15.4.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 129/1


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/605 DELLA COMMISSIONE

del 7 aprile 2021

che stabilisce misure speciali di controllo della peste suina africana

(Testo rilevante ai fini del SEE)

LA COMMISSIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale») (1), in particolare l’articolo 71, paragrafo 3,

considerando quanto segue:

(1)

La peste suina africana è una malattia virale infettiva che colpisce i suini detenuti e selvatici e può avere conseguenze gravi sulla popolazione animale interessata e sulla redditività dell’allevamento, perturbando i movimenti delle partite di tali animali e dei relativi prodotti all’interno dell’Unione e le esportazioni verso paesi terzi. In caso di focolaio di peste suina africana vi è il rischio che l’agente patogeno possa diffondersi tra stabilimenti di suini detenuti e nelle metapopolazioni di suini selvatici. La diffusione della malattia può incidere in modo significativo sulla produttività del settore dell’allevamento, per via di perdite dirette e indirette.

(2)

Dal 1978 il virus della peste suina africana è presente in Sardegna, in Italia, e dal 2014 si sono verificati focolai di tale malattia in altri Stati membri e in paesi terzi confinanti. Al momento la peste suina africana può essere considerata una malattia endemica nelle popolazioni di suini in diversi paesi terzi confinanti con l’Unione e rappresenta una minaccia permanente per tali popolazioni nell’Unione. L’attuale situazione relativa alla peste suina africana presenta inoltre un rischio sanitario per i suini detenuti nelle aree non interessate degli Stati membri in cui la malattia è attualmente presente, come anche per i suini detenuti in altri Stati membri, in particolare in considerazione dei movimenti di partite di suini e di prodotti ottenuti da suini.

(3)

La decisione di esecuzione 2014/709/UE della Commissione (2) stabilisce misure di protezione contro la peste suina africana negli Stati membri ed è stata modificata più volte per tenere conto principalmente degli sviluppi della situazione epidemiologica nell’Unione per quanto riguarda tale malattia e dei nuovi dati scientifici. Tale decisione si applica fino al 21 aprile 2021.

(4)

Il regolamento (UE) 2016/429 istituisce un nuovo quadro legislativo per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili agli animali o all’uomo. La peste suina africana rientra nella definizione di malattia elencata di cui a tale regolamento ed è soggetta alle norme di prevenzione e di controllo delle malattie ivi stabilite. L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882 della Commissione (3) elenca la peste suina africana come malattia di categoria A, D ed E che colpisce i Suidae, mentre il regolamento delegato (UE) 2020/687 della Commissione (4) integra le norme relative al controllo delle malattie di categoria A, B e C di cui al regolamento (UE) 2016/429, anche in relazione alle misure di controllo delle malattie per la peste suina africana. Questi tre atti si applicano a decorrere dal 21 aprile 2021.

(5)

È necessario adeguare le attuali misure dell’Unione di protezione contro la peste suina africana di cui alla decisione di esecuzione 2014/709/UE al fine di allinearle al nuovo quadro legislativo in materia di sanità animale istituito dal regolamento (UE) 2016/429 e di migliorare il controllo di tale malattia nell’Unione semplificando le norme dell’Unione, ai fini di un’attuazione più efficace e rapida delle misure di controllo. È inoltre necessario adeguare il più possibile le norme dell’Unione alle norme internazionali, come quelle di cui al capitolo 15.1, «Infezione da virus della peste suina africana», del codice sanitario per gli animali terrestri dell’Organizzazione mondiale per la salute animale (5) (codice OIE). Le misure di controllo di cui al presente regolamento dovrebbero tenere conto dell’esperienza acquisita nell’applicazione della decisione di esecuzione 2014/709/UE.

(6)

La situazione epidemiologica della peste suina africana negli Stati membri interessati e a livello mondiale presenta un rischio elevato di ulteriore diffusione di tale malattia nell’Unione. Le misure generali di controllo delle malattie di cui al regolamento (UE) 2016/429 e al regolamento delegato (UE) 2020/687 non coprono tutti i dettagli e gli aspetti specifici relativi alla diffusione e alla situazione epidemiologica della peste suina africana. È pertanto opportuno stabilire, nel presente regolamento, misure speciali di controllo delle malattie per un periodo di tempo limitato, a condizioni adatte alla situazione epidemiologica della peste suina africana nell’Unione.

(7)

Il presente regolamento dovrebbe prevedere un approccio di regionalizzazione, che dovrebbe applicarsi in aggiunta alle misure di controllo delle malattie di cui al regolamento delegato (UE) 2020/687, ed inserire in elenchi le zone soggette a restrizioni degli Stati membri interessati da focolai di peste suina africana, o a rischio di esserlo per via della loro vicinanza a tali focolai. Tali zone soggette a restrizioni dovrebbero essere differenziate in funzione della situazione epidemiologica della peste suina africana e del livello di rischio, e classificate come zone soggette a restrizioni I, II e III; nell’elenco delle zone soggette a restrizioni III dovrebbero figurare le aree con il livello di rischio più elevato di diffusione di tale malattia e la situazione più dinamica, per quanto riguarda la malattia in questione, nei suini detenuti. Tali zone dovrebbero essere elencate nell’allegato I del presente regolamento, tenendo conto delle informazioni fornite dalle autorità competenti degli Stati membri interessati per quanto riguarda la situazione della malattia, di principi e criteri scientificamente validi per la definizione geografica della regionalizzazione con riguardo alla peste suina africana e degli orientamenti dell’Unione concordati con gli Stati membri in sede di comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi e disponibili al pubblico sul sito web della Commissione (6), come pure del livello di rischio di diffusione della peste suina africana e della situazione epidemiologica generale della peste suina africana nello Stato membro interessato e nelle aree confinanti, se del caso.

(8)

Qualsiasi modifica delle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all’allegato I del presente regolamento dovrebbe essere basata su considerazioni analoghe a quelle utilizzate per l’inserimento delle stesse negli elenchi e dovrebbe tenere conto di norme internazionali, come al capitolo 15.1, «Infezione da virus della peste suina africana», del codice OIE, l’indicazione dell’assenza della malattia per un periodo di almeno 12 mesi nella zona o in un paese. In determinate situazioni, tenendo conto della giustificazione fornita dalle autorità competenti degli Stati membri interessati, come pure dei principi e criteri scientificamente validi per la definizione geografica della regionalizzazione con riguardo alla peste suina africana e degli orientamenti disponibili a livello di Unione, tale periodo dovrebbe essere ridotto a tre mesi.

(9)

Per quanto riguarda i rischi di diffusione della peste suina africana, i movimenti di partite di suini e di diversi prodotti suini presentano livelli di rischio diversi. In linea generale, i movimenti di partite di suini detenuti, materiale germinale e sottoprodotti di origine suina provenienti da zone soggette a restrizioni presentano un livello di rischio più elevato in termini di esposizione e conseguenze rispetto ai movimenti di partite di prodotti di origine animale tra cui, in particolare, le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, come indicato nel parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare sulla peste suina africana, adottato l’11 marzo 2010 (7). I movimenti di partite di suini detenuti e di vari prodotti di origine suina provenienti dalle zone soggette a restrizioni II e III, elencate nell’allegato I del presente regolamento, dovrebbero essere pertanto vietati in modo proporzionato al rischio connesso e tenendo conto delle norme di cui al regolamento delegato (UE) 2020/687 e al regolamento delegato (UE) 2020/2154 della Commissione (8).

(10)

Le norme di cui al regolamento delegato (UE) 2020/686 della Commissione (9) integrano il regolamento (UE) 2016/429 per quanto riguarda il riconoscimento degli stabilimenti di materiale germinale, i registri delle autorità competenti relativi agli stabilimenti di materiale germinale, gli obblighi di conservazione della documentazione per gli operatori, le prescrizioni in materia di tracciabilità e di sanità animale nonché la certificazione sanitaria e gli obblighi di notifica per i movimenti all’interno dell’Unione di partite di materiale germinale di determinati animali terrestri detenuti al fine di prevenire la diffusione di malattie animali trasmissibili all’interno dell’Unione ad opera di tale materiale. Il presente regolamento dovrebbe fare riferimento al regolamento delegato (UE) 2020/689 per quanto riguarda le informazioni che devono essere conservate dall’autorità competente sullo stabilimento riconosciuto di materiale germinale di suini.

(11)

Il regolamento (CE) n. 1069/2009 (10) stabilisce norme di polizia sanitaria relative ai sottoprodotti di origine animale al fine di evitare e ridurre al minimo i rischi per la salute degli animali derivanti da tali sottoprodotti. Il regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione (11) stabilisce inoltre determinate norme di polizia sanitaria relative ai sottoprodotti di origine animale di cui al regolamento (CE) n. 1069/2009, comprese norme relative alle prescrizioni di certificazione per i movimenti di partite di tali sottoprodotti nell’Unione. Tali atti giuridici non coprono tutti i dettagli e gli aspetti specifici relativi al rischio di diffusione della peste suina africana tramite sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III, e tramite sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici provenienti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III. È pertanto opportuno stabilire nel presente regolamento norme speciali di controllo delle malattie applicabili ai sottoprodotti di origine animale e ai loro movimenti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III.

(12)

Al fine di tenere conto dei diversi livelli di rischio in funzione del tipo di prodotti suini e della situazione epidemiologica negli Stati membri e nelle zone soggette a restrizioni Interessate dalla diffusione della peste suina africana, è opportuno che il presente regolamento preveda determinati divieti di movimento di diversi tipi di prodotti suini ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, elencate nell’allegato I del presente regolamento. Per prevenire inutili perturbazioni degli scambi è opportuno prevedere, nel presente regolamento, determinate deroghe a tali divieti nonché condizioni specifiche. Tali deroghe dovrebbero tenere anche conto delle norme generali per la prevenzione e il controllo delle malattie animali già stabilite nel regolamento (UE) 2016/429 e nel regolamento delegato (UE) 2020/687, come pure dei principi del codice OIE per quanto riguarda le misure di riduzione dei rischi per la peste suina africana.

(13)

I movimenti di animali detenuti destinati alla macellazione immediata presentano generalmente un rischio minore di diffusione di malattie animali rispetto ad altri tipi di movimenti di animali detenuti, purché siano in vigore misure di riduzione dei rischi. È pertanto opportuno consentire agli Stati membri interessati, in via eccezionale, di concedere deroghe a determinati divieti di cui al presente regolamento per i movimenti di partite di suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni II e III per la macellazione immediata in un macello situato al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nello stesso Stato membro. Il presente regolamento dovrebbe pertanto prevedere condizioni specifiche per tali deroghe al fine di garantire che i movimenti di partite di suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III non presentino un rischio di diffusione della peste suina africana.

(14)

Le deroghe per i movimenti di determinati suini detenuti da una zona soggetta a restrizioni II verso altre zone soggette a restrizioni II o III di un altro Stato membro sono giustificate purché siano applicate misure specifiche di riduzione dei rischi. A tal fine occorre predisporre una procedura di incanalamento sicura sotto lo stretto controllo delle autorità competenti dello Stato membro di spedizione, di passaggio e di destinazione

(15)

L’articolo 143 del regolamento (UE) 2016/429 prevede che i movimenti di animali, compresi i suini detenuti, siano accompagnati da certificati sanitari. Qualora alle partite di suini detenuti destinati ai movimenti all’interno dell’Unione siano applicate deroghe al divieto di movimento di suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III, tali certificati sanitari dovrebbero contenere un riferimento al presente regolamento, al fine di garantire che in tali certificati siano fornite informazioni adeguate e accurate in materia di sanità animale. È necessario ridurre i rischi derivanti dai movimenti di partite, come pure dai movimenti per uso privato, di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici, corpi di suini selvatici destinati al consumo umano e suini selvatici provenienti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III all’interno dello stesso Stato membro interessato e verso altri Stati membri. I rischi di diffusione della malattia dovrebbero essere ridotti vietando i movimenti di tali prodotti e i movimenti di suini selvatici effettuati da operatori, come stabilito all’articolo 101 del regolamento delegato (UE) 2020/688 della Commissione (12), all’interno degli Stati membri e in provenienza dagli stessi.

(16)

L’articolo 167, paragrafo 1, lettera b), punti i) e ii), del regolamento (UE) 2016/429 stabilisce che i certificati sanitari rilasciati dall’autorità competente dello Stato membro di origine devono accompagnare le partite di prodotti di origine animale, compresi quelli di origine suina, che sono autorizzati ad essere mossi da una zona soggetta a restrizioni istituita conformemente all’articolo 71, paragrafo 3, di tale regolamento e sottoposta a determinate misure di controllo delle malattie. Qualora il presente regolamento di esecuzione preveda deroghe ai divieti di movimento di partite di prodotti di origine animale dalle zone soggette a restrizioni I, II e III, i certificati sanitari che accompagnano tali partite dovrebbero contenere un riferimento al presente regolamento, in modo da garantire che siano fornite informazioni sanitarie adeguate e accurate, conformemente al regolamento delegato (UE) 2020/2154.

(17)

I movimenti di partite di carni fresche o trasformate e di prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I e II o detenuti al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, dovrebbero essere sottoposti a prescrizioni di certificazione meno rigorose onde evitare limitazioni inutili ed eccessivamente gravose agli scambi. Dovrebbe essere possibile autorizzare i movimenti delle partite pertinenti all’interno del territorio dello stesso Stato membro e verso altri Stati membri sulla base dei bolli sanitari o dei marchi di identificazione apposti negli stabilimenti, purché tali stabilimenti siano designati conformemente al presente regolamento. Le autorità competenti dovrebbero designare gli stabilimenti solo se i suini detenuti e i relativi prodotti ammissibili ai movimenti al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III sono nettamente separati dagli animali e dai prodotti non ammissibili a tali movimenti autorizzati. Le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III, e le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II, se non sono soddisfatte le condizioni specifiche per autorizzare i movimenti delle relative partite al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II di cui al presente regolamento, dovrebbero essere marcati con bolli sanitari speciali conformemente al presente regolamento.

(18)

I movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti provenienti dalle zone soggette a restrizioni III, elencate nell’allegato I del presente regolamento, dovrebbero inoltre essere soggetti a condizioni più rigorose. In situazioni specifiche, le carni fresche ottenute da suini detenuti dovrebbero essere marcate conformemente alle prescrizioni relative alla marcatura delle carni fresche provenienti dalle zone di protezione e sorveglianza di cui all’allegato IX del regolamento delegato (UE) 2020/687, oppure le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti dovrebbero essere marcati con marchi speciali che non possono essere confusi con il bollo sanitario di cui all’articolo 48 del regolamento (UE) 2019/627 (13) né con il marchio di identificazione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 853/2004 (14).

(19)

L’articolo 15 del regolamento (UE) 2016/429 prevede che l’autorità competente adotti i provvedimenti opportuni per informare i cittadini sulla natura dell’eventuale rischio costituito da animali o prodotti e sulle misure prese o previste per prevenirlo o controllarlo. Il presente regolamento dovrebbe prevedere obblighi speciali di informazione per quanto riguarda la peste suina africana, al fine di rispondere ai rischi che i movimenti di partite di animali infetti, i prodotti a base di carne contaminati e lo smaltimento illegale delle carcasse presentano. È pertanto estremamente importante prevenire la diffusione della peste suina africana legata all’attività umana e garantire che le informazioni sulle misure di controllo in materia di sanità animale di cui al presente regolamento, comprese le restrizioni ai movimenti di suini detenuti e dei prodotti pertinenti, siano efficacemente portate all’attenzione dei viaggiatori, compresi quelli che viaggiano su strada o su ferrovia. Per tale motivo gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché gli operatori di trasporto passeggeri e i servizi postali richiamino l’attenzione dei viaggiatori che si spostano dalle zone soggette a restrizioni I, II e III, elencate nell’allegato I del presente regolamento, sulle misure di controllo e sulle restrizioni In materia di sanità animale in vigore in tali zone. Tali informazioni dovrebbero essere adeguate al livello di rischio di diffusione della malattia. L’azione coordinata delle autorità competenti degli Stati membri interessati intesa a contrastare il rischio di diffusione della peste suina africana dovrebbe inoltre garantire l’idoneità allo scopo auspicato delle informazioni diffuse attraverso specifiche campagne di sensibilizzazione del pubblico.

(20)

L’esperienza acquisita nella lotta contro la peste suina africana nell’Unione dimostra che sono necessarie determinate misure di riduzione dei rischi e misure di biosicurezza rafforzate al fine di prevenire, controllare ed eradicare tale malattia negli stabilimenti di suini detenuti. Tali misure dovrebbero essere stabilite nell’allegato II del presente regolamento e riguardare gli stabilimenti soggetti alle deroghe stabilite per i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III.

(21)

Conformemente all’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica («accordo di recesso»), in particolare l’articolo 5, paragrafo 4, del protocollo su Irlanda/Irlanda del Nord, in combinato disposto con l’allegato 2 di tale protocollo, il regolamento (UE) 2016/429 e gli atti della Commissione che su di esso si fondano si applicano al Regno Unito e nel Regno Unito nei confronti dell’Irlanda del Nord dopo la fine del periodo di transizione previsto dall’accordo di recesso. I riferimenti agli Stati membri nel presente regolamento dovrebbero pertanto includere il Regno Unito nei confronti dell’Irlanda del Nord.

(22)

Dato che il regolamento (UE) 2016/429 si applica a decorrere dal 21 aprile 2021, anche il presente regolamento dovrebbe applicarsi a decorrere da tale data.

(23)

Il presente regolamento dovrebbe continuare ad applicarsi per un periodo di almeno sette anni, tenendo conto dell’esperienza dell’Unione nella lotta contro la peste suina africana e dell’attuale situazione epidemiologica di tale malattia negli Stati membri interessati. Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

CAPO I

OGGETTO, AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI

Articolo 1

Oggetto e ambito di applicazione

1.   Il presente regolamento stabilisce norme riguardanti:

a)

le misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana che devono essere applicate per un periodo di tempo limitato dagli Stati membri (15) nei quali sono presenti zone soggette a restrizioni I, II o III elencate nell’allegato I («gli Stati membri interessati»).

Tali misure speciali di controllo delle malattie si applicano ai suini detenuti e selvatici e ai prodotti ottenuti da suini, in aggiunta alle misure applicabili nelle zone di protezione, nelle zone di sorveglianza, nelle ulteriori zone soggette a restrizioni e nelle zone infette istituite dall’autorità competente dello Stato membro interessato conformemente all’articolo 21, paragrafo 1, e all’articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

le misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana che tutti gli Stati membri devono applicare per un periodo di tempo limitato.

2.   Il presente regolamento si applica:

a)

ai movimenti di partite di:

i)

suini detenuti in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone;

ii)

materiale germinale, prodotti di origine animale e sottoprodotti di origine animale ottenuti dai suini detenuti di cui alla lettera a), punto i);

b)

ai movimenti di:

i)

partite di suini selvatici in tutti gli Stati membri;

ii)

partite e movimenti per uso privato, effettuati da cacciatori, di prodotti di origine animale e di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici nelle zone soggette a restrizioni I, II e III o trasformati in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III;

c)

agli operatori del settore alimentare che manipolano le partite di cui alle lettere a) e b);

d)

a tutti gli Stati membri per quanto riguarda la sensibilizzazione in merito alla peste suina africana.

3.   Le norme di cui al paragrafo 1 riguardano quanto segue:

a)

il capo II stabilisce norme speciali per l’istituzione di zone soggette a restrizioni I, II e III in caso di focolaio di peste suina africana, come pure per l’applicazione di misure speciali di controllo delle malattie in tutti gli Stati membri;

b)

il capo III stabilisce misure speciali di controllo delle malattie applicabili alle partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e ai prodotti da essi ottenuti negli Stati membri interessati;

c)

il capo IV stabilisce misure speciali di riduzione dei rischi per quanto riguarda la peste suina africana per le aziende alimentari negli Stati membri interessati;

d)

il capo V stabilisce misure speciali di controllo delle malattie applicabili ai suini selvatici negli Stati membri;

e)

il capo VI stabilisce obblighi speciali di informazione e di formazione negli Stati membri;

f)

il capo VII stabilisce le disposizioni finali.

Articolo 2

Definizioni

Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni di cui al regolamento delegato (UE) 2020/687.

Si applicano inoltre le definizioni seguenti:

a)

«suino»: un animale di una delle specie di ungulati appartenenti alla famiglia Suidae di cui all’allegato III del regolamento (UE) 2016/429;

b)

«materiale germinale»: sperma, ovociti ed embrioni di suini ottenuti da suini detenuti destinati alla riproduzione artificiale;

c)

«zona soggetta a restrizioni I»: un’area di uno Stato membro elencata nell’allegato I, parte I, con una delimitazione geografica precisa, sottoposta a misure speciali di controllo delle malattie e confinante con le zone soggette a restrizioni II o III;

d)

«zona soggetta a restrizioni II»: un’area di uno Stato membro elencata nell’allegato I, parte II, con una delimitazione geografica precisa e sottoposta a misure speciali di controllo delle malattie;

e)

«zona soggetta a restrizioni III»: un’area di uno Stato membro elencata nell’allegato I, parte III, con una delimitazione geografica precisa e sottoposta a misure speciali di controllo delle malattie;

f)

«Stato membro precedentemente indenne da malattia»: uno Stato membro in cui non è stata confermata la peste suina africana in suini detenuti nei 12 mesi precedenti;

g)

«materiali di categoria 2»: i sottoprodotti di origine animale di cui all’articolo 9 del regolamento (CE) n. 1069/2009 ottenuti da suini detenuti;

h)

«materiali di categoria 3»: i sottoprodotti di origine animale di cui all’articolo 10 del regolamento (CE) n. 1069/2009 ottenuti da suini detenuti.

CAPO II

NORME SPECIALI PER L’ISTITUZIONE DI ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI I, II E III IN CASO DI FOCOLAIO DI PESTE SUINA AFRICANA, COME PURE PER L’APPLICAZIONE DI MISURE SPECIALI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE IN TUTTI GLI STATI MEMBRI

Articolo 3

Norme speciali per l’istituzione di zone soggette a restrizioni e di zone infette in caso di focolaio di peste suina africana

In caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici, l’autorità competente dello Stato membro istituisce:

a)

in caso di focolaio in suini detenuti, una zona soggetta a restrizioni conformemente all’articolo 21, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687 e alle condizioni stabilite in tale articolo; oppure

b)

in caso di focolaio in suini selvatici, una zona infetta conformemente all’articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687.

Articolo 4

Norme speciali per l’istituzione di un’ulteriore zona soggetta a restrizioni In caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici

1.   In caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici, l’autorità competente dello Stato membro può istituire, sulla base dei criteri e dei principi per la delimitazione geografica delle zone soggette a restrizioni di cui all’articolo 64, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429, un’ulteriore zona soggetta a restrizioni confinante con la zona soggetta a restrizioni o con la zona infetta istituita di cui all’articolo 3 del presente regolamento, al fine di delimitare tali zone rispetto alle zone non soggette a restrizioni.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché l’ulteriore zona soggetta a restrizioni di cui al paragrafo 1 corrisponda alla zona soggetta a restrizioni I elencata nell’allegato I, parte I, conformemente all’articolo 5.

Articolo 5

Norme speciali per l’inserimento nell’elenco delle zone soggette a restrizioni I in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici in un’area di uno Stato membro confinante con un’area in cui non è stato ufficialmente confermato alcun focolaio di peste suina africana

1.   A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici in un’area dello Stato membro confinante con un’area in cui non è stato ufficialmente confermato alcun focolaio di peste suina africana in suini detenuti o selvatici, tale area in cui non è stato confermato alcun focolaio è inserita, ove necessario, nell’elenco di cui all’allegato I, parte I, come zona soggetta a restrizioni I.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché, dopo l’inserimento di un’area nell’elenco di cui all’allegato I, parte I, come zona soggetta a restrizioni I, sia adeguata senza indugio un’ulteriore zona soggetta a restrizioni istituita conformemente all’articolo 64, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 in modo da comprendere almeno la pertinente zona soggetta a restrizioni I elencata nell’allegato I per tale Stato membro.

3.   Se la zona soggetta a restrizioni I è stata inserita nell’elenco di cui all’allegato I, l’autorità competente dello Stato membro istituisce senza indugio l’ulteriore zona soggetta a restrizioni pertinente conformemente all’articolo 64, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429.

Articolo 6

Norme speciali per l’inserimento nell’elenco delle zone soggette a restrizioni II in caso di focolaio di peste suina africana in suini selvatici in uno Stato membro

1.   A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini selvatici in un’area di uno Stato membro, tale area è inserita nell’elenco di cui all’allegato I, parte II, come zona soggetta a restrizioni II.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché la zona infetta istituita conformemente all’articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687 sia adeguata senza indugio in modo da comprendere almeno la pertinente zona soggetta a restrizioni II elencata nell’allegato I del presente regolamento per tale Stato membro.

Articolo 7

Norme speciali per l’inserimento nell’elenco delle zone soggette a restrizioni III in caso di focolaio di peste suina africana in suini detenuti in uno Stato membro

1.   A seguito di un focolaio di peste suina africana in suini detenuti in un’area di uno Stato membro, tale area è inserita nell’elenco di cui all’allegato I, parte III, come zona soggetta a restrizioni III.

Tuttavia, qualora sia stato confermato solo un primo e unico focolaio di peste suina africana in suini detenuti in un’area di uno Stato membro precedentemente indenne da malattia, tale area non è inserita nell’elenco di cui all’allegato I, parte III, del presente regolamento come zona soggetta a restrizioni III.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché la zona soggetta a restrizioni istituita conformemente all’articolo 21, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687 sia adeguata senza indugio in modo da comprendere almeno la pertinente zona soggetta a restrizioni III elencata nell’allegato I del presente regolamento per tale Stato membro.

Articolo 8

Applicazione generale di misure speciali di controllo delle malattie nelle zone soggette a restrizioni I, II e III

Gli Stati membri interessati applicano le misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, in aggiunta alle misure di controllo delle malattie da applicare conformemente al regolamento delegato (UE) 2020/687:

a)

nelle zone soggette a restrizioni istituite conformemente all’articolo 21, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

nelle zone infette istituite conformemente all’articolo 63 del regolamento delegato (UE) 2020/687.

CAPO III

MISURE SPECIALI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE APPLICABILI ALLE PARTITE DI SUINI DETENUTI NELLE ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI I, II E III E AI PRODOTTI DA ESSI OTTENUTI NEGLI STATI MEMBRI INTERESSATI

SEZIONE 1

Applicazione di divieti specifici alle partite di suini detenuti e dei relativi prodotti negli Stati membri interessati

Articolo 9

Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 non si applichi ai movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I verso stabilimenti situati in altre zone soggette a restrizioni I, II e III o al di fuori di tali zone purché lo stabilimento di destinazione sia situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato.

Articolo 10

Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

L’autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone.

Articolo 11

Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 non si applichi ai sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti al di fuori delle zone soggette a restrizioni II e III e macellati in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni II e III purché, negli stabilimenti e durante il trasporto, tali sottoprodotti di origine animale siano nettamente separati dai sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III.

Articolo 12

Divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato vieta i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che il divieto di cui al paragrafo 1 non si applichi ai prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III che sono stati sottoposti al trattamento pertinente conformemente all’allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687, per quanto riguarda la peste suina africana, in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, del presente regolamento.

Articolo 13

Divieti generali in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti e dei relativi prodotti che si ritiene possano presentare un rischio di diffusione della peste suina africana

L’autorità competente dello Stato membro interessato può vietare, all’interno del territorio dello stesso Stato membro, i movimenti di partite di suini detenuti e di prodotti ottenuti da suini detenuti se ritiene che esista un rischio di diffusione della peste suina africana a tali suini detenuti o ai relativi prodotti, a partire dagli stessi o tramite gli stessi.

SEZIONE 2

Condizioni generali e specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone

Articolo 14

Condizioni generali per le deroghe a divieti specifici in relazione ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone

1.   In deroga ai divieti specifici di cui all’articolo 9, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone nei casi contemplati agli articoli 22, 23, 24, 25, 28 e 29 e alle condizioni specifiche previste in tali articoli, e:

a)

alle condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687; e

b)

alle condizioni generali supplementari riguardanti:

i)

i movimenti di partite di suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all’articolo 15;

ii)

gli stabilimenti per suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all’articolo 16;

iii)

i mezzi di trasporto utilizzati per trasportare i suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all’articolo 17.

2.   Prima di concedere le autorizzazioni di cui agli articoli da 22 a 25 e da 28 a 30, l’autorità competente dello Stato membro interessato valuta i rischi da esse derivanti e tale valutazione deve indicare che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile.

3.   L’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15 e 16 non si applichino ai movimenti di partite di suini detenuti in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III purché:

a)

i suini detenuti debbano essere spostati in un altro macello a causa di circostanze eccezionali, come un grave guasto nel macello;

b)

il macello di destinazione sia situato:

i)

nelle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro; o

ii)

in circostanze eccezionali, come l’assenza dei macelli di cui alla lettera b), punto i), al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro;

c)

i movimenti siano autorizzati dall’autorità competente dello Stato membro interessato.

Articolo 15

Condizioni generali supplementari relative ai movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone nei casi contemplati agli articoli da 22 a 25 e da 28 a 30 alle condizioni specifiche previste in tali articoli purché:

a)

i suini siano stati detenuti nello stabilimento di spedizione e non siano stati spostati da tale stabilimento per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data del movimento, o dalla nascita, se di età inferiore a 30 giorni, e durante questo periodo non siano stati introdotti altri suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni II e III:

i)

nello stabilimento in questione; o

ii)

nell’unità epidemiologica in cui i suini destinati a essere spostati sono stati tenuti completamente separati. L’autorità competente, dopo aver eseguito una valutazione del rischio, determina i confini di tale unità epidemiologica e conferma che la struttura e le dimensioni delle diverse unità epidemiologiche, come pure la distanza tra di esse, nonché le operazioni che vengono effettuate garantiscono impianti separati per la stabulazione, la detenzione e l’alimentazione dei suini detenuti, in modo che il virus della peste suina africana non possa diffondersi da un’unità epidemiologica all’altra;

b)

sia stato effettuato un esame clinico dei suini detenuti nello stabilimento di spedizione, compresi gli animali destinati a essere spostati o utilizzati per la raccolta di materiale germinale, con esito favorevole in relazione alle peste suina africana:

i)

da un veterinario ufficiale;

ii)

nelle 24 ore precedenti il movimento della partita di suini o la raccolta del materiale germinale; e

iii)

conformemente all’articolo 3, paragrafi 1 e 2, e all’allegato I, sezione A.1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

c)

se necessario, in base alle istruzioni dell’autorità competente, siano stati effettuati test di identificazione dell’agente patogeno prima della data del movimento della partita dallo stabilimento di spedizione o prima della data di raccolta del materiale germinale:

i)

a seguito dell’esame clinico di cui alla lettera b) per i suini detenuti nello stabilimento, compresi gli animali destinati a essere spostati o utilizzati per la raccolta di materiale germinale; e

ii)

conformemente all’allegato I, sezione A.2, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato, se del caso, deve ottenere i risultati negativi dei test di identificazione dell’agente patogeno di cui al paragrafo 1, lettera c), prima di autorizzare il movimento della partita.

3.   L’autorità competente di uno Stato membro interessato può decidere che, nel caso di movimenti di partite di suini detenuti da stabilimenti di spedizione situati nelle zone soggette a restrizioni I e II al di fuori di tali zone verso stabilimenti situati nello stesso Stato membro interessato, l’esame clinico di cui al paragrafo 1, lettera b):

a)

sia effettuato unicamente per gli animali destinati a essere spostati; o

b)

non debba essere effettuato purché:

i)

lo stabilimento di spedizione sia stato visitato da un veterinario ufficiale con la frequenza di cui all’articolo 16, lettera a), punto i), e tutte le visite effettuate da un veterinario ufficiale nel periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento abbiano avuto un esito favorevole da cui risulta:

che nello stabilimento di spedizione sono state applicate le prescrizioni in materia di biosicurezza di cui all’articolo 16, lettera b);

che nel corso di tali visite un veterinario ufficiale ha effettuato un esame clinico dei suini detenuti nello stabilimento di spedizione con esito favorevole in relazione alla peste suina africana conformemente all’articolo 3, paragrafi 1 e 2, e all’allegato I, sezione A.1, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

ii)

nello stabilimento di spedizione sia in vigore la sorveglianza continua di cui all’articolo 16, lettera c), da un periodo almeno pari ai 12 mesi precedenti la data del movimento.

Articolo 16

Condizioni generali supplementari relative agli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di suini detenuti in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone unicamente nei casi contemplati agli articoli da 22 a 25 e da 28 a 30 e alle condizioni specifiche previste in tali articoli purché:

a)

lo stabilimento di spedizione sia stato visitato da un veterinario ufficiale almeno una volta dopo l’inserimento delle zone soggette a restrizioni I, II e III negli elenchi di cui all’allegato I del presente regolamento o nei tre mesi precedenti il movimento e sia oggetto di visite periodiche di veterinari ufficiali come previsto all’articolo 26, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 con la seguente frequenza:

i)

nelle zone soggette a restrizioni I e II: almeno due volte all’anno, con un intervallo di almeno quattro mesi tra tali visite;

ii)

in una zona soggetta a restrizioni III: almeno una volta ogni tre mesi.

L’autorità competente può decidere di effettuare visite presso lo stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni III con la frequenza di cui alla lettera a), punto i), sulla base dell’esito favorevole dell’ultima visita effettuata dopo l’inserimento delle zone soggette a restrizioni I, II e III negli elenchi di cui all’allegato I del presente regolamento, o nei tre mesi precedenti il movimento, da cui risulta che nello stabilimento in questione sono applicate le prescrizioni in materia di biosicurezza di cui alla lettera b) ed è in vigore la sorveglianza continua di cui alla lettera c);

b)

lo stabilimento di spedizione applichi prescrizioni in materia di biosicurezza per la peste suina africana:

i)

conformemente alle misure di biosicurezza rafforzate di cui all’allegato II; e

ii)

stabilite dallo Stato membro interessato;

c)

nello stabilimento di spedizione sia realizzata una sorveglianza continua mediante test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana:

i)

conformemente all’articolo 3, paragrafo 2, e all’allegato I del regolamento delegato (UE) 2020/687;

ii)

ogni settimana, con esito negativo, almeno sui primi due suini detenuti morti di età superiore a 60 giorni o, in mancanza di questi, su qualsiasi suino detenuto che sia morto dopo lo svezzamento, in ciascuna unità epidemiologica;

iii)

almeno durante il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all’allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687 prima del movimento della partita dallo stabilimento di spedizione.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che la recinzione a prova di bestiame di cui all’allegato II, punto 2, lettera h), cui è fatto riferimento al paragrafo 1, lettera b), punto i), del presente articolo non è richiesta per gli stabilimenti di suini detenuti per un periodo di tre mesi dalla conferma di un primo focolaio di peste suina africana nello Stato membro in questione purché:

a)

l’autorità competente dello Stato membro abbia valutato i rischi derivanti da tale decisione e la valutazione indichi che il rischio di diffusione della peste suina africana è trascurabile;

b)

sia posto in essere un sistema alternativo che garantisce la separazione tra i suini detenuti negli stabilimenti e i suini selvatici negli Stati membri dove esiste una popolazione di suini selvatici;

c)

i suini detenuti di tali stabilimenti non siano spostati in un altro Stato membro.

Articolo 17

Condizioni generali supplementari relative ai mezzi di trasporto utilizzati per trasportare suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone

L’autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone unicamente se i mezzi di trasporto utilizzati per trasportare tali partite:

a)

soddisfano le prescrizioni di cui all’articolo 24, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2020/687; e

b)

sono puliti e disinfettati conformemente all’articolo 24, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 sotto il controllo o sotto la supervisione dell’autorità competente dello Stato membro interessato.

SEZIONE 3

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari

Articolo 18

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone

Gli operatori spostano partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone all’interno dello Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli da 22 a 25 e da 28 a 30 unicamente se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all’articolo 143, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

a)

«Suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.»;

b)

«Suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.»;

c)

«Suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.».

Tuttavia, in caso di movimenti all’interno dello stesso Stato membro interessato, l’autorità competente può decidere che non deve essere rilasciato un certificato sanitario come previsto all’articolo 143, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) 2016/429.

Articolo 19

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini provenienti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III

1.   Gli operatori spostano partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I e II al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli 38 e 39 unicamente se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene:

a)

le informazioni richieste conformemente all’articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

b)

almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

i)

«Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.»;

ii)

«Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.».

2.   Gli operatori spostano partite di prodotti trasformati a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro unicamente purché:

a)

i prodotti di origine animale siano stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi di cui all’allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

tali partite siano accompagnate da un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene:

i)

le informazioni richieste conformemente all’articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

ii)

il seguente attestato di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

«Prodotti trasformati a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.».

3.   Gli operatori spostano partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro unicamente se tali partite sono accompagnate:

a)

da un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene le informazioni richieste conformemente all’articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

b)

dal seguente attestato di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

«Carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.».

4.   Gli operatori spostano partite di prodotti trasformati a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e trasformati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro unicamente purché:

a)

i prodotti di origine animale siano stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi di cui all’allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

tali partite siano accompagnate da un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene:

i)

le informazioni richieste conformemente all’articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

ii)

il seguente attestato di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

«Prodotti trasformati a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e trasformati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione ».

5.   In caso di movimenti di partite di cui ai paragrafi 1, 2, 3 e 4 all’interno dello stesso Stato membro interessato, l’autorità competente può decidere che non deve essere rilasciato un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) 2016/429.

6.   L’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che un bollo sanitario o, se del caso, un marchio di identificazione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 853/2004, apposto sulle carni fresche o trasformate e sui prodotti a base di carne, compresi i budelli, in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, del presente regolamento, o in stabilimenti che trattano carni fresche o trasformate e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I o in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III possa sostituire il certificato sanitario per i movimenti delle partite di:

a)

carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I e II al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 1;

b)

prodotti trasformati a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I e II al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 2;

c)

carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e macellati in macelli situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 3;

d)

prodotti trasformati a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III e trasformati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro, come stabilito al paragrafo 4.

Articolo 20

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

Gli operatori spostano partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli 31 e 32 unicamente se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all’articolo 161, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

a)

«Materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605della Commissione.»;

b)

«Materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.».

Tuttavia, in caso di movimenti all’interno dello stesso Stato membro interessato, l’autorità competente può decidere che non deve essere rilasciato un certificato sanitario come previsto all’articolo 161, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) 2016/429.

Articolo 21

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di materiali di categoria 2 e 3 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

Gli operatori spostano partite di materiali di categoria 2 e 3 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro interessato o verso un altro Stato membro nei casi contemplati agli articoli da 33 a 37 unicamente se tali partite sono accompagnate:

a)

dal documento commerciale di cui all’allegato VIII, capo III, del regolamento (UE) n. 142/2011; e

b)

da un certificato sanitario di cui all’articolo 22, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

Tuttavia, in caso di movimenti all’interno dello stesso Stato membro interessato, l’autorità competente può decidere che non sia rilasciato un certificato sanitario come previsto all’articolo 22, paragrafo 6, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

SEZIONE 4

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I al di fuori di tale zona

Articolo 22

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I al di fuori di tale zona

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni I al di fuori di tale zona verso:

a)

uno stabilimento situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato:

i)

in un’altra zona soggetta a restrizioni I;

ii)

nelle zone soggette a restrizioni II e III;

iii)

al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III;

b)

uno stabilimento situato nel territorio di un altro Stato membro;

c)

paesi terzi.

2.   L’autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

a)

le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché agli articoli 16 e 17.

SEZIONE 5

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona

Articolo 23

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona nel territorio dello stesso Stato membro interessato

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso uno stabilimento situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato:

a)

in un’altra zona soggetta a restrizioni II;

b)

nelle zone soggette a restrizioni I e III;

c)

al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III.

2.   L’autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

a)

le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, e agli articoli 15, 16 e 17.

3.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché i suini oggetto di un movimento autorizzato di cui al paragrafo 1 rimangano nello stabilimento di destinazione almeno per il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all’allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687.

Articolo 24

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso un macello situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato ai fini della macellazione immediata

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso un macello situato nel territorio dello stesso Stato membro interessato purché:

a)

i suini detenuti siano spostati ai fini della macellazione immediata;

b)

il macello di destinazione sia designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1.

2.   L’autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente se sono soddisfatte:

a)

le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché agli articoli 16 e 17.

Articolo 25

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso le zone soggette a restrizioni II o III in un altro Stato membro

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso uno stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni II o III in un altro Stato membro.

2.   L’autorità competente concede le autorizzazioni di cui al paragrafo 1 unicamente purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, e agli articoli 15, 16 e 17;

c)

sia stata predisposta una procedura di incanalamento a norma dell’articolo 26;

d)

i suini detenuti rispettino ogni altra garanzia supplementare adeguata in relazione alla peste suina africana in base all’esito positivo di una valutazione del rischio delle misure contro la diffusione di tale malattia:

i)

richiesta dall’autorità competente dello stabilimento di spedizione;

ii)

approvata dalle autorità competenti degli Stati membri di passaggio e dello stabilimento di destinazione, prima dei movimenti dei suini detenuti;

e)

nello stabilimento di spedizione non sia stato ufficialmente confermato alcun focolaio di peste suina africana nei suini detenuti conformemente all’articolo 11 del regolamento delegato (UE) 2020/687 almeno nei 12 mesi precedenti;

f)

l’operatore abbia notificato in anticipo all’autorità competente l’intenzione di spostare la partita di suini detenuti conformemente all’articolo 152, lettera b), del regolamento (UE) 2016/429 e all’articolo 96 del regolamento delegato (UE) 2020/688.

3.   L’autorità competente dello stabilimento di spedizione:

a)

redige un elenco degli stabilimenti che rispettano le garanzie di cui al paragrafo 2, lettera d);

b)

informa immediatamente la Commissione e gli altri Stati membri delle garanzie di cui al paragrafo 2, lettera d), e della loro approvazione da parte delle autorità competenti di cui al paragrafo 2, lettera d), punto ii).

4.   L’approvazione di cui al paragrafo 2, lettera d), punto ii), non è richiesta e l’obbligo di informazione immediata di cui al paragrafo 3, lettera b), non sussiste se lo stabilimento di spedizione, i luoghi di passaggio e lo stabilimento di destinazione sono tutti situati in zone soggette a restrizioni I, II e III e tali zone sono continue, in modo da garantire che i suini detenuti siano spostati attraverso tali zone soggette a restrizioni I, II e III unicamente alle condizioni specifiche di cui all’articolo 22, paragrafo 4, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

Articolo 26

Procedura specifica di incanalamento per la concessione di deroghe per i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso le zone soggette a restrizioni II o III in un altro Stato membro

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato predispone una procedura di incanalamento come previsto all’articolo 25, paragrafo 2, lettera c), per i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso uno stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni II o III in un altro Stato membro sotto il controllo delle autorità competenti:

a)

dello stabilimento di spedizione;

b)

del luogo di passaggio;

c)

dello stabilimento di destinazione.

2.   L’autorità competente dello stabilimento di spedizione:

a)

provvede affinché ogni mezzo di trasporto utilizzato per i movimenti di cui al paragrafo 1 sia:

i)

individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

ii)

sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di suini detenuti; solo un veterinario ufficiale o un’autorità incaricata dell’applicazione della legge dello Stato membro interessato, come concordato con l’autorità competente, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso;

b)

informa in anticipo l’autorità competente del luogo in cui è situato lo stabilimento di destinazione e, se del caso, l’autorità competente del luogo di passaggio dell’intenzione di spostare la partita di suini detenuti;

c)

predispone un sistema in base al quale gli operatori sono tenuti a notificare immediatamente all’autorità competente del luogo in cui è situato lo stabilimento di spedizione qualsiasi incidente o guasto di un mezzo di trasporto utilizzato per trasportare la partita di suini detenuti;

d)

provvede affinché si stabilisca un piano di emergenza, si definisca un ordine gerarchico e si prendano gli accordi necessari per la cooperazione tra le autorità competenti di cui al paragrafo 1, lettere a), b) e c), in caso di possibili incidenti durante il trasporto, guasti gravi o azioni fraudolente da parte degli operatori.

Articolo 27

Obblighi dell’autorità competente dello Stato membro interessato in cui è situato lo stabilimento di destinazione di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II di un altro Stato membro

L’autorità competente dello Stato membro interessato in cui è situato lo stabilimento di destinazione di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II di un altro Stato membro:

a)

notifica senza indugio all’autorità competente dello stabilimento di spedizione l’arrivo della partita;

b)

provvede affinché i suini detenuti:

i)

rimangano nello stabilimento di destinazione almeno per il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all’allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687; o

ii)

siano spostati direttamente in un macello designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, del presente regolamento.

SEZIONE 6

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona

Articolo 28

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona verso una zona soggetta a restrizioni II nello stesso Stato membro interessato

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, in circostanze eccezionali, qualora tali divieti comportino problemi di benessere degli animali in uno stabilimento che detiene suini, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona verso uno stabilimento situato in una zona soggetta a restrizioni II nel territorio dello stesso Stato membro purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, e agli articoli 15, 16 e 17;

c)

lo stabilimento di destinazione appartenga alla stessa filiera di approvvigionamento e i suini debbano essere spostati per completare il ciclo produttivo.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché i suini detenuti non siano spostati dallo stabilimento di destinazione situato nella zona soggetta a restrizioni II almeno per il periodo di monitoraggio della peste suina africana di cui all’allegato II del regolamento delegato (UE) 2020/687.

Articolo 29

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona per la macellazione immediata nello stesso Stato membro interessato

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, in circostanze eccezionali, qualora il divieto di cui all’articolo 5, paragrafo 1, comporti problemi di benessere degli animali in uno stabilimento che detiene suini, e in caso di limiti logistici della capacità di macellazione dei macelli situati in una zona soggetta a restrizioni III e designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, o in assenza di macelli designati in una zona soggetta a restrizioni III, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare, ai fini della macellazione immediata, i movimenti di suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III al di fuori di tale zona verso un macello designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, nello stesso Stato membro il più vicino possibile allo stabilimento di spedizione e situato:

a)

in una zona soggetta a restrizioni II;

b)

in una zona soggetta a restrizioni I, quando non è possibile macellare gli animali in una zona soggetta a restrizioni II;

c)

al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III, quando non è possibile macellare gli animali nelle zone soggette a restrizioni I, II e III.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato concede un’autorizzazione di cui al paragrafo 1 unicamente purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafo 2, nonché agli articoli 16 e 17.

3.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché:

a)

i suini detenuti siano destinati alla macellazione immediata direttamente in un macello designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1;

b)

all’arrivo al macello designato, i suini provenienti da una zona soggetta a restrizioni III siano tenuti separati dagli altri suini e siano macellati:

i)

in un giorno specifico in cui sono macellati unicamente suini provenienti da una zona soggetta a restrizioni III; o

ii)

al termine di un giorno di macellazione, in modo da garantire che successivamente non siano macellati altri suini detenuti;

c)

dopo la macellazione dei suini provenienti da una zona soggetta a restrizioni III e prima dell’inizio della macellazione di altri suini detenuti, il macello sia pulito e disinfettato conformemente alle istruzioni dell’autorità competente dello Stato membro interessato.

4.   L’autorità competente dello Stato membro interessato provvede affinché:

a)

i sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III e spostati al di fuori di tale zona siano trattati o smaltiti conformemente agli articoli 33 e 36;

b)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III e spostati al di fuori di tale zona siano trasformati e immagazzinati conformemente all’articolo 40.

SEZIONE 7

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone verso un impianto riconosciuto che tratta sottoprodotti di origine animale

Articolo 30

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III verso un impianto riconosciuto che tratta sottoprodotti di origine animale situato al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nello stesso Stato membro interessato

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 9, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III verso un impianto riconosciuto che tratta sottoprodotti di origine animale situato al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nello stesso Stato membro interessato in cui:

a)

i suini detenuti sono immediatamente abbattuti; e

b)

i sottoprodotti di origine animale ottenuti sono smaltiti conformemente al regolamento (CE) n. 1069/2009.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato concede un’autorizzazione di cui al paragrafo 1 unicamente purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, e all’articolo 17.

SEZIONE 8

Condizioni specifiche per l’autorizzazione di movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona

Articolo 31

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II da tale zona nel territorio dello stesso Stato membro interessato

In deroga ai divieti di cui all’articolo 10, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiale germinale da uno stabilimento di materiale germinale situato in una zona soggetta a restrizioni II verso un’altra zona soggetta a restrizioni II, zone soggette a restrizioni I e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro purché:

a)

il materiale germinale sia stato raccolto o prodotto, trasformato e immagazzinato in stabilimenti e ottenuto da suini detenuti che soddisfano le condizioni di cui all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafo 2, nonché all’articolo 16;

b)

i suini donatori, maschi e femmine, siano stati detenuti in stabilimenti di materiale germinale in cui non siano stati introdotti altri suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni II e III per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data di raccolta o di produzione del materiale germinale.

Articolo 32

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II da tale zona verso le zone soggette a restrizioni II e III in un altro Stato membro

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 10, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II da uno stabilimento riconosciuto di materiale germinale situato in una zona soggetta a restrizioni II verso le zone soggette a restrizioni II e III nel territorio di un altro Stato membro interessato purché:

a)

il materiale germinale sia stato raccolto o prodotto, trasformato e immagazzinato in stabilimenti di materiale germinale alle condizioni di cui all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafo 2, nonché all’articolo 16;

b)

i suini donatori, maschi e femmine, siano stati detenuti in stabilimenti riconosciuti di materiale germinale in cui non siano stati introdotti altri suini detenuti dalle zone soggette a restrizioni II e III per un periodo almeno pari ai 30 giorni precedenti la data di raccolta o di produzione del materiale germinale;

c)

le partite di materiale germinale rispettino ogni altra garanzia adeguata in materia di sanità animale in base all’esito positivo di una valutazione del rischio delle misure contro la diffusione della peste suina africana:

i)

richiesta dall’autorità competente dello stabilimento di spedizione;

ii)

approvata dall’autorità competente dello Stato membro dello stabilimento di destinazione, prima del movimento del materiale germinale.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato:

a)

redige un elenco di stabilimenti riconosciuti di materiale germinale che soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 1 e che sono autorizzati per i movimenti di materiale germinale da una zona soggetta a restrizioni II in tale Stato membro interessato verso le zone soggette a restrizioni II e III in un altro Stato membro interessato; tale elenco contiene le informazioni che l’autorità competente dello Stato membro interessato deve conservare in merito agli stabilimenti riconosciuti di materiale germinale di suini di cui all’articolo 7 del regolamento delegato (UE) 2020/686;

b)

mette l’elenco di cui alla lettera a) a disposizione del pubblico sul proprio sito web e lo mantiene aggiornato;

c)

fornisce alla Commissione e agli Stati membri il link al sito web di cui alla lettera b).

SEZIONE 9

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

Articolo 33

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro a fini di trattamento o smaltimento

1.   In deroga all’articolo 11, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall’autorità competente a fini di trattamento, smaltimento, come rifiuti, mediante incenerimento o smaltimento o recupero mediante coincenerimento dei sottoprodotti di origine animale di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettere a), b) e c), del regolamento (CE) n. 1069/2009, situato al di fuori delle zone soggette a restrizioni II o III all’interno dello stesso Stato membro, purché i mezzi di trasporto siano individualmente equipaggiati con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale.

2.   L’operatore di trasporto responsabile dei movimenti dei sottoprodotti di origine animale di cui al paragrafo 1:

a)

consente all’autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

b)

conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento.

3.   L’autorità competente può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 1 sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché:

a)

le partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III siano spostate all’interno dello stesso Stato membro unicamente per gli usi di cui al paragrafo 1;

b)

ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di sottoprodotti di origine animale; solo un veterinario ufficiale o un’autorità incaricata dell’applicazione della legge dello Stato membro, come concordato con l’autorità competente, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.

Articolo 34

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di letame ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro

1.   In deroga all’articolo 11, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, ottenuto da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III verso una discarica situata al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro conformemente alle condizioni specifiche di cui all’articolo 51 del regolamento delegato (UE) 2020/687.

2.   In deroga all’articolo 11, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II a fini di trattamento o smaltimento conformemente al regolamento (CE) n. 1069/2009 in un impianto riconosciuto a tal fine all’interno del territorio dello stesso Stato membro.

3.   L’operatore di trasporto responsabile dei movimenti delle partite di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, di cui ai paragrafi 1 e 2:

a)

consente all’autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

b)

conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento.

4.   L’autorità competente può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 3, lettera a), sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di letame, compresi le lettiere e il materiale da lettiera utilizzato, di cui ai paragrafi 1 e 2.

Solo un veterinario ufficiale o un’autorità incaricata dell’applicazione della legge dello Stato membro, come concordato con l’autorità competente, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.

Articolo 35

Condizioni specifiche per l’autorizzazione di movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II al di fuori di tali zone all’interno dello stesso Stato membro a fini di trattamento dei sottoprodotti di origine animale di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009

1.   In deroga all’articolo 11, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall’autorità competente a fini di ulteriore trattamento per ottenere mangimi trasformati, per la fabbricazione di alimenti trasformati per animali da compagnia e prodotti derivati destinati ad usi esterni alla catena dei mangimi o per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in biogas o compost di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009 situato al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II all’interno dello stesso Stato membro, purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2;

c)

i materiali di categoria 3 provengano da suini detenuti e da stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all’articolo 16;

d)

i materiali di categoria 3 siano ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II e macellati:

i)

in una zona soggetta a restrizioni II:

dello stesso Stato membro interessato; o

di un altro Stato membro interessato conformemente all’articolo 25;

o

ii)

al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II situata nello stesso Stato membro interessato conformemente all’articolo 24;

e)

il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

f)

le partite di materiali di categoria 3 siano spostate direttamente dal macello designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, verso:

i)

un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui all’allegato X del regolamento (UE) n. 142/2011;

ii)

un impianto di produzione di alimenti per animali da compagnia riconosciuto per la produzione di alimenti trasformati per animali da compagnia di cui all’allegato XIII, capo II, punto 3, lettera a) e lettera b), punti da i) a iii), del regolamento (UE) n. 142/2011;

iii)

un impianto di produzione di biogas o di compostaggio riconosciuto per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in compost o biogas conformemente ai parametri standard applicabili alla trasformazione di cui all’allegato V, capo III, sezione 1, del regolamento (UE) n. 142/2011; o

iv)

un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui all’allegato XIII del regolamento (UE) n. 142/2011.

2.   L’operatore di trasporto responsabile dei movimenti di partite di materiali di categoria 3:

a)

consente all’autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto;

b)

conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento.

3.   L’autorità competente può decidere che il sistema di navigazione satellitare di cui al paragrafo 1, lettera e), sia sostituito dalla sigillatura individuale del mezzo di trasporto, purché:

a)

i materiali di categoria 3 siano:

i)

ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II;

ii)

spostati unicamente all’interno dello stesso Stato membro per gli usi di cui al paragrafo 1;

b)

ogni mezzo di trasporto sia sigillato da un veterinario ufficiale immediatamente dopo il carico della partita di materiali di categoria 3; solo un veterinario ufficiale o un’autorità incaricata dell’applicazione della legge dello Stato membro, come concordato con l’autorità competente, possono rompere il sigillo e sostituirlo con uno nuovo, se del caso.

Articolo 36

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiali di categoria 2 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone a fini di trattamento e smaltimento in un altro Stato membro

1.   In deroga all’articolo 11, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 2 ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III verso un impianto di trasformazione per la trasformazione con i metodi da 1 a 5 di cui all’allegato IV, capo III, del regolamento (UE) n. 142/2011, o verso un impianto di incenerimento o coincenerimento di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettere a), b) e c), del regolamento (CE) n. 1069/2009, situato in un altro Stato membro, purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2;

c)

il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale.

2.   L’operatore di trasporto responsabile dei movimenti di partite di materiali di categoria 2:

a)

consente all’autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto; e

b)

conserva la documentazione elettronica di tale movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento.

3.   Le autorità competenti degli Stati membri di spedizione e di destinazione della partita di materiali di categoria 2 provvedono ai controlli di tale partita conformemente all’articolo 48, paragrafi 1 e 3, del regolamento (CE) n. 1069/2009.

Articolo 37

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona a fini di ulteriore trattamento o trasformazione in un altro Stato membro

1.   In deroga all’articolo 11, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di materiali di categoria 3 ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso un impianto o uno stabilimento riconosciuto dall’autorità competente per la trasformazione di materiali di categoria 3 in mangimi trasformati, alimenti trasformati per animali da compagnia o prodotti derivati destinati ad usi esterni alla catena dei mangimi o per la trasformazione di materiali di categoria 3 in biogas o compost di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettere a), e) e g), del regolamento (CE) n. 1069/2009, situato in un altro Stato membro, purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2;

c)

i materiali di categoria 3 provengano da suini detenuti e da stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all’articolo 16;

d)

i materiali di categoria 3 siano ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II e macellati:

i)

in una zona soggetta a restrizioni II:

dello stesso Stato membro interessato; o

di un altro Stato membro interessato conformemente all’articolo 25;

o

ii)

al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II situata nello stesso Stato membro interessato conformemente all’articolo 24;

e)

il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale;

f)

i sottoprodotti di origine animale siano spostati direttamente dal macello designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, verso:

i)

un impianto di trasformazione per la trasformazione dei prodotti derivati di cui agli allegati X e XIII del regolamento (UE) n. 142/2011;

ii)

un impianto di produzione di alimenti per animali da compagnia riconosciuto per la produzione di alimenti trasformati per animali da compagnia di cui all’allegato XIII, capo II, punto 3, lettera b), punti i), ii) e iii), del regolamento (UE) n. 142/2011;

iii)

un impianto di produzione di biogas o di compostaggio riconosciuto per la trasformazione di sottoprodotti di origine animale in compost o biogas conformemente ai parametri standard applicabili alla trasformazione di cui all’allegato V, capo III, sezione 1, del regolamento (UE) n. 142/2011.

2.   L’operatore di trasporto responsabile dei movimenti di partite di materiali di categoria 3:

a)

consente all’autorità competente di controllare, per mezzo di un sistema di navigazione satellitare, il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto; e

b)

conserva la documentazione elettronica del movimento per un periodo di almeno due mesi dalla data del movimento.

SEZIONE 10

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone

Articolo 38

Condizioni specifiche per l’autorizzazione di movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona nel territorio dello stesso Stato membro interessato

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 12, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano ottenuti da suini detenuti in stabilimenti che soddisfano le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2, all’articolo 15, paragrafo 1, lettere b) e c), e paragrafi 2 e 3, nonché all’articolo 16;

c)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1.

2.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 12, se non sono soddisfatte le condizioni di cui al paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona nel territorio dello stesso Stato membro interessato, purché:

a)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1;

b)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli:

i)

nel caso delle sole carni fresche, siano marcate e spostate conformemente alle condizioni specifiche per l’autorizzazione di movimenti di carni fresche ottenute da animali detenuti delle specie elencate da determinati stabilimenti di cui all’articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 in uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposte a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all’allegato VII del medesimo regolamento;

o

ii)

siano stati marcati conformemente all’articolo 44 con un bollo sanitario speciale o, se del caso, un marchio di identificazione che non è ovale e non può essere confuso con il bollo sanitario o il marchio di identificazione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, lettere a) e b), del regolamento (CE) n. 853/2004; e

iii)

siano destinati unicamente ai movimenti all’interno dello stesso Stato membro interessato.

Articolo 39

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso altri Stati membri e paesi terzi

In deroga ai divieti di cui all’articolo 12, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona verso altri Stati membri e paesi terzi, purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2;

c)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano ottenuti da suini detenuti in stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui agli articoli 15 e 16;

d)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1.

Articolo 40

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro

In deroga ai divieti di cui all’articolo 12, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di partite di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro, purché:

a)

siano soddisfatte le condizioni generali di cui all’articolo 28, paragrafi da 2 a 7, del regolamento delegato (UE) 2020/687;

b)

siano soddisfatte le condizioni generali supplementari di cui all’articolo 14, paragrafo 2;

c)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano ottenuti da suini:

i)

detenuti in stabilimenti che soddisfano le condizioni generali di cui agli articoli 15 e 16; e

ii)

macellati:

all’interno della stessa zona soggetta a restrizioni III; o

al di fuori di una zona soggetta a restrizioni III, dopo un movimento autorizzato conformemente all’articolo 29;

d)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, siano stati prodotti in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1; e

i)

nel caso delle sole carni fresche, siano marcate e spostate conformemente alle condizioni specifiche per l’autorizzazione di movimenti di carni fresche ottenute da animali detenuti delle specie elencate da determinati stabilimenti di cui all’articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 in uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposte a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all’allegato VII del medesimo regolamento;

o

ii)

siano stati marcati conformemente all’articolo 44 con un bollo sanitario speciale o, se del caso, un marchio di identificazione che non è ovale e non può essere confuso con il bollo sanitario o il marchio di identificazione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, lettere a) e b), del regolamento (CE) n. 853/2004; e

iii)

siano destinati unicamente ai movimenti all’interno dello stesso Stato membro interessato.

CAPO IV

MISURE SPECIALI DI RIDUZIONE DEI RISCHI RIGUARDANTI LA PESTE SUINA AFRICANA PER LE AZIENDE ALIMENTARI NEGLI STATI MEMBRI INTERESSATI

Articolo 41

Designazione speciale di macelli, laboratori di sezionamento, depositi frigoriferi, stabilimenti di trasformazione delle carni e centri di lavorazione della selvaggina

1.   L’autorità competente dello Stato membro interessato, a seguito di una domanda presentata da un operatore del settore alimentare, designa stabilimenti per:

a)

la macellazione immediata di suini detenuti provenienti dalle zone soggette a restrizioni II e III:

i)

all’interno di tali zone soggette a restrizioni II e III;

ii)

al di fuori di tali zone soggette a restrizioni II e III, come previsto agli articoli 24 e 29;

b)

il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III di cui agli articoli 38, 39 e 40;

c)

la preparazione di carni di selvaggina di cui all’allegato I, punto 1.18, del regolamento (CE) n. 853/2004 e la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne di suini selvatici ottenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III come previsto agli articoli 48 e 49 del presente regolamento;

d)

la preparazione di carni di selvaggina di cui all’allegato I, punto 1.18, del regolamento (CE) n. 853/2004 e la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne di suini selvatici, se tali stabilimenti sono situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III come previsto agli articoli 48 e 49 del presente regolamento.

2.   L’autorità competente può decidere che la designazione di cui al paragrafo 1 non è richiesta per gli stabilimenti che trasformano, sezionano e immagazzinano carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III e da suini selvatici ottenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, e per gli stabilimenti di cui al paragrafo 1, lettera d), purché:

a)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, di origine suina siano marcati con un bollo sanitario speciale o, se del caso, con un marchio di identificazione di cui all’articolo 44 in tali stabilimenti;

b)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, di origine suina provenienti da tali stabilimenti siano destinati unicamente allo stesso Stato membro interessato;

c)

i sottoprodotti di origine suina provenienti da tali stabilimenti siano trattati o smaltiti unicamente all’interno dello stesso Stato membro conformemente all’articolo 33.

3.   L’autorità competente dello Stato membro interessato:

a)

fornisce alla Commissione e agli altri Stati membri un link al sito web dell’autorità competente contenente un elenco degli stabilimenti designati e delle loro attività di cui al paragrafo 1;

b)

mantiene aggiornato l’elenco di cui alla lettera a).

Articolo 42

Condizioni speciali per la designazione di stabilimenti per la macellazione immediata di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III

L’autorità competente dello Stato membro interessato designa stabilimenti per la macellazione immediata di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III unicamente purché:

a)

la macellazione di suini detenuti al di fuori delle zone soggette a restrizioni II e III e di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III che sono oggetto di movimenti autorizzati a norma degli articoli 24 e 29 e la produzione e lo stoccaggio dei relativi prodotti siano effettuati separatamente dalla macellazione di suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e dalla produzione e dallo stoccaggio dei relativi prodotti che non soddisfano le pertinenti condizioni che seguono:

i)

le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15, 16 e 17; e

ii)

le condizioni specifiche di cui agli articoli 24 e 29;

b)

l’operatore dello stabilimento disponga di procedure o istruzioni documentate approvate dall’autorità competente dello Stato membro interessato per garantire che siano soddisfatte le condizioni di cui alla lettera a).

Articolo 43

Condizioni speciali per la designazione di stabilimenti per il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III

L’autorità competente dello Stato membro interessato designa stabilimenti per il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio di carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III che sono oggetto di movimenti autorizzati a norma degli articoli 38, 39 e 40 unicamente purché:

a)

il sezionamento, la trasformazione e lo stoccaggio delle carni fresche e dei prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti al di fuori delle zone soggette a restrizioni II e III e da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III siano effettuati separatamente dalle carni fresche e dai prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III che non soddisfano:

i)

le condizioni generali supplementari di cui agli articoli 15, 16 e 17; e

ii)

le condizioni specifiche di cui agli articoli 38, 39 e 40;

b)

l’operatore dello stabilimento disponga di procedure o istruzioni documentate approvate dall’autorità competente dello Stato membro interessato per garantire che siano soddisfatte le condizioni di cui alla lettera a).

Articolo 44

Bolli sanitari speciali o marchi di identificazione

L’autorità competente degli Stati membri interessati provvede affinché i seguenti prodotti di origine animale siano marcati con un bollo sanitario speciale o, se del caso, un marchio di identificazione che non è ovale e non può essere confuso con il bollo sanitario o il marchio di identificazione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 853/2004:

a)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni III come previsto all’articolo 40, lettera d), punto ii);

b)

le carni fresche e i prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II, se non sono soddisfatte le condizioni specifiche per l’autorizzazione dei movimenti di tali partite al di fuori di una zona soggetta a restrizioni II di cui all’articolo 38, paragrafo 1, come previsto all’articolo 38, paragrafo 2, lettera b), punto ii);

c)

le carni fresche e i prodotti a base di carne di suini selvatici spostati all’interno di una zona soggetta a restrizioni I o al di fuori di tale zona dallo stabilimento designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, come previsto all’articolo 49, paragrafo 1, lettera c), punto iii), primo trattino.

CAPO V

MISURE SPECIALI DI CONTROLLO DELLE MALATTIE APPLICABILI AI SUINI SELVATICI NEGLI STATI MEMBRI

Articolo 45

Divieti specifici in relazione ai movimenti di suini selvatici

Le autorità competenti di tutti gli Stati membri vietano i movimenti di suini selvatici da parte degli operatori di cui all’articolo 101 del regolamento delegato (UE) 2020/688:

a)

all’interno dell’intero territorio dello Stato membro;

b)

dall’intero territorio dello Stato membro verso:

i)

altri Stati membri; e

ii)

paesi terzi.

Articolo 46

Divieti specifici in relazione ai movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano

1.   Le autorità competenti degli Stati membri interessati vietano i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone di partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano.

2.   Le autorità competenti degli Stati membri interessati vietano i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano:

a)

per uso domestico privato;

b)

connessi alle attività dei cacciatori che forniscono piccole quantità di suini selvatici o di carni di selvaggina selvatica di origine suina direttamente al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di commercio al dettaglio o di somministrazione a livello locale che riforniscono il consumatore finale, di cui all’articolo 1, paragrafo 3, lettera e), del regolamento (CE) n. 853/2004.

Articolo 47

Divieti generali relativi ai movimenti di partite di prodotti ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano, tenuto conto del rischio di diffusione della peste suina africana

L’autorità competente dello Stato membro interessato può vietare all’interno del territorio dello stesso Stato membro i movimenti di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano, se l’autorità competente ritiene che esista un rischio di diffusione della peste suina africana a tali suini selvatici o ai relativi prodotti, a partire dagli stessi o tramite gli stessi.

Articolo 48

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone di partite di prodotti trasformati a base di carne ottenuti da suini selvatici

1.   In deroga al divieto di cui all’articolo 46, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e da tali zone di partite di prodotti trasformati a base di carne ottenuti da suini selvatici da stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III verso:

a)

altre zone soggette a restrizioni I, II e III situate nello stesso Stato membro interessato;

b)

aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro interessato; e

c)

altri Stati membri e paesi terzi.

2.   L’autorità competente dello Stato membro interessato autorizza i movimenti di partite di prodotti trasformati a base di carne ottenuti da suini selvatici da stabilimenti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui al paragrafo 1 unicamente purché:

a)

siano stati effettuati test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana per ciascun suino selvatico utilizzato per la produzione e la trasformazione di prodotti a base di carne nelle zone soggette a restrizioni I, II e III;

b)

l’autorità competente abbia ottenuto i risultati negativi dei test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana di cui alla lettera a) prima del trattamento di cui alla lettera c), punto ii);

c)

i prodotti a base di carne ottenuti da suini selvatici:

i)

siano stati prodotti, trasformati e immagazzinati in stabilimenti designati conformemente all’articolo 41, paragrafo 1; e

ii)

siano stati sottoposti al pertinente trattamento di riduzione dei rischi per i prodotti di origine animale provenienti da zone soggette a restrizioni conformemente all’allegato VII del regolamento delegato (UE) 2020/687, per quanto riguarda la peste suina africana.

Articolo 49

Condizioni specifiche per le deroghe che autorizzano i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e da una zona soggetta a restrizioni I di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 46, paragrafi 1 e 2, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti all’interno di una zona soggetta a restrizioni I e da tale zona di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro, purché:

a)

siano stati effettuati test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana per ogni suino selvatico pertinente prima del movimento di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da tali suini selvatici;

b)

l’autorità competente dello Stato membro interessato abbia ottenuto i risultati negativi dei test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana di cui alla lettera a) prima del movimento;

c)

le carni fresche, i prodotti a base di carne e gli altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e i corpi di suini selvatici destinati al consumo umano siano spostati all’interno di una zona soggetta a restrizioni I o al di fuori di tale zona all’interno dello stesso Stato membro:

i)

per uso domestico privato; o

ii)

in collegamento con le attività dei cacciatori che forniscono piccole quantità di suini selvatici o di carni di selvaggina selvatica di origine suina direttamente al consumatore finale o ai laboratori annessi agli esercizi di commercio al dettaglio o di somministrazione a livello locale che riforniscono il consumatore finale, di cui all’articolo 1, paragrafo 3, lettera e), del regolamento (CE) n. 853/2004; o

iii)

dallo stabilimento designato conformemente all’articolo 41, paragrafo 1, in cui le carni fresche e i prodotti a base di carne sono stati marcati:

con un bollo sanitario speciale o un marchio di identificazione conformemente all’articolo 44, lettera c);

o

conformemente all’articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687 e siano spostati in uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposti a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all’allegato VII del medesimo regolamento.

2.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 46, paragrafo 2, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano all’interno delle zone soggette a restrizioni II e III dello stesso Stato membro, purché:

a)

siano stati effettuati test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana per ogni suino selvatico pertinente prima del movimento di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da tale suino selvatico o del corpo di tale suino selvatico destinato al consumo umano;

b)

l’autorità competente dello Stato membro interessato abbia ottenuto i risultati negativi dei test di identificazione dell’agente patogeno della peste suina africana di cui alla lettera a) prima del movimento;

c)

le carni fresche, i prodotti a base di carne e gli altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e i corpi di suini selvatici destinati al consumo umano siano spostati all’interno delle zone soggette a restrizioni II e III all’interno dello stesso Stato membro:

i)

per uso domestico privato;

o

ii)

conformemente all’articolo 33, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) 2020/687, in uno stabilimento di trasformazione per essere sottoposti a uno dei pertinenti trattamenti di riduzione dei rischi di cui all’allegato VII del medesimo regolamento.

Articolo 50

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per le partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano per i movimenti al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III

Gli operatori spostano al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III partite di carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici e corpi di suini selvatici destinati al consumo umano unicamente:

a)

nei casi contemplati agli articoli 48 e 49; e

b)

se tali partite sono accompagnate da un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429 che contiene:

i)

le informazioni richieste conformemente all’articolo 3 del regolamento delegato (UE) 2020/2154; e

ii)

almeno uno dei seguenti attestati di conformità alle prescrizioni di cui al presente regolamento:

«Carni fresche, prodotti a base di carne e altri prodotti di origine animale provenienti da una zona soggetta a restrizioni I ottenuti da suini selvatici in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.»;

«Corpi di suini selvatici destinati al consumo umano provenienti da una zona soggetta a restrizioni I in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.»;

«Prodotti trasformati a base di carne provenienti dalle zone soggette a restrizioni I, II e III ottenuti da suini selvatici in conformità delle misure speciali di controllo relative alla peste suina africana di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione.».

Tuttavia, in caso di movimenti all’interno dello stesso Stato membro interessato, l’autorità competente può decidere che non deve essere rilasciato un certificato sanitario di cui all’articolo 167, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) 2016/429.

Articolo 51

Condizioni specifiche per l’autorizzazione di movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e al di fuori di tali zone di partite di sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati ottenuti da suini selvatici

1.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 46, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e al di fuori di tali zone di partite di prodotti derivati ottenuti da suini selvatici verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III o verso aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro e verso altri Stati membri, purché siano stati sottoposti a un trattamento che garantisca che i prodotti derivati non presentano rischi per quanto riguarda la peste suina africana.

2.   In deroga ai divieti di cui all’articolo 46, paragrafo 1, l’autorità competente dello Stato membro interessato può autorizzare i movimenti all’interno delle zone soggette a restrizioni I, II e III e al di fuori di tali zone di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici verso altre zone soggette a restrizioni I, II e III e verso aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III dello stesso Stato membro, purché:

a)

i sottoprodotti di origine animale siano raccolti, trasportati e smaltiti conformemente al regolamento (CE) n. 1069/2009;

b)

per i movimenti al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III, il mezzo di trasporto sia individualmente equipaggiato con un sistema di navigazione satellitare per determinarne, trasmetterne e registrarne la posizione in tempo reale. L’operatore di trasporto consente all’autorità competente di controllare il movimento in tempo reale del mezzo di trasporto e conserva la documentazione elettronica del movimento per un periodo di almeno due mesi dal movimento della partita.

Articolo 52

Obblighi degli operatori per quanto riguarda i certificati sanitari per i movimenti di partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nel territorio dello stesso Stato membro interessato

Gli operatori spostano partite di sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini selvatici al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III all’interno dello stesso Stato membro interessato nel caso di cui all’articolo 51, paragrafo 2, unicamente se tali partite sono accompagnate da:

a)

un documento commerciale di cui all’allegato VIII, capo III, del regolamento (UE) n. 142/2011; e

b)

un certificato sanitario di cui all’articolo 22, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

Tuttavia l’autorità competente dello Stato membro interessato può decidere che non sia rilasciato un certificato sanitario come previsto all’articolo 22, paragrafo 6, del regolamento delegato (UE) 2020/687.

CAPO VI

OBBLIGHI SPECIALI DI INFORMAZIONE E DI FORMAZIONE NEGLI STATI MEMBRI

Articolo 53

Obblighi speciali di informazione degli Stati membri interessati

1.   Gli Stati membri interessati provvedono affinché almeno gli operatori ferroviari, portuali, aeroportuali e di autobus, le agenzie di viaggio, gli organizzatori di viaggi di caccia e gli operatori dei servizi postali siano tenuti a richiamare l’attenzione dei loro clienti sulle misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento fornendo in modo adeguato informazioni almeno sui divieti principali di cui agli articoli 9, 11, 12, 45 e 46 ai viaggiatori che si spostano dalle zone soggette a restrizioni I, II e III e ai clienti dei servizi postali.

A tal fine, gli Stati membri interessati organizzano e conducono periodicamente campagne di sensibilizzazione del pubblico volte a promuovere e diffondere informazioni sulle misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento.

2.   Gli Stati membri interessati informano la Commissione e gli altri Stati membri, nel quadro del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, in merito a quanto segue:

a)

i cambiamenti della situazione epidemiologica per quanto riguarda la peste suina africana nel loro territorio;

b)

i risultati della sorveglianza della peste suina africana effettuata nelle zone soggette a restrizioni I, II e III e nelle aree al di fuori delle zone soggette a restrizioni I, II e III nei suini detenuti e selvatici;

c)

le altre misure e iniziative adottate per prevenire, controllare ed eradicare la peste suina africana.

Articolo 54

Obblighi speciali di formazione degli Stati membri interessati

Gli Stati membri interessati organizzano e svolgono, periodicamente o a intervalli adeguati, corsi di formazione specifici sui rischi della peste suina africana e sulle possibili misure di prevenzione, controllo ed eradicazione almeno per i seguenti gruppi destinatari:

a)

veterinari;

b)

allevatori che detengono suini;

c)

cacciatori.

Articolo 55

Obblighi speciali di informazione di tutti gli Stati membri

1.   Gli Stati membri provvedono affinché:

a)

sui principali assi delle infrastrutture terrestri, quali le strade di comunicazione internazionali e le ferrovie, e sulle reti di trasporto terrestre a esse collegate siano portate all’attenzione dei viaggiatori informazioni adeguate sui rischi di trasmissione della peste suina africana e sulle misure speciali di controllo delle malattie stabilite nel presente regolamento:

i)

in maniera chiara e visibile;

ii)

presentandole in maniera facilmente comprensibile per i viaggiatori provenienti da, o diretti verso:

le zone soggette a restrizioni I, II e III; o

i paesi terzi a rischio di diffusione della peste suina africana;

b)

siano adottate le misure necessarie per sensibilizzare le parti interessate attive nel settore dei suini detenuti, compresi gli stabilimenti di piccole dimensioni, in merito ai rischi di introduzione del virus della peste suina africana e per fornire loro le informazioni più adeguate sulle misure di biosicurezza rafforzate per gli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III di cui all’allegato II, in particolare per quanto riguarda le misure da applicare nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, con i mezzi più idonei a portare tali informazioni alla loro attenzione.

2.   Tutti gli Stati membri sensibilizzano in merito alla peste suina africana:

a)

i cittadini, come previsto all’articolo 15 del regolamento (UE) 2016/429;

b)

i veterinari, gli allevatori e i cacciatori e forniscono loro le informazioni più adeguate in merito alle misure di riduzione dei rischi e alle misure di biosicurezza rafforzate in base:

i)

all’allegato II del presente regolamento;

ii)

agli orientamenti dell’Unione sulla peste suina africana concordati con gli Stati membri in sede di comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi;

iii)

ai dati scientifici disponibili forniti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare;

iv)

al codice sanitario per gli animali terrestri dell’Organizzazione mondiale per la salute animale.

CAPO VII

DISPOSIZIONI FINALI

Articolo 56

Entrata in vigore e applicazione

Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Esso si applica dal 21 aprile 2021 al 20 aprile 2028.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 7 aprile 2021

Per la Commissione

La presidente

Ursula VON DER LEYEN


(1)  GU L 84 del 31.3.2016, pag. 1.

(2)  Decisione di esecuzione 2014/709/UE della Commissione, del 9 ottobre 2014, recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri e che abroga la decisione di esecuzione 2014/178/UE della Commissione (GU L 295 dell’11.10.2014, pag. 63).

(3)  Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882 della Commissione, del 3 dicembre 2018, relativo all’applicazione di determinate norme di prevenzione e controllo delle malattie alle categorie di malattie elencate e che stabilisce un elenco di specie e gruppi di specie che comportano un notevole rischio di diffusione di tali malattie elencate (GU L 308 del 4.12.2018, pag. 21).

(4)  Regolamento delegato (UE) 2020/687 della Commissione, del 17 dicembre 2019, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative alla prevenzione e al controllo di determinate malattie elencate (GU L 174 del 3.6.2020, pag. 64).

(5)  https://www.oie.int/en/standard-setting/terrestrial-code/access-online/.

(6)  https://ec.europa.eu/food/animals/animal-diseases/control-measures/asf_en.

(7)  EFSA Journal 2010; 8(3):1556.

(8)  Regolamento delegato (UE) 2020/2154 della Commissione, del 14 ottobre 2020, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in materia di sanità animale, certificazione e notifica per i movimenti all’interno dell’Unione di prodotti di origine animale ottenuti da animali terrestri (GU L 431 del 21.12.2020, pag. 5).

(9)  Regolamento delegato (UE) 2020/686 della Commissione, del 17 dicembre 2019, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il riconoscimento degli stabilimenti di materiale germinale e le prescrizioni in materia di tracciabilità e di sanità animale per i movimenti all’interno dell’Unione di materiale germinale di determinati animali terrestri detenuti (GU L 174 del 3.6.2020, pag. 1).

(10)  Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale) (GU L 300 del 14.11.2009, pag. 1).

(11)  Regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011, recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano, e della direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto riguarda taluni campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera (GU L 54 del 26.2.2011, pag. 1).

(12)  Regolamento delegato (UE) 2020/688 della Commissione, del 17 dicembre 2019, che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in materia di sanità animale per i movimenti all’interno dell’Unione di animali terrestri e di uova da cova (GU L 174 del 3.6.2020, pag. 140).

(13)  Regolamento di esecuzione (UE) 2019/627 della Commissione, del 15 marzo 2019, che stabilisce modalità pratiche uniformi per l’esecuzione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano in conformità al regolamento (UE) 2017/625 del Parlamento europeo e del Consiglio e che modifica il regolamento (CE) n. 2074/2005 della Commissione per quanto riguarda i controlli ufficiali (GU L 131 del 17.5.2019, pag. 51).

(14)  Regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 55).

(15)  Conformemente all’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 5, paragrafo 4, del protocollo su Irlanda/Irlanda del Nord, in combinato disposto con l’allegato 2 di tale protocollo, ai fini del presente regolamento i riferimenti all’«Unione» si intendono fatti anche al Regno Unito nei confronti dell’Irlanda del Nord.


ALLEGATO I

ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI

PARTE I

1.   Estonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Estonia:

Hiiu maakond.

2.   Ungheria

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Ungheria:

Békés megye 950950, 950960, 950970, 951950, 952050, 952750, 952850, 952950, 953050, 953150, 953650, 953660, 953750, 953850, 953960, 954250, 954260, 954350, 954450, 954550, 954650, 954750, 954850, 954860, 954950, 955050, 955150, 955250, 955260, 955270, 955350, 955450, 955510, 955650, 955750, 955760, 955850, 955950, 956050, 956060, 956150 és 956160 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Bács-Kiskun megye 600150, 600850, 601550, 601650, 601660, 601750, 601850, 601950, 602050, 603250, 603750 és 603850 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Budapest 1 kódszámú, vadgazdálkodási tevékenységre nem alkalmas területe,

Csongrád-Csanád megye 800150, 800160, 800250, 802220, 802260, 802310 és 802450 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Fejér megye 400150, 400250, 400351, 400352, 400450, 400550, 401150, 401250, 401350, 402050, 402350, 402360, 402850, 402950, 403050, 403250, 403350, 403450, 403550, 403650, 403750, 403950, 403960, 403970, 404570, 404650, 404750, 404850, 404950, 404960, 405050, 405750, 405850, 405950, 406050, 406150, 406550, 406650 és 406750 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Jász-Nagykun-Szolnok megye 750150, 750160, 750260, 750350, 750450, 750460, 754450, 754550, 754560, 754570, 754650, 754750, 754950, 755050, 755150, 755250, 755350 és 755450 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Komárom-Esztergom megye 250150, 250250, 250350, 250450, 250460, 250550, 250650, 250750, 250850, 250950, 251050, 251150, 251250, 251350, 251360, 251450, 251550, 251650, 251750, 251850, 252150 és 252250, kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Pest megye 571550, 572150, 572250, 572350, 572550, 572650, 572750, 572850, 572950, 573150, 573250, 573260, 573350, 573360, 573450, 573850, 573950, 573960, 574050, 574150, 574350, 574360, 574550, 574650, 574750, 574850, 574860, 574950, 575050, 575150, 575250, 575350, 575550, 575650, 575750, 575850, 575950, 576050, 576150, 576250, 576350, 576450, 576650, 576750, 576850, 576950, 577050, 577150, 577350, 577450, 577650, 577850, 577950, 578050, 578150, 578250, 578350, 578360, 578450, 578550, 578560, 578650, 578850, 578950, 579050, 579150, 579250, 579350, 579450, 579460, 579550, 579650, 579750, 580250 és 580450 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe.

3.   Lettonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Lettonia:

Pāvilostas novada Vērgales pagasts,

Stopiņu novada daļa, kas atrodas uz rietumiem no autoceļa V36, P4 un P5, Acones ielas, Dauguļupes ielas un Dauguļupītes,

Grobiņas novads,

Rucavas novada Dunikas pagasts.

4.   Lituania

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Lituania:

Klaipėdos rajono savivaldybė: Agluonėnų, Dovilų, Gargždų, Priekulės, Vėžaičių, Kretingalės ir Dauparų-Kvietinių seniūnijos,

Palangos miesto savivaldybė.

5.   Polonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Polonia:

w województwie warmińsko-mazurskim:

gminy Wielbark i Rozogi w powiecie szczycieńskim,

gminy Janowiec Kościelny, Janowo i część gminy Kozłowo położona na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie nidzickim,

gminy Iłowo – Osada, Lidzbark, Płośnica, Rybno, miasto Działdowo, część gminy wiejskiej Działdowo położona na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejowe biegnące od wschodniej do zachodniej granicy gminy w powiecie działdowskim,

gminy Kisielice, Susz, miasto Iława i część gminy wiejskiej Iława położona na na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 521 biegnącą od zachodniej granicy gminy do zachodniej granicy miasta Iława oraz na zachód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od południowej granicy gminy miasta Iława przez miejscowość Katarzynki do południowej granicy gminy w powiecie iławskim,

powiat nowomiejski.

w województwie podlaskim:

gminy Wysokie Mazowieckie z miastem Wysokie Mazowieckie, Czyżew i część gminy Kulesze Kościelne położona na południe od linii wyznaczonej przez linię koleją w powiecie wysokomazowieckim,

gminy Miastkowo, Nowogród, Śniadowo i Zbójna w powiecie łomżyńskim,

gminy Szumowo, Zambrów z miastem Zambrów i część gminy Kołaki Kościelne położona na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie zambrowskim,

w województwie mazowieckim:

powiat ostrołęcki,

powiat miejski Ostrołęka,

gminy Bielsk, Brudzeń Duży, Drobin, Gąbin, Łąck, Nowy Duninów, Radzanowo, Słupno i Stara Biała w powiecie płockim,

powiat miejski Płock,

powiat sierpecki,

powiat żuromiński,

gminy Andrzejewo, Brok, Stary Lubotyń, Szulborze Wielkie, Wąsewo, Ostrów Mazowiecka z miastem Ostrów Mazowiecka, część gminy Małkinia Górna położona na północ od rzeki Brok w powiecie ostrowskim,

gminy Dzierzgowo, Lipowiec Kościelny, miasto Mława, Radzanów, Szreńsk, Szydłowo i Wieczfnia Kościelna, w powiecie mławskim,

powiat przasnyski,

powiat makowski,

gminy Gzy, Obryte, Zatory, Pułtusk i część gminy Winnica położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Bielany, Winnica i Pokrzywnica w powiecie pułtuskim,

gminy wyszkowski,

gminy Jadów, Strachówka i Tłuszcz w powiecie wołomińskim,

gminy Korytnica, Liw, Łochów, Miedzna, Sadowne, Stoczek i miasto Węgrów w powiecie węgrowskim,

gminy Kowala, Wierzbica, część gminy Wolanów położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 12 w powiecie radomskim,

powiat miejski Radom,

gminy Jastrząb, Mirów, Orońsko w powiecie szydłowieckim,

powiat gostyniński,

w województwie podkarpackim:

gminy Pruchnik, Rokietnica, Roźwienica, w powiecie jarosławskim,

gminy Fredropol, Krasiczyn, Krzywcza, Medyka, Orły, Żurawica, Przemyśl w powiecie przemyskim,

powiat miejski Przemyśl,

gminy Gać, Jawornik Polski, Kańczuga, część gminy wiejskiej Przeworsk położona na zachód od miasta Przeworsk i na zachód od linii wyznaczonej przez autostradę A4 biegnącą od granicy z gminą Tryńcza do granicy miasta Przeworsk, część gminy Zarzecze położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 1594R biegnącą od północnej granicy gminy do miejscowości Zarzecze oraz na południe od linii wyznaczonej przez drogi nr 1617R oraz 1619R biegnącą do południowej granicy gminy w powiecie przeworskim,

powiat łańcucki,

gminy Trzebownisko, Głogów Małopolski i część gminy Sokołów Małopolski położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 875 w powiecie rzeszowskim,

gminy Dzikowiec, Kolbuszowa, Niwiska i Raniżów w powiecie kolbuszowskim,

gminy Borowa, Czermin, Gawłuszowice, Mielec z miastem Mielec, Padew Narodowa, Przecław, Tuszów Narodowy w powiecie mieleckim,

w województwie świętokrzyskim:

powiat opatowski,

powiat sandomierski,

gminy Bogoria, Łubnice, Oleśnica, Osiek, Połaniec, Rytwiany i Staszów w powiecie staszowskim,

gminy Bliżyn, Skarżysko – Kamienna, Suchedniów i Skarżysko Kościelne w powiecie skarżyskim,

gmina Wąchock, część gminy Brody położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 9 oraz na południowy - zachód od linii wyznaczonej przez drogi: nr 0618T biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania w miejscowości Lipie, drogę biegnącą od miejscowości Lipie do wschodniej granicy gminy oraz na północ od drogi nr 42 i część gminy Mirzec położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 744 biegnącą od południowej granicy gminy do miejscowości Tychów Stary a następnie przez drogę nr 0566T biegnącą od miejscowości Tychów Stary w kierunku północno - wschodnim do granicy gminy w powiecie starachowickim,

powiat ostrowiecki,

gminy Fałków, Ruda Maleniecka, Radoszyce, Smyków, część gminy Końskie położona na zachód od linii kolejowej, część gminy Stąporków położona na południe od linii kolejowej w powiecie koneckim,

gminy Mniów i Zagnańsk w powiecie kieleckim,

w województwie łódzkim:

gminy Łyszkowice, Kocierzew Południowy, Kiernozia, Chąśno, Nieborów, część gminy wiejskiej Łowicz położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 92 biegnącej od granicy miasta Łowicz do zachodniej granicy gminy oraz część gminy wiejskiej Łowicz położona na wschód od granicy miasta Łowicz i na północ od granicy gminy Nieborów w powiecie łowickim,

gminy Cielądz, Rawa Mazowiecka z miastem Rawa Mazowiecka w powiecie rawskim,

gminy Bolimów, Głuchów, Godzianów, Lipce Reymontowskie, Maków, Nowy Kawęczyn, Skierniewice, Słupia w powiecie skierniewickim,

powiat miejski Skierniewice,

gminy Mniszków, Paradyż, Sławno i Żarnów w powiecie opoczyńskim,

gminy Czerniewice, Inowłódz, Lubochnia, Rzeczyca, Tomaszów Mazowiecki z miastem Tomaszów Mazowiecki i Żelechlinek w powiecie tomaszowskim,

gmina Aleksandrów w powiecie piotrkowskim,

w województwie pomorskim:

gminy Ostaszewo, miasto Krynica Morska oraz część gminy Nowy Dwór Gdański położona na południowy - zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 55 biegnącą od południowej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 7, następnie przez drogę nr 7 i S7 biegnącą do zachodniej granicy gminy w powiecie nowodworskim,

gminy Lichnowy, Miłoradz, Nowy Staw, Malbork z miastem Malbork w powiecie malborskim,

gminy Mikołajki Pomorskie, Stary Targ i Sztum w powiecie sztumskim,

powiat gdański,

Miasto Gdańsk,

powiat tczewski,

powiat kwidzyński,

w województwie lubuskim:

gminy Przytoczna, Pszczew, Skwierzyna i część gminy Trzciel położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 92 w powiecie międzyrzeckim,

gminy Lubniewice i Krzeszyce w powiecie sulęcińskim,

gminy Bogdaniec, Deszczno, Lubiszyn i część gminy Witnica położona na północny - wschód od drogi biegnącej od zachodniej granicy gminy od miejscowości Krześnica, przez miejscowości Kamień Wielki - Mościce -Witnica - Kłopotowo do południowej granicy gminy w powiecie gorzowskim,

w województwie dolnośląskim:

gminy Bolesławiec z miastem Bolesławiec, Gromadka i Osiecznica w powiecie bolesławieckim,

gmina Węgliniec w powiecie zgorzeleckim,

gmina Chocianów i część gminy Przemków położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 12 w powiecie polkowickim,

gmina Jemielno, Niechlów i Góra w powiecie górowskim,

gmina Rudna i Lubin z miastem Lubin w powiecie lubińskim,

w województwie wielkopolskim:

gminy Krzemieniewo, Rydzyna, część gminy Święciechowa położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 12w powiecie leszczyńskim,

część gminy Kwilcz położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 24, część gminy Międzychód położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 24 w powiecie międzychodzkim,

gminy Lwówek, Kuślin, Opalenica, część gminy Miedzichowo położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 92, część gminy Nowy Tomyśl położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 305 w powiecie nowotomyskim,

gminy Granowo, Grodzisk Wielkopolski i część gminy Kamieniec położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 308 w powiecie grodziskim,

gmina Czempiń, miasto Kościan, część gminy wiejskiej Kościan położona na północny – zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 5 oraz na wschód od linii wyznaczonej przez kanał Obry, część gminy Krzywiń położona na wschód od linii wyznaczonej przez kanał Obry w powiecie kościańskim,

powiat miejski Poznań,

gminy Buk, Dopiewo, Komorniki, Tarnowo Podgórne, Stęszew, Swarzędz, Pobiedziska, Czerwonak, Mosina, miasto Luboń, miasto Puszczykowo i część gminy Kórnik położona na zachód od linii wyznaczonych przez drogi: nr S11 biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 434 i drogę nr 434 biegnącą od tego skrzyżowania do południowej granicy gminy, część gminy Rokietnica położona na południowy zachód od linii kolejowej biegnącej od północnej granicy gminy w miejscowości Krzyszkowo do południowej granicy gminy w miejscowości Kiekrz oraz część gminy wiejskiej Murowana Goślina położona na południe od linii kolejowej biegnącej od północnej granicy miasta Murowana Goślina do północno-wschodniej granicy gminy w powiecie poznańskim,

gmina Kiszkowo i część gminy Kłecko położona na zachód od rzeki Mała Wełna w powiecie gnieźnieńskim,

gminy Lubasz, Czarnków z miastem Czarnków, część gminy Połajewo na położona na północ od drogi łączącej miejscowości Chraplewo, Tarnówko-Boruszyn, Krosin, Jakubowo, Połajewo - ul. Ryczywolska do północno-wschodniej granicy gminy oraz część gminy Wieleń położona na południe od linii kolejowej biegnącej od wschodniej granicy gminy przez miasto Wieleń i miejscowość Herburtowo do zachodniej granicy gminy w powiecie czarnkowsko-trzcianeckim,

gminy Duszniki, Kaźmierz, Pniewy, Ostroróg, Wronki, miasto Szamotuły i część gminy Szamotuły położona na zachód od zachodniej granicy miasta Szamotuły i na południe od linii kolejowej biegnącej od południowej granicy miasta Szamotuły, do południowo-wschodniej granicy gminy oraz część gminy Obrzycko położona na zachód od drogi nr 185 łączącej miejscowości Gaj Mały, Słopanowo i Obrzycko do północnej granicy miasta Obrzycko, a następnie na zachód od drogi przebiegającej przez miejscowość Chraplewo w powiecie szamotulskim,

gmina Budzyń w powiecie chodzieskim,

gminy Mieścisko, Skoki i Wągrowiec z miastem Wągrowiec w powiecie wągrowieckim,

gmina Dobrzyca i część gminy Gizałki położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 443 w powiecie pleszewskim,

gmina Zagórów w powiecie słupeckim,

gmina Pyzdry w powiecie wrzesińskim,

gminy Kotlin, Żerków i część gminy Jarocin położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogi nr S11 i 15 w powiecie jarocińskim,

gmina Rozdrażew, część gminy Koźmin Wielkopolski położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 15, część gminy Krotoszyn położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 15 oraz na wschód od granic miasta Krotoszyn w powiecie krotoszyńskim,

gminy Nowe Skalmierzyce, Raszków, Ostrów Wielkopolski z miastem Ostrów Wielkopolski w powiecie ostrowskim,

powiat miejski Kalisz,

gminy Ceków – Kolonia, Godziesze Wielkie, Koźminek, Lisków, Mycielin, Opatówek, Szczytniki w powiecie kaliskim,

gmina Malanów i część gminy Tuliszków położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 72 w powiecie tureckim,

gminy Rychwał, Rzgów, część gminy Grodziec położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 443, część gminy Stare Miasto położona na południe od linii wyznaczonej przez autostradę nr A2 w powiecie konińskim,

w województwie zachodniopomorskim:

część gminy Dębno położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 126 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 23 w miejscowości Dębno, następnie na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 23 do skrzyżowania z ul. Jana Pawła II w miejscowości Cychry, następnie na północ od ul. Jana Pawła II do skrzyżowania z ul. Ogrodową i dalej na północ od linii wyznaczonej przez ul. Ogrodową, której przedłużenie biegnie do wschodniej granicy gminy w powiecie myśliborskim,

gminy Chojna, Trzcińsko - Zdrój oraz część gminy Cedynia położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 124 biegnącą od zachodniej granicy gminy do miasta Cedynia, a następnie na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 125 biegnącą od miasta Cedynia do wschodniej granicy gminy w powiecie gryfińskim.

6.   Slovacchia

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Slovacchia:

the whole district of Vranov nad Topľou, except municipalities included in part II,

the whole district of Humenné,

the whole district of Snina,

the whole district of Medzilaborce

the whole district of Stropkov

the whole district of Svidník, except municipalities included in part II,

the whole district of Stará Ľubovňa, except municipalities included in part II,

the whole district of whole Kežmarok,

the whole district of Poprad,

in the district of Rožňava, the whole municipalities of Dobšiná,Vlachovo, Gočovo, Kobeliarovo, Markuška, Koceľovce, Vyšná Slaná Rejdová, Čierna Lehota, Slavošovce, Rochovce, Brdárka, Hanková, Slavoška, Dedinky, Stratená,

the whole district of Revúca, except municipalities included in part II,

in the district of Michalovce, the whole municipality of Strážske,

in the district of Rimavská Sobota, municipalities located south of the road No.526 not included in part II,

the whole district of Lučenec, except municipalities included in part II,

the whole district of Veľký Krtíš, except municipalities included in part II,

in the district of Zvolen, the whole municipality of Lešť,

in the district of Detva, the whole municipality of Horný Tisovník.

7.   Grecia

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Grecia:

in the regional unit of Drama:

the community departments of Sidironero and Skaloti and the municipal departments of Livadero and Ksiropotamo (in Drama municipality),

the municipal department of Paranesti (in Paranesti municipality),

the municipal departments of Kokkinogeia, Mikropoli, Panorama, Pyrgoi (in Prosotsani municipality),

the municipal departments of Kato Nevrokopi, Chrysokefalo, Achladea, Vathytopos, Volakas, Granitis, Dasotos, Eksohi, Katafyto, Lefkogeia, Mikrokleisoura, Mikromilea, Ochyro, Pagoneri, Perithorio, Kato Vrontou and Potamoi (in Kato Nevrokopi municipality),

in the regional unit of Xanthi:

the municipal departments of Kimmerion, Stavroupoli, Gerakas, Dafnonas, Komnina, Kariofyto and Neochori (in Xanthi municipality),

the community departments of Satres, Thermes, Kotyli, and the municipal departments of Myki, Echinos and Oraio and (in Myki municipality),

the community department of Selero and the municipal department of Sounio (in Avdira municipality),

in the regional unit of Rodopi:

the municipal departments of Komotini, Anthochorio, Gratini, Thrylorio, Kalhas, Karydia, Kikidio, Kosmio, Pandrosos, Aigeiros, Kallisti, Meleti, Neo Sidirochori and Mega Doukato (in Komotini municipality),

the municipal departments of Ipio, Arriana, Darmeni, Archontika, Fillyra, Ano Drosini, Aratos and the Community Departments Kehros and Organi (in Arriana municipality),

the municipal departments of Iasmos, Sostis, Asomatoi, Polyanthos and Amvrosia and the community department of Amaxades (in Iasmos municipality),

the municipal department of Amaranta (in Maroneia Sapon municipality),

in the regional unit of Evros:

the municipal departments of Kyriaki, Mandra, Mavrokklisi, Mikro Dereio, Protokklisi, Roussa, Goniko, Geriko, Sidirochori, Megalo Derio, Sidiro, Giannouli, Agriani and Petrolofos (in Soufli municipality),

the municipal departments of Dikaia, Arzos, Elaia, Therapio, Komara, Marasia, Ormenio, Pentalofos, Petrota, Plati, Ptelea, Kyprinos, Zoni, Fulakio, Spilaio, Nea Vyssa, Kavili, Kastanies, Rizia, Sterna, Ampelakia, Valtos, Megali Doxipara, Neochori and Chandras (in Orestiada municipality),

the municipal departments of Asvestades, Ellinochori, Karoti, Koufovouno, Kiani, Mani, Sitochori, Alepochori, Asproneri, Metaxades, Vrysika, Doksa, Elafoxori, Ladi, Paliouri and Poimeniko (in Didymoteixo municipality),

in the regional unit of Serres:

the municipal departments of Kerkini, Livadia, Makrynitsa, Neochori, Platanakia, Petritsi, Akritochori, Vyroneia, Gonimo, Mandraki, Megalochori, Rodopoli, Ano Poroia, Katw Poroia, Sidirokastro, Vamvakophyto, Promahonas, Kamaroto, Strymonochori, Charopo, Kastanousi and Chortero and the community departments of Achladochori, Agkistro and Kapnophyto (in Sintiki municipality),

the municipal departments of Serres, Elaionas and Oinoussa and the community departments of Orini and Ano Vrontou (in Serres municipality),

the municipal departments of Dasochoriou, Irakleia, Valtero, Karperi, Koimisi, Lithotopos, Limnochori, Podismeno and Chrysochorafa (in Irakleia municipality).

8.   Germania

Le seguenti zone soggette a restrizioni I in Germania:

Bundesland Brandenburg:

Landkreis Dahme-Spreewald:

Gemeinde Alt Zauche-Wußwerk,

Gemeinde Byhleguhre-Byhlen,

Gemeinde Märkische Heide,

Gemeinde Neu Zauche,

Gemeinde Schwielochsee mit den Gemarkungen Groß Liebitz, Guhlen, Mochow und Siegadel,

Gemeinde Spreewaldheide,

Gemeinde Straupitz,

Landkreis Märkisch-Oderland:

Gemeinde Neuhardenberg,

Gemeinde Gusow-Platkow,

Gemeinde Lietzen,

Gemeinde Falkenhagen (Mark),

Gemeinde Zeschdorf,

Gemeinde Treplin,

Gemeinde Lebus mit den Gemarkungen Wüste-Kunersdorf, Wulkow bei Booßen, Schönfließ, Mallnow – westlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Fichtenhöhe – westlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Lindendorf – westlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Vierlinden – westlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Müncheberg mit den Gemarkungen Trebnitz und Jahnsfelde,

Gemeinde Letschin mit den Gemarkungen Steintoch, Neu Rosenthal, Letschin, Kiehnwerder, Sietzing, Kienitz, Wilhelmsaue, Posedin, Solikante, Klein Neuendorf, Neubarnim, Ortwig, Groß Neuendorf, Ortwig Graben, Mehrin-Graben und Zelliner Loose,

Gemeinde Seelow – westlich der Bahnstrecke RB 60,

Landkreis Oder-Spree:

Gemeinde Storkow (Mark),

Gemeinde Wendisch Rietz,

Gemeinde Reichenwalde,

Gemeinde Diensdorf-Radlow,

Gemeinde Bad Saarow,

Gemeinde Rietz-Neuendorf mit den Gemarkungen Buckow, Glienicke, Behrensdorf, Ahrensdorf, Herzberg, Görzig, Pfaffendorf, Sauen, Wilmersdorf (G), Neubrück, Drahendorf, Alt Golm,

Gemeinde Tauche mit den Gemarkungen Briescht, Kossenblatt, Werder, Görsdorf (B), Giesendorf, Wiesendorf, Wulfersdorf, Falkenberg (T), Lindenberg,

Gemeinde Steinhöfel mit den Gemarkungen Demnitz, Steinhöfel, Hasenfelde, Ahrensdorf, Heinersdorf, Tempelberg,

Gemeinde Langewahl,

Gemeinde Berkenbrück,

Gemeinde Briesen (Mark),

Gemeinde Jacobsdorf,

Landkreis Spree-Neiße:

Gemeinde Jänschwalde,

Gemeinde Peitz,

Gemeinde Tauer,

Gemeinde Turnow-Preilack,

Gemeinde Drachhausen,

Gemeinde Schmogrow-Fehrow,

Gemeinde Drehnow,

Gemeinde Guben mit der Gemarkung Schlagsdorf,

Gemeinde Schenkendöbern mit den Gemarkungen Grabko, Kerkwitz, Groß Gastrose,

Gemeinde Teichland,

Gemeinde Dissen-Striesow,

Gemeinde Heinersbrück,

Gemeinde Briesen,

Gemeinde Forst,

Gemeinde Wiesengrund,

Gemeinde Groß Schacksdorf-Simmersdorf,

Gemeinde Neiße-Malxetal,

Gemeinde Jämlitz-Klein Düben,

Gemeinde Tschernitz,

Gemeinde Döbern,

Gemeinde Felixsee,

Gemeinde Spremberg mit den Gemarkungen Lieskau, Schönheide, Graustein, Türkendorf, Groß Luja, Wadelsdorf, Hornow,

Gemeinde Neuhausen/Spree mit den Gemarkungen Kathlow, Haasow,

Stadt Cottbus mit den Gemarkungen Dissenchen, Döbbrick, Merzdorf, Saspow, Schmellwitz, Sielow, Willmersdorf,

kreisfreie Stadt Frankfurt (Oder),

Bundesland Sachsen:

Landkreis Görlitz:

Landkreis Görlitz nördlich der Bundesautobahn 4 sofern nicht bereits Teil des gefährdeten Gebietes.

PARTE II

1.   Bulgaria

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Bulgaria:

the whole region of Haskovo,

the whole region of Yambol,

the whole region of Stara Zagora,

the whole region of Pernik,

the whole region of Kyustendil,

the whole region of Plovdiv,

the whole region of Pazardzhik,

the whole region of Smolyan,

the whole region of Burgas excluding the areas in Part III.

2.   Estonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Estonia:

Eesti Vabariik (välja arvatud Hiiu maakond).

3.   Ungheria

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Ungheria:

Békés megye 950150, 950250, 950350, 950450, 950550, 950650, 950660, 950750, 950850, 950860, 951050, 951150, 951250, 951260, 951350, 951450, 951460, 951550, 951650, 951750, 952150, 952250, 952350, 952450, 952550, 952650, 953250, 953260, 953270, 953350, 953450, 953550, 953560, 953950, 954050, 954060, 954150, 956250, 956350, 956450, 956550, 956650 és 956750 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Borsod-Abaúj-Zemplén megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe,

Fejér megye 403150, 403160, 403260, 404250, 404550, 404560, 405450, 405550, 405650, 406450 és 407050 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Hajdú-Bihar megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe,

Heves megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe,

Jász-Nagykun-Szolnok megye 750250, 750550, 750650, 750750, 750850, 750970, 750980, 751050, 751150, 751160, 751250, 751260, 751350, 751360, 751450, 751460, 751470, 751550, 751650, 751750, 751850, 751950, 752150, 752250, 752350, 752450, 752460, 752550, 752560, 752650, 752750, 752850, 752950, 753060, 753070, 753150, 753250, 753310, 753450, 753550, 753650, 753660, 753750, 753850, 753950, 753960, 754050, 754150, 754250, 754360, 754370, 754850, 755550, 755650 és 755750 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Komárom-Esztergom megye: 251950, 252050, 252350, 252450, 252460, 252550, 252650, 252750, 252850, 252860, 252950, 252960, 253050, 253150, 253250, 253350, 253450 és 253550 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Nógrád megye valamennyi vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Pest megye 570150, 570250, 570350, 570450, 570550, 570650, 570750, 570850, 570950, 571050, 571150, 571250, 571350, 571650, 571750, 571760, 571850, 571950, 572050, 573550, 573650, 574250, 577250, 580050 és 580150 kódszámú vadgazdálkodási egységeinek teljes területe,

Szabolcs-Szatmár-Bereg megye valamennyi vadgazdálkodási egységének teljes területe.

4.   Lettonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Lettonia:

Ādažu novads,

Aizputes novada Aizputes, Cīravas un Lažas pagasts, Kalvenes pagasta daļa uz rietumiem no ceļa pie Vārtājas upes līdz autoceļam A9, uz dienvidiem no autoceļa A9, uz rietumiem no autoceļa V1200, Kazdangas pagasta daļa uz rietumiem no ceļa V1200, P115, P117, V1296, Aizputes pilsēta,

Aglonas novads,

Aizkraukles novads,

Aknīstes novads,

Alojas novads,

Alsungas novads,

Alūksnes novads,

Amatas novads,

Apes novads,

Auces novads,

Babītes novads,

Baldones novads,

Baltinavas novads,

Balvu novads,

Bauskas novads,

Beverīnas novads,

Brocēnu novads,

Burtnieku novads,

Carnikavas novads,

Cēsu novads

Cesvaines novads,

Ciblas novads,

Dagdas novads,

Daugavpils novads,

Dobeles novads,

Dundagas novads,

Durbes novads,

Engures novads,

Ērgļu novads,

Garkalnes novads,

Gulbenes novads,

Iecavas novads,

Ikšķiles novads,

Ilūkstes novads,

Inčukalna novads,

Jaunjelgavas novads,

Jaunpiebalgas novads,

Jaunpils novads,

Jēkabpils novads,

Jelgavas novads,

Kandavas novads,

Kārsavas novads,

Ķeguma novads,

Ķekavas novads,

Kocēnu novads,

Kokneses novads,

Krāslavas novads,

Krimuldas novads,

Krustpils novads,

Kuldīgas novada, Laidu pagasta daļa uz ziemeļiem no autoceļa V1296, Padures, Rumbas, Rendas, Kabiles, Vārmes, Pelču, Ēdoles, Īvandes, Kurmāles, Turlavas, Gudenieku un Snēpeles pagasts, Kuldīgas pilsēta,

Lielvārdes novads,

Līgatnes novads,

Limbažu novads,

Līvānu novads,

Lubānas novads,

Ludzas novads,

Madonas novads,

Mālpils novads,

Mārupes novads,

Mazsalacas novads,

Mērsraga novads,

Naukšēnu novads,

Neretas novads,

Ogres novads,

Olaines novads,

Ozolnieku novads,

Pārgaujas novads,

Pāvilostas novada Sakas pagasts, Pāvilostas pilsēta,

Pļaviņu novads,

Preiļu novads,

Priekules novads,

Priekuļu novads,

Raunas novads,

republikas pilsēta Daugavpils,

republikas pilsēta Jelgava,

republikas pilsēta Jēkabpils,

republikas pilsēta Jūrmala,

republikas pilsēta Rēzekne,

republikas pilsēta Valmiera,

Rēzeknes novads,

Riebiņu novads,

Rojas novads,

Ropažu novads,

Rugāju novads,

Rundāles novads,

Rūjienas novads,

Salacgrīvas novads,

Salas novads,

Salaspils novads,

Saldus novads,

Saulkrastu novads,

Sējas novads,

Siguldas novads,

Skrīveru novads,

Skrundas novada Raņķu pagasta daļa uz ziemeļiem no autoceļa V1272 līdz robežai ar Ventas upi, Skrundas pagasta daļa no Skrundas uz ziemeļiem no autoceļa A9 un austrumiem no Ventas upes,

Smiltenes novads,

Stopiņu novada daļa, kas atrodas uz austrumiem no autoceļa V36, P4 un P5, Acones ielas, Dauguļupes ielas un Dauguļupītes,

Strenču novads,

Talsu novads,

Tērvetes novads,

Tukuma novads,

Vaiņodes novada Vaiņodes pagasts un Embūtes pagasta daļa uz dienvidiem autoceļa P116, P106,

Valkas novads,

Varakļānu novads,

Vārkavas novads,

Vecpiebalgas novads,

Vecumnieku novads,

Ventspils novads,

Viesītes novads,

Viļakas novads,

Viļānu novads,

Zilupes novads.

5.   Lituania

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Lituania:

Alytaus miesto savivaldybė,

Alytaus rajono savivaldybė,

Anykščių rajono savivaldybė,

Akmenės rajono savivaldybė,

Birštono savivaldybė,

Biržų miesto savivaldybė,

Biržų rajono savivaldybė,

Druskininkų savivaldybė,

Elektrėnų savivaldybė,

Ignalinos rajono savivaldybė,

Jonavos rajono savivaldybė,

Joniškio rajono savivaldybė,

Jurbarko rajono savivaldybė: Eržvilko, Girdžių, Jurbarko miesto, Jurbarkų, Raudonės, Šimkaičių, Skirsnemunės, Smalininkų, Veliuonos ir Viešvilės seniūnijos,

Kaišiadorių rajono savivaldybė,

Kalvarijos savivaldybė,

Kauno miesto savivaldybė,

Kauno rajono savivaldybė: Akademijos, Alšėnų, Batniavos, Ežerėlio, Domeikavos, Garliavos, Garliavos apylinkių, Karmėlavos, Kulautuvos, Lapių, Linksmakalnio, Neveronių, Raudondvario, Ringaudų, Rokų, Samylų, Taurakiemio, Vandžiogalos, Užliedžių, Vilkijos, ir Zapyškio seniūnijos, Babtų seniūnijos dalis į rytus nuo kelio A1, ir Vilkijos apylinkių seniūnijos dalis į vakarus nuo kelio Nr. 1907,

Kazlų rūdos savivaldybė,

Kelmės rajono savivaldybė,

Kėdainių rajono savivaldybė: Dotnuvos, Gudžiūnų, Kėdainių miesto, Krakių, Pelėdnagių, Surviliškio, Šėtos, Truskavos, Vilainių ir Josvainių seniūnijos dalis į šiaurę ir rytus nuo kelio Nr. 229 ir Nr. 2032,

Klaipėdos rajono savivaldybė: Judrėnų, Endriejavo ir Veiviržėnų seniūnijos,

Kupiškio rajono savivaldybė,

Kretingos rajono savivaldybė,

Lazdijų rajono savivaldybė,

Marijampolės savivaldybė,

Mažeikių rajono savivaldybė,

Molėtų rajono savivaldybė,

Pagėgių savivaldybė,

Pakruojo rajono savivaldybė,

Panevėžio rajono savivaldybė,

Panevėžio miesto savivaldybė,

Pasvalio rajono savivaldybė,

Radviliškio rajono savivaldybė,

Rietavo savivaldybė,

Prienų rajono savivaldybė,

Plungės rajono savivaldybė: Žlibinų, Stalgėnų, Nausodžio, Plungės miesto, Šateikių ir Kulių seniūnijos,

Raseinių rajono savivaldybė: Betygalos, Girkalnio, Kalnujų, Nemakščių, Pagojukų, Paliepių, Raseinių miesto, Raseinių, Šiluvos, Viduklės seniūnijos,

Rokiškio rajono savivaldybė,

Skuodo rajono savivaldybės: Aleksandrijos, Ylakių, Lenkimų, Mosėdžio, Skuodo ir Skuodo miesto seniūnijos,

Šakių rajono savivaldybė,

Šalčininkų rajono savivaldybė,

Šiaulių miesto savivaldybė,

Šiaulių rajono savivaldybė,

Šilutės rajono savivaldybė,

Širvintų rajono savivaldybė,

Šilalės rajono savivaldybė,

Švenčionių rajono savivaldybė,

Tauragės rajono savivaldybė,

Telšių rajono savivaldybė,

Trakų rajono savivaldybė,

Ukmergės rajono savivaldybė,

Utenos rajono savivaldybė,

Varėnos rajono savivaldybė,

Vilniaus miesto savivaldybė,

Vilniaus rajono savivaldybė,

Vilkaviškio rajono savivaldybė,

Visagino savivaldybė,

Zarasų rajono savivaldybė.

6.   Polonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Polonia:

w województwie warmińsko-mazurskim:

gminy Kalinowo, Stare Juchy, Prostki oraz gmina wiejska Ełk w powiecie ełckim,

powiat elbląski,

powiat miejski Elbląg,

powiat gołdapski,

powiat piski,

gminy Górowo Iławeckie z miastem Górowo Iławeckie i Sępopol w powiecie bartoszyckim,

gminy Biskupiec, Kolno, część gminy Olsztynek położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr S51 biegnącą od wschodniej granicy gminy do miejscowości Ameryka oraz na zachód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od skrzyżowania z drogą S51 do północnej granicy gminy, łączącej miejscowości Mańki – Mycyny – Ameryka w powiecie olsztyńskim,

gminy Dąbrówno, Grunwald, część gminy Małdyty położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7, część gminy Miłomłyn położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7, część gminy wiejskiej Ostróda położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7 oraz na południe od drogi nr 16, część miasta Ostróda położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7 w powiecie ostródzkim,

powiat giżycki,

powiat braniewski,

powiat kętrzyński,

gminy Lubomino i Orneta w powiecie lidzbarskim,

gmina Nidzica i część gminy Kozłowo położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie nidzickim,

gminy Dźwierzuty, Jedwabno, Pasym, Szczytno i miasto Szczytno i Świętajno w powiecie szczycieńskim,

powiat mrągowski,

gminy Lubawa, miasto Lubawa, Zalewo i część gminy wiejskiej Iława położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 521 biegnącą od zachodniej granicy gminy do zachodniej granicy miasta Iława oraz na wschód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od południowej granicy gminy miasta Iława przez miejscowość Katarzynki do południowej granicy gminy w powiecie iławskim,

powiat węgorzewski,

część gminy wiejskiej Działdowo położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejowe biegnące od wschodniej do zachodniej granicy gminy w powiecie działdowskim,

w województwie podlaskim:

powiat bielski,

powiat grajewski,

powiat moniecki,

powiat sejneński,

gminy Łomża, Piątnica, Jedwabne, Przytuły i Wizna w powiecie łomżyńskim,

powiat miejski Łomża,

powiat siemiatycki,

powiat hajnowski,

gminy Ciechanowiec, Klukowo, Szepietowo, Kobylin-Borzymy, Nowe Piekuty, Sokoły i część gminy Kulesze Kościelne położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie wysokomazowieckim,

gmina Rutki i część gminy Kołaki Kościelne położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie zambrowskim,

powiat kolneński z miastem Kolno,

powiat białostocki,

gminy Filipów, Jeleniewo, Przerośl, Raczki, Rutka-Tartak, Suwałki, Szypliszki Wiżajny oraz część gminy Bakałarzewo położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę 653 biegnącej od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą 1122B oraz na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 1122B biegnącą od drogi 653 w kierunku południowym do skrzyżowania z drogą 1124B i następnie na północny - wschód od drogi nr 1124B biegnącej od skrzyżowania z drogą 1122B do granicy z gminą Raczki w powiecie suwalskim,

powiat miejski Suwałki,

powiat augustowski,

powiat sokólski,

powiat miejski Białystok,

w województwie mazowieckim:

powiat siedlecki,

powiat miejski Siedlce,

gminy Bielany, Ceranów, Jabłonna Lacka, Kosów Lacki, Repki, Sabnie, Sterdyń i gmina wiejska Sokołów Podlaski w powiecie sokołowskim,

gminy Grębków i Wierzbno w powiecie węgrowskim,

powiat łosicki,

powiat ciechanowski,

powiat sochaczewski,

gminy Policzna, Przyłęk, Tczów i Zwoleń w powiecie zwoleńskim,

powiat kozienicki,

gminy Chotcza i Solec nad Wisłą w powiecie lipskim,

gminy Gózd, Jastrzębia, Jedlnia Letnisko, Pionki z miastem Pionki, Skaryszew, Jedlińsk, Przytyk, Zakrzew, część gminy Iłża położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 9, część gminy Wolanów położona na północ od drogi nr 12 w powiecie radomskim,

gminy Bodzanów, Bulkowo, Staroźreby, Słubice, Wyszogród i Mała Wieś w powiecie płockim,

powiat nowodworski,

powiat płoński,

gminy Pokrzywnica, Świercze i część gminy Winnica położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Bielany, Winnica i Pokrzywnica w powiecie pułtuskim,

gminy Dębówka, Klembów, Poświętne, Radzymin, Wołomin, miasto Kobyłka, miasto Marki, miasto Ząbki, miasto Zielonka w powiecie wołomińskim,

gminy Borowie, Garwolin z miastem Garwolin, Miastków Kościelny, Parysów, Pilawa, część gminy Wilga położona na północ od linii wyznaczonej przez rzekę Wilga biegnącą od wschodniej granicy gminy do ujścia do rzeki Wisły, część gminy Górzno położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Łąki i Górzno biegnącą od wschodniej granicy gminy, następnie od miejscowości Górzno na północ od drogi nr 1328 W biegnącej do drogi nr 17, a następnie na północ od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od drogi nr 17 do zachodniej granicy gminy przez miejscowości Józefów i Kobyla Wola w powiecie garwolińskim,

gminy Boguty – Pianki, Zaręby Kościelne, Nur i część gminy Małkinia Górna położona na południe od rzeki Brok w powiecie ostrowskim,

gminy Stupsk, Wiśniewo i Strzegowo w powiecie mławskim,

gminy Chlewiska i Szydłowiec w powiecie szydłowieckim,

powiat miński,

powiat otwocki,

powiat warszawski zachodni,

powiat legionowski,

powiat piaseczyński,

powiat pruszkowski,

powiat grójecki,

powiat grodziski,

powiat żyrardowski,

powiat białobrzeski,

powiat przysuski,

powiat miejski Warszawa,

w województwie lubelskim:

powiat bialski,

powiat miejski Biała Podlaska,

gminy Batorz, Godziszów, Janów Lubelski, Modliborzyce i Potok Wielki w powiecie janowskim,

gminy Janowiec, Kazimierz Dolny, Końskowola, Kurów, Markuszów, Nałęczów, Puławy z miastem Puławy, Wąwolnica i Żyrzyn w powiecie puławskim,

gminy Nowodwór, miasto Dęblin i część gminy Ryki położona na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejową powiecie ryckim,

gminy Adamów, Krzywda, Stoczek Łukowski z miastem Stoczek Łukowski, Wola Mysłowska, Trzebieszów, Stanin, Wojcieszków, gmina wiejska Łuków i miasto Łuków w powiecie łukowskim,

powiat lubelski,

powiat miejski Lublin,

gminy Niedźwiada, Ostrów Lubelski, Serniki i Uścimów w powiecie lubartowskim,

powiat łęczyński,

powiat świdnicki,

gminy Fajsławice, Gorzków, Izbica, Krasnystaw z miastem Krasnystaw, Kraśniczyn, Łopiennik Górny, Siennica Różana i część gminy Żółkiewka położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 842 w powiecie krasnostawskim,

gminy Chełm, Ruda – Huta, Sawin, Rejowiec, Rejowiec Fabryczny z miastem Rejowiec Fabryczny, Siedliszcze, Wierzbica, część gminy Dorohusk położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową, część gminy Wojsławice położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę 1839L, część gminy Leśniowice położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę 1839L w powiecie chełmskim,

powiat miejski Chełm,

powiat kraśnicki,

powiat opolski,

powiat parczewski,

powiat włodawski,

powiat radzyński,

w województwie podkarpackim:

powiat stalowowolski,

gminy Oleszyce, Lubaczów z miastem Lubaczów, Wielkie Oczy w powiecie lubaczowskim,

część gminy Kamień położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 19, część gminy Sokołów Małopolski położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 875 w powiecie rzeszowskim,

gminy Cmolas i Majdan Królewski w powiecie kolbuszowskim,

gminy Grodzisko Dolne, część gminy wiejskiej Leżajsk położona na południe od miasta Leżajsk oraz na zachód od linii wyznaczonej przez rzekę San, w powiecie leżajskim,

gmina Jarocin, część gminy Harasiuki położona na północ od linii wyznaczona przez drogę nr 1048 R, część gminy Ulanów położona na północ od linii wyznaczonej przez rzekę Tanew, część gminy Nisko położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 19 oraz na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 19, część gminy Jeżowe położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 19 w powiecie niżańskim,

powiat tarnobrzeski,

w województwie pomorskim:

gminy Dzierzgoń i Stary Dzierzgoń w powiecie sztumskim,

gmina Stare Pole w powiecie malborskim,

gminy Stegny, Sztutowo i część gminy Nowy Dwór Gdański położona na północny - wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 55 biegnącą od południowej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 7, następnie przez drogę nr 7 i S7 biegnącą do zachodniej granicy gminy w powiecie nowodworskim,

w województwie świętokrzyskim:

gmina Tarłów i część gminy Ożarów położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 74 w powiecie opatowskim,

część gminy Brody położona na zachód od linii kolejowej biegnącej od miejscowości Marcule i od północnej granicy gminy przez miejscowości Klepacze i Karczma Kunowska do południowej granicy gminy oraz na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 9 i na północny - wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 0618T biegnącą od północnej granicy gminy do skrzyżowania w miejscowości Lipie oraz przez drogę biegnącą od miejscowości Lipie do wschodniej granicy gminy i część gminy Mirzec położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 744 biegnącą od południowej granicy gminy do miejscowości Tychów Stary a następnie przez drogę nr 0566T biegnącą od miejscowości Tychów Stary w kierunku północno – wschodnim do granicy gminy w powiecie starachowickim,

gmina Gowarczów, część gminy Końskie położona na wschód od linii kolejowej, część gminy Stąporków położona na północ od linii kolejowej w powiecie koneckim,

w województwie lubuskim:

powiat wschowski,

gmina Kostrzyn nad Odrą i część gminy Witnica położona na południowy zachód od drogi biegnącej od zachodniej granicy gminy od miejscowości Krześnica, przez miejscowości Kamień Wielki - Mościce - Witnica - Kłopotowo do południowej granicy gminy w powiecie gorzowskim,

gminy Gubin z miastem Gubin, Maszewo i część gminy Bytnica położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 1157F w powiecie krośnieńskim,

powiat słubicki,

gminy Słońsk, Sulęcin i Torzym w powiecie sulęcińskim,

gminy Bledzew i Międzyrzecz w powiecie międzyrzeckim,

gminy Kolsko, część gminy Kożuchów położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 283 biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 290 i na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 290 biegnącej od miasta Mirocin Dolny do zachodniej granicy gminy, część gminy Bytom Odrzański położona na północny zachód od linii wyznaczonej przez drogi nr 293 i 326, część gminy Nowe Miasteczko położona na zachód od linii wyznaczonych przez drogi 293 i 328, część gminy Siedlisko położona na północny zachód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od rzeki Odry przy południowe granicy gminy do drogi nr 326 łączącej się z drogą nr 325 biegnącą w kierunku miejscowości Różanówka do skrzyżowania z drogą nr 321 biegnącą od tego skrzyżowania w kierunku miejscowości Bielawy, a następnie przedłużoną przez drogę przeciwpożarową biegnącą od drogi nr 321 w miejscowości Bielawy do granicy gminy w powiecie nowosolskim,

gminy Nowogród Bobrzański, Trzebiechów część gminy Bojadła położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 278 biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 282 i na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 282 biegnącej od miasta Bojadła do zachodniej granicy gminy i część gminy Sulechów położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr S3 w powiecie zielonogórskim,

powiat żarski,

gminy Brzeźnica, Iłowa, Małomice, Szprotawa, Wymiarki, Żagań, miasto Żagań, miasto Gozdnica, część gminy Niegosławice położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 328 w powiecie żagańskim,

gminy Lubrza, Łagów i Świebodzin w powiecie świebodzińskim,

w województwie dolnośląskim:

gmina Pęcław, część gminy Kotla położona na północ od linii wyznaczonej przez rzekę Krzycki Rów, część gminy wiejskiej Głogów położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogi nr 12, 319 oraz 329, część miasta Głogów położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 12 w powiecie głogowskim,

gminy Grębocice i Polkowice w powiecie polkowickim,

w województwie wielkopolskim:

gminy Przemęt i Wolsztyn w powiecie wolsztyńskim,

gmina Wielichowo część gminy Kamieniec położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 308 i część gminy Rakoniewice położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 305 w powiecie grodziskim,

gminy Lipno, Osieczna, Wijewo, Włoszakowice i część gminy Święciechowa położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 12 w powiecie leszczyńskim,

gmina Śmigiel, część gminy wiejskiej Kościan położona na południowy – wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 5 oraz na zachód od linii wyznaczonej przez kanał Obry, część gminy Krzywiń położona na zachód od linii wyznaczonej przez kanał Obry w powiecie kościańskim,

powiat miejski Leszno,

powiat obornicki,

część gminy Połajewo na położona na południe od drogi łączącej miejscowości Chraplewo, Tarnówko-Boruszyn, Krosin, Jakubowo, Połajewo - ul. Ryczywolska do północno-wschodniej granicy gminy w powiecie czarnkowsko-trzcianeckim,

gmina Suchy Las, część gminy wiejskiej Murowana Goślina położona na północ od linii kolejowej biegnącej od północnej granicy miasta Murowana Goślina do północno-wschodniej granicy gminy oraz część gminy Rokietnica położona na północ i na wschód od linii kolejowej biegnącej od północnej granicy gminy w miejscowości Krzyszkowo do południowej granicy gminy w miejscowości Kiekrz w powiecie poznańskim,

część gminy Szamotuły położona na wschód od wschodniej granicy miasta Szamotuły i na północ od linii kolejowej biegnącej od południowej granicy miasta Szamotuły do południowo-wschodniej granicy gminy oraz część gminy Obrzycko położona na wschód od drogi nr 185 łączącej miejscowości Gaj Mały, Słopanowo i Obrzycko do północnej granicy miasta Obrzycko, a następnie na wschód od drogi przebiegającej przez miejscowość Chraplewo w powiecie szamotulskim.

w województwie łódzkim:

gminy Białaczów, Drzewica, Opoczno i Poświętne w powiecie opoczyńskim,

gminy Biała Rawska, Regnów i Sadkowice w powiecie rawskim,

gmina Kowiesy w powiecie skierniewickim,

w województwie zachodniopomorskim:

gmina Boleszkowice i część gminy Dębno położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 126 biegnącą od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 23 w miejscowości Dębno, następnie na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 23 do skrzyżowania z ul. Jana Pawła II w miejscowości Cychry, następnie na południe od ul. Jana Pawła II do skrzyżowania z ul. Ogrodową i dalej na południe od linii wyznaczonej przez ul. Ogrodową, której przedłużenie biegnie do wschodniej granicy gminy w powiecie myśliborskim,

gminy Mieszkowice, Moryń, część gminy Cedynia położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 124 biegnącą od zachodniej granicy gminy do miasta Cedynia, a następnie na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 125 biegnącą od miasta Cedynia do wschodniej granicy gminy w powiecie gryfińskim.

7.   Slovacchia

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Slovacchia:

the whole district of Gelnica,

the whole district of Spišská Nová Ves,

the whole district of Levoča,

in the district of Michalovce, the whole municipalities of the district not included in Part I,

the whole district of Košice-okolie,

the whole district of Rožnava, except the municipalities included in Part I,

the whole city of Košice,

the whole district of Sobrance,

in the district of Vranov nad Topľou, the whole municipalities of Zámutov, Rudlov, Jusková Voľa, Banské, Cabov, Davidov, Kamenná Poruba, Vechec, Čaklov, Soľ, Komárany, Čičava, Nižný Kručov, Vranov nad Topľou, Sačurov, Sečovská Polianka, Dlhé Klčovo, Nižný Hrušov, Poša, Nižný Hrabovec, Hencovce, Kučín, Majerovce, Sedliská, Kladzany and Tovarnianska Polianka, Herrmanovce nad Topľou, Petrovce, Pavlovce, Hanušovce nad Topľou, Medzianky, Radvanovce, Babie, Vlača, Ďurďoš, Prosačov, Remeniny, Skrabské, Bystré, Petkovce, Michalok, Vyšný Žipov, Čierne nad Topľou, Zlatník, Hlinné, Jastrabie nad Topľou, Merník,

the whole district of Prešov,

in the whole district of Sabinov,

in the district of Svidník, the whole municipalities of Dukovce, Želmanovce, Kuková, Kalnište, Lužany pri Ondave, Lúčka, Giraltovce, Kračúnovce, Železník, Kobylince, Mičakovce,

the whole district of Bardejov,

in the district of Stará Ľubovňa, the whole municipalities of Kyjov, Pusté Pole, Šarišské Jastrabie, Čirč, Ruská Voľa nad Popradom, Obručné, Vislanka, Ďurková, Plaveč, Ľubotín, Orlov,

in the district of Revúca, the whole municipalities of Gemer, Tornaľa, Žiar, Gemerská Ves, Levkuška, Otročok, Polina, Rašice, Licince, Leváre, Držkovce, Chvalová, Sekerešovo, Višňové, Gemerské Teplice, Gemerský Sad, Hucín, Jelšava, Nadraž, Prihradzany, Šivetice, Kameňany,

in the district of Rimavská Sobota, the whole municipalities of Abovce, Barca, Bátka, Cakov, Chanava, Dulovo, Figa, Gemerské Michalovce, Hubovo, Ivanice, Kaloša, Kesovce, Kráľ, Lenartovce, Lenka, Neporadza, Orávka, Radnovce, Rakytník, Riečka, Rimavská Seč, Rumince, Stránska, Uzovská Panica, Valice, Vieska nad Blhom, Vlkyňa, Vyšné Valice, Včelince, Zádor, Číž, Štrkovec Tomášovce, Žíp, Španie Pole, Hostišovce, Budikovany, Teplý Vrch, Veľký Blh, Janice, Chrámec, Orávka, Martinová, Bottovo, Dubovec, Šimonovce, Širkovce Drňa, Hostice, Gemerské Dechtáre, Jestice, Petrovce, Dubno, Gemerský Jablonec,

in the district of Veľký Krtíš, the whole municipalities of Ľuboriečka, Muľa, Dolná Strehová, Závada, Pravica, Chrťany, Senné, Brusník, Horná Strehová, Slovenské Kľačany, Vieska, Veľký Lom, Suché Brezovo, Horné Strháre, Dolné Strháre, Modrý Kameň,Veľký Krtíš, Veľké Zlievce, Malé Zlievce, Veľké Stračiny, Malé Stračiny, Bušince, Čeláre, Gabušovce, Zombor, Olováry, Malý Krtíš, Nová Ves

in the district of Lučenec the whole municipalities of Kalonda, Panické Dravce, Halič, Mašková, Lehôtka, Ľuboreč, Jelšovec, Veľká nad Ipľom, Trenč, Rapovce, Mučín, Lipovany.

8.   Germania

Le seguenti zone soggette a restrizioni II in Germania:

Bundesland Brandenburg:

Landkreis Oder-Spree:

Gemeinde Grunow-Dammendorf,

Gemeinde Mixdorf

Gemeinde Schlaubetal,

Gemeinde Neuzelle,

Gemeinde Neißemünde,

Gemeinde Lawitz,

Gemeinde Eisenhüttenstadt,

Gemeinde Vogelsang,

Gemeinde Ziltendorf,

Gemeinde Wiesenau,

Gemeinde Friedland,

Gemeinde Siehdichum

Gemeinde Müllrose,

Gemeinde Groß Lindow,

Gemeinde Brieskow-Finkenheerd,

Gemeinde Ragow-Merz,

Gemeinde Beeskow,

Gemeinde Rietz-Neuendorf mit den Gemarkungen Groß Rietz und Birkholz,

Gemeinde Tauche mit den Gemarkungen Stremmen, Ranzig, Trebatsch, Sabrodt, Sawall, Mitweide und Tauche,

Landkreis Dahme-Spreewald:

Gemeinde Jamlitz,

Gemeinde Lieberose,

Gemeinde Schwielochsee mit den Gemarkungen Goyatz, Jessern, Lamsfeld, Ressen, Speichrow und Zaue,

Landkreis Spree-Neiße:

Gemeinde Schenkendöbern mit den Gemarkungen Stakow, Reicherskreuz, Groß Drewitz, Sembten, Lauschütz, Krayne, Lübbinchen, Grano, Pinnow, Bärenklau, Schenkendöbern und Atterwasch,

Gemeinde Guben mit den Gemarkungen Bresinchen, Guben und Deulowitz,

Landkreis Märkisch-Oderland:

Gemeinde Zechin,

Gemeinde Bleyen-Genschmar,

Gemeinde Golzow,

Gemeinde Küstriner Vorland,

Gemeinde Alt Tucheband,

Gemeinde Reitwein,

Gemeinde Podelzig,

Gemeinde Letschin mit der Gemarkung Sophienthal,

Gemeinde Seelow – östlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Vierlinden – östlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Lindendorf – östlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Fichtenhöhe – östlich der Bahnstrecke RB 60,

Gemeinde Lebus mit den Gemarkungen Lebus und Mallnow – östlich der Bahnstrecke RB 60,

Bundesland Sachsen:

Landkreis Görlitz:

Gemeinde Bad Muskau,

Gemeinde Krauschwitz i.d. O.L. östlich der Linie: Straßenzug B115/B156 nördlicher Teil (Jämlitzer Weg) bis Abzweig Forstweg, weiter entlang des Wildzaunes: Forstweg – Bautzener Straße – Waldstück „Drachenberge“ – S126 bis B115,

Gemeinde Hähnichen östlich der B115,

Gemeinde Horka nördlich der Bahnstrecke DB6207 «Roßlau (Elbe) – Horka – Grenze DE/PL»,

Gemeinde Neißeaue nördlich der Bahnstrecke DB6207 «Roßlau (Elbe) – Horka – Grenze DE/PL»,

Gemeinde Niesky östlich der B115 und nördlich der Bahnstrecke DB6207 «Roßlau (Elbe) – Horka – Grenze DE/PL»,

Gemeinde Rietschen östlich der B115,

Gemeinde Rothenburg/O.L. nördlich der Bahnstrecke DB6207 «Roßlau (Elbe) – Horka – Grenze DE/PL»,

Gemeinde Weißkeißel östlich der B115 sowie Gebiet westlich der B115 und nördlich der S126 (Friedhof).

PARTE III

1.   Bulgaria

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Bulgaria:

the whole region of Blagoevgrad,

the whole region of Dobrich,

the whole region of Gabrovo,

the whole region of Kardzhali,

the whole region of Lovech,

the whole region of Montana,

the whole region of Pleven,

the whole region of Razgrad,

the whole region of Ruse,

the whole region of Shumen,

the whole region of Silistra,

the whole region of Sliven,

the whole region of Sofia city,

the whole region of Sofia Province,

the whole region of Targovishte,

the whole region of Vidin,

the whole region of Varna,

the whole region of Veliko Tarnovo,

the whole region of Vratza,

in Burgas region:

the whole municipality of Burgas,

the whole municipality of Kameno,

the whole municipality of Malko Tarnovo,

the whole municipality of Primorsko,

the whole municipality of Sozopol,

the whole municipality of Sredets,

the whole municipality of Tsarevo,

the whole municipality of Sungurlare,

the whole municipality of Ruen,

the whole municipality of Aytos.

2.   Lettonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Lettonia:

Aizputes novada Kalvenes pagasta daļa uz austrumiem no ceļa pie Vārtājas upes līdz autoceļam A9, uz ziemeļiem no autoceļa A9, uz austrumiem no autoceļa V1200, Kazdangas pagasta daļa uz austrumiem no ceļa V1200, P115, P117, V1296,

Kuldīgas novada, Laidu pagasta daļa uz dienvidiem no autoceļa V1296,

Skrundas novada Rudbāržu, Nīkrāces pagasts, Raņķu pagasta daļa uz dienvidiem no autoceļa V1272 līdz robežai ar Ventas upi, Skrundas pagasts (izņemot pagasta daļa no Skrundas uz ziemeļiem no autoceļa A9 un austrumiem no Ventas upes), Skrundas pilsēta,

Vaiņodes novada Embūtes pagasta daļa uz ziemeļiem autoceļa P116, P106.

3.   Lituania

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Lituania:

Jurbarko rajono savivaldybė: Seredžiaus ir Juodaičių seniūnijos,

Kauno rajono savivaldybė: Čekiškės seniūnija, Babtų seniūnijos dalis į vakarus nuo kelio A1ir Vilkijos apylinkių seniūnijos dalis į rytus nuo kelio Nr. 1907,

Kėdainių rajono savivaldybė: Pernaravos seniūnija ir Josvainių seniūnijos pietvakarinė dalis tarp kelio Nr. 229 ir Nr. 2032,

Plungės rajono savivaldybė: Alsėdžių, Babrungo, Paukštakių, Platelių ir Žemaičių Kalvarijos seniūnijos,

Raseinių rajono savivaldybė: Ariogalos ir Ariogalos miesto seniūnijos,

Skuodo rajono savivaldybės: Barstyčių, Notėnų ir Šačių seniūnijos.

4.   Polonia

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Polonia:

w województwie warmińsko-mazurskim:

gminy Bisztynek i Bartoszyce z miastem Bartoszyce w powiecie bartoszyckim,

gminy Kiwity i Lidzbark Warmiński z miastem Lidzbark Warmiński w powiecie lidzbarskim,

gminy Łukta, Morąg, Miłakowo, część gminy Małdyty położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7, część gminy Miłomłyn położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7, część gminy wiejskiej Ostróda położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr S7 oraz na północ od drogi nr 16, część miasta Ostróda położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr w powiecie ostródzkim,

powiat olecki,

gminy Barczewo, Gietrzwałd, Jeziorany, Jonkowo, Dywity, Dobre Miasto, Purda, Stawiguda, Świątki, część gminy Olsztynek położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr S51 biegnącą od wschodniej granicy gminy do miejscowości Ameryka oraz na wschód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od skrzyżowania z drogą S51 do północnej granicy gminy, łączącej miejscowości Mańki – Mycyny – Ameryka w powiecie olsztyńskim,

powiat miejski Olsztyn,

w województwie podlaskim:

część gminy Bakałarzewo położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę 653 biegnącej od zachodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą 1122B oraz na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 1122B biegnącą od drogi 653 w kierunku południowym do skrzyżowania z drogą 1124B i następnie na południowy - zachód od drogi nr 1124B biegnącej od skrzyżowania z drogą 1122B do granicy z gminą Raczki w powiecie suwalskim,

w województwie mazowieckim:

gminy Łaskarzew z miastem Łaskarzew, Maciejowice, Sobolew, Trojanów, Żelechów, część gminy Wilga położona na południe od linii wyznaczonej przez rzekę Wilga biegnącą od wschodniej granicy gminy do ujścia do rzeki Wisły, część gminy Górzno położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę łączącą miejscowości Łąki i Górzno biegnącą od wschodniej granicy gminy, następnie od miejscowości Górzno na południe od drogi nr 1328 W biegnącej do drogi nr 17, a następnie na południe od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od drogi nr 17 do zachodniej granicy gminy przez miejscowości Józefów i Kobyla Wola w powiecie garwolińskim,

część gminy Iłża położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 9 w powiecie radomskim,

gmina Kazanów w powiecie zwoleńskim,

gminy Ciepielów, Lipsko, Rzeczniów i Sienno w powiecie lipskim,

w województwie lubelskim:

powiat tomaszowski,

gminy Białopole, Dubienka, Kamień, Żmudź, część gminy Dorohusk położona na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejową, część gminy Wojsławice położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę 1839L, część gminy Leśniowice położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę 1839L w powiecie chełmskim,

gmina Rudnik i część gminy Żółkiewka położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 842 w powiecie krasnostawskim,

powiat zamojski,

powiat miejski Zamość,

powiat biłgorajski,

powiat hrubieszowski,

gminy Dzwola i Chrzanów w powiecie janowskim,

gmina Serokomla w powiecie łukowskim,

gminy Abramów, Kamionka, Michów, Lubartów z miastem Lubartów, Firlej, Jeziorzany, Kock, Ostrówek w powiecie lubartowskim,

gminy Kłoczew, Stężyca, Ułęż i część gminy Ryki położona na północ od linii wyznaczonej przez linię kolejową w powiecie ryckim,

gmina Baranów w powiecie puławskim,

w województwie podkarpackim:

gminy Cieszanów, Horyniec – Zdrój, Narol i Stary Dzików w powiecie lubaczowskim,

gminy Kuryłówka, Nowa Sarzyna, miasto Leżajsk, część gminy wiejskiej Leżajsk położona na północ od miasta Leżajsk oraz część gminy wiejskiej Leżajsk położona na wschód od linii wyznaczonej przez rzekę San, w powiecie leżajskim,

gminy Krzeszów, Rudnik nad Sanem, część gminy Harasiuki położona na południe od linii wyznaczona przez drogę nr 1048 R, część gminy Ulanów położona na południe od linii wyznaczonej przez rzekę Tanew, część gminy Nisko położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 19 oraz na południe od linii wyznaczonej przez linię kolejową biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 19, część gminy Jeżowe położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 19 w powiecie niżańskim,

gminy Chłopice, Jarosław z miastem Jarosław, Laszki, Wiązownica, Pawłosiów, Radymno z miastem Radymno, w powiecie jarosławskim,

gmina Stubno w powiecie przemyskim,

część gminy Kamień położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 19 w powiecie rzeszowskim,

gminy Adamówka, Sieniawa, Tryńcza, miasto Przeworsk, część gminy wiejskiej Przeworsk położona na wschód od miasta Przeworsk i na wschód od linii wyznaczonej przez autostradę A4 biegnącą od granicy z gminą Tryńcza do granicy miasta Przeworsk, część gminy Zarzecze położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 1594R biegnącą od północnej granicy gminy do miejscowości Zarzecze oraz na północ od linii wyznaczonej przez drogi nr 1617R oraz 1619R biegnącą do południowej granicy gminy w powiecie przeworskim,

w województwie lubuskim:

gminy Nowa Sól i miasto Nowa Sól, Otyń oraz część gminy Kożuchów położona na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 283 biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 290 i na północ od linii wyznaczonej przez drogę nr 290 biegnącej od miasta Mirocin Dolny do zachodniej granicy gminy, część gminy Bytom Odrzański położona na południowy wschód od linii wyznaczonej przez drogi nr 293 i 326, część gminy Nowe Miasteczko położona na wschód od linii wyznaczonych przez drogi 293 i 328, część gminy Siedlisko położona na południowy wschód od linii wyznaczonej przez drogę biegnącą od rzeki Odry przy południowe granicy gminy do drogi nr 326 łączącej się z drogą nr 325 biegnącą w kierunku miejscowości Różanówka do skrzyżowania z drogą nr 321 biegnącą od tego skrzyżowania w kierunku miejscowości Bielawy, a następnie przedłużoną przez drogę przeciwpożarową biegnącą od drogi nr 321 w miejscowości Bielawy do granicy gminy w powiecie nowosolskim,

gminy Babimost, Czerwieńsk, Kargowa, Świdnica, Zabór, część gminy Bojadła położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 278 biegnącą od wschodniej granicy gminy do skrzyżowania z drogą nr 282 i na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 282 biegnącej od miasta Bojadła do zachodniej granicy gminy i część gminy Sulechów położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr S3 w powiecie zielonogórskim,

część gminy Niegosławice położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 328 w powiecie żagańskim,

powiat miejski Zielona Góra,

gminy Skąpe, Szczaniec i Zbąszynek w powiecie świebodzińskim,

gminy Bobrowice, Dąbie, Krosno Odrzańskie i część gminy Bytnica położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 1157F w powiecie krośnieńskim,

część gminy Trzciel położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 92 w powiecie międzyrzeckim,

w województwie wielkopolskim:

gmina Zbąszyń, część gminy Miedzichowo położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 92, część gminy Nowy Tomyśl położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 305 w powiecie nowotomyskim,

gmina Siedlec w powiecie wolsztyńskim,

część gminy Rakoniewice położona na wschód od linii wyznaczonej przez drogę nr 305 w powiecie grodziskim,

gminy Chocz, Czermin, Gołuchów, Pleszew i część gminy Gizałki położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 443 w powiecie pleszewskim,

część gminy Grodziec położona na południe od linii wyznaczonej przez drogę nr 443 w powiecie konińskim,

gminy Blizanów, Stawiszyn, Żelazków w powiecie kaliskim,

w województwie dolnośląskim:

gminy Jerzmanowa, Żukowice, część gminy Kotla położona na południe od linii wyznaczonej przez rzekę Krzycki Rów, część gminy wiejskiej Głogów położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogi nr 12, 319 oraz 329, część miasta Głogów położona na zachód od linii wyznaczonej przez drogę nr 12 w powiecie głogowskim,

gminy Gaworzyce, Radwanice i część gminy Przemków położona na północ od linii wyznaczonej prze drogę nr 12 w powiecie polkowickim,

w województwie świętokrzyskim:

część gminy Brody położona na wschód od linii kolejowej biegnącej od miejscowości Marcule i od północnej granicy gminy przez miejscowości Klepacze i Karczma Kunowska do południowej granicy gminy w powiecie starachowickim.

5.   Romania

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Romania:

Zona orașului București,

Județul Constanța,

Județul Satu Mare,

Județul Tulcea,

Județul Bacău,

Județul Bihor,

Județul Bistrița Năsăud,

Județul Brăila,

Județul Buzău,

Județul Călărași,

Județul Dâmbovița,

Județul Galați,

Județul Giurgiu,

Județul Ialomița,

Județul Ilfov,

Județul Prahova,

Județul Sălaj,

Județul Suceava

Județul Vaslui,

Județul Vrancea,

Județul Teleorman,

Judeţul Mehedinţi,

Județul Gorj,

Județul Argeș,

Judeţul Olt,

Judeţul Dolj,

Județul Arad,

Județul Timiș,

Județul Covasna,

Județul Brașov,

Județul Botoșani,

Județul Vâlcea,

Județul Iași,

Județul Hunedoara,

Județul Alba,

Județul Sibiu,

Județul Caraș-Severin,

Județul Neamț,

Județul Harghita,

Județul Mureș,

Județul Cluj,

Județul Maramureş.

6.   Slovacchia

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Slovacchia:

the whole district of Trebišov.

7.   Italia

Le seguenti zone soggette a restrizioni III in Italia:

tutto il territorio della Sardegna.


ALLEGATO II

MISURE DI BIOSICUREZZA RAFFORZATE PER GLI STABILIMENTI DI SUINI DETENUTI SITUATI NELLE ZONE SOGGETTE A RESTRIZIONI I, II E III

[di cui all’articolo 16, paragrafo 1, lettera b), punto i)]

1.   

Le seguenti misure di biosicurezza rafforzate di cui all’articolo 16, paragrafo 1, lettera b), punto i), si applicano agli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III negli Stati membri interessati in caso di movimenti autorizzati di partite di:

a)

suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni I, II e III al di fuori di tali zone come previsto agli articoli 22, 23, 24, 25, 28 e 29;

b)

materiale germinale ottenuto da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona come previsto agli articoli 31 e 32;

c)

sottoprodotti di origine animale ottenuti da suini detenuti in una zona soggetta a restrizioni II al di fuori di tale zona come previsto agli articoli 35 e 37;

d)

carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nelle zone soggette a restrizioni II e III al di fuori di tali zone come previsto agli articoli 38, 39 e 40.

2.   

Gli operatori degli stabilimenti di suini detenuti situati nelle zone soggette a restrizioni I, II e III negli Stati membri interessati provvedono affinché, in caso di movimenti autorizzati al di fuori di tali zone, negli stabilimenti di suini detenuti siano applicate le seguenti misure di biosicurezza rafforzate:

a)

assenza di contatto, diretto o indiretto, tra i suini detenuti e almeno:

i)

altri suini detenuti provenienti da altri stabilimenti;

ii)

i suini selvatici;

b)

misure igieniche adeguate, come il cambio di abiti e calzature all’ingresso e all’uscita dai locali in cui sono detenuti i suini;

c)

lavaggio e disinfezione delle mani e disinfezione delle calzature all’ingresso dei locali in cui sono detenuti i suini;

d)

assenza di qualsiasi contatto con suini detenuti per un periodo di almeno 48 ore dopo qualsiasi attività di caccia relativa a suini selvatici o qualsiasi altro contatto con suini selvatici;

e)

divieto di ingresso nello stabilimento, compresi i locali, in cui sono detenuti i suini per persone o mezzi di trasporto non autorizzati;

f)

adeguata tenuta di registri con l’indicazione delle persone e dei mezzi di trasporto che accedono allo stabilimento in cui sono detenuti i suini;

g)

i locali e gli edifici degli stabilimenti in cui sono detenuti i suini devono:

i)

essere costruiti in modo tale che nessun altro animale possa entrare nei locali e negli edifici o entrare in contatto con i suini detenuti o con il loro mangime e materiale da lettiera;

ii)

consentire il lavaggio e la disinfezione delle mani;

iii)

consentire la pulizia e la disinfezione dei locali;

iv)

disporre di strutture adeguate per il cambio delle calzature e degli abiti all’ingresso dei locali in cui sono detenuti i suini;

h)

recinzione a prova di bestiame almeno attorno ai locali in cui sono detenuti i suini e agli edifici in cui sono tenuti mangimi e lettiere;

i)

predisposizione di un piano di biosicurezza approvato dall’autorità competente dello Stato membro interessato, che tenga conto del profilo dello stabilimento e della legislazione nazionale; tale piano di biosicurezza deve comprendere almeno:

i)

l’istituzione di zone «pulite» e «sporche» per il personale in funzione della tipologia di azienda, quali spogliatoi, docce, mensa;

ii)

la predisposizione e la revisione, se del caso, delle condizioni logistiche per l’ingresso di nuovi suini detenuti nello stabilimento;

iii)

le procedure per la pulizia e la disinfezione delle strutture, dei mezzi di trasporto, delle attrezzature e per l’igiene del personale;

iv)

norme per quanto riguarda l’alimentazione del personale in loco e un divieto per il personale di detenere suini, se del caso e ove applicabile;

v)

un programma specifico e periodico di sensibilizzazione del personale dello stabilimento;

vi)

la predisposizione e la revisione, se del caso, delle condizioni logistiche destinate a garantire un’adeguata separazione tra le diverse unità epidemiologiche e ad evitare che i suini entrino in contatto, direttamente o indirettamente, con sottoprodotti di origine animale e altre unità;

vii)

le procedure e le istruzioni per l’applicazione delle prescrizioni in materia di biosicurezza durante la costruzione o la riparazione dei locali o degli edifici;

viii)

un audit interno o un’autovalutazione per verificare l’applicazione delle misure di biosicurezza.