30.8.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 316/54


P8_TA(2015)0064

Relazione 2014 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2015 Relazione 2014 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (2014/2948(RSP))

(2016/C 316/06)

Il Parlamento europeo,

viste la decisione del Consiglio europeo del 16 dicembre 2005 di concedere lo status di paese candidato all'adesione all'Unione europea e le sue conclusioni del 17 dicembre 2013; viste le conclusioni del Consiglio dell'Unione europea del 16 dicembre 2014,

viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Salonicco, del 19 e 20 giugno 2003, concernenti la prospettiva di adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea,

vista la undicesima riunione del Consiglio di stabilizzazione e di associazione tra il paese e l'Unione europea, tenutasi il 23 luglio 2014,

vista la relazione interlocutoria della Commissione (SWD(2014)0303) e la comunicazione dell'8 ottobre 2014 dal titolo «Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2014-2015» (COM(2014)0700) nonché il documento di strategia indicativo (2014-2020) adottato il 19 agosto 2014,

viste le risoluzioni 817 (1993) e 845 (1993) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,

vista la sentenza della Corte internazionale di giustizia sull'applicazione dell'accordo interinale del 13 settembre 1995,

visto il parere della Commissione di Venezia sui sette emendamenti alla Costituzione del paese, adottato il 10 e 11 ottobre 2014,

visti i riscontri della missione internazionale di osservazione delle elezioni OSCE/ODIHR realizzata in occasione delle elezioni presidenziali e delle elezioni parlamentari anticipate,

vista la dodicesima riunione della commissione parlamentare mista (CPM) UE-ex Repubblica iugoslava di Macedonia, tenutasi il 26-27 novembre 2014,

viste le sue precedenti risoluzioni,

visto il lavoro di Ivo Vajgl come relatore permanente nel paese per la commissione per gli affari esteri,

visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.

considerando che l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia è stata candidata all'UE per nove anni ed è il paese più avanzato in termini di allineamento con l'acquis;

B.

considerando che, per la sesta volta consecutiva, la Commissione ha raccomandato al Consiglio di avviare i negoziati; che il paese è pronto a negoziare con l'UE; che, negli ultimi otto anni, il Parlamento europeo ha ripetutamente chiesto l'avvio dei negoziati di adesione con il paese, e che ulteriori ritardi nell'avvio dei negoziati potrebbero avere un impatto negativo sui processi di riforma nel paese e sulla credibilità dell'UE nella regione;

C.

considerando che il Consiglio ha impedito al paese di procedere alla fase successiva del processo di adesione a causa del contenzioso con la Grecia, ancora irrisolto, riguardo alla questione della denominazione; che le questioni bilaterali non devono costituire un ostacolo ai negoziati di adesione con l'Unione europea; che la mancanza di progressi nel processo di integrazione europea potrebbe aumentare i costi per la stabilità regionale e la credibilità dell'UE, nonché comportare un declino delle norme democratiche del paese;

D.

considerando che questo ulteriore rinvio si aggiunge alla crescente frustrazione dell'opinione pubblica macedone circa lo stallo del processo di integrazione nell'UE e rischia di esacerbare i problemi nazionali e le tensioni interne;

E.

considerando che ciascun paese (potenziale) candidato sarà giudicato in base ai suoi stessi meriti, e che sono la rapidità e la qualità delle riforme necessarie a determinare il calendario di adesione;

F.

considerando che le questioni bilaterali dovrebbero essere affrontate al più presto possibile in uno spirito costruttivo, tenendo conto dei principi e dei valori dell'ONU e dell'UE;

G.

considerando che le attività parlamentari sono state compromesse dalla mancanza di un dialogo costruttivo e inclusivo tra governo e opposizione e dal boicottaggio post-elettorale da parte dell'opposizione; che è responsabilità condivisa del governo come dell'opposizione garantire una cooperazione politica sostenibile, essenziale ai fini dello sviluppo democratico del paese e del perseguimento dell'agenda europea; che le elezioni si sono svolte con una copertura mediatica di parte e con l'insufficiente separazione tra attività di Stato e di partito;

H.

considerando che alla dodicesima riunione della CPM non è stata adottata alcuna raccomandazione comune; che una CPM pienamente operativa è essenziale per assicurare un controllo parlamentare del processo di adesione;

I.

considerando che lo Stato di diritto, la libertà dei mezzi di informazione, la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato sono criteri essenziali per il processo di allargamento dell'UE;

J.

considerando che la corruzione e la criminalità organizzata rappresentano tuttora un grave problema; che la libertà di espressione e l'indipendenza dei media continuano ad essere in pericolo;

1.

reitera per la nona volta consecutiva la propria richiesta al Consiglio di fissare quanto prima una data per l'avvio dei negoziati al fine di non perdere lo slancio e di promuovere le riforme collegate all'acquis e consolidare il processo di democratizzazione; ribadisce la propria opinione che la questione della denominazione, che è una questione bilaterale, non deve rappresentare un ostacolo all'avvio delle trattative, anche se andrebbe risolta prima del termine del processo di adesione; appoggia la considerazione della Commissione che il mancato raggiungimento di un compromesso da parte degli interessati, dopo quasi due decenni di colloqui mediati, sta avendo un impatto negativo diretto sulle aspirazioni europee del paese e della sua popolazione; esorta entrambi i governi a intraprendere misure concrete per la ricerca di una soluzione reciprocamente accettabile; ribadisce l'importanza e la necessità di un approccio costruttivo alle sfide con i paesi vicini sulle questioni bilaterali;

2.

ricorda l'impegno degli Stati membri a riesaminare la questione nel 2015 in prospettiva dell'avvio dei negoziati di adesione; ritiene che l'inizio dei negoziati con l'UE non potrà che influire positivamente sugli sforzi per la risoluzione delle controversie bilaterali, e darà altresì luogo alle ulteriori e tanto necessarie riforme soprattutto connesse allo Stato di diritto, all'indipendenza della magistratura e alla lotta alla corruzione; sottolinea che continuare a ritardare l'avvio dei negoziati comporta un costo crescente e imprevedibile per il paese e per la stabilità regionale; sottolinea che il fatto di prolungare ulteriormente lo status quo mina la credibilità della politica di allargamento dell'UE e la sua posizione nella regione;

3.

ribadisce la sua posizione che non si devono invocare questioni bilaterali per ostacolare il processo di adesione; ritiene che esse non dovrebbero rappresentare un ostacolo all'avvio ufficiale dei negoziati di adesione, ma dovrebbero invece essere risolte il prima possibile nel processo di adesione; è consapevole della mancata ottemperanza di una delle parti alla sentenza della Corte internazionale di giustizia del 5 dicembre 2011 sull'applicazione dell'accordo interinale del settembre 1995; invita la Grecia a confermare l'impegno da essa assunto nell'Agenda di Salonicco del 2003 e a creare un ambiente favorevole alla risoluzione dei contenziosi bilaterali, nello spirito dei valori e dei principi europei; chiede maggiori progressi, in particolare in termini di contatti ad alto livello tra i governi e nelle relazioni bilaterali con la Bulgaria per la negoziazione di un accordo sulle relazioni di buon vicinato, che tratti questioni comuni; ribadisce la propria preoccupazione in merito all'utilizzo di argomenti storici nell'attuale dibattito con i vicini e accoglie favorevolmente tutti gli sforzi esplicati nelle celebrazioni congiunte di eventi storici comuni con gli Stati membri UE confinanti; ritiene che ciò potrebbe contribuire a una migliore comprensione della storia e a consolidare le relazioni di buon vicinato;

4.

chiede un impegno più attivo dell'UE sulla questione della denominazione e sostiene l'approccio proattivo del leader politici dell'UE; invita il nuovo alto rappresentante/vicepresidente (VP/HR) a sviluppare nuove iniziative per superare l'attuale situazione di stallo e a lavorare in cooperazione con il Rappresentante speciale delle Nazioni Unite per una soluzione reciprocamente accettabile; invita il Consiglio a tenere una discussione approfondita sulla prospettiva di adesione macedone all'UE nella prima metà del 2015; insiste sul fatto che tutti i paesi candidati e i paesi candidati potenziali devono ricevere, nel processo di integrazione, un trattamento conforme ai loro meriti; è convinto che il prosieguo del dialogo ad alto livello sull'adesione con la Commissione migliorerebbe ulteriormente la qualità del processo di riforma;

5.

esorta tutti gli Stati membri della NATO, segnatamente tutti gli Stati membri dell'UE che sono anche membri della NATO, a sostenere attivamente l'adesione del paese alla NATO, al fine di garantire una maggiore sicurezza e stabilità politica nell'Europa sudorientale;

6.

incoraggia l'instaurazione di una cooperazione transfrontaliera sulla storia, la cultura, l'istruzione e la promozione dei valori europei, a sostegno delle azioni finalizzate ai cambiamenti democratici; in tal senso, esorta i vicini Stati membri dell'UE, in uno spirito di buon vicinato, a sostenere la volontà di introdurre cambiamenti democratici intesi a favorire l'avvio del processo negoziale;

7.

incoraggia il paese a istituire commissioni miste di esperti con i suoi vicini in materia di storia e istruzione, al fine di contribuire a un'interpretazione della storia obiettiva, rafforzare la cooperazione accademica e promuovere atteggiamenti positivi dei giovani nei confronti dei loro vicini;

8.

incoraggia vivamente le autorità e la società civile ad adottare misure appropriate per la riconciliazione storica al fine di superare il divario tra e all'interno dei vari gruppi etnici e nazionali, compresi i cittadini di identità bulgara;

9.

prende atto del pacchetto proposto di emendamenti alla Costituzione; è del parere che alcune proposte, tra cui le disposizioni che riguardano la definizione di matrimonio e la costituzione delle zone finanziarie internazionali, potrebbero essere ulteriormente migliorate conformemente alle raccomandazioni della Commissione di Venezia; ribadisce altresì la necessità di rispettare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e di tenere conto dell'acquis dell'Unione; sottolinea che è necessaria una preparazione attenta della normativa di attuazione su qualunque modifica costituzionale; sottolinea che il processo per una modifica costituzionale duratura richiede un ampio sostegno politico, un dialogo costruttivo e la cooperazione tra tutte le forze politiche; sottolinea la necessità di un dibattito pubblico totalmente inclusivo, di una consultazione accurata e della ricerca del consenso con i partiti dell'opposizione, la società civile e le parti interessate;

10.

esprime la propria preoccupazione per il clima nazionale polarizzato; sollecita il governo a rispettare il ruolo del Parlamento, prevedendo una portata e un periodo di tempo congrui per le consultazioni, anche sulle modifiche costituzionali, onde rendere possibile un controllo parlamentare pieno e indipendente; invita sia il governo che i partiti politici ad adoperarsi per migliorare le loro relazioni, al fine di mantenere la stabilità politica, assicurare una cooperazione politica sostenibile e costruttiva e accelerare l'agenda europea; ricorda che i compromessi sono fondamentali per il funzionamento di un regime democratico; sottolinea la necessità di migliorare l'inclusività e la trasparenza del processo di adesione; sottolinea che il boicottaggio post-elettorale è un problema che deve essere risolto in uno spirito di responsabilità condivisa tra governo e opposizione ai fini del corretto funzionamento del Parlamento; invita l'alto rappresentante/vicepresidente a collaborare con tutte le parti al fine di facilitare il dialogo politico;

11.

è seriamente preoccupato per il deteriorarsi delle relazioni tra il governo e l'opposizione, in particolare per quanto riguarda il recente annuncio di accuse contro il leader dell'opposizione da parte del primo ministro e anche controaccuse di infrazioni criminali; condanna tutte le attività illegali di sorveglianza e chiede che tutte le accuse siano pubblicate e liberamente segnalate; chiede un'indagine indipendente su tutte le accuse e le attività di sorveglianza effettuate, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e presunzione di innocenza; ribadisce l'importanza del rispetto del principio fondamentale della libertà di espressione; invita tutti gli attori politici ad impegnarsi in un dialogo costruttivo in modo da mantenere l'enfasi sulle priorità strategiche del paese e dei suoi cittadini;

12.

si rammarica per l'assenza dell'opposizione nel lavoro regolare della CPM; ritiene essenziale garantire il buon funzionamento della CPM attraverso una rappresentanza adeguata di tutti i partiti parlamentari nelle sue procedure;

13.

esprime preoccupazione per il fatto che la coesistenza interetnica resta fragile e rappresenta una sfida per il paese; si dice altresì preoccupato per l'aggravarsi delle tensioni interetniche, che mettono in luce la mancanza di fiducia reciproca tra le comunità; condanna con forza il ricorso a un linguaggio etnocentrico e foriero di divisioni, specialmente durante le campagne elettorali; sottolinea che l'avvio dei negoziati di adesione all'UE può aiutare il paese ad affrontare questa sfida più efficacemente rafforzando la coesione interetnica su questo obiettivo comune; condanna tutte le forme di nazionalismo ed etnocentrismo che aggravano le divisioni sociali; chiede a tutti i partiti politici e alle organizzazioni della società civile di promuovere attivamente una società inclusiva e tollerante, multietnica e multireligiosa e di proteggere i diritti fondamentali di tutte le persone che appartengono alle minoranze etniche; ricorda che l'istruzione svolge un ruolo vitale nel favorire la tolleranza e il rispetto tra popoli diversi; invita la Commissione a incrementare i progetti e i programmi volti a rafforzare il dialogo interetnico e la comprensione reciproca;

14.

accoglie con favore il fatto che il programma UE resta una priorità strategica del paese; sollecita il paese a consolidare ulteriormente le riforme e a invertire le politiche e le pratiche che potrebbero ancora ostacolare il suo futuro europeo, nonché a garantire progressi sul fronte dell'attuazione delle riforme prioritarie connesse all'UE, anche nel contesto del dialogo ad alto livello sull'adesione;

15.

constata che le elezioni presidenziali e le elezioni parlamentari anticipate dell'aprile 2014 sono state valutate dall'OSCE/ODIHR che le ha ritenute gestite in maniera efficiente; esprime preoccupazione, tuttavia, per la labile distinzione tra attività di Stato e attività di partito, il che è contrario agli obblighi internazionali applicabili a elezioni democratiche, per la copertura mediatica di parte e per la presunta intimidazione degli elettori; si compiace delle riforme elettorali, ma esorta le autorità a indagare sulle presunte irregolarità, prima e durante le elezioni; invita il governo a seguire per tempo le raccomandazioni dell'ODIHR al fine di migliorare il processo elettorale, compresa la gestione e la precisione delle liste elettorali; ricorda altresì, al riguardo, la necessità di elaborare liste elettorali conformi alle norme internazionali;

16.

sollecita il governo ad affrontare le carenze nell'attuazione dell'assistenza IPA, come i problemi sistemici del sistema di controllo, l'insufficiente coordinamento intraistituzionale ed interistituzionale, gli arretrati negli appalti, il basso tasso di assorbimento e di capacità delle istituzioni; chiede il rafforzamento del collegamento tra l'assistenza dell'UE e le strategie nazionali di riforma e che i fondi IPA siano utilizzati per catalizzare una maggiore decentralizzazione delle risorse di bilancio nel paese; chiede azioni per evitare ulteriori perdite di assistenza e accelerare l'attuazione del programma al fine di aumentare l'impatto dell'assistenza UE;

17.

si compiace dell'adozione, a febbraio 2014, del nuovo quadro legislativo per la funzione pubblica e il pubblico impiego quale passo in avanti verso una pubblica amministrazione unificata, trasparente e responsabile; è preoccupato che la pubblica amministrazione, nonostante i progressi in campo legislativo, rimanga frammentata, politicizzata e sottoposta a influenze politiche; raccomanda vivamente il potenziamento della sua professionalità e indipendenza a tutti i livelli; esorta a compiere sforzi per attuare tale legislazione nel pieno rispetto dei principi della trasparenza, del merito e dell'equa rappresentanza; invita il governo ad adottare un programma di riforma della gestione delle finanze pubbliche;

18.

chiede la piena attuazione dell'accordo quadro di Ohrid (OFA); chiede il completamento del riesame della sua attuazione ai fini della formulazione di raccomandazioni politiche; raccomanda vivamente di considerare l'OFA un elemento essenziale dello Stato di diritto, delle relazioni tra le comunità e di una continua decentralizzazione; incoraggia fortemente lo sviluppo della governance locale e la promozione di misure di creazione di fiducia a lungo termine a livello politico, come l'organizzazione di dibattiti pubblici per illustrare i benefici dell'OFA; invita il governo e le autorità locali competenti a procedere all'attuazione della Strategia per l'istruzione integrata e a fornire maggiori finanziamenti a tal fine; ritiene importante l'inclusione di organizzazioni della società civile (OSC) in questo processo; raccomanda un approccio più proattivo al fine di tutelare le identità etniche, culturali e linguistiche di tutte le comunità;

19.

accoglie con favore l'elevato livello di allineamento legislativo, l'aumento dell'efficienza e della professionalità dei tribunali a seguito di riforme giudiziarie globali; è preoccupato, tuttavia, dall'influenza politica indebita su alcuni procedimenti giudiziari e sottolinea che le autorità giudiziarie non devono cedere a qualsiasi pressione esterna da parte del potere parlamentare e esecutivo; sottolinea la necessità di garantire la corretta attuazione delle norme giudiziarie, in linea con le norme europee e le migliori prassi; chiede l'armonizzazione della giurisprudenza al fine di assicurare la prevedibilità del sistema giudiziario e la fiducia dei cittadini; chiede inoltre una maggiore qualità della giustizia, un maggiore utilizzo dei mezzi di ricorso extragiudiziali e della risoluzione alternativa delle controversie, una migliore pianificazione strategica, un maggiore accesso alla giustizia per i membri della società più vulnerabili e un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni professionali e della società civile nel monitorare l'indipendenza della magistratura;

20.

prende atto degli sviluppi positivi nell'attuazione dei programmi anticorruzione per il periodo 2011-2015, nel rafforzamento del sistema per il potenziamento dell'integrità personale e istituzionale, nonché nella cooperazione interistituzionale e internazionale; rileva che rimangono ancora in sospeso importanti questioni relative all'applicazione della normativa antiriciclaggio, anche a livello transfrontaliero, alla conduzione della valutazione dei rischi a livello nazionale e al miglioramento dell'efficienza operativa; ribadisce che una commissione statale per la prevenzione della corruzione indipendente e pienamente funzionante dovrebbe essere l'istituzione statale di punta nella lotta contro tale fenomeno; al fine di migliorare l'operato di detta commissione, invita le autorità competenti a rafforzare l'interconnettività informatica tra i tribunali e la procura e a creare un registro centrale dei funzionari pubblici;

21.

chiede una più efficace attuazione delle politiche e della legislazione in materia di lotta alla corruzione, in particolare nella politica, nella pubblica amministrazione, negli appalti pubblici e nelle attività di contrasto, nonché un potenziamento delle capacità amministrative; esorta il paese a istituire un registro delle condanne per contrastare la corruzione, compresi i casi di alto profilo; invita le organizzazioni della società civile e i media indipendenti a denunciare i casi di corruzione e a farsi promotori di inchieste e processi indipendenti e imparziali; chiede alla procura di consentire un'indagine adeguata e tempestiva sulle accuse in questo ambito;

22.

constata con soddisfazione l'esistenza di un quadro giuridico e istituzionale per la lotta alla criminalità organizzata; plaude alla cooperazione regionale e internazionale attiva del paese, anche attraverso Eurojust ed Europol; si compiace della conduzione di alcune riuscite operazioni di polizia contro gruppi organizzati, intese in particolare a smantellare le rotte internazionali della tratta e del traffico di migranti;

23.

condanna ogni forma di estremismo politico e/o religioso, e ritiene necessaria la cooperazione transfrontaliera con altri paesi dei Balcani occidentali e Stati membri dell'UE; accoglie con favore le modifiche al codice penale, che definiscono ulteriormente il reato e le sanzioni per coloro che partecipano all'estremismo politico e/o religioso; ribadisce con vigore la necessità di una strategia proattiva comune in materia di politica estera, di sicurezza e di difesa, tenendo conto dell'attuale minaccia terroristica internazionale; ricorda che la politica pubblica dovrebbe combattere ogni forma di estremismo, e che andrebbe attentamente evitata la stigmatizzazione di qualunque gruppo religioso in tale contesto;

24.

si rammarica dell'assenza di cooperazione con le organizzazioni della società civile e le parti interessate del settore pubblico nell'azione normativa; sottolinea che tale cooperazione dovrebbe basarsi su una reale volontà del governo di consultarsi con le diverse parti interessate sia nel processo legislativo sia nella formulazione delle politiche; sottolinea il ruolo fondamentale che le OSC possono svolgere per sensibilizzare l'opinione pubblica in merito al processo di adesione rendendolo più trasparente, affidabile e inclusivo; incoraggia il governo a contribuire allo sviluppo della società civile anche nelle zone rurali; esorta il governo ad avviare un dibattito sostanziale con le università, i docenti e gli studenti sulla riforma dell'istruzione superiore;

25.

incoraggia le autorità a recuperare dalla Serbia i pertinenti archivi dei servizi segreti iugoslavi; è del parere che una gestione trasparente del passato totalitario, compresa l'apertura degli archivi dei servizi segreti, costituisca un passo in avanti verso l'ulteriore democratizzazione, responsabilità e solidità istituzionale;

26.

esprime viva preoccupazione per il fatto che l'indipendenza dei media sia costantemente e significativamente minata da pressioni politiche e finanziarie; deplora il costante deterioramento della libertà di espressione, che ha portato la libertà di stampa ai più bassi livelli nella regione; si rammarica, a tal riguardo, che nell'indice di Reporters Without Borders il paese sia passato dal 34o posto nel 2009 al 117o posto nel 2015; osserva con crescente preoccupazione il controllo statale sui media, ivi compresa la loro dipendenza continuata dal bilancio dello Stato, il frequente ricorso all'autocensura e standard professionali ed etici carenti; registra con preoccupazione il ricorso alla diffamazione nel contesto politico e dei media; sebbene siano state adottate alcune misure per ripristinare il dialogo tra il governo e la comunità dei media, si rammarica che la legge sui servizi audiovisivi sia stata modificata con una procedura accelerata senza la dovuta consultazione delle parti interessate dei media;

27.

sollecita il governo a perseguire politiche volte ad aumentare il pluralismo dei media e la diversità di opinioni nonché a garantire l'indipendenza del servizio radiotelevisivo pubblico e dell'autorità di regolamentazione dei mezzi di comunicazione; osserva con preoccupazione che il servizio radiotelevisivo pubblico si è dimostrato fortemente parziale a favore dei partiti governativi, sia durante le campagne elettorali (come evidenziato nelle relazioni dell'OSCE/ODIHR) sia in circostanze non collegate alle campagne (come riportato nella relazione della Commissione sui progressi compiuti); si compiace del fatto che il governo abbia divulgato i dati sulle sue campagne pubblicitarie; invita il governo, tuttavia, a aumentare la trasparenza dei criteri utilizzati nell'assegnazione dei fondi; raccomanda vivamente alla Commissione di essere più attiva nel monitoraggio e nella consulenza sugli sviluppi politici e nell'incoraggiare il dialogo tra tutti gli operatori dei media;

28.

rammenta al governo e ai partiti politici che hanno la responsabilità di creare una cultura di inclusione e tolleranza; chiede che la legge contro la discriminazione sia allineata con l'acquis, in quanto non vieta la discriminazione per motivi di orientamento sessuale; condanna ogni forma di violenza nei confronti della comunità LGBTI e chiede che gli autori di tali violenze, compresi i responsabili dei violenti incidenti contro il Centro di sostegno LGBTI a Skopje, siano consegnati alla giustizia; sottolinea la necessità di lottare contro i pregiudizi e la discriminazione nei confronti della popolazione rom e di adottare ulteriori misure per migliorare la loro situazione, segnatamente nei settori dell'alloggio, della sanità, dell'istruzione e dell'occupazione; invita le autorità a garantire l'introduzione di una prospettiva di genere in tutte le politiche volta ad assicurare la parità tra uomini e donne; ribadisce la sua preoccupazione per il persistere di stereotipi di genere nella società e per la violenza domestica; incoraggia il governo ad affrontare il divario strutturale di genere e salariale nei settori economico, politico e sociale; invita la Commissione a onorare l'impegno da essa stessa assunto di fare del capitolo sull'occupazione e la politica sociale una priorità del processo di adesione, avviando un'iniziativa al riguardo in seno al dialogo ad alto livello sull'adesione con il paese;

29.

resta preoccupato per gli elevati tassi di povertà infantile e per l'incapacità delle istituzioni responsabili dell'attuazione di politiche e azioni strategiche in tale ambito; esorta il governo a intensificare gli sforzi nell'attuazione della strategia nazionale rivista sulla povertà e l'esclusione sociale; chiede che sia riservata una maggiore attenzione alla garanzia di un accesso equo ed efficace alla giustizia per tutti i minori; sottolinea la necessità che il governo compia ulteriori sforzi per sostenere i minori con disabilità e i minori della comunità Rom; chiede che siano profusi ulteriori sforzi per migliorare la salute e la nutrizione dei minori, ambito in cui i minori Rom destano particolari preoccupazioni;

30.

si compiace che il paese continui ad essere il leader regionale in termini di «facilità di fare affari» e accoglie con favore il miglioramento della sua performance nella classifica globale della Banca Mondiale, dal 31o posto nel 2013 al 30o nel 2014; rileva tuttavia che la difficoltosa applicazione dei contratti e le frequenti modifiche legislative senza un'adeguata consultazione pongono gravi sfide al clima imprenditoriale; sottolinea al contempo l'importanza di compiere progressi sul fronte del diritto del lavoro e di rafforzare il dialogo sociale; sottolinea la necessità di migliorare ulteriormente il contesto imprenditoriale, sostenendo le PMI, riducendo le disparità regionali e collegando gli istituti di ricerca e sviluppo al settore delle imprese e dell'occupazione;

31.

si compiace che i flussi degli investimenti esteri diretti (IED) siano rimasti stabili, consentendo così una maggiore diversificazione delle esportazioni; rileva che l'80 % della riserva totale di IED proviene dalle aziende dell'UE, e che i flussi commerciali di beni e servizi con l'UE si sono ulteriormente incrementati; ribadisce l'importanza di attirare investimenti esteri e ritiene che il ritardo nel processo di adesione all'UE potrebbe costituire un ostacolo a una maggiore integrazione economica; riconosce la necessità di aumentare le entrate pubbliche e creare posti di lavoro in settori caratterizzati da un'elevata produttività, visto che la struttura globale dell'economia resta incentrata su attività a bassa produttività; sottolinea che tutte le norme che disciplinano le zone finanziarie internazionali dovrebbero essere conformi all'acquis e agli obblighi internazionali;

32.

accoglie con favore la riduzione del tasso di disoccupazione complessivo dal 29,9 % nel primo trimestre del 2013 al 27,9 % nel terzo trimestre del 2014; invita il governo a rinnovare i propri sforzi per diminuire ulteriormente la disoccupazione strutturale e di lunga durata, in particolare tra i giovani (superiore al 50 %) e le persone vulnerabili, compresi i Rom; chiede l'adozione di riforme per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e la mobilità dei lavoratori, nonché per ridurre il vasto settore dell'economia sommersa che continua a ostacolare la concorrenza; esprime preoccupazione per il fatto che il livello di istruzione e formazione della forza lavoro spesso non combacia con le reali necessità dell'economia e che un elevato numero di giovani lavoratori qualificati sia pertanto costretto ad emigrare a causa della difficoltà a trovare adeguate opportunità di lavoro nel paese; manifesta preoccupazione per le recenti modifiche legislative che mettono in discussione il diritto allo sciopero, ed esorta le autorità a rivedere la legislazione alla luce delle norme dell'OIL;

33.

prende atto delle misure adottate per ridurre la disoccupazione femminile ma chiede al governo di fare di più, visto che la disoccupazione femminile è ancora assai più elevata della media dell'UE;

34.

sottolinea che sono necessari sforzi significativi, in cooperazione con la società civile e le parti interessate, in campo ambientale, segnatamente nei settori della qualità dell'aria e dell'acqua, della protezione della natura e della gestione dei rifiuti; esprime preoccupazione per l'inquinamento dell'aria e dell'acqua; constata con preoccupazione la concentrazione di particelle dannose di svariate volte superiore al tenore massimo consentito, specialmente a Skopje, Tetovo, Bitola, Kičevo e Kavadarci; chiede alle autorità competenti di aumentare la loro collaborazione in modo da attuare la legislazione pertinente, rafforzare le capacità amministrative e stanziare fondi sufficienti per gli investimenti in infrastrutture quali impianti di trattamento delle acque reflue;

35.

lamenta che gli obiettivi per il 2013 in materia di energia non siano stati raggiunti, soprattutto per quanto concerne l'efficienza energetica e l'utilizzo delle energie rinnovabili; chiede, in tal senso, l'adozione di pertinenti piani d'azione e l'allineamento alla politica sul clima dell'Unione europea;

36.

si compiace che il paese sia rimasto attivo e costruttivo nella cooperazione regionale e che non abbia questioni in sospeso inerenti alle frontiere con i suoi vicini; accoglie con favore la sua prossima presidenza dell'Iniziativa centroeuropea; invita il governo ad aumentare il livello generale di allineamento alle dichiarazioni e decisioni della PESC; sottolinea l'importanza di un progressivo allineamento con le posizioni di politica estera dell'UE;

37.

accoglie con favore i progressi compiuti e la disponibilità a completare il collegamento ferroviario tra il paese e la Bulgaria, che si tradurrà in un miglioramento delle relazioni economiche e sociali;

38.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento del paese.