa il 50 % dei contratti erano già scaduti; e l'ultimo contratto scadrà nel 2006); inoltre, la società Arriva, alla quale in seguito alla ristrutturazione la Combus è stata venduta, non intende mantenere una parte di mercato corrispondente alla somma delle quote di mercato detenute dalla stessa Arriva e da Combus al momento dell'acquisizione di quest'ultima (circa il 50 %). La Commissione dubita che le circostanze particolari del caso permettano di rinunciare all'adozione di misure per attenuare, per quanto possibile, le conseguenze sfavorevoli dell'aiuto per le imprese concorrenti, visto in particolare il fatto che i concorrenti di Combus, rappresentati dalla Danske Busvognmaend, hanno deciso di impugnare la decisione della Commissione che autorizza l'aiuto (c). La Commissione nutre dubbi anche relativamente al fatto che la misura/le misure sia/siano limitata/e al minimo necessario per permettere la ristrutturazione. Secondo le autorità danesi, l'aiuto permetterà alla società Arriva di realizzare una redditività del capitale investito del 10 %, percentuale che sarebbe il minimo accettabile per un investimento del genere. La Commissione constata che in questa fase non dispone delle informazioni necessarie per verificare se i contributi pubblici siano limitati allo stretto necessario per permettere la ristrutturazione della Combus (d). Il governo danese ha accettato di fornire alla Commissione una relazione annuale per permetterle di valutare se il piano di ristrutturazione sia stato realizzato secondo gli impegni assunti dalle autorità danesi. La Commissione ha ricevuto le relazioni relative agli anni 2001 e 2002 dalle quali si evince che il piano di ristrutturazione è stato rispettato. Prima di allora la Combus non ha beneficiato di un aiuto alla ristrutturazione. Secondo la Commissione, se i due pagamenti costituiscono due parti di uno stesso aiuto o se, al momento del primo pagamento o del secondo, lo Stato danese ha agito al pari di un investitore privato operante in un'economia di mercato, il principio degli aiuti versati «una tantum» (ovvero «one time, last time») risulterebbe rispettato. Nell'ipotesi invece in cui i due pagamenti debbano considerarsi due misure distinte e lo Stato danese non abbia agito come avrebbe fatto un investitore privato in un'economia di mercato né per il primo pagamento né per il secondo, il principio «one time, last time» non risulterebbe rispettato (f). |
TESTO DELLA LETTERA
»Kommissionen skal herved meddele Danmark, at den efter at have undersøgt de oplysninger, som myndighederne har fremsendt om den omhandlede støtte/foranstaltning, har besluttet at indlede proceduren efter EF-traktatens artikel 88, stk. 2.
1. SAGSFORLØB
1. |
de havde til hensigt at yde økonomisk støtte til det statsejede busselskab Combus A/S i forbindelse med Arriva Danmarks overtagelse af det. Som anført i brevet og drøftet på et uformelt møde den 30. juni 1999 havde den danske stat allerede i 1999 foretaget en ikke anmeldt kapitaltilførsel til Combus A/S. |
2. |
Forud for denne meddelelse havde Kommissionen modtaget et brev af 25. juni 1999 og en klage af 11. november 1999 fra brancheorganisationen Danske Busvognmænd (6), hvori den rejste indsigelse mod den økonomiske støtte, som Combus havde fået tidligere, og en økonomisk støtte, som muligvis ville blive ydet i nær fremtid. |
3. |
Kommissionen anmodede om yderligere oplysninger ved brev af 15. december 2000, og fik svar fra de danske myndigheder den 18. december 2000. Myndighederne fremsendte flere oplysninger ved brev af 8. januar 2001. Kommissionen anmodede om yderligere oplysninger den 9. januar 2001 og fik svar fra myndighederne samme dag. De danske myndigheder fremsendte flere oplysninger ved brev af 23. januar 2001 og 26. februar 2001. Den danske Konkurrencestyrelse fremsendte også oplysninger ved brev af 20. december 2000. |
4. |
De danske myndigheder og Kommissionens tjenestegrene afholdt møder i Bruxelles den 23. november og 19. december 2000 og i København den 4. og 15. januar 2001. |
5. |
Ved beslutning SG(2001) D/287297 af 28. marts 2001, i det følgende benævnt “den oprindelige beslutning”, besluttede Kommissionen efter en indledende undersøgelse ikke at gøre indsigelse mod de anmeldte foranstaltninger, fordi den mente,
|
6. |
Beslutningen blev offentliggjort i EF-Tidende den 5. maj 2001 (8). Ved brev af 8. maj 2001, modtaget den 15. maj 2001, underrettede Kommissionen Danske Busvognmænd om beslutningen. |
7. |
Ved brev af 6. november 2002, modtaget af Kommissionen den 12. november 2002, og brev af 19. januar 2004, modtaget af Kommissionen den 20. januar 2004, underrettede de danske myndigheder Kommissionen om, hvordan omstruktureringsplanen for Combus var gennemført. |
8. |
Den 11. juli 2001 anlagde Danske Busvognmænd sag ved Retten i Første Instans med påstand om annullering af Kommissionens beslutning af 28. marts 2001. Ved dom af 16. marts 2004 annullerede Retten i Første Instans den oprindelige beslutning, “i det omfang den fastslår, at den støtte, som de danske myndigheder ydede Combus A/S i form af kapitalindskud på 300 mio. DKK og 240 mio. DKK, er forenelig med fællesmarkedet” (9). |
9. |
Hvad angår kapitalindskuddet på 300 mio. DKK, fandt Retten, at den oprindelige beslutning “er behæftet med en fejl, i det omfang det antages, at udbetalingen af beløbet på 300 mio. DKK udgør en kompensation for forpligtelser til offentlig tjeneste i den forstand, hvori dette udtryk anvendes i artikel 2 og artikel 10-13 i forordning nr. 1191/69. […] Den anfægtede beslutning må derfor annulleres, i det omfang den godkender, at der udbetales et beløb på 300 mio. DKK på grundlag af denne forordning, uden at det er nødvendigt at tage stilling til de øvrige anbringender, som er fremført vedrørende dette punkt.” (10). |
10. |
Hvad angår kapitalindskuddet på 300 mio. DKK, fandt Retten for så vidt angår artikel 73, at “medlemsstaterne ikke længere er berettiget til at påberåbe sig artikel 73 EF uden for de tilfælde, som er omhandlet i den afledte fællesskabsret. For så vidt forordning nr. 1191/69 ikke finder anvendelse, og udbetalingen af beløbet på 300 mio. DKK er omfattet af artikel 87, stk. 1, EF, er det således Rådets forordning (EØF) nr. 1107/70 af 4. juni 1970 om støtte, som ydes inden for sektoren for transport med jernbane, ad landeveje og sejlbare vandveje (EFT 1970 II, s. 309), der udtømmende opregner de betingelser, hvorunder medlemsstaternes myndigheder kan tildele støtte i henhold til artikel 73 EF (11) . Herefter må nærværende anbringende tages til følge, i det omfang det er rettet imod Kommissionens godkendelse af udbetalingen af 300 mio. DKK på grundlag af artikel 73 EF” (12). |
11. |
Hvad angår anvendelsen af EF-traktatens artikel 87, stk. 3, litra c), kombineret med rammebestemmelserne, fandt Retten, “at den anfægtede beslutning ikke kan fortolkes således, at Kommissionens medlemmer som kollegium har givet en klar, ubetinget og endelig godkendelse af betalingen af beløbet på 240 mio. DKK i henhold til artikel 87, stk. 3, litra c), EF og rammebestemmelserne. Kommissionens argumentation må derimod forstås som udtryk for en alvorlig tvivl om, hvorvidt Combus var rentabel ifølge nævnte traktatbestemmelse og rammebestemmelserne, hvilken tvivl Kommissionen imidlertid ikke anså sig for forpligtet til at afklare, når den fandt, at artikel 73 EF udgjorde et tilstrækkeligt retsgrundlag til at godkende støtten. Da den sidstnævnte bestemmelse imidlertid ikke kan påberåbes i denne forbindelse (jf. ovenfor i præmis 100 og 101), indeholder den anfægtede beslutning ikke noget gyldigt grundlag for at godkende udbetalingen af beløbet på 300 mio. DKK. Af det anførte følger, at godkendelsen af betalingen på 240 mio. DKK i det hele må annulleres, uden at det er nødvendigt at tage stilling til de øvrige anbringender, der er fremført på dette punkt” (13). |
12. |
Den 11. januar 2005 mødtes Kommissionens tjenestegrene med de danske myndigheder for at få yderligere oplysninger om udviklingen i Arriva/Combus-sagen, siden den oprindelige beslutning blev vedtaget. |
2. BESKRIVELSE AF STØTTEN
2.1. Det danske busmarked
13. |
Det danske marked for kollektiv bustransport er opdelt i to områder, hovedstadsområdet og resten af landet uden for hovedstadsområdet. |
14. |
I hovedstadsområdet har Hovedstadens Udviklingsråd, hvori amtsrådene og Københavns og Frederiksbergs Kommunalbestyrelser alle er repræsenteret, ansvaret for at forestå ruteplanlægning, fastlægge kørselsomfang, linjeføring, køreplanlægning, busterminaler, busmateriel og sørge for udførelsen af den kollektive personbefordring. Buskørslen udbydes normalt i licitation. Alternativt kan Hovedstadens Udviklingsråd beslutte at lade den udføre med egne busser. |
15. |
Uden for hovedstadsområdet varetages busdriften af amtsrådene og kommunalbestyrelserne. I nogle tilfælde har de oprettet amts- eller fælleskommunale trafikvirksomheder, som har pligt til at sørge for, at buskørslen bliver udført i overensstemmelse med planen. Disse transportvirksomheder eller også de respektive amtsråd og kommunalbestyrelser overlader efter udbud normalt busdriften til private og offentlige busvirksomheder. Alternativt kan de beslutte at udføre kørslen med egne busser. |
16. |
De lokale myndigheder har udliciteret hovedparten af den regionale bustrafik. Liberaliseringen af busmarkedet indledtes i 1990 for Hovedstadsområdet (HT) og i 1994 for resten af landet. Tabel 1 viser, hvor stor en procentdel af markedet, der var udliciteret i de enkelte amter i 1999, som var det år, hvor den danske stat iværksatte første del af de finansielle foranstaltninger til fordel for Combus. Tabel 1. Udlicitering af amternes bustrafik (i procent) og antal operatører pr. amt i 1999
|
17. |
Det danske busmarked er præget af nogle få store selskaber og mange små lokale selskaber. Da de foranstaltninger, der er omhandlet i denne beslutning, blev gennemført, var Combus det eneste landsdækkende busselskab. Arriva Danmark var det næststørste selskab. Skønt det kun er repræsenteret i nogle få amter, er det den største operatør i Hovedstadsområdet, hvilket forklarer dets store markedsandel. |
18. |
Som det fremgår af tabel 2, havde Combus i 2000 en markedsandel på 33 % mod 40 % i 1999 (målt i procent af et selskabs antal køreplantimer), mens Arrivas markedsandel i 2000 var på 23 % (14). Tabel 2. Markedsandele i Danmark i 2000 målt i procent af antal køreplantimer
|
19. |
Kontrakterne løber normalt i en periode på op til fem år, efter at busdriften er indledt. Amterne kan kræve nogle af kontrakterne forlænget med op til 3 år på samme vilkår. Der er derfor en ganske hurtig udskiftning af operatører, og der er mulighed for regelmæssige ændringer af markedsandele. |
20. |
Ifølge kontrakterne fastsætter de lokale myndigheder taksterne og modtager provenuet fra billetsalget. Operatørerne får udbetalt et fast beløb pr. køretime, som er identisk for alle kontakter, plus et tillæg, som er forskelligt for de enkelte kontrakter, og som fastsættes ved udbud. I 1999 og 2000 androg provenuet fra billetsalget lidt over 50 % af det beløb, som amtsrådene skulle betale busselskaberne som vederlag for busdriften. De lokale myndigheder finansierer differencen over skatterne. |
21. |
Det gennemsnitlige tillæg, som de lokale myndigheder udbetalte pr. køretime, faldt betydeligt i perioden 1994-2000. I gennemsnit faldt det med 18 %. Derfor faldt prisen pr. køretime (dvs. summen af grundbeløbet og tillægget) fra 383 DKK til 315 DKK (i 1994-priser), jf. tabel 3. Tabel 3. Licitationer og gennemsnitspriser 1994-2000
|
22. |
Diagram 1 viser udviklingen i udbudspriserne (i DKK) fra 1997 til 2002 (seneste foreliggende data), som var stabil fra 2000 til 2002 efter privatiseringen af Combus. Diagram 1: Gennemsnitlige udbudspriser i det storkøbenhavnske område og i resten af landet i 1997-2002
Den øverste linje viser priserne i det storkøbenhavnske område, og den nederste linje viser priserne i resten af landet. Kilde: Trafikministeriet. |
2.2. Selskaberne
2.2.1. Arriva plc
23. |
ARRIVA PLC ER ET PRIVAT SELSKAB INDEN FOR BUSTRANSPORT, SOM HAR SÆDE I DET FORENEDE KONGERIGE OG ER BØRSNOTERET I LONDON. I 1999 HAVDE ARRIVA PLC EN ÅRSOMSÆTNING PÅ 1,5 MIA. GBP OG KNAP 31 000 ANSATTE. HOVEDAKTIVITETEN ER BUSTRAFIK I OG MELLEM BYER, LOKALTRANSPORT I LANDDISTRIKTER, EFTERSPØRGSELSBESTEMT TRANSITKØRSEL, NÆRTRAFIK SAMT EKSPRESBUSKØRSEL I ENGLAND, SKOTLAND OG WALES. DESUDEN HAR VIRKSOMHEDEN RUTEBUS-, TURISTBUS- OG EFTERSPØRGSELSBESTEMT BUSDRIFT OG HANDICAPTRANSPORT I DANMARK, NEDERLANDENE, SPANIEN OG SVERIGE. AKTIVITETERNE UDEN FOR DET FORENEDE KONGERIGE TEGNER SIG FOR 30 % AF OMSÆTNINGEN FRA BUSDRIFT, OG ARRIVA PLC ER EUROPAS TREDJESTØRSTE PRIVATE BUSOPERATØR. DERUDOVER HAR ARRIVA PLC BETYDELIGE AKTIVITETER INDEN FOR BILUDLEJNING I DET FORENEDE KONGERIGE MED 38 UDLEJNINGSSTEDER OG EN UDLEJNINGSBILPARK PÅ CA. 8 500 KØRETØJER. |
24. |
Med købet af Unibus i 1997 kom Arriva plc ind på det danske marked. Unibus havde da en markedsandel på ca. 8 % af de udliciterede busruter i København og var desuden den største private leverandør af specialiseret handicaptransport i København. Endvidere havde Unibus aktiviteter på Sjælland og i Jylland. |
25. |
I marts 1999 købte Arriva plc Bus Danmark, som blev fusioneret med Unibus og fik navnet Arriva Danmark, i det følgende benævnt “Arriva”. Arriva deltager også i et joint venture om drift af Københavns metro, som blev sat i drift i oktober 2002. |
2.2.2. Combus A/S
26. |
Combus A/S, i det følgende benævnt “Combus”, var et 100 % statsejet aktieselskab, indtil det blev købt af Arriva plc i 2000. Selskabet drev en række regionale og lokale busruter i Danmark og var oprindeligt en del af DSB. Ved lov nr. 232 af 4. april 1995 (“Lov om DSB Busser A/S”) (15) blev det oprettet som aktieselskab med DSB som ejer. Det nye selskab fik navnet DSB Busser A/S. Selskabets startkapital var på 65 mio. DKK, som blev tegnet ved, at DSB Busser A/S overtog DSB's busvirksomhed omfattende DSB's busmateriel og alle andre DSB-aktiver, der alene anvendtes i forbindelse med buskørsel. |
27. |
DSB ejede alle selskabets aktier indtil udgangen af 1996, hvor det ved en lov blev overdraget til Trafikministeriet (16). I 1997 ændrede selskabet navn til Combus A/S. I 1998 vedtog Folketinget en lov om bemyndigelse af staten til at afhænde alle sine aktier i Combus med henblik på privatisering. |
28. |
Pr. 31. december 1999 havde Combus en buspark på 1 270 busser mod 810 i 1995. Det gennemsnitlige antal ansatte voksede fra 1 932 i 1995 til 3 132 i 1999. I starten af 2001 havde Combus 41 kontrakter med amtsrådene om at udføre buskørsel. De fleste af disse kontakter udløber efter 2002, jf. tabel 4. Tabel 4. Combus' kontrakter i starten af 2001
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29. |
Combus har en række datterselskaber:
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2.3. Den danske stats økonomiske støtte til Combus
30. |
Formålet med den økonomiske støtte til Combus var at løse to forskellige problemer. For det første havde Combus fra sin tid som en del af DSB overtaget et stort antal ansatte, der havde tjenestemandsstatus (2.3.1.). For det andet begyndte Combus at lide store tab mod slutningen af 1990'erne, primært på grund af en dårligt ledet ekspandering af selskabets ruter. De statslige myndigheder besluttede at løse det andet problem ved at omstrukturere selskabet med henblik på i sidste ende at sælge det til en privat investor (2.3.2). |
2.3.1. Støtte til dækning af øgede driftsomkostninger som følge af forpligtelsen til at beskæftige tjenestemænd
31. |
De fleste Combus-chauffører var tidligere DSB-ansatte med tjenestemandsstatus. Ifølge dansk lov indebærer det en god pensionsordning og ret til løn i 3 år i tilfælde af opsigelse. Disse betingelser var meget mere fordelagtige end betingelserne i overenskomsterne mellem chaufførernes fagforeninger og Danske Busvognmænd. Det var derfor meget dyrere for Combus at beskæftige chauffører med tjenestemandsstatus end overenskomstansatte chauffører. |
32. |
Da Combus blev oprettet i 1995, havde det 1 600 ansatte, hvoraf 750 var overenskomstansatte og 850 tjenestemænd. Da det var dyrere at have de pågældende beskæftiget som tjenestemænd end som overenskomstansatte, udviste Combus' åbningsbalance et beløb på 140 mio. DKK, som blev hensat af den danske stat til dækning af selskabets merudgifter til de tjenestemandsansatte. |
33. |
Ved lov nr. 1046 af 23. december 1998, der bemyndigede staten til at sælge sine aktier i Combus, fik staten også hjemmel til at afholde udgiften til et engangsvederlag til de tjenestemænd, som var ansat hos Combus, og som ville opgive deres tjenestemandsrettigheder og overgå til overenskomstansættelse i selskabet. I september 1998 indgik staten en aftale med Dansk Jernbaneforbund om vilkårene for overgangen fra tjenestemandsansættelse til overenskomstansættelse. Ifølge aftalen fik tjenestemændene valget mellem at overgå til overenskomstansættelse i Combus pr. 1. april 1999 eller at vende tilbage til anden passende ansættelse i DSB. Tjenestemændene ville som kompensation for at fraskrive sig deres tjenestemandsrettigheder modtage et engangsvederlag. Ca. 550 af tjenestemændene valgte at tage mod dette tilbud, og den danske stat udbetalte 100 mio. DKK som kompensation i april 1999. |
2.3.2. Økonomisk støtte til Combus med henblik på privatisering
34. |
Efter at Combus var blevet adskilt fra DSB, indledte selskabet en aggressiv ekspansionspolitik. I løbet af tre år øgedes omsætningen med over 40 % (jf. tabel 5). De kontrakter, som selskabet havde vundet ved udbud i de år, og som dannede grundlaget for ekspansionspolitikken, viste sig dog at være urentable og resulterede i store underskud. I 1998 fik selskabet et underskud på 141 mio. DKK, og i 1999 blev situationen forværret yderligere, jf. tabel 5. Tabel 5. Overskud/underskud: Combus A/S 1995 — 2000
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35. |
Som en reaktion på Combus' økonomiske problemer besluttede den danske stat at sælge selskabet til en privat investor. I betragtning af Combus' alvorlige økonomiske situation var Folketinget og regeringen klar over, at Combus måtte omstruktureres, før det kunne sælges, hvilket krævede, at staten tilførte Combus økonomisk støtte. |
36. |
Som et første skridt på vej mod denne omstrukturering og privatisering vedtog Folketinget i december 1998 en lov, der bemyndigede staten til at sælge alle sine aktier i Combus. (18). De statslige myndigheder begyndte i starten af 1999 at udarbejde en omstruktureringsplan for Combus og begyndte samtidig at se sig om efter potentielle investorer. |
2.3.2.1. Salget til Arriva
37. |
Med henblik på efter omstruktureringen af Combus at sælge selskabet til en privat investor udpegede myndighederne Alfred Berg Corporate Finance (København), et datterselskab af den hollandske bank ABN AMRO Bank NV, til sin rådgiver i forbindelse med salget af hele statens aktiepost i Combus på de bedst mulige vilkår. Der blev foretaget en screening af markedet efter potentielle købere ud fra følgende fem kriterier: en eventuel køber skulle
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38. |
Ved screeningen fandt man frem til 14 mulige købere, og disse blev opfordret til at undersøge muligheden for et eventuelt køb. Syv udviste interesse og deltog i bestyrelsens præsentationer af Combus, hvor de fik udleveret et brev, der beskrev det videre forløb. I brevet anførtes det, at de potentielle købere ville få adgang til oplysninger om selskabet samt yderligere møder med bestyrelsen, hvis de indsendte en interessetilkendegivelse inden starten af september 2000. |
39. |
To selskaber, Arriva og Metroline, fremsendte en sådan interessetilkendegivelse, og et konsortium af to andre selskaber, VIA GTI/Connexxion, meddelte en mere forbeholden interesse. Alle de interesserede selskaber meddelte, da de havde undersøgt Combus' situation nærmere, at en kontraktunderskrivelse ville være betinget af, at staten tilførte selskabet yderligere kapital. |
40. |
Ifølge et memo fra ABN AMRO Alfred Berg til de danske myndigheder var Arrivas tilbud, som gik ud på at købe Combus for den symbolske sum af 100 DKK, efter at selskabets gæld var nedskrevet med 340 mio. DKK, bedre end det eneste andet tilbud, der blev modtaget fra Metroline, som var parat til at erhverve Combus mod et vederlag på 500 mio. DKK. Efter råd fra ABN AMRO Alfred Berg konkluderede de danske myndigheder, at Arriva tilbød de bedste vilkår for at købe Combus. I november 2000 blev der indgået en hensigtserklæring om salg af Combus til Arriva Danmark mellem Trafikministeriet som sælger og Arriva Danmark som køber og Combus' kreditorer. Aftalens vilkår var som følger: |
41. |
Hvad angår Combus' gæld, så påtog den danske stat og Combus' kreditorer sig følgende forpligtelser:
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42. |
Endvidere skulle staten justere købesummen (dog maksimalt 35 mio. DKK), hvis selskabets balance pr. 31. december 2000 viste, at kapitalreserverne udgjorde under 31,8 mio. DKK. Det svarer til bestyrelsens forventning, da hensigtserklæringen mellem staten og Arriva blev underskrevet. Det viste sig, at selskabets kapitalreserver pr. 31. december 2000 kun udgjorde ca. 10.3 mio. DKK, hvilket indebar en ekstra udbetaling under garantien på 20,5 mio. DKK. |
43. |
Arriva Danmark overtog Combus' resterende gældsforpligtelser, som androg 460 mio. DKK. Arriva Danmark tilbagebetalte denne gæld umiddelbart efter købet af Combus. |
44. |
Ifølge salgsaftalen skulle Combus først være datterselskab af Arriva Danmark. Arriva Danmark havde dog ladet forstå, at man ville fusionere Combus og Arriva Danmark A/S med virkning fra den 1. januar 2001, og Arriva Danmark A/S blev den fortsættende juridiske person. Fusionen skulle gennemføres senest den 30. juni 2001, og Combus ville derefter ophøre med at eksistere som juridisk person. |
45. |
Aftalen afhang imidlertid af, at Kommissionen godkendte statsstøtten. Den 28. marts 2001 besluttede Kommissionen ikke at rejse indsigelse mod den meddelte støtte. Den 2. april 2001 underskrev parterne kontrakten, som blev indgået med tilbagevirkende kraft den 1. januar 2001. |
2.3.2.2. Omstruktureringen af Combus
46. |
Efter at Folketinget i december 1998 havde besluttet at omstrukturere Combus for at sælge det til en privat investor, begyndte myndighederne at forberede omstruktureringen. De udpegede en ny bestyrelse, som begyndte at indføre omkostningsbesparende foranstaltninger. |
47. |
Til trods for disse foranstaltninger blev den danske stat i maj 1999 nødt til at indskyde kapital i Combus A/S, for at selskabet kunne fortsætte driften efter at have lidt alvorlige tab. Kapitaltilførslen var på 200 mio. DKK i aktiekapital og 100 mio. DKK som ansvarligt lån, dvs. i alt 300 mio. DKK. |
48. |
På grundlag af omstruktureringsplanen og kapitaltilførslen forventede Combus' bestyrelse, at selskabet ville få et lille underskud på ca. 25 mio. DKK i 1999 og et nulresultat i 2000. Combus kunne dog ikke leve op til budgettet for 1999. Årsregnskabet for 1999 udviste et underskud på 175 mio. DKK i stedet for som forventet 25 mio. DKK (jf. tabel 5). |
49. |
Der blev aftalt yderligere omstruktureringsforanstaltninger mellem Combus' fremtidige ejer, Arriva Danmark, og de danske myndigheder. Den omstruktureringsplan, som Arriva og de danske myndigheder fremlagde, indeholder følgende elementer:
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50. |
Markedsanalysen (a) viser, at det danske marked for kollektiv bustransport efter liberaliseringen har stabiliseret sig på ca. 2800 busruter, hvoraf ca. 88 % blev udliciteret i 2000. Markedet bliver fuldstændig liberaliseret i 2002. De priser, der blev opnået i forbindelse med udbud, faldt til stadighed fra 1990 til 1997, hvorefter de begyndte at stige lidt. I begyndelsen af 2001 forventede markedsanalytikerne en prisstigning på 5-10 % indtil 2003. Markedet domineres af fire store operatører, der tilsammen tegner sig for to tredjedele af kontrakterne (19). |
51. |
Ifølge en analyse fra Konkurrencestyrelsen fra 2000 er markedet ikke præget af overkapacitet. Da de regionale og lokale myndigheders tilskud til busruterne udgør 50 %, tilbyder en operatør kun at udføre buskørsel, hvis vedkommende vinder et udbud. Operatøren indgår derfor først aftaler om de busser og chauffører, der er nødvendige for at busdriften, efter at have vundet den pågældende kontrakt. Under disse forhold er der ikke stor risiko for, at der bliver overkapacitet. Derfor mener de danske myndigheder ikke, at omstruktureringen af Combus vil få negative følger for Combus' konkurrenter. |
52. |
Ifølge samme analyse er barriererne for markedsadgang meget lave, fordi kontrakterne udliciteres hvert femte år og busser og arbejdskraft let kan findes til konkurrencedygtige priser på markedet. Derfor mener Konkurrencestyrelsen, at køberne af busdrift har en stærk position, hvilket prisudviklingen efter liberaliseringen af markedet vidner om (kraftigt fald fra 1990-1997, derefter let stigende priser). |
53. |
Af beskrivelsen af de omstændigheder, der førte til Combus' vanskeligheder (b), fremgår det, at selskabets økonomiske problemer i det væsentlige skyldes en aggressiv ekspansionspolitik, hvor der blev givet meget lave tilbud i forbindelse med licitationer. Med ét stod Combus med et meget stort antal underskudsgivende busruter. Retten i Første Instans er i sin dom i Combus-sagen enig i denne analyse (20). |
54. |
I beskrivelsen af de planlagte ændringer (c) nævnes seks foranstaltninger, der vil kunne reducere Combus' omkostninger efter Arrivas køb af selskabet. Samtidig forventes der ifølge omstruktureringsplanen også øgede vedligeholdelses- og brændstofomkostninger samt ekstraordinære omkostninger i forbindelse med gennemførelsen af omstruktureringen. |
55. |
Der kan skelnes mellem ændringer i driftsomkostningerne, ændringer i finansieringsomkostningerne og ændringer i de ekstraordinære omkostninger i forbindelse med omstruktureringen. Tabel 6 indeholder en oversigt over forventede stigninger og fald i driftsomkostningerne . Tabel 6: Forventede stigninger og fald i driftsomkostningerne (i DKK om året)
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56. |
Faldet i driftsomkostningerne opnås ved et faldende sygefravær hos de ansatte, lavere omkostninger i forbindelse med skader på busser, lavere forsikringsomkostninger, lavere administrationsomkostninger og salg af overflødig infrastruktur. |
57. |
Ifølge omstruktureringsplanen er Combus' ansatte hyppigere syge end Arrivas. Ved at indføre Arrivas metoder, hvor der sættes ind over for ansatte med højt sygefravær, regner Arriva med at opnå besparelser på 3,5 mio. DKK om året. |
58. |
For at reducere skades- og forsikringsomkostningerne regner Arriva også med at indføre sine egne metoder og forsikringskontrakter. Der forventes besparelser på 2 mio. DKK til forsikring af de ansatte og på 7 mio. DKK til forsikring af køretøjer. |
59. |
Sammenlægningen af de to virksomheders hovedkontorer vil ifølge Arrivas skøn medføre, at administrationsomkostningerne falder med 39 mio. DKK fra 2002. |
60. |
Endelig påtænker Arriva at sælge fire garageanlæg, der bliver overflødige på grund af fusionen, hvorved de årlige omkostninger kan reduceres med 3 mio. DKK. Omkostningerne forventes altså nedbragt med i alt 23,5 mio. DKK om året. |
61. |
Arriva forventer en stigning i vedligeholdelsesomkostningerne, der ifølge Combus' oplysninger var på 70 000 DKK pr. bus i 2000. Arriva forventer, at omkostningerne bliver på 120 000 DKK pr. bybus og på 80 000 DKK pr. regionalbus, hvilket svarer til en samlet omkostningsstigning på 28 mio. DKK. Endvidere forventer Arriva, at brændstofomkostningerne stiger med 3 mio. DKK om året. |
62. |
Hvad angår nedbringelsen af finansieringsomkostningerne , så har Arriva i kontrakten om køb af Combus forpligtet sig til at afvikle og refinansiere hele Combus' gæld. Da den danske stat og de private banker ifølge købekontrakten eftergiver en del af Combus' gæld, reduceres de årlige renteudgifter med 13,5 mio. DKK. |
63. |
Arriva anslår de ekstraordinære omstruktureringsomkostninger til 35,6 mio. DKK for perioden 2001/02. Heraf vedrører ca. 15 mio. DKK de afskedigelser, som er nødvendige for at reducere de indirekte omkostninger. Resten skal gå til integration af de to selskabers IT-systemer (5 mio. DKK), køb af nye chaufføruniformer (7,2 mio. DKK), juridisk og økonomisk rådgivning i forbindelse med fusionen og omstruktureringen (7 mio. DKK) og til dækning af andre mindre udgifter (2,5 mio. DKK). |
64. |
Arriva agter også at reducere omkostningerne, efterhånden som Combus' underskudsgivende kontrakter udløber. Arriva har endvidere til hensigt at foretage hensættelser med henblik på, at kontrakterne i København og Ålborg udløber, da der er risiko for, at disse bybusser ikke vil kunne anvendes på andre ruter bagefter, fordi de er forældede (for København en hensættelse på 45 mio. DKK) eller for specielle til at kunne anvendes i en anden by (for Ålborg en hensættelse på 18 mio. DKK). |
65. |
Ifølge omstruktureringsplanen skulle Combus blive rentabel igen fra 2006. Tabel 10 indeholder et overslag over Combus' omsætning og overskud/underskud for perioden 2000-2007. Tabel 7. Overslag over omsætning og overskud/underskud for perioden 2000-2007
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2.4. Arrivas/Combus' udvikling efter privatiseringen
66. |
Kontrakten om salget af Combus blev underskrevet af de involverede parter, dvs. Arriva, den danske stat og Combus' private långivere, den 2. april 2001. Den blev indgået med tilbagevirkende kraft den 1. januar 2001. Arriva integrerede hurtigt Combus i sit skandinaviske datterselskab. I maj 2001 solgte Arriva ca. halvdelen af Combus' ruter og busser til Connex, der er den næststørste private operatør på det danske busmarked, for 223 mio. DKK. |
67. |
Arriva og Connex har drevet ruterne og busserne siden da. I 2004 havde de hver en markedsandel på omkring 33 % af det danske busmarked. De underskudsgivende kontrakter, som de overtog fra Combus, viste sig at give de underskud, som man havde forventet ved privatiseringen. |
2.5. Oversigt over den danske stats støtte til Combus
68. |
Tabel 8 indeholder en oversigt over den danske stats støtte til Combus.
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3. RETLIG VURDERING
69. |
Ifølge traktatens artikel 87, stk. 1 “er statsstøtte eller støtte, som ydes ved hjælp af statsmidler under enhver tænkelig form, og som fordrejer eller truer med at fordreje konkurrencevilkårene ved at begunstige visse virksomheder eller visse produktioner, uforenelig med fællesmarkedet i det omfang, den påvirker samhandelen mellem medlemsstaterne”. |
70. |
Ved den retlige vurdering skal der skelnes mellem den støtte, som Combus fik udbetalt som godtgørelse for selskabets øgede driftsomkostninger som følge af forpligtelsen til at beskæftige buschauffører med tjenestemandsstatus, og den støtte, der blev udbetalt til omstrukturering af Combus i forbindelse med privatiseringen. Hvad angår den førstnævnte, noterer Kommissionen sig, at Retten i Første Instans ikke annullerede den oprindelige beslutning fra 2001 for så vidt angår denne del af støtten. Den retlige vurdering begrænser sig derfor til den sidstnævnte. |
3.1. Finansiering til omstrukturering af Combus med henblik på privatisering
71. |
Som led i privatiseringen modtog Combus som allerede nævnt økonomisk støtte fra den danske stat i 1999 (21) og i 2001 (22). Spørgsmålet er nu, om de to betalinger skal betragtes som én finansiering eller som to forskellige finansieringer. |
72. |
Retten finder, at der blandt de elementer, der har relevans for bedømmelsen af, om to betalinger skal betragtes som to selvstændige investeringer eller som to trancher af samme investering, kan nævnes “bl.a. den tidsmæssige rækkefølge af kapitalindskuddene (a), disses formål (b) samt datterselskabets situation på det tidspunkt, hvor beslutningerne om de enkelte indskud blev truffet (c.” (23). |
73. |
Hvad angår den tidsmæssige rækkefølge (a), kan det på grundlag af oplysningerne fra den danske stat ikke afgøres, om de to finansieringer blev givet som led i et samlet forløb, eller om de derimod skal betragtes som to finansieringer, der ikke hænger tidsmæssigt sammen. |
74. |
Hvad angår formålet (b) kan det på grundlag af oplysningerne fra den danske stat ikke afgøres, om der var en fælles logisk baggrund for de to finansieringer, eller om der var forskellige formål med dem. |
75. |
Hvad angår Combus' situation på det tidspunkt, hvor den danske stat besluttede at udbetale første og anden tranche (c), må det fastslås, at virksomheden i 1999 og 2001 var i alvorlige økonomiske vanskeligheder, som hovedsagelig skyldtes, at den årene forinden havde indgået underskudsgivende kontrakter om bustransport. |
76. |
Konklusionen er, at Kommissionen ikke mener at have de nødvendige oplysninger til med sikkerhed at kunne afgøre, om de to betalinger skal betragtes som to trancher, der indgår i samme omstruktureringsforanstaltning, eller om de skal betragtes som to separate betalinger. |
77. |
Det er nu nødvendigt først at analysere, om disse betalinger skal betragtes som støtte. I bekræftende fald må det dernæst undersøges, om den er forenelig med fællesmarkedet. |
3.1.1. Er der tale om støtte efter EF-traktatens artikel 87, stk. 1?
78. |
I det foreliggende tilfælde har den danske stat tilført finansiering i form af en kapitalforhøjelse (i 1999 og 2001), et ansvarligt lån (i 1999), eftergivelse af gæld (i 2001) og garantier til køberen (i 2001). Da der er virksomheder med sæde i andre medlemsstater, som er aktive på det danske bustransportmarked, påvirker støtten samhandelen mellem medlemsstaterne. |
79. |
Det skal undersøges, om finansieringen begunstiger Combus. I den forbindelse er to forhold af betydning. For det første betragtes finansieringen ikke som en fordel, hvis formålet kun er at kompensere Combus for forpligtelserne til offentlig tjeneste. For det andet, hvis støtten ikke skal kompensere Combus for forpligtelserne til offentlig tjeneste, betragtes støtten heller ikke som en fordel for Combus i forhold til konkurrenterne, hvis den danske stat har opført sig som en privat markedsøkonomisk investor. |
3.1.1.1. Kompensation for forpligtelser til offentlig tjeneste
80. |
Domstolen fandt i Altmark-dommen, at offentlige tilskud, som har til formål at muliggøre virksomhed med rutetransport i byer, forstæder eller regioner, dog ikke falder ind under denne bestemmelse [EF-traktatens artikel 87], for så vidt som sådanne tilskud skal anses for at være en kompensation, der er et vederlag for de af de begunstigede virksomheder leverede ydelser til opfyldelse af forpligtelser til offentlig tjeneste (24). Domstolen opstillede dernæst fire betingelser, som alle skal være opfyldt, for at et offentligt tilskud kan betragtes som vederlag for udførelse af offentlig tjeneste. |
81. |
I Combus-dommen fandt Retten i Første Instans, at mindst to af disse betingelser ikke var opfyldt. Der var ikke pålagt Combus nogen forpligtelser til offentlig tjeneste, og grundlaget for beregningen af den omtvistede kompensation blev ikke fastlagt på forhånd og var ikke objektiv og gennemsigtig (25). Den danske stats støtte til Combus må derfor nødvendigvis betegnes som statsstøtte i henhold til “Altmark”-dommen. |
3.1.1.2. Overholdelse af det markedsøkonomiske investorprincip
82. |
I to meddelelser fra 1984 (26) og 1993 (27) har Kommissionen redegjort for, hvordan den anvender det markedsøkonomiske investorprincip. Ifølge Domstolens retspraksis skal der “foretages en vurdering af, om en privat investor af en størrelse, der kan sammenlignes med organer, som forestår forvaltningen af den offentlige sektor, under tilsvarende omstændigheder kunne tænkes at ville have indskudt en kapital af den omhandlede størrelse, navnlig under hensyn til de oplysninger, som var tilgængelige, og den forventede udvikling på datoen for kapitalindskudde.” (28). Stadig ifølge Domstolens retspraksis “kan en privat virksomhed rimeligvis fremskaffe den nødvendige kapital til at sikre sig, at en virksomhed, der er kommet i forbigående vanskeligheder, kan overleve og på ny kan blive rentabel, efter omstændighederne efter en rekonstruktion” (29). Domstolen præciserede endvidere, “at der vel skal foretages en sammenligning mellem de indgreb, som iværksættes af en offentlig investor, når denne forfølger visse formål mht. økonomisk politik, og den fremgangsmåde, der følges af en privat investor, men denne sidste behøver ikke nødvendigvis være en almindelig investor, som placerer kapital til forrentning på kortere eller længere sigt, men skal dog i det mindste være et privat holdingselskab eller en privat koncern af virksomheder, som følger en global eller sektorbestemt strukturpolitik, og som lader sig lede af mere langsigtede rentablilitetsudsigter.” (30). |
83. |
På baggrund af de to meddelelser og Domstolens retspraksis skal det undersøges, om en privat investor, der er ejer af en virksomhed, som kan sammenlignes med Combus, ville have handlet på samme måde som den danske stat, da den tilførte finansiering i 1999 og 2001. |
84. |
Hvad angår finansieringen i 1999, er de danske myndigheder af den opfattelse, at “the principle of the rational market investor would lead to the result that the capital injection was a proper commercial decision”. Til støtte for den analyse bemærker de danske myndigheder, at Combus' bestyrelse forventede et underskud på 25 mio. DKK i 1999, balancerende regnskaber i 2000 og overskud fra 2001. |
85. |
Kommissionen noterer sig, at bestyrelsens forventninger forekom optimistiske i betragtning af de underskud, Combus havde haft siden 1997, og betingelserne i de kontrakter, som var indgået siden da med de regionale og lokale myndigheder. En privat investor ville ikke have baseret sin beslutning om at investere udelukkende på bestyrelsens forventninger. De oplysninger, som de danske myndigheder har udleveret, indeholder ikke andre elementer, der dokumenterer, at en privat investor ville have handlet på samme måde som de danske myndigheder. Kommissionen tvivler derfor på, at de danske myndigheder opførte sig som en privat markedsøkonomisk investor. |
86. |
Hvad angår finansieringen i 1999 og i 2001 mener de danske myndigheder endvidere, at “the principle of the rational market investor also applies to a situation, where injection of fresh capital is based upon considerations of protecting the credibility of the Government (parent company) in the market, cf. judgement of March 21, 1991 in case C-303/88, Italy v. Commission, Rep. 1991 I, page 1433, para. 21.” I den dom, som de danske myndigheder nævner, anerkender Domstolen, at en privat markedsøkonomisk investors beslutning kan “være begrundet ikke blot i muligheden for herved at opnå en indirekte økonomisk gevinst, men også i andre overvejelser, f.eks. ønsket om at bevare koncernens image eller omlægge dens virksomhed.” Men Domstolen præciserer dernæst: “når en offentlig investors kapitalindskud foretages uden skelen overhovedet til selv langsigtede rentabilitetsmuligheder, må der imidlertid antages at være tale om støtte efter betydningen i traktatens artikel 92.” |
87. |
De danske myndigheder forklarer i deres anmeldelse, at Combus' konkurs ikke kunne have været afværget uden finansieringen, hvilket ville have skadet statens omdømme som markedsinvestor. Ifølge myndighederne ville et moderselskab ikke acceptere, at et datterselskab, der havde lidt store tab, blev erklæret for konkurs, især ikke hvis datterselskabet allerede var blevet omorganiseret flere gange og kreditorerne var gået med til at reducere deres fordringer. De konkluderer derfor, at en privat investor i deres sted ville have opført sig på samme måde. |
88. |
Kommissionen har sine tvivl med hensyn til, om en privat investor ville have opført sig på den måde i en tilsvarende situation. Den gør de danske myndigheder opmærksom på, at Domstolen kun accepterer hensynet til statens omdømme som begrundelse for en kapitaltilførsel, hvis der samtidig er udsigt til, at virksomheden bliver rentabel nok til at overbevise en privat investor i samme situation om at påtage sig risikoen ved forehavendet, hvilket der indtil nu overhovedet ikke er blevet fremlagt dokumentation for. |
89. |
Kommissionen mener dog, at en privat investor kunne have opført sig som den danske stat gjorde, hvis det viste sig, at det ville være mindre bekosteligt at omstrukturere virksomheden med henblik på salg end at lade den gå konkurs. Denne beregning skal foretages udelukkende med udgangspunkt i, at virksomheden er statsejet, og i omkostningerne og fordelene i forbindelse med de to scenarier — det vil altså sige uden at medregne omkostningerne forbundet med det offentliges forpligtelser — som ville skulle afholdes af staten, også selv om virksomheden var privat. De danske myndigheder har imidlertid endnu ikke givet tilstrækkelige oplysninger til, at dette kan påvises. |
90. |
Kommissionen har således sine tvivl med hensyn til, om den danske stat opførte sig som en fornuftig investor i forbindelse med kapitalindskuddene i 1999 og/eller 2001. Kommissionen kan derfor ikke udelukke, at den danske stats finansieringer af Combus helt eller delvis må betragtes som statsstøtte efter artikel 87, stk. 1. |
3.1.2. Er støtten forenelig med fællesmarkedet?
91. |
Hvis den danske stats finansieringer skal betragtes som statsstøtte efter artikel 87, stk. 1, vil støtten kunne være forenelig med fællesmarkedet i henhold til forordning (EØF) nr. 1191/69 eller i henhold til EF-traktatens artikel 87, stk. 3, litra c), som specificeret i rammebestemmelserne for statsstøtte til redning og omstrukturering af kriseramte virksomheder. |
3.1.2.1. Er støtten forenelig i henhold til EF-traktatens artikel 73 som specificeret i forordning (EØF) nr. 1191/69?
92. |
I henhold til EF-traktatens artikel 73 “er støtteforanstaltninger, som modsvarer behovet for en samordning af transportvæsenet, eller som udgør godtgørelse for visse forpligtelser, der har sammenhæng med begrebet offentlig tjenesteydelse, forenelige med denne traktat.” |
93. |
I “Altmark”-dommen fastslog Domstolen, “at medlemsstaterne ikke længere er berettigede til at påberåbe sig traktatens artikel 77 [nu artikel 73] uden for de tilfælde, som omhandles i den afledte fællesskabsret” (31). Retten i Første Instans bekræftede denne argumentation i Combus-dommen. På grundlag af EF-traktatens artikel 73 vedtog Rådet forordning (EØF) nr. 1191/69, 1192/69 og 1107/70. Forordning (EØF) nr. 1191/69 giver medlemsstaternes myndigheder mulighed for inden for området for transport med jernbane, ad landeveje og sejlbare vandveje at vedtage alle de foranstaltninger, der er omfattet af forordningen, herunder de hertil nødvendige finansieringsforanstaltninger. |
94. |
I henhold forordning (EØF) nr. 1191/69 kan medlemsstaterne vælge mellem to metoder til at organisere offentlig tjeneste på transportområdet: enten kan de indgå kontrakter om offentlig tjeneste, jf. forordningens artikel 1, stk. 4, og afdeling V, eller de kan pålægge transportvirksomheder forpligtelser til offentlig tjeneste, jf. forordningens artikel 1, stk. 5, og afdeling II, III og IV. Ifølge Retten indeholder de nævnte bestemmelser “en sektorbestemt undtagelse fra det principielle forbud mod statsstøtte […] og overlader ikke Kommissionen noget skøn med hensyn til godkendelse af de støtteforanstaltninger, som omfattes af denne undtagelse” (32). |
95. |
De danske myndigheder har på bustransportområdet valgt at indgå kontrakter om offentlig tjeneste. Ifølge Retten i Første Instans “medfører de kontraktlige forbindelser, der opstår mellem transportvirksomheden og den kompetente myndighed efter en licitation, i medfør af artikel 14, stk. 1 og 2, i forordning nr. 1191/69 en særlig finansieringsordning, som ikke giver plads for nogen kompensation efter de i forordningens afdeling II, III og IV fastsatte metoder” (33) Indgåelsen af en kontrakt om offentlig tjeneste udelukker altså muligheden for at yde kompensation for pålæggelsen af en forpligtelse til offentlig tjeneste. |
96. |
Viser det sig, at den pris, der er aftalt mellem de to parter i en kontrakt om offentlig tjeneste, er for lav, har den virksomhed, der har indgået kontrakten, i henhold til artikel 14, stk. 4-6, i forordning (EØF) nr. 1191/69 mulighed for at afbryde kontrakten. Myndighederne kan pålægge virksomheden at opretholde den pågældende tjenesteydelse i endnu et år mod et vederlag, som beregnes efter de metoder, som er fastsat i forordningens afdeling II, III og IV. Kun i denne situation må der ydes kompensation for, at der pålægges en forpligtelse til offentlig tjeneste under kontraktordningen. |
97. |
Combus afbrød ikke kontrakterne om offentlig tjeneste, som selskabet havde indgået med de forskellige regionale og lokale myndigheder. Derfor kan artikel 73 ikke anvendes sammen med afdeling II, III og IV i forordning (EØF) nr. 1191/69 til at erklære støtten til Combus forenelig med fællesmarkedet. |
3.1.2.2. Er støtten forenelig i henhold til EF-traktatens artikel 87, stk. 3, litra c), som specificeret i rammebestemmelserne for statsstøtte til redning og omstrukturering af kriseramte virksomheder?
98. |
I EF-traktatens artikel 87, stk. 3, litra c), hedder det: “Som forenelig med fællesmarkedet kan betragtes støtte til fremme af udviklingen af visse erhvervsgrene eller økonomiske regioner, når den ikke ændrer samfundsvilkårene på en måde, der strider mod den fælles interesse.” Med henblik på anvendelsen af denne artikel har Kommissionen bl.a. vedtaget rammebestemmelserne for statsstøtte til redning og omstrukturering af kriseramte virksomheder. |
99. |
Kommissionen vedtog en første udgave af disse rammebestemmelser i 1994 (34) De blev afløst første gang i 1999 (35) og anden gang i 2004 af nye rammebestemmelser på området (36). Med hensyn til, hvornår disse rammebestemmelser skal anvendes, er der fastsat følgende i punkt 103 og 104 i rammebestemmelserne fra 2004:
Punkt 100 og 101 i rammebestemmelserne fra 1999 er affattet på samme måde. |
100. |
Støtten til Combus må betragtes som ikke anmeldte foranstaltninger, fordi den første finansiering blev givet i maj 1999 uden Kommissionens forudgående godkendelse. Hele finansieringen kom til udbetaling, før rammebestemmelserne fra 2004 trådte i kraft. Da den anden finansiering først kom til udbetaling, efter at rammebestemmelserne fra 1999 var trådt i kraft, nemlig i 2001, er det rammebestemmelserne fra 1999, der skal anvendes og ikke dem fra 1994. Hvis de to betalinger skal betragtes som to separate trancher, skal rammebestemmelserne fra 1994 anvendes på den første tranche, mens rammebestemmelserne fra 1999 skal anvendes på den anden tranche. |
101. |
I afsnit 3.2 i rammebestemmelserne fra 1999 fastsættes følgende betingelser for, at en omstruktureringsstøtte kan godkendes:
|
102. |
Hvad den første betingelse angår, så findes der ingen fællesskabsdefinition på en kriseramt virksomhed . Ifølge punkt 5 i rammebestemmelserne betragtes et selskab med begrænset ansvar, hvilket Combus er, under alle omstændigheder som kriseramt, når over halvdelen af den tegnede kapital er forsvundet og over en fjerdedel af denne kapital er gået tabt i løbet af de sidste 12 måneder. Ifølge årsregnskabet for 1997 var den tegnede kapital på 65 mio. DKK og aktiekapitalen på 186 mio. DKK. Ifølge årsregnskabet for 1998 var den tegnede kapital på 65 mio. DKK og aktiekapitalen på 47 mio. DKK. I 1999 havde Combus et månedligt underskud på 14 mio. DKK. Derfor var aktiekapitalen forsvundet, da de danske myndigheder i maj 1999 besluttede at tilføre ny kapital i form af en kapitalforhøjelse på 200 mio. DKK og et ansvarligt lån på 100 mio. DKK. Eftersom over halvdelen af den tegnede kapital var forsvundet, da den første støttetranche til omstrukturering blev udbetalt, og over en fjerdedel af denne kapital var gået tabt i løbet af de sidste 12 måneder, må Combus betragtes som en kriseramt virksomhed efter rammebestemmelserne. |
103. |
For at der kan ydes omstruktureringsstøtte, skal der iværksættes en omstruktureringsplan , der inden for en rimelig tidshorisont og på basis af en realistisk vurdering skal kunne gøre virksomheden rentabel på længere sigt. |
104. |
Punkt 32-34 i rammebestemmelserne indeholder minimumsbetingelserne for, at Kommissionen kan godkende en omstruktureringsplan. Planen skal bl.a. indeholde følgende elementer:
|
105. |
De danske myndigheder fremlagde en omstruktureringsplan for Combus, der indeholder disse elementer, som er beskrevet i afsnit 2 i denne beslutning. |
106. |
Hvad angår Combus' rentabilitet fastslog Retten i Første Instans i Combus-dommen, at “Kommissionens argumentation [i den oprindelige beslutning] må forstås som udtryk for en alvorlig tvivl om, hvorvidt Combus var rentabel ifølge [EF-traktatens artikel 87] og rammebestemmelserne, hvilken tvivl Kommissionen imidlertid ikke anså sig for forpligtet til at afklare, når den fandt, at artikel 73 EF udgjorde et tilstrækkeligt retsgrundlag til at godkende støtten. Da den sidstnævnte bestemmelse imidlertid ikke kan påberåbes i denne forbindelse […], indeholder den anfægtede beslutning ikke noget gyldigt grundlag for at godkende udbetalingen af beløbet på 300 mio. DKK. Det kan derfor ikke under nogen omstændigheder anses for godtgjort, at Combus var rentabel” (37). |
107. |
Kommissionen noterer sig, at de kontrakter om offentlig tjeneste, som Combus vandt i forbindelse med licitationer, samtidig var hovedårsagen til selskabets økonomiske vanskeligheder på grund af de unormalt lave tilbud. Det ville altså have været en udvej at afbryde disse kontrakter for at gøre virksomheden rentabel igen. De danske myndigheder forklarer i den forbindelse, at der ifølge dansk lovgivning ikke var mulighed herfor. Kommissionen gør dog de danske myndigheder opmærksom på, at der ifølge artikel 14 i forordning (EØF) nr. 1191/69, som gælder umiddelbart og har forrang for national lovgivning, er mulighed herfor. |
108. |
Endelig bemærker Kommissionen, at Combus ifølge de danske myndigheders skøn (jf. tabel 7) uden støtte vil få et akkumuleret underskud på 360 mio. DKK i perioden 2000-2005, mens støtten i 2001 kun var på 291 mio. DKK. Tabel 7. Overslag over overskud/underskud på Combus-ruter for perioden 2000-2007
|
109. |
På grundlag af ovenstående kan Kommissionen kun bekræfte, at den nærer tvivl om, hvorvidt Combus bliver rentabelt efter omstruktureringen. |
110. |
Hvad angår den tredje betingelse, som går ud på, at der skal træffes foranstaltninger for mest muligt at afbøde støttens skadelige virkninger for konkurrenterne , så mener de danske myndigheder, at det i det foreliggende tilfælde undtagelsesvis ikke er nødvendigt med sådanne foranstaltninger af følgende to årsager:
|
111. |
Ifølge Kommissionen ville det have været mest logisk at afbryde alle eller i hvert fald en stor del af de underskudsgivende kontrakter om offentlig tjeneste, som Combus havde indgået, for at reducere støttens skadelige virkninger for konkurrenterne. I så fald ville de øvrige busselskaber have kunnet overtage Combus' markedsandele, hvilket ville være sket, hvis Combus var gået konkurs. |
112. |
Kommissionen bemærker, at Combus ikke afbrød kontrakterne om offentlig tjeneste, som selskabet havde indgået med de forskellige regionale og lokale myndigheder. De danske myndigheder forklarer i den forbindelse, at der ifølge dansk lovgivning ikke var mulighed herfor. Kommissionen gør dog de danske myndigheder opmærksom på, at der ifølge artikel 14 i forordning (EØF) nr. 1191/69, som gælder umiddelbart og har forrang for national lovgivning, er mulighed herfor. |
113. |
Kommissionen bemærker endvidere, at det planlagte salg af en del af Combus til Connex fandt sted i maj 2001. Ifølge de oplysninger, som Kommissionen ligger inde med, drejede det sig om salg af aktiver, herunder kontrakter om offentlig tjeneste, ansatte, busser og infrastrukturer, til en positiv pris, der naturligvis tilfaldt Combus. Endvidere blev salgsaftalen indgået direkte med Connex, og konkurrenterne havde derfor ikke mulighed for at byde. På grundlag af de foreliggende oplysninger kan Kommissionen på nuværende tidspunkt ikke se, hvordan dette salg kan betragtes som en modydelse, der skal begrænse de skadelige virkninger for Combus'/Arrivas konkurrenter. |
114. |
Endelig synes det i forbindelse med argumentet om, at kontrakterne udløber efterhånden, at være blevet overset, at det er situationen på tidspunktet for støttens indførelse, som er afgørende. Man ville endvidere kunne forstille sig salg af et antal kontrakter svarende til dem, som støttemodtageren har for øjeblikket. |
115. |
Derfor tvivler Kommissionen på, om de danske myndigheder med udgangspunkt i sagens særlige omstændigheder havde grundlag for at undlade at træffe foranstaltninger for mest muligt at afbøde støttens skadelige virkninger for konkurrenterne, således som det ellers kræves i rammebestemmelserne. |
116. |
Hvad angår den fjerde betingelse, som går ud på, at støtten skal begrænses til det strengt nødvendige minimum , vil støtten ifølge de danske myndigheders omstruktureringsplan give Arriva mulighed for at opnå et afkast af den investerede kapital på 10 %. Ifølge Arriva er dette det absolutte minimum for en sådan investering. |
117. |
På grundlag af de oplysninger, som de danske myndigheder har givet, kan Kommissionen ikke på nuværende tidspunkt kontrollere, om støtten er begrænset til det strengt nødvendige minimum, og udtrykker derfor sin tvivl på dette område. |
118. |
Kommissionen bemærker, at Combus blev solgt til Arriva efter en forhåndsudvælgelse og forhandlinger om omstrukturering, hvilket ville kunne have bidraget til at dokumentere, at støtten blev begrænset til et minimum, hvis forhåndsudvælgelsen havde været transparent og åben for alle konkurrenterne, således at der mellem den danske stat og Arriva kunne havet været aftalt en pris, som afspejlede Combus' reelle markedsværdi. For øjeblikket har Kommissionen ikke tilstrækkelige oplysninger herom. For at kunne analysere udbuddet har Kommissionen især brug for følgende oplysninger:
Kommissionen bemærker i øvrigt, at en vigtig forudsætning for at kunne vurdere, om den pris, som Arriva betalte, var markedsprisen, er at vide, hvad salgsaftalen, der blev indgået mellem Arriva og Connex, helt præcist indeholder. Dette salg, der fandt sted i maj 2001, omfattede 50 % af Combus' aktiver som allerede nævnt. Salgsprisen var på 223 mio. DKK, mens Arriva, hvis man medregner de finansielle forpligtelser, som den danske stat påtog sig, da Combus blev solgt til Arriva, betalte en negativ pris på 291 mio. DKK for Combus. I den forbindelse bemærker Kommissionen også, at salgsaftalen medfører salg af halvdelen af Combus' kontrakter om offentlig tjeneste. Kommissionen undrer sig over, at dette salg er tilladt i henhold til dansk lovgivning, når lovgivningen ifølge de danske myndigheder ikke tillader, at kontrakterne ophæves. |
119. |
Kommissionen henleder de danske myndigheders opmærksomhed på, at støttemodtagerne ifølge punkt 40 i rammebestemmelserne selv skal yde et bidrag til omstruktureringsplanen. Den bemærker, at Arriva overtog en del af Combus' gæld. Den opfordrer de danske myndigheder til at oplyse, hvilke andre bidrag Combus og/eller Arriva eventuelt har ydet. |
120. |
Hvad angår den femte betingelse, har de danske myndigheder indvilliget i at udarbejde en årlig rapport til Kommissionen, så den kan vurdere, om omstruktureringsplanen gennemføres i overensstemmelse med de danske myndigheders tilsagn. Kommissionen har modtaget en sådan rapport for 2001 og 2002, der viser, at omstruktureringsplanen er blevet overholdt. |
121. |
Endelig hvad den sjette betingelse angår, skal det kontrolleres, om omstruktureringsstøtten overholder princippet om “ engangsstøtte ” (“one time, last time”). Ifølge de oplysninger, som de danske myndigheder har givet, har Combus ikke tidligere modtaget omstruktureringsstøtte. For at kunne kontrollere, om denne betingelse er overholdt, er det nødvendigt at undersøge (jf. punkt 72 til 78), om de foranstaltninger, der blev truffet til fordel for Combus i 1999 og 2001, skal betragtes som separate foranstaltninger eller kun én foranstaltning, og om foranstaltningerne skal betragtes som støtte eller investering. |
3.2. Opsummering af de forhold, med hensyn til hvilke Kommissionen nærer tvivl
122. |
Af ovennævnte årsager nærer Kommissionen alvorlig tvivl med hensyn til følgende forhold:
|
123. |
På baggrund af ovenstående opfordrer Kommissionen efter proceduren i EF-traktatens artikel 88, stk. 2, Danmark til senest en måned efter modtagelsen af dette brev at fremsætte sine bemærkninger og fremlægge alle de oplysninger, der er nødvendige for at vurdere støttens/foranstaltningens forenelighed med fællesmarkedet. Kommissionen opfordrer de danske myndigheder til straks at fremsende kopi af dette brev til den potentielle støttemodtager. |
124. |
Kommissionen meddeler herved Danmark, at interesserede parter vil blive underrettet ved offentliggørelse af dette brev og et fyldestgørende resumé heraf i Den Europæiske Unions Tidende. Kommissionen underretter ligeledes interesserede parter i de EFTA-lande, der har undertegnet EØS-aftalen, ved offentliggørelse af en meddelelse i EØS-tillægget i Den Europæiske Unions Tidende, samt EFTA-Tilsynsmyndigheden ved fremsendelse af kopi af nærværende brev. Alle interesserede parter vil blive opfordret til at fremsætte deres bemærkninger senest en måned efter datoen for offentliggørelsen.« |
(1) Sentenza del Tribunale di primo grado del 16 marzo 2004. - Danske Busvognmænd contro Commissione delle Comunità europee. - Causa T-157/01 punto n. 119 (in prosieguo: sentenza Combus).
(2) Sentenza del Tribunale di primo grado del 15 settembre 1998, causa T-11/95 BP Chemicals Limited contro Commissione delle Comunità europee pubblicata nella Raccolta della giurisprudenza 1998, pag. 3 235, punto 171 della motivazione.
(3) GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2. La versione del 1999 è applicabile nel caso di specie in virtù delle disposizioni transitorie degli Orientamenti del 2004, GU C 244 dell'1.10.2004, pag. 15, punti 103 e 104.
(4) Sentenza «Combus» summenzionata, considerando n. 79.
(5) Sentenza «Combus» summenzionata, considerandi 114 e 115.
(6) Denne brancheorganisation repræsenterer over 90 % af det antal virksomheder, der udfører regional kollektiv bustransport i Danmark.
(7) EFT C 288 af 9.10.1999, s. 2.
(8) EFT C 133 af 5.5.2001, s. 21.
(9) Dom af 16. marts 2004 afsagt af Retten i Første Instans, Danske Busvognmænd, sag T-157/01, dommens konklusion (i det følgende benævnt “Combus-dommen”).
(10) Combus-dommen, præmis 83 og 99.
(11) Dom i sagen Altmark Trans mod Regierungspräsidium Magdeburg, præmis 107 og 108.
(12) Combus-dommen, præmis 100 og 101.
(13) Combus-dommen, præmis 114 ff.
(14) I 2004 efter salget af Combus til Arriva og det efterfølgende salg af en del af Combus til Connex havde både Connex og Arriva hver en markedsandel på ca. 33 % afdet danske busmarked, mens ca. 100 offentlige og private små operatører måtte deles om de resterende 34 %.
(15) Lov nr. 232 af 4. april 1995.
(16) Lov nr. 1232 af 27. december 1996.
(17) Arrivas skøn.
(18) Lov nr. 1046 af 23. december 1998.
(19) Combus 28 %, Arriva 25 %, City-Trafik 7 %, Linjebus 10 %.
(20) Dommens præmis 87.
(21) Støtten bestod som allerede nævnt i en kapitalforhøjelse på 200 mio. DKK og et ansvarligt lån på 100 mio. DKK.
(22) Støtten bestod som allerede nævnt i en eftergivelse af det ansvarlige lån på 100 mio. DKK og en kapitalforhøjelse på 140 mio. DKK og i garantier i aftalen om salg af selskabet for mindst 51 mio. DKK.
(23) Dom af 15. september 1998 afsagt af Retten i Første Instans i sag T-11/95 “BP Chemicals Ltd mod Kommissionen for De Europæiske Fællesskaber,” offentliggjort i Sml. 1998 II, s. 3235; præmis 171.
(24) Domstolens dom C-280/00, præmis 95.
(25) Dommens præmis 98.
(26) Anvendelse af EØF-traktatens artikel 92 og 93 på offentlige andele, EF-Bulletin 91984.
(27) Meddelelse til medlemsstaterne fra Kommissionen, EFT C 307 af 13. november 1993, s. 3.
(28) Domstolens dom af 16. maj 2002, C-482/99, præmis 56.
(29) Domstolens dom af 10. juli 1986, 40/85, Belgien mod Kommissionen, præmis 14.
(30) Domstolens dom af 21. marts 1991, C-305/89, Italien mod Kommissionen, “Alfa Romeo”-sagen, præmis 20.
(31) Dom C-280/00, præmis 107.
(32) Combus-dommen, præmis 85.
(33) Combus-dommen, præmis 79.
(34) EFT C 368 af 23.12.1994, s. 12.
(35) EFT C 288 af 9.10.1999, s. 2.
(36) EFT C 244 af 1.10.2004, s. 2.
(37) Combus-dommen, præmis 114 og 115.
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/47 |
AIUTO DI STATO — SLOVACCHIA
Aiuto di Stato n. C 25/2005 (ex NN 21/2005) — Misura in favore di Frucona Košice
Invito a presentare osservazioni ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE
(2005/C 233/11)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
Con lettera del 5/7/2005, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha notificato alla Slovacchia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione alla misura in oggetto.
La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito alla misura di aiuto riguardo alla quale avvia il procedimento entro un mese dalla data di pubblicazione della presente sintesi e della lettera che segue, inviandole al seguente indirizzo:
Commissione europea |
Direzione generale della Concorrenza |
Protocollo aiuti di Stato |
SPA 3, 6/5 |
B-1049 Bruxelles |
Fax n. (32-2) 296 12 42 |
Dette osservazioni saranno comunicate alla Slovacchia. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.
TESTO DELLA SINTESI
PROCEDIMENTO
La Commissione, con lettera del 15 ottobre 2004, ha ricevuto una denuncia concernente un presunto aiuto di Stato illegittimo in favore di Frucona Košice, as, Slovacchia. Con lettera del 4 gennaio 2005, registrata il 17 gennaio 2005, la Repubblica slovacca ha informato la Commissione dell'esistenza di un aiuto di Stato illegittimo e ha chiesto che fosse approvato a titolo di aiuto al salvataggio in favore di una società in difficoltà finanziarie.
DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI E DELLE MISURE DI AIUTO
Il beneficiario della misura controversa è Frucona Košice, as, che produce alcolici e bevande a base di alcool nonché bevande analcoliche, frutta e verdure in scatola e aceto, ed è conforme alla definizione di PMI.
La misura controversa consiste nell'annullamento di un debito fiscale da parte dell'autorità fiscale competente nel quadro di un concordato con i creditori disciplinato dalla legge 328/91 sul fallimento e sul concordato con i creditori. Si tratta di una forma di procedura collettiva d'insolvenza sotto il controllo di un tribunale. Più precisamente, si tratta di un accordo tra la società indebitata e i creditori in base al quale il debitore rimborsa parzialmente i creditori i quali, in cambio, annullano il saldo dei loro crediti in essere.
Nel quadro di una procedura di questo tipo avviata da Frucona nel marzo 2004, l'autorità fiscale ha accettato di annullare il 65 % dei suoi crediti, ossia 416 515 990 SKK (10,4 milioni di EUR) su un importo totale di 640 793 831 SKK (circa 16 milioni di EUR). I creditori privati che hanno partecipato al concordato, hanno accettato di cancellare i loro crediti alle stesse condizioni. Il tribunale competente ha convalidato l'accordo con decisione del 14 luglio 2004.
Il ricorrente sostiene che l'autorità fiscale aveva la possibilità di ottenere il rimborso dei suoi crediti in percentuale superiore al 35 % che ha invece accettato nel quadro della procedura concorsuale. Il ricorrente, in particolare, sottolinea che una procedura di esecuzione forzata e una procedura fallimentare sarebbero state più interessanti per l'autorità fiscale. A questo proposito il ricorrente sostiene che l'autorità fiscale non ha rispettato il criterio dell'investitore privato e che la remissione del debito di cui trattasi rappresenta quindi un aiuto di Stato illegittimo e incompatibile con il trattato CE.
La Slovacchia non contesta la conclusione secondo cui la misura controversa costituisce un aiuto di Stato, ma chiede che l'aiuto sia autorizzato a titolo di aiuto al salvataggio a favore di un'impresa in difficoltà.
VALUTAZIONE
Aiuto di Stato
La Commissione osserva che l'autorità fiscale e i creditori privati hanno accettato il concordato con Frucona alle stesse condizioni. Tuttavia la Commissione osserva anche che l'autorità fiscale disponeva di altri strumenti giuridici per far valere i suoi diritti di creditore. In particolare avrebbe potuto avviare una procedura di esecuzione forzata oppure una procedura fallimentare. Nel secondo caso, giacché i suoi crediti erano garantiti, l'autorità fiscale sarebbe stata considerata come un creditore distinto. I proventi della vendita dei beni garantiti, nell'ambito della procedura fallimentare, sarebbero stati utilizzati esclusivamente per onorare i suoi crediti. A titolo di creditore distinto che votava in un gruppo distinto, l'autorità fiscale avrebbe potuto rifiutare la proposta di concordato di Frucona e avviare la procedura di esecuzione forzata oppure la procedura fallimentare.
Sulla base delle informazioni disponibili in questa fase, la Commissione dubita che l'autorità fiscale abbia agito a titolo di creditore privato e teme quindi che la misura controversa abbia alterato la concorrenza conferendo un vantaggio di cui Frucona non avrebbe potuto beneficiare sul mercato privato. Di conseguenza la Commissione non è convinta che la misura contestata non costituisca aiuto di Stato.
Deroga ai sensi dell'articolo 87, paragrafi 2 e 3 del trattato CE
La Commissione ha valutato la misura a titolo di aiuto ad un'impresa in difficoltà ai sensi degli orientamenti comunitari del 1999 sugli aiuti di Stato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese in difficoltà (GU C 288, 9.10.1999, pag. 2). La Commissione non è convinta che la misura contestata sia compatibile in quanto aiuto al salvataggio dato che non è temporanea, né rimborsabile. La Commissione dubita anche della compatibilità della misura a titolo di aiuto alla ristrutturazione. In particolare la Commissione non è convinta che Frucona abbia presentato un piano di ristrutturazione atto a permettere il ripristino della redditività economico-finanziaria dell'impresa nel lungo periodo e che l'aiuto si limiti al minimo necessario.
TESTO DELLA LETTERA
«Komisia oznamuje Slovensku, že po preskúmaní informácií poskytnutých vašimi orgánmi o vyššie uvedenom opatrení sa rozhodla začať konanie stanovené v článku 88 ods. 2 Zmluvy o ES.
I. KONANIE
1) |
Listom z 15. októbra 2004 zaevidovanom 25. októbra 2004 dostala Komisia sťažnosť týkajúcu sa údajnej nezákonnej štátnej pomoci v prospech Frucony Košice, a. s.. Sťažovateľ zaslal dodatočné informácie 3. februára 2005. Stretnutie so sťažovateľom sa konalo 24. mája 2005. |
2) |
Komisia na základe informácií poskytnutých sťažovateľom požiadala Slovensko listom zo 6. decembra 2004, aby ju informovalo o spornom opatrení. Slovensko odpovedalo listom zo 4. januára 2005 zaevidovaným 17. januára 2005, v ktorom informovalo Komisiu o možnej nezákonnej pomoci poskytnutej Frucone a požiadalo Komisiu o schválenie pomoci ako pomoci na záchranu pre spoločnosť vo finančných ťažkostiach. Slovensko predložilo dodatočné informácie listom z 24. januára 2005 zaevidovaným 28. januára 2005. |
3) |
Komisia požiadala o doplňujúce informácie listom z 9. februára 2005, na ktorý dostala odpovede listom zo 4. marca 2005 zaevidovaným 10. marca 2005. |
4) |
Stretnutie so slovenskými orgánmi sa konalo 12. mája 2005. |
II. OPIS
1. Príslušný podnik
5) |
Príjemcom finančnej pomoci je Frucona Košice, a. s., ktorá pôsobí vo výrobe alkoholu, nápojov na báze liehu, nealkoholických nápojov, konzervovaného ovocia a zeleniny a octu. Spoločnosť sa nachádza v regióne oprávnenom na regionálnu pomoc podľa článku 87 ods. 3 písm. a) Zmluvy o ES. |
6) |
Frucona zamestnáva [menej než 200] (1) osôb a v roku 2003 dosiahla obrat 360 miliónov Sk (9 miliónov EUR) a v roku 2004 720 miliónov Sk (18 miliónov EUR). Obrat v rôznych segmentoch výroby Frucony je uvedený v tabuľke č. 1. Podľa slovenských orgánov Frucona spĺňa kritériá malého a stredného podniku. Tab. 1: Obrat v rôznych segmentoch výroby [v tisícoch Sk]
|
2. Uplatňované vnútroštátne právne predpisy
7) |
Sporným opatrením je odpísanie daňového dlhu príslušným Daňovým úradom Košice IV (ďalej len “daňový úrad”) v rámci tzv. vyrovnania s veriteľmi. Tento postup upravuje zákon č. 328/91 o konkurze a vyrovnaní (ďalej len “zákon o konkurze”). |
8) |
Vyrovnanie s veriteľmi (ďalej “vyrovnacie konanie”) je konanie, ktoré spolu s konkurzným konaním má za cieľ usporiadať finančnú situáciu spoločností v úpadku. Spoločnosť je v úpadku vtedy, keď má niekoľkých veriteľov a nie je schopná vyrovnať svoje záväzky do 30 dní od dátumu splatnosti. V konkurznom konaní spoločnosť zanikne a jej aktíva sa buď predajú novému majiteľovi, alebo sa spoločnosť zlikviduje. Oproti tomu vo vyrovnacom konaní spoločnosť v úpadku pokračuje v činnosti bezo zmeny majiteľa. Súd uznesením povolí vyrovnanie, ak sú splnené všetky procesné a materiálne predpoklady. Zároveň súd vyzve veriteľov, aby prihlásili svoje pohľadávky v predpísanej lehote. |
9) |
Na základe dohody medzi veriteľmi a spoločnosťou v úpadku (ďalej len “vyrovnanie”) potvrdenej súdom zaplatí spoločnosť časť svojho dlhu a zvyšok sa odpíše. |
10) |
Tzv. oddelení veritelia, ktorých pohľadávky sú zabezpečené, a to napríklad záložným právom, majú privilegované postavenie v hlasovaní o návrhu spoločnosti v úpadku na vyrovnanie. Podľa zákona o konkurze, na prijatie návrhu vyrovnania musia všetci oddelení veritelia hlasovať v jeho prospech, zatiaľ čo hlas ostatných veriteľov sa pokladá za rozhodujúci, ak súhlasí kvalifikovaná väčšina veriteľov. Oddelení veritelia hlasujú zvlášť v prvej skupine veriteľov a majú právo vetovať návrh. |
11) |
Z dostupných informácií vyplýva, že keď vyrovnanie nadobudne právoplatnosť, nasleduje realizačná fáza, v ktorej dlžník musí zaplatiť časť dlhu tak, ako sa dohodol s veriteľmi, a prípadní verejní veritelia musia podniknúť ďalšie procesné kroky na uskutočnenie odpisov. |
12) |
Tak isto sa ukazuje, že spoločnosť musí v návrhu na vyrovnanie opísať opatrenia určené na jej reorganizáciu a na zabezpečenie plynulého financovania jej činnosti po vyrovnaní. |
13) |
Dostupné informácie naznačujú, že oddelení veritelia majú privilegované postavenie aj v konkurznom konaní. Výnosy z predaja zabezpečených aktív v konkurznom konaní by sa mali použiť výhradne na splatenie pohľadávok oddelených veriteľov. Ak z tohto predaja nemožno pokryť všetky pohľadávky oddeleného veriteľa, tieto sa spoja v druhej skupine s pohľadávkami ostatných veriteľov. V druhej skupine sa veritelia uspokojujú pomerne. |
14) |
Podľa zákona č. 511/92 o správe daní a poplatkov a o zmenách v sústave územných finančných orgánov (ďalej len “zákon o správe daní”) má spoločnosť možnosť požiadať daňové orgány o odklad platenia daní. Na odloženú sumu sa účtuje úrok a odložený dlh musí byť zabezpečený. |
15) |
Zákon o správe daní upravuje daňové exekučné konanie, účelom ktorého je vymôcť daňové pohľadávky štátu prostredníctvom napríklad predaja nehnuteľnosti, hnuteľných aktív alebo podniku ako celku. |
3. Sporné opatrenie
16) |
Frucona v roku 2003 využila inštitút odkladu platenia spotrebnej dane z alkoholu v zmysle zákona o správe daní. |
17) |
Podľa informácií poskytnutých slovenskými orgánmi odsúhlasil daňový úrad rôznymi správnymi rozhodnutiami odklad platby dane splatnej mesačne za obdobie od novembra 2002 do novembra 2003. Celkový odložený dlh predstavoval 477 015 759 Sk (11 miliónov EUR). Pred odsúhlasením odkladu týchto platieb daňový úrad v súlade so zákonom zabezpečil každú zo svojich pohľadávok záložným právom v celkovej výške 397 476 726 Sk (10 miliónov EUR). |
18) |
Keď Frucona nezaplatila spotrebnú daň za mesiac január 2004 splatnú 25. februára 2004, prišla v dôsledku toho o licenciu na výrobu a spracovanie liehu. |
19) |
Frucona 8. marca 2004 podala na príslušný krajský súd návrh na vyrovnanie. Krajský súd povolil vyrovnacie konanie uznesením z 29. apríla 2004, keďže všetky potrebné právne požiadavky boli splnené. Veritelia hlasovali v prospech návrhu na vyrovnanie predloženého Fruconou na pojednávaní dňa 9. júla 2004. Vyrovnanie bolo potvrdené 14. júla 2004 uznesením dohliadajúceho krajského súdu. |
20) |
Daňový úrad napadol toto potvrdzujúce uznesenie súdu. Najvyšší súd uznesením z 25. októbra 2004 rozhodol, že odvolanie nebolo prípustné, a vyhlásil, že uznesenie súdu potvrdzujúce vyrovnanie sa stalo právoplatným a vykonateľným 23. júla 2004. Veritelia sa s Fruconou dohodli na tomto vyrovnaní: 35 % dlhu splatí Frucona do jedného mesiaca od nadobudnutia právoplatnosti vyrovnania a zvyšných 65 % dlhu jej veritelia odpustia. Všetci veritelia boli teda uspokojení za rovnakých podmienok. Daňový úrad ako jediný verejný veriteľ súhlasil s odpísaním 416 515 900 Sk (10,6 miliónov EUR). Konkrétne sumy pre jednotlivých veriteľov sú uvedené v nasledujúcej tabuľke. Tab. 2: Stav dlhov Frucony Košice pred a po vyrovnacom konaní [v Sk]
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21) |
Vo vyrovnacom konaní vystupoval daňový úrad ako oddelený veriteľ a ako taký hlasoval v prospech vyrovnania zvlášť. Daňový úrad mal privilegované postavenie vďaka skutočnosti, že jeho pohľadávky boli zabezpečené v súvislosti s odkladom daňového dlhu Frucony v roku 2003 (pozri odsek 17). Všetci ostatní veritelia hlasovali v prospech navrhovaného vyrovnania. Ich pohľadávky boli bežné obchodné pohľadávky nezabezpečené žiadnym spôsobom. |
22) |
Frucona vo svojom návrhu na vyrovnanie v súlade s požiadavkami zákona o konkurze opísala reorganizačné opatrenia týkajúce sa výroby, distribúcie a personálu (vrátane prepúšťania). V organizačnej a personálnej oblasti Frucona plánovala nasledujúce opatrenia: vytvorenie univerzálnej výrobnej skupiny pre všetky výrobné činnosti, reorganizácia svojich dopravných zariadení vylúčením vozidiel s najnižšou zostatkovou hodnotou a reorganizácia obchodných činností. Tieto opatrenia malo sprevádzať prepustenie [do 50] (3) zamestnancov od marca do mája 2004. Ďalších 50 zamestnancov malo v tomto období pracovať na 60 %. |
23) |
Vo výrobnej a technickej oblasti sa v návrhu Frucony uvádzalo, že keďže spoločnosť prišla o licenciu na výrobu liehu, príslušné výrobné zariadenia sa od apríla 2004 prenajmú. Spoločnosť plánuje znížiť resp. zrušiť výrobu niektorých nerentabilných nealkoholických nápojov a akémukoľvek zavedeniu nového produktu v tejto kategórii bude predchádzať analýza ziskovosti tejto výroby. |
24) |
Frucona navyše spomína nasledujúce opatrenia: reštrukturalizácia nákladov, ktorá by mala vyplývať z nižších výrobných nákladov po zrušení výroby liehu a zo zrušenia časti vlastnej dopravy spoločnosti; predaj starého zariadenia do šrotu. Frucona plánovala predať aj administratívnu budovu, obchod a rekreačné zariadenie za 8 miliónov Sk (200 000 EUR) a spomenula možnosť predať alebo prenajať zariadenie na výrobu octu. |
25) |
Frucona plánovala intenzívny predaj svojich zásob hotových produktov (4). |
26) |
Podľa návrhu na vyrovnanie mala Frucona dostať od súkromnej banky pôžičku na financovanie časti dlhu, ktorý navrhla splatiť veriteľom vo vyrovnacom konaní. Celková výška vlastných prostriedkov spoločnosti na financovanie vyrovnania predstavovala 210 miliónov Sk (5,25 miliónov EUR). |
III. ARGUMENTY STRÁN
1. Sťažovateľ
27) |
Sťažovateľ tvrdí, že správanie daňového úradu v tomto prípade, mimo i v rámci vyrovnacieho konania, nezodpovedá správaniu súkromného veriteľa, a preto odpis daňovej pohľadávky predstavuje štátnu pomoc, ktorá nie je kompatibilná so spoločným trhom, a to ani ako pomoc na záchranu, ani ako pomoc na reštrukturalizáciu. |
28) |
Sťažovateľ informoval Komisiu o rôznych právnych nástrojoch, ktoré podľa jeho názoru mohol daňový úrad využiť s cieľom dosiahnuť čo najvyššie uspokojenie svojich pohľadávok, ale tak neurobil. Sťažovateľ tvrdí, že predtým ako Frucona navrhla vyrovnanie, daňový úrad mohol začať konkurzné konanie, v ktorom by boli jeho pohľadávky uspokojené osobitne a prednostne z predaja zabezpečených aktív (privilégium oddeleného veriteľa). Alternatívne mohol daňový úrad začať daňové exekučné konanie, ktoré by mu umožnilo predať aktíva Frucony. |
29) |
Okrem toho mohol daňový úrad podľa sťažovateľa odmietnuť navrhované vyrovnanie. Keďže mal právo samostatného hlasu, jeho postavenie bolo teda rozhodujúce. Ak by daňový úrad nesúhlasil s návrhom Frucony, vyrovnacie konanie by sa ukončilo a daňový úrad by mohol iniciovať konkurz alebo daňovú exekúciu. |
2. Slovenské orgány
30) |
Slovensko nepopiera, že sporné opatrenie predstavuje štátnu pomoc, a žiada jeho schválenie ako pomoc na záchranu pre spoločnosť vo finančných ťažkostiach. |
31) |
Slovenské orgány však objasnili, že daňový úrad podnikol úvodné procesné kroky podľa zákona o správe daní s cieľom začať daňové exekučné konanie. Podanie návrhu na vyrovnanie na krajský súd 8. marca 2004 však začatiu exekučného konania zabránilo. |
IV. HODNOTENIE
1. Štátna pomoc v zmysle článku 87 ods. 1 Zmluvy o ES
32) |
Článok 87 ods. 1 Zmluvy o ES vyhlasuje akúkoľvek pomoc poskytnutú členským štátom alebo zo štátnych prostriedkov v akejkoľvek forme, ktorá narušuje alebo hrozí narušením hospodárskej súťaže tým, že zvýhodňuje určité podniky alebo výrobu určitých tovarov za nezlúčiteľnú so spoločným trhom, pokiaľ ovplyvňuje obchod medzi členskými štátmi. |
33) |
Odpis verejného dlhu predstavuje použitie štátnych prostriedkov. Spoločnosť je činná hlavne v oblasti výroby nápojov, v ktorej sa medzi členskými štátmi obchoduje. |
34) |
Zostáva určiť, či sporné opatrenie narúša hospodársku súťaž tým, že príjemcovi poskytuje podporu, ktorú by na súkromnom trhu nedostal. Inými slovami, Komisia musí určiť, či sa štát vo vyrovnacom konaní správal ako súkromný veriteľ. |
35) |
V tomto kontexte Komisia poznamenáva, že Slovensko nepopiera, že predmetné opatrenie predstavuje štátnu pomoc. |
36) |
Z dostupných informácií je jasné, že predmetné vyrovnanie obsahuje rovnaké podmienky vyrovnania pre súkromných veriteľov i daňový úrad: 35 % pohľadávok sa má splatiť veriteľom do jedného mesiaca a 65 % pohľadávok sa odpíše. |
37) |
Zdá sa však, že právna situácia daňového úradu a ostatných veriteľov nebola rovnaká. Po prvé, daňový úrad mal na rozdiel od súkromných veriteľov právo na vlastný návrh začať špeciálne daňové exekučné konanie, a tým uspokojiť svoje pohľadávky v maximálnom rozsahu prostredníctvom, napríklad, predaja nehnuteľnosti, strojného zariadenia, alebo predaja podniku ako celku. V tejto súvislosti Komisia poznamenáva, že hodnota zabezpečených aktív predstavovala 397 476 726 Sk (10 miliónov EUR), pričom daňový úrad vyrovnal svoje pohľadávky vo výške 224 277 841 Sk (5,6 milióna EUR). |
38) |
Po druhé, pohľadávky daňového úradu za obdobie od novembra 2002 do novembra 2003 boli zabezpečené záložným právom na aktívach Frucony vytvoreným v súvislosti s odkladom platby dlhu Frucony na toto obdobie. Výnos z predaja zabezpečených aktív v konkurznom konaní by sa použil výlučne na splatenie pohľadávok daňového úradu ako jediného oddeleného veriteľa. Pohľadávky daňového úradu nepokryté v prvej skupine by sa zaplatili spolu s pohľadávkami súkromných veriteľov z toho, čo by zostalo z aktív spoločnosti po predaji zabezpečených aktív. Veritelia v druhej skupine sú uspokojení pomerne. V tejto súvislosti Komisia pozoruje, že zatiaľ čo pohľadávky daňového úradu predstavovali 640 miliónov Sk (16 miliónov EUR), súhrn pohľadávok štyroch súkromných veriteľov predstavoval 3,8 milióna Sk (95 000 EUR), čo zodpovedá 0,6 % celkových pohľadávok. Vzhľadom na tento pomer sa zdá, že keďže výnosy z ďalšieho predaja by sa rozdelili pomerne, daňový úrad by profitoval najviac aj v druhej skupine. Uspokojenie súkromných veriteľov v druhej skupine by bolo minimálne. |
39) |
Po tretie, daňový úrad po začatí vyrovnacieho konania mohol zabrániť vyrovnaniu odmietnutím hlasovať v jeho prospech. |
40) |
Z uvedeného sa zdá, že zatiaľ čo súkromní veritelia mali záujem hlasovať pre navrhované vyrovnanie, lebo im zabezpečovalo vyšší výnos (pokrytie 35 % ich pohľadávok), daňový úrad by dosiahol vyšší výnos, ak by použil konkurzné konanie alebo daňovú exekúciu. |
41) |
Na základe informácií dostupných v tomto štádiu Komisia pochybuje, že daňový úrad konal ako súkromný veriteľ. Komisia preto pochybuje, že sporné opatrenie nenarušilo hospodársku súťaž, a to udelením výhody, ktorú by Frucona nemohla získať na trhu. |
2. Výnimka podľa článku 87 ods. 2 a ods. 3 Zmluvy o ES
42) |
Primárnym cieľom sporného opatrenia je pomôcť spoločnosti v ťažkostiach. V takýchto prípadoch možno uplatniť výnimku článku 87 ods. 3 písm. c) Zmluvy o ES, ktorá umožňuje povoliť štátnu pomoc na podporu rozvoja niektorých hospodárskych sektorov, ak táto pomoc negatívne neovplyvňuje podmienky obchodovania do takej miery, ktorá by bola v rozpore so spoločným záujmom, a ak sú splnené príslušné podmienky. |
43) |
Vzhľadom na výrobné portfólio príjemcu Komisia hodnotila, či sa v tomto prípade uplatňujú špeciálne pravidlá vzťahujúce sa na sektor poľnohospodárstva. Po porovnaní obratu spoločnosti za roky 2002 – 2004 v rôznych segmentoch jej výrobného sortimentu (pozri tab. 1) Komisia došla k záveru, že väčšina produktov Frucony nie sú produkty spadajúce pod prílohu I Zmluvy o ES. Preto sa uplatňujú všeobecné pravidlá štátnej pomoci. |
44) |
Pomoc na záchranu a reštrukturalizáciu spoločností v ťažkostiach sa v súčasnosti upravuje usmernením Spoločenstva o štátnej pomoci na záchranu a reštrukturalizáciu firiem v ťažkostiach (5) (ďalej len “nové usmernenie”), ktoré nahrádza predchádzajúce znenie prijaté v roku 1999 (6) (ďalej len “usmernenie z roku 1999”). |
45) |
Prechodné ustanovenia nového usmernenia stanovujú, že nové usmernenie sa uplatňuje na hodnotenie akejkoľvek pomoci na záchranu alebo reštrukturalizáciu poskytnutej bez povolenia Komisie (nezákonná pomoc), ak je niektorá časť pomoci alebo celá pomoc poskytnutá po 1. októbri 2004, teda po dni uverejnenia nového usmernenia v Úradnom vestníku Európskej únie (bod 104, prvý pododsek). Ak však bola pomoc nezákonne poskytnutá pred 1. októbrom 2004, zisťovanie sa vedie na základe usmernenia platného v čase, keď bola pomoc poskytnutá (bod 104, druhý pododsek). |
46) |
Komisia poznamenáva, že schválenie vyrovnania daňovým úradom nadobudlo právoplatnosť 23. júla 2004 (7). Pomoc bola teda nezákonne poskytnutá pred 1. októbrom 2004. Preto sa uplatňuje usmernenie z roku 1999, ktoré platilo v čase poskytnutia pomoci. |
2.1. Oprávnenosť podniku
47) |
Podľa bodu 5 písm. c) usmernenia z roku 1999 sa podnik pokladá za podnik v ťažkostiach, ak podľa domáceho práva spĺňa kritériá na to, aby sa stal predmetom konania vo veci kolektívnej platobnej neschopnosti. |
48) |
Frucona bola predmetom vyrovnacieho konania, ktoré je prístupné platobne neschopným spoločnostiam v súlade s definíciou zákona o konkurze. Frucona je preto oprávnená na pomoc na záchranu alebo reštrukturalizáciu. |
2.2. Pomoc na záchranu
49) |
Pomoc na záchranu je svojím charakterom dočasná pomoc, ktorá by mala umožniť udržať podnik v ťažkostiach nad vodou na čas potrebný na vypracovanie plánu reštrukturalizácie alebo likvidácie. Tato pomoc pozostáva z podpory likvidity vo forme úverových záruk alebo pôžičiek (bod 23 písm. a) usmernenia z roku 1999). Komisia poznamenáva, že sporným opatrením je v tomto prípade odpísanie dlhu, čo zodpovedá nenávratnému grantu. |
50) |
Podľa bodu 23 písm. d) sa k pomoci musí najneskôr šesť mesiacov od povolenia opatrenia na záchranu priložiť plán reštrukturalizácie alebo plán likvidácie, alebo dôkaz, že celá pomoc bola splatená. |
51) |
Komisia poznamenáva, že Frucona vo svojom návrhu na vyrovnanie adresovanom krajskému súdu opísala niektoré opatrenia, ktoré plánuje vykonať na svoju reorganizáciu a na zabezpečenie plynulého financovania svojej činnosti po vyrovnaní. Tieto opatrenia sú opísané v odseku 23 a nasl. |
52) |
Komisia má pochybnosti, či tieto opatrenia možno pokladať za plán reštrukturalizácie, a to z nižšie uvedených dôvodov. |
53) |
Na základe uvedeného Komisia pochybuje, či sporné opatrenie je zlučiteľné so spoločným trhom ako pomoc na záchranu. |
2.3. Pomoc na reštrukturalizáciu
Životaschopný plán reštrukturalizácie
54) |
Ako je uvedené vyššie, Frucona by bola oprávnená aj na pomoc na reštrukturalizáciu. Podľa bodu 31 usmernenia z roku 1999 je takáto pomoc podmienená realizáciou plánu reštrukturalizácie, ktorý Komisia musí schváliť v prípade všetkých opatrení individuálnej pomoci. |
55) |
Zdá sa, že opis reorganizačných opatrení je zákonnou požiadavkou pre začatie vyrovnacieho konania súdom. Komisia má však pochybnosti, či schválenie vyrovnania daňovým úradom bolo podmienené realizáciou opatrení navrhovaných Fruconou. Inými slovami, nič v spise nenaznačuje existenciu príčinného spojenia medzi poskytnutím pomoci daňovým úradom a opatreniami navrhovanými príjemcom. |
56) |
Navyše sú navrhované opatrenia formulované len veľmi všeobecne a žiadnym spôsobom neanalyzujú okolnosti, ktoré doviedli spoločnosť do ťažkostí, ani finančnú situáciu spoločnosti a jej finančné perspektívy. Niektoré opatrenia nie sú skutočné reštrukturalizačné opatrenia, lebo súvisia len s tým, že spoločnosť musela po strate potrebnej výrobnej licencie prestať vyrábať lieh a súvisiace produkty (predaj zásob, prenájom výrobných zariadení tretej osobe). Iné opatrenia predstavujú skôr činnosti súvisiace s normálnym chodom podniku než racionalizačné opatrenia (predaj starého zariadenia). Štrukturálne opatrenia ako predaj nehnuteľností alebo ukončenie niektorých neziskových činností sú opísané len veľmi stručne, bez akéhokoľvek náznaku časového harmonogramu. |
57) |
Slovenské orgány netvrdia, že tieto opatrenia predstavujú plán reštrukturalizácie. Listom z 20. októbra 2004 informoval daňový úrad Fruconu, že daňový odpis sa pokladá za formu štátnej pomoci, a požiadal Fruconu o predloženie “investičného projektu”. Frucona odmietla poskytnúť taký plán s odôvodnením, že požiadala o vyrovnanie so svojimi veriteľmi a nie o štátnu pomoc. Je preto sporné, že daňový úrad v čase, keď súhlasil s navrhovaným vyrovnaním (9. júla 2004), pokladal opatrenia navrhnuté Fruconou za plán reštrukturalizácie, ktorého realizácia by bola nevyhnutnou podmienkou poskytnutia pomoci. |
58) |
Podľa bodu 11 usmernenia z roku 1999 finančná reštrukturalizácia musí zvyčajne sprevádzať fyzickú reštrukturalizáciu. Reštrukturalizácia sa však nemôže obmedzovať na úhradu dlhu alebo pokrytie minulých strát. Jediným konkrétnym opatrením, ktoré Frucona navrhuje, je reštrukturalizácia dlhu. |
59) |
Komisia pochybuje, že opatrenia opísané v návrhu Frucony na vyrovnanie predstavujú skutočné reštrukturalizačné opatrenia, ktoré v primeranej lehote a na základe reálnych predpokladov týkajúcich sa budúcich prevádzkových podmienok povedú k dlhodobej životaschopnosti spoločnosti. |
Pomoc obmedzená na minimum
60) |
Podľa bodu 40 usmernení z roku 1999 musí byť výška a intenzita pomoci prísne obmedzená na minimum potrebné na uskutočnenie plánovanej reštrukturalizácie. Od príjemcov sa očakáva značný príspevok na reštrukturalizáciu z vlastných zdrojov. |
61) |
Keďže Komisia nemá žiadne iné informácie, je toho názoru, že celkové náklady na reštrukturalizáciu predstavujú 644 591 511 Sk (16 miliónov EUR), čo je celková suma dlhu Frucony. Komisia poznamenáva, že Frucona navrhuje pokryť 35 % svojho dlhu, čo činí 225 607 029 Sk (5,6 milióna EUR), z vlastných prostriedkov a z pôžičky od súkromnej banky, spolu vo výške 210 miliónov Sk (5,25 miliónov EUR). Rozdiel medzi potrebami a vlastnými prostriedkami financovania budú musieť slovenské orgány vysvetliť. |
62) |
Komisia má pochybnosti, či je vlastný príspevok príjemcu na reštrukturalizačné náklady značný. |
2.4. Záver
63) |
Na základe uvedeného a informácií dostupných v toto štádiu Komisia pochybuje, či je sporné opatrenie zlučiteľné so spoločným trhom ako pomoc na záchranu alebo reštrukturalizáciu. Okrem toho sa zdá, že nie je možné uplatniť žiadnu inú výnimku predpokladanú Zmluvou o ES. |
V. ROZHODNUTIE
64) |
Vzhľadom na uvedené sa Komisia rozhodla začať konanie podľa článku 88 ods. 2 Zmluvy o ES vo veci sporného opatrenia z dôvodu pochybností, či predstavuje štátnu pomoc, a ak áno, či je kompatibilné so spoločným trhom. |
65) |
Vzhľadom na uvedené dôvody Komisia v rámci konania stanoveného v článku 88 ods. 2 Zmluvy o založení ES vyzýva Slovensko, aby v lehote jedného mesiaca odo dňa prijatia tohto listu predložila svoje pripomienky a poskytla všetky informácie, ktoré sú potrebné na zhodnotenie pomoci. Žiada tiež Vaše úrady, aby čo najrýchlejšie doručili kópiu tohto listu potenciálnemu príjemcovi pomoci. |
66) |
Komisia pripomína Slovensku, že článok 88 ods. 3 Zmluvy o ES má odkladný účinok a odkazuje na článok 14 nariadenia Rady (ES) č. 659/1999, ktorý stanovuje, že vo všetkých prípadoch protiprávnej pomoci môže byť táto od príjemcu vymáhaná. V tejto súvislosti Komisia žiada Slovensko, aby sa zdržalo výkonu ďalších procesných krokov, ktoré by boli právne potrebné podľa vnútroštátnych právnych predpisov na zrealizovanie odpisu (pozri odsek 11).» |
(1) Dôverná informácia.
(2) Suma, ktorú je Frucona Košice povinná splatiť svojim veriteľom.
(3) Dôverná informácia.
(4) Vzhľadom na stratu licencie na výrobu liehu a nápojov na báze liehu a podľa informácií poskytnutých sťažovateľom sa tento predaj zrejme týkal hlavne liehu.
(5) Ú. v. EÚ C 244, 1.10.2004, s. 2.
(6) Ú. v. ES C 288, 9.10.1999, s. 2.
(7) Posledný dátum, kedy možno pomoc pokladať za poskytnutú. Možné sú aj iné skoršie dátumy (pozri odsek 19).
III Informazioni
Commissione
22.9.2005 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 233/53 |
Invito a presentare proposte di azioni indirette di RST nell'ambito del programma specifico di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione: «Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca»
Area tematica prioritaria: «Sistemi energetici sostenibili»
Codice identificativo dell'invito: FP6-2005-Energy-4
(2005/C 233/12)
1. |
Conformemente alla decisione n. 1513/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, relativa al Sesto programma quadro di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione volto a contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e all'innovazione (2002-2006) (1), il Consiglio ha adottato in data 30 settembre 2002 il programma specifico di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione: «Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca» (2002-2006) (2) (di seguito «il programma specifico»). A norma dell'articolo 5, paragrafo 1 del programma specifico, la Commissione delle Comunità europee (di seguito «la Commissione») ha adottato in data 9 dicembre 2002 un programma di lavoro (3) di seguito «il programma di lavoro») che presenta più dettagliatamente gli obiettivi e le priorità scientifiche e tecnologiche del programma specifico, nonché il relativo calendario di attuazione. A norma dell'articolo 9, paragrafo 1 del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, relativo alle regole di partecipazione delle imprese, dei centri di ricerca e delle università, nonché alle regole di diffusione dei risultati della ricerca per l'attuazione del Sesto programma quadro della Comunità europea (2002-2006) (4) (di seguito «regole di partecipazione»), le proposte di azioni indirette di RST sono presentate secondo le modalità specificate negli inviti presentare proposte. |
2. |
Il presente invito a presentare proposte di azioni indirette di RST (di seguito «l'invito») comprende la presente parte generale e le condizioni specifiche descritte negli allegati. L'allegato contiene, in particolare, le informazioni relative al termine ultimo per la presentazione delle proposte di azioni indirette di RST, la data indicativa entro la quale saranno completate le valutazioni, lo stanziamento di bilancio indicativo, gli strumenti e i settori interessati, i criteri per la valutazione delle proposte di azioni indirette di RST, il numero minimo di partecipanti e le eventuali limitazioni alla partecipazione. |
3. |
Le persone fisiche o giuridiche che soddisfano le condizioni specificate nelle regole di partecipazione e che non si trovano in alcuna delle fattispecie di esclusione di cui alle regole di partecipazione o all'articolo 114, paragrafo 2 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (5) (di seguito «i proponenti»), sono invitate a presentare alla Commissione europea proposte di azioni indirette di RST, fatte salve le condizioni di cui alle regole di partecipazione e all'invito interessato. Le condizioni di partecipazione dei proponenti saranno verificate nell'ambito della negoziazione dell'azione indiretta di RST. Precedentemente, però, i proponenti saranno tenuti ad attestare di non trovarsi in una delle situazioni di cui all'articolo 93, paragrafo 1 del regolamento finanziario. Dovranno inoltre trasmettere alla Commissione le informazioni precisate all'articolo 173, paragrafo 2 del regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità di esecuzione del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (6). La Comunità europea applica una politica di pari opportunità e pertanto incoraggia vivamente le donne a presentare proposte di azioni indirette di RST o a collaborare alla presentazione di proposte di azioni indirette di RST. |
4. |
Per quanto riguarda l'invito a presentare proposte, la Commissione fornisce ai proponenti varie «Guide del proponente» che contengono le informazioni necessarie per la preparazione e la presentazione di proposte di azioni indirette di RST. La Commissione mette a disposizione anche gli «Orientamenti concernenti le procedure di valutazione e di selezione delle proposte» (7). Queste guide e detti orientamenti, nonché il programma di lavoro e altre informazioni riguardanti l'invito possono esser richiesti alla Commissione agli indirizzi seguenti:
|
5. |
I proponenti sono invitati a presentare le proposte di azioni indirette di RST unicamente in formato elettronico, utilizzando il sistema elettronico di presentazione delle proposte (EPSS (8)). Un coordinatore può tuttavia, in casi eccezionali, chiedere alla Commissione l'autorizzazione di presentare una proposta in versione cartacea prima del termine ultimo dell'invito. La richiesta deve essere inviata per iscritto ad uno degli indirizzo seguenti:
Nella richiesta occorre spiegare i motivi per i quali si chiede tale autorizzazione. I proponenti che desiderano presentare la proposta in versione cartacea sono tenuti ad accertarsi che la loro richiesta di deroga e le relative procedure siano completate a tempo debito, in modo da rispettare il termine ultimo dell'invito. Tutte le proposte di azioni indirette di RST devono contenere due parti: i moduli (parte A) e il contenuto (parte B). Prima di essere inviate elettronicamente le proposte di azioni indirette di RST possono essere preparate off line o on line. La parte B delle proposte di azioni indirette di RST può essere presentata esclusivamente in formato PDF (portable document format, compatibile con Adobe, versione 3 o versioni più aggiornate, con font incorporati). I documenti compressi («zippati») non saranno accettati. L'applicazione software EPSS (da utilizzare off line o on line) è reperibile nel sito web di Cordis www.cordis.lu. Le proposte di azioni indirette di RST inviate on line che risultano incomplete, illeggibili o che contengono virus non saranno accettate. Le versioni di proposte di azioni indirette di RST inviate su un supporto elettronico di memorizzazione rimovibile (ossia, CD-ROM, dischetti), per posta elettronica o per fax non saranno accettate. Qualora le proposte di azioni indirette di RST, per le quali è stata ottenuta un'autorizzazione all'invio in versione cartacea, risultino incomplete saranno scartate. Ulteriori dettagli sulle varie procedure di invio delle proposte sono riportati nell'allegato J degli «Orientamenti concernenti le procedure di valutazione e di selezione delle proposte». |
6. |
Le proposte di azioni indirette di RST devono pervenire alla Commissione entro il termine ultimo (data e ora) previsto dal relativo invito. Le proposte di azioni indirette di RST che perverranno dopo tale termine non saranno accettate. Le proposte di azioni indirette di RST che non soddisfano le condizioni relative al numero minimo di partecipanti indicate nell'invito interessato non saranno accettate. Ciò vale anche per eventuali criteri di ammissibilità supplementari riportati nel programma di lavoro. |
7. |
Nel caso di più presentazioni successive di una stessa proposta concernente un'azione indiretta di RST, la Commissione esaminerà l'ultima versione ricevuta prima del termine ultimo (giorno e ora) specificato nell'invito in questione. |
8. |
Qualora l'invito in questione lo preveda, le proposte di azioni indirette di RST potrebbero essere anche riesaminate nell'ambito di una valutazione successiva. |
9. |
I proponenti sono invitati a citare il codice identificativo dell'invito in tutta la corrispondenza che riguarda tale invito (ad esempio per la richiesta di informazioni o la presentazione di una proposta di azione indiretta di RST). |
(1) GU L 232 del 29.8.2002, pag. 1.
(2) GU L 294 del 29.10.2002, pag. 1.
(3) Decisione C(2002)4789 della Commissione, modificata dalle decisioni C(2003)577, C(2003)955, C(2003)1952, C(2003)3543, C(2003)3555, C(2003)4609, C(2003)5183, C(2004)433, C(2004)2002, C(2004)3324, C(2004)4178, C(2004)5286, C(2005)27, C(2005)961, C(2005)2076, C(2005) 2747, C (2005) 3244 e C(2005) 3390, tutte non pubblicate.
(4) GU L 355 del 30.12.2002, pag. 23.
(5) GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.
(6) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 1.
(7) C(2003)883 del 27.3.2003, modificato da ultimo da C(2004)1855 del 18.5.2004.
(8) L'EPSS è un software di aiuto per l'elaborazione e la presentazione di proposte per via elettronica.
ALLEGATO
1) Programma specifico: Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca
2) Area tematica/settore prioritari: Area tematica prioritaria di ricerca «Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi, 1) Sistemi energetici sostenibili, ii) Attività di ricerca con un impatto nel medio e lungo termine».
3) Denominazione dell'invito: Invito tematico nell'area «Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi, 1) Sistemi energetici sostenibili, ii) Attività di ricerca con un impatto nel medio e lungo termine».
4) Codice identificativo dell'invito: FP6-2005-Energy-4
5) Data di pubblicazione:
6) Data di scadenza: 10 gennaio 2006, ore 17.00 (ora di Bruxelles).
7) Bilancio totale indicativo: 20 mio EUR
Nell'ambito del presente invito, le proposte pervenute sia nel quadro di uno stesso settore di ricerca che in settori diversi, sono in concorrenza tra loro, pertanto può succedere che in determinati settori nessuna proposta benefici di un finanziamento. La qualità sarà il fattore determinante nella selezione delle proposte, si prevede tuttavia che il bilancio sarà ripartito equamente tra il settore «tecnologie delle energie innovabili» e le restanti attività a medio e lungo termine del programma «Sistemi energetici sostenibili».
8) Settori oggetto dell'invito e strumenti:
Sezione del programma di lavoro |
Strumento (1) |
Cfr. la sezione 6.1.3.2.6 del programma di lavoro per informazioni dettagliate sui temi e le aree oggetto del presente invito. |
IP, STREP, CA e SSA, come specificato nella sezione 6.1.3.2.6 del programma di lavoro. |
9) Numero minimo di partecipanti (2):
Strumento |
Numero minimo di partecipanti |
IP, STREP e CA |
Tre soggetti giuridici indipendenti di tre SM o SA, di cui almeno due SM o PCA. |
SSA |
Un soggetto giuridico di uno SM o SA. |
10) Limitazioni alla partecipazione: nessuna.
11) Accordi consortili:
— |
I partecipanti agli IP sono tenuti a concludere un accordo consortile. |
— |
I partecipanti alle STREP, alle CA e alle SSA derivanti dal presente invito sono incoraggiati, ma non tenuti, a sottoscrivere un accordo consortile. |
12) Procedura di valutazione:
— |
La procedura di valutazione prevede una sola fase. |
— |
Nel presente invito potrà essere utilizzata la valutazione a distanza. |
— |
In sede di valutazione non sarà garantito l'anonimato. |
13) Criteri di valutazione: per i criteri applicabili ai singoli strumenti (ivi compresi i punteggi minimi e le ponderazioni individuali e il punteggio minimo complessivo) e le relative modalità di applicazione, cfr. l'allegato B del programma di lavoro.
14) Calendario indicativo per la valutazione e la firma dei contratti:
— |
I risultati della valutazione dovrebbero essere disponibili circa quattro mesi a decorrere dalla data di scadenza prevista. |
— |
Conclusione dei primi contratti: i primi contratti concernenti il presente invito dovrebbero entrare in vigore entro la fine del 2006. |
(1) IP= Progetto integrato; STREP= progetto specifico mirato nel campo della ricerca.; CA = azioni di coordinamento; SSA = azioni si sostegno specifico.
(2) SM = Stati membri dell'UE; SA (comprendenti i PCA) = Stati associati; PCA = paesi candidati associati.
Qualsiasi soggetto giuridico stabilito in uno Stato membro o Stato associato può partecipare da solo ad un'azione indiretta purché la sua composizione soddisfi il numero minimo dipartecipanti previsto.