Bruxelles, 31.10.2018

COM(2018) 728 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

sull'attuazione degli accordi di libero scambio







1° gennaio 2017 – 31 dicembre 2017

{SWD(2018) 454 final}


Tabella 1 Panoramica degli accordi oggetto della presente relazione (parte 1)

Tabella 1 Panoramica degli accordi oggetto della presente relazione (parte 2)

1.Introduzione

2.Panoramica dei risultati principali

3.ALS di "nuova generazione": Corea del Sud, Colombia-Ecuador-Perù, America centrale, Canada

3.1 ALS UE-Corea del Sud

3.2 Accordi commerciali tra l'UE e la Colombia, l'Ecuador e il Perù

3.3 Accordo di associazione tra l'UE e l'America centrale

3.4.Accordo economico e commerciale globale UE-Canada – CETA

4.ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO GLOBALI E APPROFONDITI (DCFTA)

5.ALS DI "PRIMA GENERAZIONE"

5.1 Svizzera

5.2 Norvegia

5.3 Paesi del Mediterraneo

5.4 Messico

5.5Cile

5.6 Unione doganale con la Turchia

5.7 Accordi di stabilizzazione e di associazione con i paesi dei Balcani occidentali

6.Accordi di partenariato economico (APE) con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP)

6.1.APE con la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC)

6.2.APE interinale con l'Africa orientale e australe (AOA)

6.3.APE con il Forum del gruppo caraibico degli Stati ACP (CARIFORUM)

6.4.APE con i paesi del Pacifico e APE con il Ghana, la Costa d'Avorio e il Camerun

7.Commercio e sviluppo sostenibile (CSS): un aggiornamento sulle attività recenti

8.In primo piano: commercio di prodotti agroalimentari nel quadro degli ALS

9.Aggiornamento sulle attività in corso e future

10.RISPETTO DELL'ACCORDO

Allegato 1 – Utilizzo delle preferenze per le importazioni nell'UE

Allegato 2 – Utilizzo delle preferenze per le esportazioni dall'UE

Allegato 3 – SIGLE E ACRONIMI



Tabella 1    Panoramica degli accordi oggetto della presente relazione (parte 1)

ALS di "nuova generazione"

Partner

Applicato dal

ALS UE-Corea del Sud

1° luglio 2011

ALS UE-Colombia-Perù-Ecuador

1° marzo 2013 per il Perù; 1  agosto 2013 per la Colombia; 1° gennaio 2017 per l'Ecuador

Accordo di associazione UE-America centrale

1° agosto 2013: applicazione del pilastro commerciale con Honduras, Nicaragua e Panama; 1° ottobre 2013: Costa Rica ed El Salvador; 1° dicembre 2013: Guatemala

Accordo economico e commerciale globale UE-Canada (CETA)

21 settembre 2017

Accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA)

UE-Georgia

1° settembre 2014 ed entrato in vigore il 1° luglio 2016

UE-Moldova

1° settembre 2014 ed entrato in vigore il 1° luglio 2016

UE-Ucraina

1° gennaio 2016 ed entrato in vigore il 1° settembre 2017

Accordi di libero scambio di "prima generazione"

Partner

Applicato dal

Unione doganale UE-Turchia

accordo di associazione firmato nel 1963; fase finale dell'unione doganale completata il 1° gennaio 1996

UE-Svizzera

1972

UE-Norvegia

1° luglio 1973

UE-Israele

1° gennaio 1996

UE-Giordania

1° maggio 2002

UE-Palestina 1

1° luglio 1997

UE-Tunisia

1° marzo 1998

UE-Marocco

18 marzo 2000

UE-Libano

1° marzo 2003

UE-Egitto

21 dicembre 2003

UE-Algeria

1° settembre 2005

Accordo globale UE-Messico

ALS per le merci applicato dal 1° luglio 2000; ALS per i servizi applicato dal 1° marzo 2001



Tabella 1    Panoramica degli accordi oggetto della presente relazione (parte 2)

Accordi di libero scambio di "prima generazione"

Partner

Applicato dal

Accordo di associazione UE-Cile

1° febbraio 2003

ASA UE-ex Repubblica jugoslava di Macedonia 2

Accordo interinale sugli scambi: 1° giugno 2001

ASA UE-Albania

Accordo interinale sugli scambi: 1° dicembre 2006

ASA UE-Montenegro

Accordo interinale sugli scambi: 1° gennaio 2008

ASA UE-Serbia

Accordo interinale sugli scambi: per la Serbia 1° febbraio 2009; per l'UE 8 dicembre 2009

ASA UE-Bosnia-Erzegovina

Accordo interinale sugli scambi 1° luglio 2008

ASA UE-Kosovo 3

1° aprile 2016

Accordi di partenariato economico (APE)

Partner

Applicato dal

UE-Pacifico

28 luglio 2014: Figi; 20 dicembre 2009: Papua Nuova Guinea

UE-Cariforum

29 dicembre 2008: Antigua e Barbuda; Belize; Bahamas; Barbados; Dominica; Repubblica dominicana; Grenada; Guyana; Giamaica; Saint Kitts e Nevis; Santa Lucia; Saint Vincent e Grenadine; Suriname; Trinidad e Tobago

UE-subregione dell'Africa orientale e australe (AOA)

14 maggio 2012: Madagascar, Maurizio, Seychelles e Zimbabwe.

APE UE-Africa centrale

4 agosto 2014: Camerun

APE UE-SADC (Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe)

10 ottobre 2016: Botswana, Lesotho, Namibia, Sud Africa e Swaziland; 4 febbraio 2018: Mozambico

APE interinale UE-Ghana

15 dicembre 2016

APE interinale UE-Costa d'Avorio

3 settembre 2016



1.Introduzione

1.1    Perché questa relazione?

Gli accordi di libero scambio (ALS) bilaterali e regionali sono importantissimi fattori di crescita economica. Regolamentando la globalizzazione, assicurano benefici importanti ai cittadini e alle imprese dell'Unione europea (UE) e dei paesi nostri partner. Gli ALS sono uno dei fattori che più contribuiscono all'andamento del commercio estero dell'UE aprendo nuovi mercati agli esportatori e offrendo un clima commerciale più prevedibile e regolamentato che si rivela vantaggioso sia per le possibilità di scelta dei consumatori , sia la concorrenza. L'eliminazione delle tariffe e delle barriere non tariffarie erette dopo le frontiere rimangono aspetti fondamentali degli accordi commerciali; ad esse si affiancano altri elementi la cui importanza va crescendo. In particolare, le norme che favoriscono il commercio libero ed equo (ad es. quelle legate alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale e alla concorrenza), ma anche le norme che proteggono i diritti dei lavoratori e l'ambiente, hanno assunto grande risalto. Inoltre, alcuni ALS possono offrire l'opportunità di realizzare una più stretta cooperazione tra le parti su un ventaglio di questioni che vanno dalla ricerca e innovazione alla normazione e ai cambiamenti climatici.

Con il crescere del numero di accordi commerciali conclusi dall'UE, è aumentato anche l'interesse dell'opinione pubblica nei riguardi delle loro incidenze. Per analizzare i benefici reali e potenziali dei principali accordi commerciali 4 , la Commissione, nella sua comunicazione "Commercio per tutti" 5 , si è impegnata a fare il punto ogni anno sull'attuazione di questi accordi, ponendo in luce i progressi già compiuti ma anche le sfide ancora da affrontare e i passi che la Commissione sta compiendo affinché gli ALS possano realizzare il loro pieno potenziale.

Analogamente alla prima relazione 6 pubblicata nel novembre 2017, questa seconda relazione annuale sull'attuazione degli ALS (di seguito: "la relazione") si propone di migliorare la consapevolezza e la trasparenza in merito all'attuazione degli ALS da parte della Commissione. La relazione dovrebbe permettere alle altre istituzioni dell'UE, agli Stati membri, alla società civile, alle imprese e a chiunque sia interessato alla politica commerciale dell'UE di analizzare e discutere le modalità di applicazione degli ALS da parte dell'UE. Le informazioni raccolte per questa relazione forniranno anche le basi per futuri negoziati commerciali. La relazione contiene inoltre utili approfondimenti per valutare in che misura i paesi in via di sviluppo stanno beneficiando degli ALS conclusi con l'UE e come configurare meglio l'assistenza allo sviluppo coerentemente con la strategia di aiuto per il commercio recentemente aggiornata.

1.2    Dati utilizzati per la relazione

Le statistiche generali sugli scambi 7 contenute nella relazione sull'andamento degli scambi e dei flussi di investimenti utilizzano, se non diversamente indicato, i dati EUROSTAT (COMEXT) disponibili al 15 luglio 2018 8 . Salvo ove diversamente indicato, i dati annuali più recenti disponibili per gli scambi di merci si riferiscono al 2017, mentre quelli relativi al commercio di servizi e agli investimenti si riferiscono al 2016. Le statistiche sui tassi di utilizzo delle preferenze 9 si basano sui dati amministrativi raccolti dal paese importatore. I tassi di utilizzo delle preferenze indicano in che misura nei flussi commerciali si fa uso delle preferenze previste da un accordo commerciale. Il tasso di utilizzo delle preferenze indica la quota di importazioni o esportazioni rientranti nel regime di preferenze commerciali come quota rispetto al valore totale delle importazioni o esportazioni ammesse a beneficiare delle preferenze per paese partner, ossia il valore totale delle importazioni o esportazioni ammesse all'uso delle preferenze diviso per le importazioni/esportazioni che effettivamente ne hanno usufruito. Le importazioni/esportazioni ammesse al trattamento preferenziale sono caratterizzate dal fatto che la tariffa preferenziale applicata è inferiore alla tariffa applicata alla nazione più favorita ("NPF"). Di conseguenza gli scambi cui non si applicano i dazi in virtù del trattamento riservato alla nazione più favorita non sono inclusi nei calcoli.

I tassi di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE da paesi con cui sono stati firmati ALS si basano su dati Eurostat. Eurostat aggrega le tariffe e i flussi commerciali in una serie di dati da cui la Commissione estrae informazioni sia sul trattamento a cui un prodotto può essere ammesso, sia sulla misura in cui questo trattamento ammissibile è utilizzato. La serie di dati così ottenuta è armonizzata e coerente 10 e permette di effettuare confronti tra paesi partner e anni diversi.

Per calcolare i tassi di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso paesi partner con cui è stato firmato un ALS la Commissione utilizza invece dati amministrativi raccolti dal paese terzo importatore in questione. Queste statistiche non sono armonizzate; i confronti diretti tra paesi partner o con le importazioni nell'UE devono quindi essere considerati puramente indicativi. I tassi di utilizzo delle preferenze sono riportati unicamente nei casi in cui sono disponibili dati sufficientemente attendibili.

1.3    Ambito e struttura della relazione

La presente relazione fornisce un aggiornamento sulle attività svolte dalla Commissione nell'attuazione degli ALS e sintetizza i principali sviluppi riguardanti 35 accordi commerciali principali con 62 paesi partner applicati da almeno vari mesi nel 2017 (v. tabella 1). Informazioni dettagliate sui singoli accordi sono contenute in un documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente relazione.

·La sezione 2 riassume alcuni dei maggiori risultati nei principali ambiti contemplati dagli accordi, illustrando i progressi compiuti e le questioni in sospeso.

·Le sezioni da 3 a 6 riguardano i punti principali di ciascuna categoria di ALS:

oALS di "nuova generazione" (sezione 3)

oaccordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA; sezione 4)

oALS di "prima generazione" (sezione 5) e

oaccordi di partenariato economico (sezione 6).

·La sezione 7 illustra l'attuazione degli impegni legati al commercio e sviluppo sostenibile (CSS).

·La sezione 8 fa il punto sul commercio di prodotti agroalimentari nel quadro degli ALS.

·La sezione 9 esamina il lavoro che la Commissione sta svolgendo per sensibilizzare in merito agli ALS e migliorare l'utilizzo di tali accordi.

·La sezione 10 infine illustra lo stato di avanzamento dell'attuazione giuridica.

2.Panoramica dei risultati principali

2.1    Contesto

Gli ALS hanno un importante ruolo catalizzatore, in quanto aprono i mercati e creano le condizioni generali che favoriscono gli scambi e gli investimenti. Gli accordi commerciali permettono alle imprese dell'UE di aumentare le proprie esportazioni e importazioni, il che contribuisce ad accrescere il prodotto interno lordo (PIL) dell'UE. Esiste inoltre un nesso evidente e accertato tra l'occupazione (nell'UE e all'estero) e il valore aggiunto generato dalle esportazioni dell'UE nel resto del mondo 11 . Ma gli ALS perseguono anche una serie di altri obiettivi, sia generali che riguardanti in modo specifico il paese o la regione partner. L'UE si impegna affinché la politica commerciale promuova anche valori quali la tutela dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, dell'ambiente e la lotta contro i cambiamenti climatici.

Inoltre, gli accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA) con i nostri partner del vicinato orientale Moldova, Ucraina e Georgia puntano in modo deciso al graduale ravvicinamento della legislazione di questi paesi all'acquis dell'UE, mentre gli accordi di partenariato economico (APE) con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) sono accordi asimmetrici che permettono ai paesi nostri partner di accedere al mercato UE in regime di esenzione da dazi e contingenti ed offrono loro assistenza tecnica e misure di aiuto allo sviluppo. Gli accordi con i Balcani occidentali, infine, sono basati su una forte prospettiva europea di questi paesi che aspirano a una futura adesione all'UE.

L'attuazione degli ALS è, per sua stessa natura, successiva al processo negoziale e richiede adeguamenti per garantire il conseguimento degli obiettivi politici specifici dell'accordo in questione. Conclusioni significative si possono trarre solo dopo vari anni di applicazione di un accordo. Per esaminare il loro impatto, la Commissione ha effettuato valutazioni ex post degli ALS di "prima generazione" con il Cile (2012) e il Messico (2016) e si accinge a ultimare un'analisi approfondita del primo accordo di "nuova generazione" dell'UE con la Corea del Sud. L'accordo economico e commerciale globale (CETA) concluso con il Canada nel 2016 segna una nuova tappa in termini di ampiezza e contenuto, e questo risulterà evidente anche nella sua attuazione.

Più un accordo commerciale è ambizioso e di ampia portata, più complessa e impegnativa in termini di risorse è la sua attuazione. Oggi è ancora più essenziale monitorare periodicamente e sistematicamente il funzionamento dei nostri ALS principali. Capire che cosa funziona e che cosa invece non funziona nei diversi accordi può fornire elementi utili nella negoziazione di nuovi accordi e nella modernizzazione degli accordi esistenti. La Commissione pone quindi l'accento su una transizione fluida dalla fase negoziale alla fase attuativa e su una migliore preparazione per il giorno in cui un nuovo accordo inizia ad essere applicato in via provvisoria, come nel caso del CETA e dell'accordo di partenariato economico con il Giappone. Un'attuazione efficace degli ALS può quindi essere vista come parte integrante del ciclo della politica commerciale.

2.2    Scambi di merci 12

Nel 2017 gli scambi totali dell'UE nel quadro degli ALS sono stati di 1 179 miliardi di EUR, pari a circa il 32 % degli scambi totali dell'UE con paesi terzi (circa 3 737 miliardi di EUR nello stesso anno). I nostri principali partner commerciali per gli scambi nel quadro di ALS sono stati la Svizzera con il 7 % del commercio estero totale dell'UE, seguita dalla Turchia con il 4,1 %, dalla Norvegia con il 3,4 % e dalla Corea del Sud con il 2,7 %. Nel 2017 le importazioni totali nel quadro di ALS conclusi dall'UE sono state pari a circa 542 miliardi di EUR, mentre le esportazioni totali sono state dell'ordine di 637 miliardi di EUR.

Nel complesso, gli scambi di merci sono aumentati nel 2017, in particolare per quanto riguarda le esportazioni dell'UE. Dove le esportazioni dell'UE sono diminuite, il calo sembra essere stato causato soprattutto da fattori esterni 13 che si ripercuotono sull'economia del paese partner interessato, non dal cattivo funzionamento dell'ALS in sé. Un'analisi settoriale dei flussi commerciali mostra un notevole aumento delle esportazioni di prodotti agroalimentari e autoveicoli dall'UE ad alcuni dei nostri partner di ALS di "nuova generazione". Allo stesso tempo, rimane un ampio potenziale inespresso in alcuni settori, ad esempio nei macchinari o nelle attrezzature di trasporto in cui il valore delle esportazioni e i potenziali risparmi sui dazi sono relativamente alti in tutti gli Stati membri dell'UE e nei partner degli ALS. Ad esempio, in base a un recente studio effettuato dalla DG TRADE, gli esportatori dell'UE potrebbero risparmiare annualmente una cifra stimata in 15 milioni di EUR se facessero pieno uso delle preferenze offerte dai 18 ALS dell'UE 14 .

2.3    Tassi di utilizzo delle preferenze 15

Tassi di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE da paesi partner degli ALS

Nel 2017 si sono potuti osservare alcuni sviluppi positivi in particolare per i paesi latinoamericani Cile e Messico e per i partner dell'EFTA Norvegia e Svizzera, che sono riusciti a utilizzare meglio le preferenze concesse dall'UE nel quadro degli ALS. Nel complesso, i partner mediterranei degli ALS hanno fatto buon uso delle preferenze previste dagli ALS e lo stesso hanno fatto alcuni paesi andini quali l'Ecuador. Una tendenza all'aumento è stata osservata anche in paesi dell'America centrale, in particolare El Salvador e Panama.

Tassi di utilizzo delle preferenze sulle importazioni dall'UE verso partner di ALS

In molti casi, rimane difficile calcolare l'utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso partner di ALS perché i dati al riguardo non esistono o non sono attendibili. Occorre tenere presente che, come già l'anno scorso, i dati sui tassi di utilizzo delle preferenze relativi alle esportazioni dall'UE verso partner di ALS non sono stati facilmente reperibili presso tutti i partner di ALS e che in alcuni casi i dati pervenuti appaiono inattendibili o discordanti 16 , dato che ogni paese partner usa il proprio metodo per raccogliere e comunicare i dati sulle importazioni. In alcuni casi le inadeguatezze sono dovute a carenze in termini di capacità e competenze; in alcuni paesi, inoltre, questi dati non vengono addirittura acquisiti.

La Commissione ha sollevato la questione con i paesi partner interessati utilizzando le strutture istituzionali previste nell'ambito degli ALS per promuovere scambi periodici tra le parti. Nei nuovi ALS a partire dal CETA sarà inserita una disposizione vincolante sullo scambio periodico di dati sul commercio.

Le informazioni a disposizione della Commissione indicano che vi sono stati miglioramenti dei tassi di utilizzo delle preferenze nelle esportazioni dall'UE verso diversi partner di ALS: questa tendenza si è registrata ad esempio per la Corea del Sud, con un aumento dei tassi di utilizzo delle preferenze per quattro anni consecutivi, e anche per la Georgia e il Cile. Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso il principale partner commerciale con il quale abbiamo concluso un ALS, ovvero la Svizzera, è rimasto stabile intorno all'80 %. Malgrado questo andamento positivo, l'utilizzo degli ALS da parte degli esportatori dell'UE presenta ancora margini di miglioramento. La Commissione si sta adoperando per migliorare l'utilizzo degli ALS da parte delle imprese dell'UE, usando un insieme di misure intese a fornire informazioni più tempestive e indicazioni pratiche su questioni complesse, quali le norme d'origine. La Commissione sta anche lavorando per migliorare la banca dati sull'accesso ai mercati e il servizio di assistenza sugli scambi commerciali Trade Helpdesk, in stretta collaborazione con gli Stati membri dell'UE e con la comunità imprenditoriale, nell'intento di adeguarli alle necessità delle piccole e medie imprese (PMI).

2.4    Servizi e investimenti

Tutti gli ALS di "nuova generazione" e i DCFTA contengono disposizioni ambiziose riguardanti i servizi e gli investimenti. Gli ALS più recenti (ad es. il CETA o l'accordo di partenariato economico con il Giappone) contribuiscono a istituire e rafforzare un quadro normativo volto ad agevolare la prestazione di servizi proteggendo al tempo stesso i consumatori. Il CETA e gli ALS dell'UE con Singapore e Vietnam contengono disposizioni di concezione avanzatissima anche per la protezione degli investimenti. Gli ALS dell'UE vanno oltre le disposizioni dell'OMC liberalizzando gli investimenti non soltanto nei servizi ma anche nella maggior parte dei settori economici, compresi quelli manifatturieri e l'agricoltura. Questo agevola i fornitori di servizi gli investitori dell'UE che intendono fare affari con questi paesi, offrendo un contesto più prevedibile e una maggiore certezza giuridica.

Ciò premesso, mancando dati disaggregati è difficile misurare con esattezza l'impatto degli ALS sugli scambi di servizi e sugli investimenti diretti esteri (IDE). Per avere un quadro più chiaro, occorrerebbe studiare in modo più approfondito gli effetti degli ALS nei servizi. Di seguito sono illustrati alcuni dei risultati più importanti fin qui emersi. 

üGli scambi di servizi sono aumentati con l'entrata in vigore degli ALS di "nuova generazione" conclusi con la Corea del Sud, la Colombia, l'Ecuador, il Perù e l'America centrale. Ad esempio, nel caso dell'America centrale, gli scambi di servizi hanno raggiunto nel 2016 quasi il 40 % del valore degli scambi totali e oltre la metà dell'aumento è attribuibile al solo Panama.

üUna tendenza all'aumento analoga si può osservare per gli accordi di "prima generazione" con Cile e Messico. Ulteriori miglioramenti saranno resi possibili dalla modernizzazione degli accordi esistenti. In particolare, il Messico si è impegnato ad assicurare un'ampia apertura del suo mercato dei servizi ai fornitori dell'UE, con concessioni ambiziose e di vasta portata.

üNegli accordi di "prima generazione" con i partner del Mediterraneo, le disposizioni relative a investimenti e servizi sono molto limitate in quanto questi accordi si concentrano sulle merci. L'andamento degli scambi di servizi e investimenti è stato in generale positivo, malgrado la recente flessione che ha interessato i servizi turistici di alcuni paesi a causa di preoccupazioni relative alla stabilità o alla sicurezza.

üIl valore degli scambi di servizi forniti da imprese dell'UE in Svizzera e viceversa sta crescendo rapidamente, con un bilancio positivo per l'UE.

üGli scambi di servizi e investimenti con l'Ucraina e la Moldova nell'ambito dei rispettivi DCFTA hanno continuato ad aumentare nel 2016, recuperando terreno dopo la crisi economica e politica; questo non è invece avvenuto per il momento nel caso della Georgia.

üTra gli APE in vigore, solo quello con i Caraibi riguarda i servizi, la liberalizzazione degli investimenti e altri temi legati al commercio; gli altri APE contengono clausole di revisione a tempo che prevedono negoziati futuri su questi temi.

2.5    Progressi compiuti e principali questioni irrisolte

La Commissione utilizza il quadro istituzionale degli ALS per affrontare problemi concreti con i paesi partner e nel 2017 ha applicato con successo questo approccio 17 . Alcuni dei principali risultati e delle questioni ancora irrisolte sono illustrati di seguito.

Misure sanitarie e fitosanitarie (SPS)

üIl Cile ha aperto il proprio mercato alle carni bovine dell'UE, rimuovendo gli ultimi ostacoli che ancora si applicavano ai tagli di carne e adeguando le disposizioni relative al certificato sanitario per l'esportazione.

üIl Perù ha aperto quasi totalmente il proprio mercato ai prodotti lattiero-caseari provenienti dall'UE.

üLa Colombia, la Costa Rica e Panama hanno migliorato le procedure SPS, introducendo anche il pre-listing degli stabilimenti dell'UE.

üLa Moldova ha adottato e ha iniziato ad applicare una strategia SPS e la Georgia ha adottato una tabella di marcia legislativa.

·Le esportazioni europee di carni bovine in Corea del Sud continuano ad essere vietate. Questo problema è stato nuovamente sollevato nel comitato SPS il 6 settembre 2017.

·In Colombia rimangono in vigore procedure SPS macchinose in relazione ai prodotti vegetali; in Perù vi sono stati progressi limitati riguardo all'approvazione dei certificati armonizzati per l'importazione di prodotti a base di carne.

·Per alcuni dei nostri partner DCFTA, come la Georgia, resta aperta la necessità di rafforzare la capacità istituzionale in termini di controlli sulla sicurezza degli alimenti; quanto alla Moldova, si segnala invece la necessità di migliorare la capacità di diagnosi mediante analisi di laboratorio per il monitoraggio e la sorveglianza delle malattie degli animali.

Ostacoli tecnici e amministrativi al commercio

üIl Messico ha eliminato gli ostacoli alla registrazione e all'approvazione di prodotti sanitari e agrochimici.

üLa Turchia ha abolito le restrizioni all'esportazione che si applicavano al rame e ai rottami di alluminio e ha escluso i prodotti di carta dal campo di applicazione del suo programma di sorveglianza delle importazioni.

üLa Colombia ha modificato le proprie leggi per creare condizioni di parità per le importazioni e le vendite di bevande spiritose nazionali e d'importazione e ha annunciato la creazione di condizioni di parità per i veicoli commerciali pesanti importati (benché questi impegni debbano ancora essere attuati).

·L'Ucraina continua a vietare l'esportazione di ceppi di legno e pochi progressi sono stati compiuti in relazione alla normativa forestale pendente, che avrebbe dovuto abolire questa restrizione commerciale.

·Alcuni paesi del Mediterraneo, tra cui l'Algeria, l'Egitto, il Marocco e la Tunisia, applicano gravosi sistemi di registrazione, procedure di certificazione, controlli tecnici nei porti ed ispezioni pre-imbarco per i prodotti industriali, oppure requisiti di contenuto locale per gli appalti pubblici.

·In Turchia si applicano misure di restrizione degli scambi, tra cui la discriminazione nei confronti delle esportazioni UE di trattori, restrizioni alle esportazioni di prodotti in pelle e cuoio e la politica turca di localizzazione nel settore farmaceutico.

Indicazioni geografiche (IG)

üL'IG dell'Unione europea "Prosecco" e il relativo marchio internazionale sono oggi protetti giuridicamente in Moldova.

·Nel caso della Corea del Sud, vi sono state difficoltà ad aggiungere ulteriori IG dell'UE all'elenco di IG protette nell'ambito dell'ALS.

Appalti pubblici

üL'Ucraina ha adottato una tabella di marcia di ampia portata sugli appalti pubblici, compiendo un ulteriore passo avanti verso un sistema di appalti pubblici più trasparente e aperto.

·A causa della mancanza di trasparenza, i concorrenti dell'UE non possono trarre benefici dall'apertura dei mercati degli appalti locali in alcuni paesi del partenariato orientale.

Contesto imprenditoriale, investimenti, accesso ai mercati da parte delle PMI

üIl Messico ha migliorato l'accesso per gli IDE abolendo i tetti massimi degli investimenti esteri per settori importanti, tra cui quello delle telecomunicazioni, dell'energia e degli istituti assicurativi.

üNumerosi paesi della regione euromediterranea hanno rivisto le loro leggi disciplinano gli investimenti nel tentativo di attrarre maggiori IDE. Per esempio, l'Egitto e la Tunisia hanno promulgato una nuova legge sugli investimenti, l'Algeria ha modificato il suo codice sugli investimenti, la Palestina ha adottato una serie di normative volte a migliorare il clima degli investimenti e la Giordania e il Marocco hanno fondato nuove istituzioni per sviluppare gli investimenti. Per garantire il successo di queste misure è fondamentale un'attuazione effettiva.

·La corruzione e le carenze nella governance hanno continuato ad avere ripercussioni negative sulle imprese dell'UE in alcuni paesi dei Balcani occidentali e del vicinato orientale.

3.ALS di "nuova generazione": Corea del Sud, Colombia-Ecuador-Perù, America centrale, Canada

Ai fini della presente relazione, gli ALS di "nuova generazione" indicano gli ALS di ampia portata negoziati dopo il 2006 con alcuni paesi terzi selezionati. Fra gli accordi applicati, rientrano in questa categoria gli ALS con la Corea del Sud, la Colombia, il Perù, l'Ecuador, l'America centrale e il Canada. Questi accordi in genere vanno oltre le riduzioni tariffarie e gli scambi di merci e riguardano anche i servizi e gli appalti pubblici. Gli accordi con la Corea del Sud e il Canada contengono anche disposizioni che rafforzano la liberalizzazione degli investimenti e il CETA in più comprende la protezione degli investimenti (sebbene non sia ancora applicata in via provvisoria) e la cooperazione in campo normativo. Disposizioni solide sul commercio e sullo sviluppo sostenibile (CSS) sono una componente fondamentale di tutti i nuovi accordi commerciali di "nuova generazione" conclusi dal 2010.

3.1    ALS UE-Corea del Sud

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

L'ALS con la Corea del Sud è applicato da sette anni. Nel 2017 gli scambi dell'UE con la Corea del Sud sono cresciuti più vigorosamente (in media 5,7 % all'anno negli ultimi sette anni) di quanto abbia fatto il commercio estero globale tra l'UE e paesi terzi (aumentato del 3,8 %) e l'ALS è stato uno dei pilastri di questo andamento. Le importazioni nell'UE sono cresciute più delle esportazioni dall'Unione, sostenute dalla ripresa dell'economia dell'UE e dalla forte domanda interna nell'Unione.

Le esportazioni UE di autoveicoli in Corea del Sud sono nuovamente aumentate del 7,3 %, dopo una diminuzione del 7,5 % nel 2016.

Nel settore agroalimentare le esportazioni dell'UE verso la Corea del Sud e le importazioni dalla Corea del Sud sono aumentate rispettivamente del 10 % e dell'11 %, superando il tasso di crescita osservato tra tutti i partner ALS considerati collettivamente per le esportazioni e le importazioni UE di prodotti agroalimentari (pari rispettivamente al 4 % e al 5 %). Anche l'utilizzo dei contingenti tariffari 18 per prodotti agricoli sensibili da parte degli esportatori dell'UE migliorato rispetto ai due anni precedenti.

Nel 2017, l'UE ha registrato un avanzo di 2,6 miliardi di EUR nella bilancia commerciale agroalimentare con la Corea del Sud. Tra il 2010 e il 2017, le esportazioni agroalimentari dell'UE verso la Corea del Sud sono aumentate del 113 % mentre le importazioni dalla Corea del Sud sono cresciute del 212 % (partendo però da un valore molto basso, da 65 a 203 milioni di EUR).

Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'UE verso la Corea del Sud è stato del 74,3 %, il più alto mai registrato. Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dalla Corea del Sud è anch'esso aumentato leggermente, passando dall'87 % nel 2016 all'88 % nel 2017.

Il commercio di servizi dell'UE con la Corea del Sud rappresenta all'incirca l'1 % del commercio extra-UE di servizi. Tra il 2010 e 2016 le esportazioni UE di servizi sono aumentate del 70 %. Nel 2016 le esportazioni dell'UE hanno registrato un lieve calo del 3,6 % e le importazioni nell'UE sono diminuite del 3,3 % rispetto al 2015. Nello stesso periodo, gli stock di IDE in entrata nell'UE sono aumentati del 46 % mentre quelli in uscita dall'UE (ossia gli investimenti dell'UE in Corea del Sud) sono aumentati del 34 %.

La Corea ha sete di vino italiano

L'azienda vinicola Col d'Orcia produce vino in Toscana dal 1890 ed è famosa per il Brunello di Montalcino tipico della regione. Col d'Orcia esporta i suoi vini in tutto il mondo da 45 anni, avvalendosi degli accordi commerciali dell'UE. Un mercato particolarmente forte per Col d'Orcia è la Corea del Sud, da quando l'ALS UE-Corea del Sud ha abolito i dazi doganali permettendo all'azienda di offrire i suoi prodotti a prezzi molto più competitivi. Oggi Col d'Orcia esporta più di 1 500 bottiglie di vino all'anno.

La società svedese di nanotecnologie Insplorion conquista la Corea

La società svedese Insplorion utilizza nanotecnologie d'avanguardia per produrre sensori per batterie ad altissime prestazioni, sensori di qualità dell'aria e apparecchiature per ricerca. Insplorion offre una tecnologia utilizzata per misurare e ridurre l'inquinamento atmosferico e per aumentare il rendimento in termini di energia, in particolare attraverso una ricarica più rapida a costi inferiori. Le sue soluzioni possono essere usate per un gran numero di applicazioni, ad esempio per aumentare l'autonomia dei veicoli elettrici, per ridurre i costi dell'immagazzinamento di energia e per produrre batterie più sicure. Con l'aumento dell'urbanizzazione e dell'inquinamento atmosferico in paesi quali la Corea del Sud, la necessità di sensori di qualità dell'aria competitivi è cresciuta in modo esponenziale. L'ALS UE-Corea del Sud ha permesso ad Insplorion di vendere molto più facilmente i suoi strumenti basati sulla ricerca a produttori di batterie coreani. L'accordo favorisce anche la cooperazione strategica tra Insplorion e i suoi partner coreani, il che riveste un'importanza cruciale per promuovere l'innovazione.

L'accordo commerciale dell'UE crea posti di lavoro nel settore meccanico tedesco

Kolbus è un'impresa tedesca della Renania settentrionale-Vestfalia, nata nel 1775 e specializzata nella produzione di macchine per legatoria e lavorazione della carta. Grazie all'ALS UE-Corea del Sud, un produttore tedesco ha trovato mercati redditizi in Corea del Sud. Dal 2015 Kolbus ha raddoppiato le esportazioni in Corea del Sud. Un fattore decisivo per il successo dell'impresa è stato l'abolizione dei dazi doganali, precedentemente dell'8 %, con un potenziale risparmio di almeno 25 000 EUR/macchina. I macchinari sono il secondo articolo più esportato della Germania con un valore totale di circa 3,14 miliardi di EUR, e sono preceduti soltanto dagli autoveicoli (con un valore annuo delle esportazioni di 6 miliardi di EUR).

Diritti dei lavoratori

La Commissione ha continuato a manifestare gravi preoccupazioni e ha accentuato i messaggi rivolti al nuovo governo sudcoreano per quanto riguarda gli impegni assunti in materia di lavoro nell'ambito dell'ALS.

Le questioni sollevate hanno riguardato gli insufficienti progressi delle riforme del diritto del lavoro necessarie per garantire il rispetto del principio di libertà di associazione e del diritto di contrattazione collettiva derivanti dall'adesione della Corea all'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), oltre che la ratifica delle restanti quattro convenzioni fondamentali dell'OIL 19 . La Commissione ha ricordato anche la relazione del Parlamento europeo 20 e gli appelli della società civile affinché venga attivato un meccanismo formale di risoluzione delle controversie nell'ambito del capitolo CSS dell'ALS.

In seguito agli interventi dell'UE, la Corea del Sud ha recentemente comunicato all'Unione le misure che il governo intende adottare a livello interno per la ratifica delle restanti quattro convenzioni fondamentali dell'OIL (cfr.: sintesi delle discussioni al sesto comitato CSS ) . L'approccio seguito dalla Corea del Sud consiste nell'apportare tutti i cambiamenti giuridici necessari prima di aderire alle convenzioni OIL. La Corea del Sud ha adottato alcuni provvedimenti comunicati all'UE. La Commissione continua a monitorare da vicino il processo e risponderà di conseguenza agli sviluppi in Corea del Sud.

Valutazione ex post dell'ALS UE-Corea del Sud

In conformità con la comunicazione "Commercio per tutti", la Commissione sta preparando la pubblicazione della prima analisi approfondita ex post in merito all'efficacia dell'ALS tra UE e Corea del Sud. Gli insegnamenti tratti contribuiranno a migliorare la concezione di altri ALS attualmente in fase di negoziazione e l'attuazione degli ALS conclusi di recente.    

3.2    Accordi commerciali tra l'UE e la Colombia, l'Ecuador e il Perù

L'accordo commerciale con la Colombia e il Perù è giunto al quinto anno di attuazione e funziona bene. Ha avuto un effetto di stabilizzazione nel contesto della flessione dei prezzi delle materie prime che ha colpito l'economia dei paesi della Comunità andina nel 2015-2016. L'accordo ha creato importanti opportunità commerciali che vengono sempre più sfruttate dalle imprese di entrambe le parti. Nel gennaio 2017, l'Ecuador ha aderito all'accordo con la Colombia e il Perù.

L'accordo ha avuto un effetto molto positivo sulle PMI. Secondo le statistiche della Colombia, ad esempio, anche tralasciando il settore minerario, le imprese colombiane che esportavano nell'UE nel 2017 erano 1 155, di cui 328 PMI e 582 microimprese.

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

Nel 2017, tutti e tre i partner hanno segnalato un aumento del commercio bilaterale con l'UE, invertendo la tendenza osservata nel 2015 e 2016: l'incremento è stato del 7 % per la Colombia, 16 % per il Perù e un impressionante 20 % nel primo anno di applicazione con l'Ecuador.

Il tasso di utilizzo delle preferenze per le importazioni nell'UE dalla Colombia e dal Perù è rimasto stabile rispettivamente al 97 % e 96 %, mentre l'utilizzo delle preferenze da parte dell'Ecuador è stato pari al 97 %. Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso la Colombia nel 2017 è stato pari al 68 %, in lieve calo rispetto al 71 % del 2016, per le esportazioni verso il Perù è stato del 52 % e per quelle verso l'Ecuador del 42 %.

Le esportazioni di prodotti agricoli dall'UE verso i tre partner andini hanno continuato ad aumentare e dovrebbero crescere ulteriormente una volta che il capitolo SPS avrà piena applicazione. La Colombia e il Perù hanno migliorato l'uso dei rispettivi CT nel 2017 e lo stesso hanno fatto gli esportatori dell'UE. Per l'Ecuador, che ha appena aderito all'accordo, l'utilizzo è ancora modesto da entrambe le parti. Nel 2017, il meccanismo di stabilizzazione per le banane è stato ampliato per includervi l'Ecuador. Oltre al settore agricolo, anche diversi settori industriali, tra cui quello farmaceutico, dei macchinari e degli autoveicoli, hanno beneficiato dell'accesso migliorato al mercato.

Il commercio di servizi è rimasto abbastanza stabile e l'UE ha registrato un avanzo notevole con tutti e tre i partner. L'UE rimane il maggiore investitore estero in Colombia e Perù. Gli stock di IDE dell'UE in Ecuador rimangono limitati, a causa di normative e procedure legali complesse nonché di carenze nell'esecuzione giudiziaria dei contratti.

Frutta peruviana e colombiana: un ingrediente essenziale per la crescita di un'impresa del Lussemburgo

La TUKI, impresa di proprietà di Harald-Sven Sontag con sede in Lussemburgo, produce e vende succhi di frutta esotica in Lussemburgo, Belgio, Francia e Germania. Per offrire prodotti naturali di alta qualità, Sontag usa frutti di guanabana, lulo e mora importati dalla Colombia. Le vendite fuori dal Lussemburgo rappresentano il 20 % del giro d'affari e Harald-Sven mira a raddoppiarle.

Aiutata dall'accordo commerciale concluso dall'UE, la TUKI, sempre più conosciuta, ha bisogno di quantitativi sempre maggiori di frutta che intende acquistare direttamente da produttori colombiani.  La possibilità di approvvigionarsi direttamente in Colombia aiuterà Harald-Svel a far crescere ulteriormente la sua impresa.

Una funivia made in Austria per Bogotà

Nata da una piccola officina, l'impresa austriaca Doppelmayr, che ha sede nel Vorarlberg, è diventata uno dei principali produttori di funivie a livello mondiale. L'ALS UE-Colombia ha aiutato Doppelmayr ad espandersi in Sudamerica. Grazie all'accordo UE-Colombia, Doppelmayr ha costruito una funivia che nel 2018 sarà integrata nella rete pubblica di trasporto di Bogotà e sarà in grado di trasportare 2 600 persone all'ora. Il successo di Doppelmayr ha ricadute positive sui fornitori austriaci locali: l'impresa ha infatti concluso contratti per oltre 50 milioni di EUR con società della zona di Wolfurt. Il contributo di Doppelmayr all'economia del Vorarlberg è di circa 158 milioni di EUR all'anno e gli ordini ricevuti da imprese austriache ammontano a 325 milioni di EUR annui.

L'ALS UE-Colombia mette le ali a Kaeser Kompressoren

KAESER Kompressoren, una media impresa a conduzione familiare con sede nello Stato tedesco della Baviera, è nata circa 100 anni fa e produce sistemi ad aria compressa nei suoi stabilimenti di Coburgo (Baviera) e Gera (Turingia). Con un organico di circa 6 000 persone a livello mondiale, esporta il 90 % della sua produzione in paesi in tutto il mondo. L'accordo tra l'UE e la Colombia ha permesso a Kaeser di far crescere la sua controllata colombiana Kaeser Compresores grazie in particolare alla graduale riduzione delle tariffe sulle importazioni, che nel 2019 saranno totalmente abolite. Compresores de Colombia ha uno staff di 200 persone.

"L'accordo commerciale dell'UE con la Colombia – afferma Nelson Lopez, direttore generale di KAESER Compresores de Colombia – ha ridotto le tariffe sulle importazioni e ci ha permesso di migliorare in modo significativo le vendite nel mercato colombiano, che sta vivendo una fase di espansione."

Progressi nell'attuazione e questioni in sospeso

Nel 2017 sono stati registrati diversi sviluppi positivi. La Colombia, in seguito a un contenzioso da parte dell'UE dinanzi all'OMC, ha posto fine alle restrizioni sulle bevande spiritose importate modificando la legge. In parallelo ha altresì annunciato la creazione di condizioni di parità per i veicoli commerciali pesanti importati, sebbene tali impegni debbano ancora essere attuati. La Colombia ha inoltre chiarito gli impegni che ha assunto a norma dell'allegato dell'accordo relativo agli appalti pubblici, il che dovrebbe migliorare l'accesso delle imprese dell'UE agli appalti a livello locale. Il Perù ha deciso di concedere un accesso quasi completo al proprio mercato per i prodotti lattiero-caseari.

Tra le questioni ancora aperte che la Commissione sta affrontando con i suoi partner nel comitato per il commercio figurano gli ostacoli tecnici agli scambi in Colombia e la discriminazione fiscale in Perù, dove il trattamento fiscale preferenziale applicato per il "pisco" si traduce in una discriminazione nei confronti delle bevande alcoliche importate. Le esportazioni di prodotti agroalimentari dell'UE sono ancora oggetto di restrizioni che comportano licenze di importazione obbligatorie soggette a un iter di rilascio complesso e limiti arbitrari applicati dall'Ecuador ai CT. Inoltre, l'UE sta ancora cercando di fare accettare ai suoi tre partner andini dell'ALS il frazionamento delle spedizioni per i prodotti originari che transitano in un paese terzo.

Diritti dei lavoratori e ambientali

I partner andini dell'ALS hanno mostrato un'apertura crescente alla discussione dell'attuazione delle disposizioni in materia di lavoro e ambiente contenute nel capitolo CSS. L'UE si è impegnata in attività di cooperazione con tutti e tre i paesi partner, anche in tema di ispezione e formalizzazione del lavoro con il Perù e di attuazione della convenzione internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES), economia circolare e responsabilità sociale d'impresa con la Colombia. Con l'Ecuador, nel corso dell'anno sono state realizzate azioni di sensibilizzazione e rafforzamento della capacità per fornire assistenza nella fase iniziale di attuazione del capitolo CSS.

Tutti e tre i partner andini dell'ALS continuano a trovarsi di fronte a sfide importanti. Il Perù deve migliorare in modo significativo i suoi meccanismi consultivi interni e intensificare gli sforzi per dare attuazione ai suoi obblighi sostanziali. La creazione di un gruppo consultivo interno (GCI) in Colombia destinato ad integrare i meccanismi consultivi esistenti risponde alle richieste ripetute avanzate dalla società civile. Con l'Ecuador, c'è stato un impegno costruttivo nel primo anno di attuazione del capitolo CSS e il lavoro si concentrerà ora su punti d'azione concreti.

3.3    Accordo di associazione tra l'UE e l'America centrale

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

A cinque anni dalla sua entrata in vigore, la componente ALS dell'accordo di associazione tra l'UE e sei paesi dell'America centrale (Panama, Costa Rica, Honduras, Guatemala ed El Salvador) ha visto una nuova vitalità con un aumento dei flussi commerciali dell'UE con l'America centrale pari al 7,2 % nel 2017.

Oltre ai flussi commerciali del valore di 11 miliardi di EUR tra i paesi dell'America centrale e l'UE, l'accordo e il relativo contesto istituzionale, insieme ai programmi dell'UE nella regione, hanno favorito l'integrazione economica regionale in America centrale. Le importazioni nell'UE dalla regione hanno registrato una solida tendenza all'aumento per cinque dei sei paesi della regione. Anche le esportazioni dell'UE verso l'America centrale sono complessivamente aumentate, seppure in misura più modesta.

Nel 2017 l'uso dei CT è migliorato per entrambe le regioni, sebbene il miglioramento abbia riguardato in particolare prodotti specifici. L'America centrale ha utilizzato per intero il suo contingente relativo allo zucchero e al rum sfuso, mentre gli esportatori dell'UE hanno migliorato l'utilizzo dei CT, in particolare per il latte in polvere (91 %).

Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE provenienti dall'America centrale è stato anch'esso elevato, con una media del 95 %. I dati per il calcolo del tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'UE verso l'America centrale non sono disponibili.

Gli scambi di servizi tra le due regioni hanno continuato ad aumentare in termini sia assoluti che relativi e nel 2016 hanno rappresentato quasi il 40 % del valore totale degli scambi. Panama è la destinazione di circa il 60 % delle esportazioni dell'UE verso la regione e oltre il 60 % del commercio totale di servizi.

Gli investimenti dell'UE nella regione sono rimasti relativamente elevati. Ad esempio, nel 2016 gli stock di IDE dell'UE in America centrale sono stati il doppio o più del doppio di quelli in Colombia o Perù, con un valore degli scambi simile o inferiore, e sono stati più vicini a quelli con l'Argentina, il cui flusso commerciale con l'UE è stato del 50 % più elevato nel 2016.

Diritti dei lavoratori e ambientali

Risultati importanti sono stati conseguiti nell'attuazione del capitolo CSS, in seguito all'istituzione di GCI in tutti i paesi centroamericani. L'UE ha nuovamente finanziato varie attività insieme all'OIL, all'OCSE e alla società civile locale, tra i vari altri soggetti che si occupano della regione, concentrandosi in particolare su temi importanti quali la responsabilità sociale d'impresa e la condotta responsabile delle imprese, anche mediante riunioni di esperti. L'UE ha fornito finanziamenti anche all'ufficio regionale dell'OIL per sostenere l'attuazione efficace delle convenzioni fondamentali dell'OIL in El Salvador e Guatemala.

Progressi nell'attuazione e questioni in sospeso

Al termine di un processo lungo e arduo, nel 2018 il comitato di associazione è giunto a un accordo su una soluzione di principio reciprocamente soddisfacente che dovrebbe aprire la strada alla piena incorporazione della Croazia nell'accordo; tale soluzione dovrà seguire il necessario iter giuridico per acquisire efficacia.

Il comitato di associazione di recente si è anche occupato della questione legata alla mancanza dei dati che dovrebbero essere forniti dai partner centroamericani per il calcolo dei tassi di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso l'America centrale. Il sottocomitato sull'accesso al mercato è stato incaricato di identificare i motivi e le potenziali soluzioni per porre rimedio alle carenze riscontrate.

Un'impresa spagnola di trasformazione del pesce cavalca l'onda dell'ALS UE-America centrale

Il Grupo Calvo, gruppo spagnolo di imprese attive nella pesca, nella trasformazione e nella distribuzione di conserve alimentari, è nato come piccolo stabilimento di inscatolamento nella città galiziana di Carballo ed è cresciuto nel tempo fino a diventare un gruppo alimentare internazionale. Oggi opera in più di 70 paesi con un organico di oltre 5 000 persone. Il gruppo ha in America centrale uno dei suoi principali mercati e realizza il volume di vendite più elevato in Costa Rica, seguita da Panama ed El Salvador.

Nel 2013, in seguito all'entrata in vigore dell'accordo commerciale tra l'UE e sei paesi dell'America centrale, il Grupo Calvo ha potuto utilizzare il contingente assegnato ai partner centroamericani per esportare circa 160 tonnellate di tonno. In questi ultimi anni, il gruppo ha continuato a crescere in modo costante in America centrale. Dopo la firma dell'accordo di associazione, il Grupo Calvo ha continuamente posto in risalto la certezza giuridica e le opportunità di investimento che l'accordo assicurerebbe nella regione. Questo l'ha facilitato nell'intento di stringere alleanze strategiche con soggetti nazionali che permettono a produttori locali e PMI di utilizzare le migliori prassi. Il Grupo Calvo è diventato un leader per modelli imprenditoriali innovativi in Costa Rica.

3.4.    Accordo economico e commerciale globale UE-Canada – CETA

Prime esperienze

L'applicazione provvisoria 21 è iniziata solo il 21 settembre 2017 e, sebbene non sia ancora possibile trarre conclusioni riguardo all'incidenza sui flussi commerciali, i benefici hanno cominciato ad emergere.

üNei primi 9 mesi di applicazione dell'accordo (ottobre 2017-giugno 2018) le esportazioni di merci dall'UE in Canada sono aumentate del 7 %, con picchi di esportazioni agricole: frutta e frutta a guscio (29 %) e vino spumante (11 %).

üLe esportazioni di macchine e apparecchi meccanici (un quinto delle esportazioni dell'UE in Canada) sono aumentate dell'8 %. Le esportazioni di prodotti farmaceutici (10 % delle esportazioni dell'UE in Canada) sono aumentate del 10 %. Altre importanti esportazioni dell'UE erano in aumento, come ad esempio mobili (10 %), profumi/cosmetici (11 %), calzature (8 %) e abbigliamento (11 %).

üLa Commissione sta monitorando attentamente l'utilizzo dei contingenti tariffari per i formaggi e raccoglie informazioni sulla loro allocazione e sui loro trasferimenti.

Misure adottate per far progredire l'attuazione

Si sono registrati rapidi progressi nella costruzione del quadro istituzionale globale composto da 13 comitati e sei dialoghi specializzati, che riferiscono al comitato misto CETA. Nella prima metà del 2018 si sono riuniti diversi comitati, tra cui quelli dedicati alle indicazioni geografiche (IG), alle misure SPS, alle dogane e agli appalti pubblici, al commercio elettronico, ai vini e agli alcolici; lo stesso hanno fatto i dialoghi dedicati ai prodotti forestali e all'accesso al mercato delle biotecnologie. Maggiori informazioni al riguardo sono reperibili qui .

La prima riunione del comitato CSS si è svolta il 13 settembre 2018 (la relazione congiunta è disponibile  qui ). L'UE e il Canada hanno valutato, tra l'altro, azioni comuni per l'attuazione dell'accordo di Parigi e modalità per agevolare il coinvolgimento di rappresentanti della rispettiva società civile. La Commissione e il Canada hanno anche discusso il riesame tempestivo delle disposizioni in materia di CSS, il che riflette l'impegno della Commissione nell'ambito dello "strumento interpretativo comune" del CETA.

In collaborazione con gli Stati membri e il Canada, la Commissione ha inoltre predisposto gli orientamenti sulle norme di origine nel CETA per le parti interessate e provvede ad arricchirli continuamente.

Con il CETA la Commissione ha compiuto un ulteriore passo avanti verso il miglioramento della trasparenza, pubblicando puntualmente le informazioni sulle attività degli organi istituzionali in una pagina web specifica dedicata alle riunioni e ai documenti relativi al CETA .

La nuova guida per le imprese sulle procedure nell'ambito del CETA e uno spazio dedicato al CETA nella banca dati sull'accesso ai mercati si sono dimostrati strumenti molto efficaci e possono fornire spunti di ispirazione per futuri accordi.

Per monitorare e migliorare ulteriormente l'attuazione del CETA, l'11 luglio 2018 si è riunito il gruppo di esperti sugli accordi commerciali dell'UE per discutere lo stato di avanzamento.

Mele della Polonia: pronti per cogliere i frutti del CETA

L'impresa Ewa-Bis di Varsavia fornisce prodotti agricoli sia tradizionali che biologici in oltre 25 paesi. Con l'aiuto dei finanziamenti ricevuti nel 2014 dall'UE, il suo proprietario Marek Marzec è riuscito a realizzare un sistema B2B creando una banca dati di fornitori e clienti in tutto il mondo. Ewa-Bis si è insediata a Toronto in previsione di una crescita delle sue attività grazie al CETA, in particolare all'abolizione dei dazi doganali sui prodotti ortofrutticoli che esporta in Canada. Ewa-Bis beneficerà anche di una semplificazione e una riduzione dei tempi delle approvazioni per l'esportazione di piante, frutta e ortaggi dall'UE in Canada.

I grandi formaggi francesi presto sulle tavole del Canada

Maison Mons è un'impresa francese a conduzione familiare fondata nel 1964 e specializzata nella stagionatura e nella vendita di formaggi di altissima qualità prodotti con metodi tradizionali. L'impresa acquista 190 formaggi da 130 aziende agricole e li esporta in oltre 25 paesi, tra cui il Canada. Con l'entrata in vigore del CETA e il conseguente raddoppio del contingente esente da dazi per le esportazioni di formaggi dall'UE al Canada, passato da 8 000 a 18 500 tonnellate, l'impresa punta ad aumentare le sue esportazioni. Sul mercato canadese, Maison Mons e i suoi prodotti beneficeranno anche della protezione accordata a 140 prodotti alimentari e bevande regionali tipici europei.

"Il CETA – afferma l'amministratore delegato Hervé Mons – sta facendo crescere la nostra attività. Da quando è entrato in vigore, abbiamo già acquisito numerosi ordini da rivenditori canadesi interessati ai nostri formaggi." Laure Dubouloz, direttrice vendite per il Nord America, sottolinea: "Da quando si applica il CETA, abbiamo cominciato a ricevere richieste di informazioni sui nostri formaggi da rivenditori in Canada. Per loro, il raddoppio del contingente esente da dazi si traduce nella possibilità di offrire un assortimento più ampio di formaggi di alta gamma. Ci aspettiamo molto da questa nuova opportunità di mercato."

Il vecchio whiskey irlandese entra in Canada

La Chapel Gate Irish Whiskey Company, che ha nella contea di Clare, è l'unico produttore irlandese di whiskey ottenuto mediante "bonding". La fondatrice, Louise McGuane, compra whiskey da varie distillerie in tutta l'Irlanda e lo fa maturare in una propria cantina. Quando il whiskey è pronto, lo miscela per creare prodotti dallo stile inconfondibile. In questa PMI a vocazione globale, oltre il 70 % delle esportazioni è destinato a mercati al di fuori dell'UE e per l'anno prossimo è previsto un giro d'affari triplicato. Accordi commerciali come il CETA permettono a piccole imprese come Chapel Gate di crescere e competere più facilmente e con successo in questi mercati. In particolare, il CETA assicura un'applicazione più efficace delle norme che proteggono i marchi dall'imitazione. Il CETA riduce anche le formalità burocratiche, in particolare a livello delle province, agevolando in questo modo le esportazioni.

L'amministratrice delegata Louise McGuane osserva: "L'accordo spiana la strada a piccole imprese come la mia, che per sopravvivere e crescere devono esportare. Con la riduzione degli oneri fiscali possiamo diventare molto più competitivi sui mercati mondiali. Quello degli alcolici in genere è un mercato molto protetto in tutto il mondo: per noi l'abbattimento delle barriere commerciali è fondamentale per poter accedere a mercati che altrimenti ci sarebbero preclusi."

4.ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO GLOBALI E APPROFONDITI (DCFTA) 22

Situazione attuale

Gli accordi di associazione dell'UE con la Georgia, la Repubblica di Moldova (Moldova) e l'Ucraina mirano ad approfondire l'associazione politica e a preparare il terreno per una graduale integrazione economica tra l'UE e i suoi tre partner orientali nel quadro del partenariato orientale della politica europea di vicinato.

I DCFTA hanno due componenti principali:

·reciproca apertura del mercato delle merci con alcune asimmetrie a vantaggio dei partner orientali; e

·ravvicinamento normativo di vasta portata al diritto dell'UE soprattutto negli ambiti attinenti al commercio.

Dopo più di due anni di applicazione dell'accordo con l'Ucraina e più di quattro anni di applicazione degli accordi con la Moldova e la Georgia, stanno emergendo buoni risultati e gli scambi sono aumentati. Il ravvicinamento legislativo procede gradualmente; i suoi effetti in termini di dinamiche commerciali e relativa sostenibilità dovranno essere verificati nel medio-lungo periodo.

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

L'UE è il maggiore partner commerciale dei tre i paesi e nel 2017 rappresentava il 56 % del totale degli scambi della Moldova, il 42 % dell'Ucraina e il 27 % della Georgia. L'UE presenta un saldo commerciale positivo con tutti e tre i paesi.

üGli scambi tra l'UE e l'Ucraina sono in forte crescita. Le esportazioni dell'UE in Ucraina e le sue importazioni da questo paese sono aumentate rispettivamente del 22 % e del 27 %, in gran parte a causa della stabilizzazione della situazione economica dopo la crisi economica del 2014-2015.

üAnche gli scambi con la Moldova sono aumentati; le importazioni dell'UE sono aumentate del 23 %, leggermente più delle esportazioni che nel 2017 sono cresciute del 19 %. L'economia moldova è in crescita e le imprese moldove hanno migliorato le loro prestazioni come fornitori di macchinari, prodotti alimentari e alcuni prodotti agricoli e tessili.

üGli scambi UE-Georgia sono aumentati del 6 %; le esportazioni sono aumentate solo dell'1,4 %, mentre le importazioni dell'UE sono cresciute del 23 % e hanno riguardato soprattutto prodotti minerali quali minerali, scorie e ceneri.

I tassi di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dai tre partner DCFTA, malgrado un lieve calo rispetto al 2016, sono rimasti relativamente elevati: 77 % per la Georgia, 85 % per la Moldova e 87 % per l'Ucraina. Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso la Georgia ha segnato un deciso aumento, passando dal 71 % nel 2016 al 77 % nel 2017. I dati di Ucraina e Moldova non sono disponibili.

Ucraina, Moldova e Georgia non hanno utilizzato per intero i CT preferenziali concessi dall'UE per i prodotti agricoli perché non soddisfano ancora tutte le prescrizioni SPS e incontrano qualche problema nel posizionamento dei loro prodotti.

Nel 2015-2016 le esportazioni di servizi dell'UE verso i tre partner sono aumentate del 6 % e le importazioni del 3 %. Le esportazioni dell'UE in Ucraina sono aumentate del 9 % mentre le importazioni sono diminuite del 2 %. Le importazioni dell'UE dalla Georgia sono rimaste stabili mentre le esportazioni dell'UE sono scese del 33 %. Le esportazioni di servizi dell'UE verso la Moldova sono diminuite del 16 % mentre le importazioni sono aumentate del 35 %.

Nel 2016, i flussi di IDE dell'UE verso la Moldova sono aumentati del 183 % (sia pure partendo da un livello iniziale molto basso) mentre i flussi di investimento della Moldova nell'UE sono diminuiti del 145 %. I flussi di investimenti dalla Georgia sono rimasti stabili, mentre i flussi dall'UE verso la Georgia sono diminuiti rispetto al 2015. Gli IDE dell'UE in Ucraina sono rimasti a livelli modesti nel 2016.

Progressi nell'attuazione del DCFTA e questioni in sospeso

L'Ucraina non ha applicato i dazi più elevati sulle esportazioni di rottami metallici verso l'UE, mentre il divieto di esportazione di legno grezzo imposto nel 2015 è stato mantenuto, malgrado i grandi sforzi compiuti dall'UE per indurre l'Ucraina a risolvere la questione. Visti l'approccio costruttivo della Commissione e la riluttanza dell'Ucraina a compiere passi avanti, la Commissione sta ora valutando la possibilità di affrontare questo elemento di perturbazione degli scambi mediante il meccanismo di risoluzione delle controversie previsto nell'ambito del DCFTA.

La Moldova ha risolto le carenze riguardanti la protezione dell'IG Prosecco dell'UE in seguito a una pronuncia della Corte suprema; restano però da affrontare problemi riguardanti alla mancanza di trasparenza nella distribuzione di energia elettrica e alla discriminazione perdurante legata a una legge sugli approvvigionamenti locali per i rivenditori. Queste questioni sono in fase di discussione in seno agli organi di attuazione e a livello politico.

Riguardo alle misure SPS, buoni progressi sono stati compiuti dalla Moldova, che ha adottato e ha iniziato ad attuare la propria strategia SPS nel dicembre 2017, mentre la Georgia ha adottato una tabella di marcia legislativa. L'Ucraina dovrebbe intraprendere la stessa strada nel 2018. Il numero di imprese che hanno ricevuto l'autorizzazione dell'UE ad esportare prodotti agricoli verso l'Ucraina è aumentato.

L'Ucraina e la Moldova hanno mostrato interesse ad avviare negoziati per accordi sulla valutazione della conformità e l'accettazione di prodotti industriali (ACAA).

Tutti e tre i paesi hanno compiuto passi interessanti nel miglioramento dei rispettivi regimi degli appalti pubblici e stanno attuando strategie di riforma di ampia portata, tra cui si segnala un sistema di appalti elettronici in Ucraina e in Moldova che dovrebbe migliorare l'efficienza e ridurre la corruzione.

Sostegno dell'UE alle riforme

L'UE fornisce assistenza finanziaria e tecnica in tutti e tre i paesi partner per sostenere le riforme interne derivanti dal DCFTA e rafforzare la capacità amministrativa delle istituzioni incaricate di disegnare e attuare tali riforme. Il sostegno dell'UE copre molti ambiti diversi, tra cui la sicurezza alimentare, le norme e la regolamentazione tecnica, gli appalti pubblici, la proprietà intellettuale, la concorrenza, ecc. L'assistenza UE viene fornita con una serie di modalità diverse (tra cui i gemellaggi, TAIEX o i contratti intesi a valutare l'andamento delle riforme settoriali, che comportano un sostegno di bilancio in cambio dell'attuazione di misure politiche).

Sostegno dell'UE per le PMI

Le PMI dei paesi che hanno firmato un accordo di associazione in cui è compreso un DCFTA con l'UE beneficiano di ulteriore sostegno tramite lo strumento per le PMI previsto dal DCFTA. Questo strumento riceverà circa 200 milioni di EUR di sovvenzioni dal bilancio UE per sbloccare almeno 2 miliardi di EUR di nuovi investimenti da parte delle PMI. Questi fondi aiutano le imprese in Georgia, Moldova e Ucraina ad adeguarsi ai nuovi requisiti di mercato semplificando i processi e investendo in nuove attrezzature per rispettare le norme UE in ambiti quali la qualità e la sicurezza, l'efficienza energetica e la conformità alla normativa ambientale.

Soluzioni software rumene per le banche in Moldova

L'impresa rumena Allevo di Bucarest ha 50 dipendenti e fornisce soluzioni software che aiutano gli istituti finanziari ad operare, effettuare procedure di pagamento e rispettare le norme e i regolamenti europei e locali. Come previsto dal DCFTA, la Moldova sta adottando norme UE che consentono alle banche moldove di posizionarsi meglio nel mercato più ampio dei servizi finanziari. Questo apre opportunità imprenditoriali per Allevo, che offre soluzioni create su misura per rispondere alle necessità delle banche. In base al DCFTA, inoltre, oggi le imprese dell'UE che operano in Moldova come Allevo sono trattate come imprese moldove e possono quindi operare più agevolmente. Grazie al DCFTA, la normativa finanziaria della Moldova oggi si basa sul modello dell'UE, il che semplifica la vendita di servizi dell'UE.

Impresa polacca di articoli per esterno raggiunge nuove vette in Ucraina

L'impresa polacca Fjord Nansen, che ha sede nel villaggio di Chwaszczyno nei pressi di Gdynia, è specializzata in articoli per esterno quali tende, zaini, sacchi a pelo, borracce termiche e abbigliamento per l'aria aperta. Come conferma il suo proprietario Dariusz Staniszewski, le esportazioni sono estremamente importanti per Fjord Nansen. Uno dei mercati principali è l'Ucraina, dove nel 2011 le esportazioni dell'impresa hanno raggiunto la percentuale record del 23 %. La zona di libero scambio UE-Ucraina, che si applica da gennaio 2016, permette all'impresa di crescere e di realizzare tutte le sue potenzialità.

Impresa di moda ucraina si avvale dell'ALS per effettuare forniture ai principali brand europei

Uno degli obietti principali perseguiti mediante i DCFTA è il sostegno allo sviluppo delle imprese e, di conseguenza, una maggiore stabilità economica dei paesi partner. "Uzhgorod clothing factory" produce per famosi clienti europei come Gerry Weber e Marc O'Polo e collabora con Hugo Boss e Dolce & Gabbana. Il suo direttore considera molto importante il momento in cui il 1º gennaio 2016, con l'inizio dell'applicazione del DCFTA, le autorità doganali ucraine hanno iniziato a rilasciare i certificati di origine che permettono alle merci ucraine importate nell'UE di beneficiare di dazi doganali preferenziali. Le Confezioni Uzhgorod forniscono ogni anno in Europa 400-450mila capi di abbigliamento e hanno 300 dipendenti.

Diritti dei lavoratori e ambientali

L'attuazione dei capitoli CSS ha compiuto passi avanti. In Moldova e Georgia già da qualche anno sono attivi meccanismi consultivi aperti alla società civile. Il prossimo passo per la Moldova sarà l'istituzione di un piano di lavoro per l'attuazione delle disposizioni relative al commercio e allo sviluppo sostenibile. La Georgia ha adottato un piano di lavoro in materia di CSS nel 2018 e sono stati avviati dialoghi costruttivi con organismi della società civile in merito alle norme sul lavoro (in particolare agli ispettorati del lavoro, che sono un'istituzione fondamentale per la loro effettiva attuazione) e a questioni relative all'ambiente e ai cambiamenti climatici. In Ucraina, il dialogo tra le parti è stato avviato in particolare per la gestione sostenibile delle foreste; le disposizioni sul lavoro devono ancora essere discusse dal sottocomitato CSS. Il gruppo consultivo della società civile ucraina deve ancora essere istituito.

5.ALS DI "PRIMA GENERAZIONE"

Introduzione

Ai fini della presente relazione, gli ALS di "prima generazione" sono gli accordi negoziati prima della comunicazione "Un'Europa globale" del 2006 e gli accordi di stabilizzazione e di associazione (ASA) conclusi con i paesi dei Balcani occidentali tra il 2009 e il 2016. Degli accordi applicati, la relazione riguarda i seguenti 23 :

·gli ALS con la Svizzera e la Norvegia 24 risalenti agli anni '70;

·gli ALS con i paesi partner del Mediterraneo 25 nell'ambito degli accordi di associazione conclusi negli anni '90;

·gli ALS con il Messico e il Cile (firmati nel 2000 e 2003);

·l'unione doganale con la Turchia (1995);

·gli ASA con cinque paesi dei Balcani occidentali (conclusi tra il 2001 e il 2016).

In tutti i casi, gli scambi bilaterali sono aumentati durante l'applicazione degli ALS. I tassi di utilizzo delle preferenze sulle importazioni da paesi partner nell'UE sono risultati compresi tra il 97 % (importazioni dall'Algeria e dall'Egitto) e il 69 % (importazioni dalla Norvegia), con un valore medio dell'87 %. Non tutti i paesi partner hanno reso disponibili dati statistici per il calcolo dei tassi di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso i paesi partner; laddove i dati sono risultati disponibili, i tassi di utilizzo delle preferenze variavano tra l'86 % (esportazioni dall'UE verso Israele) e il 44 % (esportazioni dall'UE verso l'Egitto) 26 . I servizi non sono inclusi negli ALS di "prima generazione", tranne quelli conclusi con il Messico e il Cile.

Nell'aprile 2018 l'UE e il Messico hanno raggiunto un "accordo di principio" sulla parte commerciale di un accordo globale modernizzato tra UE e Messico. Sono in corso negoziati per aggiornare gli attuali ALS con il Cile e la Tunisia, mentre sono stati avviati quelli con il Marocco. La Commissione ha ricevuto il via libera per avviare negoziati con la Giordania e l'Egitto, quando questi paesi saranno pronti. La Commissione ha anche proposto di avviare negoziati per modernizzare l'unione doganale con la Turchia.

5.1    Svizzera

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

La Svizzera è il principale partner commerciale dell'UE tra i paesi con cui l'Unione ha concluso un ALS e il terzo in generale. Tra il 2016 e il 2017 le esportazioni dell'UE sono aumentate del 6 %, leggermente più che nell'ultimo decennio (5 %), mentre le importazioni dell'UE sono diminuite del 9 %. La tendenza alla riduzione del tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dalla Svizzera si è invertita nel 2017 e il tasso è tornato all'85 %. Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dall'UE verso la Svizzera è rimasto stabile negli ultimi quattro anni ed è stato pari al 78 % nel 2017.

La Svizzera è il secondo partner dell'UE per gli scambi di servizi. Il valore dei servizi forniti da imprese dell'UE in Svizzera e viceversa sta crescendo rapidamente. Tra il 2016 e il 2017 le esportazioni di servizi dall'UE sono aumentate del 12 % mentre le importazioni nell'UE sono diminuite del 26 %; questo andamento ha più che raddoppiato l'avanzo commerciale dell'UE, che nel 2017 ha raggiunto 58 miliardi di EUR 27 .Non esiste un accordo globale sui servizi tra l'UE e la Svizzera; i servizi sono solo parzialmente coperti tramite gli accordi sui settori del trasporto aereo e su strada e l'accordo sulla libera circolazione delle persone, il che dimostra le potenzialità di ulteriore sviluppo del commercio.

Miglioramento del contesto istituzionale per gli scambi UE-Svizzera

Il miglioramento del contesto istituzionale per i rapporti commerciali UE-Svizzera, che oggi sono regolamentati dall'ALS del 1972 e da diversi accordi di settore, è discusso anche nel contesto più ampio dei negoziati su un accordo quadro istituzionale tra l'UE e la Svizzera.

5.2    Norvegia

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

La Norvegia è il terzo partner commerciale dell'UE tra i paesi con cui l'Unione ha concluso un ALS ed il settimo in generale per gli scambi di merci. Gli scambi di merci tra la Norvegia e l'UE sono molto dinamici. Tra il 2016 e 2017 le importazioni dalla Norvegia sono aumentate del 22 %; anche le esportazioni verso la Norvegia sono aumentate, sia pure in misura inferiore (4,9 %).

I CT concessi dalla Norvegia per prodotti agricoli essenziali (carni bovine e suine, formaggi) sono utilizzati per intero o quasi per intero dagli esportatori dell'UE sin dal 2012. La Norvegia ha utilizzato solo quattro CT concessi dall'UE.

Il 2017 è stato il primo anno dal 2013 in cui il tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dalla Norvegia (70 %) è tornato a crescere.

Nuovo accordo sull'agricoltura

Nel 2017, l'UE ha esportato in Norvegia prodotti agricoli per un valore di 4,5 miliardi di EUR e la tendenza è in aumento. L'accordo sull'agricoltura firmato nel dicembre 2017, una volta applicato in via provvisoria, offrirà nuove opportunità commerciali per gli esportatori dell'UE e della Norvegia, con la completa liberalizzazione di 36 linee tariffarie e l'apertura di CT da entrambe le parti.

5.3    Paesi del Mediterraneo

La concessione dell'accesso al mercato dell'UE è uno strumento fondamentale di sostegno alla politica europea di vicinato nel suo obiettivo di promuovere la prosperità nei paesi partner. In questo contesto, gli ALS con Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia prevedono la liberalizzazione reciproca di tutti gli scambi di prodotti industriali e, in varia misura, degli scambi di prodotti agricoli, prodotti agricoli trasformati e prodotti della pesca. Tali accordi contengono elementi di asimmetria a favore della maggior parte dei paesi del Mediterraneo nell'intento di promuovere lo sviluppo economico della regione e una sua più stretta integrazione nel mercato interno dell'UE.

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

L'UE è il principale partner commerciale e la principale fonte di importazioni per la maggior parte di questi paesi, oltre a essere la principale destinazione di prodotti provenienti dalle cinque maggiori economie della regione (Algeria, Egitto, Israele, Marocco e Tunisia). Nonostante l'intensificazione degli scambi reciproci, dall'entrata in vigore degli accordi le esportazioni dell'UE verso i partner, fatta eccezione per la Tunisia e Israele, sono cresciute più rapidamente delle importazioni, anche se analizzando il periodo 2016-2017 le esportazioni dell'UE sono aumentate più lentamente delle importazioni nella maggior parte dei casi (ad eccezione di Giordania, Palestina e Tunisia). Nello stesso periodo le esportazioni dell'UE in Algeria ed Egitto si sono ridotte a causa di notevoli ostacoli agli scambi.

I paesi che hanno compiuto i maggiori progressi relativi in termini di diversificazione, come il Marocco, la Tunisia e Israele, presentano disavanzi commerciali relativamente più modesti e stabili con l'UE. Nel 2017 l'Algeria ha praticamente recuperato il deficit commerciale con l'UE e tornerà probabilmente a un avanzo commerciale con l'Unione, come negli anni precedenti al 2015. tale avanzo sarebbe dovuto all'aumento dei prezzi del petrolio ma anche alle restrizioni commerciali che sono state applicate dall'Algeria e hanno colpito le esportazioni dell'UE.

I nostri partner del Mediterraneo hanno fatto buon uso delle preferenze commerciali nel 2017: il tasso di utilizzo delle preferenze medio sulle importazioni nell'UE dagli otto paesi è stato dell'87 %. I dati relativi al tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'UE sono disponibili solo per Israele (86 %), Libano (58 %) ed Egitto (44 %) 28 . I contingenti tariffari agricoli concessi dall'UE sono sotto-utilizzati dalla maggior parte dei paesi partner, fatta eccezione per Israele e il Marocco, in parte a causa delle difficoltà a rispettare le norme SPS dell'UE. Nemmeno l'utilizzo dei contingenti concessi dall'UE è del tutto soddisfacente in questa fase.

Per quanto riguarda gli scambi di servizi e gli IDE, l'UE è il maggiore o uno dei maggiori partner in termini di commercio di servizi e il principale fornitore di IDE in tutti i paesi interessati.

Impresa spagnola trova un mercato per le carni bovine in Medio Oriente

L'impresa spagnola Cecinas Nieto, a conduzione familiare, è specializzata in salumi gourmet. Questa impresa premiata, fondata nel 1965, esporta i suoi prodotti in molti paesi in tutto il mondo e di recente ha rivolto la sua attenzione in particolare al Medio Oriente.

L'accordo commerciale UE-Libano permette a società quali Cecinas Nieto di esportare i propri prodotti in Libano senza restrizioni e di beneficiare anche della progressiva eliminazione dei dazi, destinati ad essere del tutto aboliti nel 2018. In questo modo, gli esportatori europei di carni bovine possono tenere il passo con la forte concorrenza dei prodotti simili di India e Brasile.

Il Libano non è l'unico paese in cui Cecinas Nieto ha registrato una crescita. La vocazione internazionale dell'impresa le ha permesso di mantenere i livelli occupazionali e di stimolare l'attività economica nella regione.

Un'iniezione di caffeina per il commercio globale: il caffè austriaco dà energia ai mercati nel Mediterraneo e non solo

Da secoli, Vienna è famosa per i suoi caffè. Nel 1999 Coffeeshop Company ha aperto a Vienna il suo primo negozio, unendo la torrefazione del caffè allo sviluppo di macchine speciali e creando un'atmosfera unica.

L'impresa si è affermata anche in mercati al di fuori dell'UE e un fattore decisivo del suo successo è stato la capacità di capire le culture del caffè e le tradizioni locali. Inoltre, l'impresa ha beneficiato degli accordi commerciali firmati dall'UE con il Marocco nel 2000 e con l'Egitto nel 2004: aprire un Coffeeshop in franchising è diventato più facile e meno costoso e anche il prezzo dei prodotti è diminuito. Oggi Coffeeshop Company ha oltre 300 caffè in franchising in cui lavorano 4 500 persone; 36 di questi caffè sono in Egitto, dove è già in programma l'apertura di altri 54. L'impresa è stata fondata dalla famiglia Schärf e continua a far parte del gruppo Schärf, che è nato negli anni Cinquanta e dà lavoro a molte persone a Neusiedl am See, dove ha la sua sede.

Sono previsti piani per modernizzare alcuni di questi ALS trasformandoli in DCFTA che si adattino meglio agli scambi economici più complessi che intercorrono oggi fra l'UE e i suoi partner del Mediterraneo. I negoziati per la trasformazione degli ALS sono in corso con la Tunisia sono iniziati con il Marocco e la Commissione ha ricevuto il via libera per avviarli anche con la Giordania e l'Egitto, quando questi paesi saranno pronti.

Sull'economia dei nostri partner del Mediterraneo continua a pesare l'instabilità regionale, che rende più difficile attirare investitori esteri. Le economie della Giordania e del Libano, in particolare, hanno risentito degli effetti della crisi siriana. Le misure di agevolazione degli scambi legate all'allentamento delle norme di origine adottate a favore della Giordania per accrescere gli investimenti, le esportazioni e le opportunità di lavoro sia per i giordani che per i rifugiati siriani hanno prodotto risultati modesti. L'UE sta esaminando come rafforzare la cooperazione economica e l'assistenza nel campo del commercio al fine di garantire che i paesi del Mediterraneo traggano maggiori benefici dalla liberalizzazione degli scambi con l'UE.

5.4    Messico

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

Nel 2017, gli scambi bilaterali di merci sono aumentati del 15 % rispetto al 2016, raggiungendo un totale di 61,7 miliardi di EUR. Anche l'avanzo commerciale dell'UE con il Messico è aumentato, sebbene le importazioni nell'UE siano cresciute più delle esportazioni dall'Unione.

Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dal Messico è stato di circa il 71 %, in forte aumento rispetto al 58 % del 2016; quello sulle esportazioni dall'UE verso il Messico 29 , invece, è sceso dall'85 % al 75 % 30 .

Gli scambi di servizi sono cresciuti di un più modesto 2,1 %, mentre l'avanzo dell'UE è rimasto invariato rispetto al 2015. Con il 27 % (6,5 miliardi di EUR) degli IDE totali, l'UE è stata il secondo investitore dopo gli Stati Uniti.

Il chorizo spagnolo in viaggio verso il Messico

L'impresa spagnola Tello, a conduzione familiare, nacque più di 50 anni fa a Toledo, nel centro della Spagna, quando Eusebio Tello decise di avviare una piccola attività di vendita di carne suina, prosciutto cotto e stagionato, paté e altri prodotti a base di maiale prodotti localmente. Il gruppo Tello oggi esporta in più di 40 paesi.

L'accordo commerciale modernizzato tra UE e Messico aiuterà imprese come Tello ad espandersi e accedere al mercato messicano, che conta 125 milioni di consumatori, eliminando dazi attualmente pari al 20 % sulle importazioni di carni suine dall'Europa. Grazie all'accordo, importare carni suine dai macelli di ogni paese dell'UE diventerà più facile. Ad esempio, una volta che il Messico avrà approvato le esportazioni da un paese UE come la Spagna, tutti gli altri stabilimenti simili di quel paese saranno automaticamente approvati.

Progressi, questioni in sospeso e prospettive

In seguito a discussioni svoltesi nel quadro dell'ALS, alcune difficoltà incontrate dagli esportatori UE nella registrazione e nell'approvazione di prodotti sanitari e agrochimici in Messico sono state risolte. Il Messico ha anche abolito le restrizioni agli IDE eliminando i tetti massimi agli investimenti esteri in vari settori. L'accordo modernizzato tra l'UE e il Messico contribuirà a migliorare in modo significativo la situazione relativa alla protezione dei DPI, alle restrizioni SPS e agli appalti pubblici. L'accordo conterrà anche un capitolo CSS.

5.5    Cile

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

Sebbene l'ALS abbia contribuito a mitigare questo effetto, l'UE ha visto progressivamente ridursi la propria quota di mercato in Cile a favore di altri partner commerciali quali la Cina e gli Stati Uniti ed è attualmente il terzo partner commerciale del Cile. Nel 2017 gli scambi bilaterali di merci tra UE e Cile sono cresciuti quasi del 7 % rispetto al 2016; l'aumento delle importazioni nell'UE è stato leggermente più elevato, anche per effetto della ripresa dei prezzi del rame.

Le esportazioni dell'UE hanno nettamente superato i CT concessi dal Cile sui formaggi, sebbene il contingente aumenti di 75 tonnellate ogni anno. Il Cile usa solo in parte i contingenti che gli sono assegnati.

Il tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dal Cile si è mantenuto stabile intorno al 95-96 % negli ultimi tre anni, mentre quello sulle esportazioni dall'UE verso il Cile è cresciuto dal 74 % nel 2016 al 76 % nel 2017. Le esportazioni di servizi dall'UE verso il Cile sono aumentate del 25 % tra il 2010 e il 2016, mentre le importazioni nell'UE sono cresciute del 18 %. L'UE rimane il primo fornitore di IDE del Cile. Il continuo calo dei flussi di IDE dall'UE è dovuto alla diminuzione dell'importanza relativa dell'industria mineraria nell'economia del Cile, in cui rappresentava oltre il 45 % degli IDE totali nel paese.

Il design italiano si afferma in Cile grazie agli accordi commerciali dell'UE

Moving è un produttore di sedie con sede in Veneto. Nata nel 1980, l'impresa ha 45 dipendenti e ricava una parte molto rilevante del suo fatturato (85-90 %) dalle esportazioni. L'accordo commerciale tra UE e Cile, entrato in vigore nel 2003, ha eliminato tutti i dazi doganali sui mobili, rendendo possibile un aumento della domanda di prodotti Moving. Le esportazioni di sedie italiane in Cile sono più che raddoppiate da quando l'accordo commerciale UE-Cile è entrato in vigore nel 2003, con un aumento del 103 % in valore e del 121,4 % in quantità, contribuendo in modo sostanziale alla crescita complessiva del giro d'affari dell'impresa. L'accordo commerciale tra UE e Cile ha permesso a Moving di compensare il calo della domanda in altri mercati internazionali e di mantenere stabili i livelli occupazionali. L'impresa ha inoltre potuto investire 300 000 EUR in nuovi impianti e destinare fondi alla ricerca e sviluppo di prodotti destinati in modo specifico al mercato cileno.

Progressi, questioni in sospeso e prospettive

Nel marzo 2017, il Cile ha aperto il suo mercato alle carni bovine dell'UE e attualmente sta valutando gli aggiornamenti da apportare agli accordi del 2002 sui vini e sulle bevande spiritose. Il Cile dovrà compiere altri passi per adempiere pienamente i suoi obblighi nel settore degli appalti pubblici. Come nel caso del Messico, l'UE e il Cile hanno deciso di aggiornare l'accordo commerciale esistente e sostituirlo con un nuovo quadro ambizioso per gli scambi e gli investimenti bilaterali.

5.6    Unione doganale con la Turchia

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

La Turchia è il secondo partner commerciale dell'UE tra i paesi con cui l'Unione ha concluso un ALS e il quinto in generale. Nel 2017 le esportazioni dell'UE in Turchia e le importazioni da questo paese sono aumentate rispettivamente dell'8,4 % e del 4,5 % rispetto al 2016. Nello stesso periodo, il disavanzo commerciale dell'UE nell'agricoltura è diminuito in modo significativo, da 1,4 miliardi di EUR nel 2016 a 0,8 miliardi di EUR nel 2017. L'uso delle preferenze è rimasto elevato da entrambe le parti: il tasso di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE dalla Turchia si è mantenuto stabile intorno al 92 %, mentre quello sulle esportazioni dall'UE verso la Turchia è sceso leggermente dal 95 % al 94 %.

Modernizzazione dell'unione doganale

Nel 2016 la Commissione ha adottato una proposta di modernizzazione dell'unione doganale volta a migliorarne il funzionamento e ampliarne la portata così da allinearla a quella dei suoi accordi commerciali più recenti. La proposta è in attesa di autorizzazione da parte del Consiglio. Il 26 giugno 2018 il Consiglio "Affari generali" ha tuttavia concluso che non sono previsti ulteriori lavori intesi alla modernizzazione dell'Unione doganale UE-Turchia.

5.7    Accordi di stabilizzazione e di associazione con i paesi dei Balcani occidentali

Panoramica - situazione attuale

Gli "accordi di stabilizzazione e di associazione" (ASA) conclusi tra il 2001 e il 2016 con i paesi partner dei Balcani occidentali, tra cui l'Albania, l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, il Montenegro, la Serbia, la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo 31       , sostengono lo sviluppo economico e la stabilizzazione politica della regione. Gli ASA sono lo strumento giuridico utilizzato per allineare le leggi di tali paesi all'acquis dell'UE al fine di preparare la progressiva integrazione nel mercato dell'UE. Fatta eccezione per il Kosovo (il cui ASA è entrato in vigore direttamente e copre anche la parte commerciale), l'entrata in vigore degli ASA è stata preceduta dall'entrata in vigore di accordi interinali riguardanti gli aspetti commerciali. Questi accordi interinali hanno istituito singole zone di libero scambio tra l'UE ed ognuno dei paesi partner dei Balcani occidentali, eliminando i dazi e le restrizioni quantitative sugli scambi bilaterali di merci, con alcune eccezioni che riguardano principalmente i prodotti dell'agricoltura e della pesca. Gli ASA comprendono anche ulteriori disposizioni che hanno attinenza con la concorrenza, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e la cooperazione doganale, gli impegni in tema di servizi e stabilimento e il ravvicinamento all'acquis dell'UE in materia di appalti pubblici e normazione.

Tutti i paesi partner dei Balcani occidentali sono candidati o potenziali candidati all'adesione all'UE. La Serbia e il Montenegro stanno negoziando la propria adesione.

L'UE sostiene dal 2017 gli sforzi compiuti dai partner dei Balcani occidentali per l'istituzione di uno spazio economico regionale sulla base della zona di libero scambio istituita dall' accordo centroeuropeo di libero scambio nel 2006. Lo spazio economico regionale dei Balcani occidentali mira a sviluppare un'area in cui merci, servizi, investimenti e lavoratori qualificati possano circolare senza ostacoli.

Andamento degli scambi e utilizzo delle preferenze

Gli scambi con la regione dei Balcani occidentali sono più che raddoppiati dal 2007 e in genere l'espansione commerciale ha recato vantaggio ai paesi di tale regione: in 10 anni, le esportazioni dai Balcani occidentali verso l'UE sono aumentate del 142 % mentre le esportazioni dall'UE verso i Balcani occidentali sono aumentate di un più modesto 84 %. Nel 2017 i tassi di utilizzo delle preferenze sulle importazioni nell'UE da tutti i paesi dei Balcani occidentali sono rimasti elevati e sono stati in media del 91 %. Nei paesi per i quali sono disponibili dati, i tassi di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'UE sono anch'essi risultati relativamente elevati (78 % per l'Albania, 89 % per l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, 86 % per il Montenegro e 91 % per la Serbia).

Le sfide principali riguardanti l'attuazione

Tra le sfide comuni a tutti i partner dei Balcani occidentali si segnalano la mancanza di trasparenza, soprattutto negli appalti pubblici, un vasto settore informale e la mancanza di un'applicazione sistematica, efficiente e trasparente delle leggi, anche nelle ispezioni e nella risoluzione delle controversie commerciali. Perché le imprese possano mettere a frutto tutte le opportunità offerte dagli ASA sarà quindi essenziale migliorare il contesto in cui operano.

6.Accordi di partenariato economico (APE) con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP)

Nel 2017 erano in vigore in totale sette accordi di partenariato economico con 29 paesi ACP, di cui 14 paesi dei Caraibi, 13 dell'Africa e due del Pacifico.

In virtù degli APE, l'UE concede immediatamente un accesso esente da dazi e contingenti per tutti i prodotti, favorendo così i paesi ACP, mentre questi ultimi si impegnano a liberalizzare circa l'80 % degli scambi nell'arco di 15-20 anni. Norme di origine e clausole di salvaguardia speciale sono destinate a sostenere lo sviluppo economico, la diversificazione delle esportazioni e l'integrazione regionale nei paesi partner. Le esportazioni dei partner degli APE non sono ancora sufficientemente diversificate e le oscillazioni dei prezzi delle materie prime hanno pesanti ripercussioni sul valore dei flussi su base annua.

Il sostegno dell'UE all'attuazione degli APE mira a sostenere lo sviluppo del settore privato e la creazione di occupazione, ad accrescere gli scambi e ad attirare investimenti, anche in settori specifici quali l'agricoltura. L'assistenza allo sviluppo legata agli scambi è assicurata in tutti gli APE e i fondi sono assegnati nel quadro del fondo europeo di sviluppo (FES). Questo sostegno è integrato dagli Stati membri dell'UE che forniscono anch'essi finanziamenti in particolare nell'ambito della strategia di aiuto per il commercio 32 nonché da programmi intra-ACP. In futuro, una combinazione oculata di aiuto per il commercio, sostegno all'attuazione degli APE e piano europeo per gli investimenti esterni 33 permetterà ai partner di cogliere le opportunità offerta dagli APE.



Rafforzamento delle capacità commerciali – esempi del sostegno UE all'attuazione nel quadro degli APE

Il sostegno all'attuazione degli APE mira a promuovere la capacità in termini di politica commerciale, a migliorare il contesto in cui operano le imprese e a rafforzare la capacità del settore privato sul versante dell'offerta nei paesi partner. Ad esempio, nella regione dell'APE con l'AOA, Maurizio sta attuando un progetto inteso a far sì che sia più facile fare impresa e a migliorare la disciplina relativa agli investimenti, con il sostegno dell'UE. È stata messa a punto una piattaforma di e-licensing che costituisce un punto di accesso unico per la richiesta di licenze e autorizzazioni per le imprese e riduce la durata e la complessità della procedura. Nella regione dell'APE con la SADC, le amministrazioni nazionali hanno ricevuto sostegno nel settore delle dogane, della gestione SPS e dell'agevolazione degli scambi, il che ha contribuito a promuovere sia il commercio regionale, sia le esportazioni verso l'UE.

Nel luglio 2017, l'UE ha fornito un ulteriore contributo di 5 milioni di EUR al programma commerciale "Hub and Spokes". Nell'ambito di questo programma, consulenti commerciali (i "raggi", in inglese "spokes") rafforzano e migliorano le capacità dei ministeri, mentre consulenti commerciali regionali (i "mozzi", in inglese "hub") forniscono assistenza alle principali organizzazioni regionali. L'obiettivo è rafforzare la capacità delle principali parti interessate nei settori pubblico e privato dei paesi ACP di contribuire alla formulazione, alla negoziazione e all'attuazione di politiche e accordi commerciali quali gli APE.

Una parte significativa della cooperazione allo sviluppo (nell'ambito dell'intero ventaglio di strumenti UE di aiuto esterno disponibili, compreso il finanziamento misto) fornisce sostegno agli ambiti delle politiche legati all'APE nei rispettivi paesi e regioni partner, compresi lo sviluppo di PMI, l'industrializzazione, la formazione professionale, lo sviluppo agricolo e la connettività (trasporti ed infrastrutture energetiche).

6.4.APE con la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC)

Nel primo anno completo di attuazione dell'accordo di partenariato economico, il Sud Africa e l'UE hanno fatto ampio uso delle linee tariffarie appena liberalizzate. Per il Botswana, il Lesotho, la Namibia e lo Swaziland, le esportazioni verso l'UE di concentrati per bibite e di frutta tropicale e frutta a guscio sono aumentate. Alcuni partner africani degli APE, in particolare Mozambico, Swaziland e Zimbabwe (che aderisce all'APE con l'AOA) hanno visto ridursi le loro esportazioni di zucchero verso l'UE, a causa dell'accresciuta concorrenza mondiale da parte di altri produttori e della cessazione del regime UE dei contingenti per lo zucchero. Nell'ottobre 2017 in Sud Africa è stato organizzato il primo forum della società civile; in tale consesso è stato discusso il ruolo degli APE nello sviluppo sostenibile, compresi gli aspetti legati all'ambiente e al lavoro.

Nel 2017, l'UE ha continuato ad affrontare la questione degli ostacoli agli scambi nei settori avicolo e tessile con gli Stati partner dell'APE concluso con la SADC, in particolare il Sud Africa.

6.5.APE interinale con l'Africa orientale e australe (AOA)

I quattro paesi partner dell'APE interinale con l'AOA hanno visto le loro importazioni verso l'UE aumentare ancora del 15,3 % nel 2017. I partner dell'APE hanno proposto di approfondire l'accordo per andare verso un APE completo, che riguardi aspetti non circoscritti agli scambi di merci.



Fiori di cialda commestibili da Maurizio alle tavole dell'UE

Nel 2017, quasi la metà delle esportazioni di Maurizio è giunta sul mercato dell'UE. Una delle imprese che ha beneficiato dell'APE è Creasim Ltd, una società mauriziana che produce decorazioni commestibili per torte e in particolare fiori, frutti e foglie di cialda per prodotti da forno e di pasticceria. Ogni anno, l'impresa esporta verso l'UE più di 180 tonnellate di decorazioni per torte, che rappresentano il 60 % del suo giro d'affari. Creasim ha 230 dipendenti, il 30 % dei quali assunti dopo l'entrata in vigore dell'APE. La cialda è sempre più apprezzata nell'UE per il suo costo modesto e il suo basso contenuto calorico. I soggetti e modelli registrati sono realizzati a mano e sono sottoposti a severi controlli qualitativi rispondenti alle norme dell'UE.

6.6.APE con il Forum del gruppo caraibico degli Stati ACP (CARIFORUM)

Le esportazioni dei paesi caraibici verso l'UE sono aumentate del 12 % nel 2017 malgrado il calo delle esportazioni di banane, cacao e riso dovuto ai cicloni. I paesi caraibici non colgono ancora i benefici consistenti che potrebbero ricavare dalla liberalizzazione degli scambi di servizi. I fattori alla base di questa situazione sono numerosi, in particolare la mancata attuazione per alcuni partner, la mancanza di capacità di fornitura, ma anche i regimi in materia di visti applicati della maggior parte degli Stati membri dell'UE e la mancanza di dati sui servizi. Per affrontare queste questioni, i partner dell'APE hanno deciso di istituire un comitato specifico per gli scambi di servizi. Nel 2017, i rappresentanti della società civile si sono riuniti per la terza volta nel comitato consultivo dell'APE. Nelle sue raccomandazioni, la società civile ha sollecitato l'adozione tempestiva di un meccanismo di monitoraggio e ha sottolineato la necessità di osservare gli aspetti sociali e le norme essenziali sul lavoro nell'attuazione dell'APE.

6.7.APE con i paesi del Pacifico e APE con il Ghana, la Costa d'Avorio e il Camerun

Nel Pacifico, Papua Nuova Guinea continua ad aumentare le proprie esportazioni di preparazioni e conserve ittiche (soprattutto tonno in scatola): l'incremento è stato del 48,7 % nel 2017. Nell'Africa occidentale e centrale, il Ghana, la Costa d'Avorio e il Camerun hanno continuato ad aumentare le esportazioni di prodotti trasformati del cacao nell'ambito dei rispettivi APE.



Più banane dalla Costa d'Avorio

Nell'ultimo decennio (2007-2017), le importazioni nell'UE di banane dalla Costa d'Avorio sono cresciute dell'80 %, sebbene l'aumento complessivo delle importazioni di banane nell'UE non abbia superato il 50 %. In termini quantitativi, le esportazioni sono salite a 316 000 tonnellate nel 2017 (pari a 235 milioni di EUR in valore nello stesso anno). Questa tendenza positiva è stata favorita dal fatto che con l'APE la Costa d'Avorio si è assicurata a lungo termine un accesso esente da dazi e da contingenti al mercato europeo. La produzione di banane destinate all'esportazione rappresenta circa il 10 % del PIL agricolo in Costa d'Avorio. Si tratta di un'attività ad alta intensità di manodopera, con un tasso di occupazione superiore a quello di altre produzioni agricole del paese. Il settore impiega direttamente circa 10 000 persone; altre 3 300 lavorano in attività di supporto. Tenendo conto dei familiari, le persone che traggono sostentamento dal settore delle banane sono 60 000.



Il cacao lavorato del Ghana offre valore aggiunto a livello locale

Un successo importante per il Ghana è l'essere riuscito ad aumentare le esportazioni di prodotti di cacao lavorato verso l'UE grazie all'accesso al mercato esente da dazi e da contingenti che il paese si è assicurato tramite l'APE. Negli ultimi 10 anni, il Ghana ha aumentato del 237 % le sue esportazioni di burro di cacao, pasta di cacao e cacao in polvere verso l'UE. A titolo di paragone, la Nigeria, in cui continua ad applicarsi il regime commerciale SPG, ha visto ristagnare le esportazioni di cacao lavorato verso l'UE.

Il passaggio dall'esportazione di semi di cacao greggi a quella di prodotti del cacao trasformati rende il Ghana più resiliente nei confronti delle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali. A causa dei bassi prezzi dei semi di cacao registrati nel 2017, le esportazioni di semi di cacao dal Ghana verso l'UE sono diminuite di 400 milioni di EUR; al contrario, le esportazioni di cacao lavorato hanno continuato a mostrare una tendenza alla crescita.



7.Commercio e sviluppo sostenibile (CSS): un aggiornamento sulle attività recenti

Tutti gli ALS di "nuova generazione" e i DCFTA conclusi dall'UE a partire dal 2010 comprendono un capitolo CSS con impegni giuridicamente vincolanti, sulla cui attuazione vigila un comitato CSS che si riunisce una volta all'anno.

Il 2017 ha visto un dibattito politico approfondito che ha coinvolto le istituzioni dell'UE, gli Stati membri dell'UE e la società civile su come rendere più efficace l'attuazione dei capitoli CSS e migliorarne il rispetto, confermando al tempo stesso impegni internazionali fondamentali tra cui l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. In questa prospettiva, il 26 febbraio 2018 i servizi della Commissione hanno pubblicato un documento informale che presenta una strategia rinnovata basata su un piano d'azione articolato in 15 punti concreti su cui agire. Tali punti sono raggruppati in quattro grandi capitoli, che riflettono il consenso emerso dal dibattito sugli ambiti in cui sono necessari miglioramenti:

1)    lavorare insieme (con gli Stati membri dell'UE, il Parlamento europeo e le organizzazioni internazionali);

2)    far sì che la società civile, comprese le parti sociali, possa svolgere il proprio ruolo nell'attuazione;

3)    produrre risultati (anche mediante la definizione di priorità specifiche per i singoli partner, controlli più incisivi sull'attuazione e l'ampliamento della copertura tematica relativamente alle disposizioni sul lavoro e sui cambiamenti climatici, nonché l'aumento delle risorse disponibili nell'ambito della strategia di aiuto per il commercio e altro ancora); e

4)    migliorare la comunicazione e la trasparenza.

L'attenzione deve ora concentrarsi sulla piena attuazione del piano d'azione in 15 punti, tenendo presente che un esame dei progressi compiuti è previsto dopo cinque anni.

Nell'attuazione dei capitoli CSS la Commissione assicura uno stretto coordinamento con gli Stati membri dell'UE tramite un gruppo ad hoc di esperti in materia di CSS che si riunisce quattro volte l'anno. GCI della società civile sono stati istituiti nell'ambito degli accordi commerciali e si riuniscono regolarmente, con il sostegno del Comitato economico e sociale europeo.

L'UE continua a sollecitare i suoi partner a affinché istituiscano meccanismi per un dialogo equilibrato e trasparente sui temi CSS e sta potenziando le risorse finanziarie per promuovere la partecipazione delle parti interessate. L'istituzione di un GCI in Colombia rappresenta un importante sviluppo in questo senso.

I progressi nell'attuazione degli impegni sostanziali in materia di CSS procedono a velocità diverse, che riflettono la natura delle sfide che ogni partner si trova ad affrontare. Nondimeno, l'impegno rafforzato dell'UE sta cominciando a produrre risultati. Ad esempio, vi sono stati segnali incoraggianti dalla Corea del Sud, le cui autorità hanno comunicato ai cittadini dell'UE un calendario per le discussioni trilaterali sulla revisione del codice del lavoro e di altre leggi per aprire la strada alla ratifica da parte della Corea del Sud delle restanti quattro convenzioni fondamentali dell'OIL (cfr.: sintesi delle discussioni al sesto comitato CSS ). I servizi della Commissione monitorano da vicino questo processo e intraprenderanno ulteriori azioni, se necessario. In America centrale, l'UE si è impegnata con i governi nazionali e i GCI per realizzare gli impegni in tema di CSS in circostanze problematiche, in collaborazione con l'OIL e altri organismi internazionali. Con il Perù, l'UE sta intensificando gli sforzi al fine di accelerare l'attuazione. La nota presentata alla Commissione da un gruppo di organizzazioni della società civile ha ulteriormente posto in evidenza la necessità che le autorità peruviane coinvolgano formalmente la società civile del paese sui temi del commercio e sviluppo sostenibile.

Le attività legate ai temi CSS non riguardano in modo esclusivo gli ALS di "nuova generazione" e i DCFTA, ma anche altri tipi di accordi commerciali, quali gli APE (si veda ad esempio la riunione del primo forum della società civile nell'ambito della SADC, descritto nella sezione 6.1).

Vari programmi e progetti finanziati dall'UE contribuiscono anch'essi all'attuazione degli obiettivi in materia di CSS nei paesi con cui l'UE ha concluso accordi commerciali e in altri paesi 34 .

Inoltre, il piano europeo per gli investimenti esterni  e il regolamento (UE) 2017/1601 del 26 settembre 2017 35 mirano a sostenere azioni che contribuiscano agli obiettivi in materia di commercio e sviluppo sostenibile.



8.In primo piano: commercio di prodotti agroalimentari nel quadro degli ALS

Contributo degli ALS al commercio agroalimentare: situazione nel 2017

Il commercio di prodotti agroalimentari nel quadro degli ALS conclusi dall'UE è in aumento e contribuisce notevolmente al successo delle esportazioni agroalimentari dell'UE. Nel 2017 gli scambi di prodotti agroalimentari con i paesi partner di ALS rappresentavano un terzo delle esportazioni agroalimentari totali dell'UE e oltre il 40 % delle importazioni. Gli scambi realizzati nel quadro degli ALS di "prima generazione" (in particolare con la Svizzera, la Norvegia e l'Algeria) hanno contribuito in modo sostanziale all'avanzo commerciale di 20 miliardi di EUR registrato dall'UE nell'insieme del settore agroalimentare nel 2017. Con l'ALS di "nuova generazione" con la Corea del Sud, quinta destinazione delle esportazioni agroalimentari dell'UE tra i paesi con cui l'Unione ha concluso ALS, le esportazioni dell'UE nel settore sono aumentate del 113 % negli ultimi 8 anni. Tra il 2016 e il 2017 le esportazioni dell'UE verso la Corea del Sud sono aumentate del 10 %, da 2,6 a 2,9 miliardi di EUR. L'accordo con il Canada (CETA), che mira alla graduale eliminazione dei dazi sul 91 % delle linee tariffarie agricole, dovrebbe assicurare grandi benefici con il progredire della sua attuazione.

Le esportazioni dell'UE nel quadro degli ALS sono ripartite abbastanza equamente tra prodotti agricoli primari ed alimenti trasformati e bevande. Nel 2017 i principali paesi di destinazione delle esportazioni sono stati la Svizzera, la Norvegia, la Turchia, il Canada, la Corea del Sud e l'Algeria, che hanno rappresentato il 55 % delle esportazioni di prodotti agroalimentari verso paesi con cui sono stati conclusi ALS e il 19 % delle esportazioni agroalimentari totali dell'UE. L'Ucraina oggi è il primo paese di origine delle importazioni agricole nell'ambito degli ALS (soprattutto per cereali, oli vegetali e semi oleosi). Nel 2017 le importazioni da questo paese sono aumentate di un terzo. Ucraina, Svizzera, Turchia, Costa d'Avorio, Sud Africa, Colombia e Cile hanno rappresentato il 51 % delle importazioni agroalimentari totali nel quadro di ALS e il 22 % delle importazioni agroalimentari totali dell'UE nel 2017. La maggior parte delle importazioni dell'UE riguarda prodotti agricoli primari quali frutta tropicale, cacao, ortaggi e caffè (72 %); alimenti trasformati e bevande costituiscono il 22 %.

Aprendo i mercati ai prodotti agricoli, agli alimenti e alle bevande, gli ALS creano valore aggiunto e occupazione nell'agricoltura primaria e nel settore della trasformazione alimentare, come dimostra uno studio sugli effetti degli accordi commerciali dell'UE sul settore agricolo eseguito per la Commissione da Copenhagen Economics e portato a termine nel 2016. Nel 2017 la Commissione ha nuovamente svolto attività al di fuori dell'UE per promuovere il commercio agricolo, anche compiendo una visita ad alto livello in Canada e promuovendo i prodotti alimentari e le bevande dell'UE alle più importanti fiere commerciali internazionali (ad esempio a Toronto e Abu Dhabi). In aggiunta agli oltre 100 programmi di promozione individuali già in corso nel 2017, per promuovere i prodotti agroalimentari dell'UE in paesi terzi la Commissione ha selezionato altre 33 proposte che saranno realizzate tra il 2018 e il 2020. Alcune di queste campagne co-finanziate dall'UE prevedono ad esempio la promozione di mele ad indicazione geografica in Egitto o l'espansione delle esportazioni di prosciutti e formaggi dell'UE verso il Messico.

Gli esportatori dell'UE possono beneficiare di oltre 600 CT preferenziali concessi dai paesi con cui l'Unione ha concluso ALS. L'utilizzo dei CT varia tra paesi e prodotti per una serie di motivi diversi e la Commissione sta adoperandosi per promuoverlo. Nel 2017, è riuscita ad ottenere un miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per le esportazioni di carni bovine dell'UE verso la Turchia.

Le disposizioni degli ALS relative agli aspetti SPS sono utilizzate per combattere gli ostacoli legati alle misure sanitarie e fitosanitarie nei paesi partner. Nel 2017, ad esempio, la Commissione ha ottenuto un ampliamento dell'accesso al mercato per le carni suine di diversi Stati membri in Messico e per i prodotti lattiero-caseari dell'UE in Perù. L'Ucraina ha abolito il divieto temporaneo applicato alle carni di pollame in relazione all'influenza aviaria e il Giappone ha abolito il divieto di importazioni di carni bovine legato alla BSE (encefalopatia spongiforme bovina) per altri due Stati membri. Gli ALS contengono anche disposizioni che promuovono un livello elevato di protezione della salute di piante e animali presso i partner commerciali dell'UE, tra cui i paesi del partenariato orientale e i Balcani occidentali. Un successo recente è stato l'adozione di strategie SPS per la Moldova e la Georgia da parte dei sottocomitati competenti dei rispettivi DCFTA. L'Ucraina è infine giunta alla fase conclusiva delle discussioni sullo stesso tema con la Commissione.

Gli ALS assicurano tramite le indicazioni geografiche (IG) la protezione di prodotti di punta dell'UE come l'Aceto Balsamico di Modena, la Feta, il Reblochon, il Prosciutto di Parma o il Queso Manchego, nonché di vini e alcolici 36 . Gli ALS conclusi più recentemente dall'UE garantiscono un livello elevato e un ampio campo di applicazione della protezione delle IG in paesi in cui, nella maggior parte dei casi, in precedenza non era prevista alcuna protezione: ad esempio, l'Ecuador proteggerà 116 IG dell'UE. Dal settembre 2017, beneficiano di protezione nel quadro del CETA 143 IG di prodotti agroalimentari dell'UE che vanno ad aggiungersi alle IG di vini e alcolici protette in Canada dal 2003. In Moldova è stata garantita la protezione del Prosecco, ponendo fine a una controversia che si trascinava da anni.

Gli ALS prevedono la protezione dei produttori UE di prodotti sensibili quali le carni bovine, le carni avicole o lo zucchero. Tali prodotti sono completamente esclusi dal commercio preferenziale o, se lo sono solo parzialmente, sono coperti da circa 360 CT dell'UE. Per i prodotti ortofrutticoli sensibili, viene applicato un sistema di prezzi di entrata durante l'alta stagione di raccolta nell'UE.

Inoltre, gli ALS mirano a sostenere il settore agricolo locale in paesi in via di sviluppo quali i paesi ACP o alcuni partner dell'America centrale e latina. Gli APE dell'UE si focalizzano sugli obiettivi di sviluppo e hanno prodotto risultati nel sostegno alla capacità del settore agricolo in molti paesi ACP: tra il 2007 e il 2017, le importazioni di prodotti agroalimentari dai paesi degli APE sono aumentate del 71 % in valore, soprattutto per prodotti agricoli di base quali frutta tropicale, cacao o caffè, che non sono coltivati nell'UE. Inoltre, mentre le esportazioni dell'UE verso l'America centrale e la Colombia, l'Ecuador e il Perù sono aumentate, questi ultimi hanno registrato un avanzo commerciale nel settore agroalimentare per effetto delle importazioni nell'UE di frutta tropicale come le banane.

La Commissione coopera con i partner degli ALS su un ampio ventaglio di questioni importanti legate al commercio agricolo, che vanno dall'assistenza tecnica dell'UE nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale al miglioramento dei sistemi di controllo della sicurezza degli alimenti.

Attuazione degli ALS nel settore agroalimentare: attività in corso e future

La Commissione sta lavorando su diversi fronti per far sì che gli ALS offrano benefici al settore agricolo; al riguardo, si segnalano tra l'altro:

üla risoluzione di questioni pendenti relative all'accesso al mercato, ad esempio le esportazioni di carni bovine dell'UE in Corea del Sud e il riconoscimento della regionalizzazione dell'UE, specialmente per le esportazioni di carni avicole e suine dell'UE in Corea del Sud, Giappone e Sud Africa;

ül'attuazione efficace del CETA (ad esempio il monitoraggio dell'utilizzo dei CT relativi ai formaggi e la raccolta di informazioni sulla loro assegnazione e sui loro trasferimenti) e la preparazione in vista dell'APE con il Giappone (che una volta attuato pienamente liberalizzerà l'87 % delle attuali esportazioni agroalimentari);

üil monitoraggio e il miglioramento dell'utilizzo dei CT;

ül'applicazione della protezione delle IG (ad esempio nel CETA e negli accordi con il Cile e con la Colombia, l'Ecuador e il Perù) e i progressi compiuti verso l'inserimento di ulteriori IG dell'UE nell'elenco protetto nel quadro dell'ALS con la Corea del Sud;

üil monitoraggio del meccanismo di stabilizzazione per le banane provenienti da Colombia, Ecuador, Perù e America centrale;

ül'intensificazione della cooperazione con i partner di ALS (come Canada o Giappone) su questioni importanti di interesse comune, come il benessere degli animali e la resistenza agli antimicrobici;

üla mobilitazione dell'uso di fondi UE per fornire assistenza tecnica ad esempio nella ragione del partenariato orientale (per un ulteriore allineamento normativo all'acquis dell'UE in Georgia, Moldova e Ucraina), nei Balcani occidentali o nei paesi ACP.



9.Aggiornamento sulle attività in corso e future

La Commissione è impegnata in discussioni aperte con il Parlamento europeo in merito all'attuazione degli ALS, compresa la risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione annuale sull'attuazione della politica commerciale comune . La Commissione continuerà a informare annualmente il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni in merito all'attuazione degli ALS dell'UE.

La Commissione è impegnata in numerose attività con cui intende aiutare cittadini e imprese a trarre i massimi benefici dagli ALS, utilizzando gli strumenti e le prassi esistenti e sviluppandone di nuovi.

üPer agevolare l'uso degli ALS da parte delle PMI, la Commissione sta sviluppando un portale online per le importazioni e le esportazioni dell'UE in cui saranno integrate le informazioni relative alla banca dati sull'accesso ai mercati e al servizio di assistenza sugli scambi commerciali dell'UE (Trade Helpdesk). Il portale metterà a disposizione tra l'altro informazioni specifiche per prodotto e indicazioni sulle procedure di sdoganamento, con un sistema di allerta personalizzato per i singoli utenti. Informazioni aggiornate sulle tariffe preferenziali sono reperibili anche nella banca dati TARIC dell'UE , mentre informazioni particolareggiate sulle norme di origine preferenziali e sulle relative procedure sono reperibili nelle pagine web della Commissione dedicate alle dogane.

üLa Commissione si sta adoperando per ottenere dai partner dati affidabili che le permettano di stabilire i tassi di utilizzo delle preferenze su esportazioni dall'UE, sollevando le questioni con i partner e fornendo assistenza, ove opportuno. Dal CETA in avanti, i nuovi accordi conterranno disposizioni vincolanti sullo scambio periodico di dati. La Commissione si sta anche adoperando per ottenere informazioni supplementari ricavabili da altri indicatori indiretti, come i tassi di risparmi sui dazi, che misurano il rapporto tra i dazi effettivamente risparmiati e il totale dei risparmi potenziali sui dazi 37 .

üIl nuovo gruppo di esperti sugli accordi commerciali dell'UE fornisce consulenza alla Commissione sull'attuazione degli ALS. Anche la società civile fornisce un proprio contributo tramite canali come le riunioni periodiche di dialogo con la società civile.

üLa Commissione ha di recente intensificato la collaborazione con gli Stati membri dell'UE in merito a questioni trasversali legate all'attuazione degli ALS tramite una rete ad hoc di coordinatori ALS.

üPer discutere l'attuazione dei capitoli dedicati al commercio e sviluppo sostenibile, in particolare gli aspetti pratici del piano d'azione in 15 punti in materia di CSS, un gruppo ad hoc di esperti degli Stati membri in materia di CSS si riunisce quattro volte all'anno. Nel 2018 e 2019 i servizi competenti della Commissione hanno inoltre commissionato indagini sull'applicazione delle norme fondamentali sul lavoro e sulle condizioni di lavoro in 29 paesi in cui sono previsti impegni nel quadro del regime SPG+ e degli ALS.

üPer migliorare la trasparenza sull'attuazione, la Commissione, a partire dal CETA, metterà a disposizione le informazioni sui dialoghi e sulle riunioni dei comitati in materia di ALS pubblicandole nella sua pagina web " Transparency in Action ". La Commissione si adopererà per aumentare la trasparenza per gli ALS esistenti in collaborazione con i suoi partner.

üAffinché gli ALS divengano operativi il più celermente possibile, la Commissione mette a disposizione nel suo sito informazioni esaurienti nella fase di preparazione in vista della loro applicazione. Oltre al testo provvisorio dell'ALS, la Commissione, a partire dal CETA, pubblicherà schede, guide sulle procedure per le imprese, storie di esportatori e infografiche. Per essere meglio preparata in vista dell'attuazione dei nuovi ALS, la Commissione, ove appropriato, ha fatto effettuare studi sul quadro giuridico interno di diversi paesi partner.

üLa Commissione sta anche promuovendo l'attuazione degli ALS attraverso gli eventi della sua "giornata sull'accesso ai mercati" con gli Stati membri, mettendo a frutto l'esperienza acquisita con il suo "partenariato per l'accesso ai mercati". La rete Enterprise Europe (EEN) e le agenzie per la promozione del commercio degli Stati membri dell'UE, sia in Europa che all'estero, insieme ad associazioni di imprese e di settore quali la European Business Organisations worldwide network (EBO WWN) informano sulle opportunità specifiche offerte dagli ALS e le promuovono.

üI gruppi per l'accesso ai mercati delle delegazioni UE nei paesi terzi cercano di utilizzare fondi dell'UE, quali lo strumento di partenariato o altri strumenti adatti, per sostenere l'attuazione degli ALS. La strategia dell'UE in materia di aiuti al commercio e il piano di investimenti esterni dell'UE  forniscono sostegno alle piccole imprese dei paesi in via di sviluppo affinché possano cogliere le opportunità offerte dagli ALS. L'iniziativa generale "diplomazia economica europea", introdotta nel 2017, fa sì che le diverse politiche dell'UE si rafforzino a vicenda nel sostegno fornito alle priorità economiche fondamentali, tra cui l'attuazione degli ALS.

üLa Commissione pubblicherà nel 2018 la sua valutazione intermedia dell'ALS con la Corea del Sud e a breve avvierà una valutazione intermedia dell'accordo con la Colombia e il Perù. Una valutazione ex post degli ALS dell'UE con i sei partner del Mediterraneo è in corso di svolgimento e dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2019.



10.RISPETTO DELL'ACCORDO

Gli ALS dell'UE prevedono un'applicazione rigorosa degli impegni sostanziali contenuti negli accordi nell'intento di assicurare una risoluzione efficiente e tempestiva delle dispute che potrebbero sorgere al riguardo. Nel 2017 non si è fatto ricorso al sistema di risoluzione delle controversie previsto dagli ALS ma la Commissione continua a monitorare con diligenza e in modo approfondito l'attuazione degli ALS, così da essere in grado di valutare caso per caso l'opportunità di ricorrere ai sistemi volti a garantire l'applicazione per via giudiziaria.



Allegato 1 – Utilizzo delle preferenze per le importazioni nell'UE

Paese esportatore

2015

2016

2017

Accordi di libero scambio di "nuova generazione"

Colombia

97 %

97 %

97 %

Costa Rica

96 %

97 %

96 %

Ecuador

89 %

88 %

97 %

El Salvador

82 %

74 %

90 %

Guatemala

95 %

95 %

93 %

Honduras

91 %

92 %

92 %

Nicaragua

94 %

94 %

93 %

Panama

70 %

61 %

82 %

Perù

98 %

97 %

96 %

Corea del Sud

85 %

87 %

88 %

DCFTA

Georgia

83 %

80 %

77 %

Moldova

91 %

88 %

85 %

Ucraina

87 %

89 %

87 %

Accordi di libero scambio di "prima generazione"

Partner del Mediterraneo

Algeria

97 %

95 %

97 %

Egitto

95 %

96 %

97 %

Israele

89 %

90 %

91 %

Giordania

68 %

79 %

75 %

Libano

76 %

71 %

70 %

Marocco

97 %

97 %

97 %

Territori palestinesi occupati

78 %

81 %

77 %

Tunisia

95 %

96 %

94 %

Balcani occidentali

Albania

87 %

86 %

86 %

Bosnia-Erzegovina

93 %

94 %

94 %

ex Repubblica jugoslava di Macedonia

97 %

95 %

94 %

Kosovo

85 %

89 %

92 %

Montenegro

81 %

83 %

90 %

Serbia

93 %

90 %

92 %

Partner dell'America latina

Cile

95 %

95 %

96 %

Messico

52 %

58 %

70 %

Stati dell'EFTA

Norvegia

71 %

66 %

69 %

Svizzera

86 %

83 %

85 %

Accordi di partenariato economico (APE)

CARIFORUM (media)

91 %

92 %

91 %

SADC (media)

87 %

80 %

83 %

AOA (media)

97 %

97 %

96 %

Costa d'Avorio

99 %

98 %

98 %

Ghana

98 %

98 %

96 %

Africa centrale (Camerun)

91 %

97 %

99 %

Pacifico (media)

92 %

99 %

81 %

Allegato 2 – Utilizzo delle preferenze per le esportazioni dall'UE

Paese importatore

2015

2016

2017

Accordi di libero scambio di "nuova generazione"

Colombia

63 %

71 %

68 %

Perù

28 %

47 %

52 %

Costa Rica

38 %

Ecuador

42 %

Corea del Sud

68 %

71 %

74 %

DCFTA

Georgia

72 %

71 %

77 %

Accordi di libero scambio di "prima generazione"

Partner del Mediterraneo

Egitto

36 %

62 %

44 %

Israele

89 %

86 %

Libano

74 %

58 %

Marocco

52 %

Balcani occidentali

Albania

76 %

80 %

78 %

ex Repubblica jugoslava di Macedonia

90 %

89 %

Kosovo

44 %

Montenegro

85 %

85 %

86 %

Serbia

89 %

90 %

91 %

Partner dell'America latina

Cile

76 %

75 %

76 %

Messico

76 %

85 %

75 %

Stati dell'EFTA

Svizzera

79 %

79 %

78 %

Allegato 3 – SIGLE E ACRONIMI

ACP        Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico

Cariforum    Forum del gruppo caraibico degli Stati ACP

CETA        Accordo economico e commerciale globale UE-Canada

CITES    Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione

GCI        Gruppo consultivo interno

DCFTA        Accordo di libero scambio globale e approfondito

EBO WWN    European Business Organisations worldwide network (rete mondiale delle organizzazioni imprenditoriali europee)

SEE        Spazio economico europeo

EEN        Enterprise Europe Network (rete Enterprise Europe)

APE        Accordo di partenariato economico

AOA        Africa orientale e australe

IDE        Investimenti diretti esteri

ALS        Accordo di libero scambio

IG        Indicazioni geografiche

DPI        Diritti di proprietà intellettuale

OIL        Organizzazione internazionale del lavoro

NPF        Nazione più favorita

ASA        Accordo di stabilizzazione e di associazione

SADC        Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe

PMI        Piccola e media impresa

SPS        Sanitario e fitosanitario

TBT        Ostacoli tecnici agli scambi

CT        Contingente tariffario

CSS        Commercio e sviluppo sostenibile

(1)      Tale designazione non si intende come riconoscimento di uno Stato di Palestina e lascia impregiudicate le singole posizioni degli Stati membri sulla questione.
(2)    Accordo di stabilizzazione e di associazione
(3)    Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.
(4)    Un quadro riassuntivo di tutti gli accordi commerciali conclusi dall'UE e in fase di negoziazione è disponibile all'indirizzo: http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2006/december/tradoc_118238.pdf
(5)    Commissione europea, comunicazione "Commercio per tutti: Verso una politica commerciale e di investimento più responsabile", COM(2015) 497.
(6)    Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 17 novembre 2017; Bruxelles, 9.11.2017, COM(2017) 654 final
(7)    Le statistiche generali sui flussi commerciali di merci e servizi per ciascun paese partner di ALS sono disponibili nel documento di lavoro dei servizi della Commissione.
(8)    Per quanto riguarda l'accordo di associazione con l'America centrale, si rilevano differenze significative tra le statistiche di EUROSTAT e quelle dei paesi centroamericani; per motivi di coerenza, vengono usati solo i dati Eurostat.
(9)    I dati sui tassi di utilizzo delle preferenze per singolo paese partner sono consultabili negli allegati 1 e 2.
(10)    Malgrado ciò, non si può escludere un margine di errore perché i dati non rilevano alcuni cambiamenti dello status preferenziale delle importazioni, come le domande di applicazione delle preferenze presentate dagli importatori dopo che le merci sono state dichiarate alle autorità doganali e il rifiuto di concedere le preferenze deciso dalle autorità doganali dopo la verifica a posteriori delle merci.
(11)    V. articolo di José M. Rueda-Cantuche e Nuno Sousa del febbraio 2016: "EU Exports to the World: Overview of Effects on Employment and Income"; http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2016/february/tradoc_154244.pdf
(12)    Fonte: Eurostat
(13)    Il contesto politico e geopolitico specifico può influire sui flussi commerciali allo stesso modo in cui possono farlo altri fattori, non necessariamente legati all'attuazione degli ALS.
(14)    Cfr. studio di Nilsson e Preillon (2018), http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2018/june/tradoc_156931.pdf
(15) Il concetto generale è illustrato in maggior dettaglio nella sezione 1.3. I tassi di utilizzo delle preferenze per singolo paese partner sono consultabili negli allegati 1 e 2.
(16) Ad esempio, talvolta sono indicate importazioni preferenziali in linee tariffarie che non rientrano in alcuna preferenza, oppure c'è un'ampia differenza tra i totali indicati delle importazioni e quelli delle esportazioni forniti da Eurostat. La Commissione corregge queste discrepanze eliminando gli scambi in linee tariffarie per le quali non sono previste preferenze secondo la banca dati sull'accesso ai mercati della DG TRADE (per es. quando MFN=0).
(17) Cfr. anche la relazione 2018 sugli ostacoli al commercio e agli investimenti della Commissione: http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2018/june/tradoc_156978.pdf
(18)    I CT fissano una soglia quantitativa per un determinato periodo di tempo per le importazioni di un prodotto nazionale protetto. Le importazioni che superano tale soglia sono soggette a una tariffa più elevata.
(19) Convenzione 87 sulla libertà di associazione; convenzione 98 sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva; convenzione 29 sul lavoro forzato; convenzione 105 sull'abolizione del lavoro forzato.
(20)    Risoluzione del Parlamento europeo del 18 maggio 2017 sull'attuazione dell'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e la Repubblica di Corea (2015/2059(INI))
(21) Ai sensi dell'articolo 218, paragrafo 5, dopo l'autorizzazione del Consiglio l'UE può applicare in via provvisoria, totalmente o in parte, un accordo commerciale o un accordo internazionale di qualsiasi altro genere, tra la firma dell'accordo e l'entrata in vigore. L'applicazione provvisoria dei trattati riflette una prassi di lunga data relativa ai trattati internazionali.
(22) Il DCFTA UE-Ucraina è applicato in via provvisoria dal 1° gennaio 2016. I DCFTA con la Georgia e la Moldova sono applicati in via provvisoria dal 1° settembre 2014.
(23)    Gli accordi con l'Islanda e le isole Fær Øer non sono trattati in questa relazione. L'ALS con il Sud Africa è ormai superato dall'APE concluso con la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC, cfr. sezione 6.1).
(24)    L'accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) del 1992 con l'Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia ha rafforzato la libera circolazione delle merci, dei servizi, degli investimenti e delle persone in tutta l'area. Non è oggetto della presente relazione.
(25)    Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia.
(26)    La Commissione sta adoperandosi per individuare i possibili motivi del basso tasso di utilizzo delle preferenze sulle esportazioni dell'UE verso l'Egitto. Tra i possibili motivi potrebbero esserci i bassi livelli dei dazi per la maggior parte degli articoli o le procedure onerose applicate dalle autorità locali per stabilire l'origine.
(27)    Per la Svizzera, i dati sui servizi relativi al 2017 erano già disponibili.
(28)    Cfr. nota 26.
(29)    Periodo interessato: dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017
(30)    Nel 2017 in tutti gli Stati membri dell'UE tranne quattro si è registrato un tasso di utilizzo delle preferenze più basso di quello del 2016 per le esportazioni verso il Messico. La Germania, che rappresenta quasi un terzo di tutte le esportazioni dell'UE verso il Messico ammissibili alle preferenze, ha visto calare il proprio tasso di utilizzo delle preferenze dall'82 % nel 2016 al 66 % nel 2017, principalmente a causa del minor uso da parte della Germania delle preferenze nei capitoli SA 87 (autoveicoli) e 85 (macchine, apparecchi e materiale elettrico).
(31)         Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) dell'UNSC e con il parere della CIG sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.
(32)    La strategia UE di aiuto per il commercio si basa sulle conclusioni del Consiglio del 12 dicembre 2005 (documento 15791/05), del 16 ottobre 2006 (documento 14018/06) e del 15 maggio 2007 (documento 9555/07).
(33)    Cfr. comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti, del 14 settembre 2016; COM (2016) 581 final.
(34)      Si veda ad esempio il "Switch Africa Green Programme", che sostiene paesi in Africa affinché conseguano uno sviluppo sostenibile impegnandosi nella transizione verso un'economia verde inclusiva; https://www.switchafricagreen.org/index.php?lang=en
(35)    Cfr. regolamento (UE) 2017/1601 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 settembre 2017, che istituisce il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), la garanzia dell'EFSD e il Fondo di garanzia dell'EFSD.
(36) Un'indicazione geografica (IG) è un segno distintivo usato per identificare un prodotto come originario del territorio di un particolare paese o di una regione o località di tale territorio quando la qualità, notorietà o altre caratteristiche del prodotto sono legate alla sua origine geografica.
(37)    Questo indicatore potrebbe essere utile per identificare settori in cui il valore delle esportazioni e i potenziali risparmi sui dazi sono elevati e in cui è importante migliorare la performance (si veda anche lo studio realizzato nel 2018 da Nilsson e Preillon, disponibile all'indirizzo http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2018/june/tradoc_156931.pdf .