15.3.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 81/135


Giovedì 6 maggio 2010
Banca europea per gli investimenti (BEI) - Relazione annuale 2008

P7_TA(2010)0156

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 maggio 2010 sulla relazione annuale 2008 della Banca europea per gli investimenti (2009/2166(INI))

2011/C 81 E/23

Il Parlamento europeo,

vista la relazione annuale 2008 della Banca europea per gli investimenti (BEI),

visti gli articoli 15, 126, 175, 208-209, 271, 308-309 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e il protocollo n. 5 sullo statuto della BEI,

visto l'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativo al ruolo della Corte dei conti,

vista la sua risoluzione del 23 aprile 2009 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del settimo, ottavo e nono Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2007 (1),

visto lo scambio di lettere tra l'on. Pöttering, Presidente del Parlamento europeo, e il sig. Maystadt in seguito alla risoluzione del Parlamento del 23 aprile 2009,

vista la sua risoluzione del 25 marzo 2009 sulle relazioni annuali 2007 della Banca europea per gli investimenti e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (2),

vista la sua risoluzione del 22 aprile 2008 sulla relazione annuale 2006 della Banca europea per gli investimenti (3),

vista la decisione 2006/1016/CE del Consiglio del 19 dicembre 2006, che accorda alla Banca europea per gli investimenti una garanzia della Comunità in caso di perdite dovute a prestiti e garanzie sui prestiti a favore di progetti realizzati al di fuori della Comunità (4),

vista la sentenza della Corte di giustizia del 6 novembre 2008 sul fondamento giuridico della decisione 2006/1016/CE (5),

vista la politica di divulgazione al pubblico della BEI (6) del 28 marzo 2006,

visto il piano di attività 2009-2011 della BEI, approvato dal consiglio di amministrazione il 16 dicembre 2008,

vista la sentenza della Corte di giustizia del 10 luglio 2003 sulle competenze investigative dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) presso la BEI (7),

visto l'accordo tripartito concluso tra la Corte dei conti, la BEI e la Commissione relativo alle modalità di controllo da parte della Corte dei conti, previsto dall'articolo 248, paragrafo 3, del trattato CE (8) e rinnovato nel luglio 2007,

visto il protocollo d'intesa del 27 maggio 2008 tra la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti finalizzato a migliorare il coordinamento delle politiche dell'Unione europea in materia di prestiti esterni,

visto il protocollo d'intesa del 9 luglio 2008 tra il Mediatore europeo e la Banca europea per gli investimenti relativo all'informazione in merito alle politiche, norme e procedure della Banca e al trattamento delle denunce, incluse quelle presentate da cittadini di paesi terzi non residenti nell'Unione europea,

vista la politica provvisoriamente rivista della BEI nei confronti dei centri finanziari offshore,

vista la relazione annuale 2008 dell'Ufficio denunce della BEI,

vista l'ultima relazione della BEI al Parlamento sull'attuazione delle raccomandazioni del Parlamento,

vista la relazione annuale 2008 presentata dal comitato di verifica della BEI al Consiglio dei governatori,

vista la comunicazione della Commissione del 29 ottobre 2008 intitolata «Dalla crisi finanziaria alla ripresa - Un quadro d'azione europeo» (COM(2008)0706),

vista la comunicazione della Commissione del 26 novembre 2008 intitolata «Un piano europeo di ripresa economica» (COM(2008)0800),

vista la sua risoluzione del 10 marzo 2010 sulla strategia UE 2020 (9),

visti l'articolo 48 e l'articolo 119, paragrafo 2, del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per i problemi economici e monetari (A7–0062/2010),

A.

considerando che la BEI è stata istituita dal trattato di Roma e che il suo obiettivo principale è di contribuire allo sviluppo del mercato comune e alla riduzione delle differenze di sviluppo tra le diverse regioni, facendo ricorso ai mercati dei capitali e a risorse proprie,

B.

considerando che le operazioni di finanziamento effettuate dalla BEI all'interno dell'Unione europea si concentrano su sei priorità politiche: garantire la coesione economica e sociale; lavorare alla creazione di un'economia della conoscenza; sviluppare reti di accesso e trasporto transeuropee; sostenere le piccole e medie imprese (PMI); tutelare e valorizzare l'ambiente e garantire un'energia sostenibile, competitiva e sicura,

C.

considerando che le operazioni della BEI al di fuori dell'Unione europea sono realizzate soprattutto per sostenere le politiche di azione esterna dell'Unione,

D.

considerando che, in linea con la strategia di Lisbona, la BEI ha deciso di aumentare il capitale sottoscritto di circa 67 miliardi di euro, passando da 165 miliardi a 232 miliardi di euro, di cui 8,2 miliardi di euro sono stati versati dagli Stati membri,

E.

considerando che, secondo il suo statuto, in seguito alla ratifica del trattato di Lisbona la BEI è autorizzata a erogare prestiti e garanzie per un massimo equivalente al 250 % non solo del proprio capitale sottoscritto, ma anche delle riserve, degli accantonamenti non assegnati e dell'eccedenza del conto profitti e perdite,

F.

considerando che le esigenze finanziarie sono aumentate a causa della stretta creditizia dovuta alla crisi economica e finanziaria,

G.

considerando che la BEI ha posto un accento particolare sulle PMI, sull'energia sostenibile, competitiva e sicura e sulla mitigazione dei cambiamenti climatici nonché sugli investimenti nelle regioni di convergenza dell'UE particolarmente colpite dal recente rallentamento dell'economia,

H.

considerando che gli obiettivi della strategia UE 2020 non possono essere conseguiti senza stanziamenti adeguati e che, al paragrafo 35 della sua risoluzione sull'UE 2020, il Parlamento europeo afferma che «la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo dovrebbero svolgere un ruolo più incisivo nel sostenere gli investimenti in infrastrutture, tecnologie verdi, innovazione e PMI»,

I.

considerando che il volume dei prestiti concessi dalla BEI è notevolmente aumentato nel 2008, che la somma dei prestiti sottoscritti nei contratti ha raggiunto i 57,6 miliardi di euro e che l'importo erogato è stato di 48,6 miliardi di euro, 10 miliardi in più del previsto,

J.

considerando che il valore dei progetti firmati ha registrato un aumento del 20,5 % rispetto al 2007 e del 25,9 % rispetto al 2006, che l'89,34 % delle operazioni effettuate dalla BEI nel 2008 si concentra su progetti negli Stati membri dell'UE, con un'espansione di 2,7 punti percentuali rispetto al 2007 e di 2,25 punti percentuali rispetto al 2006,

K.

considerando che, a confronto con il 2007, il valore dei contratti sottoscritti a favore di progetti realizzati nell'Europa centrale e orientale è cresciuto dell'1,7 % fino a raggiungere 6 905 milioni di euro nel 2008, quindi pressoché il doppio del valore registrato nel 2004,

L.

considerando che nel 2008 la distribuzione geografica delle attività di prestito della BEI nei paesi terzi era la seguente: Asia e America latina: 469 milioni di euro; Europa orientale, Caucaso meridionale e Russia: 170 milioni di euro; paesi del Mediterraneo: 1 290 milioni di euro; paesi in fase di preadesione: 3 453 milioni di euro; paesi ACP: 561 milioni di euro; Sudafrica: 203 milioni di euro,

Osservazioni sulla relazione annuale 2008 della BEI

1.

si compiace della relazione annuale 2008 della BEI e incoraggia quest'ultima a proseguire la sua azione mirata a favorire lo sviluppo dell'economia europea e a promuovere la crescita, stimolare l'occupazione e favorire la coesione interregionale e sociale;

2.

osserva con soddisfazione la rapida risposta della BEI di fronte alla crisi economica mondiale, autofinanziando un aumento del capitale e aumentando di conseguenza il volume dei prestiti a sostegno del piano di ripresa economica europeo; invita la Banca a proseguire i suoi programmi di gestione della crisi finanziaria, in particolare per gli Stati membri che ne sono più gravemente colpiti, nonché ad accrescere ulteriormente le attività di prestito in tali paesi; si aspetta che il finanziamento BEI nel 2009, pari a 75 miliardi di euro, costituisca una leva per gli investimenti nell'economia reale, per un importo totale di circa 225 miliardi di euro;

3.

osserva che nel 2008 le nuove linee di credito agli intermediari finanziari per le PMI sono aumentate del 42,2 % per arrivare a 8,1 miliardi di euro, di cui 4,7 miliardi di euro realizzati nell'ultimo trimestre, e che per il periodo 2008–2011 sono stati stanziati 30 miliardi di euro per prestiti alle PMI in Europa;

Conseguenze del trattato di Lisbona

4.

si compiace del rafforzamento del comitato di verifica, con l'aumento del numero dei suoi membri da tre a sei e l'attribuzione della missione di accertare che le attività della Banca siano conformi alle migliori pratiche bancarie e di verificare i conti; sottolinea la necessità di assicurare che i membri del comitato di verifica siano in possesso di una solida esperienza in materia di vigilanza bancaria; evidenzia, tuttavia, che oltre al rafforzamento del comitato di verifica, dovrebbero seguire passi concreti che consentano di sottoporre tempestivamente la BEI ad un'adeguata vigilanza bancaria;

5.

chiede alla BEI e agli Stati membri di considerare la possibilità che l'Unione europea (dal momento che è dotata di personalità giuridica, conformemente al trattato di Lisbona) diventi azionista della Banca a fianco degli Stati membri, il che, a suo avviso, consentirebbe un rafforzamento della cooperazione tra la BEI e la Commissione;

Vigilanza bancaria

6.

osserva che da luglio 2009 la BEI partecipa alle operazioni di politica monetaria dell'Eurosistema con la Banca centrale europea (BCE) e che, di conseguenza, ha determinati obblighi di rendicontazione alla BCE attraverso la «Banque Centrale du Luxembourg» (BCL), in particolare per quanto riguarda il quadro da essa elaborato per la gestione dei rischi di liquidità;

7.

è tuttavia convinto della necessità di un sistema europeo di vigilanza prudenziale nel quale la BEI sia sottoposta alle stesse regole prudenziali applicate agli istituti di credito e a un effettivo controllo prudenziale, il che consentirebbe di controllare la qualità della sua situazione finanziaria e garantire un'accurata misurazione dei suoi risultati nonché il rispetto delle regole di buona condotta della professione;

8.

sostiene pertanto l'idea di trasformare il Comitato delle autorità europee di vigilanza bancaria (CEBS) in un'Autorità bancaria europea (EBA) con maggiori competenze nel quadro dell'autorità di vigilanza finanziaria europea; raccomanda che tutte le istituzioni e i gruppi finanziari che operano in più di uno degli Stati membri dell'UE, inclusa la BEI, rientrino nella sfera di competenza dell'EBA; chiede alla Commissione e agli Stati membri di mettere in atto tutti gli sforzi necessari per consentire che il nuovo sistema di autorità di vigilanza finanziaria cominci ad operare quanto prima;

Controllo e gestione di bilancio

9.

si compiace che la Banca sia riuscita a mantenere un merito di credito di massimo livello nonostante la volatilità e l'incertezza dei mercati; plaude inoltre al fatto che la Banca abbia aumentato il tetto di finanziamento da 55 miliardi di euro a 60 miliardi di euro e che abbia raggiunto un importo di 59,5 miliardi di euro, con un incremento significativo dell'8,8 % rispetto al 2007 (54,7 miliardi di euro);

10.

invita la BEI a mettere in atto tutti gli sforzi necessari per conservare il rating AAA, essenziale per garantire le migliori condizioni di credito possibili;

Mandato esterno e Fondo investimenti

11.

attende la revisione intermedia del finanziamento esterno della BEI entro il 30 aprile 2010 e la proposta della Commissione relativa ad una nuova decisione che sostituisca la decisione n. 633/2009/CE; ritiene che sia la revisione intermedia che la nuova proposta della Commissione dovrebbero tener conto non solo delle raccomandazioni del comitato direttivo presieduto da Michel Camdessus, ma anche delle precedenti raccomandazioni del Parlamento; chiede in particolare una maggiore coerenza nel mandato esterno della BEI, per quanto riguarda sia l'adeguatezza dei fondi per tutto il periodo del nuovo mandato sia la loro distribuzione per regione geografica;

12.

rileva il fatto che l'azione esterna della BEI dovrebbe essere in sintonia con gli obiettivi di politica dell'Unione europea, come sancito dal trattato UE e il trattato FUE; ritiene che la BEI, in quanto banca di accompagnamento delle politiche UE, debba mantenere un equilibrio in termini di prestiti tra le diverse regioni della politica di vicinato dell'Unione; ritiene inoltre che, per quanto riguarda le regioni in cui l'attività della BEI può sovrapporsi con altre istituzioni finanziarie regionali o internazionali finanziate pubblicamente, possa rendersi necessaria una chiara ripartizione dei compiti; si compiace al riguardo del Quadro per gli investimenti dei Balcani occidentali (Western Balkan Investment Framework); ribadisce tuttavia la necessità di rivedere i vigenti accordi di cooperazione tra la Commissione, la BEI e la BERS per quanto riguarda il finanziamento di interventi nei paesi coperti dalla politica di vicinato, in Russia e nell'Asia centrale; plaude pertanto che il comitato direttivo di saggi convenga con le raccomandazioni approvate dal Parlamento europeo nel marzo 2009 riguardo a una migliore intesa tra la BEI e la BERS;

13.

ricorda che, al paragrafo 24 della risoluzione del 22 aprile 2008 (10) sul discarico per l'esecuzione del bilancio del 6o, 7o, 8o e 9o Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2006 si propone che, nel corso della procedura di discarico, la BEI presenti direttamente alla commissione per il controllo dei bilanci la propria relazione annuale ed illustri l'esecuzione del fondo di investimento; ricorda inoltre che le risorse del FES sono denari pubblici provenienti dai contribuenti europei e non dai mercati finanziari;

14.

ribadisce il suo rammarico per il fatto che la relazione annuale della BEI sul Fondo investimenti contiene principalmente informazioni finanziarie e pochissime informazioni, per non dire nessuna, sui risultati dei diversi programmi finanziati;

15.

osserva che la prossima revisione del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee (11) rappresenta un'opportunità per includere i progetti e i risultati del Fondo investimenti nella procedura di discarico; invita la Commissione a prospettare, nella sua proposta, una possibile soluzione per il conseguimento di tale obiettivo;

Trasparenza e lotta contro le frodi

16.

osserva con soddisfazione che negli ultimi anni la BEI ha sistematicamente dato seguito alle raccomandazioni del Parlamento;

17.

rammenta che la BEI si è impegnata a rivedere formalmente ogni tre anni la politica di divulgazione al pubblico; si compiace della consultazione pubblica avviata nel maggio 2009 dalla BEI sulla politica concernente il meccanismo di trattamento dei reclami, la politica di divulgazione al pubblico e la politica di trasparenza; deplora che la politica di divulgazione al pubblico non sia stata rivista nel 2009, come previsto, e si aspetta che la Banca riveda quanto prima queste tre politiche;

18.

chiede alla BEI di specificare chiaramente le condizioni di riservatezza delle informazioni nella prossima politica di divulgazione, allo scopo di definire norme rigorose in materia di trasparenza;

19.

osserva con soddisfazione che negli ultimi anni le consultazioni pubbliche sono diventate parte integrante della politica di trasparenza della BEI; invita tuttavia la BEI a prestare maggiore attenzione all'impegno delle parti interessate, fornendo loro chiari documenti di orientamento sulla possibilità di partecipare a consultazioni o valutazioni;

20.

si compiace del fatto che la BEI, in particolare il responsabile della conformità, abbia accordato maggiore attenzione allo sviluppo di un nuovo complesso di norme sulla tutela degli informatori, che è stato pubblicato nell'aprile 2009 e garantisce una piena protezione a tutto il personale della BEI e a tutti i fornitori di servizi; richiama tuttavia l'attenzione della Banca sul fatto che essa non offre ai denuncianti esterni alcuna tutela contro le ritorsioni e chiede che la Banca prenda in esame possibili soluzioni per colmare tale lacuna;

21.

sostiene la politica di «tolleranza zero» della BEI contro le frodi e la corruzione e chiede alla Banca di accelerare, in collaborazione con la Commissione, la creazione di una lista nera degli autori di frodi nonché lo sviluppo e la messa in atto di un sistema di esclusione per le società riconosciute colpevoli di corruzione dalla BEI o da altre banche multilaterali di sviluppo;

22.

si compiace del fatto che la politica di divulgazione al pubblico sia tradotta in tutte le lingue dell'UE e invita la BEI a rendere inoltre disponibile in tutte le lingue dell'Unione europea l'accesso alle informazioni in materia di ambiente, al meccanismo di trattamento dei reclami della BEI e alla politica di trasparenza della BEI;

Politica nei confronti dei centri finanziari offshore

23.

si compiace del fatto che la BEI abbia fatto un ulteriore passo in avanti rivedendo la sua politica nei confronti dei centri finanziari offshore, andando oltre al mantenimento del divieto esistente di finanziare i promotori che hanno sede in un paradiso fiscale;

24.

prende atto con soddisfazione della nuova politica della Banca nei confronti dei centri finanziari offshore, che va oltre il semplice mantenimento del bando a carico dei promotori finanziari che hanno sede in un centro finanziario offshore proscritto, in particolare del nuovo obbligo imposto dalla BEI a tutte le controparti situate in centri finanziari offshore non proscritti, ma scarsamente regolamentati, a trasferirsi in un paese che non sia un centro finanziario offshore, prima della firma dei pertinenti contratti, garantendo quindi per le future operazioni di prestito della Banca successivamente al 31 marzo 2010 che nessun mutuatario della BEI si trovi in un centro finanziario offshore scarsamente regolamentato;

25.

chiede alla BEI di verificare se tale nuova politica relativa ai centri finanziari offshore includa le risorse utilizzate dalla Banca per concedere prestiti a favore di progetti; ritiene inoltre che la BEI dovrebbe assicurare che il reddito prodotto da tali risorse non possa essere trasferito verso paradisi fiscali una volta terminati i progetti;

26.

esprime la propria preoccupazione per la mancanza di trasparenza del modo di assegnazione e di monitoraggio dei «prestiti globali» in termini di governance fiscale; ricorda che la BEI dovrebbe assicurare che i beneficiari dei suoi prestiti non si avvalgano dei paradisi fiscali né utilizzino altre pratiche, quali prezzi di trasferimento proibitivi che possono portare a frodi o evasioni fiscali; chiede alla BEI al riguardo di esigere che gli intermediari finanziari rendano pubblici gli impieghi dei prestiti globali e dei prestiti quadro che ricevono, compresa una relazione delle loro attività in ogni singolo paese in cui operano;

27.

accoglie con interesse la relazione sull'attività e sulla responsabilità d'impresa del gruppo BEI, la quale illustra le azioni intraprese per conseguire gli obiettivi strategici della Banca che integrano e rafforzano gli obiettivi delle politiche dell'Unione europea;

Strategia e obiettivi

28.

si compiace del piano di attività 2009-2011 della BEI, nel quale la Banca ha rivisto notevolmente al rialzo i propri obiettivi di attività rispetto agli orientamenti presentati nel piano di attività 2008-2010;

29.

sottolinea che la BEI è chiamata a svolgere un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi UE 2020; invita quindi la Banca ad assicurarsi che i suoi prestiti contribuiscano allo sforzo volto a conseguire gli obiettivi strategici;

30.

osserva che la coesione economica e sociale e la convergenza, in particolare il pilastro «convergenza» della politica di coesione dell'Unione europea rappresentano un obiettivo centrale della BEI;

31.

apprezza il contributo accordato dalla BEI all'obiettivo di convergenza attraverso il prestito di 21 miliardi di EUR, pari al 41 % dei prestiti totali concessi dalla medesima nell'UE, a favore di progetti di convergenza;

32.

sottolinea il valore aggiunto delle azioni intraprese in cooperazione con la Commissione e dell'approccio della Banca volto a fornire un ulteriore sostegno ed effetto leva rispetto agli interventi del Fondo strutturale;

33.

chiede di migliorare l'uso combinato delle sovvenzioni UE con gli strumenti finanziari BEI, specialmente nelle regioni di coesione in cui la raccolta di fondi propri incontra particolare difficoltà, allo scopo di sostenere la coesione e impedire l’ulteriore declino nei paesi che più sono stati colpiti dalla crisi;

34.

chiede che in futuro la relazione della BEI presenti informazioni dettagliate sui principali prestiti che integrano le sovvenzioni del FESR a favore delle regioni che attuano programmi tecnologicamente avanzati o programmi relativi all'approvvigionamento di energie rinnovabili o pulite;

35.

evidenzia il ruolo significativo della BEI nel sostenere le piccole e medie imprese durante la crisi finanziaria, considerando che le PMI, che rappresentano il 99 % delle imprese presenti nell'UE e forniscono occupazione a oltre 100 milioni di persone, sono il motore dell'economia europea;

36.

è consapevole dell'effetto leva intrinseco, in base al quale gli intermediari finanziari sono tenuti a prestare alle PMI un importo almeno doppio del credito ricevuto dalla BEI e riconosce che la nuova iniziativa di prestiti per le PMI migliora le condizioni finanziarie applicabili a queste ultime; chiede inoltre alla BEI di fornire maggiori informazioni riguardo all'efficacia dell'utilizzo di tali prestiti nella prossima relazione d'attività, per far sì che una parte dei benefici che esse ricavano dal finanziamento BEI sia trasferito alle PMI in modo appropriato, e di fornire informazioni sull'origine dei finanziamenti;

37.

osserva a tale riguardo che, su richiesta degli azionisti della BEI, per il periodo 2008–2011 sono stati stanziati 30 miliardi di euro per prestiti alle PMI e che metà di tale importo è stato reso disponibile tra il 2008 e il 2009; sottolinea l'importanza di elevati livelli di sorveglianza affinché i partner finanziari non accumulino crediti BEI per stabilizzare il proprio bilancio;

38.

chiede alla BEI, considerando che la crisi economica non è ancora superata e che i tassi di disoccupazione sono ancora in crescita, di dar prova di maggiore audacia nell'assunzione di rischi nel concedere prestiti alle PMI, senza mettere in pericolo il suo status di tripla A; propone che la BEI adatti il mandato del 2006 sui capitali di rischio per il Fondo europeo d'investimento così da meglio tener conto dell'attuale crisi economica e della necessità di migliorare l'accesso delle PMI ai capitali per il finanziamento di progetti che comportano rischi; chiede che la partecipazione della BEI al programma Jasmine, attualmente di 20 milioni di EUR, sia almeno raddoppiata;

39.

ricorda le raccomandazioni formulate nella sua risoluzione del 25 marzo 2009 sulle relazioni annuali 2007 della Banca europea per gli investimenti e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (12), al cui paragrafo 8 si esorta la BEI «a controllare meglio e a rendere trasparente la natura e la destinazione finale dei suoi prestiti globali a sostegno delle PMI»; invita la BEI a rafforzare ulteriormente la trasparenza delle proprie attività di prestito attraverso intermediari finanziari e a stabilire chiare condizioni di finanziamento per gli intermediari finanziari nonché criteri di efficacia dei prestiti;

40.

invita la BEI ad armonizzare le proprie operazioni di prestito a favore delle PMI con le operazioni a titolo del Fondo strutturale nelle regioni di convergenza e a garantire un sostegno equilibrato alle varie categorie di PMI;

41.

esorta la BEI a garantire un migliore monitoraggio e a rendere più trasparente la natura e la destinazione finale dei suoi prestiti globali a sostegno delle piccole e medie imprese; suggerisce la creazione di un quadro di valutazione degli effetti moltiplicatori delle operazioni di prestito della BEI;

42.

invita la BEI a elaborare un'analisi più dettagliata e armonizzata sotto il profilo metodologico nelle sue relazioni annuali relative all'attuazione degli strumenti finanziari che integrano le operazioni del Fondo strutturale; in tale contesto la Banca potrebbe illustrare al Parlamento il funzionamento del meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi che essa ha elaborato con la Commissione; sottolinea la particolare importanza dell'interazione tra tale meccanismo, il finanziamento nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca e i Fondi strutturali;

43.

osserva che, secondo la relazione annuale della BEI, la fase di valutazione dell'iniziativa JEREMIE (Risorse europee congiunte per le micro, le piccole e le medie imprese) si è conclusa nel 2008; deplora il fatto che la relazione non includa tale valutazione;

44.

chiede alla BEI di fornire, nella prossima relazione annuale, maggiori informazioni riguardo ai primi risultati delle due politiche dal 2009: l'iniziativa JASMINE (Azione congiunta per sostenere gli istituti di microcredito in Europa) e l'attuazione del «Fondo mezzanino per la crescita»;

45.

chiede alla BEI di mettere in atto tutti gli sforzi necessari per semplificare la regolamentazione che risulta complicata e burocratica in determinati progetti, ove necessario, allo scopo di rendere il finanziamento dei progetti più rapido ed efficiente, tenuto conto in particolare della crisi mondiale;

46.

sottolinea che il successo dei nuovi programmi per le macroregioni europee dipende dal coordinamento delle attività avviate nel quadro di tutte le politiche aventi un impatto territoriale e dal reperimento di una soluzione a lungo termine per il finanziamento delle macro-regioni; chiede, pertanto, alla Banca di considerare la possibilità di finanziamenti BEI e FEI a tal fine, in aggiunta ai finanziamenti dell'Unione europea, nel prossimo periodo di programmazione finanziaria che inizierà nel 2014;

47.

invita la BEI ad adoperarsi al massimo per evitare la duplicazione del lavoro con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) all'esterno dell'UE; ribadisce le raccomandazioni espresse nel paragrafo 28 della summenzionata risoluzione del 25 marzo 2009, al fine di strutturare più efficacemente la cooperazione tra la BEI e la BERS nei paesi in cui operano entrambe;

*

* *

48.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché alla Banca europea per gli investimenti e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU L 255 del 26.9.2009, pag. 98.

(2)  Testi approvati, P6_TA(2009)0185.

(3)  GU C 259 E del 29.10.2009, pag. 14.

(4)  GU L 414 del 30.12.2006, pag. 95.

(5)  Causa C-155/07, Parlamento europeo contro Consiglio dell'Unione europea, non ancora pubblicata nella raccolta.

(6)  GU C 332 del 30.12.2006, pag. 45.

(7)  Causa C-15/00, Commissione delle Comunità europee contro Banca europea per gli investimenti, raccolta 2003, pag. I-7281.

(8)  Articolo 287, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

(9)  Testi approvati, P7_TA(2010)0053.

(10)  GU L 88 del 31.3.2009, pag. 253.

(11)  GU L 248 del 16.9.2002, pag. 1.

(12)  Testi approvati, P6_TA(2009)0185.