52011DC0933

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Iniziativa "Opportunità per i giovani"(Youth Opportunities Initiative) /* COM/2011/0933 definitivo */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Iniziativa "Opportunità per i giovani" (Youth Opportunities Initiative)

1. Il rischio di una generazione perduta?

Oggi nell'UE oltre 5 milioni di giovani sono disoccupati. Tra il 2008 e il 2010, si è registrato un aumento di un milione di unità.

Figura 1: Evoluzione dei tassi di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a partire dal 2005

Fonte: dati mensili sulla disoccupazione di Eurostat; dati destagionalizzati, eccetto per il Giappone.

Ciò significa che uno su cinque giovani sul mercato del lavoro non riesce a trovare un'occupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile (superiore al 20%) è doppio rispetto a quello relativo alla popolazione lavorativa complessiva e quasi tre volte superiore al tasso relativo alla popolazione attiva adulta. In alcuni paesi, i tassi raggiungono il 40%. All'interno degli stessi paesi, possono presentarsi situazioni molto diverse tra le varie regioni. Inoltre, alcuni gruppi della popolazione giovanile (tra cui le donne, i giovani disabili, i giovani con retroterra migratorio) sono particolarmente esposti ai rischi di disoccupazione, disoccupazione di lunga durata, abbandono precoce degli studi e della formazione o inattività[1].

Figura 2: Tassi di disoccupazione giovanile (15-24 anni) (ottobre 2011)

Fonte: dati mensili sulla disoccupazione di Eurostat; dati destagionalizzati.

A fronte dei crescenti livelli di disoccupazione, è sempre più difficile per i giovani trovare un posto di lavoro e molti decidono di prolungare o riprendere gli studi. Potrebbe trattarsi di un investimento per il futuro, purché vengano acquisite le competenze adeguate. Tuttavia, si osserva che un numero elevato di giovani non appartiene né al mondo del lavoro né a quello degli studi.

In totale 7,5 milioni di persone nella fascia d'età compresa tra i 15 e i 24 anni non sono né occupati, né proseguono gli studi o seguono una formazione. Tale percentuale è passata dal 10,8% nel 2008 al 12,8% nel 2010 nell'insieme dell'UE. In Bulgaria, Estonia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia e Spagna oltre il 14% dei giovani non studia (più) e non lavora (ancora).

Figura 3: Giovani che non hanno un lavoro, non frequentano corsi di studi o non seguono una formazione, in percentuale rispetto alla popolazione di età compresa tra i 15 e i 24 anni nel 2008 e nel 2010

Fonte: Eurostat, Indagine sulla forza lavoro[2].

Ciò significa che questi giovani hanno lasciato l'istruzione formale e sono disoccupati - alla ricerca di un posto di lavoro – oppure non sono sul mercato del lavoro, come chi cerca un lavoro in maniera passiva: chi è scoraggiato dall'idea di entrare nel mercato del lavoro o chi vi si sottrae intenzionalmente, assumendosi eventualmente altri impegni di natura familiare o privata.

Il perdurare della crisi sta aggravando una situazione già difficile per molti. La disoccupazione giovanile di lunga durata è in aumento: in media il 28% dei giovani disoccupati con meno di 25 anni è disoccupato da più di 12 mesi. Inoltre sempre più giovani non sono attivamente alla ricerca di occupazione. La Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) stima che, nel 2008, il costo per la società della disoccupazione di lunga durata o dell'inattività dei giovani nei 21 Stati membri per i quali vi sono dati disponibili si è attestato ad almeno 2 miliardi di EUR alla settimana, complessivamente l'equivalente dell'1,1% del PIL[3]. Il reinserimento professionale del 10% di questi soggetti consentirebbe, da solo, un risparmio annuo di oltre 10 miliardi di EUR.

Allo stesso tempo, la diminuzione dei posti di lavoro permanenti durante la crisi ha colpito in misura sproporzionata i giovani lavoratori, sovrarappresentati nei contratti temporanei. Sebbene i contratti temporanei possano rappresentare un primo passo verso forme di occupazione più stabile, negli Stati membri in cui la percentuale di contratti temporanei è più elevata il passaggio dall'impiego temporaneo a quello a tempo indeterminato si dimostra anche più difficile. Ciò può portare a mercati del lavoro segmentati, in cui i giovani si trovano relegati nella fascia inferiore, con una minore formazione sul posto di lavoro, salari più bassi e prospettive di occupazione a lungo termine e di carriera più scarse[4]. Le difficoltà sul mercato del lavoro si ripercuotono inoltre negativamente sui giovani tra i 25 e i 29 anni con un'istruzione superiore, che incontrano maggiori ostacoli ad accedere ai posti di lavoro adatti alle loro qualifiche.

Nel 2010 e nel 2011, gli elevati livelli di disoccupazione si sono accompagnati a crescenti difficoltà a occupare i posti vacanti[5]. Tali tendenze indicano un aumento degli squilibri del mercato del lavoro, dovuti all'inadeguatezza delle competenze, alla mobilità geografica limitata o a condizioni di retribuzione non adeguate, nei vari settori e territori dell'UE. Tra oggi e il 2020, si stima l'offerta di 73 milioni di nuovi posti di lavoro grazie al pensionamento degli attuali lavoratori. La loro sostituzione da parte di nuovo personale adeguatamente qualificato assicurerà pertanto nuove opportunità anche ai giovani.

Tuttavia, attualmente, in una coorte di età già in contrazione, un'ampia percentuale di giovani non dispone delle competenze per entrare e affermarsi sul mercato del lavoro in modo sostenibile[6]. La percentuale di abbandono precoce degli studi[7] supera ancora il 14%, l'equivalente di un giovane su sei. Un livello decisamente superiore all'obiettivo del 10% concordato nell'ambito della strategia Europa 2020. L'OCSE stima che circa il 30-40% dei giovani che abbandonano precocemente gli studi rischia di dover far fronte a persistenti difficoltà di accesso ad un'occupazione stabile[8], che nel tempo possono portare a situazioni di emarginazione.

Per affrontare queste sfide, l'Europa deve investire nei giovani e proporre azioni immediate ed efficaci per prevenire e contrastare gli elevati tassi di disoccupazione giovanile. Per la creazione di nuovi posti di lavoro sono necessari provvedimenti di stimolo alla crescita, che però potrebbero non essere sufficienti, da soli, a far fronte al problema della disoccupazione giovanile. Questo è il motivo per cui la Commissione propone un'iniziativa denominata "Opportunità per i giovani" (Youth Opportunities Initiative) (cfr. riquadro al punto 4) rivolta ai giovani che non lavorano, non proseguono gli studi né seguono una formazione, per combinare le azioni concrete da parte degli Stati membri e dell'UE con le priorità individuate nella strategia Europa 2020, nelle conclusioni del Consiglio sull'occupazione giovanile del giugno 2011[9] e nella raccomandazione del Consiglio sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico[10]. L'iniziativa si fonda sullo stretto partenariato tra gli Stati membri e la Commissione e incoraggia un'azione concertata tra le autorità degli Stati membri, le imprese, le parti sociali e l'UE.

2. Il ruolo fondamentale degli Stati membri

La portata delle sfide e le cause alla base della disoccupazione giovanile variano da uno Stato membro all'altro, ma nella maggior parte di essi si possono individuare i seguenti fattori:

· abbandono precoce degli studi senza qualifiche;

· carenza di competenze che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro e mancanza di esperienza lavorativa;

· occupazioni precarie seguite da brevi periodi di disoccupazione;

· opportunità di formazione limitate;

· programmi attivi in materia di mercato del lavoro insufficienti/inadeguati.

Mentre la situazione è particolarmente difficile in diversi paesi, si registrano anche esempi positivi da cui imparare. Nella maggior parte degli Stati membri (18 su 27) il tasso di disoccupazione giovanile supera il 20% (dati Eurostat di ottobre 2011). Sei Stati membri presentano tassi compresi tra il 10 e il 20%, in tredici di essi i tassi variano dal 20 al 30% e in cinque il tasso è superiore al 30% (EL, ES, IRL, PT, SK). In tre soli Stati membri il tasso di disoccupazione giovanile è inferiore al 10% (AT, DE, NL).

La responsabilità di affrontare i problemi della disoccupazione giovanile compete innanzitutto agli Stati membri, anche a livello regionale e locale. Sono i rispettivi enti pubblici a finanziare i programmi sociali e di istruzione e a disporre degli strumenti politici e del bilancio a sostegno dei piani per l'occupazione giovanile. Anche le parti sociali del settore o quelle nazionali svolgono un ruolo essenziale, in particolare in aree quali l'apprendistato, la formazione e le metodologie di lavoro.

L'UE può rivestire un ruolo di supporto aiutando gli Stati membri a migliorare la situazione nel campo dell'occupazione e dell'istruzione giovanile in maniera duplice, ovvero mediante:

· l'esame delle politiche e dei risultati conseguiti a livello nazionale, sottolineando le priorità dal punto di vista dell'UE e proponendo linee d'azione basate sulle buone pratiche: ciò avviene attraverso l'analisi incrociata e il coordinamento delle politiche in materia di economia, occupazione, istruzione, nonché delle politiche sociali nell'ambito della strategia Europa 2020, elaborate su base annuale, mediante il semestre europeo per la governance economica;

· l'offerta di sostegno finanziario alle azioni nazionali e transfrontaliere in linea con le priorità concordate: ciò è realizzato mediante una serie di programmi, in particolare del Fondo sociale europeo e di altri programmi dell'UE, come il programma di apprendimento permanente, Gioventù in azione e PROGRESS; quest'ultimo, in particolare, sostiene nuovi approcci strategici mediante la sperimentazione di politiche sociali. Vi sono altri fondi dell'UE, quali il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale, il Fondo europeo per la pesca o il Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi, a favore dei provvedimenti che contribuiscono a far fronte alla disoccupazione giovanile.

Successivamente al primo semestre europeo per la governance economica nel 2011, la Commissione, nell'analisi annuale della crescita 2012, richiama l'attenzione sui primi segnali indicanti che gli Stati membri non reagiscono in maniera abbastanza efficace alle raccomandazioni formulate. Data la gravità della situazione sopra descritta, la Commissione ritiene che, senza attendere le raccomandazioni specifiche per paese per il 2012, gli Stati membri, in particolare quelli con i più elevati tassi di disoccupazione giovanile, dovrebbero adottare provvedimenti energici nei seguenti quattro settori principali:

- Prevenzione dell'abbandono precoce degli studi

Il primo passo per offrire ai giovani migliori prospettive per il futuro consiste nel permettere loro di acquisire competenze adeguate nel corso dell'istruzione, impedendo che abbandonino precocemente gli studi o i programmi di apprendistato[11]. Il Consiglio ha adottato una raccomandazione al fine di ridurre l'abbandono precoce degli studi (APS) nel giugno 2011. Si tratta di uno strumento fondamentale per perseguire l'obiettivo della riduzione dell'APS dal 14% a meno del 10%, che rientra nella strategia Europa 2020. Le soluzioni consistono in una combinazione di politiche di prevenzione, di intervento e di provvedimenti di compensazione. È fondamentale attuare immediatamente delle azioni di reinserimento nella formazione, per limitare l'afflusso di chi abbandona precocemente gli studi tra le fila dei disoccupati.

- Sviluppo di competenze che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro

Lo sviluppo delle competenze dovrebbe essere un elemento costante nell'evoluzione delle carriere dei giovani. Gli Stati membri devono garantire che i loro sistemi di istruzione e formazione siano idonei a preparare i giovani, fornendo loro competenze pertinenti in modo efficace. Nell'attuale contesto di forti restrizioni imposte ai bilanci pubblici, la Commissione ha incoraggiato gli Stati membri ad accordare la priorità alle spese efficaci nell'ambito di istruzione e formazione professionale[12], avvicinandosi all'obiettivo del 40% della generazione dei 30-34enni ad aver completato l'istruzione terziaria o equivalente[13].

L'iniziativa faro della strategia Europa 2020 "Agenda per nuove competenze e per l'occupazione" propone lo sviluppo di un'interfaccia comune – una classificazione europea delle capacità, delle competenze e delle professioni - per avvicinare il mondo dell'occupazione a quello dell'istruzione e della formazione. Ciò è particolarmente importante in settori caratterizzati da carenza di manodopera e che presentano un potenziale occupazionale, quali quello sanitario. La Commissione chiede inoltre riforme per garantire il riconoscimento delle qualifiche professionali[14] e propone di sviluppare un passaporto europeo delle competenze, per aiutare i cittadini a registrare le loro competenze in maniera trasparente e comparabile.

La carenza di competenze linguistiche può ostacolare la mobilità dei giovani nel mercato del lavoro europeo. Analogamente, sono necessari ulteriori sforzi volti ad assicurare livelli sufficienti di competenze in materia di TIC per i giovani, come promosso ad esempio mediante azioni che rientrano nell'iniziativa faro "Agenda del digitale" di Europa 2020. Anche i giovani dotati di un maggiore spirito e competenze imprenditoriali disporranno di maggiori sbocchi occupazionali e avranno più probabilità di avviare progetti di successo. In tale contesto, la Commissione intende investire una quota del bilancio per il 2013 nelle attività di ricerca nel campo delle TIC per dare supporto ai giovani innovatori e imprenditori.

- Sostegno a una prima esperienza di lavoro e alla formazione sul posto di lavoro

L'acquisizione delle competenze dovrebbe andare di pari passo con una forte attenzione nei confronti dell'occupazione, per sviluppare l'esperienza lavorativa. L'apprendistato, le esperienze presso le imprese e i tirocini sono particolarmente importanti in quanto, a condizione che questi soddisfino i necessari criteri qualitativi, offrono la possibilità ai giovani di acquisire sia le competenze pertinenti al mercato che l'esperienza professionale. Le parti sociali possono aiutare a mettere a punto sistemi che consentano l'inserimento di un numero maggiore di giovani nel mondo del lavoro, anche per esperienze lavorative di breve periodo. Politiche attive del mercato del lavoro e migliori servizi di collocamento devono sostenere i giovani a identificare esperienze di questo tipo. Sistemi di supporto mirati potrebbero contribuire a facilitare la riqualificazione e la ricerca di lavoro, anche in altre regioni ed eventualmente in altri Stati membri.

- Accesso al mercato del lavoro: ottenere un (primo) posto di lavoro

Fornire ai giovani le giuste competenze e l'esperienza professionale è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Occorre migliorare l'accesso dei giovani al mercato del lavoro. In particolare, in linea con le raccomandazioni esistenti, ove pertinente, è opportuno che gli Stati membri riformino la normativa in materia di tutela dell'occupazione consultando le parti sociali, ammorbidendo l'eccessiva rigidità dei contratti permanenti e offrendo la tutela e un accesso più facile a chi si trova ai margini del mercato del lavoro[15]. Gli Stati membri dovrebbero prestare attenzione all'impatto di eccessivi costi del lavoro non salariali sulla domanda di input di lavoro da parte di chi entra nel mercato occupazionale.

È inoltre fondamentale attuare le riforme del mercato del lavoro in grado di contribuire all'apertura dei mercati del lavoro ai giovani in cerca di occupazione e agli imprenditori, mediante la soppressione delle restrizioni non motivate alle imprese e ai servizi professionali, alle professioni giuridiche, contabili o di consulenze tecniche, ai settori sociale e sanitario, nonché la promozione del lavoro autonomo, fornendo un efficace supporto allo sviluppo delle imprese per i giovani.

3. Il ruolo dell'UE nell'ambito dell'iniziativa "Opportunità per i giovani"

Nell'ambito dell'iniziativa "Opportunità per i giovani", si propone che gli Stati membri e l'UE uniscano le forze, combinando i due elementi dell'azione dell'UE sopra descritti. Oltre a un riesame consolidato delle politiche e delle prestazioni nazionali nell'ambito della strategia Europa 2020, è necessario intensificare gli sforzi volti a sfruttare a pieno il sostegno e gli strumenti finanziari dell'UE.

3.1. Maggiore ricorso al Fondo sociale europeo per i provvedimenti a favore dell'occupazione giovanile

Gli sforzi nazionali devono accompagnarsi al miglior uso possibile del sostegno finanziario dell'UE disponibile, nell'ambito dei Fondi strutturali o di un certo numero di altre azioni che la Commissione intraprenderà.

Nel corso dell'attuale periodo di attuazione dei Fondi strutturali (2007-2013), gli Stati membri hanno previsto di assegnare due terzi dei finanziamenti disponibili nel Fondo sociale europeo all'istruzione e alle misure a favore dell'occupazione. Una parte significativa andrà a beneficio dei giovani. Si tratta in totale di 79 miliardi di EUR, se si includono i contributi nazionali. Inoltre, nell'ambito del FESR, 7,2 miliardi di EUR sono stanziati per le infrastrutture didattiche e di 555 milioni di EUR per le infrastrutture destinate alla custodia dei bambini, particolarmente di aiuto per le giovani madri che si reinseriscono nel mercato del lavoro.

Tuttavia, alla fine del 2011 gli Stati membri dispongono di 30 miliardi di EUR ancora non impegnati in attività concrete. Inoltre, gli sforzi per contrastare la disoccupazione giovanile spesso non si rivelano all'altezza della gravità del problema. Oltre alla necessità di accelerare l'attuazione, che migliorerà in maniera significativa l'occupazione giovanile, è necessario sviluppare nuovi approcci, per esempio volti a sostenere la partecipazione dei giovani ai programmi di tirocinio/apprendistato o a promuovere l'imprenditorialità tra i giovani, anche nell'ambito dell'economia sociale. Oltre la metà degli Stati membri presenta un tasso di disoccupazione giovanile superiore alla media dell'UE[16]. Sebbene non sia dimostrabile alcun nesso di causalità, i dati disponibili indicano che vari Stati membri interessati dai più elevati livelli di disoccupazione giovanile non coinvolgono sufficientemente i giovani nell'attuazione dei loro programmi FSE. Ad esempio, nel giugno 2010 il tasso di disoccupazione giovanile in Grecia, in Italia e in Lituania era pari al 32%, al 27% e al 36%, mentre in questi Stati membri i giovani rappresentano solo l'11%, il 15% e il 14% dei beneficiari del FSE.

Accelerare l'attuazione farà la differenza, migliorando l'occupazione giovanile negli Stati membri che presentano risultati peggiori in termini di esecuzione e prestazioni mediocri per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (BG, EL e RO).

Gli Stati membri in cui la disoccupazione giovanile è superiore alla media mentre i tassi di esecuzione del FSE risultano nella media[17] (CY, IT, PL, SE e SK) devono concentrarsi sulle loro specifiche difficoltà di attuazione (IT) o sul riadeguamento delle misure FSE per rispondere a esigenze specifiche quali lo sviluppo di competenze pertinenti o gli incentivi ai datori di lavoro, nonché un migliore accesso dei giovani ai prestiti per la creazione di imprese (PL).

Negli Stati membri il cui tasso di esecuzione del FSE è superiore al 40% e i cui livelli di disoccupazione giovanile sono al di sopra della media dell'UE, vi è margine per aumentare la partecipazione dei giovani ai programmi del FSE e per orientarsi verso misure specifiche a favore dei giovani (EE, ES, LT e LV).

Orientarsi verso misure a favore dei giovani e accelerare l'attuazione potrebbe contribuire a un rapido miglioramento della situazione relativa alla disoccupazione giovanile. La maggioranza dei paesi (BG, EE, EL, ES, IE, LV, RO, SE, SK e UK) ha individuato nei giovani che abbandonano precocemente gli studi e la formazione uno dei principali gruppi di giovani disoccupati e considera tale gruppo di primaria importanza per migliorare le condizioni dell'occupazione giovanile.

La Commissione favorirà una migliore attuazione del FSE nel settore delle attività di tirocinio/apprendistato e dell'imprenditorialità, anche sul piano sociale, con l'uso dell'assistenza tecnica relativa al FSE allo scopo di elaborare e condividere le migliori pratiche.

3.2. Approcci innovativi a sostegno della transizione dalla scuola al lavoro

L'apprendimento sul luogo di lavoro è un elemento fondamentale per facilitare la transizione dei giovani dalla scuola al lavoro e per costruire una forza lavoro qualificata per il futuro. Negli ultimi anni le autorità pubbliche, le parti sociali e il settore aziendale concordano sul fatto che l'istruzione e la formazione professionale dovrebbero essere offerte attraverso un metodo che combini teoria e pratica (il cosiddetto "apprendistato", apprendimento "duale" o "duplice").

Nonostante tale opinione condivisa, all'interno dell'UE l'offerta di opportunità di formazione di questo tipo non si presenta uniforme. La cooperazione dell'UE nel settore dell'istruzione e della formazione professionale (IFP), il cosiddetto processo di Copenaghen, ha istituito un ambizioso programma di lavoro per gli Stati membri e le parti sociali per affrontare le principali problematiche, quali la qualità e il finanziamento dell'IFP. Il programma dell'UE Leonardo Da Vinci finanzia già progetti concreti nell'ambito dell'IPF. Le iniziative vanno dall'offerta di singole esperienze di formazione sul lavoro all'estero ad attività di cooperazione transnazionali su vasta scala.

Tuttavia, occorre fare di più negli Stati membri, sia a livello nazionale che regionale, per aumentare l'offerta di apprendimento duplice orientata alle esigenze del mercato del lavoro. È necessario un impegno maggiore da parte delle aziende – come pure del settore pubblico – per offrire ai giovani opportunità di lavoro e formazione, ad esempio nell'ambito delle strategie di responsabilità sociale delle imprese. A titolo esemplificativo, si potrebbero creare partenariati strategici tra i diversi soggetti interessati.

I tirocini possono aiutare gli studenti e i giovani diplomati ad acquisire una prima esperienza di lavoro. La maggiore offerta di opportunità di apprendimento sul luogo di lavoro deve andare di pari passo con un chiaro impegno relativamente alle condizioni in cui tali esperienze vengono effettuate. Nel 2012 la Commissione presenterà un quadro della qualità volto a incoraggiare l'offerta e la partecipazione a opportunità di tirocinio di alta qualità, creando tra l'altro un ambiente in cui i tirocini in tutta l'Unione siano caratterizzati da maggiore trasparenza relativamente alle condizioni dei tirocinanti.

Gli Stati membri e gli operatori del mercato del lavoro potrebbero attivarsi maggiormente per attuare la Garanzia per i giovani, assicurando che i giovani abbiano un lavoro, proseguano gli studi o seguano una (ri)qualificazione entro quattro mesi dal completamento del percorso scolastico, soprattutto per giovani che abbandonano precocemente l'istruzione e la formazione e altri giovani vulnerabili. Su richiesta del Parlamento europeo, nel 2012 la Commissione lancerà un'azione preparatoria per le "misure di attivazione a favore dei giovani - attuazione dell'iniziativa Gioventù in movimento", incentrata sulla Garanzia per i giovani, con un bilancio di 4 milioni di EUR. L'esperienza accumulata mediante tale azione può fungere da modello per altri programmi da attuare con il supporto del FSE.

3.3. Sostegno della mobilità dei giovani nel mercato del lavoro

Erasmus è il programma faro dell'UE nel campo dell'istruzione e della formazione, che ogni anno consente a 250 000 studenti di studiare e lavorare all'estero. Il programma finanzia inoltre la cooperazione tra gli istituti di istruzione superiore in tutta Europa. Sostiene non soltanto gli studenti, ma anche i professori e il personale delle imprese che desiderano insegnare all'estero, oltre a contribuire alla formazione del personale universitario. La Commissione intende sfruttare il successo di questi programmi di mobilità per favorire ulteriormente la mobilità e l'efficienza all'interno del mercato del lavoro.

Per contrastare il divario tra domanda e offerta sul mercato del lavoro, la Commissione, con il sostegno del Parlamento europeo, sta istituendo un programma mirato per la mobilità professionale che assiste i giovani nella ricerca di un'occupazione in un altro Stato membro dell'UE e aiuta le imprese a colmare i posti di lavoro con scarsità d'offerta. Attraverso l'azione preparatoria "Il tuo primo lavoro EURES", la Commissione sosterrà i giovani e i datori di lavoro (in particolare le PMI) nel promuovere le assunzioni e il collocamento transnazionali.

Anche l'apprendimento non formale può contribuire ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile. Pertanto, il servizio volontario europeo sarà intensificato negli ultimi due anni dell'attuale programma Gioventù in azione. L'obiettivo sarà quello di dare collocazione ad almeno 10 000 volontari. Un'esperienza di lavoro di questo tipo in un altro Stato membro può far acquisire competenze preziose e aiutare i giovani a entrare nel mercato del lavoro. Allo stesso tempo, la Commissione sta creando un nuovo corpo volontario europeo di aiuto umanitario che apre nuove opportunità per i giovani europei.

L'azione "Erasmus per gli imprenditori" promuove la mobilità degli imprenditori attraverso scambi di esperienze transfrontalieri, dando agli imprenditori alle prime armi o ai nuovi imprenditori la possibilità di imparare da imprenditori esperti ospitanti di altri Stati membri. In cambio, gli imprenditori ospitanti hanno la possibilità di ottenere uno sguardo "nuovo" sulla loro attività e nuovi contatti commerciali all'estero. Oltre 4 200 imprenditori si sono registrati dall'avvio di questo programma; l'86% delle domande di partecipazione è stato accolto. Finora sono stati organizzati 850 scambi.

4. Fasi successive

Nelle prossime settimane la Commissione esaminerà la situazione economica e sociale con ciascuno Stato membro nell'ambito della preparazione del semestre europeo per la governance economica 2012. In coordinamento con le formazioni del Consiglio interessate e con il Parlamento europeo, essa si adopererà per mettere in essere rapidamente gli elementi dell'iniziativa Opportunità per i giovani riportati nel riquadro sottostante.

La Commissione si consulterà con le parti sociali europee per richiedere il loro attivo e concreto coinvolgimento in questa iniziativa e cercherà il sostegno e il contributo di tutti i soggetti interessati.

Una nuova iniziativa "Opportunità per i giovani"

Intervento del FSE per sostenere lo sviluppo delle competenze e la transizione dalla scuola al lavoro

· Diversi Stati membri potrebbero avvalersi maggiormente dei finanziamenti offerti dall'UE, ad esempio riprogrammando e accelerando l'attuazione, per creare programmi di sostegno ai giovani di più ampia portata, incentrati sulla lotta dell'abbandono precoce degli studi e sullo sviluppo dell'occupabilità. Ciò è particolarmente importante per gli Stati membri in cui la disoccupazione e lo svantaggio giovanili sono molto elevati. La Commissione è pronta a lavorare con gli Stati membri ricorrendo a procedure accelerate per apportare modifiche ai programmi operativi, fornire l'assistenza tecnica dell'UE e recuperare rapidamente i fondi non utilizzati.

· La Commissione utilizzerà 1,3 milioni di EUR dell'assistenza tecnica relativa al FSE per promuovere la creazione di programmi analoghi all'apprendistato attraverso il FSE, mentre altri 3 milioni di EUR dell'assistenza tecnica relativa al FSE saranno destinati, fra l'altro, all'istituzione di regimi di sostegno per i giovani neoimprenditori e gli imprenditori sociali.

· La Commissione coadiuverà gli Stati membri nella definizione di misure a favore dei giovani durante l'elaborazione dei loro programmi per il prossimo periodo FSE.

Sostegno alla transizione dalla scuola al lavoro

· Gli Stati membri, in collaborazione con le parti sociali, dovrebbero adoperarsi per incrementare notevolmente l'offerta di apprendistati nell'UE e assicurarsi che questi rappresentino reali opportunità per i giovani di acquisire formazione specifica sul posto di lavoro ed esperienza professionale, avviandoli verso forme occupazionali più stabili. Un aumento nell'UE di almeno il 10% entro la fine del 2013 equivarrebbe a 370 000 nuovi contratti di apprendistato[18].

· Le parti sociali dovrebbero esaminare, ove del caso con le autorità degli Stati membri, il modo migliore per attuare il loro obiettivo specifico di "promuovere maggiori e migliori contratti di apprendistato e di tirocinio" nell'ambito dei loro accordi autonomi sui "mercati del lavoro inclusivi" (2010).

· La Commissione rafforzerà notevolmente il sostegno alla mobilità nel campo dell'apprendimento per gli studenti impegnati nell'istruzione superiore e nella formazione professionale. Incanalando quanto più possibile i fondi verso i tirocini presso le imprese, questi potrebbero aumentare del 30%, con l'obiettivo di raggiungere almeno 130 000 tirocini nel 2012, nel quadro dei programmi Erasmus e Leonardo da Vinci.

· All'inizio del 2012 la Commissione avvierà una campagna, sovvenzionata con 1,5 milioni di EUR, per sensibilizzare le imprese in merito alle opportunità dei programmi Erasmus e Leonardo da Vinci e incoraggiare le potenziali imprese ospitanti ad accogliere tirocinanti europei.

· Nel 2012 la Commissione presenterà un quadro della qualità volto a incoraggiare l'offerta e la partecipazione a opportunità di tirocinio di alta qualità, creando un ambiente in cui i tirocini siano caratterizzati in tutta l'UE da maggiore trasparenza relativamente alle condizioni dei tirocinanti.

· Gli Stati membri e gli operatori del mercato del lavoro devono intensificare gli sforzi per attuare la Garanzia per i giovani assicurando che i giovani abbiano un lavoro, proseguano gli studi o seguano una (ri)qualificazione entro quattro mesi dal completamento del percorso scolastico, soprattutto per i giovani che abbandonano precocemente la scuola e la formazione e altri giovani vulnerabili. Nel 2012 la Commissione lancerà un'azione preparatoria per le "misure di attivazione a favore dei giovani - attuazione dell'iniziativa Gioventù in movimento", incentrata sulla Garanzia per i giovani, con un bilancio di 4 milioni di EUR.

· La Commissione investirà una quota significativa del bilancio di 6 milioni di EUR destinati all'innovazione sociale in progetti innovativi, a favore dei giovani in situazioni e aree svantaggiate.

· La dotazione per il servizio volontario europeo sarà rafforzata al fine di offrire almeno 10 000 opportunità di volontariato nel 2012.

Sostegno alla mobilità sul mercato del lavoro

· Il portale europeo della mobilità professionale EURES conta attualmente più di 1,2 milioni di posti vacanti e 700 000 CV. Nel corso del 2012, gli Stati membri dovrebbero istituire servizi di ricerca di personale specifici per EURES e relative misure di sostegno, per garantire che almeno 100 000 di questi posti di lavoro EURES siano coperti con successo da giovani, intensificando in tal modo il ricorso a EURES.

· A partire dal 2012, la Commissione avvierà il programma "Il tuo primo lavoro EURES", lanciato nel 2011, che offrirà un aiuto finanziario diretto a circa 5 000 giovani per occupare i posti vacanti in altri Stati membri durante il periodo 2012-2013. Si tratterà di un esercizio pilota per sviluppare ulteriormente il programma e aumentare il numero di collocamenti occupazionali.

· Nel 2012 si prevede che il programma Erasmus per gli imprenditori finanzierà circa 600 ulteriori scambi.

Attuazione rafforzata delle politiche nell'ambito del semestre europeo

· La Commissione effettuerà un'ulteriore valutazione e un'analisi delle misure adottate dagli Stati membri per contrastare la disoccupazione giovanile e presenterà una relazione in merito in occasione del Consiglio informale dei ministri del Lavoro e degli Affari sociali nell'aprile 2012.

· La Commissione invita gli Stati membri a discutere gli adeguamenti necessari da apportare ai loro sistemi di istruzione e di formazione, nell'ambito del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ("ET2020").

· La Commissione metterà a disposizione degli Stati membri orientamenti specifici sulle misure di lotta alla disoccupazione giovanile nel corso dei contatti bilaterali in preparazione dei programmi nazionali di riforma 2012.

· La Commissione si occuperà della dimensione giovanile nelle sue raccomandazioni specifiche agli Stati membri nel maggio 2012.

[1]               A titolo esemplificativo, il tasso medio di disoccupazione giovanile tra i giovani immigrati nell'UE supera il 30%.

[2]               I dati per Malta e la Svezia sono provvisori; i dati relativi al Lussemburgo non sono considerati affidabili a causa delle dimensioni limitate del campione.

[3]               Eurofound (2011), "The social impact of the crisis" (L'impatto sociale della crisi). I costi stimati comprendono perdite di reddito e costi per le finanze pubbliche dovuti all'eccesso di trasferimenti mediante le prestazioni previdenziali; rappresentano un limite inferiore in quanto non comprendono i costi supplementari come le imposte non versate sul mancato guadagno, i costi relativi alla sanità e alla giustizia penale. I paesi esclusi dalla stima, a causa della mancanza di variabili statistiche, sono: DK, EL, FI, FR, MT e SE. La popolazione di riferimento è costituita da soggetti tra i 16 e i 29 anni, disoccupati o inattivi (ma estranei al mondo dell'istruzione) per più di sei mesi.

[4]               Cfr. la relazione della Commissione del 2010 sull'occupazione in Europa e l'EU Employment and Social Situation Quarterly Review (esame trimestrale sull'occupazione e la situazione sociale nell'UE), settembre 2011.

[5]               Cfr. il progetto di relazione comune sull'occupazione 2011/12 della Commissione, COM(2011)815, ALLEGATO III, del 23.11.2011, pag . 6.

[6]               Cfr. il progetto della Commissione per la relazione comune sull'istruzione e la formazione 2020, COM(2011)902 del 20.12.2011.

[7]               L'abbandono precoce degli studi riguarda i giovani che abbandonano il sistema di istruzione e di formazione con un titolo uguale o inferiore al diploma di scuola secondaria inferiore e che non appartengono più al mondo dell'istruzione e della formazione.

[8]               Scarpetta S., A. Sonnet and T. Manfredi (2010) "Rising youth unemployment during the crisis: how to prevent negative long-term consequences on a generation?", documenti di lavoro dell'OCSE nel campo sociale, del lavoro e della migrazione, n. 106.

[9]               Conclusioni 11838/11 del Consiglio sulla promozione dell'occupazione giovanile, del 20 giugno 2011.

[10]             GU C 191(2011).

[11]             In alcuni paesi i tassi di abbandono raggiungono il 20-30%.

[12]             Comunicazione della Commissione "Analisi annuale della crescita 2012", COM(2011)815, del 23 novembre 2011.

[13]             Progetto della Commissione per la relazione comune sull'istruzione e la formazione 2020, COM(2011)902, del 20 dicembre 2011.

[14]             Conformemente al suo impegno relativo alla legge per il mercato unico, la Commissione ha presentato una proposta di revisione delle norme dell'UE sul riconoscimento delle qualifiche professionali (COM(2011)883 def., del 20 dicembre 2011).

[15]             Analisi annuale della crescita 2012, COM (2011)815, del 23 novembre 2011.

[16]             BG, CY, EE, EL, ES, FR, HU, IE, IT, LT, LV, PL, PT, RO, SE, SK e UK.

[17]             In base ai dati trasmessi dagli Stati membri in merito al livello nazionale dei pagamenti FSE in relazione allo stanziamento totale alla fine del T3 del 2011.

[18]             All'inizio del 2012 la Commissione presenterà uno studio approfondito sull'offerta di contratti di apprendistato nell'UE. Attualmente, circa il 40% degli studenti della scuola secondaria superiore nell'UE è coinvolto in una formazione professionale analoga all'apprendistato. Tuttavia, meno della metà segue una formazione duplice che coniughi aspetti teorici e pratici sul luogo di lavoro.