Bruxelles, 2.5.2017

COM(2017) 219 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE

TERZA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

sulle attività volte a rendere pienamente operativa la guardia di frontiera e costiera europea


1.GUARDIA DI FRONTIERA E COSTIERA EUROPEA – ATTUAZIONE DI UNA GESTIONE EUROPEA INTEGRATA DELLE FRONTIERE

Proteggere le frontiere esterne dell'Unione europea, anche mediante la guardia di frontiera e costiera europea, è uno dei pilastri portanti della politica migratoria globale europea su cui l'Unione europea si sta concentrando al fine di affrontare le esigenze immediate, a medio e a lungo termine individuate nell'Agenda europea sulla migrazione. La presente relazione fa il punto sui progressi compiuti dall'inizio di marzo 2017 per quanto riguarda la messa in funzione della guardia di frontiera e costiera europea ed esamina l'attuazione di ciascuna tappa individuata nella prima e nella seconda relazione sullo stato di avanzamento. La relazione fornisce in particolare un aggiornamento sulle fasi del processo di valutazione della vulnerabilità recentemente completate e sull'attuale dispiegamento negli Stati membri in prima linea. Presenta anche le decisioni e le discussioni dell'ultima riunione del consiglio di amministrazione del 29-30 marzo 2017.

La presente relazione traccia inoltre l'importante processo per elaborare il concetto al centro del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea, ossia lo sviluppo di un quadro strategico volto a garantire l'applicazione alle frontiere esterne della gestione europea integrata delle frontiere. Ciò contribuirà a favorire ulteriormente lo sviluppo del principio di un sistema di gestione integrata delle frontiere esterne di cui all'articolo 77, paragrafo 2, lettera d), del TFUE.

2.SOSTEGNO OPERATIVO AGLI STATI MEMBRI

Per quanto riguarda la gestione delle frontiere, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera continua a fornire sostegno operativo sul campo agli Stati membri con oltre 1 500 guardie di frontiera e altro personale competente che ha inviato in diverse sezioni delle frontiere esterne dell'UE.

2.1.    Dispiegamento negli Stati membri in prima fila

Grecia

L'Agenzia conduce tre diverse operazioni in Grecia: l'operazione congiunta Poseidon nel mar Egeo a sostegno della Grecia nel controllo della frontiera, l'attuazione dell'approccio basato sui punti di crisi nelle isole dell'Egeo e l'attuazione della dichiarazione UETurchia.

L'Agenzia ha dispiegato 866 agenti nel quadro dell'operazione congiunta Poseidon, compreso il sostegno alle attività di riammissione, mentre la polizia greca ha dislocato 280 agenti di sicurezza, con il cofinanziamento dell'Agenzia. Il dispiegamento comprende inoltre 3 pattugliatori offshore, 2 pattugliatori costieri, 9 motovedette costiere, 1 aeromobile ad ala fissa, 2 elicotteri, 20 autoveicoli da pattuglia, 4 autobus e 1 veicolo con termovisore.

L'Agenzia sostiene le attività di controllo di frontiera della Grecia anche attraverso le operazioni congiunte Attività operative flessibili e Punti focali, con il dispiegamento complessivo di 54 agenti al confine terrestre greco con la Turchia, l'Albania e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. In particolare l'attività operativa nella Grecia settentrionale intensifica la sorveglianza delle frontiere e previene i movimenti secondari irregolari, rafforzando ulteriormente la risposta dell'UE alle sfide poste dalla rotta dei Balcani occidentali. Il dispiegamento attuale consiste in 17 agenti, mentre il piano operativo concordato prevede oltre 60 agenti. Continuano quindi a mancare circa 40 agenti.

Italia

Sotto l'egida dell'operazione congiunta Triton dispiegata in Italia e nel Mediterraneo centrale, l'Agenzia ha schierato 345 agenti, inclusi i membri dell'equipaggio dei mezzi dispiegati e gli esperti che assistono nell'attuazione dell'approccio basato sui punti di crisi. Il dispiegamento è sostenuto da 3 aeromobili, 2 elicotteri, 2 pattugliatori offshore, 6 pattugliatori costieri e 3 motovedette costiere.

Bulgaria

L'Agenzia continua ad assistere la Bulgaria nel controllo delle frontiere terrestri, anche al fine di prevenire i movimenti secondari irregolari. Il sostegno è fornito attraverso le operazioni congiunte Attività operative flessibili e Punti focali alle frontiere terrestri bulgare con la Turchia e la Serbia. Il dispiegamento attuale comprende 149 agenti sostenuti da 11 unità cinofile, 8 veicoli con termovisore, 41 autoveicoli da pattuglia, 8 rilevatori di CO2 e 39 videocamere SmartDeck.

Spagna

L'operazione congiunta Indalo 2017 è stata avviata il 3 maggio 2017 per sostenere le attività operative coordinate alle frontiere marine esterne della regione del Mediterraneo occidentale al fine di controllare i flussi migratori irregolari verso l'UE e far fronte alla criminalità transfrontaliera. A maggio il dispiegamento prevede 61 agenti sostenuti da 1 aeromobile e 1 pattugliatore offshore.

Balcani occidentali

Attualmente sono dispiegati 135 agenti in altri Stati membri al fine di assistere nella gestione delle frontiere nella regione dei Balcani occidentali. I dispiegamenti più importanti rientrano nell'ambito delle operazione congiunta Attività flessibili alle frontiere terrestri della Croazia e dell'Ungheria con la Serbia e sono sostenuti da 10 unità cinofile, 4 veicoli con termovisore, 33 autoveicoli da pattuglia, 1 rilevatore di CO2 e 12 videocamere SmartDeck.

2.2.    Condivisione delle risorse e aumento delle capacità dell'Agenzia al fine di fornire sostegno operativo

In occasione della riunione del 29-30 marzo 2017 il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha ricevuto un progetto di relazione annuale per il 2017 relativa agli impegni degli Stati membri nei confronti delle squadre della guardia di frontiera e costiera europea e al parco attrezzatura tecnica che sarà presentato a breve al Parlamento europeo in conformità agli obblighi di rendicontazione dell'Agenzia 1 .

La relazione ha evidenziato il notevole aumento del coinvolgimento degli Stati membri nelle attività operative dell'Agenzia nel 2016 rispetto agli anni precedenti. Il numero dei membri delle squadre della guardia di frontiera e costiera europea che sono dispiegati è più che raddoppiato, passando da 3 584 nel 2015 a 8 353 nel 2016, e la durata complessiva dei dispiegamenti è più che triplicata, aumentando da 128 607 giornate/uomo nel 2015 a 411 939 giornate/uomo nel 2016. Anche la fornitura di mezzi tecnici è aumentata nel 2016 rispetto al 2015: le ore di pattugliamento dei pattugliatori offshore sono aumentate del 14%, quelle dei pattugliatori costieri del 41% e quelle degli autoveicoli da pattuglia del 34%.

Per quanto riguarda le operazioni in corso, permangono ancora carenze in termini di risorse umane e di attrezzature tecniche rispetto alle esigenze stabilite dall'Agenzia in base alla propria analisi dei rischi. In totale l'Agenzia stima la carenza complessiva di giornate/uomo di dispiegamento a quasi 60 000 per tutte le sue operazioni nel 2017.

Al fine di colmare tali carenze, dalla fine di febbraio 2017 l'Agenzia informa settimanalmente gli Stati membri delle risorse necessarie. L'Agenzia ha inoltre aumentato le proprie capacità di fornire sostegno agli Stati membri in prima linea prendendo in leasing e acquistando attrezzature e servizi. L'Agenzia tiene al momento diverse gare di appalto per l'acquisto di servizi di sorveglianza aerea e uffici mobili.

A partire dal 2017 l'Agenzia destinerà 10 milioni di EUR all'anno (ossia 40 milioni di EUR in totale nel periodo 2017-2020) all'acquisto di attrezzature, in particolare mezzi di piccole e medie dimensioni. L'Agenzia sta già esaminando le modalità di aumentare le proprie capacità permanenti e/o di mantenerle operative dopo l'acquisizione.

È fondamentale che l'Agenzia elabori una strategia globale, che sarà approvata dal consiglio di amministrazione, sulle modalità di sviluppo/utilizzo delle proprie capacità nel periodo 2017-2020 tenendo conto delle diverse opzioni a sua disposizione (ad esempio, acquisto, locazione, leasing, dispiegamenti a lungo termine).

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·cercare in modo proattivo di ottenere i contributi necessari alle operazioni in corso nel quadro di contatti bilaterali con gli Stati membri;

·elaborare una strategia globale sulle modalità in cui l'Agenzia intende sviluppare/utilizzare le proprie capacità nel periodo 2017-2020 e presentarla al consiglio d'amministrazione per approvazione entro novembre 2017.

Gli Stati membri dovrebbero:

·garantire che le risorse concordate siano sempre messe a disposizione dell'Agenzia per le operazioni in corso e per le riserve obbligatorie;

·fornire le seguenti risorse sulla base delle carenze attualmente individuate:

Carenze per la Grecia 

Operazione congiunta Poseidon

Maggio 2017: fino al 16 maggio, 27 esperti (esigenze operative: 197 esperti), 2 motovedette costiere (20% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con un mezzo dello Stato membro ospitante finanziato dall'Agenzia), 1 pattugliatore offshore (50% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con un mezzo dello Stato membro ospitante finanziato dall'Agenzia), 2 automezzi da trasporto (33% delle esigenze operative).

16 maggio - 29 giugno 2017: 3 esperti (esigenze operative: 197 esperti).

Giugno 2017: 3 motovedette costiere (30% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata in parte con mezzi dello Stato membro ospitante finanziati dall'Agenzia), 1 pattugliatore offshore (50% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con un mezzo dello Stato membro ospitante finanziato dall'Agenzia), 2 automezzi da trasporto (33% delle esigenze operative).

27 giugno - 17 agosto 2017: 53 agenti (esigenze operative: 197 esperti).

Luglio 2017: 4 motovedette costiere (40% delle esigenze operative), 1 elicottero (50% delle esigenze operative), 1 pattugliatore offshore (50% delle esigenze operative), 2 automezzi da trasporto (33% delle esigenze operative).

Operazioni congiunte Attività operative flessibili e Punti focali presso il confine terrestre della Grecia settentrionale

26 aprile - 24 maggio 2017: 34 agenti (esigenze operative: 61 agenti), 1 veicolo con termovisore (100% delle esigenze operative), 14 autoveicoli da pattuglia (54% delle esigenze operative), 2 unità cinofile (67% delle esigenze operative), 2 automezzi da trasporto (100% delle esigenze operative).

24 maggio - 21 giugno 2017: 35 agenti (esigenze operative: 61 agenti), 16 autoveicoli da pattuglia (62% delle esigenze operative), 3 unità cinofile (100% delle esigenze operative), 2 automezzi da trasporto (100% delle esigenze operative).

21 giugno - 19 luglio 2017: 42 agenti (esigenze operative: 62 agenti), 20 autoveicoli da pattuglia (77% delle esigenze operative), 3 unità cinofile (100% delle esigenze operative), 2 automezzi da trasporto (100% delle esigenze operative).

Carenze per la Bulgaria (operazioni congiunte Attività operative flessibili e Punti focali)

26 aprile - 24 maggio 2017: 45 agenti (esigenze operative: 175 agenti - a causa della mancanza di offerte 24 agenti dello Stato membro ospitante che l'Agenzia cofinanzierà), 19 autoveicoli da pattuglia (32% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, 12 autoveicoli da pattuglia dello Stato membro ospitante che l'Agenzia cofinanzierà), 9 unità cinofile (43% delle esigenze operative).

24 maggio - 21 giugno 2017: 45 agenti (esigenze operative: 175 agenti - a causa della mancanza di offerte, 24 agenti dello Stato membro ospitante che l'Agenzia cofinanzierà), 2 autoveicoli con termovisore (25% delle esigenze operative) 14 autoveicoli da pattuglia (23% delle esigenze operative), 11 unità cinofile (52% delle esigenze operative).

21 giugno - 19 luglio 2017: 68 agenti (esigenze operative: 175 agenti - a causa della mancanza di offerte, 24 agenti dello Stato membro ospitante che l'Agenzia cofinanzierà), 3 veicoli con termovisore (38% delle esigenze operative), 25 autoveicoli da pattuglia (42% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, 12 autoveicoli da pattuglia dello Stato membro ospitante che l'Agenzia cofinanzierà), 11 unità cinofile (52% delle esigenze operative).

Carenze per l'Italia (operazione congiunta Triton)

Maggio 2017: 14 agenti, 2 motovedette costiere (67% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con mezzi dello Stato membro ospitante finanziati dall'Agenzia), 4 pattugliatori costieri (67% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con mezzi dello Stato membro ospitante finanziati dall'Agenzia), 1 pattugliatore offshore (50% delle esigenze operative).

Giugno 2017: 27 agenti (esigenze operative: 126 agenti), 1 motovedetta costiera (33% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con un mezzo dello Stato membro ospitante finanziato dall'Agenzia), 4 pattugliatori costieri (67% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con mezzi dello Stato membro ospitante finanziati dall'Agenzia). 

Luglio 2017: 23 agenti (esigenze operative: 126 agenti), 1 motovedetta costiera (33% delle esigenze operative), 4 pattugliatori costieri (67% delle esigenze di servizio), 0,5 mesi di aeromobile ad ala fissa (25% delle esigenze operative), 1 elicottero (50% delle esigenze operative), 1 pattugliatore offshore (33% delle esigenze operative).

Carenze per la Spagna (operazione congiunta Indalo)

Maggio 2017: 5 agenti (esigenze operative: 11 agenti - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata in parte con 3 agenti dello Stato membro che l'Agenzia cofinanzierà), 1 pattugliatore offshore (100% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con un mezzo dello Stato membro ospitante finanziato dall'Agenzia).

Giugno 2017: 4 agenti (esigenze operative: 11 agenti - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata in parte con 3 agenti dello Stato membro che l'Agenzia cofinanzierà), 1 pattugliatore offshore (100% delle esigenze operative - a causa della mancanza di offerte, la carenza è colmata con un mezzo dello Stato membro ospitante finanziato dall'Agenzia).

Luglio 2017: 3 agenti (esigenze operative: 11 agenti).

3.PROGRESSI COMPIUTI NELL'ATTUAZIONE DEI PRINCIPALI SETTORI PRIORITARI

3.1.    Rafforzare le capacità di reazione rapida dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, tra cui la condivisione obbligatoria di risorse

Riserva di reazione rapida

Sebbene sia stata confermata la totale disponibilità di oltre 1 500 guardie di frontiera e altri agenti, i due fattori riportati di seguito pregiudicano ancora la piena disponibilità della riserva di reazione rapida prevista dal regolamento sulla guardia di frontiera e costiera.

1) Nomina delle guardie di frontiera

I requisiti per la nomina delle guardie di frontiera sono chiaramente stabiliti dall'articolo 20, paragrafo 4, del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea. L'Agenzia necessita dei nominativi degli agenti per garantire la qualità della riserva. Essa verifica infatti che i profili delle guardie di frontiera nominate corrispondano a quelli stabiliti e assicura inoltre che siano adeguatamente formate prima di prendere parte alle attività operative. Al momento soltanto un numero limitato di Stati Schengen (Belgio, Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Romania e Svizzera) ha comunicato nominativi degli esperti corrispondenti al contributo previsto nell'allegato 1 del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea.

La Commissione ha sollevato la questione durante il Consiglio "Giustizia e affari interni" del 27 marzo 2017. Diversi Stati membri hanno manifestato preoccupazioni, sostenendo che la piena disponibilità delle guardie di frontiera non può essere garantita a causa di ferie, malattie o altre assenze.

In occasione della riunione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia del 2930 marzo 2017, la Commissione ha sottolineato che occorre cercare una soluzione pratica nel pieno rispetto della base giuridica. Nel corso della riunione della rete di risorse congiunte del 25-26 aprile 2017 sono stati presentati alcuni elementi generali di tale soluzione pratica 2 . Tuttavia una serie di questioni richiede ulteriori chiarimenti. A inizio maggio l'Agenzia invierà un documento di riflessione che definirà nel dettaglio le modalità della soluzione proposta. Gli Stati membri saranno dotati di flessibilità entro i limiti dei relativi contributi alla riserva ordinaria della guardia di frontiera e costiera europea mentre l'Agenzia potrà verificare la conformità dei profili e assicurare la formazione.

2) Armonizzazione dei profili

Per alcuni profili l'Agenzia non ha ancora il numero di esperti che gli Stati membri si sono impegnati a fornire in conformità alle soglie stabilite nella pertinente decisione di esecuzione del consiglio di amministrazione. Mentre gli impegni per gli agenti di sorveglianza delle frontiere e vari agenti per altri profili superavano le 143 unità, si registra la mancanza di 167 esperti di registrazione/rilevamento delle impronte digitali e di 38 esperti in screening. L'Agenzia dovrebbe pertanto affrontare proattivamente la questione nel corso dei contatti bilaterali con gli Stati membri, in particolare con quelli che hanno contribuito ai profili maggiormente in soprannumero affinché forniscano invece agenti per la registrazione/il rilevamento delle impronte digitali e per lo screening.

Riserva di attrezzatura di reazione rapida

Nel corso del mese di marzo l'Agenzia, a seguito della prima e della seconda relazione sullo stato di avanzamento, ha lanciato un nuovo invito a presentare contributi complementari alla riserva. Grazie a questi sforzi da metà aprile 2017 non si riscontrano più carenze per gli autoveicoli da pattuglia e sono stati assunti impegni aggiuntivi per le motovedette costiere, i pattugliatori offshore e i veicoli con termovisore. Tuttavia si evidenziano ancora carenze significative per la maggior parte dei tipi di attrezzatura. La Commissione si rammarica del fatto che nessuno nuovo Stato membro si sia impegnato a contribuire alla riserva, che continua a essere garantita soltanto da 14 Stati membri (Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Finlandia, Ungheria, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania e Slovenia).

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·avviare con urgenza discussioni bilaterali con gli Stati Schengen, in particolare con quelli che non hanno ancora contribuito alla riserva di attrezzatura di reazione rapida (Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Grecia, Malta, Norvegia, Lussemburgo, Lituania, Spagna, Slovacchia, Svezia e Svizzera) al fine di sanare le carenze individuate con riguardo alle attrezzature;

·assicurare entro la fine di maggio 2017 che gli esperti nominati per la riserva di reazione rapida, in particolare gli agenti per la registrazione/il rilevamento delle impronte digitali e per lo screening, siano messi a disposizione secondo i numeri previsti per i profili specifici definiti dal consiglio di amministrazione;

·verificare entro la fine di giugno 2017 la disponibilità di tutte le 1 500 guardie di frontiera della riserva di reazione rapida e svolgere entro la fine di ottobre 2017 una simulazione di dispiegamento delle risorse umane e tecniche delle riserve.

Gli Stati membri dovrebbero:

·colmare le carenze individuate nella riserva di attrezzatura di reazione rapida entro la fine di maggio 2017; uno sforzo particolare dovrebbe essere compiuto dagli Stati membri che non hanno ancora dato il proprio contribuito;

·comunicare entro la fine di giugno 2017 i nominativi degli esperti per la riserva di reazione rapida.

3.2.    Effettuare valutazioni preventive delle vulnerabilità basate su una metodologia comune

Il rafforzamento delle valutazioni preventive che garantiscono il corretto funzionamento dello spazio Schengen è chiaramente ancora una delle principali priorità politiche dell'Unione europea. L'Agenzia ha compiuto ingenti sforzi per preparare le valutazioni delle vulnerabilità, fondamentali per il processo di controllo di qualità di Schengen, nel rispetto della metodologia comune e del calendario concordato.

Ad eccezione della Danimarca 3 , tutti gli Stati membri hanno comunicato all'Agenzia i dati sulle capacità esistenti. La completezza dei dati della maggior parte degli Stati membri era soddisfacente. Tuttavia 8 Stati membri (Francia, Ungheria, Italia, Malta, Norvegia, Svezia, Svizzera e Spagna) hanno trasmesso soltanto dati parziali (tra il 50 e il 75% dei dati richiesti). È di fondamentale importanza che gli Stati membri rafforzino le capacità nazionali di raccogliere tali dati nel lungo periodo.

Nei mesi di marzo e aprile 2017 l'Agenzia ha effettuato per tutti gli Stati membri (ad eccezione della Danimarca e della Germania a causa del ritardo nella presentazione dei dati) le cosiddette valutazioni di base, ossia un'analisi approfondita delle capacità esistenti degli Stati membri tenendo conto degli attuali indicatori della minaccia e basandosi su una serie di criteri oggettivi. I progetti di valutazioni di base sono già stati oggetto di consultazione con gli Stati membri. Alla fine di aprile 2017 le relazioni individuali finali contenenti i principali risultati delle valutazioni, in particolare l'indicazione delle vulnerabilità più urgenti, sono state trasmesse a 8 Stati membri. Le relazioni individuali finali relative agli Stati membri rimanenti dovrebbero essere loro inviate all'inizio di maggio a causa del ritardo nella presentazione delle osservazioni da parte degli Stati membri interessati.

Tenuto conto delle relazioni sulle valutazioni di base, il direttore dell'Agenzia deciderà entro la fine di maggio 2017 in merito a eventuali raccomandazioni da rivolgere agli Stati membri interessati. Dato che l'obiettivo principale delle valutazioni delle vulnerabilità, in particolare per gli Stati membri che si trovano ad affrontare sfide specifiche e sproporzionate, consiste nell'individuare possibili conseguenze immediate alle frontiere esterne e conseguenze successive sul funzionamento dello spazio Schengen, le raccomandazioni dovrebbero - in via prioritaria - essere incentrate sulle vulnerabilità più urgenti in relazione alle sfide attuali alle frontiere esterne che incidono sul buon funzionamento dello spazio Schengen.

È inoltre essenziale che le raccomandazioni con le misure proposte siano precise, operative e basate su informazioni tecniche dettagliate acquisite dagli Stati membri. Soltanto a queste condizioni l'Agenzia sarà in grado di monitorare efficacemente l'attuazione delle raccomandazioni e delle misure da parte degli Stati membri. In caso di mancata attuazione delle misure entro il termine stabilito, il direttore esecutivo deve riferire la questione al consiglio di amministrazione e informarne la Commissione.

Le valutazioni di base permetteranno inoltre di individuare diversi Stati membri per i quali l'Agenzia svolgerà i cosiddetti esercizi di simulazione al fine valutare le capacità di affrontare sfide future alle frontiere esterne. Tali esercizi esamineranno e testeranno le capacità degli Stati membri, in particolare la pianificazione di emergenza, tenendo conto dei rischi e degli scenari che, pur non essendosi verificati, sono plausibili in base all'analisi della situazione nei paesi terzi vicini e nei principali paesi di origine e di transito. Una volta resi disponibili, entro la fine di ottobre 2017, i risultati degli esercizi di simulazione, il direttore esecutivo potrà rivolgere una seconda serie di eventuali raccomandazioni agli Stati membri interessati.

Ad aprile 2017 l'Agenzia dovrebbe svolgere la cosiddetta valutazione delle minacce emergenti. Sulla base di un'analisi mensile degli Stati membri mediante indicatori pertinenti, l'Agenzia può avviare in ogni momento una specifica valutazione/simulazione al fine di esaminare le capacità di uno Stato membro di affrontare nuove minacce emergenti, portando a eventuali ulteriori raccomandazioni sulle vulnerabilità che non sono state prese in considerazione nelle valutazioni di base o negli esercizi di simulazione precedenti.

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·dare priorità all'individuazione delle vulnerabilità più urgenti in base ai primi risultati del processo di valutazione delle vulnerabilità e ad altre informazioni;

·assicurare l'adeguata dotazione di personale della squadra che si occupa del processo di valutazione delle vulnerabilità entro l'estate 2017;

·tenuto conto dei risultati delle valutazioni di base, presentare raccomandazioni entro la fine di maggio 2017 agli Stati membri interessati per affrontare, in via prioritaria, le vulnerabilità più urgenti;

·trasmettere entro il 15 giugno 2017 i primi risultati delle valutazioni delle vulnerabilità al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione in conformità con l'articolo 13, paragrafo 9, del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea;

·svolgere entro ottobre 2017 esercizi di simulazione sulle sfide future;

·adottare entro la fine di novembre 2017 la revisione della metodologia comune per le valutazioni delle vulnerabilità sulla base dell'esperienza acquisita.

Gli Stati membri dovrebbero:

·la Danimarca dovrebbe presentare entro il 15 maggio 2017 i dati necessari al fine di consentire all'Agenzia di effettuare la valutazione di base;

·gli Stati membri che non hanno fornito dati completi sulle capacità esistenti dovrebbero migliorare i rispettivi procedimenti nazionali di raccolta dei dati;

·gli Stati membri che riceveranno raccomandazioni a seguito della valutazione di base dovrebbero predisporre i necessari piani di azione e riferire periodicamente all'Agenzia;

·tutti gli Stati membri selezionati per l'esercizio di simulazione dovrebbero rispondere in tempi brevi alle richieste di ulteriori dati e informazioni da parte dell'Agenzia.

3.3.    Sostegno per i rimpatri

Il ritmo delle operazioni di rimpatrio organizzate dall'Agenzia continua a intensificarsi. Tra il 1º gennaio e il 7 aprile 2017, l'Agenzia ha fornito sostegno a 92 operazioni di rimpatrio di cittadini di paesi terzi, grazie alle quali sono state rimpatriate 3 879 persone.

Finora 48 di queste 92 operazioni hanno riguardato voli diretti nei Balcani occidentali. Solo un numero limitato di operazioni ha avuto come destinazione paesi dell'Africa settentrionale e occidentale. Ciò può essere dovuto in parte al fatto che vari paesi terzi non accettano voli charter e autorizzano soltanto il rimpatrio dei propri cittadini tramite voli commerciali. Per questo motivo l'Agenzia dovrebbe cominciare rapidamente a offrire agli Stati membri sostegno per le operazioni effettuate tramite voli commerciali.

Dal 7 gennaio 2017 sono disponibili per le operazioni tre nuove riserve di osservatori, scorte ed esperti per i rimpatri forzati. Al 7 aprile 2017, 25 Stati membri avevano contribuito a tali riserve fornendo 536 dei 690 esperti necessari. Gli Stati membri che non hanno ancora contribuito alle riserve – Cipro e Svizzera – devono provvedere a farlo con la massima urgenza. 

Tutti gli Stati membri devono ovviare alle carenze esistenti, in particolare per la riserva di scorte per i rimpatri forzati, che ha ricevuto solo 416 dei 600 esperti richiesti. Gli Stati membri, in collaborazione con l'Agenzia, dovrebbero garantire che tutte le capacità e le competenze necessarie per lo svolgimento delle attività connesse con il rimpatrio siano adeguatamente rappresentate nella riserva di specialisti. Ciò riveste particolare importanza alla luce dell'aumento del numero di operazioni di rimpatrio rispetto agli anni scorsi e in considerazione del volume degli interventi di rimpatrio che potrebbero rivelarsi necessari nei prossimi mesi.

Le riserve per i rimpatri sono state concretamente utilizzate. Al 7 aprile 2017 erano state monitorate 19 operazioni di rimpatrio con la partecipazione di un osservatore del rimpatrio forzato facente parte della riserva. Finora sono state dispiegate per il supporto operativo 10 scorte per i rimpatri forzati facenti parte della riserva.

È fondamentale fare chiarezza sulle modalità pratiche e sulle norme di mobilitazione dei membri della riserva, nonché sui loro compiti operativi e sulle loro responsabilità giuridiche. L'Agenzia dovrebbe cercare di definire questi elementi, fornendo un quadro solido per le riserve e garantendo che siano pronte a essere utilizzate entro la fine di maggio 2017, come richiesto nella relazione precedente.

Per affrontare il carico di lavoro aggiuntivo e soddisfare pienamente le attese legate al nuovo mandato, l'Agenzia dovrebbe provvedere immediatamente alla copertura dei posti in organico disponibili e all'impiego integrale delle risorse di bilancio assegnate alle attività di rimpatrio.

Nella comunicazione "Per una politica dei rimpatri più efficace nell'Unione europea — un piano d'azione rinnovato" 4 , la Commissione ha proposto misure e azioni supplementari per l'Agenzia dirette a intensificare le attività di rimpatrio. I relativi progressi saranno esaminati nella prossima relazione.

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·definire le modalità pratiche, le norme, i compiti operativi e la responsabilità giuridica relativi all'impiego dei membri delle riserve, per assicurare che queste siano pronte a entrare pienamente in azione entro la fine di maggio del 2017;

·provvedere entro giugno 2017 alla copertura dei posti in organico disponibili assegnati alle attività di rimpatrio;

·assicurare l'impiego integrale delle risorse finanziarie assegnate alle attività di rimpatrio per il 2017.

Gli Stati membri dovrebbero:

·contribuire immediatamente alle riserve se non lo hanno ancora fatto (Cipro e Svizzera);

·colmare le attuali carenze delle riserve;

·iniziare immediatamente a trasmettere, su base mensile, informazioni sulla programmazione indicativa delle operazioni di rimpatrio, compresi il numero di rimpatriandi e i paesi terzi di destinazione.

3.4.    Istituzione del meccanismo di denuncia dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera

Dopo la pubblicazione dell'ultima relazione non sono state presentate nuove denunce. L'Agenzia deve ancora migliorare la divulgazione di informazioni sul meccanismo e l'accesso ai moduli di denuncia sul suo sito web. Una migliore gestione delle future denunce da parte dell'Agenzia sarà altresì assicurata tramite un sistema informatico di gestione dei casi che dovrebbe essere completato entro giugno 2017. Una volta stabilite tutte le infrastrutture necessarie, l'Agenzia dovrebbe avviare una campagna d'informazione per rendere più visibile il meccanismo di denuncia.

Per quanto riguarda il personale supplementare a sostegno del responsabile dei diritti fondamentali, a marzo è stato assunto un agente temporaneo che entrerà a far parte dell'Agenzia nel maggio 2017. A maggio 2017 inizieranno anche le procedure di assunzione di due assistenti (personale contrattuale). L'Agenzia dovrebbe inoltre destinare ulteriore personale al responsabile dei diritti fondamentali.

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·assumere altri due membri del personale che assistano il responsabile dei diritti fondamentali entro la fine di luglio 2017;

·completare entro la fine di giugno 2017 l'infrastruttura informatica volta a rendere più accessibili i moduli di denuncia;

·avviare una campagna d'informazione per diffondere maggiormente la conoscenza del meccanismo di denuncia.

3.5.    Preparare il terreno a una migliore cooperazione operativa con i paesi terzi prioritari definendo un modello di accordo sullo status

Per quanto riguarda la cooperazione operativa dell'Agenzia con i paesi terzi prioritari, nella riunione del 29-30 marzo 2017 il consiglio di amministrazione è stato informato dell'intenzione del direttore esecutivo di riaprire i negoziati per un accordo di lavoro per la cooperazione con la Libia.

L'Agenzia ha inoltre presentato un documento di riflessione sulla cooperazione tra i funzionari di collegamento dell'Agenzia, i funzionari di collegamento degli Stati membri e i funzionari di collegamento europei per la migrazione che vengono dislocati nella stessa località.

L'ufficiale di collegamento da impiegare in Niger entrerà a far parte del personale dell'Agenzia il 16 maggio 2017. È stata inoltre completata la procedura di selezione per il funzionario di collegamento per i Balcani occidentali e il candidato selezionato dovrebbe essere assunto dall'Agenzia il 1º luglio 2017. Entrambi i candidati saranno sottoposti a una formazione propedeutica prima di essere inviati, rispettivamente, in Niger (giugno 2017) e in Serbia (estate 2017).

L'8 marzo 2017 il Consiglio ha adottato le decisioni che autorizzano la Commissione ad avviare negoziati con la Serbia e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia per concordare gli accordi sullo status necessari per l'impiego di squadre della guardia di frontiera e costiera europea in quei paesi. La prima tornata di negoziati con la Serbia si è svolta il 7 aprile 2017 e la prossima tornata si terrà dall'11 al 12 maggio 2017. La Commissione intende concludere accordi con la Serbia e con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia il più presto possibile.

Prossime tappe

La Commissione:

·aprirà formalmente i negoziati con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia appena quest'ultima sarà pronta ad avviare i negoziati relativi all'accordo sullo status.

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·completare l'assunzione e il dispiegamento dei funzionari di collegamento in Niger e in Serbia, rispettivamente entro giugno e agosto 2017.

3.6.    Accordo di sede

La Commissione accoglie con favore la firma dell'accordo di sede da parte del direttore esecutivo dell'Agenzia e del ministro dell'Interno polacco, avvenuta l'8 marzo 2017. L'accordo entrerà in vigore tre mesi dopo l'ultima notifica delle parti in merito al completamento delle procedure interne. La procedura dell'Agenzia è stata completata con l'approvazione dell'accordo definitivo da parte del consiglio di amministrazione e con la sua firma da parte del direttore esecutivo. Sul versante polacco, l'accordo deve ancora essere ratificato.

Prossima tappa:

·la Polonia dovrebbe ratificare quanto prima l'accordo di sede.

3.7. Impiego di funzionari di collegamento negli Stati membri

L'Agenzia dovrebbe monitorare regolarmente la gestione delle frontiere esterne da parte degli Stati membri non solo tramite le analisi dei rischi, gli scambi di informazioni e il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur), ma anche mediante la presenza di propri funzionari di collegamento negli Stati membri.

In occasione della riunione del consiglio di amministrazione del 29-30 marzo 2017, il direttore esecutivo ha presentato, perché fosse approvato dal consiglio, un progetto di decisione che definisce il ruolo e i compiti dei funzionari di collegamento, il loro accesso alle informazioni e il ricorso a un unico funzionario di collegamento per più Stati membri. Un solo funzionario di collegamento potrebbe occuparsi al massimo di quattro Stati membri geograficamente limitrofi. Entro sei mesi dalla decisione del consiglio di amministrazione dovrebbe essere firmato un memorandum d'intesa in cui tutti gli Stati membri stabiliscano le modalità del dispiegamento. Nel frattempo l'Agenzia assumerà e formerà i candidati adeguati.

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

 

·presentare il progetto definitivo della relativa decisione di esecuzione, affinché sia approvato dal consiglio di amministrazione entro la fine di giugno 2017;

·avviare la procedura di selezione per l'assunzione di funzionari di collegamento affinché siano assunti, formati e concretamente dispiegati entro la fine del 2017.

Gli Stati membri dovrebbero:

·concordare con l'Agenzia un memorandum d'intesa che definisca le modalità di dispiegamento dei funzionari di collegamento entro ottobre 2017.

3.8.    Aumentare il personale dell'Agenzia

Nei primi 90 giorni del 2017 l'Agenzia ha assunto 91 nuovi membri del personale. Sono in corso quasi 100 procedure di assunzione e 132 saranno avviate nei prossimi mesi. Entro la fine del 2017 l'Agenzia dovrebbe avere un organico di 655 persone, ossia quasi il doppio che nel 2015.

L'Agenzia ha difficoltà ad assicurare che il personale sia assunto su una base geografica più ampia possibile nell'ambito degli Stati membri, come previsto dall'articolo 27 dello statuto. Trova inoltre problematico assumere personale per i nuovi posti di esperti nazionali distaccati (circa il 25% di tutti i nuovi posti) a causa di una scarsa reattività degli Stati membri.

Prossime tappe

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

 

·avviare entro la fine di giugno 2017 le procedure di assunzione per tutti i posti previsti nell'organico concordato per il 2017;

·garantire l'efficace assorbimento delle risorse finanziarie supplementari in linea con le priorità approvate dall'autorità di bilancio.

La Commissione intende:

·cercare di concerto con l'Agenzia modi per risolvere i problemi di assunzione.

Gli Stati membri dovrebbero:

·garantire migliori risultati per quanto riguarda l'invio di esperti nazionali distaccati.

4.GESIONE EUROPEA INTEGRATA DELLE FRONTIERE: LE PROSSIME TAPPE

4.1. Gestione integrata delle frontiere

Il regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea stabilisce i principi generali per una gestione europea integrata delle frontiere, mettendo così in atto giuridicamente per la prima volta il concetto sancito dall'articolo 77, paragrafo 2, lettera d), del TFUE.

Il regolamento definisce un elenco di 11 elementi strategici che comprende il controllo di frontiera, la ricerca e il soccorso in situazioni che possono verificarsi nel corso di operazioni di sorveglianza delle frontiere in mare, l'analisi dei rischi, la cooperazione, la cooperazione tra Stati membri, un meccanismo di controllo della qualità e meccanismi di solidarietà, in particolare gli strumenti di finanziamento dell'Unione. Su questa base è possibile stabilire un quadro strategico ben strutturato per un'efficace attuazione della gestione europea integrata delle frontiere a livello nazionale e dell'Unione.

Il concetto di gestione integrata delle frontiere dev'essere reso operativo tramite un processo strategico composto di tre elementi: (1) la definizione di una strategia per la gestione europea integrata delle frontiere a livello politico da parte delle istituzioni dell'UE, (2) l'adozione di una strategia tecnica e operativa da parte dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, (3) la definizione di strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere in ciascuno Stato membro tali da consentire un'applicazione unificata del concetto. Frutto di tale processo dovrebbe essere un quadro strategico interoperabile e unificato per la gestione europea integrata delle frontiere, grazie al quale la guardia di frontiera e costiera europea possa garantirne l'effettiva attuazione.

4.2.    Definizione del quadro politico da parte delle istituzioni dell'UE

In base al regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea, lo sviluppo di una strategia di gestione europea integrata delle frontiere è di competenza delle istituzioni dell'Unione europea.

Nella definizione di tale strategia sarà essenziale la cooperazione tra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio. Per consentire alle istituzioni di elaborare la strategia politica, la Commissione, in collaborazione con l'Agenzia, organizzerà due seminari da svolgersi con la partecipazione degli Stati membri e del Parlamento europeo, che permetteranno di definire un quadro politico per la gestione europea integrata delle frontiere sotto forma di comunicazione. Il Parlamento europeo e il Consiglio saranno invitati ad approvare la comunicazione.

4.3.    Una strategia operativa e tecnica da parte dell'Agenzia

A norma dell'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea, l'Agenzia è incaricata di definire una strategia operativa e tecnica per la gestione europea integrata delle frontiere. Anche se l'Agenzia dovrebbe iniziare quanto prima a lavorare a questo scopo in stretto coordinamento con la Commissione, in realtà il consiglio di amministrazione dell'Agenzia dovrebbe adottare la strategia operativa e tecnica solo dopo che le tre istituzioni avranno approvato il relativo quadro politico.

4.4.    Le strategie nazionali degli Stati membri

L'efficace attuazione della gestione europea integrata delle frontiere dev'essere tradotta in sforzi nazionali. A norma dell'articolo 3, paragrafo 3, del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea, gli Stati membri definiscono le rispettive strategie nazionali per la gestione integrata delle frontiere in linea con la strategia operativa e tecnica stabilita dall'Agenzia.

Ogni Stato membro dovrebbe avviare quanto prima un processo preparatorio riunendo tutte le autorità nazionali preposte alla gestione delle frontiere e al rimpatrio, in vista della creazione di una strategia nazionale unica, sostenuta da un piano d'azione. A tale riguardo, gli Stati membri dovrebbero fare pienamente uso del programma di formazione elaborato dalla Commissione e dall'Agenzia, concentrandosi sulla metodologia per l'elaborazione delle strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere. Sono previste sessioni di formazione per maggio, luglio, settembre e novembre 2017.

Una volta che il quadro politico sarà approvato dalle istituzioni dell'UE e la strategia operativa e tecnica dell'Agenzia sarà stabilita, gli Stati membri dovranno sviluppare conseguentemente le loro strategie nazionali.

Prossime tappe

La Commissione intende:

·organizzare due seminari a giugno e settembre 2017 con i rappresentanti degli Stati membri e del Parlamento europeo per discutere dello sviluppo del quadro politico per una gestione europea integrata delle frontiere;

·adottare entro ottobre 2017 una comunicazione intesa a definire i principali elementi del quadro politico per la gestione europea integrata delle frontiere;

·svolgere una valutazione Schengen delle strategie di gestione integrata delle frontiere per il 2018.

L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dovrebbe:

·avviare il processo di sviluppo di una strategia operativa e tecnica di gestione integrata delle frontiere in stretta collaborazione con la Commissione nella seconda metà del 2017;

·adottare entro febbraio 2018 la strategia operativa e tecnica per la gestione europea integrata delle frontiere in sede di consiglio di amministrazione, dopo che le istituzioni dell'UE avranno concordato la strategia politica di gestione integrata delle frontiere;

·istituire una formazione speciale sulla valutazione Schengen per esperti selezionati in materia di gestione integrata delle frontiere in stretta cooperazione con la Commissione.

Gli Stati membri dovrebbero:

·avviare processi nazionali per definire le rispettive strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere nel periodo tra giugno e dicembre 2017;

·allineare le rispettive strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere con la strategia politica e la strategia operativa e tecnica entro sei mesi dopo l'adozione di quest'ultima;

·essere preparati per una valutazione Schengen delle rispettive strategie nazionali di gestione integrata delle frontiere (che inizierà alla fine dell'autunno 2018).

5.CONCLUSIONI

La terza relazione mostra che è proseguita la realizzazione delle attività e degli strumenti previsti dal regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea, allo scopo di rafforzare quanto prima possibile la capacità dell'UE di proteggere le frontiere esterne.

In particolare, l'Agenzia ha presentato a quasi tutti gli Stati membri le prime valutazioni di vulnerabilità di base e presenterà tra breve agli Stati membri interessati raccomandazioni contenenti misure concrete per affrontare le carenze individuate. Analogamente, la rapida adozione delle decisioni del Consiglio che autorizzano la Commissione ad avviare negoziati con la Serbia e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia relativi all'accordo sullo status e la prima tornata immediata di negoziati con la Serbia dimostrano come l'esigenza di rendere operativa la guardia di frontiera e costiera europea continui a rappresentare una priorità politica.

Sono tuttavia insufficienti i progressi compiuti dagli Stati membri per garantire la piena operatività delle riserve di reazione rapida, in particolare per colmare le lacune della riserva di attrezzatura di reazione rapida. Occorrono inoltre ulteriori sforzi congiunti per rimediare alle lacune rimanenti per lo svolgimento delle operazioni congiunte in corso, onde sostenere gli Stati membri in prima linea nella gestione efficace delle frontiere esterne. Questi problemi devono essere affrontati in via prioritaria. Gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a sfruttare meglio la capacità rafforzata dell'Agenzia di assistere nel settore delle operazioni di rimpatrio.

La Commissione è pronta a collaborare con il Parlamento europeo, il Consiglio e l'Agenzia per elaborare un quadro strategico per la gestione europea integrata delle frontiere.

Per accelerare i progressi nella messa in funzione della guardia di frontiera e costiera europea, la Commissione invita il Consiglio a valutare i progressi compiuti finora e ad adottare le misure proposte.

In estate la Commissione riferirà nuovamente sui progressi compiuti nel rafforzamento delle frontiere esterne.

(1)

   Articolo 20, paragrafo 12, e articolo 39, paragrafo 13, del regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea.

(2)

   Tutti i 5 000 agenti della riserva ordinaria della guardia di frontiera e costiera europea saranno nominati (registrati nominalmente) e gli Stati membri indicheranno quali di loro entreranno a far parte dei 1 500 agenti della riserva di reazione rapida. I dati potrebbero essere adeguati in ogni momento nel corso dell'anno o, in caso di intervento rapido alle frontiere, si potrebbero impiegare sostituti con lo stesso profilo provenienti dalla riserva ordinaria della guardia di frontiera e costiera europea.

(3)

   A norma dell'articolo 4 del protocollo n. 22 sulla posizione della Danimarca allegato al TUE e al TFUE, la Danimarca ha notificato che attuerà il regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea a partire dal 14 marzo 2017.

(4)

   COM(2017) 200 final.