52013DC0490

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE Quadro armonizzato per i documenti programmatici di bilancio e le relazioni sull'emissione del debito nella zona euro /* COM/2013/0490 final */


1.         Introduzione

Il regolamento (UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro (GU L 140 del 27.5.2013) è entrato in vigore il 30 maggio 2013. si basa e integra, all'interno della zona euro, il patto di stabilità e crescita, quadro europeo di sorveglianza delle finanze pubbliche. Il regolamento compie un concreto e decisivo passo avanti nel rafforzamento dei meccanismi di sorveglianza applicabili a tutti gli Stati membri della zona euro.

Le novità contenute nel regolamento n. 472/2013 relativamente alla sorveglianza di bilancio risiedono nella maggior trasparenza delle decisioni di bilancio e nel più forte coordinamento tra gli Stati membri della zona euro in materia di conti pubblici a decorrere dal ciclo di bilancio 2014.

In particolare, le nuove disposizioni comuni sul bilancio prevedono un nuovo esercizio di sorveglianza coordinata che si terrà ogni anno in autunno. Entro il 15 ottobre, tutti gli Stati membri della zona euro trasmetteranno i rispettivi documenti programmatici di bilancio (DBP) per l'anno successivo. La Commissione formulerà un parere su ciascuno di essi prima che sia adottato il bilancio pubblico corrispondente. Qualora, in casi eccezionali, la Commissione rilevi un'inosservanza particolarmente grave del documento programmatico rispetto agli obblighi di politica di bilancio di cui al patto di stabilità e crescita, sarà richiesto un documento programmatico di bilancio riveduto previa consultazione dello Stato membro interessato. Il nuovo calendario di bilancio comune agevolerà il coordinamento delle politiche tra gli Stati membri della zona euro in modo che le raccomandazioni del Consiglio e della Commissione siano opportunamente integrate nella procedura di bilancio degli Stati membri.

A norma dell'articolo 6, paragrafo 5, del regolamento n. 473/2013, "il contenuto del documento programmatico di bilancio è specificato in un quadro armonizzato predisposto dalla Commissione in cooperazione con gli Stati membri.". La presente comunicazione presenta un quadro armonizzato di trasmissione del DBP ad uso degli Stati membri della zona euro. L'allegato contiene una seria di modelli riguardanti i dati macroeconomici e di bilancio fondamentali per l'anno prossimo, come prescritto dal regolamento n. 473/2013.

Inoltre il regolamento n. 473/2013 promuove un migliore coordinamento dei piani nazionali di emissione del debito, istituendo obblighi di informazione spettanti a tutti gli Stati membri della zona euro, i quali devono presentare, in modo preventivo e tempestivo, una relazione in merito ai rispettivi piani di emissione di debito nazionale. Queste informazioni contribuiranno ulteriormente a un monitoraggio adeguato dell'evoluzione del debito nella zona euro e aumenteranno il coordinamento delle decisioni di emissione di debito. Secondo l'articolo 8 del regolamento, la forma e il contenuto armonizzati di tali relazioni "sono stabiliti dalla Commissione in cooperazione con gli Stati membri". La presente comunicazione propone quindi agli Stati membri della zona euro la forma e il contenuto armonizzati delle relazioni sui piani di emissione di debito nazionale.

2.         Specifiche relative alla forma e al contenuto dei documenti programmatici di bilancio

Le linee guida di seguito vanno considerate un codice di buone prassi e di controllo ad uso degli Stati membri nell'elaborazione dei DBP. Gli Stati membri sono tenuti a seguire le linee guida e a giustificare eventuali scostamenti.

Sostanzialmente, i documenti programmatici di bilancio dovrebbero presentare un aggiornamento di alcune tabelle standardizzate dei programmi di stabilità, integrate da informazioni precise sulle misure in essi contenute.

In linea con le attuali linee guida dei programmi di stabilità e convergenza, i concetti dovrebbero essere coerenti con le regole istituite a livello europeo, segnatamente nel contesto del Sistema europeo dei conti (SEC).

Il DBP dovrebbe permettere di identificare le fonti di possibili scostamenti dalla strategia di bilancio adottata nell'ultimo programma di stabilità. Per questa ragione, oltre ai dati richiesti per l'anno successivo, ossia l'anno per il quale si procede alla redazione del bilancio (anno t+1 nelle tabelle standardizzate dell'allegato), dovrebbero essere incluse le stime corrispondenti per l'anno in corso (t nelle tabelle standardizzate dell'allegato), insieme ai risultati dell'anno precedente (anno t-1 nelle tabelle standardizzate dell'allegato) in linea con i dati riportati nel quadro della procedura per disavanzo eccessivo.

A. Previsioni e ipotesi macroeconomiche indipendenti. Impatto stimato delle misure aggregate di bilancio sulla crescita economica

Il DBP dovrebbe basarsi su previsioni macroeconomiche indipendenti, come previsto all'articolo 6, paragrafo 3, del regolamento n. 473/2013. Di conseguenza le tabelle 1a, 1b, 1c e 1d del DBP, riportate in allegato, presentano i principali sviluppi economici previsti e le variabili economiche di rilievo usate nell'elaborazione del DBP.

In particolare, la tabella 1a contiene dati sul tasso di variazione del PIL reale rilevato nell'anno t-1, con le previsioni del tasso di variazione del PIL per gli anni t e t+1. L'impatto stimato sulla crescita economica delle misure aggregate di bilancio previste nel DBP dovrebbe essere incluso nei suddetti tassi di crescita previsti per gli anni t e t+1. Pertanto, conformemente all'articolo 6, paragrafo 3, lettera g), del regolamento n. 473/2013, si raccomanda che tale impatto stimato sulla crescita economica sia precisato nella tabella 1a o altrimenti specificato nell'allegato metodologico.

Le ipotesi di base su cui poggiano le previsioni macroeconomiche dovrebbero essere contenute nella tabella 0.i) dell'allegato. Le ulteriori ipotesi principali pertinenti alla produzione di previsioni macroeconomiche figurano nella tabella 0.ii). Può essere utile per gli Stati membri controllare quest'ultima quando cercano di riassumere le ipotesi sulle quali poggiano le previsioni macroeconomiche indipendenti.

Gli Stati membri dovrebbero altresì chiarire se le previsioni macroeconomiche e di bilancio indipendenti sono state elaborate o avallate dall'organo indipendente.

B. Obiettivi di bilancio

Gli obiettivi di bilancio per il saldo delle amministrazioni pubbliche, ripartiti per sottosettori dell'amministrazione (centrale, federata o regionale per gli Stati membri con assetto istituzionale federale o fortemente decentrato, amministrazione locale e previdenza sociale) dovrebbero essere presentati nelle tabelle corrispondenti contenute nell'allegato. Come indicato nell'articolo 7, paragrafo 2, del regolamento n. 473/2013, la Commissione dovrebbe valutare se il DBP è conforme agli obblighi di politica finanziaria definiti nel patto di stabilità e crescita. Per rendere possibile la valutazione, tra le informazioni richieste in questa sezione figurano gli obiettivi strutturali di bilancio, le misure una tantum e altre misure temporanee. L'osservanza del parametro di riferimento relativo al rapporto debito/PIL è valutata rispetto ai dati sull'evoluzione del debito, che dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi di bilancio precedentemente specificati e con le previsioni macroeconomiche. Queste informazioni, richieste nelle tabelle 2.a, 2.b e 2.c dell'allegato, potrebbero essere integrate con dati sulle passività potenziali che potrebbero incidere sulla posizione del debito pubblico a medio termine.

Per consentire una comprensione globale del saldo delle amministrazioni pubbliche e della strategia di bilancio in generale, occorre fornire informazioni sugli obiettivi di spesa e di entrata e relative componenti principali. Queste informazioni figurano nella tabella 4a dell'allegato. Tenendo presenti le condizioni e criteri per determinare la crescita della spesa ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del regolamento n. 1466/97, che definisce il parametro di riferimento della spesa, il DBP presenta anche la crescita programmata della spesa pubblica, che è oggetto di un trattamento speciale nel calcolo del parametro di riferimento della spesa.

La ripartizione delle spese delle amministrazioni pubbliche per funzione figura nelle tabelle corrispondenti dell'allegato. Laddove possibile, gli Stati membri sono esortati a fornire queste informazioni ripartite per le categorie specificate nella classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG). In ogni caso, secondo l'articolo 6, paragrafo 3, lettera d) del regolamento n. 473/2013, dovrebbero essere fornite le informazioni pertinenti riguardanti le spese delle amministrazioni pubbliche per quanto concerne l'istruzione, la sanità e l'impiego, nella tabella proposta o precisandole altrimenti nel DBP.

C. Spesa e entrate pubbliche a politiche invariate e misure di bilancio discrezionali

Ciascuno Stato membro dovrebbe definire opportunamente uno scenario delle entrate e della spesa a politiche invariate per l'anno successivo (ossia pre-bilancio, al netto delle nuove misure che sono state proposte nell'ambito del processo di bilancio) pubblicando ipotesi, metodologie e parametri pertinenti sottostanti. L'ipotesi "a politiche invariate" comporta l'estrapolazione delle tendenze delle entrate e della spesa prima di aggiungere l'impatto delle misure di bilancio discrezionali decise nell'ambito del processo di bilancio per l'anno successivo. I risultati delle proiezioni sul versante della spesa e delle entrate nell'ipotesi di politiche invariate figurano nella tabella 3 dell'allegato, mentre la serie delle tabelle 5.a, 5.b e 5.c illustra e riassume le misure discrezionali in corso di adozione nei vari sottosettori per il conseguimento degli obiettivi di bilancio.

Le tre tabelle dovrebbero contenere una descrizione tecnica esauriente delle misure in corso di adozione nei diversi sottosettori, insieme a informazioni sulla motivazione, la progettazione e l'attuazione della misura. L'obiettivo della misura di bilancio dovrebbe essere dettagliato, in termini SEC, specificando se si tratta di una misura discrezionale della spesa o delle entrate. Occorre precisare anche la componente sul lato della spesa o delle entrate oggetto della misura discrezionale, per agevolare il confronto tra gli obiettivi e i risultati a politiche invariate. In altri termini,

-  sul lato delle entrate, occorre determinare se si tratta di una misura che ha per obiettivo:

o  Imposte sulla produzione e sulle importazioni (codice SEC: D.2)

o  Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc. (codice SEC: D.5)

o  Imposte in conto capitale: (codice SEC: D.91)

o  Contributi sociali (codice SEC: D.61)

o  Redditi da capitale (codice SEC: D.4)

o  Altro (Codice SEC: P.11+P.12+P.131+D.39+D.7+D.9 {diverso da D.91});

-  sul lato delle spese, occorre determinare se si tratta di una misura che ha per obiettivo:

o  Redditi da lavoro dipendente (codice SEC: D.1)

o  Consumi intermedi (Codice SEC: P.2)

o  Contributi sociali (prestazioni sociali e trasferimenti sociali in natura alle famiglie tramite i produttori di beni e servizi, codice SEC: D.62, D.6311, D.63121, D.63131), di cui, se applicabile, occorre precisare anche le prestazioni di disoccupazione che comprendono le prestazioni in denaro (D.621 e D.624) e le prestazioni sociali in natura (D.6311, D.63121, D.63131) connesse alle prestazioni di disoccupazione.

o  Spese per interessi (Codice SEC: D.41)

o  Contributi (Codice SEC: D.3)

o  Investimenti fissi lordi: (Codice SEC: P.51)

o  Trasferimenti in conto capitale: (codice SEC: D.9)

o  Altro (Codice SEC: D.29+D.4 {diverso da D.41} +D.5+D.7+P.52+P.53+K.2+D.8).

Occorre specificare il profilo temporale delle misure per distinguere quelle con un impatto temporaneo sul bilancio che non comporta cambiamenti duraturi nella posizione di bilancio intertemporale (ossia nel livello permanente delle entrate o delle spese) da quelle con un impatto permanente sul bilancio che comporta cambiamenti duraturi nella posizione di bilancio intertemporale (ossia nel livello permanente delle entrate o delle spese). Stando al regolamento n. 473/2013 le misure con un impatto stimato sul bilancio superiore allo 0,1% del PIL dovrebbero essere specificate, mentre quelle con un impatto sul bilancio inferiore devono essere identificate con l'indicazione del loro impatto aggregato sul bilancio. Per quanto possibile, le misure di lieve entità che interessano la stessa categoria di entrate/spese potrebbero utilmente essere raggruppate. Tuttavia, in sede di comitato economico e finanziario gli Stati membri hanno convenuto di migliorare ulteriormente la qualità dell'informazione sulle misure fiscali discrezionali, impegnandosi a precisare nei dettagli tutte quelle che hanno un impatto minimo sul bilancio pari allo 0,05% del PIL. Pertanto, nel contesto del DBP, e per migliorare la coerenza negli obblighi d'informazione, gli Stati membri sono anche esortati a fornire informazioni precise su tute le misure discrezionali che hanno un impatto stimato sul bilancio superiore allo 0,05% del PIL.

I DBP dovrebbero inoltre contenere informazioni sull'impatto stimato sul bilancio delle misure discrezionali a livello di ciascun sottosettore, di cui alle tabelle 5.a, 5.b e 5.c dell'allegato. L'impatto di bilancio di tutte le misure deve essere registrato in termini di impatto aggiuntivo — in contrapposizione alla registrazione dell'impatto in termini di livelli — rispetto alla proiezione di base dell'anno precedente. Ciò significa che le misure permanenti semplici dovrebbero essere registrate con un effetto di +/- X nell'anno o negli anni in cui sono introdotte e zero negli altri casi, ossia l'impatto globale sul livello delle entrate o delle spese non deve neutralizzarsi. Se l'impatto della misura varia nel tempo, occorre riportare nella tabella solo l'impatto aggiuntivo[1]. Per natura, le misure una tantum dovrebbero essere sempre registrate con un effetto di +/- X nell'anno del primo impatto di bilancio e di -/+ X nell'anno successivo, vale a dire che in due anni consecutivi l'impatto globale sul livello delle entrate o delle spese deve essere pari a zero[2].

In funzione di ciascuna misura specifica, gli Stati membri dovrebbero adattare le dimensioni di queste tre tabelle, in modo che contengano il numero di colonne necessario per riflettere l'impatto di bilancio totale nel tempo. Anche le ipotesi sottostanti usate per stimare l'impatto di bilancio di ciascuna misura (ad es. le elasticità o l'evoluzione della base fiscale) dovrebbero figurare nel DBP. Infine, i DBP dovrebbero precisare secondo quale principio contabile i dati sono registrati: se non altrimenti specificato, dovrebbero essere registrati secondo il principio di competenza, ma, se questo non fosse possibile, dovrebbe essere indicato espressamente che il valore si basa sul principio di cassa.

D. Obiettivi nel quadro della strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione e raccomandazioni specifiche per paese

Le tabelle 6.a e 6.b dell'allegato contengono informazioni sul modo in cui le misure adottate rispondono alle raccomandazioni specifiche per paese o agli obiettivi nazionali stabiliti conformemente alla strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione.

E. Indicazioni sull'effetto distributivo previsto delle principali misure sul fronte delle spese e delle entrate

A norma dell'articolo 6, paragrafo 3, lettera d), del regolamento n. 473/2013, anche le informazioni sull'effetto distributivo previsto delle principali misure sul fronte delle spese e delle entrate dovrebbero essere riportate nei DBP.

Se, da un lato, la maggioranza degli Stati membri include già nel bilancio considerazioni qualitative sull'effetto distributivo delle misure di bilancio, dall'altro le stime quantitative sono molto meno frequenti. È in effetti assai difficile quantificare l'effetto distributivo delle misure di bilancio. Pertanto, nell'allegato non figura alcuna tabella standardizzata su questo aspetto del DBP; d'altra parte, gli Stati membri dovrebbero fornire, per quanto possibile, informazioni qualitative e stime quantitative sugli effetti distributivi delle misure di bilancio, presentate nel modo più consono alle misure specifiche e al quadro analitico disponibile di ciascuno Stato membro.

F. Confronto tra il DBP e l'ultimo programma di stabilità

La tabella 7 dell'allegato confronta gli obiettivi di bilancio e le proiezioni a politiche invariate nel DBP con l'ultimo programma di stabilità. Le eventuali differenze nei dati consuntivi e previsionali rispetto a quanto figura in tale programma dovrebbero essere debitamente spiegate.

G. Allegato metodologico

Infine, la tabella 8 dell'allegato contiene gli aspetti metodologici che dovrebbero essere inclusi nel DBP, ossia informazioni dettagliate sulle diverse tecniche di stima applicate al processo di bilancio, insieme agli aspetti rilevanti e alle ipotesi assunte. Qualora non sia registrato nella tabella 1.a, l'impatto stimato delle misure aggregate di bilancio sulla crescita economica dovrebbe essere precisato in questo allegato.

3.         Linee guida relative alla forma e al contenuto dei piani di emissione di debito

Secondo l'articolo 8, paragrafo 2, del regolamento n. 473/2013, la presente sezione stabilisce per gli Stati membri della zona euro la forma e il contenuto armonizzati delle relazioni che devono presentare sui piani di emissione di debito nazionale.

Per inserirsi in un quadro di sorveglianza di bilancio, i piani di emissione di debito nazionale dovrebbero essere corredati di informazioni generali sulle esigenze finanziarie globali del bilancio dello Stato. Occorre quindi presentare due relazioni, una annuale e una trimestrale.

Data la necessità di flessibilità a fronte dell'evoluzione del mercato, le informazioni in prospettiva di tali relazioni vanno intese in termini indicativi e in funzione della situazione del mercato. In linea di massima le relazioni non dovrebbero essere divulgate, data la potenziale sensibilità delle informazioni.

1.         La relazione annuale dovrebbe comprendere:

— informazioni generali sulle esigenze finanziarie globali del bilancio dello Stato, quali: i) rimborsi di titoli con scadenza originaria di un anno o più; ii) consistenze in titoli con scadenza originaria inferiore ad un anno; iii) finanziamenti liquidi netti; iv) disavanzo di cassa; v) acquisizione netta di attività finanziarie senza i finanziamenti liquidi netti;

— i piani di emissione per l'anno successivo, compresa la ripartizione tra titoli a breve termine e a medio-lungo termine secondo il modello riportato di seguito.

Tabella III — Modello che deve figurare nella relazione annuale sui piani di emissione di debito[3]

Requisito di finanziamento totale (milioni di EUR) || Piano di finanziamento (milioni di EUR)

Rimborsi di titoli con scadenza originaria di un anno o più (1) || Consistenze in buoni del tesoro e carte commerciali alla fine dell'anno precedente (2) || Finanzia-menti liquidi netti (3) || Necessità di rifinanzia-mento totali (4 = 1+2 +3) || Disavan-zo/avanzo di cassa (5) || Acquisizione netta di attività finanziarie senza i finanziamenti liquidi netti (6) || Altro (7) || Totale (8 = 4+5 +6+7) || Variazione nelle consistenze a breve termine (buoni del tesoro + carte commerciali) (9) || Medio - lungo termine (10) || Altro (11) || Totale (12 = 2+9+ 10+11)

|| || || || || || || || || || ||

La relazione dovrebbe essere trasmessa alla Commissione almeno una settimana prima della fine dell'anno solare.

2.         La relazione trimestrale dovrebbe presentare i piani di emissione per trimestre (non cumulativi) con la ripartizione tra titoli a breve e titoli a medio-lungo termine. I piani di emissione per il o i trimestri a venire dovrebbero essere corredati di una relazione sull'emissione effettiva nel trimestre precedente e di una stima dell'emissione nel trimestre in corso, secondo il modello riportato di seguito. Sebbene in linea di principio e in una situazione di mercato normale le previsioni sui piani di emissione debbano essere comunicate con diversi trimestri di anticipo, nella situazione di mercato attuale tali previsioni possono riuscire difficili o avere un valore informativo limitato. Si suggerisce pertanto di comunicare solo le previsioni per il trimestre immediatamente successivo.

Tabella IV — Modello che deve figurare nella relazione trimestrale sui piani di emissione di debito[4], [5]

Piano di finanziamento (milioni di EUR)

|| Breve termine (buoni del tesoro + carte commerciali)* (1) || Medio - lungo termine (2) || Altro (3) || Totale (4=1+2+3)

q-1 (trimestre precedente, dati effettivi) || dati effettivi || dati effettivi || dati effettivi || dati effettivi

q (trimestre in corso, stima) || stima || stima || stima || stima

q+1 (trimestre successivo, piano) || piano || piano || piano || piano

*Riportare nella casella l'emissione effettiva, ossia compreso il conteggio multiplo del rinnovo dei buoni a un mese.

La relazione dovrebbe essere trasmessa alla Commissione almeno una settimana prima dell'inizio del trimestre successivo.

La cadenza trimestrale della trasmissione dei piani di emissione è ritenuta in equilibrio tra, da un lato, una maggiore trasparenza e prevedibilità dei piani di finanziamento e, dall'altro, sufficiente flessibilità nelle politiche e procedure di emissione.

Tutti gli importi dovrebbero essere espressi in milioni di EUR.

Laddove di dati siano disponibili, si invitano gli Stati membri a fornire modelli confrontabili con informazioni analoghe relative ad agenzie nazionali e amministrazioni regionali o locali.

ALLEGATO — MODELLO DELLA STRUTTURA E DELLE TABELLE DA INSERIRE NEI DOCUMENTI PROGRAMMATICI DI BILANCIO[6]

A. STRUTTURA DEI DOCUMENTI PROGRAMMATICI DI BILANCIO

1. Previsioni macroeconomiche

2. Obiettivi di bilancio

3. Proiezioni sul fronte delle spese e delle entrate a politiche invariate

4. Obiettivi di spese e entrate — Spesa delle amministrazioni pubbliche per funzione

5. Misure discrezionali inserite nel progetto di bilancio

6. Eventuali collegamenti tra il documento programmatico di bilancio e gli obiettivi fissati dalla strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione e le raccomandazioni specifiche per paese

7. Confronto con l'ultimo programma di stabilità

8. Effetto distributivo delle principali misure sul fronte delle spese e delle entrate

Allegato: Aspetti metodologici, compreso l'impatto stimato delle misure aggregate di bilancio sulla crescita economica

B. TABELLE DA INSERIRE NEI DOCUMENTI PROGRAMMATICI DI BILANCIO

1. Previsioni macroeconomiche

Tabella 0.i) Ipotesi di base

|| Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

Tasso d'interesse a breve termine1 (media annuale) || || ||

Tasso d'interesse a lungo termine (media annuale) || || ||

Tasso di cambio USD/EUR (media annuale) || || ||

Tasso di cambio nominale effettivo || || ||

Crescita del PIL mondiale, senza l'UE || || ||

Crescita del PIL dell'UE || || ||

Crescita dei pertinenti mercati esteri || || ||

Volume delle importazioni mondiali, senza l'UE || || ||

Prezzi del petrolio (Brent, USD/barile) || || ||

1Se necessario, ipotesi puramente tecniche. || ||

Tabella 0.ii) Ipotesi principali. Elenco non completo. (Si possono fornire informazioni analoghe in formati diversi)

|| Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

1. Ambiente esterno ||

a. Prezzi de || || ||

b. Spread sul titolo di Stato tedesco (Bund) || || ||

|| || ||

2. Politica di bilancio ||

a. Accreditamento/indebitamento netto dell'amministrazione pubblica || || ||

b. Debito pubblico lordo || || ||

|| || ||

3. Ipotesi di politica monetaria/settore finanziario/tassi d'interesse ||

a. Tassi d'interesse: || || ||

i. Euribor || || ||

ii. Tassi sui depositi || || ||

iii. Tassi d'interesse sui prestiti || || ||

iv. Rendimenti a scadenza delle obbligazioni di Stato a dieci anni || || ||

b. Evoluzione dei depositi || || ||

c. Evoluzione dei prestiti || || ||

d. Andamento dei crediti in sofferenza || || ||

|| || ||

4. Evoluzione demografica ||

a. Evoluzione della popolazione in età lavorativa || || ||

b. Indici di dipendenza || || ||

|| || ||

5. Politiche strutturali ||

|| || ||

Tabella 1.a. Prospettive macroeconomiche

|| Codice SEC || Anno t-1 || Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

|| || livello ||  tasso di variazione ||  tasso di variazione ||  tasso di variazione

1. PIL reale || B1*g || || || ||

di cui ||

1.1. attribuibile all'impatto stimato  delle misure aggregate di bilancio  misure sulla crescita economica1 || || --- || --- || ||

2. PIL potenziale || || || || ||

contributi: || || || || ||

— lavoro || || || || ||

— capitale || || || || ||

— produttività totale dei fattori || || || || ||

3. PIL nominale || B1*g || || || ||

Componenti del PIL reale ||

4. Spese per consumi finali privati || P.3 || || || ||

5. Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche || P.3 || || || ||

6. Investimenti fissi lordi || P.51 || || || ||

7. Variazione delle scorte e acquisizioni nette di oggetti di valore (% PIL) || + P.52 + P.53 || || || ||

8. Esportazioni di beni e servizi || P.6 || || || ||

9. Importazioni di beni e servizi || P.7 || || || ||

Contributi alla crescita del PIL reale ||

10. Domanda interna finale || || || — || ||

11. Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore || + P.52 + P.53 || || — || ||

12. Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo || B0,11 || || — || ||

1/Riportare qui l'impatto stimato delle misure aggregate di bilancio contenute nel DBP sulla crescita del PIL reale.

Tabella 1.b. Andamento dei prezzi                                                                                                                               

|| Codice SEC || Anno t-1 || Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

|| || livello || tasso di variazione || tasso di variazione || tasso di variazione

1. Deflatore del PIL || || || || ||

2. Deflatore dei consumi privati || || || || ||

3. IPCA || || || || ||

4. Deflatore dei consumi pubblici || || || || ||

5. Deflatore degli investimenti || || || || ||

6. Deflatore dei prezzi delle esportazioni (beni e servizi) || || || || ||

7. Deflatore dei prezzi delle importazioni (beni e servizi) || || || || ||

                                                                                                                                    

Tabella 1.c. Andamento del mercato del lavoro

|| Codice SEC || Anno t-1 || Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

|| || livello || tasso di variazione || tasso di variazione || tasso di variazione

1. Occupazione, persone1 || || || || ||

2. Occupazione, ore lavorate2 || || || || ||

3. Tasso di disoccupazione (%)3 || || || || ||

4. Produttività del lavoro, persone4 || || || || ||

5. Produttività del lavoro, ore lavorate || || || || ||

6. Redditi da lavoro dipendente || D.1 || || || ||

7. Reddito per dipendente || || || || ||

|| || || || ||

|| || || || ||

|| || || || ||

|| || || — || ||

|| || || — || ||

1/Popolazione occupata, definizione del concetto secondo il sistema contabile nazionale.

2/ Definizione secondo il sistema contabile nazionale.

3/ Definizione armonizzata, Eurostat; livelli.

4/ PIL reale per persona occupata.

5/ PIL reale per ora lavorata. 

                                                                                                                                                              

Tabella 1.d. Saldi settoriali                                                                                                              

|| Codice SEC || Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

1. Accreditamento netto/indebitamento netto nei confronti del resto del mondo || B.9 || % PIL || % PIL || % PIL

di cui: ||

— Saldo dei beni e dei servizi || || || ||

— Saldo dei redditi primari e dei trasferimenti || || || ||

— Conto capitale || || || ||

2. Accreditamento netto/indebitamento netto del settore privato || B.9 || || ||

3. Accreditamento netto/indebitamento netto della pubblica amministrazione || B.9 || || ||

4. Discrepanza statistica || || || ||

2. Obiettivi di bilancio

Tabella 2.a. Obiettivi di bilancio delle amministrazioni pubbliche per sottosettori

|| Codice SEC || Anno t || Anno t+1

|| || % PIL || % PIL

Accreditamento netto (+)/indebitamento netto (-) (B.9) per sottosettore || || ||

1. Amministrazioni pubbliche || S.13 || ||

2. Amministrazioni centrali || S.1311 || ||

 3. Amministrazione di Stato federato || S.1312 || ||

4. Amministrazione locale || S.1313 || ||

5. Enti di previdenza e assistenza sociale || S.1314 || ||

6. Spesa per interessi || D.41 || ||

7. Saldo primario2 || || ||

8. Misure una tantum e altre misure temporanee3 || || ||

9. Crescita del PIL reale (%) (=1. nella tabella 1a) || || ||

10. Crescita del PIL potenziale (%) (=2 nella tabella 1.a) || || ||

contributi: ||

— lavoro || || ||

— capitale || || ||

— produttività totale dei fattori || || ||

11. Divario tra produzione effettiva e potenziale (in % del PIL potenziale) || || ||

12. Componente ciclica di bilancio (in % del PIL potenziale) || || ||

13. Saldo corretto per il ciclo (1 - 12) (in % del PIL potenziale) || || ||

14. Saldo primario corretto per il ciclo (13 + 6) (in % del PIL potenziale) || || ||

15. Saldo strutturale (13 - 8) (in % del PIL potenziale) || || ||

1/ TR-TE= B.9.

2/ Il saldo primario è calcolato come (B.9, punto 8) più (D.41, punto 9).

3/ Il segno più indica misure una tantum volte a ridurre il disavanzo.

Tabella 2.b. Evoluzione del debito delle amministrazioni pubbliche

|| Codice SEC || Anno t || Anno t+1

|| || % PIL || % PIL

1. Debito lordo1 || || ||

2. Variazione dell'indice di indebitamento lordo || || ||

Contributi alla variazione dell'indice di indebitamento lordo ||

3. Saldo primario (= voce 10 nella tabella 2.a.i) || || ||

4. Spese per interessi (= voce 9 nella tabella 2.a.i) || D.41 || ||

5. Aggiustamento stock/flussi || || ||

di cui: ||

— Differenze tra cassa e competenza2 || || ||

— Accumulazione netta di attività finanziarie3 || || ||

di cui: ||

— proventi da privatizzazione || || ||

— Valutazione e altro4 || || ||

p.m.: Tasso d'interesse implicito sul debito5 || || ||

Altre variabili rilevanti ||

6. Attività finanziarie liquide6 || || ||

7. Debito finanziario netto (7=1-6) || || ||

8. Ammortamento del debito (obbligazioni attuali) dalla fine dell'anno precedente || || ||

9. Percentuale del debito denominata in valuta estera || || ||

10. Scadenza media || || ||

1/ Definito nel regolamento 479/2009.

2/ Le differenze riguardanti le spese per interessi, altre spese e entrate potrebbero essere distinte se rilevanti o se il rapporto debito/PIL è superiore al valore di riferimento.

3/ Le attività liquide (valuta), i titoli di Stato, le attività su paesi terzi, le imprese statali e la differenza tra attività quotate e non quotate potrebbero essere distinte se rilevanti o se il rapporto debito/PIL è superiore al valore di riferimento.

4/ Le variazioni dovute a movimenti dei tassi d'interesse e a operazioni sul mercato secondario potrebbero essere distinte se rilevanti o se il rapporto debito/PIL è superiore al valore di riferimento.

5/ Espresso dalle spese per interessi divise per il livello di debito dell'anno precedente.

6/ Le attività liquide sono definite come AF.1, AF.2, AF.3 (consolidate per la pubblica amministrazione, ossia al netto delle posizioni finanziarie tra gli enti pubblici), ), AF.511, AF.52 (solo se quotate in borsa).

Tabella 2.c. Passività potenziali

|| Anno t || Anno t+1

|| % PIL || % PIL

Garanzie pubbliche || ||

di cui collegate al settore finanziario || ||

3. Proiezioni di spese e entrate a politiche invariate[7]

Tabella 3. Proiezioni delle spese e delle entrate pubbliche a politiche invariate suddivise per componenti principali

|| Codice SEC || Anno t || Anno t+1

Amministrazioni pubbliche (S.13) || || % PIL || % PIL

1. Totale delle entrate a politiche invariate || TR || ||

di cui ||

1.1. Imposte sulla produzione e sulle importazioni || D.2 || ||

1.2. Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. || D.5 || ||

1.3. Imposte in conto capitale || D.91 || ||

1.4. Contributi sociali || D.61 || ||

1.5. Redditi da capitale || D.4 || ||

1.6. Altro1 || || ||

p.m.: Oneri fiscali (D.2+D.5+D.61+D.91-D.995)2 || || ||

2. Totale delle entrate a politiche invariate || TE3 || ||

di cui ||

2.1. Redditi da lavoro dipendente || D.1 || ||

2.2. Consumi intermedi || P.2 || ||

2.3. Prestazioni sociali || D.621 D.632 || ||

    di cui prestazioni di disoccupazione4 ||

2.4. Spesa per interessi || D.41 || ||

2.5. Contributi || D.3 || ||

2.6. Investimenti fissi lordi || P.51 || ||

2.7. Trasferimenti in conto capitale || D.9 || ||

2.8. Altro5 || || ||

1/ In SEC 95: D6311_D63121_D63131pay; in SEC2010, D632pay

              

4. Obiettivi di spese e entrate

Tabella 4.a. Obiettivi di spese e entrate pubbliche suddivise per componenti principali

|| Codice SEC || Anno t || Anno t+1

Amministrazioni pubbliche (S.13) || || % PIL || % PIL

1. Obiettivo del totale delle entrate || TR || ||

di cui ||

1.1. Imposte sulla produzione e sulle importazioni || D.2 || ||

1.2. Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc. || D.5 || ||

1.3. Imposte in conto capitale || D.91 || ||

1.4. Contributi sociali || D.61 || ||

1.5. Redditi da capitale || D.4 || ||

1.6. Altro1 || || ||

p.m.: Oneri fiscali (D.2+D.5+D.61+D.91-D.995)2 || || ||

2. Obiettivo del totale delle entrate || TE3 || ||

di cui ||

2.1. Redditi da lavoro dipendente || D.1 || ||

2.2. Consumi intermedi || P.2 || ||

2.3. Prestazioni sociali || D.626 D.632 || ||

            di cui prestazioni di disoccupazione4 ||

2.4.= Tabella 2.a.9. Spesa per interessi || D.41 || ||

2.5. Contributi || D.3 || ||

2.6. Investimenti fissi lordi || P.51 || ||

2.7. Trasferimenti in conto capitale || D.9 || ||

2.8. Altro5 || || ||

1/ P.11+P.12+P.131+D.39rec+D.7rec+D.9rec (diverso da D.91rec).

2/ Compresi quelli riscossi dall'UE e compreso un aggiustamento per imposte e contributi sociali di improbabile riscossione (D.995), se opportuno.

3/ TR-TE= B.9.

4/ Comprende le prestazioni in denaro (D.621 e D.624) e le prestazioni in natura (D.631, in SEC2010, D.632) connesse alle prestazioni di disoccupazione.

5/ D.29pay + D.4pay (diverso da D.41pay) +D.5pay +D.7pay +P.52+P.53+K.2+D.8.

6/ In SEC 95: D6311_D63121_D63131pay; in SEC2010, D632pay.

Tabella 4.b. Importi da escludere dal parametro di riferimento della spesa

|| || ||

|| Codice SEC || Anno t-1 || Anno t-1 || Anno t || Anno t+1 ||

|| || livello || % PIL || % PIL || % PIL ||

1. Spesa relativa a programmi UE interamente compensata da entrate di finanziamenti UE || || || || || ||

2. Spesa ciclica per prestazioni di disoccupazione1 || || || || || ||

3. Effetto delle misure discrezionali sul fronte delle entrate2 || || || || || ||

4. Aumenti delle entrate obbligatori per legge || || || || || ||

1/ Precisare la metodologia usata per ottenere la componente ciclica della spesa per prestazioni di disoccupazione, che dovrebbe basarsi sulla spesa per prestazioni di disoccupazione definita al codice 10.5 della classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG).

2/ Gli aumenti delle entrate obbligatori per legge non dovrebbero essere inclusi nell'effetto delle misure discrezionali sul fronte delle entrate: i dati riportati nelle linee 3 e 4 dovrebbero escludersi reciprocamente.

Tabella 4.c. Spesa delle amministrazioni pubbliche per funzione

4.c.i) Spesa delle amministrazioni pubbliche per istruzione, sanità e impiego

|| Anno t || Anno t+1 ||

|| % PIL || % delle spese delle amministrazioni pubbliche || % PIL || % delle spese delle amministrazioni pubbliche ||

Istruzione1 || || || || ||

Sanità1 || || || || ||

Impiego2 || || || || ||

1/ Queste categorie di spese dovrebbero corrispondere rispettivamente alle voci 9 e 7 della tabella 4.c.ii). 2/ Questa categoria di spese dovrebbe contenere, tra l'altro, le spese pubbliche relative alle politiche attive del mercato del lavoro, compresi i servizi pubblici per l'impiego. Voci quali redditi da lavoro dipendente pubblico o programmi di formazione professionale non dovrebbero invece figurare qui.

4.c.ii) Classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche

Funzioni delle amministrazioni pubbliche || Codice COFOG || Anno t || Anno t+1

|| || % PIL || % PIL

1. Servizi generali delle pubbliche || 1 || ||

2. Difesa || 2 || ||

3. Ordine pubblico e sicurezza || 3 || ||

4. Affari economici || 4 || ||

4. Protezione dell'ambiente || 5 || ||

6. Abitazioni e assetto territoriale || 6 || ||

7. Sanità || 7 || ||

8. Attività ricreative, culturali e di culto || 8 || ||

9. Istruzione || 9 || ||

10. Protezione sociale || 10 || ||

11. Totale della spesa (= voce 2 nella tabella 2.c.i) || TE || ||

5. Descrizione delle misure discrezionali inserite nel progetto di bilancio

Tabella 5.a. Misure discrezionali adottate dalle amministrazioni pubbliche

Elenco delle misure || Descrizione dettagliata1 || Obiettivo (componente spese/entrate) Codice SEC || Principio contabile || Status dell'ado-zione || Incidenza finanziaria

|| Anno t || Anno t+1 || Anno t+2 || Anno t+…

|| % PIL || % PIL || % PIL || % PIL

(1) || || || || || || || ||

(2) || || || || || || ||

… || || || || || || || ||

|| TOTALE || || || ||

1/ Precisare ulteriormente in caso di importanti piani di riforma della politica di bilancio con potenziali ricadute su altri Stati membri della zona euro.

Tabella 5.b. Misure discrezionali adottate dall'amministrazione pubblica centrale

Elenco delle misure || Descrizione dettagliata1 || Obiettivo (componente spese/entrate) Codice SEC || Principio contabile || Status dell'adozione || Incidenza finanziaria ||

|| Anno t || Anno t+1 || Anno t+2 || Anno t+…

|| % PIL || % PIL || % PIL || % PIL

(1) || || || || || || || ||

(2) || || || || || || ||

… || || || || || || || ||

|| TOTALE || || || || ||

1/ Precisare ulteriormente in caso di importanti piani di riforma della politica di bilancio con potenziali ricadute su altri Stati membri della zona euro.

Tabella 5.c. Misure discrezionali adottate da sottosettori delle amministrazioni pubbliche1

Elenco delle misure || Descrizione dettagliata2 || Obiettivo (componente spese/entrate) Codice SEC || Principio contabile || Status dell'ado-zione || Incidenza finanziaria

|| Anno t || Anno t+1 || Anno t+2 || Anno t+…

|| % PIL || % PIL || % PIL || % PIL

(1) || || || || || || || ||

(2) || || || || || || ||

… || || || || || || || ||

|| TOTALE || || || ||

1/Specificare fondi delle amministrazioni di Stati federati, delle amministrazioni locali e/o degli enti di previdenza e assistenza sociale.

2/ Precisare ulteriormente in caso di importanti piani di riforma della politica di bilancio con potenziali ricadute su altri Stati membri della zona euro.

6. Indicazioni sul modo in cui le misure del documento programmatico di bilancio rispondono alle raccomandazioni specifiche per paese e agli obiettivi fissati dalla strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione

Tabella 6.a. Raccomandazioni specifiche per paese (CSR)

Numero CSR || Elenco delle misure || Descrizione della rilevanza diretta

|| ||

|| ||

|| ||

Tabella 6.b. Obiettivi fissati dalla strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione

Obiettivi principali nazionali 2020 || Elenco delle misure || Descrizione della rilevanza diretta per l'obiettivo

Obiettivo nazionale 2020 in materia di occupazione […] || ||

Obiettivo nazionale 2020 in materia di R&S […] || ||

Obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra […] || ||

Obiettivo in materia di energie rinnovabili […] || ||

Obiettivo nazionale in materia di efficienza energetica […] || ||

Obiettivo nazionale in materia di abbandono scolastico […] || ||

Obiettivo nazionale in materia di istruzione superiore […] || ||

Obiettivo nazionale in materia di povertà […] || ||

7. Divergenza dall'ultimo programma di stabilità

Tabella 7. Divergenza dall'ultimo programma di stabilità

|| Codice SEC || Anno t-1 || Anno t || Anno t+1

|| || % PIL || % PIL || % PIL

Accreditamento netto/indebitamento netto dell'amministrazione pubblica || B.9 ||

Programma di stabilità || || || ||

Documento programmatico di bilancio || || || ||

Differenza || || || ||

Proiezioni di accreditamento netto dell'amministrazione pubblica a politiche invariate || B.9 ||

Programma di stabilità || || || ||

Documento programmatico di bilancio || || || ||

Differenza1 || || || ||

1/ La differenza può riferirsi sia a scostamenti dovuti a variazioni dello scenario macroeconomico che a quelli dovuti all'effetto delle misure adottate tra la presentazione del programma di stabilità e la presentazione del DBP. Le differenze sono previste in quanto lo scenario a politiche invariate è definito in modo diverso ai fini del presente codice di condotta rispetto al programma di stabilità.

8. Effetto distributivo delle principali misure sul fronte delle spese e delle entrate

In linea con l'articolo 6, paragrafo 3, lettera d), del regolamento 473/2013, gli Stati membri dovrebbero fornire, per quanto possibile, informazioni qualitative e stime quantitative sugli effetti distributivi delle misure di bilancio, presentate nel modo più consono alle misure specifiche e al quadro analitico disponibile di ciascuno Stato membro.

È assai difficile quantificare l'effetto distributivo delle misure di bilancio. Pertanto, in questo allegato non figura alcuna tabella standardizzata su questo aspetto del DBP. Si potrebbero ottenere stime quantitative dell'effetto distributivo delle misure di bilancio calcolando le variazioni previste nell'indice Gini, l'indicatore S80/S20 o i tassi di povertà conseguenti. Questa metodologia è uno dei possibili modi di procedere.

Allegato al DBP: Metodologia, modelli economici e ipotesi sottostanti le informazioni contenute nel DBP

Tabella 8. Aspetti metodologici

Tecnica di stima || Fase del processo di bilancio per il quale è stata usata1 || Aspetti rilevanti del modello/della tecnica usata || Ipotesi

Strumento n. 1 || || ||

Strumento n. 2 || || ||

… || || ||

1/ Possono essere usate tecniche di modellizzazione

        — nell'elaborazione delle previsioni macroeconomiche;

— nello stimare le spese e le entrate a politiche invariate;

— nello stimare l'effetto distributivo delle principali misure sul fronte delle spese e delle entrate;

— nel quantificare le misure sul fronte delle spese e delle entrate da inserire nel progetto di bilancio;

— nello stimare in che modo le riforme contenute nel DBP rispondono agli obiettivi fissati dalla strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione e alle raccomandazioni specifiche per paese.

                                          

[1] Per esempio, una misura che prende effetto nel luglio dell’anno t può avere un impatto totale di 100 nel primo anno e di 200 negli anni successivi. Nelle tabelle informative, occorre riportare + 100 nell’anno t e + 100 (l’incremento) nell’anno t+1. L’impatto totale di una misura in un dato anno può derivare dall'impatto cumulativo degli incrementi a decorrere dall'introduzione della misura stessa.

[2] Le misure una tantum che si estendono su più di un anno (ad es. un condono fiscale che genera gettito per due anni consecutivi) dovrebbero essere registrate come due misure distinte, una con primo impatto nell’anno t e un'altra con primo impatto nell’anno t+1.

[3] I dati sulle variabili in grassetto sono obbligatori.

I dati sulle altre variabili sono opzionali ma fortemente auspicati.

[4] I dati sulle variabili in grassetto sono obbligatori.

I dati sulle altre variabili sono opzionali ma fortemente auspicati.

[5] L’orizzonte d'informazione sarà riveduto in funzione dello stabilizzarsi delle condizioni dei mercati europei del debito sovrano.

[6] I dati sulle variabili in grassetto sono obbligatori.

I dati sulle altre variabili sono opzionali ma fortemente auspicati..

[7] Si rileva che lo scenario a politiche invariate implica l’estrapolazione dell’andamento delle entrate e delle spese prima di aggiungere l’impatto delle misure incluse nel bilancio dell’esercizio successivo.