52002DC0612

Quinta comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa all'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva 89/552/CEE "Televisione senza frontiere", così come modificata dalla direttiva 97/36/CE, nel biennio 1999 2000 /* COM/2002/0612 def. */


QUINTA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO relativa all'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva 89/552/CEE "Televisione senza frontiere", così come modificata dalla direttiva 97/36/CE, nel biennio 1999-2000

INDICE

INTRODUZIONE

I. PARERE DELLA COMMISSIONE SULL'APPLICAZIONE DEGLI ARTICOLI 4 E 5 NEL BIENNIO 1999-2000

1. Applicazione da parte degli Stati membri dell'Unione europea

1.1. Trasmissione di una quota maggioritaria di opere europee

1.1.1. Valutazione a livello comunitario

1.1.2. Valutazione a livello nazionale

1.2. Opere europee di produttori indipendenti

1.2.1. Valutazione a livello comunitario

1.2.2. Valutazione a livello degli Stati membri

1.3. Conclusione generale

2. Applicazione da parte degli Stati membri dell'Associazione europea di libero scambio che fanno parte dello Spazio economico europeo

2.1. Trasmissione di una quota maggioritaria di opere europee

2.2. Opere europee di produttori indipendenti

2.1. Trasmissione di una quota maggioritaria di opere europee

2.2. Opere europee di produttori indipendenti

II. SINTESI DELLE RELAZIONI TRASMESSE DAGLI STATI MEMBRI

III SINTESI DELLE RELAZIONI TRASMESSE DAGLI STATI MEMBRI DELL'ASSOCIAZIONE EUROPEA DI LIBERO SCAMBIO CHE FANNO PARTE DELLO SPAZIO ECONOMICO EUROPEO

IV. ALLEGATI

ALLEGATO 1 Quadro riepilogativo dei canali televisivi degli Stati membri dell'Unione europea che non hanno raggiunto la quota maggioritaria di opere europee e/o la percentuale minima del 10% di opere europee realizzate da produttori indipendenti

ALLEGATO 2 Parametri utilizzati per il calcolo del tempo medio di trasmissione di opere europee da parte dei canali televisivi degli Stati membri dell'Unione europea (prendendo in considerazione l'ascolto) - articolo 4 della direttiva "Televisione senza Frontiere"

INTRODUZIONE

La presente comunicazione elaborata in applicazione dell'articolo 4, paragrafo 3, della direttiva 89/552/CEE [1] del Consiglio, del 3 ottobre 1989, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l'esercizio delle attività televisive, così come modificata dalla direttiva 97/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 giugno 1997 [2] (di seguito denominata la direttiva "Televisione senza frontiere"), costituisce la quinta relazione della Commissione sull'applicazione degli articoli 4 e 5.

[1] GU L 298 del 17.10.1989.

[2] GU L 202 del 30.7.1997.

Il documento contiene in particolare una rassegna statistica della realizzazione, nel biennio 1999-2000, della proporzione indicata agli articoli 4 e 5 per ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato dell'Unione europea e per quelli degli Stati membri dell'Associazione europea di libero scambio che fanno parte dello Spazio economico europeo (di seguito EFTA). Gli Stati membri sono infatti tenuti a trasmettere alla Commissione, ogni due anni, una relazione sull'applicazione delle disposizioni degli articoli 4 e 5. La Commissione vigila sull'osservanza delle disposizioni dei suddetti articoli, conformemente alle disposizioni del trattato.

La comunicazione intende portare a conoscenza degli Stati membri, del Parlamento europeo e del Consiglio le relazioni nazionali corredate del parere della Commissione sull'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

Il documento è costituito da tre parti principali e due allegati:

Parte I - Parere della Commissione sull'applicazione degli articoli 4 e 5 nel biennio 1999-2000

Parte II - Relazioni nazionali trasmesse dagli Stati membri dell'Unione europea

Parte III - Relazioni nazionali trasmesse dagli Stati membri dell'Associazione europea di libero scambio che fanno parte dello Spazio economico europeo

Allegato 1: Quadro riepilogativo dei canali televisivi degli Stati membri dell'Unione europea che non hanno raggiunto la quota maggioritaria di opere europee (articolo 4 della direttiva) e/o la percentuale minima del 10% di opere europee realizzate da produttori indipendenti (articolo 5 della direttiva)

Allegato 2: Parametri utilizzati per il calcolo del tempo medio di trasmissione di opere europee da parte dei canali televisivi degli Stati membri dell'Unione europea (prendendo in considerazione l'ascolto) - articolo 4 della direttiva.

I. PARERE DELLA COMMISSIONE SULL'APPLICAZIONE DEGLI ARTICOLI 4 E 5 NEL BIENNIO 1999-2000

1. Applicazione da parte degli Stati membri dell'Unione europea

In applicazione dell'articolo 4, paragrafo 3, della direttiva "Televisione senza frontiere" la Commissione è tenuta a vigilare affinché siano applicate le disposizioni degli articoli 4 e 5, conformemente alle disposizioni del trattato.

Gli Stati membri dell'Unione europea e gli Stati membri dell'EFTA che fanno parte dello Spazio economico europeo sono tenuti a trasmettere alla Commissione, ogni due anni, una relazione sull'applicazione delle disposizioni degli articoli 4 e 5 contenente in particolare: (i) una rassegna statistica della realizzazione della proporzione di cui ai citati articoli per ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato, (ii) le ragioni che, in ciascun caso, hanno impedito di raggiungere tale proporzione e (iii) i provvedimenti adottati o previsti per raggiungerla.

A norma dell'articolo 4, paragrafo 3, della direttiva la Commissione potrà tener conto nel suo parere, in particolare, dei seguenti criteri (a carattere non esaustivo):

- progressi compiuti rispetto agli anni precedenti;

- parte detenuta nella programmazione dalle opere di prima diffusione;

- particolari circostanze in cui si trovano le nuove emittenti televisive;

- situazione specifica dei paesi con scarsa capacità di produzione audiovisiva e/o con un'area linguistica ristretta.

Per assistere gli Stati membri nello svolgimento del loro dovere di controllo, nell'ambito del comitato di contatto [3] sono state elaborate e proposte nuove linee direttrici per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5. Tali linee direttrici, predisposte allo scopo di precisare talune definizioni ed evitare quindi eventuali differenze nell'interpretazione e nell'applicazione della direttiva [4], sono entrate in vigore il 1° gennaio 1999 e si applicano quindi al periodo di riferimento (1999-2000) oggetto della presente relazione.

[3] http://europa.eu.int/comm/avpolicy/regul/twf/art45/art45-intro_fr.htm

[4] Al punto 2.2 delle citate linee direttrici ad esempio si legge che è inutile che le relazioni annuali contengano informazioni relative ai canali che trasmettono esclusivamente "notiziari, manifestazioni sportive, giochi televisivi, pubblicità, servizi di teletext e televendite".

È in questo contesto che è opportuno esaminare il presente parere che, per la prima volta, si sofferma sulle tendenze generali rilevate sia a livello comunitario sia in ciascuno degli Stati membri interessati. Una serie di indicatori, basati sui criteri previsti dagli articoli 4 e 5 della direttiva, è stata all'uopo elaborata in modo da poter disporre di una griglia d'analisi obiettiva.

Articolo 4 (opere europee)

* Indicatore 1: percentuale media del tempo di trasmissione destinato ad opere europee da parte dei canali europei che registrano gli indici di ascolto più elevati [5] in ciascuno Stato membro interessato.

[5] Le percentuali relative agli indici di ascolto si basano, per ciascuno degli anni in esame, sui dati più recenti pubblicati dall'Osservatorio europeo dell'audiovisivo nell'annuario statistico 2002 (volume 2) intitolato "Equipement audiovisuel des ménages - Equipements de transmission - Audience de la télévision". Salvo casi particolari è stato preso in considerazione ogni canale che abbia registrato un indice di ascolto superiore al 3% (nell'arco di un'intera giornata) in ciascuno dei due anni in esame.

* Indicatore 2: percentuale di rispetto della quota da parte dei canali indipendentemente dalla loro tipologia (con raggiungimento o superamento della quota maggioritaria) in ciascuno Stato membro interessato [6].

[6] Questo risultato è stato ottenuto conteggiando il complesso dei canali che raggiungono o superano la percentuale minima del 50% e stabilendo un rapporto tra questo dato ed il numero totale dei canali che rientrano nel campo di applicazione dell'articolo 4 della direttiva in ciascuno degli Stati membri.

* Indicatore 3: tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento (1999-2000) espressa in termini di canali indipendentemente dalla loro tipologia [7].

[7] Questo risultato è stato ottenuto calcolando quanti canali abbiano registrato una percentuale in aumento, stabile o in diminuzione, indipendentemente dalla percentuale dei tempi di trasmissione da essi riservati ad opere europee. Si è tenuto inoltre conto dei canali che hanno iniziato ad operare sul mercato nazionale in esame nel periodo di riferimento.

Articolo 5 (opere europee di produttori indipendenti)

* Indicatore 1: tempo medio di trasmissione oppure in alternativa, in base alla scelta effettuata dallo Stato membro al momento del recepimento della direttiva, percentuale media del bilancio destinato alla programmazione riservato ad opere europee di produttori indipendenti.

* Indicatore 2: percentuale di rispetto della quota da parte dei canali indipendentemente dalla loro tipologia (con raggiungimento o superamento della percentuale minima del 10%) in ciascuno Stato membro interessato [8].

[8] Questo risultato è stato ottenuto conteggiando il complesso dei canali che raggiungono o superano la percentuale minima del 10% e stabilendo un rapporto tra questo dato ed il numero totale dei canali che rientrano nel campo di applicazione dell'articolo 5 della direttiva in ciascuno degli Stati membri.

* Indicatore 3: tendenza generale della quota riservata ad opere europee di produttori indipendenti in ciascuno Stato membro interessato nel periodo di riferimento (1999-2000), espressa in termini di canali indipendentemente dalla loro tipologia.

* Indicatore 4: tempo medio di trasmissione oppure in alternativa, in base alla scelta effettuata dallo Stato membro al momento del recepimento della direttiva, percentuale del bilancio destinato alla programmazione riservato ad opere recenti di produttori indipendenti.

* Indicatore 5: tendenza generale della quota riservata ad opere recenti di produttori indipendenti in ciascuno Stato membro interessato nel periodo di riferimento (1999-2000), espressa in termini di canali indipendentemente dalla loro tipologia.

I suddetti indicatori consentono di ottenere un quadro d'insieme dell'applicazione degli articoli 4 e 5 nel periodo 1999-2000, ferma restando la facoltà di cui si sono avvalsi alcuni Stati membri, conformemente all'articolo 3, paragrafo 1, della direttiva "Televisione senza frontiere", di adottare norme più rigorose o più particolareggiate nel settore cui si riferisce la direttiva [9].

[9] In concreto è opportuno sottolineare che la maggior parte degli Stati membri si è avvalsa di tale facoltà (ad es. esclusione delle opere di teatro in Italia, definizione positiva delle opere da considerare in Germania, proporzione del 60% di trasmissione di opere europee in Francia, percentuale del 25% per la quota riservata ad opere di produttori indipendenti nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, ecc.).

1.1. Trasmissione di una quota maggioritaria di opere europee

1.1.1. Valutazione a livello comunitario

La prima conclusione di carattere generale riguarda l'evoluzione del numero di canali televisivi in Europa.

Innanzitutto è opportuno sottolineare che in Europa (Stati membri dell'UE e Stati membri dell'Associazione europea di libero scambio che fanno parte dello Spazio economico europeo) i canali [10], indipendentemente dalla loro tipologia, erano in totale circa 550 a gennaio 1999 e 670 a gennaio 2000. Il numero totale dei canali ammonta a circa 820 a gennaio 2001.

[10] Questo totale si basa sui dati pubblicati nell'annuario statistico dell'Osservatorio europeo dell'audiovisivo (edizioni del 1999, 2000 e 2001). Nel computo sono compresi i canali nazionali (con licenza di diffusione terrestre), i canali nazionali [via cavo e/o via satellite e/o DTT (TV digitale terrestre), senza trasmissione terrestre analogica], i canali stranieri dedicati, i canali destinati a mercati stranieri. Non sono invece considerati le trasmissioni regionali/locali, le reti locali e i canali regionali o territoriali.

Il numero dei canali cui si applicano gli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere" [11] ha continuato in generale ad aumentare sia in rapporto al periodo precedente (1997-1998) sia nel corso del periodo di riferimento oggetto della presente relazione (1999-2000) e ciò testimonia il dinamismo dell'offerta audiovisiva in Europa. L'aumento, sensibile nella maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea, è stato particolarmente significativo in paesi quali la Spagna, la Francia, l'Italia, la Svezia o il Regno Unito.

[11] L'obbligo di trasmettere relazioni imposto dall'articolo 4, paragrafo 3, si applica a tutte le trasmissioni di emittenti soggette alla giurisdizione di uno Stato membro, con le seguenti eccezioni:

Da un punto di vista metodologico [12] è tuttavia opportuno sottolineare che alcuni Stati membri non hanno neppure in questa occasione trasmesso informazioni complete, in particolare per quanto riguarda i canali televisivi via cavo e/o via satellite (canali che spesso non figurano nelle relazioni nazionali). La Commissione, a questo proposito, ricorda che l'obbligo previsto dall'articolo 4, paragrafo 3, riguarda ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato [13]. La televisione terrestre è invece trattata in modo quasi esaustivo nelle relazioni trasmesse dagli Stati membri.

[12] È opportuno aggiungere che la natura e l'intensità del controllo variano spesso da uno Stato membro all'altro: controllo quotidiano della programmazione, rassegna statistica, indagine, campionamento, stima in alcuni casi. Inoltre il controllo è effettuato o dall'autorità indipendente di regolamentazione del settore oppure in alcuni casi direttamente dal ministero competente.

[13] L'articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, stabilisce che "la relazione contiene in particolare una rassegna statistica della realizzazione della proporzione di cui al presente articolo e all'articolo 5 per ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato, le ragioni che, in ciascun caso, hanno impedito di raggiungere tale proporzione ed i provvedimenti adottati o previsti per raggiungerla".

>SPAZIO PER TABELLA>

La seconda conclusione riguarda il tempo medio di trasmissione destinato ad opere europee da parte dei canali che registrano gli indici di ascolto più elevati [14] (cfr. indicatore 1):

[14] In pratica si è tenuto conto, salvo eccezioni, della quota realizzata da ogni canale che abbia registrato un indice di ascolto superiore al 3% in ciascuno dei due anni in esame.

- il tempo medio di trasmissione di opere europee per il complesso di questi canali europei di tutti gli Stati membri è stato pari al 60,68% nel 1999 ed al 62,18% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 1,5 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento;

- il tempo medio di trasmissione ha oscillato, a seconda degli Stati membri, tra il 52,94 ed il 71,46% [15] nel 1999 e tra il 55,33 ed il 71,18% nel 2000 [16], salvo che nei casi del Portogallo [17] (48,7% nel 1999 e 49,5% nel 2000) e del Lussemburgo (100% nel 1999 e nel 2000);

[15] Occorre osservare che un paese ha raggiunto un risultato leggermente superiore che, tuttavia, non può essere considerato in questa sede, giacché, in mancanza di dati completi, esso non si riferisce al complesso dei canali interessati con un indice ascolto superiore al 3% in ciascuno dei due anni in esame.

[16] Occorre osservare che un paese ha raggiunto un risultato leggermente superiore che, tuttavia, non può essere considerato in questa sede, giacché, in mancanza di dati completi, esso non si riferisce al complesso dei canali interessati con un indice ascolto superiore al 3% nel periodo di riferimento.

[17] È tuttavia opportuno sottolineare che il Portogallo, in attuazione del criterio di gradualità, ha compiuto notevoli progressi rispetto al periodo precedente (percentuale del 43,4% nel periodo 1997-1998) e si è avvicinato al livello del 50% nel 2000.

- la tendenza relativa alla trasmissione di opere europee, misurata in termini di canali, mostra un andamento crescente in 12 Stati membri, stabile in uno Stato membro e decrescente (in misura molto contenuta) in 2 Stati membri. Nel complesso la tendenza generale è quindi positiva nel periodo di riferimento.

La terza conclusione riguarda il totale dei canali che raggiungono o superano la quota maggioritaria di opere europee nel periodo di riferimento (cfr. indicatore 2):

- la percentuale media di rispetto della quota per il complesso dei canali europei di tutti gli Stati membri è stata pari al 68,58% nel 1999 ed al 72,50% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 3,93 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento. Questo dato è tanto più significativo se si considera il consistente aumento, registrato nel corso dello stesso periodo, del numero di canali, prevalentemente di natura tematica;

- la percentuale di rispetto della quota, indipendentemente dalla tipologia del canale, ha oscillato, a seconda degli Stati membri, tra il 55 e il 100% nel 1999 e tra il 53 ed il 100% nel 2000, fatta eccezione per l'Italia che non ha raggiunto la quota maggioritaria (42% nel 1999 e 49% nel 2000);

- la percentuale di rispetto della quota, espressa in termini di numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è in aumento in nove Stati membri, stabile in quattro Stati membri e in diminuzione in altri due Stati membri. Nel complesso la tendenza generale è quindi positiva.

La quarta conclusione riguarda la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento (cfr. indicatore 3), espressa in termini di canali indipendentemente dalla loro tipologia.

- La tendenza rilevabile dall'esame delle relazioni nazionali mostra un andamento crescente in quattordici Stati membri e stabile in uno Stato membro. Nel complesso la tendenza generale è quindi positiva nel periodo di riferimento.

In sintesi il complesso di questi risultati positivi, testimoniati dalla variazione positiva della maggior parte degli indicatori nel periodo di riferimento, sembra essere in linea con la realizzazione degli obiettivi della direttiva "Televisione senza frontiere".

La tabella che segue offre un quadro sintetico della situazione a livello comunitario per quanto concerne l'applicazione dell'articolo 4 della direttiva nel periodo in esame.

Opere europee (articolo 4 della direttiva "Televisione senza frontiere")

>SPAZIO PER TABELLA>

1.1.2. Valutazione a livello nazionale

Austria

I canali ORF 1 e ORF 2, che hanno totalizzato il 57,5% degli ascolti nel 1999 ed il 55,6% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 56,6% nel 1999 ed al 58,8% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 2,2 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel corso dell'intero periodo di riferimento due dei tre canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Soltanto il canale ORF 1 è restato molto al di sotto di tale percentuale minima (34% nel 1999 e 36,6% nel 2000). La percentuale di rispetto della quota, espressa in termini di numero di canali, è stata pertanto pari al 66,66% in tutto il periodo. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota. Viene in particolare precisato che si assiste ad un aumento della quota di opere europee trasmesse in quanto le produzioni tedesche sono ormai meglio accettate dal pubblico (ciò vale soprattutto per le opere cinematografiche). La relazione sottolinea il parallelo aumento della trasmissione di opere europee sul canale ORF 2 che fa capo alla stessa emittente. Non è stato adottato né è previsto alcun provvedimento particolare per ovviare a questa situazione di mancato rispetto della quota. La Commissione rileva che l'Austria si trova nella situazione specifica dei paesi con scarsa capacità di produzione audiovisiva. Per quanto concerne il canale ORF 1, la Commissione ricorda tuttavia che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, si applica - in relazione ad ogni anno - a ciascuno dei programmi televisivi dell'emittente televisiva soggetta alla giurisdizione dello Stato membro interessato [18] - ciò soprattutto al fine di garantire condizioni di concorrenza omogenee.

[18] Cfr. articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, della direttiva ed il punto 2.2 delle linee direttrici dell'11 giugno 1999 proposte per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* È opportuno sottolineare che due dei tre canali citati nella relazione hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre un canale l'ha ridotta. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato un andamento crescente.

Belgio [19]

[19] Considerato che sono state trasmesse due relazioni distinte, l'analisi è stata effettuata tenendo conto della distinzione tra canali della comunità francese e della comunità fiamminga. Per la valutazione a livello comunitario si è proceduto ad effettuare il calcolo del totale (cfr. supra). La Commissione intende inoltre segnalare che i canali RTL TVi e Club RTL sonoidentici a quelli trasmessi da CLT S.A. in Lussemburgo. Tali canali sono pertanto citati nelle relazioni di questi due paesi. Lo stesso dicasi per il canale Liberty TV citato nelle relazioni belga e lussemburghese.

Comunità francese:

I canali RTBF 1, RTBF 2, RTL-Tvi e Club, che hanno totalizzato [20] il 43,4% degli ascolti nel 1999 ed il 44,8% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 66,83% nel 1999 ed al 67,20% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 0,38 punti percentuali nel periodo di riferimento.

[20] Va segnalata la forte penetrazione dei canali francesi TF1, France 2 e France 3 che hanno rappresentato, nel periodo di riferimento, oltre il 30% degli ascolti.

* Nel 1999 la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva è stata superata da quattro degli otto canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo citato [21]. Solo il canale RTL-TVI è restato leggermente al di sotto della percentuale minima (49,1%). Per tre canali non sono stati comunicati dati [22]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pertanto pari al 50%. Nel 2000 la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva è stata superata da cinque degli otto canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo citato. Per tre canali non sono stati comunicati dati [23]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pertanto pari al 62,5%. La relazione puntualizza che, se si eccettua il caso del canale RTL-Tvi, non occorre adottare provvedimenti particolari. Per quanto riguarda le due opzioni del programma di base di Canal +, il documento precisa l'applicazione nel 2002 di un sistema di rilevamento dei programmi trasmessi fondato sul campionamento. La Commissione ricorda che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, si applica - in relazione ad ogni anno - a ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato. Per la totalità di questi programmi devono essere disponibili dati adeguati che consentano di verificare il graduale raggiungimento della quota stabilita dall'articolo 4 della direttiva [24].

[21] Non sono stati considerati il canale HSE dedicato esclusivamente alle televendite ed il canale Z dedicato esclusivamente ad informazioni economiche e finanziarie.

[22] La relazione precisa che oltre al canale Liberty TV per il quale non sono stati forniti dati due canali aggiuntivi di Canal + non sono citati (per mancanza di dati).

[23] La relazione precisa che oltre al canale Liberty TV per il quale non sono stati forniti dati due canali aggiuntivi di Canal + non sono citati (per mancanza di dati).

[24] Cfr. articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, della direttiva ed il punto 2.2 delle linee direttrici dell'11 giugno 1999 proposte per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* È opportuno sottolineare che due dei cinque canali per i quali sono stati forniti dati completi per l'intero periodo di riferimento hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre tre canali l'hanno ridotta. La tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato pertanto un andamento decrescente.

Comunità fiamminga:

* I canali VRT TV1, VRT Canvas/ Ketnet, VMM-VTM e VMM-Kanaal 2, che hanno totalizzato il 63,7% degli ascolti nel 1999 ed il 66,1% nel 2000, hanno in media trasmesso una quota di opere europee pari rispettivamente al 51,75% nel 1999 ed al 53,25% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 1,5 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 quattro dei nove canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre cinque canali sono rimasti molto al di sotto di tale percentuale minima. Questi ultimi sono la rete Kanaal 2 (25%) ed i canali tematici del gruppo Canal +, per i quali la percentuale è risultata inferiore o pari al 20% (Canal+ grijs, Canal+ blauw, Canal+ geel, Canal+ 16/9). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 44%. Nel 2000 cinque dei dieci canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre quattro canali sono rimasti molto al di sotto di tale percentuale minima. Questi ultimi sono il canale Kanaal 2 (30%) ed i canali tematici del gruppo Canal +, per i quali la percentuale ha oscillato tra il 27 ed il 42% (Canal+ grijs, Canal+ blauw, Canal+ geel, Canal+ 16/9). Per il canale Canal + geel non sono stati comunicati dati [25]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 50%. Vengono precisati i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva. Per quanto concerne Kanaal 2, la relazione pone l'accento sull'aumento della quota di opere europee e sul fatto che i canali dell'emittente VMM considerati unitariamente hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Per quanto concerne i canali del gruppo Canal +, il motivo del mancato rispetto della quota risiede principalmente nel carattere tematico della programmazione dei canali (dedicati al cinema).

[25] La relazione precisa che a decorrere dal 5 dicembre 1999 questo canale è stato sostituito da Canal+ 16/9.

Per quanto concerne Kanaal 2, la Commissione ricorda che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, si applica a ciascuno dei programmi televisivi dell'emittente televisiva soggetta alla giurisdizione dello Stato membro interessato. La Commissione rileva infine i progressi che in linea di massima e conformemente al principio di gradualità sono stati compiuti nel corso del periodo di riferimento da tutti i canali che non raggiungevano la quota maggioritaria.

* È opportuno sottolineare che nel periodo di riferimento sette degli otto canali per i quali sono stati forniti dati completi hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre l'altro canale l'ha mantenuta stabile (è rimasta invariata la percentuale del 100%). La tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato un andamento crescente.

Comunità germanofona: le autorità belghe non hanno trasmesso alcuna relazione.

Germania

* I canali ARD, ZDF, Kabel 1, ProSieben, RTL, RTL 2 e SAT 1, che hanno totalizzato l'83,40% degli ascolti nel 1999 e l'83,3% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 60,22% nel 1999 ed al 63% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 2,78 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 quattordici dei ventitré canali citati nella relazione [26] hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre sette canali sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima; infine per due canali (dedicati tuttavia all'informazione) non sono stati forniti dati [27]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 61%. Nel 2000 quindici dei ventiquattro canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre sette canali sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima; per due canali infine non sono stati forniti dati [28]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 62,5%. I sette canali che non hanno raggiunto la quota maggioritaria nel corso dell'intero periodo di riferimento sono stati: Kabel 1 (25,4% nel 1999, 27,90% nel 2000), ProSieben (46,20% nel 1999, 46% nel 2000), RTL 2 (36% nel 1999, 46% nel 2000), Super RTL (33,70% nel 1999, 38,20% nel 2000), 13 TH Street (20% nel 1999, 17% nel 2000), Première (35% nel 1999, 33,1% nel 2000), Studio Universal (30% nel 1999, 35% nel 2000). Vengono precisati i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva. A seconda dei casi la relazione imputa questo mancato rispetto alla creazione recente del canale, al tipo di servizio (a pagamento), al carattere tematico della programmazione o ancora alla struttura del canale. Per quanto concerne i provvedimenti adottati o previsti per ovviare a tali casi di mancato rispetto della quota, la relazione cita il dialogo permanente con le varie emittenti televisive. La Commissione rileva in particolare le difficoltà ricorrenti di tre canali che registrano indici d'ascolto superiori al 3%, ovvero Kabel 1, ProSieben, e RTL 2. Gli ultimi due canali hanno quasi raggiunto la quota maggioritaria nel 2000.

[26] È opportuno segnalare che non è stato citato il canale Deutsche Welle TV, menzionato invece nella relazione precedente (periodo di riferimento 1997-1998).

[27] Si tratta dei canali N-TV e VH 1.

[28] Si tratta dei canali N-TV e VH 1.

* È opportuno sottolineare che nel periodo di riferimento undici dei ventuno canali per i quali sono stati forniti dati completi hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, quattro canali l'hanno mantenuta stabile e sei l'hanno ridotta. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Danimarca

* I canali DR 1, TV2 e TV Danmark, che hanno totalizzato il 71,9% degli ascolti nel 1999 ed il 72% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 60,66% nel 1999 ed al 61% nel 2000: ciò equivale ad un aumento di 0,34 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 quattro dei cinque canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Soltanto il canale TV Danemark è restato al di sotto di questa soglia (36%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari all'80%. Nel 2000 cinque dei sette canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima due canali, ovvero TV Danemark (42%) e TV 2 Zulu (41% nel 2000). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 71,40%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva. Per quanto riguarda TV Danemark è opportuno segnalare che dal 1997 si assiste ad un progressivo e costante incremento della quota e, secondo le stime trasmesse, un ulteriore incremento è atteso nel 2001. TV 2 Zulu è invece un canale creato recentemente che ha iniziato le trasmissioni soltanto il 15 ottobre 2000. La Commissione rileva che la Danimarca si trova nella situazione specifica dei paesi con scarsa capacità di produzione audiovisiva e con un'area linguistica ristretta e segnala i progressi compiuti, conformemente al principio di gradualità, nell'arco del periodo di riferimento.

* È opportuno sottolineare che nel periodo di riferimento due dei cinque canali per i quali sono stati forniti dati completi hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, un canale l'ha mantenuta stabile (è rimasta invariata la percentuale del 100%) ed altri due canali hanno registrato una diminuzione della quota. È opportuno segnalare i risultati dei due nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato e che hanno riservato una quota notevole della loro programmazione a questa tipologia di opere. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Grecia

* I canali ET 1, NET, ALPHA, ANTENNA, STAR e MEGA CHANNEL, che hanno totalizzato l'83,4% degli ascolti nel 1999 e l'83,7% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 71,46% nel 1999 ed al 71,18% nel 2000: ciò equivale ad una modesta riduzione di 0,28 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* La Commissione rileva che nel corso dell'intero periodo di riferimento tutti i canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva (la quota minima ha oscillato tra il 51,9% ed il 96,04%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 100%.

* È opportuno sottolineare che otto dei dieci canali per i quali sono stati forniti dati completi hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre altri due canali l'hanno ridotta nello stesso periodo di riferimento. È opportuno altresì ricordare il nuovo canale TEMPO che ha riservato oltre il 50% della propria programmazione ad opere europee. La tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato nel complesso un andamento crescente.

Spagna

* I canali TVE 1, TVE 1/ La 2, Telecinco e Antena 3, che hanno totalizzato il 76,8% degli ascolti nel 1999 ed il 76,2% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 52,94% nel 1999 ed al 58,50% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 5,56 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 ventotto dei quaranta canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima dodici canali, ovvero il canale terrestre Telecinco (45,40%) ed i canali satellitari TCM (20%), AXN (22,5%), Alucine (37,45%), Fox kids (38,70%), Cinemania (30,9%), Disney Channel (18,61%), Nichelodeon (2,10%), Calle 13 (10,6%), Gran Via (25,55%), Gran Via 2 (25,85%) e Gran Via 3 (35,33%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 70%. Nel 2000 trentacinque dei quarantacinque canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima dieci canali, ovvero i canali satellitari TCM (30,66%), AXN (27.70%), Alucine (32,04%), Fox kids (44,90%), Cinemania (37,70%), Disney Channel (24,53%), Nichelodeon (19,80%), Calle 13 (16,89%), Gran Via (40,06%) e Studio Universal (9,13%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 78%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva. Fatta eccezione per Telecinco che ha risolto il problema nel 2000, si tratta di canali satellitari digitali che privilegiano una programmazione prevalentemente tematica. La legislazione spagnola prevede a questo proposito una doppia disposizione transitoria per questo tipo di canali: possibilità di riservare nel corso del primo anno di trasmissione il 40% del tempo di trasmissione televisiva ad opere europee e considerazione unitaria dei pacchetti di canali a pagamento compresi in una determinata offerta. Per quanto riguarda i casi rilevati di mancato rispetto della quota, le autorità competenti hanno previsto, tra le misure da adottare, la messa in mora degli operatori inadempienti. La Commissione rileva che, conformemente al principio di gradualità, la maggior parte di questi canali ha compiuto progressi nell'arco del periodo di riferimento.

* È opportuno sottolineare che ventiquattro dei quaranta canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, due canali l'hanno mantenuta stabile (al livello massimo del 100%) e quattordici canali l'hanno ridotta. È opportuno inoltre ricordare i cinque nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato: quattro canali su cinque hanno riservato una quota maggioritaria alla programmazione di opere europee. La tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato nel complesso un andamento crescente.

Francia

* I canali TF1, France 2, France 3, M6 et Canal +, che hanno totalizzato il 91,8% degli ascolti nel 1999 e l'89,1% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 67,42% nel 1999 ed al 69% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 1,58 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 trentaquattro dei cinquantaquattro canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre per dieci canali non sono stati forniti dati. Sono rimasti al di sotto della percentuale minima questi dieci canali: AB1 (25%), Action (20%), Cinéfaz (24%), Cinéstar 1 (45%), Cinéstar 2 (43%), Cinétoile (48%), Histoire (40%), Kiosque (32%), Mangas (33%) e 13ème Rue (17%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 63%. Nel 2000 quarantadue dei cinquantanove canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Per cinque canali non sono stati comunicati dati. Sono rimasti al di sotto della percentuale minima dodici canali via cavo, ovvero AB1 (30%), Action (23%), Mangas (34%), CinéCinema (1,2, e 3) (48%), Canal Jimmy (43%), Cinéfaz (45%), Cinéstar 2 (49%), Multivision (44%), Odyssée (46%), Polar (43%), RFM TV (43%) e 13ème Rue (34%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 71%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva, che risiedono nel carattere tematico del canale (dedicato al cinema) e/o nella sua creazione recente, nel tipo di servizio offerto dal canale (pay-per-view, ovvero pagamento a consumo). La Commissione rileva che per ciascuno dei casi di mancato rispetto della quota le autorità competenti hanno adottato o previsto provvedimenti: ingiunzione al rispetto di detta quota rivolta alle emittenti televisive, avvio di procedure sanzionatorie, anche con pronunce di carattere pecuniario.

* È opportuno sottolineare che ventinove dei quarantadue canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno incrementato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, due canali l'hanno mantenuta stabile ed undici hanno ridotto detta quota. È opportuno inoltre ricordare i nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato: quattro dei cinque nuovi canali hanno riservato una quota maggioritaria alla programmazione di opere europee. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato un andamento crescente.

Irlanda

* I canali RTE 1, Network 2 e TV3, che hanno totalizzato il 54,4% degli ascolti nel 1999 e nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari al 54,17% nel 1999 ed al 55,33% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 1,17 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel periodo di riferimento tre dei quattro canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Soltanto il canale TV 3 è rimasto appena al di sotto della percentuale minima (49,5% nel 1999, 49% nel 2000). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 75%. La relazione non precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva, né cita alcun provvedimento che sia stato adottato o di cui sia stata prevista l'adozione per ovviare alla situazione. La Commissione rileva tuttavia che l'operatore interessato è stato, nell'arco dell'intero periodo di riferimento, molto vicino al raggiungimento della quota maggioritaria e che l'Irlanda si trova nella situazione specifica dei paesi con scarsa capacità di produzione audiovisiva e/o con un'area linguistica ristretta. Devono proseguire gli sforzi finalizzati all'incremento di questa quota, conformemente al principio di gradualità.

* È opportuno sottolineare che due dei quattro canali citati nella relazione hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre gli altri due canali l'hanno ridotta. La tendenza generale, espressa in numero di canali, ha mostrato un andamento stabile nel periodo di riferimento.

Italia

* I canali Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Canale 5, Italia Uno e Retequattro, che hanno totalizzato il 90,2% degli ascolti nel 1999 ed il 90,7% nel 2000, hanno in media trasmesso una quota di opere europee pari rispettivamente al 65,90% nel 1999 ed al 65,98% nel 2000: ciò equivale ad un incremento estremamente modesto di 0,09 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva è stata superata da sedici dei trentotto canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo citato [29]. Per nove canali non sono stati comunicati dati. Sono rimasti al di sotto della quota maggioritaria tredici canali, ovvero i canali terrestri Italia Uno (41,25%), Tele + Nero (34,77%), Tele + Bianco (38,67%), TMC - La7 (43,86%) ed i canali satellitari Coming Soon Television (8,5%), Disney Channel (20%), Cineclassics (47%), Stream verde (0%), Tele + Grigio (48,82%), Tele + 16/9 (46,13%), Tele + Nero (34,77%), Palco (45,91%) e Tele + Bianco (38,67%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 42%. Nel 2000 la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva è stata superata da ventuno dei quarantatré canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo citato [30]. Per nove canali non sono stati comunicati dati. Sono rimasti al di sotto della quota maggioritaria tredici canali, ovvero i canali terrestri Italia Uno (39,66%), Tele + Nero (38,87%) e Tele + Bianco (41,77%) ed i canali satellitari Coming Soon Television (8,5%), Disney Channel (28%), Fox Kids (36%), Duel (12%), Comedy Life (25%), Stream verde (0%), Tele + 16/9 (41,18%), Tele + Nero (38,87%), Palco (42,74%) e Tele + Bianco (41,77%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 49%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva. Per quanto riguarda i canali terrestri ed in particolare in merito a Italia Uno e TMC - La7, la relazione precisa che i canali del gruppo, considerati unitariamente [31], hanno raggiunto la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. La relazione precisa l'impiego dello stesso metodo anche per quanto riguarda i canali Tele + Nero et Tele + Bianco, che trasmettono sia come canali terrestri sia come canali satellitari; le percentuali raggiunte sono rimaste tuttavia al di sotto della quota maggioritaria. Non è stato adottato né è previsto alcun provvedimento particolare per ovviare a questa situazione, in particolare in relazione ai canali terrestri. La relazione [32] precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva anche in relazione ai restanti canali satellitari - motivi che risiedono nel carattere tematico del canale e/o nella sua creazione recente, nel fatto che si tratta di società controllate da società di paesi non appartenenti all'Unione europea che trasmettono principalmente programmi del loro catalogo e nella modalità di programmazione (quasi un servizio a richiesta, ovvero video on demand). La Commissione rileva che la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è relativamente bassa anche se si nota un incremento nell'arco del periodo di riferimento. Per quanto riguarda i canali Italia Uno [33], TMC - La7 [34], Tele + Nero, Tele + Bianco ed i canali satellitari, la Commissione ricorda che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, si applica - in relazione ad ogni anno - a ciascuno dei programmi televisivi dell'emittente televisiva soggetta alla giurisdizione dello Stato membro [35] - ciò soprattutto al fine di garantire condizioni di concorrenza omogenee.

[29] Non sono stati presi in considerazione i canali che trasmettono unicamente "notiziari, manifestazioni sportive, televendite", né i canali che trasmettono esclusivamente in una lingua che non è ufficialmente utilizzata in uno o più Stati membri, il cui totale ammonta a 22 canali.

[30] Non sono stati presi in considerazione i canali che trasmettono unicamente "notiziari, manifestazioni sportive, televendite", né i canali che trasmettono esclusivamente in una lingua che non è ufficialmente utilizzata in uno o più Stati membri, il cui totale ammonta a 22 canali.

[31] La relazione precisa che, in applicazione della legge italiana integrata da una delibera dell'Autorità competente (autorità per le garanzie nelle comunicazioni), qualora più canali appartengano a o siano controllati da un unico soggetto, la quota di riserva a favore delle opere europee viene determinata sulla programmazione complessiva dei canali stessi, fatto salvo un limite minimo del 20 per cento per ciascuno di essi.

[32] Sono attualmente al vaglio i dati, che si fondano su un'autocertificazione prodotta dalle emittenti, ed i documenti giustificativi presentati.

[33] Questo canale registra ascolti superiori all'11%.

[34] Si sottolinea che nel 2000 il canale TMC - La7 ha raggiunto la quota maggioritaria (57,83%).

[35] Cfr. articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, della direttiva ed il punto 2.2 delle linee direttrici dell'11 giugno 1999 proposte per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* È opportuno sottolineare che venti dei ventotto canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre un canale l'ha mantenuta stabile ad un livello pari a zero ed altri sette canali hanno registrato una riduzione della quota. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Lussemburgo [36]

[36] La Commissione intende inoltre segnalare che la programmazione dei canali RTL TVi e Club RTL è identica a quella trasmessa dal canale CLT S.A. in Lussemburgo. Tali canali sono pertanto citati nelle relazioni di questi due paesi. Lo stesso dicasi per il canale Liberty TV citato nelle relazioni belga e lussemburghese.

* Il canale RTL Télé Lëtzebuerg, che nel 1999-2000 ha registrato ascolti del 58,6% [37], ha trasmesso nel 1999 e 2000 una quota di opere europee pari al 100%, e ciò significa che la situazione è rimasta stabile nel periodo di riferimento.

[37] Si tratta degli ascolti negli orari di maggiore ascolto (la percentuale scende al 14,3% se si considera l'intera giornata).

* Nel 1999 sette dei dieci canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva; la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari quindi al 70%. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima tre canali, ovvero RTL 9 (40,50%), RTL Tvi (49,10%), RTL 5 (46%). Nel 2000 dieci degli undici canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Solo il canale RTL 4 (49%) si è collocato leggermente al di sotto della percentuale minima. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 91%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva: orientamento tematico del canale (RTL 5 nel 1999), ristrutturazione economica (RTL 9). La relazione evidenzia tuttavia che abbinando i canali (RTL 4 e RTL 5 da un lato e TVi Club e Club RTL dall'altro) si ottiene il rispetto complessivo della quota maggioritaria nel periodo 1999-2000. Le autorità competenti non hanno adottato né hanno previsto di adottare provvedimenti particolari. La Commissione ricorda che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, della direttiva "Televisione senza frontiere" si applica - in relazione ad ogni anno in esame - a ciascuno dei programmi televisivi delle emittenti televisive soggette alla giurisdizione dello Stato membro interessato [38]. In linea con il criterio di gradualità, la Commissione rileva un miglioramento molto sensibile nel periodo di riferimento, che si traduce in una situazione positiva nel 2000 (solo un operatore leggermente al di sotto della quota maggioritaria).

[38] Cfr. articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, della direttiva ed il punto 2.2 delle linee direttrici dell'11 giugno 1999 proposte per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* È opportuno sottolineare tre degli otto canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, tre canali l'hanno mantenuta stabile (per due di essi la quota è rimasta invariata al 100%) ed altri due canali hanno registrato una flessione della quota. La tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, mostra nel complesso un andamento crescente.

Paesi Bassi

* I canali Ned 1, Ned 2/ TV 2, Ned 3, Veronica e SBS 6 , che hanno totalizzato il 53,1% degli ascolti nel 1999 ed il 52,7% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 68% nel 1999 ed al 67,6% nel 2000: ciò corrisponde ad un modesto decremento pari a 0,4 punti percentuali nel periodo di riferimento.

Nel 1999 undici dei diciotto canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre per un canale non sono stati forniti dati. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima sei canali, ovvero SBS 6 (46%), Film 1 (44%), Net 5 (40%), Veronica (49%), Canal + 1 (24%) e Canal + 2 (17%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 61%.

Nel 2000 quattordici dei ventuno canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva, mentre per un canale non sono stati forniti dati. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima sette canali, ovvero Net 5 (49%), Veronica (45%), Canal + 1 (23%), Canal + 2 (26%), Film 1 (49%), Innergy (39%) e FilmTime (17%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 67%.

La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva, che risiedono nel carattere tematico del canale e/o nella sua creazione recente, nel numero insufficiente di opere europee disponibili (canale dedicato ad uno stile di vita, deroga temporanea). La Commissione si rallegra dell'adozione da parte del Commissariaat voor de Media (Autorità olandese responsabile dei mass media) di orientamenti finalizzati ad agevolare l'applicazione del meccanismo di controllo; tali orientamenti sono entrati in vigore il 1° gennaio 2002.

* È opportuno sottolineare che nove dei sedici canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno incrementato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, due canali l'hanno mantenuta stabile ed altri cinque canali hanno ridotto la medesima quota. È opportuno segnalare i tre nuovi operatori che hanno riservato una quota variabile del proprio tempo di trasmissione alla programmazione di opere europee (percentuale compresa tra il 17 ed il 76%). Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Portogallo

* I canali RTP 1, RTP 2, SIC e TVI, che hanno totalizzato il 94,4% degli ascolti nel 1999 ed il 92,9% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari al 48,7% nel 1999 ed al 49,5% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 0,8 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel 1999 cinque dei sette canali citati nella relazione [39] hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima due canali, ovvero SIC (44,8%) e TVI (30,5%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 71%. Nel 2000 sette dei nove canali citati nella relazione [40] hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima gli stessi due canali del 1999, ovvero SIC (34,8%) e TVI (36,5%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 78%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva da parte di questi due canali. Le autorità competenti ammettono che il canale SIC non ha rispettato gli obiettivi prefissati, precisando però che esso ha quasi raggiunto la quota maggioritaria e che la quota dei canali del gruppo considerati unitariamente si colloca intorno al 70%. In merito a TVI, ultimo operatore ad aver fatto il proprio ingresso sul mercato portoghese, le autorità pongono l'accento sui continui e costanti progressi, ricordando le particolarità del mercato portoghese (produzione, pubblicità, ecc.). Per quanto concerne i provvedimenti adottati o eventualmente previsti, la relazione precisa che nel quadro di un dialogo costante le autorità competenti hanno richiamato l'attenzione degli operatori interessati, in particolare TVI, sul mancato rispetto della quota, ma non hanno previsto l'adozione di sanzioni, soprattutto alla luce dei notevoli progressi compiuti. La Commissione rileva che il Portogallo si trova nella situazione specifica dei paesi con scarsa capacità di produzione audiovisiva e/o con un'area linguistica ristretta e segnala i notevoli progressi compiuti nel complesso rispetto al periodo di riferimento precedente [41], conformemente al principio di gradualità. Ciononostante la Commissione segnala che nel corso del periodo di riferimento in esame la quota del tempo di trasmissione riservata ad opere europee da parte di SIC, principale canale generalista del mercato portoghese in termini di ascolto (superiore al 44%) si è nettamente ridotta. A questo proposito la Commissione ricorda che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, si applica - in relazione ad ogni anno - a ciascuno dei programmi televisivi delle emittenti televisive soggette alla giurisdizione dello Stato membro interessato [42] - ciò soprattutto al fine di garantire condizioni di concorrenza omogenee.

[39] Va segnalato che la relazione cita il canale tematico sportivo Sport TV Portugal.

[40] Cfr. nota sopra.

[41] I canali a maggiore ascolto hanno raggiunto nel periodo 1997-1998 una percentuale di trasmissione di opere europee pari al 43,4%. Nel 1999 e nel 2000 si assiste ad un netto incremento di tale percentuale che si colloca rispettivamente al 48,7% ed al 49,5%.

[42] Cfr. articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, della direttiva ed il punto 2.2 delle linee direttrici dell'11 giugno 1999 proposte per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* È opportuno sottolineare che tre dei sette canali per i quali sono disponibili dati completi per l'intero periodo di riferimento hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre altri quattro canali l'hanno invece ridotta. Occorre tuttavia sottolineare che nel 2000 hanno fatto il loro ingresso sul mercato portoghese due nuovi canali tematici, che hanno riservato la loro programmazione prevalentemente ad opere europee (percentuali comprese tra il 77,1 e il 98,2%). Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Finlandia

* I canali TV 1, TV 2, MTV 3 et Nelonen, che hanno totalizzato il 95% degli ascolti nel 1999 ed il 94,2% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari al 66,25% nel 1999 ed al 69,5% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 3,25 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel periodo di riferimento tutti e quattro i canali citati nella relazione hanno superato la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva (percentuali comprese tra il 52 e l'86% nel 1999 e tra il 53 e l'85% nel 2000). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 100%.

* È opportuno sottolineare che tre dei quattro canali citati nella relazione hanno aumentato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, mentre un canale l'ha ridotta (diminuzione dell'1%). Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Svezia

* I canali SVT 1, SVT 2 e TV 4, che hanno totalizzato [43] il 74,2% degli ascolti nel 1999 ed il 71,9% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari al 73,83% nel 1999 ed al 74,45% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 0,62 punti percentuali nel periodo di riferimento.

[43] Non è stata considerata TV 3 AB (indici di ascolto del 10,8% nel 1999 e dell'11,4% nel 2000) né TV 5 AB /Kanal 5 (indici di ascolto del 5,9% nel 1999 e del 6,1% nel 2000) non essendo disponibili dati per il 1999 (inizio delle trasmissioni digitali nel 2000). È opportuno rilevare che per il 2000 la percentuale media relativa ai 5 canali seguenti, ovvero SVT 1, SVT 2, TV4, TV 3 AB, TV 5 AB/ Kanal 5, è stata pari al 51,97% (percentuale di trasmissione di opere europee).

* Nel 1999 dodici dei ventuno canali citati nella relazione [44] hanno superato la quota maggioritaria prevista dall'articolo 4 della direttiva. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima nove canali, ovvero TV 1000 (26%), Cinema (25%), "6" (42%), Canal + (23%), Canal + Gul (25%), Canal + Bla (20%), Kiosk (12%), CineCinemas (5,75%) e NollEttan Television (47%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 57%. Nel 2000 quindici dei ventisei canali citati nella relazione [45] hanno superato la quota maggioritaria prevista dall'articolo 4 della direttiva, mentre per un canale non sono stati forniti dati. Sono rimasti al di sotto di tale percentuale minima dieci canali, ovvero TV 3 AB (17%), TV5 AB (19,5%), TV 1000 (24%), Cinema (23%), Z TV (19%), Canal + (32%), Canal + Gul (36%), Canal + Bla (36%), Kiosk (14,1%), CineCinemas (23%). È opportuno rilevare che i canali "6" (50%) e NollEttan Television (100%) hanno raggiunto ormai la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 58%. La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva - motivi che, secondo la relazione, risiedono principalmente nella creazione recente dei canali, nel carattere tematico della programmazione di alcuni canali (dedicati al cinema) e/o nel tipo di servizio (a pagamento), nella mancanza di film europei di livello qualitativo elevato oppure nella convenienza economica delle produzioni americane rispetto a quelle svedesi ed europee. La Commissione segnala che nei casi di mancato rispetto della quota sono stati adottati provvedimenti o ne è prevista l'adozione (richiesta di incremento dell'acquisto di programmi europei e ricerca di film europei di livello qualitativo elevato). In merito ai canali TV 3 AB et TV 5 AB/ Kanal 5, che registrano elevati livelli d'ascolto, la Commissione ricorda l'obbligo di trasmettere, per il 1999, i dati relativi all'applicazione dell'articolo 4 della direttiva, indipendentemente dalla tecnica di trasmissione impiegata dai canali interessati (trasmissione analogica e/o digitale).

[44] Vanno considerati esonerati i seguenti canali: SVT 24, ViaSat Sport, DTU TV e TV Butiken.

[45] Vanno considerati esonerati i seguenti canali: SVT 24, ViaSat Sport, DTU TV, TV Butiken.

* È opportuno sottolineare dodici dei venti canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno incrementato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, cinque canali l'hanno mantenuta stabile ed altri tre hanno registrato una flessione della quota. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato quindi un andamento crescente.

Regno Unito

* I canali BBC 1, BBC 2, ITV, Channel 4 e Channel 5, che hanno totalizzato l'86,1% degli ascolti nel 1999 e l'83,5% nel 2000, hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 64% nel 1999 ed al 68,8% nel 2000: ciò equivale ad un incremento medio di 4,8 punti percentuali nel periodo di riferimento.

Nel 1999 la quota maggioritaria prevista dall'articolo 4 della direttiva [46] è stata superata da cinquantatré dei novantasette canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo citato [47]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 55%.

[46] Non sono considerati in questo computo i canali esonerati (51 canali) né quelli non operativi nel periodo in esame.

[47] È opportuno ricordare che la relazione con comprende i 6 canali seguenti, ovvero BBC News 24, Sky News, Sky Sports 1, Sky Sports 2, Sky Sports 3 e Sky Sports extra, dedicati a "notiziari" o a "manifestazioni sportive".

Sono rimasti al di sotto di questa soglia quarantaquattro canali, ovvero 3+ Denmark (18%), Adult Channel (48%), Animal Planet (40%), Bravo (18%), Disney Channel UK (4 canali: 27%), Fox Kids UK (27%), Fox Kids Scandinavia (20%), Front Row [48] (35%), God Channel (35%), History Channel (26%), Inspiration network (30%), Kanal 5 (22%), Living (37%), National Geographic (9%), Nichelodeon (29%), Nichelodeon Nordic (8%), Paramount Comedy Channel (23%), Play Boy TV (15%), Revival Channel (16%), Sci-Fi Channel (11%), Sky Cinema (13%), Sky Movie Max (7%), Sky One (46%), Sky Premier (8%), Studio Universal (46%), TCC Nordic (27%), Television X (33%), Turner Cartoon Network (28%), Carton Network (in neerlandese) (22%), Carton Network (in italiano) (20%), Carton Network (in spagnolo) (12%), Carton Network (Nordic) (15%), TNT Classical Movies (11%), TCM (40%), TCM (in spagnolo) (40%), TCM (in francese) (40%), Trouble (20%), TV3 Denmark (22%), TV3 Norway (15%), TV3 Sweden (22%) e VT4 (15%). Nel 2000 sessantadue dei centosedici canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo 4 della direttiva [49] hanno superato la quota maggioritaria prevista dall'articolo 4 della direttiva, mentre per due canali non sono stati forniti dati. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 53%. Sono rimasti al di sotto della percentuale minima cinquantadue canali, ovvero 3+ Denmark (10%), Biography Channel (5%), Bravo (15%), Channel Health (35%), Discovery Health (44%), Discovery Kids (48%), Disney Channel UK (4 canali: 31%), Film Four (44%), Fox Kids UK (38%), Fox Kids Scandinavia (36%), Front Row (compreso Barker Channel) (48%), Front Row (escluso Barker Channel) (37%), God Channel (36%), History Channel (21%), Inspiration network (40%), Kanal 5 (20%), Living (31%), National Geographic (16%), Nichelodeon (20%), Nichelodeon Nordic (11%), Paramount Comedy Channel (24%), Play Boy TV (18%), Private Blue (49%), Revival Channel (31%), Sci-Fi Channel (11%), Sky Cinema (17%), Sky Movie Max (4%), Sky One (34%), Sky Premier (9%), Sky Travel Channel (43%), Studio Universal (47%), Television X (44%), Turner Cartoon Network (36%), Cartoon Network (Boomerang) (21%), Cartoon Network (in neerlandese) (26%), Cartoon Network (in francese) (21%), Carton Network (in italiano) (22%), Carton Network (in spagnolo) (21%), Carton Network (Nordic) (20%), TCM (41%), TCM (in spagnolo) (40%), TCM (in francese) (41%), Trouble (24%), TV3 Denmark (16%), TV3 Norway (8%), TV3 Sweden (12%), V+ Norway (13%), VT4 (16%) e ZTV (46%). La relazione precisa i motivi del mancato rispetto della quota prevista dalla direttiva - motivi che risiedono nel carattere tematico del canale o nella sua creazione recente, nella difficoltà di reperire programmi europei o di ottenerli a prezzi competitivi o nel fatto che si tratta di società controllate da società di paesi non appartenenti all'Unione europea che trasmettono principalmente programmi del loro catalogo.

[48] Escluso Barker Channel.

[49] Non sono considerati in questo computo i canali esonerati (51 canali) né quelli non operativi nel periodo in esame.

La Commissione ricorda che la proporzione di cui all'articolo 4, paragrafo 1, si applica - in relazione ad ogni anno - a ciascuno dei programmi televisivi delle emittenti televisive soggette alla giurisdizione dello Stato membro interessato [50] - ciò soprattutto al fine di garantire condizioni di concorrenza omogenee.

[50] Cfr. articolo 4, paragrafo 3, secondo comma, della direttiva ed il punto 2.2 delle linee direttrici dell'11 giugno 1999 proposte per seguire l'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* È opportuno sottolineare che quarantacinque dei novantasei canali per i quali sono stati forniti dati completi relativi all'intero periodo di riferimento hanno incrementato la quota del tempo di trasmissione riservato ad opere europee, nove canali l'hanno mantenuta stabile ed altri trentotto hanno ridotto tale quota. Nel complesso la tendenza generale della programmazione di opere europee nel periodo di riferimento, espressa in termini di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, ha mostrato un andamento crescente.

Considerazioni generali

(i) Modalità di controllo e monitoraggio

Le relazioni trasmesse dagli Stati membri mostrano l'esistenza di sistemi di controllo e monitoraggio di vario tipo (rilevazione effettiva, controllo della programmazione giornaliera, raccolta dei dati presso le emittenti televisive, indagine, campionamento, oppure in alcuni casi semplice stima, ecc.), talvolta tra loro diversi a seconda della modalità di trasmissione considerata (controllo della programmazione quotidiana per i canali terrestri e indagini per i canali via cavo).

In merito a quest'ultimo punto è opportuno sottolineare che in generale i canali terrestri e via cavo sono oggetto di un controllo e di un monitoraggio maggiori rispetto ai canali satellitari che, in molti casi, non sono citati nelle relazioni trasmesse.

La Commissione ricorda, a tale proposito, che l'obbligo stabilito dall'articolo 4, paragrafo 3, della direttiva "Televisione senza frontiere" si applica a ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato, indipendentemente dalla modalità di trasmissione impiegata (trasmissione terrestre , satellitare, via cavo) in formato analogico e/o digitale. È importante quindi che venga trasmesso l'elenco completo dei canali cui si applica l'articolo 4 della direttiva.

(ii) Motivi alla base dei casi di mancato rispetto della quota (mancato raggiungimento della quota maggioritaria)

La maggior parte degli Stati membri i cui canali soggetti alla loro giurisdizione non hanno raggiunto la quota maggioritaria prevista dall'articolo 4 della direttiva hanno addotto i motivi di seguito elencati.

a) Raggruppamento dei canali offerti dalla medesima emittente televisiva: spesso le relazioni degli Stati membri mettono l'accento sul fatto che i canali in esame, considerati unitariamente, raggiungono o superano la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva.

Talvolta questa situazione, che non garantisce condizioni di concorrenza omogenee tra le varie emittenti televisive e concentra la programmazione di opere europee su uno o più canali determinati, fa sì che vengano arbitrariamente sommati insieme i risultati di un "piccolo" canale (piccolo in termini di ascolti) o di un canale tematico con quelli di un "grande" canale generalista.

b) Natura tematica della programmazione del canale e progressi compiuti: in vari casi il tema prescelto non consente di raggiungere la quota maggioritaria (mercato di nicchia di elevata specificità).

c) Canale di creazione recente: è tuttavia opportuno sottolineare che fin dai primi anni di attività numerosi nuovi operatori trasmettono in larga misura opere europee ai fini della penetrazione del mercato in questione.

d) Società controllate da società capogruppo di paesi non appartenenti all'Unione europea: questi canali trasmettono sistematicamente programmi del loro catalogo, mentre scarsa è la loro programmazione di opere europee.

In concreto le relazioni degli Stati membri citano spesso vari motivi insieme. Spesso gli stessi canali sono oggetto delle relazioni dei diversi Stati membri.

(iii) Provvedimenti previsti o adottati per risolvere i casi di mancato rispetto della quota

Le relazioni citano provvedimenti di varia natura: dialogo costante, esercizio di un controllo sui canali in questione, messa in mora ed avvio di procedure sanzionatorie a carico delle emittenti televisive.

In alcuni casi nessun provvedimento è tuttavia previsto o adottato. A questo proposito la Commissione ricorda che è necessario che gli Stati membri interessati assicurino un controllo più accentuato ed un maggiore monitoraggio dei canali e vigilino, ogniqualvolta sia possibile e ricorrendo ai mezzi appropriati, che le emittenti televisive raggiungano - conformemente al principio di gradualità - le percentuali stabilite dagli articoli 4 e 5 della direttiva.

1.2. Opere europee di produttori indipendenti

1.2.1. Valutazione a livello comunitario

Da un punto di vista metodologico è innanzitutto opportuno ricordare che alcuni Stati membri non hanno neppure in questa occasione trasmesso informazioni complete in particolare per quanto riguarda i canali televisivi via cavo e/o via satellite (canali che spesso non figurano nelle relazioni nazionali). Inoltre per alcuni canali i dati, in particolare quelli relativi alla quota riservata ad opere europee recenti, non sono completi.

La Commissione ricorda a questo proposito che l'obbligo previsto dall'articolo 4, paragrafo 3, riguarda ciascuno dei programmi televisivi soggetti alla giurisdizione dello Stato membro interessato. Gli Stati membri sono pertanto responsabili della trasmissione di un elenco completo dei canali cui si applica l'articolo 5 della direttiva, nonché della trasmissione di dati completi in merito a detti canali.

La prima conclusione riguarda il tempo medio di trasmissione (percentuale minima del 10%) oppure in alternativa, in base alla scelta effettuata dallo Stato membro al momento del recepimento della direttiva, la percentuale media del bilancio destinato alla programmazione (percentuale minima del 10%) riservato ad opere europee di produttori indipendenti [51] (cfr. indicatore 1 [52]):

[51] Nell'accezione del considerando 31 della direttiva, secondo cui "... gli Stati membri, nel definire la nozione di 'produttore indipendente', dovrebbero tener conto di criteri come la proprietà della società di produzione, l'entità dei programmi forniti alla stessa emittente e la proprietà dei diritti di sfruttamento secondari" (criteri non esaustivi).

[52] È opportuno ricordare che a norma dell'articolo 3, paragrafo 1, della direttiva, gli Stati membri conservano la facoltà di richiedere alle emittenti televisive soggette alla loro giurisdizione di rispettare norme più particolareggiate o più rigorose. La maggior parte degli Stati membri si è in concreto avvalsa di tale facoltà.

- per il complesso dei canali europei di tutti gli Stati membri la quota media riservata ad opere di produttori indipendenti è stata pari al 37,51% nel 1999 ed al 40,47% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 2,95 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento [53];

[53] Per quanto concerne segnatamente l'Italia per la quale i valori sono particolarmente elevati, è opportuno sottolineare che essi riflettono il livello medio di realizzazione degli obiettivi fissati in tema di investimenti in opere europee di produttori indipendenti (seconda opzione prevista dall'articolo 5 della direttiva) e non il livello medio di trasmissione di questa tipologia di opere.

- la quota media riservata a questa tipologia di opere oscilla, a seconda degli Stati membri [54], tra il 21,17% ed il 59% nel 1999 e tra il 20,94% ed il 59,26% nel 2000;

[54] Non si è tenuto conto dei risultati dell'Italia, giacché i dati di tale paese, diversi per tipologia, si riferiscono ad un obbligo di investimento e non di trasmissione.

- nel periodo di riferimento la tendenza generale, espressa in termini di numero di canali, mostra un andamento crescente in nove Stati membri, stabile in due Stati membri e decrescente in altri quattro Stati membri. Nel complesso la tendenza generale è quindi positiva.

La seconda conclusione riguarda il totale dei canali, indipendentemente dalla loro tipologia, che raggiungono o superano la percentuale minima del 10% (percentuale di rispetto della quota) riservata alla opere europee realizzate da produttori indipendenti (cfr. indicatore 2):

- la percentuale media di rispetto della quota per il complesso dei canali europei di tutti gli Stati membri è stata pari al 85,02% nel 1999 e all'84,81% nel 2000, e ciò equivale ad una diminuzione molto lieve (0,21 punti percentuali) nell'arco del periodo di riferimento;

- la percentuale media di conformità oscilla, a seconda degli Stati membri, tra il 48% ed il 100% nel 1999 e tra il 58% ed il 100% nel 2000;

- la percentuale di rispetto della quota, espressa in termini di numero di canali, è in aumento in sei Stati membri, stabile in quattro Stati membri e in diminuzione negli altri cinque Stati membri. Nel complesso la tendenza generale è quindi positiva nel periodo di riferimento.

La terza conclusione riguarda la tendenza generale della quota riservata ad opere di produttori indipendenti (cfr. indicatore 3) - tendenza espressa in termini di canali indipendentemente dalla loro tipologia:

- la tendenza rilevabile dall'esame delle relazioni nazionali mostra un andamento crescente in dodici Stati membri, stabile in uno Stato membro e decrescente in due Stati membri; nel complesso la tendenza generale è positiva nel periodo di riferimento.

La quarta conclusione riguarda la percentuale media ("quota adeguata" [55]) riservata alle opere europee recenti di produttori indipendenti, ovvero opere diffuse entro un termine di cinque anni dalla loro produzione (cfr. indicatore 4):

[55] 8 Cfr. la parte finale dell'articolo 5 della direttiva in cui si legge che "questa percentuale deve essere raggiunta assegnando una quota adeguata ad opere recenti, vale a dire quelle diffuse entro un termine di cinque anni dalla loro produzione".

- per il complesso dei canali europei di tutti gli Stati membri la quota media riservata ad opere recenti è stata pari al 53,80% nel 1999 ed al 55,71% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 1,91 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento;

- la percentuale media riservata a questa tipologia di opere oscilla, a seconda degli Stati membri [56], tra il 13,48% e l'81,4% nel 1999 e tra il 12,34% e l'80,25% nel 2000;

[56] Occorre segnalare che dai dati trasmessi dal Portogallo non si rileva la percentuale effettiva di opere europee recenti sul totale delle opere europee di produttori indipendenti (percentuale teorica).

- la tendenza generale, espressa in termini di numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, mostra un aumento crescente in otto Stati membri, stabile in uno Stato membro e in diminuzione in sei Stati membri. Nel complesso la tendenza generale resta positiva nel periodo di riferimento.

- La quinta conclusione riguarda la tendenza generale della quota riservata ad opere recenti di produttori indipendenti (cfr. indicatore 5) - tendenza espressa in termini di canali indipendentemente dalla loro tipologia.

- La tendenza rilevabile dall'esame delle relazioni nazionali mostra un andamento crescente in quattordici Stati membri e stabile in uno Stato membro; nel complesso la tendenza generale è quindi positiva.

In sintesi il complesso di questi risultati positivi, testimoniati dalla variazione positiva della maggior parte degli indicatori nel periodo di riferimento, sembra essere in linea con la realizzazione degli obiettivi della direttiva "Televisione senza frontiere".

La tabella che segue offre un quadro sintetico della situazione a livello comunitario per quanto concerne l'applicazione dell'articolo 5 della direttiva nel periodo in esame.

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

1.2.2. Valutazione a livello degli Stati membri

Austria

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 40,63% nel 1999 ed al 47,30% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 6,67 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento;

* Nel corso dell'intero periodo di riferimento la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 100%. I quattro canali citati nella relazione hanno superato la percentuale minima del 10% riservata alle opere di produttori indipendenti (percentuali comprese tra il 19,3 e l'81,2% nel 1999 e tra il 13,7 e il 97,91% nel 2000).

* La tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Nel periodo di riferimento tutti i canali, salvo ORF1 (la cui percentuale scende dal 19,3% nel 1999 al 13,7% nel 2000), aumentano la quota riservata ad opere di produttori indipendenti. È da sottolineare che il canale ATV Privatfernseh, nuovo operatore su questo mercato, si concentra prevalentemente su opere realizzate da produttori indipendenti.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere recenti è stata pari al 46,07% nel 1999 ed al 58,37% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 12,30 punti percentuali; la quota è ormai maggioritaria.

* La tendenza generale, espressa in numero di canali, della quota riservata ad opere recenti mostra un andamento crescente. Nel periodo di riferimento tale percentuale aumenta per i quattro canali citati nella relazione. Va segnalato che nel 2000 tutti i canali hanno superato la percentuale del 50% (percentuali comprese tra il 31,1 ed il 54,7% nel 1999 e tra il 52,55 ed il 67,1% nel 2000).

Belgio [57]

[57] Considerato che sono state trasmesse due relazioni distinte, l'analisi è stata effettuata tenendo conto della distinzione tra canali della comunità francese e della comunità fiamminga.

Comunità francese:

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 33,84% nel 1999 ed al 28,22% nel 2000. Ciò equivale ad una riduzione di 5,62 punti percentuali imputabile soprattutto all'andamento di RTBF 2 (44,9% nel 1999, 25% nel 2000).

* Nel corso dell'intero periodo di riferimento la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 62,5%. Cinque canali su otto [58] hanno superato la percentuale minima del 10% riservata alle opere di produttori indipendenti (percentuali comprese tra il 15,7 e il 44,9% nel 1999 e tra il 21,2 e il 41,7% nel 2000). Si sottolinea che la relazione non fornisce alcuna informazione in merito a Liberty TV e due canali aggiuntivi di Canal +.

[58] Non sono stati considerati il canale HSE dedicato esclusivamente alle televendite ed il canale Z, dedicato esclusivamente ad informazioni economiche e finanziarie.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento decrescente nel periodo di riferimento. Due dei cinque canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti (Club e Canal +), mentre 3 canali l'hanno ridotta (RTBF 1, RTBF 2 e RTL Tvi).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere recenti è stata pari al 58,93% nel 1999 ed al 57,17% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 1,77 punti percentuali nel periodo di riferimento. Occorre segnalare che per cinque canali, ovvero RTBF 1, RTBF 2, Liberty TV e i due canali aggiuntivi di Canal + citati nella relazione, non sono stati forniti dati.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, della quota riservata ad opere recenti mostra un andamento decrescente. Dei tre canali ai quali la relazione fa riferimento, un canale registra un aumento e due una riduzione. Va tuttavia rilevato che due canali hanno superato la percentuale del 50% (percentuali comprese tra il 16,6 ed il 93,7% nel 1999 e tra il 13 e il 94,8% nel 2000).

Comunità fiamminga:

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 55,44% nel 1999 ed al 56% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 0,56 punti percentuali.

* Nel 1999 la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari all'89%. Otto dei nove canali citati nella relazione hanno superato la percentuale minima del 10% riservata alle opere di produttori indipendenti (percentuali comprese tra il 16 ed il 100%). Solo il canale Liberty TV.com a programmazione tematica non ha trasmesso opere europee realizzate da produttori indipendenti.

* Nel 2000 la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 70%. Sette dei dieci canali citati nella relazione hanno superato la percentuale minima del 10% (percentuali comprese tra il 16 ed il 100%). Per due canali non sono stati comunicati dati. Solo il canale Liberty TV.com non ha trasmesso opere europee realizzate da produttori indipendenti.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Cinque degli otto canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno aumentato la percentuale riservata ad opere europee di produttori indipendenti, mentre per tre canali tale quota è rimasta stabile.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali, indipendentemente dalla loro tipologia, la quota media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari al 78,67% nel 1999 ed all'80,75% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 2,08 punti percentuali.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, della quota riservata ad opere recenti mostra un andamento crescente. Quattro degli otto canali per i quali esistono dati completi hanno registrato un aumento della quota, tre canali l'hanno mantenuta stabile (in due casi a livelli molti elevati) e per un canale si è avuta una (modesta) riduzione.

Comunità germanofona: le autorità competenti non hanno trasmesso alcuna relazione.

Germania

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 46,30% nel 1999 ed al 46,72% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 0,42 punti percentuali.

* Nel 1999 diciassette canali su un totale di ventitré [59] hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Per due canali non sono stati comunicati dati. Non hanno raggiunto la percentuale minima i quattro canali seguenti: 13th Street (4%), Studio Universal (2%), VIVA (2%) e VIVA 2 (0%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 74% nel 1999. Nel 2000 diciassette canali hanno superato la percentuale minima del 10%. Per due canali non sono stati comunicati dati. Non hanno raggiunto questa percentuale i cinque canali seguenti: 13th Street (6%), Phoenix (7,53%), Studio Universal (5%), VIVA (3%) e VIVA 2 (0%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 71% nel 2000.

[59] È opportuno segnalare che in rapporto all'intero periodo di riferimento non viene citato nella relazione il canale Deutsche Welle TV, menzionato invece nella relazione precedente (periodo di riferimento 1997-1998).

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Dieci dei ventuno canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti; per sei canali tale quota è rimasta stabile (in tre casi al 100%), mentre cinque canali hanno registrato una modesta riduzione.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere recenti è stata pari al 60,27% nel 1999 ed al 64,37% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 4,11 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, della quota riservata ad opere recenti mostra un andamento crescente. Dieci dei ventuno canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato tale percentuale, sei canali l'hanno mantenuta stabile e cinque canali hanno registrato una riduzione della quota.

Danimarca

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 40,20% nel 1999 ed al 58,86% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 18,66 punti percentuali.

* Nel corso dell'intero periodo di riferimento la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 100%. Tutti i canali citati nella relazione hanno superato la percentuale minima del 10% riservata ad opere di produttori indipendenti (percentuali comprese tra il 12 e l'87% nel 1999 e tra il 14 e il 99% nel 2000).

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Nel periodo di riferimento tre canali hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, un canale l'ha mantenuta stabile mentre per un altro canale è stata registrata una modesta riduzione. Occorre ricordare inoltre che hanno fatto la loro comparsa sul mercato due nuovi canali, che hanno raggiunto percentuali molto elevate (superiori all'80%).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari all'81,4% nel 1999 ed al 75,43% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 5,97 punti percentuali. Va segnalato che nel 2000 tutti i canali, salvo un nuovo operatore (TV BIC+), hanno superato la percentuale del 50% (percentuali comprese tra il 63 ed il 100% nel 1999 e tra il 70 ed il 100% nel 2000).

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, della quota riservata ad opere recenti mostra un andamento crescente. Due dei cinque canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato tale percentuale, un canale l'ha mantenuta stabile (al 100%) e due canali hanno registrato una riduzione. È opportuno inoltre ricordare i due nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato nel 2000 (percentuali comprese tra il 25 e il 93%).

Grecia

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 21,17% nel 1999 ed al 20,94% nel 2000. Ciò equivale ad una riduzione di 0,23 punti percentuali imputabile soprattutto ai risultati del canale Star (46% nel 1999, 12% nel 2000).

* Nel 1999 dieci canali su un totale di undici hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Non ha superato tale soglia soltanto il canale Seven TV (Nea Radiofoniki Kai Tileoptiki Ltd) (5,51%). Per il canale Alter non sono stati comunicati dati. Nel 2000 undici canali su un totale di dodici hanno superato la quota minima del 10%. Per il canale Alter non sono stati comunicati dati. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 91% nel 1999 e al 92% nel 2000 (percentuali comprese tra il 5,51 e il 46% nel 1999, tra il 12 e il 35,8% nel 2000).

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Quattro dei dieci canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, per tre canali tale quota è rimasta stabile, mentre due canali (Star e Net) hanno registrato una riduzione. È opportuno ricordare i risultati del canale Tempo, nuovo operatore su questo mercato (56% nel 2000).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari al 45,54% nel 1999 ed al 40,15% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 5,40 punti percentuali. Nel 1999 i canali ERT 3 e Sky hanno riservato una quota molto modesta a questo tipo di opere (percentuale inferiore al 10%). Occorre ricordare che per il canale Alter non sono stati comunicati dati in rapporto all'intero periodo di riferimento.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Cinque dei dieci canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato tale percentuale, mentre cinque canali hanno registrato una riduzione. È tuttavia opportuno ricordare i risultati del canale Tempo, nuovo operatore su questo mercato (44,7% di opere recenti nel 2000).

Spagna

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 36,44% nel 1999 ed al 40,20% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 3,76 punti percentuali.

* Nel 1999 la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 95%. Solo due canali su un totale di quaranta hanno riservato una quota inferiore al 10% ad opere di produttori indipendenti; si tratta di AXN (7,90%) e Nichelodeon (0%). Nel 2000, in un contesto caratterizzato dall'aumento del numero complessivo di canali (cinque nuovi canali) la percentuale di rispetto della quota è stata pari al 96%. Due dei quarantacinque canali si sono collocati al di sotto della percentuale minima: si tratta di AXN (7,5%) e Studio Universal (9,13%).

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Ventidue dei quaranta canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, due canali l'hanno mantenuta stabile (al 100% in un caso), mentre sedici canali hanno registrato una riduzione. La comparsa sul mercato di cinque nuovi canali ha rafforzato questa tendenza generale.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari al 20,80% nel 1999 ed al 24,82% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 4,02 punti percentuali nel periodo di riferimento. Va rilevato che i canali TCM, AXN, Cine Paraiso (soltanto nel 1999), Alucine, Hispavision, Nostalgia, Cinemania (soltanto nel 1999), Disney Channel (soltanto nel 1999), Nichelodeon, Calle 13, Studio Universal (soltanto nel 1999), Cine 600, Cine Classic Espana, Canal 33 e Telemadrid hanno riservato una quota relativamente modesta (inferiore al 10%) alle opere recenti.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Ventisei dei quaranta canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno registrato un aumento della quota, un canale l'ha mantenuta stabile, dodici canali hanno registrato una riduzione e per un canale la percentuale è restata pari a zero. È opportuno inoltre ricordare che quattro dei cinque nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato nel 2000 hanno rafforzato questa tendenza generale (percentuali comprese tra il 25,70 e il 47,2%).

Francia

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali, indipendentemente dalla loro tipologia, la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti [60] è stata pari al 59% nel 1999 ed al 59,26% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 0,26 punti percentuali.

[60] Nel caso dei canali terrestri, si tratta della percentuale di produzione indipendente valutata in rapporto al fatturato della società.

* Nel 1999 quarantaquattro canali su un totale di cinquantaquattro hanno superato la quota minima del 10%. Per dieci canali non sono stati comunicati dati. La percentuale è superata da tutti i canali per i quali si dispone di dati. Nel 2000 cinquantaquattro dei cinquantanove canali hanno superato tale percentuale. Per quattro canali non sono stati comunicati dati. Soltanto il canale Forum Planète (0%) non ha trasmesso opere europee di produttori indipendenti (percentuale del 50% nel 1999). La percentuale di rispetto della quota, in termini di numero di canali, è stata pari all'81% nel 1999 ed al 92% nel 2000, e ciò equivale ad un notevole aumento in un contesto caratterizzato dall'incremento del numero di canali (quattro nuovi canali) nel periodo di riferimento.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Diciotto dei quarantuno canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, sei canali l'hanno mantenuta stabile (al 100% in quattro casi), mentre diciassette canali hanno registrato una riduzione. È opportuno inoltre ricordare che quattro dei cinque nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato nel 2000 hanno riservato una quota importante a questo tipo di opere (percentuali comprese tra il 25 e il 100%).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali, indipendentemente dalla loro tipologia, la quota media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari al 60,70% nel 1999 ed al 59,73% nel 2000, e ciò equivale ad una modesta riduzione di 0,98 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento.

* Va ricordato che tre canali, ovvero Cinétoile nel 1999 (1%), Forum Planète (7%) e Ciné Cinéma (0%) nel 2000 hanno riservato alle opere europee recenti di produttori indipendenti una quota inferiore al 10%.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Diciassette dei trentasei canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno registrato un aumento della quota, nove canali l'hanno mantenuta stabile (al 100% in sette casi), mentre dieci canali hanno registrato una riduzione. È opportuno inoltre ricordare che quattro dei cinque nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato hanno trasmesso questo tipo di opere (percentuali comprese tra il 41 e il 64% nel 2000).

Irlanda

1. Produzioni indipendenti

* Nel periodo di riferimento il livello medio riservato dall'insieme dei canali alle opere europee di produttori indipendenti è rimasta stabile al 29%.

* Tutti e quattro i 4 hanno superato la percentuale minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva (percentuali comprese tra il 15 e il 65% nel 1999 e tra il 18 e il 60% nel 2000). Nell'intero periodo di riferimento la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 100%.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Due dei quattro canali citati nella relazione hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, un canale l'ha mantenuta stabile mentre per un altro canale è stata registrata una modesta riduzione.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* La percentuale media riservata ad opere europee recenti è rimasta stabile al 100% nel periodo di riferimento.

* La tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento stabile nel periodo di riferimento. I quattro canali si sono concentrati esclusivamente su opere europee recenti.

Italia

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee di produttori indipendenti [61] è stata pari al 68,05% nel 1999 ed al 63,85% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 4,20 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento.

[61] La relazione distingue tra canali a diffusione terrestre e canali a diffusione satellitare. In merito ai canali a diffusione terrestre la relazione precisa che la legge n.122/98, di recepimento della direttiva "Televisione senza frontiere", ha previsto, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, che i concessionari televisivi nazionali trasmettano una percentuale minima pari al 10% (per la RAI 20%) di opere europee di produttori indipendenti e, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, che investano, acquistando o producendo, una percentuale non inferiore al 10% (per la RAI 20%) dei propri introiti netti annui derivanti da pubblicità in opere europee, ivi comprese quelle realizzate da produttori indipendenti. I dati relativi alle opere europee realizzate da produttori indipendenti sono stati forniti, sulla base di autocertificazioni, direttamente dalle concessionarie nazionali al pari dei dati relativi agli obblighi d'investimento. In merito ai canali satellitari la relazione precisa che le emittenti satellitari per la legge nazionale non hanno l'obbligo alla diffusione del 10% di opere europee realizzate da produttori indipendenti, ma sono invece tenute a riservare almeno il 10% dei propri introiti netti da pubblicità nella produzione o nell'acquisto di programmi audiovisivi europei ivi inclusi quelli realizzati da produttori indipendenti.

* Nel 1999 la percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 79%. Solo un canale (Stream Verde) su un totale di trentotto non ha riservato alcuna quota ad opere di produttori indipendenti. Per otto canali non sono stati comunicati dati. Nel 2000 la percentuale di rispetto della quota è stata pari al 70%. Solo due canali (Stream Verde e Fox Kids) su un totale di quarantatré non hanno riservato alcuna quota ad opere di produttori indipendenti. Per undici canali non sono stati comunicati dati.

* Nel complesso la tendenza generale [62], espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Undici dei ventinove canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, dieci canali l'hanno mantenuta stabile, mentre otto canali hanno registrato una riduzione.

[62] È opportuno relativizzare e attenuare la portata di questa tendenza, considerato che il dato del 100% contenuto nella relazione evidenzia che le emittenti hanno, conformemente alla normativa italiana, investito importi superiori agli introiti pubblicitari nell'acquisto o nella produzione di opere europee. Inoltre le emittenti che non abbiano percepito ricavi pubblicitari non sono soggette all'obbligo di investimento (non applicabilità del dispositivo normativo).

2. Percentuale delle opere recenti [63]

[63] È importante sottolineare che, in applicazione dell'articolo 2 della legge 30 aprile 1998, n. 122, i dati trasmessi dalle autorità italiane sono stati elaborati in relazione a tutte le opere europee trasmesse, realizzate da produttori indipendenti e non. Pertanto non consentono di stabilire la percentuale effettivamente riservata alle opere realizzate da produttori indipendenti, nell'accezione di cui all'articolo 5 della direttiva "Televisione senza frontiere".

* Per il complesso dei canali la percentuale media riservata ad opere europee recenti (considerate unitariamente, senza distinguere le opere di produttori indipendenti come previsto dall'articolo 5 della direttiva [64]) è stata pari al 58,45% nel 1999 ed al 61,81% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 3,36 punti percentuali nel periodo di riferimento.

[64] Cfr. nota sopra.

* Va segnalato che alle opere europee recenti è stata riservata una quota relativamente modesta (inferiore al 10%) dai seguenti canali: Coming Soon TV, CineCinema 1 (solo nel 1999), CineCinemas 2 (nel 1999), CineClassics (nel 1999) e Stream Verde.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali indipendentemente dalla loro tipologia, mostra un andamento crescente. Venti dei venticinque canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno registrato un aumento della quota, due canali l'hanno mantenuta stabile e due canali hanno registrato una riduzione.

Lussemburgo

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la percentuale media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 29,93% nel 1999 ed al 28,68% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 1,25 punti percentuali.

* Nel 1999 sette canali su un totale di dieci hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Per due canali non sono stati comunicati dati. Soltanto il canale Nordliicht TV non ha trasmesso assolutamente questo tipo di opere. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 70%. Nel 2000 sette canali su un totale di undici hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Per due canali non sono stati comunicati dati. I due canali che non hanno trasmesso alcuna opera europea di produttori indipendenti sono Liberty TV e Nordliicht TV. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 64% nel 2000.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento decrescente. Tre degli otto canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, un canale l'ha mantenuta stabile (percentuale pari tuttavia a zero), mentre quattro canali hanno registrato una riduzione.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la percentuale media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari al 13,48% nel 1999 ed al 12,34% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione molto modesta (1,34 punti percentuali) nel periodo di riferimento. Per tre canali non sono stati comunicati dati relativi al periodo di riferimento.

* Va segnalato che alle opere europee recenti è stata riservata una quota inferiore al 10% dai seguenti canali: RTL Télé Lëtzebuerg (il cui dato si avvicina al 10% nel 2000), RTL9, Club RTL, Liberty TV e Nordliicht TV.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Quattro dei sette canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno registrato un aumento della quota, due canali hanno registrato una riduzione e per un canale la percentuale è rimasta pari a zero.

Paesi Bassi

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali il livello medio riservato nel periodo di riferimento alle opere europee di produttori indipendenti è rimasto stabile al 52%.

* Nel 1999 quindici canali su un totale di diciotto hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Per tre canali non sono stati comunicati dati [65]. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari all'83%. Nel 2000 diciotto canali su ventuno hanno superato questa percentuale, per due canali non sono stati forniti dati [66] e solo il canale Net 5 non ha superato la quota minima (7,6%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari all'86%.

[65] Considerate le difficoltà connesse con la determinazione dell'origine di alcune opere musicali come i videoclip.

[66] Considerate le difficoltà connesse con la determinazione dell'origine di alcune opere musicali come i videoclip.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali indipendentemente dalla loro tipologia, mostra un andamento crescente. Cinque dei quindici canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti; due canali l'hanno mantenuta stabile (percentuali del 50 e dell'85%), mentre otto canali hanno registrato una riduzione. È opportuno segnalare i tre nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato: essi hanno riservato una percentuale variabile alla programmazione di opere europee di produttori indipendenti (percentuale compresa tra il 25 ed il 100%).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali, indipendentemente dalla loro tipologia, la percentuale media riservata ad opere europee recenti è stata pari all'80% nel 1999 ed al 78% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 2 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Sei dei diciassette canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno registrato un aumento della quota, cinque canali l'hanno mantenuta stabile (per quattro di essi la quota è stata pari al 100% o si è avvicinata a tale livello), mentre sei canali hanno registrato una riduzione. È opportuno segnalare i tre nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato: essi hanno riservato una percentuale notevole ad opere recenti (percentuale compresa tra il 30 ed il 99%).

Portogallo

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la proporzione media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 24,96% nel 1999 ed al 31,13% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 6,18 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento.

* Nel 1999 sei canali su un totale di sette hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Nel 2000 otto canali su un totale di nove hanno superato la quota minima del 10%. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari all'86%. Soltanto il canale Sport TV non ha raggiunto questa percentuale né nel 1999 (5,5%) né nel 2000 (3,9%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari all'86% nel 1999 e all'89% nel 2000.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento decrescente. Due dei sette canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, mentre cinque canali hanno registrato una riduzione. È opportuno inoltre considerare che hanno fatto il loro ingresso sul mercato due nuovi canali che hanno riservato una percentuale notevole alle produzioni indipendenti (percentuali comprese tra il 38 e il 58% nel 2000).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* La relazione precisa che la legislazione portoghese prevede norme più rigorose rispetto a quanto disposto dall'articolo 5 della direttiva e riproduce, per questa voce, i dati relativi alla diffusione di opere di produttori indipendenti. A norma della legge portoghese di disciplina del settore televisivo, le emittenti televisive devono riservare almeno un decimo del tempo di trasmissione ad opere europee realizzate da produttori indipendenti (primo vincolo) e prodotte entro un termine inferiore a cinque anni (secondo vincolo). [67]

[67] La relazione contiene, sotto questa voce, dati identici a quelli riportati al punto 1 (produzioni indipendenti).

* Questo duplice vincolo normativo porta a ritenere che teoricamente tutte le opere europee di produttori indipendenti citate al punto 1 (Produzioni indipendenti) sia recente, nell'accezione di cui all'articolo 5 della direttiva. In pratica sarebbe tuttavia indispensabile determinare la percentuale effettivamente riservata [68] alle opere recenti di produttori indipendenti.

[68] Al fine di determinare la "quota adeguata" secondo quanto previsto dalla parte finale dell'articolo 5 della direttiva

Finlandia

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la proporzione media riservata alle opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 23% nel 1999 ed al 29% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 6 punti percentuali nell'arco del periodo di riferimento.

* Nel periodo di riferimento tutti e quattro i canali citati nella relazione hanno superato la quota minima del 10% stabilita dall'articolo 5 della direttiva (percentuali comprese tra il 17 ed il 32% nel 1999 e tra il 23 e il 38% nel 2000.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Tre canali hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti ed un canale ha registrato una modestissima riduzione di tale quota.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* La quota media riservata ad opere europee recenti è stata pari all'80% nel 1999 e all'80,25% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 0,25 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* La tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento stabile. Un canale su un totale di quattro ha registrato un aumento, due canali hanno mantenuto un livello stabile (percentuale del 100%) ed un canale (quota superiore al 50%) ha registrato una leggera riduzione.

Svezia

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la proporzione media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 27,94% nel 1999 ed al 34,63% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 6,7 punti percentuali.

* Nel 1999 dieci canali su un totale di ventuno hanno superato la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva. Per nove canali non sono stati comunicati dati. I canali "6" [69] e NollEttan Television non hanno riservato alcuno spazio a questo tipo di opere ed il canale CineCinemas ha riservato ad esse una percentuale inferiore al 10% (5,75%). La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 48% nel 1999. Nel 2000 quindici canali su un totale di ventisei hanno superato tale percentuale. Per dieci canali non sono stati comunicati dati. Solo il canale NollEttan Television non ha programmato opere europee realizzate da produttori indipendenti. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, è stata pari al 58% nel 1999.

[69] Questo canale ha raggiunto però una percentuale del 50% nel 2000.

* La tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento stabile. Due degli undici canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, due canali l'hanno mantenuta stabile, mentre sette canali hanno registrato una riduzione. È tuttavia opportuno relativizzare questa riduzione, considerato l'ingresso sul mercato di cinque nuovi canali che hanno riservato una quota variabile della loro programmazione a produzioni indipendenti (percentuali comprese tra il 17 e il 100% nel 2000).

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* La quota media riservata ad opere europee recenti è stata pari all'53,97% nel 1999 e al 65,40% nel 2000, e ciò equivale ad una riduzione di 11,43 punti percentuali nel periodo di riferimento. Va segnalato che alle opere recenti è stata riservata una quota molto modesta dai seguenti canali: TV 4 (2% nel 1999) [70], "6" (0% nel 1999 e nel 2000), Cine Cinemas (0% nel 1999) e NollEttan Television (0% nel 1999).

[70] Questo canale ha raggiunto però una percentuale del 78,15% nel 2000.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente [71]. Due dei dieci canali per i quali esistono dati completi hanno registrato un aumento della quota, tre canali l'hanno mantenuta stabile (con una percentuale del 100% in due casi), mentre cinque canali hanno registrato una riduzione. È tuttavia opportuno ricordare che quattro dei cinque nuovi canali si sono concentrati soprattutto su opere recenti (percentuali comprese tra l'85 e il 100% nel 2000).

[71] Questa osservazione è del tutto relativa se si considera che per un numero notevole di canali non sono stati comunicati dati (9 canali nel 1999 e 12 canali nel 2000).

Regno Unito

1. Produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali, indipendentemente dalla loro tipologia, la proporzione media riservata ad opere europee di produttori indipendenti è stata pari al 28,41% nel 1999 ed al 30,96% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 2,55 punti percentuali.

* Nel 1999 la quota minima del 10% prevista dall'articolo 5 della direttiva è stata superata da settantatré dei novantasette canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo citato [72]. Questa percentuale non è stata raggiunta dai ventiquattro canali seguenti: BBC News 24, Bravo, Disney Channel UK (Disney Channel, Disney Channel +1, Playhouse Disney, Toon Disney), Front Row (compreso Barker Channel), Front Row (escluso Barker Channel), GSB Men + Motors/Breeze, National Geographic, Nickelodeon Nordic, Play UK, Rapture, Reality TV, SC4C2, Sci-Fi Channel, Sky Movie Max, Sky News, Sky One, Sky Premier, TCC Nordic, TNT Classical Movies, TV3 Norway e UK Arena.

[72] Non sono considerati in questo computo i canali esonerati (51 canali) né quelli non operativi nel periodo in esame.

Nel 2000 ottantasei dei centosedici canali rientranti nel campo di applicazione dell'articolo 5 della direttiva hanno superato [73] la quota minima. Questa percentuale non è stata raggiunta dai ventotto canali seguenti: 3 + Denmark, BBC News 24, Biography Channel, Dating Channel, Bravo, Disney Channel UK (Disney Channel, Disney Channel +1, Playhouse Disney, Toon Disney), Film Four (9%), Front Row (compreso Barker Channel), Front Row (escluso Barker Channel), GSB Men + Motors/Breeze, History Channel, National Geographic, Nickelodeon Nordic, Reality TV, SC4C2, Sci-Fi Channel, Sky Movie Max, Sky News, Sky One, Sky Premier, TV3 Denmark, TV3 Norway, TV3 Sweden, UK Drama e V+ Norway. La percentuale di rispetto della quota, espressa in numero di canali, indipendentemente dalla loro tipologia, è stata pari al 75,26% nel 1999 e al 74,1% nel 2000.

[73] Non sono considerati in questo computo i canali esonerati (51 canali) né quelli non operativi nel periodo in esame.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Quarantasette dei novantatré canali per i quali esistono dati completi hanno aumentato la percentuale riservata ad opere di produttori indipendenti, nove canali l'hanno mantenuta stabile, mentre trentasette canali hanno registrato una riduzione. In relazione a questa tendenza positiva è opportuno segnalare i risultati dei nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato e che hanno riservato una percentuale variabile a questa tipologia di opere.

2. Percentuale delle opere recenti sul totale delle produzioni indipendenti

* Per il complesso dei canali la quota media riservata ad opere europee recenti di produttori indipendenti è stata pari al 22,41% nel 1999 ed al 25,17% nel 2000, e ciò equivale ad un aumento di 2,76 punti percentuali nel periodo di riferimento.

* Segue l'elenco dei canali che hanno riservato una percentuale molto modesta alle opere europee recenti di produttori indipendenti: 3 + Denmark, BBC News 24, Biography Channel, Dating Channel, Bravo, Disney Channel UK (Disney Channel, Disney Channel +1, Playhouse Disney, Toon Disney), Front Row (incluso Barker Channel), Front Row (sans Barker Channel), GSB Men + Motors/Breeze, History Channel, National Geographic, Nickelodeon Nordic, Reality TV, SC4C2, Sci-Fi Channel, Sky Movie Max, Sky News, Sky One, Sky Premier, TV3 Denmark, TV3 Norway, TV3 Sweden, UK Drama, V+ Norway.

* Nel complesso la tendenza generale, espressa in numero di canali, mostra un andamento crescente. Quarantaquattro dei novantadue canali per i quali esistono dati completi relativi al periodo di riferimento hanno registrato un aumento della quota, quattordici canali l'hanno mantenuta stabile e trentaquattro canali hanno registrato una riduzione. In relazione a questa tendenza positiva è opportuno segnalare i risultati dei nuovi operatori che hanno fatto il loro ingresso sul mercato e che hanno riservato una percentuale variabile alle opere recenti.

1.3. Conclusione generale

Dalle relazioni nazionali emerge che nel biennio di riferimento (1999-2000) l'applicazione da parte degli Stati membri dell'Unione europea delle disposizioni dell'articolo 4 (opere europee) e dell'articolo 5 (opere europee realizzate da produttori indipendenti) della direttiva "Televisione senza frontiere" è stata nel complesso soddisfacente.

L'esame analitico di queste relazioni effettuato dalla Commissione evidenzia, sia in rapporto all'articolo 4 sia in rapporto all'articolo 5, una tendenza positiva e dinamica per quanto concerne la trasmissione di opere europee, ivi comprese quelle realizzate da produttori indipendenti, in un contesto caratterizzato dal generale incremento del numero di canali nel periodo di riferimento.

In alcuni Stati membri si rilevano difficoltà solo in relazione ad alcuni canali minoritari. A questo proposito la Commissione ricorda che è necessario che gli Stati membri interessati assicurino un controllo più accentuato ed un maggiore monitoraggio dei canali e vigilino, ogniqualvolta sia possibile e ricorrendo ai mezzi appropriati, che le emittenti televisive raggiungano - conformemente al principio di gradualità - le percentuali stabilite dagli articoli 4 e 5 della direttiva.

2. Applicazione da parte degli Stati membri dell'Associazione europea di libero scambio che fanno parte dello Spazio economico europeo

Per la terza volta questa comunicazione traccia un bilancio dell'applicazione degli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere" da parte dell'Islanda e della Norvegia. È opportuno ricordare che il Liechtenstein non ha presentato alcuna relazione in quanto nessuna emittente è soggetta alla sua giurisdizione.

Islanda

2.1. Trasmissione di una quota maggioritaria di opere europee

Nel periodo di riferimento i canali Stöð2 (Channel 2), Sýn (Vision) e Bíórás (The Film Channel) hanno trasmesso una quota molto modesta di opere europee (percentuali comprese tra il 5,51 e il 30,43% nel 1999 e tra il 5,55 e il 36,26% nel 2000). Nessuno di questi canali ha raggiunto la quota maggioritaria prevista dall'articolo 4 della direttiva. Occorre segnalare che la relazione non cita il canale RUV.

2.2. Opere europee di produttori indipendenti

Dei 3 canali citati solo Sýn (Vision) ha superato la percentuale minima del 10% stabilita dall'articolo 5 della direttiva (percentuale del 21,2% nel 1999 e del 2,17% nel 2000). Gli altri due canali non hanno programmato quasi nessuna opera europea realizzata da produttori indipendenti. La relazione non contiene dati che consentano di stabilire la percentuale riservata ad opere recenti.

Norvegia

2.1. Trasmissione di una quota maggioritaria di opere europee

I canali NRK 1, NRK 2, NRK International, TV2, TV Norge e Metro hanno trasmesso in media una quota di opere europee pari rispettivamente al 57,67% nel 1999 e al 60,17% nel 2000, e ciò equivale ad un incremento medio di 2,5 punti percentuali nel periodo di riferimento.

Nel complesso la situazione risulta soddisfacente. Nell'intero periodo di riferimento soltanto il canale TV Norge non ha raggiunto la quota maggioritaria stabilita dall'articolo 4 della direttiva (22% nel 1999 e 20% nel 2000). Per ovviare a questo caso di mancato rispetto della quota, le autorità competenti hanno ingiunto all'operatore interessato di rispettare gli obblighi previsti dalla legge di disciplina del settore televisivo.

2.2. Opere europee di produttori indipendenti

I canali NRK 1, NRK 2, NRK International, TV2, TV Norge e Metro hanno trasmesso in media una quota di opere europee di produttori indipendenti pari rispettivamente al 16,17% nel 1999 e al 16,33% nel 2000, e ciò equivale ad un incremento di 0,17 punti percentuali nel periodo di riferimento.

Anche in questo caso la situazione risulta soddisfacente. La quota minima del 10% riservato ad opere europee di produttori indipendenti non è stata raggiunta soltanto da due canali: NRK 2 (9% nel 1999) e NRK International (9% nel 2000) ed il mancato rispetto della quota riguarda solo un anno. Tuttavia è opportuno sottolineare che le autorità competenti hanno richiesto all'operatore interessato di provvedere ad incrementare tale percentuale.

La situazione risulta particolarmente positiva per quanto concerne la quota riservata ad opere recenti. I canali citati nella relazione hanno riservato a questo tipo di opere una quota media dell'80,33% nel 1999 e dell'86,33% nel 2000, con un incremento di 6 punti percentuali nel periodo di riferimento (percentuali comprese tra il 44 e il 96% nel 1999 e tra il 71 e il 100% nel 2000).

II. SINTESI DELLE RELAZIONI TRASMESSE DAGLI STATI MEMBRI

Legenda:

"NC": dati non comunicati

"-": significa che nel periodo indicato il canale non esiste.

AUSTRIA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Come già rilevato nella relazione concernente il periodo di riferimento 1997-1998, si assiste ad un aumento della proporzione delle opere europee in quanto le produzioni tedesche sono meglio accettate dal pubblico. Si conferma l'incremento tendenziale della programmazione di opere cinematografiche di lingua tedesca, la cui quota aumenta progressivamente passando nel caso di ORF 1 dal 32% nel 1998 al 36,6% nel 2000. Per quanto riguarda ORF 2, la decisione di trasmettere, anche nelle fasce orarie notturne, opere prevalentemente europee si è già tradotta in un aumento di questa quota, che è salita dal 79,2% nel 1999 all'81% nel 2000.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Come già rilevato nella relazione concernente il periodo di riferimento 1997-1998, si assiste ad un aumento della proporzione delle opere europee in quanto le produzioni tedesche sono meglio accettate dal pubblico. Si conferma l'incremento tendenziale della programmazione di opere cinematografiche di lingua tedesca, la cui quota aumenta progressivamente passando nel caso di ORF 1 dal 32% nel 1998 al 36,6% nel 2000. Per quanto riguarda ORF 2, la decisione di trasmettere, anche nelle fasce orarie notturne, opere prevalentemente europee si è già tradotta in un aumento di questa quota, che è salita dal 79,2% nel 1999 all'81% nel 2000.

D) Ulteriori osservazioni

Oltre alle emittenti già ricordate, ve ne sono altre che trasmettono in Austria programmi sulle reti locali via cavo. In forza dell'articolo 9 della direttiva, tali emittenti che si rivolgono ad un pubblico locale e che non fanno parte di una rete nazionale non sono oggetto della presente relazione.

BELGIO

La Commissione ha ricevuto due relazioni, provenienti dalla Comunità francese del Belgio (CFB) e dalla Comunità fiamminga (Vlaamse Gemeenschap, VLG). La Comunità germanofona (Deutschsprachige Gemeinschaft, GSG) non ha trasmesso alcuna relazione.

COMUNITÀ FRANCESE DEL BELGIO

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Nessuna osservazione.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Solo la quota del canale TVI si colloca leggermente al di sotto della quota minima nel 1999 e non è necessario adottare provvedimenti particolari per assicurare il rispetto del Capitolo II della direttiva.

D) Ulteriori osservazioni

CANAL+ propone ai propri abbonati alla televisione digitale due opzioni del proprio programma analogico di base. L'emittente non ha potuto fornire dati numerici per il 1999 e il 2000. È stata tuttavia decisa l'introduzione, a partire dal 2002, di un sistema di rilevamento dei programmi trasmessi fondato sul campionamento.

COMUNITÀ FIAMMINGA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Cfr. infra.

2. Produttori indipendenti

Cfr. infra.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Cfr. infra.

D) Ulteriori osservazioni

VRT

Non è necessaria alcuna osservazione in merito ai dati del canale VRT.

VMM

Per quanto riguarda Kanaal 2, si assiste ad un incremento delle opere europee. La loro quota, che nel biennio 1997-1998 rappresentava il 20% del totale, è salita al 25% nel 1999 e al 30% nel 2000. Considerato che VTM, ovvero il primo canale dell'emittente VMM trasmette una quota di opere europee pari al 60% e il suo numero di ore di trasmissione è di gran lunga superiore a quello di Kanaal 2, la percentuale di opere europee si avvicina al 50%.

Questi dati non pongono pertanto problemi alla Comunità fiamminga.

Canal+ Televisie

Canal + Televisie, in precedenza denominata FilmNet Television, è un'emittente televisiva a pagamento, che trasmette i propri programmi su tre canali: Canal + grijs, Canal + blauw e Canal + 16/9 (che a decorrere dal 5 dicembre 1999 ha sostituito Canal + geel). Canal + Televisie trasmette prevalentemente film. A tali canali a pagamento risulta impossibile raggiungere la quota stabilita.

Pertanto l'adozione di provvedimenti a loro carico non è ritenuta necessaria.

Event TV Vlaanderen (Liberty TV.com)

Event TV trasmette, dall'inizio del 1999, programmi in materia di turismo, viaggi e notiziari su questi temi.

Event TV trasmette unicamente produzioni proprie e ciò risolve il problema della proprietà delle produzioni. L'emittente televisiva non si avvale di produttori indipendenti.

L'adozione di provvedimenti non è considerata necessaria in ragione della specificità dei programmi.

Media ad infinitum nv (Vitaya)

Vitaya trasmette da agosto 2000 programmi inerenti alla salute e alla moda. Il suo palinsesto comprende produzioni proprie e programmi acquistati da altri emittenti televisive.

Media ad infinitum non è ancora in grado di comunicare informazioni in merito alla percentuale delle produzioni indipendenti. L'emittente televisiva è stata invitata a fornire in futuro dati dettagliati in materia.

Il 9 novembre 1999 è stato riconosciuto a Kanaal Z lo status di emittente radiotelevisiva per l'intera Comunità fiamminga. Questa emittente trasmette soltanto informazioni sul mercato borsistico e notizie di economia e finanza; ad essa non si applica quindi il sistema delle quote.

NB.: l'articolo 1 del decreto del governo fiammingo del 23 febbraio 1994 che stabilisce le modalità per il coordinamento della politica audiovisiva fiamminga definisce "produttore indipendente" "qualsiasi persona giuridica di diritto privato che realizzi produzioni audiovisive e che non abbia alcun legame strutturale o societario con un'emittente televisiva".

Germania

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

13th Street

Si tratta di un canale televisivo a pagamento, che ha iniziato a trasmettere nell'agosto 1998 ed ha ancora molti problemi di trasmissione.

Kabel 1

Data la sua impostazione tematica, il canale Kabel 1 trasmette ancora una percentuale relativamente ridotta di opere europee (una percentuale più elevata è riservata a film western e a serie poliziesche).

N 24

Canale d'informazione che ha iniziato a trasmettere soltanto nel 2000.

Première

Première è un canale a pagamento: la proporzione delle sue trasmissioni soggetta alle quote si basa sulle opere cinematografiche. Attualmente il canale non dispone ancora di un'offerta sufficiente di opere europee.

Pro Sieben

Nel 2000 la quota di opere europee trasmesse da questo canale non ha raggiunto per soli quattro punti percentuali la soglia del 50%.

RTL2

La percentuale di opere europee trasmesse da questo canale è in aumento e per soli quattro punti percentuali non ha raggiunto nel 2000 la soglia del 50%.

Studio Universal

Si tratta di un canale televisivo a pagamento, che ha iniziato a trasmettere soltanto a settembre 1999; la sua percentuale di trasmissione di opere europee è in aumento.

Super RTL

Questo canale rientra tra le emittenti tedesche di creazione recente; la percentuale di opere europee da esso trasmesse è in aumento.

2. Produttori indipendenti

Phoenix

A causa della struttura di questo canale solo una modesta quota della produzione può essere affidata a terzi.

VIVA

A causa della struttura di questo canale solo una modesta quota della produzione può essere affidata a terzi.

VIVA 2

A causa della struttura di questo canale solo una modesta quota della produzione può essere affidata a terzi.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

I servizi competenti mantengono un dialogo costante con le varie emittenti.

D) Ulteriori osservazioni

Phoenix

La percentuale di produzioni indipendenti trasmesse da Phoenix è determinata dalla peculiare natura di questo canale, che ha carattere tematico: due terzi dei programmi sono costituiti dalla "trasmissione di eventi" e da dibattiti televisivi che, per loro natura, sono produzioni proprie che non possono essere affidate a produttori indipendenti. Inoltre (se si eccettuano pochi fine settimana) non vengono mai replicati documentari dopo mezzanotte, il che riduce automaticamente la percentuale di produzioni europee indipendenti rispetto al tempo di trasmissione totale.

DSF

La percentuale di opere recenti (colonna C) è superiore al 50%: tenuto conto della durata limitata dei programmi cui si applicano le quote è difficile fornire dati più precisi.

Kabel 1

Trasmissioni insufficienti.

n-tv

Dati non disponibili (canale d'informazione).

Super RTL

Trasmissioni insufficienti.

VH-1 - VIVA - VIVA2

Si tratta di canali musicali.

DANIMARCA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

La percentuale di opere europee trasmesse da TvDanmark è stata pari al 20 e al 25% rispettivamente nel 1997 e nel 1998; nel 1999 il dato è stato pari al 36% e nel 2000 al 42%. Anche la percentuale di produzioni indipendenti è aumentata rispetto a quella registrata nel periodo 1997-1998. TvDanmark informa che le previsioni per il 2001 indicano un ulteriore incremento della percentuale di programmi europei.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Nessuna osservazione.

D) Ulteriori osservazioni

Quotidianamente gli otto canali regionali di TV 2 trasmettono notiziari locali di durata compresa tra trenta e sessanta minuti in finestre di programmazione del canale TV 2. Trasmettono soprattutto programmi di attualità e rubriche d'informazione prodotti localmente. La presente rassegna statistica non comprende informazioni su questi programmi.

Per definire le produzioni indipendenti, DR e TV 2 informano di aver utilizzato le definizioni di società capogruppo e società controllata contenute nella legislazione sulle società (cfr. articolo 2 della legge sulle società per azioni e articolo 2 della legge sulle società a responsabilità limitata). TV 2 Zulu ha iniziato a trasmettere il 15 ottobre 2000. TV Bio+ ha iniziato a trasmettere il 1° gennaio 2000.

Hanno ottenuto la concessione di diritti di trasmissione nel biennio 1999-2000 i seguenti canali: DSTV, Eurotica Rendez-Vous, Pay Per View e TV Bio, che però non trasmettono più.

Non sono comprese nella presente rassegna statistica Dan Toto Racing Live, che trasmette unicamente informazioni sportive, e Mesopotamia Broadcast, che trasmette esclusivamente programmi in curdo.

GRECIA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Nessuna osservazione.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Nessuna osservazione.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

SPAGNA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

Canali terrestri analogici nazionali e regionali

>SPAZIO PER TABELLA>

Canali digitali

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Cfr. infra.

2. Produttori indipendenti

Cfr. infra.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Cfr. infra.

D) Ulteriori osservazioni

Due questionari sono stati elaborati per consentire la presentazione più chiara possibile dei dati delle varie emittenti televisive soggette alla giurisdizione della Spagna: il primo riguarda i canali terrestri analogici, sia nazionali sia regionali, mentre il secondo riguarda i canali terrestri in formato digitale e i canali a diffusione satellitare.

Per quanto concerne quest'ultima categoria di canali ed in particolare in merito al fatto che alcuni di essi non hanno raggiunto la percentuale stabilita dagli articoli 4 e 5 della direttiva, è tuttavia opportuno segnalare che la legislazione spagnola prevede due eccezioni in questo campo: una percentuale del 40% del tempo di trasmissione riservata alle opere europee nel corso del primo anno di trasmissione (prima disposizione transitoria) e la considerazione unitaria, ai fini dell'applicazione delle quote, dei pacchetti di canali a pagamento proposti dalle emittenti televisive in una determinata offerta (articolo 7, paragrafo 2).

Pertanto, qualora le varie emittenti non raggiungano la percentuale stabilita, l'amministrazione spagnola comunica loro i dati relativi ai programmi trasmessi, ingiungendo loro di adottare i provvedimenti necessari per porre fine all'inadempimento a decorrere dall'anno in corso.

FRANCIA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

a) Canali terrestri

>SPAZIO PER TABELLA>

(1) Percentuale di produzione indipendente valutata rispetto al fatturato della società.

b) Servizi distribuiti via cavo (in %)

NC: dati non comunicati.

(a) percentuale calcolata in rapporto al tempo di trasmissione

(b) percentuale calcolata in rapporto al bilancio destinato alla programmazione

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Nel 1999 dieci canali non hanno raggiunto la quota minima di opere europee; nel 2000 questa percentuale non è stata raggiunta da 12 canali, 5 dei quali si sono tuttavia attestati su un valore vicino alla soglia minima prevista (percentuale superiore al 45%).

Il mancato rispetto della quota ha riguardato in particolare i canali dedicati al cinema (i tre canali Ciné Cinéma - 1, 2 e 3 - pressoché identici tra loro, Cinéfaz, canale creato nel 1999 e dedicato alla cinematografia recente, Polar e Action del gruppo ABsat, nonché i canali pay-per-view Multivision, che tuttavia ha enormemente incrementato la quota passando dal 16% nel 1998 al 44% nel 2000, e Kiosque, che ha raggiunto una percentuale del 32% nel 1999).

Nel complesso si è registrato un incremento della quota di opere europee in un contesto in cui solo 7 dei 59 canali hanno avuto difficoltà reali.

2. Produttori indipendenti

Tutti i canali, salvo Forum Planète, hanno rispettato la percentuale riservata alle opere europee di produttori indipendenti, calcolata in termini di tempo di trasmissione (a) oppure in termini di bilancio destinato alla programmazione (b).

Questo canale di Planète, emittente dedicata ai documentari, ha modificato la propria programmazione a settembre 1999: da allora, a completamento dei reportage trasmessi su Planète, ha iniziato a trasmettere, anche in replica, soltanto dibattiti di realizzazione e produzione propria. Il relativo fallimento di questa formula ha indotto i responsabili a interrompere questo tipo di programmazione alla ripresa autunnale nel 2001.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

I servizi che non hanno raggiunto nel 1997, 1998 e 1999 le percentuali prescritte dalla normativa francese hanno ricevuto ingiunzioni a rispettare per il futuro le quote previste in tema di programmazione.

La normativa francese è più severa rispetto a quanto prescritto dall'articolo 4 della direttiva "Televisione senza frontiere", ma le suddette ingiunzioni riguardavano ovviamente il mancato rispetto di tale articolo.

Il 13 novembre 2001 il Consiglio superiore dell'audiovisivo ha avviato procedure sanzionatorie nei confronti di nove canali per il mancato rispetto nel 2000 delle percentuali previste in tema di programmazione: si tratta di AB 1, Action, Canal Jimmy, Ciné Cinémas 1, Ciné Cinémas 2, Ciné Cinémas 3, Cinéstar 2 Mangas e 13ème Rue.

Anche a Cinéfaz, Multivision e Polar è stato ingiunto di rispettare per il futuro le percentuali di opere europee.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

IRLANDA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Nessuna osservazione.

2. Produzioni indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Nessuna osservazione.

D) Ulteriori osservazioni

È opportuno osservare quanto segue:

(a) i dati sono esaustivi per entrambi gli anni e non si basano su campioni;

(b) per quanto concerne i canali RTÉ e Teilifis na Gaeilge, la definizione di produttore indipendente è quella prevista dall'articolo 5 della "Broadcasting Authority Amendment Act" del 1993, legge a norma della quale un produttore è indipendente rispetto ad un'emittente laddove controlli la lavorazione del programma e non sia una società controllata né la società capogruppo di un'emittente televisiva;

(c) per quanto concerne TV3, la definizione di produttore indipendente è quella contenuta nelle linee direttrici proposte per seguire l'applicazione della direttiva "Televisione senza frontiere".

ITALIA

EMITTENTI A DIFFUSIONE TERRESTRE

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (percentuali quote di programmazione e di investimento)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Il canale televisivo Italia 1, isolatamente considerato, ha dedicato alle opere europee ed alle opere recenti nel 1999 e nel 2000 una percentuale della propria programmazione inferiore alla quota di riserva prevista. Lo stesso sembra potersi dire per il canale Retequattro. Poiché tuttavia entrambi i canali appartengono, di concerto con il canale denominato Canale 5, alla concessionaria R.T.I. Spa, ai sensi dell'articolo 2, comma 4 della delibera 9/99/CONS, il rispetto degli obblighi di programmazione va verificato in base all'attività complessiva dei tre canali in esame; in tale ottica, come mostrato dalla tabella sottostante, la programmazione dell'unica emittente R.T.I. Spa rispetta pienamente le disposizioni in materia.

>SPAZIO PER TABELLA>

N.B.: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

Anche il canale televisivo TMC (oggi "La7"), di proprietà dell'emittente Tv Internazionale Srl, sembrerebbe non aver rispettato le quote di riserva a favore delle opere europee nel 1999 ed a favore delle opere recenti nel biennio 1999-2000. Anche in questo caso, tuttavia, deve essere applicato il citato articolo 2, comma 4 della delibera 9/99/CONS, che richiede che la verifica del rispetto della quota di riserva sia effettuata relativamente al complesso dei canali controllati dal gruppo SEAT-Cecchi Gori. Estendendo l'analisi anche al secondo canale del gruppo - il canale TMC2 (oggi MTV Italia) -, risulta chiaro che le quote di riserva sono state pienamente rispettate, come evidenziato dalla tabella sottostante.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

Per gli stessi motivi appena esposti (la necessità di raccordare i dati dei singoli canali con quelli del complesso di canali controllati da un unico soggetto), la situazione di Tele+ Bianco e Tele+ Nero, che sembrerebbero non rispettare la quota di riserva a favore delle opere europee, verrà esaminata contestualmente all'analisi dei canali satellitari del gruppo Tele+, cui si rimanda.

Giova comunque ricordare in questa sede che, a partire dal 1998, Tele+ Grigio ha cessato le trasmissioni terrestri ed oggi trasmette esclusivamente via satellite. Il canale ed i dati relativi alle quote di trasmissione realizzate sono pertanto inclusi tra le emittenti satellitari.

2. Produttori indipendenti

La legge n. 122/98, di recepimento della direttiva "Televisione senza frontiere", ha previsto, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, che i concessionari televisivi nazionali trasmettano una percentuale minima pari al 10% (per la RAI 20%) di opere europee di produttori indipendenti e, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, che investano, acquistando o producendo, una percentuale non inferiore al 10% (per la RAI 20%) dei propri introiti netti annui derivanti da pubblicità in opere europee, ivi comprese quelle realizzate da produttori indipendenti.

I dati relativi alle quote europee realizzate da produttori indipendenti sono stati forniti, sulla base di autocertificazioni, direttamente dalle concessionarie nazionali al pari dei dati relativi alle quote d'investimento.

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella quote d'investimento in opere europee per l'anno 2000

>SPAZIO PER TABELLA>

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Non si è ravvisata la necessità di intraprendere alcuna azione nei confronti delle società emittenti a diffusione terrestre.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

EMITTENTI A DIFFUSIONE SATELLITARE

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (percentuali quote di programmazione e di investimento)

>SPAZIO PER TABELLA>

Legenda

n.o. = non operativo: il canale ha iniziato ad operare a partire dal 2000, quindi per l'anno 1999 non si hanno dati in quanto il canale non era operante.

n.a. = non applicabile: i canali non hanno realizzato ricavi pubblicitari e pertanto non sono soggetti all'obbligo di investimento.

100

= le emittenti hanno investito importi superiori agli introiti pubblicitari per l'acquisto o la produzione di opere europee.

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

Alcuni canali satellitari della tabella di cui sopra risultano non aver correttamente adempiuto a tutti gli obblighi di programmazione previsti dalle direttive comunitarie e dalla normativa di recepimento delle stesse in Italia (legge n. 122/98 e delibera 9/99/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). In particolare:

1. Il canale televisivo Coming Soon Television, dell'emittente Anicaflash Srl, non rispetta le quote minime di riserva per opere europee ed opere recenti, poiché dichiara di trasmettere per una media di due ore al giorno una programmazione costituita esclusivamente da trailer cinematografici. Il soggetto, inoltre, dichiara di non percepire ricavi pubblicitari.

2. Il canale Class Financial Network, dell'emittente Class Financial Network Spa, che trasmette dal 2000 una programmazione costituita esclusivamente da notiziari di carattere finanziario, diffusi per 24 ore senza soluzione di continuità, dichiara di non percepire ricavi pubblicitari e pertanto non ha inviato i dati relativi alle quote di investimento.

3. Il canale televisivo Disney Channel, dell'emittente Disney Channel Italia, motiva il mancato rispetto delle quote minime di riserva per opere europee ed opere recenti dichiarando di trasmettere una programmazione costituita principalmente da prodotti Disney (film, cartoni animati e serie). Il soggetto, inoltre, dichiara di non percepire ricavi pubblicitari e pertanto non ha inviato i dati relativi alle quote di investimento.

4. L'emittente Digitaly Spa non ha comunicato i dati relativi al proprio canale Digitaly - Italian Channel né ha offerto motivazioni a giustificazione del suo inadempimento.

5. L'emittente Eurocast Italia Srl è editrice di tre canali, tutti diffusi in lingua polacca ed operativi dal gennaio del 2000:

Topshop, canale dedicato esclusivamente alle televendite;

Polonia 1, che offre una programmazione generalizzata, rivolta alle famiglie e ad un pubblico femminile;

Super 1, che offre una programmazione rivolta ai giovani. Non sono stati comunicati, se non in maniera parziale e non conforme al modello richiesto, i dati relativi agli investimenti dell'emittente; il tempo riservato alla programmazione di opere europee recenti non soddisfa le quote previste dalla normativa.

6. Il canale Cinemovie, della Fin.Ma.Vi. Spa - gruppo Cecchi Gori, è caratterizzato da una programmazione tematica avente per oggetto film cinematografici del periodo tra gli anni '30 e il 1975. L'emittente dichiara che per tale motivo è impossibile il rispetto della quota di riserva a favore delle opere recenti. Poiché, infine, l'emittente non percepisce ricavi pubblicitari, non sono stati comunicati i dati relativi alle quote di investimento.

7. Il canale Fox Kids, dell'emittente Fox Kids Italy Srl, trasmette unicamente cartoni animati e programmi per bambini per una fascia d'età compresa tra i 4 ed i 14 anni. L'emittente, che ha iniziato a trasmettere il 1° aprile 2000, dichiara di non aver acquistato direttamente, né attraverso la propria controllante, alcun programma nel corso dell'anno in esame.

8. La linea editoriale dei canali appartenenti al gruppo Kidco Service Srl ha per oggetto la programmazione di produzioni in lingua araba originale, esclusivamente riguardanti la cultura arabo-musulmana. L'emittente dichiara, pertanto, di non poter reperire produzioni europee rilevanti per la sua linea editoriale.

9. I sei canali televisivi elencati di seguito, controllati dalla società Multithematiques, sono tutti caratterizzati da una spiccata tematicità che viene offerta come motivazione per il mancato raggiungimento delle quote di riserva a favore delle opere europee recenti tanto nel 1999 quanto nel 2000:

Canal Jimmy è caratterizzato da una programmazione tematica riguardante la cultura statunitense negli anni '60 e '70. In considerazione della peculiarità della linea editoriale e della ristrettezza del mercato specifico, si può ritenere tale motivazione accettabile.

Cine Cinemas 1 è caratterizzato da una programmazione tematica avente per oggetto il cinema nel periodo tra gli anni '50 e gli anni '90.

Cine Cinemas 2 è caratterizzato da una programmazione tematica avente per oggetto il cinema internazionale ed i festival.

Cine Classic è caratterizzato da una programmazione tematica avente per oggetto il cinema in bianco e nero nel periodo tra gli anni '20 e gli anni '60.

Planete è caratterizzato da una programmazione tematica avente per oggetto esclusivo documentari di carattere storico, sociale ed antropologico.

Seasons è caratterizzato da una programmazione tematica avente per oggetto esclusivo documentari e talk show dedicati alla natura, con particolare interesse per la caccia e la pesca.

10. La società Sitcom Spa, che controlla i canali INN, Nuvolari, Marcopolo, Galileo, Leonardo e Giotto, ha inviato i dati relativi ai soli canali Marcopolo e INN, peraltro omettendo, per quest'ultimo, i dati relativi all'anno 2000. La stessa dichiara altresì che i canali Nuvolari, Galileo e Leonardo, pur autorizzati ai sensi della delibera 127/00/CONS, non hanno ancora iniziato le trasmissioni e che è decaduta l'autorizzazione temporanea del canale Giotto.

11. L'emittente Team Tv Spa, cui appartengono i due canali tematici d'informazione Stream News e Stream Verde, ha dichiarato di non produrre né acquistare opere europee stante la tematicità dei canali stessi, e non ha comunicato alcun dato relativo alla loro programmazione.

12. I canali televisivi Tele+ Nero e Tele+ Bianco, trasmessi tanto per via terrestre quanto per via satellitare e rispettivamente appartenenti alle concessionarie Prima Tv Spa ed Europa Tv Spa (entrambe facenti parte del gruppo Tele+), risultano non aver rispettato gli obblighi di programmazione di opere europee negli anni 1999 e 2000.

Ai sensi dell'articolo 2, comma 4, della delibera 9/99/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, tuttavia, la quota di riserva prevista per le opere europee va determinata prendendo in considerazione la programmazione complessiva di tutti i canali del gruppo Tele+, come mostrato nelle tabelle sottostanti.

In tale contesto, il complesso dei canali facenti capo a Tele+ risulta aver trasmesso una percentuale di opere europee del 45% nel 1999 e del 43% nel 2000, rispetto al totale delle ore di programmazione assoggettabili alle quote di riserva. Appare pertanto applicabile il comma 3 del citato articolo 2 della delibera 9/99/CONS, che subordina ad un'oscillazione superiore al 7% in difetto - su base annuale - la valutazione da parte dell'Autorità circa le motivazioni addotte dall'emittente per il mancato raggiungimento della quota di riserva.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

13. I canali televisivi Duel e Comedy Life, appartenenti all'emittente Mediadigit Spa (a sua volta facente parte del gruppo Mediaset) non raggiungono le quote di riserva relative alle opere europee ed alle opere recenti.

Ai sensi del citato articolo 2, comma 4, della delibera 9/99/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, tuttavia, la quota di riserva prevista per le opere europee, va determinata prendendo in considerazione la programmazione complessiva di tutti i canali del gruppo Mediaset, ivi inclusi i canali a diffusione terrestre, come mostrato nelle tabelle sottostanti.

In tale contesto, il complesso dei canali facenti capo a Mediaset risulta aver trasmesso nel 1999 opere europee per il 58% ed opere recenti per il 50% del totale delle ore di programmazione assoggettabili alle quote di riserva.

Nel 2000 le percentuali mutano in 46% per le opere europee e 52% per le opere recenti. Appare dunque applicabile ancora una volta il comma 3 dell'articolo 2 della delibera 9/99/CONS, che subordina ad un'oscillazione superiore al 7% in difetto - su base annuale - la valutazione da parte dell'Autorità circa le motivazioni addotte dall'emittente per il mancato raggiungimento della quota di riserva.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

>SPAZIO PER TABELLA>

NB: le percentuali sono state arrotondate all'unità.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Stante la peculiarità della linea editoriale di alcuni canali televisivi, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sta valutando le motivazioni addotte per il mancato adempimento degli obblighi di programmazione e di investimento, previsti dalla legge n. 122/98 e dalla delibera 9/99/CONS della citata Autorità, da parte delle società elencate di seguito:

- Anicaflash Srl

- Class Financial Network Spa

- Disney Channel Italy

- Fin.Ma.Vi Spa

- Fox Kids Italy Srl

- Kidco Service Srl

- Multithematique

- Sitcom Spa

A causa della mancata comunicazione dei valori della programmazione di opere europee e di opere recenti per il 1999 ed il 2000 da parte delle emittenti Stream Spa, Eurocast Italia Srl, Team Tv Spa e Digitaly Spa, inoltre, il competente Ufficio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sta valutando l'opportunità di avviare un procedimento, volto a valutare il mancato adempimento da parte del soggetto e le motivazioni addotte al riguardo, onde assumere eventuali provvedimenti.

D) Ulteriori osservazioni

La delibera n. 127/00/CONS del 1° marzo 2000 relativa all'approvazione del "Regolamento concernente la diffusione via satellite di programmi televisivi" ha stabilito le regole relative all'attività delle emittenti satellitari. In precedenza, in assenza di precisa normativa di riferimento, vi era solo un esiguo numero di emittenti che operavano sulla base di una dichiarazione di inizio attività effettuata autonomamente al Ministero delle comunicazioni o di una autorizzazione provvisoria rilasciata per trasmissioni sperimentali dallo stesso Ministero delle comunicazioni.

A causa dell'oggettiva difficoltà di predisporre un sistema di monitoraggio delle trasmissioni televisive satellitari, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha richiesto alle emittenti satellitari di autocertificare i dati che riguardano il rispetto degli obblighi di programmazione e d'investimento, ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 122/98 e degli articoli 2 e 4 della delibera n. 9/99/CONS della citata Autorità.

Facendo riferimento alla peculiare tematicità della linea editoriale dei propri canali televisivi, sulla base delle previsioni dell'articolo 5 della citata delibera 9/99/CONS, alcune emittenti hanno richiesto la deroga totale o parziale agli obblighi di riserva di programmazione o di investimento. L'Autorità verificherà il rispetto degli obblighi delle emittenti, "nell'ambito delle problematiche tecniche ed oggettive derivanti dal loro rispetto..." anche "... allo scopo di salvaguardare il progressivo sviluppo dei soggetti che operano nel settore radiotelevisivo, dell'effettiva quantità di prodotto disponibile sul mercato, del target di ciascuna emittente, dell'offerta di programmi coerente con il mantenimento della linea editoriale e delle peculiarità della rete, con particolare riferimento alla fascia oraria di maggiore ascolto" (articolo 2, comma 2, delibera n. 9/99). Allo stato attuale sono in fase di analisi valutativa sia i dati forniti dalle emittenti che le giustificazioni addotte per il non raggiungimento dei valori minimi di quote previsti; sono parimenti in fase di valutazione le motivazioni presentate per la richiesta di deroga, parziale o totale, dal rispetto di questi obblighi.

Si ricorda, infine, che le emittenti satellitari, a differenza delle emittenti a diffusione terrestre, per la legge nazionale non hanno l'obbligo alla diffusione del 10% di opere europee realizzate da produttori indipendenti, ma sono invece tenute a riservare almeno il 10% dei propri introiti netti da pubblicità alla produzione o all'acquisto di programmi audiovisivi europei ivi inclusi quelli realizzati da produttori indipendenti.

LUSSEMBURGO

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Le percentuali stabilite sono state in generale rispettate dai vari canali. Un anno RTL4 e RTL TVi sono rimasti leggermente al di sotto della soglia del 50%. Nel 1999 lo scarto rispetto alla percentuale minima prevista è stato maggiore nel caso di RTL 5 dato il suo orientamento tematico; tuttavia questo scarto negativo è stato più che annullato nel 2000. Tutti questi canali hanno raggiunto una percentuale maggioritaria nel biennio 1999-2000. Inoltre anche le coppie di canali RTL 4 e RTL 5 da un lato e RTL TVi e Club RTL dall'altro hanno raggiunto in ciascuno degli anni del periodo di riferimento una percentuale maggioritaria di opere europee. Pertanto si deve concludere che questi canali hanno complessivamente raggiunto una quota maggioritaria di opere europee.

Il canale RTL non ha raggiunto la quota maggioritaria di opere europee nel 1999 in quanto all'epoca era in corso la sua ristrutturazione economica. La situazione è tornata regolare nel 2000.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Alla luce delle spiegazioni fornite supra non risulta necessario alcun provvedimento particolare per garantire in futuro il rispetto degli obblighi previsti.

D) Ulteriori osservazioni

La direttiva 97/36/CE non è stata ancora recepita nel Granducato di Lussemburgo nel corso del biennio di riferimento. Di conseguenza la presente relazione riguarda tutti i canali operanti in virtù di una concessione televisiva dello stato lussemburghese nel periodo di riferimento.

PAESI BASSI

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Ecco le motivazioni addotte dall'emittente Broadcasting B.V. per il mancato raggiungimento nel 1999, da parte del canale SBS6, della percentuale stabilita: a giugno 1999, il canale constatava il mancato raggiungimento dell'obiettivo percentuale negli anni 1997 e 1998. SBS6 ha pertanto parzialmente modificato la propria programmazione per raggiungere l'obiettivo percentuale nel 1999 e nel 2000. La percentuale di opere europee è aumentata rispetto al periodo di riferimento precedente. Le trasmissioni del canale Net5 dell'emittente Scandinavian Broadcasting B.V. sono iniziate nel 1999. Un canale nuovo ha difficoltà a raggiungere obiettivi percentuali. Nel 2000 la percentuale di opere europee è aumentata rispetto al 1999.

L'emittente Veronica RTV Beheer BV (ora denominata Yorin TV BV) ha così motivato il mancato raggiungimento nel 1999 e nel 2000 da parte del canale Veronica della percentuale stabilita: nel 1999 e nel 2000 Veronica ha dedicato alle televendite la programmazione della fascia oraria "day-time". Secondo il canale questa percentuale aumenterà certamente di nuovo nei prossimi anni, considerato l'incremento negli acquisti di fiction europee.

Nel 1999 e nel 2000 l'emittente UPC ha dato vita a vari canali che trasmettono in vari paesi. Film1 ha difficoltà ad ottenere film europei. Inoltre i diritti non sono concessi per tutti i paesi in cui il canale trasmette i propri programmi. Innergy è un canale che presenta stili di vita alternativi. Non sono sufficienti le opere europee disponibili.

2. Produttori indipendenti

L'abbreviazione "NM" significa "non misurabile": è difficile determinare l'origine dei videoclip, vale a dire dove abbia sede la loro società di produzione.

3. Opere recenti

Film1 è un canale per cinefili che trasmette film realizzati tra gli anni '50 e gli anni '90; per questo motivo non ha raggiunto la percentuale stabilita per le opere recenti.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Per ottenere una relazione efficace e ottimale, il Commissariaat voor de Media (autorità olandese responsabile dei mass media) ha stabilito una serie di orientamenti, entrati in vigore il 1° gennaio 2002, relativi alla segnalazione delle percentuali di opere europee.

D) Ulteriori osservazioni

Per il 1999 e il 2000 Canal+ Nederland BV ha goduto di una deroga temporanea concessa dal Commissariaat voor de Media ai sensi dell'articolo 52k, sottoparagrafo 6, del decreto olandese sui mass media. Nel corso di detto biennio la percentuale di opere europee doveva essere pari almeno al 25%.

Film1 ha iniziato le trasmissioni a maggio 1999, Club a ottobre 1999, Avante a dicembre 1999, Innergy a maggio 2000 e Expo 24x7 a giugno 2000.

Filmtime offre un servizio di pay-per-view, che gode di una deroga temporanea accordata dal Commissariaat voor de Media a norma dell'articolo 53b del decreto olandese sui mass media. Filmtime ha iniziato le trasmissioni a maggio 2000.

Le 12 emittenti pubbliche regionali hanno confermato l'adempimento degli obblighi loro imposti. I programmi di queste emittenti sono costituiti soprattutto da servizi di teletext, notiziari e manifestazioni sportive. Ne consegue che il tempo di trasmissione in merito al quale sono tenute a riferire riguarda solo pochi minuti al giorno. Questo tempo di trasmissione è riservato a programmi che si rivolgono ad un pubblico regionale e che sono prodotti dall'emittente medesima o da un produttore indipendente dei Paesi Bassi.

PORTOGALLO

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

Tabella 1: RTP, emittente del servizio pubblico

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 2: emittenti private

>SPAZIO PER TABELLA>

Tabella 3: medie ponderate di trasmissione, per emittente, di opere europee, di produzioni indipendenti e di opere recenti

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Cfr. infra.

2. Produttori indipendenti

Cfr. infra.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Misure adottate o previste per il raggiungimento delle percentuali stabilite dalla direttiva (TVI e Sport Tv Portugal) Come si può rilevare dalle precedenti tabelle, nel periodo di riferimento non hanno raggiunto gli obiettivi stabiliti in materia di programmazione dagli articoli 4 e 5 della direttiva "Televisione senza frontiere" le seguenti emittenti televisive soggette alla giurisdizione portoghese: TVI-Televisão Independente, SA (mancato raggiungimento della quota di opere europee) e Sport Tv Portugal, SA (mancato raggiungimento delle quote relative alle produzioni indipendenti e alle opere recenti). Si rileva tra l'altro che le percentuali stabilite dall'articolo 4 della direttiva "Televisione senza frontiere" non sono state raggiunte neppure da uno dei canali di proprietà dell'emittente SIC-Sociedade Independente de Comunicação, SA, che ne è anche il gestore; se considerata unitariamente, tuttavia, la medesima emittente rispetta ampiamente tali quote conformemente alla normativa comunitaria. Le autorità portoghesi hanno nuovamente attirato l'attenzione delle emittenti, in particolare TVI, sulla necessità che vengano compiuti tutti gli sforzi possibili affinché le percentuali di opere europee trasmesse si avvicinino agli obiettivi stabiliti dalla direttiva "Televisione senza frontiere". È opportuno sottolineare che, nonostante che l'obiettivo non sia stato raggiunto, consistenti progressi sono stati compiuti in tale direzione. Un medesimo intervento è stato operato nei confronti di Sport Tv Portugal, SA in merito alle produzioni indipendenti e alle opere recenti; è tuttavia opportuno riconoscere che, nel caso concreto di questa emittente, vari fattori rendono particolarmente difficile il rispetto delle percentuali stabilite dall'articolo 4 della direttiva. D) Ulteriori osservazioni Per quanto concerne la trasmissione di produzioni indipendenti e di opere recenti è opportuno precisare che l'articolo 38 della legge portoghese di disciplina del settore televisivo (legge n. 31-A/98 del 14 luglio 1998) prescrive una disciplina più rigorosa rispetto a quella prevista dall'articolo 5 della direttiva, in quanto impone alle emittenti cui essa si applica l'obbligo di "riservare almeno un decimo del loro tempo di trasmissione - escluso il tempo dedicato a notiziari, manifestazioni sportive, giochi televisivi, pubblicità, televendite o servizi di teletext - ad opere europee realizzate da produttori indipendenti dalle emittenti stesse" e precisa contemporaneamente che tale tali opere devono essere state "prodotte negli ultimi cinque anni". [74] RTP-Radiotelevisão Portuguesa, SA Nel periodo di riferimento 1999-2000 l'emittente del servizio pubblico ha integralmente rispettato, come già nel corso degli esercizi precedenti, gli obblighi in materia di programmi imposti dagli articoli 4 e 5 della direttiva. È opportuno segnalare una novità contenuta in questa relazione, ovvero i dati relativi al canale RTP-África che ha iniziato a trasmettere regolarmente a gennaio 1998; benché in origine destinate ad essere ricevute via satellite nelle ex colonie portoghesi (Angola, Capo Verde, Guinea-Bissau, Mozambico e São Tomé e Principe) le sue trasmissioni vengono ricevute via cavo e via satellite anche sul territorio del Portogallo. SIC-Sociedade Independente de Comunicação, SA Per quanto riguarda la programmazione di opere indipendenti e di opere recenti, l'emittente SIC-Sociedade Independente de Comunicação SA ha raggiunto percentuali nettamente superiori a quelle stabilite dall'articolo 5 della direttiva "Televisione senza frontiere" sia nel 1999 (epoca in cui l'emittente deteneva soltanto il canale generalista "SIC") sia nel 2000 (anno in cui ha inoltre cominciato a gestire i canali generalisti "SIC Internacional" et "Sic Gold" le cui trasmissioni regolari sono iniziate rispettivamente a gennaio e giugno). In merito alla trasmissione di opere europee si constata che nel 1999 non sono stati raggiunti gli obiettivi stabiliti dall'articolo 4 della direttiva, anche se la percentuale dell'emittente SIC nel corso del periodo di riferimento si è avvicinata ai valori previsti dalla citata norma comunitaria. Nel 2000 la percentuale di trasmissione di opere europee - calcolata per l'emittente SIC considerata unitariamente - è stata comunque pari al 70% circa [75]; gli obiettivi comunitari in questo settore sono stati pertanto largamente raggiunti. TVI-Televisão Independente, SA TVI ha raggiunto nel 1999 e nel 2000 percentuali superiori a quelle previste dall'articolo 5 della direttiva "Televisione senza frontiere"; l'inadempimento riguarda soltanto l'articolo 4 della medesima direttiva. È tuttavia importante segnalare che quest'emittente, dall'anno in cui ha iniziato le proprie attività (1993), sta continuamente e costantemente incrementando la propria quota di trasmissione di opere europee e ciò corrisponde pertanto ad un adeguamento graduale alla norma, come previsto dall'articolo 4, paragrafo 1, della direttiva "Televisione senza frontiere". Tra i vari ostacoli che hanno impedito il rispetto dei parametri comunitari è opportuno citare il fatto - già rilevato negli anni precedenti - che TVI è stata l'ultima emittente a diffusione terrestre ad aver avviato le attività e, com'è naturale, ciò ha ripercussioni in termini di penetrazione del mercato. Contribuiscono ad aggravare ulteriormente la situazione le dimensioni ridotte del mercato pubblicitario nazionale e la relativa recessione che lo ha colpito, la fragilità dell'industria di produzione dei programmi, nonché la fase di grave instabilità finanziaria, che si è solo di recente attenuata. È tuttavia opportuno sottolineare che indici relativamente sicuri consentono di prevedere che nel corso dei prossimi anni questa emittente sarà in grado di rispettare le percentuali stabilite dall'articolo 4 della direttiva. Sport Tv Portugal, SA L'emittente Sport Tv Portugal, SA gestisce dal 1998 "Sport Tv", canale tematico dedicato allo sport ad accesso condizionale, che trasmette via cavo e via satellite. È opportuno segnalare che "Sport TV", pur privilegiando le manifestazioni sportive che - in quanto tali - sono espressamente ed a priori escluse dall'applicazione delle percentuali di trasmissione, non si dedica unicamente a questo tipo di programmazione. Conformemente ai principi della direttiva di settore il resto della programmazione di questo canale è stato quindi analizzato ai fini del calcolo delle percentuali di trasmissione di opere europee. I risultati cosi ottenuti figurano nella tabella 2. Il mancato rispetto degli obiettivi comunitari da parte di questa emittente riguarda unicamente la trasmissione di produzioni indipendenti e di opere recenti. Le percentuali raggiunte non sono, tuttavia, trascurabili se si tiene conto della creazione recente del canale, della sua natura specifica e delle difficoltà di raggiungere - in questo particolare settore - le percentuali prescritte.

[74] ) Cfr. articolo 38 della legge n. 31-A/98 pubblicata nella Gazzetta ufficiale (Diário da República) n. 160/98 (supplemento), serie I-A, del 14 luglio 1998, pagg. 3384(2)-3384(13).

[75] ) V. nell'allegato la tabella 3, che contiene le medie annuali ponderate di ciascuna emittente per il biennio 1999-2000.

FINLANDIA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Nessuna osservazione.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Nessuna osservazione.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

SVEZIA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

TV 3 AB

Elevati costi di produzione di programmi propri. Adattamento dell'offerta alla domanda dei telespettatori. Le produzioni americane risultano più economiche rispetto a quelle svedesi ed europee.

TV 5 AB

Le percentuali sono nettamente più elevate sotto il profilo del bilancio e classificatorio.

TV 1000

La mancanza di film europei di elevato livello qualitativo ritarda la realizzazione dell'obiettivo.

Cinema/TV 1000 AB

La mancanza di film europei di elevato livello qualitativo ritarda la realizzazione dell'obiettivo.

ZTV

Canale a vocazione musicale, che rispecchia l'offerta mondiale e la domanda di video musicali.

6(logotype)

Il numero relativamente modesto di telespettatori e le conseguenti ridotte dimensioni del fatturato spiegano l'assenza nel palinsesto di opere recenti.

Kiosk

Canale a pagamento.

CineCinemas

Idea di business incompatibile con le percentuali.

DTU 7

Trasmissioni regionali d'origine iraniana sulla rete digitale.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

TV 3 AB

Tenuto conto dei criteri economici la percentuale di produzioni proprie è la più elevata possibile.

TV 5 AB

Incremento degli acquisti di programmi europei nel 2000.

TV 1000

È alla ricerca di film europei di qualità.

Cinema/TV 1000 AB

È alla ricerca di film europei di qualità.

Z TV

Incoraggia gli artisti europei a produrre video musicali di elevata qualità.

DTU 7

Ha in programma di produrre programmi in svedese nel 2001 e di trasmettere programmi europei.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

REGNO UNITO

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote in (%)

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

>RIFERIMENTO A UN GRAFICO>

N/O = non operativo, N/D - dati non disponibili

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

a) Natura tematica del canale

Bet International, CNBC, Disney Channel UK, Playboy TV e Revival Channel.

b) Epoca di inizio dei programmi

Channel Health, God Channel e V+ Norway.

c) Le trasmissioni non soddisfano le condizioni prescritte o sono realizzate principalmente in lingue non europee; i programmi in lingue dell'UE sono realizzati prevalentemente al di fuori dell'UE:

Arab News Network, Asianet, Auction Channel, BET International, B4U Movies, BBC Parliament, Bid-Up TV, Bloomberg Information Television, Chinese Channel, CNBC, CNN International, Cultural Television, HBO, Home Shopping Network, Ideal World Home Shopping, ITN News Channel, JSTV, Lashkara, Media Shop Television, Middle East Broadcasting Centre, The Money Channel, Muslim Television Ahmadiyya, NovaShop, NovaShop 2, Pakistani Channel, Phoenix Chinese New and Entertainment Channel, Q24, Quantum Channel, QVC Shopping Channel, Racing Channel, Satellite Information Services Racing Facts, Sat-7, Sell-a-Vision Shopping, Setanta Sport, Shop!, Shop America, Simply Money, SIS Racing Facts, Sony Television Entertainment Asia, Supershop, TESUG TV, TV Land, TV Shop, TV Shop Sport, Whats in Store, Whats in Store 2, Wizja TV, Zee TV, Zee Cinema, Zee Music e Zee Bangla.

d) Difficoltà di reperimento di programmi europei o di un loro reperimento a prezzi competitivi

Bravo, Cartoon Network, Front Row (compreso Barker Channel), Front Row (escluso Barker Channel), The History Channel, Kanal 5, Living, National Geographic, Nickelodeon Nordic, Playboy TV, Sci-Fi Channel, Sky 1, Television X, Trouble, TV+ Denmark, TV+ Norway, TV+ Sweden eVT4.

e) Società controllate di società con sede in paesi terzi che trasmettono principalmente programmi appartenenti al patrimonio della società madre

Cartoon Network services, Fox Kids UK, Fox Kids Scandinavia, Paramount Comedy Channel e i canali Turner Classic Movies.

2. Produttori indipendenti

Dating Channel trasmette unicamente profili video, ma prevede di abbandonare questa attività e dedicarsi ad una programmazione prodotta in loco.

Il 75% dei programmi trasmessi da GSB Men e Motors/Breeze è di proprietà di Granada Television.

Nickelodeon Nordic ha difficoltà ad acquistare programmi prodotti nel Regno Unito.

Un cambiamento organizzativo, restrizioni di bilancio e vincoli inerenti al marchio hanno interessato Playboy UK.

TV3 Norway incontra difficoltà connesse con il ridotto numero di telespettatori in Norvegia; ciò rende la realizzazione dei programmi più costosa che negli altri paesi scandinavi e fa sì che siano necessarie maggiori spese per raggiungere un numero più limitato di persone.

3) Opere recenti

I programmi della BBC sono di solito trasmessi entro cinque anni dalla produzione e per questo motivo non occorre un calcolo a parte per le opere recenti.

GSB Granada Plus, Landscape Channel e UK Drama privilegiano le repliche.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Visto l'aumento degli ascolti Bravo spera di incrementare gli investimenti e Viasett spera di poter continuare ad offrire un maggior numero di produzioni comunitarie valide sotto il profilo economico.

Cartoon Network ha concluso una serie di accordi di coproduzione con la Francia e la Germania. Investe inoltre nella programmazione originale, soprattutto in uno spettacolo destinato alla promozione di nuovi talenti nel Regno Unito e in Europa. Si tratta di un impegno costante finalizzato all'incremento del volume di programmi europei.

Disney Channel UK ha di recente acquistato un'ampia selezione di programmi europei indipendenti, che intende trasmettere nel corso del 2001.

Fox Kids UK e Scandinavia stanno attualmente rinnovando la loro programmazione, ma si sono impegnati ad inserire nuove produzioni proprie ed europee. Anche Nickelodeon UK, Playboy UK e Trouble hanno dichiarato che intendono mettere in onda nel 2001 programmi prodotti nella CE.

Nickelodeon Nordic è un canale interessato ad offrire programmi di intrattenimento destinati ai bambini di livello qualitativo molto elevato, e spera di aumentare la percentuale di programmi europei.

Sci-Fi Channel ha commissionato un programma che inizierà ad essere trasmesso alla fine del 2002 con una programmazione destinata a protrarsi nell'arco di un lungo periodo.

Sky One si concentra su una programmazione di costo maggiore e di elevata qualità, costituita soprattutto da fiction e serie umoristiche.

Le percentuali di History Channel e National Geographic sono in aumento nel 2001.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

III SINTESI DELLE RELAZIONI TRASMESSE DAGLI STATI MEMBRI DELL'ASSOCIAZIONE EUROPEA DI LIBERO SCAMBIO CHE FANNO PARTE DELLO SPAZIO ECONOMICO EUROPEO

ISLANDA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

RUV: Icelandic National Broadcasting Service - "1"

ITC: Icelandic Television Company - Screen One (Skjar 1)

NLC: Northern Light Communications (3 canali)

- Channel 2 (Stö)

- Vision (Syn)

- The Film Channel (Biorasin)

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

Nessuna osservazione.

2. Produttori indipendenti

Nessuna osservazione.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

Nessuna osservazione.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

NORVEGIA

A) Rassegna statistica

1. Tabella riepilogativa

>SPAZIO PER TABELLA>

2. Tabella delle quote (in %)

>SPAZIO PER TABELLA>

B) Motivi addotti dallo Stato membro per il mancato rispetto delle quote

1. Opere europee

TV Norge Ltd. non ha fornito alcuna valida giustificazione in merito al mancato rispetto della quota prescritta di opere europee.

2. Produttori indipendenti

La prescritta quota di produzioni indipendenti non è stata raggiunta (obiettivo mancato di poco) dai canali NRK 2 e NRK International dell'emittente NRK.

C) Provvedimenti adottati o previsti dallo Stato membro

L'autorità responsabile del settore audiovisivo ha ingiunto all'emittente TV Norge Ltd il rispetto degli obblighi ad essa imposti dalla legge norvegese di disciplina del settore televisivo. La medesima autorità ha inoltre richiesto all'emittente NRK Ltd. di incrementare la percentuale di produzioni indipendenti.

D) Ulteriori osservazioni

Nessuna osservazione.

IV. ALLEGATI

ALLEGATO 1 Quadro riepilogativo dei canali televisivi degli Stati membri dell'Unione europea che non hanno raggiunto la quota maggioritaria di opere europee e/o la percentuale minima del 10% di opere europee realizzate da produttori indipendenti

A) OPERE EUROPEE

Status Categoria

PR = canale privato GE = generalista P = quota maggioritaria raggiunta

PB = canale pubblico TH = tematico x = quota maggioritaria non raggiunta

PY = canale a pagamento LA = lingua non - = dati non comunicati

BA = canale che fa parte di un comunitaria n.o. = non operativo

servizio di base di una rete

via cavo o di un servizio satellitare

>SPAZIO PER TABELLA>

B) OPERE EUROPEE REALIZZATE DA PRODUTTORI INDIPENDENTI

Status Categoria

PR = canale privato GE = generalista P = quota minima del 10% raggiunta

PB = canale pubblico TH = tematico = quota minima del 10% non raggiunta

PY = canale a pagamento LA = lingua non - = dati non comunicati

BA = canale che fa parte di un comunitaria n.o. = non operativo

servizio di base di una rete

via cavo o di un servizio satellitare

>SPAZIO PER TABELLA>

ALLEGATO 2 Parametri utilizzati per il calcolo del tempo medio di trasmissione di opere europee da parte dei canali televisivi degli Stati membri dell'Unione europea (prendendo in considerazione l'ascolto) - articolo 4 della direttiva "Televisione senza Frontiere"

>SPAZIO PER TABELLA>