Integrazione sociale ed economica dei rom

La presente raccomandazione del Consiglio rafforza il quadro dell’Unione europea (UE) per l’integrazione dei rom del 2011 con uno strumento non vincolante, che mira ad accelerare i progressi fornendo degli orientamenti e focalizzando l’attenzione dei paesi dell’UE su un certo numero di misure concrete fondamentali per attuare più efficacemente le loro strategie.

ATTO

Raccomandazione del Consiglio, del 9 dicembre 2013, su misure efficaci per l’integrazione dei rom negli Stati membri (GU C 378 del 24 dicembre 2013, pag. 1-7).

SINTESI

La presente raccomandazione del Consiglio rafforza il quadro dell’Unione europea (UE) per l’integrazione dei rom del 2011 con uno strumento non vincolante, che mira ad accelerare i progressi fornendo degli orientamenti e focalizzando l’attenzione dei paesi dell’UE su un certo numero di misure concrete fondamentali per attuare più efficacemente le loro strategie.

QUESTIONI CHIAVE

La raccomandazione riguarda le seguenti questioni chiave:

Nel settore dell’istruzione, la raccomandazione del Consiglio chiede ai paesi dell’UE di garantire il pieno accesso dei rom all’istruzione ordinaria di qualità e di ridurre l’abbandono scolastico precoce in tutti i cicli di istruzione. Si tratta di un impegno fondamentale sia a livello di istruzione primaria che secondaria, nonché per i percorsi di formazione professionale. La raccomandazione individua un ampio spettro di azioni, che possono fare la differenza se pianificate e attuate con attenzione.

Nel settore dell’occupazione, la raccomandazione del Consiglio sottolinea l’importanza di garantire la parità di trattamento e di ridurre le distanze fra i rom e gli altri lavoratori, in modo da migliorare la situazione dei rom. Oltre a interventi mirati, come servizi specifici e individuali rivolti alle persone alla ricerca di un lavoro, tenere conto delle necessità dei rom all’interno delle politiche ordinarie potrebbe fare la differenza in modo significativo.

Nel settore dell’assistenza sanitaria, la raccomandazione mira a fornire indicazioni molto concrete, che vanno dal garantire una copertura assicurativa di base alla pianificazione familiare, fino a programmi di vaccinazione gratuita per i gruppi più emarginati.

Nel settore dell’alloggio, la raccomandazione mette in evidenza l’approccio integrato, l’eliminazione della segregazione spaziale e la promozione di un accesso non discriminatorio agli alloggi sociali. La raccomandazione richiama inoltre l’attenzione dei paesi dell’UE sullo sviluppo locale promosso dalle comunità e sugli investimenti territoriali, che possono anche essere sostenuti da finanziamenti dell’Unione.

Per quanto riguarda i finanziamenti, la raccomandazione sottolinea la necessità di destinare finanziamenti sufficienti per le strategie e i piani d’azione nazionali e locali.

Per quanto riguarda le misure orizzontali quali l’antidiscriminazione, la protezione di donne e bambini rom, la riduzione della povertà e l’inclusione sociale e il potenziamento dell’autonomia, la raccomandazione del Consiglio sottolinea l’importanza dell’applicazione concreta sul campo della direttiva sulla parità di trattamento indipendentemente dalla razza (2000/43/CE) e richiama l’attenzione dei paesi dell’UE a far uso della giurisprudenza prodotta dalla Corte europea per i diritti umani in materia come riferimento aggiuntivo per individuare misure e pratiche illegali.

Il rispetto dei diritti dei rom è legato indissolubilmente alla lotta efficace contro il lavoro minorile, al divieto di coinvolgere i minori nell’accattonaggio, alla piena attuazione della legislazione sui matrimoni tra minori, alla lotta contro i matrimoni forzati e al potenziamento dell’autonomia dei rom affinché possano essere cittadini attivi di un paese.

Le politiche ordinarie dovrebbero inoltre avere un ruolo fondamentale nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale dei rom. In tale contesto, la raccomandazione chiede un investimento nel capitale umano e nelle politiche di coesione sociale, nonché il collegamento dell’integrazione dei rom ai programmi di riforme nazionali nei paesi con una popolazione rom consistente.

La raccomandazione scende nel dettaglio richiamando i progressi necessari per attuare e migliorare l’efficacia delle misure strutturali per l’integrazione dei rom, quali: il monitoraggio e la valutazione delle politiche, l’azione locale, il rafforzamento degli organismi per la promozione della parità, nonché il ruolo dei punti di contatto nazionali per i rom e l’aumento della cooperazione transnazionale. Fornisce inoltre indicazioni concrete su come i progressi in questo senso possono essere migliorati.

Poiché lo scopo della presente raccomandazione è migliorare l’efficacia delle misure di integrazione dei rom nei paesi dell’UE, ossia, in altre parole, fornire sostegno all’attuazione efficace di strategie nazionali di integrazione dei rom, anche i rendiconti in questo ambito saranno legati molto strettamente al Quadro dell’UE.

Le informazioni fornite dai paesi dell’UE sulle misure adottate in linea con la presente raccomandazione integreranno le relazioni annuali della Commissione sull’attuazione delle strategie nazionali per l’integrazione dei rom.

CONTESTO

La comunità rom è la più grande minoranza etnica in Europa. La Commissione propone di migliorare l’efficacia degli strumenti volti all’integrazione socio-economica dei rom attraverso un approccio di lunga durata e azioni che coinvolgono diversi settori (istruzione, occupazione, assistenza sanitaria, alloggio ecc.).

Negli ultimi anni l’UE ha dimostrato una forte leadership politica nei confronti dei paesi dell’Unione per quanto riguarda l’integrazione dei rom ed è riuscita a mantenere fermamente all’ordine del giorno la questione dell’integrazione dei rom sia sull’agenda unionale che su quella dei singoli paesi.

Nel 2011 i leader dell’UE si sono impegnati ad adottare il «Quadro dell’Unione europea per le strategie nazionali di integrazione dei rom». Tutti i paesi dell’UE hanno quindi sviluppato le proprie strategie di integrazione dei rom, adattate alle esigenze della popolazione rom in ognuno di essi. È stato anche istituito un meccanismo di rendiconti annuali che valutano i progressi sul campo. Inoltre, l’UE ha collegato l’integrazione dei rom alla sua agenda generale per la crescita, la strategia Europa 2020. Dal 2012, durante il semestre europeo, il Consiglio dell’Unione emette raccomandazioni specifiche sull’integrazione dei rom rivolte ai paesi dell’UE con una popolazione rom consistente. Infine, l’UE è riuscita a rafforzare il proprio sostegno finanziario per l’inclusione dei rom non solo nei 28 paesi dell’Unione, ma anche nei paesi candidati all’adesione, dove la promozione dell’inclusione dei rom resta una priorità importante inserita nella comunicazione della commissione su « Strategia di allargamento e sfide principali ».

Tuttavia, è responsabilità innanzitutto dei paesi dell’UE cambiare la situazione delle popolazioni emarginate, perciò l’azione a sostegno dell’integrazione dei rom è affidata principalmente a loro.

L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è attraverso l’impegno politico ai massimi livelli in tutti i paesi dell’UE. A livello dell’UE, la raccomandazione del Consiglio sulle misure per un’efficace integrazione dei rom adottata all’unanimità il 9 dicembre 2013 è stato un passo importantissimo nel processo verso una migliore integrazione dei rom. Essa ha aggiunto un nuovo strumento al panorama giuridico e politico, ma soprattutto ha rappresentato un impegno politico forte e condiviso da parte di tutti i paesi dell’UE ad aumentare i loro sforzi per raggiungere effettivi miglioramenti.

Ulteriori informazioni su l’UE e i rom e la normativa antidiscriminazione sono disponibili presso la direzione generale della Giustizia e dei consumatori della Commissione europea.

ATTI COLLEGATI

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - L’integrazione sociale ed economica dei rom in Europa, COM(2010) 133 def. del 7 aprile 2010.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Relazione sull’attuazione del Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei rom, COM(2014) 209 final del 2 aprile 2014.

Documento di lavoro della Commissione che accompagna il documento della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Relazione sull’attuazione del quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei rom, SWD(2014) 121 final del 2 aprile 2014.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Progressi nell’attuazione delle strategie nazionali di integrazione dei rom, COM(2013) 454 final del 26 giugno 2013.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2013-2014, COM(2013) 700 final del 16 ottobre 2013.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Strategie nazionali di integrazione dei rom: un primo passo nell’attuazione del quadro dell’UE, COM(2012) 226 final del 21 maggio 2012.

Documento di lavoro della Commissione che accompagna il documento della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Strategie nazionali di integrazione dei rom: un primo passo nell’attuazione del quadro dell’UE, SWD(2012) 133 final del 21 maggio 2012.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei rom fino al 2020, COM(2011) 173 def. del 5 aprile 2011.

Ultimo aggiornamento: 16.06.2015