52010DC0771




[pic] | COMMISSIONE EUROPEA |

Bruxelles, 17.12.2010

COM(2010) 771 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

PIANIFICAZIONE DELLO SPAZIO MARITTIMO NELL'UE – RISULTATI ED EVOLUZIONE FUTURA

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

PIANIFICAZIONE DELLO SPAZIO MARITTIMO NELL'UE – RISULTATI ED EVOLUZIONE FUTURA

1. INTRODUZIONE

2. Contesto e obiettivi

Nel Libro blu e nel piano d'azione per una politica marittima integrata (PMI)dell'UE[1] , la pianificazione dello spazio marittimo (PSM) è ritenuta uno degli strumenti intersettoriali a sostegno dell'attuazione della PMI.

Nel 2008 la Commissione ha adottato la comunicazione "Tabella di marcia per la pianificazione dello spazio marittimo: definizione di principi comuni nell'UE"[2], nella quale si proponeva un insieme di principi di base per la PSM. Nella tabella di marcia la Commissione si è impegnata a presentare una relazione sui diversi seminari in programma per il 2009, nonché a proporre ulteriori iniziative e azioni. La presente comunicazione mantiene fede all'impegno e tenta di delineare il contesto attuale della PSM nell'UE.

La PSM è comunemente definita un processo nel quale le autorità pubbliche analizzano e stabiliscono la distribuzione spaziotemporale delle attività umane nelle zone marine per conseguire obiettivi ambientali, economici e sociali.

3. PERCHÉ UN'AZIONE UE IN MATERIA DI PSM?

La Commissione sottolinea che l'attuazione della PSM spetta agli Stati membri e si dichiara disposta ad adoperarsi per favorire la collaborazione e lo sviluppo di un approccio comune. Sebbene molto possa essere conseguito a livello nazionale, la Commissione ritiene importante proseguire un'azione a livello unionale per istituire un quadro di riferimento coerente per la PSM all'interno dell'Unione:

- un processo comune consentirebbe un'applicazione efficiente e agevole della PSM nelle zone marine transfrontaliere, stimolando lo sviluppo delle attività marittime e la tutela dell'ambiente marino grazie a un quadro di riferimento comune e a impegni normativi analoghi;

- garantire l'applicazione della PSM in tutti gli Stati membri favorirebbe una crescita sostenibile nei settori marittimi. La PSM è essenziale a fini di certezza del diritto, prevedibilità e trasparenza, elementi da cui deriva una riduzione dei costi per gli investitori e gli operatori, in particolare quelli attivi in più di uno Stato membro. Tali elementi sono funzionali alla promozione degli investimenti e alla creazione di crescita e occupazione, in linea con l'iniziativa Europa 2020[3]. Inoltre, senza PSM, l'aumento del rischio di conflitti territoriali tra le attività marittime in espansione, compresa la protezione dell'ambiente marino, può tradursi in una combinazione non ottimale di crescita e di sostenibilità;

- la PSM agevolerebbe l'attuazione della legislazione unionale esistente (cfr. sezione 5);

- un approccio comune offrirebbe agli Stati membri che applicano la PSM un'opportunità per condividere le conoscenze con gli altri.

- SEMINARI

La comunicazione "Tabella di marcia" ha avviato un dibattito sulla PSM nell'UE. Nel 2009 si sono tenuti cinque seminari sull'argomento, onde dibattere dei principi esposti in tale comunicazione con gli Stati membri, le regioni, le ONG e l'industria.

Ne è risultato un accordo generale, accolto favorevolmente, secondo il quale i dieci principi della tabella di marcia sono adeguati ed esaurienti e forniscono un'importante base per lo sviluppo futuro della PSM a livello dell'UE.

Uno dei punti vista più frequentemente esposti è che la PSM è uno strumento integrato ed equilibrato dotato del potenziale per fornire una stabilità e una prevedibilità di lungo periodo, nonché per gestire la concorrenza per lo spazio nelle zone di uso più intensivo. Si tratta di un aspetto fondamentale per tutti i settori economici, quali i trasporti marittimi, lo sfruttamento del petrolio e del gas, l'estrazione di sabbia e ghiaia, le energie rinnovabili, la pesca, l'acquacoltura, il turismo e la tutela dell'ambiente.

Sulla base di questo dibattito la Commissione formula le conclusioni esposte di seguito.

4. Approccio ecosistemico

Nella tabella di marcia, l'approccio ecosistemico è presentato come un principio informatore della PSM. Le discussioni hanno confermato la valutazione della Commissione, secondo la quale l'ecosistema deve costituire la base del quadro di riferimento generale della PSM.

La direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino ( Marine Strategy Framework Directive – MSFD) dispone l'applicazione dell'approccio ecosistemico alla gestione delle attività umane (cfr. punto 5.2). I seminari hanno evidenziato che taluni elementi della MSFD possono contribuire all'applicazione della PSM e viceversa.

5. Utilizzo della PSM in funzione della zona e del tipo di attività

Quando viene applicata, la PSM deve prendere in considerazione tutte le specificità di una zona (dimensioni, densità e carattere degli usi marittimi, vulnerabilità ambientale, struttura amministrativa e politica). Si devono inoltre definire di conseguenza le zone di gestione. Una zona soggetta a svariati usi marittimi intensivi deve essere soggetta a un processo di PSM più dettagliato rispetto a una zona nella quale si svolge un numero inferiore di attività.

6. Definire gli obiettivi che orientano la PSM

Definire gli obiettivi della PSM a livello nazionale o regionale deve essere considerato un processo che inizia con un accordo su obiettivi strategici, a loro volta definiti successivamente da obiettivi operativi, ossia quantitativi e chiaramente misurabili. Iniziare con visioni ampie e obiettivi generali consente un più ampio margine per le trattative, ma si devono precisare obiettivi chiari per disporre di una base utile per elaborare, attuare e monitorare un piano.

Gli obiettivi devono essere basati su prospettive di lungo periodo e devono guardare al futuro.

La pianificazione degli obiettivi deve interessare interi mari o bacini marittimi regionali, tenendo in debita considerazione una dimensione globale. Gli obiettivi strategici od operativi su scale spaziali diverse (mondiale, europea, regionale, nazionale, locale) devono essere considerati componenti dello stesso quadro di pianificazione.

7. Elaborare la PSM in modo trasparente

La trasparenza è alla base della responsabilità e della legittimità. Si devono individuare tutti i decisori e le parti interessate e devono essere chiare tutte le fasi del processo. Le aspettative in merito al processo decisionale devono essere trattate in modo adeguato e i motivi delle decisioni adottate nel processo devono essere comunicati e giustificati alle parti interessate.

8. Coinvolgimento delle parti interessate

Tutte le parti interessate devono essere coinvolte nel processo di PSM sin dalle prime fasi. Si tratta di un aspetto essenziale per la ricerca di sinergie e innovazioni, nonché per chiarire gli obiettivi e i benefici del processo di pianificazione. È indispensabile un dibattito aperto fra i diversi settori al fine di individuare i conflitti e i mezzi di coesistenza.

È importante assegnare ruoli e responsabilità, stimolando l'interazione fra i gruppi di parti interessate e non solo fra i decisori e le parti interessate.

Una forte partecipazione delle parti interessate prolunga il processo: occorre tenerne conto e riservarle un tempo sufficiente, che sarà recuperato successivamente in fase di attuazione, con una partecipazione più convinta conseguente al coinvolgimento costante dei diversi soggetti.

9. Coordinamento con gli Stati membri – Semplificare i processi decisionali

Per il processo PSM sarebbe positivo disporre di un unico organo amministrativo (uno sportello unico) per dirigere tale processo, in modo da chiarire le responsabilità e i livelli di autorizzazione, per esempio nazionali o regionali. Questo non comporta necessariamente la creazione di un nuovo organismo: uno sportello unico basato sulle strutture amministrative esistenti può conseguire tale obiettivo.

10. Garantire l'efficacia giuridica della PSM nazionale

La PSM deve essere applicata nel rispetto del diritto internazionale.

Per garantire gli effetti giuridici della pianificazione nazionale dello spazio marittimo, è necessaria una cooperazione interistituzionale e le competenze amministrative devono essere chiare. Una zona economica esclusiva (ZEE) offre condizioni più favorevoli per un'attuazione efficiente della PSM, poiché ne rende più agevole il rispetto.

Per elaborare un piano di gestione dello spazio marittimo è possibile avvalersi sia di strumenti giuridicamente vincolanti sia di strumenti di indirizzo. È essenziale chiarire quali soggetti siano vincolati all'osservanza del piano (ossia operatori economici, autorità pubbliche o pubblico generico).

11. Cooperazione e consultazione transfrontaliere

La comunicazione, la consultazione e la cooperazione con i paesi limitrofi devono avvenire sin dalle fasi iniziali. Si devono identificare i referenti e i gruppi (decisori, parti interessate, ricercatori, ecc.) nei paesi coinvolti. Una PSM transfrontaliera efficace richiede lo sviluppo di una visione comune basata sull'esame degli interessi comuni (rete elettrica offshore, pesca, trasporti, ecc.).

È necessaria una forte volontà politica di cooperare.

12. Integrare il monitoraggio e la valutazione nel processo di pianificazione

Il monitoraggio e la valutazione sono necessari per una gestione adattativa delle zone marine e dovrebbero interessare gli aspetti socioeconomici, ambientali e amministrativi. Nelle fasi iniziali del processo si devono definire indicatori adeguati sulla base dei quadri di riferimento esistenti a livello mondiale, europeo, regionale, nazionale e locale. I sistemi di monitoraggio e valutazione devono tenere in dovuta considerazione il fatto che i processi afferenti all'ambiente naturale marino e i diversi usi dello spazio marittimo impiegano scale spaziotemporali differenti.

13. Raggiungere una coerenza fra pianificazione dello spazio terrestre e di quello marittimo: legame con la gestione integrata delle zone costiere

Poiché, a differenza del suolo, il mare non è oggetto di diritti di proprietà individuale, le condizioni di pianificazione sono diverse. La continuità nella pianificazione dal suolo al mare è fondamentale e richiede coerenza fra strategie e piani marittimi e terrestri, anche in fase di attuazione. È necessario dedicare un'attenzione specifica alla strategia spaziale per lo spazio di transizione dalla terra al mare, che costituisce parte del processo di gestione integrata delle zone costiere (GIZC).

Questo spiega l'origine dei forti legami fra la PSM in acque costiere e la GIZC (cfr. punto 5.4).

14. Una solida base di dati e di conoscenze

I principi informatori della rete europea per l'osservazione e la raccolta di dati sull'ambiente marino ( European Marine Observation and Data Network - EMODNET) sono validi e compatibili con quelli di altre iniziative suscettibili di applicazione nella PSM (cfr. punto 5.1)[4].

I dati devono essere gestiti al livello adeguato (mondiale, europeo, regionale, nazionale o locale). Sono per esempio necessari dati più particolareggiati in relazione alle zone costiere e occorre prendere in considerazione diverse scale di dati. Sono richieste conoscenze in vari ambiti (ambientale, socioeconomico, ecc.). La ricerca per convertire i dati in conoscenze integrate a sostegno della PSM a diversi livelli[5] può avvalersi di progetti finanziati dall'UE nell'ambito della strategia europea per la ricerca marina e marittima.

La raccolta di dati e informazioni pertinenti deve essere effettuata attraverso una collaborazione nell'ambito delle regioni marittime, non solo tra Stati membri dell'UE, bensì anche con altri interlocutori di tali regioni: paesi terzi, organizzazioni regionali e altre parti interessate.

15. SVILUPPI DELLA PSM DOPO LA COMUNICAZIONE "TABELLA DI MARCIA"

16. Sviluppi a livello nazionale

In molti Stati membri si sono registrati sviluppi significativi della PSM; l'eterogeneità delle zone marittime e degli usi umani hanno determinato impostazioni differenti della PSM. Strutture amministrative e sistemi giuridici diversi hanno generato una miriade di politiche: dall'assenza di politiche e di legislazione, a politiche di GIZC estese al mare e un uso parziale della PSM fino alla piena attuazione della PSM nelle acque territoriali e/o nella ZEE. Esistono inoltre notevoli varianti fra i sistemi di amministrazione della PSM (autorità centrali, regionali e/o locali, partecipazione delle parti interessate, ecc.).

Esiste una tendenza generale a incrementare l'uso della PSM. Gli sviluppi negli Stati membri procedono a velocità diverse e i processi di PSM che ne risultano sono verosimilmente molto diversi tra loro. Questo corrobora la conclusione della Commissione, ossia che sarebbe proficuo sviluppare tempestivamente un approccio o un quadro di riferimento comune per la PSM a livello unionale.

La cooperazione transfrontaliera ne è una componente essenziale. Sempre più spesso gli Stati membri vi ricorrono in modo pionieristico attraverso progetti finalizzati ad analizzare il potenziale della PSM nei bacini marittimi regionali. Rendono necessaria tale cooperazione le esigenze determinate dai recenti sviluppi economici, quali i progetti di una "super rete" elettrica nel Mare del Nord, nonché la necessità di dare attuazione alla legislazione europea, ad esempio alle misure di distribuzione territoriale previste dalla MSFD. Ciò rende ancora più forte l'esigenza di un quadro di riferimento comune a livello unionale a sostegno della cooperazione fra gli Stati membri in materia di PSM.

Sviluppi analoghi si registrano in paesi terzi, come per esempio negli USA, in Canada e in Australia.

17. Sviluppi a livello internazionale

La PSM suscita sempre maggiore attenzione in varie sedi internazionali, quali l'UNESCO/IOC, la Convenzione sulla diversità biologica e il Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare.

Le convenzioni marittime regionali[6] rappresentano partner importanti per l'UE, considerato il loro impegno nella gestione ambientale internazionale dei bacini marittimi e nell'attuazione della MSFD. Molte di esse hanno scelto di annoverare la PSM tra i rispettivi settori di attività[7]. Questi sviluppi sono in linea con l'approccio della tabella di marcia.

18. CONTESTO ATTUALE A LIVELLO DELL'UE

Esiste un'ampia gamma di politiche europee ai fini delle quali risulta pertinente e utile un approccio unionale comune alla PSM.

19. Politica marittima integrata dell'UE, specificità regionali e dati e conoscenze sul mare

Ai fini dell'attuazione della PSM sono di particolare rilievo due aspetti:

- la varietà delle caratteristiche dei bacini marittimi sui quali si affaccia l'UE ha spinto la Commissione ad adottare un approccio regionale per attuare la PMI a livello dei bacini marittimi. Ne sono esempi l'approccio regionale per l'Artico[8] e per il Mediterraneo[9] e la strategia macroregionale per la regione del Mar Baltico[10]. L'esigenza di prendere in considerazione le caratteristiche specifiche di ciascun bacino marittimo è altrettanto essenziale ai fini della PSM;

- l'iniziativa della Commissione sulle conoscenze e i dati marini[11] mira a fornire conoscenze e dati di dimostrato valore e facilmente accessibili a beneficio del settore privato, dei decisori del settore pubblico e della ricerca scientifica oceanografica, tutti estremamente importanti per lo sviluppo della PSM.

- Direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino

La MSFD[12] costituisce il pilastro ambientale della PMI. Essa mira a conseguire o mantenere un buono stato ambientale nell'ambiente marino entro il 2020, a gestire le attività umane nelle zone marittime conformemente all'approccio ecosistemico e a contribuire all'integrazione delle problematiche ambientali nelle diverse politiche[13]. La direttiva precisa che il programma di misure che gli Stati membri devono istituire entro il 2015 per conseguire tale obiettivo può avvalersi di misure di protezione spaziale[14], di controlli della distribuzione territoriale e temporale e di misure di coordinamento della gestione[15]. La PSM può quindi rappresentare uno strumento importante per consentire agli Stati membri di sostenere taluni aspetti dell'attuazione della MSFD, anche nel contesto del coordinamento transfrontaliero delle strategie per l'ambiente marino. Sia la PSM, sia la MSFD dipendono dalla robustezza dei dati e delle conoscenze (cfr. punto 3.11). Esiste inoltre un legame fra le misure spaziali della MSFD e l'attuazione delle direttive Uccelli e Habitat[16] nelle zone costiere e marine.

20. Attività marittime europee

La pesca è una delle attività economiche che si praticano da più tempo nelle acque europee. Oltre ai problemi della sovraccapacità della flotta, del declino degli stock ittici e della ridotta redditività, il settore della pesca deve far fronte anche a una maggiore concorrenza per lo spazio. L'acquacoltura richiede che siano riservate aree specifiche all'attività. Il settore delle catture necessita di un accesso flessibile al mare per far fronte ai cambiamenti degli schemi di distribuzione degli stock ittici. Un accesso allo spazio marittimo chiaramente definito a lungo termine è importante per entrambi in settori ed è essenziale un quadro di riferimento PSM che impegni le parti interessate e preveda una cooperazione transfrontaliera. La conoscenza dei pescatori riguardo al mare può inoltre rivelarsi preziosa per ottimizzare, ad esempio, l'ubicazione delle zone marine protette e dei parchi eolici, contenendo allo stesso tempo i costi. La necessità di garantire la coerenza dei piani spaziali relativi alle diverse zone marine è palese nell'ambito della gestione alieutica, sia a causa della mobilità delle risorse, sia perché le decisioni afferenti alla PCP sono adottate a livello unionale. Un'analoga necessità di coerenza e flessibilità spaziali risulta evidente in relazione alla tutela dell'ambiente marino, ossia nella definizione e nella delimitazione delle zone marine protette.

Il ricorso alle energie rinnovabili è fondamentale per la politica europea in materia di cambiamento climatico come per altri obiettivi dell'Unione. La direttiva del 2009 sulle energie rinnovabili [17] fissa un obiettivo di quota pari al 20% per tali fonti energetiche entro il 2020. Le fonti di energia rinnovabile offshore, in particolare l'eolico offshore, vi contribuiranno in modo importante. I parchi eolici offshore e le altre fonti di energia rinnovabile devono essere connessi alla rete onshore. Il pacchetto per le infrastrutture energetiche della Commissione, di prossima adozione, conterrà le prescrizioni relative alla nuova infrastruttura di rete. Tali impianti richiederanno notevoli risorse in termini di spazio, anche nelle zone transfrontaliere. Da un approccio comune con un coordinamento transfrontaliero rafforzato nell'ambito della PSM si possono attendere notevoli effetti benefici. La ricerca finanziata nell'ambito del Settimo programma quadro per la ricerca (7° PQ) è mirata a finanziare lo sviluppo delle energie rinnovabili offshore e a ottimizzare la PSM.

Alcune aree delle acque costiere europee sono sfruttate intensivamente per la produzione di greggio e gas. L'UE ha un interesse vitale nel garantire la sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi . L'incidente avvenuto sulla piattaforma Deepwater Horizon ha spinto la Commissione a prendere in considerazione una legislazione di ampia portata relativa alle piattaforme petrolifere per garantire i massimi livelli di sicurezza. La comunicazione del 2010 sulla sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi[18] sottolinea che le autorità pubbliche sono responsabili dell'adozione di un quadro normativo adeguato in materia di attività offshore, che inglobi i principi della PSM.

I trasporti marittimi nelle acque dell'UE sono intensi. L'uso del mare per i trasporti marittimi e gli schemi di separazione del traffico sono disciplinati a livello internazionale, principalmente dall'UNCLOS, dalla convenzione SOLAS e dalle risoluzioni dell'IMO. La direttiva 2002/59/CE dispone che gli Stati membri e la Commissione collaborino per istituire servizi obbligatori di assistenza al traffico e sistemi di rotte navali appropriati[19]. La PSM può esservi d'ausilio, poiché ricomprende le rotte di navigazione convenute a livello internazionale ed europeo e la relativa gestione, nonché il traffico marittimo esterno a esse. I vantaggi del trasporto marittimo a corto raggio (redditività ambientale ed energetica) hanno stimolato la Commissione a promuovere tale modalità di trasporto mediante iniziative quali le "autostrade del mare" e lo "spazio europeo per il trasporto marittimo senza frontiere"[20]. Le azioni nell'ambito di queste iniziative richiederanno il coordinamento delle pertinenti misure spaziali.

21. Gestione integrata delle zone costiere

La GIZC mira a creare un quadro di riferimento globale per la gestione delle zone costiere nel loro complesso, compresa la politica ambientale, la pianificazione territoriale, la politica industriale e altre politiche e strumenti che incidono sulle regioni costiere. La GIZC intende migliorare il benessere economico e sociale di queste zone e contribuire a svilupparne il pieno potenziale. Nella pratica si è concentrata in misura maggiore sul suolo e sulle zone di prossimità delle coste, mentre la PSM ha avuto per oggetto la distribuzione dello spazio e il conseguimento di un equilibrio fra gli usi del territorio nelle zone marine, nonostante vi siano somiglianze in termini di coinvolgimento delle parti interessate.

Nel 2002 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato una raccomandazione[21] che delinea le iniziative che gli Stati membri devono adottare al fine di sviluppare le strategie nazionali afferenti alla GIZC. Nel 2010 l'UE ha ratificato il protocollo di Barcellona sulla GIZC per il Mediterraneo[22].

22. SVILUPPI CONCETTUALI DELLA PSM A LIVELLO DELL'UE

Al fine di far progredire lo sviluppo concettuale della PSM, la Commissione ha avviato studi in merito a diversi aspetti di essa:

- nel 2008 uno studio relativo agli aspetti giuridici della PSM[23];

- nel 2010 uno studio sugli effetti economici della PSM, che ha concluso che detti effetti si traducono in costi di transazione inferiori per le nuove attività marittime nonché in un ambiente più propizio per gli investimenti[24];

- nel 2010 uno studio relativo al potenziale della PSM nel Mediterraneo[25].

Nel 2009 è stato inoltre avviato, nell'ambito del 7° PQ, un importante progetto di ricerca mirato a produrre strumenti di gestione integrata per il monitoraggio, la valutazione e l'attuazione delle zone oggetto di una gestione dello spazio.

L'UE cofinanzierà inoltre due progetti pilota in materia di PSM nel mar Baltico e nell'Atlantico nordorientale, fino al Mare del Nord e alla Manica. Ciascun progetto prevede la partecipazione di organismi di almeno due Stati membri e intende acquisire esperienze pratiche in merito all'applicazione della PSM nelle zone transfrontaliere[26]. La Commissione ha inoltre adottato una proposta di regolamento a sostegno di un ulteriore sviluppo della PMI, che contribuirà a sua volta allo sviluppo della PSM nel periodo 2011-2013; nella fattispecie propone un maggior numero di progetti pilota in materia di PSM transfrontaliera destinati a specifiche zone marittime[27].

Infine, diversi programmi INTERREG[28] inglobano importanti elementi di PSM. Il programma LIFE finanzia le misure di gestione spaziale nell'ambito della rete Natura 2000 e l'applicazione dell'approccio ecosistemico per l'attuazione della MSFD. Tali progetti sono essenziali per garantire lo sviluppo delle migliori pratiche e delle esperienze riguardanti la PSM in un contesto transfrontaliero.

23. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE

La Commissione trae tre conclusioni principali dall'esperienza acquisita in merito alla PSM dopo il varo della PMI unionale e la comunicazione "Tabella di marcia" sulla PSM:

- il processo di consultazione che ha fatto seguito alla suddetta comunicazione ha evidenziato un ampio consenso sulla necessità di un approccio comune alla PSM e ha confermato che esiste interesse a sviluppare ulteriormente la PSM a livello dell'Unione per i motivi illustrati alla sezione 2;

- lo sviluppo dei processi di PSM da parte degli Stati membri è in corso, ma è volto a soddisfare esigenze specifiche, secondo percorsi e tempi diversi. Un approccio comune più coerente incrementerebbe in maniera significativa il valore potenziale della PSM per tutta l'UE e nel contesto dei bacini marittimi;

- il crescente bisogno di una pianificazione coordinata dei bacini marittimi, sia nell'ambito degli sviluppi economici correnti, sia nel contesto dell'attuazione della legislazione e delle politiche unionali, trarrebbe un beneficio notevole dalla PSM poiché tale politica definirebbe parametri in grado di agevolare la cooperazione transfrontaliera in materia di PSM fra gli Stati membri.

Alla luce di queste conclusioni, la Commissione ritiene evidenti la necessità di proseguire l'attività volta a sviluppare un approccio comune alla PSM nonché il valore aggiunto di tale attività. La futura attività in materia di PSM a livello UE deve fondarsi sulla considerevole esperienza acquisita negli Stati membri, nelle sedi di discussione internazionali e nei paesi terzi. La Commissione ritiene inoltre che un importante valore aggiunto derivato dal proseguimento dell'azione di PSM a livello UE risieda nell'attenzione agli aspetti transfrontalieri e nella definizione di un quadro di riferimento comune orientato ai processi, nell'ambito del quale ciascuno Stato membro possa attuare la PSM in modo ottimale. La Commissione proporrà pertanto di proseguire l'azione in materia di PSM nel 2011.

Qualsivoglia ulteriore azione in materia di PSM a livello UE deve essere sviluppata con il pieno coordinamento e a sostegno delle attuali e future politiche e iniziative nell'ambito della politica marittima, comprendendo in particolare l'attuazione della MSFD e gli sviluppi futuri della GIZC, nell'assoluto rispetto delle competenze esistenti e delle giurisdizioni facenti capo alle autorità pertinenti.

Per determinare il percorso da seguire, la Commissione ha avviato una valutazione d'impatto, comprensiva di consultazione pubblica, al fine di esaminare una serie di opzioni volte a promuovere e a sviluppare ulteriormente la PSM, congiuntamente alle opzioni per sviluppare ulteriormente la GIZC, prendendo in considerazione altre politiche dell'Unione. In linea di principio questa gamma di opzioni comprenderà:

- opzioni non vincolanti, come lo scambio delle migliori pratiche, progetti transfrontalieri, studi e ricerche, orientamenti e/o raccomandazioni;

- opzioni legislative per istituire l'approccio comune e la cooperazione transfrontaliera con una robusta base giuridica, lasciando tuttavia l'attuazione agli Stati membri.

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[1] Comunicazione della Commissione "Una politica marittima integrata per l'Unione europea", COM(2007) 575 definitivo del 10.10.2007 e SEC(2007) 1278 del 10.10.2007.

[2] COM(2008) 791 definitivo del 25.11.2008.

[3] Comunicazione della Commissione "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", COM(2010) 2020 del 3.3.2010.

[4] http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/emodnet_en.html

[5] COM(2008) 534 definitivo "Una strategia europea per la ricerca marina e marittima".

[6] In particolare la convenzione OSPAR per l'Atlantico del Nord, la convenzione di Helsinki (HELCOM) per il Mar Baltico, la convenzione di Barcellona per il Mediterraneo e la convenzione di Bucarest per il Mar Nero.

[7] http://www.helcom.fi/Recommendations/en_GB/rec28E_9/

[8] Comunicazione della Commissione "L'Unione europea e la regione artica", COM(2008) 763 definitivo del 20.11.2008.

[9] Comunicazione della Commissione "Una politica marittima integrata per una migliore governance nel Mediterraneo", COM(2009) 466 definitivo dell'11.9.2009.

[10] Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa alla Strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico, COM(2009) 248 definitivo, SEC(2009) 712.

[11] Comunicazione della Commissione "CONOSCENZE OCEANOGRAFICHE 2020 – Dati e osservazioni relativi all'ambiente marino per una crescita intelligente e sostenibile", COM(2010) 461 definitivo del 9.9.2010.

[12] Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino, GU L 164 del 25.6.2008.

[13] Articolo 1 della MSFD.

[14] Articolo 13, paragrafo 4, della MSFD.

[15] Allegato VI della MSFD.

[16] Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, GU L 206 del 22.7.1992, e direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, GU L 20 del 26.1.2010.

[17] Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE, GU L 140 del 5.6.2009.

[18] Comunicazione della Commissione "Affrontare la sfida della sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi", COM(2010) 560 definitivo del 12.10.2010.

[19] Direttiva 2002/59/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d'informazione e che abroga la direttiva 93/75/CEE del Consiglio, GU L 208 del 5.8.2002.

[20] Direttiva 2010/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, relativa alle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in partenza da porti degli Stati membri e che abroga la direttiva 2002/6/CE.

[21] Raccomandazione 2002/413/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2002, relativa all'attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa, GU L 148 del 6.6.2002.

[22] Decisione del Consiglio del 13 settembre 2010 (2010/631/UE).

[23] http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/spatial_planning_en.html#6.

[24] http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/study_msp_en.html.

[25] http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/spatial_planning_en.html.

[26] http://ec.europa.eu/maritimeaffairs/call_proposals_tenders_en.html.

[27] Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma di sostegno per l'ulteriore sviluppo di una politica marittima integrata, COM(2010) 494 definitivo del 29.9.2010.

[28] http://www.plancoast.eu/files/baltcoast_final_report.pdf ; http://www.balance-eu.org; http://www.plancoast.eu/; http://www.baltseaplan.eu