02011D0235 — IT — 13.04.2021 — 010.001


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►B

DECISIONE 2011/235/PESC DEL CONSIGLIO

del 12 aprile 2011

concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran

(GU L 100 del 14.4.2011, pag. 51)

Modificata da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  n.

pag.

data

 M1

DECISIONE DI ESECUZIONE 2011/670/PESC DEL CONSIGLIO del 10 ottobre 2011

  L 267

13

12.10.2011

►M2

DECISIONE 2012/168/PESC DEL CONSIGLIO del 23 marzo 2012

  L 87

85

24.3.2012

►M3

DECISIONE 2012/810/PESC DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2012

  L 352

49

21.12.2012

►M4

DECISIONE 2013/124/PESC DEL CONSIGLIO dell’11 marzo 2013

  L 68

57

12.3.2013

 M5

DECISIONE 2014/205/PESC DEL CONSIGLIO del 10 aprile 2014

  L 109

25

12.4.2014

►M6

DECISIONE (PESC) 2015/555 DEL CONSIGLIO del 7 aprile 2015

  L 92

91

8.4.2015

►M7

DECISIONE (PESC) 2016/565 DEL CONSIGLIO dell'11 aprile 2016

  L 96

41

12.4.2016

 M8

DECISIONE (PESC) 2017/689 DEL CONSIGLIO dell'11 aprile 2017

  L 99

21

12.4.2017

 M9

DECISIONE (PESC) 2018/568 DEL CONSIGLIO del 12 aprile 2018

  L 95

14

13.4.2018

 M10

DECISIONE (PESC) 2019/562 DEL CONSIGLIO dell'8 aprile 2019

  L 98

17

9.4.2019

►M11

DECISIONE (PESC) 2020/512 DEL CONSIGLIO del 7 aprile 2020

  L 113

22

8.4.2020

►M12

DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2021/585 DEL CONSIGLIO del 12 aprile 2021

  L 124I

7

12.4.2021

►M13

DECISIONE (PESC) 2021/595 DEL CONSIGLIO dell’12 aprile 2021

  L 125

58

13.4.2021




▼B

DECISIONE 2011/235/PESC DEL CONSIGLIO

del 12 aprile 2011

concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran



Articolo 1

1.  
Gli Stati membri adottano le misure necessarie per impedire l’ingresso o il transito nel loro territorio dei responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran e delle persone ad essi associate, elencati nell’allegato.
2.  
Il paragrafo 1 non comporta l’obbligo per uno Stato membro di rifiutare l’ingresso nel suo territorio ai propri cittadini.
3.  

Il paragrafo 1 fa salve le situazioni in cui uno Stato membro sia vincolato da un obbligo derivante dal diritto internazionale, in particolare:

a) 

in qualità di paese che ospita un’organizzazione intergovernativa internazionale;

b) 

in qualità di paese che ospita una conferenza internazionale convocata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite o sotto gli auspici di questa organizzazione;

c) 

in virtù di un accordo multilaterale che conferisce privilegi e immunità; o

d) 

in virtù del trattato di conciliazione del 1929 (Patti lateranensi) concluso tra la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) e l’Italia.

4.  
Il paragrafo 3 si applica anche qualora uno Stato membro ospiti l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
5.  
Il Consiglio è debitamente informato in ciascuna delle situazioni in cui uno Stato membro concede una deroga ai sensi del paragrafo 3 o 4.
6.  
Gli Stati membri possono concedere deroghe alle misure stabilite a norma del paragrafo 1 quando il viaggio è giustificato da ragioni umanitarie urgenti o dall’esigenza di partecipare a riunioni intergovernative, comprese quelle promosse dall’Unione o ospitate da uno Stato membro che esercita la presidenza di turno dell’OSCE, in cui si conduce un dialogo politico che promuove direttamente la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto in Iran.
7.  
Uno Stato membro che intenda concedere le deroghe di cui al paragrafo 6 presenta al riguardo una notifica scritta al Consiglio. La deroga si considera concessa a meno che, entro due giorni lavorativi dalla ricezione della notifica in questione, vi sia un’obiezione scritta di uno o più membri del Consiglio. Se uno o più membri del Consiglio sollevano obiezioni, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può comunque decidere di concedere la deroga proposta.
8.  
Nei casi in cui uno Stato membro autorizzi, ai sensi del paragrafo 3, 4, 6 o 7, l’ingresso o il transito nel suo territorio delle persone elencate nell’allegato, l’autorizzazione è limitata ai fini e alle persone oggetto dell’autorizzazione stessa.

Articolo 2

1.  
Sono congelati, tutti i fondi e le risorse economiche appartenenti, posseduti, detenuti o controllati da persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran e tutti i fondi e le risorse economiche appartenenti, posseduti, detenuti o controllati da persone ed entità ad esse associate, elencate nell’allegato.
2.  
Nessun fondo o risorsa economica è messo a disposizione, direttamente o indirettamente, o a beneficio delle persone e delle entità di cui all’allegato.
3.  

Alle condizioni che ritiene appropriate l’autorità competente di uno Stato membro può autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati o che taluni fondi o risorse economiche siano messi a disposizione avendo stabilito che i fondi o le risorse economiche in questione sono:

a) 

necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone di cui all’allegato e dei loro familiari da essi dipendenti, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, affitti o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e servizi pubblici;

b) 

destinati esclusivamente al pagamento di onorari congrui e al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;

c) 

destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese di servizio connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati; o

d) 

necessari per coprire spese straordinarie, purché l’autorità competente abbia comunicato all’autorità competente degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell’autorizzazione, i motivi per cui ritiene che dovrebbe essere concessa un’autorizzazione specifica.

Lo Stato membro in questione informa gli altri Stati membri e la Commissione in merito alle autorizzazioni concesse a norma del presente paragrafo.

4.  

In deroga al paragrafo 1, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:

a) 

i fondi o le risorse economiche siano oggetto di un vincolo di natura giudiziaria, amministrativa o arbitrale sorto prima della data in cui la persona o l’entità di cui al paragrafo 1 è stata elencata nell’allegato, o di una decisione di natura giudiziaria, amministrativa o arbitrale adottata prima di tale data;

b) 

i fondi o le risorse economiche vengano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale vincolo o riconosciuti validi da tale decisione, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;

c) 

il vincolo o la decisione non vada a favore di una persona o entità elencata nell’allegato; e

d) 

il riconoscimento del vincolo o della decisione non sia contrario all’ordine pubblico dello Stato membro interessato.

Lo Stato membro in questione informa gli altri Stati membri e la Commissione in merito alle autorizzazioni concesse a norma del presente paragrafo.

5.  
Il paragrafo 1 non osta a che la persona o l’entità inclusa nell’elenco effettui il pagamento dovuto nell’ambito di un contratto concluso prima della data della sua inclusione nell’elenco dell’allegato, purché lo Stato membro interessato abbia determinato che il pagamento non è direttamente o indirettamente percepito da una persona o entità di cui al paragrafo 1.
6.  

Il paragrafo 2 non si applica al versamento su conti congelati di:

a) 

interessi o altri profitti dovuti su detti conti; o

b) 

pagamenti dovuti per contratti, accordi od obblighi conclusi o sorti anteriormente alla data in cui tali conti sono divenuti soggetti alle misure di cui ai paragrafi 1 e 2;

purché tali interessi, altri profitti e pagamenti rimangano soggetti alle misure di cui al paragrafo 1.

▼M2

Articolo 2 bis

Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di apparecchiature o software destinati principalmente ad essere usati per il controllo o l'intercettazione, da parte del regime iraniano, o per suo conto, di internet e delle comunicazioni telefoniche di rete fissa o mobile in Iran, nonché la prestazione di assistenza per l'installazione, il funzionamento o l'aggiornamento di tali apparecchiature o software.

L'Unione adotta le misure necessarie per determinare gli elementi pertinenti che devono essere contemplati dal presente articolo.

Articolo 2 ter

1.  
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione, da parte di cittadini degli Stati membri, o in provenienza dai territori degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera degli stessi, di attrezzature che potrebbero essere usate per la repressione interna, siano esse originarie o meno dei loro territori.
2.  

È altresì vietato:

a) 

prestare, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, servizi di intermediazione o altri servizi attinenti ai prodotti di cui al paragrafo 1 o alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di tali prodotti, a qualunque persona fisica o giuridica, entità od organismo in Iran, o destinati ad essere ivi utilizzati;

b) 

fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria in relazione ai prodotti di cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti, o per la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi connessi, a qualunque persona fisica o giuridica, entità od organismo in Iran, o destinati ad essere ivi utilizzati.

▼M3

3.  
I paragrafi 1 e 2 non si applicano alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all’esportazione di attrezzature che sono destinate esclusivamente alla protezione del personale dell’Unione e dei suoi Stati membri in Iran, ovvero alla prestazione di assistenza tecnica, servizi di intermediazione e altri servizi o alla fornitura di finanziamenti e assistenza finanziaria in relazione a tali attrezzature, autorizzati preventivamente dalla pertinente autorità competente.

▼B

Articolo 3

1.  
Il Consiglio, deliberando su proposta di uno Stato membro o dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, predispone e modifica l’elenco riportato nell’allegato.
2.  
Il Consiglio trasmette la sua decisione e i motivi dell’inserimento nell’elenco alla persona o all’entità interessata direttamente, se l’indirizzo è noto, o mediante la pubblicazione di un avviso, dando alla persona o all’entità la possibilità di presentare osservazioni.
3.  
Qualora siano presentate osservazioni o siano addotte nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina la decisione e ne informa di conseguenza la persona o l’entità interessata.

Articolo 4

1.  
L’allegato indica i motivi dell’inserimento delle persone ed entità interessate nell’elenco.
2.  
L’allegato riporta inoltre, ove disponibili, le informazioni necessarie a identificare le persone o entità interessate. Con riguardo alle persone, tali informazioni possono includere i nomi, compresi gli pseudonimi, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il numero del passaporto e della carta d’identità, il genere, l’indirizzo, se noto, e la funzione o professione. Con riguardo alle entità, tali informazioni possono includere i nomi, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività.

▼M2

Articolo 4 bis

È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l’obiettivo o l’effetto di eludere le misure di cui agli articoli 2 bis e 2 ter.

▼B

Articolo 5

Per massimizzare l’impatto delle misure di cui alla presente decisione, l’Unione incoraggia i paesi terzi ad adottare analoghe misure restrittive.

▼M2

Articolo 6

1.  
La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.

▼M13

2.  
La presente decisione si applica fino al 13 aprile 2022. Essa è costantemente riesaminata. È prorogata o modificata, se del caso, qualora il Consiglio ritenga che i suoi obiettivi non siano stati raggiunti.

▼B




ALLEGATO

Elenco delle persone e delle entità di cui agli articoli 1 e 2

▼M11



Persone

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

▼M13

1.

AHMADI- MOQADDAM Esmail

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1961

Sesso: maschile

Ex consigliere di alto livello per la sicurezza presso il capo di Stato maggiore delle forze armate. Capo della polizia nazionale iraniana dal 2005 fino all’inizio del 2015. Inoltre, capo della polizia Criminalità informatica iraniana (in elenco) dal gennaio 2011 fino all’inizio del 2015. Le forze sotto il suo comando hanno condotto brutali attacchi contro pacifiche manifestazioni di protesta e un violento assalto alla Casa dello studente dell’Università di Teheran nella notte del 15 giugno 2009. Ex capo del quartier generale iraniano a sostegno del popolo yemenita.

12.4.2011

▼M11

2.

ALLAHKARAM Hossein

Luogo di nascita: Najafabad (Iran)

Data di nascita: 1945

Sesso: maschile

Capo del consiglio di coordinamento di Ansar-e Hezbollah ed ex generale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Cofondatore di Ansar-e Hezbollah. Questa forza paramilitare si è resa responsabile di estreme violenze durante la repressione attuata nei confronti degli studenti e delle università nel 1999, 2002 e 2009.

Detiene un ruolo di primo piano all’interno di un’organizzazione pronta a commettere violazioni dei diritti umani a danno dei cittadini, promuovendo per esempio le aggressioni nei confronti delle donne per le loro scelte in fatto di abbigliamento.

12.4.2011

3.

ARAGHI (ERAGHI) Abdollah

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Generale di brigata nell’IRGC. Capo del dipartimento per la sicurezza dello stato maggiore delle forze armate. Ex vicecapo delle forze di terra dell’IRGC. Ha avuto una responsabilità diretta e personale nella repressione delle manifestazioni di protesta dell’intera estate 2009.

12.4.2011

▼M13

4.

FAZLI Ali

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Ex capo del collegio militare Imam Hossein (dal 2018 al giugno 2020). Ex vice comandante delle forze Basij (2009-2018), capo del corpo Seyyed al-Shohada dell’IRGC nella provincia di Teheran (fino al febbraio 2010). Il corpo Seyyed al-Shohada è incaricato della sicurezza nella provincia di Teheran e ha svolto un ruolo chiave nella brutale repressione dei manifestanti del 2009.

12.4.2011

▼M7 —————

▼M11

6.

JAFARI Mohammad-Ali (alias «Aziz Jafari»)

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1.9.1957

Sesso: maschile

Direttore della base sociale e culturale Hazrat-e Baqiatollah. Ex comandante dell’IRGC (settembre 2007-aprile 2019). L’IRGC e la Base Sarollah comandata dal Generale Mohammad-Ali (Aziz) Jafari hanno svolto un ruolo chiave nell’interferenza illegale con le elezioni presidenziali del 2009 attraverso l’arresto e la detenzione di attivisti politici e gli scontri con i manifestanti nelle strade.

12.4.2011

7.

KHALILI Ali

Sesso: maschile

Generale dell’IRGC, con un ruolo di primo piano all’interno della base Sarollah. Ha firmato una lettera, inviata al Ministero della sanità il 26 giugno 2009, che vietava la consegna di documenti o dossier medici alle persone ferite o ricoverate in ospedale durante gli avvenimenti post elettorali.

12.4.2011

▼M13

8.

MOTLAGH Bahram Hosseini

Sesso: maschile

Membro del personale docente dell’Università Imam Hossein (Guardiani della rivoluzione). Ex capo dell’accademia di comando e stato maggiore dell’esercito (DAFOOS). Ex capo del corpo Seyyed al-Shohada dell’IRGC nella provincia di Teheran. Il corpo Seyyed al-Shohada ha svolto un ruolo chiave nell’organizzare la repressione delle manifestazioni di protesta nel 2009.

12.4.2011

▼M11

9.

NAQDI Mohammad-Reza

Luogo di nascita: Najaf (Iraq)

Data di nascita: all’incirca 1952

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Vice coordinatore del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Ex vicecapo dell’IRGC per gli affari culturali e sociali. Ex comandante delle forze Basij (2009-2016). In veste di comandante delle forze Basij dell’IRGC, Naqdi è stato responsabile o complice degli abusi compiuti dalle forze Basij alla fine del 2009, inclusa la violenta reazione alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009, conclusasi con un bilancio di 15 morti e l’arresto di centinaia di manifestanti. Prima di essere nominato comandante delle forze Basij nell’ottobre 2009, Naqdi è stato capo dell’unità d’intelligence delle forze Basij responsabile degli interrogatori delle persone arrestate durante la repressione post elettorale.

12.4.2011

10.

RADAN Ahmad-Reza

Luogo di nascita: Isfahan (Esfahan) (Iran)

Data di nascita: 1963

Sesso: maschile

Capo del centro di studi strategici delle forze dell’ordine iraniane, un organismo collegato alla polizia nazionale. Vicecapo della polizia nazionale iraniana fino a giugno 2014. In qualità di vicecapo della polizia nazionale dal 2008, Radan si è reso responsabile di pestaggi, omicidi nonché arresti e detenzioni arbitrari commessi dalle forze di polizia contro i manifestanti. Attualmente comandante dell’IRGC incaricato di addestrare le forze «antiterrorismo» irachene.

12.4.2011

▼M13

11.

RAJABZADEH Azizollah

Sesso: maschile

Comandante del quartier generale dell’ordine urbano dal 2014. Ex capo dell’Organizzazione di Teheran per l’attenuazione degli effetti delle catastrofi (2010-2013). In qualità di capo della polizia di Teheran fino al gennaio 2010, si è reso responsabile di attacchi violenti da parte delle forze di polizia contro manifestanti e studenti. In qualità di comandante delle forze dell’ordine nella Grande Teheran, era l’esponente di grado più elevato accusato nei casi di abusi perpetrati nel carcere di Kahrizak nel dicembre 2009.

12.4.2011

▼M11

12.

SAJEDI-NIA Hossein

Sesso: maschile

Vicecomandante delle operazioni di polizia. Ex capo della polizia di Teheran, ex vicecapo della polizia nazionale iraniana responsabile delle operazioni di polizia. Ha il compito di coordinare, per il ministero dell’interno, le operazioni di repressione nella capitale iraniana.

12.4.2011

13.

TAEB Hossein

Luogo di nascita: Tehran (Teheran) (Iran)

Data di nascita: 1963

Sesso: maschile

Capo dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC dall’ottobre 2009. Le sue responsabilità sono state ampliate nel maggio 2019 con l’accorpamento dell’ufficio del vicecapo dell’intelligence strategica dell’IRGC e dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC. Comandante delle forze Basij fino all’ottobre 2009. Le forze sotto il suo comando hanno partecipato a pestaggi di massa, omicidi, detenzioni e torture nei confronti di pacifici manifestanti.

12.4.2011

14.

SHARIATI Seyeed Hassan

Sesso: maschile

Consigliere e membro della 28a sezione della Corte suprema. Capo della magistratura di Mashhad fino al settembre 2014. I processi sotto la sua supervisione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati e sulla base di confessioni estorte a mezzo di pressioni e torture. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

▼M13

15.

DORRI-NADJAFABADI Ghorban-Ali

Luogo di nascita: Najafabad (Iran)

Data di nascita: 3.12.1950

Sesso: maschile

Membro dell’Assemblea di esperti e rappresentante della Guida suprema nella provincia Markazi (Centrale) nonché capo della Corte suprema amministrativa. Procuratore generale dell’Iran fino al settembre 2009 nonché ex ministro dell’intelligence sotto la presidenza Khatami. In qualità di procuratore generale dell’Iran, ha ordinato e sovrinteso ai processi farsa seguiti alle prime manifestazioni di protesta post-elettorali, in cui agli imputati sono stati negati i diritti e l’accesso all’assistenza legale.

12.4.2011

▼M13 —————

▼M11

17.

SOLTANI Hodjatoleslam Seyed Mohammad

Sesso: maschile

Capo dell’Organizzazione per la propaganda islamica nella provincia di Khorasan-Razavi. Giudice del tribunale rivoluzionario di Mashhad fino al 2013. I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

18.

HEYDARIFAR Ali-Akbar

Sesso: maschile

Ex giudice, tribunale rivoluzionario di Teheran. Ha partecipato ai processi contro i manifestanti. È stato interrogato dalla magistratura sugli abusi perpetrati a Kahrizak. Ha svolto un ruolo importante nell’emissione degli ordini di detenzione dei detenuti nel carcere di Kahrizak nel 2009. Nel novembre 2014 il suo ruolo nella morte di detenuti è stato ufficialmente riconosciuto dalle autorità iraniane.

12.4.2011

▼M13

19.

JAFARI- DOLATABADI Abbas

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1953

Sesso: maschile

Consulente presso il tribunale disciplinare supremo per i giudici dal 29 aprile 2019. Ex procuratore generale di Teheran (agosto 2009-aprile 2019). La procura di Dolatabadi ha incriminato un numero elevato di manifestanti, compresi partecipanti alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009. Ha ordinato la chiusura della procura di Karroubi nel settembre 2009 e l’arresto di diversi esponenti politici riformisti e ha messo al bando due partiti politici riformisti nel giugno 2010. La sua procura ha incriminato i manifestanti con Muharebeh o «Ribellione contro Dio», che comporta la pena di morte, e negato il giusto processo alle persone esposte alla pena di morte. La sua procura ha inoltre perseguitato e arrestato riformisti, attivisti per i diritti umani ed esponenti dei media nell’ambito di una vasta repressione dell’opposizione politica.

Nell’ottobre 2018 ha annunciato ai media che quattro attivisti ambientali iraniani detenuti sarebbero stati accusati di «seminare corruzione sulla terra», un’accusa che comporta la condanna a morte.

12.4.2011

▼M11

20.

MOGHISSEH Mohammad (alias NASSERIAN)

Sesso: maschile

Giudice, capo della sezione 28 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Ritenuto anche responsabile delle condanne di membri della comunità bahài. Si è occupato di casi post-elettorali. Ha inflitto condanne a lunghe pene detentive durante gli ingiusti processi contro attivisti sociali e politici e giornalisti e varie condanne a morte nei confronti di manifestanti e attivisti sociali e politici.

12.4.2011

▼M13

21.

MOHSENI-EJEI Gholam-Hossein

Luogo di nascita: Ejiyeh (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1956

Sesso: maschile

Membro del Consiglio per la determinazione delle scelte. Procuratore generale dell’Iran dal settembre 2009 al 2014. In precedenza, vicecapo e portavoce della magistratura. Ex ministro dell’intelligence durante le elezioni del 2009. Mentre era ministro dell’intelligence durante le elezioni del 2009, agenti dell’intelligence sotto il suo comando si sono resi responsabili della detenzione e tortura, nonché dell’estorsione di confessioni false a mezzo di pressioni, di centinaia di attivisti, giornalisti, dissidenti ed esponenti politici riformisti. Inoltre, personalità politiche sono state costrette a rilasciare confessioni false durante interrogatori insopportabili, che hanno incluso torture, maltrattamenti, ricatti e minacce ai familiari.

12.4.2011

22.

MORTAZAVI Said

Luogo di nascita: Meybod, Yazd (Iran)

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Capo del sistema di welfare dal 2011 al 2013. Procuratore generale di Teheran fino all’agosto 2009. In qualità di procuratore generale di Teheran, ha emesso un ordine generale di detenzione di centinaia di attivisti, giornalisti e studenti. Nel gennaio 2010 un’inchiesta parlamentare lo ha ritenuto direttamente responsabile della detenzione di tre prigionieri che in seguito sono morti in prigione. È stato sospeso dall’incarico nell’agosto 2010 a seguito di un’indagine della magistratura iraniana sul suo ruolo nella morte dei tre detenuti su suo ordine dopo le elezioni.

Nel novembre 2014 il suo ruolo nella morte di detenuti è stato ufficialmente riconosciuto dalle autorità iraniane. Il 19 agosto 2015 un tribunale iraniano lo ha assolto da accuse legate alla tortura e alla morte di tre giovani avvenute presso il carcere di Kahrizak nel 2009. Condannato a una pena detentiva nel 2017 e rilasciato nel settembre 2019.

12.4.2011

▼M11

23.

PIR-ABASSI Abbas

Sesso: maschile

Magistrato presso una sezione penale. Ex giudice, sezione 26 del tribunale rivoluzionario di Teheran. È stato incaricato di casi post-elettorali. Ha inflitto condanne a lunghe pene detentive durante gli ingiusti processi contro attivisti per i diritti umani e varie condanne a morte nei confronti di manifestanti.

12.4.2011

24.

MORTAZAVI Amir

Sesso: maschile

Vicecapo dell’unità responsabile degli affari sociali e della prevenzione della criminalità presso la magistratura della provincia di Khorasan-Razavi. Viceprocuratore di Mashhad fino ad almeno il 2015. I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

25.

SALAVATI Abdolghassem

Sesso: maschile

Giudice, capo della sezione 15 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Giudice istruttore presso il tribunale di Teheran. Incaricato dei casi post-elettorali, è stato il giudice che ha presieduto i «processi farsa» dell’estate 2009 e ha condannato a morte due monarchici chiamati a comparire in detti processi farsa. Ha condannato a lunghe pene detentive oltre un centinaio di prigionieri politici, attivisti per i diritti umani e manifestanti.

Nel 2018 è emerso che ha continuato a infliggere condanne analoghe senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

26.

SHARIFI Malek Adjar (alias SHARIFI Malek Ajdar)

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema a capo della 43a sezione. Ex capo della magistratura dell’Azerbaigian orientale. Responsabile del processo a Sakineh Mohammadi-Ashtiani.

12.4.2011

▼M13

27.

ZARGAR Ahmad

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema e capo del Tribunale rivoluzionario di Teheran. Capo dell’Organizzazione per la salvaguardia della moralità. Ex giudice presso la 2a sezione della Corte speciale per la lotta alla corruzione economica. Ex giudice, Sezione 36 della Corte di appello di Teheran.

Ha confermato le condanne a lunghe pene detentive e le sentenze capitali contro i manifestanti.

12.4.2011

▼M11

28.

YASAGHI Ali-Akbar

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema a capo della 44a sezione. Viceamministratore delegato della fondazione Setad-e Dieh. Presidente del tribunale rivoluzionario di Mashhad (2001-2011). I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa (fino a 550 sentenze tra l’estate 2009 e l’estate 2011), le condanne a morte sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione.

12.4.2011

29.

BOZORGNIA Mostafa

Sesso: maschile

Capo del reparto 350 della prigione di Evin. Ha dato sfogo, in svariate occasioni, a una violenza sproporzionata sui prigionieri.

12.4.2011

30.

ESMAILI Gholam-Hossein

Sesso: maschile

Portavoce giudiziario dall’aprile 2019. Ex capo della magistratura di Teheran. Ex capo dell’organizzazione carceraria dell’Iran. In tale veste, è stato complice nella detenzione massiccia di manifestanti politici e ha coperto gli abusi perpetrati nel sistema carcerario.

12.4.2011

31.

SEDAQAT (alias Sedaghat) Farajollah

Sesso: maschile

Vicesegretario dell’amministrazione carceraria generale a Teheran. Capo della prigione di Evin a Teheran fino all’ottobre 2010 nel periodo in cui ebbero luogo le torture. È stato direttore e ha minacciato e fatto pressione sui prigionieri in numerose occasioni.

12.4.2011

32.

ZANJIREI Mohammad-Ali

Sesso: maschile

In qualità di consigliere di alto livello del capo, nonché vicecapo, dell’organizzazione carceraria dell’Iran, si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei detenuti. Ha amministrato un sistema in cui i detenuti, costretti a vivere in condizioni deplorevoli, sono stati vittime di abusi, torture e trattamenti disumani/degradanti.

12.4.2011

▼M13

33.

ABBASZADEH-MESHKINI Mahmoud

Sesso: maschile

Membro del parlamento dal febbraio 2020. Ex consigliere presso l’Alto Consiglio per i diritti umani dell’Iran (fino al 2019). Ex segretario dell’Alto Consiglio per i diritti umani. Ex governatore della provincia di Ilam. Ex direttore politico del ministero dell’interno. In qualità di presidente del Comitato dell’articolo 10 della legge sulle attività dei partiti e dei gruppi politici, era incaricato dell’autorizzazione delle manifestazioni e di altri eventi pubblici nonché della registrazione dei partiti politici.

Nel 2010 ha sospeso le attività di due partiti politici riformisti collegati a Mousavi: il Fronte di partecipazione dell’Iran islamico e l’Organizzazione dei Mujahidin della rivoluzione islamica. Dal 2009 in poi ha costantemente e continuamente vietato tutte le riunioni non governative, negando in tal modo il diritto costituzionale alla protesta e causando l’arresto di molti manifestanti pacifici in violazione del diritto di riunione.

Nel 2009 ha inoltre negato all’opposizione l’autorizzazione a svolgere una cerimonia commemorativa in onore delle vittime delle proteste relative alle elezioni presidenziali.

10.10.2011

34.

AKBARSHAHI Ali-Reza

Sesso: maschile

Ex direttore generale del quartier generale iraniano di controllo degli stupefacenti (alias quartier generale di lotta alla droga). Ex comandante della polizia di Teheran. Sotto il suo comando, la forza di polizia si è resa responsabile di violenze sommarie sugli imputati durante l’arresto e la custodia cautelare. La polizia di Teheran ha partecipato anche alle irruzioni nella Casa dello studente dell’Università di Teheran del giugno 2009, in occasione delle quali, secondo una commissione del Majlis iraniano, la polizia e le forze Basij hanno ferito oltre 100 studenti. Fino al 2018 capo della polizia ferroviaria.

10.10.2011

▼M11

35.

AKHARIAN Hassan

Sesso: maschile

Responsabile del reparto 1 della prigione di Radjaishahr, Karadj, fino al luglio 2010. Diversi ex detenuti hanno denunciato che ha fatto ricorso alla tortura e che ha impartito l’ordine di negare l’assistenza medica ai detenuti. Secondo la trascrizione di un presunto detenuto della prigione di Radjaishahr, quest’ultimo era picchiato violentemente da tutti i guardiani e Akharian ne era pienamente informato. Nel periodo in cui Akharian ha ricoperto tale incarico è stato riportato almeno un caso di maltrattamenti e morte di un detenuto, Mohsen Beikvand, deceduto nel settembre 2010. Altri prigionieri, ritenuti credibili, sostengono che sia stato ucciso su ordine di Hassan Akharian.

10.10.2011

▼M13

36.

AVAEE Seyyed Ali-Reza (alias AVAEE Seyyed Alireza, AVAIE Alireza)

Luogo di nascita: Dezful (Iran)

Data di nascita: 20.5.1956

Sesso: maschile

Ministro della giustizia. Ex direttore dell’ufficio per le indagini speciali. Viceministro dell’interno e responsabile del registro pubblico fino al luglio 2016. Consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici a partire dall’aprile 2014. Ex presidente della magistratura di Teheran. In tale veste si è reso responsabile di violazioni dei diritti umani, arresti arbitrari, negazione dei diritti dei detenuti e un elevato numero di esecuzioni.

10.10.2011

▼M11

37.

BANESHI Jaber

Sesso: maschile

Capo della sezione 22 della Corte di appello di Shiraz dal novembre 2011. Procuratore di Shiraz fino all’ottobre 2011. Procuratore durante la causa per il bombardamento di Shiraz del 2008, utilizzata dal regime per condannare a morte altre persone non correlate a tale episodio. Ha chiesto la condanna a morte e altre pene severe nei confronti di minoranze, commettendo in tal modo, tra l’altro, una violazione dei loro diritti umani a un processo equo e alla libertà dalla detenzione arbitraria.

10.10.2011

38.

FIRUZABADI Maj-Gen Dr Seyyed Hasan (alias FIRUZABADI Maj-Gen Dr Seyed Hassan; FIROUZABADI Maj-Gen Dr Seyyed Hasan; FIROUZABADI Maj-Gen Dr Seyed Hassan)

Luogo di nascita: Mashhad.

Data di nascita: 3.2.1951

Sesso: maschile

In qualità di capo di stato maggiore delle Forze armate unite dell’Iran (dal 1989 al 2016), è stato il comandante militare di grado più elevato incaricato di dirigere tutte le divisioni e politiche militari, compreso il Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane (IRGC) e la polizia. Nel 2009 le forze nella sua catena di comando formale hanno attuato una brutale repressione di manifestanti pacifici nonché detenzioni di massa.

Attualmente consulente militare della Guida suprema e membro del Consiglio supremo di sicurezza nazionale (SNSC) e del Consiglio per la determinazione delle scelte.

10.10.2011

▼M13

39.

GANJI Mostafa Barzegar

Sesso: maschile

Direttore generale dell’ispezione, della supervisione e della valutazione delle prestazioni degli organi giurisdizionali dal giugno 2020. Ex procuratore generale di Qom (2008-2017) ed ex capo della direzione generale delle carceri. Si è reso responsabile della detenzione arbitraria e del maltrattamento di decine di autori di reati a Qom. È stato complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo all’uso eccessivo e crescente della pena capitale e a un brusco aumento delle esecuzioni nel 2009-2010.

10.10.2011

40.

HABIBI Mohammad Reza

Sesso: maschile

Giudice capo di Esfahan. Ex procuratore generale di Esfahan. Ex capo dell’ufficio del ministero della giustizia a Yazd. Ex viceprocuratore di Esfahan. Complice delle condotte volte a negare agli imputati un processo equo — come nel caso di Abdollah Fathi, giustiziato nel maggio 2011 dopo che nel processo del marzo 2010 Habibi aveva ignorato il suo diritto a essere ascoltato e i suoi problemi di salute mentale. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un brusco aumento delle esecuzioni nel 2011.

10.10.2011

41.

HEJAZI Mohammad

Luogo di nascita: Esfahan (Iran)

Data di nascita: 1956

Sesso: maschile

Vicecomandante della forza Quds dell’IRGC dal 2020, a seguito della riorganizzazione della sua catena di comando avvenuta dopo l’uccisione del generale Qasem Soleimani. In qualità di generale dell’IRGC ha svolto un ruolo chiave nelle attività di intimidazione e minaccia contro i «nemici» dell’Iran. Ex capo del corpo Sarollah dell’IRGC a Teheran ed ex capo delle forze Basij, ha svolto un ruolo chiave nella repressione post-elettorale di manifestanti nel 2009.

10.10.2011

▼M6 —————

▼M11

43.

JAVANI Yadollah

Sesso: maschile

Vice comandante dell’IRGC per gli affari politici. Ha compiuto numerosi tentativi di reprimere la libertà di espressione e di parola mediante dichiarazioni pubbliche a sostegno dell’arresto e della pena per manifestanti e dissidenti. È stato uno dei primi alti funzionari a chiedere, nel 2009, l’arresto di Moussavi, Karroubi e Khatami. Ha sostenuto il ricorso a tecniche che violano i diritti a un processo equo, tra cui le confessioni pubbliche, e ha divulgato il contenuto di interrogatori prima del processo. È emerso altresì che abbia tollerato il ricorso alla violenza nei confronti di manifestanti ed è altamente probabile che, in qualità di membro a pieno titolo dell’IRGC, fosse a conoscenza del ricorso a tecniche dure di interrogatorio per estorcere confessioni.

10.10.2011

▼M13

44.

JAZAYERI Massoud

Sesso: maschile

Titolo: generale di brigata

Consigliere culturale del capo dello stato maggiore congiunto delle forze armate dell’Iran dall’aprile 2018. Nello stato maggiore interforze delle forze armate iraniane, il generale di brigata Massoud Jazayeri è stato vicecapo di stato maggiore per gli affari culturali e dei media (QG Pubblicità della difesa dello Stato). Ha collaborato attivamente alla repressione delle manifestazioni di protesta nel 2009 in qualità di vicecapo di stato maggiore. Ha annunciato, in un’intervista a Kayhan, che molti manifestanti all’interno e all’esterno dell’Iran erano stati identificati e che a loro si sarebbe provveduto a tempo debito.

Ha espressamente invitato alla repressione dei media stranieri e dell’opposizione iraniana. Nel 2010 ha chiesto al governo di varare leggi più severe contro gli iraniani che collaborano con i media stranieri.

10.10.2011

45.

JOKAR Mohammad Saleh

Luogo di nascita: Yazd (Iran)

Data di nascita: 1957

Sesso: maschile

Membro del parlamento per la provincia di Yazd. Ex delegato agli affari parlamentari delle guardie rivoluzionarie. Dal 2011 al 2016: membro del Parlamento per la provincia di Yazd e membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera. Ex comandante delle forze Basij studentesche. In tale veste ha partecipato attivamente alla repressione delle manifestazioni di protesta e all’indottrinamento di bambini e giovani allo scopo di proseguire la repressione della libertà di espressione e del dissenso. In qualità di membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera, ha appoggiato pubblicamente la repressione dell’opposizione al governo.

10.10.2011

46.

KAMALIAN Behrouz (alias Hackers Brain, Behrooz_Ice)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1983

Sesso: maschile

Capo del cibergruppo «Ashiyaneh» legato al regime iraniano. Il team «Ashiyaneh Digital Security», fondato da Behrouz Kamalian, è responsabile di vasti attacchi informatici contro oppositori e riformisti iraniani e istituzioni straniere. L’operato dell’organizzazione «Ashiyaneh» di Kamalian ha favorito la repressione a opera del regime nei confronti dell’opposizione, sfociata in numerose violazioni gravi dei diritti umani nel 2009. Sia Kamalian che il cibergruppo «Ashiyaneh» hanno proseguito le loro attività almeno fino al gennaio 2020.

10.10.2011

47.

KHALILOLLAHI Moussa (alias KHALILOLLAHI Mousa, ELAHI Mousa Khalil)

Luogo di nascita: Tabriz (Iran)

Data di nascita: 1963

Sesso: maschile

Procuratore di Tabriz dal 2010 al 2019. È stato coinvolto nel caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani e ha partecipato a gravi violazioni del diritto a un processo equo.

10.10.2011

48.

MAHSOULI Sadeq (alias MAHSULI Sadeq)

Luogo di nascita: Oroumieh (Iran)

Data di nascita: 1959/1960

Sesso: maschile

Vicesegretario generale del Fronte Paydari (Fronte della stabilità islamica). Ex consigliere dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, ex membro del Consiglio per la determinazione delle scelte ed ex vicecapo del Fronte della perseveranza. Ministro del welfare e della sicurezza sociale tra il 2009 e il 2011. Ministro dell’interno fino all’agosto 2009. In tale qualità, Mahsouli comandava tutte le forze di polizia, gli agenti di sicurezza del ministero dell’interno e gli agenti in borghese. Le forze sotto il suo comando si sono rese responsabili degli attacchi contro la casa dello studente dell’università di Teheran il 14 giugno 2009 e delle torture inflitte a studenti nei sotterranei del ministero (il tristemente noto sotterraneo 4). Altri manifestanti sono stati pesantemente molestati nel carcere di Kahrizak, gestito dalla polizia sotto il comando di Mahsouli.

10.10.2011

▼M11

49.

MALEKI Mojtaba

Sesso: maschile

Vicecapo del ministero della giustizia nella provincia di Khorasan Razavi. Ex procuratore di Kermanshah. Ha svolto un ruolo nell’elevato numero di pene di morte inflitte in Iran, anche perseguendo i casi di sette detenuti condannati per traffico di droga che sono stati impiccati lo stesso giorno il 3 gennaio 2010 nella prigione centrale di Kermanshah.

10.10.2011

50.

OMIDI Mehrdad (alias Reza; OMIDI Reza)

Sesso: maschile

Capo della sezione VI della polizia, dipartimento indagini. Ex capo dei servizi di intelligence della polizia iraniana. Ex capo dell’Unità criminalità informatica della polizia iraniana. Responsabile di migliaia di indagini e incriminazioni a carico di riformisti e oppositori politici che utilizzano internet. Si è reso pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della repressione di coloro che rivendicano i propri diritti legittimi, compreso il diritto alla libertà di espressione, durante e dopo il movimento verde del 2009.

10.10.2011

51.

SALARKIA Mahmoud

Sesso: maschile

Ex direttore del «Persepolis Football Club» di Teheran.

Ex capo della commissione petrolio e trasporti della città di Teheran. Viceprocuratore generale di Teheran per gli Affari penitenziari durante la repressione del 2009. In qualità di viceprocuratore generale di Teheran per gli Affari penitenziari, è stato direttamente responsabile di molti dei mandati d’arresto emessi nei confronti di manifestanti e attivisti innocenti e pacifici. Secondo quanto riferito da numerosi difensori dei diritti umani, la quasi totalità delle persone arrestate è stata tenuta in isolamento su suo ordine, senza contatti con legali o familiari e senza alcuna imputazione, per periodi di diversa durata, spesso in condizioni equivalenti a una sparizione forzata. Spesso ai familiari non è stata data notizia dell’arresto. Attualmente esercita la professione di avvocato.

10.10.2011

52.

KHODAEI SOURI Hojatollah

Luogo di nascita: Selseleh (Iran)

Data di nascita: 1964

Sesso: maschile

Membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera. Deputato parlamentare per la provincia di Lorestan. Membro della commissione parlamentare per la politica estera e di sicurezza. Direttore della prigione di Evin fino al 2012. La tortura era prassi corrente nella prigione di Evin quando Souri ne era il direttore. Nella sezione 209 sono stati detenuti numerosi attivisti a causa delle loro pacifiche attività di opposizione al governo in carica.

10.10.2011

▼M13

53.

TALA Hossein (alias TALA Hosseyn)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: 1969

Sesso: maschile

Sindaco di Eslamshahr. Ex parlamentare iraniano. Ex Governatore generale («Farmandar») della provincia di Teheran fino al settembre 2010; si è reso responsabile dell’intervento delle forze di polizia e pertanto della repressione delle manifestazioni. Nel dicembre 2010 ha ricevuto un premio per il ruolo svolto nella repressione post-elettorale.

10.10.2011

54.

TAMADDON Morteza (alias TAMADON Morteza)

Luogo di nascita: Shahr Kord-Esfahan (Iran)

Data di nascita: 1959

Sesso: maschile

Ex capo del Consiglio provinciale per la sicurezza pubblica di Teheran. Ex governatore generale dell’IRGC della provincia di Teheran. In qualità di governatore e di capo del Consiglio provinciale per la sicurezza pubblica di Teheran, si è reso responsabile in generale di tutte le attività di repressione svolte dall’IRGC nella provincia di Teheran, compresa la repressione delle proteste politiche a partire dal giugno 2009. Attualmente membro del consiglio di amministrazione presso l’Università di tecnologia Khajeh Nasireddin Tusi.

10.10.2011

▼M11

55.

ZEBHI Hossein

Sesso: maschile

Primo viceconsigliere della magistratura e giudice della Corte suprema. Vice procuratore generale dell’Iran (2007-2015). In tale veste è stato responsabile dei procedimenti giudiziari, promossi a seguito delle manifestazioni di protesta post-elettorali del 2009, che si sono svolti in violazione dei diritti umani. Sempre in tale veste ha tollerato pene eccessive per reati di droga.

10.10.2011

56.

BAHRAMI Mohammad-Kazem

Sesso: maschile

Capo della corte di giustizia amministrativa. È stato complice della repressione di manifestanti pacifici nel 2009 in veste di capo della sezione giudiziaria delle forze armate.

10.10.2011

57.

HAJMOHAM-MADI Aziz (alias Aziz Hajmohammadi, Noorollah Azizmohammadi)

Luogo di nascita: Tehran (Teheran) (Iran)

Data di nascita: 1948

Sesso: maschile

Giudice presso la Corte penale della provincia di Teheran. In magistratura dal 1971, ha preso parte a vari processi contro manifestanti, tra cui quello contro Abdol-Reza Ghanbari, insegnante arrestato nel gennaio 2010 e condannato a morte per le sue attività politiche.

10.10.2011

58.

BAGHERI Mohammad-Bagher

Sesso: maschile

Giudice della Corte suprema dal dicembre 2015. Ex vicepresidente dell’amministrazione giudiziaria del Khorasan meridionale, responsabile della prevenzione della criminalità. Oltre al riconoscimento da parte di quest’ultimo, nel giugno 2011, di 140 esecuzioni capitali da marzo 2010 a marzo 2011, centinaia di altre esecuzioni avrebbero avuto luogo in segreto durante lo stesso periodo e nella stessa provincia del Khorasan meridionale, senza che i familiari o i legali ne fossero informati. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un elevato numero di sentenze capitali.

10.10.2011

59.

BAKHTIARI Seyyed Morteza

Luogo di nascita: Mashhad (Iran)

Data di nascita: 1952

Sesso: maschile

Presidente dell’Imam Khomeini Relief Foundation (dal luglio 2019). Ex vicecustode del santuario dell’Imam Reza. Ex funzionario del tribunale clericale speciale. Ex ministro della giustizia dal 2009 al 2013. Durante il suo mandato come ministro della giustizia, le condizioni di detenzione in Iran sono scese ben al di sotto degli standard accettati a livello internazionale e vi è stato un impiego diffuso di pratiche di maltrattamento dei detenuti. Inoltre, ha svolto un ruolo chiave nel minacciare e perseguitare la diaspora iraniana annunciando l’istituzione di un tribunale speciale per occuparsi in modo specifico di Iraniani che vivono al di fuori del paese. Egli ha inoltre supervisionato il forte aumento del numero di esecuzioni in Iran, tra cui esecuzioni segrete non annunciate dal governo ed esecuzioni per reati connessi alla droga.

10.10.2011

▼M13

60.

HOSSEINI Dr Mohammad (alias HOSSEYNI, Dr Seyyed Mohammad; Seyed, Sayyed e Sayyid)

Luogo di nascita: Rafsanjan, Kerman (Iran)

Data di nascita: 23.7.1961

Sesso: maschile

Consigliere dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad e portavoce di YEKTA, una fazione politica intransigente. Ministro della cultura e dell’orientamento islamico (2009-2013). Ex membro dell’IRGC, è stato complice della repressione dei giornalisti.

10.10.2011

▼M11

61.

MOSLEHI Heydar (alias MOSLEHI Heidar; MOSLEHI Haidar)

Luogo di nascita: Isfahan (Esfahan) (Iran)

Data di nascita: 1956

Sesso: maschile

Rappresentante dell’ufficio ideologico-politico del comandante in capo delle forze armate iraniane (dal 2018). Ex consigliere della suprema giurisprudenza dell’IRGC. Capo dell’organizzazione per pubblicazioni sul ruolo del clero in guerra. Ex ministro dell’intelligence (2009-2013). Sotto la sua leadership, il ministero dell’intelligence ha continuato le pratiche della detenzione arbitraria diffusa e la persecuzione di manifestanti e dissidenti. Il ministero dell’intelligence gestisce la sezione 209 dell’istituto penitenziario di Evin, dove vari attivisti sono stati detenuti per le loro attività pacifiche di opposizione al governo in carica. Negli interrogatori del ministero dell’intelligence i prigionieri della sezione 209 sono stati sottoposti a percosse e abusi mentali e sessuali.

10.10.2011

62.

ZARGHAMI Ezzatollah

Luogo di nascita: Dezful (Iran)

Data di nascita: 22 luglio 1959

Sesso: maschile

Membro del Consiglio supremo per il ciberspazio e del Consiglio della rivoluzione culturale. Ex direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) fino al novembre 2014. Durante il suo mandato presso l’IRIB è stato responsabile di tutte le decisioni relative ai programmi. L’IRIB ha trasmesso le confessioni estorte a detenuti e una serie di «processi spettacolo» nell’agosto 2009 e dicembre 2011, in palese violazione delle norme internazionali in materia di equo processo e del diritto a un giusto processo.

23.3.2012

▼M13

63.

TAGHIPOUR Reza

Luogo di nascita: Maragheh (Iran)

Data di nascita: 1957

Sesso: maschile

Membro dell’11o parlamento iraniano (circoscrizione di Teheran). Membro del Consiglio supremo per il ciberspazio. Ex membro del Consiglio comunale di Teheran. Ex ministro dell’informazione e della comunicazione (2009-2012).

In qualità di ministro dell’informazione, è stato uno degli alti funzionari responsabili della censura e del controllo delle attività su internet, come pure di tutte le forme di comunicazione (in particolare, telefoni cellulari). I dati personali, i messaggi elettronici e le comunicazioni dei prigionieri politici vengono usati durante gli interrogatori. Più volte, dalle elezioni presidenziali del 2009 e durante le manifestazioni di piazza, sono state interrotte le linee mobili, compresi i messaggi da telefoni cellulari, sono stati oscurati i canali televisivi satellitari ed è stato sospeso, o quantomeno rallentato, internet a livello locale.

23.3.2012

▼M11

64.

KAZEMI Toraj

Sesso: maschile

Capo della divisione Grande Teheran della polizia Criminalità informatica designata dall’UE. In tale veste ha annunciato una campagna di reclutamento di hacker governativi per meglio controllare le informazioni su internet e nuocere ai siti «pericolosi».

23.3.2012

▼M13

65.

LARIJANI Sadeq

Luogo di nascita: Najaf (Iraq)

Data di nascita: 1960 o agosto 1961

Sesso: maschile

Nominato capo del Consiglio per la determinazione delle scelte il 29 dicembre 2018. Ex capo della magistratura (2009-2019). Al capo della magistratura spetta autorizzare e approvare tutte le condanne per reati qisas (per i quali è prevista la pena del taglione), hudud (reati contro Dio) e tàzir (reati contro lo Stato). Sono comprese le condanne che comportano la pena di morte, la flagellazione e l’amputazione. Al riguardo, ha firmato di persona numerose condanne a morte in violazione delle norme internazionali, fra cui condanne per lapidazione, esecuzioni per impiccagione, esecuzione di minori ed esecuzioni in pubblico, durante le quali, per esempio, i prigionieri vengono appesi a un ponte davanti a migliaia di persone. Ha pertanto contribuito a un elevato numero di esecuzioni e ha inoltre autorizzato condanne a pene corporali, quali amputazioni e versamento di acido negli occhi del condannato. Da quando Sadeq Larijani è in carica, si è verificato un netto aumento di arresti arbitrari di prigionieri politici, difensori dei diritti umani e minoranze. Sadeq Larijani è inoltre responsabile della sistematica inosservanza del diritto a un processo equo nei procedimenti giudiziari iraniani.

23.3.2012

66.

MIRHEJAZI Ali

Sesso: maschile

Appartenente alla cerchia ristretta della Guida suprema, è tra i responsabili dell’ideazione della repressione delle manifestazioni di protesta in atto dal 2009 e associato ai responsabili della repressione delle manifestazioni di protesta.

È stato inoltre responsabile dell’ideazione della repressione del disordine pubblico del dicembre 2017-2018 e del novembre 2019.

23.3.2012

67.

SAEEDI Ali

Sesso: maschile

Capo dell’ufficio di ideologia politica della Guida suprema. Ex rappresentante della Guida suprema in seno ai Pasdaran (1995-2020), dopo una carriera militare trascorsa presso i servizi di intelligence dei Pasdaran. Questo incarico ufficiale lo ha reso l’anello di collegamento indispensabile tra gli ordini provenienti dall’Ufficio della Guida suprema e l’apparato repressivo dei Pasdaran.

23.3.2012

▼M11

68.

RAMIN Mohammad-Ali

Luogo di nascita: Dezful (Iran)

Data di nascita: 1954

Sesso: maschile

Segretario generale della Fondazione mondiale per l’olocausto, istituita in occasione della conferenza internazionale per la revisione della visione globale dell’olocausto nel 2006, della cui organizzazione Ramin è stato responsabile per conto del governo iraniano. Principale responsabile della censura in qualità di vice ministro incaricato della stampa fino al dicembre 2013 e in tale veste direttamente responsabile della chiusura di numerosi organi di stampa riformisti (Etemad, Etemad-e Melli, Shargh ecc.), della chiusura del Sindacato indipendente della stampa e dell’intimidazione o arresto di giornalisti.

23.3.2012

▼M13

69.

MORTAZAVI Seyyed Solat

Luogo di nascita: Farsan, Tchar Mahal-o-Bakhtiari (Sud) (Iran)

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Dal 16 settembre 2019, capo del ramo immobiliare della Fondazione Mostazafan, che è amministrata direttamente dalla Guida suprema Khamenei. Direttore della succursale di Teheran della fondazione Astan Qods Razavi fino al novembre 2019. Ex sindaco della seconda città più grande dell’Iran, Mashhad, dove hanno luogo regolarmente esecuzioni pubbliche. Ex viceministro dell’interno per gli affari politici, nominato nel 2009. In tale veste si è reso responsabile di aver guidato la repressione di coloro che avevano rivendicato i propri diritti legittimi, compresa la libertà di espressione. Successivamente è stato nominato capo della commissione elettorale iraniana per le elezioni parlamentari del 2012 e per le elezioni presidenziali del 2013.

23.3.2012

▼M6 —————

▼M7 —————

▼M6 —————

▼M13

73.

FARHADI Ali

Sesso: maschile

Vicecapo dell’ispettorato degli affari legali e dell’ispezione pubblica del ministero della giustizia di Teheran. Ex procuratore di Karaj. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la celebrazione di processi in cui è stata inflitta la pena capitale. Nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di procuratore si è registrato un elevato numero di esecuzioni nella regione di Karaj.

23.3.2012

▼M11

74.

REZVANMA-NESH Ali

Sesso: maschile

Vice procuratore della provincia di Karaj, regione di Alborz. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compreso il coinvolgimento nell’esecuzione di un minorenne.

23.3.2012

75.

RAMEZANI Gholamhossein

Sesso: maschile

Dal 2011: capo dei servizi di intelligence del ministero della difesa; da novembre 2009 a marzo 2011: comandante dell’intelligence dei Pasdaran; da marzo 2008 a novembre 2009: vicecomandante dell’intelligence dei Pasdaran; da aprile 2006 a marzo 2008: capo dei servizi di protezione e intelligence dei Pasdaran. Coinvolto nella repressione della libertà di espressione, anche in associazione con i responsabili dell’arresto di blogger/giornalisti nel 2004, avrebbe avuto un ruolo nella repressione delle manifestazioni di protesta post-elettorali nel 2009.

23.3.2012

76.

SADEGHI Mohamed

Sesso: maschile

Colonnello e vicecomandante del reparto tecnico e di cyber intelligence dell’IRGC e responsabile del centro di analisi e lotta alla criminalità organizzata all’interno dei Pasdaran. Responsabile dell’arresto e della tortura di blogger/giornalisti.

23.3.2012

77.

JAFARI Reza

Data di nascita: 1967

Sesso: maschile

Consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici a partire dal 2012. Membro della «Commissione per la determinazione del contenuto web illegale», organo competente per la censura di siti web e dei media sociali. Ex capo della procura speciale per la cibercriminalità tra il 2007 e il 2012. Si è reso responsabile della repressione della libertà di espressione, anche sottoponendo blogger e giornalisti all’arresto, alla detenzione e a procedimenti penali. Persone arrestate perché sospettate di reati informatici sono state sottoposte a maltrattamenti e oggetto di procedimenti giudiziari iniqui.

23.3.2012

78.

RESHTE-AHMADI Bahram

Sesso: maschile

Giudice presso un tribunale ordinario nel nord della provincia di Teheran. Ex sovrintendente della Procura di Teheran. Vice capo dell’Ufficio per gli affari penitenziari della provincia di Teheran. Ex vice procuratore di Teheran fino al 2013. È stato a capo della procura di Evin. Si è reso responsabile di negare ai difensori dei diritti umani e ai prigionieri politici l’esercizio di diritti, quali il diritto di visita e altri diritti dei detenuti.

23.3.2012

▼M13

79.

RASHIDI AGHDAM Ali Ashraf

Sesso: maschile

Ex capo della prigione di Evin (2012-2015). Durante il suo mandato, si è assistito a un deterioramento delle condizioni in carcere ed è stata segnalata una recrudescenza dei maltrattamenti ai danni dei prigionieri. Nell’ottobre 2012, nove detenute hanno iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la violazione dei loro diritti e le violenze subite per mano delle guardie carcerarie.

12.3.2013

▼M11

80.

KIASATI Morteza

Sesso: maschile

Giudice del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 4, ha condannato alla pena capitale quattro prigionieri politici arabi, Taha Heidarian, Abbas Heidarian, Abd al-Rahman Heidarian (tre fratelli) e Ali Sharifi. Sono stati arrestati, torturati e impiccati senza giusto processo. Questi casi e l’assenza di un giusto processo sono stati segnalati dal relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Iran in una relazione del 13 settembre 2012 e dal segretario generale dell’ONU nella relazione sull’Iran del 22 agosto 2012.

12.3.2013

81.

MOUSSAVI Seyed Mohammad Bagher

Sesso: maschile

Giudice del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 2, ha condannato alla pena capitale cinque arabi di Ahwaz, Mohammad Ali Amouri, Hashem Shàbani Amouri, Hadi Rashedi, Sayed Jaber Alboshoka, Sayed Mokhtar Alboshoka, in data 17 marzo 2012, per «attività contro la sicurezza pubblica» e «ribellione contro Dio». Le condanne sono state confermate dalla Corte suprema iraniana il 9 gennaio 2013. I cinque uomini sono stati arrestati senza colpa per oltre un anno, torturati e condannati senza giusto processo.

12.3.2013

▼M13

82.

SARAFRAZ Mohammad (Dr.) (alias Haj-agha Sarafraz)

Luogo di nascita: Teheran (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1963

Luogo di residenza: Teheran

Sesso: maschile

Ex membro del Consiglio supremo del ciberspazio. Ex presidente della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) (2014-2016). Ex direttore della sezione World Service e della rete Press TV dell’IRIB, responsabile di tutte le decisioni relative ai programmi. Strettamente associato all’apparato di sicurezza dello Stato. Sotto la sua direzione, Press TV, insieme all’IRIB, ha collaborato con i servizi di sicurezza e i procuratori iraniani per trasmettere confessioni estorte a detenuti, fra cui quella di Maziar Bahari, giornalista e regista irano-canadese, nel programma settimanale Iran Today. La OFCOM, autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ha condannato nel Regno Unito la Press TV a pagare una multa di 100 000 GBP per aver trasmesso la confessione di Bahari nel 2011, filmata in carcere mentre gli veniva estorta con la forza. Sarafraz è pertanto associato alla violazione del diritto a un giusto processo e del diritto a un equo processo.

12.3.2013

▼M11

83.

JAFARI Asadollah

Sesso: maschile

In qualità di procuratore della provincia di Mazandaran, Jafari ha raccomandato di imporre la pena di morte nei casi da lui perseguiti, che sono sfociati in numerose esecuzioni, anche pubbliche, e in situazioni nelle quali l’imposizione della pena di morte è contraria ai diritti umani internazionali, tra l’altro in quanto pena sproporzionata ed eccessiva. Jafari si è reso altresì responsabile di arresti illegali e violazioni dei diritti dei detenuti bahài, dall’arresto iniziale fino alla reclusione in celle di isolamento presso il centro di detenzione dei servizi di intelligence.

12.3.2013

▼M13

84.

EMADI, Hamid Reza (alias Hamidreza Emadi)

Luogo di nascita: Hamedan (Iran)

Data di nascita: all’incirca 1973

Luogo di residenza: Teheran

Luogo di lavoro: sede centrale della Press TV, Teheran

Sesso: maschile

Capo della redazione di Press TV. Ex produttore principale della Press TV.

Responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. La OFCOM, autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ha condannato nel Regno Unito Press TV a pagare una multa di 100 000 GBP per aver trasmesso nel 2011 la confessione del giornalista e regista irano-canadese Maziar Bahari, filmata in carcere mentre gli veniva estorta con la forza. Le ONG hanno segnalato altri casi di confessioni estorte, mandate in onda da Press TV. Emadi è pertanto associato alla violazione del diritto a un giusto processo e del diritto a un equo processo.

12.3.2013

▼M11

85.

HAMLBAR Rahim

Sesso: maschile

Giudice del tribunale rivoluzionario di Tabriz, sezione 1. Responsabile di avere inflitto pesanti condanne nei confronti di esponenti della minoranza etnica azera e di attivisti impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori, con l’accusa di spionaggio, atti contro la sicurezza nazionale, propaganda contro il regime iraniano e insulti al leader dell’Iran. Uno dei casi più eclatanti ha coinvolto venti volontari impegnati in operazioni di assistenza ai terremotati (a seguito del sisma che ha colpito l’Iran nell’agosto 2012), condannati alla reclusione per aver tentato di soccorrere le vittime del terremoto. Il tribunale ha ritenuto gli operatori colpevoli di «associazione e collusione con l’intento di agire contro la sicurezza nazionale».

12.3.2013

▼M13

86.

MUSAVI-TABAR Seyyed Reza

Luogo di nascita: Jahrom (Iran)

Data di nascita: 1964

Sesso: maschile

Ex capo della procura rivoluzionaria di Shiraz. Responsabile di arresti illegali e maltrattamenti contro attivisti politici, giornalisti, difensori dei diritti umani, esponenti bahài e prigionieri di coscienza, i quali sono stati perseguitati, torturati e interrogati e ai quali è stato negato l’accesso all’assistenza legale e a un giusto processo. Musavi-Tabar ha firmato provvedimenti giudiziari nel famigerato centro di detenzione n. 100 (carcere maschile), compresa l’ordinanza che dispone la pena a tre anni di reclusione in isolamento per la detenuta bahài Raha Sabet.

12.3.2013

87.

KHORAMABADI Abdolsamad

Sesso: maschile

Vicedirettore per la vigilanza giudiziaria (dal 13 ottobre 2018). Ex capo della «Commission to Determine the Instances of Criminal Content», organizzazione governativa incaricata della censura e della criminalità informatica on line. Sotto la sua direzione la Commissione ha definito «criminalità informatica» mediante una serie vaga di categorie che criminalizzano creazione e pubblicazione di contenuti ritenuti inappropriati dal regime. Abdolsamad Khoramabadi è stato responsabile della repressione e dell’oscuramento di numerosi siti di opposizione, testate elettroniche, blog, siti di ONG per i diritti umani nonché di Google e Gmail dal settembre 2012. Insieme con la Commissione ha contribuito attivamente al decesso in carcere del blogger Sattar Beheshti, nel novembre 2012. Pertanto la Commissione che dirigeva è direttamente responsabile di violazioni sistematiche dei diritti umani, in particolare vietando e filtrando l’accesso al pubblico di siti web e, saltuariamente, disabilitando l’accesso a internet in generale.

12.3.2013;

▼M12

88.

SOLEIMANI Gholamreza

Luogo di nascita: Farsan (Iran)

Data di nascita: 1343 (anno iraniano), 1964 o 1965 (calendario occidentale)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: capo dell’organizzazione Basij del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Gholamreza Soleimani è il capo dell’organizzazione Basij. L’organizzazione Basij ha fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di capo dell’organizzazione Basij, Gholamreza Soleimani è responsabile della repressione violenta delle proteste e di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

89.

SALAMI Hossein (alias: SALAMI Hussain)

Luogo di nascita: Vaneshan, Golpayegan (Iran)

Data di nascita: 1339 (anno iraniano), 1960 o 1961 (calendario occidentale)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Grado: generale di divisione

Dall’aprile 2019 Hossein Salami è il comandante in capo dell’IRGC, che comprende la milizia Basij, ed è membro del Consiglio di sicurezza nazionale. Le forze regolari dell’IRGC e la milizia Basij hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Salami ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Salami è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

90.

KARAMI Hassan

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante delle unità speciali della polizia iraniana

Hassan Karami è il comandante delle unità speciali della polizia iraniana. Le unità speciali hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante delle unità speciali che hanno causato morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili, Hassan Karami è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

91.

PAKPOUR Mohammad (alias: PAKPUR Mohammad)

Luogo di nascita: Arak (Iran)

Data di nascita: 1340 (anno iraniano), 1961 (calendario occidentale)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo delle forze di terra del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Grado: generale di brigata

Mohammad Pakpour è comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC dal marzo 2010. Le forze di terra dell’IRGC hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC, che hanno fatto ricorso alla forza letale contro manifestanti disarmati e altri civili, Mohammad Pakpour è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

92.

ASHTARI Hossein

Luogo di nascita: Isfahan (alias: Esfahan, Ispahan)

Cittadinanza: iraniana

Sesso: maschile

Carica: comandante in capo della polizia iraniana

Hossein Ashtari è il comandante in capo della polizia iraniana dal marzo 2015 e membro del Consiglio di sicurezza nazionale. La polizia include le unità Emdad e le unità speciali. Le forze ordinarie, le unità Emdad e le unità speciali della polizia hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Ashtari ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Ashtari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

93.

ZIAEI Gholamreza

Sesso: maschile

Carica: ex direttore della prigione di Evin; ex direttore di altre carceri

Direttore della prigione di Evin tra il luglio 2019 e il giugno 2020; sotto la sua direzione le già difficili condizioni di detenzione si sono ulteriormente deteriorate. Alle detenute era negato il contatto telefonico con i figli. Ai prigionieri politici erano negate le visite settimanali da parte di parenti, che erano consentite solo ogni due mesi. Durante le proteste del 2009 Ziaei era responsabile del carcere di Kahrizak, dove almeno cinque detenuti, arrestati in relazione alle proteste di massa nelle strade di Teheran del 2009, sono morti dopo essere stati torturati. Dal 2017 al 2019, prima di assumere la direzione del carcere di Evin a Teheran, Ziaei è stato direttore della prigione Rajaee Shahr a Karaj, a ovest di Teheran, dove si sono registrate numerose proteste da parte di prigionieri politici contro gli abusi e le condizioni di vita disumane.

12.4.2021

94.

SHAHVARPOUR Hassan

Luogo di nascita: Safi Abad, a sud di Dezful, Khuzestan (Iran)

Sesso: maschile

Numero di passaporto: 2001624001 (numero del documento d’identità nazionale)

Carica: comandante del corpo Vali Asr della provincia di Khuzestan, Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)

Grado: generale di brigata

In qualità di comandante dell’IRGC nel Khuzestan dal 2009, è responsabile del comando delle forze che hanno utilizzato mitragliatrici contro i manifestanti e altri civili nella città di Mahshahr durante le proteste del novembre 2019. Sotto il suo comando l’IRGC ha ucciso 148 persone, abbattute da un intenso fuoco di mitragliatrice proveniente da veicoli blindati che accerchiavano i manifestanti in fuga e alla ricerca di un rifugio in vicine paludi.

12.4.2021

95.

VASEGHI Leyla (alias VASEQI Layla, VASEGHI Leila, VASEGHI Layla)

Luogo di nascita: Sari, provincia di Mazandaran (Iran)

Data di nascita: 1352 (anno iraniano), 1972 o 1973 (calendario occidentale)

Sesso: femminile

Carica: governatrice di Shahr-e Qods e capo del consiglio municipale per la sicurezza

In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza dal settembre 2019, ha ordinato alla polizia e ad altre forze armate di utilizzare mezzi letali durante le proteste del novembre 2019, causando la morte o il ferimento di manifestanti disarmati e altri civili. In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza Leyla Vaseghi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.

12.4.2021

▼M4



Entità

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell'elenco

▼M13

1.

Polizia Criminalità informatica

Luogo: Teheran (Iran)

Sito web:http://www.cyberpolice.ir

La polizia Criminalità informatica iraniana, fondata nel gennaio 2011, è un’unità della polizia della Repubblica islamica dell’Iran diretta da Vahid Majid. Dalla sua istituzione fino all’inizio del 2015, è stata diretta da Esmail Ahmadi-Moqaddam (in elenco). Ahmadi-Moqaddam ha sottolineato che quest’unità perseguirà gruppi dissidenti e antirivoluzionari che hanno usato le reti sociali basate su internet per scatenare, nel 2009, la protesta contro la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Nel gennaio 2012 la polizia Criminalità informatica ha emesso nuove direttive per gli Internet café, che impongono agli utenti di fornire dati personali, che saranno conservati per sei mesi dai proprietari degli esercizi, nonché una registrazione dei siti web visitati. Queste disposizioni impongono inoltre ai proprietari degli esercizi di installare telecamere a circuito chiuso, conservandone le registrazioni per sei mesi. In base a queste nuove disposizioni è possibile creare un registro che le autorità potranno usare per intercettare attivisti o chiunque sia ritenuto una minaccia per la sicurezza nazionale.

Nel giugno 2012 i media iraniani hanno riferito che la polizia Criminalità informatica starebbe mettendo in atto una repressione delle reti virtuali private (VPN). Il 30 ottobre 2012 la stessa unità di polizia ha arrestato il blogger Sattar Beheshti senza un mandato per «atti contro la sicurezza nazionale sulle reti sociali e su Facebook». Beheshti aveva criticato il governo iraniano nel suo blog. Beheshti è stato trovato morto nella sua cella il 3 novembre 2012 e si ritiene che sia stato torturato a morte da membri della polizia Criminalità informatica. La polizia Criminalità informatica è responsabile dell’arresto di molti amministratori di gruppi Telegram in relazione alle proteste avvenute a livello nazionale nel novembre 2019.

12.3.2013

▼M12

2.

Prigione di Evin

Indirizzo: provincia di Teheran, Teheran, distretto 2, Dasht-e Behesht (Iran)

Carcere in cui negli ultimi anni e decenni sono stati detenuti prigionieri politici e si sono ripetutamente verificati gravi abusi dei diritti umani, inclusa la tortura. I manifestanti del novembre 2019 sono stati, e almeno in parte sono ancora, detenuti come prigionieri politici nella prigione di Evin. Nella prigione di Evin i detenuti sono privati dei diritti procedurali fondamentali e talvolta sono tenuti in isolamento o in celle sovraffollate con cattive condizioni igieniche. Vi sono segnalazioni dettagliate di casi di tortura fisica e psicologica. Ai detenuti sono negati il contatto con la famiglia e gli avvocati, nonché cure sanitarie adeguate.

12.4.2021

3.

Prigione Fashafouyeh (alias: penitenziario centrale della Grande Teheran, prigione di Hasanabad-e Qom, prigione della Grande Teheran)

Indirizzo: provincia di Teheran, Hasanabad, zona industriale di Bijin, Teheran, Qom Old Road (Iran)

Telefono: +98 21 5625 8050

Carcere designato inizialmente per la detenzione degli autori di reati connessi alla droga. Di recente utilizzato anche per detenuti politici costretti, in taluni casi, a condividere le celle con tossicodipendenti. Le condizioni di vita e igieniche sono molto scarse, mancando le necessità di base, come l’acqua potabile pulita. Durante le proteste del novembre 2019, diversi manifestanti, tra cui minori, sono stati detenuti nella prigione di Fashafouyeh. Relazioni indicano che i manifestanti del novembre 2019 sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti disumani nella prigione di Fashafouyeh, ad esempio sono stati feriti deliberatamente con acqua bollente e sono state loro negate cure mediche. Secondo una relazione di Amnesty International sulla repressione delle proteste del novembre 2019, minori di 15 anni sono stati detenuti insieme agli adulti nella prigione di Fashafouyeh. Tre manifestanti del novembre 2019, attualmente detenuti nella prigione di Fashafouyeh, sono stati condannati a morte da un tribunale di Teheran.

12.4.2021

4.

Prigione Rajaee Shahr (alias: prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht)

Indirizzo: provincia di Alborz, Karaj, Gohardasht, Moazzen Blvd (Iran)

Telefono: +98 26 3448 9826

La prigione Rajaee Shahr è conosciuta per la privazione dei diritti umani, con gravi torture fisiche e psicologiche inflitte a prigionieri politici e prigionieri per motivi di opinione, nonché per le esecuzioni di massa senza un processo equo, sin dalla rivoluzione islamica del 1979. Centinaia di detenuti, compresi minori, hanno subito gravi maltrattamenti nella prigione di Rajaee Shahr all’indomani delle proteste del novembre 2019. Vi sono relazioni credibili circa numerosi casi di tortura e altre forme di pene crudeli, compresi casi in cui sono coinvolti minori.

12.4.2021