Bruxelles, 13.9.2017

SWD(2017) 292 final

DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE

SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO

che accompagna il documento

Raccomandazione di decisione del Consiglio

che autorizza l'avvio di negoziati per un accordo di libero scambio con l'Australia

{COM(2017) 472 final}
{SWD(2017) 293 final}


Scheda di sintesi

Valutazione d'impatto delle raccomandazioni di decisioni del Consiglio che autorizzano l'avvio di negoziati per accordi di libero scambio rispettivamente con l'Australia e con la Nuova Zelanda

A. Necessità di agire

Per quale motivo? Qual è il problema affrontato?

La nuova politica commerciale dell'UE descritta nella comunicazione della Commissione "Commercio per tutti" prevede che l'approccio dell'UE alla politica commerciale produca risultati economici con un'efficacia sempre maggiore, divenga più trasparente e persegua non solo interessi, ma anche valori. Questi obiettivi generali includono il commercio e lo sviluppo sostenibile e la promozione delle norme e dei valori dell'UE (come i diritti umani, i diritti in materia di lavoro e la protezione dell'ambiente, della salute e dei consumatori), nonché l'agevolazione degli scambi e degli investimenti per le PMI. Per sfruttare appieno le potenzialità del commercio è necessario un ambizioso programma di negoziati bilaterali e multilaterali. L'iniziativa finalizzata all'avvio di negoziati per accordi di libero scambio con l'Australia e la Nuova Zelanda, che rientra tra le iniziative concrete elencate nella comunicazione "Commercio per tutti", va in questa direzione.

L'accesso ai mercati australiano e neozelandese da parte delle imprese dell'UE avviene a condizioni relativamente meno favorevoli rispetto a quelle dei paesi terzi che hanno concluso accordi di libero scambio con l'Australia e la Nuova Zelanda. Anche se il livello dei dazi all'importazione dell'Australia e della Nuova Zelanda è basso, per alcuni prodotti entrambi i paesi applicano dazi relativamente elevati, associati a ostacoli non tariffari tra cui norme differenti.

Il limitato campo d'applicazione degli attuali accordi settoriali in vigore, sia con l'Australia che con la Nuova Zelanda, implica anche che gli obiettivi generali connessi al commercio dell'UE non possono essere conseguiti per quanto riguarda questi due paesi, in quanto sono poche le regole bilaterali pertinenti ad essere sostanziali ed applicabili e nei quadri bilaterali in materia di scambi e investimenti non esistono strumenti generali di controllo dell'osservanza.

Qual è l'obiettivo di questa iniziativa?

Garantire parità di condizioni con altri paesi che dispongono già di un trattamento preferenziale grazie agli accordi di libero scambio conclusi con l'Australia e la Nuova Zelanda.

Sfruttare le potenzialità inutilizzate per rafforzare gli scambi e i flussi di investimenti tra l'Unione europea e l'Australia e tra l'Unione europea e la Nuova Zelanda. Ciò può essere conseguito riducendo gli ostacoli che si frappongono agli scambi e agli investimenti, tenendo conto degli aspetti sensibili dell'agricoltura dell'UE, ed esplorando forme avanzate di cooperazione in ambito normativo in settori specifici, a seconda dei casi.

Delineare un nuovo quadro comprendente serie di norme globali, innovative e aggiornate per le relazioni commerciali e di investimento tra l'UE e l'Australia e tra l'UE e la Nuova Zelanda. Ciò si inserisce anche nella prospettiva degli accordi quadro politici recentemente conclusi con l'Australia e la Nuova Zelanda.

Qual è il valore aggiunto dell'azione a livello dell'UE? 

Gli obiettivi principali dell'azione sono due: migliorare le condizioni specifiche per la promozione del commercio e degli investimenti dell'UE con l'Australia e con la Nuova Zelanda, perseguendo nel contempo gli obiettivi generali di politica commerciale dell'UE, come indicato nella comunicazione "Commercio per tutti". A norma dell'articolo 3, in combinato disposto con l'articolo 207, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) solo l'Unione europea può negoziare accordi commerciali. A norma dell'articolo 5, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea (TUE), il principio di sussidiarietà non si applica nei settori di competenza esclusiva dell'UE.

B. Soluzioni

Quali opzioni strategiche, di carattere legislativo e di altro tipo, sono state prese in considerazione? È stata preferita un'opzione? Per quale motivo? 

Sono state esaminate tre opzioni strategiche.

L'opzione A (scenario di base) prevede il mantenimento dell'attuale quadro di riferimento, ma ciò potrebbe condurre a un relativo deterioramento delle relazioni commerciali bilaterali senza che siano conseguiti gli obiettivi prefissati.

L'opzione B comprende lo scenario di base e una migliore attuazione degli attuali accordi bilaterali settoriali o di altri accordi specifici per settore sulla base degli attuali accordi bilaterali settoriali. L'opzione B non è stata sviluppata ulteriormente in quanto considerata una soluzione non politicamente percorribile né per l'Australia né per la Nuova Zelanda.

L'opzione C prevede due accordi paralleli moderni e completi, uno con l'Australia e un altro con la Nuova Zelanda. Questi comporterebbero un grosso impegno per eliminare gli ostacoli tariffari e non tariffari, la liberalizzazione e l'agevolazione dei servizi e degli investimenti, la protezione degli investimenti e il rafforzamento della cooperazione in ambito normativo, tenendo conto nel contempo degli aspetti sensibili e delle eccezioni esistenti. Questa opzione è ripartita in due sottopzioni in funzione del livello di ambizione: C1) uno scenario prudente di liberalizzazione parziale e C2) uno scenario di maggiore liberalizzazione, comprendente la piena liberalizzazione dei dazi all'importazione per le merci. L'opzione C è stata sostenuta da discussioni condotte parallelamente con l'Australia e la Nuova Zelanda sulla definizione della portata dei futuri accordi di libero scambio.

L'opzione preferita dall'UE sarebbe l'opzione C2, modificata per tenere conto di aspetti estremamente sensibili di alcuni sottosettori agricoli, come dimostrato anche dall'analisi della valutazione d'impatto.

Quali sono i sostenitori delle varie opzioni? 

La Commissione europea e le autorità australiane e neozelandesi sono favorevoli all'opzione C, ritenuta l'opzione più vantaggiosa per ciascuna delle parti. Anche la maggior parte dei portatori di interessi del settore delle imprese è a favore di nuovi accordi di libero scambio rispettivamente con l'Australia e con la Nuova Zelanda al fine di rafforzare ulteriormente le relazioni economiche. Fanno eccezione le imprese di alcuni sottosettori agricoli dell'UE, che sono contrari a una piena liberalizzazione di determinati prodotti. I rappresentanti del settore non profit hanno sottolineato l'importanza di mantenere elevato il livello delle norme in ambito sociale, ambientale, di protezione dei consumatori e in altri campi, e di salvaguardare il diritto di regolamentazione delle amministrazioni pubbliche. Tali pareri sono in linea con gli obiettivi della politica dell'UE in materia di accordi di libero scambio.

C. Impatto dell'opzione preferita

Quali sono i vantaggi dell'opzione preferita?

L'opzione preferita produce in generale un impatto economico positivo per l'UE, l'Australia e la Nuova Zelanda. Per l'UE, si stima che questa opzione produrrà una variazione del PIL reale prossima allo 0,02% che, date le dimensioni dell'economia dell'UE, è considerata significativa (4,9 miliardi di EUR) a lungo termine. Il benessere economico aumenterà di 4,8 miliardi di EUR sul lungo periodo.

Per l'Australia, si prevede che a lungo termine il PIL reale crescerà dello 0,20% (4,2 miliardi di EUR) e il benessere economico di 1,8 miliardi di EUR. Per la Nuova Zelanda, si stima che a lungo termine il PIL reale crescerà dello 0,52% (1,3 miliardi di EUR) e il benessere economico di 0,6 miliardi di EUR.

Questa opzione assicurerebbe in generale un beneficio economico rilevante, pur tenendo conto degli aspetti sensibili di determinati sottosettori agricoli.

È probabile che l'impatto sociale (in particolare in termini di retribuzioni e occupazione) risulti lievemente positivo nell'UE, in Australia e in Nuova Zelanda. Gli effetti complessivi sui diritti umani economici e sociali (tenore di vita adeguato, diritto al lavoro, protezione sociale) e su altri diritti derivanti dai miglioramenti del benessere sarebbero positivi.

Quali sono i costi dell'opzione preferita?

Quale conseguenza consueta di una riduzione degli ostacoli commerciali, un aumento dell'attività economica comporterebbe un leggero incremento delle emissioni di gas a effetto serra (CO2) (un aumento dello 0,38% in Australia, dello 0,64% in Nuova Zelanda e dello 0,04% nell'UE) e una diminuzione nel resto del mondo, con un aumento marginale a livello mondiale a lungo termine.

L'UE prevede di includere nell'accordo disposizioni su principi di protezione ambientale in un capitolo dedicato al commercio e allo sviluppo sostenibile.

La liberalizzazione degli scambi potrebbe comportare una disoccupazione transitoria (riallocazione) in alcuni settori. In particolare, un maggiore accesso al mercato nel settore dell'agricoltura primaria potrebbe incidere negativamente sull'occupazione rurale dei piccoli coltivatori nell'UE.

Quale sarà l'incidenza su aziende, PMI e microimprese?

L'opzione preferita comporterebbe una riduzione complessiva degli ostacoli agli scambi di beni e servizi per le esportazioni e gli investimenti dell'UE in Australia e in Nuova Zelanda.

Le disposizioni che semplificano le procedure doganali e l'amministrazione apportano benefici ai piccoli esportatori e sono di conseguenza molto importanti per le piccole e medie imprese (PMI). Le disposizioni sulla cooperazione bilaterale per incrementare l'accesso delle PMI alle informazioni migliorerebbero inoltre la trasparenza.

L'impatto sui bilanci nazionali e sulle amministrazioni sarà rilevante?

Non si prevede che gli accordi di libero scambio avranno un impatto significativo sui bilanci e sulle amministrazioni nazionali (l'impatto diretto sul bilancio dell'UE sarebbe negativo a causa di minori entrate tariffarie).

Sono previsti altri impatti significativi? 

Nessuno.

D. Tappe successive

Quando saranno riesaminate le misure proposte?

Dopo la conclusione, l'entrata in vigore e l'attuazione, i nuovi accordi di libero scambio saranno monitorati con l'aiuto di indicatori di controllo. Consultazioni regolari con i portatori di interessi assicureranno un efficace monitoraggio della loro attuazione. Gli accordi di libero scambio saranno valutati dopo essere stati in vigore per un periodo sufficiente a garantire la disponibilità di dati significativi.