Bruxelles, 20.5.2020

COM(2020) 519 final

Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2020 dei Paesi Bassi e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dei Paesi Bassi


Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2020 dei Paesi Bassi e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dei Paesi Bassi

Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici 2 , in particolare l'articolo 6, paragrafo 1,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha adottato la strategia annuale di crescita sostenibile, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2020. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il 17 dicembre 2019 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui i Paesi Bassi sono stati annoverati tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altresì adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro.

(2)Il 26 febbraio 2020 è stata pubblicata la relazione per paese relativa ai Paesi Bassi 2020 3 . In tale relazione sono valutati i progressi compiuti dal paese nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 4 , il seguito dato alle raccomandazioni adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020. La relazione per paese comprende altresì l'esame approfondito a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, i cui risultati sono stati pubblicati il 26 febbraio 2020. L'analisi ha portato la Commissione a concludere che i Paesi Bassi presentano squilibri macroeconomici. In particolare, lo stock elevato di debito privato e l'ingente avanzo delle partite correnti sono fonte di squilibri che hanno rilevanza transfrontaliera.

(3)L'11 marzo 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità ha ufficialmente dichiarato l'epidemia di Covid-19 una pandemia mondiale. Essa costituisce una grave emergenza di salute pubblica per i cittadini, le società e le economie. Sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e sta provocando l'interruzione delle catene di approvvigionamento su scala mondiale, volatilità sui mercati finanziari, shock dei consumi e ripercussioni negative in vari settori. La pandemia sta mettendo a repentaglio i posti di lavoro dei cittadini, i loro redditi e le attività delle imprese. Ha provocato un forte shock economico che sta già avendo gravi ripercussioni nell'Unione europea. Il 13 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione 5 che sollecita una risposta economica coordinata alla crisi, coinvolgendo tutti i soggetti a livello nazionale e dell'Unione.

(4)Molti Stati membri hanno dichiarato lo stato di emergenza o hanno introdotto misure di emergenza. Tutte le misure di emergenza dovrebbero essere rigorosamente proporzionate, necessarie, limitate nel tempo e in linea con le norme europee e internazionali. Esse dovrebbero essere soggette al controllo democratico e a un sindacato giurisdizionale indipendente.

(5)Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita 6 . La clausola di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. Nella sua comunicazione la Commissione ha condiviso con il Consiglio il suo parere secondo cui, data la grave recessione economica che si prevede a seguito della pandemia di Covid-19, le condizioni attuali consentono l'attivazione della clausola. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. L'attivazione della clausola di salvaguardia generale consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Nell'ambito del braccio correttivo il Consiglio può anche decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una traiettoria di bilancio riveduta. La clausola di salvaguardia generale non sospende le procedure del patto di stabilità e crescita. Essa permette agli Stati membri di discostarsi dagli obblighi di bilancio che si applicherebbero normalmente, consentendo alla Commissione e al Consiglio di adottare le necessarie misure di coordinamento delle politiche nell'ambito del patto.

(6)È necessario continuare ad agire per limitare e controllare la diffusione della pandemia, rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari nazionali, attenuare le conseguenze socioeconomiche mediante misure di sostegno per le imprese e le famiglie e garantire condizioni sanitarie e di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro al fine di riprendere l'attività economica. È opportuno che l'Unione si avvalga pienamente dei vari strumenti a sua disposizione per sostenere gli sforzi degli Stati membri in tali ambiti. Parallelamente gli Stati membri e l'Unione dovrebbero collaborare al fine di preparare le misure necessarie per tornare al normale funzionamento delle nostre società ed economie e a una crescita sostenibile, integrandovi tra l'altro la transizione verde e la trasformazione digitale e traendo dalla crisi tutti gli insegnamenti possibili.

(7)La crisi della Covid-19 ha evidenziato la flessibilità offerta dal mercato unico per adattarsi a situazioni straordinarie. Tuttavia, al fine di garantire una transizione rapida e agevole alla fase di ripresa e la libera circolazione di beni, servizi e lavoratori, le misure eccezionali che ostacolano il normale funzionamento del mercato unico devono essere rimosse non appena non sono più indispensabili. La crisi attuale ha evidenziato la necessità di piani di preparazione alle crisi nel settore sanitario che comprendono, in particolare, migliori strategie di acquisto, catene di approvvigionamento diversificate e riserve strategiche di forniture essenziali. Si tratta di elementi fondamentali per l'elaborazione di piani più ampi di preparazione alle crisi.

(8)Il legislatore dell'Unione ha già modificato i quadri normativi pertinenti 7 per consentire agli Stati membri di mobilitare tutte le risorse non utilizzate dei Fondi strutturali e d'investimento europei, in modo da poter far fronte alle eccezionali conseguenze della pandemia di Covid-19. Tali modifiche consentiranno un'ulteriore flessibilità e procedure semplificate e snelle. Per allentare la pressione sui flussi di cassa, gli Stati membri possono anche beneficiare di un tasso di cofinanziamento del 100 % a carico del bilancio dell'Unione nell'esercizio contabile 2020-2021. I Paesi Bassi sono incoraggiati a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti.

(9)Il 28 aprile 2020 i Paesi Bassi hanno presentato il loro programma nazionale di riforma 2020 e il 29 aprile 2020 il programma di stabilità 2020. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(10)I Paesi Bassi sono attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e crescita e sono soggetti alla regola del debito.

(11)Nel suo programma di stabilità 2020 il governo prevede un peggioramento del saldo nominale che passerà da un avanzo dell'1,7 % del PIL nel 2019 a un avanzo dello 0,1 % del PIL nel 2020. Nel 2023 l'avanzo calerà, secondo le previsioni, allo 0,0 % del PIL. Dopo essere sceso al 48,6 % del PIL nel 2019, nel 2020 il rapporto debito pubblico/PIL calerà ulteriormente, secondo il programma di stabilità 2020, al 46,3 %. Tuttavia, lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio non sembra più realistico e il programma non tiene conto di un numero significativo di misure annunciate dai Paesi Bassi in risposta alla pandemia di Covid-19. Il memorandum di bilancio di primavera 8 contiene un aggiornamento delle proiezioni di bilancio. Il memorandum prevede un peggioramento del saldo nominale delle amministrazioni pubbliche, che passerà a un disavanzo dell'11,8 % del PIL nel 2020, e un aumento del rapporto debito pubblico/PIL al 65,2 % nel 2020. Le prospettive macroeconomiche e di bilancio risentono dell'elevata incertezza dovuta alla pandemia di Covid-19.

(12)In risposta alla pandemia di Covid-19 e nel quadro di un approccio coordinato a livello dell'Unione, i Paesi Bassi hanno adottato misure di bilancio per aumentare la capacità del loro sistema sanitario, contenere la pandemia e fornire sostegno alle persone e ai settori che sono stati colpiti in modo particolare. Tali misure di bilancio, che secondo il programma di stabilità 2020 e il memorandum di bilancio di primavera ammontano al 2,7 % del PIL, comprendono il potenziamento dei servizi di assistenza sanitaria, aiuti di emergenza per i settori in difficoltà e un sostegno al reddito dei lavoratori autonomi e dipendenti. Inoltre i Paesi Bassi hanno annunciato misure che, pur non avendo un effetto diretto sul bilancio, contribuiranno a sostenere la liquidità delle imprese, tra cui differimenti delle imposte sul reddito delle società (dal 4,6 % al 5,9 % del PIL) e garanzie sui prestiti (1,8 % del PIL). Nel complesso le misure adottate dai Paesi Bassi sono in linea con gli orientamenti stabiliti nella comunicazione della Commissione sulla risposta economica coordinata all'emergenza Covid-19. La piena attuazione di tali misure, seguita da un riorientamento delle politiche di bilancio verso il conseguimento di posizioni di bilancio a medio termine prudenti quando le condizioni economiche lo consentano, contribuirà a preservare la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(13)Nell'ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2020 della Commissione prospettano un saldo delle amministrazioni pubbliche dei Paesi Bassi pari al -6,3 % del PIL nel 2020 e al -3,5 % nel 2021. La differenza di 5,5 punti percentuali tra la previsione del memorandum di bilancio di primavera e quella della Commissione è dovuta alla diversa contabilizzazione dei differimenti delle imposte (dal 4,6 % al 5,9 % del PIL), che nelle previsioni della Commissione non sono iscritti a riduzione delle entrate nel 2020. Il debito delle amministrazioni pubbliche raggiungerà, secondo le previsioni, il 62,1 % del PIL nel 2020 e il 57,6 % nel 2021.

(14)Il 20 maggio 2020 la Commissione ha pubblicato una relazione elaborata a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato poiché il disavanzo dei Paesi Bassi, secondo le proiezioni, oltrepasserà la soglia del 3 % del PIL nel 2020. Nel complesso, l'analisi suggerisce che il criterio del disavanzo definito nel trattato e nel regolamento (CE) n. 1467/1997 non è soddisfatto.

(15)Dopo la crescita sostenuta degli ultimi anni, la pandemia di Covid-19 ha interrotto bruscamente sei anni consecutivi di espansione economica dei Paesi Bassi. Quest'anno l'economia del paese è destinata a subire la più netta contrazione nella storia nazionale del dopoguerra: si prevede un brusco calo di tutte le componenti della domanda, tranne il consumo pubblico, con il raggiungimento del punto minimo dell'attività economica, secondo le proiezioni, nel secondo trimestre. Nel 2021 è probabile che l'economia riprenda a crescere a un tasso nettamente superiore alla crescita tendenziale, in seguito a una graduale normalizzazione dell'attività economica e alla ripresa della domanda interna e del commercio mondiale rispetto al basso livello raggiunto. Tuttavia, si prevede che i livelli di attività rimangano inferiori a quelli del 2019. La disoccupazione, secondo le previsioni della Commissione, salirà al 5,9 % nel 2020, soprattutto a causa delle chiusure imposte alle imprese e al brusco declino generale dell'attività economica, ma nel 2021 si attesterà al 5,3 %. Le misure di protezione dell'occupazione, specialmente la misura transitoria di emergenza a sostegno dell'occupazione e il sostegno al reddito aggiuntivo per i lavoratori autonomi, dovrebbero contribuire ad arginare le perdite di posti di lavoro. Tuttavia, secondo le previsioni il deterioramento del mercato del lavoro subirà un'accelerazione nei prossimi mesi, poiché le imprese dei settori pesantemente colpiti inevitabilmente perderanno posti di lavoro, specialmente per quanto riguarda i lavoratori con contratti flessibili e temporanei.

(16)In reazione alle improvvise ricadute economiche e al calo della domanda in determinati settori, il governo dei Paesi Bassi ha adottato un ampio pacchetto di misure di emergenza per contribuire a evitare un danno strutturale all'economia. La forte risposta politica riguarda i settori più investiti dalla crisi e prevede essenzialmente la protezione dell'occupazione e del potere di acquisto delle famiglie, una compensazione finanziaria diretta per i comparti gravemente colpiti, il differimento delle imposte e garanzie sui prestiti a sostegno del flusso di credito al settore privato, in modo da impedire che i problemi temporanei di liquidità si trasformino gradualmente in problemi di insolvenza. Inoltre, gli stabilizzatori automatici dovrebbero contribuire ad attenuare la profondità della recessione. La banca centrale dei Paesi Bassi ha altresì ridotto le riserve di capitale sistemiche per le maggiori banche e sta rimandando l'adozione di una misura volta a introdurre un fattore minimo di ponderazione del rischio per i mutui ipotecari, liberando così il capitale delle banche e permettendo loro di ampliare notevolmente i prestiti a famiglie e imprese.

(17)Il sistema sanitario dei Paesi Bassi sta ottenendo risultati relativamente buoni in termini di contributo alla salute generale della popolazione e accessibilità dei servizi sanitari. Nell'ambito della risposta immediata alla crisi, i Paesi Bassi hanno messo in atto una strategia di controllo che comprende misure generali di salute pubblica e hanno adottato provvedimenti mirati di finanziamento al settore sanitario. Tuttavia l'insorgenza della Covid-19 ha messo alla prova la resilienza del sistema sanitario. Sotto questo aspetto alcune preoccupazioni preesistenti sono venute alla luce. Affrontare le attuali carenze, in particolare per quanto riguarda gli infermieri e l'assistenza sanitaria di base, permetterebbe di migliorare la capacità della forza lavoro. Un ulteriore rafforzamento della governance dei dati e dell'uso di strumenti di sanità elettronica permetterebbe di migliorare la governance generale dei sistemi sanitari e la loro capacità di garantire una prestazione di servizi integrati in un quadro di continuità dell'assistenza. La pandemia di Covid-19 ha quindi rivelato la necessità di continuare a migliorare la resilienza e la preparazione alle crisi del sistema sanitario affrontando tali problemi strutturali.

(18)Anche se nel 2019 e all'inizio del 2020 il mercato del lavoro ha continuato a migliorare e ha registrato complessivamente buoni risultati, la crisi della Covid-19 ha ridotto la crescita economica e determinerà, secondo le previsioni, un forte aumento della disoccupazione. È stata adottata una serie di misure economiche senza precedenti per proteggere i posti di lavoro e i mezzi di sussistenza della popolazione e per minimizzare l'impatto della crisi sui lavoratori autonomi, sulle piccole e medie imprese e sulle grandi società. Per tutelare l'occupazione, i datori di lavoro che prevedono di perdere almeno il 20 % delle entrate a causa della crisi possono chiedere un'indennità (fino al 90 % della spesa salariale dell'impresa, a seconda della perdita di fatturato) che permetta loro di pagare i salari dei dipendenti per tre mesi. I lavoratori autonomi potranno ricorrere a una procedura accelerata che consentirà loro di chiedere un sostegno al reddito aggiuntivo fino all'importo del salario sociale minimo e di poter così sostenere il costo della vita per un periodo di tre mesi.

(19)L'attenuazione delle conseguenze occupazionali e sociali della crisi per i più colpiti dovrebbe rientrare nell'ambito della strategia di ripresa. Malgrado il pacchetto di misure adottato per proteggere l'occupazione, coloro che si trovano in una posizione meno favorevole sul mercato del lavoro e/o in una situazione sociale vulnerabile sono stati investiti più gravemente. La disoccupazione è aumentata, soprattutto per i lavoratori con contratti flessibili come i giovani, le persone che lavorano tramite agenzie interinali e quelle che provengono da contesti migratori. La crisi della Covid-19 ha inoltre evidenziato notevoli problemi in termini di accesso a una protezione sociale adeguata per i lavoratori autonomi, che sono più spesso privi di una copertura assicurativa sufficiente (o addirittura non assicurati) contro malattia, disabilità, disoccupazione e vecchiaia.

(20)Il sostegno alla liquidità fornito alle imprese tramite prestiti e garanzie, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese, è stato della massima importanza. La distribuzione alle imprese del sostegno alla liquidità dev'essere attuata in modo efficace e rapido da intermediari, mantenendo al contempo la loro resilienza. Autorizzare il pagamento differito delle imposte e dei contributi sociali e accelerare i pagamenti contrattuali da parte delle autorità pubbliche può contribuire ulteriormente a migliorare i flussi di cassa delle piccole e medie imprese. Le start-up e le scale-up potrebbero aver bisogno di un sostegno specifico, ad esempio sotto forma di partecipazioni azionarie da parte di istituzioni pubbliche e di incentivi per i fondi di venture capital affinché aumentino i loro investimenti in tali imprese. Ciò può contribuire a evitare vendite di emergenza di imprese europee di importanza strategica. Dovrebbe essere garantito un sostegno azionario o quasi azionario, nel modo autorizzato e secondo le condizioni stabilite dal quadro di riferimento temporaneo per gli aiuti di Stato 9 , a favore di tutte le imprese 10 e non solo di quelle che rientrano nella definizione 11 di piccole e medie imprese stabilita dalla Commissione. È inoltre opportuno continuare a impegnarsi per offrire l'accesso a servizi pubblici digitali efficienti alle persone e alle imprese.

(21)Per favorire la ripresa economica sarà importante anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati, anche attraverso riforme pertinenti. Un'azione politica mirata, con investimenti nei settori che hanno le migliori prospettive di aumentare la crescita potenziale dell'economia in generale, può aiutare ad affrontare le sfide accentuate dall'attuale crisi. In particolare, gli investimenti nel settore R&S previsti nella “politica incentrata sulla missione per i settori principali e l'innovazione” 12 e quelli a favore del capitale umano possono contribuire a sostenere la crescita della produttività a lungo termine e a mantenere una forte capacità di innovazione. Ciò vale specialmente per le start-up, le scale-up e le PMI innovative che sono cruciali per rafforzare la competitività e la creazione di posti di lavoro. Gli investimenti in iniziative previste dall'accordo sul clima e dal piano nazionale per l'energia e il clima dei Paesi Bassi, volte a combattere i cambiamenti climatici e promuovere la transizione energetica, possono offrire un contributo fondamentale a obiettivi più vasti della società, tra cui l'esigenza di assicurare una crescita economica sostenibile ed efficiente in termini di risorse. Per di più, sebbene i Paesi Bassi siano all'avanguardia nella decarbonizzazione del settore dei trasporti, l'uso di energie rinnovabili in tale settore è inferiore alla media dell'UE. Occorre infine investire in nuovi alloggi per alleviare le attuali carenze di abitazioni. La programmazione del Fondo per una transizione giusta per il periodo 2021-2027 potrebbe aiutare i Paesi Bassi ad affrontare alcune delle difficoltà create dalla transizione verso un'economia climaticamente neutra, in particolare nelle aree di cui all'allegato D della relazione per paese. Ciò consentirebbe ai Paesi Bassi di fare il miglior uso possibile di tale Fondo.

(22)Disporre di competenze tecniche e digitali e di professionisti qualificati è fondamentale per la capacità di innovazione dell'economia dei Paesi Bassi e per una crescita della produttività sostenibile e inclusiva. Rimane inoltre cruciale investire nelle competenze di base e/o digitali, nell'istruzione e nella formazione, anche offrendo a tutti opportunità di miglioramento delle competenze e di riqualificazione, per migliorare l'accesso al mercato del lavoro e in particolare rafforzare l'occupabilità di coloro che sono ai margini del mercato del lavoro (comprese le persone che provengono da un contesto migratorio e quelle con disabilità) e al tempo stesso promuovere le pari opportunità e l'inclusione attiva.

(23)Malgrado i Paesi Bassi abbiano adottato misure per contrastare le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva attuando iniziative internazionali ed europee concordate in precedenza, l'elevato livello dei pagamenti di dividendi, royalty e interessi versati tramite i Paesi Bassi indica che la normativa tributaria del paese è utilizzata da imprese che praticano una pianificazione fiscale aggressiva. Gran parte degli stock di investimenti esteri diretti è detenuta da “società veicolo”. L'assenza di ritenute d'imposta sui pagamenti in uscita (ossia effettuati dai residenti dell'UE a residenti di paesi terzi) di royalty e interessi può comportare un'elusione fiscale totale se tali pagamenti non sono soggetti a imposizione neanche nella giurisdizione del beneficiario. La riforma recentemente adottata sull'applicazione a determinate condizioni di ritenute d'imposta sui pagamenti di royalty e interessi in caso di abuso o di pagamenti verso paesi a basso tasso di imposizione, che sarà attuata dal 1° gennaio 2021, rappresenta un passo avanti per ridurre la pianificazione fiscale aggressiva: la sua efficacia dovrebbe essere attentamente monitorata.

(24)Malgrado gli sforzi compiuti negli ultimi tempi, diversi istituti finanziari dei Paesi Bassi sono stati recentemente coinvolti in casi di riciclaggio, che hanno evidenziato la necessità di rafforzare ulteriormente la vigilanza sugli istituti finanziari e di indagare e perseguire tali reati. Al di fuori dal settore finanziario, anche l'apertura dell'economia dei Paesi Bassi agli investimenti esteri diretti e le strutture giuridiche complesse del paese creano rischi notevoli di riciclaggio. Il disallineamento tra, da un lato, il basso numero di casi di segnalazione di transazioni inusuali da parte di prestatori di servizi relativi a trust e società e di consulenti tributari e, dall'altro, la loro alta esposizione al rischio richiede una vigilanza proporzionata. Data l'ampia presenza di strutture giuridiche complesse, il buon funzionamento del registro dei titolari effettivi è cruciale per evitare che si abusi di tali enti, ma il registro non è stato ancora istituito.

(25)Mentre le presenti raccomandazioni si concentrano sulle modalità per fronteggiare l'impatto socioeconomico della pandemia e agevolare la ripresa economica, le raccomandazioni specifiche per paese del 2019 adottate dal Consiglio il 9 luglio 2019 riguardavano anche riforme che sono essenziali per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine. Tali raccomandazioni restano pertinenti e continueranno ad essere monitorate durante tutto il ciclo annuale del semestre europeo del prossimo anno. Ciò vale anche per le raccomandazioni relative alle politiche economiche connesse agli investimenti. Queste ultime raccomandazioni dovrebbero essere prese in considerazione ai fini della programmazione strategica dei finanziamenti della politica di coesione dopo il 2020, anche per quanto riguarda le misure di attenuazione della crisi attuale e le strategie di uscita dalla stessa.

(26)Il semestre europeo fornisce il quadro per il costante coordinamento delle politiche economiche e dell'occupazione nell'Unione, il quale può contribuire a un'economia sostenibile. Gli Stati membri hanno fatto il punto sui progressi compiuti nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nei rispettivi programmi nazionali di riforma 2020. Assicurando la piena attuazione delle raccomandazioni che seguono, i Paesi Bassi contribuiranno ai progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e allo sforzo comune di garantire la sostenibilità competitiva nell'Unione.

(27)È fondamentale uno stretto coordinamento tra le economie dell'Unione economica e monetaria per conseguire il rapido superamento delle conseguenze economiche della Covid-19. In quanto Stato membro la cui moneta è l'euro e tenuto conto degli orientamenti politici forniti dall'Eurogruppo, i Paesi Bassi dovrebbero garantire che le loro politiche restino coerenti con le raccomandazioni per la zona euro e coordinate con quelle degli altri Stati membri della zona euro.

(28)Nell'ambito del semestre europeo 2020 la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica dei Paesi Bassi, che ha pubblicato nella relazione per paese 2020. Ha altresì valutato il programma di stabilità 2020, il programma nazionale di riforma 2020, nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte ai Paesi Bassi negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dei Paesi Bassi, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'Unione, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell'Unione per le future decisioni nazionali.

(29)Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità 2020 e il suo parere 13 trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1.

(30)Alla luce dell'esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma 2020 e il programma di stabilità 2020. Le presenti raccomandazioni tengono conto della necessità di far fronte alla pandemia e facilitare la ripresa economica come primo passo necessario per consentire un aggiustamento degli squilibri. Le raccomandazioni direttamente intese a porre rimedio agli squilibri macroeconomici individuati dalla Commissione a norma dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nella raccomandazione di cui al punto 3,

RACCOMANDA che i Paesi Bassi adottino provvedimenti nel 2020 e nel 2021 al fine di:

1.attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia e sostenere l'economia e la successiva ripresa; quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti; rafforzare la resilienza del sistema sanitario, rimediando fra l'altro alle attuali carenze di operatori sanitari e intensificando la diffusione di adeguati strumenti di sanità elettronica;

2.attenuare l'impatto della crisi sull'occupazione e sulla società e promuovere un'adeguata protezione sociale per i lavoratori autonomi;

3.anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare sullo sviluppo di competenze digitali, sulle infrastrutture sostenibili, sulla produzione e sull'uso puliti ed efficienti di energia e sulla ricerca e sull'innovazione orientate alla missione;

4.prendere iniziative per correggere pienamente le caratteristiche del sistema fiscale che agevolano la pianificazione fiscale aggressiva, in particolare mediante pagamenti in uscita, attuando le misure adottate e assicurandone l'efficacia; garantire la vigilanza e l'applicazione efficaci del quadro antiriciclaggio.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1)    GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2)    GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3)    SWD(2020) 518 final.
(4)    GU C 301 del 5.9.2019, pag. 117.
(5)    COM(2020) 112 final.
(6)    COM(2020) 123 final.
(7)

   Regolamento (UE) 2020/460 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) (GU L 99 del 31.3.2020, pag. 5) e regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19 (GU L 130 del 24.4.2020, pag. 1).

(8)    Memorandum di bilancio 2020 (Voorjaarsnota 2020), presentato per revisione alla Seconda Camera dal ministro delle Finanze Wopke Hoekstra il 25 aprile 2020.
(9)    GU C 91 I del 20.3.2020, pag. 1.
(10)    Comprese le start-up e le scale-up con modelli imprenditoriali competitivi, ma i cui flussi di cassa hanno subito ripercussioni negative a causa della Covid-19.
(11)    COM(2020) 150 final.
(12)    Questa nuova impostazione strategica mira a rafforzare ulteriormente gli investimenti nel settore R&S per raggiungere obiettivi a lungo termine relativi a sfide cruciali per la società, raggruppati in quattro “missioni”: i) transizione energetica e sostenibilità; ii) agricoltura, risorse idriche e alimentari; iii) salute e assistenza sanitaria; iv) sicurezza. La strategia è considerata prioritaria per potenziare la competitività e affrontare le sfide per la società (si veda ministero dell'Economia (EZK), Kamerbrief: Naar Missiegedreven Innovatiebeleid met Impact, Rijksoverheid, L'Aia, 2018).
(13)    A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.