Bruxelles, 25.3.2020

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COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024


1.Introduzione

L'Unione europea (UE) si fonda su un forte impegno a promuovere e tutelare i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. Su tale impegno sono imperniate le sue attività, sia a livello interno che nell'ambito delle relazioni con altri paesi e regioni. In linea con l'agenda strategica 2019-2024 adottata dal Consiglio europeo e con gli orientamenti politici 2019-2024 per la Commissione europea, l'UE ha un interesse strategico a promuovere la propria leadership mondiale in materia di diritti umani e democrazia con l'intento di procurare vantaggi tangibili ai cittadini di tutto il mondo. Molto è già stato fatto. Dall'adozione del quadro strategico dell'UE sui diritti umani e la democrazia nel 2012 1 e dei primi due piani d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia (2012-2014 e 2015-2019) 2 , nonché dalla nomina del primo rappresentante speciale dell'UE (RSUE) per i diritti umani nel 2012 e dalle conclusioni del Consiglio sulla democrazia del 2019 3 , l'UE ha dimostrato un impegno più coordinato, attivo, visibile ed efficace nei paesi terzi e nei loro confronti e ha svolto un ruolo più incisivo a livello multilaterale.

In un panorama geopolitico in evoluzione, l'UE ha continuato a difendere strenuamente i diritti umani e la democrazia. Le nuove rivalità geopolitiche servono unicamente a sottolineare il suo ruolo di partner affidabile e stabile e di paladino di un ordine multilaterale basato sulle regole. Nell'insieme, il quadro generale relativo a diritti umani e democrazia risulta eterogeneo: se, da un lato, si sono compiuti grandi passi avanti, dall'altro occorre contrastare il problema dell'arretramento dell'universalità e dell'indivisibilità dei diritti umani e del cedimento della democrazia. Sul piano tecnologico ci stiamo orientando verso un nuovo modello in cui le capacità umane sono sempre più valorizzate dalle macchine. Le nuove tecnologie (in particolare l'intelligenza artificiale) sono in primo piano e offrono opportunità, ma possono rappresentare anche una minaccia. Al tempo stesso, i diritti umani sono sempre più strettamente legati a sfide ambientali mondiali quali i cambiamenti climatici. Per l'UE è quindi giunto il momento di realizzare una nuova agenda geopolitica in materia di diritti umani e democrazia.

Facendo tesoro del piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2015-2019, è importante tradurre in una nuova agenda operativa l'impegno di lunga data dell'UE a favore dei diritti umani e della democrazia. La presente comunicazione, che ha lo scopo di presentare un nuovo piano d'azione per i diritti umani e la democrazia, definisce ambizioni e priorità per i prossimi cinque anni nell'ambito delle relazioni esterne e contribuirà a realizzare l'obiettivo di un'Europa più forte nel mondo. Il piano d'azione è unico poiché è il solo strumento di questo tipo volto a promuovere sulla scena mondiale un'agenda basata su valori.

La presente comunicazione congiunta si propone di:

Ørafforzare la leadership dell'UE nella promozione e nella tutela dei diritti umani e della democrazia in tutto il mondo;

Ødefinire le ambizioni dell'UE, individuare le priorità e concentrarsi sull'attuazione, tenendo presenti l'evoluzione della geopolitica, la transizione digitale, le sfide ambientali e i cambiamenti climatici;

Ømassimizzare il ruolo dell'UE sulla scena mondiale ampliando gli strumenti di cui dispone per promuovere e difendere i diritti umani, nonché i suoi meccanismi e le sue politiche principali, e

Øpromuovere un'UE unita e coesa favorendo un'azione più efficiente e coerente.

Parallelamente alla presente comunicazione, la Commissione e l'Alto rappresentante presentano al Consiglio, a norma dell'articolo 22, paragrafo 2, del trattato sull'Unione europea (TUE), una proposta congiunta affinché raccomandi al Consiglio europeo di prendere una decisione relativa all'adozione della comunicazione e del piano d'azione quale decisione del Consiglio europeo sugli interessi e gli obiettivi strategici dell'Unione a norma dell'articolo 22, paragrafo 1, del TUE. Una siffatta decisione del Consiglio europeo permetterebbe al Consiglio di adottare misure specifiche di attuazione del piano d'azione a norma dell'articolo 31, paragrafo 2, del TUE.

2.L'intensificarsi delle sfide in materia di diritti umani e democrazia esige una leadership dell'UE

Negli ultimi anni l'Unione europea ha agito in maniera più strategica, utilizzando con maggiore efficacia il proprio peso politico e gli strumenti intesi a promuovere e difendere i diritti umani per contrastare le violazioni di tali diritti e favorire società democratiche, resilienti e pacifiche. L'UE ha contribuito a progressi significativi in paesi e regioni in cui i diritti umani erano messi a dura prova, attraverso un impegno e un investimento innovativi in materia di diritti economici e sociali e un forte sostegno politico e finanziario volto a proteggere i difensori dei diritti umani, la società civile e gli operatori dei media e a rafforzarne il ruolo. Nei consessi delle Nazioni Unite (ONU) per i diritti umani, l'UE ha svolto un ruolo di primo piano nella promozione di risoluzioni specifiche per paese e di iniziative tematiche, dando vita a coalizioni tematiche e transregionali, ad esempio con l'Organizzazione per la cooperazione islamica. L'iniziativa transregionale "Good Human Rights Stories" (storie positive nell'ambito dei diritti umani) ha collocato l'UE in prima linea per quanto riguarda gli sforzi tesi a valorizzare la narrazione in materia di diritti umani promuovendo storie di successo.

Permangono tuttavia problemi più diffusi. I diritti umani e la democrazia sono messi a dura prova in molti paesi del mondo. Alcune libertà fondamentali, come la libertà di parola o di riunione e la libertà dei media, sono sempre più minacciate. Gli effetti degli sforzi sistemici volti a minare lo Stato di diritto, a limitare lo spazio civico e politico e a indebolire l'ordine multilaterale basato sulle regole sono stati aggravati dal ritiro di alcuni dei partner tradizionali dell'UE dalla promozione e dalla difesa attive dei diritti umani e dei valori democratici, come dimostrano varie tendenze tra cui:

·lo spazio sempre più esiguo concesso alla società civile;

·l'indebolimento dello Stato di diritto;

·le crescenti minacce all'integrità delle elezioni e dei processi democratici;

·l'aumento delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti e delle minacce ai media indipendenti;

·l'incremento della violenza e delle intimidazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani (oltre 2 600 attacchi segnalati negli ultimi tre anni);

·la diffusa impunità per le violazioni dei diritti umani e gli attacchi al ruolo della Corte penale internazionale;

·le violazioni del diritto umanitario internazionale nei conflitti armati, anche in Siria, Yemen e Sud Sudan;

·la crescente opposizione ai diritti delle donne e alla parità di genere e

·le costanti violazioni del diritto del lavoro, compreso il lavoro minorile.

La transizione verso l'era digitale comporta opportunità e sfide nuove e immediate. Le tecnologie digitali possono promuovere i diritti umani e la democratizzazione agevolando la partecipazione pubblica, rafforzando l'obbligo delle autorità pubbliche di render conto consentendo il controllo e la documentazione di violazioni e abusi, sostenendo il nascente attivismo online, l'opera di sensibilizzazione e l'accesso all'istruzione e all'informazione, agevolando l'inclusione economica e sociale e l'accesso a servizi pubblici di qualità. Tuttavia, tali tecnologie possono anche favorire illecite restrizioni abusive alla libertà di circolazione e di parola. Le piattaforme dei social media vengono utilizzate per fare disinformazione mirata e incitare all'odio, spesso violando la vita privata e minando la democrazia e i diritti umani. L'uso improprio delle nuove tecnologie, compresa l'intelligenza artificiale, comporta il rischio di una maggiore sorveglianza e di maggiori controllo e repressione. In alcuni paesi, la sorveglianza di massa dei cittadini è già una realtà. I dati e gli algoritmi possono essere utilizzati per discriminare, consapevolmente o meno, singoli individui e gruppi, rafforzando i pregiudizi sociali.

L'altra transizione fondamentale è riconducibile a sfide ambientali globali quali il degrado ambientale, l'inquinamento e i cambiamenti climatici. Il legame tra queste sfide e i diritti umani sta diventando sempre più evidente. I giovani stanno facendo sentire la propria voce. La società civile e i difensori dei diritti umani ambientali svolgono un ruolo chiave denunciando le violazioni dei diritti umani ed esortando ad agire per proteggere il pianeta e il suo clima. La costruzione di un futuro sostenibile sotto il profilo ambientale è un obiettivo fondamentale, che prescinde dai confini tradizionali tra economia e sicurezza e tra dimensione interna ed esterna della politica. Le conseguenze negative del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici rappresentano una minaccia a tutta una serie di diritti (alla salute, all'alimentazione, all'acqua, all'istruzione universale e alla stessa vita) e possono moltiplicare i problemi che gravano su di essi.

Nel contempo, i conflitti si sono aggravati e sono emersi nuovi pericoli. I conflitti e l'instabilità mettono a repentaglio il sostentamento di milioni di persone nel mondo, dove si stanno osservando i più elevati livelli di sfollati mai registrati. Investire nei diritti umani, nella democrazia e nello Stato di diritto è il modo migliore per impedire che le società sprofondino nella crisi. I diritti umani e la democrazia devono figurare al primo posto tra le iniziative attuate dall'UE per prevenire i conflitti e risolvere le crisi. Le situazioni di crisi presentano particolari difficoltà per l'esercizio e la tutela effettivi dei diritti umani e mettono alla prova il funzionamento delle nostre democrazie. Esempi come la pandemia COVID-19 dimostrano l'assoluta necessità di un'azione concertata a livello mondiale e della solidarietà internazionale.

Questo presuppone un intervento tempestivo per contrastare le violazioni dei diritti umani e sostenere la democrazia, anche attraverso la mediazione e la prevenzione della violenza elettorale. Una rinnovata attenzione ai diritti umani e alla democrazia favorirà la resilienza degli Stati e della società. Il modo migliore per preservare la sicurezza è garantire i diritti civili e politici nonché i diritti economici, sociali e culturali. Non esiste sicurezza sostenibile senza diritti umani per tutti. A tal fine, è essenziale garantire la rendicontabilità e combattere l'impunità.

L'Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite costituiscono un'opportunità unica per garantire che l'impegno a favore dell'inclusione contribuisca alla promozione dei diritti umani e della democrazia nel mondo. L'impegno a "non lasciare indietro nessuno" è un'esortazione a rafforzare i diritti umani di tutti, senza discriminazioni di sorta. In un momento in cui le disuguaglianze si accentuano, con differenze economiche che si radicano nelle politiche e fomentano le divisioni sociali, la sfida non è mai stata così grande.

3.Prospettive: un nuovo piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia

Il nuovo piano d'azione definirà le ambizioni dell'UE e individuerà le priorità d'intervento attorno a cinque linee d'azione interconnesse e sinergiche:

I.tutelare e responsabilizzare le persone;

II.creare società resilienti, inclusive e democratiche;

III.promuovere un sistema mondiale per i diritti umani e la democrazia;

IV.cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e affrontare le relative sfide;

V.conseguire risultati attraverso la collaborazione.

Queste cinque linee d'azione saranno sviluppate nel nuovo piano d'azione per fornire un orientamento strategico generale. Il piano d'azione stabilirà il quadro che consentirà alle delegazioni e agli uffici dell'UE, nonché alle ambasciate degli Stati membri, di disporre misure operative specifiche a livello nazionale, regionale e multilaterale, tenendo conto delle circostanze e delle specificità locali.

Al fine di realizzare queste cinque nuove linee d'azione, l'UE farà leva sull'ampia gamma di politiche e strumenti di cui dispone per promuovere e difendere i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. Fra tali politiche e strumenti figurano, tra l'altro, diplomazia pubblica e campagne di comunicazione, dichiarazioni dell'UE e risoluzioni tematiche e specifiche per paese nelle sedi multilaterali competenti in materia di diritti umani. Tra di essi si annoverano altresì strumenti diplomatici più discreti, quali iniziative, dialoghi politici e dialoghi periodici sui diritti umani, nonché il dialogo sulle politiche settoriali. Nel corso degli anni, i dialoghi sui diritti umani instaurati con un numero crescente di paesi si sono dimostrati uno strumento essenziale per portare avanti l'agenda dell'UE in materia di diritti umani nell'ambito delle sue più ampie relazioni politiche.

In questo nuovo mondo, la comunicazione sui diritti umani riveste la massima importanza. Se, da un lato, si conferma più che mai necessario denunciare vigorosamente le violazioni dei diritti umani, dall'altro è essenziale promuovere una narrazione positiva di tali diritti. In un contesto informativo polarizzato, in cui i social media svolgono un ruolo sempre più significativo, ciò richiede un intervento concertato.

Il nuovo piano d'azione sfrutterà le opportunità offerte dal nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP), in particolare ricorrendo a una maggiore flessibilità per garantire la coerenza tra la cooperazione su base nazionale e il sostegno alle organizzazioni per i diritti umani e della società civile. L'UE dovrebbe tener conto di improvvisi miglioramenti o peggioramenti dei diritti umani e della democrazia per stabilire la portata del proprio sostegno alle istituzioni governative e alla società civile e garantire l'equilibrio di tale sostegno.

Fondamentalmente, il piano d'azione cercherà di rafforzare la coerenza e superare la compartimentazione tra i settori della politica interna ed esterna. L'UE intensificherà gli sforzi per integrare la protezione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto in tutti gli ambiti dell'azione esterna. Saranno rafforzate, ad esempio, le sinergie tra le politiche relative agli scambi e ai diritti umani sulla base del lavoro svolto nell'ambito del regime dell'UE in materia di preferenze commerciali. I diritti umani saranno inoltre integrati in tutte le politiche interne, soprattutto nei settori prioritari del Green Deal come l'ambiente, nonché nei settori della migrazione e della sicurezza, mentre l'approccio allo sviluppo basato sui diritti sarà esteso ad altri settori della politica esterna.

L'UE si adopererà per agire con maggiore rapidità ed efficacia a favore dei diritti umani a livello nazionale, là dove il bisogno si faccia più sentire. Il nuovo piano d'azione cercherà di rafforzare il ruolo degli operatori sul campo. In tale contesto, i capi delle delegazioni dell'UE svolgono un ruolo essenziale, che verrà ulteriormente sviluppato, quali promotori e difensori dei diritti umani e della democrazia. La società civile rimane un partner fondamentale per conseguire un cambiamento sostenibile e per sorvegliare e riesaminare i progressi compiuti.

L'efficace attuazione del piano d'azione richiederà un'impostazione più coesa, che preveda anche la partecipazione degli Stati membri e che garantisca una maggiore coerenza e un maggiore impatto dell'impegno dell'UE a tutti i livelli e in tutti gli strumenti e le politiche. Conformemente al suo mandato, il rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani rimarrà un interlocutore politico fondamentale e svolgerà un ruolo di primo piano nel guidare l'attuazione dinamica del piano d'azione al fine di realizzare progressi sostenibili.

(1)

  https://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/foraff/131181.pdf  

(2)

      https://eeas.europa.eu/sites/eeas/files/eu_action_plan_on_human_rights_and_democracy_en_0.pdf  

(3)

  https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-12836-2019-INIT/it/pdf .


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Piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024


Il piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia (2020-2024) definisce il livello di ambizione e le priorità dell'UE e dei suoi Stati membri in tale ambito nelle relazioni con tutti i paesi terzi. I diritti umani e la democrazia saranno promossi in modo sistematico e coerente in tutti i settori dell'azione esterna dell'UE (ad esempio commercio, ambiente e sviluppo).

L'efficace realizzazione degli obiettivi stabiliti nel piano d'azione richiede un'azione coordinata dell'UE e degli Stati membri, nel rispetto dei loro rispettivi ruoli e competenze istituzionali: l'Alto rappresentante/vicepresidente (AR/VP), assistito dal Servizio europeo per l'azione esterna, la Commissione europea, il Consiglio e gli Stati membri. Il rappresentante speciale dell'UE (RSUE) per i diritti umani rimarrà un interlocutore politico fondamentale e svolgerà un ruolo di primo piano nel guidare l'attuazione del piano d'azione al fine di realizzare progressi sostenibili. Il Parlamento europeo svolge un ruolo e riveste un'importanza distinti nel contribuire alla promozione dei diritti umani e della democrazia.

Il piano d'azione definisce le priorità e gli obiettivi generali della politica dell'UE in materia di diritti umani per i prossimi cinque anni. Gli obiettivi del piano d'azione saranno tradotti e attuati a tutti i livelli: nazionale, regionale e multilaterale. Sul piano operativo, le cinque linee d'azione saranno attuate sul campo nei paesi partner.

Oltre 140 delegazioni e uffici dell'UE in tutto il mondo e le ambasciate degli Stati membri saranno in prima linea nell'attuazione, adeguando le priorità e gli obiettivi alla situazione locale e comunicando i risultati raggiunti. Nel quadro stabilito dal piano d'azione, le delegazioni dell'UE collaboreranno con gli Stati membri per definire priorità concrete nei rispettivi paesi di intervento per un periodo di cinque anni e il loro operato potrà contare su solide risorse finanziarie e politiche. I programmi e i progetti a livello nazionale, regionale e globale, nonché le missioni e operazioni attuate nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), contribuiranno al conseguimento di tali obiettivi.

Per raggiungere gli obiettivi fissati, bisognerà servirsi in modo sistematico e coordinato dell'intera gamma di strumenti di cui dispone l'UE, tra cui:

·dialoghi politici, dialoghi sui diritti umani e dialoghi sulle politiche settoriali con i paesi partner e le organizzazioni regionali;

·missioni di dialogo e monitoraggio per l'attuazione del sistema di preferenze generalizzate (SPG) dell'UE;

·strumenti tematici e geografici nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 (le disposizioni specifiche relative a progetti e programmi dipenderanno dal contesto);

·azioni nelle sedi multilaterali e regionali competenti in materia di diritti umani: risoluzioni tematiche e geografiche promosse dall'UE riguardo a un'ampia gamma di questioni relative ai diritti umani, sostegno ad altre risoluzioni pertinenti, dichiarazioni e interventi dell'UE, partecipazione a dialoghi interattivi, dibattiti pubblici e riunioni informative, manifestazioni a sostegno dei diritti umani e della democrazia;

·energica difesa dei diritti umani e della democrazia: attività di diplomazia pubblica e comunicazione, campagne di sensibilizzazione, dichiarazioni pubbliche e iniziative di condanna delle violazioni e degli abusi dei diritti umani e riconoscimento delle misure adottate per promuovere e tutelare tali diritti;

·presenza in veste di osservatori nei processi a carico di difensori dei diritti umani;

·i 13 orientamenti dell'UE in materia di diritti umani 1 (strumenti e meccanismi messi a disposizione delle delegazioni dell'UE e delle ambasciate degli Stati membri per promuovere le politiche dell'UE in materia di diritti umani);

·osservazione elettorale e relativo seguito;

·dialogo periodico con la società civile, le organizzazioni per i diritti umani e il settore delle imprese;

·cooperazione e coordinamento con le istituzioni multilaterali per i diritti umani e con gli organi delle Nazioni Unite istituiti ai sensi dei trattati sui diritti umani.

I.Tutelare e responsabilizzare le persone

Proteggere e responsabilizzare le persone significa garantire che tutti possano godere pienamente dei diritti civili e politici, nonché dei diritti economici, sociali e culturali. Responsabilizzare tutti ("non lasciare indietro nessuno") vuol dire consentire a ciascuno di sfruttare appieno il proprio potenziale quale membro attivo e a pari titolo della società. Lo Stato di diritto è la pietra angolare della coesione sociale, della solidarietà e della fiducia, sia tra Stato e cittadini che tra questi ultimi.

ØMezzi di attuazione: dialoghi politici; dialoghi sui diritti umani; dialoghi sulle politiche settoriali, missioni di monitoraggio SPG +/"Tutto tranne le armi" (EBA); ricorso agli orientamenti pertinenti dell'UE in materia di diritti umani con strumenti specifici per conseguire gli obiettivi tematici; risoluzioni in sede di Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e di Terzo comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite; strumenti finanziari tematici e geografici (programmi e progetti pertinenti); sostegno diretto ai difensori dei diritti umani; monitoraggio dei processi; promozione della ratifica e dell'attuazione delle convenzioni pertinenti delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e dei relativi protocolli opzionali; dichiarazioni sugli abusi e sulle violazioni dei diritti umani; diplomazia pubblica e campagne mirate, conferenze e altri eventi; dialogo con la società civile e altri soggetti non statali.

A.Tutelare le persone, eliminare le disuguaglianze, la discriminazione e l'esclusione

·Adoperarsi per l'abolizione della pena di morte in tutto il mondo. Nei paesi in cui ancora vige la pena di morte, insistere sul rispetto delle norme minime e adoperarsi a favore di una moratoria sulle esecuzioni quale primo passo verso l'abolizione.

·Battersi per eliminare la tortura nel mondo attraverso la prevenzione, il divieto, la rendicontabilità e il risarcimento per le vittime, anche attraverso la promozione dell'Alleanza globale per un commercio libero da tortura.

·Sostenere i difensori dei diritti umani e i loro rappresentanti legali e tener conto delle conseguenze del loro operato sulle loro famiglie. Adoperarsi per garantire il giusto riconoscimento all'importante ruolo svolto dai difensori dei diritti umani. Denunciare singoli casi legati, tra l'altro, ai diritti fondiari, ai diritti dei lavoratori, alle risorse naturali, alle questioni ambientali e ai cambiamenti climatici, nonché quelli derivanti da abusi aziendali.

·Intensificare la lotta contro tutte le forme di discriminazione, comprese quelle fondate su sesso, razza, origine etnica o sociale, religione o credo, opinioni politiche o di altra natura, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere; continuare a esortare tutti gli Stati a rispettare e tutelare i diritti umani delle persone appartenenti a minoranze, comprese le minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche, e a garantire loro il godimento di tali diritti.

·Propugnare l'eliminazione e la prevenzione dalla violenza sessuale e di genere e la protezione da tale forma di violenza, ivi comprese le norme e le pratiche dannose quali la mutilazione genitale femminile, l'infanticidio femminile, il matrimonio infantile, precoce e forzato e la discriminazione. Incoraggiare la ratifica e l'applicazione tempestive della convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (convenzione di Istanbul).

·Adoperarsi per la piena ed efficace attuazione della piattaforma d'azione di Pechino e del programma d'azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo 2 , nonché degli esiti delle rispettive conferenze di revisione, e continuare a impegnarsi a favore della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti in tale contesto.

·Intensificare le azioni volte a prevenire e combattere tutte le forme di discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), compresi la violenza fobica e l'incitamento all'odio nei confronti delle persone LGBTI.

·Promuovere misure intese a prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro i minori e a reagire a tali violenze. Aiutare i paesi partner a creare e rafforzare sistemi di protezione dei minori. Sostenere lo sviluppo di un'assistenza alternativa di qualità e il passaggio da un'assistenza istituzionalizzata a un'assistenza di qualità, in famiglia o in comunità, per i minori privi di cure genitoriali.

·Propugnare la protezione specifica a cui hanno diritto i migranti, i rifugiati, gli sfollati interni e gli apolidi. Sostenere le misure volte a migliorare l'integrazione, la coesione sociale e l'accesso a servizi di base di qualità.

·Promuovere misure volte a fronteggiare l'elevato rischio che i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità si ripercuotano gravemente sull'esercizio di diritti umani quali il diritto alla vita, alla salute, all'acqua, al cibo, all'alloggio e a un adeguato tenore di vita, prestando attenzione anche alla situazione delle persone sfollate a causa del clima.

·Sostenere un approccio alla governance della migrazione basato sui diritti umani e rafforzare la capacità degli Stati, della società civile e dei partner delle Nazioni Unite di attuarlo.

B.Responsabilizzare le persone

·Aiutare le autorità statali a fornire a tutti un'identità giuridica, garantendo in particolare l'introduzione di un sistema universale di registrazione delle nascite.

·Garantire la partecipazione significativa di minori e giovani alle decisioni che li riguardano a tutti i livelli, anche per quanto concerne l'elaborazione e l'attuazione delle politiche dell'UE.

·Propugnare la ratifica e l'attuazione, da parte dei paesi partner, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Contribuire a prevenire ed eliminare le barriere comportamentali, istituzionali e ambientali. Garantire l'accessibilità delle infrastrutture, dei trasporti e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), nonché la prestazione di servizi inclusivi come l'istruzione, compreso l'apprendimento a distanza, l'assistenza sanitaria, la giustizia e l'occupazione.

·Sostenere i popoli indigeni perorandone la partecipazione ai processi pertinenti in materia di diritti umani e sviluppo e difendendo il principio del consenso libero, previo e informato in tutte le decisioni che li riguardano.

C.Promuovere le libertà fondamentali e potenziare lo spazio civico e politico

·Promuovere un contesto sicuro e favorevole per la società civile, quale soggetto a pieno titolo, ivi compresi un sostegno strategico a lungo termine allo sviluppo delle capacità e la partecipazione significativa della società civile a livello nazionale, regionale e mondiale.

·Sviluppare strumenti per riconoscere e fronteggiare le prime avvisaglie di chiusura dello spazio civico e dello spazio concesso alla società civile, anche ricorrendo alle tecnologie digitali e a misure antiterrorismo, ispirandosi alle migliori pratiche e sostenendo le iniziative volte a contrastare tale chiusura, e sviluppare altresì strumenti per monitorare le opportunità di apertura dello spazio civico.

·Proteggere la libertà di espressione, la libertà dei media e il pluralismo, online e offline. Sensibilizzare l'opinione pubblica e stimolare il dibattito pubblico sulle azioni volte a contrastare la disinformazione.

·Contribuire alla sicurezza e alla protezione dei giornalisti condannando gli attacchi nei loro confronti. Garantire che le vittime di intimidazioni e minacce ricevano assistenza attraverso i meccanismi dell'UE per la protezione dei difensori dei diritti umani. Sostenere le iniziative dei media ed esortare le autorità statali a prevenire e condannare tale violenza e ad adottare misure efficaci per porre fine all'impunità.

·Prevenire e contrastare le violazioni della libertà di riunione pacifica e di associazione, anche quando esse vanno a colpire le organizzazioni della società civile, i lavoratori e i datori di lavoro.

·Incoraggiare il dialogo e la risoluzione pacifica delle crisi politiche e delle proteste di massa nel rispetto delle norme in materia di diritti umani. Rafforzare la capacità della società civile e dei dirigenti politici di rispondere alle rivendicazioni dei movimenti civici spontanei.

·Rivolgersi ai soggetti religiosi e confessionali e valutare il loro possibile coinvolgimento nel processo di pace, nelle iniziative interreligiose, nella riconciliazione e nella mediazione, e trovare sinergie con le iniziative in corso delle Nazioni Unite.

·Sostenere le azioni volte a tutelare la libertà accademica, l'autonomia degli istituti scolastici e la loro capacità di proporre alle persone corsi di apprendimento online e a distanza.

D.Sostenere lo Stato di diritto e un'equa amministrazione della giustizia

·Promuovere lo Stato di diritto nei paesi partner e il diritto a un giusto processo per garantire il rispetto dei diritti umani nell'amministrazione della giustizia.

·Migliorare l'accesso alla giustizia e all'assistenza legale, compreso il patrocinio gratuito, rivolgendo particolare attenzione alle persone che versano in condizioni di maggiore vulnerabilità, anche attraverso le tecnologie digitali.

·Sostenere l'istituzione di meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie quale mezzo per ridurre gli ostacoli giuridici, pratici e di altro genere alla giustizia per le vittime di violazioni dei diritti umani.

·Sostenere lo sviluppo di sistemi giudiziari a misura di minore per tutti i minori a contatto con la giustizia e privati della libertà.

·Sostenere il miglioramento delle condizioni di detenzione e del trattamento delle persone private della libertà, conformemente alle norme internazionali.

E.Colmare il divario in materia di rendicontabilità, combattere l'impunità e sostenere la giustizia di transizione

·Predisporre un nuovo regime orizzontale globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani per contrastare gravi violazioni e abusi dei diritti umani nel mondo.

·Sviluppare approcci dell'UE volti a garantire la rendicontabilità, in particolare per quanto concerne violazioni e abusi gravi dei diritti umani, collegando le iniziative nazionali e internazionali e ispirandosi alle politiche dell'UE riguardanti, ad esempio, i minori nei conflitti armati, i sopravvissuti alle violenze sessuali legate ai conflitti, la giustizia di transizione, la lotta contro la tortura e altri maltrattamenti e la Corte penale internazionale.

·Sostenere le iniziative nazionali volte a combattere l'impunità nei casi di violazioni e abusi dei diritti umani e i processi della giustizia di transizione, anche consolidando i legami con le Nazioni Unite.

·Promuovere il costante impegno politico a favore della responsabilità di fornire protezione (R2P) e la piena attuazione di tale impegno, agevolando il dialogo e l'impegno nell'ambito delle Nazioni Unite e applicando tale concetto quale strumento analitico a situazioni nazionali specifiche 3 .

·Combattere l'impunità di tutti i responsabili della tratta di esseri umani al fine di prevenire ed eliminare completamente tale fenomeno. Assistere e proteggere le vittime, in particolare donne e minori.

F.Rafforzare i diritti economici, sociali, culturali e dei lavoratori

·Rafforzare il legame tra diritti umani e ambiente, integrando i cambiamenti climatici nell'azione esterna dell'UE. Sostenere le attività di sensibilizzazione alle ripercussioni dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sui diritti umani.

·Integrare efficacemente i diritti economici, sociali, culturali e dei lavoratori nei dialoghi tra l'UE e i paesi partner in materia di diritti umani, garantendo nel contempo sinergie con altre consultazioni e con le missioni di monitoraggio SPG +/EBA.

·Propugnare una politica di tolleranza zero nei confronti del lavoro minorile e l'eliminazione del lavoro forzato, anche sostenendo partenariati a tutti i livelli, i diritti dei lavoratori nelle relazioni commerciali dell'UE, la promozione della dovuta diligenza in materia di diritti umani nelle catene di approvvigionamento globali e gli sforzi tesi a promuovere la ratifica del protocollo dell'OIL sul lavoro forzato.

·Sostenere il ruolo svolto dalle autorità pubbliche nell'adottare normative ambientali volte a garantire un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile e nell'assicurarne il rispetto, anche attraverso la promozione della buona governance in materia di gestione delle risorse naturali e dello Stato di diritto, dell'accesso all'informazione, della partecipazione del pubblico ai processi decisionali e dell'accesso alla giustizia in materia di ambiente e di clima.

·Aiutare le autorità pubbliche a elaborare e attuare politiche, leggi e regolamenti rispettosi dei diritti umani su temi quali l'alimentazione, i terreni, le risorse naturali, gli alloggi e la proprietà.

·Sostenere l'accesso universale all'acqua potabile sicura e ai servizi igienico-sanitari e porre in evidenza la dimensione dei diritti umani in tali ambiti.

·Ridurre le disuguaglianze favorendo un accesso non discriminatorio ai servizi sociali, compresi l'assistenza sanitaria e l'istruzione (anche online) di qualità e a prezzi accessibili, e sviluppare la capacità degli operatori di rispondere alle esigenze specifiche delle donne, degli uomini, delle persone LGBTI, dei minori, delle persone con disabilità, dei migranti, dei rifugiati e delle persone che versano in condizioni di vulnerabilità.

·Promuovere la parità di accesso alla prevenzione sanitaria e il diritto di beneficiare di cure mediche in qualsiasi momento, in particolare in tempi di crisi.

·Promuovere il lavoro dignitoso e un futuro del lavoro imperniato sulla persona attraverso un approccio aggiornato dell'UE che garantisca il rispetto dei principi e dei diritti fondamentali sul posto di lavoro, il diritto a condizioni di lavoro sicure e salubri e un mondo del lavoro libero da violenza e molestie. Promuovere il dialogo sociale nonché la ratifica e l'efficace attuazione delle convenzioni e dei protocolli pertinenti dell'OIL. Rafforzare la gestione responsabile delle catene di approvvigionamento globali e l'accesso alla protezione sociale.

·Migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori migranti, anche attraverso l'abolizione di tutte le forme di lavoro forzato e di sfruttamento. Rafforzare il ruolo svolto dai lavoratori migranti (e in particolare dalle donne) e dalle loro comunità nel difendere i propri diritti, denunciarne le violazioni, ottenere giustizia e organizzare azioni di sensibilizzazione.

II.Creare società resilienti, inclusive e democratiche

Il rispetto dei diritti umani è un elemento essenziale di una società resiliente, inclusiva e democratica. Siffatte società si fondano su media indipendenti, istituzioni responsabili, parlamenti rappresentativi e cittadini impegnati e forniscono alla società civile e ai media indipendenti un ambiente sicuro e favorevole per esprimere le loro preoccupazioni, influenzare le politiche, monitorare i responsabili delle decisioni e chiamarli a rispondere del loro operato.

ØMezzi di attuazione: dialoghi politici; dialoghi sui diritti umani; missioni di osservazione elettorale e loro follow-up; missioni civili e militari nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC); formazione mirata per il personale dell'UE nelle delegazioni; ricorso agli orientamenti pertinenti dell'UE in materia di diritti umani, con strumenti specifici per conseguire gli obiettivi tematici; risoluzioni tematiche in sede di Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e di Terzo comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite; strumenti finanziari tematici e geografici (programmi e progetti pertinenti); promozione della ratifica e dell'attuazione delle convenzioni pertinenti delle Nazioni Unite e dei relativi protocolli opzionali; dichiarazioni sugli abusi e sulle violazioni dei diritti umani; diplomazia pubblica e campagne mirate, conferenze e altri eventi; dialogo con la società civile e altri soggetti non statali.

A.Potenziare istituzioni democratiche, responsabili e trasparenti

·Sostenere la separazione dei poteri, l'indipendenza e l'imparzialità della magistratura, l'efficienza, la qualità e la rendicontabilità del sistema giudiziario e le garanzie costituzionali nei paesi partner.

·Migliorare l'integrità dei processi elettorali sostenendo l'osservazione elettorale interna indipendente e le relative reti regionali e internazionali, nonché rafforzando la capacità degli organi di gestione elettorale e delle amministrazioni pubbliche.

·Dare seguito alle raccomandazioni formulate dalle missioni di osservazione elettorale dell'UE e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) con l'ausilio di strumenti politici e di cooperazione. Promuovere un approccio comune per garantire il follow‑up in sede di comunità internazionale degli osservatori, in particolare con l'Unione africana e le Nazioni Unite.

·Elaborare e perfezionare i metodi di osservazione elettorale per sorvegliare e valutare l'uso dei social media e di altre tecnologie digitali durante le campagne elettorali in funzione delle norme internazionali, onde prepararsi a eventuali tentativi di falsare le elezioni e prevenirli.

·Sostenere la messa a punto di quadri strategici che applichino all'ambiente online le norme offline in materia di elezioni e processi democratici e contribuire allo sviluppo delle capacità di attuazione. Fare tesoro delle iniziative dell'UE in questo ambito, ivi compresi il piano d'azione contro la disinformazione 4 , il pacchetto elettorale della Commissione 5 , il codice di buone pratiche sulla disinformazione 6 e l'imminente piano d'azione per la democrazia europea.

·Fornire un'assistenza globale per prevenire e combattere la corruzione sostenendo la riforma della pubblica amministrazione, strategie e quadri giuridici efficaci di lotta alla corruzione, anche per quanto riguarda la protezione degli informatori, gli organismi specializzati, i parlamenti, i media indipendenti e la società civile, nonché elaborando orientamenti anticorruzione. Sostenere la ratifica e l'attuazione della convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione.

·Sostenere le istituzioni parlamentari per potenziarne la capacità di esercitare le funzioni legislative, di sorveglianza e di bilancio, anche attraverso scambi tra pari.

·Sostenere le iniziative di e-governance per accrescere la trasparenza e la rendicontabilità del settore pubblico, rafforzando in tal modo la fiducia dei cittadini nei governi.

B.Promuovere un processo decisionale reattivo, inclusivo, partecipativo e rappresentativo

·Aumentare la partecipazione significativa delle donne e dei giovani, in tutta la loro diversità, in ogni ambito della vita pubblica, anche caldeggiandone l'iscrizione sulle liste dei partiti politici per seggi ai quali potrebbero essere eletti e sviluppando le capacità dei candidati.

·Potenziare le capacità dei partiti politici e degli organismi di controllo, in particolare in contesti di conflitto e transizione. Sostenere le alleanze tra partiti e il dialogo multipartitico su questioni strategiche di interesse comune.

·Sviluppare il multipartitismo e le capacità dei partiti politici in maniera imparziale, contribuendo all'applicazione delle norme internazionali su finanziamento trasparente dei partiti, democrazia interna e inclusività nella selezione dei candidati e dei titolari di cariche. Appoggiare l'elaborazione di codici di condotta interpartitici volti a prevenire la violenza elettorale e sostenere la capacità dei parlamenti di tutelare e difendere i diritti umani e le libertà fondamentali.

·Promuovere il ruolo della società civile in termini di controllo e rendicontabilità sia nel settore pubblico che in quello privato, favorendo l'impiego delle tecnologie online.

·Promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione alla vita pubblica e politica. L'educazione civica, anche attraverso l'apprendimento a distanza, e l'alfabetizzazione mediatica online dovrebbero essere destinate in particolare alle donne, ai minori, ai giovani, alle persone con disabilità, alle persone appartenenti a minoranze, alle popolazioni indigene e ad altre persone che versano in condizioni di vulnerabilità.

C.Sostenere i media indipendenti e pluralisti, l'accesso all'informazione e la lotta alla disinformazione

·Sostenere le iniziative legislative sull'accesso all'informazione, nonché il diritto al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali, in linea con le norme europee e internazionali, nonché la loro effettiva attuazione.

·Proteggere la libertà e il pluralismo dei media sostenendo gli organi di informazione indipendenti e promuovendo l'accesso a informazioni affidabili. Aiutare i media indipendenti, il giornalismo investigativo e la società civile a sorvegliare l'operato dei governi in materia di governance e di rispetto degli obblighi relativi ai diritti umani.

·Promuovere le iniziative volte a contrastare la disinformazione, l'incitamento all'odio e i contenuti estremisti e terroristici, comprese l'alfabetizzazione mediatica online e le competenze digitali. Sostenere le attività indipendenti di verifica dei fatti e di ricerca, il giornalismo investigativo e il giornalismo di qualità, anche a livello locale.

·Promuovere il principio di un accesso a Internet aperto, sicuro, abbordabile, accessibile e non discriminatorio per tutti. Lottare contro l'oscuramento di Internet, in particolare nell'ambito delle elezioni e delle violazioni dei diritti umani.

D.Rafforzare un approccio partecipativo e basato sui diritti umani per quanto riguarda la prevenzione dei conflitti e la risoluzione delle crisi

·Sostenere l'inclusione dei giovani (in particolare delle giovani donne) e la loro partecipazione a tutte le iniziative volte a prevenire i conflitti e costruire e mantenere la pace.

·Sviluppare le capacità delle organizzazioni di base della società civile e dei movimenti civici di monitorare e documentare regolarmente le violazioni e gli abusi dei diritti umani, anche nelle situazioni di conflitto.

·Continuare a rafforzare il legame tra diritti umani, sicurezza e cambiamenti climatici (questi ultimi sono un importante fattore di moltiplicazione delle minacce) nei dialoghi politici, nella prevenzione dei conflitti, nello sviluppo e nelle azioni umanitarie, nonché nelle strategie di riduzione del rischio di catastrofi.

·Attuare efficacemente l'approccio strategico dell'UE a favore delle donne, della pace e della sicurezza.

·Continuare a integrare i diritti umani e le questioni relative ai minori nei conflitti armati in tutti gli aspetti della risposta dell'UE ai conflitti e alle crisi, in particolare nell'ambito delle missioni e operazioni della PSDC, della mediazione, delle riforme del settore della sicurezza e della prevenzione dei conflitti.

·Intensificare gli sforzi tesi a prevenire e arrestare le gravi violazioni nei confronti dei minori coinvolti nei conflitti armati, nonché sostenere la smobilitazione, la riabilitazione a lungo termine e il reinserimento, anche basandosi sui meccanismi esistenti delle Nazioni Unite.

·Rafforzare ulteriormente la coerenza tra le politiche dell'UE in materia di diritti umani e di risposta alle crisi e le azioni quali le missioni e operazioni della PSDC, le riforme del settore della sicurezza e le strategie per paese dell'UE in materia di diritti umani e democrazia.

·Elaborare una politica di dovuta diligenza dell'UE in materia di diritti umani per garantire che il sostegno dell'UE al settore della sicurezza, anche nell'ambito delle missioni e operazioni della PSDC, sia conforme al diritto in materia di diritti umani e al diritto internazionale umanitario, ove applicabile.

·Continuare a integrare specifici moduli in materia di diritto internazionale umanitario nella formazione delle forze armate dei paesi terzi attraverso le missioni di addestramento militare dell'UE.

III.Promuovere un sistema mondiale per i diritti umani e la democrazia

La promozione di un sistema mondiale per i diritti umani e la democrazia è al centro dell'impegno dell'UE a rafforzare il multilateralismo. La risposta strategica dell'UE all'evoluzione del contesto internazionale consiste nel rafforzare la propria coerenza e la propria unità nei consessi multilaterali, nell'ampliare e approfondire i partenariati bilaterali e nel costruire nuove coalizioni transregionali.

ØMezzi di attuazione: dialoghi politici; dialoghi sui diritti umani; dialoghi sulle politiche settoriali, missioni di monitoraggio SPG +/EBA; risoluzioni tematiche e geografiche in sede di Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e di Terzo comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite; strumenti finanziari tematici e geografici (programmi e progetti pertinenti); promozione della ratifica e dell'attuazione delle convenzioni pertinenti delle Nazioni Unite e dell'OIL e dei relativi protocolli opzionali; inviti a prestare maggiore attenzione alle ripercussioni del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici sui diritti umani; formazione mirata per il personale dell'UE nelle delegazioni; strumenti per la promozione di un approccio basato sui diritti che includa tutti i diritti umani nella cooperazione allo sviluppo dell'UE; dichiarazioni sugli abusi e sulle violazioni dei diritti umani; iniziative; diplomazia pubblica e campagne mirate, conferenze e altri eventi; dialogo con la società civile, altri soggetti non statali e il settore delle imprese.

A.Cooperazione multilaterale

·Creare una rete più flessibile di partner, anche attraverso un impegno selettivo basato su temi specifici. Instaurare un dialogo con nuovi partner, privilegiare la formazione di coalizioni con gruppi regionali su determinate risoluzioni e consolidare i legami con i paesi che condividono i medesimi principi.

·Instaurare in una fase precoce un dialogo con nuovi membri del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani che non sostengono certe risoluzioni nazionali o tematiche.

·Rafforzare la cooperazione strategica con l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, sia a livello centrale che con gli uffici locali.

·Sostenere l'efficienza e l'efficacia del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani e garantire un migliore collegamento con i lavori del Terzo comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e sinergie con altri consessi multilaterali per i diritti umani.

·Sostenere la partecipazione delle organizzazioni della società civile ai consessi multilaterali per i diritti umani.

B.Partenariati regionali

·Rafforzare il partenariato strategico con il Consiglio d'Europa (compresa la Commissione di Venezia) e l'OSCE al fine di migliorare la coerenza e la complementarità attraverso una cooperazione selettiva e diversificata.

·Rafforzare la cooperazione regionale con l'Unione africana, l'Organizzazione degli Stati americani, l'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico, l'ASEM (Asia-Europe Meeting), la Lega degli Stati arabi e l'Organizzazione per la cooperazione islamica.

·Sostenere e incoraggiare l'apprendimento tra pari a livello delle istituzioni regionali per i diritti umani, compresi i tribunali per i diritti umani e le reti indipendenti di istituzioni per i diritti umani.

C.Cooperazione bilaterale

·Assicurare collegamenti e sinergie tra le relazioni bilaterali dell'UE (compresi i dialoghi politici, i dialoghi sui diritti umani e i dialoghi sulle politiche settoriali, il monitoraggio dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori nel quadro dell'SPG e le attività sui diritti dei lavoratori nel quadro degli accordi di libero scambio) e le sue relazioni multilaterali. Continuare a prestare attenzione al follow-up.

·Individuare elementi d'azione concreti per ogni ciclo di dialogo e di consultazioni sui diritti umani con i paesi partner e garantirne il seguito, tenendo conto in particolare degli obiettivi di monitoraggio dell'SPG +/dell'EBA nell'ambito dei dialoghi con i paesi beneficiari dell'SPG.

·Potenziare l'attuazione delle disposizioni relative ai diritti umani nella politica commerciale dell'UE, anche attraverso l'SPG e la promozione dei diritti dei lavoratori nel quadro degli accordi di libero scambio. Sfruttare appieno il potenziale dei meccanismi di monitoraggio e promuovere ulteriormente la trasparenza, la sensibilizzazione e il dialogo con le parti interessate.

·Sfruttare appieno le sinergie tra i dialoghi politici e i dialoghi sulle politiche settoriali, anche per quanto riguarda il sostegno al bilancio, per promuovere i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto nei paesi partner.

·Integrare sistematicamente i principi e le norme in materia di diritti umani nella cooperazione bilaterale e regionale dell'UE, rafforzando e aggiornando la metodologia degli strumenti per la promozione di un approccio basato sui diritti che includa tutti i diritti umani nella cooperazione allo sviluppo dell'UE 7 .

D.Società civile e istituzioni nazionali per i diritti umani

·Approfondire l'impegno e potenziare il sostegno a favore di una società civile pluralistica, che comprenda i difensori dei diritti umani, le parti sociali, le associazioni dei media indipendenti e i giornalisti, il mondo accademico, i professionisti del diritto e le organizzazioni umanitarie, al fine di difendere il loro diritto di esercitare il proprio ruolo senza subire alcuna forma di intimidazione, discriminazione o violenza.

·Sostenere le istituzioni e le commissioni nazionali indipendenti per i diritti umani, i mediatori e gli organismi per la parità, in linea con i principi di Parigi e di Venezia, e impegnarsi con essi nell'ambito dei dialoghi sui diritti umani.

·Promuovere dialoghi strutturati e periodici tra i soggetti statali, la società civile (comprese le parti sociali) e la comunità internazionale.

·Sostenere e rafforzare i partenariati a lungo termine con i soggetti della società civile e i movimenti sociali/per i diritti umani, anche sfruttando appieno le possibilità di finanziare le organizzazioni di base.

E.Settore delle imprese

·Instaurare un dialogo partecipativo con il settore delle imprese per quanto riguarda il rispetto e la promozione dei diritti umani, le misure anticorruzione e le migliori pratiche in materia di responsabilità sociale delle imprese, dovuta diligenza, rendicontabilità e accesso ai mezzi di ricorso (ad esempio, catene di approvvigionamento, tolleranza zero nei confronti del lavoro minorile).

·Rafforzare l'impegno, compreso il coordinamento tra i servizi competenti della Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna, il rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani e gli Stati membri, onde promuovere e sostenere attivamente gli sforzi compiuti dai paesi partner per attuare i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, anche attraverso piani d'azione nazionali e orientamenti pertinenti in materia di dovuta diligenza.

·Sostenere i processi multilaterali per elaborare, attuare e rafforzare le norme in materia di imprese, diritti umani e dovuta diligenza e instaurare un dialogo con le banche di sviluppo e le istituzioni finanziarie internazionali. Promuovere i progetti regionali, l'apprendimento tra pari e gli scambi di buone pratiche.

·Rafforzare l'impegno delle imprese in materia di creazione di posti di lavoro dignitosi, sviluppo sostenibile e relative attività di promozione lungo l'intera catena di approvvigionamento.

·Mettere a punto strumenti e materiale di formazione su imprese e diritti umani, comportamento responsabile delle imprese, dialogo tra settore pubblico e settore privato e dovuta diligenza in materia di diritti umani per consentire alle delegazioni dell'UE di intensificare il proprio impegno riguardo a imprese e diritti umani.

F.Rispetto del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario

·Rafforzare l'efficacia del sistema di organi previsti dai trattati delle Nazioni Unite sui diritti umani e del meccanismo di controllo delle norme dell'OIL. 

·Continuare a difendere e sostenere le iniziative volte a migliorare il rispetto del diritto internazionale umanitario e a salvaguardare lo spazio umanitario.

·Sostenere la Corte penale internazionale quale fondamento della lotta all'impunità e costituire reti per promuovere l'universalità e l'integrità dello Statuto di Roma e il suo principio di complementarità.

IV.Cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e affrontare le relative sfide

Le tecnologie digitali devono essere incentrate sull'uomo. Le nuove tecnologie possono contribuire in modo significativo alla tutela e alla promozione dei diritti umani e della democrazia, agevolando la partecipazione del pubblico e rendendola più efficace, incrementando l'accesso ai servizi pubblici, facilitando la documentazione di violazioni e abusi e sostenendo l'attivismo online. Tuttavia, queste tecnologie possono avere anche ripercussioni negative che devono essere contrastate, come ad esempio il fatto di agevolare l'accesso a contenuti illegali specifici.

ØMezzi di attuazione: dialoghi politici; dialoghi sui diritti umani; strumenti finanziari tematici e geografici (programmi e progetti pertinenti); impegno multilaterale e regionale; formazione mirata per il personale dell'UE nelle delegazioni; diplomazia pubblica e campagne mirate, conferenze e altri eventi; dialogo con la società civile, altri soggetti non statali e il settore delle imprese.

A.Sviluppo delle capacità e monitoraggio efficace

·Collaborare con i governi, la società civile, le imprese e le agenzie delle Nazioni Unite per valutare come applicare i quadri in materia di diritti umani nell'era digitale.

·Monitorare i possibili ruoli chiave delle nuove tecnologie, compresa l'intelligenza artificiale, e le sfide che esse possono rappresentare per i diritti umani e le democrazie, a livello nazionale e internazionale.

·Intensificare gli scambi e sviluppare la formazione del personale dell'UE riguardo all'uso delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale e ai loro effetti sui diritti umani e sui processi democratici.

·Procedere allo scambio di buone pratiche in materia di lotta contro la disinformazione, l'incitamento all'odio e i contenuti estremisti e terroristici, anche attraverso l'alfabetizzazione mediatica online e le competenze digitali.

·Esaminare gli approcci normativi e non regolamentari in materia di TIC per quanto riguarda la promozione dei diritti umani e della democrazia. Favorire gli scambi internazionali di buone pratiche sulla regolamentazione in materia di tecnologie rispettose dei diritti umani.

B.Promuovere i diritti umani e la democrazia nell'uso delle tecnologie digitali, compresa l'intelligenza artificiale

·Sostenere lo sviluppo, la valutazione e l'attuazione dei quadri e delle norme internazionali pertinenti che tutelano i diritti umani e la democrazia nell'ambiente digitale e procedere ad ampie consultazioni, anche con i fornitori di piattaforme e con la società civile. Promuovere un'adeguata dovuta diligenza (piani di attenuazione compresi) e un'efficace valutazione d'impatto sui diritti umani.

·Avviare processi multilaterali imperniati sui quadri online in materia di diritti umani.

·Fornire sostegno per lo sviluppo delle capacità e altre forme di sostegno per consentire alle autorità nazionali di elaborare e attuare efficacemente le norme internazionali pertinenti nello spazio online (ad esempio per quanto riguarda la protezione dei minori). Coinvolgere a tal fine esperti in materia di dati e altri esperti del settore. Per evitare lacune in termini di protezione, le leggi e i regolamenti nazionali sulle questioni digitali dovrebbero tener conto del diritto internazionale in materia di diritti umani.

·Proteggere il diritto dei singoli al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati, anche nel quadro dello spazio digitale e per quanto riguarda l'accesso e il controllo sproporzionati da parte delle pubbliche amministrazioni. Promuovere la convergenza verso un elevato livello di protezione, tenendo conto di esempi positivi quali il regolamento generale sulla protezione dei dati. Promuovere l'adesione alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei dati.

·Promuovere l'azione dell'UE e sostenere le iniziative mondiali e regionali volte a garantire il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, sulla base dell'approccio dell'UE in materia di intelligenza artificiale etica 8 .

·Intensificare gli sforzi per sfruttare i vantaggi che le nuove tecnologie offrono alla società civile, compresi l'istruzione online e l'apprendimento a distanza, prestando particolare attenzione all'attenuazione dei rischi per i difensori dei diritti umani.

·Sostenere gli sforzi tesi a proteggere la libertà di espressione nonché la libertà e il pluralismo dei media nell'ambiente online.

·Promuovere l'accesso di tutti, comprese le persone con disabilità, alle tecnologie sin dalla fase di progettazione delle nuove tecnologie e ciò in tutti i settori, compresa l'istruzione.

·Assicurare la rendicontabilità nell'uso della tecnologia, anche attraverso l'accesso legittimo al materiale elettronico che costituisce un elemento di prova.

V.Conseguire risultati attraverso la collaborazione

Il presente piano d'azione consente all'UE di rispondere alle sfide emergenti mediante un'azione mirata e sforzi coordinati; la sua attuazione e il suo monitoraggio dovrebbero essere oggetto di un ampio dialogo tra le parti interessate. Le istituzioni e gli Stati membri dell'UE collaboreranno alla sua attuazione nell'ambito di un approccio concertato, in funzione delle competenze attribuite loro dai trattati e procedendo allo scambio di buone pratiche e conoscenze. Il rappresentante speciale dell'UE (RSUE) per i diritti umani è un interlocutore politico fondamentale e svolgerà un ruolo di primo piano nel guidare l'attuazione del piano d'azione al fine di realizzare progressi sostenibili. Il Parlamento europeo svolge un ruolo e riveste un'importanza distinti nel contribuire alla promozione dei diritti umani e della democrazia. Le delegazioni e gli uffici dell'UE e le ambasciate degli Stati membri svolgeranno un ruolo di primo piano nella tutela dei diritti umani e nell'attuazione del piano d'azione a livello nazionale. Anche le organizzazioni della società civile a livello mondiale, nazionale e di UE rappresentano partner fondamentali.

A.Attuazione e valutazione

·Fare il punto dei progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi del presente piano d'azione, tenendo pienamente conto degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare nell'ambito della parte tematica della relazione annuale dell'UE su diritti umani e democrazia nel mondo. Adeguare la struttura della relazione per tener conto dell'attuazione delle azioni prioritarie.

·Effettuare una revisione intermedia dell'attuazione del piano d'azione.

·Organizzare periodicamente in sede di Consiglio scambi di opinioni sulle migliori pratiche e sui progressi compiuti dalle istituzioni e dagli Stati membri dell'UE nell'attuazione del piano d'azione, anche nel quadro delle discussioni sull'attuazione degli orientamenti dell'UE in materia di diritti umani.

·Garantire che le strategie per paese in materia di diritti umani e democrazia rispecchino le azioni prioritarie del piano d'azione, tenendo conto del contesto nazionale specifico.

·Dare seguito alle risoluzioni e ai dibattiti del Parlamento europeo che risultano pertinenti per l'attuazione del piano d'azione.

·Dialogare regolarmente con la società civile in merito all'attuazione generale del piano d'azione e organizzare un'apposita consultazione annuale.

·Estendere il campo di applicazione degli strumenti aggiornati per la promozione di un approccio basato sui diritti che includa tutti i diritti umani nella cooperazione allo sviluppo dell'UE, applicandoli a tutti i programmi di azione esterna dell'UE e sviluppando ulteriori iniziative comuni con gli Stati membri relativamente all'approccio basato sui diritti, anche attraverso una programmazione congiunta.

B.Diplomazia pubblica e comunicazione strategica

·Costituire reti efficaci di social media per ottenere dagli influencer un maggiore impegno, la loro approvazione e la condivisione dei contenuti, onde sensibilizzare i cittadini e stimolare un cambiamento delle opinioni.

·Comunicare in merito alle politiche e iniziative pertinenti, tenendo conto delle percezioni dei cittadini e delle lingue locali e adottando un approccio tematico tipo campagna di sensibilizzazione.

·Individuare i mezzi per misurare l'efficacia della diplomazia pubblica e delle campagne rivolte al pubblico e sviluppare i contenuti e i canali più efficaci per l'interazione con quest'ultimo.

·Individuare e continuare a promuovere le storie positive in materia di diritti umani e sfruttarne il potenziale per agevolare ulteriori cambiamenti positivi sul campo nel settore dei diritti umani.

(1)

  https://eeas.europa.eu/generic-warning-system-taxonomy/404_en/8441/Human%20Rights%20Guidelines .

(2)

https://www.un.org/en/development/desa/population/migration/generalassembly/docs/globalcompact/A_CONF.177_20.pdf .

(3)

  https://www.un.org/en/genocideprevention/about-responsibility-to-protect.shtml .

(4)

  https://eeas.europa.eu/sites/eeas/files/action_plan_against_disinformation.pdf .

(5)

  https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/eu-citizenship/electoral-rights_en#electionsnetwork .

(6)

  https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/code-practice-disinformation .

(7)

  http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=EN&f=ST%209489%202014%20INIT .

(8)

Si veda il libro bianco della Commissione sull'intelligenza artificiale - Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia, COM (2020) 65 final del 19.2.2020.