52003DC0579

Comunicazione della Commissione - Una Iniziativa europea per promuovere la crescita: attraverso gli investimenti nella ricerca e nelle reti transeuropee - Relazione Interinale al Consiglio europeo /* COM/2003/0579 def. */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE - Una Iniziativa europea per promuovere la crescita: attraverso gli investimenti nella ricerca e nelle reti transeuropee - Relazione Interinale al Consiglio europeo

SOMMARIO

1. Introduzione

2. Finalità, dimensioni e impatto dell'Iniziativa europea per promuovere la crescita:

2.1 Perché concentrarsi su reti e conoscenza?

2.2 Livelli attuali di investimenti e previsioni per ulteriori investimenti

3. Portare avanti l'iniziativa: sviluppi dal luglio 2003

3.1 Sviluppi politici dal luglio 2003

3.2 Mobilitare le risorse finanziarie

4. Raccomandazioni per il Consiglio europeo

ALLEGATO 1 : Una roadmap per conoscenza e reti

ALLEGATO 2 : SOMMARIO DELLE AZIONI / INDICAZIONE DELLE RISORSE RELATIVE DELL'UE 19

1. INTRODUZIONE

Il Consiglio europeo di Salonicco, ha avallato "il progetto della Commissione di lanciare un'iniziativa in cooperazione con la Banca europea per gli Investimenti volta a promuovere la crescita e l'integrazione aumentando il livello globale degli investimenti e la partecipazione del settore privato nelle reti transeuropee e nei grandi progetti di ricerca e di sviluppo" e ha invitato la Presidenza italiana a proseguire in questa direzione.

Questo è stato fatto sulla base di una crescita in stallo, su un'attività finanziaria debole e su una diminuzione della fiducia dei consumatori, su una diminuzione degli investimenti e sui segni di un aumento ciclico della disoccupazione.

L'Unione europea rimane ai margini della crescita ed è necessario qualcosa di più. La Strategia di Lisbona fissa la roadmap adatta per rimettere l'Europa nella buona direzione verso una forte crescita sostenuta e una maggiore coesione. Le riforme strutturali nell'ambito della Strategia vanno attuate nella loro totalità con impegno, innovazione e decisione politica affinché la crescita riprenda su una base sostenibile.

La Commissione, con la sua proposta attuale di un'Iniziativa per promuovere la crescita, mette in evidenza taluni elementi chiave nell'ambito di Lisbona e invita le istituzioni europee e gli Stati membri a contribuire al suo successo. Nell'attuale situazione economica la Commissione e i governi degli Stati membri devono dare un segnale forte di governanza economica per rilanciare la fiducia nel potenziale economico dell'UE e consolidarne la crescita economica. Con questa iniziativa essi possono anche fare un ulteriore passo avanti nella Strategia di Lisbona cercando di colmare le lacune nelle infrastrutture dell'UE, sia per la manodopera che nella conoscenza, cercando una spinta verso gli investimenti e migliorando il quadro giuridico e il sostegno pubblico per incoraggiare le aziende a innovare e a investire.

La Commissione ha fornito un primo abbozzo di quest'iniziativa all'inizio di luglio [1]. Il documento della Commissione mette in evidenza le barriere finanziarie, regolamentari e altre che troppo spesso impediscono o ritardano gli investimenti, in particolare quelli privati nelle TEN europee e nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione.

[1] Un'iniziativa per promuovere la crescita attraverso gli investimenti nelle reti transeuropee e nei progetti di ricerca e di sviluppo principali, SEC(2003) 318, 09.07.2003

La Commissione si propone di dare slancio agli investimenti privati nel settore delle reti e della conoscenza, di fissare un quadro comunitario di regolamenti adatto e di invitare gli Stati membri a seguire l'invito fatto nella raccomandazione relativa agli indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2003 [2] allo scopo di continuare a ricentrare la spesa pubblica facendo il miglior uso possibile dei finanziamenti comunitari esistenti destinati ad un programma comune di crescita specifica e di investimenti per aumentare i posti di lavoro e per la manodopera e la conoscenza.

[2] COM(2003) 170 def./2 del 24/07/2003

Gli Stati membri condividono le preoccupazioni che sono alla base dell'Iniziativa della Commissione e da Salonicco, hanno cominciato a preparare proposte concrete per azioni. L'Italia ha presentato le sue proposte prima dell'estate, centrate in primo luogo sul miglioramento e il rafforzamento dei collegamenti per i trasporti. La Francia e la Germania hanno confermato congiuntamente in settembre il loro impegno alle riforme di Lisbona e hanno identificato dieci progetti per investimenti relativi alle telecomunicazioni, alle reti a banda larga, alla ricerca e allo sviluppo, ai collegamenti per i trasporti e allo sviluppo ambientale.

La sfida che abbiamo davanti a noi è di mettere l'Unione nelle condizioni migliori per costruire il suo futuro. L'Iniziativa europea per la crescita rappresenta un partenariato per investimenti nel settore delle reti transeuropee e della conoscenza e puo' fare una grande differenza. Puo' permettere al Consiglio europeo di dare un voto di fiducia al potenziale di crescita a lungo termine di un'Unione europea integrata ed ampliata. La Commissione valuterà le conseguenze a lungo termine di questa Iniziativa per promuovere la crescita per quanto riguarda i finanziamenti dell'Unione nella preparazione delle prossime prospettive finanziarie.

In questa relazione interinale la Commissione:

- ricorda le finalità, le dimensioni e l'impatto potenziale degli investimenti richiesti;

- fa una relazione sui progressi effettuati dalle azioni individuali indicate nel documento di luglio;

- fissa raccomandazioni per il Consiglio europeo di ottobre.

2. FINALITÀ, DIMENSIONI E IMPATTO DELL'INIZIATIVA PER PROMUOVERE LA CRESCITA:

2.1 Perché concentrarsi su reti e conoscenza?

L'Iniziativa per promuovere la crescita si focalizza sugli investimenti alle strutture di base che faciliteranno e aumenteranno l'insieme delle riforme economiche, sociali e ambientali identificate nella Strategia di Lisbona. Effettuando investimenti all'interno di un quadro stabile macroeconomico nei due settori chiave di Lisbona - reti e conoscenza - l'Unione puo' inviare un forte segnale per appoggiare le riforme in corso. Nel medio termine gli investimenti ripagheranno in termini di guadagno di tempo e in termine di produzione e trasporto, miglioramenti di qualità, renderanno l'innovazione più veloce, aumenteranno la competizione e ci saranno più possibilità per le scelte logistiche. Per finire ci sarà un ulteriore impatto positivo in termini di coesione nell'Unione ampliata, in quanto paesi e regioni in cui mancano infrastrutture adeguate o con un accesso limitato a conoscenza e innovazione avranno la possibilità di essere parte integrante di un'area economica basata sulla conoscenza.

Una prima analisi effettuata dai servizi della Commissione con modelli econometrici indica che aumentare l'investimento pubblico dell'1% del PIL porterebbe alla crescita dello 0,6% del PIL con un aumento dell'1% nel medio termine se permangono le condizioni favorevoli e si mantengono gli sforzi [3]. Per quanto riguarda la ricerca e l'innovazione, raggiungere il 3% del PIL potrebbe risultare in un guadagno stimato dello 0,5% del PIL e 400.000 nuovi posti di lavoro ogni anno [4].

[3] Le simulazioni indicano che non esiste uno spiazzamento significativo degli investimenti di produzione alternativi e che le ulteriori spese relative all'infrastruttura non provocano un aumento del deficit pubblico. Il finanziamento di una cifra importante per gli investimenti addizionali da parte del settore pubblico attraverso il deficit potrebbe provocare una situazione monetaria più difficile e/o ridurre i consumi in quanto i consumatori si aspetterebbero un aumento delle tasse in un periodo successivo e cio' potrebbe ridurre l'effetto positivo dell'investimento pubblico sulla crescita a lungo termine.

[4] Comunicazione della Commissione "Investire nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa", COM(2003) 226 del 30.04.2003.

- Mercati dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia più integrati creano una maggiore competitività economica, più posti e migliori posti di lavoro e fornisce un sostegno anche agli scopi ambientalisti, per esempio, riducendo gli ingorghi. I progressi con TEN-T porteranno guadagni sostanziali all'economia dell'UE e alla società, e cio' ammonterebbe nel lungo termine 0,23% di crescita nel PIL. Le perdite causate dai problemi di traffico sono stimate intorno allo 0,5% del PIL, i ritardi negli investimenti per i trasporti TEN-T costano all'economia almeno EUR8 mld. ogni anno, misurati in termini di costo per il tempo perduto e sono responsabili del 2% delle emissioni di gas del traffico [5].

[5] Studio dell'NEA della valutazione d'impatto sulla proposta di modificare le linee direttrici TEN-T 01.10.2003.

- Gli investimenti nelle infrastrutture offrono un potenziale considerevole per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro. GALILEO, che costituisce il primo elemento concreto di uno spazio politico europeo ne è un esempio. Un contributo dei fondi pubblici dell'ordine di EUR2 mld. è stato fissato per creare un nuovo mercato che avrà un impatto di varie centinaia di mld. di Euro portando alla creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

- Le comunicazioni a banda larga e i nuovi servizi che tale infrastruttura rende possibili, saranno una fonte importante per la creazione di posti di lavoro nell'industria e nei servizi, incentiveranno l'innovazione tecnologica e costituiranno la spina dorsale dell'economia basata sulla conoscenza. La disponibilità più ampia delle infrastrutture a banda larga avrà anche un impatto sulla crescita aumentando le prestazioni dei servizi che cambiano il modo in cui le pubbliche amministrazioni e le ditte funzionano.

- Promuovere gli investimenti nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione [6] attraverso un quadro finanziario, politico e giuridico favorevole a livello dell'Unione europea e nazionale, darà un valido sostegno alla competitività dell'industria europea e contribuirà ad una crescita sostenibile elevata e a una possibilità di occupazione in linea con la Strategia di Lisbona.

[6] Mentre le conclusioni di Salonicco si concentravano soprattutto sui "principali progetti R&S", la Commissione ritiene necessario ampliare gli sforzi relativi alla conoscenza per venire incontro agli sforzi per l'innovazione nelle ditte. Un terzo elemento di questa iniziativa è ora definito in termini di ricerca, sviluppo e innovazione.

Gli sviluppi di questi settori devono tuttavia andare di pari passo con il programma di riforme in tutta l'Unione europea. Concentrando i nostri sforzi su investimenti chiaramente definiti, si potrà far sì che i risultati siano raggiunti aumentando quindi la credibilità dello sforzo.

2.2 Livelli attuali degli investimenti e previsioni per ulteriori investimenti

Questa relazione interinale fornisce un panorama degli attuali progressi e delle necessità per quanto riguarda le proposte di investimento e il loro finanziamento che la Commissione presenterà al Consiglio europeo di dicembre.

2.2.1 Reti transeuropee per i Trasporti (TEN-T)

Dal 1996 i progressi nell'attuazione delle reti TEN-T non è stato regolare. I progressi nei completamenti delle sezioni nazionali dei progetti TEN-T sono stati ritardati influenzando così i collegamenti transnazionali e in particolare transfrontalieri, principalmente per le ferrovie. Mentre per il 2010 la maggior parte dei progetti TEN su strada saranno stati completati, per i progetti TEN ferrovia si arriverà soltanto a circa la metà.

Traendo insegnamento dalle precedenti iniziative sui TEN è chiaro che le principali cause dei ritardi (in media circa cinque anni), osservati per questi progetti e quindi la lenta progressione sono dovuti a:

* la mancanza di coordinamento delle strutture, dei metodi e degli strumenti, che spesso porta ad un progresso ineguale e a una frammentazione degli sforzi, specialmente nell'attuazione dei progetti transfrontalieri. La Commissione propone di porre rimedio a questa situazione introducendo la Dichiarazione di interesse europeo e la nozione di un "coordinatore" [7].

[7] COM(2003)564 adottata l'1.10.2003

* la lentezza dei progressi sino a poco tempo fa nell'aprire le reti ferroviarie alla competizione, il che ha fatto sì che i principali investitori non si siano interessati ai progetti prioritari;

* I guadagni che possono derivare dalle reti internazionali spesso non sono stati tenuti in considerazione dagli investitori pubblici nazionali in quanto non erano compensati nei loro confronti nella forma di una adeguata suddivisione delle responsabilità. I governi francese e tedesco hanno sottolineato il problema proponendo di collegare le due reti nazionali ad alta velocità.

Seguendo i lavori del gruppo ad alto livello Van Miert, la Commissione ha preparato una nuova proposta che completa l'elenco delle priorità, sia in termini di copertura geografica che in finalità ("autostrade del mare", GALILEO). Il livello globale di investimenti richiesto per realizzare tali collegamenti ammonta a EUR220 mld. fino al 2020, di cui il 75% necessario tra ora e il 2010 e il 40% prima del 2006. Cio' richiede soluzioni innovative dal punto di vista finanziario e un impegno politico che permetta di mobilitare le finanze sia del settore pubblico che di quello privato.

2.2.2 Reti a banda larga e TEN

L'Unione europea ha fissato l'obiettivo di assicurare l'accesso più ampio possibile alle comunicazioni a banda larga entro il 2005. Ci sono attualmente circa 17,5 milioni di abbonati nell'UE, il doppio rispetto al luglio 2002.

Per quanto riguarda i servizi dei telefoni 3G che forniscono un collegamento ai cellulari con Internet ad alta velocità, il lancio dei servizi è ancora all'inizio [8], e cio' riflette l'impatto dell'incertezza economica nel settore dei telefoni cellulari negli ultimi due anni.

[8] Nell'agosto 2002 gli Stati membri hanno accordato 62 licenze per il 3G. Un operatore sta già fornendo servizi 3G e ha riportato un totale di 300.000 abbonamenti in tre Stati membri.

Per quanto riguarda le reti a banda larga, gli investimenti sono soprattutto portati avanti dalle industrie in risposta alla crescente richiesta del mercato. Tuttavia le autorità pubbliche hanno un ruolo per quanto riguarda sia l'incentivazione della fornitura, in particolare in remote zone rurali o svantaggiate, sia nella richiesta. I fondi strutturali hanno fatto la loro parte. Nel periodo 2000-2006 circa EUR5,5 mld. sono stati resi disponibili per progetti destinati alla società dell'informazione.

Inoltre il Piano globale d'azione eEurope 2005 e i programmi specifici per promuovere lo sviluppo di nuovi servizi e contenuti sono anche alla base degli incentivi per la domanda e le condizioni per gli investimenti. L'iniziativa per promuovere la crescita ha identificato in questo contesto il programma eTEN, che è stato rivisto per poter sostenere meglio gli obiettivi del Piano globale d'azione eEurope 2005. Esso fornisce sostegno finanziario (EUR400 milioni) su cinque anni per convalidare potenziali nuovi servizi e applicazioni in settori come eHealth, eGovernment e eInclusion. E' centrato soprattutto su progetti pratici e puo' stimolare la richiesta per infrastrutture e contenuti per reti a banda larga [9]. I governi tedesco e francese sottolineano anch'essi la necessità della digitalizzazione delle trasmissioni radio e televisione di terra.

[9] eTENs sostiene circa la metà dei costi di studi di fattibilità per tali servizi e, in linea di massima, fino al 10% del costo per lo sviluppo delle infrastrutture e dei sistemi necessari. Questo limite si è tuttavia dimostrato troppo basso per incoraggiare l'uso del sostegno comunitario per la fase di sviluppo dei servizi e attualmente una proposta di aumentare al 30% è presentata al Consiglio e al Parlamento europeo.

2.2.3 Ricerca, sviluppo e innovazione

La transizione ad un'economia basata sulla conoscenza costituisce il fulcro della Strategia di Lisbona. Tuttavia, malgrado alcuni Stati membri abbiano preso iniziative positive, le misure prese per aumentare il volume e migliorare le condizioni per gli investimenti nella ricerca sono state frammentarie e lente. In alcuni paesi la proporzione di spesa pubblica destinata alla ricerca sta diminuendo. E cio' malgrado il fatto che il Consiglio europeo avesse fissato per il 2002 un aumento degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo al 3 % del PIL con due terzi dello stesso investimento da parte del settore privato. Raggiungere il 3% implica aumentare gli investimenti pubblici e privati dell'8% all'anno e creare più di un milione di posti di lavoro nel settore scientifico.

Aumentare la capacità transfrontaliera delle economie europee di investire nella ricerca deve rimanere il punto principale delle politiche europee e degli investimenti che ne conseguono. Mentre le più recenti cifre disponibili (2001) indicano che gli investimenti totali in R&S nell'Europa del 15 aumenta lentamente e si avvicina al 2% del PIL, il suo più alto livello mai registrato, il tasso di crescita annuale medio dell'1,3% rimane assolutamente insufficiente per arrivare al 3% previsto. Inoltre la differenza di investimenti in R&S con gli Stati Uniti continua ad aumentare da EUR 120 mld. nel 2000 a EUR 140 mld. nel 2001. Le maggiori ditte europee sono state messe in guardia sul fatto che la maggior parte degli aumenti previsti negli investimenti in R&S saranno fatti fuori dall'UE, a meno che le condizioni di tali investimenti non migliorino in modo importante. E' anche in gioco la capacità delle PMI di fare un maggiore uso del trasferimento di tecnologie e per le piccole imprese di recente creazione che si occupano di ricerca di investire e innovare. A questo proposito la Commissione esaminerà la necessità di fornire un appoggio pubblico alle piccole giovani imprese che si occupano di ricerca in relazione alle norme relative agli aiuti di Stato e alla concorrenza.

Per quanto riguarda i fondi comunitari, il Sesto programma quadro per la ricerca fornisce EUR17,5 mld. per la ricerca su quattro anni, mobilitando investimenti privati che possono essere valutati dello stesso ammontare, il che rappresenta una base annuale di circa 7% della spesa pubblica nazionale per la ricerca e 5% di quello che spende l'industria. Inoltre, sul periodo 2000-2006, i Fondi strutturali hanno messo a disposizione circa EUR10 mld. per sostenere attività collegate alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all'innovazione.

L'Iniziativa europea per la crescita si concentra sulla ricerca e sulle necessità della tecnologia per quanto riguarda settori industriali specifici. Cio' si basa sull'esperienza di un programma di ricerca strategico da sviluppare per l'aviazione, le ferrovie e simili iniziative in corso per quanto riguarda le nanotecnologie e i trasporti su strada. Le prime piattaforme tecnologiche europee hanno riunito le principali parti in causa per fissare le priorità per il prossimo decennio e al di là. Il recente Partenariato europeo per un'economia basata sull'idrogeno, che promuove tecnologie per la produzione, la distribuzione e l'utilizzo di un'energia alternativa e di veicoli puliti, costituisce un ulteriore esempio. Esso offre un quadro per costruire un partenariato e un consenso tra la ricerca pubblica e privata, l'industria, i politici, gli investitori e i cittadini. Dà il suo contributo per creare e implementare metodi coerenti per lo sviluppo di settori tecnologici fondamentali, mettendo insieme in modo efficiente la ricerca con lo sviluppo, l'implementazione e le norme giuridiche. Cio' aiuterà a ottimizzare la rendita sugli investimenti, assicurare che l'Europa abbia il controllo delle tecnologie di base, favorendo il loro uso migliore negli affari e da parte dei governi.

Promuovere le tecnologie ambientali e in particolare l'energia rinnovabile costituisce uno dei principali componenti della strategia per combattere i cambiamenti climatici e andare incontro agli obiettivi di Göteborg. Molte società del settore sono frenate a causa di un debole capitale di base. Queste debolezze vanno eliminate per sbloccare l'ulteriore crescita in un settore con un alto contenuto tecnologico e un grande potenziale innovativo.

3. PORTARE AVANTI L'INIZIATIVA PER PROMUOVERE LA CRESCITA: SVILUPPI DAL LUGLIO 2003

Ci sono stati numerosi importanti sviluppi politici in relazione alle aree specifiche, per le azioni identificate nello scorso luglio. I primi importanti passi sono stati presi, ma altri dovrebbero seguire per restare in linea con il calendario raccomandato nella parte 4.

3.1 Sviluppi politici dal luglio 2003

Reti transeuropee

- In luglio la Commissione ha presentato una proposta per modificare il sistema di Eurobollo. Una volta approvata dovrebbe dare una maggiore sicurezza agli investitori contribuendo nello stesso tempo a rendere il trasporto più sostenibile. Dovrebbe anche incoraggiare la partecipazione privata nei progetti di trasporto su strada permettendo anche ai redditi derivati dal sistema di essere reinvestiti in una rete generale dei trasporti. La proposta di direttiva sull'interoperabilità del telepedaggio [10] insieme con il sistema di navigazione radiosatellitare Galileo ridurranno in modo notevole i problemi legati ai sistemi di pedaggio.

[10] COM(2003)132 def. del 23.4.2003.

- La Commissione ha proposto una nuova modifica alle linee direttrici e alle norme per i finanziamenti dei progetti TEN-T. Questo darà conferma ai progetti prioritari per un'Unione europea ampliata, assicurerà che i Fondi comunitari siano un migliore incentivo per gli investimenti portando il tasso massimo di assistenza dal 10 al 30% in caso di collegamenti transfrontalieri, e semplificherà il processo di approvazione e coordinamento dei progetti nel contesto transfrontaliero.

- Per finire la Commissione sta lavorando per sviluppare un meccanismo di garanzia comunitario per i progetti TEN-T (vedi qui di seguito).

Reti a banda larga e eTEN

- Alla fine di luglio il nuovo quadro regolamentare per le telecomunicazioni è entrato in vigore, allo scopo di aumentare la competizione e creare quindi condizioni per ulteriori investimenti. L'applicazione efficace del nuovo quadro è fondamentale per migliorare le prospettive del settore.

- In luglio sono anche state pubblicate le Linee direttrici per l'utilizzo dei fondi strutturali negli investimenti delle reti a banda larga e altre reti di comunicazione che hanno lo scopo di aiutare le regioni a valutare a selezionare possibili progetti d'investimento, in particolare alla luce della prossima valutazione intermedia dei programmi dei fondi strutturali e la successiva destinazione delle riserve, cioè il 4% del bilancio totale di ogni programma.

- Alla riunione informale di Viterbo del 3/5 settembre, i Ministri per le Telecomunicazioni hanno confermato che pubblicheranno le strategie nazionali per le reti a banda larga allo scopo di facilitare l'accesso ad alta velocità con Internet per la fine dell'anno, come richiesto dal Consiglio europeo.

Ricerca, sviluppo e innovazione

- Il Consiglio ha approvato il piano d'azione della Commissione "Investire nella ricerca" [11] il 22 settembre e ha invitato gli Stati membri a effettuare il recepimento immediato.

[11] COM(2003) 226 del 30.04.2003.

- La Commissione e gli Stati membri hanno portato avanti il lavoro per valutare i progressi verso il 3% stabilito, condividere le esperienze e preparare riforme mutualmente valide, allo scopo di raggiungere una prima serie di risultati entro la metà del 2004.

- All'inizio di settembre, sulla base dell'esperienza delle Piattaforme tecnologiche, la Commissione ha deciso di avviare un partenariato europeo per un'economia basata sull'idrogeno, per sviluppare un programma per quanto riguarda questo carburante chiave nel futuro [12]. Altre piattaforme tecnologiche sono previste per settori tecnologici chiave ed è prevista una relazione sui progressi effettuati.

[12] I lavori di queste Piattaforme sono finanziati mediante il Programma quadro per la ricerca o possono essere strutturati in base a "Imprese comuni" create ad hoc. Il Consiglio consultivo per la Rircerca aeronautica in Europa riunisce circa 30 parti interessate e ha un bilancio di EUR2,5 milioni su due anni. Il bilancio per il Consiglio consultivo della ricerca europea per le ferrovie è di EUR800.000

- Nel settore della ricerca spaziale il Consiglio ha raggiunto un accordo il 22 settembre su un accordo quadro UE-ESA che porrà le basi per investimenti coordinati in questo settore chiave.

- E' stato creato un gruppo di Personalità per definire un quadro per la sicurezza in Europa e per dare orientamenti alla futura ricerca nel settore della sicurezza. Un'azione di preparazione per la ricerca del potenziale industriale europeo collegato alla sicurezza sarà iniziata nel 2004. I lavori sono già avanzati per quanto riguarda le prime proposte che saranno presentate all'inizio del 2004, sulla base di un finanziamento comunitario di circa EUR65 milioni su tre anni.

3.2 Mobilitare le risorse finanziarie

L'Iniziativa per promuovere la crescita identifica proposte nuove ed innovative per mobilitare le risorse finanziarie disponibili all'altezza delle ambizioni politiche dell'UE, come fissato nella Strategia di Lisbona, per aumentare gli investimenti totali e il coinvolgimento del settore privato nei trasporti TEN, nell'energia, nelle reti a banda larga, negli eTEN e nell'RSI. Attualmente la disponibilità dei risparmi e i tassi dei prestiti della BEI nel mercato finanziario mondiale offrono un'opportunità unica per mobilitare tutto il potenziale disponibile all'azione. Saremo quindi sempre più decisi nel costruire il futuro dell'UE e nell'impegno verso i progetti di investimento efficaci elencati prima, con un occhio al lungo termine, e tutto cio' costituisce il fulcro dell'attuale e futura coesione e competitività europee.

Particolari progressi sono stati fatti insieme alla BEI sul modo in cui i fondi comunitari possono essere distribuiti per favorire questa iniziativa.

Il contributo del bilancio comunitario

L'Iniziativa richiede un ruolo sempre più attivo delle autorità pubbliche a livello comunitario nazionale. Essa utilizza ogni ulteriore spazio di manovra offerto dalle risorse pubbliche a livello comunitario nell'ambito delle attuali prospettive finanziarie allo scopo di mobilitare finanziamenti privati progetti di investimenti prioritari a livello comunitario. Non è previsto alcun aumento generale nell'ambito dei bilanci pubblici. L'iniziativa offre agli Stati membri orientamenti e una base logica per esaminare il modo di ridistribuire gli stanziamenti pubblici a progetti di investimento prioritari.

Il bilancio comunitario e l'iniziativa per promuovere la crescita

- La linea di bilancio TEN contribuisce con circa EUR600 milioni all'anno al finanziamento del 10% del totale dei costi dei progetti.

- Nell'attuale periodo i Fondi strutturali prevedono di stanziare EUR54 mld. per investimenti alle infrastrutture (energia, trasporto e telecomunicazione); ricerca, sviluppi tecnologici e innovazione. In particolare il Fondo di coesione puo' mobilitare fino a EUR1,5 mld. all'anno per gli investimenti alle infrastrutture nei quattro paesi di coesione, oltre al contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); EUR10mld. sono stati resi disponibili per sostenere le attività relative alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all'innovazione; e l'FSE fornisce 20 EURmld. per le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni e EUR7 mld. per l'imprenditoria.

- Il Sesto programma quadro di ricerca stanzia EUR17,5 mld. su quattro anni per gli investimenti R&S in Europa. I suoi programmi di lavoro sono in questo momento adattati per assicurare che i finanziamenti vadano ad azioni che rientrano nell'iniziativa per la crescita, in special modo nel creare Piattaforme tecnologiche europee, nell'ambito dei grandi orientamenti del Programma.

- La Commissione sta prendendo in considerazione la possibilità di creare uno schema di garanzia innovativo per facilitare il finanziamento del settore pubblico nei PPP sui progetti TEN. Lo schema di garanzia fornirebbe una copertura limitata nel tempo per i rischi specifici nella fase di postcostruzione che sono attualmente coperti in modo insufficiente da parte dei mercati finanziari. Le stime iniziali indicano che le risorse permetterebbero di coprire capacità finanziarie triplicate. Il nuovo schema potrebbe essere parzialmente finanziato da premi versati dai beneficiari, e dagli stanziamenti di bilancio dei TEN e gli interessi forniti dallo schema di garanzia. Lo schema dovrebbe andare di pari passo con gli impegni degli Stati membri e potrebbe essere completato da prestiti/garanzia da parte della BEI. L'applicazione delle tecniche PPP nel settore della ricerca dovrebbe essere rafforzata.

Il ruolo del gruppo della Banca Europea per gli Investimenti

Molti governi ritengono che il sostegno della BEI costituisca un elemento fondamentale nell'assicurare la vitalità commerciale di investimenti ad ampio raggio, e in particolare nel fornire l'elemento che puo' aiutare a mobilitare i finanziamenti privati e creare le strutture di partenariato pubblico-privato (PPP). Inoltre esistono sinergie chiare tra alcune delle iniziative politiche annunciate dall'Iniziativa e il lavoro della BEI. Ad esempio potrebbe dare il suo sostegno alla collaborazione pratica tra varie compagnie ed organizzazioni nell'ambito del Sesto programma quadro per la ricerca e le Piattaforme europee per la tecnologia, e facilitare lo sviluppo di reti a banda larga in aree dove le infrastrutture sono inadeguate. I miglioramenti al quadro regolamentare per i progetti di ampia scala o per fondi di capitale a rischio a livello europeo possono aiutare a diminuire i costi e i rischi, aprendo nuove opportunità per contributi da parte della BEI.

La BEI ha avuto un ruolo particolare nel portare avanti sia le Reti transeuropee che nel sostenere i progressi verso gli scopi dell'UE fissati a Lisbona. Nell'ultimo decennio ha fornito EUR50 mld. di prestiti per le Reti transeuropee nell'ambito dell'UE e oltre EUR10 di prestiti sono stati approvati per i paesi dell'ampliamento. Negli ultimi anni ha fornito il suo sostegno a partenariato pubblici-privati progetti di infrastrutture attraverso prestiti per più di EUR10 mld., come pure con garanzie e altri tipi di sostegno. Altri EUR15 mld. sono stati stanziati per gli obiettivi di Lisbona durante la prima fase della sua iniziativa i2i.

Nell'ambito dell'attuale piano finanziario si è impegnata a rendere disponibili circa EUR50 mld. per la fine di questo decennio allo scopo di finanziare investimenti TEN mediante un nuovo fondo investimenti, e un'ulteriore somma di EUR40 mld. a sostegno della ricerca, sviluppo e innovazione attraverso l'iniziativa Innovazione 2010, che favorisce la transizione ad un'economia basata sulla conoscenza (comprese reti a banda larga e eTEN). Tutto cio' sarebbe accompagnato dal continuo sostegno di garanzie del Fondo finanziario strutturale, oltre che il sostegno del Fondo europeo per gli investimenti per investitori in settori innovativi, di alta tecnologia, in tutte le fasi di sviluppo.

La BEI finanzia inoltre anche investimenti con componenti indiretti in RSI, ad esempio per le attività di formazione. Cio' è fondamentale per permettere alla manodopera di mettere in pratica e sviluppare innovazione e nuove tecnologie. La BEI ha fornito prestiti significativi (EUR1-1,5 mld. all'anno) negli ultimi anni per quanto riguarda le attività alla formazione.

La BEI e l'Iniziativa per promuovere la crescita

- La BEI è pronta ad impegnare EUR50 mld. per prestiti nell'ambito del fondo investimenti TEN (TIF) per sostenere progetti prioritari TEN.

- Investimenti della BEI in ricerca, sviluppo e innovazione. La BEI ha già fornito EUR15,3 mld. dal 2000, quando è stata lanciata l'iniziativa i2i. Ha intenzione di continuare le attività a sostegno della Ricerca, sviluppo e innovazione (RSI) nell'ambito dell'iniziativa Innovazione 2010 che comprende anche applicazioni collegate a reti a banda larga e eTEN e formazione. Cio' coprirà un ammontare di altri EUR40 mld. entro il 2010 e offrirà una più ampia gamma di strumenti più adatti alle necessità.

- BEI è pronta a aumentare la sua capacità finanziaria nell'ambito del Fondo finanziario strutturale (SFF) e cio' è importante sia per dare sostegno ai TEN che all'RSI.

- Sostegno all'innovazione attraverso i capitali di rischio. Il FEI dà il sostegno ai fondi di capitali di rischio per i "Fondi per dare inizio all'ETF (strumento tecnologico europeo)" per EUR2,5 mld. distribuiti a 185 fondi di capitale di rischio, a sostegno di 1500 imprese ad alta tecnologia, per arrivare a EUR10 mld. La BEI si è impegnata a fornire alle riserve altri EUR500 milioni che permetteranno al FEI di aumentare il suo livello di investimenti di un altro EUR1 mld. nell'ambito del mandato "capitale di rischio".

Proposte per portare avanti le azioni

Oltre agli impegni attuali si stanno esplorando altre proposte per finanziamenti innovativi, in particolare:

* La possibilità che la BEI utilizzi (una parte) delle sue eccedenze annuali per creare riserve allo scopo di rafforzare il Fondo finanziario strutturale (FFS) e di condividere una maggiore quantità di rischio nei progetti prioritari di investimento. Ad esempio, aggiungere EUR200 milioni alle riserve dell'FFS, potrebbe secondo le attuali richieste di ripartizione, finanziare EUR1,3 mld. in più nelle nuove operazioni dell'FFS; inoltre la BEI rivedrà i parametri chiave sull'FFS in modo da aumentarne la capacità totale pur rimanendo nell'ambito di una sana prassi bancaria.

* La BEI potrebbe trasferire circa EUR500 milioni per aumentare le risorse del FEI e migliorare il suo potenziale per gli investimenti in capitali a rischio. Cio' significherebbe EUR1 mld. in più di capacità. Inoltre il FEI avrà la possibilità di dare il suo sostegno finanziario a progetti che si trovano ad un livello di sviluppo al di là delle fasi iniziali.

* Il FEI ha intenzione di essere più attivo nei campi di capitali di rischio e delle garanzie malgrado le attuali condizioni del mercato. Il Fondo rinforzerà il suo sostegno tecnico e consultivo alle PMI, coprendo la commercializzazione della ricerca e sviluppo, i capitali a rischio, i programmi di garanzia, oltre che i microcrediti e generalmente la creazione di programmi di finanziamento. Inoltre il fondo effettuerà uno studio di fattibilità e definirà le modalità operative per un nuovo tipo di investimento tipo capitale a rischio che collegherà i centri di eccellenza tra vari paesi europei e avrà lo scopo di colmare le lacune che esistono tra la ricerca e i primi stati dell'investimento.

* La BEI ha intenzione di presentare una proposta per uno strumento specifico che dovrebbe soddisfare le necessità delle ditte di medie dimensioni che hanno investito in progetti di Ricerca e sviluppo e che sono andate al di là del massimo previsto (EUR25 milioni ). Questo comprende anche gli investimenti RSI.

* La BEI ha intenzione di avere un ruolo molto più attivo e di rafforzare il suo ruolo istituzionale in collaborazione con gli Stati membri e il settore privato per condividere la sua grande esperienza e la sua competenza nello sviluppo dei PPP sia a livello politico che a livello di progettazione, quando cio' si riveli necessario. Inoltre potrebbe anche avere un ruolo nello sviluppo dei meccanismi di securizzazione finanziaria per le infrastrutture.

* La BEI e la Commissione hanno l'intenzione di esaminare ulteriori campi per l'espansione delle garanzie nel campo delle assicurazioni e dei mercati di capitali.

* La Commissione intende esplorare con il gruppo BEI strumenti adatti a sostenere gli investimenti azionari nelle tecnologie ambientali.

4. RACCOMANDAZIONI PER IL CONSIGLIO EUROPEO

(1) In previsione degli sviluppi dal momento in cui l'Iniziativa per promuovere la crescita è stata avviata nel luglio del 2003, la Commissione propone le seguenti raccomandazioni per il Consiglio europeo di ottobre. Raccomandazione 1: Il Consiglio europeo dovrebbe approvare le finalità e le dimensioni dell'iniziativa per la crescita come mezzo per rafforzare l'impegno dell'UE verso la crescita, l'aumento dei posti di lavoro e la competitività.

(2) Sono necessari progressi rapidi sulle proposte di base, che sono ancora davanti al Consiglio europeo e al Parlamento europeo, allo scopo di identificare le priorità per le reti transeuropee dei trasporti e ottimizzare l'impatto dei finanziamenti dei TEN per i trasporti, l'energia, i servizi delle nuove comunicazioni, fornire una maggiore certezza per gli investimenti nei progetti dei trasporti su strada per rendere il quadro giuridico degli appalti pubblici compatibile con le necessità di progetti complessi per infrastrutture come TEN e per completare e migliorare il quadro giuridico in modo da incoraggiare R&S e innovazione rendendole più interessanti al settore privato. Raccomandazione 2: Il Consiglio europeo potrebbe invitare il Consiglio e il Parlamento europeo prima del Consiglio europeo di primavera del 2004 a:

- approvare i cambiamenti proposti alle norme di finanziamento per le Reti transeuropee, includendo eTEN,

- raggiungere una posizione comune sui nuovi orientamenti TEN-T in previsione della loro approvazione per la fine del 2004,

- adottare norme legislative che modernizzino l'acquis relativo agli appalti pubblici e che in particolare creino la possibilità di un dialogo competitivo tra le autorità e gli offerenti,

- adottare il regolamento sul brevetto comunitario

Prima del giugno 2004

- approvare la proposta che modifica il sistema per Eurobollo;

- raggiungere una posizione comune sulle proposte relative alle tassazioni relativamente alle società madre e affiliate e alle fusioni.

(3) Allo scopo di ottimizzare l'impatto potenziale dei fondi comunitari per attrarre investimenti finanziari privati, la Commissione, la BEI e gli Stati membri devono rinforzare i loro attuali sforzi e continuare a sviluppare soluzioni innovative che possano stimolare gli investimenti. Raccomandazione 3: Il Consiglio europeo potrebbe invitare:

a) Gli Stati membri a:

- includere nelle loro Relazioni sull'attuazione delle linee direttrici per la politica economica 2003 in che modo hanno raggiunto l'obiettivo di "(...), ridirigere pur rispettando i limiti di bilancio generali, la spesa pubblica verso investimenti a favore della crescita in capitale umano, fisico e nella conoscenza" [13].

[13] Raccomandazione 14 (pag. 8 nel doc. COM(2003) 170 def./2 del 24/07/2003).

- di approfittare della valutazione intermedia dei programmi sostenuti dai Fondi strutturali, e dell'allocazione della riserva di efficacia del 2004, per rivalutare le attività collegate a Lisbona a favore di ricerca e innovazione. A questo proposito il Fondo di riserva per le riforme al di fuori dell'obiettivo 1 ammonta a circa EUR 1 mld.;

- mettere in opera strategie nazionali per favorire lo sviluppo delle bande larghe aumentando la copertura delle zone non ancora servite, accelerando la fornitura delle reti a banda larga alle amministrazioni pubbliche, alle scuole, agli ospedali, favorendo l'utilizzo a livello governativo e lo sviluppo di servizi a base di reti a banda larga;

- portare avanti l'analisi comparativa, la messa in comune delle esperienze e la preparazione di riforme mutuamente valide per progredire verso l'obiettivo del 3% del PIL per R&S allo scopo di raggiungere una prima serie di risultati per la metà del 2004.

b) Il Gruppo BEI:

- mettere rapidamente in opera la sua parte dell'Iniziativa europea per la crescita e prendere le decisioni necessarie per adattare gli strumenti finanziari alle necessità dei settori interessati, nell'ambito di una sana prassi bancaria;

- rafforzare la capacità della Banca a finanziare investimenti e a prendere più rischi nei progetti di investimento prioritari, compreso se necessario, un aumento significativo della riserva dell'SFF;

- sfruttare lo spazio di manovra disponibile nell'ambito delle attuali possibilità finanziarie per sostenere le azioni nazionali tese all'attuazione rapida dei progetti prioritari identificati nell'Iniziativa;

- rafforzare il potenziale per l'investimento del Fondo europeo per gli investimenti e, a tale scopo, prendere le misure necessarie per aumentare le capacità di finanziamento a EUR1 mld. e inoltre finanziare progetti che si trovano ad uno stadio di sviluppo al di là delle prime fasi iniziali;

- introdurre uno strumento specifico per andare incontro alle necessità delle medie imprese che investono in progetti al di là della cifra limite di EUR25 milioni. Tutto questo andrebbe anche a beneficio degli investimenti in RSI;

- esplorare tutte le possibilità e preparare proposte per portare avanti una nuova gamma di programmi innovativi allo scopo di ampliare gli strumenti disponibili per sostenere gli investimenti pubblici e privati nei capitali a rischio e nelle garanzie e, a tale scopo, rafforzare la sua capacità a emettere garanzie e utilizzare i suoi servizi di consulenza per i programmi di finanziamento innovativi per le PMI;

- valutare la fattibilità e definire le modalità operative dei nuovi tipi di capitale a rischio che collegano centri di eccellenza da vari paesi europei e hanno lo scopo di eliminare le lacune finanziarie tra la ricerca e l'investimento ai primi stadi.

(4) La Commissione, il Consiglio e la BEI lavoreranno insieme per preparare questa iniziativa prima del Consiglio europeo di dicembre e avanzare verso le azioni politiche identificate nello scorso luglio. Raccomandazione 4: Il Consiglio europeo è invitato a prendere nota dell'intenzione della Commissione di:

Entro dicembre 2003

- presentare una relazione sull'attuazione dell'Iniziativa europea per promuovere la crescita e sviluppare una roadmap dettagliata che preveda le misure principali per il Consiglio europeo del dicembre 2003;

- proporre un'azione preparatoria per la ricerca collegata alla securizzazione con un bilancio di circa EUR60 milioni tra il 2004-2006;

- semplificare le procedure collegate agli aiuti di Stato alle PMI, comprese le norme che riguardano il sostegno a R&S, secondo il progetto di regolamento che è attualmente in consultazione e che dovrebbe essere adottato alla fine del 2003. La Commissione esaminerà la necessità di un sostegno pubblico alle piccole società che si occupano di ricerca nell'ambito delle norme relative agli aiuti di Stato e alla concorrenza;

- proporre una modifica al diritto delle società esistente per facilitare le fusioni transfrontaliere;

- esaminare la fattibilità di un meccanismo di garanzia innovativo per sostenere il finanziamento privato delle PPP nei progetti TEN.

Entro giugno 2004

- pubblicare un Libro verde sulle norme relative ai partenariati pubblico-privato;

- sviluppare proposte per una eventuale struttura armonizzata europea di finanziamento per assicurare la trasparenza fiscale nel campo delle operazioni per i capitali a rischio:

- completare il processo di lancio della prima serie di Piattaforme tecnologiche europee.

Allegato 1 : Una roadmap per conoscenza e reti

Entro dicembre 2003

- Semplificazione delle procedure relative agli aiuti di Stato alle PMI, compreso le norme per gli aiuti a R&S (Commissione)

- Avvio di un'azione preparatoria per la ricerca legata alla securizzazione

- Proposte TEN: priorità per le reti di trasporti e norme finanziarie adeguate per trasporti ed energia TEN

- Proposte per modifiche all'attuale diritto delle società per facilitare le fusioni transfrontaliere

- Attuazione delle strategie nazionali per le reti a banda larga

- Valutazione intermedia dei Fondi strutturali

- Valutazione dei progressi iniziali per il Consiglio europeo di dicembre

Entro marzo 2004

- Accordo politico sui progetti prioritari per le reti di trasporti transeuropee e sulle norme di finanziamento per trasporto, telecomunicazioni, energia TEN

- Adozione finale delle misure ancora in sospeso relative alle norme sulle gare pubbliche d'appalto e sul brevetto comunitario

Entro giugno 2004

- Adozione finale delle proposte che modificano il sistema per Eurobollo

- Accordo sulle proposte relative al trattamento fiscale delle società madre e affiliate e delle fusioni

- Libro verde sulle norme relative agli appalti per i partenariati pubblici-privati

- Proposte della Commissione per un'eventuale struttura armonizzata per i Fondi europei per assicurare la trasparenza fiscale per le operazioni dei capitali a rischio

- La Commissione completerà la prima serie delle Piattaforme tecnologiche europee

Entro dicembre 2004

- Adozione finale dei progetti prioritari per le reti di trasporto transeuropeo e delle norme relative al finanziamento di trasporti, telecomunicazioni ed energia TEN

Inoltre la Commissione continuerà a lavorare in stretto contatto con la BEI per fare proposte destinate all'Iniziativa europea per la crescita.

Roadmap BEI/FEI

Aprile 2003 / Giugno 2003: Il Consiglio di amministrazione e il Consiglio dei governatori approvano l'avvio dell'Iniziativa Innovazione 2010

Ottobre 2003: Proposta del Consiglio di amministrazione relativa a nuovi finanziamenti per le operazioni di rischio di capitali (500 m) e per le Operazioni FFS (250 m); quindi Proposta al Consiglio dei governatori

Ottobre 2003: Proposta del Consiglio di amministrazione relativa all'avvio di uno strumento specifico per le medie imprese che investono in progetti relativi all'RSI; la Commissione dovrà fissare le relative linee direttrici

Dicembre 2003: Approvazione del Piano operativo BEI 2004-2006 (COP), compreso il contributo della BEI all'Iniziativa per la crescita. Avvio formale del TIF, Fondo investimenti TEN. L'iniziativa Innovazione 2010 ricentrata rispetto all'Iniziativa per la crescita

Dicembre 2003: Il FEI lancia con i fondi della DG Ricerca uno studio di fattibilità /accordo operativo, per un nuovo tipo di mezzo per i capitali a rischio destinato ai centri di eccellenza per colmare le lacune tra la ricerca e gli stadi iniziali dell'investimento. Cio' potrebbe portare all'attuazione di uno schema pilota a metà del 2004

Dicembre 2003: Approvazione del COP del FEI, comprese proposte per una nuova gamma di programmi innovativi che finanziano gli investimenti pubblici e privati nei capitali a rischio, sul modello della struttura FEI/PRA creata in Germania, allo scopo di dare slancio agli investimenti in RSI. Il COP comprende anche proposte per dare slancio nel 2004 a capacità di garanzie e consultive per le PMI collegate agli affari.

Marzo 2004: Relazione di avanzamento dell'Iniziativa per la crescita, comprese le misure già prese e le prime operazioni identificate o già in corso (in previsione anche del Consiglio europeo di primavera)

Giugno 2004: Valutazione intermedia del COP e del contributo BEI all'Iniziativa per la crescita; Relazione al Consiglio dei governatori

Dicembre 2004: Approvazione del COP della BEI 2005-2007, comprese possibili modifiche del contributo BEI all'Iniziativa per la crescita.

Allegato 2 : Sommario delle azioni / indicazione delle risorse relative dell'UE

Questa tabella illustra le azioni principali dell'Iniziativa per la crescita. Indica dove possibile le risorse relative dell'UE, sempre tenendo presente pero' che il ruolo principale negli investimenti per la reti e la conoscenza deve svolto dal settore privato.

Azione // Risorse relative

Reti //

Trasporti

Progetti prioritari e norme finanziarie aggiornate

// Investimenti totali richiesti fino al 2020: EUR220 mld. (EUR160 mld. per il 2010)

Attuale sostegno comunitario UE Trasporti TEN EUR600 milioni all'anno

BEI Fondo Investimenti TEN (FIT) EUR50 mld. 2004-2010

Fondo di coesione Possibilità di EUR1,5 mld. per investimenti alle infrastrutture (2000-2006)

Proposta Eurobollo // N/a

Galileo // UE Trasporti TEN EUR550 milioni (2002-2005)

Sesto Programma quadro R&S EUR100 milioni 2003-2006

Reti a banda larga eTEN

eEurope 2005 - Piano d'azione

eTEN - Decisione finanziaria // Sostegno del Fondo strutturale per reti a banda larga e altre reti di telecomunicazione EUR5,5 mld. (2000-2006)

Programma eTEN EUR400 milioni (2000-2005)

Sesto Programma quadro RTS EUR4 mld. per le Tecnologie della società dell'informazione (2000-2006)

Azioni per facilitare i progetti transfrontalieri //

Per regolare i problemi relativi ai partenariati pubblico-privato (Libro verde) // N/a

Proposte per il trattamento fiscale delle società madri e affiliate e delle fusioni // N/a

Conoscenza //

Ricerca e sviluppo

Piattaforme tecnologiche europee in settori chiave, ad esempio aeronautica, idrogeno, nanotecnologie, ecc.

Sostegno alle PMI per alta tecnologia e avviamento // Sesto Programma quadro Ricerca e sviluppo EUR17,5 mld. (2003-2006)

Finanziamento dei Fondi strutturali per la Ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione ammonta a EUR10.5 mld. (2000-2006)

BEI i2i e Iniziativa innovazione 2010 +/- EUR50 mld. (2000-2010)

Sostegno FEI per fondi di capitali a rischio, compreso lo schema ETF "avviamento" EUR2,5 mld. (aumento previsto di 1 mld.)

Formazione collegata all'Innovazione e alla Ricerca // Fondo sociale europeo EUR20 mld. per TIC e EUR7 mld. per l'imprenditorialità (2000-2006)

Azione preparatoria per la Ricerca collegata alla securizzazione // Bilancio UE EUR65 milioni (2004-2006)

Semplificazione delle norme relative agli aiuti di Stato alle PMI // N/a

Possibile struttura europea di finanziamento armonizzato per i capitali a rischio // N/a