02009R0612 — IT — 04.09.2014 — 005.001
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REGOLAMENTO (CE) n. 612/2009 della Commissione del 7 luglio 2009 recante modalità comuni di applicazione del regime delle restituzioni all'esportazione per i prodotti agricoli (GU L 186 del 17.7.2009, pag. 1) |
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REGOLAMENTO (UE) N. 278/2010 DELLA COMMISSIONE del 31 marzo 2010 |
L 86 |
15 |
1.4.2010 |
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REGOLAMENTO (UE) N. 1084/2010 DELLA COMMISSIONE del 25 novembre 2010 |
L 310 |
1 |
26.11.2010 |
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REGOLAMENTO (UE) N. 173/2011 DELLA COMMISSIONE del 23 febbraio 2011 |
L 49 |
16 |
24.2.2011 |
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REGOLAMENTO (UE) N. 519/2013 DELLA COMMISSIONE del 21 febbraio 2013 |
L 158 |
74 |
10.6.2013 |
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REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 907/2014 DELLA COMMISSIONE dell'11 marzo 2014 |
L 255 |
18 |
28.8.2014 |
REGOLAMENTO (CE) n. 612/2009 della Commissione
del 7 luglio 2009
recante modalità comuni di applicazione del regime delle restituzioni all'esportazione per i prodotti agricoli
(rifusione)
TITOLO I
CAMPO D'APPLICAZIONE E DEFINIZIONI
Articolo 1
Fatte salve le deroghe previste dalla normativa comunitaria specifica relativa a taluni prodotti, il presente regolamento reca le modalità comuni di applicazione del regime delle restituzioni all’esportazione (in prosieguo «restituzioni»):
per i prodotti dei settori di cui all’articolo 162, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007;
di cui all’articolo 63 del regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio ( 13 ).
Articolo 2
Ai fini del presente regolamento s'intende per:
«prodotti»: i prodotti di cui all'articolo 1 e le merci:
«dazi all'importazione»: i dazi doganali e le tasse di effetto equivalente, nonché le altre tasse all'importazione previste nell'ambito della politica agricola comune o in quello dei regimi specifici degli scambi relativi a talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli;
«Stato membro d'esportazione»: lo Stato membro in cui è accettata la dichiarazione di esportazione;
«fissazione anticipata della restituzione»: la fissazione del tasso della restituzione il giorno in cui viene presentata la domanda di titolo di esportazione o di fissazione anticipata; tale tasso viene eventualmente adeguato in base alle maggiorazioni mensili o ai correttivi applicabili;
«restituzione differenziata»:
«parte differenziata della restituzione»: la parte della restituzione che corrisponde alla restituzione totale diminuita della restituzione pagata o da pagare a fronte della prova dell'uscita dal territorio doganale della Comunità, conformemente all'articolo 25;
«esportazione»: l'espletamento delle formalità doganali d'esportazione, seguito dall'uscita dei prodotti dal territorio doganale della Comunità;
«esemplare di controllo T5»: il documento di cui agli articoli da 912 bis a 912 octies del regolamento (CEE) n. 2454/93;
«esportatore»: la persona fisica o giuridica che ha diritto alla restituzione; qualora un titolo di esportazione con fissazione anticipata della restituzione debba o possa essere utilizzato, il titolare o, eventualmente, il cessionario del titolo hanno diritto alla restituzione; l'esportatore considerato tale dal punto di vista doganale può essere diverso dall'esportatore ai sensi del presente regolamento, tenuto conto dei rapporti di diritto privato tra operatori economici, salvo disposizioni specifiche stabilite nel regolamento (CE) n. 1234/2007 o nelle sue modalità d'applicazione;
«anticipo sulla restituzione»: il pagamento di un importo, al massimo pari a quello della restituzione all'esportazione, sin dal momento dell'accettazione della dichiarazione di esportazione;
«tasso di restituzione determinato nell'ambito di una gara»: l'importo della restituzione offerto dall'esportatore e accettato mediante procedura di gara;
«territorio doganale della Comunità»: i territori di cui all'articolo 3 del regolamento (CEE) n. 2913/92;
«nomenclatura delle restituzioni»: la nomenclatura dei prodotti agricoli per le restituzioni all'esportazione conformemente al regolamento (CEE) n. 3846/87 della Commissione ( 15 );
«titolo di esportazione»: il documento di cui all'articolo 1 del regolamento (CE) n. 376/2008 della Commissione ( 16 );
«zona di restituzione distante»: tutte le destinazioni alle quali si applica la stessa parte differenziata della restituzione, diversa da zero, per un determinato prodotto, fatte salve le destinazioni escluse per il suddetto prodotto che figurano nell’allegato I;
«paese senza porto»: un paese terzo che non dispone di un porto marittimo e che utilizza il porto marittimo di un altro paese terzo;
«trasbordo»: trasferimento di prodotti da un mezzo di trasporto ad un altro ai fini dell'immediato trasporto verso il paese terzo o territorio di destinazione.
TITOLO II
ESPORTAZIONI VERSO I PAESI TERZI
CAPO 1
Diritto alla restituzione
Sezione 1
Disposizioni generali
Articolo 3
Salvo il disposto degli articoli 25, 27 e 28 del presente regolamento e dell'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 del Consiglio ( 17 ), il diritto alla restituzione si costituisce nei momenti seguenti:
Articolo 4
Il diritto alla restituzione è subordinato alla presentazione di un titolo di esportazione recante fissazione anticipata della restituzione, tranne per le esportazioni di merci.
Tuttavia, non è richiesto alcun titolo per ottenere una restituzione nei casi seguenti:
In deroga al paragrafo 1, un titolo di esportazione recante fissazione anticipata della restituzione è valido anche per l'esportazione di un prodotto corrispondente a un codice a dodici cifre, salvo quello indicato nella casella 16, se i due prodotti appartengono:
Nei casi di cui al primo comma si applicano le condizioni seguenti:
Qualora si applichino le disposizioni di cui al secondo trattino del secondo comma e all'articolo 25, paragrafo 3, lettera b), la restituzione corrispondente al prodotto e alla destinazione effettivi è ridotta della differenza tra la restituzione concernente il prodotto e la destinazione indicati nel titolo e la stessa restituzione corrispondente al prodotto e alla destinazione effettivi.
Ai fini dell’applicazione del presente paragrafo, i tassi di restituzione da prendere in considerazione sono quelli vigenti il giorno della presentazione della domanda di titolo. Se del caso, tali tassi vengono adeguati alla data di accettazione della dichiarazione di esportazione.
Articolo 5
La data di accettazione della dichiarazione di esportazione è determinante per stabilire:
il tasso della restituzione applicabile se la restituzione non è stata fissata in anticipo;
gli adeguamenti del tasso della restituzione eventualmente necessari se la restituzione è stata fissata in anticipo;
la quantità, la natura e le caratteristiche del prodotto esportato.
Il documento utilizzato all'atto dell'esportazione per beneficiare di una restituzione reca tutti i dati necessari per il calcolo dell'importo della restituzione, in particolare:
per i prodotti:
per le merci, si applicano le disposizioni del regolamento (CE) n. 1043/2005.
In deroga all'articolo 282, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 2454/93, nell'autorizzazione della dichiarazione semplificata d'esportazione può essere previsto che detta dichiarazione rechi una stima della massa netta dei prodotti qualora, nel caso di prodotti esportati alla rinfusa o in unità non standardizzate, quest'ultima possa essere determinata con precisione solo dopo il carico del mezzo di trasporto.
La dichiarazione complementare recante l'esatta indicazione della massa netta viene depositata a conclusione delle operazioni di carico. Essa viene accompagnata da prove documentali che certifichino l'esatta massa netta caricata.
Non viene concessa alcuna restituzione per quantitativi superiori al 110 % della massa netta stimata. Se la massa effettivamente caricata è inferiore al 90 % della massa netta stimata, la restituzione per la massa effettivamente caricata è ridotta del 10 % della differenza tra la restituzione corrispondente al 90 % della massa stimata e la restituzione corrispondente alla massa effettivamente caricata. Tuttavia, in caso di esportazione per via marittima o via navigabile interna, qualora l'esportatore apporti la prava, vistata dal responsabile del mezzo di trasporto, che il mancato caricamento della totalità delle sue merci è dovuto a limitazioni inerenti a questo tipo di trasporto o ad un eccesso di carico imputabile ad uno o più altri esportatori, la restituzione è pagata per la massa netta effettivamente caricata. Se l'esportatore si è avvalso della procedura di domiciliazione di cui all'articolo 283 del regolamento (CEE) n. 2454/93, le disposizioni del presente comma sono applicabili a condizione che le autorità doganali abbiano autorizzato la rettifica delle scritture in cui sono stati iscritti i prodotti esportati.
Sono considerati prodotti appartenenti ad unità non standardizzate gli animali vivi, le carcasse, le mezzene, i quarti, le parti anteriori, le cosce, le spalle, i petti e le lombate.
Chiunque esporti prodotti per i quali chiede la concessione della restituzione deve:
depositare la dichiarazione di esportazione presso il competente ufficio doganale del luogo in cui i prodotti saranno caricati per il trasporto in vista dell'esportazione;
dare preavviso a tale ufficio doganale almeno 24 ore prima dell'inizio delle operazioni di carico e indicare la durata prevista di queste ultime; le autorità competenti possono stabilire un termine diverso per il preavviso.
Può essere considerato come luogo di carico per il trasporto di prodotti destinati all'esportazione:
se caricati in container, il luogo in cui i prodotti saranno caricati nei container;
se caricati alla rinfusa, in sacchi, in scatoloni, in scatole, in bottiglie, ecc., non caricati in container, il luogo di caricamento del mezzo di trasporto su cui i prodotti usciranno dal territorio doganale della Comunità.
Il competente ufficio doganale può autorizzare le operazioni di carico dopo che ha accettato la dichiarazione di esportazione e prima della scadenza del termine di cui al primo comma, lettera b).
I prodotti sono identificati con mezzi adeguati prima dell'ora indicata per l'inizio del carico. Il competente ufficio doganale dev'essere in grado di effettuare il controllo fisico e di prendere le misure di identificazione per il trasporto verso l'ufficio doganale di uscita dal territorio doganale della Comunità.
Se, per motivi di organizzazione amministrativa o per altri motivi debitamente giustificati, non è possibile applicare le disposizioni del primo comma, la dichiarazione di esportazione può essere depositata solo presso un ufficio doganale competente dello Stato membro interessato e, in caso di controllo fisico ai sensi del regolamento (CE) n. 1276/2008, il prodotto presentato viene completamente scaricato. Tuttavia, non è obbligatorio scaricare completamente il prodotto se le autorità competenti possono effettuarne un controllo fisico esauriente.
Le merci per le quali è richiesta una restituzione all’esportazione devono essere sigillate dall’ufficio doganale di esportazione o sotto il suo controllo. L’articolo 340 bis e l’articolo 357, paragrafi 2, 3 e 4, del regolamento (CEE) n. 2454/93 si applicano mutatis mutandis.
Prima di apporre i sigilli l'ufficio doganale di esportazione verifica a vista la corrispondenza dei prodotti con le relative dichiarazioni di esportazione. Il numero di controlli visivi non è inferiore al 10 % del numero di dichiarazioni di esportazione, escluse quelle i cui prodotti sono stati sottoposti a un controllo fisico, o selezionati per lo stesso, a norma dell'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1276/2008. L'ufficio doganale annota tale controllo nella casella D dell'esemplare di controllo T5, o del documento equivalente, mediante il codice di controllo definito all'articolo 2, lettera m), del regolamento (CE) n. 1276/2008 e riportato nell'allegato II del presente regolamento.
Articolo 6
In deroga all'articolo 5, paragrafo 2, quando i quantitativi esportati non superano 5 000 kg per codice della nomenclatura delle restituzioni nel settore dei cereali o 500 kg per codice della nomenclatura delle restituzioni o della nomenclatura combinata negli altri settori e tali esportazioni vengano reiterate, lo Stato membro può autorizzare che sia preso in considerazione l'ultimo giorno del mese per la determinazione del relativo tasso di restituzione, oppure per la determinazione degli eventuali adeguamenti da apportare in caso di fissazione anticipata della restituzione.
Se la restituzione è fissata in anticipo o determinata nell'ambito di una procedura di gara, il titolo dev'essere valido l'ultimo giorno del mese dell'esportazione.
L'esportatore autorizzato ad avvalersi di detta procedura non può ricorrere alla procedura normale per i quantitativi di cui al primo comma.
Il fatto generatore del tasso di cambio applicabile alla restituzione è quello previsto all’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1913/2006.
Articolo 7
Salvo il disposto degli articoli 15 e 27, il pagamento della restituzione è subordinato alla presentazione della prova che i prodotti per i quali è stata accettata la dichiarazione di esportazione hanno lasciato come tali il territorio doganale della Comunità, entro il termine di sessanta giorni da tale accettazione.
Tuttavia, i quantitativi di prodotti prelevati quali campioni durante l'espletamento delle formalità doganali di esportazione e non più resi, sono considerati non rimossi dalla massa netta dei prodotti dai quali sono stati prelevati.
La congelazione non preclude la conformità dei prodotti alle disposizioni di cui al paragrafo 1.
Lo stesso vale per il riconfezionamento, purché questo non implichi un cambiamento del codice della nomenclatura delle restituzioni per i prodotti o del codice della nomenclatura combinata per la merce. Il riconfezionamento può essere effettuato esclusivamente previo accordo delle autorità doganali.
In caso di riconfezionamento, nell'esemplare di controllo T5 vengono apposte le pertinenti annotazioni.
L'apposizione o il cambiamento di etichette può essere autorizzato alle stesse condizioni previste per il riconfezionamento di cui al secondo e terzo comma.
Articolo 8
Se, prima di lasciare il territorio doganale della Comunità, un prodotto per il quale è stata accettata la dichiarazione di esportazione attraversa territori comunitari diversi da quello dello Stato membro d'esportazione, la prova che il prodotto ha lasciato il territorio doganale della Comunità viene fornita mediante presentazione dell'originale debitamente annotato dell'esemplare di controllo T5.
Nell'esemplare di controllo devono essere compilate le caselle 33, 103, 104 e, se del caso, 105. Nella casella 104 vengono apposte le annotazioni del caso.
Qualora vengano chieste restituzioni, la casella 107 reca una delle diciture di cui all’allegato III.
Articolo 9
L'esportatore indica il tasso delle restituzioni all'esportazione, in euro per unità di prodotto o di merce alla data della fissazione anticipata, come indicato nel titolo di esportazione di cui al regolamento (CE) n. 376/2008 o nel titolo di restituzione di cui al capo III del regolamento (CE) n. 1043/2005, nella casella 44 della dichiarazione di esportazione, o nella versione elettronica equivalente, e nella casella 106 dell'esemplare di controllo T5 o del documento equivalente. In assenza di fissazione anticipata delle restituzioni all'esportazione, si possono indicare dati relativi a pagamenti di restituzioni precedenti per gli stessi prodotti o merci, risalenti a non più di dodici mesi. Se il prodotto o la merce da esportare non attraversa i confini di un altro Stato membro e se la valuta nazionale non è l'euro, i tassi della restituzione possono essere indicati nella valuta nazionale.
Le autorità competenti possono esonerare l'esportatore dagli obblighi di cui al primo comma se l'amministrazione dispone di un sistema grazie al quale i servizi interessati ricevono le stesse informazioni.
L'esportatore può scegliere di indicare una delle diciture elencate nell'allegato IV per le dichiarazioni di esportazione e gli esemplari di controllo T5 e i documenti equivalenti che riguardano un importo di restituzione all'esportazione inferiore a 1 000 EUR.
Articolo 10
In caso di esportazione via mare, per la concessione della restituzione si applicano le seguenti disposizioni speciali:
quando l'esemplare di controllo T5 o il documento nazionale comprovante che i prodotti hanno lasciato il territorio doganale della Comunità è stato vidimato dalle autorità competenti, i prodotti non possono ritornare o permanere nel territorio doganale della Comunità in custodia temporanea o con una destinazione doganale, salvo per il trasbordo realizzato entro il termine massimo di ventotto giorni in uno o più porti situati nello stesso o in un altro Stato membro ed eccezion fatta per i casi di forza maggiore. Detto termine non si applica quando i prodotti hanno lasciato l'ultimo porto situato sul territorio doganale della Comunità entro il termine iniziale di sessanta giorni;
il pagamento della restituzione è subordinato:
Le dichiarazioni di cui al primo trattino sono soggette a controlli appropriati per campione da parte dell'organismo pagatore. In tal caso, sono richiesti i mezzi di prova di cui al secondo trattino.
Se l'esportazione è eseguita per mezzo di una nave che svolge servizio di linea diretto verso un porto di un paese terzo e senza scalo in un altro porto della Comunità, gli Stati membri possono applicare una procedura semplificata ai fini dell'applicazione del primo trattino;
in luogo delle condizioni di cui alla lettera b), lo Stato membro di destinazione dell'esemplare di controllo T5, oppure lo Stato membro in cui viene utilizzato un documento nazionale come prova, può disporre che l'esemplare di controllo T5, o il documento nazionale comprovante che il prodotto ha lasciato il territorio doganale della Comunità, venga vidimato soltanto su presentazione di un documento di trasporto in cui sia indicata una destinazione finale esterna al territorio doganale della Comunità.
In tal caso l'autorità competente dello Stato membro di destinazione dell'esemplare di controllo T5, oppure lo Stato membro in cui viene utilizzato come prova un documento nazionale, inserisce nel riquadro «Controllo dell'utilizzazione e/o della destinazione», dell'esemplare di controllo T5, alla rubrica «Osservazioni», o nella rubrica corrispondente del documento nazionale, una delle diciture riportate nell'allegato V.
L'applicazione delle disposizioni della presente lettera è soggetta a controlli appropriati per campione da parte dell'organismo pagatore;
qualora sia accertata l’inosservanza delle condizioni di cui alla lettera a), ai fini dell’applicazione dell’articolo 47 i giorni che superano il termine di ventotto giorni si considerano giorni di superamento del termine previsto all’articolo 7.
In caso di esportazione mediante trasporto su strada, per via navigabile interna o per ferrovia, ai fini della concessione della restituzione si applicano le seguenti disposizioni:
quando l'esemplare di controllo T5 o il documento nazionale comprovante che i prodotti hanno lasciato il territorio doganale della Comunità è stato vidimato dalle autorità competenti, i prodotti non possono ritornare o permanere nel territorio doganale della Comunità in custodia temporanea o con una destinazione doganale, salvo per operazioni di transito realizzate entro il termine massimo di ventotto giorni ed eccezion fatta per i casi di forza maggiore. Detto termine non si applica quando i prodotti hanno definitivamente lasciato il territorio doganale della Comunità entro il termine iniziale di sessanta giorni;
l'applicazione delle disposizioni di cui alla lettera a) è oggetto di controlli appropriati per campione da parte dell'organismo pagatore. In caso di controlli, sono richiesti i documenti di trasporto sino al paese terzo ove i prodotti interessati sono destinati ad essere scaricati.
Qualora sia accertata l’inosservanza delle condizioni di cui alla lettera a), ai fini dell’applicazione dell’articolo 47 i giorni che superano il termine di ventotto giorni si considerano giorni di superamento del termine previsto all’articolo 7.
In caso di superamento del termine di sessanta giorni di cui all'articolo 7, paragrafo 1, nonché del termine di ventotto giorni di cui alla lettera a), la riduzione della restituzione o l'incameramento della cauzione sono pari all'importo corrispondente alla perdita conseguente al superamento più elevato.
In caso di esportazione per via aerea, ai fini della concessione della restituzione si applicano le seguenti disposizioni:
l'esemplare di controllo T5 o il documento nazionale comprovante che il prodotto ha lasciato il territorio doganale della Comunità sono vidimati dalle autorità competenti unicamente su presentazione di un documento di trasporto che indichi una destinazione finale esterna al territorio doganale della Comunità;
qualora, una volta espletate le formalità di cui alla lettera a), si constati che i prodotti sono rimasti, in occasione di un trasbordo, in altri aeroporti situati sul territorio doganale della Comunità per oltre ventotto giorni, salvo casi di forza maggiore, ai fini dell’applicazione dell’articolo 47 i giorni che superano il periodo di ventotto giorni si considerano giorni di superamento del termine previsto all’articolo 7.
In caso di superamento del termine di sessanta giorni di cui all'articolo 7, paragrafo 1, nonché del termine di ventotto giorni di cui al primo comma, la riduzione della restituzione o l'incameramento della cauzione sono pari all'importo corrispondente alla perdita conseguente al superamento più elevato;
l'applicazione delle disposizioni del presente paragrafo è oggetto di controlli appropriati per campione da parte dell'organismo pagatore;
il termine di ventotto giorni di cui alla lettera b) non si applica quando i prodotti hanno lasciato definitivamente il territorio doganale della Comunità entro il termine iniziale di sessanta giorni.
Articolo 11
L'ufficio doganale nel quale i prodotti sono sottoposti a uno dei regimi di cui al paragrafo 1 può autorizzare una modificazione del contratto di trasporto volta a far terminare il trasporto all'interno della Comunità soltanto se è accertato quanto segue:
Tuttavia, se la restituzione è stata pagata in applicazione del paragrafo 1 e se il prodotto non ha lasciato il territorio doganale della Comunità nei termini stabiliti, l'ufficio doganale competente ne informa l'organismo incaricato del pagamento della restituzione e gli comunica al più presto tutti gli elementi necessari. In tal caso la restituzione è considerata pagata indebitamente.
Qualora un prodotto che circola in regime di transito comunitario esterno, ai sensi degli articoli da 91 a 97 del regolamento (CE) n. 2913/92, o in regime di transito comune, ai sensi della Convenzione tra la Comunità economica europea, la Repubblica d'Austria, la Repubblica di Finlandia, la Repubblica d'Islanda, il Regno di Norvegia, il Regno di Svezia e la Confederazione svizzera, relativa ad un regime comune di transito ( 18 ), venga sottoposto, in uno Stato membro diverso dallo Stato membro esportatore, a uno dei regimi di cui al paragrafo 1 per essere avviato a una stazione di destinazione o essere consegnato a un destinatario fuori del territorio doganale della Comunità, l'ufficio doganale presso il quale il prodotto è stato sottoposto a uno dei regimi suddetti inserisce nel riquadro «Controllo dell'utilizzazione e/o della destinazione», a tergo dell'originale dell'esemplare di controllo T5, alla rubrica «Osservazioni», una delle diciture riportate nell'allegato VI.
In caso di modificazione del contratto di trasporto volta a far terminare il trasporto all'interno della Comunità, le disposizioni del paragrafo 3 si applicano in quanto compatibili.
Qualora un prodotto sia preso in consegna dalle ferrovie nello Stato membro di esportazione o in un altro Stato membro e circoli in regime di transito comunitario esterno o in regime di transito comune in forza di un contratto di trasporto combinato strada-ferrovia, per essere avviato per ferrovia verso una destinazione situata fuori del territorio doganale della Comunità, l'ufficio doganale cui fa capo o in prossimità del quale è situata la stazione ferroviaria in cui il prodotto è preso in consegna dalle ferrovie, inserisce nel riquadro «Controllo dell'utilizzazione e/o della destinazione», a tergo dell'originale dell'esemplare di controllo T5, alla rubrica «Osservazioni», una delle diciture riportate nell'allegato VII.
In caso di modificazione del contratto di trasporto combinato strada-ferrovia a seguito della quale un trasporto che avrebbe dovuto terminare fuori della Comunità termini all'interno di essa, le amministrazioni ferroviarie possono eseguire il contratto così modificato solo previo accordo dell'ufficio doganale di partenza; in tal caso, le disposizioni del paragrafo 3 si applicano in quanto compatibili.
Articolo 12
La restituzione è concessa per i prodotti di cui all’articolo 162, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 che, indipendentemente dalla situazione doganale degli imballaggi, sono in libera pratica ed originari della Comunità.
Tuttavia, per i prodotti del settore dello zucchero di cui all’articolo 162, paragrafo 1, lettera a), punto iii), e all’articolo 162, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007, la restituzione può essere concessa quando tali prodotti sono soltanto in libera pratica.
La restituzione non è concessa per i prodotti utilizzati come merci equivalenti ai sensi dell’articolo 114, paragrafo 2, lettera e), del regolamento (CEE) n. 2913/92.
Ai fini della concessione della restituzione, un prodotto è originario della Comunità se è interamente ottenuto nella Comunità o se l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale è avvenuta nella Comunità, in conformità degli articoli 23 o 24 del regolamento (CEE) n. 2913/92.
Tuttavia, fatto salvo il disposto del paragrafo 4, non soddisfano le condizioni per la restituzione i prodotti ottenuti da:
materie originarie della Comunità; e
materie agricole disciplinate dai regolamenti di cui all’articolo 1 importate da paesi terzi, che non hanno subito una trasformazione sostanziale nella Comunità.
All’atto dell’esportazione di prodotti composti che beneficiano di una restituzione fissata per uno o più componenti, la restituzione relativa ai componenti è versata soltanto se il componente o i componenti in questione soddisfano il disposto del paragrafo 1.
La restituzione è inoltre concessa quando il componente o i componenti per i quali è chiesta la restituzione erano inizialmente originari della Comunità e/o in libera pratica ai sensi del paragrafo 1 e non sono più in libera pratica esclusivamente a causa della loro incorporazione in altri prodotti.
Ai fini dell’applicazione del paragrafo 4, sono considerate fissate in relazione a un componente le restituzioni concernenti:
i prodotti del settore dei cereali, delle uova, del riso, dello zucchero, nonché del latte e dei prodotti lattiero-caseari esportati sotto forma di merci di cui all’allegato II del regolamento (CE) n. 1043/2005 della Commissione;
gli zuccheri bianchi e gli zuccheri greggi del codice NC 1701, l’isoglucosio dei codici NC 1702 30 10 , 1702 40 10 , 1702 60 10 e 1702 90 30 nonché gli sciroppi di barbabietola e di canna da zucchero dei codici NC 1702 60 95 e 1702 90 95 , incorporati nei prodotti di cui all’articolo 1, lettera j), del regolamento (CE) n. 1234/2007;
i prodotti del settore lattiero-caseario e del settore dello zucchero, esportati sotto forma di prodotti dei codici NC da 0402 10 91 a 99, 0402 29 , 0402 99 , da 0403 10 31 a 39, da 0403 90 31 a 39, da 0403 90 61 a 69, da 0404 10 26 a 38, da 0404 10 72 a 84 e da 0404 90 81 a 89, nonché esportati sotto forma di prodotti del codice NC 0406 30 , non originari degli Stati membri o provenienti da paesi terzi che sono in libera pratica negli Stati membri.
Articolo 13
Il tasso della restituzione per i miscugli di cui ai capitoli 2, 10 o 11 della nomenclatura combinata è quello relativo:
per i miscugli di cui uno dei componenti rappresenta almeno il 90 % del peso, a detto componente;
per gli altri miscugli, al componente cui si applica il tasso della restituzione meno elevato. Qualora uno o più componenti di tali miscugli non abbiano diritto a una restituzione, non viene concessa alcuna restituzione.
Articolo 14
Le disposizioni relative alla fissazione anticipata del tasso della restituzione e agli adattamenti da apportare allo stesso si applicano soltanto ai prodotti per i quali è stato fissato un tasso di restituzione espresso da una cifra uguale o superiore a zero.
Sezione 2
Restituzione differenziata
Articolo 15
Quando il tasso della restituzione è differenziato secondo la destinazione, il versamento della restituzione è subordinato ai requisiti supplementari di cui agli articoli 16 e 17.
Articolo 16
Entro 12 mesi dalla data di accettazione della dichiarazione di esportazione, i prodotti
devono essere stati importati come tali nel paese terzo o in uno dei paesi terzi per i quali è prevista la restituzione; o
devono essere stati scaricati come tali in una zona di restituzione distante per la quale la restituzione si applichi conformemente alle condizioni stabilite all’articolo 24, paragrafo 1, lettera b), e all’articolo 24, paragrafo 2.
Termini supplementari possono tuttavia essere concessi alle condizioni previste all’articolo 46.
Sono considerati importati come tali i prodotti per i quali nessun elemento attesta l’avvenuta trasformazione.
Tuttavia possono essere effettuate prima dell’importazione le seguenti manipolazioni destinate a garantire la conservazione dei prodotti, senza che ciò pregiudichi la conformità alle disposizioni del paragrafo 1:
inventario;
apposizione sui prodotti o sui loro imballaggi di marchi, timbri, etichette o altri segni distintivi simili, purché detta apposizione non sia tale da conferire ai prodotti un’origine apparente diversa dall’origine reale;
modifica dei marchi e dei numeri dei colli o cambiamento di etichette, purché tale modificazione non sia tale da conferire ai prodotti un’origine apparente diversa dall’origine reale;
imballaggio, disimballaggio, cambio d’imballaggio o riparazione degli imballaggi, purché tali manipolazioni non siano tali da conferire ai prodotti un’origine apparente diversa dall’origine reale;
ventilazione;
refrigerazione;
congelamento.
Inoltre un prodotto è considerato importato come tale se è stato trasformato prima dell’importazione, a condizione che la trasformazione abbia avuto luogo nel paese terzo in cui sono stati importati tutti i prodotti risultanti dalla trasformazione stessa.
Articolo 17
La prova dell’espletamento delle formalità doganali di importazione è costituita, a scelta dell’esportatore, dalla presentazione di uno dei documenti seguenti:
il documento doganale, una copia o fotocopia dello stesso o una stampa delle informazioni equivalenti registrate per via elettronica dall’autorità doganale competente; la copia, la fotocopia o la stampa devono essere certificati conformi:
dall’organismo che ha vidimato il documento originale o che ha registrato elettronicamente le informazioni equivalenti;
dai servizi ufficiali del paese terzo interessato;
dai servizi ufficiali di uno degli Stati membri nel paese terzo interessato;
da un organismo incaricato del pagamento della restituzione;
l’attestato di scarico e di importazione, compilato da una società riconosciuta e specializzata sul piano internazionale in materia di controllo e di sorveglianza (di seguito «società di sorveglianza») conformemente alle norme stabilite nell’allegato VIII, capitolo III, utilizzando il modello riprodotto nell’allegato IX; l’attestato reca la data e il numero del documento doganale di importazione.
Su richiesta dell’esportatore, un organismo incaricato del pagamento può essere esentato dal requisito di certificazione di cui al primo comma, lettera a), qualora sia in grado di accertare l’espletamento delle formalità di importazione accedendo alle informazioni registrate per via elettronica in possesso delle autorità competenti del paese terzo o a nome di tali autorità.
Se l'esportatore non può ottenere il documento scelto conformemente al paragrafo 1, lettera a) o b), pur essendosi fatto parte diligente per ottenerlo, o se sussistono dubbi circa l'autenticità del documento esibito o dell'accuratezza di ogni suo elemento, la prova dell'espletamento delle formalità doganali d'importazione si considera addotta con la presentazione di uno o più dei documenti seguenti:
copia del documento di scarico emesso o vidimato nel paese terzo o in uno dei paesi terzi per i quali è prevista la restituzione;
attestato di scarico rilasciato da un servizio ufficiale di uno degli Stati membri, stabilito nel paese di destinazione o competente per quest'ultimo, conformemente ai requisiti e al modello di cui all'allegato X, che certifichi inoltre che il prodotto ha lasciato il luogo di scarico o almeno che, a quanto consta, il prodotto non è stato nuovamente caricato ai fini della riesportazione;
attestato di scarico compilato da una società di sorveglianza riconosciuta, conformemente alle norme di cui all'allegato VIII, capitolo III, utilizzando il modello riprodotto nell'allegato XI, che certifichi inoltre che il prodotto ha lasciato il luogo di scarico o almeno che, a quanto consta, il prodotto non è stato nuovamente caricato ai fini della riesportazione;
documento bancario rilasciato da intermediari riconosciuti, stabiliti nella Comunità, attestante, ove si tratti di paesi terzi elencati nell'allegato XII, che il pagamento corrispondente all'esportazione considerata è stato accreditato sul conto dell'esportatore, aperto presso di essi;
attestato di presa in consegna rilasciato da un organismo ufficiale del paese terzo considerato, in caso di acquisto da parte di tale paese o di un suo organismo ufficiale o in caso di operazioni di aiuto alimentare;
attestato di presa in consegna rilasciato da un'organizzazione internazionale o da un organismo a carattere umanitario riconosciuto dallo Stato membro esportatore, in caso di operazioni di aiuto alimentare;
attestato di presa in consegna rilasciato da un organismo di un paese terzo le cui procedure di gara possono essere accettate ai fini dell'applicazione dell'articolo 47 del regolamento (CE) n. 376/2008, in caso di acquisto da parte di tale organismo.
Gli esportatori presentano in ogni caso una copia o fotocopia dei documenti di trasporto, relativi al trasporto dei prodotti per i quali è stata presentata la dichiarazione di esportazione.
Su richiesta dell’esportatore, nel caso di trasporto marittimo in container, lo Stato membro può accettare informazioni equivalenti a quelle che figurano nei documenti di trasporto se esse sono state generate da un sistema di informazione gestito da un terzo responsabile del trasporto dei container al luogo di destinazione, a condizione che tale terzo sia specializzato in questo tipo di operazioni e che la sicurezza del suo sistema di informazione sia stata approvata dallo Stato membro in quanto conforme ai criteri stabiliti nella versione applicabile al periodo in questione di una delle norme internazionalmente riconosciute che figurano nell’allegato I, punto 3, sezione B, del regolamento (CE) n. 885/2006 della Commissione ( 19 ).
Articolo 18
Articolo 19
La società di sorveglianza agisce nel rispetto delle norme stabilite nell'allegato VIII, capitolo II, punto 1.
Qualora un o più dei requisiti stabiliti nelle norme suddette non sono rispettati, lo Stato membro che ha riconosciuto la società di sorveglianza sospende il riconoscimento per il periodo necessario per risanare la situazione.
Articolo 20
Gli Stati membri nei quali operano società di sorveglianza riconosciute predispongono un sistema efficace di sanzioni per le società di sorveglianza riconosciute che abbiano rilasciato attestati falsi.
Articolo 21
Lo Stato membro che ha riconosciuto la società di sorveglianza revoca immediatamente il riconoscimento:
Ogni qualvolta uno Stato membro revoca il riconoscimento di una società di sorveglianza appartenente ad un gruppo di società, gli Stati membri nei cui territori sono presenti società di sorveglianza riconosciute dello stesso gruppo sospendono il riconoscimento di tali società per un periodo non superiore a tre mesi per effettuare gli accertamenti necessari per verificare se queste società presentano anche esse le carenze riscontrate nella società di sorveglianza di cui è stato revocato il riconoscimento.
Ai fini dell'applicazione del comma precedente, un gruppo di società consta di tutte le società il cui capitale è per oltre il 50 % direttamente o indirettamente di proprietà di un'unica società madre, nonché della società madre stessa.
Articolo 22
Lo Stato membro che revoca o sospende il riconoscimento ne informa senza indugio gli altri Stati membri e la Commissione, comunicando le carenze all'origine della revoca o della sospensione.
La notifica agli Stati membri è trasmessa agli organismi centrali degli Stati membri elencati nell'allegato XIII.
Articolo 23
Articolo 24
Gli Stati membri possono dispensare l’esportatore dalla presentazione delle prove di cui all’articolo 17, tranne il documento di trasporto o il suo equivalente elettronico di cui all’articolo 17, paragrafo 3, per una dichiarazione di esportazione che dà diritto ad una restituzione con riguardo alla quale:
la parte differenziata della restituzione corrisponde a un importo inferiore o uguale a:
2 400 EUR se il paese terzo o il territorio di destinazione è indicato nell’allegato XIV;
12 000 EUR se il paese terzo o il territorio di destinazione non è indicato nell’allegato XIV; oppure
il porto di destinazione è situato nella zona di restituzione distante per il prodotto in questione.
L’esenzione di cui al paragrafo 1, lettera b), si applica solo qualora vengano rispettate le seguenti condizioni:
i prodotti sono trasportati in container e il trasporto dei medesimi fino al porto di scarico è effettuato via mare;
il documento di trasporto indica come destinazione il paese che figura nella dichiarazione di esportazione o un porto normalmente utilizzato per lo scarico dei prodotti destinati ad un paese senza porto che deve essere il paese di destinazione menzionato nella dichiarazione di esportazione;
la prova dello scarico è fornita conformemente al disposto dell’articolo 17, paragrafo 2, lettere a), b) o c).
Su richiesta dell’esportatore, nel caso di trasporto marittimo in container, lo Stato membro può accettare che la prova di scarico di cui al primo comma, lettera c), venga fornita mediante informazioni equivalenti a quelle che figurano nel documento di scarico se esse sono state generate da un sistema di informazione gestito da un terzo responsabile del trasporto dei container e del loro scarico nel luogo di destinazione, a condizione che tale terzo sia specializzato in questo tipo di operazioni e che la sicurezza del suo sistema di informazione sia stata approvata dallo Stato membro in quanto conforme ai criteri stabiliti nella versione applicabile al periodo in questione di una delle norme internazionalmente riconosciute che figurano nell’allegato I, punto 3, sezione B, del regolamento (CE) n. 885/2006.
La prova dello scarico può essere fornita conformemente al primo comma, lettera c), o conformemente al secondo comma senza che l’esportatore debba dimostrare di aver adottato le opportune misure per ottenere il documento di cui all’articolo 17, paragrafo 1, lettere a) o b).
Il diritto di beneficiare delle esenzioni di cui al paragrafo 1, lettera a), è automaticamente escluso qualora si applichi il paragrafo 4.
Il diritto di beneficiare delle esenzioni di cui al paragrafo 1, lettera b), viene concesso per tre anni, mediante autorizzazione scritta rilasciata precedentemente all’esportazione su richiesta dell’esportatore. Gli esportatori che ricorrono a tale autorizzazione ne riportano il numero nella domanda di pagamento.
Qualora lo Stato membro ritenga che i prodotti per i quali l’esportatore richiede un’esenzione ai sensi del presente articolo sono stati esportati in un paese diverso da quello menzionato nella dichiarazione di esportazione o, eventualmente, in un paese situato fuori della zona di restituzione distante per la quale è stata fissata la restituzione, o qualora l’esportatore abbia diviso artificialmente un’operazione di esportazione al fine di beneficiare di un’esenzione, lo Stato membro revoca immediatamente all’esportatore in questione il diritto all’esenzione di cui al presente articolo.
Il suddetto esportatore non potrà più beneficiare di ulteriori esenzioni ai sensi del presente articolo per un termine di due anni a decorrere dalla data della revoca.
In caso di revoca dell’ammissibilità, il diritto alla restituzione all’esportazione cessa di esistere per i prodotti considerati e la restituzione deve essere rimborsata, a meno che l’esportatore non possa fornire la prova richiesta conformemente all’articolo 17 per i prodotti considerati.
Inoltre, il diritto alla restituzione all’esportazione cessa di esistere per i prodotti inclusi nelle dichiarazioni di esportazione redatte successivamente alla data dell’atto che ha condotto alla revoca dell’ammissibilità e le restituzioni devono essere rimborsate, a meno che l’esportatore non possa fornire la prova richiesta conformemente all’articolo 17 per i prodotti considerati.
Articolo 25
La parte della restituzione di cui al paragrafo 1 è calcolata utilizzando il tasso di restituzione più basso, ridotto del 20 % della differenza tra il tasso fissato in anticipo e il tasso più basso; la mancata fissazione del tasso si considera come fissazione del tasso più basso.
Se l'importo da pagare non supera i 2 000 EUR, lo Stato membro può differirne il pagamento sino al versamento dell'importo totale della restituzione in oggetto, a meno che l'esportatore interessato dichiari che, per l'operazione di cui trattasi, non chiederà un importo supplementare.
Nel caso in cui la destinazione indicata alla casella 7 del titolo rilasciato con fissazione anticipata della restituzione non sia stata rispettata:
se il tasso di restituzione per la destinazione reale è pari o superiore al tasso di restituzione per la destinazione indicata alla casella 7, si applica quest'ultimo;
se il tasso di restituzione per la destinazione reale è inferiore al tasso di restituzione previsto per la destinazione indicata alla casella 7, la restituzione da versare è:
Ai fini dell'applicazione del presente articolo, i tassi di restituzione da prendere in considerazione sono quelli vigenti il giorno della presentazione della domanda di titolo. Ove del caso, tali tassi sono adeguati il giorno dell'accettazione della dichiarazione di esportazione o della dichiarazione di pagamento.
Qualora le disposizioni di cui al primo e secondo comma e quelle dell'articolo 48 siano applicate a una stessa operazione d'esportazione, dall'importo risultante dal primo comma viene detratta la sanzione di cui all'articolo 48.
Articolo 26
In caso di applicazione del paragrafo 3, la restituzione da versare corrisponde all'importo fissato per la destinazione effettiva, entro un massimale pari all'importo della restituzione relativa alla destinazione indicata alla casella 7 del titolo rilasciato con fissazione anticipata della restituzione.
Se del caso, i tassi di restituzione sono adeguati alla data di accettazione della dichiarazione di esportazione o della dichiarazione di pagamento.
Sezione 3
Misure specifiche di tutela degli interessi finanziari della Comunità
Articolo 27
Allorché:
sussistano seri dubbi circa la destinazione effettiva del prodotto; oppure
il prodotto possa essere reintrodotto nella Comunità per effetto di una differenza tra la restituzione applicabile al prodotto esportato e l'importo del dazio non preferenziale all'importazione applicabile a un prodotto identico alla data di accettazione della dichiarazione di esportazione; oppure
vi siano fondati sospetti che il prodotto sarà reintrodotto nella Comunità, tal quale o dopo essere stato trasformato in un paese terzo, beneficiando dell'esenzione dai dazi all'importazione o di una riduzione degli stessi;
la restituzione a tasso unico o la parte della restituzione di cui all'articolo 25, paragrafo 2, è pagata soltanto se il prodotto ha lasciato il territorio doganale della Comunità conformemente al disposto dell'articolo 7, e
nel caso di una restituzione non differenziata, il prodotto è stato importato in un paese terzo entro dodici mesi dalla data di accettazione della dichiarazione di esportazione o ha formato oggetto di una trasformazione o lavorazione sostanziale ai sensi dell'articolo 24 del regolamento (CEE) n. 2913/92 entro lo stesso termine;
nel caso di una restituzione differenziata in base alla destinazione, il prodotto è stato importato tal quale in un paese terzo determinato, entro dodici mesi dalla data di accettazione della dichiarazione di esportazione.
Nei casi di importazione in un paese terzo, si applicano le disposizioni dell'articolo 16 e dell'articolo 17.
Inoltre, per tutte le restituzioni, i servizi competenti degli Stati membri possono esigere prove supplementari atte a dimostrare alle autorità competenti che il prodotto è stato effettivamente immesso sul mercato del paese terzo d'importazione oppure che ha subito una trasformazione o lavorazione sostanziale ai sensi dell'articolo 24 del regolamento (CEE) n. 2913/92.
Termini supplementari possono essere concessi alle condizioni previste dall'articolo 46.
Gli Stati membri applicano le disposizioni del paragrafo 1 di loro iniziativa o su richiesta della Commissione.
Le disposizioni relative alla fattispecie di cui al paragrafo 1, lettera b), non si applicano se le circostanze in cui si svolge effettivamente l'atto in oggetto, tenuto conto in particolare dei costi di trasporto, escludono verosimilmente il rischio di reimportazione. Gli Stati membri hanno inoltre facoltà di non applicare le disposizioni relative alla fattispecie di cui al paragrafo 1, lettera b), se l'importo della restituzione per la dichiarazione di esportazione di cui trattasi è pari o inferiore a 500 EUR.
Nelle ipotesi di applicazione del paragrafo 1, qualora il prodotto, dopo aver lasciato il territorio doganale della Comunità, vada perduto durante il trasporto per causa di forza maggiore:
in caso di restituzione non differenziata, viene pagato l'intero importo della restituzione;
in caso di restituzione differenziata, viene pagata la parte della restituzione definita conformemente all'articolo 25.
Le disposizioni del paragrafo 1 si applicano prima del pagamento della restituzione.
La restituzione è tuttavia considerata indebita e dev'essere rimborsata se, anche successivamente al suo pagamento, le autorità competenti constatano:
che il prodotto è andato distrutto o si è avariato prima di essere stato immesso sul mercato di un paese terzo o prima di aver subito, in un paese terzo, una trasformazione o lavorazione sostanziale ai sensi dell'articolo 24 del regolamento (CEE) n. 2913/92, a meno che l'esportatore non possa dimostrare alle autorità competenti che l'esportazione è stata effettuata in condizioni economiche tali da consentire che il prodotto potesse essere ragionevolmente immesso sul mercato di un paese terzo, salvo il disposto dell'articolo 28, paragrafo 2, secondo comma del presente regolamento;
che il prodotto si trova in un paese terzo, in regime sospensivo dei dazi, dodici mesi dopo la data di esportazione dalla Comunità, senza aver subito una trasformazione o lavorazione sostanziale ai sensi dell'articolo 24 del regolamento (CEE) n. 2913/92 e che l'esportazione non è stata realizzata nell'ambito di una normale transazione commerciale;
che il prodotto esportato è reintrodotto nella Comunità senza aver subito una trasformazione o lavorazione sostanziale ai sensi dell'articolo 24 del regolamento (CEE) n. 2913/92, che il dazio non preferenziale all'importazione è inferiore alla restituzione concessa e che l'esportazione non è stata realizzata nell'ambito di una normale transazione commerciale;
che i prodotti esportati di cui all'allegato XV sono reintrodotti nella Comunità:
Gli Stati membri, qualora constatino l'esistenza di un rischio di dirottamento del traffico per prodotti non figuranti all'allegato XV, ne informano al più presto la Commissione.
Le disposizioni di cui alle lettere c) e d) non si applicano in caso di applicazione delle disposizioni del titolo VI, capitolo 2 «Merci in reintroduzione» del regolamento (CEE) n. 2913/92 e qualora i prodotti siano reintrodotti nella Comunità almeno due anni dopo la data dell'esportazione.
Le disposizioni dell'articolo 48 non si applicano ai casi contemplati alle lettere b), c) e d).
Sezione 4
Casi in cui non viene concessa la restituzione
Articolo 28
Non è concessa alcuna restituzione quando i prodotti non siano di qualità sana, leale e mercantile il giorno dell'accettazione della dichiarazione di esportazione.
I prodotti sono conformi ai requisiti di cui al primo comma se possono essere immessi in commercio sul territorio della Comunità in condizioni normali e con la designazione che figura sulla domanda di concessione della restituzione, nonché, qualora siano destinati al consumo umano, se la loro utilizzazione a tal fine non è esclusa o considerevolmente ridotta a motivo delle loro caratteristiche o del loro stato.
La conformità dei prodotti ai requisiti di cui al primo comma deve essere esaminata secondo le disposizioni e gli usi vigenti nella Comunità.
Tuttavia, la restituzione è ugualmente concessa qualora nel paese di destinazione i prodotti esportati sono assoggettati a requisiti cogenti, in particolare sanitari o d'igiene, che non corrispondono alle disposizioni ed agli usi vigenti nella Comunità. Incombe all'esportatore dimostrare, su richiesta dell'autorità competente, che i prodotti sono conformi a tali requisiti cogenti nel paese terzo o di destinazione.
Inoltre, per determinati prodotti possono essere adottate disposizioni particolari.
Se all'uscita dal territorio doganale della Comunità un prodotto è di qualità sana, leale e mercantile, esso dà diritto al pagamento della parte di restituzione calcolata secondo le disposizioni dell'articolo 25, paragrafo 2, salvo applicazione dell'articolo 27. Tuttavia, questo diritto viene meno qualora sia provato quanto segue:
Se vi sono prove che il prodotto non è più di qualità sana, leale e mercantile prima dell'espletamento delle formalità doganali per l'importazione in un paese terzo, esso non dà diritto al pagamento della parte differenziata della restituzione.
Articolo 29
Articolo 30
Non è concessa alcuna restituzione per i prodotti venduti o distribuiti a bordo di navi e che possono essere successivamente reintrodotti nella Comunità in virtù delle franchigie risultanti dal regolamento (CEE) n. 918/83 del Consiglio ( 21 ).
CAPO 2
Anticipo della restituzione all'esportazione
Articolo 31
Su domanda dell'esportatore, gli Stati membri anticipano, del tutto o in parte, l'importo della restituzione non appena sia stata accettata la dichiarazione di esportazione, a condizione che venga costituita una cauzione di importo pari a tale anticipo, maggiorato del 10 %.
Gli Stati membri possono determinare le modalità relative alla domanda di anticipo di una parte della restituzione.
Articolo 32
Se la somma anticipata supera l'importo effettivamente dovuto per l'esportazione in oggetto o per un'esportazione equivalente, l'autorità competente avvia senza indugio la procedura di cui [all'articolo 29 del regolamento (CEE) n. 2220/85 ai fini del pagamento, da parte dell'esportatore, della differenza fra questi due importi, maggiorata del 10 %.
Tuttavia, la maggiorazione del 10 % non viene recuperata se per un caso di forza maggiore:
Se il prodotto non raggiunge la destinazione per la quale l'anticipo è stato calcolato, in seguito a un'irregolarità commessa da un terzo a scapito dell'esportatore e questi ne informa di propria iniziativa, immediatamente e per iscritto le autorità competenti rimborsando la restituzione anticipata, la maggiorazione prevista al paragrafo 1 è limitata all'interesse dovuto per il periodo intercorso tra la percezione anticipata della restituzione e il suo rimborso. L'interesse è calcolato conformemente alle disposizioni dell'articolo 49, paragrafo 1, quarto comma.
La disposizione del primo comma non si applica se le autorità competenti hanno già notificato all'esportatore la loro intenzione di effettuare un controllo o se l'esportatore è venuto a conoscenza, in altro modo, dell'intenzione delle autorità competenti di effettuare un controllo.
Si considera esportazione equivalente l'esportazione successiva a una reimportazione, nell'ambito del regime delle reintroduzioni, di prodotti equivalenti dello stesso codice della nomenclatura combinata, qualora siano soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 44, paragrafo 2, lettere a) e b), del regolamento (CE) n. 376/2008.
La presente disposizione si applica soltanto se è stato fatto ricorso al regime delle reintroduzioni nello Stato membro in cui è stata accettata la dichiarazione di esportazione della prima esportazione oppure nello Stato membro d'origine, conformemente all'articolo 15 della direttiva 97/78/CE del Consiglio ( 22 ), che fissa i principi relativi all'organizzazione dei controlli veterinari per i prodotti che provengono dai paesi terzi e che sono introdotti nella Comunità.
TITOLO III
ALTRI TIPI DI ESPORTAZIONE E CASI PARTICOLARI
CAPO 1
Destinazioni assimilate ad un'esportazione fuori della Comunità e approvvigionamento di bordo
Articolo 33
Ai fini del presente regolamento le consegne seguenti sono assimilate a un'esportazione fuori del territorio doganale della Comunità:
la consegna per l'approvvigionamento nella Comunità:
la consegna alle organizzazioni internazionali stabilite nella Comunità;
la consegna alle forze armate di stanza nel territorio di uno Stato membro, non appartenenti a tale Stato membro.
Le consegne di prodotti destinati a depositi, ubicati nella Comunità, di organizzazioni internazionali specializzate nell'aiuto umanitario ed utilizzati per operazioni di aiuto alimentare nei paesi terzi, sono assimilate alle esportazioni fuori dal territorio doganale della Comunità.
L'applicazione del primo comma è autorizzata dalle autorità competenti dello Stato membro di magazzinaggio che determinano la situazione doganale dei depositi ed adottano opportune misure atte ad accertare che i prodotti di cui trattasi raggiungano la loro destinazione.
Articolo 34
Nell'ambito delle consegne di cui agli articoli 33 e 41, gli Stati membri, in deroga all'articolo 5, possono autorizzare per il pagamento delle restituzioni il ricorso alla procedura sotto descritta. L'esportatore autorizzato ad avvalersi di detta procedura non può, per uno stesso prodotto, fare ricorso nel contempo alla procedura normale.
L'autorizzazione può essere limitata a determinate località d'imbarco dello Stato membro esportatore. L'autorizzazione può interessare prodotti imbarcati in altri Stati membri; in tal caso si applica l'articolo 8.
Per i prodotti imbarcati mensilmente alle condizioni previste dal presente articolo, il giorno preso in considerazione per determinare il tasso della restituzione è l'ultimo giorno del mese.
Il fatto generatore del tasso di cambio applicabile alla restituzione è quello previsto all’articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1913/2006.
L'esportatore deve tenere un registro di controllo contenente le indicazioni seguenti:
le diciture necessarie per l'identificazione dei prodotti conformemente all'articolo 5, paragrafo 4;
il nome o il numero d'immatricolazione della nave o aeromobile o delle navi o aeromobili su cui i prodotti sono stati imbarcati;
la data dell'imbarco.
Le indicazioni di cui al primo comma vengono iscritte nel registro non oltre il primo giorno lavorativo successivo a quello dell'imbarco. Tuttavia, quando l'imbarco si effettua in un altro Stato membro, dette indicazioni vengono iscritte nel registro non oltre il primo giorno lavorativo successivo a quello in cui l'esportatore dev'essere stato informato dell'avvenuto imbarco dei prodotti.
L'esportatore deve inoltre sottoporsi ai controlli che gli Stati membri ritengano necessari e conservare il registro di controllo per almeno tre anni dalla fine dell'anno civile in corso.
Articolo 35
Articolo 36
Se, prima di raggiungere una delle destinazioni di cui all'articolo 33, un prodotto per il quale è stata accettata la dichiarazione di esportazione attraversa territori comunitari che non sono quello dello Stato membro nel cui territorio tale dichiarazione è stata accettata, la prova che un tale prodotto ha raggiunto la destinazione prevista viene fornita mediante presentazione dell'esemplare di controllo T5.
Nell'esemplare di controllo T5 devono essere compilate le caselle 33, 103, 104 e, se del caso, 105. Nella casella 104 vengono apposte le annotazioni del caso.
Articolo 37
Gli Stati membri possono anticipare all'esportatore l'importo della restituzione, secondo le condizioni particolari previste in appresso, qualora sia fornita la prova che i prodotti sono stati depositati, entro trenta giorni dall'accettazione della dichiarazione di esportazione, salvo cause di forza maggiore, in locali soggetti a controllo doganale, a fini di approvvigionamento nella Comunità di quanto segue:
imbarcazioni destinate alla navigazione marittima; oppure
aeromobili in servizio sulle linee internazionali, comprese le linee intracomunitarie; oppure
piattaforme di perforazione o di estrazione di cui all'articolo 41.
I locali soggetti a controllo doganale (in prosieguo: «depositi di approvvigionamento») e il depositario devono essere espressamente riconosciuti ai fini dell'applicazione del presente articolo.
Lo Stato membro nel cui territorio si trova il deposito di approvvigionamento concede il riconoscimento soltanto ai depositari e ai depositi di approvvigionamento che offrono le necessarie garanzie. Il riconoscimento è revocabile.
Il riconoscimento è concesso soltanto ai depositari che assumono per iscritto le seguenti obbligazioni:
imbarcare i prodotti, tali e quali o congelati e/o previo confezionamento, per l'approvvigionamento nella Comunità di quanto segue:
tenere un registro che consenta alle autorità competenti di effettuare i necessari controlli e che contenga in particolare quanto segue:
conservare il registro per un minimo di tre anni dalla fine dell'anno civile in corso;
sottoporsi ai controlli, segnatamente a quelli periodici, che le autorità competenti ritengano opportuni per accertare il rispetto del presente paragrafo;
pagare gli importi che verranno loro richiesti a titolo di rimborso della restituzione in caso di applicazione dell'articolo 39.
Articolo 38
Qualora la dichiarazione di esportazione sia stata accettata in uno Stato membro diverso da quello in cui si trova il deposito di approvvigionamento, la prova che i prodotti sono stati introdotti in tale deposito è fornita mediante presentazione dell'esemplare di controllo T5.
Nell'esemplare di controllo T5 vengono compilate le caselle 33, 103, 104 e, se del caso, 105. Detto esemplare deve recare, nella casella 104, alla rubrica «Altri», una delle diciture riportate nell'allegato XVI.
L'ufficio doganale competente dello Stato membro di destinazione conferma l'entrata in deposito nell'esemplare di controllo, previa verifica che i prodotti siano stati iscritti nel registro di cui all'articolo 37, paragrafo 2.
Articolo 39
L'importo forfettario di cui al paragrafo 1 è calcolato come segue:
determinando l'importo dei dazi all'importazione relativi ad un prodotto identico al momento dell'immissione in libera pratica nello Stato membro in cui si trova il deposito;
maggiorando del 20 % l'importo ottenuto in conformità della lettera a).
Il tasso da prendere in considerazione per il calcolo dei dazi all'importazione è il seguente:
il tasso del giorno nel quale il prodotto non ha ricevuto la destinazione prescritta o a decorrere dal quale non e stato più in grado di raggiungerla; oppure
se questo giorno non può essere determinato, il tasso del giorno in cui è stato constatato il mancato rispetto della destinazione obbligatoria.
Il depositario paga unicamente l'importo anticipato, maggiorato del 20 %, qualora dimostri che l'importo anticipato per il prodotto di cui trattasi è inferiore all'importo forfettario calcolato a norma del paragrafo 2.
Tuttavia, se l'importo è stato anticipato in un altro Stato membro, la maggiorazione è del 40 %. In tal caso, per gli Stati membri di magazzinaggio che non partecipano all'Unione economica e monetaria, la conversione è effettuata nella moneta nazionale dello Stato membro di magazzinaggio utilizzando il tasso di cambio dell'euro nel giorno preso in considerazione per il calcolo dei dazi di cui al paragrafo 2, primo comma, lettera a).
Articolo 40
Le autorità competenti dello Stato membro in cui si trova il deposito di approvvigionamento procedono almeno una volta ogni dodici mesi a un controllo fisico di prodotti giacenti in tale deposito.
Tuttavia, se l'entrata e l'uscita dei prodotti dal deposito di approvvigionamento sono soggette a controllo fisico permanente da parte del servizio doganale, le autorità competenti possono limitare il controllo a un controllo documentale dei prodotti giacenti nel deposito.
Le autorità competenti dello Stato membro in cui si trova il deposito possono autorizzare il trasferimento dei prodotti in un secondo deposito di approvvigionamento.
In tal caso, nel registro del primo deposito è annotata un'indicazione concernente il secondo deposito. Il secondo deposito e il secondo depositario devono essere a loro volta specificamente riconosciuti ai fini dell'applicazione delle norme riguardanti i depositi d'approvvigionamento.
Se i prodotti sono stati sottoposti a controllo nel secondo deposito, il versamento delle somme dovute in caso di applicazione dell'articolo 39 incombe al secondo depositario.
Se il secondo deposito non è situato nello stesso Stato membro del primo, la prova che i prodotti sono stati introdotti nel secondo deposito è costituita dalla presentazione dell'originale dell'esemplare di controllo T5 recante una delle diciture precisate all'articolo 38, paragrafo 2.
L'ufficio doganale competente dello Stato membro destinatario conferma l'entrata in deposito nell'esemplare di controllo T5 previa verifica che i prodotti siano stati iscritti nel registro di cui all'articolo 37, paragrafo 2.
CAPO 2
Fattispecie particolari
Articolo 41
Per il calcolo del tasso di restituzione da concedere, è assimilata ad una consegna di cui all'articolo 33, paragrafo 1, lettera a), la consegna di provviste di bordo:
a piattaforme di perforazione o di estrazione, comprese altre unità tecniche che forniscono i relativi servizi sussidiari, situate entro i limiti dello zoccolo continentale europeo o entro i limiti delle zoccolo continentale cui appartiene la parte non europea della Comunità, ma al di là di una zona di 3 miglia a partire dalla linea di base che serve a misurare la larghezza delle acque marittime territoriali di uno Stato membro; e
la consegna effettuata in alto mare a navi da guerra e a navi ausiliarie battenti bandiera di uno Stato membro.
Per provviste di bordo si intendono i prodotti destinati esclusivamente al consumo a bordo.
Le norme del paragrafo 1 si applicano unicamente nel caso in cui il tasso di restituzione sia superiore al tasso minimo.
Gli Stati membri possono applicare tali norme a tutte le consegne di provviste di bordo, alle condizioni seguenti:
che venga rilasciato un attestato di consegna a bordo; e
nel caso delle piattaforme:
L'attestato di consegna a bordo di cui al paragrafo 2, lettera a) fornisce indicazioni complete circa i prodotti e reca il nome o altri elementi che consentano di identificare la piattaforma o la nave da guerra o la nave ausiliaria alle quali i prodotti stessi sono stati consegnati, con menzione della data di consegna. Gli Stati membri possono esigere dati supplementari.
L'attestato dev'essere firmato come segue:
per le piattaforme: da una persona alla quale i responsabili della piattaforma abbiano affidato l'incarico di curare gli approvvigionamenti di bordo. Le autorità competenti adottano misure adeguate per garantire l'autenticità dell'operazione. Gli Stati membri notificano alla Commissione le misure adottate;
per le navi da guerra: dalle autorità militari.
In deroga al paragrafo 2, nel caso di un'operazione di approvvigionamento di piattaforme, gli Stati membri possono esonerare gli esportatori dalla presentazione dell'attestato di consegna a bordo, qualora si tratti di una consegna conforme a quanto segue:
che dia diritto a una restituzione di importo inferiore o uguale a 3 000 EUR per esportazione;
che presenti per lo Stato membro sufficienti garanzie circa l'arrivo a destinazione dei prodotti;
e per la quale siano presentati il titolo di trasporto e la prova dell'avvenuto pagamento.
Le competenti autorità dello Stato membro che concede la restituzione controllano i quantitativi di prodotti dei quali è stata dichiarata la consegna alle piattaforme, verificando i documenti dell'esportatore e dell'esercente della nave o dell'elicottero adibiti alla consegna delle provviste. Le medesime autorità si accertano altresì che i quantitativi consegnati in virtù del presente articolo restino nei limiti delle normali necessità del personale di bordo.
Ai fini dell'applicazione del primo comma può essere richiesta, se necessario, la collaborazione delle competenti autorità di altri Stati membri.
Articolo 42
La prova di cui al paragrafo 2 è soggetta alle modalità seguenti:
La prova della consegna diretta a bordo a fini di approvvigionamento è costituita da un documento doganale o da un documento vidimato dalle autorità doganali del paese terzo in cui le provviste sono state imbarcate; il documento può essere redatto conformemente al modello riprodotto nell'allegato XVIII.
Esso dev'essere compilato in una o più delle lingue ufficiali della Comunità e in una lingua del paese terzo interessato;
se i prodotti esportati non sono oggetto di una consegna diretta e sono sottoposti a un regime di controllo doganale del paese terzo di destinazione prima di essere consegnati a bordo per l'approvvigionamento, la prova dell'avvenuta consegna a bordo è costituita dai documenti che seguono:
qualora non sia possibile presentare i documenti di cui alla lettera a) o alla lettera b), secondo trattino, lo Stato membro può accettare un attestato di consegna a bordo firmato dal capitano o da un altro ufficiale di servizio, recante il timbro della nave.
Qualora non sia possibile presentare i documenti di cui alla lettera b), secondo trattino, lo Stato membro può accettare un attestato di consegna a bordo firmato da un dipendente della compagnia aerea, recante il timbro di quest'ultima;
per essere accettati dagli Stati membri, i documenti di cui alla lettera a) o alla lettera b) devono recare informazioni complete sui prodotti consegnati a bordo e indicare la data della consegna, il numero di immatricolazione e, se esiste, il nome delle navi o degli aeromobili. Per verificare che i quantitativi forniti a fini di approvvigionamento corrispondano al normale fabbisogno dei membri dell'equipaggio e dei passeggeri della nave o dell'aeromobile considerati, gli Stati membri possono chiedere ulteriori informazioni o documenti complementari.
Articolo 43
Articolo 44
Articolo 45
Per le esportazioni a destinazione:
e per le quali l'esportatore non può fornire le prove di cui all'articolo 17, paragrafo 1 o 2, il prodotto si considera importato nel paese terzo di stanza o di stabilimento, previa presentazione della prova del pagamento dei prodotti e di un attestato di presa in consegna rilasciato dalle forze armate, dall'organizzazione internazionale o dalla rappresentanza diplomatica che sono destinatarie del prodotto nel paese terzo.
TITOLO IV
PROCEDURA DI VERSAMENTO DELLA RESTITUZIONE
CAPO 1
Disposizioni generali
Articolo 46
La restituzione viene versata, su domanda specifica dell'esportatore, unicamente dallo Stato membro nel cui territorio è stata accettata la dichiarazione di esportazione.
La domanda di restituzione è presentata come segue:
per iscritto, eventualmente su un modulo speciale predisposto dagli Stati membri;
oppure avvalendosi di sistemi informatici, secondo le modalità stabilite dalle autorità competenti.
Gli Stati membri possono tuttavia decidere che le domande di restituzione vengano effettuate unicamente secondo una delle modalità di cui al secondo comma.
Ai fini del presente paragrafo si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dell'articolo 199, paragrafi 2 e 3, e degli articoli 222, 223 e 224 del regolamento (CEE) n. 2454/93.
La pratica relativa al versamento della restituzione o allo svincolo della cauzione viene presentata, salvo cause di forza maggiore, entro dodici mesi dalla data di accettazione della dichiarazione di esportazione.
Se il titolo di esportazione utilizzato per l'esportazione che dà diritto al pagamento della restituzione è stato rilasciato da uno Stato membro diverso dallo Stato membro esportatore, la pratica relativa al versamento della restituzione è corredata di una fotocopia retto-verso di tale titolo, debitamente imputato.
Qualora l'esemplare di controllo T5 o, ove del caso, il documento nazionale comprovante l'uscita dal territorio doganale della Comunità non vengano restituiti all'ufficio di partenza o all'organismo centrale entro tre mesi dal rilascio per cause non imputabili all'esportatore, quest'ultimo può presentare all'organismo competente una domanda motivata di equivalenza.
I documenti giustificativi a corredo di tale domanda comprendono:
se l'esemplare di controllo o il documento nazionale è stato rilasciato per comprovare che i prodotti hanno lasciato il territorio doganale della Comunità:
Il documento di cui al secondo trattino può non essere richiesto per le esportazioni che danno luogo a una restituzione di importo inferiore o uguale a 2 400 EUR; nondimeno, in questo caso, l'esportatore è tenuto a presentare la prova del pagamento.
In caso di esportazione in un paese terzo aderente alla Convenzione relativa a un regime comune di transito, l'esemplare di rinvio n. 5 del documento comune di transito, debitamente vidimato da detto paese, o una fotocopia certificata conforme o una notifica della dogana di partenza, è equivalente ai documenti giustificativi;
in caso di applicazione degli articoli 33, 37 o 41: una dichiarazione dell'ufficio doganale competente del controllo della destinazione, nella quale si confermi che sono state rispettate le condizioni affinché detto ufficio apponga il proprio visto sull'esemplare di controllo T5; oppure
in caso di applicazione dell'articolo 33, paragrafo 1, lettera a) o dell'articolo 37: l'attestato di consegna a bordo di cui all'articolo 42, paragrafo 3, lettera c) e un documento comprovante il pagamento dei prodotti destinati all'approvvigionamento.
Ai fini dell'applicazione del presente paragrafo, un attestato dell'ufficio doganale di uscita nel quale si certifichi che l'esemplare di controllo T5 è stato debitamente presentato e si indichi il numero di detto esemplare di controllo, l'ufficio che lo ha rilasciato e la data di uscita del prodotto dal territorio doganale della Comunità, è equivalente all'originale dell'esemplare di controllo T5.
Per la presentazione della prova di equivalenza si applica il disposto del paragrafo 4.
Le autorità competenti eseguono il versamento di cui al paragrafo 1 entro un termine di tre mesi a decorrere dal giorno in cui dispongono di tutti gli elementi idonei all'evasione della pratica, salvo nei casi seguenti:
forza maggiore; oppure
una specifica indagine amministrativa concernente il diritto alla restituzione; in questa ipotesi il versamento avrà luogo soltanto dopo il riconoscimento del diritto alla restituzione; oppure
per applicare la compensazione di cui all'articolo 49 paragrafo 2, secondo comma.
Articolo 47
Nei casi in cui sussistano tutti i requisiti previsti dalla normativa comunitaria circa la prova del diritto alla concessione di una restituzione, salvo quella relativa all'osservanza di uno dei termini di cui all'articolo 7, paragrafo 1, all'articolo 16, paragrafo 1 e all'articolo 37, paragrafo 1, si applicano le disposizioni seguenti:
la restituzione viene anzitutto ridotta del 15 %;
la parte restante (in prosieguo: «restituzione ridotta») viene inoltre diminuita come segue:
per ogni giorno di superamento del termine di cui all'articolo 16, paragrafo 1, viene detratto il 2 % della restituzione ridotta;
per ogni giorno di superamento del termine di cui all'articolo 7, paragrafo 1, viene detratto il 5 % della restituzione ridotta; oppure
per ogni giorno di superamento del termine di cui all'articolo 37, paragrafo 1, viene detratto il 10 % della restituzione ridotta.
Quando la prova della sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla normativa comunitaria viene presentata nei sei mesi successivi ai termini di cui all'articolo 46, paragrafi 2 e 4, la restituzione da versare è pari all'85 % dell'importo pagabile in presenza di tutti i requisiti.
Quando la prova della sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla normativa comunitaria viene presentata nei sei mesi successivi ai termini di cui all'articolo 46, paragrafi 2 e 4, ma sono stati superati i termini di cui all'articolo 7, paragrafo 1, all'articolo 16, paragrafo 1 o all'articolo 37, paragrafo 1, la restituzione da versare è pari alla restituzione ridotta conformemente al paragrafo 1 del presente articolo, diminuita del 15 % dell'importo pagabile ove fossero stati rispettati tutti i termini.
▼M5 —————
In caso di applicazione dell'articolo 4, paragrafo 2, e/o dell'articolo 25, paragrafo 3, e/o dell'articolo 48:
CAPO 2
Sanzioni e recupero degli importi indebitamente pagati
Articolo 48
Qualora si constati che, ai fini della concessione di una restituzione all'esportazione, un esportatore ha chiesto una restituzione superiore a quella spettante, la restituzione dovuta per tale esportazione è quella relativa all'esportazione effettivamente realizzata, ridotta di un importo pari a quanto segue:
alla metà della differenza tra la restituzione richiesta e la restituzione relativa all'effettiva esportazione;
al doppio della differenza tra la restituzione richiesta e la restituzione dovuta, qualora l'esportatore abbia fornito deliberatamente false informazioni.
Fatto salvo l'articolo 9, secondo comma, se si riscontra che il tasso di restituzione all'esportazione a norma dell'articolo 9 non è stato indicato, il tasso sarà ritenuto pari a zero. Se si constata che l'importo della restituzione all'esportazione calcolato sulla base delle informazioni di cui all'articolo 9 è inferiore all'importo spettante, la restituzione dovuta per tale esportazione è quella relativa all'esportazione effettivamente realizzata, ridotta di un importo pari al:
10 % della differenza fra la restituzione calcolata e quella relativa all'esportazione effettiva se la differenza è superiore a 1 000 EUR;
100 % della differenza fra la restituzione calcolata e quella relativa all'esportazione effettiva se l'esportatore ha indicato che le restituzioni sono inferiori a 1 000 EUR e la restituzione spettante è superiore a 10 000 EUR;
200 % della differenza tra la restituzione calcolata e quella dovuta, qualora l'esportatore abbia fornito deliberatamente false informazioni.
Il primo comma non si applica se l'esportatore dimostra, con soddisfazione delle autorità competenti, che la situazione descritta in tale comma è dovuta a forza maggiore o ad errore palese oppure, ove applicabile, che risulta da informazioni corrette relative a pagamenti precedenti.
Il primo comma non si applica per sanzioni basate sugli stessi elementi che determinano il diritto alle restituzioni all'esportazione, applicate in virtù del paragrafo 1.
La sanzione di cui al paragrafo 1, lettera a), non si applica nei casi seguenti:
forza maggiore;
nei casi eccezionali in cui l'esportatore, dopo aver constatato di aver chiesto una restituzione eccessiva, ne informi immediatamente e per iscritto, di propria iniziativa, le competenti autorità, salvo che queste ultime gli abbiano comunicato l'intenzione di esaminare la sua domanda o che egli sia venuto altrimenti a conoscenza di tale intenzione o che dette autorità abbiano già accertato l'inesattezza della restituzione richiesta;
errore manifesto circa la restituzione richiesta, accertato dalla competente autorità;
domanda di restituzione conforme al regolamento (CE) n. 1043/2005, in particolare all'articolo 10 e sia stata calcolata in base alla media dei quantitativi utilizzati nel corso di un dato periodo;
adeguamento del peso, purché la differenza di peso sia dovuta a un diverso metodo di pesatura.
Articolo 49
Fatto salvo l'obbligo di versare eventuali importi negativi, di cui all'articolo 48, paragrafo 5, in caso di pagamento indebito di una restituzione il beneficiario è tenuto a rimborsare gli importi indebitamente percepiti, incluse eventuali sanzioni in forza dell'articolo 48, paragrafo 1, maggiorati di un interesse calcolato in funzione del periodo trascorso tra il pagamento e il rimborso. Tuttavia,
qualora l’obbligo del rimborso sia garantito da una cauzione non ancora svincolata, l’incameramento della stessa a norma dell’articolo 32, paragrafo 1, costituisce il recupero degli importi dovuti;
qualora la cauzione sia stata svincolata, il beneficiario versa l'importo della cauzione che sarebbe stato incamerato, maggiorato di interessi calcolati a partire dalla data dello svincolo fino al giorno precedente la data del pagamento.
Il pagamento è eseguito entro trenta giorni dal ricevimento della domanda di pagamento.
Quando viene chiesto il rimborso, lo Stato membro può considerare, per il calcolo degli interessi, che il pagamento è eseguito il ventesimo giorno successivo alla data della richiesta di rimborso.
Il tasso d'interesse da applicare viene calcolato secondo il diritto nazionale, ma non può essere inferiore al tasso d'interesse applicato in caso di recupero di importi nazionali.
Qualora i pagamenti indebiti siano imputabili ad errore dell'autorità competente, non viene applicato alcun interesse o, al massimo, si applica un importo da stabilirsi dallo Stato membro interessato e pari all'indebito arricchimento.
Se la restituzione è stata pagata a un cessionario, questi è responsabile in solido con l'esportatore per il rimborso degli importi indebitamente percepiti, delle cauzioni indebitamente svincolate e degli interessi relativi ad una specifica operazione di esportazione. Tuttavia, la responsabilità del cessionario è limitata all'importo versatogli maggiorato degli interessi relativi a tale importo.
Gli importi recuperati, gli importi risultanti dall'applicazione dell'articolo 48, paragrafi 5 e 6 e gli interessi percepiti vengono versati agli organismi pagatori e da questi dedotti dalle spese del Fondo europeo agricolo di garanzia FEAGA.
Qualora non venga rispettato il termine di pagamento, gli Stati membri possono decidere che gli importi indebitamente pagati, le cauzioni indebitamente svincolate o gli interessi fino alla data della compensazione, anziché essere rimborsati, siano dedotti da successivi pagamenti da effettuare all'esportatore.
Le disposizioni del secondo comma si applicano anche agli importi da pagare in applicazione dell'articolo 48, paragrafi 5 e 6.
L'obbligo di rimborso di cui al paragrafo 1 non si applica nei casi seguenti:
se il pagamento è stato eseguito a seguito di un errore delle stesse autorità competenti degli Stati membri o di un'altra autorità interessata, errore che non era ragionevolmente riconoscibile dal beneficiario, sempre che quest'ultimo abbia agito in buona fede; oppure
se più di quattro anni sono intercorsi tra il giorno in cui la decisione definitiva sulla concessione della restituzione è notificata al beneficiario e il giorno in cui quest'ultimo riceve la prima informazione da parte di un'autorità nazionale o comunitaria circa la natura indebita del pagamento di cui trattasi. Detta norma si applica solo se il beneficiario ha agito in buona fede.
Gli atti di terzi direttamente o indirettamente attinenti alle formalità necessarie per il pagamento della restituzione, compresi gli atti delle società di sorveglianza, sono imputabili al beneficiario.
Le disposizioni del presente paragrafo non si applicano agli anticipi relativi a restituzioni. In caso di mancato rimborso in forza del presente paragrafo, non si applica la sanzione amministrativa di cui all'articolo 48, paragrafo 1, lettera a).
TITOLO V
DISPOSIZIONI FINALI
Articolo 50
Notifica alla Commissione
Gli Stati membri notificano alla Commissione quanto segue:
immediatamente, i casi di applicazione dell’articolo 27, paragrafo 1. La Commissione ne informa successivamente gli altri Stati membri;
entro la fine del secondo mese successivo al mese di accettazione delle dichiarazioni di esportazione, i quantitativi corrispondenti a ciascun codice a dodici cifre dei prodotti esportati senza un titolo di esportazione con fissazione anticipata della restituzione, per i casi previsti all’articolo 4, paragrafo 1, secondo comma, primo trattino, all’articolo 6 e all’articolo 42. I codici sono raggruppati per settore.
Articolo 51
Il regolamento (CE) n. 800/1999 è abrogato.
I riferimenti al regolamento abrogato si intendono fatti al presente regolamento e si leggono secondo la tavola di concordanza contenuta nell’allegato XX.
Articolo 52
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
ALLEGATO I
Prodotti e destinazioni esclusi dalla zona di restituzione distante
SETTORE DEL PRODOTTO — DESTINAZIONI ESCLUSE
Zucchero ( *1 )
Zucchero o prodotti del settore dello zucchero di cui ai codici NC 1701 11 90 , 1701 12 90 , 1701 91 00 , 1701 99 10 , 1701 99 90 , 1702 40 10 , 1702 60 10 , 1702 60 95 , 1702 90 30 , 1702 90 71 , 1702 90 95 , 2106 90 30 , 2106 90 59 — Marocco, Algeria, Turchia, Siria, Libano
Cereali (*1)
NC 1001 — Russia, Moldova, Ucraina, ►M4 ————— ◄ , Bosnia-Erzegovina, Albania, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Turchia, Siria, Libano, Israele, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Ceuta, Melilla
NC 1003 — Tutte le destinazioni
NC 1004 — Islanda, Russia
Riso (*1)
NC 1006 — Tutte le destinazioni
Latte e prodotti lattiero-caseari (*1)
Tutti i prodotti — Marocco, Algeria
Latte e prodotti lattiero-caseari di cui ai codici NC 0401 30 , 0402 21 , 0402 29 , 0402 91 , 0402 99 , 0403 90 , 0404 90 , 0405 10 , 0405 20 , 0405 90 — Canada, Messico, Turchia, Siria, Libano
0406 — Siria, Libano, Messico
Carni bovine
Tutti i prodotti — Tutte le destinazioni
Pollame
Carni di pollame — Tutte le destinazioni
Pulcini di un giorno di cui al codice NC 0105 11 — USA, Canada, Messico
Uova (*1)
Uova in guscio di cui al codice NRE 0407 00 30 9000 — Giappone, Russia, Cina, Taiwan
Uova da cova di cui ai codici NRE 0407 00 11 9000 ; 0407 00 19 9000 — USA, Canada, Messico
ALLEGATO II
Tipo di verifiche e risultati |
Codice di controllo |
Articolo 5, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 612/2009 La conformità dei prodotti è stata verificata con controlli visivi prima dell'apposizione dei sigilli a norma dell'articolo 5, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 612/2009 |
A1300 |
ALLEGATO III
Diciture di cui all’articolo 8
— |
in bulgaro: |
Регламент (ЕО) № 612/2009 |
— |
in spagnolo: |
Reglamento (CE) no 612/2009 |
— |
in ceco: |
Nařízení (ES) č. 612/2009 |
— |
in danese: |
Forordning (EF) nr. 612/2009 |
— |
in tedesco: |
Verordnung (EG) Nr. 612/2009 |
— |
in estone: |
Määrus (EÜ) nr 612/2009 |
— |
in greco: |
Κανονισμός (ΕΚ) αριθ. 612/2009 |
— |
in inglese: |
Regulation (EC) No 612/2009 |
— |
in francese: |
Règlement (CE) no 612/2009 |
— |
in croato: |
Uredba (EZ) br. 612/2009 |
— |
in italiano: |
Regolamento (CE) n. 612/2009 |
— |
in lettone: |
Regula (EK) Nr. 612/2009 |
— |
in lituano: |
Reglamentas (EB) Nr. 612/2009 |
— |
in ungherese: |
612/2009/EK rendelet |
— |
in maltese: |
Regolament (KE) Nru 612/2009 |
— |
in olandese: |
Verordening (EG) nr. 612/2009 |
— |
in polacco: |
Rozporządzenie (WE) nr 612/2009 |
— |
in portoghese: |
Regulamento (CE) n.o 612/2009 |
— |
in rumeno: |
Regulamentul (CE) nr. 612/2009 |
— |
in slovacco: |
Nariadenie (ES) č. 612/2009 |
— |
in sloveno: |
Uredba (ES) št. 612/2009 |
— |
in finlandese: |
Asetus (EY) N:o 612/2009 |
— |
in svedese: |
Förordning (EG) nr 612/2009 |
ALLEGATO IV
Diciture di cui all'articolo 9
— |
in bulgaro: |
Сума на възстановяване под 1 000 EUR |
— |
in spagnolo: |
Restitución inferior a 1 000 EUR |
— |
in ceco: |
Částka náhrady nižší než 1 000 EUR |
— |
in danese: |
Restitutioner mindre end 1 000 EUR |
— |
in tedesco: |
Erstattung weniger als 1 000 EUR |
— |
in estone: |
Eksporditoetus alla 1 000 euro |
— |
in greco: |
Επιστροφή μικρότερη από 1 000 EUR |
— |
in inglese: |
Refunds less than EUR 1 000 |
— |
in francese: |
Restitution inférieure à 1 000 EUR |
— |
in croato: |
Subvencije manje od 1 000 EUR |
— |
in italiano: |
Restituzione inferiore a 1 000 EUR |
— |
in lettone: |
Kompensācija, kas ir mazāka par EUR 1 000 |
— |
in lituano: |
Išmokos mažesnės negu 1 000 EUR |
— |
in ungherese: |
1 000 EUR-nál kevesebb visszatérítés |
— |
in maltese: |
Rifużjonijiet ta' anqas minn EUR 1 000 |
— |
in olandese: |
Restitutie minder dan 1 000 EUR |
— |
in polacco: |
Refundacja poniżej 1 000 EUR |
— |
in portoghese: |
Restituição inferior a 1 000 EUR |
— |
in rumeno: |
Restituire inferioară valorii de 1 000 EUR |
— |
in slovacco: |
Náhrady nižšie ako 1 000 EUR |
— |
in sloveno: |
Nadomestila manj kot 1 000 EUR |
— |
in finlandese: |
Alle 1 000 euron tuet |
— |
in svedese: |
Bidragsbelopp lägre än 1 000 euro |
ALLEGATO V
Diciture di cui all'articolo 10, paragrafo 1, secondo comma, lettera c)
— |
in bulgaro: |
Представен е транспортен документ, посочващ местоназначение извън митническата територия на Общността |
— |
in spagnolo: |
Documento transporte con destino fuera de la CE presentado |
— |
in ceco: |
Přepravní doklad s místem určení mimo ES předložen |
— |
in danese: |
Transportdokument med destination uden for EF forelagt |
— |
in tedesco: |
Beförderungspapier mit Bestimmung außerhalb der EG wurde vorgelegt |
— |
in estone: |
Transpordiks väljaspool EÜd asuvasse sihtkohta on esitatud veodokument |
— |
in greco: |
Έγγραφο μεταφοράς με προορισμό εκτός EK |
— |
in inglese: |
Transport document indicating a destination outside the customs territory of the Community has been presented |
— |
in francese: |
Document de transport avec destination hors CE présenté |
— |
in croato: |
Podnesena je prijevozna isprava u kojoj se navodi odredište izvan carinskog područja Zajednice |
— |
in italiano: |
Documento di trasporto con destinazione fuori CE presentato |
— |
in lettone: |
Uzrādīts transporta dokuments ar galamērķi ārpus EK |
— |
in lituano: |
Pateiktas paskirties vietą už EB ribų nurodantis gabenimo dokumentas |
— |
in ungherese: |
EK-n kívüli rendeltetésű szállítmány szállítási okmánya bemutatva |
— |
in maltese: |
Dokument tat-trasport b'destinazzjoni għal barra mill-KE, ippreżentat |
— |
in olandese: |
Vervoerdocument voor bestemming buiten de EG voorgelegd |
— |
in polacco: |
Przedstawiony dokument przewozowy wskazujący miejsce przeznaczenia poza WE |
— |
in portoghese: |
Documento transporte com destino fora da CE apresentado |
— |
in rumeno: |
Document de transport care indică o destinație aflată în afara teritoriului vamal al Comunității – prezentat |
— |
in slovacco: |
Prepravný doklad s miestom určenia mimo ES bol predložený |
— |
in sloveno: |
Predložena je bila prevozna listina z navedbo destinacije izven carinskega območja Skupnosti |
— |
in finlandese: |
Kuljetusasiakirja, jossa ilmoitetaan yhteisön tullialueen ulkopuolinen määräpaikka, on esitetty |
— |
in svedese: |
Transportdokument med slutlig destination utanför gemenskapens tullområde har lagts fram |
ALLEGATO VI
Diciture di cui all'articolo 11, paragrafo 4, primo comma
— |
in bulgaro: |
Напускане на митническата територия на Общността под митнически режим опростен общностен транзит с железопътен транспорт или големи контейнери: — Транспортен документ: — — вид: — номер: — Дата на приемане за транспортиране от железопътните органи или съответното транспортно предприятие: |
— |
in spagnolo: |
Salida del territorio aduanero de la Comunidad bajo el régimen de tránsito comunitario simplificado por ferrocarril o en grandes contenedores: — Documento de transporte: — — tipo: — número: — Fecha de aceptación para el transporte por parte de la administración ferroviaria o de la empresa de transportes de que se trate: |
— |
in ceco: |
Výstup z celního území Společenství ve zjednodušeném tranzitním režimu Společenství pro přepravu po železnici nebo pro přepravu ve velkokapacitních kontejnerech: — Přepravní doklad: — — druh: — číslo: — Den přijetí pro přepravu orgány železnice nebo příslušným přepravcem: |
— |
in danese: |
Udgang af Fællesskabets toldområde i henhold til ordningen for den forenklede procedure for fællesskabsforsendelse med jernbane eller store containere: — Transportdokument: — — type: — nummer: — Dato for jernbaneforvaltningens eller det pågældende transportfirmas accept af forsendelsen: |
— |
in tedesco: |
Ausgang aus dem Zollgebiet der Gemeinschaft im Rahmen des vereinfachten gemeinschaftlichen Versandverfahrens mit der Eisenbahn oder in Großbehältern: — Beförderungspapier: — — Art: — Nummer: — Zeitpunkt der Annahme zur Beförderung durch die Eisenbahnverwaltung oder das betreffende Beförderungsunternehmen: |
— |
in estone: |
Ühenduse tolliterritooriumilt väljaviimine ühenduse lihtsustatud transiidiprotseduuri alusel raudteed mööda või suurtes konteinerite — Veodokument: — — liik: — number: — Transpordiks vastuvõtmise kuupäev raudteeasutuste või asjaomase transpordiasutuse poolt: |
— |
in greco: |
Έξοδος από το τελωνειακό έδαφος της Κοινότητας υπό το απλοποιημένο καθεστώς της κοινοτικής διαμετακόμισης με σιδηρόδρομο ή μεγάλα εμπορευματοκιβώτια: — Έγγραφο μεταφοράς: — — τύπος: — αριθμός: — Ημερομηνία αποδοχής για μεταφορά από τον οργανισμό σιδηροδρόμων ή την εμπλεκόμενη εταιρεία μεταφοράς: |
— |
in inglese: |
Exit from the customs territory of the Community under the simplified Community transit procedure for carriage by rail or large containers: — Transport document: — — type: — number: — Date of acceptance for carriage by the railway authorities or the transport undertaking concerned: |
— |
in francese: |
Sortie, territoire douanier de la Communauté sous le régime, transit communautaire simplifié par chemin de fer ou par grands conteneurs: — document de transport: — — espèce: — numéro: — date d’acceptation pour le transport par l’administration des chemins de fer ou par l’entreprise de transports concernée: |
— |
in croato: |
Izlaz iz carinskog područja Zajednice u pojednostavnjenom postupku provoza Zajednice pri prijevozu željeznicom ili velikim kontejnerima: — Prijevozna isprava: — — vrsta: — broj: — Datum prihvaćanja robe za prijevoz željeznicom ili drugim oblikom prijevoza: |
— |
in italiano: |
Uscita dal territorio doganale della Comunità in regime di transito comunitario semplificato per ferrovia o grandi contenitori: — Documento di trasporto: — — tipo: — numero: — Data di accettazione per il trasporto da parte delle ferrovie o dell'impresa di trasporto interessata: |
— |
in lettone: |
Izvešana no Kopienas muitas teritorijas saskaņā ar vienkāršoto Kopienas tranzīta procedūru pārvešanai pa dzelzceļu vai lielos konteineros: — Transporta dokuments: — — veids: — numurs: — Datums, kad produktu pārvešanai pieņēmušas dzelzceļa iestādes vai attiecīgais transporta uzņēmums: |
— |
in lituano: |
Išvežama iš Bendrijos muitų teritorijos pagal supaprastintą Bendrijos tranzito tvarką, taikomą gabenimui geležinkeliu arba didelėse talpose: — gabenimo dokumentas: — — rūšis: — numeris: — geležinkelių administracijos ar atitinkamos transporto įmonės priėmimo pervežimui data: |
— |
in ungherese: |
A Közösség vámterületét egyszerűsített közösségi árutovábbítási eljárás keretében elhagyta, vasúton vagy konténerben történő szállítással: — Szállítási okmány: — — típus: — szám: — A szállítás elfogadásának dátuma a vasút vagy az érintett szállítmányozási vállalat ügyintézése által: |
— |
in maltese: |
Ħruġ mit-territorju doganali tal-Komunità bil-ferrovija permezz ta' trasport imħallat bit-triq u bil-ferrovija: — Dokument ta' trasport: — — ġeneru: — numru: — Data ta' l-aċċettazzjoni għat-trasport mill-amministrazzjoni tal-ferrovija: |
— |
in olandese: |
Uitgang uit het douanegebied van de Gemeenschap onder de regeling voor vereenvoudigd communautair douanevervoer per spoor of in grote containers: — Vervoerdocument: — — Type: — Nummer: — Datum van aanneming ten vervoer door de betrokken spoorwegadministratie of de betrokken vervoeronderneming: |
— |
in polacco: |
Opuszczenie obszaru celnego Wspólnoty zgodnie z uproszczoną procedurą tranzytu wspólnotowego dla przewozu koleją lub w wielkich kontenerach: — Dokument przewozowy: — — rodzaj: — numer: — Data przyjęcia transportu przez administrację kolejową lub przez określone przedsiębiorstwo przewozowe: |
— |
in portoghese: |
Saída do território aduaneiro da Comunidade ao abrigo do regime do trânsito comunitário simplificado por caminho-de-ferro ou em grandes contentores: — Documento de transporte: — — tipo: — número: — Data de aceitação para o transporte pela administração dos caminhos-de-ferro ou pela empresa de transporte interessada: |
— |
in rumeno: |
Ieșire de pe teritoriul vamal al Comunității în cadrul regimului de tranzit comunitar simplificat pentru transportul pe calea ferată sau în containere mari: — Document de transport: — — tip: — număr: — Data acceptării pentru transport de către autoritățile feroviare sau întreprinderea de transport în cauză: |
— |
in slovacco: |
Výstup z colného územia Spoločenstva podľa zjednodušeného tranzitného postupu Spoločenstva na železničnú prepravu alebo na prepravu vo veľkých prepravných kontajneroch: — Prepravný doklad: — — typ: — číslo: — Dátum prijatia zo strany železničnej spoločnosti alebo zo strany príslušnej prepravnej spoločnosti: |
— |
in sloveno: |
Izstop iz carinskega območja Skupnosti po železnici s kombiniranim cestno-železniškim prevozom: — Prevozna listina: — — vrsta: — številka: — Datum, ko je železnica ali zadevni prevoznik blago prevzel za prevoz: |
— |
in finlandese: |
Viety yhteisön tullialueelta yksinkertaistetussa yhteisön passitusmenettelyssä rautateitse tai suurissa konteissa: — Kuljetusasiakirja: — — tyyppi: — numero: — Päivä, jona rautatieviranomainen tai asianomainen kuljetusyritys hyväksyi kuljetettavaksi: |
— |
in svedese: |
Utförsel från gemenskapens tullområde enligt det förenklade transiteringsförfarandet för järnvägstransporter eller transporter i stora containrar: — Transportdokument: — — typ: — nummer: — Mottagningsdag för befordran hos järnvägsföretaget eller det berörda transportföretaget: |
ALLEGATO VII
Diciture di cui all'articolo 11, paragrafo 5, primo comma
— |
in bulgaro: |
Излизане от митническата територия на Общността по железен път при комбиниран железопътен и автомобилен транспорт: — Транспортен документ: — — вид: — номер: — Дата на приемане за транспортиране от железопътните органи: |
— |
in spagnolo: |
Salida del territorio aduanero de la Comunidad por ferrocarril en transporte combinado por ferrocarril-carretera: — Documento de transporte: — — tipo: — número: — Fecha de aceptación del transporte por parte de la administración ferroviaria: |
— |
in ceco: |
Opuštění celního území Společenství po železnici nebo kombinovanou přepravou po železnici a silnici: — Přepravní doklad: — — druh: — číslo: — Den přijetí pro přepravu orgány železnice: |
— |
in danese: |
Udgang af Fællesskabets toldområde ad jernbane ved kombineret jernbane/landevejstransport: — Transportdokument: — — type: — nummer: — Dato for overtagelse ved jernbane: |
— |
in tedesco: |
Ausgang aus dem Zollgebiet der Gemeinschaft mit der Eisenbahn zur Beförderung im kombinierten Straßen- und Schienenverkehr: — Beförderungspapier: — — Art: — Nummer: — Zeitpunkt der Annahme zur Beförderung durch die Eisenbahnverwaltung: |
— |
in estone: |
Ühenduse tolliterritooriumilt väljaviimine raudteed mööda, raudtee- ja maanteetranspordi ühendveo korras — Veodokument: — — liik: — number: — Transpordiks vastuvõtmise kuupäev raudteeasutuste poolt: |
— |
in greco: |
Έξοδος από το τελωνειακό έδαφος της Κοινότητας σιδηροδρομικώς με συνδυασμένη μεταφορά σιδηροδρομικώς-οδικώς: — Έγγραφο μεταφοράς: — — είδος: — αριθμός: — Ημερομηνία αποδοχής για τη μεταφορά από τον οργανισμό σιδηροδρόμων: |
— |
in inglese: |
Exit from the customs territory of the Community by rail under combined transport by road and by rail: — Transport document: — — type: — number: — Date of acceptance for carriage by the railway authorities: |
— |
in francese: |
Sortie, territoire douanier de la Communauté par chemin de fer, en transport combiné rail-route: — document de transport: — — espèce: — numéro: — date d’acceptation pour le transport par l’administration des chemins de fer: |
— |
in croato: |
Izlaz iz carinskog područja Zajednice željeznicom s kombiniranim cestovno-željezničkim prijevozom: — Prijevozna isprava: — — vrsta: — broj: — Datum prihvaćanja robe za prijevoz željeznicom: |
— |
in italiano: |
Uscita dal territorio doganale della Comunità per ferrovia nell'ambito di un trasporto combinato strada-ferrovia: — Documento di trasporto: — — tipo: — numero: — Data di accettazione del trasporto da parte dell'amministrazione delle ferrovie: |
— |
in lettone: |
Izvešana no Kopienas muitas teritorijas pa dzelzceļu dzelzceļa – autotransporta kombinētā transporta režīmā: — Transporta dokuments: — — veids: — numurs: — Datums, kad produktu pārvešanai pieņēmušas dzelzceļa iestādes: |
— |
in lituano: |
Išvežama iš Bendrijos muitų teritorijos geležinkeliu pagal gabenimo kombinuotu transportu (automobilių keliais ir geležinkeliu) tvarką: — gabenimo dokumentas: — — rūšis: — numeris: — geležinkelių administracijos priėmimo pervežimui data: |
— |
in ungherese: |
A Közösség vámterületét elhagyta vasúton, kombinált szállítással (vasút-közút): — Szállítási okmány: — — típus: — szám: — A szállítás elfogadásának dátuma a vasúti ügyintézés által: |
— |
in maltese: |
‘Ħruġ mit-territorju doganali tal-Komunità skond ir-regoli tat-transitu komunitarju simplifikat bil-ferrovija jew b'kontejners kbar: — Dokument ta' trasport: — — ġeneru: — numru: — Data ta' l-aċċettazzjoni għat-trasport mill-amministrazzjoni tal-ferrovija jew mill-impriża tat-trasporti konċernata’: |
— |
in olandese: |
Uitgang uit het douanegebied van de Gemeenschap per spoor, bij gecombineerd rail-wegvervoer: — Vervoerdocument: — — Type: — Nummer: — Datum van aanneming ten vervoer door de spoorwegadministratie: |
— |
in polacco: |
Wywóz z obszaru celnego Wspólnoty drogą kolejową lub drogą kombinowanego transportu drogowo-kolejowego: — Dokument przewozowy: — — rodzaj: — numer: — Data przyjęcia transportu przez administrację kolejową: |
— |
in portoghese: |
Saída do território aduaneiro da Comunidade por caminho -deferro, em transporte combinado rodo-ferroviário: — Documento de transporte: — — tipo: — número: — Data de aceitação do transporte pela administração dos caminhos-de-ferro ou pela empresa de transporte interessada: |
— |
in rumeno: |
Ieșie de pe teritoriul vamal al Comunității pe calea ferată prin transport combinat rutier și feroviar: — Document de transport: — — tip: — număr: — Data acceptării pentru transport de către autoritățile feroviare: |
— |
in slovacco: |
Výstup z colného územia Spoločenstva železničnou dopravou, kombinovanou železničnou a cestnou dopravou: — Prepravný doklad: — — typ: — číslo: — Dátum prijatia zo strany železničnej spoločnosti: |
— |
in sloveno: |
Izstop iz carinskega območja Skupnosti po železnici s kombiniranim cestno-železniškim prevozom: — Prevozna listina: — — vrsta: — številka: — Datum, ko je železnica prevzela blago v prevoz: |
— |
in finlandese: |
Viety yhteisön tullialueelta rautateitse yhdistetyssä rautatie- ja maantiekuljetuksessa: — Kuljetusasiakirja: — — tyyppi: — numero: — Päivä, jona rautatieviranomainen hyväksyi kuljetettavaksi: |
— |
in svedese: |
Utförsel från gemenskapens tullområde på järnväg vid kombinerad järnvägs- och landsvägstransport: — Transportdokument: — — typ: — nummer: — Mottagningsdag för befordran hos järnvägsföretaget: |
ALLEGATO VIII
Requisiti per il riconoscimento e il controllo delle società di sorveglianza da parte degli Stati membri
CAPITOLO I
REQUISITI DI RICONOSCIMENTO
La società di sorveglianza deve essere un organismo avente capacità giuridica iscritto nel registro delle imprese dello Stato membro responsabile.
Lo statuto della società di sorveglianza deve indicare tra i suoi scopi dichiarati il controllo e la sorveglianza dei prodotti agricoli a livello internazionale.
La società di sorveglianza deve essere presente a livello internazionale per poter svolgere i compiti di certificazione su scala mondiale con la presenza tramite società controllate in determinati paesi terzi oppure assistendo direttamente alle operazioni di scarico con propri ispettori dipendenti dall'ufficio regionale più vicino oppure dall'ufficio nazionale nella Comunità o con agenti locali posti sotto un'adeguata sorveglianza da parte della società di sorveglianza.
Il capitale sociale delle società controllate di cui al primo comma deve essere per oltre il 50 % di proprietà della società di sorveglianza. Tuttavia, se la legislazione nazionale del paese terzo in questione limita al 50 % o meno la proprietà straniera del capitale, sarà sufficiente ai fini del primo comma che la società di sorveglianza abbia il controllo effettivo della società controllata. Tale controllo deve essere dimostrato con gli strumenti opportuni, in particolare con l'esistenza di un accordo di gestione, la composizione del consiglio di amministrazione e della direzione o accordi simili.
La società di sorveglianza deve possedere una comprovata esperienza nel settore del controllo e della sorveglianza dei prodotti agricoli e alimentari. Tale esperienza deve essere documentata da prove relative alle ispezioni effettuate nei tre anni precedenti o alle ispezioni in corso. Tra le referenze presentate devono essere fornite informazioni circa il tipo di controlli effettuati (natura, quantità dei prodotti, luogo di ispezione, ecc.) e i nomi e gli indirizzi delle società o degli organismi che possono fornire informazioni sul richiedente.
La società di sorveglianza deve soddisfare i requisiti stabiliti nella norma standard EN 45011, punti 4.1.1, 4.1.2, 4.1.4, 4.2 a)-p), 4.4, 4.5, 4.7, 4.8.1 b)-f), 4.8.2, 4.9.1, 4.10, 5, 7, 9.4.
La società di sorveglianza deve avere una solida situazione finanziaria (capitale, fatturato, ecc.). Devono essere presentate prove di tale solidità finanziaria oltre ai rendiconti annuali degli ultimi tre anni con lo stato patrimoniale, il conto profitti e perdite e, se richiesto per legge, le relazioni dei revisori e dei direttori.
L'organizzazione amministrativa della società di sorveglianza deve disporre di una «unità di revisione contabile interna» per coadiuvare le autorità nazionali nelle attività di controllo e di ispezione che svolgeranno presso le società riconosciute.
CAPITOLO II
1. Impegni delle società di sorveglianza per quanto riguarda i risultati
Nel rilasciare gli attestati di arrivo a destinazione, le società di sorveglianza riconosciute devono costantemente esercitare la loro responsabilità e la loro competenza professionale.
Nello svolgimento delle loro attività le società di sorveglianza riconosciute devono rispettare i seguenti criteri:
eseguire tutti i controlli possibili per stabilire l'identità e il peso dei prodotti oggetto degli attestati;
la direzione della società di sorveglianza deve sorvegliare i controlli intrapresi dal personale della società nei paesi terzi di destinazione;
le società di sorveglianza devono tenere un fascicolo relativo a ciascun attestato rilasciato, contenente le prove del lavoro di supervisione effettuato per suffragare le conclusioni indicate nell'attestato (controlli quantitativi e documentali effettuati, ecc.). I fascicoli sugli attestati consegnati devono essere conservati per 5 anni;
la società di sorveglianza riconosciuta provvede a verificare le operazioni di scarico tramite proprio personale permanente qualificato o agenti locali stabiliti o operanti nel paese di destinazione oppure inviando personale proprio dagli uffici regionali o da un ufficio nazionale nella Comunità. L'intervento degli agenti locali deve essere sistematicamente controllato da impiegati qualificati permanenti delle società di sorveglianza.
2. Controllo dei risultati delle società di sorveglianza
2.1. |
Gli Stati membri hanno la responsabilità di controllare la correttezza e l'efficacia del lavoro di certificazione svolto dalle società di sorveglianza. Prima del rinnovo triennale, le autorità nazionali effettuano un'ispezione presso la sede legale della società di sorveglianza. Qualora sorgano dubbi circa la qualità e l'accuratezza degli attestati redatti da una determinata società di sorveglianza, l'autorità competente effettua una verifica in loco presso la sede legale della società per accertarsi della corretta applicazione delle norme contenute nel presente allegato. Nel corso dell'ispezione, gli Stati membri prestano particolare attenzione ai metodi di lavoro e alle procedure operative delle società di sorveglianza nell'esecuzione dei loro compiti ed esaminano un campione a caso di fascicoli relativi agli attestati presentati all'organismo pagatore nell'ambito della procedura di pagamento delle restituzioni. Gli Stati membri possono impiegare revisori esterni ed indipendenti per svolgere il compito di controllo delle società di sorveglianza nel quadro della procedura stabilita nel presente allegato. Gli Stati membri possono prendere qualsiasi altra misura da essi ritenuta necessaria per il controllo efficace delle società di sorveglianza. |
2.2. |
Nell'ambito del controllo delle domande di restituzione all'esportazione giustificate da attestati rilasciati dalle società di sorveglianza, le autorità degli Stati membri devono prestare particolare attenzione ai seguenti aspetti della certificazione:
a)
esigere che gli attestati contengano una descrizione del lavoro svolto e accertarsi che il lavoro descritto sia stato sufficiente a giustificare le conclusioni contenute nell'attestato;
b)
controllare le eventuali discrepanze negli attestati presentati;
c)
esigere che gli attestati siano rilasciati entro un periodo di tempo ragionevole, in funzione del caso in oggetto. |
CAPITOLO III
1. |
La certificazione rilasciata da una società di sorveglianza riconosciuta deve comprendere non soltanto le informazioni necessarie ad identificare le merci e la partita in questione nonché le informazioni sui mezzi di trasporto, le date di arrivo e di scarico, ma anche una descrizione dei controlli e dei metodi utilizzati per verificare l'identità e il peso delle merci oggetto della certificazione. Le verifiche e i controlli da parte delle società di sorveglianza devono essere svolti al momento dello scarico, che può essere effettuato durante o dopo l'espletamento delle formalità doganali di importazione. Tuttavia, in casi eccezionali debitamente giustificati, i controlli e la verifica per il rilascio degli attestati possono essere effettuati nei sei mesi successivi alla data alla quale le merci sono state scaricate e la certificazione deve descrivere le disposizioni prese per verificare i fatti. |
2. |
Per gli attestati di scarico e di importazione [articolo 17, paragrafo 1, lettera b)], la certificazione deve comprendere anche la verifica che le merci sono state sdoganate ai fini dell'importazione definitiva. Tale controllo deve accertare un collegamento evidente tra l'operazione in questione e il relativo documento doganale d'importazione o la relativa procedura di sdoganamento. |
3. |
Le società di sorveglianza riconosciute devono essere indipendenti dalle parti coinvolte nella transazione in esame. In particolare, né la società di sorveglianza che effettua l'ispezione per una determinata transazione né una società controllata appartenente allo stesso gruppo può prendere parte all'operazione in qualità di esportatore, agente doganale, trasportatore, destinatario, gestore di deposito o a qualsiasi titolo che possa dar luogo ad un conflitto d'interessi. |
ALLEGATO IX
Attestato di scarico e di importazione di cui all’articolo 17, paragrafo 1, lettera b)
ALLEGATO X
Requisiti che i servizi ufficiali degli Stati membri stabiliti nei paesi terzi devono rispettare ai fini dell'applicazione dell'articolo 17, paragrafo 2, lettera b)
1. |
Il servizio ufficiale decide di rilasciare l'attestato di scarico in base ad uno o più dei seguenti documenti:
—
documenti doganali d'importazione, compresi i tabulati se riconosciuti a tale titolo,
—
documenti nazionali di trasporto e altri documenti rilasciati da un organismo ufficiale,
—
dichiarazione del capitano o della società di trasporto,
—
altre forme di ricevuta fornite dall'importatore.
|
2. |
I servizi ufficiali degli Stati membri rilasciano gli attestati di scarico utilizzando la seguente formulazione: Si certifica con il presente documento che … (descrizione delle merci, quantitativo e identificazione dell'imballaggio) sono stati scaricati … (luogo di scarico/nome della città) il … (data di scarico). Si certifica inoltre che il prodotto ha lasciato il luogo di scarico o almeno che, a quanto consta, il prodotto non è stato successivamente caricato per essere riesportati. L'attestato è rilasciato in base ai seguenti documenti: (elenco dei documenti presentati in base ai quali il servizio ha rilasciato l'attestato) Data e luogo di firma, firma e timbro del servizio ufficiale. |
3. |
Il servizio ufficiale che rilascia gli attestati di scarico deve tenere un registro e fascicoli relativi a tutti gli attestati rilasciati, nei quali si specificano le prove documentali in base alle quali sono stati rilasciati gli attestati. |
ALLEGATO XI
Attestato di scarico di cui all’articolo 17, paragrafo 2, lettera c)
ALLEGATO XII
Elenco dei paesi terzi che subordinano il trasferimento finanziario all'importazione del prodotto, di cui all'articolo 17, paragrafo 2, lettera d)
Algeria
Burundi
Guinea equatoriale
Kenia
Lesotho
Malawi
Saint Lucia
Senegal
Tanzania
ALLEGATO XIII
Elenco degli organismi centrali negli Stati membri di cui all'articolo 22
Stato membro |
Organismo centrale |
Bulgaria |
Министерство на земеделието и храните |
Belgio |
Bureau d'intervention et de restitution belge (BIRB) Belgisch Interventie- en Restitutiebureau (BIRB) |
Repubblica ceca |
Státní zemědělský intervenční fond (SZIF) |
Danimarca |
Ministeriet for Fødevarer, Landbrug og Fiskeri, FødevareErhverv |
Germania |
Bundesministerium der Finanzen — Hauptzollamt Hamburg-Jonas |
Estonia |
Põllumajandusministeerium |
Irlanda |
Department of Agriculture and Food |
Grecia |
Οργανισμός Πληρωμών και Ελέγχου Κοινοτικών Ενισχύσεων Προσανατολισμού και Εγγυήσεων (ΟΠЕКЕΠЕ) |
Spagna |
Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación-Fondo Español de Garantía Agraria (FEGA) |
Francia |
Commission interministérielle d’agrément (CIA) des sociétés de contrôle et de surveillance — Direction générale des douanes et droits indirects (DGDDI) |
Croazia |
Agencija za plaćanja u poljoprivredi, ribarstvu i ruralnom razvoju |
Italia |
Agenzia delle Dogane — Servizio Autonomo Interventi Settore Agricolo (SAISA) |
Cipro |
Οργανισμός Αγροτικών Πληρωμών (ΟΑΠ) |
Lettonia |
Lauku atbalsta dienests (LAD) |
Lituania |
Nacionalinė mokejimo agentūra prie Žemes ūkio ministerijos (NMA) |
Lussemburgo |
Ministère de l’agriculture, de la viticulture et du développement rural |
Ungheria |
Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal (MVH) |
Malta |
Internal Audit and Investigations Department (IAID) |
Paesi Bassi |
Ministerie van Landbouw, Natuurbeheer en Visserij |
Austria |
Bundesministerium für Finanzen |
Polonia |
Ministerstwo Rolnictwa i Rozwoju Wsi |
Romania |
Ministério da Agricultura, do Desenvolvimento Rural e das Pescas |
Portogallo |
Ministerul Agriculturii, Pădurilor și Dezvoltării Rurale |
Slovenia |
Agencija Republike Slovenije za kmetijske trge in razvoj podeželja |
Slovacchia |
Pôdohospodárska platobná agentúra (PPA) |
Finlandia |
Maaseutuvirasto (MAVI) |
Svezia |
Statens Jordbruksverk (SJV) |
Regno Unito |
Rural Payments Agency (RPA) |
ALLEGATO XIV
Elenco dei paesi terzi o territori di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettera a), punti i) e ii)
Albania
Andorra
Armenia
Azerbaigian
Bielorussia
Bosnia-Erzegovina
Ceuta e Melilla
▼M4 —————
Georgia
Gibilterra
Isola di Helgoland
Islanda
Liechtenstein
ex Repubblica iugoslava di Macedonia
Marocco
Moldova
Montenegro
Norvegia
Russia
Serbia
Svizzera
Turchia
Ucraina
Città del Vaticano.
ALLEGATO XV
Elenco dei prodotti ai quali si applica l'articolo 27, paragrafo 4, lettera d)
Prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 (cereali)
Prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 (riso)
Prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (CE) n. 1234/2007 (zucchero)
Codice NC |
Carni bovine |
0102 |
Animali vivi della specie bovina |
0201 |
Carni di animali della specie bovina, fresche o refrigerate |
0202 |
Carni di animali della specie bovina, congelate |
0206 10 95 |
Prezzi detti «onglets» e «hampes», freschi o refrigerati |
0206 29 91 |
Prezzi detti «onglets» e «hampes», congelati |
Codice NC |
Latte e prodotti lattiero-caseari |
||
0402 |
Latte e crema di latte, concentrati o con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
||
da 0403 90 11 a 0403 90 39 |
Latticello in polvere |
||
da 0404 90 21 a 0404 90 89 |
Componenti del latte |
||
0405 |
Burro ed altre materie grasse provenienti dal latte |
||
0406 20 |
Formaggi grattugiati o in polvere |
||
0406 30 |
Formaggi fusi |
||
da 0406 90 13 a 0406 90 27 |
|
||
da 0406 90 61 a 0406 90 81 |
|||
da 0406 90 86 a 0406 90 88 |
Codice NC |
Vini |
||
2204 29 62 |
|
||
2204 29 64 |
|||
2204 29 65 |
|||
2204 29 71 |
|||
2204 29 72 |
|||
2204 29 75 |
|||
2204 29 83 |
|||
2204 29 84 |
|||
2204 29 94 |
|||
2204 29 98 |
Codice NC |
Prodotti agricoli esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato II del trattato |
1901 90 91 |
– – – Non contenenti materie grasse provenienti dal latte, né saccarosio, né isoglucosio, né glucosio, né amido o fecola, o contenenti in peso meno di 1,5 % di materie grasse provenienti dal latte, meno di 5 % di saccarosio (compreso lo zucchero invertito) o d'isoglucosio, meno di 5 % di glucosio o di amido o fecola, all'esclusione delle preparazioni alimentari in polvere dei prodotti delle voci da 0401 a 0404 |
2101 12 92 |
– – – Preparazioni a base di estratti, essenze o concentrati di caffè |
2101 20 92 |
– – – Preparazioni a base di estratti, di essenze o di concentrati a base di tè o di mate |
da 3505 10 10 a 3505 10 90 |
Destrina e altri amidi e fecole modificati |
da 3809 10 10 a 3809 10 90 |
Agenti d'apprettatura o di finitura, acceleranti di tintura o di fissaggio di materie coloranti e altri prodotti e preparazioni a base di sostanze amidacee |
ALLEGATO XVI
Diciture di cui all'articolo 38, paragrafo 2, secondo comma:
— |
in bulgaro: |
Задължително влизане в продоволствен склад за пласиране на продуктите — член 37 от Регламент (ЕО) № 612/2009 |
— |
in spagnolo: |
Depositado con entrega obligatoria para el avituallamiento — Aplicación del artículo 37 del Reglamento (CE) no 612/2009 |
— |
in ceco: |
Uskladnění ve skladu s povinnou dodávkou určenou k zásobování – použití článku 37 nařízení (ES) č. 612/2009 |
— |
in danese: |
Anbringelse på oplag med obligatorisk levering til proviantering — anvendelse af artikel 37 i forordning (EF) nr. 612/2009 |
— |
in tedesco: |
Einlagerung ins Vorratslager mit Lieferpflicht zur Bevorratung — Artikel 37 der Verordnung (EG) Nr. 612/2009 |
— |
in estone: |
Ladustatud väljastamiseks üksnes pardavarudena – määruse (EÜ) nr 612/2009 artikkel 37 |
— |
in greco: |
Εναποθήκευση με υποχρεωτική παράδοση για τον ανεφοδιασμό — εφαρμογή του άρθρου 37 του κανονισμού (ΕΚ) αριθ. 612/2009 |
— |
in inglese: |
Compulsory entry into warehouse for delivery for victualling — Article 37 of Regulation (EC) No 612/2009 |
— |
in francese: |
Mise en entrepôt avec livraison obligatoire pour l’avitaillement — application de l’article 37, règlement (CE) no 612/2009 |
— |
in croato: |
Smještaj u skladište s obvezom isporuke za opskrbu - članak 37. Uredbe (EZ) br. 612/2009 |
— |
in italiano: |
Deposito con consegna obbligatoria per l'approvvigionamento — applicazione dell'articolo 37 del regolamento (CE) n. 612/2009 |
— |
in lettone: |
Obligāta ievešana pārtikas krājumu noliktavā piegādēm – Regulas (EK) Nr. 612/2009 37. pants |
— |
in lituano: |
Pristatyta į maisto atsargų tiekimo sandėlį, taikant Reglamento (EB) Nr. 612/2009 37 straipsnio nuostatas |
— |
in ungherese: |
Élelmiszerraktárban élelmezési ellátmány kötelező szállítása végett történő elhelyezés – 612/2009/EK rendelet 37. cikke szerint |
— |
in maltese: |
Impoġġi fil-maħżen b'konsenja obbligatorja għar-razzjonar- applikazzjoni ta' l-Artikolu 37 tar-Regolament Nru 612/2009/KE |
— |
in olandese: |
Opslag in depot onder verplichting van levering voor de bevoorrading van zeeschepen of luchtvaartuigen — Toepassing van artikel 37 van Verordening (EG) nr. 612/2009 |
— |
in polacco: |
Złożenie w magazynie żywności z obowiązkową dostawą — zastosowanie art. 37 rozporządzenia (WE) nr 612/2009 |
— |
in portoghese: |
Colocado em entreposto com destino obrigatório para abastecimento — aplicação do artigo 37.o do Regulamento (CE) n. o 612/2009 |
— |
in rumeno: |
Amplasare în antrepozit obligatorie pentru livrarea de provizii alimentare – articolul 37 din Regulamentul (CE) nr. 612/2009, |
— |
in slovacco: |
Uskladnenie v sklade s povinnou dodávkou určenou na zásobovanie – uplatnenie článku 37 nariadenia (ES) č. 612/2009 |
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in sloveno: |
Dano v skladišče z obvezno dobavo za oskrbo – uporaba člena 37 Uredbe (ES) št. 612/2009 |
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in finlandese: |
Siirto varastoon sekä pakollinen toimittaminen muonitustarkoituksiin – asetuksen (EY) N:o 612/2009 37 artiklan soveltaminen |
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in svedese: |
Placering i lager med skyldighet att leverera för proviantering – artikel 37 i förordning (EG) nr 612/2009 |
ALLEGATO XVII
Diciture di cui all'articolo 41, paragrafo 5
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in bulgaro: |
Доставки на бордови провизии за платформи — Регламент (ЕО) № 612/2009 |
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in spagnolo: |
Suministro para el abastecimiento de las plataformas — Reglamento (CE) no 612/2009 |
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in ceco: |
Dodávka určená k zásobování plošin – nařízení (ES) č. 612/2009 |
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in danese: |
Proviant til platforme — forordning (EF) nr. 612/2009 |
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in tedesco: |
Bevorratungslieferung für Plattformen — Verordnung (EG) Nr. 612/2009 |
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in estone: |
Ladustatud väljastamiseks üksnes pardavarudena – määrus (EÜ) nr 612/2009 |
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in greco: |
Προμήθειες τροφοδοσίας για εξέδρες — κανονισμός (ΕΚ) αριθ. 612/2009 |
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in inglese: |
Catering supplies for rigs — Regulation (EC) No 612/2009 |
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in francese: |
Livraison pour l’avitaillement des plates-formes — règlement (CE) no 612/2009 |
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in croato: |
Isporuka za opskrbu platformi - Uredba (EZ) br. 612/2009 |
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in italiano: |
Provviste di bordo per piattaforma — regolamento (CE) n. 612/2009 |
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in lettone: |
Nogāde ieguves urbšanas vai ekstrakcijas platformu personāla apgādei ar pārtiku – Regula (EK) Nr. 612/2009 |
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in lituano: |
Maisto atsargų tiekimas platformoms – Reglamentas (EB) Nr. 612/2009 |
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in ungherese: |
Élelmezési ellátmány szállítása fúrótornyokra – 612/2009/EK rendelet |
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in maltese: |
Konsenja għat-tqassim tal-pjattaformi — Regolament (KE) Nru 612/2009 |
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in olandese: |
Leverantie van boordproviand aan platform — Verordening (EG) nr. 612/2009 |
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in polacco: |
Dostawa zaopatrzenia dla platform — rozporządzenie (WE) nr 612/2009 |
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in portoghese: |
Fornecimentos para abastecimento de plataformas — Regulamento (CE) n.o 612/2009 |
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in rumeno: |
Livrare pentru aprovizionarea cu alimente a platformelor – Regulamentul (CE) nr. 612/2009 |
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in slovacco: |
Dodávka určená na zásobovanie plošín – Nariadenie (ES) č. 612/2009 |
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in sloveno: |
Dobava za oskrbo ploščadi – Uredba (ES) št. 612/2009 |
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in finlandese: |
Muonitustoimitukset lautoille – asetus (EY) N:o 612/2009 |
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in svedese: |
Proviant till plattformar – förordning (EG) nr 612/2009 |
ALLEGATO XVIII
ALLEGATO XIX
Regolamento abrogato ed elenco delle sue modificazioni successive
Regolamento (CE) n. 800/1999 della Commissione (GU L 102 del 17.4.1999, pag. 11) |
|
Regolamento (CE) n. 1557/2000 della Commissione (GU L 179 del 18.7.2000, pag. 6) |
|
Regolamento (CE) n. 90/2001 della Commissione (GU L 14 del 18.1.2001, pag. 22) |
|
Regolamento (CE) n. 2299/2001 della Commissione (GU L 308 del 27.11.2001, pag. 19) |
unicamente l'articolo 1 |
Regolamento (CE) n. 1253/2002 della Commissione (GU L 183 del 12.7.2002, pag. 12) |
|
Regolamento (CE) n. 444/2003 della Commissione (GU L 67 del 12.3.2003, pag. 3) |
unicamente l'articolo 2 |
Regolamento (CE) n. 2010/2003 della Commissione (GU L 297 del 15.11.2003, pag. 13) |
|
Regolamento (CE) n. 671/2004 della Commissione (GU L 105 del 14.4.2004, pag. 5) |
|
Regolamento (CE) n. 1713/2006 della Commissione (GU L 321 del 21.11.2006, pag. 11) |
limitatamente all'articolo 7 |
Regolamento (CE) n. 1847/2006 della Commissione (GU L 355 del 15.12.2006, pag. 21) |
limitatamente all'articolo 3 |
Regolamento (CE) n. 1913/2006 della Commissione (GU L 365 del 21.12.2006, pag. 52) |
limitatamente all'articolo 20 |
Regolamento (CE) n. 1001/2007 della Commissione (GU L 226 del 30.8.2007, pag. 9) |
limitatamente all'articolo 1 |
Regolamento (CE) n. 159/2008 della Commissione (GU L 48 del 22.2.2008, pag. 19) |
limitatamente all'articolo 1 |
Regolamento (CE) n. 499/2008 della Commissione (GU L 146 del 5.6.2008, pag. 9) |
limitatamente all'articolo 2 |
ALLEGATO XX
Tavola di concordanza
Regolamento (CE) n. 800/1999 |
Presente regolamento |
Articolo 1 |
Articolo 1 |
Articolo 2, paragrafo 1, lettere dalla a) alla j) |
Articolo 2, paragrafo 1, lettere dalla a) alla j) |
Articolo 2, paragrafo 1, lettere dalla l) alla q) |
Articolo 2, paragrafo 1, lettere dalla k) alla p) |
— |
Articolo 2, paragrafo 1, lettera q) |
Articolo 2, paragrafi 2 e 3 |
Articolo 2, paragrafi 2 e 3 |
Articolo 3 |
Articolo 3 |
Articolo 4 |
Articolo 4 |
Articolo 5, paragrafi da 1 a 6 |
Articolo 5, paragrafi da 1 a 6 |
Articolo 5, paragrafo 7, primo comma |
Articolo 5, paragrafo 7, primo comma |
Articolo 5, paragrafo 7, secondo comma, frase introduttiva |
Articolo 5, paragrafo 7, secondo comma, frase introduttiva |
Articolo 5, paragrafo 7, secondo comma, primo trattino |
Articolo 5, paragrafo 7, secondo comma, lettera a) |
Articolo 5, paragrafo 7, secondo comma, secondo trattino |
Articolo 5, paragrafo 7, secondo comma, lettera b) |
Articolo 5, paragrafo 7, terzo, quarto e quinto comma |
Articolo 5, paragrafo 7, terzo, quarto e quinto comma |
Articolo 5, paragrafo 8 |
Articolo 5, paragrafo 8 |
Articoli 6, 7 e 8 |
Articoli 6, 7 e 8 |
Articolo 8 bis |
Articolo 9 |
Articolo 9, paragrafo 1, alinea |
Articolo 10, paragrafo 1, alinea |
Articolo 9, paragrafo 1, lettera a) |
— |
— |
Articolo 10, paragrafo 1, lettera a) |
Articolo 9, paragrafo 1, lettere b), c) e d) |
Articolo 10, paragrafo 1, lettere b), c) e d) |
Articolo 9, paragrafo 2, alinea |
Articolo 10, paragrafo 2, alinea |
Articolo 9, paragrafo 2, lettera a) |
— |
— |
Articolo 10, paragrafo 2, lettera a) |
Articolo 9, paragrafo 2, lettera b) |
Articolo 10, paragrafo 2, lettera b) |
Articolo 9, paragrafo 3 |
Articolo 10, paragrafo 3 |
Articolo 10 |
Articolo 11 |
Articolo 11 |
Articolo 12 |
Articolo 12 |
Articolo 13 |
Articolo 13 |
Articolo 14 |
Articolo 14, paragrafo 1 |
Articolo 15 |
Articolo 15 |
Articolo 16 |
Articolo 16 |
Articolo 17 |
Articolo 16 bis |
Articolo 18 |
Articolo 16 ter |
Articolo 19 |
Articolo 16 quater |
Articolo 20 |
Articolo 16 quinquies |
Articolo 21 |
Articolo 16 sexies |
Articolo 22 |
Articolo 16 septies |
Articolo 23 |
Articolo 17 |
Articolo 24 |
Articolo 18 |
Articolo 25 |
Articolo 19 |
Articolo 26 |
Articolo 20, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 27, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 20, paragrafo 3, frase introduttiva |
Articolo 27, paragrafo 3, frase introduttiva |
Articolo 20, paragrafo 3, primo trattino |
Articolo 27, paragrafo 3, lettera a) |
Articolo 20, paragrafo 3, secondo trattino |
Articolo 27, paragrafo 3, lettera b) |
Articolo 20, paragrafo 4 |
Articolo 27, paragrafo 4 |
Articolo 21 |
Articolo 28 |
Articolo 22 |
Articolo 29 |
Articolo 23 |
Articolo 30 |
Articolo 24 |
Articolo 31 |
Articolo 25 |
Articolo 32 |
Articolo 36 |
Articolo 33 |
Articolo 37 |
Articolo 34 |
Articolo 38 |
Articolo 35 |
Articolo 39 |
Articolo 36 |
Articolo 40, paragrafo 1, primo comma, frase introduttiva |
Articolo 37, paragrafo 1, primo comma, frase introduttiva |
Articolo 40, paragrafo 1, primo comma, primo trattino |
Articolo 37, paragrafo 1, primo comma, lettera a) |
Articolo 40, paragrafo 1, primo comma, secondo trattino |
Articolo 37, paragrafo 1, primo comma, lettera b) |
Articolo 40, paragrafo 1, primo comma, terzo trattino |
Articolo 37, paragrafo 1, primo comma, lettera c) |
Articolo 40, paragrafo 1, secondo comma |
Articolo 37, paragrafo 1, secondo comma |
Articolo 40, paragrafi 2 e 3 |
Articolo 37, paragrafi 2 e 3 |
Articolo 41 |
Articolo 38 |
Articolo 42, paragrafo 1 |
Articolo 39, paragrafo 1 |
Articolo 42, paragrafo 2, primo comma |
Articolo 39, paragrafo 2, primo comma |
Articolo 42, paragrafo 2, secondo comma, frase introduttiva |
Articolo 39, paragrafo 2, secondo comma, frase introduttiva |
Articolo 42, paragrafo 2, secondo comma, primo trattino |
Articolo 39, paragrafo 2, secondo comma, lettera a) |
Articolo 42, paragrafo 2, secondo comma, secondo trattino |
Articolo 39, paragrafo 2, secondo comma, lettera b) |
Articolo 42, paragrafi 3 e 4 |
Articolo 39, paragrafi 3 e 4 |
Articolo 43 |
Articolo 40 |
Articolo 44, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 41, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 44, paragrafo 3, primo e secondo comma |
Articolo 41, paragrafo 3, primo e secondo comma |
Articolo 44, paragrafo 3, terzo comma, frase introduttiva |
Articolo 41, paragrafo 3, terzo comma, frase introduttiva |
Articolo 44, paragrafo 3, terzo comma, primo trattino |
Articolo 41, paragrafo 3, terzo comma, lettera a) |
Articolo 44, paragrafo 3, terzo comma, secondo trattino |
Articolo 41, paragrafo 3, terzo comma, lettera b) |
Articolo 44, paragrafo 3, terzo comma, terzo trattino |
Articolo 41, paragrafo 3, terzo comma, lettera c) |
Articolo 44, paragrafi da 4 a 7 |
Articolo 41, paragrafi da 4 a 7 |
Articolo 45, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 42, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 45, paragrafo 3, frase introduttiva |
Articolo 42, paragrafo 4, frase introduttiva |
Articolo 45, paragrafo 3, lettera a), primo e secondo comma |
Articolo 42, paragrafo 4, lettera a), primo e secondo comma |
Articolo 45, paragrafo 3, lettera a), terzo comma |
Articolo 42, paragrafo 3 |
Articolo 45, paragrafo 3, lettere b), c) e d) |
Articolo 42, paragrafo 4, lettere b), c) e d) |
Articolo 45, paragrafi da 4 a 7 |
Articolo 42, paragrafi da 5 a 8 |
Articoli da 46 |
Articoli da 43 |
Articolo 47 |
Articolo 44 |
Articolo 48 |
Articolo 45 |
Articolo 49 |
Articolo 46 |
Articolo 50, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 47, paragrafi 1 e 2 |
Articolo 50, paragrafo 3, primo comma, frase introduttiva, primo e secondo trattino |
Articolo 47, paragrafo 3, primo comma |
Articolo 50, paragrafo 3, secondo, terzo e quarto comma |
Articolo 47, paragrafo 3, secondo, terzo e quarto comma |
Articolo 50, paragrafi 4, 5 e 6 |
Articolo 47, paragrafi 4, 5 e 6 |
Articolo 51, paragrafo 1 |
Articolo 48, paragrafo 1 |
Articolo 51, paragrafo 1 bis |
Articolo 48, paragrafo 2 |
Articolo 51, paragrafi da 2 a 11 |
Articolo 48, paragrafi da 3 a 12 |
Articolo 52 |
Articolo 49 |
Articolo 53 |
Articolo 50 |
Articolo 54 |
— |
— |
Articolo 51 |
Articolo 55, primo comma |
Articolo 52 |
Articolo 55, secondo e terzo comma |
— |
Allegato I |
— |
Allegato I bis |
Allegato V |
Allegato I ter |
Allegato VI |
Allegato I quater |
Allegato VII |
Allegato II |
Allegato XII |
Allegato II bis |
Allegato XVI |
Allegato II ter |
Allegato XVII |
Allegato III |
Allegato XVIII |
Allegato IV |
Allegato XIV |
Allegato V |
Allegato XV |
Allegato VI |
Allegato VIII |
Allegato VII |
Allegato IX |
Allegato VIII |
Allegato X |
Allegato IX |
Allegato XI |
Allegato X |
Allegato XIII |
Allegato XI |
Allegato I |
Allegato XII |
Allegato III |
Allegato XIII |
Allegato II |
Allegato XIV |
Allegato IV |
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Allegato XIX |
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Allegato XX |
( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
( 2 ) GU L 102 del 17.4.1999, pag. 11.
( 3 ) Cfr. allegato XIX.
( 4 ) GU L 336 del 23.12.1994, pag. 22.
( 5 ) GU L 339 del 18.12.2008, pag. 53.
( 6 ) GU L 365 del 21.12.2006, pag. 52.
( 7 ) GU L 253 dell’11.10.1993, pag. 1.
( 8 ) GU L 302 del 19.10.1992, pag. 1.
( 9 ) GU L 301 del 17.10.1992, pag. 17.
( 10 ) GU L 205 del 3.8.1985, pag. 5.
( 11 ) GU L 359 del 9.12.1992, pag. 13.
( 12 ) GU L 209 dell’11.8.2005, pag. 1.
( 13 ) GU L 179 del 14.7.1999, pag. 1.
( 14 ) GU L 172 del 5.7.2005, pag. 24.
( 15 ) GU L 366 del 24.12.1987, pag. 1.
( 16 ) GU L 114 del 26.4.2008, pag. 3.
( 17 ) GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1.
( 18 ) GU L 226 del 13.8.1987, pag. 2.
( 19 ) GU L 171 del 23.6.2006, pag. 90.
( 20 ) GU L 201 del 30.7.2008, pag. 1.
( 21 ) GU L 105 del 23.4.1983, pag. 1.
( 22 ) GU L 24 del 30.1.1998, pag. 9.
( 23 ) GU L 228 dell’1.9.2009, pag. 3.
( *1 ) Salvo in forma di merci non comprese nell’allegato I contenenti meno del 90 % in peso del prodotto considerato.