52012DC0209

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Modernizzazione degli aiuti di Stato dell’UE /* COM/2012/0209 final */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Modernizzazione degli aiuti di Stato dell’UE

(Testo rilevante ai fini del SEE)

1.           Introduzione: il controllo degli aiuti di Stato nel contesto attuale

1.           Europa 2020 costituisce la strategia di crescita dell'Europa in questo decennio: in un mondo in evoluzione la Commissione europea mira, con le sue politiche, a trasformare l'Europa in un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Questi tre obiettivi, strettamente correlati, dovrebbero aiutare l’Unione europea e gli Stati membri a realizzare alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.

2.           In questa prospettiva, il mercato unico rappresenta per l'Europa la migliore risorsa per generare una crescita sostenibile. Un mercato interno efficiente richiede l’impiego di due strumenti: in primo luogo, una regolamentazione atta a creare un mercato integrato senza frontiere nazionali e, in secondo luogo, una politica di concorrenza, ivi compreso il controllo degli aiuti di Stato, volta a garantire che il funzionamento del mercato interno non venga falsato dai comportamenti anticoncorrenziali delle imprese o dagli Stati membri che favoriscono alcuni operatori a scapito di altri. La concorrenza rappresenta uno dei principali motori della crescita: incita le imprese, comprese quelle nuove, ad entrare sui mercati e ad innovare, migliorando la produttività e la competitività in un contesto globale. La politica di concorrenza ha inoltre un ottimo rapporto costi/benefici in quanto può essere applicata senza alcuna spesa a livello pubblico o privato. Il controllo degli aiuti di Stato costituisce pertanto uno degli strumenti della politica di concorrenza e svolge un ruolo fondamentale per la tutela ed il rafforzamento del mercato unico.

3.           La crisi economica e finanziaria ha rischiato di compromettere l'integrità del mercato unico e ha aumentato i rischi di reazioni anticoncorrenziali. Al tempo stesso, la crisi ha accresciuto le richieste allo Stato affinché intervenga in misura maggiore per tutelare i membri più vulnerabili della società e promuovere la ripresa economica, ma ha anche messo sotto pressione i bilanci degli Stati membri richiedendo un risanamento di bilancio e un uso migliore delle scarse risorse. Infine, un ulteriore elemento importante è il fatto che con la crisi è aumentato il divario tra gli Stati membri per quanto riguarda i margini di manovra per finanziare le proprie politiche.

4.           Il potenziale di crescita dell'Europa può essere aumentato orientando meglio la spesa pubblica e creando condizioni adeguate affinché la ripresa possa avviarsi e durare nel tempo. La spesa pubblica, in particolare, dovrebbe diventare più efficiente[1] ed efficace ed essere destinata a politiche che promuovano la crescita e soddisfino obiettivi europei comuni.

5.           Parte di questa spesa pubblica assumerà la forma di aiuti di Stato[2], come spese dirette, incentivi fiscali, garanzie statali o altro. Un controllo degli aiuti di Stato più incisivo e più mirato può incoraggiare la definizione di politiche che stimolano la crescita e garantire che le distorsioni della concorrenza rimangano limitate, in modo che il mercato interno resti aperto e concorrenziale. Un controllo di questo tipo può altresì contribuire a migliorare la qualità delle finanze pubbliche. Un quadro più mirato consentirà agli Stati membri di dare un migliore contributo sia all'attuazione della strategia Europa 2020 per la crescita sostenibile che al consolidamento di bilancio.

6.           La modernizzazione del controllo degli aiuti di Stato è necessaria per migliorare la qualità dell'analisi della Commissione e fare di tale strumento un mezzo in grado di promuovere un impiego adeguato delle risorse pubbliche e l'attuazione di politiche orientate alla crescita, limitando le distorsioni della concorrenza che metterebbero a rischio le condizioni di parità nel mercato interno. L'attuale complessità delle norme sostanziali e del quadro procedurale, che si applicano nello stesso modo sia ai casi più piccoli che a quelli più grandi, rappresenta una sfida per il sistema di controllo degli aiuti di Stato.

7.           Vi sono anche altri elementi che corroborano la necessità di un ampio pacchetto di misure di modernizzazione di tutta la politica degli aiuti di Stato dell’UE: la scadenza, entro la fine del 2013, di una serie di strumenti essenziali relativi agli aiuti di Stato; la preparazione del quadro finanziario pluriennale dell’UE e delle norme sui fondi strutturali dell'UE per il periodo 2014-2020; e, non da ultimo, il rafforzamento del sistema di sorveglianza economica e di bilancio, nel quadro del semestre europeo.

8.           La modernizzazione del controllo sugli aiuti di Stato persegue pertanto tre obiettivi: i) promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in un mercato interno competitivo; ii) concentrare il controllo ex ante della Commissione sui casi con il maggiore impatto sul mercato interno rafforzando nel contempo la cooperazione tra gli Stati membri in materia di applicazione delle norme sugli aiuti di Stato; iii) razionalizzare le norme e accelerare i tempi di decisione.

9.           La presente comunicazione delinea una strategia integrata di riforma per conseguire tali obiettivi, che sono strettamente interconnessi e che devono essere considerati come elementi di un unico pacchetto di riforme.

2.           Gli obiettivi della modernizzazione degli aiuti di Stato e gli strumenti per conseguirli

2.1.        Promozione della crescita in un mercato interno rafforzato, dinamico e competitivo

10.         La strategia per la crescita di Europa 2020 riconosce il ruolo svolto dagli aiuti di Stato a favore della crescita e la loro capacità di “dare un contributo attivo e costruttivo agli obiettivi di Europa 2020 stimolando e sostenendo le iniziative riguardanti tecnologie più innovative, più efficienti e più verdi e agevolando parallelamente l’accesso al sostegno pubblico per gli investimenti, al capitale di rischio e ai finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo”[3].

11.         Il Consiglio europeo ha sottolineato che le politiche per il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 possono apportare un importante contributo alla cessazione della crisi e al rilancio di una crescita sostenibile. Gli Stati membri e l’Unione europea stabiliranno priorità nelle spese di bilancio a tal fine, alcune delle quali implicheranno aiuti di Stato.

12.         La modernizzazione del controllo degli aiuti di Stato dovrebbe agevolare il trattamento degli aiuti che sono ben concepiti, che mirano a carenze del mercato ben individuate e a obiettivi di interesse comune e che hanno i minori effetti distorsivi possibili (aiuti "buoni"). Si garantisce in tal modo che il sostegno pubblico stimoli l'innovazione, le tecnologie verdi, lo sviluppo del capitale umano, eviti danni ambientali e, in ultima analisi, favorisca la crescita, l'occupazione e la competitività europea. Aiuti di questo tipo contribuiranno più efficacemente alla crescita se sono destinati a colmare una carenza del mercato e dunque integrano ma non sostituiscono gli investimenti privati. Gli aiuti di Stato potranno conseguire l'obiettivo perseguito dalle politiche pubbliche solo quando hanno un effetto di incentivazione, ossia stimolano i beneficiari a intraprendere attività che non avrebbero svolto in assenza di aiuti. Gli aiuti di Stato avranno inoltre la massima incidenza sulla crescita solo quando saranno concepiti in modo da limitare le distorsioni della concorrenza e da mantenere il mercato interno aperto e concorrenziale. Il controllo degli aiuti di Stato è pertanto fondamentale per migliorare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica sotto forma di aiuti di Stato, con l'obiettivo generale di stimolare una maggiore crescita nel mercato interno, che vede tra i presupposti fondamentali lo sviluppo della concorrenza. Gli aiuti di Stato che non sono destinati ad ovviare a carenze del mercato e che non hanno alcun effetto di incentivazione non solo costituiscono uno spreco di risorse pubbliche, ma rappresentano anche un freno alla crescita in quanto peggiorano le condizioni di concorrenza nel mercato interno.

13.         Il controllo degli aiuti di Stato sostiene già gli obiettivi delle iniziative faro di Europa 2020. Ad esempio, gli orientamenti sulle reti a banda larga prevedono condizioni per un efficace impiego di aiuti di Stato a sostegno della diffusione della banda larga, per il conseguimento degli obiettivi dell'Agenda europea del digitale. Il sostegno pubblico allo sviluppo delle infrastrutture è strumentale anche alla realizzazione di reti energetiche e di trasporto intelligenti, potenziate e totalmente interconnesse come previsto dall'l'iniziativa faro "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse". La disciplina in materia di aiuti a favore di ricerca, sviluppo e innovazione facilita il conseguimento degli obiettivi delle iniziative faro "L'Unione dell'innovazione" e "Una politica industriale per l'era della globalizzazione". L'applicazione del principio "chi inquina paga" e la possibilità di concedere aiuti per incoraggiare le imprese ad applicare standard superiori alle norme ambientali UE obbligatorie o a promuovere l'efficienza energetica, come previsto nella disciplina degli aiuti per la tutela dell’ambiente, sono tra gli strumenti disponibili per realizzare l'iniziativa faro "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse". La possibilità di sostenere la formazione con fondi statali contribuisce al conseguimento degli obiettivi dell'iniziativa "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro". Gli orientamenti sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione consentono la concessione di aiuti a imprese in difficoltà soltanto se rispettano condizioni rigorose e se determinano il ritorno della redditività a lungo termine, in modo da incoraggiare quindi l'uscita dal mercato delle imprese inefficienti e preparare le imprese ad affrontare la concorrenza globale, contribuendo al conseguimento degli obiettivi dell'iniziativa "Una politica industriale per l'era della globalizzazione". Il collegamento fra gli obiettivi della strategia Europa 2020 e le iniziative faro, da un lato, e le norme in materia di aiuti di Stato, dall'altro, dovrebbe essere ulteriormente sviluppato per razionalizzare gli strumenti a disposizione della Commissione e incoraggiare gli Stati membri ad indirizzare le scarse risorse pubbliche verso priorità comuni.

14.         Mettendo l’accento sulla qualità e sull’efficacia del sostegno accordato, il controllo sugli aiuti di Stato potrebbe essere d’aiuto agli Stati membri anche per rafforzare la disciplina di bilancio e migliorare la qualità delle finanze pubbliche, portando a un uso migliore del denaro dei contribuenti. Particolarmente importante per realizzare un consolidamento "intelligente" dei bilanci è conciliare il ruolo svolto per la crescita da una spesa pubblica mirata con la necessità di mantenere sotto controllo i bilanci. Esiste dunque anche l'esigenza di integrare il controllo degli aiuti di Stato e le riserve più generali in materia di concorrenza con la procedura del semestre europeo.

15.         Un solido controllo sugli aiuti di Stato è inoltre fondamentale per garantire il buon funzionamento del mercato unico. Un controllo di questo tipo va di pari passo con l'efficace attuazione delle norme UE in materia di mercato interno ed è particolarmente rilevante per i mercati aperti solo di recente e in cui grossi operatori sovvenzionati dallo Stato continuano ad avere un ruolo preponderante, come i settori dei trasporti, dei servizi postali o, in casi più limitati, dell'energia. La modernizzazione degli aiuti di Stato può migliorare il funzionamento del mercato interno grazie a una politica più efficace volta a limitare le distorsioni della concorrenza, a mantenere condizioni di parità e a contrastare il protezionismo. Questo ruolo degli aiuti di Stato diventa ora più importante in quanto è necessario sfruttare per la crescita tutte le potenzialità del mercato interno.

16.         Il contesto globale crea sia sfide che opportunità per le imprese europee. Nel mondo esistono diversi sistemi di regole di concorrenza. Rispetto ad altri sistemi, le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato offrono un quadro trasparente, coerente e orientato alla crescita, consentendo nel contempo di concedere livelli di aiuto comparabili[4]. Grazie all'opera di modernizzazione il quadro UE in materia di aiuti di Stato sarà sempre più incentrato su obiettivi che stimolano la crescita, garantendo al tempo stesso un corretto funzionamento del mercato interno, cosa che dovrebbe migliorare la competitività delle imprese dell’UE, anche al di fuori dell’Unione europea.

17.         Nelle circostanze specifiche, qualora le sovvenzioni concesse da un paese terzo possano determinare distorsioni della concorrenza, le norme OMC prevedono un quadro di base per ovviare alle conseguenze specifiche, nei confronti degli operatori dell'UE, provocate da sovvenzioni illegali di altri paesi. Gli accordi bilaterali di libero scambio conclusi dall'UE con i paesi terzi possono inoltre comprendere norme sulle sovvenzioni per trattare questioni specifiche che non rientrano nel quadro dell'OMC (ad esempio l'accordo di libero scambio con la Corea). Per attuare tali normative è possibile fare ricorso a strumenti di politica commerciale.

18.         Le proposte di modernizzazione del sistema di aiuti di Stato che contribuscono al raggiungimento dell'obiettivo della crescita sono:

(a) individuazione e definizione di principi comuni applicabili dalla Commissione nella valutazione della compatibilità di tutte le misure d’aiuto. Questi principi orizzontali, che preciserebbero le modalità di valutazione, da parte della Commissione, di caratteristiche comuni attualmente non trattate nella stessa maniera nei vari orientamenti e discipline, dovrebbero essere quanto più possibile operativi e potrebbero affrontare la definizione e la valutazione delle reali disfunzioni del mercato, l’effetto di incentivazione e le conseguenze negative degli interventi pubblici, includendo eventualmente considerazioni sull’impatto complessivo degli aiuti;

(b) revisione e razionalizzazione degli orientamenti in materia di aiuti di Stato in modo da renderli coerenti con tali principi comuni. La revisione seguirà un approccio generale basato sul rafforzamento del mercato interno e sulla promozione di una maggiore efficacia della spesa pubblica (ricorso agli aiuti di Stato solo nei casi in cui questo rappresenti un reale valore aggiunto). Una definizione più chiara dei fallimenti del mercato che devono essere affrontati e un maggior controllo dell'effetto di incentivazione avranno un ruolo importante in tale contesto per garantire un uso ottimale delle risorse ed evitare le distorsioni. Si dovrà inoltre procedere ad una valutazione più sistematica dei potenziali effetti negativi degli aiuti di Stato, in particolare in termini di distorsioni dell'efficienza allocativa e dinamica, di gare di sovvenzioni tra Stati e di potere di mercato. Ad esempio, la versione rivista degli orientamenti sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione per le imprese non finanziarie sarà uno strumento molto importante per controllare un tipo di aiuti molto distorsivi onde garantire che il processo di mercato che determina l'uscita dell'impresa dal mercato venga interrotto da un intervento dello Stato solo in casi realmente giustificati. Analogamente, se le condizioni di mercato lo consentiranno, verrà predisposta per il contesto post-crisi una nuova serie di norme per il salvataggio e la ristrutturazione delle istituzioni finanziarie, in linea con le future proposte di gestione e la risoluzione della crisi a livello di UE. Infine, l'individuazione delle migliori pratiche per quanto riguarda le priorità di spesa di Europa 2020 dovrebbe consentire un'analisi rapida degli aiuti che hanno un buon rapporto costi/benefici e che stimolano la crescita. Per quanto riguarda la razionalizzazione, in una prima fase si potrebbe procedere all'allineamento e al consolidamento, rispetto ai principi comuni, di vari orientamenti, compresi quelli relativi agli aiuti a finalità regionale, alla ricerca, sviluppo e innovazione, all’ambiente, al capitale di rischio e alla banda larga (tipologie che rappresentano più dei due terzi degli aiuti concessi nell’UE) entro la fine del 2013. Questo permetterebbe di cercare sinergie tra i diversi sistemi di aiuto e di soddisfare obiettivi molteplici. L'adozione individuale di ciascun orientamento avverrà in modo progressivo e rapido durante tale periodo. Successivamente saranno progressivamente allineati e consolidati altri orientamenti.

2.2.        Concentrare l’applicazione delle norme sui casi con il maggiore impatto sul mercato interno

19.         La tendenza a modelli più efficienti di spesa non dovrebbe tradursi in un micro-controllo dell'insieme della spesa pubblica, ma piuttosto in una definizione delle priorità e un maggiore controllo degli aiuti con un impatto significativo sul mercato unico, come le misure relative ad aiuti considerevoli e con potenziali effetti di distorsione, compresi gli aiuti fiscali. Parallelamente, l'analisi dei casi a carattere più locale e con scarsi effetti sugli scambi dovrebbe essere semplificata. Tale risultato potrebbe essere ottenuto definendo norme più proporzionate e differenziate e modernizzando le procedure di controllo degli aiuti di Stato, con una maggiore responsabilità degli Stati membri nella definizione e nell'attuazione di misure di sostegno. Questo richiederà una definizione più chiara delle norme e un maggiore controllo ex post da parte della Commissione per garantire un rispetto adeguato delle norme. Inoltre, anche gli oneri amministrativi per le autorità pubbliche e per i beneficiari saranno inferiori in caso di aiuti di importo più modesto.

20.         Le proposte di modernizzazione degli aiuti di Stato che contribuiscono all'obiettivo della definizione delle priorità sono:

(a) l’eventuale revisione del regolamento "de minimis", sulla base di una valutazione d'impatto dettagliata, tenendo conto della situazione in tutti gli Stati membri e nel mercato interno nel suo insieme, nonché delle implicazioni a livello di bilancio di una tale revisione, onde valutare se l’attuale soglia corrisponde ancora alle condizioni di mercato;

(b) eventuali modifiche del regolamento di applicazione del Consiglio onde permettere alla Commissione di dichiarare che determinate categorie di aiuti sono compatibili con il mercato comune e dunque dispensate dall'obbligo di notifica ex ante. A sua volta, questo permetterebbe un aumento dei tipi di aiuto che, in base all'esperienza della Commissione, potrebbero beneficiare di tale controllo semplificato, senza ridurre l’efficacia dell'azione della Commissione e del monitoraggio ex post. Tra i nuovi tipi di aiuti per cui varrebbe il regolamento di applicazione vi sarebbero ad esempio: gli aiuti a favore della cultura, gli aiuti destinati a ovviare ai danni causati da calamità naturali, gli aiuti a favore di progetti (parzialmente) finanziati dall'UE come JESSICA, ecc.

(c) la revisione ed eventuale estensione del regolamento generale di esenzione per categoria per le categorie di aiuti a cui si applica il regolamento di applicazione rivisto, allo scopo di migliorare l’instradamento delle risorse pubbliche verso determinati obiettivi prestabiliti, semplificando al tempo stesso il trattamento amministrativo delle misure ben concepite e con importi di aiuto relativamente bassi.

21.         Qualora la Commissione decida di aumentare l'entità e la portata di misure di aiuto esentate dall'obbligo di notifica, aumenterebbero le responsabilità degli Stati membri nel garantire la corretta applicazione della normativa in materia di aiuti di Stato. In caso vi siano più misure esentate dall’obbligo di notifica, gli Stati membri dovranno verificare il rispetto ex ante delle norme sugli aiuti di Stato delle misure “de minimis” e dei regimi e dei casi che beneficiano di un’esenzione per categoria, in stretto coordinamento con la Commissione, che continuerà a esercitare un controllo ex post su tali misure. La Commissione attende una migliore cooperazione degli Stati membri in termini di qualità e tempestività della trasmissione di informazioni e della preparazione delle notifiche, nonché sistemi nazionali efficaci (compresa l'applicazione delle norme su iniziativa dei privati) per garantire che gli aiuti di Stato esentati ex ante dall'obbligo di notifica siano conformi al diritto dell'Unione. È possibile prevedere una riduzione degli oneri amministrativi grazie a obblighi di notifica minori solo se questi sono accompagnati da un maggiore impegno e dal rispetto delle norme da parte delle autorità nazionali. Di conseguenza, il controllo ex post dalla Commissione dovrà essere aumentato anche perché gli attuali risultati del controllo dell'applicazione di misure che beneficiano di un’esenzione per categoria da parte degli Stati membri rilevano una frequente mancanza di rispetto delle norme sugli aiuti di Stato. In questo modo è possibile garantire l’efficace applicazione della normativa.

2.3.        Razionalizzazione delle norme e decisioni più rapide

22.         Col tempo, l’insieme delle norme sugli aiuti di Stato ha assunto la forma di un quadro giuridico complesso. Esiste un margine per il chiarimento e la semplificazione di queste norme, per una maggiore coerenza e per una razionalizzazione del processo di valutazione. È necessario precisare meglio i concetti legati agli aiuti di Stato e consolidare le norme orizzontali e sostanziali.

23.         La Commissione è tenuta a esaminare tutte le denunce di presunti aiuti senza poter, in pratica, stabilire priorità per le denunce da esaminare. Oltre a ciò, non sempre ha la possibilità di ottenere informazioni complete e corrette dalle parti, il che può allungare le procedure È necessario razionalizzare e riformare le procedure per poter adottare decisioni entro tempi adeguati alle esigenze delle imprese, in stretta cooperazione con gli Stati membri. Gli elementi del pacchetto che contribuiscono al raggiungimento di tale obiettivo sono:

(d) il chiarimento e la migliore illustrazione del concetto di aiuti di Stato: si tratta di un concetto oggettivo, definito direttamente dal trattato all'articolo 107, relativo a qualsiasi misura concessa mediante un intervento dello Stato o attraverso risorse statali, atta ad incidere sugli scambi tra gli Stati membri, che conferisce al beneficiario un vantaggio e falsa o minaccia di falsare la concorrenza. Il ruolo della Commissione al riguardo si limita al chiarimento sul modo in cui intende ed applica le disposizioni del trattato, quali interpretate della Corte di giustizia. Nel rispetto di tali limiti, la Commissione fornirà ulteriori chiarimenti in merito agli aspetti fondamentali relativi al concetto di aiuto onde contribuire ad un'applicazione più agevole;

(e) la modernizzazione del regolamento di procedura relativo agli aiuti di Stato per quanto riguarda il trattamento delle denunce e gli strumenti per la raccolta di informazioni di mercato, onde consentire alla Commissione di concentrare meglio la propria azione sui casi che hanno la maggiore rilevanza per il mercato interno. Si tratta di permettere alla Commissione di stabilire delle priorità per il trattamento delle denunce, onde stabilire la priorità delle denunce di presunti aiuti potenziali con un ampio impatto sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato interno. Parallelamente, per essere in grado di esaminare in modo efficace i casi di aiuti con impatto significativo, la Commissione dovrebbe essere dotata di strumenti più efficienti per ottenere tutte le informazioni necessarie dagli operatori del mercato, in tempo utile per raggiungere le decisioni entro tempi adeguati alle esigenze delle imprese. Tale modernizzazione delle procedure consentirebbe alla Commissione di avviare d'ufficio un maggior numero di indagini in merito alle distorsioni della concorrenza significative che ostacolano il mercato interno. Dovrebbe inoltre consentire una rapida verifica degli effetti di mercato prodotti dalle misure di aiuto, il che permetterebbe un processo decisionale più rapido.

3.           Sviluppi futuri

24.         La modernizzazione degli aiuti di Stato quale sopra delineata dovrebbe portare a un’architettura più chiara e coerente del controllo sugli aiuti di Stato. Le possibili misure sopra indicate sono gli elementi costitutivi integrati di un unico pacchetto di riforma.

25.         Le possibili misure sopra descritte, quindi, contribuiscono nel loro insieme al conseguimento degli obiettivi di alto livello – si rafforzano a vicenda e sono interdipendenti. Ad esempio, le misure procedurali sopra proposte consentirebbero un processo decisionale più rapido e permetterebbero alla Commissione di concentrare la propria opera di applicazione delle norme sulle questioni più importanti a livello di Unione europea. Una logica analoga vale per l’estensione dell’ambito d’applicazione del regolamento generale di esenzione per categoria attraverso la modifica del regolamento di applicazione.

26.         In considerazione dell'interdipendenza tra obiettivi ed elementi del pacchetto e onde massimizzare i risultati dell'opera di modernizzazione del sistema degli aiuti di Stato, è inoltre auspicabile che i principali elementi della riforma entrino in vigore contemporaneamente. I diversi processi cominceranno pertanto a partire dall'adozione della presente comunicazione; i principali strumenti del pacchetto, compresi gli atti del Consiglio, dovrebbero essere adottati entro la fine del 2013.

27.         Per raggiungere questo traguardo, le proposte della Commissione per i regolamenti di procedura e di applicazione dovrebbero essere adottati nell'autunno 2012. La Commissione mira a sviluppare il resto del pacchetto nei prossimi mesi al fine di realizzare progressivamente la revisione e la razionalizzazione dei principali atti e orientamenti della Commissione entro la fine del 2013. La Commissione intende consultare gli Stati membri ed avviare un dialogo aperto con il Parlamento europeo e le altre parti interessate al fine di raccogliere contributi per un dibattito sulle proposte di modernizzazione in materia di aiuti di Stato.

[1]               Questo comporterebbe anche la soppressione progressiva di sovvenzioni che determinino un uso inefficiente delle risorse o danni ambientali, in linea con la comunicazione della Commissione "Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell'impiego delle risorse", COM(2011) 571 definitivo, pag. 10.

[2]               Il "Quadro di valutazione degli aiuti di Stato - Relazione sugli aiuti di Stato concessi dagli Stati membri dell'UE", COM(2011) 848 definitivo, offre una panoramica della spesa pubblica in aiuti di Stato.

[3]               Comunicazione della Commissione "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", COM(2010) 2020 definitivo del 3.3.2010, pag. 20.

[4]               Uno studio comparativo eseguito dall'OMC nel 2006 indica che il livello di aiuti concessi dagli Stati membri dell'UE è paragonabile ai livelli concessi dai principali partner commerciali dell'Unione (sovvenzioni in percentuale del PIL). Cfr. la relazione dell'Organizzazione mondiale del Commercio del 2006 "Exploring the links between subsidies, trade and the WTO". http://www.wto.org/english/res_e/booksp_e/anrep_e/world_trade_report06_e.pdf. Cfr. sezione II "Subsidies, Trade and the WTO", capitolo E "The incidence of Subsidies".