COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 30.9.2020
SWD(2020) 301 final
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE
Relazione sullo Stato di diritto 2020
Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Bulgaria
che accompagna il documento
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Relazione sullo Stato di diritto 2020
La situazione dello Stato di diritto nell'Unione europea
{COM(2020) 580 final} - {SWD(2020) 300 final} - {SWD(2020) 302 final} - {SWD(2020) 303 final} - {SWD(2020) 304 final} - {SWD(2020) 305 final} - {SWD(2020) 306 final} - {SWD(2020) 307 final} - {SWD(2020) 308 final} - {SWD(2020) 309 final} - {SWD(2020) 310 final} - {SWD(2020) 311 final} - {SWD(2020) 312 final} - {SWD(2020) 313 final} - {SWD(2020) 314 final} - {SWD(2020) 315 final} - {SWD(2020) 316 final} - {SWD(2020) 317 final} - {SWD(2020) 318 final} - {SWD(2020) 319 final} - {SWD(2020) 320 final} - {SWD(2020) 321 final} - {SWD(2020) 322 final} - {SWD(2020) 323 final} - {SWD(2020) 324 final} - {SWD(2020) 325 final} - {SWD(2020) 326 final}
Sintesi
Da quando la Bulgaria ha aderito all'UE nel 2007, le sue riforme in settori quali la giustizia e la corruzione sono seguite dalla Commissione attraverso il meccanismo di cooperazione e verifica (MCV).
La riforma giudiziaria in Bulgaria è un processo graduale con importanti implicazioni per l'indipendenza della magistratura e la fiducia dei cittadini. Restano alcuni ostacoli, in particolare per quanto riguarda la necessità di finalizzare, tenendo conto del parere della commissione di Venezia, il processo di riforma avviato nel 2019 in merito alle procedure giuridiche riguardanti la responsabilità effettiva e la responsabilità penale del procuratore generale. Anche la composizione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura e del suo ispettorato sono stati oggetto di ulteriori dibattiti, che hanno portato a nuove proposte di riforma. Più in generale, si segnala un aumento degli attacchi contro la magistratura a cui non fa fronte un'adeguata reazione da parte delle autorità competenti. Sono state abrogate disposizioni controverse concernenti la sospensione automatica dei magistrati in caso di indagine penale nonché l'obbligo per i magistrati di dichiarare la propria affiliazione a organizzazioni professionali.
Nel 2017 e nel 2018 la Bulgaria ha attuato una riforma globale dei quadri giuridico e istituzionale di lotta alla corruzione. La riforma ha migliorato la cooperazione tra le autorità competenti. Nella prima metà del 2020 sono state avviate numerose indagini ad alto livello e in diversi casi sono state formulate accuse. Le nuove riforme prevedono l'accesso da parte del pubblico alle dichiarazioni della situazione patrimoniale e a quelle relative ai conflitti di interesse dei titolari di cariche pubbliche di alto livello: questa può essere considerata una buona pratica. Restano tuttavia importanti sfide da affrontare, come dimostrano anche i sondaggi sulla percezione, dai quali risulta che i cittadini nutrono una fiducia molto scarsa nei confronti delle istituzioni anticorruzione. La mancanza di risultati nella lotta alla corruzione è uno dei principali problemi sollevati durante le proteste dell'estate 2020. Resta da sviluppare una solida casistica di condanne definitive nei casi di corruzione ad alto livello. Sarebbe utile una comunicazione migliore e più efficace sulla definizione e sull'attuazione della strategia anticorruzione. È importante che le autorità dispongano di risorse sufficienti per poter contrastare la corruzione in maniera efficace. Esiste un quadro giuridico in materia di conflitto di interesse, ma sussistono preoccupazioni per quanto concerne il lobbismo, che rimane non regolamentato dalla legge, e la trasparenza e la prevedibilità del processo legislativo nel paese.
Per quanto riguarda il pluralismo dei media, il quadro giuridico bulgaro si basa su una serie di garanzie costituzionali e misure legislative, quali la legge sulla radiotelevisione, che spesso non sono efficacemente attuate nella pratica. L'autorità di regolamentazione dei media audiovisivi (CEM) è considerata indipendente e trasparente nell'esercizio delle sue attività, ma non dispone delle risorse necessarie per svolgere i suoi compiti in maniera efficiente. La mancanza di trasparenza in merito alla proprietà dei media è considerata una fonte di preoccupazione. Il quadro giuridico contro l'ingerenza politica nei mezzi di comunicazione non proibisce esplicitamente ai politici di possedere media, e sono stati individuati collegamenti tra soggetti politici e alcuni media. Diverse associazioni per la libertà dei mezzi di comunicazione segnalano attacchi fisici od online a giornalisti.
Per quanto riguarda il bilanciamento dei poteri, suscita preoccupazione il ricorso limitato alle consultazioni pubbliche e alla valutazione d'impatto nel processo legislativo. Nonostante le loro risorse limitate, le istituzioni nazionali per i diritti umani continuano a migliorare in termini di funzionamento. Lo spazio civico già ristretto in Bulgaria potrebbe essere ulteriormente compromesso da un nuovo disegno di legge sui finanziamenti esteri a favore di ONG.
Il meccanismo di cooperazione e verifica (MCV) è stato istituito nel 2007, in occasione dell'adesione all'Unione europea, quale misura transitoria per agevolare il proseguimento degli sforzi della Bulgaria per la riforma del sistema giudiziario e il rafforzamento della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata
. In linea con la decisione che istituisce il meccanismo, e come sottolineato dal Consiglio, l'MCV giungerà a termine quando tutti i parametri di riferimento applicabili alla Bulgaria saranno stati adeguatamente soddisfatti
. L'ultima relazione sull'MCV, adottata nell'ottobre 2019, ha registrato che la Bulgaria aveva assunto una serie di ulteriori impegni e la Commissione ha concluso che i progressi compiuti nell'ambito dell'MCV erano sufficienti ai fini degli impegni assunti dal paese al momento dell'adesione all'UE. Come sottolineato dalla Commissione, la Bulgaria dovrà continuare a lavorare in maniera coerente per tradurre gli impegni specificati nella sua relazione in atti legislativi concreti e attuarli in modo costante. Prima di adottare una decisione definitiva, la Commissione terrà anche debitamente conto delle osservazioni del Consiglio e del Parlamento europeo
.
I.Sistema giudiziario
Il sistema giudiziario della Repubblica di Bulgaria
comprende complessivamente 182 organi giurisdizionali, tra ordinari e speciali. Come norma generale gli organi giurisdizionali ordinari esaminano contenziosi in tre gradi e il loro sistema comprende 113 tribunali regionali, 28 tribunali distrettuali e 5 corti d'appello. Le giurisdizioni speciali comprendono anche tribunali militari, organi giurisdizionali penali e tribunali amministrativi. La Corte suprema di cassazione è l'organo giurisdizionale di massimo grado nelle controversie esaminate dagli organi giurisdizionali ordinari, dai tribunali militari e dagli organi penali speciali; la Corte suprema amministrativa costituisce l'organo di massima istanza per le cause amministrative. Al di fuori del sistema giudiziario ordinario, la Corte suprema di cassazione e la Corte suprema amministrativa sono gli organi giurisdizionali di ultimo grado. La magistratura comprende anche la Procura, mentre la Corte costituzionale della Bulgaria non ne fa parte
. La Procura ha una struttura unificata ed è diretta dal procuratore generale. Il Consiglio superiore della magistratura è la massima autorità amministrativa dell'ordinamento giudiziario bulgaro. È competente per la gestione della magistratura e ne garantisce l'indipendenza. Giudici, pubblici ministeri e inquirenti
sono nominati, promossi e trasferiti dalle rispettive camere (dei giudici o dei pubblici ministeri) del Consiglio superiore della magistratura, che possono anche revocarne l'incarico
. Il Consiglio supremo degli avvocati è un organo indipendente e autonomo istituito per legge
.
Indipendenza
È in corso una riforma sulla responsabilità del procuratore generale e dei suoi sostituti. Negli ultimi anni la Procura è stata soggetta a una serie di riforme, destinate a ristrutturarla
. Nonostante tali progressi, in Bulgaria il procuratore generale esercita una forte influenza grazie alla combinazione dei poteri e della posizione, dato che può annullare o modificare qualsiasi decisione presa da un pubblico ministero che non sia stata riesaminata da un giudice
. Inoltre può distaccare i pubblici ministeri senza il loro consenso, per un periodo di tre mesi in un anno civile, ed impartire loro istruzioni scritte, anche in casi individuali
. Il procuratore generale esercita altresì un notevole potere sui pubblici ministeri che sono a capo di uffici a livello distrettuale e provinciale
. Di conseguenza, tutti i pubblici ministeri e gli investigatori sono di fatto subordinati al procuratore generale. Per quanto concerne la sua responsabilità, il procuratore generale può essere rimosso dall'incarico soltanto su proposta presentata dalla plenaria del Consiglio superiore della magistratura (CSM) al presidente della Repubblica
. Sebbene i poteri del procuratore generale non siano esclusivi del sistema giudiziario bulgaro
, suscita preoccupazione la loro combinazione con la posizione del procuratore generale nel CSM. Nella camera dei pubblici ministeri, il procuratore generale, in qualità di membro e presidente ex officio, svolge un ruolo determinante in relazione alla carriera e ai procedimenti disciplinari nei confronti dei pubblici ministeri
. L'impossibilità di svolgere un'indagine penale efficace nei confronti del procuratore generale e dei suoi sostituti è un problema di vecchia data che è stato denunciato non soltanto dalla Commissione europea
ma anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo
e dal Consiglio d'Europa
. Nel giugno del 2019 è stato presentato un disegno di legge destinato ad affrontare tale problema, ma vari portatori di interessi hanno sollevato serie preoccupazioni. Su raccomandazione della Commissione, la Bulgaria ha richiesto un parere alla commissione di Venezia per evitare qualsiasi rischio per l'indipendenza della magistratura, pur continuando ad assicurare che il meccanismo proposto è efficace. A dicembre del 2019 il ministero della Giustizia ha pubblicato un nuovo disegno di legge che segue alcune delle raccomandazioni della commissione di Venezia
. Tale disegno, che è ora all'esame del parlamento
, prevede l'esistenza di un "pubblico ministero speciale"
che sarebbe incaricato di indagare su eventuali reati commessi dal procuratore generale. Il pubblico ministero speciale sarebbe eletto dalla camera dei pubblici ministeri del CSM, su proposta di tre dei suoi membri e con una maggioranza di otto voti su undici, per un mandato a tempo determinato di sette anni. Godrebbe di indipendenza procedurale durante la supervisione di un'indagine nei confronti del procuratore generale e dei suoi sostituti, ma rimarrebbe subordinato al procuratore generale per altre attività
. Taluni aspetti della procedura di nomina e dei poteri investigativi del "pubblico ministero speciale" hanno sollevato preoccupazioni e sarebbe importante che il disegno di legge tenesse conto delle raccomandazioni del Consiglio d'Europa
. Il 18 dicembre 2019 il governo ha chiesto alla Corte costituzionale se il controllo di legittimità
esercitato dal procuratore generale, potere sancito dalla costituzione, si applichi anche alle indagini nei confronti dello stesso procuratore generale. Tale richiesta ha messo indirettamente in discussione la costituzionalità del disegno di legge. Il 23 luglio 2020 la Corte costituzionale ha stabilito che il procuratore generale non può esercitare il controllo di legittimità sui pubblici ministeri che indagano sulla sua persona
. Tale sentenza consentirà al parlamento di riprendere i suoi lavori, ma non risolve le preoccupazioni relative alla procedura di nomina del pubblico ministero speciale previsto, né al fatto che rimarrebbe subordinato al procuratore generale per attività diverse dalle indagini a carico di quest'ultimo e dei suoi supplenti. Un'ulteriore consultazione della commissione di Venezia sul disegno di legge rassicurerebbe in merito all'efficacia del nuovo meccanismo di responsabilità.
Nonostante i progressi compiuti, la composizione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura sono stati oggetto di ulteriori discussioni. Nonostante le riforme e i progressi realizzati
, il Consiglio d'Europa
e vari portatori di interessi
hanno individuato nella situazione del CSM una fonte di preoccupazione. Per quanto concerne la composizione, le riforme di cui sopra hanno reso più equilibrata la struttura del CSM
. Tuttavia il numero complessivo di giudici eletti dai loro pari non rappresenta una maggioranza
. Il procuratore generale svolge inoltre un ruolo decisivo in seno alla camera dei pubblici ministeri
e ha altresì influenza sulla plenaria
e potenzialmente sulla camera dei giudici
, dato che la legge prevede che i membri eletti a far parte della camera dei giudici dal parlamento possano teoricamente provenire anche dalle file dei pubblici ministeri
. La questione è stata sollevata dalla commissione di Venezia
come motivo di preoccupazione dato che i pubblici ministeri, e il procuratore generale in particolare, continuano comunque a essere coinvolti in maniera significativa nella governance dei giudici. La struttura complessiva del CSM potrebbe limitare la sua capacità di salvaguardare l'indipendenza della magistratura
rispetto alle pressioni da parte dell'esecutivo, del legislatore, del potere giudiziario, nonché dell'ufficio del procuratore generale e del CSM stesso. Il rischio per l'indipendenza della magistratura è evidenziato dal numero di giudici soggetti ad attacchi
, dalle critiche mirate basate sul contenuto delle loro sentenze
o dalla recente retorica usata da alcuni personaggi pubblici.
Il 14 agosto 2020 il primo ministro ha annunciato un piano per una nuova costituzione
che comprende una riforma della composizione del Consiglio superiore della magistratura
e del suo ispettorato
, nonché una modifica della procedura di nomina e della durata del mandato del presidente della Corte suprema di cassazione, del presidente della Corte suprema amministrativa e del procuratore generale
. È importante che un'eventuale riforma di questo tipo tenga conto delle raccomandazioni del Consiglio d'Europa
.
Il livello di indipendenza percepita della magistratura in Bulgaria rimane basso. Soltanto il 37 % dei cittadini lo considera "piuttosto o molto soddisfacente", mentre tra le imprese rimane nella media, dato che il 45 % di esse lo considera "piuttosto o molto soddisfacente"
.
Il regime per la remunerazione aggiuntiva e la promozione dei magistrati desta preoccupazioni. Nel contesto del sistema attuale, un magistrato può ricevere una remunerazione aggiuntiva secondo criteri stabiliti dal CSM, può diventare inamovibile dopo cinque anni di servizio e può essere promosso dopo aver superato un concorso. Il Consiglio d'Europa ha sollevato il problema dei criteri per la remunerazione aggiuntiva per quanto riguarda le norme stabilite nel 2018-2019 dal CSM, che conferiscono ampi poteri discrezionali ai presidenti degli organi giurisdizionali
. Nel medesimo contesto, anche il lungo periodo necessario per acquisire un mandato a vita può sollevare preoccupazioni circa l'indipendenza della magistratura
. Inoltre, a seguito di una recente modifica della legge sul sistema giudiziario
, i membri del CSM possono essere automaticamente promossi a un grado superiore alla fine del loro mandato. Ciò ha sollevato preoccupazioni alla luce delle raccomandazioni del Consiglio d'Europa
e può incidere sull'indipendenza della magistratura tenendo conto della struttura dell'ordinamento giuridico stabilito dalla costituzione in Bulgaria, come indicato dalla Corte suprema di cassazione
. A motivo di tali preoccupazioni, in tempi molto recenti la legge sul sistema giudiziario è stata modificata ulteriormente e attualmente prevede che la nomina a un grado superiore sia soggetta a una serie di condizioni
.
La legge sul sistema giudiziario ha subito modifiche. Nel febbraio del 2020 è stata revocata la sospensione automatica dei magistrati in caso di indagine penale nei loro confronti
. In precedenza la camera competente del CSM era tenuta a sospendere senza alcuna valutazione il magistrato in questione. La disposizione di cui all'articolo 230 della legge sul sistema giudiziario è stata abrogata in ottemperanza a una decisione della Corte costituzionale
e risponde alle aspettative della Commissione europea e alle raccomandazioni del Consiglio d'Europa
. Altre modifiche alla legge sul sistema giudiziario riguardano l'obbligo da parte dei magistrati di dichiarare la loro affiliazione a organizzazioni professionali. La precedente norma che imponeva a giudici, pubblici ministeri e magistrati inquirenti di dichiarare la loro affiliazione ad associazioni professionali al Consiglio superiore della magistratura aveva sollevato preoccupazioni in merito alla libertà di associazione
. In seguito alle modifiche, tale dichiarazione non è più necessaria
. Tuttavia, il registro dei magistrati partecipanti ad associazioni professionali è ancora disponibile sul sito web del CSM e sarebbe stato utilizzato da figure pubbliche per esercitare pressioni sui giudici
.
È stata proposta un'istanza di riforma dell'ispettorato del Consiglio superiore della magistratura. Nel regime attuale, l'ispettorato controlla l'attività della magistratura, effettua i controlli sull'integrità e su potenziali conflitti di interesse dei magistrati e propone al CSM l'apertura di procedimenti disciplinari nei confronti di magistrati. L'ispettorato è composto da un ispettore generale e dieci ispettori, indipendenti ed eletti dall'Assemblea nazionale
. Il rischio di ingerenza politica è stato precedentemente evidenziato dalla commissione di Venezia
. A seguito del progetto "Sostegno al potenziamento delle capacità dell'ispettorato del CSM"
, l'ispettorato stesso ha presentato una proposta di modifica della legge sul sistema giudiziario che richiederebbe che l'ispettore generale e gli ispettori siano proposti da altri organi, quali le plenarie della Corte suprema di cassazione e della Corte suprema amministrativa o le assemblee generali dei magistrati e delle organizzazioni professionali, piuttosto che dai membri del parlamento
. Tuttavia l'ispettorato sta attualmente lavorando sulla base di un mandato scaduto
, secondo il principio della continuità
. A parte la composizione dell'ispettorato, i portatori di interessi hanno espresso preoccupazioni circa l'attività di tale organo
. È stato sollevato il dubbio che, in virtù della disposizione che consente all'ispettorato di proporre procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati
, il CSM
e il procuratore generale
abbiano incaricato l'ispettorato di avviare un'ispezione, che avrebbe dato luogo a pressioni su singoli giudici
.
Qualità
Occorre migliorare l'accesso alla giustizia. Vi sono richieste di abbassare la soglia per l'accessibilità al patrocinio a spese dello Stato
, esentare i beneficiari di tale patrocinio dal versamento delle spese di giustizia
, ridurre l'importo delle spese di giustizia per l'avvio di procedimenti giudiziari
e migliorare la digitalizzazione nel settore giudiziario
. Attualmente, secondo il sistema di patrocinio a spese dello Stato vigente in Bulgaria, anche una persona il cui reddito è pari o leggermente inferiore alla soglia di povertà di Eurostat non ha diritto a tale patrocinio. Ha richiamato in particolare l'attenzione il livello notevolmente elevato delle spese di giustizia nel settore della giustizia amministrativa
. Per quanto concerne la digitalizzazione, sebbene non sia possibile avviare un procedimento online, è possibile trasmettere convocazioni e monitorare alcune cause per via telematica
. Inoltre il ricorso e il seguito dato ai risultati dei sondaggi condotti tra gli utenti degli organi giurisdizionali sono limitati
. Una visione completa della situazione relativa alla giustizia elettronica sarà disponibile alla fine del 2020, quando si prevede sarà completato il progetto in corso "Development of a Model for Optimization of the Judicial Map of Bulgarian Courts and Prosecutor's Offices and of a Unified Information System for Courts"
. La pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza le carenze del sistema giudiziario nel settore della giustizia elettronica. A seguito di una decisione della camera dei giudici del CSM
, la trattazione dei procedimenti giudiziari è stata temporaneamente sospesa per un mese durante lo stato di emergenza, fatta eccezione per i casi urgenti
.
Le risorse finanziarie e umane destano preoccupazioni. Sembra che talune autorità, tra le quali la Procura e la Corte penale speciale, abbiano riscontrato problemi legati alla mancanza di risorse umane o finanziarie, nonostante gli investimenti che il governo dichiara di aver fatto negli ultimi anni nel sistema giudiziario
.
Efficienza
La mancanza di dati in merito agli organi giurisdizionali di primo e secondo grado in materia civile e commerciale continua a ostacolare il monitoraggio dell'efficienza della giustizia. Il processo di raccolta di dati statistici attraverso statistiche aggregate non consente una scomposizione delle cause civili e commerciali contenziose e non contenziose (primo e secondo grado) né una corretta valutazione dell'efficienza complessiva del sistema giudiziario
. Tuttavia si rilevano due sviluppi positivi. Per quanto concerne la durata dei procedimenti presso la Corte suprema di cassazione, la Bulgaria sta ottenendo buoni risultati in confronto agli altri Stati membri
. Inoltre migliorano le prestazioni dei tribunali amministrativi per quanto concerne la durata dei procedimenti. Negli ultimi anni il tempo stimato per la risoluzione di cause amministrative è migliorato in tutti i gradi di giudizio
.
II.Quadro anticorruzione
Nel 2017 e nel 2018 la Bulgaria ha attuato una riforma globale dei suoi quadri anticorruzione (giuridico e istituzionale). Attraverso la fusione di diverse strutture esistenti, la riforma ha istituito la commissione di contrasto della corruzione e di confisca di proventi illeciti (in appresso "commissione anticorruzione"). La competenza per i casi di corruzione ad alto livello è stata trasferita alla Corte penale speciale, mentre le indagini su tali casi sono svolte sotto la supervisione dell'ufficio del procuratore specializzato. L'attuale strategia anticorruzione riguarda il periodo 2015-2020 ed è in fase di preparazione una nuova strategia per il periodo 2021-2027. Il governo ha dichiarato nel suo programma per il periodo 2017‑2021 che la lotta alla corruzione sarebbe stata una delle sue priorità
. Le proteste scoppiate nell'estate del 2020 testimoniano però il malcontento presente nella società per la mancanza di progressi nella lotta efficace alla corruzione. Le proteste hanno portato alle dimissioni di cinque ministri a luglio e a settembre del 2020.
Nell'ultimo indice di Transparency International sulla percezione della corruzione per il 2019, la Bulgaria ha ottenuto un punteggio di 43/100 ed è stata classificata all'ultimo posto nell'UE e al 74° a livello globale
. L'80 % degli intervistati bulgari all'ultima indagine Eurobarometro sulla corruzione ritiene che la corruzione sia diffusa nel proprio paese (media UE: 71 %)
, valore che sale all'85 % per le imprese intervistate (media UE: 63 %). Analogamente, il 51 % delle imprese ritiene che la corruzione ostacoli lo svolgimento delle proprie attività nel paese. Il 28 % degli intervistati afferma di sentirsi personalmente danneggiato dalla corruzione nella propria vita quotidiana (media UE: 26 %), mentre il 63 % non ritiene che gli esiti positivi ottenuti nei procedimenti giudiziari siano sufficienti a dissuadere le persone dal compiere pratiche di corruzione (media UE: 36 %). Infine soltanto il 13 % delle imprese ha risposto affermando che le persone e le imprese che corrompono un alto funzionario sono adeguatamente punite (media UE: 31 %)
.
La strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto della corruzione riguarda il periodo 2015-2020
. L'attuazione della strategia è monitorata e coordinata dal Consiglio nazionale sulle politiche anticorruzione. L'ultima relazione sull'attuazione della strategia per il periodo fino al 31 gennaio 2019
rileva il continuo aggiornamento del quadro istituzionale, il miglioramento dell'autorità degli ispettorati e della formazione in materia di lotta alla corruzione della pubblica amministrazione. Tale Consiglio riferisce di aver avviato consultazioni sulla valutazione dell'attuazione della strategia per il periodo 2015-2020 e sullo sviluppo della nuova strategia per il periodo 2021-2027. Il sito web del Consiglio non fornisce accesso funzionale alle informazioni per quanto concerne i suoi membri attuali o le sue attività, né sulle sue riunioni o discussioni
. Inoltre, nell'aprile del 2020, è stato adottato un nuovo codice di condotta per la pubblica amministrazione
, che pone l'accento sul comportamento anticorruzione nell'amministrazione.
Il quadro giuridico di contrasto della corruzione è in gran parte in atto, ma rimangono alcuni problemi. La corruzione e i reati connessi sono disciplinati in una parte specifica del codice penale bulgaro. L'attuazione complessiva della decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato può essere considerata soddisfacente
. In Bulgaria soltanto le persone fisiche possono assumere la responsabilità penale. Le persone giuridiche possono essere soggette soltanto a sanzioni amministrative (sanzioni non penali) ai sensi della legge sulle sanzioni e sui reati amministrativi. Il sistema bulgaro, complesso e formalistico, del diritto processuale penale è stato segnalato nell'ambito di diverse relazioni e analisi nel corso degli anni come un ostacolo ad attività efficaci di indagine e azione penale in relazione alla corruzione ad alto livello
. Questo aspetto è stato sollevato anche dalla fondazione "Anti-corruption Fund", la quale ha sottolineato che il formalismo dei procedimenti penali impedisce lo sviluppo di strategie di indagine innovative e originali
. Il contributo delle autorità nazionali evidenzia numerose carenze nel quadro giuridico, tra le quali l'incoraggiamento di una condotta procedurale collaborativa che comporta l'esclusione del reato o l'imposizione di condanne più leggere nei casi in cui le persone che hanno commesso un reato di corruzione lo segnalino volontariamente e collaborino con le autorità inquirenti
.
Il quadro istituzionale è stato recentemente consolidato. Attraverso la fusione di diverse strutture, la legge del 2018 sul contrasto della corruzione e sulla confisca di proventi illeciti (in appresso: "la legge anticorruzione") ha istituito la nuova commissione per il contrasto della corruzione e la confisca di proventi illeciti. La commissione anticorruzione ha un ampio mandato in termini di competenze
. Il presidente della commissione, il suo sostituto e i tre membri sono eletti a maggioranza semplice dall'Assemblea nazionale. I portatori di interessi hanno espresso preoccupazione in merito a questa procedura di elezione, rilevando che crea possibili rischi per l'indipendenza politica del lavoro della commissione anticorruzione. Le modifiche del codice di procedura penale del 2017 hanno trasferito la competenza giurisdizionale per i casi di corruzione ad alto livello, commessi da titolari di alte cariche pubbliche, dal mandato del tribunale cittadino di Sofia alla Corte penale speciale
. Le indagini su tali casi sono condotte dai giudici istruttori del dipartimento di indagine dell'ufficio del procuratore specializzato. Al di fuori di tali casi, l'accertamento e l'indagine relative a reati di corruzione commessi da persone che non sono titolari di cariche pubbliche di alto livello rientrano nella competenza del ministero dell'Interno.
La commissione anticorruzione ha dovuto affrontare una serie di difficoltà sin dalla sua istituzione. Nella primavera del 2019 si è verificata una serie di scandali altamente pubblicizzati, riguardanti l'acquisto di proprietà private a un valore inferiore a quello di mercato da parte di funzionari di alto livello. La commissione anticorruzione non ha trovato prove di conflitti di interesse. Lo scandalo, denominato "Apartmentgate", ha portato alle dimissioni di numerosi funzionari di alto livello, tra i quali l'ex presidente della commissione anticorruzione. L'ultima relazione annuale della commissione anticorruzione evidenzia problemi nel settore delle risorse umane, dove restano vacanti 100 posti su un organico totale di 477 persone (più del 20 %)
: ciò potrebbe compromettere l'efficacia della commissione. Le autorità hanno indicato che sono state prese misure per porre rimedio a tale situazione. Dall'ultima indagine Eurobarometro è emerso che soltanto il 18 % degli intervistati bulgari si fida della commissione anticorruzione per affrontare un caso di corruzione, percentuale calata del 4 % rispetto agli anni precedenti.
Le riforme iniziano a dare i primi risultati, ma sussistono alcuni problemi. Nel 2019 sono state 553 le indagini assegnate dalla Procura alla commissione anticorruzione, rispetto alle 343 del 2018. In 450 casi il lavoro è stato completato e i risultati sono stati riferiti alla Procura, e in 83 casi sono emerse prove di reati. Dalla relazione annuale più recente della commissione anticorruzione emerge una migliore cooperazione nello scambio elettronico automatico di dati con altre istituzioni pubbliche
. Sono stati evidenziati diversi problemi in sospeso per le autorità inquirenti, tra cui la necessità di assumere specialisti competenti e altamente qualificati ai fini dei procedimenti penali, nonché un significativo squilibrio nel carico di lavoro dei pubblici ministeri e degli inquirenti dell'ufficio del procuratore specializzato
.
Resta da sviluppare una solida casistica di condanne definitive nei casi di corruzione ad alto livello. Dalle statistiche sulle indagini e sull'azione penale in relazione a reati di corruzione emerge che nel 2019 vi sono stati 486 imputati processati per reati di corruzione (508 nel 2018, 582 nel 2017 e 614 nel 2016). Dalla relazione annuale della Corte suprema di cassazione per il 2019 emerge che le condanne sono state confermate in 20 dei 28 casi di corruzione, nel contesto dei quali sono stati condannati sette titolari di cariche pubbliche
. Una relazione recente di un organismo bulgaro di vigilanza anticorruzione analizza l'andamento di numerosi casi di corruzione ad alto livello ed evidenzia che soltanto pochi di essi hanno portato a condanne definitive. Da tale relazione emerge altresì che non vi sono state condanne definitive in casi di corruzione ad alto livello nel 2018 e nel 2019
. Il 78 % degli intervistati nel contesto dell'ultima indagine Eurobarometro ritiene inoltre che i casi di corruzione ad alto livello non siano perseguiti in maniera sufficiente (media UE: 68 %), mentre il 72 % ritiene che gli sforzi del governo destinati a contrastare la corruzione non siano efficaci (media UE: 55 %). È particolarmente degno di nota il fatto che il 77 % delle imprese che hanno risposto all'indagine Eurobarometro ritenga improbabile che i corrotti vengano condannati ad ammende o pene detentive dagli organi giurisdizionali.
La direzione per la sicurezza interna indaga sui reati commessi da funzionari del ministero dell'Interno e conduce prove di integrità. Nel corso degli ultimi sei mesi, la direzione ha avuto un ruolo chiave in una serie di operazioni destinate all'arresto di funzionari di alto livello delle autorità di contrasto e doganali accusati di corruzione. Nel 2019 sono state trattate nell'ambito delle attività investigative della direzione 562 denunce di reati, inclusi reati di corruzione commessi da funzionari del ministero dell'Interno, rispetto alle 172 del 2018. La direzione ha inoltre svolto 81 indagini preliminari per condotta illecita da parte della polizia, rispetto alle 98 del 2018
. La maggior parte delle sentenze concernenti casi di corruzione pronunciate dalla Corte suprema di cassazione nel 2019 riguardano funzionari del ministero dell'Interno ai quali sono state offerte o elargite tangenti, o che le hanno sollecitate o ricevute (con dieci condanne su 28 cause per corruzione). In particolare il 61 % degli intervistati nel contesto dell'indagine Eurobarometro ritiene che la corruzione e l'abuso di potere per interesse personale siano diffusi tra le autorità di contrasto e doganali.
Nel 2012 la Bulgaria ha istituito un regime di confisca civile. Tale procedimento è avviato dalla commissione anticorruzione quando una persona è accusata dei reati previsti dalla legge anticorruzione. Il patrimonio della persona in questione viene sottoposto a ispezione retrospettivamente per un periodo di 10 anni e la commissione deve rilevare una "discrepanza significativa" tra il reddito netto legittimo dell'indagato o dell'imputato e il valore del suo patrimonio
. La procedura di confisca civile è indipendente da qualsiasi procedimento penale e consente la confisca dei beni di una persona senza una precedente condanna per un reato
. L'articolo 148 della legge anticorruzione stabilisce il metodo generale di valutazione delle attività acquisite in maniera illegittima. I portatori di interessi hanno espresso serie preoccupazioni sul fatto che i casi di confisca civile non siano condotti in maniera indipendente e imparziale
. A giugno del 2020 vi erano 309 sentenze giudiziarie definitive che confermavano la confisca di beni per un valore totale di 133 133 611,25 BGN (approssimativamente 68 273 646 EUR).
La commissione anticorruzione verifica le dichiarazioni patrimoniali e relative ai conflitti di interesse dei titolari di cariche pubbliche di alto livello e accerta i conflitti di interesse. La legge anticorruzione definisce l'espressione "titolare di cariche pubbliche di alto livello". Le dichiarazioni dei titolari di cariche pubbliche di alto livello sono accessibili tramite il registro specifico di tali titolari
. La legge anticorruzione consente ai titolari di cariche pubbliche di alto livello di richiedere che le informazioni dei loro coniugi o dei loro conviventi di fatto e dei loro figli di età inferiore ai 18 anni non siano rese disponibili al pubblico. Nel 2019 la commissione anticorruzione ha effettuato controlli su 8 573 titolari di cariche pubbliche di alto livello. Nello stesso anno la commissione ha adottato 162 decisioni in materia di conflitti di interesse (140 nel 2018). Quattordici di tali decisioni hanno appurato un conflitto di interesse (28 nel 2018) e comminato sanzioni pari a 173 511 BGN (approssimativamente 88 980 EUR)
. Anche i titolari di cariche a livello regionale e locale rientrano nell'ambito di applicazione della legge anticorruzione
.
Le modifiche legislative recenti
hanno rafforzato il ruolo e le funzioni dell'ispettorato generale e degli ispettorati in seno ai ministeri. Le loro competenze comprendono l'esercizio di controlli e verifiche in merito ai conflitti di interesse e al contenuto delle dichiarazioni patrimoniali obbligatorie presentate da funzionari, consulenti ed esperti, nonché la segnalazione di eventuali prove di un reato alle autorità competenti per l'azione penale. Gli ispettorati valutano altresì i rischi di corruzione e propongono misure per limitarli. La relazione annuale di attività degli ispettorati per il 2019 illustra il loro ruolo sempre più attivo nello svolgimento di controlli e ispezioni ad-hoc (a seguito di segnalazioni da parte di cittadini, organizzazioni o istituzioni)
.
In Bulgaria il lobbismo non è disciplinato. I lobbisti non sono soggetti a un obbligo specifico di registrarsi né di segnalare i loro contatti con i funzionari pubblici. Da un'analisi recente del Centro nazionale per la ricerca parlamentare relativa al periodo da aprile 2017 a dicembre 2019 emerge che quasi il 37 % degli atti giuridici adottati modifica altri atti mediante emendamenti, anche nelle disposizioni transitorie e finali dell'atto modificativo
. In taluni casi le modifiche riguardano atti giuridici completamente estranei all'atto modificativo
. I portatori di interessi hanno espresso profonda preoccupazione per il fatto che tale pratica non soltanto incide negativamente sulla trasparenza del processo legislativo nel paese, ma potrebbe in alcuni casi essere anche un indizio di attività irregolari di lobbismo
.
La legge anticorruzione ha introdotto misure destinate a garantire la protezione degli informatori e incoraggiare la segnalazione di casi di corruzione. Le persone incaricate dell'esame della segnalazione sono tenute a non rivelare l'identità dell'informatore, a non rendere pubblici i fatti e i dati di cui sono venuti a conoscenza in relazione all'esame della segnalazione nonché a salvaguardare i documenti scritti ad esse affidati contro l'accesso non autorizzato da parte di terzi.
L'Istituto bulgaro per le iniziative giuridiche ha sottolineato che una possibile carenza del regime vigente consiste nel fatto di non consentire la presentazione di segnalazioni anonime
. La fondazione "Anti-corruption Fund" ha sollevato preoccupazioni analoghe per quanto concerne l'obbligo per l'informatore di rivelare il proprio numero di identificazione personale
.
III.Pluralismo dei media
Il quadro giuridico bulgaro relativo al pluralismo dei media si basa su una serie di garanzie costituzionali e misure legislative, quali la legge sulla radiotelevisione
. La legge sull'accesso alle informazioni pubbliche disciplina l'accesso alle informazioni pubbliche e il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico. Nel 2019 è stata lanciata una piattaforma di accesso alle informazioni pubbliche che snellisce il processo di domanda e garantisce che le informazioni pubblicate in risposta a una domanda diventino accessibili a tutti i cittadini
.
L'autorità di regolamentazione per i servizi di media audiovisivi, il Consiglio per le comunicazioni elettroniche, è investito di poteri in virtù della legge sulla radiotelevisione
. Il Consiglio per le comunicazioni elettroniche è un organo indipendente composto da cinque membri, di cui tre sono eletti dall'Assemblea nazionale e due sono nominati dal presidente della Repubblica di Bulgaria. La durata in carica dei membri è di 6 anni. La composizione del Consiglio per le comunicazioni elettroniche è oggetto di una rotazione ogni due anni per quanto riguarda la quota dell'Assemblea nazionale e ogni tre anni per quanto riguarda la quota del presidente
.
L'indipendenza del Consiglio per le comunicazioni elettroniche è stata valutata a basso rischio
. Secondo l'Osservatorio del pluralismo dei media (MPM 2020), i doveri e le responsabilità del Consiglio per le comunicazioni elettroniche sono chiaramente definiti dalla legge e l'autorità è trasparente in merito alle sue attività
. Tuttavia è ampiamente riconosciuto che il Consiglio per le comunicazioni elettroniche non dispone di risorse sufficienti per svolgere i propri compiti in modo efficiente ed è finanziariamente dipendente dallo Stato per l'assegnazione delle risorse necessarie
. La direttiva riveduta sui servizi di media audiovisivi stabilisce una serie di garanzie specifiche per l'indipendenza e l'efficacia delle autorità nazionali di regolamentazione dei media
. Un gruppo di lavoro istituito presso il ministero della Cultura con l'obiettivo di garantire il recepimento della direttiva riveduta sui servizi di media audiovisivi ha elaborato un disegno di legge che modifica e integra la legge sulla radiotelevisione
.
Per quanto concerne l'autoregolamentazione, la Bulgaria dispone anche di un comitato deontologico dei media. Il Consiglio nazionale per la deontologia giornalistica (NSW) è una fondazione istituita nel 2005 in qualità di soggetto giuridico senza scopo di lucro che svolge attività di interesse pubblico. Il suo obiettivo è definire e mantenere un regime di autoregolamentazione per la stampa e i media elettronici in Bulgaria sulla base del codice deontologico dei media della Bulgaria, adottato nel 2005
. La fondazione esamina i reclami presentati da cittadini e organizzazioni contro la stampa e i media elettronici per violazioni dell'etica dei media
.
La mancanza di trasparenza in merito alla proprietà dei media in Bulgaria è considerata una fonte di preoccupazione. Il Consiglio per le comunicazioni elettroniche gestisce e aggiorna regolarmente un registro pubblico dei servizi di media lineari e non lineari, nonché un elenco di imprese che distribuiscono programmi bulgari e stranieri
. Nel novembre 2018 la legge sul deposito obbligatorio di copie di opere stampate e di altro tipo è stata modificata al fine di imporre ai media di fornire informazioni sui loro proprietari e su tutti i finanziamenti ricevuti, compresi i nomi dei donatori. Alcuni osservatori hanno ritenuto che ciò costituisse un onere eccessivo per i piccoli media indipendenti, finanziati principalmente attraverso donazioni (ad esempio il finanziamento collettivo, crowdfunding), e potesse scoraggiare i privati dal sostenere tali media
. La legge è stata criticata anche perché non obbliga i media a rivelare determinate altre fonti di reddito, quali i finanziamenti da parte del governo diversi dai fondi ricevuti attraverso contratti con le amministrazioni aggiudicatrici pertinenti. Nella pratica, secondo i portatori di interessi e l'MPM 2020, numerosi media non rispettano la legge e le informazioni divulgate non sono sempre facilmente accessibili al pubblico. Una relazione pubblicata dal Centro europeo per la libertà di stampa e dei media (ECPMF) a seguito di una missione congiunta di accertamento dei fatti svoltasi nel 2018 indica diversi problemi relativi alla trasparenza della proprietà dei media
. Dalla relazione redatta a seguito della visita della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa in Bulgaria nel novembre del 2019 è emerso altresì che le disposizioni sulla divulgazione della proprietà continuano ad essere attuate soltanto parzialmente. In molti casi, inoltre, la trasparenza non è garantita, dato che i media tendono a registrarsi utilizzando procure o società offshore
.
Secondo quanto riferito, la pubblicità di Stato svolge un ruolo importante nel panorama dei media del paese, in particolare a livello locale. L'MPM 2020 segnala che in Bulgaria non esistono garanzie normative per una distribuzione equa e trasparente della pubblicità di Stato
. I portatori di interessi riferiscono inoltre che il quadro normativo che disciplina la pubblicità politica non si estende ai social media
. Sembra che la distribuzione della spesa sostenuta dallo Stato per la pubblicità non sia basata su criteri chiari e non discriminatori
. I portatori di interessi riferiscono altresì che talvolta i fondi UE sarebbero utilizzati dalle autorità locali per rafforzare il loro controllo sui giornali e sui canali televisivi locali
.
Il quadro giuridico contro l'ingerenza politica nei media non vieta esplicitamente ai politici di possedere media. È stato riferito che la proprietà di diversi media è strettamente legata a soggetti politici in Bulgaria, anche se questi ultimi non ne sono ufficialmente proprietari
. I portatori di interessi riferiscono che il clima politico non è favorevole ai media indipendenti e che numerosi proprietari di media preferiscono essere vicini al governo per evitare di essere emarginati. Inoltre i media nazionali e locali in tutti i settori sono soggetti a un controllo politico sistematico e la maggior parte dei principali quotidiani del paese segue una politica editoriale favorevole al governo
. Un gran numero di giornalisti bulgari ha inoltre definito le ingerenze politiche nei media come "comuni" e "diffuse"
.
Durante la pandemia di COVID-19 il parlamento ha cercato di modificare il codice penale per qualificare come reato la disinformazione
. La legge sullo stato di emergenza, inizialmente adottata il 20 marzo 2020, comprendeva modifiche del codice penale che prevedevano una pena detentiva fino a tre anni e multe fino a 10 000 BGN (circa 5 100 EUR) per la diffusione di "informazioni false sulla diffusione di una malattia infettiva". Seppur in assenza di una definizione del concetto di "informazioni false", i cittadini sono stati minacciati di subire pesanti ammende e pene detentive. In tale contesto, esperti, giornalisti e cittadini sarebbero costretti ad autocensurarsi
. Tuttavia il presidente ha posto il veto a tale disposizione per il suo impatto sulla libertà di parola. Successivamente, il 23 marzo 2020, il parlamento ha adottato la legge senza la disposizione controversa.
La legislazione bulgara prevede le principali garanzie giuridiche applicabili alla protezione e alle attività di giornalisti e media. Il diritto alla libertà di espressione è protetto dalla costituzione
. La legge sull'accesso alle informazioni pubbliche disciplina l'accesso alle informazioni pubbliche e il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico. I portatori di interessi riferiscono che la legge si è dimostrata uno strumento potente tanto per i giornalisti d'inchiesta quanto per i cittadini. Nel 2019 è stata lanciata una piattaforma di accesso alle informazioni pubbliche che snellisce il processo di domanda e garantisce che le informazioni pubblicate in risposta a una domanda diventino accessibili a tutti i cittadini
. Tuttavia ottenere l'accesso alle informazioni pubbliche rimane difficile in Bulgaria, nonostante il numero crescente di fonti di dati pubblici aperti
. Sembra che alcuni giornalisti e alcune testate indipendenti siano stati costretti a ricorrere a richieste di accesso alle informazioni per comunicare con determinate istituzioni
.
Nel febbraio 2019 il parlamento bulgaro ha approvato emendamenti alla legge sulla protezione dei dati personali. Sebbene il regolamento generale sulla protezione dei dati preveda eccezioni concernenti il lavoro dei giornalisti, tali eccezioni non sono state integrate nella nuova legislazione bulgara, che ha stabilito altresì sanzioni per i media. Esperti giuridici e di media hanno criticato la legge per il suo potenziale effetto dissuasivo sulle inchieste giornalistiche
. Il 15 novembre 2019 la Corte costituzionale bulgara ha dichiarato incostituzionali le disposizioni pertinenti della legge in questione
.
Sono spesso segnalati attacchi ai giornalisti. In particolare i portatori di interessi denunciano campagne diffamatorie contro giornalisti indipendenti e d'inchiesta che denunciano casi di corruzione.
Nel 2019 e nel 2020 sono state registrate sulla piattaforma per la promozione della protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti del Consiglio d'Europa otto allerte per la Bulgaria, riguardanti attacchi a giornalisti, molestie nei confronti di giornalisti e di altri operatori dei media, nonché azioni legali abusive
. Fino a poco tempo fa è stata segnalata anche una serie di minacce e attacchi analoghi
. Le associazioni per la libertà dei media affermano che giornalisti e proprietari di media devono affrontare accuse con motivazioni politiche, destinate a mettere a tacere inchieste critiche. L'MPM 2020 segnala casi nei quali lo Stato starebbe minacciando l'indipendenza dei media attraverso pressioni politiche, amministrative e giudiziarie. Anche la piattaforma del Consiglio d'Europa per la promozione della protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti
così come la piattaforma sulla mappatura della libertà dei media (Mapping Media Freedom)
riferiscono casi di questo tipo. Vengono segnalate anche minacce ai giornalisti legate alle loro attività online. È stato rilevato che gli obiettivi più vulnerabili sono i giornalisti critici e d'inchiesta
. Sono stati avviati procedimenti giudiziari nei confronti di giornalisti che hanno pubblicato informazioni scomode sui social media
.
IV.Altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri
La Bulgaria è una repubblica democratica rappresentativa con un presidente eletto direttamente, un'Assemblea nazionale monocamerale e una Corte costituzionale incaricata del controllo della legittimità costituzionale delle leggi. L'Assemblea nazionale ha il potere decisionale definitivo in relazione all'adozione di leggi
. La Bulgaria dispone di due istituzioni nazionali per i diritti umani: il difensore civico, un organo costituzionale indipendente, eletto dall'Assemblea nazionale e incaricato di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali; e la commissione per la protezione contro la discriminazione, un organo che attua politiche nel settore della parità di genere e della non discriminazione.
È in corso l'istituzione di un meccanismo di post-monitoraggio. Come riportato nella relazione sul meccanismo di cooperazione e verifica (MCV) dell'ottobre 2019
, il governo ha deciso di istituire un ulteriore e più ampio meccanismo per il post-monitoraggio interno incentrato su un consiglio di coordinamento e cooperazione ("consiglio post-monitoraggio"). Il suo obiettivo è valutare i progressi della Bulgaria in relazione alla riforma giudiziaria, alla lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata in modo indipendente, trasparente e obiettivo
. Il nuovo organismo riceverà informazioni da un'ampia gamma di istituzioni competenti e dovrebbe comprendere anche un consiglio civico con rappresentanti della società civile e delle associazioni professionali della magistratura. L'attività del consiglio inizierà alla conclusione del meccanismo di cooperazione e verifica. Le autorità bulgare hanno avviato il processo di selezione per il cosiddetto consiglio civico che riunisce le ONG di vari settori collegati alle funzioni del consiglio. Tuttavia il risultato della selezione dei rappresentanti della società civile è stato annullato ed è stata avviata una nuova procedura
.
Il ricorso alla consultazione pubblica e alla valutazione d'impatto è limitato. Si ritiene che il processo di regolamentazione della Bulgaria manchi di prevedibilità e stabilità a causa dei frequenti cambiamenti della legislazione. Ad esempio, la sola legge sugli appalti pubblici è stata modificata undici volte nel 2018
. La legge sul sistema giudiziario, adottata nel 2007, è già stata oggetto di 51 emendamenti
. La "tecnica giuridica" descritta nel capitolo sul contrasto della corruzione, che consiste nel modificare atti giuridici mediante altri atti giuridici, permette inoltre di aggirare i requisiti per la consultazione pubblica e la valutazione d'impatto
. I portatori di interessi hanno registrato altresì una tendenza nella procedura di adozione delle leggi secondo la quale gli emendamenti introdotti tra la prima e la seconda lettura in seno all'Assemblea nazionale possono creare cambiamenti significativi senza essere oggetto di un dibattito pubblico
.
Per far fronte alla pandemia di COVID-19 il paese ha fatto ricorso allo stato di emergenza, seguito da un nuovo regime di emergenza. Il 13 marzo 2020 il parlamento ha annunciato uno stato di emergenza della durata di un mese
, successivamente prorogato di un altro mese
, per affrontare la pandemia. Tale decisione ha conferito ampi poteri al governo al fine di adottare tutte le misure necessarie per affrontare l'emergenza. Il 12 maggio è stato adottato un emendamento alla legge sulla sanità
che ha introdotto un nuovo regime di emergenza ("situazione di emergenza dovuta all'epidemia")
. Il 13 maggio il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, ha deciso di dichiarare una situazione di emergenza dovuta all'epidemia della durata di un mese, che è stata successivamente rinnovata più volte ed è attualmente valida fino al 30 settembre. Questo nuovo regime di emergenza è stato riesaminato dalla Corte costituzionale
la quale, il 23 luglio, ne ha confermato la costituzionalità
.
Il difensore civico è ora un'istituzione accreditata con lo status A secondo l'Alleanza globale delle istituzioni nazionali per i diritti umani (GANHRI) delle Nazioni Unite
. Il difensore civico è un organo costituzionale supremo indipendente eletto pubblicamente dall'Assemblea nazionale in maniera trasparente per un periodo di 5 anni. Le ultime modifiche alla legge sul difensore civico del 2018 hanno conferito a tale istituzione il potere di ricevere e trattare denunce e segnalazioni di violazioni dei diritti e delle libertà dei cittadini riguardanti le autorità statali e municipali e le loro amministrazioni, persone incaricate della prestazione di servizi pubblici, nonché soggetti privati. Nell'esercizio di tale potere, il difensore civico può altresì formulare proposte e raccomandazioni per la promozione e la protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini da parte di soggetti privati
. Oltre al difensore civico esiste la commissione per la protezione contro la discriminazione, un ente statale specializzato indipendente che esamina denunce, segnalazioni e questioni relative alla discriminazione. Per entrambe le istituzioni sono state segnalate carenze in termini di risorse finanziarie e umane
.
Il nuovo progetto legislativo per aumentare la trasparenza dei finanziamenti esteri a favore delle ONG desta preoccupazioni. Lo spazio civico
già ristretto in Bulgaria potrebbe essere ulteriormente compromesso da un nuovo disegno di legge presentato il 3 luglio 2020
, che imporrebbe nuovi obblighi ai soggetti giuridici senza scopo di lucro che ricevono più di 1 000 BGN (circa 500 EUR) da donatori stranieri, fatta eccezione per l'UE. Il disegno di legge prevede che gli amministratori e i membri degli organi direttivi delle organizzazioni siano tenuti a fornire dichiarazioni patrimoniali e che tali informazioni siano archiviate in un registro. I portatori di interessi hanno espresso preoccupazioni
sul disegno di legge, anche per quanto riguarda la sua conformità al diritto dell'Unione. È importante che qualsiasi modifica prevista di questo tipo sia in linea con gli obblighi imposti dal diritto dell'Unione
.
Allegato I: Elenco delle fonti in ordine alfabetico.*
* L'elenco dei contributi pervenuti nel contesto della consultazione per la relazione sullo Stato di diritto 2020 è disponibile all'indirizzo (sito web COM).
Assemblea nazionale della Repubblica di Bulgaria (2020), verbale della riunione della commissione giuridica del parlamento:
https://www.parliament.bg/bg/parliamentarycommittees/members/2577/steno/ID/6005
.
Association of European Journalists (2017), Bulgaria: report on the state of journalism and freedom of speech in 2017.
https://www.aej.org/page.asp?p_id=622
.
Center for Media Pluralism and Media Freedom (2020), Osservatorio del pluralismo dei media:
https://cmpf.eui.eu/media-pluralism-monitor/mpm-2020
.
Centro nazionale per la ricerca parlamentare (2020), Research of the legislative activities of the 44th National Assembly of Bulgaria.
http://www.strategy.bg/Publications/View.aspx?lang=bg-BG&categoryId=&Id=301&y=&m=&d
=.
CEPEJ (2020), Studio sul funzionamento dei sistemi giudiziari degli Stati membri dell'UE.
Codice deontologico dei media della Bulgaria:
http://mediaethics-bg.org/
.
Comitato anticorruzione, registro dei titolari di cariche pubbliche di alto livello:
https://register.caciaf.bg/
.
Commissione anticorruzione (2019), relazione annuale 2019 sull'attività della commissione di contrasto della corruzione e di confisca di proventi illeciti.
Commissione europea (2019), Documento di lavoro dei servizi della Commissione, Bulgaria: Technical report accompanying the document Report from the Commission to the European Parliament and the Council on Progress in Bulgaria under the Cooperation and Verification mechanism [SWD(2019) 392 final].
Commissione europea (2019), Documento di lavoro dei servizi della Commissione: Country Report Bulgaria 2019 Including an In-Depth Review on the prevention and correction of macroeconomic imbalances Accompanying the document communication from the Commission to the European Parliament, the European Council, the Council, the European Central Bank and the Eurogroup 2020 European Semester: Assessment of progress on structural reforms, prevention and correction of macroeconomic imbalances, and results of in-depth reviews under Regulation (EU) No 1176/2011 [SWD(2019) 1001 final/2].
Commissione europea (2020), Documento di lavoro dei servizi della Commissione: Country Report Bulgaria 2020 Including an In-Depth Review on the prevention and correction of macroeconomic imbalances Accompanying the document communication from the Commission to the European Parliament, the European Council, the Council, the European Central Bank and the Eurogroup 2020 European Semester: Assessment of progress on structural reforms, prevention and correction of macroeconomic imbalances, and results of in-depth reviews under Regulation (EU) No 1176/2011 [SWD(2020) 501 final].
Commissione europea (2019), EUPACK 2019: Public administration characteristics in Bulgaria (non ancora pubblicato).
Commissione europea (2019), Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sui progressi compiuti dalla Bulgaria in base al meccanismo di cooperazione e verifica, COM(2019) 498 final.
Commissione europea (2019), Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio intesa a valutare l'adozione, da parte degli Stati membri, delle misure necessarie a garantire la conformità alla decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio, del 22 luglio 2003, relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato, COM(2019) 355 final.
Commissione europea (2019-2020), Quadro di valutazione UE della giustizia.
Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite: Comitato per i diritti economici, sociali e culturali (2019), Sixth periodic report submitted by Bulgaria under articles 16 and 17 of the Covenant, due in 2017.
https://tbinternet.ohchr.org/_layouts/15/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=E%2fC.12%2fBGR%2f6&Lang=en
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Consiglio d'Europa, Comitato dei Ministri (2010), Recommendation CM/Rec(2010)12 of the Committee of Ministers to member states on judges: independence, efficiency and responsibilities.
Consiglio d'Europa, Comitato dei Ministri (2016), Recommendation CM/Rec(2016)4 of the Committee of Ministers to member States on the protection of journalism and safety of journalists and other media actors.
Consiglio d'Europa, Comitato dei Ministri (2019), Risoluzione interlocutoria CM/ResDH(2019)367.
Consiglio d'Europa, Comitato dei Ministri (2019), Supervision of the execution of the European Court's judgments CM/Notes/1362/H46-6.
Consiglio d'Europa, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa Dunja Mijatović (2020), Report following her visit to Bulgaria from 25 to 29 November 2019 CommDH(2020)8.
https://rm.coe.int/report-on-the-visit-to-bulgaria-from-25-to-29-november-2019-by-dunja-m/16809cde16
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Consiglio d'Europa, Commissione di Venezia (2017), Opinion no. 855/2016 on the judicial system act (CDL-AD(2017)018).
Consiglio d'Europa, Commissione di Venezia (2019), Opinion on draft amendments to the Criminal Procedure Code and the Judicial System Act concerning criminal investigations against top magistrates (CDL-AD(2019)031).
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http://www.vss.justice.bg/page/view/9671
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Contributo della Commissione internazionale per la giustizia sociale alla relazione sullo Stato di diritto 2020.
Contributo della Fondazione Istituto bulgaro per le iniziative giuridiche alla relazione sullo Stato di diritto 2020.
Contributo del gruppo degli avvocati bulgari (gruppo informale di attivisti) alla relazione sullo Stato di diritto 2020.
Contributo dell'Unione per le libertà civili per l'Europa alla relazione sullo Stato di diritto 2020.
Corte costituzionale della Repubblica di Bulgaria (1993), causa n. 18/1993.
Corte costituzionale della Repubblica di Bulgaria (2010), decisione n. 13/2010 in merito alla causa n. 12/2010.
Corte costituzionale della Repubblica di Bulgaria (2019), causa n. 15/2019.
Corte costituzionale della Repubblica di Bulgaria (2020), decisione n. 10/2020 in merito alla causa n. 7/2020.
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Direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi), in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato (GU L 303 del 28.11.2018, pag. 69).
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Direzione generale della Comunicazione (2020), Indagine speciale Eurobarometro 502: Corruption.
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Direzione per la sicurezza interna (2019), Relazione sull'attuazione delle misure del piano anticorruzione 2019.
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Fondazione Istituto bulgaro per le iniziative giuridiche (2017-2019), Media monitoring and analysis of attacks on courts during the period of 01/08/2017 – 30/11/2019.
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https://m.president.bg/en/speeches-and-statements5437/izyavlenie-na-prezidenta-rumen-radev-po-povod-prietiya-ot-parlamenta-zakon-za-merkite-i-deystviyata-po-vreme-na-izvanrednoto-polozhenie.html
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Programma di gestione del governo della Repubblica di Bulgaria per il periodo 2017-2021.
www.strategy.bg/StrategicDocuments/View.aspx?lang=bg-BG&Id=1240
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Rete europea dei Consigli di giustizia (ENCJ) (2019): Independence and Accountability of the Judiciary – ENCJ Survey on the independence of judges, 2019.
https://pgwrk-websitemedia.s3.eu-west-1.amazonaws.com/production/pwk-web-encj2017-p/Reports/Data%20ENCJ%202019%20Survey%20on%20the%20Independence%20of%20judges.pdf
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Reuters Institute e Università di Oxford (2020), Digital news report 2020.
http://www.digitalnewsreport.org/survey/2020/bulgaria-2020/
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Transparency International (2020), Indice sulla percezione della corruzione 2019.
Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani: relatore speciale per l'indipendenza dei giudici e degli avvocati (2019), Report of the Special Rapporteur on the independence of judges and lawyers.
Vilnius Institute for Policy Analysis (2020), Journalistic exemption under the European data protection law:
https://vilniusinstitute.lt/wp-content/uploads/2020/01/VIPA_Bitiukova_2020_v4_f.pdf
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Visita virtuale in Bulgaria nel contesto della relazione sullo Stato di diritto 2020.
Allegato II: visita in Bulgaria
I servizi della Commissione hanno tenuto riunioni virtuali nel giugno 2020 con i seguenti soggetti:
·Association of European Journalists
·Associazione dei pubblici ministeri
·Istituto bulgaro per le iniziative giuridiche
·Associazione dei giudici della Bulgaria
·Centre for the Study of Democracy
·Commissione di contrasto della corruzione e di confisca di proventi illeciti
·Consiglio per le comunicazioni elettroniche
·Corte suprema di cassazione
·Ispettorato del Consiglio superiore della magistratura
·Istituto per l'economia di mercato
·Media Democracy Bulgaria
·Ministero della Giustizia
·Ministero dell'Interno
·Consiglio nazionale sulle politiche anticorruzione
·Gabinetto del vice primo ministro
·Ufficio del procuratore generale
·Open Society Institute
·Corte penale speciale
·Consiglio superiore della magistratura
·Unione degli editori
* La Commissione ha inoltre incontrato le seguenti organizzazioni in una serie di riunioni orizzontali:
·Amnesty International
·Unione per le libertà civili per l'Europa
·Civil Society Europe
·Conferenza delle Chiese europee
·EuroCommerce
·European Center for Not-for-Profit Law
·European Centre for Press and Media Freedom
·European Civic Forum
·Free Press Unlimited
·Front Line Defenders
·ILGA-Europe
·Commissione internazionale di giuristi
·Federazione internazionale per i diritti umani
·International Press Institute
·Lifelong learning Platform
·Open Society Justice Initiative/Open Society European Policy Institute
·Reporter senza frontiere
·Transparency International EU