26.11.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 424/1


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Misure a favore dell'occupazione giovanile — Migliori pratiche»

(parere esplorativo richiesto dalla presidenza greca)

2014/C 424/01

Relatrice:

SCHWENG

Con lettera del 6 dicembre 2013, l'ambasciatore Theodoros SOTIROPOULOS ha chiesto al Comitato economico e sociale europeo, a nome della presidenza greca e conformemente all'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di elaborare un parere esplorativo sul tema:

Misure a favore dell'occupazione giovanile — Migliori pratiche.

La sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 13 maggio 2014.

Alla sua 299a sessione plenaria, dei giorni 4 e 5 giugno 2014 (seduta del 4 giugno 2014), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere con 124 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1

Il Comitato economico sociale europeo (CESE) giudica la lotta alla disoccupazione giovanile una priorità politica. Per poter dare forma all'Europa di domani, i giovani di oggi hanno bisogno di prospettive per una vita autonoma, tra le quali figura anche un posto di lavoro corrispondente alle loro qualifiche. Solo una strategia basata sulla crescita e orientata al rafforzamento della competitività e al ripristino della fiducia di investitori e famiglie, nonché investimenti sostenibili e un piano di ripresa economica possono stimolare la domanda di forza lavoro.

1.2

Per invogliare le imprese ad assumere giovani lavoratori spesso senza esperienza, anche in un periodo economicamente incerto, occorrono incentivi adeguati. Tra questi figura un sistema d'istruzione che fornisca, sul piano professionale e personale, una base per poter accedere a un'occupazione, orienti maggiormente la formazione professionale verso le esigenze del mercato del lavoro e favorisca l'imprenditorialità. È altresì necessario un mercato del lavoro dinamico e inclusivo nel quale le persone dispongano delle competenze essenziali per la competitività dell'economia europea, per la coesione sociale e per prospettive di crescita sostenibili a lungo termine. Le apposite riforme devono portare ad un equilibrio tra flessibilità e sicurezza. Per raggiungere al meglio questo obiettivo, è necessaria la partecipazione delle parti sociali.

1.3

Al momento di scegliere una professione i giovani devono essere sostenuti da consulenti qualificati. Un'analisi del fabbisogno di forza lavoro a medio termine, soprattutto a livello locale, può influenzare positivamente la scelta della professione. Gli Stati membri i cui sistemi d'istruzione offrono una formazione non solo teorica ma anche pratica si sono distinti, durante la crisi, per un tasso di disoccupazione giovanile relativamente basso rispetto alla media europea. Il CESE è convinto del successo dei modelli di formazione professionale basati sul lavoro, come i sistemi di formazione duale esistenti in alcuni Stati membri. Questi programmi di formazione si rivelano particolarmente riusciti quando tutte le parti in causa (datori di lavoro e lavoratori, le organizzazioni che rappresentano i loro interessi e le autorità pubbliche) assumono le loro responsabilità.

1.4

I servizi pubblici per l'impiego hanno da parte loro un ruolo importante da svolgere nel passaggio dalla scuola alla vita lavorativa. Essi devono poter disporre di adeguate risorse finanziarie e umane non solo per dare sostegno ai disoccupati in cerca di lavoro, ma anche per mantenere uno stretto contatto con chi offre lavoro.

1.5

La partecipazione delle parti sociali alla strategia per la crescita, alle riforme del mercato del lavoro, ai programmi di formazione e alle riforme dei servizi pubblici per l'impiego, nonché il coinvolgimento delle organizzazioni giovanili nell'attuazione della garanzia per i giovani assicurano il consenso di una grossa fetta della popolazione e, di conseguenza, la pace sociale. Un cambiamento può essere duraturo solo se le decisioni vengono condivise.

2.   Introduzione

2.1

La lotta efficace alla disoccupazione giovanile è una delle principali sfide del momento. I tassi di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni sono sempre stati più alti rispetto a quelli della fascia di età dai 24 ai 65, ma la crisi economica e finanziaria ha colpito in modo particolarmente duro i giovani alla ricerca di un primo impiego. In base ai dati Eurostat (1), mentre fino alla fine del 2008 il tasso di disoccupazione giovanile era il doppio rispetto a quello della popolazione totale, alla fine del 2012 è diventato 2,6 volte superiore.

2.2

I motivi sono da ricercare nella diminuzione dei posti di lavoro, a causa di una crescita debole o addirittura negativa, di un regresso della domanda interna, delle economie operate nel settore pubblico, con conseguente blocco delle assunzioni; la situazione è stata aggravata dal fatto che le riforme strutturali nel campo della formazione e del mercato del lavoro non sono state portate avanti in tempo utile. Mancano inoltre le competenze necessarie, mentre sono disponibili qualifiche per le quali non vi è richiesta sul mercato del lavoro.

2.3

Il tasso di disoccupazione giovanile, che indica la quota di giovani disoccupati tra i 15 e i 24 anni rispetto alle persone attive della stessa fascia di età, nel 2013 era del 23,3 % (UE-28). Un secondo indicatore calcolato da Eurostat (2) è la proporzione dei giovani disoccupati (la quota di giovani disoccupati tra i 15 e i 24 anni rispetto alla popolazione globale nella stessa fascia di età): nel 2013 era del 9,8 %. Questo indicatore mostra che numerosi giovani in questa fascia di età seguono una formazione e non sono quindi affatto a disposizione del mercato del lavoro. La disoccupazione giovanile varia notevolmente tra gli Stati membri: la proporzione dei giovani disoccupati va dal 4 % della Germania al 20,8 % della Spagna, mentre il tasso di disoccupazione giovanile va dal 7,9 % della Germania al 58,3 % della Grecia.

2.4

Pur dovendo precisare che il tasso di disoccupazione giovanile non rappresenta la proporzione dei giovani disoccupati, restano comunque tanti i giovani in cerca di lavoro.

2.5

Tra i giovani merita una particolare attenzione il gruppo dei cosiddetti NEET (Not in employment, education or training, ossia persone che non lavorano, non studiano e non seguono una formazione). Secondo Eurofound (3) i NEET rischiano più degli altri di trovare, anche in futuro, solo posti di lavoro precari e la frustrazione provata sin dalla più giovane età li rende inoltre potenziali vittime di povertà, esclusione sociale e radicalizzazione. I costi della non partecipazione di questi giovani al mercato del lavoro si aggirano, in base a stime prudenti, intorno a 153 miliardi di euro, una cifra pari all'1,2 % del PIL europeo.

2.6

In alcuni Stati membri dell'UE, indipendentemente dal livello di disoccupazione giovanile, si registra invece un numero crescente di posti di lavoro disponibili che non possono essere occupati. Si tratta di lavori specializzati in diversi settori, professioni altamente qualificate collegate alla matematica, all'informatica, alle scienze naturali e alla tecnologia, ma anche di posti per quadri intermedi dove sono richieste persone dotate di competenze orizzontali (ad esempio capacità di comunicazione, spirito di squadra, imprenditorialità, ecc.).

3.   La risposta europea alla disoccupazione giovanile

3.1   La garanzia per i giovani

3.1.1

È dal 2011 che nelle comunicazioni della Commissione (4) si fa riferimento all'idea di una garanzia per i giovani. Nell'aprile 2013, il Consiglio dei ministri dell'UE ha adottato una raccomandazione per l'istituzione di detta garanzia. Tale garanzia, una volta realizzata, dovrebbe consentire a tutti i giovani al di sotto dei 25 anni di ricevere un'offerta qualitativamente buona di lavoro, di perfezionamento, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi da quando hanno lasciato la scuola o hanno perso il lavoro.

3.1.2

La maggior parte delle misure previste dalla garanzia per i giovani può essere cofinanziata dal Fondo sociale europeo. 20 Stati membri sono inoltre ammessi a beneficiare di finanziamenti supplementari a titolo dell'iniziativa per l'occupazione giovanile a causa del loro elevato tasso regionale di disoccupazione giovanile (oltre il 25 % in almeno una regione).

3.1.3

Nel quadro del semestre europeo, la valutazione e il monitoraggio dei piani di attuazione dovrebbero essere inseriti nelle raccomandazioni specifiche per paese affinché la garanzia per i giovani sia in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020.

3.1.4

Nel 2013 la Banca europea per gli investimenti ha dato vita al programma Qualifiche e occupazione — Investire nei giovani assegnando risorse pari a 6 miliardi di euro. Il programma dovrebbe disporre della stessa dotazione anche nel 2014 e 2015.

3.2   Quadro d'azione delle parti sociali europee per la lotta alla disoccupazione giovanile

Nel giugno 2013, le parti sociali europee hanno adottato un quadro d'azione sull'occupazione giovanile (5). Tale quadro si basa su esempi vecchi e nuovi di buone pratiche nei quattro settori prioritari: apprendimento, passaggio dalla formazione al lavoro, occupazione e imprenditorialità. Le parti sociali a livello nazionale dovrebbero trarre ispirazione da tali esempi per la ricerca di soluzioni nel loro campo specifico, adeguandole in seguito alle rispettive particolarità nazionali.

3.3   Il contributo del CESE

3.3.1

La situazione dei giovani sul mercato del lavoro è stata al centro di numerosi pareri (6), convegni e audizioni (7) del CESE. L'Osservatorio del mercato del lavoro ha adottato un nuovo metodo di lavoro che prevede l'elaborazione di studi pilota su temi specifici, consultando la società civile organizzata di alcuni paesi per valutare se le politiche e le misure europee diano l'effetto desiderato. In quanto di stretta attualità, l'importante tema dell'occupazione giovanile è uno dei primi ad essere stato scelto per l'elaborazione di uno studio pilota.

3.3.2

Nel suo parere sul Pacchetto per l'occupazione giovanile  (8), il CESE rileva che «serve una reale strategia di crescita a livello dell'UE e nazionale per sostenere la creazione di posti di lavoro più numerosi e più stabili. A tal fine si rende necessario un approccio coordinato di tutti gli sforzi e le politiche finalizzati a rafforzare la competitività e a ristabilire la fiducia degli investitori e delle famiglie». Il CESE giudica inoltre insufficiente un finanziamento della garanzia per i giovani pari a soli 6 miliardi di euro.

3.3.3

Nel suo parere sul tema Quadro di qualità per i tirocini  (9) il CESE sottolinea che i tirocini sono un'importante porta di accesso al mercato del lavoro, ma non costituiscono la panacea per combattere la disoccupazione giovanile. Oltre ad includere maggiormente i tirocini nei piani di studio e a garantire una sicurezza sociale di base, occorre anche definire orientamenti che diano un'idea delle possibilità di sostenere la creazione di sistemi di tirocinio con una responsabilità finanziaria condivisa.

3.3.4

Il CESE ha accolto molto favorevolmente la decisione relativa ad una cooperazione rafforzata tra i servizi pubblici per l'impiego (SPI) anche in considerazione della loro importanza nella lotta alla disoccupazione giovanile (10). Tali servizi devono essere in grado di rispondere in modo diretto, flessibile e creativo ai cambiamenti del loro contesto e poter unire interventi a breve termine a soluzioni durature. Per questo occorrono apposite capacità e un adeguato sostegno finanziario. Gli SPI dovrebbero concentrarsi maggiormente sull'offerta, in quanto i datori di lavoro hanno sempre più difficoltà a reperire i lavoratori necessari.

3.3.5

Nel suo parere dedicato alla comunicazione dal titolo Aprire l'istruzione  (11), il CESE sottolinea che «un approccio digitale nell'ambito dei sistemi d'istruzione [può] contribuire a migliorare la qualità e la creatività dell'istruzione da offrire (...). Il coinvolgimento [del corpo docente] nella concezione e attuazione dell'iniziativa, unito ad una formazione adeguata, è essenziale per 'aprire l'istruzione' in modo innovativo usufruendo delle nuove tecnologie e delle risorse didattiche aperte in un contesto di insegnamento e apprendimento per tutti». (...) Anche la mobilitazione di tutti i soggetti interessati e il sostegno alla creazione di 'partenariati di apprendimento' nella società (...) sono cruciali affinché l'iniziativa abbia successo (...)".

3.3.6

Nei capitoli che seguono sono descritti alcuni progetti raccomandati dai membri del CESE. Dato che si tratta di progetti relativamente nuovi, spesso non esistono dati sulla loro efficacia ed efficienza, e pertanto la loro valutazione poggia esclusivamente sull'opinione dei consiglieri.

3.4   Riforma dei sistemi d'istruzione

3.4.1

Nell'ambito del semestre europeo, 16 Stati membri sono stati invitati a modernizzare i loro sistemi d'istruzione. In 12 casi è stato raccomandato loro di orientare maggiormente le formazioni professionali alle esigenze del mercato del lavoro o di potenziare la formazione professionale duale.

3.4.2

I sistemi d'istruzione sono e devono restare di competenza nazionale. Tuttavia, il livello europeo può dare impulsi importanti attraverso lo scambio di esperienze, l'apprendimento tra pari e gli incentivi finanziari. I sistemi d'istruzione devono essere configurati in modo da offrire ai giovani le tecniche culturali di base e da consentire loro di rispondere in maniera autonoma alle nuove sfide, affinché l'apprendimento permanente diventi parte integrante del percorso individuale.

3.4.3

La consulenza e l'informazione in materia professionale, fornite in tempo utile, devono contribuire al riconoscimento delle proprie capacità e competenze, nonché trasmettere dati sull'andamento del mercato del lavoro. Progetti quali la Wiener Töchtertag (Giornata delle ragazze) (12), nella quale le ragazze si recano presso un'impresa al fine di farsi un'idea dei nuovi settori professionali e delle prospettive di impiego, possono anche contribuire a destare l'interesse delle ragazze verso le formazioni professionali di tipo tecnico.

3.4.4

L'abbandono scolastico precoce è prodotto da una serie di cause e richiede pertanto misure individualizzate, come lo Jugendcoaching  (13) in Austria o il Joblinge  (14) in Germania, grazie ai quali i giovani che rischiano di uscire dal sistema ottengono temporaneamente una consulenza e un sostegno personalizzati nella ricerca di una formazione o di un posto di lavoro.

3.4.5

Nei paesi europei caratterizzati da una scarsa disoccupazione giovanile è interessante notare che esiste un sistema d'istruzione orientato al mercato del lavoro e vicino alle imprese, che rilascia qualifiche professionali certificate e trasferibili. Nella fattispecie, la formazione viene effettuata — sotto diverse forme — in parte direttamente nell'impresa e in parte a scuola. Questo sistema è stato riconosciuto dalle istituzioni UE e dalle parti sociali europee, le quali hanno accolto favorevolmente l'Alleanza europea per l'apprendistato (15). Il tirocinio è uno degli elementi principali di un programma di garanzia per i giovani e il suo successo si basa su un ampio partenariato che riunisce le parti interessate — imprenditori, lavoratori e insegnanti. Per creare un sistema duale che sia orientato alle esigenze delle imprese, del mercato del lavoro e dei giovani è essenziale che la sua organizzazione e il suo funzionamento possano contare su un forte coinvolgimento di organismi vicini alle imprese. L'intensa partecipazione delle parti sociali fa sì che queste ultime si identifichino con il sistema e lo facciano proprio («co-titolarità del sistema»). È anche necessario che il datore di lavoro si assuma le sue responsabilità e si mostri propenso ad investire. Anche se per altri Stati membri non è possibile istituire a breve termine un sistema d'istruzione su vasta scala, si potrebbero ad esempio sperimentare singoli percorsi di formazione duale con un gruppo fisso di imprese di uno stesso settore. Le parti sociali del settore dovrebbero a tale scopo definire standard e certificazioni comuni nel campo della formazione. Un'altra possibilità sarebbe offerta da una cooperazione rafforzata tra singole scuole, nel quadro della loro autonomia, con singole imprese, come avviene ad esempio in Polonia.

3.4.6

Grazie ai corsi di studio del proprio Collegio delle arti, della scienza e della tecnologia (MCAST), negli ultimi anni Malta ha mosso importanti primi passi in questa direzione, nella misura in cui una parte della formazione avviene direttamente in un'impresa. Dei 284 studenti che hanno effettuato il tirocinio presso la sede maltese della Lufthansa, 163 hanno ottenuto un posto di lavoro.

3.4.7

Riconoscimento delle qualifiche conseguite a livello informale. La convalida dei risultati di apprendimento (conoscenze, abilità e competenze) acquisiti mediante l'istruzione non formale e informale può svolgere un ruolo importante nel migliorare l'occupabilità e la mobilità, nonché nell'accrescere la motivazione per l'apprendimento permanente, in particolare nel caso di persone socialmente ed economicamente svantaggiate o meno qualificate.

3.4.8

Nel contesto della grave crisi economica cui l'Unione europea deve far fronte e del conseguente forte aumento della disoccupazione, in particolare tra i giovani, e di fronte all'invecchiamento demografico, la convalida di tutte le conoscenze, abilità e competenze utili può fornire un contributo ancora più valido al miglioramento del funzionamento del mercato del lavoro, alla promozione della mobilità e al rafforzamento della competitività e della crescita economica.

3.5   Misure per facilitare il passaggio dalla scuola alla professione

3.5.1

Qualifiche e misure di formazione (professionale). La mancanza di esperienza lavorativa è un punto essenziale che spiega come mai le imprese siano restie ad assumere i giovani in tempi economicamente difficili. Un insegnamento puramente teorico senza il requisito di un'applicazione pratica delle nozioni apprese si rivela sempre di più un ostacolo all'accesso al mercato del lavoro.

3.5.2

Thinking outside the box on recruitment (Pensare fuori dagli schemi in materia di assunzione) è un progetto lituano destinato a rendere occupabili i giovani e a dare loro la possibilità di effettuare un tirocinio all'interno di imprese adeguate allo scopo. In Austria, un sistema analogo è rappresentato dalle cosiddette «fondazioni di collocamento» (Implacementstiftungen) (16) dei servizi pubblici austriaci per l'impiego. In questo caso, le imprese che non sono in grado di coprire il loro fabbisogno di personale vengono messe in contatto con persone che sono alla ricerca di un impiego e che, per ottenere un determinato posto di lavoro, devono ancora svolgere una parte della loro formazione. I costi di formazione e di mantenimento vengono condivisi tra i servizi per l'impiego e le imprese. Valutando le esperienze effettuate si evince che nel giro di tre mesi dalla conclusione del previsto tirocinio circa il 75 % dei partecipanti ottiene un posto di lavoro.

3.5.3

In Francia, dal 2011 vengono adottate misure specifiche a favore dei giovani con o senza diploma (o laurea) grazie ad accordi interprofessionali tra le parti sociali, con l'intento di aiutarli a trovare un lavoro. Il programma si concentra in particolare sulla formazione di chi deve presentare una domanda di lavoro. Dalla valutazione è emerso che il tasso d'inserimento nel mondo del lavoro grazie alla partecipazione a questo programma è del 65 %, ossia il 18 % in più rispetto al gruppo di riferimento.

3.5.4

In Irlanda, grazie al programma Jobbridge  (17), ai giovani che hanno beneficiato per 78 giorni almeno di assistenza sociale vengono offerti tirocini da 6 a 9 mesi all'interno di imprese. Oltre all'assistenza sociale, i tirocinanti ricevono 50 euro la settimana. Il CESE non comprende come mai i giovani che ad esempio svolgono un lavoro part-time accanto ad una formazione non possano ricorrere a questo programma al termine della loro formazione in quanto non sono beneficiari di sussidi sociali. Ritiene pertanto che le misure di attivazione dovrebbero essere applicate prima, in quanto il lungo periodo di attesa serve a scoraggiare le persone interessate invece di incoraggiarle ad accettare un lavoro.

3.5.5

Nel 2011 lo Scottish Council for Voluntary Organisations (Consiglio scozzese per le organizzazioni di volontariato) ha dato vita al programma Community Jobs Scotland. Tale programma si rivolge ai giovani disoccupati e lavora con organismi di assistenza sociale che offrono ai giovani, che siano in possesso di qualifiche superiori o anche solo di base, posti di lavoro per un periodo da 6 a 9 mesi in una serie di ambiti professionali. I giovani ottengono un vero e proprio impiego, devono superare la procedura di candidatura, ricevono un salario e proseguono il percorso di formazione. Al programma hanno preso parte più di 4  000 giovani, il 47,3 % dei quali ha ottenuto immediatamente un posto di lavoro, mentre il 63,6 % ha potuto beneficiare direttamente di un proseguimento della formazione e della partecipazione ad attività di volontariato.

3.5.6

In Danimarca, i sindacati e il Fondo per l'occupazione creano, in collaborazione con datori di lavoro pubblici e privati, posti di tirocinio per giovani che hanno portato a termine una formazione, per consentire loro di acquisire un'esperienza di lavoro o una specializzazione nel loro settore specifico. Di media, il 60 % delle persone che hanno svolto questo tipo di tirocinio trova un impiego anche se i dati precisi saranno disponibili solo al termine del progetto, nell'aprile 2014.

3.5.7

Attraverso il progetto sloveno Moje izkušnje (La mia esperienza) (18), premiato dall'OIL, è possibile creare un contatto tra studenti e datori di lavoro grazie ad una piattaforma online sulla quale gli studenti stessi possono caricare le loro esperienze di lavoro. Vengono inoltre rilasciati dei certificati per attestare l'esperienza lavorativa.

3.5.8

In Spagna, la Fondazione Novia Salcedo offre, in qualità di organismo culturale privato senza fini di lucro, un programma destinato ai tirocinanti per assistere i giovani che hanno terminato una formazione professionale attraverso un mix di apprendimento teorico ed esperienza lavorativa pratica all'interno di un'impresa. Da una valutazione si evince che più del 52,23 % dei partecipanti ha ottenuto un contratto di lavoro al termine del programma.

3.5.9

Nella Repubblica ceca i datori di lavoro e le associazioni di categoria partecipano al progetto Pospolu (Insieme) volto a introdurre modifiche nell'organizzazione della formazione e a rafforzare l'apprendimento basato sul luogo di lavoro. Il progetto prevede la conclusione di partenariati tra scuole e imprese e l'elaborazione di proposte per modificare i contenuti didattici. Il progetto riguarda in primo luogo i corsi di formazione nei settori della meccanica, dell'elettrotecnica, dell'ingegneria civile, dei trasporti e delle tecnologie dell'informazione.

3.5.10

In Portogallo la rete di parchi tecnologici promuove attualmente due progetti (Think Industry e F1 in Schools) incentrati sulle nuove competenze industriali richieste dal mercato del lavoro; ricorrendo a un approccio pratico si favorisce l'utilizzo di strumenti e macchinari e si forniscono le conoscenze necessarie per realizzare una vera auto di Formula 1 in miniatura e per commercializzare l'idea/il progetto. Le scuole e le imprese hanno inoltre concluso dei partenariati per migliorare l'immagine dei percorsi professionali nel settore industriale tra gli studenti più giovani e per orientare questi ultimi verso le esigenze del mercato (19).

3.5.11

In Italia vige un programma per il triennio 2014-2016 per il quale gli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado possono svolgere periodi in azienda attraverso un miglior utilizzo del contratto di apprendistato.

3.5.12

Promozione della mobilità. La promozione della mobilità transnazionale dei giovani ai fini dell'esperienza professionale può anch'essa contribuire a colmare le lacune tra la formazione puramente teorica e il primo lavoro.

3.5.13

L'accordo bilaterale tra Germania e Spagna, che prevede possibilità di occupazione e formazione per circa 5  000 giovani spagnoli entro il 2017, ne è un esempio, al pari dei programmi di sostegno elaborati sempre in Germania dal titolo The job of my life e Make it in Germany, il cui obiettivo è di attrarre giovani in Germania per far seguire loro una formazione in settori nei quali c'è penuria di manodopera specializzata. Ai giovani partecipanti a questi programmi viene offerto un corso propedeutico di lingua tedesca nel loro paese di origine, una sovvenzione per sostenere i costi di viaggio e di sistemazione e un corso di lingua in Germania per prepararsi ad un tirocinio. Se al termine del tirocinio il datore di lavoro è soddisfatto, i partecipanti possono seguire tra i tre e i tre anni e mezzo di formazione durante la quale ricevono, oltre al sussidio di formazione, un aiuto finanziario e un'assistenza sul luogo di formazione, all'interno del posto di lavoro e nella vita quotidiana.

3.5.14

Il programma Integration durch Austausch (Integrazione attraverso lo scambio) promuove l'inserimento professionale di categorie che incontrano difficoltà nell'accedere al mercato del lavoro attraverso un'esperienza lavorativa pratica in un altro paese dell'UE. Il bilancio intermedio di questo programma cofinanziato dall'FSE mostra che sei mesi dopo la conclusione dello scambio il 41 % dei partecipanti ha trovato un lavoro, il 18 % segue una formazione, il 7 % frequenta una scuola e il 4 % prosegue gli studi.

3.5.15

Per adeguare maggiormente l'offerta e la domanda sul mercato del lavoro, è indispensabile una riforma del portale EURES. Il CESE affronterà questo argomento in un suo parere. È tuttavia essenziale che EURES venga utilizzato in tutti gli Stati membri, e non solo in un numero limitato di essi, come strumento della politica del mercato del lavoro, e che i posti disponibili siano pubblicati anche su tale sito. L'iniziativa Your first EURES job  (20) (Il tuo primo lavoro EURES) rappresenta anch'essa un buon esempio di promozione della mobilità transfrontaliera dei giovani lavoratori, nella misura in cui viene loro proposto un primo lavoro (non una formazione o un tirocinio) associato a una sovvenzione per sostenere i costi aggiuntivi che l'accettazione di un lavoro in un altro paese comporta.

3.5.16

Per adeguare meglio le qualifiche al fabbisogno reale, è essenziale creare osservatori per anticipare e individuare tempestivamente tale fabbisogno. Ciò dovrebbe avvenire a livello regionale e/o settoriale con la partecipazione delle parti sociali, per poter procedere rapidamente ai diversi adeguamenti economici e giuridici, ma anche tecnici, necessari; a questi livelli sono infatti maggiormente conosciute le esigenze delle imprese e del mercato del lavoro.

3.6   Misure per l'integrazione dei giovani svantaggiati

3.6.1

I giovani che presentano particolari esigenze e hanno poi bisogno di un'assistenza specifica al fine di trovare la loro strada nel mercato del lavoro. In Austria, questa assistenza è garantita dal programma Jobcoaching  (21) il quale aiuta i disabili o coloro che hanno difficoltà di apprendimento nei primi mesi del nuovo lavoro attraverso una consulenza e un accompagnamento personalizzati. Questa assistenza è intesa come servizio offerto non solo ai giovani ma anche alle imprese.

3.6.2

Nel Galles è stato creato un apposito progetto per i NEET dal titolo Intermediate Labour Market (mercato del lavoro intermedio), il quale offre ai giovani con opportunità minime di accesso al mercato del lavoro un programma ben strutturato e possibilità occupazionali. Il programma è destinato a motivare i giovani ad accettare un lavoro; ai partecipanti vengono non solo impartite regole di comportamento e qualifiche di base ma viene anche offerto un sostegno al momento di presentare la propria candidatura a un posto di lavoro. Su 249 partecipanti in totale, 35 hanno ottenuto un posto di lavoro.

3.6.3

Un esempio d'integrazione di cittadini ben lontani dal mercato del lavoro è rappresentato dal progetto Equality of opportunity (pari opportunità) (22) dell'impresa U.S. Steel di Kosice (Slovacchia). Il progetto offre in particolare un lavoro e una formazione ai Rom che vivono nella zona di Kosice, i quali grazie a questo intervento entrano (spesso per la prima volta) in contatto con il mondo del lavoro. Dal 2002 sono stati creati più di 150 posti di lavoro per i Rom.

3.6.4

In Belgio, il piano Activa  (23) prevede per i giovani poco qualificati al di sotto dei 25 anni e disoccupati da almeno 12 mesi una riduzione dei contributi del datore di lavoro per la previdenza sociale e una sovvenzione salariale per cinque trimestri.

3.7   Misure di riforma del mercato del lavoro

3.7.1

Secondo il Forschungsinstitut zur Zukunft der Arbeit (Istituto di ricerca sul futuro del lavoro), sin dagli anni '80, i contratti di lavoro a tempo determinato sono stati liberalizzati in numerosi paesi d'Europa al fine di creare maggiori opportunità di lavoro, senza dover mettere in discussione la protezione dai licenziamenti, fortemente sviluppata in diversi paesi (24). Questa situazione ha fatto sì che ai giovani fossero offerti sempre più di frequente contratti temporanei, senza la possibilità di passare a rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Se è vero che, in tempi di crisi, una protezione dai licenziamenti fortemente sviluppata fa in modo che i lavoratori con una maggiore anzianità abbiano meno probabilità di perdere il lavoro rispetto ai più giovani, a causa dell'insicurezza dell'ambiente economico essa mostra di essere un ostacolo all'assunzione di giovani senza esperienza ed accresce la segmentazione del mercato del lavoro.

3.7.2

Soprattutto nei paesi caratterizzati da un tasso di disoccupazione giovanile particolarmente elevato il CESE raccomanda di portare avanti delle riforme del mercato del lavoro, con la partecipazione delle parti sociali, al fine di trovare un giusto equilibrio tra flessibilità e sicurezza. Le riforme, che funzionano solo a medio termine, possono però, in fase di ripresa congiunturale, contribuire in modo significativo al rapido calo della disoccupazione giovanile.

3.8   Incentivi per incoraggiare le imprese ad assumere i giovani

3.8.1

Per incoraggiare le imprese ad assumere giovani senza esperienza, può essere utile offrire ulteriori incentivi, che spesso assumono il carattere di sovvenzioni salariali o di una riduzione dei contributi ai regimi previdenziali. Bisogna però fare in modo che tali incentivi non producano una distorsione della concorrenza e un deterioramento dei regimi previdenziali. Si prendano ad esempio gli aiuti che l'autorità cipriota di sviluppo delle risorse umane (HRDA) (25) eroga alle imprese cipriote per i programmi di formazione dei giovani lavoratori. Soprattutto le PMI possono in tal modo assicurare la necessaria formazione e fare fronte al calo di produzione che ne deriva nella fase iniziale.

3.8.2

In Finlandia, la carta Sanssi  (26) certifica a un giovane disoccupato al di sotto dei 30 anni che il suo datore di lavoro può richiedere per dieci mesi una sovvenzione salariale.

3.8.3

L'Ungheria ha scelto di fornire alle imprese un incentivo all'occupazione di giovani lavoratori al di sotto dei 25 anni, riducendo per un determinato periodo di tempo la retribuzione lorda e i contributi previdenziali.

3.8.4

In Italia le imprese hanno un incentivo fiscale ai fini previdenziali per 12 mesi se assumono con contratto a tempo indeterminato giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni se privi di un impiego regolarmente retribuito da ameno 6 mesi o privi di un diploma di scuola media superiore o professionale.

3.9   Misure per promuovere l'imprenditorialità

3.9.1

Una delle tre linee del Piano d'azione Imprenditorialità 2020 — Rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa  (27) riguarda l'istruzione e la formazione all'imprenditorialità per sostenere la crescita e la creazione d'imprese. Grazie alla «patente d'imprenditore» (28), i giovani possono conseguire una formazione economica e aziendale che sostituisce, previo superamento di un esame, la licenza di imprenditore necessaria in Austria per esercitare un'attività autonoma.

3.9.2

Grazie al programma Junior Company, gli studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni fondano vere e proprie imprese per la durata di un anno scolastico e mettono addirittura a disposizione sul mercato reale i loro prodotti e servizi. Questa esperienza consente loro di acquisire direttamente una certa competenza economica.

3.9.3

Il progetto Extraordinary EducationTM consente ai giovani di sperimentare un'idea aziendale in un ambiente informale e trasmette loro competenze di base sul piano dell'imprenditorialità e della comunicazione, indipendentemente dall'età o dalla lingua.

3.9.4

Per consentire l'accesso ai finanziamenti e per incoraggiare la creazione di posti di lavoro, la Romania esonera le nuove imprese dal pagamento delle imposte di registro. Queste imprese beneficiano inoltre di sgravi fiscali per 2-4 lavoratori, un prestito fino a 10  000 euro, che copre il 50 % del piano di attività, e infine garanzie da parte del governo per l'80 % dei prestiti contratti. Tra il 2011 e il marzo 2014, sono state fondate in totale 12  646 PMI e sono stati creati 22  948 posti di lavoro. Solo 188 di queste PMI hanno poi chiuso. Visti i risultati ottenuti, il programma prosegue anche nel 2014.

Bruxelles, 4 giugno 2014.

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Henri MALOSSE


(1)  Statistiche Eurostat sulla disoccupazione.

(2)  Eurostat – Statistics_explained – Youth_unemployment.

(3)  Eurofound – NEETs.

(4)  Opportunità per i giovani e pacchetto per l'occupazione giovanile.

(5)  Quadro d'azione sull'occupazione giovanile.

(6)  GU C 68 del 6.3.2012, pag. 1; GU C 68 del 6.3.2012, pag. 11; GU C 143 del 22.5.2012, pag. 94; GU C 299 del 4.10.2012, pag. 97; GU C 191 del 29.6.2012, pag. 103; GU C 11 del 15.1.2013, pag. 8; GU C 161 del 6.6.2013, pag. 67; GU C 327 del 12.11.2013, pag. 58; GU C 133 del 9.5.2013, pag. 77; GU C 271 del 19.9.2013, pag. 101; CCMI/118 — EESC-2013-05662-00-00-AS-TRA (Relatore: FORNEA, correlatore: GRIMALDI); non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

(7)  http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.fr.events-and-activities-eu-policies-youth-employment

http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.fr.events-and-activities-skill-mobility-competitiveness

(8)  GU C 161 del 6.6.2013, pag. 67

(9)  Quadro di qualità per i tirocini.

(10)  Servizi pubblici per l'impiego (SPI).

(11)  Aprire l'istruzione.

(12)  Giornata delle ragazze.

(13)  NEBA – Jugendcoaching.

(14)  Joblinge.

(15)  Alleanza europea per l’apprendistato.

(16)  http://www.implacement-stiftung.at/

(17)  Jobbridge.

(18)  http://youthpractices.org/assessment.php; pag. 36.

(19)  http://www.f1inschools.com/

(20)  Commissione europea - Il tuo primo lavoro EURES.

(21)  NEBA – Jugendcoaching.

(22)  U.S. Steel Kosice – Pari opportunità.

(23)  Belgio – Activa.

(24)  IZA – disoccupazione giovanile in Europa.

(25)  Programma cipriota per il collocamento e la formazione nell'istruzione superiore.

(26)  Finlandia – Sanssi card.

(27)  COM(2012) 795 final.

(28)  Austria - Patente d'imprenditore.