Bruxelles, 18.5.2016

COM(2016) 325 final

Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2016 della Danimarca

e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2016 della Danimarca


Raccomandazione di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

sul programma nazionale di riforma 2016 della Danimarca

e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2016 della Danimarca

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche 1 , in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea 2 ,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo 3 ,

viste le conclusioni del Consiglio europeo,

visto il parere del comitato per l'occupazione,

visto il parere del comitato economico e finanziario,

visto il parere del comitato per la protezione sociale,

visto il parere del comitato di politica economica,

considerando quanto segue:

(1)Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita 4 , segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2016. Il Consiglio europeo del 17 e 18 marzo 2016 ha approvato le priorità indicate nell'analisi annuale della crescita. Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta 5 , in cui la Danimarca non è stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito.

(2)Il 26 febbraio 2016 è stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Danimarca 2016 6 , nella quale sono valutati i progressi compiuti dal paese sia nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 14 luglio 2015 sia verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.

(3)Il 26 aprile 2016 la Danimarca ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2016 e il suo programma di convergenza 2016. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.

(4)La programmazione dei Fondi strutturali e d'investimento europei per il periodo 2014-2020 ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell'articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013, ove necessario per sostenere l'attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione può chiedere ad uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilità negli orientamenti sull'applicazione delle misure per collegare l'efficacia dei Fondi strutturali e d'investimento europei a una sana gestione economica 7 .

(5)La Danimarca è attualmente soggetta al braccio preventivo del patto di stabilità e crescita. Nel suo programma di convergenza 2016 il governo prevede un miglioramento del saldo nominale, in modo da conseguire il pareggio di bilancio nel 2020. L'obiettivo di bilancio a medio termine — ossia un disavanzo dello 0,5% del PIL in termini strutturali — dovrebbe essere conseguito nel 2016. Sulla base del programma di convergenza, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe attestarsi al 35,1% nel 2020. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio è plausibile. Secondo le previsioni di primavera 2016 della Commissione, la Danimarca dovrebbe conseguire l'aggiustamento di bilancio raccomandato nel 2016 e nel 2017. Sulla base della valutazione del programma di convergenza e tenendo conto delle previsioni della primavera 2016 della Commissione, il Consiglio ritiene che la Danimarca riuscirà a rispettare le disposizioni del patto di stabilità e crescita.

(6)Garantire la disponibilità di manodopera in un contesto di invecchiamento della popolazione è un presupposto per una crescita sostenibile in Danimarca. Negli ultimi anni è stata messa in atto una serie di riforme fondamentali del mercato del lavoro volte in particolare ad aumentare gli incentivi al lavoro e a migliorare l'efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro. Tali riforme potrebbero permettere alla Danimarca di conseguire l'obiettivo nazionale per l'occupazione previsto nel quadro della strategia Europa 2020 e contribuire alla sostenibilità del modello di protezione sociale danese. È invece lungi dall'essere raggiunto l'obiettivo nazionale di inclusione sociale fissato nell'ambito della stessa strategia, che prevede la riduzione del numero di persone che vivono in famiglie a bassissima intensità di lavoro. L'inclusione nel mercato del lavoro e l'aumento dell'occupabilità dei gruppi svantaggiati restano sfide aperte che interessano soprattutto le persone provenienti da un contesto migratorio al di fuori dell'UE, compresi quelli che risiedono in Danimarca da più tempo, e i giovani con un basso livello di istruzione. Le misure di inserimento nel mondo del lavoro convenute nel quadro delle negoziazioni tripartite del 2016 potrebbero migliorare la situazione dei rifugiati e dei migranti arrivati di recente. Tuttavia, dovranno essere adottate misure supplementari per inserire efficacemente nel mercato del lavoro altri gruppi marginalizzati.

(7)Per mantenere il livello di protezione sociale relativamente alto della Danimarca è fondamentale migliorare la crescita della produttività, che stagna ormai da due decenni. Uno dei fattori all'origine di questa situazione è la persistente mancanza di concorrenza nel settore dei servizi, in particolare nel commercio al dettaglio e nell'edilizia. La Danimarca deve pertanto aumentare gli sforzi per migliorare la produttività nel settore dell'edilizia, rimuovendo le barriere e garantendo sistemi proporzionati di autorizzazione, ove siano necessari. Deve inoltre allentare le restrizioni relative al commercio al dettaglio, in particolare mettendo in atto le riforme proposte dal governo.

(8)In Danimarca il livello generale degli investimenti rimane basso a seguito di un forte calo degli investimenti privati durante la crisi economica. Questa situazione è in parte dovuta all'esiguità degli investimenti in immobili residenziali dopo lo scoppio della bolla immobiliare e alle capacità inutilizzate nel settore delle imprese. Un potenziamento degli investimenti potrebbe aiutare la Danimarca a consolidare la crescita economica e ad aumentare la produttività. Nei settori dei servizi e della ricerca sono stati individuati ostacoli agli investimenti. I settori del commercio al dettaglio e dell'edilizia presentano barriere all'ingresso che incidono sulla concorrenza e sulla crescita della produttività. Gli sforzi per trasformare i risultati della ricerca universitaria in innovazione per le imprese potrebbero essere potenziati.

(9)Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica della Danimarca che ha pubblicato nella relazione per paese 2016. Ha altresì valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma nonché il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Danimarca negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Danimarca, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni nazionali. Le raccomandazioni nell'ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 2.

(10)Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere 8 trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,

RACCOMANDA che la Danimarca adotti provvedimenti nel 2016 e nel 2017 al fine di:

1.rispettare l'obiettivo di bilancio a medio termine nel 2016 e conseguire un aggiustamento annuo di bilancio verso l'obiettivo di bilancio a medio termine pari allo 0,25% del PIL nel 2017;

2.aumentare la produttività e gli investimenti del settore privato migliorando la concorrenza nel settore interno dei servizi, in particolare agevolando l'accesso ai mercati del commercio al dettaglio e dell'edilizia; favorire la cooperazione tra imprese e università.

Fatto a Bruxelles, il

   Per il Consiglio

   Il presidente

(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) COM(2016) 325 final.
(3) P8_TA(2016)0058, P8_TA(2016)0059 e P8_TA(2016)0060.
(4) COM(2015) 690 final.
(5) COM(2015) 691 final.
(6) SWD(2016) 74 final.
(7) COM(2014) 494 final.
(8) A norma dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio.