COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE E AL COMITATO DELLE REGIONI Un'agenda europea dei consumatori - Stimolare la fiducia e la crescita /* COM/2012/0225 final */
1. La politica dei consumatori: un contributo essenziale alla strategia
Europa 2020 La spesa dei consumatori rappresenta il 56% del PIL dell'UE ed è
essenziale per raggiungere l'obiettivo, fissato dalla strategia Europa 2020, di
una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. Stimolare questa domanda
può contribuire in modo determinante a far uscire l'UE dalla crisi. Perché questo sia possibile, è necessario sfruttare appieno le
potenzialità del mercato unico. I dati indicano che, sebbene facendo acquisti
online nell'UE si possa disporre di una scelta di prodotti fino a 16 volte più
ampia, il 60% dei consumatori non utilizza ancora questo strumento di vendita
al dettaglio e quindi non trae vantaggio dalla varietà di scelta e dalle
differenze di prezzo che il mercato unico offre. Accrescendo con opportune
iniziative la fiducia dei consumatori negli acquisti transfrontalieri online si
può dare un sensibile impulso alla crescita economica in Europa. Consumatori
consapevoli e fiduciosi possono contribuire a ridare slancio all'economia
europea. Politiche dei consumatori di dimensione
europea ben concepite e attuate possono, tenendo conto delle loro esigenze,
mettere i consumatori in grado di compiere scelte informate che favoriscono la
concorrenza e contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di una crescita
sostenibile e basata su un uso efficiente delle risorse L'agenda europea dei consumatori delinea le principali misure
necessarie per dare maggior forza al ruolo dei consumatori e accrescere la loro
fiducia. Si tratta di misure destinate a porre il consumatore al centro di
tutte le politiche dell'UE e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi
Europa 2020[1].
L'agenda prosegue e completa altre iniziative, come la relazione sulla
cittadinanza dell'UE, l'atto per il mercato unico, l'agenda digitale per
l'Europa, la comunicazione sul commercio elettronico e la tabella di marcia
verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse[2]. Nel campo della ricerca e
dell'innovazione, ha come riferimento le iniziative "Orizzonte 2020"
volte ad approfondire lo studio scientifico del comportamento dei consumatori e
delle implicazioni per la salute, la sicurezza e la sostenibilità delle scelte
che devono compiere[3]. Dare maggior forza ai consumatori significa predisporre un solido
quadro di principi e di strumenti che permetta loro di contribuire allo
sviluppo di un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Consumatori che
possano contare su un solido quadro che garantisca sicurezza, informazione,
educazione, diritti, mezzi di ricorso e di intervento, potranno partecipare
attivamente al mercato e trarne beneficio esercitando il loro potere di scelta
e facendo rispettare i loro diritti. Secondo i principi del trattato (articolo 12
TFUE) e della Carta dei diritti fondamentali (articolo 38), l'Agenda mira a
integrare sistematicamente gli interessi dei consumatori in tutte le politiche
e in particolare a dare soluzione ai problemi che oggi incontrano i consumatori
nei settori della catena alimentare, dell'energia, dei trasporti, dei servizi
digitali e finanziari[4].
Si fonda sul livello elevato di protezione già raggiunto e sui progressi
realizzati nella creazione di uno Spazio europeo della giustizia, rafforzando
il ruolo che giudici, operatori legali e autorità preposte all'applicazione
della legge possono svolgere, anche sul piano transnazionale[5]. 2. La normativa UE a tutela dei consumatori: una solida base di
partenza Negli ultimi 50 anni, l'Unione
europea si è dotata di una serie di efficaci norme e politiche per garantire un
elevato livello di protezione dei consumatori dell'UE e consentire loro di
beneficiare del progresso sociale ed economico che l'Europa e il suo mercato
interno hanno permesso di raggiungere. In particolare, la politica e la
legislazione in materia di sicurezza dei prodotti impediscono che prodotti
non sicuri raggiungano i consumatori e garantiscono l'elevata qualità delle
esportazioni europee. Il diritto dei consumatori costituisce a livello
dell'Unione europea una solida tutela contro le pratiche commerciali sleali, le
clausole contrattuali abusive e la pubblicità ingannevole, in contesti
nazionali e transnazionali, e garantisce ai consumatori la facoltà di recedere
dai contratti e di chiedere un'adeguata riparazione. La direttiva
"diritti dei consumatori", di recente adozione, ha notevolmente
rafforzato i diritti dei consumatori, in particolare armonizzando una serie di
norme applicabili ai contratti online. È essenziale che queste nuove norme
siano applicate in modo rapido ed efficace. La direttiva "servizi"
tutela i consumatori dalle discriminazioni fondate su criteri di
nazionalità o residenza. Il diritto della concorrenza permettere all'UE
di reprimere gli abusi di posizione dominante, i cartelli e le pratiche
concertate che vanno a scapito dei consumatori. In settori di
particolare interesse per i consumatori, l'Unione europea ha inoltre sancito
tutta una serie di diritti essenziali. Ad esempio, i diritti dei passeggeri
consentono oggi a chi viaggia all'interno dell'UE di fruire di servizi di trasporto
aereo, ferroviario, stradale e marittimo di qualità. La fissazione di massimali
per le tariffe roaming ha ridotto i costi per i consumatori di oltre il
70% e il pacchetto telecomunicazioni permette ai consumatori di cambiare
facilmente gli operatori di telefonia fissa o mobile. Le norme in materia di
informazione dei consumatori sugli alimentari e la regolamentazione delle indicazioni
nutrizionali e sulla salute figuranti sugli alimenti garantiscono un
livello elevato di tutela dei consumatori e consentono ai consumatori di
compiere scelte informate. Tra le iniziative recenti, il
"pacchetto qualità"[6]
adottato dalla Commissione nel 2010 intende migliorare l'informazione dei
consumatori sulla qualità degli alimenti attraverso una politica generale sui
sistemi di certificazione, le condizioni che conferiscono valore aggiunto ai
prodotti e gli standard per i prodotti agricoli. Nel luglio 2011 è stata
presentata una versione riveduta del regolamento sul roaming[7], che permette ai consumatori di
passare facilmente ad un altro fornitore di servizi roaming e introduce anche
un nuovo tetto per i prezzi al dettaglio del roaming dati che si aggiunge a
quelli già in vigore. Nell'ottobre 2011 la Commissione ha proposto un diritto
comune europeo della vendita[8]
per superare gli ostacoli derivanti dalle divergenze tra i diritti
contrattuali: un insieme di regole per i contratti di vendita e per i contratti
relativi a contenuti digitali, che le imprese e i consumatori possono applicare
volontariamente e che danno ai consumatori maggiore certezza circa i loro
diritti, per esempio quando fanno acquisti via internet, oltre a dar loro la
possibilità di accedere a una gamma più ampia di prodotti e contenuti digitali
a prezzi più bassi oltre le frontiere nazionali. Proposte sono state presentate
nel novembre 2011 sulla risoluzione alternativa delle controversie dei
consumatori e sulla risoluzione delle controversie online[9] per mettere a disposizione di
tutti i consumatori questo mezzo più rapido e meno costoso per risolvere le
controversie con gli operatori commerciali. La piattaforma europea per la
risoluzione delle controversie online ha lo scopo di accrescere la fiducia dei
consumatori nel commercio elettronico transfrontaliero. Il proposto pacchetto
sulla riforma della protezione dei dati[10]
adottato dalla Commissione nel gennaio 2012 migliorerà l'attuale quadro UE di
protezione dei dati rafforzando i diritti dei consumatori per aumentarne la
fiducia nel mercato unico digitale e nei servizi transfrontalieri. La successiva revisione, nel
luglio 2010, della direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi ha
rafforzato il finanziamento dei sistemi di garanzia dei depositi e ha
introdotto varie disposizioni a favore dei consumatori. Nel luglio 2010 la
Commissione ha inoltre proposto una revisione della direttiva sui sistemi di
indennizzo degli investitori per rafforzare la tutela di ultima istanza
offerta agli investitori quando, spesso a causa di frodi, i fornitori non sono
in grado di restituire attività. Infine, di non minore importanza
sono le proposte della Commissione di revisione della direttiva sui mercati
degli strumenti finanziari, dell'ottobre 2011, per garantire la protezione dei
consumatori-investitori imponendo obblighi alle istituzioni finanziarie e
rafforzando le regole di condotta delle imprese. 3. Problemi
attuali e sfide future La situazione concreta dei consumatori dell'UE, benché essi godano già
di un elevato livello di protezione, può essere migliorata. Sono sorti nuovi
problemi, in particolare in conseguenza di nuovi sviluppi della tecnologia, di
modelli di consumo insostenibili o dell'esclusione sociale, ai quali occorre
dare una soluzione. 3.1 Sicurezza dei prodotti, dei servizi e degli alimenti La sicurezza dei prodotti, dei servizi e dei prodotti alimentari è un
obiettivo fondamentale di ogni politica dei consumatori. Vi sono però
differenze nel modo in cui gli Stati membri applicano la legislazione sui
prodotti e, in un periodo di limitazione delle risorse, le amministrazioni
nazionali preposte alla vigilanza del mercato sono confrontate alla necessità
di fare di più con meno mezzi. Continua intanto la mondializzazione della catena di produzione (per
esempio, una quota sempre maggiore di prodotti di consumo, tra cui l'85% dei
giocattoli acquistati nell'Unione europea, è ora prodotta in Cina). È quindi
più che mai necessario dotarsi di strumenti che consentano di individuare i
prodotti non sicuri. La crisi economica ha come In conseguenza che i consumatori e le
imprese danno ai prezzi un'importanza determinante, il che rischia di far
passare in secondo piano le considerazioni di sicurezza e di creare più spazio
per la contraffazione dei prodotti. Le autorità di vigilanza del mercato devono
intensificare la loro azione, con la cooperazione delle autorità nazionali e
delle forze dell'ordine, all'interno e all'esterno dell'UE. Con la maggiore importanza assunta dai servizi ai consumatori e la
crescente diffusione transfrontaliera di alcuni di questi servizi nel mercato
unico, la questione della loro sicurezza va posta in modo più approfondito, per
garantire ai consumatori lo stesso elevato livello di sicurezza nel mercato
interno e per valutare il valore aggiunto dell'azione a livello UE. L'Europa ha già ottenuto ottimi risultati in fatto di sicurezza
alimentare, ma questo settore richiede un costante adattamento alle nuove
conoscenze scientifiche. 3.2 Mutamenti dell'economia e della società ·
La rivoluzione digitale Internet ha modificato radicalmente il modo in
cui i consumatori fanno acquisti e le imprese pubblicizzano e vendono i loro
beni e servizi. Ha dato origine a modi innovativi di organizzazione, accesso,
condivisione e valutazione delle informazioni, per esempio sui prezzi, le
caratteristiche tecniche dei prodotti e la qualità. I motori di ricerca, i siti
web di confronto dei prezzi e dei prodotti, i marchi di fiducia online e i
giudizi dei consumatori sono strumenti ampiamente utilizzati e stanno
diventando parte integrante del comportamento dei consumatori e dei modelli
aziendali. Il commercio elettronico può presentare grandi vantaggi, dal momento
che facendo acquisti online i consumatori hanno una scelta più ampia almeno del
doppio. Il "cloud computing", in particolare, può offrire servizi più
flessibili, indipendenti da dispositivi o piattaforme. Si è calcolato che, se
il commercio elettronico di merci raggiungesse il 15% delle vendite al
dettaglio e tutti gli ostacoli al mercato unico fossero eliminati, il beneficio
complessivo per i consumatori sarebbe pari a 204 miliardi di euro (1,7% del PIL
dell'UE)[11].
Consumo sostenibile
I consumi in aumento in tutto il mondo hanno accentuato
la pressione sull'ambiente, contribuendo anche al cambiamento climatico, e
accresciuto la concorrenza per le risorse[12].
I consumatori sono sempre più consapevoli delle conseguenze per l'ambiente dei
loro modelli di consumo e devono essere incoraggiati da iniziative pubbliche e
private ad adottare comportamenti di consumo più sostenibili. I consumatori
devono essere messi in grado di compiere scelte sostenibili e sane che permettano
di ridurre i costi, per sé stessi e per la società nel suo insieme. I
consumatori hanno il diritto di sapere quale impatto ambientale avranno,
durante tutto il loro ciclo di vita, i prodotti (beni e servizi) che intendono
acquistare. Devono essere aiutati a individuare le scelte realmente sostenibili.
Sono necessari strumenti efficaci per proteggerli da informazioni sull'ambiente
e sulla salute fuorvianti e infondate. La domanda di prodotti sostenibili da parte
dei consumatori può favorire la crescita e la concorrenza, rendendo così più
disponibili e accessibili tali prodotti e premiando le imprese che offrono beni
e servizi di qualità con minore impatto ambientale.
Esclusione sociale, consumatori
vulnerabili e accessibilità
Ovunque abbia colpito, la crisi economica e del debito sovrano ha
intaccato la fiducia dei consumatori e, per alcuni di essi, ha determinato un
calo molto sensibile del reddito o del potere d'acquisto, con un aumento del
rischio di esclusione sociale e del rischio che i cittadini non possano più procurarsi
beni e servizi essenziali; Questi rischi sono accentuati dal fatto che la
nostra popolazione invecchia, i mercati diventano sempre più complessi e alcune
persone possono non avere né la possibilità né la capacità di padroneggiare
l'ambiente digitale. Il problema dell'accessibilità, in senso fisico, digitale
ed economico, è essenziale per poter sfruttare i benefici del cambiamento
digitale. Il contesto attuale può inoltre aggravare la situazione svantaggiata
dei consumatori vulnerabili, come le persone con disabilità o a mobilità
ridotta, che incontrano difficoltà per accedere all'informazione e comprenderla
e per trovare sul mercato prodotti e servizi rispondenti alle loro esigenze. 3.3 Eccesso di informazioni — deficit di conoscenze Nel mondo di oggi in rapida trasformazione, i consumatori sono spesso
sovraccaricati di informazioni, ma non sempre hanno le informazioni di cui
hanno bisogno. Posti di fronte a informazioni e a scelte sempre più complesse, i
consumatori sempre più spesso fanno affidamento sulle etichette o si rivolgono
a intermediari e filtri come i siti web di confronto, della cui affidabilità e
precisione vi è però qualche motivo di dubitare. Le organizzazioni dei consumatori svolgono un ruolo essenziale per
migliorare le informazioni e le conoscenze dei consumatori, ma la loro
situazione è molto diversa da uno Stato membro all'altro. Quelle che operano a
livello nazionale, in particolare, mancano spesso di risorse e di competenze e
il loro ruolo nell'incanalare e filtrare le preoccupazioni dei consumatori non
è sempre adeguatamente riconosciuto. Dall'indagine pubblicata nel 2011[13]
è emerso che un consumatore europeo su quattro non ha fiducia e più di uno su
tre non si ritiene bene informato. Solo il 2% ha saputo rispondere correttamente
alle domande riguardanti i loro diritti di recesso, le garanzie e la protezione
dalle pratiche commerciali sleali. Questa mancanza di informazione compromette
la capacità dei consumatori di esercitare i loro diritti. 3.4 Diritti non pienamente rispettati nella pratica Nel 2010 più di un cittadino europeo su cinque ha incontrato un
problema con un prodotto o un servizio per il quale riteneva giustificato un
reclamo. È stato stimato che il danno totale subito dai consumatori europei
ammontava allo 0,4% circa del PIL dell'UE[14]. Nonostante il livello di protezione dei consumatori generalmente
elevato garantito dalla legislazione dell'UE, i problemi incontrati dai
consumatori restano ancora troppo spesso irrisolti. Dall'indagine Eurobarometro
del 2011sul commercio al dettaglio è emerso che soltanto il 26% dei
dettaglianti conosce esattamente il periodo entro il quale i consumatori hanno
il diritto di restituire un prodotto difettoso. Molti problemi incontrati dai consumatori con i commercianti non trovano
soluzione semplicemente perché il consumatore rinuncia a far valere le sue
ragioni. Dall'indagine sui consumatori è risultato che solo il 16% dei
consumatori che hanno incontrato difficoltà ha preso contatto con
organizzazioni dei consumatori o con autorità pubbliche per trovare una
soluzione. Nella maggior parte dei casi, i consumatori non considerano la
possibilità di avviare una causa legale se un primo contatto con il
commerciante ha avuto esito negativo, specie se le somme in questione sono
modeste. Inoltre, le autorità devono far fronte a
problemi pratici come la riduzione delle risorse, che compromettono l'efficacia
della loro azione[15],
in particolare in situazioni transfrontaliere. La rete di cooperazione per la protezione
dei consumatori (CPC), istituita nel dicembre 2006 per contribuire a risolvere
i problemi posti dagli acquisti transfrontalieri, non è ancora stata utilizzata
sfruttando tutto il suo potenziale. I meccanismi di ricorso e di intervento devono essere
migliorati. Anche accrescere la fiducia e fare in modo che le pratiche
commerciali sleali non diano vantaggi concorrenziali contribuirà a stimolare la
crescita. 3.5 Sfide specifiche in settori chiave Alcuni settori sono di particolare importanza in tempi di crisi
economica, perché incidono sugli interessi di base di tutti i consumatori in
beni e servizi essenziali, come i prodotti alimentari, l'energia, i trasporti,
le comunicazioni elettroniche e i servizi finanziari. Bisogna tenere conto degli
effetti che i cambiamenti economici e sociali hanno su questi settori. L'UE deve considerare con attenzione il modo in cui oggi i consumatori
concepiscono e scelgono i servizi finanziari. Se le tecnologie come i servizi
bancari a domicilio facilitano la vita a molti consumatori, la maggiore complessità
e i rischi di alcuni prodotti e servizi finanziari (pensioni comprese)
richiedono maggiore trasparenza e competenza finanziaria. I costi dei servizi
finanziari di base sono in genere ancora opachi e i consumatori sono ancora
restii a cambiare banca per il timore (spesso giustificato) di costi elevati. Troppo spesso i consumatori non sono in grado di sfruttare appieno i
vantaggi, in termini non solo di prezzi, ma anche di qualità dei servizi, della
liberalizzazione di settori quali l'energia, i trasporti e le comunicazioni
elettroniche. In particolare, la liberalizzazione del settore dei trasporti ha
accresciuto la concorrenza, con benefici per i sempre più numerosi cittadini
europei che viaggiano. È però necessario rendere più efficace l'applicazione della
normativa dell'UE sui diritti dei passeggeri, per combattere le pratiche sleali
e le irregolarità. La rivoluzione digitale ha inciso in modo determinante sul
settore ed è quindi importante adattare alla nuova situazione i diritti dei
consumatori. I mercati al dettaglio dell'elettricità e del gas sono stati
recentemente liberalizzati, ma molti consumatori trovano ancora difficili i
confronti a causa di procedure complesse e/o di condizioni di mercato opache[16]. Per quanto riguarda il risparmio di energia, è stato calcolato che, in
media, le famiglie dell'UE potrebbe risparmiare fino a 1000 EUR all'anno con
semplici misure di efficienza energetica, come l'isolamento delle case,
l'installazione di termostati e pannelli solari per l'acqua calda, finestre con
doppi vetri e la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento[17]. Le famiglie possono quindi
far molto per migliorare l'efficienza energetica e realizzare risparmi nel
consumo finale di energia. Questo potenziale è lungi dall'essere pienamente
sfruttato, soprattutto perché i consumatori non hanno una conoscenza
sufficiente del loro consumo effettivo e non hanno informazioni chiare e
facilmente accessibili sulla misurazione e sulla fatturazione. Anche se i mercati delle comunicazioni elettroniche si sono dimostrati
in grado di resistere alla crisi economica, i consumatori non sfruttano appieno
i vantaggi della concorrenza a causa dell'insufficiente trasparenza delle
tariffe, della bassa qualità dei servizi e degli ostacoli al passaggio ad un
altro fornitore. La pressione sull'ambiente esercitata dai consumi alimentari è
destinata ad aumentare in futuro a causa, per esempio, del cambiamento delle
abitudini alimentari e dell'aumento dei rifiuti alimentari. Nei prossimi anni in Europa i rifiuti alimentari aumenteranno[18], ma sprecare alimenti
significa sprecare risorse e denaro. 4. I quattro grandi obiettivi per
il 2020 e i primi passi da fare per raggiungerli La situazione che si è descritta richiede una
strategia d'azione di lungo termine e un insieme di interventi immediati che
rispondano alle preoccupazioni dei cittadini, per stimolare la fiducia e la
crescita e contribuire al successo della strategia Europa 2020. Le azioni
illustrate di seguito saranno naturalmente esaminate alla luce del criterio
della "regolamentazione intelligente" e delle priorità della
Commissione, anche analizzando rigorosamente gli oneri che comportano per le
piccole e medie imprese. 4. 1. Migliorare la sicurezza dei consumatori La sicurezza dei prodotti,
dei servizi e dei prodotti alimentari è un obiettivo fondamentale della
politica dei consumatori. Un'efficace politica di
sicurezza dei prodotti ha lo scopo di creare una rete di sicurezza estesa senza
interruzione dal produttore al consumatore. Migliorando il suo sistema di
gestione della sicurezza dei prodotti, l'UE sarà in grado di rispondere meglio
ai problemi posti dalle catene di distribuzione a livello mondiale, di
comunicare efficacemente e di affrontare più rapidamente ed efficacemente i
nuovi rischi per la sicurezza dei prodotti. Poiché i consumatori
utilizzano più spesso servizi transfrontalieri, la questione che va
attentamente valutata è se la loro sicurezza debba essere garantita a livello
di UE o per mezzo di regolamentazioni nazionali. Il sistema UE di controlli
ufficiali lungo la catena alimentare deve essere reso ancora più efficiente.
Ciò consentirà agli Stati membri, responsabili di questi controlli, di
massimizzare il valore aggiunto e al tempo stesso di ridurre al minimo gli
oneri per gli operatori. Per rafforzare la sicurezza
dei consumatori, la Commissione perseguirà i seguenti due obiettivi specifici: Ø
1. migliorare il quadro normativo sulla
sicurezza dei prodotti e dei servizi e rafforzare il quadro di vigilanza del
mercato; Ø
2. rafforzare la sicurezza nella catena alimentare. Prima del 2014 saranno
adottate alcune misure concrete per raggiungere questi obiettivi specifici. La revisione del quadro
legislativo in materia di sicurezza dei prodotti prevista per il 2012
intende dare all'UE e ai suoi 500 milioni di consumatori la possibilità di
disporre di regole moderne unificate di vigilanza del mercato, che permettano
una maggiore efficacia sul piano nazionale e su quello transfrontaliero
migliorando la pianificazione, la cooperazione, la definizione delle priorità
e lo scambio di informazioni fra le autorità degli Stati membri. Ci saranno
vantaggi anche per le imprese, che potranno contare su norme di applicazione
più facile e avranno minori costi di messa in conformità da sostenere. Il
quadro modificato cercherà inoltre di individuare i modi per rafforzare la
cooperazione tra le autorità nazionali a livello dell'UE, creando condizioni di
parità e contrastando la concorrenza sleale. Saranno svolte, in
particolare nei paesi che esportano verso l'UE, azioni di sensibilizzazione
alla sicurezza e alla conoscenza dei regolamenti UE in tutta la catena di
approvvigionamento. La Commissione esaminerà la possibilità di adottare iniziative sulla
sicurezza dei servizi in determinati settori, compresi quelli importanti per
certe categorie di consumatori vulnerabili. Un Libro verde sulla sicurezza
di alcuni servizi ai consumatori sarà discusso nel 2012 e una
raccomandazione riveduta sulla sicurezza antincendio negli alberghi sarà messa
all'ordine del giorno nel 2013 per tener conto del nuovo approccio alla
valutazione e alla gestione dei rischi proposto dall'industria. Il regolamento sui
controlli ufficiali lungo la catena alimentare sarà riveduto nel 2012
nell'intento di semplificarlo e di assicurare la disponibilità di finanziamenti
sufficienti e sostenibili per effettuare maggiori controlli. Inoltre, la
Commissione rafforzerà e aggiornerà il quadro giuridico in materia di salute
degli animali, salute delle piante, materiale riproduttivo vegetale e il
regolamento sull'igiene dei prodotti alimentari, in particolare migliorando la
coerenza e chiarendo le responsabilità degli operatori economici. La sicurezza
degli alimenti per i consumatori ne risulterà migliorata. Sulla base degli Orientamenti
per i controlli all'importazione riguardanti la sicurezza e la conformità dei
prodotti[19],
le autorità doganali e di vigilanza del mercato coopereranno per migliorare,
misurare e valutare i risultati dei controlli all'importazione entro il 2014. 4. 2. Miglioramento
delle conoscenze Per potere esercitare i propri diritti, i consumatori devono disporre
di informazioni chiare, attendibili e comparabili e degli strumenti per
comprenderle. I consumatori e gli operatori economici devono anche essere meglio
informati sui loro diritti e obblighi, per rafforzare la fiducia reciproca e
trovare i modi per risolvere facilmente i problemi che si presentano. Pertanto,
la Commissione collaborerà con gli intermediari e gli operatori economici per
incoraggiarli ad andare oltre il semplice rispetto della legislazione e a
mettere a punto misure di autoregolamentazione e ad adottare iniziative di
responsabilità sociale delle imprese, ponendo in tal modo in primo piano i
servizi ai consumatori come fattore chiave di competitività. Migliorare le conoscenze dei consumatori è particolarmente importante
nel settore dei servizi finanziari, in cui istituzioni quali le banche, le
banche centrali, le autorità di vigilanza dei mercati finanziari, i sistemi di
protezione dei depositi e degli investitori possono svolgere un ruolo attivo
per migliorare le conoscenze in materia finanziaria, anche per quanti rimangono
al di fuori del sistema bancario e finanziario. Campagne di sensibilizzazione saranno organizzate con gli Stati membri
e le parti interessate sui temi di principale interesse per i consumatori. È
inoltre essenziale che le autorità nazionali e le organizzazioni del settore
privato migliorino in tutta l'Unione europea l'offerta educativa per i
consumatori, a partire dai giovani. Le organizzazioni dei consumatori hanno un ruolo importante da
svolgere, non solo per informare e sensibilizzare i consumatori, ma anche per
rappresentarli e difenderne gli interessi. La Commissione si
adopererà per raggiungere i seguenti due obiettivi specifici: Ø
3. migliorare l'informazione e la sensibilizzazione
dei consumatori e degli operatori economici sui diritti e sugli interessi dei
consumatori; Ø
4. creare conoscenze e capacità per rendere
più efficace la partecipazione dei consumatori al mercato. Alcune misure concrete
saranno adottate prima del 2014 per raggiungere questi obiettivi specifici. Nel 2013, nel quadro dell'Anno europeo dei cittadini, sarà lanciata in
stretta cooperazione con tutte le parti interessate, incluse le imprese e le
associazioni dei consumatori, una campagna a livello di Unione europea
per migliorare le conoscenze sui diritti e sugli interessi dei consumatori. Le organizzazioni senza scopo di lucro che forniscono consulenza
generale su questioni finanziarie ai consumatori riceveranno tra il secondo
trimestre 2012 e dicembre 2013 una formazione specifica, destinata a migliorare
la loro capacità di fornire consulenza in maniera efficace e sostenibile. La Commissione collaborerà con gli Stati membri
per far sì che il ruolo delle organizzazioni nazionali dei consumatori sia adeguatamente
riconosciuto e li aiuterà creando capacità e fornendo assistenza alle
organizzazioni europee dei consumatori. Sarà intensificata la cooperazione con tutte le reti
esistenti nell'UE capaci di diffondere nel modo migliore informazioni ai
consumatori, operatori economici o legali. La rete dei centri europei dei
consumatori sarà rafforzata per informare meglio i consumatori sui loro
diritti quando fanno acquisti transfrontalieri e aiutarli in caso di
controversie transfrontaliere. La rete Impresa Europa sarà utilizzata
più regolarmente per fornire regolarmente alle imprese, comprese le PMI,
informazioni sulla legislazione che tutela i consumatori. La Commissione collaborerà con gli intermediari
e gli operatori economici per elaborare codici di buona condotta, buone prassi
o linee guida per il confronto dei prezzi, della qualità e della sostenibilità. La Commissione intende inoltre migliorare costantemente le informazioni
fornite ai consumatori e alle imprese sui loro diritti e doveri per mezzo delle
proprie pagine web, come il portale La tua Europa[20], integrate da strumenti di
informazione specializzati come quelli forniti nella e-YouGuide[21] e nel Codice dei diritti
online dell'UE. Collaborerà anche con giornalisti e media specializzati in
questioni relative ai consumatori per promuovere un'efficace diffusione delle
informazioni. La Commissione coopererà strettamente con gli Stati membri sui temi
dell'educazione dei consumatori. Nel 2012 creerà una piattaforma interattiva
per lo scambio delle migliori pratiche e la distribuzione di materiali per
l'educazione dei consumatori tra gli insegnanti e altri operatori che
lavorano con giovani di 12-18 anni, anche sull'educazione digitale, le
tecnologie dei nuovi media[22]
e il consumo sostenibile. 4. 3. Migliorare e
rafforzare l'applicazione delle norme, garantire i mezzi di ricorso Perché il mercato unico
continui ad avere effetti positivi, è necessario migliorare la fiducia dei
partecipanti al mercato nell'applicazione effettiva ed efficace dei loro
diritti e nella disponibilità di adeguati meccanismi di ricorso. Solo se il consumatore può
esercitare i propri diritti in tutta l'Unione europea e se gli operatori seri
vedono che i concorrenti sleali vanno incontro a sanzioni adeguate il commercio
transfrontaliero continuerà a crescere nell'UE. Ciò è particolarmente
importante oggi che la rivoluzione digitale facilita gli acquisti
transfrontalieri, ma aumenta anche le possibilità per gli operatori commerciali
disonesti di agire in modo sleale. La Commissione si adopererà
per raggiungere i seguenti due obiettivi specifici: Ø
5. applicare in modo efficace il diritto dei
consumatori, concentrandosi su settori chiave; Ø
6. dare ai consumatori strumenti efficaci per
risolvere le controversie. Alcune misure concrete
saranno adottate prima del 2014 per raggiungere questi obiettivi specifici. Nel periodo 2012-2014, attraverso la rete CPC continueranno le
azioni coordinate annuali per verificare il rispetto delle norme. La
Commissione continuerà ad assistere la rete in quest'azione. Se del caso,
avvierà procedimenti d'infrazione nei confronti di ogni violazione del
diritto UE. La Commissione sta valutando a fondo il campo di applicazione,
l'efficacia e i meccanismi operativi del regolamento sulla cooperazione per
la tutela dei consumatori e presenterà entro la fine del 2014 una
relazione sui possibili miglioramenti della cooperazione transfrontaliera e, se
necessario, proporrà di modificare le norme. Per migliorare l'applicazione delle norme UE che hanno un'incidenza sui
consumatori, sarà fatto miglior uso della rete giudiziaria europea[23] per agevolare l'accesso alla
giustizia, assicurare il corretto svolgimento dei procedimenti con portata
transnazionale e facilitare le richieste di cooperazione giudiziaria tra gli
Stati membri. Proseguiranno i lavori necessari a garantire che i principali materiali
per la trasposizione e l'attuazione del diritto dei consumatori in tutta l'UE
siano messi a disposizione dei magistrati e dei legali, come pure dei cittadini
e delle imprese. A questo scopo, nel 2013 sarà creata una banca dati sul
diritto dei consumatori, che diverrà parte integrante del portale europeo
della giustizia "e-justice"[24].
L'esperienza dell'applicazione della direttiva sulle pratiche
commerciali sleali[25]
ha dimostrato che la Commissione deve assumere un ruolo di maggior rilievo nel
controllo e nel coordinamento dell'applicazione della direttiva da parte degli
Stati membri, in particolare sulle questioni ricorrenti e sulle nuove pratiche
commerciali, come l'uso di strumenti di confronto dei prezzi online o di
critica dei consumatori. A tal fine, la Commissione intende rafforzare il
coordinamento degli interventi sulle pratiche commerciali sleali e aggiornare
il documento di orientamento sull'applicazione della direttiva. La corretta applicazione deve essere assicurata in settori chiave. Perché gli obblighi di informazione dei consumatori nel settore
digitale siano applicati in modo coerente, la Commissione intende
predisporre entro il 2014 linee guida per l'applicazione delle norme dell'UE e
della nuova direttiva sui diritti dei consumatori. Un'azione concertata sarà
svolta dalla Commissione e dalle autorità nazionali per contrastare le pratiche
sleali nel settore, come quelle relative alla pubblicità ingannevole sulla
velocità della connessione internet a banda larga. Nel settore dell'energia, è necessario attuare
pienamente il terzo pacchetto energia e le sue norme dettagliate sui diritti
dei consumatori. È anche importante utilizzare pienamente le possibilità
offerte dal Forum dei cittadini sull'energia. Nel settore dei servizi finanziari, dando seguito alla sua raccomandazione del 2011[26], la Commissione monitorerà attentamente la
risposta data dagli Stati membri al problema dell'accesso ai conti bancari
negato ai cittadini. Si tratta di un autentico problema, non solo per le
categorie svantaggiate di consumatori che conoscono l'esclusione finanziaria e
sociale, ma anche per molti cittadini che vivono, lavorano o studiano
all'estero. Per proteggere i consumatori contro le indicazioni ingannevoli e
infondate, le autorità nazionali hanno bisogno di un ulteriore aiuto per applicare
correttamente le disposizioni della direttiva sulle pratiche commerciali sleali[27]. Per questo motivo, la
Commissione rivedrà la guida sulle indicazioni ingannevoli in materia
ambientale. Saranno redatte linee guida per facilitare e migliorare
l'applicazione dei diversi regolamenti sui diritti dei passeggeri in tutti
i modi di trasporto. Inoltre, la Commissione pubblicherà linee
guida sull'applicazione dell'articolo 20, paragrafo 2, della direttiva servizi,
che contribuiranno a ridurre i casi in cui i consumatori, quando tentano di
acquistare servizi transfrontalieri online, incontrano rifiuti ingiustificati o
trattamenti diversi a causa della loro residenza. Nell'intento di migliorare l'applicazione della legislazione europea,
l'UE collaborerà con i principali partner commerciali per promuovere il
rispetto dei principi di base della protezione dei consumatori. Per quanto
riguarda la sicurezza, una maggiore cooperazione internazionale (in particolare
con la Cina) svilupperà il concetto di "sicurezza alla fonte" e
contribuirà a limitare le importazioni di prodotti pericolosi. La crescente
tendenza di operatori senza scrupoli a localizzare le loro attività al di fuori
dell'UE per eludere i controlli richiede una maggiore vigilanza sul piano
mondiale. Pertanto, la Commissione coordinerà la sua azione con quella dei
paesi terzi maggiormente interessati e con le principali organizzazioni
internazionali (OCSE, ONU, OMC). La necessità di una maggiore cooperazione
internazionale è particolarmente evidente nel settore digitale e nella lotta
contro le comunicazioni commerciali non richieste ("spam"). Per quanto riguarda il diritto di ricorso, la Commissione si
concentrerà, nel breve-medio periodo, sull'adozione e l'applicazione delle sue
recenti proposte sulla risoluzione alternativa delle controversie e
sulla risoluzione delle controversie online, in modo da garantire il più
rapidamente possibile a tutti i consumatori dell'UE un accesso a procedure
semplice e rapide per difendere i loro diritti. Allo stesso tempo, si adopererà
per il corretto recepimento della direttiva sulla mediazione, che dà a
ogni giudice il diritto di invitare le parti a trovare una composizione
amichevole delle loro controversie. La direttiva si applica alle controversie
transnazionali, ma gli Stati membri sono incoraggiati a ricorrere alla
mediazione anche sul piano nazionale. La procedura europea per le
controversie di modesta entità, che semplifica, accelera e riduce le spese
dei procedimenti nei contenziosi relativi a controversie il cui valore non
supera i 2 000 euro, sarà resa più accessibile ai consumatori. Nel 2012 sarà
pubblicata a questo scopo una guida con consigli pratici per i consumatori e gli
operatori legali. Nel corso del 2013 la Commissione intende mettere a
disposizione online i moduli per questa procedura e riferire sul funzionamento
dell'intera procedura, anche per quanto riguarda la necessità di rivedere la
soglia. Infine, sulla base dell'esito della consultazione pubblica lanciata nel
2011 e dando seguito alla risoluzione del Parlamento europeo del 2 febbraio
2012[28], la Commissione valuterà
l'opportunità di un'ulteriore iniziativa su un quadro dell'UE per le azioni
collettive. 4.4. Allineare
i diritti e le principali politiche all'evoluzione dell'economia e della
società Nella mutata situazione odierna del mercato, è
essenziale che i consumatori abbiano la fiducia necessaria per acquistare
online beni e servizi di tipo sia tradizionale, sia digitale. Il diritto dei
consumatori deve quindi essere aggiornato per rispondere alle esigenze dei
mercati in mutamento e per tener conto delle nuove conoscenze scientifiche sul
comportamento dei consumatori. Inoltre, devono essere eliminati gli ostacoli
che attualmente impediscono ai consumatori di accedere in qualsiasi paese
dell'UE ai prodotti e ai servizi digitali in modo facile, legale e a prezzi
ragionevoli. Come primo passo, le recenti
proposte su una legislazione europea comune sulle vendite e il pacchetto
sulla riforma della protezione dei dati consentiranno di risolvere molti
dei problemi cui i consumatori si trovano confrontati quando fanno acquisti
online, in particolare aumentando la loro fiducia nel mercato unico digitale e
nei servizi transfrontalieri. Anche le proposte sui modi
alternativi di risoluzione delle controversie e sulla risoluzione delle
controversie online dovrebbero contribuire a facilitare l'accesso dei
consumatori ai mezzi di ricorso. Nel 2012 la Commissione
appoggerà il Parlamento europeo e il Consiglio nella ricerca di un accordo su
tutte queste proposte, in modo da poter giungere a una rapida adozione e
attuazione. È più che mai indispensabile garantire la
coerenza e le sinergie tra le politiche dell'UE per accrescerne gli effetti
positivi sulla spesa dei consumatori, in particolare nei settori chiave
dell'alimentazione, dell'energia, dei trasporti e dei servizi finanziari, e in
pari tempo promuovere modelli di consumo più sostenibili. A quanto risulta dal sondaggio della
Commissione europea sulle 20 principali preoccupazioni dei cittadini e delle
imprese nel mercato unico, i consumatori continuano a essere insoddisfatti
delle loro bollette dell'energia, a trovare difficile difendere i loro diritti
di passeggeri, e a non sapersi orientare facilmente nei mercati dei servizi
bancari e finanziari[29]. Per contribuire alla
soluzione di queste questioni economiche e sociali, la Commissione perseguirà i
seguenti due obiettivi specifici: Ø
7. adattare il diritto dei consumatori all'era
digitale; Ø
8. promuovere la crescita sostenibile e
difendere gli interessi dei consumatori nei settori chiave. Alcune misure concrete
saranno adottate prima del 2014 per raggiungere questi obiettivi specifici. ·
Digitale Una serie di misure avrà lo scopo di
rispondere ai problemi incontrati dagli utenti e di assicurarne un'adeguata
protezione in caso di uso e di acquisto di contenuti digitali. Le misure potranno
consistere nella standardizzazione delle informazioni essenziali fornite ai
consumatori per facilitare i confronti e in iniziative per valutare la
necessità di mezzi di ricorso adeguati in tutta l'UE nei casi di acquisto di
contenuti digitali difettosi e, se necessario, per armonizzare i marchi di
fiducia digitale. La Commissione affronterà i persistenti
problemi connessi alla gestione territoriale dei diritti d'autore e alla
complessità dell'attuale regime di prelievo per copia privata, che possono
avere ripercussioni negative sulla disponibilità dei contenuti digitali in
tutta l'UE e scoraggiare lo sviluppo di modelli imprenditoriali innovativi
online. La Commissione presenterà nel 2012 una proposta legislativa sulla
gestione collettiva dei diritti e ha avviato un dialogo tra le parti
interessate sui prelievi per copia e riproduzione private sotto la
responsabilità di un mediatore. I risultati di questo dialogo serviranno a
formulare raccomandazioni per un'eventuale azione legislativa a livello UE. La
Commissione prenderà in esame anche problemi specifici riguardanti il diritto
d'autore e la disponibilità dei contenuti audiovisivi e dei servizi
radiotelevisivi alla luce della tecnologia in evoluzione, in particolare per
favorire i servizi transfrontalieri. Nel quadro della sua relazione sul
funzionamento della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la Commissione
valuterà nel 2012 se debba essere migliorata l'applicazione delle attuali norme
volte a tutelare i minori dalla pubblicità ingannevole, anche in ambiente
digitale, e continuerà a seguire con particolare attenzione la situazione
specifica dei minori che acquistano o utilizzano contenuti digitali online. La Commissione cercherà di rendere più
affidabile l'interazione commerciale per i consumatori e per gli operatori,
proponendo nel 2012 un quadro legislativo per l'identificazione, l'autenticazione
e le firme elettroniche, che stabilirà requisiti minimi per l'informazione
sulla localizzazione del sito web e sull'esistenza giuridica del suo titolare,
per garantire l'autenticità del sito web. La Commissione intende inoltre tenere
pienamente conto degli interessi dei consumatori nelle sue prossime proposte
sul cloud computing. Sulla base delle risposte ricevute alla
consultazione pubblica del gennaio 2012 sul Libro verde sui pagamenti per
carta, internet e telefono mobile, la Commissione intende presentare nel
primo trimestre del 2013 proposte concrete. La Commissione sta inoltre
preparando un Libro verde sulla consegna dei pacchi, la cui adozione è prevista
nell'ultimo trimestre 2012. Nel 2012 sarà presentata una comunicazione sul gioco d'azzardo online,
volta tra l'altro a migliorare la protezione dei consumatori e dei cittadini,
in particolare delle categorie vulnerabili e dei minori. ·
Servizi finanziari Nel quadro della sua relazione presentata nel 2012 sul funzionamento
della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la Commissione
valuterà la necessità di rafforzare le attuali norme dirette a contrastare le
pratiche sleali nel settore dei servizi finanziari o di migliorarne
l'applicazione, anche per quanto riguarda i consumatori vulnerabili. La Commissione prevede di adottare proposte legislative sui prodotti
di investimento al dettaglio preassemblati per garantire che agli
investitori al dettaglio sia fornito un breve, chiaro e comprensibile documento
informativo che consenta loro di prendere decisioni informate sugli
investimenti. Procederà inoltre alla revisione della direttiva
sull'intermediazione assicurativa, che disciplina la vendita dei prodotti
assicurativi. La Commissione valuterà l'attuazione della direttiva sul credito al
consumo, per stabilire se funzioni bene per i consumatori e se debbano
essere riesaminate questioni quali i piccoli prestiti, l'addebito differito o
il credito responsabile, che sono essenzialmente lasciate alla discrezionalità
degli Stati membri. Questo è di particolare importanza per i consumatori
vulnerabili. In questo contesto, è preoccupante anche il sovraindebitamento delle
famiglie. Uno studio specifico sarà avviato all'inizio del 2012 per
avere un quadro preciso della situazione e repertoriare le migliori pratiche in
uso per attenuarne le conseguenze. I consumatori devono sapere quali tariffe pagano per i servizi bancari
di base e poter passare facilmente da una banca all'altra, se si vuole
garantire la concorrenza nel settore dei servizi bancari al dettaglio. La
Commissione predisporrà quindi nel 2012 un'iniziativa legislativa che
riguarderà le questioni relative ai conti bancari, che sono al centro delle
esigenze di base dei consumatori nella gestione delle loro finanze. ·
Alimenti A seguito dell'adozione del regolamento relativo alla fornitura di
informazioni sugli alimenti ai consumatori[30],
la Commissione promuoverà l'applicazione delle nuove norme e valuterà la
necessità di nuove iniziative, in particolare riguardo all'indicazione
dell'origine degli alimenti e all'etichettatura delle bevande alcoliche. L'attuazione del regolamento relativo alle indicazioni nutrizionali e
sulla salute[31]
garantirà che tutte le indicazioni relative a un effetto benefico nutrizionale
o sulla salute degli alimenti siano basate su dati scientifici e non traggano
in inganno il consumatore. Garantirà inoltre la libera circolazione dei
prodotti alimentari con indicazioni nutrizionali e sulla salute conformi alle
disposizioni di quel regolamento. La Commissione valuterà la questione dell'uso sostenibile dei prodotti
alimentari, in particolare la questione degli sprechi alimentari, e svolgerà
un'azione diretta ai consumatori per prevenire gli sprechi domestici, che per
essere efficace dovrà essere completata da altre azioni dirette ad altri anelli
della catena alimentare (agricoltori, dettaglianti, produttori, ecc.). ·
Energia La Commissione prenderà ulteriori provvedimenti per migliorare la
concorrenza e in particolare la trasparenza dei prezzi del gas e
dell'elettricità per rendere le offerte delle società distributrici più
comprensibili per i consumatori. L'imminente entrata in applicazione della
nuova direttiva sull'efficienza energetica rafforzerà i diritti dei
consumatori all'informazione con regole più trasparenti sulla corretta misurazione
e su una fatturazione chiara e tempestiva basata sui consumi effettivi
individuali di tutte le fonti energetiche, compresi gli impianti centralizzati
di riscaldamento, la climatizzazione e l'acqua calda. Inoltre, la Commissione intende migliorare l'informazione a
disposizione dei consumatori su come gestire meglio il consumo domestico di
energia e incoraggiarli a utilizzare a loro vantaggio le tecnologie esistenti
(come la fatturazione per telefono mobile basata sul consumo reale) ed
emergenti (come i contatori intelligenti). A questo scopo, saranno predisposte linee
guida sulla trasparenza dei prezzi nel mercato al dettaglio dell'energia in
coordinamento con le autorità di regolamentazione e le parti interessate. Altre azioni specifiche sui contatori intelligenti e sull'uso della
tecnologia da parte dei consumatori saranno promosse dalla task force sulle
reti intelligenti diretta dalla Commissione. La direttiva sull'etichettatura energetica
sarà riveduta nel 2014. Nel frattempo, la Commissione proporrà di applicare la
sua estensione online, che ne accrescerà notevolmente gli effetti[32]. ·
Viaggi e trasporti Entro l'inizio del 2013, la Commissione proporrà un aggiornamento della
direttiva sui viaggi "tutto compreso", tenendo conto dei recenti
sviluppi nel mercato dei viaggi. In particolare, la riforma terrà conto della
crescente tendenza ad acquistare i cosiddetti "pacchetti dinamici"
online anziché i tradizionali di pacchetti prestabiliti[33]. Inoltre, nel 2013 saranno
aggiornate le norme in vigore sui diritti dei passeggeri aerei, che tutelano i
passeggeri in caso di rifiuto di imbarco, ritardo prolungato, annullamento.
Sulla mobilità urbana la Commissione organizzerà un dialogo con le
parti interessate per individuare le migliori pratiche a livello UE e le
condizioni per rafforzare i diritti dei passeggeri nei trasporti pubblici[34]. La Commissione presenterà
inoltre, entro il 2014, misure specifiche intese, tra l'altro, a informare i
consumatori sulla disponibilità di alternative ai veicoli privati. La Commissione presenterà nel 2013 una proposta di revisione delle
norme sulla classificazione degli autoveicoli in funzione delle emissioni di
CO2, per aggiornare le informazioni fornite ai consumatori. Adotterà anche
misure per sviluppare una strategia a favore dei carburanti alternativi, a
sostegno della scelta dei consumatori di carburanti più puliti[35] e per migliorare
l'informazione dei consumatori[36]. Prodotti sostenibili Per realizzare una crescita sostenibile
fondata su consumi sostenibili, la Commissione esaminerà la possibilità di
adottare misure per rendere più durevoli i beni di consumo, compreso il
sostegno ai servizi di riparazione e manutenzione. Valuterà come migliorare la
disponibilità e l'accessibilità economica di prodotti più sostenibili mediante opportuni
sistemi di incentivazione o azioni volontarie. La Commissione metterà a punto metodologie
armonizzate per valutare le prestazioni ambientali durante il ciclo di vita dei
prodotti e delle imprese come base per fornire informazioni affidabili ai consumatori. Inoltre, la direttiva sulla progettazione
ecocompatibile, che fissa requisiti ambientali minimi per i prodotti
coprirà gradualmente un numero crescente di prodotti nel quadro del secondo
piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile e, se opportuno, prenderà in
considerazione il consumo di energia e altri impatti ambientali significativi
dei prodotti. 5. Conclusioni L'agenda europea dei consumatori definisce un quadro politico globale
che pone i consumatori, fattore decisivo della crescita nell'UE, al centro del
mercato unico. Comprende le iniziative a favore dei consumatori che la
Commissione intende adottare nel corso del suo mandato. Tutte le misure tengono conto dei cambiamenti nei modelli di consumo
che si osservano sul terreno, del progresso tecnologico, della rapida
evoluzione dei mercati, della necessità di porre i consumatori nella condizione
di esercitare effettivamente i propri diritti. Per raggiungere gli obiettivi di questa agenda
nel modo più efficace e minimizzare l'onere amministrativo, ogni azione
politica deve essere solidamente fondata su una chiara visione del
funzionamento reale dei mercati e dei comportamenti dei consumatori. Le
proposte di revisione delle attuali normative UE saranno basate su valutazioni
della legislazione in vigore e su una rigorosa analisi degli impatti previsti. Le misure annunciate in questa agenda saranno
fondate anche su informazioni provenienti da fonti costantemente aggiornate,
come il quadro di valutazione dei mercati dei beni dei consumo, le classifiche
dei mercati dei beni di consumo e i quadri di valutazione delle condizioni dei
consumatori, che definiscono l'ambiente dei consumatori negli Stati membri e
seguono l'andamento dell'integrazione dei mercati al dettaglio. A questo si
aggiungeranno studi di mercato che analizzeranno le ragioni delle disfunzioni
dei mercati e studi sui comportamenti dei consumatori. L'interesse per i
consumatori sarà esteso anche alle ricerche finanziate dai programmi 2020. Le azioni proposte saranno preventivamente valutate
in relazione agli otto obiettivi specifici dell'agenda per far sì che abbiano
un maggiore impatto e siano meglio accolte dai consumatori, evitando inutili
oneri per le imprese. Le tendenze osservate nei prossimi anni
permetteranno di individuare altre azioni da intraprendere dopo il 2014. I
progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi dell'agenda saranno
monitorati dalla relazione della Commissione sull'integrazione degli interessi
dei consumatori nelle politiche dell'UE. Questa agenda cerca di rispondere all'esigenza di rimettere in modo la
crescita e di restaurare la fiducia nell'economia europea dando maggior forza
ai consumatori e creando sinergie tra le politiche. Per ottenere risultati
duraturi, è necessario un deciso impegno dell'intera catena di attori che
attuano questa agenda dei consumatori, a livello UE, nazionale e
internazionale. Solo una domanda intelligente e sostenibile dei consumatori,
cui corrisponda un'offerta equa contribuirà a riportare l'UE sulla via della
crescita. [1] "La fiducia dei consumatori
contribuisce alla prosperità dei mercati. Sulla base dell'attività di
quest'autunno, il prossimo programma di lavoro annuncerà misure dirette a
rafforzare i diritti dei consumatori, anche nelle transazioni elettroniche e transfrontaliere,
e a dare una risposta efficace alle questioni di salute e sicurezza, per
accrescere la sicurezza dei cittadini, sostenendo in pari tempo la domanda nel
mercato unico.» Cfr. la lettera del presidente Barroso al presidente Buzek,
settembre 2011. [2] Relazione 2010 sulla cittadinanza dell'Unione, COM (2010) 603;
L'atto per il mercato unico, COM (2011) 206; Un'agenda digitale europea, COM
(2010) 245/2; Comunicazione sul commercio elettronico, COM (2011) 942; Tabella
di marcia verso un’Europa efficiente nell'impiego delle risorse, COM (2011). [3] Proposta di regolamento che istituisce il programma quadro di
ricerca e innovazione, COM (2011) 809. [4] Questi settori sono stati identificati come tra i più problematici
per i consumatori, secondo il quadro di valutazione dei mercati dei beni di
consumo. [5] Cfr. "Creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia per i
cittadini europei – Piano d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma,
COM (2010) 171. [6] Proposta di regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli,
COM (2010) 733; proposta di regolamento sulle norme di commercializzazione, COM
(2010) 738; linee guida sui sistemi di certificazione e sull'etichettatura dei
prodotti alimentari. [7] Proposta di regolamento
relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all'interno
dell' Unione, COM (2011) 402. [8] Proposta di regolamento relativo a un diritto comune europeo della
vendita, COM (2011) 635. [9] Proposta di direttiva sulla risoluzione alternativa delle
controversie dei consumatori (COM (2011) 793/2), proposta di regolamento
relativo alla risoluzione delle controversie online dei consumatori (COM (2011)
794/2). [10] Proposta di regolamento concernente la tutela delle persone fisiche
con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali
dati (COM (2012) 11) Proposta di direttiva concernente la tutela delle persone
fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità
competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di
reati o esecuzione di sanzioni penali, e la libera circolazione di tali dati
(COM (2012) 10). [11] Documento di lavoro dei servizi della Commissione "Offrire ai
consumatori i vantaggi del commercio elettronico", allegato 2 della
comunicazione 2012 sul commercio elettronico. [12] Efficienza delle risorse "tabella di marcia", COM (2001)
571. [13] Indagine Consumer Empowerment, Eurobarometro n. 342, 2010. [14] Idem. [15] COM (2009) 330. [16] Si veda per maggiori informazioni lo studio The functioning of the
retail electricity markets for consumers in the EU,
http://ec.europa.eu/consumers/consumer_research/market_studies/docs/retail_electricity_full_study_en.pdf.
[17] Comunicazione della Commissione "Efficienza energetica:
conseguire l'obiettivo del 20%". [18] Nell'UE, la quantità totale di rifiuti alimentari è di circa 90
milioni di tonnellate (180 kg pro capite) all'anno, e si prevede che aumenterà
del 40% entro il 2020. Cfr. lo studio finanziato dall'UE Preparatory study
on food waste across EU 27, BIO IS dicembre 2009 — ottobre 2010. [19]http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/common/publications/info_docs/customs/product_safety/guidelines_en.pdf. [20] http://ec.europa.eu/youreurope. [21] http://ec.europa.eu/eyouguide. [22] Come annunciato nell'Agenda digitale per l' Europa. [23] GU L 174 del 27.6.2001, pag. 25, L 168 del 30.6.2009, pag. 35. [24] https://e-justice.europa.eu. [25] Direttiva 2005/29/CE. [26] 2011/442/UE: raccomandazione della Commissione del 18 luglio 2011
sull'accesso a un conto di pagamento di base. [27] Direttiva 2005/29/CE. [28] Risoluzione del Parlamento europeo del 2 febbraio 2012 "Verso un
approccio europeo coerente in materia di ricorsi collettivi» — P7_TA (2010)
0021. [29] SEC (2011) 1003. [30] Regolamento (UE) n. 1169/2011. [31] Regolamento (CE) n. 1924/2006. [32] Consumer 2020,
http://ec.europa.eu/information_society/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id =
6782. [33] Un pacchetto dinamico è un prodotto che consiste in almeno due diversi
servizi (trasporto, alloggio e/o altri servizi turistici) per un solo viaggio,
offerti o venduti in combinazione contemporaneamente dallo stesso fornitore o
da fornitori economicamente collegati, e di cui l'acquirente può combinare e
adattare il contenuto secondo le sue preferenze. [34] Piano d'azione sulla mobilità urbana; COM (2001) 144, Libro bianco
"Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti — Per una
politica dei trasporti competitiva e sostenibile". [35] COM (2001) 144, Libro bianco "Tabella di marcia verso uno spazio
unico europeo dei trasporti — Per una politica dei trasporti competitiva e
sostenibile". [36] Sulla base delle necessità individuate nel contesto del processo CARS
21.