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ISSN 1725-2466 |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 120 |
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Edizione in lingua italiana |
Comunicazioni e informazioni |
47° anno |
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Numero d'informazione |
Sommario |
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I Comunicazioni |
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Assemblea parlamentare paritetica dell'accordo di partenariato concluso tra i membri del gruppo degli Stati d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da una parte, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altra |
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La 7a sessione si tiene ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004 |
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2004/C 120/1 |
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2004/C 120/2 |
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2004/C 120/3 |
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2004/C 120/4 |
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Lista alfabetica dei membri dell'assemblea parlamentare paritetica |
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Elenco di presenza alla sessione del 14-19 febbraio 2004 ad Addis Abeba |
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IT |
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I Comunicazioni
Assemblea parlamentare paritetica dell'accordo di partenariato concluso tra i membri del gruppo degli Stati d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da una parte, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altra
La 7a sessione si tiene ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004
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30.4.2004 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 120/1 |
ADDIS ABEBA
(Etiopia)
La 7a sessione si tiene ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI LUNEDÌ 16 FEBBRAIO 2004
(2004/C 120/01)
(La sessione inizia alle 10.40)
Sessione solenne d'apertura
La sessione solenne d'apertura si svolge in presenza di Girma Wolde Giorgis, Presidente della Repubblica federale democratica di Etiopia.
Prendono la parola di fronte all'Assemblea: gli onn. Dawit Yohannes, presidente della camera dei rappresentanti, Ramdien Sardjoe, copresidente dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, Glenys Kinnock, copresidente dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE e Meles Zenawi, primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia.
(La sessione si interrompe alle 11.30 e riprende alle 15.20)
PRESIDENZA: SARDJOE
Copresidente
Sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica
Il copresidente dà il benvenuto a tutti i partecipanti.
1. Composizione dell'Assemblea parlamentare paritetica
Il copresidente comunica che la lista dei membri dell'Assemblea parlamentare paritetica, quale trasmessa dalle autorità degli Stati ACP e dal Presidente del Parlamento europeo, sarà allegata al processo verbale.
2. Accreditamento dei rappresentanti non parlamentari
Il copresidente comunica che le autorità degli Stati ACP hanno inviato una lista dei rappresentanti non parlamentari. Conformemente all'articolo 17, paragrafo 1, dell'accordo di partenariato e all'articolo primo del regolamento dell'Assemblea parlamentare paritetica egli propone che questi rappresentanti siano accreditati e che i loro nomi figurino sulla lista allegata al processo verbale.
L'Assemblea parlamentare paritetica dà il proprio accordo.
3. Sostituti
Il copresidente annuncia i seguenti sostituti: André-Léonard (in sostituzione di Manders), Bébéar (in sostituzione di Averoff), Boumediene-Thiery (in sostituzione di Lucas), Bremmer (in sostituzione di Gouveia), Bushill-Matthews (in sostituzione di Balfe), Gahler (in sostituzione di Foster), Klass (in sostituzione di Vidal-Quadras Roca), Knolle (in sostituzione di Sudre), McAvan (in sostituzione di McCarthy), Ribeiro (in sostituzione di Vinci), Roure (in sostituzione di Carlotti), Scarbonchi (in sostituzione di Wurtz) e Volcic (in sostituzione di Fava).
4. Documenti ricevuti
Il copresidente comunica di aver ricevuto i seguenti documenti:
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relazione Désir e Hay-Webster (Jamaïque) a nome della commissione sviluppo economico, finanze e commercio, sugli Accordi di partenariato economico (APE): difficoltà e prospettive (ACP-UE/3643/04), |
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relazione Morillon e Klutse (Togo), a nome della commissione affari politici, sulla prevenzione e la composizione dei conflitti e l'instaurazione di una pace duratura (ACP-UE/3601/04), |
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relazione Scheele e Betkou (Madagascar), a nome della commissione affari sociali e dell'ambiente, sulle malattie legate alla povertà e alla salute in materia di riproduzione negli Stati ACP, nel quadro del nono FES (ACP-UE 3640/01), |
Proposte di risoluzione sui temi urgenti (articolo 17 del regolamento).
Il copresidente informa i membri dei risultati delle raccomandazioni dell'Ufficio di presidenza e invita gli autori delle proposte di risoluzione su argomenti identici a mettersi d'accordo su un testo di compromesso.
Argomento urgente 1: Cotone e altri prodotti di base: problemi incontrati dai paesi ACP
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(APP/3661) presentata dal rappresentanti del Mali, del Burkina Faso, del Benin e del Ciad, a nome del gruppo ACP, |
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(APP/3662) presentata dai seguenti membri: Khanbhai e Schwaiger, a nome del gruppo PE-DE e Flesch, a nome del gruppo ELDR, |
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(APP/3667) presentata dai seguenti membri: Junker e Kinnock, a nome del gruppo PSE, |
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(APP/3665) presentata dai seguenti membri: Rod, Lannoye, Maes, Schörling e Isler Béguin, a nome del gruppo Verts/ALE e Sylla, Ribeiro, Sjöstedt e Scarbonchi, a nome del gruppo GUE/NGL. |
Argomento urgente 2: Danni causati dal ciclone nel Pacifico e nell'Oceano Indiano e nei Caraibi e la necessità di una risposta alle catastrofi naturali
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(APP/3663) presentata dai rappresentanti delle isole Cook, Fidji, Niue, Samoa e Tonga, |
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(APP/3664) presentata dai seguenti membri: Wijkman, Lulling, Corrie e Wieland, a nome del gruppo PPE-DE, Junker, a nome del gruppo PSE e van den Bos, Flesch, Sanders-ten Holte e André-Léonard, au nome del gruppo ELDR, |
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(APP/3666) presentata dai seguenti membri: Schörling, Isler Béguin, Rod, Maes e Boumediene-Thiery, a nome del gruppo Verts/ALE. |
5. Approvazione del progetto di ordine del giorno (ACP-UE/3641)
Intervengono: Sardjoe, copresidente, Arouna (Niger), Faure (Seychelles), Imbarcaouane (Mali) e Nickel (cosegretario generale UE).
Le scadenze per il deposito degli emendamenti sono:
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per quanto riguarda le proposte di risoluzione comprese le relazioni presentate dalle commissioni permanenti: lunedì 16 febbraio alle 18.00, |
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per quanto riguarda le proposte di risoluzione di compromesso da mettere in votazione: martedì 17 febbraio alle 15.00. |
Il progetto di ordine del giorno è approvato quale figura nel presente processo verbale.
6. Approvazione del processo verbale della 6a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE (GU C 26 del 29.1.2004)
Interviene: Bowis.
Il processo verbale è approvato.
PRESIDENZA: KINNOCK
Copresidente
7. Accordi di partenariato economico (APE): difficoltà e prospettive (ACP-UE/3643/04)
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Relazione Désir e Hay-Webster (Giamaica) — commissione per lo sviluppo economico, delle finanze e il commercio |
Gli onn. Désir e Hay-Webster presentano la loro relazione.
Dichiarazioni:
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sig. Pascal Lamy, Commissario competente per il commercio estero, |
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on. Jayen Cuttaree, ministro degli affari esteri, del commercio internazionale e della cooperazione regionale (Maurizio), a nome del gruppo ACP. |
Intervengono: Schwaiger, Davies (Sudafrica), Kamotho (Kenya), Howitt, Mporogomyi (Tanzania), Rod, Matongo (Zambia), Ribeiro, Metsing (Lesotho), Faure (Seychelles), Souchet, Imbarcouane (Mali), Beda (Sudan), Khanbhai, Conteh (Sierra Leone), Junker, Touray (Gambia), Goebbels, François (Santa-Lucia), Dawaleh (Gibuti) e Gunness (Maurizio).
Prende la parola il sig.. Sukhdev Sharma, membro del Comitato economico e sociale delle Comunità europee.
Partecipano alle discussioni i sigg. Lamy e Cuttaree.
Chiudono la discussione gli onn. Hay-Webster e il sig. Désir.
PRESIDENZA: SARDJOE
Copresidente
8. Argomento urgente 1: Cotone e altri prodotti di base: problemi incontrati dai paesi ACP (ACP-UE 3668/04)
Il copresidente dà la parola al Commissario Lamy per una dichiarazione sull'argomento urgente.
Intervengono: Khanbhai, Imbarcaouane (Mali), Natchaba (Togo), Akpovi (Benin), Junker, Tapsoba (Burkina Faso), Rod, Ramotar (Guiana) e Jana (Malawi).
PRESIDENZA: PRESCOD
Vicepresidente
Intervengono: Gahler, François (Santa-Lucia), van den Berg, Straker (Saint-Vincent-et-les-Grenadines), Howitt, Prince Guduza (Swaziland), Kamuntu (Uganda) e Mporogomyi (Tanzania).
(La riunione termina alle 19.14)
Ramdien SARDJOE e Glenys KINNOCK
Copresidenti
Jean-Robert GOULONGANA e Dietmar NICKEL
Cosegretari generali
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30.4.2004 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 120/4 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2004
(2004/C 120/02)
(La seduta inizia alle 9.15)
PRESIDENZA: KINNOCK
Copresidente
1. Sostituti
La copresidente comunica i seguenti supplenti: André-Léonard (in sostituzione di Manders), Bébéar (in sostituzione di Averoff), Boumediene-Thiery (in sostituzione di Lucas), Bremmer (in sostituzione di Gouveia), Bushill-Matthews (in sostituzione di Balfe), Gahler (in sostituzione di Foster), Klass (in sostituzione di Vidal-Quadras Roca), Knolle (in sostituzione di Sudre), McAvan (in sostituzione di McCarthy), Ribeiro (in sostituzione di Vinci), Roure (in sostituzione di Carlotti) et Scarbonchi (in sostituzione di Wurtz).
2. Dichiarazione del sig. Poul Nielson, Commissario, competente per lo sviluppo umanitario e seguito dato dalla Commissione alle risoluzioni adottate nella 6a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica (Roma)
La Copresidente comunica che l'Ufficio di presidenza ha confermato che ogni commissione permanente responsabile della verifica del seguito dato alla risoluzioni approvate — nel corso non solo dell'ultima sessione ma anche delle sessioni precedenti — e iscriverà all'ordine del giorno di ognuna delle sue riunioni un punto a tale proposito.
L'on. Nielson si compiace dei progressi realizzati grazie alla costituzione dell'Unione africana e fa una dichiarazione riguardante lo stato attuale della cooperazione allo sviluppo a titolo del FES. Egli presenta anche il seguito dato dalla Commissione alle risoluzioni approvate nella 6a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica (Roma), che figurano nel documento precedentemente distribuito (APP/3658).
3. Ora delle interrogazioni alla Commissione
Sono state poste alla Commissione dodici interrogazioni cui è stato risposto per iscritto.
Il sig. Nielson risponde alle seguenti interrogazioni supplementari:
Interrogazione n. 2 dell'on. Sandbaek sull'impatto della politica del Messico,
Interrogazione n. 3 dell'on. Bowis sull'epilessia,
Interrogazione n. 10 dell'on. Khanbhai sulla politica di sviluppo dell'UE,
Interrogazione n. 1 dell'on. van den Berg su «Pubblica quello che paghi»,
Interrogazione n. 5 della on. Sauquillo Pérez del Arco sulla cooperazione europea con i paesi d'origine degli immigrati,
Interrogazione n. 6 dell'on. van den Bos sul dialogo interreligioso,
Interrogazione n. 9 dell'on. Martínez Martínez sulle relazioni UE-Cuba,
Interrogazione n. 4 dell'on. Rod sull'accesso ai medicinali.
I seguenti autori rinunciano a presentare un'interrogazione supplementare:
Interrogazione n. 12 dell'on. Imbarcaouane (Mali) sul FES,
Interrogazione n. 11 dell'on. Roure sull'accesso all'acqua nei paesi ACP.
Gli autori delle interrogazioni n. 7 e n. 8 nono sono presenti.
Intervengono: Osei-Prempeh (Gana), Touray (Gambia), Theorin, Ramotar (Guyana), Nielson (membro della Commissione), Wijkman, Metsing (Lesotho), Polanco (1) (osservatore, Cuba), Boumediene-Thiery, Faure (Seychelles), Davies (Sudafrica), Arnaoud (Gibuti), Beda (Sudan), Bowis, Mporogomyi (Tanzania), Scarbonchi, Conteh (Sierra Leone), Natchaba (Togo), Kangai (Zimbabwe), France (Namibia), Polisi (Rwanda), Martens, Rwabita (Uganda), Sylla et Lesrima (Kenya).
La Copresidente ringrazia il sig. Nielson per il suo impegno, la sua disponibilità e la sua buona collaborazione con l'Assemblea.
4. Tema urgente 2: Danni causati dai cicloni nel Pacifico, nell'Oceano Indiano e nei Caraibi e la necessità di una risposta rapida alle catastrofi naturali (ACP-UE 3669/04)
Intervengono: Taufitu (Niue), Taio (Isole Cook), Wijkman, Nabuka (Fidji), Bullen (Dominique), Junker, Gunness (Maurizio), Isler Béguin, Razoarimihaja (Madagascar), Sjöstedt, Sanga (Isole Salomon) e Malin (rappresentante della Commissione).
La copresidente comunica che vi sono ancora 12 nomi sulla lista degli oratori e che la discussione riprenderà successivamente se vi sarà tempo.
(La riunione termina alle 13.10 e riprende alle 15.17)
PRESIDENZA: SARDJOE
Copresidente
5. Approvazione del processo verbale di lunedì 16 febbraio 2004
Il processo verbale è approvato.
6. Dichiarazione dell'on. Tom Kitt, ministro dello sviluppo e dei diritti dell'uomo (Irlanda), Presidente in carica del Consiglio UE
L'on. Kitt fa una dichiarazione sulla politica di sviluppo dell'UE sui punti iscritti all'ordine del giorno dell'Assemblea parlamentare paritetica.
7. Dichiarazione dell'on. Pierre Moussa, ministro per la programmazione e la gestione del territorio e l'integrazione economica (Repubblica del Congo), Presidente in carica del Consiglio ACP
L'on. Moussa parla degli argomenti attualmente importanti nelle relazioni tra gli ACP e l'UE.
8. Ora delle interrogazioni al Consiglio
Quattro interrogazioni sono poste al Consiglio dei ministri ACP.
L'on. Moussa risponde alle interrogazioni e alle seguenti interrogazioni supplementari:
Interrogazione n. 1 dell'on. Schörling sull'introduzione di sementi geneticamente modificate in Africa,
Interrogazione n. 2 dell'on. Isler Béguin sulle miniere di uranio,
Interrogazione n. 4 dell'on. Isler Béguin su Cuba,
Interrogazione n. 19 dell'on. Imbarcaouane (Mali) sulla prevenzione e la soluzione dei conflitti in Africa.
Quattordici interrogazioni sono poste al Consiglio dei ministri dell'Unione europea.
L'on. Kitt risponde alle interrogazioni e alle seguenti interrogazioni supplementari:
Interrogazione n. 13 dell'on. van den Bos sulle tensioni tra l'Etiopia e l'Eritrea,
Interrogazione n. 14 dell'on. Sauquillo Pérez del Arco sulla democratizzazione e la cooperazione regionale in Africa centrale,
Interrogazione n. 16 dell'on. van den Berg sulla relazione dell'ONU sulla Repubblica democratica del Congo,
Interrogazione n. 17 dell'on. Faure (Seychelles) sugli alleggerimenti dei dazi doganali sulle importazioni di tonno,
Interrogazione n. 18 dell'on. Imabarcaouane (Mali) sul cotone,
Interrogazione n. 7 della on. Schörling sull'indebitamento estero,
Interrogazione n. 8 dell'on. Martinez Martinez sul commercio d'armi e di armi di piccolo calibro,
Interrogazione n. 9 della on. Maes sul codice di condotta sulle esportazioni di armi,
Interrogazione n. 11 dell'on. Isler Béguin sull'uranio,
Interrogazione n. 12 dell'on. Roure sull'espulsione degli stranieri in situazione irregolare.
L'autore seguente non presenta interrogazioni supplementari:
Interrogazione n. 10 dell'on. Scheele (in sostituzione dell'on. Sandbaek) sulla nomina di un ambasciatore dell'Unione europea per la lotta contro l'HIV/aids.
Gli autori delle interrogazioni nn. 5, 6 e 15 non sono presenti.
9. Relazione degli onn. Klutse (Togo) e Morillon — prevenzione e soluzione dei conflitti e instaurazione di una pace duratura — Commissione affari politici (ACP-UE 3601/04)
Il copresidente si rallegra dell'eco positivo e del seguito dato alla prima relazione della commissione affari politici sui diritti dei bambini e in particolare dei bambini soldato.
L'on. Klutse (Togo) e l'on. Bébéar (in sostituzione dell'on. Morillon) presentano la loro relazione.
L'on. Saïd Djinnit, membro della Commissione dell'Unione africana, competente per la pace, la sicurezza e gli affari politici fa una dichiarazione.
L'on. Khanbhai, su una mozione d'ordine fa osservare che abitualmente il Consiglio ACP-UE risponde alle domande dell'Assemblea e cita una domanda sulla Repubblica del Congo che avrebbe desiderato porre al Presidente del Consiglio ACP.
Il copresidente risponde che, conformemente all'articolo 20 del regolamento, le interrogazioni supplementari al Consiglio ACP-UE non possono essere poste dagli autori delle interrogazioni scritte e che le domande dell'Assemblea possono essere prese in considerazione soltanto se vi è tempo, che invece scarseggia.
Riprende la discussione sulla relazione degli Klutse e Morillon.
Intervengono: Osei-Prempeh (Ghana), Khanbhai, Touray (Gambia), De Sousa (Angola), Amon-Ago (Costa d'Avorio), Nahimana (Burundi), Theorin, van den Bos, Bawa Bwari (Nigeria), Maes, Sithole (Mozambico), Imbarcaouane (Mali), Djinnit (Commissione dell'Unione africana), Natchaba (Togo), Junker, Sauquillo, Sylla, McAvan, Kamuntu (Uganda), Matongo (Zambia), Samba (Isole Salomone), Onusumba (Repubblica democratica del Congo), Mporogomyi (Tanzania) e Kangai (Zimbabwe).
Gli onn. Klutse e Bébéar rispondono agli intervenuti.
Il copresidente annuncia che la discussione su Haïti si svolgerà all'inizio della seduta dell'indomani pomeriggio.
(La riunione termina alle 19.17)
Ramdien SARDJOE e Glenys KINNOCK
Copresidenti
Jean-Robert GOULONGANA e Dietmar NICKEL
Cosegretari generali
(1) La parola è stata data al sig. Polanco, dopo l'approvazione dell'Assemblea, conformemente all'articolo 4, paragrafo 4, del regolamento
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30.4.2004 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 120/7 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI MERCOLEDÌ 18 FEBBRAIO 2004
(2004/C 120/03)
(La riunione inizia alle 15.15)
PRESIDENZA: SARDJOE
Copresidente
L'on. Bounkoulou (Repubblica del Congo) solleva una mozione d'ordine in quanto il resoconto della stampa ha ripreso l'intervento dell'on. Khanbhai a proposito della Repubblica del Congo e chiede che anche il suo intervento sia inserito nel resoconto stampa di questa sessione.
1. Sostituti
Il copresidente annuncia i seguenti sostituti: André-Léonard (in sostituzione di Manders), Bébéar (in sostituzione di Averoff), Boumediene-Thiery (in sostituzione di Lucas), Bremmer (in sostituzione di Gouveia), Bushill-Matthews (in sostituzione di Balfe), Gahler (in sostituzione di Foster), Klass (in sostituzione di Vidal-Quadras Roca), Knolle (in sostituzione di Sudre), McAvan (in sostituzione di McCarthy), Pomés Ruiz (in sostituzione di Ayuso González), Ribeiro (in sostituzione di Vinci), Roure (in sostituzione di Carlotti) e Scarbonchi (in sostituzione di Wurtz).
2. Approvazione del processo verbale di martedì mattina 17 febbraio 2004
Il processo verbale è approvato.
3. Situazione ad Haiti
Il Presidente dà la parola all'on. Straker, in quanto vice primo ministro di Saint-Vincent-et-les Grenadines e Presidente in carica del Consiglio CARICOM, per una dichiarazione a nome della regione dei Caraibi sulla situazione ad Haiti.
Intrervengono: Khanbhai, Ramotar (Guiane), Junker, Hay-Webster (Giamaica), André-Léonard, Sauquillo Pérez del Arco, Schörling, Jean-Pierre (Haiti) e Malin (Commissione europea).
L'on. Straker (CARICOM) interroga la presidenza sul suo diritto di risposta in base al regolamento, che ritiene sia di due minuti. Il Presidente autorizza l'on. Straker a intervenire per un minuto e mezzo.
4. Relazione dell'on. Betkou (Madagascar) e della on. Scheele: Malattie legate alla povertà e la salute riproduttiva nei paesi ACP, nel quadro del 9o FES (ACP-UE 3640/04)
Il Presidente dà la parola alla on. Scheele, corelatore perché presenti la sua relazione.
È proiettato un documentario video sulla salute riproduttiva.
Il Presidente dà la parola all'on. Fanjava (Madagascar) che rappresenta l'on. Betkou, corelatore, assente.
Intervengono: il sig. Thoraya Ahmed Obaid, Direttore esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione e il sig. W. Sinding, Direttore generale della Federazione internazionale per la pianificazione familiare.
PRESIDENZA: Dr. DAVIES (Sudafrica)
Vicepresidente
Intervengono: Sithole (Mozambico), Wijkman, Metsing (Lesotho), Junker, Touray (Gambia), Schörling, Ramotar (Guyane), Sandbaek, Arouna (Niger), Martens, Faure (Seychelles), Mgaya rappresentante Mporogomyi (Tanzania), Kiraso (Uganda) e Sjöstedt.
La Commissione si pronuncia sull'argomento.
I corelatori rispondono agli intervenuti.
5. L'integrazione regionale in Africa nel quadro dell'Unione africana e del Nepad
L'on. Patrick Kayumba Mazimhaka, vicepresidente della Commissione dell'Unione africana, rende conto delle attività in materia di integrazione regionale all'Unione africana e del NEPAD e ringrazia l'Unione europea per l'appoggio dato.
Intervengono: Bébéar, Bawa Bwari (Nigeria) e Metsing (Lesotho).
Il vicepresidente Mazimhaka risponde agli intervenuti.
PRESIDENZA: YA FRANCE (Namibia)
Vicepresidente
6. Attività del Centro per lo sviluppo dell'impresa (CDE)
Il Presidente invita l'on. Matos Rosa, Direttore del Centro per lo sviluppo dell'impresa (CDE) a rivolgersi all'Assemblea.
L'on. Matos Rosa rende conto delle attività del Centro e si rammarica delle limitate risorse tenuto conto dell'ampiezza delle richieste.
Intervengono: Arnaoud (Gibuti), Schörling, Khanbhai, Theorin, Bawa Bwari (Nigeria) e Matos Rosa.
(La riunione termina alle 18.40)
Ramdien SARDJOE e Glenys KINNOCK
Copresidenti
Jean-Robert GOULONGANA e Dietmar NICKEL
Cosegretari generali
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30.4.2004 |
IT |
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C 120/9 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2004
(2004/C 120/04)
(La seduta inizia alle 9.20)
PRESIDENZA: KINNOCK
Copresidente
1. Supplente
La Copresidente annuncia i seguenti sostituti: Bébéar (in sostituzione di Averoff), Boumediene-Thiery (in sostituzione di Lucas), Bremmer (in sostituzione di Gouveia), Bushill-Matthews (in sostituzione di Balfe), Gahler (in sostituzione di Foster), García-Margallo y Marfil (in sostituzione di Musotto), Klass (in sostituzione di Vidal-Quadras Roca), Knolle (in sostituzione di Sudre), McAvan (in sostituzione di McCarthy), Ribeiro (in sostituzione di Vinci), Roure (in sostituzione di Carlotti) e Scarbonchi (in sostituzione di Wurtz).
2. Approvazione del processo verbale di martedì pomeriggio 17 febbraio e mercoledì pomeriggio 18 febbraio 2004.
Il processo verbale è approvato
3. Relazione sul Vertice mondiale delle Nazioni Unite sulla società dell'Informazione (Ginevra, 10-12 dicembre 2003)
L'on. Junker fa un'esposizione a tale riguardo.
Prendono la parola: Wijkman, Kamestou (Kenia), van den Berg, Boureïma (Niger), Khanbhai, Kamuntu (Uganda) e Junker.
4. Sintesi del relatore sui seminari
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Sanders-ten Holte sulla sicurezza alimentare nel Corno d'Africa. |
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Ndayisaba (Burundi) sulla salute e l'istruzione nel Corno d'Africa. |
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Lesrima (Kenya) sullo sviluppo del settore privato in Etiopia. |
Prendono la parola: Sanders-ten Holte, Ndayisoba (Burundi), Lesrima (Kenya) e Lulling.
5. Seguito della discussione sul tema urgente: danno causato dai cicloni nel Pacifico, nell'Oceano Indiano e nei Caraibi e esigenza di una reazione rapida alle calamità naturali (ACP-UE 3669/04)
Prendono la parola: Safuneitunga (Samoa), Howitt, Sithole (Mozambico) e Mali (Commissione europea).
6. Votazione sulle proposte di risoluzione contenute nelle relazioni delle tre commissioni e sulle proposte di risoluzione urgenti
Prendono la parola: Khanbhai, Callanan, Imbarcaouane (Mali) e Rod.
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APP/3643 sugli accordi d Partenariato economico (APE): problemi e prospettive: approvata con 13 emendamenti |
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APP/3601 sulla prevenzione e la risoluzione e dei conflitti e sull'istituzione di una pace duratura: approvata all'unanimità con 18 emendamenti |
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APP/3640 sulle malattie legate alla povertà e sulla salute riproduttiva dei paesi ACP nel contesto del nono FES: approvata con 8 emendamenti |
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APP/3668 sul cotone e altre merci: problemi incontrati dagli ACP: approvata all'unanimità con 17 emendamenti |
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APP/3669/COMP sui danni causati dai cicloni nel Pacifico, nell'Oceano Indiano e nei Caraibi e sull'esigenza di una reazione rapida alle calamità naturali; approvata all'unanimità con 3 emendamenti. |
7. Varie
Il Copresidente osserva che si tratta dell'ultima sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica alla quale interverrà il Copresidente onorario John Corrie, che ringrazia per l'opera prestata e che saluta a nome dell'Assemblea.
Prendono la parola: Straker (Saint Vincent e Grenadines), la Copresidente, Sardjoe e Corrie.
8. Data e luogo dell'ottava sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica
L'ottava sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-EU si svolgerà all'Aia (Paesi Bassi) dal 22 al 25 novembre 2004.
(La riunione termina alle 12.00)
Ramdien SARDJOE e Glenys KINNOCK
Copresidenti
Jean-Robert GOULONGANA e Dietmar NICKEL
Cosegretari generali
ALLEGATO I
LISTA ALFABETICA DEI MEMBRI DELL'ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARITETICA
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Rappresentanti dei paesi ACP |
Rappresentanti del PE |
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SARDJOE (SURINAME), Copresidente |
KINNOCK, Copresidente |
|
BARBADOS, VP |
BRIENZA, VP |
|
CONGO, VP |
BUSK, VP |
|
FIGI, VP |
CARLOTTI, VP |
|
GABÓN, VP |
CORNILLET, VP |
|
GIBUTI, VP |
CORRIE, VP |
|
ISOLE SALOMÓN, VP |
FERRER, VP |
|
NAMIBIA, VP |
JUNKER, VP |
|
SANTA LUCÍA, VP |
MARTÍNEZ MARTÍNEZ, VP |
|
SIERRA LEONE VP |
ROD, VP |
|
SUDAFRICA, VP |
SCHWAIGER, VP |
|
TOGO, VP |
SYLLA, VP |
|
UGANDA, VP |
THEORIN, VP |
|
ANGOLA |
ANDREWS |
|
ANTIGUA E BARBUDA |
AVEROFF |
|
BAHAMAS |
AYUSO GONZALEZ |
|
BARBADOS |
BALFE |
|
BELIZE |
BEREND |
|
BOTSWANA |
van den BERG |
|
BURKINA FASO |
van den BOS |
|
BURUNDI |
BOWIS |
|
CAMERUN |
BULLMANN |
|
CAPO VERDE |
CALLANAN |
|
CIAD |
COUTEAUX |
|
COMORE |
CUNHA |
|
CONGO, (REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL) |
DESIR |
|
COSTA D'AVORIO |
DYBKJÆR |
|
DOMINICA |
FAVA |
|
ERITREA |
FERNANDEZ MARTIN |
|
ETIOPIA |
FLESCH |
|
FIGI |
FOSTER |
|
GAMBIA |
FRUTEAU |
|
GHANA |
GEMELLI |
|
GIAMAICA |
GHILARDOTTI |
|
GRENADA |
GLASE |
|
GUINEA |
GOEBBELS |
|
GUINEA-BISSAU |
HAUG |
|
GUINEA EQUATORIALE |
HOWITT |
|
GUYANA |
ISLER BEGUIN |
|
KENYA |
KARAMANOU |
|
KIRIBATI |
KEPPELHOFF-WIECHERT |
|
LESOTHO |
KHANBHAI |
|
LIBERIA |
LANNOYE |
|
MADAGASCAR |
LUCAS |
|
MALAWI |
LULLING |
|
MALI |
McCARTHY |
|
MARSHALL (REPUBBLICA DELLE ISOLE) |
MAES |
|
MAURITANIA |
MANDERS |
|
MAURITIUS |
MARTENS |
|
MICRONESIA (STATI FEDERATI DI) |
MAURO |
|
NAURU (REPUBBLICA DI) |
MENDILUCE PEREIRO |
|
NIGER |
MENENDEZ del VALLE |
|
NIUE |
MIRANDA |
|
PALAU |
MORILLON |
|
PAPUA NUOVA GUINEA |
MUSOTTO |
|
REPUBBLICA CENTRAFRICANA |
PANNELLA |
|
REPUBBLICA DOMINICANA |
RIBEIRO E CASTRO |
|
RUANDA |
SANDBAEK |
|
SALOMONE (ISOLE) |
SANDERS-TEN HOLTE |
|
SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE |
SAUQUILLO PEREZ DEL ARCO |
|
SEYCHELLES |
SCHEELE |
|
SIERRA LEONE |
SCHNELLHARDT |
|
SOMALIA |
SCHÖRLING |
|
ST. KITTS E NEVIS |
SJÖSTEDT |
|
ST. VINCENT E GRENADINE |
SOUCHET |
|
SUDAFRICA |
SPERONI |
|
SURINAME |
SUDRE |
|
SWAZILAND |
TORRES MARQUES |
|
TANZANIA |
VAIRINHOS |
|
TOGO |
VALENCIANO MARTINEZ-OROZCO |
|
TONGA |
VAN HECKE |
|
TRINITA E TOBAGO |
VIDAL-QUARDRA ROCA |
|
TUVALU |
VINCI |
|
UGANDA |
WIELAND |
|
VANUATU |
WIJKMAN |
|
ZAMBIA |
WURTZ |
|
ZIMBABWE |
ZIMMERLING |
COMMISSIONE AFFARI POLITICI
|
Membri ACP |
Membri europei |
|
JEAN-PIERRE (HAITI), Copresidente |
SCHWAIGER, Copresidente |
|
FIGI, VP |
MARTINEZ MARTINEZ, VP |
|
BURUNDI, VP |
VAN DEN BOS, VP |
|
ANGOLA |
BRIENZA |
|
ANTIGUA E BARBUDA |
CALLANAN |
|
BELIZE |
CARLOTTI |
|
BENIN |
DYBKJÆR |
|
COOK (ISOLE) |
FAVA |
|
GIBUTI |
FERNANDEZ MARTIN |
|
GRENADE |
GEMELLI |
|
GUINEA |
JUNKER |
|
GUINEA-EQUATORIALE |
KARAMANOU |
|
GUIANE |
MAES |
|
LIBERIA |
MAURO |
|
MAURITANIA |
MORILLON |
|
NAMIBIA |
MUSOTTO |
|
NIGERIA |
RIBEIRO E CASTRO |
|
NIUE |
ROD |
|
PAPOUASIA-NUOVA GUINEA |
SAUQUILLO PEREZ DEL ARCO |
|
REPUBLIQUE CENTRAFRICANA |
SYLLA |
|
SUDAN |
THEORIN |
|
SURINAME |
VAN DEN BERG |
|
TOGO |
VAN HECKE |
|
TUVALU |
VIDAL-QUADRAS ROCA |
|
UGANDA |
VINCI |
|
ZIMBABWE |
WIELAND |
COMMISSIONE PER LO SVILUPPO ECONOMICO, FINANZE E COMMERCIO
|
Membri ACP |
Membri europei |
|
LEBOKA (REPUBLIQUE DU CONGO), Copresidente |
HOWITT, Copresidente |
|
MALI, VP |
KHANBHAI, VP |
|
GIAMAICA, VP |
ZIMMERLING, VP |
|
BOTSWANA |
AVEROFF |
|
CAMERUN |
BULLMANN |
|
CONGO (REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL) |
CORNILLET |
|
COSTA D'AVORIO |
CORRIE |
|
DOMINIQUE |
COUTEAUX |
|
ERITREA |
DESIR |
|
ETIOPIA |
FERRER |
|
GABON |
FLESCH |
|
GANA |
FOSTER |
|
KENIA |
FRUTEAU |
|
MAURIZIO |
GHILARDOTTI |
|
MICRONESIE (STATO FEDERALE DELLA) |
GOEBBELS |
|
PALAU |
GOUVEIA |
|
SANTA LUCIA |
KINNOCK |
|
SAMOA |
LANNOYE |
|
SENEGAL |
LUCAS |
|
SIERRA LEONE |
LULLING |
|
SUDAFRICA |
MANDERS |
|
SWAZILAND |
MIRANDA |
|
TANZANIA |
SANDBÆK |
|
TONGA |
SOUCHET |
|
TRINITÀ E TOBAGO |
SUDRE |
|
ZAMBIA |
TORRES MARQUES |
COMMISSIONE AFFARI SOCIALI E AMBIENTE
|
Membri ACP |
Membri europei |
|
MOTHEJOA METSING (LESOTHO), Copresidente |
WIJKMAN, Copresidente |
|
RWANDA |
SCHEELE, VP |
|
NIGER |
SCHÖRLING, VP |
|
BAHAMAS |
ANDREWS |
|
BARBADE |
AYUSO GONZALEZ |
|
BURKINA FASO |
BALFE |
|
CIAD |
BEREND |
|
CAPO VERDE |
BOWIS |
|
COMORE |
BUSK |
|
GAMBIA |
GLASE |
|
GUINEA-BISSAU |
HAUG |
|
KIRIBATI |
ISLER BEGUIN |
|
MADAGASCAR |
KEPPELHOFF-WIECHERT |
|
MALAWI |
MARTENS |
|
MARSHALL (REPUBBLICA DELLE ISOLE) |
McCARTHY |
|
MOZAMBICO |
MENDILUCE PEREIRO |
|
NAURU |
MENENDEZ DEL VALLE |
|
REPUBLICA DOMINICANA |
PANNELLA |
|
SAINT-CHRISTOPHE-E-NEVIS |
SANDERS-TEN HOLTE |
|
SAINT-VINCENT ET GRENADINES |
SCHNELLHARDT |
|
SALOMONE(ISOLE) |
SJÖSTEDT |
|
SÃO TOME E PRINCIPE |
SPERONI |
|
SEYCHELLES |
VAIRINHOS |
|
SOMALIA |
VALENCIANO MARTINEZ-OROZCO |
|
VANUATU |
WURTZ |
ALLEGATO II
ELENCO DI PRESENZA ALLA SESSIONE DEL 14-19 FEBBRAIO 2004 AD ADDIS ABEBA
|
SARDJOE (Suriname), Copresidente |
KINNOCK, Copresidente |
|
DAVIES (Sudafrica, VP) |
|
|
DE SOUSA (Angola) |
BEBEAR (in sostituzione di AVEROFF) |
|
PRESCOD (Barbade, VP) |
|
|
AKPOVI (Bénin), |
van den BERG |
|
MASALILA (Botswana) |
VAN DEN BOS |
|
TAPSOBA (Burkina Faso) |
BOUMEDIENE-THIERY (in sostituzione di LUCAS) |
|
NAHIMANA (Burundi) |
BOWIS |
|
NYASSA (Camerun) |
BREMMER (in sostituzione di GOUVEIA) |
|
FERREIRA QUERIDO (Capo Verde) |
BULLMANN |
|
THYSTERE-TCHICAYA (Congo, VP) |
BUSHILL-MATTHEWS (in sostituzione di BALFE) |
|
ONUSUMBA YEMBA(Congo, (Repubblica Demoratica del)) |
CALLANAN |
|
TAPI TAIO (Cook, Isole) |
CORRIE, VP |
|
AMON AGO (Costa d'Avorio) |
DESIR (1) |
|
ARNAOUD (Gibuti, VP) |
|
|
BULLEN (Dominique) |
FLESCH |
|
YOHANNES (Etiopia) |
GAHLER (in sostituzione di FOSTER) |
|
NABUKA (Fidji, VP) |
GARCIA MARGALLO (in sostituzione di MUSOTTO) (4) |
|
MAKONGO (Gabon, VP) |
GLASE |
|
TOURAY (Gambie) |
|
|
OSEI-PREMPEH (Ghana) |
HOWITT |
|
BARRY (Guinea) |
ISLER BEGUIN |
|
NGUEMA OWONO (Guinea Equatoriale) |
JUNKER, VP |
|
RAMOTAR (Guyana) |
KEPPELHOFF-WIECHERT |
|
JEAN-PIERRE (Haiti) |
KHANBHAI |
|
HAY-WEBSTER (Giamaica) |
KLASS (in sostituzione di VIDAL-QUADRAS ROCA) |
|
KAMOTHO (Kenya) |
KNOLLE (in sostituzione di SUDRE) |
|
METSING (Lesotho) |
LULLING |
|
REFENO (Madagascar) |
McAVAN (in sostituzione di McCARTHY) |
|
JANA (Malawi) (5) |
MAES |
|
IMBARCAOUANE (Mali) |
MARTENS |
|
GUNNESS (Maurizio) |
MARTINEZ MARTINEZ, VP |
|
OULD GUELAYE (Mauritania) |
POMES RUIZ (in sostituzione di AYUSO GONZÁLEZ) (3) |
|
SITHOLE (Mozambico) |
RIBEIRO (in sostituzione di VINCI) |
|
YA FRANCE (Namibia VP) |
ROD, VP |
|
DION TAUFITOU (Nauru) |
ROURE (in sostituzione di CARLOTTI) |
|
AROUNA MOUNKEILA (Niger) |
SANDBAEK |
|
BAWA BWARI (Nigeria) |
SANDERS-TEN HOLTE |
|
TAUFITU (Niue) |
SAUQUILLO PEREZ DEL ARCO |
|
KAMUNTU (Uganda VP) |
SCARBONCHI (in sostituzione di WURTZ) |
|
ANGGO (Papouasie-Nouvelle-Guinée) |
SCHEELE |
|
POLISI (Ruanda) |
|
|
THOMAS (Saint-Christophe-e-Nevis) (5) |
SCHÖRLING |
|
STRAKER (Saint-Vincent-e-Grenadines) |
SCHWAIGER, VP |
|
FRANCOIS (Santa Lucia, VP) |
|
|
SAFUNIETUUGA (Samoa) |
SOUCHET |
|
SACRAMENTO DIOGO (São Tomé e Príncipe) |
SPERONI |
|
SOW (Senegal) |
SYLLA, VP |
|
FAURE (Seychelles) |
THEORIN, VP |
|
CONTEH (Sierra Leone, VP) |
VOLCIC (in sostituzione di FAVA) (1) |
|
SANGA (Isole Salomon) |
|
|
BEDA (Sudan) |
WIJKMAN |
|
DLAMINI (Swaziland) |
ZIMMERLING |
|
MPOROGOMYI (Tanzania) |
|
|
NATCHABA (Togo, VP) |
|
|
BEREAUX (Trinità-e-Tobago) |
|
|
MATONGO (Zambia) |
|
|
KANGAI (Zimbabwe) |
|
Osservatori:
Cuba: POLANCO
Erano presenti inoltre alla riunione:
ANGOLA
|
|
ALEXANDRE |
|
|
CALITAS |
|
|
LOPES |
|
|
DOS SANTOS |
|
|
VALENTE |
BARBADOS
|
|
HUMPHREY |
BENIN
|
|
NUAGOVI |
|
|
HINVI |
BOTSWANA
|
|
GEORGE |
BURKINA FASO
|
|
KERE |
|
|
LANKOANDE |
|
|
NIKIEMA |
BURUNDI
|
|
BANKINYAKAMWE |
|
|
NDAYISABA |
|
|
NIYUHIRE |
CAMERUN
|
|
AWUDU MBAYA |
|
|
BAH OUMAROU |
|
|
DANATA |
CONGO
|
|
BOUNKOULOU |
|
|
DIMI |
|
|
LEKOBA |
|
|
LOUBOTA |
|
|
G. OBA-APOUNOU |
|
|
OPIMBAT |
|
|
OBIA |
COSTA D'AVORIO
|
|
BLEU VOUA |
ETIOPIA
|
|
ANMUT |
|
|
BEYENE |
|
|
GESSESSE |
|
|
OLANGO |
|
|
TADDESE |
GIBUTI
|
|
DATO |
|
|
DAWALEH |
|
|
MAHAMOUD IBRAHIM |
|
|
YOUSSOUF |
GUINEA EQUATORIALE
|
|
MBA BELA |
|
|
MOICHE |
|
|
MOCONG ONGUENE |
|
|
NKA OBIANG |
FIGI
|
|
MATAITOGA |
GABON
|
|
NDONG NGOUA |
GHANA
|
|
AMPORFUL |
|
|
AWIAGA |
|
|
WUDU |
HAITI
|
|
MYRTIC |
KENYA
|
|
KAHENDE |
|
|
LESRIMA |
LESOTHO
|
|
MATLANYANE |
|
|
RAMMOMENG |
MADAGASCAR
|
|
RAZOARIMIHAJA |
|
|
BERIZIKI |
MALI
|
|
IMBARCAOUANE |
MAURIZIO
|
|
GUNESSEE |
NAMIBIA
|
|
KATJAVIVI |
|
|
LISWANISO |
NIGER
|
|
ABDOURHAMANE |
|
|
ASSA |
|
|
BALARABE |
|
|
BOUREIMA |
NIGERIA
|
|
GANA |
|
|
OYEDE |
RWANDA
|
|
AYINKAMIYE |
|
|
KAYITANA |
|
|
SOMAYIRE |
ISOLE SALOMONE
|
|
TEAVA |
|
|
SISILO |
SUDAFRICA
|
|
EGLIN |
|
|
MASIZA |
|
|
PELLE |
|
|
TSHEOLE |
SUDAN
|
|
ABU ASHAWA |
|
|
BADRI |
|
|
MAKUR |
|
|
MALUIT |
|
|
MUSTAFA |
|
|
YOUSIF |
SURINAME
|
|
HIWAT |
|
|
KRUISLAND |
|
|
SITAL |
SWAZILAND
|
|
A. DLAMINI |
|
|
M. DLAMINI |
TANZANIA
|
|
MLAY |
TOGO
|
|
ATI ATCHA |
|
|
KORGA |
|
|
KLUTSE |
TRINIDAD E TOBAGO
|
|
ROUSSEAU |
UGANDA
|
|
MWANDHA |
|
|
RWABITA |
|
|
WONEKHA |
ZIMBABWE
|
|
DOKORA |
|
|
MAKUVAZA |
|
|
PUNUNGWE |
|
CONSIGLIO DEI MINISTRI ACP-UE |
|
|
MOUSSA |
Ministro della programmazione, la gestione del territorio e l'integrazione economica della Repubblica del Congo, Presidente in carica del Consiglio ACP |
|
KITT |
Ministro per lo sviluppo e i diritti dell'uomo (Irlanda), Presidente in carica del Consiglio dell'Unione europea |
|
COMITATO DEGLI AMBASCIATORI |
|
|
OBIA (Rep. del Congo) |
Presidente in carica |
|
COMMISSIONE EUROPEA |
|
|
NIELSON |
Commissario competente per lo sviluppo e l'aiuto umanitario |
|
LAMY |
Commissario per il commercio estero |
|
COMITATO ECONOMICO E SOCIALE DELLE COMUNITÁ EUROPEE (CES) |
|
|
SHARMA |
Membro |
|
CENTRO PER LO SVILUPPO DELL'IMPRESA (CSI) |
|
|
MATOS ROSA |
Direttore |
|
CENTRO TECNICO PER LO SVILUPPO AGRICOLO (CTA) |
|
|
GREENIDGE |
Direttore |
|
COMMISSIONE DELL'UNIONE AFRICANA |
|
|
MAZIMHAKA |
Viceepresidente |
|
DJINNIT |
Membro |
|
DJOMATCHOUA-TOKO |
Segretario esecutivo |
|
FONDI DELLE NAZIONI UNITE PER LA POPOLAZIONE |
|
|
OBAID |
Direttore esecutivo |
|
FEDERAZIONE INTERNAZIONALE PER LA PIANIFICAZIONE FAMILIARE |
|
|
SINDING |
Direttore |
|
SEGRETARIATO ACP |
|
|
GOULONGANA |
Cosegretario generale |
|
SEGRETARIATO UE |
|
|
NICKEL |
Cosegretario generale |
(1) Presente il 16.02.2004
(2) Presente il 17.02.2004
(3) Presente il 18.02.2004
(4) Presente il 19.02.2004
(5) Paese rappresentato da un non parlamentare
ALLEGATO III
RISOLUZIONI APPROVATE
|
— |
sugli accordi di partenariato economico (APE): difficoltà e prospettive (ACP-UE 3643/04/def.) | 16 |
|
— |
sulla prevenzione e la composizione dei conflitti e sull'instaurazione di una pace duratura (ACP-UE 3601/04/def.) | 22 |
|
— |
sulle malattie legate alla povertà e la salute riproduttiva nei paesi ACP nel contesto del nono FES (ACP-UE 3640/04/def.) | 29 |
|
— |
sul cotone e gli altri prodotti di base: problemi incontrati dai paesi ACP (ACP-UE 3668/04/def.) | 40 |
|
— |
sui danni causati dai cicloni nel Pacifico, Oceano Indiano e nei Caraibi e sulla necessità di una risposta rapida alle catastrofi naturali (ACP-UE 3669/04/def.) | 44 |
RISOLUZIONE (1)
sugli accordi di partenariato economico (APE): difficoltà e prospettive
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
|
— |
riunita ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004, |
|
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 1, del suo Regolamento, |
|
— |
visto l'articolo 37, paragrafo 1, dell'Accordo di Cotonou concernente i negoziati per gli accordi di partenariato economico durante il periodo preparatorio che terminerà il 31 dicembre 2007, |
|
— |
vista la sua «Dichiarazione di Città del Capo (Sudafrica)» sui prossimi negoziati ACP-UE in vista della conclusione di nuovi accordi commerciali, adottata il 21 marzo 2002 (2), |
|
— |
vista la sua risoluzione sull'utilizzazione del Fondo europeo di sviluppo, approvata a Roma il 15 ottobre 2003 (3), |
|
— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo, del 26 settembre 2002, sulle raccomandazioni del Parlamento europeo alla Commissione in ordine ai negoziati relativi agli accordi di partnership economica con le regioni e gli Stati ACP (4), |
|
— |
vista la relazione della commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio (ACP-UE 3643/04), |
|
A. |
considerando che l'Accordo di Cotonou stabilisce che «gli accordi di partenariato economico sono negoziati durante il periodo preparatorio che terminerà al più tardi il 31 dicembre 2007», e che gli APE devono contribuire a promuovere «l'integrazione graduale e armoniosa degli Stati ACP nell'economia mondiale, nel rispetto delle loro scelte politiche e delle loro priorità di sviluppo, e, così facendo, a promuovere lo sviluppo sostenibile e a contribuire all'eliminazione della povertà nei paesi ACP» e non sono fine a se stessi, |
|
B. |
considerando che i negoziati condotti sinora hanno messo in luce le forti divergenze esistenti tra i paesi ACP e l'Unione europea su aspetti cruciali per quanto riguarda il contenuto e l'ambito dei negoziati e sull'apertura della seconda fase di negoziati APE a livello regionale, |
|
C. |
considerando che le due parti hanno convenuto, nell'ottobre 2003, che gli accordi di partenariato economico devono essere compatibili con le norme dell'OMC in vigore in quel momento e devono tener conto della natura evolutiva delle relative disposizioni dell'OMC, |
|
D. |
considerando che l'articolo 37, paragrafo 6, dell'Accordo di Cotonou stabilisce che nel 2004 la Comunità valuterà la situazione dei paesi diversi dai paesi meno avanzati che, dopo essersi consultati con la Comunità, hanno stabilito di non essere in grado di concludere accordi di partenariato economico, ed esaminerà tutte le alternative possibili intese ad offrire a tali paesi un nuovo quadro commerciale equivalente alle condizioni esistenti, |
|
E. |
considerando che l'Accordo di Cotonou prevede la progressiva eliminazione degli ostacoli agli scambi tra le due parti, |
|
F. |
considerando che l'articolo 37, paragrafo 3, dell'Accordo di Cotonou, stabilisce in particolare che «il periodo preparatorio è a sua volta utilizzato per sviluppare le capacità dei settori pubblico e privato dei paesi ACP», |
|
G. |
considerando che gli obiettivi di eliminazione della povertà, sviluppo sostenibile, equa ed effettiva partecipazione delle donne e coinvolgimento di attori non statali, ribaditi nell'Accordo di Cotonou, devono essere alla base dei negoziati APE, |
|
H. |
considerando l'importanza che l'Assemblea parlamentare paritetica ha sempre attribuito alla responsabilità e alla legittimità dei parlamentari nonché all'esigenza di consultazione, informazione e controllo dei negoziati relativi agli accordi di partenariato economico, |
|
I. |
considerando che le valutazioni d'impatto degli APE dimostrano che l'abolizione dei dazi doganali sulle esportazioni in provenienza dall'UE si tradurrà in una notevole riduzione delle entrate per i paesi ACP, |
|
J. |
considerando che l'articolo 25 dell'Accordo di Cotonou prevede la necessità di prestare particolare attenzione al fatto di garantire adeguati livelli di spesa pubblica per i settori sociali, |
|
K |
considerando che le esportazioni dei paesi ACP verso l'Unione europea sono ostacolate da una serie di misure non tariffarie, fra cui le misure sanitarie e fitosanitarie, gli standard e le norme d'origine, |
|
L. |
considerando che il fallimento della quinta Conferenza ministeriale dell'OMC di Cancun ha evidenziato il divario esistente fra le aspirazioni dei paesi in via di sviluppo e l'approccio dei paesi industrializzati in materia di negoziati commerciali multilaterali nell'ambito del programma di Doha per lo sviluppo, |
|
M. |
considerando che il fallimento di Cancun rimette in discussione il multilateralismo e il programma di Doha per lo sviluppo, il che potrebbe portare ad una proliferazione di accordi bilaterali, sicuramente meno favorevoli per i paesi in via di sviluppo, |
|
N. |
considerando che i paesi ACP e l'UE riconoscono l'importanza di un sistema di commercio multilaterale più equo ed equilibrato sotto l'egida dell'OMC, fondato su un legame esplicito fra commercio e sviluppo, su un trattamento speciale e realmente differenziato per i paesi in via di sviluppo — in particolare quelli meno sviluppati e i piccoli paesi vulnerabili, insulari e senza sbocco sul mare — nonché sulla trasparenza e l'integrazione nel processo decisionale, |
|
O. |
considerando che con l'Accordo di Cotonou l'UE si è impegnata a far sì che, alla fine dei negoziati sugli APE, nessun paese ACP si troverà, dopo il 2007, in una situazione più svantaggiata rispetto agli attuali accordi commerciali ACP-UE per quanto riguarda le sue relazioni commerciali con l'UE, |
|
P. |
considerando che dalla prima fase dei negoziati APE non è scaturita la conclusione di un accordo-quadro vincolante quale proposto dai paesi ACP, |
|
Q. |
considerando che il debito estero costituisce per molti paesi ACP un ostacolo insormontabile allo sviluppo economico e sociale, |
|
1. |
chiede che la fattibilità, la sostenibilità e la legittimità socio-economiche degli APE diventino dei principi guida e invita la Commissione europea a tener conto, nell'ambito dei negoziati sugli APE, dei seguenti aspetti:
|
|
2. |
invita gli Stati e le regioni ACP ad effettuare senza indugio studi d'impatto e di sostenibilità che possano fornire informazioni al processo negoziale degli APE, e chiede alla Commissione e agli Stati membri dell'UE di fornire in misura adeguata il sostegno finanziario necessario per attività che:
|
|
3. |
ricorda che studi sul probabile impatto sociale e ambientale dell'instaurazione di una liberalizzazione del commercio tra l'UE e i paesi ACP nel quadro degli APE erano stati richiesti dal Parlamento europeo e che la loro elaborazione e comunicazione ai parlamentari ACP e UE deve consentire l'adozione di nuove misure in vista della liberalizzazione; |
|
4. |
invita i paesi ACP e l'Unione europea a collaborare all'interno dell'OMC al fine di conferire agli accordi commerciali la flessibilità necessaria per lottare meglio contro la povertà, tenendo conto del carattere evolutivo delle relative norme dell'OMC; |
|
5. |
ricorda alle parti negoziali le responsabilità che l'Accordo di Cotonou attribuisce loro quanto alla partecipazione di attori non statali (comprese le organizzazioni delle donne, i sindacati, i datori di lavoro e i partner economici e sociali) alla definizione e all'attuazione delle loro strategie, in particolare in materia di sviluppo e commercio; |
|
6. |
insiste su un rafforzamento delle capacità per garantire un adeguato controllo dei negoziati APE in seno ai parlamenti nazionali dei paesi ACP e ricorda che i parlamentari europei dovranno anch'essi essere informati e consultati per assicurare un adeguato controllo di tali negoziati; |
|
7. |
invita la Commissione europea a sostenere, durante un periodo di transizione, il principio di non reciprocità commerciale che deve essere alla base delle relazioni fra i paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo, a dimostrarsi flessibile nei confronti dei paesi ACP durante i negoziati APE per tener conto del loro livello di sviluppo, della dimensione relativamente modesta delle loro economie, del fabbisogno finanziario, delle esigenze in materia di sviluppo e delle loro necessità commerciali, e ad adoperarsi affinché gli APE diventino effettivamente strumenti di sviluppo sostenibile per i paesi ACP; invita inoltre la Commissione, al fine di promuovere una crescita economica sostenibile nei paesi e nelle regioni ACP, a migliorare le loro possibilità di esportazione sul mercato dell'UE, in particolare:
|
|
8. |
chiede che gli accordi commerciali ACP-UE pongano l'accento soprattutto sui mezzi per la soluzione del problema degli ostacoli non tariffari (rispetto a quelli tariffari) che intralciano la lotta contro la povertà nei paesi ACP, il che non sarebbe in contrasto con l'articolo 36, paragrafo 1, dell'Accordo di Cotonou; |
|
9. |
sottolinea la necessità di prendere in considerazione e di compensare l'incidenza apparentemente sfavorevole della reciprocità sui paesi ACP e di prevedere la non reciprocità laddove ciò sia ragionevole e necessario per favorire la crescita delle industrie ACP, la protezione degli agricoltori vulnerabili e lo sviluppo strutturale, nonché per sostenere gli obiettivi dei governi ACP in materia di sviluppo durevole e di lotta contro la povertà; |
|
10. |
ribadisce che gli APE dovrebbero contenere clausole effettive di salvaguardia che tutelino i produttori ACP dalla importazioni massicce in provenienza dall'Unione europea; |
|
11. |
si compiace dell'adozione di una relazione comune che riprende gli accordi intervenuti su un certo numero di problemi importanti, il che servirà da orientamento per la seconda fase dei negoziati con le entità regionali, ma chiede che tale iniziativa sia consolidata con l'applicazione effettiva del meccanismo «Tutti gli ACP-UE» durante la seconda fase dei negoziati APE, in modo da facilitare l'esame delle questioni che presentano un interesse comune per tutti i paesi ACP; |
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12. |
ribadisce l'impegno contenuto nell'Accordo di Cotonou di tener conto della situazione delle donne e dei problemi di parità fra i sessi in tutti i settori, compreso il commercio; |
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13. |
sottolinea la necessità di mantenere e migliorare l'acquis di Cotonou, in particolare per quanto concerne l'accesso al mercato per tutti i prodotti agricoli e industriali provenienti dai paesi ACP, e ricorda che è di importanza capitale preservare il diritto dei paesi ACP di proteggere i prodotti sensibili sui loro mercati dalle esportazioni provenienti dai paesi industrializzati e di applicare adeguate misure di salvaguardia; insiste sull'importanza dell'impatto delle sovvenzioni all'esportazione dell'Unione europea e degli aiuti nazionali concessi alle economie dei paesi ACP in tali settori per promuovere la diversificazione, il mantenimento dell'agricoltura familiare e cooperativa, la sovranità alimentare e l'aumento del valore aggiunto delle esportazioni agricole e industriali dei paesi ACP; |
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14. |
riafferma l'importanza fondamentale dell'agricoltura per la realizzazione degli obiettivi stabiliti dall'Accordo di Cotonou e, a tale proposito, invita l'UE ad affrontare correttamente la questione relativa alla liberalizzazione del commercio e al sequenziamento degli aiuti finanziari all'agricoltura e alla pesca durante i negoziati APE in tali settori, onde favorire la diversificazione e la creazione di valore aggiunto alle esportazioni agricole dei paesi ACP mediante la fornitura di assistenza tecnica diretta e di risorse finanziarie adeguate nonché attraverso iniziative volte a promuovere la trasformazione, la commercializzazione, la distribuzione e il trasporto (TCDT) dei prodotti ACP; |
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15. |
ritiene che la ricerca di prezzi garantiti e stabili per le materie prime essenziali allo sviluppo dei paesi ACP resti una questione essenziale e vitale, e che, dopo la scomparsa dello Stabex e del Sysmin, nuovi sistemi concepiti nello stesso spirito debbano essere proposti e promossi dalla Commissione e dall'UE nel suo insieme, sul piano bilaterale e internazionale; |
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16. |
ricorda che la revisione dei protocolli sui prodotti di base nell'ambito dei negoziati APE ai sensi dell'articolo 36, paragrafo 4, dell'Accordo di Cotonou deve consentire di salvaguardare i vantaggi che ne derivano, tenendo presente lo speciale status giuridico del Protocollo sullo zucchero e tenendo conto del fatto che la riforma della PAC eroderà in modo significativo il valore delle preferenze commerciali di cui beneficiano attualmente i prodotti agricoli; |
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17. |
sottolinea la necessità di aumentare i contingenti attualmente garantiti dai protocolli sui prodotti di base, in modo da tenere debitamente conto dei nuovi membri in uno spirito di salvaguardia e miglioramento dell'aquis di Cotonou; |
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18. |
ribadisce la necessità che l'UE e gli Stati membri assumano impegni precisi per fornire ai paesi ACP adeguate risorse finanziarie e un'assistenza tecnica durante il periodo preparatorio e la fase transitoria degli APE, in particolare per utilizzare meglio i fondi disponibili e massimizzare così i benefici derivanti dagli APE:
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19. |
ricorda che tali importanti investimenti devono essere effettuati prima che le economie di questi paesi entrino in concorrenza con le imprese dell'UE; ritiene che tale sforzo finanziario debba essere meglio valutato e invita l'UE ad esaminare misure che consentano di apportare una risposta adeguata al fabbisogno di finanziamento in detto settore; |
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20. |
chiede che la Commissione le presenti una stima dei costi di adeguamento e dei mancati benefici derivanti dalla perdita di entrate fiscali per i paesi ACP; |
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21. |
sottolinea l'importanza delle imposte sugli scambi commerciali quale fonte significativa di entrate per i governi della maggior parte dei paesi ACP e, a tale proposito, chiede alla Commissione di adottare le disposizioni necessarie per compensare, a termine, la perdita di entrate fiscali derivante dall'applicazione degli APE nei paesi ACP, in modo da sostenere la capacità dei rispettivi governi di finanziare;
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22. |
chiede alla Commissione di promuovere lo sviluppo del settore agro-alimentare ACP, il che implica la promozione delle tecnologie e lo sviluppo di competenze nel settore agricolo, industriale e dei servizi, nonché un migliore finanziamento dei piccoli produttori agricoli e delle piccole imprese nelle zone rurali; |
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23. |
invita l'Unione europea a far sì che nell'ambito dei negoziati si tenga conto degli effetti della riforma della PAC, al fine di mantenere e accrescere il valore delle preferenze agricole di cui beneficiano attualmente gli ACP e di garantire l'efficace protezione dei mercati dei paesi ACP dalla concorrenza sleale delle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari dell'Unione europea; |
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24. |
accoglie con favore il principio secondo il quale il processo d'integrazione regionale deve consentire ai governi ACP di mettere a punto e realizzare il proprio processo di integrazione, come previsto all'articolo 35, paragrafo 2, dell'Accordo di Cotonou; raccomanda altresì di scaglionare in modo ottimale le diverse serie di negoziati, conformemente agli obiettivi fissati in materia di sviluppo sostenibile; |
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25. |
riafferma l'importanza che un settore dei servizi dinamico riveste per lo sviluppo delle economie dei paesi e delle regioni ACP; ribadisce altresì la necessità di potenziare tale settore in questi paesi e regioni e, a tale proposito, invita la Commissione europea e gli Stati membri dell'Unione europea, a fornire un adeguato sostegno finanziario al suo sviluppo nei paesi ACP e, durante la seconda fase dei negoziati APE, ad attenersi scrupolosamente alle disposizioni dell'articolo 41 dell'Accordo di Cotonou; |
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26. |
invita l'UE e i paesi ACP a rispettare mutuamente il diritto di regolamentare la fornitura dei servizi pubblici sul loro territorio per realizzare gli obiettivi fissati a livello nazionale; |
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27. |
invita gli Stati e le regioni ACP che scelgono di negoziare gli APE a tenere pienamente conto delle loro politiche di sviluppo, e chiede all'Unione europea di negoziare gli APE tenendo pienamente conto delle politiche di cooperazione allo sviluppo della Comunità; |
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28. |
chiede alla Commissione di fare un inventario di tutte le barriere non tariffarie, e in particolare delle misure sanitarie e fitosanitarie, che frenano le esportazioni dei prodotti ACP nell'UE, e di avviare uno scambio di informazioni con gli ACP sull'elaborazione e l'attuazione di misure sanitarie e fitosanitarie, affinché la promozione della sicurezza alimentare in Europa non si trasformi in un ostacolo al commercio di prodotti provenienti da paesi ACP piccoli e meno sviluppati; rileva che ciò potrebbe comprendere disposizioni per il finanziamento delle spese relative al rispetto e al controllo delle misure sanitarie e fitosanitarie; |
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29. |
chiede a tale proposito alla Comunità europea, d'intesa con i paesi ACP, di intervenire presso l'OMC al fine di:
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30. |
ritiene che la soluzione della questione del debito estero dei paesi ACP non possa essere elusa ma debba al contrario essere affrontata dall'Unione europea nel quadro dei nuovi accordi di partenariato economici, e che si debbano trovare soluzioni a livello bilaterale e/o esercitando pressioni sulle istituzioni finanziarie internazionali e altre parti interessate; |
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31. |
invita il Consiglio dei ministri ACP-UE che si riunirà in Botswana nel maggio 2004, a prendere in considerazione la decisione di rinviare al 2006 la valutazione della situazione dei paesi ACP diversi dai paesi meno avanzati prevista all'articolo 37, paragrafo 6, dell'Accordo di Cotonou; |
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32. |
invita gli ACP e la Comunità europea a promuovere e a sostenere un maggiore coinvolgimento della società civile nelle discussioni e nei negoziati APE; |
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33. |
chiede che i parlamentari del Parlamento europeo, dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE e di tutti i paesi ACP e degli Stati membri dell'Unione europea siano effettivamente coinvolti nel processo di negoziazione degli APE, e chiede in particolare un efficace controllo parlamentare in tutti i paesi ACP e negli Stati membri dell'Unione europea durante l'intero processo negoziale; |
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34. |
chiede agli Stati ACP e all'Unione europea di sostenere una maggiore partecipazione dei gruppi della società civile, comprese le organizzazioni dei produttori, delle donne e le associazioni dei consumatori, nelle discussioni e nei negoziati APE; |
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35. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, alla Commissione e al Direttore generale dell'OMC. |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 19 febbraio 2004 a Addis Abeba (Etiopia).
(2) GU C 231 del 27.9.2002, pag. 9.
RISOLUZIONE (1)
sulla prevenzione e la composizione dei conflitti e sull'instaurazione di una pace duratura
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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riunita a Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004, |
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visto l'articolo 17, paragrafo 1, del suo Regolamento, |
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visto l'accordo di Cotonou e, segnatamente, l'articolo 11 «Politiche di pacificazione, prevenzione e risoluzione dei conflitti» (2), |
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visto l'Atto costitutivo dell'Unione africana, adottato l'11 luglio 2000 a Lomé (Togo), |
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visto lo Statuto del Tribunale penale internazionale, siglato il 17 luglio 1998 ed entrato in vigore il 1o luglio 2002, |
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visto il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa (NEPAD), il cui atto costitutivo è stato firmato nell'ottobre 2001 ad Abuja (Nigeria), |
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viste le dichiarazioni della Conferenza dei Capi di Stato e di governo e le decisioni e dichiarazioni della seconda sessione ordinaria della Conferenza dell'Unione africana, tenutasi a Maputo (Mozambico) dal 10 al 12 luglio 2003, |
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viste le sue precedenti risoluzioni e segnatamente la risoluzione sui diritti dei bambini, in particolare dei bambini soldato, approvata a Roma il 15 ottobre 2003 (3), |
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visto il Codice di condotta dell'Unione europea in materia di esportazione di armi, |
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vista la risoluzione del Parlamento europeo, del 13 dicembre 2001, concernente la comunicazione della Commissione sulla prevenzione dei conflitti (4), |
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vista la risoluzione del Parlamento europeo, del 15 novembre 2001, sulle armi di piccolo calibro (5), |
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vista la risoluzione del Parlamento europeo, del 26 ottobre 2000, concernente la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulla cooperazione con i paesi ACP coinvolti in conflitti armati (6), |
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vista la decisione 2003/432/PESC del Consiglio UE, del 12 giugno 2003, relativa all'avvio dell'operazione militare dell'Unione europea nella Repubblica democratica del Congo (7), |
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vista la posizione comune del Consiglio UE, del 29 ottobre 2001, volta alla lotta contro il traffico illecito di diamanti al fine di contribuire alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti (2001/758/PESC) (8), |
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visto il programma dell'Unione europea per la prevenzione dei conflitti violenti, approvato dal Consiglio europeo di Göteborg nel giugno 2001, |
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vista la risoluzione 1467 (2003) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 18 marzo 2003, sulla «Proliferazione delle armi leggere e di piccolo calibro e del mercenariato: minacce alla pace e alla sicurezza in Africa Occidentale», |
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visto il programma d'azione delle Nazioni Unite per la prevenzione, la repressione e l'eliminazione del commercio illegale di armi leggere in tutti i suoi aspetti, |
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visti il Piano d'azione del G8 per l'Africa, adottato nel corso del vertice G8 svoltosi a Kananaskis (Canada) il 26-27 giugno 2003, e le pertinenti dichiarazioni del vertice G8 tenutosi ad Evian (Francia) dal 1o al 3 giugno 2003, |
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visto il ruolo guida che l'Unione europea ha svolto nell'ideazione e nell'attuazione del processo di Kimberley riguardante i diamanti di guerra e della Convenzione di Ottawa sulle mine terrestri, |
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vista la relazione della commissione per gli affari politici (ACP-UE 3601/04), |
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A. |
considerando i numerosi conflitti che minacciano l'Africa o vi imperversano e tenendo presenti le tensioni che potrebbero compromettere la stabilità delle regioni del Pacifico e dei Caraibi, |
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B. |
considerando che tali conflitti sono il più delle volte causati da mancato rispetto dei diritti dell'uomo, assenza di democrazia e dello Stato di diritto, tensioni etniche e religiose, terrorismo legato al nazionalismo e al fondamentalismo, inefficienza dell'amministrazione, criminalità organizzata e traffico di stupefacenti e armi, povertà, disoccupazione, ingiustizie e disparità sociali, economiche e politiche, rapida crescita demografica e cattiva gestione e/o sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, comportamento di alcune imprese volto a controllare i mercati delle materie prime e delle risorse naturali, |
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C. |
considerando che la proliferazione incontrollata e illegale delle armi leggere e di piccolo calibro favorisce l'impiego di bambini soldato, e che il traffico illecito di armi e di stupefacenti, lo sfruttamento illegale di risorse naturali nonché l'impiego di bambini soldato e di mercenari contribuiscono all'intensificarsi dei conflitti, |
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D. |
convinta che la pace sia una condizione indispensabile per dare impulso allo sviluppo politico, economico e sociale e che lo sviluppo economico sostenibile ed equo costituisca una condizione indispensabile per una pace duratura, |
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E. |
considerando l'urgente necessità di integrare una dimensione di genere nella prevenzione e composizione dei conflitti, nelle operazioni di pacificazione e di mantenimento della pace e negli sforzi di risanamento e ricostruzione, e di garantire che le operazioni in loco comprendano, se del caso, una componente di genere, |
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F. |
considerando che i conflitti nei paesi ACP, e in particolare in Africa, assumono sempre più spesso una dimensione regionale o internazionale, comportando il coinvolgimento di paesi vicini e paesi terzi, e sono spesso alimentati da interessi economici transnazionali, |
Prevenzione dei conflitti
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G. |
considerando che è preferibile prevenire la nascita di un conflitto affrontandone le cause profonde anziché intervenire nel momento in cui questo è scoppiato, |
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H. |
considerando che, sulla base dell'articolo 11 dell'Accordo di partenariato di Cotonou, all'Unione europea incombe la particolare responsabilità di aiutare i paesi ACP a trovare una soluzione pacifica ai conflitti che li oppongono, nel rispetto della loro identità nazionale, |
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I. |
considerando la recente creazione dell'Unione africana e il ruolo che questa potrebbe essere chiamata a svolgere, in futuro, nell'ambito della prevenzione e della composizione dei conflitti, |
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J. |
considerando che il Consiglio dei ministri ACP-UE ha deciso, l'11 dicembre 2003, di stanziare 250 milioni di euro a titolo del Fondo europeo di sviluppo a favore di uno strumento di sostegno della pace in Africa, |
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K. |
considerando che il NEPAD dovrebbe fornire un efficace contributo alla pacificazione adoperandosi per migliorare le condizioni di vita dei poveri, |
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L. |
considerando anche il ruolo potenziale della PESD (politica europea di sicurezza e di difesa) nell'ambito delle missioni di Petersberg, nonché l'assistenza umanitaria e la mediazione che l'Unione europea può offrire ai paesi ACP, ma tenendo presente che un rafforzamento della politica di cooperazione e l'instaurazione di condizioni di scambio più eque restano i due strumenti essenziali di una pace duratura, |
Composizione dei conflitti
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M. |
considerando che un accordo di pace può essere negoziato unicamente in un contesto rappacificato, caratterizzato dalla firma preliminare di un cessate il fuoco rispettato da tutte le parti in conflitto, |
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N. |
considerando l'utilità della presenza, in questa fase, di una forza d'interposizione, |
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O. |
sottolineando la necessità di una mediazione e il ruolo che possono validamente svolgere, in tale prospettiva, l'Unione africana, le Nazioni Unite e l'Unione europea, ma ricordando che la composizione di un conflitto può scaturire unicamente da un accordo tra le parti e che nessuna organizzazione o nessuno Stato estraneo ad un conflitto possono pretendere di imporre unilateralmente i termini dell'accordo, |
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P. |
considerando che l'operazione Artemis a Bunia costituisce la prima operazione militare europea di stabilizzazione intrapresa su mandato dell'ONU e al di fuori del continente europeo, |
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Q. |
sottolineando il coinvolgimento dell'Unione africana, a fianco della Francia, nella composizione del conflitto in Costa d'Avorio, nonché le conclusioni incoraggianti della riunione dei capi di Stato maggiore degli Stati membri dell'Unione africana, tenutasi in Etiopia nel maggio 2003, che ipotizzano la possibilità di istituire una forza d'interposizione africana entro due anni, |
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R. |
sottolineando il coinvolgimento dell'Unione africana e dell'Unione europea nel consolidamento del processo di pace in Burundi, |
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S. |
considerando l'importanza e il ruolo delle organizzazioni regionali africane nella prevenzione e nella composizione dei conflitti, |
Instaurazione di una pace duratura
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T. |
ricordando che non vi può essere pace stabile senza riconciliazione nazionale, senza giustizia equa e senza il sostegno di tutta la società civile al processo di pace, e considerando che la creazione del Tribunale penale internazionale e l'istituzione di commissioni per l'accertamento della verità potrebbero garantire che i crimini commessi dai belligeranti non restino impuniti e non offendano il senso di giustizia delle vittime, favorendo in tal modo la riconciliazione nazionale, |
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U. |
rammentando inoltre che, una volta giunti alla composizione del conflitto, la fase del reinserimento economico e sociale degli ex combattenti (tra i quali i bambini soldato meritano un'attenzione particolare) rappresenta un punto essenziale per il mantenimento e il consolidamento della pace, |
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V. |
sottolineando il dovere della comunità internazionale, in particolare dell'Unione europea, ma anche degli Stati vicini, di sostenere il processo di pace e ricordando il ruolo fondamentale degli aiuti per la ricostruzione e dell'impegno profuso al riguardo dall'Unione europea e dai suoi Stati membri, |
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W. |
ribadendo l'utilità dell'aiuto umanitario e ritenendo che il suo invio debba effettuarsi attraverso canali esclusivamente civili e diplomatici, |
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X. |
rilevando che attori sociali ben informati e indipendenti (ONG, associazioni professionali, mezzi d'informazione indipendenti, istituti di ricerca, ecc.) possono svolgere un ruolo cruciale per rompere la spirale della violenza promuovendo un dibattito aperto e chiedendo al governo di assumersi maggiori responsabilità, |
Donne e conflitti
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Y. |
considerando che il ricorso allo stupro come arma di guerra è ormai ampiamente documentato e che esso è stato dichiarato crimine di guerra dalle Nazioni Unite, |
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Z. |
considerando che in numerosi conflitti le fazioni armate hanno catturato ragazze e donne riducendole in schiavitù sessuale, |
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AA. |
considerando che la piena partecipazione delle donne al processo decisionale, alla prevenzione e alla composizione dei conflitti nonché a tutte le iniziative di pace è essenziale; che in passato la loro partecipazione alle missioni di pace non è stata numericamente significativa, che una maggiore presenza di donne tra le équipes civili, militari e di polizia nell'ambito delle operazioni di mantenimento della pace ha consentito di migliorare i rapporti con le comunità locali, premessa essenziale per l'instaurazione di una pace duratura, |
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AB. |
sottolineando che la pace duratura dipende spesso dalla possibilità per le comunità di partecipare al processo di pace e di farlo proprio — fermo restando che esso può essere legittimo solo se le donne vi partecipano su un piede di parità — e che per il processo di pace è cruciale che la comunità internazionale svolga un ruolo a sostegno delle reti della società civile che collegano iniziative locali, nazionali e internazionali, |
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1. |
chiede che la prevenzione dei conflitti e la stabilità strutturale diventino obiettivi chiave della politica di sviluppo dell'Unione europea e ritiene che la politica di prevenzione dei conflitti dell'UE debba affrontare le cause strutturali dei conflitti connesse alla povertà, compresa l'iniqua ripartizione della ricchezza, l'ingiustizia sociale, le violazioni dei diritti umani, l'oppressione delle minoranze e le discriminazioni religiose; |
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2. |
è persuasa del ruolo indispensabile svolto dalla cooperazione internazionale (UA, UE, ONU), ma anche regionale, per la prevenzione e la composizione dei conflitti e per il mantenimento della pace ed esprime preoccupazione per la costante erosione del bilancio dell'Unione europea destinato alla cooperazione allo sviluppo; |
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3. |
insiste sulla necessità di mantenere un dialogo fruttuoso e franco tra l'Unione europea, i suoi Stati membri e i paesi ACP; sottolinea che l'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE costituisce il foro ideale per discutere dei conflitti potenziali, in corso e passati, e ricercare i modi per comporre tali conflitti e mantenere la pace; |
Prevenzione dei conflitti
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4. |
ritiene che, ai fini della prevenzione e composizione dei conflitti, sia necessario innanzitutto individuarne le cause profonde e porvi rimedio:
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5. |
ritiene che l'Unione europea debba rafforzare i dispositivi che consentono una maggiore coerenza affinché le sue politiche convergano con le politiche e le posizioni dei suoi Stati membri, soprattutto in seno alle istituzioni finanziarie internazionali, e con gli interventi delle imprese private attive nei paesi ACP, in modo da promuovere gli obiettivi prioritari della pace e dello sviluppo; |
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6. |
ritiene che l'Unione europea possa svolgere un ruolo importante perseguendo una politica coerente volta ad incoraggiare la nascita di un autentico pluralismo politico in Africa che vada al di là di elezioni libere e trasparenti; |
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7. |
ritiene che l'Unione europea debba adottare una politica commerciale e di sviluppo coerente per aiutare le economie africane a svilupparsi e a tutelarsi di fronte alla concorrenza destabilizzatrice; |
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8. |
annette un'importanza particolare agli strumenti di intervento preventivo contenuti nell'accordo di Cotonou; è decisa a vigilare sul rispetto degli impegni assunti dai firmatari, soprattutto in riferimento alla clausola essenziale che comporta l'instaurazione dello Stato di diritto, nonché il rispetto dei diritti dell'uomo e della democrazia; |
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9. |
si rallegra per la nascita dell'Unione africana ed è convinta del ruolo fondamentale che questa sarà chiamata a svolgere a favore della stabilità del continente africano; si compiace, in proposito, per la sua mediazione nella risoluzione del recente conflitto in Costa d'Avorio e nel Burundi; |
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10. |
ritiene che il ripristino dello Stato democratico e legittimo in Africa costituisca una condizione indispensabile per una pace duratura e chiede a tale riguardo ai responsabili dell'Unione africana di attuare una politica di sviluppo sostenibile indipendente, volontaristica e democratica per rispondere ai bisogni elementari delle popolazioni africane; |
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11. |
reputa inaccettabile che il rimborso del debito e il suo servizio assorbano ogni anno circa il 40 % del PIL dei paesi meno sviluppati, mentre il bilancio dell'istruzione e della sanità rimane irrisorio; chiede quindi che sia trovata una soluzione globale ai problemi d'indebitamento di questi paesi; |
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12. |
ritiene che la questione della soluzione del problema del debito estero e la revisione dei criteri delle istituzioni finanziarie internazionali costituiscano delle priorità per consentire ai paesi ACP di condurre politiche di sviluppo, che sono le uniche in grado di costruire una pace duratura; |
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13. |
invita la Commissione europea e gli Stati membri a predisporre una dotazione finanziaria per la pace e la prevenzione dei conflitti in Africa senza attingere al Fondo europeo di sviluppo; è del parere che tale dotazione potrebbe essere gestita di concerto con l'Unione africana e le organizzazioni regionali dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e dovrebbe riguardare anche le operazioni di mantenimento della pace; |
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14. |
esorta i paesi ACP a rendere più trasparente la presentazione dei loro bilanci di difesa e di sicurezza e li invita a vigilare affinché le loro spese militari siano proporzionali ai loro bisogni reali in materia di sicurezza e alle risorse di bilancio disponibili per la lotta contro la povertà; |
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15. |
invita il Consiglio e la Commissione a privilegiare in primo luogo l'adozione di sanzioni «intelligenti» (quali rifiuti del visto, congelamento dei beni, limitazione della cooperazione militare — ad esempio in materia di esportazioni di armi — o delle relazioni commerciali) che risultano molto più efficaci e colpiscono l'élite politica piuttosto che la popolazione comune; |
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16. |
ritiene che un sistema di certificazione come quello del processo di Kimberly per il commercio internazionale di diamanti contribuisca alla prevenzione dei conflitti e chiede che un sistema analogo sia messo a punto per altre materie prime; |
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17. |
raccomanda agli Stati membri di sostenere attivamente gli sforzi compiuti dalle organizzazioni intergovernative e non governative su scala internazionale, regionale e nazionale per porre fine allo sfruttamento illegale del legno; |
Composizione dei conflitti
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18. |
ritiene che anche le imprese nazionali ed internazionali abbiano delle responsabilità nella composizione dei conflitti locali e regionali; chiede pertanto l'elaborazione di un codice di condotta internazionale per la responsabilità sociale delle imprese, analogo a quello dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE); |
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19. |
invita tutti i paesi a regolamentare tutti gli aspetti del commercio di armi e invita la comunità internazionale a chiedere che venga adeguatamente sanzionata l'impunità di cui godono i fornitori di armi, dal momento che le spedizioni di armi nelle zone di crisi contribuiscano in ampia misura ad alimentare i conflitti in corso e ad aumentare il rischio di nuovi conflitti; |
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20. |
accoglie come un elemento incoraggiante la risoluzione adottata dai capi di Stato maggiore degli Stati membri dell'Unione africana che propone l'istituzione di una forza d'interposizione africana di pace entro due anni; |
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21. |
si rallegra per la decisione del Consiglio dell'Unione europea che approva l'invio a Bunia di una forza d'interposizione europea sotto l'egida dell'ONU e per il modo in cui la MONUC è subentrata a tale forza il 1o settembre 2003; |
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22. |
chiede che in futuro il mandato delle forze così dispiegate sia precisato in termini che prevedano gli strumenti della loro missione e il diritto e il dovere di applicarli ogni volta che l'espletamento della missione potrà richiederlo; |
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23. |
condanna con fermezza il ricorso ai bambini soldato e chiede a tutti i paesi ACP nonché agli attuali e ai futuri Stati membri dell'Unione europea di ratificare il protocollo relativo al divieto di arruolare bambini soldato e di garantire il rispetto di tale divieto; |
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24. |
rinnova la richiesta già rivolta alla Commissione e al Consiglio dell'Unione europea in vista della nomina di un Alto rappresentante per i diritti dell'infanzia, al fine di assicurare il coordinamento generale, il controllo e una maggiore visibilità dei diritti dei bambini e di attribuire maggiore importanza alle questioni relative all'infanzia in tutte le politiche dell'Unione europea; |
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25. |
propone che i governi dei paesi ACP istituiscano anch'essi questo tipo di funzione per assicurare un coordinamento generale e attribuire maggiore importanza alle questioni relative all'infanzia in tutte le politiche pertinenti; |
Instaurazione di una pace duratura
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26. |
ritiene che le operazioni di superamento della crisi, di ritorno ad una vita normale e di ricostruzione rivestano un'importanza essenziale per l'instaurazione di una pace duratura; |
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27. |
insiste affinché a tal fine un governo ed un'amministrazione di transizione che godano del sostegno della comunità internazionale preparino quanto prima il ritorno all'ordine costituzionale; |
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28. |
auspica che un'autentica cultura della pace e della democrazia sia sviluppata attraverso istituzioni sostenute dall'Unione europea e dai paesi ACP; |
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29. |
invita l'Unione europea e i paesi sull'orlo di un conflitto a premiare il ristabilimento della pace e il cammino verso la democrazia con la normalizzazione delle relazioni con i paesi in questione e, nel caso degli Stati membri dell'Unione europea, a concedere alleggerimenti del debito ed importanti aiuti alla ricostruzione; |
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30. |
ritiene che sia necessario fornire un'adeguata assistenza psicologica e medica alle vittime traumatizzate da conflitti violenti, assistenza che riveste particolare importanza soprattutto per le vittime di stupri e le persone che hanno riportato gravi lesioni per lo scoppio di una mina; |
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31. |
ravvisa nel NEPAD un'iniziativa che, attraverso i suoi obiettivi e meccanismi, può contribuire a prevenire e risolvere i conflitti e ad ottenere una stabilizzazione politica; |
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32. |
chiede alla Commissione di vigilare affinché, nell'attuazione dei programmi di cooperazione e di sviluppo a favore dei paesi che escono da un conflitto, venga attribuita priorità:
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33. |
sollecita vivamente un ruolo di maggiore rilievo per il Parlamento europeo nelle decisioni relative alla sospensione degli aiuti (in stretta cooperazione con le delegazioni della Comunità europea interessate), alle sanzioni a ad altre misure, ed auspica che il Parlamento europeo e l'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE siano informati più spesso circa la situazione relativa alla cooperazione dell'Unione europea con i paesi ACP implicati in un conflitto armato; |
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34. |
ritiene che le commissioni per l'accertamento della verità possano fungere da cardine tra un passato su cui occorre gettare luce e un futuro con un altro regime politico; raccomanda vivamente a questo proposito che l'Unione europea, i suoi Stati membri e i paesi ACP sostengano senza riserva questo strumento di riconciliazione; |
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35. |
ritiene che dopo la fine dei conflitti armati possano essere necessarie misure di sostegno per le truppe in fase di ritiro, onde evitare e/o limitare le conseguenze negative per la popolazione locale, l'ambiente e le infrastrutture; |
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36. |
ritiene che la smobilitazione degli ex combattenti richieda un finanziamento a lungo termine e che i programmi di smobilitazione debbano far parte integrante dei programmi di sviluppo economico e sociale del paese interessato e di un programma di riforma delle istituzioni di pubblica sicurezza, compresi la polizia, le forze armate e il sistema giudiziario; |
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37. |
invita il Consiglio e la Commissione a sostenere la società civile nei paesi ACP come stabilito nel nuovo Accordo di partenariato ACP-UE, al fine di creare le possibilità di dialogo e le strutture previste da tale accordo e di aiutare i parlamenti ad acquisire le competenze necessarie per rafforzare la loro posizione nell'apparato statale; |
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38. |
raccomanda ai paesi situati in regioni in conflitto di cooperare per mettere a punto programmi di disarmo, comprendenti misure volte ad interrompere il flusso di forniture di armi — in particolare armi leggere — provenienti da qualsiasi fonte, governativa o non governativa; |
Donne e conflitti
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39. |
condanna gli stupri e le violenze sessuali, pratiche che sono state estremamente diffuse nei campi profughi, nonché il ricorso allo stupro come arma di guerra, documentato nel corso di tutta la storia; |
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40. |
chiede ai governi degli Stati membri dell'UE e dei paesi ACP di adottare iniziative in materia di pace e sicurezza che tengano conto della dimensione di genere e a tal fine:
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41. |
chiede alle autorità competenti di proteggere dagli abusi sessuali i profughi, le donne e i bambini sfollati all'interno del proprio paese, assicurando un'ubicazione e un'illuminazione dei servizi igienici che tenga conto delle specificità di genere, la protezione delle vie di accesso a alimenti, acqua e legna, nonché un'adeguata ubicazione degli alloggi per le donne sole; |
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42. |
chiede ai governi degli Stati membri dell'UE e dei paesi ACP e alle organizzazioni che partecipano ai negoziati di associare le donne alla soluzione diplomatica dei conflitti e alle iniziative di ricostruzione a tutti i livelli e, in particolare, di obbligare le équipes diplomatiche internazionali che operano a favore della pace a consultare sistematicamente i gruppi e le organizzazioni femminili locali, affinché il processo di pace ufficiale tenga conto dei loro problemi e delle loro priorità; |
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43. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE e alla Commissione europea. |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 19 febbraio 2004 ad Addis Abeba (Etiopia)
(2) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
(3) GU C 26 del 29.1.2004, pag. 17.
(4) GU C 177E del 25.7.2002, pag. 291.
(5) GU C 140E del 13.6.2002, pag. 587.
(6) GU C 197 del 12.7.2001, pag. 390.
RISOLUZIONE (1)
sulle malattie legate alla povertà e la salute riproduttiva nei paesi ACP nel contesto del nono FES
L'Assemblea parlamentare mista ACP-UE,
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— |
riunita ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004, |
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visto l'articolo 17, paragrafo 1, del suo regolamento, |
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— |
visti gli articoli 152, paragrafo 3, e 177-181 del trattato CE, |
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— |
visti gli articoli 25, paragrafo 1, lettere c) e d), e 31, lettera b), punto iii), dell'Accordo di partenariato ACP-UE, firmato a Cotonou nel giugno 2000 (2), |
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— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo del 1o marzo 2001 sulla politica di sviluppo della Comunità europea (3), |
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— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo del 20 settembre 2001 sulle mutilazioni genitali femminili (4) |
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— |
vista la sua risoluzione del 1o novembre 2001 sull'HIV/AIDS (5), |
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— |
vista la sua risoluzione del 21 marzo 2002 sull'incidenza delle malattie contagiose sulla salute, sui giovani, gli anziani e i disabili (6), |
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— |
vista la sua risoluzione del 21 marzo 2002 sulle questioni di salute, la gioventù, gli anziani e i disabili (7), |
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— |
vista la sua risoluzione del 3 aprile 2003 sui negoziati dell'OMC concernenti questioni sanitarie (8), |
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vista la risoluzione del Parlamento europeo del 4 settembre 2003 sulla comunicazione della Commissione sulla salute e la riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo (9), |
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— |
visto il regolamento (CE) n. 1567/2003 sul sostegno alle politiche e alle azioni riguardanti la salute e i diritti riproduttivi e sessuali nei paesi in via di sviluppo (10), |
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— |
visto il regolamento (CE) n. 1568/2003 sul contributo alla lotta contro le malattie legate alla povertà (HIV/AIDS, tubercolosi e malaria) nei paesi in via di sviluppo (11), |
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vista la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW), adottata nel 1979 dall'Assemblea generale dell'ONU, |
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— |
vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, adottata e aperta alla firma, alla ratifica e all'adesione con la risoluzione n. 44/25 dell'Assemblea generale del 20 novembre 1989, |
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— |
visto il programma d'azione adottato da 179 paesi nell'ambito della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo (ICPD), tenutasi al Cairo dal 5 al 13 settembre 1994, |
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— |
visti gli obiettivi strategici in materia sanitaria approvati nell'ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sulle donne, tenutasi a Pechino nel 1995 e nel quadro di Pechino + 5, |
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— |
viste le azioni chiave per l'ulteriore esecuzione del programma d'azione della ICPD, adottato nell'ambito della 21a (12) sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York dal 30 giugno al 2 luglio 1999 (ICPD +5), |
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— |
visti gli obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG) approvati nel vertice del Millennio delle Nazioni Unite, tenutosi dal 6 all'8 settembre 2000, |
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— |
vista la relazione della Commissione dell'OMC per la macroeconomia e la sanità, del 20 dicembre 2001, |
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— |
visto l'accordo di Monterrey, raggiunto il 22 marzo 2002 dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento dello sviluppo, |
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— |
vista la dichiarazione di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile, adottata dal Vertice mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, il 4 settembre 2002, |
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— |
viste l'iniziativa a livello mondiale per eliminare la cecità evitabile entro l'anno 2020, denominata Visione 2020, e l'iniziativa globale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'eliminazione della cecità evitabile, |
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— |
vista la dichiarazione di Doha del 2001 sui rapporti tra gli accordi TRIP e la salute pubblica, |
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— |
vista la relazione 2002 dell'UNFPA sullo stato della popolazione mondiale, |
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— |
visto il dibattito sull'attuale situazione della pandemia dell'HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria ed altre malattie infettive in Africa nell'ambito dell'Assemblea dei capi di Stato e di governo dell'Unione africana tenutasi a Maputo, Mozambico, dal 10 al 12 luglio 2003, |
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— |
vista la relazione del Consiglio d'Europa sull'impatto della politica di Città del Messico, |
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— |
vista la relazione della commissione per gli affari sociali e l'ambiente (ACP-UE 3640/03), |
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A. |
considerando che la salute è uno dei diritti umani fondamentali riconosciuto dall'articolo 25, paragrafo 1, della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, |
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B. |
considerando che tutti i membri della comunità internazionale debbono perseguire i loro sforzi comuni per risolvere il problema delle malattie legate alla povertà e della salute riproduttiva, |
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C. |
considerando che nei PVS milioni di persone continuano a morire ogni anno a seguito di malattie infettive, allorché la medicina può prevenire e guarire la maggior parte di tali malattie, |
Povertà e sanità
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D. |
considerando che, oltre all'HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi, vi sono molte altre malattie legate alla povertà che devono essere prese in considerazione, come fistola vescico-vaginale, diarrea, malattie debilitanti trasmesse per via idrica, malattie dermatologiche, disturbi psichici e fisici o altre malattie legate all'ambiente, |
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E. |
considerando che la relazione dell'UNFPA sullo stato della popolazione mondiale del 2002 sottolinea che per ridurre la povertà nei paesi in via di sviluppo è necessaria un'azione urgente volta a risolvere i problemi della salute riproduttiva, ad aiutare le donne ad evitare gravidanze indesiderate e ad eliminare l'analfabetismo e la discriminazione in generale, |
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F. |
considerando che la relazione della Commissione per la macroeconomia e la salute dell'OMC del 2001 rileva che negli ultimi decenni la salute delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, pur registrando alcuni elementi positivi, è essenzialmente caratterizzata dall'insorgere di problemi gravi e gravissimi, |
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G. |
considerando che condizioni precarie di salute incidono negativamente sulle capacità personali, riducono la produttività e il reddito e contribuiscono quindi ad accrescere la povertà, |
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H. |
considerando che ai fini della valutazione della povertà si dovrebbe tener conto - oltre il reddito pro capite, l'aspettativa di vita, il tasso di alfabetizzazione e di scolarizzazione - di ulteriori indicatori quale ad esempio l'accesso ai servizi sociali, |
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I. |
considerando che nei paesi in via di sviluppo gli investimenti in servizi sanitari di base ammontano soltanto ad una frazione degli importi effettivamente necessari, |
Lotta contro le malattie legate alla povertà
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J. |
considerando che le malattie legate alla povertà sono la causa principale, nonché la conseguenza, della diffusa povertà dei paesi in via di sviluppo, come i paesi ACP, in particolare nell'Africa sudsahariana, |
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K. |
considerando che l'onere delle malattie legate alla povertà, specialmente HIV/AIDS, malaria, tubercolosi, fistole vescico-vaginali, malattie infettive, diarrea, malattie dermatologiche, con specifico riferimento a quelle che si possono prevenire grazie alla vaccinazione, grava soprattutto sui paesi meno sviluppati, |
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L. |
considerando che l'HIV/AIDS ha sensibilmente ridotto l'aspettativa di vita in taluni paesi africani, |
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M. |
considerando che la lotta contro tali malattie, specie mediante il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, costituisce una delle strategie chiave per l'eradicazione della povertà e la promozione della crescita economica dei paesi in via di sviluppo, |
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N. |
considerando che l'informazione, la prevenzione e la cura relative alla malaria, alla tubercolosi e all'AIDS/HIV richiedono impostazioni diverse per le quali occorrono strategie idonee, |
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O. |
considerando che l'HIV/AIDS contribuisce altresì al rallentamento della crescita e dell'attività economica nonché alla contrazione della produzione agricola nei paesi più colpiti, poiché le risorse umane produttive sono vittime dell'infezione, |
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P. |
considerando che le strategie efficaci necessarie per combattere l'epidemia richiedono una combinazione di cure, educazione e prevenzione, e devono raggiungere le comunità locali attraverso un impegno politico e religioso delle autorità in tale lotta, |
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Q. |
considerando che la mortalità infantile causata da malattie infettive, che si potrebbero prevenire mediante la vaccinazione, costituisce un inutile onere morale, economico e fisico per popolazione già così provate, |
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R. |
considerando che i capi di Stato e di governo dell'Unione africana, riuniti nel luglio 2003 a Maputo, Mozambico, hanno riconosciuto quanto sopra esposto, rilevando che tali malattie costituiscono la causa principale della morbilità e mortalità ed ostacolano lo sviluppo socioeconomico della regione africana, accentuandone la povertà, disgregandone il tessuto sociale e familiare e diffondendo la disperazione tra milioni di africani, |
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S. |
considerando che sono soprattutto le ragazze ad essere costrette ad abbandonare prematuramente la scuola per accudire i genitori malati e che nel mondo si contano già milioni di orfani abbandonati a se stessi, |
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T. |
considerando che le iniziative per combattere le malattie legate alla povertà nei paesi ACP devono essere ben integrate nei programmi indicativi nazionali (PIN), nei programmi indicativi regionali (PIR) e nel settore sociale della cooperazione intra-ACP del nono FES, |
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U. |
considerando che tali iniziative devono essere concepite in modo tale da avere come obiettivo i gruppi svantaggiati e vulnerabili, come le donne, i giovani e i bambini, |
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V. |
considerando che i recenti sviluppi a livello di Nazioni Unite e a livello internazionale evidenziano nuove modalità di accesso alle cure e all'assistenza per le persone affette da HIV/AIDS o che convivono con tale malattia, essenzialmente attraverso l'accesso ai farmaci antiretrovirali, |
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W. |
considerando che, a tale riguardo, lo sviluppo del nuovo programma EDCTP rappresenta un importante passo avanti, |
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X. |
considerando che alla Conferenza ministeriale di Doha dell'OMC sono state discusse la maggiore accessibilità dei prodotti farmaceutici e l'interpretazione dei diritti di proprietà intellettuale, e che in tale occasione è stata adottata una dichiarazione sui rapporti tra gli accordi TRIP e la salute pubblica, |
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Y. |
considerando che, il 30 agosto 2003, i membri dell'OMC hanno raggiunto un accordo concernente una soluzione ai problemi cui sono confrontati i paesi che non hanno sufficienti capacità produttive nel settore farmaceutico, |
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Z. |
considerando che i prodotti farmaceutici venduti a prezzi calmierati nei paesi in via di sviluppo non dovrebbero essere convogliati verso il mercato dell'Unione europea, |
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AA. |
considerando che il 90 % della ricerca e sviluppo in materia di salute, a livello mondiale, è rivolto alle malattie che interessano il 10 % della popolazione mondiale e considerando che attualmente non vengono effettuate sufficienti ricerche sulle malattie più trascurate che interessano soltanto i paesi in via di sviluppo (p. es. malattia del sonno, malattia di Chagas e leishmaniosi) e neppure su prodotti per altre malattie specificamente adattati alle condizioni d'uso nei paesi in via di sviluppo, |
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AB. |
considerando che la prevenzione e il trattamento delle malattie trasmissibili devono essere considerati indispensabili per la comunità mondiale, e pertanto acquisire lo status di «bene pubblico mondiale», |
Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo (CIPS)
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AC. |
considerando che la CIPS si è incentrata per la prima volta, nel settembre 1994, sui bisogni e i diritti riproduttivi degli individui piuttosto che sul conseguimento degli obiettivi demografici, |
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AD. |
considerando che alla Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo, tenutasi al Cairo, 179 Stati hanno approvato il programma d'azione, |
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AE. |
considerando che il consenso raggiunto alla Conferenza del Cairo è stato confermato dalla revisione quinquennale della CIPS nel 1999, ed anche recentemente alle riunioni regionali della CIPS+10 degli Stati asiatici, del Pacifico e dei Caraibi, |
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AF. |
considerando che nel 2004 si celebrerà il 10o anniversario della CIPS e si effettuerà la revisione a medio termine del suo programma d'azione, |
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AG. |
considerando che la salute riproduttiva include servizi di pianificazione familiare e di consultorio, servizi per una maternità sicura, aborto sicuro, la prevenzione, la diagnosi e la cura delle infezioni dell'apparato riproduttivo e delle malattie sessualmente trasmissibili, compreso l'HIV/AIDS, |
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AH. |
considerando che tutte le coppie e singoli individui dovrebbero avere il diritto fondamentale di decidere liberamente e in modo responsabile il numero dei propri figli e l'intervallo fra le nascite, e di ottenere informazioni, educazione e mezzi per conseguire tale scopo, |
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AI. |
considerando che secondo la CIPS i servizi per la salute riproduttiva dovrebbero essere resi sicuri ed accessibili, attraverso il sistema sanitario di base, a tutte le persone della fascia di età interessata quanto prima, e comunque non oltre il 2015, |
Riduzione della povertà e obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG)
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AJ. |
considerando che sono stati stabiliti vincoli tra l'eradicazione della povertà e la salute sessuale e riproduttiva, |
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AK. |
considerando che il completamento del programma d'azione della CIPS è essenziale per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, |
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AL. |
considerando che i tre obiettivi di sviluppo del Millennio direttamente connessi con la salute riproduttiva (ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute delle madri e combattere e prevenire l'HIV/AIDS) sono quelli che hanno minore probabilità di essere conseguiti entro l'anno limite 2015, |
Principali sfide (tra cui gruppi vulnerabili e HIV/AIDS)
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AM. |
considerando che la gravidanza e il parto sono le principali cause di morte e disabilità tra le donne dei paesi in via di sviluppo, con una cifra che raggiunge 500 000 donne ogni anno, |
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AN. |
considerando che il particolare problema che devono affrontare le donne, in prevalenza giovani e nell'impossibilità di accedere facilmente ai servizi di sanità genesica, affette da fistola a seguito di un travaglio distocico accompagnato da morte fetale — malattia che, se non curata, ha gravi conseguenze sullo stato di salute e si traduce in una stigmatizzazione sociale, |
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AO. |
considerando che circa un terzo delle gravidanze sono indesiderate o non previste e che pertanto le donne potrebbero essere indotte ad abortire in condizioni non sicure, |
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AP. |
considerando che un miliardo di adolescenti stanno per entrare nell'età riproduttiva, |
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AQ. |
considerando che le malattie genesiche, in particolare la fistola vescico-vaginale, costituiscono un problema di sanità pubblica in numerosi paesi ACP, |
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AR. |
considerando che la metà di tutti i nuovi casi di HIV sono registrati tra i giovani, con particolare rischio per le ragazze, |
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AS. |
considerando che l'OMS suggerisce che una migliore gestione delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) potrebbe ridurre l'incidenza di HIV/AIDS sulla totalità della popolazione di circa il 40 %, |
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AT. |
considerando che la prevenzione e i servizi relativi alle IST e all'HIV/AIDS sono parte integrante dei programmi di salute sessuale e riproduttiva, |
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AU. |
considerando che l'80 % degli attuali profughi nel mondo sono donne e bambini e che nei campi profughi il tasso di mortalità materna è sovente più alto a causa della scarsa nutrizione e delle gravidanze spesso troppo ravvicinate, di una maggiore attività sessuale non protetta e di episodi di violenza sessuale, tra cui lo stupro, che danno luogo ad un aumento dei casi di AIDS e di infezioni sessualmente trasmissibili, |
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AV. |
considerando che l'Assemblea parlamentare mista ACP-UE si compiace che un certo numero di paesi abbiano imposto il divieto di tradizioni e pratiche nocive, tra cui le mutilazioni genitali femminili, |
Scarsità di finanziamenti e aiuti del FES
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AW. |
considerando che nel 2000 i paesi donatori hanno corrisposto solo il 45 % e i paesi in via di sviluppo il 76 % della quota prevista nell'ambito della CIPS, |
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AX. |
considerando che nel 2000 la spesa totale per la salute riproduttiva, compresi i prestiti e i fondi del sistema ONU, ha rappresentato appena il 45,6 % dell'obiettivo della CIPS per quell'anno, |
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AY. |
considerando che i donatori delle ONG hanno riconosciuto che vi è una crisi internazionale nella fornitura di mezzi necessari alla salute riproduttiva e che pertanto, a meno che non si intervenga, le persone non saranno in grado di esercitare il proprio diritto ad accedere alle forniture e ai servizi fondamentali di salute riproduttiva, |
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AZ. |
considerando che l'impegno politico tra i paesi donatori è ineguale e che si lamenta un generale declino nell'aiuto allo sviluppo, |
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BA. |
considerando che, il primo giorno della sua investitura, il Presidente degli Stati Uniti Bush ha ripristinato la cosiddetta politica di Città del Messico, ovvero la «Global gag rule», in base alla quale gli Stati Uniti revocano la loro assistenza a qualunque organizzazione estera che, anche solo mediante i propri finanziamenti, pratichi l'aborto, fornisca informazioni o consulenza ovvero difenda la causa dell'aborto, indipendentemente dal fatto che l'aborto sia legale in tale paese, |
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BB. |
considerando che la politica di Città del Messico è stata ora estesa alle organizzazioni che eseguono programmi legati all'HIV/AIDS e persino programmi a favore dei profughi e degli sfollati, |
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BC. |
considerando che i finanziamenti di programmi per la salute sessuale e riproduttiva sono per lo più carenti, sebbene l'UE abbia svolto un ruolo chiave in materia attraverso normative e finanziamenti ad hoc, |
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BD. |
considerando, tuttavia, che vi sono ottime ragioni — in termini di costi/benefici — per investire nella salute riproduttiva e sessuale nell'ambito della lotta contro la povertà, |
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BE. |
considerando che alla Conferenza internazionale dei parlamentari del 2002 sull'esecuzione del programma d'azione della ICPD, tenutasi ad Ottawa, i parlamentari si sono impegnati a cercare di ottenere dal 5 al 10 % dei bilanci nazionali destinati allo sviluppo per programmi di salute pubblica e riproduttiva, |
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BF. |
considerando che in generale la salute riproduttiva non è stata individuata quale settore prioritario nei documenti strategici nazionali dei paesi ACP e che inoltre si registra ancora una sostanziale carenza di sostegno finanziario supplementare atto a garantire a tutti i bambini l'accesso a vaccinazioni salvavita, |
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BG. |
considerando che, su un totale di 77 documenti strategici nazionali, solo 13 hanno selezionato la sanità come settore prioritario e che solo il 4 % circa dei fondi FES è speso per la sanità, |
Ruolo della società civile
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BH. |
considerando che l'Assemblea parlamentare mista ACP-UE riconosce il ruolo importante e complementare che la società civile può svolgere a livello nazionale, regionale ed internazionale nell'esecuzione del programma d'azione della ICPD, |
Povertà e sanità
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1. |
sottolinea che oltre l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi vi sono molte altre malattie legate alla povertà, quale la fistola vescico-vaginale, che devono essere prese in considerazione dalla comunità internazionale; |
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2. |
ritiene che la mancanza di accesso alla salute derivi tanto da un problema di accesso alle cure (sia a causa della mancanza di strutture e di personale sanitario che di sistemi pubblici di assistenza sanitaria) quanto da un problema di accesso ai trattamenti; |
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3. |
chiede che, nell'affrontare il problema delle malattie legate alla povertà nei paesi in via di sviluppo, se ne riconosca la connessione con la sicurezza e la garanzia alimentare, l'educazione, l'ambiente e gli aspetti socioeconomici; |
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4. |
sottolinea che precarie condizioni di salute riducono le capacità personali, la produttività e il reddito, contribuendo in tal modo ad accrescere la povertà; |
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5. |
sottolinea che l'accesso all'acqua potabile e ad un'alimentazione equilibrata costituisce una condizione indispensabile per la buona salute delle popolazioni; insiste pertanto sulla dimensione trasversale della salute e ribadisce che il miglioramento delle condizioni di vita contribuisce all'aumento della speranza di vita e alla lotta contro la povertà; |
|
6. |
riconosce che si deve prestare particolare attenzione alle donne, ai bambini e agli anziani nell'affrontare il problema della malattie legate alla povertà; rileva tuttavia che ogni giorno di più le risorse umane produttive sono colpite dalle malattie, con conseguente aggravamento dei problemi economici delle varie nazioni; |
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7. |
chiede ai paesi in via di sviluppo di ripristinare i servizi pubblici e i sistemi sanitari di base, e ritiene che l'aiuto europeo debba innanzitutto sostenere gli sforzi interni dei PVS volti a rafforzare le capacità umane, istituzionali e infrastrutturali; |
|
8. |
ricorda inoltre che il rimborso del debito e del suo servizio assorbono ogni anno quasi il 40 % del PIL dei paesi meno avanzati, mentre il bilancio destinato all'istruzione e alla sanità rimane trascurabile; ritiene che i gravi problemi di indebitamento esigano una soluzione globale basata su azioni internazionali e nazionali; |
Lotta contro le malattie legate alla povertà
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9. |
riconosce che i paesi meno sviluppati, in particolare nell'Africa sudsahariana, sono i più gravemente colpiti dalle malattie legate alla povertà, quali HIV/AIDS, malaria, tubercolosi, malattie genesiche, infettive e dermatologiche; |
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10. |
invita la Commissione europea a iscrivere le malattie più trascurate, quali la malattia del sonno, il morbo di Chagas e la leishmaniosi, tra le sue priorità e a vigilare affinché dei medicinali efficaci, idonei e facili da utilizzare siano sviluppati e immessi sul mercato dei PVS a un prezzo accessibile; |
|
11. |
si dichiara particolarmente preoccupato di fronte alla minaccia mondiale costituita dall'influenza aviaria e dalla SARS, capaci di devastare i paesi a basso reddito; auspica quindi che l'Unione europea e i paesi ACP cooperino strettamente ed efficacemente con l'OMS per consentire ai paesi ACP di prevenire e, se del caso, gestire l'insorgenza di queste malattie e di malattie simili; |
|
12. |
sottolinea che, al fine di eradicare la povertà e di promuovere la crescita economica nei paesi in via di sviluppo, è imperativo combattere le malattie legate alla povertà; |
|
13. |
sottolinea che le strategie efficaci necessarie per combattere l'epidemia di HIV/AIDS debbono prevedere una combinazione di cure, educazione e prevenzione e raggiungere le comunità locali attraverso l'impegno delle autorità politiche e religiose; |
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14. |
rileva che alla seconda sessione ordinaria dell'Assemblea dell'Unione africana tenutasi nel luglio 2003 a Maputo, i capi di Stato e di governo hanno riconosciuto che tali malattie sono la causa principale di morbilità e mortalità e ostacolano lo sviluppo socioeconomico della regione africana accentuando la povertà, disgregando la famiglia e il tessuto sociale e riducendo alla disperazione milioni di africani; |
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15. |
sottolinea il ruolo essenziale dei servizi pubblici nell'affrontare le grandi sfide della salute, e invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere il rafforzamento e l'ampliamento della loro copertura, attuando politiche di cooperazione in tal senso e organizzando scambi di esperienze tra imprese dei servizi pubblici del Nord e del Sud, facendo pressioni affinché le politiche di adeguamento strutturale degli IFI siano sottoposte a revisione e rinunciando a chiedere che siano liberalizzati i settori della sanità, dell'istruzione e dell'erogazione dell'acqua nei paesi in via di sviluppo nel contesto delle relazioni commerciali bilaterali e regionali e nell'ambito del GATS/OMC; |
|
16. |
sottolinea che le iniziative per combattere le malattie legate alla povertà nei paesi ACP devono essere integrate opportunamente nei programmi indicativi nazionali (PIN), nei programmi indicativi regionali (PIR) e nel settore sociale della cooperazione intra-ACP del nono FES; |
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17. |
rileva che tali iniziative devono essere destinate a gruppi svantaggiati e vulnerabili, mediante le seguenti misure:
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|
18. |
pone l'accento sui recenti sviluppi a livello di Nazioni Unite e a livello internazionale nel promuovere nuove modalità per accedere alle cure e all'assistenza per le persone che convivono con l'HIV/AIDS o che ne sono affette, essenzialmente mediante l'accesso ai farmaci antiretrovirali e ai vaccini, e in particolare sostiene l'iniziativa dell'OMC «3x5», avviata il 1o dicembre 2003; |
|
19. |
sottolinea che la Dichiarazione di Doha dell'OMC sulle relazioni TRIP-sanità pubblica dovrebbe fungere da base per tutti gli accordi commerciali bilaterali e regionali concernenti la proprietà intellettuale e la salute pubblica; |
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20. |
invita i paesi ACP a dare esecuzione alla Dichiarazione di Doha e a fare ricorso alle disposizioni dell'accordo TRIP allo scopo di facilitare l'accesso ai prodotti farmaceutici più economici necessari per la prevenzione e la cura delle loro popolazioni colpite dalle malattie legate alla povertà; |
|
21. |
invita la Commissione e gli Stati membri a rispettare, a promuovere e a sostenere l'attuazione della dichiarazione di Doha su TRIP-sanità pubblica; tale dichiarazione dovrebbe fungere da base per tutti gli accordi commerciali bilaterali o regionali concernenti la proprietà intellettuale e la sanità pubblica; |
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22. |
invita i paesi del continente americano ad escludere dall'accordo AFTA le disposizioni sulla proprietà intellettuale che riguardano l'accesso agli strumenti medici necessari per la prevenzione e la cura delle malattie legate alla povertà, allo scopo di proteggere la sanità pubblica; |
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23. |
sottolinea che è necessario istituire meccanismi adeguati affinché i prodotti farmaceutici venduti a prezzi calmierati nei paesi in via di sviluppo vengano utilizzati in tali paesi e non convogliati verso mercati comunitari; |
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24. |
invita i paesi dotati di capacità produttive ad eseguire rapidamente l'accordo senza ulteriori restrizioni e rispettando pienamente la Dichiarazione di Doha sull'accesso ai medicinali; chiede altresì un rigoroso controllo dei risultati per consentire una discussione approfondita durante la prevista revisione dell'accordo TRIP; |
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25. |
rileva che la ricerca e lo sviluppo nel settore delle malattie legate alla povertà nei paesi ACP sono ancora insufficienti, e che occorre prestare particolare attenzione alle tecnologie terapeutiche e preventive — come i microbicidi e i vaccini — che rispettano le esigenze sanitarie dei paesi in via di sviluppo; |
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26. |
sottolinea la necessità di una cooperazione con l'OMC nella lotta contro le malattie legate alla povertà; invita specificamente gli Stati membri ad incoraggiare una più ampia discussione sugli effetti dell'accordo TRIP sulla disponibilità di medicinali generici a prezzi accessibili, e sostiene attivamente i lavori in corso presso l'OMC sull'analisi dei diritti di proprietà intellettuale, sull'innovazione e sulla sanità pubblica; |
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27. |
invita i paesi dotati di capacità di ricerca e sviluppo ad includere le malattie più trascurate — come la malattia del sonno, la leishmaniosi e l'ulcera di buruli — tra le loro priorità, e ad assicurare che vengano sviluppati e commercializzati nei paesi in via di sviluppo, a prezzi accessibili, medicinali efficaci, idonei, e facili da utilizzare; |
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28. |
chiede il riconoscimento, da parte della comunità internazionale, della prevenzione e della cura delle malattie trasmissibili quale «bene pubblico mondiale»; |
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29. |
chiede la definizione di un'agenda internazionale prioritaria per la ricerca e sviluppo basata sulle effettive esigenze, allo scopo di indirizzare gli investimenti verso prodotti farmaceutici che rispondano alle necessità dei paesi in via di sviluppo e siano al contempo efficaci, idonei e accessibili; |
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30. |
sostiene il concetto di una convenzione o di un trattato internazionale sulla ricerca e lo sviluppo che impegni tutti i paesi a contribuirvi nel settore della sanità; tale convenzione o trattato dovrebbe definire un accordo e una chiara metodologia per condividere l'onere dei costi di tale ricerca e sviluppo e definire altresì modalità appropriate di finanziamento e meccanismi incentivanti affinché i governi rispettino i propri impegni volti a far partecipare il settore pubblico alla ricerca e allo sviluppo; |
Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo (CIPS)
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31. |
sottolinea che i servizi per la salute riproduttiva di alta qualità devono essere sicuri, facilmente accessibili e alla portata di tutte le donne e gli uomini, a livello mondiale, nell'arco dell'intero ciclo riproduttivo; |
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32. |
invita l'Unione europea e i paesi ACP, nel contesto della CIPS+10, ad onorare l'impegno da essi assunto in ordine al finanziamento del programma d'azione CIPS e all'equo accesso all'istruzione di base, alla formazione e ai servizi sanitari fondamentali; |
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33. |
invita la Commissione e i paesi ACP a promuovere il programma d'azione CIPS nelle loro relazioni con paesi terzi e in tutti i forum internazionali; |
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34. |
invita l'Unione europea e i paesi ACP ad attuare pienamente il programma d'azione CIPS; |
Riduzione della povertà e obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG)
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35. |
invita l'Unione europea l'UE e i paesi ACP a integrare pienamente nelle loro politiche di sviluppo la salute sessuale e riproduttiva nonché la prevenzione delle malattie infettive che colpiscono i fanciulli; |
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36. |
riconosce che la mancanza di dati impedisce valutazioni precoci dei progressi verso il conseguimento del sesto obiettivo di sviluppo del Millennio (dimezzare il numero di nuove infezioni entro il 2015), e sottolinea la necessità di investimenti per il controllo e la valutazione, compreso il controllo degli stanziamenti nazionali di bilancio e degli effetti nell'ambito del processo previsto dal documento strategico sulla riduzione della povertà; |
Principali sfide (tra cui gruppi vulnerabili e HIV/AIDS)
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37. |
invita l'Unione europea e i paesi ACP a riconoscere la morbilità e la mortalità materne ed infantili come priorità in materia di sanità pubblica e ad includere i diritti riproduttivi nei loro programmi di cooperazione allo sviluppo; |
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38. |
invita i paesi ACP e l'Unione europea a rivolgere particolare attenzione alla situazione critica in cui versano numerose donne, in prevalenza giovani, delle zone rurali nei paesi in via di sviluppo (in base alle stime, 0,3 % di tutte le gravidanze), affette dalla fistola, e a raddoppiare gli sforzi intesi a prevenire e a curare questa grave malattia; |
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39. |
sottolinea l'importanza di garantire agli adolescenti e ai giovani l'accesso all'istruzione, ai servizi e ai mezzi necessari a sviluppare le capacità che consentiranno loro di condurre una vita sessuale soddisfacente e sana; |
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40. |
invita l'Unione europea e i paesi ACP a finanziare e ad attuare campagne di prevenzione volte a combattere l'epidemia dell'HIV/AIDS che si avvalgano di programmi per la salute sessuale e riproduttiva integrati e globali; |
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41. |
invita quei paesi che non hanno ancora vietato tradizioni e pratiche nocive, quali le mutilazioni genitali femminili, ad agire e a sovvenzionare campagne d'informazione in tal senso nonché ad adottare misure per migliorare la pianificazione familiare e la salute riproduttiva; |
Insufficienza di fondi e aiuti FES
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42. |
esorta l'Unione europea e i suoi Stati membri a destinare lo 0,7 % del loro PIL all'aiuto allo sviluppo, come convenuto nel Vertice mondiale sullo sviluppo sociale tenutosi a Copenaghen nel 1995, e ribadito al Consiglio di Barcellona del 14 marzo 2002, quale contributo dell'UE alla Conferenza internazionale sul finanziamento allo sviluppo (Monterrey, marzo 2002); |
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43. |
invita l'Unione europea e i paesi ACP a cooperare efficacemente nel condividere le esperienze e potenziare i finanziamenti per i programmi di salute sessuale e riproduttiva nonché la prevenzione di carenze vitaminiche e malattie infettive dei fanciulli al fine di mantenere gli impegni internazionali assunti nell'ambito della CIPS, soprattutto allorché altre forze politiche, come gli Stati Uniti, stanno recedendo dagli impegni assunti in detta Conferenza; |
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44. |
esorta l'Unione europea e i paesi ACP, alla luce delle lacune che caratterizzano la sicurezza dei finanziamenti per la salute riproduttiva e per la lotta alle malattie infettive, ad incrementare i fondi a favore della salute riproduttiva e a migliorare il coordinamento dei donatori; |
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45. |
invita l'Unione europea e i paesi ACP nel quadro della lotta contro la fistola vescico-vaginale:
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46. |
esorta i paesi ACP a destinare maggiori stanziamenti alla sanità; |
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47. |
si propone di seguire l'esempio dei parlamentari presenti alla Conferenza internazionale dei parlamentari sull'attuazione del programma d'azione della CIPS ad Ottawa; |
Ruolo della società civile
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48. |
invita la Commissione e i governi ACP a cooperare più strettamene con la società civile nella definizione e nell'attuazione della politica di sviluppo, in particolare per quanto concerne i documenti strategici nazionali; |
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49. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, alla Commissione, al Consiglio dei ministri dell'Unione europea, al Segretario generale delle Nazioni Unite e all'Unione africana. |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 19 febbraio 2004, ad Addis Abeba (Etiopia)
(2) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 16.
(3) GU C 277 dell'1.10.2001, pag. 130.
(4) GU C 77E del 28.3.2002, pag. 22.
(5) GU C 78 del 2.4.2002, pag. 66.
(6) GU C 231 del 27.9.2002, pag. 57.
(7) GU C 231 del 27.9.2002, pag. 55.
(8) GU C 231 del 26.9.2003, pag. 31
(9) Non ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale [COM(2002) 129)].
(10) GU L 224 del 6.9.2003, pag. 1.
(11) GU L 224 del 6.9.2003, pag. 7.
(12) Documento CoE 9901 dell'11.9.2003.
RISOLUZIONE (1)
sul cotone e gli altri prodotti di base: problemi incontrati dai paesi ACP
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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— |
riunita ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004, |
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— |
vista la sua «dichiarazione di Città del Capo (Sudafrica)» sui prossimi negoziati ACP-UE in vista della conclusione di nuovi accordi commerciali, adottata il 21 marzo 2002 (2), |
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— |
visti gli obiettivi dell'Accordo di partenariato ACP-UE, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 in materia di scambi commerciali e di riduzione della povertà, e il prossimo esame intermedio del finanziamento dell'Accordo di Cotonou nel 2004, |
|
— |
viste la dichiarazione ministeriale di Doha e la volontà di incentrare il programma di lavoro sui bisogni e sugli interessi dei paesi in via di sviluppo, |
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— |
visti i negoziati sugli APE in corso e la prossima conferenza delle Nazioni Unite sugli scambi e lo sviluppo (CNUCED), che si terrà in Brasile nel giugno 2004, |
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— |
visti il piano d'azione della Commissione sui prodotti di base e la sua dichiarazione su tale piano del 12 febbraio 2004, (3) |
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A. |
considerando che il crollo dei prezzi dei prodotti di base è una delle cause principali della povertà dilagante nel mondo di oggi e che gli scambi di prodotti di base in Africa rappresentano il 75 % della totalità dei redditi provenienti dalle esportazioni, |
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B. |
affermando l'importanza dei prodotti di base, in particolare del cotone, dello zucchero, del riso, delle banane, del caffè, del cacao e del tè per le economie dei paesi ACP, riconoscendo la necessità di affrontare con la massima urgenza il grave problema della dipendenza nei confronti dei prodotti di base e delle forti fluttuazioni verso il basso dei prezzi dei prodotti di base che presentano per i paesi ACP un interesse all'esportazione, |
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C. |
ricordando che l'Unione europea e il gruppo ACP, che costituiscono una parte considerevole dei membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), possono contribuire in gran misura a modificare le regole dell'OMC al fine di renderle più eque e più rispettose del diritto allo sviluppo dei paesi ACP, |
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D. |
considerando che i negoziati sugli APE dovrebbero costituire l'occasione per creare un quadro generale per la trasformazione strutturale dell'economia dei paesi ACP e che l'incidenza dei nuovi accordi commerciali sullo sviluppo dei paesi ACP deve essere al centro di tali negoziati, |
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E. |
ricordando le divergenze di opinione tra i paesi industrializzati e la maggior parte dei paesi ACP, constatate in occasione dei negoziati commerciali a Cancun, e in particolare il fatto che non è stata apportata alcuna soluzione alle rivendicazioni avanzate dai paesi dell'Africa occidentale, produttori di cotone, in materia di prezzi equi, |
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F. |
considerando che l'articolo 36, paragrafo 4, dell'Accordo di Cotonou prevede il riesame dei protocolli relativi ai prodotti di base, al fine di salvaguardare i vantaggi che ne derivano per i paesi ACP, |
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G. |
considerando che è opportuno far progredire i negoziati di Doha sullo sviluppo, dopo il fallimento della riunione ministeriale dell'OMC a Cancun, |
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H. |
considerando che è necessario aiutare i paesi in via di sviluppo a liberarsi dalla loro eccessiva dipendenza nei confronti delle esportazioni di prodotti agricoli di base, i cui prezzi sono attualmente molto bassi sul mercato mondiale, dipendenza che ostacola lo sviluppo in corso in numerosi paesi in via di sviluppo, il che incide in particolare sui redditi delle popolazioni povere delle regioni rurali, |
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I. |
considerando che il settore del cotone occupa una posizione strategica molto importante negli sforzi di lotta contro la povertà, |
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J. |
considerando che il cotone contribuisce in modo significativo alla ricerca della sicurezza alimentare, dato che i finanziamenti mobilizzati dal cotone hanno consentito di convertire le zone cotoniere nelle prime zone produttrici di cereali secchi, |
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K. |
considerando che il settore del cotone è strategicamente importante nella lotta contro la povertà nel Mali, nel Burkina Faso, nel Benin e nel Ciad, ricordando che le sovvenzioni versate ai produttori di cotone per la campagna 2001-2002 ammontavano a:
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L. |
considerando che le sovvenzioni esorbitanti, in particolare le sovvenzioni alle esportazioni che gli Stati Uniti, la Cina e l'Unione europea concedono ai loro produttori di cotone, hanno incoraggiato la sovrapproduzione e comportato il deprezzamento del cotone sul mercato mondiale, con conseguenze disastrose, in particolare una considerevole perdita di redditi per i produttori di cotone nei paesi meno sviluppati, |
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M. |
considerando che il crollo dei prezzi del caffè ha comportato una crisi generale che ha colpito 25 milioni di produttori di caffè in oltre 50 paesi in via di sviluppo dove il caffè è una fonte primaria di occupazione rurale e di entrate in divise, |
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N. |
considerando che il crollo dei prezzi dei prodotti di base ha comportato un peggioramento generale delle condizioni di vita e di lavoro, in particolare per le donne, che costituiscono la maggioranza delle raccoglitrici di caffè e di tè e che partecipano alla produzione di tutti i prodotti di base, e che alcuni rapporti denunciano il ricorso al lavoro minorile e condizioni di sfruttamento della manodopera nelle piantagioni di caffè, |
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O. |
considerando che la riduzione del 50 % dei prezzi d'intervento per il riso e l'aumento degli aiuti diretti ai produttori europei di riso potrebbero incidere sensibilmente sulle esportazioni di riso ACP e comportare un'instabilità economica, politica e sociale nei paesi ACP fornitori di riso, |
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P. |
considerando che le importazioni comunitarie di banane provenienti dai paesi ACP sono disciplinate dalle disposizioni sulle licenze d'importazione che penalizzano in modo sproporzionato i fornitori ACP e che gli interessi dei paesi ACP non sono presi in considerazione in modo soddisfacente nella riforma del regime comunitario relativo alle banane, |
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Q. |
considerando che l'Unione europea è tenuta dall'Accordo di Cotonou, e in particolare dal primo articolo del suo protocollo n. 5, a prendere misure volte a garantire la vitalità delle imprese esportatrici di banane dagli ACP nonché il mantenimento degli sbocchi per le banane ACP sui mercati dell'Unione europea, |
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R. |
considerando che è necessario rivedere l'Organizzazione comune del mercato dello zucchero (OCM zucchero) che prevede disposizioni specifiche che garantiscono a taluni paesi ACP un accesso preferenziale al mercato europeo e migliorano il potenziale di esportazione dei paesi meno sviluppati verso l'Unione europea, favorendo in tal modo lo sviluppo di industrie importanti nei paesi meno sviluppati, e considerando che, per quanto riguarda l'OCM zucchero, la Commissione ha proposto tre opzioni, scartandone una quarta relativa a un sistema di quote fisse, preferita dai paesi ACP, dai paesi meno sviluppati e da alcuni attori europei, |
|
S. |
considerando che i paesi ACP fornitori di zucchero — tra cui paesi meno sviluppati, paesi in via di sviluppo, paesi importatori netti di prodotti alimentari, paesi vulnerabili, paesi enclave o piccoli Stati insulari, paesi monoproduttori/monoesportatori di prodotti di base con difficoltà socioeconomiche specifiche — dipendono da redditi prevedibili e stabili provenienti dalle esportazioni di zucchero e da un accesso preferenziale all'UE, |
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T. |
considerando che i paesi ACP produttori di kava hanno difficoltà ed esigenze socioeconomiche specifiche e che, per il loro sviluppo socioeconomico sostenibile, essi dipendono, tra l'altro, dai redditi provenienti dalle esportazioni di kava, |
Commercializzazione dei prodotti di base
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1. |
sottolinea che il gruppo ACP costituisce uno dei poli più importanti dei paesi in via di sviluppo e che, di conseguenza, merita il sostegno dell'Unione europea, la quale occupa una posizione strategica nel processo di negoziazione in quanto può incoraggiare i paesi sviluppati ad accogliere la legittima richiesta dei paesi in via di sviluppo, |
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2. |
plaude alla dichiarazione della Commissione del 12 febbraio 2004 in cui essa annuncia di aver preso una serie di iniziative volte ad aiutare i paesi in via di sviluppo a rafforzare le loro capacità di esportazione e a ridurre la loro vulnerabilità nei confronti delle fluttuazioni dei prezzi dei principali prodotti di base internazionali, in particolare del cotone e del caffè; |
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3. |
si compiace della proposta della Commissione volta ad estendere e a semplificare l'utilizzazione dello strumento FLEX per compensare le perdite di redditi provenienti dalle esportazioni, e rileva che, se i criteri proposti per lo strumento fossero stati applicati a 51 casi dal 2000-2002, i paesi ACP avrebbero ricevuto 255 milioni di euro grazie al sistema FLEX, vale a dire che l'utilizzazione del sistema sarebbe stata sei volte maggiore; |
|
4. |
si rammarica per il fatto che la maggior parte dei paesi in via di sviluppo non abbia beneficiato di un valore aggiunto che avrebbe potuto ottenere attraverso la trasformazione dei prodotti di base o la riconversione in colture ad alto valore commerciale; invita la Commissione a promuovere lo sviluppo dell'agroindustria in questi paesi e a incoraggiare la diversificazione economica e la trasformazione del cotone, dello zucchero e di altri prodotti di base; |
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5. |
insiste affinché i negoziati dell'OMC sull'agricoltura siano ripresi quanto prima e vengano esaminate le questioni relative alle sovvenzioni alle esportazioni e all'aiuto interno, conformemente alla dichiarazione ministeriale dell'OMC di Doha, pur mantenendo le disposizioni preferenziali esistenti; |
|
6. |
chiede una revisione delle regole dell'OMC che tenga conto delle preoccupazioni dei paesi ACP e del loro desiderio di evitare un crollo del settore dei prodotti di base; |
|
7. |
invita la Commissione a rispettare i principi enunciati nel suo progetto iniziale di raccomandazione al Consiglio e a raccomandare la concessione dell'accesso esente di dazio al mercato comunitario per tutti i prodotti agricoli originari degli ACP nei negoziati sugli APE; |
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8. |
invita la Commissione e i paesi ACP a proporre, nel quadro dei negoziati commerciali ACP-UE, un'adeguata regolamentazione degli scambi volta a promuovere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, a eradicare la povertà e a consentire ai paesi ACP di fare a meno degli aiuti esterni; |
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9. |
chiede che i negoziati sugli APE appoggino le iniziative regionali volte a sostenere lo sviluppo dei prodotti di base, come per esempio le reti regionali di organizzazioni di agricoltori, i servizi per il miglioramento della qualità, la promozione degli investimenti e le organizzazioni dei diversi settori di produzione e di commercializzazione dei prodotti di base; |
Cotone
|
10. |
chiede una soluzione durevole ai problemi incontrati dai paesi dell'Africa occidentale, orientale e centrale e da altri membri del gruppo ACP produttori di cotone, la soppressione di ogni forma di sovvenzioni alle esportazioni in questo settore, nonché l'eliminazione delle altre sovvenzioni interne che falsano la concorrenza, parallelamente a una compensazione appropriata ed equa per i produttori di cotone dei paesi meno sviluppati, commisurata alle loro perdite di redditi, sulla base di un calendario preciso; |
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11. |
riafferma il carattere strategico del cotone per lo sviluppo e la lotta contro la povertà in numerosi paesi e soprattutto nei paesi meno sviluppati; |
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12. |
sottolinea che i paesi ACP possono essere estremamente efficaci allorché operano insieme sulle questioni riguardanti i prodotti di base, come lo dimostra l'avvio da parte di quattro paesi dell'Africa occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali e Ciad) dell'«iniziativa cotone», prima della conferenza dei ministri dell'OMC, tenutasi dal 10 al 14 settembre 2003 a Cancun, nel corso della quale hanno chiesto l'abbandono progressivo degli aiuti interni alla produzione di cotone e l'adozione di misure transitorie sotto forma di compensazioni finanziarie per le perdite di redditi subite dai paesi meno sviluppati produttori di cotone, e della cosiddetta iniziativa informale del Kenya, dell'Uganda e della Tanzania, presentata alla quinta conferenza ministeriale dell'OMC; |
Caffè
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13. |
chiede a tutti gli attori dello sviluppo e ai governi ACP di investire nella trasformazione dei prodotti di base a valore aggiunto, come il caffè, per contribuire a ripristinare la redditività in declino del settore, e accoglie favorevolmente la strategia adottata a tal fine, il 4 febbraio, dal governo keniota; |
Riso
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14. |
chiede all'Unione europea di dare piena attuazione a tutti gli adeguamenti necessari all'attuale gestione del sistema delle quote e a prevedere misure correttive e compensative a favore del settore del riso degli ACP e un'eliminazione delle quote e delle tariffe al fine di attenuare i loro effetti negativi per i paesi esportatori di riso ACP; |
Banane
|
15. |
chiede alla Commissione di consultare anticipatamente i paesi ACP sulle proposte di cambiamento della quota autonoma a seguito dell'allargamento dell'UE, e di vigilare affinché non venga presa nessuna misura che possa nuocere alla stabilità del mercato comunitario e minacciare ulteriormente la vitalità delle esportazioni di banane originarie dagli ACP; |
|
16. |
invita l'Unione europea ad adottare immediatamente misure volte ad interrompere e a invertire la costante tendenza alla riduzione dei prezzi e a mantenere l'accesso delle banane ACP al mercato europeo a prezzi remunerativi, vigilando nel contempo a che nessun aumento della quota relativa alle banane, conseguente all'allargamento dell'Unione europea, perturbi il mercato delle banane dell'Unione europea e comprometta ulteriormente la vitalità della produzione bananiera degli ACP; |
|
17. |
sottolinea che i dazi all'importazione delle banane nell'UE devono raggiungere, a partire dal 2006, un livello tale da assicurare la vitalità sostenibile dell'industria bananiera degli ACP; |
Zucchero
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18. |
riconosce che i paesi che beneficiano del protocollo relativo allo zucchero in virtù dell'Accordo di Cotonou, dell'accordo speciale preferenziale sullo zucchero e dell'iniziativa «Tutto salvo le armi» potrebbero subire notevoli perdite di redditi come conseguenza delle riduzioni dei prezzi, e invita la Commissione a vigilare a che i prezzi all'importazione dei paesi in via di sviluppo, e in particolare dei paesi meno sviluppati, si mantengano ad un livello adeguato; |
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19. |
invita la Commissione a garantire agli esportatori ACP di zucchero redditi adeguati allorché elabora opzioni relative alla politica che disciplina il regime dello zucchero dell'Unione europea; |
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20. |
chiede alla Commissione e al gruppo ACP di prendere tutte le misure necessarie per difendere le importazioni di zucchero ACP nell'Unione europea le clausole e le condizioni di accesso preferenziale degli ACP a fronte delle azioni condotte dall'Australia, dal Brasile e dalla Tailandia; |
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21. |
invita gli Stati membri dell'Unione europea interessati a riesaminare urgentemente, sulla base di prove scientifiche, il divieto, il contingentamento e il ritiro della vendita di kava e dei prodotti derivati dalla kava negli Stati membri dell'Unione europea; |
Responsabilità sociale
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22. |
chiede alla Commissione e ai paesi ACP di prevedere, a favore dei lavoratori che hanno subito le conseguenze del crollo dei prezzi dei prodotti di base a livello mondiale, programmi di sostegno che combinino gli aiuti alla riconversione e gli aiuti finanziari, tenendo conto delle particolari esigenze delle donne, che costituiscono gran parte della manodopera in numerosi processi di produzione dei prodotti di base; |
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23. |
plaude all'impegno assunto nel quadro del piano d'azione della Commissione di invitare le società internazionali del settore dei prodotti di base a promuovere la responsabilità sociale delle imprese e codici di condotta sostenibili, e chiede all'UE e agli Stati membri di dare priorità alla promozione dei prodotti del commercio equo; |
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24. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione, ai fini della sua attuazione e verifica, al Consiglio ACP-UE, alla Commissione, all'Unione africana e all'OMC. |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 19 febbraio 2004, ad Addis Abeba (Etiopia).
(2) GU C 231 del 27.9.2002, pag. 63.
(3) Non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale [COM(2004) 89].
RISOLUZIONE (1)
sui danni causati dai cicloni nel Pacifico, nell'Oceano Indiano e nei Caraibi e sulla necessità di una risposta rapida alle catastrofi naturali
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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— |
riunita ad Addis Abeba (Etiopia) dal 16 al 19 febbraio 2004, |
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— |
viste le sue precedenti risoluzioni sulle regioni del Pacifico, dell'Oceano Indiano e dei Caraibi, |
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— |
vista la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, firmata in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992, |
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A. |
considerando che il ciclone tropicale Heta, che ha devastato le isole del Pacifico del Sud — Isole Cook, Niue, Samoa e Tonga — e che il ciclone Elita, che ha devastato la costa occidentale del Madagascar, hanno lasciato dietro di sé un numero elevato di morti, feriti e centinaia di senzatetto e hanno causato enormi danni alle abitazioni, alle infrastrutture e all'agricoltura, principale fonte di sussistenza delle popolazioni locali, |
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B. |
ricordando la dichiarazione di Barbados del 1994 e il piano d'azione di Barbados per lo sviluppo sostenibile dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (PSIS) e tenuto conto della convocazione della Conferenza delle Nazioni Unite «Barbados + 10» sui PSIS nell'Isola di Maurizio, nel settembre 2004, |
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C. |
ricordando la dichiarazione di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile e il piano di attuazione del Vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg, Sudafrica, nell'agosto 2002, e in particolare la strategia internazionale adottata per ridurre la vulnerabilità propria dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, |
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D. |
considerando che il numero dei rischi e delle catastrofi naturali è in aumento così come la loro violenza devastatrice e che è probabile che la loro origine vada ricercata nei cambiamenti climatici, nella pressione demografica e nell'impatto dell'azione dell'uomo sulla natura a livello mondiale, |
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E. |
considerando che l'impatto del riscaldamento del pianeta, imputabile all'eccessiva utilizzazione di combustibili fossili, all'inquinamento atmosferico e alla deforestazione, è la causa principale del cambiamento climatico mondiale, |
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F. |
considerando che, nonostante il fermo impegno di invertire gli effetti del cambiamento climatico, preso al Vertice della Terra a Rio nel 1992, non sono a tutt'oggi stati registrati sostanziali progressi, in particolare in termini di riduzione dell'inquinamento atmosferico provocato dal biossido di carbonio, |
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G. |
considerando che le catastrofi, oltre a mietere numerosissime vittime e ad avere un costo socioeconomico elevato, ostacolano altresì i processi di sviluppo, |
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H. |
considerando che i principi e gli obiettivi dell'articolo 72 dell'Accordo di partenariato di Cotonou prevedono che l'aiuto umanitario e gli aiuti d'urgenza siano concessi alle popolazioni dei paesi ACP confrontati con difficoltà socioeconomiche gravi, di carattere eccezionale, risultanti da calamità naturali o da crisi di origine umana, |
|
I. |
fermamente convinto che una maggiore attenzione alla prevenzione dei rischi naturali nell'elaborazione e nell'attuazione delle strategie di sviluppo contribuirebbe in gran misura al conseguimento dell'obiettivo prioritario dello sviluppo sostenibile, |
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J. |
consapevole altresì che una tale assistenza deve contemplare la salvaguardia delle vite umane nelle situazioni di crisi e di immediato dopo crisi provocate da catastrofi naturali, conflitti o guerre, e che essa deve essere mantenuta per il tempo necessario per rispondere ai bisogni urgenti risultanti da tali situazioni, |
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K. |
deplorando che il Protocollo di Kyoto non sia entrato ancora in vigore in quanto non è stato ratificato da un numero sufficiente di Stati, |
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1. |
esprime la propria solidarietà e partecipazione di fronte alla grave situazione in cui si trovano i governi e le popolazioni delle Isole Cook, Niue, Samoa e Tonga dopo il passaggio del ciclone Heta, nonché il governo e la popolazione del Madagascar dopo il passaggio del ciclone Elita; |
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2. |
invita l'Unione europea a provvedere urgentemente ai bisogni umanitari e in materia di ricostruzione delle isole del Pacifico del Sud — Isole Cook, Niue, Samoa e Tonga — e del Madagascar, devastati dai cicloni Heta ed Elita, al fine di alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite, di evitare qualsiasi penuria di medicinali e di alimenti, e di aiutare a ripristinare le infrastrutture di base (acqua ed energia); |
|
3. |
richiama l'attenzione della Commissione, del Consiglio e degli Stati membri sulla questione della prevenzione e della preparazione alle catastrofi, al fine di garantire una migliore protezione delle vite umane, di evitare sofferenze e di limitare l'impatto economico delle catastrofi; |
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4. |
esorta la Commissione a rivolgere particolare attenzione al ruolo decisivo di azioni quali la conservazione del suolo, il rimboschimento e ai sistemi razionali di gestione idrica nel contesto della prevenzione delle catastrofi; |
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5. |
sollecita i governi dei paesi ACP e l'Unione europea ad adottare un approccio ultrarapido e a fornire l'assistenza necessaria per agevolare quanto prima la ricostruzione di queste isole del Pacifico e del Madagascar, esprimendo nel contempo il più vivo apprezzamento per il lavoro svolto dall'Unione europea nel Sud-Est asiatico, nel Bangladesh, in America centrale e nei Caraibi, grazie a un approccio globale che associa ECHO e FES; |
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6. |
invita tutti gli Stati ad onorare i loro impegni ratificando ed applicando il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici; ritiene che il problema dei cambiamenti climatici richiede una risposta globale reale, e insiste sul fatto che i paesi industrializzati dovrebbero essere in prima fila nella lotta contro l'impatto dei gas a effetto serra; |
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7. |
chiede all'Unione europea di mettere rapidamente a disposizione i mezzi finanziari del FES, che verrebbero ad aggiungersi, se necessario, agli stanziamenti dei programmi indicativi nazionali e dei programmi indicativi regionali, per fornire un aiuto umanitario d'urgenza e per sostenere la ricostruzione e il ripristino delle infrastrutture fisiche e sociali delle isole interessate; |
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8. |
sollecita i governi dei paesi ACP e l'Unione europea a prevedere la creazione di un fondo generale per consentire l'attuazione di un programma di mobilitazione rapida per le catastrofi in tutti i paesi ACP, nonché la gestione del dopo crisi in occasione di catastrofi naturali; |
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9. |
ribadisce la sua ferma convinzione che la prevenzione delle catastrofi deve essere sistematicamente presa in considerazione nella politica europea di cooperazione allo sviluppo, in particolare nell'attuazione dell'Accordo di partenariato di Cotonou concluso tra i paesi ACP e l'Unione europea; |
|
10. |
insiste affinché i diversi aspetti della prevenzione e della preparazione (la prevenzione delle catastrofi in quanto tale, la capacità di reazione e l'attenuazione dei loro effetti) siano presi in considerazione quale parte integrante dello sviluppo e delle politiche di cooperazione allo sviluppo per quanto concerne sia i programmi generali che i progetti specifici all'interno di tali programmi, e chiede in particolare che tutte le operazioni umanitarie finanziate dall'UE contemplino la prevenzione; |
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11. |
chiede che sia rivolta una maggiore attenzione all'elevato costo socioeconomico delle catastrofi e ai vantaggi della prevenzione delle catastrofi nella valutazione ambientale delle politiche, delle strategie, dei programmi e dei progetti di sviluppo attuati dall'Unione europea; |
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12. |
riconosce che l'innalzamento del livello del mare è una potenziale minaccia per la sopravvivenza di piccoli paesi insulari, dato che questo fenomeno provoca tempeste tropicali di maggiore intensità, compromette l'approvvigionamento di acqua dolce e riduce la biodiversità delle risorse marine; |
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13. |
invita i paesi ACP e l'Unione europea a fissare un obiettivo specifico per l'utilizzazione dell'energia rinnovabile, e ritiene che l'energia rinnovabile debba essere al centro dei programmi di cooperazione allo sviluppo in virtù dell'Accordo di partenariato di Cotonou; |
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14. |
esprime soddisfazione per la riunione internazionale dei PSIS, prevista per agosto/settembre 2004 nell'Isola Maurizio al fine di rivedere l'attuazione del piano d'azione di Barbados per lo sviluppo sostenibile dei PSIS, e chiede che l'APP sia rappresentata in tale conferenza per esprimere la sua posizione sulle conseguenze delle catastrofi naturali sui paesi ACP e sulle misure da adottare a favore dei PSIS; |
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15. |
plaude agli sforzi compiuti dal Forum delle isole del Pacifico in aiuto ai paesi colpiti, in particolare tramite il suo Fondo regionale per le catastrofi; |
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16. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, alla Commissione, nonché ai segretari generali delle Nazioni Unite, del Commonwealth, del Forum delle isole del Pacifico e del Cariforum. |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 19 febbraio 2004, ad Addis Abeba (Etiopia).