Gli Stati membri dell’Unione sono tenuti a:
La Commissione europea redige una relazione ogni 4 anni, sulla base delle informazioni a livello nazionale che ha ricevuto. L’ultima relazione risale al 2021.
La direttiva fissa a 170 kg/ha i limiti massimi per la quantità di azoto da effluenti di allevamento che può essere sparso annualmente. Laddove gli Stati membri lo richiedano e purché possano giustificare scientificamente che ciò non comporterà un maggiore inquinamento, la Commissione può adottare atti di esecuzione (decisioni per ammettere alcune eccezioni, denominate deroghe) che consentono limiti massimi più elevati di azoto da effluenti di allevamento da applicare in aree specifiche e in condizioni particolari. Tali deroghe non esonerano gli Stati membri in questione dagli obiettivi di qualità delle acque della direttiva, né da altre misure in essa contenute.
Sono attualmente in vigore le seguenti decisioni di deroga:
La direttiva doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il .
L’azoto è un nutriente essenziale che aiuta le piante e le colture a crescere. Tuttavia, elevate concentrazioni sono nocive per le persone e la natura e l’uso agricolo dei nitrati nei fertilizzanti organici e chimici può essere una fonte importante di inquinamento idrico. L’agricoltura è responsabile di oltre il 50 % del totale delle immissioni di azoto nelle acque superficiali.
Per ulteriori informazioni, si veda:
Direttiva 91/676/CEE del Consiglio, del , relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole (GU L 375 del , pag. 1).
Modifiche successive alla direttiva 91/676/CEE sono state integrate nel testo originale. La presente versione consolidata ha esclusivamente valore documentale.
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