02020R1998 — IT — 06.12.2023 — 012.001


Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento

►B

▼C1

REGOLAMENTO (UE) 2020/1998 DEL CONSIGLIO

del 7 dicembre 2020

relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

▼B

(GU L 410I del 7.12.2020, pag. 1)

Modificato da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  n.

pag.

data

►M1

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/371 DEL CONSIGLIO  del 2 marzo 2021

  L 71I

1

2.3.2021

►M2

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/478 DEL CONSIGLIO  del 22 marzo 2021

  L 99I

1

22.3.2021

►M3

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/2151 DEL CONSIGLIO  del 6 dicembre 2021

  L 436

1

7.12.2021

►M4

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/2195 DEL CONSIGLIO  del 13 dicembre 2021

  L 445I

10

13.12.2021

►M5

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/595 DELLA COMMISSIONE  dell'11 aprile 2022

  L 114

60

12.4.2022

►M6

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/2374 DEL CONSIGLIO  del 5 dicembre 2022

  L 314

81

6.12.2022

►M7

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/430 DEL CONSIGLIO  del 25 febbraio 2023

  L 59I

423

25.2.2023

►M8

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/500 DEL CONSIGLIO  del 7 marzo 2023

  L 69I

1

7.3.2023

►M9

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/1098 DEL CONSIGLIO  del 5 giugno 2023

  L 145

1

5.6.2023

►M10

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/1495 DEL CONSIGLIO  del 20 luglio 2023

  L 183I

1

20.7.2023

►M11

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/1499 DEL CONSIGLIO  del 20 luglio 2023

  L 183I

30

20.7.2023

►M12

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/1715 DEL CONSIGLIO  dell'8 settembre 2023

  L 221I

1

8.9.2023

►M13

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/2722 DEL CONSIGLIO  del 4 dicembre 2023

  L 

1

5.12.2023


Rettificato da:

►C1

Rettifica, GU L 111, 31.3.2021, pag.  36 (2020/1998)

 C2

Rettifica, GU L 035, 17.2.2022, pag.  22 (2021/2151)




▼B

▼C1

REGOLAMENTO (UE) 2020/1998 DEL CONSIGLIO

del 7 dicembre 2020

relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

▼B



Articolo 1

Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni seguenti:

a) 

«richiesta»: qualsiasi richiesta, sotto forma contenziosa o meno, presentata anteriormente o posteriormente alla data di entrata in vigore del presente regolamento, derivante da un contratto o da un’operazione o a essi collegata, e in particolare:

i) 

una richiesta volta a ottenere l’adempimento di un obbligo derivante da un contratto o da un’operazione o a essi collegata;

ii) 

una richiesta volta a ottenere la proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia finanziaria, indipendentemente dalla sua forma;

iii) 

una richiesta di compensazione relativa a un contratto o a un’operazione;

iv) 

una domanda riconvenzionale;

v) 

una richiesta volta a ottenere, anche mediante exequatur, il riconoscimento o l’esecuzione di una sentenza, di un lodo arbitrale o di una decisione equivalente, indipendentemente dal luogo in cui sono stati pronunziati;

b) 

«contratto o transazione»: qualsiasi transazione, indipendentemente dalla sua forma e dal diritto a essa applicabile, che comprenda uno o più contratti o obblighi analoghi stipulati fra le stesse parti o fra parti diverse; a tal fine il termine «contratto» include qualsiasi forma di garanzia, in particolare una garanzia o controgaranzia finanziaria, e qualsiasi credito, anche giuridicamente indipendente, nonché qualsiasi clausola annessa derivante da siffatta transazione o ad essa correlata;

c) 

«autorità competenti»: le autorità competenti degli Stati membri i cui siti web sono elencati nell’allegato II;

d) 

«risorse economiche»: le attività di qualsiasi tipo, materiali o immateriali, mobili o immobili, che non sono fondi ma che potrebbero essere utilizzate per ottenere fondi, beni o servizi;

e) 

«congelamento di risorse economiche»: il divieto di utilizzare risorse economiche per ottenere fondi, beni o servizi in qualsiasi modo, anche attraverso la vendita, la locazione e le ipoteche;

f) 

«congelamento di fondi»: il divieto di movimentazione, trasferimento, modifica, utilizzo o gestione dei fondi o di accesso a essi così da modificarne il volume, l’importo, la collocazione, la proprietà, il possesso, la natura, la destinazione o qualsiasi altro cambiamento che consente l’uso dei fondi, compresa la gestione di portafoglio;

g) 

«fondi»: tutte le attività e i benefici finanziari di qualsiasi natura, compresi, tra gli altri:

i) 

contanti, assegni, cambiali, vaglia postali e altri strumenti di pagamento;

ii) 

depositi presso istituti finanziari o altre entità, saldi sui conti, debiti e obblighi;

iii) 

titoli negoziati a livello pubblico e privato e prestiti obbligazionari, comprese le azioni, i certificati azionari, le obbligazioni, i pagherò, i warrant, le obbligazioni ipotecarie e i contratti finanziari derivati;

iv) 

interessi, dividendi o altri redditi generati dalle attività;

v) 

credito, diritto di compensazione, garanzie, fideiussioni o altri impegni finanziari;

vi) 

lettere di credito, polizze di carico e atti di cessione;

vii) 

documenti da cui risulti un interesse riguardante capitali o risorse finanziarie;

h) 

«territorio dell’Unione»: i territori degli Stati membri cui si applica il trattato sull’Unione europea (TUE), alle condizioni ivi stabilite, compreso lo spazio aereo.

Articolo 2

1.  

Il presente regolamento si applica:

a) 

al genocidio;

b) 

ai crimini contro l’umanità;

c) 

alle gravi violazioni o ai gravi abusi dei diritti umani seguenti:

i) 

tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti;

ii) 

schiavitù;

iii) 

esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie;

iv) 

sparizione forzata di persone;

v) 

arresti o detenzioni arbitrari;

d) 

altre violazioni o altri abusi dei diritti umani, compresi, tra gli altri, quelli riportati di seguito, nella misura in cui tali violazioni o abusi sono diffusi, sistematici o comunque motivo di seria preoccupazione per quanto concerne gli obiettivi di politica estera e di sicurezza comune stabiliti all’articolo 21 TUE:

i) 

tratta di esseri umani, nonché abusi dei diritti umani di cui al presente articolo da parte dei trafficanti di migranti;

ii) 

violenza sessuale e di genere;

iii) 

violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione,

iv) 

violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione,

v) 

violazioni o abusi della libertà di religione o di credo.

2.  

Ai fini dell’applicazione del paragrafo 1, si dovrebbe tener conto del diritto internazionale consuetudinario e di strumenti di diritto internazionale ampiamente accettati quali:

a) 

il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici;

b) 

il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali;

c) 

la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio;

d) 

la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti;

e) 

la Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale;

f) 

la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna;

g) 

la Convenzione sui diritti del fanciullo;

h) 

la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate;

i) 

la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità;

j) 

il protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini;

k) 

lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale;

l) 

la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

3.  

Ai fini dell’applicazione del presente regolamento, le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi possono comprendere:

a) 

soggetti statali;

b) 

altri soggetti che esercitino un controllo o un’autorità effettivi su un territorio;

c) 

altri soggetti non statali, alle condizioni stabilite all’articolo 1, paragrafo 4, della decisione (PESC) 2020/1999.

Articolo 3

1.  
Sono congelati tutti i fondi e tutte le risorse economiche appartenenti a, posseduti, detenuti o controllati da una qualsiasi delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi elencati all’allegato I.
2.  
Nessun fondo o risorsa economica è messo, direttamente o indirettamente, a disposizione delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all’allegato I o destinato a loro vantaggio.
3.  

Nell’allegato I figurano i seguenti soggetti, identificati dal Consiglio a norma dell’articolo 3 della decisione (PESC) 2020/1999.

a) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi responsabili degli atti di cui all’articolo 2, paragrafo 1;

b) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi che forniscono sostegno finanziario, tecnico o materiale per gli atti di cui all’articolo 2, paragrafo 1, o che sono altrimenti coinvolti in tali atti, anche pianificandoli, dirigendoli, ordinandoli, assistendoli, preparandoli, agevolandoli o incoraggiandoli;

c) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi associati alle persone fisiche o giuridiche, alle entità o agli organismi di cui alle lettere a) e b).

Articolo 4

1.  

In deroga all’articolo 3, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver accertato che i fondi o le risorse economiche in questione sono:

a) 

necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi elencati nell’allegato I e dei familiari a carico di tali persone fisiche, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, canoni di locazione o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e utenza di servizi pubblici;

b) 

destinati esclusivamente al pagamento di onorari ragionevoli o al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;

c) 

destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati;

d) 

necessari per coprire spese straordinarie, purché l’autorità competente interessata abbia notificato alle autorità competenti degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell’autorizzazione, i motivi per i quali ritiene che debba essere concessa un’autorizzazione specifica, oppure

e) 

pagabili su o da un conto di una missione diplomatica o consolare o di un’organizzazione internazionale che gode di immunità in conformità del diritto internazionale, nella misura in cui tali pagamenti servono per scopi ufficiali della missione diplomatica o consolare o dell’organizzazione internazionale.

2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro due settimane dal rilascio dell’autorizzazione.

Articolo 5

1.  
In deroga all’articolo 3, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano svincolati o messi a disposizione, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver stabilito che la fornitura di tali fondi o risorse economiche è necessaria per scopi umanitari, come prestare o facilitare la prestazione di assistenza, comprese forniture mediche, cibo o trasferimento di operatori umanitari e relativa assistenza, o per evacuazioni.
2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro quattro settimane dal rilascio dell’autorizzazione.

Articolo 6

1.  

In deroga all’articolo 3, paragrafo 1, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati a condizione che:

a) 

i fondi o le risorse economiche siano oggetto di una decisione arbitrale emessa anteriormente alla data dell’inserimento della persona fisica o giuridica, dell’entità o dell’organismo di cui all’articolo 3 nell’elenco figurante nell’allegato I, di una decisione giudiziaria o amministrativa emessa nell’Unione o di una decisione giudiziaria esecutiva nello Stato membro interessato, prima o dopo tale data;

b) 

i fondi o le risorse economiche siano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale decisione o riconosciuti validi dalla stessa, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;

c) 

la decisione non vada a favore di una persona fisica o giuridica, di un’entità o di un organismo elencati nell’allegato I e

d) 

il riconoscimento della decisione non sia contrario all’ordine pubblico nello Stato membro interessato.

2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro due settimane dal rilascio dell’autorizzazione.

Articolo 7

1.  

In deroga all’articolo 3, paragrafo 1, e purché un pagamento da parte di una persona fisica o giuridica, di un’entità o di un organismo di cui all’allegato I sia dovuto in forza di un contratto o di un accordo concluso o di un’obbligazione sorta per la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo in questione prima della data di inserimento di tale persona fisica o giuridica, entità od organismo nell’allegato I, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare, alle condizioni che ritengono appropriate, lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati purché l’autorità competente interessata abbia accertato che:

a) 

i fondi o le risorse economiche saranno usati per un pagamento da una persona fisica o giuridica, da un’entità o da un organismo di cui all’allegato I; e

b) 

il pagamento non viola l’articolo 3, paragrafo 2.

2.  
Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro due settimane dal rilascio dell’autorizzazione.

Articolo 8

1.  
L’articolo 3, paragrafo 2, non osta a che gli enti finanziari o creditizi accreditino sui conti congelati fondi trasferiti da terzi verso i conti di una persona fisica o giuridica, di un’entità o di un organismo che figura nell’elenco, purché tali versamenti siano anch’essi congelati. L’ente finanziario o creditizio informa senza indugio l’autorità competente pertinente in merito a tali operazioni.
2.  

L’articolo 3, paragrafo 2, non si applica al versamento sui conti congelati di:

a) 

interessi o altri profitti dovuti su detti conti;

b) 

pagamenti dovuti nell’ambito di contratti e accordi conclusi o di obbligazioni sorte anteriormente alla data in cui la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo di cui all’articolo 3 sono stati inseriti nell’allegato I, oppure

c) 

pagamenti dovuti nell’ambito di decisioni giudiziarie, amministrative o arbitrali emesse in uno Stato membro o esecutive nello Stato membro interessato,

purché tali interessi, altri profitti e pagamenti continuino a essere soggetti alle misure di cui all’articolo 3, paragrafo 1.

Articolo 9

1.  

Fatte salve le norme applicabili in materia di relazioni, riservatezza e segreto professionale, le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi sono tenuti a:

a) 

fornire immediatamente qualsiasi informazione atta a facilitare il rispetto del presente regolamento, quali le informazioni relative ai conti e agli importi congelati a norma dell’articolo 3, paragrafo 1, all’autorità competente dello Stato membro in cui risiedono o sono situati e a trasmettere tali informazioni, direttamente o attraverso lo Stato membro, alla Commissione;

b) 

collaborare con l’autorità competente alla verifica delle informazioni di cui alla lettera a).

2.  
Le ulteriori informazioni ricevute direttamente dalla Commissione sono messe a disposizione degli Stati membri.
3.  
Le informazioni fornite o ricevute ai sensi del presente articolo sono utilizzate unicamente per gli scopi per i quali sono state fornite o ricevute.

Articolo 10

È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l’obiettivo o il risultato di eludere le misure di cui all’articolo 3.

Articolo 11

1.  
Il congelamento di fondi e risorse economiche o il rifiuto di rendere disponibili fondi o risorse economiche, se effettuato ritenendo in buona fede che tale azione sia conforme al presente regolamento, non comporta alcun genere di responsabilità per la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo che lo attua, né per i suoi dirigenti o dipendenti, a meno che non si dimostri che i fondi e le risorse economiche sono stati congelati o trattenuti in seguito a negligenza.
2.  
Le azioni compiute da persone fisiche o giuridiche, entità od organismi non comportano alcun genere di responsabilità a loro carico se questi non sapevano, e non avevano alcun motivo ragionevole di sospettare, che le loro azioni avrebbero violato le misure previste dal presente regolamento.

Articolo 12

1.  

Non è soddisfatta alcuna richiesta in relazione a contratti o transazioni sulla cui esecuzione abbiano inciso, direttamente o indirettamente, integralmente o in parte, le misure istituite dal presente regolamento, comprese le richieste di indennizzo o le richieste analoghe, per esempio richieste di compensazione o richieste nell’ambito di una garanzia, in particolare quelle volte a ottenere la proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare di una garanzia o controgaranzia finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se la richiesta è presentata da:

a) 

persone fisiche o giuridiche, entità od organismi elencati nell’allegato I;

b) 

qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo che agisca per tramite o per conto di una persona fisica o giuridica, un’entità o un organismo di cui alla lettera a).

2.  
In ogni procedura volta al soddisfacimento di una richiesta, l’onere della prova che il soddisfacimento della richiesta non è vietato dal paragrafo 1 incombe alla persona fisica o giuridica, all’entità o all’organismo che richiede il soddisfacimento di tale richiesta.
3.  
Il presente articolo lascia impregiudicato il diritto delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e degli organismi di cui al paragrafo 1 al controllo giurisdizionale della legittimità dell’inadempimento degli obblighi contrattuali a norma del presente regolamento.

Articolo 13

1.  

La Commissione e gli Stati membri si informano reciprocamente delle misure adottate a norma del presente regolamento e condividono tutte le altre informazioni pertinenti in loro possesso attinenti al presente regolamento, in particolare quelle riguardanti:

a) 

i fondi congelati a norma dell’articolo 3 e le autorizzazioni rilasciate a norma degli articoli 4, 5, 6 e 7;

b) 

i problemi di violazione e di applicazione delle norme e le sentenze pronunciate dagli organi giurisdizionali nazionali.

2.  
Ciascuno Stato membro comunica immediatamente agli altri Stati membri e alla Commissione tutte le altre informazioni pertinenti in suo possesso tali da pregiudicare l’effettiva attuazione del presente regolamento.

Articolo 14

1.  
Qualora decida di applicare a una persona fisica o giuridica, a un’entità o a un organismo le misure di cui all’articolo 3, il Consiglio modifica di conseguenza l’allegato I.
2.  
Il Consiglio comunica la decisione di cui al paragrafo 1, compresi i motivi dell’inserimento nell’elenco, alla persona fisica o giuridica, all’entità o all’organismo interessati direttamente, se l’indirizzo è noto, o attraverso la pubblicazione di un avviso, offrendo a tale persona fisica o giuridica, entità od organismo la possibilità di presentare osservazioni.
3.  
Qualora siano formulate osservazioni o siano presentate nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina le decisioni di cui al paragrafo 1 e informa di conseguenza la persona fisica o giuridica, l’entità o l’organismo interessati.
4.  
L’elenco di cui all’allegato I è riesaminato periodicamente e almeno ogni 12 mesi.
5.  
Alla Commissione è conferito il potere di modificare l’allegato II in base alle informazioni fornite dagli Stati membri.

Articolo 15

1.  
Nell’allegato I sono indicati i motivi dell’inserimento nell’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi interessati.
2.  
Nell’allegato I figurano, ove disponibili, le informazioni necessarie per identificare le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi interessati. Per le persone fisiche, tali informazioni possono includere: i nomi e gli pseudonimi, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il numero del passaporto e della carta d’identità, il genere, l’indirizzo, se noto, e la funzione o la professione; Per le persone giuridiche, le entità o gli organismi, tali informazioni possono includere le denominazioni, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività.

Articolo 16

1.  
Gli Stati membri stabiliscono norme sulle sanzioni applicabili alle violazioni delle disposizioni del presente regolamento e adottano tutte le misure necessarie per garantirne l’attuazione. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive.
2.  
Gli Stati membri comunicano senza indugio alla Commissione le norme di cui al paragrafo 1 dopo l’entrata in vigore del presente regolamento e la informano di ogni eventuale successiva modifica.

Articolo 17

1.  

Il Consiglio, la Commissione e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza («alto rappresentante») trattano i dati personali per svolgere i propri compiti a norma del presente regolamento. Tali compiti comprendono:

a) 

per quanto riguarda il Consiglio, la preparazione e l’introduzione delle modifiche nell’allegato I;

b) 

per quanto riguarda l’alto rappresentante, la preparazione delle modifiche nell’allegato I;

c) 

per quanto riguarda la Commissione:

i) 

l’inclusione del contenuto dell’allegato I nell’elenco elettronico consolidato delle persone, dei gruppi e delle entità oggetto di sanzioni finanziarie dell’Unione e nella mappa interattiva delle sanzioni, entrambi pubblicamente disponibili;

ii) 

il trattamento delle informazioni relative all’impatto delle misure previste dal presente regolamento, come il valore dei fondi congelati e le informazioni sulle autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti.

2.  
Il Consiglio, la Commissione e l’alto rappresentante possono trattare, se del caso, i dati pertinenti relativi a reati commessi da persone fisiche figuranti nell’elenco e alle condanne penali di tali persone o alle misure di sicurezza riguardanti tali persone solo nella misura necessaria alla preparazione dell’allegato I.
3.  
Ai fini del presente regolamento, il Consiglio, il servizio della Commissione indicato nell’allegato II del presente regolamento e l’alto rappresentante sono designati come «titolare del trattamento» ai sensi dell’articolo 3, punto 8), del regolamento (UE) 2018/1725, per garantire che le persone fisiche interessate possano esercitare i loro diritti a norma del regolamento (UE) 2018/1725.

Articolo 18

1.  
Gli Stati membri designano le autorità competenti di cui al presente regolamento e le identificano sui siti web elencati nell’allegato II. Gli Stati membri comunicano alla Commissione le eventuali modifiche degli indirizzi dei loro siti web elencati nell’allegato II.
2.  
Gli Stati membri comunicano senza indugio alla Commissione le proprie autorità competenti, compresi gli estremi delle stesse, dopo l’entrata in vigore del presente regolamento e la informano di ogni eventuale successiva modifica.
3.  
Laddove il presente regolamento imponga di notificare, informare o comunicare in altro modo con la Commissione, l’indirizzo e gli altri estremi da usare per dette comunicazioni sono quelli indicati nell’allegato II.

Articolo 19

Il presente regolamento si applica:

a) 

nel territorio dell’Unione, compreso il suo spazio aereo;

b) 

a bordo di tutti gli aeromobili o di tutti i natanti sotto la giurisdizione di uno Stato membro;

c) 

a qualsiasi persona fisica cittadina di uno Stato membro che si trovi all’interno o all’esterno del territorio dell’Unione;

d) 

a qualsiasi persona giuridica, entità od organismo che si trovi all’interno o all’esterno del territorio dell’Unione e sia registrata/o o costituita/o conformemente al diritto di uno Stato membro;

e) 

a qualsiasi persona giuridica, entità od organismo relativamente ad attività economiche esercitate, interamente o parzialmente, all’interno dell’Unione.

Articolo 20

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.




ALLEGATO I

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all’articolo 3

A. 

Persone fisiche

▼M1



 

►M2  Nomi (traslitterazione in caratteri latini) ◄

►M2  Nomi ◄

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

▼M6

1.

Alexander (Alexandr) Petrovich KALASHNIKOV

Aлександр Петрович КАЛАШНИКОВ (grafia russa)

Carica: ex direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN)

Data di nascita: 27.1.1964

Luogo di nascita: Tatarsk, regione/Oblast di Novosibirsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Alexander Kalashnikov è stato direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN) dall'8 ottobre 2019 al 25 novembre 2021. In tale carica ha sovrinteso a tutte le attività dell'FSIN. Nella veste di direttore del FSIN, è stato responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

2.3.2021

 

 

 

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Nel caso di Alexei Navalny, che si stava riprendendo in Germania (settembre 2020-gennaio 2021) da un avvelenamento con un agente nervino tossico del gruppo Novichok, il 28 dicembre 2020 l'FSIN ha ordinato che si presentasse immediatamente davanti a un funzionario addetto alla sorveglianza o sarebbe stato condannato a una pena detentiva per aver violato la sospensione della pena che gli era stata inflitta dopo una condanna per frode. Nel 2018 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva giudicato tale condanna per frode arbitraria e iniqua. Il 17 gennaio 2021, su ordine di Alexander Kalashnikov, agenti dell'FSIN hanno arrestato Alexei Navalny al suo arrivo all'aeroporto di Mosca.

 

 

 

 

 

L'arresto di Alexei Navalny si basa su una decisione del tribunale della città di Khimki, che a sua volta è stata emessa su richiesta dell'FSIN. A fine dicembre 2020, l'FSIN aveva già chiesto che un tribunale commutasse la pena condizionale di Alexei Nalvany in pena detentiva. Il 17 febbraio 2021 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha ingiunto al governo della Federazione russa di rilasciare Alexei Navalny.

 

▼M13

2.

Alexander (Alexandr) Ivanovich BASTRYKIN

Алексaндр Ивaнович БАСТРЫКИН

Carica: presidente del comitato investigativo della Federazione russa

Data di nascita: 27.8.1953

Luogo di nascita: Pskov, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Alexander Bastrykin ricopre la carica di presidente del comitato investigativo della Federazione russa («comitato») da gennaio 2011 (e di presidente facente funzione da ottobre a dicembre 2010). In tale carica sovrintende a tutte le attività del comitato. Ufficialmente il comitato è presieduto dal presidente russo. Alexander Bastrykin, nella veste di presidente del comitato, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari.

Alexander Bastrykin è responsabile delle campagne repressive diffuse e sistematiche del comitato che hanno preso di mira membri dell’opposizione russa e condotto indagini sugli stessi. Il 29 dicembre 2020 il comitato ha avviato un’indagine sul leader dell’opposizione Alexei Navalny, accusandolo di frode su vasta scala. Alexei Navalny e altre persone hanno pubblicato articoli sulla proprietà dell’impresa immobiliare ceca LAW Bohemia da parte di Alexander Bastrykin negli anni 2000.

Nel 2022 il comitato investigativo — che Alexander Bastrykin tuttora presiede — ha accusato 92 soldati ucraini di crimini contro l’umanità durante la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

2.3.2021

▼M1

3.

Igor Viktorovich KRASNOV

Игорь Викторович КРАСНОВ

Carica: procuratore generale della Federazione russa

Data di nascita: 24.12.1975

Luogo di nascita: Arkhangelsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Igor Krasnov è procuratore generale della Federazione russa dal 22 gennaio 2020, ed è ex vicepresidente del comitato investigativo della Federazione russa. In tale carica di procuratore generale sovrintende alle procure della Federazione russa, alle procure speciali e alla Procura militare. Nella veste di procuratore generale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la detenzione arbitraria di manifestanti, e della diffusa e sistematica repressione della libertà di riunione pacifica e di associazione e della libertà di opinione e di espressione.

Prima delle proteste del 23 gennaio 2021, la procura generale avvertì che i partecipanti sarebbero stati ritenuti responsabili. Inoltre, chiese al servizio federale di supervisione delle comunicazioni, delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni di massa (Roskomnadzor) di limitare l’accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell’opposizione contenenti informazioni sulle manifestazioni programmate dei sostenitori di Alexei Navalny. Il 29 gennaio 2021 la procura generale chiese nuovamente al Roskomnadzor di limitare l’accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell’opposizione, questa volta prima delle proteste pro Navalny del 30 e del 31 gennaio 2021. Furono inviati avvertimenti alle imprese di Internet (Facebook, TikTok, Twitter, Google, Mail.ru Group). La procura generale ha inoltre annunciato che i dimostranti sarebbero stati perseguiti.

La procura generale ha appoggiato la richiesta del servizio penitenziario federale russo (FSIN) di commutare in pena detentiva la sospensione della pena inflitta a Alexei Navalny per un presunto caso di frode. Nonostante la condanna sia stata giudicata arbitraria e iniqua dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2018, Alexei Navalny è stato arrestato il 17 gennaio 2021 al suo arrivo all’aeroporto di Mosca.

2 marzo 2021

▼M3

4.

Viktor Vasilievich (Vasilyevich) ZOLOTOV

Виктор Васильевич ЗОЛОТОВ

Carica: direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia)

Data di nascita: 27.1.1954

Luogo di nascita: Sasovo, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Viktor Zolotov è direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia) dal 5 aprile 2016 e pertanto comandante in capo delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa, nonché comandante della OMON, l’unità speciale mobile integrata nella Rosgvardia. In tale carica sovrintende a tutte le attività delle truppe della Rosgvardia e della OMON. Nella veste di direttore di Rosgvardia, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari e sistematiche e diffuse violazioni della libertà di riunione pacifica e di associazione, in particolare mediante la repressione violenta di proteste e dimostrazioni.

2.3.2021

 

 

 

 

La Rosgvardia è stata impiegata per reprimere le proteste pro Navalny del 23 gennaio e del 21 aprile 2021 ed è stato riferito che molti agenti della OMON e della guardia nazionale hanno fatto ricorso a brutalità e violenza nei confronti dei manifestanti. Le forze di sicurezza hanno aggredito decine di giornalisti, compresa la corrispondente di Meduza Kristina Safronova, colpita da un agente della OMON, e la giornalista di Novaya Gazeta Yelizaveta Kirpanova, colpita alla testa con un manganello con conseguente perdita di sangue. Durante le proteste del 23 gennaio 2021 le forze di sicurezza hanno detenuto arbitrariamente oltre 300 minori.

 

5.

ZHU Hailun

朱海仑 (grafia cinese)

Cariche: membro della 13a Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese (legislatura dal 2018 al 2023) rappresenta la regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR); membro della commissione di vigilanza e per gli affari giudiziari dell’Assemblea nazionale del popolo dal 19 marzo 2018.

Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) ed ex vicesegretario del comitato del partito della XUAR (dal 2016 al 2019). Ex vicecapo della commissione permanente della 13a Assemblea del popolo della XUAR, un organo legislativo regionale (dal 2019 al 5 febbraio 2021, ma ancora attivo almeno fino al marzo 2021). Membro della 13a Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese (legislatura dal 2018 al 2023), rappresenta la XUAR. Membro della commissione di vigilanza e per gli affari giudiziari dell’Assemblea nazionale del popolo dal 19 marzo 2018.

22.3.2021

 

 

 

Data di nascita: gennaio 1958

Luogo di nascita: Lianshui, Jiangsu (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (dal 2016 al 2019), Zhu Hailun è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell’attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. Zhu Hailun è stato descritto come l’«architetto» di questo programma. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala inflitte a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

In qualità di vicecapo della commissione permanente della 13a Assemblea del popolo della XUAR (dal 2019 al 5 febbraio 2021), Zhu Hailun ha continuato a esercitare un’influenza decisiva nella XUAR, dove prosegue l’attuazione del programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

 

▼M13

6.

WANG Junzheng

王君正

(grafia cinese)

Cariche: membro del 20° comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) (dicembre 2022 - dicembre 2026); membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027); segretario di partito del Partito comunista cinese (PCC) nella regione autonoma del Tibet; ex segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang; commissario politico dell’XPCC e amministratore delegato del China Xinjiang Group

Data di nascita: maggio 1963

Luogo di nascita: Linyi, Shandong (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Segretario di partito del Partito comunista cinese (PCC) nella regione autonoma del Tibet dall’ottobre 2021. Membro del 20o comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) (dicembre 2022 - dicembre 2026). Membro della 14 a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027).

Ex segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang (XUAR) dall’aprile 2020 all’ottobre 2021 nonché commissario politico dell’XPCC dal maggio 2020 all’ottobre 2021. Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR, dal febbraio 2019 al settembre 2020. Wang Junzheng ha occupato anche altre alte cariche nell’XPCC.

L’XPCC è un’organizzazione economica e paramilitare statale presente nella XUAR, che esercita l’autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang.

In qualità di segretario del partito e di commissario politico dell’XPCC, Wang Junzheng è stato coinvolto nella supervisione di tutte le politiche attuate dall’XPCC. In tale carica, si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse, tra l’altro, all’attuazione da parte dell’XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

È stato altresì responsabile del ricorso sistematico, da parte dell’XPCC, a uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone.

In qualità di vicesegretario del comitato del partito della XUAR, Wang Junzheng è stato coinvolto nella supervisione di tutte le politiche di sicurezza attuate nello Xinjiang, compreso il summenzionato programma rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal febbraio 2019 al settembre 2020, Wang Junzheng è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell’attuazione del summenzionato programma.

22.3.2021

7.

WANG Mingshan

王明山 (grafia cinese)

Cariche: membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027); membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR); segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR

Data di nascita: gennaio 1964

Luogo di nascita: Wuwei, Gansu (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) e segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal settembre 2020. Membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027).

Precedentemente direttore e vicesegretario del partito dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) fra il 2017 e il gennaio 2021.

In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal settembre 2020, Wang Mingshan è responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, riveste una carica politica chiave nella supervisione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

In qualità di ex direttore e vicesegretario del partito dell’XPSB (dal 2017 al gennaio 2021), ha occupato una posizione chiave nell’apparato di sicurezza dello Xinjiang ed era direttamente responsabile dell’attuazione del programma citato. In particolare, l’XPSB ha implementato la «piattaforma operativa comune integrata» (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati «potenzialmente pericolosi» da inviare nei campi di detenzione.

Nella sua carica attuale e in considerazione delle sue funzioni precedenti, Wang Mingshan è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo.

22.3.2021

▼M2

8.

CHEN Mingguo

陈明国

(grafia cinese)

Cariche: direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR)

Data di nascita: ottobre 1966

Luogo di nascita: Yilong, Sichuan (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) dal gennaio 2021 e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR).

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di direttore dell’XPSB, Chen Mingguo occupa una posizione chiave nell’apparato di sicurezza dello Xinjiang ed è direttamente coinvolto nell’attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In particolare, l’XPSB ha implementato la «piattaforma operativa comune integrata» (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati «potenzialmente pericolosi» da inviare nei campi di detenzione. Chen Mingguo è quindi responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo.

 

▼M6

9.

JONG Kyong-thaek (alias CHO’NG Kyo’ng-t’aek)

정경택 (grafia coreana)

Cariche: direttore dell'ufficio di politica generale dell'esercito popolare coreano; ex ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Data di nascita: tra l'1.1.1961 e il 31.12.1963

Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Sesso: maschile

Jong Kyong-thaek è il direttore dell'ufficio di politica generale dell'esercito popolare coreano. È stato ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal 2017 al 2022. Il ministero della Sicurezza dello Stato della RPDC è una delle istituzioni di punta incaricate dell'attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, miranti innanzitutto a individuare e reprimere il dissenso politico, l'afflusso di informazioni «sovversive» provenienti dall'estero e qualsiasi altro comportamento considerato una grave minaccia politica al sistema politico e alla sua dirigenza.

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di ex capo del ministero della Sicurezza dello Stato, Jong Kyong-thaek è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.

 

▼M13

10.

RI Yong Gil

alias RI Yong Gi, RI Yo’ng-kil, YI Yo’ng-kil

리영길

(grafia coreana)

Carica: capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano

Grado: vice maresciallo

Data di nascita: 1955

Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Sesso: maschile

Ri Yong Gil è il capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano. È stato ministro della Difesa nazionale della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal giugno o luglio 2021 al dicembre 2022. È stato ministro della Sicurezza sociale dal gennaio 2021 fino al giugno o luglio 2021. È stato inoltre capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano fra il 2018 e il gennaio 2021. È stato promosso al grado di vice maresciallo dell’esercito popolare coreano il 14 aprile 2022.

In qualità di capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano e di ex ministro della Difesa nazionale, Ri Yong Gil è responsabile delle diffuse gravi violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito popolare coreano, anche ad opera di membri del comando di sicurezza militare e di altre unità di tale esercito.

Il ministero della Sicurezza sociale della RPDC (noto precedentemente come ministero della Sicurezza popolare o ministero della Sicurezza pubblica) e il comando di sicurezza militare sono le istituzioni di punta incaricate dell’attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, fra cui interrogatori e punizione delle persone che fuggono «illegalmente» dalla RPDC. In particolare, il ministero della Sicurezza sociale è incaricato di gestire, tramite il suo ufficio correzionale, campi di prigionia e centri di lavoro forzato per detenzioni di breve durata in cui i prigionieri/detenuti sono deliberatamente lasciati morire di fame e sono sottoposti ad altri trattamenti inumani e degradanti.

In qualità di ex capo del ministero della Sicurezza sociale, Ri Yong Gil è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché diffuso ricorso a lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.

22.3.2021

▼M3 —————

▼M6

12.

Abderrahim AL-KANI (alias Abdul-Rahim AL-KANI, Abd-al-Rahim AL-KANI, Abdel Rahim KHALIFA, Abdel Rahim AL-SHAQAQI)

عبد الرحيم الكاني (grafia araba)

Carica: membro della milizia Kaniyat

Data di nascita: 7.9.1997

Cittadinanza: libica

N. di passaporto: PH3854LY

Numero di carta d'identità: 119970331820

Sesso: maschile

Abderrahim Al-Kani è un membro chiave della milizia Kaniyat e fratello di Mohammed Khalifa Al-Khani, capo della milizia Kaniyat (deceduto nel luglio 2021). La milizia Kaniyat ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020.

Abderrahim Al-Kani è responsabile della sicurezza interna per la milizia Kaniyat. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Libia, in particolare uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna.

22.3.2021

 

 

 

 

Abderrahim Al-Kani e la milizia Kaniyat hanno lasciato Tarhuna all'inizio del giugno 2020 per fuggire nella Libia orientale. Da allora, a Tarhuna sono state scoperte diverse fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat.

 

▼M3

13.

Aiub Vakhaevich KATAEV (alias Ayubkhan Vakhaevich KATAEV)

Аюб Вахаевич КАТАЕВ (alias Аюбхан Вахаевич КАТАЕВ) (grafia russa)

Carica: Ex capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena.

Data di nascita: 1.12.1980 o 1.12.1984

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena fino al 2018.

In qualità di capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa ad Argun, Aiub Kataev ha sovrinteso alle attività delle forze di polizia e delle agenzie per la sicurezza dello Stato locali. In tale carica ha sovrinteso personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), i presunti appartenenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Aiub Kataev e le forze precedentemente sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali o arbitrarie.

Secondo numerosi testimoni, Aiub Kataev ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte.

22.3.2021

14.

Abuzaid (Abuzayed) Dzhandarovich VISMURADOV

Абузайд Джандарович ВИСМУРАДОВ(grafia russa)

Carica: Ex comandante della squadra «Terek» dell’unità speciale di reazione rapida (SOBR), vice primo ministro della Repubblica cecena, guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

Data di nascita: 24.12.1975

Ex comandante della squadra «Terek» dell’unità speciale di reazione rapida (SOBR). Vice primo ministro della Repubblica cecena dal 23 marzo 2020. Guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

Dal marzo 2012 al marzo 2020 Abuzaid Vismuradov è stato comandante del distaccamento «Terek» della SOBR. In tale carica ha sovrinteso personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), i presunti appartenenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

22.3.2021

 

 

 

Luogo di nascita: Akhmat-Yurt/Khosi-Yurt, ex Repubblica socialista sovietica autonoma (RSSA) ceceno-inguscia, ora Repubblica cecena (Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Abuzaid Vismuradov e l’unità «Terek» precedentemente sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali e arbitrarie.

Secondo numerosi testimoni, Abuzaid Vismuradov ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte. È uno stretto collaboratore di Ramzan Kadyrov, il capo della Repubblica cecena, che da molti anni conduce una campagna di repressione nei confronti dei suoi oppositori politici.

 

▼M2

15.

Gabriel Moses LOKUJO

-

Carica: Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF)

Cittadinanza: sud-sudanese

Sesso: maschile

Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF).

Gabriel Moses Lokujo è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Sud Sudan, in particolare esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Nel maggio 2020 tre ufficiali dell’Esercito di liberazione del popolo sudanese all’opposizione (SPLA-IO) sono state rapite e giustiziate per ordine del maggiore generale Lokujo.

22.3.2021

 

 

 

 

Il Maggiore Generale Lokujo ha disertato nel settembre 2020, passando dallo SPLA-IO alle SSPDF, ed è responsabile dei successivi scontri avvenuti all’interno e nei dintorni del centro di formazione di Moroto, nel sud dell’Equatoria centrale. Conseguentemente, entrambe le parti hanno riportato numerosi morti e feriti nell’ultimo trimestre del 2020 e si sono inoltre registrati sfollamenti di civili, soprattutto nella zona di Kajo-Keji, nello Stato dell’Equatoria centrale. Le forze del Maggiore Generale Lokujo sono rimaste nella zona, dove si sono registrati ulteriori scontri e la sicurezza delle comunità civili continua ad essere a rischio.

 

▼M6

16.

Dimitriy (Dimitry, Dmitri, Dmitry) Valerievich UTKIN

Дмитрий Валерьевич Уткин

(grafia russa)

Carica: fondatore e comandante del Wagner Group

Grado: tenente colonnello (riserva)

Nominativo di chiamata: Vagner, Wagner, The Nineth

Numero di identificazione Wagner Group: M-0209

Data di nascita: 1.6.1970 o 11.6.1970

Luogo di nascita: Asbest, oblast di Sverdlovsk, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Indirizzo: Pskov, Federazione russa

Sesso: maschile

Dimitriy Utkin, ex agente dell'intelligence militare russa (GRU), è il fondatore del Wagner Group e responsabile del coordinamento e della pianificazione delle operazioni per lo schieramento dei mercenari del Wagner Group in vari paesi.

Nella sua posizione di comando all'interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal gruppo, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Ciò include la tortura a morte di un disertore siriano perpetrata da quattro membri del Wagner Group nel giugno 2017 nel governatorato di Homs, in Siria. Secondo un ex membro del Wagner Group, Dimitriy Utkin ha ordinato personalmente la tortura a morte del disertore e la ripresa video dell'atto.

13.12.2021

▼M4

17.

Stanislav Evgenievitch DYCHKO

Станислав Евгеньевич Дычко

(grafia russa)

Carica: mercenario del Wagner Group

Data di nascita: 1990

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Stanislav Dychko, ex dipendente della polizia di Stavropol, è un mercenario del Wagner Group.

Insieme ad altri tre mercenari del Wagner Group, ha partecipato alla tortura a morte di un disertore siriano nel giugno 2017 nel governatorato di Homs, in Siria.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria.

13.12.2021

▼M13

18.

Valery (Valeriy) Nikolaevich ZAKHAROV

Валерий Николаевич Захаров

(grafia russa)

Carica: consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA)

Numero di identificazione Wagner Group: M-5658

Data di nascita: 12.1.1970

Luogo di nascita: Leningrado, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Valery Zakharov, ex membro del servizio federale di sicurezza della Federazione russa (FSB), è l’ex consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA). Rappresenta una figura chiave nella struttura di comando del Wagner Group e mantiene stretti legami con le autorità russe.

Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all’interno del Wagner Group, Valery Zakharov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA, che comprendono esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Tra esse rientra l’omicidio, avvenuto nel 2018, di tre giornalisti russi, la cui sicurezza era sotto la responsabilità di Valery Zakharov.

13.12.2021

19.

Maxim SHUGALEY

alias

Maksim SHUGALEI

Максим ШУГАЛЕЙ (grafia russa)

Carica: presidente della Foundation for the Defence of National Values (FDNV)

Data di nascita: 24.2.1966

Luogo di nascita: Leningrado, ex URSS (ora San Pietroburgo, Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di passaporto o carta d’identità:

710508436 (passaporto russo)

Maxim Shugaley è a capo della Foundation for the Defence of National Values (FDNV), un’entità associata al Wagner Group. La FDNV opera come ramo delle relazioni pubbliche del Wagner Group e il ruolo di Maxim Shugaley nella FDNV consiste nel guidare la propaganda a favore del Wagner Group e le campagne di disinformazione, anche per rafforzare la reputazione del Wagner Group e sostenerne lo schieramento, nonché interferire segretamente per suo conto nei vari paesi in cui opera.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui Libia, Mali e Repubblica centrafricana.

Maxim Shugaley è associato al Wagner Group ed è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo attraverso la propaganda a suo favore e la disinformazione.

25.2.2023

▼M7

20.

Aleksandr Grigorievitch MALOLETKO

Александр Григорьевич МАЛОЛЕТКО

(grafia russa)

 

Aleksandr Grigorievitch Maloletko è uno stretto collaboratore di Yevgeny Prigozhin. La sua azione come «difensore della madrepatria» e capo della «Veteran’s Interests Defenders League» (lega dei difensori degli interessi dei veterani) è stata lodata pubblicamente da Yevgeny Prigozhin. Ha lavorato come istruttore per il Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). È associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani in diversi paesi tra cui la RCA ed è responsabile di sostenere gli atti di tale gruppo.

25.2.2023

▼M13

21.

Konstantin Alexandrovich PIKALOV

Константин Александрович ПИКАЛОВ

(grafia russa)

Carica: uno dei comandanti del PMC Wagner Group in Africa

Data di nascita: 23.7.1968

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Konstantin Pikalov, nome in codice «Mazaï» (Mazay), è uno dei leader del Wagner Group ed è responsabile delle attività operative del gruppo in Africa, in particolare nella Repubblica centrafricana (RCA). È accusato di essere stato l’istigatore dell’omicidio di tre giornalisti russi nel luglio 2018. Dall’aprile 2023 è anche a capo di un nuovo gruppo paramilitare (Convoy) creato nel novembre 2022 per intervenire nella guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA.

Nella sua posizione di vertice all’interno del Wagner Group, Konstantin Pikalov è responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal gruppo nella RCA.

25.2.2023

▼M7

22.

Dimitri SYTII

alias

Dimitri SYTYI

Дмитрий СЫТИЙ

(grafia russa)

Carica: direttore della Casa russa a Bangui

Data di nascita: 23.3.1989

Luogo di nascita: Minsk (Bielorussia)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Indirizzo: NA-SYTAIA/A1-TANKISTAZ KHRUSTITSKOGO 62 APT25/ZP-198217/CI San Pietroburgo, Federazione russa

Dimitri Sytii ha un ruolo di spicco nel Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA) e intrattiene stretti legami con Yevgeny Prigozhin. È incaricato di condurre la politica di influenza del Wagner Group nella RCA. È il capo della sezione locale della Casa russa, il ramo culturale del ministero degli Esteri russo.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui la RCA.

Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all’interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA.

25.2.2023

23.

Mikhail Sergeyevich POTEPKIN

Михаил Сергеевич ПОТЕПКИН

(grafia russa)

Carica: direttore di Meroe Gold

Data di nascita: 19.9.1981 o 29.9.1981

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

N. di passaporto: 651697952 (passaporto russo)

Indirizzo: Sudan

Società associate:

Megaline; Concord; IT-Debugger

Mikhail Potepkin è direttore di Meroe Gold, un’entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan, ed è coinvolto anche in M-Invest, società madre di Meroe. Ha un ruolo di spicco nel Wagner Group in Sudan e intrattiene stretti legami con Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia. Potepkin è associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan

25.2.2023

▼M13

24.

Alexander Alexandrovich IVANOV

alias Aleksandr Alexandrovich IVANOV; Alexandre Alexandrovich IVANOV

Александр Александрович ИВАНОВ

(grafia russa)

Carica: rappresentante degli istruttori del Wagner Group nella Repubblica centrafricana

Data di nascita: 14.6.1960

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Indirizzo: Bangui, Repubblica centrafricana

Alexander Ivanov è il portavoce del Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). È anche capo dell’«Unione degli ufficiali per la sicurezza internazionale» russa, nota altresì come «Comunità degli ufficiali per la sicurezza internazionale», una società di copertura del Wagner Group che invia gli istruttori militari russi in servizio nella RCA. Tali istruttori sono mercenari del Wagner Group.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA.

In qualità di rappresentante ufficiale di istruttori militari russi, Alexander Ivanov è coinvolto nelle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA.

25.2.2023

▼M7

25.

Vitalii Viktorovitch PERFILEV

Виталий Викторович ПЕРФИЛЬЕВ

(grafia russa)

Data di nascita: 11.9.1983

Luogo di nascita: Novossibirsk, URSS (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Indirizzo: Bangui (Repubblica centrafricana)

Sesso: maschile

N. di passaporto: NR 75 2987491

Data di emissione: 30.3.2016

Data di scadenza: 30.3.2026

Perfilev è il consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA). Rappresenta una figura chiave all’interno del Wagner Group nella RCA.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA.

Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all’interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA.

25.2.2023

26.

Andrei Sergeevich MANDEL

Андрей Сергеевич МАНДЕЛЬ

(grafia russa)

Data di nascita: 2.3.1990

Luogo di nascita: Germania

Sesso: maschile

N. di passaporto: 753615660

Andrei Mandel è a capo di M-Invest, un’entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan, ed è coinvolto anche nella sua controllata Meroe Gold. Ha un ruolo di spicco nel Wagner Group in Sudan e intrattiene stretti legami con Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia. Mandel è associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan.

25.2.2023

▼M8

27.

Neda Mohammad NADEEM

نداء محمد ندیم

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Neda Mohammed Nadeem è il ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione dal 22 ottobre 2022.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che vietano alle donne di accedere all’istruzione superiore in tutto il paese. Tali decreti privano le donne del loro diritto all’istruzione e della parità di accesso all’istruzione, violando così il principio della parità di trattamento tra uomini e donne.

In qualità di ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione, Neda Mohammed Nadeem è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione del diritto delle donne all’istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne nel settore dell’istruzione.

7.3.2023

28.

Sheikh Muhammad Khalid HANAFI

شیخ محمد خالد

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione

Data di nascita: attorno al 1970

Luogo di nascita: villaggio di Kolam Shaheed, distretto di Doabi, provincia di Nurestan, Afghanistan

Cittadinanza: afgana

Sesso: maschile

Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è il ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, in sostituzione della ministra della Condizione femminile.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che limitano la libertà e la dignità delle donne e delle ragazze in tutto il paese, riducono la loro libertà di parola e di espressione e infliggono punizioni e violenze severe a coloro che non rispettano gli editti dei talebani.

In particolare, durante il suo mandato sono stati pubblicati decreti sull’hijab, come pure orari diversificati in base al genere per l’utilizzo degli spazi pubblici.

In qualità di ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione dei diritti delle donne, come la loro libertà di espressione, nonché del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

7.3.2023

29.

Alexander Georgievich FEDORINOV

Александр Георгиевич ФЕДОРИНОВ

(grafia russa)

Carica: ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca

Grado: Tenente Colonnello

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Il Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov è un ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca.

In qualità di capo facente funzione della stazione di polizia, nel marzo 2022 ha autorizzato l’arresto e la detenzione arbitrari, nonché la successiva tortura, di donne che manifestavano contro la guerra.

Alexander Georgievich Fedorinov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

30.

Ivan RYABOV

Иван РЯБОВ

(grafia russa)

Carica: funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Ivan Ryabov è un funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca.

Su ordine del Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov, nel marzo 2022 ha arbitrariamente detenuto e torturato donne che manifestavano contro la guerra. Le vittime riferiscono di essere state picchiate, soffocate con sacchetti di plastica e abusate fisicamente e verbalmente da Ryabov per sei ore.

Ivan Ryabov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

31.

Nikolay Anatolevich KUZNETSOV

alias Nikolaj Anatolevich Kuznetsov, Nikolaj Kuznetsov, Nikolay Kuznetsov

Николай Анатольевич Кузнецов

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa)

Grado: Maggiore Generale

Data di nascita: 13.4.1978

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 645407737871

Il Maggiore Generale Nikolay Anatolevich Kuznetsov è un membro delle forze armate della Federazione russa e comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa).

L’unità di Kuznetsov ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia e membri della sua unità hanno sistematicamente preso parte ad atti di violenza sessuale e stupro in Ucraina nel marzo/aprile 2022.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

In qualità di comandante dell’unità, Kuznetsov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

32.

Ramil Rakhmatulovich IBATULLIN

Рамиль Рахматуллович Ибатуллин

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, ex comandante della 90a divisione carri armati della Guardia

Grado: Colonnello

Data di nascita: 22.10.1976

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 631409144707

Numero di matricola delle forze armate russe: U-927425

Il Colonnello Ramil Rakhmatulovich Ibatullin ha prestato servizio nelle truppe di occupazione russe nella regione del Donbas (2014-2017) e ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia in qualità di comandante della 90a divisione carri armati della Guardia.

Nel marzo 2022 la divisione sotto il suo comando ha partecipato all’offensiva contro Chernihiv e Kiev. Durante tale offensiva i membri della sua divisione hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina.

Dopo che questi fatti sono divenuti di pubblico dominio, il ministero russo della Difesa ha promosso Ibatullin al rango di Colonnello.

Le autorità ucraine hanno formulato nei confronti di vari membri della 90a divisione carri armati della Guardia accuse di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro di una donna incinta nei pressi di Kiev, l’omicidio di un civile dopo averne ripetutamente stuprato la moglie alla presenza di un bambino in giovane età, nonché la partecipazione di membri di tale divisione a stupri di gruppo.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

Ibatullin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

33.

Gatluak Nyang HOTH

 

Carica: commissario della contea di Mayiandit

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gatluak Nyang Hoth è il commissario della contea di Mayiandit (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Hoth è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

34.

Gordon Koang BIEL

alias Gordon Koang Char BIEL, Koang Biel CHAR, Koang NYALUALGO

 

Carica: commissario della contea di Koch

Luogo di nascita: Sud Sudan

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gordon Koang Biel è il commissario della contea di Koch (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Biel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M13

35.

Toe UI

alias Toe YI

 

Carica: viceministro dell’Interno

Grado: Maggiore Generale

Cittadinanza: Myanmar/Birmania

Sesso: maschile

Il Maggiore Generale Toe Ui è stato nominato viceministro dell’Interno il 3 febbraio 2023. È l’ex vicecomandante dell’Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare (OCMSA). L’OCMSA è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA sotto l’autorità di Ui usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

In qualità di vicecomandante dell’OCMSA, il Maggiore Generale Toe Ui è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M9

36.

Oleg Mikhailovich SVIRIDENKO

Олег Михайлович СВИРИДЕНКО

(grafia russa)

Carica: viceministro della Giustizia della Federazione russa

Data di nascita: 29.7.1962

Luogo di nascita: Potapovka, distretto di Buda-Koshelyovsky, regione di Gomel, Bielorussia

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di identificazione fiscale: 772704610955

In qualità di viceministro della Giustizia della Federazione russa, Oleg Sviridenko sovrintende direttamente al dipartimento della Legislazione e dell'applicazione della legge nella sfera delle organizzazioni non commerciali, come pure al dipartimento per la Protezione degli interessi nazionali dall'influenza esterna, che sono responsabili dell'applicazione della legislazione sugli «agenti stranieri» e che hanno l'autorità di decidere in merito alle designazioni nell'«elenco degli agenti stranieri».

La legislazione sugli «agenti stranieri» è stata al centro di un'ondata di leggi repressive che hanno dato un giro di vite contro la società civile indipendente, i media e le persone dissenzienti, violando la loro libertà di opinione e di espressione. Di conseguenza, centinaia di ONG e singoli individui, molte personalità di spicco della società civile russa e oppositori politici del Cremlino, tra cui Vladimir Kara-Murza, sono stati inseriti nell'elenco degli agenti stranieri che rientra direttamente sotto la responsabilità di Sviridenko all'interno del ministero della Giustizia della Federazione russa.

Sviridenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

37.

Andrei Andreevich ZADACHIN

Андрей Андреевич ЗАДАЧИН

(grafia russa)

Carica: investigatore dell'unità investigativa principale presso il comitato investigativo della Federazione russa. Grado: maggiore

Data di nascita: 22.8.1990

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di identificazione fiscale: 771577190559

In qualità di investigatore dell'unità investigativa principale presso il comitato investigativo della Federazione russa, Zadachin ha emesso un'accusa penale di matrice politica nei confronti di Vladimir Kara-Murza. Zadachin ha inoltre chiesto al giudice la detenzione di Kara-Murza e ha fornito testimonianze in tribunale a sostegno di tale richiesta.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

38.

Danila Yurievich MIKHEEV

Данила Юрьевич МИХЕЕВ

(grafia russa)

Carica: direttore dell'organiz-zazione senza scopo di lucro «Independent expert»

Data di nascita: 1.3.1999

Luogo di nascita: Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero di identificazione fiscale: 771577190559

Mikheev svolge le funzioni di «testimone esperto» per il governo russo nei procedimenti giudiziari di matrice politica. Ha agito in qualità di esperto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Pertanto, attraverso le sue attività, è responsabile del sostegno alle gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

39.

Denis Vladimirovich KOLESNIKOV

Денис Владимирович

КОЛЕСНИКОВ

(grafia russa)

Carica: capo del dipartimento investigativo presso il comitato investigativo della Federazione russa. Grado: tenente generale

Data di nascita: 29.6.1976

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

In qualità di capo del dipartimento investigativo presso il comitato investigativo della Federazione russa, Kolesnikov ha dato l'autorizzazione a emettere un'accusa penale di matrice politica nei confronti di Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Pertanto, nella sua posizione, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

40.

Diana Igorevna MISHCHENKO

(Cognome da nubile: GARIPOVA)

Диана Игоревнa МИЩЕНКО

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Khamovniki di Mosca

Data di nascita: 12.5.1977

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

In qualità di giudice del tribunale del distretto Khamovniki di Mosca, Mishchenko è coinvolta nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha pronunciato la sentenza di arresto amministrativo di Kara-Murza per 15 giorni.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

41.

Elena Anatolievna LENSKAYA

Елена Анатольевна ЛЕНСКАЯ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmaniy di Mosca

Data di nascita: 22.1.1979

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Numero di identificazio-ne fiscale: 770905658030

In qualità di giudice del tribunale del distretto Basmaniy di Mosca, Lenskaya è coinvolta nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha pronunciato la sentenza di arresto di Kara-Murza per due mesi.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione

5.6.2023

42.

Ilya Pavlovich KOZLOV

Илья Павлович КОЗЛОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 17.10.1973

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

In qualità di giudice del tribunale della città di Mosca, Kozlov è coinvolto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha respinto la richiesta di appello di Kara-Murza in occasione del suo arresto amministrativo.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

43.

Sergei Gennadievich PODOPRIGOROV

Сергей Геннадьевич ПОДОПРИГОРОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca

Data di nascita: 8.1.1974

Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Indirizzo:

Shmitovskiy Proyezd, 16c2, Mosca, Russia, 123100. Appartamento 52.

(Шмитовский пр-д, 16с2, Москва, Россия, 123100. Квартира 52)

In qualità di giudice del tribunale della città di Mosca, Podoprigorov è coinvolto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha presieduto il collegio dei giudici del tribunale della città di Mosca che il 17 aprile 2023 ha condannato l'attivista dell'opposizione Kara-Murza a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

In precedenza, Podoprigorov, in qualità di giudice presso il tribunale distrettuale di Tverskoi di Mosca, ha emesso due sentenze nei confronti di Sergei Magnitsky, che aveva denunciato casi di corruzione e condotta scorretta da parte di funzionari del governo russo. Magnitsky è stato successivamente perseguitato ed è morto in un carcere russo.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

44.

Dmitriy Viktorovich KOMNOV

Дмитрий Викторович Комнов

(grafia russa)

Carica: tenente Colonnello, capo del centro di custodia cautelare di Mosca SIZO-5 «Vodnik».

Data di nascita: 17.5.1977

Luogo di nascita: regione di Kashira, Mosca, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Komnov è un funzionario di alto livello del sistema penitenziario russo. È capo del centro di custodia cautelare di Mosca SIZO-5 «Vodnik», dove è detenuto Vladimir Kara-Murza.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Le condizioni di salute di Kara-Murza sono notevolmente peggiorate dall'inizio della sua detenzione, nell'aprile 2022. Komnov è responsabile del trattamento degradante di Kara-Murza in quanto questi è stato rinchiuso in una cella di punizione nonostante soffra di un grave disturbo nervoso causato da due precedenti avvelenamenti.

I maltrattamenti inflitti a Kara-Murza nel centro di custodia cautelare gestito da Komnov confermano il modello di prassi consolidata di trattamento disumano degli oppositori del regime detenuti. Komnov era il direttore del centro di custodia cautelare di «Butyrka» all'epoca in cui condizioni insopportabili hanno portato alla morte dell'attivista anticorruzione Sergei Magnitsky.

Komnov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi trattamenti degradanti e violazioni della libertà di opinione e di espressione.

5.6.2023

▼M10

45.

Oleg Anatolyevich BARANOV

Олег Анатольевич БАРАНОВ

(grafia russa)

Cariche: capo della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca; tenente generale della polizia

Data di nascita: 16.3.1969

Luogo di nascita: Potsdam, Germania

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Entità associate:

direzione principale degli Affari interni della città di Mosca;

Centro per la lotta all'estremi-smo;

dipartimen-to delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca;

NTechLab;

Tevian

Oleg Baranov è il capo della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. In tale veste, controlla le forze di polizia, gli addetti alle indagini penali, i centri di detenzione, il Centro per la lotta all'estremismo e altre unità di contrasto a Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca, sotto il suo comando, ha monitorato e posto in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. Ha inoltre rintracciato e posto in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. A tal fine, ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale a Mosca quale strumento di repressione.

Oleg Baranov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

46.

Eduard Anatolyevich LYSENKO

Эдуард Анатольевич ЛЫСЕНКО

(grafia russa)

Cariche: ministro del governo di Mosca; capo del dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca

Data di nascita: 22.1.1975

Luogo di nascita: Yaroslavl, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Persone associate:

Natalia Sergunina

Entità associate:

dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca;

direzione principale degli Affari interni della città di Mosca

Eduard Lysenko è un ministro del governo di Mosca nonché il capo del dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca.

Tale dipartimento sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione in questione ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, in particolare a fini di monitoraggio e detenzione arbitraria di giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Eduard Lysenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

47.

Natalia Alekseevna SERGUNINA

Наталья Алексеевна СЕРГУНИНА

(grafia russa)

Cariche: vicesindaco nel governo di Mosca; capo dell'apparato del sindaco e del governo di Mosca

Data di nascita: 22.8.1978

Luogo di nascita: Mosca, RSFS russa (ora Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Indirizzo: (ufficio) Voznesensky pereulok, 22, 125009 Mosca, Federazione russa

Persone associate:

Eduard Lysenko

Entità associate:

dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca;

direzione principale degli Affari interni della città di Mosca

Altre informazioni identificative: tel.: +74956298447 (ufficio)

Natalia Sergunina è vicesindaco di Mosca. Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca, di cui è responsabile, sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, in particolare a fini di monitoraggio e detenzione arbitraria di giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Natalia Sergunina è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

48.

Dmitry Yurievich NOZHKIN

Дмитрий Юрьевич НОЖКИН

(grafia russa)

Carica: capo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 3.7.1981

Indirizzo: Suzdalskaya St., 2, 118, Vladimir, regione di Vladimir, Russia, 600009

Numero di identifica-zione fiscale: 583520944622

Dmitry Nozhkin è a capo della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Dmitry Nozhkin è direttamente responsabile in quanto capo della struttura.

Dmitry Nozhkin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

49.

Yuri Alexandrovich FOMIN

Юрий Александрович

ФОМИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 28.8.1986

Indirizzo: Komsomolskaya St., 95/2, 13, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601914

Yuri Fomin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Yuri Fomin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Yuri Fomin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

50.

Danila Andreevich SINYUKHIN

Данила Андреевич СИНЮХИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 8.8.1990

Indirizzo: Narodnaya St., 8, 91, Vladimir, regione di Vladimir, Russia, 600026

Danila Sinyukhin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Danila Sinyukhin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Danila Sinyukhin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

51.

Anatoly Alekseevich GORSHKOV

Анатолий Алексеевич ГОРШКОВ

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 6.5.1984

Indirizzo: Sergey Lazo St., 4/1, 75, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601911

Anatoly Gorshkov è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Anatoly Gorshkov è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Anatoly Gorshkov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

52.

Dmitry Ivanovich MAKORIN

Дмитрий Иванович

МАКОРИН

(grafia russa)

Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 23.6.1984

Indirizzo: Dachny proezd, 3, apt. 3, Melehovo, regione di Vladimir, Russia

Dmitry Makorin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro. l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Dmitry Makorin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura.

Dmitry Makorin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

53.

Mikhail Alekseevich NEIMOVICH

Михаил Алексеевич НEИМОВИЧ

(grafia russa)

Carica: tenente all'interno del carcere IK-6 nella regione di Vladimir

Data di nascita: 25.11.1997

Indirizzo: Muromskaya St., 9, 22, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601909

Mikhail Neimovich è un tenente del servizio penitenziario federale russo presso la colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Mikhail Neimovich è direttamente responsabile.

Mikhail Neimovich è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.

20.7.2023

54.

Alexey Ivanovich GIRICHEV

Алексей Иванович ГИРИЧЕВ

(grafia russa)

Cariche: (ex) capo a livello regionale del servizio penitenziario federale russo (FSIN) nella regione di Vladimir fino a marzo 2023;

attualmente vicecapo dell'FSIN

Data di nascita: 3.8.1975

Luogo di nascita: Kalach, distretto di Kalacheyevsky, oblast di Voronezh, RSFS russa (ora Federazione russa)

Indirizzo: (precedentemente) Zoe Kosmodemyanskaya St., 5 Corps 1, 95, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601911

Numero di identifica-zione fiscale: 382101379684

Aleksey Girichev è vicecapo del servizio penitenziario federale russo (FSIN), che detiene il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Alexsey Girichev è direttamente responsabile in quanto vicecapo dell'FSIN.

Alexsey Girichev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari.

20.7.2023

55.

Arkady Alexandrovich GOSTEV

Аркадий Александрович

ГОСТЕВ

(grafia russa)

Carica: direttore dell'FSIN (ex viceministro dell'Interno, fino al 2021)

Data di nascita: 11.2.1961

Luogo di nascita: distretto di Shatsky, regione di Ryazan, RSFS russa (ora Federazione russa)

Indirizzo: lobachevskogo, 92-12, Mosca, 117453

N. di passaporto: 620120675

Arkady Gostev è direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN), che detiene il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny da marzo 2022, quando è stato condannato.

Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono. tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Arkady Gostev è direttamente responsabile in quanto direttore dell'FSIN.

Arkady Gostev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari.

20.7.2023

56.

Alexander Alexandrovitch

SAMOFAL

Александр Александрович

САМОФАЛ

(grafia russa)

Carica: agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Data di nascita: 23.8.1981

Luogo di nascita: Mosca, RSFS russa (ora Federazione russa)

Indirizzo: (precedentemente) Military Unit 2568, FSB Border Service Academy, Golitsyno, Federazione russa

Alexander Samofal è un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. In tale veste, è stato personalmente coinvolto in un'operazione dell'FSB finalizzata ad assassinare Wladimir Kara-Murza, esponente di spicco dell'opposizione russa, mediante l'uso di una neurotossina. L'avvelenamento quasi fatale ha danneggiato gravemente lo stato di salute di Kara-Murza, con ripercussioni negative sulla sua condizione fisica a lungo termine.

Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina.

Alexander Samofal è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti.

20.7.2023

▼M11

57.

Habibullah AGHA

alias

Mawlawi, Maulvi, Hadith, Sheikh

حبیب الله اغا

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano dell'Istruzione facente funzione

Data di nascita: 1954 o 1955

Luogo di nascita: Vach Bakhto, Shah Wali Kot, provincia di Kandahar, Afghanistan

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Habibullah Agha è stato nominato ministro talebano dell'Istruzione facente funzione nel settembre 2022. In tale veste, ha attuato la politica talebana consistente nell'impedire l'accesso delle ragazze all'istruzione secondaria, prorogando il divieto per le studentesse di partecipare all'istruzione secondaria oltre la 6a classe.

Inoltre, Habibullah Agha ha personalmente aggravato le attuali politiche di discriminazione di genere dei talebani ordinando anche la chiusura di centri di istruzione privati e gestiti da ONG, che in precedenza erano serviti come luogo di istruzione per le ragazze. È pertanto personalmente responsabile di violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare l'imposizione di una sistematica oppressione basata sul genere nel settore dell'istruzione. È personalmente responsabile della perdurante violazione del diritto fondamentale delle ragazze afghane all'istruzione secondaria e del diritto alla parità di trattamento tra ragazzi e ragazze nel settore dell'istruzione secondaria, escludendo quindi ulteriormente le ragazze dalla società.

In veste di ministro talebano dell'Istruzione facente funzione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle ragazze e delle donne all'istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

20.7.2023

58.

Abdul Hakim HAQQANI

alias

Mawlawi Sheikh Abdul Hakim Haqqani Ishaqzai;

«Shaikhul Hadis» Maulvi Abdul Hakim «Haqqani»

شیخ الحدیث مولوي عبدالحکیم حقاني

لقضات شیخ عبدالحکیم حقاني

(grafia pashto)

Carica: presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana

Qazi al-Quzzat (giudice supremo)

Data di nascita: 1967

Luogo di nascita: Panjwayi, provincia di Kandahar, Afghanistan

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Abdul Hakim Haqqani è l'attuale presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana, nominato dalla dirigenza talebana nel 2021. In tale veste, ha di fatto utilizzato il sistema giuridico per attuare l'oppressione basata sul genere nei confronti delle donne escludendo le giudici dal sistema giudiziario afghano e limitando sistematicamente l'accesso delle donne alla giustizia, in violazione del principio della parità di trattamento tra uomini e donne.

Al di là del suo ruolo di presidente talebano facente funzione della Corte suprema, Abdul Hakim Haqqani riveste la funzione di leader ideologico dei talebani. Grazie al suo rapporto personale con il leader talebano Haibatullah Akhundzada, ha esercitato un'influenza politica al fine di definire l'ideologia talebana in materia di oppressione basata sul genere, in particolare emanando orientamenti per l'esclusione sistematica di donne e ragazze dalla vita pubblica in Afghanistan.

In veste di presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle donne di accedere alla giustizia e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

20.7.2023

59.

Abdul-Hakim SHAREI

alias

Sharae; Sharie; Shara’i

عبدالحکیم شریری

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano della Giustizia facente funzione

Titolo: Shaikh-al-Hadith Mawlawi

Data di nascita: 1961

Luogo di nascita: Ayub-Khil, provincia di Khost, Afghanistan

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

A seguito dell'ascesa al potere dei talebani in Afghanistan, Abdul-Hakim Sharei, in veste di ministro talebano della Giustizia facente funzione, ha avviato uno sforzo concertato per alterare il sistema giudiziario nazionale ai danni delle donne afghane. Ha di fatto ostacolato l'abilitazione di avvocati donna come pure la possibilità per le donne di ricevere rappresentanza legale, e ha rimosso le donne dalle loro posizioni all'interno del sistema giudiziario. Ha altresì impartito l'istruzione di rivedere l'intero quadro giuridico dell'Afghanistan, il che ha terminato l'applicazione della legge sull'eliminazione della violenza contro le donne.

Tali politiche costituiscono uno sforzo concertato volto a sfruttare l'impossibilità di accedere alla giustizia come strumento efficace per promuovere un sistema di oppressione basata sul genere, esponendo donne e ragazze a una situazione di assenza del diritto e impunità, di cui Abdul-Hakim Sharei è direttamente e personalmente responsabile.

In veste di ministro talebano della Giustizia facente funzione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle donne di accedere alla giustizia e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

20.7.2023

60.

James Mark NANDO

 

Carica: Maggiore generale, Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF)

Luogo di nascita: Ezo, contea di Ezo, Equatoria occidentale, Sud Sudan

Indirizzo: Juba, Sud Sudan

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

James Nando è un alto ufficiale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF), che detiene il grado di Maggiore Generale. Dirige forze nello Stato sud sudanese dell'Equatoria occidentale che hanno perpetrato attacchi diffusi contro la popolazione civile. Le sue forze ricorrono sistematicamente alla violenza sessuale e di genere come mezzo per terrorizzare la popolazione.

In veste di Maggiore Generale, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui violenze sessuali e di genere.

20.7.2023

61.

Mahamat SALLEH Adoum Kette

alias

Mahamet Salleh

 

Carica: Generale del Fronte popolare per la rinascita della Repubblica centrafricana (FPRC)

Cittadinanza: Repubblica centrafricana

Luogo di nascita: Prefettura di Haute-Kotto, Repubblica centrafricana

Sesso: maschile

In quanto figura di spicco del Fronte popolare per la rinascita della Repubblica centrafricana (FPRC), Mahamat Salleh ha guidato forze nella Repubblica centrafricana che hanno perpetrato attacchi diffusi contro la popolazione civile. Per anni Salleh e le forze sotto il suo controllo hanno commesso ripetutamente reati connessi alla violenza sessuale e di genere su vasta scala, come mezzo per terrorizzare la popolazione civile.

In veste di Generale dell'FPRC, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Repubblica centrafricana, tra cui violenze sessuali e di genere.

20.7.2023

62.

Igor Leonidovich KOLEDA

Iгор Леонiдович КОЛЕДА

(grafia ucraina)

Игорь Леонидович

КОЛЕДА

(grafia russa)

Carica: Comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati.

Grado: Colonnello

Data di nascita: 11.12.1973

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Numero identificativo delle forze armate: 540530367155

Igor Leonidovich Koleda è comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati delle forze armate russe e detiene il grado di Colonnello. La brigata sotto il suo comando ha partecipato all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia all'inizio del 2022.

Agli inizi del 2022 i membri della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina, anche nei confronti di almeno una persona minorenne. Le autorità ucraine hanno identificato un membro della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati come sospettato di violenza sessuale contro le donne.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia suggeriscono che è stata effettuata una pianificazione sistematica e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi le incoraggiano o addirittura le ordinano.

In veste di comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati, Igor Koleda è pertanto responsabile di violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui violenze sessuali e di genere.

20.7.2023

▼M12

63.

Elena Victorovna PODOLNAYA

Елена Викторовна ПОДОЛЬНАЯ

(grafia russa)

Carica: procuratrice russa; viceprocuratrice presso il «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea»

Data di nascita: 5.9.1978

Sesso: femminile

Codice di identificazione fiscale: 261803847664

Elena Podolnaya è la viceprocuratrice del «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea» istituito dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, Elena Podolnaya ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko, proponendo nei suoi confronti una pena di 11 anni di reclusione. Vladyslav Yesypenko è stato condannato a 6 anni di carcere.

Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Elena Podolnaya è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

64.

Denis Vladimirovich KOROVIN

Денис Владимирович КОРОВИН

(grafia russa)

Carica: agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Sesso: maschile

Denis Korovin è un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. Nella sua posizione, ha partecipato alla tortura del giornalista Vladyslav Yesypenko, condannato a 6 anni di carcere.

Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Denis Korovin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi torture, trattamenti disumani e degradanti, e violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

65.

Dliaver Memetovich BERBEROV

Длявер Меметович БЕРБЕРОВ

(grafia russa)

Carica: giudice presso il «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea»

Data di nascita: 17.8.1978

Luogo di nascita: Uzbekistan

Sesso: maschile

Dliaver Berberov è giudice presso il «tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea» istituito dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko.

Il 16 febbraio 2021 Dliaver Berberov ha pronunciato la sentenza del caso di Vladyslav Yesypenko e lo ha condannato a 6 anni di carcere.

8.9.2023

 

 

 

Indirizzo: 6 Turkenicha St., Sinferopoli, Crimea, Ucraina

АР Крим, г. Симферополь, ул. Туркенича 6

Codice DRFO: 2871801456

Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

Dliaver Berberov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

 

66.

Vitaliy Olegovich VLASOV

Виталий Олегович ВЛАСОВ

(grafia russa)

Carica: investigatore del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa

Data di nascita: 7.5.1986

Luogo di nascita: Shimanovsk/oblast di Amur/Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Vitaliy Vlasov è un investigatore del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. In tale posizione, ha condotto le indagini sui casi del giornalista Vladyslav Yesypenko, di membri della comunità tatara di Crimea in Crimea, tra cui Nariman Dzhelyalov, nonché di membri dei testimoni di Geova, tra cui Aleksandr Dubovenko e Aleksandr Litvinyuk.

In tale contesto, Vlasov è stato coinvolto nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi torture, trattamenti disumani e degradanti, arresti e detenzioni arbitrari e violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

67.

Viktor Viktorovich KRAPKO

Виктор Викторович КРАПКО

(grafia russa)

Carica: giudice della «Corte suprema della Repubblica di Crimea»; ex giudice presso il tribunale distrettuale di Kiev a Sinferopoli

Data di nascita: 22.1.1989

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Viktor Krapko è un giudice della «Corte suprema della Repubblica di Crimea» istituita dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko e del tataro di Crimea Nariman Dzhelyalov.

Krapko è inoltre responsabile di aver autorizzato perquisizioni nelle abitazioni di membri dei testimoni di Geova nel 2021 nella Crimea occupata dalla Russia.

Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione.

In tale contesto, Krapko è stato coinvolto nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione.

8.9.2023

68.

Anastasia Ivanovna SUPRYAGA

Анастасия Ивановна СУПРЯГА

(grafia russa)

Carica: procuratrice presso la «procura della Crimea»

Data di nascita: 15.3.1983

Luogo di nascita: Vinohradove, distretto di Saksky, Repubblica autonoma di Crimea, Ucraina

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Anastasia Supryaga è procuratrice presso la «procura della Crimea» istituita dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato ai procedimenti giudiziari di matrice politica e all’azione penale nei confronti di Akhtem Chiygoz, vicepresidente del Mejlis dei tatari di Crimea, e di membri della comunità tatara di Crimea, tra cui Nariman Dzhelyalov.

In tale contesto, Supryaga è stata coinvolta nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi arresti o detenzioni arbitrari.

8.9.2023

▼B

B. 

Persone giuridiche, entità e organismi

▼M2



 

Nome (traslitterazione in caratteri latini)

Nome

Informazioni identificative

Motivi dell’inserimento nell’elenco

Data di inserimento nell’elenco

1.

Xinjiang Production and Construction Corps Public Security Bureau (ufficio per la pubblica sicurezza del Corpo di produzione e costruzione dello Xinjiang)

新疆生产建设兵团公安局

(grafia cinese)

Indirizzo: 106 Guangming Road, Urumqi, regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) (Cina)

Telefono: +86 991 598 8114

L’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) è incaricato di attuare tutte le politiche dell’XPCC in materia di sicurezza, compresa la gestione dei centri di detenzione. L’XPCC è un’organizzazione economica e paramilitare statale presente nella regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang, che esercita l’autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang.

22.3.2021

 

 

 

 

In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all’interno dell’XPCC, l’ufficio per la pubblica sicurezza dell’XPCC è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché di violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse tra l’altro all’attuazione da parte dell’XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto alle minoranze etniche musulmane.

Nell’ambito di tale programma, l’XPCC ricorre a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone. In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all’interno dell’XPCC, l’ufficio per la pubblica sicurezza dell’XPCC è responsabile del ricorso sistematico al lavoro forzato.

 

2.

Central Public Prosecutor’s Office (alias Office of the Prosecutor of the Democratic People’s Republic of Korea (DPRK) (Procura centrale, alias Procura della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)]

조선민주주의인민공화국 중앙검찰소 (grafia coreana)

 

La Procura centrale è un’istituzione che sovrintende a tutti i procedimenti penali nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), tra cui le fasi dell’indagine, dell’interrogatorio, della custodia cautelare e del processo.

22.3.2021

 

 

 

 

La Procura centrale è utilizzata per perseguire e punire persone per attività politiche illecite, con processi fondamentalmente iniqui. Essa ha anche la responsabilità istituzionale di gravi violazioni dei diritti umani avvenute in istituti penitenziari ordinari e centri di detenzione per interrogatori, in quanto non ha garantito l’applicazione dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio e dei detenuti condannati. In stretta cooperazione con i ministeri della Sicurezza di Stato e della Sicurezza sociale, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dall’apparato di sicurezza della RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizioni forzate e arresti o detenzioni arbitrari, e legittima tali violazioni.

 

▼M6

3.

Kaniyat Militia (già 7th brigade Tarhuna 7th Brigade, già Tarhuna Brigade) (alias 9th brigade, Al-Kani Militia, Al-Kaniyat, Kani Brigade, Kaniat, Kaniyat, Kanyat)

مليشيا كانيات (grafia araba)

 

La milizia Kaniyat è una milizia armata libica che ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. Fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat sono state scoperte a Tarhuna a partire dal giugno 2020 dopo che la milizia è fuggita nella Libia orientale. La milizia Kaniyat è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare uccisioni extragiudiziali, e di sparizioni forzate.

22.3.2021

▼M2

4.

National Security Office (alias National Security Agency) of the Government of Eritrea (Ufficio per la sicurezza nazionale, alias Agenzia per la sicurezza nazionale, del governo dell’Eritrea)

-

Diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa

L’Ufficio per la sicurezza nazionale (alias Agenzia per la sicurezza nazionale) del governo dell’Eritrea è diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa ed è sotto la supervisione dell’Ufficio del presidente. L’Ufficio per la sicurezza nazionale si articola in sei uffici, ciascuno dei quali è suddiviso in tre sezioni, responsabili rispettivamente dell’intelligence, degli arresti e degli interrogatori. L’Ufficio per la sicurezza nazionale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Eritrea, tra in particolare arresti arbitrari, uccisioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture, commesse dai suoi agenti.

22.3.2021.

▼M6

5.

Wagner Group (alias Vagner Group, PMC Wagner, Liga, League)

Группа Вагнера (grafia russa)

 

Il Wagner Group è un'entità militare privata non registrata con sede in Russia, istituita nel 2014 come successore dello Slavonic Corps. È guidata da Dimitriy Utkin ed è finanziata da Yevgeny Prigozhin. Attraverso la creazione di entità locali e con il sostegno dei governi locali, il Wagner Group finanzia e conduce le sue operazioni.

Il Wagner Group è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, in Siria, in Libia, nella Repubblica centrafricana (RCA), in Sudan, in Mali e in Mozambico, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

13.12.2021

▼M7

6.

Lobaye Invest SARLU

 

Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana)

Data di registrazione: 24.10.2017

Numero di registrazione: M 354838 D 0001 (numero «NIF», codice di identificazione fiscale)

Sede principale di attività: Repubblica centrafricana

Altre informazioni: succursale di M-Finans

Lobaye Invest SARLU è una società privata registrata nella Repubblica centrafricana (RCA), controllata dalla società russa M-Finans, controllata da Yevgeny Prigozhin. È gestita da Dimitri Sytii, alto dirigente del Wagner Group, e da Yevgeny Khodotov, associato a Yevgeny Prigozhin. Lobaye Invest gestisce miniere di oro e diamanti nella RCA. È stata collegata alle operazioni del Wagner Group nella RCA. Finanzia anche diversi mezzi di informazione, come la stazione radio Lengo Sengo, una stazione radio centroafricana che conduce campagne di disinformazione e promuove la presenza del Wagner Group nella RCA.

Lobaye Invest è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l’RCA. Attraverso le sue attività, Lobaye Invest fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA.

25.2.2023

7.

DIAMVILLE

 

Data di registrazione: 28.3.2019

Numero di registrazione: CA/BG2019B519

Sede principale di attività: Repubblica centrafricana

Altre informazioni: persone ed entità associate: Yevgeny Prigozhin, Wagner Group, Dimitri Sytii, Valery Zakharov, Perfilev, Svetlana Troitskaya, Lobaye Invest

Diamville è una società di copertura utilizzata dal Wagner Group presente nella Repubblica centrafricana (RCA) per commerciare illegalmente diamanti È strettamente legata a tutti i principali attori del Wagner Group nella RCA, come Yevgeny Prigozhin e Dimitri Sytii. Diamville è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l’RCA. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA.

25.2.2023

▼M13

8.

Foundation for the Defence of National Values (FDNV)

Fund for the Defence of National Values (FDNV)

Foundation/organization for the Protection of National Values (FPNV)/(FZNC)

Foundation for National Values Protection

 

Luogo di registrazione: Mosca (64 Zemlyanoy Val str., building 2, office 201, Mosca, Federazione russa)

Sito web: https://en.fznc.ru/

La Foundation for the Defence of National Values (Fondazione per la difesa dei valori nazionali), FDNV, è associata al Wagner Group. La FDNV opera come ramo delle relazioni pubbliche del Wagner Group. Guida la propaganda e le campagne di disinformazione a favore di tale gruppo, anche per rafforzarne la reputazione e sostenerne lo schieramento, e si impegna in ingerenze occulte per suo conto nei vari paesi in cui opera.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui Libia, Mali e Repubblica centrafricana.

La FDNV è associata al Wagner Group ed è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo attraverso la propaganda a suo favore, l’ingerenza politica e la disinformazione.

25.2.2023

▼M7

9.

Radio Centrafricaine Lengo Sengo

 

Luogo di registrazione: Bangui, Repubblica centrafricana

Data di registrazione: novembre 2018

Sede principale di attività: Galabadja

Bangui, comune di Bangui

Galabadja, 8eme Arr.

[GPS]-> 4.4070, 18.5465

Radio Lengo Sengo è una stazione radio centrafricana impegnata in operazioni di influenza online per conto del Wagner Group. Il suo obiettivo ultimo è quello di manipolare l’opinione pubblica. La società conduce campagne di disinformazione e promuove la presenza del Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). Radio Lengo Sengo è finanziata da Lobaye Invest, una società privata collegata a Yevgeny Prigozhin e al Wagner Group, che funge da copertura per le sue attività nella RCA.

Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui la RCA.

Radio Lengo Sengo è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo nella RCA.

25.2.2023

▼M13

10.

Meroe Gold Co. Ltd

alias Meroe For Agricultural & Animal Production; Al-Solag; Al-Sarraj Mining Company Ltd; Al-Sawlaj Mining Company Ltd; Al-Solaj Mining Company)

 

Luogo di registrazione: Al-jref Gharb Plot 134 Blok 1 h, Khartoum, Sudan

Altre informazioni: estrazione di altri minerali metalliferi non ferrosi

Associata a:

Al Sawlaj for Mining Ltd

الصولج

Aswar Multi Activities Co., Ltd

Meroe Gold è un’entità di copertura delle operazioni in Sudan del Wagner Group, cui è strettamente legata. Grazie ai suoi legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia.

Meroe Gold è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali violazioni commesse in Sudan.

25.2.2023

▼M7

11.

M-Invest

 

Luogo di registrazione: d. 76 korp. 4 litera A ofis N620, prospekt Obukhovskoi Oborony San Pietroburgo, Federazione russa

Numero di registrazione: 1177847044066

Sede principale di attività: Khartoum, Sudan

Altre informazioni: Codice di identificazione fiscale: 7811636632, numero della Gazzetta ufficiale: 06513574

M-Invest è un’entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan. È strettamente connesso a Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l’esportazione di oro sudanese in Russia. M-Invest è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, M-Invest fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan.

25.2.2023

12.

Sewa Security Services (Servizi di sicurezza Sewa)

 

Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana)

Sede principale di attività: Repubblica centrafricana

Altre informazioni: controllata di Lobaye Invest

Sewa Security Services (Servizi di sicurezza Sewa) è una società privata con sede nella Repubblica centrafricana (RCA) che fornisce protezione agli alti funzionari governativi di tale paese. Funge da copertura per le attività del Wagner Group nella RCA. È una controllata di Lobaye Invest, gestita da Dimitri Sytii, alto dirigente del Wagner Group, e da Yevgeny Khodotov, associato a Yevgeny Prigozhin. Sewa Security è stata coinvolta, insieme al Wagner Group, in una serie di attacchi violenti verificatisi nella RCA a seguito delle elezioni presidenziali del dicembre 2020. Sewa Security è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l’RCA. Attraverso le sue attività, Sewa Security Services fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA.

25.2.2023

▼M8

13.

Qarchak Prison

alias Gharchak Prison, Zendân-e-Qarchak, Qarchak Women’s Prison, Shahr-e Rey Prison

زندان قرچک

(grafia persiana)

Luogo di registrazione: Contea di Varamin, provincia di Teheran, Iran

Data di registrazione: 2010

Qarchak Prison (carcere di Qarchak) è uno dei centri di detenzione femminile del regime iraniano nella contea di Varamin (provincia di Teheran).

Le detenute comprendono prigioniere politiche e partecipanti a proteste pacifiche a favore della democrazia, nonché donne incinte e madri con figli. Le condizioni di vita nel carcere di Qarchak sono deplorevoli e inumane.

Le donne detenute nel carcere di Qarchak subiscono torture, stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono tenute in celle sovraffollate, senza accesso ad acqua potabile pulita, cibo e assistenza medica, il che equivale a un trattamento crudele, inumano o degradante. Le detenute rilasciate denunciano casi di abusi sessuali da parte delle guardie carcerarie e del personale addetto alla sicurezza. Le manifestanti inviate nel carcere di Qarchak sono spesso minacciate di stupro per estorcere loro confessioni.

Il carcere di Qarchak è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui torture e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M13

14.

Syrian Republican Guard

 

Luogo di registrazione: Siria

Persone associate:

Brigadier Generale Mohamed Qasem (vicecomandante),

Generale Malik Aliaa (comandante supremo),

Mohammad Nayouf, Mohamed Kaddor (comandanti),

presidente Bashar Al-Assad

Syrian Republican Guard (Guardia repubblicana siriana) è un’entità responsabile della sicurezza dei funzionari e fa parte delle forze di sicurezza siriane.

Tra i suoi ranghi, la violenza sessuale e di genere sulle donne è diffusa, in particolare durante il conflitto siriano in corso. Le vittime hanno denunciato stupri violenti e torture a seguito di arresti arbitrari e durante la detenzione arbitraria.

La Guardia repubblicana siriana fa parte di un approccio sistematico del regime siriano che consiste nel ricorrere alla violenza sessuale e di genere per reprimere e intimidire il popolo siriano, in particolare le donne e le ragazze.

La Guardia repubblicana siriana è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché diffuso ricorso a violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M8

15.

Office of the Chief of Military Security Affairs (OCMSA)

 

Luogo di registrazione: Naypyitaw, Myanmar/Birmania

Office of the Chief of Military Security Affairs (Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare, OCMSA) è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

Pertanto, l’OCMSA è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

▼M10

16.

Direzione principale degli Affari interni della città di Mosca

Главное Управление Внутренних дел по городу Москве

(grafia russa)

Indirizzo: 127994, Mosca, 38 Petrovka St., Russia

Telefono: +8 (495) 694-92-29

Sito web: https://77.xn--b1aew.xn--p1ai/

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca comprende le forze di polizia, gli addetti alle indagini penali, i centri di detenzione, il Centro per la lotta all'estremismo e altre unità di contrasto a Mosca. È guidata da Oleg Baranov.

Ha monitorato e posto in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. Ha inoltre rintracciato e posto in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. A tal fine, ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale a Mosca quale strumento di repressione.

È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

17.

Dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca

Департамент Информационных Технологий города Москвы

(grafia russa)

Indirizzo: (legale) Russia, 123100 Mosca, 1-Y Krasnogvardeyskiy Proyezd, 21, bld 1; (effettivo) Russia, 105064 Mosca Yakovoapostol'skiy Pereulok, 12с1

Telefono: +7 (495) 957-01-31

Fax: +7 (495) 957-75-42

Email: dit@mos.ru

Sito web: https://www.mos.ru/dit/

Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

18.

Ntechlab

Нтехлаб

(grafia russa)

Indirizzo: 127055, Russia, Mosca, Novolesnaya St., 2, prem. 1/3 (BC «Brigantina Hall»)

Telefono: +7 (499) 110-22-54

Email: info@ntechlab.ru

Sito web: https://ntechlab.ru/

NtechLab è una società tecnologica russa specializzata nel riconoscimento facciale che ha cooperato con il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca nello sviluppo del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. I dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale sono trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

NtechLab è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

19.

Tevian

alias Tekhnologii Videoanaliza LLC

ООО Технологии видеоанализа

(grafia russa)

Indirizzo: (legale) 119634 Mosca, Skulptora Mukhina St. 7, 1st floor, II, room 2B, Russia; (ufficio) 119048, Mosca, Efremova St., 10, building 2, Office 11, Russia

Telefono: +7 (917) 531-86-41

Sito web: https://tevian.ai

Email: info@tevian.ru;

support@tevian.ai

Tevian è una società tecnologica specializzata nel riconoscimento facciale che ha cooperato con il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca nello sviluppo del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. I dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale sono trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Tevian è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

20.

JSC Elektronnaya Moskva

AO «Электронная Москва»

(grafia russa)

Indirizzo:

(effettivo) 105064, Mosca, Nizhny Susalny pereulok, building 5, building 19, floor a1, room X, room 1

(legale) 105064, Mosca, Nizhny Susalny lane, 5, building 19, floor a1, room X, room 1

(postale) 107078, Mosca, P.O. Box 185

Telefono: +7 (495) 988-2270

Email: e-moskva@e-moskva.ru

Sito web: https://www.e-moskva.ru/

N. INN 7707314029

Elektronnaya Moskva è una società di TIC istituita dal governo di Mosca. Ha organizzato gare d'appalto per la fornitura di software di riconoscimento facciale, che sono stati successivamente utilizzati per l'attuazione del sistema di riconoscimento facciale a Mosca.

Il sistema di riconoscimento facciale a Mosca è stato sviluppato e utilizzato dal dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca. I dati raccolti mediante il sistema sono stati trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca.

La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina.

Elektronnaya Moskva è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione.

20.7.2023

▼B




ALLEGATO II

Siti web contenenti informazioni sulle autorità competenti e indirizzo per le notifiche alla Commissione

▼M5

BELGIO

https://diplomatie.belgium.be/en/policy/policy_areas/peace_and_security/sanctions

BULGARIA

https://www.mfa.bg/en/EU-sanctions

CECHIA

www.financnianalytickyurad.cz/mezinarodni-sankce.html

DANIMARCA

http://um.dk/da/Udenrigspolitik/folkeretten/sanktioner/

GERMANIA

https://www.bmwi.de/Redaktion/DE/Artikel/Aussenwirtschaft/embargos-aussenwirtschaftsrecht.html

ESTONIA

https://vm.ee/et/rahvusvahelised-sanktsioonid

IRLANDA

https://www.dfa.ie/our-role-policies/ireland-in-the-eu/eu-restrictive-measures/

GRECIA

http://www.mfa.gr/en/foreign-policy/global-issues/international-sanctions.html

SPAGNA

https://www.exteriores.gob.es/es/PoliticaExterior/Paginas/SancionesInternacionales.aspx

FRANCIA

http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/autorites-sanctions/

CROAZIA

https://mvep.gov.hr/vanjska-politika/medjunarodne-mjere-ogranicavanja/22955

ITALIA

https://www.esteri.it/it/politica-estera-e-cooperazione-allo-sviluppo/politica_europea/misure_deroghe/

CIPRO

https://mfa.gov.cy/themes/

LETTONIA

http://www.mfa.gov.lv/en/security/4539

LITUANIA

http://www.urm.lt/sanctions

LUSSEMBURGO

https://maee.gouvernement.lu/fr/directions-du-ministere/affaires-europeennes/organisations-economiques-int/mesures-restrictives.html

UNGHERIA

https://kormany.hu/kulgazdasagi-es-kulugyminiszterium/ensz-eu-szankcios-tajekoztato

MALTA

https://foreignandeu.gov.mt/en/Government/SMB/Pages/SMB-Home.aspx

PAESI BASSI

https://www.rijksoverheid.nl/onderwerpen/internationale-sancties

AUSTRIA

https://www.bmeia.gv.at/themen/aussenpolitik/europa/eu-sanktionen-nationale-behoerden/

POLONIA

https://www.gov.pl/web/dyplomacja/sankcje-miedzynarodowe

https://www.gov.pl/web/diplomacy/international-sanctions

PORTOGALLO

https://www.portaldiplomatico.mne.gov.pt/politica-externa/medidas-restritivas

ROMANIA

http://www.mae.ro/node/1548

SLOVENIA

http://www.mzz.gov.si/si/omejevalni_ukrepi

SLOVACCHIA

https://www.mzv.sk/europske_zalezitosti/europske_politiky-sankcie_eu

FINLANDIA

https://um.fi/pakotteet

SVEZIA

https://www.regeringen.se/sanktioner

Indirizzo per le notifiche alla Commissione europea:

Commissione europea

Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'Unione dei mercati dei capitali (DG FISMA)

Rue de Spa 2/Spastraat 2

1049 Bruxelles/Brussel BELGIQUE/BELGIË

E-mail: relex-sanctions@ec.europa.eu