3.5.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 132/55


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Youth on the Move — Un'iniziativa per valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea»

COM(2010) 477 definitivo

2011/C 132/10

Relatore: Pavel TRANTINA

Correlatore: Juan MENDOZA CASTRO

La Commissione europea, in data 15 settembre 2010, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Youth on the Move — Un'iniziativa per valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea

COM(2010) 477 definitivo.

La sezione specializzata Occupazione, affari sociali e cittadinanza, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 24 febbraio 2011.

Alla sua 470a sessione plenaria, dei giorni 15 e 16 marzo 2011 (seduta del 15 marzo), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere all'unanimità.

1.   Sintesi delle raccomandazioni

1.1   Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) è consapevole della necessità di prestare particolare attenzione ai giovani, seriamente colpiti dall'attuale crisi economica; riconosce l'utilità dell'iniziativa Youth on the Move («Gioventù in movimento») come parte integrante delle misure di Europa 2020; accoglie con favore le disposizioni generali contenute nella comunicazione ed è pronto a contribuire alla loro attuazione, collaborando con le parti sociali e le organizzazioni della società civile per dare maggiore visibilità all'iniziativa, e individuando le lacune presenti nell'iniziativa considerate nella strategia dell'UE per la gioventù.

1.2   Il CESE sottolinea la necessità di monitorare gli obiettivi proposti dall'iniziativa Youth on the Move e di valutare i progressi compiuti nella loro attuazione mediante indicatori chiari, così da consentire agli Stati membri di intensificare i loro sforzi qualora tali obiettivi non dovessero essere raggiunti in tempo utile.

1.3   In questo periodo di crisi economica, che ha imposto una revisione delle priorità di bilancio, il CESE ribadisce l'importanza di mantenere e aumentare, laddove possibile, l'utilizzo effettivo delle risorse destinate, a livello nazionale ed europeo, all'istruzione, alla formazione e all'occupazione dei giovani. Le politiche di ripresa economica devono incoraggiare la creazione di posti di lavoro stabili e impedire l'interruzione degli studi.

1.4   Il CESE sostiene la creazione di un quadro di qualità per i tirocini e giudica positivamente le misure intese a rimuovere gli ostacoli giuridici ed amministrativi alla mobilità dei giovani che intraprendono attività di istruzione, tirocinio e apprendistato.

1.5   Il CESE saluta con favore l'iniziativa adottata dalla Commissione per migliorare i sistemi di convalida dell'apprendimento non formale e dare maggiore visibilità alle competenze acquisite al di fuori del sistema formale di istruzione scolastica (ad esempio attraverso il passaporto europeo delle competenze). Il dibattito sui sistemi di convalida dovrebbe altresì concentrarsi sulla qualità dell'istruzione e della formazione fornite e sulla relativa supervisione e controllo. Al tempo stesso, il CESE ricorda che tutti dovrebbero beneficiare delle misure di valorizzazione dell'apprendimento non formale, che non dovrebbero quindi essere limitate ai soli gruppi con minori opportunità.

1.6   Il CESE giudica positivamente la proposta di sviluppare strumenti a livello nazionale, come la garanzia per i giovani, che consentano di facilitare il passaggio dall'istruzione al mercato del lavoro. Ritiene invece che alcune altre iniziative debbano essere esaminate più approfonditamente prima di procedere all'attuazione, in particolare quelle riguardanti la comparazione dei risultati dell'istruzione superiore, la creazione di una tessera Youth on the Move, l'iniziativa Il tuo primo posto di lavoro EURES e il futuro sviluppo dello strumento europeo di microfinanziamento Progress.

1.7   Il CESE sostiene gli sforzi della Commissione volti a individuare i metodi più efficaci per sostenere l'occupazione giovanile: tra questi, i programmi di formazione, le misure e le prestazioni di sicurezza sociale abbinate alle misure di attivazione, gli incentivi a favore delle assunzioni e particolari formule salariali e di sicurezza sociale, nonché i servizi di orientamento professionale. Sottolinea che queste azioni devono essere intraprese avvalendosi del dialogo sociale e del dialogo con la società civile e rafforzandoli.

1.8   Se l'iniziativa in esame pone decisamente l'accento sull'istruzione e l'occupazione, essa non presta sufficiente attenzione allo sviluppo del capitale sociale e alla partecipazione dei giovani alla società civile europea. Inoltre, la crescita inclusiva dovrebbe essere una delle componenti prioritarie delle strategie per i giovani e dovrebbero essere previsti i mezzi necessari per l'attuazione, ad esempio il mantenimento e il potenziamento del programma esistente Youth in Action.

1.9   Il CESE si rammarica del fatto che l'iniziativa non preveda alcuna attività finalizzata ad accrescere e rafforzare la dimensione sociale e civica dei giovani in Europa. Al titolo Youth on the Move dovrebbe corrispondere un'iniziativa non tanto concernente i giovani o per i giovani, quanto piuttosto con i giovani, che ponga l'accento sulla partecipazione attiva dei diretti interessati all'attuazione delle azioni proposte. Il CESE invita la Commissione ad inserire nell'iniziativa le attività necessarie.

1.10   Il CESE raccomanda di inserire un nuovo pacchetto di informazioni riguardanti il sito web dell'iniziativa nelle attuali fonti di informazione, come Ploteus, YOUTH e altri portali esistenti. L'inserimento di nuove informazioni in siti web esistenti potrebbe essere una soluzione più efficace e consentire ai giovani di accedere più facilmente a tali informazioni.

1.11   Bisogna migliorare l'attrattiva dei tirocini, che dovrebbero riflettere gli interessi di tutte le parti interessate; gli Stati membri, in particolare, dovrebbero introdurre diversi tipi di incentivi per incoraggiare i datori di lavoro a creare ulteriori opportunità di tirocinio e successivamente nuovi e migliori posti di lavoro per i giovani.

1.12   Il CESE apprezza l'importanza attribuita all'utilizzo del Fondo sociale europeo (FSE). Nei negoziati con gli Stati membri sulle disposizioni di bilancio del nuovo quadro finanziario, la Commissione dovrebbe prestare particolare attenzione a verificare se vi sia o meno disponibilità di fondi sufficienti per le iniziative FSE, soprattutto quelle rivolte ai giovani.

1.13   Il CESE esaminerà da vicino il potenziale contributo del sistema europeo di prestiti agli studenti, tenendo conto delle possibilità e degli strumenti già disponibili.

2.   Sintesi dell'iniziativa della Commissione

2.1   La strategia Europa 2020 fissa obiettivi ambiziosi per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. Il contributo dei giovani è essenziale per realizzare questi obiettivi. Per «valorizzare appieno il loro potenziale» (1) e conseguire gli obiettivi di Europa 2020 è fondamentale garantire ai giovani un'istruzione e una formazione di qualità, un'integrazione efficace e duratura nel mondo del lavoro, un lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito e una maggiore mobilità. Per questo motivo, Youth on the Move , grazie all'insieme di misure che prevede, figura tra le proposte principali della strategia.

2.2   Youth on the Move mira a rafforzare gli obiettivi e le priorità che caratterizzano il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (Istruzione e formazione 2020) e ad attuare le misure necessarie per conseguire i seguenti obiettivi:

migliorare le prospettive dei giovani di accedere al mercato del lavoro e rimanervi;

migliorare l'accesso dei giovani all'istruzione superiore;

adeguare i sistemi di istruzione e formazione per garantire una maggiore rispondenza alle esigenze dei giovani;

assicurare, entro il 2020, che i cittadini europei che lo desiderano possano trascorrere un periodo di studio o formazione all'estero;

ridurre la disoccupazione giovanile, aumentando il numero di posti di lavoro accessibili per i giovani, i tirocini nelle imprese per gli studenti e le esperienze di lavoro che promuovono lo spirito imprenditoriale tra gli studenti;

informare di più e meglio sugli strumenti europei per la mobilità, con particolare riguardo ai corsi, alle opportunità di formazione e di tirocinio all'estero, ecc.

2.3   Per ciascuno dei settori prioritari è stata definita una serie di nuove azioni prioritarie che comprendono proposte destinate a contribuire specificamente al conseguimento di tali priorità.

3.   Osservazioni generali del Comitato in merito alla comunicazione della Commissione

3.1   L'iniziativa faro Youth on the Move è in linea con la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Viene in tal modo sottolineato il nuovo approccio organico, che considera la politica in materia di formazione e occupazione dei giovani in stretto collegamento con le altre iniziative faro e con i cinque obiettivi principali dell'UE. Il CESE sottolinea la necessità di coerenza tra le politiche nazionali e quelle europee, nonché l'esigenza che le parti interessate non governative svolgano un ruolo in questo contesto.

3.2   Il CESE desidera sottolineare che l'iniziativa va considerata nel contesto della più grave crisi economica che l'Europa ha subito negli ultimi anni - un fatto, questo, che non può essere ignorato, visto che l'iniziativa mira a «valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea». È lecito chiedersi come la crisi si stia ripercuotendo sulla sicurezza del posto di lavoro, sui diritti sociali e su tutti i piani e i progetti che riguardano la mobilità per studio o lavoro. Il CESE ritiene importante richiamare l'attenzione sul rapporto tra le misure incentrate sull'economia che vengono adottate attualmente ora e l'impatto che queste potrebbero avere sui piani e programmi europei esistenti che rivestono grande importanza per i giovani. Dovrebbe essere evitato qualsiasi tipo di taglio, facendo un uso più mirato delle risorse disponibili e aumentandole se possibile in maniera significativa.

3.3   Il CESE riconosce il valore dell'iniziativa Youth on the Move come parte integrante delle misure di Europa 2020 e accoglie con favore le disposizioni generali contenute nella comunicazione. L'iniziativa dovrebbe innanzitutto collegare più efficacemente tra loro le diverse misure e progetti esistenti e futuri, per migliorare le opportunità di conseguire gli obiettivi sopramenzionati. Il CESE si rammarica che essa non preveda alcuna attività finalizzata ad accrescere e rafforzare la dimensione sociale e civica dei giovani in Europa. Al titolo Youth on the Move dovrebbe corrispondere un'iniziativa non tanto concernente i giovani o per i giovani, quanto piuttosto con i giovani, che ponga l'accento sulla partecipazione attiva dei diretti interessati all'attuazione delle azioni proposte. Il CESE invita la Commissione ad inserire nell'iniziativa le attività necessarie.

3.4   Poiché l'iniziativa riguarda due ambiti principali, ossia l'istruzione e l'occupazione, il CESE apprezza il fatto che essa ponga l'accento sulla mobilità, l'attrattiva e la qualità, ricollegandosi quindi con il quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione 2020 (ET 2020), e in particolare con i suoi obiettivi strategici 1 e 2. È importante prestare particolare attenzione al rafforzamento della mobilità per l'apprendimento, alla modernizzazione dell'istruzione superiore, alla valorizzazione e alla convalida dell'apprendimento informale e non formale, e a garantire investimenti efficaci e duraturi a favore dell'istruzione e della formazione professionale.

3.5   Il CESE esprime altresì soddisfazione per il fatto che l'iniziativa pone in evidenza i collegamenti tra gli obiettivi e la progressiva attuazione del quadro europeo delle qualifiche, una maggiore accessibilità dei sistemi di istruzione, il miglioramento dei servizi di orientamento e della collaborazione tra istituti di istruzione e datori di lavoro (2). Nell'attuazione dell'iniziativa, raccomanda di privilegiare l'accessibilità dei sistemi di istruzione e la loro rispondenza alle esigenze della società e del mercato del lavoro, integrando efficacemente l'iniziativa Youth on the Move con gli strumenti esistenti a favore della mobilità per l'apprendimento, come Europass e il sistema europeo di trasferimento e di accumulo dei crediti (ECTS), e rafforzando la cooperazione tra istituti di istruzione e datori di lavoro, sindacati, studenti e altre parti interessate.

3.6   Se è vero che l'iniziativa mette in primo piano l'istruzione e l'occupazione, essa non attribuisce sufficiente importanza allo sviluppo del capitale sociale e alla promozione della partecipazione dei giovani nella società civile europea. In questo senso, essa non è sufficientemente in linea né con gli obiettivi della strategia adottata dall'UE nel 2009 (strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità), né con quelli dell'articolo 165, paragrafo 2, del Trattato di Lisbona, che rafforza la dimensione della cittadinanza e sottolinea l'esigenza di incoraggiare i giovani a partecipare alla vita democratica, né con quelli delle attività a favore dei giovani. Essa deve dare spazio alle competenze chiave direttamente collegate con il mondo economico (come l'innovazione e lo spirito imprenditoriale), all'educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, al rafforzamento della coesione sociale e quindi alla piena partecipazione dei giovani all'insieme dell'agenda sociale, e deve definire e includere le necessarie misure di sostegno.

3.7   Inoltre, la crescita inclusiva dovrebbe essere integrata, come obiettivo prioritario, nelle strategie a favore dei giovani e dovrebbero essere adottare tutte le misure necessarie per l'attuazione, come la continuazione e il rafforzamento del programma Youth in Action attualmente in corso.

3.8   L'iniziativa dovrebbe altresì affrontare alcuni aspetti relativi alla non discriminazione. Il CESE propone di includere azioni in grado di risolvere il problema della disparità salariale tra i giovani dei due sessi o tra i cittadini autoctoni e quelli aventi esperienze di migrazione, nonché le difficoltà incontrate da questi ultimi nell'ottenere una parità di condizioni e di qualifiche. Particolare attenzione dovrebbe inoltre essere rivolta all'inclusione nel mercato del lavoro dei giovani più svantaggiati.

3.9   Occorre monitorare gli obiettivi proposti dall'iniziativa e valutare i progressi compiuti nella loro attuazione tramite indicatori chiari, cosi da consentire agli Stati membri di intensificare i loro sforzi qualora tali obiettivi non dovessero essere raggiunti in tempo utile.

3.10   Nella sezione seguente il CESE passa in rassegna gli ambiti prioritari individuati dalla comunicazione, formula le proprie osservazioni e fornisce ulteriori indicazioni per ciascuna delle nuove azioni chiave proposte.

4.   Elaborare sistemi di istruzione e di formazione moderni per conseguire competenze chiave ed eccellenza

4.1   Proposta di un progetto di raccomandazione del Consiglio sulla lotta all'abbandono scolastico (2010)

4.1.1   La riduzione del tasso di abbandono scolastico è un obiettivo particolarmente importante, soprattutto per alcuni Stati membri. Figura anche tra gli obiettivi chiave della strategia Europa 2020 e trae direttamente origine dai criteri di riferimento del quadro strategico per l'istruzione e la formazione 2020. In questo periodo di crisi economica, che ha imposto una serie di tagli di bilancio, il CESE ribadisce l'importanza di mantenere e aumentare, laddove possibile, le risorse assegnate a livello nazionale per combattere l'abbandono scolastico.

4.2   Istituzione di un gruppo di esperti di alto livello a favore dell'alfabetizzazione (2010)

4.2.1   Il CESE sostiene le pratiche che si sono rivelate efficaci nel migliorare le abilità di alunni e studenti ed eliminare l'analfabetismo nell'UE. Inoltre, sottolinea l'importanza dei programmi che coinvolgono i giovani appartenenti a gruppi socialmente svantaggiati e con esperienze di migrazione. È importante che il gruppo di esperti di alto livello offra opportunità di dialogo e di consultazione con le parti sociali e le organizzazioni della società civile.

4.3   Miglioramento dell'attrattiva, dell'offerta e della qualità dell'istruzione e della formazione professionale (IFP)

4.3.1   A seguito delle consultazioni con il Cedefop, il CESE ravvisa la necessità di un riesame delle strategie in materia di istruzione, formazione e apprendimento, anche nel settore dell'istruzione e della formazione professionale (IFP). In particolare, occorre:

orientare più efficacemente l'istruzione e la formazione,

promuovere e valorizzare una più ampia gamma di conoscenze, abilità e competenze,

ridurre la discrepanza tra domanda e offerta di conoscenze e competenze,

sostenere nuovi ambienti di apprendimento,

rendere più accessibili le strutture e gli istituti di istruzione e di formazione,

tenere conto delle esigenze individuali.

4.3.2   Il CESE accoglie quindi con favore il comunicato di Bruges, che punta a rafforzare la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale e definisce 11 obiettivi strategici a lungo termine per il prossimo decennio (2011-2020). Sostiene il miglioramento della qualità della formazione professionale a livello UE e ritiene che questo settore dovrebbe essere tra i primi ambiti di intervento a beneficiare di una maggiore mobilità.

4.4   Proposta di un quadro di qualità per i tirocini

4.4.1   Il CESE accoglie con favore le misure di rimozione degli ostacoli giuridici ed amministrativi alla libera circolazione dei giovani tirocinanti. Il dialogo strutturato con i giovani ha individuato un altro importante problema, che riguarda la qualità dei tirocini in ciascuno Stato membro. Il quadro europeo dovrebbe quindi avviare un dibattito nazionale sui tirocini, i contratti di apprendistato e la qualità dei contratti di lavoro che vengono offerti ai giovani. I tirocini dovrebbero essere parte integrante dei programmi di studio e avere una forte componente formativa, così da permettere successivamente ai giovani di ottenere posti di lavoro stabili, di qualità, adeguatamente retribuiti e non discriminatori.

4.4.2   Il quadro di qualità per i tirocini dovrebbe essere obbligatorio per tutte le forme di apprendimento in un ambiente di lavoro reale, indipendentemente dal fatto che queste rientrino in programmi di istruzione formale oppure siano svolte volontariamente al di fuori di qualsiasi contesto di insegnamento formale. Il tirocinio non dovrebbe sostituirsi al posto di lavoro in quanto tale, ma dovrebbe invece fornire ai tirocinanti le competenze necessarie per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro. I giovani tirocinanti dovrebbero percepire una retribuzione economica per ogni effettivo incarico professionale e altresì beneficiare di una copertura in termini di sicurezza sociale. L'efficacia e l'adeguatezza di questi tirocini al mercato del lavoro è legata alla partecipazione delle parti sociali alla loro elaborazione, organizzazione e realizzazione, nonché al loro finanziamento.

4.4.3   Occorre migliorare l'attrattiva dei tirocini, che dovrebbero riflettere gli interessi di tutte le parti interessate; gli Stati membri, in particolare, dovrebbero introdurre diversi tipi di incentivi per incoraggiare i datori di lavoro a creare ulteriori opportunità di tirocinio e successivamente nuovi e migliori posti di lavoro per i giovani, tenendo conto dell'Accordo quadro sui mercati del lavoro inclusivi adottato dalle parti sociali europee.

4.5   Proposta di un progetto di raccomandazione del Consiglio sulla valorizzazione e sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (2011)

4.5.1   Il CESE sostiene qualsiasi misura aggiuntiva in proposito, essendo da molto tempo convinto della grande importanza di questo tema. Esso apprezza in particolare il forte accento posto sulla convalida dei risultati dell'apprendimento non formale. Nell'esaminare le possibili modalità di convalida da adottare si dovrebbero affrontare anche i temi della qualità dell'istruzione non formale, e delle relative attività di supervisione e controllo. Tutti dovrebbero beneficiare delle misure di valorizzazione dell'apprendimento non formale, che non dovrebbero quindi essere limitate ai giovani più svantaggiati (come previsto nella comunicazione). L'apprendimento non formale, che si esplica principalmente nelle ONG attraverso attività di volontariato, è un importante strumento grazie al quale i giovani possono acquisire le competenze necessarie nel mondo attuale, soprattutto in termini di creatività, lavoro di squadra, risoluzione di problemi, competenze linguistiche, coscienza multiculturale, empatia, spirito di iniziativa e senso di responsabilità.

4.5.2   Per quanto riguarda la convalida dell'apprendimento informale, i datori di lavoro avranno un'influenza determinante sulla sua accettazione, ed anche gli istituti di istruzione, sia superiore che professionale, svolgeranno un ruolo cruciale.

4.5.3   A livello nazionale esistono già alcune buone pratiche in materia di riconoscimento dell'apprendimento non formale e informale, ad esempio il Profilpass in Germania e le Chiavi della vita nella Repubblica ceca. Di queste buone pratiche converrebbe tenere conto nella redazione della raccomandazione del Consiglio. La Commissione dovrebbe contribuire alla diffusione e all'analisi delle buone pratiche, e tenere presente la grande diversità di sviluppo, tradizioni e realtà esistente in Europa.

5.   Promuovere l'attrattiva dell'istruzione superiore per l'economia della conoscenza

5.1   Sostegno alla riforma e alla modernizzazione dell'istruzione superiore tramite la presentazione di una comunicazione (2011) che definirà un nuovo programma rafforzato per l'istruzione superiore

5.1.1   La riforma dell'istruzione superiore deve svolgere un ruolo molto più attivo nel conseguimento degli obiettivi della strategia 2020, che puntano a porre la società europea all'avanguardia della conoscenza, dell'innovazione e dello sviluppo. La modernizzazione dei sistemi di istruzione terziaria, la realizzazione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore e degli obiettivi del processo di Bologna, il maggiore coinvolgimento della società civile e del settore privato, la revisione e il rafforzamento dei sistemi di garanzia della qualità dell'istruzione superiore e il riconoscimento dell'importanza della dimensione sociale dell'istruzione dovrebbero aiutare i giovani laureati ad entrare nel mercato del lavoro, eliminando altresì gli ostacoli residui a un'equa partecipazione all'istruzione connessi a diseguaglianze sociali, genere, nazionalità, ecc.

5.2   Comparazione dei risultati dell'istruzione superiore

5.2.1   Se uno degli obiettivi consiste nel definire dei criteri di riferimento per valutare il rendimento e i risultati dell'insegnamento superiore, il CESE sottolinea l'importanza di un'attenta selezione dei criteri, in stretta collaborazione con esperti in materia di istruzione, organizzazioni della società civile e settore privato, trattandosi di un ambito estremamente sensibile. Il CESE condivide le preoccupazioni riguardo alla potenziale estrapolazione dei metodi di valutazione o classificazione utilizzati in altri ambiti e dubita che la creazione di una nuova scala o sistema pluridimensionale di graduatoria delle università rientri tra le competenze dell'UE.

5.3   Proposta di un programma strategico pluriennale in materia di innovazione (2011)

5.3.1   Per quando riguarda il programma strategico in materia di innovazione (2011), il CESE rinvia la Commissione ai numerosi pareri e raccomandazioni da esso elaborati in proposito negli ultimi anni (3).

6.   Incentivare lo sviluppo della mobilità transfrontaliera dei giovani nel campo dell'istruzione e del lavoro

6.1   Creazione di un sito web dedicato all'iniziativa Youth on the Move che informi circa le opportunità di formazione e mobilità nell'UE (2010)

6.1.1   Il CESE propone di inserire un nuovo pacchetto di informazioni nelle attuali fonti di informazione, come Ploteus, YOUTH e altri portali: l'integrazione di nuove informazioni nei siti web già esistenti potrebbe infatti essere la soluzione migliore e consentire ai giovani di accedere più facilmente a tali informazioni. Inoltre, converrebbe sviluppare una base di dati unificata, da integrare in tali siti web, contenente le offerte per le attività di tirocinio e di volontariato.

6.2   Proposta di un progetto di raccomandazione del Consiglio per promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento (2010)

6.2.1   Il CESE è favorevole all'intensificazione delle misure specifiche volte a incrementare la mobilità per l'apprendimento e all'attuazione delle conclusioni della consultazione pubblica sulle proposte del Libro verde Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento, alle quali ha partecipato attivamente nel 2009 fornendo diverse valide raccomandazioni (4). Occorre predisporre misure di sostegno prima, durante e dopo la mobilità.

6.3   Creazione di una tessera Youth on the Move

6.3.1   Non è del tutto chiaro se lo scopo dell'iniziativa sia creare una nuova carta oppure dare nuovo slancio alla carta giovani 26 già esistente. Se si tratta di una nuova carta, occorre individuarne chiaramente il valore aggiunto confrontandola con quelle già esistenti.

6.4   Pubblicazione di una guida sulle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea sui diritti di chi studia all'estero (2010)

6.4.1   Il CESE è convinto che si tratti di una misura positiva e sostiene che le sentenze dovrebbero essere pubblicate in una forma flessibile, facilmente accessibile e comprensibile, nonché di facile utilizzo anche per gli studenti della scuola secondaria.

6.5   Proposta di un passaporto europeo delle competenze (2011)

6.5.1   Il CESE sostiene l'introduzione di un passaporto europeo delle competenze. Ritiene che i passaporti esistenti (Europass e Youthpass/Passaporto gioventù) dovrebbero essere riuniti in un unico strumento generale che comprenda, in un unico modulo, un CV tradizionale, l'istruzione formale (Europass) e quella non formale o informale. I giovani restano scettici riguardo alla miriade di strumenti esistenti, che seppure costantemente riformati risultano sempre poco efficienti. Il successo del passaporto europeo delle competenze dipenderà, tra l'altro, da come verrà giudicato dai datori di lavoro e utilizzato dai giovani, che devono continuare a beneficiare dei necessari servizi di orientamento e sostegno.

6.6   Attuazione dell'iniziativa Il tuo primo lavoro EURES

6.6.1   Il CESE accoglie con favore qualsiasi forma di sostegno intesa ad ampliare le prospettive occupazionali dei giovani; ritiene che il rafforzamento di EURES e degli altri portali e il miglioramento della qualità dei servizi offerti possa giovare in questo senso.

6.7   Creazione nel 2010 di un «bollettino europeo delle offerte di lavoro»

6.7.1   Il CESE accoglie con favore la proposta di pubblicare periodicamente un bollettino europeo delle offerte di lavoro: esso fornirà infatti una preziosa e aggiornata panoramica degli sviluppi del mercato del lavoro europeo.

6.8   Controllo dell'applicazione della legislazione UE in materia di libertà di circolazione dei lavoratori

6.8.1   Il CESE condivide in linea di principio l'idea che l'applicazione della legislazione UE sulla libera circolazione dei lavoratori rechi vantaggio ai giovani e debba essere sottoposta a controlli più accurati (questa azione viene già intrapresa da tempo). Tuttavia, la Commissione non chiarisce come verranno organizzati il controllo della legislazione e l'applicazione delle iniziative a favore della mobilità dei giovani.

7.   Un quadro per l'occupazione giovanile

7.1   Identificare le misure di sostegno più efficaci per l'occupazione giovanile

7.1.1   La disoccupazione giovanile, che aveva già raggiunto livelli allarmanti prima della crisi, rappresenta ora uno dei fattori più preoccupanti del mercato del lavoro europeo. Come afferma il documento in esame, «la disoccupazione giovanile ha raggiunto un livello inaccettabile pari a circa il 21 %. L'obiettivo di un tasso di occupazione del 75 % per la popolazione tra i 20 e i 60 anni richiede un miglioramento radicale dell'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro» (5). L'importanza delle misure necessarie per garantire ai giovani, fin dal primo impiego, un posto di lavoro di qualità, permanente e adeguatamente retribuito, non può essere sottovalutata. Il CESE accoglie con favore le iniziative proposte e invita la Commissione a ottenere dagli Stati membri impegni concreti (d'accordo con le parti sociali e le altre parti interessate) per creare posti di lavoro per i giovani. Il CESE condivide altresì la seguente affermazione contenuta nella comunicazione: «Formule salariali e costi non salariali del lavoro possono rappresentare un incentivo all'assunzione di personale senza esperienza, ma non dovrebbero contribuire al precariato. Anche la contrattazione collettiva può contribuire all'introduzione di salari differenziati d'ingresso», rispettando comunque il principio della pari retribuzione per lo stesso lavoro e per lavoro di pari valore.

7.1.2   Affrontare il problema della situazione dei giovani nei mercati del lavoro attuali è di fondamentale importanza per migliorare la competitività dell'Europa. E per centrare l'obiettivo dovremo in definitiva assicurare che i talenti delle giovani generazioni attuali siano utilizzati in maniera più produttiva, evitando che vengano sprecati.

7.1.3   Il CESE sostiene gli sforzi volti a individuare le misure più efficaci per sostenere l'occupazione giovanile, come i programmi di formazione, le misure e le prestazioni di sicurezza sociale coniugate a misure di attivazione, gli incentivi a favore delle assunzioni e particolari formule salariali e di sicurezza sociale. La Commissione pone altresì legittimamente l'accento sull'orientamento professionale. Sarebbe opportuno che nella scelta della loro futura carriera i giovani ricevessero le informazioni necessarie sulle varie possibilità di istruzione, si facessero un'idea chiara delle abilità e competenze necessarie e fossero al corrente dei possibili sviluppi del mercato del lavoro, per pianificare il loro futuro di conseguenza. Questa considerazione è valida soprattutto quando i giovani si preparano per il primo lavoro o iniziano a cercarlo.

7.2   Stabilire un monitoraggio sistematico della situazione dei giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione

7.2.1   Un'altra conseguenza dell'attuale crisi è il crescente numero di giovani che non sono né occupati né impegnati in attività di istruzione o formazione. Finora tuttavia è stato difficile avere un'idea generale dell'entità del problema a livello UE e dell'impatto sulla salute mentale e sul benessere dei giovani. Il CESE è quindi favorevole alla proposta di prevedere un monitoraggio sistematico di questo aspetto.

7.3   Stabilire, con il supporto del programma Progress, un nuovo programma di apprendimento reciproco per i servizi pubblici europei per l'impiego (2010)

7.3.1   Il CESE sostiene questa azione e ritiene che dovrebbe essere orientata soprattutto verso l'unificazione delle attività, dei finanziamenti e degli scambi di esperienze esistenti. È di fondamentale importanza disporre di servizi pubblici per l'impiego efficienti e pertinenti. Tuttavia, in taluni Stati membri la gestione di questi servizi è affidata ad agenzie private, alcune delle quali non soddisfano i requisiti minimi in materia di regolamentazione e controllo. È essenziale offrire posti di lavoro stabili e di elevata qualità e assicurare il rispetto dei diritti sociali. In questo come in altri casi, il contributo delle parti sociali risulta imprescindibile.

7.4   Intensificare il dialogo politico bilaterale e regionale sull'occupazione giovanile con i partner strategici dell'UE

7.4.1   Il CESE è favorevole al rafforzamento della cooperazione bilaterale e multilaterale con organizzazioni come l'OCSE e l'Unione per il Mediterraneo, con i paesi del Partenariato orientale e dei Balcani occidentali e nel quadro delle relazioni dell'UE con l'America Latina, i Caraibi e le altre regioni del mondo con cui si potrebbe prevedere una forma di cooperazione, soprattutto per quanto riguarda le tematiche che interessano i giovani provenienti da famiglie di immigrati.

7.5   Incoraggiare i giovani imprenditori a utilizzare maggiormente lo strumento europeo di microfinanziamento Progress

7.5.1   Il CESE accoglie con favore lo strumento di microfinanziamento in quanto nuova via per stimolare l'imprenditorialità e creare nuovi posti di lavoro nelle microimprese (6). Tuttavia, sebbene non se ne prevedesse la proroga nell'ambito del nuovo quadro finanziario post 2013 dell'UE, il CESE ritiene che una proroga sarebbe in realtà opportuna qualora ne venisse dimostrata l'utilità.

7.5.2   Il dialogo strutturato attualmente in corso con i giovani dimostra che quanti di loro decidono di avviare un'impresa propria necessitano di un sostegno speciale in due ambiti di cui tener conto: i) il capitale di avviamento necessario e ii) la possibilità di usufruire di un affiancamento nella fase iniziale dell'attività e di un aiuto per la gestione delle questioni di carattere pratico.

7.6   Proporre di garantire a tutti i giovani un lavoro, una formazione complementare o misure di attivazione entro quattro mesi dall'uscita dalla scuola, in qualità di «garanzia per i giovani»

7.6.1   Il CESE giudica positivamente l'idea di sviluppare uno strumento a livello nazionale che possa aiutare i giovani a superare gli ostacoli che incontrano nel passaggio dall'istruzione al mercato del lavoro. Le esperienze di alcuni Stati membri dovrebbero essere condivise e servire da esempio. Nel lungo termine, la garanzia per i giovani proposta potrebbe fornire un contributo decisivo al modello sociale europeo e agli obiettivi di Europa 2020.

7.7   Garantire un buon equilibrio tra i diritti alle prestazioni e le misure di attivazione mirate, sulla base di obblighi reciproci

7.7.1   Il CESE sostiene la misura relativa agli obblighi reciproci, comprese le politiche di attivazione per i giovani a rischio di esclusione sociale, la modernizzazione del sistema di protezione sociale, ecc. Inoltre appoggia il rafforzamento delle funzioni di attivazione e motivazione dei sistemi di previdenza sociale, per impedire ai giovani di diventare dipendenti dalle prestazioni sociali per un periodo di tempo eccessivo.

7.8   Introdurre sui mercati del lavoro segmentati un «contratto unico» a tempo indeterminato che preveda un periodo di prova sufficientemente lungo e un aumento graduale dei diritti di protezione sociale

7.8.1   Il concetto di «contratto unico» a tempo indeterminato potrebbe figurare tra le soluzioni in grado di contribuire a ridurre le disuguaglianze tra coloro che accedono al mercato del lavoro e coloro che vi sono invece esclusi. Il CESE è consapevole delle notevoli differenze esistenti tra gli Stati membri per quanto riguarda l'accesso dei giovani al mercato del lavoro. In alcuni Stati, sistemi estremamente rigidi impediscono ai giovani di ottenere un lavoro, mentre in altri vi sono più offerte di contratti a breve termine, che sono però troppo flessibili e non garantiscono un pieno accesso alle prestazioni sociali. Il CESE ribadisce che le misure da adottare devono mirare ad assicurare ai giovani offerte di contratti stabili, evitando qualsiasi discriminazione in base all'età, al sesso o ad altri motivi.

8.   Sfruttare appieno il potenziale dei programmi di finanziamento dell'UE

8.1   Far conoscere meglio l'aiuto che il Fondo sociale europeo può offrire ai giovani e sfruttarne appieno il potenziale

8.1.1   Il CESE apprezza l'importanza attribuita dalla comunicazione all'utilizzo del Fondo sociale europeo (FSE). Nei negoziati con gli Stati membri sulla ripartizione del bilancio nel nuovo quadro finanziario, la Commissione dovrebbe badare in modo particolare a verificare se vi sia o meno disponibilità di fondi sufficienti per le iniziative FSE, soprattutto quelle rivolte ai giovani. Dovrebbe inoltre essere valutata la possibilità di rafforzare la dimensione relativa ai giovani negli altri programmi.

8.2   Garantire che l'FSE sostenga i giovani nel futuro immediato e venga tempestivamente utilizzato per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020

8.2.1   Il CESE ritiene che valga la pena di impegnarsi per sfruttare appieno le opportunità attualmente offerte dall'FSE, ma che anche altri fondi dovrebbero prevedere gli obiettivi citati sopra come priorità orizzontali.

8.3   Procedere a un riesame di tutti i programmi dell'UE a favore dell'istruzione e della mobilità dei giovani

8.3.1   Il CESE sostiene la proposta di organizzare consultazioni pubbliche per monitorare il contributo della mobilità all'apprendimento e si impegna a seguire attentamente le attività in questo ambito, tenendo conto delle nuove prospettive finanziarie.

8.3.2   La comunicazione della Commissione non fa riferimento al ruolo che i programmi di istruzione europei svolgono a sostegno della cittadinanza attiva e della partecipazione dei giovani. È evidente che un'istruzione di qualità e un solido mercato del lavoro contribuiscono alla crescita in Europa; tuttavia, essi dovrebbero essere accompagnati da strumenti di promozione della partecipazione dei giovani alla società, in modo da sviluppare nei giovani un sentimento di appropriazione e di responsabilità per le politiche che li riguardano. Gli animatori socioeducativi e le organizzazioni giovanili possono svolgere un ruolo maggiore in tale contesto. Occorre ampliare le possibilità di svolgere attività di volontariato civico.

8.3.3   Il CESE non ritiene opportuno che, nell'ambito delle misure anticrisi, il sostegno all'istruzione non formale venga posto in secondo piano, dato che esso sta acquistando importanza e rappresenta già un fattore decisivo per il futuro e per lo sviluppo dei giovani.

8.4   Eseguire uno studio di fattibilità relativo alla creazione di un sistema europeo di prestiti agli studenti per aumentare la loro mobilità transnazionale

8.4.1   Il CESE valuterà attentamente il potenziale contributo di questa azione, tenendo conto delle possibilità e degli strumenti già esistenti. I rapporti di valutazione dei programmi di mobilità indicano che il principale ostacolo a un aumento della mobilità consiste nel finanziamento degli studenti. Tuttavia per promuovere adeguatamente l'obiettivo della mobilità (20 % nel 2020) bisogna dare la priorità all'accessibilità e all'entità delle borse. La procedura per la concessione dei prestiti va definita con attenzione e i giovani devono esserne informati, poiché è importante impedire, nella misura del possibile, che rimangano intrappolati nella spirale dell'indebitamento.

Bruxelles, 15 marzo 2011

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  COM(2010) 477 definitivo.

(2)  Questo concetto, da intendersi in senso lato, si applica a chiunque dia lavoro a qualcuno, in qualsiasi settore: privato, pubblico o non governativo.

(3)  Pareri del CESE Rivedere la politica comunitaria a favore dell'innovazione nella prospettiva di un mondo che cambia, GU C 354 del 28.12.2010, pag. 80 e Investire nella conoscenza e nell'innovazione (strategia di Lisbona), GU C 256 del 27.10.2007, pag. 17.

(4)  Parere del CESE in merito al Libro verde Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento GU C 255 del 22.9.2010, pag. 81.

(5)  Secondo la relazione Eurostat di gennaio 2011, il tasso di disoccupazione complessivo nell'UE-27 è pari al 9,6 %. La disoccupazione giovanile (che interessa i giovani di età inferiore ai 25 anni) è pari al 21 %. I paesi che fanno registrare i tassi di disoccupazione giovanile più elevati sono la Spagna (43,6 %), la Slovacchia (36,6 %) e la Lituania (35,2 %).

(6)  Parere CESE sul tema Investire nella conoscenza e nell'innovazione (strategia di Lisbona), GU C 256 del 27.10.2007, pag. 17.