ISSN 1725-2466

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 89

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

48o anno
13 aprile 2005


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

I   Comunicazioni

 

Commissione

2005/C 089/1

Tassi di cambio dell'euro

1

2005/C 089/2

Avviso di scadenza di misure antidumping

2

2005/C 089/3

Avviso di apertura di un riesame in previsione della scadenza delle misure antidumping applicabili alle importazioni di cloruro di potassio originario della Bielorussia e della Russia

3

2005/C 089/4

Avviso di apertura di un riesame intermedio parziale delle misure antidumping applicabili alle importazioni di cloruro di potassio originario della Belarus

7

2005/C 089/5

Procedura d'informazione — Regole tecniche ( 1 )

9

2005/C 089/6

Aiuti di Stato — Francia — Aiuto di Stato C 46/2004 (ex NN 65/2004) — GIE finanziari: regime d'ammortamento agevolato a favore di alcune imprese autorizzate dal Ministero del bilancio — Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE ( 1 )

15

 

Rettifiche

2005/C 089/7

Rettifica dell'elenco dei giorni festivi nel 2005 (GU C 65 del 17.3.2005)

21

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


I Comunicazioni

Commissione

13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/1


Tassi di cambio dell'euro (1)

12 aprile 2005

(2005/C 89/01)

1 euro=

 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,2985

JPY

yen giapponesi

139,97

DKK

corone danesi

7,4502

GBP

sterline inglesi

0,68540

SEK

corone svedesi

9,1578

CHF

franchi svizzeri

1,5494

ISK

corone islandesi

80,47

NOK

corone norvegesi

8,1760

BGN

lev bulgari

1,9559

CYP

sterline cipriote

0,5829

CZK

corone ceche

29,893

EEK

corone estoni

15,6466

HUF

fiorini ungheresi

245,93

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,6960

MTL

lire maltesi

0,4303

PLN

zloty polacchi

4,0793

ROL

leu rumeni

36 176

SIT

tolar sloveni

239,71

SKK

corone slovacche

38,660

TRY

lire turche

1,7467

AUD

dollari australiani

1,6738

CAD

dollari canadesi

1,6022

HKD

dollari di Hong Kong

10,1272

NZD

dollari neozelandesi

1,7983

SGD

dollari di Singapore

2,1388

KRW

won sudcoreani

1 315,90

ZAR

rand sudafricani

7,9634

CNY

renminbi Yuan cinese

10,7470

HRK

kuna croata

7,3950

IDR

rupia indonesiana

12 318,87

MYR

ringgit malese

4,934

PHP

peso filippino

70,346

RUB

rublo russo

36,0630

THB

baht thailandese

51,511


(1)  

Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/2


Avviso di scadenza di misure antidumping

(2005/C 89/02)

Poiché in seguito alla pubblicazione dell'avviso d'imminente scadenza (1) non è pervenuta alcuna domanda di riesame, la Commissione informa che le misure antidumping indicate in appresso giungeranno prossimamente a scadenza.

Il presente avviso è pubblicato in conformità dell'articolo 11, paragrafo 2 del regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio (2) del 22 dicembre 1995 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte dei paesi non membri della Comunità europea.

Prodotto

Paese(i) d'origine o d'esportazione

Misure

Riferimento

Data della scadenza

Cloruro di potassio

Ucraina

Dazio antidumping

Regolamento (CEE) n. 3068/1992 del Consiglio (GU L 308 del 24.10.1992, pag. 41) modificato da ultimo dal Regolamento (CE) n. 992/2004 (GU L 182 del 19.5.2004, pag. 23)

12.5.2005


(1)  GU C 249 dell'8.10.2004, pag. 3.

(2)  GU L 56 del 6.3.1996, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 461/2004 del Consiglio (GU L 77 del 13.3.2004, pag. 12)


13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/3


Avviso di apertura di un riesame in previsione della scadenza delle misure antidumping applicabili alle importazioni di cloruro di potassio originario della Bielorussia e della Russia

(2005/C 89/03)

A seguito della pubblicazione di un avviso di imminente scadenza (1) delle misure antidumping in vigore sulle importazioni di cloruro di potassio originario della Bielorussia, della Russia e dell'Ucraina, la Commissione ha ricevuto una domanda di riesame in conformità dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio (2) (in appresso: «regolamento di base»). La domanda di riesame riguarda le importazioni di cloruro di potassio originario della Bielorussia e della Russia (in appresso: «paesi interessati»).

1.   Domanda di riesame

La domanda è stata presentata il 10.2.2005 dall'associazione dei produttori europei di potassa (APEP) (in appresso: «richiedente») per conto di produttori che rappresentano una proporzione maggioritaria, in questo caso più del 99 %, della produzione comunitaria complessiva di cloruro di potassio.

2.   Prodotto

Il prodotto oggetto del riesame è costituito da cloruro di potassio originario della Bielorussia e della Russia (in appresso: «prodotto in esame»), attualmente classificabile ai codici NC 3104 20 10, 3104 20 50 e 3104 20 90, e da miscugli speciali attualmente classificabili ai codici NC ex 3105 20 10, ex 3105 20 90, ex 3105 60 90, ex 3105 90 91 ed ex 3105 90 99. La menzione dei codici NC ha valore puramente indicativo.

3.   Misure in vigore

Le misure attualmente in vigore consistono in un dazio antidumping definitivo istituito dal regolamento (CE) n. 3068/92 (3) del Consiglio.

4.   Motivi del riesame

La domanda è motivata dal fatto che la scadenza delle misure potrebbe comportare il persistere o la reiterazione del dumping e del pregiudizio nei confronti dell'industria comunitaria.

A norma dell'articolo 2, paragrafo 7, del regolamento di base, il richiedente ha determinato il valore normale per la Bielorussia in base al prezzo praticato in un paese ad economia di mercato appropriato (indicato al paragrafo 5.1, lettera d), del presente avviso). La denuncia di persistenza del dumping si basa sul confronto tra il valore normale, di cui alla precedente frase, e i prezzi del prodotto in esame venduto all'esportazione nell'UE.

La denuncia di persistenza del dumping per quanto riguarda la Russia si basa sul confronto tra il valore normale, stabilito sulla base dei prezzi applicati sul mercato interno e del valore normale costruito, e i prezzi del prodotto in esame venduto all'esportazione nell'UE.

Su tale base, i margini di dumping risultano rilevanti.

Per quanto attiene alla reiterazione del dumping, si afferma che le esportazioni dai paesi interessati verso altri territori o paesi terzi, quali Cina, Brasile, Norvegia, Svizzera, India e America settentrionale, sono effettuate a prezzi di dumping.

Il richiedente ha fornito elementi di prova del fatto che le importazioni del prodotto in esame dalla Bielorussia e dalla Russia sono complessivamente aumentate in termini assoluti e in termini di quota di mercato.

Inoltre, i volumi e i prezzi del prodotto in esame importato avrebbero avuto, tra le altre conseguenze, ripercussioni negative sulle quote di mercato detenute, sui quantitativi venduti e sul livello dei prezzi praticati dall'industria comunitaria, traducendosi in sostanziali effetti negativi sull'andamento generale e sulla situazione finanziaria dell'industria comunitaria.

Il richiedente sostiene inoltre che vi sarebbe il rischio che vengano attuate nuove pratiche di dumping pregiudizievole. A tale riguardo, ha presentato prove del fatto che, data l'esistenza di capacità produttive inutilizzate e/o considerato il previsto aumento delle capacità produttive nei paesi interessati, l'eventuale scadenza delle misure renderebbe probabile l'aumento dell'attuale livello delle importazioni del prodotto in esame.

Infine, il richiedente sostiene che, se le misure fossero lasciate scadere, la fragile situazione dell'industria comunitaria subirebbe un ulteriore deterioramento e che una reiterazione di consistenti importazioni a prezzi di dumping dai paesi interessati potrebbe causare ulteriore pregiudizio all'industria comunitaria.

5.   Procedura

Avendo stabilito, previa consultazione del Comitato consultivo, che esistono elementi di prova sufficienti per giustificare l'apertura di un riesame in previsione della scadenza, la Commissione avvia un riesame ai sensi dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento di base.

5.1.   Procedura per la determinazione del rischio di dumping e di pregiudizio

L'inchiesta determinerà se sia probabile o meno che lo scadere delle misure provochi il persistere o la reiterazione del dumping e del pregiudizio.

a)   Campionamento

In considerazione del numero delle parti interessate dal presente procedimento, la Commissione può decidere di effettuare il campionamento a norma dell'articolo 17 del regolamento di base.

i)   Campionamento degli importatori

Per consentire alla Commissione di stabilire se sia necessario ricorrere al campionamento e, in tal caso, di selezionare un campione, si invitano tutti gli importatori, o i rappresentanti che agiscono per loro conto, a manifestarsi contattando la Commissione e fornendo le seguenti informazioni sulla/e loro società entro i termini fissati al paragrafo 6, lettera b), punto i), del presente avviso e nel formato indicato al paragrafo 7 del medesimo:

la ragione sociale, l'indirizzo, l'indirizzo e-mail, i numeri di telefono, di fax e/o di telex e il nome del responsabile da contattare,

il fatturato totale in euro della società nel periodo compreso tra il 1o gennaio e il 31 dicembre 2004,

il numero totale di dipendenti,

la descrizione particolareggiata delle attività della società in relazione al prodotto in esame,

il volume in tonnellate e il valore in euro delle importazioni e delle rivendite effettuate sul mercato comunitario del prodotto in esame nel periodo compreso tra il 1o gennaio e il 31 dicembre 2004,

le ragioni sociali e una descrizione particolareggiata delle attività di tutte le società collegate coinvolte nella produzione e/o nella vendita del prodotto in esame,

qualsiasi altra informazione pertinente che possa essere utile alla Commissione per la selezione del campione,

l'indicazione riguardo alla disponibilità o meno della/e società ad essere inserita/e nel campione, tenendo conto che tale inserimento comporta l'impegno a rispondere ad un questionario e ad accettare una verifica in loco delle risposte fornite.

Per raccogliere le informazioni ritenute necessarie per la selezione del campione degli importatori, la Commissione può inoltre contattare tutte le associazioni di importatori note.

ii)   Selezione definitiva del campione

Tutte le parti interessate che desiderino fornire informazioni pertinenti relative alla selezione del campione devono farlo entro il termine fissato al paragrafo 6, lettera b), punto ii), del presente avviso.

La Commissione intende procedere alla selezione definitiva del campione dopo aver consultato le parti interessate che si sono dichiarate disposte a farne parte.

Le società incluse nel campione devono rispondere ad un questionario entro il termine fissato al paragrafo 6, lettera b), punto iii), del presente avviso e devono offrire la loro collaborazione nel quadro dell'inchiesta.

b)   Questionari

Per raccogliere le informazioni ritenute necessarie per la sua inchiesta, la Commissione invierà questionari all'industria comunitaria e a tutte le associazioni di produttori della Comunità, ai produttori/esportatori bielorussi e russi, a tutte le associazioni di produttori/esportatori, agli importatori, a tutte le associazioni di importatori citati nella domanda o che hanno collaborato all'inchiesta che ha condotto alle misure oggetto del presente riesame, nonché alle autorità dei paesi esportatori interessati.

In ogni caso, tutte le parti interessate sono invitate a contattare al più presto la Commissione via fax per sapere se sono incluse nella domanda e, se del caso, per richiedere un questionario entro il termine stabilito al paragrafo 6, lettera a), punto i), del presente avviso, poiché il termine stabilito al paragrafo 6, lettera a), punto ii), del medesimo è valido per tutte le parti interessate.

Tali informazioni ed elementi di prova devono pervenire alla Commissione entro il termine di cui al paragrafo 6, lettera a), punto ii), del presente avviso.

c)   Raccolta di informazioni e audizioni

Tutte le parti interessate sono invitate a comunicare le proprie osservazioni, a presentare informazioni diverse da quelle contenute nelle risposte al questionario e a fornire elementi di prova. Tali informazioni ed elementi di prova devono pervenire alla Commissione entro il termine di cui al paragrafo 6, lettera a), punto ii), del presente avviso.

La Commissione può inoltre procedere all'audizione delle parti interessate che ne facciano richiesta e che dimostrino di avere particolari motivi per essere sentite. Tale richiesta deve essere presentata entro i termini fissati al paragrafo 6, lettera a), punto iii), del presente avviso.

d)   Selezione del paese ad economia di mercato

Durante l'inchiesta precedente il Canada è stato scelto come paese ad economia di mercato appropriato ai fini della determinazione del valore normale nei confronti della Bielorussia. La Commissione intende utilizzare il Canada anche in questo caso. Le parti interessate sono invitate a presentare le proprie osservazioni in merito all'opportunità di questa scelta entro il termine specifico di cui al paragrafo 6, lettera c), del presente avviso.

5.2.   Procedura di valutazione dell'interesse della Comunità

Laddove fosse confermata la probabilità del persistere o della reiterazione del dumping e del pregiudizio, conformemente all'articolo 21 del regolamento di base si deciderà se il mantenimento o l'abrogazione delle misure antidumping sia o meno nell'interesse della Comunità. Per tale motivo, sempreché provino l'esistenza di un nesso obiettivo tra la loro attività e il prodotto in esame, l'industria comunitaria, gli importatori, le loro associazioni rappresentative, gli utilizzatori rappresentativi e le organizzazioni rappresentative dei consumatori possono, entro i termini stabiliti al paragrafo 6, lettera a, punto ii), del presente avviso, manifestarsi e fornire informazioni alla Commissione. Le parti che abbiano agito conformemente a quanto specificato nella frase precedente possono chiedere un'audizione, indicando i particolari motivi per i quali chiedono di essere sentite, entro il termine fissato al paragrafo 6, lettera a), punto iii), del presente avviso. È opportuno precisare che le informazioni comunicate a norma dell'articolo 21 sono prese in considerazione unicamente se all'atto della presentazione sono sostenute da validi elementi di prova.

6.   Termini

a)   Termini generali

i)   Termine per la richiesta di un questionario

Tutte le parti interessate che non hanno collaborato all'inchiesta che ha portato all'istituzione delle misure oggetto del presente riesame devono chiedere un questionario al più presto e comunque entro e non oltre 15 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

ii)   Termine entro il quale le parti devono manifestarsi, presentare le risposte al questionario e fornire qualsiasi altra informazione

Salvo altrimenti disposto, tutte le parti interessate devono manifestarsi prendendo contatto con la Commissione, comunicare le loro osservazioni, presentare le risposte al questionario e fornire qualsiasi altra informazione entro 40 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, affinché tali osservazioni ed informazioni possano essere prese in considerazione nel corso dell'inchiesta. È importante notare che al rispetto di tale termine è subordinato l'esercizio della maggior parte dei diritti procedurali stabiliti nel regolamento di base.

iii)   Audizioni

Tutte le parti interessate possono inoltre chiedere di essere sentite dalla Commissione entro lo stesso termine di 40 giorni.

b)   Termine specifico relativo al campionamento

i)

Tutte le informazioni specificate al paragrafo 5.1, lettera a), punto i), devono pervenire alla Commissione entro 15 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, poiché la Commissione intende consultare le parti interessate che si sono dichiarate disponibili a far parte del campione in merito alla selezione definitiva dello stesso entro 21 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

ii)

Qualsiasi altra informazione pertinente per la selezione del campione di cui al paragrafo 5.1, lettera a), punto ii), deve pervenire alla Commissione entro 21 giorni dalla pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

iii)

Le risposte al questionario fornite dalle parti incluse nel campione devono pervenire alla Commissione entro 37 giorni dalla data della notifica della loro inclusione nel campione.

c)   Termine specifico per la selezione del paese ad economia di mercato

Le parti interessate dall'inchiesta possono presentare osservazioni in merito all'opportunità della scelta del Canada, che, come risulta al paragrafo 5.1, lettera d), del presente avviso, sarà preso in considerazione come paese ad economia di mercato appropriato ai fini della determinazione del valore normale in relazione alla Bielorussia. Tali osservazioni devono pervenire alla Commissione entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

7.   Comunicazioni scritte, risposte al questionario e corrispondenza

Tutte le osservazioni e le richieste delle parti interessate devono essere formulate per iscritto (non in formato elettronico, salvo altrimenti disposto), complete di nome, indirizzo, indirizzo e-mail, numeri di telefono, fax e/o telex della parte interessata. Tutte le comunicazioni scritte, comprese le informazioni richieste nel presente avviso, le risposte ai questionari e la corrispondenza inviate dalle parti interessate in forma riservata devono essere contrassegnate dalla dicitura «Diffusione limitata» (4) e, conformemente all'articolo 19, paragrafo 2, del regolamento di base, devono essere corredate di una versione non riservata contrassegnata dalla dicitura «CONSULTABILE DA TUTTE LE PARTI INTERESSATE».

Indirizzo della Commissione per contatti e informazioni:

Commissione europea

Direzione generale del Commercio

Direzione B

Ufficio J-79 5/16

B-1049 Bruxelles

Fax (32-2) 295 65 05

8.   Omessa collaborazione

Qualora una parte interessata rifiuti l'accesso alle informazioni necessarie o non le comunichi entro i termini stabiliti, oppure ostacoli gravemente lo svolgimento dell'inchiesta, possono essere elaborate conclusioni, affermative o negative, in base ai dati disponibili, a norma dell'articolo 18 del regolamento di base.

Se si accerta che una parte interessata ha fornito informazioni false o fuorvianti, non si tiene conto di tali informazioni e possono essere utilizzati i dati disponibili, a norma dell'articolo 18 del regolamento di base. Se una parte interessata non collabora, o collabora soltanto parzialmente e le conclusioni si basano pertanto sui dati disponibili, in conformità dell'articolo 18 del regolamento di base, l'esito dell'inchiesta per tale parte può essere meno favorevole di quanto lo sarebbe stato se essa avesse collaborato.

9.   Calendario dell'inchiesta

A norma dell'articolo 11, paragrafo 5, del regolamento di base, l'inchiesta verrà conclusa entro 15 mesi dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.


(1)  GU C 249 dell'8.10.2004, pag. 3.

(2)  GU L 56 del 6.3.1996, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 461/2004 del Consiglio (GU L 77 del 13.3.2004, pag. 12).

(3)  GU L 308 del 24.10.1992, pag. 41. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 992/2004 del Consiglio (GU L 182 del 19.5.2004, pag. 23).

(4)  Ciò significa che il documento è esclusivamente per uso interno. Esso è protetto conformemente all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43). È un documento riservato conformemente all'articolo 19 del regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio (GU L 56 del 6.3.1996, pag. 1) e all'articolo 6 dell'accordo dell'OMC relativo all'attuazione dell'articolo VI del GATT 1994 (accordo antidumping).


13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/7


Avviso di apertura di un riesame intermedio parziale delle misure antidumping applicabili alle importazioni di cloruro di potassio originario della Belarus

(2005/C 89/04)

La Commissione ha ricevuto una domanda di riesame intermedio parziale a norma dell'articolo 11, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio (1) (di seguito: «il regolamento di base»).

1.   Domanda di riesame

La domanda è stata presentata dalla «Republican Unitary Enterprise» PA Belaruskali (di seguito: «il richiedente»), l'unico produttore esportatore in Belarus.

La domanda è finalizzata al riesame del dumping limitatamente a quanto concerne l'attività del richiedente.

2.   Prodotto

I prodotti oggetto del riesame sono il cloruro di potassio originario della Belarus (di seguito: il «prodotto in esame»), attualmente classificabile ai codici NC 3104 20 10, 3104 20 50, 3104 20 90, e i miscugli o miscele speciali attualmente classificabili ai codici NC ex 3105 20 10, ex 3105 20 90, ex 3105 60 90, ex 3105 90 91 ed ex 3105 90 99. L'indicazione di tali codici NC ha valore puramente informativo.

3.   Misure in vigore

Le misure attualmente in vigore consistono in un dazio antidumping definitivo istituito dal regolamento (CE) n. 3068/92 del Consiglio (2).

4.   Motivazione del riesame

La domanda, presentata a norma dell'articolo 11, paragrafo 3, del regolamento di base, si fonda sugli elementi di prova, a prima vista sufficienti, forniti dal richiedente, da cui risulta che, per quanto lo concerne, le circostanze che hanno portato ad adottare le misure sono cambiate e che tale cambiamento è definitivo.

Il richiedente afferma, fornendo elementi di prova a sostegno delle sue affermazioni, che se si effettuasse un confronto, per un periodo di tempo sufficientemente esteso, tra il valore normale in un paese terzo ad economia di mercato appropriato e i suoi prezzi all'esportazione del prodotto verso l'UE, ne risulterebbe un dumping ridotto, notevolmente inferiore rispetto al livello delle misure attualmente in vigore. Pertanto, per compensare il dumping non è più necessario mantenere le misure al loro livello attuale, stabilito sul livello del dumping determinato in precedenza.

5.   Procedura per la determinazione del dumping

Avendo stabilito, previa consultazione del comitato consultivo, che esistono elementi di prova sufficienti per l'apertura di un riesame intermedio parziale, la Commissione avvia un riesame in conformità dell'articolo 11, paragrafo 3, del regolamento di base, allo scopo di determinare il margine di dumping del richiedente e il livello del dazio al quale dovrebbero essere soggette le importazioni del prodotto in esame nella Comunità.

L'inchiesta intende determinare se sia necessario mantenere, abrogare o modificare le misure in vigore nei riguardi del richiedente menzionato al paragrafo 1.

(a)   Questionari

Per ottenere le informazioni ritenute necessarie ai fini dell'inchiesta, la Commissione invierà un questionario al richiedente e alle autorità del paese esportatore interessato. Tali informazioni e i relativi elementi di prova a sostegno devono pervenire alla Commissione entro il termine di cui al paragrafo 6, lettera a), punto i), del presente avviso.

(b)   Raccolta di informazioni e audizioni

Tutte le parti interessate sono invitate a comunicare le loro osservazioni, a presentare eventuali altre informazioni diverse da quelle indicate nel questionario e a fornire elementi di prova a sostegno di tali osservazioni e informazioni. Tali informazioni ed elementi di prova devono pervenire alla Commissione entro il termine di cui al paragrafo 6, lettera a), punto i), del presente avviso.

La Commissione può inoltre procedere all'audizione delle parti interessate che ne facciano richiesta e che dimostrino di avere particolari motivi per essere sentite. La richiesta deve essere presentata entro il termine di cui al paragrafo 6, lettera a), punto ii), del presente avviso.

(c)   Selezione del paese ad economia di mercato

Nella precedente inchiesta, conclusasi con l'istituzione delle misure in vigore, il paese ad economia di mercato appropriato scelto per stabilire il valore normale in relazione alla Belarus era stato il Canada. La Commissione sta prendendo in considerazione l'ipotesi di utilizzare nuovamente il Canada per lo stesso scopo, in conformità dell'articolo 2, paragrafo 7, del regolamento di base. Le parti interessate sono invitate a presentare le loro osservazioni in merito all'opportunità di questa scelta entro il termine specifico di cui al paragrafo 6, lettera b), del presente avviso.

6.   Termini

(a)   Termini generali

i)   Termine entro il quale le parti devono manifestarsi, inviare le risposte al questionario e fornire qualsiasi altra informazione

Salvo altrimenti disposto, tutte le parti interessate devono manifestarsi prendendo contatto con la Commissione, comunicare le loro osservazioni, rispondere al questionario e fornire qualsiasi altra informazione entro 40 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, affinché tali osservazioni e informazioni possano essere prese in considerazione nel corso dell'inchiesta. È importante notare che al rispetto di detto termine è subordinato l'esercizio della maggior parte dei diritti procedurali stabiliti nel regolamento di base. Inoltre, il richiedente deve inviare il questionario debitamente compilato entro il summenzionato termine di 40 giorni.

ii)   Audizioni

Tutte le parti interessate possono inoltre chiedere di essere sentite dalla Commissione entro lo stesso termine di 40 giorni.

(b)   Termine specifico per la selezione del paese ad economia di mercato

Le parti interessate dall'inchiesta possono presentare osservazioni in merito all'opportunità della scelta del Canada, il quale, come indicato al paragrafo 5, lettera c), del presente avviso, è preso in considerazione come paese ad economia di mercato appropriato ai fini della determinazione del valore normale in relazione alla Belarus. Tali osservazioni devono pervenire alla Commissione entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

7.   Comunicazioni scritte, risposte al questionario e corrispondenza

Tutte le comunicazioni e le richieste presentate dalle parti interessate devono essere formulate per iscritto (non in formato elettronico, salvo disposizione contraria) e devono riportare l'indicazione di nome, indirizzo, indirizzo e-mail, numeri di telefono, di fax e/o di telex della parte interessata. Tutte le comunicazioni scritte, comprese le informazioni richieste nel presente avviso, le risposte ai questionari e la corrispondenza, inviate dalle parti interessate in forma riservata devono essere contrassegnate dalla dicitura «Diffusione limitata» (3) e, conformemente all'articolo 19, paragrafo 2, del regolamento di base, devono essere corredate di una versione non riservata contrassegnata dalla dicitura «CONSULTABILE DA TUTTE LE PARTI INTERESSATE».

Indirizzo della Commissione per la corrispondenza:

Commissione europea

Direzione generale del Commercio

Direzione B

Ufficio J-79 5/16

B-1049 Bruxelles

Fax (32-2) 295 65 05

Telex COMEU B 21877

8.   Omessa collaborazione

Qualora una parte interessata rifiuti l'accesso alle informazioni necessarie, non le comunichi entro i termini stabiliti oppure ostacoli gravemente lo svolgimento dell'inchiesta, possono essere elaborate conclusioni provvisorie o definitive, positive o negative, in base ai dati disponibili, in conformità dell'articolo 18 del regolamento di base.

Se si accerta che una parte interessata ha fornito informazioni false o fuorvianti, non si tiene conto di tali informazioni e possono essere utilizzati i dati disponibili. Se una parte interessata non collabora, o collabora soltanto parzialmente, e vengono utilizzati i dati disponibili ai sensi dell'articolo 18 del regolamento di base, l'esito dell'inchiesta potrebbe essere per tale parte meno favorevole rispetto alle conclusioni che sarebbero state eventualmente raggiunte se essa avesse collaborato.


(1)  GU L 56 del 6.3.1996, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 461/2004 del Consiglio (GU L 77 del 13.3.2004, pag. 12).

(2)  GU L 308 del 24.10.1992, pag. 41. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 992/2004 del Consiglio (GU L 182 del 19.5.2004, pag. 23).

(3)  Ciò significa che il documento è destinato esclusivamente ad uso interno. Esso è protetto conformemente all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43) ed è un documento riservato conformemente all'articolo 19 del regolamento (CE) n. 384/96 del Consiglio (GU L 56 del 6.3.1996, pag. 1) e all'articolo 6 dell'accordo dell'OMC relativo all'applicazione dell'articolo VI del GATT 1994 (accordo antidumping).


13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/9


Procedura d'informazione — Regole tecniche

(2005/C 89/05)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

Direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998 che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione (GU L 204 del 21.7.1998, pag. 37; GU L 217 del 5.8.1998, pag. 20).

Notifiche di progetti nazionali di regole tecniche ricevute dalla Commissione.

Riferimento (1)

Titolo

Scadenza della sospensione di tre mesi (2)

2005/0120/PL

Regolamento del ministro dell'Economia e del Lavoro relativo all'elenco dei prodotti pirotecnici che non richiedono autorizzazione per l'acquisto, il magazzinaggio o l'utilizzo

20-06-2005

2005/0121/PL

Regolamento del ministro dell'Economia e del Lavoro, sullo svolgimento di lavori che prevedono l'utilizzo di materiali esplosivi destinati ad uso civile.

20-06-2005

2005/0122/PL

Regolamento del ministro dell'Economia e del Lavoro in materia di norme per il magazzinaggio di materiali esplosivi, destinati ad utilizzo civile in un magazzino transitorio.

20-06-2005

2005/0123/NL

Decreto del ministro della Sanità, del Benessere e dello Sport, recante definizione di una normativa relativa alle norme applicate in materia di sicurezza dei palloncini

20-06-2005

2005/0124/NL

Proposta di legge recante definizione di talune norme relative alle unità di misura nonché alla commercializzazione e all'utilizzo degli strumenti di misura (Legge in materia di metrologia)

20-06-2005

2005/0125/E

Progetto di regio decreto che approva il Regolamento tecnico di controllo e certificazione del materiale per la moltiplicazione di funghi coltivati

20-06-2005

2005/0126/S

Prescrizioni relative alla modifica delle prescrizioni dell'Agenzia svedese per i servizi di soccorso (SRVFS 2004:14) riguardanti il trasporto di merci pericolose su strada e sottoterra (ADR-S)

20-06-2005

2005/0127/S

Prescrizioni relative alla modifica delle prescrizioni dell'Agenzia svedese per i servizi di soccorso (SRVFS 2004:15) relative al trasporto di merci pericolose su rotaia (RID-S)

20-06-2005

2005/0128/DK

Provvedimento di modifica del provvedimento relativo alla produzione agricola biologica

20-06-2005

2005/0129/CZ

Progetto di decreto recante modifica al decreto n. 323/2004 (racc.) per l'attuazione di talune disposizioni della legge relativa alla viticoltura e vinicoltura

22-06-2005

2005/0131/S

Prescrizioni dell'Autorità per la protezione degli animali relative alla modifica delle prescrizioni dell'Autorità per la protezione degli animali e delle direttive generali (DFS 2004:17) relative alla detenzione di animali nelle fattorie ecc.

23-06-2005

2005/0132/LV

Progetto di legge «Legge sulle attività degli addetti alla sicurezza»

27-06-2005

2005/0133/NL

Modifica della legge in materia di energia elettrica 1998 e della Legge in materia di gas in relazione ad ulteriori norme relative a una gestione di rete indipendente

24-06-2005

2005/0134/NL

Regolamento di modifica del regolamento 2003 in materia di birra dell'Associazione dei produttori di bevande.

24-06-2005

2005/0135/S

Proposta di legge relativa ai top domain nazionali di Internet per la Svezia

27-06-2005

2005/0136/I

Decreto interdirettoriale recante: Regole tecniche di produzione e metodologie di verifica tecnica degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento di cui all'art. 110, comma 7 del Testo Unico delle leggi di Pubblica sicurezza (T.U.L.P.S.)

27-06-2005

La Commissione richiama l'attenzione sulla sentenza riguardante la «CIA Security», emessa il 30 aprile 1996 nella causa C-194/94 (Racc. 1996, pag. I-2201), secondo la quale la Corte di giustizia ritiene che gli articoli 8 e 9 della direttiva 98/34/CE (all'epoca 83/189/CEE) debbano essere interpretati nel senso che i singoli possono farli valere dinanzi a un giudice nazionale, il quale deve rifiutare l'applicazione di una regola tecnica nazionale che non sia stata notificata conformemente alla direttiva di cui sopra.

Detta sentenza conferma la comunicazione della Commissione del 1o ottobre 1986 (GU C 245 dell'1.10.1986, pag. 4).

L'inadempimento dell'obbligo di notifica comporta pertanto l'inapplicabilità delle regole tecniche in esame, che di consequenza sano inopponibili ai singoli.

Per ulteriori altri informazioni sulla procedura di notifica, rivolgersi a:

Commissione europea

DG Imprese e industria, Unità C3

B–1049 Bruxelles

e-mail: Dir83-189-Central@cec.eu.int

oppure visitare il sito internet: http://europa.eu.int/comm/enterprise/tris/

Per eventuali informazioni su tali notifiche, rivolgersi ai servizi nazionali, il cui elenco è riportato di seguito:

ELENCO DEI DIPARTIMENTI NAZIONALI RESPONSABILI DELL'APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 98/34/CE

BELGIO

BELNotif

Qualité et Sécurité

SPF Economie, PME, Classes moyennes et Energie

NG III — 4ème étage

Boulevard du Roi Albert II/16

B-1000 Bruxelles

Sig.ra Pascaline Descamps

Tel. (32) 2 206 46 89

Fax (32) 2 206 57 46

E-mail: pascaline.descamps@mineco.fgov.be

paolo.caruso@mineco.fgov.be

E-mail generico: belnotif@mineco.fgov.be

Sito Web: http://www.mineco.fgov.be

REPUBBLICA CECA

Czech Office for Standards, Metrology and Testing

Gorazdova 24

PO BOX 49

CZ-128 01 Praha 2

Sig.ra Helena Fofonkova

Tel. (420) 224 907 125

Fax (420) 224 907 122

E-mail: fofonkova@unmz.cz

E-mail generico: eu9834@unmz.cz

Sito Web: http://www.unmz.cz

DANIMARCA

Erhvervs- og Boligstyrelsen

Dahlerups Pakhus

Langelinie Allé 17

DK-2100 Copenhagen Ø (oppure DK-2100 Copenhagen OE)

Tel. (45) 35 46 66 89 (linea diretta)

Fax (45) 35 46 62 03

E-mail: Sig.ra Birgitte Spühler Hansen — bsh@ebst.dk

Cassetta delle lettere per messaggi relativi a notifiche — noti@ebst.dk

Sito Web: http://www.ebst.dk/Notifikationer

GERMANIA

Bundesministerium für Wirtschaft und Arbeit

Referat XA2

Scharnhorststr. 34-37

D-10115 Berlin

Sig.ra Christina Jäckel

Tel. (49) 30 2014 6353

Fax. (49) 30 2014 5379

E-mail: infonorm@bmwa.bund.de

Sito Web: http://www.bmwa.bund.de

ESTONIA

Ministry of Economic Affairs and Communications

Harju str. 11

EE-15072 Tallinn

Sig. Margus Alver

Tel. (37-2) 6 256 405

Fax (37-2) 6 313 660

E-mail: margus.alver@mkm.ee

E-mail generico: el.teavitamine@mkm.ee

GRECIA

Ministry of Development

General Secretariat of Industry

Mesogeion 119

GR-101 92 Athens

Tel. (30) 210 696 98 63

Fax (30) 210 696 91 06

ELOT

Acharnon 313

GR-111 45 Athens

Tel. (30) 210 212 03 01

Fax (30) 210 228 62 19

E-mail: 83189in@elot.gr

Sito Web: http://www.elot.gr

SPAGNA

Ministerio de Asuntos Exteriores

Secretaría de Estado de Asuntos Europeos

Direccion General de Coordinacion del Mercado Interior y otras Políticas Comunitarias

Subdireccion General de Asuntos Industriales, Energéticos, de Transportes y Comunicaciones y de Medio Ambiente

C/Padilla, 46, Planta 2a, Despacho: 6218

E-28006 Madrid

Sig. Angel Silván Torregrosa

Tel. (34-91) 379 83 32

Sig.ra Esther Pérez Peláez

Consigliere tecnico

E-mail: esther.perez@ue.mae.es

Tel. (34-91) 379 84 64

Fax (34-91) 379 84 01

E-mail: d83-189@ue.mae.es

FRANCIA

Délégation interministérielle aux normes

Direction générale de l'Industrie, des Technologies de l'information et des Postes (DiGITIP)

Service des politiques d'innovation et de compétitivité (SPIC)

Sous-direction de la normalisation, de la qualité et de la propriété industrielle (SQUALPI)

DiGITIP 5

12, rue Villiot

F-75572 Paris Cedex 12

Sig.ra Suzanne Piau

Tel. (33) 1 53 44 97 04

Fax (33) 1 53 44 98 88

E-mail: suzanne.piau@industrie.gouv.fr

Sig.ra Françoise Ouvrard

Tel. (33) 1 53 44 97 05

Fax (33) 1 53 44 98 88

E-mail: francoise.ouvrard@industrie.gouv.fr

IRLANDA

NSAI

Glasnevin

Dublin 9

Ireland

Sig. Tony Losty

Tel. (35-3) 1 807 38 80

Fax (35-3) 1 807 38 38

E-mail: tony.losty@nsai.ie

Sito Web: http://www.nsai.ie/

ITALIA

Ministero delle attività produttive

Dipartimento per le imprese

Direzione Generale per lo sviluppo produttivo e la competitività

Ispettorato tecnico dell'industria — Ufficio F1

Via Molise 2

I-00187 Roma

Sig. Vincenzo Correggia

Tel. (39) 06 47 05 22 05

Fax (39) 06 47 88 78 05

E-mail: vincenzo.correggia@minindustria.it

Sig. Enrico Castiglioni

Tel. (39) 06 47 05 26 69

Fax (39) 06 47 88 77 48

E-mail: enrico.castiglioni@minindustria.it

E-mail: ispettoratotecnico@minindustria.flexmail.it

Sito Web: http://www.minindustria.it

CIPRO

Cyprus Organization for the Promotion of Quality

Ministry of Commerce, Industry and Tourism

13, A. Araouzou street

CY-1421 Nicosia

Tel. (35-7) 22 409313 oppure (357) 22 375053

Fax (35-7) 22 754103

Sig. Antonis Ioannou

Tel. (35-7) 22 409409

Fax (35-7) 22 754103

E-mail: aioannou@cys.mcit.gov.cy

Sig.ra Thea Andreou

Tel. (35-7) 22 409 404

Fax (35-7) 22 754 103

E-mail: tandreou@cys.mcit.gov.cy

E-mail generico: dir9834@cys.mcit.gov.cy

Sito Web: http://www.cys.mcit.gov.cy

LETTONIA

Division of the Commercial Normative, SOLVIT and Notification

Internal Market Department of the

Ministry of Economics of the Republic of Latvia

55, Brvibas str.

Riga

LV-1519

Sig.ra Agra Ločmele

Senior Officer of the Division of the Commercial Normative, SOLVIT and Notification

E-mail: agra.locmele@em.gov.lv

Tel. (37-1) 703 12 36

Fax (37-1) 728 08 82

E-mail: notification@em.gov.lv

LITUANIA

Lithuanian Standards Board

T. Kosciuskos g. 30

LT-01100 Vilnius

Sig.ra Daiva Lesickiene

Tel. (370) 5 270 93 47

Fax (370) 5 270 93 67

E-mail: dir9834@lsd.lt

Sito Web: http://www.lsd.lt

LUSSEMBURGO

SEE — Service de l'Energie de l'Etat

34, avenue de la Porte-Neuve

B.P. 10

L-2010 Luxembourg

Sig. J.P. Hoffmann

Tel. (35-2) 46 97 46 1

Fax (35-2) 22 25 24

E-mail: see.direction@eg.etat.lu

Sito Web: http://www.see.lu

UNGHERIA

Hungarian Notification Centre –

Ministry of Economy and Transport

Budapest

Honvéd u. 13-15

H-1055

Sig. Zsolt Fazekas

E-mail: fazekaszs@gkm.hu

Tel. (36-1) 374 2873

Fax (36-1) 473 1622

E-mail: notification@gkm.hu

Sito Web: http://www.gkm.hu/dokk/main/gkm

MALTA

Malta Standards Authority

Level 2

Evans Building

Merchants Street

VLT 03

MT-Valletta

Tel. (35-6) 2124 2420

Fax (35-6) 2124 2406

Sig.ra Lorna Cachia

E-mail: lorna.cachia@msa.org.mt

E-mail generico: notification@msa.org.mt

Sito Web: http://www.msa.org.mt

PAESI BASSI

Ministerie van Financiën

Belastingsdienst/Douane Noord

Team bijzondere klantbehandeling

Centrale Dienst voor In-en uitvoer

Engelse Kamp 2

Postbus 30003

9700 RD Groningen

Nederland

Sig. Ebel van der Heide

Tel. (31) 50 5 23 21 34

Sig.ra Hennie Boekema

Tel. (31) 50 5 23 21 35

Sig.ra Tineke Elzer

Tel. (31) 50 5 23 21 33

Fax (31) 50 5 23 21 59

E-mail generico:

Enquiry.Point@tiscali-business.nl

Enquiry.Point2@tiscali-business.nl

AUSTRIA

Bundesministerium für Wirtschaft und Arbeit

Abteilung C2/1

Stubenring 1

A-1010 Wien

Sig.ra Brigitte Wikgolm

Tel. (43-1) 711 00 58 96

Fax (43-1) 715 96 51 oppure (43-1) 712 06 80

E-mail: not9834@bmwa.gv.at

Sito Web: http://www.bmwa.gv.at

POLONIA

Ministry of Economy and Labour

Department for European and Multilateral Relations

Plac Trzech Krzyży 3/5

PL-00-507 Warszawa

Sig.ra Barbara Nieciak

Tel. (48) 22 693 54 07

Fax (48) 22 693 40 28

E-mail: barnie@mg.gov.pl

Sig.ra Agata Gągor

Tel. (48) 22 693 56 90

E-mail generico: notyfikacja@mg.gov.pl

PORTOGALLO

Instituto Portugês da Qualidade

Rua Antonio Gião, 2

P-2829-513 Caparica

Sig.ra Cândida Pires

Tel. (351-21) 294 82 36 oppure 81 00

Fax (351-21) 294 82 23

E-mail: c.pires@mail.ipq.pt

E-mail generico: not9834@mail.ipq.pt

Sito Web: http://www.ipq.pt

SLOVENIA

SIST — Slovenian Institute for Standardization

Contact point for 98/34/EC and WTO-TBT Enquiry Point

Šmartinska 140

SLO-1000 Ljubljana

Tel. (386-1) 478 30 41

Fax (386-1) 478 30 98

E-mail: contact@sist.si

Sig.ra Vesna Stražišar

SLOVACCHIA

Sig.ra Kvetoslava Steinlova

Director of the Department of European Integration,

Office of Standards, Metrology and Testing of the Slovak Republic

Stefanovicova 3

SK-814 39 Bratislava

Tel. (42-1) 2 5249 3521

Fax (42-1) 2 5249 1050

E-mail: steinlova@normoff.gov.sk

FINLANDIA

Kauppa-ja teollisuusministeriö

(Ministry of Trade and Industry)

Visitor address:

Aleksanterinkatu 4

FIN-00171 Helsinki

e

Katakatu 3

FIN-00120 Helsinki

Indirizzo postale:

PO Box 32

FIN-00023 Government

Sig. Henri Backman

Tel. (35-8) 9 1606 36 27

Fax (35-8) 9 1606 46 22

E-mail: henri.backman@ktm.fi

Sig.ra Katri Amper

E-mail generico: maaraykset.tekniset@ktm.fi

Sito Web: http://www.ktm.fi

SVEZIA

Kommerskollegium

(National Board of Trade)

Box 6803

Drottninggatan 89

S–113 86 Stockholm

Sig.ra Kerstin Carlsson

Tel. (46) 86 90 48 82 oppure (46) 86 90 48 00

Fax (46) 86 90 48 40 oppure (46) 83 06 75 9

E-mail: kerstin.carlsson@kommers.se

E-mail generico: 9834@kommers.se

Sito Web: http://www.kommers.se

REGNO UNITO

Department of Trade and Industry

Standards and Technical Regulations Directorate 2

151 Buckingham Palace Road

London SW1 W 9SS

United Kingdom

Sig. Philip Plumb

Tel. (44) 2072151488

Fax (44) 2072151529

E-mail: philip.plumb@dti.gsi.gov.uk

E-mail generico: 9834@dti.gsi.gov.uk

Sito Web: http://www.dti.gov.uk/strd

EFTA — ESA

EFTA Surveillance Authority

Rue Belliard 35

B-1040 Bruxelles

Sig.ra Adinda Batsleer

Tel. (32-2) 286 18 61

Fax (32-2) 286 18 00

E-mail: aba@eftasurv.int

Sig.ra Tuija Ristiluoma

Tel. (32-2) 286 18 71

Fax (32-2) 286 18 00

E-mail: tri@eftasurv.int

E-mail generico: DRAFTTECHREGESA@eftasurv.int

Sito Web: http://www.eftasurv.int

EFTA

Goods Unit

EFTA Secretariat

Rue de Trêves 74

B-1040 Bruxelles

Sig.ra. Kathleen Byrne

Tel. (32-2) 286 17 34

Fax (32-2) 286 17 42

E-mail: kathleen.byrne@efta.int

E-mail generico: DRAFTTECHREGEFTA@efta.int

Sito Web: http://www.efta.int

TURCHIA

Undersecretariat of Foreign Trade

General Directorate of Standardisation for Foreign Trade

Inönü Bulvari n. 36

06510

Emek — Ankara

Sig. Saadettin Doğan

Tel. (90) 312 212 58 99

(90) 312 204 81 02

Fax (90) 312 212 87 68

E-mail: dtsabbil@dtm.gov.tr

Sito Web: http://www.dtm.gov.tr


(1)  Anno, numero di registrazione, Stato membro autore.

(2)  Periodo nel corso del quale il progetto non può essere adottato.

(3)  Senza scadenza, in quanto la Commissione ha accettato la motivazione di urgenza invocata dallo Stato membro autore del progetto.

(4)  Senza scadenza, in quanto si tratta di specificazioni tecniche o di altri requisiti o di regole relative ai servizi connessi con misure di carattere fiscale o finanziario, ai sensi dell'articolo 1, punto 11, secondo comma, terzo trattino, della direttiva 98/34/CE.

(5)  Procedura di informazione chiusa.


13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/15


AIUTI DI STATO — FRANCIA

Aiuto di Stato C 46/2004 (ex NN 65/2004) — GIE finanziari: regime d'ammortamento agevolato a favore di alcune imprese autorizzate dal Ministero del bilancio

Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE

(2005/C 89/06)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

Con la lettera del 14 dicembre 2004 — riprodotta nella lingua facente fede dopo la seguente sintesi - la Commissione ha comunicato alla Francia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione all'aiuto in oggetto.

La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito alla misura riguardo alla quale viene avviato il procedimento, entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale Concorrenza

Cancelleria degli aiuti di Stato

B-1049 Bruxelles

Fax (32-2) 296 12 42

Dette osservazioni saranno comunicate alla Francia. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

TESTO DELLA SINTESI

Procedimento

La Commissione ha trasmesso alle autorità francesi due richieste di informazioni riguardanti il cosiddetto regime dei «gruppi di interesse economico fiscali» (in appresso «GIE fiscali») istituito dalla legge n. 98-546 del 2 luglio 1998. Le autorità francesi hanno trasmesso alla Commissione le informazioni richieste con lettere del 3 maggio 2004 (A/33117) e del 2 agosto 2004 (A/36007). Le autorità francesi avevano già informato la Commissione del regime in questione con lettera del 16 marzo 1998 (A/32232). Poiché tale comunicazione non ha costituito notifica preventiva alla Commissione ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE, si tratta di un aiuto concesso illegalmente.

Descrizione della misura

L'articolo 39 C del Code général des impôts (Codice generale delle imposte, in appresso «CGI») stabilisce che l'ammortamento fiscalmente deducibile non possa essere superiore al canone di locazione percepito dal GIE al netto degli altri oneri relativi al bene dato in locazione.

L'articolo 39 CA del CGI prevede una deroga al suddetto principio, in virtù della quale le operazioni di finanziamento aventi un significativo interesse economico e sociale effettuate da un GIE fiscale non sono soggette alla limitazione dell'ammortamento. Il ricorso alla deroga di cui all'articolo 39 CA è concesso su autorizzazione del ministero del Bilancio.

Su domanda della Commissione, le autorità francesi hanno fornito un elenco dei beneficiari del regime per settore di attività.

Settori

Domande di autorizzazione

Decisione di autorizzazione

Investimenti marittimi

142

110

Investimenti aeronautici

32

18

Investimenti ferroviari

5

2

Investimenti industriali

7

3

Investimenti spaziali

3

0

Valutazione della misura

Allo stadio attuale del procedimento, la Commissione ritiene che la misura sia suscettibile di costituire aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. In primo luogo, essa sembra conferire un vantaggio ai membri dei GIE fiscali in termini di riduzione degli utili imponibili e di esenzione sulle plusvalenze. Tale misura sembra altresì favorire gli utilizzatori finali dei beni in locazione, che sono società di trasporto in generale e di trasporto marittimo in particolare. In secondo luogo, la misura viene concessa mediante risorse statali attraverso la riduzione degli utili imponibili e l'esenzione fiscale, con conseguente perdita di gettito fiscale per lo Stato. In terzo luogo, tale misura è suscettibile di incidere sugli scambi tra gli Stati membri in quanto riguarda imprese operanti in settori in cui già si registrano scambi intracomunitari intensi.

Nel caso in questione la Commissione ritiene che non si possa applicare nessuna delle deroghe di cui all'articolo 87, paragrafi 2 e 3, del trattato CE: sembra che il regime non sia infatti conforme né agli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale (1), né alla disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d'investimento (2), né alle disposizioni della disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente (3), né, infine, alle condizioni previste negli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi (4). La Commissione ha, di fatto, riscontrato a più riprese che gli aiuti relativi all'acquisto di veicoli destinati al trasporto o all'acquisto di beni strumentali mobili non erano, in linea di principio, compatibili con il mercato comune.

Conformemente all'articolo 14 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, ogni aiuto concesso illegalmente può formare oggetto di recupero presso il beneficiario.

TESTO DELLA LETTERA

«Par la présente, la Commission a l'honneur d'informer la France qu'après avoir examiné les informations fournies par vos autorités sur la mesure citée en objet, elle a décidé d'ouvrir la procédure prévue à l'article 88, paragraphe 2, du traité CE.

1.   PROCÉDURE

(1)

Par lettre du 19 février 2004 (D/51178) la Commission a adressé une demande d'information aux autorités françaises concernant le dispositif de crédit-bail fiscal en faveur de certaines entreprises agréées par le Ministre du Budget mis en place par la loi du 2 juillet 1998 (no 98-546). Par lettre du 18 mars 2004 les autorités françaises ont demandé une extension du délai pour fournir les renseignements nécessaires. La réponse des autorités françaises a été reçue par lettre du 3 mai 2004 (A/33117). Par lettre du 6 juillet 2004 (D/54933) la Commission a demandé des informations supplémentaires. La réponse a été reçue le 2 août 2004 (A/36007).

(2)

Dans une lettre du 16 mars 1998 (A/32232) les autorités françaises ont informé la Commission de l'introduction prévue d'un dispositif limitant l'amortissement des biens donnés en location afin de lutter contre l'utilisation de ce mécanisme à seule fin d'optimisation fiscale et prévoyant un exception à cette limitation. Selon les autorités françaises que le dispositif ne semblait pas constituer une aide d'Etat devant faire l'objet d'une notification préalable auprès de la Commission. Il s'ensuit que cette information ne peut être considérée comme une notification au sens de l'article 88, paragraphe 3, du traité.

2.   DESCRIPTION DU RÉGIME

(3)

L'article 39 C du Code général des impôts (ci-après “CGI”) prévoit que l'amortissement fiscalement déductible ne peut excéder le montant du loyer perçu par le GIE, diminué des autres charges afférentes au bien donné en location.

(4)

Une dérogation à ce principe a été introduite par l'article 77 de la loi du 2 juillet 1998 (no 98-546) qui met en place un système d'amortissement favorable au profit de certaines entreprises agréées par le ministère du budget (ci-après “GIE fiscal”) (5). Cette dérogation figure à l'article 39 CA du CGI, aux termes duquel les opérations de financement présentant un intérêt économique et social significatif ne sont pas soumises à la limitation d'amortissement et peuvent être réalisées par l'intermédiaire d'un GIE (Groupement d'intérêt économique). Le bien financé doit être amortissable selon le mode dégressif sur une durée d'au moins huit ans et l'investissement doit présenter un intérêt économique et social significatif. Le prix d'acquisition du bien doit correspondre au prix de marché. Les coefficients d'amortissement dégressif habituels sont majorés d'un point. L'utilisateur final doit être une société exploitant le bien dans le cadre de son activité habituelle et doit pouvoir acquérir le bien à titre permanent à la fin du crédit-bail.

(5)

Le GIE, constitué généralement par des établissements financiers, acquiert le bien à financer, lequel doit être acquis au prix de marché, et le donne en crédit-bail à l'utilisateur. Les loyers versés par l'utilisateur et le prix de levée de l'option d'achat en fin de contrat permettent au GIE de couvrir son propre financement, intérêts et capital compris.

(6)

En raison des amortissements dégressifs et des frais financiers qui, par définition, sont concentrés sur les premières années d'utilisation du bien, les résultats du GIE sont fortement déficitaires au cours de ces années et deviennent bénéficiaires au cours d'une seconde période, lorsque le montant des loyers perçus excède le total des charges constatées (amortissements et frais financiers compris). Dès lors que le GIE relève du régime des sociétés de personnes, les déficits qu'il constate au cours de ses premières années d'activité viennent en déduction des bénéfices imposables réalisés par ses membres à raison de leurs activités courantes. Selon les autorités françaises les économies d'impôt ainsi obtenues par les établissements financiers durant les premières années de l'opération sont compensées par les suppléments d'impôt qui apparaissent ensuite lorsque le GIE réalise des bénéfices. Cependant, ce décalage dans le temps permet de dégager un gain de trésorerie utilisé par le GIE pour offrir des conditions financières plus favorables aux utilisateurs des biens.

(7)

Le régime prévoit aussi la rétrocession à l'utilisateur du bien des deux tiers de l'avantage fiscal retiré par le GIE. Cette rétrocession est effectuée sous forme de diminution de loyer ou de minoration du montant de l'option d'achat. Enfin, la revente du bien par le GIE à l'utilisateur, lorsque les deux tiers de la durée normale d'utilisation du bien sont écoulés, fait l'objet d'une exonération des plus-values de cession. En principe, les biens éligibles doivent être acquis à l'état neuf mais les navires d'occasion font l'objet d'une exception.

(8)

En ce qui concerne la notion d'intérêt économique et social significatif dont la démonstration par le demandeur est nécessaire pour profiter de la dérogation, les autorités françaises ont indiqué qu'il n'existait pas de lignes directrices pour évaluer cet intérêt et que l'examen se faisait à la lumière des retombées indirectes de l'investissement sur le bassin d'emploi, les conditions de concurrence, le développement de l'activité dans la zone économique concernée.

(9)

Les autorités françaises estiment que la Commission a elle-même considéré dans sa décision du 8 mai 2001 (6) que les Groupements d'intérêt économique et les avantages fiscaux qui peuvent découler de leur application ne constituent pas des aides d'État. À la demande de la Commission, les autorités françaises ont également fourni une liste des bénéficiaires du régime par secteur d'activité.

Secteurs

Demandes d'agrément

Décision d'agrément

Investissements maritimes

142

110

Investissements aéronautiques

32

18

Investissements ferroviaires

5

2

Investissements industriels

7

3

Investissements spatiaux

3

0

(10)

En ce qui concerne l'application du régime au secteur du transport maritime les autorités françaises ont indiqué que, c'est dans un contexte marqué à la fois par le souci d'enrayer la stagnation du nombre des navires de commerce immatriculés dans les registres français et par la volonté de réduire la dépense fiscale, que le législateur a adapté le crédit-bail fiscal au secteur du transport maritime.

3.   APPRÉCIATION DU RÉGIME AU REGARD DE L'ARTICLE 87 DU TRAITÉ

(11)

La Commission considère à ce stade, que le régime du GIE fiscal est un régime d'aide au sens de l'article 87, paragraphe 1, du traité CE, car il semble satisfaire cumulativement les critères développés ci-après.

(12)

En premier lieu, la mesure doit procurer un avantage qui allège les charges qui grèvent normalement le budget des entreprises. Cet avantage doit être sélectif en ce qu'il favorise certaines entreprises.

(13)

En second lieu, l'avantage doit être octroyé au moyen de ressources de l'État.

(14)

En troisième lieu, la mesure en cause doit affecter la concurrence et les échanges entre les États membres.

3.1.   Existence d'un avantage

(15)

Le recours au GIE fiscal concerne trois acteurs: le GIE lui-même, l'utilisateur du bien financé et l'investisseur qui est le membre du GIE et finance le bien.

(16)

Le GIE lui-même, au niveau du quel est pratiqué l'amortissement déplafonné, mais dont les résultats sont imposables entre les mains de ses membres en proportion des droits qu'ils y détiennent. N'étant pas redevable de l'impôt, le GIE ne semble pas devoir être regardé comme le bénéficiaire de l'avantage fiscal.

(17)

Pour l'investisseur, membre du GIE, l'avantage est constitué par la diminution des bénéfices imposables (et par conséquent la diminution de l'impôt dû) et par la possibilité de déduire de ses propres résultats le déficit constaté au niveau du GIE. La disposition dérogatoire — l'article 39 CA du CGI — prévoit que certaines opérations de financement présentant un intérêt économique et social significatif ne sont pas soumises à la limitation de l'amortissement fiscalement déductible prévue par l'article 39 C. Les membres du GIE peuvent ainsi imputer durant la première période de la dépréciation du bien pendant laquelle les résultats du GIE sont déficitaires, le résultat négatif du GIE sur les bénéfices réalisés dans le cadre de leurs activités courantes, sans tenir compte de la limitation établie par l'article 39 C. L'avantage est d'autant plus important que le coefficient “normal” applicable à la dépréciation des biens du même type est augmenté d'un point. Selon les autorités françaises la majoration a pour objectif de renforcer la performance du dispositif. Cet avantage fiscal doit être diminué des cotisations supplémentaires d'impôt que les membres du GIE auront à subir durant la seconde période de la dépréciation du bien, lorsque le résultat du GIE redevient bénéficiaire.

(18)

Les autorités françaises ont avancé l'argument que les économies d'impôt obtenues ainsi durant les premières années de l'opération sont neutralisées par les suppléments d'impôt qui sont constatés ultérieurement lorsque le GIE commence à réaliser des bénéfices (les loyers payés excèdent les annuités d'amortissement). Toutefois, il y a lieu d'observer que même dans le cas d'une hypothétique neutralisation, les investisseurs participant aux GIE fiscaux sont favorisés par rapport aux entités soumises au régime de droit commun qui n'ont pas la possibilité de se prévaloir de l'imputation susmentionnée, puisque l'article 39 CA du CGI limite la déduction de l'amortissement au montant du loyer perçu par le GIE.

(19)

En outre, les membres du GIE doivent rétrocéder deux tiers de cet avantage à l'utilisateur du bien, néanmoins il garde un tiers qui constitue son propre avantage. Ils restent les bénéficiaires de l'avantage fiscal résultant du déplafonnement de l'amortissement, même si cet avantage est ramené au tiers de son montant net actualisé, le reste venant en déduction du loyer versé par l'utilisateur. Par ailleurs, le GIE fiscal peut également bénéficier, le cas échéant, d'une exonération des plus-values, en cas d'une cession anticipée du bien.

(20)

L'utilisateur du bien financé, lequel déduit de son bénéfice imposable la charge que constitue le loyer versé au GIE. Dans la mesure où ce loyer est diminué d'une partie de l'avantage fiscal résultant du montage financier, cet utilisateur reçoit un avantage financier sous forme de réduction de charge. Mais cette réduction de charge déductible se traduit par une augmentation de sa base imposable et donc de l'impôt dû. Par voie de conséquence, l'utilisateur ne semble pas recevoir d'avantage fiscal. Toutefois, l'avantage pour l'utilisateur du bien semble résulter de l'obligation pour les membres du GIE de lui rétrocéder les deux tiers de son propre avantage. Par le biais de ce mécanisme, l'utilisateur final voit les charges, grevant son budget du fait de la souscription du crédit-bail avec le GIE fiscal, diminuées.

3.2.   Sélectivité

(21)

À ce stade, la Commission estime que plusieurs indices de sélectivité peuvent être relevés:

(22)

En premier lieu, la Commission constate que le bénéfice de la mesure est conditionné à l'octroi d'un agrément préalable du Ministre du Budget afin de vérifier que l'investissement présente un intérêt économique et social significatif. Bien que l'article 77 de la loi du 2 juillet 1998 mentionne cette notion, elle ne fait selon les autorités françaises l'objet d'aucun décret ou circulaire en vue de définir précisément son champ d'application. En particulier, le critère d' “intérêt économique et social du projet, notamment en matière d'emploi” paraît vague, étant donné qu'il n'existe aucun lien précis entre l'impact en termes d'emploi et le montant de l'investissement réalisé. Les autorités françaises ont admis qu'il n'y avait aucun texte législatif ou réglementaire traitant de cette condition d'une manière plus détaillée. La Commission ne peut donc exclure à ce stade que le Ministre du Budget dispose d'un pouvoir discrétionnaire d'appréciation au sens du point 12 de la Communication de la Commission sur l'application des règles en matière d'aides d'État aux mesures relevant de la fiscalité directe des entreprises (7). L'existence d'un pouvoir discrétionnaire semble permettre aux autorités de l'Etat membre de sélectionner les bénéficiaires d'un régime d'aide selon des critères subjectifs. Or, les statistiques fournies par les autorités françaises font apparaître que certains dossiers ont fait l'objet de refus en raison de l'absence d'un intérêt économique et social significatif.

(23)

En deuxième lieu, un second élément qui considéré ensemble avec l'élément discrétionnaire, est susceptible de renforcer le caractère sélectif du régime en cause résulte de la circonstance qu'en pratique les entreprises utilisatrices des biens sont principalement d'entreprises actives dans le secteur du transport. D'après le dispositif, les utilisateurs finals des biens doivent être des sociétés qui exploitent le bien dans le cadre de leur activité habituelle. En effet, compte tenu de la durée d'amortissement de 8 ans fixée par la loi, les biens en mesure de bénéficier du régime sont essentiellement des moyens de transport tels que les trains (15 ans), les avions (13 ans) et les navires (8 ans). Cette démarche des autorités françaises a eu pour effet de concentrer l'impact du régime sur le secteur du transport et en particulier du transport maritime. Cet aspect est confirmé par les réponses fournies par les autorités françaises aux questions posées par la Commission. Les informations fournies montrent clairement qu'en pratique la plupart des demandes d'agrément pour bénéficier du régime dérogatoire concernent les investissements dans le secteur du transport (182 sur 189 des demandes d'agrément reçues concernent le secteur du transport ferroviaire, aérien, maritime ou spatial). En outre, le secteur maritime représente à lui seul 75 % des dossiers présentés au Ministre du Budget pour obtenir son agrément. Cette part monte à 82 % si l'on considère le total des agréments accordés. D'ailleurs, les travaux parlementaires relatifs à la mesure en cause (8) laissent entendre que l'objectif recherché est d'aider la flotte commerciale maritime française. Ceci semble être confirmé par le fait que seuls les navires font l'objet d'une exception qui leur permet de bénéficier du régime dérogatoire même dans le cas où il ne s'agit pas d'un bien acquis à l'état neuf.

(24)

Il est vrai que la durée de huit ans permet de réserver l'avantage aux biens d'équipement lourds pour lesquels le retour sur investissement nécessite un délai long. C'est un argument qui justifie économiquement le principe de l'application de cette condition. En effet, il est de jurisprudence constante que pour être qualifiée de mesure générale et donc échapper à l'interdiction de l'article 87 du traité, une mesure fiscale sélective doit pouvoir être justifiée par la nature et l'économie du système fiscal (9). Néanmoins, les autorités françaises n'ont fourni aucun argument qui puisse justifier cette dérogation par la nature ou l'économie du système fiscal français.

(25)

En dernier lieu, seules peuvent bénéficier du régime les entreprises membres d'un GIE, ayant acquis des biens meubles à l'état neuf ayant une durée d'amortissement supérieure à 8 ans. Dès lors, toutes les entreprises dans une situation similaire qui investissent dans un bien avec une durée d'amortissement inférieure à 8 ans ou, si la durée est supérieure à 8 ans, qui ne remplissent pas le critère de l'intérêt économique et social significatif mentionné précédemment, sont exclues du bénéfice de la mesure en cause. En pratique, la Commission estime à ce stade que ce dispositif peut avoir pour effet de restreindre le nombre des bénéficiaires potentiels principalement aux seules entreprises disposant d'actifs permanents significatifs.

(26)

Au vu de l'ensemble des considérations qui précèdent, la Commission estime que le régime en cause est susceptible de constituer un régime sélectif bien que l'article 39 CA du CGI n'empêche d'autres secteurs industriels de bénéficier du mécanisme susvisé. En effet, la Cour de justice a considéré dans son arrêt du 12 juillet 1990 (10) que le fait qu'une mesure soit en théorie ouverte à tous les secteurs n'exclut pas son caractère sélectif, à partir du moment où la mesure favorise en pratique un secteur déterminé. Ce raisonnement a été confirmé par le récent arrêt GEMO (11), où la Cour a qualifié de sélectif un régime bénéficiant aux activités d'élevage et d'abattage qui a, très accessoirement, également bénéficié à d'autres activités.

(27)

Enfin, il convient de rappeler que la Commission s'est déjà prononcée sur la nature d'aides d'État de montages fiscaux similaires à celui mis en place par l'article 39 CA du CGI quant à leur mécanisme, mais fondés sur une autre base juridique — l'article 199 undecies B du Code général des impôts (12). En outre, la décision de la Commission du 8 mai 2001 susmentionnée invoquée par les autorités françaises ne peut pas constituer un précédent dans le cas d'espèce, d'une part car le régime examiné ici est différent de celui qui a fait l'objet de cette décision et d'autre part car cette décision avait pour objet d'examiner la compatibilité non pas des mesures en question mais de l'aide à la restructuration en faveur de Brittany Ferries.

(28)

Par conséquent, il apparaît que le régime du GIE fiscal est susceptible de favoriser certaines entreprises en leur conférant de manière sélective les avantages fiscaux évoqués. Cette différenciation ne peut pas être justifiée par la nature ou l'économie du système fiscal français, puisque, en l'espèce, les autorités françaises n'ont pas fourni des arguments à cet égard (13).

3.3.   L'avantage doit être octroyé au moyen de ressources de l'État

(29)

Dans le cas présent, il semble que la réduction de l'assiette imposable des membres du GIE du fait de la déductibilité des déficits d'amortissement ainsi que l'exonération des plus-values dans le cas d'une cession anticipée du bien entraînent une diminution des ressources de l'État.

3.4.   Affectation de la concurrence et des échanges entre les Etats membres.

(30)

Selon la jurisprudence constante de la Cour européenne de justice et du Tribunal européen de première instance, les échanges entre les États membres sont affectés lorsque l'entreprise bénéficiaire exerce une activité économique impliquant des échanges entre États membres. Le simple fait que les aides renforcent la position de cette entreprise par rapport à celle de ses concurrents dans les échanges intracommunautaires permet de conclure que ces échanges sont affectés.

(31)

Ce critère apparaît d'emblée rempli dans la mesure où, en premier lieu, les organismes qui consentent la location, en particulier les établissements financiers, exercent une activité économique transfrontalière. Ces sociétés et les autres membres du GIE fiscal sont actifs dans de nombreux secteurs de l'économie, où ils sont en concurrence directe avec d'autres entreprises.

(32)

En deuxième lieu, les biens amortis peuvent être achetés, et en pratique ils sont achetés dans les autres Etats membres. Par ailleurs, les utilisateurs effectifs des biens amortis affectent par leurs activités commerciales les échanges entre les Etats membres.

3.5.   Conclusion

(33)

En conclusion, à ce stade, la Commission considère que tous les éléments constitutifs de la notion d'aide d'Etat sont réunis et que le régime du GIE fiscal est susceptible d'entraîner des distorsions de concurrence tant pour ce qui semble être une mesure d'aide pour le secteur du transport que pour les organismes qui consentent la location ou la mise à disposition des biens.

4.   EXAMEN DE LA COMPATIBILITÉ

(34)

Dans la mesure où le régime du GIE fiscal semble constituer une aide d'État au sens de l'article 87, paragraphe 1, du traité CE, il y a lieu de porter une première appréciation sur son éventuelle compatibilité à la lumière des dérogations prévues aux paragraphes 2 et 3 de l'article 87 du traité CE.

(35)

Les dérogations prévues à l'article 87, paragraphe 2, du traité CE ne sont pas d'application en l'espèce.

(36)

La dérogation prévue à l'article 87, paragraphe 3, point (a), qui prévoit la possibilité d'autoriser des aides destinées à favoriser le développement économique de régions dans lesquelles le niveau de vie est anormalement bas ou dans lesquelles sévit un grave sous-emploi, ne saurait être invoquée du fait que les mesures ne sont pas limitées régionalement. Il en va de même pour la dérogation prévue à l'article 87, paragraphe 3, point (c), qui autorise les aides visant le développement de certaines régions.

(37)

De même, les autorités françaises n'ont jamais invoqué que le régime concerné rentre dans la catégorie des projets d'intérêt européen commun éligibles à la dérogation prévue à l'article 87, paragraphe 3, point (b). Dans la mesure où il ne vise pas à promouvoir la culture et la conservation du patrimoine, il ne saurait bénéficier de la dérogation prévue à l'article 87, paragraphe 3, point (d). Selon les autorités françaises le mécanisme du GIE fiscal permet de participer à l'objectif de soutien aux intérêts maritimes communautaires. Toutefois, cet objectif ne doit pas être confondu avec l'intérêt européen commun qui, en principe, exige l'engagement des plusieurs Etats Membres.

(38)

Enfin, il convient d'examiner si le régime en question est susceptible de bénéficier de la dérogation prévue à l'article 87, paragraphe 3, point (c), qui autorise les aides facilitant le développement de certaines activités pour autant que les conditions des échanges ne soient pas altérées dans une mesure contraire à l'intérêt commun.

(39)

Les autorités françaises estiment que le régime du GIE fiscal est lié à la réalisation des investissements sociaux et économiques importants, contribuant à l'amélioration de la sécurité maritime, à la création d'emplois et à la formation de marins et d'officiers, à la protection de l'environnement et aux économies d'énergie. À cet égard, il faut souligner que, en ce qui concerne la création d'emplois, le Règlement de la Commission concernant l'application des articles 87 et 88 du traité CE aux aides d'Etat à l'emploi (14) dispose que le niveau de l'aide ne doit pas dépasser ce qui est nécessaire pour inciter à la création d'emploi. En l'espèce, la Commission constate que il n'a y pas un lien entre l'impact en termes d'emploi et le montant de l'investissement réalisé qui pourrait permettre à la Commission de considérer ce régime comme compatible avec le marché commun. De même, puisqu'il n'existe pas un lien direct entre le montant de l'investissement et l'impact sur les objectifs invoqués par les autorités françaises, la Commission ne peut pas accepter l'amélioration de la sécurité maritime, la formation de marins et d'officiers, la protection de l'environnement et l'économie d'énergie comme justifications valables rendant le régime compatible avec le marché commun. En tout état de cause les autorités françaises n'ont pas démontré à ce stade que les bénéfices accordés dans le cadre du régime étaient proportionnés aux objectifs visés. En outre, le régime ne semble pas satisfaire aux lignes directrices concernant les aides à finalité régionale (15), ni à l'encadrement multisectoriel des aides à finalité régionale en faveur de grands projets d'investissement (16). En effet, le régime n'est pas limité aux régions françaises éligibles aux aides à finalité régionale et ne tient nul compte des seuils prévus par l'encadrement multisectoriel précité. La Commission estime également à ce stade que le régime n'est pas conforme aux dispositions de l'encadrement communautaire des aides pour la protection de l'environnement (17) dans la mesure où les textes régissant le régime ne garantissent pas que les dispositions de cet encadrement soient respectées. Enfin, la Commission estime à ce stade que le régime ne satisfait pas aux conditions prévues par les orientations communautaires sur les aides d'État au transport maritime (18). En effet, la Commission a constaté à de nombreuses reprises que des aides pour l'achat de véhicules de transport ou actifs mobiles n'étaient, en principe, pas compatibles avec le marché commun.

(40)

De même, les avantages fiscaux accordés dans le cadre du régime précité ne sont pas liés à la réalisation des objectifs susmentionnés d'une manière précise et prévisible qui pourrait permettre à la Commission d'apprécier leur compatibilité.

(41)

Le régime en question ne semble pouvoir a priori bénéficier d'aucune des dérogations prévues à l'article 87 du Traité. En conséquence, la Commission exprime ses doutes quant à la compatibilité du régime du GIE fiscal avec le marché commun.

5.   CONCLUSION

(42)

Compte tenu des considérations qui précèdent, la Commission invite la France, dans le cadre de la procédure de l'article 88, paragraphe 2, du traité CE, à présenter ses observations et à fournir toute information utile pour l'évaluation de la mesure dans un délai d'un mois à compter de la date de réception de la présente. La Commission invite vos autorités à transmettre immédiatement une copie de cette lettre aux bénéficiaires potentiels de l'aide. La Commission sollicite aussi les informations concernant le montant de l'aide accordé aux bénéficiaires du régime.

(43)

La Commission invite également la France et les tiers intéressés à présenter des observations et à fournir tout élément utile pour déterminer s'il existe, dans le chef des bénéficiaires du régime, une confiance légitime de nature à imposer la prévision de mesures transitoires. En particulier, la Commission invite les entreprises qui ont fait l'objet d'un refus des autorités françaises et celles qui ont pu obtenir un agrément au titre de l'article 39 CA de CGA de témoigner de leur cas individuel. Les parties intéressées, ayant déjà bénéficié du régime, sont invitées à répondre si elles auraient néanmoins réalisé leur investissement sans agrément du Ministre du Budget.

(44)

Par la présente, la Commission avise la France qu'elle informera les intéressés par la publication de la présente lettre et d'un résumé de celle-ci au Journal officiel de l'Union européenne. Elle informera également les intéressés dans les pays de l'AELE signataires de l'accord EEE par la publication d'une communication dans le supplément EEE du Journal officiel, ainsi que l'autorité de surveillance de l'AELE en leur envoyant une copie de la présente. Tous les intéressés susmentionnés seront invités à présenter leurs observations dans un délai d'un mois à compter de la date de cette publication.»


(1)  GU C 74 del 10.3.1998.

(2)  GU C 70 del 19.3.2002 (in precedenza, disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d'investimento, GU C 107 del 7.4.1998).

(3)  GU C 37 del 3.2.2001 (in precedenza, disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente, GU C 72 del 10.3.1994).

(4)  GU C 13 del 17.1.2004 (in precedenza, Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, GU C 205 del 5.7.1997).

(5)  Ou autres “véhicules fiscaux transparents”.

(6)  JO L 12 du 15.1.2002, p. 33.

(7)  JO C 384 du 10.12.1998.

(8)  Rapport no 449 (1997-1998) de MM. Alain LAMBERT et Philippe MARINI, fait au nom de la commission des finances, déposé le 26 mai 1998.

(9)  CJCE 2 juillet 1974 dans l'affaire C-173/73 Italie/Commission.

(10)  CJCE 12 juillet 1990, Société CdF Chimie azote et fertilisants SA et Société chimique de la Grande Paroisse SA contre Commission, aff. C-169/84, Rec. p. I-3083.

(11)  20 novembre 2003, aff. C-126/01.

(12)  Cas N 96/b/03 loi de programme pour l'outre-mer: mesures fiscales en faveur des DOM, N 502/02 Caraïbes Air Transport programme 2002, N 427/03 Air Austral, N 474/03 Air Caraïbes programme 2003.

(13)  26 septembre 2002, aff. C-351/98.

(14)  JO L 337 du 13.12.2002 (antérieurement les lignes directrices concernant les aides à l'emploi, JO C 334 du 12.12.1995).

(15)  JO C 74 du 10.3.1998.

(16)  JO C 70 du 19.3.2002 (antérieurement l'encadrement multisectoriel des aides à finalité régionale en faveur de grands projets d'investissement JO C 107 du 7.4.1998).

(17)  JO C 37 du 3.2.2001 (antérieurement l'encadrement communautaire des aides d'État pour la protection de l'environnent JO C 72 du 10.3.1994).

(18)  JO C 13 du 17.1.2004 (antérieurement orientations communautaires sur les aides d'État au transport maritime, JO C 205 du 5.7.1997).


Rettifiche

13.4.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 89/21


Rettifica dell'elenco dei giorni festivi nel 2005

( Gazzetta ufficiale dell'Unione europea C 65 del 17 marzo 2005 )

(2005/C 89/07)

A pagina 3, alla voce «IRELAND», vanno aggiunte le seguenti date:

«1.1, 17.3, 28.3, 2.5, 1.6, 1.8, 31.10, 25.12, 26.12.»