Bruxelles, 1.7.2020

COM(2020) 277 final

2020/0132(NLE)

Proposta di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani

e sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani

{SWD(2020) 124 final}


RELAZIONE

1.CONTESTO DELLA PROPOSTA

Motivi e obiettivi della proposta

La proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani risponde a un impegno politico della presidente della Commissione Ursula von der Leyen ed è stata annunciata nella comunicazione del 14 gennaio 2020 " Un'Europa sociale forte per transizioni giuste " 1 . Si tratta di un importante contributo all'attuazione in corso del principio 4 del pilastro europeo dei diritti sociali, "Sostegno attivo all'occupazione". Essa fa parte di una serie di misure proposte dalla Commissione per incentivare l'occupazione giovanile e presentate nella comunicazione "Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione" 2 .

La raccomandazione del consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani è stata adottata nel 2013 in risposta all'ultima crisi economica e al conseguente tasso di disoccupazione giovanile (tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni), che nell'UE è aumentato fino a raggiungere, in media, il livello molto elevato del 24,4 %, e in alcuni Stati membri ha superato il 50 %. Oltre alla sola disoccupazione giovanile, 6,5 milioni di giovani (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) non si trovavano né in una situazione lavorativa, né seguivano un percorso scolastico o formativo (NEET).

Nonostante vi siano ancora delle sfide, sette anni dopo essere stata avviata la garanzia per i giovani è diventata una realtà in tutta l'UE. Ogni anno oltre 3,5 milioni di giovani ricevono un'offerta di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio nell'ambito della garanzia per i giovani. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile 2014-2020 (quasi 9 miliardi di EUR di contributo complessivo dell'UE 3 ), unitamente a ulteriori investimenti a titolo del Fondo sociale europeo, ha rappresentato una essenziale risorsa finanziaria dell'UE a sostegno della sua attuazione. I tassi di disoccupazione giovanile e di giovani NEET sono sensibilmente diminuiti. Prima della crisi COVID-19 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) era sceso in media al 14,9 % rispetto al picco del 24,4 % registrato nel 2013. Nonostante il miglioramento del contesto macroeconomico abbia senz'altro contribuito, un recente studio indica che la garanzia per i giovani, unitamente a finanziamenti europei, ha creato opportunità per i giovani e ha dato il via a riforme strutturali nei servizi pubblici per l'impiego e nei sistemi di istruzione degli Stati membri 4 .

La pandemia di COVID-19 e il suo impatto economico metteranno tuttavia a repentaglio questo sviluppo positivo. Le previsioni economiche di primavera 2020 della Commissione indicano che l'economia dell'UE dovrebbe contrarsi del 7,4 % nel 2020 – la più grave recessione della sua storia – e che i giovani che fanno in questo momento il loro ingresso nel mercato del lavoro incontreranno più difficoltà a trovare il primo impiego 5 . Le crisi precedenti mostrano infatti che i giovani rischiano di essere colpiti più duramente. Sono generalmente i primi a essere licenziati e sono quelli che più spesso lavorano nell'economia informale o svolgono lavori atipici con copertura sociale scarsa o assente. Sono sovrarappresentati nei settori devastati dalla pandemia (ad es. turismo, strutture ricettive, lavoro stagionale nel settore agricolo, commercio all'ingrosso e al dettaglio; in quest'ultimo anche le donne sono sovrarappresentate) in cui può non essere possibile utilizzare il telelavoro. Inoltre, alcuni di loro risentono ancora della precedente recessione economica e rischiano adesso di essere nuovamente colpiti da una crisi economica mondiale.

È pertanto importante rafforzare la garanzia per i giovani in questo preciso momento per contribuire ad attenuare l'impatto della crisi COVID-19 e prevenire un'ulteriore crisi della disoccupazione giovanile. La proposta si basa sull'esperienza e sugli insegnamenti tratti dai sette anni di attuazione della garanzia per i giovani del 2013 e vi integra le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro, nonché la duplice transizione verde e digitale.

Sulla base degli insegnamenti tratti la garanzia per i giovani deve raggiungere un gruppo destinatario più ampio e diventare più inclusiva. I risultati aggregati dell'UE indicano che nel complesso i sistemi di garanzia per i giovani non raggiungono ancora la maggioranza dei giovani che diventano NEET e che, per molti di coloro che sono registrati, occorre più tempo rispetto ai quattro mesi previsti per iniziare l'offerta. Ancora in troppi faticano a far quadrare il bilancio o incontrano ostacoli all'occupabilità. Molti giovani, spesso provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, non hanno accesso a un'istruzione e a una formazione di qualità o incontrano ostacoli nella transizione dalla scuola al lavoro. La crescita occupazionale non è stata equamente distribuita tra gli Stati membri e le regioni 6 , così che alcuni gruppi della popolazione giovanile si trovano in condizioni di svantaggio sproporzionato (ad es. quelli con scarse competenze, residenti in zone rurali o remote 7 , giovani con disabilità, provenienti da contesti migratori o appartenenti a minoranze razziali ed etniche come i Rom) 8 . 

Mentre il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito in media fino all'inizio del 2020, il tasso di giovani inattivi è rimasto stabile o è persino aumentato nella maggior parte degli Stati membri. Diversamente dai giovani disoccupati, i giovani inattivi non sono neppure alla ricerca di lavoro a causa, ad esempio, di una malattia o degli ostacoli che incontrano in quanto giovani con disabilità, delle responsabilità di cura verso bambini o adulti a carico o di altre responsabilità personali o familiari.

Tra i NEET il divario di genere è in parte aumentato in questi anni. In media nell'UE il divario era di 3,2 punti percentuali nel 2013 contro i 3,8 punti percentuali del 2019 9 . L'inattività è inoltre più frequente tra i NEET di genere femminile 10 . La dimensione di genere verrà pertanto rafforzata. Specifiche campagne di sensibilizzazione e di comunicazione possono contrastare gli stereotipi di genere in giovane età e incoraggiare le giovani a considerare un ventaglio più ampio di percorsi educativi e professionali. Le giovani possono essere sostenute assicurandosi che siano a conoscenza non solo del proprio potenziale, ma anche dei propri diritti, tramite consulenza, orientamento e tutoraggio. Ciò include attività di assistenza e contrasto agli stereotipi di genere nelle decisioni in ambito educativo e professionale. A tale proposito la fase propedeutica è inoltre sostenuta da rinvii a partner che forniscono servizi sociali di supporto, quali assistenza all'infanzia, assistenza sanitaria e sostegno psicologico.

I giovani con disabilità mostrano tassi di occupazione sensibilmente più bassi rispetto a quelli senza disabilità e il divario occupazionale tra le due categorie è in crescita 11 . Un'istruzione e una formazione inclusive, che garantiscono accessibilità e soluzioni di alloggio ragionevoli, oltre a contrastare gli stereotipi sulla disabilità sul posto di lavoro, possono favorire la partecipazione dei giovani con disabilità al mercato del lavoro.

La demografia europea sta cambiando. A causa dell'invecchiamento della popolazione, molte zone rurali in Europa stanno registrando un calo demografico. Sebbene la duplice transizione possa produrre delle opportunità, ciò non avverrà automaticamente e tali opportunità potrebbero non essere sufficienti da sole a colmare il divario tra i giovani nelle zone rurali e i loro coetanei in città. I giovani che vivono in zone rurali e/o remote, in particolare coloro che versano in condizioni svantaggiate in altri ambiti, avranno bisogno di un sostegno mirato; nel contempo è necessario migliorare le infrastrutture e l'accesso ai servizi in queste zone. Tali misure vi offriranno opportunità e contribuiranno a evitare la fuga di cervelli e un ulteriore calo demografico. Nel frattempo i giovani che vivono in zone urbane svantaggiate continuano a incontrare ostacoli specifici alla loro integrazione nel mercato del lavoro 12 .

Anche il mondo del lavoro sta cambiando. Gli sviluppi in corso, quali l'automazione e la digitalizzazione della produzione e dei servizi, continuano a rimodellare i mercati del lavoro. Le transizioni lavorative stanno diventando più frequenti e molti giovani passano da un impiego all'altro, diventano inattivi o si ritrovano intrappolati in lavori atipici precari. In particolare, i giovani sono sovrarappresentati nei lavori atipici, quali i lavori mediante piattaforme digitali o nell'ambito della "gig economy", in cui potrebbe mancare l'accesso a un'adeguata protezione sociale. I giovani rischiano inoltre più di altri di perdere il lavoro a causa dell'automazione, dal momento che le posizioni di livello base (entry-level) hanno tendenzialmente una maggiore percentuale di compiti automatizzabili.

Inoltre, la più ampia duplice transizione verso un'economia più digitale e più verde offrirà nuove opportunità poiché l'occupazione in tali settori dovrebbe crescere. A tal fine è tuttavia necessario che i giovani dispongano delle giuste competenze per adattarsi ai requisiti professionali in evoluzione. Si prevede che le competenze digitali e le competenze necessarie per la transizione verde assieme alle competenze trasversali, quali le competenze imprenditoriali e in materia di gestione della carriera, assumeranno maggiore importanza. Investendo ora nel capitale umano dei giovani europei si contribuirà ad allineare le economie sociali di mercato europee alle esigenze future: una forza lavoro attiva, innovativa e qualificata è un altro dei presupposti per la competitività dell'Europa a livello mondiale.

Alla luce di quanto precede, la presente proposta si prefigge di rinnovare il quadro strategico per un migliore sostegno all'occupabilità dei giovani e per evitare un'altra crisi della disoccupazione giovanile. Al fine di conseguire tali obiettivi, la proposta:

·garantisce che tutti i giovani di età inferiore a 30 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale. Questo ambizioso obiettivo principale della garanzia per i giovani viene mantenuto, ma la fascia di età è stata ampliata per includere i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni 13 ;

·riconosce che il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro e un'integrazione sostenibile nel mercato richiedono più tempo data la natura mutevole del lavoro e le competenze richieste. La proposta è inoltre in linea con le pratiche nazionali in vigore: misure e programmi a favore dei giovani sono generalmente disponibili per i giovani di età fino a 29 anni e la maggior parte degli Stati membri considera già i giovani appartenenti alla fascia d'età 25-29 come facenti parte del gruppo destinatario 14 . Essa riconosce analogamente che durante la recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19 una parte consistente di giovani tra i 25 e i 29 anni potrebbe diventare disoccupata e avere bisogno di sostegno;

·comprende una distinzione tra i NEET temporanei (spesso con un livello di istruzione più elevato, talvolta con esperienza lavorativa, magari licenziati a causa della pandemia di COVID-19 o che fanno ingresso nel mercato del lavoro durante la crisi dopo aver completato gli studi) e i NEET di lungo termine (spesso appartenenti a gruppi vulnerabili, con un basso livello di istruzione e che richiedono sforzi supplementari). Tale distinzione permette un approccio più personalizzato e mirato a beneficio di entrambi i gruppi, considerato che il secondo avrà probabilmente bisogno di maggiore sostegno;

·raggiunge e rende attivi un maggior numero di giovani, in particolare donne, provenienti da contesti differenti, assicurandosi che nessuno sia lasciato indietro. Ciò sarà possibile grazie a campagne di sensibilizzazione e di comunicazione migliori e più mirate, affrontando tra l'altro le sfide rappresentate dalle zone rurali o più remote e dai gruppi sociali più vulnerabili;

·si impegna a sostenere i giovani affinché acquisiscano esperienza lavorativa e sviluppino le giuste competenze per un mondo del lavoro in evoluzione, in particolare quelle pertinenti nell'ambito delle transizioni verde e digitale e quelle che rispondono alle esigenze del mercato del lavoro. È pertanto importante affiancare i giovani in modo adeguato e offrire loro consulenza in merito alle prospettive di carriera e alle esigenze del mercato del lavoro.

Nello specifico, dato che attualmente oltre il 90 % dei posti di lavoro richiede già competenze digitali, la Commissione si propone di valutare, tramite il quadro europeo delle competenze digitali (DigComp) e altri strumenti di (auto)valutazione disponibili, le competenze digitali di tutti i NEET che si registrano, provvedendo affinché, sulla base delle lacune individuate, tutti i giovani ricevano una formazione propedeutica specifica per migliorare le proprie competenze digitali.

Più in generale propone quindi formazioni propedeutiche brevi e pratiche relative a specifici fabbisogni di competenze dei giovani come una delle principali caratteristiche di attivazione durante la fase propedeutica che precede l'accettazione dell'offerta. Una formazione pratica può essere un trampolino di lancio verso un corso completo di formazione professionale o un assaggio del mondo del lavoro, o integrare l'istruzione ricevuta o l'esperienza di lavoro acquisita prima dell'inizio dell'offerta. Il carattere informale e di breve durata di tale formazione propedeutica, che non dovrebbe comportare l'estensione del periodo di quattro mesi della fase propedeutica, è ciò che la differenzia dall'offerta in sé;

·continua a sostenere l'occupabilità dei giovani nel breve termine tramite diverse misure: regimi temporanei di riduzione dell'orario lavorativo, integrazioni salariali mirate e promozione del lavoro autonomo. Anche gli apprendistati dovrebbero essere sostenuti dal momento che formano i giovani per posti di lavoro molto richiesti, fornendo così una stabile integrazione nel mercato del lavoro. È necessario rafforzare il loro ruolo durante la recessione economica affinché più giovani possano usufruire di tali offerte. Inoltre, considerato che coloro che abbandonano prematuramente la scuola e possiedono scarse qualifiche sono particolarmente a rischio di diventare NEET di lungo termine, i giovani dovrebbero essere incoraggiati a completare la propria istruzione o formazione e, se l'hanno abbandonata prematuramente, a riprenderla. In tali casi possono essere utili forme di istruzione e formazione meno formali e più flessibili;

·tutela la qualità delle offerte ricollegandole al pilastro europeo dei diritti sociali, oltre al quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità e al quadro di qualità per i tirocini, entrambi sviluppati a partire dal 2013 al fine di garantire, ad esempio, accesso alla protezione sociale, una durata ragionevole dei periodi di prova, un chiaro contratto scritto e una chiara definizione dei periodi di lavoro e di riposo. Questi aspetti dovrebbero contribuire a rendere le offerte accettate più stabili nel lungo periodo 15 ;

·migliora la prevenzione della disoccupazione e dell'inattività giovanile mediante sistemi di monitoraggio e allarme rapido migliori, oltre a una collaborazione proattiva anche con il settore dell'istruzione e le organizzazioni giovanili;

·migliora il monitoraggio e la raccolta dei dati tramite una maggior attenzione al sostegno post-collocamento e un invito a migliorare il seguito dei giovani dopo l'accettazione di un'offerta al fine di garantire la loro integrazione sostenibile nel mercato del lavoro.

La presente proposta si articola in quattro fasi (mappatura, coinvolgimento, preparazione e offerta). 

·Nella fase di mappatura viene recepita, nel contesto geografico specifico del prestatore di servizi, una conoscenza più approfondita del gruppo destinatario dei NEET al fine di individuare i singoli NEET e, in particolare, coloro a rischio di diventare NEET. Tramite partenariati e sistemi di allarme rapido è possibile offrire sostegno ai giovani prima che questi diventino disoccupati o inattivi, specialmente quando sono ancora inseriti in percorsi di istruzione e formazione formale.

·Nella fase di coinvolgimento si prendono i contatti con i singoli NEET e si inizia a costruire un rapporto di fiducia. La fase di coinvolgimento comprende una strategia globale di comunicazione affinché i NEET siano più consapevoli del sostegno a disposizione, che presta la debita attenzione agli stereotipi di genere e a ulteriori ostacoli specifici per raggiungere i gruppi vulnerabili.

·La fase propedeutica va dal momento della registrazione iniziale con il servizio competente fino all'effettivo inizio dell'offerta. Durante tale fase si iniziano ad abbinare esigenze e risposte tramite approcci personalizzati e olistici che possono coprire un'ampia gamma di servizi a seconda della situazione dei giovani. In particolare, i piani d'azione comprendono consulenza, orientamento e tutoraggio (anche tramite rinvii a partner più ampi), uno sviluppo delle competenze ove pertinente e una debita attenzione agli stereotipi di genere e agli stereotipi specifici legati ai giovani vulnerabili.

·La quarta e ultima fase è costituita dall'effettivo inizio di un'offerta di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio. Questo passaggio costituisce un'uscita dal sistema.

·Coerenza con le disposizioni vigenti nel settore normativo interessato

La proposta è coerente con le politiche vigenti nel settore dell'occupazione e delle competenze e le integra ulteriormente.

Nel quadro del piano per la ripresa europea 16 , lo strumento "Next Generation EU" fornirà, tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza (560 miliardi di EUR proposti) e REACT-EU (55 miliardi di EUR proposti), ulteriore sostegno finanziario per le misure a favore dell'occupazione giovanile. Tali sforzi saranno integrati nel periodo di finanziamento 2021-2027 dal Fondo sociale europeo Plus con un bilancio proposto di 86 miliardi di EUR. L'FSE+ sosterrà l'intera gamma delle misure a favore dell'occupazione, dell'istruzione e della formazione contenute nella presente proposta. Il Fondo europeo di sviluppo regionale contribuirà inoltre con investimenti nel campo dell'istruzione e della formazione adeguati alle esigenze future e in linea con le transizioni digitale e verde. Gli Stati membri potranno inoltre ottenere il sostegno dello strumento di assistenza tecnica nelle fasi di preparazione e attuazione delle riforme strutturali, in particolare nel settore dell'istruzione, della formazione e delle politiche del mercato del lavoro.

Gli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione 17 del 2019 invitano gli Stati membri a continuare a contrastare la disoccupazione giovanile e il fenomeno dei giovani NEET, anche grazie alla piena attuazione della garanzia per i giovani.

La raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente 18 invita gli Stati membri a sostenere lo sviluppo di competenze digitali di base e ad aumentare il livello delle competenze digitali per tutta la popolazione. La comunicazione della Commissione sul piano d'azione per l'istruzione digitale 19 definisce 11 azioni nell'arco di un periodo di tre anni (2018-2020) per aiutare gli Stati membri a migliorare l'utilizzo della tecnologia digitale per l'insegnamento e l'apprendimento e a sviluppare competenze e capacità digitali, migliorando l'istruzione mediante un'analisi dei dati e una previsione migliori. Inoltre, la raccomandazione del Consiglio, del 19 dicembre 2016, sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti 20 raccomanda che ai giovani con un basso livello di competenze, conoscenze e abilità venga offerta l'opportunità di acquisire un livello minimo di competenze. La presente proposta integrerà tale approccio offrendo ai giovani percorsi di sviluppo delle competenze mirati e su misura.

La raccomandazione del Consiglio, del 15 febbraio 2016, sull'inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro 21 raccomanda agli Stati membri di fornire un sostegno specifico ai disoccupati di lungo periodo. La presente proposta integrerà tale approccio prevenendo la disoccupazione di lungo periodo tra i giovani.

La comunicazione della Commissione del 2016 sul piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi 22 ha ricordato la fondamentale importanza di un intervento tempestivo e una pronta attivazione dei NEET in situazioni vulnerabili, inclusi quelli provenienti da paesi terzi, per garantirne una rapida integrazione nei sistemi di istruzione, apprendistato, tirocinio o nel mercato del lavoro.

La raccomandazione del Consiglio, del 10 marzo 2014, su un quadro di qualità per i tirocini 23 fornisce orientamenti sull'offerta di tirocini di qualità. Inoltre, la raccomandazione del Consiglio, del 15 marzo 2018, relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità 24 individua 14 criteri fondamentali che gli Stati membri e le parti interessate dovrebbero utilizzare per sviluppare apprendistati efficaci e di qualità. La presente proposta allinea le offerte di tirocini e apprendistati ai criteri di qualità stabiliti nelle suddette raccomandazioni del Consiglio.

La raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale 25 ha invitato gli Stati membri a istituire modalità per la convalida dell'apprendimento non formale e informale. La presente proposta integrerà tale approccio promuovendo la convalida dell'apprendimento non formale e informale.

La raccomandazione del Consiglio, del 28 giugno 2011, sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico 26 stabilisce un quadro per politiche coerenti, globali e basate su dati di fatto in materia di abbandono scolastico. La fase di "mappatura" della presente proposta, che comprende partenariati efficaci e sistemi di allarme rapido, segue attentamente tale quadro.

Coerenza con le altre normative dell'Unione

La comunicazione della Commissione Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione 27 sottolinea che il piano dell'UE per la ripresa deve guidare e costruire un'Europa più sostenibile, più resiliente e più giusta per la prossima generazione ed esorta ad accelerare le transizioni verde e digitale. Propone un nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza che aiuterà gli Stati membri a realizzare gli investimenti e le riforme indispensabili per una ripresa sostenibile. Una nuova iniziativa, REACT-EU, fornirà agli Stati membri un sostegno integrativo a favore della coesione. REACT-EU supporterà i lavoratori e i gruppi vulnerabili, le misure per l'istruzione e la formazione, le PMI, i sistemi sanitari e le transizioni verde e digitale e sarà disponibile in tutti i settori. La presente proposta orienterà tali investimenti migliorando l'occupabilità dei giovani.

Il Green Deal europeo 28 è la nuova strategia di crescita dell'UE mirata a trasformare l'UE in una società giusta e prospera, dotata di un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall'uso delle risorse. Esso pone la sostenibilità e il benessere dei cittadini al centro degli interventi dell'UE. Il piano d'azione per l'economia circolare 29 per un'Europa più pulita e più competitiva definisce azioni per dissociare la crescita dall'uso delle risorse ponendo, tra l'altro, un forte accento sulla necessità di acquisire le giuste competenze, anche attraverso l'istruzione e la formazione professionale. La transizione verso un'economia pulita e circolare è un'opportunità per espandere un'attività economica sostenibile e che genera occupazione, a sostegno della ripresa. Dato che la svolta ecosostenibile dell'economia sta plasmando sotto molteplici punti di vista le necessità in termini di competenze, è essenziale attuare politiche che sostengano i giovani affinché possano mettere a frutto le nuove opportunità. La proposta integrerà tale approccio promuovendo le competenze necessarie per l'economia verde.

Le opportunità e le sfide connesse alla trasformazione digitale in corso e la risposta strategica dell'Europa sono delineate nella strategia Plasmare il futuro digitale dell'Europa 30 , che mette in evidenza la necessità di investire nell'istruzione, nella formazione e nelle competenze digitali per tutti i cittadini europei. La Commissione ha adottato una nuova strategia industriale per l'Europa 31 per sostenere l'industria affinché possa dare stimolo alla competitività dell'Europa in un periodo caratterizzato dall'aumento della concorrenza mondiale e guidare la duplice transizione verde e digitale. Particolare attenzione è rivolta allo sblocco degli investimenti, dell'innovazione e delle competenze necessari per la duplice transizione. Quest'ultima offrirà opportunità di lavoro che favoriranno anche l'attuazione della presente proposta.

La strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale 32 sottolinea come un numero crescente di PMI si trovi ad affrontare la sfida di reperire il necessario personale qualificato. La carenza di competenze è particolarmente grave per quanto concerne la digitalizzazione e le nuove tecnologie. La strategia sottolinea che l'UE può contribuire ulteriormente ad affrontare tali sfide, agevolando l'accesso alla formazione e aiutando a soddisfare la domanda delle PMI di personale di talento grazie all'offerta sul mercato del lavoro. L'educazione e la formazione all'imprenditorialità, che rafforza le conoscenze e le competenze imprenditoriali, ha un ruolo fondamentale nel preparare le PMI al mercato unico. La proposta integrerà tale approccio. Sarà possibile offrire ai giovani una formazione propedeutica per rafforzare le loro competenze imprenditoriali avvalendosi degli strumenti e dei moduli sviluppati nell'ambito del quadro delle competenze imprenditoriali EntreComp.

La politica agricola comune sostiene i giovani che ambiscono a impegnarsi nel settore agricolo e quelli che avviano un'attività nelle zone rurali. Essa fornisce loro formazione, servizi di consulenza e sostegni all'insediamento e agli investimenti. La dimensione della proposta legata alle competenze, in particolare a quelle imprenditoriali, integrerà tale approccio.

Inoltre, la strategia per la parità di genere 33 mira a colmare il divario di genere nel mercato del lavoro e incrementare l'accesso effettivo delle donne a posti di lavoro di qualità, sostenibili ed equamente retribuiti.

2.BASE GIURIDICA, SUSSIDIARIETÀ E PROPORZIONALITÀ

Base giuridica

La proposta si fonda sull'articolo 292 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), a norma del quale il Consiglio adotta raccomandazioni deliberando su proposta della Commissione, in combinato disposto con l'articolo 149 che prevede misure di incentivazione dirette a sostenere gli interventi degli Stati membri nel settore dell'occupazione.

Il titolo IX TFUE definisce le competenze dell'UE in materia di politiche occupazionali, in particolare l'articolo 145 relativo allo sviluppo di una strategia coordinata a favore dell'occupazione e l'articolo 147 relativo al contributo che l'Unione deve apportare a un elevato livello di occupazione sostenendo e integrando l'azione degli Stati membri. Gli scarsi risultati dei mercati del lavoro a livello nazionale in termini di disoccupazione e inattività giovanile possono avere ripercussioni negative a livello economico e compromettere la coesione sociale ed economica in tutta l'UE, anche quando tali risultati sono legati principalmente a sottogruppi della popolazione NEET che si trovano in una situazione di vulnerabilità.

La proposta contribuirà pertanto al conseguimento degli obiettivi del trattato sull'Unione europea (TUE), in particolare promuovendo la piena occupazione, la non discriminazione, la parità tra donne e uomini, l'inclusione sociale e la coesione sociale (articolo 3 TUE).

Sussidiarietà (per la competenza non esclusiva)

Nell'ambito del suo lavoro di elaborazione di una strategia per l'occupazione, l'UE ha competenza per incoraggiare la cooperazione e per coordinare e sostenere le azioni degli Stati membri. Nel rispetto della competenza degli Stati membri, la proposta concretizza tale ambizione, in particolare mettendo a frutto i sette anni di attuazione della garanzia per i giovani. Scopo della proposta è migliorare l'attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani già esistenti negli Stati membri, sulla base delle buone pratiche e degli insegnamenti tratti. Un intervento continuo dell'UE per contrastare la disoccupazione e l'inattività giovanile, basato su un quadro strategico comune più inclusivo e che meglio si adegui alle esigenze future, dovrebbe fornire un migliore orientamento strategico agli Stati membri e può contribuire a incrementare i tassi di attività e a sviluppare le competenze della forza lavoro nell'UE, evitando nel contempo i costi estremamente elevati a livello economico e sociale di una situazione in cui i giovani non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo.

La proposta aiuterà inoltre gli Stati membri a sfruttare al meglio il FSE+ per affrontare la disoccupazione e l'inattività giovanili.

In linea con il principio di sussidiarietà, la proposta formula raccomandazioni volte a migliorare l'attuazione dei sistemi nazionali di garanzia per i giovani nel pieno rispetto sia della competenza degli Stati membri nel settore dell'occupazione sia della ripartizione interna delle competenze a livello nazionale. Nella proposta si riconosce che la diversità delle situazioni nei singoli Stati membri (o a livello regionale o locale) può determinare differenze nelle modalità di attuazione delle raccomandazioni.

Proporzionalità

Le azioni proposte sono proporzionate agli obiettivi perseguiti. La proposta sostiene i sistemi di garanzia per i giovani avviati negli Stati membri e integra gli sforzi compiuti da questi ultimi nel settore della disoccupazione e dell'inattività giovanili. L'azione proposta rispetta le pratiche vigenti negli Stati membri e la diversità dei sistemi. Essa prevede un approccio differenziato che riflette la diversità delle situazioni economiche, finanziarie e sociali degli Stati membri, le diverse condizioni del mercato del lavoro e l'eterogeneità delle situazioni che determinano la disoccupazione e l'inattività giovanile. Nella proposta si riconosce che la diversità delle situazioni a livello nazionale, regionale o locale potrebbe determinare differenze nelle modalità di attuazione delle raccomandazioni.

Scelta dell'atto giuridico

Lo strumento proposto è una proposta di raccomandazione del Consiglio che rispetta i principi di sussidiarietà e di proporzionalità. Tale proposta si basa sul diritto dell'Unione europea vigente ed è in linea con il tipo di strumenti utilizzabili per le azioni dell'Unione europea nel settore dell'occupazione. In quanto strumento giuridico, sottolinea l'impegno degli Stati membri nei confronti delle misure stabilite nella presente raccomandazione e fornisce una solida base politica per una cooperazione a livello dell'Unione europea in questo ambito, nel pieno rispetto della competenza degli Stati membri nel settore delle politiche in materia di occupazione. Dopo la sua adozione, sostituirebbe la raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull'istituzione di una garanzia per i giovani.

3.RISULTATI DELLE VALUTAZIONI EX POST, DELLE CONSULTAZIONI DEI PORTATORI DI INTERESSI E DELLE VALUTAZIONI D'IMPATTO

Valutazioni ex post / Vaglio di adeguatezza della legislazione vigente

Non pertinente.

Consultazioni dei portatori di interessi

Come spiegato sopra, la proposta è basata sulla raccomandazione del Consiglio del 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani 34 . A partire dal 2014 l'attuazione della raccomandazione è stata monitorata nel contesto del semestre europeo. L'attuazione in tutti gli Stati membri è sottoposta a riesame ogni due anni nell'ambito del comitato per l'occupazione (EMCO). È inoltre effettuato su base annuale un monitoraggio quantitativo dei sistemi nazionali, basato su un quadro di indicatori concordato 35 . I coordinatori della garanzia per i giovani di tutti gli Stati membri si riuniscono periodicamente per discutere i progressi compiuti nell'attuazione, le riforme politiche e i progetti pertinenti in corso, e per partecipare ad attività di apprendimento reciproco.

Inoltre, all'inizio del 2020 si sono svolte attività di consultazione specifiche destinate ai portatori di interessi coinvolti da vicino nella progettazione e nell'attuazione della garanzia per i giovani o che usufruiscono di quest'ultima. Anche se tutte le consultazioni sono precedenti alla pandemia di COVID-19 e alla conseguente recessione economica, i contributi erano concentrati su aspetti strutturali e rimangono pertanto pertinenti 36 .

La proposta riflette in ampia misura le opinioni raccolte nel corso delle consultazioni mirate. Tutti i portatori di interessi consultati, ad eccezione dei datori di lavoro che auspicavano un seguito più attento dell'attuazione della raccomandazione del Consiglio esistente, erano favorevoli a rafforzare la garanzia per i giovani mediante la proposta di una nuova raccomandazione del Consiglio.

Tutti i portatori di interessi hanno invitato a migliorare la "qualità" delle offerte, proponendo approcci diversi; la proposta risponde a tale richiesta allineando le offerte alle norme e ai principi di qualità vigenti. La proposta riflette altresì il consenso quanto all'esigenza di rafforzare la strategia multipartecipativa integrata e basata sui partenariati.

   Assunzione e uso di perizie

La proposta, oltre ad avvalersi dei risultati delle consultazioni, si basa su un'ampia gamma di relazioni e studi, nonché perizie raccolte tramite attività di apprendimento tra pari e riunioni dei coordinatori della garanzia per i giovani.

Il monitoraggio quantitativo dei sistemi nazionali di garanzia per i giovani, basato su un quadro di indicatori concordato, è effettuato su base annuale. Gli indicatori macroeconomici basati sui dati dell'indagine sulle forze di lavoro dell'UE sono utilizzati per monitorare la situazione generale dei giovani nel mercato del lavoro e di conseguenza, indirettamente, l'impatto della garanzia per i giovani e di altre misure volte a impedire ai giovani di divenire NEET. Gli indicatori relativi all'attuazione e al follow-up (risultati a lungo termine) sono ricavati da dati amministrativi forniti annualmente dagli Stati membri. Essi sono basati sui dati relativi al numero di giovani che si sono registrati nei sistemi di garanzia per i giovani (durata della loro registrazione, loro destinazione dopo la cancellazione dal registro e loro situazione qualche tempo dopo tale cancellazione). Gli indicatori relativi all'attuazione misurano l'impatto diretto dei risultati della garanzia per i giovani mentre quelli relativi al follow-up sono utilizzati per valutare la sostenibilità dell'integrazione nel mercato del lavoro dopo la proposta di un'offerta nel quadro della garanzia per i giovani.

Inoltre, i coordinatori della garanzia per i giovani di tutti gli Stati membri si riuniscono periodicamente per discutere i progressi compiuti nell'attuazione e le sfide a essa correlate, nonché le riforme politiche e i progetti pertinenti in corso. Partecipano inoltre ad attività di apprendimento reciproco. Le esperienze e le valutazioni ricavate dall'attuazione a livello nazionale hanno contribuito a una serie di relazioni pubblicate nel 2018. La rete europea dei servizi pubblici per l'impiego riferisce periodicamente, tramite le relazioni biennali di valutazione, sulla capacità dei servizi pubblici per l'impiego di attuare la garanzia per i giovani. I finanziamenti forniti dall'UE sono monitorati con attenzione tramite i comitati di controllo del FSE e le relazioni annuali sull'attuazione, e periodicamente sottoposti a valutazione.

Valutazione d'impatto

L'atto giuridico proposto, una raccomandazione del Consiglio, offre orientamenti sull'attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani, lasciando tuttavia agli Stati membri un margine di discrezionalità circa le modalità di progettazione e attuazione delle misure. Una valutazione d'impatto non è pertanto necessaria.

Un esaustivo documento di lavoro dei servizi della Commissione 37 comprende una panoramica dei principali insegnamenti ricavati dalle conseguenze della precedente recessione economica e una sintesi approfondita degli insegnamenti tratti dall'attuazione della garanzia per i giovani tra il 2013 e il 2020. Tali insegnamenti scaturiscono da numerosi esercizi di monitoraggio e valutazione a livello dell'UE e dai riscontri forniti nel corso delle consultazioni mirate all'inizio del 2020, nel cui ambito la Commissione europea ha contattato, tra gli altri, la società civile, le parti sociali, i portatori di interessi a livello nazionale e gli stessi giovani. Tali insegnamenti si concretizzano, nel loro insieme, in una serie di azioni descritte nella proposta.

La Commissione ha valutato le misure a favore dell'occupazione giovanile finanziate dal Fondo sociale europeo e dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. I risultati della valutazione e i lavori preparatori svolti nel 2018 per la valutazione sono stati presi in considerazione al fine dell'elaborazione della presente proposta.

Efficienza normativa e semplificazione

Non pertinente.

Diritti fondamentali

Non pertinente.

4.INCIDENZA SUL BILANCIO

La raccomandazione non richiede risorse aggiuntive dal bilancio dell'UE né ulteriori risorse umane.

5.ALTRI ELEMENTI

Piani attuativi e modalità di monitoraggio, valutazione e informazione

Si propone che la Commissione continui a monitorare l'attuazione della garanzia per i giovani in cooperazione con gli Stati membri nel contesto del semestre europeo. Tutti gli Stati membri dovrebbero essere sottoposti a un riesame ogni due anni in seno all'EMCO. Il monitoraggio quantitativo dei sistemi nazionali di garanzia per i giovani, basato sul quadro di indicatori concordato, dovrebbe essere effettuato su base annuale. I coordinatori della garanzia per i giovani di tutti gli Stati membri dovrebbero inoltre continuare a riunirsi periodicamente per discutere i progressi compiuti nell'attuazione e le sfide a essa correlate, nonché le riforme politiche e i progetti pertinenti in corso, e partecipare ad attività di apprendimento reciproco.

Documenti esplicativi (per le direttive)

Non pertinente.

Illustrazione dettagliata delle singole disposizioni della proposta

Il punto 1 aggiorna l'obiettivo principale, ampliando la fascia di età fino a includere i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni. La proposta diviene di conseguenza più inclusiva e riconosce che durante la recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19 una quota più ampia di persone di età compresa tra i 25 e i 29 anni sarà colpita dalla disoccupazione e avrà bisogno di sostegno.

Nei punti da 2 a 4 è raccomandato agli Stati membri di rafforzare i sistemi di mappatura e rendere possibile la prevenzione mediante sistemi di monitoraggio e di allarme rapido.

I punti da 5 a 7 prevedono raccomandazioni rivolte agli Stati membri in materia di sensibilizzazione e attività di comunicazione mirate, nonché per migliorare la capacità di coinvolgere i gruppi vulnerabili. Tali obiettivi potrebbero essere conseguiti adottando canali informativi appropriati, adatti ai giovani, e avvalendosi di uno stile visivo riconoscibile a fini di comunicazione.

I punti da 8 a 11 comprendono raccomandazioni rivolte agli Stati membri in materia di profilazione, consulenza, orientamento e tutoraggio. Gli Stati membri sono invitati a migliorare gli strumenti di profilazione e di controllo e i piani di azione personalizzati che tengono conto delle preferenze e della motivazione, degli ostacoli e degli svantaggi della singola persona, nonché dei motivi per cui è disoccupata o inattiva.

I punti 12 e 13 comprendono raccomandazioni rivolte agli Stati membri sul miglioramento delle competenze digitali tramite formazioni propedeutiche e sulla convalida dei risultati dell'apprendimento. Si raccomanda vivamente agli Stati membri di valutare le competenze digitali di tutti i NEET che si registrano nella garanzia per i giovani e di garantire che tutti i giovani ricevano una formazione propedeutica specifica per migliorare le proprie competenze digitali.

Il punto 14 invita gli Stati membri a far sì che la fase propedeutica renda più agevoli lo sviluppo delle competenze e la riqualificazione orientati alle competenze necessarie in un mercato del lavoro in evoluzione e per la transizione verde, come pure alle competenze imprenditoriali e di gestione della carriera.

Nei punti da 15 a 19 si raccomanda agli Stati membri di utilizzare incentivi all'occupazione e all'avviamento di nuove imprese mirati e ben congegnati, allineare l'offerta alle norme di qualità ed equità e ampliare il sostegno post-collocamento.

I punti da 20 a 26 comprendono raccomandazioni rivolte agli Stati membri in materia di partenariati, rilevazione e monitoraggio dei dati e uso dei fondi. Gli Stati membri potrebbero rafforzare i partenariati esistenti e sono invitati a formalizzare i protocolli per la cooperazione tra i prestatori di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani (compresi gli istituti di istruzione e formazione) e altri servizi sociali (ad esempio assistenza all'infanzia, assistenza sanitaria, edilizia sociale, servizi di accessibilità). In particolare, è importante garantire il coinvolgimento attivo delle parti sociali a tutti i livelli. Gli Stati membri sono invitati a sviluppare ulteriormente i modelli di servizi integrati, quali sportelli unici, gestione congiunta dei casi e squadre multidisciplinari. Gli Stati membri sono inoltre invitati a migliorare i dati sull'integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani e ad analizzare il potenziale di una più ampia condivisione dei dati.

Nei punti da 27 a 31 è accolta con favore l'intenzione della Commissione di rafforzare il sostegno destinato al monitoraggio quantitativo dei sistemi di garanzia per i giovani basato su un quadro di indicatori concordato, analizzare le nuove opportunità generate dai futuri miglioramenti dell'indagine sulle forze di lavoro dell'UE e dalla granularità con cui può essere valutato il gruppo destinatario dei NEET e monitorare l'attuazione dei sistemi nazionali tramite la sorveglianza multilaterale del comitato per l'occupazione nel contesto del semestre europeo. La Commissione è invitata a riferire periodicamente al comitato per l'occupazione sugli sviluppi relativi all'attuazione e sui risultati dei sistemi e a sostenere gli sforzi di sensibilizzazione e di comunicazione compiuti dagli Stati membri, intensificando nel contempo la diffusione dei risultati e degli esempi di buone pratiche a livello dell'UE. Le buone pratiche aiutano gli altri Stati membri a fare proprie misure di comprovata efficacia.

2020/0132 (NLE)

Proposta di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani

e sostituisce la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani

Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 292, in combinato disposto con l'articolo 149,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)Nel novembre 2017 il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno proclamato il pilastro europeo dei diritti sociali, che stabilisce 20 principi e diritti per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Il pilastro stabilisce il diritto a un trattamento equo e paritario per quanto riguarda le condizioni di lavoro, l'accesso alla protezione sociale e la formazione. Stabilisce inoltre che i periodi di prova devono avere una durata ragionevole e vieta l'abuso dei contratti atipici. Il principio 4 "Sostegno attivo all'occupazione" stabilisce il diritto dei giovani "al proseguimento dell'istruzione, al tirocinio o all'apprendistato oppure a un'offerta di lavoro qualitativamente valida entro quattro mesi dalla perdita del lavoro o dall'uscita dal sistema di istruzione".

(2)Gli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione, adottati dal Consiglio con la decisione (UE) 2019/1181 dell'8 luglio 2019 38 , in particolare l'orientamento 6, invitano gli Stati membri a continuare ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile e il fenomeno dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET) mediante la prevenzione dell'abbandono scolastico precoce e il miglioramento strutturale della transizione dalla scuola al lavoro, anche grazie alla piena attuazione della garanzia per i giovani.

(3)La raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale 39 stabilisce elementi e principi per la convalida dell'apprendimento non formale e informale che consentono di convalidare conoscenze, abilità e competenze acquisite attraverso l'apprendimento non formale e informale e di ottenere una qualifica completa o, ove applicabile, una qualifica parziale.

(4)La raccomandazione del Consiglio, del 19 dicembre 2016, sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti 40 esorta a offrire agli adulti con un basso livello di abilità, conoscenze e competenze l'opportunità, secondo le esigenze individuali, di acquisire un livello minimo di competenze alfabetiche, matematiche e digitali e/o di acquisire un più ampio corredo di abilità, conoscenze e competenze.

(5)La raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente 41 invita gli Stati membri a sostenere lo sviluppo di competenze digitali di base e ad aumentare e migliorare il livello delle competenze digitali in tutti i segmenti della popolazione.

(6)La raccomandazione del Consiglio, del 10 marzo 2014, su un quadro di qualità per i tirocini 42 dà orientamenti sull'offerta di tirocini di qualità e comprende elementi di qualità che riguardano in particolare i contenuti di apprendimento, le condizioni di lavoro e la trasparenza in materia di condizioni finanziarie e pratiche di assunzione.

(7)La raccomandazione del Consiglio, del 15 marzo 2018, relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità 43 individua 14 criteri fondamentali che gli Stati membri e le parti interessate dovrebbero utilizzare per sviluppare apprendistati efficaci e di qualità al fine di garantire sia lo sviluppo delle competenze inerenti al lavoro sia lo sviluppo personale degli apprendisti.

(8)Il regolamento (UE) 2019/1700 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 ottobre 2019 44 , fornisce un quadro comune per sette rilevazioni di dati precedentemente indipendenti, tra cui l'indagine sulle forze di lavoro dell'UE. Le statistiche sociali europee integrate forniscono dati comparativi più granulari a livello dell'UE, che consentiranno una migliore comprensione della transizione dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro, cogliendo in modo più preciso la loro esperienza di apprendimento e di lavoro, ma anche le loro caratteristiche individuali.

(9)Nelle conclusioni del 15 dicembre 2016 il Consiglio europeo sollecita il proseguimento della garanzia per i giovani. Nelle conclusioni del 15 giugno 2017 il Consiglio ribadisce che la lotta alla disoccupazione e all'inattività giovanile resta una priorità politica; ritiene che la garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile abbiano notevolmente facilitato le riforme strutturali e l'innovazione nell'elaborazione delle politiche e sottolinea che per raggiungere i NEET sono necessari sforzi costanti e sostenuti delle autorità nazionali e una cooperazione intersettoriale.

(10)Nella sua risoluzione del 18 gennaio 2018 sull'attuazione dell'iniziativa per l'occupazione giovanile negli Stati membri, il Parlamento europeo invita gli Stati membri a introdurre strategie di sensibilizzazione adeguate e mirate per raggiungere tutti i NEET e ad adottare un approccio integrato nell'ottica di garantire forme di assistenza e servizi più personalizzati ai giovani che si trovano ad affrontare molteplici ostacoli. Il Parlamento europeo sottolinea la necessità di migliorare la qualità delle offerte nel quadro dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e della garanzia per i giovani e chiede una futura discussione sulla fascia di età ammissibile.

(11)Il Green Deal europeo 45 è una nuova strategia di crescita dell'UE mirata a trasformare l'Unione in una società giusta e prospera, dotata di un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall'uso delle risorse.

(12)Per contribuire a riparare i danni economici e sociali provocati dalla pandemia di COVID-19, rilanciare la ripresa europea e proteggere e creare posti di lavoro, la Commissione europea ha proposto un importante piano di ripresa per l'Europa e lo strumento "Next Generation EU", basato sul pieno sfruttamento del potenziale del bilancio dell'UE 46 . Tali risorse saranno fondamentali per sostenere, tra l'altro, misure a breve termine a sostegno dell'occupazione, compresa l'occupazione giovanile, nonché investimenti in riforme strategiche a lungo termine relative al mercato del lavoro e ai sistemi sociali e di istruzione e formazione.

(13)Nel 2013, durante la precedente recessione economica, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24) era del 24,4 % nell'UE e di oltre il 50 % in alcuni Stati membri; i NEET tra i 15 e i 24 anni erano 6,5 milioni. In risposta alla situazione, nell'aprile 2013 è stata adottata la raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani 47 , un importante intervento coordinato sulle politiche attive del mercato del lavoro a livello dell'UE.

(14)La pandemia di COVID-19 ha fatto sprofondare l'UE in una recessione economica senza precedenti, che rischia di riportare i tassi di disoccupazione giovanile e di NEET a livelli estremamente elevati. L'economia dell'UE dovrebbe contrarsi del 7,4 % nel 2020 – la più grave recessione della sua storia – e i giovani che si trovavano già in una situazione precaria nel mercato del lavoro ne risentiranno maggiormente, mentre coloro che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro incontreranno più difficoltà a trovare il primo impiego. È pertanto necessario rafforzare la garanzia per i giovani alla luce dell'attuale crisi.

(15)I giovani possono incontrare difficoltà nel mercato del lavoro a causa dei periodi di transizione che attraversano e alla loro limitata o inesistente esperienza professionale. Come dimostrano le recessioni precedenti, i giovani sono colpiti più duramente dei lavoratori più anziani e con maggiore esperienza. Nel corso della precedente crisi la disoccupazione giovanile è passata dal 16,0 % del 2008 a un picco del 24,4 % nel 2013. Le giovani donne hanno inoltre più probabilità di diventare inattive a causa delle responsabilità di assistenza (coloro che si occupano dei bambini o degli adulti a carico e coloro che hanno altre responsabilità personali o familiari). Le responsabilità di assistenza come motivo di inattività sono cinque volte più frequenti tra le giovani donne che tra i giovani uomini. Ciò può portare a un aumento del divario di genere a livello occupazionale, con conseguenze durature per tutta la vita delle donne.

(16)La disoccupazione e l'inattività giovanili possono causare effetti permanenti, quali un maggiore rischio di disoccupazione futura, livelli ridotti di guadagni futuri, la perdita di capitale umano e la trasmissione intergenerazionale della povertà. Ciò si traduce in difficoltà individuali e comporta costi diretti e indiretti per la società in generale, oltre ad aggiungersi alle disuguaglianze regionali: ad esempio i giovani che non sono in grado di integrarsi in maniera sostenibile nel mercato del lavoro delle zone rurali o remote cercano opportunità altrove.

(17)Gli sviluppi in corso, quali l'automazione e la digitalizzazione della produzione e dei servizi, continuano a rimodellare il mondo del lavoro. I giovani sono sovrarappresentati in lavori atipici come il lavoro mediante piattaforme digitali o nell'ambito della "gig economy", e possono perciò non avere accesso a un'adeguata protezione sociale. Rischiano più di altri di perdere il lavoro a causa dell'automazione, in quanto le posizioni di livello base (entry-level) tendono ad avere una maggiore percentuale di compiti automatizzabili. Al tempo stesso, le tecnologie digitali creano nuovi posti di lavoro e aumentano la domanda di competenze necessarie per la trasformazione digitale in molti settori dell'economia.

(18)Investire ora nel capitale umano dei giovani europei contribuirà a far sì che le economie sociali di mercato europee adeguate alle esigenze future rispondano ai cambiamenti demografici, abbracciando appieno l'era digitale e la crescita dei posti di lavoro nell'economia verde. L'Unione sarà in grado di cogliere tutti i vantaggi di una forza lavoro attiva, innovativa e qualificata, evitando gli elevati costi causati da giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo.

(19)Una garanzia per i giovani rafforzata può contribuire a creare occupazione giovanile durante la fase di ripresa dall'impatto economico della pandemia e a sfruttare le opportunità derivanti dalle transizioni digitale e verde. Può contribuire a ridurre gli effetti persistenti causati dal grave rallentamento, incoraggiando le imprese ad assumere giovani disoccupati e fornendo formazione che renda più agevole abbinare i posti vacanti ai giovani disoccupati e inattivi.

(20)Una garanzia per i giovani rafforzata dovrebbe garantire che tutti i giovani ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale. Per conseguire tale obiettivo dovrebbe offrire ai giovani un percorso verso un'integrazione stabile nel mercato del lavoro in tempi di crisi e raggiungere e rendere attivi un maggior numero di giovani, indipendentemente dal contesto da cui provengono, assicurandosi che nessuno di loro sia lasciato indietro. Dovrebbe cercare di aiutare i giovani ad acquisire esperienza professionale e a sviluppare le giuste competenze per un mondo del lavoro in evoluzione, in particolare quelle pertinenti per le transizioni verde e digitale. In tale contesto l'apprendistato svolge un ruolo importante. È necessario migliorarne l'offerta e la qualità al fine di rafforzarne il ruolo nella fase della ripresa. Gli apprendistati preparano i giovani a posti di lavoro caratterizzati da una forte domanda e offrono quindi loro un percorso verso un'integrazione stabile nel mercato del lavoro anche a livello locale.

(21)Con la raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani del 2013 gli Stati membri si sono impegnati a garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale. L'ampliamento della fascia di età per includere i giovani di età compresa tra 25 e 29 anni riconosce che la transizione dalla scuola al lavoro e l'integrazione sostenibile nel mercato del lavoro richiedono più tempo a causa della natura mutevole del lavoro e delle competenze richieste e che riconosce che, durante la recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, una percentuale maggiore di giovani tra i 25 e i 29 anni sarà colpita dalla disoccupazione e avrà bisogno di sostegno. È inoltre in linea con le misure e i programmi degli Stati membri in materia di gioventù, generalmente disponibili per i giovani tra i 15 e i 29 anni.

(22)I NEET sono un gruppo eterogeneo. Per alcuni giovani essere NEET può essere un sintomo di svantaggi molteplici e radicati e può indicare un distacco dalla società a più lungo termine. Alcuni giovani sono particolarmente vulnerabili, ad esempio a causa di un'istruzione o formazione inadeguate, della spesso scarsa copertura in termini di protezione sociale, dell'accesso limitato a risorse finanziarie, delle condizioni di lavoro precarie o del fatto che subiscono discriminazioni. Per altri il fatto di essere NEET è probabilmente uno stato temporaneo, in quanto incontrano pochi ostacoli all'ingresso nel mercato del lavoro e non presentano vulnerabilità intrinseche (ad es. giovani altamente qualificati o coloro che hanno già un'esperienza di lavoro significativa e ancora pertinente). Una garanzia per i giovani rafforzata dovrebbe riconoscere che alcuni NEET possono avere bisogno di un approccio più leggero rispetto agli interventi più intensivi, duraturi e globali che altri NEET più vulnerabili potrebbero richiedere per prevenire un impatto negativo sproporzionato sui giovani vulnerabili.

(23)Nell'UE più di un giovane su cinque non raggiunge un livello di base di competenze digitali; i giovani con basso livello di istruzione sono almeno tre volte più a rischio di non raggiungere un livello di competenze digitali sufficiente rispetto ai coetanei più istruiti 48 . Poiché la ripresa dalla crisi COVID-19 ha accelerato la transizione digitale, la carenza di competenze digitali diventa un fattore determinante per l'occupabilità dei giovani e la loro capacità di cogliere le opportunità derivanti da tale transizione. Lo sviluppo mirato delle competenze aiuta i giovani a rispondere alla crescente domanda di competenze digitali.

(24)Una formazione propedeutica durante la prima fase precedente l'accettazione di un'offerta, relativa ad ambiti di competenza specifici quali le competenze digitali o verdi, dovrebbe far parte di una garanzia per i giovani rafforzata. Questa formazione pratica può essere un trampolino di lancio verso un corso completo di formazione professionale, un assaggio del mondo del lavoro o un'integrazione dell'istruzione o dell'esperienza di lavoro esistenti prima dell'inizio dell'offerta nell'ambito della garanzia per i giovani. Il carattere breve e informale di tale formazione propedeutica, che non dovrebbe prolungare la durata della fase propedeutica di quattro mesi, la distingue dall'offerta.

(25)Il coordinamento efficace e il partenariato tra i vari ambiti strategici (occupazione, istruzione, giovani, affari sociali ecc.) sono fondamentali in termini di incremento di un'occupazione di qualità, opportunità di istruzione e formazione e apprendistati e tirocini. I servizi integrati (ad es. sportelli unici o altri modelli) offrono un accesso più agevole ai servizi e alle prestazioni e possono fornire più facilmente soluzioni ad hoc, flessibili e più reattive per i giovani con problemi multidimensionali. I servizi integrati richiedono un cambiamento della cultura del lavoro, che metta i giovani al centro degli interventi e abbatta i compartimenti amministrativi.

(26)È opportuno che la garanzia per i giovani rafforzata venga attuata servendosi di sistemi di misure di sostegno e sia adeguata alle circostanze nazionali, regionali e locali. Tali sistemi dovrebbero tenere conto della diversità degli Stati membri per quanto concerne i livelli di disoccupazione e inattività giovanili, le caratteristiche istituzionali e la capacità dei vari soggetti che intervengono nel mercato del lavoro. Dovrebbero inoltre tenere conto delle diverse situazioni relative ai bilanci pubblici e alle limitazioni finanziarie in termini di stanziamento delle risorse e dovrebbero essere monitorati e migliorati costantemente.

(27)Le misure di sostegno possono essere finanziate dai fondi dell'Unione. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile 2014-2020 (quasi 9 miliardi di EUR di contributo dell'UE), unitamente a ulteriori investimenti a titolo del Fondo sociale europeo, è stata una risorsa finanziaria dell'UE fondamentale per sostenere l'attuazione della garanzia per i giovani. Nel quadro del piano per la ripresa europea e dello strumento "Next Generation EU", il dispositivo per la ripresa e la resilienza e REACT-EU forniranno ulteriori finanziamenti dell'UE per le misure a favore dell'occupazione giovanile. Tali sforzi saranno integrati nel periodo di finanziamento 2021-2027 dal Fondo sociale europeo Plus, che sosterrà l'intera gamma di misure in materia di occupazione, istruzione e formazione della garanzia per i giovani rafforzata,

RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI:

1)di garantire che tutti i giovani di età inferiore a 30 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale, in linea con il principio 4 del pilastro europeo dei diritti sociali.

Per ricevere l'offerta di garanzia per i giovani è necessario che i giovani si registrino presso un prestatore di servizi nell'ambito della garanzia.

I sistemi di garanzia per i giovani dovrebbero basarsi sui seguenti orientamenti, strutturati in quattro fasi (mappatura, coinvolgimento, preparazione e offerta), ed essere organizzati conformemente alle situazioni nazionali, regionali e locali, tenendo presente il genere e la diversità dei giovani ai quali sono destinate le misure;

Mappatura

Individuare il gruppo destinatario, i servizi disponibili e le esigenze in materia di competenze

2)di rafforzare i sistemi di mappatura per consentire una comprensione più profonda della diversità dei NEET, compresi i NEET temporanei danneggiati dalla recessione economica e i NEET di lungo termine che possono appartenere a gruppi vulnerabili;

3)di mappare i servizi disponibili per le diverse esigenze di sostegno, sfruttando nel contempo le previsioni locali in materia di competenze (ad es. basate sull'uso dei Big Data per trarre informazioni sul mercato del lavoro) per individuare le competenze richieste sul mercato del lavoro, con particolare attenzione alle specificità regionali del mercato del lavoro e agli ostacoli incontrati dai giovani che vivono in aree rurali, remote o urbane svantaggiate;

Consentire la prevenzione mediante sistemi di monitoraggio e allarme rapido

4)di rafforzare i sistemi di allarme rapido e le capacità di tracciamento per individuare coloro che rischiano di diventare NEET, contribuendo nel contempo a prevenire l'abbandono dell'istruzione e della formazione (attraverso, ad es., percorsi di apprendimento più flessibili e un apprendimento maggiormente basato sul lavoro), in collaborazione con il settore dell'istruzione, i genitori e le comunità locali e con la partecipazione dei servizi per le politiche giovanili, dei servizi sociali e dei servizi per l'impiego;

Coinvolgimento

Sensibilizzare e comunicare in maniera mirata

5)di adottare canali di informazione moderni, adatti ai giovani e locali per attività di sensibilizzazione rivolte ai NEET sia temporanei sia di lungo termine, utilizzando le possibilità online e offline, garantendo nel contempo la partecipazione dei giovani e delle organizzazioni giovanili locali;

6)di utilizzare uno stile visivo riconoscibile per tutte le comunicazioni, sulla base, ove opportuno, di linee guida messe a disposizione dalla Commissione, garantendo nel contempo l'accesso a informazioni facilmente comprensibili su tutti i tipi di sostegno disponibili, ad esempio attraverso un portale web unico nella lingua o nelle lingue del paese;

Migliorare il coinvolgimento dei gruppi vulnerabili

7)di rafforzare l'attenzione per i NEET di lungo termine (ad es. quelli appartenenti a gruppi vulnerabili, compresi i portatori di disabilità), utilizzando mediatori appositamente formati e strategie complementari come l'animazione socioeducativa, i giovani "ambasciatori" e la collaborazione con partner in contatto con (gruppi specifici di) giovani. Valutare, per i più difficili da raggiungere, il coordinamento con l'erogazione di prestazioni e l'impiego di unità mobili;

Preparazione

Utilizzare strumenti di profilazione per piani d'azione personalizzati

8)di migliorare gli strumenti e le pratiche di profilazione e di controllo per combinare esigenze e risposte, adottando un approccio multivariato e attento alla dimensione di genere per la profilazione e il controllo, che tenga conto delle preferenze e della motivazione, degli ostacoli e degli svantaggi della singola persona, nonché dei motivi per cui è disoccupata o inattiva;

9)di garantire che i prestatori di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani dispongano di sufficiente personale, specificamente formato per usare e migliorare gli strumenti di profilazione e di controllo, e per elaborare piani d'azione personalizzati che tengano conto di esigenze e risposte incentrate sulla persona;

Garantire consulenza, orientamento e tutoraggio

10)potenziare la fase propedeutica con consulenza, orientamenti e tutoraggio incentrati sulla persona da parte di consulenti formati che rispondano alle esigenze individuali e prestino la debita attenzione ai pregiudizi di genere e ad altre forme di discriminazione. Preparare i NEET alla natura mutevole del lavoro, mediante l'orientamento professionale o il sostegno all'imprenditorialità, adottando nel contempo il sostegno individuale, effettuando attività motivazionali, utilizzando l'assistenza e/o il sostegno tra pari per i NEET di lungo termine;

11)di consentire un approccio più olistico alla consulenza, all'orientamento e al tutoraggio indirizzando i giovani verso partner (ad es. istituti di istruzione e formazione, parti sociali, organizzazioni giovanili, animazione socioeducativa di sostegno e servizi sociali) che possono aiutarli a superare altri ostacoli all'occupazione;

Migliorare le competenze digitali con la formazione propedeutica

12)di valutare le competenze digitali di tutti i NEET che si registrano nell'ambito della garanzia per i giovani utilizzando il quadro europeo delle competenze digitali (DigComp) e gli strumenti di (auto)valutazione disponibili, provvedendo affinché, sulla base delle lacune individuate, tutti i giovani ricevano una formazione propedeutica specifica per migliorare le competenze digitali;

13)di salvaguardare la convalida e il riconoscimento dei risultati dell'apprendimento (non formale e informale) derivanti dalla formazione propedeutica mediante l'utilizzo di meccanismi di convalida integrati nei sistemi di istruzione e formazione, strumenti esistenti come Europass, nonché microcredenziali per consentire un approccio più modulare all'accumulazione dei risultati dell'apprendimento;

Valutare, migliorare e convalidare altre competenze importanti

14)di garantire che la fase propedeutica agevoli lo sviluppo delle competenze e la riqualificazione orientati alle competenze verdi, competenze imprenditoriali e competenze in materia di gestione della carriera, utilizzando i quadri di competenza esistenti, strumenti di (auto)valutazione e strumenti di convalida per aiutare i giovani a cogliere le opportunità offerte dai settori in crescita e prepararli alle esigenze del mercato del lavoro in evoluzione;

Offerta

Far funzionare gli incentivi all'occupazione e all'avviamento di nuove imprese durante la recessione economica

15)di utilizzare incentivi all'occupazione mirati e ben congegnati – quali integrazioni salariali, premi di assunzione, riduzione degli oneri sociali, crediti d'imposta o prestazioni di invalidità – e incentivi all'avviamento di nuove imprese al fine di generare opportunità di buona qualità per l'integrazione sostenibile dei giovani nel mercato del lavoro;

Allineare l'offerta alle norme esistenti per garantire la qualità e l'equità

16)di allineare le offerte di lavoro ai pertinenti principi del pilastro europeo dei diritti sociali, garantendo il diritto a un trattamento equo e paritario per quanto riguarda le condizioni di lavoro, l'accesso alla protezione sociale e alla formazione, nonché una durata ragionevole dei periodi di prova, e vietando l'abuso dei contratti atipici;

17)di facilitare il ritorno dei giovani all'istruzione e alla formazione diversificando l'offerta di istruzione continua (ad es. mediante percorsi di apprendimento flessibili, apprendimento basato sul lavoro, programmi ponte e programmi "della seconda opportunità"), garantendo la convalida dell'apprendimento non formale e informale;

18)di intensificare il sostegno agli apprendistati e garantire che le offerte rispettino le norme minime stabilite nel quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità;

19)di garantire che le offerte di tirocinio rispettino le norme minime stabilite nel quadro di qualità per i tirocini;

Fornire sostegno post-collocamento e attuare sistemi di riscontro

20)di ampliare il sostegno continuo post-collocamento per adeguare i piani d'azione personalizzati se necessario, utilizzando la possibilità di un riscontro post-collocamento al fine di verificare che sia stata fornita un'offerta di qualità;

Facilitatori trasversali

Mobilitare i partenariati

21)di rafforzare i partenariati, a tutti i livelli di governo, tra i prestatori di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani e le parti interessate pertinenti, quali i datori di lavoro, gli istituti di istruzione e formazione, le parti sociali, l'animazione socioeducativa, i prestatori di attività civiche e di solidarietà, le organizzazioni giovanili e altre organizzazioni della società civile; di formalizzare protocolli di cooperazione tra i prestatori di servizi nell'ambito della garanzia per i giovani e altri servizi sociali (ad es. assistenza all'infanzia, assistenza sanitaria, edilizia sociale, servizi di accessibilità);

22)di promuovere l'ulteriore sviluppo di modelli di servizi integrati, quali sportelli unici, gestione congiunta dei casi o squadre multidisciplinari, che rafforzano i partenariati e permettono di disporre di un punto di contatto unico per i giovani;

Migliorare la raccolta dei dati e il monitoraggio dei sistemi

23)di intensificare gli sforzi per arricchire i dati di follow-up rafforzando i sistemi che consentono il monitoraggio dei giovani dopo che hanno accettato un'offerta e dopo la conclusione dell'offerta, al fine di monitorare l'integrazione sostenibile a lungo termine nel mercato del lavoro;

24)di incoraggiare, nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati, la più ampia condivisione dei dati di tracciamento, profilazione e follow-up tra i partner della garanzia per i giovani al fine di migliorare il sostegno, il che è particolarmente importante per la riuscita degli interventi rivolti ai NEET vulnerabili;

Fare un uso completo e ottimale dei fondi

25)di destinare risorse nazionali adeguate all'attuazione delle misure strategiche proposte dalla garanzia per i giovani rafforzata, garantendo che siano ben calibrate alle esigenze individuali dei giovani;

26)di fare un uso completo e ottimale degli attuali strumenti dell'UE nell'ambito della politica di coesione, in particolare lo IOG, l'FSE e il FESR (2014-2020), e di mobilitare una quota significativa dei fondi aggiuntivi forniti nel quadro di REACT-EU, dell'FSE+ e del FESR (2021-2027) per sostenere l'occupazione giovanile, prevenire la disoccupazione e l'inattività tra i giovani e attuare le riforme pertinenti;

27)di sfruttare appieno la possibilità di integrare i finanziamenti nazionali con altre fonti di finanziamento dell'UE che potrebbero contribuire ad attuare la garanzia per i giovani rafforzata, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, il FEASR, InvestEU, l'AMIF, il programma Erasmus+ e lo strumento di assistenza tecnica;

ACCOGLIE CON FAVORE L'INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:

Migliorare la raccolta dei dati e il monitoraggio dei sistemi

28)continuare a sostenere il monitoraggio quantitativo dei sistemi di garanzia per i giovani sulla base del quadro di indicatori concordato, proponendo, ove opportuno, adeguamenti alla luce della presente raccomandazione del Consiglio;

29)migliorare, a partire dal 2022, la granularità con cui si valuta il gruppo destinatario dei NEET, traendo profitto dai miglioramenti apportati all'indagine sulle forze di lavoro dell'UE dal regolamento (UE) 2019/1700;

Monitorare l'attuazione

30)monitorare l'attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani a norma della presente raccomandazione mediante la sorveglianza multilaterale del comitato per l'occupazione nel quadro del semestre europeo;

31)comunicare regolarmente con gli Stati membri nel quadro del semestre europeo per garantire il monitoraggio di investimenti nazionali costanti nelle politiche e nei programmi a favore dell'occupazione giovanile; indirizzare, ove opportuno, raccomandazioni specifiche per paese agli Stati membri;

32)riferire periodicamente al comitato per l'occupazione sugli sviluppi relativi all'attuazione e ai risultati dei sistemi di garanzia per i giovani;

Sensibilizzare e comunicare in maniera mirata

33)potenziare il sostegno agli sforzi di sensibilizzazione e di comunicazione degli Stati membri e rafforzare la diffusione dei risultati e degli esempi di buone pratiche tra gli Stati membri.

La raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani è sostituita.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1)    Comunicazione della Commissione "Un'Europa sociale forte per transizioni giuste" [COM(2020) 14 final].
(2)    Comunicazione della Commissione "Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione" [COM(2020) 276 final].
(3)    Comprendente la dotazione specifica dello IOG e il sostegno corrispondente a titolo dell'FSE, in linea con l'articolo 22 del regolamento (UE) n. 1304/2013 (regolamento FSE).
(4)    Study for the Evaluation of ESF Support to Youth Employment – Final Report, March 2020 (Studio per la valutazione del sostegno dell'FSE all'occupazione giovanile – relazione finale, marzo 2020).
(5)    Previsioni economiche europee, primavera 2020. Documento istituzionale 125, maggio 2020. Commissione europea.
(6)    Presi singolarmente alcuni Stati membri stanno conseguendo risultati migliori (ad es. in dieci paesi più della metà dei giovani NEET di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono registrati nella garanzia per i giovani). Le differenze sono legate a diverse condizioni macroeconomiche, istituzioni del mercato del lavoro e prestazioni dei sistemi pubblici per l'occupazione, l'istruzione e la protezione sociale. Possono inoltre essere in parte legate al fatto che i sistemi di garanzia per i giovani degli Stati membri si sono concentrati tendenzialmente sui quei NEET che è più facile raggiungere e rendere attivi e che i dati trasmessi dagli Stati membri non sono necessariamente relativi a tutti i giovani beneficiari. I NEET sono poi un gruppo eterogeneo e lo status di alcuni dei giovani che ne fanno parte cambia rapidamente (tenendo conto dei periodi tra un lavoro e l'altro o prima di iniziare un lavoro al termine degli studi).
(7)    La situazione dei giovani nelle regioni ultraperiferiche dell'UE è particolarmente difficile: queste regioni registrano tassi molto più elevati di disoccupazione giovanile e di NEET, nonché minori prospettive rispetto al resto dell'Unione europea.
(8)    Maggiori informazioni e dati più dettagliati sulla situazione dei giovani (compresi i giovani provenienti da contesti migratori) nel mercato del lavoro nei vari Stati membri sono disponibili nel documento di lavoro dei servizi della Commissione [SWD(2020)124].
(9)    Il tasso di NEET tra i/le giovani nati/e al di fuori dell'UE rimane superiore di 10 punti percentuali rispetto ai/alle giovani nati/e nell'UE, mentre tra le sole giovani non nate nell'UE è oltre il doppio rispetto alle giovani nate nell'UE. Cfr. SWD (2017) 286 final/2, Roma integration indicators scoreboard (2011-2016) [Quadro degli indicatori dell'integrazione dei Rom (2011-2016)]. Il tasso di Rom di età compresa tra 6 e 15 anni che frequenta classi separate (ossia "classi composte unicamente da Rom") è aumentato dal 10 al 15 %.
(10)    Questo è probabilmente legato al fatto che tra i NEET inattivi rientrano anche giovani con responsabilità di cura, quali assistenza a bambini o adulti a carico, come pure altre responsabilità personali o familiari, e le donne sono tendenzialmente sovrarappresentate in questo sottogruppo. La responsabilità di cura come fattore di inattività è cinque volte più frequente tra le donne (55,2 %) rispetto agli uomini (10,6 %).
(11)    Secondo ANED, sulla base dei dati SILC del 2016, il tasso di occupazione dei giovani con disabilità tra i 20 e i 29 anni era appena al di sotto del 45 %.
(12)    Ad esempio stigmatizzazione basata sul quartiere, accesso limitato ai servizi pubblici o scarsa presenza di imprese. Tali ostacoli, fortemente legati alle sfide affrontate nel sistema di istruzione, sono accentuati quando le persone provenienti da contesti migratori costituiscono gran parte di queste zone urbane.
(13)    Considerando le medie annuali del 2019 e tenendo conto del fatto che la maggior parte degli Stati membri ha già adottato la fascia di età 15-29 anni, il numero assoluto di NEET destinatari passa da circa 8,2 milioni a 9,4 milioni, pari a un aumento di circa il 14 %.
(14)    La maggior parte degli Stati membri ha avviato i rispettivi sistemi nazionali di garanzia per i giovani a gennaio 2014. Nell'adottare l'opzione offerta dallo IOG vari Stati membri hanno ampliato il sistema, sin dall'inizio o progressivamente, affinché includesse anche i giovani tra i 25 e i 29 anni. Attualmente la garanzia per i giovani è limitata alle persone d'età compresa tra i 15 e i 24 anni solo in Belgio, Danimarca, Irlanda, Francia, Lussemburgo, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Romania e Svezia. Negli altri 17 Stati membri è invece aperta alla fascia d'età 15-29 anni.
(15)    I dati disponibili, sebbene ancora incompleti (in un quinto dei casi, ossia il 20 %, il motivo per l'abbandono scolastico è sconosciuto), mostrano risultati incoraggianti: in media poco più della metà dei giovani si trova ancora in una situazione lavorativa o in un percorso scolastico o formativo a sei mesi dall'uscita dalla garanzia per i giovani; tali risultati sono mantenuti nel tempo (anche 12 e 18 mesi dopo).
(16)    Comunicazioni della Commissione "Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione" [COM(2020) 456 final] e "Il bilancio dell'UE come motore del piano per la ripresa europea" [COM(2020) 442 final].
(17)    Adottati con la decisione (UE) 2019/1181 del Consiglio, dell'8 luglio 2019, in particolare l'orientamento 6.
(18)    GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.
(19)    Comunicazione della Commissione sul piano d'azione per l'istruzione digitale [COM(2018) 22 final].
(20)    GU C 484 del 24.12.2016, pag. 1.
(21)    GU C 67 del 20.2.2016, pag. 1.
(22)    Comunicazione della Commissione "Piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi" [COM(2016) 377 final].
(23)    GU C 88 del 27.3.2014, pag. 1.
(24)    GU C 153 del 2.5.2018, pag. 1.
(25)    GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.
(26)    GU C 191 dell'1.7.2011, pag. 1.
(27)    Comunicazione della Commissione "Il momento dell'Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione" [COM(2020) 456 final].
(28)    Comunicazione della Commissione "Il Green Deal europeo" [COM(2019) 640 final].
(29)    Comunicazione della Commissione "L'anello mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare" [COM(2015) 614 final].
(30)    Comunicazione della Commissione "Plasmare il futuro digitale dell'Europa" [COM(2020) 67 final].
(31)    Comunicazione della Commissione "Una nuova strategia industriale per l'Europa" [COM(2020) 102 final].
(32)    Comunicazione della Commissione "Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale" [COM(2020) 103 final].
(33)    Comunicazione della Commissione "Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025 [COM(2020) 152 final].
(34)    GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
(35)    http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=17424&langId=en.
(36)    I risultati dettagliati delle consultazioni mirate con gli Stati membri e i principali portatori di interessi sono descritti nella relazione di sintesi inclusa nel documento di lavoro dei servizi della Commissione pubblicato in parallelo alla presente proposta.
(37)    Documento di lavoro dei servizi della Commissione pubblicato in parallelo alla presente proposta.
(38)    GU L 185 dell'11.7.2019, pag. 44.
(39)    GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.
(40)    GU C 484 del 24.12.2016, pag. 1.
(41)    GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.
(42)    GU C 88 del 27.3.2014, pag. 1.
(43)    GU C 153 del 2.5.2018, pag. 1.
(44)    GU L 261I del 14.10.2019, pag. 1.
(45)    COM(2019) 640 final.
(46)    COM(2020) 441 final/2; COM(2020) 456 final; COM(2020) 442 final.
(47)    GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.
(48)    Medie annuali per il 2019 dall'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI). Le cifre riguardano la fascia di età compresa tra 16 e 29 anni.