5.2.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 39/78


Parere del Comitato europeo delle regioni - Le città intelligenti: nuove sfide per una transizione giusta verso la neutralità climatica: come realizzare gli OSS nella pratica?

(2020/C 39/17)

Relatore generale

:

Andries GRYFFROY (BE/AE), membro del Parlamento fiammingo

Testo di riferimento

:

Lettera di consultazione da parte della presidenza finlandese

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

1.

riconosce che una città intelligente è un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti dall’uso di tecnologie digitali e di telecomunicazione a vantaggio dei suoi abitanti e delle sue imprese. Oltre al ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per un uso più efficiente delle risorse e una riduzione delle emissioni, una città intelligente presuppone un’amministrazione più interattiva e reattiva che offra servizi migliori alla sua popolazione attraverso reti di trasporto urbano più intelligenti, impianti migliori per l’erogazione idrica e lo smaltimento dei rifiuti, e modalità più efficienti di illuminazione e riscaldamento degli edifici, che non lascino nessuno indietro. Una città intelligente deve inoltre essere un luogo in cui si pone l’accento sulla creazione di strutture inclusive e accessibili per l’istruzione e la formazione, onde sviluppare le capacità e i talenti della popolazione e garantire che questa sia in grado di partecipare allo sviluppo della sua comunità. E proprio per questa ragione si compiace della maggiore centralità degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, per il fatto, cioè, che essi pongono l’accento sull’esigenza, ai fini della sostenibilità, di una visione olistica di tutti gli aspetti da essi coperti;

2.

come già sottolineato nel parere Governance multilivello e cooperazione intersettoriale per la lotta contro la povertà energetica (relatrice Kata Tüttő (HU/PSE) (1), evidenzia anche l’importanza di tenere conto della povertà energetica nella definizione delle diverse politiche e considera uno degli sviluppi politici più importanti degli ultimi anni il chiaro riconoscimento del fatto che nella definizione attuale e futura delle politiche in materia di energia e clima si deve tenere conto anche del loro impatto sociale.

3.

come già enunciato nel parere Città e comunità intelligenti - Partenariato europeo di innovazione (relatore: Ilmar Reepalu, SE/PSE), ribadisce l’importanza di riconoscere la grande varietà esistente di insediamenti urbani, siano essi considerati città o meno, e l’importanza del loro collegamento e della loro complementarità con i territori rurali circostanti. E così pure, riprendendo quanto già espresso nel parere Il rilancio delle zone rurali attraverso i piccoli comuni intelligenti (relatore: Enda Stenson, IE/AE), ribadisce che «al pari del modello della città intelligente, un’iniziativa »territori rurali intelligentì dovrebbe adottare un approccio di ampio respiro allo sviluppo e all’innovazione al fine di tener conto delle sei dimensioni che seguono:

un’economia intelligente, innovativa, imprenditoriale e produttiva;

una mobilità potenziata, con reti di trasporto accessibili, moderne e sostenibili;

una visione dell’energia nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità;

una cittadinanza qualificata ed impegnata;

una buona qualità della vita in termini di cultura, salute, sicurezza e istruzione;

un’amministrazione efficiente, trasparente ed ambiziosa»;

sottolinea, tuttavia, che un ulteriore elemento essenziale per promuovere l’«intelligenza» deve essere quello di coinvolgere i cittadini e fornire le condizioni perché siano in grado di sviluppare le loro potenzialità attraverso l’istruzione e il sostegno alla ricerca, all’innovazione e alla coesione sociale. A tal fine si rende altresì necessaria una regolamentazione efficace, trasparente e affidabile per disciplinare la protezione dei dati e il loro uso;

4.

evidenzia il divario esistente tra regioni, città grandi e di medie dimensioni e piccole comunità in termini di risorse umane e finanziarie, competenze e digitalizzazione. Ricorda a tale proposito che le strategie di sviluppo intelligenti devono essere adeguate alle dimensioni della comunità e il relativo approccio va calibrato in funzione della situazione specifica di ciascuna, fornendo le infrastrutture e il sostegno necessari affinché tutti i gruppi abbiano sufficiente accesso alle informazioni e ai servizi digitali;

5.

precisa che la Commissione europea nelle proprie raccomandazioni, emanate dopo aver valutato le proposte di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNEC) per il periodo 2021-2030 presentate dai vari paesi dell’UE, ha richiesto una maggior ambizione che assicuri il raggiungimento dei target climatici per il 2030 definiti con l’accordo di Parigi e la transizione verso un’economia a impatto climatico zero entro il 2050, attraverso un maggior ricorso alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, nonché la modernizzazione dell’economia.

6.

riconosce che la portata della sfida e la natura trasversale dei cambiamenti climatici richiedono soluzioni integrate e basate sui problemi che tengano conto di dinamiche ed obiettivi molteplici tra loro interconnessi e interferenti;

7.

evidenzia l’importanza di una forte interconnessione degli OSS con gli obiettivi strategici della politica di coesione 2021-2027, in particolare l’obiettivo strategico 2 «un’Europa più verde e a basse emissioni di carbonio attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della prevenzione dei rischi» che potrebbe facilitare la realizzazione degli OSS attraverso gli obiettivi specifici previsti nelle proposte di regolamento;

8.

riconosce che, oltre al necessario adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, la transizione verso un futuro a impatto climatico zero comporta non solo la decarbonizzazione dei settori dell’energia, dell’edilizia e della mobilità, ma anche la transizione verso un’economia circolare, la trasformazione sostenibile dell’agricoltura e dei sistemi alimentari, e la protezione degli ecosistemi e della biodiversità, e sostiene pertanto la possibile istituzione di un Osservatorio europeo sulla neutralità climatica;

9.

rende merito agli sforzi profusi dal Patto dei sindaci e dall’iniziativa «Energia pulita per le isole dell’UE» per indurre le autorità, le imprese, il mondo accademico e gli istituti di istruzione a livello locale, al pari delle organizzazioni di comunità locali, a sviluppare strategie di decarbonizzazione, e invita gli enti locali e regionali europei a sottoscrivere, attuare e monitorare azioni in linea con il Patto dei sindaci e l’iniziativa di cui sopra;

10.

invita gli Stati membri ad inserire il tema delle comunità intelligenti nei rispettivi piani nazionali per l’energia e il clima, riconoscendone il grande potenziale in termini di efficienza dei costi, efficienza energetica e riduzione delle emissioni.

La governance intelligente delle comunità intelligenti

11.

Sottolinea che le città e le comunità intelligenti offrono un’eccellente opportunità di attuare meccanismi di governance intelligente e, così facendo, di migliorare la capacità degli enti locali di prendere decisioni in un ambiente via via più complesso;

12.

sottolinea la necessità di accelerare la transizione verso un modello di governance intelligente a livello locale e regionale attraverso lo sviluppo e l’applicazione di servizi elettronici che consentono al cittadino, tramite un «account» unico, di accedere a una più ampia gamma di servizi di «e-government»;

13.

invita a considerare il Semestre europeo, in quanto strumento di coordinamento delle politiche economiche dell’UE, quale l’ambito entro il quale operare per rafforzare gli OSS e servire a pianificare, monitorare e valutare la loro realizzazione in tutta l’UE;

14.

riafferma il ruolo cruciale della governance multilivello nel garantire che gli enti locali riescano a far fronte con successo ai cambiamenti climatici e a realizzare gli OSS, e ritiene che le città intelligenti costituiscano un forte fattore di stimolo in tale contesto;

15.

riconosce il ricorso alla tassazione e agli appalti pubblici come strumento per accelerare l’introduzione sul mercato di tecnologie innovative e sostenibili, garantendo che la loro applicazione segua le indicazioni della domanda e consenta di rispondere alle sfide mediante l’applicazione di soluzioni locali decentrate;

16.

ritiene che i dati aperti in formati standard costituiscano uno strumento fondamentale per favorire la creazione e lo sviluppo di città intelligenti, e sottolinea che, oltre a questi dati, la fornitura di «componenti aperti» (ossia Application Programming Interface (API) aperte) fungerà da importante elemento costitutivo per generare e moltiplicare soluzioni per città intelligenti con maggiore rapidità e flessibilità;

17.

riconosce le potenzialità dei dati generati dalle interfacce utente in condizioni reali, come i dispositivi mobili o i contatori intelligenti a disposizione dei cittadini, e invoca lo sviluppo di un quadro generale che integri e utilizzi i dati generati dagli utenti ai fini di una governance intelligente, e che allo stesso tempo garantisca ai proprietari di tali dati la necessaria protezione;

18.

ribadisce l’importanza di sostenere gli obiettivi climatici a livello di regione o città, sia quando sono imposti in modo diretto sia quando sono l’emanazione di obiettivi climatici a più alto livello, con solidi percorsi locali di transizione tecnica e scientifica verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti;

19.

sottolinea che la governance urbana sostenibile intelligente comporta un passaggio da politiche a breve termine non olistiche verso approcci a lungo termine, sistemici e basati sull’apprendimento. Tale passaggio richiede una gestione strategica e costante del cambiamento, applicata alle strutture di governance urbana già esistenti che potrebbero condurre a decisioni di breve periodo e isolate;

20.

sottolinea che, accanto all’importanza di fissare obiettivi, vi è anche l’esigenza di elaborare le misure concrete del caso, e di accompagnarle con un monitoraggio, in modo da introdurre eventuali adattamenti necessari. La creazione di reti di apprendimento con altri interlocutori e con i centri di conoscenza migliorerà questo «processo di apprendimento» degli obiettivi rispetto alle misure.

Metropoli, città e piccoli centri urbani intelligenti di fronte all’attuazione degli OSS

21.

Ricorda che, negli ultimi anni, il CdR ha lavorato intensamente al quadro degli OSS e che i recenti pareri su tali obiettivi: Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS): una base per la strategia UE di lungo termine per un’Europa sostenibile entro il 2030 (relatore: Arnoldas Abramavičius, LT/PPE) (2) e Un’Europa sostenibile entro il 2030: seguito riservato agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, alla transizione ecologica e all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (relatrice: Sirpa Hertell, FI/PPE) (3), riassumono la posizione del CdR;

22.

ribadisce «l’assoluta necessità di fissare congiuntamente traguardi concreti, indicatori e misurazioni in tempo reale dei dati relativi ai cambiamenti climatici e agli OSS nei comuni, nelle città e nelle regioni per conseguire gli obiettivi di sostenibilità economica, ambientale, sociale e culturale», come già dichiarato nel parere di Sirpa Hertell appena citato (4). A questo proposito, sottolinea che le città e le comunità intelligenti possono svolgere un ruolo da precursori grazie alle tecnologie e ai processi di raccolta dati intelligenti che stanno attualmente applicando;

23.

ribadisce «la necessità di dati climatici solidi a livello territoriale e l’importanza dell’uso delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per fare luce sulle azioni per il clima realizzate dalle comunità locali. A questo proposito, ricorda l’importanza di sfruttare al meglio la banca dati del Patto dei sindaci e l’opportunità di creare un collegamento tra i dati raccolti a livello locale e i contributi determinati a livello nazionale attraverso l’istituzione di un contributo determinato a livello locale» (5). In tale contesto ribadisce ancora una volta l’importanza cruciale di fornire alle città e alle comunità intelligenti strumenti volti a potenziare la loro capacità di raccogliere e analizzare i dati e di utilizzarli per migliorare i processi decisionali;

24.

ritiene che un approccio intelligente sia uno strumento fondamentale per conseguire gli obiettivi correlati all’OSS 11 sulle città e le comunità sostenibili e all’OSS 13 sull’azione per il clima;

25.

riconosce che le città intelligenti devono coinvolgere i propri cittadini in modo tale che questi possano partecipare attivamente alla definizione del loro contesto locale. L’iniziativa umana, sostenuta e integrata dalle TIC e i servizi locali adattati ai cittadini possono consentire di individuare e attuare soluzioni e idee collettive intelligenti che migliorano le città e ne accrescono la sostenibilità, creando così capitale sociale e comunità resilienti e tenendo anche conto, nel contempo, della necessità di affrontare il problema della povertà energetica; sottolinea, a tale proposito, l’importanza di colmare il divario digitale e di accrescere le competenze dei cittadini per garantire che le comunità intelligenti non isolino i cittadini vulnerabili ed evitare qualunque forma di esclusione sociale; ritiene altresì importante promuovere l’efficienza energetica e le tecnologie innovative nell’edilizia sociale pubblica per contrastare il fenomeno della povertà energetica.

Metropoli, città e piccoli centri urbani di fronte alla transizione verso un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, climaticamente neutra e ricca di biodiversità

26.

considera strategico, allo scopo di consentire una transizione intelligente, sviluppare programmi specifici per aumentare le competenze digitali della popolazione, tenendo conto delle diverse fasce anagrafiche e delle diverse condizioni professionali e attingendo dalle esperienze e buone pratiche confrontabili con i progetti di smart city;

27.

accoglie con favore l’esperienza all’avanguardia di alcune comunità intelligenti che già si orientano verso soluzioni di economia circolare per l’edilizia, la mobilità, i prodotti e la gestione dei rifiuti, e nella pianificazione e gestione del loro territorio, e incoraggia la Commissione europea a promuovere ulteriormente questo aspetto per tutte le comunità intelligenti. Tali contributi svolgeranno un ruolo significativo nel conseguimento degli OSS;

28.

osserva che le tecnologie intelligenti svolgono un ruolo chiave nell’attuazione del pacchetto «Energia pulita» e nell’attuazione efficace della transizione verso questa forma di energia. In tal senso, fa riferimento alle città e alle comunità intelligenti quali potente strumento per garantire che queste tecnologie intelligenti siano attuate in modo coerente e armonizzato, sfruttando al meglio le potenziali sinergie esistenti;

29.

ritiene che le comunità energetiche locali costituiscano una potente risorsa per garantire una transizione giusta verso l’energia pulita e incoraggia l’impegno dei cittadini all’interno delle città e delle comunità intelligenti. In tale contesto ricorda inoltre i suggerimenti già formulati nel suo parere sull’argomento (6);

30.

ricorda che la natura svolge un ruolo importante negli OSS collegati alla povertà, alla fame, alla salute, al benessere e alle città sostenibili. Sottolinea che le città e le comunità intelligenti dovrebbero considerare le soluzioni basate sulla natura e le infrastrutture verdi quali strategie complementari essenziali per garantire la conservazione dei servizi ecosistemici e della biodiversità, promuoverne l’uso sostenibile e limitare l’artificializzazione del suolo;

31.

ricorda che la strategia europea a lungo termine per la neutralità climatica entro il 2050 riconosce il ruolo centrale delle tecnologie e delle città intelligenti nel conseguire la neutralità climatica;

32.

ricorda la richiesta già formulata, oltre che di dare maggiore considerazione ai cambiamenti climatici ai fini di bilancio, di adottare misure efficaci che eliminino gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili, onde creare condizioni di parità per il settore delle energie rinnovabili, incoraggiare il cambiamento dei comportamenti e generare le risorse necessarie per sostenere una transizione giusta;

33.

rileva che la transizione verso la neutralità climatica crea posti di lavoro di qualità nell’economia circolare, nell’energia pulita come pure nei settori alimentare e agricolo, e invita l’UE ad aumentare la coerenza degli obiettivi climatici attraverso la politica di coesione, il Fondo sociale europeo (FSE+) e InvestEU;

34.

sottolinea che le soluzioni «idriche intelligenti» rivestono un’importanza crescente in quanto componenti di una strategia completa per le città intelligenti, volta a trovare soluzioni sostenibili dal punto di vista climatico;

35.

ricorda l’importanza di realizzare infrastrutture intelligenti e ritiene che le città e le comunità intelligenti siano i naturali antesignani in questo campo;

36.

ricorda che l’efficienza energetica degli edifici costituisce un aspetto fondamentale ai fini di una transizione riuscita verso la neutralità climatica e che le soluzioni intelligenti sono intese a svolgere un ruolo decisivo. A tal proposito ricorda che queste soluzioni intelligenti sono destinate ad essere efficaci solo se inserite in un contesto di città e comunità intelligenti e se non sono adottate come soluzione isolata. In questo contesto ricorda anche il ruolo importante svolto dall’iniziativa Finanziamenti intelligenti per edifici intelligenti nell’erogare meccanismi di finanziamento a tale scopo;

37.

ricorda che gli enti locali e regionali svolgono un ruolo fondamentale nell’attuazione di una politica abitativa sostenibile e contribuiscono in modo significativo alla realizzazione concreta degli obiettivi politici dell’UE;

38.

chiede l’introduzione di incentivi orientati all’efficienza energetica massima nei nuovi edifici e la messa a norma retroattiva in base agli standard vigenti, in linea con lo standard «casa passiva», e, se opportuno, il ricorso alle tecnologie intelligenti negli edifici;

39.

ricorda il sostegno espresso dal CdR ai piani di mobilità urbana sostenibile basati sulla multimodalità e l’uso coordinato di sistemi urbani-regionali di trasporto e logistica ad emissioni basse o pari a zero, sottolineando il ruolo primario del trasporto su rotaia o per via navigabile nella riduzione delle emissioni;

40.

ricorda che il settore dei trasporti urbani sta attualmente dando vita, ma anche vivendo un cambiamento di paradigma, a cui corrispondono transizioni nel campo del consumo energetico (elettrificazione, combustibili alternativi), delle tecnologie (sistemi di trasporto intelligenti) e dei cambiamenti comportamentali (economia della condivisione, accento sui modi di trasporto attivi). Questi cambiamenti riguardano il trasporto passeggeri, ma anche quello merci, le attività commerciali come il viaggio per turismo. Tale cambiamento di paradigma può essere orientato verso il conseguimento di obiettivi propri di una città intelligente, quali la promozione del mercato locale dell’innovazione, l’integrazione delle migliori tecnologie disponibili e il processo decisionale basato sulle conoscenze.

41.

ritiene inoltre che le tecnologie per una mobilità intelligente possano contribuire a trovare soluzioni di mobilità sostenibili nei territori a bassa densità abitativa, nelle zone rurali e nelle regioni periferiche, nonché a promuovere un modello di mobilità attiva che può migliorare la salute dei cittadini.

Creare maggiori opportunità per le comunità intelligenti al fine di finanziare e accelerare soluzioni innovative

42.

ricorda che le regioni ultraperiferiche e altre zone insulari, classificate tra l’altro come «laboratori viventi», sono luoghi privilegiati per la sperimentazione di alternative tecnologiche, energetiche e procedurali. L’isolamento, la distanza dal centro dell’Europa, la grande biodiversità, la prossimità e l’accessibilità del mare, i fenomeni ambientali estremi (atmosferici e geologici) e la disponibilità geotermica (nel contesto dello sviluppo di soluzioni per l’attuazione degli OSS) costituiscono, oltre che limitazioni, opportunità privilegiate sul piano geografico per la verifica dei prototipi in condizioni controllate ma caratterizzate dalla massima difficoltà;

43.

evidenzia il potenziale delle zone locali, in cui si possono mettere alla prova strumenti normativi flessibili e innovativi o anche alternative alla regolamentazione in un contesto urbano autentico, che può consentire di esplorare ed eventualmente attuare di conseguenza innovazioni sostenibili (ad esempio nel settore dell’edilizia abitativa). La città in quanto «macchina di apprendimento» facilita l’apprendimento sociale e consente una cooperazione in grado di ridurre i rischi sociali;

44.

sottolinea l’importanza del decentramento in materia fiscale, ai fini di una migliore integrazione, nel contesto locale, di misure fiscali correlate al clima a livello di regione e di (grande) città;

45.

sottolinea l’importanza di fornire alle comunità locali strumenti e attività di sviluppo delle capacità che consentano loro di diventare progressivamente comunità intelligenti, colmando il divario digitale e garantendo che nessun cittadino e nessun territorio siano lasciati indietro;

46.

ricorda il ruolo cruciale dei partenariati pubblico-privato (PPP) nella realizzazione di città e comunità intelligenti, e invita la Commissione a compiere ulteriori sforzi per creare condizioni che consentano ai grandi e piccoli enti locali di avvalersi di tale strumento;

47.

ribadisce il ruolo delle comunità intelligenti quali motori di una transizione energetica intelligente e inclusiva e invita la Commissione a sostenere ulteriormente le città e le comunità intelligenti nella loro azione attraverso strumenti di finanziamento a loro destinati e accessibili;

48.

accoglie con favore la decisione della Commissione di inserire un settore di missione dal titolo «Città intelligenti e a impatto climatico zero» nel nuovo programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa;

49.

chiede che la politica dell’UE in materia di clima sia olistica e basata su un approccio sistemico e integrato, in quanto osserva che finora le politiche UE e nazionali risultano spesso frammentate tra settori e categorie diversi e tra zone urbane e rurali.

Bruxelles, 9 ottobre 2019

Il presidente

del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)  COR-2018-05877-00-01-AC-TRA (GU C 404 del 29.11.2019, pag. 53).

(2)  COR-2019-00239-00-00-AC-TRA (GU C 404 del 29.11.2019, pag. 16).

(3)  COR-2019-00965-00-01-PAC-TRA (cfr. pagina 27 della presente Gazzetta ufficiale).

(4)  COR-2019-00965-00-01-PAC-TRA.

(5)  COR-2019-00965-00-01-PAC-TRA.

(6)  GU C 86 del 7.3.2019, pag. 36.