23.5.2018 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 176/46 |
Parere del Comitato europeo delle regioni — Iniziativa per lo sviluppo sostenibile dell'economia blu nel Mediterraneo occidentale
(2018/C 176/11)
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RACCOMANDAZIONI POLITICHE
IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI
1. |
accoglie con favore la comunicazione Iniziativa per lo sviluppo sostenibile dell'economia blu nel Mediterraneo occidentale e il relativo Quadro d'azione, adottati dalla Commissione europea il 19 aprile 2017; |
2. |
sostiene le misure proposte per garantire uno spazio marittimo sicuro, protetto e pulito, una migliore governance del mare e una gestione sostenibile degli oceani; |
3. |
ricorda e sostiene pienamente la dichiarazione ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo sull'economia blu, che invita e incoraggia i paesi partecipanti a esaminare il valore aggiunto e la fattibilità di idonee strategie marittime a livello subregionale e ad avvalersi dell'esperienza acquisita con il dialogo 5+5. Nell'ottobre 2016 i ministri degli Esteri di Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Marocco, Mauritania, Portogallo, Spagna e Tunisia hanno caldeggiato la prosecuzione dei lavori su un'iniziativa per lo sviluppo sostenibile dell'economia blu in collaborazione con il segretariato dell'Unione per il Mediterraneo (1); |
4. |
osserva che l'iniziativa riconosce che la cooperazione tra le due sponde resta limitata, e sostiene che vi sia spazio per ulteriori miglioramenti; |
5. |
riconosce che la regione offre notevoli opportunità economiche ed è famosa per i suoi porti attivi e i numerosi turisti attratti del suo patrimonio culturale, che può essere ulteriormente valorizzato in modo sostenibile; |
6. |
fa notare che il Mar Mediterraneo si trova in una posizione geografica strategica, essendo situato all'intersezione di tre continenti (Europa, Africa e Asia). Esso è da sempre uno snodo per la cultura e gli scambi tra i paesi che vi si affacciano e al di là di essi; |
7. |
osserva che il bacino del Mediterraneo è noto per la sua biodiversità e le zone marine protette; |
8. |
ricorda, tra l'altro, i propri pareri precedenti sulla comunicazione della Commissione Una politica marittima integrata per una migliore governance nel Mediterraneo (2), sulla pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere (3), e su una migliore protezione dell'ambiente marino, nonché il proprio parere sul tema Una nuova fase della politica europea per la crescita blu (4); |
9. |
esprime preoccupazione per il fatto che la regione del Mediterraneo è particolarmente interessata dai cambiamenti climatici (5); |
10. |
osserva che la regione presenta anche un elevato tasso di disoccupazione giovanile, nonché una instabilità politica e dei gravi problemi di migrazione che incidono negativamente sulle sue prospettive economiche; |
11. |
fa notare che il fatto che l'iniziativa si concentri principalmente sul sottobacino del Mediterraneo occidentale non esclude in alcun modo la possibilità di estendere il suo potenziale e i suoi obiettivi agli altri sottobacini del Mediterraneo; |
12. |
rileva che, nonostante la chiara volontà politica di risolvere i problemi che affliggono l'ambiente, la pesca e l'acquacoltura, la regione continua a risentire della mancanza di un'adeguata azione di sensibilizzazione e informazione e di politiche intersettoriali fondate su elementi concreti. Anche per quanto riguarda l'attuazione e l'esecuzione delle norme persistono numerose carenze, in particolare a livello nazionale e locale (6); |
13. |
sottolinea che la regione è costantemente soggetta a sfide umanitarie a causa dell'afflusso di migranti irregolari provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente, che attraversano il Mediterraneo per raggiungere i paesi dell'Europa meridionale, con un impatto diretto sulle regioni frontaliere marittime; |
14. |
è consapevole che il traffico marittimo rappresenta altresì un problema per talune zone del bacino, e ciò non può essere ignorato: l'iniziativa, infatti, mirando (nel costante rispetto dell'ambiente, della biodiversità e della sostenibilità nonché delle misure contro i cambiamenti climatici) a stimolare l'attività economica, potrebbe comportare un aumento di tale traffico; |
15. |
osserva che la regione del Mediterraneo occidentale presenta elevati tassi di disoccupazione giovanile e che, al tempo stesso, numerosi settori produttivi incontrano difficoltà a trovare lavoratori con le qualifiche e le competenze di cui hanno bisogno; |
16. |
Accoglie con favore la menzione della Commissione di un approccio di tipo bottom-up, il più adatto a favorire la partecipazione degli enti locali e delle regioni alle azioni previste dall'iniziativa; |
Obiettivo n. 1 — Uno spazio marittimo più sicuro e protetto
17. |
ritiene che, se nella regione non saranno effettivamente attuate e adeguatamente applicate misure di sicurezza e protezione, l'economia blu non potrà operare in modo sostenibile ed efficiente. Di conseguenza, raccomanda che le autorità regionali di entrambe le sponde del Mediterraneo si adoperino per cooperare e migliorare concretamente la situazione esistente; |
18. |
esprime preoccupazione per il fatto che attualmente «la cooperazione tra le guardie costiere delle due sponde resta limitata e la risposta in tempo reale alle situazioni di emergenza in mare deve essere ancora migliorata» (7); concorda riguardo alle azioni volte a promuovere tale cooperazione, in particolare affrontando il problema del divario di competenze esistente nel settore marittimo e ritiene lodevole lo scambio di conoscenze e la condivisione di dati, in particolare per quanto riguarda il traffico marittimo; |
19. |
concorda riguardo alle azioni volte a incoraggiare i partner a intensificare i loro sforzi per migliorare le capacità esistenti, in modo da affrontare il problema delle attività umane non regolamentate e illegali (quali il traffico di migranti e la pesca illegale) e lottare contro l'inquinamento marino all'interno del bacino marittimo, nonché riguardo allo sviluppo di strumenti intesi a migliorare la risposta all'inquinamento marino. È preoccupato per il fatto che le economie locali e regionali potrebbero non essere in grado di attrezzarsi adeguatamente a livello finanziario in termini di creazione di capacità; |
20. |
richiama, ed appoggia pienamente, le recenti conclusioni del Consiglio (8) sulla governance internazionale degli oceani, volte a promuovere un approccio più coerente tra le regioni; |
Obiettivo n. 2 — Un'economia blu intelligente e resiliente
21. |
concorda nel ritenere che un'economia blu intelligente e resiliente è possibile solo tramite l'adozione di una cultura basata sull'innovazione costante e la condivisione delle conoscenze e la promozione della competitività sostenibile e delle attività economiche. La regione mediterranea è particolarmente nota per il fiorente settore del turismo marittimo, che deve essere sostenuto attraverso strategie d'innovazione e diversificazione, prestando un'attenzione specifica al patrimonio culturale e archeologico delle coste, dell'entroterra e dei fondali marini; |
22. |
condivide la raccomandazione con la quale le parti interessate della sponda meridionale sono invitate a partecipare all'iniziativa BLUEMED, e ritiene che detta iniziativa costituisca un importante strumento per l'effettiva promozione di azioni comuni in materia di ricerca e innovazione. Invita a migliorare il coordinamento della ricerca marina e marittima e delle attività d'innovazione, e a creare sinergie tra gli investimenti a livello regionale, nazionale e dell'UE, al fine di evitare doppioni e ridurre la frammentazione; |
23. |
sostiene lo sviluppo di nuove tecnologie e di settori innovativi della bioindustria, soprattutto se tali sforzi si concentrano principalmente sullo sviluppo di prodotti sostenibili, e incoraggia lo sviluppo di tecnologie e soluzioni su misura per la mitigazione dei cambiamenti climatici, soprattutto nel campo delle energie marine rinnovabili e dell'eolico galleggiante, per il quale il Mediterraneo è particolarmente vocato; |
24. |
sostiene la creazione di cluster marittimi nazionali e regionali per la realizzazione di piattaforme ideali per consentire all'economia di prosperare grazie allo sviluppo di soluzioni innovative. Ritiene che i cluster incoraggino e promuovano la collaborazione, la condivisione delle conoscenze e l'imprenditorialità tra le piccole, medie e micro imprese; |
25. |
ribadisce (9) il suo invito a creare una Comunità della conoscenza e dell'innovazione specifica per l'economia blu come ulteriore misura per lo sviluppo delle competenze e il trasferimento di idee dalla ricerca marina al settore privato. Al riguardo segnala anche il valore aggiunto che può apportare il Centro di conoscenze virtuali (Virtual Knowledge Centre — VCK Med), uno strumento di condivisione delle conoscenze a sostegno dello sviluppo dell'economia blu definibile come uno «sportello unico/portale web che consente di mettere insieme e condividere informazioni generali, tecniche e settoriali relative al settore marino e marittimo del Mediterraneo» (10); |
26. |
richiama la proposta di creare piattaforme regionali o interregionali dell'economia blu, formulata nel proprio parere CdR 6622/2016, e sottolinea che numerosi territori del Mediterraneo potrebbero candidarsi utilmente alla creazione di questo tipo di piattaforma, che costituirebbe uno strumento per individuare i progetti, sostenerne la realizzazione e mobilitare strumenti finanziari locali, nazionali ed europei. Le piattaforme sarebbero gestite dalle regioni, e i progetti selezionati sarebbero finanziati nel quadro del piano Juncker 2.0; |
27. |
chiede che i progetti interregionali, nazionali e transnazionali, che sono in linea con il quadro strategico dell'iniziativa e con le S3, possano essere finanziati raccogliendo fondi regionali, nazionali ed europei all'interno di un quadro semplificato e possano ricevere una sorta di bonus comunitario senza dover passare attraverso altri inviti a presentare progetti; |
28. |
sottolinea che l'imprenditorialità collegata all'economia blu non interessa soltanto le attività condotte nel mar Mediterraneo, e che è quindi importante prevedere un adeguato sostegno per le attività legate a tale economia condotte sulla terraferma, come la lavorazione del pesce, la cantieristica navale e la produzione di energia in centrali eoliche e fotovoltaiche terrestri; |
29. |
pone l'accento sui ritardi che oggi permangono nei campi dell'istruzione e delle competenze professionali e che devono essere affrontati senza ulteriori indugi. Lo sviluppo economico e l'istruzione, infatti, sono inestricabilmente legati tra loro, ragion per cui, se si vuole che l'iniziativa abbia successo, i partner devono tener conto di entrambi questi aspetti socioeconomici. Migliorare la conoscenza delle professioni marittime è di cruciale importanza per incoraggiare i cittadini a esplorare le opportunità offerte dal settore marittimo e marino, così da mitigare lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro che caratterizza il settore e contribuire alla riduzione del tasso di disoccupazione. Nell'area mediterranea, in particolare, si verifica il paradosso per cui a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d'Europa, le imprese marittime dei settori emergenti e tradizionali si trovano impossibilitate a reperire personale qualificato; |
30. |
approva i modelli che sostengono lo sviluppo e l'uso di fonti di energia pulita, compresa l'innovazione in materia di energia oceanica e l'utilizzo sostenibile dell'energia per la desalinizzazione dell'acqua di mare, effettuata con modalità volte a ridurne al minimo gli effetti sul fondale marino. Appoggia le proposte volte a promuovere l'efficienza energetica e l'adattamento ai cambiamenti climatici nelle città costiere, i trasporti marittimi ecocompatibili e le infrastrutture portuali per i combustibili alternativi, nonché lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi turistici, e l'elaborazione di norme tecniche comuni per l'acquacoltura marina sostenibile in tutti i paesi (11). Occorre peraltro rilevare che tali azioni, i cui scopi ed obiettivi sono in sé condivisibili, dovrebbero prendere in considerazione le economie in difficoltà o quelle di piccole dimensioni; |
Obiettivo n. 3 — Migliore governance del mare
31. |
osserva che le zone costiere e marittime sono da tempo altamente competitive e caratterizzate da molteplici sfaccettature, con conseguenti difficoltà nell'uso dello spazio e limitatezza di risorse. Oggi le nostre maggiori preoccupazioni ambientali, derivanti dalle crescenti pressioni sulle risorse naturali, rendono necessario un ampliamento delle conoscenze. Non vi è dubbio che un approccio integrato alla promozione dell'uso di risorse condivise favorirà la nascita di nuove opportunità; |
32. |
incentiva modelli di sviluppo basati sulla diminuzione di emissioni, consumi e costi energetici, oltre che sull'aumento della flessibilità e della affidabilità. Fondamentale in tal senso sarà lo sviluppo di energia proveniente da residui biogenici, organici e da rifiuti; |
33. |
riconosce l'importanza di un'efficace pianificazione dello spazio marittimo per quanto riguarda le attività umane in mare, che implichi sforzi coordinati e possibilità di attenuare eventuali conflitti tra attività, e assicura il suo pieno sostegno a tale pianificazione; |
34. |
sottolinea l'importanza, e sostiene la realizzazione, delle azioni intese a mettere in rilievo i dati e le conoscenze scientifiche marine in quanto presupposto essenziale di un'economia resiliente e innovativa, senza dimenticare l'importanza di aggiornare i dati esistenti sui fenomeni ambientali e i cambiamenti climatici e di metterli a disposizione della comunità scientifica internazionale e delle pubbliche amministrazioni; |
35. |
concorda pienamente riguardo alle azioni annunciate per proteggere l'ambiente e gli habitat marini da ogni forma di inquinamento e al tempo stesso individuare in modo proattivo zone di conservazione quali le aree marine protette. Le campagne di sensibilizzazione sono senza dubbio un passo nella giusta direzione; |
36. |
sostiene il coordinamento e la cooperazione regionale mediante l'attuazione della strategia a medio termine della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (2017-2020), volta a garantire la sostenibilità della pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Ciò consentirà fra l'altro un'attuazione più coerente della politica comune della pesca a livello di sottobacino (12); |
37. |
approva pienamente l'azione a favore dello sviluppo della pesca e dell'acquacoltura artigianali e della diffusione di buone pratiche, al fine di rafforzare l'industria della pesca e dell'acquacoltura e garantire nel contempo adeguate valutazioni scientifiche e raccolte di dati a livello regionale, nel pieno rispetto della legislazione internazionale; |
Governance e attuazione
38. |
appoggia la creazione, di concerto con l'Unione per il Mediterraneo, della task force WestMED, di cui faranno parte i punti di contatto nazionali e la Commissione europea e che garantirà la partecipazione degli enti regionali e locali; |
39. |
prende atto della disponibilità di diverse fonti di finanziamento, principalmente attraverso programmi di finanziamento dell'UE a sostegno di varie iniziative, a seconda della natura del progetto presentato, del suo campo di applicazione e delle sue priorità; |
Raccomandazioni conclusive
40. |
incoraggia lo scambio di buone pratiche, lo sviluppo delle capacità e la cooperazione transfrontaliera tra gli enti locali e regionali di tutte le sponde del Mediterraneo; |
41. |
raccomanda a tutte le parti di favorire lo scambio di conoscenze e di competenze specifiche in materia di politiche in seno agli enti regionali e locali, agevolando una governance multilivello nella gestione delle risorse e delle sfide comuni dell'area WestMED; |
42. |
invita a promuovere progetti economicamente sostenibili a livello locale e regionale e a facilitare l'accesso al capitale; |
43. |
sottolinea la necessità di promuovere progetti in materia di istruzione e riqualificazione, nonché interventi volti a ridurre la disoccupazione giovanile, in collaborazione con gli enti locali e regionali, favorendo la mobilità occupazionale tra i diversi settori dell'economia blu. In proposito, richiama l'attenzione sul ruolo svolto dagli enti locali e regionali nel prevedere il fabbisogno di competenze e nel farlo coincidere con le esigenze del mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero riconoscere il ruolo di tali enti e dotarli delle risorse appropriate per agevolare il passaggio dei giovani dall'istruzione al mondo del lavoro. |
Bruxelles, 31 gennaio 2018
Il presidente del Comitato europeo delle regioni
Karl-Heinz LAMBERTZ
(1) Dichiarazione ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo sull'economia blu.
(2) Relatore: Michael Cohen, CdR 126/2010.
(3) Relatore: Paul O'Donoghue, CdR 3766/2013.
(4) Relatore: Hermann Kuhn, CdR 07256/2014; e si veda anche il parere NAT-VI/019, relatore: Christophe Clergeau, CdR 6622/2016.
(5) http://www.cmcc.it/it/publications/regional-assessment-of-climate-change-in-the-mediterranean-climate-impact-assessments
(6) SWD(2017) 130 final.
(7) SWD(2017) 130 final.
(8) Conclusioni del Consiglio del 3 aprile 2017.
(9) NAT-V-44.
(10) http://www.med-vkc.eu/2016/.
(11) SWD(2017) 130 final.
(12) SWD(2017) 130 final.