13.10.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 415/22 |
P9_TA(2020)0305
Piano di investimenti per un'Europa sostenibile — Come finanziare il Green Deal
Risoluzione del Parlamento europeo del 13 novembre 2020 sul piano di investimenti per un'Europa sostenibile — Come finanziare il Green Deal (2020/2058(INI))
(2021/C 415/04)
Il Parlamento europeo,
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vista la comunicazione della Commissione del 14 gennaio 2020 dal titolo «Piano di investimenti per un'Europa sostenibile — Piano di investimenti del Green Deal europeo» (COM(2020)0021), |
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viste la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo «Il Green Deal europeo» (COM(2019)0640) e la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 al riguardo (1), |
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viste la proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 (COM(2018)0322), presentata dalla Commissione il 2 maggio 2018, e la proposta modificata del 28 maggio 2020 (COM(2020)0443), unitamente alla proposta modificata, del 28 maggio 2020, della decisione relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea (COM(2020)0445), |
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vista la sua relazione interlocutoria del 14 novembre 2018 sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 — Posizione del Parlamento in vista di un accordo (2), |
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vista la sua risoluzione del 10 ottobre 2019 sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e le risorse proprie: è il momento di rispondere alle attese dei cittadini (3), |
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vista la sua risoluzione del 15 maggio 2020 sul nuovo quadro finanziario pluriennale, le risorse proprie e il piano di ripresa (4), |
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viste la relazione finale e le raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulle risorse proprie del dicembre 2016, |
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vista la sua risoluzione legislativa del 16 settembre 2020 sul progetto di decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea (5), |
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viste la comunicazione della Commissione del 27 maggio 2020 dal titolo «Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione» (COM(2020)0456) e le relative proposte legislative, |
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viste la direttiva (UE) 2018/410 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2018, che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e gli investimenti a favore di basse emissioni di carbonio e la decisione (UE) 2015/1814 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 ottobre 2015, relativa alla costituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell'Unione per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra e recante modifica della direttiva 2003/87/CE, |
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vista la sua risoluzione del 18 dicembre 2019 sull'equità fiscale in un'economia digitalizzata e globalizzata: BEPS 2.0 (6), |
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vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (7), |
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vista la relazione finale del gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile del 31 gennaio 2018, |
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vista la comunicazione della Commissione dell'8 marzo 2018 dal titolo «Piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile» (COM(2018)0097), |
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vista la sua risoluzione del 29 maggio 2018 sulla finanza sostenibile (8), |
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vista la sua risoluzione del 23 luglio 2020 sulle conclusioni della riunione straordinaria del Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020 (9), |
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visti il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088, e il regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, |
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viste le previsioni economiche europee trimestrali elaborate dalla Commissione, |
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visti la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), il relativo protocollo di Kyoto e l'accordo di Parigi, |
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visti i principi di investimento responsabile, i principi relativi a un'attività bancaria responsabile e i principi in materia di assicurazione sostenibile sostenuti dalle Nazioni Unite, |
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visti il pilastro europeo dei diritti sociali, la Carta internazionale dei diritti dell'uomo, le linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali, i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e la dichiarazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro e le otto convenzioni fondamentali dell'ILO, |
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visto lo statuto della Banca centrale europea (BCE), |
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visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), |
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viste le deliberazioni congiunte della commissione per i bilanci e della commissione per i problemi economici e monetari a norma dell'articolo 58 del regolamento, |
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visto l'articolo 54 del suo regolamento, |
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visti i pareri della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale nonché della commissione per la cultura e l'istruzione, |
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vista la relazione della commissione per i bilanci e la commissione per i problemi economici e monetari (A9-0198/2020), |
A. |
considerando che gli investimenti necessari per l'adattamento ai cambiamenti climatici non sono ancora stati valutati né integrati negli importi del QFP relativi al clima; |
B. |
considerando che il percorso verso la neutralità climatica entro il 2050 rafforzerà la competitività dell'economia dell'Unione e comporterà un'eccedenza di posti di lavoro sostenibili e di qualità; |
C. |
considerando che la relazione speciale del 2019 del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) sul riscaldamento globale di 1,5 oC chiarisce che le politiche adottate finora sono insufficienti per evitare che il riscaldamento globale superi 1,5 oC e per prevenire la perdita di biodiversità e un'alterazione dei flussi biogeochimici; |
D. |
considerando che la legge europea sul clima consacrerà l'impegno dell'UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050, comprese le ambiziose tappe intermedie necessarie per realizzare tale obiettivo; |
E. |
considerando che la Commissione ha stimato gli investimenti necessari a livello di UE per conseguire gli attuali obiettivi in materia di clima per il 2030 a 240 miliardi di EUR all'anno (10), oltre a importi supplementari pari a 130 miliardi di EUR all'anno per gli obiettivi ambientali, 192 miliardi di EUR all'anno per le infrastrutture sociali e 100 miliardi di EUR all'anno per infrastrutture di trasporto più ampie in Europa; che ciò rappresenta un fabbisogno complessivo di investimenti di almeno 662 miliardi di EUR all'anno; che tali cifre si basano su un obiettivo climatico di riduzione del 40 % delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030; che, ora che il Parlamento ha concordato un obiettivo più ambizioso, la carenza di investimenti è ancora maggiore; che è essenziale mobilitare tutti i fondi disponibili per colmare la carenza di investimenti; |
F. |
considerando che l'articolo 2, paragrafo 1, dell'accordo di Parigi prevede di rendere «i flussi finanziari coerenti con un percorso che conduca a uno sviluppo a basse emissioni di gas a effetto serra e resiliente ai cambiamenti climatici»; |
G. |
considerando che il Green Deal europeo è una nuova strategia di crescita che mira a trasformare l'UE in una società giusta e prospera, dotata di un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall'uso delle risorse, e che dovrebbe altresì contribuire a garantire l'autonomia strategica dell'UE; |
H. |
considerando che la pandemia di COVID-19 sottolinea l'importanza degli investimenti in un'economia sostenibile sul piano sociale e ambientale, in particolare gli investimenti volti a promuovere una ricerca e uno sviluppo all'avanguardia, di un settore industriale competitivo, di un mercato unico approfondito e rafforzato, di PMI forti, dell'assistenza sanitaria, di un solido sistema di protezione sociale e del benessere sociale; |
I. |
considerando che la spesa necessaria per sostenere le economie europee solleva la questione di come sarà ripagato il debito maturato; che è importante prevenire un aumento delle disuguaglianze, come avvenuto dopo la crisi precedente; |
J. |
considerando che la creazione di un sistema economico sostenibile è essenziale per lo sviluppo di un'autonomia strategica a lungo termine dell'UE e per l'aumento della resilienza dell'UE; |
K. |
considerando che la politica commerciale ha un impatto sulle emissioni di gas a effetto serra; |
L. |
considerando che le emissioni di gas a effetto serra generate dai trasporti rappresentano il 27 % delle emissioni globali dell'UE e sono le uniche che continuano ad aumentare; che i trasporti devono contribuire in maniera tecnologicamente neutra al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni dell'UE in vista della neutralità climatica per il 2050, restando nel contempo accessibili e competitivi; che è possibile accelerare la riduzione delle emissioni del settore dei trasporti, per quanto riguarda sia le infrastrutture che il parco veicoli, sviluppando e rafforzando sinergie con altri settori, come quello digitale o dell'energia; |
M. |
considerando che le esenzioni fiscali per i settori aereo e marittimo possono inoltre creare distorsioni della concorrenza tra i settori industriali e promuovere modi di trasporto inefficienti e inquinanti; |
N. |
considerando che l'articolo 2 dello statuto della BCE dispone che, se l'obiettivo di stabilità dei prezzi è raggiunto e non è rimesso in discussione, la politica monetaria della BCE deve essere condotta in modo da sostenere la realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del trattato sull'Unione europea (TUE), che prevede, tra gli altri obiettivi, la protezione della qualità dell'ambiente; |
O. |
considerando che, nel contesto del riesame della sua strategia di politica monetaria, la BCE valuterà se e in che modo, agendo nell'ambito del suo mandato, possa tenere conto delle considerazioni relative alla sostenibilità e, in particolare, dei rischi connessi alla sostenibilità ambientale; |
P. |
considerando che l'attivazione della clausola di salvaguardia generale mira a consentire agli Stati membri di perseguire una politica di bilancio che agevoli l'attuazione di tutte le misure necessarie per affrontare adeguatamente la crisi pur rimanendo nel quadro normativo del patto di stabilità e crescita (PSC); che la clausola di salvaguardia generale stabilisce che la sua applicazione non deve compromettere la sostenibilità di bilancio; |
1. |
si compiace del piano di investimenti per un'Europa sostenibile (SEIP) quale elemento centrale per garantire il successo del Green Deal e la transizione verso un'economia più sostenibile, competitiva, circolare e resiliente, in linea con gli impegni ambientali dell'Unione, compresi gli impegni in materia di clima nel quadro dell'accordo di Parigi e della legge europea sul clima; sottolinea che il piano dovrebbe essere al centro di una risposta dell'Unione coordinata e inclusiva volta a creare un'economia e una società più resilienti dopo la pandemia di COVID-19 e rafforzare la coesione territoriale, sociale ed economica; sottolinea che la sostenibilità deve essere conforme alle considerazioni relative alla stabilità finanziaria; |
2. |
si compiace del piano per la ripresa europea della Commissione, il cui fulcro è costituito dal Green Deal europeo e dalla strategia di digitalizzazione; approva il principio di fondo secondo cui gli investimenti pubblici rispetteranno il principio del «non arrecare un danno significativo» e sottolinea che tale principio si applica agli obiettivi sociali e ambientali; sottolinea che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza dovrebbero instradare l'UE verso la neutralità climatica entro il 2050, come sancito dalla legge europea sul clima, compresi gli obiettivi intermedi per il 2030, assicurando in tal modo la transizione degli Stati membri verso un'economia circolare e climaticamente neutra, sulla base di obiettivi scientifici e temporalmente definiti in materia di clima; |
3. |
ricorda che gli investimenti nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza devono rispettano il principio del «non nuocere»; sottolinea che gli investimenti riguardanti il clima dovrebbero essere conformi alla tassonomia dell'UE e che i piani nazionali per la ripresa dovrebbero essere in linea con i piani nazionali per l'energia e il clima; |
4. |
ritiene che realizzare una transizione equa verso la neutralità climatica sia una grande responsabilità per l'UE; chiede l'attuazione di misure e politiche adeguate per garantire il successo di tale trasformazione, coinvolgendo i settori pubblico e privato, le regioni, le città e gli Stati membri; chiede che sia data priorità agli investimenti a sostegno di una transizione sostenibile, dell'agenda digitale e della sovranità europea in settori strategici attraverso una strategia industriale coerente; ritiene che la digitalizzazione dei settori pubblico e privato contribuirà al conseguimento della neutralità climatica; |
5. |
sottolinea che il successo dell'obiettivo dell'UE di conseguire la neutralità climatica e diventare un'economia circolare entro il 2050 dipenderà, tra gli altri fattori, da un finanziamento adeguato e da un'integrazione coerente della sostenibilità nel finanziamento pubblico e privato; sottolinea che il finanziamento pubblico da solo non sarà sufficiente per conseguire gli obiettivi summenzionati e contribuire alla transizione; mette in evidenza che saranno necessari cospicui importi aggiuntivi di investimenti pubblici e privati sostenibili; invita pertanto la Commissione a incoraggiare gli investimenti pubblici e privati nello sviluppo del piano di investimenti per un'Europa sostenibile (SEIP); sottolinea che, anche con un finanziamento ambizioso, i fondi disponibili non saranno illimitati; ritiene essenziale che il SEIP preveda e consenta investimenti supplementari con un reale valore aggiunto e non escluda i finanziamenti basati sul mercato; invita la Commissione a istituire un quadro solido per la comunicazione e il monitoraggio al fine di assicurare che la spesa abbia un impatto reale; ribadisce che il legame tra spese ed entrate, in particolare attraverso la creazione di nuove risorse proprie, sarà fondamentale per l'attuazione del Green Deal; |
6. |
osserva che tutti i settori dell'economia dell'UE saranno interessati dalla transizione verso un'economia verde e insiste sul fatto che il percorso verso la neutralità climatica dovrebbe rafforzare la competitività dell'economia europea e tradursi in un'eccedenza netta di posti di lavoro sostenibili e di qualità nell'Unione; sottolinea che la transizione verde dovrebbe essere inclusiva e conformarsi ai principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale; ritiene che il SEIP non dovrebbe lasciare indietro nessuno e dovrebbe incentrarsi, ove necessario, sulla riduzione delle disparità tra gli Stati membri e le regioni per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi di neutralità climatica; ricorda che la salvaguardia e la creazione di posti di lavoro, come pure la formazione aggiuntiva e la riqualificazione professionale, sono di fondamentale importanza nella transizione energetica sostenibile; |
7. |
sottolinea che, affinché il Green Deal europeo abbia successo, i produttori europei di prodotti e servizi sostenibili devono vederne i vantaggi; |
8. |
invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che il SEIP sia adeguatamente finanziato per garantire che i futuri programmi, come la strategia relativa all'Ondata di ristrutturazioni, abbiano un impatto sufficiente su tutti gli edifici dell'UE, siano accettabili per tutti i cittadini dell'Unione e accolti con favore da questi ultimi; |
9. |
si chiede se il SEIP, nella sua forma attuale, permetterà la mobilitazione di 1 000 miliardi di EUR entro il 2030, date le prospettive economiche negative a seguito della pandemia di COVID-19; chiede alla Commissione di garantire piena trasparenza sulle questioni relative al finanziamento, come l'effetto leva ottimistico, il potenziale doppio conteggio di taluni investimenti o la mancanza di chiarezza riguardo alle estrapolazioni di determinati importi; si chiede inoltre in che modo il nuovo QFP, quale proposto dalla Commissione e concordato nelle conclusioni del Consiglio europeo, permetterà di conseguire gli obiettivi del SEIP; è preoccupato per il fatto che l'anticipo dei programmi dell'UE potrebbe determinare una carenza di investimenti verdi alla fine del prossimo QFP; invita la Commissione e gli Stati membri a presentare piani per illustrare come intendono colmare la notevole carenza di investimenti attraverso investimenti privati e pubblici, compresa una valutazione delle nuove prospettive economiche derivanti dall'attuale crisi e della prevista maggiore ambizione degli obiettivi climatici, energetici e ambientali per il 2030; sottolinea che il SEIP è un obiettivo a lungo termine dell'UE e non può essere compromesso da QFP ridotti in futuro che assegnino gran parte dei fondi al rimborso dei debiti a lungo termine; |
10. |
osserva che, nella sua comunicazione sul SEIP del 14 gennaio 2020, la Commissione ha stimato che gli investimenti necessari a livello di UE per conseguire gli attuali obiettivi climatici per il 2030 sono pari ad almeno 662 miliardi di EUR all'anno; invita la Commissione a tenere conto di queste nuove cifre in un'architettura rivista del SEIP; |
11. |
invita la Commissione a indicare le esposizioni di tutti i fondi del QFP e di Next Generation EU ai diversi obiettivi e alle diverse categorie della tassonomia dell'UE; |
12. |
auspica che si garantisca che il finanziamento del SEIP, a livello dell'UE, nazionale e regionale, sia orientato verso le politiche e i programmi che maggiormente possono contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico e al conseguimento di altri obiettivi ambientali, compresa la transizione delle imprese dell'UE, in particolare le PMI, verso un'Unione più competitiva e la creazione di posti di lavoro, pur adattandosi alle diverse esigenze nazionali, regionali e locali; attende con interesse che la Commissione pubblichi, prima dell'inizio del prossimo QFP, un quadro per monitorare il clima, la biodiversità e altre spese relative alla sostenibilità ricorrendo, se del caso, ai criteri stabiliti dal regolamento Tassonomia; chiede che tale quadro includa, tra l'altro, una metodologia di monitoraggio, integrata dalle corrispondenti misure correttive, nonché un meccanismo di verifica per individuare impatti dannosi in conformità del principio «non arrecare un danno significativo» e degli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi; |
13. |
sottolinea che il successo del SEIP dipende dall'adeguatezza dei finanziamenti pubblici e privati e dalla coerenza delle politiche dell'UE; pone altresì l'accento sulla necessità di indicatori di sostenibilità armonizzati e di una metodologia per misurare l'impatto; ribadisce che, alla luce del SEIP, è opportuno avviare valutazioni d'impatto in relazione ad altri atti legislativi, che si trovino nella fase legislativa o siano stati già adottati, onde valutare la compatibilità della legislazione dell'UE vigente con gli obiettivi ambientali dell'Unione; |
14. |
sottolinea che tra gli obiettivi del SEIP dovrebbe figurare quello di assicurare una transizione dalle attività economiche insostenibili a quelle sostenibili; |
15. |
ritiene che il finanziamento pubblico e privato debba tenere conto del regolamento Tassonomia e rispettare il principio «non arrecare un danno significativo», al fine di garantire che le politiche e i finanziamenti dell'Unione, compreso il bilancio dell'UE, i programmi finanziati attraverso Next Generation EU, il semestre europeo e i finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (BEI), non contribuiscano a progetti e attività che danneggiano in maniera significativa gli obiettivi sociali o ambientali, e non ledano la competitività economica o provochino la perdita di posti di lavoro; sottolinea che i bilanci pubblici e le banche pubbliche non saranno in grado di colmare da soli le carenze di investimenti; ricorda che dieci banche europee importanti investono tuttora ogni anno oltre 100 miliardi di EUR in combustibili fossili; ricorda che, a norma del regolamento Tassonomia, la Commissione deve adottare entro la fine del 2020 un atto delegato che specifichi i criteri di vaglio tecnico per le attività che contribuiscono sostanzialmente alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento ai medesimi; |
16. |
invita la Commissione a garantire che il nuovo QFP non sostenga o finanzi iniziative che comporterebbero una dipendenza da attivi dannosi per gli obiettivi climatici e ambientali dell'Unione, tenendo conto del loro ciclo di vita; |
17. |
invita la Commissione a valutare la possibilità di estendere l'uso della tassonomia dell'UE per monitorare la spesa per il clima e l'ambiente in tutti i finanziamenti pubblici dell'UE, tra cui il prossimo QFP, InvestEU, lo strumento Next Generation EU, lo strumento di sostegno alla solvibilità, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e i fondi della Banca europea per gli investimenti (BEI); |
18. |
chiede di rendere operativo il principio «non arrecare un danno significativo» nei pertinenti regolamenti dell'UE in materia di finanziamento mediante, ad esempio, la verifica climatica, ambientale e della sostenibilità sociale; ricorda che non dovrebbe essere introdotta alcuna disposizione rigorosa in materia di investimenti senza previa consultazione delle autorità pubbliche locali e regionali, delle industrie e delle PMI; |
19. |
invita la Commissione a valutare e identificare le attività che danneggiano significativamente la sostenibilità ambientale, conformemente all'articolo 26, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) 2020/852 e come raccomandato dalla Banca centrale europea e dalla rete delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione per l'inverdimento del sistema finanziario; |
20. |
chiede l'eliminazione realisticamente graduale degli investimenti pubblici e privati in attività economiche altamente inquinanti e dannose, per le quali sono disponibili alternative economicamente praticabili, rispettando nel contempo il diritto degli Stati membri di scegliere il proprio mix energetico, con l'obiettivo di attuare un sistema energetico basato sulle rinnovabili e una rete energetica compatibile con l'accordo di Parigi; pone l'accento sull'urgenza di trovare tali alternative tramite investimenti considerevoli nell'innovazione tecnologica e nell'efficienza energetica; ribadisce che le attività finanziate dal SEIP non devono contribuire a incoraggiare ulteriormente le disuguaglianze sociali e acuire il divario economico e sociale est-ovest nell'UE; ricorda, in tale contesto, che sono stati spesi 112 miliardi di EUR l'anno da undici paesi e dall'Unione europea per sovvenzionare i combustibili fossili tra il 2014 e il 2016; invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare strategie mirate a eliminare gradualmente tutte le sovvenzioni dannose sul piano ambientale al fine di migliorare la coerenza e la credibilità dell'UE nel salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi naturali e di promuovere la transizione verso sistemi energetici puliti e un'economia circolare e climaticamente neutra; |
21. |
ritiene che la transizione verso la neutralità climatica debba preservare condizioni di parità per le imprese dell'UE e la loro competitività, in particolare in caso di concorrenza sleale da parte di paesi terzi; è del parere che, per raggiungere i suoi obiettivi, il SEIP dovrebbe anche contribuire a una produzione europea sostenibile e ridurre le emissioni globali attraverso la politica commerciale; chiede che gli accordi commerciali non garantiscano la protezione degli investitori a scapito delle norme ambientali, sociali o sanitarie; evidenzia l'importanza di includere norme vincolanti in materia di clima e altre norme ambientali negli accordi commerciali conclusi dall'UE con i paesi terzi, anche al fine di garantire parità di condizioni per le imprese europee; chiede di provvedere a che i paesi terzi siano ammissibili a progetti transfrontalieri che contribuiscono agli obiettivi dell'accordo di Parigi; |
22. |
sottolinea che Erasmus +, il Corpo europeo di solidarietà ed Europa creativa, intesi come i principali programmi dell'UE in materia di istruzione, volontariato e cultura, costituiscono uno strumento essenziale nella risposta globale ai cambiamenti climatici e svolgono un ruolo chiave nella promozione dell'istruzione nelle competenze necessarie per la transizione verde, nella sensibilizzazione alle questioni ambientali, in particolare tra i giovani attivi nel volontariato a tutela dell'ambiente, e nello sviluppo di soluzioni creative, inclusive e accessibili per affrontare le sfide ambientali; evidenzia che tali programmi contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'UE; evidenzia, a tale proposito, l'importanza dei tirocini agricoli sostenuti da Erasmus +; |
Il bilancio dell'UE: selezionare, mobilitare e catalizzare risorse finanziarie
23. |
sottolinea il ruolo centrale del bilancio dell'UE nell'attuazione del SEIP; ribadisce la sua posizione, adottata da tempo, secondo cui le nuove iniziative dovrebbero sempre essere soggette a valutazione e verifica della sostenibilità ed essere finanziate mediante nuovi stanziamenti e non dovrebbero andare a scapito di altre politiche; sottolinea l'importanza delle politiche di lungo corso dell'UE, come la coesione o l'agricoltura, insieme ad altri settori politici chiave, quali la ricerca, l'innovazione o l'adattamento ai cambiamenti climatici e la loro mitigazione; invita la Commissione e gli Stati membri a rispettare gli impegni politici assunti e a dotare l'Unione di un QFP adeguato alle esigenze future che sia in grado di rispondere alle aspettative dei cittadini; |
24. |
sottolinea l'importanza degli investimenti privati sostenibili e il loro ruolo nel conseguimento degli obiettivi del SEIP e ritiene che i finanziamenti privati debbano essere agevolati; evidenzia che sarebbe opportuno potenziare il sostegno tecnico mediante incubatori e vivai di progetti a livello locale e nazionale che riuniscano finanziatori e promotori dei progetti; |
25. |
si compiace che il Consiglio europeo abbia accettato lo strumento dell'Unione europea per la ripresa quale strumento di emergenza a sostegno degli investimenti e delle riforme; deplora, tuttavia, la proposta di ridurre significativamente i pagamenti supplementari per diversi programmi dell'UE e di annullarli del tutto per altri programmi; ritiene che i tagli proposti ai programmi a sostegno della transizione delle regioni dipendenti dal carbonio siano in contrasto con l'agenda del Green Deal dell'UE e, in definitiva, incideranno anche sul finanziamento del SEIP; |
26. |
sottolinea che, al fine di adempiere agli obblighi assunti nel quadro dell'accordo di Parigi, il contributo dell'UE agli obiettivi in materia di clima dovrebbe essere sostenuto da una quota ambiziosa di spesa destinata al clima e alla biodiversità nel bilancio dell'UE; intende pertanto conseguire quanto prima un obiettivo di spesa giuridicamente vincolante pari al 30 % per l'integrazione degli interventi climatici e al 10 % per la biodiversità; sottolinea che l'obiettivo di spesa per il clima dovrebbe applicarsi all'intero QFP; evidenzia che un obiettivo climatico del 37 % dovrebbe essere applicabile anche alla spesa per Next Generation EU; esorta la Commissione a instaurare un quadro di sorveglianza e monitoraggio per la spesa destinata al clima nel bilancio dell'UE che sia significativo e trasparente; pone l'accento sul ruolo essenziale che le nuove risorse proprie svolgono nel consentire al bilancio dell'UE di raggiungere in futuro un livello più elevato di finanziamenti per il clima; |
27. |
plaude alla proposta di integrare il Fondo per una transizione giusta (JTF) con fondi aggiuntivi a titolo di Next Generation EU, ma si rammarica della proposta del Consiglio di ridurre tali integrazioni e sottolinea che sarà necessario un sostegno supplementare per garantire che i lavoratori direttamente e indirettamente interessati dalla transizione ricevano un'assistenza adeguata; ribadisce che le risorse del JTF possono integrare le risorse disponibili nell'ambito della politica di coesione e osserva che la nuova proposta non dovrebbe andare a scapito della politica di coesione mediante trasferimenti obbligatori dalle dotazioni nazionali degli Stati membri e non dovrebbe comportare distorsioni della concorrenza; |
28. |
ritiene che il principio di una transizione giusta dovrebbe essere integrato in tutto il Green Deal e che il JTF dovrebbe concentrarsi in particolare sulle regioni che più di altre dipendono dai combustibili fossili; evidenzia che i progetti che beneficiano dei fondi devono essere sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico nonché sostenibili sul lungo termine; chiede, pertanto, una strategia globale dell'UE per lo sviluppo e la modernizzazione delle regioni che beneficiano del JTF; |
29. |
sottolinea che nell'elaborazione dei piani per una transizione giusta dovrebbero essere coinvolte tutte le parti interessate; ritiene che i piani per una transizione giusta dovrebbero tenere conto dei diversi punti di partenza degli Stati membri e delle regioni nella transizione verso la neutralità climatica; rileva che è opportuno apportare maggiore chiarezza a riguardo dei criteri di ammissibilità ai finanziamenti; è del parere che i programmi finanziati dal JTF dovrebbero essere sottoposti a valutazione mediante il monitoraggio del clima, la contabilizzazione del capitale naturale e metodologie relative al ciclo di vita; |
30. |
accoglie con favore i due pilastri aggiuntivi del meccanismo per una transizione giusta, in particolare un regime specifico nell'ambito di InvestEU e uno strumento di prestito per il settore pubblico che, insieme al JTF, creeranno nuove opportunità economiche e contribuiranno ad alleviare gli effetti socioeconomici della transizione verso la neutralità climatica e dell'attuazione dell'economia circolare nell'UE nelle regioni e nelle città più vulnerabili e a più alta intensità di carbonio, e contribuiranno ad affrontare le sfide in materia di accessibilità economica cui saranno confrontati i cittadini durante il processo di transizione; è dell'avviso che, onde garantire il successo di tali pilastri, sia essenziale assicurare un'assistenza tecnica sufficiente per gli Stati membri, le regioni e le città; |
31. |
sottolinea che una transizione equa sul piano sociale non sarà possibile senza un ampio contributo delle aree metropolitane; ritiene pertanto che le risorse del secondo e terzo pilastro del meccanismo per una transizione giusta debbano essere facilmente disponibili per le città, al fine di elaborare un meccanismo finanziario su larga scala per aiutare gli sforzi climatici e sociali a livello di città; rileva che ciò può includere fondi direttamente accessibili, tra l'altro, per le politiche in materia di alloggi, la ristrutturazione degli edifici, i programmi di riadeguamento e isolamento, i progetti di trasporto pubblico, il miglioramento delle infrastrutture verdi delle città, l'introduzione degli strumenti dell'economia circolare o i progetti di gestione sostenibile delle risorse idriche; |
32. |
valuta positivamente il ruolo di InvestEU nell'attuazione e nel funzionamento del SEIP e ritiene che dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale in una ripresa verde, equa e resiliente dell'Unione; si rammarica del fatto che il finanziamento proposto per InvestEU, attraverso sia il QFP che Next Generation EU, sia stato significativamente ridotto rispetto all'ultima proposta della Commissione; accoglie con favore la proposta di creare un dispositivo per gli investimenti strategici, segnatamente l'aggiunta di un quinto ambito di intervento — l'ambito di intervento relativo agli investimenti europei — nel quadro di InvestEU per promuovere gli investimenti sostenibili nelle tecnologie fondamentali e nelle catene del valore; sottolinea che i progetti finanziati a titolo di InvestEU dovrebbero essere coerenti con gli impegni dell'Unione in materia di clima e ambiente per il 2030; |
33. |
evidenzia che la proposta riveduta della Commissione integra già l'accordo preliminare su InvestEU raggiunto tra il Parlamento e il Consiglio nel maggio 2019; ricorda che, oltre a una posizione privilegiata per il gruppo BEI, tale accordo prevede anche un ruolo importante per altri partner esecutivi, quali le banche di promozione nazionali o altri istituti finanziari internazionali; ribadisce altresì che InvestEU è uno strumento basato sulla domanda e, pertanto, sarebbe opportuno evitare un'eccessiva concentrazione settoriale o geografica; mette in risalto la necessità di assicurare la disponibilità in loco di un'assistenza tecnica adeguata, al fine di garantire che i progetti siano finanziati laddove sono più necessari e forniscano una reale addizionalità; sottolinea, a tale proposito, il contributo essenziale del polo di consulenza, per il quale occorre garantire un'adeguata dotazione finanziaria; |
34. |
ribadisce la responsabilità dell'UE, nella sua veste di leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici, di incoraggiare altri partner internazionali a seguire un approccio analogo; è del parere che le risorse che il bilancio dell'UE concede ai paesi terzi non dovrebbero essere spese in alcun modo che contrasti con gli obiettivi del Green Deal e dovrebbero mirare ad agevolare il conseguimento dei suoi obiettivi, tenendo conto del diverso livello di sviluppo di ciascun paese e delle sue diverse esigenze di investimento; ritiene che la pandemia abbia dimostrato che l'azione volta a tutelare l'ambiente e la biodiversità al di fuori dell'Unione è inscindibilmente connessa alla salute tra le mura domestiche e che tale azione è efficace sotto il profilo dei costi rispetto agli effetti della pandemia; |
35. |
osserva che il Fondo per l'innovazione e il Fondo per la modernizzazione dovrebbero apportare un contributo significativo alla transizione sostenibile verso l'azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2020; si compiace, in particolare, del fatto che il Fondo per la modernizzazione è inteso a sostenere investimenti volti a migliorare l'efficienza energetica in dieci Stati membri a basso reddito ed è pertanto uno strumento importante per garantire una transizione giusta; evidenzia la necessità di un acuito controllo del Fondo, visto che gli investimenti in attività che danneggiano significativamente gli obiettivi sociali e ambientali non dovrebbero essere ammissibili nel quadro del Fondo per la modernizzazione; |
36. |
considera necessario evitare qualsiasi sovrapposizione con le relative attività finanziate tramite il bilancio dell'Unione e ritiene che l'esistenza di tali fondi al di fuori del bilancio dell'Unione possa nuocere al controllo di bilancio; esorta la Commissione a tenere l'autorità di bilancio adeguatamente informata dell'attuazione dei fondi; |
37. |
accoglie con favore l'intenzione della Commissione di rivedere sia il Fondo per la modernizzazione sia il Fondo per l'innovazione nell'ambito della sua revisione del sistema di scambio delle quote di emissione (ETS); ribadisce la sua richiesta di lunga data di classificare come risorse proprie una parte significativa delle entrate del sistema ETS; |
38. |
sottolinea il ruolo fondamentale che la politica agricola comune (PAC) e la politica comune della pesca dovranno svolgere nel conseguimento degli obiettivi del SEIP; osserva che, nel percorso dei settori agricolo e della pesca dell'UE verso una gestione più sostenibile delle risorse naturali e la conservazione della biodiversità, la PAC dovrebbe mantenere il suo obiettivo di sostenere la fornitura di un approvvigionamento alimentare di alta qualità, garantire la sovranità alimentare degli europei, contribuire a un reddito stabile e accettabile per gli agricoltori e i pescatori e concorrere allo sviluppo sostenibile delle zone rurali; sottolinea la necessità di garantire che la PAC contribuisca al conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di clima e sostenibilità, come sottolineato nella relazione della Corte dei conti europea del 7 novembre 2018; |
39. |
sottolinea l'importanza di agevolare l'accesso ai finanziamenti pubblici e privati per sostenere maggiori investimenti verdi, lo sviluppo di strumenti di digitalizzazione, ammodernamento e innovazione, e l'accesso ai medesimi, che consentiranno al settore agricolo, a quello della pesca e alle zone rurali di affrontare le sfide e cogliere le opportunità derivanti dalla realizzazione degli obiettivi e dell'ambizione del Green Deal; |
40. |
sottolinea che la politica di coesione, quale principale politica di investimento dell'UE, svolgerà un ruolo cruciale nel sostenere la transizione verso la neutralità climatica; richiama l'attenzione, tuttavia, sul fatto che, a seguito della pandemia di COVID-19, la politica di coesione sarà uno degli strumenti decisivi nella ripresa economica sostenibile e non dovrebbe abbandonare il suo ruolo di lungo corso di contribuire alla coesione sociale, economica e territoriale, come previsto dai trattati dell'UE; insiste affinché la politica di coesione sia rafforzata per conseguire i suoi obiettivi principali e contribuire al successo del Green Deal europeo; |
41. |
sostiene l'approccio innovativo della Commissione che si rispecchia nella sua dichiarazione, secondo la quale il bilancio dell'UE contribuirà al conseguimento degli obiettivi in materia di clima e ambiente anche attraverso le sue entrate; ricorda la posizione del Parlamento a favore dell'introduzione di nuove risorse proprie in grado di generare valore aggiunto e di sostenere in maniera sostanziale il Green Deal europeo; |
42. |
ribadisce la sua precedente posizione a riguardo dell'elenco di potenziali candidati per le nuove risorse proprie, come indicato nella sua relazione interlocutoria sul QFP, che dovrebbero corrispondere a obiettivi essenziali dell'UE, tra cui la lotta contro il cambiamento climatico e la protezione dell'ambiente; chiede pertanto l'introduzione di nuove risorse proprie, senza creare oneri aggiuntivi per i cittadini, che potrebbero includere, ad esempio, risorse per le quali la Commissione ha fornito dati nel 2018 basati su:
ribadisce, a tale proposito, il suo invito a tutti gli Stati membri ad aderire al quadro di cooperazione rafforzata sull'FTT; invita la Commissione a fornire quanto prima dettagli sulle risorse proprie presentate nella sua comunicazione del 27 maggio 2020 sul piano di ripresa, anche per quanto riguarda il prelievo basato sulle attività delle grandi imprese e l'eventuale estensione del sistema ETS ai settori marittimo e aereo; |
43. |
ribadisce che a partire dal 2021 dovrebbe essere incluso nel bilancio dell'UE un paniere di nuove risorse proprie, e che dovrebbe essere delineato un calendario giuridicamente vincolante per proporre e introdurre nuove risorse proprie nel corso del prossimo QFP; chiede che i proventi delle nuove risorse proprie siano sufficienti a coprire almeno gli obblighi di rimborso a titolo dello strumento per la ripresa; si attende che eventuali entrate che superano tale livello confluiscano nel bilancio dell'UE per colmare, tra l'altro, il deficit di finanziamento nel Green Deal, senza pregiudicare il principio di universalità; |
44. |
sottolinea che entrambi i tipi di entrate, ambientali e non specificamente ambientali, saranno indispensabili per la creazione di un paniere affidabile di nuove e autentiche risorse proprie, visto che l'importo del reddito prodotto dalle entrate ambientali potrebbe diminuire proporzionalmente nel tempo col progredire dell'UE verso la neutralità climatica; |
Istituzioni finanziarie — Rendere possibile l'attuazione del Green Deal
45. |
accoglie con favore la decisione della BEI di rivedere la sua politica di prestiti nel settore dell'energia e la sua strategia climatica e di destinare il 50 % delle sue operazioni all'azione per il clima e alla sostenibilità ambientale a partire dal 2025, al fine di adempiere agli obblighi assunti dall'UE nel quadro dell'accordo di Parigi; invita la BEI a rivedere anche la sua politica di prestiti nel settore dei trasporti e a impegnarsi a favore di una transizione sostenibile verso la neutralità climatica e l'economia circolare, tenendo conto dei diversi mix energetici degli Stati membri e accordando particolare attenzione ai settori e alle regioni maggiormente interessati dalla transizione; chiede, in particolare, che siano attuate nuove politiche nei settori industriali ad alta intensità di carbonio in cui la BEI è attiva, al fine di sostenere la transizione di detti settori e allineare tutti i nuovi prestiti settoriali all'obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 al più tardi; elogia l'impegno della BEI a porre fine al finanziamento dei progetti energetici in materia di combustibili fossili entro il 2021; chiede l'adozione e la pubblicazione di piani di transizione verificabili per raggiungere gli obiettivi in materia di neutralità climatica; |
46. |
sottolinea che la risposta della BEI alla pandemia di COVID-19 dovrebbe essere coerente con gli obiettivi del SEIP; rileva, tuttavia, che non tutti i progetti finanziati possono contribuire al conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di clima e insiste sul fatto che ciò non dovrebbe ostacolarne il finanziamento; è del parere, tuttavia, che il portafoglio della BEI debba essere allineato agli obiettivi di sostenibilità dell'UE e al principio «non arrecare un danno significativo»; invita la BEI a definire una tabella di marcia concreta per raggiungere l'obiettivo granulare del 50 % entro il 2025 e a comunicare annualmente la quota dei suoi attivi che finanzia attività che si qualificano come ecosostenibili secondo la tassonomia dell'UE; ricorda che la risposta della banca alla pandemia di COVID-19 dovrebbe generare investimenti per 240 miliardi di EUR ed è stata resa possibile nell'arco di poche settimane; |
47. |
è dell'avviso che, affinché la BEI contribuisca con successo al finanziamento del Green Deal, è fondamentale un approccio dal basso verso l'alto e partecipativo e che la BEI dovrebbe promuovere dialoghi specifici tra il settore pubblico e quello privato nonché migliorare il coordinamento con le vari parti interessate, quali le autorità locali e regionali e i rappresentanti della società civile; pone altresì l'accento sull'indipendenza della BEI, sottolineando al contempo l'importanza di garantire il controllo democratico degli investimenti; |
48. |
ricorda che la BEI è il maggior emittente di obbligazioni verdi al mondo che hanno raccolto oltre 23 miliardi di EUR in undici anni; rileva che un'importante sfida ha riguardato la definizione di norme comuni in modo da evitare il «greenwashing»; accoglie con favore le nuove obbligazioni responsabili dal punto di vista della sostenibilità della BEI, introdotte nel 2018 e concepite per sostenere gli investimenti relativi agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; sottolinea l'importanza di fissare norme comuni in merito a queste nuove obbligazioni onde assicurare che i progetti siano trasparenti, verificabili e misurabili; invita la BEI a proseguire tale attività e a espandere l'emissione di obbligazioni verdi e di obbligazioni per la sensibilizzazione in materia di sostenibilità, che possono facilitare l'attuazione del SEIP e contribuire a sviluppare il mercato delle obbligazioni di sostenibilità sociale e ambientale, basandosi sul lavoro nell'ambito del piano di azione dell'UE per finanziare la crescita sostenibile e della tassonomia dell'UE; |
49. |
incoraggia la BEI a svolgere un ruolo attivo nel sostenere i progetti che contribuiscono a una transizione giusta, come la ricerca, l'innovazione e la digitalizzazione, l'accesso delle PMI ai finanziamenti, gli investimenti sociali e le competenze; |
50. |
osserva che il presidente della BEI Werner Hoyer ha sottolineato la necessità di rafforzare la base di capitale della Banca onde consentirle di portare avanti gli ambiziosi progetti alla base della transizione verso un'economia sostenibile; |
51. |
riconosce l'importante ruolo delle banche e degli istituti nazionali di promozione e delle istituzioni finanziarie internazionali (IFI), ivi comprese la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca mondiale, nel finanziamento di progetti sostenibili, contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi dell'accordo di Parigi; sottolinea che, in considerazione delle loro esperienze e capacità a livello nazionale e regionale, le banche e gli istituti nazionali di promozione possono essere uno strumento utile nell'ottimizzazione dell'impatto dei fondi pubblici, anche attraverso partenariati nel quadro di InvestEU, contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi climatici dell'Unione; sottolinea che il finanziamento delle PMI è fondamentale per la corretta attuazione del SEIP; |
52. |
sottolinea inoltre che le banche e gli istituti nazionali di promozione sono molto esperti nell'elaborazione, nella gestione e nel finanziamento di progetti relativamente più piccoli, derivanti dalla loro esperienza in questo settore; accoglie pertanto con favore la loro partecipazione a diversi aspetti del SEIP in qualità di organismi più adeguati per indirizzare gli investimenti a livello europeo verso l'economia reale e il livello locale; sottolinea l'importanza di assicurare un sostegno tecnico locale per i promotori dei progetti e l'innovazione, e pone in risalto il ruolo dei vivai di progetti che aiutano questi ultimi a maturare a sufficienza per ricevere finanziamenti; chiede di attuare riforme in materia di aiuti di Stato per consentire alle banche e agli istituti nazionali di promozione di fornire prestiti agevolati per promuovere la sostenibilità; |
53. |
osserva che gli investimenti pubblici e privati possono contribuire alla ripresa e alla resilienza sostenibili laddove i finanziamenti siano diretti a investimenti verdi, quali reti elettriche, super-reti e reti intelligenti, reti ferroviarie, efficienza energetica e progetti in materia di economia circolare; |
54. |
evidenzia che i disastri ambientali e climatici pongono rischi sempre maggiori alla stabilità finanziaria e pertanto la regolamentazione e la vigilanza prudenziali dovrebbero integrare meglio tali rischi a lungo termine nelle loro valutazioni; ritiene che la lotta contro i cambiamenti climatici e la promozione della sostenibilità debbano essere maggiormente presi in considerazione nelle politiche della BCE, nel pieno rispetto del suo mandato e della sua indipendenza, e senza compromettere il suo ruolo di custode della stabilità finanziaria e monetaria; ricorda la dichiarazione del presidente della BCE secondo cui la Banca centrale europea sostiene lo sviluppo di una tassonomia per facilitare l'integrazione delle considerazioni ambientali nei portafogli delle banche centrali; prende atto dell'ambizione espressa nella recente risposta dell'Eurosistema alle consultazioni pubbliche della Commissione sulla strategia rinnovata di finanza sostenibile e sulla revisione della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario, in cui si afferma che le forze di mercato possono e dovrebbero essere un fattore chiave per riorientare i flussi finanziari verso attività economiche sostenibili; plaude alla richiesta della BCE e della rete delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione per l'inverdimento del sistema finanziario (NGFS) di consentire alle autorità di regolamentazione dei mercati finanziari di migliorare la valutazione dei rischi finanziari connessi alla sostenibilità; |
55. |
incoraggia la BCE a portare avanti la sua strategia di politica monetaria nel pieno rispetto del suo mandato in materia di stabilità dei prezzi quale sancito dal TFUE; osserva che, nell'ambito del riesame della sua strategia di politica monetaria, la BCE valuterà, in linea con l'accordo di Parigi, se e in che modo, agendo nell'ambito del suo mandato, possa tenere conto di considerazioni di sostenibilità — e in particolare dei rischi connessi alla sostenibilità ambientale — nel suo sistema di garanzie collaterali e nell'esercizio annuale delle prove di stress, mantenendo nel contempo una separazione tra i ruoli di politica monetaria e di vigilanza prudenziale; incoraggia inoltre la BCE a comunicare il livello di allineamento della politica monetaria all'accordo di Parigi, fissando nel contempo una tabella di marcia per l'allineamento futuro, che utilizzi opportunamente la tassonomia dell'UE per tali azioni; invita la BCE a vagliare ulteriori modalità di sostegno alla BEI al fine di aumentarne la capacità di finanziamento senza creare distorsioni del mercato; |
56. |
suggerisce alla BCE di considerare il riequilibrio del proprio portafoglio di obbligazioni ad alta intensità di carbonio nel contesto del programma di acquisto per il settore societario (CSPP) alla luce degli impegni assunti dalla BEI in materia di clima; |
57. |
invita le autorità europee di vigilanza (AEV), unitamente alle autorità nazionali competenti (ANC), a sviluppare prove di stress climatico annuali che esaminino gli istituti finanziari sotto la loro sorveglianza, come attualmente dibattuto in seno alla rete delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione per l'inverdimento del sistema finanziario (NGFS), nell'ottica di comprendere i rischi finanziari legati al clima nei portafogli dei pertinenti istituti finanziari dell'UE nonché la portata di tali rischi; |
58. |
ritiene che i trasporti pubblici svolgano un ruolo fondamentale per realizzare una mobilità urbana sostenibile; pone l'accento sulla necessità di incrementare il sostegno a favore delle reti e delle flotte di trasporto pubblico a livello locale e regionale, quale efficace strumento per la transizione verso una mobilità a basse emissioni, promuovendo nel contempo il cambiamento modale soprattutto nei centri metropolitani e la connettività nelle zone rurali per favorire la coesione territoriale; ritiene essenziale che il finanziamento del trasporto urbano si articoli in misura maggiore con i piani di mobilità urbana sostenibile (PMUS) al fine di stimolare la trasformazione della mobilità urbana; invita la Commissione a cooperare con gli Stati membri per elaborare piani e politiche di mobilità urbana sostenibile, tra cui il sostegno a sistemi di trasporto pubblico efficienti e a soluzioni di mobilità attiva, come gli spostamenti a piedi e in bicicletta, nonché la promozione dell'accessibilità e della multimodalità tra i diversi modi di trasporto; |
Mobilitare investimenti privati per una ripresa sostenibile
59. |
sostiene una strategia rinnovata in materia di finanzia sostenibile; sottolinea la necessità di un marchio di qualità ecologica dell'Unione europea per i prodotti finanziari, di una norma UE vincolante per le obbligazioni verdi e di dati più affidabili, comparabili e accessibili sulla sostenibilità, ottenuti mediante l'armonizzazione degli indicatori di sostenibilità; ricorda la notevole importanza dei finanziamenti verdi per il ruolo internazionale dell'UE e dell'euro nel prossimo decennio; sottolinea l'importanza per le PMI di norme di rendicontazione semplificate che consentano loro di partecipare pienamente ai mercati dei capitali; |
60. |
ribadisce che dati più affidabili, comparabili e accessibili in materia di sostenibilità sono indispensabili per far funzionare a livello pratico il sistema finanziario sostenibile dell'UE; apprezza l'idea del forum di alto livello sull'Unione dei mercati dei capitali di istituire un punto d'accesso unico europeo per aggregare informazioni sulle imprese nell'UE attraverso l'interconnessione dei registri e delle basi di dati sulle imprese esistenti a livello nazionale e dell'UE, nell'ottica di aiutare le imprese, in particolare negli Stati membri più piccoli, ad attrarre investitori; sottolinea che le imprese dovrebbero avere il controllo sulla disponibilità dei loro dati nel punto di accesso unico europeo; invita la Commissione a presentare una proposta legislativa su un punto d'accesso unico europeo per le informazioni finanziarie e non finanziarie riguardanti società dell'UE quotate e non quotate, rispettando nel contempo il principio di proporzionalità, ove opportuno; invita la Commissione a razionalizzare gli obblighi di trasparenza definiti nella direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e ad allinearli con quelli contenuti nel regolamento Tassonomia e nel regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari; chiede metodologie trasparenti per la raccolta e la pubblicazione dei dati; invita la Commissione ad attuare un monitoraggio e una comunicazione efficaci dei dati relativi all'attuazione del SEIP, mettendoli a disposizione del pubblico per garantire la piena trasparenza della spesa relativa alla transizione verde dell'UE; ritiene che una quota significativa delle obbligazioni dell'UE da emettere nel contesto del piano per la ripresa debbano essere emessi in base alla norma UE per le obbligazioni verdi, come proposto dalla Commissione; |
61. |
elogia i progressi compiuti sulla base delle iniziative incluse nel piano d'azione sulla finanza sostenibile del 2018; chiede l'adozione degli atti delegati previsti dal regolamento Tassonomia, tenendo conto della gamma di criteri e indicatori di sostenibilità; chiede in particolare la celere attuazione del principio «non arrecare un danno significativo» come delineato nel regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari e nel regolamento Tassonomia; sottolinea l'importanza di obblighi di informativa ambiziosi per tutti i prodotti finanziari; |
62. |
ritiene che la futura strategia rinnovata dell'UE per la finanza sostenibile costituisca un'importante opportunità per accelerare la transizione verso investimenti al dettaglio sostenibili; invita la Commissione a proporre le misure necessarie per incentivare investimenti al dettaglio sostenibili; |
63. |
prende atto dell'articolo 26, paragrafo 2, del regolamento Tassonomia, che impone alla Commissione di pubblicare entro il 31 dicembre 2021 una relazione illustrante le disposizioni che sarebbero necessarie per estendere l'ambito di applicazione di tale regolamento al di là delle attività economiche ecosostenibili, compresi altri obiettivi di sostenibilità, come gli obiettivi sociali; |
64. |
approva l'invito del gruppo di esperti ad alto livello sulla finanza sostenibile ad adottare nuove misure che favoriscano la prospettiva a lungo termine, vantaggiosa per le persone e il pianeta; invita la Commissione a esaminare e proporre un modo in cui una prospettiva a lungo termine possa essere meglio integrata nel regime e nelle norme di governo societario; accoglie con favore la preparazione di un'iniziativa sostenibile in materia di governo societario; |
65. |
invita la Commissione a prendere in considerazione una revisione della direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario, che potrebbe includere la divulgazione dell'impatto delle attività delle imprese sulla sostenibilità ambientale, sociale e della governance; |
66. |
reitera che, nel mobilitare i finanziamenti per il Green Deal, gli investimenti pubblici e privati devono essere complementari, ove possibile; sottolinea che gli investimenti del settore privato non dovrebbero essere esclusi in modo da poter ottimizzare i finanziamenti per il SEIP; |
67. |
ricorda che gli investimenti e i prestiti in attività economiche insostenibili possono dare luogo ad attivi non recuperabili o investimenti a fondo perduto con effetti di «lock-in»; rileva che tale rischio deve essere sufficientemente integrato nei rating del credito e nei quadri prudenziali, ivi compreso il quadro di Basilea; invita pertanto la Commissione a vagliare in che modo migliorare l'inclusione dei rischi per la sostenibilità e il trattamento prudenziale degli investimenti e dei prestiti a lungo termine, anche nel codice bancario dell'UE, che promuoverà ulteriormente la stabilità finanziaria sistemica globale, e a cercare di promuovere maggiormente l'affidabilità, la comparabilità e la trasparenza dei fattori di sostenibilità nei rating del credito; è del parere che quest'ultimo aspetto potrebbe essere affrontato nelle prossime revisioni del regolamento sulle agenzie di rating del credito, del regolamento/della direttiva sui requisiti patrimoniali e dei quadri di solvibilità; |
68. |
ricorda che gli investimenti sostenibili non presentano necessariamente un profilo di rischio inferiore rispetto ad altri tipi di investimenti; |
69. |
ritiene necessario agevolare l'accesso delle PMI dell'Unione ai finanziamenti pubblici e privati nell'ambito del SEIP; sottolinea la necessità di profondere sforzi supplementari per informare le PMI sulle nuove opportunità di finanziamento nel quadro del SEIP; |
Promuovere investimenti pubblici sostenibili in tempi di crisi
70. |
chiede la creazione di uno strumento per gli investimenti sostenibili al fine di conseguire gli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo, ma sottolinea che, qualunque sia il modello di finanziamento scelto, gli accresciuti livelli di investimenti pubblici dovrebbero contribuire alla sostenibilità delle finanze pubbliche nell'UE; ritiene che un'eventuale revisione del quadro di governance economica dell'UE debba prendere in considerazione le raccomandazioni del Comitato consultivo europeo indipendente per le finanze pubbliche e stimolare gli Stati membri ad allineare le loro economie e la loro spesa pubblica agli obiettivi del Green Deal europeo; sostiene l'impegno della Commissione a vagliare altri quadri abilitanti, come le norme sulle obbligazioni verdi, e la incoraggia a classificare le migliori pratiche in materia di bilancio verde; |
71. |
chiede che il sostegno pubblico al settore dei trasporti, segnatamente le compagnie aeree, a quello del turismo o automobilistico, sia utilizzato in maniera sostenibile ed efficiente; chiede che le attività transitorie definite nel regolamento Tassonomia siano ammissibili ai finanziamenti a titolo del SEIP e invita a prestare particolare attenzione all'accesso ai finanziamenti e ad altre forme di sostegno per le microimprese e le PMI; |
72. |
chiede l'integrazione degli appalti pubblici e delle procedure di gara sostenibili, nonché un maggiore coordinamento a livello europeo a tale riguardo; |
73. |
si compiace del fatto che i piani di ripresa e di resilienza si baseranno su priorità comuni dell'UE; mette in risalto, a tale proposito, il Green Deal europeo e il pilastro europeo dei diritti sociali, nonché l'agenda digitale e l'obiettivo strategico di conseguire la sovranità europea in settori strategici, con una base industriale sostenibile; ricorda la necessità di investimenti verdi per la ripresa e di aumentare la convergenza tra gli Stati membri nell'attuazione del SEIP, il che potrebbe contribuire ad accelerare la ripresa economica; chiede l'inclusione di priorità in ambiti quali l'occupazione, le competenze, l'istruzione, l'imprenditorialità digitale, la ricerca e l'innovazione e la salute, ma anche in ambiti legati al contesto imprenditoriale e senza scopo di lucro, compresi la pubblica amministrazione e il settore finanziario; invita la Commissione a fornire assistenza tecnica alle autorità pubbliche nell'elaborazione dei piani di transizione al fine di evitare attivi non recuperabili; chiede alla Commissione di monitorare l'attuazione dei piani di ripresa e resilienza e di garantire che gravi violazioni portino al recupero delle dotazioni versate; pone l'accento sul rispetto dello Stato di diritto e dei nostri valori democratici da parte degli Stati membri che pubblicano i piani; |
74. |
insiste affinché il principio del «non arrecare un danno significativo» del Green Deal europeo si applichi a tutti i piani per la ripresa; |
75. |
deplora la decisione del Consiglio europeo di eliminare lo strumento di sostegno alla solvibilità dal programma Next Generation EU; ritiene che esso sia uno strumento cruciale per garantire condizioni di parità nel mercato unico; |
76. |
chiede che le imprese che beneficiano del sostegno pubblico si impegnino a eseguire una rendicontazione pubblica paese per paese, pur rispettando la possibilità di deroghe temporanee previste per tutelare informazioni sensibili sotto il profilo commerciale; chiede che tali imprese garantiscano inoltre una concorrenza leale, riducano il divario retributivo di genere, rispettino i loro obblighi di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario, assicurino la creazione di posti di lavoro, comunichino qualsiasi trattamento privilegiato ricevuto e si astengano rigorosamente dall'adottare strategie di elusione fiscale attraverso filiali in giurisdizioni non cooperative a fini fiscali senza un'attività economica sostanziale; ribadisce che tali imprese dovrebbero contribuire equamente agli sforzi di ripresa versando la quota di imposte che spetta loro; chiede, in tale contesto, un nuovo contratto sociale per le imprese, che armonizzi le finalità lucrative con le considerazioni sulle persone e sul pianeta; |
77. |
invita la Commissione a rivedere le norme in materia di aiuti di Stato, compreso il quadro temporaneo introdotto in risposta alla crisi COVID-19, per ottenere un maggiore sostegno pubblico al Green Deal europeo e assicurare che gli aiuti di Stato siano subordinati al rispetto degli obiettivi climatici e ambientali dell'Unione; osserva che qualsiasi futura revisione delle norme in materia di aiuti di Stato dovrebbe essere concepita con attenzione in modo da prevenire distorsioni della concorrenza sul mercato interno e garantire la sua integrità e la parità di condizioni; |
78. |
invita la Commissione a includere nelle proprie decisioni di approvazione di domande di aiuti di Stato da parte di Stati membri, in conformità dell'articolo 108 TFUE, disposizioni che impongano ai beneficiari che operano in settori ad alta intensità di carbonio di adottare obiettivi climatici e tabelle di marcia per una transizione verde e dimostrare l'allineamento del loro modello aziendale e delle loro attività agli obiettivi di cui all'articolo 2 del regolamento (UE) 2018/1999; |
79. |
accoglie con favore la revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici prevista nel 2021 e invita la Commissione a presentare proposte legislative per allineare le aliquote IVA alle considerazioni ambientali, introdurre un'imposta sulla plastica monouso e aumentare le pertinenti accise minime che hanno perso il loro effetto a causa dell'inflazione; si adopera per coniugare tali riforme agli sforzi volti a mantenere il potere d'acquisto di coloro che hanno i livelli di reddito più bassi dell'Unione europea; |
80. |
ricorda il crescente fabbisogno di investimenti connesso alla transizione verde e che l'evasione e l'elusione fiscali delle imprese causano potenziali perdite di risorse per i bilanci nazionali e dell'UE, quantificabili in una forchetta che va da 50-70 miliardi di EUR a 160-190 miliardi di EUR, che potrebbero essere utilizzate per gli investimenti nel SEIP; invita gli Stati membri a mobilitare risorse per finanziare la transizione sostenibile e giusta attuando un eventuale accordo quadro inclusivo dell'OCSE, compreso il suo secondo pilastro; chiede di intensificare la lotta contro la frode fiscale, l'evasione e l'elusione fiscali e la pianificazione fiscale aggressiva; chiede un coordinamento a livello dell'UE per individuare la pianificazione fiscale aggressiva da parte di privati e imprese, indagare su di essa ed evitarla; chiede una strategia ambiziosa in materia di tassazione delle imprese per il XXI secolo; invita il Consiglio ad aggiornare i criteri relativi alla definizione di regimi fiscali dannosi nel codice di condotta in materia di tassazione delle imprese e ribadisce la sua posizione, espressa il 26 marzo 2019, sugli Stati membri che agevolano la pianificazione fiscale aggressiva; incoraggia la Commissione a stabilire criteri per valutare le pratiche fiscali degli Stati membri; ricorda alla Commissione l'esistenza dell'articolo 116 TFUE nel contesto dei fascicoli di natura fiscale e la incoraggia a ricorrere alle sue disposizioni onde evitare distorsioni della concorrenza all'interno del mercato unico; |
81. |
auspica che si garantisca che tutti contribuiscano in maniera equa alla ripresa post-COVID-19 e alla transizione verso un'economia competitiva e sostenibile, tenendo conto al contempo delle diverse capacità degli Stati membri; ritiene che, come sottolineato dalla Presidente della BCE Christine Lagarde il 7 luglio 2020, le persone vulnerabili spesso «sono le più colpite» dalla pandemia di COVID-19, mentre i prezzi delle attività sono finora aumentati nel corso della crisi; incoraggia gli Stati membri e la Commissione a esplorare nuove risorse per finanziare la ripresa economica che tengano conto di tale aspetto; |
82. |
sottolinea che l'aumento del finanziamento del Green Deal comporterà una considerevole disciplina di bilancio e un rigoroso controllo al fine di prevenire le frodi e la deviazione dei fondi; osserva che l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) non dispone delle capacità adatte per prevenire le frodi finanziarie da solo; esorta pertanto tutti gli Stati membri ad aderire alla Procura europea (EPPO); |
83. |
ritiene che tutte le proposte illustrate nella presente relazione possano generare 660 miliardi di EUR all'anno, necessari per vincere la battaglia per il clima e l'occupazione; |
o
o o
84. |
incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri. |
(1) Testi approvati, P9_TA(2020)0005.
(2) Testi approvati, P8_TA(2018)0449.
(3) Testi approvati, P9_TA(2019)0032.
(4) Testi approvati, P9_TA(2020)0124.
(5) Testi approvati, P9_TA(2020)0220.
(6) Testi approvati, P9_TA(2019)0102.
(7) Testi approvati, P9_TA(2020)0054.
(8) GU C 76 del 9.3.2020, pag. 23.
(9) Testi approvati, P9_TA(2020)0206.
(10) https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/assessment_of_economic_and_investment_needs.pdf