16.12.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 451/64


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo

COM(2014) 86 final

(2014/C 451/10)

Relatore:

BARROS VALE

La Commissione europea, in data 7 marzo 2014, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo

COM(2014) 86 final.

La sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 23 giugno 2014.

Alla sua 500a sessione plenaria, dei giorni 9 e 10 luglio 2014 (seduta del 9 luglio), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 189 voti favorevoli e 6 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore la comunicazione in esame, come ha fatto per le precedenti comunicazioni del 2010 e del 2012, perché considera importanti le iniziative che possano contribuire allo sviluppo del turismo marittimo e costiero.

1.2

Il CESE, consapevole dei limiti posti dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, appoggia le azioni presentate nella comunicazione della Commissione, ma intende in ogni caso formulare alcune raccomandazioni e avvertimenti, al fine di poter contribuire alla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva del turismo costiero e marino caldeggiata dalla strategia Europa 2020.

1.3

L'Europa deve sfruttare le sue risorse naturali e promuovere i suoi siti di eccellenza nei quali vi sia armonia tra la natura e l'assetto del territorio marittimo e costiero. Dato che le zone costiere assumono una particolare importanza strategica in termini ambientali, economici e sociali, la soluzione dei loro problemi deve avvenire nel quadro di una politica integrata di sviluppo sostenibile nella quale rivestono un'importanza primaria l'assetto territoriale, l'equilibrio tra lo sfruttamento delle energie rinnovabili e le restanti attività costiere, nonché il rispetto delle norme urbanistiche. I cambiamenti climatici che già hanno fatto sentire i loro effetti e che interessano, o addirittura distruggono, le zone costiere con la retrocessione della linea di costa non possono essere sottovalutati in quanto comportano lunghi e profondi adeguamenti.

1.4

Come già in precedenza, il CESE torna ad appoggiare l'idea di creare un'agenzia europea del turismo, alla quale partecipino tutte le parti interessate, quali le confederazioni del turismo, le regioni turistiche, gli enti locali a vocazione turistica e le organizzazioni sindacali del settore. La creazione di questo organismo può essere il motore della promozione dell'Europa nel mondo.

1.5

Potrebbe essere giunto il momento di riflettere su una vera e propria politica comune per il turismo che, pur salvaguardando lo spazio di libertà nazionale, immagini il settore in forma globale, definendo delle sinergie e coordinando le politiche dei singoli Stati membri. Tutti gli anni nascono idee diverse che tuttavia restano allo stadio di idee per l'assenza di networking e per la mancata definizione di una strategia comune in materia di turismo che sia in grado di promuovere, come marchio europeo, le destinazioni turistiche tradizionali e non tradizionali, nonché il patrimonio storico e gastronomico, e che al tempo stesso sia capace di gestire l'eventuale pubblicità negativa che fa la sua apparizione di tanto in tanto.

1.6

Il turismo di massa, al quale ha notevolmente contribuito la nascita delle linee aeree low cost, è un fenomeno del quale bisogna approfittare creando o promuovendo reti di trasporto dalle zone servite dagli aeroporti verso altre zone più isolate, dando continuità al territorio attraverso l'inserimento negli itinerari turistici di aree lontane, in modo da renderle luoghi di attrazione turistica, e conciliando in un unico viaggio destinazioni urbane e destinazioni costiere. La disponibilità di informazioni, in un unico luogo, sui collegamenti esistenti è essenziale in quanto costituisce un incentivo alla mobilità. Il CESE ribadisce l'urgenza di rivedere la legislazione sull'attribuzione dei visti, in modo da agevolare la mobilità dei turisti extraeuropei, specialmente di quelli provenienti dalla Cina e da altri mercati emergenti.

1.7

Occorrerà prestare un'attenzione speciale alle zone remote — in particolare quelle dell'Europa settentrionale — con condizioni ambientali uniche, agevolando i trasporti, mettendo a disposizione attrezzature, comunicazioni e reti wi-fi che attraggano i turisti e contribuiscano a trattenere le popolazioni in quelle regioni.

1.8

Occorre definire con urgenza una vera e propria gestione dei porti turistici, in quanto scarseggiano le informazioni sull'esistenza di porticcioli (marine) e sul collegamento tra i diversi porti, e questo rende difficile l'accesso ai panfili e alle imbarcazioni da crociera. La carente gestione dei porti rappresenta un ostacolo allo sviluppo del turismo e alla circolazione delle persone e dei beni. In tale contesto, la Commissione potrebbe esaminare il problema dalla prospettiva delle politiche di creazione del mercato unico e della libera circolazione, e operare per colmare le lacune esistenti.

1.9

L'aumento esponenziale del turismo da crociera ha finito per creare nuove realtà il cui impatto ancora non è stato adeguatamente studiato. L'aumento dell'arrivo di turisti in determinati porti è importante per lo sviluppo delle zone costiere, ma è essenziale ridurre il più possibile l'impatto negativo che questi picchi di traffico possono comportare nelle zone visitate. Bisogna essere adeguatamente preparati a rispondere ai rischi di inquinamento delle acque e dell'aria causato dai carburanti utilizzati dalle grandi navi da crociera e ai rischi ambientali derivanti dalla presenza di migliaia di persone in visita nelle destinazioni turistiche. Bisogna inoltre cercare di coordinare le informazioni sugli scali di queste navi con i dati relativi al turismo locale, onde evitare un afflusso simultaneo di turisti da crociera e di altri che invece hanno la possibilità di organizzare la visita in momenti differenti della giornata.

1.10

L'azione proposta di mappatura delle esigenze di formazione e la creazione della sezione per i «posti di lavoro blu» nel portale EURES sono importanti, ma è essenziale anche che la Commissione realizzi un'azione di divulgazione massiccia e di sensibilizzazione degli Stati membri affinché includano i risultati nelle loro politiche interne di formazione. È opportuno promuovere azioni di formazione destinate non solo ai funzionari delle imprese e degli enti legati al turismo, ma anche agli imprenditori del settore. Tali azioni devono avere per obiettivo, oltre al miglioramento della qualità dei servizi turistici, la promozione dell'Europa in quanto destinazione turistica. Il CESE sottolinea che la sensibilizzazione all'importanza del turismo, al patrimonio europeo e all'ambiente deve iniziare dalla scuola dell'obbligo, formando i giovani sin da un'età precoce.

1.11

Per quanto concerne il problema del turismo da crociera, l'Europa dovrà seguire con attenzione le politiche occupazionali adottate dalle compagnie di navigazione turistica. L'UE può e deve proteggere l'occupazione giovanile in un settore in crescita che presenta grandi potenzialità di creazione di posti di lavoro.

1.12

Il CESE ribadisce l'importanza di alcune disposizioni che possono rispondere alle sfide del settore del turismo, e in particolare del turismo costiero e marittimo, quali:

la promozione di una piattaforma europea che metta a disposizione informazioni integrate sui collegamenti stradali, ferroviari, marittimi e aerei. I problemi di mobilità dei flussi turistici escludono dal processo di sviluppo regioni lontane dotate di grandi potenzialità turistiche, specialmente nell'Europa settentrionale, per la mancanza di informazioni relative ai trasporti disponibili, per le difficoltà nel coordinamento dei trasporti o addirittura per l'assenza di possibili modi di trasporto;

la promozione dei diversi tipi di turismo: naturalistico e sostenibile, sociale, marittimo, culturale e sportivo, d'affari, del benessere o terapeutico, storico, culturale, religioso o gastronomico;

la promozione del turismo della terza età, delle persone con disabilità o a mobilità ridotta e di quelle con esigenze particolari;

il riconoscimento del patrimonio culturale dell'Europa e della sua ricchezza incomparabile, che ci contraddistingue dalle altre regioni del mondo, la protezione di questo patrimonio e la promozione dell'Europa in quanto destinazione turistica per eccellenza;

l'impegno nella promozione della sicurezza che l'Europa può offrire ai suoi visitatori in termini di spostamenti e soggiorno, qualità dell'acqua e sicurezza alimentare, assistenza sanitaria e ospedaliera, sicurezza personale e rispetto dei cittadini e dei loro diritti fondamentali.

1.13

Il CESE è favorevole alla realizzazione di uno studio sulle preferenze dei turisti che visitano o intendono visitare l'Europa, sulle impressioni positive e su quelle negative della visita, sulle ragioni per le quali tornare o non tornare in Europa, e sui motivi per i quali vengono privilegiate le destinazioni extraeuropee. Questo studio, che dovrebbe essere divulgato dai diversi operatori turistici, dai porti e dalle marine, dalle associazioni e autorità competenti in materia di turismo, dai governi e dalle istituzioni europee, permetterebbe di conoscere i comportamenti e le caratteristiche dei turisti con l'obiettivo di facilitare il processo decisionale e di definire strategie comuni per lo sviluppo del settore.

1.14

Il CESE esorta inoltre a stabilire, nel quadro del dibattito sul turismo e delle azioni da realizzare, un'interrelazione tra il turismo marino e costiero e il turismo fluviale, approfittando delle possibilità offerte dai fiumi e dagli estuari, che possono rappresentare un complemento alle attività svolte nelle zone costiere. Lo sfruttamento dei fiumi offre la possibilità di promuovere nuovi prodotti quali le crociere con particolari servizi gastronomici, il turismo rurale e l'ecoturismo, mentre gli estuari — zone di grande valore paesaggistico e potenzialità educative — possono offrire l'osservazione dei volatili e della biodiversità caratteristica di tali siti.

2.   Introduzione

2.1

La comunicazione in esame, che fa seguito a quella del 2010 (1) in cui si annunciava una strategia per il turismo costiero e marittimo sostenibile ed a quella del 2012 dal titolo Crescita blu — Opportunità per una crescita sostenibile dei settori marino e marittimo  (2), riguarda uno dei cinque ambiti di intervento prioritario dell'economia blu che sono stati individuati, ossia il settore del turismo costiero e marittimo.

2.2

Tale settore è già stato messo in risalto come un'importante catena di valore in grado di generare crescita e occupazione in modo sostenibile. Il turismo costiero e marittimo costituisce la principale attività marittima in Europa, con quasi 3,2 milioni di addetti, di cui quasi la metà è costituita da lavoratori giovani. Genera 183 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, ed è un settore costituito principalmente da microimprese o piccole e medie imprese, nel quale opera più di un terzo del totale delle imprese europee collegate al turismo.

2.3

La comunicazione è intesa ad individuare le sfide cui il settore è posto di fronte, in particolare: stimolare l'efficienza e la competitività, attraverso il miglioramento della conoscenza, affrontando il problema della volatilità della domanda e della frammentazione del settore; promuovere le competenze e l'innovazione; rafforzare la sostenibilità in riferimento alla problematica delle pressioni sull'ambiente, alla promozione di offerte innovative, sostenibili e di alta qualità e all'individuazione di opportunità nei vincoli geografici, in particolare l'insularità e la perifericità.

2.4

La comunicazione affronta anche le questioni relative all'utilizzo dei fondi europei e all'integrazione delle politiche UE aventi un impatto sul turismo costiero e marittimo.

3.   Osservazioni generali

3.1

La crescita blu, che riunisce i settori tradizionali e quelli emergenti e in via di sviluppo, costituisce una sfida complessa e ambiziosa e va considerata in maniera integrata. Nello sfruttamento delle aree costiere bisogna tenere conto degli interessi dei vari settori che vi operano senza escludere le questioni ambientali, rivolgendo una particolare attenzione alla pianificazione del territorio e dello spazio marittimo, due fattori che condizionano l'offerta turistica. Occorre fare attenzione alla dimensione intersettoriale in base alla quale il problema va esaminato, dato che senza la tutela del territorio e senza la protezione ambientale non è possibile sviluppare il turismo, sia esso costiero o di qualunque altro tipo. L'impiego delle energie rinnovabili riveste un'indubbia importanza e deve essere promosso intensamente. Bisogna prestare un'attenzione speciale all'ubicazione delle attrezzature, in modo da non impedire lo sviluppo delle attività marittime e turistiche. Occorre inoltre evitare di ubicare impianti nucleari nelle zone di interesse turistico.

L'equilibrio delle zone costiere va visto in maniera dinamica, perché i fenomeni meteorologici e l'azione umana apportano cambiamenti costanti. Le risorse naturali sono alla base delle economie e devono essere considerate, insieme all'innovazione, come pilastri della crescita intelligente e socialmente inclusiva.

3.2

I principali problemi del turismo si sono perpetuati nel corso degli anni, e rimangono oggi ancora da risolvere questioni quali la stagionalità, il lavoro precario e scarsamente qualificato (in particolare tra i giovani), la mancanza di offerte di nuovi prodotti innovativi e le difficoltà di accesso ai finanziamenti, in particolare per le microimprese e le PMI. È pertanto essenziale stabilire un quadro politico europeo per lo sviluppo del turismo, ossia definire una vera e propria politica europea in materia di turismo che orienti le strategie comuni di sviluppo nel rispetto della libertà degli Stati membri di definire le loro politiche a livello nazionale.

3.3

La soluzione alla stagionalità nel turismo costiero e marittimo deve passare per l'offerta di nuovi prodotti in grado di attrarre nuovi consumatori, in particolare durante la bassa stagione. Lo sviluppo di nuovi prodotti destinati al turismo della terza età o alle categorie svantaggiate, lo sfruttamento del potenziale del turismo nautico, che si tratti di navigazione da diporto (a vela e a motore), di sport acquatici (vela leggera, windsurf, kitesurf, surf, bodyboard, canottaggio, canoismo, sci nautico, motonautica, pesca sportiva, pesca subacquea o immersione, comprese le immersioni legate all'esplorazione di navi affondate) o di escursioni in barca e crociere, lo sviluppo del turismo collegato alla talassoterapia o al golf e del turismo naturalistico possono essere soluzioni volte ad aumentare i tassi di occupazione nella bassa stagione, contribuendo in tal modo a trattenere la popolazione nelle regioni dipendenti dal turismo. Anche il sostegno allo sviluppo, specialmente nelle zone remote, di nuove industrie orientate al turismo che utilizzino prodotti provenienti dalle zone costiere e l'accesso universale alle reti a banda larga possono contribuire a contrastare la stagionalità e a rappresentare un fattore di attrazione per i giovani di queste aree.

3.4

Alcune di queste attività meno tradizionali legate alle attività nautiche sono già largamente sviluppate da club sportivi locali il cui know-how può essere utilizzato. È necessario puntare in modo concreto sul sostegno al turismo nautico attraverso la regolamentazione, la costruzione di nuove infrastrutture o l'ammodernamento di quelle esistenti e la creazione di nuove opportunità per questo tipo di offerta, che risulta estremamente attraente per il pubblico non tradizionale.

Il turismo marittimo e costiero è interconnesso, in varie località, con il turismo fluviale. Questo legame non deve essere dimenticato, e si raccomanda di definire strategie di sviluppo comuni in quest'ambito. La navigazione da diporto, a tale proposito, va promossa attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti che combinino il potenziale delle attività marittime e di quelle fluviali.

3.5

Il turismo non può essere considerato un elemento a sé stante, e va visto invece come un settore che subisce l'influsso delle varie politiche adottate dall'UE, in particolare quelle in materia di trasporti, occupazione, istruzione, ambiente, innovazione, sicurezza, consumatori, ecc. La risposta ai problemi dovrebbe essere considerata in modo integrato, poiché gli interventi delle varie politiche incidono direttamente sull'efficienza del settore.

3.6

La Commissione non ha la competenza per intervenire direttamente sul settore del turismo, e pertanto può affrontare alcuni dei problemi individuati attraverso azioni nei settori di sua competenza in rapporto alla promozione del mercato interno, in particolare per quanto riguarda la libera circolazione delle persone e dei beni e gli obiettivi di creazione del mercato unico, trattando problemi che non si limitano al settore del turismo e che interessano altri ambiti in cui l'intervento è non solo possibile, ma anche auspicabile.

4.   Osservazioni specifiche

4.1

La dispersione delle informazioni sul settore turistico rende difficili gli studi e le valutazioni, a causa sia dell'assenza di dati che della mancanza di indicatori specifici che consentano le comparazioni. Il CESE accoglie con favore l'intenzione di porre rimedio a tale lacuna, ma richiama l'attenzione sul fatto che, da quando la comunicazione del 2010 ha individuato tale problema, in quest'ambito sono stati realizzati scarsi progressi.

4.2

Gli sforzi della Commissione volti a promuovere il turismo di qualità offerto dall'Europa possono contribuire a risolvere il problema della stagionalità e i problemi sociali ed economici a essa connessi. L'Europa deve far fronte alla concorrenza di nuove destinazioni nei paesi emergenti, che presentano prezzi bassi allettanti ma non garantiscono le stesse condizioni sotto il profilo della sicurezza o della ricchezza culturale. La promozione dell'Europa quale destinazione turistica deve basarsi sulla qualità come elemento di differenziazione e sui punti forti dell'offerta europea: la straordinaria ricchezza culturale, la sicurezza, la diversità dei servizi, il rispetto dei diritti dei cittadini, la facilità di accesso per le persone con disabilità o esigenze speciali, la disponibilità di telecomunicazioni e reti wi-fi. Il riconoscimento dell'importanza del patrimonio culturale europeo e la sua tutela sono passi strategici per sviluppare un turismo sostenibile e inclusivo.

4.3

Anche il turismo della terza età merita di essere considerato con particolare attenzione. In un contesto mondiale di invecchiamento demografico, il turismo della salute, della cultura e del patrimonio naturale dovrà avere una considerazione speciale quando saranno definite le strategie per il settore. Dopo tutto, i turisti con più di 50 anni d'età sono quelli che spendono di più, e i turisti più anziani sono coloro che hanno più tempo per viaggiare e preferiscono farlo durante la bassa stagione.

4.4

Il mercato delle crociere ha conosciuto una crescita significativa, ma l'effettivo impatto degli scali sulle attività costiere è limitato, dal momento che le soste sono brevi e la pubblicità riguardo alle offerte locali non è efficace. La promozione del dialogo tra gli organizzatori di crociere, i porti e le parti interessate del turismo costiero proposta nella comunicazione è pertinente e va fatta nell'ambito dello sviluppo di partenariati transnazionali e interregionali, di reti, cluster e strategie di specializzazione intelligente volti a contrastare la frammentazione del settore. L'efficacia del networking è una realtà che il turismo non può permettersi di ignorare. Tale sostegno potrebbe essere promosso nel quadro dell'attività dell'agenzia europea del turismo già precedentemente proposta, che potrebbe fungere da piattaforma per un ampio dibattito sui problemi del settore e da base per il networking e la cooperazione.

4.5

La formazione di personale qualificato è essenziale per una crescita sostenibile e inclusiva. Il settore del turismo incontra particolari difficoltà sul piano della qualifica degli addetti, poiché accoglie un gran numero di giovani in condizioni di lavoro stagionale e precario, con scarse possibilità di sviluppo della carriera. Il CESE accoglie con favore l'istituzione della sezione per i «posti di lavoro blu» nel portale EURES, e la mappatura delle esigenze di formazione nel settore del turismo, e ritiene che gli Stati membri debbano essere invitati a includere tali risultati nella promozione delle offerte formative, finanziate dal Fondo sociale europeo e da altri fondi di natura privata, e che vadano incentivati il networking delle scuole già esistenti e la presentazione di progetti connessi al settore del turismo nell'ambito del programma Erasmus +. Sarà necessario includere la formazione per gli imprenditori del settore, affinché possano conoscere e adottare buone pratiche di gestione, essere aggiornati sulla legislazione in vigore e sull'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e, infine, prendere coscienza della protezione ambientale e dei problemi specifici del settore del turismo.

4.6

Per quanto riguarda le differenze tra le competenze che gli Stati membri richiedono agli skipper di imbarcazioni da diporto, il CESE ritiene che la Commissione non sia sufficientemente ambiziosa nelle sue proposte. Se è vero che nel settore del turismo la Commissione ha solo poteri limitati, lo stesso non si può dire per quanto riguarda le questioni connesse alla libera circolazione delle persone e alla creazione del mercato unico, nelle quali rientra questa materia.

4.7

Occorre promuovere l'utilizzo di sistemi innovativi di gestione attraverso il portale dell'iniziativa ICT and Tourism Business. Il CESE rileva che, al pari di altri siti legati al turismo — come l'Osservatorio virtuale del turismo, la Tourism Link Platform o l'eCalypso Platform — detto portale promosso dalla Commissione non è tradotto in tutte le lingue, il che rischia di costituire un ostacolo o un disincentivo al suo utilizzo da parte degli utenti di alcuni paesi.

4.8

La sostenibilità del turismo costiero e marittimo deve basarsi sul pieno rispetto dell'ambiente e considerare le aree terrestri e marittime come strettamente legate. Il rafforzamento della sostenibilità attraverso le azioni proposte riveste notevole importanza per lo sviluppo di nuovi prodotti che includano la ricchezza del patrimonio europeo e il rispetto per l'ambiente. Ancora una volta si rileva che le azioni da realizzare in altri campi — quali l'ambiente, la politica marittima e i trasporti — sono strettamente legate al settore del turismo e che, nell'attuare tali iniziative, la Commissione deve prestare particolare attenzione alle conseguenze che possono avere su detto settore.

4.9

Il CESE accoglie con favore l'inserimento del turismo tra gli obiettivi specifici del programma COSME 2014-2020, che considera un'importante opportunità per lo sviluppo del settore tramite il sostegno alla promozione di progetti di cooperazione internazionale e all'adozione di modelli sostenibili di sviluppo turistico promossi dalle Destinazioni europee d'eccellenza. Il CESE concorda inoltre con l'idea di realizzare una guida online che includa le principali possibilità di finanziamento, dato il carattere trasversale che potrebbero assumere le iniziative realizzate nell'ambito del turismo. Si tenga soltanto presente che, anche in questo caso, le barriere linguistiche possono costituire un ostacolo alla consultazione e all'interpretazione della guida online.

Bruxelles, 9 luglio 2014.

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Henri MALOSSE


(1)  COM(2010) 352 final — Parere del CESE, GU C 376 del 22.11.2011, pag. 44.

(2)  COM(2012) 494 final — Parere del CESE, GU C 161 del 6.6.2013, pag. 87.