16.6.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

CI 202/1


Conclusioni del Consiglio sul tema «Plasmare il futuro digitale dell’Europa»

(2020/C 202 I/01)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

RICORDANDO:

le conclusioni del Consiglio sull’importanza del 5G per l’economia europea e sulla necessità di attenuare i relativi rischi per la sicurezza;

le conclusioni del Consiglio sul futuro di un’Europa altamente digitalizzata oltre il 2020: «Accrescere la competitività digitale ed economica e la coesione digitale in tutta l’Unione»;

le conclusioni del Consiglio sullo sviluppo di capacità e competenze in materia di cibersicurezza nell’UE;

le conclusioni del Consiglio sul rafforzamento dei contenuti europei nell’economia digitale;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Plasmare il futuro digitale dell’Europa»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Una strategia europea per i dati»;

il libro bianco sull’intelligenza artificiale — Un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Dispiegamento del 5G sicuro — Attuazione del pacchetto di strumenti dell’UE»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Un’Europa sociale forte per transizioni giuste»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Una nuova strategia industriale per l’Europa»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Una strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare — Per un’Europa più pulita e più competitiva»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Il Green Deal europeo»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società dei Gigabit europea»;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Una tabella di marcia europea per revocare le misure di contenimento del coronavirus»;

la raccomandazione della Commissione relativa a un pacchetto di strumenti comuni dell’Unione per l’uso della tecnologia e dei dati al fine di contrastare la crisi Covid-19 e uscirne, in particolare per quanto riguarda le applicazioni mobili e l’uso di dati anonimizzati sulla mobilità;

la comunicazione della Commissione dal titolo «Orientamenti sulle app a sostegno della lotta alla pandemia di Covid19 relativamente alla protezione dei dati»,

1.   

RICONOSCE l’importanza delle tecnologie digitali nella trasformazione dell’economia e della società europee, soprattutto quale mezzo per raggiungere la neutralità climatica dell’UE entro il 2050 — come sottolineato nel Green Deal europeo — e per creare posti di lavoro, progredire nel settore dell’istruzione e delle nuove competenze digitali, accrescere la competitività e l’innovazione, promuovere il bene comune e favorire una migliore inclusione dei cittadini. ACCOGLIE CON FAVORE il recente pacchetto sul digitale della Commissione: le comunicazioni dal titolo «Plasmare il futuro digitale dell’Europa» e «Una strategia europea per i dati», come anche il libro bianco sull’intelligenza artificiale — Un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia.

2.   

CONVIENE che l’Europa dispone delle risorse e dei punti di forza — tra cui una solida base industriale e un mercato unico digitalizzato dinamico — per cogliere con successo le opportunità e rispondere alle sfide che il settore digitale deve affrontare, garantendone al contempo l’inclusività (soprattutto per i gruppi più vulnerabili), la sostenibilità, l’equilibrio geografico e benefici per tutti gli Stati membri, nel pieno rispetto dei valori comuni dell’UE e dei diritti fondamentali. INVITA la Commissione, gli Stati membri, il settore privato, la società civile e la comunità scientifica a sostenere tali sforzi e a parteciparvi. RICONOSCE che per garantire l’efficacia di tali azioni è opportuno tenere conto della situazione specifica delle regioni ultraperiferiche dell’Europa, così da assicurare la diffusione della trasformazione digitale su tutto il territorio.

3.   

CONCORDA che l’accelerazione della trasformazione digitale rappresenterà un componente essenziale della risposta dell’UE alla crisi economica generata dalla pandemia di Covid-19, come sottolineato nella dichiarazione comune dei membri del Consiglio europeo del 26 marzo.

4.   

SOTTOLINEA che gli Stati membri e le istituzioni dell’UE dovrebbero continuare a intensificare gli sforzi tesi a promuovere la digitalizzazione del mercato unico, in cui l’economia digitale sia caratterizzata da un elevato livello di fiducia, di sicurezza, anche in termini di safety, e di possibilità di scelta per i consumatori, oltre che da una forte competitività basata su un quadro che promuova la trasparenza, la concorrenza e l’innovazione e che sia tecnologicamente neutro. INVITA la Commissione ad adottare un approccio mirato, agile, basato sui fatti e orientato alla soluzione dei problemi per far fronte agli ostacoli transfrontalieri ingiustificati e garantire la coerenza con la legislazione esistente nella formulazione del nuovo quadro per il futuro digitale dell’Europa.

5.   

SOTTOLINEA l’importanza, nel contesto post-crisi, di proteggere e rafforzare la sovranità digitale nell’UE e la leadership nelle catene del valore digitali internazionali strategiche in quanto elementi chiave per garantire l’autonomia strategica, la competitività a livello mondiale e lo sviluppo sostenibile, promuovendo al contempo i valori comuni dell’UE, la trasparenza, i diritti umani e le libertà fondamentali sul piano internazionale e assicurando l’impegno a favore della cooperazione internazionale con i settori pubblico e privato e la comunità scientifica. A tale proposito RICONOSCE l’importanza del contributo della ricerca e dell’innovazione nel plasmare il futuro digitale dell’Europa come anche il suo ruolo essenziale per lo sviluppo della prossima generazione di tecnologie digitali.

6.   

SOTTOLINEA il significativo impatto che la trasformazione digitale continuerà ad avere sul mercato del lavoro europeo, soprattutto in termini di evoluzione della domanda di competenze oltre che nell’eliminazione graduale di alcuni tipi di lavori e nella creazione di nuovi. INVITA la Commissione a tenere conto del mercato del lavoro e delle politiche e iniziative di protezione sociale dell’UE, con l’obiettivo di realizzarne la sinergia con le politiche e iniziative digitali.

7.   

CONVIENE che per raggiungere detti obiettivi sono necessari, sia a livello nazionale che dell’UE, un considerevole impulso agli investimenti e un più ampio coordinamento degli stessi, in connessione con il piano di ripresa dell’UE, con particolare attenzione ai progetti infrastrutturali ad elevato impatto che consentiranno all’Europa di divenire un leader nelle catene del valore digitali, nell’innovazione e nella creatività a livello mondiale. EVIDENZIA l’importanza cruciale del programma Europa digitale nel costruire e diffondere, su scala globale sufficiente, le capacità digitali in tutta l’Unione, in particolar modo nei settori dell’intelligenza artificiale, del calcolo ad alte prestazioni, della cibersicurezza e delle competenze digitali avanzate, a beneficio dei cittadini e delle imprese, come anche del meccanismo per collegare l’Europa (settore digitale) per garantire la diffusione in tutta l’UE di reti Gigabit e un accesso completo a infrastrutture digitali avanzate ad altissima capacità in tutte le catene del valore. RICONOSCE altresì l’importante contributo del futuro programma Orizzonte Europa e dei fondi strutturali alla trasformazione digitale. SOTTOLINEA la necessità di destinare fondi sufficienti a tali programmi. INCORAGGIA gli Stati membri ad attuare le riforme necessarie e a mettere in comune le risorse richieste, nel contesto post-crisi, per sfruttare i vantaggi della digitalizzazione e rafforzare la competitività della nostra industria, a livello europeo, nazionale e regionale. RILEVA che i satelliti e altri servizi e risorse spaziali sono essenziali per l’attuazione e il funzionamento di molte applicazioni digitali, oltre che per la fornitura di connettività in zone remote e per il monitoraggio dei cambiamenti ambientali e climatici. È pertanto fondamentale continuare a promuovere i programmi spaziali europei al fine di realizzare i migliori presupposti possibili per la trasformazione digitale.

8.   

RICONOSCE il ruolo essenziale svolto dalle tecnologie digitali — quali le reti a banda larga ad altissima capacità, le blockchain, l’intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni — nell’applicazione delle misure correlate alla Covid-19, in particolar modo nei settori del telelavoro, dell’apprendimento a distanza e della ricerca. SOTTOLINEA l’importanza per l’UE di poter fare affidamento su strumenti digitali affidabili e compiere scelte tecnologiche autonome al fine di tutelare meglio i cittadini europei in questo contesto.

9.   

ACCOGLIE CON FAVORE gli orientamenti della Commissione sulle app a sostegno della lotta alla pandemia di Covid-19 relativamente alla protezione dei dati e la raccomandazione della Commissione relativa a un pacchetto di strumenti comuni dell’Unione per l’uso della tecnologia e dei dati al fine di contrastare la crisi Covid-19 e uscirne, in particolare per quanto riguarda le applicazioni mobili e l’uso di dati anonimizzati e aggregati sulla mobilità. INVITA a prestare particolare attenzione alla questione dell’accesso ai sistemi operativi e della loro interoperabilità, questione che si è dimostrata essenziale nell’attuale crisi della Covid-19.

10.   

INVITA gli Stati membri e la Commissione ad analizzare in modo approfondito le esperienze acquisite con la pandemia di Covid-19 al fine di trarre conclusioni per il futuro che diano forma all’attuazione delle politiche attuali e future dell’Unione nel settore digitale. RICONOSCE il valore della condivisione transfrontaliera di informazioni in tempo reale, delle comunicazioni digitali e del coordinamento internazionale relativamente alla risposta alla Covid-19. SOTTOLINEA il valore delle tecnologie basate su Internet per mantenere il dialogo, le attività commerciali e i servizi a fronte delle limitazioni della vita pubblica. PONE L’ACCENTO sulla possibilità che i servizi basati su Internet attenuino gli effetti deterrenti sul settore imprenditoriale, in particolare sulle PMI.

Dati e cloud

11.

RICONOSCE l’importanza dell’economia dei dati quale fattore abilitante essenziale per la prosperità dell’Europa nell’era digitale e SOTTOLINEA le sfide risultanti dal significativo aumento della quantità di dati disponibili, in particolare a causa degli oggetti connessi. SOTTOLINEA che l’economia dei dati europea dovrebbe essere sviluppata in modo antropocentrico e in linea con i valori comuni dell’UE, i diritti umani e le libertà fondamentali, sulla base degli interessi dei cittadini e delle imprese europei, e nel rispetto dei diritti in materia di tutela della vita privata e protezione dei dati, della legislazione in materia di concorrenza e dei diritti di proprietà intellettuale. SOTTOLINEA che i cittadini, i lavoratori e le imprese in Europa dovrebbero mantenere il controllo sui propri dati, sulla base di infrastrutture dati sicure e catene del valore resilienti e affidabili, preservando nel contempo il principio dell’UE di apertura nei confronti dei paesi terzi. Ciò dovrebbe rafforzare l’autonomia dell’Europa e fare dell’Europa il miglior posto al mondo in cui condividere, proteggere, archiviare e utilizzare dati.

12.

RICONOSCE che, al fine di raggiungere una massa critica e avere successo nell’economia dei dati, l’Europa deve dare priorità, soprattutto fornendo infrastrutture adeguate, alla messa in comune e condivisione di dati tra pubbliche amministrazioni, tra imprese, tra enti di ricerca e tra le imprese e gli enti pubblici e di ricerca, secondo modalità che mantengano e rafforzino la tutela della vita privata e nel rispetto dei segreti commerciali e dei diritti di proprietà intellettuale. SOTTOLINEA che i principi della scienza aperta e le raccomandazioni della Research Data Alliance sono utili per sostenere le autorità decisionali nella promozione di un approccio comune flessibile alla raccolta, al trattamento e alla messa a disposizione dei dati. ACCOGLIE CON FAVORE in tale contesto lo sviluppo del cloud europeo per la scienza aperta (EOSC).

13.

SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di vagliare lo sviluppo di un quadro orizzontale coerente per l’accesso ai dati e il loro utilizzo da parte dei settori pubblico e privato in tutta l’UE, basato in particolare sulla riduzione dei costi di transazione per la condivisione e la messa in comune di dati su base volontaria, anche mediante una normazione volta a conseguire una migliore interoperabilità dei dati. INVITA la Commissione a presentare proposte concrete sulla governance dei dati e a incoraggiare lo sviluppo di spazi comuni europei dei dati per i settori strategici dell’industria e gli ambiti di interesse pubblico, tra cui salute, ambiente, pubblica amministrazione, settore manifatturiero, agricoltura, energia, mobilità, servizi finanziari e competenze. SOTTOLINEA che gli spazi comuni europei dei dati dovrebbero fondarsi su un impegno condiviso dai settori pubblico e privato, con l’obiettivo che tutte le parti coinvolte forniscano dati di elevata qualità.

14.

SOTTOLINEA che un ampliamento dell’accesso ai dati e del loro utilizzo può potenzialmente comportare una serie di sfide, quali una qualità dei dati insufficiente, la distorsione dei dati, sfide in materia di protezione e sicurezza dei dati o condizioni di transazione non eque, che è necessario affrontare con un approccio globale e strumenti strategici appropriati. INCORAGGIA pertanto la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure concrete per affrontare tali sfide, in conformità della legislazione dell’Unione e degli Stati membri in vigore, ad esempio il GDPR, e tenendo in considerazione i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable and Reusable — reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili).

15.

SOTTOLINEA il valore di utilizzare e riutilizzare nel settore economico i dati pubblici e aziendali, come anche l’importanza di utilizzare i dati per il bene comune, ivi compreso per una migliore definizione delle politiche e comunità più intelligenti, per la fornitura di servizi pubblici migliori e per la ricerca nell’interesse pubblico. SOSTIENE la Commissione nell’intenzione di esaminare le possibilità di promuovere la condivisione di dati tra imprese e pubblica amministrazione tenendo conto al contempo dei legittimi interessi delle imprese in relazione al loro know-how in materia di dati sensibili.

16.

INCORAGGIA la Commissione ad adottare misure concrete per agevolare l’emergere di nuovi ecosistemi basati sui dati. In tale contesto ESORTA la Commissione ad avviare discussioni sulle modalità per garantire un accesso equo ai dati detenuti da privati e il relativo uso, anche promuovendo accordi in materia di condivisione dei dati sulla base di condizioni eque, trasparenti, ragionevoli, proporzionate e non discriminatorie.

17.

SOTTOLINEA che le infrastrutture e i servizi cloud sono importanti per l’agilità digitale, la sovranità, la sicurezza, la ricerca e la competitività europee e sono pertanto importanti affinché l’Europa possa beneficiare pienamente dell’economia dei dati. È pertanto opportuno garantire la protezione dei dati europei essenziali all’interno di tali infrastrutture. INVITA ad aggregare servizi cloud europei affidabili e sicuri, anche in termini di safety, e capacità di calcolo ad alte prestazioni, utilizzabili dagli Stati membri su base volontaria. SOTTOLINEA l’importanza di un approccio europeo alla federazione del cloud, utile specialmente per le piccole e piccolissime imprese e accessibile in egual modo a tutte le parti interessate europee. PONE L’ACCENTO inoltre sulla necessità che le sottostanti infrastrutture di connettività ad alta capacità — ivi compresi i cavi sottomarini che collegano l’Europa continentale, le isole e le regioni ultraperiferiche — realizzino una tale federazione in modo efficace ed efficiente. RICONOSCE la necessità della diversificazione e quindi della cooperazione con fornitori di paesi terzi che rispettino i valori comuni dell’UE, i diritti umani e le libertà fondamentali.

18.

INCORAGGIA la Commissione a garantire, ove necessario mediante nuove proposte, che i servizi cloud offerti in Europa siano conformi ai requisiti chiave di interoperabilità, portabilità e sicurezza, anche per garantire l’assenza di pratiche di vendor lock-in e assicurare condizioni contrattuali equilibrate, eque e trasparenti per l’accesso di tutti gli operatori del mercato alle infrastrutture e ai servizi cloud. INVITA la Commissione ad accelerare la realizzazione di un quadro coerente in relazione alle norme applicabili e all’autoregolamentazione per i servizi cloud sotto forma di un «codice del cloud», al fine di aumentare la chiarezza e facilitare la conformità.

Intelligenza artificiale

19.

RICONOSCE che l’intelligenza artificiale è una tecnologia in rapida evoluzione che può contribuire a un’economia più innovativa, efficiente, sostenibile e competitiva, oltre che a un’ampia gamma di benefici sociali, quali il miglioramento della sicurezza e della protezione dei cittadini, il benessere pubblico, l’istruzione e la formazione, l’assistenza sanitaria e il sostegno alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento agli stessi. PONE L’ACCENTO sul ruolo positivo delle applicazioni di intelligenza artificiale nella lotta alla pandemia di Covid-19 e SOSTIENE il ricorso rapido e innovativo, in tale ambito, alle applicazioni di IA.

20.

SOTTOLINEA che, allo stesso tempo, alcune applicazioni di intelligenza artificiale possono comportare una serie di rischi, quali decisioni tendenziose e poco trasparenti che incidono sul benessere dei cittadini, sulla dignità umana o sui diritti fondamentali, quali i diritti alla non discriminazione, alla parità di genere, alla tutela della vita privata, alla protezione dei dati e all’integrità fisica, alla protezione e alla sicurezza, e dunque riproducono e rafforzano stereotipi e disuguaglianze. Altri rischi comprendono l’abuso a fini criminali o dolosi quali la disinformazione.

21.

RICONOSCE che il ricorso all’intelligenza artificiale ove siano in gioco i diritti fondamentali dovrebbe essere soggetto ad adeguate salvaguardie che tengano conto dei requisiti della protezione dei dati e di altri diritti fondamentali. SOTTOLINEA che è necessario valutare attentamente gli appropriati aspetti etici, sociali e giuridici al fine di evitare l’incertezza del diritto riguardo all’ambito di applicazione e all’applicabilità delle nuove norme. Queste ultime dovrebbero contemplare opportunità e rischi, rafforzare la fiducia nell’intelligenza artificiale e promuovere le innovazioni.

22.

INCORAGGIA la Commissione e gli Stati membri a promuovere un approccio etico e antropocentrico alle politiche in materia di intelligenza artificiale. SOSTIENE l’approccio della Commissione e degli Stati membri all’eccellenza e alla fiducia con il duplice obiettivo di promuovere la diffusione dell’intelligenza artificiale attraverso una rete di poli dell’innovazione digitale estesa su tutto il territorio dell’UE e di affrontare i rischi associati a taluni usi di tale tecnologia nelle fasi iniziali, durante lo sviluppo e la sperimentazione, prestando particolare attenzione al ricorso a tecnologie di riconoscimento facciale e all’uso di altri dati biometrici.

23.

SI COMPIACE della consultazione relativa alle proposte strategiche contenute nel libro bianco della Commissione e nella relazione di accompagnamento sulle implicazioni per la sicurezza e la responsabilità e INVITA la Commissione a presentare, tenendo in considerazione la legislazione esistente, proposte concrete che seguano un approccio all’intelligenza artificiale basato sui rischi, proporzionato e, se del caso, normativo, ivi compreso un sistema di etichettatura su base volontaria che promuova la fiducia e garantisca la sicurezza, anche in termini di safety, stimolando al contempo l’innovazione e l’uso della tecnologia.

24.

INCORAGGIA gli Stati membri a continuare a promuovere gli sforzi di ricerca e sviluppo, come anche il ricorso a un’intelligenza artificiale affidabile in Europa nel quadro del piano coordinato sull’intelligenza artificiale. INVITA la Commissione a valutare il piano coordinato sull’IA dopo la fine delle consultazioni pubbliche concernenti il libro bianco sull’intelligenza artificiale.

Tecnologie abilitanti e catene del valore digitali

25.

RICONOSCE l’importanza del supercalcolo, della tecnologia quantistica e del cloud computing quali motori della sovranità tecnologica, della competitività a livello mondiale e del successo della trasformazione digitale, a sostegno di settori prioritari quali l’intelligenza artificiale, i big data, le blockchain, l’Internet delle cose e la cibersicurezza.

26.

SOSTIENE il proseguimento dell’impresa comune EuroHPC, il cui obiettivo è istituire in Europa un ecosistema iperconnesso e federato di servizi HPC e infrastrutture dati che sia leader a livello mondiale, a disposizione sia della comunità scientifica che dell’industria, e sviluppare le competenze correlate al fine di ampliare l’accesso a tali risorse tecnologiche. INVITA la Commissione a sostenere gli Stati membri nei loro sforzi tesi a promuovere gli investimenti nelle infrastrutture HPC e a garantire l’accesso alle PMI.

27.

RICONOSCE l’importanza della microelettronica «made in Europe» quale tecnologia di base fondamentale per il successo della trasformazione digitale in molti settori industriali, quali i settori automobilistico, manifatturiero, aeronautico, spaziale, della difesa e della sicurezza, agricolo e sanitario. SOTTOLINEA il potenziale che catene del valore hardware e software affidabili, sostenibili e sicure, anche in termini di safety, rivestono al fine di nutrire e instaurare un clima di fiducia nei confronti delle tecnologie digitali europee.

Cibersicurezza

28.

SOTTOLINEA l’importanza della cibersicurezza quale componente essenziale di un mercato unico digitalizzato, in quanto garantisce la fiducia nelle tecnologie digitali e nel processo di trasformazione digitale. RICONOSCE che una maggiore connettività, se da un lato favorisce i servizi digitali, dall’altro può far sì che i cittadini, le imprese e le amministrazioni si trovino esposti a minacce e reati informatici sempre più numerosi e sofisticati. In questo contesto, SOTTOLINEA l’importanza di salvaguardare l’integrità, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture critiche, delle reti, dei servizi e dei terminali di comunicazione elettronica. SOSTIENE la necessità di assicurare e attuare un approccio coordinato teso a mitigare i rischi principali, come ad esempio il lavoro congiunto in corso basato sul pacchetto di strumenti dell’UE per la cibersicurezza del 5G e la diffusione sicura del 5G nell’UE. SOSTIENE l’approfondimento della cooperazione strategica, operativa e tecnica tra il livello europeo e gli Stati membri. SOTTOLINEA che la cibersicurezza è una responsabilità condivisa di tutte le parti coinvolte, ma la sicurezza integrata fin dalla progettazione e per impostazione predefinita rappresenta una condizione preliminare per assicurare la fiducia degli utenti. INCORAGGIA la cooperazione e la collaborazione volontarie tra i settori pubblico e privato e SOTTOLINEA l’importanza di istruire i cittadini dell’UE, per mezzo di adeguati programmi incentrati sulle competenze digitali, in materia di mitigazione delle minacce informatiche.

29.

RICONOSCE l’importanza di rafforzare la capacità dell’UE di prevenire, scoraggiare e dissuadere attività informatiche dolose e rispondere alle stesse ricorrendo al quadro relativo ad una risposta diplomatica comune dell’UE alle attività informatiche dolose («pacchetto di strumenti della diplomazia informatica»).

30.

ACCOGLIE CON FAVORE i piani della Commissione tesi a garantire norme coerenti per gli operatori di mercato e ad agevolare una condivisione delle informazioni sicura, solida e adeguata in materia di minacce e incidenti, anche tramite un riesame della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS), nonché a esplorare possibilità per migliorare la ciberresilienza e rispondere in modo più efficace agli attacchi informatici, in particolar modo quelli rivolti ad attività economiche e sociali essenziali, nel rispetto delle competenze degli Stati membri, ivi compresa la responsabilità per la loro sicurezza nazionale.

31.

SOSTIENE la Commissione nel rafforzamento del mercato unico per i prodotti, i servizi e i processi in materia di cibersicurezza, dato che un mercato unico digitalizzato può prosperare solo in presenza di una diffusa fiducia del pubblico nel fatto che tali prodotti, servizi e processi garantiscano un livello di cibersicurezza adeguato. Requisiti minimi per i prodotti dell’Internet delle cose garantiranno a imprese e consumatori un livello minimo di cibersicurezza. EVIDENZIA in tale contesto la necessità di sostenere le PMI in quanto elementi costitutivi essenziali dell’ecosistema europeo della cibersicurezza. SOTTOLINEA la necessità di sviluppare ulteriormente le norme in materia di cibersicurezza e, ove appropriato, i sistemi di certificazione dei prodotti, servizi e processi TIC sulla base di norme europee o internazionali e in linea con il regolamento sulla cibersicurezza. CONVIENE che ciò rappresenterà un importante contributo per garantire la sicurezza, anche in termini di safety, dei prodotti connessi immessi sul mercato, senza ostacolare l’innovazione. In entrambi i settori l’agenzia dell’UE per la cibersicurezza (ENISA) dovrebbe svolgere un ruolo importante per conseguire un elevato livello comune di cibersicurezza in tutta l’Unione. PRENDE ATTO dell’intenzione della Commissione di istituire un’unità congiunta per la cibersicurezza dell’UE.

32.

SOSTIENE le iniziative tese al rafforzamento della capacità tecnologica e industriale dell’Unione di proteggersi da minacce informatiche stimolando le capacità di ricerca e innovazione in materia di cibersicurezza, così da salvaguardare in modo autonomo la propria economia e le proprie infrastrutture essenziali e diventare un leader mondiale nel mercato della cibersicurezza. INCORAGGIA il coordinamento e la cooperazione strategici e sostenibili tra le industrie, le comunità di ricerca in materia di cibersicurezza e i governi, il miglioramento della cooperazione civile-militare e il coordinamento e la messa in comune degli investimenti nell’innovazione così che le imprese e le start-up nel settore della cibersicurezza possano espandersi a livello mondiale, come i lavori congiunti in corso tesi a creare una rete dei centri nazionali di coordinamento, insieme al Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cibersicurezza.

5G/6G e connettività

33.

SOTTOLINEA che per conseguire gli obiettivi di connettività Gigabit dell’UE per il 2025 con infrastrutture sicure e ad altissima capacità, quali il 5G e la fibra ottica, è necessario promuovere gli investimenti in reti in grado di offrire velocità Gigabit, disponibili per tutte le abitazioni europee, si trovino esse in zone rurali o urbane, per le imprese o altri attori socioeconomici, come anche i principali corridoi di trasporto europei, quale base dell’economia e della società digitali europee. INVITA la Commissione a chiarire la comunicazione Gigabit di conseguenza e ACCOGLIE CON FAVORE i finanziamenti finalizzati a tale obiettivo attraverso programmi di finanziamento dell’UE e degli Stati membri nelle aree in cui il mercato ha fallito. INCORAGGIA la Commissione e gli Stati membri a esplorare ulteriormente la sostenibilità di tutte le tecnologie a banda larga esistenti in grado di contribuire alla diffusione di infrastrutture di rete ad altissima capacità in tutta Europa. INVITA la Commissione a rivedere il regolamento sul roaming, a presentare raccomandazioni agli Stati membri per ridurre i costi dell’installazione delle reti e facilitare l’introduzione di infrastrutture ad altissima capacità, tra cui la fibra ottica e il 5G. INVITA inoltre la Commissione a presentare entro la fine del 2021 un pacchetto di misure supplementari a sostegno delle esigenze attuali e future legate all’installazione delle reti, ivi compresi la direttiva sulla riduzione dei costi della banda larga, un nuovo programma relativo alla politica in materia di spettro radio, come anche a rivedere il prima possibile le pertinenti norme in materia di aiuti di Stato su pari condizioni, ivi compresi gli orientamenti della Commissione in materia di banda larga, al fine di agevolare i finanziamenti pubblici necessari, anche per la diffusione della connettività ad altissima capacità nelle zone rurali e remote.

34.

SOTTOLINEA che la pandemia di Covid-19 ha messo in luce l’esigenza di disporre di una connettività veloce e universale, che però non è ancora stata realizzata in molte regioni europee.

INVITA la Commissione egli Stati membri a migliorare le condizioni di investimento, anche attraverso:

i)

programmi di finanziamento pubblico, ove necessario a livello europeo, a sostegno degli investimenti in infrastrutture di rete digitali ad altissima capacità, in particolare nelle zone rurali;

ii)

l’assegnazione di frequenze di spettro 5G entro la fine del 2020, tenendo in considerazione eventuali ritardi dovuti alla pandemia di Covid-19, a condizioni prevedibili e favorevoli agli investimenti;

iii)

la garanzia di processi efficaci e trasparenti che consentano l’introduzione accelerata di infrastrutture ad altissima capacità, tra cui la fibra ottica e il 5G; e

iv)

l’attuazione tempestiva delle pertinenti misure in linea con il pacchetto di strumenti per il 5G in materia di cibersicurezza.

35.

INVITA la Commissione a presentare un piano d’azione riveduto per il 5G e il 6G, sostenuto da adeguate misure di finanziamento, sulla base di fondi provenienti sia dal quadro finanziario pluriennale sia dal fondo UE per la ripresa. Tali misure dovrebbero definire un quadro corretto che consenta a tutte le parti interessate di investire nelle più avanzate soluzioni di reti e servizi 5G, in linea con i principi della legislazione in materia di concorrenza, e fornisca un incentivo alle imprese europee per avviare lo sviluppo e la creazione di capacità tecnologiche per il 6G. RICONOSCE l’importanza della protezione della proprietà intellettuale per incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo ai fini della partecipazione continuativa dell’industria dell’UE allo sviluppo di tecnologie chiave nel settore 5G/6G, necessaria per conseguire gli obiettivi di connettività dell’UE per il 2025.

36.

SOTTOLINEA che, nel quadro dell’introduzione di nuove tecnologie quali il 5G o il 6G, è opportuno preservare la capacità delle autorità di contrasto, delle autorità di sicurezza e del settore giudiziario di svolgere efficacemente le rispettive funzioni legittime. TIENE CONTO degli orientamenti internazionali relativi all’impatto dei campi elettromagnetici sulla salute. RILEVA l’importanza di contrastare la diffusione della misinformazione relativa alle reti 5G, con particolare riferimento alle false dichiarazioni secondo cui tali reti costituirebbero una minaccia per la salute o sarebbero collegate alla Covid-19.

37.

INVITA gli Stati membri e la Commissione a scambiare informazioni sulle migliori prassi e metodologie relativamente all’attuazione delle pertinenti misure chiave indicate nel pacchetto di strumenti per il 5G in materia di cibersicurezza e in particolar modo ad applicare, se del caso, le pertinenti restrizioni ai fornitori ad alto rischio per gli asset chiave, definiti critici e sensibili nelle valutazioni dei rischi coordinate a livello dell’UE. Tutti i potenziali fornitori devono essere valutati sulla base di criteri oggettivi comuni. SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di valutare, in cooperazione con gli Stati membri, la raccomandazione sulla cibersicurezza delle reti 5G; a tale proposito INVITA la Commissione a mettere a disposizione una valutazione relativa all’attuazione del pacchetto di strumenti e, se del caso, a esaminare ulteriori metodi e strumenti che mitighino eventuali rischi per la cibersicurezza del 5G.

Sostenibilità ambientale

38.

RICONOSCE che le infrastrutture, le tecnologie e le applicazioni digitali sono fattori abilitanti fondamentali per affrontare le sfide climatiche e ambientali in Europa, secondo quanto proposto nel Green Deal europeo. INVITA l’ecosistema digitale europeo ad apportare quanto prima un contributo attivo al raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’UE. SOTTOLINEA la necessità di superare il divario tra la trasformazione verde e quella digitale al fine di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie digitali per la protezione ambientale e climatica, ad esempio mediante appositi programmi di finanziamento.

39.

INCORAGGIA la Commissione e gli Stati membri ad accrescere la capacità di prevedere rischi climatici e ambientali ricorrendo a tecnologie di frontiera, così da sfruttare il ruolo guida dell’UE a livello mondiale. INVITA la Commissione e gli Stati membri ad assumere un ruolo guida, insieme al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, nello sviluppo, entro il 2025, di una strategia globale relativa ai dati ambientali.

40.

SOTTOLINEA che le soluzioni digitali intelligenti devono essere sfruttate in tutti i settori, in particolar modo per migliorare in via prioritaria l’efficienza energetica e accelerare la transizione verso un’economia circolare. SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di lavorare con passaporti dei prodotti digitali per consentire la tracciabilità e la condivisione di informazioni tra le catene del valore.

41.

RILEVA tuttavia che attualmente il settore delle TIC contribuisce in maniera significativa a una percentuale crescente di emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale e che il brusco aumento degli usi suggerisce che tale impronta di carbonio potrebbe raddoppiare negli anni a venire se non si adotteranno misure adeguate. CONVIENE pertanto che lo stesso settore delle TIC debba continuare a ridurre la propria impronta ambientale e le proprie emissioni di gas a effetto serra. RICONOSCE il ruolo di riferimento assunto dai pionieri del digitale nei settori pubblico e privato e li INCORAGGIA a condividere gli insegnamenti appresi. SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di presentare misure, accompagnate da una valutazione d’impatto dettagliata, tese a migliorare l’efficienza energetica e ad assicurare la neutralità climatica dei centri e delle reti di dati entro il 2030, grazie, tra l’altro, alla promozione di tecnologie innovative, cercando nel contempo soluzioni per i sistemi preesistenti, nonché a evitare l’obsolescenza digitale.

42.

SOSTIENE l’esigenza di informare i consumatori in merito all’impronta di carbonio dei dispositivi, garantendo loro al tempo stesso un più ampio diritto di far riparare facilmente e a costi accessibili i propri dispositivi e di far automaticamente aggiornare i propri software entro tempi ragionevoli. INCORAGGIA gli Stati membri a sviluppare le capacità di riparare, smontare e riciclare i prodotti elettronici e a integrare nei loro piani d’azione nazionali in materia di appalti pubblici i nuovi criteri per gli appalti pubblici verdi in materia di centri di dati e servizi cloud. INCORAGGIA l’uso, mediante le politiche degli Stati membri e delle istituzioni dell’UE in materia di appalti, di prodotti provenienti dal riutilizzo o che incorporano materiali riciclati.

Sanità elettronica

43.

RICONOSCE che la crisi della Covid-19 dimostra l’importanza della trasformazione digitale della sanità e dell’assistenza e il suo valore nel rafforzamento della resilienza dei sistemi sanitari e della loro risposta alla pandemia. SOTTOLINEA le potenzialità insite nello sviluppo, da parte della Commissione e con le autorità sanitarie degli Stati membri, di uno spazio europeo dei dati sanitari nel favorire la messa a punto di soluzioni efficaci in termini di prevenzione, diagnosi, trattamenti e cure. Tale sviluppo può anche garantire una maggiore efficacia in termini di costi e l’ottimizzazione del flusso dei lavori nell’assistenza sanitaria, portando così a migliori risultati sanitari per i pazienti, a migliori sistemi di sorveglianza epidemiologica e alla sostenibilità a più lungo termine dei sistemi sanitari. CONVIENE che lo spazio europeo dei dati sanitari debba essere mirato e orientato alla qualità. A tal fine è necessaria una comprensione comune relativamente all’uso dei dati sanitari in conformità del diritto internazionale, dell’Unione e nazionale e nel pieno rispetto degli specifici requisiti di alto livello per la protezione dei dati personali relativi alla salute.

44.

Nel contesto della crisi post-Covid-19, RICORDA che nelle applicazioni mobili per il tracciamento dei contatti e l’allerta dovrebbero essere integrate tutte le garanzie per il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati personali e la tutela della vita privata, e che dette applicazioni dovrebbero essere interoperabili oltre frontiera, secondo le linee guida preparate con il supporto della Commissione. A tal fine INVITA gli Stati membri a predisporre solide salvaguardie, conformemente alla comunicazione della Commissione dal titolo «Una tabella di marcia europea per revocare le misure di contenimento del coronavirus».

45.

INVITA gli Stati membri a unirsi in uno sforzo a livello di UE teso ad accrescere gli investimenti nei sistemi che garantiscono un accesso sicuro e affidabile ai dati sanitari a livello nazionale e transfrontaliero — come anche a intensificare l’applicazione di tali sistemi — in particolar modo vagliando le possibilità di sviluppare un formato europeo di scambio delle cartelle cliniche elettroniche, che contribuirà a superare la frammentazione e la mancanza di interoperabilità, nonché sostenendo le azioni riguardanti orientamenti europei e allineando le strategie in materia di sanità elettronica nell’ambito della rete europea di assistenza sanitaria online (eHealth), garantendo al contempo il pieno rispetto degli specifici requisiti di alto livello per la protezione dei dati personali relativi alla salute. RILEVA che sono inoltre necessari, al fine di far progredire la medicina personalizzata e preventiva, considerevoli sforzi per consentire lo scambio di dati sanitari a fini di ricerca.

Legge sui servizi digitali

46.

SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di rafforzare, modernizzare e chiarire le norme concernenti i servizi digitali adottando un pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali e INSISTE sulla necessità di agire celermente in questo settore.

47.

RILEVA che l’economia delle piattaforme costituisce una parte importante del mercato unico, in quanto collega le imprese e i consumatori europei al di là dei confini nazionali, consente gli scambi, l’imprenditorialità e nuovi modelli di business, oltre ad ampliare la scelta di beni e servizi per i consumatori. RICONOSCE che l’estensione e la diversità dei nuovi modelli di business e servizi digitali hanno subito sostanziali modifiche nel tempo e che alcuni servizi hanno sollevato nuove sfide non sempre contemplate dal quadro normativo esistente. EVIDENZIA gli importanti benefici apportati dalla direttiva sul commercio elettronico in termini di certezza del diritto, scambi transfrontalieri e crescita dei servizi digitali.

48.

SOTTOLINEA la necessità di disporre di norme chiare e armonizzate, nonché fondate su elementi concreti, in materia di competenze e responsabilità per i servizi digitali, che garantiscano agli intermediari di Internet un adeguato livello di certezza del diritto. INSISTE sulla necessità di accrescere le capacità europee e la cooperazione tra autorità nazionali, conservando e rafforzando i principi fondamentali del mercato unico, e sulla necessità di rafforzare la sicurezza dei cittadini e di tutelarne i diritti nella sfera digitale in tutto il mercato unico.

49.

SOTTOLINEA la necessità di un’azione efficace e proporzionata contro le attività e i contenuti online illegali, ivi compresa la distribuzione di prodotti illegali, contraffatti e pericolosi, garantendo al contempo la protezione dei diritti fondamentali, in particolare la libertà di espressione, in un Internet aperto, libero e sicuro. RICONOSCE il bisogno di contrastare la diffusione dell’incitamento all’odio e della disinformazione online.

50.

È CONSAPEVOLE che alcune grandissime imprese di piattaforme online offrono a piccole società visibilità e accesso al mercato. Esse tuttavia dispongono anche di ingenti risorse, tra cui enormi quantità di dati, che potrebbero trasformarle in controllori dell’accesso nell’economia digitale, con il potenziale rischio di vedere limitate la capacità dei nuovi innovatori di affermarsi sul mercato e la possibilità di scelta dei consumatori. ACCOGLIE CON FAVORE la valutazione e il riesame in corso da parte della Commissione dell’adeguatezza della normativa dell’UE in materia di concorrenza per l’era digitale e l’avvio di un’indagine settoriale. APPOGGIA l’intenzione della Commissione di raccogliere prove al riguardo e di valutare ulteriormente norme ex ante destinate a far sì che i mercati caratterizzati da grandi piattaforme con significativi effetti di rete, che agiscono come controllori dell’accesso, restino equi e contendibili per gli innovatori, le imprese e i nuovi operatori del mercato.

Politica dei media

51.

SOSTIENE il piano volto a rafforzare una politica dei media adeguata alle esigenze future promuovendo media liberi e affidabili. Il giornalismo di qualità, un panorama mediatico diversificato, sostenibile e indipendente, la trasparenza e una forte promozione dell’alfabetizzazione mediatica rivestono un’importanza particolare nel processo di trasformazione digitale e sono essenziali per la democrazia europea, contribuendo nel contempo a contrastare la diffusione di notizie false e della disinformazione online. Tale sforzo dovrebbe tener conto anche del potenziale culturale e creativo allo scopo di rafforzare i contenuti europei. Vi rientra altresì l’ulteriore sviluppo del programma Europa creativa dell’UE, che dovrebbe sostenere progetti audiovisivi innovativi tramite il programma MEDIA.

Identificazione elettronica e servizi fiduciari, pubbliche amministrazioni, norme e blockchain

52.

RICONOSCE che, oltre a costituire un fattore essenziale del mercato unico digitalizzato, le soluzioni per la gestione dell’identità digitale e i servizi fiduciari (firme, sigilli, marcature temporali, servizi di recapito certificato elettronici e autenticazione di siti web) contribuiranno a dare forma alla società del futuro. INVITA la Commissione a rivedere la legislazione esistente, anche per creare un quadro comune affidabile, interoperabile e tecnologicamente neutro per l’identità digitale, che salvaguardi il vantaggio competitivo delle imprese europee e tuteli i valori comuni dell’UE e i diritti fondamentali, tra cui la protezione dei dati personali e la tutela della vita privata. In tale contesto, INVITA la Commissione a prendere in considerazione proposte per l’ulteriore trasformazione dell’attuale quadro di identificazione e autenticazione transfrontaliere che si basa sul regolamento eIDAS verso un quadro relativo a un’identità digitale europea, che porti gli Stati membri a mettere a disposizione di tutti i cittadini europei identità digitali interoperabili, sicure e largamente utilizzabili per transazioni online sicure sia a livello amministrativo che privato. SOTTOLINEA che la crisi della Covid-19 ha portato alla luce la necessità di un rapido sviluppo dei servizi pubblici online che consenta ai cittadini di interagire da remoto con le autorità pubbliche.

53.

RICONOSCE che una trasformazione digitale rapida e globale delle pubbliche amministrazioni a tutti i livelli è un elemento essenziale del mercato unico digitalizzato e della strategia di ripresa dopo la crisi, nonché una forza trainante per soluzioni tecnologiche nuove e innovative per i servizi pubblici e le sfide sociali. RICONOSCE che sussiste una differenza tra i vari paesi in termini di maturità e qualità dei dati, il che si ripercuote sulla capacità di fornire servizi transfrontalieri, e pertanto INVITA la Commissione a proporre una politica rafforzata dell’UE in materia di pubblica amministrazione digitale, tenendo conto dell’inclusione digitale di tutti i cittadini e gli attori privati, al fine di garantire il coordinamento e il sostegno alla trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni in tutti gli Stati membri dell’UE, comprese l’interoperabilità e le norme comuni per flussi e servizi di dati del settore pubblico sicuri e senza frontiere. RICONOSCE che le pubbliche amministrazioni hanno l’onere aggiuntivo di garantire che i cittadini siano trattati in modo paritario e godano degli stessi diritti di accesso alla pubblica amministrazione digitale.

54.

RICONOSCE che la digitalizzazione dei sistemi giudiziari degli Stati membri potrebbe facilitare e migliorare l’accesso alla giustizia in tutta l’UE. INVITA la Commissione ad agevolare gli scambi digitali transfrontalieri tra gli Stati membri in materia sia penale che civile e a garantire la sostenibilità e lo sviluppo in corso delle soluzioni tecniche messe a punto per gli scambi transfrontalieri.

55.

RICONOSCE l’importanza della normazione quale strumento strategico a sostegno delle politiche industriali e digitali europee. SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di sviluppare una strategia per la normazione che consenta pari condizioni e interoperabilità, così da rafforzare il sistema di normazione europeo e la sua governance e garantire che l’UE disponga degli strumenti per fissare e promuovere a livello mondiale le norme europee in materia di tecnologia, anche per stimolare l’ecodesign dei servizi e delle attrezzature digitali, e in modo da incoraggiare la partecipazione degli attori europei nei consessi globali competenti in materia di normazione, con il sostegno delle organizzazioni europee di normazione e dell’ENISA. RICONOSCE la necessità di tenere conto delle norme internazionali consolidate e delle pratiche industriali di lungo corso.

56.

RICONOSCE che l’UE e gli Stati membri dovrebbero esaminare le opportunità che la tecnologia blockchain può offrire a vantaggio dei cittadini, della società e dell’economia, tra l’altro ai fini della sostenibilità, di un miglior funzionamento dei servizi pubblici e della tracciabilità dei prodotti in modo da garantire la sicurezza mediante transazioni e scambi di dati decentralizzati affidabili. ATTENDE CON INTERESSE la prossima strategia della Commissione in materia di blockchain tesa a rafforzare la leadership europea nel settore.

Competenze e istruzione

57.

RILEVA che in tutti i settori l’UE fa fronte a una crescente domanda di lavoratori con competenze digitali di base, oltre che a una carenza di professionisti nel settore delle TIC pari a un milione, il che rischia di ostacolarne il potenziale di sviluppo digitale. INVITA gli Stati membri e la Commissione ad adottare misure per garantire che i cittadini siano dotati di competenze digitali di base e per dimezzare l’attuale carenza di professionisti entro il 2025, tenendo conto delle specificità degli Stati membri.

58.

SOTTOLINEA che la pandemia di Covid-19 ha da un lato portato alla luce la necessità di competenze digitali, mentre dall’altro ha motivato i cittadini ad acquisire tali competenze per adattarsi al telelavoro e ad altri tipi di partecipazione digitale, ad esempio il ricorso a metodi didattici digitali a causa della chiusura di scuole e università durante la pandemia.

59.

INVITA gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, e il settore privato a porre in essere tutte le misure necessarie a riqualificare la forza lavoro e migliorarne le competenze per l’era digitale, a diversificare la forza lavoro e attirare specialisti altamente qualificati nel settore della tecnologia e delle TIC, ivi compresi cittadini europei trasferitisi all’estero, adattando al contempo i posti di lavoro digitali per i lavoratori e fornendo connessioni Internet veloci e affidabili alle scuole, per promuovere l’utilizzo di risorse didattiche digitali.

60.

INCORAGGIA la cooperazione tra la Commissione e gli Stati membri, nonché con il settore privato, nell’attuazione della nuova agenda per le competenze per l’Europa, in particolare l’impegno a definire un percorso che dimostri come le azioni dell’UE e degli Stati membri possono aumentare la percentuale della popolazione dell’UE con capacità e competenze digitali di base portandola dall’attuale 57 % al 65 % entro il 2025, e SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di aggiornare l’agenda per le competenze nel 2020.

61.

SI COMPIACE della revisione del piano d’azione coordinato sull’IA che dovrà essere elaborato con gli Stati membri e che si focalizza sulle competenze necessarie a lavorare nel settore dell’intelligenza artificiale. RICONOSCE che, al fine di conseguire i propri obiettivi in materia di dati, l’Europa deve effettuare investimenti proporzionati nelle competenze e nell’alfabetizzazione ai dati, anche mediante la formazione di un numero sufficiente di esperti in materia di dati e di amministratori di dati per fornire loro le necessarie competenze digitali.

62.

SI COMPIACE dell’intenzione della Commissione di aggiornare il piano d’azione per l’istruzione digitale nel 2020 al fine di sostenere le azioni degli Stati membri, come annunciato nella comunicazione dal titolo «Un’Europa sociale forte per transizioni giuste». ACCOGLIE CON FAVORE il sostegno, nell’ambito del futuro programma Erasmus+ e del programma Europa digitale, allo sviluppo di competenze digitali di base e avanzate, anche mediante lo scambio di migliori prassi, esperimenti, progetti pilota e il potenziamento di progetti di successo.

63.

INVITA gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, e le parti interessate nel settore dell’istruzione a porre maggiormente l’accento sulle discipline STEM nell’istruzione e nella formazione. SI COMPIACE dell’impegno della Commissione a favore della parità di partecipazione di donne e uomini in diversi settori dell’economia, ivi compresa la transizione digitale, come indicato nella strategia per la parità di genere 2020-2025. SOSTIENE la realizzazione delle strategie nazionali degli Stati membri incentrate su donne e ragazze nel digitale.

Dimensione internazionale

64.

RILEVA che, anche se l’UE è e resterà la regione più aperta al mondo per il commercio equo e gli investimenti, altri paesi nel mondo stanno attuando forme di protezionismo. SOTTOLINEA che per raccogliere i frutti della trasformazione digitale sono necessari cooperazione internazionale, un migliore accesso al mercato e norme che facilitino il commercio relativamente a un’ampia gamma di questioni, tra cui — ma non solo — i flussi di dati transfrontalieri con i paesi terzi, fatte salve le eccezioni per legittimi obiettivi di politica pubblica, gli obblighi di divulgazione per il codice sorgente, i dazi doganali sulla trasmissione elettronica, l’espansione dell’accordo sulle tecnologie dell’informazione e le transazioni elettroniche, il rispetto della protezione dei dati personali e della tutela della vita privata, della protezione dei consumatori e della legislazione in tema di proprietà intellettuale. INCORAGGIA pertanto la Commissione a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione — negoziati commerciali compresi — al fine di raccomandare norme e approcci normativi che siano trasparenti, non discriminatori e affidabili e che promuovano il commercio digitale. SOSTIENE gli sforzi della Commissione nel difendere un approccio internazionale ai flussi di dati, promuovendo al contempo attivamente il suo modello di Internet globale sicuro e aperto e perseguendo obiettivi ambiziosi in termini di accesso al mercato.

65.

PONE L’ACCENTO sul ruolo prioritario rivestito dall’attuazione dell’acquis nel settore digitale da parte dei paesi candidati. SOTTOLINEA che una forte presenza digitale nelle politiche di vicinato e sviluppo dell’UE può e dovrebbe consentire uno sviluppo sostenibile nei nostri paesi partner. SI COMPIACE a tal proposito dell’impegno a promuovere attivamente a livello mondiale le norme e i valori digitali europei.

66.

RICONOSCE la necessità di garantire un coordinamento internazionale con i paesi del vicinato dell’UE al fine di assicurare l’effettiva introduzione dell’infrastruttura 5G.

Tassazione del digitale

67.

SOTTOLINEA la necessità di adattare i nostri sistemi fiscali all’era digitale, garantendo al contempo una tassazione equa ed efficace, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e del 22 marzo 2019.

Conclusioni

68.

SOTTOLINEA la necessità di monitorare i progressi verso l’attuazione delle azioni annunciate nel pacchetto sul digitale del 19 febbraio 2020, anche attraverso un indice di digitalizzazione dell’economia e della società attualizzato. INVITA gli Stati membri, il Parlamento europeo e le parti sociali a contribuire attivamente al successo del pacchetto sul digitale. INVITA la Commissione a informare periodicamente il Consiglio in merito ai progressi compiuti per quanto riguarda l’attuazione delle misure annunciate nel pacchetto sul digitale.