29.10.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 440/6 |
Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sul tema «Una visione per l'Europa: il futuro della cooperazione transfrontaliera»
(2021/C 440/02)
IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI
1. |
crede fermamente nell'elevato valore aggiunto della cooperazione transfrontaliera quale elemento essenziale del progetto e delle politiche dell'Unione europea, in quanto mira a rafforzare la coesione territoriale nonché i collegamenti, gli scambi e la collaborazione tra territori e cittadini attraverso le frontiere terrestri e marittime; |
2. |
esprime preoccupazione per l'arretramento — il più marcato fatto registrare negli ultimi decenni — della cooperazione transfrontaliera a seguito della pandemia di COVID-19, e chiede all'Unione europea, alla luce del dibattito sul futuro dell'Europa, di reinserire la cooperazione transfrontaliera tra le priorità del programma politico dell'UE, contribuendo così a farne un elemento con un ruolo attivo nella ripresa dalla crisi; |
3. |
dando seguito alle consultazioni pubbliche da esso condotte sul futuro della cooperazione transfrontaliera, e previa consultazione dei membri dell'Alleanza europea dei cittadini transfrontalieri, propone la visione della cooperazione transfrontaliera nei prossimi anni esposta qui di seguito. |
Servizi di emergenza, assistenza sanitaria e crisi future
4. |
invita la Commissione europea a presentare una proposta per mantenere la cooperazione transfrontaliera terrestre e marittima e la vita transfrontaliera nel caso di una crisi che interessi tutta l'UE o una o più delle sue regioni. Tale proposta dovrebbe prevedere che le frontiere interne dell'UE siano mantenute aperte, garantendo la libera circolazione delle persone, la fornitura di servizi pubblici transfrontalieri e il pieno e corretto funzionamento del mercato unico e dello spazio Schengen; |
5. |
sottolinea che l'Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero sempre consultare tempestivamente gli enti locali e regionali prima di prendere in considerazione la chiusura delle frontiere o qualsiasi tipo di azione che possa incidere sulla vita dei cittadini; inoltre, qualsiasi azione di questo tipo deve rispettare il principio di proporzionalità e non spingersi al di là di quanto necessario per conseguire obiettivi politici definiti in modo legittimo e trasparente; |
6. |
sottolinea la necessità che i residenti nell'Unione europea ottengano l'accesso più rapido possibile ai servizi di emergenza e ai servizi sanitari, e invita gli Stati membri a valutare l'adozione di misure che consentano il libero passaggio attraverso i confini del personale e dei veicoli che lavorano nei servizi di emergenza e nei servizi sanitari; |
7. |
suggerisce agli Stati membri di tenere conto della cooperazione transfrontaliera in caso di cambiamenti nelle attività dei servizi sanitari e di emergenza o al momento di predisporre o attuare nuovi piani sanitari nazionali, regionali o locali, e di far sì che i piani sanitari dell'Unione possano essere attuati e rispettati, nella misura del possibile e in funzione delle cause dell'emergenza; |
8. |
invita gli Stati membri a elaborare piani comuni di emergenza transfrontaliera per le zone di confine, o anche per parti di tali zone, al fine di garantire una migliore preparazione e risposta in caso di emergenza. Le regioni frontaliere dell'UE, e in particolare le euroregioni, le comunità di lavoro, i gruppi europei di cooperazione territoriale (GECT) e le altre strutture transfrontaliere dovrebbero essere consultati in sede di elaborazione di tali piani, e, laddove opportuno, dovrebbe essere loro concessa la possibilità di attuarli o cogestirli; |
9. |
invoca una forte cooperazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e le autorità regionali competenti, in particolare attraverso la creazione di osservatori sanitari transfrontalieri locali o regionali. |
Per regioni transfrontaliere più integrate
10. |
invita l'Unione europea, in cooperazione con i suoi Stati membri e gli enti locali e regionali, a promuovere lo sviluppo di aree di insediamento funzionali nelle zone transfrontaliere terrestri e marittime dell'Unione e dei paesi vicini, comprese le regioni ultraperiferiche, e a concentrare di conseguenza le sue future opportunità di finanziamento e le sue politiche su tali aree; |
11. |
invita la Commissione europea a tenere conto in maniera trasversale del fenomeno transfrontaliero nell'elaborazione delle sue politiche; |
12. |
chiede alla Commissione europea, e in particolare a Eurostat, nonché agli istituti nazionali di statistica competenti, di raccogliere sistematicamente dati statistici sulla vita nelle zone transfrontaliere, individuando i flussi transfrontalieri e le interdipendenze in tutti i settori politici pertinenti e nella vita pubblica, al fine di fornire dati concreti per l'elaborazione delle politiche future; |
13. |
domanda agli Stati membri di studiare la possibilità di definire strategie comuni per zone transfrontaliere integrate e di prevedere risorse specifiche per lo sviluppo di progetti transfrontalieri, la pianificazione territoriale, le infrastrutture, le strategie economiche e un mercato del lavoro integrato. I finanziamenti per lo sviluppo e l'attuazione di tali strategie saranno erogati attraverso Interreg nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027; |
14. |
ritiene che tutti i servizi della Commissione europea debbano essere consapevoli dell'esistenza dei GECT; e chiede alla Commissione europea di assicurarsi che i GECT, essendo riconosciuti come soggetti di diritto, siano ammissibili a tutti gli inviti a presentare progetti dell'Unione europea; |
15. |
sottolinea che la salute ambientale (qualità dell'aria, del suolo e dell'acqua) e la salute degli abitanti delle zone di frontiera dovrebbero essere ulteriormente protette, onde evitare l'inquinamento e i rischi industriali generati oltre confine; |
16. |
nell'ottica di consentire una vita transfrontaliera senza attriti, esorta la Commissione europea ad avviare un dialogo con gli Stati membri volto a trovare modi efficaci per il riconoscimento reciproco delle qualifiche e dei diritti dei cittadini e delle imprese. |
Migliorare i trasporti e le comunicazioni transfrontalieri
17. |
chiede un sostegno a favore di una migliore connettività e intermodalità transfrontaliera alle frontiere terrestri e marittime, attraverso finanziamenti adeguati e una pianificazione strategica. Strumenti quali il meccanismo per collegare l'Europa dovrebbero sempre includere bandi specifici per la realizzazione dei collegamenti transfrontalieri mancanti, anche al di là della rete centrale RTE-T. Anche la Banca europea per gli investimenti (BEI) e le banche e gli istituti nazionali di promozione dovrebbero finanziare investimenti a lungo termine in progetti transfrontalieri; ed Interreg dovrebbe accrescere, nei suoi programmi operativi, il suo contributo al finanziamento degli interventi volti ad affrontare il problema delle strozzature nel settore dei trasporti; |
18. |
sottolinea che tutte le soluzioni volte a decarbonizzare i flussi transfrontalieri dovrebbero essere promosse in modo più ambizioso al fine di conseguire gli obiettivi climatici prefissati entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. In tutto ciò rientra anche lo sviluppo di politiche tariffarie o sistemi di biglietteria comuni, l'armonizzazione degli orari e la messa a disposizione delle informazioni ai passeggeri; |
19. |
considerate le sfide cui devono far fronte le zone insulari, montane e periferiche, desidera inoltre sottolineare l'importanza dei programmi di cooperazione transfrontaliera ai fini di garantire la continuità territoriale e la mobilità transfrontaliera, la gestione sostenibile delle risorse naturali e il sostegno alla decarbonizzazione del sistema energetico e all'economia circolare nelle regioni e nei bacini marittimi interessati; |
20. |
sottolinea che occorre prestare maggiore attenzione, ed erogare maggiori finanziamenti, ai progetti transfrontalieri di connessione informatica, all'accesso alle reti a banda larga e all'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale che sosterrebbero la cooperazione economica e sociale tra le regioni transfrontaliere, soddisfacendo in particolare le esigenze delle zone rurali. |
Sviluppare servizi transfrontalieri
21. |
sottolinea la necessità di un quadro giuridico europeo che permetta di creare e gestire in maniera efficiente dei servizi pubblici transfrontalieri in grado di rispondere alle esigenze di coloro che risiedono nelle regioni frontaliere dell'UE, tenendo conto in particolare delle esigenze dei residenti delle regioni che si trovano ad affrontare sfide demografiche, e prevenendo così, grazie all'erogazione di servizi pubblici di alta qualità, l'ulteriore spopolamento di tali regioni. I servizi pubblici transfrontalieri, per residenti e imprese, dovrebbero essere sviluppati in tutti i settori pertinenti per la vita transfrontaliera; |
22. |
invita le regioni frontaliere dell'UE, e in particolare le euroregioni, le comunità di lavoro, i GECT e le altre strutture transfrontaliere, a guardare in modo proattivo al di là delle frontiere per trovare sinergie, possibili economie in termini di risorse e complementarità nei servizi, in modo da creare un'offerta attraente per i cittadini e i turisti su entrambi i lati del confine; |
23. |
mette in rilievo la necessità di migliorare l'accesso ai contenuti audiovisivi e la loro distribuzione, limitando i blocchi geografici in particolare nelle regioni frontaliere, il che andrebbe a beneficio anche delle minoranze linguistiche; |
24. |
sottolinea che la riduzione degli oneri amministrativi è particolarmente importante per le imprese che operano nelle regioni frontaliere, e si impegna pertanto a dare priorità alla questione nell'ambito della piattaforma Fit for Future, con proposte pertinenti in settori quali gli appalti pubblici e gli strumenti e le procedure per gli appalti digitali; in tale contesto, mette in rilievo l'importanza della digitalizzazione nella fornitura transfrontaliera di servizi pubblici, nella triplice prospettiva del tessuto produttivo, delle amministrazioni ed enti pubblici che forniscono servizi ai cittadini, e dei cittadini stessi; |
25. |
invita la Commissione europea a intraprendere l'elaborazione di un quadro legislativo che faciliti l'adozione di statuti dei lavoratori frontalieri da parte degli Stati confinanti. |
Sviluppare mercati del lavoro transfrontalieri integrati
26. |
mette in evidenza il fatto che nelle regioni transfrontaliere strettamente interconnesse lo sviluppo congiunto è necessario per garantire la coesione e la crescita sostenibile. Ciò richiede una strategia territoriale integrata, un'equa distribuzione dei redditi generati dal lavoro transfrontaliero e il finanziamento transfrontaliero delle infrastrutture e dei servizi pubblici transfrontalieri necessari per garantire il funzionamento della regione transfrontaliera; |
27. |
chiede una migliore promozione e agevolazione della cooperazione transfrontaliera in materia di mobilità ai fini dell'istruzione, della formazione e dell'occupazione. Per le persone, questo tipo di mobilità migliora le prospettive occupazionali, contribuisce all'apertura al mondo e rafforza la cittadinanza europea; |
28. |
sottolinea che, nelle regioni frontaliere, i sistemi di istruzione, anche a livello di università, istituti di istruzione per adulti e istituti di formazione professionale, dovrebbero offrire opportunità di apprendimento delle lingue dei paesi limitrofi il più presto possibile e nel quadro dell'«apprendimento permanente», con programmi di studio adattati alle esigenze attuali e future del mercato del lavoro. |
Rafforzare la governance transfrontaliera
29. |
chiede che le strutture transfrontaliere, come le euroregioni, le comunità di lavoro o i GECT assumano un ruolo più importante nella gestione delle zone transfrontaliere e siano regolarmente consultate su tutti gli aspetti della vita transfrontaliera. Gli Stati membri e gli enti locali e regionali dovrebbero stabilire metodi di lavoro atti a garantire che ciò avvenga. |
Sviluppare un sentimento comune di identità attraverso i confini
30. |
sottolinea che la cooperazione transfrontaliera non riguarda soltanto la cooperazione economica, ma anche la vita nelle regioni frontaliere e lo sviluppo di un sentimento di identità comune. Occorre sviluppare un approccio basato sulla cultura, che valorizzi la ricchezza del patrimonio materiale e immateriale condiviso dalle regioni transfrontaliere e che offra ai cittadini l'opportunità di interagire regolarmente e di socializzare con gli abitanti dei paesi vicini, accrescendo la fiducia reciproca, la cui carenza rimane un ostacolo fondamentale alla cooperazione transfrontaliera. A tale riguardo, rivestono un'importanza fondamentale i progetti interpersonali (people-to-people), e in particolare il rafforzamento degli scambi interculturali, poiché approfondiscono la cooperazione di prossimità, ossia la cooperazione che i cittadini sentono come più vicina, in quanto si manifesta nel corso della vita quotidiana. Si deve inoltre prestare particolare attenzione alla diversità culturale della popolazione e cercare di individuare mezzi adeguati per applicare un approccio inclusivo; |
31. |
sostiene la creazione di una «Carta dei servizi transfrontalieri UE-digitale», e ricorda ai colegislatori che l'idea iniziale alla base della carta elettronica dei servizi è quella di ridurre la complessità e i costi degli adempimenti amministrativi per i prestatori di servizi transfrontalieri e in particolare per le PMI; |
32. |
invita l'Unione europea, gli Stati membri e gli enti locali e regionali a sostenere l'organizzazione periodica di eventi e festival transfrontalieri culturali, educativi e sportivi, e sottolinea che il volontariato e il coinvolgimento dei giovani nelle iniziative di cooperazione transfrontaliera ed europea dovrebbero essere ulteriormente sviluppati, completando l'iniziativa Interreg Volunteer Youth (IVY) e il Corpo europeo di solidarietà; |
33. |
ritiene che l'Unione europea debba incoraggiare lo sviluppo di dispositivi universali di traduzione automatica, particolarmente utili nelle zone transfrontaliere. |
Legiferare meglio per rafforzare le regioni frontaliere
34. |
sottolinea che l'Unione europea ha adottato numerosi atti legislativi e trattati potenzialmente in grado di migliorare in modo significativo la vita dei cittadini che vivono nelle regioni frontaliere, ma che la loro attuazione e il relativo monitoraggio sono carenti, ed esorta la Commissione europea a procedere a un esame dell'attuazione della normativa vigente e a rafforzare la capacità di monitoraggio, al fine di garantirne la corretta attuazione a tutti i livelli; |
35. |
invita la Commissione europea a proporre uno strumento di coordinamento tra gli Stati membri che accompagni il recepimento delle direttive dell'UE, affinché non si creino nuovi ostacoli giuridici alle frontiere; |
36. |
invita la Commissione europea e gli Stati membri a effettuare valutazioni d'impatto territoriale transfrontaliero su tutte le proposte legislative pertinenti aventi un potenziale impatto transfrontaliero, onde evitare la creazione di nuovi ostacoli nelle regioni transfrontaliere; |
37. |
chiede alla Commissione europea di proporre revisioni o precisazioni dell'accordo di Schengen, in particolare per quanto riguarda le disposizioni che consentono agli Stati membri di chiudere le frontiere o introdurre ulteriori requisiti amministrativi per il loro attraversamento; |
38. |
esprime profondo rammarico per l'esito fallimentare delle discussioni tra gli Stati membri sul proposto meccanismo transfrontaliero europeo, in quanto un tale meccanismo avrebbe comportato notevoli progressi per quanto riguarda la cooperazione transfrontaliera. Poiché gli ostacoli giuridici e amministrativi transfrontalieri pongono seri limiti alla cooperazione transfrontaliera e alla qualità della vita nelle regioni frontaliere, il CdR chiede una nuova iniziativa della Commissione che riveda il regolamento sul suddetto meccanismo, tenendo conto delle questioni già sollevate dagli Stati membri. Il CdR si dichiara disponibile a organizzare, preliminarmente alla presentazione di tale nuova proposta di regolamento, le necessarie discussioni con la Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri, gli enti regionali e locali e tutti gli altri soggetti interessati al tema; |
39. |
invita la Commissione europea e gli Stati membri a riconoscere il ruolo svolto dalle euroregioni come strumento fondamentale per l'integrazione e la coesione europee, attraverso la creazione di un'identità euroregionale, l'adozione di strategie comuni, l'eliminazione dei costi derivanti dal contesto transfrontaliero e la cooperazione di prossimità; e chiede pertanto di promuovere e incoraggiare il ruolo delle euroregioni nella cooperazione transfrontaliera, fornendo loro un maggiore sostegno finanziario. |
Migliorare la cooperazione territoriale europea
40. |
invita l'Unione europea a rivedere il quadro finanziario pluriennale nel corso del relativo riesame intermedio, destinando maggiori finanziamenti ai programmi Interreg e alla cooperazione territoriale europea; |
41. |
chiede che i progetti Interreg continuino ad essere notevolmente semplificati, sottolinea che essi dovrebbero essere sufficientemente flessibili da rispondere alle reali esigenze delle zone transfrontaliere, e invita gli organi di gestione dei programmi Interreg a continuare ad evitare qualsiasi eccesso di regolamentazione aggiuntiva (gold plating). Le procedure amministrative superflue e alcuni controlli e audit troppo frequenti dovrebbero essere abbandonati, in quanto gli oneri attuali rendono i progetti transfrontalieri impraticabili o inopportuni per molti enti locali e regionali e altri soggetti; |
42. |
osserva che tutte le aree geografiche di cooperazione transfrontaliera definite per il periodo 2014-2020 devono essere mantenute nel periodo 2021-2027, e che i territori ammissibili ai vari programmi di cooperazione transfrontaliera non devono essere esclusi da tali programmi senza un giustificato motivo; |
43. |
invita le regioni frontaliere dell'UE e i programmi Interreg a investire, nelle regioni frontaliere, maggiori risorse in progetti interpersonali (P2P) o microprogetti — gestibili attraverso bandi periodici o grazie alla creazione di un «Fondo per piccoli progetti» — al fine di aumentare le possibilità di incontro e di creazione di fiducia reciproca, e suggerisce altresì una più stretta interazione e collaborazione a livello di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale; |
44. |
sottolinea l'importanza delle sinergie e delle complementarità tra le azioni di cooperazione transfrontaliera e i programmi di finanziamento europei nell'ambito della gestione diretta e indiretta ma soprattutto di quella condivisa; |
45. |
osserva che, nell'ambito dei programmi Interreg, l'Unione dovrebbe finanziare la formazione continua dei funzionari che operano nelle regioni frontaliere sulla base della cooperazione transfrontaliera e offrire programmi di apprendimento delle lingue e di scambio come Erasmus per i funzionari pubblici di tali regioni al fine di rafforzare tale cooperazione; |
46. |
ricorda l'impegno del CdR a cooperare con gli Stati membri, con le istituzioni dell'UE e con le parti interessate pertinenti al fine di attuare le proposte delineate nella presente risoluzione; |
47. |
sottolinea che le proposte formulate nella presente risoluzione mirano a contribuire alle discussioni nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa, e invita, a tale proposito, gli enti locali e regionali delle regioni frontaliere a organizzare dialoghi transfrontalieri dei cittadini e meccanismi di consultazione permanenti in cui i cittadini possano fornire contributi alla Conferenza. |
La dimensione esterna della cooperazione transfrontaliera
48. |
rammenta l'importanza del ruolo che la cooperazione transfrontaliera e le strutture transfrontaliere permanenti, come le euroregioni, le comunità di lavoro o i GECT, possono svolgere nel conseguire uno sviluppo sostenibile al di là delle frontiere esterne, contribuendo a rafforzare la cooperazione dell'UE con i paesi vicini, sostenendo i governi locali e regionali, promuovendo una maggiore sicurezza e migliorando lo sviluppo socioeconomico. Gli enti locali e regionali lungo le frontiere esterne, sia terrestri che marittime, dell'UE dovrebbero intensificare la cooperazione con i loro vicini dei paesi terzi a beneficio di entrambe le parti, sviluppando infrastrutture comuni, rafforzando la cooperazione socioeconomica e intensificando gli scambi culturali, nonché consentendo la creazione di servizi comuni, a beneficio dei cittadini di tale spazio di frontiera; |
49. |
invita a prendere in considerazione la cooperazione transfrontaliera tra le autorità europee, nazionali, regionali e locali quale elemento chiave per la risoluzione a lungo termine delle crisi umanitarie in Europa e nei paesi vicini; |
50. |
sottolinea il ruolo chiave nel processo di pace del programma transfrontaliero PEACE alla frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord, e si rammarica della decisione del governo britannico di ritirarsi dalla partecipazione ad altri programmi di cooperazione territoriale europea. Basandosi sui risultati positivi del lavoro svolto dai programmi Interreg riguardanti l'area del Mare del Nord, il CdR ritiene che la promozione di futuri progetti e organismi transfrontalieri rappresenti un passo importante verso il mantenimento di forti legami con le città e le regioni del Regno Unito, anche senza un coinvolgimento formale nei programmi di cooperazione dell'UE; |
51. |
ricorda che le frontiere esterne dell'Unione si estendono ai Caraibi, all'Oceano Indiano e alla costa occidentale dell'Africa, data la presenza di regioni ultraperiferiche dell'UE in quelle zone; osserva che si tratta di zone altamente esposte a rischi ed emergenze — connessi, tra l'altro, a movimenti migratori, traffici illeciti, catastrofi naturali o crisi sanitarie — zone per le quali, diversamente che per altre frontiere esterne del suo vicinato, l'UE non ha sviluppato strategie comuni; e invita pertanto l'UE ad approfondire questo tema e a elaborare piani d'azione per ciascuna di queste zone, rafforzando la cooperazione con i paesi vicini e sfruttando il potenziale strategico della presenza, nelle zone stesse, di regioni ultraperiferiche dell'UE. |
Bruxelles, 1o luglio 2021
Il presidente del Comitato europeo delle regioni
Apostolos TZITZIKOSTAS