Bruxelles, 16.4.2024

COM(2024) 173 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Relazione sullo stato di Schengen 2024


Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo,
al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni
Relazione sullo stato di Schengen 2024

Nel 2023 lo spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne ("spazio Schengen") ha continuato a mostrarsi resiliente di fronte a un panorama geopolitico in evoluzione, pur rimanendo esposto a sfide interconnesse. La relazione sullo stato di Schengen 2024 fa il punto sugli importanti sviluppi verificatisi nel corso dell'ultimo anno, fornendo una panoramica completa della situazione dello spazio Schengen. Rispecchia le principali iniziative volte a rafforzare il quadro Schengen nel contesto dell'attuale mandato della Commissione.

Sulla base delle attività di valutazione e monitoraggio Schengen svolte nel 2023, la relazione individua altresì i settori prioritari che richiedono un impulso politico e operativo e mette in evidenza i settori in cui è necessaria una migliore applicazione delle norme Schengen. A quasi 40 anni dalla firma dell'accordo di Schengen, un livello elevato di cooperazione transfrontaliera rimane quanto mai utile affinché lo spazio Schengen possa continuare a contribuire alla competitività economica dell'UE e rendere la vita più facile e più sicura per i cittadini e le imprese.

La presente relazione 1 , che avvia il ciclo Schengen 2024-2025, funge da base per il processo decisionale e il follow-up a livello tanto europeo quanto nazionale. Al fine di agevolare l'attuazione delle azioni prioritarie per lo spazio Schengen, unitamente alla presente relazione la Commissione ha presentato una proposta di raccomandazione del Consiglio sullo spazio Schengen e invita il Consiglio a adottarla nella prossima sessione del Consiglio Schengen che si terrà nel giugno 2024.

In particolare, gli accordi raggiunti sul quadro legislativo, le misure storiche adottate per completare lo spazio Schengen e il consolidamento della governance sono gli elementi costitutivi per passare da uno stato costante di crisi alla preparazione, alla resilienza e alle risposte collettive, segnando un punto di svolta nei nostri sforzi congiunti di gestione di Schengen.



1. Rispettare i nostri impegni per rendere più forte lo spazio Schengen

Dopo quasi quattro decenni di cooperazione, Schengen è diventato il più grande spazio di libera circolazione al mondo. Istituendo uno spazio senza controlli alle frontiere interne con frontiere esterne condivise, gli Stati membri dell'UE hanno assunto un'ambiziosa responsabilità congiunta in un'impresa nel contesto della quale le azioni di ogni soggetto coinvolto vanno al di là degli interessi nazionali e incidono su tutti i membri di Schengen.

Un quadro giuridico rafforzato

La successione delle recenti crisi ha messo in risalto l'importanza di rafforzare la resilienza dello spazio Schengen. È diventato sempre più evidente che uno spazio Schengen ben funzionante richiede un quadro giuridico comune rafforzato per attenuare il senso di crisi persistente e abbandonare azioni unilaterali e non coordinate, derivanti principalmente dalla mancanza di strumenti comuni efficaci. Tenendo fede al nostro impegno a favore di uno spazio Schengen forte e adeguato alle esigenze future, gli accordi sulla nuova legislazione raggiunti durante il secondo ciclo Schengen aprono un nuovo capitolo della storia di Schengen per preservarne l'integrità.

L'accordo politico sul codice frontiere Schengen riveduto proteggerà un pilastro dello spazio Schengen: l'assenza di controlli alle frontiere interne. Le garanzie supplementari e le nuove misure, compresa la procedura di trasferimento volta ad attenuare i movimenti secondari, dovrebbero consentire agli Stati membri di affrontare in maniera efficace le loro preoccupazioni in materia di sicurezza e migrazione attraverso una cooperazione transfrontaliera rafforzata, sulla base della raccomandazione della Commissione del 2023 2 sulla cooperazione Schengen. Le nuove norme rafforzeranno inoltre il coordinamento dell'UE, garantiranno la prevedibilità e miglioreranno il pacchetto di strumenti disponibile per rispondere efficacemente alle sfide alle frontiere esterne dell'UE, in particolare in caso di minacce per la salute pubblica 3 e in situazioni in cui i migranti sono strumentalizzati per fini politici.

Sono stati inoltre compiuti progressi nel garantire la sicurezza delle frontiere aeree esterne, agevolando nel contempo un trasporto aereo più rapido grazie all'accordo politico in merito a due regolamenti volti a migliorare l'uso delle informazioni anticipate sui passeggeri (Advance Passenger Information - API). Per la prima volta, le autorità di contrasto potranno ottenere tali informazioni per determinati voli all'interno dell'UE.

Inoltre il raggiungimento di un accordo politico sul patto sulla migrazione e l'asilo nel dicembre 2023 ha rappresentato un importante passo avanti che sosterrà e rafforzerà in modo significativo il buon funzionamento dello spazio Schengen. In particolare, il nuovo regolamento sugli accertamenti, una volta adottato, stabilirà norme uniformi per rafforzare le frontiere esterne e aumentare la sicurezza all'interno dello spazio Schengen in modo da garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali. Il patto renderà inoltre più efficaci le procedure di asilo e di rimpatrio, limitando così i movimenti secondari non autorizzati all'interno dello spazio Schengen.

La direttiva sullo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto 4 , adottata nel maggio 2023, e il regolamento Prüm II 5 sulla consultazione e lo scambio automatizzati di dati per la cooperazione di polizia, adottato nel febbraio 2024, colmano le lacune in termini di informazioni e promuovono le attività di prevenzione, accertamento e indagine.

Inoltre sono entrate in vigore norme più rigorose a sostegno dello spazio di libertà, giustizia e sicurezza per contrastare due forme fondamentali di criminalità transfrontaliera. Innanzitutto, la direttiva anti-tratta modificata 6 introdurrà strumenti più efficaci affinché le autorità di contrasto e giudiziarie possano indagare e perseguire nuove forme di sfruttamento e proteggere le vittime della tratta di esseri umani. La nuova legislazione garantisce un migliore coordinamento tra le autorità anti-tratta e quelle competenti in materia di asilo. In secondo luogo, l'accordo raggiunto sull'aggiornamento delle norme in materia di traffico di armi da fuoco all'importazione e all'esportazione 7 contribuirà a ridurre il rischio di elusione dell'embargo nell'esportazione di armi da fuoco per uso civile e a rafforzare i controlli sulle importazioni di tali armi da paesi terzi.

Infine, è tuttora necessario portare avanti i negoziati sulle proposte legislative per contrastare il traffico di migranti 8 . La legislazione attualmente in vigore, vecchia di decenni, non fornisce gli strumenti giusti per combattere questa criminalità in continua evoluzione ed è necessario rafforzare la cooperazione a livello di UE e con gli Stati membri. Rientra in tale contesto la proposta di regolamento sul rafforzamento della cooperazione di polizia nel settore della prevenzione e dell'accertamento del traffico di migranti e della tratta di esseri umani e delle relative indagini, e sul potenziamento del sostegno di Europol alla prevenzione e alla lotta contro tali reati 9 .



Verso un'attuazione tempestiva del quadro rafforzato

Il quadro giuridico aggiornato su cui si fonda il funzionamento dello spazio Schengen testimonia l'esistenza di un'Unione forte che consegue risultati a favore dei suoi cittadini. In seguito all'adozione formale del pacchetto legislativo, sarà fondamentale attuarlo per mantenere uno spazio Schengen forte negli anni a venire. La Commissione coordinerà e monitorerà da vicino questa fase. È nostra responsabilità collettiva garantire un'attuazione rapida, coerente e omogenea, in particolare:

alle frontiere esterne:

·al fine di garantire un'attuazione efficace del regolamento sugli accertamenti sarà necessario che ciascuno Stato membro avvii il processo di assegnazione delle risorse e delle capacità, istituendo altresì un meccanismo di monitoraggio indipendente;

in materia di misure interne:

·a seguito dell'adozione delle modifiche del codice frontiere Schengen, gli Stati membri, in stretta cooperazione con il coordinatore Schengen, lavoreranno con un approccio regionale al fine di mettere in atto le nuove misure nelle regioni frontaliere interne, comprese le modalità operative per l'utilizzo della procedura di trasferimento e la cooperazione di polizia rafforzata, al fine di eliminare gradualmente i controlli di lunga durata alle frontiere interne;

·entro la fine dell'anno tutti gli Stati membri dovranno garantire che il punto di contatto unico designato, che è l'organismo centrale competente per il coordinamento e l'agevolazione dello scambio di informazioni ai sensi della direttiva sullo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto, sia operativo e costituito da personale delle pertinenti autorità di contrasto, operante nel contesto di un sistema elettronico unico di gestione dei casi;

·in linea con la direttiva anti-tratta riveduta, gli Stati membri devono modificare il diritto penale nazionale e formalizzare i loro meccanismi di orientamento come primo passo verso l'istituzione di un meccanismo di orientamento europeo per contrastare la tratta di esseri umani.

Completamento dello spazio Schengen

Durante il secondo ciclo Schengen la Croazia ha aderito allo spazio Schengen. Nell'ultimo anno la Croazia ha accolto circa due milioni di turisti in più rispetto al 2022 10 , il che ha stimolato l'economia nazionale, dal momento che il turismo rappresenta il 20 % del prodotto interno lordo (PIL) del paese. L'ammissione della Croazia allo spazio Schengen ha inoltre favorito l'intensificazione della cooperazione regionale con i paesi limitrofi, ossia Ungheria, Italia e Slovenia. Tra dicembre 2023 e febbraio 2024 la Croazia è stata sottoposta alla prima valutazione periodica Schengen, dalla quale è emersa l'intensificazione delle attività operative intrapresa per affrontare i movimenti secondari e le attività criminali transfrontaliere, con un aumento significativo dei pattugliamenti congiunti alla frontiera con la Slovenia 11 . Tuttavia, il dirottamento dei flussi migratori lungo la rotta dei Balcani occidentali e l'aumento degli arrivi irregolari alla frontiera con la Bosnia-Erzegovina richiedono maggiori sforzi per ostacolare le reti di trafficanti e rafforzare ulteriormente le attività di sorveglianza di frontiera.

Segnando una svolta nel ciclo Schengen 2023-2024, nel dicembre 2023 il Consiglio ha adottato una decisione attesa da tempo 12 circa l'ammissione a Schengen di Bulgaria e Romania. Ciò costituisce il risultato del costante contributo della Bulgaria e della Romania a uno spazio Schengen pienamente funzionante, dimostrato in numerose occasioni 13 . Dal 31 marzo 2024 la Bulgaria e la Romania sono diventate nuovi membri dello spazio Schengen che applicano integralmente l'acquis di Schengen. In una prima fase sono stati aboliti i controlli alle frontiere interne aeree e marittime.

Per rafforzare la protezione delle frontiere esterne in quanto Stati Schengen, entrambi gli Stati membri hanno concordato con l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ("Frontex") di aumentare la presenza del corpo permanente. Negli ultimi mesi l'Agenzia ha iniziato a lavorare per triplicare il dispiegamento di funzionari del corpo permanente alla frontiera tra Bulgaria e Turchia e ha intensificato la sua presenza alle frontiere bulgare e rumene con la Serbia. La cooperazione rafforzata nel contesto dei quadri di cooperazione 14 avviati nel marzo 2024 sta già dando risultati positivi e la nuova azione di finanziamento specifica di 85 milioni di EUR avviata dalla Commissione migliorerà altresì le capacità alle frontiere esterne. Per preparare la futura soppressione dei controlli alle frontiere terrestri interne, è stata rafforzata la cooperazione di polizia nella regione attraverso l'istituzione di un'iniziativa di cooperazione regionale basata sull'approccio che prende in considerazione l'intero tragitto, comprendente anche Austria, Grecia, Ungheria e Slovacchia. Sulla base di analisi congiunte dei rischi, l'obiettivo è istituire un meccanismo di pianificazione annuale congiunta che definisca attività concrete. Il coordinatore Schengen continuerà a sostenere questa iniziativa, coordinata a rotazione dagli Stati membri coinvolti. La Commissione continuerà a fornire tutto il sostegno necessario alla presidenza del Consiglio al fine di garantire che nel 2024 possa essere adottata una decisione sulla soppressione dei controlli alle frontiere terrestri interne.

Lo scambio rapido di informazioni costituisce un pilastro dell'integrazione Schengen, in particolare per gli Stati membri che non applicano ancora integralmente l'acquis di Schengen. Data la sua posizione geografica, il collegamento di Cipro al sistema d'informazione Schengen avvenuto nel luglio 2023 ha rafforzato notevolmente la sicurezza in Europa 15 . A febbraio 2024 Cipro aveva oltre 12 000 segnalazioni attive nel sistema e le autorità cipriote hanno effettuato circa 21 milioni di interrogazioni, che hanno portato all'individuazione di minacce alla sicurezza, contribuendo altresì a localizzare circa 30 persone scomparse. Dalla valutazione Schengen effettuata nel 2023 è emerso che il sistema è ben integrato nei processi di frontiera, migrazione e contrasto a Cipro, sebbene siano necessari ulteriori sforzi per sfruttare appieno tutte le funzionalità disponibili. Sono stati inoltre compiuti passi importanti per quanto concerne l'ammissione dell'Irlanda a Schengen per quanto riguarda le parti dell'acquis di Schengen alla quale essa ha chiesto di partecipare, tra cui la cooperazione di polizia, il sistema d'informazione Schengen, la cooperazione giudiziaria in materia penale, la cooperazione in materia di stupefacenti e l'articolo 26 della convenzione di Schengen. La valutazione Schengen del restante acquis a cui l'Irlanda ha chiesto di partecipare 16 sarà ultimata nel secondo semestre del 2024.

Completamento dello spazio Schengen

Uno spazio Schengen ampio e unito costituisce una forza trainante per la stabilità e la prosperità in tutto il continente. Il completamento dello spazio Schengen è stato una priorità fondamentale per questa Commissione. Lo testimoniano il primo allargamento nel corso di più di un decennio con la Croazia e la decisione adottata nel 2023 sulla soppressione dei controlli alle frontiere aeree e marittime interne con la Bulgaria e la Romania.

Prossime tappe:

·è ora necessario che il Consiglio adotti una decisione definitiva e stabilisca una data adeguata per la soppressione dei controlli alle frontiere terrestri interne con la Bulgaria e la Romania;

·una volta che la valutazione Schengen in corso confermerà la preparazione dell'Irlanda all'attuazione delle parti dell'acquis alle quali ha chiesto di partecipare, il Consiglio sarà in grado di adottare una decisione unanime;

·in seguito alle valutazioni Schengen di Cipro in tutti i settori d'intervento, la Commissione sta monitorando i progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni e, a tale riguardo, effettuerà le necessarie visite di verifica. Parallelamente la Commissione continuerà a collaborare con le autorità cipriote per un'ulteriore integrazione dello Stato membro nello spazio Schengen, tenendo conto delle sue circostanze particolari.

2. Verso un quadro di governance Schengen integrato

Come sottolineato dalla presidente von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2023, le sfide comuni richiedono un'unità di azione 17 . Negli ultimi anni lo spazio Schengen ha costantemente dimostrato di essere in grado di fornire un livello elevato di protezione attraverso un approccio europeo coordinato. Nel 2023 il Consiglio Schengen si è trasformato in una piattaforma volta a coordinare una risposta comune alle sfide comuni che incidono sui membri di Schengen e sullo spazio Schengen nel suo complesso.

Coordinamento politico a livello di UE con strumenti rafforzati

In linea con le priorità stabilite dal Consiglio Schengen nel giugno 2023, gli strumenti del ciclo Schengen sono stati rafforzati al fine di migliorare l'individuazione tempestiva dei rischi e delle carenze che compromettono la stabilità di Schengen e di promuovere un livello più elevato di attuazione. Questi sforzi congiunti hanno portato a un rafforzamento del mandato del Consiglio Schengen, che ha gettato le basi per risposte comuni più efficaci.

In particolare, il barometro Schengen+, che ha integrato sempre più i risultati delle valutazioni Schengen, ha individuato in modo più efficace le questioni che richiedono una risposta comune. Ad esempio, la rivelazione degli abusi del sistema di asilo da parte di cittadini esenti dall'obbligo del visto ha sostenuto la revisione del meccanismo di sospensione dei visti e le conoscenze approfondite sulle sfide in materia di rimpatri hanno contribuito alla riflessione in corso su come aumentare l'efficacia dei rimpatri sostenibili attraverso la promozione di un approccio europeo. Analogamente, i risultati della prima valutazione tematica sul traffico di stupefacenti e l'individuazione di carenze gravi nello svolgimento dei controlli di frontiera hanno consentito di proporre azioni correttive concrete.

Colmare le lacune nel quadro situazionale dell'UE

Il barometro Schengen+ ha contribuito allo sviluppo del quadro situazionale dell'UE riunendo i dati e l'intelligence disponibili a livello di UE. Tuttavia i dati disponibili sono ancora incompleti e frammentati a causa della scarsa qualità dei dati stessi e dell'analisi globale poco sviluppata a livello nazionale e di UE.

Nel ciclo Schengen 2024-2025 la Commissione continuerà ad adoperarsi per ottenere dati e analisi più completi e qualitativi in stretta collaborazione con le agenzie del settore della giustizia e degli affari interni e gli Stati membri. È necessario tracciare i collegamenti mancanti tra i dati connessi, la cui assenza ostacola le capacità decisionali delle autorità competenti per le frontiere, la migrazione e la sicurezza e costituisce una lacuna in materia di sicurezza. La Commissione invita inoltre tali agenzie a rafforzare le analisi congiunte concernenti questioni trasversali, basandosi su un maggiore scambio di informazioni tra loro e includendo tutte le informazioni pertinenti.

I sistemi di informazione su larga scala rafforzati, unitamente ai nuovi sistemi e agli strumenti di interoperabilità, saranno essenziali per affrontare tali sfide. È prioritario attuarli tempestivamente. Nella stessa ottica, è necessario accelerare i lavori per l'attuazione dell'archivio centrale di relazioni e statistiche, che consentirà la generazione automatica di dati statistici e di relazioni analitiche intersistemici.

Governance nazionale

Una governance Schengen sostenibile a più livelli si basa su solide strutture nazionali all'interno degli Stati membri che garantiscano un livello elevato di coordinamento di tutti i soggetti pertinenti e contribuiscano efficacemente a un'interazione senza soluzione di continuità tra il livello nazionale e quello dell'UE al fine di garantire un'attuazione coerente dell'architettura Schengen.

A livello nazionale, nelle valutazioni Schengen del 2023 sono state evidenziate divergenze tra le strutture di coordinamento, le strategie e le capacità amministrative nel mettere in pratica le prescrizioni di Schengen. Sebbene alcuni Stati membri abbiano istituito strutture e pratiche di coordinamento della governance Schengen, molti altri non dispongono ancora di un ente di coordinamento centralizzato. Inoltre non è applicato un modello unificato di analisi dei rischi 18 a tutti i settori pertinenti. Tali carenze impediscono agli Stati membri di definire un quadro situazionale nazionale olistico, il che limita la loro comprensione delle esigenze generali esistenti ed emergenti. Il quadro situazionale attuale non riesce neppure a rilevare le interconnessioni tra varie questioni quali la criminalità transfrontaliera e la gestione delle frontiere. In diversi Stati membri tali questioni sono trattate separatamente, il che limita le procedure di frontiera alla sola gestione della migrazione.

La debolezza delle strutture di governance nazionali ostacola l'attuazione efficace di strumenti e processi strategici, in particolare lo sviluppo delle capacità nazionali e la pianificazione di emergenza. Ostacola inoltre l'allineamento efficace delle strategie nazionali ed europee, diminuendo la capacità di agire in relazione alle priorità europee a livello nazionale. Infine la frammentazione impedisce agli Stati membri di beneficiare delle iniziative dell'UE attuate nel contesto del Consiglio Schengen e di darvi seguito.

Dopo che la Commissione ha adottato, nel marzo 2023, la politica strategica pluriennale per la gestione europea integrata delle frontiere, Frontex ha riveduto la strategia tecnica e operativa e ha fornito formazione e sostegno tecnico agli Stati membri per la revisione delle loro strategie nazionali. La Commissione riesaminerà a breve le strategie aggiornate presentate dagli Stati membri tenendo conto dei risultati della valutazione tematica sulla gestione europea integrata delle frontiere effettuata nel 2019. Un approccio analogo è necessario nel settore della sicurezza interna, in quanto da recenti valutazioni Schengen è emerso che le strategie nazionali di sicurezza interna non sono sempre allineate alle priorità e alle strategie di sicurezza interna dell'UE.

Una governance nazionale rafforzata aprirà la strada a un livello di attuazione più elevato delle norme Schengen aumentando la titolarità e il coordinamento. La qualità di qualsiasi legislazione dipende dall'efficacia della sua attuazione e il meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen costituisce una salvaguardia essenziale a tale riguardo. Al fine di colmare il divario tra il livello operativo e quello politico, nel 2023 la Commissione ha effettuato nuove valutazioni Schengen complessive che hanno prodotto relazioni concernenti un unico paese. In linea con le nuove relazioni strategiche, che rispecchiano le sinergie tra tutti i settori d'intervento Schengen, nel 2023 la Commissione e gli Stati membri hanno stabilito una metodologia comune e obiettiva per il quadro di valutazione Schengen. Il quadro di valutazione Schengen visualizza il livello di attuazione delle raccomandazioni risultanti dalle valutazioni Schengen e misura i progressi compiuti nella fase di seguito delle valutazioni Schengen. Fornendo tale panoramica olistica e integrata 19 , detto quadro consente di individuare le lacune attuative sulle quali gli Stati membri devono concentrare i loro sforzi.

Dai singoli quadri di valutazione Schengen 2024 è emerso che, nel complesso, gli Stati membri hanno adottato misure efficaci per attuare misure correttive volte a dare seguito alle raccomandazioni derivanti dalle valutazioni Schengen, sebbene la loro attuazione sia lenta. In media, il grado di attuazione è compreso tra il 48 % e l'80 % e la maggior parte degli Stati membri si colloca a un livello superiore al 50 %. I progressi variano tra i sei diversi settori misurati nel contesto del quadro di valutazione. In taluni settori, quali la sicurezza interna e la cooperazione di polizia, gli Stati membri registrano un livello simile di attuazione, il che indica difficoltà analoghe nell'applicazione delle norme Schengen, e la maggior parte degli Stati membri si colloca nell'intervallo compreso tra il 50 % e il 75 %. Tuttavia in altri settori, in particolare la gestione delle frontiere esterne e il rimpatrio, l'attuazione delle azioni correttive varia da uno Stato membro all'altro e, in numerosi casi, permangono carenze importanti non affrontate (cfr. allegato 1).

Quadro di valutazione Schengen aggregato: punteggi medi per dimensione chiave del sistema Schengen 20 .

Nel contesto del nuovo approccio del meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, il coordinatore Schengen ha svolto il follow-up con gli Stati membri al fine di sostenere l'attuazione delle priorità di Schengen, come illustrato nel quadro di valutazione Schengen. Ciò contribuisce a rafforzare la governance nazionale, come dimostrato dalle recenti visite in Lituania, Finlandia, Lettonia e Islanda.

Ciclo Schengen 2024-2025

Durante il ciclo Schengen 2024-2025, l'impegno dovrebbe concentrarsi sulla garanzia di una solida preparazione dei Consigli Schengen attraverso metodi di lavoro rafforzati. Il primo programma di lavoro del Consiglio Schengen istituito dalla presidenza belga costituisce un passo importante verso un ciclo Schengen più stabile. Le questioni trasversali derivanti dal meccanismo di valutazione Schengen individuate nelle nuove relazioni di valutazione Schengen per paese devono essere meglio integrate nella preparazione e nel seguito delle riunioni del Consiglio.

Sulla base dei progressi compiuti nel 2023 nel consolidare la governance Schengen, è necessario rafforzare il quadro in questione al fine di migliorare la definizione delle priorità comuni per lo spazio Schengen e il seguito dato alle stesse attraverso una maggiore titolarità politica di tutti gli Stati membri e una maggiore responsabilità a livello di UE. Per conseguire tale obiettivo, la relazione sullo stato di Schengen 2024 è accompagnata da una proposta di raccomandazione del Consiglio sullo spazio Schengen per il ciclo Schengen 2024-2025. Questo quadro strutturato sosterrà gli Stati membri integrandone gli sforzi individuali con un'azione coordinata e comune attraverso il Consiglio Schengen e favorirà un monitoraggio attento dei progressi compiuti per garantire un livello elevato di attuazione delle norme Schengen. Ciò massimizzerà la capacità del ciclo Schengen di apportare cambiamenti attraverso azioni sia individuali che collettive.

Prossime tappe:

·adozione da parte del Consiglio della proposta della Commissione di raccomandazione del Consiglio per il periodo 2024-2025 e monitoraggio efficace della sua attuazione;

·follow-up tempestivo dei risultati dei quadri di valutazione Schengen 2024 con il sostegno del coordinatore Schengen;

·preparazione e follow-up affidabili dei Consigli Schengen attraverso metodi di lavoro rafforzati e l'ottimizzazione degli strumenti del ciclo Schengen;

·dato il ruolo cruciale svolto dalle agenzie che operano nel settore della giustizia e degli affari interni per attuare le priorità del ciclo Schengen, il Consiglio Schengen dovrebbe rafforzare il proprio orientamento politico in relazione alle azioni operative, sostenendo gli Stati membri nell'attuazione delle priorità di Schengen e garantendo le sinergie necessarie.

Al fine di sostenere l'attuazione delle priorità per lo spazio Schengen e tenendo conto delle proposte presentate dagli Stati membri durante il processo di consultazione, nel 2025 potrebbe essere effettuata una delle seguenti valutazioni tematiche:

1.valutazione dei processi e degli strumenti a sostegno della conoscenza situazionale comune per le frontiere, la migrazione e la sicurezza sulla base di una migliore gestione delle informazioni, per uno spazio Schengen più resiliente;

2.individuazione di soluzioni comuni per superare i rischi associati alla frode in materia di identità e documentale;

3.capacità e processi per affrontare i rischi per la sicurezza associati alla migrazione irregolare, con particolare attenzione al traffico di migranti e alle infiltrazioni terroristiche.

3. Migliorare la nostra preparazione per rendere resilienti le frontiere esterne

La migrazione irregolare ha continuato a rappresentare una sfida comune nel 2023, anche se il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere è sceso a un quinto dei livelli del 2015. Sebbene sia stato rilevato un calo significativo sulla rotta dei Balcani occidentali, gli arrivi via mare sono stati particolarmente elevati in Italia, nelle isole Canarie e nelle isole greche. È probabile che le tensioni nell'immediato vicinato e oltre, associate agli effetti dell'instabilità sociale, economica e climatica, aumenteranno la pressione migratoria verso lo spazio Schengen. La guerra di aggressione in corso della Russia contro l'Ucraina ha costretto milioni di persone a cercare rifugio in Europa, mettendo ulteriormente alla prova le capacità degli Stati membri. Alla frontiera terrestre orientale è stata riscontrata nuovamente la strumentalizzazione dei migranti orchestrata dalla Russia. La strumentalizzazione dei migranti e altre minacce ibride, compreso il rischio di perturbare la resilienza delle infrastrutture critiche transfrontaliere, può incidere ulteriormente sulla capacità degli Stati membri di difendere lo spazio Schengen.

Esiste inoltre una preoccupazione pressante per la criminalità transfrontaliera e le reti criminali che continuano a sfruttare le frontiere esterne degli Stati membri per le attività di tratta di esseri umani e traffico di migranti.

Nel contesto delle minacce alla sicurezza globale la cooperazione internazionale è più importante che mai. Poiché il traffico di migranti ha causato ingenti perdite di vite umane in mare e un numero crescente di ingressi e movimenti non autorizzati nello spazio Schengen legati al traffico di migranti, nel novembre 2023 la Commissione ha lanciato un'alleanza mondiale per contrastare il traffico di migranti. L'obiettivo è aprire una nuova era di cooperazione internazionale, concentrandosi sulla prevenzione e sulla risposta al traffico di migranti e offrendo alternative alla migrazione irregolare per scoraggiare il traffico.

In tale contesto, il Consiglio europeo del 2023 ha sottolineato ripetutamente 21 che un approccio globale e coordinato per quanto concerne la preparazione e la risposta dell'UE alle crisi costituisce una delle principali priorità politiche. Si tratta infatti di un aspetto essenziale ai fini del funzionamento dello spazio Schengen. Il quadro situazionale dello spazio Schengen si basa sull'intelligence raccolta da varie fonti alle frontiere esterne, dai paesi terzi e all'interno dello spazio Schengen. È necessario ottimizzare la fornitura e lo scambio di informazioni, condurre un'analisi dei rischi approfondita e valida e adeguare tempestivamente le risposte operative. In tal modo lo spazio Schengen sarà più preparato a gestire efficacemente le sfide comuni e più resiliente, anche grazie a un migliore collegamento tra la dimensione strategica e quella operativa.

Fattori chiave che incidono sul quadro situazionale dell'UE e sul suo impatto sui processi europei e nazionali.

Dimensione esterna del quadro di intelligence dell'UE: dalla reazione alla prevenzione

Dotare l'UE degli strumenti necessari per far fronte a uno scenario globale in continuo mutamento richiede una vigilanza e un adattamento costanti. La resilienza e la preparazione dello spazio Schengen si basano su un quadro di intelligence fondato su una comprensione approfondita degli sviluppi globali, delle minacce e delle sfide emergenti nei paesi terzi. I funzionari di collegamento europei e nazionali inviati nei paesi terzi svolgono un ruolo fondamentale nel fornire informazioni aggiornate sugli sviluppi e sulle sfide emergenti. Raccolgono, analizzano e scambiano informazioni e contribuiscono ai processi decisionali nazionali e collettivi degli Stati membri in materia di gestione delle frontiere, immigrazione e sicurezza. Dalle valutazioni Schengen del 2023 è emerso tuttavia che taluni Stati membri non utilizzano in modo efficiente il sostegno in materia di intelligence fornito dai funzionari inviati da altri Stati membri, perdendo in tal modo informazioni fondamentali. Allo stesso tempo, paesi di importanza prioritaria per l'UE non sono efficacemente coperti e i mandati dei funzionari di collegamento nazionali differiscono notevolmente, spaziando da quelli generici a quelli specializzati. Inoltre la metodologia di raccolta delle informazioni è frammentata e le reti locali non sono pienamente sfruttate, il che crea lacune nel quadro di intelligence dell'UE 22 . È inoltre limitato lo scambio di informazioni su questioni trasversali tra i funzionari addetti a compiti relativi a frontiere e migrazione e quelli che si occupano di sicurezza.

Al fine di ovviare a tali carenze è necessario coordinare attentamente l'invio di funzionari di collegamento europei e nazionali in paesi terzi prioritari per assicurare l'individuazione tempestiva dei rischi in tali paesi. Per sfruttare appieno il loro potenziale, i funzionari di collegamento dovrebbero essere dispiegati in modo strategico, individuando e ottimizzando le località, i mandati e gli obblighi di rendicontazione. In tal modo si massimizzerà il loro valore, si sosterranno le priorità dell'UE e si eviteranno le sovrapposizioni. Occorre inoltre rafforzare le reti esistenti di funzionari di collegamento sotto l'egida delle delegazioni dell'UE nei paesi terzi prioritari, al fine di garantire un'analisi integrata seguita da una risposta operativa. Ciò consentirà di colmare le lacune, migliorare l'orientamento politico e mettere in comune la consapevolezza strategica e operativa frammentata ai fini di una gestione più efficace delle frontiere, dell'immigrazione e delle azioni di sicurezza. I funzionari di collegamento e il personale impiegati in paesi terzi contribuiscono altresì a prevenire la migrazione irregolare e i rischi per la sicurezza attraverso le loro attività operative.

Presenza di funzionari di collegamento dell'UE in paesi terzi 23 .

Frontex ha inviato funzionari di collegamento 24 e l'Unione ha firmato una serie di accordi sullo status 25 con paesi terzi, che consentono a Frontex di svolgere attività operative nei loro territori con poteri esecutivi. Tali accordi hanno inoltre permesso di inviare funzionari del corpo permanente e di fornire assistenza tecnica e operativa alla frontiera tra paesi terzi. Nell'ultimo anno l'Agenzia ha rafforzato il proprio sostegno alle attività di controllo di frontiera attraverso una nuova generazione di accordi sullo status con Albania, Moldova, Montenegro e Macedonia del Nord, che includono salvaguardie in materia di diritti fondamentali. Dovrebbero inoltre essere conclusi rapidamente nuovi accordi con Serbia e Bosnia-Erzegovina. L'Agenzia ha inoltre firmato diversi accordi di lavoro 26 con autorità di paesi terzi per sostenere le attività di sviluppo delle capacità. È tuttavia necessario sfruttare appieno tale sostegno operativo, in particolare al fine di garantire che siano conclusi i necessari accordi sullo status e accordi di lavoro con i principali paesi di origine o di transito della migrazione verso l'UE, come evidenziato nella valutazione del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea 27 . Durante il ciclo Schengen 2024-2025 è necessario rafforzare le sinergie tramite altre iniziative dell'UE nei paesi terzi pertinenti e creare le condizioni affinché tali paesi possano partecipare a detti accordi e intese.

Unitamente a una presenza europea rafforzata e più strategica in paesi terzi, la politica comune dell'UE in materia di visti costituisce uno strumento essenziale per l'interazione dell'Unione con i paesi partner, importante per affrontare i rischi per la sicurezza e la migrazione irregolare, oltre che per agevolare i viaggi. In particolare, il meccanismo di sospensione dei visti consente di monitorare i settori in cui l'Unione può essere esposta a rischi a causa di abusi dei regimi di esenzione dall'obbligo del visto. Tra questi figurano la percentuale elevata di domande di asilo presentate da cittadini di paesi terzi esenti dall'obbligo del visto 28 , che rappresentano un onere significativo per i sistemi nazionali di asilo e rimpatrio, nonché i rischi associati ai programmi di cittadinanza per investitori e la mancanza di allineamento tra la politica in materia di visti dell'UE e quella di taluni paesi terzi. Per far fronte a tali rischi, la Commissione ha presentato una proposta di revisione del meccanismo di sospensione dei visti 29 che prevede motivi nuovi per sospendere i regimi di esenzione dall'obbligo del visto e soglie più flessibili per l'attivazione del meccanismo di sospensione. I negoziati in merito alla proposta sono in corso. La Commissione accoglie con favore l'approccio generale adottato dal Consiglio e invita i colegislatori a compiere progressi rapidi in merito a questo fascicolo fondamentale. Parallelamente, la Commissione continuerà a riferire sui paesi terzi esenti dall'obbligo del visto in relazione alle sfide in materia di migrazione e sicurezza.

Un controllo efficace delle frontiere esterne

La resilienza dello spazio Schengen si basa su un solido sistema di sorveglianza di frontiera. Dalle valutazioni Schengen dei paesi baltici e della Finlandia effettuate nel 2023 emerge un miglioramento del livello di capacità, in particolare per quanto riguarda la sorveglianza delle frontiere terrestri. La Finlandia ha ad esempio adottato misure importanti dopo l'ultima valutazione del 2018 al fine di migliorare le sue capacità in termini di sorveglianza di frontiera. Tale rafforzamento deve ora essere completato con urgenza al fine di rispondere alle minacce e alle sfide derivanti dall'obbligo di gestire una delle sezioni più lunghe delle frontiere terrestri esterne dello spazio Schengen. Anche l'ammissione della Croazia nello spazio Schengen richiede attività di sorveglianza rafforzata per affrontare le sfide migratorie emergenti alla frontiera con la Bosnia-Erzegovina. Per quanto riguarda le capacità di sorveglianza e rilevamento alle frontiere marittime dell'UE, la maggior parte degli Stati membri dispone di attività e sistemi di sorveglianza. Permangono tuttavia carenze in alcuni Stati membri per la mancanza di sistemi di sorveglianza integrati e per l'insufficienza della governance, del coordinamento e della cooperazione, nonché per la persistente incompletezza della conoscenza situazionale e la scarsa analisi dei rischi. Tali carenze riducono le capacità di risposta delle autorità nazionali e delle agenzie alle frontiere marittime dell'UE.

L'UE ha intensificato il suo sostegno operativo e finanziario alla gestione delle frontiere affinché gli Stati membri rafforzino le loro capacità 30 , anche acquistando aeromobili di sorveglianza, navi pattuglia e veicoli dotati di apparecchiature per la registrazione di immagini termiche, nonché attuando soluzioni tecnologiche quali gli aeromobili senza equipaggio 31 .

Alle frontiere esterne dell'UE, dalle valutazioni Schengen è emerso un maggiore ricorso a Eurosur, il quadro centrale per lo scambio di informazioni e la cooperazione operativa in seno alla guardia di frontiera e costiera europea. Tale sistema è utilizzato per individuare, prevenire e combattere l'immigrazione irregolare e la criminalità transfrontaliera, contribuendo a proteggere e salvare la vita dei migranti che tentano di attraversare le frontiere esterne. I centri nazionali di coordinamento hanno acquisito un ruolo più rilevante a livello nazionale e di UE, il che ha portato a una gestione efficiente e armonizzata delle frontiere esterne dell'UE. Sebbene la qualità e il volume dello scambio di informazioni in Eurosur siano aumentati negli ultimi anni, i quadri situazionali nazionali ed europei rimangono frammentati. Di conseguenza è importante che gli Stati membri integrino in Eurosur i risultati operativi e le analisi dei rischi e utilizzino appieno il trattamento e l'analisi delle informazioni sulla criminalità transfrontaliera. Occorre inoltre rafforzare la raccolta e lo scambio di informazioni strategiche con Frontex, tra gli Stati membri e, se del caso, con i paesi partner nella zona pre-frontaliera. Figurano in tale contesto gli sforzi dell'UE volti ad assistere i partner nei paesi terzi nello sviluppo di centri nazionali di coordinamento con una componente Eurosur.

Frontex sostiene attivamente le attività di gestione delle frontiere e di rimpatrio degli Stati membri, garantendo il pieno rispetto di tutti gli obblighi in materia di diritti fondamentali. Nel complesso sono attualmente in corso 22 attività operative, tra cui operazioni congiunte in Italia, Spagna, Grecia, Bulgaria e Romania e alla frontiera terrestre orientale. Oltre 2 000 membri del corpo permanente sono schierati alle frontiere esterne degli Stati membri. Il corpo permanente aumenta gradualmente il proprio organico fino al 2027 per diventare un sostegno ancora più affidabile e permanente per gli Stati membri. Poiché proteggere le frontiere esterne dell'UE è una responsabilità condivisa, tutti gli Stati membri dovrebbero contribuire al corpo permanente in linea con i loro obblighi. Al tempo stesso, gli Stati membri devono garantire una risposta efficace alle richieste dell'Agenzia di personale da dispiegare. Nel procedere in tal senso si dovrebbe tenere conto dell'attuale contesto dinamico all'interno degli Stati membri e in tutto lo spazio Schengen, così come della necessità di profili specializzati per colmare le lacune esistenti. È inoltre necessario adottare misure correttive per superare le sfide che ostacolano la capacità del corpo permanente di sostenere pienamente gli Stati membri, come evidenziato dalle valutazioni Schengen. L'Agenzia adotterà ulteriori misure per garantire che il corpo permanente risponda meglio alle esigenze operative, anche migliorando la formazione in relazione ai profili maggiormente richiesti, in linea con il piano d'azione risultante dalla valutazione del regolamento relativo alla guardia di frontiera e costiera europea 32 .

Occorre inoltre che entro il 2027 sia la componente europea che quella nazionale della guardia di frontiera e costiera completino il passaggio dalla pianificazione tradizionale basata sulle risorse a una pianificazione basata sulle capacità. Il 26 marzo 2024 il consiglio di amministrazione di Frontex ha adottato la tabella di marcia relativa alle capacità della guardia di frontiera e costiera europea. Tale tabella fa convergere i piani di sviluppo delle capacità degli Stati membri e la pianificazione pluriennale delle risorse dell'Agenzia per ottimizzare gli investimenti a lungo termine a favore della gestione delle frontiere esterne e dei rimpatri. Gli Stati membri devono garantire l'attuazione dei piani nazionali di sviluppo delle capacità, che dovranno essere aggiornati regolarmente al fine di consentire una pianificazione delle capacità a medio e lungo termine. Nel 2023, oltre 201 milioni di EUR 33 sono stati messi a disposizione delle capacità operative degli Stati membri a sostegno di questo obiettivo.

Pianificazione di emergenza

Nel corso dell'ultimo anno l'UE e gli Stati membri si sono concentrati sull'elaborazione e sull'aggiornamento di piani di emergenza al fine di affrontare eventuali crisi alle frontiere esterne. Tenendo conto del contesto geostrategico in evoluzione, diversi Stati membri, in particolare Estonia, Finlandia, Lituania e Romania, hanno effettuato esercizi di simulazione per valutare le procedure e le capacità esistenti per rispondere in modo tempestivo ed efficace a cambiamenti situazionali alle frontiere esterne. Tali esercizi hanno rivelato che gli attuali piani di emergenza sono idonei ad affrontare crisi impreviste e hanno consentito agli Stati membri di aggiornare i piani in questione laddove necessario.

Le valutazioni Schengen svolte nel 2023 hanno confermato che tutti gli Stati membri hanno stabilito piani di emergenza nazionali per la gestione delle frontiere, sebbene vi siano ancora carenze dovute alla cooperazione limitata tra agenzie, da cui deriva un quadro incompleto delle capacità nazionali. Gli Stati membri devono inoltre armonizzare le soglie per l'attivazione dei diversi livelli di pianificazione di emergenza e integrare il sostegno europeo in modo più coerente.

Oltre a garantire risposte adeguate alle frontiere esterne, un approccio globale alla migrazione richiede altresì una solida pianificazione di emergenza al fine di prevenire l'aumento della pressione migratoria. Dopo la crisi migratoria del 2015-2016 l'UE è meglio preparata ad affrontare improvvisi aumenti dei flussi migratori. La Commissione collabora strettamente con gli Stati membri che sono esposti all'aumento degli arrivi e hanno rafforzato le misure di emergenza. Ad esempio, in Italia è in fase di definizione un piano di emergenza con il sostegno dell'EUAA e di Frontex al fine di garantire una rapida decongestione dei punti di sbarco e una maggiore resilienza del sistema di accoglienza 34 . Sulla rotta atlantica, il sistema di accoglienza in Spagna è stato costantemente sottoposto a pressioni negli ultimi anni, di recente a causa dell'aumento degli arrivi irregolari via mare nelle Isole Canarie. In tale contesto, nell'ambito del piano operativo dell'EUAA, sono in corso sforzi volti a elaborare e attuare un quadro nazionale per la preparazione e la risposta alle emergenze in Spagna. La Commissione sta inoltre collaborando strettamente con Cipro e con l'EUAA per elaborare un piano di emergenza per far fronte all'aumento degli arrivi via mare.

Gli obblighi derivanti dal patto sulla migrazione e l'asilo, in particolare per quanto riguarda gli accertamenti e la risposta alle crisi, unitamente alla revisione in corso delle strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere, offrono agli Stati membri un'opportunità unica di elaborare piani di emergenza nazionali riguardanti processi chiave, quali nello specifico la gestione delle frontiere, la migrazione e i rimpatri, idonei ad affrontare le sfide attuali ed emergenti. 

Costruire un sistema comune dell'UE per i rimpatri

Il rafforzamento dell'efficacia e della rapidità dei rimpatri di cittadini di paesi terzi che non soddisfano o non soddisfano più le condizioni d'ingresso nello spazio Schengen, in particolare di coloro che sono considerati una minaccia per la sicurezza pubblica, costituisce una priorità del ciclo Schengen 2023-2024 35 . In occasione dei Consigli Schengen di ottobre e dicembre del 2023 36 , i ministri hanno chiesto soluzioni operative europee che utilizzino strumenti comuni e aumentino il coordinamento dell'UE.

In tale contesto, nel corso dell'ultimo anno l'attenzione si è spostata sugli sforzi congiunti a livello di UE, dando priorità alle misure relative ai principali paesi terzi. Per garantire la complementarità dell'azione e un approccio olistico, il coordinatore dell'UE per i rimpatri, con il sostegno della rete ad alto livello per i rimpatri, ha elaborato una tabella di marcia per i rimpatri con azioni mirate. Sebbene il numero di rimpatri effettivamente eseguiti rimanga esiguo, le iniziative congiunte stanno già dando risultati positivi, come dimostrato da un aumento dei rimpatri effettivi nel corso dell'ultimo anno. Nel 2023 sono stati rimpatriati quasi 100 000 cittadini di paesi terzi, con un aumento del 15 % rispetto allo stesso periodo del 2022 e in particolare un aumento del 120 % dei rimpatri volontari tramite il sostegno di Frontex.

Dalle attività di valutazione e monitoraggio nel contesto di Schengen svolte nel 2023 è emerso che permangono ostacoli che impediscono l'esecuzione delle decisioni di rimpatrio. Innanzitutto è necessario attuare un approccio strategico nell'assegnazione e nella pianificazione delle risorse sulla base delle esigenze correnti e previste. Gli Stati membri devono garantire una pianificazione integrata proattiva, al fine di determinare e aggiornare le priorità nazionali e l'assegnazione delle risorse alla luce delle tendenze in materia di migrazione e asilo, nonché in linea con le iniziative dell'UE. In tale contesto, nel 2024 Frontex ha avviato riunioni di pianificazione 37 per azioni coordinate dell'UE in materia di identificazione e documentazione, consulenza in materia di rimpatrio e operazioni di rimpatrio. Tutti gli Stati membri devono integrare pienamente gli strumenti di rimpatrio di Frontex 38 nei rispettivi sistemi nazionali.

È inoltre necessario un approccio strategico ai rimpatri volontari e forzati, che garantisca la complementarità delle azioni e la preferenza per i rimpatri volontari. Nell'ultimo anno la Commissione, gli Stati membri e Frontex hanno compiuto progressi significativi nell'attuazione della strategia dell'UE sui rimpatri volontari e la reintegrazione 39 . Per garantire la sostenibilità di tali misure, tutti gli Stati membri devono stabilire le proprie capacità nazionali in termini di consulenza in materia di rimpatrio 40 , che costituiscono un elemento centrale della pianificazione nazionale integrata. Allo stesso tempo, l'attenuazione del rischio di fuga e dei movimenti secondari costituisce un aspetto essenziale di un sistema di rimpatrio efficace e richiede una definizione efficace delle priorità e risorse adeguate. Nel 2023 gli Stati membri hanno iniziato a utilizzare misure alternative più avanzate al trattenimento, compresi i sistemi di gestione dei casi. Nel caso in cui debba essere imposto il trattenimento in linea con il diritto dell'UE, occorre garantire una capacità sufficiente di alloggio e condizioni adeguate. Nel 2023 sono state individuate in Lituania e Croazia migliori pratiche per quanto concerne le condizioni di trattenimento, mentre in alcuni Stati membri le strutture di trattenimento continuano ad essere inadeguate. La Commissione mantiene contatti stretti e regolari con le autorità degli Stati membri in merito a tali questioni, anche attraverso attività di seguito relative alle valutazioni Schengen.

In secondo luogo, gli Stati membri devono migliorare la cooperazione e la comunicazione tra le autorità nazionali, la cui mancanza ostacola l'adozione di decisioni di rimpatrio e il follow-up. In molti casi, la mancanza di appositi strumenti informatici a supporto della cooperazione tra le autorità aggrava le lacune in materia di comunicazione. Il patto sulla migrazione e l'asilo, in particolare con il nuovo regolamento sugli accertamenti e le procedure di rimpatrio alla frontiera, stabilirà collegamenti più stretti tra le attività alle frontiere esterne e la procedura di asilo. Il regolamento sulla procedura di asilo colmerà inoltre il divario tra la procedura di asilo e quella di rimpatrio e, di conseguenza, migliorerà il funzionamento del sistema di rimpatrio e pertanto il funzionamento dello spazio Schengen, facendo sì che una decisione negativa in materia di asilo sia emessa unitamente a una decisione di rimpatrio.

La cooperazione a livello nazionale deve procedere di pari passo con un maggiore coordinamento a livello di UE. Nel 2023 la Commissione e gli Stati membri hanno raddoppiato gli sforzi per sfruttare appieno tutte le opzioni disponibili per promuovere un maggiore riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio. Tali attività si sono fondate sulla raccomandazione della Commissione del marzo 2023 41 e sono state agevolate dalle nuove segnalazioni di rimpatrio nel sistema d'informazione Schengen (SIS). La Commissione si sta adoperando per individuare situazioni ottimali per applicare questa possibilità, anche nel contesto delle azioni mirate delineate nella tabella di marcia per i rimpatri. In particolare la Commissione tiene riunioni con gli Stati membri a livello di esperti al fine di discutere l'importanza di includere nelle segnalazioni di rimpatrio tutte le informazioni, compresi i dati biometrici, così come l'uso di segnalazioni di rimpatrio nel SIS per fini di identificazione, valutazione del rischio di fuga, agevolazione del riconoscimento reciproco e identificazione dei rimpatriandi che comportano un rischio di fuga. Per poter sfruttare appieno il potenziale delle nuove segnalazioni, è necessario fare in modo che una decisione di rimpatrio possa essere condivisa tra gli Stati membri a seguito di una segnalazione di rimpatrio inserita nel sistema d'informazione Schengen.

Unitamente all'impegno rafforzato per superare gli ostacoli interni all'attuazione dei rimpatri, negli ultimi anni il miglioramento della cooperazione in materia di riammissione ha costituito una priorità fondamentale. Il monitoraggio della cooperazione in materia di riammissione 42 dei paesi terzi soggetti all'obbligo del visto ha contribuito a introdurre misure volte a migliorare tale cooperazione. Ha inoltre aumentato le opportunità di intensificare il dialogo sulla riammissione con paesi terzi, anche aprendo nuovi canali di comunicazione laddove in precedenza non vi era stato alcun impegno mirato. La Commissione sta attualmente preparando la quinta relazione di valutazione sulla cooperazione in materia di riammissione sulla base dell'articolo 25 bis del codice dei visti, riguardante la cooperazione in materia di riammissione con 34 paesi terzi.

La risposta comune alle sfide attuali è tuttavia limitata da un quadro giuridico obsoleto in materia di rimpatri istituito nel 2008, con negoziati sulla rifusione della direttiva rimpatri ancora da concludere. La Commissione adotterà misure per esaminare e valutare le principali lacune e debolezze del quadro legislativo esistente e su tale base valuterà la via da seguire. L'obiettivo è continuare a basarsi sul sistema comune dell'UE per i rimpatri, integrare la nuova legislazione del patto, dotare l'Unione e i suoi Stati membri di strumenti di rimpatrio efficaci e facilitare l'armonizzazione delle procedure nazionali di rimpatrio. La Commissione si baserà inoltre sui risultati della valutazione tematica in corso per un sistema efficace dell'UE per i rimpatri, che individuerà soluzioni comuni, tenendo conto delle sfide correlate.

Azioni prioritarie per rafforzare la preparazione e le frontiere esterne dell'UE

1. Misure per la dimensione esterna di Schengen

·Coordinare attentamente l'invio di funzionari di collegamento europei e nazionali mediante la mappatura e l'ottimizzazione delle località di dispiegamento, dei mandati e degli obblighi di rendicontazione.

·Massimizzare il ricorso all'intelligence dei funzionari di collegamento sotto l'egida della delegazione dell'UE al fine di garantire un'analisi e una risposta operativa integrate.

·Massimizzare il sostegno operativo di Frontex nei paesi terzi mediante la conclusione di accordi con paesi strategici.

·Portare avanti rapidamente la revisione del meccanismo di sospensione dei visti.

2. Misure per la gestione delle frontiere esterne dello spazio Schengen

·Istituire o aggiornare i sistemi integrati di sorveglianza di frontiera, in associazione a maggiori capacità, a una migliore cooperazione tra agenzie e a solide analisi dei rischi.

·Integrare i risultati operativi e le analisi dei rischi in Eurosur e rafforzare lo scambio di informazioni sulla migrazione irregolare e sulla criminalità transfrontaliera con Frontex e, se del caso, con i paesi partner.

·Rafforzare l'efficacia di Frontex attuando le misure individuate nella valutazione del regolamento relativo alla guardia di frontiera e costiera europea.

·Garantire l'aggiornamento e l'attuazione efficace dei piani nazionali in materia di capacità in linea con la tabella di marcia relativa alle capacità della guardia di frontiera e costiera europea.

·Adottare e aggiornare piani di emergenza completi per le frontiere, la migrazione e i rimpatri, fissando soglie armonizzate per l'attivazione di diversi livelli di pianificazione di emergenza e integrando in modo coerente il sostegno europeo.

3. Misure per un sistema comune dell'UE per i rimpatri

·Stabilire piani strategici integrati per l'assegnazione e la pianificazione delle risorse sulla base delle esigenze correnti e previste, tenendo conto delle tendenze in materia di migrazione e asilo, così come delle attività di pianificazione di Frontex.

·Impegnarsi attivamente nelle azioni mirate stabilite dalla tabella di marcia dell'UE per i rimpatri, conducendo anche azioni specifiche e sostenendo gli Stati membri.

·Integrare pienamente gli strumenti di rimpatrio di Frontex nel sistema nazionale di rimpatrio, compresi il modello del sistema di gestione dei casi di rimpatrio (RECAMAS), l'applicazione di Frontex per i rimpatri, l'assistenza alla reintegrazione e i dispiegamenti di esperti in materia di rimpatrio. 

·Creare capacità nazionali solide e sostenibili di consulenza in materia di rimpatrio, in linea con la strategia dell'UE sui rimpatri volontari e la reintegrazione.

·Migliorare la cooperazione e la comunicazione tra le autorità nazionali, in particolare tra le autorità competenti in materia di asilo e rimpatrio, e tra le autorità preposte alla sicurezza e ai rimpatri.

·Adottare misure atte a garantire che una decisione di rimpatrio, o parti pertinenti della stessa, possano essere condivise sulla base di una richiesta di informazioni supplementari presentata da uno Stato membro a seguito di una segnalazione di rimpatrio nel SIS, al fine di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri in materia di rimpatri.

4. Uno spazio Schengen accogliente per un'Unione competitiva

Nel corso dell'ultimo anno lo spazio Schengen ha continuato a migliorare in modo significativo la vita quotidiana dei suoi cittadini, il loro modo di lavorare e svolgere attività commerciali, nonché a facilitare i viaggi e le interazioni. Lo spazio Schengen ospita alcune delle destinazioni turistiche più richieste del mondo. Ogni anno è visitato da milioni di viaggiatori ed è la principale destinazione a livello mondiale. Nel 2023 si è osservata una forte tendenza positiva: molte destinazioni hanno superato i livelli di arrivi turistici registrati nel 2019. Oggi oltre 1,4 miliardi di persone provenienti da circa 61 paesi possono beneficiare dell'esenzione dall'obbligo del visto per recarsi nello spazio Schengen e nel 2023 sono stati registrati oltre mezzo miliardo di attraversamenti delle frontiere esterne: è stato così raggiunto il 92 % dei livelli del 2019 antecedenti la pandemia. Il turismo contribuisce per quasi il 10 % al PIL dell'UE e dà lavoro a circa 22,6 milioni di persone 43 . Questa tendenza al rialzo è destinata ad aumentare negli anni a venire e si stima che nel 2024 i viaggi aerei verso l'Europa supereranno del 5 % i livelli antecedenti la pandemia 44 . Garantire viaggi agevoli e sicuri verso lo spazio Schengen è pertanto essenziale ai fini della competitività dell'Unione ed è particolarmente importante in un momento in cui l'UE si trova ad affrontare una forte concorrenza globale. Secondo l'indagine Eurobarometro 2023 su cittadinanza e democrazia, circa il 90 % dei cittadini apprezza la libertà di viaggiare all'interno dell'UE, mentre l'89 % dichiara di beneficiare personalmente di tale libertà e l'83 % ritiene che tale libertà apporti benefici all'economia. Dall'indagine Eurobarometro 2024 su Schengen emerge che l'80 % delle imprese concorda decisamente circa il fatto che lo spazio Schengen mette a loro disposizione un ambiente attraente per la loro attività commerciale, e di conseguenza oltre tre quarti delle imprese sono attive principalmente all'interno dello spazio Schengen. L'impatto positivo di Schengen sull'economia dell'UE è estremamente apprezzato dalle imprese: l'81 % delle imprese ritiene che lo spazio Schengen sia uno dei principali risultati conseguiti dall'UE.

Modernizzazione della dimensione esterna di Schengen: verso visti Schengen digitali

Il rilascio dei visti Schengen è aumentato costantemente dal 2020. Nel 2023 sono stati presentati quasi 10,4 milioni di domande e sono stati rilasciati più di 8,4 milioni di visti. La domanda è cambiata nel 2023, caratterizzata da un aumento delle domande in India, Turchia e Africa settentrionale e da una significativa riduzione delle domande provenienti dalla Russia 45 .

Sono in corso iniziative per ridurre i persistenti ritardi prolungati nella concessione degli appuntamenti e nel trattamento delle domande di visto, una tendenza confermata dalle valutazioni Schengen effettuate nel 2023. Il rafforzamento del personale 46 presso i consolati con il sostegno dei finanziamenti dell'UE dovrebbe consentire agli Stati membri di migliorare la rapidità e la qualità del trattamento dei visti. Inoltre la Commissione ha avviato un progetto pilota per l'istituzione di un'unica lista d'attesa per tutti gli Stati membri conservata presso un'unica sede, che ridurrebbe il rischio di caccia al visto più vantaggioso (il cosiddetto "visa shopping"), eliminando la possibilità di scegliere i consolati.

Nel novembre del 2023 è stato adottato il regolamento sulla digitalizzazione delle procedure per il rilascio dei visti 47 . Una volta attuate, le nuove norme consentiranno di presentare le domande di visto attraverso una piattaforma online che consentirà di abbandonare procedure onerose, basate soprattutto su supporti cartacei. La Commissione, l'Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA) 48 e gli Stati membri hanno già avviato l'attuazione che, unitamente alla piena attuazione del nuovo sistema di informazione visti 49 , consentirà una procedura di rilascio dei visti più rapida tanto per i viaggiatori quanto per le autorità.

Altrettanto importante ai fini del miglioramento dell'efficienza delle procedure di rilascio dei visti è garantire un esame di qualità delle domande di visto. Dalle valutazioni Schengen del 2023 è emerso che l'esame complessivo delle domande di visto è affidabile e che sono in atto procedure atte a garantire un processo decisionale di qualità per le domande di visto nella maggior parte delle località visitate. Tuttavia occorre migliorare il trattamento dei visti presso alcuni consolati razionalizzando la cooperazione con i fornitori esterni di servizi e i flussi di lavoro presso i consolati e utilizzando meglio gli strumenti informatici a disposizione. Nel 2024 gli esperti della Commissione e degli Stati membri hanno effettuato visite senza preavviso presso i consolati di Germania, Polonia e Spagna e i rispettivi fornitori esterni di servizi a Mumbai, tenendo conto del fatto che l'India è uno dei maggiori paesi terzi soggetti all'obbligo del visto, che rappresenta una quota considerevole delle domande presentate. Sebbene in generale tutti e tre gli Stati membri rispettino l'acquis di Schengen, tutti e tre si trovano ad affrontare sfide con i loro fornitori esterni di servizi, in particolare per quanto concerne la gestione generale dei dati personali e i sistemi informatici nazionali per il trattamento dei visti.

Contribuire al futuro digitale dell'Europa con soluzioni digitali sicure a livello transfrontaliero

Grazie allo sviluppo di soluzioni digitali per rafforzare il controllo di frontiera, lo spazio Schengen può diventare un leader mondiale nella facilitazione di viaggi sicuri e senza ostacoli. Gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione, anche nel quadro di Orizzonte Europa, ci consentono di esplorare e costruire soluzioni europee per sistemi di viaggio digitali nei prossimi decenni. Nel 2024 la Commissione proporrà un regolamento sulla digitalizzazione dei documenti di viaggio e l'agevolazione dei viaggi, per rendere più agevole e sicuro l'attraversamento delle frontiere semplificando nel contempo i processi di viaggio. L'uso volontario di documenti di viaggio digitali andrà a vantaggio tanto dei viaggiatori, accelerando i controlli di frontiera, quanto delle autorità di frontiera, consentendo loro di effettuare le verifiche necessarie prima che la persona arrivi alla frontiera fisica. Sosterrà inoltre l'attuazione del sistema di ingressi/uscite (Entry/Exit System - EES) consentendo ai viaggiatori non europei di preregistrare i dati prima del viaggio, riducendo le strozzature e il tempo perduto all'arrivo alla frontiera.

Gli imminenti avvii dell'operatività dell'EES e del sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (European Travel Information and Authorisation System - ETIAS) rappresentano elementi costitutivi fondamentali per la creazione del sistema di gestione delle frontiere, dell'immigrazione e della sicurezza più tecnologicamente avanzato e interoperabile al mondo. Nel 2023 sono state accelerate le iniziative per garantire l'entrata in funzione del sistema di ingressi/uscite nell'autunno del 2024. Nell'ultimo anno la Commissione ha fornito a Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria e Slovacchia altri 25,5 milioni di EUR per soluzioni integrate volte a facilitare e automatizzare l'attraversamento delle frontiere. Sebbene siano stati compiuti progressi importanti in tutto lo spazio Schengen, alcuni Stati membri sono ancora in ritardo, in particolare per quanto concerne l'uso di attrezzature efficaci ai valichi di frontiera. La Commissione invita tutti gli Stati membri ad accelerare con urgenza i preparativi per garantire l'attuazione tempestiva del sistema, quale approvato dal Consiglio "Giustizia e affari interni" nell'ottobre 2023.

Situazione attuale della preparazione dei valichi di frontiera per l'entrata in funzione dell'EES.

Parallelamente, sono in corso iniziative per garantire l'avvio dell'operatività dell'ETIAS nel primo semestre del 2025. La grande maggioranza del quadro giuridico è stata stabilita 50 . Gli Stati membri, eu-LISA e Frontex devono istituire rapidamente le unità centrali e nazionali ETIAS al fine di consentire una migliore identificazione dei viaggiatori. Ad oggi, 21 dei 30 Stati membri che attuano l'ETIAS dichiarano di essere sulla buona strada per quanto riguarda l'attuazione del progetto, mentre nove Stati membri hanno dichiarato di aver incontrato delle difficoltà, sebbene queste ultime non incidano sull'inizio delle operazioni. Alcuni Stati membri si trovano ancora ad affrontare questioni in materia di appalti o contratti, mentre tre Stati membri stanno registrando ritardi nell'assegnazione delle risorse finanziarie.

Soluzioni digitali alle frontiere accompagnate da verifiche di frontiera approfondite

Lo sviluppo e l'avvio in corso di soluzioni digitali per le frontiere offrono un'opportunità senza precedenti per attuare il sistema di gestione delle frontiere più sicuro e avanzato al mondo. Tuttavia tali sviluppi devono procedere di pari passo con procedure di verifiche di frontiera armonizzate e di qualità elevata. La qualità delle verifiche di frontiera alle frontiere esterne costituisce una priorità fondamentale dell'Unione. Sebbene apportino enormi benefici economici allo spazio Schengen, i notevoli flussi di passeggeri mettono altresì a dura prova le risorse necessarie per garantire una gestione delle frontiere esterne di qualità elevata sulla base di solide analisi dei rischi.

Dalle valutazioni Schengen continuano a emergere notevoli divergenze nella qualità delle verifiche di frontiera alle frontiere esterne dell'UE, che registra livelli particolarmente bassi in alcuni Stati membri. Ciò è dovuto alle risorse limitate, alla formazione insufficiente, alla verifica incompleta delle condizioni di ingresso e all'uso limitato delle attrezzature di rilevamento. Nel contesto di una delle visite senza preavviso effettuate nel 2023 sono state individuate carenze gravi 51 . Sebbene diversi Stati membri 52 abbiano intensificato le verifiche sistematiche alle frontiere esterne in tutte le banche dati pertinenti, la questione continua a destare preoccupazione. Il ricorso alla funzionalità di ricerca delle impronte digitali nel sistema d'informazione Schengen e nel sistema di informazione visti 53 per verificare le minacce alla sicurezza e individuare le frodi di identità rimane sottoutilizzato. Dalle valutazioni Schengen è emersa la necessità di migliorare la qualità delle verifiche di frontiera effettuate dagli Stati membri utilizzando soluzioni automatizzate di controllo di frontiera (varchi per il controllo di frontiera automatizzato) per garantire che la verifica delle condizioni di ingresso nell'UE soddisfi le norme di sicurezza.

Inoltre la condivisione delle informazioni anticipate sui passeggeri (API) consente alle guardie di frontiera di effettuare verifiche preliminari sui viaggiatori nelle banche dati pertinenti prima del loro arrivo nell'UE, il che aumenta la loro capacità di combattere la criminalità transfrontaliera, riducendo nel contempo i tempi di attesa per l'ingresso dei viaggiatori nello spazio Schengen. Sebbene dalle valutazioni Schengen del 2023 sia emerso un quadro complessivamente positivo che registra un uso efficace di tali dati, le attività di monitoraggio svolte lo scorso anno hanno rivelato che alcuni Stati membri 54 non hanno ancora attuato o hanno attuato in modo insufficiente i sistemi destinati alla raccolta e all'utilizzo delle informazioni anticipate sui passeggeri. Il quadro rinnovato rafforzerà ulteriormente il suo potenziale automatizzando la raccolta dei dati e agevolando la combinazione con i dati relativi ai codici di prenotazione (Passenger Name Record - PNR) per identificare in maniera efficace i viaggiatori ad alto rischio.

Considerando il rischio potenziale per lo spazio Schengen, tutti gli Stati membri devono migliorare urgentemente le verifiche di frontiera garantendo risorse sufficienti, una formazione adeguata e un'attuazione efficace delle procedure di frontiera per una valutazione adeguata delle condizioni d'ingresso e l'individuazione tempestiva dei rischi per la sicurezza, anche potenziando il ricorso all'identificazione biometrica.



5. Uno spazio Schengen sicuro e protetto in un ambiente geostrategico in evoluzione

Nonostante l'aumento della criminalità organizzata a livello mondiale, secondo la pubblicazione 2023 Global Organised Crime Index 55 l'Europa continua ad essere una delle regioni del mondo a bassa criminalità. Ciò è dovuto principalmente a quadri stabili e solidi di lotta alla criminalità, nel contesto dei quali le organizzazioni criminali trovano minori opportunità per espandere le loro attività all'interno delle nostre frontiere. Sebbene nella pubblicazione citata l'Europa sia individuata come leader mondiale in termini di resilienza 56 , la stabilità regionale rimane incerta. In particolare gli effetti della guerra in Ucraina, il conflitto tra Israele e Hamas e l'ascesa dell'estremismo politico violento nell'immediato vicinato dell'UE possono favorire la radicalizzazione all'interno dell'Unione. Allo stesso tempo, le reti della criminalità organizzata stanno sfruttando nuove opportunità per beneficiare della maggiore interconnessione delle società.

Verso un approccio coerente alla lotta contro il traffico di stupefacenti

I gruppi criminali hanno caratteristiche sempre più multinazionali e policriminali. Come osservato nel 2023, gran parte della violenza associata alla criminalità organizzata in Europa è legata al traffico illecito di stupefacenti, che attira un numero significativo di criminali e genera profitti considerevoli 57 .

La crescente diversità e complessità dei mercati della droga dell'UE pone nuove sfide, che richiedono una risposta europea globale. Nella valutazione tematica Schengen sul traffico di stupefacenti, conclusa di recente, è stato sottolineato che l'UE e gli Stati membri dispongono soltanto di un quadro parziale del fenomeno, dal momento che solo una piccola percentuale di stupefacenti oggetto di traffico nello spazio Schengen viene individuata e sequestrata. Tale individuazione deve procedere di pari passo con lo smantellamento delle strutture criminali. Inoltre il coordinamento e la collaborazione integrati tra le autorità di contrasto sono fondamentali per garantire un approccio multidisciplinare alla lotta contro il traffico di stupefacenti a tutti i livelli. L'acquis di Schengen e gli strumenti esistenti concepiti per combattere la criminalità organizzata rappresentano risorse preziose per la lotta contro il traffico di stupefacenti. Tuttavia, al fine di massimizzarne l'impatto è necessario rafforzarne l'applicazione.

Nell'ottobre 2023 la Commissione ha adottato la tabella di marcia dell'UE per contrastare il traffico di droga e la criminalità organizzata 58 , che propone, tra l'altro, misure volte a rafforzare la resilienza dei centri logistici, spesso interessati da operazioni di traffico, e a smantellare le reti criminali a rischio elevato. L'attuazione della tabella di marcia è già in corso, ad esempio con l'istituzione dell'Alleanza europea dei porti. Tale partenariato pubblico-privato riunisce tutti i portatori di interessi, anche nel settore privato, con l'obiettivo di trovare soluzioni volte a proteggere i porti dal traffico di stupefacenti e da infiltrazioni della criminalità. Unitamente all'attuazione delle migliori pratiche individuate, tali iniziative costituiscono risorse preziose per lottare contro il traffico di stupefacenti.

Tali azioni devono essere integrate da un forte coinvolgimento dei partner di tutto il mondo per intervenire con decisione sulle principali rotte di approvvigionamento. Nel 2023 la Commissione, unitamente agli Stati membri interessati, ha intensificato le attività di sensibilizzazione in paesi terzi, iniziando dall'America latina. Sulla base del protocollo d'intesa firmato dall'UE e dall'Ecuador, nella primavera del 2024 sarà convocato un dialogo politico ad alto livello.

Da misure ad hoc a soluzioni transfrontaliere strutturate per affrontare sfide comuni

La cooperazione transfrontaliera consegue un equilibrio efficace tra il mantenimento della sicurezza per i cittadini e la necessità di non perturbare la circolazione transfrontaliera 59 . In tale contesto, il ripristino dei controlli alle frontiere interne è stato oggetto di particolare preoccupazione per la Commissione. Nella relazione sullo stato di Schengen del 2023, la Commissione ha avviato una consultazione con tutti gli Stati membri interessati dai controlli alle frontiere interne al fine di discutere i motivi del ripristino di detti controlli e il loro impatto. Dalle consultazioni con il coordinatore Schengen 60 è emersa la natura non sistematica delle verifiche nella maggior parte delle sezioni di frontiera e il generale aumento della cooperazione transfrontaliera. Sulla base della consultazione, la Commissione ha inoltre adottato la raccomandazione (UE) 268/2024 61 che riesamina le raccomandazioni adottate negli anni precedenti e le integra con gli insegnamenti tratti dalla lotta contro le minacce gravi per l'ordine pubblico o la sicurezza interna.

Nell'ottobre 2023, a seguito della crescente pressione migratoria alle frontiere esterne dell'UE e dell'aumento delle minacce terroristiche nello spazio Schengen, alcuni Stati membri hanno ripristinato i controlli in nuove sezioni delle frontiere interne. Da allora il coordinatore Schengen ha proseguito lo stretto dialogo tanto con gli Stati membri interessati dai controlli di lunga durata alle frontiere interne quanto con gli Stati membri interessati dai più recenti ripristini dei controlli alle frontiere interne, al fine di sostenerli nell'attuazione delle misure previste dalla raccomandazione (UE) 268/2024. Ciò ha consentito di compiere progressi importanti in diverse sezioni di frontiera negli ultimi mesi. In particolare tutti gli Stati membri che hanno ripristinato i controlli alle frontiere interne hanno riferito di aver notevolmente aumentato la cooperazione transfrontaliera di polizia con i loro paesi limitrofi, anche attraverso pattugliamenti congiunti, nonché la cooperazione in materia di riammissione. Alla frontiera tra Austria e Ungheria sono in corso discussioni per avviare una task force per la sicurezza delle frontiere, che si fonderebbe su un accordo trilaterale tra Ungheria, Serbia e Austria e aumenterebbe il livello della cooperazione nel contesto della lotta contro la criminalità transfrontaliera e della protezione delle frontiere. Oltre all'iniziativa di cooperazione regionale istituita tra Austria, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Romania e Slovacchia, con un approccio che prende in considerazione l'intero tragitto, è stata notevolmente rafforzata la cooperazione transfrontaliera tra Croazia, Slovenia e Italia: i capi della polizia dei tre Stati membri hanno firmato una lettera d'intenti per sviluppare ulteriormente la cooperazione congiunta, con il rafforzamento dei pattugliamenti congiunti bilaterali e l'organizzazione di pattugliamenti congiunti trilaterali alla frontiera croata con la Bosnia-Erzegovina.

Europol ha intensificato il proprio sostegno operativo a favore degli Stati membri al fine di contrastare il traffico di migranti. Ad esempio, ha sostenuto la Bulgaria attraverso una task force operativa regionale incaricata di rafforzare le indagini sui casi di traffico di migranti.

Sulla base di tali sviluppi positivi, rispettivamente a gennaio, febbraio e marzo del 2024, sono stati soppressi i controlli alle frontiere interne tra Cechia e Slovacchia, tra Slovacchia e Ungheria e tra Polonia e Slovacchia. Progressi analoghi sono attesi nei prossimi mesi alle frontiere tra Italia e Slovenia e tra Slovenia e Croazia.

Gli Stati membri possono continuare ad avvalersi di accordi o intese bilaterali di riammissione preesistenti per rinviare un cittadino di un paese terzo in uno Stato membro limitrofo, come previsto all'articolo 6, paragrafo 3, della direttiva rimpatri. La recente giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea 62 conferma che il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne non dispensa gli Stati membri dall'obbligo di applicare le norme e le garanzie previste dalla direttiva rimpatri. Ciò non dovrebbe tuttavia incidere sul ricorso ad accordi o intese bilaterali di riammissione alle frontiere interne, in sostituzione dell'emissione di una decisione di rimpatrio, in quanto tale possibilità è esplicitamente prevista dalla direttiva rimpatri. Il coordinatore Schengen continuerà a discutere dell'attuazione degli accordi e delle intese bilaterali in materia di riammissione e promuoverà la cooperazione tra le autorità degli Stati membri in merito al ricorso efficace a tali accordi e intese. Analogamente, i servizi della Commissione seguiranno da vicino la definizione delle modalità pratiche per l'attuazione della procedura di trasferimento 63 ai sensi del codice frontiere Schengen riveduto.

Il coordinatore Schengen continuerà inoltre a sostenere gli Stati membri nel rafforzamento della loro cooperazione transfrontaliera al fine di eliminare gradualmente i controlli alle frontiere interne, in particolare alle frontiere che richiedono ulteriori azioni congiunte, come quelle tra Francia e Spagna, tra Austria e Germania e tra Germania e Polonia. Tali controlli sottraggono risorse fondamentali alla gestione delle frontiere esterne e hanno conseguenze socioeconomiche negative. A seguito dell'accordo sulla revisione del codice frontiere Schengen, gli Stati membri disporranno di strumenti supplementari per affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza e migrazione utilizzando misure alternative, tra cui la nuova procedura di trasferimento e la cooperazione di polizia rafforzata.

Nell'ultimo anno sono stati compiuti sforzi paralleli per garantire la piena attuazione delle misure previste nella raccomandazione del Consiglio del 2022 sulla cooperazione operativa nell'attività di contrasto 64 . Tale raccomandazione offre soluzioni per superare i problemi in termini di cooperazione operativa tra le autorità di contrasto degli Stati membri. Sono stati organizzati quattro seminari di esperti e la Commissione ha pubblicato un invito a presentare progetti di cooperazione operativa nell'attività di contrasto da finanziare a titolo del Fondo Sicurezza interna-Polizia (9 milioni di EUR), nel contesto del quale sono già stati finanziati sei nuovi progetti che coinvolgono 13 Stati membri 65 . Nei prossimi mesi la Commissione riferirà in merito alle misure adottate per garantire la piena attuazione della raccomandazione del Consiglio e proseguirà gli sforzi volti a istituire un gruppo permanente di esperti sulla cooperazione operativa nell'attività di contrasto, che fungerà da piattaforma per consentire alle autorità di contrasto degli Stati membri di scambiarsi migliori pratiche e di confrontarsi in merito alle sfide cui devono far fronte nel contesto della cooperazione transfrontaliera.

Dalle valutazioni Schengen del 2023 sono emersi progressi verso una cooperazione di polizia rafforzata, in particolare a livello locale. Numerosi Stati membri consentono ora alle autorità degli Stati membri limitrofi coinvolti in operazioni congiunte di effettuare controlli di identità o di trattenere le persone che cercano di evitare tali controlli. Ciò è essenziale al fine di evitare che le reti criminali traggano vantaggio dall'assenza di controlli alle frontiere interne. Tuttavia gli Stati membri devono ancora garantire una comunicazione sicura in tempo reale sulla base della quale possano essere intraprese azioni a livello transfrontaliero. Sono in corso diversi progetti, in particolare nel contesto del progetto BroadNet, che definirà le procedure radio operative del futuro sistema radiofonico paneuropeo.

Dalle valutazioni Schengen sono inoltre emersi miglioramenti nel funzionamento dei centri di cooperazione di polizia e doganale, che ora sostengono in modo più efficace il coordinamento dei pattugliamenti congiunti e lo sviluppo di analisi congiunte regionali. Esistono tuttavia margini per integrare ulteriormente tale intelligence nelle valutazioni dei rischi, istituendo procedure più sistematiche per lo scambio di informazioni. In molti di questi centri occorre introdurre quanto prima l'applicazione di rete per lo scambio sicuro di informazioni (SIENA) per intensificare la cooperazione e lo scambio di informazioni con Europol.

Gli Stati membri dovrebbero adottare un approccio più strategico alla cooperazione transfrontaliera, collegando altresì l'intelligence e le informazioni alle frontiere esterne e all'interno dello spazio Schengen in un unico quadro situazionale (nazionale), rafforzando la cooperazione e lo scambio di informazioni tra i punti di contatto unici, con i centri nazionali di coordinamento e i centri di cooperazione di polizia e doganale attraverso SIENA. Le iniziative di cooperazione esistenti devono essere collegate a iniziative ombrello regionali. Occorre aggiornare le strategie e i processi nazionali relativi alla criminalità transfrontaliera e alle sfide connesse, compresi i movimenti secondari. In tale ambito dovrebbero figurare le nuove possibilità previste dal codice frontiere Schengen e quelle previste dalla raccomandazione del Consiglio relativa alla cooperazione operativa nell'attività di contrasto. A questo scopo è fondamentale aggiornare gli accordi bilaterali in materia di cooperazione transfrontaliera nell'attività di contrasto. Un esempio è rappresentato dal nuovo accordo "BENELUX" sulla cooperazione di polizia tra Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, che approfondisce la cooperazione regionale 66 anche per quanto riguarda gli inseguimenti e l'osservazione transfrontaliera. Inoltre, in preparazione della piena applicazione dell'acquis di Schengen in Bulgaria e Romania, entrambi gli Stati membri stanno aggiornando i loro accordi bilaterali con gli Stati membri limitrofi.

Scambio di informazioni e protezione dei dati

Uno spazio Schengen sicuro richiede un flusso costante di informazioni tra le autorità dei diversi Stati membri nel pieno rispetto dei livelli elevati di protezione dei dati nell'UE. Il sistema di ingressi/uscite e l'ETIAS, unitamente alla nuova banca dati Eurodac, forniscono all'Unione strumenti più efficaci alle frontiere esterne, sostenendo l'identificazione, prevenendo i movimenti secondari e contribuendo a procedure più efficaci. Con il sistema d'informazione Schengen rinnovato, è stata rafforzata la sicurezza interna dello spazio Schengen ampliando le possibilità di accesso e di uso dei dati contenuti nel SIS. L'avvio delle attività operative nel marzo 2023 è stato attuato e integrato con successo presso numerose autorità degli Stati membri senza difficoltà operative o tecniche. Le valutazioni Schengen hanno confermato che gli Stati membri stanno progressivamente utilizzando le nuove funzionalità e inserendo nuove categorie di segnalazioni nel sistema 67 , sebbene vi siano ancora margini di miglioramento per massimizzare appieno l'uso di tali dati. Inoltre taluni Stati membri non caricano sistematicamente i dati relativi alle impronte digitali e si registra altresì una persistente mancanza di risorse e uno sviluppo insufficiente delle capacità degli uffici SIRENE nazionali, il che ostacola notevolmente lo scambio generale di informazioni tra gli Stati membri. Al fine di garantire un pieno scambio di informazioni, tutti gli Stati membri devono istituire un punto di contatto unico pienamente operativo e dotato di risorse adeguate, come stabilito nella direttiva sullo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto adottata nel maggio 2023. Come rilevato durante le valutazioni Schengen, numerosi punti di contatto unici non utilizzano ancora un unico sistema di gestione dei casi. Sebbene in oltre la metà degli Stati membri il recepimento legislativo della direttiva abbia raggiunto uno stadio avanzato, gli sforzi di attuazione dovrebbero essere intensificati.

Gli Stati membri devono tuttavia garantire che il maggiore scambio di informazioni, anche di dati personali, da parte delle autorità di contrasto e giudiziarie avvenga nel pieno rispetto dei requisiti in materia di protezione dei dati. Le autorità che gestiscono e utilizzano sistemi di informazione su larga scala devono garantire che i requisiti in materia di protezione dei dati siano rispettati nella pratica e che la conformità sia monitorata regolarmente per individuare eventuali vulnerabilità nei sistemi, compreso il trattamento illecito di dati personali. Le valutazioni Schengen effettuate nel 2023 hanno confermato che ciò non costituisce ancora la norma. Inoltre le autorità per la protezione dei dati non controllano sempre in modo esaustivo la liceità del trattamento dei dati personali nei sistemi di informazione su larga scala e dovrebbero intensificare le loro attività a questo scopo. Talune autorità di protezione dei dati continuano a necessitare di risorse finanziarie e umane supplementari.

Infine il passaggio alla gestione digitale dello spazio Schengen richiede una gestione forte e agile dei sistemi. A tal fine la Commissione sta effettuando una valutazione dell'Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA), in linea con l'articolo 39 del regolamento eu-LISA 68 .

Priorità per uno spazio Schengen sicuro e più protetto

·Attuare un approccio strategico alla cooperazione transfrontaliera che allinei le priorità nazionali ed europee e colleghi l'intelligence alle frontiere esterne e all'interno dello spazio Schengen in un quadro situazionale (nazionale), rafforzando anche i punti di contatto unici in linea con la direttiva (UE) 2023/977.

·Stabilire le misure di cooperazione di polizia necessarie per affrontare i rischi esistenti ed emergenti in materia di migrazione e sicurezza, in stretta cooperazione con gli Stati membri limitrofi nella regione, attuando pienamente la raccomandazione (UE) 2022/915 del Consiglio sulla cooperazione operativa nell'attività di contrasto e in linea con la raccomandazione (UE) 2024/268 della Commissione sulla cooperazione tra gli Stati membri.

·Utilizzare appieno l'intelligence disponibile a tutti i livelli completando la distribuzione dell'applicazione SIENA, anche presso i centri di cooperazione di polizia e doganale.

·Massimizzare l'uso dei dati del SIS utilizzando tutte le nuove funzionalità e assegnando risorse e capacità agli uffici SIRENE.

·Garantire che il maggiore scambio di informazioni avvenga nel pieno rispetto dei requisiti in materia di protezione dei dati.

·Contribuire attivamente alla tabella di marcia dell'UE contro il traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata, anche attuando le migliori pratiche individuate nella valutazione tematica Schengen sulla lotta al traffico di stupefacenti.

6. Prossime tappe

Dalla presente relazione emerge che sono stati conseguiti sviluppi legislativi e operativi essenziali per l'attuazione delle priorità individuate nella relazione sullo stato di Schengen del 2023. In particolare sono state adottate misure specifiche volte a consolidare e potenziare il ciclo di governance Schengen, rafforzare ulteriormente le frontiere esterne dell'UE, aumentare l'efficacia del sistema di rimpatrio e la sicurezza interna e migliorare l'attuazione della politica dell'UE in materia di visti. Sono stati inoltre compiuti importanti passi avanti verso il completamento dello spazio Schengen con l'adozione, a dicembre, della decisione del Consiglio relativa alla soppressione dei controlli alle frontiere aeree e marittime interne di Bulgaria e Romania. La relazione sullo stato di Schengen 2024 individua le carenze residue relative all'attuazione del ciclo 2023-2024, nonché le sfide emergenti per lo spazio Schengen e le azioni prioritarie per il ciclo Schengen 2024-2025.

Per favorire l'attuazione di tali priorità, la Commissione ha presentato una proposta di raccomandazione del Consiglio per il ciclo Schengen 2024-2025 e invita il Consiglio a adottarla nella prossima sessione del Consiglio Schengen del giugno 2024 69 .

Gli elementi presentati in questo nuovo ciclo Schengen dovrebbero costituire la base per un dialogo politico rafforzato a livello tanto nazionale quanto europeo, anche in seno al Parlamento europeo e al Consiglio.

(1)

   Con la relazione sullo stato di Schengen 2024 la Commissione adempie l'obbligo giuridico di presentare relazioni di cui all'articolo 25 del regolamento (UE) 2022/922 del Consiglio e all'articolo 33 del codice frontiere Schengen.

(2)

   C(2023) 8139 final.

(3)

     Ad esempio, rispetto alla pandemia di COVID-19, il Consiglio ha il potere di imporre restrizioni temporanee dei viaggi a livello di UE in caso di minacce diffuse per la salute pubblica, consentendo nel contempo deroghe alle restrizioni all'ingresso per determinate categorie di persone i cui viaggi sono ritenuti essenziali. 

(4)

   Direttiva (UE) 2023/977 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, relativa allo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto degli Stati membri e che abroga la decisione quadro 2006/960/GAI del Consiglio (GU L 134 del 22.5.2023, pag. 1).

(5)

   Regolamento (UE) 2024/982 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 marzo 2024, sulla consultazione e lo scambio automatizzati di dati per la cooperazione di polizia e che modifica le decisioni 2008/615/GAI e 2008/616/GAI del Consiglio e i regolamenti (UE) 2018/1726, (UE) 2019/817 e (UE) 2019/818 del Parlamento europeo e del Consiglio (regolamento Prüm II) (GU L, 2024/982, 5.4.2024).

(6)

   Direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI (GU L 101 del 15.4.2011, pag. 1).

(7)

      Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulle misure di importazione, esportazione e transito di armi da fuoco, loro componenti essenziali e munizioni, che attua l'articolo 10 del protocollo delle Nazioni Unite contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità transnazionale organizzata (protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco) (rifusione) (COM(2022) 480 final ).

(8)

   COM(2023) 754 final e COM(2023) 755 final.

(9)

   COM(2023) 754.

(10)

     Ente nazionale croato per il turismo: CROATIA VISITED BY 20.6 MILLION TOURISTS IN 2023, comunicato stampa, 3.1.2024: https://www.htz.hr/en-GB/press/press-releases/croatia-visited-206-million-tourists-2023.

(11)

     I pattugliamenti congiunti tra Croazia e Slovenia sono passati da 437 nel 2022 a 864 nel 2023.

(12)

   Decisione (UE) 2024/210 del Consiglio, del 30 dicembre 2023, relativa alla piena applicazione delle disposizioni dell'acquis di Schengen nella Repubblica di Bulgaria e in Romania.

(13)

     Nel novembre 2023 la Commissione ha coordinato una missione di accertamento dei fatti complementare e volontaria, d'intesa con la Bulgaria, che ha permesso di acquisire ulteriori informazioni recenti sull'attuazione dell'acquis di Schengen da parte della Bulgaria, tenendo conto dei risultati delle due missioni precedenti. Documento 16090/23 del Consiglio.

(14)

     Bulgaria and Romania strengthen cooperation on border and migration management, marzo 2024, disponibile all'indirizzo: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_1283.

(15)

     Da quando Cipro è collegato al sistema d'informazione Schengen, sono state arrestate sulla base di un mandato d'arresto europeo circa 20 persone ricercate, di cui circa tre quarti sono già stati consegnati allo Stato membro che ha inserito la segnalazione.

(16)

     La cooperazione giudiziaria in materia penale, la cooperazione in materia di stupefacenti e l'articolo 26 della convenzione di Schengen, che stabilisce gli obblighi dei vettori che trasportano cittadini di paesi terzi cui è stato rifiutato l'ingresso.

(17)

     Discorso sullo stato dell'Unione, 13 settembre 2023.

(18)

     In linea con il modello comune di analisi integrata dei rischi (Common Integrated Risk Analysis Model - CIRAM).

(19)

     I risultati del primo e del secondo ciclo di valutazione Schengen sono frammentati in oltre duecento relazioni che hanno dato luogo a oltre 5 000 raccomandazioni.

(20)

     Per tutti gli Stati membri Schengen, il quadro di valutazione Schengen aggregato registra i punteggi conseguiti e visualizza l'attuazione complessiva delle raccomandazioni derivanti dalle valutazioni Schengen. In linea con la metodologia concordata con gli Stati membri nel dicembre del 2023, tale quadro di valutazione è strutturato su sei dimensioni strategiche, ciascuna delle quali affronta aspetti chiave per il funzionamento efficace dello spazio Schengen: governance Schengen nazionale, dimensione esterna, gestione delle frontiere esterne, rimpatri, misure alternative ai controlli alle frontiere interne e sicurezza interna. Sulla base dei singoli quadri di valutazione Schengen che assegnano punteggi agli Stati membri in base al livello di attuazione delle raccomandazioni, la visualizzazione illustra il punteggio medio conseguito per ciascuna dimensione in tutti gli Stati membri (rappresentato da barre colorate) ed evidenzia la distribuzione dei punteggi degli Stati membri nel contesto di ciascuna dimensione nei diversi quartili (indicati dal numero di Stati membri in ciascun quartile). Ad esempio, la dimensione "sicurezza interna" fa registrare un punteggio complessivo pari al 68 %. Nel contesto di tale dimensione, nove Stati membri raggiungono punteggi almeno pari al 75 %, 14 scendono tra il 50 % e il 74 % e uno Stato membro registra un punteggio compreso tra il 25 % e il 49 %.

(21)

     Riunione straordinaria del Consiglio europeo del 9 febbraio 2023, riunioni del Consiglio europeo del 23 marzo 2023, del 29 e 30 giugno 2023, del 26 e 27 ottobre 2023 e del 14 e 15 dicembre 2023.

(22)

     Circa il 20 % dei funzionari di collegamento nazionali è registrato sulla piattaforma comune per la condivisione di informazioni.

(23)

     Attualmente vi sono 11 funzionari di collegamento europei per la migrazione (European Migration Liaison Officer - EMLO) in 11 paesi terzi; 9 funzionari di collegamento europei per il rimpatrio (European Return Liaison Officer - EURLO) si occupano di 13 paesi terzi e la rete dei funzionari di collegamento incaricati dell'immigrazione (Immigration Liaison Officer - ILO), composta da quasi 472 funzionari di collegamento, è dispiegata in più di 100 paesi. I funzionari di collegamento Frontex (Frontex Liaison Officers - FLO) dispiegati in paesi terzi coprono complessivamente 15 paesi. Europol dispone di un agente ospite distaccato in Moldova. L'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (EUAA) dispone soltanto di personale convolto in missioni a lungo termine, ossia nei Balcani occidentali, ma prevede di inviare un funzionario di collegamento in Egitto. Eurojust ospita 11 magistrati di collegamento provenienti da paesi terzi.

(24)

     In Turchia, con sede ad Ankara, nei Balcani occidentali-Belgrado (con sede a Belgrado, che si occupa di Serbia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro) e a Tirana (con sede a Tirana, che si occupa di Albania, Macedonia del Nord e Kosovo*), in Africa occidentale-Niger (con sede a Niamey) e in Senegal (con sede a Dakar che si occupa di Gambia e Mauritania), nel contesto del partenariato orientale (con sede temporanea a Chisinau che si occupa di Moldova, Ucraina, Georgia, Armenia e Azerbaigian).

(25)

     Albania, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia.

(26)

     Albania, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Canada, Cabo Verde, Georgia, Kosovo, Moldova, Montenegro, Nigeria, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Russia e Bielorussia (questi ultimi due sono in sospeso).

(27)

     Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla valutazione del regolamento (UE) 2019/1896 sulla guardia di frontiera e costiera europea, compresa una revisione del corpo permanente (COM(2024) 75 final).

(28)

     Tra il 2015 e settembre 2023 più di un milione di domande di asilo, ossia il 17 % di tutte le domande, sono state presentate da cittadini esenti dall'obbligo del visto. Nel 2023 il 23 % delle domande di asilo è stato presentato da cittadini esenti dall'obbligo del visto.

(29)

     COM(2023) 642 final.

(30)

     Ad esempio la Lituania ha ricevuto 24 milioni di EUR aggiuntivi per ridurre gli ingressi illegali provenienti da Russia e Bielorussia. Sono stati inoltre messi a disposizione altri 80 milioni di EUR al fine di rafforzare il controllo di frontiera lungo la rotta dei Balcani occidentali. Questo importo si aggiunge ai 55,8 milioni di EUR stanziati nel 2023 per rafforzare le capacità di controllo di frontiera in Bulgaria e Romania. Sono stati inoltre messi a disposizione finanziamenti ingenti per migliorare i sistemi elettronici di sorveglianza alle frontiere terrestri esterne (141,2 milioni di EUR) in Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania e Ungheria. L'UE ha inoltre messo a disposizione finanziamenti al fine di acquistare attrezzature e metterle a disposizione dell'Agenzia per le sue capacità di sorveglianza di frontiera.

(31)

     Nel 2023 è stato concesso a sei Stati membri l'uso di aeromobili senza equipaggio, messi a disposizione di Frontex, per la sorveglianza nel contesto dell'azione specifica dello strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti (Border Management and Visa Instrument - BMVI). Tali attrezzature saranno accessibili all'Agenzia per una durata massima di quattro mesi l'anno e comprendono sei aeromobili ibridi a pilotaggio remoto e decollo e atterraggio verticali, tre sistemi comprendenti tre aeromobili a pilotaggio remoto e decollo e atterraggio verticali, due sistemi di contrasto di sistemi aerei senza pilota e due sistemi di sorveglianza vincolati.

(32)

   Regolamento (UE) 2019/1896 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2019, relativo alla guardia di frontiera e costiera europea e che abroga i regolamenti (UE) n. 1052/2013 e (UE) 2016/1624 (GU L 295 del 14.11.2019, pag. 1).

(33)

     Azione specifica del BMVI sulle attrezzature Frontex (attrezzature per componenti nazionali della guardia di frontiera e costiera europea, acquistate nel contesto del BMVI e messe a disposizione di Frontex al fine di aumentare la sua capacità operativa, conformemente all'articolo 64, paragrafo 14, del regolamento (UE) 2019/1896).

(34)

     14,3 milioni di EUR in assistenza emergenziale a titolo dello strumento tematico del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) sono stati assegnati all'Organizzazione internazionale per le migrazioni al fine di assistere l'Italia nel trasferimento di migranti da Lampedusa.

(35)

   9534/2/23 REV 2.

(36)

   15925/23.

(37)

     Si sono già svolte due riunioni relative al Bangladesh e al Pakistan e ulteriori riunioni si terranno nell'aprile del 2024.

(38)

     Nel 2023 Frontex ha effettuato circa 40 000 rimpatri (con un aumento del 58 % rispetto al 2022). Tuttavia quasi tre quarti dei voli commerciali sostenuti dall'Agenzia erano rappresentati soltanto da cinque Stati membri.

(39)

     Nel 2023 gli Stati membri hanno offerto sostegno al rimpatrio e alla reintegrazione di oltre 97 000 persone provenienti da 34 paesi terzi attraverso i servizi congiunti di reintegrazione di Frontex.

(40)

     I finanziamenti dell'UE e il sostegno di Frontex hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo di strutture nazionali di consulenza in materia di rimpatrio.

(41)

   Raccomandazione (UE) 2023/682 della Commissione, del 16 marzo 2023, relativa al riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio e all'accelerazione dei rimpatri nell'attuazione della direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (C(2023) 1763 final).

(42)

   Articolo 25 bis del codice dei visti.

(43)

     Rappresenta oltre il 6 % dell'occupazione totale nell'UE.

(44)

     IATA, Air Passenger Market Analysis, dicembre 2023, disponibile all'indirizzo: https://www-prod.iata.org/en/iata-repository/publications/economic-reports/airline-revenue-to-surpass-pre-pandemic-levels-in-2023/ . 

(45)

     Il 9 settembre 2022 il Consiglio ha convenuto di sospendere del tutto l'accordo di facilitazione del rilascio dei visti stipulato tra l'UE e la Russia. Il 30 settembre 2022 la Commissione ha presentato agli Stati membri orientamenti sulle procedure di rilascio dei visti e sui controlli di frontiera per i cittadini russi alle frontiere esterne dell'UE. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_22_5903 . 

(46)

     A dicembre del 2023, 16 membri del personale erano già stati inviati ai consolati di paesi terzi con un sostegno finanziario fornito nel quadro del BMVI. Il numero dovrebbe aumentare nei prossimi anni, con l'obiettivo di impiegare 1 527 persone presso i consolati entro il 2029.

(47)

     Regolamento (UE) 2023/2667 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 novembre 2023, che modifica i regolamenti (CE) n. 767/2008, (CE) n. 810/2009 e (UE) 2017/2226 del Parlamento europeo e del Consiglio, i regolamenti (CE) n. 693/2003 e (CE) n. 694/2003 del Consiglio e la Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen, per quanto riguarda la digitalizzazione della procedura di visto (GU L, 2023/2667, 7.12.2023).

(48)

     Una volta stabilite le specifiche tecniche per la piattaforma e i visti digitali, eu-LISA potrà iniziare a costruire la piattaforma per la domanda di visto dell'UE per l'entrata in funzione prevista nel 2028.

(49)

     Il sistema di informazione visti riveduto dovrebbe essere pienamente operativo entro l'autunno del 2026. 

(50)

     Sono stati adottati 26 atti di esecuzione e delegati e altri tre atti sono in fase di adozione finale.

(51)

     Le autorità pertinenti stanno lavorando in stretta collaborazione con la Commissione, tramite il coordinatore Schengen, per affrontare rapidamente le carenze gravi.

(52)

     Sono state affrontate le carenze gravi individuate nel 2022 in Spagna e Islanda.

(53)

     Nel 2023 la percentuale media di verifiche nel sistema di informazione visti alle frontiere esterne effettuate utilizzando impronte digitali è stata pari al 48 %. Sul versante positivo, Belgio, Islanda, Lettonia, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno raggiunto la soglia dell'80 %.

(54)

     In particolare Belgio, Francia, Grecia, Islanda e Lettonia.

(55)

     Global Initiative Against Transnational Organized Crime: Global-organized-crime-index-2023-web-compressed-compressed.pdf (globalinitiative.net) .

(56)

     In tale pubblicazione la "resilienza" è definita come la capacità di resistere all'attività criminale organizzata nel suo complesso, piuttosto che nei singoli mercati, così come di smantellare tale attività, attraverso misure politiche, economiche, giuridiche e sociali. Punteggio complessivo pari a 6,27, nettamente superiore alla media globale di 4,81. Punteggi particolarmente elevati per "cooperazione internazionale" (7,24), "politiche e leggi nazionali" (6,85) e "integrità territoriale" (6,48).

(57)

     Europol stima che il mercato della droga dell'UE abbia un valore minimo al dettaglio di 31 miliardi di EUR.

(58)

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, Tabella di marcia dell'UE per contrastare il traffico di droga e la criminalità organizzata.

(59)

     Lo spazio Schengen comprende circa 40 regioni transfrontaliere terrestri interne, che rappresentano il 40 % del territorio dell'Unione e quasi il 30 % della popolazione dell'UE.

(60)

     GU L, 2024/268, 17.1.2024.

(61)

     Raccomandazione (UE) 2024/268 della Commissione, del 23 novembre 2023, sulla cooperazione tra gli Stati membri riguardo alle minacce gravi per la sicurezza interna e l'ordine pubblico nello spazio senza controlli alle frontiere interne (GU L, 2024/268, 17.1.2024).

(62)

     Causa C-143/22.

(63)

     La procedura di trasferimento è un nuovo strumento volto ad affrontare i movimenti secondari all'interno dello spazio Schengen. Consente agli Stati membri di trasferire i cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, fermati nelle regioni frontaliere nel quadro della cooperazione bilaterale, nello Stato membro da cui provengono direttamente.

(64)

   Raccomandazione (UE) 2022/915 del Consiglio, del 9 giugno 2022, sulla cooperazione operativa nell'attività di contrasto. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32022H0915 .

(65)

     Polonia, Cechia, Germania, Spagna, Francia, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Belgio, Lituania, Lettonia, Romania e Bulgaria.

(66)

     https://www.benelux.int/files/3315/3234/9332/FichePolice_EN.pdf.

(67)

     Dal 7 marzo 2023 sono state effettuate più di 430 000 segnalazioni di rimpatrio, più di 11 500 segnalazioni di persone vulnerabili, più di 900 segnalazioni di persone e oggetti da sottoporre a controlli di indagine e più di 45 segnalazioni di ignoti ricercati inserite nel SIS.

(68)

     Regolamento (UE) 2018/1726 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, relativo all'Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA), che modifica il regolamento (CE) n. 1987/2006 e la decisione 2007/533/GAI del Consiglio e che abroga il regolamento (UE) n. 1077/2011.

(69)

     I riquadri sulle priorità nella presente relazione dovrebbero essere letti a complemento della proposta di raccomandazione del Consiglio e sono intesi a fornire un ulteriore contesto.


Bruxelles, 16.4.2024

COM(2024) 173 final

ALLEGATO

della

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

Relazione sullo stato di Schengen 2024


ALLEGATO 1

Il meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen: sviluppi principali e
prossime tappe

Il meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen costituisce il fulcro di uno spazio Schengen ben funzionante, che consente di individuare tempestivamente le carenze e di porvi rimedio. Attraverso tale meccanismo tra pari, le squadre di esperti degli Stati membri, coordinate dalla Commissione e sostenute da osservatori delle agenzie e degli organismi dell'UE, valutano in modo esaustivo ciascuno Stato membro e ciascun paese associato Schengen che applica integralmente l'acquis di Schengen 1 .

Nel 2023, con l'entrata in funzione del nuovo regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen 2 , è stata avviata una nuova generazione di valutazioni Schengen. La terza generazione introduce un concetto di valutazione Schengen più strategico e integrato con un'unica squadra di valutazione composta da esperti in diversi settori d'intervento. Il passaggio a una valutazione incentrata sul paese fornisce un quadro più completo dei risultati complessivi di uno Stato membro in relazione all'attuazione dell'acquis di Schengen e del contributo al funzionamento dello spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne ("spazio Schengen").

Sulla base degli importanti progressi compiuti negli ultimi anni, il rafforzamento del meccanismo mira a garantire che i risultati delle valutazioni Schengen siano più utilizzati a livello politico e operativo al fine di sostenere l'attuazione delle norme Schengen e, in tale contesto, rafforzare la fiducia reciproca.

In linea con la nuova impostazione, la Commissione ha aggiornato gli strumenti chiave a sostegno del buon funzionamento delle valutazioni Schengen. Innanzitutto è stata adottata la nuova guida alla valutazione Schengen per rispecchiare i principi del nuovo regolamento e promuovere la coerenza durante l'intero processo. Tale guida prevede una maggiore trasparenza, in linea con le disposizioni del nuovo regolamento 3 . In secondo luogo, è stato riveduto il questionario standard di valutazione Schengen 4  per tenere conto dei nuovi sviluppi giuridici e operativi connessi all'attuazione delle norme Schengen.

Valutazioni Schengen per paese 2023

Nel 2023 5 la Commissione ha avviato la terza generazione di valutazioni Schengen con le valutazioni periodiche di Finlandia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Il nuovo approccio alle valutazioni Schengen, basato sul nuovo regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, ha consentito la prima valutazione integrata e strategica del modo in cui gli Stati membri valutati applicano l'acquis di Schengen nel suo complesso.

Siti visitati

üAutorità centrali: centri nazionali di coordinamento, sedi delle forze di polizia, ministeri pertinenti e uffici SIRENE, autorità di protezione dei dati.

üFrontiere terrestri con Russia e Bielorussia: valichi di frontiera di Vaalimaa e Nuijamaa, Medininkai, Silene, Paternieki, Narva e Luhamaa.

üAeroporti: Helsinki, Tampere, Turku, Vilnius, Kaunas, Palanga, Tallinn e Riga.

üPorti: Tallinn, Paldiski, Liepāja, Ventspils, Riga, Neringa, Klaipėda, Uostas.

üCentri di trattenimento e di accoglienza: Metsälä, Joutseno, Tallinn, Soodevahe, centro di registrazione degli stranieri di Pabradė, centro di accoglienza per i rifugiati di Rukla, centro di accoglienza per stranieri trattenuti di Mucenieki, Daugavpils.

Nel corso delle valutazioni è stata prestata particolare attenzione ai seguenti aspetti:

·capacità, processi e strumenti degli Stati membri per affrontare i rischi in materia di migrazione e sicurezza alle loro frontiere esterne, assicurando nel contempo un livello adeguato di protezione dei diritti fondamentali, in particolare alla luce della strumentalizzazione dei migranti da parte di Russia e Bielorussia;

·governance strategica a livello nazionale quale condizione preliminare per un'attuazione efficace e integrata dell'acquis di Schengen; in questo contesto sono state esaminate le strategie nazionali, le risorse umane e la formazione (anche in materia di diritti fondamentali), l'analisi dei rischi, la pianificazione di emergenza e l'attuazione degli strumenti dell'UE;

·efficacia delle iniziative regionali di lotta contro la criminalità transfrontaliera all'interno dello spazio Schengen;

·attuazione dei sistemi di informazione su larga scala a sostegno dell'applicazione dell'acquis di Schengen, compreso il rispetto dei requisiti in materia di protezione dei dati, in particolare le nuove funzionalità del sistema d'informazione Schengen, e il livello di preparazione all'entrata in funzione del sistema di ingressi/uscite.

Questo approccio strategico ha consentito alle squadre di valutazione di stabilire una comprensione olistica delle questioni chiave che incidono sulla buona governance e sulla gestione dello spazio Schengen in ciascuno degli Stati membri valutati. Le relazioni Schengen per paese, che sostituiscono le precedenti sei relazioni tematiche per Stato membro, hanno individuato problemi comuni in questi quattro Stati membri, i quali si trovano infatti ad affrontare sfide analoghe come illustrato di seguito.

Alle frontiere esterne:

·i risultati complessivi conseguiti in relazione al controllo di frontiera e alla resilienza durante le situazioni di crisi in Finlandia, Lituania, Lettonia ed Estonia sono attualmente adeguati. Tuttavia il numero di membri del personale si colloca sul livello minimo necessario per assicurare un'attuazione efficace delle attività di gestione delle frontiere e di rimpatrio e qualsiasi eventuale cambiamento della situazione attuale metterebbe sotto pressione le capacità di reazione per i compiti di gestione delle frontiere e di rimpatrio; 

·gli Stati membri valutati hanno incontrato difficoltà nel garantire il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare del principio di non respingimento, durante l'applicazione di misure di polizia alle frontiere; 

·la qualità della sorveglianza delle frontiere terrestri è complessivamente adeguata, sebbene permangano lacune legate alla mancanza di attrezzature di rilevamento e di risorse umane; 

·la qualità delle verifiche di frontiera è variabile.

Misure all'interno dello spazio Schengen volte a contrastare la migrazione irregolare e la criminalità transfrontaliera:

·sebbene Finlandia, Lituania, Lettonia ed Estonia abbiano apportato cambiamenti importanti a livello strategico, giuridico e operativo per far fronte all'aumento degli arrivi di migranti irregolari, permangono difficoltà per quanto riguarda l'esecuzione efficace delle decisioni di rimpatrio. In particolare, la mancanza di monitoraggio dei rimpatri in caso di mancato rispetto del periodo per la partenza volontaria e l'emissione di molteplici decisioni di rimpatrio nei confronti della stessa persona incidono negativamente sulle possibilità di effettuare rimpatri. Il maggiore ricorso al riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio da parte delle autorità lettoni è stato considerato una migliore pratica e può contribuire ad affrontare alcuni dei problemi individuati; 

·le strategie nazionali di sicurezza interna nei quattro Stati membri valutati non sono coerenti con le priorità e le strategie dell'UE in materia di sicurezza interna 6 , il che impedisce un'assegnazione efficace delle risorse nazionali, ostacolando l'attuazione degli strumenti e delle funzioni comuni europei in materia di sicurezza.

Per quanto concerne lo scambio di informazioni attraverso i sistemi informatici Schengen e i relativi requisiti in materia di protezione dei dati:

·non tutte le funzionalità del SIS rinnovato sono state attuate, in particolare in Lettonia, dove sarà organizzata una visita di verifica. Inoltre, nei quattro Stati membri valutati le ricerche nel SIS-AFIS (sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali) non sono effettuate in relazione a tutti gli utenti finali;

·si registra una generale mancanza di risorse e uno sviluppo insufficiente delle capacità negli uffici SIRENE, il che rende difficile gestire in modo efficiente lo scambio tempestivo di informazioni;

·le autorità che gestiscono e utilizzano il sistema d'informazione Schengen e il sistema di informazione visti non rispettano sempre i requisiti in materia di protezione dei dati: le competenze sono assegnate in modo poco chiaro, la gestione degli accessi e la sicurezza dei dati sono inadeguate, i periodi di conservazione delle registrazioni non sono corretti, il monitoraggio è scarso e la formazione del personale è insufficiente. Inoltre le autorità di protezione dei dati non sempre controllano la liceità del trattamento dei dati personali in modo tempestivo e completo a causa della mancanza di risorse finanziarie e umane;

·in taluni Stati membri gli interessati incontrano difficoltà nell'esercizio dei loro diritti (ad esempio il diritto di accesso ai dati) a causa dei requisiti sproporzionati stabiliti per le richieste che essi desiderano presentare.

Per quanto concerne la dimensione esterna di Schengen:

·sebbene l'esame delle domande di visto da parte delle autorità valutate nei consolati visitati fosse nel complesso solido e le decisioni fossero fondate, resta comunque necessario razionalizzare la cooperazione con i fornitori esterni di servizi nei quattro Stati membri valutati e il relativo monitoraggio; 

·persiste il problema dei lunghi tempi di attesa per ottenere appuntamenti per i visti Schengen, anche se in misura inferiore rispetto al 2022.

Oltre alle valutazioni periodiche del 2023, nell'ottobre del 2023 Cipro è stata sottoposta per la prima volta a una valutazione Schengen che ha esaminato l'uso del sistema d'informazione Schengen a seguito della connessione a tale sistema nel luglio del 2023. La valutazione ha confermato che il sistema informatico di base è ben integrato nelle procedure di lavoro delle diverse autorità competenti. Sono state inoltre individuate migliori pratiche relative alla formazione delle autorità competenti. È opportuno apportare miglioramenti per dotare l'ufficio SIRENE di risorse umane sufficienti e per utilizzare in modo efficace i dati SIS.

Nel settembre del 2023 la Commissione ha organizzato due visite senza preavviso in Italia e Francia alla luce delle analisi dei rischi e delle valutazioni delle vulnerabilità effettuate da Frontex.

Le vulnerabilità della Francia nello svolgimento del controllo di frontiera, in particolare per quanto concerne le verifiche di frontiera, sono state considerate una grave carenza. Le autorità francesi stanno adottando misure immediate per ovviare a tali carenze. Il coordinatore Schengen segue da vicino la situazione insieme alle autorità francesi e ai servizi della Commissione con un attento monitoraggio.

Valutazione tematica Schengen 2023: lotta contro il traffico di stupefacenti nell'UE

Le valutazioni tematiche Schengen offrono un'opportunità unica per valutare lo stato di attuazione dell'acquis di Schengen in un determinato momento in tutti gli Stati membri e in tutti i settori d'intervento. La natura trasversale di tali valutazioni offre una visione senza precedenti dei risultati conseguiti dallo spazio Schengen in relazione a particolari questioni di interesse, offrendo una valida base per definire e attuare le scelte politiche e per l'apprendimento tra pari tra gli Stati membri.

Nel 2023 tutti gli Stati membri che applicano integralmente l'acquis di Schengen 7 sono stati valutati nell'ambito della valutazione tematica Schengen al fine di individuare le migliori pratiche nelle loro capacità nazionali di lotta contro il traffico di stupefacenti, con particolare attenzione al traffico nei porti. Tutti gli Stati membri sono stati valutati mediante un questionario mirato e sono state organizzate visite in loco presso i porti di Rotterdam, Anversa, Marsiglia e Amburgo.

Dalla valutazione tematica è emerso che l'UE e gli Stati membri dispongono soltanto di un quadro parziale della minaccia relativa al traffico di stupefacenti, dal momento che solo una piccola percentuale degli stupefacenti oggetto di traffico nello spazio Schengen viene individuata e sequestrata. Al fine di affrontare tale vulnerabilità sono state individuate le migliori pratiche in materia di analisi dei rischi, cooperazione tra agenzie, anche con portatori di interessi privati, e scambio di informazioni.

Una delle sfide comuni che interessano tutti i principali porti è la necessità di un coordinamento tra tutti i soggetti interessati coinvolti nelle operazioni portuali. Il coordinamento e la cooperazione tra le autorità di contrasto, le forze di polizia, le guardie di frontiera, i servizi doganali e i partner privati sono fondamentali per contrastare in maniera efficace il traffico di stupefacenti a livello nazionale, europeo e internazionale. In questo settore sono state rilevate diverse migliori pratiche, tra cui l'efficacia dei partenariati pubblico-privato e le misure per contrastare la corruzione lungo la catena di approvvigionamento degli stupefacenti.

Inoltre dalla valutazione è emersa la necessità di rafforzare gli ostacoli ai flussi di stupefacenti all'interno dello spazio Schengen attraverso un'efficiente cooperazione operativa transfrontaliera. Alcuni Stati membri hanno adottato accordi bilaterali o multilaterali con disposizioni speciali che facilitano la cooperazione in materia di traffico di stupefacenti. Altre migliori pratiche in questo settore riguardano la partecipazione all'EMPACT (la piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità) e alle relative task force operative di Europol.

I risultati della valutazione tematica sottolineano inoltre la necessità di una stretta e ampia cooperazione internazionale con i paesi terzi. Diversi Stati membri hanno concluso accordi specifici di cooperazione operativa e strategica con paesi di origine o di transito e l'UE sta lavorando per rafforzare la collaborazione operativa con i principali paesi dell'America centrale e meridionale interessati dal traffico di stupefacenti.

Sulla base della relazione di valutazione tematica, nel marzo del 2024 il Consiglio Schengen ha adottato una decisione del Consiglio recante una raccomandazione per l'attuazione delle migliori pratiche riscontrate 8 . Tutti gli Stati membri valutati sono invitati a presentare piani d'azione che specifichino le migliori pratiche utili per la loro specifica situazione nazionale e le corrispondenti modalità di attuazione.

Sfruttare appieno il potenziale delle valutazioni Schengen attraverso un'attuazione e un monitoraggio efficaci

La fase di monitoraggio costituisce il braccio operativo fondamentale del meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, che consente di trasformare i risultati individuati dalle squadre di valutazione in una risposta concreta da parte dello Stato membro al fine di migliorare l'applicazione dell'acquis di Schengen. Gran parte dell'impatto positivo del meccanismo per l'intero spazio Schengen dipende dall'attuazione efficace delle singole raccomandazioni formulate a seguito della valutazione Schengen.

Dall'avvio del primo ciclo Schengen nel 2022, i quadri di valutazione Schengen, consegnati ai ministri in sede di Consiglio Schengen, forniscono loro una buona panoramica delle principali carenze nella gestione nazionale dello spazio Schengen. Lo sviluppo di una metodologia comune per il quadro di valutazione Schengen nel 2023 consente di visualizzare meglio il livello di attuazione delle raccomandazioni delle valutazioni Schengen e di individuare i settori che richiedono un'attenzione urgente a livello nazionale ed europeo. Il quadro di valutazione è essenziale per colmare il divario tra la dimensione politica e quella operativa di Schengen, permettendo di comprendere chiaramente le implicazioni della mancata applicazione delle norme Schengen. La maggiore visibilità dei risultati delle valutazioni Schengen, in particolare per la riunione dei ministri competenti in sede di Consiglio Schengen, può contribuire a un follow-up efficace delle attività di valutazione Schengen.

Il quadro di valutazione Schengen 2024 ha consentito di confermare che l'acquis di Schengen nel complesso è adeguatamente applicato, anche se i progressi variano tra gli Stati membri e tra le diverse parti dell'acquis. Tuttavia dalle attività di monitoraggio nel contesto del meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen è emerso che in numerosi Stati membri il ritmo di attuazione è lento, il che comporta diffuse carenze persistenti, anche per quanto riguarda aspetti fondamentali dell'architettura di Schengen.

Quadro di valutazione Schengen 2024 per singoli indicatori chiave

Le attività di valutazione e di monitoraggio svolte nel secondo ciclo Schengen, illustrate nei quadri di valutazione Schengen 2024, rivelano che in tutto lo spazio Schengen sono necessarie azioni correttive prioritarie al fine di migliorare la qualità delle verifiche di frontiera, rafforzare le limitate capacità di rimpatrio, affrontare le sfide nell'individuazione delle minacce alla sicurezza attraverso il sistema d'informazione Schengen e rimuovere gli ostacoli allo scambio transfrontaliero di informazioni, in particolare quelli legati all'inefficacia e alla mancata automatizzazione dei punti di contatto unici.

La Commissione invita tutti gli Stati membri e i paesi associati Schengen a garantire un follow-up efficace dei risultati dei quadri di valutazione Schengen 2024, anche attraverso un'attiva interazione con il coordinatore Schengen. In particolare è stata registrata la necessità di affrontare con urgenza le gravi carenze persistenti rilevate in Francia e in Grecia, nonché i problemi relativi alle procedure di infrazione in corso 9 . La Commissione collaborerà strettamente con gli Stati membri al fine di assicurare la rapida attuazione delle misure correttive. In caso di raccomandazioni con implicazioni finanziarie per gli Stati membri, la Commissione invita questi ultimi a dare priorità alla loro attuazione nel contesto dei programmi nazionali dei fondi dell'UE 10 .

Durante il secondo ciclo Schengen, la Commissione ha intensificato le iniziative per monitorare in modo più efficiente l'attuazione delle raccomandazioni. Ha monitorato la situazione sul campo in diversi Stati membri in cui sono state riscontrate carenze gravi, mediante nuove visite e visite di verifica in linea con i nuovi strumenti previsti dal nuovo regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen.

Nuove visite del 2023

üPaesi Bassi (giugno) nel settore della politica in materia di visti

üSpagna (luglio) nel settore della gestione delle frontiere esterne

üIslanda (settembre) nel settore della cooperazione di polizia

Visti i buoni progressi compiuti da questi Stati membri, le squadre di valutazione hanno concluso che le carenze gravi sono state adeguatamente affrontate.

Visite di verifica del 2023

üBelgio (gennaio)

üFrancia (novembre)

Entrambe le visite miravano a monitorare le azioni correttive connesse alla qualità del controllo di frontiera. Sebbene in Belgio siano stati osservati alcuni progressi, permangono carenze importanti in entrambi gli Stati membri, anche per quanto riguarda la governance nazionale, che devono essere affrontate con urgenza.

Inoltre, in molti casi, gli Stati membri non forniscono comunicazioni efficaci in linea con gli obblighi giuridici e i termini previsti dal regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, e in numerosi casi i piani d'azione presentati alla Commissione sono inadeguati e devono essere riveduti. L'attuazione efficace delle raccomandazioni derivanti dalle valutazioni Schengen continua a essere incoerente, il che ostacola il pieno potenziale del meccanismo di contribuire a uno spazio Schengen forte e ben regolamentato.

In tale contesto, la Commissione ha rafforzato le proprie capacità di monitoraggio e favorito l'impegno profuso dagli Stati membri per soddisfare i loro obblighi di comunicazione attraverso la digitalizzazione della fase di monitoraggio con l'applicazione KOEL-SCHEVAL, in uso dal maggio del 2023. Questa ha permesso di centralizzare su un'unica piattaforma tutti gli scambi relativi all'attuazione delle raccomandazioni, offrendo una panoramica migliore, tanto per la Commissione quanto per gli Stati membri valutati, in merito allo stato di attuazione delle raccomandazioni. Tale piattaforma ha permesso di introdurre semplificazioni procedurali e una maggiore trasparenza, in particolare in relazione allo sviluppo dei singoli quadri di valutazione Schengen annuali.

Dopo le ultime valutazioni delle relazioni di follow-up presentate dagli Stati membri, con il presente documento la Commissione chiude i piani d'azione relativi alla valutazione del 2015 del Belgio sugli aspetti concernenti la protezione dei dati dell'acquis di Schengen, alla valutazione del 2018 della Svizzera in materia di rimpatrio, alla valutazione del 2018 della Lituania in materia di cooperazione di polizia, alle valutazioni del 2019 della Polonia sulla politica comune in materia di visti e sulla gestione delle frontiere esterne, alla valutazione del 2019 dell'Ungheria sul sistema d'informazione Schengen e alla valutazione del 2022 di Malta sulla politica comune in materia di visti a seguito della piena attuazione di tutte le raccomandazioni, in linea con l'articolo 21, paragrafo 3, del regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen.

Inoltre la Commissione chiude tecnicamente anche i piani d'azione relativi alle valutazioni del 2016 della Grecia sulla gestione delle frontiere esterne e sugli aspetti relativi alla protezione dei dati dell'acquis di Schengen, alla valutazione del 2016 del Lussemburgo sugli aspetti relativi alla protezione dei dati dell'acquis di Schengen, alla valutazione del 2017 della Danimarca sulla gestione delle frontiere esterne e sul sistema d'informazione Schengen, alla valutazione del 2017 dell'Islanda sulla gestione delle frontiere esterne e del rimpatrio, alla valutazione del 2017 della Norvegia sulla gestione delle frontiere esterne, sugli aspetti relativi alla protezione dei dati dell'acquis di Schengen, sul rimpatrio e sulla cooperazione di polizia, alla valutazione del 2017 del Portogallo sulla gestione delle frontiere esterne, sul rimpatrio, sul sistema d'informazione Schengen e sulla cooperazione di polizia, alla valutazione del 2017 della Spagna sulla gestione delle frontiere esterne, sul sistema d'informazione Schengen, sul rimpatrio e sulla cooperazione di polizia, alla valutazione del 2017 della Svezia sulla gestione delle frontiere esterne e sul rimpatrio, alla valutazione del 2018 della Svizzera sul sistema d'informazione Schengen e alla valutazione del 2018 della Lituania sulla cooperazione di polizia, sugli aspetti relativi alla protezione dei dati dell'acquis di Schengen e sul sistema d'informazione Schengen. La chiusura è tuttavia di natura tecnica, in quanto riguarda piani d'azione che non sono pienamente attuati. Le raccomandazioni in sospeso devono essere comunicate nel quadro del piano d'azione presentato dagli Stati membri dopo la nuova valutazione, al fine di evitare duplicazioni degli obblighi di comunicazione.

Strumenti a sostegno delle valutazioni strategiche Schengen

La nuova impostazione delle valutazioni Schengen implica una revisione degli strumenti su cui si basano. In linea con il nuovo regolamento, nel 2023 la Commissione ha lavorato per migliorare il gruppo di esperti, la guida alla valutazione Schengen, il questionario standard Schengen e il concetto di formazione per le valutazioni Schengen.

Il primo gruppo di esperti a sostegno delle valutazioni Schengen del 2023

L'istituzione del primo gruppo di esperti per lo svolgimento delle attività di valutazione e di monitoraggio Schengen per le valutazioni Schengen effettuate nel 2023 si è rivelata utile per ridurre gli oneri amministrativi e semplificare la designazione e la selezione degli esperti degli Stati membri. L'invito unico a presentare candidature di esperti per tutte le valutazioni dell'anno successivo, seguito da una preselezione di esperti del gruppo da parte della Commissione, ha consentito la flessibilità necessaria per selezionare facilmente esperti in possesso delle competenze richieste per le valutazioni senza preavviso e nei casi in cui gli esperti selezionati non erano più disponibili per una visita specifica.

In seguito all'istituzione del gruppo di esperti del 2023, sono state costituite le squadre incaricate di effettuare le valutazioni di Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia e Cipro. Alle valutazioni del 2023 hanno partecipato esperti di 31 Stati membri e paesi associati Schengen, come illustrato di seguito.

Per quanto riguarda la valutazione tematica sul traffico di stupefacenti, è stato avviato un invito specifico in quanto erano necessarie competenze ed esperienze specialistiche che coinvolgevano diversi settori d'intervento, con particolare attenzione al traffico di stupefacenti.

Esperti designati dagli Stati membri            Squadra di valutazione

Nel novembre 2023 la Commissione ha costituito il gruppo di esperti per il 2024. In linea con le prescrizioni del meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, quasi tutti gli Stati membri hanno designato almeno un esperto per ciascun settore d'intervento. Soltanto pochi Stati membri non lo hanno fatto, sostenendo che la designazione avrebbe inciso in misura sostanziale sull'adempimento dei compiti nazionali 11 , e pertanto non sono stati in grado di nominare almeno un esperto per ciascun settore d'intervento 12 . Complessivamente sono stati designati 526 esperti nazionali, di cui 505 sono stati selezionati per il gruppo 2024, tenendo conto dei criteri generali e specifici definiti nel regolamento e nell'invito a designare esperti rivolto agli Stati membri 13 .

È stato lanciato un ulteriore invito a presentare candidature di esperti per la valutazione tematica del 2024 sul rimpatrio, al fine di garantire una disponibilità sostenibile di esperti nel corso dell'anno. Sulla base delle 31 candidature presentate da 20 Stati membri, la squadra è composta da 15 esperti. Frontex e l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali sostengono la squadra in qualità di osservatori, mentre l'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (EUAA) e l'Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA) forniscono supporto ad hoc.

Esperti designati dagli Stati membri    Squadra di valutazione


Una componente fondamentale per il buon funzionamento del gruppo di esperti rimane il coordinamento nazionale delle valutazioni Schengen, in particolare per quanto concerne le qualifiche, l'impegno e la disponibilità degli esperti. In diverse occasioni gli esperti preselezionati non erano più disponibili al momento della valutazione per motivi professionali o personali. Tali modifiche dell'ultimo minuto hanno reso difficile organizzare tempestivamente e preparare adeguatamente le visite di valutazione. La Commissione invita gli Stati membri a garantire il pieno impegno dei loro esperti preselezionati a effettuare le valutazioni Schengen, come meccanismo tra pari a beneficio delle autorità che inviano gli esperti.

Occorre allo stesso tempo rafforzare la continuità tra le attività di formazione e le attività di valutazione al fine di assicurare che gli esperti recentemente formati siano sempre designati per il gruppo da parte dalle loro autorità, in linea con le prescrizioni del regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen 14 . I processi di condivisione delle informazioni attraverso i punti di contatto nazionali sull'istituzione del gruppo, compreso il riscontro fornito agli esperti designati in merito all'esito del processo, potrebbero essere ulteriormente migliorati.

L'istituzione del gruppo di esperti per il 2024 ha seguito gli sviluppi nell'organizzazione delle valutazioni Schengen. Sulla base delle innovazioni e dell'esperienza acquisita con la creazione del primo gruppo di esperti, la Commissione ha aggiornato la composizione dei gruppi di valutazione promuovendo il ricorso a squadre miste con profili e competenze complementari. Per la prima volta la Commissione ha istituito un gruppo integrato di esperti e ha incoraggiato gli Stati membri a nominare esperti con profili misti a sostegno dell'istituzione di tali squadre.

In tale contesto e alla luce dell'elevata complementarità dei profili degli esperti in materia di cooperazione di polizia e degli esperti in materia di sistemi di informazione su larga scala, la Commissione, sostenuta dagli esperti principali degli Stati membri, ha unito le due squadre di valutazione creando una squadra integrata per la sicurezza interna. Questo nuovo metodo, che prevede una pianificazione, una programmazione e un'attuazione comuni delle visite sul campo, è stato attuato con successo nelle valutazioni del 2023.

La Commissione continuerà a adoperarsi per un uso più strategico e coordinato di squadre con competenze eterogenee, tenendo conto anche delle esigenze derivanti dall'adozione della nuova legislazione Schengen, come il regolamento sugli accertamenti, nonché dell'attuazione della nuova architettura informatica. La Commissione garantirà che la composizione del gruppo sia adeguata di conseguenza.

Al fine di assicurare un gruppo di esperti di qualità elevata per le attività di valutazione e di monitoraggio, nel 2023 è stato istituito un quadro di formazione comune e integrato per i valutatori Schengen. L'obiettivo è integrare una solida conoscenza teorica con una buona comprensione dei principi, delle procedure e delle tecniche di valutazione in modo da assicurare un approccio coerente in tutte le attività di valutazione. Il fulcro di questo processo di armonizzazione è l'istituzione del primo programma comune, concordato dalla Commissione, dagli esperti degli Stati membri in materia di formazione e dalle agenzie dell'UE. Il programma comune unico rispecchia i principi del nuovo regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen ed è applicato a tutte le attività di formazione, indipendentemente dal fatto che gli Stati membri, le agenzie o la Commissione stiano organizzando attività di formazione. Dalla sua istituzione sono stati formati 215 esperti in aprile, settembre e ottobre del 2023 nel contesto del quadro comune.

Inoltre, nel gennaio 2024 si è tenuto il secondo seminario dei coordinatori nazionali e degli esperti principali, cui hanno partecipato i coordinatori nazionali degli Stati membri e della Commissione, gli esperti principali designati per le valutazioni del 2024 e un numero selezionato di coordinatori nazionali ed esperti principali per le valutazioni del 2023. La formazione ha consentito agli esperti di condividere le loro conoscenze sul processo di valutazione globale nonché ulteriori riflessioni in merito a miglioramenti. I coordinatori nazionali degli Stati membri svolgono un ruolo cruciale nella progettazione, nella pianificazione, nell'attuazione e nel follow-up delle valutazioni Schengen tra pari, nonché nel colmare le lacune esistenti tra il livello tecnico/operativo e quello strategico/politico.

Verso un quadro unico di formazione in materia di valutazioni Schengen, per un solido gruppo
di coordinatori nazionali, esperti principali ed esperti

I principi alla base del nuovo meccanismo integrato di valutazione e di monitoraggio Schengen sono stati consolidati nella guida alla valutazione Schengen riveduta, adottata nell'ottobre del 2023. Tale guida funge da orientamento pratico per tutti i soggetti coinvolti nelle valutazioni Schengen per tutte le fasi del processo, dalla pianificazione iniziale fino alla chiusura del piano d'azione.

Anche il questionario standard di Schengen è stato aggiornato nel luglio del 2023 al fine di coprire integralmente l'ambito di applicazione delle valutazioni secondo il regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen e le modifiche legislative dell'acquis di Schengen negli ultimi anni. Poiché dovrebbe fungere da base per le valutazioni Schengen negli anni a venire, tale questionario include già domande relative agli strumenti e alla legislazione che entreranno in funzione a breve termine, quali il sistema di ingressi/uscite.

Prossime tappe: attività di valutazione e monitoraggio 2024

In linea con il programma di valutazione pluriennale 2023-2029 e con il programma di valutazione annuale 2024 adottato nel dicembre del 2023, nel 2024 si svolgeranno le valutazioni periodiche di Croazia, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Cechia. A seguito della decisione del Consiglio sulla piena applicazione dell'acquis di Schengen in Bulgaria e Romania a decorrere dal marzo del 2024 e in linea con l'articolo 23, paragrafo 6, del regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, il programma di valutazione pluriennale sarà modificato ed entrambi gli Stati membri saranno valutati nel 2025.

Per quanto concerne le attività di monitoraggio da svolgere nel 2024, la Commissione prevede di effettuare visite a Cipro e in Francia, Danimarca, Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna. Nel caso di Cipro e Irlanda, le nuove visite consentiranno di verificare i progressi compiuti nell'attuazione delle raccomandazioni al fine di compiere progressi nel processo di adesione a Schengen.

Nel quadro del programma di valutazione pluriennale 2023-2029, il funzionamento delle componenti nazionali della guardia di frontiera e costiera europea rimane una priorità specifica così come l'attuazione del sistema d'informazione Schengen. Inoltre le nuove attività di valutazione riguarderanno anche i nuovi requisiti Schengen derivanti dal quadro legislativo rinnovato, nonché la preparazione e l'attuazione del sistema di ingressi/uscite e del sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi.

In linea con l'approccio globale delle nuove valutazioni, che si rispecchia ora nella struttura riveduta del quadro di valutazione Schengen, le valutazioni Schengen del 2024 e le successive presteranno particolare attenzione alla situazione alle frontiere interne, alla cooperazione efficace con paesi terzi in relazione ad attività di gestione delle frontiere, immigrazione e sicurezza, nonché al funzionamento delle autorità, comprese le garanzie per la prevenzione della corruzione.

Il quadro di valutazione Schengen continuerà ad agevolare l'attuazione delle raccomandazioni derivanti dalle valutazioni Schengen e sarà utilizzato per stimolare ulteriormente i lavori del Consiglio Schengen individuando e monitorando meglio le priorità orizzontali. In tale contesto il coordinatore Schengen svolgerà un ruolo attivo collaborando maggiormente con gli alti funzionari nazionali Schengen per sostenere l'attuazione delle norme Schengen, anche garantendo maggiori sinergie con i fondi dell'UE.

Le valutazioni Schengen al centro del ciclo Schengen.

Il 2024 segna l'avvio della fase di monitoraggio della valutazione tematica del 2023 sul traffico di stupefacenti. Poiché l'obiettivo principale della valutazione era quello di concentrarsi sull'individuazione delle migliori pratiche, gli Stati membri sono stati invitati a considerare il valore aggiunto e la fattibilità dell'attuazione delle migliori pratiche nei rispettivi quadri nazionali. La Commissione monitorerà l'attuazione di questa raccomandazione 15 attraverso piani d'azione nazionali da presentare entro giugno 2024.

Allo stesso tempo, la Commissione, insieme agli esperti degli Stati membri, ha avviato la valutazione tematica del 2024 per colmare le lacune nazionali e creare un sistema di rimpatrio efficace dell'UE attraverso soluzioni comuni e pratiche innovative. A seguito dell'istituzione della squadra di valutazione e dell'accordo sul questionario, tutti gli Stati membri valutati devono presentare le loro risposte entro il giugno del 2024. Le visite in loco seguiranno nell'autunno del 2024.

In previsione del 2025 e a seguito di un processo di consultazione con gli Stati membri, nella relazione sullo stato di Schengen del 2024, la Commissione presenta tre proposte per una valutazione tematica nel 2025. Le proposte mirano ad affrontare settori prioritari e sfide comuni, tra cui la conoscenza situazionale, l'individuazione delle minacce alla sicurezza e la creazione di capacità efficaci per affrontare i rischi associati alla migrazione irregolare. 

Per quanto riguarda le attività di formazione, l'attuazione del programma comune nelle formazioni iniziali nel 2023 ha fornito una solida base su cui concepire le attività future di formazione. In tale contesto, nel 2024 le formazioni iniziali saranno ulteriormente perfezionate per conseguire gli obiettivi del programma comune, che contribuirà alla qualità elevata dei valutatori Schengen. Le prossime formazioni iniziali sono previste per la primavera e l'autunno del 2024.

(1)

     Si tratta inoltre del quadro utilizzato per verificare se le condizioni necessarie per l'applicazione dell'acquis di Schengen siano state soddisfatte negli Stati membri in cui esso non si applica (integralmente).

(2)

     Regolamento (UE) 2022/922 del Consiglio, del 9 giugno 2022, sull'istituzione e sul funzionamento di un meccanismo di valutazione e di monitoraggio per verificare l'applicazione dell'acquis di Schengen.

(3)

     Conformemente all'articolo 28 del regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen, la guida stabilisce che la Commissione pubblicherà la sintesi e le raccomandazioni delle nuove relazioni per paese. Valutazione e monitoraggio Schengen - Commissione europea (europa.eu) .

(4)

   C(2023) 3000 final.

(5)

     Sono stati inoltre valutati Spagna (politica in materia di visti) e Portogallo (politica in materia di visti e protezione dei dati). Tali valutazioni periodiche sono state svolte in seguito al secondo ciclo di programmazione delle valutazioni Schengen, in quanto inizialmente il loro svolgimento era previsto per il 2020 e il 2021, ma erano state rinviate a causa delle restrizioni imposte dalla crisi della COVID-19.

(6)

     Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla strategia dell'UE per l'Unione della sicurezza (COM(2020) 605 final).

(7)

     La valutazione non ha riguardato Bulgaria, Cipro, Irlanda e Romania.

(8)

     Decisione di esecuzione 7301/24 del Consiglio, del 4 marzo 2024, recante raccomandazione relativa all'attuazione delle migliori pratiche riscontrate nella valutazione tematica Schengen 2023 delle capacità degli Stati membri nei settori della cooperazione di polizia, della protezione delle frontiere esterne e della gestione dei sistemi informatici per combattere il traffico di stupefacenti diretto verso l'Unione.

(9)

     La Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di Belgio, Germania, Grecia e Spagna in merito alla loro applicazione dell'acquis in materia di rimpatrio sulla base dei risultati delle valutazioni Schengen.

(10)

     Conformemente all'articolo 13 del regolamento (UE) 2021/1148 (regolamento sullo strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti), all'articolo 16 del regolamento (UE) 2021/1147 (regolamento sul Fondo Asilo, migrazione e integrazione) e all'articolo 16 del regolamento (UE) 2021/1149 (regolamento sul Fondo Sicurezza interna).

(11)

     Conformemente all'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento, "[g]li Stati membri non sono tenuti a designare esperti nei settori in cui, per motivi oggettivi, non sono valutati o, in situazioni eccezionali, se la designazione incida in misura sostanziale sull'adempimento dei compiti nazionali. Qualora invochino tale circostanza, gli Stati membri forniscono per iscritto alla Commissione le motivazioni e le informazioni relative alla situazione eccezionale".

(12)

     Francia, Italia e Slovacchia non hanno nominato un esperto in materia di protezione dei dati, mentre la Danimarca non ha nominato un esperto in materia di cooperazione di polizia.

(13)

     L'articolo 15, paragrafo 1, del regolamento stabilisce che gli esperti devono possedere "adeguate qualifiche, fra cui una solida conoscenza teorica ed esperienza nei settori oggetto del meccanismo di valutazione e di monitoraggio, unitamente a una solida conoscenza dei principi, delle procedure e delle tecniche di valutazione", e devono saper "comunicare efficacemente in una lingua comune". Conformemente all'articolo 17, paragrafo 5, gli Stati membri devono designare esperti che soddisfino tali condizioni.

(14)

   Articolo 17, paragrafo 6, del regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen.

(15)

   Documento del Consiglio 7301/24 del 5 marzo 2024. 


Bruxelles, 16.4.2024

COM(2024) 173 final

ALLEGATO

della

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

Relazione sullo stato di Schengen 2024


ALLEGATO 2

Raccolta delle migliori pratiche individuate nel quadro del meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen

Il buon funzionamento dello spazio Schengen dipende dall'applicazione efficace ed efficiente delle norme Schengen da parte degli Stati membri. Il meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen costituisce una garanzia fondamentale per assicurare l'attuazione adeguata dell'acquis di Schengen, che consente non soltanto di rilevare tempestivamente le vulnerabilità, ma anche di individuare le migliori pratiche e le soluzioni innovative messe in atto dagli Stati membri.

La presente raccolta delle migliori pratiche che accompagna la relazione sullo stato di Schengen 2024 segna la sua seconda edizione dall'entrata in vigore del nuovo regolamento sul meccanismo di valutazione e di monitoraggio Schengen. Trattandosi di un documento in evoluzione, la presente raccolta comprende tanto le migliori pratiche individuate nella sua precedente edizione, quanto le misure nuove e innovative individuate nelle valutazioni effettuate nel 2023.

Il presente documento riunisce un'ampia serie di migliori pratiche riguardanti diversi aspetti dell'acquis di Schengen, tra cui la governance Schengen a livello nazionale, la gestione delle frontiere esterne, la politica in materia di visti, i rimpatri, nonché le misure all'interno dello spazio Schengen, come quelle relative alle frontiere interne e alla sicurezza interna. L'obiettivo è informare su strategie, strumenti e misure innovativi che possono sostenere le autorità degli Stati membri nell'attuazione dell'acquis di Schengen e facilitare la condivisione delle conoscenze tra pari. È opportuno promuovere un ulteriore scambio di conoscenze ed esperienze in seno ai pertinenti organi del Consiglio al fine di rafforzare questo sforzo di collaborazione. La presente raccolta serve a integrare con nuove informazioni le attuali migliori pratiche delineate nelle raccomandazioni o nei manuali della Commissione o del Consiglio.

La presente raccolta è di natura esplicativa e non è giuridicamente vincolante. È intesa come una risorsa preziosa per i responsabili delle politiche, i funzionari delle autorità di contrasto e gli altri portatori di interessi incaricati di garantire il funzionamento regolare ed efficiente dello spazio Schengen, ma anche per sostenere possibili soluzioni per provvedimenti correttivi che affrontino le future raccomandazioni proposte dalle squadre di valutazione. Costituisce parte della relazione annuale di cui all'articolo 25 del regolamento (UE) 2022/922 del Consiglio.



GOVERNANCE SCHENGEN NAZIONALE

1.Strategie nazionali

Attuazione della gestione europea integrata delle frontiere

Governance della gestione integrata delle frontiere nazionali

-A livello nazionale viene creato un centro che riunisce sette autorità, tra cui la polizia, l'ufficio della migrazione e l'amministrazione doganale. Il suo obiettivo principale è sviluppare controstrategie, fornire avvertimenti precoci ed elaborare raccomandazioni. Si tratta di una struttura permanente, organizzata intorno al lavoro di unità temporanee, che dispone di un'ampia serie di prodotti di analisi utili tanto per il processo decisionale tattico a livello locale quanto per il processo decisionale strategico a livello ministeriale. Le sue analisi sono distribuite a tutte le unità della polizia di frontiera attraverso la piattaforma web della polizia. [Germania, 2015]

-Il piano di emergenza comprende procedure dettagliate per potenziali scenari di crisi, definisce ruoli e responsabilità chiari per tutte le autorità nazionali competenti (tra cui forze di polizia, autorità doganali, forze armate e servizi dell'immigrazione), nonché per i portatori di interessi locali (quali i comuni e le organizzazioni non governative). Tali piani sono ulteriormente integrati da procedure per la richiesta e l'integrazione del sostegno europeo. Sono state effettuati diversi test del quadro di pianificazione di emergenza con la partecipazione di tutte le autorità nazionali competenti in caso di crisi. [Finlandia, 2023]

Meccanismo di controllo della qualità

-Il ministero dell'Interno ha istituito un meccanismo nazionale di valutazione delle frontiere esterne, basato su meccanismi di controllo della qualità a livello europeo e nazionale, che tiene conto delle raccomandazioni risultanti dal meccanismo di valutazione Schengen, dalla valutazione delle vulnerabilità di Frontex e dalle visite di valutazione nazionali Il meccanismo comprende una valutazione del sistema d'informazione Schengen/SIRENE e delle questioni relative alla cooperazione di polizia. [Austria, 2020]

-La gestione delle frontiere a livello nazionale e dell'UE dovrebbe essere sistematicamente soggetta all'applicazione del meccanismo europeo di controllo della qualità che copre l'intero ambito di applicazione della gestione europea integrata delle frontiere. Il meccanismo nazionale permanente di controllo della qualità prevede anche un gruppo di valutatori nazionali, formato nel contesto dei corsi per valutatori Schengen di Frontex. [Valutazione tematica delle strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere, 2020]

Cooperazione tra agenzie

-Per il funzionamento efficace dei sistemi di gestione integrata delle frontiere sono considerati essenziali un coordinamento e una cooperazione stretti, efficaci e formalizzati tra agenzie, attuati dalle diverse autorità nazionali a livello centrale, regionale e locale. Le unità della guardia di frontiera sono dispiegate nelle acque territoriali e sul territorio dei paesi terzi interessati, garantendo un costante pattugliamento congiunto via mare e per via aerea, a bordo di navi e aeromobili dello Stato membro, con il sostegno di mezzi elettronici quali il sistema integrato di sorveglianza esterna (SIVE). [Valutazione tematica delle strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere, 2020]

-La condivisione di informazioni di intelligence tra diverse agenzie attraverso la medesima piattaforma contribuisce a creare un quadro strutturato comune che migliora la qualità della condivisione delle informazioni e sostiene i principali portatori di interessi nello svolgimento della loro missione istituzionale, evitando la duplicazione degli sforzi. [Estonia, 2023]

-La cellula investigativa comune istituita con la partecipazione di altre autorità di contrasto nazionali e di altri cinque Stati membri dell'UE interessati dal flusso migratorio, nonché di Europol e Frontex, ha consentito uno scambio di informazioni efficace ed estremamente veloce, e quindi una reazione rapida, così come l'adozione di misure efficaci per rallentare il flusso migratorio e intraprendere azioni contro i facilitatori. La raccolta e la concentrazione dell'intelligence criminale e di informazioni aperte (open source) nella cellula investigativa comune, e il controllo incrociato delle persone, hanno fatto della cellula un centro operativo alle frontiere esterne che fornisce sostegno alla gestione complessiva del fenomeno. [Lituania, 2023]

2.Capacità nazionali

Formazione

Cooperazione con CEPOL

-La partecipazione coordinata e attiva alla formazione europea delle autorità di contrasto costituisce parte integrante della cooperazione tra agenzie nel contesto della struttura di governance permanente delle forze di polizia, delle autorità doganali e della guardia di frontiera. Le esigenze di formazione sono discusse regolarmente non soltanto dall'accademia di polizia, ma anche in cooperazione costante con gli istituti di formazione delle guardie di frontiera e delle autorità doganali. La partecipazione ai corsi tenuti da CEPOL è elevata e l'accesso alla piattaforma di apprendimento online di CEPOL, denominata LEED, è accordato a un gran numero di funzionari delle autorità di contrasto. Le attività di formazione organizzate da CEPOL sono incluse nei piani di formazione annuali delle forze di polizia, delle autorità doganali e delle guardie di frontiera nazionali e, sotto il coordinamento dell'accademia di polizia, i posti disponibili per la formazione CEPOL sono distribuiti tra le autorità di contrasto sulla base delle loro esigenze e competenze. Inoltre le informazioni sulle possibilità di formazione di CEPOL sono facilmente accessibili tramite l'intranet delle forze di polizia, delle autorità doganali e delle guardie di frontiera. [Finlandia, 2023]

Rimpatri

-Un ampio programma di formazione condotto da esperti altamente qualificati, unitamente a un quadro consolidato per le scorte, sostenuto da una rete ben sviluppata di formatori, garantisce livelli elevati di prestazione delle attività di scorta in linea con le norme stabilite da Frontex. La formazione prevede elementi tanto teorici quanto pratici. La parte teorica si concentra sulla procedura delle operazioni di rimpatrio, sui diritti fondamentali, sul quadro giuridico, sulla comunicazione e sulla consapevolezza culturale, nonché sugli aspetti medici. Durante la parte pratica, i funzionari acquisiscono familiarità con la formazione sulle tecniche di intervento e sulle situazioni soggette a vincoli (primo contatto, briefing del comandante di bordo, salita a bordo, occupazione del posto, spostamenti a bordo, spostamenti non autorizzati, ristorazione, procedura in caso di uso della toilette e consegna). Gli esercizi pratici sono effettuati a bordo di un modello di aeromobile che consente la formazione in condizioni realistiche. [Portogallo, 2022]

-Accordo con una compagnia aerea per l'utilizzo regolare di aeromobili e simulatori per formare la riserva di scorte in merito alle operazioni di rimpatrio, non soltanto da un punto di vista operativo, ma anche per simulare situazioni di emergenza che potrebbero verificarsi durante le operazioni di rimpatrio, quali gli incendi. [Finlandia, 2023]

Ufficio SIRENE

-Il servizio di polizia nazionale ha fortemente sostenuto lo sviluppo di moduli di apprendimento online ben concepiti che si sono rivelati particolarmente efficienti nel contesto della pandemia, al fine di raggiungere quasi tutti gli utenti finali interessati. Sono stati inoltre sviluppati strumenti per monitorare i progressi dei destinatari della formazione e sono stati introdotti corsi di aggiornamento. Ciò permesso agli utenti finali di ottenere una buona conoscenza media del sistema d'informazione Schengen in termini di potenzialità, funzionalità e procedure da seguire. [Irlanda, 2021]

-L'ufficio SIRENE dell'ufficio investigativo nazionale ha istituito un corso nazionale di formazione online incentrato sul nuovo regolamento sul sistema d'informazione Schengen. Il corso contiene verifiche teoriche dei materiali e delle conoscenze. Il pacchetto di formazione online è obbligatorio per gli agenti di polizia, le guardie di frontiera e i funzionari doganali e il completamento del corso è monitorato e oggetto di follow-up. [Finlandia, 2023]

-Istituzione di un centro di formazione all'avanguardia all'interno dei locali dell'ufficio SIRENE, che offre ampie opportunità di formazione pratica a tutti gli utenti finali di tutte le agenzie di contrasto nazionali. Tra le attività di istruzione figurano sessioni pratiche presso laboratori informatici e la disponibilità di piattaforme di apprendimento online, compresi i corsi intranet della polizia e di CEPOL, relativi all'apprendimento a distanza in merito al SIS. L'accademia di polizia collabora regolarmente con i dipartimenti competenti delle forze di polizia, le università locali e le organizzazioni non governative per garantire che nel programma di formazione siano inclusi aggiornamenti periodici, anche nel settore della cooperazione internazionale di polizia e delle materie Schengen. Una serie completa di manuali contenenti tutte le informazioni pertinenti sul sistema d'informazione Schengen, sul sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali e sulle materie SIRENE per ciascuna autorità nazionale competente e per i servizi di polizia è disponibile tramite le biblioteche elettroniche sull'intranet della polizia. [Cipro, 2023]

-Il sistema informatico nazionale registra informazioni e documenti sui cittadini di paesi terzi soggetti a rimpatrio, fornendo così un quadro completo della loro situazione. L'ufficio SIRENE è incaricato di convertire direttamente nei sistemi delle autorità competenti per la migrazione le segnalazioni nazionali in materia di rimpatrio in segnalazioni concernenti il respingimento e il rifiuto di soggiorno quando riceve i formulari R-A SIRENE da altri Stati membri su segnalazioni nazionali. La stessa procedura può essere eseguita dalle guardie di frontiera quando una persona oggetto di una segnalazione di rimpatrio è localizzata all'uscita dal territorio dell'UE. [Estonia, 2023]

Formazione congiunta con altri Stati membri

-Lo Stato membro ha accolto il concetto di formazione congiunta con i servizi di polizia dei paesi limitrofi al fine di migliorare la cooperazione nelle zone di frontiera. Dai lavori del comitato bilaterale di cooperazione derivano, ad esempio, attività congiunte di formazione e altre collaborazioni delle autorità di contrasto con controparti straniere. Il centro di cooperazione di polizia e doganale organizza attività congiunte di formazione. [Germania, 2020; Spagna, 2022]

Protezione dei dati

-Esistono attività di formazione ben sviluppate in materia di protezione dei dati per il personale espatriato presso le rappresentanze consolari e attività di formazione in materia di protezione dei dati, organizzate in collaborazione con il responsabile della protezione dei dati del ministero degli Affari esteri e l'autorità di protezione dei dati. [Cechia, 2019]

-Si applica una formazione di ampia portata del titolare del trattamento del sistema d'informazione Schengen nazionale, con moduli di apprendimento online e una strategia completa di formazione per i nuovi membri del personale. [Paesi Bassi, 2021]

-Il personale dell'autorità di protezione dei dati che si occupa di questioni relative al sistema di informazione visti (VIS) e al sistema d'informazione Schengen (SIS) riceve una formazione adeguata, che è organizzata su misura per ciascuna persona. [Paesi Bassi, 2021]

-Ampia formazione in merito ai requisiti in materia di protezione dei dati per il sistema d'informazione Schengen, organizzata dal responsabile della protezione dei dati e fornita ai membri del personale e agli utenti finali del SIS nazionale e dell'ufficio SIRENE, in particolare per quanto riguarda gli sforzi di sensibilizzazione. [Italia, 2021].

-Il ministero degli Affari esteri organizza attività di formazione e sensibilizzazione del beneficio del personale in merito ai requisiti in materia di protezione dei dati nella procedura di rilascio dei visti e nel sistema di informazione visti, con la partecipazione attiva dell'ufficio del responsabile della protezione dei dati, destinate agli utenti finali, in particolare al personale consolare prima del distacco presso ambasciate/consolati. [Grecia, 2021]

Apparecchiature

-L'uso di apparecchiature tecniche moderne e personalizzate quali tablet, smartphone e altri dispositivi portatili, con software dedicato programmato per facilitare il lavoro della polizia nell'identificazione dei cittadini di paesi terzi, consente di verificare rapidamente se i cittadini di paesi terzi sottoposti a controlli di polizia siano autorizzati a soggiornare nello Stato membro. [Svizzera, 2018]

Dispositivi mobili

-La notevole diffusione dei dispositivi mobili ha aumentato il numero complessivo di interrogazioni e riscontri positivi nel SIS. [Cechia, 2019]

-Un dispositivo mobile verifica la zona leggibile dei documenti di viaggio, mostra e conserva i dati dei documenti e consulta le banche dati nazionali e il SIS. In caso di guasto dei sistemi di interrogazione, i dispositivi mobili con lettori di documenti possono essere utilizzati per verificare il SIS a fini di controllo del traffico passeggeri. [Ungheria, 2019]

-Sono stati installati dispositivi mobili per fornire agli agenti di pattuglia l'accesso alle banche dati pertinenti attraverso un'applicazione mobile. I dispositivi mobili, potenti e di facile utilizzo, possono leggere le targhe dei veicoli nonché la zona riservata alla lettura ottica (MRZ) dei documenti di identità. Sono inoltre dotati di capacità di riconoscimento facciale (ossia possono inviare fotografie per fini di riconoscimento facciale a una banca dati centrale). [Ungheria, 2019]

-La distribuzione di dispositivi mobili attrezzati per effettuare interrogazioni nel sistema d'informazione Schengen garantisce che tutti gli agenti di polizia possano interrogare facilmente e rapidamente il sistema autonomamente, indipendentemente dal luogo in cui si trovano. [Belgio, 2021]

-Tutti gli agenti di polizia aventi un profilo pertinente sono stati dotati di smartphone con accesso diretto alle banche dati (inter)nazionali e di un'applicazione per le comunicazioni sicure. Le forze di polizia nazionali utilizzano una soluzione mobile per lavorare fuori dall'ufficio. Tramite dispositivi mobili (tablet, smartphone e computer portatili), ogni agente di polizia operativo può interrogare le banche dati nazionali (inter)nazionali (in merito ad esempio a documenti d'identità, targhe e dati biometrici). Gli oggetti, quali le targhe, che vengono scansionati con lo smartphone sono immediatamente verificati consultando la banca dati centrale. [Paesi Bassi, 2021]

3.Sistemi di informazione su larga scala

Applicazioni nazionali

Segnalazioni e interrogazioni

-Se l'ufficio SIRENE crea, aggiorna o cancella una segnalazione utilizzando l'applicazione nazionale, l'autorità segnalante/richiedente riceve automaticamente una notifica tramite posta elettronica. Ciò semplifica la procedura, riduce il carico di lavoro e migliora lo scambio di informazioni tra le diverse autorità coinvolte. [Ungheria, 2019]

-Lo Stato membro riceve i dati dei passeggeri di tutti i voli provenienti da paesi terzi, che sono raccolti dal centro di frontiera di individuazione e vengono trattati automaticamente attraverso il sistema nazionale per le informazioni anticipate sui passeggeri (API). Il sistema API è costituito da banche dati nazionali, "elenchi di controllo", profili basati sull'analisi dei rischi, il SIS e la banca dati dei documenti di viaggio rubati e smarriti (SLTD). In caso di corrispondenza, gli operatori hanno accesso a diverse banche dati e utilizzano l'applicazione nazionale per verificare la corrispondenza e ottenere maggiori informazioni in merito alla segnalazione (fotografie, impronte digitali, maggiori dettagli sulle "azioni da intraprendere", ecc.). Il risultato del riscontro positivo (hit) genera la visualizzazione di identificatori, "motivo della richiesta" e "azione da intraprendere". I dati della persona sospetta e i dati relativi al volo sono inviati all'aeroporto o al porto marittimo competente per il fermo. [Paesi Bassi, 2021]

-Tutte le applicazioni di interrogazione del SIS offrono una funzionalità di facile utilizzo (un piccolo pulsante rosso sotto il nome dell'utente finale) che consente di visualizzare le informazioni sugli avvertimenti in merito alla qualità dei dati sulle segnalazioni del SIS create per ciascun ufficio (per codice ufficio): può essere un modo semplice per correggere errori nelle segnalazioni nazionali del SIS. [Italia, 2021]

-Oltre ai proprietari di armi da fuoco, tutte le armi da fuoco importate devono essere registrate dagli importatori e dagli armaioli nel registro della polizia con lo svolgimento delle stesse interrogazioni automatizzate. Dall'agosto del 2022 è diventato obbligatorio caricare fotografie delle armi da fuoco indicanti tutte le marcature e tutti i numeri di serie disponibili. Ciò permette di allegare le fotografie alle segnalazioni in caso di inserimento di un'arma nel sistema d'informazione Schengen. [Lituania, 2023]

-L'applicazione di ricerca centralizzata utilizzata dagli agenti di polizia e da altri utenti finali per interrogare il sistema d'informazione Schengen è molto semplice e di facile utilizzo, e permette di visualizzare chiaramente le segnalazioni collegate. L'applicazione prevede una transizione senza soluzione di continuità alla segnalazione collegata. [Finlandia, 2023]

Comunicazione di riscontri positivi (hit)

-Sono in atto diverse pratiche volte a garantire la notifica automatica di un riscontro positivo all'ufficio SIRENE. In particolare:

·visualizzazione delle informazioni sugli schermi dei funzionari di seconda linea in merito a un riscontro positivo subito dopo la registrazione in prima linea. Anche le guardie di frontiera dell'ufficio SIRENE ricevono informazioni in merito ai riscontri positivi tramite l'applicazione della guardia di frontiera. [Polonia, 2015]

·Quando l'agenzia nazionale per i veicoli stradali ottiene un riscontro positivo, l'ufficio SIRENE riceve una notifica automatica tramite posta elettronica. Ciò consente all'operatore SIRENE di verificare il riscontro e di contattare l'agenzia qualora quest'ultima non abbia preso l'iniziativa. [Lussemburgo, 2016]

·L'applicazione di frontiera dispone di una funzionalità di "chat" diretta con l'incaricato del trattamento del caso presso l'ufficio SIRENE, che consente un contatto diretto immediato con l'ufficio SIRENE in caso di invio di un formulario interno di segnalazione di un riscontro positivo. [Croazia, 2018]

·L'applicazione nazionale consente all'utente finale di inviare messaggi istantanei (ossia dalla prima alla seconda linea) per fornire ulteriori dettagli in merito a un riscontro positivo. [Finlandia, 2018]

-Tutti gli utenti finali dispongono di un formulario standardizzato di segnalazione di riscontro positivo (hit). Gli utenti finali possono accedere a tale formulario direttamente tramite le applicazioni utilizzate per interrogare il SIS a livello statale o tramite il sistema di trattamento dei fascicoli della polizia federale. Il formulario è interattivo e può essere compilato facilmente utilizzando i valori forniti nel menu a discesa. Individua inoltre le informazioni errate inserite nei campi a testo libero. [Germania, 2020]

-Presso l'aeroporto le guardie di frontiera hanno istituito una procedura efficace di follow-up dei riscontri positivi sulle segnalazioni relative a controlli discreti, in collaborazione con i funzionari delle autorità doganali. Quando le guardie di frontiera notano che un passeggero è oggetto di una richiesta di controllo discreto nel SIS, lo segnalano discretamente ai funzionari delle autorità doganali. [Francia, 2021]

-L'applicazione nazionale fornisce il formulario di segnalazione di un riscontro positivo per le segnalazioni nel sistema d'informazione Schengen destinato agli utenti finali, con un modello precompilato che recupera dalla segnalazione tutti i dati disponibili. Gli utenti finali compilano i campi pertinenti e inviano il formulario direttamente all'ufficio SIRENE; il messaggio di posta elettronica ricevuto comprende il formato HTML, che può essere direttamente convertito in un formulario SIRENE. Le domande relative ai controlli di indagine sono precompilate nel formulario di segnalazione dei riscontri positivi. Ciò garantisce un ottimo livello di qualità dei dati e di comunicazione dei riscontri positivi in tempo reale. [Lituania, 2023]

-Procedura efficace di segnalazione del fatto che una persona oggetto di una decisione di rimpatrio e di una segnalazione di rimpatrio ha lasciato lo spazio Schengen. In tal caso l'autorità della guardia di frontiera che ha ricevuto il riscontro positivo registra la partenza direttamente nell'applicazione utilizzata dal servizio Migrazione. L'ufficio SIRENE cancella la segnalazione relativa al rimpatrio e introduce la segnalazione ai fini del respingimento al di fuori dell'orario d'ufficio quando le informazioni sulla partenza sono ricevute da un altro Stato membro Schengen o dalle ambasciate o dai consolati nazionali. Nei casi di rimpatrio forzato, le unità di polizia locali che lo hanno eseguito lo registrano direttamente nel sistema. Tale procedura garantisce una gestione efficace della politica in materia di rimpatri a livello nazionale e assicura inoltre che la segnalazione ai fini del respingimento sia introdotta senza indugio nel sistema d'informazione Schengen quando la decisione di rimpatrio è accompagnata da un divieto d'ingresso. [Finlandia, 2023]

Creazione di segnalazioni

-Nel workflow SIRENE è stato creato un messaggio di avvertimento per ricordare alle autorità la necessità di inserire dati biometrici, se disponibili, al momento della creazione di una segnalazione nel SIS. [Paesi Bassi, 2021]

-Quando si creano segnalazioni nel SIS tramite l'applicazione nazionale, i dati delle registrazioni precedenti vengono aggiunti automaticamente. Sono allegate fotografie e i dati di identità possono essere inseriti automaticamente nella nuova segnalazione. [Francia, 2021]

-Livello elevato di qualità dei dati e automazione in due processi nel registro delle persone ricercate. Innanzitutto quando viene creata una segnalazione in merito a un cittadino, il registro verifica automaticamente se è registrato un veicolo o un'arma da fuoco nelle banche dati nazionali a nome della persona in questione e offre automaticamente all'utente finale la possibilità di includere l'oggetto come estensione della segnalazione, che deve essere oggetto di conferma da parte dell'utente finale. In secondo luogo, quando viene inserita una segnalazione in merito a un residente, il registro precompila e importa i dati alfanumerici (comprese le informazioni del documento d'identità) contenuti nella segnalazione derivandoli dai registri nazionali (la fotografia del documento d'identità non è caricata automaticamente, ma aggiunta manualmente, se disponibile). Inoltre, quando si crea una segnalazione di rimpatrio nell'applicazione nazionale in relazione a una persona i cui dati personali figurano nei registri nazionali, l'applicazione nazionale importa anche i dati alfanumerici e biometrici contenuti nella segnalazione (compresa la copia del documento d'identità, se disponibile). [Lituania, 2023]

SIS, VIS e sistemi informatici nazionali

-È disponibile un sistema di allerta per segnalare immediatamente eventuali anomalie. Lo strumento di monitoraggio invia messaggi di posta elettronica agli amministratori di sistema in caso di anomalia. [Italia, 2016]

-Il centro operativo per la sicurezza monitora la sicurezza a livello di utente dell'intera rete di polizia, individuando anomalie che potrebbero indicare possibili attacchi. Quando rileva un uso sospetto, il centro operativo per la sicurezza deve intervenire per verificare l'eventuale anomalia. Il monitoraggio attivo dei "comportamenti atipici" da parte degli utenti finali che effettuano interrogazioni consente loro di individuare segni di uso improprio del sistema d'informazione Schengen e di prevenire possibili rischi per la sicurezza dei dati. [Paesi Bassi, 2021]

-Nel sistema informatico nazionale per i visti, le domande urgenti (ad esempio nel caso in cui un richiedente debba viaggiare in un arco di tempo molto breve dopo la presentazione della domanda, come in caso di ricovero ospedaliero di un familiare stretto) sono costantemente segnalate. Di conseguenza le domande urgenti sono facilmente identificabili e al loro esame può essere facilmente assegnata la priorità di trattamento. [Malta, 2022]

-Le relazioni mensili sulla qualità dei dati elaborate dall'Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA) sono ricevute dall'ufficio nazionale del sistema d'informazione Schengen e sono quindi filtrate preventivamente al fine di includere soltanto le segnalazioni che l'ufficio SIRENE deve verificare e/o trasmettere agli utenti finali che hanno creato la segnalazione specifica. La verifica a due livelli dei possibili errori garantisce in larga misura la buona qualità dei dati inseriti dalle autorità nel sistema d'informazione Schengen. [Lituania, 2023]

-L'applicazione SIS nazionale visualizza in modo evidente la "segnalazione immediata" e l'"usurpazione di identità", inserendo il testo nella parte superiore della segnalazione ed evidenziandolo tramite caratteri rossi. Tale visualizzazione consente all'utente finale di essere immediatamente consapevole della situazione in termini di urgenza, complessità e sensibilità della segnalazione. [Cipro, 2023]

-L'infrastruttura informatica per il trattamento dei visti facilita notevolmente la presentazione e l'esame delle domande di visto in modo sicuro, limitando la dipendenza dal fornitore esterno di servizi per quanto riguarda la gestione e il controllo dei sistemi. Si tratta innanzitutto di un modulo online di domanda di visto disponibile sul sito web del ministero degli Esteri e utilizzato in circa l'80 % delle domande di visto, comprendente una guida con spiegazioni utili in numerose lingue in merito ai dati da inserire nei diversi campi. Al termine del processo è possibile creare una lista di controllo per i documenti giustificativi necessari a seconda del luogo di presentazione della domanda e della finalità del viaggio. In secondo luogo, si tratta del sistema di inserimento dati sviluppato per il fornitore esterno di servizi ai fini della registrazione delle domande e della loro combinazione con dati biometrici e documenti giustificativi scansionati, interamente gestito dalle autorità nazionali. Infine il sistema di trattamento delle domande "di base" per l'esame delle domande e il processo decisionale è dotato di un'interfaccia intuitiva e di facile utilizzo che consente ai decisori di contattare facilmente i consolati, i fornitori esterni di servizi, le guardie di frontiera e le forze di polizia in relazione a una particolare domanda. Il VIS Mail è integrato nel sistema in modo facilmente fruibile e dispone di vari strumenti analitici e statistici. La funzionalità di gestione e controllo dei log del sistema informa la squadra di supporto del ministero in merito a eventuali attività insolite degli utenti che trattano i dati. [Finlandia, 2023]

Requisiti in materia di protezione dei dati in relazione al sistema d'informazione Schengen nazionale (N.SIS)

-Le risposte fornite dall'autorità di gestione dell'N.SIS agli interessati sono disponibili in diverse lingue. [Danimarca, 2017]

-Le autorità che gestiscono l'N.SIS accettano richieste relative ai diritti degli interessati presentate in lingue diverse da quella degli Stati membri. [Lituania, 2018]

-Il responsabile della protezione dei dati del titolare del trattamento dell'N.SIS ha stabilito una politica esaustiva di notifica delle violazioni dei dati, che comprende procedure, strumenti e istruzioni per il personale. [Germania, 2020]

-Esiste una struttura decentrata di monitoraggio della protezione dei dati personali nel contesto della quale sono disponibili presso ogni unità di polizia referenti per le questioni relative alla protezione dei dati personali, mentre due responsabili della protezione dei dati sono competenti per il controllo generale. [Paesi Bassi, 2021]

-L'ufficio per la protezione dei dati della direzione centrale della polizia criminale si è molto impegnato per rafforzare la protezione e la sicurezza dei dati, nonché in relazione all'N.SIS, anche attraverso la concezione di politiche in materia di protezione dei dati e di sicurezza informatica, la definizione e l'audit del sistema di gestione della sicurezza delle informazioni e della protezione dei dati e la responsabilizzazione in materia di sensibilizzazione e formazione in relazione alla protezione dei dati. Il responsabile della protezione dei dati ha il compito di gestire le vulnerabilità, coordinare l'attività di valutazione delle vulnerabilità e svolgere la valutazione dei rischi e l'audit; collabora con il titolare del trattamento in modo proattivo e collaborativo, ad esempio per quanto riguarda il progetto per la realizzazione di un centro operativo per la cibersicurezza che consente una gestione rapida ed efficace degli incidenti [Italia, 2021]

-La polizia ha stabilito ampie strategie in materia di sicurezza delle informazioni e di notifica delle violazioni dei dati, tra cui procedure, strumenti e istruzioni per il personale, nonché documenti di continuità operativa. [Norvegia, 2022]

-La gestione delle autorizzazioni degli utenti da parte della direzione della polizia nazionale impedisce l'accesso non autorizzato ai dati personali. Oltre alle variazioni del posto di lavoro o dei compiti, il superiore dell'utente controlla e valuta annualmente che le autorizzazioni degli utenti subordinati siano adeguate e, se necessario, avvia una procedura interna per aggiornarle. Il coordinatore responsabile del sistema deve verificare annualmente che i diritti degli utenti conferiti ai gruppi di portatori di interessi e alle persone esterne siano adeguati e aggiornati. [Finlandia, 2023]

Requisiti in materia di protezione dei dati in relazione alla procedura di rilascio dei visti/al sistema di informazione visti

-Le autorità che gestiscono l'N.SIS accettano richieste presentate in lingue diverse da quella degli Stati membri. [Lituania, 2018]

-Il ministero degli Affari europei e internazionali ha un approccio (regolare e globale) che coinvolge più parti nell'audit del processo di rilascio dei visti nel quadro del sistema di informazione visti. [Austria, 2020]

-Il titolare del trattamento dell'N.VIS svolge attività di ampia portata in relazione al controllo sui consolati e sul fornitore esterno di servizi, anche per quanto concerne le questioni relative alla sicurezza e alla protezione dei dati. In particolare, negli ultimi anni il titolare del trattamento dell'N.VIS ha effettuato una serie di autoverifiche. [Spagna, 2017; Italia, 2021]

-Il responsabile della protezione dei dati del ministero degli Affari esteri, dell'Unione europea e della cooperazione è coinvolto nelle ispezioni del ministero in merito alla procedura di rilascio dei visti e, in generale, partecipa a molte attività relative alla protezione dei dati nella procedura di rilascio dei visti. [Spagna, 2022]

-Ampio controllo dei log effettuato da uno strumento software automatizzato al fine di rilevare incidenti nei file di log. [Danimarca, 2022]

-La soluzione SIEM (Security information and event management) attuata nel contesto del sistema informatico del ministero degli Affari esteri è progettata con numerose regole predefinite che fanno scattare l'allarme e inviano una notifica via posta elettronica alla squadra di supporto VISA del ministero in caso di attività insolite degli utenti che trattano i dati nel C-VIS. Poiché il sistema VISA registra tutti i trattamenti di dati nel VISA e nel C-VIS effettuati da tutte le autorità che operano in veste di utenti finali con diritti di accesso, il controllo dei log riguarda anche tutte queste autorità. La squadra competente per la protezione dei dati del ministero dispone di una procedura consolidata per valutare le violazioni dei dati e le ulteriori misure da adottare, comprese le tempistiche per la notifica all'autorità per la protezione dei dati. [Finlandia, 2023]

Ufficio SIRENE

Procedure SIRENE

-L'ufficio della procura dispone di un servizio disponibile 24 al giorno 7 giorni la settimana per le comunicazioni dell'ufficio SIRENE. [Danimarca, 2017]

-Il personale SIRENE partecipa alle attività in loco durante le operazioni di polizia su larga scala. [Svizzera, 2018]

-Alle vittime di usurpazione di identità è rilasciato un certificato conformemente alle procedure nazionali. [Danimarca, 2022]

-È possibile trasmettere le impronte digitali dal sistema d'informazione Schengen al sistema automatico nazionale per il riconoscimento delle impronte digitali attraverso il sistema di workflow SIRENE e ottenere automaticamente risposte del tipo "riscontro positivo/negativo". Questo processo è avviato soltanto quando viene creato un fascicolo nel sistema di workflow SIRENE. Conformemente alla legislazione, il processo non comporta la conservazione delle impronte digitali del SIS nell'AFIS nazionale. [Irlanda, 2021]

-Tutte le autorità competenti connesse alla rete di sicurezza interna della polizia dispongono di appositi account postali ufficiali, utilizzati per lo scambio di informazioni. Tutte le segnalazioni di incidenti da parte della polizia sono visibili a tutti gli uffici dotati di appositi account di posta, compresi i funzionari SIRENE che effettuano ricerche proattive nelle banche dati disponibili, compreso il SIS, in relazione a tutti i cittadini dell'UE e di paesi terzi coinvolti negli incidenti segnalati. A seguito di tali interrogazioni, in caso di riscontro positivo, l'ufficio SIRENE contatta immediatamente la stazione di polizia competente per il caso (che ha segnalato l'episodio) e chiede che siano intraprese ulteriori azioni in relazione all'oggetto della segnalazione. L'approccio proattivo sviluppato dall'ufficio SIRENE garantisce che non vadano perduti riscontri positivi durante le interrogazioni effettuate nel SIS. [Cipro, 2023]

Sistema di workflow SIRENE

-Nelle applicazioni di gestione dei casi, nel caso di un riscontro positivo a una segnalazione contenente pseudonimi, identità usurpate e/o collegamenti, una finestra a comparsa mette in evidenza la presenza di tali informazioni pertinenti. Questa notifica risolve efficacemente uno dei problemi più comuni tra le soluzioni in materia di interrogazione nei diversi Stati membri: la difficoltà di rendere le informazioni visibili all'utente finale. [Ungheria, 2019]

-Il sistema di workflow SIRENE verifica automaticamente tutti i messaggi in entrata da tutti i canali internazionali (compresi i formulari SIRENE), confrontandoli con parole chiave predefinite. I dati personali inclusi nei formulari vengono verificati automaticamente nelle banche dati collegate. I risultati positivi derivanti da tale vaglio sono contrassegnati come "riscontri importanti" per indicare che tali formulari dovrebbero essere trattati in via prioritaria. Grazie a questa soluzione, l'ufficio SIRENE può gestire efficacemente le richieste ricevute senza arretrati. [Liechtenstein, 2021]

-Il sistema di workflow contiene numerose funzionalità utili, tra cui una di messaggistica diretta con gli utenti finali e viceversa, oltre a pulsanti di scelta rapida per le funzioni più utilizzate. [Irlanda, 2021]

-I formulari A e M in entrata (utilizzati rispettivamente per scambiare informazioni sui mandati d'arresto europei e sulle richieste di estradizione, nonché su informazioni supplementari varie quando non è prevista alcuna procedura) in merito alle persone sono trattati automaticamente nel sistema SIRENE di gestione dei casi, che trasferisce automaticamente i formulari in entrata sulle segnalazioni relative al terrorismo al servizio danese di sicurezza e intelligence. [Danimarca, 2022]

-I formulari SIRENE creati dai funzionari sono precompilati con i dati relativi alle segnalazioni e hanno a disposizione testi predefiniti che possono essere aggiunti con un solo clic. I testi predefiniti sono adattati a ciascun formulario e tipo di segnalazione. [Slovacchia, 2019]

-Il sistema SIRENE di gestione dei casi è una singola applicazione informatica che gestisce tutti i messaggi in modo altamente automatizzato: i formulari SIRENE in entrata sono registrati automaticamente nei fascicoli dei casi esistenti e assegnati al funzionario esaminatore competente; i formulari A in entrata sono trattati automaticamente e verificati consultando le banche dati nazionali sulla base di parole chiave. Tale processo consente l'invio automatico, una volta al giorno, in un lotto, ai dipartimenti e alle unità competenti, di tutti i formulari A in entrata che fanno riferimento a tali parole chiave. I formulari sono assegnati a un operatore per la gestione manuale soltanto in presenza di una corrispondenza. Gli appositi formulari nazionali per i riscontri positivi sono inviati automaticamente da una finestra di anteprima della segnalazione nel sistema d'informazione Schengen dagli utenti finali dal browser/dai registri della polizia e ricevuti nella casella di posta elettronica dei messaggi in arrivo dell'ILO e successivamente convertiti in formulari SIRENE per la segnalazione dei riscontri positivi. Tali processi facilitano notevolmente lo svolgimento dei compiti dell'ufficio SIRENE e sostengono l'efficacia tempestiva dello scambio di informazioni supplementari e di formulari. [Lituania, 2023]

4.Aspetti relativi ai diritti fondamentali

Monitoraggio dei rimpatri forzati

-Un monitoraggio adeguato è garantito dalla piena indipendenza del garante nazionale, dall'ambito di applicazione della sua azione, dalle formazioni impartite alle scorte per i rimpatri in merito ai diritti fondamentali (compresi i diritti dei gruppi vulnerabili di persone) e al principio di non respingimento, nonché dalla rete regionale di osservatori dei rimpatri forzati addestrati che operano su tutto il territorio. [Italia, 2021]

-La pubblicazione regolare online delle relazioni sul monitoraggio dei rimpatri forzati da parte del difensore civico, anche in inglese nella relazione generale annuale del mediatore, garantisce un ulteriore livello di controllo sul processo di allontanamento, accrescendone la trasparenza, e sostiene l'efficacia del meccanismo di monitoraggio dei rimpatri forzati. [Cechia, 2019]

5.Controllo della protezione dei dati

-L'autorità federale di protezione dei dati ha messo a punto strumenti per il controllo periodico delle autorità competenti per il sistema d'informazione Schengen e il sistema di informazione visti e ha svolto diverse attività di controllo, comprese ispezioni annuali presso le autorità che operano in veste di utenti finali del sistema d'informazione Schengen federale. [Germania, 2020]

-L'Ispettorato statale per i dati organizza il controllo del SIS e del VIS nel contesto del Business Process Model and Notation, una rappresentazione grafica per definire i processi aziendali in un apposito modello. Tale rappresentazione consente ai dipendenti di comprendere le loro responsabilità in ogni fase, nonché l'intero processo di controllo. [Lettonia, 2023]

DIMENSIONE ESTERNA

Cooperazione con paesi terzi

Funzionari di collegamento

-Nel quadro dell'accordo trilaterale di polizia, lo Stato membro ha convenuto di condividere tutti i propri funzionari di collegamento con sede in paesi terzi e di concentrarsi su specifiche zone geografiche mirate. [Belgio, 2015]

-Nel quadro dell'accordo nordico di cooperazione di polizia, le autorità nazionali di contrasto (polizia, autorità doganali e guardie di frontiera) possono utilizzare l'intera rete di funzionari di collegamento nordici in tutto il mondo. Gli Stati membri possono inoltre avvalersi di funzionari di collegamento di altri Stati membri. La cooperazione tra le forze di polizia dello Stato membro è rafforzata dal dispiegamento in seno al servizio di polizia di uno Stato membro. [Finlandia, 2018]

-Esiste un accesso diretto dall'intranet dell'ufficio di collegamento internazionale alla banca dati dei dati dattiloscopici che consente ai funzionari di interrogare l'AFIS nazionale con un file NIST allegato a una segnalazione, permettendo di recuperare eventuali corrispondenze in pochi minuti. Quando la ricerca automatica rileva una corrispondenza, quest'ultima è verificata da un esperto in dattiloscopia. Questa funzionalità consente di interrogare le banche dati nazionali non soltanto con parametri alfanumerici, ma anche con dati biometrici, il che aumenta l'accuratezza dell'identificazione della persona. [Lituania, 2023]

Cooperazione internazionale

-L'istituzione di accordi multilaterali di cooperazione e di accordi bilaterali con diversi paesi terzi consente lo scambio di dati in tempo reale sulla sorveglianza marittima e ai valichi di frontiera per le verifiche su traghetti e altre informazioni relative alle frontiere. Le autorità sostengono attivamente lo sviluppo delle capacità nazionali di controllo di frontiera nei paesi terzi donando mezzi. [Italia, 2021]

-Le autorità nazionali gestiscono i flussi migratori e contrastano la criminalità transfrontaliera proveniente dall'esterno dello spazio Schengen con un'impostazione regionale nella sorveglianza di frontiera. I funzionari di collegamento di paesi terzi sono inviati presso i centri di coordinamento regionali dello Stato membro e viceversa, allo scopo di favorire la cooperazione diretta e lo scambio di informazioni. Le unità della guardia di frontiera sono dispiegate nelle acque territoriali e sulla terraferma dei paesi terzi, garantendo un costante pattugliamento congiunto via mare e per via aerea. Un meccanismo di ricerca e soccorso integra il sistema regionale di sorveglianza di frontiera con navi coordinate dall'agenzia nazionale di ricerca e soccorso. [Spagna, 2022]

Politica in materia di visti 

Fornitori esterni di servizi

-L'irrogazione di sanzioni finanziarie ai fornitori esterni di servizi in caso di inosservanza del contratto, unitamente a un monitoraggio rafforzato del loro lavoro, costituisce un modo efficace per rendere l'attività dei fornitori conforme alle disposizioni del contratto e migliorarne le prestazioni. [Austria, 2022]

GESTIONE DELLE FRONTIERE ESTERNE

Conoscenza situazionale a livello nazionale ed europeo e sistemi di allarme rapido

Cooperazione (conoscenza situazionale)

-La gendarmeria di due Stati membri limitrofi ha sviluppato un'ottima cooperazione bilaterale nel contesto di un memorandum di cooperazione, sulla cui base è possibile, tra l'altro, effettuare pattugliamenti congiunti in mare e a terra e attuare scambi di personale operativo. Le autorità dei due Stati membri hanno inoltre convenuto di integrare i loro sistemi di sorveglianza marittima e di condividere informazioni sul quadro situazionale marittimo. [Portogallo/Spagna, 2017]

-Il coordinamento tra i centri nazionali di coordinamento di due Stati membri confinanti consente un quadro situazionale comune, uno scambio efficace di informazioni, una migliore conoscenza situazionale alle frontiere comuni e una maggiore capacità di risposta, in quanto anche la posizione dei mezzi è condivisa tra i due paesi. [Portogallo/Spagna, 2017]

-L'accesso diretto alle banche dati nazionali (al di là di quelle utilizzate soltanto per il controllo di frontiera) consente al centro nazionale di coordinamento di mantenere un quadro situazionale nazionale completo e di garantire una migliore conoscenza situazionale a favore dei suoi portatori di interessi a livello nazionale ed europeo. [Finlandia, 2023]

-Il centro nazionale di coordinamento ha istituito una procedura per il riesame delle richieste di attivazione dei servizi Eurosur per la fusione dei dati a livello distrettuale e locale. Tale procedura verifica la legittimità e la pertinenza di ciascuna richiesta di servizi Eurosur per la fusione dei dati prima della sua presentazione a Frontex, garantendo che soltanto le richieste pertinenti ed efficaci in termini di costi per i servizi Eurosur per la fusione dei dati siano inviate a Frontex e successivamente utilizzate nelle attività operative. [Finlandia, 2023]

Analisi dei rischi

Frontiere terrestri 

-Il sistema nazionale di analisi dei rischi dell'istituzione preposta al controllo di frontiera è efficiente e sostenuto da una cooperazione funzionale tra agenzie. Due volte l'anno, l'istituzione preposta al controllo di frontiera rilascia prodotti comuni di analisi dei rischi in collaborazione con le autorità doganali e le forze di polizia nazionali. Lo scambio regolare e sistematico di informazioni tra le autorità nazionali pertinenti coinvolte nell'attuazione della gestione europea integrata delle frontiere, che si traduce in prodotti congiunti di analisi dei rischi, garantisce una conoscenza situazionale nazionale esaustiva a livello nazionale e sostiene capacità di reazione adeguate. Inoltre le autorità competenti coinvolte nella gestione delle frontiere organizzano formazioni comuni, operazioni congiunte e azioni su misura. [Lituania, 2023]

Verifiche di frontiera

Frontiere terrestri 

-Il capoturno fornisce briefing operativi ai funzionari incaricati delle verifiche di frontiera in prima linea prima che questi effettuino le verifiche su un treno passeggeri ad alta velocità in arrivo da un paese non Schengen. A questi briefing partecipano rappresentanti delle autorità doganali per garantire una condivisione coerente delle informazioni su profili di rischio aggiornati e su altri dati operativi pertinenti. Un membro della squadra della pattuglia della guardia di frontiera ha ricevuto una formazione specifica nella gestione dell'intelligence. Sono effettuate verifiche di frontiera efficaci sulla base di una distribuzione strategica del personale e di un uso adeguato delle lingue in funzione della provenienza dei passeggeri. Sono richieste informazioni anticipate sui passeggeri per tutti i treni e per i passeggeri e i membri dell'equipaggio che viaggiano su di essi. Le guardie di frontiera designate trattano le informazioni anticipate sui passeggeri incluse nell'elenco dei passeggeri, che sono sottoposte a una verifica preliminare sulla base di registri preselezionati, valutando i rischi segnalati. I documenti di viaggio sono esaminati e verificati visivamente e mediante dispositivi tecnici adeguati. [Finlandia, 2018]

Frontiere aeree 

-Un'apposita unità composta da sei guardie di frontiera monitora i trasporti privati e l'aviazione da diporto, compresi gli aeromobili leggeri e gli elicotteri, in quanto ha accesso ai dati di tracciamento delle rotte e ai dati sul volo in tempo reale provenienti dal radar militare. L'unità riceve tutti i piani di volo, che vengono poi analizzati. Quando l'aeroporto di partenza o di arrivo non è un valico di frontiera, viene allertata un'unità di polizia affinché intervenga. In caso di atterraggi non autorizzati in aeroporti non dedicati ai valichi di frontiera, le autorità irrogano ammende. È effettuata regolarmente una valutazione dei rischi delle rotte di volo che si discostano dalla pianificazione. [Belgio, 2020]

-La comunicazione tra la prima e la seconda linea ai valichi di frontiera presso l'aeroporto attraverso l'applicazione nazionale è molto automatizzata e di facile utilizzo. In caso di riscontro positivo, il funzionario di prima linea ha la possibilità di inserire osservazioni in un campo apposito e le informazioni relative ai riscontri positivi vengono inviate insieme al messaggio delle osservazioni attraverso l'applicazione nazionale dalla prima linea alla seconda linea. Per quanto riguarda i varchi automatici, in caso di riscontro positivo in relazione a una segnalazione ai fini di controlli discreti, l'operatore del varco automatico può altresì aggiungere un commento al riscontro positivo che viene quindi trasmesso immediatamente alla seconda linea, la quale raccoglie le informazioni supplementari disponibili e invia il formulario relativo al riscontro positivo a SIRENE. Ciò consente di completare la verifica senza alcun contatto con l'oggetto della segnalazione, raccogliendo nel contempo le informazioni necessarie. [Lituania, 2023]

-L'unità d'informazione sui passeggeri è competente per la raccolta e il trattamento dei dati dei passeggeri su tutti i voli che attualmente operano nel paese. Il suo ruolo è informare (24 ore al giorno/7 giorni la settimana) le autorità di contrasto competenti in merito alla necessità di esaminare ulteriormente i passeggeri in entrata e in uscita, dopo il confronto automatizzato dei loro dati con le banche dati pertinenti (quali il SIS, I24/7) o con profili astratti modellizzati in cooperazione e/o su richiesta di tali autorità. Poiché riceve interrogazioni da tutte le agenzie di contrasto, detta unità si trova in una posizione ideale per segnalare indagini che si sovrappongono e oggetti di interesse e per informare le rispettive agenzie. Un sistema ben sviluppato di gestione dei casi per la gestione delle comunicazioni con le autorità competenti e le unità d'informazione sui passeggeri di altri Stati membri, istituito sulla base delle migliori pratiche internazionali, è fondamentale per il successo delle attività dell'unità e dello scambio di informazioni. Le operazioni tengono debitamente conto dei requisiti in materia di protezione dei dati e degli obblighi procedurali stabiliti dal pertinente diritto dell'UE e nazionale. L'unità conduce in modo proattivo campagne di sensibilizzazione sulle capacità che offre. È dotata di capacità tecniche e umane di qualità elevata. [Lettonia, 2023]

Sorveglianza di frontiera

-Le guardie di frontiera sono aiutate da un sistema operativo che consente la consultazione diretta delle banche dati pertinenti con mezzi mobili e il coordinamento operativo nella sorveglianza di frontiera. Il sistema è utilizzato anche per il coordinamento delle pattuglie, la conoscenza situazionale, il posizionamento delle pattuglie e una capacità di reazione efficiente. Consente inoltre al centro di coordinamento regionale di disporre di un quadro operativo generale, che offre la possibilità di selezionare i mezzi di intervento adeguati e il canale di comunicazione a tempo debito. L'interfaccia interattiva consente alle guardie di frontiera e alle pattuglie di polizia, ai capoturno e al centro di coordinamento regionale di selezionare e inviare la geolocalizzazione di un luogo di interesse direttamente sui monitor installati a bordo di ogni autopattuglia e nave pattuglia. Fornisce una conoscenza situazionale costante e completa alle guardie di frontiera responsabili della sorveglianza di frontiera, facilita la comunicazione e migliora le capacità di reazione. [Estonia, 2018]

-La guardia di frontiera utilizza aeromobili senza equipaggio (UAV) per compiti di sorveglianza e intervento. Ciascuna delle unità regionali competenti per le frontiere terrestri esterne è collegata al sistema. Il sistema è costituito da tre piattaforme (mini-motoalianti senza equipaggio), una stazione di terra (con comando da remoto, schermi e antenna) e altre apparecchiature di sostegno. Le piattaforme sono dotate di telecamere che funzionano con luce diurna e visione notturna e una di esse può essere utilizzata in qualsiasi momento. Immagini di alta qualità provenienti dalle telecamere sono trasmesse in tempo reale alla stazione di terra o ad altri destinatari collegati. Questo sistema UAV può rafforzare la capacità di sorveglianza delle frontiere, migliorare la conoscenza situazionale e favorire le capacità di reazione. Una volta individuato un oggetto in volo, il centro di coordinamento regionale viene prontamente informato delle specifiche misure di intervento da attuare. [Polonia, 2019]

Banca dati nazionale per la sorveglianza di frontiera

-La sorveglianza delle frontiere nazionali si basa su una banca dati nazionale completa ed efficiente, che combina tutte le funzionalità pertinenti a sostegno di compiti operativi e tattici. Tale sistema segue tutti gli elementi del ciclo operativo della sorveglianza di frontiera: fornire sostegno per la raccolta di informazioni, riferire sui risultati tattici e operativi delle attività, pianificare i turni, gestire e coordinare i pattugliamenti e progettare una reazione efficace sul campo nonché fornire una conoscenza situazionale coerente. Il software fornisce un'unica piattaforma di servizi per tutte le autorità di contrasto, garantendo così un utilizzo efficace delle risorse in caso di emergenza e i benefici derivanti dalla compilazione del quadro situazionale nei settori di competenza designati. Il software è collegato alle funzioni dell'ambiente informatico mobile della pattuglia impiegata sul campo. Grazie alla sua progettazione completa e coerente, il sistema può essere gestito a livello locale, regionale e nazionale. [Estonia, 2023]

RIMPATRIO

Efficacia del sistema nazionale di rimpatrio

Procedure di rimpatrio

-La pratica di adottare decisioni di rimpatrio, allontanamento e divieto d'ingresso in un'unica fase riduce gli oneri amministrativi, rispettando nel contempo pienamente i diritti procedurali dei rimpatriandi. [Austria, 2015]

-La procedura di notifica dell'"intenzione di emettere un divieto d'ingresso" quando viene rilevato un soggiorno irregolare durante le verifiche all'uscita, dando al cittadino di paese terzo la possibilità di sollevare obiezioni, consente alle autorità di emettere un divieto d'ingresso senza interrompere la partenza del cittadino di un paese terzo, nel rispetto dei diritti di quest'ultimo. [Paesi Bassi, 2021]

-La procedura stabilita per il controllo sistematico del rispetto, da parte di un cittadino di un paese terzo, dell'obbligo di rimpatrio entro il termine per la partenza volontaria comprende quanto segue:

·se le verifiche di cui sopra non danno risultati, il servizio nazionale della guardia di frontiera si reca presso l'ultimo indirizzo noto del cittadino di paese terzo nello Stato membro;

·il dipartimento per la Migrazione è informato dei risultati e adotta le misure appropriate. [Lituania, 2018]

Procedura di rimpatrio forzato

-Sono predisposte procedure che consentono alle autorità di prendere rapidamente una decisione in merito a una domanda di asilo reiterata presentata durante il processo di allontanamento per evitare di rinviare o ritardare l'allontanamento di un cittadino di un paese terzo garantendo nel contempo l'attuazione efficace del principio di non respingimento. [Paesi Bassi, 2015]

Rimpatrio volontario

-La promozione di programmi di rimpatrio volontario assistito in ogni fase delle procedure di asilo e di rimpatrio garantisce che i cittadini di paesi terzi siano pienamente informati in merito alla possibilità di rimpatrio volontario sin dal primo contatto con le autorità nazionali. Questa pratica contribuisce ad aumentare il tasso del rimpatrio volontario, che comprende modalità più dignitose, più sicure ed efficaci sotto il profilo dei costi per il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. [Lussemburgo, 2016]

-Nell'intero processo di rimpatrio, il rimpatrio volontario costituisce una priorità per le autorità nazionali. I cittadini di paesi terzi sono proattivamente incoraggiati a optare per la partenza volontaria in tutte le fasi della procedura, in particolare presso i centri di trattenimento. I centri di trattenimento sono considerati atti a promuovere il rimpatrio volontario: i responsabili dei casi e le autorità incoraggiano attivamente i cittadini di paesi terzi a lasciare volontariamente il paese, fornendo nel contempo un alloggio e un sostegno adeguati. [Paesi Bassi, 2021]

-L'impegno tempestivo nei confronti dei rimpatriandi nel promuovere il rimpatrio volontario o la partenza volontaria e la possibilità per un rimpatriando di partecipare a un programma di rimpatrio volontario in qualsiasi momento del processo di rimpatrio promuove e aumenta il ricorso al rimpatrio volontario e alla reintegrazione come parte integrante di un sistema comune dell'UE per i rimpatri, in linea con la strategia dell'UE sul rimpatrio volontario e sulla reintegrazione. [Danimarca, 2022]

Sistema informatico

-Il ricorso a tecnologie, dispositivi mobili e banche dati complete di livello elevato per facilitare l'accesso alle informazioni e il loro scambio favorisce il rimpatrio efficace dei cittadini di paesi terzi privi di diritto di soggiorno. [Paesi Bassi, 2021]

-Il sistema informatico nazionale di gestione dei casi di rimpatrio, sviluppato in linea con il modello Frontex (RECAMAS), fornisce alle autorità competenti in materia di rimpatrio uno strumento efficiente e integrato che favorisce la gestione efficace dei casi di rimpatrio. [Italia, 2021; Estonia, 2023]

-Il collegamento del sistema nazionale di gestione dei casi di migrazione al modulo relativo ai voli charter dell'applicazione Frontex per il rimpatrio (FAR) consente alle autorità nazionali di mettersi in contatto direttamente con tutte le operazioni charter organizzate con il sostegno di Frontex e le aiuta a organizzare e partecipare alle operazioni di rimpatrio in modo più efficiente. [Austria, 2020]

Trattenimento ai fini dell'allontanamento

Centri di trattenimento

-Una stanza dedicata ai minori presso le strutture di registrazione per stranieri offre loro un ambiente adeguato e stimolante. I lunghi orari di apertura e l'accessibilità senza restrizioni, la presenza di un assistente sociale e la grande quantità di giochi e attività disponibili ne rendono attraente l'utilizzo da parte dei minori. [Lituania, 2018]

-I centri per le famiglie e le strutture psichiatriche mirate possono rispondere alle esigenze specifiche delle persone vulnerabili in stato di trattenimento. La configurazione, le attività e l'impegno del personale del centro per le famiglie consentono una vita familiare il più vicina possibile alla normalità e offrono un ambiente adeguato e stimolante per le famiglie e i minori non accompagnati. La struttura psichiatrica prevede una stretta cooperazione tra i partner al fine di rispondere alle esigenze delle persone vulnerabili con problemi psicologici nel processo di rimpatrio, aumentando nel contempo l'efficienza delle procedure di rimpatrio. [Paesi Bassi, 2021]

-I protocolli sviluppati e la formazione del personale, combinati con la progettazione e il regime, contribuiscono ad attenuare lo stress e i traumi per i minori nel processo di rimpatrio e sono in linea con il principio dell'interesse superiore del minore. [Norvegia, 2022]

-Le strutture per gli stranieri dispongono di uffici di assistenza per la salute mentale, che offrono ai cittadini di paesi terzi sostegno per problemi di salute mentale quali disturbi da stress post-traumatico e prevenzione del suicidio, oltre a favorire il loro adattamento. Gli psicologi effettuano una valutazione iniziale di tutti i nuovi arrivati e li informano in merito alle possibilità di cercare sostegno psicologico all'interno della struttura. Ciò consente di individuare tempestivamente i problemi di ordine psicologico, il che può garantire un approccio e una gestione efficaci di tali casi. Gli uffici di assistenza alla salute mentale sono accessibili durante l'orario d'ufficio dal lunedì al venerdì previo appuntamento telefonico o utilizzando un modulo di domanda. Questo sistema aiuta a creare un ambiente aperto e sicuro, in particolare per le vittime della tratta e altre persone vulnerabili. [Lituania, 2023]

FRONTIERE INTERNE



Cooperazione transfrontaliera alle frontiere interne

Cooperazione operativa con gli Stati membri limitrofi

-Pattugliamenti trilaterali congiunti su treni con i paesi limitrofi. [Austria, 2015]

-Gli Stati membri elaborano una relazione semestrale di analisi congiunta della criminalità e una relazione quindicinale di analisi operativa della criminalità. Viene inoltre preparato e condiviso con gli Stati membri partner un briefing quotidiano contenente informazioni sui reati commessi in uno Stato membro. [Liechtenstein, 2015]

-All'interno di un distretto di polizia di una regione frontaliera esiste una squadra di analisi congiunta alla quale partecipano diverse autorità, tra cui le forze di polizia, le autorità doganali, gli uffici di frontiera e gli uffici di polizia giudiziaria. Le analisi sono utilizzate come base per le decisioni in materia di controlli di frontiera, controlli di polizia e questioni doganali. È stato osservato che le relazioni di analisi erano utilizzate per informare i funzionari prima dei pattugliamenti congiunti, anche ai fini della determinazione dei giorni, degli orari e dei luoghi in cui tali pattugliamenti avrebbero avuto luogo. Sui porti autorizzati per arrivi non Schengen sono compilate relazioni mensili di analisi dei rischi, utilizzate per definire gli aspetti operativi e amministrativi dei controlli di frontiera. [Danimarca, 2017]

-Per garantire l'efficacia della cooperazione transfrontaliera e della condivisione delle risorse, gli Stati membri confinanti hanno firmato un accordo sull'uso comune di fonti umane segrete di intelligence per effettuare operazioni di intelligence sotto copertura attraverso una squadra comune di agenti di polizia. [Lituania, 2018]

-Gli accordi bilaterali in materia di cooperazione di polizia conclusi con due Stati membri limitrofi consentono lo scambio di informazioni sugli illeciti amministrativi, prevedono il trasferimento e il transito di persone attraverso il territorio di uno Stato da parte di agenti dell'altra parte contraente, contengono disposizioni che estendono l'ambito di applicazione tradizionale dell'inseguimento e dell'osservazione transfrontalieri e conferiscono agli agenti di polizia di uno Stato membro che agiscono nel territorio dell'altro Stato gli stessi poteri di polizia riconosciuti agli agenti di polizia nazionali. Detti accordi organizzano inoltre una vasta gamma di iniziative transfrontaliere congiunte di cooperazione di polizia. [Cechia, 2019]

-Nel sistema di dati nazionale gli schermi lampeggiano quando inizia un'operazione, avvertendo immediatamente gli operatori del follow-up necessario. Il sistema fornisce inoltre dati in tempo reale e permette di visualizzare la geolocalizzazione delle autopattuglie. Tanto i centri di cooperazione di polizia e doganali quanto il punto di contatto unico hanno accesso diretto a tali dati. [Cechia, 2019]

-Gli accordi bilaterali in vigore con i paesi Schengen limitrofi consentono di svolgere inseguimenti transfrontalieri nei rispettivi territori senza restrizioni temporali e territoriali, nonché di autorizzare l'inseguimento per i casi che vanno al di là dei reati di cui all'articolo 2 della decisione quadro del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d'arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri, ad esempio se qualcuno evita i controlli di polizia o le verifiche di frontiera. Gli accordi bilaterali vanno anche al di là delle disposizioni della convenzione di Schengen, consentendo l'inseguimento per vie navigabili così come l'arresto della persona inseguita da parte dell'agente di polizia straniero che effettua l'inseguimento. In virtù dell'accordo gli inseguimenti possono essere effettuati attraverso più di una frontiera interna Schengen. [Slovacchia, 2019; Ungheria, 2019]

-Gli Stati membri cooperano con successo nell'osservazione transfrontaliera con i paesi limitrofi nei casi di tracciamento di dispositivi GPS su richiesta internazionale. Tutti i paesi limitrofi dispongono di dispositivi tecnicamente compatibili che garantiscono la corretta localizzazione dei veicoli senza necessità di sorveglianza fisica. L'ufficio centrale coordina l'esecuzione di tali casi e mantiene statistiche complete. [Ungheria, 2019]

-Le brigate binazionali congiunte incaricate di contrastare l'immigrazione illegale e i trafficanti sono meccanismi integrati e permanenti di cooperazione internazionale che consentono a due paesi limitrofi di organizzare controlli sulla base di un'analisi condivisa dei rischi della migrazione. Composte da un numero uguale di funzionari di entrambi i paesi, selezionati per le loro competenze tecniche e linguistiche, tali "brigate" (o "unità congiunte") istituite alle frontiere franco-tedesche e franco-italiane sono disciplinate dagli accordi di Prüm o da un accordo bilaterale. Oltre all'organizzazione di pattugliamenti congiunti, le brigate congiunte (o le unità congiunte) forniscono una formazione congiunta. Questo sistema di brigate congiunte facilita lo scambio di informazioni tra due paesi limitrofi e il coordinamento delle operazioni di controllo e dovrebbe pertanto essere incoraggiato ed esteso ad altre frontiere, in particolare alla frontiera franco-spagnola. [Francia, 2021]

-A livello regionale, la cooperazione transfrontaliera si basa su protocolli amministrativi con le autorità competenti degli Stati membri limitrofi, che sono ulteriormente attuati mediante piani d'azione annuali. Tale cooperazione pratica comprende l'analisi congiunta dei rischi, le operazioni e i pattugliamenti congiunti, la gestione di eventi specifici e formazioni congiunte. I pattugliamenti congiunti sono programmati regolarmente. Questo concetto di cooperazione crea una buona base per una risposta operativa congiunta a livello regionale, un uso comune di risorse limitate e un quadro situazionale più completo in materia di criminalità. [Estonia, 2023; Lettonia, 2023]

SICUREZZA INTERNA

Strategie nazionali in materia di contrasto

-Ogni quattro anni il ministro della Giustizia e della sicurezza fissa l'agenda nazionale per la sicurezza con obiettivi strategici nazionali per le funzioni di polizia. A livello regionale, l'amministrazione locale traduce le priorità nazionali in obiettivi di politica regionale per la polizia nell'agenda regionale per la sicurezza. Le autorità di contrasto si scambiano intelligence e informazioni per raccogliere dati adeguati al fine di contribuire all'agenda nazionale per la sicurezza, alle agende regionali per la sicurezza e alla valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità di Europol. I comitati direttivi del dipartimento della ricerca sono incaricati del coordinamento e del monitoraggio dell'intera procedura. Un briefing operativo quotidiano consente alle varie squadre di polizia di essere informate su aspetti specifici degni di attenzione nel loro ambito di attività. Il briefing si basa su un modello nazionale e fornisce tutte le informazioni e l'intelligence pertinenti disponibili a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. Vengono inoltre elaborate varie valutazioni delle minacce. Tali valutazioni sono utilizzate ad esempio come punto di partenza per la definizione di politiche nel settore della lotta contro la criminalità organizzata e per stimare i livelli di minaccia che indicano la probabilità di un attacco terroristico. Inoltre gli uffici di ricerca e analisi di tutti i servizi di intelligence regionali effettuano le proprie valutazioni delle minacce e della sicurezza. [Paesi Bassi, 2021]

-L'ufficio del procuratore generale ha nominato un magistrato di collegamento con il punto di contatto unico, che viene spesso consultato in merito all'apposizione di indicatori a segnalazioni e mandati di arresto internazionali, ad indagini penali internazionali completate e a qualsiasi altro caso in cui è necessario il contributo dell'azione penale. [Portogallo, 2022]

-Cooperazione molto stretta tra i funzionari di collegamento stranieri e l'autorità centrale per la cooperazione giudiziaria internazionale, che può fornire consulenza e assistenza nella stesura degli ordini europei di indagine o delle richieste di assistenza giudiziaria reciproca rivolte allo Stato membro. [Portogallo, 2022]

-Utilizzo di uno strumento di analisi da parte della polizia in seno alle sue unità di analisi criminale, che consente la definizione di "profili" di fenomeni criminali, sulla base di dati operativi, che mostrano all'utente una visualizzazione interattiva di tale fenomeno, delle sue tendenze, dei suoi modi operandi e delle sue evoluzioni. Dall'avvio della distribuzione di quest'applicazione nel 2019, la polizia ha notevolmente ampliato il numero di fenomeni criminali analizzati così come di utenti. [Lituania, 2023]

Organizzazione del punto di contatto unico per lo scambio internazionale di informazioni tra autorità di contrasto

Organizzazione, scambio di informazioni

-Al fine di migliorare il coordinamento della cooperazione internazionale di polizia, la polizia ha creato un'apposita rete di funzionari di contatto, presenti presso tutte le sedi della polizia regionale e presso la sede centrale della polizia metropolitana della capitale. I funzionari di contatto fungono da collegamento tra gli agenti della polizia locale e il punto di contatto unico presso la sede della polizia nazionale nello svolgimento dei seguenti compiti: consulenza sulla scelta del canale per la cooperazione di polizia, assistenza nella redazione delle richieste di scambio di informazioni, traduzione e trasferimento delle risposte alla polizia locale, sensibilizzazione degli agenti della polizia locale in merito alle diverse possibilità di scambio di informazioni a livello internazionale. I funzionari di contatto contribuiscono a migliorare la qualità e a facilitare il coordinamento delle richieste di scambio di informazioni. [Polonia, 2019]

-Esiste un flusso quotidiano ben consolidato di segnalazioni di atti criminali dal livello locale a quello regionale e statale. Nella pratica, una relazione elettronica sugli eventi delle ultime 24 ore è messa regolarmente a disposizione della squadra di gestione delle stazioni locali, del livello regionale e dell'Ufficio centrale della polizia giudiziaria statale. Ciò consente di prendere decisioni informate a tutti i livelli. [Germania, 2020]

-Il sistema di coordinamento delle operazioni antiterrorismo raccoglie tutta l'intelligence proveniente dalle diverse organizzazioni e istituzioni di polizia incaricate di prevenire e contrastare il terrorismo, il radicalismo violento e la criminalità organizzata nonché le forme gravi di criminalità. Il sistema rappresenta un'alternativa adeguata che combina la gestione delle informazioni con il coordinamento operativo in una situazione nella quale le autorità nazionali competenti non hanno accesso alle rispettive banche dati. [Spagna, 2022]

-Invio a livello regionale di funzionari preposti ai casi internazionali presso diversi dipartimenti di polizia. Tali funzionari fanno parte del punto di contatto unico e seguono una formazione di quattro settimane sui sistemi di informazione su larga scala, sullo scambio di informazioni supplementari attraverso il canale SIRENE, sulla gestione dei dati biometrici e sulle visite in loco presso Europol ed Eurojust. Hanno pieno accesso ai sistemi di gestione dei casi del punto di contatto unico, al sistema globale sicuro di comunicazione di polizia di Interpol I-24/7 e hanno il diritto di introdurre segnalazioni e avvisi Interpol nel sistema d'informazione Schengen. Hanno inoltre accesso ai pertinenti sistemi e alle pertinenti autorizzazioni in maniera equivalente a quella di un funzionario esaminatore presso l'ufficio SIRENE nazionale e il centro internazionale di comunicazione. Ciò ha consentito di disporre di competenze sul sistema d'informazione Schengen presso ciascuna divisione locale. Inoltre i funzionari preposti ai casi internazionali verificano tanto la qualità quanto la pertinenza giuridica delle informazioni richieste, redigono messaggi SIENA da inviare agli ufficiali di collegamento presso Europol e forniscono formazione sulla cooperazione internazionale di polizia all'interno del dipartimento di polizia locale. [Finlandia, 2023]

Organizzazione

-Il centro permanente di intelligence e di analisi della criminalità della polizia, delle autorità doganali e delle guardie di frontiera ("centro permanente") costituisce una forma efficace di cooperazione e coordinamento tra le autorità di contrasto che permette di ottenere, tra l'altro, prodotti di analisi e di valutazione delle minacce comuni. In tale contesto, il centro permanente può essere considerato un elemento chiave a sostegno tanto del livello politico, nell'adozione di decisioni basate su dati concreti sulla base di un quadro comune della situazione, quanto dei servizi regionali e locali nelle loro attività di indagine e intelligence. [Finlandia, 2018]

-La cooperazione tra le agenzie di contrasto e l'amministrazione fiscale e doganale nazionale è globale e intensa a livello tanto nazionale quanto regionale. Le indagini e le operazioni congiunte, gli scambi di informazioni e di dati sono pratiche comuni. [Ungheria, 2019]

-I centri di cooperazione di polizia dispongono di un proprio modulo all'avanguardia del sistema di gestione dei casi, integrato nel sistema nazionale di polizia per la gestione dei casi e dotato di una funzionalità intrinseca per la produzione di statistiche automatizzate complete sulle attività transfrontaliere. [Ungheria, 2019]

-La creazione di uffici centrali, che mettono in comune le risorse di amministrazioni diverse e si concentrano su un tipo di reato, produce risultati operativi molto efficaci. [Francia, 2021]

-Esiste una struttura efficace per produrre non soltanto la valutazione nazionale delle minacce, ma anche apposite valutazioni delle minacce e dei rischi, che combina il controllo della qualità organizzato a livello centrale con l'analisi dei requisiti a livello regionale. L'unità di analisi strategica multidisciplinare è competente per l'analisi strategica della criminalità. L'unità è costituita da una squadra che lavora a livello nazionale e squadre sul campo in diverse regioni. Il controllo di qualità è mantenuto a livello centrale, il che garantisce anche la coerenza tra i diversi prodotti di analisi. L'unità elabora la valutazione nazionale annuale delle minacce che si concentra sui gruppi della criminalità organizzata. [Francia, 2021]

-Il memorandum d'intesa tra forze di polizia e autorità doganali consente un'ampia cooperazione tra le due amministrazioni, che prevede lo scambio e la condivisione di informazioni pertinenti e di intelligence strategica, tattica e operativa, in particolare agevolando l'accesso reciproco alle banche dati, nel debito rispetto dei diritti individuali e delle norme in materia di protezione dei dati, lo sviluppo e la promozione delle migliori pratiche, le procedure per le questioni operative in relazione alle azioni congiunte, le pattuglie mobili congiunte, le squadre investigative comuni, le squadre di intelligence congiunte, la condivisione di attrezzature tra i servizi e la cooperazione in materia di sviluppo, acquisto, diffusione e utilizzo della tecnologia. [Cipro, 2021]

-Il punto di contatto unico dispone di un gruppo incaricato dell'analisi dei rischi competente per un'analisi più approfondita delle richieste nazionali e internazionali ricevute presso detto punto di contatto unico, per la raccolta di informazioni supplementari nelle banche dati disponibili e per la fornitura di relazioni di analisi sulle tendenze dei reati individuati e sul modus operandi. Le relazioni sono quindi trasmesse ai pubblici ministeri e/o ai rispettivi servizi di polizia al fine di sostenere le indagini pertinenti. [Portogallo, 2022]

-La divisione per la cooperazione internazionale combina lo scambio di informazioni operative con il processo decisionale strategico a livello internazionale. Questa divisione ospita il punto di contatto unico nazionale per gli scambi internazionali di informazioni sulle attività di contrasto. Vi sono rappresentate le forze di polizia nazionali, le forze di polizia regionali e le autorità doganali. Entrambe le autorità competenti dispongono di una rete di esperti in materia di cooperazione internazionale di polizia, che assistono e consigliano le unità di intelligence criminale a livello regionale sull'uso degli strumenti della cooperazione internazionale di polizia. Le principali autorità di contrasto formano regolarmente esperti in materia di cooperazione internazionale di polizia. Tali esperti fanno parte della loro unità a livello regionale e svolgono tale funzione in aggiunta al loro lavoro quotidiano. Le conoscenze sono trasmesse alla rete nel corso di una riunione annuale, nel contesto della quale, ad esempio, i funzionari nazionali di collegamento presso Europol sono invitati in veste di oratori. Nel periodo che intercorre tra tali riunioni, la conoscenza in merito a nuove procedure viene trasmessa alla rete tramite newsletter o riunioni ad hoc. Inoltre gli esperti ricevono una settimana di formazione per l'acquisizione di capacità prima di entrare a far parte della rete. Le reti di esperti rappresentano un metodo a bassa soglia per la diffusione delle conoscenze sulla cooperazione internazionale di polizia a livello regionale. [Spagna, 2022]

Uso degli strumenti di Europol per la cooperazione transfrontaliera e lo scambio di informazioni

-I dati del sistema nazionale per le indagini di polizia sono caricati automaticamente nel sistema di informazione di Europol. La banca dati delle indagini in corso è collegata a un caricatore automatizzato di dati nel sistema di informazione di Europol. Sono inserite informazioni nuove, le informazioni esistenti sono migliorate e quelle obsolete sono rimosse quotidianamente. Questo processo è interamente automatizzato. L'unità nazionale Europol tratta i riscontri positivi tra indagini nazionali e indagini all'estero, già disponibili all'interno del sistema di informazione Europol. [Paesi Bassi, 2021]


Bruxelles, 16.4.2024

COM(2024) 173 final

ALLEGATO

della

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo,
al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

Relazione sullo stato di Schengen 2024


ALLEGATO 3

Relazione di follow-up sulla situazione alle frontiere interne

ottobre 2023 – marzo 2024

Introduzione

Il 23 novembre 2023 la Commissione ha adottato la raccomandazione (UE) 2024/268 sulla cooperazione tra gli Stati membri riguardo alle minacce gravi per la sicurezza interna e l'ordine pubblico nello spazio senza controlli alle frontiere interne 1 . Tale raccomandazione è accompagnata da un documento di lavoro contenente una relazione sulla consultazione, da parte del coordinatore Schengen, degli Stati membri interessati dal ripristino dei controlli alle frontiere interne tra maggio e novembre 2023 2 . Nella raccomandazione la Commissione ha riesaminato le raccomandazioni adottate negli anni precedenti, integrate dagli insegnamenti tratti in seguito alla loro adozione che possono aiutare gli Stati membri a combattere minacce gravi per l'ordine pubblico o la sicurezza interna all'interno dello spazio Schengen 3 . In tale raccomandazione è stato sancito l'impegno a proseguire il dialogo tra il coordinatore Schengen e gli Stati membri al fine di sostenerli nell'attuazione della raccomandazione stessa, nonché a riferire regolarmente sulla situazione e sui progressi compiuti in sede di Consiglio Schengen. Gli Stati membri hanno espresso un forte sostegno nei confronti della raccomandazione, dichiarandosi pronti a adottare le misure proposte.

Dopo l'adozione della raccomandazione i servizi della Commissione hanno tenuto diverse riunioni con gli Stati membri interessati dal ripristino dei controlli alle frontiere interne al fine di discutere sull'attuazione delle misure proposte. Le riunioni sono state organizzate nel quadro del dialogo in corso sui controlli alle frontiere interne avviato nell'autunno 2022 e si sono basate sulle migliori pratiche apprese durante il processo di consultazione sulle notifiche presentate da Danimarca, Germania, Francia, Austria, Norvegia e Svezia per il periodo da maggio a novembre 2023, come riepilogato nella relazione del 23 novembre 2023 4 .

Inoltre dall'ottobre 2023, a seguito della crescente pressione migratoria alle frontiere esterne dell'UE e dell'aumento delle minacce terroristiche nello spazio Schengen, gli Stati membri hanno ripristinato i controlli in nuove sezioni delle frontiere interne. Si tratta delle frontiere terrestri tra Austria e Cechia e tra Austria e Slovacchia, delle frontiere terrestri tra Germania e Polonia, tra Germania e Cechia e tra Germania e Svizzera, della frontiera terrestre tra Polonia e Slovacchia, della frontiera terrestre tra Cechia e Slovacchia, della frontiera terrestre tra Slovacchia e Ungheria, delle frontiere terrestri tra Slovenia e Croazia e tra Slovenia e Ungheria e della frontiera terrestre tra Italia e Slovenia. Nel frattempo tali ripristini dei controlli sono stati oggetto del dialogo in corso e sono pertanto inclusi nella presente relazione.

La presente relazione di follow-up persegue i seguenti obiettivi:

1)fornisce un aggiornamento, dal 23 novembre 2023, sulla situazione attuale presso le sezioni di frontiera che sono state oggetto del processo di consultazione: la frontiera terrestre tra Austria e Ungheria e tra Austria e Slovenia, la frontiera terrestre tra Germania e Austria, la frontiera terrestre tra Danimarca e Germania, nonché tutte le frontiere interne francesi, svedesi e norvegesi;

2)presenta una panoramica della situazione nelle sezioni di frontiera soggette al ripristino dei controlli alle frontiere interne da parte di Austria, Italia, Germania, Polonia, Cechia, Slovacchia e Slovenia dall'ottobre del 2023;

3)fornisce una panoramica delle varie iniziative di cooperazione regionale sviluppate dagli Stati membri al fine di contrastare i movimenti secondari all'interno dello spazio Schengen e combattere la criminalità transfrontaliera.

La Commissione riconosce la partecipazione costruttiva degli Stati membri al dialogo e i loro sforzi per attenuare gli effetti dei controlli alle frontiere interne sui viaggiatori e sulle imprese. Accoglie con favore le varie iniziative regionali e la cooperazione rafforzata sulle misure alternative, quali i pattugliamenti congiunti, e nel quadro di accordi bilaterali di riammissione tra gli Stati membri. La Commissione accoglie inoltre con favore la decisione di Slovacchia, Cechia e Polonia di sopprimere i controlli alle frontiere interne rispettivamente a gennaio, febbraio e marzo del 2024.

La Commissione è consapevole del fatto che, alla luce del periodo relativamente breve trascorso dalla pubblicazione della raccomandazione (UE) 2024/268, numerose iniziative sono ancora in fase di sviluppo e potrebbero non essere ancora pienamente realizzate, mentre altre iniziative basate sulla raccomandazione sono ancora in fase di pianificazione.

Inoltre la Commissione ha osservato pratiche divergenti nell'applicazione della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea ("Corte") nella causa C-143/22 5 , la quale ha confermato che il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne non dispensa gli Stati membri dall'obbligo di applicare le norme e le garanzie previste dalla direttiva rimpatri. Si sono svolte le prime discussioni in materia con gli Stati membri, anche in seno al gruppo del comitato di contatto sulla direttiva rimpatri e al gruppo "Frontiere".

La presente relazione si basa sulle notifiche di ripristino dei controlli alle frontiere interne inviate dagli Stati membri e sui contributi supplementari ricevuti nel contesto del dialogo in corso con il coordinatore Schengen. Non presenta una valutazione delle notifiche degli Stati membri ricevute dalla Commissione e non pregiudica eventuali azioni future che la Commissione potrebbe intraprendere nel suo ruolo di custode dei trattati.



1. Situazione attuale alle frontiere interne oggetto del processo di consultazione: aggiornamento rispetto alla relazione del 23 novembre 2023

1.1    Controlli alle frontiere interne terrestri dell'Austria con l'Ungheria e la Slovenia

• Situazione alle frontiere

L'Austria ha mantenuto in vigore i controlli di frontiera alle frontiere terrestri con Ungheria e Slovenia, adducendo a motivazione la minaccia derivante dall'invasione russa dell'Ucraina, che comporta rischi di traffico di armi e di reti criminali. Rimangono inoltre elevate la pressione migratoria e quella esercitata sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, come pure i movimenti secondari. L'attuale notifica scade l'11 maggio 2024.

I controlli sono effettuati presso punti fissi ai valichi di frontiera che servono il traffico internazionale e regionale e sono aperti a tutti i tipi di traffico. I controlli sono adattati sulla base di quadri situazionali e valutazioni delle minacce. L'impatto sui flussi transfrontalieri è stato limitato a congestioni di minore entità nelle ore di punta.

Nel periodo compreso tra il 4 ottobre 2023 e l'8 febbraio 2024 sono stati intercettati 6 375 migranti irregolari e 88 trafficanti e sono stati emessi 40 respingimenti alla frontiera terrestre tra Austria e Ungheria. Nello stesso periodo sono stati intercettati 909 migranti irregolari e 58 trafficanti e sono stati emessi 105 respingimenti alla frontiera terrestre tra Austria e Slovenia.

Le autorità austriache hanno rilevato un cambiamento nel comportamento dei migranti fermati alla frontiera, a seguito della sentenza della Corte nella causa C-143/22. In precedenza i migranti irregolari nei confronti dei quali sarebbe stato emesso un respingimento alla frontiera interna presentavano di norma una richiesta di protezione internazionale, presumibilmente per evitare di essere direttamente rinviati negli Stati membri limitrofi e per accedere al territorio austriaco. A partire dalla pubblicazione della sentenza, i rimpatri diretti di migranti irregolari sono stati effettuati soltanto in casi limitati.

• Cooperazione

Cooperazione tra Austria e Ungheria

Dal 2021 si svolge una stretta cooperazione tra le autorità di polizia ungheresi e austriache in operazioni prioritarie che si svolgono sul territorio ungherese vicino alla frontiera austriaca. La polizia austriaca e quella ungherese effettuano servizi di pattugliamento congiunto sulla base dell'accordo di cooperazione del 2023 concluso tra la polizia nazionale ungherese e la direzione generale della pubblica sicurezza del ministero dell'Interno austriaco. Dall'ottobre 2023, le unità della direzione di polizia federale austriaca FOX sono competenti per tali azioni.

Sono state inoltre condotte operazioni dei punti focali (pattugliamenti misti) in media 12-16 volte al mese, con la partecipazione della polizia austriaca, sul territorio ungherese in prossimità della frontiera austriaca. Dal giugno 2022 anche la polizia slovacca partecipa a tali operazioni. Il centro di cooperazione di polizia e doganale (CCPD) ungherese di Hegyeshalom svolge un ruolo importante nell'organizzazione e nella gestione delle operazioni dei punti focali. Dal dicembre 2023 la situazione operativa alle frontiere interne ha consentito di ridurre la frequenza delle operazioni dei punti focali e delle operazioni congiunte di FOX.

Sulla base delle informazioni fornite dalle autorità austriache, l'accordo bilaterale di riammissione del 1998 stipulato tra Ungheria e Austria è stato effettivamente sospeso e l'Ungheria non accetta alcuna richiesta di riammissione. L'Ungheria ha dichiarato di accettare soltanto di assumersi la responsabilità dei migranti entrati per la prima volta nello spazio Schengen attraverso l'Ungheria.

L'Austria e la Germania hanno espresso l'intenzione di ampliare l'accordo trilaterale tra i rispettivi ministeri dell'Interno e la sede della polizia nazionale ungherese in merito a un servizio comune di pattugliamento ferroviario al fine di includervi anche i collegamenti internazionali tramite autobus. L'accordo è attualmente in fase di riesame. 

Cooperazione tra Austria e Slovenia

In seguito al parere della Slovenia del 25 aprile 2023 basato sull'articolo 27, paragrafo 4, del codice frontiere Schengen 6 , la situazione alla frontiera tra Austria e Slovenia rimane un punto abituale all'ordine del giorno delle riunioni a livello politico; da ultimo è stato trattato nella riunione bilaterale informale a livello ministeriale tenutasi il 23 gennaio 2024 a Schladming.

A seguito del dialogo rafforzato tra Austria e Slovenia, dal marzo 2023 le autorità di polizia dei due Stati membri hanno intensificato le attività congiunte sotto forma di pattugliamenti misti rafforzati e di attività di polizia mirate congiunte. Ogni mese la polizia slovena effettua 14 pattugliamenti congiunti con la polizia austriaca, di cui cinque sul territorio austriaco, in prossimità della frontiera slovena, e nove sul territorio sloveno, in prossimità della frontiera austriaca. Nell'ottobre 2023 non sono stati segnalati attraversamenti irregolari delle frontiere durante le attività di pattugliamento congiunto. La cooperazione operativa a livello locale si concretizza anche in contatti diretti regolari e nello scambio di informazioni sulle misure adottate e sulle procedure di interesse operativo.

In generale l'accordo bilaterale di riammissione del 1998 tra Austria e Slovenia funziona bene, ma l'Austria ha segnalato difficoltà pratiche nell'effettuare il passaggio di consegne alla frontiera, dal momento che non riammette le persone che hanno presentato una domanda di protezione internazionale sul territorio sloveno, in quanto tale situazione rientrerebbe nell'ambito di applicazione del regolamento Dublino. Tra il 4 ottobre 2023 e l'8 febbraio 2024 è stata registrata una sola riammissione in Slovenia. Le autorità slovene hanno sottolineato la necessità di un adeguamento nell'applicazione pratica degli accordi esistenti, a seguito della sentenza della Corte nella causa C‑143/22.

1.2 Controlli alle frontiere interne terrestri della Germania con l'Austria

• Situazione alla frontiera

La Germania ha mantenuto in vigore i controlli di frontiera alle frontiere terrestri con l'Austria, adducendo a motivazione la pressione migratoria e un aumento del traffico di esseri umani, la pressione sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, la situazione nei paesi di origine e i problemi di sicurezza, in particolare a causa dei tumulti in Medio Oriente. L'attuale notifica scade l'11 maggio 2024 7 .

Nel periodo compreso tra il 16 ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023 sono state controllate 23 078 persone, sono stati intercettati 6 149 migranti irregolari e sono stati fermati 262 trafficanti. Inoltre sono stati emessi 2 517 respingimenti.

I controlli si concentrano sulle autostrade transfrontaliere e sui collegamenti ferroviari internazionali e sono in parte statici e in parte mobili. Sono realizzati in modo mirato, secondo un metodo di flessibile di impiego delle risorse, con intensità variabile, tenendo conto dei flussi di traffico transfrontaliero. Ove necessario è stata adattata l'infrastruttura delle tratte interessate sul lato tedesco, consentendo l'apertura di corsie di controllo supplementari. Tuttavia sono state segnalate congestioni del traffico sull'autostrada che passa per Walserberg (A1/BAB8) e sull'autostrada che passa per Kiefersfelden (A12/A93), in particolare nei fine settimana. Secondo le autorità austriache, i controlli di frontiera sull'autostrada che passa per Kiefersfelden sono costanti dal 2017. Secondo le autorità austriache, una scelta svantaggiosa delle località di controllo sull'autostrada che passa per Kiefersfelden ha causato ingorghi stradali in passato, ma il problema è stato ora risolto.

Cooperazione tra Germania e Austria

In generale la cooperazione di polizia tra Austria e Germania continua a funzionare bene. A livello ministeriale vi sono scambi regolari (ogni quattro settimane) tra il ministero federale tedesco dell'Interno e della comunità, il ministero austriaco dell'Interno e gli Stati federali della Baviera e del Baden-Württemberg, con la partecipazione delle autorità svizzere e della polizia federale tedesca.

Inoltre la polizia federale tedesca di Monaco di Baviera e le direzioni provinciali austriache di polizia (Tirolo, Alta Austria, Salisburgo e Vorarlberg) tengono riunioni mensili per valutare la situazione alla frontiera, con particolare attenzione al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani, ai veicoli rubati, al traffico di stupefacenti e ad altri nuovi sviluppi. Vi è inoltre un frequente scambio di informazioni in materia di sicurezza dei documenti e di frode. Le autorità tedesche hanno sottolineato che gli ispettorati della polizia federale di Passau, Rosenheim, Freilassing e Kempten sono in stretto contatto con le vicine stazioni di polizia austriache e coordinano le procedure transfrontaliere con lo stretto coinvolgimento delle sedi di polizia competenti in Bassa Baviera, Alta Baviera (sud) e Svevia (sud-ovest).

Conformemente al trattato bilaterale in materia di cooperazione di polizia in vigore tra Germania e Austria, vengono effettuati verifiche congiunte di polizia su base ad hoc, nonché scambi di agenti di polizia appositamente formati (ad esempio specialisti in materia di indagini sul traffico di veicoli e consulenti in materia di documenti). I pattugliamenti congiunti delle forze di polizia tedesche e delle direzioni provinciali austriache di polizia continuano a svolgersi mensilmente nella regione di frontiera tra Baviera e Tirolo. Figurano in tale contesto i pattugliamenti congiunti di sicurezza a bordo di treni tra Germania e Austria e i pattugliamenti congiunti di polizia, tanto sul territorio austriaco quanto su quello tedesco, incentrati sulla criminalità transfrontaliera, compreso il traffico di esseri umani.

Inoltre la Germania continua a partecipare a pattugliamenti congiunti bilaterali e trilaterali alle frontiere con Austria, Italia e Svizzera sulla linea ferroviaria tra Rosenheim e Bolzano e tra Bolzano e Rosenheim. Sulla base dei dati trasmessi dalle autorità austriache, dall'ottobre del 2023 hanno partecipato a tali pattugliamenti circa 300 funzionari delle autorità di contrasto dei quattro paesi.

L'accordo bilaterale di riammissione del 1997 tra Germania e Austria opera una distinzione tra le riammissioni formali in altri Stati membri, trattate a livello centrale tramite la direzione della polizia federale su richiesta dell'autorità competente per l'immigrazione, con un ufficio centrale competente nell'altro Stato, e le riammissioni informali in un altro Stato membro direttamente collegate agli attraversamenti irregolari delle frontiere, decise ed effettuate a livello regionale tra le rispettive autorità di polizia. Sulla base dei limitati dati statistici a disposizione delle autorità tedesche, nel periodo compreso tra il 1º ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023 sei persone sono state rimpatriate in Austria e sette in Germania nell'ambito della procedura di riammissione formale e 1 331 persone sono state rimpatriate in Austria nell'ambito della procedura di riammissione informale. Le autorità hanno segnalato difficoltà operative nell'attuazione della sentenza della Corte nella causa C-143/22 e una mancanza di coordinamento sui rimpatri diretti dalla Germania in Austria. Secondo le autorità austriache, ciò solleva effettive preoccupazioni in materia di sicurezza interna. Sono in corso scambi a livello operativo e politico tra le autorità austriache e tedesche. La questione è discussa anche nelle riunioni con il coordinatore Schengen.

1.3 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Danimarca e Germania e presso i porti con collegamenti via traghetto con la Germania

·Situazione alla frontiera

La Danimarca ha mantenuto in vigore i controlli alle sue frontiere interne adducendo a motivazione una minaccia grave per l'ordine pubblico e la sicurezza interna costituita da terroristi, dalla criminalità organizzata e dallo spionaggio da parte di servizi di intelligence di Stati esteri, nonché a seguito di un aumento della migrazione irregolare. I controlli di frontiera possono estendersi a tutte le frontiere interne, comprese quelle terrestri, marittime e aeree, ma le sezioni di frontiera e i valichi di frontiera specifici sono determinati dalla polizia nazionale danese. Nella pratica, i controlli si concentrano sulla frontiera terrestre tra Danimarca e Germania e sui porti danesi con collegamenti via traghetto con la Germania. L'attuale notifica scade l'11 maggio 2024 8 .

Tra l'11 febbraio 2023 e il 18 agosto 2023, nel contesto dei controlli di frontiera effettuati dalla Danimarca alla frontiera con la Germania, sono state confiscate complessivamente 168 armi e 801 persone sono state respinte.

I controlli di frontiera sono effettuati sotto forma di verifiche a campione e la loro intensità, quantità e ubicazione sono adeguate al numero previsto di viaggiatori, nonché al quadro corrente di intelligence, alle condizioni locali e ai modelli di traffico ai singoli valichi di frontiera. Secondo le autorità danesi, i controlli alle frontiere interne sono quindi sostanzialmente diversi dai controlli sistematici effettuati dalla Danimarca alle sue frontiere esterne. Di conseguenza la polizia nazionale danese ha constatato che i controlli alle frontiere interne effettuati dalla Danimarca nel precedente periodo di notifica (maggio-novembre 2023) non hanno avuto un impatto negativo specifico sulla circolazione attraverso le frontiere interne.

La Danimarca ha inoltre iniziato a ristrutturare l'azione di polizia alle frontiere per aumentare il ricorso a misure alternative nelle regioni frontaliere, in particolare il monitoraggio intelligente delle zone di frontiera e il numero di pattugliamenti di polizia e attività di lotta alla criminalità, riducendo nel contempo l'intensità dei controlli alle frontiere interne.

·Cooperazione

L'accordo bilaterale di riammissione del 1954 tra Germania e Danimarca opera una distinzione tra le procedure di riammissione formale e quelle di riammissione informale/accelerata direttamente connesse a un valico di frontiera. Per quanto riguarda le procedure di riammissione formale in altri Stati membri, tra il 1º ottobre e il 31 dicembre 2023 la Danimarca ha effettuato una riammissione in Germania e una riammissione in Danimarca. Nello stesso periodo la Germania ha effettuato 24 riammissioni informali/accelerate in Danimarca.

1.4 Controlli alle frontiere interne francesi

La Francia ha mantenuto in vigore i controlli a tutte le sue frontiere interne adducendo a motivazione minacce terroristiche (islamiste e jihadiste), minacce connesse alla situazione della sicurezza in Ucraina, in particolare il rischio di traffico di armi, nonché la situazione della sicurezza in Medio Oriente e nel Sahel. La notifica attuale scade il 30 aprile 2024 9 .

Nel periodo compreso tra il 21 ottobre 2023 e il 31 gennaio 2024, l'Italia ha segnalato 6 228 respingimenti emessi dalla Francia alle frontiere terrestri interne condivise. Nel 2023 la Spagna ha riferito che la Francia ha emesso 7 653 respingimenti alle frontiere terrestri interne comuni.

I controlli di frontiera sono effettuati dalla polizia di frontiera francese (Police de la Frontière - PAF) in modo non sistematico e l'intensità è adattata in funzione del tipo di frontiera (aerea, marittima, terrestre) e della pertinente analisi dei rischi effettuata dalle autorità locali competenti. Inoltre, al fine di garantire che i controlli rimangano proporzionati e corrispondano al livello effettivo di minacce, essi si basano su una valutazione dei rischi effettuata utilizzando gli strumenti sviluppati da Frontex (CIRAM 2.0) e tenendo conto delle informazioni e dell'esperienza della polizia. Secondo le autorità francesi, l'adattamento flessibile dei controlli ai vari valichi di frontiera consente loro di limitare l'impatto sui movimenti transfrontalieri, compresa la congestione del traffico ai valichi di frontiera.

Sebbene le autorità spagnole confermino che i controlli di frontiera francesi sono effettuati in modo flessibile presso valichi di frontiera selezionati, la limitazione temporanea dei valichi di frontiera aperti e la natura più approfondita dei controlli, in particolare al valico di frontiera di Irun Hendaya, hanno comportato tempi di viaggio notevolmente più lunghi e ritardi alla frontiera. Nel marzo 2024 la Francia ha informato la Commissione della sua decisione di riaprire tutti i valichi di frontiera sulla frontiera terrestre tra Spagna e Francia, al fine di agevolare l'attraversamento della frontiera interna.

Anche le autorità belghe, italiane, lussemburghesi e svizzere hanno confermato la natura non sistematica dei controlli di frontiera francesi e il loro impatto limitato sulla circolazione transfrontaliera. In particolare le autorità belghe hanno riferito che i controlli alla frontiera tra Francia e Belgio sono caratterizzati da operazioni una tantum istituite per alcune ore mediante dispositivi sia statici che mobili sulle strade principali, con effetti minori sui flussi transfrontalieri. Le autorità belghe sono informate di tali operazioni attraverso vari canali (contatti diretti tra unità operative, CCPD, piattaforme di concertazione strutturale) e talvolta sono invitate a organizzare "operazioni speculari" sul territorio belga.

·Cooperazione

Tutti gli Stati membri limitrofi interessati dal ripristino dei controlli alle frontiere interne da parte della Francia hanno sottolineato il carattere duraturo di questa misura. Tuttavia hanno espresso soddisfazione generale per il livello di cooperazione con le autorità francesi, che varia in termini di intensità e tipo a seconda dei rischi individuati in ciascuna sezione di frontiera. Come riferito dalle autorità francesi, la cooperazione è ulteriormente migliorata grazie al dialogo con gli Stati membri limitrofi, come dimostrato dal recente sviluppo di nuove forme di cooperazione operativa transfrontaliera (in particolare le brigate congiunte franco-italiane e i pattugliamenti congiunti franco-tedeschi). Sulla base di queste buone pratiche, la Francia ha espresso la volontà di sviluppare e approfondire i pattugliamenti congiunti franco-spagnoli e franco-svizzeri.

Cooperazione tra Francia e Spagna

Le autorità spagnole e francesi proseguono i lavori a livello tecnico per giungere a un'intesa su un accordo di lavoro volto a gettare le basi per la cooperazione transfrontaliera, con modalità diverse di collaborazione. Entrambi i paesi hanno designato punti di contatto per la sicurezza pubblica e interna e i CCPD, che sono spesso utilizzati per la comunicazione bilaterale.

A livello operativo, le autorità spagnole hanno segnalato un'intensa cooperazione nel periodo 2022-2023. Nel primo semestre del 2023 sono stati effettuati 128 pattugliamenti alle frontiere terrestri, 106 alle frontiere aeree e sei pattugliamenti marittimi nel quadro del CCPD. La brigata di risposta contro l'immigrazione illegale (BRIC) opera in diversi punti lungo la frontiera tra Spagna e Francia, concordando con i funzionari francesi il numero di pattugliamenti. Effettua inoltre controlli in coordinamento con il personale dei comuni spagnoli presso stazioni ferroviarie, autobus e strade.

Nel quadro del programma di pattugliamenti misti durante la stagione delle vacanze, sono state effettuate 14 missioni, che hanno coinvolto 34 agenti di polizia spagnoli dispiegati in città francesi e 22 agenti di polizia francesi dispiegati in città spagnole. La Guardia Civil organizza pattugliamenti misti analoghi, in particolare lungo il "Camino de Santiago".

L'accordo bilaterale di riammissione stipulato tra Francia e Spagna risale al 2002 ("accordo di Málaga"), con un accordo tecnico per i trasferimenti aerei, datato 25 maggio 2013 ("accordo di Salamanca"). Sulla base dei dati condivisi dalle autorità spagnole, nel 2023 la Spagna ha chiesto 868 riammissioni in Francia per via terrestre e nessuna per via aerea, mentre la Francia ha chiesto 2 256 riammissioni in Spagna per via terrestre e 166 per via aerea.

Nel periodo di riferimento, la Spagna non ha rilevato cambiamenti nella pratica attuata dalle autorità francesi alla comune frontiera terrestre interna a seguito della sentenza della Corte nella causa C‑143/22, il che significa che i respingimenti hanno continuato a essere accompagnati da rimpatri diretti senza richiesta di ripresa in carico.

Cooperazione tra Francia e Belgio

Esiste una stretta cooperazione a tre livelli: un comitato strategico (autorità amministrative, autorità giudiziarie, polizia e autorità doganali), un gruppo di lavoro operativo (GTO) e sette piattaforme "locali" che coprono l'intera zona di frontiera. La cooperazione presso i due CCPD di lunga data, ossia il CCPD bilaterale di Tournai (Belgio) e il CCPD quadrilaterale a Lussemburgo (con Germania e Lussemburgo), è ben consolidata. Il loro compito principale consiste nel facilitare lo scambio di informazioni legate alla regione frontaliera quale definita nell'accordo bilaterale franco-belga di cooperazione di polizia e doganale (trattato di Tournai II). La commissione strategica ha avviato di recente una riflessione su un'eventuale revisione del trattato volta a migliorare ulteriormente il quadro giuridico per la cooperazione transfrontaliera.

La cooperazione tra Belgio e Francia consiste principalmente in "operazioni speculari" o task force congiunte a livello locale, nonché pattugliamenti congiunti occasionali su iniziativa delle unità attive nella regione di frontiera. Tuttavia le autorità belghe e francesi stanno intensificando gli sforzi per rafforzare la loro cooperazione transfrontaliera. In particolare la polizia federale belga ha sviluppato un corso di formazione specifico per le operazioni trasversali. Inoltre le forze di polizia di Belgio, Francia e Paesi Bassi hanno realizzato un progetto triennale finanziato dal Fondo Sicurezza interna volto ad esaminare e promuovere alternative ai controlli sistematici alle frontiere interne. La volontà di migliorare lo scambio di informazioni nella regione frontaliera è tuttavia ostacolata da motivazioni tecniche, giuridiche o in materia di sicurezza.

Cooperazione tra Francia e Italia

Le autorità italiane hanno segnalato una comunicazione bilaterale stabile a tutti i livelli con le autorità francesi. Più di recente, a partire dall'ottobre 2023, le autorità francesi e italiane hanno avviato discussioni sulla creazione di un'Unité de Renseignement Opérationnelle (URO) alla frontiera di Ventimiglia, con funzioni di informazione e collegamento investigativo per contrastare il traffico di migranti verso la Francia.

Sulla base dei dati forniti dall'Italia, nel periodo dal 23 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 la polizia di frontiera ha effettuato 10 pattugliamenti congiunti sul versante italiano della zona di frontiera terrestre franco-italiana, che hanno portato alla verifica di 68 persone e 12 veicoli, mentre nessuna persona è stata arrestata o segnalata. Nello stesso periodo, la brigata mista franco-italiana ha effettuato 240 pattugliamenti, che hanno comportato la verifica di 1 894 persone e 656 veicoli e all'arresto di 11 persone.

L'accordo bilaterale di riammissione stipulato tra Francia e Italia nel 1997 (accordo di Chambery) prevede riammissioni bilaterali tra i due Stati membri per quanto riguarda i cittadini irregolari di paesi terzi fermati in zone transfrontaliere. In tale contesto, nel periodo compreso tra il 21 ottobre 2023 e il 31 gennaio 2024 l'Italia ha effettuato 205 riammissioni in Francia e la Francia ha effettuato 51 riammissioni in Italia. Le autorità italiane stanno attualmente valutando l'impatto della sentenza della Corte nella causa C-143/22 al fine di attuare gli adeguamenti pertinenti.

Cooperazione tra Francia e Lussemburgo 

Sebbene non sia stata effettuata una valutazione congiunta dei rischi, le autorità francesi e lussemburghesi si sono consultate prima dell'adozione della decisione della Francia di ripristinare i controlli alle frontiere interne.

Come riferito dal Lussemburgo, la cooperazione transfrontaliera tra Lussemburgo e Francia si basa principalmente su controlli e pattugliamenti congiunti, inseguimenti e osservazioni transfrontalieri. A integrazione di tali operazioni, nel 2021 la Francia e il Lussemburgo hanno firmato un "piano di allerta alle frontiere" destinato a migliorare il coordinamento tra le rispettive forze di sicurezza in caso di eventi ad intensità elevata. I pattugliamenti basati su tale accordo sono iniziati il 1º marzo 2024. Inoltre, il 25 gennaio 2024 la Francia e il Lussemburgo hanno firmato accordi amministrativi o concordato l'attuazione di pattugliamenti misti rispettivamente sugli assi stradali e sulle tratte transfrontaliere dei tragitti ferroviari, il che ha portato alla creazione di punti di contatto bilaterali.

Cooperazione tra Francia e Svizzera

Come riferito dalle autorità svizzere, la Svizzera non è stata consultata prima o dopo la decisione della Francia di ripristinare i controlli alle frontiere interne e non è stata effettuata alcuna valutazione congiunta dei rischi.

Ciò nonostante la cooperazione tra le autorità francesi e svizzere continua ad essere ben consolidata nel quadro dell'attuale accordo di cooperazione di polizia e del piano d'azione dell'ottobre 2022. Inoltre, dal marzo 2023 Francia e Svizzera partecipano a pattugliamenti congiunti trilaterali con la Germania nell'area di Basilea. L'ufficio comune di collegamento della polizia di frontiera a Basilea e a TriNat Süd rappresenta un forum di scambio regolare tra Germania, Francia e Svizzera a vari livelli amministrativi. 

1.5 Controlli alle frontiere interne svedesi (con particolare attenzione alla frontiera terrestre tra Svezia e Danimarca)

·Situazione alla frontiera

La Svezia ha mantenuto in vigore i controlli di frontiera a tutte le sue frontiere interne adducendo a motivazione una minaccia grave per l'ordine pubblico e la sicurezza nazionale derivante dalla minaccia del terrorismo (islamico). La notifica attuale scade l'11 maggio 2024 10 .

La Svezia ha effettuato controlli a tutti i tipi di frontiera (terrestri, marittime e aeree), ma l'ubicazione esatta e l'intensità specifica delle verifiche sono determinate dall'autorità di polizia sulla base dell'intelligence disponibile. Nella pratica, i controlli sono effettuati per lo più presso il ponte di Öresund alla frontiera con la Danimarca e in alcuni porti della regione meridionale della Svezia, aventi collegamenti tramite traghetto con gli Stati Schengen; tali controlli si basano sull'accesso a informazioni avanzate sui passeggeri.

Dall'ottobre del 2023 sono state controllate 347 37 persone alle frontiere aeree e 127 977 a quelle terrestri e marittime; 279 persone sono state respinte e sei sono state fermate in relazione al traffico di esseri umani. A tutte le frontiere, l'autorità di polizia svedese continua a lavorare il più possibile sulla base dell'intelligence e della valutazione dei rischi, al fine di garantire che le verifiche restino efficaci e proporzionate e di attenuarne l'impatto sui flussi transfrontalieri.

Le verifiche di frontiera, principalmente in prossimità e sul ponte di collegamento con la Danimarca sullo stretto di Öresund presso la stazione ferroviaria di Hyllie a Malmö e la stazione di pedaggio di Lernacken, sono effettuate presso località fisse, di norma sotto forma di verifiche a campione. La loro frequenza e intensità dipendono dai flussi del traffico, dall'intelligence e dalle risorse disponibili. L'impatto dei controlli è stato limitato grazie alla loro ubicazione presso la stazione di pedaggio. Sul ponte di Öresund e nei porti per traghetti soltanto un numero limitato di veicoli è soggetto a verifiche di frontiera. Analogamente l'impatto sul sistema ferroviario è stato ridotto al minimo apportando lievi adeguamenti agli orari dei treni e verificando i passeggeri alla prima sosta prevista sul territorio svedese. Di conseguenza non vi sono praticamente ritardi sui treni tra Danimarca e Svezia dovuti al ripristino dei controlli di frontiera. Per questo motivo, e dato che i tempi di attesa per i passeggeri sono ridotti al minimo, le autorità svedesi hanno spiegato che l'accordo tra Svezia e Danimarca che consente di effettuare verifiche sui treni in movimento sul ponte di Öresund non è stato attuato.

I controlli presso gli aeroporti (in particolare Stoccolma-Arlanda e Västerås) si basano esclusivamente sull'intelligence e sono effettuati soltanto come verifiche mobili.

• Cooperazione tra Svezia e Danimarca

Il dialogo tra Svezia e Danimarca è in corso a tutti i livelli, tra le rispettive autorità dei due paesi, tra i ministeri e a livello politico. La Svezia ha riferito che la polizia e le autorità doganali svedesi sono in contatto quotidianamente con i loro omologhi danesi. Inoltre la Svezia ha espresso soddisfazione per l'attuazione dei vari accordi con la Danimarca in materia di attività di contrasto transfrontaliere, che stanno funzionando molto bene e consentono una cooperazione efficace nella lotta contro la criminalità transfrontaliera e la violenza esercitata delle bande criminali. Tale cooperazione prevede la condivisione di intelligence nonché la cooperazione operativa e il sostegno in relazione a tutte le forme di criminalità, compreso il traffico di migranti.

L'autorità di polizia svedese ha attuato la nuova legislazione svedese, entrata in vigore il 1º agosto 2023, che consente verifiche di polizia nelle zone di frontiera, e ha messo a punto metodi e strategie che hanno finora prodotto buoni risultati. Secondo le autorità svedesi, tuttavia, è ancora troppo presto per trarre conclusioni sicure dalle esperienze e dai risultati acquisiti prima e per poter effettuare una valutazione adeguata.

1.6 Controlli alle frontiere interne norvegesi presso i porti con collegamenti via traghetto con lo spazio Schengen

·Situazione alla frontiera

La Norvegia ha mantenuto in vigore i controlli di frontiera adducendo a motivazione la minaccia per le infrastrutture critiche a terra e in mare così come la minaccia rappresentata dai servizi di intelligence stranieri. I controlli sono limitati ai porti aventi collegamenti via traghetto con lo spazio Schengen, ossia Danimarca, Germania e Svezia. La notifica attuale scade l'11 maggio 2024. 

I controlli sono mirati, non sistematici e basati sulla valutazione dei rischi e sul controllo degli elenchi dei passeggeri. Sulla base dei dati forniti dalla Norvegia, nel 2023, su 2 765 000 passeggeri, 34 257 sono stati sottoposti a controlli fisici, a 31 è stato negato l'imbarco presso il luogo di partenza, a 78 è stato negato l'ingresso e 25 sono stati fermati. Nel complesso, l'effetto di tali controlli sui flussi di passeggeri è considerato trascurabile.

Come spiegato dalle autorità norvegesi, il diritto norvegese impone il ripristino formale dei controlli alle frontiere interne al fine di consentire alle autorità di imporre ai traghetti di trasmettere gli elenchi dei passeggeri alla polizia. Il ministero della Giustizia e della pubblica sicurezza sta attualmente valutando se sia possibile istituire un nuovo quadro giuridico nazionale che consenta la raccolta di informazioni sui passeggeri marittimi, sulla base di una prima valutazione della direzione di polizia norvegese, senza la necessità di ricorrere al ripristino dei controlli alle frontiere interne.

·Cooperazione

Tutti i paesi nordici partecipano a un formato denominato "cooperazione nordica di polizia". All'interno del sottogruppo "quadro situazionale nordico" vengono condivise informazioni operative. La cooperazione è molto stretta, soprattutto nelle regioni frontaliere. È in fase di costruzione una stazione di polizia congiunta alla frontiera tra Norvegia e Svezia che, secondo le previsioni, dovrebbe diventare operativa nel 2025. Le informazioni sul traffico di migranti sono condivise con altri paesi nordici ed Europol e la Norvegia partecipa alla piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (EMPACT) di Europol. La Norvegia scambia informazioni sul ripristino dei controlli alle frontiere interne con gli Stati Schengen limitrofi e le misure adottate dagli Stati Schengen sono prese in considerazione nella valutazione della situazione della sicurezza nazionale. La cooperazione in materia di rimpatrio avviene a livello europeo e con Frontex.

Dal 2013 la Norvegia ha istituito una piattaforma online, SafeSeaNet Norway, la quale agevola gli obblighi di rendicontazione degli operatori del trasporto marittimo che intendono entrare o uscire da un porto situato nel territorio norvegese. A tale proposito, le autorità norvegesi hanno mostrato interesse a contribuire allo studio della Commissione sulla fattibilità di un'armonizzazione a livello di UE degli obblighi di rendicontazione in capo agli operatori marittimi per finalità di contrasto.

2. Controlli alle frontiere interne introdotti dall'ottobre 2023

2.1 Frontiera interna terrestre tra Austria e Cechia

·Situazione alla frontiera

Il 18 ottobre 2023 l'Austria ha notificato per la prima volta il ripristino dei controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Cechia a causa della persistente pressione migratoria elevata, della migrazione secondaria e del traffico di migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali, e del rischio per la sicurezza costituito dal possibile ingresso di terroristi attraverso le rotte del traffico, aggravato dai tumulti in Medio Oriente. La notifica attuale scade il 16 aprile 2024.

Le autorità austriache hanno presentato un elenco di 59 valichi di frontiera designati a norma dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del codice frontiere Schengen alla frontiera con la Cechia.

I controlli sono effettuati ai valichi di frontiera che servono il traffico internazionale e regionale e sono aperti a tutti i tipi di traffico. I controlli effettuati dalle autorità austriache alla frontiera con la Cechia sono stati casuali ed eseguiti mediante pattugliamenti mobili. All'ingresso in Austria è stata segnalata una congestione occasionale, principalmente ai valichi di frontiera di Kleinhaugsdorf e Drasenhofen.

Nel periodo compreso tra il 4 ottobre 2023 e l'8 febbraio 2024 sono stati intercettati 1 471 migranti irregolari alla frontiera tra Austria e Cechia, nonché un trafficante. Sono stati emessi quattro respingimenti e una persona è stata riammessa ai sensi dell'accordo bilaterale di riammissione del 2004 stipulato tra Austria e Cechia.

·Cooperazione tra Austria e Cechia

La cooperazione tra Austria e Cechia avviene a livello sia ministeriale che operativo. La Cechia partecipa all'organizzazione di riunioni trimestrali a Vienna. A livello regionale vi sono contatti regolari tra i paesi di Visegrad+ 11 . Inoltre tanto la Cechia quanto l'Austria partecipano al Forum di Salisburgo.

Ogni mese vengono effettuati otto pattugliamenti congiunti della polizia di sicurezza (due per ciascun distretto di frontiera) e un pattugliamento congiunto della polizia stradale. Si tratta di pattugliamenti di polizia in uniforme e in civile, che vengono alternati tra Cechia e Austria. La cooperazione consolidata e frequente è proseguita anche durante il ripristino dei controlli alle frontiere interne, dove la pressione migratoria non è stata tale da aumentare l'intensità della cooperazione tra Austria e Cechia.

2.2 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Austria e Slovacchia

·Situazione alla frontiera

Il 4 ottobre 2023 l'Austria ha ripristinato i controlli alla frontiera interna terrestre con la Slovacchia a causa dell'aumento della pressione migratoria e dei conseguenti movimenti secondari. La notifica attuale scade il 2 aprile 2024. Nella sua decisione di ripristinare i controlli alle frontiere interne, l'Austria ha tenuto conto dell'impatto che il ripristino dei controlli di frontiera da parte della Polonia e della Cechia alle frontiere con la Slovacchia avrebbe potuto avere sulle rotte migratorie, così come del possibile spostamento di tali rotte attraverso l'Ungheria verso l'Austria.

L'Austria ha presentato un elenco di valichi di frontiera designati a norma dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del codice frontiere Schengen alla frontiera con la Slovacchia in relazione a 11 località. I controlli hanno assunto in genere la forma di verifiche a campione e l'effetto sui viaggi transfrontalieri è stato trascurabile.

Nel periodo compreso tra il 4 ottobre 2023 e l'8 febbraio 2024, alla frontiera tra Austria e Slovacchia sono stati intercettati 303 migranti irregolari e 11 trafficanti e sono stati emessi dieci respingimenti.

·Cooperazione tra Austria e Slovacchia

L'accordo del 2005 sulla cooperazione di polizia tra Austria e Slovacchia consente operazioni di transito nei rispettivi territori dopo la notifica. Le autorità austriache e slovacche collaborano presso siti comuni di cooperazione congiunta di polizia e doganale. A livello regionale vi sono contatti regolari tra i paesi di Visegrad+. Inoltre tanto la Slovacchia quanto l'Austria partecipano al Forum di Salisburgo.

L'attuazione efficace dell'accordo bilaterale di riammissione stipulato tra Austria e Slovacchia nel 2012 è stata influenzata da interpretazioni divergenti. Continuano a svolgersi riunioni periodiche di esperti, che però non sono state finora in grado di risolvere tali divergenze. A seguito della sentenza della Corte nella causa 143/22, le autorità austriache hanno riferito che le autorità slovacche hanno respinto le richieste di riammissione sulla base del fatto che l'ingresso attraverso la Slovacchia non era sufficientemente dimostrato. A titolo di esempio, nei mesi di novembre e dicembre del 2023 le autorità slovacche hanno rifiutato la riammissione di dieci migranti irregolari provenienti dall'Austria.

2.3 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Germania e Polonia

·Situazione alla frontiera

Il 16 ottobre 2023 le autorità tedesche hanno ripristinato per la prima volta i controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Polonia adducendo a motivazione l'aumento della migrazione irregolare lungo la rotta del Mediterraneo orientale e la rotta balcanica, che ha determinato un aumento del traffico di migranti. Il ripristino è stato rinnovato sulla base della persistente pressione sulla capacità di accoglienza dei richiedenti asilo e delle preoccupazioni per il traffico di esseri umani, nonché in considerazione del deterioramento della situazione della sicurezza a seguito dei tumulti in Medio Oriente. Il ripristino attuale scade il 15 giugno 2024.

La Germania non ha presentato un elenco dei valichi di frontiera designati a norma dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del codice frontiere Schengen e pertanto la frontiera può essere attraversata in qualsiasi punto. La Polonia ha riferito che ciò ha determinato uno spostamento delle rotte del traffico di migranti dalla strada principale ad attraversamenti di dimensioni inferiori. La polizia federale tedesca tiene conto, nell'ambito delle sue funzioni, di eventuali movimenti elusivi dei trafficanti.

Nel periodo compreso tra il 16 ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023 sono state sottoposte a verifica 141 697 persone, sono stati segnalati 4 249 attraversamenti irregolari delle frontiere, sono stati fermati 52 trafficanti e sono stati emessi 1 686 respingimenti alla frontiera tra Germania e Polonia.

I controlli si basano sulla valutazione dei rischi, oltre che sulle informazioni e sull'esperienza della polizia. Sono flessibili in termini di tempistiche, ubicazione e personale e la loro intensità varia a seconda dell'ubicazione e della necessità di attenuare l'impatto sui flussi transfrontalieri. La polizia tedesca può ricorrere alle cosiddette "corsie di trattamento" in periodi di aumento della migrazione irregolare al fine di garantire la fluidità del traffico. L'intensificazione delle misure di polizia nelle zone di frontiera (la cosiddetta "Schleierfahndung") integra i controlli di frontiera.

Le autorità polacche hanno segnalato alcuni disagi per la circolazione transfrontaliera, in particolare per gli abitanti di città gemellate alla frontiera tra Polonia e Germania, che hanno sollevato critiche da parte dell'opinione pubblica. La Germania sottolinea che la polizia federale tedesca si sforza di evitare o ridurre il più possibile le perturbazioni del traffico transfrontaliero.

·Cooperazione tra Germania e Polonia

All'inizio di ottobre del 2023, prima della decisione di ripristino dei controlli alle frontiere interne, le autorità tedesche hanno intensificato la cooperazione transfrontaliera di polizia con la Polonia e la Cechia per affrontare le sfide individuate da misure alternative ai controlli alle frontiere interne. Sebbene in ultima analisi ciò non abbia impedito il ripristino dei controlli alle frontiere interne, ha consentito l'istituzione di canali di cooperazione nuovi e di pratiche nuove. Ad esempio è stato ripristinato un gruppo di lavoro per il dialogo strategico sulla cooperazione bilaterale tra le autorità di controllo delle frontiere tedesche e polacche.

Il ripristino dei controlli alle frontiere interne è accompagnato da un'intensa cooperazione transfrontaliera di polizia tra Germania, Polonia e Cechia. È stato registrato un aumento dei pattugliamenti congiunti nella zona di frontiera tra Germania e Polonia, sulla base di un accordo di cooperazione bilaterale sulle operazioni congiunte, nel contesto del quale la polizia federale tedesca e le guardie di frontiera polacche si concentrano sul traffico di esseri umani e sugli ingressi non autorizzati. A Ludwigsdorf, Świecko e Pomellen vi sono inoltre tre stazioni di polizia congiunte di Germania e Polonia. Per affrontare il problema del traffico di migranti, Germania, Polonia e Cechia hanno istituito un'apposita task force sotto l'egida dell'EMPACT.

I pattugliamenti congiunti di polizia si svolgono su entrambi i lati della frontiera lungo tutta la sezione di frontiera comune. Nel 2023 sono stati organizzati 307 pattugliamenti (232 sul lato polacco e 75 sul lato tedesco). Gli orari e il luogo dei pattugliamenti sono determinati sulla base delle analisi dei rischi e delle informazioni operative correnti. Le attività congiunte, combinate con una stretta cooperazione tra gli Stati membri lungo la rotta migratoria, si sono tradotte in una diminuzione della migrazione irregolare dal novembre del 2023, che ha motivato entrambi i paesi a intensificare il numero di pattugliamenti congiunti. La Germania ha inoltre proposto di effettuare pattugliamenti trilaterali che coinvolgano Germania, Polonia e Cechia.

La Polonia e la Germania hanno concluso un accordo bilaterale di riammissione. Attualmente la Germania e la Polonia stanno aggiornando i moduli per le richieste e le decisioni sulle richieste di riammissione ai sensi di tale accordo. Sulla base dei limitati dati statistici a disposizione delle autorità degli Stati membri, nel periodo compreso tra il 1º ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023 sono state rimpatriate 72 persone in Polonia e cinque in Germania nell'ambito della procedura di riammissione formale, e 122 persone sono state rimpatriate in Polonia nell'ambito della procedura di riammissione informale.

2.4 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Germania e Cechia

·Situazione alla frontiera

Nella stessa notifica del 16 ottobre 2023 relativa al ripristino dei controlli alle frontiere interne con la Polonia, la Germania ha annunciato anche il ripristino dei controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Cechia sulla base dei medesimi motivi (in particolare, l'aumento della migrazione irregolare lungo la rotta del Mediterraneo orientale e la rotta dei Balcani che ha comportato un'intensificazione del traffico di migranti). Il ripristino attuale scade il 15 giugno 2024.

I controlli sono effettuati in modo flessibile e sulla base della valutazione dei rischi, dell'esperienza e delle informazioni. L'impatto sui flussi del traffico è stato limitato.

Nel periodo compreso tra il 16 ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023 sono state sottoposte a verifica 310 718 persone, sono stati segnalati 3 265 attraversamenti irregolari delle frontiere, sono stati fermati 84 trafficanti e sono stati emessi 521 respingimenti alla frontiera tra Germania e Cechia.

·Cooperazione tra Germania e Cechia

I contatti bilaterali tra Germania e Cechia sono consolidati e frequenti, a livello sia ministeriale che operativo. Il ripristino dei controlli alle frontiere interne è accompagnato da un'intensa cooperazione transfrontaliera di polizia con Polonia e Cechia.

Le autorità tedesche e ceche hanno inoltre intensificato i pattugliamenti congiunti sulla base dell'accordo di cooperazione bilaterale stipulato tra Germania e Cechia in materia di operazioni congiunte, nell'ambito del quale la polizia federale e la polizia ceca si concentrano congiuntamente sul traffico di esseri umani e sugli ingressi non autorizzati. A Hrádek n. Nisou è stato istituito un centro servizi comune, in seno al quale sono rappresentate le autorità di contrasto tedesche e ceche. La partecipazione della Polonia è in fase di discussione. Nella regione della Boemia meridionale, le autorità tedesche e ceche effettuano circa 50 pattugliamenti congiunti l'anno (3-5 pattugliamenti ogni mese), tanto presso località fisse quanto sotto forma di cosiddette "perlustrazioni Schengen".

Inoltre le autorità tedesche e ceche effettuano circa 72 pattugliamenti congiunti nella regione di Pilsen (5-6 pattugliamenti al mese), 5-6 pattugliamenti congiunti nella regione di Ústí nad Labem e 3‑5 pattugliamenti congiunti nella regione di Karlovy Vary, che svolgono principalmente controlli relativi all'immigrazione, ma anche compiti concernenti l'applicazione delle norme in materia di sicurezza stradale e mansioni di ordine pubblico.

L'accordo bilaterale di riammissione stipulato tra Germania e Cechia opera una distinzione tra la procedura di riammissione formale e quella di riammissione informale. Sulla base dei limitati dati statistici a disposizione delle autorità tedesche, nel periodo compreso tra il 1º ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023, tre persone sono state rimpatriate in Cechia nell'ambito della procedura di riammissione formale e 170 nell'ambito della procedura di riammissione informale.

2.5 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Germania e Svizzera

·Situazione alla frontiera

Nella stessa notifica del 16 ottobre 2023 relativa al ripristino dei controlli alle frontiere interne con la Polonia e la Cechia, la Germania ha annunciato anche il ripristino dei controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Svizzera sulla base dei medesimi motivi (in particolare, l'aumento della migrazione irregolare lungo la rotta del Mediterraneo orientale e la rotta dei Balcani che ha comportato un'intensificazione del traffico di migranti). Il ripristino attuale scade il 15 giugno 2024.

Prima del ripristino dei controlli alle frontiere interne, all'inizio di ottobre 2023 la Germania aveva già intensificato i controlli nella zona di frontiera con la Svizzera. Con il ripristino dei controlli alle frontiere interne, tali attività si sono intensificate, in particolare ai valichi di frontiera e sui treni internazionali.

Finora si sono verificate occasionalmente congestioni frontiera, ma, stando al parere delle autorità svizzere, ciò non può essere interamente attribuito al ripristino dei controlli, in quanto si tratta in generale di una regione molto attiva che presenta un notevole traffico transfrontaliero. La polizia federale tedesca si sforza di evitare o ridurre il più possibile le perturbazioni del traffico transfrontaliero.

Nel periodo compreso tra il 16 ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023 sono state sottoposte a verifica 6 463 persone, sono stati segnalati 5 222 attraversamenti irregolari delle frontiere, sono stati fermati 42 trafficanti e sono stati emessi 4 043 respingimenti alla frontiera terreste tra Germania e Svizzera.

·Cooperazione tra Germania e Svizzera

Come riferito dalle autorità svizzere, la Svizzera non è stata consultata in merito al ripristino dei controlli alle frontiere interne o ai successivi rinnovi e non sono state effettuate valutazioni congiunte dei rischi. Le autorità tedesche sottolineano che sono state fornite informazioni preliminari. Tuttavia i contatti a tutti i livelli sono frequenti. Nel quadro del piano d'azione del 2022 si sono tenute riunioni bilaterali periodiche tra la Germania e la Svizzera. Secondo le autorità svizzere, il rilancio del piano d'azione potrebbe costituire una via da seguire per la soppressione dei controlli alle frontiere interne.

Alla frontiera interna tra Germania e Svizzera, la polizia federale tedesca opera anche sul territorio svizzero, in stretta collaborazione con le autorità svizzere, nell'ambito di un accordo bilaterale sul trattamento congiunto in associazione ad "accordi di zona" applicabili, che consente alle autorità tedesche di individuare e prevenire l'ingresso non autorizzato già nel territorio svizzero.

In particolare nell'area di Basilea la polizia federale tedesca e l'Ufficio federale svizzero per le dogane e la protezione delle frontiere (FOCBS) collaborano strettamente. I gruppi di servizi operativi congiunti (oD) esistenti di Basilea e del lago di Costanza svolgono quotidianamente pattugliamenti congiunti. Dal marzo 2023 hanno luogo altresì pattugliamenti trilaterali, coordinati tra Germania, Francia e Svizzera, nell'area di Basilea. Lo scambio di informazioni tra le autorità avviene attraverso l'ufficio comune di collegamento della polizia di frontiera di Basilea e TriNat Süd 12 . Un accordo rafforzato di cooperazione di polizia concluso tra la Germania e la Svizzera nel 2022 consente inoltre operazioni transfrontaliere di polizia, tra cui pattugliamenti congiunti e brigate miste.

L'accordo bilaterale di riammissione stipulato tra Germania e Svizzera opera una distinzione tra la procedura di riammissione formale e quella di riammissione informale. Sulla base dei limitati dati statistici a disposizione delle autorità degli Stati membri, nel periodo compreso tra il 1º ottobre 2023 e il 31 dicembre 2023, nell'ambito della procedura di riammissione formale, una persona è stata rimpatriata in Svizzera e 22 persone sono state rimpatriate in Germania; nell'ambito della procedura di riammissione informale, una persona è stata rimpatriata in Svizzera.

La Svizzera ha sollevato la questione della pratica della Germania di emettere respingimenti in seguito alla sentenza della Corte nella causa C-143/22, ma ciò non ha portato a un approccio comune. Le autorità tedesche hanno informato la Commissione che la questione sarà presto affrontata bilateralmente a livello ministeriale.

Alla frontiera interna tra Svizzera e Germania, la polizia federale tedesca opera anche sul territorio svizzero, in stretta collaborazione con le autorità svizzere, nell'ambito di un accordo bilaterale sul trattamento congiunto in associazione ad "accordi di zona" applicabili, che consente alla Germania di individuare e prevenire l'ingresso non autorizzato già nel territorio svizzero. In tale contesto, presso la stazione ferroviaria di Basilea sul territorio svizzero viene adottato un approccio pragmatico nel contesto del quale i migranti irregolari vengono direttamente registrati e consegnati alle autorità svizzere. Sono previste garanzie specifiche per i minori.

2.6 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Cechia e Slovacchia

·Situazione alla frontiera

Il 4 ottobre 2023 la Cechia ha ripristinato i controlli alle frontiere interne con la Slovacchia facendo riferimento all'aumento della migrazione secondaria e all'attività di gruppi organizzati di trafficanti, legati al deterioramento della situazione migratoria e della sicurezza alle frontiere esterne dell'UE. Il 2 febbraio 2024 le autorità ceche hanno soppresso i controlli alle frontiere interne a seguito del miglioramento della situazione migratoria alla frontiera tra Cechia e Slovacchia. Non è stato presentato alcun elenco dei valichi di frontiera autorizzati e il diritto di attraversare le frontiere interne in qualsiasi momento e luogo non è stato sospeso. I controlli di frontiera sono stati effettuati dalla polizia ceca attraverso una combinazione di verifiche mirate e casuali, condotte in modo non sistematico, presso 27 località di ex valichi di frontiera e in punti selezionati della frontiera verde. Nel periodo compreso tra il 4 ottobre 2023 e il 2 febbraio 2024 sono state controllate 875 914 persone, sono stati intercettati 1 185 migranti irregolari e sono stati fermati 58 trafficanti. Complessivamente sono stati emessi 1 148 respingimenti.

La frequenza e l'intensità dei controlli sono state decise in funzione del quadro situazionale. I controlli sono stati effettuati in modo flessibile e proporzionato al fine di ridurre al minimo i disagi per i viaggiatori transfrontalieri. In tale contesto si è tenuto conto dell'elevata densità demografica, dei legami culturali transfrontalieri e del turismo transfrontaliero. All'inizio di dicembre del 2023 il numero iniziale di 133 agenti di polizia dispiegati è stato ridotto a 88.

·Cooperazione tra Cechia e Slovacchia

Vi sono frequenti contatti a livello politico e tecnico tra Cechia e Slovacchia e i due Stati membri hanno concluso un accordo di cooperazione di polizia che comprende disposizioni sulla gestione delle frontiere. Il ripristino dei controlli alle frontiere interne ha portato a nuove modalità di cooperazione, tra cui l'istituzione di pattugliamenti congiunti sul territorio slovacco. Inoltre è stata adottata un'iniziativa per un nuovo accordo in materia di cooperazione di polizia al fine di razionalizzare e rafforzare la cooperazione sulle misure alternative. La cooperazione transfrontaliera di polizia tra Cechia e Slovacchia è stata agevolata dal CCPD di Hodonín-Holíč.

I pattugliamenti congiunti ceco-slovacchi non solo svolgono compiti di gestione delle frontiere, ma costituiscono anche un importante deterrente nella lotta contro la criminalità transfrontaliera. Dato il territorio montuoso, i pattugliamenti si concentrano sulle stazioni ferroviarie, sui collegamenti ferroviari transfrontalieri e sulle strade di collegamento. La frequenza dei pattugliamenti congiunti varia a seconda della regione, con 114 pattugliamenti congiunti (9-10 pattugliamenti al mese), tra cui 10 pattugliamenti su collegamenti ferroviari internazionali effettuati nella regione di Zlín nel 2023 e un pattugliamento congiunto al mese sul territorio di ciascuno Stato membro della regione della Moravia meridionale. Fino al 12 dicembre 2023 sono stati effettuati pattugliamenti congiunti su treni che servivano collegamenti transfrontalieri ad alto rischio presso la stazione ferroviaria di Čadca.

È stata inoltre instaurata una cooperazione tra agenti di polizia di frontiera e stranieri, l'unità nazionale slovacca per la lotta contro la migrazione illegale, il funzionario di collegamento della polizia tedesca a Praga e gli omologhi ungheresi, principalmente attraverso colleghi slovacchi. In tale contesto figura lo scambio di informazioni operative, che più volte al mese permette di intercettare efficacemente trafficanti di esseri umani.

La Cechia ha concluso un accordo bilaterale specifico di riammissione con la Slovacchia per la riammissione alla frontiera. Non sono state segnalate questioni particolari in merito all'applicazione di tale accordo, sebbene il numero esatto di riammissioni in Cechia segnalate dalle autorità ceche e slovacche vari tra 162 e 63.

2.7 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Slovacchia e Ungheria

·Situazione alla frontiera

Il 5 ottobre 2023 la Slovacchia ha ripristinato i controlli alle frontiere interne con l'Ungheria, adducendo a motivazione l'intensificarsi della pressione migratoria lungo la rotta dei Balcani verso lo spazio Schengen, nonché una minaccia grave per la sicurezza interna e l'ordine pubblico. Secondo le autorità slovacche, l'aumento della pressione è dovuto, in parte, all'introduzione di controlli alle frontiere interne alla frontiera tra Austria e Ungheria e all'aumento dei pattugliamenti congiunti in tale zona di frontiera.

Le autorità slovacche hanno soppresso i controlli alle frontiere interne il 22 gennaio 2024, a seguito del miglioramento della situazione migratoria e del successo della cooperazione regionale tra Slovacchia, Austria e Serbia.

I controlli sono stati effettuati in modo flessibile, sulla base di analisi dei rischi costanti e del monitoraggio del quadro situazionale. Controlli sistemici (24 ore al giorno/7 giorni la settimana) sono stati svolti soltanto presso le principali strade di ingresso o in prossimità delle stesse, mentre i valichi di frontiera di dimensioni inferiori e la frontiera verde sono stati sottoposti a verifiche non sistematiche. Non sono stati segnalati effetti negativi dei controlli sui flussi transfrontalieri.

·Cooperazione tra Slovacchia e Ungheria

Nel 2023 è stata rafforzata la cooperazione transfrontaliera tra l'Ungheria e la Slovacchia sotto forma di un maggior numero di pattugliamenti congiunti, condivisione quotidiana delle informazioni e riunioni bilaterali a livello politico e operativo.

Il 31 agosto 2023 i capi di polizia dei due Stati membri hanno firmato un accordo che modifica le norme che disciplinano i pattugliamenti congiunti lungo la frontiera esterna Schengen, consentendo agli agenti di polizia ungheresi e slovacchi di svolgere attività di pattugliamento congiunto su tutto il territorio ungherese. Dal giugno 2022 la polizia slovacca partecipa alle operazioni dei punti focali, insieme agli omologhi austriaci. Esistono inoltre tre CCPD comuni tra Austria e Ungheria.

Secondo le autorità slovacche, sebbene la stretta cooperazione non abbia impedito il ripristino dei controlli alle frontiere interne, i canali di comunicazione e cooperazione istituiti hanno consentito di effettuare i controlli interni in stretto coordinamento con le autorità ungheresi e hanno contribuito alla loro natura temporanea.

Mentre l'Ungheria considera adeguato l'accordo bilaterale di riammissione in vigore con la Slovacchia e segnala 11 riammissioni dalla Slovacchia all'Ungheria, la Slovacchia ritiene che l'accordo sia inefficace e sottolinea la posizione dell'Ungheria secondo cui quest'ultima riammetterà soltanto le persone entrate irregolarmente per la prima volta nel territorio Schengen attraverso l'Ungheria, stabilendo un grado di intensità della prova molto difficile da soddisfare per le autorità slovacche.

2.8 Controlli alle frontiere interne terrestri tra Polonia e Slovacchia

·Situazione alla frontiera

Il 4 ottobre 2023 le autorità polacche hanno ripristinato i controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Slovacchia adducendo a motivazione l'intensificarsi della pressione migratoria lungo la rotta dei Balcani verso lo spazio Schengen. Le autorità polacche hanno revocato i controlli alle frontiere interne il 2 marzo 2024, a seguito della notevole riduzione degli attraversamenti irregolari e della precedente decisione di revocare i controlli da parte di Slovacchia e Cechia.

Le autorità polacche hanno presentato l'elenco dei valichi di frontiera designati a norma dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del codice frontiere Schengen alla frontiera con la Slovacchia, indicando 21 località, tra cui tre collegamenti ferroviari.

I controlli di frontiera sono stati effettuati in modo non sistemico, sulla base di analisi dei rischi riguardanti soltanto il traffico in entrata. Non sono stati segnalati casi di congestione del traffico imputabili ai controlli.

Nel periodo compreso tra il 4 ottobre 2023 e l'11 febbraio 2024 sono state condotte verifiche su 1 516 378 persone e 665 194 veicoli, 36 persone sono state fermate e sono stati emessi 53 respingimenti. Inoltre sono stati registrati 559 attraversamenti non autorizzati delle frontiere, mentre 1 758 persone sono state respinte.

·Cooperazione tra Polonia e Slovacchia

Le autorità (di polizia e frontiera) polacche e slovacche si scambiano regolarmente informazioni a livello tanto centrale quanto locale attraverso i punti di contatto istituiti e i centri di cooperazione alle frontiere interne. Le informazioni tra i CCPD alle frontiere meridionali della Polonia sono scambiate nell'ambito della rete di servizi transeuropei sicuri per la comunicazione telematica tra amministrazioni (s-Testa). Le autorità di polizia coordineranno un'eventuale transizione verso l'applicazione di rete per lo scambio sicuro di informazioni (SIENA).

I pattugliamenti congiunti lungo l'intera frontiera tra Polonia e Slovacchia sono effettuati sulla base di un accordo bilaterale tra la Polonia e la Slovacchia sotto la responsabilità dei centri di cooperazione di polizia e doganale polacchi e slovacchi. L'obiettivo è contrastare la criminalità transfrontaliera, la migrazione irregolare e il traffico di esseri umani. Nel 2023 sono stati organizzati 74 pattugliamenti, di cui 37 in territorio polacco e 37 in quello slovacco. I pattugliamenti seguono un modus operandi determinato dalle analisi dei rischi e dalle informazioni operative ricevute dal CCPD e sono svolti da funzionari formati congiuntamente. La Polonia e la Slovacchia condividono due CCPD.

Dal 1993 è in vigore un accordo bilaterale di riammissione tra Polonia e Slovacchia, ma le informazioni sulla sua attuazione effettiva sono contraddittorie. Mentre la Polonia riferisce che tutte le richieste di riammissione nel periodo compreso tra il 1º ottobre e il 31 gennaio 2024 (147 in totale) sono state respinte dalla Slovacchia per mancanza di prove del transito attraverso il suo territorio, la Slovacchia indica un totale di 150 riammissioni dalla Polonia in Slovacchia. La questione rimane oggetto di discussioni e negoziati periodici a livello tanto ministeriale quanto operativo.

2.9 Ripristino da parte dell'Italia dei controlli alle frontiere interne terrestri con la Slovenia

·Situazione alla frontiera

Il 21 ottobre 2023 le autorità italiane hanno ripristinato i controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Slovenia a causa di un aumento della minaccia di violenza all'interno dell'Unione europea, ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria esercitata per via marittima e terrestre. La notifica attuale scade il 18 giugno 2024.

Le autorità italiane hanno presentato l'elenco dei valichi di frontiera designati a norma dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del codice frontiere Schengen alla frontiera con la Slovenia, che comprende 57 località (una interessata dal traffico ferroviario internazionale, tre interessate dal traffico autostradale internazionale e 53 interessate dal traffico stradale internazionale) presso le quali vengono effettuati i controlli.

Nel periodo compreso tra il 21 ottobre 2023 e il 31 gennaio 2024, 203 836 persone e 120 279 veicoli sono stati sottoposti a verifiche all'ingresso. Sono stati individuati 1 885 cittadini di paesi terzi in posizione irregolare e sono stati arrestati 55 trafficanti. Sono stati emessi 1 090 respingimenti.

Le riammissioni sono possibili sulla base di un accordo tra la Slovenia e l'Italia del 1996, ma le autorità italiane hanno riferito che il basso tasso di accettazione delle riammissioni semplificate da parte delle autorità slovene ha contribuito alla decisione di ripristinare i controlli di frontiera. A tale riguardo, le autorità slovene hanno chiarito che la Slovenia riammette tutte le persone per le quali sono soddisfatte le condizioni per la riammissione semplificata conformemente all'accordo bilaterale di riammissione stipulato con l'Italia.

Le autorità italiane hanno adottato misure volte a limitare l'impatto sui flussi transfrontalieri, in particolare per i residenti frontalieri. Le verifiche sono state mirate e basate su analisi dei rischi. I controlli fissi sono stati limitati ai principali valichi di frontiera (12 su 57). Sono svolti dalla polizia di frontiera italiana, con il sostegno di altre autorità di contrasto.

·Cooperazione tra Italia e Slovenia

A livello centrale, con cadenza bisettimanale, ha luogo uno scambio di dati relativi alla migrazione con il funzionario di collegamento sloveno in Italia. A livello locale si tengono frequenti incontri e scambi di natura più informale. È attualmente in discussione la creazione di una struttura più permanente per lo scambio di informazioni, con riunioni periodiche in presenza e a distanza e con la partecipazione della Croazia 13 .

I pattugliamenti congiunti volti a contrastare i movimenti secondari e le attività criminali transfrontaliere si basano sul protocollo di attuazione del 2019 dell'accordo di cooperazione di polizia del 2007. In seguito a una sospensione dovuta alla pandemia, tali controlli sono ora ripresi tanto sui collegamenti stradali quanto su quelli ferroviari.

Tra il 23 ottobre 2023 e il 4 febbraio 2024 la polizia di frontiera italiana ha partecipato a 29 controlli, durante i quali sono state sottoposte a verifica 108 persone. Ogni mese la polizia italiana e quella slovena effettuano in media 22 pattugliamenti congiunti: quattro sul territorio italiano e 18 sul territorio sloveno. In seguito al ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne da parte dell'Italia, i pattugliamenti congiunti hanno permesso di registrare 252 attraversamenti irregolari alla frontiera tra Slovenia e Italia.

La Polizia, i Carabinieri, la Guardia di finanza italiani e la polizia slovena cooperano anche con la polizia federale austriaca e con quella tedesca in seno al CCPD di Törl-Maglern. Dal novembre 2023 sono in fase di sviluppo nuove iniziative volte a rafforzare la cooperazione operativa nell'ambito del quadro trilaterale tra Italia, Slovenia e Croazia.

2.10 Controlli alle frontiere interne slovene con Croazia e Ungheria

·Situazione alla frontiera

Il 21 ottobre 2023 le autorità slovene hanno ripristinato i controlli alle frontiere interne alla frontiera terrestre con la Croazia e l'Ungheria sulla base delle minacce all'ordine pubblico e alla sicurezza interna nell'UE derivanti dalla situazione in Medio Oriente e in Ucraina, dai recenti attacchi terroristici e dal rischio di infiltrazione di terroristi nei flussi migratori, e dalla criminalità organizzata nei Balcani occidentali, compreso il traffico di esseri umani. Il ripristino attuale scade il 21 giugno 2024.

Le autorità slovene hanno presentato l'elenco dei valichi di frontiera designati a norma dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera c), del codice frontiere Schengen indicando 33 località alla frontiera con la Croazia e nove località alla frontiera con l'Ungheria. Parallelamente all'attuazione delle verifiche di frontiera ai valichi di frontiera, le autorità slovene hanno riferito che è stato ripristinato il regime di sorveglianza di frontiera tra i valichi di frontiera, sospeso a seguito della piena applicazione dell'acquis di Schengen alla Croazia, con pattugliamenti mobili e vari mezzi tecnici (fissi e mobili) per la sorveglianza delle frontiere nazionali.

La Slovenia non raccoglie statistiche sul numero di persone sottoposte a verifica, ma ha indicato che, tra il 21 ottobre 2023 e il 31 gennaio 2024, sono state effettuate circa 600 000 ricerche nel sistema d'informazione Schengen (SIS) in relazione alle verifiche alle frontiere terrestri. Nello stesso periodo sono stati fermati complessivamente 15 243 migranti irregolari e 252 trafficanti in relazione al ripristino dei controlli alle frontiere interne di Croazia e Ungheria. Tra il 19 ottobre 2023 e il 21 dicembre 2023 sono stati individuati 9 851 attraversamenti non autorizzati delle frontiere (59 411 per l'intero 2023). La Croazia si è tuttavia chiesta se non fosse possibile spendere meglio le risorse per i controlli di frontiera ai valichi di frontiera interni ai fini della sorveglianza della frontiera verde.

Presso 13 valichi di frontiera, corrispondenti ai principali corridoi di traffico, la polizia è stata costantemente presente (24 ore al giorno/7 giorni la settimana), effettuando verifiche selettive da località fisse. In tali località possono essere occasionalmente usate due corsie separate, una per le persone che beneficiano del diritto alla libera circolazione e l'altra per tutte le altre persone, per garantire un migliore flusso di traffico. Inoltre, a seconda della categoria, alcuni di questi valichi di frontiera consentono l'attraversamento di passeggeri internazionali e il traffico di merci, mentre altri consentono esclusivamente l'attraversamento di persone che godono del diritto di libera circolazione ai sensi del diritto dell'UE. Presso tutti gli altri valichi di frontiera, i controlli sono stati effettuati mediante pattugliamenti mobili, sotto forma di controlli mirati e selettivi basati su analisi dei rischi. Particolare attenzione è stata prestata all'agevolazione del traffico transfrontaliero dei residenti della zona di frontiera.

La Croazia ha segnalato la congestione del traffico presso due valichi di frontiera con la Croazia, Macelj/Gruškovje e Bregana/Obrežje, nonché nelle ore di punta e nei giorni festivi. Al fine di migliorare la fluidità del traffico al valico di frontiera di Macelj/Gruškovje, la polizia slovena ha modificato il luogo di vendita dei bolli stradali dal terminale passeggeri al terminale merci. Le autorità slovene hanno registrato 13 segnalazioni relative ai tempi di attesa, presso tre dei valichi di frontiera autorizzati, con un tempo medio di attesa di circa 20 minuti registrato tra le 14:00 e le 20:00. Secondo la Slovenia, la causa principale dei ritardi è stata il traffico intenso durante il periodo di vacanza. Le autorità slovene hanno indicato che sono stati messi a disposizione personale e corsie supplementari per ridurre i tempi di attesa.

·Cooperazione

Vi sono stretti contatti tra Slovenia e Croazia, nonché tra Slovenia e Ungheria, a livello tanto politico quanto operativo. Lo scambio di informazioni avviene attraverso canali consolidati, tanto a livello bilaterale quanto nel contesto di iniziative regionali. È attualmente in corso la preparazione della prima valutazione congiunta del rischio di migrazione irregolare alla frontiera comune tra Croazia e Slovenia. Non sono state effettuate valutazioni congiunte dei rischi con l'Ungheria prima del ripristino dei controlli alle frontiere interne.

In seguito al ripristino dei controlli alle frontiere interne sono stati effettuati ogni mese 68 pattugliamenti congiunti tra Slovenia e Croazia: 41 sul territorio croato e 27 sul territorio sloveno. Durante tali pattugliamenti congiunti sono stati registrati complessivamente 144 attraversamenti irregolari alla frontiera tra Slovenia e Croazia. In media, nelle stazioni ferroviarie e sui treni sono stati effettuati 25 pattugliamenti misti settimanali.

Ogni mese le autorità slovene e la polizia ungherese svolgono quattro pattugliamenti congiunti: due sul territorio ungherese e due sul territorio sloveno. Durante il pattugliamento congiunto alla frontiera tra Slovenia e Ungheria non sono stati segnalati attraversamenti irregolari delle frontiere. Presso il centro di cooperazione di polizia di Dolga Vas alla frontiera tra Slovenia e Ungheria, la polizia di frontiera slovena e quella ungherese collaborano con i loro omologhi austriaci e croati.

La Slovenia ha concluso un accordo bilaterale di riammissione sia con la Croazia che con l'Ungheria, ritenuto soddisfacente da tutte le parti. Tuttavia il numero di riammissioni segnalate è esiguo. La Slovenia ha riammesso due persone dall'Ungheria nell'ottobre e nel novembre del 2023, ma nessuna persona è stata riammessa in Ungheria. La Croazia ha accettato due richieste di riammissione dall'ottobre del 2023. Non ha tuttavia accettato nessuna delle 2 628 richieste di riammissione nell'ambito della procedura informale, in quanto la Croazia non riammette le persone che hanno già presentato una richiesta di protezione internazionale in Slovenia.

Il testo di un nuovo accordo bilaterale con la Croazia in materia di cooperazione di polizia è stato discusso per la prima volta nel 2018, ma è ancora in fase di negoziazione a livello politico. Nel contesto dell'agevolazione delle operazioni transfrontaliere di polizia, la Slovenia è in attesa della dichiarazione croata ai sensi dell'articolo 41 della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen al fine di definire le procedure per l'esecuzione di un inseguimento in territorio croato.

Dal novembre 2023 sono in fase di sviluppo nuove iniziative volte a rafforzare la cooperazione operativa nell'ambito del quadro trilaterale tra Italia, Slovenia e Croazia 14 .    

3. Quadri esistenti per la cooperazione regionale

Oltre alla cooperazione bilaterale tra Stati membri confinanti, è in costante aumento anche la tendenza verso una maggiore cooperazione regionale. Tale cooperazione si concretizza a livello sia politico che operativo e coinvolge sempre più i paesi terzi in un "approccio che prende in considerazione l'intero tragitto". Tali iniziative, che costituiscono consessi importanti per discutere sulla cooperazione rafforzata e per lo scambio di informazioni, comprendono il processo di Visegrad+, il Forum di Salisburgo, il processo di Brdo, la piattaforma comune di coordinamento, la cooperazione trilaterale congiunta tra Italia, Slovenia e Croazia, la task force per la sicurezza delle frontiere tra Ungheria, Austria e Serbia, nonché le task force operative Vistula e Zebra.

Il processo di Visegrad+ è stato avviato dalla Germania nel novembre 2023 e mira a raccogliere informazioni e a produrre una relazione periodica sulla situazione per ciascun paese partecipante (Austria, Germania, Ungheria, Polonia, Cechia, Slovacchia e Serbia) secondo un formato comune. Una prima riunione del gruppo di esperti sui Balcani occidentali si è svolta in Ungheria il 19 dicembre 2023, con la partecipazione della Serbia. Una seconda riunione si è svolta in Cechia il 14 e 15 febbraio 2024. Il nuovo meccanismo regionale di condivisione delle informazioni che ne è derivato ha iniziato a produrre risultati nel marzo del 2024.

Il forum di Salisburgo è un partenariato per la sicurezza dell'Europa centrale basato su un'iniziativa del ministero federale austriaco dell'Interno, cui partecipano Austria, Bulgaria, Croazia, Cechia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia. La Slovenia e l'Austria hanno organizzato congiuntamente una conferenza ministeriale l'11 e il 12 dicembre 2023 per i membri del forum di Salisburgo a Brdo pri Kranju, per discutere su una più stretta cooperazione regionale, sul futuro dello spazio Schengen e sulla lotta contro il traffico di migranti. Alla conferenza ha partecipato anche il coordinatore Schengen. Dal 1º gennaio 2024 l'Austria ha assunto la presidenza del forum di Salisburgo per il primo semestre del 2024. La prossima conferenza ministeriale si terrà il 25 e 26 giugno 2024 in Austria e dedicherà particolare attenzione alla prevenzione del traffico di migranti e della tratta di esseri umani.

Il processo di Brdo è stato avviato nel 2013 dalla Slovenia e dalla Croazia, riunendo paesi candidati e potenziali candidati dei Balcani occidentali nonché altri Stati membri. In occasione della dodicesima riunione informale del 21 e 22 marzo 2024, i ministri dell'interno del processo di Brdo, Italia compresa, hanno fatto il punto sull'attuazione dei precedenti accordi al fine di gestire la migrazione e combattere il traffico di migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali.

La piattaforma comune di coordinamento, che coinvolge diversi Stati membri e diverse agenzie dell'UE, continua a sostenere lo sviluppo di capacità nel settore della migrazione e della gestione delle frontiere, con particolare attenzione ai Balcani occidentali e con l'obiettivo di reagire rapidamente all'evoluzione delle rotte attraverso uno scambio coordinato e intenso di informazioni.

Dal novembre 2023 le autorità italiane, croate e slovene si adoperano congiuntamente per intensificare la cooperazione transfrontaliera trilaterale. Il 14 novembre 2023 i capi di polizia di Italia, Slovenia e Croazia hanno convenuto di formalizzare ulteriormente la cooperazione di polizia operativa. Alla fine di febbraio del 2024 i capi delle forze di polizia hanno firmato una lettera d'intenti per rafforzare la cooperazione trilaterale di polizia, con pattugliamenti congiunti e scambi di informazioni. Le discussioni tecniche per l'attuazione delle misure indicate nella lettera sono iniziate nel marzo del 2024. I ministri dell'Interno si sono incontrati per la terza volta il 21 marzo 2024, a margine della riunione informale del processo di Brdo. Tale riunione ha permesso di rafforzare ulteriormente le iniziative di cooperazione: sono state intensificate le attività congiunte di pattugliamento tra Italia e Slovenia e tra Slovenia e Croazia, l'Italia ha deciso di aderire alla task force operativa Zebra ed è stato convenuto di organizzare pattugliamenti trilaterali con la partecipazione delle autorità di frontiera e di polizia croate, slovene e italiane alla frontiera croata con la Bosnia-Erzegovina.

Ungheria e Austria hanno avviato discussioni sull'istituzione di una task force per la sicurezza delle frontiere, che si baserebbe su un accordo trilaterale tra Ungheria, Serbia e Austria e consentirebbe un livello più elevato di cooperazione tra le parti interessate. L'obiettivo della task force per la sicurezza delle frontiere è sostenere le autorità nazionali nella lotta contro la criminalità transfrontaliera e nella protezione delle frontiere.

Nel febbraio 2024 le autorità polacche hanno preso l'iniziativa di istituire la task force operativa Vistula, che riunisce le autorità di contrasto di Polonia, Germania, Cechia, Slovacchia, Lituania, Ungheria e Ucraina e mira a fermare soggetti di particolare importanza coinvolti nel traffico di esseri umani nell'Europa orientale e sulla rotta dei Balcani occidentali.

Nel marzo 2024 è stata resa operativa la task force operativa Zebra che riunisce Bosnia-Erzegovina, Croazia, Germania e Slovenia, Europol e, dalla fine di marzo 2024, Italia. Questa task forse si sta concentrando sui gruppi della criminalità organizzata coinvolti nel traffico attivo di migranti lungo la rotta dei Balcani occidentali dalla Bosnia-Erzegovina al fine di migliorare lo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto e aumentare l'efficienza delle azioni investigative.    

4. Principali osservazioni e prossime tappe

Sebbene diversi Stati membri mantengano il ripristino dei controlli alle frontiere interne, il dialogo in corso avviato dal coordinatore Schengen nell'autunno del 2022 ha istituito un quadro per la condivisione di informazioni e pratiche tra gli Stati membri. Ciò ha consentito un ripristino più mirato e flessibile dei controlli alle frontiere interne, in cui le verifiche, sebbene di intensità e portata diverse a seconda della località, sono spesso non sistematiche, basate sulla valutazione dei rischi e accompagnate da misure di attenuazione al fine di garantire la fluidità del traffico transfrontaliero.

Come osservato nella relazione del 23 novembre 2023, gli Stati membri continuano a adoperarsi per intensificare la cooperazione transfrontaliera in vari settori e a vari livelli. In particolare, in linea con la raccomandazione (UE) 2024/268 della Commissione, è stata intensificata la cooperazione bilaterale nell'attività di contrasto e gli Stati membri sono sempre più impegnati in attività congiunte, quali pattugliamenti congiunti di polizia in zone di frontiera comuni e cooperazione in materia di rimpatrio. I contatti quotidiani e lo scambio di informazioni presso i centri di servizi congiunti e i centri di cooperazione di polizia e doganale rimangono di vitale importanza al fine di garantire la conoscenza situazionale e contrastare la criminalità transfrontaliera, compreso il traffico di esseri umani nelle zone di frontiera.

Grazie ai progressi compiuti a tale riguardo, e alla diminuzione complessiva dei movimenti secondari, la situazione è migliorata presso diverse sezioni di frontiera (in particolare alla frontiera tra Polonia e Slovacchia, alla frontiera tra Cechia e Slovacchia e alla frontiera tra Slovacchia e Ungheria), il che ha consentito l'eliminazione dei controlli alle frontiere interne da parte della Cechia, a partire da gennaio 2024, della Slovacchia, a partire dal febbraio 2024, e della Polonia, dal marzo 2024.

Progressi analoghi si registrano alle frontiere terrestri tra Italia e Slovenia e tra Slovenia e Croazia, dove la cooperazione trilaterale rafforzata tra Croazia, Italia e Slovenia ha già assunto la forma di azioni concrete. Si può prevedere che, nei prossimi mesi, questa intensa cooperazione porterà alla soppressione dei controlli di frontiera di Italia e Slovenia.

In linea con la tendenza rilevata nella relazione del 23 novembre 2023 e nel piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali, gli Stati membri sono sempre più impegnati in forme regionali di cooperazione, che coinvolgono talvolta anche i paesi terzi limitrofi, nell'ambito di un "approccio che prende in considerazione l'intero tragitto". Iniziative quali il processo di Visegrad+, il forum di Salisburgo e il processo di Brdo, nonché le missioni di attuazione ricorrenti e di successo del piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali 15 , offrono preziose occasioni per discutere sulle attività rafforzate di cooperazione e scambio di informazioni.

Le riammissioni alla frontiera saranno agevolate dall'introduzione della nuova procedura di trasferimento stabilita dal codice frontiere Schengen riveduto. Tale procedura consentirà agli Stati membri di affrontare efficacemente i movimenti secondari alle loro frontiere interne senza dover ricorrere ai controlli alle frontiere interne.

È importante sottolineare che la revisione del codice frontiere Schengen recentemente concordata risponde all'invito degli Stati membri a rafforzare gli strumenti necessari per contrastare efficacemente le minacce alla sicurezza senza ricorrere a controlli alle frontiere interne. In tale contesto, la Commissione invita tutti gli Stati membri a eliminare gradualmente gli attuali controlli alle frontiere interne passando a una gestione congiunta più sostenibile delle sfide comuni. Gli Stati membri sono incoraggiati a tenere conto di tutti gli elementi pertinenti nel contesto del nuovo quadro giuridico al momento di valutare la necessità di ripristinare i controlli alle frontiere interne al di là del periodo attualmente notificato.

A tale proposito, gli Stati membri sono incoraggiati a consolidare e sviluppare ulteriormente le loro iniziative di cooperazione transfrontaliera bilaterale e multilaterale nelle zone frontaliere, sfruttando appieno le misure alternative a loro disposizione, in linea con la raccomandazione (UE) 2024/268.

Il coordinatore Schengen avvierà una nuova fase del dialogo con gli Stati membri alla luce delle nuove norme previste dal codice frontiere Schengen recentemente concordato, per discutere in particolare degli obblighi degli Stati membri alle frontiere interne in cui stati ripristinati i controlli. In tale contesto, e alla luce delle diverse pratiche osservate dalla Commissione in relazione all'attuazione della sentenza della Corte nella causa C-143/22, il coordinatore Schengen avvierà discussioni con gli Stati membri e li aiuterà attivamente a garantire un'applicazione coerente e il rispetto della sentenza. La Commissione continuerà inoltre ad assistere gli Stati membri nelle loro iniziative volte a rafforzare la cooperazione regionale secondo il nuovo approccio che prende in considerazione l'intero tragitto. Il coordinatore Schengen continuerà a riferire regolarmente in sede di Consiglio Schengen in merito alla situazione attuale e ai progressi compiuti al riguardo.

(1)

     GU L, 2024/268, 17.1.2024.

(2)

     Report from the consultation with the Member States as regards the internal borders controls reintroduced by Denmark, Germany, France, Austria, Norway and Sweden between May and November 2023, Bruxelles, 23 novembre 2023, SWD(2023388 final.

(3)

     Raccomandazione (UE) 2023/682 della Commissione, del 16 marzo 2023, relativa al riconoscimento reciproco delle decisioni di rimpatrio e all'accelerazione dei rimpatri nell'attuazione della direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 86 del 24.3.2023, pag. 58); raccomandazione (UE) 2022/915 del Consiglio, del 9 giugno 2022, sulla cooperazione operativa nell'attività di contrasto (GU L 158 del 13.6.2022, pag. 53); raccomandazione (UE) 2017/820 della Commissione, del 12 maggio 2017, relativa a controlli di polizia proporzionati e alla cooperazione di polizia nello spazio Schengen (GU L 122 del 13.5.2017, pag. 79); raccomandazione (UE) 2017/432 della Commissione, del 7 marzo 2017, per rendere i rimpatri più efficaci nell'attuazione della direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 66 dell'11.3.2017, pag. 15).

(4)

     Bruxelles, 23.11.2023 (SWD(2023388 final). 

(5)

     Sentenza della Corte di giustizia del 21 settembre 2023, ADDE e a., C-143/22, ECLI:EU:C:2023:689, che conferma in larga misura una sentenza della Corte di giustizia del 19 marzo 2019, Arib e a., C-444/17, ECLI:EU:C:2019:220.

(6)

   Regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, che istituisce un codice unionale relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU L 77 del 23.3.2016, pag. 1).

(7)

     L'11 aprile 2024 le autorità tedesche hanno inviato una notifica di ripristino dei controlli alle frontiere interne per il periodo dal 12 maggio 2024 all'11 novembre 2024.    

(8)

     Il 12 aprile 2024 le autorità danesi hanno inviato una notifica di ripristino dei controlli alle frontiere interne per il periodo dal 12 maggio 2024 all'11 novembre 2024.

(9)

     Il 3 aprile 2024 le autorità francesi hanno inviato una notifica di ripristino dei controlli alle frontiere interne per il periodo dal 1º maggio 2024 al 31 ottobre 2024.

(10)

     Il 9 aprile 2024 le autorità svedesi hanno inviato una notifica di ripristino dei controlli alle frontiere interne per il periodo dal 12 maggio 2024 all'11 novembre 2024.

(11)

     Cechia, Germania, Ungheria, Austria, Polonia, Slovacchia e Serbia.

(12)

     Forum per lo scambio regolare di informazioni tra Germania, Francia e Svizzera.

(13)

     Per maggiori informazioni sulla cooperazione trilaterale tra Croazia, Italia e Slovenia, si veda la sezione 3 della presente relazione.

(14)

     Per maggiori informazioni sulla cooperazione trilaterale tra Croazia, Italia e Slovenia, si veda la sezione 3 della presente relazione.

(15)

     Dall'avvio del piano d'azione dell'UE per i Balcani occidentali nel dicembre del 2022, i servizi della DG HOME hanno organizzato una serie di missioni di attuazione nei paesi dei Balcani occidentali, cui hanno partecipato rappresentanti degli Stati membri pertinenti nella regione, nonché le agenzie dell'UE e la DG NEAR.