Bruxelles, 10.3.2020

COM(2020) 102 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE

Una nuova strategia industriale per l'Europa


1.Un nuovo modo di fare industria in Europa

L'Europa è da sempre la culla dell'industria. Da secoli è pioniera nell'innovazione industriale e ha contribuito a migliorare il modo in cui, in tutto il mondo, si produce, si consuma e si fa affari. Forte del suo solido mercato interno, l'industria europea è stata a lungo il motore della nostra economia, ha assicurato stabilità di vita a milioni di persone e ha creato i nuclei sociali attorno ai quali si sono costruite le nostre comunità.

Nel corso di tutta la sua lunga storia, l'industria si è dimostrata capace di guidare il cambiamento. Ora è chiamata a fare altrettanto, in un momento in cui l'Europa si appresta a realizzare la transizione verso la neutralità climatica e verso la leadership digitale, in un mondo in costante evoluzione e sempre più imprevedibile.

La duplice transizione, ecologica e digitale, toccherà ogni componente dell'economia, della società e dell'industria. Richiederà nuove tecnologie, cui dovranno corrispondere gli investimenti e l'innovazione necessari. Creerà nuovi prodotti, servizi, mercati e modelli di business. Darà forma a nuovi tipi di figure professionali inedite, che richiederanno competenze non ancora disponibili. E richiederà il passaggio dall'attuale produzione lineare all'economia circolare.

La duplice transizione avverrà in un momento di spostamento delle placche geopolitiche che ha ripercussioni sulla natura della concorrenza. La necessità per l'Europa di affermare la propria voce, di difendere i propri valori e di battersi per condizioni di parità è più importante che mai. Ne va della sovranità dell'Europa. 

L'ampiezza e la profondità, la portata e la velocità, la natura e la necessità della duplice transizione sono senza precedenti. Ciò trova espressione negli orientamenti politici della presidente von der Leyen, nelle priorità fissate dal Parlamento europeo e nell'agenda strategica 2019-2024 del Consiglio europeo. Il Green Deal europeo 1 e la recente strategia della Commissione per plasmare il futuro digitale dell'Europa 2 hanno fissato il livello di ambizione, la velocità e la direzione del viaggio nei prossimi anni.

Ora abbiamo bisogno di un nuovo modo di fare industria in Europa, adeguato alle ambizioni di oggi e alla realtà di domani. Il suo fulcro è la capacità dell'industria europea di guidare la duplice transizione e dare stimolo alla nostra competitività. Non può permettersi semplicemente di adattarsi: ora deve diventare l'acceleratore e il motore del cambiamento e dell'innovazione. La nostra politica industriale deve contribuire a tradurre in realtà quest'ambizione.

La strategia industriale europea deve riflettere i nostri valori e le nostre tradizioni di mercato sociale. Faremo perno sui nostri punti di forza: la nostra diversità e il nostro talento, i nostri valori e il nostro modo di vivere, i nostri innovatori e creatori. Abbiamo bisogno di una politica industriale europea basata sulla concorrenza, su mercati aperti, su una ricerca e su tecnologie di primo piano a livello mondiale e su un mercato unico forte che abbatta le barriere e riduca gli oneri amministrativi. E dobbiamo resistere alle tentazioni semplicistiche del protezionismo o delle distorsioni del mercato, senza ingenuità, però, di fronte alla concorrenza sleale.

La strategia riconosce la forza e il ruolo dell'Unione europea, in primo luogo come facilitatrice e regolatrice. Definire il quadro e tracciare la direzione politica e delle politiche è fondamentale per offrire la certezza necessaria agli investitori, agli innovatori e all'industria.

La nostra nuova strategia industriale è imprenditoriale nello spirito e nell'azione. La Commissione è pronta a elaborare e a trovare soluzioni insieme con l'industria stessa, con le parti sociali e con tutti gli altri portatori di interessi. Un sostegno in questo verrà dalla nuova attenzione agli ecosistemi industriali, che terrà conto di tutti gli operatori nell'ambito di una catena del valore. È questo il nostro nuovo approccio, che riflette la necessità di nuovi modi di pensare e di lavorare per guidare la duplice transizione. 

Questa strategia mostra la direzione del viaggio e la strada da percorrere per arrivarci. Illustra la visione di quello che vogliamo raggiungere entro il 2030 e oltre e gli elementi fondamentali che ci porteranno alla meta. In tempi di transizione e di mutamento importanti per la nostra Unione, rimane valida una semplice realtà: l'Europa sarà sempre la culla dell'industria. Con la presente strategia, la Commissione europea è pronta a fare tutto il necessario per garantire che lo resti.

2.Industria europea: oggi e domani

L'industria è fondamentale per il progresso e la prosperità futuri dell'Europa. Rappresenta oltre il 20 % dell'economia dell'UE e occupa circa 35 milioni di persone, e molti milioni di altri posti di lavoro sono ad essa collegati sia in Europa che all'estero. Rappresenta l'80 % delle esportazioni di merci, ed è fondamentalmente grazie ad essa che l'UE occupa la sua posizione tra i maggiori fornitori mondiali e si annovera tra le principali destinazioni degli investimenti diretti esteri. Le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano oltre il 99 % di tutte le imprese europee (la stragrande maggioranza di esse sono a conduzione familiare) e costituiscono la spina dorsale della nostra economia e della nostra società 3 .

L'industria europea gode di un vantaggio competitivo a livello mondiale nel settore dei prodotti e servizi ad alto valore aggiunto. Con il suo esempio di rispetto dei più elevati standard sociali, lavorativi e ambientali, consente all'Europa di proiettare i suoi valori. Grazie alla sua forte capacità di innovazione, è anche leader mondiale nei brevetti per le tecnologie verdi e di altri settori ad alta tecnologia. Il nostro mercato unico consente alle imprese europee di tutte le dimensioni di innovare, espandersi e occupare più persone. Questi punti di forza devono essere canalizzati verso il conseguimento della leadership in settori in cui l'UE ha accumulato ritardi, ad esempio le applicazioni cloud e dati.

L'industria europea sta già vivendo una trasformazione significativa. Si sta compiendo un netto passaggio dai prodotti ai servizi e dalla proprietà esclusiva alla proprietà condivisa di prodotti e servizi. La pressione sulle risorse naturali sta già portando a un approccio più circolare nella produzione. Avvalendosi di tecnologie rivoluzionarie, come la stampa 3D, l'Europa deve anche sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla localizzazione per riportare sempre più nell'UE la produzione in alcuni settori.

Per realizzare le nostre ambizioni, l'Europa ha bisogno di un'industria più verde e più digitale, che rimanga però competitiva a livello mondiale. Sarà possibile in tal modo trasformare le industrie tradizionali e crearne di nuove, sostenere le PMI e promuovere la nostra sostenibilità competitiva in tutta l'UE, e questo sia nei servizi che nei beni.

Grazie all'economia di mercato sociale dell'Europa, la crescita economica va di pari passo con il miglioramento degli standard di vita e sociali e con buone condizioni di lavoro. Il pilastro europeo dei diritti sociali, che continuerà a essere la nostra bussola, garantirà che la duplice transizione sia socialmente equa.

Grazie alla sua base industriale forte, innovativa e integrata, l'Europa si trova nella posizione migliore per assumere un ruolo guida a livello mondiale.

2.1 Un'industria leader e competitiva a livello mondiale

Realtà geopolitiche nuove e in costante evoluzione stanno avendo un effetto profondo sull'industria europea. Sono in aumento la concorrenza mondiale, il protezionismo, le distorsioni del mercato, le tensioni commerciali e le sfide al sistema basato su regole. Si assiste all'emergere di nuovi poteri e di nuovi concorrenti. I partner più tradizionali scelgono nuove strade. Queste tendenze, associate all'incertezza economica mondiale che si profila all'orizzonte nell'attuale periodo, pongono nuove sfide all'industria europea nel momento in cui si avvia verso la duplice transizione ecologica e digitale.

A questi venti contrari l'Europa non può rispondere erigendo altre barriere, proteggendo industrie non competitive o scimmiottando le politiche protezionistiche o distorsive degli altri. Per essere competitivi c'è bisogno di concorrenza, a casa propria e nel mondo. C'è bisogno di creare le condizioni giuste perché gli imprenditori possano tradurre le idee in azioni e perché le imprese di tutte le dimensioni possano prosperare e crescere.

Al tempo stesso l'UE deve poter rafforzare i propri interessi strategici ed economici all'estero attraverso i rapporti e la diplomazia in campo economico. L'UE deve fare leva sull'impatto, le dimensioni e l'integrazione del suo mercato unico per imporre standard mondiali. Solo la capacità di creare standard mondiali di elevata qualità recanti il marchio dei valori e dei principi europei ci consentirà di rafforzare la nostra autonomia strategica e la nostra competitività industriale.

L'Europa continuerà inoltre a praticare il commercio libero e leale con i partner di tutto il mondo. Il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole e l'Organizzazione mondiale del commercio sono indispensabili per garantire mercati aperti e condizioni di parità. L'UE continuerà ad adoperarsi per difendere, aggiornare e migliorare il sistema commerciale mondiale per renderlo idoneo ad affrontare le sfide attuali e le realtà di domani.

2.2 Un'industria che pone le basi della neutralità climatica

Il Green Deal europeo è la nuova strategia di crescita dell'Europa. Il fulcro è costituito dall'obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.

L'industria ha un ruolo di primo piano in quella che costituisce allo stesso tempo la sfida e l'opportunità più grandi del nostro tempo. Tutte le catene del valore industriali, compresi i settori ad alta intensità energetica, avranno un ruolo chiave. Tutte dovranno lavorare per ridurre la propria impronta di carbonio, ma anche per accelerare la transizione offrendo soluzioni tecnologiche pulite e a prezzi accessibili e sviluppando nuovi modelli di business.

Per diventare più competitiva, diventando allo stesso tempo più verde e più circolare, l'industria avrà bisogno di un approvvigionamento sicuro e a prezzi accessibili di energia pulita e di materie prime. L'incremento degli investimenti in ricerca, innovazione e diffusione e nell'adeguamento delle infrastrutture consentirà di sviluppare nuovi processi di produzione e di creare così facendo posti di lavoro.

Fedeli allo spirito imprenditoriale che caratterizza questa strategia, le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le regioni, le imprese e tutti gli altri soggetti pertinenti dovrebbero collaborare per creare mercati all'avanguardia nelle tecnologie pulite e garantire che la nostra industria sia leader nel mondo. Fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo saranno la regolamentazione, gli appalti pubblici, la concorrenza leale e il pieno coinvolgimento delle PMI.

Questi sforzi dovrebbero essere sostenuti da politiche e strumenti finanziari a livello nazionale e dell'UE e dal settore privato. Prima e più rapidamente si agirà maggiore sarà il vantaggio competitivo acquisito.

2.3Un'industria che plasma il futuro digitale dell'Europa

Le tecnologie digitali stanno trasformando il volto dell'industria e il modo di fare affari. Consentono di creare nuovi modelli di business, accrescono la produttività delle imprese, permettono ai lavoratori di acquisire nuove competenze e sostengono la decarbonizzazione della nostra economia. Il settore digitale darà il suo contributo anche al Green Deal europeo, sia come fonte di soluzioni tecnologiche pulite sia riducendo la propria impronta di carbonio.

Con la strategia per plasmare il futuro digitale dell'Europa, la Commissione ha illustrato la sua visione del modo in cui l'Europa può conservare la sovranità tecnologica e digitale e affermarsi come leader digitale a livello mondiale. Riconoscendo che la scalabilità è fondamentale nell'economia digitalizzata, il rafforzamento del mercato unico digitale sosterrà la transizione dell'Europa.

L'Europa deve inoltre accelerare gli investimenti nella ricerca e nella diffusione della tecnologia, in settori quali l'intelligenza artificiale, il 5G, l'analisi dei dati e dei metadati. Nel 2018 solo una su dieci società dell'UE effettuava analisi di big data, mentre solo una su quattro utilizzava i servizi di cloud computing.

Come indicato dalla Commissione nella recente strategia europea in materia di dati 4 , l'Europa ha bisogno di un quadro che consenta alle imprese di creare, mettere in comune e utilizzare dati per migliorare i prodotti e competere a livello internazionale secondo modalità che consentano di difendere i nostri valori e rispettare i diritti e la vita privata di tutti.

L'UE deve inoltre potenziare la sua capacità industriale in infrastrutture digitali critiche. Il successo del dispiegamento di una rete 5G altamente sicura e tecnicamente all'avanguardia è tra gli elementi principali che consentiranno i futuri servizi digitali e sarà il fulcro dell'ondata di dati nel settore industriale. È giunto per l'Europa il momento di investire se vuole essere pioniera nelle reti 6G.

Nello spirito imprenditoriale di questa strategia industriale, l'Europa deve mettere in comune i suoi punti di forza per fare collettivamente quello che nessuno può fare da solo. Esempi recenti hanno dimostrato il potenziale e il valore di questo approccio. Ora l'Europa ospita uno dei tre supercomputer più veloci del mondo e ha invertito la tendenza al declino nella microelettronica.

L'Europa ha tutto quello che serve per guidare questa nuova corsa tecnologica. Deve sfruttare i suoi punti di forza, tra cui una base industriale robusta, una ricerca di alta qualità, lavoratori qualificati, un vivace ecosistema di start-up, infrastrutture mature e una posizione preminente nell'utilizzo dei dati industriali.

3.Gli elementi fondamentali della trasformazione industriale dell'Europa

I tre elementi portanti descritti sopra indicano l'estensione della trasformazione che l'Europa sta vivendo. Occorre una generazione per trasformare un settore industriale e tutte le catene del valore di cui fa parte. Ma in un contesto competitivo e dinamico non c'è tempo da perdere. I prossimi cinque anni saranno decisivi per creare le condizioni giuste che consentano questa transizione.

A sostegno di questa strategia vi è una serie di elementi fondamentali per la trasformazione industriale dell'Europa. Alcuni di questi rinnovano o ampliano gli approcci già seguiti in materia di innovazione, investimenti, standard o creazione di condizioni di parità. Altri rispecchiano la necessità di nuove modalità di lavoro che consentano all'Europa di rafforzare la sua industria in vista della transizione, sia in termini di competenze che di circolarità.

Gli elementi fondamentali riflettono il fatto che non esiste una soluzione unica o autonoma: essi sono tra loro interconnessi e si rafforzano a vicenda. Riflettono anche il fatto che, anche se molto può essere fatto a livello europeo per promuovere e creare certezza, molte delle leve sono nelle mani di altri. Sarà pertanto essenziale adottare un approccio basato sul partenariato.

3.1 Creare certezza del diritto per l'industria: un mercato unico più approfondito e più digitale

Grazie al nostro mercato unico, esperienza unica nel suo genere, le imprese dell'UE beneficiano di un trampolino di lancio per competere a livello mondiale. In quanto fornisce uno spazio e un quadro regolamentari comuni, il mercato unico è il motore della competitività e facilita l'integrazione delle imprese di tutte le dimensioni nelle catene del valore europee e mondiali.

Per consentire al mercato unico di far avanzare la nostra industria, la normativa deve essere attuata e fatta rispettare ovunque. Il piano di azione per l'applicazione del mercato unico 5 adottato oggi presenta proposte concrete per rafforzare gli sforzi congiunti in questo settore, in particolare l'istituzione di una task force per l'applicazione delle norme sul mercato unico. La relazione sulle barriere al mercato unico 6 evidenzia la necessità di rimuovere le barriere che incontrano le imprese quando vendono beni o, più grave, quando forniscono servizi a livello transfrontaliero. Il rafforzamento dell'armonizzazione fiscale contribuirebbe a rimuovere uno dei principali ostacoli incontrati dalle imprese quando operano a livello transfrontaliero, in particolare con la creazione di una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società.

Anche la normativa sul mercato unico deve essere riesaminata e aggiornata per garantirne l'idoneità all'era digitale. Ciò comprende la revisione delle norme dell'UE sulla sicurezza dei prodotti, l'attuazione della strategia europea in materia di dati e l'adozione della legge sui servizi digitali.

Sarà inoltre essenziale adottare un approccio "da PMI a PMI". Il numero crescente di PMI giovani, esperte nell'uso delle tecnologie, può aiutare le imprese industriali più affermate ad adeguare il proprio modello di business e a sviluppare nuove forme di lavoro per l'era digitale. In tal modo è già stato possibile creare nuove opportunità. Le start-up vanno sostenute perché contribuiscano a creare l'economia delle piattaforme. Tuttavia, le nuove forme di lavoro devono essere dotate di strumenti moderni e migliori di protezione, anche per coloro che lavorano sulle piattaforme online.

Il mercato unico dipende da sistemi solidi e ben funzionanti per la standardizzazione e la certificazione. Queste ultime contribuiscono ad accrescere le dimensioni dei mercati e a garantire la certezza del diritto. Per rafforzare la competitività dell'industria sarà essenziale elaborare nuovi standard e regolamenti tecnici, assieme ad una maggiore partecipazione dell'UE negli organismi internazionali di normazione. 

L'UE deve inoltre garantire che la sua politica in materia di proprietà intellettuale contribuisca a sostenere e rafforzare la sovranità tecnologica dell'Europa e a promuovere condizioni di parità a livello mondiale. La proprietà intellettuale contribuisce a determinare il valore di mercato e la competitività delle imprese europee. Si tratta delle attività immateriali, quali marchi, disegni, brevetti, dati, know-how e algoritmi. Politiche intelligenti in materia di proprietà intellettuale sono essenziali per aiutare tutte le imprese a crescere, a creare posti di lavoro e a proteggere e sviluppare ciò che le rende uniche e competitive.

La politica indipendente dell'EU in materia di concorrenza ha reso un buon servizio all'Europa contribuendo a creare condizioni di parità, promuovendo l'innovazione e offrendo ai consumatori una scelta più ampia. La concorrenza consente alle nostre imprese di dare il meglio di sé e di rimanere competitive a livello mondiale. In un mondo in rapido mutamento e in un momento in cui l'Europa si appresta a realizzare la sua importante duplice transizione, dovremmo garantire che le norme in materia di concorrenza restino adeguate al mondo di oggi.

In quest'ottica, la Commissione sta attualmente riesaminando il quadro dell'UE in materia di concorrenza. Si tratta di esaminare in che modo sono applicate le vigenti norme in materia di concorrenza, in particolare per quanto riguarda le misure correttive antitrust, e se le norme che disciplinano gli accordi orizzontali e verticali e la comunicazione sulla definizione del mercato sono ancora adeguate allo scopo. Verrà inoltre esaminato in che modo si possa migliorare l'individuazione dei casi e velocizzare le indagini. La Commissione utilizzerà lo strumento delle indagini settoriali nei mercati nuovi ed emergenti che stanno plasmando la nostra economia e la nostra società.

Rientrano nel riesame la valutazione in corso del controllo delle concentrazioni e il controllo dell'adeguatezza di vari orientamenti sugli aiuti di Stato. Le norme in materia di aiuti di Stato garantiscono condizioni di parità in Europa e consentono di evitare una corsa fratricida alle sovvenzioni, sostenendo allo stesso tempo importanti obiettivi di interesse pubblico. La Commissione garantirà che le norme riviste in materia di aiuti di Stato entrino in vigore nel 2021 in una serie di settori prioritari, tra cui gli aiuti per l'energia e l'ambiente.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆPiano d'azione per l'applicazione delle norme del mercato unico e relazione sulle barriere al mercato unico, adottati oggi.

ÆIstituzione di una task force per l'applicazione delle norme del mercato unico, composta da Stati membri e Commissione.

ÆStrategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale, adottata oggi.

ÆValutazione, riesame e, se necessario, adeguamento delle norme dell'UE in materia di concorrenza a partire dal 2021, compresa la valutazione in corso del controllo delle concentrazioni e del controllo dell'adeguatezza degli orientamenti sugli aiuti di Stato.

ÆPiano di azione in materia di proprietà intellettuale, per valutare la necessità di migliorare il quadro giuridico, garantire un uso intelligente della proprietà intellettuale, lottare in modo migliore contro il furto della proprietà intellettuale.

ÆSeguito da dare alla strategia europea in materia di dati, per sviluppare un'economia dei dati dell'UE, tra cui il lancio di spazi comuni europei di dati in settori e catene del valore specifici.

ÆLegge sui servizi digitali, per aggiornare e rafforzare il quadro giuridico per un mercato unico dei servizi digitali.

ÆIniziativa per il miglioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori delle piattaforme.


3.2. La difesa di condizioni di parità a livello mondiale

L'apertura dell'economia europea è il fondamento della prosperità e competitività dell'Europa. Sebbene l'industria dell'UE sia fortemente integrata nelle catene del valore mondiali e operi a livello internazionale, l'UE non dovrebbe reagire ingenuamente di fronte alle minacce alla concorrenza e agli scambi leali.

L'UE si adopera per mantenere aperti i mercati attraverso accordi commerciali con paesi o regioni partner o nelle sedi internazionali per trovare norme che funzionino per tutti. Dobbiamo continuare ad adottare un approccio europeo coordinato per garantire scambi commerciali reciprocamente vantaggiosi e rimuovere le barriere che impediscono alle nostre imprese di accedere adeguatamente ad altri mercati in tutto il mondo. Ciò comprende la lotta contro i sistemi di pianificazione fiscale aggressiva che creano condizioni di disparità.

L'UE farà buon uso di tutti gli strumenti dei meccanismi di difesa commerciale di cui dispone. Entro la metà del 2020 la Commissione esaminerà il modo migliore per rafforzare i meccanismi e gli strumenti antisovvenzioni. Ciò avverrà con il libro bianco su uno strumento relativo alle sovvenzioni estere, che affronterà gli effetti distorsivi causati dalle sovvenzioni estere nel mercato unico. A ciò farà seguito una proposta relativa a uno strumento giuridico nel 2021.

Tale distorsione è spesso associata alla mancanza di reciprocità nell'accesso delle imprese europee ai mercati nazionali di imprese estere di proprietà statale. In particolare, i mercati degli appalti dell'UE sono per lo più aperti alle imprese dei paesi in cui le imprese dell'UE sono vittime di discriminazioni o di una vera e propria chiusura del mercato. Pertanto, il libro bianco affronterà anche la questione dell'accesso di imprese estere di proprietà statale ai mercati degli appalti e ai finanziamenti dell'UE. Sarà inoltre essenziale raggiungere rapidamente un accordo sul proposto strumento per gli appalti internazionali per trovare una soluzione alla mancanza di reciprocità e dare all'UE un ulteriore elemento di pressione nei negoziati.

L'industria europea non dovrebbe subire la concorrenza sleale di concorrenti di tutto il mondo che sono soggetti a norme o principi diversi, ad esempio in materia di clima. Un nuovo responsabile dell'esecuzione degli accordi commerciali avrà il compito di migliorare la conformità e il controllo del rispetto degli accordi commerciali da noi conclusi e riferirà regolarmente al Parlamento europeo. La Commissione proporrà di inserire una clausola essenziale sul rispetto dell'accordo di Parigi in tutti i futuri accordi commerciali globali.

Controlli doganali rafforzati sono anch'essi essenziali per garantire che i prodotti importati siano conformi alle norme dell'UE.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆLibro bianco su uno strumento in materia di sovvenzioni estere entro la metà del 2020, che analizzerà anche l'accesso estero agli appalti pubblici e ai finanziamenti dell'UE.

ÆRafforzamento delle norme mondiali in materia di sovvenzioni all'industria nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio.

ÆAdozione rapida dello strumento per gli appalti internazionali.

ÆPiano di azione sull'unione doganale nel 2020, per rafforzare i controlli doganali, compresa una proposta legislativa per uno sportello unico dell'UE per consentire procedure completamente digitali di sdoganamento alle frontiere.


3.3 Sostegno all'industria nella transizione verso la neutralità climatica

Con la transizione dell'Europa verso la neutralità climatica alcuni settori dovranno realizzare un mutamento più incisivo e più trasformativo di altri. Le industrie ad alta intensità energetica sono indispensabili per l'economia europea, perché da esse dipendono altri settori. L'ammodernamento e la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica devono pertanto costituire una priorità assoluta.

Il Green Deal europeo si prefigge l'obiettivo di creare, per prodotti come l'acciaio, il cemento e i prodotti chimici di base, nuovi mercati per prodotti circolari e climaticamente neutri. Per porsi alla testa di questo cambiamento, l'Europa ha bisogno di nuovi processi industriali e di tecnologie più pulite, così da ridurne i costi e migliorarne la maturità di mercato.

Ad esempio, la Commissione sosterrà le tecnologie di punta per l'acciaio pulito, che consentiranno un processo di produzione dell'acciaio a zero emissioni di carbonio. Il Fondo per l'innovazione del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE contribuirà a realizzare altri progetti innovativi su vasta scala volti a sostenere prodotti puliti in tutti i settori ad alta intensità energetica.

Una nuova strategia in materia di prodotti chimici per la sostenibilità contribuirà a migliorare la protezione delle persone e dell'ambiente contro le sostanze chimiche pericolose e a incoraggiare l'innovazione nel settore, al fine di sviluppare alternative sicure e sostenibili.

L'Europa deve anche affrontare la questione della sostenibilità dei prodotti da costruzione e migliorare l'efficienza energetica e la prestazione ambientale dei manufatti edili. Un ambiente edificato più sostenibile sarà essenziale per la transizione dell'Europa verso la neutralità climatica.

Con l'accelerarsi della transizione l'Europa deve garantire che nessuno sia lasciato indietro. Con la proposta di istituire il nuovo meccanismo per una transizione equa 7 , verranno mobilitati 100 miliardi di EUR per garantire una transizione equa delle regioni ad alta intensità di carbonio, mentre queste continuano a trasformare le loro industrie e economie.

La riduzione delle emissioni in tutta l'industria dipenderà dal principio "l'efficienza energetica al primo posto" e dalla sicurezza dell'approvvigionamento di energia a basse emissioni di carbonio a prezzi competitivi. A tal fine saranno necessari pianificazione e investimenti in tecnologie, capacità e infrastrutture per la produzione a basse emissioni di carbonio. Avremo bisogno di un approccio più strategico alle industrie delle energie rinnovabili, come gli impianti offshore, e alla catena di approvvigionamento che le sottende. Ciò contribuirà a coprire l'aumento sostanziale del fabbisogno di energia elettrica necessaria per la duplice transizione e dovrebbe essere sostenuto da sforzi per collegare meglio i sistemi elettrici europei, così da aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e integrare maggiormente le rinnovabili.

In questo contesto, tutti i vettori energetici - energia elettrica, gas e combustibili liquidi - dovranno essere utilizzati in modo più efficace collegando diversi settori. Questo sarà l'obiettivo di una nuova strategia per un'integrazione settoriale intelligente, che definirà anche la visione della Commissione sull'idrogeno pulito. A sostegno della transizione verso la neutralità climatica verranno utilizzate anche le reti transeuropee nel settore dell'energia.

Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle industrie della mobilità sostenibile e intelligente. Queste hanno sia la responsabilità di, che il potenziale per, guidare la duplice transizione, sostenere la competitività industriale dell'Europa e migliorare la connettività. Ciò vale in particolare per le industrie automobilistica, aerospaziale, ferroviaria e navale, nonché per i carburanti alternativi e per la mobilità intelligente e connessa.

Per garantire che le industrie della mobilità dell'UE mantengano la loro leadership tecnologica a livello mondiale, sarà fondamentale restare all'avanguardia della ricerca e dell'innovazione, realizzare rapidamente le infrastrutture necessarie e offrire solidi incentivi, anche negli appalti. Tutta la catena del valore del settore deve contribuire alla definizione di nuovi standard internazionali per una mobilità sicura, sostenibile, accessibile e resiliente. La strategia complessiva per una mobilità sostenibile e intelligente proporrà misure complessive per contribuire a sfruttare al meglio il potenziale del settore.

Qualora nel mondo dovessero persistere differenze di ambizione, nel 2021 la Commissione proporrà un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera per ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2, nel pieno rispetto delle norme dell'OMC. Ciò dovrebbe essere sostenuto dal rafforzamento degli attuali strumenti per contrastare la rilocalizzazione delle emissioni di CO2.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆStrategia per l'integrazione settoriale intelligente.

ÆSpazio comune europeo dei dati sull'energia, che sfrutterà il potenziale dei dati per rafforzare la capacità innovativa del settore energetico.

ÆLancio della piattaforma per una transizione giusta, per offrire un sostegno tecnico e consultivo alle regioni e alle industrie ad alta intensità di carbonio.

ÆStrategia dell'UE sull'acciaio pulito e strategia in materia di sostanze chimiche per la sostenibilità.

ÆRiesame del regolamento sulle reti transeuropee nel settore dell'energia.

ÆStrategia dell'UE in materia di energie rinnovabili offshore.

ÆStrategia complessiva per una mobilità sostenibile e intelligente.

ÆIniziativa "ondata di ristrutturazioni" e strategia sull'ambiente edificato.

ÆMeccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera per ridurre la rilocalizzazione delle emissioni di CO2, nel pieno rispetto delle regole dell'OMC.

3.4    Costruire un'economia più circolare

In linea con la nuova strategia europea per la crescita, che restituisce più di quanto prende, l'industria europea deve assumere un ruolo guida nella transizione ecologica. Ciò implica che deve ridurre la sua impronta di carbonio e la sua impronta relativa all'utilizzo delle materie prime e integrare la circolarità trasversalmente a tutti i settori dell'economia.

Per raggiungere tale obiettivo, dobbiamo abbandonare il vecchio modello economico che consiste nel prendere dall'ambiente le materie per produrre prodotti che, poi, finiscono tra i rifiuti una volta utilizzati. Dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di progettare, trasformare, utilizzare e eliminare gli oggetti, incentivando l'industria europea.

Questo approccio basato su una maggiore circolarità porterà a un'industria più pulita e più competitiva attenuando le ripercussioni sull'ambiente, allentando la concorrenza per accedere alle risorse limitate e riducendo i costi di produzione. La motivazione economica è altrettanto forte dell'imperativo ambientale e di quello morale. L'applicazione dei principi dell'economia circolare in tutti i settori e in tutti i comparti industriali potrebbe creare 700 000 nuovi posti di lavoro nell'Unione entro il 2030, molti dei quali nelle PMI.

L'UE si trova già in buona posizione in questo settore e dovrebbe ora impegnarsi per consolidare i vantaggi derivanti dal suo ruolo di precursore. Il nuovo piano d'azione per l'economia circolare 8 propone una serie di misure che consentiranno all'industria europea di cogliere tali opportunità.

Il piano si incentra su un nuovo quadro di politiche per i prodotti sostenibili che promuoverà i principi di sostenibilità di tutti i prodotti, contribuendo a rendere l'industria europea più competitiva. Sarà data priorità ai gruppi di prodotti ad elevato impatto ambientale e le misure previste comprenderanno un'iniziativa per un caricabatteria standardizzato, un'iniziativa per un'elettronica circolare, requisiti di sostenibilità per le batterie e nuove misure nel settore tessile.

Il piano di azione comprende anche azioni volte a responsabilizzare i consumatori affinché svolgano un ruolo più attivo nell'economia circolare. I consumatori dovrebbero ricevere informazioni affidabili e pertinenti per scegliere prodotti riutilizzabili, durevoli e riparabili. La Commissione proporrà soluzioni per migliorare i diritti e la protezione dei consumatori, e si adopererà anche per garantire loro un "diritto alla riparazione".

Le autorità pubbliche, comprese le istituzioni dell'UE, dovrebbero dare l'esempio scegliendo beni, servizi e lavori rispettosi dell'ambiente; facendo ricorso agli appalti pubblici verdi potranno infatti contribuire a guidare la transizione verso un consumo e una produzione sostenibili. La Commissione proporrà ulteriori atti legislativi e documenti orientativi in materia di acquisti pubblici verdi.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆPiano di azione per l'economia circolare, adottato in parallelo alla presente strategia, comprensivo di un nuovo quadro di politiche per i prodotti sostenibili.

ÆNuovo quadro normativo per le batterie sostenibili.

ÆStrategia dell'UE per i tessili.

ÆIniziativa per un'elettronica circolare.

ÆResponsabilizzare i consumatori affinché svolgano un ruolo attivo nell'economia circolare, fornendo loro migliori informazioni sui prodotti e potenziandone i diritti.

3.5 Integrare lo spirito di innovazione industriale

Negli ultimi cinque anni le imprese europeo hanno assistito alla diminuzione della loro quota complessiva di spesa per la ricerca e lo sviluppo, mentre quelle delle loro controparti statunitensi e cinesi sono aumentate. Per invertire tale tendenza sarà fondamentale sbloccare gli investimenti per l'innovazione, concertandoci sugli obiettivi prioritari e su un percorso chiaro verso il mercato che porterà ad economie di scala. In tale contesto, le PMI dovrebbero essere incentivate e sostenute perché possano innovare e trasformare nuove idee in prodotti per il mercato.

La corsa mondiale alla duplice transizione sarà sempre più basata sulla ricerca scientifica di frontiera e sulla padronanza di tecnologie profonde. La prossima era industriale vedrà la confluenza del mondo fisico, di quello digitale e di quello biologico. Se l'Europa vuole guidare la duplice transizione, la strategia industriale deve essere fondamentalmente imperniata sull'innovazione industriale. 

Ciò significa che, man mano che aumentiamo gli investimenti nella ricerca di punta e nell'innovazione rivoluzionaria, dobbiamo anche mettere in conto qualche fallimento lungo il percorso. Potremo così imparare, adattarci e, se necessario, rivedere la nostra impostazione per poter progredire. Dobbiamo cambiare mentalità, passando da una scarsa propensione al rischio alla tolleranza nei confronti dei fallimenti. Una tale trasformazione deve ripercuotersi attraverso tutti i settori e l'innovazione dovrebbe essere integrata nel processo di elaborazione delle politiche europee. Nell'ambito dei nostri lavori finalizzati a migliorare la legislazione e le previsioni strategiche, provvederemo a rendere le politiche favorevoli all'innovazione.

Tutti i comparti industriali dovrebbero essere invitati e incentivati a definire le rispettive tabelle di marcia per la neutralità climatica o la leadership digitale. Questi obiettivi dovrebbero essere resi possibili da attività di ricerca e competenze di elevata qualità, con il sostegno dell'UE. Alcuni settori hanno già adottato questo approccio dopo l'introduzione del Green Deal europeo. Nello spirito imprenditoriale e di co-progettazione di questa strategia, tale approccio dovrebbe essere sostenuto da partenariati pubblico-privati per aiutare l'industria a sviluppare le tecnologie necessarie a realizzare i suoi obiettivi, alla stregua dei successi conseguiti con le alleanze industriali.

Il Consiglio europeo per l'innovazione, che sarà pienamente operativo nel 2021, mirerà anche a sfruttare al meglio la solida base di ricerca dell'Europa: individuerà le tecnologie di nuova generazione, ne accelererà l'applicazione commerciale e le aiuterà a sostenere la rapida espansione delle start-up.

Anche il mercato unico deve fare la sua parte incentivando l'innovazione al fine di sfruttare al meglio le opportunità in termini di economia di scala, velocità e diversificazione. L'innovazione e la sperimentazione basate sul territorio dovrebbero essere incoraggiate. Ciò consentirebbe alle regioni di sviluppare e sperimentare nuove soluzioni con le PMI e i consumatori, traendo vantaggio dalle loro caratteristiche locali, dai loro punti di forza e dalle loro specializzazioni. Nuove tecnologie e soluzioni potrebbero essere sperimentate di concerto con i responsabili politici e le autorità di regolamentazione per far emergere modelli di business innovativi.

Una volta testate e migliorate, queste soluzioni possono essere estese ai mercati europei e mondiali, assicurando che l'UE rimanga all'avanguardia. I poli dell'innovazione digitale, che fungono da sportelli unici per l'accesso delle imprese ai servizi di sperimentazione tecnologica, costituiscono un'ottima piattaforma di base.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆComunicazione sul futuro della ricerca e dell'innovazione e lo Spazio europeo della ricerca per individuare un nuovo approccio all'innovazione e garantire che il bilancio dell'UE sia utilizzato con la massima efficacia.

ÆAvvio di partenariati pubblico-privati nell'ambito del programma Orizzonte Europa.

3.6 Qualificazione e riqualificazione

Per essere competitiva, l'industria deve attirare e mantenere una manodopera qualificata. Man mano che la duplice transizione procede più speditamente, l'Europa dovrà assicurare che l'istruzione e la formazione continuino a stare al passo. Diventerà ancora più importante assicurare che tutti usufruiscano dell'apprendimento permanente: solo nei prossimi cinque anni, 120 milioni di europei dovranno aggiornare le proprie competenze o riqualificarsi.

Tale cifra riflette l'importanza delle competenze per la duplice transizione e le opportunità che possono offrire ai lavoratori. Si prevede che il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio creerà oltre 1 milione di posti di lavoro entro il 2030, mentre sono già 1 milione in Europa i posti vacanti per esperti di tecnologie digitali. Allo stesso tempo, il 70 % delle imprese lamenta di dover rinviare gli investimenti per mancanza di personale in possesso delle competenze richieste.

Per i lavoratori dell'industria, la digitalizzazione, l'automazione e i progressi nell'intelligenza artificiale richiederanno cambiamenti senza precedenti nella loro gamma di competenze. La riconversione e la riqualificazione devono costituire una componente importante della nostra economia sociale di mercato. I nostri sistemi di istruzione superiore e professionale e i nostri sistemi di formazione dovranno anche formare più scienziati, ingegneri e tecnici per il mercato del lavoro. Anche riuscire ad attirare più efficacemente i talenti e le competenze dall'estero contribuirà a soddisfare il fabbisogno del mercato del lavoro dell'Unione.

Nella corsa mondiale ai talenti, l'Europa deve investire maggiormente nelle competenze e nell'apprendimento permanente. Ciò richiederà un'azione collettiva dell'industria, degli Stati membri, delle parti sociali e degli altri portatori di interessi mediante un nuovo "patto per le competenze" volto a contribuire al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione professionale e a sbloccare gli investimenti pubblici e privati nel capitale umano. Il patto sarà incentrato sui settori ad alto potenziale di crescita per l'Europa o su quelli in cui i cambiamenti sono più radicali. Anche lo Spazio europeo dell'istruzione sosterrà tali sforzi.

È inoltre essenziale trovare un migliore equilibrio di genere nell'industria. A tal fine, sarà necessario tra l'altro incoraggiare le donne a studiare scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, a prendere in considerazione una carriera nei settori tecnologici e a investire nelle competenze digitali, per migliorare l'equilibrio di genere nella creazione e nella gestione delle imprese.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆAggiornamento dell'agenda per le competenze per l'Europa nel 2030, compresa una raccomandazione sull'istruzione e la formazione professionale.

ÆIntroduzione di un Patto europeo per le competenze.

ÆComunicazione su un quadro strategico per lo Spazio europeo dell'istruzione.

ÆPiano d'azione per l'istruzione digitale.

ÆAttuazione della strategia europea per l'uguaglianza di genere, adottata nel marzo 2020.

3.7 Investire e finanziare la transizione

Molti dei futuri programmi dell'UE, come Orizzonte Europa, il programma Europa digitale, il programma per il mercato unico, il Fondo per l'innovazione, InvestEU, il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo per la difesa e il programma spaziale dell'UE, così come tutti i fondi strutturali e di investimento europei contribuiranno a promuovere la competitività dell'industria dell'UE. Raggiungere in tempi brevi l'accordo sul prossimo bilancio a lungo termine è essenziale per il futuro della nostra industria.

In un periodo in cui le finanze pubbliche sono sotto pressione, avremo bisogno di nuove modalità per sbloccare gli investimenti privati, tra l'altro mobilitando e combinando i fondi dell'UE con quelli degli Stati membri e altri partner istituzionali, così come facendo ricorso a investitori privati. InvestEU e il piano di investimenti del Green Deal europeo contribuiranno a sbloccare gli investimenti privati ove necessario. La Banca europea per gli investimenti svolgerà un ruolo importante così come le banche e gli istituti di promozione nazionali.

Mobilitare gli investimenti privati e le finanze pubbliche è estremamente importante in presenza di fallimenti del mercato, segnatamente per la diffusione su vasta scala di tecnologie innovative.
Gli
importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) costituiscono uno strumento che ha dimostrato la sua validità in questo settore. Gli Stati membri possono utilizzare gli IPCEI per mettere in comune le risorse finanziarie, agire rapidamente e mettere in collegamento i soggetti appropriati lungo le principali catene del valore. Servono da catalizzatori d'investimenti e consentono agli Stati membri di finanziare progetti di innovazione su vasta scala a livello transfrontaliero in presenza di fallimenti del mercato. Sulla scia dell'esperienza recente con gli IPCEI, la Commissione esaminerà modalità per combinare gli strumenti nazionali e dell'UE per mobilitare gli investimenti lungo la catena del valore, nel pieno rispetto delle pertinenti norme finanziarie e della concorrenza.

Per sfruttare al meglio questo strumento, la Commissione introdurrà norme riviste in materia di aiuti di Stato per gli IPCEI nel 2021. La revisione mira a chiarire le condizioni in base alle quali i progetti condotti dagli Stati membri in settori chiave possono essere attuati in modo tempestivo e in condizioni favorevoli alla concorrenza. Dovrebbe inoltre aiutare le PMI a partecipare pienamente ai futuri IPCEI.

Sarà inoltre necessario incentivare gli investimenti a favore della sostenibilità competitiva in tutto il sistema finanziario. Il recente accordo sulla tassonomia dell'UE e la certezza apportata dalla legge europea sul clima 9 sono passi importanti nella giusta direzione.

Sulla base di questi progressi, la strategia rinnovata per la finanza sostenibile introdurrà norme chiare per orientare gli investitori verso gli investimenti sostenibili. Come parte dei lavori di approfondimento dell'Unione economica e monetaria, il nuovo piano di azione per la creazione dell'Unione dei mercati dei capitali redatto dalla Commissione comprenderà un'iniziativa volta a rafforzare la protezione degli investimenti all'interno dell'UE e gli sforzi per sbloccare fonti di finanziamento più diversificate per le imprese europee, in particolare le PMI. La strategia per la finanza digitale contribuirà a facilitare l'innovazione nel settore dei servizi finanziari per contribuire a potenziare i nuovi servizi e il nuovo modello di business e ad affrontare i nuovi rischi.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆLavorare di concerto con il Parlamento e il Consiglio per garantire la rapida adozione e attuazione del prossimo bilancio a lungo termine.

ÆEsaminare le possibilità di un investimento coordinato da parte degli Stati membri e dell'industria sotto forma di nuovi IPCEI e sul possibile seguito da dare alla prima iniziativa IPCEI in materia di batterie e di microelettronica.

ÆRevisione delle norme in materia di aiuti di Stato per gli IPCEI, compresi i progetti di transizione energetica.

ÆStrategia rinnovata in materia di finanza sostenibile.

ÆNuova strategia per la finanza digitale.

ÆPiano di azione per la creazione dell'Unione dei mercati dei capitali nel 2020, comprese misure a sostegno di mercati dei capitali integrati e maggiori opportunità di finanziamento per i cittadini e le imprese.

4.Rafforzare l'autonomia industriale e strategica dell'Europa

L'autonomia strategica dell'Europa consiste nel ridurre la dipendenza dalle fonti esterne per ciò di cui abbiamo più bisogno: materiali e tecnologie critici, prodotti alimentari, infrastrutture, sicurezza e altri settori strategici. Ciò offre inoltre all'industria europea l'opportunità di sviluppare mercati, prodotti e servizi che stimolano la competitività.

L'Europa prospera in un ambiente aperto agli investimenti, che consente ad altri di investire nella competitività europea. Ma deve anche mostrarsi più strategica nel modo in cui tratta i rischi associati agli investimenti esteri. Il quadro per il controllo degli investimenti diretti esteri 10 , che sarà pienamente applicabile nell'ottobre 2020, preserverà gli interessi dell'Europa per motivi di sicurezza e ordine pubblico. La Commissione presenterà proposte per rafforzare ulteriormente questo strumento.

La trasformazione digitale dell'Europa, la sicurezza e la futura sovranità tecnologica dipendono dalle nostre infrastrutture digitali strategiche. Oltre ai recenti lavori della Commissione sul 5G e sulla cibersicurezza, l'UE svilupperà una infrastruttura critica di comunicazione quantistica, destinata a realizzare nei prossimi 10 anni un'infrastruttura "end-to-end" protetta e certificata, basata sulla distribuzione quantistica delle chiavi per proteggere i principali attivi digitali dell'UE e dei suoi Stati membri.

L'UE sosterrà inoltre lo sviluppo di tecnologie abilitanti fondamentali che rivestono importanza strategica per il futuro industriale dell'Europa. Esse includono la robotica, la microelettronica, il calcolo ad alte prestazioni e l'infrastruttura per cloud di dati, la blockchain, le tecnologie quantistiche, la fotonica, la biotecnologia industriale, la biomedicina, le nanotecnologie, i prodotti farmaceutici e i materiali e le tecnologie avanzati.

I settori europei della difesa e dello spazio sono essenziali per il futuro dell'Europa. Tuttavia, la frammentazione dell'industria della difesa suscita perplessità circa le possibilità dell'Europa di costruire la prossima generazione di capacità critiche di difesa. Ciò limiterebbe la sovranità strategica dell'UE e la sua capacità di agire in qualità di garante della sicurezza.

Il Fondo europeo per la difesa contribuirà a costruire una base industriale di difesa integrata in tutta l'UE: investirà in tutte le catene del valore industriali della difesa europea, agevolerà la cooperazione transfrontaliera e sosterrà catene di approvvigionamento aperte e dinamiche, comprendenti le PMI e nuovi operatori. Sosterrà inoltre le tecnologie rivoluzionarie, consentendo alle imprese di assumere maggiori rischi. Sarà essenziale garantire la coerenza con altre iniziative in materia di difesa.

Le tecnologie, i dati e i servizi spaziali possono rafforzare la base industriale dell'Europa sostenendo lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi, compresa la diffusione di tecnologie innovative d'avanguardia.

Le industrie della difesa e dello spazio affrontano una concorrenza globale senza precedenti, in un contesto geopolitico in evoluzione, ma godono anche di nuove opportunità, con l'emergere di tecnologie in rapida evoluzione e di nuovi attori. Cercando sinergie tra le industrie civili, spaziali e della difesa nei programmi dell'UE, l'UE farà un uso più efficace delle risorse e delle tecnologie e creerà economie di scala.

Con la transizione dell'industria europea verso la neutralità climatica, la dipendenza dai combustibili fossili disponibili potrebbe essere sostituita da una dipendenza dalle materie prime non energetiche, molte delle quali provenienti dall'estero e per le quali la concorrenza mondiale diventa più intensa. Promuovere il riciclaggio e l'uso di materie prime secondarie contribuirà a ridurre tale dipendenza.

Si prevede che la domanda di materie prime raddoppierà entro il 2050, rendendo indispensabile una diversificazione delle fonti per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento in Europa. Le materie prime essenziali sono fondamentali anche per mercati quali l'elettromobilità, le batterie, le energie rinnovabili, l'industria farmaceutica, l'industria aerospaziale, la difesa e le applicazioni digitali.

L'accesso ai medicinali e ai prodotti farmaceutici è altrettanto indispensabile per la sicurezza e l'autonomia dell'Europa nel mondo di oggi. Sarà presentata una nuova strategia farmaceutica dell'UE incentrata sulla disponibilità, l'accessibilità economica, la sostenibilità e la sicurezza dell'approvvigionamento dei prodotti farmaceutici. Ciò è stato evidenziato dai recenti avvenimenti collegati all'epidemia di Coronavirus 2019 (COVID-19).

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆSeguito della comunicazione 5G 11 e della raccomandazione sulla cibersicurezza delle reti 5G 12 .

ÆPiano di azione sulle sinergie tra l'industria civile, della difesa e dello spazio, anche a livello di programmi, tecnologie, innovazione e start-up. 

ÆNuova strategia farmaceutica per l'UE nel 2020, comprese azioni volte ad assicurare gli approvvigionamenti e a garantire l'innovazione per i pazienti.

ÆPiano di azione per le materie prime essenziali, compresi sforzi per estendere i partenariati internazionali sull'accesso alle materie prime.

5. Creare ponti: un approccio basato sui partenariati per la governance

L'industria europea deve puntare sulle sue caratteristiche e sui suoi punti di forza unici: la sua integrazione attraverso le catene del valore e le frontiere, la sua diversità, le sue tradizioni e il suo capitale umano. Man mano che la duplice transizione accelera e la concorrenza mondiale diventa sempre più agguerrita, anche l'industria europea si sta trasformando. In questo contesto, i collegamenti tra i vari prodotti e servizi, in tutti i settori, diventano sempre più forti.

Oltre a concentrarsi su tecnologie specifiche, l'Europa deve anche esaminare attentamente le opportunità che si creano per gli ecosistemi industriali e le sfide cui devono far fronte. Questi ecosistemi comprendono tutti gli attori che operano in una catena del valore: dalle più piccole start-up alle imprese di più grandi dimensioni, dal mondo accademico agli istituti di ricerca, dai prestatori di servizi ai fornitori, ciascuno con le proprie caratteristiche.

Sulla base dei lavori della Tavola rotonda degli industriali ad alto livello "Industria 2030", il Forum strategico sugli IPCEI e altri organismi, la Commissione analizzerà sistematicamente i diversi ecosistemi e valuterà i diversi rischi e le diverse esigenze dell'industria nel momento in cui avvia la duplice transizione in un mondo più competitivo. Esaminerà questioni quali le competenze in materia di ricerca e innovazione, il ruolo delle PMI e delle grandi imprese, nonché qualsiasi pressione esterna o dipendenza dall'estero.

Nell'effettuare questa analisi, la Commissione lavorerà in stretta collaborazione con un Forum industriale aperto e inclusivo composto da rappresentanti dell'industria, comprese le PMI, le grandi imprese, le parti sociali, i ricercatori, nonché gli Stati membri e le istituzioni dell'UE. Ove necessario, esperti di settori specifici saranno invitati a condividere le loro conoscenze.

Questo lavoro può dimostrare che alcuni ecosistemi, per loro natura o esigenze, richiederanno un sostegno specifico e su misura. Tale sostegno potrebbe assumere la forma di un'azione normativa, per sbloccare i finanziamenti o sfruttare al meglio gli strumenti di difesa commerciale. Si tratterebbe quindi di un set di strumenti dedicato. I progressi saranno monitorati su base continuativa, in cooperazione con il Parlamento europeo e il Consiglio.

Laddove ritenuto necessario, l'approccio delle alleanze industriali potrebbe essere lo strumento appropriato, in quanto ha già dimostrato la sua utilità nel settore delle batterie, della plastica e della microelettronica. L'alleanza europea per le batterie ha permesso all'UE di posizionarsi ai primi posti nel settore industriale relativo a questa tecnologia fondamentale. Le alleanze possono orientare i lavori e contribuire a finanziare progetti su vasta scala con ricadute positive in tutta Europa, sfruttando le conoscenze delle PMI, delle grandi imprese, dei ricercatori e delle regioni per contribuire a rimuovere gli ostacoli all'innovazione e migliorare la coerenza delle politiche.

L'idrogeno pulito è un ottimo esempio di settore in cui tale approccio può apportare un autentico valore aggiunto. Rivoluzionaria di natura, questa tecnologia richiede un coordinamento più stretto lungo tutta la catena del valore. In questo spirito, la Commissione proporrà prossimamente il varo della nuova alleanza europea per l'idrogeno pulito che riunisce gli investitori e i partner governativi, istituzionali e industriali. L'alleanza si baserà sui lavori esistenti per individuare le esigenze tecnologiche, le opportunità di investimento e gli ostacoli e gli incentivi normativi. Le future alleanze dovrebbero comprendere anche le industrie a basse emissioni di carbonio, i cloud e le piattaforme industriali e le materie prime.

Le nostre iniziative per realizzare l'obiettivo

ÆSulla scia del successo del modello delle alleanze industriali, sarà avviata una nuova alleanza europea per l'idrogeno pulito. Le alleanze per le industrie a basse emissioni di carbonio, per i cloud e le piattaforme industriali e per le materie prime dovrebbero seguire, non appena pronte.

ÆLa Commissione effettuerà uno screening e un'analisi approfondita delle esigenze industriali e individuerà gli ecosistemi che necessitano di un approccio su misura.

ÆEntro settembre 2020 sarà istituito un Forum industriale aperto e inclusivo a sostegno di tali lavori.

6.Conclusioni

La presente strategia getta le basi di una politica industriale volta a sostenere la duplice transizione, a rendere l'industria dell'UE più competitiva a livello mondiale e a rafforzare l'autonomia strategica dell'Europa.

Date le significative implicazioni sociali dei cambiamenti futuri, il dialogo con le parti sociali e la società civile sarà fondamentale. Le Giornate dell'industria organizzate ogni anno dalla Commissione continueranno ad essere un evento importante per riunire tutti gli attori. La Commissione proporrà alle presidenze del Consiglio e agli Stati membri interessati di ospitare le Giornate dell'industria nei rispettivi paesi.

La Commissione si adopererà per aumentare la titolarità politica della strategia, suggerendo di fare regolarmente il punto della situazione presso il Consiglio "Competitività" e il Parlamento europeo. Ciò avverrà sulla base di un monitoraggio periodico dell'attuazione della strategia e di un'analisi di un insieme di indicatori chiave di prestazione.

Solo un impegno comune dell'UE, dei suoi Stati membri e delle sue regioni, dell'industria, delle PMI e di tutti gli altri portatori di interessi in un partenariato rinnovato consentirà all'Europa di trarre il massimo vantaggio dalla trasformazione industriale. Il Consiglio europeo del marzo 2020 offre l'opportunità di sostenere questo partenariato rinnovato sulla base di una visione e di obiettivi condivisi.

(1)

   COM(2019) 640 final.

(2)

   COM(2020) 67 final.

(3)

     Contestualmente alla presente comunicazione è stata adottata una strategia mirata per le PMI: "Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale" (COM(2020) 103 final).

(4)

   COM(2020) 66 final.

(5)

   Comunicazione dal titolo "Individuare e affrontare le barriere al mercato unico" e relazione di accompagnamento (COM(2020) 93 final).

(6)

   Piano d'azione a lungo termine per una migliore attuazione e applicazione delle norme del mercato unico (COM(2020) 94 final).

(7)

   COM(2020) 22 final.

(8)

   COM(2020) 98 final.

(9)

   COM(2020) 80 final.

(10)

   Regolamento (UE) 2019/452.

(11)

   COM(2020) 50 final.

(12)

   C(2019) 2335 final.