1996R2223 — IT — 01.07.2013 — 012.001


Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni

►B

REGOLAMENTO (CE) N. 2223/96 DEL CONSIGLIO

del 25 giugno 1996

relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nella Comunità

(GU L 310, 30.11.1996, p.1)

Modificato da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  No

page

date

►M1

REGOLAMENTO (CE) N. 448/98 DEL CONSIGLIO del 16 febbraio 1998

  L 58

1

27.2.1998

►M2

REGOLAMENTO (CE) N. 1500/2000 DELLA COMMISSIONE del 10 luglio 2000

  L 172

3

12.7.2000

 M3

REGOLAMENTO (CE) N. 2516/2000 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 7 novembre 2000

  L 290

1

17.11.2000

►M4

REGOLAMENTO (CE) N. 995/2001 DELLA COMMISSIONE del 22 maggio 2001

  L 139

3

23.5.2001

►M5

REGOLAMENTO (CE) N. 2558/2001 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 3 dicembre 2001

  L 344

1

28.12.2001

►M6

REGOLAMENTO (CE) N. 113/2002 DELLA COMMISSIONE del 23 gennaio 2002

  L 21

3

24.1.2002

►M7

REGOLAMENTO (CE) N. 359/2002 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 febbraio 2002

  L 58

1

28.2.2002

 M8

REGOLAMENTO (CE) N. 1267/2003 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 giugno 2003

  L 180

1

18.7.2003

►M9

REGOLAMENTO (CE) N. 1392/2007 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 novembre 2007

  L 324

1

10.12.2007

►M10

REGOLAMENTO (CE) N. 400/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 aprile 2009

  L 126

11

21.5.2009

►M11

REGOLAMENTO (UE) N. 715/2010 DELLA COMMISSIONE del 10 agosto 2010

  L 210

1

11.8.2010

►M12

REGOLAMENTO (UE) N. 517/2013 DEL CONSIGLIO del 13 maggio 2013

  L 158

1

10.6.2013


Rettificato da:

►C1

Rettifica, GU L 300, 5.11.2002, pag. 58  (2223/1996)



NB: A partire dal 1o gennaio 1999, i riferimenti all'unità di conto europea e/o all'ecu contenuti nella presente versione consolidata devono essere intesi come riferimenti all'euro — Regolamento (CEE) n. 3308/80 del Consiglio (GU L 345 del 20.12.1980, pag. 1) e regolamento (CE) n. 1103/97 del Consiglio (GU L 162 del 19.6.1997, pag. 1).




▼B

REGOLAMENTO (CE) N. 2223/96 DEL CONSIGLIO

del 25 giugno 1996

relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nella Comunità



IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 213,

visto il progetto di regolamento presentato dalla Commissione,

visto il parere del Parlamento europeo ( 1 ),

visto il parere dell'Istituto monetario europeo ( 2 ),

visto il parere del Comitato economico e sociale ( 3 ),

(1) considerando che l'attuazione e il monitoraggio dell'Unione economica e monetaria richiedono informazioni comparabili, aggiornate ed attendibili, sulla struttura e sull'andamento della situazione economica di ogni paese e regione;

(2)

considerando che la Commissione deve contribuire alla gestione dell'Unione economica e monetaria e, in particolare, riferire al Consiglio sui progressi compiuti dagli Stati membri nell'adempimento dei loro obblighi relativi alla realizzazione dell'Unione economica e monetaria;

(3)

considerando che i conti economici rappresentano uno strumento fondamentale per analizzare la situazione economica di un paese e di una regione, a condizione che siano elaborati sulla base di principi unici e non diversamente interpretabili;

(4)

considerando che la Commissione deve utilizzare aggregati dei conti nazionali per i calcoli comunitari amministrativi, in particolare quelli relativi al bilancio;

(5)

considerando che nel 1970 è stato pubblicato un documento amministrativo intitolato «Sistema europeo di conti economici integrati» (SEC), riguardante il settore disciplinato dal presente regolamento e redatto dal solo Istituto statistico delle Comunità europee, sotto la sua esclusiva responsabilità; che tale documento costituiva la conclusione dei lavori svolti per vari anni dall'Istituto statistico delle Comunità europee, in collaborazione con gli istituti statistici nazionali degli Stati membri, per elaborare un sistema di contabilità nazionale che rispondesse alle esigenze della politica economica e sociale delle Comunità europee e rappresentava la versione comunitaria del sistema di contabilità nazionale delle Nazioni Unite, che era stato utilizzato fino a quel momento a livello comunitario;

(6)

considerando che, ai fini di un aggiornamento del testo iniziale, una seconda edizione di tale documento è stata pubblicata nel 1979 (denominata in appresso «SEC seconda edizione») ( 4 );

(7)

considerando che la Commissione per la statistica delle Nazioni Unite ha adottato, nel febbraio 1993, il nuovo Sistema dei conti nazionali (SNA) al fine di assicurare in tutti i paesi membri delle Nazioni Unite la comparabilità dei risultati a livello mondiale;

(8)

considerando che in materia di conti ambientali occorre tener conto della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio del 21 dicembre 1994«Orientamenti per l'Unione europea in materia di indicatori ambientali e di contabilità verde nazionale»;

(9)

considerando che la Comunità coopera, in modo reciprocamente proficuo, con alcuni paesi terzi, in particolare con quelli dello Spazio economico europeo (SEE);

(10)

considerando che deve essere istituito un Sistema europeo di conti per le necessità dell'Unione economica e monetaria e che esso dovrà essere utilizzato per l'elaborazione dei conti nazionali e regionali previsti dagli atti comunitari;

(11)

considerando che i risultati dei conti e delle tabelle di tutti gli Stati membri, elaborati in base al sistema istituito dal presente regolamento, devono essere messi a disposizione degli utilizzatori dalla Commissione a date precise, in particolare per ciò che riguarda il monitoraggio della convergenza economica e per assicurarsi il più stretto coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri;

(12)

considerando che il sistema istituito dal presente regolamento deve sostituire gradualmente qualsiasi altro sistema, assumendo la funzione di quadro di riferimento per le norme, le definizioni, le classificazioni e le regole contabili comuni ai fini dell'elaborazione dei conti degli Stati membri per le esigenze della Comunità e permettendo in tal modo di ottenere risultati comparabili fra Stati membri;

(13)

considerando che detti risultati statistici devono essere accessibili per i cittadini nel rispetto del principio di trasparenza;

(14)

considerando che il sistema istituito dal presente regolamento che rappresenta la versione dell'SNA delle Nazioni Unite adattata alle strutture delle economie degli Stati membri, deve seguirne l'architettura, onde poter disporre di informazioni comparabili con quelle elaborate dai principali partner mondiali;

(15)

considerando che le date di elaborazione devono essere modulate in funzione delle grandi categorie di conti e tabelle e che solamente le informazioni essenziali per le esigenze della Comunità devono costituire oggetto di trattamenti statistici e di comunicazioni alla Commissione a date precise;

(16)

considerando che tuttavia, tenuto conto del volume e dell'importanza dei conti in questione, del loro livello di dettaglio e della portata geografica, nonché della situazione in materia statistica esistente negli Stati membri, alcuni termini supplementari per la trasmissione di dati sono concessi, a titolo eccezionale e temporaneo, a quegli Stati membri che si trovano obiettivamente nell'impossibilità di rispettare le scadenze fissate nel presente regolamento;

(17)

considerando che dovrebbe essere adottata successivamente una decisione sulla ripartizione dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM);

(18)

considerando che, conformemente al principio di sussidiarietà, la creazione di norme statistiche comuni che permettano di produrre informazioni comparabili è un'azione che può essere trattata con efficacia solamente a livello comunitario, mentre la loro attuazione avverrà in ogni Stato membro sotto l'autorità di organismi ed enti preposti all'elaborazione delle statistiche ufficiali;

(19)

considerando che è opportuno prevedere una procedura di adattamento e di aggiornamento delle disposizioni del presente regolamento in cooperazione con il comitato del programma statistico delle Comunità europee (CPS), istituito con la decisione 89/382/CEE, Euratom ( 5 ); che tale procedura di adattamento si limita a modifiche che non aumentano le risorse proprie;

(20)

considerando che il comitato del programma statistico e il comitato delle statistiche monetarie, finanziare e della bilancia dei pagamenti (CMFB), istituito con la decisione 91/115/CEE ( 6 ) si sono pronunciati a favore del progetto del presente regolamento;

(21)

considerando che la direttiva 89/130/CEE, Euratom del Consiglio, del 13 febbraio 1989, relativa all'armonizzazione della fissazione del prodotto nazionale lordo ai prezzi di mercato ( 7 ) (PNLpm) stabilisce che la comparabilità del PNLpm è assicurata dal rispetto delle definizioni e delle regole di contabilizzazione del Sistema europeo di conti economici integrati e che il regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio, del 29 maggio 1989, concernente il regime uniforme definitivo di riscossione delle risorse proprie provenienti dall'imposta sul valore aggiunto ( 8 ) prevede che, ai fini del calcolo del tasso medio ponderato dell'IVA, la ripartizione delle operazioni imponibili è effettuata mediante conti nazionali elaborati conformemente al Sistema europeo di conti economici integrati e che, per quanto concerne tali atti nonché nel contesto del regolamento (CE) n. 3605/93 del Consiglio, del 22 novembre 1993, relativo all'applicazione del protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi ( 9 ), della decisione 94/728/CE, Euratom del Consiglio, del 31 ottobre 1994, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee ( 10 ) e della decisione 94/729/CE del Consiglio, del 31 ottobre 1994, concernente la disciplina di bilancio ( 11 ), occorre prevedere un periodo transitorio per l'applicazione del sistema istituito dal presente regolamento,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:



Articolo 1

Obiettivi

1.  Il presente regolamento ha per oggetto l'istituzione del Sistema europeo dei conti 1995, in appresso denominato «SEC 95» prevedendo:

a) una metodologia relativa alle norme, alle definizioni, alle nomenclature e alle regole contabili comuni, al fine di consentire l'elaborazione di conti e di tabelle su basi comparabili per le esigenze della Comunità e dei risultati secondo le modalità di cui all'articolo 3;

b) un programma di trasmissione per le esigenze della Comunità, secondo date precise dei conti e delle tabelle elaborati secondo il SEC 95.

2.  Il presente regolamento si applica, tenuto conto degli articoli 7 e 8, a ►C1  tutti gli atti comunitari nei quali si fa riferimento al SEC o alle sue definizioni. ◄

3.  Il presente regolamento non obbliga alcuno Stato membro ad elaborare per le proprie esigenze i conti in base al SEC 95.

Articolo 2

Metodologia

1.  La metodologia del SEC 95 di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera a) figura all'allegato A.

▼M10

2.  Le modifiche alla metodologia del SEC 95, destinate a chiarire e a migliorarne il contenuto, sono adottate dalla Commissione, a condizione che esse non ne cambino i concetti di base, che non richiedano risorse supplementari per la loro esecuzione e non siano causa di aumento delle risorse proprie. Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del presente regolamento anche completandolo, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all’articolo 4, paragrafo 2.

▼B

3.  Il Consiglio, in base alle pertinenti disposizioni del trattato, si pronuncerà entro il 31 dicembre 1997, sull'introduzione del sistema di ripartizione dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM) di cui all'allegato I dell'allegato A e adotterà, se del caso, le misure necessarie alla sua attuazione.

Articolo 3

Trasmissione alla Commissione

▼M9

1.  Gli Stati membri trasmettono alla Commissione (Eurostat) i conti e le tavole che figurano all’allegato B entro i termini specificati per ogni tavola, fatte salve le deroghe ivi previste.

▼B

2.  Gli Stati membri trasmettono i risultati dell'allegato B, compresi i dati dichiarati riservati dagli Stati membri in virtù della legislazione o delle pratiche nazionali riguardanti la riservatezza statistica, secondo le disposizioni del regolamento (Euratom, CEE) n. 1588/90 del Consiglio, dell'11 giugno 1990, relativo alla trasmissione all'Istituto statistico delle Comunità europee di dati statistici protetti dal segreto ( 12 ), che regola il trattamento riservato delle informazioni.

▼M10

Entro i limiti stabiliti dall’articolo 2, paragrafo 2, i cambiamenti — nuove tabelle, nuovi paesi e/o regioni interessate — nei dati richiesti dagli Stati membri sono adottati dalla Commissione. Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del presente regolamento anche completandolo, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all’articolo 4, paragrafo 2.

Articolo 4

1.  La Commissione è assistita dal comitato del programma statistico («il comitato»).

2.  Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applicano l’articolo 5 bis, paragrafi da 1 a 4, e l’articolo 7 della decisione 1999/468/CE, tenendo conto delle disposizioni dell’articolo 8 della stessa.

▼B

Articolo 5

Compiti del comitato

Il comitato esamina tutti i problemi all'applicazione del presente regolamento sollevati dal suo presidente, sia su iniziativa di quest'ultimo, sia su richiesta di uno Stato membro.

Articolo 6

Cooperazione con altri comitati

1.  Per tutti i problemi di competenza del comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti (CMFB), la Commissione chiede il parere di tale comitato ai sensi dell'articolo 2 della decisione 91/115/CEE.

2.  La Commissione trasmette al comitato del prodotto nazionale lordo, istituito con la direttiva 89/130/CEE, Euratom ogni informazione relativa all'attuazione del presente regolamento, necessaria per l'esecuzione del proprio mandato.

Articolo 7

Data di applicazione e di prima trasmissione dei dati

1.  Il SEC 95 si applica per la prima volta ai dati elaborati conformemente all'allegato B da trasmettere nell'aprile 1999.

2.  I dati sono trasmessi alla Commissione (Istituto statistico) conformemente ai termini fissati nell'allegato B.

3.  Conformemente al paragrafo 1, fino alla prima trasmissione in base al SEC 95 gli Stati membri continuano a comunicare alla Commissione (Istituto statistico) i conti e le tabelle elaborati in applicazione del SEC seconda edizione.

4.  Fatto salvo l'articolo 19 del regolamento (CEE, Euratom), n. 1552/89 del Consiglio, del 29 maggio 1989, recante applicazione della decisione 88/376/CEE, Euratom relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità ( 13 ), la Commissione verifica con lo Stato membro interessato l'applicazione del presente regolamento e sottopone i risultati delle verifiche al comitato di cui all'articolo 4, paragrafo 1.

Articolo 8

Disposizioni transitorie

1.  Ai fini del bilancio e delle risorse proprie, in deroga all'articolo 1, paragrafo 2 e all'articolo 7, il Sistema europeo dei conti economici integrati in vigore a norma dell'articolo 1, paragrafo 1 della direttiva 89/130/CEE, Euratom e degli atti giuridici che vi si riferiscono — in particolare i regolamenti (CEE, Euratom) n. 1552/89 e n. 1553/89 e le decisioni 94/728/CE, Euratom e 94/729/CE — è il SEC seconda edizione fintantoché sia in vigore la decisione 94/728/CE, Euratom.

▼M7

1bis.  Ai fini della determinazione della risorsa propria basata sull'IVA, in deroga al paragrafo 1, gli Stati membri possono utilizzare i dati basati sul nuovo sistema europeo dei conti economici integrati (SEC 95) fintantoché sia in vigore la decisione 94/728/CE, Euratom.

▼B

2.  Per quanto riguarda le notifiche degli Stati membri alla Commissione nel quadro della procedura relativa ai disavanzi eccessivi, previste dal regolamento (CE) n. 3605/93, il Sistema europeo dei conti economici integrati in vigore è il SEC seconda edizione fino alla notifica del 1o settembre 1999.

3.  L'applicazione del SEC seconda edizione prevista ai paragrafi 1 e 2 del presente articolo si effettua adeguando i dati raccolti, ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1, sulla base del SEC 95 in maniera da tenere conto delle modifiche risultanti dalle differenze di concetti, definizioni o nomenclature fra il SEC seconda edizione e il SEC 95.

L'attuazione di tale principio sarà stabilità entro il mese di dicembre 1996 secondo la procedura prevista all'articolo 6 della direttiva 89/130/CEE, Euratom del Consiglio.

Articolo 9

Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.




ALLEGATO A

SISTEMA EUROPEO DEI CONTI

SEC 1995

INDICE

CAPITOLO 1.

CARATTERISTICHE GENERALI

UTILIZZAZIONE DEL SEC

Quadro per l'elaborazione di analisi e di politiche

Otto caratteristiche dei concetti del SEC

Il SEC 1995 e l'SCN 1993

Il SEC 1995 e il SEC 1970

IL SEC COME SISTEMA

Le unità statistiche e i loro insiemi

Unità istituzionali e settori

Unità di attività economica a livello locale e branche di attività economica

Unità residenti e non residenti; totale dell'economia e resto del mondo

Flussi e stock

Flussi

Operazioni

Proprietà delle operazioni

Interazioni in contrapposizione alle operazioni interne alle unità

Operazioni monetarie in contrapposizione a operazioni non monetarie

Operazioni con e senza contropartita

Operazioni modificate

Dirottamento

Frazionamento

Riconoscimento della parte principale in una operazione

Casi limite

Altre variazioni delle attività e delle passività

Altre variazioni di volume delle attività e delle passività

Guadagni e perdite in conto capitale

Stock

Il sistema dei conti e gli aggregati

Norme contabili

Terminologia per le due sezioni dei conti

Partita doppia/quadrupla

Valutazione

Valutazioni speciali riguardanti i prodotti

Valutazione a prezzi costanti

Momento di registrazione

Consolidamento e presentazione di valori netti

Consolidamento

Presentazione di valori netti

Conti, saldi contabili e aggregati

Sequenza dei conti

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Saldi contabili

Aggregati

Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici

CAPITOLO 2.

UNITÀ E INSIEMI DI UNITÀ

DELIMITAZIONE DELL'ECONOMIA NAZIONALE

LE UNITÀ ISTITUZIONALI

I SETTORI ISTITUZIONALI

Società non finanziarie (S.11)

Sottosettore società non finanziarie pubbliche (S.11001)

Sottosettore società non finanziarie private nazionali (S.11002)

Sottosettore società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003)

Società finanziarie (S.12)

Sottosettore autorità bancarie centrali (S.121)

Sottosettore altre istituzioni finanziarie monetarie (S.122)

Sottosettore altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.123)

Sottosettore ausiliari finanziari (S.124)

Sottosettore imprese di assicurazione e fondi pensione (S.125)

Amministrazioni pubbliche (S.13)

Sottosettore amministrazioni centrali (S.1311)

Sottosettore amministrazioni di Stati federati (S.1312)

Sottosettore amministrazioni locali (S.1313)

Sottosettore enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314)

Famiglie (S.14)

Sottosettore datori di lavoro (compresi i lavoratori indipendenti) (S.141 + S.142)

Sottosettore lavoratori dipendenti (S.143)

Sottosettore percettori di redditi da capitale (S.1441)

Sottosettore titolari di pensioni (S.1442)

Sottosettore beneficiari di altri trasferimenti (S.1443)

Sottosettore altre famiglie (S.145)

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15)

Resto del mondo (S.2)

Classificazione settoriale delle unità di produzione secondo le principali forme giuridiche correnti

LE UNITÀ DI ATTIVITÀ ECONOMICA A LIVELLO LOCALE E LE BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

L'unità di attività economica a livello locale

La branca di attività economica

CLASSIFICAZIONE DELLE BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

UNITÀ DI PRODUZIONE OMOGENEA E BRANCHE DI PRODUZIONE OMOGENEA

L'unità di produzione omogenea

La branca di produzione omogenea

LA CLASSIFICAZIONE DELLE BRANCHE DI PRODUZIONE OMOGENEA

CAPITOLO 3.

OPERAZIONI SUI PRODOTTI

ATTIVITÀ DI PRODUZIONE E PRODUZIONE

Attività principali, secondarie e ausiliarie

Produzione (P.1)

Momento di registrazione e valutazione della produzione

CONSUMI INTERMEDI (P.2)

Momento di registrazione e valutazione dei consumi intermedi

CONSUMI FINALI (P.3, P.4)

Spesa per consumi finali (P.3)

Consumi finali effettivi (P.4)

Momento di registrazione e valutazione della spesa per consumi finali

Momento di registrazione e valutazione dei consumi finali effettivi

INVESTIMENTI LORDI (P.5)

Investimenti fissi lordi (P.51)

Momento di registrazione e valutazione degli investimenti fissi lordi

Variazione delle scorte (P.52)

Momento di registrazione e valutazione della variazione delle scorte

Acquisizioni, meno cessioni, di oggetti di valore (P.53)

IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI DI BENI E SERVIZI (P.6 e P.7)

Importazioni ed esportazioni di beni (P.61 e P.71)

Importazioni ed esportazioni di servizi (P.62 e P.72)

OPERAZIONI SU BENI USATI

CAPITOLO 4.

OPERAZIONI DI DISTRIBUZIONE E DI REDISTRIBUZIONE

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE (D.1)

Retribuzioni lorde (D.11)

Retribuzioni in denaro

Retribuzioni in natura

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro (D.12)

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121)

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122)

IMPOSTE SULLA PRODUZIONE E SULLE IMPORTAZIONI (D.2)

Imposte sui prodotti (D.21)

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211)

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA (D.212)

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214)

Altre imposte sulla produzione (D.29)

Imposte sulla produzione e sulle importazioni versate alle istituzioni dell'Unione europea

CONTRIBUTI (D.3)

Contributi ai prodotti (D.31)

Contributi alle importazioni (D.311)

Altri contributi ai prodotti (D.319)

Altri contributi alla produzione (D.39)

REDDITI DA CAPITALE (D.4)

Interessi (D.41)

Interessi su depositi, prestiti e conti attivi e passivi

Interessi su titoli

Interessi su effetti e su strumenti a breve termine simili

Interessi su obbligazioni

Swap di tassi di interesse e forward rate agreement

Interessi su operazioni di leasing finanziario

Altri interessi

Momento di registrazione

Utili distribuiti dalle società (D.42)

Dividendi (D.421)

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422)

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43)

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati (D.44)

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti (D.45)

Fitti di terreni

Diritti di sfruttamento di giacimenti

MPOSTE CORRENTI SUL REDDITO, SUL PATRIMONIO, ECC. (D.5)

Imposte sul reddito (D.51)

Altre imposte correnti (D.59)

CONTRIBUTI E PRESTAZIONI SOCIALI (D.6)

Contributi sociali (D.61)

Contributi sociali effettivi (D.611)

Contributi sociali figurativi (D.612)

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62)

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro (D.621)

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve (D.622)

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve (D.623)

Prestazioni di assistenza sociale in denaro (D.624)

Trasferimenti sociali in natura (D.63)

Prestazioni sociali in natura (D.631)

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi (D.6311)

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura (D.6312)

Prestazioni di assistenza sociale in natura (D.6313)

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita (D.632)

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI (D.7)

Premi netti di assicurazione contro i danni (D.71)

Indennizzi di assicurazione contro i danni (D.72)

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73)

Aiuti internazionali correnti (D.74)

Trasferimenti correnti diversi (D.75)

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Trasferimenti correnti tra famiglie

Ammende e multe

Concorsi a premi e scommesse

Indennizzi

Quarta risorsa propria basata sul PNL

Altri

RETTIFICA PER VARIAZIONE DEI DIRITTI NETTI DELLE FAMIGLIE SULLE RISERVE DEI FONDI PENSIONE (D.8)

TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE (D.9)

Imposte in conto capitale (D.91)

Contributi agli investimenti (D.92)

Altri trasferimenti in conto capitale (D.99)

CAPITOLO 5.

OPERAZIONI FINANZIARIE

CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI FINANZIARIE

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP) (F.1)

Oro monetario (F.11)

Diritti speciali di prelievo (DSP) (F.12)

Biglietti, monete e depositi (F.2)

Biglietti e monete (F.21)

Depositi trasferibili (F.22)

Altri depositi (F.29)

Titoli diversi dalle azioni (F.3)

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.33)

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.331)

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.332)

Strumenti finanziari derivati (F.34)

Prestiti (F.4)

Prestiti a breve termine (F.41)

Prestiti a lungo termine (F.42)

Azioni e altre partecipazioni (F.5)

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (F.51)

Azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento, (F.511) e azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (F.512)

Altre partecipazioni (F.513)

Quote dei fondi comuni di investimento (F.52)

Riserve tecniche di assicurazione (F.6)

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione — vita e sulle riserve dei fondi pensione (F.61)

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita (F.611)

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (F.612)

Riserve premi e riserve sinistri (F.62)

Altri conti attivi e passivi (F.7)

Crediti commerciali e anticipazioni (F.71)

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (F.79)

Voce per memoria: Investimenti diretti all'estero (F.m)

NORME CONTABILI CIRCA LE OPERAZIONI FINANZIARIE

Valutazione

Momento di registrazione

Stima di operazioni finanziarie sulla base di variazioni dei conti patrimoniali

Allegato 5.1:: Relazione con gli aggregati monetari

CAPITOLO 6.

ALTRI FLUSSI

AMMORTAMENTI (CONSUMO DI CAPITALE FISSO) (K.1)

ACQUISIZIONI MENO CESSIONI DI ATTIVITÀ NON FINANZIARIE NON PRODOTTE (K.2)

ALTRE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ E DELLE PASSIVITÀ (K.3 — K.12)

ALTRE VARIAZIONI DI VOLUME (K.3 — K.10 E K.12)

COMPARSA ECONOMICA DI ATTIVITÀ NON PRODOTTE (K.3)

COMPARSA ECONOMICA DI ATTIVITÀ PRODOTTE (K.4)

CRESCITA NATURALE DI RISORSE BIOLOGICHE NON COLTIVATE (K.5)

SCOMPARSA ECONOMICA DI ATTIVITÀ NON PRODOTTE (K.6)

DISTRUZIONI DI BENI PER CATASTROFI NATURALI (K.7)

CONFISCHE SENZA INDENNIZZO (K.8)

ALTRE VARIAZIONI DI VOLUME DELLE ATTIVITÀ NON FINANZIARIE N.C.A. (K.9)

ALTRE VARIAZIONI DI VOLUME DELLE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE N.C.A. (K.10)

VARIAZIONI DI CLASSIFICAZIONE E DI STRUTTURA (K.12)

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali (K.12.1)

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività (K.12.2)

GUADAGNI/PERDITE NOMINALI IN CONTO CAPITALE (K.11)

Guadagni/perdite neutrali in conto capitale (K.11.1)

Guadagni/perdite reali in conto capitale (K.11.2)

Guadagni in conto capitale per tipo di attività finanziaria

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

Prestiti (AF.4) e altri conti attivi e passivi (AF.7)

Titoli diversi dalle azioni (AF.3)

Azioni e altre partecipazioni (AF.5)

Riserve tecniche di assicurazione (AF.6)

Attività finanziarie in valuta estera

CAPITOLO 7.

CONTI PATRIMONIALI

TIPI DI ATTIVITÀ

Attività non finanziarie prodotte (AN.1)

Attività non finanziarie non prodotte (AN.2)

Attività e passività finanziarie (AF)

VALUTAZIONE DELLE REGISTRAZIONI NEL CONTO PATRIMONIALE

Principi generali di valutazione

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE (AN.)

Attività prodotte (AN.1)

Capitale fisso (AN.11)

Beni materiali prodotti (AN.111)

Beni immateriali prodotti (AN.112)

Scorte (AN.12)

Oggetti di valore (AN.13)

Attività non prodotte (AN.2)

Beni materiali non prodotti (AN.21)

Terreni (AN.211)

Giacimenti (AN.212)

Altri beni naturali (AN.213 e AN.214)

Beni immateriali non prodotti (AN.22)

Attività e passività finanziarie (AF.)

Oro monetario e DSP (AF.1)

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

Titoli diversi dalle azioni (AF.3)

Prestiti (AF.4)

Azioni e altre partecipazioni (AF.5)

Riserve tecniche di assicurazione (AF.6)

Altri conti attivi e passivi (AF.7)

Voci per memoria

Beni di consumo durevoli (AN.m)

Investimenti diretti all'estero (AF.m)

Conti patrimoniali finanziari

Allegato 7.1:: Definizione di ogni singola attività

Allegato 7.2:: Schema delle registrazioni dal conto patrimoniale di apertura al conto patrimoniale di chiusura

CAPITOLO 8.

SEQUENZA DEI CONTI E SALDI CONTABILI

SEQUENZA DEI CONTI

Conti delle operazioni correnti

Conto della produzione (I)

Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito (II)

Conti della distribuzione primaria del reddito (II.1)

Conto della generazione dei redditi primari (II.1.1)

Conto della attribuzione dei redditi primari (II.1.2)

Conto del reddito da impresa (II.1.2.1)

Conto della attribuzione degli altri redditi primari (II.1.2.2)

Conto della distribuzione secondaria del reddito (II.2)

Conto di redistribuzione del reddito in natura (II.3)

Conti di utilizzazione del reddito (II.4)

Conto di utilizzazione del reddito disponibile (II.4.1)

Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto (II.4.2)

Conti della accumulazione (III)

Conto del capitale (III.1)

Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (III.1.1)

Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie (III.1.2)

Conto finanziario (III.2)

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività (III.3)

Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (III.3.1)

Conto della rivalutazione delle attività e delle passività (III.3.2)

Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale (III.3.2.1)

Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale (III.3.2.2)

Conti patrimoniali (IV)

Conto patrimoniale di apertura (IV.1)

Conto delle variazioni patrimoniali (IV.2)

Conto patrimoniale di chiusura (IV.3)

CONTI DEL RESTO DEL MONDO (V)

Conti delle operazioni correnti

Conto des resto del mondo dei beni e dei servizi (V.I)

Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (V.II)

Conti della accumulazione del resto del mondo (V.III)

Conto del capitale (V.III.1)

Conto finanziario (V.III.2)

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività (V.III.3)

Conti patrimoniali (V.IV)

CONTO DI EQUILIBRIO DEI BENI E SERVIZI (0)

CONTI ECONOMICI INTEGRATI

AGGREGATI

Prodotto interno lordo (PIL) ai prezzi di mercato

Risultato di gestione del totale dell'economia

Reddito misto de totale dell'economica

Reddito da impresa del totale dell'economia

Reddito nazionale (ai prezzi di mercato)

Reddito nazionale disponibile

Risparmio

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

Accreditamento (+) o indebitamento (-) del totale dell'economia

Patrimonio netto del totale dell'economia

SPESE ED ENTRATE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

PRESENTAZIONE MATRICIALE

Presentazione matriciale dei conti del SEC

Proprietà delle matrici contabili

Adeguamento della matrice di formato ridotto ad analisi di tipo specifico

CAPITOLO 9.

QUADRO DELLE INTERDIPENDENZE TRA GLI OPERATORI ECONOMICI

TAVOLE DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI

TAVOLE DI COLLEGAMENTO TRA LE TAVOLE DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI E I CONTI PER SETTORE

TAVOLE DELLE INTERDIPENDENZE TRA GLI OPERATORI ECONOMICI (INPUT-OUTPUT) SIMMETRICHE

CAPITOLO 10.

MISURE DI PREZZO E DI VOLUME

CAMPO DI APPLICAZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO E DI VOLUME NEL SISTEMA DI CONTABILITÀ

Il sistema integrato di indici di prezzo e di volume

Indici di prezzo e di volume per altri aggregati

PRINCIPI GENERALI DI MISURAZIONE DEGLI INDICI DI PREZZO E DI VOLUME

Definizione dei prezzi e dei volumi dei prodotti destinabili alla vendita

Differenze di qualità e differenze di prezzo

Principi per i servizi non destinabili alla vendita

Principi per il valore aggiunto e il PIL

PROBLEMI NELL'APPLICAZIONE DEI PRINCIPI

Applicazione generale

Applicazione a flussi specifici

Flussi di beni e di servizi destinabili alla vendita

Flussi di servizi non destinabili alla vendita

Imposte e contributi su prodotti e importazioni

Ammortamenti

Redditi da lavoro dipendente

Stock di capitale fisso e scorte

Misure del reddito reale per il totale dell'economia

SCELTA DELLE FORMULE PER I NUMERI INDICE E DELL'ANNO BASE

INDICI DI PREZZO E DI VOLUME PER CONFRONTI NELLO SPAZIO

CAPITOLO 11.

POPOLAZIONE E INPUT DI LAVORO

POPOLAZIONE TOTALE

POPOLAZIONE ECONOMICAMENTE ATTIVA

OCCUPATI

Lavoratori dipendenti

Lavoratori indipendenti

Occupati e residenza

DISOCCUPATI

POSIZIONI LAVORATIVE

Posizione lavorativa e residenza

TOTALE DELLE ORE LAVORATE

EQUIVALENZA A TEMPO PIENO

INPUT DI LAVORO DIPENDENTE A REMUNERAZIONE COSTANTE

CAPITOLO 12.

CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI

CAPITOLO 13.

CONTI REGIONALI

TERRITORIO REGIONALE

UNITÀ E RESIDENZA

METODI DI REGIONALIZZAZIONE

AGGREGATI PER BRANCA DI ATTIVITÀ ECONOMICA

CONTI DELLE FAMIGLIE

ALLEGATI

I. SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA MISURATI INDIRETTAMENTE

Emendamenti da apportare ai capitoli del SEC in caso di attribuzione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

II. LEASING E VENDITA RATEALE DI BENI DUREVOLI

Definizioni

Leasing

Leasing operativo

Leasing finanziario

Vendite rateali

Trattamento nei conti

Leasing operativo

Leasing finanziario

Vendite rateali

III. ASSICURAZIONI

Introduzione

Definizioni

Assicurazioni sociali

Sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche

Sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

Sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro

Altre assicurazioni

Altre assicurazioni sulla vita

Altre assicurazioni contro i danni

Riassicurazioni

Ausiliari delle assicurazioni

Trattamento nei conti

Assicurazioni sociali

Sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche

Sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

Sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro

Altre assicurazioni

Altre assicurazioni sulla vita

Altre assicurazioni contro i danni

Riassicurazioni

Ausiliari delle assicurazioni

Assicurazioni: Esempio numerico

IV. NOMENCLATURE E CONTI

Nomenclature

Nomenclatura dei settori istituzionali (S)

Nomenclatura delle operazioni e degli altri flussi

Nomenclatura dei saldi contabili (B)

Nomenclatura delle attività (A)

Raggruppamento e codifica delle branche di attività economica (A*), dei prodotti (P*) e del capitale fisso (investimenti fissi) (AN)

Classificazione dei consumi individuali secondo la funzione (COICOP)

Classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG)

Classificazione delle funzioni delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (COPNI)

Conti

V. DEFINIZIONE DEL DISAVANZO PUBBLICO AI FINI DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI

Tavole

2.1

Sektory a subsektory

2.2

Tipi di produttori, funzioni e attività principali classificati per settore

2.3

Classificazione settoriale delle unità di produzione secondo le principali forme giuridiche correnti

3.1

Distinzione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, produttori di beni e servizi per proprio uso finale e produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita per le unità istituzionali

3.2

Unità istituzionali, UAE locali e produzione e distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita

3.3

Distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita per le UAE locali e le rispettive produzioni

3.4

Trattamento del trasporto di beni esportati

3.5

Trattamento del trasporto di beni importati

5.1

Classificazione delle operazioni finanziarie

8.1

Presentazione sinottica dei conti, dei saldi contabili e dei principali aggregati

8.2

Conto I: Conto della produzione

8.3

Conto II.1.1: Conto della generazione dei redditi primari

8.4

Conto II.1.2.: Conto della attribuzione dei redditi primari

8.5

Conti II.1.2.1: Conto del reddito da impresa e II.1.2.2: Conto della attribuzione degli altri redditi primari

8.6

Conto II.2: Conto della distribuzione secondaria del reddito

8.7

Conto II.3: Conto di redistribuzione del reddito in natura

8.8

Conto II.4.1: Conto di utilizzazione del reddito disponibile

8.9

Conto II.4.2: Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto

8.10

Conto III.1.1: Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

8.11

Conto III.1.2: Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

8.12

Conto III.2: Conto finanziario

8.13

Conto III.3.1: Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

8.14

Conto III.3.2: Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

8.15

Conto IV: Conti patrimoniali

8.16

Sequenza dei conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo)

8.17

Conto 0: Conto di equilibrio dei beni e servizi

8.18

Conti economici integrati

8.19

Presentazione matriciale della sequenza dei conti e dei saldi contabili del totale dell'economia

8.20

Presentazione schematica di una matrice di contabilità sociale

8.21

Esempio di matrice di contabilità sociale più dettagliata

8.22

Esempio di sottomatrice dettagliata: valore aggiunto netto (prezzi base)

9.1

Tavola semplificata delle risorse

9.2

Tavola semplificata degli impieghi

9.3

Tavola combinata delle risorse e degli impieghi (versione semplificata)

9.4

Versione semplificata di tavola delle interdipendenze simmetrica (prodotto per prodotto)

9.5

Tavola delle risorse ai prezzi base e trasformazione dai prezzi base ai prezzi di acquisto

9.6

Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto

9.7

Tavola semplificata dei margini commerciali e di trasporto

9.8

Tavola semplificata delle imposte al netto dei contributi ai prodotti

9.9

Tavola degli impieghi per le importazioni

9.10

Tavola degli impieghi ai prezzi base per la produzione interna

9.11

Tavola di collegamento tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore

9.12

Tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici simmetrica ai prezzi base (prodotto per prodotto)

9.13

Tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici simmetrica per la produzione interna (prodotto per prodotto)

A.I.1

Conseguenze dell'attribuzione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente ai settori istituzionali, comprese le modifiche per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

A.I.2

Conseguenze dell'attribuzione dei servizi di intermediazioni finanziari misurati indirettamente soltanto a un settore fittizio

A.III.1

Sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche

A.III.2

Sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

A.III.3

Sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro

A.III.4

Altre assicurazioni sulla vita

A.III.5

Altre assicurazioni contro i danni

A.IV.1

Conto 0: Conto di equilibrio dei beni e servizi

A.IV.2

Sequenza dei conti del totale dell'economia

A.IV.3

Sequenza dei conti delle società non finanziarie

A.IV.4

Sequenza dei conti delle società finanziarie

A.IV.5

Sequenza dei conti delle amministrazioni pubbliche

A.IV.6

Sequenza dei conti delle famiglie

A.IV.7

Sequenza dei conti delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

CAPITOLO 1

CARATTERISTICHE GENERALI

1.01.

Il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC 1995, o più semplicemente SEC) è un sistema contabile comparabile a livello internazionale che descrive in maniera sistematica e dettagliata il complesso di una economia (ossia una regione, un paese o un gruppo di paesi), i suoi componenti e le sue relazioni con altre economie.

Il SEC 1995 sostituisce il Sistema europeo di conti economici integrati pubblicato nel 1970 (SEC 1970; una seconda edizione, lievemente modificata, è stata pubblicata nel 1978).

Il SEC 1995 si accorda pienamente con le direttive mondiali rivedute in materia di contabilità nazionale — Sistema dei conti nazionali (SCN 1993 o più semplicemente SCN) — elaborate congiuntamente dalle Nazioni Unite, dall'FMI, dalla Commissione delle Comunità europee, dall'OCSE e dalla Banca mondiale. Il SEC, tuttavia, si occupa più in particolare della realtà dell'Unione europea e del fabbisogno di dati in essa. Come l'SCN, il SEC è armonizzato con i concetti e le nomenclature utilizzate in molte altre statistiche socioeconomiche quali, ad esempio, le statistiche dell'occupazione, della produzione o del commercio estero. Il SEC può pertanto fungere da sistema centrale di riferimento per le statistiche sociali ed economiche dell'Unione europea e dei suoi Stati membri.

1.02.

Il SEC è costituito da due principali serie di tavole:

a) i conti per settore istituzionale ( 14 );

b) il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici ( 15 ) e i conti per branca di attività economica (15) .

I conti per settore descrivono in maniera sistematica, per ciascun settore istituzionale, i diversi stadi del processo economico: produzione, formazione, distribuzione, redistribuzione e utilizzazione del reddito e accumulazione finanziaria e non finanziaria. I conti per settore comprendono anche i conti patrimoniali intesi a descrivere gli stock di attività, di passività e di patrimonio netto all'inizio e alla fine del periodo contabile.

Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici e i conti per branca di attività economica descrivono più in dettaglio il processo di produzione (struttura dei costi, reddito generato e occupazione) e i flussi di beni e servizi (produzione, importazioni, esportazioni, consumi finali, consumi intermedi e investimenti per gruppo di prodotti).

Il SEC comprende concetti relativi alla popolazione e agli occupati ( 16 ). Tali concetti riguardano tanto i conti per settore quanto il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici.

Il SEC non contempla soltanto la contabilità nazionale annuale bensì anche i conti trimestrali ( 17 ) e i conti regionali ( 18 ).

Quadro per l'elaborazione di analisi e di politiche

1.03.

Il SEC può essere utilizzato per analizzare e valutare:

a) la struttura del sistema economico nel suo complesso, ad esempio:

(1) il valore aggiunto e l'occupazione per branca di attività economica;

(2) il valore aggiunto e l'occupazione per regione;

(3) il reddito distribuito per settore;

(4) le importazioni e le esportazioni per gruppi di prodotti;

(5) la spesa per consumi finali per gruppi di prodotti;

(6) gli investimenti fissi e lo stock di capitale fisso per branca di attività economica;

(7) la composizione degli stock e dei flussi di attività finanziarie per tipo di attività e per settore;

b) talune parti o aspetti specifici del sistema economico nel suo complesso, ad esempio:

(1) le attività bancarie e finanziarie nell'economia nazionale;

(2) il ruolo delle amministrazioni pubbliche;

(3) l'economia di una regione specifica (in confronto a quella dell'intera nazione);

c) lo sviluppo del sistema economico nel suo complesso nel tempo, ad esempio:

(1) l'analisi dei tassi di crescita del PIL;

(2) l'analisi dell'inflazione;

(3) l'analisi degli aspetti stagionali della spesa delle famiglie sulla base di conti trimestrali;

(4) l'analisi della mutevole importanza nel tempo di determinati tipi di strumenti finanziari, ad esempio il rilievo assunto dalle opzioni;

(5) la comparazione delle strutture industriali dell'economia nazionale sul lungo periodo, ad esempio su un trentennio;

d) un sistema economico nel suo complesso in confronto ad altre economie, ad esempio:

(1) la comparazione del ruolo delle amministrazioni pubbliche nei diversi Stati membri dell'Unione europea;

(2) l'analisi delle interdipendenze tra le economie dell'Unione europea;

(3) l'analisi della composizione e della destinazione delle esportazioni dell'Unione europea;

(4) la comparazione dei tassi di crescita del PIL o del reddito disponibile pro capite nell'Unione europea e negli Stati Uniti e in Giappone.

1.04.

Per l'Unione europea e i suoi Stati membri, i dati di tale sistema assolvono una importante funzione in sede di elaborazione e monitoraggio delle politiche sociali ed economiche.

Esistono inoltre taluni usi specifici molto importanti:

a) monitoraggio e orientamento della politica monetaria europea: i criteri di convergenza per l'Unione monetaria europea sono stati definiti in termini di dati di contabilità nazionale (disavanzo pubblico, debito pubblico e PIL);

b) erogazione di aiuti finanziari alle regioni dell'Unione europea: la spesa per i Fondi strutturali dell'Unione europea è in parte basata su dati regionali di contabilità nazionale;

c) determinazione delle risorse proprie dell'Unione europea. Queste ultime dipendono dai dati di contabilità nazionale in tre modi:

(1) le risorse complessive dell'Unione europea sono determinate quale percentuale dei prodotti nazionali lordi (PNL) degli Stati membri;

(2) la terza risorsa propria dell'Unione europea è la risorsa propria IVA; i contributi degli Stati membri per tale risorsa sono fortemente influenzati dai dati di contabilità nazionale perché questi ultimi sono utilizzati per calcolare l'aliquota media dell'IVA;

(3) l'entità relativa dei contributi degli Stati membri per la quarta risorsa propria dell'Unione europea è basata sui rispettivi prodotti nazionali lordi.

Otto caratteristiche dei concetti del SEC

1.05.

Onde equilibrare i fabbisogni e le potenzialità dei dati, i concetti contenuti nel SEC presentano otto importanti caratteristiche. Essi sono:

a) comparabili a livello internazionale;

b) armonizzati con quelli di altre statistiche sociali ed economiche;

c) coerenti;

d) operativi;

e) differenti dalla maggior parte dei concetti amministrativi;

f) ben definiti e stabiliti per un lungo periodo di tempo;

g) imperniati sulla descrizione del processo economico in termini monetari e rapidamente osservabili;

h) flessibili e polivalenti.

1.06.

I concetti sono comparabili a livello internazionale in quanto:

a) per gli Stati membri dell'Unione europea, il SEC costituisce lo standard per la trasmissione di dati di contabilità nazionale a tutte le organizzazioni internazionali; soltanto nelle pubblicazioni a livello nazionale non è obbligatoria una rigorosa conformità al SEC;

b) i concetti del SEC si accordano pienamente, sotto tutti gli aspetti, con quelli contenuti nelle direttive mondiali in materia di contabilità nazionale, ossia nell'SCN.

La comparabilità internazionale dei concetti riveste una importanza cruciale in sede di comparazione delle statistiche di paesi diversi.

1.07.

I concetti sono armonizzati con quelli di altre statistiche economiche e sociali perché:

a) il SEC utilizza numerosi concetti e nomenclature (ad esempio la ►M11  NACE Rev. 2 ◄ ) impiegati anche per altre statistiche economiche e sociali degli Stati membri dell'Unione europea: ad esempio, statistiche della produzione, del commercio estero e dell'occupazione (le differenze concettuali sono state ridotte al minimo); inoltre, tali concetti e nomenclature dell'Unione europea sono altresì armonizzati con quelli delle Nazioni Unite;

b) i concetti del SEC, come quelli dell'SCN, si accordano anche con i concetti delle principali disposizioni internazionali concernenti altre statistiche economiche: in particolare, il Manuale in materia di bilancia dei pagamenti del Fondo monetario internazionale, le statistiche sulla finanza pubblica del Fondo monetario internazionale, le statistiche OCSE sul reddito e le risoluzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) sui concetti di occupati, ore lavorate e costo del lavoro.

Tale armonizzazione con altre statistiche sociali ed economiche giova notevolmente alla correlazione tra i dati e alla loro comparabilità: è infatti possibile elaborare dati di contabilità nazionale migliori. Inoltre, le informazioni contenute in tali statistiche specifiche possono ora essere meglio correlate alle statistiche generali sull'economia nazionale, ossia ai dati di contabilità nazionale quali il PNL o il valore aggiunto per branca di attività economica e per settore.

1.08.

Le corrispondenze nel sistema contabile accrescono la coerenza dei concetti utilizzati per descrivere le diverse parti del processo economico (produzione, distribuzione del reddito, utilizzazione del reddito, accumulazione). Grazie a tale coerenza interna, le statistiche relative a parti differenti del sistema contabile possono essere poste utilmente in relazione l'una con l'altra. Ad esempio, possono essere calcolati i seguenti rapporti:

a) i dati sulla produttività come il valore aggiunto per ora lavorata (tale dato richiede che siano coerenti i concetti di valore aggiunto e di ore lavorate);

b) il reddito nazionale disponibile pro capite (tale rapporto richiede che siano coerenti i concetti di reddito nazionale disponibile e di popolazione);

c) gli investimenti fissi in percentuale dello stock di capitale fisso (tale rapporto richiede che siano coerenti le definizioni di tali flussi e stock);

d) il disavanzo e il debito pubblico in percentuale del prodotto interno lordo (tali dati richiedono che siano coerenti i concetti di disavanzo pubblico, debito pubblico e prodotto interno lordo).

Tale coerenza interna dei concetti permette altresì di ricavare stime per differenza: ad esempio, il risparmio può essere stimato quale differenza tra il reddito disponibile e la spesa per consumi finali ( 19 ).

1.09.

I concetti del SEC sono operativi perché sono stati elaborati tenendo conto delle esigenze di misurazione. Il carattere operativo dei concetti risulta evidente in vari modi:

a) talune attività o voci devono essere descritte soltanto allorché possiedono dimensioni significative. Un esempio è rappresentato dalla produzione per uso proprio di beni da parte delle famiglie: la tessitura di stoffe e la produzione di ceramiche non sono da registrare come produzione perché tali tipi di produzione sono considerati irrilevanti per i paesi dell'Unione europea. Un altro esempio è costituito dai piccoli utensili non costosi che sono registrati come investimenti fissi soltanto allorché la spesa sostenuta dall'acquirente per tali beni durevoli supera i 500 ecu (a prezzi del 1995) per articolo (o, se acquistati in grandi quantità, per l'importo globale dell'acquisto); allorquando la spesa supera tale soglia, gli articoli sono registrati come consumi intermedi;

b) taluni concetti sono accompagnati da chiare indicazioni circa il modo in cui procedere alla loro stima. Ad esempio, per definire il consumo di capitale fisso viene fatto riferimento al metodo dell'ammortamento lineare e per stimare lo stock di capitale fisso si raccomanda il metodo dell'inventario permanente. Un altro esempio è rappresentato dalla valutazione della produzione per uso proprio: in linea teorica essa dovrebbe essere valutata ai prezzi base ma, se necessario, tali prezzi possono essere stimati sommando i diversi costi sostenuti;

c) per esigenze di semplificazione sono state adottate talune convenzioni. Ad esempio, i servizi collettivi erogati dalle amministrazioni pubbliche rappresentano tutti, per convenzione, spese per consumi finali;

d) i concetti sono armonizzati con quelli delle statistiche economiche e sociali utilizzati quali input per l'elaborazione dei conti nazionali.

1.10.

Tuttavia, nel contempo, i concetti non sono sempre facilmente applicabili in quanto essi si discostano normalmente sotto vari aspetti da quelli utilizzati dalle fonti di dati amministrativi: ad esempio, contabilità aziendali, dati su taluni tipi di imposte (IVA, imposta sul reddito delle persone fisiche, dazi all'importazione, ecc.), dati di sicurezza sociale e dati ottenuti dagli organi di sorveglianza delle attività bancarie e di assicurazione. Tali dati amministrativi sono spesso utilizzati come input per l'elaborazione dei conti nazionali. In generale, essi devono essere pertanto trasformati per conformarsi al SEC.

I concetti del SEC differiscono normalmente sotto alcuni aspetti dai corrispondenti concetti amministrativi in quanto:

a) i concetti amministrativi sono diversi da paese a paese; di conseguenza, non si può ottenere una comparabilità internazionale basandosi sui concetti amministrativi;

b) i concetti amministrativi cambiano nel tempo; di conseguenza, la comparabilità nel tempo non può essere conseguita attraverso i concetti amministrativi;

c) i concetti impiegati dalle fonti di dati amministrativi solitamente non sono coerenti tra loro; tuttavia, le correlazioni tra i dati e la loro comparazione, essenziali ai fini dell'elaborazione dei dati di contabilità nazionale, sono possibili soltanto disponendo di una serie coerente di concetti;

d) i concetti amministrativi si rivelano normalmente poco idonei per l'analisi economica e la valutazione della politica economica.

Pur tuttavia le fonti di dati amministrativi soddisfano talvolta appieno il fabbisogno di dati dei conti nazionali e delle altre statistiche perché:

a) i concetti e le nomenclature originariamente elaborati a fini statistici possono anche essere adottati a fini amministrativi, come ad esempio la classificazione della spesa pubblica per tipo;

b) le fonti di dati amministrativi possono esplicitamente tener conto delle esigenze (distinte) di dati delle statistiche; è questo il caso ad esempio del sistema INTRASTAT per la rilevazione di informazioni sugli scambi di beni tra gli Stati membri dell'Unione europea.

1.11.

I concetti principali del SEC sono ben definiti e stabiliti per un lungo periodo di tempo perché:

a) sono stati approvati come standard internazionali per i prossimi decenni;

b) nelle successive disposizioni internazionali in materia di contabilità nazionale le maggior parte dei concetti basilari non ha subito praticamente modifiche.

Tale continuità concettuale rende meno impellente la necessità di ricalcolare le serie temporali e di apprendere nuovi concetti. Inoltre, riduce la vulnerabilità dei concetti alle pressioni politiche nazionali e internazionali. Per tali motivi, i dati di contabilità nazionale rappresentano da decenni una base di dati obiettiva per l'analisi e la politica economica.

1.12.

I concetti del SEC sono imperniati sulla descrizione del processo economico in termini monetari e rapidamente osservabili. Nella maggior parte dei casi, gli stock e i flussi che non sono prontamente osservabili in termini monetari o che non presentano una chiara contropartita monetaria non sono presi in considerazione.

Tale principio non è stato applicato rigorosamente in quanto va tenuto altresì conto delle esigenze di coerenza e del fabbisogno di dati. Ad esempio, per motivi di coerenza, il valore dei servizi collettivi prodotti dalle amministrazioni pubbliche è registrato come produzione perché la corresponsione di redditi da lavoro dipendente e l'acquisto di beni e servizi di qualunque tipo da parte delle amministrazioni pubbliche sono prontamente osservabili in termini monetari.

Inoltre, ai fini della politica e dell'analisi economica, la descrizione dei servizi collettivi delle amministrazioni pubbliche con riferimento al resto dell'economia nazionale accresce altresì l'utilità della contabilità nazionale nel suo insieme.

1.13.

La portata dei concetti del SEC può essere illustrata esaminando alcuni importanti casi limite.

Rientrano nella definizione di attività di produzione del SEC (si vedano i paragrafi 3.07-3.09):

a) la produzione di servizi individuali e collettivi da parte delle amministrazioni pubbliche;

b) la produzione per uso proprio di servizi di abitazione da parte di coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari;

c) la produzione di beni per proprio uso finale (ad esempio, di prodotti agricoli);

d) la costruzione di fabbricati per uso proprio compresa quella delle famiglie;

e) la produzione di servizi da parte di personale domestico retribuito;

f) l'allevamento di pesci negli stabilimenti di pescicoltura;

g) le attività di produzione proibite dalla legge (ad esempio, sfruttamento della prostituzione e produzione di droga);

h) le attività di produzione i cui proventi non sono dichiarati per intero alle autorità fiscali (ad esempio, produzione clandestina di tessuti).

Non rientrano nella definizione di attività di produzione:

a) i servizi personali e domestici prodotti e consumati all'interno della stessa famiglia (ad esempio, pulizie, preparazione dei pasti o assistenza a malati o ad anziani);

b) le attività di volontariato che non comportano la produzione di beni (ad esempio, le attività di assistenza e di pulizia non retribuite);

c) l'incremento naturale delle risorse ittiche in mare aperto.

In generale, il SEC registra tutti i prodotti derivanti dall'attività di produzione quale è definita nel SEC. Esiste tuttavia qualche specifica eccezione a tale regola:

a) i prodotti delle attività ausiliarie non devono essere registrati; tutti gli input consumati da una attività ausiliaria — materiali, lavoro, ammortamenti, ecc. — sono considerati input dell'attività principale o secondaria che essa supporta;

b) i prodotti destinati a consumi intermedi nella medesima unità di attività economica a livello locale (UAE, si veda altresì il paragrafo 1.29) non devono essere registrati; tuttavia, tutti i prodotti destinati ad altre UAE locali appartenenti alla stessa unità istituzionale devono essere registrati come produzione.

In base alla logica contabile del SEC, se le attività sono considerate come produzione e i relativi prodotti devono essere registrati, allora anche i connessi redditi, numero di occupati, consumi finali, ecc., devono essere registrati. Ad esempio, dato che la produzione per uso proprio di servizi di abitazione da parte di coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari è registrata come produzione, devono essere registrati anche il reddito e la spesa per consumi finali che essa produce per tali persone. Le attività non registrate come produzione sono trattate in modo speculare: i servizi domestici prodotti e consumati all'interno della stessa famiglia non producono né reddito né spesa per consumi finali e non comportano, secondo il SEC, alcuna occupazione.

Il SEC comprende inoltre numerose convenzioni specifiche, ad esempio:

a) la valutazione della produzione delle amministrazioni pubbliche;

b) la valutazione della produzione dei servizi di assicurazione e dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente;

c) la registrazione di tutti i servizi collettivi forniti dalle amministrazioni pubbliche come spesa per consumi finali (nessun servizio come consumi intermedi);

d) la registrazione della fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente come consumi intermedi di un settore o di una branca di attività economica fittizi.

1.14.

I concetti del SEC sono polivalenti: essi risulteranno accettabili per una vasta serie di utilizzazioni benché per alcuni impieghi possa essere necessaria una integrazione (si veda anche il paragrafo 1.18).

1.15.

Il livello di dettaglio del quadro concettuale del SEC rende possibile un uso flessibile: alcuni concetti non sono esplicitamente presenti nel SEC ma possono tuttavia essere facilmente ricavati da esso. Ad esempio, il valore aggiunto al costo dei fattori può essere ricavato detraendo dal valore aggiunto ai prezzi base le altre imposte sulla produzione al netto dei contributi. Un altro esempio è costituito dalla creazione di nuovi settori mediante la riclassificazione dei sottosettori definiti nel SEC.

1.16.

Un uso flessibile è reso possibile anche dall'introduzione di criteri aggiuntivi che non entrano in conflitto con la logica del sistema. Ad esempio, tali criteri potrebbero essere il numero di addetti per unità di produzione o l'entità dei redditi per famiglia. Per quanto concerne gli occupati, potrebbe essere introdotta una sottoclassificazione per livello d'istruzione, età e sesso.

1.17.

Tale impiego flessibile può essere inserito in una matrice di contabilità sociale (SAM). La SAM è una presentazione matriciale attraverso la quale sono elaborati i collegamenti tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore istituzionale (si vedano anche i paragrafi 8.133-8.155). Una matrice di contabilità sociale fornisce normalmente informazioni aggiuntive sul livello e sulla composizione dell'occupazione e della disoccupazione attraverso una ripartizione dei redditi da lavoro dipendente per tipo di persona occupata. Tale suddivisione si applica tanto all'impiego di lavoro per branca di attività economica, come è evidenziato nella tavola degli impieghi, quanto alle risorse di lavoro per sottogruppo socioeconomico, come risulta dal conto della attribuzione dei redditi primari per i sottosettori del settore famiglie. In tal modo, sono presentati sistematicamente le risorse e gli impieghi delle diverse categorie di lavoro.

1.18.

Per taluni fabbisogni specifici di dati la soluzione migliore consiste nella creazione di conti satelliti distinti. È il caso ad esempio dei fabbisogni di dati per:

a) l'analisi del ruolo del turismo nell'economica nazionale;

b) l'analisi dei costi e del finanziamento della sanità;

c) l'analisi dell'importanza della ricerca e sviluppo e del capitale umano per l'economia nazionale;

d) l'analisi del reddito e delle spese delle famiglie sulla base di concetti di reddito e di spesa utili per l'analisi microeconomica;

e) l'analisi dell'interazione tra l'ambiente e l'economia;

f) l'analisi della produzione all'interno delle famiglie;

g) l'analisi delle variazioni del benessere;

h) l'analisi delle disparità tra i dati di contabilità nazionale e i dati di contabilità aziendale e la loro influenza sui mercati finanziari e dei cambi;

i) la stima del gettito fiscale.

1.19.

I conti satelliti possono soddisfare tali fabbisogni di dati:

a) presentando un maggiore dettaglio ove necessario e omettendo i particolari superflui;

b) ampliando l'ambito del sistema contabile mediante l'aggiunta di informazioni non monetarie, ad esempio sull'inquinamento e sui beni ambientali;

c) modificando alcuni concetti basilari, ad esempio ampliando il concetto di investimento per tener conto dell'ammontare della spesa sulla ricerca e sviluppo o della spesa in materia di istruzione.

1.20.

Una caratteristica importante dei conti satelliti è che in linea di principio restano inalterati tutti i concetti basilari e le nomenclature del sistema standard. I concetti basilari sono modificati soltanto se lo scopo specifico di un conto satellite richiede assolutamente delle variazioni. In tali casi, il conto satellite dovrebbe contenere una tavola illustrante la relazione tra i principali aggregati del conto satellite e quelli del sistema standard. In tal modo quest'ultimo mantiene il suo ruolo di sistema di riferimento, soddisfacendo nel contempo esigenze più specifiche.

1.21.

Lo schema base del SEC non presta molta attenzione agli stock e ai flussi non direttamente osservabili in termini monetari (o senza una chiara contropartita monetaria). Di norma, l'analisi di tali stock e flussi è, data la loro natura, ugualmente possibile mediante l'elaborazione di statistiche in termini non monetari, ad esempio:

a) la produzione all'interno delle famiglie può essere più facilmente descritta in termini di ore destinate a impieghi alternativi;

b) l'istruzione può essere descritta in termini di tipo di istruzione, numero di allievi, numero medio di anni di istruzione prima del conseguimento di un diploma, ecc.;

c) gli effetti dell'inquinamento sono meglio descritti in termini di variazione del numero di specie viventi, di stato di salute degli alberi nei boschi, di volume di rifiuti, di valori di ossido di carbonio e di radiazioni, ecc.

I conti satelliti offrono la possibilità di mettere in relazione tali statistiche in unità non monetarie con il sistema standard di contabilità nazionale. Il collegamento è realizzabile utilizzando per tali statistiche non monetarie, nella misura del possibile, le nomenclature impiegate nel sistema standard: ad esempio, la classificazione per tipo di famiglia o la classificazione per branca di attività economica. In tal modo viene elaborato un sistema ampliato coerente che può quindi fungere da base di dati per l'analisi e la valutazione di tutti i tipi di interazioni tra le variabili del sistema standard e quelle del sistema ampliato.

1.22.

Lo schema base e i suoi principali aggregati non descrivono le variazioni del benessere. Si possono redigere conti ampliati comprendenti anche i valori monetari imputati ad esempio:

a) dei servizi personali e domestici prodotti e consumati all'interno della stessa famiglia;

b) delle variazioni del tempo libero;

c) dei vantaggi e degli svantaggi della vita nei centri urbani;

d) delle disparità nella distribuzione dei redditi tra le persone.

Essi possono anche riclassificare la spesa finale per necessità deprecabili (ad esempio, le spese per la difesa) come consumi intermedi, che non contribuiscono cioè al benessere. Analogamente, i danni causati da inondazioni o da altre catastrofi naturali potrebbero essere classificati come consumi intermedi, ossia come una riduzione del benessere (assoluto).

In tal modo, si potrebbe tentare di elaborare un indicatore molto approssimativo e molto imperfetto delle variazioni del benessere. Il benessere presenta tuttavia molteplici aspetti, la maggior parte dei quali è meglio espressa in termini non monetari. Una soluzione migliore per misurare il benessere è pertanto quella di utilizzare per ciascun aspetto indicatori e unità di misura distinti. Gli indicatori potrebbero essere ad esempio la mortalità infantile, la speranza di vita, il livello di alfabetizzazione degli adulti e il reddito nazionale pro capite. Tali indicatori potrebbero essere inseriti in un conto satellite.

1.23.

Al fine di ottenere un sistema coerente e comparabile a livello internazionale, non si utilizzano nel SEC concetti amministrativi. Tuttavia, ai fini del conseguimento di scopi nazionali di qualsiasi tipo può risultare molto utile ottenere dati basati su concetti amministrativi. Ad esempio, per stimare il gettito fiscale sono necessarie statistiche del reddito imponibile, le quali possono essere ottenute apportando talune modifiche alle statistiche di contabilità nazionale.

Un approccio simile potrebbe essere adottato per alcuni concetti utilizzati nell'ambito della politica economica nazionale, ad esempio per:

a) il concetto di inflazione utilizzato per aumentare le pensioni, i sussidi di disoccupazione o i redditi da lavoro dipendente per i dipendenti pubblici;

b) i concetti di imposte, contributi sociali, amministrazioni pubbliche e settore collettivo utilizzati in sede di discussione delle dimensioni ottimali del settore collettivo;

c) il concetto di branche di attività economica/settori «strategici» utilizzato nell'ambito della politica economica nazionale o della politica economica dell'Unione europea;

d) il concetto di «investimenti aziendali» utilizzato nell'ambito della politica economica nazionale.

I conti satelliti o semplici tavole aggiuntive potrebbero soddisfare tali esigenze, generalmente di interesse spiccatamente nazionale.

Il SEC 1995 e l'SCN 1993

1.24.

Il SEC (SEC 1995) si accorda pienamente con la versione riveduta del Sistema dei conti nazionali (SCN 1993) che stabilisce le linee direttrici di contabilità nazionale per tutti i paesi del mondo. Esistono tuttavia numerose differenze tra il SEC 1995 e l'SCN 1993:

a) differenze di presentazione:

(1) nel SEC le operazioni sui prodotti, le operazioni di distribuzione e di redistribuzione e le operazioni finanziarie sono trattate in capitoli distinti; per contro, nell'SCN tali operazioni sono illustrate in sette capitoli in base al conto: ad esempio, i capitoli sul conto della produzione, sul conto della distribuzione primaria del reddito, sul conto del capitale e sul conto del resto del mondo;

(2) il SEC descrive un concetto fornendo una definizione e un elenco di ciò che è incluso e di ciò che è escluso; l'SCN descrive i concetti normalmente in termini più generali e si sforza anche di spiegare i motivi che hanno portato all'adozione delle convenzioni;

(3) il SEC comprende anche capitoli sulla contabilità regionale e sulla contabilità trimestrale;

(4) l'SCN comprende anche un capitolo sui conti satelliti;

b) i concetti del SEC sono in molti casi più specifici e precisi di quelli dell'SCN, ad esempio:

(1) l'SCN non fornisce definizioni precise in merito alla distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita per le unità istituzionali, le UAE locali e le rispettive produzioni; ciò implica che, a questo riguardo, la valutazione della produzione e la classificazione per settore non risultano definite con sufficiente precisione; il SEC ha proceduto pertanto a numerose puntualizzazioni e ha introdotto in alcuni in casi specifici il criterio che le vendite di un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita devono coprire almeno il 50 % dei costi di produzione (cfr. tavola 3.1);

(2) il SEC specifica talune soglie di registrazione, ad esempio per la registrazione di piccoli utensili come consumi intermedi;

(3) il SEC presuppone che numerosi tipi di produzioni di beni all'interno delle famiglie, quali la tessitura di stoffe e la fabbricazione di mobili, non siano significativi negli Stati membri dell'Unione europea e non si renda pertanto necessaria la loro registrazione;

(4) il SEC fa esplicito riferimento a disposizioni istituzionali specifiche dell'Unione europea, come il sistema INTRASTAT per la registrazione dei flussi di beni all'interno dell'Unione europea e i contributi degli Stati membri all'Unione europea;

(5) il SEC comprende nomenclature specifiche dell'Unione europea: ad esempio, la CPA per i prodotti e la ►M11  NACE Rev. 2 ◄ per le branche di attività economica (quantunque specifiche, esse sono armonizzate con le corrispondenti nomenclature delle Nazioni Unite);

(6) il SEC comprende una classificazione aggiuntiva per tutte le operazioni con il resto del mondo: esse vanno distinte in operazioni tra residenti nell'Unione europea e operazioni con residenti al di fuori dell'Unione europea.

Il SEC può essere più specifico dell'SCN, dato che esso si applica in primo luogo agli Stati membri dell'Unione europea, e deve anche necessariamente essere più specifico in considerazione del fabbisogno di dati dell'Unione europea.

Il SEC 1995 e il SEC 1970

1.25.

Il SEC 1995 si distingue dal SEC 1970 tanto nel campo di applicazione quanto nei concetti. La maggior parte di tali disparità è riconducibile alle differenze tra l'SCN 1968 e l'SCN 1993. Alcune di tali principali differenze nel campo di applicazione sono:

a) l'inclusione dei conti patrimoniali;

b) l'inclusione dei conti delle altre variazioni delle attività e delle passività: l'introduzione dei concetti di altre variazioni di volume e di guadagni nominali e reali in conto capitale;

c) l'introduzione di una articolazione del settore delle famiglie;

d) l'introduzione di un nuovo concetto di consumi finali: i consumi finali effettivi;

e) l'introduzione di un nuovo concetto di reddito adeguato ai prezzi: reddito disponibile nazionale reale;

f) l'inclusione del concetto di parità di potere d'acquisto.

Alcune delle principali differenze concettuali sono le seguenti:

a) le attività letterarie e artistiche (scrittura di libri, composizione musicale) sono ora considerate produzione; la remunerazione delle attività letterarie e artistiche diventa pertanto remunerazione di servizi anziché redditi da capitale;

b) la valutazione della produzione dei servizi di assicurazione è cambiata sotto alcuni aspetti: ad esempio, i proventi dall'investimento delle riserve tecniche sono ora presi in considerazione in sede di valutazione della produzione delle assicurazioni contro i danni;

c) i margini commerciali e di trasporto sono trattati più in dettaglio;

d) è stato proposto un sistema basato sugli indici a catena per calcolare prezzi costanti;

e) è stato introdotto il concetto di leasing finanziario (l'SCN 1968 e il SEC 1970 comprendevano soltanto il concetto di leasing operativo);

f) la spesa per prospezioni minerarie e software è ora registrata come investimento (anziché come consumo intermedio);

g) l'ammortamento dovrebbe essere registrato anche per le opere di infrastruttura delle amministrazioni pubbliche (strade, dighe, ecc.);

h) sono stati individuati nuovi strumenti finanziari come le vendite con patto di riacquisto e strumenti finanziari derivati come le opzioni.

Esistono anche disparità che non discendono da variazioni dell'SCN, ad esempio:

a) l'introduzione di tavole delle risorse e degli impieghi (già incluse nell'SCN 1968);

b) l'introduzione di alcune soglie di registrazione e il riferimento a disposizioni istituzionali specifiche dell'Unione europea (cfr. paragrafo 1.24.);

c) una chiara scelta a favore della valutazione della produzione a prezzi base (il SEC 1970, l'SCN 1968 e l'SCN 1993 accettavano anche la valutazione ai prezzi ex fabrica);

d) l'introduzione dei concetti di popolazione economicamente attiva e di disoccupato (concetti non inclusi nell'SCN 1968 e nell'SCN 1993).

1.26.

Le principali caratteristiche del sistema sono:

a) le unità statistiche e i loro insiemi;

b) i flussi e gli stock;

c) il sistema dei conti e gli aggregati;

d) il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici.

1.27.

Una caratteristica peculiare del sistema è costituita dall'impiego di due tipi di unità e di due metodi di suddivisione dell'economia molto diversi e finalizzati a scopi analitici distinti.

Al fine di descrivere il reddito, i flussi finanziari e di spesa nonché i conti patrimoniali, il sistema raggruppa le unità istituzionali in settori sulla base delle loro principali funzioni, nonché dei loro comportamenti e obiettivi.

Allo scopo di descrivere i processi di produzione e ai fini dell'analisi delle interdipendenze tra gli operatori economici, il sistema raggruppa le unità di attività economica a livello locale (UAE locali) in branche di attività economica in base al tipo di attività. Una attività è caratterizzata da un input di prodotti, da un processo di produzione e dai prodotti ottenuti per effetto di tale attività di produzione.

1.28.

Le unità istituzionali sono entità economiche che possono essere proprietarie di beni e attività, possono contrarre debiti, nonché intraprendere attività economiche e avviare operazioni con altre unità per conto proprio. Il sistema dei conti raggruppa le unità istituzionali in cinque distinti settori istituzionali composti dai seguenti tipi di unità:

a) società non finanziarie;

b) società finanziarie;

c) amministrazioni pubbliche;

d) famiglie;

e) istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

I cinque settori costituiscono insieme il totale dell'economia. Ogni settore si suddivide inoltre in sottosettori. Il SEC prevede l'elaborazione di una serie completa di conti di flussi e di conti patrimoniali per ogni settore — e facoltativamente per ogni sottosettore — nonché per il totale dell'economia.

1.29.

Nella maggior parte dei casi le unità istituzionali nella veste di produttori svolgono più di una attività; al fine di evidenziare le relazioni di natura tecnico-economica, esse devono essere suddivise con riferimento al tipo di attività.

Ciò è ottenuto per le unità di attività economica a livello locale basandosi su un approccio operativo. Una UAE locale raggruppa tutte le parti di una unità istituzionale in veste di produttore che si trovano in una unica sede o in siti vicini e che concorrono all'esercizio di una attività al livello di classe (4 cifre) della ►M11  NACE Rev. 2 ◄ .

In linea di principio si devono registrare tante unità di attività economica a livello locale quante sono le attività secondarie; tuttavia, nel caso in cui manchino i documenti contabili necessari per la descrizione di tale attività, una UAE locale può comprendere una o più attività secondarie.

L'insieme di tutte le UAE locali che esercitano la medesima attività o una attività di tipo simile costituisce una branca di attività economica.

Esiste una relazione gerarchica tra unità istituzionali e UAE locali. Una unità istituzionale comprende una o più UAE locali complete; una UAE locale appartiene a una unità istituzionale e soltanto a quella.

Per analisi più dettagliate del processo produttivo si fa ricorso a una unità analitica di produzione. Tale unità, che non è osservabile (tranne nel caso di una UAE locale che produce un solo tipo di prodotto), è l'unità di produzione omogenea, definita come l'unità che non esercita attività secondarie. Gli insiemi di tali unità costituiscono le branche di produzione omogenea.

1.30.

Il totale dell'economia è definito in termini di unità residenti. Una unità è considerata unità residente di un paese allorquando essa ha il suo centro di interesse economico nel territorio economico di tale paese — ossia allorquando esercita per un luogo periodo (un anno o più) attività economiche su tale territorio. I settori istituzionali precedentemente citati sono insiemi di unità istituzionali residenti.

Le unità residenti effettuano operazioni con unità non residenti (unità cioè che sono residenti in altre economie). Tali operazioni costituiscono le operazioni dell'economia con il resto del mondo e sono raggruppate nel conto del resto del mondo. Pertanto, nella struttura contabile del sistema dei conti, il resto del mondo assolve una funzione simile a quella di un settore istituzionale, sebbene le unità non residenti siano incluse soltanto nella misura in cui effettuano operazioni con unità istituzionali residenti. Di conseguenza, per quanto concerne la codifica delle nomenclature, una voce specifica per il resto del mondo è inclusa alla fine della nomenclatura dei settori.

Le unità residenti fittizie, trattate nel sistema dei conti come unità istituzionali, sono definite come:

a) quelle parti di unità non residenti che hanno un centro di interesse economico (ossia, nella maggioranza dei casi, che svolgono operazioni economiche per un anno più o che attendono a una attività di costruzione per un periodo inferiore a un anno se il prodotto costituisce investimenti fissi lordi) sul territorio economico del paese;

b) le unità non residenti proprietarie di terreni o fabbricati sul territorio economico del paese ma soltanto con riguardo alle operazioni connesse a tali terreni o fabbricati.

1.31.

Il sistema dei conti registra due tipi fondamentali di informazioni: flussi e stock. I flussi si riferiscono ad azioni ed effetti di eventi che si verificano entro un certo periodo di tempo mentre gli stock si riferiscono a situazioni in un momento determinato.

1.32.

I flussi riflettono la creazione, la trasformazione, lo scambio, il trasferimento o la scomparsa di valore economico. Essi si riferiscono a variazioni di valore delle attività o delle passività di una unità istituzionale. I flussi economici sono di due tipi: operazioni e altre variazioni delle attività e delle passività. Le operazioni figurano in tutti i conti e le tavole in cui vi sono dei flussi, tranne che nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività e nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività. Le altre variazioni delle attività e delle passività figurano soltanto in tali due conti.

Le operazioni elementari e gli altri flussi sono numerosissimi. Il sistema dei conti li raggruppa in un numero relativamente contenuto di tipi in base alla loro natura.

1.33.

Una operazione è un flusso economico che rappresenta una interazione consensuale tra unità istituzionali o una azione all'interno di una unità istituzionale che è opportuno considerare operazione, spesso perché l'unità sta operando in due vesti differenti. Le operazioni possono essere suddivise in quattro gruppi principali:

a) operazioni sui prodotti — descrivono la provenienza (produzione interna o importazioni) e l'impiego (consumi intermedi, consumi finali, investimenti o esportazioni) dei prodotti ( 21 );

b) operazioni di distribuzione e di redistribuzione — descrivono le modalità di distribuzione del valore aggiunto ottenuto dalla produzione al fattore lavoro, al capitale e alle amministrazioni pubbliche, nonché la redistribuzione del reddito e della ricchezza (imposte sul reddito e sul patrimonio e altri trasferimenti) ( 22 );

c) operazioni finanziarie — descrivono, per ciascun tipo di strumento finanziario, l'acquisizione netta di attività finanziarie o l'incremento netto delle passività; tali operazioni rappresentano spesso la contropartita di operazioni non finanziarie ma si possono verificare anche casi di operazioni implicanti soltanto strumenti finanziari ( 23 );

d) operazioni non incluse nei tre gruppi precedenti: ammortamenti e acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte ( 24 ).

1.34.

Benché la maggior parte delle operazioni sia rappresentata da interazioni tra due o più unità istituzionali, il sistema dei conti registra come operazioni anche alcune azioni che si svolgono all'interno delle unità istituzionali. Lo scopo della registrazione di tali operazioni è quello di fornire una immagine della produzione, degli impieghi finali e dei costi più utile sotto il profilo analitico.

L'ammortamento, registrato come costo dal sistema dei conti, costituisce una importante operazione interna alle unità. Per la maggior parte, le altre operazioni interne alle unità sono operazioni sui prodotti che sono di norma registrate allorché le unità istituzionali che operano sia come produttori sia come consumatori finali scelgono di consumare parte della produzione da essi stessi prodotta. Tale situazione si verifica spesso per le famiglie e le amministrazioni pubbliche.

1.35.

Tutta la produzione propria destinata a impieghi finali all'interno della stessa unità istituzionale è registrata. Al contrario, la produzione propria destinata a consumi intermedi all'interno della stessa unità istituzionale è registrata soltanto allorché la produzione e i consumi intermedi si effettuano in unità di attività economica a livello locale differenti della stessa unità istituzionale. La produzione prodotta e utilizzata come consumo intermedio all'interno della stessa unità di attività economica a livello locale non è registrata.

1.36.

La maggior parte delle operazioni registrate dal sistema dei conti è rappresentata da operazioni monetarie in cui le unità in questione effettuano o ricevono pagamenti, contraggono passività o ricevono attività espresse in unità di moneta.

Le operazioni che non riguardano scambi di denaro, o attività o passività espresse in unità di moneta, sono operazioni non monetarie. Le operazioni che si svolgono all'interno delle unità sono normalmente operazioni non monetarie. Le operazioni non monetarie cui partecipa più di una unità istituzionale riguardano operazioni sui prodotti (baratto di prodotti), operazioni di distribuzione e di redistribuzione (retribuzioni in natura, trasferimenti in natura, ecc.) e altre operazioni (baratto di attività non finanziarie non prodotte).

Il sistema dei conti registra tutte le operazioni in termini monetari. Il valore da registrare per le operazioni non monetarie deve pertanto essere misurato indirettamente o stimato in altro modo.

1.37.

Le operazioni che vedono la partecipazione di più di una unità sono operazioni con contropartita (qualcosa contro qualcosa) o senza contropartita (qualcosa contro nulla). Le prime sono scambi tra unità istituzionali: offerta di beni, servizi o attività in cambio di una contropartita, ad esempio denaro. Le seconde sono normalmente pagamenti in denaro o in natura tra una unità istituzionale e un'altra senza contropartita. Operazioni con contrapartita si riscontrano in tutti e quattro i gruppi di operazioni mentre le operazioni senza contropartita sono osservabili principalmente tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione, ad esempio sotto forma di imposte, prestazioni di assistenza sociale o donazioni.

1.38.

La registrazione della maggioranza delle operazioni nel sistema dei conti avviene secondo un semplice principio: le operazioni sono registrate come appaiono alle unità istituzionali in questione. Alcune operazioni sono tuttavia modificate al fine di evidenziare meglio le relazioni economiche cui si riferiscono. Le operazioni possono essere modificate in tre modi: dirottamento, frazionamento e riconoscimento della parte principale nell'operazione.

1.39.

Una operazione che le unità in questione vedono verificarsi direttamente tra le unità A e C può essere registrata come se avvenisse indirettamente attraverso una terza unità B. Pertanto, una unica operazione tra A e C è registrata come due operazioni: una tra A e B e una tra B e C. In tal caso l'operazione subisce un dirottamento.

Un classico esempio di dirottamento è costituito dai contributi sociali a carico dei datori di lavoro corrisposti direttamente dai datori di lavoro agli enti di previdenza e di assistenza sociale. Il sistema dei conti registra taliversamenti come due operazioni distinte: i datori di lavoro versano i contributi sociali a loro carico ai propri dipendenti e i lavoratori dipendenti versano tali contributi agli enti di previdenza e di assistenza sociale. Come in tutti i casi analoghi, lo scopo di tale operazione di dirottamento è quello di mettere in luce la sostanza economica alla base dell'operazione. Nell'esempio in parola, esso consiste nel mettere in evidenza i contributi sociali a carico dei datori di lavoro quali contributi corrisposti a beneficio dei dipendenti.

Un altro tipo di dirottamento è costituito dalle operazioni registrate come se avvenissero tra due o più unità istituzionali benché in realtà, secondo le parti in questione, non si verifichi alcuna operazione. Un esempio è costituito dai redditi da capitale ottenuti su taluni fondi di assicurazione e incamerati dalle imprese di assicurazione. Il sistema dei conti registra tali redditi da capitale come se fossero versati dalle imprese di assicurazione agli assicurati, i quali a loro volta versano il medesimo importo alle imprese di assicurazione quali premi supplementari.

1.40.

Una operazione è frazionata allorché una operazione che appare alle parti in questione come una operazione unica è registrata come due o più operazioni, classificate in maniera diversa. Il frazionamento di operazioni non implica di norma la partecipazione di altre unità supplementari.

Un classico esempio di operazione frazionata è il pagamento dei premi di assicurazione contro i danni. Sebbene gli assicurati e gli assicuratori considerino tali pagamenti come una unica operazione, il sistema dei conti li ripartisce in due operazioni molto diverse: versamenti quale contropartita dei servizi di assicurazione contro i danni prestati e premi netti di assicurazione contro i danni. La registrazione dei margini commerciali è un altro importante esempio di frazionamento.

1.41.

Allorché una unità effettua una operazione per conto di un'altra unità, l'operazione è registrata esclusivamente nei conti del mandante. Di norma, non si dovrebbe andare al di là di tale principio tentando, ad esempio, di attribuire imposte o contributi ai paganti o beneficiari finali sulla base di ipotesi.

1.42.

In base alla definizione di operazione, una interazione tra unità istituzionali deve avvenire consensualmente. Una operazione effettuata di reciproco accordo implica la preventiva conoscenza e il preventivo consenso delle unità istituzionali in questione. Tuttavia, ciò non significa che tutte le unità necessariamente intervengano in una operazione volontariamente, in quanto alcune operazioni sono imposte dalla legge. Ciò vale principalmente per talune operazioni di distribuzione e di redistribuzione quali il pagamento di imposte, ammende e penali. Le confische senza indennizzo non sono tuttavia considerate una operazione anche se imposte dalla legge.

Le azioni economiche illegali sono operazioni soltanto allorquando tutte le unità partecipanti intervengono nelle azioni volontariamente. Di conseguenza l'acquisto, la vendita o il baratto di droghe illecite o di refurtiva sono operazioni mentre il furto non lo è.

1.43.

Le altre variazioni delle attività e delle passività registrano le modifiche che non risultano da operazioni ( 25 ). Si tratta alternativamente di:

a) altre variazioni di volume delle attività e delle passività;

b) guadagni e perdite in conto capitale.

1.44.

Tali variazioni possono essere ripartite in tre grandi categorie:

a) comparsa e scomparsa normali di attività non per effetto di operazioni;

b) variazioni di attività e passività a seguito di avvenimenti eccezionali imprevisti;

c) variazioni di classificazione e di struttura.

1.45.

Esempi di variazioni della categoria a) sono la scoperta o l'esaurimento di giacimenti e la crescita naturale di risorse biologiche non coltivate. Nella categoria b) rientrano le variazioni delle attività (normalmente si tratta di perdite) in seguito a catastrofi naturali, eventi bellici o gravi atti di criminalità ( 26 ). Le remissioni di debiti e le confische senza indennizzo rientrano anch'esse nella categoria b). La categoria c) comprende le variazioni conseguenti a una riclassificazione e a una ristrutturazione delle unità istituzionali o di attività o passività.

1.46.

I guadagni e le perdite in conto capitale sono il risultato di variazioni di prezzo delle attività. Essi sono ottenuti sulle attività finanziarie e non finanziarie di qualunque tipo e sulle passività. I guadagni e le perdite in conto capitale sono conseguiti dai proprietari di attività e passività semplicemente come conseguenza del possesso di tali attività e passività nel tempo senza alcuna loro trasformazione.

I guadagni e le perdite in conto capitale misurati sulla base dei prezzi correnti di mercato sono denominati guadagni e perdite nominali in conto capitale. Essi possono essere suddivisi in guadagni e perdite neutrali in conto capitale, che riflettono le variazioni del livello generale dei prezzi, e guadagni e perdite reali in conto capitale, che rispecchiano variazioni dei prezzi relativi delle attività.

1.47.

Gli stock sono consistenze di attività e passività in un determinato momento. Essi sono registrati all'inizio e alla fine di ciascun periodo contabile in conti che sono denominati conti patrimoniali ( 27 ).

Stock sono anche registrati per la popolazione e per gli occupati. Tuttavia, tali consistenze sono registrate come valori medi nel corso del periodo contabile.

Stock sono registrati per tutte le attività che rientrano nella definizione data dal sistema dei conti: attività e passività finanziarie e attività non finanziarie, sia prodotte sia non prodotte. Tuttavia, sono prese in considerazione soltanto quelle attività che sono utilizzate nell'attività economica e sulle quali possono essere esercitati diritti di proprietà. Non si registrano pertanto stock per attività, quali il capitale umano e le risorse naturali, sulle quali non possono essere esercitati diritti di proprietà.

Nell'ambito delle definizioni date, il sistema è esauriente con riguardo sia ai flussi sia agli stock. Ciò implica che tutte le variazioni degli stock possono essere pienamente spiegate dai flussi registrati.

Norme contabili

1.48.

Un conto è uno strumento di registrazione, per un dato aspetto della vita economica, degli impieghi e delle risorse o delle variazioni delle attività e delle variazioni delle passività durante il periodo contabile o degli stock di attività e passività esistenti all'inizio o alla fine di tale periodo.

1.49.

Il sistema dei conti utilizza il termine «risorse» per la sezione destra dei conti delle operazioni correnti in cui figurano operazioni che incrementano il valore economico di una unità o di un settore. La sezione sinistra dei conti, che si riferisce alle operazioni che riducono il valore economico di una unità o di un settore, è denominata «impieghi».

La sezione destra dei conti della accumulazione è denominata «variazioni delle passività e del patrimonio netto» e la sezione sinistra «variazioni delle attività».

I conti patrimoniali elencano nella sezione destra le passività e il patrimonio netto (la differenza tra attività e passività) e in quella sinistra le attività. Dalla comparazione di due conti patrimoniali successivi si ottengono le variazioni delle passività e del patrimonio netto e le variazioni delle attività.

1.50.

Per una unità o un settore, la contabilità nazionale si basa sul principio della partita doppia. Ogni operazione deve essere registrata due volte, una volta come risorsa (o variazione delle passività) e una volta come impiego (o variazione delle attività). Il totale delle operazioni registrate come risorse o variazioni delle passività e il totale delle operazioni registrate come impieghi o variazioni delle attività devono essere uguali, permettendo così un controllo della congruenza dei conti.

Nella pratica, tuttavia, i conti nazionali — con tutte le unità e tutti i settori — sono basati sul principio della partita quadrupla in quanto nella maggior parte delle operazioni intervengono due unità istituzionali. Ciascuna operazione di tale tipo deve essere registrata due volte dalle due parti. Ad esempio, le prestazioni sociali in denaro erogate dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie sono registrate, nei conti delle amministrazioni pubbliche, come impiego alla voce trasferimenti e come acquisizione negativa di attività nella rubrica biglietti, monete e depositi e, nei conti del settore delle famiglie, come risorsa alla voce trasferimenti e come acquisizione di attività nella rubrica biglietti, monete e depositi.

Per contro, le operazioni all'interno di una unità (come il consumo della produzione da parte della stessa unità che l'ha prodotta) richiedono soltanto due registrazioni i cui valori devono essere stimati.

1.51.

Fatta eccezione per alcune variabili riguardanti la popolazione e il lavoro, il sistema dei conti presenta tutti i flussi e gli stock in termini monetari. Il sistema non tenta di determinare l'utilità di questi flussi e stock ma cerca piuttosto di misurarne il valore di scambio, ossia il valore al quale essi sono — o potrebbero essere — scambiati contro denaro. I prezzi di mercato costituiscono pertanto il parametro fondamentale del SEC ai fini della valutazione.

1.52.

Nel caso delle operazioni monetarie e delle attività e passività in denaro, i valori richiesti sono direttamente disponibili. Nella maggior parte degli altri casi il metodo di valutazione preferibile consiste nel prendere in considerazione i prezzi di mercato di beni, servizi o attività analoghi. Tale metodo è utilizzato ad esempio per il baratto e per i servizi relativi agli alloggi occupati dai proprietari. Allorché non sono disponibili prezzi di mercato per prodotti analoghi, ad esempio nel caso dei servizi non destinabili alla vendita prodotti dalle amministrazioni pubbliche, la valutazione dovrebbe basarsi sui costi di produzione. Se nessuno dei due metodi può essere applicato, i flussi e gli stock dovrebbero essere valutati al valore attuale scontato dei rendimenti futuri previsti. Tuttavia, considerata la grande incertezza insita nel metodo, quest'ultimo è raccomandato soltanto come estrema risorsa.

1.53.

Gli stock dovrebbero essere valutati ai prezzi correnti nel momento cui si riferiscono i conti patrimoniali e non al momento della produzione o dell'acquisizione dei beni o delle attività che costituiscono tali stock. Si rende talvolta necessario valutare gli stock al costo netto di sostituzione o ai costi di produzione stimati.

1.54.

A causa delle spese di trasporto, dei margini commerciali e delle imposte al netto dei contributi ai prodotti, il produttore e l'utilizzatore di un determinato prodotto attribuiscono ad esso un valore differente. Al fine di rimanere il più possibile aderenti al punto di vista delle parti che intervengono nell'operazione, il sistema dei conti registra tutti gli impieghi ai prezzi di acquisto, incluse spese di trasporto, margini commerciali e imposte al netto dei contributi ai prodotti, mentre la produzione è registrata ai prezzi base, esclusi cioè tali elementi.

1.55.

Le importazioni e le esportazioni di prodotti sono registrate ai valori alla frontiera. Il totale delle importazioni e il totale delle esportazioni sono valutati alla frontiera doganale dell'esportatore o franco a bordo (fob). I servizi di assicurazione e trasporto esteri tra le frontiere dell'importatore e dell'esportatore non sono inclusi nel valore dei beni ma sono registrati tra i servizi. Dato che potrebbe rivelarsi impossibile ottenere dati fob per le ripartizioni merceologische più dettagliate, le tavole contenenti dati sul commercio estero presentano le importazioni valutate alla frontiera doganale dell'importatore (valore cif). Tutti i servizi di assicurazione e trasporto sino alla frontiera dell'importatore sono inclusi nel valore dei beni importati. Nella misura in cui tali servizi riguardano servizi interni, una rettifica globale fob/cif è effettuata in questa presentazione.

1.56.

La valutazione a prezzi costanti equivale ad una valutazione dei flussi e degli stock di un dato periodo contabile ai prezzi di un periodo precedente. La valutazione a prezzi costanti è intesa a suddividere in variazioni di prezzo e variazioni di volume le variazioni nel tempo del valore dei flussi e degli stock. I flussi e gli stock a prezzi costanti si dicono espressi in termini di volume.

Molti flussi e stock, ad esempio il reddito, non hanno prezzi o dimensioni quantitative proprie. Tuttavia, il potere di acquisto di tali variabili può essere ottenuto deflazionando i valori correnti con un opportuno indice dei prezzi quale, ad esempio, l'indice dei prezzi per impieghi finali nazionali, esclusa la variazione delle scorte. I flussi e gli stock deflazionati si dicono espressi in termini reali. Un esempio è costituito dal reddito disponibile reale.

1.57.

Il sistema dei conti registra i flussi in base al principio della competenza: ossia allorché un valore economico è creato, trasformato o eliminato o allorché crediti e obbligazioni insorgono, sono trasformati o vengono estinti.

Pertanto, la produzione è registrata nel momento in cui è prodotta e non quando è pagata da un acquirente e la vendita di una attività è registrata nel momento in cui l'attività passa da un proprietario all'altro e non quando viene effettuato il relativo pagamento. Gli interessi sono registrati nel periodo contabile in cui maturano a prescindere dal fatto che essi vengano effettivamente corrisposti in tale periodo o meno. La registrazione in base al principio della competenza si applica a tutti i flussi, sia monetari sia non monetari e sia all'interno di una unità che tra unità.

In alcuni casi, per quanto riguarda il momento di registrazione, è necessaria tuttavia una certa flessibilità. Ciò vale in particolare per le imposte e gli altri flussi concernenti le amministrazioni pubbliche che sono spesso registrati nei conti di queste secondo il principio di cassa. Risulta talvolta difficile effettuare una precisa trasformazione di tali flussi dalla fase contabile di cassa a quella di competenza. In tali casi potrebbe essere pertanto necessario ricorrere ad approssimazioni. ►M4  Oltre a questa flessibilità per quanto riguarda il momento di registrazione, è stato necessario, per ragioni pratiche connesse alla procedura per i disavanzi eccessivi, definire una registrazione particolare delle imposte e dei contributi sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche, di modo che l'accreditamento/indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche (e dei settori controparte) non includa l'importo delle imposte e dei contributi sociali la cui riscossione è improbabile. In deroga al principio generale di registrazione delle operazioni, le imposte e i contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche o possono essere registrate al netto della parte la cui riscossione è improbabile o, se tale parte è inclusa, essa deve essere neutralizzata nello stesso periodo contabile da un trasferimento in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori pertinenti. ◄

Tutti i flussi dovrebbero essere registrati nello stesso momento per tutte le unità istituzionali interessate e in tutti i conti in questione. Tale principio può sembrare semplice ma la sua applicazione non lo è. Le unità istituzionali non si attengono sempre alle medesime norme contabili. Persino quando ciò avviene, si possono verificare differenze nell'effettiva registrazione per motivi pratici: ad esempio, per ritardi nella comunicazione. Di conseguenza, le operazioni possono essere registrate in momenti diversi dalle parti che vi intervengono. Tali discrepanze devono essere eliminate mediante rettifiche.

1.58.

Il consolidamento concerne la soppressione, sia dagli impieghi che dalle risorse, delle operazioni che si svolgono tra unità allorché queste sono raggruppate e l'eliminazione di attività e passività finanziarie reciproche.

Per quanto concerne i sottosettori o i settori, gli stock e i flussi tra le unità che li costituiscono non sono consolidati per principio tra tali unità.

Conti consolidati possono essere tuttavia redatti a fini di analisi e di presentazioni integrative. Per alcuni tipi di analisi, le informazioni sulle operazioni di alcuni (sotto)settori con altri settori e sulla corrispondente posizione finanziari «esterna» sono più significative di dati lordi globali.

Inoltre, i conti e le tavole che illustrano la relazione creditore/debitore forniscono una immagine dettagliata del finanziamento dell'economia e sono considerati molto utili per la comprensione dei canali attraversi cui i surplus finanziari passano dai prestatori finali ai mutuatari finali.

1.59.

Le singole unità o settori possono presentare una stessa operazione sia come impiego sia come risorsa (ad esempio, oltre a versare possono anche ricevere interessi) e uno stesso strumento finanziario sia come attività che come passività.

Il sistema dei conti raccomanda la registrazione di valori lordi tranne in alcuni casi in cui i valori netti sono insiti nelle nomenclature stesse.

In effetti, la presentazione di valori netti è implicita per diverse categorie di operazioni: l'esempio più eclatante è costituito dalla «variazione delle scorte» che sottolinea l'aspetto significativo sotto il profilo analitico dell'investimento globale anziché risalire alle operazioni quotidiane di entrata nelle scorte e di uscita da queste.

Analogamente, tranne poche eccezioni, il conto finanziario e i conti delle altre variazioni delle attività e delle passività registrano gli aumenti di attività e di passività su base netta, mettendo in evidenza i risultati finali di tali tipi di flussi alla fine del periodo contabile.

1.60.

A livello di singole unità (unità istituzionali; unità di attività economica a livello locale) o di insiemi di unità (settori istituzionali e, per estensione, il resto del mondo; branche di attività economica), diversi sottoconti registrano le operazioni o gli altri flussi che sono connessi a taluni aspetti specifici della vita economica (ad esempio la produzione). Le operazioni di questo tipo normalmente non si pareggiano: gli importi complessivi registrati come ricevuti e versati solitamente differiscono. Si rende pertanto necessario introdurre una voce a saldo. Di norma una voce a saldo deve anche essere introdotta tra il totale delle attività e il totale delle passività di una unità o di un settore istituzionale. I saldi contabili rappresentano di per sé stessi dei parametri significativi della performance economica. Allorché sono sommati per l'intera economia, essi rappresentano degli aggregati significativi.

Sequenza dei conti

1.61.

Il sistema poggia su una serie di conti collegati tra loro.

La sequenza completa dei conti per le unità e i settori istituzionali è composta da conti delle operazioni correnti, conti della accumulazione e conti patrimoniali.

I conti delle operazioni correnti riguardano la produzione, nonché la formazione, la distribuzione e la redistribuzione del reddito e l'utilizzazione di tale reddito sotto forma di consumi finali. I conti della accumulazione riguardano tutte le variazioni delle attività e delle passività e le variazioni del patrimonio netto (la differenza per ogni unità istituzionale o insieme di unità tra le rispettive attività e passività). I conti patrimoniali presentano stock di attività e di passività e il patrimonio netto.

1.62.

Per una UAE locale non è possibile prevedere l'elaborazione di una serie completa di conti, compresi i conti patrimoniali, perché normalmente tale entità non è in grado di possedere beni o attività a nome proprio o di percepire o corrispondere redditi. La sequenza dei conti per le unità di attività economica a livello locale e per le branche di attività economica è limitata ai primi conti delle operazioni correnti: conto della produzione e conto della generazione dei redditi primari, il cui saldo contabile è il risultato di gestione.

Conto di equilibrio dei beni e servizi

1.63.

Il conto di equilibrio dei beni e servizi illustra, per l'economia nel suo complesso o per gruppi di prodotti, il totale delle risorse (produzione e importazioni) e degli impieghi di beni e servizi (consumi intermedi, consumi finali, variazione delle scorte, investimenti fissi lordi, acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore ed esportazioni).

Conti del resto del mondo

1.64.

I conti del resto del mondo si riferiscono alle operazioni tra unità istituzionali residenti e non residenti e ai connessi stock di attività e passività.

Poiché il resto del mondo assolve nella struttura contabile una funzione simile a quella di un settore istituzionale, i conti del resto del mondo sono redatti dal punto di vista del resto del mondo. Una risorsa per il resto del mondo rappresenta un impiego per il totale dell'economia e viceversa. Se un saldo contabile è positivo, esso indica una eccedenza per il resto del mondo e un disavanzo per la nazione; il contrario se il saldo è negativo.

Saldi contabili

1.65.

Un saldo contabile è una voce contabile ottenuta sottraendo il valore totale delle registrazioni in una sezione di un conto dal valore totale delle registrazioni nell'altra sezione dello stesso conto. Esso non può essere misurato indipendentemente dalle altre registrazioni: trattandosi di una registrazione derivata, esso riflette l'applicazione delle norme contabili generali alle specifiche registrazioni nelle due sezioni del conto.

I saldi contabili non rappresentano soltanto degli espedienti introdotti per garantire l'equilibrio dei conti, essi racchiudono una grande quantità di informazioni e tra essi figurano alcune delle voci più importanti dei conti come dimostrano i seguenti esempi di saldi contabili: valore aggiunto, risultato di gestione, reddito disponibile, risparmio, accreditamento/indebitamento, patrimonio netto.

Aggregati

1.66.

Gli aggregati sono valori compositi che misurano il risultato dell'attività del complesso dell'economia valutato in una ottica particolare: ad esempio, produzione, valore aggiunto, reddito disponibile, consumi finali, risparmio, investimenti, ecc. Sebbene il calcolo degli aggregati non rappresenti né l'unico né il principale scopo del sistema dei conti, questo ne riconosce l'importanza quali indicatori sintetici e grandezze chiave ai fini dell'analisi macroeconomica e delle comparazioni nel tempo e nello spazio.

Si possono distinguere due tipi di aggregati:

a) aggregati che si riferiscono direttamente alle operazioni nel sistema dei conti: produzione di beni e servizi, consumi finali effettivi, investimenti fissi lordi, redditi da lavoro dipendente, ecc.;

b) aggregati che rappresentano voci a saldo dei conti: prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL), risultato di gestione del totale dell'economia, reddito nazionale, reddito nazionale disponibile, risparmio, saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo, patrimonio netto del totale dell'economia (ricchezza nazionale).

1.67.

L'utilità di numerosi dati di contabilità nazionale è accresciuta se tali dati sono calcolati pro capite. Per ampi aggregati quali il PIL o il reddito nazionale o i consumi finali delle famiglie il denominatore comunemente utilizzato è costituito dalla popolazione totale (residente). Se i conti o una parte dei conti del settore delle famiglie sono suddivisi per sottosettori, si rendono altresì necessari dati sul numero di famiglie e sul numero di persone appartenenti a ogni sottosettore ( 31 ).

1.68.

Il quadro delle interdipendenze tra operatori comprende le tavole delle risorse e degli impieghi per branca di attività economica, le tavole di collegamento tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore e le tavole delle interdipendenze simmetriche per branca di produzione omogenea (prodotto).

1.69.

Le tavole delle risorse e degli impieghi sono matrici (righe di prodotti, colonne di branche di attività economica) che illustrano come la produzione delle branche di attività economica è ripartita per tipo di prodotto e come le risorse interne e importate di beni e servizi sono distribuite tra i diversi impieghi intermedi o finali, comprese le esportazioni. La tavola degli impieghi illustra anche, per branca di attività economica, la struttura dei costi di produzione e il reddito generato.

Le tavole delle risorse e degli impieghi costituiscono la struttura di coordinamento per tutte le tavole per branca di attività economica e (o) per prodotto che includono dati sugli input di lavoro, sugli investimenti fissi lordi, sugli stock di capitale fisso e sugli indici di prezzi dettagliati e descrivono pertanto in dettaglio la struttura dei costi, il reddito prodotto, l'occupazione, la produttività del lavoro e l'intensità di capitale.

1.70.

È possibile collegare le tavole delle risorse e degli impieghi ai conti per settore istituzionale mediante una classificazione incrociata della produzione, dei consumi intermedi e dei componenti del valore aggiunto per settore e per branca di attività economica.

CAPITOLO 2

UNITÀ E INSIEMI DI UNITÀ

2.01.

L'economia di un paese consiste nell'attività di un gran numero di unità che effettuano molteplici operazioni di natura diversa allo scopo di produrre, finanziare, assicurare, redistribuire e consumare.

2.02.

Le unità e gli insiemi di unità da prendere in considerazione nell'ambito della contabilità nazionale devono essere definiti in relazione al tipo di analisi economica a cui sono destinati, e non nei termini delle unità abitualmente utilizzate per effettuare le rilevazioni statistiche. Queste ultime unità (imprese, società holding, unità di attività economica, unità locali, amministrazioni pubbliche, istituzioni senza scopo di lucro, famiglie, ecc.) non sempre rispondono alle esigenze della contabilità nazionale, in quanto sono generalmente basate su criteri tradizionali di natura giuridica, amministrativa o contabile.

Gli statistici dovranno tener conto delle definizioni di unità di analisi utilizzate nel SEC, affinché nelle indagini in cui sono rilevati dati reali siano gradualmente introdotti tutti gli elementi di informazione necessari alla compilazione di dati basati su tali unità di analisi.

2.03.

Il SEC è caratterizzato dal ricorso a tre tipi di unità che corrispondono a due modi di scomposizione dell'economia nettamente distinti. Per analizzare il processo di produzione, è essenziale scegliere unità che mettano in evidenza le relazioni tecnico-economiche; per analizzare i flussi che interessano il reddito, il capitale e le operazioni finanziarie e i conti patrimoniali, è necessario scegliere unità che permettano lo studio delle relazioni di comportamento dei soggetti economici.

Posti questi due obiettivi, nel presente capitolo sono definite le unità istituzionali, atte all'analisi dei comportamenti economici, le unità di attività economica a livello locale e le unità di produzione omogenea, atte all'analisi delle relazioni tecnico-economiche. In pratica, questi tre tipi di unità sono definiti raggruppando o scomponendo le unità di base delle indagini statistiche o, in alcuni casi, sono tratti direttamente dalle indagini statistiche. Prima di definire esattamente i tre tipi di unità utilizzati nel SEC, è necessario delimitare l'economia nazionale.

2.04.

Le unità, istituzionali, di attività economica locale o di produzione omogenea, che costituiscono l'economia di un paese e le cui operazioni sono oggetto del SEC, sono quelle che hanno un centro di interesse economico nel territorio economico del paese. Tali unità, dette unità residenti, possono avere o no la cittadinanza di questo paese, possono essere dotate o no di personalità giuridica e possono essere presenti o no nel territorio economico del paese nel momento in cui esse operano. Definita l'economia nazionale in termini di unità residenti, occorre precisare il significato delle espressioni territorio economico e centro d'interesse economico.

2.05.

Per territorio economico si intende:

a) il territorio geografico su cui si esercita la giurisdizione di uno Stato, all'interno del quale le persone, i beni, i servizi e i capitali circolano liberamente;

b) le zone franche, compresi i magazzini e le fabbriche sotto controllo doganale;

c) lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali nonché la piattaforma continentale situata nelle acque internazionali sulla quale il paese esercita diritti esclusivi ( 33 );

d) le zone franche territoriali, cioè i territori geografici situati nel resto del mondo e utilizzati in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati dalle amministrazioni pubbliche del paese (ambasciate, consolati, basi militari, centri di ricerche, ecc.);

e) i giacimenti situati nelle acque internazionali al di fuori della piattaforma continentale del paese, sfruttati da unità che risiedono nel territorio, quale è definito nei punti precedenti.

2.06.

Il territorio economico non comprende le zone franche extraterritoriali, cioè le parti del territorio geografico del paese utilizzate dalle amministrazioni pubbliche di altri paesi, dalle istituzioni dell'Unione europea o da organizzazioni internazionali in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati ( 34 ).

2.07.

Il termine centro d'interesse economico si riferisce al luogo del territorio economico in cui, o a partire da cui, una unità esercita, e intende continuare a esercitare, attività ed operazioni economiche in misura significativa, o per un periodo di tempo indeterminato o per un periodo di durata limitata, ma relativamente lungo (un anno o più). Di conseguenza, una unità che effettua operazioni di questo genere sul territorio economico di più paesi deve essere considerata come avente un centro d'interesse economico in ciascuno di essi. La proprietà di terreni e fabbricati in un territorio economico è di per sé ragione sufficiente per considerare che il proprietario abbia in esso un centro d'interesse economico.

2.08.

Sulla base delle definizioni che precedono, le unità da considerarsi residenti in un paese si possono suddividere in:

a) unità la cui funzione principale consiste, per l'insieme delle loro operazioni, ad eccezione delle operazioni relative alla proprietà di terreni e di fabbricati, nel produrre, finanziare, assicurare o redistribuire;

b) unità la cui funzione principale consiste, per l'insieme delle loro operazioni, ad eccezione delle operazioni relative alla proprietà di terreni e di fabbricati, nel consumare ( 35 );

c) unità nella veste di proprietari di terreni e di fabbricati, esclusi i proprietari di zone franche extraterritoriali che fanno parte del territorio economico di altri paesi o sono Stati sui generis (cfr. paragrafo 2.06).

2.09.

Per le unità la cui funzione principale consiste, per l'insieme delle loro operazioni, ad eccezione delle operazioni relative alla proprietà di terreni e di fabbricati, nel produrre, nel finanziare, nell'assicurare o nel redistribuire, si possono distinguere i due seguenti casi:

a) attività esercitata esclusivamente sul territorio economico del paese: le unità che effettuano tali attività sono le unità residenti del paese;

b) attività esercitata per un anno o più sui territori economici di più paesi: soltanto la parte di unità che ha un centro di interesse economico nel territorio economico del paese è da considerarsi una unità residente, che può essere:

(1) o una unità residente istituzionale (cfr. paragrafo 2.12), le cui attività esercitate per un anno o più nel resto del mondo sono escluse e trattate separatamente ( 36 );

(2) o una unità residente fittizia (cfr. paragrafo 2.15), nel caso di una attività espletata in un paese per un anno o più da una unità residente in un altro paese (36) .

2.10.

Per quanto riguarda le unità la cui funzione principale consiste nel consumare, fatta eccezione per la loro attività relativa alla proprietà di terreni e di fabbricati, le famiglie che hanno un centro d'interesse economico nel paese sono considerate unità residenti, anche se si recano nel resto del mondo per un breve periodo (inferiore a un anno). Sono compresi, in particolare, i seguenti casi:

a) i lavoratori frontalieri, cioè le persone che attraversano quotidianamente la frontiera del paese per esercitare una attività lavorativa in un paese vicino;

b) i lavoratori stagionali, cioè le persone che si trasferiscono in un altro paese per un periodo di alcuni mesi, ma inferiore ad un anno, per esercitarvi una attività lavorativa in settori nei quali è richiesta periodicamente manodopera supplementare;

c) i turisti, le persone che si recano all'estero per sottoporsi a cure, gli studenti ( 37 ), i funzionari in trasferta, gli uomini d'affari, i rappresentanti di commercio, gli artisti e i membri di equipaggi in viaggio all'estero;

d) il personale assunto sul posto da amministrazioni pubbliche straniere operanti nelle zone franche extraterritoriali;

e) il personale delle istituzioni dell'Unione europea e di organizzazioni internazionali, civili o militari, con sede in zone franche extraterritoriali;

f) i membri ufficiali, civili o militari, delle amministrazioni pubbliche nazionali (comprese le loro famiglie) stabiliti in zone franche territoriali.

2.11.

Tutte le unità nella loro veste di proprietari di terreni e/o di fabbricati situati nel territorio economico sono da considerarsi unità residenti o unità residenti fittizie (cfr. paragrafo 2.15) del paese in cui i terreni o i fabbricati in questione sono situati.

2.12.



Definizione

Una unità istituzionale è un centro elementare di decisione economica caratterizzato da uniformità di comportamento e da autonomia di decisione nell'esercizio della propria funzione principale. Una unità residente costituisce una unità istituzionale se gode di autonomia di decisione nell'esercizio della propria funzione principale e se dispone di una contabilità completa o ha la possibilità, dal punto di vista economico e giuridico, di compilare una contabilità completa qualora gliene sia fatta richiesta.

Una unità dispone di autonomia di decisione nell'esercizio della propria funzione principale quando:

a) ha diritto di possedere a pieno titolo beni o attività; è quindi in grado di scambiare la proprietà di beni o attività mediante operazioni effettuate con altre unità istituzionali;

b) ha la capacità di prendere decisioni economiche e di esercitare attività economiche di cui ha la diretta responsabilità giuridica;

c) ha la capacità di assumere a proprio nome impegni e altri obblighi e di stipulare contratti.

Una unità dispone di una contabilità completa quando dispone tanto di documenti contabili nei quali figurano la totalità delle operazioni economiche e finanziarie effettuate nel corso del periodo contabile considerato, quanto di un bilancio delle attività e delle passività.

2.13.

Per quanto riguarda gli organismi che non possiedono chiaramente entrambe le caratteristiche dell'unità istituzionale, valgono i seguenti principi:

a) le famiglie godono sempre di autonomia di decisione nell'esercizio della loro funzione principale e sono quindi considerate unità istituzionali, anche se non dispongono di una contabilità completa;

b) gli organismi che non dispongono di una contabilità completa e che non sarebbero in grado, quand'anche ciò fosse loro richiesto, di stabilirne una pertinente, sono assimilati alle unità istituzionali nella cui contabilità sono integrate le rispettive contabilità parziali;

c) gli organismi che dispongono di una contabilità completa, ma non hanno autonomia di decisione nell'esercizio della loro funzione principale sono assimilati alle unità istituzionali che le controllano;

d) gli organismi che rispondono alla definizione di unità istituzionale sono trattati come tali anche se non rendono pubblica la loro contabilità;

e) gli organismi che fanno parte di un gruppo di unità che esercitano una attività di produzione e dispongono di una contabilità completa sono considerati unità istituzionali anche se hanno ceduto parte della propria autonomia di decisione alla società principale (holding) che assume la direzione generale del gruppo; la holding stessa è considerata una unità istituzionale distinta dalle unità che controlla, tranne nel caso di cui al punto b).

f) le quasi-società dispongono di una contabilità completa e non sono dotate di personalità giuridica autonoma. Tuttavia, il loro comportamento economico e finanziario si differenzia da quello dei loro proprietari ed è analogo a quello delle società. Pertanto, si attribuisce loro autonomia di decisione e le si considera unità istituzionali distinte.

2.14.

Le holding sono unità istituzionali la cui funzione principale consiste nel controllare e dirigere un gruppo di società controllate.

2.15.

Per unità residenti fittizie si intendono:

a) le parti di unità non residenti che hanno un centro di interesse economico nel territorio economico del paese (ossia, di norma, che vi effettuano operazioni economiche per un periodo di un anno o più o che vi esercitano una attività di costruzione per un periodo inferiore ad un anno, se la produzione costituisce investimenti fissi lordi);

b) le unità non residenti proprietarie di terreni o fabbricati nel territorio economico del paese, per le sole operazioni connesse a tali terreni o fabbricati.

Le unità residenti fittizie, anche se dispongono di una contabilità parziale e non sempre godono di autonomia di decisione, sono considerate unità istituzionali.

2.16.

In conclusione, sono considerate unità istituzionali:

a) le unità che dispongono di una contabilità completa e di autonomia di decisione:

(1) le società di capitali private e pubbliche;

(2) le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti;

(3) i produttori pubblici dotati di personalità giuridica in forza di una normativa specifica;

(4) gli organismi senza scopo di lucro dotati di personalità giuridica;

(5) gli enti amministrativi pubblici;

b) le unità che dispongono di una contabilità completa e, per convenzione, di autonomia di decisione:

le quasi-società (cfr. paragrafo 2.13, lettera f));

c) le unità che non dispongono necessariamente di contabilità completa, ma che dispongono, di fatto o per convenzione, di autonomia di decisione:

(1) le famiglie,

(2) le unità residenti fittizie (cfr. paragrafo 2.15).

2.17.

Le esigenze di aggregazione non consentono di considerare separatamente le singole unità istituzionali: è necessario pertanto raggrupparle in insiemi, detti settori istituzionali o semplicemente settori, alcuni dei quali sono suddivisi in sottosettori.



Tavola 2.1 — Settori e sottosettori

Settori e sottosettori

Pubblici

Privati nazionali

Sotto controllo estero

Società non finanziarie

S.11

S.11001

S.11002

S.11003

Società finanziarie

S.12

 
 
 

Autorità bancarie centrali

S.121

 
 
 

Altre istituzioni finanziarie monetarie

S.122

S.12201

S.12202

S.12203

Altri intermediari finanziari escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione

S.123

S.12301

S.12302

S.12303

Ausiliari finanziari

S.124

S.12401

S.12402

S.12403

Imprese di assicurazione e fondi pensione

S.125

S.12501

S.12502

S.12503

Amministrazioni pubbliche

S.13

 
 
 

Amministrazioni centrali

S.1311

 
 
 

Amministrazioni di Stati federati

S.1312

 
 
 

Amministrazioni locali

S.1313

 
 
 

Enti di previdenza e assistenza sociale

S.1314

 
 
 

Famiglie

S.14

 
 
 

Datori di lavoro (compresi i lavoratori indipendenti)

S.141 + S.142

 
 
 

Lavoratori dipendenti

S.143

 
 
 

Percettori di redditi da capitale

S.1441

 
 
 

Titolari di pensioni

S.1442

 
 
 

Beneficiari di altri trasferimenti

S.1443

 
 
 

Altre famiglie

S.145

 
 
 

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.15

 
 
 

Resto del mondo

S.2

 
 
 

Unione europea

S.21

 
 
 

Paesi membri dell'Unione europea

S.211

 
 
 

Istituzioni dell'Unione europea

S.212

 
 
 

Paesi terzi e organizzazioni internazionali

S.22

 
 
 

2.18.

Ciascuno dei settori e sottosettori raggruppa le unità istituzionali che hanno un comportamento economico simile.

Le unità istituzionali sono classificate in settori a seconda della tipologia di produttori cui appartengono e in base alla loro funzione e attività principale, considerate indicative del loro comportamento economico.

I settori sono suddivisi in sottosettori secondo criteri propri a ciascun settore; questo permette una definizione più precisa del comportamento economico delle unità.

I conti dei settori e dei sottosettori riguardano l'insieme delle attività principali o secondarie, delle unità istituzionali che vi sono classificate.

Ciascuna unità istituzionale appartiene a un solo settore o sottosettore.

2.19.

Quando la funzione principale di una unità istituzionale consiste nel produrre beni e sevizi, è necessario — per poter stabilire in quale settore essa vada classificata — distinguere in primo luogo il tipo di produttore cui essa appartiene.

Nel SEC si distinguono tre tipi di produttori:

a) produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, privati e pubblici (cfr. paragrafo 3.24 e tavola 3.1 nel capitolo 3);

b) produttori privati di beni e servizi per proprio uso finale (cfr. paragrafo 3.25 e tavola 3.1 nel capitolo 3);

c) produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita, privati e pubblici (cfr. paragrafo 3.26 e tavola 3.1 nel capitolo 3).

Le unità istituzionali che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificate nei settori società non finanziarie (S.11), società finanziarie (S.12) o famiglie (S.14).

Le unità istituzionali che agiscono da produttori privati di beni e servizi per proprio uso finale sono classificate nel settore delle famiglie (S.14), unitamente alle imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie (cfr. paragrafo 3.30).

Le unità istituzionali che agiscono da produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita sono classificate nei settori amministrazioni pubbliche (S.13) o istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15).

2.20.

Nella tavola 2.2 sono indicati i tipi di produttori, le funzioni e le attività principali che caratterizzano ciascun settore:



Tavola 2.2 — Tipi di produttori, funzioni e attività principali classificati per settore

Settore

Tipo di produttore

Funzione e attività principale

Società non finanziarie (S.11)

(Cfr. paragrafo 2.21)

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Produzione di beni e di servizi non finanziari destinabili alla vendita

Società finanziarie (S.12)

(Cfr. paragrafo 2.32)

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Intermediazione finanziaria, compresa l'assicurazione

Attività finanziarie ausiliarie

Amministrazioni pubbliche (S.13)

(Cfr. paragrafo 2.68)

Produttori pubblici di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Produzione e offerta di prodotti non destinabili alla vendita per consumi collettivi e individuali ed effettuazione di operazioni di redistribuzione della ricchezza e del reddito nazionale

Famiglie (S.14)

—  agendo da consumatori

 

Consumo

— agendo da imprenditori

(Cfr. paragrafo 2.75)

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o produttori privati di beni e servizi per proprio uso finale

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e produzione di beni e di servizi per proprio uso finale

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15)

(Cfr. paragrafo 2.87)

Produttori privati di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Produzione e offerta di prodotti non destinabili alla vendita per consumi individuali

Il resto del mondo (S.2) è un insieme di unità istituzionali (cfr. paragrafo 2.89) che non è caratterizzato da comportamenti e obiettivi simili; esso comprende le unità istituzionali non residenti che effettuano operazioni con unità istituzionali residenti.

2.21.

Definizione —Il settore società non finanziarie (S.11) comprende le unità istituzionali che effettuano operazioni di distribuzione e di redistribuzione e operazioni finanziarie distinte da quelle dei loro proprietari e che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita (cfr. paragrafi 3.31, 3.32 e 3.37) la cui attività principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari ( 38 ).

2.22.

Il settore delle società non finanziarie comprende anche le quasi-società non finanziarie.

2.23.

Si intendono per «società non finanziarie» tutti gli organismi dotati di personalità giuridica, che sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari.

Le unità istituzionali comprese in questo settore sono le seguenti:

a) le società di capitali private e pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

b) le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

c) i produttori pubblici dotati di personalità giuridica in forza di una normativa specifica, che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari;

d) le istituzioni e le associazioni senza scopo di lucro al servizio delle società non finanziarie, dotate di personalità giuridica, che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari ( 39 );

e) le holding che controllano (cfr. pargarafo 2.26) un gruppo di società che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, se l'attività prevalente del gruppo nel suo complesso — misurata in base al valore aggiunto — è la produzione di beni e di servizi non finanziari;

f) le quasi-società private e pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari.

2.24.

Per «quasi-società non finanziarie» si intendono tutti gli organismi non dotati di personalità giuridica, che sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari, che presentano caratteristiche che permettono di considerarle quasi-società (cfr. paragrafo 2.13, lettera f)).

Le quasi-società debbono disporre di una contabilità completa e sono gestite come se fossero società di capitali. La relazione de facto con i proprietari è quella esistente tra una società di capitali e i suoi azionisti.

Pertanto, le quasi-società non finanziarie di proprietà di famiglie, amministrazioni pubbliche o istituzioni senza scopo di lucro sono raggruppate con le società non finanziarie nel settore delle società non finanziarie.

L'esistenza di una contabilità completa, comprendente il conto patrimoniale, non è una condizione sufficiente per poter considerare quasi-società un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita. Pertanto, le società di persone e i produttori pubblici diversi da quelli considerati al paragrafo 2.23, lettere a), b), c) e f), e le imprese individuali — anche se dispongono di una contabilità completa — non costituiscono in generale unità istituzionali distinte, in quanto, di norma, non hanno autonomia di decisione, essendo la loro gestione sotto il controllo delle famiglie, delle istituzioni senza scopo di lucro o delle amministrazioni pubbliche che ne sono proprietarie.

2.25.

Le società non finanziarie comprendono anche tutte le unità residenti fittizie (cfr. paragrafo 2.15), che per convenzione, sono considerate quasi-società.

2.26.

Per «controllo di una società» si intende la capacità di determinarne la politica generale, se necessario scegliendone gli amministratori.

Una unità istituzionale — un'altra società, una famiglia o una unità delle amministrazioni pubbliche — esercita il controllo su una società quando detiene la proprietà di più della metà delle azioni con diritto di voto o controlla in altro modo più della metà dei voti degli azionisti.

Inoltre, una amministrazione pubblica può esercitare il controllo su una società in forza di leggi o regolamenti che le danno il diritto di determinare la politica della società o di nominarne gli amministratori.

Per controllare più della metà dei voti degli azionisti, una unità istituzionale non deve necessariamente detenere la proprietà delle azioni con diritto di voto. Una società C può essere una società affiliata di un'altra società B, la maggioranza delle cui azioni con diritto di voto è detenuta da una terza società A.

La società C è detta affiliata della società B quando: o la società B controlla più della metà dei voti degli azionisti della società C o la società B è azionista della società C con il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del suo consiglio d'amministrazione.

2.27.

Il settore delle società non finanziarie è suddiviso in tre sottosettori:

a) società non finanziarie pubbliche (S.11001),

b) società non finanziarie private nazionali (S.11002),

c) società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003).

2.28.



Definizione

Il sottosettore società non finanziarie pubbliche comprende tutte le società e le quasi-società non finanziarie soggette al controllo (cfr. paragrafo 2.26) di amministrazioni pubbliche.

2.29.

Le quasi-società pubbliche sono quasi-società di proprietà diretta di amministrazioni pubbliche.

2.30.



Definizione

Il sottosettore società non finanziarie private comprende tutte le società e quasi-società non finanziarie non controllate da amministrazioni pubbliche o da unità istituzionali non residenti. Questo sottosettore comprende tutte le istituzioni senza scopo di lucro comprese nel settore delle società non finanziarie (cfr. paragrafo 2.23, lettera d)).

Questo sottosettore comprende le società e quasi-società di investimenti diretti all'estero (cfr. paragrafo 4.65) non classificate nel sottosettore delle società non finanziarie sotto controllo estero (S.11003).

2.31.



Definizione

Il sottosettore società non finanziarie sotto controllo estero comprende tutte le società e quasi-società non finanziarie controllate (cfr. paragrafo 2.26) da unità istituzionali non residenti.

Il sottosettore comprende:

a) tutte le affiliate di società non residenti;

b) tutte le società controllate da una unità istituzionale non residente che non sia essa stessa una società (per esempio, una società controllata da una amministrazione pubblica estera), ivi comprese le società controllate da un gruppo di unità non residenti operanti di concerto;

c) tutte le filiali o altri organismi non costituiti in società appartenenti a produttori non residenti, costituiti o meno in società, che siano unità residenti fittizie da considerare quasi-società non finanziarie (cfr. paragrafo 2.25).

2.32.

Definizione

Il settore società finanziarie (S.12) comprende tutte le società e quasi-società la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria (intermediari finanziari) e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie (ausiliari finanziari) ( 40 ).

L'intermediazione finanziaria è l'attività con la quale una unità istituzionale acquista attività finanziarie e al tempo stesso assume passività (cfr. paragrafo 2.34) per conto proprio (cfr. paragrafo 2.33) effettuando operazioni sul mercato (cfr. paragrafi 2.37 e 2.38). Le attività e le passività degli intermediari finanziari presentano caratteristiche diverse, in quanto nel corso del processo di intermediazione finanziaria i fondi sono trasformati o rielaborati per quanto riguarda la scadenza, il volume, il rischio, ecc.

Le attività finanziarie ausiliarie sono attività strettamente connesse all'intermediazione finanziaria, ma che non costituiscono esse stesse una intermediazione finanziaria (cfr. paragrafo 2.39).

2.33.

L'attività di intermediazione finanziaria consiste nel convogliare fondi da terzi che ne dispongono in eccedenza a terzi che non ne dispongono in misura sufficiente. Un intermediario finanziario non opera semplicemente come agente di tali altre unità istituzionali, ma si sottopone ad un rischio acquistando attività finanziarie e assumendo passività per conto proprio.

2.34.

Il processo di intermediazione finanziaria può interessare tutte le categorie di passività, ad eccezione degli altri conti passivi (AF.7).

Le attività interessate dal processo di intermediazione finanziaria possono essere classificate in una qualsiasi delle rubriche delle attività finanziarie ad eccezione della rubrica riserve tecniche di assicurazione (AF.6), ma compresa quella degli altri conti attivi (factoring). Inoltre, gli intermediari finanziari possono investire i loro fondi in attività non finanziarie compresi i beni immobili. Tuttavia, per essere considerata un intermediario finanziario, una società deve anche assumere passività sul mercato e trasformare fondi. Pertanto, le imprese immobiliari ( ►M11  divisione 68 ◄ della NACE) non fanno parte degli intermediari finanziari.

2.35.

La funzione principale delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione consiste nella trasformazione dei rischi individuali in rischi collettivi. Le passività di tali istituzioni sono costituite principalmente dalle riserve tecniche di assicurazione (AF.6). La contropartita di tali riserve sono i fondi investiti dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione, che agiscono pertanto in qualità di intermediari finanziari.

2.36.

I fondi comuni di investimento assumono passività principalmente mediante l'emissione di quote (AF.52). Essi trasformano tali fondi acquistando attività finanziarie e/o beni immobili. Pertanto i fondi comuni di investimento sono classificati come intermediari finanziari. Come per altre società, ogni variazione del valore delle loro attività e passività diverse dalle loro proprie quote si riflette nei loro fondi propri (cfr. paragrafo 7.05). Poiché l'ammontare dei fondi propri è di norma eguale al valore delle quote del fondo comune di investimento, ogni variazione del valore delle attività e delle passività del fondo si rifletterà nel valore di mercato di tali quote.

I fondi comuni di investimento che investono esclusivamente in beni immobili sono anch'essi considerati intermediari finanziari.

2.37.

L'intermediazione finanziaria si limita in genere ad operazioni finanziarie sul mercato. In altri termini, le operazioni di acquisto di attività e assunzione di passività hanno luogo con il pubblico o con gruppi specifici e relativamente consistenti di esso. Quando l'attività è limitata a piccoli gruppi di persone o famiglie, in generale non si ha intermediazione finanziaria. In particolare, l'intermediazione finanziaria non comprende le unità istituzionali che forniscono servizi di tesoreria al gruppo di società a cui appartengono. Tali unità istituzionali sono classificate in base alla funzione principale esercitata dal gruppo di società nel territorio economico. Tuttavia, qualora l'unità istituzionale che presta servizi di tesoreria sia soggetta a un controllo finanziario, essa è classificata, per convenzione, nel settore delle società finanziarie.

2.38.

Possono esservi eccezioni alla regola generale che limita l'intermediazione finanziaria alle operazioni finanziarie che hanno luogo sul mercato. Ad esempio, le banche comunali di credito e risparmio, che dipendono in misura determinante dalle amministrazioni comunali interessate o le società di leasing finanziario che dipendono, per acquistare o investire fondi, da un gruppo che le controlla. Tuttavia, esse possono essere considerate intermediari finanziari soltanto se le loro attività di prestito o di accettazione dei risparmi sono indipendenti, rispettivamente, dall'amministrazione comunale interessata o dalla società madre.

2.39.

Le attività finanziarie ausiliarie comprendono le attività ausiliarie volte a favorire operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie o la trasformazione o la riorganizzazione di fondi. Gli ausiliari finanziari non si espongono al rischio connesso all'acquisto di attività finanziarie o all'assunzione di passività. Essi si limitano a facilitare l'intermediazione finanziaria.

2.40.

Le unità istituzionali incluse nel settore società finanziarie (S.12) sono le seguenti:

a) le società di capitali private o pubbliche la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

b) le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti, la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

c) i produttori pubblici dotati di personalità giuridica in forza di una normativa specifica, la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

d) le istituzioni senza scopo di lucro dotate di personalità giuridica, la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie, o che sono al servizio di società finanziarie;

e) le holding (cfr. paragrafo 2.14), se la funzione principale del gruppo di società controllate nel territorio economico nel suo insieme consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie;

f) i fondi comuni di investimento non costituiti in società comprendenti portafogli di investimenti di proprietà del gruppo di partecipanti e alla cui gestione attendono, in generale, altre società finanziarie; tali fondi sono unità istituzionali per convenzione, distinte dalle società finanziarie che li gestiscono;

g) le quasi-società finanziarie:

(1) le unità non costituite in società la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e che sono soggette a regolamentazione e supervisione (nella maggior parte dei casi, classificate nel sottosettore altre istituzioni finanziarie monetarie o nel sottosettore imprese di assicurazione e fondi pensione) sono considerate come aventi autonomia di decisione e gestione autonoma, indipendente daiproprietari rispettivi; il comportamento economico e finanziario di tali unità è simile a quello delle società finanziarie ed esse sono pertanto considerate unità istituzionali distinte; rientrano tra queste, ad esempio, le filiali di società finanziarie non residenti;

(2) le altre unità non costituite in società, la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria, ma che non sono soggette a regolamentazione e a supervisione, sono considerate quasi-società finanziarie soltanto se soddisfano le condizioni che le qualificano come quasi-società (cfr. paragrafo 2.13, lettera f));

(3) le unità non costituite in società, la cui funzione principale consiste nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie, sono considerate quasi-società finanziarie soltanto se soddisfano le condizioni che le qualificano come quasi-società (cfr. paragrafo 2.13, lettera f));

2.41.

Il settore delle società finanziarie è suddiviso in cinque sottosettori:

a) autorità bancarie centrali (S.121);

b) altre istituzioni finanziarie monetarie (S.122);

c) altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.123);

d) ausiliari finanziari (S.124);

e) imprese di assicurazione e fondi pensione (S.125).

Il sottosettore altre istituzioni finanziarie monetarie corrisponde al sottosettore altre società di deposito di cui ai paragrafi 4.88-4.94 dell'SCN 1993. Mentre la definizione del sottosettore altre istituzioni finanziarie monetarie (cfr. paragrafo 2.48) è intesa a comprendere gli intermediari finanziari attraverso i quali gli effetti della politica monetaria adottata dalle autorità bancarie centrali sono trasmessi agli altri attori economici, il sottosettore altre società di deposito è definito nell'SCN 1993 con riferimento ad aggregati monetari. L'insieme dei sottosettori S.121 e S.122 coincide con le istituzioni finanziarie monetarie a fini statistici secondo la definizione dell'IME (cfr. paragrafo 2.49).

2.42.

Ad eccezione del sottosettore S.121, ciascun sottosettore può essere suddiviso in:

a) società finanziarie pubbliche;

b) società finanziarie private nazionali;

c) società finanziarie sotto controllo estero.

I criteri di tale suddivisione sono gli stessi seguiti per le società non finanziarie (cfr. paragrafi 2.26-2.31).

2.43.

Le holding che controllano e dirigono soltanto un gruppo di società affiliate la cui attività principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie sono classificate nel sottosettore altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione (S.123) ( 41 ). Tuttavia, le holding che sono esse stesse società finanziarie sono classificate nei sottosettori in funzione della rispettiva attività finanziaria principale.

2.44.

Le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle società finanziarie, che sono dotate di personalità giuridica ma che non prestano servizi di intermediazione finanziaria o non esercitano attività finanziarie ausiliarie, sono classificate nel sottosettore ausiliari finanziari (S.124).

2.45.



Definizione

Il sottosettore autorità bancarie centrali comprende tutte le società e quasi-società finanziarie la cui funzione principale consiste nell'emettere moneta, nel garantirne il valore all'interno e all'esterno e nel detenere, in tutto o in parte, le riserve internazionali del paese.

2.46.

Sono classificati nel sottosettore S.121 i seguenti intermediari finanziari:

a) la banca centrale nazionale, anche nel caso in cui essa faccia parte del Sistema europeo di banche centrali;

b) gli istituti monetari centrali di natura essenzialmente pubblica (ad esempio quelli di gestione dei cambi o di emissione della moneta) che dispongono di una contabilità completa e che godono di autonomia di decisione nei confronti delle amministrazioni centrali. Per lo più, tali attività sono svolte o dalle amministrazioni centrali o dalla banca centrale. In tal caso, non esiste una unità istituzionale distinta.

2.47.

Il sottosettore S.121 non comprende gli enti, diversi dalla banca centrale, che svolgono funzioni di regolamentazione o di controllo delle società finanziarie o dei mercati finanziari. Tali enti sono classificati nel sottosettore S.124 (cfr. paragrafo 2.58, lettera g)) ( 42 ).

2.48.



Definizione

Il sottosettore altre istituzioni finanziarie monetarie (S.122) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie operanti principalmente nel campo dell'intermediazione finanziaria, tranne quelle classificate nel sottosettore autorità bancarie centrali, la cui attività consiste nell'accettare depositi, e/o loro sostituti assimilabili, da unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie e nel concedere crediti e/o effettuare investimenti mobiliari per proprio conto.

2.49.

Le istituzioni finanziarie monetarie comprendono i sottosettori autorità bancarie centrali (S.121) e altre istituzioni finanziarie monetarie (S.122) e coincidono con le istituzioni finanziarie monetarie a fini statistici come definite dall'IME (cfr. paragrafo 2.41).

2.50.

Le istituzioni finanziarie monetarie non possono essere descritte semplicemente come «banche» perché potrebbero includere alcune società finanziarie che non sono denominte banche e altre cui ciò potrebbe non essere permesso in taluni paesi, mentre è possibile che alcune società finanziarie che si autodefiniscono banche non siano in realtà istituzioni finanziarie monetarie. In generale, sono classificati nel sottosettore S.122 i seguenti intermediari finanziari:

a) le banche commerciali, le banche «universali», le banche «polivalenti»;

b) le casse di risparmio (comprese le casse di risparmio private e quelle che erogano mutui ipotecari);

c) gli organismi che gestiscono i conti correnti postali, le banche postali;

d) le casse rurali e le banche di credito agrario;

e) le cooperative e mutue di credito;

f) le banche specializzate (banche d'affari, case d'emissione, banche private, ecc.).

2.51.

I seguenti intermediari finanziari possono anch'essi essere classificati nel sottosettore S.122 quando la loro attività consiste nel ricevere dal pubblico fondi rimborsabili, in forma di depositi o in altre forme, come l'emissione continuata di obbligazioni o altri titoli comparabili; in caso contrario, essi sono da classificare nel sottosettore S.123:

a) società di credito ipotecario (incluse le società di credito edilizio e le istituzioni di credito ipotecario);

b) fondi comuni di investimento (compresi i fondi comuni di investimento mobiliare, le società di investimento a capitale variabile e le altre società di investimento come gli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM);

c) istituti di credito municipali.

2.52.

Il sottosettore S.122 non comprende:

a) le holding che controllano e dirigono soltanto un gruppo costituito in prevalenza da altre istituzioni finanziarie monetarie, ma che non sono esse stesse tali; tali holding sono classificate nel sottosettore S.123 (cfr. paragrafo 2.43);

b) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio di altre istituzioni finanziarie monetarie, che sono dotate di personalità giuridica ma che non prestano servizi di intermediazione finanziaria; tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.124 (cfr. paragrafo 2.44).

2.53.



Definizione

Il sottosettore altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione, (S.123) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria mediante l'assunzione di passività in forme diverse dalla moneta, dai depositi e/o loro sostituti assimilabili da unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie, o dalle riserve tecniche di assicurazione.

2.54.

Il sottosettore S.123 comprende vari tipi di intermediari finanziari, in particolare quelli che esercitano principalmente attività di finanziamento a lungo termine. Nella maggior parte dei casi, il prevalere di questo tipo di scadenza costituisce il criterio di distinzione rispetto al sottosettore altre istituzioni finanziarie monetarie. L'inesistenza di passività in forma di riserve tecniche di assicurazione delimita questo sottosettore rispetto a quello delle imprese di assicurazione e fondi pensione.

2.55.

In particolare, sono classificate nel sottosettore S.123, a meno che siano istituzioni finanziarie monetarie, le seguenti società e quasi-società finanziarie:

a) le società di leasing finanziario;

b) le società che svolgono attività di vendita rateale e di finanziamento personale o commerciale;

c) le società di factoring;

d) gli operatori su valori mobiliari e strumenti derivati (per proprio conto);

e) le società finanziarie specializzate, come le società che forniscono capitali di rischio e di sviluppo, le società di finanziamento delle esportazioni e delle importazioni;

f) le società finanziarie create per detenere attività in forma di valori mobiliari;

g) gli intermediari finanziari che ricevono depositi, e/o loro sostituti assimilabili, soltanto da istituzioni finanziarie monetarie;

h) le holding che controllano e dirigono soltanto un gruppo di società affiliate la cui funzione principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie, ma che non sono esse stesse società finanziarie (cfr. paragrafo 2.43).

2.56.

Il sottosettore S.123 non comprende le istituzioni senza scopo di lucro, dotate di personalità giuridica, al servizio di altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione, che non esercitano attività di intermediazione finanziaria; tali istituzioni sono classificate nel sottosettore S.124 (cfr. paragrafo 2.44).

2.57.



Definizione

Il sottosettore ausiliari finanziari (S.124) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie la cui funzione principale consiste nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie, ossia attività strettamente connesse all'intermediazione finanziaria, ma non costituenti esse stesse intermediazione finanziaria (cfr. paragrafo 2.39).

2.58.

In particolare, sono classificate nel sottosettore S.124 le seguenti società e quasi-società finanziarie:

a) i mediatori (brokers) di assicurazioni, le società di salvataggio e avaria, i consulenti in materia di assicurazione e pensione, ecc.;

b) i mediatori di credito, mediatori di borsa, consulenti in materia di investimenti, ecc.;

c) le società che gestiscono l'emissione di titoli;

d) le società la cui funzione principale consiste nel garantire mediante avallo cambiali ed effetti simili;

e) le società che operano con strumenti derivati e di copertura, quali swap, opzioni e future (senza emetterli);

f) le società che forniscono infrastrutture per i mercati finanziari;

g) le autorità centrali di controllo degli intermediari finanziari e dei mercati finanziari, quando costituiscono unità istituzionali distinte;

h) i gestori di fondi pensione, fondi comuni di investimento, ecc.;

i) le borse di valori mobiliari e di contratti di assicurazione;

j) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle società finanziarie, che sono dotate di personalità giuridica ma che non prestano servizi di intermediazione finanziaria o non esercitano attività finanziarie ausiliarie (cfr. paragrafo 2.44).

2.59.

Il sottosettore S.124 non comprende le holding che controllano e dirigono soltanto un gruppo di società la cui funzione principale consiste nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie, ma che non sono esse stesse ausiliari finanziari. Tali holding sono classificate nel sottosettore S.123 (cfr. paragrafo 2.43).

2.60.



Definizione

Il sottosettore imprese di assicurazione e fondi pensione (S.125) comprende tutte le società e quasi-società finanziarie la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria risultanti dalla trasformazione dei rischi individuali in rischi collettivi (cfr. paragrafo 2.35).

2.61.

I contratti di assicurazione possono essere stipulati con singole persone e/o con gruppi di persone, si tratti o meno di una partecipazione derivante da un obbligo generale imposto dalle amministrazioni pubbliche. Inoltre, i contratti di assicurazione sociale (cfr. paragrafi 4.83-4.91) costituiscono in certi casi una parte rilevante dei contratti amministrati.

2.62.

Il sottosettore S.125 comprende le assicurazioni che operano esclusivamente a favore delle società a cui appartengono e le società di riassicurazione.

2.63.

Il sottosettore S.125 non comprende:

a) le unità istituzionali rispondenti a tutti e due i criteri indicati nel paragrafo 2.74, che sono classificate nel sottosettore S.1314;

b) le holding che controllano e dirigono soltanto un gruppo costituito in prevalenza da imprese di assicurazione e fondi pensione, ma che non sono esse stesse imprese di assicurazione e fondi pensione, che sono classificate nel sottosettore S.123 (cfr. pragrafo 2.43);

c) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio di imprese di assicurazione e fondi pensione, che sono dotate di personalità giuridica ma che non esercitano attività di intermediazione finanziaria, che sono classificate nel sottosettore S.124 (cfr. paragrafo 2.44).

2.64.

Il sottosettore imprese di assicurazione e fondi pensione può essere suddiviso in:

a) imprese di assicurazione;

b) fondi pensione (autonomi).

I fondi pensione autonomi sono fondi pensione che hanno autonomia di decisione e dispongono di una contabilità completa. Pertanto, essi costituiscono unità istituzionali. I fondi pensione non autonomi non costituiscono unità istituzionali e fanno parte dell'unità istituzionale che li ha creati.

2.65.

La copertura dei rischi relativi a singole persone o a gruppi di persone può far parte delle attività sia delle imprese di assicurazione sulla vita, sia delle imprese di assicurazione contro i danni. Talune imprese di assicurazione possono limitare le loro attività alle sole assicurazioni collettive. Tali imprese sono autorizzate ad assicurare qualsiasi tipo di gruppo di persone.

2.66.

I fondi pensione possono essere definiti come istituzioni che coprono collettivamente i rischi e i bisogni sociali (cfr. paragrafo 4.84) delle persone assicurate. Come esempi di gruppo di sottoscrittori di tali polizze, si possono citare i dipendenti di una impresa o di un gruppo di imprese, i dipendenti di uno stesso settore o di una stessa industria e le persone che esercitano la medesima professione. Delle prestazioni previste dal contratto di assicurazione possono beneficiare il coniuge e i figli dell'assicurato dopo il suo decesso (in particolare in caso di decesso in servizio), o l'assicurato stesso al momento della pensione o in caso di invalidità.

2.67.

In alcuni paesi, tutti questi tipi di rischi possono essere assicurati tanto da imprese di assicurazione sulla vita, quanto da fondi pensione. In altri paesi, la copertura di alcune categorie di rischi può avvenire solo attraverso le imprese di assicurazione sulla vita. Contrariamente alle imprese di assicurazione sulla vita, i servizi dei fondi pensione sono riservati (per legge) a determinati gruppi di lavoratori dipendenti e indipendenti.

2.68.



Definizione

Il settore amministrazioni pubbliche (S.13) comprende tutte le unità istituzionali che agiscono da produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita (cfr. paragrafo 3.26) la cui produzione è destinata a consumi collettivi e individuali ed è finanziata in prevalenza da versamenti obbligatori effettuati da unità appartenenti ad altri settori e/o tutte le unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese.

2.69.

Le unità istituzionali comprese nel settore S.13 sono le seguenti:

a) gli organismi pubblici (esclusi i produttori pubblici aventi la forma di società di capitali pubbliche o dotati, in forza di una normativa specifica, di personalità giuridica e le quasi-società, allorché sono classificate nei settori delle società finanziarie o non finanziarie) che gestiscono e finanziano un insieme di attività, principalmente consistenti nel fornire alla collettività beni e servizi non destinabili alla vendita ( 43 );

b) le istituzioni senza scopo di lucro dotate di personalità giuridica che agiscono da produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita, che sono controllate e finanziate in prevalenza da amministrazioni pubbliche;

c) i fondi pensione autonomi, se soddisfano le due condizioni di cui al paragrafo 2.74.

2.70.

Il settore delle amministrazioni pubbliche è suddiviso in quattro sottosettori:

a) amministrazioni centrali (S.1311)

b) amministrazioni di Stati federati (S.1312)

c) amministrazioni locali (S.1313)

d) enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314).

2.71.



Definizione

Il sottosettore amministrazioni centrali comprende tutti gli organi amministrativi dello Stato e gli altri enti centrali la cui competenza si estende normalmente alla totalità del territorio economico, esclusi gli enti centrali di previdenza e assistenza sociale.

Il sottosettore S.1311 comprende anche le istituzioni senza scopo di lucro controllate e finanziate in prevalenza dalle amministrazioni centrali, la cui competenza si estende alla totalità del territorio economico.

2.72.



Definizione

Il sottosettore amministrazioni di Stati federati comprende le amministrazioni di Stati federati che sono unità istituzionali distinte ed esercitano alcune delle funzioni amministrative ad un livello inferiore a quello delle amministrazioni centrali e superiore a quello delle unità istituzionali amministrative esistenti a livello locale, esclusi gli enti di previdenza e assistenza sociale.

Il sottosettore S.1312 comprende anche le istituzioni senza scopo di lucro controllate e finanziate in prevalenza da amministrazioni di Stati federati, la cui competenza è limitata al territorio economico di tali Stati.

2.73.



Definizione

Il sottosettore amministrazioni locali comprende gli enti pubblici territoriali la cui competenza si estende a una parte soltanto del territorio economico esclusi gli enti locali di previdenza e assistenza sociale.

Il sottosettore S.1313 comprende anche le istituzioni senza scopo di lucro controllate e finanziate in prevalenza da amministrazioni locali, la cui competenza è limitata al territorio economico di tali amministrazioni.

2.74.



Definizione

Il sottosettore enti di previdenza e assistenza sociale comprende tutte le unità istituzionali centrali, di Stati federati e locali, la cui attività principale consiste nell'erogare prestazioni sociali e che rispondono ai seguenti due criteri:

a)  in forza di disposizioni legislative o regolamentari determinati gruppi della popolazione sono tenuti a partecipare al regime o a versare contributi;

b)  le amministrazioni pubbliche sono responsabili della gestione dell'istituzione per quanto riguarda la fissazione o l'approvazione dei contributi e delle prestazioni, indipendentemente dal loro ruolo di organismo di controllo o di datore di lavoro (cfr. paragrafo 4.89).

Di norma, non esiste alcun legame diretto tra l'importo del contributo versato da un individuo e il rischio cui tale individuo è esposto.

2.75.



Definizione

Il settore famiglie (S.14) comprende gli individui o i gruppi di individui, nella loro funzione di consumatori e nella loro eventuale funzione di imprenditori, che producono beni e servizi non finanziari e finanziari destinabili alla vendita (produttori di beni e servizi destinabili alla vendita) purché, in quest'ultimo caso, le attività corrispondenti non siano quelle di entità distinte trattate come quasi-società. Esso comprende anche individui o gruppi di individui che producono beni e servizi non finanziari esclusivamente per proprio uso finale (cfr. paragrafi 3.20, 3.25 e 3.30).

Nella loro funzione di consumatori, le famiglie possono essere definite come piccoli gruppi di persone che condividono la stessa abitazione, che mettono in comune una parte o la totalità dei loro redditi e del loro patrimonio e che consumano collettivamente taluni tipi di beni e di servizi, principalmente l'abitazione e i pasti. Questa definizione può essere completata con il criterio dell'esistenza di legami familiari o affettivi.

Le risorse principali di queste unità provengono da redditi da lavoro dipendente, da redditi da capitale, da trasferimenti effettuati da altri settori, da entrate derivanti dalla vendita della produzione o da entrate imputate per i prodotti destinati all'autoconsumo.

2.76.

Il settore delle famiglie comprende:

a) gli individui o i gruppi di individui la cui funzione principale consiste nel consumare;

b) le persone che vivono in permanenza in collettività e la cui autonomia di azione o di decisione in materia economica è limitata o inesistente (per esempio membri di ordini religiosi che vivono in monasteri, persone ricoverate in ospedali per lunghi periodi, detenuti che scontano pene di lunga durata, persone anziane che vivono in permanenza in case di riposo); tali persone sono considerate, nel loro insieme, come una unità istituzionale unica, ossia come una unica famiglia;

c) gli individui o i gruppi di individui la cui funzione principale consiste nel consumare e che producono beni e servizi non finanziari esclusivamente per proprio uso finale; il sistema considera soltanto due categorie di servizi prodotti per l'autoconsumo: i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari e i servizi domestici prodotti da personale retribuito;

d) le imprese individuali e le società di persone non riconosciute come entità giuridiche indipendenti — diverse da quelle considerate quasi-società — che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita;

e) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie non dotate di personalità giuridica oppure dotate di personalità giuridica ma di limitata importanza (cfr. paragrafo 2.88).

2.77.

Il settore delle famiglie è suddiviso in sei sottosettori:

a) datori di lavoro (compresi i lavoratori indipendenti) (S.141 + S.142)

b) lavoratori dipendenti (S.143)

c) percettori di redditi di capitale (S.1441)

d) titolari di pensioni (S.1442)

e) beneficiari di altri trasferimenti (S.1443)

f) altre famiglie (S.145).

2.78.

Le famiglie sono classificate in sottosettori in funzione del tipo di reddito prevalente (reddito da lavoro autonomo, reddito da lavoro dipendente, ecc.) nella famiglia nel suo insieme. Quando in una stessa famiglia sono percepiti più redditi di una determinata categoria, la classificazione dev'essere basata sul reddito totale della famiglia in ciascuna categoria.

2.79.



Definizione

Il sottosettore datori di lavoro (compresi i lavoratori indipendenti) comprende le famiglie la cui principale fonte di reddito è costituita dai redditi (misti) (B.3) derivanti ai proprietari di imprese familiari non costituite in società, impieganti o no personale retribuito, dalla loro attività di produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, anche se tale attività non concorre per più della metà al reddito totale della famiglia.

2.80.



Definizione

Il sottosettore lavoratori dipendenti comprende le famiglie la cui principale fonte di reddito è costituita da redditi da lavoro dipendente (D.1).

2.81.



Definizione

Il sottosettore percettori di redditi da capitale comprende le famiglie la cui principale fonte di reddito è costituita da redditi da capitale (D.4).

2.82.



Definizione

Il sottosettore titolari di pensioni comprende le famiglie la cui principale fonte di reddito è costituita da pensioni.

Le famiglie di pensionati sono le famiglie il cui reddito principale è costituito da pensioni, anche di anzianità, incluse le pensioni versate da ex datori di lavoro.

2.83.



Definizione

Il sottosettore beneficiari di altri trasferimenti comprende le famiglie la cui principale fonte di reddito è costituita da altri trasferimenti correnti.

Gli altri trasferimenti correnti sono tutti i trasferimenti correnti diversi dai redditi da capitale, dalle pensioni e dai redditi delle persone che vivono in permanenza in collettività.

2.84.



Definizione

Il sottosettore altre famiglie comprende le persone che vivono in permanenza in collettività.

Le persone che vivono in permanenza in collettività sono classificate separatamente in quanto il criterio della principale fonte di reddito non ne permette una corretta classificazione in uno dei sottosettori precedenti.

2.85.

Se la fonte di reddito principale della famiglia nel suo insieme non è nota, occorre basarsi, ai fini della classificazione, sul reddito della persona di riferimento che, di norma, è la persona della famiglia che percepisce il reddito più elevato. Qualora anche questa informazione non sia disponibile, ci si potrà basare sul reddito della persona che dichiara di essere la persona di riferimento.

2.86.

Tuttavia, altri criteri possono essere appropriati e necessari per analisi d'altro tipo o come base per le decisioni politiche, per esempio la ripartizione per attività delle famiglie che agiscono da imprenditori: famiglie agricole, famiglie non agricole (attività industriali, servizi).

2.87.

Definizione —Il settore istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15) comprende gli organismi senza scopo di lucro dotati di personalità giuridica al servizio delle famiglie, che sono produttori privati di altri beni e servizi non destinabili alla vendita (cfr. paragrafo 3.32). Le loro risorse principali, oltre a quelle derivanti da vendite occasionali, provengono da contributi volontari in denaro o in natura versati dalle famiglie nella loro funzione di consumatori, da pagamenti effettuati dalle amministrazioni pubbliche ( 44 ) e da redditi da capitale.

2.88.

Non sono compresi in questo settore le istituzioni di limitata importanza, le cui operazioni sono assimiliate a quelle delle famiglie (S.14).

Il settore istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprende le seguenti istituzioni che forniscono alle famiglie beni e servizi non destinabili alla vendita:

a) i sindacati, le organizzazioni professionali o di categoria, le associazioni di consumatori, i partiti politici, le chiese o società religiose (comprese quelle finanziate ma non controllate dalle amministrazioni pubbliche), i circoli sociali, culturali, ricreativi e sportivi;

b) gli organismi di beneficenza, di assistenza e di aiuto finanziate mediante trasferimenti volontari in denaro o in natura provenienti da altre unità istituzionali.

Il settore S.15 comprende gli organismi di beneficenza, di assistenza o di aiuto al servizio di unità non residenti ma non comprende le unità l'appartenenza alle quali dà diritto ad una serie predeterminata di beni e servizi.

2.89.

Definizione —Il resto del mondo (S.2) è un insieme di unità non caratterizzate da funzioni e da risorse principali; esso comprende le unità non residenti ( 45 ) nella misura in cui effettuano operazioni con unità istituzionali residenti o hanno altre relazioni economiche con unità residenti. I conti di questo settore forniscono una visione generale delle relazioni economiche che esistono tra l'economia del paese e il resto del mondo.

2.90.

Il resto del mondo non è un settore per il quale occorre disporre di una contabilità completa, anche se è spesso opportuno considerare il resto del mondo come se fosse un settore. I settori sono ottenuti disaggregando l'economia totale in gruppi più omogenei di unità istituzionali residenti, analoghe per comportamento economico, obiettivi e funzioni. Questo non è il caso del settore resto del mondo, in cui si registrano le operazioni e altri flussi di società non finanziarie e finanziarie, istituzioni senza scopo di lucro, famiglie e amministrazioni pubbliche con unità istituzionali non residenti e altre relazioni economiche tra residenti e non residenti (per esempio i crediti di residenti nei confronti di non residenti).

2.91.

Si osservi che la regola secondo cui i conti del resto del mondo includono le sole operazioni effettuate tra unità istituzionali residenti e unità non residenti contempla le seguenti eccezioni:

a) i servizi di trasporto (fino alla frontiera del paese esportatore) relativi a beni importati forniti da unità residenti figurano nei conti del resto del mondo con le importazioni fob, anche se si tratta di una produzione di unità residenti (cfr. paragrafo 3.144);

b) le operazioni relative ad attività finanziarie sull'estero effettuate tra unità residenti classificate in settori diversi sono registrate nel conto finanziario dettagliato del resto del mondo; anche se tali operazioni non modificano la posizione finanziaria del paese nei confronti del resto del mondo, hanno una incidenza sulle relazioni finanziarie di ciascun settore con il resto del mondo;

c) le operazioni relative a passività del paese effettuate tra unità non residenti di zone geografiche diverse sono registrate nella ripartizione geografica dei conti del resto del mondo; anche se tali operazioni non modificano le passività finanziarie complessive del paese nei confronti del resto del mondo, hanno una incidenza sulle sue passività nei confronti delle varie zone geografiche.

2.92.

Il settore resto del mondo (S.2) è suddiviso in:

a) Unione europea (S.21):

(1) paesi membri dell'Unione europea (S.211);

(2) istituzioni dell'Unione europea (S.212).

b) paesi terzi e organizzazioni internazionali (S.22).

2.93.

I paragrafi che seguono (2.94-2.101) ricapitolano i principi della classificazione in settore delle unità di produzione, utilizzando le denominazioni correnti dei principali tipi di istituzioni.

2.94.

Le società di capitali private e pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificate come segue:

a) quelle la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari: nel settore delle società non finanziarie (S.11) (cfr. paragrafo 2.23, lettera a));

b) quelle la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie: nel settore delle società finanziarie (S.12) (cfr. paragrafo 2.40, lettere a) e f)).

2.95.

Le società cooperative e le società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificate come segue:

a) quelle la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari: nel settore delle società non finanziarie (S.11) (cfr. paragrafo 2.23, lettera b));

b) quelle la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie: nel settore delle società finanziarie (S.12) (cfr. paragrafo 2.40, lettera b)).



Tavola 2.3 — Classificazione settoriale delle unità di produzione secondo le principali forme giuridiche correnti

Tipo di produttoreTerminologia giuridica

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita la cui funzione principale consiste nella produzione di beni e servizi non finanziari

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita la cui funzione principale consiste nella intermediazione finanziaria

Produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Produttori pubblici

(cfr. paragrafo 3.28)

Produttori privati

(cfr. paragrafo 3.29)

Società di capitali private e pubbliche

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera a))

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettere a) e f))

 
 

Società cooperative e società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera b))

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettera b))

 
 

Produttori pubblici dotati di personalità giuridica in forza di una normativa specifica

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera c))

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettera c))

 
 

Produttori pubblici non dotati di personalità giuridica

Con caratteristiche di quasi-società

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera f))

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettera g))

 
 

Altre

 
 

S.13 Amministrazioni pubbliche

(cfr. paragrafo 2.69, lettera a))

 

Istituzioni senza scopo di lucro dotate di personalità giuridica

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera d))

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettera d))

S.13 Amministrazioni pubbliche

(cfr. paragrafo 2.69, lettera b))

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (1)

(cfr. paragrafo 2.87)

Società di persone non riconosciute come entità giuridiche indipendenti

Imprese individuali

Con caratteristiche di quasi-società

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera f))

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettera g))

 
 

Altre

S.14 Famiglie

(cfr. paragrafo 2.75)

S.14 Famiglie

(cfr. paragrafo 2.75)

 
 

Holding il cui tipo prevalente di attività del gruppo di società da esse controllate è la produzione di

beni e servizi non finanziari

S.11 Società non finanziarie

(cfr. paragrafo 2.23, lettera e))

 
 
 

servizi finanziari

 

S.12 Società finanziarie

(cfr. paragrafo 2.40, lettera e))

 
 

(1)   Escluse le istituzioni senza scopo di lucro di limitata importanza (cfr. paragrafo 2.88).

2.96.

I produttori pubblici dotati, in forza di una normativa specifica, di personalità giuridica che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificati come segue:

a) quelli la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari: nel settore delle società non finanziarie (S.11) (cfr. paragrafo 2.23, lettera c));

b) quelli la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie: nel settore delle società finanziarie (S.12) (cfr. paragrafo 2.40, lettera c)).

2.97.

I produttori pubblici non dotati di personalità giuridica che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificati come segue:

a) se sono quasi-società (cfr. paragrafo 2.13, lettera f)):

(1) quelli la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari: nel settore delle società non finanziarie (S.11) (cfr. paragrafo 2.23, lettera f));

(2) quelli la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie: nel settore delle società finanziarie (S.12) (cfr. paragrafo 2.40, lettera g));

b) se non sono quasi-società: nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13), in quanto formano parte integrante delle unità che le controllano (cfr. paragrafo 2.69, lettera a)).

2.98.

Le istituzioni senza scopo di lucro (associazioni, fondazioni) dotate di personalità giuridica sono classificate come segue:

a) quelle che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari: nel settore delle società non finanziarie (S.11) (cfr. paragrafo 2.23, lettera d));

b) quelle la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie: nel settore delle società finanziarie (S.12) (cfr. paragrafo 2.40, lettera d));

c) quelle che agiscono da produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita:

(1) nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13), se si tratta di produttori pubblici controllati e finanziati in prevalenza dalle amministrazioni pubbliche (cfr. paragrafo 2.69, lettera b);

(2) nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (S.15), se si tratta di produttori privati (cfr. paragrafo 2.87).

2.99.

Le imprese individuali e le società di persone non riconosciute come entità giuridiche indipendenti che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono classificate come segue:

a) se sono quasi-società (cfr. paragrafo 2.13, lettera f)):

(1) quelle la cui funzione principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari: nel settore delle società non finanziarie (S.11) (cfr. paragrafo 2.23, lettera f));

(2) quelle la cui funzione principale consiste nel fornire servizi di intermediazione finanziaria e nell'esercitare attività finanziarie ausiliarie: nel settore delle società finanziarie (S.12) (cfr. paragrafo 2.40, lettera g));

b) se non sono quasi-società: nel settore delle famiglie (S.14) (cfr. paragrafo 2.75).

2.100.

Le holding (cioè le società che controllano un gruppo di società) sono classificate come segue:

a) nel settore delle società non finanziarie (S.11), se l'attività prevalente del gruppo di società che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, nel suo insieme, è la produzione di beni e servizi non finanziari (cfr. paragrafo 2.23, lettera e));

b) nel settore delle società finanziarie (S.12), se l'attività prevalente del gruppo di società nel suo insieme è la prestazione di servizi di intermediazione finanziaria (cfr. paragrafo 2.40, lettera e)).

2.101.

La tavola 2.3 presenta in forma schematica i vari casi sopraelencati.

2.102.

In pratica, nella maggior parte dei casi le unità istituzionali che producono beni e servizi esercitano simultaneamente una pluralità di attività: possono esercitare una attività principale, alcune attività secondarie e alcune attività ausiliarie (cfr. paragrafi 3.10-3.13).

2.103.

Una attività ha luogo quando risorse quali attrezzature, manodopera, tecniche di produzione, reti informative o prodotti concorrono alla creazione di determinati beni o servizi. Una attività è caratterizzata da un input di prodotti (beni e servizi), da un processo di produzione e da un output di prodotti.

Le attività possono essere determinate con riferimento ad un livello specifico della ►M11  NACE Rev. 2 ◄  ( 46 ).

2.104.

Se una unità esercita più di una attività, tutte le attività che non sono ausiliarie sono classificate secondo il rispettivo valore aggiunto lordo. Sulla base del valore aggiunto lordo generato, è possibile effettuare la distinzione tra l'attività principale e le attività secondarie. Le attività ausiliarie non sono isolate in modo da formare entità distinte o separate dalle attività principali o secondarie delle entità di cui sono al servizo.

2.105.

Per analizzare i flussi che si verificano nel processo di produzione e nell'uso dei beni e dei servizi, è necessario scegliere unità che mettano in evidenza le relazioni di carattere tecnico-economico. Quest'esigenza impone, di norma, la suddivisione delle unità istituzionali in unità più piccole e più omogenee in rapporto al tipo di produzione. Le unità di attività economica locale intendono rispondere, da un punto di vista essenzialmente pragmatico, a questa esigenza.

2.106.

Definizione — : L'unità di attività economica a livello locale (UAE locale) è la parte di una UAE che corrisponde a una unità locale ( 47 ). L'UAE raggruppa tutte le parti di una unità istituzionale agente da produttore che concorrono all'esercizio di una attività al livello di classe (4 cifre) della ►M11  NACE Rev. 2 ◄ e corrisponde a una o più suddivisioni operative dell'unità istituzionale. Il sistema informativo dell'unità istituzionale deve essere in grado di indicare o di calcolare per ciascuna UAE locale almeno il valore della produzione, i consumi intermedi, i redditi da lavoro dipendente, il risultato di gestione, l'occupazione e gli investimenti fissi lordi.

L'unità locale corrisponde a una unità istituzionale che produce beni e servizi, o una parte di essa, situata in un luogo geograficamente identificato.

Una UAE locale può corrispondere a una unità istituzionale che agisce da produttore, o ad una parte di essa, ma non può mai appartenere a due unità istituzionali diverse.

2.107.

Se una unità istituzionale che produce beni e servizi esercita, oltre ad una attività principale, anche una o più attività secondarie, essa deve essere suddivisa in un egual numero di UAE e le attività secondarie devono essere classificate sotto voci diverse da quella dell'attività principale. Le attività ausiliarie, invece, non sono separate dalle attività principali o secondarie. Tuttavia, le UAE che rientrano in voci particolari della nomenclatura possono generare prodotti che non fanno parte del gruppo omogeneo a causa di attività secondarie ad esse riconducibili che non è possibile identificare separatamente sulla base dei documenti contabili disponibili. Una UAE può quindi esercitare una o più attività secondarie.

2.108.



Definizione

Una branca di attività economica comprende un gruppo di UAE locali che esercitano una attività economica identica o simile. Al livello di classificazione più dettagliato, una branca di attività economica è costituita dall'insieme delle UAE locali che rientrano in una stessa classe (4 cifre) della ►M11  NACE Rev. 2 ◄ e che esercitano quindi la stessa attività, quale definita nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ .

Le branche di attività economica comprendono sia le UAE locali che producono beni e servizi destinabili alla vendita, sia le UAE locali che producono beni e servizi non destinabili alla vendita. Per definizione, una branca di attività economica è costituita da un gruppo di UAE locali che esercitano uno stesso tipo di attività produttiva, indipendentemente dal fatto che le unità istituzionali a cui esse appartengono producano o no prodotti destinabili o non destinabili alla vendita.

2.109.

Le branche di attività economica possono essere suddivise in tre categorie:

a) branche di attività economica che producono beni e servizi destinabili alla vendita e beni e servizi per proprio uso finale ( 48 );

b) branche di attività economica delle amministrazioni pubbliche che producono beni e servizi non destinabili alla vendita;

c) branche di attività economica delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che producono beni e servizi non destinabili alla vendita.

2.110.

La classificazione utilizzata per raggruppare le UAE locali in branche di attività economica è quella della ►M11  NACE Rev. 2 ◄ .

2.111.

La UAE locale soddisfa solo in parte le esigenze dell'analisi del processo di produzione (cfr. paragrafi 2.105 e 2.107). L'unità che meglio si presta a questo tipo di analisi, ossia all'analisi input-output, è l'unità di produzione omogenea.

2.112.



Definizione

L'unità di produzione omogenea è caratterizzata da una attività unica identificata dai suoi fattori di produzione (input), da un particolare processo di produzione e dai suoi prodotti (output). I prodotti che costituiscono gli input e gli output sono a loro volta individuati non soltanto dalle loro caratteristiche fisiche e dal loro stadio di trasformazione, ma anche dalla tecnica di produzione utilizzata: possono essere identificati facendo riferimento ad una classificazione di prodotti (cfr. paragrafo 2.118).

2.113.

Se una unità istituzionale che produce beni e servizi esercita, oltre a una attività principale, una o più attività secondarie, sarà suddivisa in un egual numero di unità di produzione omogenea. Le attività ausiliarie non sono dissociate dalle attività principali o secondarie. Come la UAE locale, l'unità di produzione omogenea può corrispondere a una unità istituzionale o a una parte di essa, ma non può mai appartenere a due unità istituzionali diverse.

2.114.



Definizione

La branca di produzione omogenea è un raggruppamento di unità di produzione omogenea. L'insieme delle attività che rientrano in una branca di produzione omogenea è identificata con riferimento ad una classificazione di prodotti. La branca di produzione omogenea produce i beni o servizi specificati nella classificazione e soltanto tali prodotti.

2.115.

Le branche di produzione omogenea sono unità di analisi economica. Le unità di produzione omogenea abitualmente non possono essere osservate direttamente; per costituire le branche di produzione omogenea è quindi necessario rielaborare i dati rilevati a partire dalle unità utilizzate nelle indagini statistiche.

2.116.

Le branche di produzione omogenea possono essere suddivise in tre categorie:

a) branche di produzione omogenea che producono beni e servizi destinabili alla vendita e beni e servizi per proprio uso finale ( 49 );

b) branche di produzione omogenea delle amministrazioni pubbliche che producono beni e servizi non destinabili alla vendita;

c) branche di produzione omogenea delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che producono beni e servizi non destinabili alla vendita.

2.117.

Le branche di produzione omogenea che producono beni e servizi destinabili alla vendita e beni e servizi per proprio uso finale comprendono tutte le unità di produzione omogenea di qualsiasi settore istituzionale, la cui attività esclusiva consiste nella produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o di beni o servizi per proprio uso finale. Le unità dei settori amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro che producono beni e servizi destinabili alla vendita (compresi quelli destinati a proprio uso finale) sono trattate come unità di produzione omogenea e classificate nell'appropriata branca di produzione omogenea che produce per il mercato.

Le branche di produzione omogenea delle amministrazioni pubbliche che producono beni e servizi non destinabili alla vendita comprendono tutte le unità di produzione omogenea del settore delle amministrazioni pubbliche, che non producono per il mercato.

Le branche di produzione omogenea delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che producono beni e servizi non destinabili alla vendita comprendono tutte le unità di produzione omogenea del settore istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che non producono per il mercato.

2.118.

La classificazione delle branche di produzione omogenea utilizzata nelle tavole delle interdipendenze tra gli operatori economici (input-output) è basata sulla classificazione dei prodotti associata alle attività (CPA) ( 50 ). Questa classificazione dei prodotti è strutturata in base al criterio dell'origine industriale, secondo la definizione che ne è data dalla ►M11  NACE Rev. 2 ◄ .

CAPITOLO 3

OPERAZIONI SUI PRODOTTI

3.01.



Definizione

I prodotti sono tutti i beni e i servizi che derivano da una attività di produzione quale è definita nel SEC (cfr. paragrafo 3.07).

3.02.

Il SEC pone in evidenza le seguenti principali categorie di operazioni sui prodotti:



Categorie di operazioni

Codice

Produzione

P.1

Consumi intermedi

P.2

Spesa per consumi finali

P.3

Consumi finali effettivi

P.4

Investimenti lordi

P.5

Esportazioni di beni e servizi

P.6

Importazioni di beni e servizi

P.7

3.03.

Le operazioni sui prodotti sono registrate nei seguenti conti:

a) nel conto di equilibrio dei beni e servizi, la produzione e le importazioni sono registrate nella sezione delle risorse e le altre operazioni sui prodotti sono registrate nella sezione degli impieghi;

b) nel conto della produzione, la produzione è registrata nella sezione delle risorse e i consumi intermedi sono registrati nella sezione degli impieghi;

c) nel conto di utilizzazione del reddito disponibile, la spesa per consumi finali è registrata nella sezione degli impieghi;

d) nel conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto, i consumi finali effettivi sono registrati nella sezione degli impieghi;

e) nel conto del capitale, gli investimenti lordi sono registrati fra gli impieghi (come una variazione delle attività);

f) nel conto del resto del mondo dei beni e dei servizi, le importazioni di beni e servizi sono registrate nella sezione delle risorse mentre le esportazioni di beni e servizi sono registrate nella sezione degli impieghi.

3.04.

Nella tavola delle risorse, la produzione e le importazioni sono registrate come risorse. Nella tavola degli impieghi, i consumi intermedi, gli investimenti lordi, la spesa per consumi finali e le esportazioni sono registrati come impieghi. Nella tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici simmetrica, la produzione e le importazioni sono registrate come risorse e le altre operazioni sui prodotti come impieghi.

3.05.

Le risorse sono valutate ai prezzi base (cfr. paragrafo 3.48). Gli impieghi sono valutati ai prezzi di acquisto (cfr. paragrafo 3.06). Per alcuni tipi di risorse e di impieghi, ad esempio per le importazioni e le esportazioni di beni, vengono utilizzati principi di valutazione più specifici.

3.06.



Definizione

Il prezzo di acquisto è il prezzo effettivamente pagato dall'acquirente per i prodotti al momento dell'acquisto incluse eventuali imposte al netto dei contributi ai prodotti (ma escluse le imposte deducibili come l'IVA sui prodotti), incluse eventuali spese di trasporto pagate separatamente dall'acquirente per ottenere la consegna nel luogo e nel momento stabilito, al netto di eventuali sconti rispetto ai prezzi o agli oneri standard per acquisti di grandi quantitativi o fuori stagione, esclusi gli interessi o gli oneri addebitati nell'ambito di convenzioni creditizie ed esclusi eventuali oneri accessori sostenuti in conseguenza del mancato pagamento entro il periodo fissato all'epoca dell'acquisto.

Se il momento dell'impiego non coincide con la data dell'acquisto, occorre procedere a rettifiche onde tenere conto delle variazioni di prezzo verificatesi nel lasso di tempo intercorso tra i due momenti (in maniera simmetrica rispetto alle variazioni dei prezzi delle scorte). Tali rettifiche assumono particolare rilevanza se i prezzi dei prodotti in questione variano in misura notevole nel corso del periodo contabile.

3.07.



Definizione

L'attività di produzione è una attività esercitata sotto il controllo e la responsabilità di una unità istituzionale che impiega beni e servizi, lavoro e capitale quali input per produrre beni e servizi. L'attività di produzione non comprende i processi esclusivamente naturali che avvengono senza l'intervento dell'uomo, come l'accrescimento naturale delle risorse ittiche nelle acque internazionali (al contrario, la piscicoltura costituisce una attività di produzione).

3.08.

L'attività di produzione comprende:

a) la produzione di tutti i beni e servizi individuali o collettivi, forniti (o destinati a essere forniti) a unità diverse da quelle che li hanno prodotti;

b) la produzione per uso proprio di tutti i beni destinati dai rispettivi produttori all'autoconsumo o a investimenti fissi lordi, inclusa la produzione di capitale fisso (attività di costruzione, sviluppo di software e prospezioni minerarie) per investimenti fissi lordi propri (per il concetto di investimenti fissi lordi si vedano i paragrafi 3.100-3.127);

La produzione di beni per uso proprio da parte delle famiglie riguarda in generale:

(1) la costruzione per uso proprio di abitazioni;

(2) la produzione e l'immagazzinamento di prodotti agricoli;

(3) la trasformazione di prodotti agricoli, ad esempio: la produzione di farina mediante macinazione, la conservazione della frutta mediante essiccamento e imbottigliamento, la produzione di prodotti lattiero-caseari come il burro e il formaggio e la produzione di birra, vino e bevande alcoliche;

(4) la produzione di altri prodotti primari come l'estrazione di salgemma e di torba e l'adduzione di acqua;

(5) altre attività di trasformazione quali le attività di tessitura, di produzione di terracotte e di mobili.

La produzione di beni per uso proprio da parte delle famiglie dovrebbe essere registrata se è significativa, ossia se si ritiene che tale tipo di produzione sia quantitativamente rilevante sul totale dell'offerta di tali beni in un paese.

Per convenzione, soltanto la costruzione per uso proprio di abitazioni e le attività dirette alla produzione, all'immagazzinamento e alla trasformazione di prodotti agricoli sono incluse nel SEC: tutti gli altri tipi di produzione di beni per uso proprio da parte delle famiglie sono ritenuti trascurabili per i paesi dell'Unione europea;

c) la produzione per uso proprio di servizi di abitazione da parte di coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari;

d) i servizi personali e domestici prodotti impiegando personale domestico retribuito;

e) le attività di volontariato risultanti in beni — ad esempio la costruzione di abitazioni, chiese o altri edifici — devono essere registrate come produzione. Sono viceversa escluse le attività in regime di volontariato che non si traducono in beni, ad esempio le attività di assistenza e di pulizia non retribuite.

Tutte le attività di cui sopra sono incluse anche se illegali, o non dichiarate alle autorità fiscali, agli enti della sicurezza sociale, alle autorità statistiche o ad altre istituzioni pubbliche.

3.09.

Dall'attività di produzione è esclusa la produzione di servizi personali e domestici prodotti e consumati nella stessa famiglia (fatta eccezione per quelli prodotti impiegando personale domestico retribuito e per i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari). Si tratta dei seguenti servizi:

a) pulizia, decorazione e manutenzione di abitazioni nella misura in cui tali attività sono consuete anche per i locatari;

b) pulizia, manutenzione e riparazione di beni durevoli per la casa;

c) preparazione di pasti;

d) cura ed istruzione di bambini;

e) assistenza a malati o anziani;

f) trasporto di componenti della famiglia o di loro beni.

3.10.



Definizione

L'attività principale di una unità di attività economica a livello locale (UAE locale) è l'attività il cui valore aggiunto supera quello di qualsiasi altra attività esercitata nella stessa unità. La classificazione dell'attività principale è determinata con riferimento alla ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , dapprima al livello più elevato della nomenclatura e successivamente ai livelli più dettagliati.

3.11.



Definizione

Una attività secondaria è una attività esercitata all'interno di una unica UAE locale in aggiunta all'attività principale. Il prodotto dell'attività secondaria è un prodotto secondario.

3.12.



Definizione

Una attività ausiliaria consiste in una attività di supporto esercitata all'interno di una impresa al fine di creare le condizioni idonee all'esercizio delle attività principali o secondarie delle proprie UAE locali. Il prodotto di una attività ausiliaria non è destinato a essere impiegato al di fuori dell'impresa e si ritrova comunemente come input in quasi ogni tipo di attività di produzione, sia grande che piccola.

Esempi di attività ausiliarie sono le attività di acquisto, di vendita, di marketing, di elaborazione dati, di trasporto, di immagazzinamento, di manutenzione e di pulizia, nonché le attività contabili e in materia di sicurezza. Le imprese possono scegliere di svolgere esse stesse le attività ausiliarie oppure di acquistare tali servizi sul mercato da produttori di servizi specializzati.

L'investimento per uso proprio non è considerato una attività ausiliaria.

3.13.

Le attività ausiliarie sono considerate parte integrante delle attività principali o secondarie cui sono associate. Di conseguenza:

a) il prodotto di una attività ausiliaria non è esplicitamente riconosciuto e registrato separatamente; ne consegue che neppure l'impiego di tale prodotto è registrato;

b) tutti gli input consumati da una attività ausiliaria — materiali, lavoro, ammortamenti, ecc. — sono considerati input nell'attività principale o secondaria che essa supporta.

3.14.



Definizione

La produzione consta dei prodotti risultanti dall'attività di produzione nel corso del periodo contabile.

Sono inclusi i casi particolari rappresentati dai:

a) beni e servizi che una unità di attività economica (UAE) a livello locale fornisce a una diversa UAE locale appartenente alla stessa unità istituzionale;

b) beni prodotti da una UAE locale che rimangono tra le scorte alla fine del periodo in cui sono stati prodotti a prescindere dal loro impiego successivo.

Tuttavia, i beni o i servizi prodotti e consumati nel corso dello stesso periodo contabile e nell'ambito della stessa UAE locale non sono individuati separatamente. Pertanto essi non sono registrati come parte della produzione o dei consumi intermedi di tale UAE locale.

3.15.

Allorché una unità istituzionale comprende più di una unità di attività economica a livello locale, la produzione di tale unità istituzionale è pari alla somma delle produzioni delle UAE locali che la compongono, compresi i prodotti scambiati tra dette UAE locali.

3.16.

Nel SEC si distinguono tre tipi di produzione:

a) produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11);

b) produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12);

c) altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13).

Tale distinzione si applica anche alle UAE locali e alle unità istituzionali:

a) produttori di beni e servizi destinabili alla vendita;

b) produttori di beni e servizi per proprio uso finale;

c) produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita.

Tale distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita è fondamentale in quanto determina i principi di valutazione da applicare alla produzione: la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, la produzione per proprio uso finale e la produzione complessiva dei produttori che producono per il mercato e dei produttori di beni e servizi per proprio uso finale sono valutate ai prezzi base mentre la produzione complessiva dei produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita (UAE locali) è stimata sulla base dei costi. La produzione complessiva di una unità istituzionale è valutata come la somma delle produzioni complessive delle proprie UAE locali e dipende quindi dalla distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita (cfr. paragrafi 3.54-3.56). Inoltre, la distinzione è utilizzata anche per classificare le unità istituzionali per settori (cfr. paragrafi 3.27-3.37).

La distinzione è operata in maniera discendente: dapprima per le unità istituzionali, indi per le UAE locali e infine per la loro produzione. Di conseguenza, il rilievo effettivo che ha per il prodotto la distinzione (ossia la definizione dei concetti di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, di produzione di beni e servizi per proprio uso finale e di altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita) può essere determinato soltanto prendendo in considerazione le caratteristiche dell'unità istituzionale e della UAE locale che lo producono.

In appresso, dopo le definizioni generali dei tre tipi di produzione e dei tre tipi di produttori (paragrafi 3.17-3.26), viene illustrata in maniera discendente la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita.

3.17.



Definizione

La produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è costituita dai prodotti venduti sul mercato (cfr. paragrafo 3.18) o destinati ad essere venduti sul mercato.

3.18.

La produzione di beni e servizi destinabili alla vendita comprende:

a) i prodotti venduti a prezzi economicamente significativi;

b) i prodotti oggetto di baratto;

c) i prodotti utilizzati per pagamenti in natura (compresi i redditi da lavoro dipendente in natura e i redditi misti in natura);

d) i prodotti forniti da una UAE locale ad un'altra all'interno della stessa unità istituzionale per essere utilizzati quali input intermedi o per impieghi finali;

e) i prodotti che incrementano le scorte di prodotti finiti e di prodotti in corso di lavorazione destinati a uno o all'altro degli impieghi sopracitati (compresa la crescita naturale di prodotti animali e vegetali e le costruzioni non completate il cui acquirente è sconosciuto).

3.19.



Definizione

Nel SEC, il prezzo economicamente significativo di un prodotto è in parte definito con riferimento all'unità istituzionale e alla UAE locale che lo hanno prodotto (cfr. paragrafi 3.27-3.40). Ad esempio, per convenzione, tutti i beni e i servizi prodotti dalle imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie e venduti ad altre unità istituzionali sono ceduti a prezzi economicamente significativi: tale produzione deve essere considerata cioè produzione di beni e servizi destinabili alla vendita. Quanto alla produzione di alcune altre unità istituzionali, i beni e i servizi prodotti sono venduti a prezzi economicamente significativi soltanto allorché le vendite coprono più del 50 % dei costi di produzione.

3.20.



Definizione

La produzione di beni e servizi per proprio uso finale è costituita dai beni o servizi destinati all'autoconsumo da parte della stessa unità istituzionale o a investimenti fissi lordi della medesima unità istituzionale.

3.21.

I prodotti destinati all'autoconsumo possono essere prodotti soltanto dal settore delle famiglie. Ne sono un classico esempio:

a) i prodotti agricoli trattenuti dagli agricoltori;

b) i servizi di abitazione prodotti da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari;

c) i servizi domestici prodotti impiegando personale retribuito.

3.22.

I prodotti destinati a propri investimenti fissi lordi possono essere prodotti da qualsiasi settore. Esempi:

a) macchine utensili speciali prodotte da imprese meccaniche;

b) abitazioni costruite o ampliate dalle famiglie;

c) costruzioni per uso proprio, comprese le costruzioni in comune, edificate da gruppi di famiglie.

3.23.



Definizione

L'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è rappresentata dalla produzione offerta gratuitamente, o a prezzi economicamente non significativi, ad altre unità.

▼M2

L'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13) può essere suddivisa in due voci: Pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131), che comprende ricavi e diritti diversi, e Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, altro (P.132), comprendente la produzione fornita gratuitamente.

▼B

3.24.



Definizione

I produttori di beni e servizi destinabili alla vendita sono le UAE locali o le unità istituzionali la cui produzione è costituita in prevalenza dalla produzione di beni e servizi destinabili alla vendita.

Va osservato che se una UAE locale o un'unità istituzionale sono produttori che producono per il mercato, la loro produzione principale è per definizione produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, in quanto il concetto di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è definito dopo aver applicato la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita alla UAE locale o all'unità istituzionale che li hanno prodotti.

3.25.



Definizione

I produttori di beni e servizi per proprio uso finale sono le UAE locali o le unità istituzionali la cui produzione è destinata in prevalenza al proprio uso finale all'interno della stessa unità istituzionale.

3.26.



Definizione

I produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita sono le UAE locali o le unità istituzionali la cui produzione è offerta in prevalenza gratuitamente o a prezzi economicamente non significativi.

3.27.

Per le unità istituzionali che agiscono da produttori, la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita è illustrata nella tavola 3.1. Nella stessa tavola sono presentate anche le implicazioni per la classificazione per settore.



Tavola 3.1 — Distinzione tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, produttori di beni e servizi per proprio uso finale e produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita per le unità istituzionali

Tipo di unità istituzionale

Classificazione

Privata o pubblica?

 

Istituzione senza scopo di lucro o no?

Le vendite coprono più del 50 % dei costi di produzione?

Tipo di produttore

Settore o settori

1.  Produttori privati

1.1.  Imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie (escluse le quasi-società di proprietà delle famiglie)

 
 

1.1. = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o per proprio uso finale

Famiglie

 

1.2.  Altri produttori privati (incluse le quasi-società di proprietà delle famiglie)

1.2.1.  Istituzioni senza scopo di lucro private

1.2.1.1.  Sì

1.2.1.1. = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Società

 

1.2.1.2.  No

1.2.1.2. = Produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 
 

1.2.2.  Altri produttori privati diversi dalle istituzioni senza scopo di lucro

 

1.2.2. = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Società

2.  Produttori pubblici

 
 

2.1.  Sì

2.1. = Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Società

 
 

2.2.  No

2.2. = Produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Amministrazioni pubbliche

Dalla tavola si evince che, per determinare se una unità istituzionale deve essere classificata tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, i produttori di beni e servizi per proprio uso finale o i produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita, è necessario procedere a numerose distinzioni successive.

3.28.

La prima distinzione è quella tra produttori privati e produttori pubblici. Questi ultimi sono i produttori controllati dalle amministrazioni pubbliche. Nel caso delle istituzioni senza scopo di lucro, i produttori pubblici sono le istituzioni senza scopo di lucro controllate e finanziate in prevalenza dalle amministrazioni pubbliche. Tutti gli altri produttori sono produttori privati. Per controllo si intende la capacità di determinare la politica generale o il programma di una unità istituzionale, se necessario scegliendo gli amministratori o i dirigenti. La proprietà di più della metà delle azioni di una società è una condizione sufficiente ma non indispensabile per esercitare il controllo (cfr. paragrafo 2.26).

3.29.

Come si evince dalla tavola 3.1, i produttori privati sono presenti in tutti i settori escluso quello delle amministrazioni pubbliche. Per contro, i produttori pubblici sono presenti solo nei settori delle società (società non finanziarie e società finanziarie) e nel settore delle amministrazioni pubbliche.

3.30.

Una particolare categoria di produttori privati è rappresentata dalle imprese non costituite in società, di proprietà delle famiglie. Si tratta sempre di produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o di produttori di beni e servizi per proprio uso finale. La produzione di questi ultimi è costituita dalla produzione dei servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari e dalla produzione di beni per uso proprio. Tutte le imprese non costituite in società, di proprietà delle famiglie, sono classificate nel settore delle famiglie. Una sola eccezione deve essere fatta per le quasi-società di proprietà delle famiglie: si tratta di produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, da classificare nei settori delle società finanziarie e non finanziarie.

3.31.

Per gli altri produttori privati, occorre distinguere tra istituzioni senza scopo di lucro private e altri produttori privati.



Definizione

Le istituzioni senza scopo di lucro sono entità giuridiche o sociali create allo scopo di produrre beni e servizi, il cui status non consente loro di rappresentare una fonte di reddito, di profitto o di altro provento finanziario per le unità che le hanno fondate o che le controllano o le finanziano. Nella pratica, le loro attività produttive comportano la formazione di eccedenze o disavanzi ma di ogni loro eventuale eccedenza non può appropriarsi un'altra unità istituzionale.

Tutti gli altri produttori privati diversi dalle istituzioni senza scopo di lucro sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e sono classificati nei settori delle società finanziarie e non finanziarie.

3.32.

Per quanto concerne le istituzioni senza scopo di lucro private, per individuare il tipo di produttore e il settore si dovrebbe applicare il criterio del 50 %:

a) se le vendite coprono più del 50 % dei costi di produzione, l'unità istituzionale rientra tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita ed è classificata nei settori delle società finanziarie e non finanziarie;

b) se le vendite coprono meno del 50 % dei costi di produzione, l'unità istituzionale rientra tra i produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita ed è classificata nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Tuttavia, le istituzioni senza scopo di lucro che producono altri beni e servizi non destinabili alla vendita e che sono controllate e finanziate in prevalenza dalle amministrazioni pubbliche sono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche.

3.33.

Nel distinguere tra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita in base al criterio del 50 %, le vendite e i costi di produzione sono definiti come specificato in appresso.

a) Le vendite comprendono le vendite al netto delle imposte sui prodotti ma al lordo di tutti i trasferimenti operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell'Unione europea e concessi a qualsiasi produttore in questo tipo di attività: sono compresi cioè tutti i contributi legati al volume o al valore della produzione mentre sono esclusi i trasferimenti a copertura di un disavanzo globale.

Tale definizione di vendite corrisponde a quella di produzione ai prezzi base, salvo che:

(1) la produzione ai prezzi base è definita solo dopo che si è stabilito se la produzione riguarda beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita: le vendite sono utilizzate soltanto per valutare la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita mentre l'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è valutata ai costi;

(2) i trasferimenti operati dalle amministrazioni pubbliche a copertura di un disavanzo globale delle società e quasi-società pubbliche rientrano tra gli altri contributi ai prodotti come precisato al paragrafo 4.35, lettera c). Di conseguenza, la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita ai prezzi base comprende anche i trasferimenti delle amministrazioni pubbliche a copertura di un disavanzo globale.

b) I costi di produzione rappresentano la somma dei consumi intermedi, dei redditi da lavoro dipendente, degli ammortamenti e delle altre imposte sulla produzione. Ai fini dell'applicazione di tale criterio, gli altri contributi alla produzione non sono detratti. Allo scopo di garantire la coerenza dei concetti di vendite e di costi di produzione in sede di applicazione del criterio del 50 %, i costi di produzione dovrebbero escludere tutti i costi sopportati per investimenti per uso proprio.

Il criterio del 50 % va applicato in una ottica pluriennale, ossia solo se vale per diversi anni oppure se vale per l'anno in corso e ci si attende che varrà per il prossimo futuro. Le fluttuazioni secondarie del volume delle vendite da un anno all'altro non richiedono una riclassificazione delle unità istituzionali (e delle loro UAE locali e produzioni).

3.34.

Le vendite possono comprendere vari elementi. Ad esempio, nel caso dei servizi di assistenza sanitaria prestati da un ospedale, le vendite possono corrispondere:

a) agli acquisti dei datori di lavoro da registrare quale reddito in natura corrisposto ai loro dipendenti e alla spesa per consumi finali di tali lavoratori dipendenti;

b) agli acquisti delle imprese di assicurazione private;

c) agli acquisti degli enti di previdenza e di assistenza sociale e delle amministrazioni pubbliche da classificare come prestazioni sociali in natura;

d) agli acquisti delle famiglie senza rimborso (spesa per consumi finali).

Soltanto gli altri contributi alla produzione e le donazioni (ad esempio da enti caritativi) ricevuti non sono considerati vendite.

Analogamente, la vendita di servizi di trasporto da parte di una impresa può corrispondere a consumi intermedi dei produttori, a reddito in natura corrisposto dai datori di lavoro, a prestazioni sociali in natura fornite dalle amministrazioni pubbliche e ad acquisti delle famiglie senza rimborso.

3.35.

Un caso particolare è rappresentato dalle istituzioni senza scopo di lucro private al servizio delle imprese. Queste si finanziano normalmente mediante quote o contributi versati dalle imprese associate. Le quote di associazione non sono considerate come trasferimenti bensì come corrispettivo di servizi resi, ossia vendite. Tali istituzioni senza scopo di lucro figurano pertanto tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e sono classificate nei settori delle società finanziarie e non finanziarie.

3.36.

Nell'applicare il criterio del 50 % alle vendite e ai costi di produzione delle istituzioni senza scopo di lucro private o pubbliche, l'inclusione nelle vendite di tutti i pagamenti legati al volume della produzione può risultare fuorviante in alcuni casi specifici. Un esempio è costituito dal finanziamento della produzione delle scuole private e pubbliche: i contributi delle amministrazioni pubbliche possono essere proporzionati al numero di allievi ma anche costituire oggetto di negoziazione tra scuole e AA.PP. In questo caso, tali contributi non devono necessariamente essere considerati vendite pur avendo un legame esplicito con il volume della produzione (il numero di allievi). Ciò implica che una scuola la cui principale fonte di finanziamento è costituita da tali contributi è un produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita. Se l'istituto scolastico è un produttore pubblico, ossia se è controllato ed è finanziato in prevalenza dallo Stato, deve essere classificato nel settore delle amministrazioni pubbliche. Se è un produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita privato, l'istituto scolastico va classificato nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

3.37.

I produttori pubblici possono essere produttori di beni e servizi destinabili alla vendita o produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita. L'unità istituzionale considerata, in base al criterio del 50 %, produttore di beni e servizi destinabili alla vendita va classificata nei settori delle società finanziarie e non finanziarie. Il criterio del 50 % determina anche se una unità della pubblica amministrazione debba essere considerata quasi-società di proprietà delle amministrazioni pubbliche: si ha una quasi-società solo allorché è soddisfatto il criterio del 50 %. L'unità istituzionale considerata produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita deve essere classificata nel settore delle amministrazioni pubbliche. Pertanto, la distinzione tra istituzioni senza scopo di lucro e altri produttori è irrilevante ai fini della classificazione dei produttori pubblici.

3.38.

Dopo essere stata applicata alle unità istituzionali che agiscono da produttori, la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita può essere applicata alle UAE locali e alle rispettive produzioni. Tale relazione è illustrata nella tavola 3.2.



Tavola 3.2 — Unità istituzionali, UAE locali e produzione e distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita

Unità istituzionale

UAE locale principale

UAE locale secondaria

Produzione principale di UAE locale principale

Produzione secondaria di UAE locale principale

Produzione principale di UAE locale secondaria

Produzione secondaria di UAE locale secondaria

Produttore di beni e servizi destinabili alla vendita

Produttore di beni e servizi destinabili alla vendita

 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 
 
 

Produttore di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 

Produttore di beni e servizi per proprio uso finale

 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Produttore di beni e servizi per proprio uso finale

Produttore di beni e servizi per proprio uso finale

 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 

Produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

 

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 
 
 
 
 

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 
 
 
 

Produttore di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 

Produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

 
 

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 
 
 
 
 

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

3.39.

Per le unità istituzionali che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, anche la UAE locale principale è ovviamente un produttore di beni e servizi destinabili alla vendita. La UAE locale secondaria può essere un produttore che produce per il mercato ma anche un produttore di beni e servizi per proprio uso finale. Tuttavia, per convenzione, la UAE locale secondaria non può essere un produttore di altri beni e servizi nondestinabili alla vendita. Questo implica che tutte le UAE locali (secondarie) nei settori delle società finanziarie e non finanziarie sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita oppure produttori di beni e servizi per proprio uso finale.

3.40.

Per le unità istituzionali che agiscono da produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita, la UAE locale principale è anch'essa un produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita. Le UAE locali secondarie possono essere o produttori che producono per il mercato o produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita. Questo implica che i settori delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie possono comprendere alcune UAE locali (secondarie) che sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita (sebbene tutte le unità istituzionali in tali settori siano produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita). Per determinare se le UAE locali secondarie sono produttori di beni e servizi destinabili alla vendita oppure produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita si deve applicare il criterio del 50 %.

3.41.

Dopo essere stata applicata alle unità istituzionali e alle loro UAE locali, la distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita può essere applicata alle produzioni delle UAE locali. Tale relazione è illustrata nella tavola 3.3.



Tavola 3.3 — Distinzione tra beni e servizi destinabili alla vendita, per proprio uso finale e non destinabili alla vendita per le UAE locali e le rispettive produzioni

 

Produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Produttori di beni e servizi per proprio uso finale

Produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Totale

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

X

x

x

Totale della produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

x

X

x

Totale della produzione di beni e servizi per proprio uso finale

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

0

0

X

Totale dell'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

Totale

Totale della produzione dei produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

Totale della produzione dei produttori di beni e servizi per proprio uso finale

Totale della produzione dei produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita

Totale della produzione

X = elevata produzione; x = modesta produzione; 0 = nessuna produzione (per convenzione).

3.42.

Per convenzione, le UAE locali che agiscono da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e da produttori di beni e servizi per proprio uso finale non possono fornire altri prodotti non destinabili alla vendita. La loro produzione può pertanto essere registrata soltanto come produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o per proprio uso finale e valutata di conseguenza (cfr. paragrafi 3.46-3.52).

3.43.

Le UAE locali che agiscono da produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita possono fornire una produzione secondaria nella forma di beni e servizi destinabili alla vendita e di beni e servizi per proprio uso finale. La produzione di beni e servizi per proprio uso finale consta degli investimenti per uso proprio. In linea di principio, per determinare se la produzione è per il mercato si dovrebbe applicare il criterio del 50 % ai singoli prodotti: la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è la produzione venduta ad almeno il 50 % dei costi di produzione. Ciò avviene per esempio allorché le strutture ospedaliere delle amministrazioni pubbliche praticano prezzi economicamente significativi per alcuni servizi da esse prestati. Altri esempi sono costituiti dalle vendite di riproduzioni da parte di musei statali o dalle vendite di previsioni meteorologiche da parte di istituti meteorologici.

3.44.

Nella pratica statistica può risultare difficile operare una netta distinzione tra i diversi prodotti delle UAE locali delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. A maggior ragione ciò vale per i costi di produzione con riferimento ai differenti prodotti. In tal caso, una semplice soluzione è quella di considerare tutti i proventi che i produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita ottengono dall'esercizio di una o più attività secondarie come proventi da un unico tipo di produzione per il mercato. È il caso ad esempio degli introiti che un museo percepisce dalla vendita di poster e cartoline ( 51 ).

3.45.

I produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita possono anche percepire introiti dalla vendita a prezzi economicamente non significativi dell'altra loro produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (ad esempio, i proventi dalla vendita di biglietti di ingresso). Tali introiti sono di pertinenza dell'altra loro produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. Tuttavia, e i due tipi di proventi (introiti dalla vendita di biglietti di ingresso e di poster e cartoline) sono difficili da individuare, essi possono essere trattati o come introiti per la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o come introiti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. La scelta tra le due registrazioni alternative dipenderà dall'importanza relativa attribuita ai due tipi di entrate (introiti dalla vendita di biglietti di ingresso superiori a quelli dalla vendita di poster e cartoline o viceversa).

3.46.

La produzione va registrata e valutata nel momento in cui essa è originata dal processo produttivo.

3.47.

Tutta la produzione deve essere valutata ai prezzi base ma si utilizzano specifiche convenzioni:

a) per la valutazione dell'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita;

b) per la valutazione della produzione complessiva di un produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita (UAE locale);

c) per la valutazione della produzione complessiva di una unità istituzionale della quale una UAE locale è un produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita (Cfr. paragrafi 3.53-3.56).

3.48.



Definizione

►M4  Il prezzo base è il prezzo che il produttore può ricevere dall'acquirente per una unità di bene o di servizio prodotta, dedotte le eventuali imposte da pagare (cfr. punto 4.27) su quella unità quale conseguenza della sua produzione o della sua vendita (ossia le imposte sui prodotti) ma compreso ogni eventuale contributo da ricevere su quella unità quale conseguenza della sua produzione o della sua vendita (ossia i contributi ai prodotti). ◄ Sono escluse le spese di trasporto fatturate separatamente dal produttore mentre sono inclusi i margini di trasporto addebitati dal produttore sulla stessa fattura, anche se indicati come voce distinta.

3.49.

La produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12) deve essere valutata utilizzando i prezzi base di prodotti simili venduti sul mercato; di conseguenza, per tale produzione può essere realizzato un risultato netto di gestione o un reddito misto. Ciò vale anche per i servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari (cfr. paragrafo 3.64). Di norma, si rende tuttavia necessario valutare la produzione dell'attività di costruzione per uso proprio sulla base dei costi di produzione.

3.50.

Gli accrescimenti dei prodotti in corso di lavorazione sono valutati con riferimento al prezzo base corrente stimato dei prodotti finiti.

3.51.

Se il valore della produzione considerata come prodotti in corso di lavorazione deve essere stimato in anticipo, esso dovrebbe basarsi sui costi effettivamente sostenuti, più una maggiorazione per il risultato di gestione o il reddito misto stimati. Le stime provvisorie dovrebbero essere successivamente sostituite da quelle ottenute ripartendo il valore effettivo (non appena è noto) dei prodotti finiti. Quest'ultimo è pari alla somma dei valori:

a) dei prodotti finiti oggetto di vendita o di baratto;

b) delle entrate nelle scorte di prodotti finiti meno le uscite;

c) dei prodotti finiti per proprio uso finale.

3.52.

Per i fabbricati e le opere di ingegneria civile acquistati quando non sono ancora completati, si stima un valore sulla base dei costi finora sostenuti, compresa una maggiorazione per risultato di gestione o reddito misto (tale maggiorazione appare allorché il valore può essere stimato sull base dei prezzi di fabbricati e opere simili). L'ammontare dei pagamenti rateali potrebbe essere utilizzato per stimare il valore degli investimenti fissi lordi effettuati dall'acquirente a ciascuno stadio (supponendo che non vi siano pagamenti anticipati o arretrati).

Se la costruzione per uso proprio di una opera di ingegneria civile non è completata entro un unico periodo contabile, il valore della produzione e il corrispondente investimento fisso lordo dovrebbero essere stimati determinando la quota dei costi complessivi di produzione sostenuti nel corso del periodo ai prezzi base correnti stimati. Qualora non sia possibile stimare il prezzo base dell'opera finita, questa deve essere valutata sulla scorta dei costi complessivi di produzione. Se la manodopera è prestata, in tutto o in parte, gratuitamente — come può succedere nel caso di famiglie che costruiscono in cooperativa —, nei costi complessivi di produzione stimati è inclusa una stima del costo di tale manodopera se essa fosse stata retribuita, basandosi sui tassi salariali per attività simili vigenti in zona o nella regione.

3.53.

La produzione complessiva di un produttore di altri beni e servizi non destinabili alla vendita (una UAE locale) deve essere valutata ai costi complessivi di produzione, ossia alla somma:

a) dei consumi intermedi (P.2);

b) dei redditi da lavoro dipendente (D.1);

c) degli ammortamenti (K.1);

d) delle altre imposte sulla produzione (D.29) al netto degli altri contributi alla produzione (D.39).

Gli altri contributi alla produzione dovrebbero essere detratti. Va tenuto presente, tuttavia, che spesso gli altri contributi alla produzione ai produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita mancano nella pratica o risultano di importo molto modesto (cfr. paragrafo 4.36).

Per convenzione, gli interessi passivi non sono inclusi nei costi considerati per valutare l'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (sebbene in alcuni casi essi possano costituire costi di produzione di importo rilevante, come ad esempio per le società di edilizia abitativa). Inoltre, i costi considerati per valutare l'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita non includono una imputazione per il valore locativo dei fabbricati non residenziali posseduti e utilizzati in tale produzione.

3.54.

La produzione complessiva di una unità istituzionale è pari alla somma della produzione complessiva delle UAE locali che la compongono. Ciò vale anche per le unità istituzionali che sono produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.55.

In mancanza di una produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita dei produttori che non producono per il mercato (UAE locali), l'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita deve essere valutata ai costi di produzione. Viceversa, se tali produttori presentano una produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita, l'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è valutata come voce residua, ossia quale differenza tra i costi complessivi di produzione di tali produttori e i proventi ottenuti dalla produzione di beni e servizi destinabili alla vendita.

3.56.

In linea di massima, la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita dei produttori che non producono per il mercato è da valutare a prezzi base. Tuttavia, sebbene una UAE locale che non produce per il mercato possa percepire introiti dalle vendite, la sua produzione complessiva, comprendente tanto la sua produzione di beni e servizi destinabili alla vendita quanto l'altra sua produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (ed eventualmente anche la produzione di beni e servizi per proprio uso finale), deve sempre essere valutata sulla base dei costi di produzione. Il valore della sua produzione di beni e servizi destinabili alla vendita è dato dagli introiti ottenuti dalla vendita di tali prodotti mentre il valore dell'altra sua produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita è ottenuto quale differenza tra il valore della sua produzione complessiva e il valore della sua produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e di beni e servizi per proprio uso finale. Il valore degli introiti percepiti dalla vendita a prezzi economicamente non significativi di altri beni e servizi non prodotti per il mercato resta quale parte del valore dell'altra sua produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita.

3.57.

Per alcuni tipi specifici di produzione, in merito al momento di registrazione e alla valutazione della produzione valgono le precisazioni e le eccezioni qui di seguito indicate secondo l'ordine delle sezioni della CPA.

3.58.

A. Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura;

La produzione di prodotti agricoli dovrebbe essere registrata come se avvenisse nel corso dell'interno periodo di produzione (e non semplicemente quando si miete il raccolto o si macellano gli animali).

I prodotti agricoli in via di maturazione, gli alberi da legname e il patrimonio ittico o zootecnico destinato all'alimentazione umana dovrebbero essere considerati, durante tale processo di maturazione e sviluppo, scorte di prodotti in corso di lavorazione, per diventare, una volta completato il processo, scorte di prodotti finiti.

3.59.

D. Prodotti trasformati e manufatti;

Allorché un contratto di vendita è stipulato in anticipo per la costruzione, nell'arco di diversi periodi contabili, di un fabbricato o di un'altra opera, la produzione di ciascun periodo è considerata come venduta all'acquirente alla fine del periodo: ossia come investimento fisso dell'acquirente anziché come prodotto in corso di lavorazione del comparto delle costruzioni. La produzione realizzata è considerata come venduta all'acquirente per stadi successivi allorquando questi entra giuridicamente in possesso della produzione. Se nel contratto sono stabiliti pagamenti rateali, il valore della produzione può essere spesso stimato sulla base del valore dei pagamenti rateali effettuati in ciascun periodo. In mancanza di un contratto di vendita, comunque, la produzione incompleta prodotta in ciascun periodo è registrata come in corso di lavorazione.

3.60.

G. Servizi di commercio all'ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa

La produzione dei servizi di commercio all'ingrosso e al dettaglio è misurata sulla scorta dei margini commerciali realizzati sui beni acquistati per essere rivenduti.



Definizione

I margini commerciali corrispondono alla differenza tra il prezzo effettivo, o presunto, spuntato su un bene acquistato per essere rivenduto e il prezzo che dovrebbe essere pagato dal commerciante per sostituire il bene nel momento in cui esso è venduto o altrimenti ceduto.

Per convenzione, i guadagni e le perdite in conto capitale non sono inclusi nei margini commerciali. Tuttavia, nella pratica, le fonti dei dati potrebbero non consentire di distinguere tutti i guadagni e le perdite in conto capitale.

3.61.

H. Servizi di alberghi e ristoranti

Il valore della produzione dei servizi di alberghi, ristoranti e caffè comprende il valore degli alimenti, delle bevande, ecc., consumati.

3.62.

I. Servizi di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni

La produzione dei servizi di trasporto è misurata sulla base dei proventi derivanti dal trasporto di passeggeri o merci. Il trasporto per uso proprio nell'ambito della UAE locale è considerato attività ausiliaria e non è individuato e registrato separatamente.

La produzione dei servizi di magazzinaggio è misurata come il valore di un accrescimento dei prodotti in corso di lavorazione: come produzione aggiuntiva nel senso di trasporto nel tempo (ad esempio, il magazzinaggio per conto di altre UAE locali) o di trasformazione fisica (ad esempio, nel caso dell'invecchiamento del vino).

La produzione dei servizi delle agenzie viaggi è misurata come il valore del compenso del servizio delle agenzie (onorari o commissioni) e non sulla base degli importi totali versati dai viaggiatori alle agenzie. Tali importi potrebbero, ad esempio, includere le spese del trasporto da parte di terzi.

La produzione dei servizi dei tour operator è misurata sulla base degli importi totali a questi versati dai turisti.

I servizi delle agenzie viaggi differiscono dai servizi dei tour operator in quanto le prime si limitano solo all'intermediazione per conto dei viaggiatori mentre i secondi creano un nuovo prodotto, offrono cioè una vacanza che si compone di elementi (ad esempio, viaggio, pernottamento, attività ricreative) i cui prezzi non possono essere individuati dai turisti.

3.63.

J. Servizi di intermediazione finanziaria (sono compresi i servizi di assicurazione e i servizi pensionistici)

La produzione dell'intermediazione finanziaria per la quale non sono addebitate commissioni esplicite è misurata, per convenzione, come la differenza tra il totale dei redditi da capitale ricevuti dall'unità che presta il servizio e il totale degli interessi pagati, esclusi i redditi percepiti su investimenti di fondi propri (in quanto tali redditi non provengono dall'intermediazione finanziaria) ed esclusi, nel caso di attività secondarie di assicurazione da parte di intermediari finanziari, i redditi derivanti dall'investimento delle riserve tecniche di assicurazione. I guadagni e le perdite in conto capitale dovrebbero essere ignorati in sede di misurazione di tale produzione in quanto, in tutto il sistema dei conti, essi sono registrati non già nel conto della produzione bensì in un conto separato (Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività). Lo stesso vale anche per i guadagni in conto capitale su titoli e valute estere degli intermediari specializzati (sebbene i loro guadagni in conto capitale siano generalmente positivi e possano essere considerati da tali intermediari parte delle loro entrate normali). Tuttavia, i margini commerciali sui titoli e sulle valute estere (ossia lo scarto tra i prezzi di acquisto per gli intermediari e i prezzi di acquisto per gli acquirenti) devono essere inclusi nella produzione come nel caso dei commercianti all'ingrosso e al dettaglio. Anche nel caso degli intermediari finanziari potrebbe risultare difficile distinguere tra margini commerciali e guadagni in conto capitale: per tali problemi occorre trovare la migliore soluzione possibile.

La produzione dei servizi di intermediazione finanziaria forniti dalle autorità bancarie centrali dovrebbe essere misurata in modo identico a quella dei servizi prestati da altri intermediari finanziari.

L'attività dei prestatori di fondi che concedono a prestito soltanto fondi propri non è considerata produzione di servizi.

Gli intermediari finanziari possono anche prestare vari servizi finanziari e d'affari per i quali sono addebitati esplicitamente onorari o commissioni: ad esempio, servizi di cambio di valute e servizi di consulenza su investimenti, su acquisti di beni immobili o in materia fiscale. La produzione di tali servizi è calcolata sulla base delle commissioni o degli onorari addebitati.

La produzione dei servizi di assicurazione (compenso del servizio) è misurata come segue:



 

totale dei premi effettivi guadagnati

più

totale dei premi supplementari (pari al reddito derivante dall'investimento delle riserve tecniche di assicurazione)

meno

totale degli indennizzi dovuti

meno

variazione delle riserve matematiche e delle riserve per assicurazioni con utili.

I guadagni e le perdite in conto capitale devono essere ignorati in sede di misurazione della produzione dei servizi di assicurazione: non devono essere considerati redditi derivanti dall'investimento delle riserve tecniche di assicurazione e neppure variazioni delle riserve matematiche e delle riserve per assicurazioni con utili.

Si noti che le riserve tecniche di assicurazione possono essere investite in attività secondarie dell'impresa di assicurazione: ad esempio, la locazione di abitazioni o uffici. In tal caso, il risultato netto di gestione per tali attività secondarie corrisponde a redditi derivanti dall'investimento di riserve tecniche di assicurazione.

Analogamente, la produzione dei servizi pensionistici è misurata come segue:



 

totale dei contributi effettivi di pensione

più

totale dei contributi supplementari (pari al reddito derivante dall'investimento delle riserve tecniche dei fondi pensione)

meno

prestazioni dovute

meno

variazione delle riserve matematiche.

3.64.

K. Servizi immobiliari, di noleggio e imprenditoriali

La produzione dei servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari dovrebbe essere valutata al valore stimato del canone di affitto che un locatario dovrebbe pagare per lo stesso alloggio, tenendo conto di fattori quali l'ubicazione, le strutture cui si può avere accesso nelle vicinanze, ecc., nonché delle dimensioni e della qualità dell'abitazione stessa. Per i garage separati dalle abitazioni, utilizzati dai proprietari per consumo finale in connessione con l'uso dell'alloggio, deve essere effettuata una stima simile. Nessuna stima va invece operata per i garage utilizzati dai loro proprietari esclusivamente per parcheggiare l'auto nelle vicinanze del posto di lavoro. Il valore locativo delle abitazioni all'estero occupate dai rispettivi proprietari — ad esempio, case di vacanze — non dovrebbe essere registrato come produzione interna bensì come importazioni di servizi e il corrispondente risultato netto di gestione come reddito primario percepito dal resto del mondo. Analoghe registrazioni andrebbero eseguite per le abitazioni occupate dai proprietari non residenti. Nel caso degli appartamenti in multiproprietà, va registrata una quota del compenso del servizio.

La produzione dei servizi immobiliari per fabbricati non residenziali è misurata sulla base del valore dei canoni di affitto dovuti.

La produzione dei servizi di leasing operativo (locazione di macchine o attrezzature, ecc.) è misurata sulla base del valore del canone di locazione che il locatario corrisponde al locatore. Tale tipo di leasing va nettamente distinto dal leasing finanziario, il quale rappresenta un sistema di finanziamento dell'acquisto di beni attraverso la concessione di un prestito dalla società locatrice al locatario. Nel caso del leasing finanziario i canoni periodici sono costituiti (principalmente) da una quota di rimborso di capitale e una quota di interessi e il valore dei servizi è minimo rispetto al totale dei canoni corrisposti (cfr. allegato II. «Leasing e vendite rateali di beni durevoli»).

Per le attività di ricerca e sviluppo (R&S) dovrebbe essere distinta una UAE locale separata. Qualora ciò non fosse possibile, tutta la R&S di entità significativa (rispetto all'attività principale) dovrebbe essere registrata come attività secondaria della UAE locale.

La produzione dei servizi di R&S è misurata come segue:

a) la R&S effettuata da laboratori o istituti di ricerca commerciali specializzati è valutata sulla base dei proventi delle vendite, contratti, commissioni, onorari, ecc., secondo la procedura solita;

b) la produzione della R&S destinata ad essere utilizzata nella stessa impresa dovrebbe, in teoria, essere valutata con riferimento ai prezzi base stimati che sarebbero pagati se la ricerca venisse effettuata all'esterno; in pratica, tuttavia, essa dovrà essere probabilmente valutata sulla base del totale dei costi di produzione;

c) la R&S svolta da unità della pubblica amministrazione, università, istituti di ricerca senza scopo di lucro, ecc., costituisce normalmente altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita ed è pertanto valutata sulla base dei costi di produzione. I proventi dalla vendita di R&S da parte dei produttori che non producono per il mercato devono essere registrati quali introiti dalla produzione secondaria di beni e servizi destinabili alla vendita.

La spesa per R&S dovrebbe essere distinta da quella per l'istruzione e la formazione. Essa non comprende i costi di sviluppo di software quale attività principale o secondaria. Tuttavia, il loro trattamento contabile è quasi identico; l'unica differenza consiste nel fatto che il software è considerato un bene immateriale prodotto e non è brevettato.

3.65.

L. Servizi di pubblica amministrazione e difesa e i servizi di assicurazione sociale obbligatoria

I servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria sono sempre erogati quali altri servizi non destinabili alla vendita e devono pertanto essere valutati come tali.

3.66.

M. Servizi di istruzione;

Per i servizi di istruzione e i servizi sanitari può risultare spesso necessario tracciare precise linee di demarcazione tra i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e i produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita, nonché tra le rispettive produzioni. Ad esempio, per alcuni tipi di istruzione e di assistenza medica, i prezzi praticati dalle istituzioni pubbliche (o da altre istituzioni grazie a contributi specifici) possono essere irrisori mentre per altri tipi di istruzione e per cure mediche particolari possono essere applicate tariffe commerciali. Un altro caso assai comune è quello in cui il medesimo tipo di servizio (ad esempio, l'istruzione superiore) è fornito, da una parte, dall'amministrazione pubblica (o da un suo intermediario) e, dall'altra, da istituti a carattere commerciale. Tra i prezzi praticati e la qualità dei servizi si rilevano pertanto differenze a volte anche marcate.

I servizi di istruzione e sanitari non comprendono le attività di R&S; i servizi sanitari non comprendono l'istruzione in campo sanitario impartita, ad esempio, presso cliniche universitaire.

3.67.

O. Altri servizi pubblici, sociali e personali

La produzione di libri, supporti registrati, film, software, nastri, dischi, ecc., avviene in due stadi e così pure, di conseguenza, la sua misurazione.

(1) La produzione dell'originale di un'opera artistica, letteraria o di intrattenimento — un bene immateriale — è misurata sulla scorta del prezzo pagato, se l'originale è venduto, o sulla scorta dei prezzi base pagati per originali simili, dei loro costi di produzione o del valore scontato dei proventi previsti dall'utilizzazione di tale originale nella produzione, se esso non è venduto.

(2) Il proprietario di tale bene può utilizzarlo direttamente oppure può produrre copie in periodi successivi. Se il proprietario ha autorizzato altri produttori ad utilizzare l'originale nella produzione, i proventi, le commissioni, le royalty, ecc., che egli percepisce in forza della licenza concessa costituiscono la sua produzione di servizi. Tuttavia, la vendita del bene immateriale costituisce un investimento fisso negativo.

3.68.

P. Servizi domestici presso le famiglie

La produzione dei servizi domestici prodotti impiegando personale retribuito è valutata, per convenzione, sulla base dei redditi da lavoro dipendente corrisposti; questi comprendono qualsiasi retribuzione in natura quali vitto o alloggio.

3.69.



Definizione

I consumi intermedi rappresentano il valore dei beni e dei servizi consumati quali input in un processo di produzione, escluso il capitale fisso il cui consumo è registrato come ammortamento. I beni e i servizi possono essere trasformati oppure esauriti nel processo produttivo.

3.70.

I consumi intermedi comprendono i seguenti casi limite:

a) il valore di tutti i beni o servizi utilizzati quali input nelle attività ausiliarie: ad esempio, le attività di acquisto, di vendita, di marketing, di elaborazione dati, di trasporto, di immagazzinamento e di manutenzione, le attività contabili, in materia di sicurezza, ecc.; tali beni e servizi non sono distinti da quelli consumati nelle attività principali (o secondarie) di una UAE locale;

b) il valore dei beni e servizi ricevuti da un'altra UAE locale della stessa unità istituzionale (soltanto se soddisfano la definizione generale di cui al paragrafo 3.69);

c) i costi di utilizzo di beni presi in locazione: ad esempio, il leasing operativo di macchine o automobili;

d) le quote di associazione, i contributi o i diritti versati ad associazioni professionali senza scopo di lucro;

e) gli elementi non considerati investimenti lordi, quali:

(1) piccoli utensili non costosi impiegati per operazioni relativamente semplici, quali seghe, martelli, cacciaviti e altri utensili, e piccoli apparecchi come le calcolatrici tascabili; per convenzione, nel SEC, tutte le spese per tali beni durevoli il cui costo non supera i 500 ecu (a prezzi del 1995) per ciascun bene (o, se acquistati in grandi quantitativi, per l'importo totale dell'acquisto) dovrebbero essere registrate come consumi intermedi;

(2) la normale manutenzione ordinaria e le riparazioni di beni utilizzati nella produzione;

(3) le armi da guerra e le attrezzature necessarie per utilizzarle (escluse le armi leggere o i veicoli corazzati acquisiti dai corpi di polizia e di sicurezza, considerati investimenti fissi lordi);

(4) i servizi di ricerca e sviluppo, di formazione del personale, di ricerche di mercato e simili, acquistati da una agenzia esterna o prestati da una UAE locale distinta della stessa unità istituzionale;

f) gli importi corrisposti per l'utilizzo di beni immateriali non prodotti come brevetti, marchi di fabbrica, ecc. (esclusi gli esborsi per l'acquisto di tali diritti di proprietà che sono considerati acquisizioni di beni immateriali non prodotti);

g) le spese sostenute dai lavoratori dipendenti — e rimborsate dai loro datori di lavoro — per beni necessari alla produzione dei datori di lavoro, come gli obblighi contrattuali di acquistare per conto proprio utensili o indumenti di sicurezza;

h) le spese sostenute dai datori di lavoro a beneficio proprio oltre che dei loro dipendenti perché necessarie per la produzione dei datori di lavoro; esempi:

(1) rimborso ai dipendenti delle spese di viaggio, di trasferta, di trasloco e di rappresentanza da questi sostenute nell'esercizio delle loro funzioni;

(2) spese per accrescere il confort sul posto di lavoro;

(un elenco più ampio è presentato nei paragrafi relativi ai redditi da lavoro dipendente (D.1));

i) i costi del servizio di assicurazione contro i danni sostenuti dalle UAE locali (si veda anche l'allegato III. «Assicurazioni»): al fine di registrare tra i consumi intermedi soltanto il compenso del servizio, dai premi di assicurazione pagati occorre dedurre, ad esempio, gli indennizzi versati e la variazione netta delle riserve matematiche; quest'ultima può essere attribuita alle UAE locali in proporzione ai premi versati;

j) solo per il totale dell'economia: tutti i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente, prestati da produttori residenti.

3.71.

Dai consumi intermedi sono esclusi:

a) i beni considerati investimenti lordi, quali:

(1) oggetti di valore;

(2) prospezioni minerarie;

(3) miglioramenti di rilievo che superano di gran lunga quelli richiesti semplicemente per conservare in buono stato i beni: ad esempio, rinnovi, ricostruzioni o ampliamenti;

(4) software acquistato o prodotto per uso proprio:

b) le spese dei datori di lavoro considerate retribuzioni lorde in natura (cfr. paragrafo 4.05);

c) la fruizione da parte di unità di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita o per proprio uso finale di servizi collettivi erogati dalle amministrazioni pubbliche (considerati spesa per consumi collettivi delle amministrazioni pubbliche);

d) i beni e i servizi prodotti e consumati nel corso dello stesso periodo contabile e nell'ambito della stessa UAE locale (che non sono neppure registrati come produzione);

e) i pagamenti alle amministrazioni pubbliche a titolo di tributi e per ottenere il rilascio di licenze, considerati imposte sulla produzione (cfr. paragrafi 4.79 e 4.80).

3.72.

I prodotti utilizzati per i consumi intermedi dovrebbero essere registrati e valutati nel momento in cui entrano nel processo di produzione. Essi devono essere valutati ai prezzi di acquisto correnti in quel momento per prodotti o servizi simili.

3.73.

Di solito, nella pratica, le unità produttrici non registrano direttamente l'impiego effettivo dei beni nella produzione. Esse registrano gli acquisti di beni destinati ad essere utilizzati quali input e le variazioni delle quantità di tali beni figuranti fra le scorte. I consumi intermedi devono pertanto essere stimati deducendo dagli acquisti la variazione delle scorte di input (per la corretta valutazione di quest'ultima si vedano i paragrafi 3.120-3.124).

3.74.

Sono utilizzati due concetti di consumi finali:

a) spesa per consumi finali (P.3);

b) consumi finali effettivi (P.4).

La spesa per consumi finali è un concetto che si riferisce alla spesa di un settore per beni e servizi di consumo. Per contro, i consumi finali effettivi si riferiscono all'acquisizione di beni e servizi di consumo da parte di un settore. La differenza fra i due concetti sta nel trattamento riservato a taluni beni e servizi che sono finanziati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie ma che sono forniti alle famiglie come trasferimenti sociali in natura.

3.75.



Definizione

La spesa per consumi finali è costituita dalla spesa sostenuta dalle unità istituzionali residenti per beni o servizi utilizzati per il diretto soddisfacimento di desideri o bisogni individuali o di bisogni collettivi dei membri della collettività. La spesa per consumi finali può essere sostenuta all'interno del paese o all'estero.

3.76.

La spesa per consumi finali delle famiglie comprende i seguenti casi limite:

a) servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari;

b) redditi in natura, quali:

(1) beni e servizi ricevuti quale reddito in natura dai lavoratori dipendenti;

(2) beni o servizi prodotti da imprese non costituite in società appartenenti alle famiglie, destinati ad essere consumati dai componenti delle famiglie: ad esempio, prodotti alimentari e altri prodotti agricoli, servizi di abitazione per alloggi occupati dai rispettivi proprietari e servizi domestici prodotti impiegando personale retribuito (domestici, cuochi, giardinieri, autisti, ecc.);

c) beni e servizi non considerati consumi intermedi, quali:

(1) l'occorrente per le piccole riparazioni e la decorazione interna delle abitazioni normalmente effettuate dai locatari come pure dai proprietari;

(2) l'occorrente per la riparazione e la manutenzione di beni di consumo durevoli compresi i veicoli;

d) beni e servizi non considerati investimenti, in particolare i beni di consumo durevoli che continuano ad assolvere la loro funzione in numerosi periodi contabili; sono inclusi i trasferimenti di proprietà di alcuni beni durevoli da una impresa a una famiglia (cfr. operazioni su beni usati, paragrafo 3.148);

e) servizi finanziari addebitati direttamente;

f) servizi di assicurazione per l'ammontare del compenso del servizio implicito (cfr. paragrafo 3.63);

g) servizi pensionistici per l'ammontare del compenso del servizio implicito (cfr. paragrafo 3.63);

h) esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere il rilascio di licenze, permessi, ecc., considerati acquisti di servizi (cfr. paragrafi 4.79 e 4.80);

i) l'acquisto di prodotti a prezzi economicamente non significativi: ad esempio, biglietti di ingresso a un museo (cfr. paragrafo 3.45).

3.77.

La spesa per consumi finali delle famiglie non comprende:

a) i trasferimenti sociali in natura come le spese inizialmente sostenute dalle famiglie ma successivamente rimborsate dagli enti di sicurezza sociale, quali ad esempio talune spese mediche;

b) i beni e i servizi considerati consumi intermedi o investimenti lordi:

(1) la spesa sostenuta per ragioni di lavoro dalle famiglie proprietarie di imprese non costituite in società: ad esempio, per beni durevoli quali veicoli, mobili o apparecchiature elettriche (investimenti fissi lordi) o anche per beni non durevoli come i combustibili (consumi intermedi);

(2) la spesa sostenuta da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari per opere di decorazione, manutenzione e riparazione diverse da quelle normalmente eseguite dai locatari (considerata consumo intermedio nella produzione di servizi di abitazione);

(3) l'acquisto di una abitazione (considerato investimento fisso lordo);

(4) la spesa per oggetti di valore (considerato investimento fisso lordo);

c) i beni e i servizi con riferimento ad acquisizioni di attività non prodotte, in particolare l'acquisto di terreni;

d) tutti gli esborsi sostenuti dalle famiglie da considerare come imposte, quali i tributi pagati per il possesso di veicoli, natanti o aeromobili o per ottenere il rilascio di licenze di caccia o pesca (cfr. paragrafi 4.79 e 4.80);

e) le quote di associazione, in contributi e i diritti versati dalle famiglie alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, quali sindacati, enti professionali, associazioni dei consumatori, associazioni religiose e associazioni sociali, culturali, ricreative e sportive;

f) trasferimenti volontari in denaro o in natura dalle famiglie a enti di beneficenza o ad organizzazioni di aiuto e assistenza.

3.78.

La spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprende due categorie distinte:

a) il valore dei beni e dei servizi prodotti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie diversi da investimenti per uso proprio e diversi dalla spesa delle famiglie e di altre unità;

b) gli acquisti da parte delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie dei beni e dei servizi, prodotti da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, forniti — senza alcuna trasformazione, a titolo di trasferimenti sociali in natura — alle famiglie per essere da queste consumati.

▼M2

3.79.

La spesa per consumi finali (P.3) delle amministrazioni pubbliche comprende due categorie di spesa, simili a quelle delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie:

a) il valore dei beni e servizi prodotti dalle amministrazioni pubbliche stesse (P.1) eccezion fatta per la produzione di beni e servizi per proprio uso finale (corrispondente a P.12), la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) ed i pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131);

b) gli acquisti da parte delle amministrazioni pubbliche di beni e servizi, prodotti da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, forniti — senza alcuna trasformazione — alle famiglie a titolo di trasferimenti sociali in natura (D.6311 + D.63121 + D.63131). Ciò implica che le amministrazioni pubbliche si limitano a pagare i beni e i servizi che i venditori forniscono alle famiglie.

▼B

3.80.

Le società non sostengono una spesa per consumi finali. I beni o i servizi dello stesso tipo di quelli utilizzati alle famiglie per i loro consumi finali, acquistati dalle società, sono utilizzati come consumi intermedi oppure sono forniti ai dipendenti a titolo di redditi da lavoro in natura, ossia come spesa per consumi finali imputata delle famiglie. Anche nel caso in cui esse, per esempio attraverso la pubblicità, finanzino i consumi individuali, tale spesa è considerata intermedia.

3.81.



Definizione

I consumi finali effettivi sono costituiti dai beni o dai servizi acquisiti dalle unità istituzionali residenti per il soddisfacimento diretto di bisogni umani, siano essi individuali o collettivi.

3.82.



Definizione

I beni e i servizi per consumi individuali («beni e servizi individuali») sono acquisiti da una famiglia e utilizzati per il soddisfacimento dei desideri e dei bisogni dei componenti di tale famiglia. I beni e i servizi individuali presentano le seguenti caratteristiche:

a)  deve essere possibile osservare e registrare l'acquisizione del bene o del servizio da parte di una singola famiglia o di un suo componente ed anche il momento in cui essa si è verificata;

b)  la famiglia deve aver assentito alla fornitura del bene o servizio e deve intraprendere ogni azione necessaria per renderla possibile: ad esempio, frequentando una scuola o recandosi in ospedale;

c)  il bene o il servizio deve avere natura tale che la sua acquisizione da parte di una famiglia o di una persona, o anche di un ristretto numero di persone, ne precluda l'acquisto ad altre famiglie o persone.

3.83.



Definizione

I servizi per consumi collettivi («servizi collettivi») sono forniti simultaneamente a tutti i membri della collettività oppure a tutti i membri di una particolare categoria della collettività, ad esempio a tutte le famiglie che vivono in una determinata regione. I servizi collettivi presentano le seguenti caratteristiche:

a)  possono essere erogati contemporaneamente a ogni membro della collettività o a particolari categorie della collettività, come i residenti in una particolare regione o località;

b)  la fruizione di tali servizi è normalmente passiva e non richiede l'esplicito assenso o l'attiva partecipazione di tutti gli individui in questione;

c)  l'erogazione di un servizio collettivo a favore di un unico individuo non riduce la quantità disponibile per gli altri membri della collettività o di una categoria specifica di persone. Non c'è antagonismo per la sua acquisizione.

3.84.

La spesa per consumi finali delle famiglie è interamente individuale. Per convenzione, tutti i beni e i servizi forniti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono considerati individuali.

▼M6

3.85.

Per i beni e i servizi forniti dalle amministrazioni pubbliche, la linea di demarcazione tra beni e servizi collettivi e beni e servizi individuali è tracciata sulla base della Classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG).

Per convenzione, tutta la spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche in ciascuna delle seguenti categorie dovrebbe essere considerata spesa per consumi individuali:

a) 

7.1 Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

7.2 Servizi ambulatoriali

7.3 Servizi ospedalieri

7.4 Servizi di sanità pubblica

b) 

8.1 Servizi ricreativi e sportivi

8.2 Servizi culturali

c) 

9.1 Istruzione prescolastica ed elementare

9.2 Istruzione secondaria

9.3 Istruzione postsecondaria non universitaria

9.4 Istruzione universitaria

9.5 Istruzione non definibile per livello

9.6 Servizi sussidiari dell'istruzione

d) 

10.1 Malattia e invalidità

10.2 Vecchiaia

10.3 Superstiti

10.4 Famiglia e figli

10.5 Disoccupazione

10.6 Abitazione

10.7 Emarginazione sociale n.c.a.

La spesa per consumi individuali delle amministrazioni pubbliche corrisponde in alternativa alla divisione 14 della COICOP, in cui figurano i seguenti gruppi:

14.1 Abitazione (equivalente al gruppo COFOG 10.6)

14.2 Sanità (equivalente ai gruppi COFOG 07.1-07.4)

14.3 Ricreazione e cultura (equivalente ai gruppi COFOG 08.1 e 08.2)

14.4 Istruzione (equivalente ai gruppi COFOG 09.1-09.6)

14.5 Protezione sociale (equivalente ai gruppi COFOG 10.1-10.5 e al gruppo 10.7).

La spesa per consumi collettivi corrisponde alla parte restante della spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche.

Secondo la classificazione COFOG tale spesa è rappresentata da:

a) Servizi generali delle amministrazioni pubbliche (divisione 01);

b) Difesa nazionale (divisione 02);

c) Pubblica sicurezza e ordine pubblico (divisione 03);

d) Questioni economiche (divisione 04);

e) Tutela ambientale (divisione 05);

f) Abitazioni e assetto territoriale (divisione 06);

g) Amministrazione generale, regolamentazione, diffusione di informazioni generali e di statistiche (tutte le divisioni);

h) Ricerca e sviluppo (tutte le divisioni).

▼B

3.86.

Le relazioni tra i vari concetti utilizzati sono evidenziati nel prospetto che segue:



 

Settore che sostiene la spesa

 

Amministrazioni pubbliche

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Totale degli acquisti

Consumi individuali

X

(= Trasferimenti sociali in natura)

X

(= Trasferimenti sociali in natura)

X

Consumi finali effettivi individuali delle famiglie

Consumi collettivi

X

0

0

Consumi finali effettivi collettivi delle amministrazioni pubbliche

Totale

Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche

Spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Spesa per consumi finali delle famiglie

Consumi finali effettivi = Totale della spesa per consumi finali

3.87.

La spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie è interamente, per convenzione, individuale. Di conseguenza, il totale dei consumi finali effettivi è pari alla somma dei consumi finali effettivi delle famiglie e dei consumi finali effettivi delle amministrazioni pubbliche.

3.88.

Per convenzione, non vi sono trasferimenti sociali in natura con il resto del mondo (anche se siffatti trasferimenti esistono in termini monetari). Di conseguenza, il totale dei consumi finali effettivi è pari al totale della spesa per consumi finali.

3.89.

Come specificato nel capitolo 1, i beni e i servizi sono generalmente registrati nel momento in cui insorge la passività, ossia allorché l'acquirente diventa debitore del venditore. Ciò significa che la spesa per un bene deve essere registrata nel momento in cui è trasferita la proprietà di tale bene e che le spesa per un servizio è registrata nel momento in cui è completata la prestazione del servizio.

3.90.

La spesa per beni acquistati nell'ambito di operazioni di vendita rateale o simili (come anche di leasing finanziario) va registrata nel momento in cui il bene è consegnato anche se in tale momento non si ha giuridicamente trasferimento della proprietà.

3.91.

Il consumo per uso proprio dovrebbe essere registrato nel momento in cui sono prodotti i beni e i servizi destinati all'autoconsumo.

3.92.

La spesa per consumi finali delle famiglie è registrata al prezzo di acquisto, ossia al prezzo che l'acquirente paga effettivamente per i prodotti al momento dell'acquisto. Una definizione più precisa è fornita al paragrafo 3.06.

3.93.

I beni e i servizi forniti come redditi da lavoro in natura sono valutati ai prezzi base se sono prodotti dai datori di lavoro e ai prezzi di acquisto dei datori di lavoro se sono da questi acquistati.

3.94.

I beni o i servizi destinati all'autoconsumo sono valutati ai prezzi base.

3.95.

La spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, per servizi di loro produzione, è registrata nel momento in cui essi sono prodotti, il quale coincide anche con il momento della prestazione di tali servizi da parte delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Quanto alla spesa per consumi finali per i beni e i servizi forniti tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, il momento di registrazione è il momento della consegna.

▼M2

3.96.

La spesa per consumi finali (P.3) delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie è pari alla somma della rispettiva produzione (P.1), più la spesa per prodotti forniti alle famiglie tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita — facente parte dei trasferimenti sociali in natura (D.6311 + D.63121 + D.63131) — meno i pagamenti da parte di altre unità — Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) e pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131) — meno la produzione di beni e servizi per proprio uso finale (corrispondente a P.12).

▼B

3.97.

I beni e i servizi sono acquistati dalle unità istituzionali allorché esse diventano i nuovi proprietari dei beni o allorché è completata la consegna a tali unità dei beni o dei servizi.

3.98.

Gli acquisti — consumi finali effettivi — sono valutati ai prezzi di acquisto per le unità che sostengono la spesa.

I trasferimenti in natura diversi dai trasferimenti sociali in natura delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono trattati come se fossero trasferimenti in denaro. Di conseguenza, i valori dei beni o dei servizi sono effettivamente registrati come spesa dalle unità istituzionali o dai settori che li acquistano.

3.99.

I valori dei due aggregati della spesa per consumi finali e dei consumi finali effettivi sono identici. Pertanto i beni e i servizi acquisiti dalle famiglie residenti attraverso trasferimenti sociali in natura sono valutati agli stessi prezzi a cui essi sono valutati negli aggregati di spesa.

3.100.

Gli investimenti lordi comprendono:

a) gli investimenti fissi lordi (P.51);

b) la variazione delle scorte (P.52);

c) le acquisizioni meno le cessioni di oggetti di valore (P.53).

3.101.

Gli investimenti lordi includono gli ammortamenti. Gli investimenti netti si ottengono deducendo dagli investimenti lordi gli ammortamenti.

3.102.



Definizione

Gli investimenti fissi lordi sono costituiti dalle acquisizioni, al netto delle cessioni, di capitale fisso effettuate dai produttori residenti durante un periodo di tempo determinato, più taluni incrementi di valore dei beni materiali non prodotti realizzati mediante l'attività produttiva delle unità di produzione o istituzionali. Il capitale fisso consiste dei beni materiali o immateriali che rappresentano il prodotto dei processi di produzione, i quali sono utilizzati più volte o continuamente nei processi di produzione per più di un anno.

3.103.

Gli investimenti fissi lordi comprendono valori sia positivi sia negativi:

a) valori positivi:

(1) beni nuovi o usati acquistati;

(2) beni prodotti e destinati dal produttore a uso proprio (compresa la produzione di capitale fisso per uso proprio non ancora completata o non pienamente matura);

(3) beni nuovi o usati acquistati mediante baratto;

(4) beni nuovi o usati ricevuti come trasferimenti in conto capitale in natura;

(5) beni nuovi o usati acquistati dall'utilizzatore con operazioni di leasing finanziario;

(6) miglioramenti di rilievo apportati a beni e a monumenti storici esistenti;

(7) crescita naturale delle risorse biologiche coltivate che generano ripetutamente nuovi prodotti;

b) valori negativi (ossia cessioni di beni registrate come acquisizioni negative);

(1) beni usati venduti;

(2) beni usati ceduti mediante baratto;

(3) beni usati ceduti come trasferimenti in conto capitale in natura.

3.104.

Le cessioni di beni non comprendono:

a) gli ammortamenti (che includono i normali danni accidentali previsti);

b) le perdite eccezionali come quelle dovute a siccità o ad altre calamità naturali (registrate come altre variazioni di volume delle attività).

3.105.

Si possono distinguere i seguenti tipi di investimenti fissi lordi:

a) acquisizioni, meno cessioni, di beni materiali prodotti:

(1) abitazioni;

(2) fabbricati non residenziali e altre opere;

(3) impianti e macchinari;

(4) coltivazioni e allevamenti (ad esempio, alberi e bestiame);

b) acquisizioni, meno cessioni, di beni immateriali prodotti:

(1) prospezioni minerarie;

(2) software;

(3) originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento;

(4) altri beni immateriali prodotti;

c) miglioramenti di rilievo apportati a beni materiali non prodotti, in particolare quelli riguardanti i terreni (benché sia esclusa l'acquisizione di attività non prodotte);

d) costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte, come i terreni e le attività brevettate (è tuttavia esclusa l'acquisizione di tali attività).

3.106.

Tra i miglioramenti di rilievo apportati ai terreni figurano:

a) la sottrazione di terreni al mare mediante la costruzione a questo scopo di dighe e argini;

b) il diboscamento di terreni, l'eliminazione di pietre, ecc., onde poter utilizzare per la prima volta i terreni per la produzione;

c) la bonifica di paludi o l'irrigazione di terreni aridi mediante la costruzione di argini, fossati e canali d'irrigazione;

d) la prevenzione di inondazioni o di fenomeni di erosione da parte del mare o di fiumi mediante la costruzione di frangiflutti, dighe marittime o di argini di piena.

Tali attività possono portare alla creazione di grandi opere nuove, come dighe marittime e argini di piena, che non sono tuttavia utilizzate direttamente per produrre altri beni e servizi come la maggior parte delle opere di ingegneria civile. La loro costruzione è intrapresa per ottenere terreni migliori o più estesi e sono questi ultimi — una attività non prodotta — ad essere necessari per la produzione. Ad esempio, una diga costruita per produrre elettricità ha una funzione ben diversa da quella di una diga costruita per proteggere i terreni dal mare. Soltanto la costruzione di quest'ultimo tipo di diga deve essere classificata tra i miglioramenti apportati ai terreni.

3.107.

Gli investimenti fissi lordi comprendono i seguenti casi limite:

a) le acquisizioni di case galleggianti, chiatte, case viaggianti e caravan utilizzati quali residenza delle famiglie e le acquisizioni di eventuali strutture annesse, come i garage;

b) le strutture e le attrezzature utilizzate dai militari — simili a quelle utilizzate dai civili — quali campi d'aviazione, banchine, strade e ospedali;

c) le armi leggere e i veicoli corrazzati utilizzati da unità non militari;

d) le variazioni della consistenza del bestiame utilizzato per la produzione su più anni, quale il bestiame da riproduzione, il bestiame da latte, gli ovini allevati per la lana e gli animali da tiro;

e) le variazioni degli alberi coltivati per più anni, quali gli alberi da frutto, le viti, gli alberi della gomma, le palme, ecc.;

f) i miglioramenti apportati ai beni usati che non si possono configurare come attività di riparazione e manutenzione ordinaria;

g) l'acquisto di beni mediante operazioni di leasing finanziario.

3.108.

Non sono da considerare come investimenti fissi lordi:

a) le operazioni incluse tra i consumi intermedi, come:

(1) gli acquisti di piccoli utensili ai fini della produzione (cfr. paragrafo 3.70, lettera e));

(2) le riparazioni e la manutenzione ordinaria;

(3) gli acquisti di armi da guerra e dei relativi sistemi di supporto;

(4) gli acquisti di beni da utilizzare nel quadro di un contratto di leasing operativo (si veda anche l'allegato II. «Leasing e vendite rateali di beni durevoli»);

b) le operazioni registrate come variazione delle scorte;

(1) animali da macello, compreso il pollame;

(2) alberi da legname (prodotti in corso di lavorazione);

c) gli impianti e i macchinari acquistati dalle famiglie per consumi finali (spesa per consumi finali);

d) i guadagni e le perdite in conto capitale su capitale fisso (altre variazioni delle attività);

e) le perdite su capitale fisso dovute a catastrofi (altre variazioni delle attività): ad esempio, distruzione di coltivazioni e morìa di bestiame a seguito di epidemie (non normalmente coperte da assicurazione) o danni dovuti a inondazioni, tempeste di vento o incendi boschivi (cfr. capitolo 6).

3.109.

Gli investimenti fissi lordi nella forma di miglioramenti apportati a beni usati devono essere classificati con le acquisizioni di nuovi beni dello stesso tipo.

3.110.

I beni immateriali prodotti sono normalmente costituiti da nuove informazioni, conoscenze specializzate, ecc., e comprendono:

a) le prospezioni minerarie, inclusi i costi di trivellazioni di prova, rilievi aerei o altre indagini, costi di trasporto, ecc.;

b) il software e le vaste basi di dati da utilizzare nella produzione per più di un anno;

c) gli originali di opere letterarie e artistiche: manoscritti, interpretazioni, modelli, film, registrazioni sonore, ecc.

3.111.

Sia per il capitale fisso sia per le attività non finanziarie non prodotte, i costi di trasferimento della proprietà sostenuti dai nuovi proprietari comprendono:

a) gli oneri sopportati per la consegna del bene (nuovo o usato) nel luogo e nel momento fissati: spese di trasporto, di installazione, di montaggio, ecc.;

b) gli oneri corrisposti o le commissioni versate, come gli onorari riconosciuti ad agrimensori, ingegneri, avvocati, periti, ecc., e le commissioni pagate alle agenzie immobiliari, banditori, ecc.;

c) le imposte che il nuovo proprietario deve pagare per il trasferimento della proprietà dei beni.

Tutti i suddetti costi devono essere registrati come investimenti fissi lordi dal nuovo proprietario. Si noti che le imposte devono essere considerate imposte sui servizi di intermediari e non imposte sui beni acquistati.

3.112.

Gli investimenti fissi lordi sono registrati nel momento in cui la proprietà dei beni è trasferita all'unità istituzionale che intende utilizzarli nella produzione.

Devono essere previste eccezioni a tale regola generale nel caso di:

a) leasing finanziario (in tal caso, il trasferimento della proprietà è imputato);

b) investimenti fissi per uso proprio.

I beni acquisiti nell'ambito di operazioni di leasing finanziario sono registrati come se l'utilizzatore ne divenisse proprietario allorché ne entra in possesso. Gli investimenti per uso proprio sono registrati nel momento in cui sono prodotti.

3.113.

Gli investimenti fissi lordi sono valutati ai prezzi di acquisto compresi gli oneri di installazione e gli altri costi connessi al trasferimento della proprietà. Se prodotti per uso proprio, sono valutati ai prezzi base di beni simili (ciò che implica una maggiorazione per risultato netto di gestione o reddito misto) o ai costi di produzione se tali prezzi non sono disponibili.

3.114.

Le acquisizioni di beni immateriali prodotti sono valutati in vari modi:

a) per le prospezioni minerarie: ai costi delle perforazioni e delle trivellazioni di prova e ai costi sostenuti per rendere possibile l'esecuzione di test (come rilievi aerei o altre indagini);

b) per il software: al prezzo di acquisto se è acquistato sul mercato o al prezzo base stimato (o ai costi di produzione se ciò non è possibile) se è sviluppato all'interno;

c) per gli originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento: al prezzo pagato dall'acquirente se essi sono venduti oppure al prezzo base pagato per originali simili, ai loro costi di produzione o al valore scontato dei presunti introiti futuri derivanti dalla loro utilizzazione nella produzione, se essi non sono venduti.

3.115.

Le cessioni, tramite vendita, di beni usati sono valutate ai prezzi (base) al netto di ogni costo sostenuto dal venditore per il trasferimento della proprietà.

3.116.

I costi di trasferimento della proprietà possono riguardare sia le attività prodotte, compreso il capitale fisso, sia le attività non prodotte, come i terreni.

Tali costi sono incorporati nei prezzi di acquisto nel caso delle attività prodotte. Devono invece essere distinti dagli acquisti e dalle vendite nel caso dei terreni e delle altre attività non prodotte e devono essere registrati in una rubrica separata nella nomenclatura degli investimenti fissi lordi.

3.117.



Definizione

La variazione delle scorte è misurata come la differenza tra il valore delle entrate nelle scorte e il valore delle uscite dalle scorte e di ogni perdita ricorrente dei beni compresi nelle scorte.

3.118.

Le perdite ricorrenti per deterioramento fisico, danno accidentale o furto possono riguardare tutti i tipi di scorte:

a) perdite di materie prime e prodotti intermedi;

b) perdite nel caso di prodotti in corso di lavorazione;

c) perdite di prodotti finiti;

d) perdite di beni per la rivendita (ad esempio, taccheggio).

3.119.

Le scorte comprendono le seguenti categorie:

a) materie prime e prodotti intermedi

Le materie prime e i prodotti intermedi comprendono tutti i beni destinati a essere utilizzati quali input intermedi nella produzione, inclusi i prodotti di base di cui le amministrazioni pubbliche detengono scorte. Beni quali oro, diamanti, ecc. sono inclusi se destinati ad impieghi industriali o ad altra produzione.

b) prodotti in corso di lavorazione

I prodotti in corso di lavorazione comprendono i prodotti non ancora finiti. Essi sono registrati nelle scorte dei rispettivi produttori e possono assumere forme molto diverse, ad esempio:

(1) prodotti vegetali in via di maturazione;

(2) alberi e bestiame;

(3) fabbricati e altre opere non ultimati (eccetto quelli prodotti nell'ambito di un contratto di vendita stipulato a priori o per uso proprio, considerati investimenti fissi);

(4) altri beni non completati, ad esempio navi e impianti di trivellazione del petrolio;

(5) ricerche condotte ma non ancora concluse in materia giuridica o a fini di consulenza;

(6) produzioni cinematografiche non definitivamente completate;

(7) programmi informatici non definitivamente completati.

I prodotti in corso di lavorazione devono essere registrati per ogni processo produttivo non completato alla fine del periodo in esame. In particolare ciò ha rilevanza per i conti trimestrali, ad esempio per i prodotti agricoli non raccolti entro un trimestre.

Una riduzione dei prodotti in corso di lavorazione si registra allorché è ultimato il processo produttivo: a quel punto tutti i prodotti in corso di lavorazione sono trasformati in prodotti finiti.

c) prodotti finiti

I prodotti finiti che figurano nelle scorte sono quei prodotti che i rispettivi produttori non intendono trasformare ulteriormente prima di cederli (anche se destinati a fungere da input intermedi in altri processi di produzione).

d) beni per la rivendita

I beni per la rivendita sono i prodotti acquistati allo scopo di essere rivenduti nelle stesse condizioni in cui sono stati acquistati.

3.120.

Il momento di registrazione e la valutazione della variazione delle scorte devono essere in sintonia con quelli di altre operazioni sui prodotti. Ciò vale in particolare per i consumi intermedi (ad esempio, per quanto concerne le materie prime e i prodotti intermedi), per la produzione (ad esempio, per i prodotti in corso di lavorazione e per la produzione che utilizza prodotti agricoli immagazzinati) e per gli investimenti fissi lordi (ad esempio, per i prodotti in corso di lavorazione). La coerenza è richiesta anche per i flussi di lavorazione per conto terzi. Ad esempio, se i beni sono trasformati all'estero e ciò implica una variazione fisica considerevole dei beni, questi devono essere inclusi nelle esportazioni (e successivamente nelle importazioni) (cfr. paragrafo 3.135). Tale esportazione è rispecchiata da una concomitante riduzione delle scorte e la conseguente importazione è registrata successivamente quale incremento delle scorte (se i beni non sono immediatamente utilizzati o venduti).

3.121.

La variazione delle scorte deve essere valutata nel momento dell'entrata nelle scorte (per i beni che vi entrano) o nel momento dell'uscita dalle scorte (per i beni che ne escono).

3.122.

I prezzi utilizzati dovrebbero essere coerenti con quelli degli altri flussi, ciò che implica più in particolare che:

a) la produzione di prodotti finiti che entrano nelle scorte dei produttori è valutata come se questi fossero venduti in quel momento ai prezzi base correnti;

b) gli accrescimenti dei prodotti in corso di lavorazione sono valutati con riferimento ai prezzi base correnti stimati dei prodotti finiti;

c) le diminuzioni dei prodotti in corso di lavorazione (come l'uscita dalle scorte quando la produzione è ultimata) sono valutate ai prezzi base correnti dei prodotti non finiti;

d) i beni usciti dalle scorte per la vendita sono valutati ai prezzi base;

e) i beni per la rivendita che entrano nelle scorte dei commercianti all'ingrosso e al dettaglio, ecc., sono valutati ai prezzi di acquisto, stimati o effettivi, del commerciante;

f) i beni per la rivendita usciti dalle scorte sono valutati ai prezzi di acquisto a cui essi possono essere sostituiti al momento della loro uscita (non al momento dell'acquisto).

3.123.

Le perdite a causa di deterioramento fisico, danni accidentali assicurabili o furto sono registrate e valutate come segue:

a) per le materie prime e i prodotti intermedi: come materie prime e prodotti intermedi effettivamente usciti per essere utilizzati nella produzione (consumi intermedi);

b) per i prodotti in corso di lavorazione: quali diminuzioni degli accrescimenti della produzione effettuata nello stesso periodo;

c) per i prodotti finiti e i beni per la rivendita: come uscite dalle scorte ai prezzi correnti di beni non deteriorati.

3.124.

Nei precedenti paragrafi è stata descritta la valutazione concettualmente corretta di ciascuna operazione individuale di entrata nelle scorte e di uscita dalle scorte, necessaria per salvaguardare la coerenza con la valutazione della produzione, dei consumi intermedi e dei consumi finali. Nella realtà risulta spesso troppo difficile applicare tali concetti e occorre procedere a stime:

a) se le variazioni del volume delle scorte sono relativamente regolari, un metodo pratico che si avvicina al principio di valutazione teorico consiste nel moltiplicare la variazione di volume delle scorte per i prezzi medi del periodo (prezzi di acquisto per le scorte detenute dagli utilizzatori o dai commercianti all'ingrosso o al dettaglio, prezzi base per le scorte detenute dai rispettivi produttori);

b) se i prezzi dei beni in questione restano relativamente costanti, fluttuazioni anche forti del volume delle scorte possono non inficiare una semplice stima, ossia la moltiplicazione della variazione di volume per il prezzo medio;

c) se tanto il volume quanto i prezzi delle scorte variano sensibilmente nel corso del periodo contabile, si rendono necessari metodi di stima più sofisticati: ad esempio, valutazioni trimestrali della variazione delle scorte o ricorso a informazioni a priori sulla distribuzione delle fluttuazioni nel corso del periodo contabile (le fluttuazioni possono essere più ampie alla fine dell'anno civile, nel momento del raccolto, ecc.);

d) se sono disponibili informazioni soltanto sui valori all'inizio e alla fine del periodo (ad esempio nel caso del commercio all'ingrosso o al dettaglio in cui esistono spesso scorte di prodotti molti diversi tra loro), devono anche essere stimate le variazioni di volume tra l'inizio e la fine del periodo: a ciò si può provvedere stimando (presumendo) l'indice di rotazione delle giacenze per tipo di prodotto.

Si noti che le variazioni stagionali di prezzo possono in parte rispecchiare una differenza di qualità: ad esempio, i prezzi delle vendite di liquidazione o i prezzi della frutta e della verdura fuori stagione. Tali variazioni della qualità dovrebbero essere considerate variazioni di volume.

3.125.



Definizione

Gli oggetti di valore sono beni non finanziari, utilizzati solo secondariamente per la produzione o il consumo, che non sono soggetti, in condizioni normali, a deterioramento (fisico) nel tempo e che sono acquistati e detenuti soprattutto come beni rifugio.

3.126.

Gli oggetti di valore comprendono i seguenti tipi di beni:

a) pietre e metalli preziosi, quali diamanti, oro non monetario, platino, argento, ecc.;

b) oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte, quali dipinti, sculture, ecc.;

c) altri oggetti di valore, quali gioielli in pietre e metalli preziosi e oggetti da collezione.

Tali tipi di beni devono essere registrati come acquisizioni o cessioni di oggetti di valore nel caso di:

a) acquisizioni o cessioni di oro non monetario, argento, ecc., da parte delle autorità bancarie (centrali) e di altri intermediari finanziari;

b) acquisizioni o cessioni di tali beni da parte di imprese la cui attività principale o secondaria non riguarda la produzione o il commercio di detti beni; di conseguenza, tali acquisizioni o cessioni non sono incluse nei consumi intermedi o negli investimenti fissi di tali imprese;

c) acquisizioni o cessioni di tali beni da parte delle famiglie; di conseguenza, dette acquisizioni non rientrano nella spesa per consumi finali delle famiglie.

Nel SEC, per convenzione, anche i seguenti casi sono registrati come acquisizioni o cessioni di oggetti di valore:

a) le acquisizioni o le cessioni di tali beni da parte di gioiellieri e di commercianti d'arte (secondo la definizione generale di oggetti di valore, le acquisizioni di tali beni da parte di gioiellieri e di commercianti d'arte dovrebbero essere registrate come variazione delle scorte);

b) le acquisizioni o le cessioni di tali beni da parte di musei (secondo la definizione generale di oggetti di valore, le acquisizioni di tali beni da parte di musei dovrebbero essere registrate come investimenti fissi).

Tale convenzione evita frequenti riclassificazioni tra i tre principali tipi di investimenti: acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore, investimenti fissi e variazione delle scorte (ad esempio, nel caso di operazioni su tali prodotti tra famiglie e commercianti d'arte).

3.127.

La produzione di oggetti di valore è valutata ai prezzi base (si veda anche il paragrafo 3.67 relativo alla produzione di originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento). Tutte le altre acquisizioni di oggetti di valore sono valutate al prezzo di acquisto compresi eventuali onorari di intermediari o commissioni. Tale prezzo comprende anche i margini commerciali se l'acquisto è effettuato presso commercianti. Le cessioni di oggetti di valore sono valutate ai prezzi spuntati dai venditori al netto di commissioni o onorari corrisposti ad agenti o altri intermediari. Prescindendo dalla produzione di oggetti di valore, a livello aggregato, le acquisizioni, al netto delle cessioni, tra settori residenti si elidono, lasciando soltanto i margini degli intermediari o dei commercianti.

3.128.



Definizione

Le esportazioni di beni e servizi costituite dalle operazioni (vendite, baratto o donazioni) sui beni e servizi ceduti da residenti a non residenti.

3.129.



Definizione

Le importazioni di beni e servizi sono costituite dalle operazioni (vendite, baratto o donazioni) sui beni e servizi ceduti da non residenti a residenti.

3.130.

Le importazioni e le esportazioni di beni e servizi non comprendono:

a) le operazioni commerciali delle filiali, ossia:

(1) consegne a non residenti effettuate da filiali non residenti di imprese residenti: ad esempio, le vendite all'estero delle filiali straniere di una multinazionale appartenente a residenti o da questi controllata;

(2) consegne a residenti effettuate da filiali residenti di imprese non residenti: ad esempio, le vendite delle filiali nazionali di una multinazionale straniera:

b) i flussi di reddito primario da e verso il resto del mondo, quali redditi da lavoro dipendente, interessi e redditi da investimenti diretti; i redditi da investimenti diretti possono comprendere una parte non individuabile per la prestazione di vari servizi quali, ad esempio, la formazione di dipendenti, i servizi di gestione e l'utilizzo di brevetti e marchi commerciali;

c) gli acquisti o le vendite di attività finanziarie o di attività non prodotte come i terreni e i brevetti.

3.131.

Le importazioni e le esportazioni di beni e servizi dovrebbero essere ripartite in:

a) scambi intracomunitari;

b) importazioni ed esportazioni da e verso paesi extracomunitari.

Per comodità, parlando di importazioni ed esportazioni ci si riferirà qui di seguito a entrambe.

3.132.

Si hanno importazioni ed esportazioni di beni allorquando vi è un trasferimento della proprietà di beni tra residenti e non residenti (a prescindere che ci sia o meno un corrispondente movimento fisico di beni attraverso le frontiere).

3.133.

Esistono tuttavia quattro casi in cui il principio del trasferimento della proprietà subisce delle modifiche in sede di registrazione delle importazioni e delle esportazioni di beni:

a) leasing finanziario: un trasferimento della proprietà dal locatore al locatario deve essere imputato per i beni oggetto di operazioni di leasing finanziario; la registrazione deve avvenire allorché il locatario entra in possesso dei beni (si veda l'allegato II. «Leasing e vendite rateali di beni durevoli»);

b) consegne tra aziende affiliate (filiali o società controllate o affiliate estere): un trasferimento della proprietà deve essere imputato ogniqualvolta i beni sono oggetto di consegna tra imprese affiliate;

c) beni da sottoporre a lavorazione o a riparazioni significative, registrati sia tra le importazioni sia tra le esportazioni benché non si abbia alcun trasferimento della proprietà;

d) merchanting: non si registrano importazioni o esportazioni se un commerciante o un mediatore in merci acquista beni da non residenti per rivenderli a non residenti entro lo stesso periodo contabile. Si procede analogamente per le operazioni di merchanting effettuate da non residenti.

3.134.

Si ha esportazione di beni senza che i beni stessi varchino la frontiera di un paese nei seguenti casi:

a) i beni prodotti da unità residenti operanti in acque internazionali sono venduti direttamente a non residenti in paesi esteri (petrolio, gas naturale, prodotti della pesca, soccorsi marittimi, ecc.);

b) i mezzi di trasporto o le altre attrezzature mobili non vincolate a una sede fissa non oltrepassano la frontiera del paese esportatore a seguito della loro vendita da parte di un residente a non residenti;

c) i beni vanno perduti o distrutti dopo il trasferimento della proprietà ma prima di varcare la frontiera del paese esportatore.

Casi analoghi riguardano le importazioni di beni.

3.135.

Le importazioni ed esportazioni di beni comprendono le operazioni tra residenti e non residenti in:

a) oro non monetario, ossia oro non usato a fini di politica monetaria;

b) argento, diamanti e altre pietre e metalli preziosi;

c) banconote e monete non in circolazione e titoli non emessi (valutati come beni e non al valore facciale);

d) energia elettrica, gas e acqua;

e) bestiame sospinto attraverso le frontiere;

f) pacchi postali;

g) esportazioni delle amministrazioni pubbliche compresi i beni finanziati da sovvenzioni e prestiti;

h) beni la cui proprietà è acquisita o ceduta da organismi di scorte-cuscinetto;

i) beni consegnati da una impresa residente alle sue filiali non residenti;

j) beni ricevuti da una impresa residente dalle sue filiali non residenti;

k) beni di contrabbando;

l) altre spedizioni non registrate, quali donazioni e spedizioni di importo inferiore al valore minimo stabilito;

m) beni oggetto di lavorazione all'estero allorché ciò implica sostanziali modifiche fisiche di tali beni; beni simili oggetto di lavorazione sul territorio nazionale per conto di non residenti;

n) beni di investimento riparati all'estero allorché ciò implica una mole di lavoro notevole per il loro rifacimento o una rilevante attività di produzione; prodotti simili riparati sul territorio nazionale per conto di non residenti.

3.136.

Le importazioni e le esportazioni di beni non comprendono i seguenti beni che possono tuttavia varcare le frontiere nazionali:

a) beni in transito attraverso un paese;

b) beni in provenienza o diretti a: ambasciate, basi militari o altre enclave di un paese entro le frontiere nazionali di un altro paese;

c) mezzi di trasporto e altre attrezzature mobili che lasciano temporaneamente un paese senza alcun trasferimento della proprietà (ad esempio, apparecchiature trasferite all'estero per realizzare installazioni o nell'ambito di attività di costruzione);

d) apparecchiature ed altri beni inviati all'estero per attività non rilevanti di lavorazione, manutenzione o riparazione;

e) altri beni che lasciano temporaneamente un paese per farvi ritorno generalmente entro meno di un anno nel loro stato originario e senza trasferimento della proprietà (ad esempio, beni inviati all'estero per esposizioni o a scopo di intrattenimento, beni oggetto di operazioni di leasing operativo, comprese le operazioni su diversi anni, merci rese perché non si è realizzata la vendita prevista);

f) beni consegnati in conto deposito, perduti o distrutti dopo aver varcato la frontiera ma prima del trasferimento della loro proprietà.

3.137.

In linea di principio, le importazioni e le esportazioni di beni dovrebbero essere registrate nel momento in cui è trasferita la proprietà di tali beni. Nella pratica, il trasferimento della proprietà si suppone si verifichi nel momento in cui le parti intervenute nell'operazione la registrano nei loro libri o conti. Ciò può non coincidere con i diversi stadi del processo contrattuale che sono:

a) il momento dell'assunzione dell'obbligazione (data del contratto);

b) il momento della fornitura dei beni o servizi e dell'acquisizione del diritto a ottenere il pagamento (data del trasferimento);

c) il momento dell'adempimento dell'obbligazione di pagare (data del pagamento).

3.138.

Le importazioni e le esportazioni di beni devono essere valutate franco a bordo (fob) alla frontiera del paese esportatore. Tale valore comprende:

a) il valore dei beni ai prezzi base;

b) più i relativi servizi di distribuzione e trasporto fino a quel punto della frontiera, comprese le spese di caricazione per l'ulteriore trasporto (se del caso) (cfr. seconda colonna nella seconda parte della tavola 3.4);

c) più tutte le imposte al netto dei contributi sui beni esportati; per gli scambi intracomunitari sono incluse l'IVA e le altre imposte sui prodotti pagate nel paese esportatore.

Nelle tavole delle risorse e degli impieghi e nelle tavole delle interdipendenze simmetriche, le importazioni di beni per singoli gruppi di prodotti devono essere valutate in maniera diversa: al prezzo cif (costo, assicurazione e nolo) alla frontiera del paese importatore.

Definizione —Il prezzo cif è il prezzo di un bene consegnato alla frontiera del paese importatore, o il prezzo di un servizio prestato a un residente, al netto di ogni dazio o altra imposta sulle importazioni o di margini commerciali e di trasporto nel paese ( 52 ).

3.139.

In taluni casi potrebbero risultare necessarie approssimazioni o misurazioni sostitutive per il valore fob:

a) i beni oggetto di baratto dovrebbero essere valutati ai prezzi base che si sarebbero spuntati se i beni fossero stati ceduti contro contanti;

b) operazioni tra aziende affiliate: di norma dovrebbero essere utilizzati i valori effettivi di trasferimento; tuttavia, se risultano notevolmente differenti dai prezzi di mercato, essi dovrebbero essere sostituiti da un prezzo di mercato stimato equivalente o come minimo essere individuati separatamente a scopi analitici;

c) beni trasferiti nell'ambito di operazioni di leasing finanziario: i beni dovrebbero essere valutati sulla base dei prezzi di acquisto pagati dal locatore (non del valore cumulato dei canoni periodici);

d) importazioni di beni da stimare sulla base di dati doganali (per il commercio extracomunitario) o informazioni Intrastat (per il commercio intracomunitario): nessuna delle due fonti di dati utilizza valori fob bensì valori cif, rispettivamente, alla frontiera comunitaria e alla frontiera nazionale; poiché i valori fob sono utilizzati soltanto al livello più aggregato e i valori cif sono utilizzati a livello di gruppo di prodotto, tali rettifiche devono essere apportate soltanto al livello più aggregato ossia a quello della rettifica cif/fob;

e) importazioni ed esportazioni di beni da stimare sulla base di informazioni provenienti da indagini o vari tipi di informazione ad hoc: in tali casi si può normalmente ottenere soltanto il valore totale delle vendite articolato per prodotti. Di conseguenza, la stima si baserà sui prezzi di acquisto e non sui valori fob.

3.140.



Definizione

Le esportazioni di servizi sono costituite da tutti i servizi prestati da residenti a favore di non residenti.

3.141.



Definizione

Le importazioni di servizi sono costituite da tutti i servizi prestati da non residenti a favore di residenti.

3.142.

Le esportazioni di servizi comprendono i seguenti casi limite:

a) trasporto, dopo che hanno lasciato la frontiera del paese esportatore, di beni esportati, se tali servizi sono prestati da vettori residenti (caselle 2 e 3 della tavola 3.4);

b) trasporto da parte di vettori residenti di beni importati:

(1) fino alla frontiera del paese esportatore se i beni sono valutati fob per compensare il valore del trasporto incluso nel valore fob (casella 3 della tavola 3.5);

(2) fino alla frontiera del paese importatore se i beni sono valutati cif per compensare il valore del trasporto incluso nel valore cif (caselle 3 e 2 cif della tavola 3.5);

c) trasporto di beni da parte di residenti per conto di non residenti, non implicante importazioni o esportazioni dei beni (ad esempio, il trasporto di beni che non lasciano il paese come esportazioni o il trasporto di beni al di fuori del territorio del paese);

d) trasporti internazionali o nazionali di passeggeri per conto di non residenti da parte di vettori residenti;

e) attività secondarie di trasformazione e riparazione per conto di non residenti;

f) servizi di costruzione allorché un ufficio di costruzioni all'estero non è considerato una quasi-società; ciò vale per i progetti di costruzione di durata inferiore a un anno che non producono investimenti fissi lordi (cfr. paragrafo 2.09, in particolare la relativa nota);

g) installazione di impianti all'estero allorché un progetto ha per sua natura durata limitata;

h) servizi finanziari per l'ammontare delle commissioni e degli onorari espliciti;

i) servizi di assicurazione per l'ammontare del compenso del servizio;

j) spese di non residenti per turismo e viaggi d'affari (per convenzione, esse sono classificate come servizi; tuttavia, ai fini delle tavole delle risorse e degli impieghi e delle tavole delle interdipendenze simmetriche, può risultare necessaria una articolazione globale per prodotto);

k) spese di non residenti per servizi sanitari e di istruzione prestati da residenti; è inclusa l'erogazione di tali servizi tanto sul territorio nazionale quanto all'estero;

l) servizi di case per vacanze di non residenti occupate dai proprietari (cfr. paragrafo 3.64);

m) royalty la cui riscossione è associata all'impiego autorizzato di beni immateriali non prodotti e di diritti di proprietà, quali brevetti, copyright, marchi di fabbrica, processi industriali, franchising, ecc., e all'utilizzo, attraverso la concessione di licenze, di originali o prototipi, quali manoscritti, dipinti, ecc.

3.143.

Per le importazioni di servizi i casi limite sono per la maggior parte speculari a quelli esaminati per le esportazioni di servizi; si rendono pertanto necessarie soltanto poche delucidazioni specifiche.

3.144.

Le importazioni di servizi di trasporto comprendono i seguenti casi limite:

a) il trasporto di beni esportati fino alla frontiera del paese esportatore, se tali servizi sono prestati da vettori non residenti, onde compensare il valore del servizio di trasporto incluso nel valore fob dei beni esportati (casella 4 della tavola 3.4);

b) il trasporto da parte di vettori non residenti di beni importati:

(1) dalla frontiera del paese esportatore quale servizio di trasporto separato se i beni importati sono valutati fob (caselle 4 e 5 fob della tavola 3.5);

(2) dalla frontiera del paese importatore quale servizio di trasporto separato se i beni importati sono valutati cif (in tal caso il valore del servizio di trasporto tra le frontiere del paese esportatore e del paese importatore è già incluso nel valore cif delle merci) (casella 4 della tavola 3.5);

c) il trasporto di beni da parte di non residenti per conto di residenti, non implicante importazioni o esportazioni di beni (ad esempio, trasporto di merci in transito o trasporti al di fuori del territorio nazionale);

d) i trasporti internazionali o nazionali di passeggeri per conto di residenti da parte di vettori non residenti.

Le importazioni di servizi di trasporto non comprendono il trasporto dei beni esportati dopo che questi hanno lasciato la frontiera del paese esportatore se tali servizi sono prestati da vettori non residenti (caselle 5 e 6 della tavola 3.4). Le esportazioni di beni sono valutate fob e tutti i servizi di trasporto devono pertanto essere considerati operazioni tra non residenti, ossia tra vettori non residenti e importatori non residenti. Ciò vale anche per i servizi di trasporto pagati dall'esportatore nell'ambito di contratti di esportazione cif.

3.145.

Le importazioni connesse ad acquisti diretti all'estero da parte di residenti riguardano tutti gli acquisti di beni e servizi effettuati da residenti mentre si trovano all'estero per affari o per motivi personali. Devono essere distinte due categorie di spesa in quanto ciascuna richiede un diverso trattamento:

a) le spese sostenute dalle persone in viaggio d'affari costituiscono consumi intermedi;

b) le spese sostenute da altre persone in viaggio per motivi personali costituiscono spesa per consumi finali delle famiglie.

3.146.

Le importazioni e le esportazioni di servizi sono registrate nel momento in cui i servizi sono prestati, il quale coincide, nella maggior parte dei casi, con il momento in cui i servizi sono prodotti. Le importazioni di servizi devono essere valutate ai prezzi di acquisto e le esportazioni di servizi ai prezzi base.

Nella prima parte della tavola sono illustrate le sei diverse possibilità di trasporto di beni esportati a seconda che il vettore sia o no residente e a seconda del luogo ove avviene il trasporto: da una località sul territorio interno alla frontiera nazionale, dalla frontiera nazionale alla frontiera del paese importatore o dalla frontiera del paese importatore a una località di tale paese. Nella seconda parte della tavola è precisato, per ciascuna di tali sei possibilità, se si tratta di esportazioni di beni, esportazioni di servizi, importazioni di beni o importazioni di servizi.



Territorio interno

Territorio intermedio

Territorio del paese importatore

1.  Vettore residente =>

2.  Vettore residente =>

3.  Vettore residente =>

4.  Vettore non residente =>

5.  Vettore non residente =>

6.  Vettore non residente =>



 

Esportazioni di beni (fob)

Esportazioni di servizi

Importazioni di beni (cif/fob)

Importazioni di servizi

1.

X

2.

X

3.

X

4.

X

X

5.

6.

Nella prima parte della tavola sono illustrate le sei diverse possibilità di trasporto di beni importati a seconda che il vettore sia o no residente e a seconda del luogo ove avviene il trasporto: da una località del paese esportatore alla frontiera di tale paese, dalla frontiera del paese esportatore alla frontiera del paese importatore e dalla frontiera del paese importatore a una località di tale paese. Nella seconda parte della tavola è precisato, per ciascuna di tali sei possibilità, se si tratta di importazioni di beni, importazioni di servizi, esportazioni di beni o esportazioni di servizi. In alcuni casi (caselle 2 e 5), tale registrazione dipende dal principio di valutazione applicato per i beni importati.



Territorio interno

Territorio intermedio

Territorio del paese esportatore

1.  Vettore residente <=

2.  Vettore residente <=

3.  Vettore residente <=

4.  Vettore non residente <=

5.  Vettore non residente <=

6.  Vettore non residente <=



 

Valutazione dei beni importati

Importazioni di beni

Importazioni di servizi

Esportazioni di beni (fob)

Esportazioni di servizi

1.

cif/fob

2.

fob

 

cif

X

X

3.

cif/fob

X

X

4.

cif/fob

X

5.

fob

X

 

cif

X

6.

cif/fob

X

Si noti che la transizione dalla valutazione cif alla valutazione fob dei beni importati consta di una:

a) rettifica cif/fob, ossia da 2 cif a 2 fob (riduce il totale delle importazioni e delle esportazioni);

b) riclassificazione cif/fob, ossia da 5 cif a 5 fob (lascia invariati i totali delle importazioni e delle esportazioni).

3.147.



Definizione

I beni usati sono i beni che hanno già avuto un utilizzatore (fatta eccezione per le scorte).

3.148.

Rientrano nella categoria dei beni usati:

a) i fabbricati usati e gli altri beni usati che sono venduti da alcune unità di produzione ad altre unità:

(1) per essere riutilizzati nelle condizioni in cui si trovano;

(2) per essere demoliti o smantellati; i prodotti che ne derivano vengono per lo più utilizzati come materie prime (ad esempio, rottami di ferro) per la produzione di beni nuovi (ad esempio, acciaio);

b) gli oggetti di valore venduti da una unità all'altra;

c) i beni di consumo durevoli usati che sono ceduti dalle famiglie o dalle amministrazioni militari ad altre unità:

(1) per essere riutilizzati nelle condizioni in cui si trovano;

(2) per essere demoliti e trasformati in materiali di demolizione;

d) i beni non durevoli usati (per esempio, carta straccia, vecchie bottiglie, stracci, ecc.) ceduti da una qualsiasi unità per essere riutilizzati o per diventare materie prime per la produzione di beni nuovi (beni di recupero).

3.149.

I trasferimenti di beni usati sono registrati come spesa negativa (acquisto) per il venditore e come spesa positiva (acquisto) per l'acquirente.

3.150.

Questo comporta le seguenti conseguenze:

a) allorché la vendita di oggetti di valore o di beni usati interviene tra due produttori residenti, i valori positivi e negativi registrati per investimenti fissi lordi si annullano per l'economia in generale, fatta eccezione per i costi di trasferimento della proprietà;

b) allorché un bene immobile usato (ad esempio un fabbricato) è venduto a un non residente, si suppone, per convenzione, che quest'ultimo acquisti una attività finanziaria, ossia il capitale di una unità residente fittizia e che tale unità acquisti successivamente il bene; di conseguenza la compravendita del bene ha luogo tra residenti;

c) allorché un bene mobile usato, come una nave o un aereo, viene esportato, nell'economia non viene registrato alcun investimento fisso lordo positivo per compensare l'investimento fisso lordo negativo del venditore;

d) alcuni beni durevoli, come i veicoli, possono essere classificati come capitale fisso o come beni di consumo durevoli a seconda del proprietario e dell'uso a cui essi sono destinati; pertanto, se la proprietà di un bene di questo tipo è trasferita da una impresa a una famiglia e il bene è destinato a consumi finali, si registra un investimento fisso lordo negativo per l'impresa e una spesa per consumi positiva per la famiglia; nel caso meno comune in cui la proprietà di un bene di questo tipo venga trasferita da una famiglia ad una impresa, per la famiglia si registra una spesa per consumi finali negativa e per l'impresa si registra un investimento fisso lordo positivo;

e) le operazioni su oggetti di valore usati devono essere registrate come acquisto di oggetti di valore (investimento lordo positivo) per l'acquirente e come cessione di oggetti di valore (investimento lordo negativo) per il venditore; nel caso di operazioni con il resto del mondo, deve essere registrata l'importazione o l'esportazione di beni (cfr. paragrafo 3.135); la vendita di un oggetto di valore da parte di una famiglia non è registrata come spesa per consumi finali negativa;

f) allorché beni durevoli militari usati sono venduti all'estero dalle amministrazioni pubbliche, queste devono registrare tale operazione come esportazione di beni e come consumi intermedi (e finali) negativi.

3.151.

Per le spese di vendita sostenute dal precedente proprietario (costi di trasferimento della proprietà), deve essere registrata una perdita in conto capitale. Una registrazione simile deve essere eseguita per la parte dei suoi costi originali di acquisto non abbattuta a titolo di ammortamento.

3.152.

Le operazioni su beni usati devono essere registrate nel momento in cui viene trasferita la proprietà. In principi di valutazione da applicare sono quelli appropriati per il tipo di operazioni sui prodotti in questione.

CAPITOLO 4

OPERAZIONI DI DISTRIBUZIONE E DI REDISTRIBUZIONE

4.01.



Definizione

Le operazioni di distribuzione e di redistribuzione sono le operazioni mediante le quali il valore aggiunto generato dalla produzione è distribuito ai fattori lavoro e capitale e alle amministrazioni pubbliche, nonché le operazioni attraverso le quali è realizzata la redistribuzione del reddito e della ricchezza.

Il sistema dei conti opera una distinzione fra trasferimenti correnti e trasferimenti in conto capitale: questi ultimi sono destinati a redistribuire non già il reddito bensì il risparmio e la ricchezza.

4.02.



Definizione

I redditi da lavoro dipendente (D.1) sono definiti come il compenso complessivo, in denaro o in natura, riconosciuto da un datore di lavoro a un lavoratore dipendente quale corrispettivo per il lavoro svolto da quest'ultimo durante il periodo contabile.

I redditi da lavoro dipendente sono ripartiti in:

a) retribuzioni lorde (D.11):

 retribuzioni in denaro;

 retribuzioni in natura;

b) contributi sociali a carico dei datori di lavoro (D.12):

 contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121);

 contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122).

Retribuzioni in denaro

4.03.

Le retribuzioni in denaro includono gli importi dei contributi sociali, delle imposte sul reddito, ecc., a carico del lavoratore dipendente anche se trattenuti in realtà dal datore di lavoro e da questi versati direttamente agli enti di previdenza e di assistenza sociale, alle autorità fiscali, ecc., per conto del lavoratore.

Le retribuzioni in denaro includono i seguenti tipi di retribuzioni:

a) retribuzioni base corrisposte a intervalli regolari;

b) maggiorazioni per lavoro straordinario, notturno, festivo, in condizioni disagevoli o di pericolo;

c) indennità di contingenza, indennità di residenza e di trasferta all'estero;

d) premi di produzione, partecipazioni agli utili, gratifiche natalizie e di fine anno escluse le prestazioni di assicurazione sociale effettuate dai datori di lavoro (cfr. 4.07, lettera c)), mensilità aggiuntive (tredicesima, quattordicesima, ecc.);

e) indennità di trasporto dal domicilio al posto di lavoro e viceversa, escluse le indennità o i rimborsi per trasferte, spese di viaggio, di trasloco e di rappresentanza sostenute dai dipendenti nell'esercizio delle loro funzioni (cfr. 4.07, lettera a));

f) retribuzioni per ferie e festività;

g) commissioni, mance, gettoni di presenza, percentuali e compensi versati ai dipendenti;

h) gratifiche concesse una tantum o altri compensi a carattere eccezionale connessi alla performance globale dell'impresa nel quadro di programmi di incentivazione;

i) importi versati dai datori di lavoro ai loro dipendenti nell'ambito di programmi di risparmio;

j) compensi a carattere eccezionale corrisposti ai lavoratori che lasciano l'impresa purché tali importi non siano connessi a un contratto collettivo di lavoro;

k) indennità di alloggio versate in denaro dai datori di lavoro ai loro dipendenti.

Retribuzioni in natura

4.04.



Definizione

Le retribuzioni in natura sono costituite dai beni e servizi, o altri benefici, forniti gratuitamente o a prezzo ridotto dai datori di lavoro, che possono essere utilizzati dai lavoratori dipendenti a loro piacimento per la soddisfazione dei propri bisogni o aspirazioni o di quelli degli altri componentidelle loro famiglie. Tali beni e servizi, o altri benefici, non sono necessari per il processo di produzione del datore di lavoro. Per i lavoratori dipendenti, tali retribuzioni in natura costituiscono un reddito aggiuntivo: se dovessero acquistare i beni e servizi in questione, essi dovrebbero pagarli al prezzo di mercato.

4.05.

I più comuni beni e servizi che costituiscono le retribuzioni in natura sono:

a) cibi e bevande, compresi quelli consumati durante viaggi di lavoro (perché sarebbero consumati comunque) ma escluse le bevande o i pasti speciali necessari in conseguenza di condizioni di lavoro eccezionali; anche le riduzioni di prezzo di cui si usufruisce nelle mense gratuite o sovvenzionate, o grazie a buoni mensa, devono essere incluse nelle retribuzioni in natura;

b) servizi di abitazione acquistati o prodotti per conto proprio abitazioni tali da poter essere utilizzate da tutti i componenti della famiglia cui appartiene il lavoratore dipendente;

c) uniformi o altri capi di abbigliamento speciale che il lavoratore sceglie di portare frequentemente, oltre che sul posto di lavoro, anche al di fuori di questo;

d) servizi di veicoli o di altri beni di consumo durevoli messi a disposizione dei lavoratori dipendenti per uso personale;

e) beni e servizi che rappresentano il prodotto dei processi di produzione propri del datore di lavoro: viaggi gratuiti per i dipendenti delle ferrovie o di compagnie aeree, carbone gratuito per i minatori o prodotti alimentari gratuiti per gli addetti all'agricoltura;

f) strutture sportive, ricreative o di vacanza messe a disposizione dei lavoratori e delle loro famiglie;

g) trasporto dal domicilio al posto di lavoro e viceversa, fuorché se organizzato durante l'orario di lavoro; parcheggio di autovetture;

h) asili nido per i figli dei lavoratori dipendenti;

i) esborsi dei datori di lavoro a favore di consigli d'impresa o enti similari;

j) azioni gratuite distribuite ai dipendenti;

k) le retribuzioni in natura possono anche comprendere il valore degli interessi cui i datori di lavoro rinunciano allorquando concedono prestiti ai dipendenti a tassi di interesse ridotti, se non addirittura pari a zero. Tale valore può essere stimato come la differenza tra l'importo che il lavoratore dovrebbe versare se dovesse pagare i tassi di interesse medi per mutui ipotecari (per l'acquisto di una casa) o per prestiti personali (per l'acquisto di altri beni e servizi) e l'importo degli interessi effettivamente corrisposto. Nel conto della distribuzione primaria del reddito viene registrato il versamento di un interesse figurativo dai lavoratori ai datori di lavoro.

4.06.

I beni e i servizi, o gli altri benefici, dovrebbero essere valutati ai prezzi base se sono prodotti dai datori di lavoro e ai prezzi di acquisto se sono da questi acquistati (ossia ai prezzi effettivamente pagati dai datori di lavoro).

Allorché i beni e i servizi, o gli altri benefici, in questione sono forniti gratuitamente, l'intero valore delle retribuzioni in natura è calcolato con riferimento ai prezzi base di tali beni, servizi o benefici (o ai loro prezzi di acquisto da parte dei datori di lavoro se da questi acquistati).

Nel caso in cui siano forniti a prezzi ridotti, il loro valore è dato dalla differenza tra il calcolo sopra indicato e l'importo pagato dai lavoratori.

4.07.

Le retribuzioni non comprendono:

a) le spese sostenute dai datori di lavoro a beneficio loro e dei loro dipendenti perché necessarie per i processi di produzione dei datori di lavoro:

(1) le indennità o i rimborsi per trasferte, spese di viaggio, di trasloco e di rappresentanza sostenute dai lavoratori dipendenti nell'esercizio delle loro funzioni;

(2) le spese sostenute per migliorare il comfort sul luogo di lavoro, per esami medici resi necessari dalla natura del lavoro, per la fornitura di indumenti di lavoro indossati esclusivamente, o principalmente, sul posto di lavoro;

(3) i servizi di alloggio sul posto di lavoro di natura tale da non poter essere utilizzati dalle famiglie dei lavoratori: baracche, dormitori, ecc.;

(4) le bevande o i pasti speciali resi necessari da condizioni di lavoro eccezionali;

(5) le indennità versate ai dipendenti per l'acquisto di attrezzi, di materiali o di indumenti di lavoro necessari esclusivamente, o principalmente, per la loro attività professionale o la parte della retribuzione che, per contratto, i dipendenti sono tenuti a destinare all'acquisto di tali beni.

Tale spesa per i beni e i servizi che i datori di lavoro sono obbligati a fornire ai loro dipendenti, affinché siano in grado di esplicare la loro attività, è considerata consumi intermedi dei datori di lavoro;

b) l'ammontare delle retribuzioni che i datori di lavoro continuano a pagare, temporaneamente, ai dipendenti in caso di malattia, maternità, invalidità, infortuni sul lavoro, licenziamento, ecc.: tali versamenti sono considerati prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve, (D.623) e figurano per il medesimo importo tra i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122);

c) le altre prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve, sotto forma di assegni familiari, di indennità scolastiche, ecc., o di qualsiasi altra indennità riguardante le persone a carico, e sotto forma di servizi medici (diversi da quelli resi necessari dalla natura del lavoro) erogati gratuitamente ai lavoratori e ai componenti delle loro famiglie;

d) qualsiasi imposta versata dal datore di lavoro sulla massa salariale, ad esempio una imposta sui ruoli paga: tali imposte sono considerate altre imposte sulla produzione.

4.08.

Tra i redditi da lavoro dipendente deve essere registrato un importo uguale al valore dei contributi sociali versati dai datori di lavoro per garantire ai loro dipendenti di beneficiare delle prestazioni sociali. I contributi sociali a carico dei datori di lavoro possono essere effettivi o figurativi.

4.09.



Definizione

I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) sono costituiti dai versamenti che i datori di lavoro effettuano a beneficio dei propri dipendenti agli enti assicuratori (enti di previdenza e di assistenza sociale e sistemi privati con costituzione di riserve). Tali versamenti abbracciano tutti i contributi obbligatori, contrattuali e volontari relativi all'assicurazione contro i rischi o i bisogni sociali (cfr. paragrafo 4.92, lettera a)),

I contributi a carico dei datori di lavoro, quantunque versati direttamente agli enti assicuratori, sono considerati un elemento dei redditi da lavoro dipendente, supponendo che essi siano corrisposti dai lavoratori dipendenti agli enti assicuratori.

4.10.

Definizione —I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122) rappresentano la contropartita delle prestazioni di assicurazione sociale senza costituzione di riserve (al netto di eventuali contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti) erogate direttamente dai datori di lavoro ai loro dipendenti, ex dipendenti e aventi diritto ( 53 ) senza che venga fatto ricorso a imprese di assicurazione o a fondi pensione autonomi e senza costituzione di un fondo speciale o di una riserva distinta a tale fine.

Il fatto che talune prestazioni sociali siano erogate ai dipendenti direttamente dai datori di lavoro e non per il tramite degli enti di previdenza e di assistenza sociale o di altri enti assicuratori non intacca in alcun modo il loro carattere di prestazioni sociali. Tuttavia, l'onere sopportato a finanziamento di tali prestazioni costituisce parte del costo del lavoro dei datori di lavoro ed è quindi necessario includerlo nei redditi da lavoro dipendente.

4.11.

Nei conti dei settori, le spese relative alle prestazioni sociali dirette sono registrate, una prima volta, nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari, come elemento dei redditi da lavoro dipendente, e, una seconda volta, nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito in quanto prestazioni sociali. Per equilibrare quest'ultimo conto, si suppone che le famiglie dei lavoratori dipendenti versino a loro volta, ai settori dei datori di lavoro, contributi sociali figurativi destinati a finanziare (unitamente ad eventuali contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti) le prestazioni sociali dirette erogate loro dagli stessi datori di lavoro. Questo circuito fittizio è analogo a quello dei contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro che transitano nei conti delle famiglie, supponendo che siano queste ultime a versarli agli enti assicuratori.

Per quanto concerne la valutazione dei contributi sociali figurativi dei datori di lavoro, il cui ammontare non coincide necessariamente con quello delle prestazioni sociali dirette, si rinvia alla rubrica D.612.

4.12.

Momento di registrazione dei redditi da lavoro dipendente:

a) le retribuzioni lorde (D.11) sono registrate nel periodo durante il quale il lavoro è effettuato; tuttavia, le gratifiche e gli altri esborsi eccezionali, tredicesima mensilità, ecc., sono registrati nel momento in cui devono essere pagati;

b) i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) sono registrati nel periodo durante il quale il lavoro è effettuato;

c) i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro (D.122):

(1) sono registrati nel periodo durante il quale il lavoro è effettuato se rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette obbligatorie;

(2) sono registrati nel momento in cui le prestazioni sono erogate se rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette volontarie.

4.13.

I redditi da lavoro dipendente possono riferirsi:

a) ai redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro residenti;

b) ai redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro non residenti;

c) ai redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti non residenti percepiscono da datori di lavoro residenti.

Questi elementi sono registrati nel SEC come segue:

(1) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti e non residenti percepiscono da datori di lavoro residenti — lettere a) e c) — sono registrati nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari dei settori istituzionali e delle branche di attività economica cui appartengono i datori di lavoro;

(2) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro residenti e non residenti — lettere a) e b) — sono registrati nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari delle famiglie;

(3) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti residenti percepiscono da datori di lavoro non residenti — lettera b) — sono registrati nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

(4) i redditi da lavoro che i lavoratori dipendenti non residenti percepiscono da datori di lavoro residenti — lettera c) — sono registrati nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.14.



Definizione

Le imposte sulla produzione e sulle importazioni (D.2) sono i prelievi obbligatori unilaterali, in denaro o in natura, operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell'Unione europea sulla produzione e sulle importazioni di beni e servizi, sull'utilizzazione del lavoro, sulla proprietà o sull'utilizzo di terreni, fabbricati o altri beni impiegati nell'attività di produzione. Tali imposte sono dovute indipendentemente dal conseguimento di profitti.

4.15.

Le imposte sulla produzione e sulle importazioni sono distinte in:

a) imposte sui prodotti (D.21):

(1) imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211);

(2) imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA (D.212):

 dazi sulle importazioni (D.2121)

 imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA (D.2122);

(3) imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214);

b) altre imposte sulla produzione (D.29).

4.16.



Definizione

Le imposte sui prodotti (D.21) sono le imposte da pagare per singola unità di bene o di servizio prodotto o scambiato. Esse possono corrispondere ad un importo monetario specifico per una unità di quantità di un bene o di un servizio oppure possono essere calcolate ad valorem, quale percentuale del prezzo unitario o del valore di tale bene o servizio. In linea di principio, tutte le imposte che gravano su un prodotto, a prescindere dall'unità istituzionale tenuta a pagarle, devono essere annoverate tra le imposte sui prodotti a meno che non siano esplicitamente incluse in un'altra rubrica.

4.17.



Definizione

Le imposte simili all'IVA sono le imposte sui beni o sui servizi percepite in varie fasi dalle imprese e che in definitiva gravano in toto sull'acquirente finale.

Nella rubrica imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211) sono comprese, oltre all'imposta sul valore aggiunto riscossa dalle amministrazioni pubbliche sui prodotti di produzione interna e importati, anche, eventualmente, le altre imposte deducibili applicate secondo modalità analoghe a quelle previste per l'IVA, di seguito denominate, per semplicità, «IVA».

I produttori sono tenuti a versare soltanto la differenza tra l'IVA sulle vendite e l'IVA sugli acquisti destinati ai loro consumi intermedi o a investimenti fissi lordi.

L'IVA è registrata su base netta nel senso che:

a) la produzione di beni e servizi nonché le importazioni sono valutate al netto dell'IVA fatturata;

b) gli acquisti di beni e servizi sono registrati includendo l'IVA non deducibile. L'IVA è registrata a carico degli acquirenti e non dei venditori e, più precisamente, soltanto a carico di quegli acquirenti che non hanno la possibilità di detrarla. La parte più cospicua dell'IVA è pertanto registrata nel sistema dei conti come gravante sui consumi finali, innanzitutto sui consumi delle famiglie. Una parte dell'IVA può tuttavia essere versata dalle imprese, soprattutto da quelle che sono esenti dall'IVA.

▼M4

A livello del totale dell'economia, l'IVA equivale al saldo tra il totale dell'IVA fatturata e il totale dell'IVA deducibile (cfr. punto 4.27).

▼B

4.18.



Definizione

Le imposte e i dazi sulle importazioni, esclusa IVA, (D.212) comprendono i prelievi obbligatori, esclusa l'IVA, operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell'Unione europea sui beni importati per immetterli in libera pratica sul territorio economico e sui servizi prestati a favore delle unità residenti da unità non residenti.

Tali prelievi comprendono:

a) dazi sulle importazioni (D.2121):

si tratta dei dazi sulle importazioni e di qualsiasi altro prelievo all'importazione da corrispondere secondo le tariffe doganali sui beni di un certo tipo allorquando essi entrano nel territorio economico di un paese per esservi utilizzati;

b) imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA (D.2122):

Tale rubrica comprende:

(1) i prelievi sui prodotti agricoli importati;

(2) gli importi compensativi monetari prelevati all'importazione;

(3) le imposte di fabbricazione e le tassse particolari su taluni prodotti importati quando le imposte e tasse che colpiscono gli analoghi prodotti di origine interna vengono pagate dalla branca produttrice stessa;

(4) le imposte generali sulle vendite che colpiscono i beni e i servizi importati;

(5) le imposte su determinati servizi erogati da imprese non residenti a favore di unità residenti nel territorio economico;

(6) gli utili realizzati e trasferiti allo Stato dalle imprese pubbliche che importano in regime di monopolio taluni beni o servizi.

Il valore netto delle imposte e dei dazi sulle importazioni, esclusa IVA, è calcolato detraendo dalle imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA, (D.212) i contributi alle importazioni (D.311).

4.19.



Definizione

Le imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214), comprendono le imposte sui beni e sui servizi da pagare a seguito della produzione, dell'esportazione della vendita, del trasferimento, della locazione o della consegna di tali beni o servizi o in conseguenza del loro impiego per proprio consumo o investimento.

4.20.

Tale rubrica comprende, in particolare:

a) le imposte di fabbricazione e le imposte sui consumi (tranne quelle incluse tra le imposte e i dazi sulle importazioni);

b) le tasse di bollo corrisposte sulle vendita di prodotti specifici, quali alcolici o tabacco, e sui documenti giuridici o su assegni;

c) le imposte sulle operazioni finanziarie e di capitale da corrispondere in sede di acquisto o di vendita di attività finanziarie e non finanziarie, comprese le divise estere; tali imposte sono dovute allorché è trasferita la proprietà di terreni o di altri beni fuorché a seguito di trasferimenti in conto capitale (principalmente successioni e donazioni): esse sono trattate come imposte sui servizi degli intermediari;

d) imposte sull'immatricolazione degli autoveicoli;

e) diritti su spettacoli e trattenimenti;

f) imposte su concorsi a premi e scommesse, escluse le imposte sulle vincite;

g) imposte sulle assicurazioni;

h) altre imposte o tasse su servizi specifici: alberghi e ristoranti, abitazione, trasporti, comunicazioni, pubblicità;

i) imposte generali sulle vendite o sugli affari (escluse le imposte simili all'IVA): sono comprese le imposte sulle vendite all'ingrosso e al dettaglio, le imposte sugli acquisti, le imposte sugli affari;

j) gli utili dei monopoli fiscali trasferiti allo Stato, fatta eccezione per i monopoli sulle importazioni di determinati beni o servizi (inclusi nella rubrica D.2122);

I monopoli fiscali sono imprese pubbliche cui è stato concesso un monopolio legale sulla produzione o la distribuzione di un particolare tipo di beni o servizi al fine di conseguire introiti e non per tutelare interessi pubblici di ordine economico o sociale. Se, nel quadro degli indirizzi generali di politica sociale o economica, ad una impresa pubblica sono concessi poteri di monopolio in considerazione della natura specifica dei beni o dei servizi prodotti o scambiati o della tecnologia di produzione — ad esempio, le imprese di pubblici servizi, il servizio postale e delle telecomunicazioni, il servizio ferroviario, ecc. —, tale monopolio non dovrà essere trattato come monopolio fiscale. In linea generale, i monopoli fiscali attendono normalmente alla produzione di beni o servizi che possono essere sottoposti a un forte carico fiscale in altri paesi: essi sono in genere limitati alla produzione di taluni beni di consumo (alcolici, tabacco, fiammiferi, ecc.) o combustibili.

k) diritti sulle esportazioni e importi compensativi monetari prelevati all'esportazione.

4.21.

Le imposte nette sui prodotti sono ottenute deducendo dalle imposte sui prodotti (D.21) in contributi ai prodotti (D.31).

4.22.



Definizione

Le altre imposte sulla produzione (D.29) comprendono tutte le imposte prelevate sulle imprese a motivo dell'esercizio dell'attività di produzione, indipendentemente dalla quantità o dal valore dei beni o servizi prodotti o scambiati.

Tali imposte possono gravare sui terreni, sul capitale fisso o sul fattore lavoro impiegati nel processo di produzione o su talune attività od operazioni.

4.23.

Le altre imposte sulla produzione (D.29) comprendono in particolare:

a) imposte sulla proprietà o sull'utilizzo di terreni, fabbricati o altre opere impiegati dalle imprese nell'attività di produzione (compresi gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari);

b) imposte sull'utilizzo di capitale fisso (veicoli, impianti, macchinari) ai fini della produzione, a prescindere dal fatto che tali beni siano di proprietà o noleggiati;

c) imposte sulla massa salariale totale e sui ruoli paga;

d) imposte su operazioni internazionali (viaggi all'estero, rimesse dall'estero od operazioni simili con non residenti) ai fini della produzione;

e) tasse versate dalle imprese per ottenere licenze professionali e per l'esercizio di attività se tali licenze sono concesse automaticamente dietro pagamento degli importi dovuti; tuttavia, se le amministrazioni pubbliche procedono a controlli sull'idoneità o sulla sicurezza dei locali destinati all'esercizio dell'attività, sull'affidabilità o la sicurezza delle attrezzature utilizzate, sulla competenza professionale del personale impiegato o sulla qualità o sullo standard dei beni o dei servizi prodotti quale presupposto per la concessione di tale licenza, i versamenti sono considerati spese per acquisto di servizi a meno che il loro importo non abbia alcun rapporto con il costo dei controlli eseguiti dalle amministrazioni pubbliche;

f) imposte sull'inquinamento provocato dalle attività di produzione: si tratta delle imposte gravanti sulle emissioni o sullo scarico nell'ambiente di gas o liquidi nocivi o altri prodotti dannosi; non sono inclusi gli importi corrisposti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti o delle sostanze nocive da parte delle autorità pubbliche in quanto costituiscono consumi intermedi delle imprese;

g) sottocompensazione dell'IVA risultante dall'applicazione del regime forfettario, frequente in agricoltura.

4.24.

Da tale rubrica sono escluse le imposte sull'uso personale di veicoli, ecc., da parte delle famiglie registrate tra le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

4.25.

Le imposte sulla produzione e sulle importazioni versate alle istituzioni dell'Unione europea comprendono, in particolare:

a) le imposte versate direttamente dalle unità di produzione residenti alle istituzioni dell'Unione europea (prelievo CECA sulle imprese carbosiderurgiche);

b) le imposte percepite dalle amministrazioni nazionali per conto delle istituzioni dell'Unione europea, segnatamente:

(1) introiti nel quadro della politica agricola comune;

prelievi sui prodotti agricoli importati, importi compensativi monetari prelevati all'importazione e all'esportazione, contributi zucchero e isoglucosio, prelievi di corresponsabilità sul latte e sui cereali;

(2) introiti provenienti dal commercio con paesi terzi: dazi doganali prelevati sulla base della tariffa doganale integrata delle Comunità europee (TARIC);

(3) introiti provenienti dal gettito IVA di ciascun Stato membro.

4.26.

Registrazione delle imposte sulla produzione e sulle importazioni: le imposte sulla produzione e sulle importazioni sono registrate nel momento in cui si svolgono le attività o le operazioni o si verificano gli altri eventi che fanno insorgere l'obbligo di pagare le imposte.

4.27.

Tuttavia, talune attività economiche, operazioni o eventi, che a norma della legislazione fiscale dovrebbero far insorgere per le unità in questione l'obbligo di versare le imposte, sfuggono costantemente all'attenzione delle autorità fiscali. Non sarebbe realistico presupporre che tali attività, operazioni o eventi diano origine ad attività o passività finanziarie nella forma di importi da pagare o da ricevere. Per tale motivo, il sistema dei conti registrerà soltanto gli importi da versare se essi sono dimostrati da ruoli, dichiarazioni o altri documenti che attestano un chiaro obbligo per i contribuenti di pagare una imposta. Il sistema non imputa imposte non comprovate da una documentazione fiscale probante.

▼M4

Gli importi delle imposte registrati nei conti possono essere determinati in base a due fonti: gli importi percepiti mediante ruolo o dichiarazione e il gettito.

a) Se come fonte si utilizzano i ruoli e le dichiarazioni, gli importi vengono corretti con un coefficiente che consente di tener conto degli importi notificati, ma mai percepiti. In alternativa, può essere registrato un trasferimento in conto capitale ai settori pertinenti, equivalente alla stessa correzione. I coefficienti sono determinati sulla base dell'esperienza acquisita e delle attuali previsioni per quanto riguarda gli importi notificati, ma mai percepiti. Per i diversi tipi di imposta vi sono coefficienti specifici.

b) Se come fonte si utilizza il gettito, questo viene adeguato tenendo conto del fattore temporale, in modo da garantire che gli importi in questione vengano attribuiti al periodo in cui ha avuto luogo l'attività che ha determinato l'onere fiscale. Tale adeguamento può fondarsi sullo scarto cronologico medio esistente tra l'attività in questione e la riscossione.

▼B

4.28.

L'importo totale delle imposte da registrare comprende anche gli interessi di mora e le pene pecuniarie eventualmente applicati dalle autorità fiscali allorché risulti impossibile registrare l'importo di tali interessi e pene pecuniarie separatamente da quello delle imposte. Inoltre, esso comprende l'importo degli oneri accessori che possono essere addebitati con riferimento alla riscossione o al recupero di imposte dovute. Analogamente, da tale importo è dedotto l'ammontare di tutte le riduzioni di imposta decise dalle amministrazioni pubbliche nel quadro della loro politica economica e l'ammontare dei rimborsi di imposta a restituzione di imposte non dovute.

4.29.

Nel sistema dei conti, le imposte sulla produzione e sulle importazioni (D.2) figurano:

a) nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari del totale dell'economia;

b) nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari del settore delle amministrazioni pubbliche e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Le imposte sui prodotti sono registrate nella sezione delle risorse del conto di equilibrio dei beni e servizi del totale dell'economia. Ciò permette di bilanciare le risorse di beni e servizi, valutate al netto delle imposte sui prodotti, con gli impieghi, valutati al lordo di tali imposte.

Le altre imposte sulla produzione (D.29) figurano nella sezione degli impieghi dei conti della generazione dei redditi primari dei settori e delle branche di attività economica che le versano.

4.30.

Definizione

I contributi (D.3) sono i trasferimenti correnti unilaterali operati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell'Unione europea ai produttori residenti ( 54 ) con l'obiettivo di influenzarne i livelli di produzione o i prezzi, oppure di influenzare la remunerazione dei fattori della produzione.

I produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita possono percepire altri contributi alla produzione soltanto allorché tali versamenti sono effettuati in forza di normative generali la cui applicazione si estende tanto ai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita quanto ai produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita. Per convenzione, i contributi ai prodotti non sono registrati nell'altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13).

4.31.

I contributi erogati dalle istituzioni dell'Unione europea riguardano soltanto i trasferimenti correnti effettuati direttamente da queste alle unità di produzione residenti.

4.32.

I contributi si ripartiscono in:

a) contributi ai prodotti (D.31):

(1) contributi alle importazioni (D.311);

(2) altri contributi ai prodotti (D.319);

b) altri contributi alla produzione (D.39).

4.33.



Definizione

I contributi ai prodotti (D.31) sono i contributi erogati per singola unità di bene o servizio prodotto o importato. Essi possono consistere in un determinato importo di denaro per una unità di quantità di un bene o servizio oppure possono essere calcolati ad valorem, nella forma di una determinata percentuale del prezzo per unità. I contributi possono anche essere calcolati quale differenza tra un dato prezzo di riferimento e il prezzo di mercato effettivamente pagato da un acquirente. I contributi ai prodotti sono generalmente concessi allorché i beni o i servizi sono prodotti, venduti o importati. Per convenzione, i contributi ai prodotti riguardano esclusivamente la produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (P.11) o la produzione di beni e servizi per proprio uso finale (P.12).

4.34.



Definizione

I contributi alle importazioni (D.311) sono i contributi su beni e servizi che divengono erogabili allorché i beni varcano la frontiera per essere utilizzati nel territorio economico o allorché i servizi sono prestati a favore di unità istituzionali residenti. Essi possono includere le perdite sostenute, per effetto dell'applicazione degli indirizzi di politica economica fissati dalle amministrazioni pubbliche, dagli organismi commerciali pubblici la cui funzione consiste nell'acquistare prodotti da non residenti per rivenderli a prezzi inferiori a residenti.

4.35.

Gli altri contributi ai prodotti (D.319) comprendono:

a) i contributi ai prodotti utilizzati all'interno del territorio economico: si tratta dei contributi accordati ai produttori residenti per la loro produzione utilizzata o consumata sul territorio economico;

b) le perdite degli organismi commerciali pubblici la cui attività consiste nell'acquistare i prodotti di produttori residenti per rivenderli a prezzi inferiori a residenti o non residenti, allorché esse sono subite a seguito dell'applicazione degli indirizzi di politica sociale o economica fissati dalle amministrazioni pubbliche;

c) i contributi concessi alle società e quasi-società pubbliche a copertura delle perdite non occasionali da esse subite nella loro attività produttiva dovendo praticare prezzi inferiori ai costi medi di produzione in ottemperanza agli indirizzi di politica sociale ed economica stabiliti in sede europea o dalle amministrazioni pubbliche;

d) i contributi diretti alle esportazioni accordati direttamente ai produttori residenti allorché i beni lasciano il territorio economico o i servizi sono prestati a favore di non residenti — fatta eccezione per i rimborsi alla frontiera doganale delle imposte sui prodotti precedentemente pagate e la rinuncia all'esazione delle imposte che sarebbero dovute se i beni fossero venduti o utilizzati all'interno del territorio economico.

4.36.



Definizione

Gli altri contributi alla produzione (D.39) sono i contributi, diversi dai contributi ai prodotti, che le unità di produzione residenti percepiscono a motivo dell'esercizio dell'attività di produzione.

Per l'altra loro produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, i produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita possono percepire altri contributi alla produzione soltanto allorché tali versamenti da parte delle amministrazioni pubbliche sono effettuati in forza di normative generali la cui applicazione si estende tanto ai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita quanto ai produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita.

4.37.

Tale rubrica comprende in particolare:

a) i contributi sui salari o sulla manodopera: si tratta dei contributi erogabili con riferimento alla massa salariale, alla forza di lavoro totale, all'occupazione di particolari categorie di lavoratori (quali i lavoratori disabili o i lavoratori rimasti disoccupati per lunghi periodi di tempo) o ai costi dei programmi di formazione professionale organizzati o finanziati dalle imprese;

b) i contributi per la riduzione dell'inquinamento: si tratta dei contributi correnti intesi a coprire, in tutto o in parte, i costi delle misure intraprese per ridurre o eliminare le emissioni di sostanze inquinanti;

c) i contributi in conto interessi versati a unità di produzione residenti, anche se intendono facilitare operazioni di investimento ( 55 ); si tratta infatti di trasferimenti correnti destinati ad alleviare gli oneri di gestione dei produttori: essi sono registrati come contributi accordati ai produttori beneficiari, anche se la differenza di interesse viene, di fatto, versata direttamente dalle amministrazioni pubbliche alle istituzioni di credito che hanno concesso i prestiti;

d) sovracompensazione dell'IVA risultante dall'applicazione del regime forfettario, frequente in agricoltura.

4.38.

Non sono registrati come contributi:

a) i trasferimenti correnti operati dalle amministrazioni pubbliche a favore delle famiglie che agiscono da consumatori; tali trasferimenti sono registrati come prestazioni sociali oppure come trasferimenti correnti diversi (D.75);

b) i trasferimenti correnti effettuati tra amministrazioni pubbliche che agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, esclusi gli altri contributi alla produzione (D.39); i trasferimenti correnti sono registrati nella rubrica trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73);

c) i contributi agli investimenti (D.92);

d) i versamenti straordinari ai fondi di assicurazione sociale nella misura in cui essi sono destinati a incrementare le riserve matematiche di detti fondi; tali versamenti sono registrati nella rubrica altri trasferimenti in conto capitale (D.99);

e) i trasferimenti effettuati dalle amministrazioni pubbliche alle società e quasi-società non finanziarie a copertura delle perdite accumulate nel corso di diversi esercizi o delle perdite eccezionali dovute a cause esterne all'impresa; tali trasferimenti devono essere classificati nella rubrica altri trasferimenti in conto capitale (D.99);

f) la cancellazione dei debiti contratti da unità di produzione nei confronti delle amministrazioni pubbliche (per esempio, anticipazioni accordate dalle amministrazioni pubbliche ad imprese non finanziarie per perdite di gestione accumulate nel corso di vari esercizi); generalmente tali operazioni sono registrate nella rubrica altri trasferimenti in conto capitale (D.99) (cfr. paragrafo 4.165, lettera f));

g) gli indennizzi concessi dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo con riguardo a beni di investimento danneggiati o distrutti a causa di eventi bellici, altri avvenimenti politici o calamità; tale flusso va registrato nella rubrica altri trasferimenti in conto capitale (D.99);

h) le partecipazioni al capitale di società e le azioni sottoscritte dalle amministrazioni pubbliche, registrate nella rubrica azioni e altre partecipazioni (AF.5);

i) i versamenti delle amministrazioni pubbliche che si accollano gli oneri di pensione anormali gravanti su una impresa pubblica; tali versamenti devono essere registrati tra i trasferimenti correnti diversi (D.75);

j) i versamenti delle amministrazioni pubbliche ai produttori di beni e servizi destinabili alla vendita intesi a pagare, in tutto o in parte, i beni e i servizi che tali produttori forniscono direttamente e singolarmente alle famiglie nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali (cfr. paragrafo 4.84) e cui le famiglie hanno diritto in forza di legge. Tali versamenti sono inclusi nella spesa per consumi individuali (P.31) delle amministrazioni pubbliche e successivamente nelle prestazioni sociali in natura (D.631) e nei consumi effettivi individuali (P.41) delle famiglie.

4.39.

Momento di registrazione: i contributi sono registrati nel momento in cui si verifica l'operazione o l'evento (produzione, vendita, importazione, ecc.) che dà origine al contributo.

Casi particolari:

a) i contributi che corrispondono alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita praticato da un organismo commerciale pubblico sono registrati nel momento in cui i beni sono acquistati dall'organismo se il prezzo di vendita è conosciuto in quel momento;

b) i contributi destinati a coprire una perdita sostenuta da un produttore sono registrati nel momento in cui le amministrazioni pubbliche dispongono formalmente di coprire la perdita.

4.40.

Nel sistema dei conti, i contributi sono registrati, con segno negativo:

a) nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari del totale dell'economia;

b) nella sezione delle risorse nel conto della attribuzione dei redditi primari del settore delle amministrazioni pubbliche e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

I contributi ai prodotti sono registrati, con segno negativo, nella sezione delle risorse del conto di equilibrio dei beni e servizi del totale dell'economia. Ciò consente di bilanciare le risorse di beni e servizi con gli impieghi.

Gli altri contributi alla produzione (D.39) figurano, con segno negativo, nella sezione degli impieghi dei conti della generazione dei redditi primari delle branche di attività economica o dei settori istituzionali che li percepiscono.

L'applicazione di un sistema di tassi di cambio multipli sulle imposte sulla produzione e sulle importazioni, nonché sui contributi, comporta che in un siffatto sistema (non attualmente applicato tra gli Stati membri dell'Unione europea):

a) le imposte implicite sulle importazioni sono considerate imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA (D.2122);

b) le imposte implicite sulle esportazioni sono considerate imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214);

c) i contributi impliciti alle importazioni sono considerati contributi alle importazioni (D.311);

d) i contributi impliciti alle esportazioni sono considerati altri contributi ai prodotti (D.319).

4.41.



Definizione

I redditi da capitale (D.4) sono i redditi percepiti dai proprietari di attività finanziarie o di beni materiali non prodotti quale corrispettivo per aver messo tali attività a disposizione di un'altra unità istituzionale.

Nel sistema dei conti, i redditi da capitale sono classificati come segue:

a) interessi (D.41);

b) utili distribuiti dalle società (D.42):

(1) dividendi (D.421);

(2) redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422);

c) utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43);

d) redditi da capitale attribuiti agli assicurati (D.44);

e) fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti (D.45).

4.42.



Definizione

In funzione delle caratteristiche dello strumento finanziario concordato tra le parti, gli interessi (D.41) rappresentano l'importo che il debitore è tenuto a corrispondere al creditore nel corso di un dato periodo di tempo senza ridurre l'ammontare del capitale da rimborsare.

4.43.

L'operazione con cui i creditori prestano denaro ai debitori porta alla creazione di uno o l'altro degli strumenti finanziari di seguito elencati.

Gli interessi rappresentano una forma di redditi da capitale percepiti dai proprietari di taluni tipi di attività finanziarie:

a) depositi (AF.2);

b) titoli diversi dalle azioni (AF.3);

c) prestiti (AF.4);

d) altri conti attivi (AF.7).

4.44.

Gli interessi da ricevere e da pagare su tali attività e passività finanziarie sono determinati applicando l'opportuno tasso di interesse sul capitale da rimborsare a ogni dato momento del periodo contabile.

4.45.

La differenza tra il valore facciale e il prezzo pagato al momento dell'emissione (ossia lo sconto) misura gli interessi da corrispondere per la durata dell'effetto. L'incremento di valore di un effetto dovuto all'accumularsi di interessi maturati non costituisce un guadagno in conto capitale perché è dovuto ad un aumento del capitale da rimborsare e non ad una variazione del prezzo dell'attività. Le altre variazioni del valore dell'effetto sono considerate guadagni/perdite in conto capitale.

4.46.

Le obbligazioni sono titoli a lungo termine che danno al loro possessore il diritto incondizionato a un reddito monetario fisso — o variabile nella misura determinata per contratto — percepito contro presentazione d'una cedola o ad un importo fissato in precedenza da corrispondere a una o più date determinate allorché il titolo è rimborsato oppure ad un reddito risultante dalla combinazione delle due formule sopracitate.

a) obbligazioni a tasso zero;

Non si ha pagamento di cedole. Gli interessi basati sulla differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione devono essere ripartiti negli anni fino alla scadenza dell'obbligazione. L'interesse maturato ogni anno è reinvestito nel titolo dal suo possessore; pertanto, nel conto finanziario devono essere effettuate le seguenti registrazioni di contropartita, di importo uguale al valore dell'interesse maturato: una acquisizione di ulteriori titoli da parte del possessore e una ulteriore emissione di titoli da parte dell'emittente o debitore (ossia una crescita del «volume» del titolo originario).

b) altri titoli compresi i titoli a sconto (deep discount bond); Gli interessi si compongono di due elementi:

(1) l'importo di denaro da riscuotere ad ogni periodo contro presentazione d'una cedola;

(2) l'importo d'interesse maturato ad ogni periodo attribuibile allo scarto tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione, calcolato come per le obbligazioni a tasso zero.

c) titoli indicizzati;

Gli importi delle cedole da pagare e/o del capitale da rimborsare sono legati all'evoluzione di un indice dei prezzi. La modifica di valore del capitale da rimborsare tra l'inizio e la fine di un particolare periodo contabile, dovuta alla variazione dell'indice di riferimento, è considerata come interesse maturato in tale periodo e si aggiunge agli interessi da pagare per quel periodo. Gli interessi maturati in conseguenza dell'indicizzazione sono in effetti reinvestiti nel titolo e devono essere registrati nei conti finanziari del possessore e dell'emittente.

▼M5

4.47.

I flussi derivanti da operazioni di swap di qualunque tipo non devono essere considerati interessi né registrati tra i redditi da capitale [si vedano i punti 5.67, lettera d), e 5.139, lettera c), relativi agli strumenti finanziari derivati].

Analogamente, le operazioni nell'ambito di forward rate agreement (accordi per scambio futuro di tassi di interesse) non devono essere registrate come redditi da capitale [cfr. punto 5.67, lettera e)].

▼B

4.48.

Il leasing finanziario rappresenta una alternativa al prestito quale metodo di finanziamento dell'acquisto di impianti e macchinari. È un contratto inteso a convogliare fondi da un mutuante verso un mutuatario: il locatore acquista un determinato bene e il locatario si impegna a corrispondere alla società locatrice un certo numero di canoni periodici consentendo a quest'ultima, nel periodo del contratto, di coprire tutti — o virtualmente tutti — i suoi costi, compresi gli interessi.

Il sistema considera che il locatore conceda al locatario un prestito di importo uguale al valore del prezzo di acquisto pagato per i beni e che l'intero prestito venga gradualmente estinto nel periodo del contratto. Il canone corrisposto ad ogni scadenza dal locatario è pertanto considerato come formato da due elementi: una quota di ammortamento del debito e gli interessi. Il tasso di interesse sul prestito figurativo è determinato implicitamente sulla base del rapporto tra l'ammontare dei canoni periodici corrisposti nel corso del contratto e il prezzo di acquisto del bene. La quota del canone che rappresenta gli interessi diminuisce gradualmente nel corso del contratto man mano che il capitale viene rimborsato. Il prestito iniziale del locatario e i successivi rimborsi del capitale sono registrati nei conti finanziari del locatario e del locatore. Gli interessi corrisposti sono registrati tra gli interessi nei rispettivi conti della distribuzione primaria del reddito.

4.49.

Sono assimilati agli interessi:

a) le commissioni bancarie sullo scoperto, i premi di fedeltà ed altri premi da corrispondere per estrazione, versati a taluni detentori di obbligazioni;

b) gli interessi incassati dai fondi comuni di investimento (cfr. paragrafo 2.51, lettera b)) sugli investimenti effettuati, attribuiti agli azionisti anche se capitalizzati; sono esclusi i guadagni o le perdite in conto capitale sugli strumenti finanziari appartenenti ai fondi di investimento, non registrati come redditi da capitale.

4.50.

Gli interessi sono registrati secondo il principio della competenza, ossia in via di continua accumulazione nel tempo a favore del creditore sull'importo del credito in essere. L'interesse maturato per ciascun periodo contabile deve essere registrato a prescindere che esso sia o non sia effettivamente pagato o aggiunto al capitale da rimborsare. Qualora gli interessi non vengano effettivamente corrisposti, l'aumento del capitale deve essere registrato anche nel conto finanziario quale ulteriore acquisizione di quel tipo di attività finanziaria da parte del creditore con una corrispondente acquisizione di passività da parte del debitore.

4.51.

Gli interessi devono essere registrati al lordo di ogni imposta su di essi applicata. Gli interessi corrisposti e riscossi devono essere sempre registrati al lordo dei contributi in conto interessi anche se questi sono direttamente corrisposti alle istituzioni finanziarie e non ai beneficiari (cfr. contributi).

Poiché il valore dei servizi prestati dagli intermediari finanziari non è ripartito tra i loro clienti, gli effettivi pagamenti di interessi agli intermediari finanziari — o le riscossioni di interessi da questi — non sono rettificati per eliminare i margini che rappresentano i compensi impliciti del servizio di tali intermediari. Una posta di rettifica è necessaria nel conto della attribuzione dei redditi primari degli intermediari finanziari e di una branca di attività economica fittizia cui attribuire, per convenzione, la totalità della produzione degli intermediari finanziari a titolo di consumi intermedi.

4.52.

Nel sistema dei conti, gli interessi sono registrati:

a) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori ( 56 );

b) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Dividendi (D.421)

4.53.



Definizione

I dividendi (D.421) costituiscono una forma di redditi da capitale percepiti dai proprietari di azioni (AF.5) quale corrispettivo per aver messo a disposizione delle società le loro risorse finanziarie. L'aumento del capitale proprio attraverso l'emissione di azioni costituisce una alternativa alla raccolta di fondi mediante l'assunzione di debiti. A differenza del capitale di prestito, tuttavia, il capitale proprio non fa insorgere una passività definita in termini monetari e non dà diritto ai possessori delle azioni di una società a un reddito fisso o predeterminato.

4.54.

Sono altresì inclusi in tale rubrica:

a) le azioni distribuite agli azionisti come pagamento del dividendo dell'esercizio; sono tuttavia escluse le azioni gratuite che rappresentano la capitalizzazione di fondi propri nella forma di riserve e di utili non distribuiti e che costituiscono nuove azioni distribuite agli azionisti in proporzione al numero di azioni da essi possedute;

b) i dividendi incassati dai fondi comuni di investimento (cfr. paragrafo 2.51, lettera b)) sugli investimenti effettuati, attribuiti agli azionisti anche se capitalizzati; sono esclusi i guadagni o le perdite in conto capitale sugli strumenti finanziari appartenenti ai fondi di investimento, non registrati come redditi da capitale;

c) il reddito versato alle amministrazioni pubbliche dalle imprese pubbliche dotate di personalità giuridica anche se non costituite formalmente in società di capitali.

4.55.

Momento di registrazione: i dividendi sono registrati nel momento in cui devono essere pagati come stabilito dalla società.

Nel sistema dei conti, i dividendi figurano:

a) nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori nei quali sono classificate le società;

b) nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori nei quali sono classificati gli azionisti;

c) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422)

4.56.



Definizione

I redditi prelevati dai membri delle quasi-società (D.422) sono gli importi che questi prelevano effettivamente per i propri bisogni sui profitti conseguiti dalle quasi-società di loro proprietà.

4.57.

Tali importi devono essere registrati al lordo di tutte le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., che sono sempre considerate pagate dai proprietari.

4.58.

Allorché una quasi-società consegue profitti, l'unità che ne è proprietaria può consentirle di disporre di una parte e della totalità degli utili, segnatamente a scopi di investimento. Questi redditi messi a disposizione delle quasi-società sono registrati come risparmio proprio di queste ultime; solo i profitti effettivamente prelevati dalle unità proprietarie sono registrati nei conti nella rubrica redditi prelevati dai membri delle quasi-società.

4.59.

Allorché i profitti sono conseguiti nel resto del mondo da succursali, agenzie, uffici, ecc. di imprese residenti, se queste succursali, ecc. sono considerate unità non residenti, gli utili non distribuiti figurano tra gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43). Solo i profitti realmente trasferiti all'impresa madre sono registrati nei conti come redditi prelevati dai membri delle quasi-società ricevuti dal resto del mondo. I medesimi principi si applicano in sede di contabilizzazione delle relazioni tra succursali, agenzie, uffici, ecc. operanti nel territorio economico e le imprese madri non residenti a cui appartengono.

4.60.

In questa rubrica è incluso il risultato netto di gestione ricevuto dai residenti in quanto proprietari di terreni e fabbricati situati nel resto del mondo e dai non residenti per terreni e fabbricati situati nel territorio economico. Infatti, in conformità alle convenzioni adottate nel SEC, le unità non residenti se effettuano operazioni su terreni e fabbricati nel territorio economico di un paese vengono considerate unità fittizie residenti di proprietà di non residenti.

Il valore locativo delle abitazioni situate all'estero e occupate dai rispettivi proprietari è registrato come importazioni di servizi e il corrispondente risultato netto di gestione come redditi primari percepiti dal resto del mondo; il valore delle abitazioni di proprietà di non residenti e occupate dai rispettivi proprietari è registrato come esportazioni di servizi e il corrispondente risultato netto di gestione come redditi primari corrisposti al resto del mondo.

4.61.

La rubrica redditi prelevati dai membri delle quasi-società non comprende le somme che i proprietari ricavano:

a) dalla vendita di beni usati;

b) dalla vendita di terreni e di beni immateriali;

c) dal ritiro di capitale (ad esempio, liquidazione totale o parziale della loro partecipazione nella quasi-società).

Tali importi sono considerati prelievi di capitale nel conto finanziario. Per contro, qualsiasi apporto dei proprietari destinato all'acquisto di attività o alla riduzione delle passività delle quasi-società è considerato apporto di capitale. Tuttavia, se le quasi-società appartengono ad amministrazioni pubbliche e registrano permanentemente, dovendo applicare gli indirizzi di politica sociale ed economica stabiliti dalle amministrazioni pubbliche, un deficit di gestione, i trasferimenti regolari di fondi dalle amministrazioni pubbliche alle imprese a copertura delle loro perdite devono essere considerati contributi.

4.62.

Momento di registrazione: i redditi prelevati dai membri delle quasi-società sono registrati nel momento in cui i prelievi sono effettuati.

4.63.

Nel sistema dei conti, i redditi prelevati dai membri delle quasi-società figurano:

a) nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori nei quali sono classificate le quasi-società;

b) nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori proprietari;

c) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.64.



Definizione

Gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43) corrispondono a:

 

più

redditi da capitale o trasferimenti correnti da ricevere

 

meno

redditi da capitale o trasferimenti correnti da pagare compresi i trasferimenti effettivi agli investitori diretti stranieri e le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. dell'impresa di investimenti diretti all'estero.

4.65.

Una impresa di investimenti diretti all'estero è una impresa costituita o meno in società della quale un investitore residente in un altro paese possiede il 10 % o più delle azioni ordinarie o del diritto di voto (per una società) o una partecipazione equivalente (per una impresa non costituita in società). Le imprese di investimenti diretti all'estero comprendono le entità indicate come società controllate (in cui l'investitore possiede più del 50 %), consociate (in cui l'investitore possiede il 50 % o una quota inferiore) e filiali (imprese non costituite in società possedute interamente o congiuntamente), appartenenti direttamente o indirettamente all'investitore. Di conseguenza, il concetto di impresa di investimenti diretti all'estero è un concetto più ampio di quello di società sotto controllo estero.

4.66.

Il reddito da impresa delle imprese di investimenti diretti all'estero può essere oggetto di una ripartizione effettiva nella forma di dividendi o di redditi prelevati dai membri delle quasi-società.

Inoltre, gli utili non distribuiti sono considerati come se fossero distribuiti e trasferiti agli investitori diretti stranieri proporzionalmente alla loro partecipazione al capitale dell'impresa e come se fossero da questi successivamente reinvestiti.

Gli utili reinvestiti in investimenti diretti all'estero possono essere positivi o negativi.

4.67.

Momento di registrazione: gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero sono registrati nel momento in cui sono conseguiti.

Nel sistema dei conti, gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero figurano:

a) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori;

b) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.68.



Definizione

I redditi da capitale attribuiti agli assicurati (D.44) corrispondono al totale dei redditi primari ricavati dall'investimento delle riserve tecniche di assicurazione. Queste sono investite dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione in attività finanziarie o terreni (dai quali si ricavano redditi netti da capitale, ossia al netto degli eventuali interessi corrisposti) o in fabbricati (che producono risultati netti di gestione). I redditi netti percepiti a seguito dell'investimento di fondi propri delle imprese di assicurazione devono essere esclusi in proporzione alla quota dei fondi propri sul totale costituito dalla somma dei fondi propri e delle riserve tecniche di assicurazione.

4.69.

Poiché le riserve tecniche sono considerate attività degli assicurati, i proventi derivanti dal loro investimento sono contabilizzati come versati agli assicurati dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione a titolo di redditi da capitale attribuiti agli assicurati.

Dato che in realtà tali redditi rimangono alle imprese di assicurazione e ai fondi pensione si suppone che essi vengano restituiti a tali imprese e fondi nella forma di premi e contributi supplementari che si aggiungono agli effettivi premi e contributi da pagare.

Tali premi e contributi supplementari sulle polizze di assicurazione contro i danni e di assicurazione sulla vita stipulate nell'ambito dei sistemi di assicurazione sociale sono registrati unitamente ai premi e ai contributi effettivi nei conti della distribuzione secondaria del reddito delle unità in questione.

I premi supplementari sulle assicurazioni sulla vita individuali non stipulate nell'ambito di sistemi di assicurazione sociale, come i premi effettivi, non costituiscono trasferimenti correnti e non sono pertanto registrati nei conti della distribuzione secondaria del reddito. Essi sono direttamente inclusi come uno degli elementi che contribuiscono alla variazione dei «diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione» registrata nei conti finanziari delle unità in questione.

4.70.

Momento di registrazione: i redditi da capitale attribuiti agli assicurati sono registrati nel momento in cui si formano.

4.71.

Nel sistema dei conti, i redditi da capitale attribuiti agli assicurati figurano:

a) nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari degli assicurati;

b) nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari degli enti assicuratori;

c) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Fitti di terreni

4.72.

Il canone di affitto che un proprietario terriero riscuote da un affittuario rappresenta una forma di reddito da capitale.

In tale rubrica sono compresi anche i canoni di affitto da versare ai proprietari di corsi e specchi d'acqua per godere del diritto di sfruttare tali acque a scopi ricreativi o diversi, compresa la pesca.

Un proprietario può essere tenuto a versare imposte fondiarie o a sostenere talune spese di manutenzione unicamente in conseguenza della sua qualità di proprietario. Per convenzione, si considera che tali imposte e spese siano pagate dalla persona che utilizza i terreni supponendo che essa li deduca dal canone di affitto che versa al proprietario.

4.73.

I fitti dei terreni non includono i canoni di affitto dei fabbricati e delle abitazioni su di essi costruiti; tali canoni sono considerati come pagamento di un servizio destinabile alla vendita erogato dal proprietario al locatario dell'immobile o dell'abitazione e sono registrati nei conti come consumi intermedi o finali dell'unità locataria. Se non si dispone di elementi oggettivi che permettano una ripartizione tra fitto dei terreni e canone di affitto dei sovrastanti edifici, l'intero importo è considerato fitto dei terreni se il valore dei terreni è reputato superiore al valore degli edifici e canone di affitto in caso contrario.

Diritti di sfruttamento di giacimenti

4.74.

In tale rubrica sono compresi i diritti spettanti ai proprietari di giacimenti minerari o di combustibili fossili (carbone, petrolio o gas naturale) che permettono ad altre unità istituzionali di procedere a prospezioni o di sfruttare tali depositi per un periodo di tempo determinato.

4.75.

Momento di registrazione: i fitti di terreni e i diritti di sfruttamento di giacimenti sono registrati nel periodo in cui sono pagabili.

4.76.

Nel sistema dei conti, i fitti di terreni e i diritti di sfruttamento di giacimenti sono registrati:

a) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto della attribuzione dei redditi primari dei settori;

b) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.77.



Definizione

Le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. (D.5) comprendono tutti i pagamenti obbligatori unilaterali, in denaro o in natura, riscossi periodicamente dalle amministrazioni pubbliche e dal resto del mondo sul reddito e sul patrimonio delle unità istituzionali, nonché talune imposte periodiche che non sono basate né sul reddito né sul patrimonio.

Le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. si dividono in:

a) imposte sul reddito (D.51);

b) altre imposte correnti (D.59).

4.78.



Definizione

Le imposte sul reddito (D.51) sono le imposte aventi per oggetto i redditi, gli utili e i guadagni in conto capitale. Esse sono determinate sulla base dei redditi effettivi o presunti delle persone fisiche, delle famiglie, delle persone giuridiche o delle istituzioni senza scopo di lucro e comprendono le imposte sui redditi da capitale, le imposte fondiarie e le imposte sul patrimonio immobiliare se tali proprietà servono da base per stimare il reddito dei loro proprietari.

Le imposte sul reddito includono:

a) le imposte sul reddito delle persone fisiche o delle famiglie (redditi da lavoro, da capitale, da impresa, pensioni, ecc.) comprese le imposte ritenute dai datori di lavoro (ritenute alla fonte); sono da includere qui anche le imposte sul reddito dei proprietari di imprese non costituite in società;

b) le imposte sul reddito o sugli utili delle persone giuridiche;

c) le imposte sui guadagni in conto capitale;

d) le imposte su vincite derivanti da concorsi a premi o da scommesse, da corrispondere sugli importi riscossi dai vincitori, a differenza delle imposte sugli affari dei produttori che organizzano concorsi a premi o scommesse, considerate imposte sui prodotti.

4.79.

Le altre imposte correnti (D.59) comprendono:

a) le imposte correnti sul capitale, ossia le imposte da pagare periodicamente che colpiscono la proprietà o l'utilizzo dei terreni o dei fabbricati da parte dei proprietari, e le imposte correnti sul patrimonio netto e su altri beni (gioielli, altri segni esteriori di ricchezza) — escluse le imposte di cui alla rubrica D.29 (pagate dalle imprese a motivo dell'esercizio dell'attività di produzione) e alla rubrica D.51 (imposte sul reddito);

b) le imposte per-capita, percepite per adulto o per famiglia, indipendentemente dal reddito o dal patrimonio;

c) le imposte sulle spese, versate sul totale delle spese delle persone o delle famiglie;

d) gli esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere il diritto di possedere o di utilizzare veicoli, natanti o aeromobili (non utilizzati a fini professionali) o per ottenere il rilascio di licenze di caccia o pesca, ecc. ( 57 );

e) le imposte sulle operazioni internazionali (viaggi all'estero, rimesse dall'estero, investimenti esteri, ecc.), escluse quelle pagate dai produttori ed esclusi i dazi all'importazione pagati dalle famiglie.

4.80.

Sono esclusi dalla rubrica delle imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.:

a) le imposte sulle successioni o le imposte sulle donazioni che si presume siano prelevate sul capitale dei beneficiari e figurano nella rubrica imposte in conto capitale (D.91);

b) le imposizioni straordinarie sul capitale o sul patrimonio (una tantum) che sono registrate nella rubrica imposte in conto capitale (D.91);

c) le imposte su terreni, fabbricati o altri beni posseduti o noleggiati dalle imprese e da queste utilizzati per l'attività di produzione, registrate nella rubrica altre imposte sulla produzione (D.29);

d) gli esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere diritti diversi da quello di utilizzare veicoli, natanti o aeromobili o per ottenere il rilascio di licenze diverse da quelle di caccia o pesca: patenti di guida o brevetti di pilota, canoni di abbonamento alla radio e alla televisione, porto d'armi, accesso a musei o a biblioteche, tasse per la raccolta dei rifiuti, ecc., considerati nella maggior parte dei casi come acquisti di servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche ( 58 ).

4.81.

L'importo totale delle imposte da registrare comprende gli eventuali interessi di mora e le eventuali pene pecuniarie imposte dalle autorità fiscali qualora risulti impossibile registrare separatamente detti interessi e ammende; esso comprende altresì gli eventuali oneri che possono essere addebitati con riferimento al recupero e all'accertamento delle imposte da pagare. Analogamente, da tale importo sono detratte le eventuali riduzioni d'imposta decise dalle amministrazioni pubbliche nel quadro della loro politica economica e gli eventuali rimborsi delle imposte versate in misura superiore al dovuto.

4.82.

Momento di registrazione: le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. sono registrate nel momento in cui si svolgono le attività o le operazioni o si verificano gli altri eventi che fanno insorgere l'obbligo di pagare le imposte.

Tuttavia, talune attività economiche, operazioni o eventi, che a norma della legislazione fiscale dovrebbero far insorgere per le unità in questione l'obbligo di pagare le imposte, sfuggono costantemente all'attenzione delle autorità fiscali. Non sarebbe realistico presupporre che tali attività, operazioni o eventi diano origine ad attività o passività finanziarie nella forma di importi da pagare o da ricevere. Per tale motivo, il sistema dei conti registrerà soltanto gli importi da versare se essi sono dimostrati da ruoli, dichiarazioni o altri documenti che attestano un chiaro obbligo per i contribuenti di pagare una imposta. Il sistema non imputa imposte non comprovate da una documentazione fiscale probante.

▼M4

Gli importi delle imposte registrati nei conti possono essere determinati in base a due fonti: gli importi percepiti mediante ruolo o dichiarazione e il gettito.

a) Se come fonte si utilizzano i ruoli e le dichiarazioni, gli importi vengono corretti con un coefficiente che consente di tener conto degli importi notificati, ma mai percepiti. In alternativa, può essere registrato un trasferimento in conto capitale ai settori pertinenti, equivalente alla stessa correzione. I coefficienti sono determinati sulla base dell'esperienza acquisita e delle attuali previsioni per quanto riguarda gli importi notificati, ma mai percepiti. Per i diversi tipi di imposta vi sono coefficienti specifici.

b) Se come fonte si utilizza il gettito, questo viene adeguato tenendo conto del fattore temporale, in modo da garantire che gli importi in questione vengano attirbuiti al periodo in cui ha avuto luogo l'attività che ha determinato l'onere fiscale. Tale adeguamento può fondarsi sullo scarto cronologico medio esistente tra l'attività in questione e la riscossione.

Se trattenute alla fonte dal datore di lavoro, le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc. vanno incluse nelle retribuzioni anche se il datore di lavoro non le ha effettivamente trasferite alle amministrazioni pubbliche. Il settore delle famiglie figura allora versare l'intero importo al settore delle amministrazioni pubbliche. Gli importi non versati devono essere neutralizzati alla rubrica D.995 come trasferimenti in conto capitale dal settore delle amministrazioni pubbliche a quello dei datori di lavoro.

▼B

In taluni casi, l'obbligo di pagare una imposta sul reddito può essere determinato soltanto in un periodo contabile successivo a quello in cui il reddito si è formato. È necessaria quindi una certa flessibilità circa il momento di registrazione di tali imposte. Le imposte sul reddito ritenute alla fonte (come il regolare pagamento anticipato di imposte sul reddito) possono essere registrate nel periodo in cui sono versate mentre qualsiasi debito finale di imposta sul reddito può essere registrato nel periodo in cui tale debito è determinato.

Nel sistema dei conti, le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. sono registrate:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori in cui sono classificati i contribuenti;

b) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle amministrazioni pubbliche;

c) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.83.



Definizione

Le prestazioni sociali sono costituite dai trasferimenti, in denaro o in natura, alle famiglie finalizzati a sgravare queste ultime dall'onere finanziario rappresentato da numerosi rischi o bisogni ed effettuati tramite sistemi organizzati collettivamente o, al di fuori di tali sistemi, dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie; le prestazioni sociali includono i versamenti delle amministrazioni pubbliche ai produttori di cui beneficiano singolarmente le famiglie nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali.

4.84.

L'elenco dei rischi e dei bisogni che possono dar luogo a prestazioni sociali è definito, per convenzione, come segue:

a) malattia;

b) invalidità;

c) malattie professionali o infortuni sul lavoro;

d) vecchiaia;

e) superstiti;

f) maternità;

g) famiglia;

h) promozione dell'occupazione;

i) disoccupazione;

j) abitazioni ( 59 );

k) istruzione;

l) indigenza.

4.85.

Le prestazioni sociali comprendono:

a) i trasferimenti correnti e forfettari da sistemi che ricevono contributi, coprono l'intera collettività o ampie fasce della collettività e sono imposti e controllati da unità delle amministrazioni pubbliche (sistemi di sicurezza sociale);

b) i trasferimenti correnti e forfettari da sistemi organizzati dalle imprese per conto dei loro dipendenti, ex dipendenti o persone a loro carico (sistemi privati di assicurazione sociale con e senza costituzione di riserve); i contributi possono essere versati dai datori di lavoro o dai lavoratori o anche dai lavoratori indipendenti;

c) i trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche e da istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, non subordinati al pagamento preventivo di contributi (assistenza).

4.86.

Le prestazioni sociali non comprendono:

a) gli indennizzi pagati su polizze stipulate unicamente su iniziativa propria dell'assicurato, indipendentemente dal suo datore di lavoro o dalle amministrazioni pubbliche;

b) le indennità assicurative su polizze stipulate al solo scopo di ottenere uno sconto anche qualora tali polizze discendano da un contratto collettivo.

4.87.

Affinché una polizza individuale sia considerata come parte di un sistema di assicurazione sociale, i rischi o le circostanze contro cui i partecipanti sono assicurati devono corrispondere a rischi o a bisogni che possono dar luogo a prestazioni sociali (cfr. paragrafo 4.84) e devono essere soddisfatte inoltre una o più delle seguenti condizioni:

a) la partecipazione al sistema è obbligatoria o in virtù della legge per una determinata categoria di lavoratori — lavoratori dipendenti, lavoratori indipendenti o persone non occupate — oppure in virtù dei termini e delle condizioni previste dal contratto di lavoro di un lavoratore dipendente o di un gruppo di lavoratori dipendenti;

b) il sistema è un sistema collettivo, gestito a favore di un gruppo determinato di lavoratori — lavoratori dipendenti, lavoratori indipendenti o persone non occupate — cui possono partecipare esclusivamente i membri di quel gruppo;

c) un datore di lavoro versa un contributo (effettivo o figurativo) al sistema per conto del lavoratore, a prescindere che anche il lavoratore dipendente versi o meno un contributo.

4.88.

I sistemi di assicurazione sociale sono quei sistemi presso i quali i lavoratori sono obbligati o incoraggiati dai loro datori di lavoro o dalle amministrazioni pubbliche ad assicurarsi contro taluni rischi o circostanze che possono pregiudicare il loro benessere o quello delle persone a loro carico.

Secondo il tipo, i sistemi di assicurazione sociale possono essere classificati come segue:

a) sistemi di sicurezza sociale riguardanti l'intera collettività o ampie fasce della collettività, imposti, controllati e finanziati dalle amministrazioni pubbliche;

b) sistemi privati con costituzione di riserve, suddivisi in:

(1) sistemi in cui i contributi sociali sono versati a terzi (imprese di assicurazione, fondi pensione autonomi);

(2) sistemi in cui i datori di lavoro costituiscono riserve speciali, distinte dalle altre loro riserve, anche se tali fondi non costituiscono delle unità istituzionali separate dai datori di lavoro; questi sono denominati fondi pensione non autonomi e le riserve sono considerate attività appartenenti ai beneficiari e non ai datori di lavoro;

c) sistemi senza costituzione di riserve, in cui i datori di lavoro erogano prestazioni sociali ai loro dipendenti, ex dipendenti e persone a loro carico attingendo alle risorse proprie, senza creare riserve speciali ad hoc.

4.89.

I sistemi di assicurazione sociale predisposti dalle amministrazioni pubbliche per i propri dipendenti sono classificati come sistemi privati con costituzione di riserve oppure come sistemi senza costituzione di riserve ma non come sistemi di sicurezza sociale.

4.90.

I contributi sociali possono essere distinti in contributi effettivi versati nel quadro delle prime due categorie di sistemi citate nel precedente paragrafo 4.88 e in contributi figurativi versati nell'ambito di sistemi senza costituzione di riserve.

4.91.

I contributi sociali possono essere distinti in contributi obbligatori per legge e contributi non obbligatori.

Contributi sociali effettivi (D.611)

4.92.

I contributi sociali effettivi comprendono:

a) contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6111) (corrispondenti al flusso D.121);

I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro sono versati dai datori di lavoro agli enti di previdenza e di assistenza sociale, alle imprese di assicurazione o ai fondi pensione autonomi e non autonomi che gestiscono sistemi di assicurazione sociale, al fine di garantire prestazioni sociali ai propri dipendenti.

Poiché i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro sono versati a beneficio dei loro dipendenti, il loro valore è registrato come uno degli elementi che compongono i redditi da lavoro dipendente unitamente alle retribuzioni in denaro e in natura. I contributi sociali sono successivamente registrati come trasferimenti correnti dai lavoratori dipendenti agli enti di previdenza e di assistenza sociale, alle imprese di assicurazione o ai fondi pensione autonomi e non autonomi.

b) contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti (D.6112);

Si tratta dei contributi versati dai lavoratori dipendenti agli enti di previdenza e di assistenza sociale, ai sistemi privati con costituzione di riserve e ai sistemi senza costituzione di riserve. I contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti comprendono i contributi effettivi da versare più, nel caso dei sistemi privati con costituzione di riserve, i contributi supplementari da versare, sui redditi da capitale attribuiti agli assicurati, percepiti dai lavoratori partecipanti al sistema, meno il compenso del servizio. Quest'ultimo è considerato come gravante nella sua totalità sui contributi a carico dei lavoratori dipendenti e non sui contributi a carico dei datori di lavoro.

c) contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate (D.6113);

Si tratta dei contributi versati per loro proprio conto da persone diverse dai lavoratori dipendenti, segnatamente da lavoratori indipendenti (datori di lavoro e lavoratori autonomi) o da persone non occupate. I contributi comprendono anche il valore dei contributi supplementari da versare sui redditi da capitale attribuiti agli assicurati che si suppone che tali persone riversino alle imprese di assicurazione in aggiunta agli altri loro contributi.

4.93.

I contributi sociali effettivi possono essere versati in virtù di un obbligo legale o di un regolamento, di un contratto collettivo di lavoro in vigore in una particolare branca di attività economica, di un accordo stipulato tra datore di lavoro e dipendenti in una impresa, di un contratto di lavoro o, in alcuni casi, volontariamente.

I contributi volontari qui considerati si riferiscono a:

a) contributi sociali che persone non assoggettate, o non più giuridicamente assoggettate, all'obbligo di versare tali contributi versano o continuano a versare a un ente di previdenza e di assistenza sociale;

b) contributi sociali versati alle imprese di assicurazione (o casse mutue e fondi pensione classificati nel medesimo settore) nel quadro di un sistema di assicurazione complementare gestito dalle imprese a beneficio dei propri dipendenti e al quale questi ultimi aderiscono liberamente;

c) contributi versati alle casse mutue che raggruppano su base volontaria lavoratori dipendenti o indipendenti.

4.94.

Al fine di distinguere tra contributi sociali obbligatori e non obbligatori viene operata una ulteriore suddivisione nella classificazione:

a) contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro (D.61111);

b) contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro (D.61112);

c) contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti (D.61121);

d) contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti (D.61122);

e) contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate (D.61131);

f) contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate (D.61132).

4.95.

I contributi sociali effettivi versati agli enti di previdenza e di assistenza sociale o alle altre amministrazioni pubbliche sono registrati nelle operazioni di distribuzione per il loro importo lordo.

Viceversa, i contributi sociali versati, nel quadro di sistemi privati con costituzione di riserve, alle imprese di assicurazione, nonché alle casse mutue e ai fondi pensione autonomi classificati nello stesso settore sono registrati per il loro importo netto, ossia previa deduzione di quella parte del contributo che rappresenta il valore del servizio di assicurazione erogato alle famiglie (residenti e non residenti). Secondo le convenzioni adottate, tale parte del contributo rappresenta infatti il corrispettivo per un servizio destinabile alla vendita che costituisce parte dei consumi finali delle famiglie o, nel caso dei contributi versati da famiglie non residenti, delle esportazioni di servizi.

Nel caso dei sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve non autonomi (in cui i datori di lavoro conservano le loro riserve separate), dai contributi versati dai lavoratori dipendenti non viene dedotto alcun compenso del servizio. Poiché tali sistemi non costituiscono unità istituzionali distinte dai datori di lavoro, i costi di gestione dei fondi sono incorporati nei costi di produzione generali dei datori di lavoro.

4.96.

Momento di registrazione: i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.6111) e i contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti (D.6112) sono registrati nel momento in cui viene svolto il lavoro che fa insorgere l'obbligo di versare i contributi; i contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate (D.6113) sono registrati nel momento in cui insorge l'obbligo del versamento.

▼M4

Gli importi dei contributi sociali registrati nei conti possono essere determinati in base a due fonti: gli importi percepiti mediante ruolo o dichiarazione e il gettito.

a) Se come fonte si utilizzano i ruoli e le dichiarazioni, gli importi vengono corretti con un coefficiente che consente di tener conto degli importi notificati, ma mai percepiti. In alternativa, può essere registrato un trasferimento in conto capitale ai settori pertinenti, equivalente alla stessa correzione. I coefficienti sono determinati sulla base dell'esperienza acquisita e delle attuali previsioni per quanto riguarda gli importi notificati, ma mai percepiti. Per i diversi tipi di contributi sociali vi sono coefficienti specifici.

b) Se come fonte si utilizza il gettito, questo viene adeguato tenendo conto del fattore temporale, in modo da garantire che gli importi in questione vengano attribuiti al periodo in cui ha avuto luogo l'attività che ha determinato l'onere contributivo. Tale adeguamento può fondarsi sullo scarto cronologico medio esistente tra l'attività in questione e la riscossione.

Se trattenuti alla fonte dal datore di lavoro, i contribuiti sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche vanno inclusi nelle retribuzioni, anche se il datore di lavoro non li ha effettivamente trasferiti alle amministrazioni pubbliche. Il settore delle famiglie figura allora versati l'intero importo al settore delle amministrazioni pubbliche. Gli importi non versati devono essere neutralizzati alla rubrica D.995 come trasferimenti in conto capitale dal settore delle amministrazioni pubbliche a quello dei datori di lavoro.

▼B

4.97.

Nel sistema dei conti, i contributi sociali effettivi sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di famiglie non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei datori di lavoro o degli enti assicuratori residenti;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di datori di lavoro o di enti assicuratori non residenti).

Contributi sociali figurativi (D.612)

4.98.

I contributi sociali figurativi (D.612) rappresentano la contropartita (al netto di eventuali contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti) delle prestazioni sociali erogate direttamente dai datori di lavoro (non legate cioè al versamento di contributi effettivi a carico dei datori di lavoro) ai loro dipendenti o ex dipendenti e aventi diritto. Tali contributi corrispondono al flusso D.122. In linea di massima, il loro valore dovrebbe essere determinato sulla base di considerazioni attuariali.

4.99.

L'introduzione del concetto di contributi sociali figurativi discende dalla necessità di registrare nei conti, nella rubrica delle prestazioni sociali, le prestazioni erogate direttamente dai datori di lavoro nonché di includere il costo di tali prestazioni nei redditi da lavoro dipendente corrisposti dai datori di lavoro per la parte non coperta dai contributi a carico dei lavoratori da essi dipendenti.

Allorché i datori di lavoro erogano direttamente prestazioni sociali ai loro dipendenti, ex dipendenti o aventi diritto, attingendo alle proprie risorse, senza l'intervento di un ente di previdenza, di una impresa di assicurazione o di un fondo pensione autonomo e senza la creazione di un apposito fondo o l'accantonamento di riserve ad hoc, i beneficiari possono essere considerati protetti contro vari specifici bisogni o rischi anche se per godere di tale copertura non è previsto il pagamento di alcun contributo.

Per i lavoratori dipendenti deve essere pertanto imputata una retribuzione fino alla concorrenza del valore dei contributi sociali che essi dovrebbero versare per garantirsi il diritto alle prestazioni sociali in questione. Tale valore dipende non soltanto dai livelli delle prestazioni suscettibili di essere erogate correntemente ma anche dalla probabile evoluzione futura degli oneri a carico dei datori di lavoro nell'ambito di tali sistemi per effetto di vari fattori, quali le previste variazioni della consistenza numerica, della distribuzione per età e della speranza di vita dei loro attuali ed ex dipendenti. Pertanto, gli importi da imputare per i contributi dovrebbero essere determinati, in linea di principio, basandosi su considerazioni attuariali analoghe a quelle utilizzate per stabilire i livelli dei premi applicati dalle imprese di assicurazione. Se per effetto di avvenimenti politici o di variazioni economiche il rapporto tra il numero di persone occupate e il numero di titolari di pensioni varia notevolmente e diventa anormale, si dovrebbe stimare il valore dei contributi figurativi per i lavoratori attualmente occupati, il quale sarà differente dal valore effettivo delle pensioni erogate. A questo scopo si può utilizzare una aliquota ragionevole delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori in attività.

Nella pratica, tuttavia, può risultare difficile stabilire l'entità di tali contributi figurativi. È possibile che l'impresa stessa proceda all'esecuzione di stime, eventualmente sulla base dei contributi versati ad analoghi sistemi con costituzione di riserve, allo scopo di valutare i propri probabili impegni futuri. Altrimenti, l'unica alternativa potrebbe consistere nell'utilizzare le prestazioni di assicurazione sociale senza costituzione di riserve erogate dall'impresa durante lo stesso periodo contabile (al netto di eventuali contributi sociali effettivi a carico del lavoratore e da esso versati all'impresa medesima) quale stima della retribuzione figurativa che sarebbe necessaria per coprire i contributi figurativi. Pur essendoci ovviamente molte ragioni (quale la variabilità della composizione e della struttura per età delle forze di lavoro dell'impresa) all'origine della divergenza tra il valore dei contributi figurativi che sarebbero necessari e le prestazioni di assicurazione sociale senza costituzione di riserve effettivamente erogate nel medesimo periodo, ciò non toglie che queste (al netto dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti) possano costituire tuttavia stime sufficienti dei contributi e delle relative retribuzioni figurative.

4.100.

Nel conto della generazione dei redditi primari, si considera che i datori di lavoro versino ai loro dipendenti, quale componente della loro remunerazione, un importo, denominato contributi sociali figurativi, pari ai contributi sociali stimati che sarebbero necessari per garantire loro le prestazioni di assicurazione sociale senza costituzione di riserve cui hanno diritto. Nel conto della distribuzione secondaria del reddito si considera che i lavoratori restituiscano ai loro datori di lavoro lo stesso importo dei contributi sociali figurativi (ossia dei trasferimenti correnti) come se li versassero a un sistema di assicurazione sociale distinto.

4.101.

Momento di registrazione: i contributi sociali figurativi che rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette obbligatorie sono registrati nel momento in cui insorge l'obbligo delle prestazioni.

I contributi sociali figurativi che rappresentano la contropartita di prestazioni sociali dirette volontarie sono registrati nel momento in cui le prestazioni sono erogate.

4.102.

Nel sistema dei conti, i contributi sociali figurativi sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie e del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

b) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori cui appartengono i datori di lavoro e nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.103.

Tale rubrica comprende:

Sono le prestazioni erogate alle famiglie dagli enti di previdenza e di assistenza sociale (esclusi i rimborsi, cfr. D.6311) nell'ambito dei sistemi di sicurezza sociale.

Sono le prestazioni (in denaro o in natura) erogate alle famiglie dalle imprese di assicurazione o da altre unità istituzionali che gestiscono sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve.

Si tratta di prestazioni (in denaro o in natura) erogate ai loro dipendenti, o alle persone a carico o ai superstiti di questi, dai datori di lavoro che gestiscono sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve. Tali prestazioni comprendono:

a) le retribuzioni, di importo normale o ridotto, che continuano ad essere versate nei periodi di assenza dal lavoro per malattia, infortunio, maternità, ecc.;

b) gli assegni familiari, indennità scolastiche o altre indennità, erogati per le persone a carico dei lavoratori;

c) le pensioni di vecchiaia o superstiti corrisposte ad ex dipendenti o ai loro superstiti e le indennità versate ai dipendenti o ai loro superstiti nel caso di messa in cassa integrazione, di invalidità, di infortunio mortale, ecc. (se tali prestazioni sono collegate a contratti collettivi di lavoro);

d) le cure mediche non connesse alla medicina del lavoro;

e) case di riposo e convalescenziari.

Le prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve, che questi corrispondono ai loro ex dipendenti o agli altri aventi diritto dovrebbero essere contabilizzate al lordo dei contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro, ossia degli importi versati dai datori di lavoro agli enti assicuratori a beneficio delle persone in questione.

Si tratta di prestazioni erogate alle famiglie dalle amministrazioni pubbliche o da istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie per soddisfare i medesimi bisogni delle prestazioni sociali pur senza inquadrarsi in un sistema di assicurazione sociale comprendente contributi sociali e prestazioni di assicurazione sociale. Tali prestazioni non comprendono i trasferimenti correnti connessi ad avvenimenti o a circostanze non normalmente coperte dai sistemi di assicurazione sociale (ad esempio, trasferimenti per calamità naturali, registrati tra gli altri trasferimenti correnti o tra gli altri trasferimenti in conto capitale).

4.104.



Definizione

I trasferimenti sociali in natura (D.63) corrispondono ai beni e servizi individuali forniti alle singole famiglie, a titolo di trasferimenti in natura, dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, a prescindere che questi li abbiano acquistati sul mercato o li abbiano prodotti quale produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita. Essi possono essere finanziati mediante imposte, altri redditi delle amministrazioni pubbliche o contributi di sicurezza sociale oppure, nel caso delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, attraverso elargizioni e redditi da capitale.

Sebbene alcuni servizi non destinabili alla vendita prodotti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie possiedano alcune caratteristiche dei servizi collettivi, tutti i servizi non destinabili alla vendita prodotti da tali istituzioni sono, per semplicità e per convenzione, considerati individuali per natura. I servizi prestati gratuitamente, o a prezzi non economicamente significativi, alle famiglie sono descritti come servizi individuali onde distinguerli dai servizi collettivi prestati alla collettività nel suo insieme o ad ampie fasce della collettività. I servizi individuali riguardano principalmente i servizi di istruzione e sanitari benché siano anche frequentemente erogati altri tipi di servizi quali i servizi di abitazione, culturali e ricreativi.

La rubrica trasferimenti sociali in natura (D.63) comprende le prestazioni sociali in natura e i trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita.

4.105.

Le prestazioni sociali in natura sono i trasferimenti sociali in natura finalizzati a sgravare le famiglie dall'onere finanziario rappresentato dai rischi o dai bisogni sociali (cfr. paragrafo 4.84). Esse possono essere suddivise in due categorie: quella in cui le famiglie beneficiarie acquistano direttamente i beni e i servizi, venendo successivamente rimborsate, e quella in cui i relativi servizi sono erogati direttamente ai beneficiari. In quest'ultimo caso, le amministrazioni pubbliche o le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie producono o acquistano, in tutto o in parte, beni e servizi che sono direttamente forniti dai loro produttori ai beneficiari.

Tali prestazioni consistono nel rimborso da parte degli enti di previdenza e di assistenza sociale di determinate spese sostenute dalle famiglie per taluni beni e servizi specificati.

Allorché la famiglia acquista un bene o un servizio per il quale è successivamente, in tutto o in parte, rimborsata da un ente di previdenza e di assistenza sociale, si può considerare che la famiglia agisca per conto dell'ente in questione. La famiglia concede infatti all'ente di previdenza e di assistenza sociale un credito a breve termine che si estingue allorché la famiglia è rimborsata.

L'importo della spesa rimborsata è contabilizzato come se essa fosse stata sostenuta direttamente dall'ente di previdenza e di assistenza sociale nel momento in cui la famiglia effettua l'acquisto mentre, per la famiglia, l'unica spesa registrata è costituita dalla (eventuale) differenza tra il prezzo di acquisto pagato e l'ammontare del rimborso. Pertanto gli importi rimborsati non sono considerati trasferimenti correnti in denaro dagli enti di previdenza e di assistenza sociale alle famiglie.

Si tratta di trasferimenti sociali in natura, diversi dai rimborsi, operati dagli enti di previdenza e di assistenza sociale a favore delle famiglie. La maggior parte delle altre prestazioni di sicurezza sociale in natura concerne le cure mediche, dentistiche o chirurgiche, degenze ospedaliere, occhiali o lenti a contatto, strumenti ed apparecchiature mediche e simili beni o servizi nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali. Il servizio è prestato direttamente ai beneficiari, senza rimborso, dai produttori di beni e servizi destinabili e non destinabili alla vendita e deve essere valutato di conseguenza. Qualsiasi pagamento effettuato dalle famiglie stesse deve essere dedotto. ►M2  Le altre prestazioni di sicurezza sociale in natura possono quindi essere suddivise in prestazioni i cui servizi vengono prodotti da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita ed acquistati da unità delle pubbliche amministrazioni o da istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (D.63121), e quelle i cui servizi vengono prodotti da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita (D.63122). ◄

Si tratta dei trasferimenti in natura operati a favore delle famiglie dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie che sono simili alle prestazioni di sicurezza sociale in natura ma che non sono effettuati nel contesto di un sistema di assicurazione sociale. Sono inclusi, se non rientrano in un sistema di assicurazione sociale, l'edilizia sociale, le indennità di alloggio, i nidi d'infanzia, la formazione professionale, gli sconti sui prezzi di trasporto (purché esista uno scopo sociale) e simili beni o servizi nel contesto della tutela contro i rischi e i bisogni sociali. Qualsiasi pagamento effettuato dalle famiglie stesse deve essere dedotto. ►M2  Le prestazioni di assistenza sociale in natura possono quindi essere suddivise in prestazioni i cui servizi vengono prodotti da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, e acquistati da unità delle amministrazioni pubbliche o istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (D.63131), e quelle i cui servizi vengono prodotti da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita (D.63132). ◄

4.106.



Definizione

I trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita (D.632) riguardano i beni e i servizi forniti gratuitamente, o a prezzi non economicamente significativi, alle singole famiglie da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Essi corrispondono alla spesa per consumi individuali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e delle amministrazioni pubbliche (cfr. paragrafo 3.85), al netto delle prestazioni sociali in natura (D.631) erogate alle famiglie nell'ambito di sistemi di sicurezza o di assistenza sociale.

4.107.

Momento di registrazione:

a) le prestazioni sociali in denaro sono registrate nel momento in cui è stabilito il diritto alle prestazioni;

b) le prestazioni sociali in natura sono registrate nel momento in cui i servizi sono prestati o nel momento in cui è trasferita la proprietà dei beni forniti direttamente alle famiglie dai produttori che producono beni e servizi non destinabili alla vendita.

4.108.

Nel sistema dei conti, le prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62) sono registrate:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori che erogano le prestazioni;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di prestazioni erogate dal resto del mondo);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di prestazioni erogate a favore di famiglie non residenti).

I trasferimenti sociali in natura (D.63) sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto di redistribuzione del reddito in natura dei settori che erogano le prestazioni;

b) nella sezione delle risorse del conto di redistribuzione del reddito in natura delle famiglie.

Il consumo dei beni e dei servizi trasferiti è registrato nel conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto.

Per convenzione non esistono trasferimenti sociali in natura con il resto del mondo (essi sono registrati nella rubrica prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62)).

PREMI NETTI DI ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI (D.71)

4.109.

Definizione —I premi netti di assicurazione contro i danni (D.71) sono i premi da pagare in forza di contratti di assicurazione stipulati da unità istituzionali. I contratti di assicurazione stipulati da singole famiglie sono quelli conclusi su loro iniziativa e a proprio beneficio, senza l'intervento dei datori di lavoro o delle amministrazioni pubbliche e al di fuori di qualsiasi sistema di assicurazione sociale ( 60 ). I premi netti di assicurazione contro i danni comprendono sia i premi effettivi pagati dagli assicurati per garantirsi la copertura assicurativa durante il periodo contabile (premi guadagnati) sia i premi supplementari derivanti dai redditi da capitale attribuiti agli assicurati al netto del compenso del servizio prestato dalle imprese di assicurazione.

I premi netti di assicurazione contro i danni sono gli importi pagati per garantirsi una copertura assicurativa contro diversi eventi o rischi che danneggino cose o proprietà o arrechino danni a persone, per cause naturali o provocate dall'uomo — incendi, inondazioni, incidenti, collisioni, naufragio, furto, violenza, malattia, ecc. — oppure contro i rischi di perdite finanziarie derivanti da malattia, disoccupazione, infortunio, ecc.

4.110.

Momento di registrazione: i premi netti di assicurazione contro i danni sono registrati nel momento in cui sono guadagnati.

I premi di assicurazione da cui viene detratto il compenso del servizio sono quelle parti dei premi totali versati nel periodo corrente, o in periodi anteriori, che coprono i rischi in corso nel periodo corrente.

I premi guadagnati nel periodo corrente devono essere distinti dai premi dovuti durante il periodo corrente i quali sono suscettibili di coprire i rischi oltre che per il periodo corrente anche per periodi futuri.

4.111.

Nel sistema dei conti i premi netti di assicurazione contro i danni sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito degli assicurati residenti;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di assicurati non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle imprese di assicurazione residenti;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di imprese di assicurazione non residenti).

INDENNIZZI DI ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI (D.72)

4.112.

Definizione — : Gli indennizzi di assicurazione contro i danni (D.72) sono costituiti dai risarcimenti dovuti in forza di contratti di assicurazione contro i danni ( 61 ), sono cioè le somme che le imprese di assicurazione sono tenute a versare a titolo di liquidazione dei danni subiti da persone o cose (compresi i beni di investimento).

4.113.

Gli indennizzi di assicurazione contro i danni non comprendono i versamenti che rappresentano delle prestazioni sociali.

4.114.

Poiché il compenso del servizio dell'assicurazione contro i danni è calcolato defalcando gli indennizzi dovuti dal valore cumulato dei premi guadagnati e dei premi supplementari, ne consegue che per una impresa di assicurazione il totale degli indennizzi dovuti deve essere uguale ai premi netti di assicurazione contro i danni che tale impresa deve ricevere durante lo stesso periodo contabile. Viene così evidenziata la funzione essenziale dell'assicurazione contro i danni che consiste nel redistribuire risorse.

La liquidazione di indennizzi di assicurazione contro i danni è considerata un trasferimento a favore del beneficiario. Tali versamenti sono sempre considerati trasferimenti correnti anche se gli importi degli indennizzi conseguenti alla distruzione accidentale di un bene o al grave ferimento di una persona sono elevati. Gli importi percepiti dagli indennizzati non sono generalmente destinati ad alcuno scopo particolare e i beni che sono stati danneggiati o distrutti non devono essere necessariamente riparati o sostituiti.

Alcuni indennizzi sono dovuti in conseguenza di danni arrecati dagli assicurati a terzi o a cose di proprietà di terzi. In tali casi gli indennizzi sono contabilizzati come versati direttamente dall'impresa assicuratrice ai terzi da indennizzare e non indirettamente attraverso gli assicurati.

4.115.

Momento di registrazione: gli indennizzi di assicurazione contro i danni sono registrati nel momento in cui si verifica l'evento o il rischio contro cui è stata stipulata l'assicurazione.

4.116.

Nel sistema dei conti essi sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle imprese di assicurazione residenti;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di imprese di assicurazione non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori beneficiari;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di beneficiari non residenti).

TRASFERIMENTI CORRENTI TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (D.73)

4.117.



Definizione

I trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche (D.73) comprendono i trasferimenti tra i diversi sottosettori delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, amministrazioni di Stati federati, amministrazioni locali, enti di previdenza e di assistenza sociale) ad eccezione delle imposte, dei contributi, dei contributi agli investimenti e degli altri trasferimenti in conto capitale.

4.118.

I trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche non comprendono le operazioni per conto di un'altra unità, che sono da registrare una sola volta nella sezione delle risorse dell'unità beneficiaria per conto della quale l'operazione è realizzata. Questo caso si presenta in particolare allorché una amministrazione pubblica (ad esempio una amministrazione centrale) riscuote delle imposte che devono automaticamente essere cedute, in tutto o in parte, ad un'altra amministrazione pubblica (ad esempio, una amministrazione locale). In questo caso, la parte delle entrate fiscali destinata all'altra amministrazione pubblica è registrata come imposte percepite direttamente da tale amministrazione e non come un trasferimento corrente tra amministrazioni pubbliche. Questa soluzione si impone a fortiori nel caso di imposte che prendono la forma di sovrimposte o addizionali alle imposte percepite da una amministrazione centrale e che sono destinate ad un'altra amministrazione pubblica. I ritardi nella cessione delle imposte dalla prima alla seconda amministrazione danno origine a registrazioni nella rubrica «altri conti attivi e passivi» del conto finanziario.

Viceversa, nei trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono inclusi i trasferimenti di entrate fiscali che costituiscono operazioni di trasferimento indifferenziato di risorse dalle amministrazioni centrali alle altre amministrazioni pubbliche. In effetti, questi trasferimenti non corrispondono a nessuna categoria di imposta particolare e non vengono operati automaticamente bensì essenzialmente tramite alcuni fondi (per esempio, fondi delle province, dei comuni) e secondo parametri di ripartizione fissati dalle amministrazioni centrali.

4.119.

Momento di registrazione: i trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono registrati nel momento in cui le normative in vigore stabiliscono che essi devono essere operati.

4.120.

Nel sistema dei conti, i trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono registrati nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei sottosettori delle amministrazioni pubbliche ( 62 ).

AIUTI INTERNAZIONALI CORRENTI (D.74)

4.121.

Definizione —Gli aiuti internazionali correnti (D.74) hanno per oggetto tutte le operazioni relative a trasferimenti in denaro o in natura tra amministrazioni pubbliche nazionali e amministrazioni pubbliche del resto del mondo o organizzazioni internazionali ( 63 ), escluse le operazioni relative ai contributi agli investimenti e agli altri trasferimenti in conto capitale.

4.122.

La rubrica D.74 comprende:

a) i contributi non fiscali delle amministrazioni pubbliche nazionali alle istituzioni dell'Unione europea, fatta eccezione per la quarta risorsa propria basata sul PNL ( 64 );

b) i contributi delle amministrazioni pubbliche nazionali alle organizzazioni internazionali (escluse le imposte che gli Stati membri devono versare alle organizzazioni sovranazionali);

c) i trasferimenti correnti che le amministrazioni pubbliche possono ricevere dalle istituzioni o dalle organizzazioni menzionate alle lettere a) e b) ( 65 );

d) i trasferimenti correnti effettuati tra amministrazioni pubbliche nazionali, sia con versamenti in denaro (per esempio, versamenti destinati al finanziamento del deficit di bilancio di Stati stranieri o di Territori d'oltremare), sia con aiuti in natura (ad esempio, aiuti alimentari, materiale militare, aiuti d'urgenza in caso di calamità naturali sotto forma di generi alimentari, vestiario, medicinali, ecc.);

e) le retribuzioni versate da una amministrazione pubblica nazionale, da una istituzione dell'Unione europea o da una organizzazione internazionale a esperti o a personale tecnico messi a disposizione dei paesi in via di sviluppo.

Gli aiuti internazionali correnti comprendono i trasferimenti tra una amministrazione pubblica nazionale e le organizzazioni internazionali aventi sede in quel paese, in quanto le organizzazioni internazionali non sono considerate unità istituzionali residenti nei paesi in cui sono insediate.

4.123.

Momento di registrazione: gli aiuti internazionali correnti sono registrati nel momento in cui le normative in vigore stabiliscono che i trasferimenti devono essere operati (trasferimenti obbligatori) oppure nel momento in cui i trasferimenti sono effettuati (trasferimenti volontari).

4.124.

Nel sistema dei conti, gli aiuti internazionali correnti sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito del settore delle amministrazioni pubbliche;

b) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

TRASFERIMENTI CORRENTI DIVERSI (D.75)

Trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

4.125.

I trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie comprendono tutti i contributi volontari (diversi dai lasciti), le quote di associazione e l'assistenza finanziaria che tali istituzioni ricevono dalle famiglie (comprese le famiglie non residenti) e, in misura inferiore, da altre unità.

4.126.

Sono incluse in tale rubrica:

a) le quote di associazione regolarmente versate dalle famiglie a sindacati e alle organizzazioni politiche, sportive, culturali, religiose e simili classificate nel settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

b) i contributi volontari (esclusi i lasciti) che le famiglie, le società e il resto del mondo versano alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, compresi i trasferimenti in natura sotto forma di offerte di generi alimentari, di vestiario, di coperte, di medicinali, ecc., a enti caritativi, per la distribuzione a famiglie residenti o non residenti;

c) aiuti e contributi accordati dalle amministrazioni pubbliche, fatta eccezione per i trasferimenti aventi lo scopo specifico di finanziare le spese in conto capitale che figurano tra i contributi agli investimenti.

Sono escluse le quote di associazione versate alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle imprese, quali camere di commercio o associazioni professionali. Tali quote sono considerate remunerazione di servizi prestati.

4.127.

Momento di registrazione: i trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono registrati nel momento in cui sono effettuati.

4.128.

Nel sistema dei conti, i trasferimenti correnti alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori donatori;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti;

c) nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito del settore delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Trasferimenti correnti tra famiglie

4.129.



Definizione

I trasferimenti correnti tra famiglie consistono in tutti i trasferimenti correnti in denaro o in natura che le famiglie residenti effettuano a favore di altre famiglie residenti o non residenti, o che esse ricevono da queste. Si tratta in particolare delle rimesse degli emigrati o dei lavoratori che si sono stabiliti permanentemente all'estero (o che lavorano all'estero per un periodo pari o superiore a un anno) ai componenti delle rispettive famiglie che risiedono nel paese di origine o delle rimesse di denaro dei genitori ai loro figli residenti altrove.

4.130.

Momento di registrazione: i trasferimenti correnti tra famiglie sono registrati nel momento in cui il trasferimento è effettuato.

4.131.

Nel sistema dei conti, i trasferimenti correnti tra famiglie sono registrati:

a) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie;

b) nella sezione degli impieghi e nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Ammende e multe

4.132.



Definizione

Le ammende e le multe inflitte alle unità istituzionali da organi giurisdizionali o simili sono considerate trasferimenti correnti obbligatori.

4.133.

Non sono inclusi in tale rubrica:

a) le pene pecuniarie inflitte dalle autorità fiscali per evasione fiscale o ritardato pagamento di imposte che non possono essere distinte dalle relative imposte;

b) gli esborsi sostenuti per ottenere il rilascio di licenze che sono considerati imposte oppure remunerazione di servizi prestati da amministrazioni pubbliche (cfr. D.29 e D.59).

4.134.

Momento di registrazione: le ammende e le multe sono registrate nel momento in cui insorge l'obbligo di pagarle.

Concorsi a premi e scommesse

4.135.

Gli importi versati per partecipare a concorsi a premi o per scommesse comprendono due elementi: il compenso del servizio riconosciuto all'unità che organizza il concorso o accetta la scommessa e un trasferimento corrente residuo a favore dei vincitori. Il compenso del servizio può essere di importo rilevante e potrebbe dover coprire le imposte sulla produzione dei servizi in questione. Il sistema dei conti considera che i trasferimenti avvengano direttamente tra coloro che partecipano ai concorsi a premi o alle scommesse, ossia tra le famiglie. Consistenti trasferimenti netti tra il settore delle famiglie e il resto del mondo possono verificarsi nel caso in cui partecipino famiglie non residenti. I trasferimenti correnti sono registrati nel momento in cui sono effettuati.

Indennizzi

4.136.



Definizione

Gli indennizzi sono i trasferimenti correnti con i quali le unità istituzionali risarciscono altre unità dei danni da esse cagionati a persone o a cose, esclusi gli indennizzi di assicurazione contro i danni. Gli indennizzi possono essere obbligatori, se imposti in sede giudiziale, oppure possono essere concordati in sede extragiudiziale. Nella presente rubrica figurano gli importi liberalmente versati dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie a risarcimento dei danni provocati da calamità naturali, diversi da quelli classificati come trasferimenti in conto capitale.

4.137.

Momento di registrazione: gli indennizzi sono registrati nel momento in cui sono corrisposti (liberalità) oppure nel momento in cui devono essere effettuati (indennizzi obbligatori).

Quarta risorsa propria basata sul PNL

4.138.

La quarta risorsa propria basata sul PNL, creata dalla decisione del Consiglio del 24 giugno 1988 relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità, constituisce un trasferimento corrente versato dall'amministrazione pubblica di ciascuno Stato membro alle istituzioni dell'Unione europea.

Si tratta di un contributo complementare al bilancio di tali istituzioni, valutato sulla base dei livelli del PNL di ciascuno degli Stati membri.

Momento di registrazione: la quarta risorsa propria basata sul PNL è registrata nel momento in cui deve essere versata.

Nel sistema dei conti, la quarta risorsa propria basata sul PNL figura:

a) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle amministrazioni pubbliche;

b) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Altri

4.139.

a) Trasferimenti correnti, non aventi carattere di imposta, dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie alle amministrazioni pubbliche;

b) esborsi a copertura di oneri anormali di pensione, erogati dalle amministrazioni pubbliche a favore delle imprese pubbliche classificate nel settore delle società e quasi-società non finanziarie;

c) borse e ricompense accordate alle famiglie residenti o non residenti dalle amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie;

d) premi di risparmio accordati periodicamente alle famiglie dalle amministrazioni pubbliche a titolo di ricompensa per le operazioni di risparmio effettuate dalle famiglie nel periodo in questione;

e) rimborsi, da parte delle famiglie, delle spese effettuate per loro conto dagli enti di assistenza sociale;

f) trasferimenti correnti dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie al resto del mondo;

g) attività di sponsorizzazione delle società se tali pagamenti non possono essere considerati acquisti di pubblicità o altri servizi (ad esempio, trasferimenti per motivi filantropici o borse di studio);

h) trasferimenti correnti, diversi da quelli registrati come prestazioni sociali, dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie che agiscono da consumatori.

4.140.

Momento di registrazione: tali trasferimenti sono registrati nel momento in cui vengono effettuati, fatta eccezione per quelli operati dalle amministrazioni pubbliche o a queste diretti, registrati nel momento in cui devono essere effettuati.

Nel sistema dei conti, i trasferimenti correnti diversi sono registrati:

a) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito di tutti i settori;

b) nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

4.141.



Definizione

La rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (D.8) è la rettifica necessaria per far figurare nel risparmio delle famiglie la variazione delle riserve matematiche su cui le famiglie hanno un diritto certo (un diritto che riappare a livello finanziario quale attività nella rubrica F.61) e che sono alimentate dai premi e dai contributi registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito quali contributi sociali.

4.142.

Poiché nei conti finanziari e patrimoniali del sistema le famiglie sono considerate proprietarie delle riserve dei sistemi privati con costituzione di riserve, sia autonomi sia non autonomi, si rende necessaria l'introduzione di una posta di rettifica onde evitare che una eventuale eccedenza dei contributi rispetto alle prestazioni (ossia dei «trasferimenti» da effettuare sui «trasferimenti» da ricevere) influenzi il risparmio delle famiglie.

Allo scopo di neutralizzare tale effetto, una rettifica pari:



al valore totale dei contributi sociali effettivi inerenti alle pensioni versati ai sistemi privati di pensione con costituzione di riserve

più

il valore totale dei contributi supplementari corrispondenti ai redditi da capitale attribuiti agli assicurati

meno

il valore del relativo compenso del servizio

meno

il valore totale delle pensioni versate quali prestazioni di assicurazione sociale dai sistemi privati di pensione con costituzione di riserve

è aggiunta al reddito disponibile (o al reddito disponibile corretto) delle famiglie nei conti di utilizzazione del reddito prima di determinare l'aggregato «risparmio».

In tal modo il risparmio delle famiglie resta identico a quello che si otterrebbe se i contributi pensionistici e le pensioni versate non venissero registrati come trasferimenti correnti nel conto della distribuzione secondaria del reddito. Tale posta di rettifica è necessaria ai fini della concordanza tra il risparmio delle famiglie e la variazione dei loro diritti netti sulle riserve dei fondi pensione registrata nel conto finanziario. Ovviamente si rendono necessarie rettifiche di segno opposto nei conti di utilizzazione del reddito delle imprese di assicurazione o dei fondi pensione autonomi o dei datori di lavoro che gestiscono fondi pensione non autonomi.

4.143.

Momento di registrazione: la rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione è registrata in funzione dei flussi che la compongono.

4.144.

Nel sistema dei conti, la rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione è contabilizzata:

a) nella sezione degli impieghi del conto di utilizzazione del reddito del settore delle imprese di assicurazione e degli altri settori che gestiscono fondi pensione non autonomi;

b) nella sezione degli impieghi del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di istituzioni non residenti);

c) nella sezione delle risorse del conto di utilizzazione del reddito del settore delle famiglie;

d) nella sezione delle risorse del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (nel caso di famiglie non residenti).

4.145.

I trasferimenti in conto capitale si differenziano dai trasferimenti correnti poiché implicano l'acquisto o la cessione di una o più attività da parte di almeno una delle parti che intervengono nell'operazione. A prescindere che siano in denaro o in natura, i trasferimenti devono comportare una corrispondente variazione delle attività finanziarie o non finanziarie indicate nei conti patrimoniali di una o di entrambe le parti che intervengono nell'operazione.

4.146.

I trasferimenti in conto capitale in natura consistono in trasferimenti della proprietà di un bene (diverso da scorte e denaro) o nella cancellazione di un debito da parte di un creditore senza alcuna contropartita.

Un trasferimento in conto capitale in denaro consiste nel trasferimento del denaro che la prima parte ha ottenuto cedendo uno o più beni (diversi da scorte) o che la seconda parte è supposta o è tenuta ad utilizzare per l'acquisto di uno o più beni (diversi da scorte). La seconda parte — il beneficiario — è spesso obbligata ad utilizzare il denaro per acquistare uno o più beni quale condizione per l'effettuazione del trasferimento.

4.147.

I trasferimenti in conto capitale comprendono le imposte in conto capitale (D.91), i contributi agli investimenti (D.92) e gli altri trasferimenti in conto capitale (D.99).

4.148.



Definizione

Le imposte in conto capitale (D.91) sono le imposte percepite a intervalli irregolari, e solo saltuariamente, sul valore delle attività o del patrimonio netto posseduti dalle unità istituzionali o sul valore dei beni trasferiti tra le unità istituzionali per effetto di lasciti, donazioni o altri trasferimenti.

4.149.

Le imposte in conto capitale comprendono:

a) imposte sui trasferimenti in conto capitale: imposte sulle successioni e sulle donazioni che si suppone colpiscano il capitale dei beneficiari, escluse le imposte sulle vendite di beni (poiché non si tratta di trasferimenti);

b) imposte straordinarie sul patrimonio: imposte a carattere non ricorrente sulle attività o sul patrimonio netto appartenenti alle unità istituzionali ( 66 ). Sono inclusi i contributi di miglioria, ossia i tributi sull'incremento di valore dei terreni in seguito alla modifica della loro destinazione da terreni agricoli a terreni edificabili a fini commerciali o abitativi.

4.150.

►M4  

Gli importi delle imposte registrati nei conti possono essere determinati in base a due fonti: gli importi percepiti mediante ruolo o dichiarazione e il gettito.

a) Se come fonte si utilizzano i ruoli e le dichiarazioni, gli importi vengono corretti con un coefficiente che consente di tener conto degli importi notificati, ma mai percepiti. In alternativa, può essere registrato un trasferimento in conto capitale ai settori pertinenti, equivalente alla stessa correzione. I coefficienti sono determinati sulla base dell'esperienza acquisita e delle attuali previsioni per quanto riguarda gli importi notificati, ma mai percepiti. Per i diversi tipi di imposta vi sono coefficienti specifici.

b) Se come fonte si utilizza il gettito, questo viene adeguato tenendo conto del fattore temporale, in modo da garantire che gli importi in questione vengano attribuiti al periodo in cui ha avuto luogo l'attività che ha determinato l'onere fiscale. Tale adeguamento può fondarsi sullo scarto cronologico medio esistente tra l'attività in questione e la riscossione.

 ◄

4.151.

Nel sistema dei conti, le imposte in conto capitale sono registrate:

a) tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto (-) nel conto del capitale dei settori in cui sono classificati i contribuenti;

b) tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto (+) nel conto del capitale delle amministrazioni pubbliche;

c) tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto nel conto del capitale del resto del mondo.

4.152.

Definizione —I contributi agli investimenti (D.92) sono i trasferimenti in conto capitale, in denaro o in natura, effettuati dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo ( 67 ) ad altre unità istituzionali residenti o non residenti allo scopo di finanziare in tutto o in parte i costi delle loro acquisizioni di capitale fisso.

4.153.

I contributi agli investimenti possono essere in denaro o in natura. Per contributi agli investimenti in natura s'intendono i trasferimenti di mezzi di trasporto, impianti o altri macchinari da parte delle amministrazioni pubbliche ad altre unità residenti o non residenti, nonché la messa a disposizione di unità residenti o non residenti di fabbricati o di altre opere.

4.154.

I contributi agli investimenti non includono i trasferimenti di apparecchiature militari nella forma di armi o di strumenti aventi il solo scopo di far funzionare tali armi, in quanto esse non sono classificate come capitale fisso.

4.155.

Viene ugualmente compreso nei contributi agli investimenti l'ammontare degli investimenti realizzati dalle amministrazioni pubbliche a vantaggio di altri settori dell'economia se il beneficiario può essere identificato e acquista la proprietà degli investimenti realizzati. In tal caso, gli investimenti vengono registrati nella sezione delle variazioni delle attività del conto del capitale dei beneficiari e sono finanziati dal contributo agli investimenti che figura nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto del medesimo conto.

4.156.

Sono inclusi nella rubrica D.92 non solo i versamenti non ricorrenti destinati al finanziamento degli investimenti durante lo stesso periodo, ma anche le annualità relative ad operazioni di investimento realizzate durante un periodo anteriore. Pertanto, anche i versamenti annuali delle amministrazioni pubbliche che costituiscono le quote di ammortamento di debiti contratti dalle imprese per progetti di investimento e per i quali le amministrazioni pubbliche sostengono in tutto o in parte le spese di ammortamento vengono considerati contributi agli investimenti.

Sono esclusi, tuttavia, i contributi in conto interessi erogati dalle amministrazioni pubbliche, anche se tendono a facilitare operazioni di investimento. Infatti l'operazione con cui le amministrazioni pubbliche si accollano una parte degli interessi costituisce, alla stregua del flusso di interessi stesso, una operazione corrente di distribuzione e di redistribuzione. Tuttavia, se il contributo concorre nello stesso tempo al finanziamento dell'ammortamento del debito e al pagamento di interessi sul capitale e non è possibile scindere i due elementi, l'insieme del contributo sarà registrato come contributo agli investimenti.

4.157.

I contributi agli investimenti al settore delle società e quasi-società non finanziarie comprendono, oltre ai contributi concessi alle imprese private, gli apporti di capitale a favore delle imprese pubbliche con personalità giuridica, se le amministrazioni pubbliche che effettuano i conferimenti non conservano un credito nei confronti delle imprese pubbliche.

4.158.

I contributi agli investimenti al settore delle famiglie comprendono, oltre agli aiuti agli investimenti e all'ammodernamento erogati alle imprese diverse dalle società o quasi-società, i premi erogati alle famiglie per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di abitazioni.

4.159.

I contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche comprendono tutti i versamenti (esclusi i contributi in conto interessi) effettuati ai sottosettori delle amministrazioni pubbliche ( 68 ) allo scopo di finanziare operazioni di investimento. Il caso più importante è costituito dai trasferimenti effettuati dalle amministrazioni centrali a favore delle amministrazioni locali, aventi per oggetto specifico il finanziamento di investimenti fissi lordi. Va tenuto presente che i trasferimenti aventi carattere generale ed effettuati a fini molteplici o indeterminati sono registrati nei trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche anche se utilizzati per coprire, in parte, delle spese di investimento.

4.160.

I contributi agli investimenti concessi dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo alle istituzioni senza scopo di lucro si distinguono dai trasferimenti correnti a tali istituzioni in virtù dello stesso criterio.

4.161.

Anche i contributi agli investimenti concessi al resto del mondo devono essere limitati ai trasferimenti aventi per oggetto specifico il finanziamento di operazioni di investimento da parte di unità non residenti. Essi concernono, per esempio, i versamenti a fondo perduto per la costruzione di ponti, strade, fabbriche, ospedali o scuole nei paesi in via di sviluppo o per la costruzione di fabbricati destinati alle organizzazioni internazionali. Possono comprendere tanto versamenti in una unica soluzione quanto annualità. La concessione gratuita di beni di investimento è ugualmente compresa in questa rubrica.

4.162.

Momento di registrazione: i contributi agli investimenti in denaro sono registrati nel momento in cui il pagamento deve aver luogo; i contributi agli investimenti in natura sono contabilizzati nel momento in cui è trasferita la proprietà delle attività.

4.163.

Nel sistema dei conti, i contributi agli investimenti sono registrati:

a) tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto (-) nel conto del capitale delle amministrazioni pubbliche;

b) tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto (+) nel conto del capitale dei settori che ricevono i contributi;

c) tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto nel conto del capitale del resto del mondo.

4.164.



Definizione

Gli altri trasferimenti in conto capitale (D.99) comprendono tutte le operazioni di trasferimento (ad eccezione dei contributi agli investimenti e delle imposte in conto capitale) che operano una redistribuzione non già del reddito bensì del risparmio o della ricchezza tra i diversi settori o sottosettori dell'economia o con il resto del mondo.

4.165.

Gli altri trasferimenti in conto capitale comprendono i trasferimenti elencati in appresso.

a) Indennizzi versati dalle amministrazioni pubbliche o dal resto del mondo ai proprietari di beni strumentali distrutti o danneggiati a seguito di eventi bellici, altri avvenimenti politici o calamità naturali (inondazioni, ecc.).

b) Trasferimenti da parte delle amministrazioni pubbliche alle società o quasi-società non finanziarie destinati alla copertura di perdite accumulate nel corso di vari esercizi o di perdite eccezionali dovute a cause esterne all'impresa.

c) Trasferimenti tra sottosettori delle amministrazioni pubbliche allo scopo di far fronte a spese eccezionali o di coprire deficit ( 69 ).

d) Premi di risparmio versati una tantum dalle amministrazioni pubbliche alle famiglie a titolo di ricompensa per le operazioni di risparmio effettuate dalle famiglie durante un certo numero di anni.

e) Lasciti e donazioni di importo considerevole tra unità appartenenti a settori differenti, compresi i lasciti o le donazioni alle istituzioni senza scopo di lucro (ad esempio, i lasciti a favore di università a copertura dei costi di costruzione di nuove residenze per studenti, biblioteche, laboratori, ecc.).

f) Operazioni di contropartita delle remissioni di debiti tra unità istituzionali appartenenti a settori o sottosettori differenti (per esempio, la remissione di un debito di un paese estero da parte delle amministrazioni pubbliche; versamenti a titolo di garanzia in caso di insolvenza del debitore) ►M4  — ad eccezione del caso particolare delle imposte e dei contributi sociali da versare al settore delle amministrazioni pubbliche [cfr. 4.165 j)]. ◄ Tali cancellazioni consensuali di crediti sono considerate trasferimenti in conto capitale dal creditore al debitore per un valore uguale all'ammontare del debito al momento della cancellazione. Analogamente, anche l'operazione di contropartita dell'assunzione di debiti costituisce un trasferimento in conto capitale. Per contro, sono escluse:

(1) la cancellazione di crediti finanziari nei confronti di una quasi-società e l'assunzione di passività da questa da parte del suo proprietario (da considerare come operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni (cfr. paragrafo 5.16));

(2) la cancellazione e l'assunzione da parte di una amministrazione pubblica dei debiti di una società pubblica che scompare come unità istituzionale nel sistema dei conti (da registrare nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (cfr. paragrafi 5.16, 6.29 e 6.30));

(3) la cancellazione e l'assunzione da parte di una amministrazione pubblica dei debiti di una società pubblica nell'ambito di un processo di privatizzazione in corso, destinato a essere completato entro breve tempo (da considerare come operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni (cfr. paragrafo 5.16)).

La cancellazione unilaterale di un credito non costituisce una operazione tra unità istituzionali e non figura pertanto né nel conto del capitale né nel conto finanziario del sistema: se il creditore decide di procedere a tale cancellazione, questa va registrata nei conti delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività del creditore e del debitore (cfr. paragrafo 6.27, lettera d)). I fondi svalutazione crediti sono considerati registrazioni contabili interne all'unità di produzione istituzionale e non figurano nel sistema dei conti. Anche il rifiuto di riconoscere un debito da parte del debitore non costituisce una operazione e non è preso in considerazione nel sistema dei conti.

g) Guadagni (o perdite) in conto capitale realizzati, per quella parte che viene redistribuita ad un altro settore, come ad esempio i guadagni in conto capitale redistribuiti alle famiglie dalle imprese di assicurazione. Tuttavia le operazioni di contropartita dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche dei proventi di privatizzazioni effettuate indirettamente (ad esempio, attraverso una holding) devono essere registrate come operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni (F.5) e non producono pertanto alcun effetto diretto sul livello di accreditamento/indebitamento delle amministrazioni pubbliche.

h) Indennizzi di importo elevato a fronte di danni o lesioni gravi non coperti da polizze di assicurazione (fatta eccezione per gli indennizzi da parte delle amministrazioni pubbliche o del resto del mondo descritti alla lettera a)). Gli indennizzi possono essere imposti in sede giudiziale o concordati in sede extragiudiziale. Tra essi figurano gli indennizzi per danni causati da esplosioni, fuoriuscite di petrolio, effetti collaterali di farmaci, ecc.

i) Versamenti straordinari a favore dei fondi di assicurazione sociale effettuati dai datori di lavoro (comprese le amministrazioni pubbliche) o dalle amministrazioni pubbliche (nel quadro della loro funzione sociale) nella misura in cui tali versamenti sono destinati ad accrescere le riserve matematiche di tali fondi. Anche la connessa rettifica tra il settore del fondo e il settore delle famiglie è registrata come altri trasferimenti in conto capitale (D.99) (cfr. allegato III. «Assicurazioni», paragrafo 20).

▼M4

j) Se gli importi delle imposte e dei contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche sono registrati in base ai ruoli e alle dichiarazioni, la parte di essi la cui riscossione è improbabile deve essere neutralizzata nello stesso periodo contabile. La neutralizzazione può essere effettuata alla rubrica «Altri trasferimenti in conto capitale» (D.99), all'interno della linea specifica D.995, tra le amministrazioni pubbliche e i settori pertinenti. Il flusso D.995 deve essere suddiviso secondo la codifica delle imposte e dei contributi sociali in questione.

▼B

4.166.

Momento di registrazione:

a) gli altri trasferimenti in conto capitale in denaro sono registrati nel momento in cui deve essere effettuato il pagamento;

b) gli altri trasferimenti in conto capitale in natura sono registrati nel momento in cui è trasferita la proprietà dell'attività o nel momento in cui il debito è annullato dal creditore.

4.167.

Nel sistema dei conti, gli altri trasferimenti in conto capitale figurano tra le variazioni delle passività e del patrimonio netto nei conti del capitale dei settori e del resto del mondo.

CAPITOLO 5

OPERAZIONI FINANZIARIE

5.01.



Definizione

Le operazioni finanziarie sono le operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie effettuate tra unità istituzionali, nonché tra queste e il resto del mondo.

5.02.

Tenendo presente la definizione di operazione (cfr. paragrafo 1.33), una operazione finanziaria costituisce una interazione consensuale tra unità istituzionali, o tra una unità istituzionale e il resto del mondo, implicante la simultanea creazione o liquidazione di una attività finanziaria e della passività di contropartita, un trasferimento della proprietà di una attività finanziaria o l'assunzione di una passività.

5.03.

Le attività finanziarie sono attività economiche comprendenti i mezzi di pagamento, gli strumenti finanziari e le attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari.

5.04.

I mezzi di pagamento sono costituiti da oro monetario, diritti speciali di prelievo, biglietti e monete e depositi trasferibili.

Uno strumento finanziario conferisce al suo titolare, il creditore, il diritto di ricevere, senza una prestazione da parte sua, un pagamento o una serie di pagamenti da un'altra unità istituzionale, il debitore, che ha assunto il corrispondente obbligo.

Esempi di attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari sono le azioni e altre partecipazioni e, in parte, le attività condizionate. Si considera che l'unità istituzionale che emette una attività finanziaria di questo tipo abbia assunto una passività di contropartita.

5.05.

Le attività condizionate rappresentano accordi contrattuali tra le unità istituzionali, nonché tra queste e il resto del mondo, che subordinano l'esecuzione di una operazione finanziaria all'adempimento preventivo di una o più condizioni. Esempi: garanzie di pagamento da parte di terzi, lettere di credito, linee di credito, note issuance facility (NIF) e molti strumenti finanziari derivati. Nel sistema dei conti, una attività condizionata costituisce una attività finanziaria allorché l'accordo contrattuale possiede di per sé un valore di mercato o perché è negoziabile o perché può essere oggetto di contropartita sul mercato. Altrimenti, una attività condizionata non è registrata nel sistema dei conti ( 70 ).

5.06.

Si distinguono sette categorie di attività finanziarie: oro monetario e diritti speciali di prelievo (AF.1), biglietti, monete e depositi (AF.2), titoli diversi dalle azioni (AF.3), prestiti (AF.4), azioni e altre partecipazioni (AF.5), riserve tecniche di assicurazione (AF.6) e altri conti attivi e passivi (AF.7).

5.07.

Nel sistema dei conti, per ogni attività finanziaria esiste una passività di contropartita, fatta eccezione per le attività finanziarie classificate nella rubrica oro monetario e diritti speciali di prelievo (AF.1). Si distinguono pertanto sei categorie di passività speculari alle attività finanziarie.

5.08.

La classificazione delle operazioni finanziarie coincide con la classificazione delle attività e delle passività finanziarie. Si distinguono sette categorie di operazioni finanziarie: operazioni inerenti a oro monetario e diritti speciali di prelievo (F.1), operazioni inerenti a biglietti, monete e depositi (F.2), operazioni inerenti a titoli diversi dalle azioni (F.3), operazioni inerenti a prestiti (F.4), operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni (F.5), operazioni inerenti a riserve tecniche di assicurazione (F.6) e operazioni inerenti ad altri conti attivi e passivi (F.7).

5.09.

Le attività finanziarie detenute e le passività in essere in un particolare momento (di un settore o del resto del mondo) sono registrate nel conto patrimoniale (cfr. capitolo 7). Le operazioni finanziarie producono variazioni nei conti patrimoniali. Tuttavia, le variazioni tra il conto patrimoniale di apertura e il conto patrimoniale di chiusura possono anche includere altri flussi (cfr. capitolo 6) e non essere riconducibili ad interazioni consensuali tra unità istituzionali, o tra una unità istituzionale e il resto del mondo. Gli altri flussi sono ripartiti in rivalutazioni delle attività e delle passività finanziarie e in variazioni di volume delle attività e delle passività finanziarie non dovute ad operazioni finanziarie. Le prime sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività mentre le seconde sono registrate nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività nelle rubriche: distruzioni di beni per catastrofi naturali, confische senza indennizzo, altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a. e variazioni di classificazione e di struttura.

5.10.

Le operazioni finanziarie tra unità istituzionali sono registrate nei conti finanziari dei settori in questione. Le operazioni finanziarie tra le unità istituzionali e il resto del mondo sono registrate nei conti finanziari dei settori che intervengono e nel conto finanziario del resto del mondo (cfr. capitolo 8).

Nel conto finanziario (di un settore o del resto del mondo) sono registrati: nella sezione sinistra, le acquisizioni meno le cessioni di attività finanziarie e, nella sezione destra, le passività assunte al netto di quelle rimborsate. Il saldo contabile del conto finanziario, ossia la differenza tra l'acquisizione netta di attività finanziarie e l'incremento netto delle passività, è l'accreditamento (+) o l'indebitamento (-) (B.9).

5.11.

Il conto finanziario di un settore può essere consolidato o non consolidato. Il conto finanziario non consolidato di un settore illustra le variazioni delle attività e delle passività finanziarie determinate da tutte le operazioni finanziarie in cui intervengono le unità istituzionali classificate nel settore. Il conto finanziario consolidato di un settore illustra le variazioni delle attività e delle passività finanziarie determinate dalle operazioni finanziarie effettuate tra le unità istituzionali classificate nel settore in questione e le altre unità istituzionali o il resto del mondo. Rispetto al conto finanziario non consolidato, le operazioni finanziarie tra le unità istituzionali classificate nel settore in questione sono defalcate dal conto finanziario consolidato. Il conto finanziario del resto del mondo è consolidato per definizione.

5.12.

Una operazione finanziaria tra due unità istituzionali aumenta l'accreditamento/indebitamento di una unità istituzionale e diminuisce, per lo stesso importo, l'accreditamento/indebitamento dell'altra unità istituzionale. Le operazioni finanziarie tra unità istituzionali classificate nel medesimo settore non modificano l'accreditamento/indebitamento del settore. Il conto finanziario consolidato e quello non consolidato di un settore presentano lo stesso importo di accreditamento/indebitamento. Analogamente, le operazioni finanziarie tra unità istituzionali non modificano l'accreditamento/indebitamento del totale dell'economia. Il suo importo è identico a quello — ma con segno contrario — dell'accreditamento/indebitamento evidenziato nel conto finanziario del resto del mondo. Pertanto, il totale dell'accreditamento/indebitamento di tutte le unità istituzionali e del resto del mondo è pari a zero.

5.13.

Il conto finanziario per debitore/creditore ( 71 ) (di un settore o del resto del mondo) costituisce un ampliamento del conto finanziario in quanto presenta in più una ripartizione dell'acquisizione netta di attività finanziarie per settore debitore e una ripartizione dell'incremento netto delle passività per settore creditore. Esso fornisce pertanto informazioni sulle relazioni debitore/creditore ed è coerente con il conto patrimoniale finanziario per debitore/creditore (cfr. paragrafo 7.69). Tuttavia, nel caso delle operazioni finanziarie sui mercati secondari, esso non fornisce informazioni sulle unità istituzionali cui le attività finanziarie sono vendute o da cui queste sono acquistate: il conto finanziario per debitore/creditore non fornisce cioè una risposta completa alla domanda «chi finanzia chi?» in un dato periodo contabile.

5.14.

Il conto finanziario è l'ultimo conto della sequenza generale dei conti che registra le operazioni (cfr. capitolo 8). Pertanto, il conto finanziario non presenta un saldo contabile da riportare in un altro conto. Nel sistema dei conti, il saldo contabile del conto finanziario coincide con quello del conto del capitale. Nella pratica, tuttavia, tra i due saldi contabili si rileva spesso una discrepanza riconducibile al fatto che essi sono calcolati sulla base di dati statistici diversi.

5.15.

Nel sistema dei conti, alle operazioni finanziarie corrispondono sempre delle operazioni di contropartita. Queste possono essere costituite da altre operazioni finanziarie o da operazioni non finanziarie.

L'aumento simultaneo o la riduzione simultanea sia delle attività sia delle passività finanziarie o lo scambio di una attività finanziaria contro un'altra sono registrati per intero nel conto finanziario (di un settore o del resto del mondo). Nei casi in cui una operazione e la sua contropartita costituiscono entrambe operazioni finanziarie, esse modificano il portafoglio di attività e passività finanziarie e possono variare i totali delle attività e delle passività finanziarie delle unità istituzionali che intervengono o del resto del mondo ma non modificano l'accreditamento/indebitamento o il patrimonio netto.

Le operazioni di contropartita di una operazione finanziaria possono essere costituite anche da operazioni sui prodotti (cfr. capitolo 3), operazioni di distribuzione e di redistribuzione (cfr. capitolo 4) o operazioni su attività non finanziarie non prodotte (cfr. paragrafo 6.06). Nei casi in cui l'operazione di contropartita non è costituita da una operazione finanziaria, risulta modificato l'accreditamento/indebitamento delle unità istituzionali che intervengono o del resto del mondo.

5.16.

L'operazione di contropartita di una operazione finanziaria può consistere in un trasferimento (corrente o in conto capitale) (cfr. capitolo 4). In tal caso, l'operazione finanziaria implica il trasferimento della proprietà di una attività finanziaria, l'assunzione di una passività in qualità di debitore (assunzione di debito) oppure la contemporanea liquidazione di una attività finanziaria e della corrispondente passività (cancellazione o remissione di debiti). L'operazione di contropartita dell'assunzione e della cancellazione di debiti è classificata nella rubrica trasferimenti in conto capitale (D.9) ed è registrata nel conto del capitale.

Se il proprietario di una quasi-società assume da questa passività o cancella crediti finanziari nei suoi confronti, l'operazione di contropartita dell'assunzione o della cancellazione di debiti costituisce una operazione inerente ad azioni e altre partecipazioni (F.5).

Se una amministrazione pubblica cancella o assume i debiti di una società pubblica che scompare come unità istituzionale nel sistema dei conti, non si registra alcuna operazione nel conto del capitale o nel conto finanziario. In tal caso si registra un flusso nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (capitolo 6. «Altri flussi»).

Se l'amministrazione pubblica cancella o assume i debiti di una società pubblica nell'ambito di un processo di privatizzazione in corso, destinato a essere completato entro breve tempo, l'operazione di contropartita costituisce una operazione inerente ad azioni e altre partecipazioni. Per privatizzazione si intende la rinuncia al controllo esercitato su tale società pubblica (cfr. paragrafo 2.26) mediante la cessione di azioni e altre partecipazioni. Tale assunzione o cancellazione di debiti comporta un incremento dei fondi propri (cfr. paragrafo 7.05), a prescindere che siffatto aumento dei fondi propri sia dovuto a una emissione di azioni e altre partecipazioni o meno.

La cancellazione, in tutto o in parte, di crediti inesigibili da parte dei creditori e la cancellazione unilaterale di una passività da parte di un debitore (rifiuto di riconoscere un debito) non sono classificate come operazioni finanziarie in quanto non implicano interazioni consensuali tra le unità istituzionali o tra queste e il resto del mondo. La cancellazione, in tutto o in parte, di crediti inesigibili da parte dei creditori è registrata nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (cfr. paragrafo 6.27, lettera d)). Il rifiuto di riconoscere un debito non è preso in considerazione nel sistema dei conti.

5.17.

L'operazione di contropartita di una operazione finanziaria può essere costituita da interessi (D.41). Gli interessi sono versati ai creditori e sono corrisposti dai debitori di alcuni tipi di strumenti finanziari classificati nelle rubriche biglietti, monete e depositi (AF.2), titoli diversi dalle azioni (AF.3), prestiti (AF.4) e altri conti attivi e passivi (AF.7). Nel sistema dei conti gli interessi sono registrati secondo il principio della competenza, ossia in via di continua accumulazione nel tempo a favore del creditore sull'importo del credito in essere (cfr. paragrafo 4.50). L'operazione di contropartita di una registrazione nella rubrica interessi (D.41) costituisce sempre una operazione finanziaria che crea un credito finanziario aggiuntivo del creditore nei confronti del debitore. L'effetto di tale operazione finanziaria è che l'interesse è reinvestito. L'effettiva corresponsione di interessi non è registrata nella rubrica interessi (D.41) bensì implica una operazione di trasferimento della proprietà dei mezzi di pagamento. L'operazione di contropartita è una operazione finanziaria che riduce il credito finanziario netto del creditore nei confronti del debitore. Se gli interessi maturati non sono corrisposti alla scadenza prevista, ciò dà luogo ad arretrati. Poiché gli interessi maturati sono già registrati nel sistema dei conti, gli arretrati non modificano il totale delle attività e passività finanziarie ma eventualmente la loro classificazione (cfr. paragrafo 5.131).

5.18.

L'operazione di contropartita di una operazione finanziaria può consistere in redditi da capitale attribuiti ma non distribuiti. Esempi: interessi (D.41) e dividendi (D.421) ricevuti dai fondi comuni di investimento sugli investimenti effettuati, attribuiti ma non distribuiti ai partecipanti (cfr. paragrafi 4.49, lettera b), e 4.54, lettera b)), utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (D.43) e redditi da capitale attribuiti agli assicurati (D.44) nel caso delle polizze di assicurazione sulla vita individuali non stipulate nell'ambito di sistemi di assicurazione sociale. L'effetto dell'operazione finanziaria di contropartita è che il reddito da capitale (positivo o negativo) è reinvestito.

5.19.

Le operazioni finanziarie sono classificate in rubriche suddivise in sottorubriche, alcune delle quali sono ulteriormente articolate in sottovoci. La classificazione delle operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie coincide con la classificazione delle attività e delle passività finanziarie (cfr. paragrafi 5.06-5.08). Pertanto, le definizioni delle rubriche, delle sottorubriche e delle sottovoci e le note esplicative sono fornite soltanto una volta nel SEC e precisamente nella presente sezione del capitolo sulle operazioni finanziarie. Nel corpo del capitolo concernente i conti patrimoniali non vengono riproposte le definizioni e le note esplicative ma nel suo allegato 7.1 viene presentata una sintesi di tutte le attività e passività definite nel sistema dei conti.

5.20.

La classificazione delle operazioni finanziarie e delle attività e passività finanziarie è fondata sulla liquidità e sulle caratteristiche giuridiche delle attività finanziarie. La classificazione non si riferisce a rubriche funzionali, fatta eccezione per una voce per memoria concernente gli investimenti diretti all'estero. Le definizioni delle rubriche, sottorubriche e sottovoci sono in generale indipendenti dalla classificazione delle unità istituzionali. Se necessario, la classificazione delle attività e delle passività finanziarie può essere tuttavia ulteriormente dettagliata grazie a una classificazione incrociata con la nomenclatura delle unità istituzionali. Un esempio è costituito dalla classe dei depositi tra istituzioni finanziarie monetarie. Il livello di dettaglio a cui può essere utilizzata la classificazione delle attività e passività finanziarie dipende dal settore istituzionale da analizzare.



Tavola 5.1 — Classificazione delle operazioni finanziarie

Classificazione delle operazioni finanziarie

Codice

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.1

 
 

Oro monetario

 

F.11

 

Diritti speciali di prelievo (DSP)

 

F.12

 

Biglietti, monete e depositi

F.2

 
 

Biglietti e monete

 

F.21

 

Depositi trasferibili

 

F.22

 

Altri depositi

 

F.29

 

Titoli diversi dalle azioni

F.3

 
 

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

 

F.33

 

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

 
 

F.331

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

 
 

F.332

Strumenti finanziari derivati

 

F.34

 

Prestiti

F.4

 
 

Prestiti a breve termine

 

F.41

 

Prestiti a lungo termine

 

F.42

 

Azioni e altre partecipazioni

F.5

 
 

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

 

F.51

 

Azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

 
 

F.511

Azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

 
 

F.512

Altre partecipazioni

 
 

F.513

Quote dei fondi comuni di investimento

 

F.52

 

Riserve tecniche di assicurazione

F.6

 
 

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

 

F.61

 

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

 
 

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 

F.612

Riserve premi e riserve sinistri

 

F.62

 

Altri conti attivi e passivi

F.7

 
 

Crediti commerciali e anticipazioni

 

F.71

 

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

 

F.79

 

Voce per memoria: Investimenti diretti all'estero

F.m

5.21.

L'analisi dei canali di trasmissione della politica monetaria può richiedere l'individuazione di aggregati monetari nei conti patrimoniali, nonché nei conti finanziari dei settori e del resto del mondo. Tuttavia, le definizioni di aggregati monetari variano da paese a paese e nel tempo. Inoltre, i loro componenti non corrispondono nella maggior parte dei casi alle rubriche, sottorubriche o sottovoci delle attività e passività finanziarie quali sono definite nel sistema dei conti. Oltre a ciò la delimitazione dei settori che creano denaro, che detengono denaro e che assumono una posizione neutra nei confronti del denaro dipende dalla definizione dell'aggregato monetario in considerazione. Nel sistema dei conti non sono pertanto definiti aggregati monetari. Tuttavia, nell'allegato 5.1 del presente capitolo è indicato un metodo che consente di presentare qualsiasi aggregato monetario nei conti patrimoniali e nei conti finanziari.

5.22.

Le innovazioni introdotte sui mercati finanziari hanno ridotto l'utilità della distinzione tra breve e lungo termine per le attività e le passività finanziarie. Tuttavia, allorché l'analisi della scadenza assume rilevanza, come nel caso dell'analisi dei tassi d'interesse e del rendimento di una attività, può essere opportuna una ripartizione in base alla scadenza. Pertanto, se necessaria, la distinzione in base a tale parametro è riconosciuta come un criterio di classificazione secondario.

Definizione

Le attività (passività) finanziarie a breve termine sono le attività (passività) finanziarie con scadenza originaria normalmente pari o inferiore a un anno, salvo casi eccezionali in cui può arrivare al massimo a due anni ( 72 ).

Le attività (passività) finanziarie a lungo termine sono le attività (passività) finanziarie con scadenza originaria normalmente superiore come minimo a un anno o, in casi eccezionali, a due anni.

5.23.

Molte delle rubriche, sottorubriche e sottovoci delle attività e passività finanziarie possono essere ripartite in base all'unità in cui sono espresse.



Definizione

Le attività (passività) finanziarie in moneta nazionale sono le attività (passività) finanziarie espresse nell'unità di moneta a corso legale nel paese.

Le attività (passività) finanziarie in valuta estera sono le attività (passività) finanziarie non espresse nell'unità di moneta a corso legale nel paese.

Le attività finanziarie in valuta estera comprendono le attività finanziarie espresse in un paniere di valute, ad esempio ecu o DSP, e le attività finanziarie espresse in oro. Una distinzione tra moneta nazionale e valuta estera è particolarmente utile con riguardo alla rubrica biglietti, monete e depositi (AF.2).

5.24.

La rubrica F.1 consta di due sottorubriche di operazioni finanziarie:

a) oro monetario (F.11);

b) diritti speciali di prelievo (DSP) (F.12).

5.25.

Le attività finanziarie classificate nella rubrica oro monetario e DSP (AF.1) sono le uniche attività finanziarie per le quali non esistono passività di contropartita nel sistema dei conti. Pertanto, le operazioni inerenti a oro monetario e DSP (F.1) implicano sempre un trasferimento della proprietà di attività finanziarie (cfr. paragrafo 5.02).

5.26.



Definizione

La sottorubrica F.11 comprende tutte le operazioni inerenti a oro monetario (AF.11), ossia all'oro detenuto quale componente delle riserve in valute estere dalle autorità monetarie o da altri soggetti sottoposti all'effettivo controllo di tali autorità.

5.27.

Il settore delle autorità monetarie, basato su un concetto funzionale, è costituito dal sottosettore autorità bancarie centrali (S.121) e dalle istituzioni delle amministrazioni centrali che svolgono operazioni normalmente di pertinenza delle autorità bancarie centrali. Tali operazioni comprendono l'emissione di moneta, la gestione delle riserve internazionali e la gestione dei fondi di stabilizzazione dei cambi.

Di conseguenza, l'oro può costituire normalmente una attività finanziaria soltanto per le autorità bancarie centrali o per le amministrazioni centrali. In taluni casi, tuttavia, altre società finanziarie possono vantare titoli di proprietà su oro, il quale può essere venduto soltanto con l'esplicito consenso delle autorità monetarie. In tali casi assai limitati, il concetto di controllo effettivo può essere applicato alla detenzione di oro da parte di società finanziarie diverse dalle autorità bancarie centrali.

5.28.

L'oro monetario si presenta normalmente sotto forma di barre con titolo di almeno 995/1000.

5.29.

Le operazioni inerenti a oro monetario sono costituite in prevalenza da operazioni di compravendita di oro monetario tra autorità monetarie. Gli acquisti di oro monetario sono registrati nei conti finanziari delle autorità monetarie nazionali a titolo di incrementi delle attività finanziarie. Le registrazioni di contropartita costituiscono diminuzioni delle attività finanziarie del resto del mondo.

5.30.

Le operazioni inerenti a oro non monetario, ossia oro diverso dall'oro monetario, sono trattate come acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (se l'unico scopo è quello di creare una riserva di ricchezza) oppure come consumi intermedi o finali e/o variazione delle scorte. Le operazioni inerenti a oro non monetario comprendono le operazioni delle autorità monetarie relative a oro non detenuto quale componente delle loro riserve in valute estere.

5.31.

Se le autorità monetarie incrementano le loro riserve di oro monetario aggiungendo oro non monetario oppure diminuiscono tali riserve destinando l'oro monetario a scopi non monetari, si considera che esse abbiano rispettivamente monetizzato o demonetizzato oro. La monetizzazione o la demonetizzazione di oro non comportano registrazioni nei conti finanziari; per contro, la variazione delle voci nel conto patrimoniale è contabilizzatamediante le registrazioni operate nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività come una riclassificazione: riclassificazione dell'oro come oggetto di valore (AN.13) in oro monetario (AF.11) (cfr. paragrafo 6.32) nel caso della monetizzazione e viceversa nel caso della demonetizzazione di oro.

5.32.

I depositi, i titoli e i prestiti espressi in oro sono considerati attività finanziarie diverse dall'oro monetario e sono classificati unitamente alle attività finanziarie simili denominate in valuta estera nell'opportuna rubrica.

Gli swap su oro non monetario — ossia le operazioni che comportano lo scambio temporaneo di oro non monetario contro depositi — sono considerati prestiti garantiti (cfr. paragrafo 5.81, lettera e)).

5.33.



Definizione

La sottorubrica F.12 comprende tutte le operazioni inerenti a diritti speciali di prelievo (DSP) (AF.12), ossia alle riserve internazionali create dal Fondo monetario internazionale (FMI) e attribuite ai suoi membri a integrazione delle riserve esistenti.

5.34.

I DSP non sono considerati passività dell'FMI e i paesi aderenti al Fondo cui essi sono attribuiti non assumono un obbligo effettivo (incondizionato) di rimborsare i DSP loro assegnati. I DSP sono detenuti esclusivamente da detentori ufficiali — normalmente le autorità bancarie centrali — e sono trasferibili tra i partecipanti al Dipartimento diritti speciali di prelievo dell'FMI e gli altri detentori designati dall'FMI (altre banche centrali e talune agenzie internazionali). I DSP rappresentano il diritto incondizionato e garantito di ciascun detentore di ottenere altre attività di riserva, in particolare valute estere.

5.35.

Le variazioni dei DSP detenuti da una autorità monetaria possono derivare da operazioni inerenti a DSP, quali i trasferimenti di DSP da e verso l'FMI, gli altri partecipanti al Dipartimento diritti speciali di prelievo dell'FMI o altri detentori. Esse sono registrate rispettivamente nei conti finanziari delle autorità monetarie e del resto del mondo. Le variazioni dei DSP possono anche derivare da variazioni di valore dei DSP, da registrare nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività, o da assegnazioni e cancellazioni di DSP, da registrare nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (cfr. paragrafo 6.27, lettera a)).

5.36.



Definizione

La rubrica F.2 comprende tutte le operazioni inerenti a biglietti, monete e depositi (AF.2), ossia a biglietti e monete in circolazione e a tutti i tipi di depositi in moneta nazionale e in valuta estera.

5.37.

La rubrica F.2 è suddivisa in tre sottorubriche di operazioni finanziarie:

a) biglietti e monete (F.21);

b) depositi trasferibili (F.22);

c) altri depositi (F.29).

La distinzione tra depositi trasferibili e non trasferibili può risultare difficile e non molto utile sotto il profilo analitico in taluni paesi (per la distinzione tra depositi e prestiti si vedano i paragrafi 5.74-5.76).

5.38.



Definizione

La sottorubrica F.21 comprende tutte le operazioni inerenti a biglietti e monete (AF.21), ossia alle banconote e alle monete in circolazione comunemente utilizzate per effettuare pagamenti.

5.39.

La sottorubrica AF.21 comprende:

a) banconote e monete in circolazione emesse da autorità monetarie residenti;

b) banconote e monete in circolazione emesse da autorità monetarie non residenti e detenute da residenti.

5.40.

La sottorubrica AF.21 non comprende:

a) le banconote e le monete non in circolazione: ad esempio, le scorte di banconote delle autorità bancarie centrali o le riserve di banconote in caso di emergenza;

b) le monete commemorative non normalmente utilizzate per effettuare pagamenti.

5.41.

Tutti i settori e il resto del mondo possono detenere biglietti e monete. Questi sono emessi dalle autorità bancarie centrali, dalle amministrazioni centrali, dal resto del mondo e, in casi eccezionali, da altre istituzioni finanziarie monetarie. I biglietti e le monete sono considerati una passività dell'unità istituzionale emittente.

5.42.



Definizione

La sottorubrica F.22 comprende tutte le operazioni inerenti a depositi trasferibili (AF.22), ossia ai depositi (in moneta nazionale o in valuta estera) di cui si può esigere la conversione immediata in moneta o che sono trasferibili mediante assegno, ordine di pagamento, registrazioni di addebitamento o simili, senza alcuna limitazione significativa o senza il pagamento di una penale.

5.43.

La sottorubrica AF.22 comprende i depositi trasferibili presso istituzioni finanziarie monetarie residenti e non residenti. Sono inclusi i depositi trasferibili tra istituzioni finanziarie monetarie quali i depositi che le altre istituzioni finanziarie monetarie costituiscono presso le autorità bancarie centrali onde ottemperare alle disposizioni in materia di riserve obbligatorie, nella misura in cui tali depositi restano trasferibili, nonché i saldi operativi e i depositi di valute nell'ambito di operazioni swap tra autorità bancarie centrali e/o altre istituzioni finanziarie monetarie.

5.44.

Depositi trasferibili possono essere detenuti da tutti i settori e dal resto del mondo. Essi costituiscono passività, in prevalenza, delle istituzioni finanziarie monetarie e del resto del mondo e, talvolta, delle amministrazioni pubbliche.

5.45.



Definizione

La sottorubrica F.29 comprende tutte le operazioni inerenti ad altri depositi (AF.29), ossia ai depositi (in moneta nazionale e in valuta estera) diversi dai depositi trasferibili. Gli altri depositi non possono essere utilizzati per effettuare pagamenti in qualsiasi momento e non sono convertibili in moneta o in depositi trasferibili senza una significativa limitazione o senza il pagamento di una penale.

5.46.

La sottorubrica AF.29 comprende:

a) depositi vincolati: depositi la cui disponibilità non è immediata perché essi sono vincolati fino a una certa data o perché i prelievi sono soggetti a preavviso; sono compresi, ad esempio, i depositi presso le autorità bancarie centrali a titolo di riserve obbligatorie nella misura in cui i depositanti non possono effettuare prelievi senza preavviso o limitazioni;

b) depositi a risparmio, libretti di risparmio, certificati di risparmio o certificati di deposito, tutti non negoziabili o la cui negoziabilità, pur teoricamente possibile, è molto limitata;

c) depositi inerenti a piani o contratti di risparmio: tali depositi prevedono spesso l'obbligo per il depositante di effettuare versamenti regolari per un certo periodo di tempo e l'indisponibilità del capitale versato e degli interessi maturati fino a una certa data; talvolta, essi sono combinati con l'emissione, alla fine del periodo di risparmio, di prestiti proporzionati agli importi accumulati, destinati a finanziarie l'acquisto o la costruzione di una abitazione;

d) certificati di deposito emessi da associazioni mutue di risparmi e prestiti, società di credito edilizio, cooperative di credito e simili, talvolta denominati quote, che sono giuridicamente, o nella pratica, riscattabili a vista o con preavvisi relativamente brevi;

e) margini rimborsabili connessi a strumenti finanziari derivati che costituiscono passività di istituzioni finanziarie monetarie (cfr. paragrafo 5.81, lettera c));

f) vendite con patto di riacquisto (repurchase agreement) a breve termine che costituiscono passività di istituzioni finanziarie monetarie (cfr. paragrafo 5.81, lettera d)) ( 73 ).

5.47.

La sottorubrica AF.29 non comprende i certificati di deposito e di risparmio negoziabili, i quali sono classificati nella rubrica titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (AF.33).

5.48.

La sottorubrica AF.29 comprende inoltre:

a) gli ecu ufficiali detenuti dalle autorità bancarie centrali; tali attività finanziarie consistono degli ecu emessi dall'IME in cambio delle riserve monetarie ricevute dalle banche centrali nazionali allo scopo di attuare l'accordo SME; questi ecu possono essere usati dall'IME e dalle banche centrali nazionali come mezzo di pagamento e per operazioni tra queste ultime e il primo; l'IME può concedere alle autorità monetarie dei paesi terzi e alle istituzioni monetarie internazionali lo status di «altri detentori» di ecu ( 74 );

b) i crediti finanziari o le passività delle autorità bancarie centrali connessi al meccanismo finanziario a brevissimo termine e al meccanismo di sostegno monetario a breve termine gestiti dall'IME ( 75 );

c) i crediti finanziari nei confronti dell'FMI, componenti di riserve internazionali e non rappresentati da prestiti; essi sono costituiti dalla posizione della tranche di riserve di un paese membro dell'FMI derivante dal versamento di parte della quota sottoscritta in attività di riserva da un membro e dall'utilizzo netto da parte dell'FMI della moneta di tale paese; le passività verso l'FMI non rappresentate da prestiti: si tratta dell'impiego dei crediti accordati dal Fondo nell'ambito del suo Conto delle risorse generali il quale misura la quantità della moneta di un paese membro presso l'FMI che tale paese è obbligato a riacquistare.

5.49.

Tutti i settori e il resto del mondo possono detenere altri depositi. Si tratta di passività prevalentemente delle istituzioni finanziarie monetarie e del resto del mondo ma anche di altri settori, come ad esempio le amministrazioni pubbliche (cfr. paragrafi 5.74-5.76).

5.50.



Definizione

La rubrica F.3 comprende tutte le operazioni inerenti a titoli diversi dalle azioni (AF.3), ossia alle attività finanziarie che costituiscono strumenti al portatore, sono normalmente negoziabili e trattate sui mercati secondari o possono essere oggetto di contropartita sul mercato e non attribuiscono ai loro detentori diritti di proprietà sull'unità istituzionale che li ha emessi.

5.51.

La rubrica AF.3 raggruppa le attività finanziarie normalmente rappresentate da documenti destinati a circolare e il cui valore nominale è determinato all'emissione. Nella rubrica rientrano: cambiali, obbligazioni, certificati di deposito, carta commerciale, obbligazioni non garantite, strumenti finanziari derivati e strumenti simili normalmente negoziati sui mercati finanziari (per la distinzione tra titoli diversi dalle azioni e prestiti si vedano i paragrafi 5.77-5.80).

5.52.

Titoli diversi dalle azioni possono essere detenuti come attività finanziarie da tutti i settori e dal resto del mondo. Essi costituiscono passività prevalentemente delle società finanziarie e non finanziarie, delle amministrazioni centrali, di Stati federati e locali, nonché del resto del mondo.

5.53.

La rubrica F.3 è suddivisa in due sottorubriche di operazioni finanziarie ( 76 ):

a) titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.33);

b) strumenti finanziari derivati (F.34).

5.54.



Definizione

La sottorubrica F.33 comprende tutte le operazioni inerenti a titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, (AF.33) ossia ai titoli diversi dalle azioni che conferiscono al detentore il diritto incondizionato a un gettito monetario fisso — o variabile secondo quanto previsto contrattualmente — nella forma di pagamenti periodici (interessi) e/o di un determinato importo fisso a una o più date specificate o a partire da una data stabilita al momento dell'emissione.

5.55.

La sottorubrica F.33 può essere suddivisa, se del caso, in due gruppi di operazioni finanziarie:

a) titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.331);

b) titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.332).

5.56.



Definizione

La sottovoce F.331 comprende tutte le operazioni inerenti a titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, (AF.331) ossia ai titoli, diversi dalle azioni, con scadenza originaria a breve termine (cfr. paragrafo 5.22.), esclusi gli strumenti finanziari derivati.

5.57.

I titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, sono normalmente emessi sotto la pari.

5.58.

La sottovoce AF.331 comprende:

a) buoni del Tesoro e altri titoli a breve termine emessi dalle amministrazioni pubbliche, compresi quelli acquistati dalle altre istituzioni finanziarie monetarie per ottemperare alle disposizioni in materia di riserve obbligatorie;

b) titoli a breve termine, negoziabili, emessi da società finanziarie e non finanziarie, la cui denominazione è molto varia: carta commerciale, cambiali commerciali, pagherò cambiari, tratte, vaglia cambiari e certificati di deposito;

c) titoli a breve termine emessi nell'ambito di note issuance facility (NIF) a lungo termine;

d) accettazioni bancarie: una accettazione bancaria implica l'accettazione da parte di società finanziarie di cambiali o tratte emesse da società non finanziarie e la promessa incondizionata di pagare un determinato importo a una certa data. Essa rappresenta un credito finanziario incondizionato per il suo detentore e una passività incondizionata per la società finanziaria accettante. L'operazione di contropartita per la società finanziaria è una operazione di concessione di prestito a breve termine a favore del suo cliente. Per tale motivo si raccomanda che le accettazioni bancarie siano considerate come una effettiva passività della società finanziaria accettante e come una attività finanziaria del detentore anche se può non esservi stato alcuno scambio di fondi. L'applicazione di tale raccomandazione richiederà una certa flessibilità onde tener conto delle prassi nazionali e delle variazioni della natura di tali strumenti.

5.59.

La sottovoce AF.331 non comprende i titoli la cui negoziabilità, pur teoricamente possibile, è di fatto molto limitata. Tali titoli sono da includere nelle sottorubriche altri depositi (AF.29) o prestiti a breve termine (AF.41) (cfr. paragrafi 5.74-5.76).

5.60.



Definizione

La sottovoce F.332 comprende tutte le operazioni inerenti a titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, (AF.332) ossia ai titoli, diversi dalle azioni, con scadenza originaria a lungo termine (cfr. paragrafo 5.22), esclusi gli strumenti finanziari derivati.

5.61.

I titoli a lungo termine sono normalmente provvisti di cedole.

5.62.

La sottovoce AF.332 comprende:

a) titoli al portatore;

b) obbligazioni subordinate, spesso denominate debiti subordinati;

c) titoli con scadenze non fisse, se all'ultima di tali scadenze manca più di un anno;

d) titoli senza data di scadenza o perpetui;

e) obbligazioni a tasso d'interesse variabile;

f) titoli indicizzati, il cui valore è correlato a un indice dei prezzi, al prezzo di un bene o a un indice dei cambi;

g) deep discount bond e obbligazioni a tasso zero;

h) eurobond: titoli emessi simultaneamente sui mercati di almeno due paesi, normalmente tramite sindacati internazionali di società finanziarie di paesi diversi, ed espressi in una moneta che può essere anche di un terzo paese;

i) titoli che sono oggetto di investimenti finanziari privati, ossia che sono riservati mediante accordo bilaterale a certi investitori, se è conferita loro una trasmissibilità almeno potenziale; in caso contrario, sono da registrare tra i prestiti a lungo termine;

j) prestiti divenuti negoziabili de facto, purché negoziati su mercati secondari organizzati (cfr. paragrafo 5.79);

k) titoli derivanti dalla conversione di prestiti; una conversione implica due operazioni finanziarie: la liquidazione del prestito e la creazione di nuovi titoli;

l) obbligazioni e capitale di prestito convertibili in azioni, a prescindere che si tratti delle azioni della società emittente o di un'altra società, fintanto che non sono convertiti; una conversione implica due operazioni finanziarie: la liquidazione dell'obbligazione o del capitale di prestito e l'emissione di azioni; nel caso in cui l'opzione di conversione sia separabile dalla relativa obbligazione, essa va considerata come una attività finanziaria distinta, classificata nella sottorubrica strumenti finanziari derivati (AF.34) (cfr. paragrafo 5.67, lettere a) e b);

m) azioni e titoli che danno diritto a un reddito fisso ma non prevedono la partecipazione alla distribuzione del valore residuo di una società in caso di liquidazione, comprese le azioni privilegiate escluse da tale partecipazione.

5.63.

La sottovoce AF.332 comprende anche le attività finanziarie emesse nell'ambito di operazioni di mobiliarizzazione di prestiti, di crediti ipotecari, di debiti inerenti all'utilizzo di carte di credito, di conti attivi e di altre attività. I nuovi titoli sono talvolta emessi in sostituzione dell'attività originaria che è effettivamente liquidata. Per contro, quando questa è trasferita ad un'altra unità istituzionale, i nuovi titoli sostituiscono l'attività originaria nel conto patrimoniale della prima unità istituzionale e l'attività originaria deve essere registrata nel conto patrimoniale della nuova unità istituzionale che la detiene.

5.64.

La sottovoce F.332 non comprende:

a) le operazioni inerenti a titoli connessi a vendite con patto di riacquisto: i repurchase agreement sono classificati nella sottorubrica altri depositi (cfr. paragrafo 5.46, lettera f)) o nella rubrica prestiti (cfr. paragrafo 5.81, lettera d)) a seconda delle unità istituzionali che intervengono; i titoli prestati o soggetti al riacquisto non mutano di conto patrimoniale e restano classificati nella sottovoce AF.332;

b) le operazioni inerenti a titoli non negoziabili: esse sono classificate nella sottorubrica prestiti a lungo termine;

c) le operazioni inerenti a prestiti non negoziabili, compresi quelli ceduti a terzi per i quali non esiste tuttavia un mercato secondario organizzato (cfr. paragrafo 5.79).

5.65.



Definizione

La sottorubrica F.34 comprende tutte le operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati (AF.34), ossia alle attività finanziarie che sono basate su un diverso strumento di riferimento o derivano da questo. Tale strumento è normalmente un'altra attività finanziaria ma può anche consistere in una merce o in un indice.

5.66.

Gli strumenti finanziari derivati sono spesso denominati anche strumenti secondari o, dato che la copertura contro un rischio rappresenta frequentemente la ragione della loro creazione, strumenti di copertura. Soltanto gli strumenti secondari che possiedono un valore di mercato in quanto negoziabili o oggetto di contropartita sul mercato costituiscono delle attività finanziarie nel sistema dei conti e sono classificati nella sottorubrica AF.34 (cfr. paragrafo 5.05).

5.67.

La sottorubrica AF.34 comprende:

a) opzioni negoziabili e fuori borsa; Le opzioni sono attività condizionate che forniscono ai loro detentori il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (nel caso di una call option) dall'emittente dell'opzione (writer) o di vendere a questo (nel caso di una put option) attività finanziarie o non finanziarie (lo strumento di riferimento) a un prezzo predefinito (strike price o prezzo base) entro un certo periodo di tempo (opzione di tipo americano) oppure a una certa data (opzione di tipo europeo). L'acquirente dell'opzione versa un premio (il prezzo dell'opzione) a fronte dell'impegno dell'emittente dell'opzione di vendere o di acquistare l'importo stabilito delle attività di riferimento o di fornire, a richiesta dell'acquirente, un opportuno compenso. Per convenzione, tale impegno è considerato una passività dell'emittente perché il prezzo dell'opzione rappresenta il costo corrente che egli dovrebbe sopportare per riscattare la sua passività condizionata.

b) warrant; I warrant costituiscono una forma di opzioni negoziabili che conferiscono ai detentori il diritto di acquistare dall'emittente del warrant (normalmente una società) un certo numero di azioni o obbligazioni a particolari condizioni per un periodo di tempo determinato. Esistono anche warrant in valuta il cui valore si basa sull'importo della valuta necessario per acquistare un'altra valuta alla data o prima della data di scadenza del warrant, nonché warrant connessi a terze valute. Per convenzione, si considera che l'emittente del warrant abbia assunto una passività corrispondente al costo che egli dovrebbe sopportare per riscattare la sua passività condizionata.

c) future, purché aventi un valore di mercato in quanto negoziabili o oggetto di contropartita; I future rappresentano l'impegno a consegnare, o a farsi consegnare, una data quantità di un bene di consumo, di valuta o di un titolo, di qualità standard, a un prezzo prestabilito, a una certa data o entro un periodo di tempo determinato. I future possono anche essere collegati a un indice anziché a una specifica attività finanziaria o non finanziaria.

▼M5

d) swap, purché aventi un valore di mercato in quanto negoziabili o oggetto di contropartita. Gli swap sono accordi contrattuali tra due parti che si impegnano a scambiarsi, nel tempo e a condizioni predeterminate, flussi monetari con riferimento allo stesso importo di indebitamento. Le principali categorie di swap sono gli swap di interessi, gli swap in cambi e gli swap di valute (denominati anche cross-currency interest swap). Gli swap di interessi comportano uno scambio di flussi di interessi di tipo diverso: ad esempio, tasso fisso contro tasso variabile, due diversi tassi variabili, tasso fisso in una valuta contro tasso variabile in un'altra, ecc. Gli swap in cambi (compresi tutti i contratti a termine) sono operazioni in divise estere a un tasso di cambio stabilito in anticipo. Gli swap di valute comportano lo scambio di una determinata quantità di due diverse valute con l'impegno di effettuare successivamente, a condizioni stabilite in precedenza, l'operazione opposta incluso lo scambio di flussi di interessi e di capitali. Nel sistema dei conti nessuno dei flussi risultanti è considerato reddito da capitale e tutte le operazioni vanno registrate nel conto finanziario.

e) forward rate agreement, purché il contratto abbia un valore di mercato in quanto negoziabile o oggetto di contropartita. Il forward rate agreement è un contratto con il quale due controparti, allo scopo di tutelarsi contro fluttuazioni dei tassi di interesse, concordano il trasferimento di flussi di interessi, a una certa data, con riferimento a importi nominali che non vengono mai scambiati. I flussi sono correlati alla differenza tra il tasso convenuto e il tasso di mercato alla scadenza. Nel sistema dei conti essi non sono considerati come redditi da capitale bensì devono essere registrati alla voce «Strumenti finanziari derivati».

▼B

5.68.

La sottorubrica AF.34 non comprende:

a) lo strumento cui si riferisce lo strumento finanziario derivato;

b) i margini rimborsabili connessi agli strumenti finanziari derivati: essi sono da classificare nella sottorubrica altri depositi (AF.29) (cfr. paragrafo 5.46, lettera e)) o nella rubrica prestiti (AF.4) (cfr. paragrafo 5.81, lettera c)) a seconda delle unità istituzionali che intervengono;

c) gli strumenti secondari non negoziabili e non oggetto di contropartita sul mercato.

5.69.



Definizione

La rubrica F.4 comprende tutte le operazioni inerenti a prestiti (F.4), ossia alle attività finanziarie che si creano allorché i creditori prestano fondi, sia direttamente sia attraverso intermediari, ai debitori, a prescindere che esse siano rappresentate da titoli non negoziabili o non siano rappresentate da documenti.

5.70.

Normalmente i prestiti presentano le seguenti caratteristiche:

a) le condizioni alle quali è stato concesso il prestito sono fissate dalla società finanziaria che lo concede oppure sono negoziate, direttamente oppure attraverso un intermediario, tra il mutuante e il mutuatario;

b) l'iniziativa riguardo al prestito è normalmente assunta dal mutuatario;

c) un prestito costituisce un debito incondizionato nei confronti del creditore, che deve essere rimborsato alla scadenza e che produce interessi.

5.71.

La rubrica F.4 può essere suddivisa, se del caso, in due sottorubriche di operazioni finanziarie:

a) prestiti a breve termine (F.41);

b) prestiti a lungo termine (F.42).

5.72.



Definizione

La sottorubrica F.41 comprende tutte le operazioni inerenti a prestiti a breve termine (AF.41), ossia ai prestiti con scadenza originaria a breve termine (cfr. paragrafo 5.22) e ai prestiti rimborsabili a vista.

5.73.



Definizione

La sottorubrica F.42 comprende tutte le operazioni inerenti a prestiti a lungo termine (AF.42), ossia ai prestiti con scadenza originaria a lungo termine (cfr. paragrafo 5.22).

5.74.

La distinzione tra operazioni inerenti a prestiti (F.4) e operazioni inerenti a depositi (F.22, F.29) può essere spesso operata individuando il soggetto che assume l'iniziativa dell'operazione. Nel caso in cui l'iniziativa sia partita dal mutuatario, l'operazione va classificata tra i prestiti. Nel caso in cui l'iniziativa sia stata presa dal mutuante, l'operazione è da classificarsi in una delle sottorubriche relative ai depositi. Tuttavia, il giudizio su chi abbia assunto l'iniziativa è spesso opinabile.

5.75.

Per convenzione, i prestiti a breve termine concessi alle istituzioni finanziarie monetarie, residenti o non residenti, sono normalmente classificati in una delle sottorubriche relative ai depositi (AF.22, AF.29) mentre i depositi a breve termine accettati dalle unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie, residenti o non residenti, sono normalmente classificati nella sottorubrica prestiti a breve termine (AF.41). Pertanto, i depositi costituiscono passività prevalentemente di istituzioni finanziarie monetarie residenti e non residenti (cfr. paragrafi 5.44 e 5.49) mentre tali istituzioni non presentano normalmente passività per prestiti a breve termine nel sistema dei conti.

5.76.

Per ragioni analitiche, può essere utile prevedere eccezioni alle convenzioni sopra ricordate. Esempi: depositi a risparmio presso amministrazioni pubbliche e swap su oro non monetario tra istituzioni finanziarie monetarie (cfr. paragrafo 5.81, lettera e)) ( 77 ).

5.77.

La distinzione tra operazioni inerenti a prestiti (F.4) e operazioni inerenti a titoli diversi dalle azioni (F.3) può essere operata con riferimento al grado di negoziabilità delle attività finanziarie e alle sue implicazioni.

5.78.

Le emissioni di titoli riguardano un grande numero di documenti identici, ciascuno dei quali riporta una cifra arrotondata, che costituiscono insieme l'importo totale del prestito. Al contrario, i prestiti sono rappresentati nella maggior parte dei casi da un unico documento e le operazioni inerenti a prestiti sono condotte tra un solo creditore e un solo debitore. Tuttavia, nel caso dei prestiti sindacati, il prestito è concesso da diversi creditori.

5.79.

I prestiti sono oggetto di negoziazioni secondarie ma soltanto occasionalmente sono negoziati singoli prestiti. Nel caso in cui un prestito diventi negoziabile su un mercato organizzato, esso va classificato nella rubrica titoli diversi dalle azioni. Ciò comporta normalmente una esplicita conversione del prestito originario (cfr. paragrafo 5.62, lettere j) e k)).

5.80.

I prestiti standard sono offerti nella maggior parte dei casi dalle società finanziarie e sono spesso concessi alle famiglie. La società finanziaria stabilisce le condizioni e alle famiglie è lasciata solo la scelta se accettare o meno. Per contro, le condizioni dei prestiti non standard rappresentano spesso il risultato di negoziazioni condotte tra il creditore e il debitore. Si tratta di un importante criterio che facilita la distinzione tra prestiti non standard e titoli diversi dalle azioni. Nel caso di emissioni pubbliche di titoli, le condizioni di emissione sono stabilite dal mutuatario, eventualmente dopo aver consultato la banca capofila. Nel caso di emissioni con collocamento privato, tuttavia, il creditore e il debitore negoziano le condizioni di emissione (cfr. paragrafo 5.62, lettera i)).

5.81.

La rubrica F.4 comprende:

a) saldi in conto corrente ad esempio i saldi intragruppo tra le società non finanziarie e le loro società affiliate non residenti, ma esclusi i saldi che rappresentano passività di istituzioni finanziarie monetarie, classificate nelle sottorubriche relative ai depositi;

b) importi spettanti ai dipendenti a seguito della loro partecipazione agli utili della società;

c) margini rimborsabili connessi a strumenti finanziari derivati che costituiscono passività di unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie (cfr. paragrafo 5.46, lettera e));

d) vendite con patto di riacquisto (repurchase agreement) a breve termine che costituiscono passività di unità istituzionali diverse dalle istituzioni finanziarie monetarie (cfr. paragrafo 5.46, lettera f)) e vendite con patto di riacquisto a lungo termine;

e) prestiti connessi a operazioni di swap su oro non monetario: si tratta di contratti riguardanti lo scambio temporaneo di oro non monetario contro depositi; la loro natura economica è simile a quella di un prestito garantito in quanto l'acquirente dell'oro fornisce al venditore anticipazioni garantite dall'oro per il periodo del contratto, ricavando un utile dal prezzo fisso allorché l'oro è riacquistato;

f) prestiti che rappresentano la contropartita di accettazioni bancarie (cfr. paragrafo 5.58, lettera d));

g) operazioni di leasing finanziario e di vendita rateale ( 78 );

h) prestiti volti a finanziare crediti commerciali;

i) crediti ipotecari;

j) crediti al consumo;

k) crediti rotativi;

l) prestiti rateali;

m) prestiti a garanzia dell'adempimento di talune obbligazioni.

5.82.

La rubrica AF.4 comprende inoltre:

a) i crediti finanziari o le passività connessi al sostegno finanziario a medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri; i prestiti sono gestiti dall'IME ( 79 );

b) i crediti finanziari nei confronti dell'FMI rappresentati da prestiti nell'ambito degli Accordi generali di prestito (GAB) o di speciali accordi di prestito con i paesi membri;

le passività verso l'FMI rappresentate da prestiti nell'ambito del Sostegno all'adeguamento strutturale, del Sostegno all'adeguamento strutturale rafforzato e del Fondo fiduciario.

5.83.

La rubrica AF.4 non comprende:

a) altri conti attivi e passivi (AF.7), compresi crediti commerciali e anticipazioni (AF.71);

b) attività o passività finanziarie derivanti dalla proprietà di beni immobili, quali terreni e fabbricati, da parte di non residenti. Esse sono classificate nella sottovoce altre partecipazioni (AF.513) (cfr. paragrafo 5.95, lettera f));

5.84.

I prestiti possono costituire attività o passività finanziarie di tutti i settori e del resto del mondo. Tuttavia, nel sistema dei conti le istituzioni finanziarie monetarie non presentano normalmente passività nella forma di prestiti a breve termine.

5.85.

Le sottorubriche prestiti a breve termine e prestiti a lungo termine non sono suddivise in sottovoci nel sistema dei conti. Tuttavia, può risultare utile sotto il profilo analitico ripartire, in particolare, i prestiti a lungo termine in crediti al consumo ( 80 ), prestiti ipotecari ( 81 ) e altri prestiti.

5.86.

Definizione

La rubrica F.5 comprende tutte le operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni (AF.5), ossia alle attività finanziarie che rappresentano diritti di proprietà su società o quasi-società. Tali attività finanziarie attribuiscono normalmente ai loro possessori il diritto a una quota degli utili delle società o delle quasi-società e a una quota del loro attivo netto in caso di liquidazione ( 82 ).

Le azioni offerte in vendita ma non sottoscritte in sede di emissione non sono registrate nel sistema dei conti. Le azioni e altre partecipazioni sono rimborsate allorché sono acquistate dalla società che le ha emesse o allorché sono scambiate con l'attivo netto di una società in sede di liquidazione di questa.

5.87.

La rubrica F.5 è suddivisa in due sottorubriche di operazioni finanziarie:

a) azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (F.51);

b) quote dei fondi comuni di investimento (F.52).

5.88.



Definizione

La sottorubrica F.51 comprende tutte le operazioni inerenti ad azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento, (F.51) ossia alle attività finanziarie, fatta eccezione per le quote dei fondi comuni di investimento, che rappresentano diritti di proprietà su società o quasi-società. Tali attività finanziarie attribuiscono normalmente ai loro possessori il diritto a una quota degli utili delle società o delle quasi-società e a una quota del loro attivo netto in caso di liquidazione.

5.89.

La sottorubrica F.51 può essere suddivisa, se del caso, in tre sottovoci di operazioni finanziarie:

a) azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (F.511);

b) azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (F.512);

c) altre partecipazioni (F.513)

5.90.



Definizione

La sottovoce F.511 comprende tutte le operazioni inerenti ad azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (AF.511). La sottovoce F.512 comprende tutte le operazioni inerenti ad azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (AF.512). Le azioni rappresentano la partecipazione al capitale di una società sotto forma di valori mobiliari che in linea di principio sono negoziabili. Nella sottovoce AF.511 rientrano le azioni quotate in una borsa riconosciuta o in un altro mercato secondario mentre rientrano nella sottovoce AF.512 le azioni non quotate.

5.91.

Le sottovoci AF.511 e AF.512 comprendono:

a) le azioni di capitale emesse dalle società per azioni, ossia i titoli che conferiscono ai detentori lo status di soci e contemporaneamente il diritto ad una parte sia del complesso degli utili distribuiti, sia dell'attivo netto delle società in caso di liquidazione;

b) le azioni di godimento emesse dalle società per azioni, ossia i titoli il cui capitale è stato rimborsato ma che continuano ad attribuire ai loro detentori, i quali mantengono lo status di soci, il diritto a una quota degli utili che rimangono da distribuire dopo che il capitale sociale è stato remunerato e dell'eventuale surplus di liquidazione (attivo netto diminuito dell'ammontare del capitale sociale);

c) le azioni di dividendo emesse dalle società per azioni, ossia i titoli che:

(1) non rappresentano quote di capitale sociale (a seconda dei paesi e delle circostanze in cui sono stati emessi essi assumono varie denominazioni: azioni di fondazione, azioni di godimento, certificati azionari di investimento, ecc.);

(2) non conferiscono ai loro detentori lo status di socio propriamente detto (diritto al rimborso della loro quota del capitale sociale, diritto alla remunerazione di tale capitale, diritto di voto in assemblea, ecc.);

(3) attribuiscono ai loro detentori il diritto ad una frazione degli utili che restano da distribuire dopo che il capitale sociale è stato remunerato e a una parte di ogni eventuale surplus restante in caso di liquidazione;

d) azioni privilegiate che prevedono la partecipazione alla distribuzione del valore residuo in sede di liquidazione di una società. Tali azioni possono essere quotate o meno in una borsa riconosciuta.

5.92.

Le sottorubriche AF.511 e AF.512 non comprendono:

a) le azioni offerte in vendita ma non sottoscritte in sede di emissione: tali azioni non sono registrate nel sistema dei conti;

b) le obbligazioni e il capitale di prestito convertibili in azioni: essi figurano nei conti nella sottorubrica AF.33 fino al momento della loro conversione (cfr. paragrafo 5.62, lettera l));

c) le quote sottoscritte dagli accomandatari nelle società in accomandita: esse sono classificate nella sottovoce AF.513;

d) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale delle organizzazioni internazionali aventi la forma giuridica di società per azioni: tali partecipazioni sono classificate nella sottovoce AF.513 (cfr. paragrafo 5.95, lettera c)).

5.93.

Le sottovoci F.511 e F.512 non comprendono le emissioni di azioni gratuite ossia l'attribuzione di nuove azioni agli azionisti in proporzione alle azioni possedute. Tali emissioni, che non modificano la passività della società nei confronti degli azionisti né la quota delle attività che ciascun azionista possiede nella società, non rappresentano una operazione finanziaria e non sono pertanto registrate nel sistema dei conti (cfr. paragrafo 6.56). Lo stesso principio si applica alle emissioni frazionate.

5.94.



Definizione

La sottovoce F.513 comprende tutte le operazioni inerenti ad altre partecipazioni (AF.513), ossia a tutte le forme di partecipazione diverse da quelle classificate nelle sottovoci AF.511 e AF.512 e nella sottorubrica AF.52.

5.95.

La sottovoce AF.513 comprende:

a) le quote, diverse dalle azioni, del capitale sociale di società:

(1) quote nelle società in accomandita sottoscritte dagli accomandatari;

(2) quote sociali nelle società a responsabilità limitata i cui proprietari sono soci e non azionisti;

(3) partecipazioni al capitale delle società di persone riconosciute come entità giuridiche indipendenti;

(4) partecipazioni al capitale di cooperative dotate di personalità giuridica;

b) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale — non suddiviso in azioni — delle imprese pubbliche dotate di personalità giuridica in forza di una normativa specifica (cfr. paragrafo 2.16, lettera c));

c) le partecipazioni delle amministrazioni pubbliche al capitale delle organizzazioni internazionali e sovranazionali, con la sola eccezione dell'FMI, anche se questi presentano la forma giuridica di società per azioni (ad esempio, la Banca europea per gli investimenti);

d) le risorse finanziarie dell'IME costituite con contributi delle banche centrali nazionali ( 83 );

e) i conferimenti nelle quasi-società finanziarie e non finanziarie (cfr. paragrafo 2.13, lettera f)): l'ammontare di tali conferimenti corrisponde a quello dei nuovi apporti (in denaro o in natura) al netto di eventuali rimborsi di capitale (cfr. paragrafo 4.61);

f) le attività finanziarie delle unità non residenti nei confronti delle unità residenti fittizie (cfr. paragrafo 2.15) e viceversa.

5.96.



Definizione

La sottorubrica F.52 comprende tutte le operazioni inerenti a quote dei fondi comuni di investimento (F.52), ossia alle quote emesse da un particolare tipo di società finanziarie che perseguono l'unico scopo di investire i fondi raccolti sui mercati monetari, sui mercati dei capitali e/o in campo immobiliare.

5.97.

La sottorubrica AF.52 comprende le quote emesse da società finanziarie denominate, a seconda dei paesi, fondi comuni di investimento, società di investimento a capitale variabile, fondi comuni di investimento mobiliare, OICVM, ecc., a prescindere che si tratti di fondi aperti, semiaperti o chiusi. Tali quote possono essere quotate o non quotate. Se non quotate, esse sono normalmente rimborsabili a richiesta a un valore corrispondente alla loro parte dei fondi propri della società finanziaria. Tali fondi propri sono rivalutati regolarmente in base ai valori di mercato dei loro diversi componenti.

5.98.

Definizione —La rubrica F.6 comprende tutte le operazioni inerenti alle riserve tecniche di assicurazione (AF.6), ossia alle riserve tecniche delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione (autonomi e non autonomi) nei confronti degli assicurati o dei beneficiari come stabilito nella direttiva 91/674/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1991, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione ( 85 ).

5.99.

La rubrica AF.6 comprende:

a) diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita;

b) diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensioni;

c) riserve premi;

d) riserve sinistri.

5.100.

Le riserve tecniche di assicurazione costituiscono attività finanziarie:

a) per gli assicurati, per quanto concerne i diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione, nonché le riserve premi;

b) per i beneficiari, per quanto concerne le riserve sinistri.

5.101.

Le riserve tecniche di assicurazione costituiscono passività:

a) delle imprese di assicurazione sulla vita o contro i danni e dei fondi pensione autonomi inclusi nel sottosettore imprese di assicurazione e fondi pensione (S.125);

b) dei fondi pensione non autonomi inclusi nei settori delle unità istituzionali che li hanno costituiti.

Gli accantonamenti o i fondi simili costituiti dai datori di lavoro al fine di attribuire ai dipendenti una pensione (fondi pensione non autonomi) sono inclusi nella rubrica AF.6 soltanto se calcolati applicando criteri attuariali simili a quelli utilizzati dalle società di assicurazione e dai fondi pensione autonomi. In caso contrario, tali riserve sono coperte dalle azioni o dalle altre partecipazioni emesse dall'unità istituzionale che le ha costituite.

5.102.

La rubrica AF.6 non comprende le riserve costituite dalle unità istituzionali classificate nel sottosettore enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314). Nel sistema dei conti, tali accantonamenti non costituiscono passività del sottosettore enti di previdenza e assistenza sociale.

5.103.

La rubrica F.6 è suddivisa in due sottorubriche di operazioni finanziarie:

a) diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione (F.61);

b) riserve premi e riserve sinistri (F.62).

5.104.



Definizione

La sottorubrica F.61 comprende tutte le operazioni inerenti a diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione (AF.61), ossia le riserve tecniche costituite nelle società e quasi-società in questione a copertura delle prestazioni previste una volta soddisfatte le condizioni stabilite.

5.105.

La sottorubrica F.61 è suddivisa in due sottovoci di operazioni finanziarie:

a) diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita (F.611);

b) diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (F.612).

5.106.



Definizione

La sottovoce F.611 comprende tutte le operazioni inerenti a diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita (AF.611), ossia sulle riserve tecniche per rischi in corso e sulle riserve tecniche per le assicurazioni con utili destinate a maggiorare alla scadenza il valore delle polizze di assicurazione per il caso di sopravvivenza, con utili, o simili.

5.107.

La sottovoce AF.611 comprende le riserve del ramo vita, le riserve per partecipazioni agli utili e ristorni, nonché le riserve tecniche relative al ramo vita allorché il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati, definite agli articoli 27, 29 e 31 della direttiva 91/674/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1991, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione.

5.108.

Le operazioni inerenti ai diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita sono costituite da incrementi al netto di diminuzioni che devono essere distinti dai guadagni o dalle perdite nominali in conto capitale sulle riserve investite dalle imprese di assicurazione (cfr. paragrafo 6.57).

Gli incrementi sono costituiti da:

a) premi effettivi guadagnati nel corso del periodo contabile corrente;

b) più i premi supplementari corrispondenti ai redditi derivanti dall'investimento delle riserve, attribuiti alle famiglie assicurate;

c) meno il compenso del servizio per l'assicurazione sulla vita.

Le diminuzioni sono costituite da:

a) indennizzi dovuti alla scadenza ai titolari di polizze di assicurazione per il caso di sopravvivenza o simili e indennizzi dovuti ai beneficiari in caso di decesso degli assicurati;

b) più gli importi dovuti per polizze di assicurazione riscattate prima della scadenza.

5.109.

Le riserve tecniche di assicurazione sulla vita costituiscono attività finanziarie delle famiglie residenti o non residenti e passività delle imprese di assicurazione residenti o non residenti.

Nel caso di assicurazioni collettive stipulate, ad esempio, da una società per conto dei suoi dipendenti, i creditori sono questi ultimi — dato che essi sono considerati come gli effettivi assicurati — e non il datore di lavoro.

5.110.



Definizione

La sottovoce F.612 comprende tutte le operazioni inerenti a diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (AF.612), ossia sulle riserve tecniche dei fondi pensione autonomi e non autonomi istituiti dai datori di lavoro e/o dai lavoratori dipendenti o da categorie di lavoratorti autonomi per garantire una pensione ai lavoratori dipendenti o indipendenti.

5.111.

Le operazioni inerenti ai diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione sono costituite da incrementi al netto di diminuzioni che devono essere distinti dai guadagni o dalle perdite nominali in conto capitale sulle riserve investite dai fondi pensione (cfr. paragrafo 6.57).

Gli incrementi sono costituiti da:

a) contributi effettivi ai fondi pensione versati dai lavoratori dipendenti, dai datori di lavoro, dai lavoratori indipendenti o da altre unità istituzionali per conto di singoli o famiglie che vantano diritti sui fondi, maturati nel periodo contabile in corso;

b) più i contributi supplementari corrispondenti ai redditi derivanti dall'investimento delle riserve dei fondi pensione, attribuiti alle famiglie partecipanti;

c) meno il compenso del servizio durante il periodo per la gestione dei fondi.

Le diminuzioni sono costituite da:

a) prestazioni sociali pari agli importi da erogare ai pensionati o agli aventi diritto sotto forma di versamenti regolari o altre prestazioni;

b) più le prestazioni sociali costituite dalle indennità forfettarie da versare alle persone collocate a riposo.

5.112.

Le operazioni inerenti ai diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione non includono gli importi trasferiti dai fondi pensione non autonomi ai fondi pensione autonomi classificati nel sottosettore imprese di assicurazione e fondi pensione (S.125), per effetto della conversione di un tipo di fondo in un altro. La registrazione deve avvenire nella rubrica «variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali» (K.12.1) del conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (cfr. paragrafo 6.30).

5.113.

Le riserve dei fondi pensione costituiscono attività finanziarie delle famiglie residenti o non residenti ma non delle unità istituzionali che li gestiscono.

5.114.



Definizione

La sottorubrica F.62 comprende tutte le operazioni inerenti a riserve premi e riserve sinistri (AF.62), ossia alle riserve tecniche costituite dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione (autonomi e non autonomi) per:

a)  l'importo corrispondente a quella parte dei premi lordi sottoscritti che deve essere attribuita al periodo contabile successivo (riserve premi);

b)  il totale stimato dei costi definitivi di liquidazione dei sinistri verificatisi entro la fine del periodo contabile, denunciati o meno, al netto degli importi già versati quali indennizzi per tali sinistri (riserve sinistri).

5.115.

Le riserve premi traggono origine dal fatto che i premi di assicurazione devono essere generalmente pagati all'inizio del periodo coperto dall'assicurazione, il quale, di norma, non coincide con il periodo contabile. Pertanto, allorché alla fine del periodo contabile sono redatti i conti patrimoniali, una frazione dei premi versati durante tale periodo è destinata a garantire contro i rischi nel periodo successivo. Le riserve premi sono calcolate sulla base della proporzionalità dei rischi in rapporto al tempo, per la durata residua fino alla scadenza del contratto.

Nel conto finanziario, le riserve premi registrate tra assicurati e imprese di assicurazione sono costituite dai premi corrisposti nel periodo contabile in corso, limitatamente alla parte destinata a garantire contro rischi durante il periodo successivo.

5.116.

Le riserve premi costituiscono attività finanziarie degli assicurati. Se si riferiscono ad assicurazioni sulla vita, gli assicurati sono famiglie residenti o non residenti; se si riferiscono ad assicurazioni contro i danni, gli assicurati possono appartenere a qualsiasi settore dell'economia o al resto del mondo. I premi assicurativi o in contributi sociali versati dagli assicurati possono essere utilizzati quale parametro di riferimento per la ripartizione delle riserve tra i settori dell'economia e il resto del mondo.

5.117.

Le riserve sinistri sono costituite dalle imprese di assicurazione per coprire gli importi che esse prevedono di dover pagare a fronte di richieste di risarcimento non ancora liquidate, ad esempio, perché ancora oggetto di contestazione. Le richieste d'indennizzo valide accettate dalle imprese di assicurazione si considerano liquidabili nel momento in cui si è verificato il sinistro, a prescindere dal tempo necessario per dirimere i casi controversi.

5.118.

Le riserve sinistri costituiscono attività finanziarie dei beneficiari che possono appartenere a qualsiasi settore dell'economia o al resto del mondo.

5.119.

La sottorubrica AF.62 comprende le riserve per premi non acquisiti, le altre riserve tecniche, le riserve per sinistri e le riserve di perequazione, definite agli articoli 25, 26, 28 e 30 della direttiva 91/674/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1991, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione.

5.120.



Definizione

La rubrica F.7 comprende tutte le operazioni inerenti ad altri conti attivi e passivi (F.7), ossia agli strumenti finanziari creati quale contropartita di operazioni finanziarie o non finanziarie allorché vi è uno scarto temporale tra l'operazione e il relativo flusso monetario.

5.121.

La rubrica F.7 comprende le operazioni inerenti agli strumenti finanziari che derivano dal regolamento anticipato o posticipato di operazioni su beni e servizi, di operazioni di distribuzione e di redistribuzione o di scambi secondari di attività finanziarie. Esse rappresentano le operazioni di contropartita nei casi in cui il pagamento è scaduto e non è ancora stato effettuato. Rientrano in tale rubrica anche i debiti derivanti da redditi che maturano nel tempo e arretrati.

5.122.

La rubrica F.7 non comprende:

a) gli scarti statistici diversi dagli scarti temporali tra le operazioni su beni e servizi, le operazioni di distribuzione e di redistribuzione o le operazioni finanziarie e i relativi flussi monetari;

b) gli elementi per i quali non esistono informazioni sufficienti per la loro classificazione: essi vanno classificati sulla base delle informazioni parziali disponibili;

c) gli elementi la cui natura è totalmente sconosciuta;

d) la voce della bilancia dei pagamenti denominata errori ed omissioni nette;

e) pagamenti anticipati o posticipati (compresi gli arretrati) nel caso della creazione di attività finanziarie o del rimborso di passività diverse da quelle classificate nella rubrica F.7: essi restano classificati nella rispettiva rubrica.

5.123.

La rubrica F.7 è suddivisa in due sottorubriche di operazioni finanziarie:

a) crediti commerciali e anticipazioni (F.71);

b) altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (F.79).

5.124.



Definizione

La sottorubrica F.71 comprende tutte le operazioni inerenti a crediti commerciali e anticipazioni (AF.71), ossia agli strumenti finanziari derivanti dalla concessione diretta di crediti da parte dei fornitori agli acquirenti nelle operazioni su beni e servizi e alle anticipazioni per prodotti in corso di lavorazione o lavori da effettuare connessi a tali operazioni.

5.125.

La sottorubrica AF.71 comprende:

a) strumenti finanziari connessi alla fornitura di beni o servizi il cui pagamento non è ancora stato effettuato;

b) crediti commerciali accettati da società di factoring purché non considerati prestiti;

c) fitti di fabbricati che maturano nel tempo;

d) arretrati riguardanti il pagamento di beni e servizi purché non rappresentati da un prestito.

5.126.

La sottorubrica AF.71 non comprende i prestiti volti a finanziare crediti commerciali: essi sono classificati nella rubrica AF.4 (cfr. paragrafo 5.81,lettera h)).

5.127.

I crediti commerciali e le anticipazioni possono costituire attività o passività finanziarie di tutti i settori e del resto del mondo.

5.128.



Definizione

La sottorubrica F.79 comprende tutte le operazioni inerenti ad altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni, (AF.79) ossia agli strumenti finanziari derivanti da scarti temporali tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione o le operazioni finanziarie sul mercato secondario e i corrispondenti flussi monetari. Essa include anche gli strumenti finanziari connessi a redditi che maturano nel tempo.

5.129.

La sottorubrica AF.79 comprende gli strumenti finanziari che traggono origine dallo scarto temporale tra le operazioni e i corrispondenti flussi monetari riguardo, ad esempio, a:

a) imposte;

b) contributi sociali;

c) retribuzioni;

d) fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti;

e) dividendi;

f) interessi;

g) operazioni inerenti ad attività finanziarie sul mercato secondario.

▼M4

Gli importi delle imposte e dei contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche inclusi nella sottorubrica AF.79 non comprendono la parte delle imposte e dei contributi sociali la cui riscossione è improbabile e che rappresenta pertanto un credito delle amministrazioni pubbliche privo di valore reale.

▼B

5.130.

Di preferenza, l'operazione finanziaria di contropartita degli interessi maturati su attività finanziarie (cfr. paragrafo 5.17) dovrebbe essere registrata come reinvestimento in tali attività finanziarie. La registrazione degli interessi dovrà tuttavia conformarsi alle prassi nazionali. Se gli interessi maturati non sono registrati come reinvestiti nell'attività finanziaria, essi devono essere classificati nella sottorubrica F.79.

5.131.

Alla data stabilita per il pagamento degli interessi, si registrano due operazioni finanziarie (cfr. paragrafo 5.17): in primo luogo, in caso di pagamento, una operazione inerente all'attività finanziaria utilizzata per il pagamento o, in caso di mancato pagamento, un aumento degli arretrati di interessi da registrare nella sottorubrica F.79; in secondo luogo, una operazione finanziaria di contropartita che riduce il credito finanziario netto del creditore nei confronti del debitore.

5.132.

Definizione —La rubrica F.m. comprende tutte le operazioni inerenti a investimenti diretti all'estero (AF.m), ossia agli investimenti implicanti una relazione a lungo termine che rispecchia un interesse duraturo di una unità istituzionale residente in una economia (investitore diretto), in una unità istituzionale residente in una economia diversa da quella dell'investitore (impresa di investimento diretto). Lo scopo di un investitore diretto è quello di esercitare un grado significativo di influenza sulla gestione dell'impresa residente nell'altra economia. Gli investimenti diretti comprendono sia l'operazione iniziale tra l'investitore diretto e l'impresa di investimento diretto sia le successive operazioni in conto capitale tra questi e tra le imprese affiliate, costituite in società o meno ( 86 ).

5.133.

Le operazioni inerenti ad attività e passività finanziarie che costituiscono investimenti diretti all'estero devono essere registrate nelle opportune rubriche di operazioni finanziarie: prestiti (F.4), azioni e altre partecipazioni (F.5) e altri conti attivi e passivi (F.7). Tuttavia, gli importi degli investimenti diretti all'estero inclusi in ciascuna di tali rubriche devono essere anche registrati separatamente in una voce per memoria.

VALUTAZIONE

5.134.

Le operazioni finanziarie sono registrate al valore dell'operazione, ossia al valore in moneta nazionale al quale le attività finanziarie e/o le passività sono create, liquidate, scambiate o assunte tra unità istituzionali o tra queste e il resto del mondo, esclusivamente sulla base di considerazioni commerciali.

5.135.

Il valore dell'operazione registrato è identico per le operazioni finanziarie e per le operazioni finanziarie e non finanziarie di contropartita. Si possono considerare tre alternative:

a) l'operazione finanziaria è una operazione in mezzi di pagamento in moneta nazionale (cfr. paragrafi 5.04 e 5.23): il valore dell'operazione è pari all'ammontare dei mezzi di pagamento scambiati;

b) l'operazione finanziaria è una operazione in mezzi di pagamento in valuta estera (cfr. paragrafi 5.04 e 5.23) e l'operazione di contropartita non è una operazione in mezzi di pagamento in moneta nazionale: il valore dell'operazione è pari all'ammontare dei mezzi di pagamento scambiati, convertiti in moneta nazionale ai tassi di mercato in vigore al momento del pagamento;

c) né l'operazione finanziaria né l'operazione di contropartita sono operazioni in mezzi di pagamento (cfr. paragrafo 5.04): il valore dell'operazione coincide con il valore corrente di mercato delle attività e/o passività in questione.

5.136.

Il valore dell'operazione si riferisce a una operazione finanziaria specifica e alla sua operazione di contropartita. In teoria, il valore dell'operazione deve essere nettamente distinto da un valore basato su una quotazione di mercato, su un prezzo medio di mercato o su un qualsiasi prezzo indicativo del complesso dei prezzi di una classe di attività finanziarie e/o passività simili o addirittura identiche. Tuttavia, nei casi in cui l'operazione di contropartita di una operazione finanziaria è, ad esempio, un trasferimento e l'operazione finanziaria è effettuata quindi in base a considerazioni diverse da quelle puramente commerciali, il valore dell'operazione coincide con il valore corrente di mercato delle attività e/o passività in questione.

5.137.

Il valore dell'operazione non include il compenso del servizio, onorari, commissioni o oneri simili per servizi resi in sede di effettuazione delle operazioni: questi devono essere registrati come pagamenti di servizi. Sono escluse anche le imposte sulle operazioni finanziarie che sono trattate come imposte sui servizi nell'ambito delle imposte sui prodotti. Allorché una operazione finanziaria comporta una nuova emissione di passività, il valore dell'operazione è pari all'importo della passività assunta escluso ogni interesse pagato anticipatamente. Analogamente, allorché una passività è estinta, il valore dell'operazione sia per il creditore che per il debitore deve coincidere con la diminuzione della passività. Per alcune sottorubriche di operazioni finanziarie si applicano criteri specifici come precisato in appresso.

5.138.

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (F.33)

a) Allorché i titoli sono ceduti dagli emittenti a consorzi di collocamento o ad altri intermediari finanziari per il collocamento presso gli investitori finali a un prezzo superiore, le attività e passività finanziarie devono essere registrate all'importo pagato dagli investitori. La differenza tra tale importo e i proventi riscossi dall'emittente deve essere considerata come il compenso del servizio riconosciuto dall'emittente al consorzio di collocamento.

b) I titoli di nuova emissione sono registrati al valore di emissione. Nel caso dei titoli emessi sopra o sotto la pari, deve essere registrato nei conti come valore effettivo di emissione non già il valore nominale bensì i proventi dell'emittente al momento della vendita. La differenza tra il valore di emissione e il valore di rimborso è considerata come interessi che maturano nel corso dell'esistenza dello strumento.

c) I deep discount bond o i titoli a tasso zero dovrebbero essere trattati allo stesso modo dei titoli emessi sotto la pari. Gli interessi si considerano maturati nel corso della vita dei titoli e reinvestiti in tali titoli (cfr. paragrafo 4.46).

d) Nel caso dei titoli a lungo termine emessi sotto la pari il cui disaggio di emissione non è significativo, la differenza tra il valore di emissione e il valore di rimborso può essere imputata alla data di emissione.

e) Nel caso dei titoli per i quali il valore del capitale è correlato a un indice dei prezzi, al prezzo di un bene di consumo o a un indice dei cambi, il prezzo di emissione è registrato come capitale, gli importi indicizzati versati periodicamente e/o alla scadenza sono trattati come interessi maturati nel corso dell'esistenza del titolo e la contropartita è registrata nel conto finanziario come reinvestimento in titoli diversi dalle azioni.

f) Gli investimenti in titoli in circolazione sul mercato secondario sono registrati alla quotazione di borsa o al prezzo di mercato.

g) I titoli giunti a scadenza sono registrati al valore di rimborso, comprensivo dei premi di rimborso ma non dei premi da corrispondere per estrazione o dei premi di risparmio da considerare invece come interessi.

h) La conversione di titoli in azioni dovrebbe essere trattata come una vendita di titoli e un acquisto di azioni (cfr. paragrafo 5.62, lettera l)). Il valore dell'operazione deve essere desunto dal valore di mercato dei titoli ceduti e il conseguente eventuale guadagno (o perdita) in conto capitale sulle azioni deve essere registrato nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività (cfr.paragrafo 6.54).

5.139.

Strumenti finanziari derivati (F.34)

a) La negoziazione secondaria di opzioni e la loro liquidazione prima della scadenza comportano operazioni finanziarie. Una opzione che giunge a scadenza può essere esercitata o meno. Nel caso in cui l'opzione sia esercitata, l'emittente dell'opzione (writer) versa al detentore di questa (holder) la differenza tra il prezzo corrente di mercato dello strumento di riferimento e il prezzo base predefinito (prezzo strike) o, in alternativa, vi può essere l'acquisto o la vendita dell'attività finanziaria o non finanziaria di riferimento al prezzo di mercato corrente, unitamente a un pagamento di contropartita tra detentore e emittente pari al prezzo base. La differenza tra il prezzo corrente di mercato dello strumento di riferimento e il prezzo base è in entrambi i casi pari al valore di liquidazione dell'opzione, ossia al prezzo dell'opzione alla scadenza. Nel caso in cui l'opzione non sia esercitata, non si hanno operazioni. Tuttavia, l'emittente dell'opzione consegue un guadagno in conto capitale e il detentore dell'opzione realizza una perdita in conto capitale da registrare nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

b) Gli strumenti finanziari derivati diversi dalle opzioni includono i contratti con i quali due parti convengono di scambiarsi determinate attività, reali o finanziarie, a una o più date future. Le operazioni da registrare per tali strumenti finanziari derivati riguardano tutti gli scambi previsti nei contratti nonché il valore netto dei pagamenti effettuati. Può anche risultare necessario registrare le operazioni connesse alla stipula di contratti su strumenti finanziari derivati. Spesso tuttavia, le due parti concludono un contratto su strumenti finanziari derivati senza alcun pagamento tra di esse. In tali casi il valore dell'operazione di stipula del contratto è nullo e non occorre effettuare alcuna registrazione nel conto finanziario.

▼M5

c) Tutte le commissioni esplicite versate ai broker o agli altri intermediari o da questi ricevute per l'organizzazione di operazioni su opzioni, future o swap e di altri contratti su strumenti finanziari derivati sono trattate come pagamenti di servizi e registrate negli opportuni conti. Si considera che le parti che intervengono in un contratto di swap non prestino a vicenda un servizio, mentre gli eventuali importi corrisposti a terzi per organizzare l'operazione devono essere considerati pagamento di un servizio. In un contratto di swap che prevede lo scambio di capitali, i corrispondenti flussi sono registrati come operazioni inerenti allo strumento di riferimento e i flussi di altri pagamenti (escluse le commissioni) devono essere registrati alla voce «Strumenti finanziari derivati» (F.34). Se in teoria si può ritenere che il premio versato al venditore di una opzione includa il compenso del servizio, nella pratica risulta spesso impossibile individuare tale elemento. Pertanto, il prezzo intero deve essere registrato come acquisizione di attività finanziarie da parte dell'acquirente e come incremento di passività da parte del venditore.

d) Allorché i contratti di swap prevedono lo scambio di capitali, come nel caso degli swap di valute, il trasferimento iniziale dei capitali deve essere registrato come operazione inerente allo strumento di riferimento scambiato e non come operazione inerente a strumenti finanziari derivati (F.34). Allorché i contratti di swap non prevedono lo scambio di capitali, inizialmente non viene registrata alcuna operazione. In entrambi i casi viene implicitamente creato in quel momento uno strumento finanziario derivato con valore iniziale pari a zero. Successivamente il valore dello swap sarà uguale:

1) per gli importi di capitale, al valore corrente di mercato della differenza tra i previsti valori futuri di mercato dei capitali da riscambiare e gli importi specificati nel contratto;

2) per gli altri flussi, al valore corrente di mercato dei futuri flussi specificati nel contratto.

Le variazioni di valore nel tempo dello strumento finanziario derivato sono da registrare nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

I successivi ritrasferimenti dei capitali avverranno alle condizioni stabilite nel contratto di swap e potrebbero comportare lo scambio di attività finanziarie a un prezzo diverso dal prezzo di mercato di tali attività in quel momento. Il pagamento di contropartita tra le parti contraenti sarà quello specificato nel contratto. La differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo stabilito nel contratto è pari al valore di liquidazione dell'attività/passività quale risulta alla scadenza e va registrata come operazione inerente a strumenti finanziari derivati (F.34). Al contrario, gli altri flussi di un contratto di swap sono registrati come operazione inerente a strumenti finanziari derivati per gli importi effettivamente scambiati. Tutte le operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati devono coincidere con il guadagno o la perdita di rivalutazione totale per l'intera durata del contratto di swap. Tale trattamento è analogo a quello illustrato per le opzioni che giungono a scadenza [cfr. lettera a)].

Per una unità istituzionale, un'operazione di swap o di forward rate agreement è registrata alla voce «Strumenti finanziari derivati» nella sezione delle attività in cui ha un valore attivo netto in quanto i pagamenti positivi netti accrescono il valore netto (e viceversa). Allorché l'operazione di swap presenta un valore passivo netto, essa va registrata nella sezione delle passività in quanto i pagamenti negativi netti accrescono il valore netto (e viceversa).

▼B

Le variazioni di valore nel tempo dello strumento finanziario derivato sono da registrare nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività.

I successivi ritrasferimenti dei capitali avverranno alle condizioni stabilite nel contratto di swap e potrebbero comportare lo scambio di attività finanziarie a un prezzo diverso dal prezzo di mercato di tali attività in quel momento. Il pagamento di contropartita tra le parti contraenti sarà quello specificato nel contratto. La differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo stabilito nel contratto è pari al valore di liquidazione dell'attività/passività quale risulta alla scadenza e va registrata come operazione inerente a strumenti finanziari derivati (F.34). Tale operazione finale e qualunque flusso finale netto di interessi devono coincidere con il guadagno o la perdita di rivalutazione totale per tutta la durata del contratto di swap. Tale trattamento è analogo a quello illustrato per le opzioni che giungono a scadenza (cfr. precedente lettera a)).

5.140.

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (F.51)

a) I nuovi titoli sono registrati al prezzo di emissione, corrispondente normalmente al valore nominale maggiorato dell'aggio di emissione.

b) Le operazioni inerenti ad azioni in circolazione devono essere registrate al valore dell'operazione il quale, se non è noto, può essere stimato sulla base della quotazione in borsa o del prezzo di mercato per le azioni quotate e del valore contabile per le azioni non quotate.

c) I dividendi in azioni sono valutati al valore del dividendo proposto dall'emittente.

d) Le emissioni di azioni gratuite non sono registrate nel sistema dei conti (cfr. paragrafo 5.93). Tuttavia, nei casi in cui le emissioni di azioni gratuite comportano variazioni del valore totale di mercato delle azioni di una società, le variazioni devono essere registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività (cfr. paragrafo 6.56).

e) Il valore dell'operazione per le altre partecipazioni (F.513) è pari all'ammontare dei fondi trasferiti dai proprietari alle società o quasi-società. In taluni casi, possono essere trasferiti fondi mediante l'assunzione di passività delle società o quasi-società.

5.141.

Quote dei fondi comuni di investimento (F.52)

a) Le operazioni inerenti alle quote dei fondi comuni di investimento includono il valore dei contributi netti a un fondo.

b) Per i redditi da capitale ricevuti dai fondi comuni di investimento, al netto di una parte dei costi di gestione, e attribuiti ai partecipanti, anche se non distribuiti, è prevista una registrazione di contropartita nel conto finanziario tra le quote dei fondi comuni di investimento. L'effetto è che i redditi da capitale sono reinvestiti.

MOMENTO DI REGISTRAZIONE

5.142.

Le operazioni finanziarie e le operazioni di contropartita sono registrate nello stesso momento.

5.143.

Allorché l'operazione di contropartita di una operazione finanziaria è una operazione non finanziaria, entrambe sono registrate nel momento in cui è effettuata l'operazione non finanziaria. Ad esempio, in caso di vendita di beni e servizi con conseguente creazione di un credito commerciale, l'operazione finanziaria deve essere registrata nel momento in cui sono effettuate le registrazioni nel conto non finanziario in questione.

5.144.

Allorché l'operazione di contropartita di una operazione finanziaria è anch'essa una operazione finanziaria, si possono considerare tre alternative:

a) entrambe le operazioni finanziarie sono operazioni in mezzi di pagamento (cfr. paragrafo 5.04): esse sono registrate nel momento in cui viene effettuato il primo pagamento;

b) soltanto una delle due operazioni finanziarie è una operazione in mezzi di pagamento (cfr. paragrafo 5.04): le operazioni sono registrate nel momento in cui viene effettuato il pagamento;

c) nessuna delle due operazioni finanziarie è una operazione in mezzi di pagamento (cfr. paragrafo 5.04): le operazioni sono registrate nel momento in cui viene effettuata la prima operazione finanziaria.

STIMA DI OPERAZIONI FINANZIARIE SULLA BASE DI VARIAZIONI DEI CONTI PATRIMONIALI

5.145.

Qualora non siano disponibili statistiche di base sulle operazioni finanziarie, queste possono essere stimate sulla base delle variazioni dei conti patrimoniali finanziari, ossia delle variazioni dell'ammontare delle attività finanziarie detenute e delle passitività in essere tra il conto patrimoniale di chiusura e il conto patrimoniale di apertura. La differenza tra l'ammontare delle operazioni finanziarie e le variazioni dei conti patrimoniali finanziari è costituita da registrazioni nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività e nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività.

5.146.

Nel presente allegato è illustrato un metodo che consente di indicare gli aggregati monetari nei conti patrimoniali e nei conti finanziari.

5.147.

Le definizioni di aggregato monetario variano da paese a paese oltre che nel tempo. Inoltre, tali definizioni non sono necessariamente basate sulle nomenclature delle attività finanziarie e dei settori quali sono precisate nel sistema dei conti. Per tale motivo quest'ultimo non definisce gli aggregati monetari.

5.148.

L'integrazione degli aggregati monetari nei conti patrimoniali e nei conti finanziari pone i seguenti problemi. In primo luogo, gli aggregati monetari potrebbero essere costituiti di componenti che non corrispondono alle classi, ossia alle rubriche, sottorubriche e sottovoci, delle attività e passività finanziarie quali sono definite nel sistema dei conti. Ad esempio, un aggregato monetario potrebbe includere soltanto una delle sottoclassi della rubrica biglietti, monete e depositi (AF.2) oppure la sottoclasse potrebbe essere definita con riferimento alla scadenza e/o all'unità istituzionale che detiene o emette biglietti, monete e depositi. In secondo luogo, gli aggregati monetari potrebbero riguardare settori creatori di moneta, detentori di moneta e neutri nei confronti della moneta che non possono essere costituiti dai settori e sottosettori definiti nel sistema dei conti. In terzo luogo, le fonti di dati utilizzate per calcolare gli aggregati monetari potrebbero differire nella pratica da quelle utilizzate per l'elaborazione dei conti patrimoniali e dei conti finanziari dei settori e del resto del mondo.

5.149.

Al fine di individuare un aggregato monetario MX nei conti patrimoniali o nei conti finanziari potrebbe essere necessario suddividere una classe i di attività e passività finanziarie definita nel sistema dei conti in due sottoclassi:

MXi

:

sottoclasse delle attività (passività) finanziarie classificate nella classe i e incluse nell'aggregato monetario MX);

MX-i

:

sottoclasse delle attività (passività) finanziarie classificate nella classe i ma non incluse nell'aggregato monetario MX;

Nella pratica, talune classi di attività (passività) finanziarie non fanno parte nemmeno degli aggregati monetari in senso ampio. È il caso ad esempio dell'oro monetario e DSP (AF.1) o delle riserve tecniche di assicurazione (AF.6). Di conseguenza MX1 e MX6 sarebbero pari a zero e una ripartizione di AF.1 in MX1 e MX-1 o di AF.6 in MX6 e MX-6 non è quindi necessaria.

5.150.

L'aggregato monetario MX è pari alla somma di tutte le sottoclassi di attività finanziarie MXi dei settori detentori di moneta e MX è pari alla somma di tutte le sottoclassi di passività MXi dei settori creatori di moneta.

5.151.

Un grande vantaggio di tale metodo è costituito dalla sua flessibilità. In caso di modifica della definizione di un aggregato monetario, devono essere adeguate soltanto le ripartizioni di talune classi di attività e passività finanziarie tra MXi e MX-i.



Aggregati monetari nei conti patrimoniali o nei conti finanziari

Attività finanziarie dei settori detentori di moneta

 

Passività dei settori creatori di moneta

Totale

Ripartizione per settori

Ripartizione per settori

Totale

 
 

AF.1

 
 
 
 
 

AF.2

 
 
 
 
 

di cui

MX2

 
 
 
 

MX-2

 
 
 
 

AF.3

 
 
 
 
 

AF.33

 
 
 
 
 

di cui

MX33

 
 
 
 

MX-33

 
 
 
 

AF.34

 
 
 
 
 

di cui

MX34

 
 
 
 

MX-34

 
 
 
 

AF.4

 
 
 
 
 

AF.41

 
 
 
 
 

di cui

MX41

 
 
 
 

MX-41

 
 
 
 

AF.42

 
 
 
 
 

di cui

MX42

 
 
 
 

MX-42

 
 
 
 

AF.5

 
 
 
 
 

AF.51

 
 
 
 
 

di cui

MX51cui

 
 
 
 

MX-51

 
 
 
 

AF.52

 
 
 
 
 

di cui

MX52

 
 
 
 

MX-52

 
 
 
 

AF.6

 
 
 
 
 

AF.7

 
 
 
 
 

AF.71

 
 
 
 
 

di cui

MX71

 
 
 
 

MX-71

 
 
 
 

AF.79

 
 
 
 
 

Totale delle attività e delle passività finanziarie di cui MX

 
 

CAPITOLO 6

ALTRI FLUSSI

6.01.

Gli altri flussi comprendono gli ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1), le acquisizioni e le cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2) e le altre variazioni delle attività e delle passività (K.3-K.12).

Le altre variazioni delle attività e delle passività sono costituite da diversi tipi di variazioni delle attività, delle passività e del patrimonio netto che non discendono da operazioni reigstrate nei conti finanziari e del capitale. Esse comprendono le altre variazioni di volume (K.3-K.10 e K.12) e i guadagni e le perdite in conto capitale (K.11).

6.02.



Definizione

Gli ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1) rappresentano la perdita di valore subita dalle attività nel corso del periodo in esame per effetto del normale logorio fisico e dell'obsolescenza prevedibile, compreso un accantonamento per perdite di attività conseguenti al verificarsi di eventi accidentali assicurabili.

6.03.

Gli ammortamenti devono essere calcolati per tutti i beni che costituiscono il capitale fisso (esclusi gli animali), compresi i beni materiali prodotti e i beni immateriali prodotti, quali le prospezioni minerarie e il software, i miglioramenti di rilievo apportati alle attività non prodotte e i costi di trasferimento della proprietà di attività non prodotte.

6.04.

Gli ammortamenti (da non confondere con gli ammortamenti consentiti a fini fiscali o registrati in contabilità aziendale) dovrebbero essere stimati sulla base dello stock di capitale fisso e della durata economica media probabile delle diverse categorie di beni. Per il calcolo dello stock di capitale fisso, si raccomanda il metodo dell'inventario permanente qualora manchino informazioni dirette su di esso. Lo stock di capitale fisso dovrebbe essere valutato ai prezzi di acquisto del periodo corrente.

Le perdite di beni a seguito di eventi accidentali assicurabili sono prese in considerazione nel calcolo della vita media di servizio dei beni in questione. Per l'economia nel suo complesso i danni accidentali normali effettivamente subiti entro un certo periodo contabile si possono ritenere pari o prossimi alla media. Per le singole unità o per singoli insiemi di unità, tuttavia, può esistere uno scarto tra danni accidentali normali effettivamente subiti e danni accidentali medi. In tal caso, per i settori, qualsiasi differenza è registrata come altre variazioni di volume delle attività.

L'ammortamento è calcolato secondo il metodo dell'ammortamento lineare, cioè ripartendo in quote costanti il valore da ammortizzare per tutto il periodo di utilizzazione del bene.

Tuttavia, in funzione della celerità dell'obsolescenza di una attività, può essere necessario calcolare l'ammortamento applicando il metodo dell'ammortamento geometrico.

6.05.

Nel sistema dei conti, gli ammortamenti sono registrati per ciascun saldo contabile evidenziato come lordo e netto. Un saldo lordo è un saldo contabile da cui non sono stati detratti gli ammortamenti mentre un saldo netto è un saldo contabile da cui sono già dedotti gli ammortamenti.

6.06.

Definizione —Le attività non finanziarie non prodotte ( 87 )comprendono i terreni e gli altri beni materiali non prodotti che possono essere utilizzati nella produzione di beni e servizi nonché i beni immateriali non prodotti.

6.07.

I terreni sono definiti come il terreno stesso, compresa la copertura del suolo e incluse le relative acque di superficie (87) . Per relative acque di superficie si intendono le acque interne — bacini idrici, laghi, fiumi, ecc. — sulle quali possono essere esercitati diritti di proprietà.

6.08.

I terreni non comprendono:

a) i fabbricati edificati sui terreni o le opere di ingegneria civile che li attraversano: strade, tunnel, ecc.;

b) vigneti, frutteti o altre piantagioni di alberi e coltivazioni, ecc.;

c) giacimenti;

d) risorse biologiche non coltivate;

e) risorse idriche sotterranee.

I beni di cui alle lettere a) e b) rientrano tra le attività prodotte mentre i beni di cui alle lettere c), d) ed e) sono compresi tra i beni materiali non prodotti.

6.09.

Le acquisizioni e le cessioni di terreni sono valutate ai prezzi correnti di mercato in vigore nel momento in cui esse avvengono. Le operazioni su terreni sono registrate allo stesso valore sia nei conti dell'acquirente che in quelli del venditore. Tale valore non comprende i costi connessi al trasferimento della proprietà dei terreni, considerati investimenti fissi lordi.

6.10.

Le acquisizioni e le cessioni di altri beni materiali non prodotti riguardano i giacimenti, le risorse biologiche non coltivate e le risorse idriche. I giacimenti comprendono le riserve di carbone, di petrolio e di gas naturale, le riserve di minerali metalliferi e le riserve di minerali non metalliferi (87) .

6.11.

Le acquisizioni e le cessioni di altri beni materiali non prodotti sono valutate ai prezzi correnti di mercato in vigore nel momento in cui esse sono effettuate. Le acquisizioni e le cessioni non comprendono i connessi costi di trasferimento della proprietà che sono registrati come investimenti fissi lordi.

6.12.

I beni immateriali non prodotti sono costituiti dai brevetti, dai contratti di locazione e altri contratti trasferibili, dall'avviamento di attività commerciali e da altri beni immateriali non prodotti. Le locazioni riguardano terreni, giacimenti e immobili residenziali e non residenziali (87) . Altri esempi sono costituiti dai contratti trasferibili stipulati con atleti e autori. Il valore delle acquisizioni o delle cessioni dei contratti di locazione o di altri contratti trasferibili è pari agli importi versati agli affittuari o locatari originali o agli affittuari o locatari successivi allorché le locazioni o le concessioni sono vendute o trasferite ad altre unità istituzionali. Il valore delle acquisizioni e delle cessioni di beni immateriali non prodotti non comprende i connessi costi di trasferimento della proprietà. Tali costi costituiscono un elemento degli investimenti fissi lordi.

6.13.

Le acquisizioni meno le cessioni di attività non finanziarie non prodotte sono registrate nel conto del capitale dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.

6.14.



Definizione

Le altre variazioni delle attività e delle passività sono flussi che non discendono da operazioni registrate nei conti finanziari e del capitale. Si distinguono due tipi di «altre variazioni»: il primo riguarda le variazioni di volume delle attività mentre il secondo comprende le variazioni di valore delle attività, delle passività e del patrimonio netto dovute a variazioni del livello e della struttura dei prezzi comportanti guadagni e perdite in conto capitale.

6.15.

Le altre varizioni di volume sono flussi che assolvono funzioni diverse. Una importante funzione è quella di consentire a talune attività di entrare e di uscire dal sistema dei conti nel normale corso degli eventi: ad esempio, le entrate e le uscite di attività che compaiono o scompaiono per cause naturali. Ciò è importante per registrare la scoperta, il depauperamento e l'esaurimento di beni naturali. Una seconda funzione è quella di registrare l'effetto di imprevisti avvenimenti eccezionali che influenzano i benefici economici ricavabili dalle attività.

6.16.

Le altre variazioni di volume comprendono nove rubriche:

a) comparsa economica di attività non prodotte (K.3);

b) comparsa economica di attività prodotte (K.4);

c) crescita naturale di risorse biologiche non coltivate (K.5);

d) scomparsa economica di attività non prodotte (K.6);

e) distruzioni di beni per catastrofi naturali (K.7);

f) confische senza indennizzo (K.8);

g) altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a. (K.9);

h) altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a. (K.10);

i) variazioni di classificazione e di struttura (K.12).

6.17.

La comparsa economica di attività non prodotte (K.3) rappresenta l'aumento di volume di tale tipo di attività, non riconducibile alla produzione.

Sono inclusi:

a) gli incrementi lordi delle risorse sotterranee sfruttabili: riserve — accertate e sfruttabili economicamente — di carbone, petrolio, gas naturale, minerali metalliferi o minerali non metalliferi; è compreso altresì l'incremento delle riserve di cui diventa economico lo sfruttamento per effetto del progresso tecnologico o di variazioni dei prezzi relativi;

b) i trasferimenti di altri beni naturali all'attività economica: trasformazione in attività economiche di entità che si creano per cause naturali; le attività economiche sono quelle entità sulle quali le unità istituzionali esercitano diritti di proprietà e dalle quali i rispettivi proprietari possono trarre benefici economici (ad esempio, sfruttamento di foreste vergini, trasformazione di terreni da incolti o improduttivi in terreni con utilità economica, bonifica di terreni);

c) le variazioni qualitative di attività non prodotte dovute a un mutamento degli impieghi economici: la variazioni di qualità sono trattate come variazioni di volume; le variazioni qualitative qui registrate si verificano quale contropartita di mutamenti di impiego economico evidenziati come variazioni di classificazione (cfr. paragrafo 6.32): ad esempio, da terreni coltivati a terreni fabbricabili;

d) la comparsa di beni immateriali non prodotti: i beni immateriali non prodotti si creano allorché viene emesso un brevetto o vengono stipulati contratti trasferibili o allorché una impresa è venduta a un prezzo superiore al valore dei suoi fondi propri (cfr. paragrafo 7.05). Lo scarto tra il prezzo di acquisto e il valore dei fondi propri dell'impresa rappresenta una attività denominata «avviamento di attività commerciali»; l'avviamento non evidenziato da un atto di compravendita non è considerato una attività economica.

6.18.

Si ha comparsa economica di attività prodotte (K.4) nel caso dei beni non registrati in precedenza nei conti patrimoniali. È il riconoscimento di un valore significativo o speciale, considerato comparsa economica da registrare tra le altre variazioni di volume.

La comparsa economica di attività prodotte comprende:

a) oggetti di valore, quali pietre preziose e oggetti d'arte, allorché viene riconosciuto per la prima volta l'elevato valore o l'importanza artistica di un oggetto non registrato in precedenza nei conti patrimoniali;

b) monumenti storici, allorché viene riconosciuta per la prima volta la particolare importanza archeologica, storica o culturale di una struttura o di un sito non registrati in precedenza nei conti patrimoniali.

6.19.

La crescita naturale di risorse biologiche non coltivate (K.5) non è gestita o controllata direttamente da una unità istituzionale e non costituisce pertanto produzione. L'incremento di tali attività economiche, come gli alberi da legname o le risorse ittiche negli estuari, deve essere considerato comparsa economica.

6.20.

La crescita naturale dovrebbe essere registrata come incremento (K.5); l'esaurimento di tali risorse dovrebbe essere registrato come scomparsa economica (K.61). In pratica, tuttavia, la crescita naturale può essere registrata soltanto in termini netti in quanto le misurazioni fisiche, che costituiscono probabilmente l'unica base disponibile per la registrazione, sono misurazioni nette.

6.21.

La scomparsa economica di attività non prodotte (K.6) comprende:

a) esaurimento di beni naturali (K.61), riguardante la diminuzione delle riserve dei giacimenti e l'esaurimento di risorse biologiche non coltivate incluse tra le attività (cfr. paragrafo 6.19);

b) altra scomparsa economica di attività non prodotte (K.62):

(1) altre diminuzioni del livello di risorse minerarie sfruttabili (riesame della sfruttabilità a causa di modifiche tecnologiche o di variazione dei prezzi relativi);

(2) variazioni qualitative di attività non prodotte dovute a un mutamento degli impieghi economici;

(3) deterioramento di attività non prodotte per effetto dell'attività economica: depauperamento di terreni, di risorse idriche e in linea di massima di altri beni naturali;

(4) deprezzamento di avviamento acquistato, cancellazione di contratti trasferibili e scadenza di brevetti.

6.22.

Le distruzioni di beni per catastrofi naturali (K.7) registrate come altre variazioni di volume delle attività sono la conseguenza di eventi specifici riconoscibili, di ampia portata, che possono distruggere beni entro una qualsiasi delle categorie di attività economiche (finanziarie o non finanziarie).

6.23.

Tali eventi comprendono terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, trombe d'aria particolarmente distruttive, siccità e altri disastri naturali; atti di guerra, tumulti e altri avvenimenti politici; incidenti tecnologici quali la fuoriuscita di prodotti tossici o il rilascio nell'atmosfera di particelle radioattive.

Sono qui inclusi in particolare:

a) il depauperamento dei terreni provocato da inondazioni eccezionali o da tempeste di vento;

b) la distruzione di coltivazioni per effetto di siccità o malattie;

c) la distruzione di fabbricati, macchinari o oggetti di valore a seguito di incendi boschivi o di terremoti;

d) la distruzione accidentale di moneta o di titoli al portatore quale conseguenza di catastrofi naturali o di avvenimenti politici.

6.24.

Le confische senza indennizzo (K.8) si verificano allorquando le amministrazioni pubbliche o altre unità istituzionali prendono possesso delle attività di altre unità istituzionali, comprese le unità non residenti, senza un pieno indennizzo, per motivi diversi dal pagamento di imposte, ammende o prelievi simili. La parte non indennizzata di tali confische unilaterali non è un trasferimento in conto capitale registrato nel conto del capitale.

6.25.

Tra le altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a. (K.9) sono registrati gli effetti di avvenimenti imprevisti sui benefici economici ricavabili dalle attività.

Sono inclusi:

a) obsolescenza imprevista

Gli ammortamenti non coprono l'obsolescenza imprevista del capitale fisso e gli importi accantonati per la sua normale obsolescenza possono risultare inferiori a quella effettiva. Devono pertanto essere eseguite delle registrazioni per tener conto della diminuzione di valore del capitale fisso a seguito dell'introduzione di tecnologia perfezionata.

b) differenze tra le perdite effettive e gli accantonamenti compresi negli ammortamenti per danni normali

Gli ammortamenti non comprendono i danni imprevisti e gli importi accantonati per i danni normalmente previsti possono risultare inferiori (o superiori) ai danni effettivi. Devono pertanto essere apportate delle rettifiche per tener conto dell'imprevista diminuzione (o dell'imprevisto aumento) di valore del capitale fisso a seguito di tali avvenimenti.

c) deterioramento di beni non preso in considerazione negli ammortamenti

Si tratta della diminuzione di valore del capitale fisso a seguito, ad esempio, degli imprevisti effetti dell'acidità dell'aria e delle piogge sulle facciate degli edifici o sulle carrozzerie degli autoveicoli.

d) abbandono di strutture di produzione prima del completamento o prima del loro impiego economico

e) perdite eccezionali di magazzino (ad esempio, per incendio, furto, attacchi di parassiti)

f) discrepanze statistiche tra il conto patrimoniale di chiusura e il corrispondente conto patrimoniale di apertura con riguardo ad attività non finanziarie.

6.26.

Sono da registrare in questa rubrica tutte le variazioni delle attività e delle passività finanziarie che non sono riconducibili ad operazioni finanziarie registrate nel conto finanziario, che non sono attribuibili a guadagni e perdite in conto capitale registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività, che non rappresentano variazioni di classificazione e di struttura e che non derivano da distruzioni per catastrofi naturali e da confische senza indennizzo.

6.27.

La rubrica K.10 comprende:

a) assegnazioni e cancellazioni di diritti speciali di prelievo (DSP) (AF.12) (cfr. paragrafi 5.33-5.35)

Per i DSP non esiste neppure una passività fittizia. Pertanto, il meccanismo mediante il quale i DSP sono creati (denominato assegnazioni di DSP) e estinti (cancellazioni di DSP) non si considera dia origine a operazioni bensì a registrazioni nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività. Le assegnazioni di DSP incrementano le attività finanziarie delle autorità monetarie mentre le cancellazioni di DSP diminuiscono le loro attività finanziarie.

b) altre variazioni di volume relative ai fondi pensione che prevedono assegni definiti

I piani di assegni definiti sono i piani di pensionamento in cui è garantito il livello delle prestazioni pensionistiche cui avranno diritto i lavoratori dipendenti assicurati. Le prestazioni sono correlate, tramite opportune formule, agli anni di lavoro e alle retribuzioni degli assicurati e non dipendono per intero dalle attività del fondo. Per tali piani, una scrittura nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività registra le variazioni della passività, determinata attuarialmente, risultante dalle variazioni della struttura delle prestazioni, le quali sono da distinguere dalle variazioni della composizione per età e anni di servizio dei beneficiari. Esempi di variazioni della struttura delle prestazioni sono le modifiche della formula, l'abbassamento dell'età pensionabile o l'introduzione di una rivalutazione annuale (normalmente definita in termini di percentuale fissa annua) delle pensioni future o di tutte le pensioni in corso di pagamento.

c) perdite eccezionali di moneta o di titoli al portatore a seguito, ad esempio, di incendi o furti

d) cancellazioni parziali o totali di crediti inesigibili da parte dei creditori

In tale rubrica va registrato il riconoscimento unilaterale da parte di un creditore dell'impossibilità di riscuotere una attività finanziaria, per fallimento del debitore o altri motivi, con conseguente cancellazione da parte del creditore di tale attività finanziaria dal suo conto patrimoniale, unitamente alla cancellazione della corrispondente passività del debitore. Tuttavia, nel caso in cui l'unità istituzionale debitrice sia controllata dal creditore, la cancellazione totale o parziale di un credito da parte del creditore, non dovuta a fallimento del debitore, è registrata nei conti della accumulazione. ►M4  In deroga al principio generale, questa rubrica non comprende le imposte e i contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche, la cui riscossione queste riconoscono unilateralmente come improbabile. Le imposte e i contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche la cui riscossione è improbabile sono, nello stesso periodo contabile in cui è insorto il relativo obbligo, neutralizzati nel calcolo dell'accreditamento/indebitamento netto del settore delle amministrazioni pubbliche e dei settori controparte (cfr. punto 1.57). ◄

e) discrepanze statistiche tra il conto patrimoniale di chiusura e il corrispondente conto patrimoniale di apertura con riguardo ad attività e passività finanziarie.

6.28.

La rubrica K.10 non comprende:

a) la cancellazione di debiti in seguito a un accordo tra il debitore e il creditore (remissione di debiti): tale cancellazione è trattata come una operazione tra il creditore e il debitore (cfr. paragrafi 4.165, lettera f), e 5.16) e non come un'altra variazione di volume;

b) il rifiuto di riconoscere un debito: la cancellazione unilaterale di una passività da parte di un debitore non è presa in considerazione nel sistema dei conti.

6.29.

Le variazioni di classificazione e di struttura (K.12) comprendono: variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali (K.12.1) e variazioni nella classificazione delle attività e delle passività (K.12.2).

6.30.

La riclassificazione di una unità istituzionale da un settore ad un altro trasferisce il suo intero conto patrimoniale; ad esempio, se una unità istituzionale classificata nel settore delle famiglie diventa una quasi-società, essa va riclassificata nel settore delle società.

Le variazioni della struttura delle unità istituzionali si riferiscono alla comparsa e alla scomparsa di talune attività e passività finanziarie a seguito di riorganizzazioni di società. Allorquando una società scompare come entità giuridica indipendente a seguito della sua incorporazione da parte di una o più società, tutte le attività e le passività finanziarie, comprese le azioni e le altre partecipazioni, in essere tra tale società e le società che compiono l'incorporazione scompaiono dal sistema dei conti. Tuttavia, l'acquisto di azioni e altre partecipazioni di una società nel quadro di una fusione deve essere registrato come una operazione finanziaria tra la società acquirente e il precedente proprietario. La sostituzione delle azioni esistenti con azioni della società incorporante o della nuova società deve essere registrata come rimborso di azioni accompagnato dall'emissione di nuove azioni. Le attività/passività finanziarie in essere tra la società incorporata e i terzi restano invariate e sono trasferite alla società o alle società incorporanti.

Analogamente, sono registrate in questa rubrica (K.12.1) le nuove attività e passività finanziarie (comparsa di attività finanziarie) conseguenti allo scorporo di una società in due o più unità istituzionali.

6.31.

La rubrica K.12.2 comprende: monetizzazione/demonetizzazione di oro (K.12.21) e variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro (K.12.22).

6.32.

La monetizzazione/demonetizzazione di oro (K.12.21) è registrata nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività delle autorità monetarie, ossia nel sottosettore autorità bancarie centrali (S.121) o amministrazioni centrali (S.1311).

La monetizzazione di oro è effettuata allorché le autorità monetarie ne modificano la classificazione trasferendolo dalle scorte di oggetti di valore alle attività di riserva da esse detenute. Nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività si registrano quindi una diminuzione dell'oro detenuto dalle autorità monetarie come oggetti di valore e un aumento dell'oro monetario da queste detenuto.

Gli acquisti di oro monetario direttamente da altre autorità monetarie sono classificati come operazioni inerenti a oro monetario (F.11). Tutti gli altri acquisti, compresi quelli da intermediari finanziari o su un mercato organizzato dell'oro, devono essere registrati come acquisti di oggetti di valore, seguiti da una variazione di classificazione.

La demonetizzazione di oro si verifica allorquando le autorità monetarie trasferiscono oro dalle attività di riserva agli oggetti di valore. Si ha allora una diminuzione dell'oro monetario detenuto dalle autorità monetarie e un aumento degli oggetti di valore. Le vendite di oro monetario direttamente ad altre autorità monetarie sono classificate come operazioni inerenti a oro monetario (F.11). Tutte le altre vendite, comprese quelle a intermediari finanziari o su un mercato organizzato dell'oro, devono essere registrate come vendite di oggetti di valore, precedute da una variazione di classificazione.

6.33.

Esempi di variazioni nella classificazione delle attività e delle passività diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro (K.12.22) sono la variazione della destinazione di uso di terreni o la trasformazione di abitazioni in locali commerciali o viceversa. Nel caso dei terreni, entrambe le registrazioni — una registrazione negativa per la vecchia rubrica e una registrazione positiva per la nuova — devono essere effettuate per lo stesso valore nella rubrica K.12.22. La variazione di valore dei terreni derivante dalla modifica della destinazione di uso è registrata nelle rubriche comparsa economica (cfr. paragrafo 6.17., lettera c)) o scomparsa economica di attività non prodotte (cfr. paragrafo 6.21., lettera b)) ed è considerata una variazione di volume.

La rubrica K.12.22 non comprende la conversione di obbligazioni in azioni. Tale conversione è registrata come due operazioni finanziarie (cfr. paragrafo 5.62., lettera l)).

6.34.

Le scritture per altre variazioni di volume (K.3-K.10 e K.12) sono registrate nei conti delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.

6.35.

I guadagni nominali in conto capitale ( 88 ) sono quella categoria di altre variazioni di valore delle attività, delle passività e pertanto del patrimonio netto che rispecchia le variazioni del livello e della struttura dei loro prezzi. I guadagni nominali in conto capitale si suddividono in guadagni neutrali in conto capitale e guadagni reali in conto capitale.

6.36.



Definizione

Il guadagno nominale in conto capitale (K.11) su una determinata quantità di una attività è definito come la variazione di valore per il proprietario di tale attività a seguito della variazione del suo prezzo. Il guadagno nominale in conto capitale su una passività è definito come la variazione di valore di tale passività per effetto della variazione del suo prezzo ma con segno invertito.

6.37.

Un guadagno in conto capitale positivo è il risultato di un aumento del valore di una determinata attività oppure di una diminuzione del valore di una determinata passività. Un guadagno in conto capitale negativo — ossia una perdita in conto capitale — è conseguente a una diminuzione del valore di una determinata attività o a un aumento del valore di una determinata passività.

6.38.

I guadagni nominali in conto capitale registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività sono quelli conseguiti su attività o passività, a prescindere che siano realizzati o meno. Un guadagno nominale è realizzato allorché l'attività in questione è venduta, rimborsata, utilizzata o altrimenti ceduta o la passività è rimborsata. Un guadagno non realizzato è pertanto un guadagno ottenuto su una attività ancora posseduta o su una passività ancora in essere alla fine del periodo contabile. Per guadagno realizzato si intende normalmente il guadagno realizzato nell'intero periodo nel quale l'attività è posseduta o la passività è in essere, a prescindere che tale periodo coincida o meno con il periodo contabile. Tuttavia, poiché i guadagni in conto capitale sono registrati nel sistema dei conti secondo il principio di competenza, la distinzione tra guadagni realizzati e non realizzati, benché utile per alcuni scopi, non figura nelle nomenclature e nei conti.

6.39.

I guadagni in conto capitale includono i guadagni conseguiti su qualunque tipo di attività: attività non finanziarie prodotte e non prodotte e attività finanziarie. Sono pertanto compresi anche i guadagni in conto capitale su scorte di beni di qualsiasi tipo detenuti dai produttori, compresi i prodotti in corso di lavorazione.

6.40.

I guadagni nominali in conto capitale possono essere conseguiti su attività detenute per un qualsiasi periodo di tempo durante il periodo contabile e non soltanto su attività che appaiono nei conti patrimoniali di apertura e/o di chiusura. Il guadagno nominale in conto capitale conseguito tra due momenti di tempo dal proprietario di una particolare attività — o di una quantità determinata di un certo tipo di attività — è definito come:

il valore corrente di tale attività nel secondo dei due momenti

meno

il valore corrente di tale attività nel primo dei due momenti,

supponendo che l'attività stessa non cambi, qualitativamente o quantitativamente, nel frattempo. Il guadagno nominale in conto capitale (G) conseguito su una certa quantità q di una attività tra i momenti 0 e t può essere espresso come segue:

image

in cui p0 e pt sono i prezzi delle attività rispettivamente nei momenti 0 e t. Per le attività e le passività finanziarie con valore corrente fisso per cui entrambi p0 e pt sono per definizione pari all'unità, i guadagni nominali in conto capitale sono sempre pari a zero.

6.41.

Ai fini del calcolo dei guadagni nominali in conto capitale, le acquisizioni e le cessioni di attività devono essere valutate applicando i principi utilizzati per la registrazione nei conti finanziari e del capitale e gli stock di attività devono essere valutati applicando i principi utilizzati per la registrazione nei conti patrimoniali. Nel caso del capitale fisso, il valore di una acquisizione è pari all'ammontare pagato dall'acquirente al produttore, o venditore, più i connessi costi di trasferimento della proprietà sostenuti dall'acquirente. Il valore di cessione di un bene usato è pari alla differenza tra l'ammontare ricevuto dal venditore dall'acquirente e i costi di trasferimento della proprietà sostenuti dal venditore.

Si possono distinguere quattro differenti situazioni che danno origine a guadagni nominali in conto capitale.

(1) Una attività è detenuta per tutto il periodo contabile: il guadagno nominale in conto capitale conseguito durante il periodo contabile è pari alla differenza tra il valore nel conto patrimoniale di chiusura e il valore nel conto patrimoniale di apertura. Tali valori sono i valori stimati delle attività se queste dovessero essere acquistate nel momento in cui i conti patrimoniali sono redatti. I guadagni nominali non sono realizzati.

(2) Una attività è detenuta all'inizio del periodo ed è venduta durante il periodo: il guadagno nominale in conto capitale conseguito è pari alla differenza tra il valore effettivo, o stimato, di cessione e il valore nel conto patrimoniale di apertura. Il guadagno nominale è realizzato.

(3) Una attività è acquisita durante il periodo ed è ancora detenuta alla fine del periodo: il guadagno nominale in conto capitale conseguito è pari alla differenza tra il valore nel conto patrimoniale di chiusura e il valore effettivo, o stimato, di acquisto dell'attività. Il guadagno nominale non è realizzato.

(4) Una attività è acquistata ed è ceduta durante il periodo contabile: il guadagno nominale in conto capitale conseguito è pari alla differenza tra il valore effettivo, o stimato, di cessione e il valore effettivo, o stimato, di acquisto. Il guadagno nominale è realizzato.

6.42.

I guadagni nominali in conto capitale inclusi sono quelli conseguiti su attività e passività, a prescindere che siano realizzati o meno. Essi sono registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.

6.43.



Definizione

Un guadagno neutrale in conto capitale (K.11.1) su una attività è definito come il valore del guadagno in conto capitale che verrebbe conseguito se la variazione nel tempo del prezzo di tale attività coincidesse con quella del livello generale dei prezzi.

I guadagni neutrali in conto capitale sono calcolati per facilitare la determinazione dei guadagni reali in conto capitale i quali redistribuiscono il potere d'acquisto reale tra i settori.

6.44.

Si indichi con r l'indice generale dei prezzi. Il guadagno neutrale in conto capitale (GN) su una data quantità q di una attività tra i momenti 0 e t risulta quindi dalla seguente espressione:

image

in cui p0 × q è il valore corrente dell'attività nel momento 0 e rt/r0 è il fattore della variazione dell'indice generale dei prezzi tra i momenti 0 e t. Lo stesso termine rt/r0 è applicato a tutte le attività e passività.

6.45.

Non esiste un indice generale dei prezzi ideale appropriato per il calcolo dei guadagni neutrali in conto capitale. Per convenzione, l'indice generale dei prezzi da utilizzare per tale calcolo è l'indice dei prezzi per gli impieghi nazionali finali, esclusa la variazione delle scorte.

6.46.

I guadagni neutrali in conto capitale sono registrati nel conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale, il quale costituisce un sottoconto del conto della rivalutazione delle attività e delle passività dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.

6.47.



Definizione

Il guadagno reale in conto capitale (K.11.2) su una attività è definito come la differenza tra il guadagno nominale in conto capitale e il guadagno reale in conto capitale su quell'attività.

Il guadagno reale in conto capitale (GR) su una data quantità q di una attività tra i momenti 0 e t è dato da:

image

oppure

image

I valori dei guadagni reali in conto capitale sulle attività dipendono pertanto dalle oscillazioni dei loro prezzi nel periodo in questione rispetto alle oscillazioni, in media, degli altri prezzi, quali sono misurate dall'indice generale dei prezzi.

6.48.

I guadagni reali in conto capitale sono registrati nel conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale, il quale costituisce un sottoconto del conto della rivalutazione delle attività e delle passività dei settori, del totale dell'economia e del resto del mondo.

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

6.49.

Il valore corrente dei biglietti, delle monete e dei depositi espressi in valuta nazionale resta costante nel tempo. Il «prezzo» di siffatte attività è sempre l'unità mentre la quantità è data dal numero di unità della moneta in cui esse sono espresse. I guadagni nominali in conto capitale su tali attività sono sempre pari a zero. Per tale motivo, la differenza tra i valori degli stock di apertura e di chiusura di tali attività è interamente rappresentata, fatta eccezione per le altre variazioni di volume delle attività, dai valori delle operazioni su attività. È questo uno dei casi in cui è normalmente possibile dedurre questi ultimi dai dati dei conti patrimoniali.

6.50.

Tuttavia, al fine di calcolare i guadagni neutrali e reali in conto capitale sulle attività di valore corrente fisso, oltre ai valori nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura sono necessari dati sul momento e sul valore delle operazioni. Si supponga, ad esempio, che un prestito sia concesso e rimborsato entro il periodo contabile mentre il livello generale dei prezzi è in aumento. Il guadagno neutrale sul prestito è positivo e il guadagno reale è negativo, per il creditore, per un ammontare che è in funzione della durata del prestito e del tasso di inflazione. La registrazione di tali perdite reali è impossibile se non si dispone di dati sul valore dei prestiti concessi e rimborsati durante il periodo contabile e sui momenti in cui sono avvenuti la concessione e il rimborso di tali prestiti. In generale, si può ritenere che se il valore assoluto totale delle operazioni positive e negative è rilevante in relazione ai livelli nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura, le stime approssimative dei guadagni neutrali e reali in conto capitale sulle attività e passività finanziarie con valore corrente fisso, desunte unicamente dai dati dei conti patrimoniali, possono risultare poco soddisfacenti. Persino la registrazione dei valori delle operazioni finanziarie su base lorda — ossia registrando separatemente i prestiti concessi e rimborsati in contrapposizione alla differenza tra valore totale dei prestiti e rimborsi — può non essere sufficiente senza informazioni sugli aspetti temporali dei prestiti.

Prestiti (AF.4) e altri conti attivi e passivi (AF.7)

6.51.

Quanto detto in precedenza per i biglietti, le monete e i depositi vale anche per i prestiti e gli altri conti attivi e passivi non oggetto di negoziazione. Tuttavia, allorché un credito commerciale o un prestito in essere sono ceduti a un'altra unità istituzionale, la differenza tra il prezzo di rimborso e il prezzo dell'operazione dovrebbe essere registrata nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività del venditore e dell'acquirente nel momento dell'operazione.

Titoli diversi dalle azioni (AF.3)

6.52.

Allorché dei titoli sono emessi a un prezzo sopra o sotto la pari (comprese le obbligazioni a tasso zero e i deep discount bond), la differenza tra il prezzo di emissione e il valore facciale o di rimborso alla scadenza misura gli interessi che gli emittenti devono pagare nel corso dell'esistenza dei titoli. Tali interessi sono registrati come redditi da capitale corrisposti dagli emittenti e percepiti dai possessori dei titoli, in aggiunta agli eventuali interessi effettivamente corrisposti dagli emittenti a intervalli determinati nel periodo in cui i titoli sono in essere. Gli interessi maturati sono registrati nel conto finanziario come se fossero simultaneamente reinvestiti nei titoli da parte dei possessori di questi (cfr. paragrafo 5.17). Gli interessi sono pertanto registrati nel conto finanziario come acquisizione di una attività che va ad aggiungersi all'attività esistente ( 89 ). L'aumento graduale del prezzo di mercato di un titolo, attribuibile all'accumularsi di interessi maturati reinvestiti, riflette una crescita del capitale in essere, ossia delle dimensioni dell'attività. Si tratta essenzialmente di un aumento di quantità o di volume e non di un aumento di prezzo. Esso non produce un guadagno in conto capitale per il possessore del titolo o una perdita in conto capitale per il suo emittente. La situazione è analoga a quella di un bene, come il vino, che matura mentre è immagazzinato. Qualsiasi incremento di prezzo del vino attribuibile a un miglioramento della sua qualità rispecchia un aumento di volume e non di prezzo. I titoli cambiano qualitativamente nel tempo mentre si avvicina la loro scadenza ed è importante riconoscere che gli aumenti del loro valore, dovuti all'accumularsi degli interessi maturati, non rappresentano delle variazioni di prezzo e non producono guadagni in conto capitale.

6.53.

Tuttavia, anche i prezzi dei titoli a reddito fisso sono soggetti a variazioni allorché variano i tassi di interesse di mercato. Tali variazioni dei prezzi sono opposte alle oscillazioni dei tassi di interesse e l'impatto di una determinata variazione dei tassi di interesse sul prezzo di un singolo titolo è tanto minore quanto più il titolo è prossimo alla scadenza. Le variazioni dei prezzi dei titoli, attribuibili a variazioni dei tassi di interesse di mercato, rappresentano variazioni di prezzo e non variazioni quantitative. Esse producono pertanto guadagni o perdite nominali in conto capitale sia per gli emittenti che per i possessori dei titoli. Un aumento dei tassi di interesse comporta un guadagno nominale in conto capitale per l'emittente del titolo e una perdita nominale in conto capitale di pari entità per il possessore del titolo e viceversa nel caso di una riduzione dei tassi di interesse.

Guadagni o perdite nominali in conto capitale possono essere conseguiti anche sui titoli a breve termine. Tuttavia, poiché tali titoli hanno una scadenza molto più ravvicinata, i guadagni in conto capitale prodotti da variazioni dei tassi di interesse sono generalmente molto inferiori a quelli conseguiti sui titoli a lungo termine con lo stesso valore facciale.

6.54.

La conversione di obbligazioni in azioni è registrata come un insieme di due operazioni finanziarie (cfr. paragrafo 5.62, lettera l)). Essa è effettuata normalmente a un prezzo inferiore al prezzo di mercato delle azioni e i conseguenti guadagni in conto capitale vanno registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività come variazioni di prezzo.

6.55.

Il valore degli strumenti finanziari derivati può variare a seguito di variazioni del valore degli strumenti di riferimento, di variazioni della volatilità del prezzo di tali strumenti oppure con l'approssimarsi dell'esecuzione o della scadenza. Siffatte variazioni di valore dovrebbero essere tutte considerate come variazioni di prezzo e registrate nella rubrica K.11.

Azioni e altre partecipazioni (AF.5)

6.56.

Le azioni gratuite (cfr. paragrafo 5.93) incrementano il numero delle azioni e il valore nominale delle azioni emesse ma non modificano in teoria il valore di mercato della totalità delle azioni. Per convenzione, esse non devono essere registrate nei conti. Tuttavia, poiché tali emissioni sono destinate ad aumentare la liquidità delle azioni sul mercato con conseguente possibile aumento del valore totale di mercato delle azioni emesse, ogni variazione di tale tipo dovrebbe essere registrata come rivalutazione.

Riserve tecniche di assicurazione (AF.6)

6.57.

Le variazioni dei diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione (AF.61) che si verificano tra l'inizio e la fine del periodo contabile e che derivano da guadagni o perdite nominali in conto capitale sulle riserve investite dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività così come le variazioni delle riserve premi e delle riserve sinistri (AF.62) derivanti da guadagni o perdite in conto capitale.

6.58.

Il valore delle attività finanziarie in valuta estera è misurato dal loro valore di mercato corrente in valuta estera convertito in moneta nazionale al tasso di cambio corrente. Si possono pertanto conseguire guadagni nominali in conto capitale per effetto di variazioni non soltanto del prezzo dell'attività in moneta locale ma anche del tasso di cambio. Il valore complessivo dei guadagni nominali in conto capitale conseguiti nel periodo contabile può essere calcolato nel solito modo, sottraendo il valore delle operazioni dalla differenza tra i valori nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura. A tale scopo, le operazioni inerenti ad attività finanziarie in valuta estera devono essere convertite in moneta nazionale utilizzando i tassi di cambio in vigore nel momento in cui avvengono le operazioni, mentre i valori nei conti patrimoniali di apertura e di chiusura devono essere convertiti utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data cui i conti patrimoniali si riferiscono. Ciò implica che il valore totale delle operazioni — acquisizioni meno cessioni — espresse in valuta estera è, in effetti, convertito utilizzando un tasso di cambio medio ponderato, con i pesi rappresentati dai valori delle operazioni effettuate in momenti diversi.

CAPITOLO 7

CONTI PATRIMONIALI

7.01.



Definizione

Un conto patrimoniale è un documento, redatto in un particolare momento, che evidenzia il valore delle attività possedute e delle passività in essere. Il suo saldo contabile è il patrimonio netto (B.90).

Lo stock delle attività e delle passività registrate nel conto patrimoniale è valutato ai prezzi di mercato correnti alla data cui il conto patrimoniale si riferisce.

7.02.

Conti patrimoniali sono redatti per i settori, per il totale dell'economia e per il resto del mondo.

Per un settore, il conto patrimoniale illustra il valore di tutte le attività — prodotte, non prodotte e finanziarie — e delle passività, nonché il patrimonio netto del settore.

Per il totale dell'economia, il conto patrimoniale evidenzia quale saldo contabile quella che viene spesso denominata la ricchezza nazionale, ossia la somma delle attività non finanziarie e delle attività finanziarie nette nei confronti del resto del mondo.

Per il resto del mondo, il conto patrimoniale, denominato conto delle attività e delle passività del resto del mondo, è interamente costituito da attività e passività finanziarie.

7.03.

Si considera che le società possiedano un patrimonio netto in aggiunta al valore delle azioni e altre partecipazioni emesse. Nel caso delle quasi-società, il patrimonio netto è pari a zero poiché si considera che il valore della partecipazione dei proprietari sia pari alla differenza tra le attività e le passività. Pertanto il patrimonio netto delle imprese di investimenti diretti residenti, che sono filiali di imprese non residenti e sono pertanto considerate quasi-società, è pari a zero.

7.04.

La differenza tra il totale delle attività finanziarie e il totale delle passività è denominato attività finanziarie nette (cfr. paragrafo 7.67).

7.05.

Per i settori delle società non finanziarie e delle società finanziarie, il calcolo dei fondi propri costituisce un indicatore significativo sotto il profilo analitico.

I fondi propri sono la somma del patrimonio netto (B.90) e delle azioni e altre partecipazioni (AF.5) emesse.

7.06.

Il conto patrimoniale completa la sequenza dei conti, presentando il risultato finale delle registrazioni nei conti della produzione, della distribuzione e di utilizzazione del reddito, nonché della accumulazione (si veda il capitolo 8. «Sequenza dei conti e saldi contabili»).

7.07.

Un conto patrimoniale si riferisce al valore delle attività e delle passività in un determinato momento. I conti patrimoniali devono essere compilati all'inizio del periodo contabile (che coincide con la fine del periodo precedente) e alla fine di tale periodo.

7.08.

Il conto patrimoniale di apertura è collegato al conto patrimoniale di chiusura dalla seguente uguaglianza contabile:



 

il valore dello stock di un determinato tipo di attività nel conto patrimoniale di apertura;

più

le operazioni: valore totale delle attività acquistate, al netto del valore totale delle attività cedute, in operazioni che si svolgono durante il periodo contabile (le operazioni inerenti ad attività non finanziarie sono registrate nel conto del capitale e le operazioni inerenti ad attività finanziarie nel conto finanziario);

meno

gli ammortamenti;

più

le altre variazioni di volume: valore delle altre variazioni, di segno positivo o negativo, del volume delle attività detenute, ad esempio per effetto della scoperta di giacimenti o della distruzione di una attività a seguito di atti di guerra o di catastrofi naturali (tali variazioni sono registrate nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività);

più

le rivalutazioni: valore dei guadagni nominali in conto capitale, di segno positivo o negativo, conseguiti durante il periodo e derivanti da una variazione del prezzo dell'attività (tali variazioni sono registrate nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività);

è uguale al valore dello stock dell'attività nel conto patrimoniale di chiusura.

Le relazioni contabili tra i conti patrimoniali di apertura e di chiusura tramite operazioni e altre variazioni delle attività (altre variazioni di volume e guadagni in conto capitale) sono presentate in forma schematica nell'allegato 7.2.

7.09.

Le attività registrate nei conti patrimoniali sono attività economiche.

7.10.



Definizione

Le attività economiche sono entità che fungono da scorta di valore, sulle quali le unità istituzionali esercitano, individualmente o collettivamente, diritti di proprietà e dalle quali i rispettivi proprietari possono trarre benefici economici per effetto del loro possesso o del loro utilizzo per un periodo di tempo.

7.11.

I benefici economici sono costituiti da redditi primari (risultato di gestione se l'utilizzo è diretto; redditi da capitale se l'utilizzo è concesso ad altri) derivanti dall'utilizzo delle attività e dai proventi, compresi gli eventuali guadagni (o perdite) in conto capitale, che potrebbero essere ottenuti dalla cessione o dalla liquidazione dell'attività.

7.12.

Una sintesi della nomenclatura e della copertura delle attività economiche è contenuta nella tavola 7.1. La definizione dettagliata di ciascuna categoria di attività figura nell'allegato 1 del presente capitolo.

Dalle attività sono esclusi:

a) il capitale umano,

b) i beni naturali che non costituiscono attività economiche (aria, acqua dei fiumi, ecc.).

c) le attività condizionate che non sono attività finanziarie (cfr. paragrafo 7.22).

7.13.

Si distinguono tre categorie di attività:

a) attività non finanziarie prodotte,

b) attività non finanziarie non prodotte,

c) attività finanziarie.

7.14.



Definizione

Le attività prodotte (AN.1) sono le attività non finanziarie che sono state ottenute quale prodotto dei processi di produzione.

7.15.

La nomenclatura delle attività prodotte enumera le attività in funzione del loro ruolo nell'attività di produzione. Essa comprende: il capitale fisso ( 90 ), utilizzato ripetutamente o continuamente nell'attività di produzione per più di un anno, le scorte, esaurite nell'attività di produzione come consumi intermedi, vendute o altrimenti cedute, e gli oggetti di valore. Questi ultimi non sono utilizzati essenzialmente a fini di produzione o di consumo ma sono acquistati e detenuti principalmente come scorte di valore.

7.16.



Definizione

Le attività non prodotte (AN.2) sono le attività economiche non ottenute tramite processi di produzione. Esse comprendono beni materiali e beni immateriali come definito in appresso.

7.17.

La nomenclatura enumera le attività in base alle modalità della loro creazione. Alcune di tali attività si producono naturalmente mentre altre, che possono essere definite opere dell'ingegno, sono create mediante azioni giuridiche o contabili.

7.18.

Tutti i beni materiali non prodotti sono beni naturali. La scelta dei beni naturali da includere dipende, nel rispetto della definizione generale di attività economica, dal fatto che i beni siano o no oggetto di effettiva proprietà e siano o no in grado di apportare benefici economici ai loro proprietari in considerazione della tecnologia, delle conoscenze e delle opportunità economiche esistenti, delle risorse disponibili e dei prezzi relativi. Sono esclusi i beni naturali sui quali non sono o non possono essere esercitati diritti di proprietà, quali l'aria o i mari.

7.19.

Tra i beni immateriali non prodotti figurano i brevetti, i contratti trasferibili, l'avviamento di attività commerciali, ecc. Sono escluse le entità non attestate tramite azioni giuridiche o contabili, quali la concessione di un brevetto o l'attribuzione di un qualche beneficio economico a un terzo.

7.20.



Definizione:

Le attività finanziarie (AF) sono attività economiche comprendenti i mezzi di pagamento, gli strumenti finanziari e le attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari.

7.21.

I mezzi di pagamento sono costituiti da oro monetario, diritti speciali di prelievo, biglietti e monete e depositi trasferibili. Uno strumento finanziario conferisce al suo titolare, il creditore, il diritto di ricevere, senza una prestazione da parte sua, un pagamento o una serie di pagamenti da un'altra unità istituzionale, il debitore, che ha assunto il corrispondente obbligo.

Esempi di attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari sono le azioni e altre partecipazioni e, in parte, le attività condizionate. Si considera che l'unità istituzionale che emette una attività finanziaria di questo tipo abbia assunto una passività di contropartita.

7.22.

Le attività condizionate rappresentano accordi contrattuali tra le unità istituzionali, nonché tra queste e il resto del mondo, che subordinano l'esecuzione di una operazione finanziaria all'adempimento preventivo di una o più condizioni. Esempi: garanzie di pagamento da parte di terzi, lettere di credito, linee di credito, note issuance facility (NIF) e molti strumenti finanziari derivati. Nel sistema dei conti, una attività condizionata costituisce una attività finanziaria allorché l'accordo contrattuale possiede di per sé un valore di mercato o perché è negoziabile o perché può essere oggetto di contropartita sul mercato. Altrimenti, una attività condizionata non è registrata nel sistema dei conti ( 91 ).

7.23.

Nel sistema dei conti, per ogni attività finanziaria esiste una passività di contropartita, fatta eccezione per le attività finanziarie classificate nella rubrica oro monetario e diritti speciali di prelievo (AF.1).

7.24.

La classificazione delle attività e delle passività finanziarie coincide con la classificazione delle operazioni finanziarie. Pertanto, le definizioni delle rubriche, delle sottorubriche e delle sottovoci delle attività e delle passività finanziarie e le relative note esplicative sono fornite soltanto una volta nel SEC e precisamente nel capitolo sulle operazioni finanziarie. Nel corpo del presente capitolo concernente i conti patrimoniali non vengono riproposte le definizioni e le note esplicative ma nel suo allegato 1 viene presentata una sintesi di tutte le attività e passività definite nel sistema dei conti.



Tavola 7.1. — Nomenclatura delle attività

AN

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE (AN.1 + AN.2)

AN.1

Attività prodotte

AN.11

Capitale fisso (1)

AN.111

Beni materiali prodotti

AN.1111

Abitazioni

AN.1112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.11121

Fabbricati non residenziali

AN.11122

Altre opere

AN.1113

Impianti e macchinari

AN.11131

Mezzi di trasporto

AN.11132

Altri impianti e macchinari

AN.1114

Coltivazioni e allevamenti

AN.11141

Bestiame da riproduzione, da latte, da tiro, ecc.

AN.11142

Vigneti, frutteti e altre piantagioni permanenti

AN.112

Beni immateriali prodotti

AN.1121

Prospezioni minerarie

AN.1122

Software

AN.1123

Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento

AN.1129

Altri beni immateriali prodotti

AN.12

Scorte

AN.121

Materie prime e prodotti intermedi

AN.122

Prodotti in corso di lavorazione

AN.1221

Prodotti in corso di lavorazione relativi a coltivazioni

AN.1222

Altri prodotti in corso di lavorazione

AN.123

Prodotti finiti

AN.124

Beni per la rivendita

AN.13

Oggetti di valore

AN.131

Pietre e metalli preziosi

AN.132

Oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte

AN.139

Altri oggetti di valore

AN.2

Attività non prodotte

AN.21

Beni materiali non prodotti

AN.211

Terreni

AN.2111

Terreni sottostanti a fabbricati e ad altre opere

AN.2112

Terreni coltivati

AN.2113

Parchi con relative acque di superficie

AN.2119

Altri terreni con relative acque di superficie

AN.212

Giacimenti

AN.2121

Riserve di carbone, di petrolio e di gas naturale

AN.2122

Riserve di minerali metalliferi

AN.2123

Riserve di minerali non metalliferi

AN.213

Risorse biologiche non coltivate

AN.214

Risorse idriche

AN.22

Beni immateriali non prodotti

AN.221

Brevetti

AN.222

Contratti di locazione e altri contratti trasferibili

AN.223

Avviamento di attività commerciali

AN.229

Altri beni immateriali non prodotti

AF

Attività finanziarie (2) (AF.1 + AF.2 + AF.3 + AF.4 + AF.5 + AF.6 + AF.7)

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.11

Oro monetario

AF.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.2

Biglietti, monete e depositi

AF.21

Biglietti e monete

AF.22

Depositi trasferibili

AF.29

Altri depositi

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

AF.33

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.331

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.332

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.34

Strumenti finanziari derivati

AF.4

Prestiti

AF.41

Prestiti a breve termine

AF.42

Prestiti a lungo termine

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

AF.51

Azioni ed altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.511

Azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.512

Azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.513

Altre partecipazioni

AF.52

Quote dei fondi comuni di investimento

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

AF.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

AF.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

AF.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

AF.62

Riserve premi e riserve sinistri

AF.7

Altri conti attivi e passivi

AF.71

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.79

Altri

(1)   Voce per memoria AN.m: Beni di consumo durevoli.

(2)   Voce per memoria AF.m: Investimenti diretti all'estero.

PRINCIPI GENERALI DI VALUTAZIONE

7.25.

Una determinata voce nel conto patrimoniale dovrebbe essere valutata come se fosse acquistata alla data cui si riferisce il conto patrimoniale, compresi i connessi costi di trasferimento della proprietà nel caso delle attività non finanziarie. Ciò implica che le attività e le passività devono essere valutate utilizzando i prezzi di mercato correnti alla data cui il conto patrimoniale si riferisce.

Le attività dovrebbero pertanto essere valutate prendendo in considerazione:

a) i prezzi di acquisto se sono acquistate;

b) i prezzi base se sono prodotte per uso proprio e i prezzi base di prodotti simili o la somma dei suoi costi se non sono disponibili prezzi base.

7.26.

Se possibile, tali prezzi dovrebbero essere prezzi osservabili sul mercato. Se non esistono prezzi osservabili — ad esempio, nel caso in cui non si siano rilevate nel recente passato compravendite dei beni in questione — si deve tentare di stimare i prezzi che si dovrebbero pagare se le attività fossero acquistate sul mercato alla data cui si riferisce il conto patrimoniale.

7.27.

In aggiunta ai prezzi osservati sul mercato o stimati sulla base dei prezzi osservati o dei costi sostenuti, i prezzi correnti possono essere determinati ai fini della valutazione del conto patrimoniale:

a) attraverso la rivalutazione e la cumulazione delle acquisizioni al netto delle cessioni

oppure

b) rilevando il valore presente, o scontato, di utili futuri.

7.28.

Prezzi di mercato sono normalmente disponibili per molte attività finanziarie, beni immobili (fabbricati e altre opere più i sottostanti terreni), mezzi di trasporto usati, coltivazioni e allevamenti, come pure per il capitale fisso nuovo e le scorte.

7.29.

Per alcune attività, i prezzi di acquisto iniziali rivalutati sono ammortizzati nell'arco di tempo in cui è previsto che essi abbiano utilità. Il valore di una siffatta attività in un determinato momento della sua esistenza è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto corrente e il valore cumulato degli ammortamenti. La maggior parte del capitale fisso può essere registrata nei conti patrimoniali ai prezzi di acquisto correnti ridotti del valore cumulato degli ammortamenti (costo netto di sostituzione) ( 92 ).

7.30.

Nel caso delle attività che danno origine a introiti procrastinati nel tempo (come nel caso degli alberi da legname) o distribuiti su un lungo periodo di tempo (come nel caso dei giacimenti), si deve utilizzare un tasso di sconto per calcolare il valore attuale dei proventi futuri previsti.

Il tasso di sconto da applicare non dovrebbe essere un tasso d'interesse generale bensì dovrebbe essere stabilito sulla base di informazioni concernenti operazioni sulle specifiche attività in considerazione (foreste, miniere e cave).

7.31.

Il valore delle attività e delle passività denominate in valuta estera dovrebbe essere convertito in moneta nazionale al tasso di cambio di mercato corrente alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Tale tasso dovrebbe essere intermedio tra i tassi di cambio a contanti di acquisto e di vendita per le operazioni in valuta.

7.32.

Per taluni scopi analitici potrebbe risultare utile ricorrere ad alternative ai valori di mercato correnti, come, ad esempio, il valore nominale per i titoli a lungo termine e il valore versato rivalutato o un valore equivalente per le azioni, inserendo tali alternative nel conto patrimoniale nella forma di voci per memoria.

ATTIVITÀ PRODOTTE (AN.1)

Capitale fisso (AN.11)

7.33.

I beni materiali prodotti dovrebbero essere registrati, se possibile, ai prezzi di mercato (o ai prezzi base nel caso della produzione per uso proprio di nuovi beni) o altrimenti ai prezzi di acquisto correnti dedotta una quota pari al valore cumulato degli ammortamenti. I costi di trasferimento della proprietà connessi a tali attività, sostenuti dagli acquirenti, sono inclusi, opportunamente ammortizzati, nel valore registrato nel conto patrimoniale.

7.34.

Le prospezioni minerarie dovrebbero essere valutate o sulla base del complesso degli importi versati nel quadro dei contratti all'uopo stipulati con altre unità istituzionali o sulla base dei costi sostenuti per le prospezioni intraprese per uso proprio. La parte delle prospezioni compiute in passato non ancora pienamente ammortizzata dovrebbe essere rivalutata ai prezzi e ai costi del periodo corrente.

7.35.

Il software dovrebbe essere valutato sulla base dei prezzi di acquisto pagati sul mercato o, nel caso in cui sia prodotto all'interno, dei prezzi base stimati oppure, qualora tali prezzi non fossero disponibili, dei costi di produzione. Il software acquistato negli anni precedenti e non ancora pienamente ammortizzato dovrebbe essere rivalutato ai prezzi o ai costi correnti (che potrebbero essere inferiori ai prezzi o ai costi originari).

7.36.

Gli originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento e gli altri beni immateriali prodotti dovrebbero essere valutati ai prezzi di acquisto se tali beni immateriali sono effettivamente oggetto di commercializzazione sul mercato. Nel caso dei beni immateriali prodotti per conto proprio, può risultare necessario valutarli sulla base dei relativi costi di produzione, opportunamente rivalutati ai prezzi del periodo corrente e ammortizzati. In altri casi, potrebbe essere necessario utilizzare stime del valore attuale dei proventi che i proprietari di tali attività dovrebbero percepire in futuro.

Scorte (AN.12)

7.37.

Le scorte dovrebbero essere valutate ai prezzi correnti alla data cui si riferisce il conto patrimoniale e non ai prezzi ai quali i prodotti sono stati valutati quando sono entrati nelle scorte.

7.38.

Le scorte di materie prime e di prodotti intermedi sono valutate ai prezzi di acquisto mentre le scorte dei prodotti finiti e dei prodotti in corso di lavorazione sono valutate ai prezzi base. Le scorte dei beni destinati a essere rivenduti, senza ulteriore trasformazione, dai commercianti all'ingrosso e al dettaglio sono valutate ai prezzi correnti alla data cui si riferisce il conto patrimoniale, escluse le spese di trasporto eventualmente sostenute dai commercianti. Quanto alle scorte di prodotti in corso di lavorazione, il valore del conto patrimoniale di chiusura può essere calcolato applicando l'aliquota dei costi totali di produzione sostenuti entro la fine del periodo al prezzo base di un prodotto finito similare alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Nel caso in cui non siano noti i prezzi base dei prodotti finiti, questi possono essere stimati aggiungendo al valore dei costi di produzione il risultato netto di gestione atteso o il reddito misto (netto stimato).

Le coltivazioni non permanenti (eccetto gli alberi) e il bestiame da macello possono essere valutati con riferimento ai prezzi di tali prodotti sui mercati. Gli alberi da taglio sono valutati scontando i futuri proventi dalla vendita del legname ai prezzi correnti, previa detrazione dei costi connessi alla coltivazione, all'abbattimento, ecc. degli alberi.

Oggetti di valore (AN.13)

7.39.

Gli oggetti di valore (opere d'arte, oggetti di antiquariato, gioielli, pietre preziose, oro non monetario (cfr. paragrafo 5.30) e altri metalli preziosi) devono essere valutati ai prezzi correnti. Nella misura in cui esistono mercati organizzati per gli oggetti di valore, questi dovrebbero essere valutati ai prezzi effettivi o stimati che verrebbero pagati, comprese eventuali commissioni o onorari di intermediari, se essi fossero acquistati sul mercato alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Altrimenti, essi dovrebbero essere valutati ai prezzi di acquisto adeguati ai prezzi correnti.

ATTIVITÀ NON PRODOTTE (AN.2)

Beni materiali non prodotti (AN.21)

7.40.

Nel conto del capitale, le spese sostenute per migliorare i terreni e i costi connessi al trasferimento della proprietà su tali beni sono registrati, separatamente dai terreni, come investimenti fissi lordi.

Se il valore dei terreni non può essere distinto da quello dei sovrastanti fabbricati o delle altre opere costruite su di essi, le attività devono essere globalmente classificate sulla base di quello che appare come il valore prevalente.

Nel conto patrimoniale, i terreni sono valutati ai prezzi correnti di mercato.

Tale prezzo non coincide necessariamente con la somma di tutti gli elementi che compongono i costi di acquisizione dei terreni al momento dell'acquisto. In particolare, il prezzo corrente di mercato può non coprire i costi di trasferimento della proprietà o le spese sostenute per migliorare i terreni non ancora totalmente ammortizzati. Pertanto, può risultare necessario registrare, in tutto o in parte, tali importi nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività come perdita in conto capitale.

7.41.

Le riserve minerarie comprovate, esistenti sulla superficie terrestre o al di sotto di essa, che sono economicamente sfruttabili alla luce della tecnologia esistente e dei prezzi relativi sono valutate sulla base del valore attuale dei ricavi netti che si prevede saranno ottenuti dallo sfruttamento commerciale di tali attività.

7.42.

Poiché è probabile che non siano disponibili prezzi osservati per tali attività, queste devono essere valutate al valore attuale dei proventi futuri che si prevede si ricaveranno da esse.

Beni immateriali non prodotti (AN.22)

7.43.

I beni immateriali non prodotti (brevetti, contratti di locazione e altri contratti trasferibili, avviamento di attività commerciali) dovrebbero essere valutati ai prezzi correnti allorquando essi sono effettivamente oggetto di negoziazione sui mercati. Altrimenti si deve procedere a stime del valore attuale dei proventi che si prevede saranno percepiti in futuro dai proprietari di tali attività.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE (AF.)

7.44.

In teoria, le attività e le passività finanziarie andrebbero valutate ai prezzi correnti. Ad esse dovrebbe essere attribuito lo stesso valore a prescindere che appaiano come attività o passività. I prezzi non dovrebbero comprendere il compenso del servizio, gli onorari, le commissioni e gli oneri simili che sono registrati come servizi prestati all'atto dell'effettuazione delle operazioni.

7.45.

L'oro monetario (AF.11) deve essere valutato al prezzo fissato sui mercati dell'oro.

Il valore dei DSP (AF.12) è determinato quotidianamente dall'FMI e i tassi di cambio rispetto alle valute nazionali si possono ottenere dai mercati valutari.

7.46.

Per i biglietti e le monete (AF.21), la valutazione è effettuata sulla base del valore nominale o facciale della moneta.

Per i depositi (AF.22, AF.29), gli importi da registrare nel conto patrimoniale corrispondono al valore del capitale che i debitori sono contrattualmente obbligati a rimborsare ai creditori, ai sensi del contratto di deposito, se i depositi fossero liquidati alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Gli importi possono comprendere gli interessi maturati (cfr. paragrafo 5.130).

7.47.

La valutazione adottata deve essere coerente con il trattamento degli interessi maturati e la loro classificazione in specifiche rubriche di attività (cfr. paragrafi 5.128, 5.130 e 5.138). Se nel conto finanziario gli interessi maturati sono stati trattati come reinvestiti nei corrispondenti titoli, nel conto patrimoniale i titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, (AF.33) dovrebbero essere valutati ai prezzi correnti di mercato in modo da includere il valore degli interessi maturati. Il valore corrente di mercato globale di tali titoli presenta due distinte componenti di volume: una che rappresenta il capitale e l'altra gli interessi maturati. Il volume globale include pertanto gli interessi maturati (ossia il numero di unità di titoli emessi più il volume aggiuntivo derivante dagli interessi maturati (cfr. paragrafo 6.52)) mentre il prezzo da applicare a ciascuna di tali unità di volume esclude gli interessi maturati.

Se nel conto finanziario il valore degli interessi maturati è stato incluso nella rubrica F.79 (Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni) anziché F.33 (Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati), nel conto patrimoniale tale valore va incluso nella rubrica AF.79.

7.48.

I titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, (AF.331) devono essere valutati ai loro valori correnti di mercato.

Se non sono disponibili valori di mercato:

a) i titoli a breve termine emessi alla pari dovrebbero essere valutati al valore facciale più gli interessi maturati non ancora esigibili o non pagati;

b) i titoli emessi sotto la pari dovrebbero essere valutati al prezzo di emissione più gli interessi maturati.

Il ricorso a tali approssimazioni dovrebbe essere limitato ai titoli la cui scadenza originaria non supera i tre mesi.

7.49.

I titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati, (AF.332) devono essere sempre valutati ai prezzi correnti di mercato a prescindere che si tratti di titoli su cui sono regolarmente pagati interessi o di deep discount bond o titoli a tasso zero sui quali non è pagato alcun interesse o è pagato un interesse minimo.

7.50.

Gli strumenti finanziari derivati (AF.34) dovrebbero essere registrati nel conto patrimoniale al loro prezzo corrente di mercato. Qualora non esistano quotazioni di mercato (ad esempio, opzioni negoziate fuori borsa), gli strumenti finanziari derivati dovrebbero essere valutati o all'importo necessario per acquistare o compensare il contratto o all'importo del premio corrisposto.

Per convenzione, si considera che l'emittente di uno strumento finanziario derivato abbia assunto una passività di contropartita.

7.51.

I valori da registrare nei conti patrimoniali sia dei creditori sia dei debitori corrispondono al capitale che i debitori sono contrattualmente obbligati a rimborsare ai creditori anche nel caso in cui il prestito sia stato negoziato a un valore superiore o inferiore.

7.52.

Le azioni e le altre partecipazioni devono essere valutate ai loro prezzi correnti. Il prezzo corrente è adottato tanto per il lato dell'attività quanto per il lato della passività sebbene giuridicamente le azioni e le altre partecipazioni non rappresentino una passività dell'emittente, bensì un diritto di proprietà sul valore di liquidazione della società, valore che non è noto a priori.

7.53.

Le azioni quotate (AF.511) devono essere valutate a un prezzo medio di mercato rappresentativo, rilevato nelle borse valori o su altri mercati finanziari organizzati.

7.54.

Il valore delle azioni non quotate (AF.512), che non sono oggetto di regolare negoziazione su mercati organizzati, dovrebbe essere stimato con riferimento a quello delle azioni quotate. Tuttavia, tali stime dovrebbero tener conto delle differenze esistenti fra i due tipi di azioni — in particolare per quanto concerne la liquidità —, delle riserve accumulate dalla società e della sua branca di attività.

7.55.

Il metodo di stima applicato dipende in larga misura dalle statistiche di base disponibili. Si potrebbero prendere in considerazione, ad esempio, i dati sulle attività di fusione riguardanti azioni non quotate. Inoltre, nei casi in cui le riserve delle società le cui azioni non sono quotate differiscono in media — in proporzione al loro capitale nominale — da quelle delle società le cui azioni sono quotate, sarebbe opportuno calcolare il prezzo corrente delle azioni non quotate con riferimento a elementi comprensivi delle riserve, come il patrimonio netto desunto dal bilancio delle società o i fondi propri determinati secondo i principi del SEC.

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Il rapporto fra prezzo corrente e fondi propri può variare da una branca di attività all'altra: è pertanto preferibile calcolare il prezzo corrente delle azioni non quotate branca per branca. Inoltre possono esservi altre differenze tra società quotate e società non quotate suscettibili di influenzare il metodo di stima.

7.56.

Le altre partecipazioni (AF.513) costituiscono molto spesso una passività di unità istituzionali specifiche (quasi-società, società pubbliche, organizzazioni internazionali, unità fittizie, ecc.). In generale, esse devono essere valutate applicando metodi specifici quali i fondi propri o il valore nominale. Il metodo dei fondi propri è da utilizzare sistematicamente in particolare per le quasi-società dato che il loro patrimonio netto è per convenzione pari a zero.

7.57.

Le quote dei fondi comuni di investimento (AF.52) devono essere valutate al valore di borsa corrente, se sono quotate, o al loro valore corrente di rimborso se sono rimborsabili dal fondo stesso.

7.58.

Nel caso dei diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita (AF.611), si può precisare il valore corrente dei diritti, determinati attuarialmente, degli assicurati al pagamento del capitale o di una rendita. Tale valore comprende le passitivà delle imprese di assicurazione sulla vita per riserve contro rischi in essere e riserve per assicurazioni con utili destinate a maggiorare, alla scadenza, il valore delle assicurazioni con utili per il caso di sopravvivenza o simili. Nel caso delle assicurazioni con utili, le riserve comprendono guadagni in conto capitale.

7.59.

Nel caso dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (AF.612), la natura della passività dei fondi — e dell'attività finanziaria delle famiglie — dipende dal tipo di piano di pensionamento.

Nei piani di assegni definiti è garantito il livello delle pensioni cui i lavoratori dipendenti assicurati avranno diritto. La passività di un piano di pensionamento di questo tipo coincide con il valore attuale delle prestazioni garantite. Potendo rivelarsi temporaneamente finanziato in eccesso o sottofinanziato, un piano di assegni definiti può avere un patrimonio netto positivo o negativo.

Nei piani basati su contributi le prestazioni sono direttamente dipendenti dalle attività del fondo. La passività di un piano di pensionamento di questo tipo è pari al valore corrente di mercato delle attività del fondo. Il patrimonio netto del fondo è sempre zero.

7.60.

Il valore delle riserve premi che costituiscono parte della rubrica AF.62 è determinato con riguardo alla proporzionalità dei rischi in rapporto al tempo per la durata residua fino alla scadenza del contratto. Il valore delle riserve sinistri, che costituiscono anch'esse parte della rubrica AF.62, corrisponde al valore attuale degli esborsi che si prevede dovranno essere effettuati per soddisfare richieste di risarcimento, compresi gli indennizzi oggetto di contestazione.

7.61.

I crediti commerciali e anticipazioni (AF.71) o gli altri importi da ricevere o da pagare (AF.79) devono essere valutati, tanto per i creditori quanto per i debitori, sulla base dell'importo che i debitori sono contrattualmente obbligati a pagare ai creditori nel momento in cui l'obbligazione è estinta.

▼M4

Gli importi delle imposte e dei contributi sociali da versare alle amministrazioni pubbliche inclusi nella sottorubrica AF.79 non comprendono la parte delle imposte e dei contributi sociali la cui riscossione è improbabile e che rappresenta pertanto un credito delle amministrazioni pubbliche privo di valore reale.

▼B

VOCI PER MEMORIA

7.62.

Al fine di illustrare voci di interesse analitico più specializzato per determinati settori, nei conti patrimoniali devono essere incluse due voci per memoria:

a) beni di consumo durevoli (AN.m)

b) investimenti diretti all'estero (AF.m).

7.63.

I beni di consumo durevoli sono i beni durevoli utilizzati ripetutamente dalle famiglie per consumi finali per periodi di tempo superiori a un anno. Essi sono inclusi nei conti patrimoniali soltanto come voci per memoria. La loro inclusione quale componente del conto patrimoniale sarebbe giustificata soltanto se il sistema dei conti supponesse che i beni durevoli venissero gradualmente utilizzati in processi di produzione il cui prodotto è costituito da servizi. I beni di consumo durevoli, tuttavia, non sono trattati in questo modo.

7.64.

Gli stock di beni di consumo durevoli detenuti dalle famiglie — mezzi di trasporto e altri impianti e macchinari — devono essere valutati ai prezzi correnti, sia al lordo sia al netto del valore cumulato degli ammortamenti. I dati riportati nelle voci per memoria del conto patrimoniale dovrebbero essere al netto di tale valore cumulato.

7.65.

I beni durevoli appartenenti ai proprietari di imprese non costituite in società potrebbero essere utilizzati in parte dall'impresa nel processo di produzione e in parte dai componenti della famiglia per consumi finali. I valori registrati nel conto patrimoniale per l'impresa dovrebbero rispecchiare la quota degli impieghi attribuibili all'impresa.

7.66.

Gli investimenti diretti rappresentano attività finanziarie — non capitale fisico — in quanto l'impresa di investimenti diretti è una società o una quasi-società residente in un altro paese. Le attività e le passività finanziarie che costituiscono investimenti diretti devono essere registrate, secondo la natura delle attività finanziarie, nelle rubriche: azioni e altre partecipazioni, prestiti e altri conti attivi e passivi. Gli importi degli investimenti diretti inclusi entro ciascuna di tali rubriche dovrebbero essere registrati separatamente in una voce per memoria.

CONTI PATRIMONIALI FINANZIARI

7.67.

Il conto patrimoniale finanziario (di un settore o del resto del mondo) presenta nella sezione sinistra le attività finanziarie e in quella destra le passività. Il saldo contabile del conto patrimoniale finanziario è costituito dalle attività finanziarie nette (BF.90).

7.68.

Il conto patrimoniale finanziario di un settore può essere consolidato o non consolidato. Il conto patrimoniale finanziario non consolidato presenta le attività e passività finanziarie delle unità istituzionali classificate nel settore. A differenza di quello non consolidato, il conto patrimoniale finanziario consolidato non contiene le attività e passività finanziarie la cui contropartita è costituita rispettivamente da passività e attività finanziarie di unità istituzionali classificate nel medesimo settore. Il conto delle attività e delle passività del resto del mondo, ossia il conto patrimoniale finanziario del resto del mondo (cfr. paragrafo 8.77), è consolidato per definizione.

7.69.

Il conto patrimoniale finanziario per debitore/creditore (di un settore o del resto del mondo) costituisce un ampliamento del conto patrimoniale finanziario in quanto presenta una ripartizione delle attività finanziarie per settore debitore e una ripartizione delle passività per settore creditore. Esso fornisce pertanto informazioni sulla relazione debitore/creditore ed è coerente con il conto finanziario per debitore/creditore (cfr. paragrafo 5.13).



Nomenclatura delle attività

Definizioni

ATTIVITÀ NON FINANZIARIE (AN.)

Entità sulle quali le unità istituzionali esercitano, individualmente o collettivamente, diritti di proprietà e dal cui possesso o dal cui utilizzo per un certo periodo di tempo i rispettivi proprietari possono ricavare benefici economici. Sono costituite da beni materiali prodotti e non prodotti e dalla maggior parte dei beni immateriali per i quali non sono registrati corrispondenti passività.

Attività prodotte (AN.1)

Attività non finanziarie ottenute quale prodotto dei processi di produzione. Le attività prodotte sono costituite da capitale fisso, scorte e oggetti di valore, come specificato in appresso.

Capitale fisso (AN.11)

Attività prodotte utilizzate ripetutamente o continuamente nei processi di produzione per più di un anno. Il capitale fisso è composto da beni materiali e beni immateriali come specificato in appresso.

Beni materiali prodotti (AN.111)

Capitale fisso costituito da abitazioni, fabbricati non residenziali e altre opere, impianti e macchinari, nonché coltivazioni e allevamenti, come specificato in appresso.

Abitazioni (AN.1111)

Fabbricati utilizzati interamente o principalmente come abitazioni, comprese le costruzioni annesse, come i garage, e tutti gli impianti permanenti usualmente installati nelle abitazioni. Sono incluse altresì le case galleggianti, le chiatte, le case viaggianti e i caravan utilizzati quali residenze principali delle famiglie, come pure i monumenti storici se destinati principalmente ad abitazioni. Sono inclusi anche i costi dei lavori di sgombero del cantiere e di preparazione del terreno.

Esempi: edifici residenziali come i fabbricati a uno o due alloggi e gli altri edifici residenziali destinati ad essere occupati stabilmente.

Le abitazioni non completate sono incluse nella misura in cui si considera che l'utilizzatore finale ne è divenuto proprietario o perché sono state costruite per uso proprio o perché è stato stipulato un contratto di compravendita. Le abitazioni acquistate per il personale militare sono incluse in quanto sono utilizzate, così come le abitazioni acquistate da unità civili, per la produzione di servizi di abitazione.

Fabbricati non residenziali e altre opere (AN.1112)

Edifici non residenziali e altre opere, come specificato in appresso.

I fabbricati e le altre opere non ancora completati sono inclusi nella misura in cui si considera che l'utilizzatore finale ne è divenuto proprietario o perché la costruzione è per uso proprio o perché è stato stipulato un contratto di compravendita. I fabbricati e le altre opere acquistati a fini militari sono inclusi nella misura in cui sono comparabili a fabbricati civili acquistati a fini di produzione e sono utilizzati nello stesso modo.

Fabbricati non residenziali (AN.11121)

Fabbricati diversi dalle abitazioni, compresi gli impianti e le attrezzature che costituiscono parte integrante delle costruzioni e compresi i costi dei lavori di sgombero del cantiere e di preparazione del terreno. Sono inclusi altresì i monumenti storici destinati principalmente a uso non residenziale.

Esempi: depositi e fabbricati industriali, fabbricati commerciali, sale di spettacoli, alberghi, ristoranti, edifici a indirizzo didatticoculturale, strutture sanitarie, ecc.

Altre opere (AN.11122)

Opere diverse dai fabbricati, compresi i costi di costruzione di strade, di posa di fognature e dei lavori di sgombero del cantiere e dipreparazione del terreno diversi da quelli per fabbricati residenziali o non residenziali. Sono inclusi anche i monumenti storici diversi da quelli considerati tra gli edifici residenziali e non residenziali, nonché pozzi, gallerie e altre opere connesse allo sfruttamento di giacimenti (i miglioramenti di rilievo apportati ai terreni, quali dighe per la difesa dalle inondazioni, sono inclusi nel valore dei terreni).

Esempi: autostrade, vie, strade, ferrovie, piste di campi di aviazione; ponti, autostrade sopraelevate, gallerie e sottopassaggi; idrovie, porti, dighe e altre opere idrauliche; condotte per grandi distanze, linee di comunicazione ed elettriche; condotti e cavi urbani e relativi lavori; costruzioni per attività estrattive e manifatturiere; impianti sportivi e ricreativi.

Impianti e macchinari (AN.1113)

Mezzi di trasporto e altri impianti e macchinari come specificato in appresso, diversi da quelli acquistati dalle famiglie per consumi finali. Gli utensili relativamente poco costosi ed acquistati a prezzi relativamente stabili, come gli attrezzi, possono essere esclusi. Sono esclusi altresì gli impianti e i macchinari che costituiscono parte integrante dei fabbricati, inclusi nelle rubriche abitazioni e fabbricati non residenziali.

Gli impianti e i macchinari non completati sono esclusi, a meno che non siano prodotti per uso proprio, in quanto si suppone che l'utilizzatore finale ne divenga proprietario soltanto alla consegna. Gli impianti e macchinari acquistati a scopi militari sono inclusi nella misura in cui essi sono comparabili ai beni acquistati dalle unità civili ai fini della produzione e nella misura in cui le modalità di impiego a scopi militari sono identiche a quelle a scopi civili.

Gli impianti e macchinari acquistati dalle famiglie per consumi finali non sono considerati una attività bensì sono inclusi nella voce per memoria «beni di consumo durevoli» nel conto patrimoniale delle famiglie. Le case galleggianti, le chiatte, le case viaggianti e i caravan utilizzati dalle famiglie quali abitazioni principali sono inclusi tra le abitazioni.

Mezzi di trasporto (AN.11131)

►M11  Mezzi per il trasporto di persone e cose. Esempi: prodotti, escluse le parti, di cui alle divisioni 29 e 30 della CPA (1), quali autoveicoli, rimorchi e semirimorchi; navi e imbarcazioni; locomotive e materiale rotabile ferro-tranviario; aeromobili e veicoli spaziali; cicli e motocicli, ecc. ◄

Altri impianti e macchinari (AN.11132)

►M11  Impianti e macchinari non classificati altrove. Esempi: prodotti, escluse le parti, servizi di installazione, riparazione e manutenzione, di cui ai gruppi CPA 28.1 «Macchine di impiego generale», 28.2 «Altre macchine di impiego generale», 28.3 «Macchine per l’agricoltura e la silvicoltura», 28.4 «Macchine per la formatura dei metalli e macchine utensili», 28.9 «Altre macchine per impieghi speciali», 26.2 «Elaboratori elettronici e unità periferiche», 26.3 «Apparecchiature per le comunicazioni», 26.4 «Elettronica di consumo», 26.5 «Apparecchi di misurazione, prova e navigazione; orologi», 26.6 «Apparecchi elettromedicali, apparecchi per irradiazione e per elettroterapia», 26.7 «Strumenti ottici e attrezzature fotografiche» e alla divisione CPA 27 «Apparecchiature elettriche»; prodotti, escluse le parti, servizi di installazione, riparazione e manutenzione, di cui alla sottocategoria CPA 20.13.14 «Elementi combustibili (cartucce), non irradiati, per reattori nucleari», alla divisione CPA 31 «Mobilio» e ai gruppi CPA 32.2 «Strumenti musicali», 32.3 «Articoli sportivi» e 25.3 «Generatori di vapore (escluse le caldaie ad acqua calda per il riscaldamento centrale)». ◄

Coltivazione e allevamenti (AN.1114)

Bestiame da riproduzione, da latte, da tiro, ecc., e vigneti, frutteti e altre piantagioni permanenti gestiti o controllati direttamente da unità istituzionali, come specificato in appresso.

Le coltivazioni non giunte a maturazione sono escluse a meno che non siano prodotte per uso proprio.

Bestiame da riproduzione, da latte, da tiro, ecc. (AN.11141)

Bestiame allevato per i prodotti che fornisce per più anni. Sono compresi il bestiame da riproduzione (compresi pesci e pollame), bestiame da latte, animali da tiro, ovini o altri animali allevati per la produzione della lana, animali allevati per trasporto o per gare di corsa e animali da compagnia.

Vigneti, frutteti e altre piantagioni permanenti (AN.11142)

Alberi (compresi arbusti e viti) coltivati per i prodotti che essi forniscono per più anni, compresi quelli coltivati per utilizzarne i frutti, la linfa, la resina, la corteccia o le foglie.

Beni immateriali prodotti (AN.112)

Capitale fisso — costituito da prospezioni minerarie, software, originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento e altri beni immateriali prodotti, come specificato in appresso — che si intende utilizzare per più di un anno.

Prospezioni minerarie (AN.1121)

Importo delle spese per la ricerca di petrolio, di gas naturale e di giacimenti non petroliferi. Tali spese comprendono i costi precedenti all'ottenimento delle autorizzazioni, i costi per il rilascio delle autorizzazioni e i costi di acquisizione, i costi di valutazione e i costi delle effettive trivellazioni esplorative e di perforazione, come pure i costi di rilievi aerei o altre indagini, i costi di trasporto, ecc., sostenuti per rendere possibile l'esecuzione delle prospezioni.

Software (AN.1122)

Programmi informatici, descrizioni del programma e supporti per software di sistema e per software applicativo. Sono inclusi il software acquistato e il software sviluppato per conto proprio, se la spesa è rilevante. Sono comprese altresì le spese di importo elevato per l'acquisto, lo sviluppo o l'ampliamento di basi di dati di cui si prevede l'utilizzo per più di un anno, a prescindere che esse siano commercializzate o meno.

Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento (AN.1123)

Pellicole, supporti di registrazione sonora, manoscritti, nastri, modelli, ecc., originali, su cui sono registrati o incisi spettacoli teatrali, programmi radiofonici e televisivi, interpretazioni musicali, eventi sportivi, opere letterarie e artistiche, ecc. Sono incluse le opere prodotte per conto proprio. In taluni casi, come ad esempio per i film, vi possono essere più originali.

Altri beni immateriali prodotti (AN.1129)

Nuove informazioni, conoscenze specializzate, ecc., non classificate altrove, il cui utilizzo nell'attività di produzione è limitato alle unità che ne sono proprietarie o alle altre unità che hanno ottenuto dai proprietari l'autorizzazione a utilizzarle.

Scorte (AN.12)

Attività prodotte costituite dai beni e servizi ottenuti nel periodo corrente o in un periodo precedente e detenuti per la vendita, per l'impiego nella produzione o per altri impieghi in un momento successivo. Consistono di materie prime e prodotti intermedi, prodotti in corso di lavorazione, prodotti finiti e beni per la rivendita, come specificato in appresso.

Sono incluse tutte le scote detenute dalle amministrazioni pubbliche, comprese, ma non esclusivamente, le scorte di materiali strategici, di cereali e di altri prodotti di base di particolare importanza per un paese.

Materie prime e prodotti intermedi (AN.121)

Beni che i rispettivi proprietari intendono utilizzare quali input intermedi nei propri processi di produzione e non per la rivendita.

Prodotti in corso di lavorazione (AN.122)

Beni e servizi parzialmente completati che non sono normalmente ceduti ad altre unità senza una ulteriore trasformazione o che non sono maturi e il cui processo di produzione sarà continuato in un periodo successivo dallo stesso produttore. Sono escluse le costruzioni parzialmente completate considerate già di proprietà del proprietario finale o perché la produzione è per uso proprio o perché è stato stipulato un contratto di compravendita. I prodotti in corso di lavorazione sono costituiti dai prodotti in corso di lavorazione relativi a coltivazioni e dagli altri prodotti in corso di lavorazione, come specificato in appresso.

Prodotti in corso di lavorazione relativi a coltivazioni (AN.1221)

Bestiame allevato per i prodotti ottenuti soltanto previa loro macellazione, come i polli e i pesci allevati a scopo commerciale; alberi ed altri vegetali che forniscono prodotti soltanto una volta abbattuti e coltivazioni non ancora giunte a maturazione che forniscono ripetutamente prodotti.

Altri prodotti in corso di lavorazione (AN.1222)

Beni diversi dalle coltivazioni e servizi che sono stati parzialmente trasformati, fabbricati o assemblati dal produttore ma che non sono normalmente venduti, consegnati o ceduti ad altri senza una ulteriore trasformazione.

Prodotti finiti (AN.123)

Beni pronti per la vendita o la consegna da parte del produttore.

Beni per la rivendita (AN.124)

Beni acquistati da imprese, quali i commercianti all'ingrosso e al dettaglio, allo scopo di essere rivenduti senza ulteriore trasformazione (salvo per essere presentati in modo da risultare più attraenti per i clienti).

Oggetti di valore (AN.13)

Attività prodotte non utilizzate principalmente a scopo di produzione o di consumo, che si prevede aumenteranno o perlomeno non diminuiranno di valore in termini reali, che non si deteriorano nel tempo in condizioni normali e che sono acquistate e detenute principalmente come scorte di valore. Gli oggetti di valore sono costituiti da pietre e metalli preziosi, da oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte e da altri oggetti di valore, come specificato in appresso.

Pietre e metalli preziosi (AN.131)

Pietre e metalli preziosi non detenuti dalle imprese per essere impiegati quali input nei processi di produzione.

Oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte (AN.132)

Pitture, sculture, ecc., riconosciute come opere d'arte e oggetti di antiquariato.

Altri oggetti di valore (AN.139)

Oggetti di valore non classificati altrove, quali oggetti da collezione e gioielli di valore rilevante in pietre e metalli preziosi.

Attività non prodotte (AN.2)

Attività non finanziarie non ottenute mediante processi di produzione. Le attività non prodotte sono costituite da beni materiali e beni immateriali come specificato in appresso. Sono inclusi anche i costi di trasferimento della proprietà su tali attività e i miglioramenti di rilievo ad esse apportati.

Beni materiali non prodotti (AN.21)

Attività non prodotte presenti in natura sulle quali possono essere esercitati diritti di proprietà, incluso il trasferimento di questi. Sono esclusi i beni legati all'ambiente sui quali non sono o non possono essere esercitati diritti di proprietà, come i mari o l'aria. I beni materiali non prodotti sono costituiti da terreni, giacimenti, risorse biologiche non coltivate e risorse idriche, come specificato in appresso.

Terreni (AN.211)

Terreni, compresa la copertura del suolo nonché le relative acque di superficie, su cui sono esercitati diritti di proprietà. Sono inclusi altresì i miglioramenti di rilievo che non plossono essere separati fisicamente dai terreni stessi. Sono esclusi i fabbricati o le altre opere costruiti su di essi o che li attraversano, le coltivazioni, gli alberi e gli animali, i giacimenti, le risorse biologiche non coltivate e le risorse idriche non superficiali. I terreni sono costituiti da terreni sottostanti a fabbricati e ad altre opere, terreni coltivati, parchi con relative acque di superficie e altri terreni con relative acque di superficie, come specificato in appresso.

Terreni sottostanti a fabbricati e ad altre opere (AN.2111)

Terreni su cui sono costruiti fabbricati non residenziali, abitazioni e altre opere o nei quali poggiano le fondazioni di questi, compresi i cortili e i giardini considerati parte integrante di abitazioni rurali e non rurali e strade di accesso a fattorie.

Terreni coltivati (AN.2112)

Terreni sui quali viene svolta, a fini commerciali o di sussistenza una attività di produzione agricola o orticola, compresi, in linea di principio, i terreni a frutteto, a vigneto e ad altre coltivazioni.

Parchi con relative acque di superficie (AN.2113)

Terreni utilizzati a scopi ricreativi e parchi di proprietà privata e pubblica, comprese le relative acque di superficie.

Altri terreni con relative acque di superficie (AN.2119)

Terreni non classificati altrove, compresi i giardini privati e le particelle di terreno non coltivate a scopi di sussistenza o commerciali, le superfici pubbliche adibite a pascolo, i terreni circondanti le abitazioni per la parte che eccede i cortili e i giardini considerati parte integrante delle abitazioni rurali e non rurali e le connesse acque di superficie.

Giacimenti (AN.212)

Riserve comprovate di minerali, poste sulla superficie terrestre o al di sotto di essa, economicamente sfruttabili considerata la tecnologia attuale e i prezzi relativi. I diritti di proprietà sui giacimenti sono normalmente separabili da quelli sui terreni. I giacimenti comprendono le riserve di carbone, di petrolio e di gas naturale, le riserve di minerali metalliferi e le riserve di minerali non metalliferi, come specificato in appresso.

Riserve di carbone, di petrolio e di gas naturale (AN.2121)

Depositi di antracite, di carbone bituminoso e di lignite; campi petroliferi e riserve di gas naturale.

Riserve di minerali metalliferi (AN.2122)

Depositi di minerali di metalli ferrosi e non ferrosi e di metalli preziosi.

Riserve di minerali non metalliferi (AN.2123)

Cave di pietra, di argilla e di sabbia; depositi di minerali per l'industria e di concimi minerali; depositi di salgemma; depositi di quarzo, di gesso, di pietre preziose naturali, di asfalto e di bitume, di torba e di altri minerali non metalliferi diversi dal carbone e dal petrolio.

Risorse biologiche non coltivate (AN.213)

Animali e piante che forniscono prodotti utilizzabili una sola o più volte, sui quali sono esercitati diritti di proprietà ma la cui crescita naturale e/o la cui rigenerazione non sono gestite o controllate direttamente dalle unità istituzionali. Esempi: foreste vergini e zone di pesca nel territorio del paese. Dovrebbero essere incluse soltanto le risorse che sono attualmente sfruttabili a scopo economico o che lo saranno entro breve tempo.

Risorse idriche (AN.214)

Falde acquifere e altre risorse di acque sotterranee nella misura in cui la loro scarsità induce a esercitare diritti di proprietà e/o di uso e comporta una valutazione di mercato e talune misure di controllo economico.

Beni immateriali non prodotti (AN.22)

Attività non prodotte che rappresentano prodotti dell'intelletto. Esse sono attestate mediante azioni giuridiche o contabili, come la concessione di un brevetto o il trasferimento di alcuni benefici economici a un terzo. Alcune consentono ai rispettivi proprietari di intraprendere talune attività specifiche, impedendolo ad altre unità istituzionali salvo che con il permesso del proprietario. I beni immateriali non prodotti sono costituiti da: brevetti, contratti di locazione e altri contratti trasferibili, avviamento di attività commerciali e altri beni immateriali non prodotti.

Brevetti (AN.221)

Invenzioni in categorie di novità tecnica che, per legge o per decisione giuridica, possono ottenere una protezione mediante brevetto. Esempi: composizione della materia, processi, meccanismi, impianti e circuiti elettrici ed elettronici, formule farmaceutiche e nuove varietà di esseri viventi prodotti in laboratorio.

Contratti di locazione e altri contratti trasferibili (AN.222)

Contratti di locazione in cui il locatario ha il diritto di trasferire la locazione a un terzo indipendentemente dal locatore. Esempi: affitto di terreni, di fabbricati e di altre opere, concessioni o diritti esclusivi di sfruttamento di depositi di minerali o di zone di pesca, contratti trasferibili riguardanti atleti e autori e opzioni per l'acquisto di beni materiali non ancora prodotti. I contratti di locazione riguardanti impianti sono esclusi dai beni immateriali non finanziari.

Avviamento di attività commerciali (AN.223)

Differenza tra l'importo pagato per una impresa come azienda avviata e la somma delle sue attività al netto della somma delle sue passività, previa individuazione e valutazione separata di ciascuna di esse. Il valore dell'avviamento comprende pertanto tutto ciò che porta un beneficio a lungo termine all'impresa senza poter essere individuato separatamente come attività, nonché il valore derivante dal fatto che le attività sono utilizzate congiuntamente e non rappresentano meramente un insieme di attività separabili.

Altri beni immateriali non prodotti (AN.229)

Beni immateriali non prodotti non classificati altrove.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE (AF.)

Le attività finanziarie sono attività economiche comprendenti mezzi di pagamento, strumenti finanziari o attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari.

I mezzi di pagamento sono costituiti da oro monetario, diritti speciali di prelievo, biglietti, monete e depositi trasferibili.

Uno strumento finanziario conferisce al suo titolare, il creditore, il diritto di ricevere, senza una prestazione da parte sua, un pagamento o una serie di pagamenti da un'altra unità istituzionale, il debitore, che ha assunto il corrispondente obbligo.

Esempi di attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari sono gli strumenti finanziari derivati e le azioni e altre partecipazioni.

Oro monetario e DSP (AF.1)

Le attività finanziarie classificate in tale rubrica sono le uniche attività finanziarie per le quali non esiste una corrispondente passività nel sistema dei conti.

Oro monetario (AF.11)

Oro detenuto come componente delle riserve valutarie dalle autorità monetarie e da altri, soggetti all'effettivo controllo di tali autorità.

Diritti speciali di prelievo (DSP) (AF.12)

Attività di riserva internazionali create dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e assegnate ai suoi membri per integrare le attività di riserva esistenti.

Biglietti, monete e depositi (AF.2)

Cartamoneta in circolazione e tutti i tipi di depositi in moneta nazionale o in valuta estera.

Biglietti e monete (AF.21)

Banconote e monete in circolazione comunemente utilizzate per effettuare pagamenti.

Depositi trasferibili (AF.22)

Depositi (in moneta nazionale o in valuta estera) immediatamente convertibili in moneta o trasferibili mediante assegno, ordine di bonifico, registrazione di addebitamento o simili, senza alcuna penalità o restrizione significativa.

Altri depositi (AF.29)

Depositi (in moneta nazionale o in valuta estera) diversi dai depositi trasferibili. Si tratta dei depositi che non possono essere utilizzati per effettuare pagamenti in qualsiasi momento e che non sono convertibili in moneta o in depositi trasferibili senza penalità o restrizioni significative.

Titoli diverse dalle azioni (AF.3)

Attività finanziarie che sono strumenti al portatore, sono normalmente negoziabili sui mercati secondari e non attribuiscono al possessore un diritto di proprietà sull'unità istituzionale che li ha emessi.

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (AF.33)

Titoli diversi dalle azioni che conferiscono al detentore il diritto incondizionato a un gettito monetario fisso — o variabile secondo quanto previsto contrattualmente — nella forma di pagamenti periodici (interessi) e/o di un determinato importo fisso a una o più date specificate o a partire da una data stabilita al momento dell'emissione.

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (AF.331)

Titoli diversi dalle azioni con scadenza originaria normalmente pari o inferiore a un anno, salvo casi eccezionali in cui può arrivare al massimo a due anni, esclusi gli strumenti finanziari derivati.

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati (AF.332)

Titoli diversi dalle azioni con scadenza originaria normalmente superiore a un anno o, in casi eccezionali, a due anni, esclusi gli strumenti finanziari derivati.

Strumenti finanziari derivati (AF.34)

Attività finanziarie basate su un diverso strumento di riferimento o da questo derivate. Tale strumento è normalmente un'altra attività finanziaria ma può anche consistere in una merce o in un indice.

Prestiti (AF.4)

Attività finanziarie che si creano allorché i creditori prestano fondi, direttamente o indirettamente attraverso un mediatore, ai debitori, sia attestate da un documento non negoziabile, sia non attestate da un documento.

Prestiti a breve termine (AF.41)

Prestiti con scadenza originaria normalmente pari o inferiore a un anno, salvo casi eccezionali in cui può arrivare al massimo a due anni e prestiti rimborsabili a vista.

Prestiti a lungo termine (AF.42)

Prestiti con scadenza originaria normalmente superiore a un anno o, in casi eccezionali, a due anni.

Azioni e altre partecipazioni (AF.5)

Attività finanziarie che rappresentano diritti di proprietà su società o quasi-società. Tali attività finanziarie conferiscono normalmente ai loro detentori il diritto a una quota dei profitti delle società o quasi-società e a una quota dei fondi propri di queste in caso di liquidazione.

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (AF.51)

Attività finanziarie, escluse le quote dei fondi comuni di investimento, che rappresentano diritti di proprietà su società o quasi-società. Tali attività finanziarie conferiscono normalmente ai loro detentori il diritto a una quota dei profitti delle società o quasi-società e a una quota dei fondi propri di queste in caso di liquidazione.

Azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (AF.511)

Azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento (AF.512)

Le azioni rappresentano la partecipazione al capitale di una società sotto forma di valori mobiliari che in linea di principio sono negoziabili. Le azioni quotate sono le azioni oggetto di quotazione in una borsa riconosciuta o in un altro tipo di mercato secondario. Le azioni non quotate sono le azioni non oggetto di quotazione.

Altre partecipazioni (AF.513)

Tutte le forme di partecipazione diverse da quelle incluse nelle sottovoci AF.511 e AF.512 e nella sottorubrica AF.52.

Quote dei fondi comuni di investimento (AF.52)

Quote emesse da una particolare categoria di società finanziarie il cui unico scopo è quello di investire i capitali raccolti presso il pubblico sui mercati monetari, sui mercati dei capitali e/o in campo immobiliare.

Riserve tecniche di assicurazione (AF.6)

Riserve tecniche delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione (autonomi e non autonomi) nei confronti degli assicurati o dei beneficiari ai sensi della direttiva 91/674/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1991, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione.

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione (AF.61)

Riserve tecniche costituite nelle società e quasi-società in questione a copertura delle prestazioni previste una volta soddisfatte le condizioni stabilite.

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita (AF.611)

Riserve tecniche per rischi in corso e riserve tecniche per le assicurazioni con utili destinate a maggiorare alla scadenza il valore delle polizze di assicurazione per il caso di sopravvivenza, con utili, o simili.

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (AF.612)

Riserve tecniche dei fondi pensione autonomi e non autonomi istituiti dai datori di lavoro e/o dai lavoratori dipendenti o da categorie di lavoratori autonomi per garantire una pensione ai lavoratori dipendenti o indipendenti.

Riserve premi e riserve sinistri (AF.62)

Riserve tecniche costituite dalle imprese di assicurazione e dai fondi pensione (autonomi e non autonomi) per:

— l'importo corrispondente a quella parte dei premi lordi sottoscritti che deve essere attribuita al periodo contabile successivo (riserve premi);

— il totale stimato dei costi definitivi di liquidazione dei sinistri verificatisi entro la fine del periodo contabile, denunciati o meno, al netto degli importi già versati quali indennizzi per tali sinistri (riserve sinistri).

Altri conti attivi e passivi (AF.7)

Strumenti finanziari creati quale contropartita di operazioni finanziarie o non finanziarie allorché vi è uno scarto temporale tra l'operazione e il relativo flusso monetario.

Crediti commerciali e anticipazioni (AF.71)

Strumenti finanziari derivanti dalla concessione diretta di crediti da parte dei fornitori agli acquirenti nelle operazioni su beni e servizi e alle anticipazioni per prodotti in corso di lavorazione o lavori da effettuare connessi a tali operazioni.

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni (AF.79)

Strumenti finanziari derivanti da scarti temporali tra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione o le operazioni finanziarie sul mercato secondario e i relativi flussi monetari. Sono inclusi anche gli strumenti finanziari connessi a redditi che maturano nel tempo.

Voci per memoria

Al fine di evidenziare le attività non individuate separatamente nel sistema generale che presentano un interesse analitico più specializzato, il sistema dei conti prevede numerose voci per memoria.

Beni di consumo durevoli (AN.m)

Beni durevoli acquistati dalle famiglie per consumi finali (diversi da quelli utilizzati dalle famiglie quali scorte di valore o dalle imprese non costituite in società di proprietà delle famiglie a scopi di produzione).

Investimenti diretti all'estero (AF.m)

Gli investimenti diretti all'estero implicano una relazione a lungo termine che rispecchia un interesse duraturo di una unità istituzionale residente in una economia (investitore diretto) in una unità istituzionale residente in una economia diversa da quella dell'investitore (impresa di investimento diretto). Lo scopo di un investitore diretto è quello di esercitare un grado significativo di influenza sulla gestione dell'impresa residente nell'altra economia.

(1)    ►M11  Classificazione statistica dei prodotti associata alle attività (CPA). ◄



Nomenclatura delle attività, delle passività e del patrimonio netto

IV.1

Conto patrimoniale di apertura

III.1 e III.2

Operazioni

III.3.1

Altre variazioni di volume

III.3.2

Guadagni in conto capitale

IV.3

Conto patrimoniale di chiusura

III.3.2.1

Guadagni e perdite neutrali in conto capitale

III.3.2.2

Guadagni e perdite reali in conto capitale

Attività non finanziarie

AN.

P.5, K.1, K.2

K.3, K.4, K.5, K.6, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.

Attività prodotte

AN.1

P.5, K.1

K.4, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.1

Capitale fisso (1)

AN.11

P.51, K.1

K.4, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.11

Beni materiali prodotti

AN.111

P.511, K.1

K.4, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.111

Abitazioni

AN.1111

P.511, K.1

K.4, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.1111

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.1112

P.511, K.1

K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.1112

Impianti e macchinari

AN.1113

P.511, K.1

K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.1113

Coltivazioni e allevamenti

AN.1114

P.511, K.1

K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.1114

Beni immateriali prodotti

AN.112

P.512, K.1

K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.112

Scorte

AN.12

P.52

K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.12

Oggetti di valore

AN.13

P.53

K.4, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.13

Attività non prodotte

AN.2

K.2, P.513, K.1

K.3, K.5, K.61, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.2

Beni materiali non prodotti

AN.21

K.21, P.513, K.1

K.3, K.5, K.61, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.21

Terreni

AN.211

K.21, P.513, K.1

K.3, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.211

Giacimenti

AN.212

K.21, P.513

K.3, K.61, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.212

Risorse biologiche non coltivate

AN.213

K.21, P.513

K.3, K.5, K.61, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.213

Risorse idriche

AN.214

K.21, P.513

K.3, K.61, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.214

Beni immateriali non prodotti

AN.22

K.22, P.513

K.3, K.62, K.7, K.8, K.9, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AN.22

Attività e passività finanziarie (2)

AF.

F.

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.21, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.

Oro monetario e DSP (solo attività)

AF.1

F.1

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.21, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.1

Biglietti, monete e depositi

AF.2

F.2

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.2

Titoli diversi dalle azioni

AF.3

F.3

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.3

Prestiti

AF.4

F.4

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.4

Azioni e altre partecipazioni

AF.5

F.5

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.5

Riserve tecniche di assicurazione

AF.6

F.6

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.6

Altri conti attivi e passivi

AF.7

F.7

K.7, K.8, K.10, K.12.1, K.12.22

K.11.1

K.11.2

AF.7

Patrimonio netto

B.90

B.10.1

B.10.2

B.10.31

B.10.32

B.90

(1)   Voce per memoria AN.m: Beni di consumo durevoli.

(2)   Voce per memoria AF.m: Investimenti diretti all'estero.

AN. … e AF. … tratti dalla Nomenclatura delle attività.



Saldi contabili

B.101

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

B.102

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

B.1031

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

B.1032

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

B.90

Patrimonio netto

Operazioni su attività e passività finanziarie

F

Operazioni su attività e passività finanziarie

F.1

Oro monetario e DSP

F.2

Biglietti, monete e depositi

F.3

Titoli diversi dalle azioni

F.4

Prestiti

F.5

Azioni e altre partecipazioni

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

F.7

Altri conti attivi e passivi

Operazioni su beni e servizi

P.5

Investimenti lordi

P.51

Investimenti fissi lordi

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

P.52

Variazione delle scorte

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

Altre registrazioni nei conti della accumulazione

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

K.61

Esaurimento di beni naturali

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

K.8

Confische senza indennizzo

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

K.11

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

K.11.1

Guadagni/perdite neutrali in conto capitale

K.11.2

Guadagni/perdite reali in conto capitale

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

CAPITOLO 8

SEQUENZA DEI CONTI E SALDI CONTABILI

8.01.

Il SEC registra i flussi e gli stock in una serie ordinata di conti, descrivendo il ciclo economico dalla formazione del reddito, attraverso la sua distribuzione e redistribuzione, fino alla sua accumulazione sotto forma di attività.

8.02.

Ciascun conto presenta operazioni che si pareggiano per effetto delle definizioni utilizzate o del riporto di un saldo significativo al conto successivo.

8.03.

La registrazione strutturata di operazioni sulla base di una analisi coerente della vita economica consente di ottenere gli aggregati necessari per lo studio di una branca di attività economica, di un settore o di un sottosettore istituzionale o del totale dell'economia. L'articolazione dei conti è stata concepita in modo da evidenziare le informazioni economiche più significative.

8.04.

I conti sono raggruppati in tre categorie:

a) conti delle operazioni correnti,

b) conti della accumulazione,

c) conti patrimoniali.

I conti delle operazioni correnti si riferiscono alla formazione, alla distribuzione e alla redistribuzione del reddito, nonché alla sua utilizzazione sotto forma di consumi finali. Inoltre essi permettono di calcolare il risparmio che costituisce un fattore essenziale della accumulazione.

I conti della accumulazione analizzano i diversi elementi delle variazioni delle attività e delle passività delle differenti unità e permettono di registrare le variazioni del patrimonio netto (ossia il saldo fra attività e passività).

I conti patrimoniali presentano le attività e le passività totali delle diverse unità all'inizio e alla fine del periodo contabile, unitamente al rispettivo patrimonio netto. I flussi registrati per ciascuna attività e passività nei conti della accumulazione figurano anche nel conto delle variazioni patrimoniali.

8.05.

La sequenza dei conti si riferisce, in tutto o in parte, alle unità istituzionali, ai settori e sottosettori istituzionali, alle branche di attività economica e al totale dell'economia.

8.06.

I saldi contabili sono sia lordi sia netti. Sono lordi se gli ammortamenti non sono stati ancora detratti e netti se tale detrazione è già stata effettuata. I saldi contabili relativi ad un concetto di reddito sono più significativi se espressi in termini netti.

8.07.

I conti sono presentati sotto varie forme:

a) sotto forma di conti economici integrati, riunendo in una unica tavola i conti per tutti i settori istituzionali, il totale dell'economia e il resto del mondo;

b) sotto forma di serie di conti, fornendo informazioni più dettagliate (le tavole che illustrano la presentazione di ciascun conto figurano nella parte del presente capitolo intitolata «Sequenza dei conti»);

c) sotto forma di matrici in cui ciascun conto è rappresentato da una coppia riga/colonna.

8.08.

Synoptic presentation of the accounts, balancing items and main aggregates:



Tavola 8.1 — Presentazione sinottica dei conti, dei saldi contabili e dei principali aggregati

Conti

Saldi contabili

Principali aggregati

Sequenza dei conti dei settori istituzionali

 
 

Conti delle operazioni correnti

I.Conto della produzione

I.Conto della produzione

 
 

B.1Valore aggiunto

Prodotto interno (PIL/PIN)

II.Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1.Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1.Conto della generazione dei redditi primari

 

B.2Risultato di gestione

 

B.3Reddito misto

II.1.2.Conto della attribuzione dei redditi primari

II.1.2.1.Conto del reddito da impresa

B.4Reddito da impresa

II.1.2.2.Conto della attribuzione degli altri redditi primari

B.5Saldo dei redditi primari

Reddito nazionale (RNL/RNN)

II.2.Conto della distribuzione secondaria del reddito

B.6Reddito disponibile

Reddito nazionale disponibile

II.3.Conti di redistribuzione del reddito in natura

B.7Reddito disponibile corretto

II.4.Conto di utilizzazione del reddito

B.8Risparmio

Risparmio nazionale

II.4.1.Conto di utilizzazione del reddito disponibile

II.4.2.Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto

Conti della accumulazione

III.Conti della accumulazione

III.1.Conto del capitale

III.1.1.Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

B.10.1Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

III.1.2.Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

 

B.9Accreditamento/indebitamento

 
 

B.9Accreditamento/indebitamento

 

III.2.Conto finanziario

III.3.1.Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

B.10.2Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

 

III.3.Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

 
 

III.3.2.Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

III.3.2.1.Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale

B.10.3Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

 

III.3.2.2.Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale

 

B.10.31Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

 

B.10.32Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

 

Conti patrimoniali

IV.Conti patrimoniali

IV.1.Conto patrimoniale di apertura

 
 

B.90Patrimonio netto

Patrimonio nazionale

IV.2.Conto delle variazioni patrimoniali

 
 

B.10Totale delle variazioni del patrimonio netto

Patrimonio nazionale

IV.3.Conto patrimoniale di chiusura

 
 

B.90Patrimonio netto

Patrimonio nazionale

0.Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti delle operazioni

 
 

0.Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 

Conti del resto del mondo (conto delle operazioni del resto del mondo)

Conti delle operazioni correnti

V.Conti del resto del mondo

V.I.Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

 
 

B.11Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

Accreditamento/indebitamento

V.II.Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti

 
 

B.12Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

Posizione finanziaria netta del resto del mondo

Conti della accumulazione

V.III.Conti della accumulazione del resto del mondo

V.III.1.Conto del capitale

V.III.1.1.Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

B.10.1Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

V.III.1.2.Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

B.9Accreditamento/indebitamento

Accreditamento/indebitamento

V.III.2.Conto finanziario

B.9Accreditamento/indebitamento

V.III.3.Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

V.III.3.1.Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

B.10.2Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

V.III.3.2.Conto delle rivalutazione delle attività e delle passività

Conti patrimoniali

V.IV.Conto delle attività e passività del resto del mondo

V.IV.1.Conto patrimoniale di apertura

B.10.3Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

V.IV.2Conto delle variazioni patrimoniali

V.IV.3Conto patrimoniale di chiusura

B.90Patrimonio netto

B.10Variazioni del patrimonio netto

Posizione finanziaria netta del resto del mondo

B.90Patrimonio netto

Posizione finanziaria netta del resto del mondo

8.09.

La sequenza dei conti comprende tre principali categorie di conti:

a) conti delle operazioni correnti:

(1) conto della produzione (I);

(2) conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito (II);

b) conti della accumulazione (III);

c) conti patrimoniali (IV).

Conto della produzione (I) ( 93 )

8.10.

Il conto della produzione (I) illustra le operazioni relative al processo di produzione. Esso è redatto per i settori istituzionali e per le branche di attività economica e comprende, nella sezione delle risorse, la produzione e, nella sezione degli impieghi, i consumi intermedi.

8.11.

Il conto della produzione permette di ottenere uno dei saldi contabili più importanti del sistema — il valore aggiunto, ossia il valore prodotto da ogni unità che esercita una attività di produzione — e un aggregato fondamentale: il prodotto interno lordo. Il valore aggiunto è economicamente significativo sia per i settori istituzionali che per le branche di attività economica.

8.12.

Come le voci a saldo dei conti successivi, anche il valore aggiunto (la voce a saldo del conto della produzione) può essere calcolato al lordo o al netto degli ammortamenti: si parlerà quindi di valore aggiunto lordo e di valore aggiunto netto. Dato che la produzione è valutata ai prezzi base e che i consumi intermedi sono valutati ai prezzi di acquisto, il valore aggiunto non comprende le imposte al netto dei contributi ai prodotti.

8.13.

A livello del totale dell'economia il conto della produzione comprende nella sezione delle risorse, oltre alla produzione di beni e servizi, le imposte al netto dei contributi ai prodotti. Esso permette quindi di ottenere quale voce a saldo il prodotto interno lordo (ai prezzi di mercato).

8.14.

Poiché i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente non sono ripartiti tra i settori che ne fruiscono, l'intera produzione di tali servizi è considerata come consumi intermedi di un settore fittizio con produzione pari a zero e valore aggiunto negativo pari, ma di segno opposto, ai consumi intermedi. In tal modo, dal valore aggiunto di tutti i settori e di tutte le branche di attività economica viene globalmente defalcato tale importo. Per semplicità, anziché inserire una colonna supplementare per il settore fittizio, si può presentare il corrispondente dato nella colonna del totale dell'economia.

Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito (II)

8.15.

La distribuzione e l'utilizzazione del reddito sono analizzate in quattro fasi successive: distribuzione primaria, distribuzione secondaria, redistribuzione in natura e utilizzazione del reddito.

La prima fase riguarda la formazione dei redditi ottenuti direttamente dal processo di produzione e la loro distribuzione tra i fattori di produzione (lavoro, capitale) e le amministrazioni pubbliche (attraverso le imposte sulla produzione e sulle importazioni e i contributi). Essa consente di determinare il risultato di gestione (o il reddito misto nel caso delle famiglie) e il reddito primario.

Nella seconda fase è illustrata la redistribuzione del reddito attraverso trasferimenti diversi dai trasferimenti sociali in natura, ottenendo così il reddito disponibile.

Nella terza fase è descritta la redistribuzione attraverso i trasferimenti sociali in natura, ottenendo il reddito disponibile corretto.

Nella quarta fase è descritto il modo in cui il reddito è consumato e risparmiato, ottenendo il risparmio.



Tavola 8.2. — Conto I: Conto della produzione

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

3 595

3 595

 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

1 753

102

434

1 269

37

3 595

 
 

3 595

3 048

3 048

 
 
 
 
 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita/Servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

1 722

102

74

1 129

21

3 048

 
 

3 048

171

171

 
 
 
 
 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

31

0

0

140

0

171

 
 

171

376

376

 
 
 
 
 
 
 

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 
 

360

 

16

376

 
 

376

1 904

 
 

1 904

6

694

246

29

881

P.2

Consumi intermedi/Servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

 
 
 
 
 
 
 

1 904

1904

133

133

 
 
 
 
 
 
 

D.21-D.31

Imposte sui prodotti al netto dei contributi ai prodotti

 
 
 
 
 

133

 
 

133

1 824

 
 

1 824

31

575

188

73

872

B.1g/B.1*g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

222

 
 

222

3

42

30

10

137

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 602

 
 

1 602

28

533

158

63

735

B.1n/B.1 *n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.11 Società finanziarie: 102 di cui 48 per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente (P.119).

P.2 Totale economia: 1904 pari alla somma dei settori istituzionali (1856) e dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente (48).

B.1g Totale economia: 1924 pari alla somma dei settori istituzionali (1739), più le imposte al netto dei contributi a prodotti (133) e meno i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente (48).

La presentazione del conto della generazione dei redditi primari per settore istituzionale è illustrata nella tavola 8.3.

8.16.

Il conto della generazione dei redditi primari è presentato anche per branca di attività economica, nelle colonne delle tavole delle risorse e degli impieghi.

8.17.

Il conto della generazione dei redditi primari presenta i settori, i sottosettori e le branche di attività economica che costituiscono non già i destinatari bensì la fonte dei redditi primari.

8.18.

Il conto analizza la misura in cui il valore aggiunto può coprire i redditi da lavoro dipendente e le altre imposte al netto dei contributi alla produzione. Esso misura il risultato di gestione, ossia l'eccedenza (o il disavanzo) risultante dalle attività di produzione, al lordo degli interessi, dei canoni di locazione o degli oneri che l'unità di produzione:

a) deve pagare con riguardo alle attività finanziarie o ai beni materiali non prodotti che ha preso a prestito o in locazione;

b) deve riscuotere con riferimento alle attività finanziarie o ai beni materiali non prodotti di cui essa è proprietaria.

Il risultato di gestione corrisponde al reddito che le unità traggono dall'impiego delle loro strutture di produzione. È l'ultimo saldo contabile che può essere calcolato tanto per le branche di attività economica quanto per i settori e i sottosettori istituzionali.

8.19.

Nel caso delle imprese non costituite in società appartenenti al settore delle famiglie, la voce a saldo del conto della generazione dei redditi primari contiene implicitamente un elemento, corrispondente alla remunerazione del lavoro svolto dal proprietario o dai componenti della sua famiglia, il quale non può essere distinto dai profitti che il proprietario consegue in qualità di imprenditore: si parla quindi di «reddito misto».

8.20.

Nel caso della produzione per uso proprio dei servizi di abitazione da parte delle famiglie che occupano le abitazioni di cui sono proprietarie, la voce a saldo del conto della generazione dei redditi primari è un risultato di gestione.

8.21.

A differenza del conto della generazione dei redditi primari, il conto della attribuzione dei redditi primari si interessa alle unità residenti e ai settori istituzionali nella loro veste non già di produttori bensì di beneficiari di redditi primari.

8.22.

Per reddito primario s'intende il reddito che le unità residenti percepiscono per effetto della loro partecipazione diretta al processo di produzione nonché il reddito che i proprietari di attività finanziarie o di beni materiali non prodotti percepiscono quale corrispettivo per aver messo a disposizione di altre unità istituzionali mezzi finanziari o beni materiali non prodotti.

8.23.

Il conto della attribuzione dei redditi primari (II.1.2) può essere redatto soltanto per i settori e sottosettori istituzionali in quanto nel caso delle branche di attività economica risulta impossibile ripartire taluni flussi connessi al finanziamento (prestiti e mutui) e alle attività.

8.24.

Poiché i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente non sono ripartiti tra i settori che ne fruiscono, i dati registrati come interesse riguardano gli interessi effettivi da versare e da riscuotere. Una rettifica è apportata nella sezione delle risorse (con segno negativo) nella colonna società finanziarie e (con segno positivo) nella colonna settore fittizio. Per semplicità, anziché inserire una colonna supplementare per il settore fittizio, si può presentare il corrispondente dato nella colonna del totale dell'economia.

8.25.

Il conto della attribuzione dei redditi primari è suddiviso in un conto del reddito da impresa (II.1.2.1) e in un conto della attribuzione degli altri redditi primari (II.1.2.2).

8.26.

Lo scopo del conto del reddito da impresa è quello di determinare un saldo contabile equivalente al concetto di utili correnti prima della distribuzione e al lordo dell'imposta sul reddito, quale è normalmente utilizzato in contabilità aziendale.



Tavola 8.3. — Conto II.1.1: Conto della generazione dei redditi primari

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.1g/B.1 * g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

872

73

188

575

31

1 824

 
 

1 824

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.1n/B.1 * n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

735

63

158

533

28

1 602

 
 

1 602

762

 
 

762

23

39

140

15

545

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 
 
 
 
 
 
 
 
 

569

 
 

569

12

39

87

10

421

D.11

Retribuzioni lorde

 
 
 
 
 
 
 
 
 

193

 
 

193

11

0

53

5

124

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 
 
 
 
 
 
 
 
 

174

 
 

174

10

0

48

4

112

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 
 
 
 
 
 
 
 
 

19

 
 

19

1

0

5

1

12

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 
 
 
 
 
 
 
 
 

235

 

0

235

0

3

2

3

86

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 
 
 
 
 
 
 

0

 

141

 

0

141

 
 
 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

 
 
 
 
 
 
 

0

 

121

 

0

121

 
 
 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 
 
 
 
 
 
 

0

 

17

 

0

17

 
 
 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

 
 
 
 
 
 
 

0

 

17

 

0

17

 
 
 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

 
 
 
 
 
 
 

0

 

0

 

0

0

 
 
 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

 
 
 
 
 
 
 

0

 

3

 

0

3

 
 
 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

 
 
 
 
 
 
 

0

 

94

 

0

94

0

3

2

3

86

D.29

Altre imposte sulla produzione

 
 
 
 
 
 
 

0

 

- 44

 

0

-44

0

-1

0

0

-35

D.3

Contributi

 
 
 
 
 
 
 

0

 

- 8

 

0

-8

 
 
 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

 
 
 
 
 
 
 

0

 

0

 

0

0

 
 
 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

 
 
 
 
 
 
 

0

 

- 8

 

0

-8

 
 
 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

 
 
 
 
 
 
 

0

 

- 36

 

0

-36

0

-1

0

0

-35

D.39

Altri contributi alla produzione

 
 
 
 
 
 
 

0

 

429

 
 

429

8

92

46

55

276

B.2g

Risultato lordo di gestione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

442

 
 

442

 

442

 
 
 

B.3g

Reddito misto lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

217

 
 

217

5

60

16

45

139

B.2n

Risultato netto di gestione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

432

 
 

432

 

432

 
 
 

B.3n

Reddito misto netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola 8.4. — Conto II.1.2: Conto della attribuzione dei redditi primari

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2g

Risultato lordo di gestione

276

55

46

92

8

429

 
 

429

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.3g

Reddito misto lordo

 
 
 

442

 

442

 
 

442

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2n

Risultato netto di gestione

139

45

16

60

5

217

 
 

217

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.3n

Reddito misto netto

 
 
 

432

 

432

 
 

432

6

 

6

 
 
 
 
 
 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 
 
 

766

 

766

2

 

768

6

 

6

 
 
 
 
 
 

D.11

Retribuzioni lorde

 
 
 

573

 

573

2

 

575

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 
 
 

193

 

193

0

 

193

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 
 
 

174

 

174

0

 

174

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 
 
 

19

 

19

0

 

19

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 
 

235

 
 

235

0

 

235

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

 
 

141

 
 

141

0

 

141

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 
 

121

 
 

121

0

 

121

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

 
 

17

 
 

17

0

 

17

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

 
 

17

 
 

17

0

 

17

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

 
 

0

 
 

0

0

 

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

 
 

3

 
 

3

0

 

3

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

 
 

94

 
 

94

0

 

94

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

 
 

-44

 
 

-44

0

 

- 44

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

 
 

-8

 
 

-8

0

 

- 8

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

 
 

0

 
 

0

0

 

0

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

 
 

-8

 
 

-8

0

 

- 8

 
 

0

 
 
 
 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

 
 

-36

 
 

-36

0

 

- 36

446

 

66

380

7

44

46

138

145

D.4

Redditi da capitale

78

160

30

134

5

407

39

 

446

222

 

16

206

7

17

39

77

66

D.41

Interessi

25

125

12

33

5

200

22

 

222

0

 
 

0

 
 
 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

 

-48

 
 
 

0

 
 

0

120

 

36

84

0

 

0

36

48

D.42

Utili distribuiti dalle società

3

25

18

57

0

103

17

 

120

60

 

0

60

 
 
 

36

24

D.421

Dividendi

3

25

5

13

0

46

14

 

60

60

 

36

24

 
 
 

0

24

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 
 

13

44

0

57

3

 

60

14

 

14

0

0

 

0

0

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

7

0

3

0

14

0

 

14

25

 
 

25

 
 
 

25

 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

5

0

0

20

0

25

0

 

25

65

 
 

65

0

27

7

0

31

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

3

0

21

0

65

 
 

65

1 855

 
 

1 855

6

1 390

221

29

209

B.5g/B.5 * g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 633

 
 

1 633

3

1 348

191

19

72

B.5n/B.5 * n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

La rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente per il totale dell'economia (0) è pari alla somma del settore delle società finanziarie (- 48) e del settore fittizio (+ 48).

8.27.

Nel caso delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, tale conto riguarda soltanto le loro attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita.

8.28.

Il reddito da impresa corrisponde al risultato di gestione o al reddito misto (nella sezione delle risorse del conto):



più

i redditi da capitale da percepire con riguardo alle attività finanziarie e alle altre attività appartenenti all'impresa (nella sezione delle risorse);

meno

gli interessi da versare sui debiti contratti dall'impresa e i canoni di affitto da pagare per la locazione da parte dell'impresa di terreni e di altri beni materiali non prodotti (nella sezione degli impieghi).

I redditi da capitale da corrispondere sotto forma di dividendi o di utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero non sono dedotti dal reddito da impresa.

8.29.

Lo scopo del conto della attribuzione degli altri redditi primari è quello di ritornare dal concetto di reddito da impresa al concetto di redditi primari. Esso contiene pertanto gli elementi dei redditi primari non inclusi nel conto del reddito da impresa:

a) per le società, gli utili distribuiti e gli utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero (nella sezione degli impieghi del conto);

b) per le famiglie:

(1) i redditi da capitale da corrispondere fatta eccezione per i canoni di locazione e gli interessi da pagare nel quadro di attività imprenditoriali (nella sezione degli impieghi);

(2) i redditi da lavoro dipendente (nella sezione delle risorse);

(3) i redditi da capitale da percepire fatta eccezione per quelli da ricevere nel quadro di attività imprenditoriali (nella sezione delle risorse);

c) per le amministrazioni pubbliche:

(1) i redditi da capitale da corrispondere fatta eccezione per quelli connessi alle attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (nella sezione degli impieghi);

(2) le imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi (nella sezione delle risorse);

(3) i redditi da capitale da percepire fatta eccezione per quelli connessi alle attività di produzione di beni e servizi destinabili alla vendita (nella sezione delle risorse).

8.30.

Il conto della distribuzione secondaria del reddito illustra il modo in cui il saldo del reddito primario di un settore istituzionale è ripartito mediante redistribuzione: imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., contributi e prestazioni sociali (esclusi i trasferimenti sociali in natura) e altri trasferimenti correnti.

8.31.

La voce a saldo del conto è il reddito disponibile, il quale rispecchia le operazioni correnti, escludendo esplicitamente i trasferimenti in conto capitale, i guadagni e le perdite reali in conto capitale e le conseguenze di avvenimenti quali le catastrofi naturali.

8.32.

I contributi sociali sono registrati ( 94 ) nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie e nella sezione delle risorse del conto della distribuzione secondaria del reddito dei settori istituzionali che gestiscono le assicurazioni sociali. Nel caso in cui tali contributi siano versati dai datori di lavoro per i propri dipendenti, essi sono dapprima inclusi, formando parte del costo del lavoro, tra i redditi da lavoro dipendente nella sezione degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari dei datori di lavoro; inoltre, essi sono registrati, come redditi da lavoro dipendente, nella sezione delle risorse del conto della attribuzione dei redditi primari delle famiglie in quanto corrispondono a prestazioni a beneficio delle famiglie.



Tavola 8.5 — Conti II.1.2.1: Conto del reddito da impresa e II.1.2.2: Conto della attribuzione degli altri redditi primari

Impieghi

Risorse

Conti

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conti

Conto di equilibrio dei beni a servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

II.1.2.1.Conto del reddito da impresa

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2g

Risultato lordo di gestione

276

55

46

92

8

429

 
 

429

II.1.2.1.Conto del reddito da impresa

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.3g

Reddito misto lordo

 
 
 

442

 

442

 
 

442

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2n

Risultato netto di gestione

139

45

16

60

5

217

 
 

217

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.3n

Reddito misto netto

 
 
 

432

 

432

 
 

432

244

 

27

217

2

7

9

102

97

D.4

Redditi da capitale

78

160

4

5

0

247

21

 

268

160

 

13

147

2

0

2

77

66

D.41

Interessi

25

125

0

0

0

150

16

 

166

0

 
 

0

 
 
 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

 

-48

 
 
 

0

 
 

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

3

25

4

5

0

37

5

 

42

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.421

Dividendi

3

25

4

5

0

37

5

 

42

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

0

0

0

0

0

0

 

0

14

 

14

 
 
 
 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

7

0

 
 

11

 
 

11

25

 
 

25

 
 
 

25

 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

5

0

0

0

 

5

 
 

5

45

 
 

45

0

7

7

0

31

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

3

0

 
 

44

 
 

44

901

 
 

901

6

532

41

65

257

B.4g

Reddito lordo da impresa

 
 
 
 
 
 
 
 
 

679

 
 

679

3

490

11

55

120

B.4n

Reddito netto da impresa

 
 
 
 
 
 
 
 
 

II.1.2.2.Conto della attribuzione degli altri redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.4g

Reddito lordo da impresa

257

65

41

532

6

901

 
 

901

II.1.2.2.Conto della attribuzione degli altri redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.4n

Reddito netto da impresa

120

55

11

490

3

679

 
 

679

6

 

6

 
 
 
 
 
 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 
 
 

766

 

766

2

 

768

6

 

6

 
 
 
 
 
 

D.11

Retribuzioni lorde

 
 
 

573

 

573

2

 

575

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 
 
 

193

 

193

0

 

193

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

 
 
 

174

 

174

0

 

174

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 
 
 

19

 

19

0

 

19

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 
 

235

 
 

235

0

 

235

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

 
 

141

 
 

141

0

 

141

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

 
 

121

 
 

121

0

 

121

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

 
 

17

 
 

17

0

 

17

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

 
 

17

 
 

17

0

 

17

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

 
 

0

 
 

0

0

 

0

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

 
 

3

 
 

3

0

 

3

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

 
 

94

 
 

94

0

 

94

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

 
 

-44

 
 

-44

0

 

- 44

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

 
 

-8

 
 

-8

0

 

- 8

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

 
 

0

 
 

0

0

 

0

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

 
 

-8

 
 

-8

0

 

- 8

0

 

0

 
 
 
 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

 
 

-36

 
 

-36

0

 

- 36

202

 

39

163

5

37

37

36

48

D.4

Redditi da capitale

 
 

26

129

5

160

18

 

178

62

 

3

59

5

17

37

 
 

D.41

Interessi

 
 

12

33

5

50

6

 

56

120

 

36

84

 
 
 

36

48

D.42

Utili distribuiti dalle società

 
 

14

52

0

66

12

 

78

60

 

0

60

 
 
 

36

24

D.421

Dividendi

 
 

1

8

0

9

9

 

18

60

 

36

24

 
 
 

0

24

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

 
 

13

44

0

57

3

 

60

0

 
 

0

 
 
 

0

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

 
 
 

3

0

3

 
 

3

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

 
 
 

20

0

20

 
 

20

20

 
 

20

0

20

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

 
 
 

21

0

21

 
 

21

1 855

 
 

1 855

6

1 390

221

29

209

B.5g/B.5 * g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 633

 
 

1 633

3

1 348

191

19

72

B.5n/B.5 * n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola 8.6 — Conto II.2: Conto della distribuzione secondaria del reddito

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.5g/B.5 * g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

209

29

221

1 390

6

1 855

 
 

1 855

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.5n/B.5 * n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

72

19

191

1 348

3

1 633

 
 

1 633

213

 

1

212

 

178

 

10

24

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

 
 

213

 
 

213

 
 

213

204

 

1

203

 

176

 

7

20

D.51

Imposte sul reddito

 
 

204

 
 

204

 
 

204

9

 
 

9

 

2

 

3

4

D.59

Altre imposte correnti

 
 

9

 
 

9

 
 

9

322

 
 

322

 

322

 
 
 

D.61

Contributi sociali

14

39

268

 

1

322

 
 

322

303

 
 

303

 

303

 
 
 

D.611

Contributi sociali effettivi

2

38

263

 
 

303

 
 

303

174

 
 

174

 

174

 
 
 

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

1

18

155

 
 

174

 
 

174

160

 
 

160

 

160

 
 
 

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

1

15

144

 
 

160

 
 

160

14

 
 

14

 

14

 
 
 

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

 

3

11

 
 

14

 
 

14

97

 
 

97

 

97

 
 
 

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

1

20

76

 
 

97

 
 

97

85

 
 

85

 

85

 
 
 

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

1

15

69

 
 

85

 
 

85

12

 
 

12

 

12

 
 
 

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

 

5

7

 
 

12

 
 

12

32

 
 

32

 

32

 
 
 

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

 
 

32

 
 

32

 
 

32

22

 
 

22

 

22

 
 
 

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

 
 

22

 
 

22

 
 

22

10

 
 

10

 

10

 
 
 

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

 
 

10

 
 

10

 
 

10

19

 
 

19

 

19

 
 
 

D.612

Contributi sociali figurativi

12

1

5

 

1

19

 
 

19

332

 
 

332

1

 

289

29

13

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

 
 
 

332

 

332

 
 

332

232

 
 

232

 
 

232

 
 

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

 
 
 

232

 

232

 
 

232

29

 
 

29

 
 
 

28

1

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

 
 
 

29

 

29

 
 

29

19

 
 

19

1

 

5

1

12

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

 
 
 

19

 

19

 
 

19

52

 
 

52

 
 

52

 
 

D.624

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

 
 
 

52

 

52

 
 

52

278

 

9

269

2

71

139

46

11

D.7

Altri trasferimenti correnti

10

49

108

36

36

239

39

 

278

45

 

2

43

 

31

4

 

8

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

 

45

 
 
 

45

 
 

45

45

 
 

45

 
 
 

45

 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

6

 

1

35

 

42

3

 

45

96

 
 

96

 
 

96

 
 

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

 
 

96

 
 

96

 
 

96

32

 

1

31

 
 

31

 
 

D.74

Aiuti internazionali correnti

 
 

1

 
 

1

31

 

32

56

 

2

54

2

40

8

1

3

D.75

Trasferimenti correnti diversi

4

4

10

1

36

55

1

 

56

1 826

 
 

1 826

40

1 187

382

32

185

B.6g

Reddito disponibile lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 604

 
 

1 604

37

1 145

352

22

48

B.6n

Reddito disponibile netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola 8.7. — Conto II.3: Conto di redistribuzione del redditio in natura

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6g

Reddito disponibile lordo

185

32

382

1 187

40

1 826

 
 

1 826

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6n

Reddito disponibile netto

48

22

352

1 145

37

1 604

 
 

1 604

219

 
 

219

13

 

206

 
 

D.63

Trasferimenti sociali in natura

 
 
 

219

 

219

 
 

219

162

 
 

162

0

 

162

 
 

D.631

Prestazioni sociali in natura

 
 
 

162

 

162

 
 

162

78

 
 

78

 
 

78

 
 

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

 
 
 

78

 

78

 
 

78

65

 
 

65

 
 

65

 
 

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

 
 
 

65

 

65

 
 

65

19

 
 

19

0

 

19

 
 

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

 
 
 

19

 

19

 
 

19

57

 
 

57

13

 

44

 
 

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

 
 
 

57

 

57

 
 

57

1 826

 
 

1 826

27

1 406

176

32

185

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 604

 
 

1 604

24

1 364

146

22

48

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

8.33.

Il conto di redistribuzione del reddito in natura fornisce una immagine più ampia del reddito delle famiglie, includendo i flussi relativi all'utilizzo dei beni e dei servizi individuali che tali famiglie ricevono gratuitamente, ossia le prestazioni sociali in natura e i trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita (le due rubriche di flussi sono raggruppate nel concetto di trasferimenti sociali in natura). Ne risultano facilitate le comparazioni nel tempo allorché le condizioni sociali ed economiche variano o sono differenti; inoltre ciò permette di integrare l'analisi del ruolo delle amministrazioni pubbliche nella redistribuzione del reddito.

8.34.

Nel conto di redistribuzione del reddito in natura i trasferimenti sociali in natura sono registrati nella sezione delle risorse per quanto concerne le famiglie e nella sezione degli impieghi per quanto concerne le amministrazioni pubbliche e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

8.35.

La voce a saldo del conto di redistribuzione del reddito in natura è costituita dal reddito disponibile corretto.

8.36.

Per i settori istituzionali con consumi finali, il conto di utilizzazione del reddito illustra il modo in cui il reddito disponibile (o il reddito disponibile corretto) è ripartito tra la spesa per consumi finali (o i consumi finali effettivi) e il risparmio.

8.37.

Nel sistema dei conti, soltanto le amministrazioni pubbliche, le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e le famiglie presentano consumi finali. Inoltre, il conto di utilizzazione del reddito comprende, per le famiglie e per i fondi pensione, una posta di rettifica (Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione — D8) che si ricollega alle modalità di registrazione delle operazioni tra famiglie e fondi pensione ( 95 ).

8.38.

Il conto di utilizzazione del reddito disponibile include la nozione di spesa per consumi finali finanziata dai diversi settori in questione: famiglie, amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

8.39.

La voce a saldo del conto di utilizzazione del reddito disponibile è il risparmio.

8.40.

Il conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto comprende la nozione di consumi finali effettivi, corrispondente al valore dei beni e servizi effettivamente a disposizione delle famiglie per consumi finali anche nel caso in cui il loro acquisto sia finanziato dalle amministrazioni pubbliche o da organizzazioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Di conseguenza, i consumi finali effettivi delle amministrazioni pubbliche corrispondono soltanto ai consumi finali collettivi. Dato che la spesa per consumi finali da parte delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie è considerata totalmente individuale, i loro consumi finali effettivi sono pari a zero.

8.41.

A livello del totale dell'economia, le spese per consumi finali e i consumi finali effettivi coincidono: soltanto la distribuzione tra i settori istituzionali è differente. Lo stesso vale per il reddito disponibile e per il reddito disponibile corretto.

8.42.

Il risparmio costituisce la voce a saldo di entrambe le versioni del conto di utilizzazione del reddito. Il suo importo è identico per tutti i settori a prescindere dal fatto che esso sia ottenuto detraendo la spesa per consumi finali dal reddito disponibile o sottraendo i consumi finali effettivi dal reddito disponibile corretto.



Tavola 8.8 — Conto II.4.1: Conto di utilizzazione del reddito disponibile

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6g

Reddito disponibile lordo

185

32

382

1 187

40

1 826

 
 

1 826

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6n

Reddito disponibile netto

48

22

352

1 145

37

1 604

 
 

1 604

1371

 
 

1 371

13

996

362

 
 

P.3

Spesa per consumi finali

 
 
 
 
 
 
 

1 371

1371

1 215

 
 

1 215

13

996

206

 
 

P.31

Spesa per consumi individuali

 
 
 
 
 
 
 

1 215

1 215

156

 
 

156

 
 

156

 
 

P.32

Spesa per consumi collettivi

 
 
 
 
 
 
 

156

156

11

 

0

11

0

 

0

11

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 
 

11

 

11

0

 

11

455

 
 

455

27

202

20

21

185

B.8g

Risparmio lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

233

 
 

233

24

160

-10

11

48

B.8n

Risparmio netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 41

 

-41

 
 
 
 
 
 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

8.43.

Il risparmio è l'importo (positivo o negativo) derivante dalle operazioni correnti, che stabilisce la relazione con l'accumulazione. Se il risparmio è positivo, il reddito non speso è utilizzato per acquistare attività o estinguere passività. Se il risparmio è negativo, talune attività sono liquidate o alcune passività aumentano.

8.44.

I conti della accumulazione sono conti di flussi. Essi registrano le diverse cause delle variazioni delle attività e delle passività delle unità, nonché la variazione del loro patrimonio netto.

8.45.

Le variazioni delle attività sono registrate nella sezione sinistra dei conti (con segno positivo o negativo), le variazioni delle passività e del patrimonio netto nella sezione destra (con segno positivo o negativo).

8.46.

Il conto del capitale registra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie da parte di unità residenti e misura la variazione del patrimonio netto dovuta al risparmio (saldo contabile finale dei conti delle operazioni correnti) e ai trasferimenti in conto capitale.

8.47.

Il conto del capitale permette di determinare la misura in cui le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie sono state finanziate con il risparmio oppure da trasferimenti in conto capitale. Esso mette in evidenza un accreditamento, corrispondente all'importo di cui dispone una unità o un settore per finanziare, direttamente o indirettamente, altre unità o settori, oppure un indebitamento, corrispondente all'importo del prestito che una unità o un settore deve contrarre con altre unità o settori.

8.48.

Tale conto permette di determinare le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale, corrispondenti al risparmio netto più i trasferimenti in conto capitale da ricevere e meno i trasferimenti in conto capitale da effettuare.

8.49.

Tale conto registra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie allo scopo di passare dal concetto di variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale alle nozioni di accreditamento o indebitamento.

8.50.

Il conto finanziario registra, per tipo di strumento finanziario, le variazioni delle attività e delle passività finanziarie che compongono le voci accreditamento o indebitamento.

8.51.

La nomenclatura delle attività e delle passività utilizzata nel conto finanziario è identica a quella impiegata per i conti patrimoniali.

8.52.

Il conto delle altre variazioni delle attività e delle passività registra le variazioni delle attività e delle passività delle unità, tranne quelle relative al risparmio e ai trasferimenti volontari di ricchezza che sono registrate nel conto finanziario e nel conto del capitale. È suddiviso in due conti: il conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività (III.3.1) e il conto della rivalutazione delle attività e delle passività (III.3.2).



Tavola 8.9 — Conto II.4.2: Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto

Impieghi

Risorse

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

185

32

176

1 406

27

1 826

 
 

1 826

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

48

22

146

1 364

24

1 604

 
 

1 604

1 371

 
 

1 371

 

1 215

156

 
 

P.4

Consumi finali effettivi

 
 
 
 
 
 
 

1 371

1 371

1 215

 
 

1 215

 

1 215

 
 
 

P.41

Consumi effettivi individuali

 
 
 
 
 
 
 

1 215

1 215

156

 
 

156

 
 

156

 
 

P.42

Consumi effettivi collettivi

 
 
 
 
 
 
 

156

156

11

 

0

11

0

 

0

11

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 
 

11

 

11

0

 

11

455

 
 

455

27

202

20

21

185

B.8g

Risparmio lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

233

 
 

233

24

160

-10

11

48

B.8n

Risparmio netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 41

 

-41

 
 
 
 
 
 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola 8.10 — Conto III.1.1: Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8n

Risparmio netto

48

11

-10

160

24

233

 
 

233

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 

-41

 

- 41

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale, da ricevere

33

 

6

23

 

62

4

 

66

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

 
 

2

 
 

2

 
 

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

23

 
 
 
 

23

4

 

27

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

10

 

4

23

 

37

 
 

37

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale, da effettuare

-16

-7

-34

-5

-3

-65

-1

 

- 66

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

 
 
 

-2

 

-2

 
 

- 2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

 
 

-27

 
 

-27

 
 

- 27

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-16

-7

-7

-3

-3

-36

-1

 

- 37

192

 

-38

230

21

178

-38

4

65

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola 8.11 — Conto III.1.2: Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

4

-38

178

21

230

-38

 

192

376

 
 

376

19

61

37

9

250

P.51

Investimenti fissi lordi

 
 
 
 
 
 
 

376

376

303

 
 

303

14

49

23

8

209

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

 
 
 
 
 
 
 

303

303

305

 
 

305

13

50

24

7

211

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

 
 
 
 
 
 
 

305

305

11

 
 

11

1

4

1

1

4

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

 
 
 
 
 
 
 

11

11

- 13

 
 

-13

 

-5

-2

 

-6

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

 
 
 
 
 
 
 

-13

- 13

51

 
 

51

5

12

12

1

21

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

 
 
 
 
 
 
 

51

51

53

 
 

53

10

9

12

1

21

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

 
 
 
 
 
 
 

53

53

6

 
 

6

 

3

2

 

1

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

 
 
 
 
 
 
 

6

6

- 8

 
 

-8

-5

 

-2

 

-1

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

 
 
 
 
 
 
 

-8

- 8

22

 
 

22

 
 

2

 

20

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 
 
 
 

22

22

5

 
 

5

 
 

2

 

3

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 
 
 
 

5

5

17

 
 

17

 
 
 
 

17

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 
 
 
 

17

17

- 222

 
 

-222

-3

-42

-30

-10

-137

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

28

 
 

28

 

2

 
 

26

P.52

Variazione delle scorte

 
 
 
 
 
 
 

28

28

10

 
 

10

 

5

3

 

2

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 

10

10

 
 
 
 

1

4

2

 

-7

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

3

2

 

-6

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

 
 

-1

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-38

38

4

148

-50

5

-69

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento(-)

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola 8.12 — Conto III.2: Conto finanziario

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

-69

5

-50

148

4

38

-38

 

0

691

 

50

641

32

181

120

237

71

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

F

Incremento netto delle passività

140

232

170

33

28

603

88

 

691

 
 

1

-1

 
 
 

-1

 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

130

 

11

119

12

68

7

15

17

F.2

Biglietti, monete e depositi

 

130

2

 
 

132

-2

 

130

37

 

3

34

2

10

2

15

5

F.21

Biglietti e monete

 

35

 
 
 

35

2

 

37

64

 

2

62

7

41

4

 

10

F.22

Depositi trasferibili

 

63

2

 
 

65

-1

 

64

29

 

6

23

3

17

1

 

2

F.29

Altri depositi

 

32

 
 
 

32

-3

 

29

143

 

5

138

12

29

26

53

18

F.3

Titoli diversi dalle azioni

6

53

64

 
 

123

20

 

143

254

 

10

244

 

5

45

167

27

F.4

Prestiti

71

 

94

28

24

217

37

 

254

86

 

3

83

 

3

1

63

16

F.41

Prestiti a breve termine

16

 

32

11

17

76

10

 

86

168

 

7

161

 

2

44

104

11

F.42

Prestiti a lungo termine

55

 

62

17

7

141

27

 

168

46

 

2

44

 

3

36

3

2

F.5

Azioni e altre partecipazioni

26

13

 
 

4

43

3

 

46

36

 
 

36

 

36

 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

 

36

 
 
 

36

 
 

36

33

 
 

33

 

33

 
 
 

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

 

33

 
 
 

33

 
 

33

22

 
 

22

 

22

 
 
 

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

 

22

 
 
 

22

 
 

22

11

 
 

11

 

11

 
 
 

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 

11

 
 
 

11

 
 

11

3

 
 

3

 

3

 
 
 

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

 

3

 
 
 

3

 
 

3

82

 

21

61

8

40

6

 

7

F.7

Altri conti attivi e passivi

37

 

10

5

 

52

30

 

82

36

 

18

18

 

11

1

 

6

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

8

 

6

4

 

18

18

 

36

46

 

3

43

8

29

5

 

1

F.79

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

29

 

4

1

 

34

12

 

46

8.53.

I movimenti registrati nel conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività incidono sul patrimonio netto dei conti patrimoniali delle unità, dei settori e dei sottosettori in questione. Tali variazioni, denominate «variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività», costituiscono il saldo del conto.

8.54.

Il conto della rivalutazione delle attività e delle passività registra le variazioni di valore delle attività e delle passività conseguenti a una variazione dei loro prezzi.

Per una data attività o passività, tale variazione è misurata:

a) quale differenza tra il valore di tale attività o passività alla fine del periodo contabile e il suo valore all'inizio del periodo contabile o alla data in cui essa è stata per la prima volta registrata nel conto patrimoniale;

oppure

b) quale differenza fra il suo valore nel momento in cui esce dal conto patrimoniale e il suo valore all'inizio del periodo contabile o alla data in cui è stata per la prima volta registrata nel conto patrimoniale.

Tale differenza è denominata «guadagno (o perdita) nominale in conto capitale».

Un guadagno nominale in conto capitale corrisponde alla rivalutazione positiva di una attività o alla rivalutazione negativa di una passività (finanziaria).

Una perdita nominale in conto capitale corrisponde alla rivalutazione negativa di una attività o alla rivalutazione positiva di una passività (finanziaria).

8.55.

I flussi registrati nel conto della rivalutazione delle attività e delle passività modificano il patrimonio netto dei conti patrimoniali delle unità interessate. Tali variazioni, denominate «variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni o perdite nominali in conto capitale», costituiscono il saldo del conto. Esse sono registrate nella sezione delle variazioni delle passività e del patrimonio netto.

8.56.

Il conto della rivalutazione delle attività e delle passività è suddiviso in due sottoconti: il conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale (III.3.2.1) e il conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale (III.3.2.2).

8.57.

Il conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale registra le variazioni di valore delle attività e delle passività rispetto alle variazioni del livello generale dei prezzi. Tali variazioni corrispondono alla rivalutazione necessaria per mantenere il potere d'acquisto generale delle attività e delle passività. L'indice generale dei prezzi da utilizzare per tale calcolo è l'indice dei prezzi per gli impieghi finali nazionali, esclusa la variazione delle scorte.

8.58.

I guadagni e le perdite reali in conto capitale misurano lo scarto tra i guadagni e le perdite nominali in conto capitale e i guadagni e le perdite neutrali in conto capitale.

8.59.

Se, per una data attività, i guadagni nominali in conto capitale, al netto delle perdite nominali in conto capitale, risultano superiori ai guadagni neutrali in conto capitale, al netto delle perdite neutrali in conto capitale, l'unità che detiene tale attività consegue un guadagno reale in conto capitale. Tale guadagno rispecchia il fatto che il prezzo effettivo di tale attività è aumentato, in media, più rapidamente del livello generale dei prezzi. Viceversa, una diminuzione del prezzo relativo dell'attività produce una perdita reale in conto capitale per l'unità che la detiene.

Simmetricamente, un aumento del prezzo relativo di una passività produce una perdita reale in conto capitale su passività mentre una diminuzione del prezzo relativo di una passività produce un guadagno reale in conto capitale su passività.



Tavola 8.13 — Conto III.3.1: Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni, altri flussi e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

10

 
 

10

 
 
 

-2

12

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 7

 
 

-7

 
 

-3

-2

-2

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

 
 

3

 
 

3

 
 

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 9

 
 

-9

 
 

-4

 

-5

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

 

-1

K.8

Confische senza indennizzo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

 
 

1

 
 
 
 

1

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 2

 
 

-2

 
 

-3

-2

3

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-3

 

3

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 2

 
 

-2

 
 
 

-2

 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 2

 
 

-2

 
 
 

-2

 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

di cui:

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 4

 
 

-4

 
 

-3

 

-1

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 1

 
 

-1

 
 
 
 

-1

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 2

 
 

-2

 
 
 

-2

 

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 

17

 
 

17

 
 

3

 

14

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

24

 
 

24

 
 
 
 

24

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

 
 

4

 
 

4

 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 9

 
 

-9

 
 

-2

 

-7

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 8

 
 

-8

 
 

-2

 

-6

K.61

Esaurimento di beni naturali

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 1

 
 

-1

 
 
 
 

-1

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 2

 
 

-2

 
 

-2

 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

 

-4

K.8

Confische senza indennizzo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-1

 

1

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-1

 

1

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione della attività e delle passività

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

di cui:

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

17

 
 

17

 
 

3

 

14

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

5

 
 

5

 

2

1

 

2

AF

Attività e passività finanziarie

-3

2

-1

 
 

-2

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

-3

 

K.8

Confische senza indennizzo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

 
 

3

 

2

 

1

 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

-4

2

 
 
 

-2

 
 
 

2

 
 

2

 
 

-2

2

2

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

1

 

-1

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-2

 

2

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

1

 

-1

 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 
 
 

2

 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 
 
 

2

 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

di cui:

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

7

 
 

7

 
 
 

7

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

-3

 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 4

 
 

-4

 
 
 

-4

 

AF.4

Prestiti

-3

 

-1

 
 

-4

 
 
 
 
 
 
 
 
 

-2

 

2

AF.5

Azioni a altre partecipazioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 

2

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

 

2

 
 
 

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF.7

Altri conti attivi e passivi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

-4

2

2

 

17

 
 
 



Tavola 8.14 — Conto III.3.2: Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

Conti

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conti

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

III.3.2.Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.11

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

III.3.2.Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

280

 
 

280

8

80

44

4

144

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

126

 
 

126

5

35

20

2

63

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

111

 
 

111

5

28

18

2

58

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 

7

 
 

7

 

2

1

 

4

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

8

 
 

8

 

5

1

 

1

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 

154

 
 

154

3

45

23

2

81

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

152

 
 

152

3

45

23

1

80

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 
 
 
 

1

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

91

 

7

84

1

16

2

57

8

AF

Attività e passività finanziarie

18

51

7

 
 

76

3

 

78

12

 
 

12

 
 

1

11

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

44

 

4

40

1

6

 

30

3

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

34

7

 
 

42

2

 

44

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF.4

Prestiti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

34

 

3

31

1

10

 

16

5

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

16

17

 
 
 

34

 
 

34

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF.7

Altri conti attivi e passivi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

III.3.2.1.Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.11.1

Guadagni/perdite neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

III.3.2.1.Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale

198

 
 

198

6

56

32

3

101

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

121

 
 

121

5

34

20

2

60

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

111

 
 

111

5

28

18

2

58

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 

5

 
 

5

 

2

1

 

2

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

5

 
 

5

 

4

1

 

1

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 

78

 
 

78

2

22

12

1

41

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

76

 
 

76

2

22

12

1

40

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

 
 

1

 
 
 
 

1

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

147

 

11

136

3

36

8

70

18

AF

Attività e passività finanziarie

36

68

14

6

2

126

6

 

132

15

 
 

15

 
 

2

14

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

32

 

2

30

2

17

3

 

8

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1

26

2

 

1

29

2

 

32

28

 

3

25

1

4

 

19

2

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

21

4

 
 

26

2

 

28

29

 

1

28

 
 

2

24

1

AF.4

Prestiti

18

 

7

3

1

29

 
 

29

28

 

2

26

 

8

 

13

4

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

14

14

 
 
 

28

 
 

28

8

 

1

7

 

6

 

1

1

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

 

7

 
 
 

7

1

 

8

7

 

3

5

 

1

 
 

3

AF.7

Altri conti attivi e passivi

3

 
 

2

1

6

1

 

7

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

82

5

26

87

8

208

6

 

214

III.3.2.2.Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.11.2

Guadagni/perdite reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

III.3.2.2.Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale

81

 
 

81

2

24

12

1

43

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

5

 
 

5

 

1

 
 

3

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

 
 

3

 
 
 
 

3

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 

1

 
 
 

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 

77

 
 

77

2

22

12

1

40

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

76

 
 

76

2

22

12

1

40

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

 
 

1

 
 
 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 57

 

-5

-52

-2

-20

-6

-13

-10

AF

Attività e passività finanziarie

-18

-17

-7

-6

-2

-50

-3

 

- 54

- 3

 
 

-3

 
 
 

-3

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 32

 

-2

-30

-2

-17

-3

 

-8

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-1

-26

-2

 

-1

-29

-2

 

- 32

17

 

1

15

 

2

 

11

1

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

13

3

 
 

16

1

 

17

- 29

 

-1

-28

 
 

-2

-24

-1

AF.4

Prestiti

-18

 

-7

-3

-1

-29

 
 

- 29

6

 
 

5

 

2

 

3

1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

3

 
 
 

6

 
 

6

- 8

 

-1

-7

 

-6

 

-1

-1

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

 

-7

 
 
 

-7

-1

 

- 8

- 7

 

-3

-5

 

-1

 

-3

 

AF.7

Altri conti attivi e passivi

-3

 
 

-2

-1

-6

-1

 

- 7

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

51

5

12

9

2

80

-1

 

78

8.60.

Lo scopo dei conti patrimoniali è quello di fotografare le attività, le passività e il patrimonio netto delle unità all'inizio e alla fine del periodo contabile, illustrando le variazioni tra i conti patrimoniali. I conti sono i seguenti:

a) conto patrimoniale di apertura (IV.1);

b) conto delle variazioni patrimoniali (IV.2);

c) conto patrimoniale di chiusura (IV.3).

8.61.

Il conto patrimoniale di apertura registra il valore delle attività e delle passività detenute dalle unità all'inizio del periodo contabile.

Tali elementi sono descritti con l'ausilio della nomenclatura delle attività e delle passività.

La loro valutazione è effettuata ai prezzi correnti all'inizio del periodo contabile.

Il saldo tra attività e passività — ossia il saldo del conto — è il patrimonio netto all'inizio del periodo contabile.

8.62.

Il conto delle variazioni patrimoniali registra le variazioni di valore delle attività e delle passività nel corso del periodo contabile ed aggrega gli importi registrati nei diversi conti della accumulazione, ossia le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale, le variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività e le variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale.

8.63.

Il conto patrimoniale di chiusura registra il valore delle attività e delle passività detenute dalle unità alla fine del periodo contabile. Tali elementi sono descritti impiegando la stessa nomenclatura utilizzata nel conto patrimoniale di apertura e sono valutati ai prezzi correnti alla fine del periodo.

Il saldo tra attività e passività costituisce il patrimonio netto alla fine del periodo contabile.

8.64.

Il valore di una attività e di una passività nel conto patrimoniale di chiusura equivale alla somma del suo valore nel conto patrimoniale di apertura e dell'importo registrato per tale elemento nel conto delle variazioni patrimoniali.

8.65.

I conti del resto del mondo registrano le operazioni tra unità residenti e non residenti. Il resto del mondo non rappresenta un settore istituzionale a sé stante ma nell'ambito del sistema dei conti assolve una funzione simile a quella di un settore.

8.66.

La sequenza dei conti del resto del mondo rispecchia quella generale dei conti dei settori istituzionali:

a) conti delle operazioni correnti;

b) conti della accumulazione;

c) conti patrimoniali.

8.67.

Tali conti sono elaborati secondo la visuale del resto del mondo. Pertanto, quella che per il resto del mondo è una risorsa per il totale dell'economia costituisce un impiego e viceversa. Analogamente, una attività finanziaria detenuta dal resto del mondo rappresenta una passività per il totale dell'economia e viceversa (fatta eccezione per l'oro monetario e i diritti speciali di prelievo).



Tavola 8.15 — Conto IV: Conti patrimoniali

Attività

Passività e patrimonio netto

Conti

Totale

Corrispondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni, altri flussi, stock e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Corrispondenti registrazioni nei

Totale

Conti

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

IV.1.Conto patrimoniale di apertura

9 922

 
 

9 922

324

2 822

1 591

144

5 041

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

6 047

 
 

6 047

243

1 698

1 001

104

3 001

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

5 544

 
 

5 544

231

1 423

913

99

2 878

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

231

 
 

231

2

97

47

 

85

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

272

 
 

272

10

178

41

5

38

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 875

 
 

3 875

81

1 124

590

40

2 040

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 809

 
 

3 809

81

1 124

578

37

1 989

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

66

 
 

66

 
 

12

3

51

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

7 365

 

573

6 792

172

1 819

396

3 508

897

AF

Attività e passività finanziarie

1 817

3 384

687

289

121

6 298

297

 

6 595

IV.1.Conto patrimoniale di apertura

770

 
 

770

 
 

80

690

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 587

 

105

1 482

110

840

150

 

382

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

1 281

102

10

38

1 471

116

 

1 587

1 388

 

125

1 263

25

198

 

950

90

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

44

1 053

212

2

 

1 311

77

 

1 388

1 454

 

70

1 384

8

24

115

1 187

50

AF.4

Prestiti

897

 

328

169

43

1 437

17

 

1 454

1 409

 

113

1 296

22

411

12

651

200

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

687

715

4

 
 

1 406

3

 

1 409

396

 

26

370

4

291

20

30

25

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

12

335

19

 

5

371

25

 

396

361

 

134

227

3

55

19

 

150

AF.7

Altri conti attivi e passivi

137

 

22

108

35

302

59

 

361

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 121

268

1 300

4 352

375

10 416

276

 

10 692

IV.2.Conto delle variazioni patrimoniali

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Totale delle variazioni delle attività/passività:

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

482

 
 

482

25

110

56

1

290

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

289

 
 

289

21

61

25

-1

182

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

239

 
 

239

21

47

20

1

150

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

34

 
 

34

 

4

1

 

29

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

16

 
 

16

 

10

4

-2

3

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

193

 
 

193

4

49

30

2

108

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

191

 
 

191

4

48

30

1

108

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 

1

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

787

 

57

730

33

199

123

294

81

AF

Attività e passività finanziarie

155

285

176

33

28

677

91

 

767

IV.2.Conto delle variazioni patrimoniali

19

 

1

18

 
 

1

17

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

130

 

11

119

12

68

7

15

17

AF.2

Biglietti, monete e depositi

 

130

2

 
 

132

-2

 

130

187

 

9

178

13

35

29

80

21

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

7

87

71

 
 

165

22

 

187

250

 

10

240

 

5

45

163

27

AF.4

Prestiti

68

 

93

28

24

213

37

 

250

80

 

5

75

1

13

34

19

9

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

42

30

 
 

4

77

3

 

80

38

 
 

38

 

38

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

 

38

 
 
 

38

 
 

38

82

 

21

61

8

40

6

 

7

AF.7

Altri conti attivi e passivi

37

 

10

5

 

52

30

 

82

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

216

10

2

276

31

535

-34

 

501

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute ai risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

4

-38

178

21

230

-38

 

192

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

-4

2

2

 

17

 
 

17

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

82

5

26

87

8

208

6

 

214

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

51

5

12

9

2

80

-1

 

78

IV.3.Conto patrimoniale di chiusura

10 404

 
 

10 404

349

2 932

1 647

145

5 331

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

6 336

 
 

6 336

264

1 759

1 026

103

3 183

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

5 783

 
 

5 783

252

1 470

933

100

3 028

AN.11

Capitale fisso

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

265

 
 

265

2

101

48

 

114

AN.12

Scorte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

288

 
 

288

10

188

45

3

41

AN.13

Oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

4 068

 
 

4 068

85

1 173

620

42

2 148

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

4 000

 
 

4 000

85

1 172

608

38

2 097

AN.21

Beni materiali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

68

 
 

68

 

1

12

3

51

AN.22

Beni immateriali non prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

8 152

 

630

7 522

205

2 018

519

3 802

978

AF

Attività e passività finanziarie

1 972

3 669

863

322

149

6 975

388

 

7 362

 

788

 
 

788

 
 

81

707

 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

IV.3.Conto patrimoniale di chiusura

1 717

 

116

1 601

122

908

157

15

399

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

1 411

104

10

38

1 603

114

 

1 717

1 575

 

134

1 441

38

233

29

1 030

111

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

51

1 140

283

2

 

1 476

99

 

1 575

1 704

 

80

1 624

8

29

160

1 350

77

AF.4

Prestiti

965

 

421

197

67

1 650

54

 

1 704

1 489

 

118

1 371

23

424

46

670

209

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

729

745

4

 

4

1 483

6

 

1 489

434

 

26

408

4

329

20

30

25

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

12

373

19

 

5

409

25

 

434

443

 

155

288

11

95

25

 

157

AF.7

Altri conti attivi e passivi

174

 

32

113

35

354

89

 

443

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 337

278

1 302

4 628

406

10 951

242

 

11193

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi (V.I)

8.68.

In tal conto, le importazioni di beni e servizi sono registrate nella sezione delle risorse e le esportazioni di beni e servizi nella sezione degli impieghi. La voce a saldo del conto, di importo pari al saldo tra risorse e impieghi, è denominata «saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo». Se il saldo è positivo si ha eccedenza per il resto del mondo e disavanzo per il totale dell'economia; il contrario se il saldo è negativo.

8.69.

Per coerenza con le misurazioni della produzione delle unità residenti, le importazioni sono valutate a un equivalente del prezzo base, ossia al netto delle imposte sulle importazioni ma al lordo dei contributi alle importazioni.

Le importazioni di beni registrate nel conto del resto del mondo dei beni e dei servizi sono valutate a prezzi fob, ossia alla frontiera del paese esportatore. A prezzi fob sono valutate anche le esportazioni di beni.

Se i servizi di trasporto e assicurazione inclusi nel prezzo fob di impostazione di beni (ossia tra la fabbrica e la frontiera del paese esportatore) sono prestati da unità residenti, essi devono essere inclusi dall'economia che importa i beni nel valore delle esportazioni di servizi. Per contro, allorché i servizi di trasporto e di assicurazione inclusi nel prezzo fob di esportazione di beni sono prestati da unità non residenti, essi devono essere inclusi dall'economia che esporta i beni nel valore delle importazioni di servizi.

Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti (V.II)

8.70.

Lo scopo del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti è quello di determinare il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo, il quale, nel sistema dei conti, corrisponde al risparmio dei settori istituzionali. Tale conto compendia tutti i conti che per un settore istituzionale vanno dal conto della attribuzione dei redditi primari al conto di utilizzazione del reddito.

8.71.

Il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti presenta, nella sezione delle risorse, il saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo. Esso registra anche, nella sezione delle risorse e nella sezione degli impieghi, tutte le operazioni di distribuzione e di redistribuzione che possono riguardare il resto del mondo, fatta eccezione per i trasferimenti in conto capitale.

Conto del capitale (V.III.1)

8.72.

Il conto del capitale del resto del mondo registra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie non prodotte da parte di unità non residenti e misura le variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale.

8.73.

La voce a saldo del conto del capitale è costituita dall'accreditamento o dall'indebitamento del resto del mondo. Essa corrisponde, ma con segno opposto, alla somma degli accreditamenti, o degli indebitamenti, dei settori istituzionali residenti.

Conto finanziario (V.III.2)

8.74.

La struttura del conto finanziario del resto del mondo è identica a quella del conto finanziario dei settori istituzionali.

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività (V.III.3)

8.75.

Come per i settori istituzionali, anche per il resto del mondo sono determinate variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività e dovute a guadagni e perdite nominali in conto capitale, con questi ultimi ripartiti in guadagni e perdite reali in conto capitale e guadagni e perdite neutrali in conto capitale.

8.76.

La mancanza di attività prodotte nei conti della accumulazione e nei conti patrimoniali del resto del mondo discende dalla convenzione di creare una unità istituzionale fittizia, supponendo che il resto del mondo acquisisca una attività finanziaria. Il contrario vale per le attività detenute in altre economie da unità residenti.

8.77.

I conti patrimoniali del resto del mondo comprendono attività e passività finanziarie. Essi registrano, nella sezione delle attività, il totale delle acquisizioni, al netto delle cessioni, tra unità non residenti e residenti di oro monetario e di diritti speciali di prelievo.

V.I:   Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi



Impieghi

Risorse

P.6

Esportazioni di beni e servizi

536

P.7

Importazioni di beni e servizi

497

P.61

Esportazioni di beni

462

P.71

Importazioni di beni

392

P.62

Esportazioni di servizi

74

P.72

Importazioni di servizi

105

 
 
 
 
 
 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

-39

 
 
 

V.II:   Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

6

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

-39

D.11

Retribuzioni lorde

6

 
 
 
 
 
 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

2

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

0

D.11

Retribuzioni lorde

2

D.21

Imposte sui prodotti

0

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

0

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

0

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

0

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

D.2121

Dazi sulle importazioni

0

 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

0

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

0

 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

0

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

0

 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

0

D.3

Contributi

0

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

0

D.31

Contributi ai prodotti

0

 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

0

 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

D.319

Altri contributi ai prodotti

0

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

0

D.3

Contributi

0

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

0

D.4

Redditi da capitale

66

D.311

Contributi alle importazioni

0

D.41

Interessi

16

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

36

D.319

Altri contributi ai prodotti

0

D.421

Dividendi

0

D.39

Altri contributi alla produzione

0

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

36

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

14

D.4

Redditi da capitale

39

 
 
 

D.41

Interessi

22

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

1

D.42

Utili distribuiti dalle società

17

D.51

Imposte sul reddito

1

D.421

Dividendi

14

D.59

Altre imposte correnti

0

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

3

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.61

Contributi sociali

0

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

D.611

Contributi sociali effettivi

0

 
 
 

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

0

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

0

D.51

Imposte sul reddito

0

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

0

D.59

Altre imposte correnti

0

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

0

 
 
 

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.61

Contributi sociali

0

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.611

Contributi sociali e effettivi

0

D.612

Contributi sociali figurativi

0

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 
 
 

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

0

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

0

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

0

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

0

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

0

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

9

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

2

D.612

Contributi sociali figurativi

0

D.74

Aiuti internazionali correnti

1

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

0

D.75

Trasferimenti correnti diversi

2

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

0

 
 
 

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

D.624

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.7

Altri trasferimenti correnti

39

 
 
 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

3

 
 
 

D.74

Aiuti internazionali correnti

31

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

-41

 
 
 

V.III:   Conti delle accumulazioni

V.III.1.   Conto del capitale

V.III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Impieghi

Risorse

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

-38

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

-41

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

4

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

0

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

4

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-1

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

0

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-1

V.III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

0

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

-38

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

0

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

0

 
 
 

B.9

Accreditamento(+)/indebitamento(-)

-38

 
 
 

V.III.2:   Conto finanziario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

50

F

Incremento netto delle passività

88

 
 
 
 
 
 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e depositi

11

F.2

Biglietti, monete e depositi

-2

F.21

Biglietti e monete

3

F.21

Biglietti e monete

2

F.22

Depositi trasferibili

2

F.22

Depositi trasferibili

-1

F.29

Altri depositi

6

F.29

Altri depositi

-3

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

5

F.3

Titoli diversi dalle azioni

20

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

10

F.4

Prestiti

37

F.41

Prestiti a breve termine

3

F.41

Prestiti a breve termine

10

F.42

Prestiti a lungo termine

7

F.42

Prestiti a lungo termine

27

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

F.5

Azioni e altre partecipazioni

2

F.5

Azioni e altre partecipazioni

3

 
 
 
 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

0

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

0

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

0

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

0

 
 
 
 
 
 

F.7

Altri conti passivi

30

F.7

Altri conti attivi

21

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

18

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

18

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

12

F.79

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

3

 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento(-)

-38

V.III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

V.III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

0

AN.2

Attività non prodotte

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse della monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF

Attività finanziarie

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

AF.4

Prestiti

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

AF.7

Altri conti passivi

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

V.III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN.2

Attività non prodotte

0

AF

Passività

3

AN.21

Beni materiali non prodotti

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

2

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

AF

Attività finanziarie

7

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AF.7

Altri conti passivi

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

4

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3.

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

4

V.III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN.2

Attività non prodotte

0

AF

Passività

6

AN.21

Beni materiali non prodotti

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

2

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

AF

Attività finanziarie

11

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

1

AF.2

Biglietti, monete e despositi

2

AF.7

Altri conti passivi

1

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

3

 
 
 

AF.4

Prestiti

1

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

2

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

1

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

3

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

6

V.III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (+) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN.2

Attività non prodotte

0

AF

Passività

-3

AN.21

Beni materiali non prodotti

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-2

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

AF

Attività finanziarie

-5

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-2

AF.7

Altri conti passivi

-1

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

 
 
 

AF.4

Prestiti

-1

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-1

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

-3

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

-1

V.IV:   Conto delle attività e delle passività del resto del mondo

V.IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

297

AN.2

Attività non prodotte

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

116

AN.21

Beni materiali non prodotti

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

77

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

AF.4

Prestiti

17

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

AF

Attività finanziarie

573

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

25

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.7

Altri conti passivi

59

AF.2

Biglietti, monete e depositi

105

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

125

 
 
 

AF.4

Prestiti

70

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

113

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

26

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

134

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

276

V.IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

91

AN.2

Attività non prodotte

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-2

AN.21

Beni materiali non prodotti

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

22

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

AF.4

Prestiti

37

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

AF

Attività finanziarie

57

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

AF.7

Altri conti passivi

30

AF.2

Biglietti, monete e depositi

11

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

9

 
 
 

AF.4

Prestiti

10

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

5

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

21

 
 
 
 
 
 

B.10

Totale delle variazioni del patrimonio netto di cui:

-34

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

-38

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

4

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

6

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

-1

V.IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

388

AN.2

Attività non prodotte

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

114

AN.21

Beni materiali non prodotti

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

99

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

AF.4

Prestiti

54

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

6

AF

Attività finanziarie

630

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

25

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

AF.7

Altri conti passivi

89

AF.2

Biglietti, monete e depositi

116

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

134

 
 
 

AF.4

Prestiti

80

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

118

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

26

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

155

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

242

8.78.

Lo scopo del conto di equilibrio dei beni e servizi è quello di illustrare, per gruppo di prodotti e per il totale dell'economia, l'utilizzazione dei prodotti disponibili.

8.79.

Esso presenta pertanto, per gruppo di prodotti e per il totale dell'economia, le risorse (produzione e importazioni) e gli impieghi di beni e servizi (consumi intermedi, consumi finali, investimenti fissi lordi, variazione delle scorte, acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore, esportazioni).

8.80.

Poiché la produzione è valutata ai prezzi base e gli impieghi ai prezzi di acquisto, è necessario includere nella sezione delle risorse le imposte al netto dei contributi ai prodotti.

8.81.

Gli impieghi sono registrati nella sezione destra del conto di equilibrio dei beni e servizi e le risorse nella sezione sinistra, ossia in ordine inverso rispetto ai conti delle operazioni correnti per i settori istituzionali, dato che i flussi di prodotti constituiscono la contropartita dei flussi monetari.

8.82.

Il conto di equilibrio dei beni e servizi è equilibrato per definizione e non presenta pertanto alcuna voce a saldo.



Tavola 8.17 — Conto 0: Conto di equilibrio dei beni e servizi

Risorse

Impieghi

P.1

Produzione

3 595

P.2

Consumi intermedi

1 904

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

3 048

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

171

P.3/P.4

Spesa per consumi finali/Consumi finali effettivi

1 371

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

376

P.31/P.41

Spesa per consumi individuali/Consumi effettivi individuali

1 215

D.21

Imposte sui prodotti

141

P.32/P.42

Spesa per consumi collettivi/Consumi effettivi collettivi

156

D.31

Contributi ai prodotti

-8

 
 
 
 
 
 

P.51

Investimenti fissi lordi

376

P.7

Importazioni di beni e servizi

497

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

303

P.71

Importazioni di beni

392

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

305

P.72

Importazioni di servizi

105

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

11

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

-13

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

51

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

53

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

6

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

-8

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

22

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

5

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

17

 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

28

 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

10

 
 
 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

536

 
 
 

P.61

Esportazioni di beni

462

 
 
 

P.62

Esportazioni di servizi

74

8.83.

I conti economici integrati forniscono una visione sintetica dei conti di una economia: conti delle operazioni correnti, conti della accumulazione e conti patrimoniali.

Essi riuniscono in una unica tavola i conti di tutti i settori istituzionali, del totale dell'economia e del resto del mondo e bilanciano tutti i flussi e tutte le attività e passività. Essi consentono altresì di rilevare immediatamente gli aggregati.

8.84.

Nella tavola dei conti economici integrati, gli impieghi, le attività e le variazioni delle attività sono registrate nella sezione sinistra mentre le risorse, le passività e le variazioni delle passività e del patrimonio netto sono registrate nella sezione destra.

8.85.

Per non appesantire la tavola pur fotografando l'intero processo economico, i livelli di aggregazione utilizzati sono i più elevati compatibilmente con la necessità di consentire la comprensione della struttura del sistema.

8.86.

Le colonne della tavola rappresentano i settori istituzionali: società non finanziarie, società finanziarie, amministrazioni pubbliche, istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e famiglie. Sono previste anche una colonna per il totale dell'economia, una colonna per il resto del mondo e una colonna che assicura l'equilibrio tra gli impieghi e le risorse dei beni e servizi.

8.87.

Le righe della tavola rappresentano le diverse categorie di operazioni, attività e passività, saldi contabili e taluni aggregati.

CONTI DELLE OPERAZIONI CORRENTI



Impieghi

Risorse

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

Resto del mondo

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Codice

Operazioni e altri flussi, stock e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

I.Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

497

497

 
 
 
 
 
 
 

P.7

Importazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 

497

 

497

I.Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

536

 

536

 
 
 
 
 
 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 

536

536

3 595

3 595

 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

1 753

102

434

1 269

37

3 595

 
 

3 595

1 904

 
 

1 904

6

694

246

29

881

P.2

Consumi intermedi

 
 
 
 
 
 
 

1 904

1904

133

133

 
 
 
 
 
 
 

D.21-D.31

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

 
 
 
 
 

133

 
 

133

1 824

 
 

1 824

31

575

188

73

872

B.1g/B.1 *g

Valore aggiunto lordo/Prodotto interno lordo

872

73

188

575

31

1 824

 
 

1 824

II.1.1.Conto della generazione dei redditi primari

222

 
 

222

3

42

30

10

137

K.1

Ammortamenti (Consumo di capitale fisso)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 602

 
 

1 602

28

533

158

63

735

B.1n/B.1 * n

Valore aggiunto netto/Prodotto interno netto

735

63

158

533

28

1 602

 
 

1 602

- 39

 

-39

 
 
 
 
 
 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 

-39

 

- 39

II.1.1.Conto della generazione dei redditi primari

768

 

6

762

23

39

140

15

545

D.1

Redditi da lavoro dipendente

 
 
 

766

 

766

2

 

768

II.1.2.Conto della attribuzione dei redditi primari

191

 

0

191

0

2

2

3

51

D.2-D.3

Imposte al netto dei contributi alla produzione e alle importazioni

 
 

191

0

 

191

0

 

191

133

 

0

133

 
 
 
 
 

D.21-D.31

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

 
 

133

 
 

133

0

 

133

58

 

0

58

0

2

2

3

51

D.29-D.39

Altre imposte al netto dei contributi alla produzione

 
 

58

 
 

58

0

 

58

429

 
 

429

8

92

46

55

276

B.2g

Risultato lordo di gestione

276

55

46

92

8

429

 
 

429

442

 
 

442

 

442

 
 
 

B.3g

Reddito misto lordo

 
 
 

442

 

442

 
 

442

217

 
 

217

5

60

16

45

139

B.2n

Risultato netto di gestione

139

45

16

60

5

217

 
 

217

432

 
 

432

 

432

 
 
 

B.3n

Reddito misto netto

 
 
 

432

 

432

 
 

432

II.1.2.Conto della attribuzione dei redditi primari

446

 

66

380

7

44

46

138

145

D.4

Redditi da capitale

78

160

30

134

5

407

39

 

446

1 855

 
 

1 855

6

1 390

221

29

209

B.5g

Saldo dei redditi primari, lordo/Reddito nazionale lordo

209

29

221

1 390

6

1 855

 
 

1 855

II.2.Conto della distribuzione secondaria del reddito

1633

 
 

1 633

3

1 348

191

19

72

B.5n/B.5 * n

Saldo dei redditi primari, netto/Reddito nazionale netto

72

19

191

1 348

3

1 633

 
 

1 633

II.2.Conto della distribuzione secondaria del reddito

213

 

1

212

0

178

0

10

24

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

 
 

213

 
 

213

0

 

213

322

 

0

322

 

322

 
 
 

D.61

Contributi sociali

14

39

268

0

1

322

0

 

322

332

 

0

332

1

0

289

29

13

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

 
 
 

332

 

332

0

 

332

278

 

9

269

2

71

139

46

11

D.7

Altri trasferimenti correnti

10

49

108

36

36

239

39

 

278

1 826

 
 

1 826

40

1 187

382

32

185

B.6g

Reddito disponibile lordo

185

32

382

1 187

40

1 826

 
 

1 826

II.3.Conto di redistribuzione del reddito in natura

1 604

 
 

1 604

37

1 145

352

22

48

B.6n

Reddito disponibile netto

48

22

352

1 145

37

1 604

 
 

1 604

II.3.Conto di redistribuzione del reddito in natura

219

 
 

219

13

 

206

 
 

D.63

Trasferimenti sociali in natura

 
 
 

219

 

219

 
 

219

1 826

 
 

1 826

27

1 406

176

32

185

B.7g

Reddito disponibile corretto lordo

185

32

176

1 406

27

1 826

 
 

1 826

II.4.Conto di utilizzazione del reddito

1 604

 
 

1 604

24

1 364

146

22

48

B.7n

Reddito disponibile corretto netto

48

22

146

1 364

24

1 604

 
 

1 604

II.4.Conto di utilizzazione del reddito

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6g

Reddito disponibile lordo

185

32

382

1 187

40

1 826

 
 

1 826

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6n

Reddito disponibile netto

48

22

352

1 145

37

1 604

 
 

1 604

1 371

 
 

1 371

 

1 215

156

 
 

P.4

Consumi finali effettivi

 
 
 
 
 
 
 

1 371

1 371

1 371

 
 

1 371

13

996

362

 
 

P.3

Spesa per consumi finali

 
 
 
 
 
 
 

1 371

1 371

11

 

0

11

0

 

0

11

0

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 
 

11

 

11

0

 

11

455

 
 

455

27

202

20

21

185

B.8g

Risparmio lordo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

233

 
 

233

24

160

-10

11

48

B.8n

Risparmio netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 41

 

-41

 
 
 
 
 
 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

CONTI DELLA ACCUMULAZIONE



Variazioni delle attività

Variazioni delle passibità e del patrimonio netto

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

Resto del mondo

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Codice

Operazioni e altri flussi, stock e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

III.1.1.Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8n

Risparmio netto

48

11

-10

160

24

233

 
 

233

III.1.1.Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 

-41

 

- 41

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da ricevere

33

0

6

23

0

62

4

 

66

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare (-)

-16

-7

-34

-5

-3

-65

-1

 

- 66

192

 

-38

230

21

178

-38

4

65

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

4

-38

178

21

230

-38

 

192

III.1.2.Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

III.1.2.Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

376

 
 

376

19

61

37

9

250

P.51

Investimenti fissi lordi

 
 
 
 
 
 
 

376

376

- 222

 
 

-222

-3

-42

-30

-10

-137

K.1

Ammortamenti (Consumo di capitale fisso) (-)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

28

 
 

28

0

2

0

0

26

P.52

Variazione delle scorte

 
 
 
 
 
 
 

28

28

10

 
 

10

0

5

3

0

2

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 
 
 
 
 
 
 

10

10

0

 

0

0

1

4

2

0

-7

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

0

 

-38

38

4

148

-50

5

-69

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

-69

5

-50

148

4

38

-38

 

0

III.2.Conto finanziario

III.2.Conto finanziario

691

 

50

641

32

181

120

237

71

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

F

Incremento netto delle passività

140

232

170

33

28

603

88

 

691

0

 

1

-1

 
 

0

-1

 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

130

 

11

119

12

68

7

15

17

F.2

Biglietti, monete e depositi

0

130

2

0

0

132

-2

 

130

143

 

5

138

12

29

26

53

18

F.3

Titoli diversi dalle azioni

6

53

64

0

0

123

20

 

143

254

 

10

244

0

5

45

167

27

F.4

Prestiti

71

0

94

28

24

217

37

 

254

46

 

2

44

0

3

36

3

2

F.5

Azioni e altre partecipazioni

26

13

0

 

4

43

3

 

46

36

 

0

36

0

36

0

0

0

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

36

0

 

0

36

0

 

36

82

 

21

61

8

40

6

0

7

F.7

Altri conti attivi e passivi

37

0

10

5

0

52

30

 

82

III.3.1.Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

15

 
 

15

0

2

1

-2

14

K.3-10 e K.12

Totale delle altre variazioni di volume

-3

2

-1

0

0

-2

0

 

- 2

III.3.1.Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività

24

 
 

24

0

0

0

0

24

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

 
 

3

0

0

3

0

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

 
 

4

0

0

4

0

0

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 9

 
 

-9

0

0

-2

0

-7

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 11

 

0

-11

0

0

-6

0

-5

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

0

0

0

0

0

0

 

0

0

 

0

0

0

0

8

-3

-5

K.8

Confische senza indennizzo

0

0

0

0

0

0

0

 

0

1

 
 

1

0

0

0

0

1

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

 

0

3

0

2

0

1

0

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

-4

2

0

0

0

-2

0

 

- 2

0

 

0

0

0

0

-6

0

6

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

1

0

-1

0

0

0

0

 

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

di cui:

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

10

 

0

10

0

0

0

-2

12

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 7

 
 

-7

0

0

-3

-2

-2

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

17

 

0

17

0

0

3

0

14

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

5

 

0

5

0

2

1

0

2

AF

Attività e passività finanziane

-3

2

-1

0

0

-2

0

 

- 2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

-4

2

2

0

17

0

 

17

III.3.2.Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.11

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

III.3.2.Conto della rivalutazione delle attività e delle passività

280

 

0

280

8

80

44

4

144

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

126

 
 

126

5

35

20

2

63

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

154

 

0

154

3

45

23

2

81

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

91

 

7

84

1

16

2

57

8

AF

Attività e passività finanziarie

18

51

7

0

0

76

3

 

78

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

CONTI PATRIMONIALI



Attività

Passività

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

Resto del mondo

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Codice

Operazioni e altri flussi, stock e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

IV.1.Conto patrimoniale di apertura

9922

 

0

9 922

324

2 822

1 591

144

5 041

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

IV.1.Conto patrimoniale di apertura

6047

 
 

6 047

243

1 698

1 001

104

3 001

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3875

 

0

3 875

81

1 124

590

40

2 040

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

7365

 

573

6 792

172

1 819

396

3 508

897

AF

Attività e passività finanziarie

1 817

3 384

687

289

121

6 298

297

 

6595

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 121

268

1 300

4 352

375

10 416

276

 

10692

IV.2.Conto delle variazioni patrimoniali

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Totale delle variazioni delle attività

 
 
 
 
 
 
 
 
 

IV.2.Conto delle variazioni patrimoniali

482

 

0

82

25

110

56

1

290

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

289

 
 

289

21

61

25

-1

182

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

193

 

0

193

4

49

30

2

108

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

787

 

57

730

33

199

123

294

81

AF

Attività e passività finanziarie

155

285

176

33

28

677

91

 

767

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto

216

10

2

276

31

535

-34

 

501

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

4

-38

178

21

230

-38

 

192

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

-4

2

2

0

17

0

 

17

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

10

38

96

10

288

4

 

292

IV.3.Conto patrimoniale di chiusura

10404

 

0

10 404

349

2 932

1 647

145

5 331

AN

Attività non finanziarie

 
 
 
 
 
 
 
 
 

IV.3.Conto patrimoniale di chiusura

6336

 
 

6 336

264

1 759

1 026

103

3 183

AN.1

Attività prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

4068

 

0

4 068

85

1 173

620

42

2 148

AN.2

Attività non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 
 

8152

 

630

7 522

205

2 018

519

3 802

978

AF

Attività e passività finanziarie

1 972

3 669

863

322

149

6 975

388

 

7362

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 337

278

1 302

4 628

406

10 951

242

 

11193

8.88.

Gli aggregati sono indicatori sintetici del risultato dell'attività del totale dell'economia e costituiscono delle grandezze di riferimento fondamentali per l'analisi macroeconomica e per le comparazioni nel tempo e nello spazio.

8.89.

Il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato rappresenta il risultato finale dell'attività di produzione delle unità produttrici residenti.

Può essere definito in tre modi:

a) Il PIL è dato dalla somma del valore aggiunto lordo dei diversi settori istituzionali o delle diverse branche di attività economica, più le imposte e meno i contributi ai prodotti (che non sono attribuiti a settori o a branche di attività economica). Esso rappresenta anche la voce a saldo del conto della produzione del totale dell'economia.

b) Il PIL è pari alla somma degli impieghi finali di beni e servizi (consumi finali effettivi e investimenti lordi) da parte delle unità istituzionali residenti, più le esportazioni e meno le importazioni di beni e servizi.

c) Il PIL corrisponde alla somma degli impieghi del conto della generazione dei redditi primari del totale dell'economia (redditi da lavoro dipendente, imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi, risultato lordo di gestione e reddito misto del totale dell'economia).

8.90.

Deducendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il prodotto interno netto (PIN) ai prezzi di mercato.

8.91.

Il risultato lordo (o netto) di gestione del totale dell'economia corrisponde alla somma dei risultati lordi (o netti) di gestione delle diverse branche di attività economica o dei diversi settori istituzionali.

8.92.

Il reddito misto lordo (o netto) del totale dell'economia coincide con il reddito misto lordo (o netto) del settore delle famiglie.

8.93.

Il reddito lordo (o netto) da impresa del totale dell'economia corrisponde alla somma dei redditi lordi (o netti) da impresa dei diversi settori.

8.94.

Il reddito nazionale lordo (o netto) (ai prezzi di mercato) rappresenta il totale dei redditi primari percepibili dalle unità istituzionali residenti: redditi da lavoro dipendente, imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi, redditi da capitale (da percepire meno quelli da corrispondere), risultato (lordo o netto) di gestione e reddito misto (lordo o netto).

Il reddito nazionale lordo (ai prezzi di mercato) equivale al PIL al netto dei redditi primari che le unità residenti corrispondono a unità non residenti, più i redditi primari che le unità residenti percepiscono dal resto del mondo.

Il concetto di reddito nazionale lordo (ai prezzi di mercato) coincide con quello di prodotto nazionale lordo (PNL) (ai prezzi di mercato) come generalmente inteso finora in contabilità nazionale.

Nel SEC 1979, tuttavia, il PNL era calcolato in maniera diversa ( 98 ).

Il reddito nazionale non è un concetto di produzione bensì un concetto di reddito che è più significativo se espresso in termini netti, ossia al netto degli ammortamenti.

8.95.

Il reddito nazionale disponibile lordo (o netto) è pari alla somma dei redditi disponibili lordi (o netti) dei settori istituzionali. Il reddito nazionale disponibile lordo (o netto) corrisponde al reddito nazionale lordo (o netto) (ai prezzi di mercato) al netto dei trasferimenti correnti (imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., contributi sociali, prestazioni sociali e altri trasferimenti correnti) a favore di unità non residenti, più i trasferimenti correnti che le unità residenti ricevono dal resto del mondo.

8.96.

Tale aggregato misura la parte di reddito nazionale disponibile che non è utilizzata per la spesa per consumi finali. Il risparmio nazionale lordo (o netto) è pari alla somma dei risparmi lordi (o netti) dei diversi settori istituzionali.

8.97.

La voce a saldo del conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti rappresenta l'eccedenza (se è negativa) o il disavanzo (se è positiva) per il totale dell'economia delle sue operazioni correnti (scambi di beni e servizi, redditi primari, trasferimenti correnti) con il resto del mondo.

8.98.

L'accreditamento (+), o l'indebitamento (-), del totale dell'economia è pari alla somma degli accreditamenti o degli indebitamenti dei settori istituzionali. Esso rappresenta le risorse nette che il totale dell'economia mette a disposizione del resto del mondo (se di segno positivo) o riceve dal resto del mondo (se di segno negativo). L'accreditamento (+) o l'indebitamento (-) del totale dell'economia coincidono — ma con segno opposto — con l'indebitamento (-) e l'accreditamento (+) del resto del mondo.

8.99.

Il patrimonio netto del totale dell'economia corrisponde alla somma dei patrimoni netti dei settori istituzionali. Esso rappresenta il valore delle attività non finanziarie del totale dell'economia, al netto del saldo delle attività e passività finanziarie del resto del mondo.

▼M2

8.99 a)

Le spese e le entrate delle pubbliche amministrazioni sono definite in base ad un elenco di categorie del SEC 95.



P.2

Consumi intermedi

P.5

Investimenti lordi

D.1

Redditi da lavoro dipendente

D.29

Altre imposte sulla produzione

D.3

Contributi

D.4

Redditi da capitale

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.6311 + D.63121 + D.63131

Prestazioni sociali in natura corrispondenti a spese per prodotti forniti alle famiglie da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

D.7

Altri trasferimenti correnti

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

D.9

Trasferimenti in conto capitale

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte



P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

P.131

Pagamenti per altra produzione non destinabile alla vendita

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

D.39

Altri contributi alla produzione

D.4

Redditi da capitale

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

D.61

Contributi sociali

D.7

Altri trasferimenti correnti

D.9  (1)

Trasferimenti in conto capitale

(1)   Le rettifiche per imposte e contributi sociali accertati ma non riscossi, quando sono registrate alla voce D.9, sono considerate come risorse negative.

Per definizione, la differenza fra le entrate delle amministrazioni pubbliche e le spese delle amministrazioni pubbliche equivale all'accreditamento (+)/indebitamento (–) delle amministrazioni pubbliche.

Le transazioni D.41, D.7, D.92 e D.99 sono consolidate. Le altre transazioni non sono consolidate.

▼B

8.100.

Nelle precedenti parti del presente capitolo è stata descritta una sequenza di conti a sezioni contrapposte. I concetti e le definizioni del sistema dei conti rendono possibili comunque anche altri metodi di presentazione, i quali forniscono informazioni supplementari e consentono di effettuare analisi di vario tipo.

8.101.

La tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici è una matrice largamente utilizzata per fornire informazioni dettagliate, strutturate in maniera coerente, sul flusso di beni e servizi e sulla struttura dei costi di produzione. Tale matrice contiene un maggiore numero di informazioni rispetto ai conti — a sezioni contrapposte — di equilibrio dei beni e servizi, della produzione e della generazione dei redditi primari: ad esempio, la spesa per consumi finali è presentata per gruppo merceologico o branca di origine e i consumi intermedi sono presentati sia per gruppo merceologico o branca di origine sia per gruppo merceologico o branca di destinazione. Correlazioni disaggregate tra tali conti sono ulteriormente sviluppate nelle tavole delle risorse e degli impieghi del SEC attraverso una articolazione della produzione di gruppi di prodotti per branca di attività economica.

8.102.

La parte restante della presente sezione è intesa a dimostrare in primo luogo che la sequenza generale dei conti e i saldi contabili possono essere presentati anche in forma matriciale. In tale tavola, tutte le operazioni sono presentate rispettivamente per il totale dell'economia e per il resto del mondo. È incluso inoltre un conto di equilibrio dei beni e servizi aggregato.

8.103.

Saranno successivamente esaminati gli scopi generali che una matrice contabile permette di conseguire. Una caratteristica fondamentale è rappresentata dalle grandi possibilità di ampliamento o di sintetizzazione di una siffata matrice in funzione di circostanze ed esigenze specifiche. Infine sarà illustrato il modo in cui tutto questo avviene nella pratica. In particolare, saranno approfonditi i collegamenti tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore attraverso l'introduzione dei conti del lavoro per giungere all'elaborazione di una matrice di contabilità sociale (SAM). Tale matrice consente, tra l'altro, una analisi più integrata delle questioni di politica sociale ed economica, compresa la disoccupazione.

8.104.

La tavola 8.19 riunisce in una matrice la sequenza generale dei conti e i saldi contabili. A questo scopo, i conti della distribuzione primaria del reddito, di utilizzazione del reddito e delle altre variazioni delle attività e delle passività non sono stati suddivisi. Resta inoltre libera la scelta se combinare o meno il conto di redistribuzione del reddito in natura con il conto della distribuzione secondaria del reddito. Infine, è stato inserito un conto che registra il patrimonio netto.

8.105.

I dati contenuti nelle tavole della presente sezione corrispondono esattamente all'esempio numerico fornito nella parte precedente del presente capitolo. In tutte le matrici, i riquadri delle caselle contenenti un saldo contabile sono evidenziati in grassetto.

8.106.

Una presentazione matriciale consente di rappresentare ogni operazione mediante una unica registrazione e di desumerne la natura della sua posizione. Ogni conto è rappresentato da una coppia riga/colonna; inoltre è applicata la convenzione secondo la quale le risorse sono presentate nelle righe e gli impieghi nelle colonne: ad esempio, i componenti del prodotto interno netto (1 602) sono pagabili dai produttori dell'economia e sono ricevuti nei conti della distribuzione primaria del reddito. La tavola 8.19 illustra tutto questo nella casella (3,2), ossia nella casella all'intersezione della riga 3 e della colonna 2. Dato che tale tavola registra le operazioni con il resto del mondo in un conto separato, le sue voci diagonali — caselle (3,3), (4,4), (5,5), (6,6), (7,7) e (8,8) — contengono soltanto operazioni tra unità istituzionali residenti.

8.107.

Ai totali delle righe e delle colonne non è stato attribuito un nome. La principale funzione che essi assolvono nella matrice consiste nel garantire che tutti i conti siano effettivamente pareggiati, ossia che il totale delle registrazioni in entrata (somma delle righe) sia uguale al totale delle registrazioni in uscita (somma delle colonne). Saldi contabili significativi, che collegano conti successivi, possono essere ottenuti soltanto se tale condizione è soddisfatta.

8.108.

La riga 1 presenta gli impieghi di beni e servizi ai prezzi di acquisto: consumi intermedi (1 904) nella colonna 2, consumi finali (1 371) nella colonna 5, investimenti lordi (414) nella colonna 7 e esportazioni (536) nella colonna 14.

8.109.

Insieme, gli elementi della riga 1 rappresentano il totale degli impieghi di beni e servizi ai prezzi di acquisto (4 225). La colonna 1 presenta le risorse di beni e servizi (ovviamente il totale è pari a 4 225). La produzione (a prezzi base) più le imposte al netto dei contributi ai prodotti (3 728) è presentata all'intersezione con la riga 2. Le importazioni (497) derivano dal conto del resto del mondo dei beni e dei servizi (riga 14).

8.110.

La riga 2 presenta la produzione (a prezzi base) più le imposte al netto dei contributi ai prodotti. A causa di tale valutazione, la somma della riga 2 (3 728) e la concomitante somma della colonna 2 includono le imposte al netto dei contributi ai prodotti. Ciò assicura l'incorporazione di tali imposte nel saldo contabile del conto 2, prodotto interno netto (PIN), di cui alla casella (3,2). Nella maggior parte dei casi i saldi contabili possono essere calcolati lordi o netti. Nella matrice in parola tutti i saldi contabili sono presentati netti. Gli ammortamenti (222) sono registrati direttamente nel conto delle acquisizioni di attività non finanziarie (riga 7, colonna 2), sottoconto del conto del capitale.

8.111.

La riga 3 illustra la percezione di redditi primari da parte del totale dell'economia: il prodotto interno netto nella casella (3,2), i redditi da capitale da altri settori residenti (341) sulla diagonale e i flussi di redditi primari dal resto del mondo (72) nella casella (3,15). Poiché tale matrice non suddivide i conti della distribuzione primaria del reddito, il valore aggiunto distribuito dai produttori non risulta ripartito tra le diverse categorie di valore aggiunto come avviene invece nel conto della generazione dei redditi primari.

8.112.

Oltre alla voce diagonale, la colonna 3 comprende i redditi primari da versare al resto del mondo (41) (casella 15,3) e il saldo contabile — reddito nazionale netto (1 633) — che collega tale conto con il successivo.

8.113.

La matrice lascia libera la scelta se combinare o meno il conto di redistribuzione del reddito in natura con il conto della distribuzione secondaria del reddito. Nel caso in cui la redistribuzione del reddito in natura non sia evidenziata, la diagonale include i trasferimenti correnti, tranne i trasferimenti sociali in natura, tra settori residenti (1 096). Tali trasferimenti sono costituiti dalle imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., dai contributi sociali e dalle prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura, nonché dagli altri trasferimenti correnti. Viceversa, nel caso in cui la redistribuzione del reddito in natura sia incorporata, la diagonale del conto 4 registra anche i trasferimenti sociali in natura; aggregati con gli altri flussi di trasferimenti correnti essi ammontano a 1 315. In entrambi i casi, la riga 4 evidenzia per prima cosa il reddito nazionale netto mentre i trasferimenti correnti dal resto del mondo (10) sono registrati nella casella (4,15). La colonna 4 presenta, oltre alla voce diagonale, i trasferimenti correnti verso il resto del mondo (39) (casella 15,4) mentre il saldo contabile — reddito disponibile netto (corretto) (1 604) — figura nel conto di utilizzazione del reddito disponibile (corretto).

8.114.

Se la redistribuzione del reddito in natura è incorporata, il conto 5 corrisponde al conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto. In caso contrario, esso corrisponde al conto di utilizzazione del reddito disponibile. A livello aggregato, si tratta soltanto di un problema di terminologia in quanto il totale del reddito disponibile corrisponde al totale del reddito disponibile corretto e il totale della spesa per consumi finali corrisponde al totale dei consumi finali effettivi. Oltre al reddito disponibile, la riga di tale conto presenta sulla diagonale una rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione residenti (11) e nella colonna 15 una rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione non residenti (0). La colonna presenta, oltre ai consumi finali (1 371) e alla voce diagonale, una rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie non residenti sulle riserve dei fondi pensione residenti (0) (casella 15,5) e il saldo contabile — risparmio netto (233) — che è registrato nel primo sottoconto del conto del capitale (conto 6).

8.115.

Per il conto del capitale sono stati distinti due sottoconti. In primo luogo, nella riga del conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale, il risparmio netto è maggiorato dei trasferimenti in conto capitale da ricevere da settori residenti (61) (casella 6,6) e dall'estero (1) (casella 6,16).

Nella colonna di tale conto, i trasferimenti in conto capitale da effettuare sono distinti per settori residenti e resto del mondo (4) (casella 16,6). Ciò produce un saldo contabile, variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (230), che è riportato nel conto delle variazioni patrimoniali (conto 11).

8.116.

In secondo luogo, la riga del conto delle acquisizioni di attività non finanziarie presenta gli ammortamenti (casella 7,2), le acquisizioni meno le cessioni di attività non finanziarie non prodotte da parte di unità residenti (0) (casella 7,7) e di unità non residenti (0) (casella 7,17) e le variazioni delle attività dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (833) (casella 7,12). Ciò consente di determinare l'importo totale a disposizione dei residenti per l'acquisizione di attività. Tale acquisizione è presentata in due fasi: innanzi tutto, l'acquisizione di attività non finanziarie nella colonna del presente conto e, successivamente, l'acquisizione di attività finanziarie (comprese le attività finanziarie del resto del mondo) nella colonna del conto successivo. La colonna del conto 7 comprende pertanto gli investimenti lordi (casella 1,7), la voce diagonale (7,7) sopra descritta, le variazioni delle passività dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale (603) (casella 12,7) e il saldo contabile — accreditamento del totale dell'economia (38) — che è registrato nel conto successivo, per le operazioni finanziarie.

8.117.

Il conto 8, conto finanziario, si apre con l'accreditamento del totale dell'economia (casella 8,7) e aggiunge le operazioni finanziarie tra settori residenti (553) sulla diagonale, nonché l'incremento netto delle passività con il resto del mondo (50) (casella 8,18). Nella colonna figurano la voce diagonale e l'acquisizione netta di attività finanziarie con il resto del mondo (88) (casella 18,8). Ovviamente, la somma dell'incremento netto delle passività con il resto del mondo e dell'accreditamento del totale dell'economia corrisponde all'acquisizione netta di attività finanziarie con il resto del mondo: anche in tale conto viene pertanto mantenuto l'equilibrio fra i totali delle righe e delle colonne.

8.118.

Il conto delle altre variazioni delle attività e delle passività, conto 9, registra, sulla riga, le variazioni delle attività dovute ad altre variazioni (379) (casella 9,12) e, nella colonna, le variazioni delle passività dovute ad altre variazioni (74) (casella 12,9) e il saldo contabile — variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni (305) (casella 11,9).

8.119.

Gli ultimi quattro conti del totale dell'economia si riferiscono ai conti patrimoniali e alle relative variazioni. In primo luogo, il conto patrimoniale di apertura presenta, sulla riga, lo stock di attività di apertura (16 714) (casella 10,12) e, nella colonna, lo stock di passività di apertura (6 298) (casella 12,10) e il patrimonio netto di apertura (10 416) (casella 13,10). Il conto delle variazioni patrimoniali registra poi sulla riga (caselle 11,6 e 11,9) entrambi i componenti di tali variazioni e nella colonna (casella 13,11) il totale delle variazioni del patrimonio netto (535). Il conto patrimoniale di chiusura presenta sulla riga lo stock di passività di apertura (casella 12,10), entrambi i componenti delle variazioni delle passività (caselle 12,7 e 12,9) e il patrimonio netto di chiusura (10 951) (casella 12,13). Ovviamente, la somma di tali elementi corrisponde allo stock di attività di chiusura, ugualmente indicato nella colonna di tale conto: lo stock di attività di apertura (casella 10,12) più entrambi i componenti delle variazioni delle attività (caselle 7,12 e 9,12). Infine, il conto supplementare per il patrimonio netto evidenzia, sulla riga, il patrimonio netto di apertura (casella 13,10) e il totale delle variazioni del patrimonio netto (casella 13,11) e, nella colonna, il patrimonio netto di chiusura (casella 12,13).

8.120.

Per il resto del mondo sono stati inclusi gli stessi conti previsti per il totale dell'economia benché in una forma leggermente più aggregata. In primo luogo, il conto del resto del mondo dei beni e dei servizi presenta, sulla riga, le importazioni da parte del totale dell'economia (casella 14,1) e, nella colonna, le esportazioni (casella 1,14) e il saldo contabile (casella 15,14) — saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo (- 39). Si noti che tutte le voci contabili dei conti del resto del mondo sono presentati nell'ottica del resto del mondo. Per ottenere i corrispondenti aggregati per il totale dell'economia occorre quindi invertire il segno.

8.121.

In secondo luogo, il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti registra il saldo contabile del conto precedente e inoltre i redditi primari, i trasferimenti correnti e la rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione rispettivamente verso e dal resto del mondo. Tali voci sono già state esaminate in precedenza. Il saldo che si ottiene è il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo (- 41), presentato nella casella (16,15).

8.122.

Anche il conto del capitale del resto del mondo è stato suddiviso in due sottoconti: un primo sottoconto per il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo, i trasferimenti in conto capitale verso e dal resto del mondo e, quale voce a saldo, le variazioni della posizione finanziaria netta del resto del mondo dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale (- 38) (casella 21,16); un altro sottoconto per le variazioni delle attività dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale (50) (casella 17,22), le acquisizioni meno le cessioni di attività non finanziarie non prodotte da parte di unità non residenti (casella 7,17), le variazioni delle passività dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale (88) (casella 22,17) e, quale voce a saldo, l'accreditamento del resto del mondo (- 38), trasferito al conto successivo.

8.123.

Il conto finanziario presenta, sulla riga, l'acquisizione netta di attività finanziarie con il resto del mondo (casella 18,8) e l'accreditamento del resto del mondo (casella 18,17) nonché, nella colonna, l'incremento netto delle passività con il resto del mondo (casella 8,18). Il conto delle altre variazioni delle attività e delle passività presenta, sulla riga, le variazioni delle attività (7) (casella 19,22) e, nella colonna, le variazioni delle passività (3) (casella 22,19) nonché il saldo contabile, variazioni della posizione finanziaria netta del resto del mondo dovute ad altre variazioni (4) (casella 21,19).

8.124.

Infine, i conti patrimoniali del resto del mondo sono analoghi a quelli del totale dell'economia. Gli elementi non ancora menzionati in precedenza sono: lo stock di apertura delle attività del resto del mondo (573) (casella 20,22), lo stock di apertura delle passività del resto del mondo (297) (casella 22,20), la posizione finanziaria netta di apertura del resto del mondo nei confronti del totale dell'economia (276) (casella 23,20), il totale delle variazioni della posizione finanziaria netta del resto del mondo (- 34) (casella 23,21) e la posizione finanziaria di chiusura del resto del mondo nei confronti del totale dell'economia (242) (casella 22,23).

8.125.

Successivamente, tale matrice di formato ridotto può essere disaggregata per presentare la sequenza generale dei conti, comprese informazioni dettagliate sugli operatori e sulle categorie di operazioni. Tuttavia, le potenzialità della contabilità matriciale possono essere sfruttate appieno non già allorché tutti i conti sono dettagliati nello stesso modo, bensì allorquando per ciascun conto viene selezionata la nomenclatura più pertinente. Tale aspetto è esaminato più ampiamente nella sottosezione che segue.

8.126.

Ciascun dato registrato in una matrice aggregata come la tavola 8.19 può essere considerato come il totale di una sottomatrice in cui sono presentate le categorie di operatori partecipanti all'inizio e alla fine della serie di operazioni in considerazione. Una opzione molto utile in una presentazione matriciale dei conti è costituita dal fatto che tipi diversi di operatori e di loro insiemi possono essere selezionati in ciascun conto senza inficiare la coerenza e l'integrazione del sistema contabile generale. Ciò significa che è possibile applicare un principio di partecipazione multipla e di settorizzazione multipla scegliendo in ciascun conto l'unità e la nomenclatura di unità più pertinenti con riguardo alla serie di flussi economici in considerazione.

8.127.

In teoria, ciascun conto può essere ripartito in due modi molto diversi: suddividendo il totale dell'economia in insiemi di unità oppure distribuendo le categorie di operazioni presentate in un conto tra diversi sottoconti. Ad esempio, una suddivisione del totale dell'economia nei primi cinque conti potrebbe avvenire come segue:

a) individuazione dei prodotti nel conto di equilibrio dei beni e servizi e loro classificazione per gruppi di prodotti;

b) individuazione delle unità di attività economica a livello locale nel conto della produzione e loro classificazione per branca di attività economica;

c) individuazione delle unità istituzionali nei conti della distribuzione primaria e secondaria del reddito e nel conto di utilizzazione del reddito e loro classificazione per (sotto)settori istituzionali.

8.128.

Tali articolazioni presentano due grandi conseguenze. In primo luogo, per tutte le categorie di operazioni individuate in una unica casella di tali conti, risulta evidenziato quale insieme di unità è intervenuto in uno scambio e con quale controparte. In secondo luogo, le interrelazioni tra diversi flussi economici sono evidenziate tramite dettagliate classificazioni incrociate. Nell'esempio riportato nel precedente paragrafo un semplice flusso circolare del reddito è presentato, a livello mesoeconomico, attraverso le seguenti corrispondenze:

a) la sottomatrice (3,2) illustra quale sottosettore istituzionale riceve valore aggiunto netto e da quali branche di attività economica esso proviene;

b) le sottomatrici (4,3) e (5,4) indicano quali sottosettori istituzionali ricevono reddito primario e reddito disponibile e da quali sottosettori tali redditi provengono (ovviamente, nei conti della distribuzione del reddito e nel conto di utilizzazione del reddito possono essere impiegate nomenclature diverse e quindi tali sottomatrici non sono più diagonali);

c) la sottomatrice (1,5) illustra quale gruppo di prodotti è consumato e da quali sottosettori istituzionali;

d) la sottomatrice (2,1) permette di individuare quali branche di attività economica producono un certo gruppo di prodotti.

8.129.

Nel redigere una siffata matrice, è opportuno concepire una struttura contabile pertinente con le applicazioni previste, selezionando successivamente in ciascun conto le unità e le nomenclature di unità più appropriate. Nella pratica si tratta, tuttavia, di un processo interattivo. Si supponga, ad esempio, che esista una categoria di operazioni per la quale sono noti soltanto i totali delle riscossioni e dei versamenti degli operatori (i totali delle righe e delle colonne di una sottomatrice) e non quali operatori hanno effettuato pagamenti e quali li hanno percepiti (la struttura interna della sottomatrice). Tale problema può essere risolto introducendo un conto fittizio non ripartito.

8.130.

Tra le proprietà generali di una presentazione matriciale dei conti si possono citare le seguenti:

a) una presentazione matriciale dettagliata è adatta a un trattamento matematico utilizzando l'algebra matriciale; ciò può essere utile anche in sede di quadratura dei conti;

b) una matrice dettagliata presenta una ripartizione simultanea delle operazioni interrelate tra unità versanti e riceventi; di conseguenza, essa rappresenta un formato appropriato per evidenziare, a livello mesoeconomico, le interrelazioni tra flussi economici; sono inclusi i flussi che comprendono due diversi tipi di unità (adesempio, la spesa per consumi finali per diverse categorie di beni e servizi di numerosi sottosettori di famiglie);

c) per una serie di conti che ripartiscono le operazioni per unità versanti e unità riceventi, una presentazione matriciale risulta più concisa di altri metodi di presentazione: il pagamento da parte di una unità e la percezione da parte di un'altra unità implicate in ogni operazione sono rappresentati con una unica registrazione.

8.131.

Una matrice aggregata per il totale dell'economia può servire da tavola di riferimento per tavole successive più dettagliate. Non appena il lettore è iniziato a una presentazione dettagliata di parti del sistema dei conti (tavole delle risorse e degli impieghi, conti per settore, ecc.), la relazione delle sottomatrici dettagliate con la matrice aggregata dovrebbe risultare chiara attraverso un sistema di codici. Il formato matriciale è particolarmente vantaggioso allorché non sia possibile od opportuno presentare una classificazione altrettanto dettagliata in tutti i conti del sistema.

8.132.

La presentazione matriciale costituisce un valido strumento di valutazione della flessibilità del sistema dei conti. Ad esempio si possono ulteriormente elaborare le interrelazioni tra gli aspetti sociali ed economici del sistema dei conti pervenendo all'elaborazione di una matrice di contabilità sociale. L'approccio a siffatta matrice è illustrato qui di seguito.

8.133.

Le tavole delle risorse e degli impieghi optano per una classificazione su righe e colonne che rappresenta la soluzione più idonea per descrivere i processi economici in questione, ossia i processi di produzione e di utilizzo dei prodotti. Tuttavia, tali matrici non comprendono le interrelazioni tra valore aggiunto e spesa finale. Ampliando una tavola delle risorse e degli impieghi o una tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici, per evidenziare l'intero flusso circolare del reddito a livello mesoeconomico, si ottiene una caratteristica essenziale di una matrice di contabilità sociale (SAM).

8.134.

Per matrice di contabilità sociale si intende una matrice, in cui sono presentati i conti del SEC, che elabora i collegamenti tra una tavola delle risorse e degli impieghi e i conti per settore. Tali matrici sono normalmente incentrate sul ruolo delle persone nell'economia, ruolo che può essere evidenziato, tra l'altro, da ulteriori ripartizioni del settore delle famiglie e da una rappresentazione disaggregata dei mercati del lavoro (ossia, individuando diverse categorie di occupati).

8.135.

Il livello e la composizione dell'occupazione e della disoccupazione costituiscono importanti aspetti sociali. Una matrice di contabilità sociale fornisce normalmente informazioni supplementari su tale materia attraverso una suddivisione dei redditi da lavoro dipendente per tipo di persone occupate. Tale suddivisione si applica sia all'impiego del lavoro per branca di attività economica, come evidenziato nelle tavole delle risorse e degli impieghi, sia alle risorse di lavoro per sottoinsieme socioeconomico, come evidenziato nel conto della attribuzione dei redditi primari per le famiglie. Ne consegue che la matrice presenta non soltanto le risorse e gli impieghi di diversi gruppi merceologici ma altresì le risorse e gli impieghi di diverse categorie di servizi di lavoro.

8.136.

La classificazione delle persone occupate (indipendenti) può basarsi su una combinazione di caratteristiche generali e di caratteristiche connesse al lavoro: sesso, livello di istruzione, età e luogo di residenza, da un lato, e professione, tipo di lavoro (a tempo pieno/part-time, permanente/temporaneo) e regione e sottosettore di occupazione, dall'altro. Un'altra considerazione dovrebbe essere quella che le modifiche all'interno di un gruppo delle variazioni relative di salario sono inferiori alle modifiche tra gruppi. Una classificazione per branca di attività economica di occupazione è secondaria in quanto ciò è già evidenziato nella matrice di contabilità sociale dalla classificazione incrociata del valore aggiunto.

8.137.

Dovrebbero essere distinte sia le persone residenti occupate presso imprese non residenti sia le persone non residenti che lavorano presso imprese residenti più i lavoratori dipendenti che lavorano temporaneamente all'estero. In tal modo l'occupazione può essere stimata calcolando il numero di unità (nazionali) di persone occupate. Evidentemente, ciò comprende i lavoratori indipendenti, per i cui input di lavoro può essere poi estrapolata una retribuzione imputata dal resto del reddito misto netto nella matrice di contabilità sociale.

8.138.

In particolare, mettendo a confronto i redditi da lavoro di tutte le persone occupate come evidenziato nella SAM con una ripartizione di tali redditi in ore lavorate e salario orario medio e con l'offerta potenziale di lavoro per



Tavola 8.19 —  Presentazione matriciale della sequenza dei conti e dei saldi contabili del totale dell'economia

Conto

0.

Conto di equilibrio dei beni e servizi

I.-IV. TOTALE ECONOMIA

V. RESTO DEL MONDO

Totale

I.

Conto della produzione

II.1.

Conti della distribuzione primaria del reddito

II.2./3.

Conto della distrib. secondaria del reddito (Conto di redistribuzione del reddito in natura)

II.4.

Conto di utilizzazione del reddito disponibile (corretto)

III.1.1.

Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

III.1.2.

Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

III.2.

Conto finanziario

III.3.

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

IV.1.

Conto patrimoniale di apertura

IV.2.

Conto delle variazioni patrimoniali

IV.3.

Conto patrimoniale di chiusura

Patrimonio netto

V.1.

Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

V.2.

Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti

V.3.1.1.

Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

V.3.1.2.

Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

V.3.2.

Conto finanziario

V.3.3.

Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

V.4.1.

Conto patrimoniale di apertura

V.4.2.

Conto delle variazioni patrimoniali

V.4.3.

Conto patrimoniale di chiusura

Patrimonio netto

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

0. Conto di equilibrio dei beni e servizi

1

Margini commerciali e di trasporto

Consumi intermedi

 
 

Consumi finali

 

Investimenti lordi

 
 
 
 
 
 

Esportazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

0

1 904

 
 

1 371

 

414

 
 
 
 
 
 

536

 
 
 
 
 
 
 
 
 

4 225

TOTALE ECONOMIA

I. Conto della produzione

2

Produzione & Imposte al netto dei contributi ai prodotti

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 728

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 728

II.1 Conti della distribuzione primaria del reddito

3

 

Prodotto interno netto

Redditi da capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Redditi primari dal resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 602

341

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

72

 
 
 
 
 
 
 
 

2 015

II.2/3 Conto della distrib. secondaria del reddito (Conto di redistribuzione del reddito in natura)

4

 
 

Reddito nazionale netto

Trasferimenti correnti (1 315)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Trasferimenti correnti dal resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 633

1 096

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

10

 
 
 
 
 
 
 
 

2 739

II.4 Conto di ultilizzazione del reddito disponibile (corretto)

5

 
 
 

Reddito disponibile netto (corretto)

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione dal resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1 604

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 

0

 
 
 
 
 
 
 
 

1 615

III.1.1 Conto delle variaz. del patr. netto dovute al risparmio e ai trasf. in conto capitale

6

 
 
 
 

Risparmio netto

Trasferimenti in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Trasferimenti in conto capitale dal resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

233

61

 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

 
 
 
 
 
 
 

295

III.1.2 Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

7

 

Ammortamenti (Consumo di capitale fisso)

 
 
 
 

Acquisizioni meno cessione di attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 

Variazioni delle attività dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 
 
 
 

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

 
 
 
 
 
 
 
 

222

 
 
 
 

0

 
 
 
 

833

 
 
 
 

0

 
 
 
 
 
 

1 055

III.2 Conto finanziario

8

 
 
 
 
 
 

Accreditamento del totale dell'economia

Acquisizione netta di attività finanziarie (= incremento netto delle passività)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Incremento netto delle passività con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

38

553

 
 
 
 
 
 
 
 
 

50

 
 
 
 
 

641

III.3 Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

9

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Variazioni delle attività dovute ad altre variazioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

379

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

379

IV.1 Conto patrimoniale di apertura

10

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Stock di attività di apertura

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

16 714

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

16 714

IV.2 Conto delle variazioni patrimoniali

11

 
 
 
 
 

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 
 

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

230

 
 

305

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

535

IV.3 Conto patrimoniale di chiusura

12

 
 
 
 
 
 

Variazioni delle passività dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

 

Variazioni delle passività dovute ad altre variazioni

Stock di passività di apertura

 
 

Patrimonio netto di chiusura

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

603

 

74

6 298

 
 

10 951

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

17 926

Patrimonio netto

13

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Patrimonio netto di apertura

Totale delle variazioni del patrimonio netto

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

10 416

535

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

10 951

RESTO DEL MONDO

V.1 Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

14

Importazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

497

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

497

V.2 Conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti

15

 
 

Redditi primari verso il resto del mondo

Trasferimenti correnti verso il resto del mondo

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione verso il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

41

39

0

 
 
 
 
 
 
 
 

- 39

 
 
 
 
 
 
 
 
 

41

V.3.1.1 Conto delle variaz. del patr. netto dovute al risparmio e ai trasf. in conto capitale

16

 
 
 
 
 

Trasferimenti in conto capitale verso il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

 
 
 
 
 
 
 
 

- 41

 
 
 
 
 
 
 
 

- 37

V.3.1.2 Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

17

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Variazioni delle attività dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

50

 

50

V.3.2 Conto finanziario

18

 
 
 
 
 
 
 

Acquisizione netta di attività finanziarie con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 

Accreditamento del resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

88

 
 
 
 
 
 
 
 

- 38

 
 
 
 
 
 

50

V.3.3 Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Variazioni delle attività dovute ad altre variazioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

7

 

7

V.4.1 Conto patrimoniale di apertura

20

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Stock di apertura delle attività dovute ad altre variazioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

573

 

573

V.4.2 Conto delle variazioni patrimoniali

21

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Variazioni della posizione finanziaria netta del resto del mondo dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

 
 

Variazioni della posizione finanziaria netta del resto del mondo dovute ad altre variazioni

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 38

 
 

4

 
 
 
 

- 34

V.4.3 Conto patrimoniale di chiusura

22

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Variazioni delle passività dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale

 

Variazioni delle passività dovute ad altre variazioni

Stock di apertura delle passività del resto del mondo

 
 

Posizione finanziaria netta di chiusura del resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

88

 

3

297

 
 

242

630

Patrimonio netto

23

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Posizione finanziaria netta di apertura del resto del mondo

Totale delle variazioni della posizione finanziaria netta del resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

276

- 34

 
 

242

Totale

4 225

3 728

2 015

2 739

1 615

295

1 055

641

379

16 714

535

17 926

10 951

497

41

– 37

50

50

7

573

– 34

630

242

 

tipo di persone e di insiemi di famiglie (espressa in equivalenti a tempo pieno) si ottengono informazioni dettagliate sulla composizione della disoccupazione e un indicatore aggregato («disoccupazione equivalente a tempo pieno») che risulta coerente, sotto il profilo sia concettuale sia numerico, con gli altri indicatori macroeconomici, i quali possono anche essere tratti dalla matrice di contabilità sociale. Inoltre, giustapponendo il censimento delle persone occupate (esclusi gli stranieri) e la forza lavoro potenziale in tale serie di dati si ottiene la disoccupazione quale è definita convenzionalmente.

8.139.

A questo stadio, è forse utile elaborare una matrice di contabilità sociale chiarificatrice. A tale scopo, la tavola 8.20 esemplifica la struttura di una matrice di contabilità sociale che registra tutte le operazioni individuate nel sistema dei conti (ossia tutti i flussi ad eccezione delle «altre variazioni delle attività e delle passitività»). La principale novità riguarda un nuovo significato attribuito al conto della generazione dei redditi primari al fine di facilitare un collegamento tra analisi dettagliate sul mercato del lavoro e conti nazionali. La SAM aggregata qui presentata è da intendersi come una tavola sintetica cui possono far riferimento tavole successive più dettagliate. Nei titoli delle righe e delle colonne sono indicati tra parentesi i possibili tipi di classificazione in ciascun conto.

8.140.

La sequenza dei conti in tale matrice è la stessa della tavola 8.19. La trasformazione di tale matrice nella matrice di contabilità sociale aggregata qui presentata implica:

a) la soppressione del conto delle altre variazioni delle attività e delle passività, del conto patrimoniale di apertura, del conto delle variazioni patrimoniali, del conto patrimoniale di chiusura e del conto del patrimonio netto, sia del totale dell'economia sia del resto del mondo, nonché la soppressione del conto finanziario del resto del mondo;

b) la suddivisione dei conti della distribuzione primaria del reddito e del secondo sottoconto del conto del capitale;

c) la combinazione di entrambi i sottoconti del conto del capitale (esclusi gli investimenti fissi) e la combinazione del conto del resto del mondo dei beni e dei servizi con il conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

8.141.

Le prime due righe e colonne della tavola 8.20 contengono una versione aggregata della tavola delle risorse e degli impieghi, qui esplicitamente collegata con gli altri conti del sistema. Si noti che sono state riprese le righe e le colonne della tavola delle risorse (casella II,I).

8.142.

Il terzo conto registra la generazione dei redditi e assolve una importante funzione. Esso è classificato per categoria di input primari: (1) redditi da lavoro di diverse categorie di lavoratori dipendenti, (2) altre imposte al netto dei contributi alla produzione, (3) risultato netto di gestione e (4) reddito misto netto.

8.143.

Il conto comprende le operazioni tra due diversi tipi di unità. In particolare ciò si riferisce ai redditi da lavoro dipendente, registrati come operazione (lavoro in cambio di retribuzione) tra una unità istituzionale (datore di lavoro) e una persona (lavoratore dipendente). In tale matrice di contabilità sociale, le persone occupate sono considerate unità distinte che percepiscono redditi da lavoro dipendente nel conto della generazione dei redditi primari e distribuiscono tali redditi alle rispettive famiglie nel conto della attribuzione dei redditi primari. Tali unità sono successivamente classificate in insiemi di persone occupate (indipendenti). Tale rappresentazione serve a integrare le analisi del mercato del lavoro e i conti nazionali.

8.144.

Il risultato di gestione e il reddito misto (residui) restano presso l'unità di produzione ma la classificazione delle unità di produzione non deve necessariamente coincidere con quella del conto della produzione. Talune classificazioni per sottosettore istituzionale sono infatti specifiche per il risultato di gestione e il reddito misto. Ciò implica una classificazione incrociata di tali componenti del valore aggiunto per branca d'attività economica e sottosettore istituzionale nella matrice di contabilità sociale.

8.145.

Poiché il saldo della casella (III,II) corrisponde al totale del valore aggiunto nazionale, le categorie di input primari comprendono tutti gli occupati presso le imprese residenti. Nella colonna III, i redditi da lavoro dipendente dei non residenti occupati presso imprese residenti sono quindi trasferiti al resto del mondo. Un saldo contabile nazionale significativo si ottiene nel conto III soltanto se sono preventivamente aggiunti i redditi da lavoro dei residenti occupati presso imprese non residenti. Ciò avviene nella riga III e a questo scopo può essere creata una categoria distinta comprendente i residenti occupati presso imprese non residenti. Un vantaggio supplementare derivante dall'introduzione di tale categoria è costituito dal fatto che ciò facilita la stima dell'occupazione quale è definita convenzionalmente.

8.146.

Da quanto precede discende che il conto della generazione dei redditi primari è chiuso con un nuovo saldo contabile (1 473), intermedio tra il totale del valore aggiunto netto e il reddito nazionale netto. Tale saldo contabile, denominato totale del reddito generato netto, a prezzi base, evidenzia il totale dei redditi guadagnati dalle unità istituzionali residenti a motivo dell'esercizio dell'attività di produzione.

8.147.

Il conto della attribuzione dei redditi primari di una matrice di contabilità sociale dettagliata presenta i redditi da lavoro delle famiglie come contributi di uno o più componenti della famiglia in qualità di lavoratori dipendenti o indipendenti. Tra l'altro, ciò indica in quale misura ciascun insieme di famiglie dipenda da fonti molteplici di redditi (da lavoro). A parte ciò, le categorie di operazioni nei conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito sono le stesse della tavola precedente.

8.148.

Nell'elaborare tale matrice di contabilità sociale, il conto finanziario e il conto del capitale sono stati combinati, con il conto finanziario classificato non per settore istituzionale bensì per tipo di attività finanziaria. Di conseguenza, una disaggregazione di tale SAM indicherebbe, per sottosettore istituzionale, sia l'acquisizione, al netto delle cessioni, di diversi tipi di attività finanziarie (casella IX,VII) sia l'incremento, al netto dei rimborsi, di diversi tipi di passività (casella VII,IX). Tali due categorie di operazioni sono state combinate nella misura in cui è coinvolto il resto del mondo. Lo scopo è quello di includere il saldo contabile «accreditamento» nella tavola 8.20, sebbene con segno inverso, allorché è visto nell'ottica dell'economia nazionale (casella IX,XI).

8.149.

Una parte considerevole del totale delle variazioni di volume del patrimonio netto è probabilmente costituita da incrementi del capitale fisso. Qualora esista un particolare interesse per la dinamica di una economia, è importante osservare in quali branche di attività economica la capacità di produzione ha presentato una espansione. È questo lo scopo del conto degli investimenti fissi (conto VIII) inserito in tale matrice di contabilità sociale. Una tavola più dettagliata evidenzierebbe:

a) sulle righe di tale conto, chi investe e dove si investe (casella VIII,VII);

b) nelle colonne di tale conto, dove e in che cosa si investe (casella I,VIII).

In questo caso, chi investe è un sottosettore istituzionale, il «dove si investe» si riferisce a una branca di attività economica e l'oggetto dell'investimento si riferisce a un gruppo di prodotti. Attraverso tale conto degli investimenti fissi la matrice di contabilità sociale evidenzia, a livello mesoeconomico, le correlazioni esistenti tra gli investimenti fissi per settore istituzionale, quali sono presentati nel conto del capitale, e gli investimenti fissi per gruppo di prodotti, quali appaiono nelle tavole delle risorse e degli impieghi.

8.150.

La tavola 8.21 è intesa a illustrare quale tipo di informazioni può essere ricavato da una matrice di contabilità sociale più dettagliata. Essa è diretta a presentare:

a) Il flusso circolare del reddito, inclusa una ripartizione dei redditi da lavoro tra alcune categorie di occupati; ciò permette una analisi più dettagliata della correlazione tra valore aggiunto delle branche di attività economica e reddito primario di sottoinsiemi di famiglie;

b) l'interdipendenza tra la distribuzione del reddito e la struttura della produzione; tra l'altro, ciò si ricollega alle difformi strutture della domanda di diversi sottoinsiemi di famiglie;

c) la ripartizione sottosettoriale del risparmio, compresa una suddivisione degli investimenti fissi per branca investitrice; ciò consente una analisi più dettagliata della relazione tra gli investimenti fissi dei sottosettori e gli investimenti fissi per gruppo di prodotti.

Per semplicità, il numero dei gruppi in ciascun conto è ridotto al minimo. Ovviamente, una SAM completa dovrebbe comprendere più categorie per conto.

8.151.

Poiché una matrice di contabilità sociale integra sia i flussi di reddito e di spesa sia le tavole delle risorse e degli impieghi a livello mesoeconomico, essa può consentire la stima di una ampia serie di conti. L'approccio matriciale si rivela particolarmente utile allorché si vogliano combinare informazioni dettagliate, ad esempio, sulla produzione e il commercio internazionale con dati di base provenienti, ad esempio, da una indagine sulle forze di lavoro, una indagine sui bilanci di famiglia e una indagine sugli investimenti per branca di attività economica. Inoltre, l'introduzione di conti in una struttura SAM implica che per pareggiarli può essere applicata l'algebra matriciale.

8.152.

L'integrazione di un maggior numero di dati di base offre la possibilità di monitorare e analizzare in maniera interrelata un maggior numero di problematiche. In particolare, grazie a una matrice di contabilità sociale è possibile esaminare la relazione tra vari aspetti dell'occupazione e della distribuzione del reddito e obiettivi maggiormente orientati verso la macroeconomia come la crescita del prodotto interno netto, l'equilibrio della bilancia dei pagamenti, livelli dei prezzi stabili, ecc. Inoltre, la matrice di contabilità sociale elabora una struttura e fornisce dati coerenti (per anno base) per modelli (di equilibrio generale) a livello dell'economia con nomenclature dettagliate di operatori, comprese le branche di attività economica, tipi di lavoro e sottoinsiemi di famiglie.

8.153.

La tavola 8.22 illustra una parte delle informazioni contenute in una matrice di contabilità sociale completa. Essa osserva il totale del valore aggiunto netto — la casella (3,2) della tavola aggregata 8.20 — attraverso una lente di ingrandimento. Al fine di facilitare il riferimento incrociato con la tavola delle risorse e degli impieghi, le branche di attività economica sono classificate soltanto per sezioni NACE. I redditi da lavoro per sesso sono ripartiti per categoria professionale e luogo di residenza del lavoratore. Il risultato netto di gestione è presentato secondo il (sotto)settore dell'impresa cui lo stabilimento appartiene e il reddito misto netto secondo l'ubicazione dell'impresa famiglia. In tale esempio, il reddito misto comprende ancora una retribuzione imputata per il lavoro svolto dai lavoratori indipendenti. Ovviamente, i dati di tale tavola si sommano ai totali delle tavole 8.20 e 8.21. Ad esempio, il totale del valore aggiunto netto figura nell'angolo in basso a destra.

8.154.

Tra le informazioni supplementari che possono essere ottenute da una siffatta tavola figurano:

a) la quota di reddito da lavoro femminile per branca di attività economica e regione;

b) il grado di concentrazione di redditi da lavoro femminile in una certa categoria professionale, per branca di attività economica e regione;

c) la composizione del reddito da lavoro per professione in ciascuna branca di attività economica e regione, per entrambi i sessi;

d) l'articolazione regionale dei redditi misti per branca di attività economica;

e) l'incidenza delle imprese pubbliche e delle società sotto controllo estero sul risultato di gestione di ciascuna branca di attività economica.

8.155.

In tale tavola, le informazioni dettagliate circa i redditi da lavoro dipendente sono tratte dalle statistiche del lavoro; la loro integrazione in una struttura di contabilità nazionale migliorerà la pertinenza come pure l'attendibilità tanto di tale fonte quanto dei conti nazionali.

I redditi da lavoro quali sono presentati in tale tavola possono essere scissi in una componente di volume e una componente di prezzo per tipo di lavoro e branca di attività economica: rispettivamente, occupazione equivalente a tempo pieno e salario (equivalente a tempo pieno ponderato). A parte ciò, una matrice di contabilità sociale completa comprende anche una tavola che presenta la ripartizione di tali redditi da lavoro e della relativa occupazione tra gli insiemi di famiglie. Operazioni simili potrebbero essere presentate per i redditi da lavoro imputati dei lavoratori indipendenti.

Una serie di dati contenenti una stima del reddito da lavoro imputato delle unità di lavoratori indipendenti come pure una ripartizione di tutti i redditi da lavoro in una componente di volume e in una componente di prezzo fornisce dati dettagliati sul lavoro che risultano utili per qualsiasi tipo di analisi e che sono direttamente collegati a tutti gli aggregati macroeconomici importanti, compresa l'occupazione (ossia il numero totale di unità di persone occupate) e l'occupazione equivalente a tempo pieno (ossia il volume totale degli input di lavoro).



Tavola 8.20 — Presentazione schematica di una matrice di contabilità sociale

CONTO

0. Conto di equilibrio dei beni e servizi (prodotti)

TOTALE ECONOMIA

RESTO DEL MONDO

TOTALE

I. Conto della produzione (branche di attività economica)

II.1.1. Conto della generazione dei redditi primari (categorie di input primari)

II.1.2 Conto della attribuzione dei redditi primari (settori istituzionali)

II.2. Conto della distribuzione secondaria del reddito (settori istituzionali)

II.4. Conto di utilizzazione del reddito disponible (settori istituzionali)

Conto del capitale (settori istituzionali)

Investimenti fissi lordi (branche di attività economica)

III.2. Conto finanziario (attività finanziarie)

Conti delle operazioni correnti

Conto del capitale

I = 1

I = 2

III = 3a

IV = 3b

V = 4

VI = 5

VII = 6/7a

VIII = 7b

IX = 8

X = 14/15

XI = 16/17

0. Conto di equilibrio dei beni e servizi

(prodotti)

I = 1

Margini commerciali e di trasporto

Consumi intermedi

 
 
 

Consumi finali

Variazione delle scorte (1)

Investimenti fissi lordi

 

Esportazioni di beni e servizi

 
 

0

1 904

 
 
 

1 371

38

376

 

536

 

4 225

TOTALE ECONOMIA

I. Conto della produzione (branche di attività economica)

II = 2

Produzione

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 595

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 595

II.1.1. Conto della generazione dei redditi primari (categorie di input primari)

III = 3a

 

VALORE AGGIUNTO NETTO (PREZZI BASE)

 
 
 
 
 
 
 

Redditi da lavoro dipendente dal resto del mondo

 
 
 

1 469

 
 
 
 
 
 
 

6

 

1 475

II.1.2. Conto della attribuzione dei redditi primari (settori istituzionali)

IV = 3b

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

 

REDDITO GENERATO NETTO (PREZZI BASE)

Redditi da capitale

 
 
 
 
 

Redditi da capitale e imposte al netto dei contributi alla produzione dal resto del mondo

 
 

133

 

1 473

341

 
 
 
 
 

66

 

2 013

II.2. Conto della distribuzione secondaria del reddito (settori istituzionali)

V = 4

 
 
 

REDDITO NAZIONALE NETTO

Trasferimenti correnti

 
 
 
 

Trasferimenti correnti dal resto del mondo

 
 
 
 
 

1 633

1 096

 
 
 
 

10

 

2 739

II.4. Conto di utilizzazione del reddito disponibile (settori istituzionali)

VI = 5

 
 
 
 

REDDITO DISPONIBILE NETTO

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 
 

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione dal resto del mondo

 
 
 
 
 
 

1 604

11

 
 
 

0

 

1 615

Conto del capitale (settori istituzionali)

VII = 6/7a

 
 
 
 
 

RISPARMIO NETTO

Trasferimenti in conto capitale (2)

 

Incremento netto delle passività

 

Trasferimenti in conto capitale dal resto del mondo (2)

 
 
 
 
 
 

233

61

 

603

 

1

898

Investimenti fissi lordi (branche di attività economica)

VIII = 7b

 

Ammortamenti (Consumo di capitale fisso)

 
 
 
 

Investimenti fissi netti

 
 
 
 
 
 

222

 
 
 
 

154

 
 
 
 

376

III.2. Conto finanziario (attività finanziarie)

IX = 8

 
 
 
 
 
 

Acquisizione netta di attività finanziarie

 
 
 

ACCREDITAMENTO DEL RESTO DEL MONDO

 
 
 
 
 
 
 

641

 
 
 

- 38

603

RESTO DEL MONDO

Conti delle operazioni correnti

X = 14/15

Importazioni di beni e servizi

 

Redditi da lavoro dipendente verso il resto del mondo

Redditi da capitale e imposte al netto dei contributi alla produzione verso il resto del mondo

Trasferimenti correnti verso il resto del mondo

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione verso il resto del mondo

 
 
 
 
 
 

497

 

2

39

39

0

 
 
 
 
 

577

Conto del capitale

XI = 16/17

 
 
 
 
 
 

Trasferimenti in conto capitale verso il resto del mondo

 
 

SALDO DELLE OPERAZIONI CORRENTI CON IL RESTO DEL MONDO

 
 
 
 
 
 
 
 

4

 
 

- 41

 

– 37

TOTALE

4 225

3 595

1 475

2 013

2 739

1 615

898

376

603

577

- 37

 

(1)   Incluse acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore.

(2)   Incluse acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte.



Tavola 8.21 — Esempio di matrice di contabilità sociale più dettagliata

CONTO

0. Conto equilibrio dei beni e servizi

(prodotti)

Totale ECONOMIA

Resto del mondo

Totale

I. Conto della produzione

(branche di attività economica)

II.1.1 Conto della generazione dei redditi primari

(categorie di input primari)

II.1.2 Conto della attribuzione dei redditi primari

(settori istituzionali)

II.2 Conto della distribuzione secondaria del reddito

(settori istituzionali)

II.4 Conto di utilizzazione del reddito disponibile

(settori istituzionali)

Conto del capitale

(settori istituzionali)

Investimenti fissi lordi

(branche di attività economica)

III.2 Conto finanziario

(Attività finanziarie)

Conti delle operazioni correnti

Conto del capitale

Ia

Ib

Ic

IIa

IIb

IIc

IIIa

IIIb

IIIc

IIId

IIIe

IIIf

IIIg

IVa

IVb

IVc

IVd

Va

Vb

Vc

Vd

VIa

VIb

VIc

VId

VIIa

VIIb

VIIc

VIId

VIIIa

VIIIb

VIIIc

IXa

IXb

IXc

X

XI

0. Conto di equilibrio dei beni e servizi (prodotti)

Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (0)

Ia

 
 
 

3

71

14

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

16

12

-

2

-

1

-

-

2

-

-

 
 
 

7

 

128

Minerali, energia elettrica, manufatti e costruzioni (1-5)

Ib

 
 
 

36

969

246

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

339

269

-

3

2

4

28

3

9

109

233

 
 
 

435

 

2685

Servizi (6-9)

Ic

2

76

-78

7

209

349

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

208

152

13

357

-

-

-

-

-

23

-

 
 
 

94

 

1412

TOTALE ECONOMIA

I. Conto della produzione (branche di attività economica)

Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca (A-B)

IIa

87

2

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

89

Industrie, estrattive e manifatturiere, energia elettrica e costruzioni (C-F)

IIb

-

2 112

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

2123

Servizi (G-P)

IIc

-

39

1 344

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1383

II.1.1 Conto della generazione dei redditi primari (categorie di input primari)

Redditi da lavoro dipendente

Dall'interno a:

Maschi residenti

IIIa

 
 
 

8

311

153

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

472

Femmine residenti

IIIb

 
 
 

1

95

192

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

288

Non residenti

IIIc

 
 
 

-

1

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

Dall'estero a residenti

IIId

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

6

 

6

Altre imposte al netto dei contributi alla produzione

IIIe

 
 
 

-2

49

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

58

Risultato netto di gestione

IIIf

 
 
 

11

64

142

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

217

Reddito misto netto

IIIg

 
 
 

14

262

156

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

432

II.1.2 Conto della attribuzione dei redditi primari (settori istituzionali)

Famiglie, lavoratori dipendenti

IVa

 
 
 
 
 
 

452

278

-

6

-

-

16

-

-

15

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

778

Famiglie, altri

IVb

 
 
 
 
 
 

20

10

-

-

-

60

416

-

-

52

24

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

32

 

614

Società e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

IVc

 
 
 
 
 
 

-

-

-

-

-

141

-

3

28

174

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

27

 

384

Amministrazioni pubbliche

IVd

2

111

20

 
 
 

-

-

-

-

58

16

-

-

-

23

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

7

 

237

II.2 Conto della distribuzione secondaria del reddito (settori istituzionali)

Famiglie, lavoratori dipendenti

Va

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

771

 
 
 

-

-

56

197

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

1024

Famiglie, altri

Vb

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

577

 
 

-

-

23

92

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

692

Società e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Vc

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

94

 

58

59

16

12

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

 

243

Amministrazioni pubbliche

Vd

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

191

320

134

37

92

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

6

 

780

II.4 Conto di utilizzazione del reddito disponibile (settori istituzionali)

Famiglie, lavoratori dipendenti

VIa

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

646

 
 
 

-

-

2

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

648

Famiglie, altri

VIb

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

499

 
 

-

-

9

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

508

Società e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

VIc

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

107

 

-

-

-

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

107

Amministrazioni pubbliche

VId

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

352

-

-

-

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

 

352

Conto del capitale (settori istituzionali)

Famiglie, lavoratori dipendenti

VIIa

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

85

 
 
 

-

-

-

-

 
 
 

-

-

1

 

-

86

Famiglie, altri

VIIb

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

75

 
 

-

-

16

7

 
 
 

-

28

4

 

-

130

Società e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

VIIc

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

83

 

-

4

4

25

 
 
 

130

95

175

 

-

516

Amministrazioni pubbliche

VIId

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-10

1

4

-

-

 
 
 

2

94

74

 

1

166

Investimenti fissi lordi (branche di attività economica)

Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca (A-B)

VIIIa

 
 
 

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

-

-

-

 
 
 
 
 
 
 
 

11

Industrie estrattive e manifatturiere, energia elettrica e costruzioni (C-F)

VIIIb

 
 
 
 

92

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

4

36

-

 
 
 
 
 
 
 
 

132

Servizi (G-P)

VIIIc

 
 
 
 
 

119

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

1

14

92

7

 
 
 
 
 
 
 
 

233

III.2 Conto finanziario (attività finanziarie)

Biglietti, monete e depositi

IXa

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

56

12

44

7

 
 
 
 
 
 
 

13

132

Prestiti

IXb

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

5

194

45

 
 
 
 
 
 
 

-27

217

Altre attività finanziarie

IXc

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

26

82

102

68

 
 
 
 
 
 
 

-24

254

Resto del mondo

Operazioni correnti

X

37

345

115

 
 
 
 
 

2

 
 
 
 

4

9

26

-

-

-

4

35

-

-

-

-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

577

Capitale

XI

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

-

-

-

4

 
 
 
 
 
 

-41

 

- 37

Totale

128

2 685

1 412

89

2 123

1 383

472

288

2

6

58

217

432

778

614

384

237

1 024

692

243

780

648

508

107

352

86

130

516

166

11

132

233

132

217

254

577

-37

 



Tavola 8.22 — Esempio di sottomatrice dettagliata: valore aggiunto netto (prezzi base)

(Tavola 8.20, casella 3,2)

►M11  BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (per sezioni della NACE Rev. 1) ◄

Totale

Agricoltura, caccia e silvicoltura

Pesca, piscicoltura e servizi connessi

Estrazione di minerali

Attività manifatturiere

Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda

Costruzioni

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione d'autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa

Alberghi e ristoranti IIc2

Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

Intermediazione monetaria e finanziaria

Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività professionali e imprenditoriali

Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

Istruzione

Sanità e altri servizi sociali

Altri servizi pubblici, sociali e personali

Servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

IIa1

IIa2

IIb1

IIb2

IIb3

IIb4

IIc1

 

IIc3

IIc4

IIc5

IIc6

IIc7

IIc8

IIc9

IIc10

II

Redditi da lavoro dipendente

INTERNI

Maschi residenti

Lavoratori agricoli

Zona rurale

IIIa1

6,2

0,5

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,1

0,0

0,0

0,0

 

6,8

Zona urbana

IIIa2

0,2

0,2

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,1

0,0

0,0

0,0

 

0,5

Operai

Zona rurale

IIIa3

0,2

0,0

3,2

21,1

0,6

12,4

1,9

0,1

2,8

0,6

0,1

0,2

0,8

0,2

1,8

 

46,0

Zona urbana

IIIa4

0,0

0,0

1,8

105,3

9,8

27,4

4,0

0,4

7,9

1,5

0,4

0,9

1,0

0,8

4,7

 

165,9

Impiegati, vendite, servizi

Zona rurale

IIIa5

0,2

0,0

0,5

5,9

0,0

0,9

3,0

0,2

0,5

3,7

0,6

1,5

0,6

0,0

2,4

 

20,0

Zona urbana

IIIa6

0,0

0,1

1,5

35,6

2,1

3,7

6,6

0,5

1,8

6,9

3,0

5,8

0,6

0,4

7,3

 

75,9

Dirigenti, ecc.

Zona rurale

IIIa7

0,1

0,0

1,7

17,7

0,2

2,6

0,7

0,2

0,3

1,8

1,3

2,7

14,0

1,0

1,8

 

46,1

Zona urbana

IIIa8

0,0

0,0

2,5

47,7

2,7

4,4

1,3

0,4

1,0

5,6

5,9

10,6

20,1

4,1

4,7

 

111,0

Femmine residenti

Lavoratrici agricole

Zona rurale

IIIb1

1,0

0,1

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

 

1,1

Zona urbana

IIIb2

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

 

0,0

Operaie

Zona rurale

IIIb3

0,0

0,0

0,0

5,7

0,0

0,0

0,1

0,1

0,0

0,1

0,0

0,1

0,4

0,2

0,8

 

7,5

Zona urbana

IIIb4

0,0

0,0

0,0

13,6

0,0

0,1

0,2

0,2

0,1

0,3

0,2

0,3

0,4

0,8

2,6

 

18,8

Impiegate, vendite, servizi

Zona rurale

IIIb5

0,0

0,0

0,4

5,6

0,1

1,3

6,2

0,6

0,4

1,6

0,8

1,8

4,3

0,6

24,2

 

47,8

Zona urbana

IIIb6

0,0

0,0

1,2

49,6

2,9

4,6

14,3

2,5

1,0

8,8

4,7

9,0

4,9

2,0

36,6

 

142,1

Dirigenti, ecc.

Zona rurale

IIIb7

0,0

0,0

0,0

1,3

0,0

0,1

0,2

0,0

0,0

1,0

0,3

0,9

9,3

2,4

5,5

 

21,0

Zona urbana

IIIb8

0,0

0,0

0,1

7,3

0,1

0,3

0,3

0,1

0,0

3,6

1,1

4,8

10,6

9,8

11,2

 

49,3

Lavoratori dipendenti non residenti

IIIc

0,1

0,1

0,1

0,9

0,0

0,2

0,2

0,0

0,1

0,0

0,0

0,3

0,0

0,0

0,0

 

2,0

Residenti dipendenti da imprese non residenti

IIId

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Altre imposte al netto dei contributi alla produzione

IIIe

- 2,0

0,0

- 2,0

41,1

4,9

5,0

0,0

0,0

- 6,0

8,3

3,7

1,0

0,0

0,0

4,0

 

58,0

Risultato netto di gestione

Famiglie (abitazioni occupate dai proprietari)

IIIf1

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

60,0

 
 
 
 
 

60,0

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e imprese delle amministrazioni pubbliche non costituite in società

IIIf2

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

21,0

 

21,0

Società

pubbliche

IIIf3

0,1

0,0

2,7

8,0

9,0

1,1

- 12,1

0,1

3,6

1,5

1,0

 

0,0

6,2

10,1

- 5,0

26,3

private nazionali

IIIf4

10,7

0,2

0,4

13,0

0,1

21,9

6,0

2,7

7,1

14,8

49,0

 

0,0

1,3

11,5

- 35,0

103,7

straniere

IIIf5

0

0,0

1,4

6,0

0,0

0,4

0,5

0,3

1,8

2,2

1,5

 

0,0

0,0

0,0

- 8,0

6,1

Reddito misto netto

Zona rurale

IIIg1

12,3

1,4

0,0

65,4

0,0

9,4

10,7

0,5

0,5

3,0

32,9

0,0

0,0

3,4

2,1

 

141,6

Zona urbana

IIIg2

0,2

0,2

0,0

161,6

0,0

25,6

20,4

4,3

2,5

2,0

61,1

0,0

0,0

7,6

4,9

 

290,4

Subtotali:

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Redditi da lavoro dipendente (corrisposti da produttori residenti)

 

8,0

1,0

13,0

317,3

18,5

58,0

39,0

5,3

15,9

35,5

18,4

39,1

67,0

22,3

103,6

 

761,8

—  Maschi residenti

IIIa

6,9

0,8

11,1

233,3

15,4

51,4

17,5

1,8

14,3

20,1

11,3

21,9

37,1

6,5

22,7

 

472,2

—  Femmine residenti

IIIb

1,0

0,1

1,7

83,1

3,0

6,4

21,3

3,5

1,5

15,4

7,1

16,9

29,9

15,8

80,9

 

287,6

—  Non residenti

IIIc

0,1

0,1

0,1

0,9

0,0

0,2

0,2

0,0

0,1

0,0

0,0

0,3

0,0

0,0

0,0

 

2,0

Reddito misto e risultato di gestione

 

23,2

1,8

4,5

254,0

9,1

58,4

25,5

8,0

15,5

23,5

205,5

0,0

0,0

18,5

49,6

- 48,0

649,1

—  Risultato netto di gestione

IIIf

10,8

0,2

4,5

27,0

9,1

23,4

- 5,6

3,1

12,5

18,5

111,5

0,0

0,0

7,5

42,6

- 48,0

217,1

—  Reddito misto netto

IIIg

12,4

1,6

0,0

227,0

0,0

35,0

31,1

4,9

3,0

5,0

94,0

0,0

0,0

11,0

7,0

 

432,0

Totale del valore aggiunto netto

III

29,2

2,8

15,5

612,4

32,5

121,4

64,5

13,3

25,4

67,3

227,6

40,1

67,0

40,8

157,2

- 48,0

1468,9

CAPITOLO 9

QUADRO DELLE INTERDIPENDENZE TRA GLI OPERATORI ECONOMICI

9.01.

Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici comprende tre tipi di tavole:

a) tavole delle risorse e degli impieghi;

b) tavole di collegamento tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore;

c) tavole delle interdipendenze tra gli operatori economici (input-output) simmetriche.

9.02.

Le tavole delle risorse e degli impieghi sono matrici per branca di attività economica e per prodotto che descrivono dettagliatamente i processi di produzione interni e le operazioni sui prodotti dell'economia nazionale. Le tavole presentano:

a) la struttura dei costi di produzione e il reddito generato dai processi di produzione;

b) i flussi di beni e servizi prodotti nell'ambito dell'economia nazionale;

c) i flussi di beni e servizi con il resto del mondo.

9.03.

Una tavola delle risorse presenta le risorse di beni e servizi per prodotto e per tipo di fornitore, distinguendo tra produzione delle branche interne e importazioni. Un esempio semplificato di una tavola delle risorse è costituito dalla tavola 9.1.



Tavola 9.1 — Tavola semplificata delle risorse

Risorse

Branche di attivitàeconomica

Resto del mondo

Totale

(1)

(2)

(3)

Prodotti

(1)

Produzione per prodotto e per branca

Importazioni per prodotto

Totale delle risorse per prodotto

Totale

(2)

Totale della produzione per branca

Totale delle importazioni

Totale delle risorse

9.04.

Una tavola degli impieghi presenta gli impieghi dei beni e servizi per prodotto e per tipo di impiego: consumi intermedi (per branca di attività economica), consumi finali, investimenti lordi ed esportazioni. Inoltre, la tavola illustra i componenti del valore aggiunto lordo: redditi da lavoro dipendente, altre imposte al netto dei contributi alla produzione, reddito misto netto, risultato netto di gestione e ammortamenti. Un esempio semplificato di tavola degli impieghi è costituito dalla tavola 9.2.



Tavola 9.2 — Tavola semplificata degli impieghi

Impieghi

Branche di attività economica

Resto del mondo

Consumi finali

Investimenti lordi

Totale

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(1)

Consumi intermedi per prodotto e per branca

Esportazioni

Spesa per consumi finali

Investimenti lordi

Totale degli impieghi per prodotto

Componenti del valore aggiunto

(2)

Valore aggiunto per componente e per branca

 
 
 
 

Totale

(3)

Totale degli input per branca

 
 
 
 

9.05.

Fra la tavola delle risorse e quella degli impieghi sussistono due tipi di uguaglianze (purché le risorse e gli impieghi siano valutati in maniera coerente, cfr. tavole 9.5 e 9.6).

a) Uguaglianza per branca di attività economica: Produzione per branca = Input per branca. Nella tavola semplificata delle risorse e degli impieghi, ciò implica che il vettore riga nella casella (2,1) della tavola 9.1 deve essere uguale a quello nella casella (3,1) della tavola 9.2.

Pertanto, per ogni branca di attività economica si ha:

Produzione = Consumi intermedi + Valore aggiunto.

b) Uguaglianza per prodotto: Totale delle risorse per prodotto = Totale degli impieghi per prodotto.

Nelle tavole semplificate, il vettore colonna nella casella (1,3) della tavola 9.1 deve essere uguale al vettore colonna nella casella (1,5) della tavola 9.2.

Pertanto, per ciascun prodotto si ha:

Produzione + Importazioni = Consumi intermedi + Esportazioni + Spesa per consumi finali + Investimenti lordi.

Queste uguaglianze per branca e per prodotto possono essere utilizzate per verificare e perfezionare la coerenza e la completezza delle stime (cfr. paragrafo 9.11).

9.06.

Le tavole delle risorse e degli impieghi costituiscono la base di tutte le tavole compilate per branca di attività economica: ad esempio, le tavole in materia di occupazione, investimenti fissi lordi e stock di capitale.

9.07.

Le tavole delle risorse e degli impieghi comprendono tutti i flussi dei seguenti conti:

a) il conto di equilibrio dei beni e servizi;

b) il conto della produzione;

c) il conto della generazione dei redditi primari.

9.08.

Una tavola delle risorse ed una tavola degli impieghi possono anche essere combinate e presentate sotto forma di una tavola unica, aggiungendo, per la produzione e le importazioni, due righe ed una colonna alla tavola degli impieghi (cfr. tavola 9.3). Si noti che nella tavola 9.3 sono state trasferite le righe e le colonne della tavola delle risorse di cui al paragrafo 9.03.



Tavola 9.3 — Tavola combinata delle risorse e degli impieghi (versione semplificata)

 

Prodotti

Branche di attività economica

Resto del mondo

Consumi finali

Investimenti lordi

Totale

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

Prodotti

(1)

Consumi intermedi

Esportazioni

Spesa per consumi finali

Investimenti lordi

Totale degli impieghi per prodotto

Branche di attività economica

(2)

Produzione

Totale della produzione per branca

Componenti del valore aggiunto

(3)

Valore aggiunto

 
 
 
 

Resto del mondo

(4)

Importazioni

 
 
 
 

Totale

(5)

Totale delle risorse per prodotto

Totale degli input per branca

 
 
 
 

9.09.

Una tavola delle interdipendenze simmetrica è una matrice prodotto per prodotto o branca per branca che descrive dettagliatamente i processi di produzione interni e le operazioni sui prodotti dell'economia nazionale. Una tavola delle interdipendenze simmetrica permette di riunire in una unica tavola le risorse e gli impieghi. Tuttavia, vi è una importante differenza concettuale fra una tavola delle interdipendenze simmetrica e una tavola combinata delle risorse e degli impieghi: nella tavola delle risorse e degli impieghi, le statistiche mettono in relazione prodotti e branche di attività economica, mentre, nella tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica, le statistiche mettono in correlazione prodotti con prodotti o branche con branche. Pertanto, in una tavola delle interdipendenze simmetrica viene utilizzata, tanto per le righe quanto per le colonne, o una classificazione per prodotto o una classificazione per branca di attività economica (cfr. tavola 9.4).



Tavola 9.4 —  Versione semplificata di tavola delle interdipendenze simmetrica (prodotto per prodotto)

 

Prodotti

Resto del mondo

Spesa per consumi finali

Investimenti lordi

Totale

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(1)

Consumi intermedi

Esportazioni

Spesa per consumi finali

Investimenti lordi

Totale degli impieghi per prodotto

Componenti del valore aggiunto

(2)

Valore aggiunto

Resto del mondo

(3)

Importazioni

Totale

(4)

Totale delle risorse per prodotto

Totale delle risorse = Totale degli impieghi

9.10.

La maggior parte delle informazioni statistiche che possono essere ottenute dalle unità di produzione illustrano quali tipi di prodotti esse hanno prodotto/venduto e, normalmente in misura meno dettagliata, quali tipi di prodotti esse hanno acquistato/impiegato. Il formato delle tavole delle risorse e degli impieghi è concepito per accogliere questo tipo di informazioni statistiche (branca per prodotto). Per contro, solo raramente sono disponibili informazioni del tipo «prodotto per prodotto» oppure «branca per branca», quali sono richieste dalla tavola delle interdipendenze simmetrica. Ad esempio, le indagini sulle branche di attività economica solitamente forniscono informazioni sul tipo di prodotti impiegati e sui beni e servizi prodotti. Di norma, tuttavia, non è possibile raccogliere informazioni sugli input in termini di prodotti e di componenti del valore aggiunto per ciascun prodotto. In teoria, la contabilità di una impresa dovrebbe ripartire tutti i costi tra i diversi tipi di prodotti e, contemporaneamente, fornire la composizione dei consumi intermedi per tipo di prodotto. Nella pratica, le informazioni organizzate sotto forma di tavole delle risorse e degli impieghi costituiscono perciò un utile punto di partenza per l'elaborazione delle informazioni più analitiche necessarie alla costruzione delle tavole delle interdipendenze simmetriche. Le informazioni «branca per prodotto» delle tavole delle risorse e degli impieghi possono essere convertite in statistiche «prodotto per prodotto» o «branca per branca» con l'aggiunta di ulteriori informazioni statistiche sulla struttura degli input o ipotizzando strutture di input costanti per prodotto o per branca (cfr. paragrafi 9.54-9.60).

9.11.

Le tavole delle risorse e degli impieghi possono essere utilizzate per scopi tanto statistici quanto analitici.

Le più importanti utilizzazioni statistiche sono:

a) individuazione di lacune e incongruenze nelle fonti dei dati di base;

b) ponderazione e calcolo di numeri indice e misure di volume e di prezzo;

c) elaborazione di stime a saldo (stima di una variabile dopo aver precedentemente stimato tutte le altre variabili di una data uguaglianza), ad esempio per la produzione o i consumi finali di prodotti specifici;

d) verifica e miglioramento della coerenza, della plausibilità e della completezza dei dati delle tavole delle risorse e degli impieghi e dei dati da esse ricavati (come quelli dei conti della produzione); a tal fine, il processo di bilanciamento dei conti non dovrebbe essere limitato alle tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti:

(1) mediante l'elaborazione di tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti e costanti per due o più anni, è possibile bilanciare simultaneamente le stime delle variazioni di volume, valore e prezzo: rispetto all'integrazione delle tavole delle risorse e degli impieghi per un unico anno considerato isolatamente, ciò costituisce un importante potenziamento dell'efficacia del quadro integrato;

(2) con l'ausilio delle tavole che mostrano le relazioni con i conti per settore, è possibile effettuare una comparazione diretta con le informazioni tratte da questi conti: ad esempio, informazioni sulla distribuzione del reddito, sul risparmio e sull'accreditamento (calcolato come risultato di operazioni finanziarie); questo almeno garantisce, una volta esaurito il processo di bilanciamento, la coerenza tra le tavole delle risorse e degli impieghi e i conti per settore;

(3) l'elaborazione di tavole delle interdipendenze tra gli operatori economici simmetriche a partire da quelle delle risorse e degli impieghi può evidenziare eventuali incongruenze e punti deboli in queste ultime; esiste quindi anche un effetto di retroazione dalle tavole delle interdipendenze simmetriche a quelle delle risorse e degli impieghi;

e) stima di dati per periodi sui quali sono disponibili informazioni meno attendibili: ad esempio, stima di dati annuali sulla base di dati dettagliati sulle risorse e sugli impieghi per un anno di riferimento o stima di dati trimestrali sulla base di tavole delle risorse e degli impieghi annue.

9.12.

Le tavole delle risorse e degli impieghi e la tavola delle interdipendenze simmetrica forniscono una immagine particolareggiata della composizione delle risorse e degli impieghi di beni, di servizi e del lavoro, nonché dei relativi redditi primari. Queste tavole ed i rapporti che possono esserne ricavati, quali i dati sulla produttività, costituiscono un elemento importante dell'analisi economica.

9.13.

Le tavole delle risorse e degli impieghi e la tavola delle interdipendenze simmetrica possono anche essere utilizzate quali strumenti di analisi economica. A tal fine, ambedue i tipi di tavole presentano pregi specifici. Per il calcolo degli effetti diretti e indiretti, le tavole delle risorse e degli impieghi devono essere integrate da ipotesi specifiche o da informazioni statistiche supplementari. Per il calcolo degli effetti cumulativi, tali ipotesi e informazioni statistiche supplementari sono fondamentali. In effetti, calcolare gli effetti cumulativi con l'ausilio di una tavola delle risorse e degli impieghi equivale ad elaborare una tavola delle interdipendenze simmetrica. Pertanto, ai fini di questo tipo di calcolo, risulta preferibile la tavola delle interdipendenze simmetrica. Tuttavia, ai fini del calcolo degli effetti diretti e di primo ordine, sono in genere preferite le tavole delle risorse e degli impieghi rettificate con l'ausilio di un certo numero di ipotesi (o informazioni statistiche supplementari) perché:

a) i calcoli dipendono in misura inferiore da ipotesi fatte;

b) le tavole delle risorse e degli impieghi forniscono un maggior numero di dettagli rispetto alla tavola delle interdipendenze simmetrica;

c) le informazioni contenute nelle tavole delle risorse e degli impieghi possono essere meglio poste in relazione con altri tipi di dati statistici.

Tali caratteristiche sono altresì utili allorché le tavole delle risorse e degli impieghi sono integrate in un modello macroeconomico: il modello globale che ne deriva è più vicino alle statistiche reali, può rivelare numerosi dettagli e può essere messo con discreta facilità in relazione con settori sui quali sono disponibili altri dati statistici (ad esempio, mercato del lavoro o ambiente).

9.14.

Le tavole delle risorse e degli impieghi e la tavola delle interdipendenze simmetrica possono essere utilizzate per calcolare:

a) gli effetti delle variazioni dei prezzi o delle aliquote fiscali sui valori delle risorse o degli impieghi;

b) gli effetti delle variazioni di volume sui valori delle risorse o degli impieghi;

c) gli effetti delle variazioni dei prezzi delle risorse sui prezzi degli impieghi;

d) gli effetti delle variazioni del volume degli impieghi sul volume delle risorse;

e) gli effetti delle variazioni del volume delle risorse sul volume degli impieghi.

I calcoli possono mettere in luce non solo gli effetti diretti, ma anche quelli indiretti. Ad esempio, un aumento significativo dei prezzi dell'energia interesserà non soltanto le branche di attività economica che fanno un uso intensivo di energia, ma anche quelle che utilizzano la produzione di tali branche. Con l'ausilio di talune ipotesi, è possibile stimare l'entità di tali effetti indiretti a partire dalle tavole delle risorse e degli impieghi e dalle tavole delle interdipendenze settoriali simmetriche. Fra le ipotesi più comuni possiamo citare:

a) una struttura costante degli input in termini di valore;

b) una composizione costante del valore della produzione per branca e per prodotto;

c) una composizione costante del valore della spesa per consumi finali delle famiglie per prodotto.

Queste ipotesi sono alquanto rigide poiché esse implicano che i prezzi relativi non cambino, che i processi di produzione restino invariati sotto il profilo tecnologico e che non si verifichi alcuna sostituzione tra le categorie dispesa per consumi finali delle famiglie. Tuttavia, tali ipotesi generali possono essere modificate apportando dapprima variazioni ai prezzi relativi (ad esempio, il modello dei prezzi di Leontief). Successivamente è possibile ampliarle, procedendo a stime econometriche, o di altro tipo, dell'influenza dei prezzi relativi e di altre variabili sui coefficienti tecnici o la spesa per consumi finali delle famiglie.

I calcoli non devono essere necessariamente limitati alle risorse e agli impieghi di beni e servizi. Essi potrebbero essere applicati anche alle risorse e agli impieghi del lavoro e dei componenti del valore aggiunto.

9.15.

Le tavole delle risorse e degli impieghi e la tavola delle interdipendenze simmetrica possono essere integrate in modelli macroeconomici, conferendo a questi ultimi una base mesoeconomica dettagliata. Specifici tipi di analisi che possono avvalersi delle tavole delle risorse e degli impieghi e della tavola delle interdipendenze simmetrica sono, ad esempio:

a) analisi della produzione, delle strutture dei costi e della produttività;

b) analisi dei prezzi;

c) analisi dell'occupazione;

d) analisi della struttura degli investimenti, dei consumi finali, delle esportazioni, ecc.;

e) analisi della relazione fra produzione interna e ambiente (ad esempio, impiego di prodotti specifici quali combustibili, carta e vetro);

f) analisi delle importazioni di energia;

g) analisi dell'impatto di nuove tecnologie;

h) analisi della sensibilità alle variazioni delle aliquote e delle normative fiscali.

9.16.

Le tavole 9.5 e 9.6 illustrano più in dettaglio le tavole delle risorse e degli impieghi.

9.17.

La nomenclatura utilizzata per le branche di attività economica è la ►M11  NACE Rev. 2 ◄ e la nomenclatura utilizzata per i prodotti è la CPA; queste nomenclature sono integralmente e reciprocamente allineate: a ciascun livello di aggregazione, la CPA presenta i principali prodotti delle branche di attività economica in base alla ►M11  NACE Rev. 2 ◄ .

9.18.

Nelle tavole delle risorse e degli impieghi, la nomenclatura per prodotti è almeno altrettanto particolareggiata di quella per branche di attività economica: ad esempio, il livello a tre cifre della CPA e il livello a due cifre della ►M11  NACE Rev. 2 ◄ .

9.19.

La distinzione fra produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita deve essere utilizzata soltanto per il totale della produzione per branca di attività economica; la distinzione non è necessaria per ciascun gruppo di prodotti.

9.20.

La distinzione fra produttori di beni e servizi destinabili alla vendita e per proprio uso finale, da un lato, e produttori di altri beni e servizi non destinabili alla vendita, dall'altro, dovrebbe essere utilizzata per branca di attività economica soltanto allorché entrambi i tipi di produttori sono presenti entro una branca. In generale, tale distinzione è pertanto utilizzata soltanto per la sottoclassificazione di un numero assai limitato di branche: ad esempio, i servizi sanitari e i servizi dell'istruzione (cfr. paragrafo 3.66).

9.21.

Le importazioni e le esportazioni dovrebbero essere suddivise in:

a) scambi intracomunitari;

b) importazioni ed esportazioni con paesi terzi.



Tavola 9.5 — Tavola delle risorse ai prezzi base e trasformazione dai prezzi base ai prezzi di acquisto

 

Branche di attività economica (NACE)

1 2 3 4 … … n

(1)

Importazioni cif

Totale delle risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

Totale delle risorse ai prezzi di acquisto

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Produzione per prodotto e per branca ai prezzi base

 
 
 
 
 
 

2

 
 
 
 
 
 

3

 
 
 
 
 
 

4

 
 
 
 
 
 

.

 
 
 
 
 
 

.

 
 
 
 
 
 

.

 
 
 
 
 
 

.

 
 
 
 
 
 

.

 
 
 
 
 
 

.

 
 
 
 
 
 

m

 
 
 
 
 
 

(Poste di rettifica)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

(1)

 

(2)

Totale della produzione per branca

 
 
 

0

 
 

Totale di cui:

 

(3)

 
 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 
 
 
 
 
 
 
 

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 
 

0

 

0

 
 

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 
 
 

0

 

0

 
 



Tavola 9.6 — Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto

 

Branche di attività economica (NACE)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto e per branca

 

Impieghi finali ai prezzi di acquisto/fob:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni (fob)

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

m

 
 
 

(Poste di rettifica)

 
 
 
 
 
 
 

(1)

(2)

Totale dei consumi intermedi per branca

 

Totale degli impieghi finali per tipo

 

Totale degli impieghi

Redditi da lavoro dipendente

(3)

Componenti del valore aggiunto per branca

 
 

Altre imposte nette sulla produzione

 

Ammortamenti

 

Risultato netto di gestione

 

(3)

(4)

Valore aggiunto per branca

 

(1) + (3)

(5)

Produzione ai prezzi base per branca

 

Informazioni supplementari:

Investimenti fissi lordi

Stock di capitale fisso

Input di lavoro

(6)

 
 

9.22.

I flussi di beni e servizi sono valutati ai prezzi base nella tavola delle risorse e ai prezzi di acquisto nella tavola degli impieghi. Per ottenere l'uguaglianza tra le risorse e gli impieghi, nella tavola 9.5 è illustrato anche il passaggio dalle risorse ai prezzi base alle risorse ai prezzi di acquisto. Poiché le risorse devono essere uguali agli impieghi, la tavola evidenzia anche il passaggio dagli impieghi ai prezzi di acquisto agli impieghi ai prezzi base. Da questo passaggio possono essere ottenute due uguaglianze:

a) risorse ai prezzi di acquisto = impieghi ai prezzi di acquisto;

b) risorse ai prezzi base = impieghi ai prezzi base.

9.23.

Il valore aggiunto è registrato ai prezzi base. Esso rappresenta la differenza tra la produzione valutata ai prezzi base e i consumi intermedi valutati ai prezzi di acquisto.

9.24.

Il valore aggiunto al costo dei fattori non è un concetto del SEC. Tuttavia, esso potrebbe essere calcolato sottraendo dal valore aggiunto ai prezzi base le altre imposte al netto dei contributi alla produzione.

9.25.

Il PIL è valutato ai prezzi di mercato. Tale aggregato può essere ricavato dalle tavole delle risorse e degli impieghi in tre modi diversi:

a) totale della produzione ai prezzi base per branca, meno totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per branca, più imposte al netto dei contributi ai prodotti (approccio della produzione); i consumi intermedi per branca comprendono la fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente, registrati in una branca fittizia (cfr. paragrafo 9.33);

b) totale dei diversi componenti del valore aggiunto ai prezzi base per branca, meno fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente (registrati in una branca fittizia, cfr. paragrafo 9.33), più imposte nette sui prodotti (approccio del reddito);

c) somma delle categorie degli impieghi finali meno importazioni: esportazioni - importazioni + spesa per consumi finali + investimenti lordi (tutti ai prezzi di acquisto) (approccio della spesa).

9.26.

La tavola degli impieghi 9.6 contiene anche alcune informazioni complementari: investimenti fissi lordi, stock di capitale fisso e input di lavoro per branca. Tali informazioni sono di fondamentale importanza per l'analisi della produttività e possono anche essere utilizzate per numerose analisi di altro tipo (ad esempio, analisi dell'occupazione).

9.27.

Nel SEC, lo stock di capitale fisso è valutato ai prezzi di mercato in vigore alla data cui si riferisce il conto patrimoniale. Per i beni acquistati negli anni precedenti, è necessario defalcare gli ammortamenti degli anni precedenti dai prezzi correnti di mercato di beni nuovi, dello stesso tipo e qualità. Questo concetto netto di stock di capitale fisso potrebbe essere utilizzato per il calcolo dell'intensità di capitale. Per l'analisi della produttività, tuttavia, si utilizza più spesso un concetto lordo di stock di capitale fisso. Secondo questo concetto lordo, tutti i beni dovrebbero essere valutati ai prezzi correnti di mercato di beni nuovi, dello stesso tipo e qualità, senza effettuare alcuna detrazione per ammortamenti negli anni precedenti. Tale concetto lordo di stock di capitale fisso non costituisce un concetto standard nel SEC, ma può essere facilmente calcolato ricorrendo al metodo dell'inventario permanente. Considerato il vasto impiego di tali dati lordi, si raccomanda di includere, quali informazioni complementari, i dati sia netti sia lordi sullo stock di capitale fisso.

9.28.

Per l'analisi della produttività, la variabile degli input di lavoro preferibile è rappresentata dalle ore lavorate. Tuttavia, per valutazioni circa il numero delle persone occupate, può essere utile conoscere anche il numero di posizioni lavorative. Entrambe le variabili possono essere ulteriormente suddivise: ad esempio, distinguendo tra lavoratori dipendenti e lavoratori indipendenti.

9.29.

Ai fini di una corretta compilazione e comprensione delle tavole delle risorse e degli impieghi, è importante ricordare alcune delle convenzioni contabili stabilite dal SEC.

a) I prodotti delle attività ausiliarie non sono registrati separatamente; tutti i consumi intermedi di una attività ausiliaria sono considerati consumi intermedi dell'attività principale o secondaria che essa supporta. Attività ausiliarie sono, ad esempio, le attività di marketing, di magazzinaggio, di pulizia e le attività contabili (cfr. paragrafi 3.12 e 3.13).

b) I beni e i servizi prodotti e consumati nel corso del medesimo periodo contabile e all'interno della stessa UAE locale non sono individuati separatamente. Pertanto, essi non sono registrati come produzione o tra i consumi intermedi di tale UAE locale. Ciò può riguardare ad esempio:

(1) le sementi e le piante per la semina e la piantagione;

(2) l'antracite utilizzata dalle miniere di carbone per produrre bricchette;

(3) l'energia elettrica consumata dalle centrali elettriche.

c) Le attività minute di trasformazione, manutenzione o riparazione per conto di altre UAE locali devono essere registrate al netto dei beni utilizzati. Per contro, se i beni sono oggetto di una sostanziale trasformazione fisica, le operazioni sono da registrare al lordo dei beni utilizzati, ossia come se fossero effettuati degli acquisti e delle vendite tra le UAE locali.

d) I beni durevoli possono essere oggetto di locazione o di operazioni di leasing operativo. In tali casi, essi sono registrati come investimenti fissi e stock di capitale fisso nella branca dei loro proprietari, mentre nella branca dei loro utilizzatori si registrano come consumi intermedi per l'ammontare del loro canone di locazione.

e) Le persone che lavorano per il tramite di agenzie di lavoro temporaneo sono considerate occupate nella branca di tali agenzie e non nelle branche in cui lavorano effettivamente. Di conseguenza, gli importi versati a tali persone sono registrati come consumi intermedi delle branche che li impiegano (e non come redditi da lavoro dipendente). In modo analogo è trattata la manodopera in subappalto.

f) Nel SEC l'occupazione e i redditi da lavoro dipendente sono concetti assai vasti.

(1) L'occupazione creata per scopi sociali è anch'essa considerata occupazione; ciò vale, ad esempio, per i progetti di avvio al lavoro di persone disabili, di persone disoccupate da lungo tempo e di giovani in cerca di occupazione. Pertanto, le persone in questione sono lavoratori dipendenti che percepiscono redditi da lavoro dipendente (e non trasferimenti sociali), benché la loro produttività possa essere (molto) inferiore a quella degli altri lavoratori dipendenti.

(2) L'occupazione comprende anche taluni casi di persone che non lavorano affatto: ad esempio, le persone licenziate che continuano a percepire emolumenti dai loro ex datori di lavoro per qualche tempo dopo il licenziamento. Tuttavia gli input di lavoro in termini di ore lavorate non subiscono distorsioni per effetto di tale convenzione, in quanto non si hanno ore effettivamente lavorate.

9.30.

Nelle tavole delle risorse e degli impieghi, dovrebbero essere effettuate due rettifiche per uniformare la valutazione delle importazioni nelle tavole delle risorse e degli impieghi con quella nei conti per settore (si vedano anche le tavole 9.5 e 9.6).

Nella tavola delle risorse, le importazioni di beni sono valutate a prezzi cif. Ciò rappresenta una sopravvalutazione dei costi delle importazioni allorché i servizi di trasporto e di assicurazione compresi nei prezzi cif sono prestati da residenti (ad esempio, trasporto per conto proprio o trasporto da parte di trasportatori specializzati residenti). Per ottenere il saldo corretto tra le importazioni e le esportazioni, anche le esportazioni di servizi dovrebbero essere pertanto maggiorate per l'ammontare di tale sopravvalutazione delle importazioni. Nei conti per settore, le importazioni di beni sono valutate a prezzi fob. Ciò rappresenta un sopravvalutazione delle importazioni come nel caso della valutazione a prezzi cif. Tuttavia, nel caso della valutazione a prezzi fob, la sopravvalutazione è minore, il che significa che anche la maggiorazione imputata delle esportazioni è minore. La conseguenza dell'utilizzazione di metodi di valutazione differenti è quindi che le importazioni totali nette sono identiche, mentre sia il totale delle importazioni sia il totale delle esportazioni sono maggiori a causa della valutazione cif. La concordanza tra i due metodi di valutazione può essere ottenuta nelle tavole delle risorse e degli impieghi, adottando delle poste di rettifica sia per le importazioni sia per le esportazioni. Le rettifiche dovrebbero essere pari al valore dei servizi di trasporto e di assicurazione prestati da residenti, incorporato nel valore cif, ma non nel valore fob, ossia riferirsi al trasporto e all'assicurazione dalla frontiera del paese esportatore alla frontiera del paese importatore. Tali poste di rettifica, una volta introdotte nelle tavole delle risorse e degli impieghi, non richiedono alcun trattamento particolare nei calcoli delle interdipendenze tra gli operatori economici.

9.31.

I trasferimenti di beni usati sono registrati nella tavola degli impieghi come spesa di segno negativo per il venditore e come spesa di segno positivo per l'acquirente. Per il gruppo merceologico in questione, i trasferimenti di beni usati equivalgono a una riclassificazione tra gli impieghi. Soltanto i costi dell'operazione non costituiscono una riclassificazione: essi sono registrati come un impiego di servizi commerciali o di servizi professionali. A fini descrittivi e analitici, per taluni gruppi merceologici, può essere utile indicare separatamente l'importanza relativa dei trasferimenti di beni usati, ad esempio delle auto di seconda mano o della carta riciclata.

9.32.

Gli acquisti diretti all'estero da parte di residenti e gli acquisti sul territorio interno da parte di non residenti sono comunemente stimati nel quadro di un esercizio specifico nel processo di elaborazione statistica. Essi sono registrati come rettifiche alle stime iniziali delle importazioni, delle esportazioni e, per l'ammontare della quota consumata degli acquisti effettuati all'estero, della spesa per consumi finali. Al fine di equilibrare le risorse e gli impieghi per prodotto, tutti questi acquisti dovrebbero essere suddivisi tra i diversi gruppi merceologici interessati. Per quei gruppi di prodotti per i quali questi tipi di acquisti sono rilevanti, essi potrebbero essere evidenziati come una sottocategoria (ad esempio, la spesa per alloggio).

9.33.

Nelle tavole delle risorse e degli impieghi, la nomenclatura delle branche di attività economica secondo la ►M11  NACE Rev. 2 ◄ viene ampliata mediante l'introduzione di una branca fittizia per la fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente. Nella tavola delle risorse, per tale branca non è registrata alcuna operazione. Nella tavola degli impieghi, il totale degli impieghi dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente è registrato come consumo intermedio di questa branca fittizia. Poiché tale branca non effettua altre operazioni, il suo risultato netto di gestione è negativo per un importo uguale ai suoi consumi intermedi, mentre tutti gli altri componenti del suo valore aggiunto sono pari a zero. Di conseguenza, il suo valore aggiunto lordo totale coincide con il suo risultato netto di gestione (negativo).

9.34.

Il passaggio dalla valutazione ai prezzi base alla valutazione ai prezzi di acquisto delle risorse e degli impieghi implica:

a) la redistribuzione dei margini commerciali;

b) la redistribuzione dei margini di trasporto;

c) l'addizione delle imposte sui prodotti (esclusa l'IVA deducibile);

d) la detrazione dei contributi ai prodotti.

Tale passaggio costituisce una parte importante del processo di bilanciamento dei conti e può essere illustrato più dettagliamente mediante tavole distinte (cfr. tavole 9.7 e 9.8). Queste tavole possono essere utilizzate anche per importanti scopi analitici, ad esempio, per l'analisi dei prezzi e l'analisi degli effetti delle variazioni delle aliquote delle imposte sui prodotti.

9.35.

In generale, in sede di elaborazione delle tavole delle risorse e degli impieghi e di bilanciamento dei loro totali marginali tra i due lati, si pone sempre la scelta tra due modi opposti di rettificare i dati statistici:

a) a livello delle risorse di ciascun prodotto, si potrebbe passare da una valutazione ai prezzi base a una valutazione ai prezzi di acquisto, onde ottenere una corrispondenza con gli impieghi ai prezzi di acquisto;

b) a livello di ciascuno degli impieghi, si potrebbe passare da una valutazione ai prezzi di acquisto a una valutazione ai prezzi base, onde ottenere una corrispondenza con le risorse ai prezzi base.

9.36.

Nella pratica, per elaborare una tavola delle risorse e degli impieghi, possono essere necessarie entrambe le alternative. Ambedue trattano o richiedono rettifiche di tipo simile riguardanti, ad esempio, le imposte al netto dei contributi ai prodotti e i margini commerciali e di trasporto per prodotto. In effetti, la prima alternativa non è possibile senza la seconda, in quanto non è normalmente possibile conoscere le colonne delle imposte sui prodotti, dei contributi ai prodotti, dei margini commerciali e di trasporto ripartiti per prodotto nella tavola delle risorse, a meno che non sia nota la distribuzione tra gli impieghi dei singoli prodotti a partire dalla tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto (tavola 9.6).

9.37.

Pertanto, nel processo di bilanciamento si utilizzano le seguenti tavole:

a) le tavole delle risorse e degli impieghi 9.5 e 9.6, le quali mostrano i risultati finali del bilanciamento dei totali marginali delle risorse e degli impieghi per prodotto ai prezzi di acquisto e ai prezzi base;

b) le tavole dei margini commerciali e di trasporto e delle imposte al netto dei contributi ai prodotti (tavole 9.7 e 9.8);

9.38.

Il passaggio dalla valutazione ai prezzi base alla valutazione ai prezzi di acquisto delle risorse e degli impieghi (cfr. paragrafo 9.34) equivale a una redistribuzione dei margini commerciali: la valutazione ai prezzi base implica una registrazione dei margini commerciali come parte del commercio dei prodotti, mentre la valutazione ai prezzi di acquisto comporta l'attribuzione dei margini commerciali ai prodotti cui si riferiscono. Un discorso analogo si può fare per i margini di trasporto.

9.39.

Il totale dei margini commerciali per prodotto è uguale al totale dei margini commerciali delle branche del commercio più i margini commerciali secondari delle altre branche. Lo stesso vale per i margini di trasporto.



Tavola 9.7 — Tavola semplificata dei margini commerciali e di trasporto

 

Branche di attività economica (NACE)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Margini commerciali e di trasporto sui consumi intermedi per prodotto e per branca

 

Margini commerciali e di trasporto sugli impieghi finali:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

m

 
 
 

(1)

(2)

Margini commerciali e di trasporto sui consumi intermedi per branca

 

Margini commerciali e di trasporto sugli impieghi finali per tipo

 

Totale dei margini commerciali e di trasporto



Tavola 9.8 — Tavola semplificata delle imposte al netto dei contributi ai prodotti

 

Branche di attività economica (NACE)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Imposte al netto dei contributi ai prodotti per consumi intermedi per prodotto e per branca

 

Imposte al netto dei contributi ai prodotti per impieghi finali:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

m

 
 
 

(1)

(2)

Imposte al netto dei contributi ai prodotti per consumi intermedi per branca

 

Imposte al netto dei contributi ai prodotti per impieghi finali per tipo

 

Totale delle imposte al netto dei contributi ai prodotti

9.40.

Il margine di trasporto comprende le spese di trasporto pagate separatamente rispetto agli acquisti e incluse negli impieghi dei prodotti ai prezzi di acquisto, ma non nei prezzi base della produzione di un fabbricante o nei margini commerciali dei commercianti all'ingrosso o al dettaglio. Sono incluse in particolare le spese per:

a) il trasporto di beni dal luogo di fabbricazione al luogo di consegna all'acquirente, nel caso in cui il fabbricante paghi il trasporto a un terzo e tale importo sia fatturato separatamente all'acquirente;

b) il trasporto di beni predisposto dal fabbricante o dal commerciante all'ingrosso o al dettaglio secondo modalità tali che l'acquirente deve pagare separatamente le spese di trasporto, anche nel caso in cui il trasporto sia effettuato dallo stesso fabbricante o dal commerciante all'ingrosso o al dettaglio.

Tutte le altre spese sostenute per il trasporto di beni non sono registrate come margine di trasporto, ad esempio:

a) se il fabbricante trasporta lui stesso le merci, i costi di trasporto sono inclusi nei prezzi base della sua produzione: il trasporto rappresenta una attività ausiliaria e le singole spese di trasporto non sono individuabili come costi di trasporto;

b) se il fabbricante fa trasportare le merci senza che vi sia emissione di una fattura separata per i servizi di trasporto, i costi di questi trasporti sono inclusi nei prezzi base della sua produzione: questi costi sono individuabili come tali e vanno registrati tra i consumi intermedi del fabbricante;

c) se i commercianti all'ingrosso e al dettaglio provvedono a far trasportare i beni dal luogo in cui essi ne hanno ottenuto la consegna al luogo di consegna ad un altro acquirente, i costi di questi trasporti sono inclusi nei margini commerciali a condizione che non vengano addebitati separatamente all'acquirente: come nel caso dei fabbricanti, questi costi possono riferirsi a una attività ausiliaria dei commercianti all'ingrosso e al dettaglio, oppure all'acquisto di un servizio di intermediazione, rientrando così tra i margini commerciali ma non tra i margini di trasporto;

d) se una famiglia acquista beni per consumi finali e ne affida il trasporto a un terzo, tali costi di trasporto sono registrati come spesa per consumi finali su servizi di trasporto (e non sono inclusi nei margini commerciali o di trasporto).

9.41.

La tavola 9.7 presenta una matrice dei margini commerciali e di trasporto in una versione semplificata per i motivi indicati in appresso.

a) Nessuna distinzione esplicita è operata tra margini commerciali e di trasporto. Ambedue potrebbero essere presentati per ciascun gruppo merceologico. Un'altra soluzione consiste nel presentare tavole separate: una per i margini commerciali e una per i margini di trasporto.

b) Per i margini commerciali, dovrebbe essere operata una distinzione tra commercio all'ingrosso e commercio al dettaglio, in modo da tener conto delle differenze di prezzo. Nel compilare le tavole si dovrebbe tener presente che i commercianti all'ingrosso possono anche vendere direttamente alle famiglie (ad esempio i mobili) e che i commercianti al dettaglio possono anche vendere alla branche di attività economica (ad esempio ai caffè e ristoranti).

c) Nel calcolare ed analizzare i margini commerciali sui prodotti relativi alla spesa per consumi finali delle famiglie, per ciascun gruppo merceologico potrebbero anche essere individuati i canali distributivi più importanti al fine di tener conto delle differenze di prezzo: la distinzione tra commercio all'ingrosso e commercio al dettaglio è infatti troppo vaga. Ad esempio, i beni e i servizi possono essere acquistati dalle famiglie nei supermercati, nei negozi al dettaglio, nei grandi magazzini, all'estero oppure possono essere ricevuti come remunerazione in natura. Inoltre, per alcuni prodotti, possono assumere grande importanza le vendite secondarie, ad esempio, le sigarette vendute presso caffè, ristoranti e stazioni di servizio. Ovviamente, l'introduzione di informazioni tanto dettagliate è possibile soltanto se le fonti di dati disponibili forniscono informazioni sufficienti per una stima almeno approssimativa della rilevanza di ciascuno dei canali di distribuzione.

d) Per il calcolo dei margini di trasporto, potrebbe rivelarsi molto utile una distinzione per tipo di trasporto (ad esempio, trasporto su rotaia, su gomma, per via aerea o per via d'acqua).

9.42.

Le imposte sulla produzione e sulle importazioni comprendono:

a) imposte sui prodotti (D.21)

(1) imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari (D.211);

(2) imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA (D.212);

(3) imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214);

b) altre imposte sulla produzione (D.29).

I contributi alla produzione e alle importazioni sono articolati in modo analogo. I contributi sono trattati come imposte negative sulla produzione e sulle importazioni.

Le definizioni di tutte le categorie sono fornite nei paragrafi 4.14-4.39.

9.43.

Le risorse ai prezzi base comprendono le altre imposte sulla produzione nette (ossia al netto degli altri contributi alla produzione). Per operare il passaggio dai prezzi base ai prezzi di acquisto (o viceversa, cfr. paragrafo 9.34), si dovrebbero aggiungere le varie imposte sui prodotti e detrarre i contributi ai prodotti (o viceversa).

9.44.

L'IVA può essere deducibile, non deducibile o semplicemente non applicabile:

a) l'IVA deducibile è normalmente applicata alla maggior parte dei consumi intermedi e degli investimenti fissi lordi e a una parte della variazione delle scorte;

b) l'IVA non deducibile si applica spesso alla spesa per consumi finali, a una parte degli investimenti fissi lordi, a una parte della variazione delle scorte e a una parte dei consumi intermedi;

c) l'IVA è generalmente non applicabile nel caso:

(1) delle esportazioni (perlomeno quelle verso i paesi extracomunitari);

(2) dei beni o dei servizi cui è applicata una aliquota IVA pari a zero, indipendentemente dal loro impiego;

(3) dei produttori esonerati dalla registrazione dell'IVA (piccole imprese, organizzazioni religiose, ecc.).

9.45.

Nel SEC, l'IVA è registrata netta: tutte le risorse sono valutate ai prezzi base, ossia escludendo l'IVA fatturata, mentre gli impieghi intermedi e finali sono registrati ai prezzi di acquisto, ossia escludendo l'IVA deducibile.

9.46.

La tavola 9.8, relativa alle imposte al netto dei contributi ai prodotti, costituisce una versione semplificata in quanto:

a) non è operata alcuna distinzione tra i diversi tipi di imposte sui prodotti e i contributi non sono presentati separatamente;

b) le aliquote fiscali e i contributi possono variare in funzione dei diversi canali di distribuzione; questi ultimi dovrebbero pertanto essere distinti allorché ciò è pertinente ed esistono informazioni sufficienti.

9.47.

►M4  Le modalità di registrazione delle imposte e dei contributi sui prodotti sono definite rispettivamente ai punti 4.27 e 4.40. ◄ Le imposte (e i contributi) sui prodotti sono normalmente stimate per prodotto, applicando ai diversi flussi l'aliquota ufficiale di imposta (o di contributo). Successivamente vanno analizzate le differenze rispetto agli accertamenti tributari o agli importi effettivamente versati.

a) Alcune di tali differenze indicano che la stima iniziale delle imposte sui prodotti non corrisponde alle definizioni del SEC e che essa va pertanto:

(1) diminuita, in caso di esenzione;

(2) diminuita, in caso di evasione dal pagamento di imposte sui prodotti (ad esempio, il pagamento delle imposte è obbligatorio, ma non vi è accertamento tributario);

(3) maggiorata, in caso di ammende.

Le rettifiche sulle stime delle imposte sui prodotti producono effetti anche sulle variabili che sono calcolate sommando o deducendo tali stime. Ad esempio, la produzione ai prezzi base di un gruppo merceologico specifico può essere calcolata defalcando, tra l'altro, le imposte sui prodotti dagli impieghi stimati ai prezzi di acquisto. Tuttavia, una stima della produzione ai prezzi base può anche essere combinata con stime delle imposte sui prodotti per ottenere una stima degli impieghi ai prezzi di acquisto.

b) Nella tavola delle risorse e degli impieghi non si deve tener conto di numerose altre differenze:

(1) sfasamenti temporali: ad esempio, i pagamenti possono riferirsi ad accertamenti tributari su diversi anni;

(2) impossibilità di effettuare i pagamenti da parte delle imprese (fallimenti) ►M4  ————— ◄ .

c) In alcuni casi, le differenze possono anche rivelare che nell'elaborazione della stima iniziale per le imposte sui prodotti e i contributi ai prodotti sono stati compiuti dei gravi errori, ad esempio, è stata sottostimata la produzione di qualche prodotto. Quindi possono essere giustificate anche delle modifiche delle stime dei flussi di beni e servizi.

Nel passaggio dalla valutazione ai prezzi di acquisto alla valutazione ai prezzi base degli impieghi per prodotto, la rettifica della stima iniziale delle imposte sui prodotti e dei contributi ai prodotti può essere indicata come una voce distinta. Tuttavia, per tutti i calcoli delle interdipendenze tra gli operatori economici sarà necessario procedere a una ripartizione di tale rettifica per prodotto, eventualmente anche sulla base di un semplice meccanismo matematico (ad esempio, ripartizione proporzionale).

9.48.

La tavola degli impieghi 9.6 non specifica in quale misura i beni e i servizi impiegati sono di produzione interna oppure di importazione. Questa informazione è necessaria per tutte quelle analisi in cui assume rilievo il rapporto tra risorse e impieghi di beni e servizi nell'ambito dell'economia nazionale. Un esempio è costituito dall'analisi dell'impatto delle variazioni delle esportazioni o della spesa per consumi finali sulle importazioni, sulla produzione interna e sulle variabili correlate, quali l'occupazione. In realtà, tale informazione risulta necessaria per la maggior parte delle analisi citate nei paragrafi 9.14 e 9.15. Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici prevede pertanto anche una tavola degli impieghi per i prodotti importati e una tavola per i beni e i servizi di produzione interna (tavole 9.9 e 9.10).

9.49.

La tavola degli impieghi per i prodotti importati dovrebbe essere elaborata utilizzando tutte le informazioni disponibili sugli impieghi delle importazioni. Ad esempio, per alcuni prodotti potrebbero essere note le principali imprese di importazione e per alcuni produttori potrebbero essere disponibili informazioni sull'entità delle importazioni. In generale, tuttavia, le informazioni statistiche dirette sugli impieghi delle importazioni sono scarse e pertanto devono essere integrate da ipotesi per gruppo merceologico.

9.50.

La tavola degli impieghi per beni e servizi di produzione interna può essere ottenuta scorporando la tavola degli impieghi per i prodotti importati dalla tavola generale degli impieghi.



Tavola 9.9 — Tavola degli impieghi per le importazioni

 

Branche di attività economica (NACE)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Per i prodotti importati: consumi intermedi ai prezzi di acquisto/valori cif per prodotto e per branca

 

Per i prodotti importati: impieghi finali ai prezzi di acquisto/valori cif:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

m

 
 
 

(1)

(2)

Totale dei consumi intermedi di prodotti importati per branca

 

Totale degli impieghi finali di prodotti importati per tipo

 

Totale delle importazioni



Tavola 9.10 — Tavola degli impieghi ai prezzi base per la produzione interna

 

Branche di attività economica (NACE)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Per la produzione interna: consumi intermedi ai prezzi base per prodotto e per branca

 

Per la produzione interna: impieghi finali ai prezzi base:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

m

 
 
 

(1)

(2)

Totale dei consumi intermedi di prodotti di produzione interna ai prezzi base per branca

 

Impieghi finali di prodotti di produzione interna ai prezzi base

 

Totale della produzione interna

Impieghi dei prodotti importati

(3)

Totale dei consumi intermedi di prodotti importati per branca

 

Impieghi finali di prodotti importati ai prezzi base

 

Totale delle importazioni

Imposte nette sui prodotti

(4)

Imposte nette sui prodotti per consumi Intermedi per branca

 

Imposte nette sui prodotti per impieghi finali

 

Totale delle imposte nette sui prodotti

(1) + (3) + (4)

(5)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per branca

 

Totale degli impieghi finali per tipo

 

Totale degli impieghi

Redditi da lavoro dipendente

Altre imposte nette sulla produzione

Ammortamenti

Risultato netto di gestione

(6)

Componenti del valore aggiunto per branca

 
 
 
 

(6)

(7)

Valore aggiunto per branca

 
 
 
 

(1) + (3) + (4) + (6)

(8)

Produzione ai prezzi basi per branca

 
 
 
 

Investimenti fissi

Stock di capitale fisso

Input di lavoro

(9)

 
 
 
 
 

9.51.

Per essere utilizzate a fini più specifici, le tavole delle risorse e degli impieghi sopra presentate possono essere modificate mediante l'introduzione di nomenclature alternative e complementari. Ad esempio:

a) nomenclature di prodotti e di branche più dettagliate, basate su nomenclature nazionali o dirette a perseguire scopi specifici come, ad esempio, l'analisi del ruolo della ricerca e dello sviluppo nell'economia nazionale;

b) ripartizioni geografiche più dettagliate delle importazioni e delle esportazioni, ad esempio ripartizione del commercio intracomunitario per paese e ripartizione del commercio extracomunitario per aree economiche e con riferimento ad alcuni paesi specifici come gli Stati Uniti e il Giappone;

c) classificazione delle importazioni in:

(1) importazioni di prodotti che sono fabbricati anche nel paese (importazioni competitive);

(2) importazioni di prodotti che non sono fabbricati nel paese (importazioni complementari);

Entrambi i tipi d'importazioni possono presentare una relazione diversa con l'economia nazionale e assumere una importanza particolare per questa. Le importazioni competitive possono essere oggetto di analisi (e di politica economica), in quanto potrebbero essere sostituite alla produzione interna. Pertanto, esse potrebbero essere inserite come una categoria distinta degli impieghi finali (potenziali) nelle tavole degli impieghi. Per le importazioni complementari, le analisi saranno per lo più incentrate sull'impatto delle variazioni del loro prezzo o volume (ad esempio, nel caso di una crisi petrolifera) sull'economia nazionale.

d) classificazione dei redditi da lavoro dipendente sulla base di criteri quali il livello di istruzione, il lavoro a tempo pieno e a tempo parziale, l'età e il sesso; La medesima classificazione potrebbe essere anche applicata a informazioni complementari sull'occupazione; in tal modo, le tavole delle risorse e degli impieghi possono anche essere utilizzate per qualsiasi tipo di analisi del mercato del lavoro.

e) ripartizione dei redditi da lavoro dipendente in:

(1) retribuzioni lorde, di cui:

 contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti ( 100 );

(2) contributi sociali a carico dei datori di lavoro;

Questa articolazione consente di analizzare l'incidenza dei contributi sociali sul costo del lavoro e l'incidenza di tale onere sul risultato lordo di gestione.

f) classificazione per funzione dei consumi finali (COICOP per le famiglie e COFOG per le amministrazioni pubbliche); La classificazione di queste spese secondo la funzione consente di valutare l'impatto di ciascuna funzione sul resto dell'economia come, ad esempio, l'importanza della spesa pubblica e privata sulla sanità, sui trasporti e sull'istruzione o l'impatto della spesa delle amministrazioni pubbliche in materia di difesa su alcune industrie interne, in particolare i produttori di aerei, autoveicoli pesanti e armi.

g) riclassificazione degli investimenti fissi e dello stock di capitale fisso per i beni locati dai rispettivi proprietari: ad esempio, nel caso del leasing operativo, i beni possono essere registrati come se fossero di proprietà dell'utilizzatore (a differenza del trattamento standard nel SEC); Lo scopo di tale riclassificazione è quello di rendere comparabili le strutture dei costi delle branche che noleggiano beni con quelle delle branche che possiedono beni simili. Al fine di assicurare un trattamento contabile coerente, tale riclassificazione richiede anche la rettifica dei consumi intermedi del locatario e della produzione del locatore per l'ammontare del canone di locazione del bene noleggiato.

h) riclassificazione dell'occupazione e dei redditi da lavoro dipendente per la manodopera in subappalto e per le persone che lavorano per il tramite di agenzie di lavoro temporaneo. Lo scopo di tale riclassificazione è quello di rendere più comparabili le strutture dei costi delle branche, registrando le persone soprammenzionate come dipendenti delle branche presso le quali esse lavorano effettivamente. Questa riclassificazione comporta altresì la rettifica dei concetti di consumi intermedi e di produzione delle branche in questione.

9.52.

Le informazioni contenute nelle tavole delle risorse e degli impieghi dovrebbero essere messe in relazione con i conti per settore al fine di garantire la coerenza delle tavole con i conti. Ciò è possibile con l'introduzione di una tavola in cui le variabili sono classificate per branca di attività economica e per settore (cfr. tavola 9.11).

image

9.53.

Nel SEC, la tavola delle interdipendenze prodotto per prodotto è la tavola delle interdipendenze simmetrica più importante ed è questa la tavola che viene qui descritta.

9.54.

La tavola delle interdipendenze prodotto per prodotto (cfr. tavole 9.4 e 9.12) può essere redatta convertendo le tavole delle risorse e degli impieghi, entrambe a prezzi base. Ciò implica una variazione del formato da due tavole asimmetriche a una tavola simmetrica (si veda altresì il paragrafo 9.09). La conversione può essere suddivisa in tre fasi:

a) attribuzione dei prodotti secondari nella tavola delle risorse alle branche di attività economica di cui essi costituiscono i prodotti principali;

b) trasformazione, nelle colonne della tavola degli impieghi, degli input nelle branche di attività economica in input nelle branche di produzione omogenea (senza aggregazione delle righe);

c) eventuale aggregazione dei prodotti dettagliati (righe) della nuova tavola degli impieghi secondo le branche di produzione omogenea indicate nelle colonne.

9.55.

La fase a) consiste nel trasferire i prodotti secondari nella tavola delle risorse. Poiché i prodotti secondari figurano nella tavola delle risorse come voci al di fuori dalla diagonale principale, questo tipo di trasferimento è relativamente semplice. Tali prodotti secondari vanno aggiunti ai prodotti delle branche per le quali essi costituiscono prodotti principali e vanno defalcati dai prodotti delle branche che li hanno prodotti.

9.56.

La fase b) è più complicata poiché i dati di base sugli input si riferiscono alle branche di attività economica e non a ogni singolo prodotto derivante dalla produzione di ciascuna branca. Il tipo di conversione da effettuare riguarda il trasferimento degli input connessi alla produzione secondaria, dalla branca in cui tale produzione è stata realizzata alla branca in cui essa risulta essere la produzione principale (produzione tipica). Per effettuare tale trasferimento si possono adottare due diversi approcci:

(1) utilizzare informazioni tecniche e statistiche complementari;

(2) basarsi su ipotesi.

9.57.

È opportuno utilizzare quanto più possibile informazioni tecniche e scientifiche complementari. Ad esempio, potrebbero essere raccolte informazioni specifiche sui beni e servizi necessari per produrre certi tipi di prodotti. Tuttavia, le informazioni di questo tipo sono spesso incomplete e pertanto occorre fare ricorso a semplici ipotesi per effettuare i trasferimenti.



Tavola 9.12 — Tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici simmetrica ai prezzi base (prodotto per prodotto)

 

Prodotti (CPA)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali

a) b) e) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Consumi intermedi ai prezzi base prodotto per prodotto

 

Impieghi finali ai prezzi base:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

n

 
 
 

(1)

(2)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi base per prodotto

 

Impieghi finali ai prezzi base per tipo

 

Totale degli impieghi ai prezzi base

Imposte sui prodotti

Contributi ai prodotti (-)

(3)

Imposte nette sui prodotti per prodotto

 

Imposte nette sui prodotti per tipo di impiego finale

 

Totale delle imposte nette sui prodotti

(1) + (3)

(4)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto

 

Totale degli impieghi finali per tipo ai prezzi di acquisto

 

Totale degli impieghi ai prezzi di acquisto

Redditi da lavoro dipendente

Altre imposte nette sulla produzione

Ammortamenti

Risultato netto di gestione

(5)

Componenti del valore aggiunto per prodotto

 
 
 
 

(5)

(6)

Valore aggiunto per prodotto

 
 
 
 

(1) + (3) + (5)

(7)

Produzione ai prezzi base per prodotto

 
 
 
 

Importazioni

(8)

Importazioni cif per prodotto

 
 
 
 

(7) + (8)

(9)

Risorse ai prezzi base per prodotto

 
 
 
 

Investimenti fissi

Stock di capitale fisso

Input di lavoro

(10)

 
 
 
 
 

9.58.

Il trasferimento della produzione e dei relativi input si basa su due tipi di ipotesi in merito alla tecnologia:

a) ipotesi di una tecnologia unica per branca, supponendo che tutti i prodotti derivanti dalla produzione delle UAE locali di una branca di attività economica siano prodotti con la stessa struttura di input;

b) ipotesi di una tecnologia unica per prodotto, supponendo che un prodotto di un gruppo merceologico presenti la stessa struttura di input a prescindere dalla branca che lo ha prodotto.

La scelta della migliore ipotesi da utilizzare in ciascun caso non è facile. Essa dipende, infatti, dalla struttura delle branche di un paese, ad esempio, dal loro grado di specializzazione, e dall'omogeneità delle tecnologie utilizzate per fabbricare prodotti appartenenti allo stesso gruppo merceologico. Ad esempio, un paio di stivali può essere fabbricato in cuoio o in plastica. Fare l'ipotesi di una tecnologia unica per prodotto per ogni tipo di stivale (od ogni tipo di calzatura, se si utilizza un livello di aggregazione più elevato) può risultare quindi problematico; pertanto la scelta dell'ipotesi di una tecnologia unica per branca può rappresentare una alternativa migliore.

La semplice applicazione dell'ipotesi di una tecnologia unica per prodotto ha spesso dato risultati inaccettabili, nella misura in cui i coefficienti di spesa ottenuti appaiono improbabili se non addirittura impossibili (ad esempio, coefficienti negativi). I coefficienti improbabili possono essere riconducibili ad errori di misura o a una eterogeneità della produzione (composizione dei prodotti) della branca di cui il prodotto trasferito costituisce il prodotto principale. A ciò si può rimediare operando delle rettifiche fondate su informazioni complementari o su giudizi basati sull'esperienza. Ovviamente, un'altra soluzione consiste nell'applicare l'ipotesi alternativa di una tecnologia unica per branca. In pratica, la migliore strategia per l'elaborazione di tavole delle interdipendenze simmetriche è costituita dall'utilizzo di ipotesi di tecnologia mista in combinazione con informazioni integrative.

9.59.

L'importanza della funzione assolta dalle ipotesi dipende dalle dimensioni della produzione secondaria che, a sua volta, dipende non soltanto dal modo in cui la produzione è organizzata nell'economia, ma anche dalla composizione dei prodotti. Quanto più numerosi sono i prodotti, tanto maggiore è la possibilità che si abbia una produzione secondaria.

9.60.

La fase c) prevede l'aggregazione dei prodotti della nuova tavola degli impieghi nelle branche di attività economica che li producono secondo la fase a). Questa operazione dà luogo ad una tavola delle interdipendenze simmetrica prodotto per prodotto. Mentre le rettifiche partono da dati basati sulle UAE locali, i dati che si ottengono sono conformi a quelli delle «unità di produzione omogenea».

9.61.

Le nomenclature nella tavola delle interdipendenze simmetrica coicidono con quelle delle tavole delle risorse e degli impieghi, in quanto la prima rappresenta una evoluzione delle seconde (fatta eccezione, ovviamente, per la classificazione per branca di attività economica/branca di produzione omogenea).

9.62.

La tavola delle interdipendenze simmetrica 9.12 dovrebbe essere accompagnata almeno da due altre tavole:

a) una matrice indicante gli impieghi delle importazioni; il formato di questa tavola è identico a quello della tavola delle importazioni a supporto delle tavole delle risorse e degli impieghi (cfr. tavola 9.10), salvo che essa utilizza una nomenclatura prodotto per prodotto;

b) una tavola delle interdipendenze simmetrica per la produzione interna (tavola 9.13).

Quest'ultima tavola dovrebbe essere utilizzata per il calcolo dei coefficienti cumulati, ossia l'inversa della matrice di Leontief, corrispondente, per quanto concerne la tavola 9.13, all'inversa della matrice ottenuta sottraendo dalla matrice unità I la matrice dei coefficienti tecnici ottenuta dalla matrice [(1),(1)]. L'inversa della matrice di Leontief potrebbe anche essere calcolata per la produzione interna e le importazioni competitive (cfr. paragrafo 9.51). Si dovrebbe quindi supporre che le importazioni competitive siano state prodotte in modo identico ai prodotti concorrenti di produzione interna.



Tavola 9.13 — Tavola delle interdipendenze tra gli operatori economici simmetrica per la produzione interna (prodotto per prodotto)

 

Prodotti

(CPA)

1 2 3 … … n

(1)

Impieghi finali:

a) b) c) d) e) f)

(3)

(1) + (3)

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

Prodotti

(CPA)

1

(1)

Per la produzione interna: consumi intermedi ai prezzi base prodotto per prodotto

 

Per la produzione interna: impieghi finali ai prezzi base:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

Investimenti lordi:

d)  investimenti fissi lordi e oggetti di valore

e)  variazione delle scorte

f)  esportazioni

 
 

2

 
 
 

3

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

.

 
 
 

n

 
 
 

(1)

(2)

Totale dei consumi intermedi di prodotti di produzione interna ai prezzi base per prodotto

 

Impieghi finali di prodotti di produzione interna ai prezzi base

 

Totale della produzione interna

Impieghi dei prodotti importati

(3)

Totale dei consumi intermedi di prodotti importati per prodotto

 

Impieghi finali di prodotti importati ai prezzi base

 

Totale delle importazioni

Imposte nette sui prodotti

(4)

Imposte nette sui prodotti per consumi intermedi per prodotto

 

Imposte nette sui prodotti per impieghi finali

 

Totale delle imposte nette sui prodotti

(1) + (3) + (4)

(5)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto

 

Totale degli impieghi finali per tipo

 

Totale degli impieghi

Redditi da lavoro dipendente

Altre imposte nette sulla produzione

Ammortamenti

Risultato netto di gestione

(6)

Componenti del valore aggiunto per prodotto

 
 
 
 

6

(7)

Valore aggiunto per prodotto

 
 
 
 

(1) + (3) + (4) + (6)

(8)

Produzione ai prezzi base per prodotto

 
 
 
 

Investimenti fissi

Stock di capitale fisso

Input di lavoro

(9)

 
 
 
 
 

CAPITOLO 10

MISURE DI PREZZO E DI VOLUME

10.01.

In un sistema di conti economici tutti i flussi e gli stock sono espressi in unità monetarie. L'unità monetaria è il solo denominatore comune che può essere utilizzato per valutare le estremamente diverse operazioni registrate nei conti e per ricavare saldi contabili significativi.

Il problema insito nell'utilizzazione di una unità monetaria come unità di misura consiste nel fatto che tale unità non è uno standard né stabile, né internazionale. Un punto delicato dell'analisi economica è rappresentato dalla misurazione della crescita economica in termini di volume tra vari periodi. È così necessario distinguere, nelle variazioni di valore per taluni aggregati economici, le variazioni derivanti unicamente dalle variazioni di prezzo da quelle che sono denominate variazioni di «volume».

Inoltre, l'analisi economica deve effettuare confronti nello spazio, ad esempio tra economie nazionali diverse. L'attenzione viene focalizzata sui confronti internazionali in termini di volume del livello della produzione e del reddito, ma suscita interesse anche il livello dei prezzi. È quindi necessario scomporre le differenze di valore degli aggregati economici tra coppie o gruppi di paesi in modo che si individuino le due componenti, che riflettono le differenze di volume e quelle di prezzo.

10.02.

Nel caso di raffronti temporali di flussi e di stock, va attribuita pari importanza all'accurata misurazione delle variazioni di prezzo e di volume. Nel breve periodo l'osservazione delle variazioni di prezzo non è meno interessante della misurazione del volume dell'offerta e della domanda. A più lungo termine lo studio dello sviluppo economico deve tener conto dei movimenti dei prezzi relativi dei vari tipi di beni e servizi.

Lo scopo primario non è semplicemente quello di fornire misure complete delle variazioni dei prezzi e dei volumi per i principali aggregati del sistema, bensì quello di raccogliere un insieme di misurazioni interdipendenti che rendano possibile effettuare analisi sistematiche e dettagliate dell'inflazione, della crescita e delle fluttuazioni economiche.

10.03.

Le regole generali per i raffronti nello spazio impongono che vengano effettuate misurazioni accurate sia per la componente volume che per la componente prezzo degli aggregati economici. Poiché il divario tra la formula di Laspeyres e quella di Paasche è spesso rilevante nei raffronti spaziali, la formula dell'indice di Fisher è la sola accettabile a tal fine.

10.04.

I conti economici presentano il vantaggio di fornire un quadro adeguato per costruire un sistema di indici di volume e di prezzo e per assicurare la coerenza dei dati statistici.

I vantaggi di un approccio contabile possono essere riassunti come segue:

a) a livello concettuale l'uso di un quadro contabile che copra l'intero sistema economico richiede che i prezzi e le unità fisiche per i diversi prodotti e flussi del sistema siano specificati in modo coerente; in un ambito di questo tipo è imperativo che, ad esempio, i concetti di prezzo e di volume per un determinato gruppo di prodotti siano definiti identicamente nelle risorse e negli impieghi;

b) a livello statistico l'uso di un sistema di conti economici impone vincoli di contabilità che devono essere rispettati sia a prezzi correnti che a prezzi costanti; di norma sarà necessario effettuare alcune correzioni per assicurare la coerenza dei dati di prezzo e di volume;

c) la creazione di un sistema integrato di indici di prezzo e di volume nel contesto di un sistema di conti economici permette inoltre ai responsabili nazionali della contabilità di effettuare controlli supplementari; supponendo che esista un sistema bilanciato di tavole delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti, la costruzione di tali tavole bilanciate a prezzi costanti significa che ne può essere automaticamente derivato un sistema di indici dei prezzi impliciti; l'esame della plausibilità di tali indici derivati può portare alla revisione e correzione dei dati a prezzi costanti ed in alcuni casi addirittura a quella dei valori a prezzi correnti;

d) l'approccio contabile permette infine di misurare le variazioni di prezzo e di volume per alcuni saldi contabili, essendo questi ultimi derivati per definizione dagli altri elementi dei conti.

10.05.

Malgrado i vantaggi di un sistema integrato, basato sull'equilibrio — sia complessivo che per branca di attività economica — delle operazioni su beni e servizi, occorre riconoscere che gli indici di prezzo e volume così ottenuti non soddisfano tutte le necessità, né rispondono a tutte le possibili domande riguardo alle variazioni di prezzo o di volume. I vincoli contabili e la scelta delle formule per gli indici di prezzo e di volume, sebbene essenziali per la costruzione di un sistema coerente, possono a volte costituire un ostacolo. Si avverte inoltre la necessità di informazioni per periodi più brevi, come i mesi o i trimestri. In questi casi possono dimostrarsi utili altre forme di indici di prezzo e di volume.

10.06.

Tra i flussi che appaiono nei conti economici a prezzi correnti, ve ne sono alcuni — principalmente riguardanti i prodotti — per i quali la distinzione tra variazioni di prezzo e di volume è analoga a quella effettuata a livello microeconomico. Per molti altri flussi del sistema la distinzione è molto meno evidente.

Nel primo caso i flussi riguardano un gruppo di operazioni elementari su beni e servizi, il cui valore è equivalente al prodotto di numerose unità fisiche per i rispettivi prezzi unitari. In questo caso è sufficiente conoscere la scomposizione del flusso in questione in operazioni elementari per determinare la variazione media di prezzo e volume.

Nel secondo caso — riguardante alcune operazioni relative alla distribuzione e alla intermediazione finanziaria, come pure a saldi contabili come il valore aggiunto — è difficile, se non addirittura impossibile, suddividere direttamente i valori correnti in una componente prezzo e in una componente volume; sarà quindi necessario adottare soluzioni ad hoc.

Esiste anche la necessità di misurare il reale potere d'acquisto di numerosi aggregati, come i redditi da lavoro dipendente, il reddito disponibile delle famiglie o il reddito nazionale. Ciò può essere fatto, ad esempio, deflazionandoli mediante un indice dei prezzi dei beni e dei servizi che possono essere acquistati con essi.

10.07.

Va sottolineato che in sede di misurazione del potere d'acquisto reale è perseguito un obiettivo ed è adottata una procedura che sono completamente diversi da quelli nel caso della deflazione dei beni e dei servizi e dei saldi contabili. Per questi può essere elaborato un sistema integrato di indici di prezzo e di volume, utile, ad esempio, per misurare la crescita economica. La valutazione in termini reali dei flussi dell'ultimo tipo utilizza indici di prezzo di flussi diversi da quelli considerati, che possono differire a seconda degli obiettivi dell'analisi; essa può essere fatta solamente in un modo convenzionale e non in modo univoco nell'ambito di un sistema integrato di indici di prezzo e di volume.

10.08.

La suddivisione sistematica delle variazioni dei valori correnti nelle componenti «variazioni di prezzo» e «variazioni di volume» è ristretta ai flussi che rappresentano le operazioni, registrati nei conti di equilibrio dei beni e servizi (0) e nei conti della produzione (I); essa viene effettuata sia per i dati riguardanti le singole branche di attività economica che per quelle relative al totale dell'economia. I flussi che rappresentano i saldi contabili, ad esempio valore aggiunto, non possono essere direttamente suddivisi in una componente prezzo e in una componente volume; ciò può essere ottenuto solo indirettamente, utilizzando i relativi flussi di operazioni.

L'uso di un quadro contabile impone un duplice vincolo per il calcolo dei dati:

a) il saldo del conto di equilibrio dei beni e servizi deve essere ottenuto per ogni coppia di anni contigui sia a prezzi costanti che correnti;

b) ogni flusso a livello del totale dell'economia deve essere uguale alla somma dei corrispondenti flussi per le varie branche di attività economica.

Un terzo vincolo, non dovuto all'uso di un quadro contabile, ma derivante da una scelta deliberata, è costituito dal fatto che ogni variazione del valore delle operazioni deve essere attribuita ad una variazione di prezzo o ad una variazione di volume, oppure ad una combinazione delle due.

Qualora questi tre requisiti vengano soddisfatti, la valutazione dei conti di equilibrio dei beni e servizi e dei conti della produzione a prezzi costanti comporta che si possa ottenere un sistema integrato di indici di prezzo e di volume.

10.09.

Gli elementi da prendere in considerazione per costruire un siffatto sistema integrato sono i seguenti:



Operazioni sui prodotti

Produzione

P.1

 

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

 

P.11

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 

P.12

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

 

P.13

Consumi intermedi

P.2

 

Spesa per consumi finali

P.3

 

Spesa per consumi individuali

 

P.31

Spesa per consumi collettivi

 

P.32

Consumi finali effettivi

P.4

 

Consumi effettivi individuali

 

P.41

Consumi effettivi collettivi

 

P.42

Investimenti lordi

P.5

 

Investimenti fissi lordi

 

P.51

Variazione delle scorte

 

P.52

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 

P.53

Esportazioni di beni e servizi

P.6

 

Esportazioni di beni

 

P.61

Esportazioni di servizi

 

P.62

Importazioni di beni e servizi

P.7

 

Importazioni di beni

 

P.71

Importazioni di servizi

 

P.72

Imposte sui prodotti e contributi ai prodotti

Imposte sui prodotti, esclusa IVA

 

D.212 e D.214

Contributi ai prodotti

 

D.31

IVA sui prodotti

 

D.211

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

K.1

 

Saldi contabili

Valore aggiunto

B.1

 

Prodotto interno lordo

B.1 * g

 

10.10.

Oltre alle misure di prezzo e di volume sopra considerate, anche i seguenti aggregati possono essere suddivisi in una componente prezzo e in una componente volume. Gli obiettivi che si prefiggono tali misurazioni possono variare.



Scorte

AN.12

Stock di capitale fisso

AN.11

Redditi da lavoro dipendente

D.1

Le scorte all'inizio ed alla fine di ogni periodo devono essere calcolate a prezzi costanti, al fine di stimare la variazione di volume delle scorte nel corso del periodo.

Lo stock di capitale fisso deve essere calcolato a prezzi costanti, onde stimare i rapporti tra prodotto e capitale, come pure per ottenere una base per valutare gli ammortamenti a prezzi costanti.

I redditi da lavoro dipendente devono essere calcolati a prezzi costanti, al fine di misurare la produttività e in alcuni casi anche allorché la produzione è stata stimata utilizzando dati a prezzi costanti sugli input.

10.11.

I redditi da lavoro dipendente sono un elemento del reddito. Ai fini della misurazione del potere d'acquisto, la valutazione può essere effettuata in termini reali operando una deflazione con un indice che riflette i prezzi di prodotti acquistati dai lavoratori dipendenti. Anche altri elementi del reddito, come il reddito disponibile delle famiglie e il reddito nazionale, possono essere misurati in termini reali nello stesso modo.

DEFINIZIONE DEI PREZZI E DEI VOLUMI DEI PRODOTTI DESTINABILI ALLA VENDITA

10.12.

La creazione di un sistema integrato di indici di prezzo e di volume è basata sul presupposto che, a livello di un singolo bene o servizio omogeneo, il valore (v) sia uguale al prezzo per unità di quantità (p) moltiplicato per il numero di unità di quantità (q), ossia:

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10.13.



Definizione

Il prezzo è definito come il valore di una unità di un prodotto per il quale le quantità sono perfettamente omogenee non solo in senso fisico ma anche riguardo a numerose altre caratteristiche descritte al paragrafo 10.16. Per essere additive in senso economico le quantità devono essere identiche e devono avere lo stesso prezzo unitario. Per ogni aggregato di operazioni su beni e servizi indicato nei conti, le misure di prezzo e di quantità devono essere costruite in modo che:

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Ciò significa che ogni variazione nel valore di un determinato flusso deve essere attribuita a una variazione di prezzo, a una variazione di volume, oppure a una combinazione delle due.

10.14.

Per le operazioni su beni in molti casi è facile definire l'unità fisica oggetto dell'operazione e quindi il prezzo unitario. In altri casi, ad esempio per i beni strumentali unici, esistono invece delle difficoltà e devono essere adottate soluzioni specifiche.

Per le operazioni su servizi è spesso più difficile specificare le caratteristiche che determinano le unità fisiche e possono così sorgere differenze di opinione sui criteri da utilizzare. Ciò può riguardare importanti branche di attività economica come servizi di intermediazione finanziaria, commercio all'ingrosso e al dettaglio, servizi alle imprese, istruzione, ricerca e sviluppo, sanità o attività ricreative. Alla luce della crescente importanza delle branche di attività economica che si occupano di servizi, è essenziale trovare soluzioni comuni, anche se solamente convenzionali, al problema della scelta delle unità fisiche.

DIFFERENZE DI QUALITÀ E DIFFERENZE DI PREZZO

10.15.

Le caratteristiche fisiche e di altro tipo da prendere in considerazione per identificare i prodotti costituiscono differenze di qualità e svolgono un ruolo importante, facendo sorgere al tempo stesso difficili problemi statistici.

Il motivo è che per molti beni e servizi previsti per un fine specifico esistono parecchie varietà di qualità diversa, ognuna delle quali con un proprio prezzo.

10.16.

Le differenze di qualità sono rispecchiate dai seguenti fattori:

a) caratteristiche fisiche;

b) consegne in luoghi diversi;

c) consegne in ore diverse del giorno e in periodi diversi dell'anno;

d) differenze riguardo alle condizioni di vendita, alle circostanze o alle condizioni ambientali in cui i beni o servizi vengono forniti.

Per determinate caratteristiche fisiche, le differenze degli altri fattori implicano che le unità fisiche non siano identiche in senso economico e che il valore differisca tra le unità. Queste differenze dei valori unitari sono considerate differenze di volume e non differenze di prezzo.

In realtà il pagamento effettuato al momento dell'acquisto di un bene copre non solo il prezzo del bene, ma anche quello dei servizi associati alla fornitura dello stesso. Ciò significa che, in linea di principio, beni identici venduti a prezzi diversi e in circostanze diverse debbano essere considerati prodotti differenti. Questa conclusione è esplicitamente riconosciuta nelle tavole delle risorse e degli impieghi, ove il valore dei margini commerciali e di trasporto — che rappresentano i servizi principali associati alla fornitura di beni — viene registrato separatamente.

10.17.

Nell'ambito di un determinato mercato e in un singolo periodo, la coesistenza di molteplici valori unitari, può essere considerata, con le eccezioni dei casi descritti al paragrafo 10.19, come prova dell'esistenza di differenze di qualità. Di conseguenza, i vari modelli di un'auto e anche diverse versioni dello stesso modello devono essere trattati come prodotti diversi, così come deve essere effettuata una distinzione fra viaggi ferroviari in prima e seconda classe.

Per calcolare le misure di prezzo e di volume è necessario utilizzare la nomenclatura dei prodotti più dettagliata possibile, in modo che ogni prodotto identificato abbia la massima omogeneità, indipendentemente dal livello di dettaglio utilizzato per la presentazione dei risultati.

10.18.

La dimensione qualitativa deve essere tenuta presente anche in sede di registrazione delle variazioni nel tempo. I cambiamenti di qualità, dovuti ad esempio alla modifica delle caratteristiche fisiche di un prodotto, devono essere considerati una variazione di volume e non di prezzo. Vanno presi in considerazione anche gli effetti dell'aggregazione. Le variazioni nella composizione di un flusso, che implicano ad esempio uno spostamento a favore di una più alta qualità media, devono essere registrate come aumento di volume e non come aumento di prezzo. Ne deriva che, per le produzioni, l'effetto degli spostamenti tra mercati con prezzi diversi, ad esempio interno/esterno, o tra impieghi industriali/mercati per i prodotti di consumo, sarà trattato come variazioni di volume e non come variazioni di prezzo. Ne deriva anche che una variazione di prezzo per un determinato flusso può verificarsi solamente in quanto risultato di variazioni di prezzo a livello delle singole operazioni.

10.19.



Definizione

Il fatto che vengano osservate differenze di valore unitario non deve essere considerato indice di differenze di qualità allorquando si verificano le seguenti circostanze: mancanza di informazioni, differenziazione dei prezzi (implicante una limitazione della libertà di scelta) e esistenza di mercati paralleli. In questi casi le differenze di valore unitario sono considerate come differenze di prezzo.

10.20.

La mancanza di informazioni significa che gli acquirenti non sempre possono essere adeguatamente informati circa le differenze di prezzo esistenti e possono quindi inavvertitamente comprare a prezzi più alti. Ciò — o il suo contrario — può verificarsi anche in situazioni in cui singoli acquirenti e venditori negoziano o contrattano il prezzo. D'altro canto la differenza tra il prezzo medio di un bene acquistato in un mercato o in un bazar, dove spesso si hanno tali contrattazioni, ed il prezzo dello stesso bene venduto in un diverso tipo di punto di vendita al dettaglio, come un grande magazzino, dovrebbe essere normalmente trattata come riflettente differenze di qualità dovute a diverse condizioni di vendita.

10.21.

La differenziazione dei prezzi implica che i venditori possono essere in grado di far pagare prezzi differenti a categorie diverse di acquirenti, per beni e servizi identici venduti esattamente nelle stesse circostanze. In tali casi, l'acquirente che appartiene a una particolare categoria ha una libertà di scelta nulla o limitata. Il principio adottato è che le variazioni di prezzo devono essere viste come differenziazione allorquando, per unità identiche vendute esattamente nelle stesse circostanze in un mercato chiaramente separabile, vengono praticati prezzi diversi. Le variazioni di prezzo dovute a tale differenziazione non costituiscono differenze di volume.

La possibilità di scambiare nuovamente le merci in un detereminato mercato implica che la differenziazione dei prezzi per questi tipi di prodotti può essere ritenuta trascurabile nella magior parte dei casi. Le differenze di prezzo eventualmente riscontrate per i beni possono normalmente essere interpretate come dovute a mancanza di informazioni o all'esistenza di mercati paralleli.

Nel settore dei servizi, ad esempio nei trasporti, i produttori possono applicare tariffe inferiori per gruppi di persone a basso reddito, come i pensionati o gli studenti. Se costoro sono liberi di viaggiare senza limitazioni temporali, il caso va trattato come differenziazione dei prezzi. Tuttavia, se gli importi che essi devono pagare sono più bassi soltanto a condizione che i viaggi vengano effettuati esclusivamente in determinate fasce orarie, normalmente diverse da quelle di punta, il servizio di trasporto che viene loro offerto è di qualità inferiore.

10.22.

I mercati paralleli esistono per varie ragioni. Gli acquirenti potrebbero non essere in grado di acquistare quanto desiderano a un prezzo più basso poiché l'offerta disponibile a tale prezzo è insufficiente e può così esistere un mercato parallelo, secondario, con prezzi più alti. Un mercato parallelo può esistere anche allorché i venditori, essendo esentati dal pagamento di determinate imposte, possono praticare prezzi più bassi. Anche in questi casi la variazione di prezzo costituisce una differenza di prezzo e non di volume.

10.23.

Una variazione nella struttura di un flusso, ripercuotentesi sul suo valore totale, può verificarsi quando — per mancanza di informazioni, differenziazione dei prezzi o esistenza di mercati paralleli — prodotti identici vengono venduti a prezzi diversi.

Si supponga che una certa quantità di un particolare bene o servizio sia venduta, ad un prezzo più basso, ad una particolare categoria di acquirenti, senza che vi siano differenze riguardo alla natura del bene o servizio offerto, al luogo, al tempo o alle condizioni di vendita, o ad altri fattori. Una successiva diminuzione della quota venduta al prezzo più basso innalza il prezzo medio pagato dagli acquirenti del bene o servizio. Ciò deve essere registrato come aumento di prezzo e non di volume.

PRINCIPI PER I SERVIZI NON DESTINABILI ALLA VENDITA

10.24.

L'elaborazione di un sistema completo di indici di prezzo e di volume che copra tutte le risorse e gli impieghi di beni e servizi incontra una particolare difficoltà allorché si tratta di misurare la produzione dei servizi non destinabili alla vendita. Questi ultimi differiscono da quelli destinabili alla vendita in quanto non sono venduti a un prezzo di mercato e il loro valore a prezzi correnti è calcolato per convenzione come la somma dei costi sostenuti. Questi ultimi sono i consumi intermedi, i redditi da lavoro dipendente, le altre imposte al netto dei contributi alla produzione e gli ammortamenti.

10.25.

In mancanza di un prezzo di mercato unitario, la variazione del «costo unitario» di un servizio non destinabile alla vendita può essere considerata come una approssimazione della variazione del prezzo. Se i servizi non destinabili alla vendita sono consumati su base individuale, in linea di massima è possibile stimare quantità che sono omogenee e che rispecchiano l'utilizzazione di questi servizi ed applicando i costi unitari di un anno base si possono ottenere dati a prezzi costanti. Utilizzando questo tipo di misurazione della produzione è possibile analizzare le variazioni di produttività per i servizi individuali non destinabili alla vendita. Per i servizi collettivi generalmente non è possibile individuare quantità e costi unitari che riflettano la loro utilizzazione. Qualora dovessero essere effettuati dei tentativi per stimare le variazioni della produttività per i servizi collettivi utilizzando metodi indiretti, occorrerà descrivere la metodologia agli utilizzatori.

10.26.

Nel contesto dei conti economici è di primaria importanza adottare il principio in base al quale la produzione e il consumo dei servizi non destinabili alla vendita — come la produzione e il consumo dei beni e servizi destinabili alla vendita — devono essere definiti in termini di effettivi flussi di tali beni e servizi e non in termini di risultati finali ottenuti dal loro impiego. Poiché questi risultati dipendono anche da numerosi altri fattori, non è ad esempio possibile misurare il volume dei servizi didattici in base all'aumento del livello di istruzione o il volume dei servizi sanitari in base al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione.

PRINCIPI PER IL VALORE AGGIUNTO E IL PIL

10.27.

Il valore aggiunto, la voce a saldo del conto della produzione, è l'unico saldo contabile a far parte del sistema integrato di indici di prezzo e di volume. Le caratteristiche decisamente particolari di questa voce devono tuttavia essere sottolineate, così come il significato degli indici di volume e di prezzo ad essa collegati.

Il valore aggiunto, diversamente dai vari flussi di beni e servizi, non rappresenta una unica categoria di operazioni. Esso non può quindi essere direttamente suddiviso in una componente prezzo e in una componente volume.

10.28.



Definizione

Il valore aggiunto a prezzi costanti è definito come la differenza tra la produzione a prezzi costanti e i consumi intermedi a prezzi costanti.

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ove P e Q sono prezzi e quantità per la produzione e p e q sono prezzi e quantità per i consumi intermedi. Il metodo teoricamente corretto per calcolare il valore aggiunto a prezzi costanti è quello della doppia deflazione, deflazionando cioè separatamente i due flussi del conto della produzione (produzione e consumi intermedi) e calcolando il saldo di questi due flussi rivalutati.

10.29.

In alcuni casi, in cui i dati statistici restano incompleti o non sono sufficientemente attendibili, può essere necessario far ricorso ad un unico indicatore. Se vi sono dati validi sul valore aggiunto a prezzi correnti, una alternativa alla doppia deflazione è quella di deflazionare il valore aggiunto corrente direttamente mediante un indice dei prezzi per la produzione. Ciò implica il presupposto che i prezzi per i consumi intermedi varino allo stesso tasso di variazione di quelli per la produzione. Un'altra procedura possibile è quella di estrapolare il valore aggiunto nell'anno base mediante un indice di volume per la produzione. Questo indice di volume può essere calcolato o direttamente dai dati di quantità o deflazionando il valore corrente della produzione mediante un appropriato indice dei prezzi. Questo metodo presuppone in realtà che le variazioni di volume siano le stesse per la produzione e per i consumi intermedi.

Per alcune branche produttrici di servizi destinabili e non destinabili alla vendita, quali attività finanziarie, servizi commerciali, istruzione o difesa, potrebbe non essere possibile ottenere stime soddisfacenti delle variazioni di prezzo o di volume per la produzione. In questi casi i movimenti di valore aggiunto a prezzi costanti possono essere stimati mediante le variazioni dei redditi da lavoro dipendente a tassi di retribuzione costanti e degli ammortamenti a prezzi costanti. Coloro che raccolgono i dati possono essere costretti a far ricorso a tali espedienti, anche quando non vi sono motivi validi per ritenere che la produttività del lavoro resti immutata nel breve o nel lungo periodo.

10.30.

Per loro natura gli indici di volume e di prezzo per il valore aggiunto sono quindi intrinsecamente diversi dai corrispondenti indici per i flussi di beni e servizi.

Parimenti dicasi per gli indici di prezzo e di volume dei saldi contabili aggregati come il prodotto interno lordo. Quest'ultimo è pari alla somma di tutti i valori aggiunti meno i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente — cioè a una addizione di saldi contabili — più le imposte al netto dei contributi ai prodotti, mentre da un altro punto di vista può essere considerato come rappresentativo del saldo contabile tra il totale degli impieghi finali e le importazioni.

10.31.

Per applicare i principi di prezzo e di volume ai diversi flussi nel sistema, è necessario specificare le soluzioni da adottare per taluni problemi che sorgono al riguardo.

10.32.

La necessità di determinare quale dei vari fattori descritti nella precedente sezione spieghi le differenze di prezzo si presenta ogniqualvolta vengano studiate le serie temporali di dati di valore e debbano essere separate le variazioni di prezzo da quelle di volume. Ne deriva che, anche a un elevato livello di dettaglio, le serie di dati di quantità possono fornire solamente misure grezze delle variazioni di volume, in quanto non rispecchiano adeguatamente i cambiamenti che possono essere intervenuti nel mix delle diverse qualità. Ciò significa che, ad esempio, un numero costante di unità fisiche, registrato per un certo flusso, sottostima la variazione di volume se la composizione è cambiata a favore di unità che presentano una qualità migliore. Questo spostamento implica un cambiamento della qualità media e deve essere registrato come un aumento dell'indice di volume. In generale il metodo migliore per stimare le variazioni di volume per i flussi di beni e servizi è quello di deflazionare i dati di valore con l'ausilio di indici dei prezzi. Poiché tutti i cambiamenti nella qualità media sono correttamente rispecchiati nelle serie di valore, operando una divisione con un indice dei prezzi rappresentativo, rettificato per tener conto delle variazioni qualitative, si ottiene un indice di volume corretto.

10.33.

Non sempre la deflazione con l'ausilio di indici dei prezzi costituisce la migliore soluzione nella pratica e si deve pertanto ricorrere ad altri metodi. Ad esempio, possono essere state elaborate serie di valore moltiplicando i dati dei prezzi e di quantità: i dati a prezzi costanti possono allora essere ottenuti utilizzando prezzi tratti dall'anno base. Alcune serie di valore possono tuttavia essere di qualità inferiore oppure possono sorgere difficoltà per ricavare indici dei prezzi attendibili: le stime possono quindi essere effettuate sulla base di indicatori di quantità. In tali casi occorre verificare che le quantità si riferiscano a prodotti quanto più omogenei possibili. Se non è applicabile alcuno dei metodi sopra descritto, i dati a prezzi costanti sulle produzioni possono dover essere basati su stime di input a prezzi costanti.

10.34.

Per i servizi non destinabili alla vendita non esiste la possibilità di deflazionare i valori utilizzando indici dei prezzi, cosicché devono essere adottate altre soluzioni. Queste sono descritte nei successivi paragrafi 10.41-10.46.

Flussi di beni e di servizi destinabili alla vendita

10.35.

Di tutti i flussi dell'economia, le variazioni di valore dei flussi dei beni e dei servizi destinabili alla vendita sono quelle più rapidamente scomponibili in variazioni di prezzo e di volume. In questo contesto occorre operare una chiara distinzione tra:

a) flussi che rappresentano operazioni effettivamente effettuate sul mercato a un determinato prezzo;

b) flussi che rappresentano la produzione per proprio uso finale (ad esempio, produzione per uso proprio di prodotti agricoli e servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari);

c) flussi il cui valore è definito come saldo tra operazioni su beni e servizi (ad esempio: margini commerciali);

d) flussi il cui valore è definito come differenza tra operazioni di distribuzione e di redistribuzione e/o finanziarie (ad esempio: servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente e servizi assicurativi).

10.36.

I flussi della categoria a) sono di gran lunga quelli più numerosi e comuni. Le variazioni di valore di tali flussi possono, per loro stessa natura, essere scomposte in variazioni di volume e di prezzo. Il metodo generale di deflazionare il valore corrente di questi flussi mediante indici dei prezzi è applicabile in tutti i casi in cui i beni e i servizi possono essere espressi in unità, la maggior parte delle quali sono omogenee da un anno all'altro.

10.37.

I flussi della categoria b), che sono operazioni fittizie, sono caratterizzati dalla mancanza di un prezzo effettivo per l'operazione. È questo il caso di beni come i prodotti agricoli per autoconsumo e i beni per gli investimenti fissi per uso proprio. Per i servizi, il tipo più importante è costituito dai servizi di abitazione per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari. I valori per questi flussi imputati devono essere ottenuti utilizzando i prezzi di prodotti analoghi all'atto della vendita e il deflatore dovrebbe quindi essere lo stesso. Poiché è di solito necessario valutare la produzione della costruzione per uso proprio sulla base dei costi di produzione piuttosto che dei prezzi, il deflatore da impiegare è appunto la variazione dei predetti costi.

10.38.

I più importanti flussi della categoria c) sono quelli il cui valore a prezzi correnti è ottenuto come differenza tra i valori di due flussi di beni. È il caso dei margini commerciali il cui valore a prezzi correnti è definito come la differenza tra il prezzo effettivo o imputato ricavato su un bene acquistato per la rivendita dai commercianti all'ingrosso e al dettaglio e il prezzo che sarebbe stato pagato dal distributore per sostituire il bene nel momento in cui è stato venduto o altrimenti ceduto. Con un primo metodo, le stime dei margini commerciali a prezzi costanti possono quindi essere ottenute per differenza, sottraendo il valore a prezzi costanti dei beni acquistati per essere rivenduti dal valore a prezzi costanti dei beni rivenduti da tali commercianti. Un metodo alternativo di misurazione consisterebbe nell'estrapolare i margini commerciali dell'anno base con riferimento al volume delle vendite o al volume degli acquisti effettuati dai commercianti all'ingrosso e al dettaglio. Questa alternativa, per essere corretta, deve tener conto del fatto che i margini commerciali variano a seconda dei prodotti e degli impieghi. Ciò è esplicitamente tenuto presente nelle tavole delle risorse e degli impieghi.

10.39.

La categoria c) comprende anche la produzione delle agenzie di viaggio misurata come il valore del servizio fatturato dalle agenzie (competenze e commissioni). Anche questi servizi possono essere misurati come differenza tra due flussi — l'importo complessivo versato dal cliente e le spese di trasporto e di alloggio sostenute dal produttore. La misura del volume può essere ottenuta come differenza tra questi flussi calcolati a prezzi costanti. Altrimenti le competenze e commissioni possono essere definite come il prezzo per unità del tipo di trasporto o di alloggio predisposto e l'indicatore di volume per il compenso del servizio si muoverebbe quindi parallelamente a tali flussi.

10.40.

I flussi della categoria d) riguardano i servizi di intermediazione finanziaria, compresi i servizi dei fondi pensione e assicurativi. I servizi di intermediazione finanziaria sono prestati da banche e da altre società finanziarie e consistono nel prestare denaro alle imprese o alle famiglie, nel fornire mezzi di risparmio sicuri e convenienti, nel salvaguardare il denaro ed altri oggetti di valore, nell'acquistare e vendere valute straniere, nel compensare gli assegni, nel mettere a disposizione informazioni economiche di carattere generale, nel trattare azioni ed obbligazioni e nell'offrire consulenza in materia di investimenti. In alcuni casi tali servizi sono facilmente definibili e sono pagati in maniera esplicita: ad esempio, locazione di cassette di sicurezza in una banca o addebito delle commissioni inerenti alle emissioni di azioni, obbligazioni o prestiti. Il valore corrente delle operazioni può quindi essere definito così come i prezzi e le quantità necessari per la misurazione del prezzo e del volume. Tuttavia abitualmente una suddivisione in una componente prezzo e in una componente volume per i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente e per i servizi assicurativi può essere fatta solamente su basi arbitrarie, mentre dovrebbe poggiare su delle convenzioni.

Flussi di servizi non destinabili alla vendita

10.41.

I servizi non destinabili alla vendita prodotti dalle amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie coprono una vasta gamma di servizi necessari ed utili alla società. Essi rientrano in due principali categorie:

a) servizi erogati ai singoli, cioè i cui consumatori o beneficiari sono individualmente identificabili; il consumo di questi servizi richiede una iniziativa individuale da parte delle persone interessate;

b) servizi collettivi puri, cioè servizi di cui si serve collettivamente l'intera popolazione.

10.42.

I servizi erogati ai singoli possono essere prestati a favore di singoli individui (ad esempio: cure mediche) o di gruppi di individui (ad esempio: insegnamento). Per loro natura questi servizi possono essere forniti attraverso il mercato o meno; in molti casi gli individui possono ottenere servizi di questo tipo rivolgendosi a unità che producono per il mercato (pagando il relativo prezzo) o rivolgendosi alle unità che non producono per il mercato delle amministrazioni pubbliche o delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (ottenendo i servizi gratuitamente o quasi).

Per le unità che producono per il mercato andrebbe utilizzato il metodo che consiste nel deflazionare i valori correnti mediante gli indici dei prezzi, poiché le variazioni nel mix di prodotti con prezzi differenti sono allora correttamente indicate come influenzanti i volumi anziché i prezzi. Per i servizi non destinabili alla vendita erogati ai singoli, le stime della produzione possono essere basate su indicatori di quantità. Per l'istruzione, questi possono far riferimento al numero di ore passate dagli alunni in classe o di insegnamento individuale e, per i servizi sanitari non destinabili alla vendita, gli indicatori dovrebbero riflettere le cure ospedaliere o le visite di dottori o infermieri. In entrambi i casi vi è una dimensione di qualità rispecchiata dall'ammontare delle risorse fornite per alunno o per paziente. È consigliabile utilizzare dati con una articolazione dettagliata in modo che ogni indicatore per il quale vengono effettuati i calcoli sia quanto più omogeneo possibile sotto il profilo dei costi. È solamente allora che le variazioni nel mix di prodotti sono correttamente indicate come variazioni di volume.

Nel caso dei servizi erogati ai singoli, le variazioni nel volume della loro produzione e del loro consumo andrebbero in linea di massima misurate in base all'impiego che viene fatto di tali servizi: ciò eviterà che vengano utilizzati criteri diversi per gli stessi servizi a seconda se questi sono destinabili alla vendita o meno. Naturalmente ogni variazione di qualità deve essere trattata come variazione di volume; ciò si applica però tanto ai servizi destinabili alla vendita quanto a quelli non destinabili alla vendita erogati ai singoli.

10.43.

I servizi collettivi puri sono prodotti dalle amministrazioni pubbliche a beneficio di tutta la popolazione. In effetti essi coprono una vasta gamma di attività, come i servizi generali delle amministrazioni pubbliche, la difesa nazionale, gli affari esteri, la giustizia e la pubblica sicurezza, l'urbanistica e l'ambiente, la politica economica, ecc. Poiché questi servizi vengono consumati in modo collettivo, indirettamente e continuamente, il volume della loro produzione non può essere misurato in funzione dell'intensità del loro utilizzo.

10.44.

Nella pratica potrebbe non essere possibile ottenere indicatori di quantità attendibili per i servizi non destinabili alla vendita erogati ai singoli e questi possono quindi dover essere misurati in termini di volume, applicando gli stessi metodi utilizzati per i servizi collettivi puri. È quindi necessario partire da una valutazione a prezzi costanti dei diversi elementi di costo di questa produzione, cioè:

a) consumi intermedi;

b) redditi da lavoro dipendente;

c) altre imposte sulla produzione al netto degli altri contributi alla produzione;

d) ammortamenti.

L'uso di misure di input, come elementi sostitutivi alle misure di output, per valutare la produzione implica che l'analisi della produttività non è possibile.

10.45.

Il calcolo dei consumi intermedi a prezzi costanti non pone alcun particolare problema teorico, in quanto i consumi intermedi si riferiscono a beni e servizi destinabili alla vendita. Esso può essere effettuato deflazionando i valori correnti mediante un indice dei prezzi dei consumi intermedi oppure sulla base delle quantità rivalutate ai prezzi dell'anno base.

10.46.

Il calcolo a prezzi costanti dei redditi da lavoro dipendente e degli ammortamenti nelle branche di servizi non destinabili alla vendita viene effettuato seguendo i metodi generali descritti ai successivi paragrafi 10.53 e 10.54. Le altre imposte sulla produzione sono spesso di tipo tale da poter essere collegate ad un indicatore di volume, ad esempio volume dell'occupazione o numero di auto utilizzate.

Imposte e contributi su prodotti e importazioni

10.47.

Sebbene sia essenzialmente limitato alle operazioni riguardanti beni e servizi, il sistema integrato degli indici di prezzo e di volume non esclude la possibilità di misurare le variazioni di prezzo e di volume per alcune altre operazioni. Questa possibilità esiste in particolare nel caso delle imposte e dei contributi direttamente collegati alla quantità o al valore dei beni e servizi che costituiscono oggetto di talune operazioni. I valori di questi figurano esplicitamente nelle tavole delle risorse e degli impieghi. Applicando le regole sottodescritte è possibile ottenere misure di prezzo e di volume per le categorie di imposte e di contributi che sono registrate nei conti di equilibrio dei beni e servizi, in particolare:

a) imposte sui prodotti, esclusa IVA (D.212 e D.214);

b) contributi ai prodotti (D.31);

c) IVA sui prodotti (D.211).

10.48.

Il caso più semplice è quello delle imposte che rappresentano un importo fisso per unità di quantità del prodotto che costituisce oggetto dell'operazione. Il valore del gettito di tali imposte dipende:

a) dalla quantità dei prodotti oggetto dell'operazione;

b) dall'ammontare riscosso per unità, cioè il prezzo dell'imposizione.

La suddivisione della variazione di valore nelle sue due componenti non presenta virtualmente alcuna difficoltà. La variazione di volume è determinata dalla variazione delle quantità dei prodotti oggetto di imposizione; la variazione di prezzo corrisponde alla variazione dell'ammontare riscosso per unità, cioè alla variazione del prezzo dell'imposizione.

10.49.

Un caso più frequente è quello nel quale l'imposta rappresenta una certa percentuale del valore dell'operazione. Il valore del gettito di tale imposta dipende:

a) dalla quantità dei prodotti oggetto dell'operazione;

b) dal prezzo dei prodotti oggetto dell'operazione;

c) dall'aliquota dell'imposta (in percentuale).

Il prezzo dell'imposizione è quindi ottenuto applicando l'aliquota al prezzo del prodotto. La variazione di valore del gettito di una imposta di questo tipo può anche essere ripartita in una variazione di volume, determinata dalla variazione delle quantità dei prodotti oggetto di imposizione, e in una variazione di prezzo, corrispondente alla variazione del prezzo dell'imposizione (b * c).

10.50.

L'ammontare delle imposte sui prodotti, esclusa IVA (D.212 e D.214) è misurato in termini di volume, applicando alle quantità dei prodotti, di produzione interna o di importazione, i prezzi dell'imposizione dell'anno base o applicando al valore di produzione o di importazione, rivalutato ai prezzi dell'anno base, le aliquote di imposta dell'anno base. Occorre tener presente che i prezzi dell'imposizione possono essere diversi a seconda degli impieghi. Di ciò si tiene conto nelle tavole delle risorse e degli impieghi.

10.51.

Analogamente, l'ammontare dei contributi ai prodotti (D.31) viene misurato in termini di volume, applicando alle quantità dei prodotti, di produzione interna o di importazione, i prezzi dei contributi dell'anno base o applicando al valore di produzione o di importazione, rivalutato ai prezzi dell'anno base, le aliquote dei contributi dell'anno base, tenendo conto dei diversi prezzi dei contributi per impieghi diversi.

10.52.

L'IVA sui prodotti (D.211) è calcolata, sia per l'economia nel suo complesso sia per le singole branche di attività economica che per gli altri operatori, su base netta e si riferisce solamente all'IVA non deducibile. Quest'ultima è definita come la differenza tra l'IVA fatturata sui prodotti e l'IVA deducibile dagli utilizzatori di tali prodotti. In alternativa è anche possibile definire l'IVA sui prodotti come la somma di tutti gli importi non deducibili che devono essere versati dagli utenti.

L'IVA non deducibile a prezzi costanti può essere calcolata applicando le aliquote IVA in vigore nell'anno base ai flussi espressi nei prezzi dell'anno base. Qualsiasi variazione dell'aliquota IVA per l'anno in corso si rifletterà quindi nell'indice di prezzo e non nell'indice di volume dell'IVA non deducibile.

La quota di IVA deducibile nell'IVA fatturata, e di conseguenza di IVA non deducibile, può subire dei cambiamenti:

a) a causa di mutamenti riguardo al diritto di detrarre l'IVA, derivanti da modifiche della legislazione o della normativa in materia fiscale, aventi effetto immediato o meno;

b) a causa di cambiamenti nella struttura degli impieghi del prodotto (ad esempio: aumento della quota degli impieghi per i quali l'IVA può essere detratta).

Una variazione dell'ammontare dell'IVA deducibile derivante da modifiche concernenti il diritto di detrarre l'IVA sarà trattato, in base al metodo descritto, come una variazione della componente prezzo dell'imposizione, così come lo sarà un cambiamento dell'aliquota dell'IVA fatturata.

D'altro canto una variazione dell'ammontare dell'IVA deducibile derivante da cambiamenti nella struttura degli impieghi del prodotto costituisce una variazione di volume dell'IVA deducibile, riflessa nell'indice di volume dell'IVA sui prodotti.

Ammortamenti

10.53.

Il calcolo delle misure di volume degli ammortamenti non pone grandi problemi allorquando siano disponibili dati validi sulla composizione dello stock di beni di investimento. Il metodo dell'inventario permanente, utilizzato dalla maggior parte dei paesi, già implica, per la stima degli ammortamenti a prezzi correnti, la necessità di effettuare un calcolo dello stock di beni di investimento a prezzi costanti. Per passare da una valutazione al costo storico ad una valutazione al costo di sostituzione è anzitutto necessario valutare su base omogenea i beni di investimento acquistati nell'arco di vari periodi, ad esempio ai prezzi dell'anno base. Gli indici di prezzo e di volume ottenuti nel corso del procedimento possono quindi essere utilizzati per calcolare il valore degli ammortamenti a prezzi costanti e l'associato indice dei prezzi.

Ove non vi sia un inventario permanente dello stock di beni di investimento, la variazione negli ammortamenti a prezzi costanti può essere ottenuta deflazionando i dati a prezzi correnti mediante indici dei prezzi tratti dai dati sugli investimenti fissi lordi per prodotto. Si deve allora tener conto della struttura di età dei beni di investimento acquistati.

Redditi da lavoro dipendente

10.54.

Per misurare il volume dell'input da lavoro dipendente, si può considerare come unità di quantità per i redditi da lavoro dipendente una ora di lavoro di un dato tipo e livello di qualifica. Così come per i beni e servizi, anche in questo caso si devono riconoscere diverse qualità di lavoro e calcolare quantità relative per ogni distinto tipo di lavoro. Il prezzo associato ad ogni tipo di lavoro è la retribuzione oraria, la quale può naturalmente variare a seconda dei tipi di lavoro. La misurazione del volume del lavoro eseguito può essere effettuata ricavando la media ponderata delle quantità relative per diversi generi di lavoro, con coefficienti di ponderazione i valori dei redditi da lavoro dipendente dell'anno precedente o dell'anno base fissato. Come alternativa può essere calcolato un indice di livello retributivo, ricavando la media delle variazioni della retribuzione oraria per diversi tipi di lavoro, utilizzando nuovamente i redditi da lavoro dipendente come coefficienti di ponderazione. Se un indice di volume di tipo Laspeyres viene calcolato indirettamente, deflazionando le variazioni dei redditi da lavoro dipendente a valori correnti mediante un indice della variazione media della retribuzione oraria, quest'ultimo dovrebbe essere un indice di tipo Paasche.

10.55.

Per misurare il potere d'acquisto reale dei redditi da lavoro dipendente il flusso può essere deflazionato mediante un indice che rifletta gli impieghi di tali introiti. L'indice dei prezzi normalmente scelto a tal fine è il deflatore implicito per la spesa per consumi individuali o l'indice dei prezzi al consumo.

Stock di capitale fisso e scorte

10.56.

I dati a prezzi costanti sono necessari sia per gli stock di capitale fisso che per le scorte. Per i primi, tali dati, che sono necessari per calcolare i rapporti tra prodotto e capitale, sono disponibili qualora si utilizzi il metodo dell'inventario permanente. In altri casi, informazioni sul valore degli stock di capitale fisso possono essere ottenute dai produttori e la deflazione può essere effettuata mediante gli indici dei prezzi utilizzati per gli investimenti fissi, tenendo conto della struttura di età degli stock.

La variazione delle scorte è misurata come il valore delle entrate nelle scorte al netto del valore delle uscite dalle scorte e del valore di qualsiasi perdita ricorrente di beni presenti nelle scorte nell'arco di un determinato periodo. Le stime a prezzi costanti possono essere ottenute dalla deflazione di questi componenti. Quando le variazioni di volume e i prezzi delle scorte sono abbastanza regolari, la variazione delle scorte può anche essere stimata moltiplicando la variazione di volume delle scorte per i prezzi medi per l'anno corrente o quello base. Come seconda alternativa e come controllo incrociato, le stime della variazione delle scorte possono essere determinate quale differenza tra gli stock di scorte posseduti alla fine ed all'inizio del periodo. A questo scopo il valore delle scorte meno la rivalutazione conformemente ai conti dei produttori deve essere rivalutato ed espresso in prezzi medi, con riferimento all'anno corrente o a quello base. In caso di riferimento all'anno corrente, il valore misura le variazioni di volume delle scorte a prezzi correnti. Se i prezzi medi si riferiscono all'anno base, il valore corrisponde alle variazioni di volume delle scorte ai prezzi dell'anno base.

Misure del reddito reale per il totale dell'economia

10.57.

Non è possibile suddividere i flussi di reddito in una componente prezzo e in una componente quantità. Per tale motivo, le misure dei prezzi e dei volumi non possono essere definite nel modo precedentemente utilizzato per i flussi e gli stock. I flussi di reddito possono essere misurati in termini reali solamente se si scelgono alcuni panieri selezionati di beni e servizi al cui acquisto è normalmente destinato il reddito e se si usa l'indice dei prezzi per tale paniere come deflatore dei redditi correnti. La scelta è sempre arbitraria, nel senso che raramente il reddito è speso specificatamente per acquisti nel corso del periodo in questione. Una parte di esso può essere risparmiata per effettuare acquisti in periodi successivi oppure gli acquisti del periodo possono essere parzialmente finanziati con risparmi effettuati in precedenza.

10.58.

Il prodotto interno lordo a prezzi costanti misura la produzione totale al netto dei consumi intermedi in termini di volume per il totale dell'economia. Il reddito reale dei residenti è influenzato non solo dal volume della produzione, ma anche dall'andamento del prezzo delle esportazioni rispetto a quello delle importazioni nei confronti del resto del mondo. Se le ragioni di scambio migliorano sono necessarie meno esportazioni per pagare un determinato volume di importazioni, cosicché una certa parte dei beni e servizi di produzione interna prima destinata ad esportazioni può essere attribuita al consumo o agli investimenti.

10.59.

Il reddito interno lordo reale può essere ottenuto addizionando il guadagno di potere d'acquisto conseguente al variare della ragione di scambio internazionale ai dati di volume sul prodotto interno lordo. Il guadagno — od eventualmente la perdita — di potere d'acquisto è definito come:

image

cioè il saldo corrente delle esportazioni meno le importazioni, deflazionato mediante un indice dei prezzi P, meno la differenza tra il valore deflazionato delle esportazioni e il valore deflazionato delle importazioni. La scelta di un appropriato deflatore P per le bilance commerciali correnti dovrebbe essere lasciata alle autorità statistiche di un paese, tenendo conto della particolare situazione dello stesso. Nei casi in cui vi sia incertezza circa la scelta del deflatore, un deflatore adeguato può essere costituito dalla media degli indici dei prezzi delle importazioni e delle esportazioni.

10.60.

Vari aggregati di reddito reale sono identificati e definiti nel modo indicato qui di seguito.



Prodotto interno lordo a prezzi costanti

più

guadagno o perdita di potere d'acquisto conseguente al variare della ragione di scambio internazionale

uguale

reddito interno lordo reale

più

redditi primari reali da percepire dall'estero

meno

redditi primari reali da corrispondere all'estero

uguale

reddito nazionale lordo reale

più

trasferimenti correnti reali da ricevere dall'estero

meno

trasferimenti correnti reali da effettuare verso l'estero

uguale

reddito nazionale disponibile lordo in termini reali

meno

ammortamenti a prezzi costanti

uguale

reddito nazionale disponibile netto in termini reali.

Per poter esprimere i vari aggregati del reddito nazionale in termini reali, si raccomanda di deflazionare con l'indice dei prezzi della domanda finale nazionale i redditi primari e i trasferimenti da e verso l'estero. Il reddito nazionale disponibile in termini reali deve essere espresso su base netta, deducendo dal suo valore lordo gli ammortamenti a prezzi costanti.

10.61.

L'elaborazione di un sistema integrato di indici di prezzo e di volume comporta una scelta intenzionale circa i tipi di indici da utilizzare.

10.62.

Il sistema preferito per misurare le variazioni di volume rispetto all'anno precedente è un indice di volume di Fisher che è definito come la media geometrica degli indici di Laspeyres e di Paasche. Le variazioni di volume su più lunghi periodi sono ottenute con indici a catena, ossia concatenando i movimenti di volume da un anno all'altro.

10.63.

Il sistema preferito per misurare le variazioni dei prezzi rispetto all'anno precedente è un indice dei prezzi di Fisher. Le variazioni di prezzo per più lunghi periodi sono ottenute con indici a catena, ossia concatenando i movimenti dei prezzi da un anno all'altro.

10.64.

Gli indici a catena, che utilizzano gli indici di volume di Laspeyres per misurare le variazioni di volume e gli indici dei prezzi di Paasche per misurare i movimenti dei prezzi da un anno all'altro, forniscono accettabili alternative agli indici di Fisher.

10.65.

Sebbene il sistema preferito per misurare i volumi e i prezzi sia un indice a catena, occorre riconoscere che la perdita della proprietà della additività può costituire un serio svantaggio per molti tipi di analisi.

Un aggregato è definito come la somma delle sue componenti. L'additività richiede che questa identità sia preservata quando i valori di un aggregato e delle sue componenti in un determinato periodo di riferimento sono estrapolati nel corso del tempo utilizzando un gruppo di numeri indice di volume.

10.66.

Viene quindi raccomandata l'elaborazione di dati disaggregati a prezzi costanti — ossia una valutazione diretta delle quantità correnti ai prezzi di un anno base — in aggiunta alla costruzione di numeri indice a catena per i principali aggregati.

La stima dei dati contabili a prezzi costanti deve essere effettuata al livello più particolareggiato possibile se i dati devono essere coerenti nel quadro di un sistema integrato di misure di prezzo e di volume. Le tavole delle risorse e degli impieghi costituiscono il quadro concettuale e statistico centrale per tutte le misurazioni a prezzi costanti. Nelle tavole supplementari figurano dati additivi.

Per le serie a prezzi costanti occorre tuttavia costituire una nuova base nel corso del tempo. Il SEC ha adottato il principio di cambiare l'anno base ogni cinque anni a partire dal 1995. Quando l'anno base viene modificato è abitudine collegare i dati sulla vecchia base alla data della nuova base piuttosto che risalire indietro con la nuova base. Quando si ha l'aggiornamento dell'anno base, ne deriva, come conseguenza del concatenamento, la perdita dell'additività.

10.67.

Quando i valori dell'anno base sono estrapolati mediante indici di volume a catena, occorrerà spiegare agli utenti perché non vi è additività nelle tavole.

I dati «a prezzi costanti» non additivi sono pubblicati senza correzioni. Questo metodo è trasparente e mostra agli utenti la dimensione del problema.

Ciò non preclude la possibilità che vi siano situazioni nelle quali i responsabili della compilazione possano ritenere preferibile eliminare le discrepanze, al fine di migliorare la coerenza globale dei dati.

10.68.

I confronti dei prezzi e dei volumi tra paesi devono superare la difficoltà rappresentata dal comparare valute nazionali diverse. Poiché i tassi di cambio non sono mai sufficientemente stabili, né riflettono le differenze di potere d'acquisto in modo corretto, è indispensabile far ricorso ad una metodologia analoga a quella utilizzata per i raffronti intertemporali nell'ambito di un singolo paese. Gli indici di prezzo e di volume devono quindi essere compilati tra coppie di paesi, applicando lo stesso genere di formule di numeri indice utilizzate per misurare le variazioni tra periodi temporali diversi. Sia il paese A che il paese B possono essere usati per fornire ponderazioni e — dal punto di vista del paese A — può essere calcolato un indice di tipo Laspeyres con ponderazioni provenienti dal paese A, così come può essere calcolato un indice di tipo Paasche utilizzando ponderazioni provenienti dal paese B.

10.69.

Se le economie dei due paesi differiscono grandemente l'una dall'altra, lo scarto tra questi due indici potrà essere decisamente ampio e i risultati dipenderanno in gran parte da quale dei due si è scelto. Per i raffronti binari il SEC richiede quindi una media tra i due, sotto forma di indice di Fisher.

10.70.

Confronti quantitativi diretti tra situazioni economiche che hanno poco in comune l'una con l'altra sono intrinsecamente difficili e il metodo di deflazione dei valori correnti con indici dei prezzi rappresenta quindi la migliore alternativa. Per i confronti internazionali ciò vale ancor più che per quelli intertemporali. Mediante una attenta specificazione ed identificazione dei prodotti, i prezzi relativi possono essere calcolati partendo dalle informazioni racolte nelle indagini sui prezzi in ogni paese. Poiché i prezzi sono indicati in valuta nazionale, l'interpretazione dei prezzi relativi introduce il concetto di parità di potere d'acquisto (PPA). Per un determinato prodotto la PPA tra due valute dei paesi A e B è definita come il numero di unità della valuta del paese B necessaria nel paese B ad acquistare la stessa quantità di prodotto che una unità della valuta del paese A permetterebbe di acquistare nel paese A. Le PPA per gruppi di prodotti e per livelli di aggregazione superiori fino al PIL sono ottenute ponderando le PPA dei prodotti per la parte della spesa ad essi destinata. Per arrivare a un indice del livello dei prezzi tra i due paesi, l'indice PPA deve essere diviso per il tasso di cambio corrente esistente tra le due valute in questione.

10.71.

Per quanto concerne i servizi non destinabili alla vendita, per i raffronti internazionali si pone lo stesso problema che per i raffronti intertemporali. Ciò significa che le produzioni sono misurate come somma degli input. Il metodo attualmente utilizzato per i confronti nello spazio è quello di ottenere le PPA sulla base dei prezzi relativi per importanti elementi di tali input. Questo metodo, che implica raffronti di volume degli input, non tiene conto delle differenze di produttività nella produzione dei servizi non destinabili alla vendita nei paesi messi a raffronto. È quindi importante mettere a punto metodi che portino invece a confronti del volume della produzione dei servizi non destinabili alla vendita. Ciò sarebbe in linea di massima fattibile per i servizi individuali non destinabili alla vendita, così come si fa generalmente per i confronti intertemporali.

10.72.

La necessità di effettuare raffronti internazionali dei prezzi e dei volumi tra paesi è riconosciuta nel SEC. L'obiettivo principale è quello di permettere raffronti di volume del PIL e dei relativi impieghi. Occore soddisfare la condizione di transitività: intendendo per transitività che l'indice diretto per il paese C, basato sul paese A, è uguale all'indice indiretto ottenuto moltiplicando l'indice diretto per il paese B, basato sul paese A, per l'indice diretto per il paese C, basato sul paese B.

10.73.

L'impostazione seguita nel SEC per il calcolo di un gruppo di misure multilaterali di volume e di PPA è quella di iniziare da un confronto binario tra tutte le possibili coppie di paesi prese in considerazione. Gli indici di Fisher utilizzati a tal fine non sono transitivi, ma è possibile ottenere da questi un insieme di indici transitivi che somiglino quanto più possibile agli originali indici di Fisher, utilizzando a tal fine il tradizionale metodo dei minimi quadrati. Ridurre al minimo gli scarti tra gli originali indici di Fisher e i desiderati indici transitivi porta alla cosiddetta formula EKS.

10.74.

L'indice EKS utilizza tutti gli indici indiretti che collegano il paese i al paese k, come pure l'indice diretto tra questi. Tra i paesi i e k esso è la media geometrica dell'indice diretto tra i e k e ogni possibile indice indiretto che collega i paesi i e k. All'indice diretto viene attribuita due volte la ponderazione di ogni indice indiretto. La transitività è ottenuta coinvolgendo ogni altro paese nell'indice EKS per qualsiasi determinata coppia di paesi.

CAPITOLO 11

POPOLAZIONE E INPUT DI LAVORO

11.01.

Talune comparazioni tra paesi — o tra branche di attività economica o settori di una stessa economia — acquistano significato soltanto se gli aggregati di contabilità nazionale (ad esempio, prodotto interno lordo, consumi finali delle famiglie, valore aggiunto di una branca di attività economica, redditi da lavoro dipendente) sono rapportati al numero di abitanti e alle variabili riguardanti gli input di lavoro. Si rende pertanto necessario disporre di definizioni, strettamente legate ai concetti della contabilità nazionale, di nozioni quali: popolazione totale, occupati, posizioni lavorative, totale delle ore lavorate, equivalenza a tempo pieno e input di lavoro dipendente a remunerazione costante.

11.02.

Nel sistema dei conti tali nozioni sono definite sulla base dei concetti di territorio economico e di centro di interesse.

11.03.

Gli input di lavoro devono essere classificati sulla base delle medesime unità statistiche utilizzate per l'analisi della produzione, ossia l'unità di attività economica a livello locale e l'unità istituzionale.

11.04.

Gli aggregati cui si riferiscono i dati per la popolazione e gli input di lavoro sono totali annuali. Si dovrebbero pertanto utilizzare gli input di lavoro medi e la popolazione media durante l'anno.

Se si eseguono indagini più volte nel corso dell'anno, i dati considerati rappresentano la media dei risultati ottenuti in tali diversi momenti.

Allorché si procede ad una sola indagine, è importante verificare se il periodo utilizzato sia pienamente rappresentativo: le ultime informazioni disponibili sulle variazioni nel corso dell'anno dovrebbero essere utilizzate per una stima dei dati per l'interno anno. Ad esempio, nello stimare il numero medio degli occupati si dovrebbe tener conto del fatto che certuni non lavorano tutto l'anno (lavoratori occasionali e/o stagionali).

11.05.



Definizione

A una certa data, la popolazione totale di un paese comprende tutte le persone — cittadini di quel paese o stranieri — stabilite in permanenza nel territorio economico del paese, anche se temporaneamente assenti. Per determinati scopi, una media annua del numero di occupati rilevati è idonea a servire da base per la stima delle variabili di contabilità nazionale o per essere impiegata quale denominatore nelle comparazioni.

11.06.

La popolazione totale è definita ai fini della contabilità nazionale secondo il concetto di residenza (si veda il capitolo sulle unità e sugli insiemi di unità).

Per persona stabilita in permanenza si intende ogni persona che si trovi o abbia l'intenzione di fermarsi nel territorio economico del paese per un periodo pari o superiore ad un anno.

Per persona temporaneamente assente si intende ogni persona stabilita nel paese ma che si trovi, o abbia l'intenzione di fermarsi, nel resto del mondo, per un periodo inferiore ad un anno.

Tutti i componenti di una stessa famiglia ( 101 ) sono residenti laddove la famiglia ha il suo centro di interesse economico: questo è definito come il luogo ove la famiglia dispone di un alloggio, o di una serie di alloggi, che i suoi componenti considerano, e utilizzano, quale loro residenza principale. Un componente della famiglia residente che effettui frequenti viaggi al di fuori del territorio economico resta residente poiché il suo centro di interesse economico continua a rimanere nell'economia in cui la famiglia è residente.

11.07.

La popolazione totale di un paese comprende:

a) i connazionali stabiliti nel paese;

b) i connazionali — militari esclusi — che si trovano all'estero per un periodo inferiore a un anno (lavoratori frontalieri e stagionali, turisti, persone all'estero per motivi medici, ecc.);

c) gli stranieri — militari esclusi — stabiliti nel paese per un periodo pari o superiore ad un anno (compreso il personale ( 102 ) delle istituzioni delle Comunità europee e delle organizzazioni internazionali civili situate nel territorio geografico del paese);

d) i militari stranieri (102)  che lavorano presso le organizzazioni internazionali militari situate nel territorio geografico del paese;

e) il personale di assistenza tecnica straniero (102) , inviato in trasferta per un lungo periodo, che lavora nel paese ed è destinato ad essere impiegato dall'amministrazione pubblica dello Stato ospitante per conto dell'amministrazione pubblica, o dell'organizzazione internazionale, che finanzia effettivamente il suo lavoro.

Per convenzione, la popolazione totale comprende ugualmente, a prescindere dalla durata del soggiorno al di fuori del paese:

a) gli studenti all'estero indipendentemente dalla durata dei loro studi all'estero;

b) i membri (102)  delle forze armate nazionali dislocate nel resto del mondo;

c) il personale (102)  nazionale dei centri nazionali di ricerca stabiliti fuori del territorio geografico del paese;

d) il personale (102)  diplomatico nazionale in servizio all'estero;

e) i membri (102)  nazionali degli equipaggi delle navi da pesca, altre navi, aeromobili e piattaforme galleggianti che operano, in tutto o in parte, al di fuori del territorio economico del paese.

11.08.

Viceversa, la popolazione totale di un paese non comprende:

a) gli stranieri — militari esclusi — che si trovano sul territorio per un periodo inferiore ad un anno (lavoratori frontalieri e stagionali, turisti, stranieri presenti per motivi medici, ecc.);

b) i connazionali — militari esclusi — che si trovano all'estero per un periodo pari o superiore ad un anno;

c) il personale militare nazionale che lavora presso organizzazioni internazionali situate nel resto del mondo;

d) il personale di assistenza tecnica nazionale inviato in trasferta all'estero per un lungo periodo, destinato ad essere impiegato dall'amministrazione pubblica dello Stato ospitante per conto dell'amministrazione pubblica, o dell'organizzazione internazionale, che finanzia effettivamente il suo lavoro;

né, per convenzione:

a) gli studenti stranieri indipendentemente dalla durata dei loro studi nel paese;

b) i membri delle forze armate di un paese straniero dislocate nel paese;

c) il personale straniero dei centri stranieri di ricerca stabiliti nel territorio geografico del paese;

d) il personale diplomatico straniero in servizio nel paese.

11.09.

La popolazione come sopra definita non corrisponde alla popolazione presente (o de facto) comprendente le persone effettivamente presenti nel territorio geografico di un paese a una certa data.

11.10.



Definizione

La popolazione economicamente attiva comprende tutte le persone di ambo i sessi che hanno oltrepassato una certa età e che prestano lavoro per le attività di produzione (quale è definita nel SEC) durante un determinato periodo di riferimento. Sono comprese tutte le persone che soddisfano i requisiti per l'inclusione tra gli occupati (lavoratori dipendenti e lavoratori indipendenti) o i disoccupati.

I termini «lavoratori dipendenti» e «lavoratori indipendenti» sono definiti nella sezione intitolata «Occupati».

Il termine «disoccupati» è definito nella sezione intitolata «Disoccupati».

11.11.



Definizione

Per occupati si intendono tutte le persone — lavoratori dipendenti e indipendenti — che esercitano una attività di produzione quale è definita nel SEC.

11.12.



Definizione

I lavoratori dipendenti sono definiti come tutte le persone che, per contratto, lavorano per un'altra unità istituzionale residente, percependo una remunerazione (registrata come redditi da lavoro dipendente (D.1)).

La relazione tra datore di lavoro e lavoratore dipendente si ha allorquando tra una impresa e una persona è stato stipulato — di norma volontariamente da entrambe le parti — un contratto, che può essere formale o informale, in base al quale la persona lavora per l'impresa percependo quale corrispettivo una remunerazione in denaro o in natura.

I lavoratori dipendenti sono classificati in questa sezione a meno che non esercitino anche una attività indipendente che costituisce la loro attività principale, nel qual caso sono classificati tra i lavoratori indipendenti.

11.13.

Sono comprese le seguenti categorie:

a) le persone (lavoratori che svolgono mansioni a contenuto manuale e non manuale, personale direttivo, personale domestico, persone che esercitano attività di produzione retribuite nel quadro di programmi di promozione dell'occupazione) assunte da un datore di lavoro sulla base di un contratto di lavoro;

b) i dipendenti dell'amministrazione pubblica a questa legati da un rapporto di diritto pubblico;

c) le forze armate, compresi i militari di carriera a ferma sia lunga sia breve e i militari di leva (compresi i militari di leva che prestano servizio civile);

d) i ministri del culto, se retribuiti direttamente dall'amministrazione pubblica o da una istituzione senza scopo di lucro;

e) i proprietari di società o di quasi-società se lavorano in tali imprese;

f) gli studenti che si sono impegnati formalmente a fornire una parte del loro lavoro quale input nel processo di produzione di una impresa in cambio di una retribuzione e/o di servizi di formazione;

g) i lavoratori a domicilio ( 104 ) se esiste un accordo esplicito secondo cui il lavoratore è remunerato sull base del lavoro svolto, ossia della quantità di lavoro che è fornita quale input in un processo di produzione;

h) i lavoratori disabili, purché esista il rapporto formale o informale tra datore di lavoro e lavoratore dipendente;

i) le persone assunte a tempo determinato da agenzie di lavoro temporaneo che devono essere incluse nella branca di attività economica dell'agenzia che le ha assunte e non nella branca dell'impresa per la quale lavorano. Ai fini dell'analisi delle interdipendenze tra gli operatori economici, tuttavia, si può procedere a riclassificazioni di tali persone e dei relativi costi (cfr. paragrafo 9.51).

11.14.

Sono considerati lavoratori dipendenti anche le persone temporaneamente non al lavoro purché mantengano un legame formale con la loro posizione lavorativa. Tale legame dovrebbe essere determinato secondo uno o più dei seguenti criteri:

a) la percezione in via continuativa di un salario o di uno stipendio;

b) la garanzia di riprendere il lavoro al termine del periodo di inattività o l'esistenza di un accordo circa la data della ripresa del lavoro;

c) il periodo di assenza dal lavoro trascorso che, quantunque rilevante, può corrispondere al periodo per il quale i lavoratori hanno diritto a percepire una indennità senza essere obbligati ad accettare altri lavori.

Si tratta di persone temporaneamente non al lavoro per motivi di malattia o infortunio, ferie o vacanze, sciopero o serrata, assenza per ragioni di studio o di formazione, maternità o congedo parentale, riduzione dell'attività economica, sospensione temporanea del lavoro per vari motivi, quali maltempo, guasti tecnici o elettrici, mancanza di materie prime o di carburante, o altra assenza temporanea, con o senza permesso.

11.15.



Definizione

Lavoratori indipendenti sono definite le persone che sono uniche proprietarie, o comproprietarie, delle imprese non costituite in società in cui lavorano, escluse le imprese classificate come quasi-società. I lavoratori indipendenti sono classificati in questa sezione a meno che non esercitino anche una attività retribuita che costituisce la loro attività principale, nel qual caso sono classificati tra i lavoratori dipendenti.

Essi possono essere temporaneamente non al lavoro durante il periodo di riferimento per una qualche ragione particolare. I compensi percepiti dai lavoratori indipendenti costituiscono redditi misti.

11.16.

I lavoratori indipendenti comprendono anche le seguenti categorie:

a) i coadiuvanti familiari non retribuiti, compresi coloro che lavorano in imprese non costituite in società la cui attività consiste, in tutto o in parte, nella produzione di beni e servizi destinabili alla vendita;

b) i lavoratori a domicilio il cui reddito dipende dal valore dei prodotti di alcuni processi di produzione per cui essi sono responsabili, a prescindere dalla quantità di lavoro implicato;

c) i lavoratori che esercitano attività di produzione intraprese, individualmente o collettivamente, esclusivamente per proprio uso finale o per investimento proprio.

I lavoratori volontari non retribuiti sono compresi tra i lavoratori indipendenti soltanto se le loro attività di volontariato risultano in prodotti — ad esempio la costruzione di abitazioni, chiese o altri edifici. Se le attività in regime di volontariato si traducono invece in servizi — ad esempio, attività di assistenza e di pulizia non retribuite —, essi non rientrano tra gli occupati perché tali servizi volontari sono esclusi dalla produzione (cfr. paragrafo 3.08).

Per quanto concerne i servizi di abitazione per coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari, non vi è alcun input di lavoro nella produzione di tali servizi e dette persone non sono considerate, in quanto tali, lavoratori indipendenti.

11.17.

I risultati delle attività delle unità di produzione possono essere comparati con i dati sugli occupati soltanto se questi ultimi comprendono sia i residenti sia i non residenti che lavorano per unità di produzione residenti.

Sono pertanto inclusi tra gli occupati anche i lavoratori delle seguenti categorie:

a) i lavoratori frontalieri non residenti, ossia le persone che varcano ogni giorno il confine per lavorare nel territorio economico;

b) i lavoratori stagionali non residenti, ossia le persone che entrano nel territorio economico e vi soggiornano per meno di un anno allo scopo di lavorare in branche di attività economica che richiedono periodicamente manodopera supplementare;

c) i membri delle forze armate nazionali dislocate nel resto del mondo;

d) il personale nazionale dei centri nazionali di ricerca stabiliti fuori del territorio geografico del paese;

e) il personale diplomatico nazionale in servizio all'estero;

f) i membri degli equipaggi delle navi da pesca, altre navi, aeromobili e piattaforme galleggianti, gestite da unità residenti;

g) il personale assunto in loco dalle amministrazioni pubbliche nazionali operanti fuori del territorio economico.

11.18.

Viceversa, non sono inclusi tra gli occupati i lavoratori delle seguenti categorie:

a) i residenti che lavorano come frontalieri o stagionali, ossia che esercitano la loro attività in un altro territorio economico;

b) i connazionali che sono membri di equipaggi di navi da pesca, altre navi, aeromobili e piattaforme galleggianti, gestite da unità non residenti;

c) il personale assunto in loco dalle amministrazioni pubbliche straniere insediate nel territorio geografico del paese;

d) il personale delle istituzioni delle Comunità europee e delle organizzazioni internazionali civili insediate nel territorio geografico del paese (compreso il personale locale assunto direttamente);

e) i membri delle forze armate che lavorano presso le organizzazioni internazionali militari con sede nel territorio geografico del paese;

f) il personale nazionale dei centri di ricerca stranieri stabiliti nel territorio economico.

11.19.

Allo scopo di permettere il passaggio ai concetti normalmente utilizzati nelle statistiche sulle forze di lavoro (occupati su base nazionale), il SEC prevede in particolare di registrare separatamente:

a) i militari di leva (non considerati nelle statistiche sulle forze di lavoro ma compresi nel SEC come addetti ai servizi delle amministrazioni pubbliche);

b) i residenti che lavorano presso unità di produzione non residenti (considerati nelle statistiche sulle forze di lavoro ma non compresi tra gli occupati quali sono definiti nel SEC);

c) i non residenti che lavorano presso unità di produzione residenti (non considerati nelle statistiche sulle forze di lavoro ma compresi tra gli occupati quali sono definiti nel SEC);

d) i lavoratori residenti che vivono permanentemente in convivenze;

e) i lavoratori residenti di età inferiore a quella presa in considerazione nelle statistiche sulle forze di lavoro.

11.20.



Definizione

Conformemente alle norme stabilite dall'Organizzazione internazionale del lavoro (tredicesima conferenza internazionale degli statistici del lavoro), tra i disoccupati figurano tutte le persone che hanno oltrepassato una certa soglia di età e che durante il periodo di riferimento erano:

a)  «senza lavoro», ossia non erano lavoratori retribuiti o lavoratori indipendenti;

b)  «disponibili a lavorare», ossia erano disponibili a lavorare come lavoratori retribuiti o lavoratori indipendenti durante il periodo di riferimento;

c)  «in cerca di lavoro», ossia avevano assunto iniziative specifiche, in un determinato periodo di tempo recente, per poter lavorare come lavoratori retribuiti o lavoratori indipendenti.

Tra le iniziative specifiche figurano l'iscrizione presso gli uffici di collocamento pubblici o le agenzie di intermediazione private, l'invio di domande di assunzione, la ricerca di lavoro mediante richieste in cantieri, fattorie, fabbriche, mercati o altri luoghi di riunione, la pubblicazione di annunci sui giornali o la risposta ad annunci apparsi sulla stampa, la richiesta di aiuto ad amici o parenti, la ricerca di terreni, fabbricati, macchine o impianti per la creazione di una propria impresa, la ricerca di risorse finanziarie, la richiesta del rilascio di permessi e licenze, ecc.

11.21.



Definizione

I tassi di disoccupazione rappresentano la percentuale di persone disoccupate rispetto alla popolazione economicamente attiva.

Essi sono normalmente calcolati per gruppi di età e sesso e sono talvolta ulteriormente incrociati con altre variabili demografiche quali lo stato civile, il titolo di studio o la nazionalità.

11.22.

Definizione —Per posizione lavorativa si intende un contratto implicito o esplicito ( 105 ) stipulato tra una persona e una unità istituzionale residente per l'esecuzione di prestazioni lavorative ( 106 ) contro corrispettivo di un compenso ( 107 ) per un periodo determinato o indeterminato.

In tale definizione rientrano posizioni lavorative sia dipendenti sia indipendenti: si tratta di posizione lavorativa dipendente se la persona appartiene a una unità istituzionale diversa dal datore di lavoro e di posizione lavorativa indipendente se la persona appartiene alla stessa unità istituzionale del datore di lavoro.

11.23.

Il concetto di posizione lavorativa differisce dal concetto di occupati definito in precedenza:

a) esso include le posizioni lavorative di secondo, terzo, ecc. lavoro di una stessa persona; tali posizioni lavorative di una persona possono succedersi una dopo l'altra entro il periodo di riferimento (normalmente una settimana) oppure, come nel caso di persone che svolgono un lavoro serale oltre a esercitare un'altra attività durante la giornata, essere parallele;

b) d'altro canto, esso esclude le persone temporaneamente non al lavoro ma che mantengono un legame formale con la loro posizione lavorativa nella forma, ad esempio, di una garanzia di riprendere il lavoro o di un accordo circa la data della sua ripresa. Una intesa di questo tipo tra un datore di lavoro e una persona sospesa temporaneamente dal lavoro o in formazione non è considerata posizione lavorativa nel sistema dei conti.

11.24.

Una posizione lavorativa nel territorio economico del paese consiste in un contratto implicito o esplicito tra una persona (che può essere residente in un altro territorio economico) e una unità istituzionale residente nel paese.

Ai fini della misurazione dell'input di lavoro nell'attività economica, assume rilevanza soltanto la residenza dell'unità istituzionale produttrice, in quanto soltanto i produttori residenti contribuiscono al prodotto interno lordo.

11.25.

Inoltre:

a) sono incluse nel conteggio delle posizioni lavorative nel territorio economico quelle dei dipendenti di una unità istituzionale produttrice residente che lavorino temporaneamente in un altro territorio economico, purché la natura e la durata dell'attività non giustifichino il trattamento dell'unità quale unità residente fittizia dell'altro territorio;

b) le posizioni lavorative sono escluse dal conteggio delle posizioni lavorative nel territorio economico nel caso in cui il lavoro sia svolto per unità istituzionali non residenti, ossia per unità il cui centro d'interesse si trova in un altro paese e che non intendono rimanere attive nel territorio del paese per un periodo pari o superiore a un anno;

c) le posizioni lavorative del personale delle organizzazioni internazionali e del personale assunto in loco dalle ambasciate straniere sono escluse dal conteggio in quanto le unità datrici di lavoro non sono residenti.

11.26.



Definizione

Il totale delle ore lavorate rappresenta il totale delle ore effettivamente lavorate in qualità di lavoratore dipendente o indipendente durante il periodo contabile se la produzione rientra nella definizione del SEC.

Considerata l'ampiezza della definizione di lavoratori dipendenti, che comprende le persone temporaneamente non al lavoro ma che mantengono un legame formale con la loro posizione lavorativa e i lavoratori a tempo parziale, il SEC raccomanda di calcolare la produttività sulla base non già del numero di occupati rilevati bensì del totale delle ore lavorate.

Il totale delle ore lavorate costituisce il parametro più indicato per la misurazione degli input di lavoro per il sistema dei conti.

11.27.

Secondo le norme fissate dall'Organizzazione internazionale del lavoro (decima conferenza internazionale degli statistici del lavoro), il totale delle ore effettivamente lavorate comprende:

a) le ore effettivamente lavorate durante l'orario normale di lavoro;

b) le ore lavorate in aggiunta a quelle dell'oriario normale (lavoro straordinario), di regola retribuite a tariffa maggiorata;

c) il tempo dedicato sul luogo di lavoro ad operazioni quali la preparazione del posto di lavoro, le riparazioni e la manutenzione, la preparazione e la pulizia degli attrezzi di lavoro, la compilazione di ricevute, di fatture, di schede di controllo dei tempi e di relazioni;

d) i tempi morti o di inattività trascorsi sul luogo di lavoro a causa, per esempio, di mancanza temporanea di lavoro, di guasti meccanici o per infortunio o il tempo trascorso sul posto di lavoro senza esercitare alcuna attività pur percependo una retribuzione in forza di un contratto di occupazione garantita;

e) il tempo corrispondente a brevi periodi di riposo sul posto di lavoro, comprese le pause per ristoro.

11.28.

Viceversa, le ore effettivamente lavorate non comprendono:

a) le ore retribuite ma non lavorate, ad esempio per ferie, festività o congedi di malattia;

b) le pause per i pasti;

c) il tempo impiegato per gli spostamenti tra il domicilio e il luogo di lavoro e viceversa, anche se retribuito (lavoratori delle costruzioni). Tuttavia, se tali spostamenti avvengono nell'orario di lavoro, il tempo impiegato è incluso nelle ore di lavoro.

11.29.

Il totale delle ore lavorate rappresenta il totale delle ore effettivamente lavorate durante il periodo contabile in posizioni lavorative dipendenti o indipendenti nel territorio economico,

a) incluse le prestazioni lavorative effettuate al di fuori del territorio economico per unità istituzionali residenti che non hanno colà il loro centro di interesse economico;

b) escluse le prestazioni lavorative per unità istituzionali straniere che non hanno il loro centro di interesse economico nel territorio economico.

11.30.

Molte indagini sulle imprese registrano le ore retribuite e non le ore lavorate.

In tal caso, le ore lavorate devono essere stimate per ciascuno gruppo di posizioni lavorative, utilizzando ogni informazione disponibile sulle assenze retribuite, ecc.

11.31.

A fini di analisi del ciclo economico può essere utile adeguare il totale delle ore lavorate mediante l'adozione di un numero standard di giorni di lavoro all'anno.

11.32.



Definizione

L'occupazione equivalente a tempo pieno, che è pari al numero di posizioni lavorative equivalenti a tempo pieno, è definita come il quoziente tra il totale delle ore lavorate e la media annuale del numero di ore lavorate in posizioni lavorative a tempo pieno nel territorio economico.

11.33.

Tale definizione non descrive necessariamente le modalità di stima dell'ammontare di occupazione corrispondente al concetto: poiché la durata di una posizione lavorativa a tempo pieno è cambiata nel tempo e varia da una branca di attività economica all'altra, occorre determinare la quota media e le ore medie di lavoro delle posizioni lavorative non a tempo pieno per ciascun gruppo di posizioni lavorative. In primo luogo, è opportuno stimare una settimana a tempo pieno normale per ciascun gruppo di posizioni lavorative. Se possibile, un gruppo di posizioni lavorative andrebbe definito, all'interno di una branca di attività economica, secondo il sesso dei lavoratori e (o) il tipo di mansioni. Per le posizioni lavorative dipendenti, lo strumento idoneo per la determinazione di tali dati è rappresentato dal numero di ore stabilite contrattualmente. L'equivalenza a tempo pieno è calcolata separatamente per ciascun gruppo di posizioni lavorative ed è poi sommata.

11.34.

Sebbene il totale delle ore lavorate costituisca il miglior parametro per la misurazione degli input di lavoro, l'equivalenza a tempo pieno presenta il vantaggio di essere più semplice da calcolare, ciò che facilita i confronti internazionali con i paesi che possono stimare soltanto l'occupazione equivalente a tempo pieno.

11.35.



Definizione

L'input di lavoro dipendente a remunerazione costante misura gli input di lavoro correnti valutati ai livelli di remunerazione delle posizioni lavorative dipendenti rilevabili durante un periodo di base specificato.

11.36.

Il quoziente tra i redditi da lavoro dipendente a prezzi correnti e l'input di lavoro dipendente a prezzi costanti fornisce un indice delle renumerazioni implicito, comparabile con l'indice dei prezzi implicito degli impieghi finali.

11.37.

Lo scopo del concetto di input di lavoro dipendente a remunerazione costante è quello di mettere in luce le variazioni nella composizione delle forze di lavoro: ad esempio, dai lavoratori meno pagati a quelli meglio retribuiti. Per avere utilità, l'analisi dovrebbe essere effettuata a livello di branca di attività economica.

CAPITOLO 12

CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI

12.01.

I conti economici trimestrali costituiscono parte integrante del sistema dei conti nazionali e risultano molto importanti, tra l'altro, ai fini dell'analisi dell'anno in corso e del calcolo delle stime provvisorie per l'anno precedente. Tali conti costituiscono un insieme coerente di operazioni, di conti e di saldi contabili, definiti in campo sia non finanziario che finanziario, rilevati a cadenza trimestrale. Essi adottano gli stessi principi, le stesse definizioni e la stessa struttura della contabilità annuale, fatte salve alcune modifiche inerenti al particolare intervallo temporale cui essi sono riferiti.

12.02.

L'importanza dei conti economici trimestrali deriva essenzialmente dalla considerazione che essi costituiscono il solo insieme coerente di indicatori, disponibile entro breve tempo, capace di fornire una immagine globale a breve termine dell'attività economica tanto finanziaria quanto non finanziaria.

12.03.

L'intervallo di tempo cui si fa riferimento nella contabilità trimestrale e la necessità di disporre quanto più rapidamente possibile di informazioni attendibili determinano alcune loro caratteristiche peculiari. Tra queste figurano: metodi statistici di elaborazione dei conti, stagionalità e suo trattamento, coerenza tra contabilità trimestrale e contabilità annuale e talune particolarità contabili connesse al periodo di riferimento. Tali specificità saranno analizzate in dettaglio in un manuale di contabilità trimestrale che Eurostat intende pubblicare prima dell'applicazione della metodologia.

12.04.

I metodi statistici utilizzati per l'elaborazione dei conti trimestrali possono differire anche in maniera considerevole da quelli utilizzati nel contesto della contabilità annuale. Essi possono essere classificati in due grandi categorie: metodi diretti e metodi indiretti. I metodi diretti si basano sull'impiego a intervalli trimestrali, pur con le debite semplificazioni, delle stesse fonti utilizzate per l'elaborazione della contabilità annuale. I metodi indiretti sono invece imperniati sulla disaggregazione temporale dei dati di contabilità annuale sulla base di principi matematici o statistici, con l'ausilio di indicatori di riferimento che consentono estrapolazioni per l'anno in corso. La scelta tra i diversi metodi indiretti deve soprattutto tener conto della necessità di minimizzare l'errore di previsione per l'anno in corso affinché le stime annue provvisorie corrispondano il più possibile ai dati definitivi. La scelta tra tali metodi dipende, tra l'altro, dalle informazioni disponibili a livello trimestrale.

12.05.

Molto spesso le serie di contabilità trimestrale presentano variazioni di brevissimo periodo dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc., normalmente definite come fluttuazioni stagionali. Se da un lato la stagionalità costituisce parte integrante dei dati trimestrali, essa rappresenta spesso un ostacolo alla corretta individuazione e analisi dell'andamento congiunturale. Da ciò consegue che è necessario elaborare conti sia grezzi sia destagionalizzati. La coerenza contabile dei dati destagionalizzati deve essere garantita. Un problema strettamente legato alla correzione delle variazioni stagionali è quello della correzione per numero di giorni lavorativi: esso richiede un ulteriore approfondimento che figurerà nel manuale di Eurostat.

12.06.

Poiché i conti trimestrali utilizzano lo stesso schema adottato per i conti annuali, i primi devono essere coerenti nel tempo con i secondi. Ciò implica, nel caso di variabili di flusso, che la somma dei dati trimestrali deve corrispondere al dato annuale per ogni anno. In linea di principio, non esistono ostacoli al rispetto di questa condizione per il passato. Tuttavia, per l'anno in corso, si pone un problema di priorità tra dati trimestrali e dati annuali in quanto i dati trimestrali sono normalmente disponibili prima dei dati annuali. Il problema può essere risolto convenendo che le stime provvisorie dei dati annuali siano ottenute per aggregazione dei dati trimestrali. Ogniqualvolta nuove informazioni si rendano disponibili a cadenza annuale, implicando una revisione del dato provvisorio, i dati trimestrali devono essere rivisti di conseguenza. In sistemi identici, la contabilità annuale rappresenta un sottoprodotto della contabilità trimestrale e non vi è alcun calcolo annuo distinto.

12.07.

La condizione di coerenza temporale deve essere rispettata tanto per i dati grezzi quanto, compatibilmente con le procedure di correzione delle variazioni stagionali, per i dati destagionalizzati.

12.08.

Se, in linea di principio, la maggior parte delle operazioni e dei saldi contabili è distribuita con una certa regolarità tra tutti i trimestri, vi sono tuttavia alcune operazioni che presentano una concentrazione in uno o due trimestri dell'anno. È questo il caso delle imposte sul reddito, dei dividendi, degli interessi, ecc. Il trattamento di tali casi dipende essenzialmente dal relativo processo di generazione.

12.09.

In linea teorica, nulla osta a che lo schema utilizzato per la contabilità trimestrale coincida con quello impiegato per i conti annuali. Tuttavia, nella pratica, appare utile semplificare e aggregare tale schema al fine di ottenere quanto più rapidamente possibile dati trimestrali attendibili (si veda il programma di tavole e dati da trasmettere nel quadro del SEC 1995).

CAPITOLO 13

CONTI REGIONALI

13.01.

I conti regionali sono una specificazione per regione dei corrispondenti conti del totale dell'economia. I conti regionali utilizzano gli stessi concetti impiegati per i conti del totale dell'economia, salvo diversa indicazione.

13.02.

Una contabilità completa a livello regionale presuppone che ciascuna regione sia considerata come entità economica distinta. In questo contesto, le operazioni con altre regioni diventano un tipo particolare di operazioni con l'estero. Le operazioni con l'estero della regione vanno naturalmente distinte in operazioni con altre regioni del paese e operazioni con il resto del mondo.

13.03.

Difficoltà di ordine concettuale (cfr. paragrafi 13.10-13.14) spiegano in parte perché i conti regionali si limitino a registrare le attività di produzione per branca di attività economica e ai conti di alcuni settori istituzionali, come le famiglie.

13.04.

L'economia regionale di un paese fa parte del totale dell'economia di quel paese. Il totale dell'economia è definito in termini di unità istituzionali e comprende tutte le unità istituzionali che hanno un centro di interesse nel territorio economico del paese (cfr. paragrafo 2.04). Il territorio economico, anche se è costituito essenzialmente dal territorio geografico, non coincide esattamente con esso (cfr. paragrafo 2.05). Il territorio economico di un paese può essere suddiviso in territori regionali e territorio extraregionale.

13.05.

Il territorio regionale comprende:

a) la regione che fa parte del territorio geografico di un paese;

b) tutte le zone franche, compresi i magazzini e le fabbriche sotto controllo doganale, situate nella regione.

13.06.

Il territorio extraregionale è costituito da parti del territorio economico di un paese che non possono essere direttamente attribuite ad una singola regione. Esso comprende:

a) lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali e la piattaforma continentale situata nelle acque internazionali sulla quale il paese esercita diritti esclusivi;

b) le zone franche territoriali, cioè i territori geografici situati nel resto del mondo e utilizzati, in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati, dalle amministrazioni pubbliche del paese (ambasciate, consolati, basi militari, centri di ricerche, ecc.);

c) i giacimenti di petrolio, gas naturale, ecc. situati nelle acque internazionali al di fuori della piattaforma continentale del paese, sfruttati da unità che risiedono nel territorio.

13.07.

Il territorio economico dell'Unione europea è suddiviso secondo la Nomenclatura delle unità territoriali per la statistica (NUTS). La NUTS è la classificazione territoriale utilizzata per i conti regionali.

13.08.

Si distinguono due tipi di unità. In primo luogo, l'unità di attività economica a livello locale (UAE locale), per l'analisi dei flussi che si verificano nel processo di produzione e nell'uso di beni e servizi. In secondo luogo, l'unità istituzionale, per l'analisi dei flussi che interessano il reddito, il capitale e le operazioni finanziarie, di altri flussi e dei conti patrimoniali.

13.09.

La UAE locale è la parte di una UAE che corrisponde a una unità locale. L'unità locale è una unità istituzionale che produce beni e servizi o una parte di essa situata in un luogo geograficamente determinato (cfr. paragrafo 2.106). Pertanto, di norma, la residenza regionale di una UAE locale può essere determinata in modo inequivocabile.

Per quanto riguarda le operazioni in relazione alle attività di produzione, è necessario registrare i flussi tra UAE locali che appartengono alla stessa unità istituzionale e sono situate in regioni diverse. Il SEC raccomanda di includere le forniture tra UAE locali nella definizione di produzione; questo è particolarmente importante nei conti regionali.

13.10.

Nel caso delle unità istituzionali, nel contesto dei conti regionali devono essere considerati due tipi di unità istituzionali. In primo luogo, le unità uniregionali, che hanno il loro centro d'interesse economico in una sola regione e che esercitano la maggior parte delle loro attività in tale regione. Tra le unità uniregionali vi sono le famiglie, le società le cui UAE locali sono situate nella stessa regione, le amministrazioni locali e le amministrazioni di Stati federati, almeno una parte degli enti di previdenza e assistenza sociale e molte istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

In secondo luogo, le unità multiregionali, che hanno il loro centro d'interesse economico in più di una regione. Sono in questa situazione molte società e alcune istituzioni senza scopo di lucro. In misura maggiore, questo è anche il caso delle unità istituzionali le cui attività si estendono all'intero paese, come le amministrazioni centrali e un piccolo numero di società, generalmente in situazione monopolistica o quasi monopolistica, come gli enti nazionali delle ferrovie o dell'energia elettrica.

13.11.

Tutte le operazioni delle unità istituzionali uniregionali sono attribuite alla regione in cui queste hanno il loro centro d'interesse economico. Per quanto riguarda le famiglie, il centro d'interesse economico è nella regione in cui esse vivono, non nella regione in cui prestano la loro attività lavorativa. Le altre unità uniregionali hanno il loro centro d'interesse economico nella regione in cui sono situate.

13.12.

Alcune delle operazioni delle unità multiregionali non sono, a rigore, concettualmente regionalizzabili. È il caso della maggior parte delle operazioni di distribuzione e di redistribuzione e delle operazioni finanziarie. Di conseguenza, i saldi contabili delle unità multiregionali non possono essere definiti in modo inequivocabile a livello regionale.

13.13.

Si può pensare di ripartire tra le regioni tutte le operazioni delle unità multiregionali in base a qualche regola empirica. Tuttavia, questa ripartizione non va considerata come una semplice approssimazione pratica; essa implica un adattamento concettuale del SEC, in quanto le ragioni che precludono l'inclusione nel quadro centrale di una sequenza completa di conti delle UAE locali/branche di attività economica impediscono anche, in linea di principio, una completa ripartizione tra le regioni di tutte le unità istituzionali e dei relativi conti; questo significherebbe infatti costituire una contabilità completa delle UAE locali.

13.14.

Per i motivi suesposti, il sistema dei conti regionali è limitato a:

a) aggregati regionali per branca di attività economica relativi alle attività di produzione:

(1) valore aggiunto lordo,

(2) redditi da lavoro dipendente,

(3) occupati,

(4) lavoratori dipendenti,

(5) investimenti fissi lordi;

b) prodotto interno lordo per regione (PILR);

c) conti regionali delle famiglie.

13.15.

I conti regionali sono basati sulle operazioni di unità residenti in un territorio regionale. In generale, la regionalizzazione può essere effettuata impiegando metodi ascendenti, metodi discendenti o metodi misti. Questi metodi sono descritti in appresso.

a)  Metodi ascendenti

Il metodo ascendente di stima utilizza i dati sulle unità residenti nella regione, addizionandoli fino a stabilire il valore regionale dell'aggregato. La somma dei valori regionali deve corrispondere al valore nazionale.

b)  Metodi discendenti

Il metodo discendente consiste nel ripartire tra le regioni un dato nazionale, senza cercare di identificare singolarmente le unità residenti, mediante una chiave di ripartizione che rispecchia nel modo più esatto possibile la caratteristica da stimare. Il metodo è detto discendente perché l'aggregato è attribuito a una regione e non a una singola unità. Tuttavia, il concetto di unità residente è necessario per ottenere una corretta copertura regionale della chiave da utilizzare.

c)  Metodi misti

Il metodo ascendente, in senso stretto, è raramente utilizzabile. Possono perciò essere presi in considerazione anche metodi misti. Per esempio, può accadere che una variabile o un aggregato di variabili possono essere regionalizzati col metodo ascendente soltanto a livello NUTS-1. Per una ulteriore regionalizzazione ai livelli NUTS-2 o NUTS-3 occorre utilizzare il metodo discendente.

13.16.

In linea di principio, il metodo ascendente ha il vantaggio di utilizzare direttamente le fonti pertinenti al livello regionale. I metodi discendenti hanno il vantaggio di garantire la coerenza numerica tra conti nazionali e conti regionali; il loro svantaggio è che le stime non sono direttamente desunte da dati, ma sono calcolate mediante una chiave che si suppone correlata con il fenomeno da misurare.

13.17.

Nella misura del possibile, i valori regionali che corrispondono direttamente, in teoria, ai valori nazionali dovrebbero essere stimati direttamente mediante il metodo ascendente. Il procedimento discendente non conduce a una solida e attendibile base di dati che permetta di giudicare la precisione dei valori stimati mentre l'uso del metodo ascendente può portare a risultati divergenti dai totali nazionali.

13.18.

Una branca di attività economica per una regione consiste in un gruppo di UAE locali che esercitano uno stesso, o analogo, tipo di attività (cfr. paragrafo 2.108). L'UAE locale è l'unità su cui sono basati i dati relativi alle attività di produzione (produzione, consumi intermedi, ecc.).

13.19.

Di norma, gli aggregati relativi ad attività di produzione devono essere attribuiti alla regione in cui risiede l'unità che effettua le relative operazioni. La residenza dell'UAE locale è un criterio essenziale per l'attribuzione di tali aggregati ad una particolare regione.

13.20.

Il principio generale per l'attribuzione degli investimenti fissi lordi per regione è la proprietà, come nei conti del totale dell'economia (cfr. paragrafo 2.05, nota 1). Il capitale fisso di proprietà di una unità multiregionale è attribuito alle UAE locali in cui è utilizzato. Come nei conti nazionali, il capitale fisso ottenuto mediante leasing operativo è registrato nella regione del proprietario e quello ottenuto mediante leasing finanziario nella regione dell'utilizzatore.

13.21.

In pratica, può verificarsi che siano disponibili dati soltanto al livello di unità che contengono più UAE locali che esercitano diverse attività e/o sono situate in diverse regioni. In questo caso, gli indicatori disponibili (per esempio, redditi da lavoro dipendente o numero di occupati per regione) devono essere utilizzati per regionalizzare i dati per branca di attività economica.

13.22.

Nel definire una UAE locale, si possono distinguere tre situazioni.

a) Una attività di produzione con un input di lavoro significativo ( 108 ) in un luogo determinato non pone problemi. In alcuni casi, tuttavia, sono necessari ulteriori chiarimenti (cfr. paragrafi 13.24-13.27).

b) Una attività di produzione senza un input di lavoro significativo in un luogo determinato non è considerata come una UAE locale distinta e la produzione è attribuita all'unità locale responsabile della gestione di tale produzione.

c) Per una attività di produzione che non avviene in un luogo fisso, si applica il concetto di residenza a livello nazionale.

13.23.

Le attività ausiliarie non sono isolate in modo da costituire entità distinte o separate dalle attività o entità principali o secondarie di cui sono al servizio (cfr. paragrafo 2.104). Di conseguenza, le attività ausiliarie devono essere integrate nella UAE locale di cui sono al servizio.

Le attività ausiliarie possono essere esercitate in luoghi separati, situati in una regione diversa da quella dell'UAE locale di cui sono al servizio. L'applicazione rigida della regola anzidetta per l'attribuzione geografica delle attività ausiliarie porterebbe a sottostimare gli aggregati nelle regioni in cui sono concentrate attività ausiliarie. Pertanto, secondo il principio della residenza, le attività ausiliarie devono essere attribuite alla regione in cui sono esercitate e restano incluse nella stessa branca di attività economica dell'UAE locale di cui sono al servizio.

13.24.

Per alcune branche di attività economica, i metodi di regionalizzazione richiedono ulteriori chiarimenti. Si tratta delle seguenti branche:

a) costruzione;

b) trasporti, magazzinaggio e comunicazioni;

c) intermediazione finanziaria.

13.25.

Per la costruzione, i cantieri edilizi devono essere trattati come UAE locali indipendenti quando l'attività è significativa (cfr. paragrafo 2.09, nota (4)). In ragione della mobilità di talune attrezzature (per es.: battipalo, gru) tra unità locali della stessa UAE e dell'assenza di informazioni relative ai singoli cantieri, si raccomanda di attribuire gli investimenti fissi lordi di tali attrezzature alla sede centrale dell'UAE.

13.26.

Per i trasporti, compresi i trasporti mediante condotte, è essenziale definire l'UAE locale a cui devono essere attribuiti la produzione e gli investimenti. Per i trasporti terrestri (escluse le ferrovie) la produzione e gli investimenti devono essere attribuiti ai depositi o a simili UAE locali a cui fanno capo i mezzi di trasporto. Per i trasporti per vie d'acqua, la produzione e le attrezzature mobili devono essere attribuite alla località in cui è situata l'unità. Le reti di condotte devono essere attribuite all'UAE locale che le sfrutta.

Per i trasporti ferroviari e aerei, occorre impiegare metodi discendenti, ripartendo gli aggregati nazionali per regioni secondo opportuni indicatori. I redditi da lavoro dipendente devono essere attribuiti alla regione in cui le persone sono occupate. Il risultato lordo di gestione deve essere attribuito alle regioni secondo indicatori relativi all'attività delle linee ferroviarie o aeree.

Per quanto riguarda le comunicazioni, cabine telefoniche, apparecchi telefonici, linee di telecomunicazione, ecc. hanno unicamente una funzione di supporto. Pertanto, non formano entità distinte e vanno attribuiti alla UAE locale responsabile della loro gestione. Anche gli investimenti in infrastrutture devono essere attribuiti a tali unità locali.

13.27.

Per l'intermediazione finanziaria, l'attribuzione del valore aggiunto deve basarsi sul reddito. I redditi da lavoro dipendente devono essere attribuiti alle UAE locali in cui le persone sono occupate. Il risultato lordo di gestione delle istituzioni di credito deve essere ripartito tra le UAE locali proporzionalmente alla somma dei prestiti e dei depositi e il risultato lordo di gestione delle imprese di assicurazione proporzionalmente ai premi riscossi. Gli investimenti fissi lordi sono costituiti principalmente da fabbricati; pertanto, vanno attribuiti alla regione in cui sono situati.

13.28.

La produzione deve essere valutata ai prezzi base (cfr. paragrafo 3.47). I prodotti utilizzati per i consumi intermedi devono essere valutati ai prezzi di acquisto nel momento in cui entrano nel processo di produzione (cfr. paragrafo 3.72). Di conseguenza, il valore aggiunto lordo per branca di attività economica è valutato ai prezzi base.

Gli investimenti fissi lordi sono valutati ai prezzi di acquisto, compresi gli oneri di installazione e gli altri costi di trasferimento della proprietà. Quando sono prodotti per uso proprio, sono valutati ai prezzi base di beni simili o ai costi di produzione se tali prezzi non sono disponibili (cfr. paragrafo 3.113).

13.29.

Il corrispondente regionale del PIL è il PILR (prodotto interno lordo per regione). Il PILR è valutato ai prezzi di mercato sommando le imposte regionalizzate meno i contributi ai prodotti e alle importazioni e i valori aggiunti per regione ai prezzi base. La somma dei PILR ai prezzi di mercato, compreso il PILR dei territori extraregionali, equivale al PIL ai prezzi di mercato.

13.30.

Il prodotto interno lordo per regione è il risultato delle attività produttive delle UAE locali residenti in una regione. I processi di distribuzione e di redistribuzione del reddito danno luogo ad altri saldi contabili significativi: il reddito primario e il reddito disponibile. Per i motivi esposti nei paragrafi 13.10-13.14, nei conti regionali tali concetti di reddito sono limitati alle famiglie.

13.31.

I conti regionali delle famiglie sono una specificazione regionale dei corrispondenti conti a livello nazionale. Per ragioni pratiche i conti sono limitati a:

a) conto della attribuzione dei redditi primari;

b) conto della distribuzione secondaria del reddito.

In generale, essi hanno lo scopo di misurare il reddito primario e il reddito disponibile delle famiglie che sono residenti in una regione.

13.32.

I conti regionali delle famiglie sono basati sulle famiglie residenti nel territorio regionale. Per la definizione delle famiglie come unità istituzionali e la definizione del settore istituzionale famiglie, si rimanda ai paragrafi 2.13, 2.16, 2.75 e 2.76. Il numero delle persone che sono membri delle famiglie residenti equivale al totale della popolazione residente della regione.

13.33.

In generale, le regole per la determinazione della residenza delle famiglie a livello nazionale valgono anche per i conti regionali delle famiglie. Tuttavia, per quanto riguarda la residenza degli studenti e degli ammalati lungodegenti, si fa eccezione quando la regione ospitante è nello stesso paese. Nei conti regionali essi sono trattati come residenti della regione ospitante se vi soggiornano per più di un anno.

13.34.

Nei conti regionali delle famiglie occorre, per quanto riguarda le famiglie proprietarie di una impresa non costituita in società, di terreni e/o di una seconda abitazione in un'altra regione, considerare due casi:

a)  Famiglia proprietaria di una impresa non costituita in società (non considerata come quasi-società a livello nazionale) in un'altra regione

L'impresa non costituita in società è considerata residente (unità fittizia) nella regione ospitante. Di conseguenza, il reddito misto risultante dal calcolo degli aggregati per branca di attività economica fa parte del reddito misto della regione ospitante. Tuttavia, il reddito misto registrato nel conto della attribuzione dei redditi primari delle famiglie per regione deve essere eguale al reddito misto totale percepito dalle famiglie residenti in una regione, quale che sia la regione in cui tale reddito è generato.

b)  Famiglia proprietaria di terreni e/o di una seconda abitazione in un'altra regione

Anche in questo caso, il terreno e/o la seconda abitazione sono considerati unità fittizie residenti nella regione ospitante. Di conseguenza, gli affitti pagati dagli affittuari del terreno e/o dell'abitazione sono versati all'unità fittizia. Se la seconda abitazione è utilizzata dal proprietario per uso proprio, il valore dell'affitto deve essere registrato come esportazione interregionale dalla regione in cui l'abitazione è situata alla regione in cui il proprietario risiede. Quest'ultima regione importa così tale servizio e lo utilizza per la spesa per consumi finali delle famiglie. Come nel caso del reddito misto, il risultato di gestione di tale processo di produzione differirà dal risultato di gestione figurante nei conti della attribuzione dei redditi primari delle famiglie; per il totale dell'economia, essi sono equivalenti.




ALLEGATO I

SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA MISURATI INDIRETTAMENTE

EMENDAMENTI DA APPORTARE AI CAPITOLI DEL SEC IN CASO DI ATTRIBUZIONE DEI SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA MISURATI INDIRETTAMENTE

▼M1

Capitolo 1



1.13. quinto comma, lettera d)

Dopo«Il SEC comprende inoltre numerose convenzioni specifiche, ad esempio»: sopprimere il seguente testo:«la registrazione della fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente come consumi intermedi di un settore o di una branca di attività economica fittizi.»

Sostituire con:«l'attribuzione della fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente ai settori/branche di attività economica che fruiscono di tali servizi.»

1.25. secondo comma

 

Aggiungere alla fine del comma che inizia come segue:«Alcune delle principali differenze concettuali sono le seguenti», la seguente lettera:

«i)  la fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente è ora attribuita ai settori/branche di attività economica che fruiscono di tali servizi anziché a un settore (branca di attività economica) fittizio; di conseguenza, la loro fruizione non è più registrata integralmente, per convenzione, a titolo i consumi intermedi bensì può essere anche registrata a titolo di consumi finali e di esportazioni; ciò implica inoltre che si possono avere importazioni di servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente.»

Capitolo 3



3.63.

Sopprimere tutto il testo dall'inizio fino a:«… è calcolata sulla base delle commissioni o degli onorari addebitati», incluso, alla fine del quarto comma.

sostituire con:

«J.  Servizi di intermediazione finanziaria (sono compresi i servizi di assicurazione e i servizi pensionistici)

I servizi di intermediazione finanziaria (esclusi i servizi di assicurazione e i servizi pensionistici) sono costituiti da:

a)  servizi di intermediazione finanziaria direttamente addebitati ai clienti e misurati come la somma delle commissioni o degli onorari richiesti dagli intermediari

Gli intermediari finanziari possono addebitare esplicitamente onorari o commissioni per i servizi di intermediazione che essi prestano. La produzione di tali servizi è calcolata sulla base delle commissioni o degli onorari richiesti.

b)  servizi di intermediazione finanziaria addebitati e misurati indirettamente

Gli intermediari finanziari prestano servizi per i quali non addebitano esplicitamente onorari o commissioni. Il loro margine di guadagno è dato dalla differenza tra i tassi di interesse, inferiori a quelli normalmente applicati, che essi riconoscono ai loro creditori e i tassi di interesse più elevati che essi addebitano ai loro debitori.

Di conseguenza è dalla gestione da parte di tali intermediari finanziari dei prestiti e dei depositi di cui essi fissano i tassi che deriva una produzione di servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente. Per contro non vi è alcun servizio di intermediazione per i titoli diversi dalle azioni.

La produzione dei sottosettori S. 122 (altre istituzioni finanziarie monetarie) e S. 123 (altri intermediari finanziari escluse le imprese di assicurazioni e i fondi pensione), esclusi i fondi di investimento, è misurata come la differenza tra i tassi effettivi di interesse da pagare e da riscuotere e un tasso “di riferimento”. Per i contraenti, residenti e non residenti, di prestiti dagli intermediari finanziari è misurata come la differenza tra gli interessi effettivamente addebitati sui prestiti e l'importo da pagare se fosse impiegato un tasso di riferimento. Per coloro, residenti e non residenti, da cui gli intermediari finanziari contraggono prestiti è misurata come la differenza tra gli interessi che essi riceverebbero se fosse impiegato un tasso di riferimento e l'interesse effettivamente riscosso.

c)  servizi di intermediazione finanziaria prestati dalle autorità bancarie centrali.

Le autorità bancarie centrali non devono essere incluse nel calcolo dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente: la loro produzione è misurata come la somma dei costi.»

3.70. lettera j)

Testo da sopprimere:«solo per il totale dell'economia: tutti i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente, prestati da produttori residenti»

Sostituire con:«la fruizione di servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente da parte di produttori residenti;»

3.70.

 

Aggiungere:

«k)  per convenzione, la produzione delle autorità bancarie centrali va interamente attribuita a consumi intermedi degli altri intermediari finanziari (sottosettori S.122-S.123).»

3.76. lettera e)

 

Aggiungere a:«servizi finanziari addebitati direttamente»: «e servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente per la parte fruita dalle famiglie a titolo di consumi finali»

3.142. lettera h)

 

Aggiungere immediatamente dopo«servizi finanziari per l'ammontare delle commissioni e degli onorari espliciti;»la frase:«e servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente per la parte fruita da non residenti;»

Capitolo 4



4.51. secondo comma

Testo da sopprimere:«Poichè il valore dei servizi prestati dagli intermediari finanziari non è ripartito tra i loro clienti, gli effettivi pagamenti di interessi agli intermediari finanziari — o le riscossioni di interessi da questi — non sono rettificati per eliminare i margini che rappresentano i compensi impliciti del servizio di tali intermediari. Una posta di rettifica è necessaria nel conto della attribuzione dei redditi primari degli intermediari finanziari e di una branca di attività economica fittizia cui attribuire, per convenzione, la totalità della produzione degli intermediari finanziari a titolo di consumi intermedi.»

Sostituire con:«Poichè il valore dei servizi prestati dagli intermediari finanziari è ripartito tra i diversi clienti, gli effettivi pagamenti di interessi agli intermediari finanziari — o le riscossioni di interessi da questi — devono essere rettificati per eliminare i margini che rappresentano i compensi impliciti del servizio di tali intermediari. L'ammontare degli interessi versati dai mutuatari agli intermediari finanziari deve essere diminuito di un importo pari al valore stimato dei compensi da versare mentre l'ammontare degli interessi ricevuti dai depositanti deve essere maggiorato in modo analogo. I compensi sono considerati pagamenti di servizi resi dagli intermediari finanziari ai loro clienti e non corresponsioni di interessi.»

Capitolo 8



8.09.

 
NOTA ESPLICATIVA

Aggiungere ai dati presentati: Tavole A.I.1 e A.I.2 illustranti le conseguenze dell'attribuzione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente sui dati presentati nel capitolo 8.

«Sequenza dei conti e saldi contabili» (esempio numerico).

8.14.

Testo da sopprimere:«Poiché i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente non sono ripartiti tra i settori che ne fruiscono, l'intera produzione di tali servizi è considerata come consumi intermedi di un settore fittizio con produzione pari a zero e valore aggiunto negativo pari, ma di segno opposto, ai consumi intermedi. In tal modo, dal valore aggiunto di tutti i settori e di tutte le branche di attività economica viene globalmente defalcato tale importo. Per semplicità, anziché inserire una colonna supplementare per il settore fittizio, si può presentare il corrispondente dato nella colonna del totale dell'economia.»

Sostituire con:«Poiché i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente sono attribuiti ai settori che ne fruiscono, le corresponsioni di interessi sono riclassificate in parte come pagamenti di servizi. Tale riclassificazione influisce sui valori della produzione e dei consumi intermedi (come pure sul valore delle importazioni, delle esportazioni e dei consumi finali).»

8.24.

Testo da sopprimere:«Poiché i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente non sono ripartiti tra i settori che ne fruiscono, i dati registrati come interesse riguardano gli interessi effettivi da versare e da riscuotere. Una rettifica è apportata nella sezione delle risorse (con segno negativo) nella colonna società finanziarie e (con segno positivo) nella colonna settore fittizio. Per semplicità, anziché inserire una colonna supplementare per il settore fittizio, si può presentare il corrispondente dato nella colonna del totale dell'economia.»

Sostituire con:«Poiché i servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente sono attribuiti ai settori che ne fruiscono, gli interessi di cui al conto della attribuzione dei redditi primari corrispondono agli interessi da versare e da riscuotere previa detrazione dei servizi di intermediazione finanziaria dagli importi effettivamente versati dai mutuatari e loro addizione agli importi effettivamente riscossi dai mutuanti.»

Capitolo 9



9.25. lettera a)

Testo da sopprimere:«i consumi intermedi per branca comprendono la fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente, registrati in una branca fittizia (cfr. paragrafo 9.33.)»

 

9.25. lettera b)

Testo da sopprimere:«meno fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente (registrati in una branca fittizia, cfr. paragrafo 9.33.),»

 

9.33. b)

Testo da sopprimere:«Nelle tavole delle risorse e degli impieghi, la nomenclatura delle branche di attività economica secondo la ►M11  NACE Rev. 2 ◄ viene ampliata mediante l'introduzione di una branca fittizia per la fruizione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente. Nella tavola delle risorse, per tale branca non è registrata alcuna operazione. Nella tavola degli impieghi, il totale degli impieghi dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente è registrato come consumo intermedio di questa branca fittizia. Poiché tale branca non effettua altre operazioni, il suo risultato netto di gestione è negativo per un importo uguale ai suoi consumi intermedi, mentre tutti gli altri componenti del suo valore aggiunto sono pari a zero. Di conseguenza, il suo valore aggiunto lordo totale coincide con il suo risultato netto di gestione (negativo).»

 



Tavola A.I.1 —  Conseguenze dell'attribuzione dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente ai settori istituzionali, comprese le modifiche per i produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

Impieghi

Operazioni e saldi contabili

Risorse

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

S.2

Resto del mondo

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

 
 

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

S.2

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

I.  Conto della produzione/Conto del resto del mondo

2

2

 
 
 
 
 
 
 

P.72

Importazione di servizi

 
 
 
 
 
 

2

 

2

I.  Conto della produzione/Conto del resto del mondo

4

 

4

 
 
 
 
 
 

P.62

Esportazione di servizi

 
 
 
 
 
 
 

4

4

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

 

48

6

 

3

57

 
 

57

27

 
 

27

3

0

6

0

18

P.2

Consumi intermedi

 
 
 
 
 
 
 
 
 

30

 

- 2

30

 
 
 

48

- 18

B.1

Valore aggiunto/saldo con il resto del mondo

- 18

48

 
 
 

30

 
 

30

II.1.1.  Conto della generazione dei redditi primari

30

 
 

30

 
 
 

48

- 18

B.2

Risultato di gestione

- 18

48

 
 
 

30

 
 

30

II.1.1.  Conto della generazione dei redditi primari

II.1.2.  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

230

 

13

217

6

14

35

106

56

D.41

Interessi

33

106

14

49

7

209

21

 

230

II.1.2.  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

22

 
 

22

1

35

- 21

48

- 41

B.5

Saldo dei redditi primari

- 41

48

- 21

35

1

22

 
 

22

II.2.  Conto della distribuzione secondaria del reddito

22

 
 

22

1

35

- 21

48

- 41

B.6

Reddito disponibile

- 41

48

- 21

35

1

22

 
 

22

II.2.  Conto della distribuzione secondaria del reddito

II.4.  Conto di utilizzazione del reddito

28

 
 

28

3

19

6

 
 

P.3

Spesa per consumi finali

 
 
 
 
 
 
 
 
 

II.4.  Conto di utilizzazione del reddito

 
 

6

- 6

- 2

16

- 27

48

- 41

B.8n

Risparmio netto/saldo con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 



Tavola A.I.2 —  Conseguenze dell'attribuzione dei servizi di intermediazioni finanziari misurati indirettamente soltanto a un settore fittizio

Impieghi

Operazioni e saldi contabili

Risorse

Conti

Totale

Beni e servizi (risorse)

S.2

Resto del mondo

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Settore fittizio

 
 

Settore fittizio

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

S.2

Resto del mondo

Beni e servizi (impieghi)

Totale

Conti

I.  Conto della produzione

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

 
 

48

 
 
 

48

 
 

48

I.  Conto della produzione

48

 
 

48

 
 
 
 
 

48

P.2

Consumi intermedi

 
 
 
 
 
 
 
 

48

48

 
 
 
 
 
 
 

48

 

- 48

B.1

Valore aggiunto/saldo con il resto del mondo

- 48

 

48

 
 
 
 
 
 
 

II.1.1.  Conto della generazione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 

48

 

- 48

B.2

Risultato di gestione

- 48

 

48

 
 
 
 
 
 
 

II.1.1.  Conto della generazione dei redditi primari

II.1.2.  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

222

 

16

206

7

17

39

77

66

 

D.41

Interessi

 

25

125

12

33

5

200

22

 

222

II.1.2.  Conto dell'attribuzione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

48

 

- 48

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

- 6

- 2

16

- 27

48

- 41

 

B.5

Saldo dei redditi primari

 

- 41

48

- 27

16

- 2

- 6

 
 
 

II.2.  Conto della distribuzione secondaria del reddito

 
 
 

- 6

- 2

16

- 27

48

- 41

 

B.6

Reddito disponibile

 

- 41

48

- 27

16

- 2

- 6

 
 
 

II.2.  Conto della distribuzione secondaria del reddito

II.4.  Conto di utilizzazione del reddito

 
 

6

- 6

- 2

16

- 27

48

- 41

 

B.8n

Risparmio netto/saldo con il resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

II.4.  Conto di utilizzazione del reddito

▼B




ALLEGATO II

LEASING E VENDITA RATEALE DI BENI DUREVOLI

DEFINIZIONI

1.

Oltre ad acquistare direttamente i beni durevoli, le unità istituzionali possono ottenerne la disponibilità stipulando contratti di leasing operativo, di leasing finanziario o di vendita rateale. In tutti tre i casi, le unità istituzionali in questione acquisiscono il diritto di utilizzare un bene durevole sebbene questo resti giuridicamente di proprietà di un'altra unità.

2.

Una unità istituzionale A, proprietaria di un bene durevole, che trasferisce il diritto di utilizzare tale bene a un'altra unità B è denominata «locatore» mentre B è il «locatario». I versamenti effettuati da B ad A quale contropartita per il trasferimento dei diritti di godimento costituiscono i canoni di locazione. Il locatore può essere lo stesso produttore o venditore del bene durevole, o un suo affiliato, ma può anche essere una unità assolutamente indipendente senza alcun legame con il produttore o il venditore. Oggetto di leasing può essere qualunque tipo di bene durevole prodotto — dai fabbricati e dalle opere d'ingegneria civile ai beni di consumo durevoli — e qualsiasi unità istituzionale può ricorrere al leasing per ottenere la disponibilità di beni durevoli. Le due forme di leasing, leasing operativo e leasing finanziario, sono trattate in modo molto diverso nel SEC.

3.

Il locatario acquisisce il diritto di utilizzare un bene durevole per un certo periodo di tempo, che può essere lungo o breve e non necessariamente stabilito in anticipo. Alla scadenza del contratto, il locatario restituisce il bene al locatore più o meno nelle stesse condizioni in cui l'ha ottenuto in leasing, salvo la normale usura. Il locatore può allora noleggiare il bene ad un altro locatario o utilizzarlo altrimenti. Pertanto, la durata del contratto di leasing non copre l'intera vita economica di un bene o la parte prevalente di questa.

Le unità che effettuano locazioni operative conoscono a fondo il bene durevole oggetto di leasing. Esse dispongono di scorte di tali beni onde poterli noleggiare appena richiesti o entro breve tempo. Solitamente, esse offrono una vasta scelta di modelli. Inoltre, al fine di mantenere in perfetta efficienza i loro beni durevoli, i locatori devono provvedere alla manutenzione e alla riparazione dei beni immagazzinati in attesa di essere noleggiati. Allorché i beni sono locati, la responsabilità per le riparazioni e la manutenzione, come pure per la loro sostituzione in caso di guasto, incombe normalmente ai locatori.

Non rientrano nel leasing operativo — perché classificati altrove (cfr. paragrafo 7) — né il caso del proprietario di un impianto che fornisce anche il personale per il funzionamento di questo, né i casi di locazione di attività non prodotte.

4.

Il locatario acquisisce il diritto di utilizzare un bene durevole in cambio della corresponsione di un numero prestabilito di canoni periodici su un lungo periodo. Se tutti i rischi e i vantaggi della proprietà sono trasferiti — de facto anche se non de jure — dal locatore al locatario, si tratta di una operazione di leasing finanziario. In tale forma di leasing, il periodo contrattuale copre l'intera o la maggior parte della vita economica del bene durevole. Alla scandenza del contratto, il locatario ha spesso facoltà di acquistare i beni a un prezzo simbolico. Il locatore non possiede necessariamente una esperienza specifica circa le merci in questione; egli non assicura al locatario alcun servizio di riparazione, manutenzione o sostituzione. Normalmente, il bene è scelto dal locatario al quale il bene è consegnato direttamente dal produttore o dal venditore. Il ruolo del locatore è pertanto meramente finanziario.

Il SEC individua la realtà economica alla base di un contratto di leasing finanziario, effettuando le seguenti registrazioni: il locatore concede al locatario un prestito che consente a quest'ultimo di acquistare un bene durevole di cui egli diventa il proprietario de facto. Il sistema dei conti tratta pertanto il bene durevole come se fosse di proprietà del locatario sin dall'inizio del periodo di locazione. I canoni di locazione effettivamente corrisposti dal locatario al locatore devono essere ripartiti in quote di rimborso del capitale del prestito e in interessi connessi al prestito figurativo.

5.

Un bene durevole è venduto a un acquirente contro un numero prestabilito di pagamenti futuri. L'acquirente entra immediatamente in possesso del bene sebbene questo rimanga giuridicamente di proprietà del venditore, o del finanziatore, a titolo di garanzia finché non siano state versate tutte le rate concordate. Tale tipo di vendita è solitamente limitato ai beni di consumo durevoli e gli acquirenti sono in prevalenza famiglie. I finanziatori che intervengono nelle vendite rateali sono generalmente unità istituzionali distinte che operano in stretta collaborazione con i venditori di beni durevoli.

TRATTAMENTO NEI CONTI

Leasing operativo

6.

Un bene durevole acquistato da un locatore per essere oggetto di una operazione di leasing rientra negli investimenti fissi lordi (P.51) del locatore e figura come bene materiale prodotto (AN.111) nel conto patrimoniale del locatore durante tutta la sua vita economica. I successivi ammortamenti (K.1) relativi al bene durevole sono registrati nei conti del locatore.

I canoni di locazione percepiti dal locatore sono evidenziati nel suo conto della produzione come produzione (P.1) di servizi di leasing. Se il locatario è un produttore, i canoni di locazione rientrano tra i suoi consumi intermedi (P.2); se il locatario è una famiglia che agisce da consumatore finale, i canoni di locazione rientrano nella sua spesa per consumi finali (P.3).

7.

Nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , il leasing operativo di beni immobili è classificato nella ►M11  classe 68.20 «Affitto e gestione di beni immobili propri o in locazione» ◄ . La locazione operativa di altri beni durevoli è classificata nella ►M11  divisione 77 «Attività di noleggio e leasing» ◄ . Il leasing operativo non comprende il noleggio di macchinari e attrezzature con operatore, il quale è classificato secondo i servizi forniti dalle attrezzature e dal personale: ad esempio, il noleggio di autocarri con autista è classificato nella ►M11  classe 49.41 ◄ «Trasporto di merci su strada». Istituzionalmente, le società di leasing operativo sono classificate nel settore S.11 «Società non finanziarie» ma i locatori in un contratto di leasing operativo possono rientrare anche nel settore S.14 «Famiglie».

Se il locatore è residente mentre il locatario non lo è, i canoni di locazione sono evidenziati come esportazioni di servizi (P.62). Poiché il bene oggetto di leasing resta nel conto patrimoniale dell'unità residente (il locatore), il bene non figura in nessuno dei conti del resto del mondo. Nel caso di un locatore non residente mentre il locatario è residente, i canoni di locazione sono registrati come importazioni di servizi (P.72). Si considera allora che il bene stesso non entri nel territorio economico (soltanto i servizi vi entrano). Di conseguenza, il bene oggetto di leasing non appare né nei conti del resto del mondo né in alcun altro conto.

Leasing finanziario

8.

Nel caso in cui il locatario sia un produttore, il bene durevole è evidenziato come investimento fisso lordo (P.51) per il locatario all'inizio del periodo contrattuale. Per tutto il periodo in cui il contratto di leasing è in vigore (salvo il caso in cui il locatario non adempia l'obbligo di pagare i canoni) il bene è evidenziato come bene materiale prodotto (AN.111) nel conto patrimoniale del locatario. I successivi ammortamenti (K.1) figurano nei conti del locatario. Alla scadenza del contratto, il bene può essere acquistato dal locatario al suo valore residuo, nel qual caso rimane nel conto patrimoniale di questi, oppure può essere restituito al locatore: in tal caso il bene viene registrato come investimento fisso lordo negativo per il locatario, lasciando pertanto il conto patrimoniale di questi per entrare nel conto patrimoniale del locatore o di un terzo a cui il locatore l'abbia venduto.

9.

Nel caso in cui il locatario sia una famiglia che agisce da consumatore finale, il bene durevole è trattato come se fosse acquistato dal locatario per consumo finale all'inizio del periodo contrattuale. Ciò significa che il prezzo di acquisto del bene oggetto di leasing rientra nella spesa per consumi finali (P.3) del locatario all'inizio del periodo contrattuale e che il bene figura soltanto come bene di consumo durevole nella voce per memoria del suo conto patrimoniale.

Un prestito (F.4) è imputato dal locatore al locatario. Il capitale di tale prestito è costituito dal prezzo di acquisto del bene oggetto di leasing più gli eventuali costi di trasferimento. Il prestito (AF.4) figurativo in essere è registrato nei conti patrimoniali del locatore e del locatario rispettivamente come una attività e una passività finanziaria. Si considera che i canoni di locazione comprendano due elementi — quote di rimborso del capitale del prestito (F.4) e interessi (D.41) — e che il pagamento dell'ultimo canone coincida con l'estinzione del contratto di leasing finanziario.

10.

Il tasso d'interesse sul prestito figurativo è determinato implicitamente in modo che l'importo cumulato dei versamenti nel corso del contratto di leasing corrisponda esattamente al capitale. Se i canoni di locazione restano costanti da un periodo all'altro, la quota degli interessi nel canone di locazione diminuirà nel tempo mentre aumenterà in misura corrispondente la quota costituita dai rimborsi di capitale, come nel caso di un prestito rimborsabile a quote costanti. Allorché per un contratto di leasing sono noti il capitale, il canone di locazione e la durata del contratto, si possono facilmente calcolare, applicando formule standard, il tasso di interesse, gli interessi pagati e i rimborsi effettuati. Se non sono disponibili dati dettagliati per un contratto di leasing, come spesso succede nella pratica, si deve ricorrere a ipotesi per effettuare tali calcoli. In molti paesi, il leasing finanziario è trattato nella contabilità aziendale in modo simile a quello sopra descritto, ciò che facilita il compito.

11.

L'attività di produzione del locatore finanziario è una attività di intermediazione finanziaria. Normalmente i locatori non addebitano un importo esplicito per i loro servizi di intermediazione. La loro produzione è pertanto costituita, in toto o per la maggior parte, da servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente ed è calcolata in modo simile a quella di altri intermediari finanziari ►M1  ————— ◄  ( 109 ). Alcuni locatori finanziari contraggono passività nei confronti di altre unità indipendenti; in tal caso gli interessi da pagare risultano osservabili e il calcolo dei servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente non presenta difficoltà. Altri locatori finanziari contraggono passività soltanto nei confronti delle loro società madri, gli interessi da pagare possono allora risultare di difficile osservazione. In quest'ultimo caso può essere necessario stimare l'importo degli interessi da pagare utilizzando un tasso di interesse appropriato.

Le società di leasing finanziario sono classificate nel sottosettore istituzionale S.123 «Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione». L'attività è classificata nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ alla ►M11  classe 64.91 ◄ «Leasing finanziario».

12.

Per effetto del trattamento riservato al leasing finanziario dal SEC il bene oggetto di leasing non figura in nessuno dei conti del locatore. Il fatto che il locatore sia residente o non residente non influisce pertanto in alcun modo sul trattamento del bene stesso. Nel caso di un produttore o di un venditore residenti mentre il locatario non è residente, il bene oggetto di leasing è trattato come se fosse esportato (P.61) nel momento in cui il locatario ne entra in possesso, ossia all'inizio del periodo della locazione. Nel caso in cui il produttore/venditore non sia residente mentre il locatario è residente, il bene è considerato come importato (P.71) nel momento in cui prende effetto il contratto di leasing.

Qualora un locatore sia residente mentre il locatario non lo è, un prestito (F.4/AF.4) è imputato da una unità residente (il locatore) a una unità non residente (il locatario). Nel caso di un locatore non residente e di un locatario residente, un prestito è imputato da una unità non residente (il locatore) a una unità residente (il locatario). Analogamente alle operazioni di leasing tra residenti, i canoni di locazione sono ripartiti in interessi (D.41) e quote di rimborso del capitale del prestito (F.4).

Vendite rateali

13.

Il bene durevole è registrato come se fosse acquistato dall'acquirente il giorno in cui questi ne entra in possesso, al prezzo che l'acquirente avrebbe pagato in una operazione di compravendita in contanti. All'acquirente è concesso un prestito (F.4/AF.4) figurativo di valore equivalente. Nel SEC le rate versate dall'acquirente al finanziatore sono suddivise in quote di rimborso del capitale del prestito (F.4) e interessi (D.41), in analogia a quanto visto in precedenza per il leasing finanziario.

L'attività di produzione esercitata dai finanziatori di vendite rateali consiste in una attività di intermediazione finanziaria. Poiché solitamente essi non addebitano un importo esplicito per i loro servizi, la loro intera produzione consiste in servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente ed è calcolata detraendo gli interessi da pagare dai redditi da capitale da percepire, esclusi gli eventuali redditi da capitale da percepire inerenti a fondi propri. Come nel caso del leasing finanziario, l'importo degli interessi da pagare può risultare difficile da rilevare e deve pertanto essere stimato.

14.

Nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , i finanziatori di vendite rateali sono classificati nella ►M11  classe 64.92 ◄ «Altre attività creditizie». Le società per il credito rateale sono classificate nel sottosettore istituzionale S.123 «Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione», ma i finanziatori di vendite rateali possono anche rientrare nel settore S.14 «Famiglie».

Nel caso in cui l'acquirente sia un non residente mentre il finanziatore è residente, si considera che il bene sia esportato (P.61) nel momento in cui l'acquirente ne entra in possesso. In tal caso, il finanziatore concede a una unità non residente (l'acquirente) un prestito (F.4/AF.4). Se l'acquirente, a differenza del finanziatore, è una unità residente, il bene è registrato come importato (P.71) nel momento in cui è consegnato all'acquirente, il quale ottiene contemporaneamente un prestito (F.4/AF.4) dal finanziatore non residente. Le quote di rimborso del capitale del prestito (F.4) e gli interessi (D.41) sono registrati in modo identico a quello descritto in precedenza per i contratti di leasing finanziario in cui intervengono unità non residenti.




ALLEGATO III

ASSICURAZIONI

INTRODUZIONE

1.

Esistono due grandi tipi di assicurazioni: assicurazioni sociali e altre assicurazioni.

Le assicurazioni sociali possono essere suddivise in:

a) sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche,

b) sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve,

c) sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro.

Le altre assicurazioni possono essere suddivise in:

a) altre assicurazioni sulla vita,

b) altre assicurazioni contro i danni.

Le modalità di registrazione in materia di riassicurazioni e di ausiliari delle assicurazioni sono analizzate in specifici paragrafi del presente allegato. Si tratta di argomenti che attengono essenzialmente alle altre assicurazioni ma potrebbero anche concernere le assicurazioni sociali.

DEFINIZIONI

Assicurazioni sociali

2.

I sistemi di assicurazione sociale sono i sistemi che prevedono il versamento di contributi sociali da parte dei lavoratori dipendenti o di altri soggetti, o dei datori di lavoro per conto dei loro dipendenti, allo scopo di garantire — ai lavoratori o agli altri soggetti contribuenti, alle persone a loro carico o ai loro superstiti — il diritto a beneficiare delle prestazioni di assicurazione sociale. I sistemi di assicurazione sociale sono intesi a fornire una protezione contro i rischi o i bisogni sociali ( 110 ). A differenza delle prestazioni di assistenza sociale, le prestazioni di assicurazione sociale sono subordinate alla partecipazione a un sistema.

3.

I sistemi di assicurazione sociale sono spesso organizzati collettivamente così che i partecipanti non sono obbligati a stipulare contratti di assicurazione individuali a proprio nome. Tuttavia, taluni sistemi di assicurazione sociale possono permettere se non addirittura imporre ai partecipanti di sottoscrivere polizze per conto proprio. I contratti di assicurazione individuali si considerano inseriti in un sistema di assicurazione sociale se sono stipulati contro rischi o bisogni sociali e se soddisfano almeno una delle tre seguenti condizioni:

a) la partecipazione al sistema è obbligatoria per legge o in virtù del contratto di lavoro,

b) il sistema è gestito per conto di un gruppo di soggetti ed è riservato ai membri di quel gruppo,

c) un datore di lavoro versa contributi al sistema per conto dei dipendenti.

4.

Tali sistemi sono imposti, controllati e finanziati dalle amministrazioni pubbliche e riguardano l'intera collettività o ampie fasce della collettività. I sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche possono prevedere o meno la costituzione di riserve. Allorché esistono riserve distinte, queste restano di proprietà delle amministrazioni pubbliche e non degli assicurati. Gli introiti dei sistemi di sicurezza sociale sono costituiti principalmente dai contributi versati da singoli individui e dai datori di lavoro per conto dei loro dipendenti ma possono anche comprendere trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche. La partecipazione a un sistema di sicurezza sociale è normalmente, anche se non sempre, obbligatoria. L'entità delle prestazioni erogate non è necessariamente in correlazione con gli importi precedentemente versati sotto forma di contributi.

Si ricorda che i sistemi di assicurazione sociale predisposti dalle amministrazioni pubbliche per i propri dipendenti non sono classificati come sistemi di sicurezza sociale bensì come sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve oppure come sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve.

5.

Esistono due gruppi di sistemi di questo tipo. Il primo comprende i sistemi in cui i contributi sociali sono versati a imprese di assicurazione o a fondi pensione autonomi che costituiscono unità istituzionali distinte tanto dai datori di lavoro quanto dai lavoratori. Le imprese di assicurazione o i fondi pensione autonomi gestiscono i fondi raccolti ed erogano le prestazioni sociali. Il secondo gruppo comprende i sistemi in cui i datori di lavoro costituiscono riserve speciali per l'erogazione delle prestazioni sociali. Tali riserve sono separate dalle altre loro riserve ma non costituiscono unità istituzionali distinte dai datori di lavoro e sono denominate fondi pensione non autonomi.

6.

Si tratta di sistemi in cui i datori di lavoro erogano prestazioni sociali ai loro dipendenti, ex dipendenti e persone a loro carico attingendo alle risorse proprie, senza creare riserve speciali ad hoc.

Altre assicurazioni

7.

Le altre assicurazioni garantiscono alle singole unità istituzionali esposte a taluni rischi una protezione finanziaria contro le conseguenze del verificarsi di determinati eventi. Si tratta anche di una forma di intermediazione finanziaria in quanto si raccolgono presso gli assicurati fondi da investire in attività finanziarie o diverse, che costituiscono riserve tecniche a fronte di bisogni futuri qualora si verifichino gli eventi specificati nei contratti di assicurazione.

Le polizze per le altre assicurazioni possono essere stipulate dalle famiglie contro i medesimi rischi — o situazioni di necessità — coperti dai sistemi di assicurazione sociale. Tali polizze si distinguono tuttavia da quelle di assicurazione sociale per il fatto che esse sono stipulate su iniziativa propria delle singole famiglie e a loro beneficio, senza l'intervento dei rispettivi datori di lavoro o delle amministrazioni pubbliche.

8.

Nel caso delle altre assicurazioni sulla vita, gli assicurati sono esclusivamente le famiglie, residenti o non residenti. Gli assicurati effettuano regolari versamenti all'assicuratore in cambio dell'impegno di quest'ultimo di erogare una prestazione a una certa data o anteriormente a tale data, in caso di decesso dell'assicurato. Se l'assicurato rinuncia all'assicurazione prima della scadenza fissata, egli ha diritto a una prestazione parziale da parte dell'ente assicuratore. Pertanto, una prestazione è erogata in ogni caso all'assicurato o ai suoi superstiti. Il tipo di assicurazione, denominato assicurazione a termine, che prevede l'erogazione di una prestazione esclusivamente in caso di decesso entro un periodo di tempo determinato non è incluso tra le altre assicurazioni sulla vita bensì tra le altre assicurazioni contro i danni. Nella pratica, tuttavia, a causa delle modalità di registrazione contabile delle imprese di assicurazione, non risulta sempre possibile separare tali assicurazioni dalle altre assicurazioni sulla vita. In questi casi, ci si può trovare costretti, per ragioni meramente pratiche, a considerare le assicurazioni a termine come assicurazioni sulla vita.

La somma assicurata nell'ambito di un contratto di assicurazione sulla vita può essere versata in una unica soluzione o periodicamente. L'importo può essere fisso o può variare in funzione del reddito derivante dall'investimento dei premi durante il periodo per il quale è in vigore il contratto (polizze con utili). Un tipo particolare di polizza con utili è una polizza indicizzata in cui la somma assicurata varia in funzione del valore di un fondo distinto.

9.

Tutte le unità istituzionali possono stipulare contratti per altre assicurazioni contro i danni. Tali assicurazioni comprendono le assicurazioni a termine e le assicurazioni contro qualsiasi rischio diverso dalla morte, ad esempio infortunio, malattia o incendio. Le somme assicurate sono normalmente versate in una unica soluzione ma potrebbero anche essere versate periodicamente. Nel caso delle altre assicurazioni contro i danni, non sempre la somma assicurata viene pagata. Normalmente, il numero degli indennizzati è molto inferiore al numero degli assicurati. Per un singolo assicurato, non vi è alcuna relazione tra i premi versati e l'importo riscosso, nemmeno nel lungo periodo.

Riassicurazioni

10.

Una impresa di assicurazione trasferisce spesso una parte dei rischi sottoscritti ad altre imprese di assicurazione. Tali operazioni tra imprese di assicurazione sono denominate riassicurazioni.

Le operazioni di riassicurazione riguardano gli enti di assicurazione tanto sulla vita quanto contro i danni. Le imprese di assicurazione che accettano contratti di riassicurazione possono essere contemporaneamente imprese assicuratrici e riassicuratrici ovvero essere specializzate nel campo delle riassicurazioni.

Ausiliari delle assicurazioni

11.

Gli ausiliari delle assicurazioni sono le unità che svolgono principalmente attività strettamente connesse alle assicurazioni ma che di per se stesse non sottoscrivono rischi. Gli ausiliari delle assicurazioni comprendono in particolare:

a) i broker di assicurazioni,

b) le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione,

c) le unità la cui principale attività consiste nella supervisione delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione, nonché dei mercati delle assicurazioni.

TRATTAMENTO NEI CONTI

12.

Per semplicità, le descrizioni dei diversi tipi di assicurazione che seguono si riferiscono esclusivamente alle unità residenti. Alla fine di ciascuna sezione, sono esaminate le caratteristiche particolari dei casi in cui intervengono unità non residenti.

Sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche

13.

La produzione degli addetti alla gestione di tali sistemi rientra nella produzione delle amministrazioni pubbliche, valutata ai costi di produzione. Di conseguenza, per i sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche non è calcolato alcun compenso del servizio.

I contributi a carico dei datori di lavoro (D.121) versati ai sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche sono considerati un elemento dei redditi da lavoro dipendente e figurano nel conto della generazione dei redditi primari come versati dal settore dei datori di lavoro e nel conto della attribuzione dei redditi primari come percepiti dal settore delle famiglie. I contributi a carico dei datori di lavoro figurano anche nel conto della distribuzione secondaria del reddito, nell'ambito della rubrica D.6111 «Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro», come versati dal settore delle famiglie e percepiti dalle amministrazioni pubbliche. I contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti (D.6112) e i contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate (D.6113) sono anch'essi registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito come versati dal settore delle famiglie e percepiti dalle amministrazioni pubbliche. Le prestazioni di sicurezza sociale in denaro (D.621) figurano nel conto della distribuzione secondaria del reddito come erogate dalle amministrazioni pubbliche e ricevute dalle famiglie mentre le prestazioni sociali in natura sono evidenziate nel conto di redistribuzione del reddito in natura — rubriche D.6311 e D.6312 — come erogate dalle amministrazioni pubbliche e ricevute dalle famiglie.

14.

Le unità che gestiscono i sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche sono classificate nel sottosettore S.1314 «Enti di previdenza e assistenza sociale». Nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , l'attività è classificata nella ►M11  classe 84.30 ◄ «Assicurazione sociale obbligatoria».

Allorché un lavoratore subordinato residente dipende da un datore di lavoro non residente, i contributi sociali a carico del datore di lavoro figurano come pagati dal resto del mondo nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti. Nel caso in cui il lavoratore sia assicurato nell'ambito di un sistema di sicurezza sociale gestito da una amministrazione pubblica non residente, tutti i trasferimenti normalmente riguardanti il settore delle amministrazioni pubbliche concernono il resto del mondo e sono registrati nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti. Nel SEC, tuttavia, i trasferimenti sociali in natura avvengono soltanto tra unità residenti. Tutte le prestazioni erogate a favore di residenti da sistemi di sicurezza sociale non residenti sono pertanto, per definizione, prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62).

Nel caso di un lavoratore subordinato non residente che dipenda da un datore di lavoro residente, i contributi a carico del datore di lavoro sono registrati come percepiti dal resto del mondo nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti. Se il lavoratore non residente è assicurato nell'ambito di un sistema di sicurezza sociale residente, le operazioni tra il lavoratore e il settore delle amministrazioni pubbliche sono registrate nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti. Per definizione, tutte le prestazioni erogate ai lavoratori non residenti sono prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62).

Un esempio dei flussi registrati per i sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche è presentato nella tavola A.III.1.

Sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

15.

I sistemi finanziati da fondi autonomi sono trattati in maniera diversa rispetto ai sistemi finanziati da fondi non autonomi. Per i fondi autonomi, un compenso del servizio è calcolato come segue (A):



 

totale dei contributi effettivi incassati

più

totale dei contributi supplementari

meno

prestazioni dovute

meno

incrementi (più diminuzioni) delle riserve dei fondi pensione.

16.

Tutte e quattro le voci sono registrate al netto dei guadagni o delle perdite in conto capitale. Il totale dei contributi supplementari coincide con i redditi da capitale attribuiti agli assicurati, ossia i redditi conseguiti dai fondi privati di assicurazione sociale attraverso l'investimento delle loro riserve tecniche e di pensione. Il SEC considera che proprietari di tali riserve siano gli assicurati, i quali percepiscono pertanto il reddito prodotto da tali riserve. Il compenso del servizio è registrato come produzione (P.1) per i fondi autonomi e come spesa per consumi finali (P.3) per il settore delle famiglie.

Per i fondi non autonomi non è calcolato alcun compenso del servizio. I costi di gestione di tali fondi sono inclusi con gli altri elementi di costo nel conto della produzione dei datori di lavoro.

17.

Le restanti operazioni riguardano tanto i fondi autonomi quanto i fondi non autonomi. I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) sono registrati tra i redditi da lavoro dipendente corrisposti dal settore dei datori di lavoro nel conto della generazione dei redditi primari e percepiti dalle famiglie dei lavoratori dipendenti nel conto della attribuzione dei redditi primari. Il settore dei datori di lavoro può essere un qualunque settore istituzionale, comprese le amministrazioni pubbliche e le famiglie (che agiscono da datori di lavoro). I redditi da capitale attribuiti agli assicurati (compresi nella rubrica D.4) figurano nel conto della attribuzione dei redditi primari come corrisposti dal settore del fondo e percepiti dal settore delle famiglie. I fondi autonomi residenti rientrano nel sottosettore S.125 «Imprese di assicurazione e fondi pensione». I fondi non autonomi appartengono evidentemente allo stesso settore del datore di lavoro in questione. La ►M11  NACE Rev. 2 ◄ classifica l'attività dei fondi pensione nella ►M11  classe 65.30 ◄ «Fondi pensione».

18.

I contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro sono registrati inoltre nel conto della distribuzione secondaria del reddito, nell'ambito della rubrica D.6111, come versati dalle famiglie e percepiti dal settore del fondo. Anche i contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti (D.6112) e i contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate (D.6113) sono registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito come versati dal settore delle famiglie e riscossi dal settore del fondo. I contributi versati dai lavoratori dipendenti, dai lavoratori indipendenti e dalle persone non occupate sono pari ai pagamenti diretti effettuati, più i redditi da capitale attribuiti agli assicurati e meno il compenso del servizio (quest'ultimo pari a zero per i fondi non autonomi). Le prestazioni private di assicurazione sociale con costituzione di riserve, comprese le pensioni, figurano nel conto della distribuzione secondaria del reddito come erogate dai fondi e ricevute dalle famiglie. Per definizione, tutte le prestazioni private di assicurazione sociale con costituzione di riserve rientrano tra le prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura (D.62).

19.

La registrazione nel conto finanziario comprende due elementi:

a) riserve premi e riserve sinistri (F.62), comprendenti ogni scarto tra contributi da versare e contributi guadagnati e tra prestazioni dovute e prestazioni da erogare ( 111 ); per convenzione, tale elemento è evidenziato come variazione (negativa, se necessario) delle passività dei fondi e delle attività delle famiglie;

b) diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (F.612), anch'essi evidenziati come variazione (negativa, se necessario) delle passività dei fondi e delle attività delle famiglie. Tale elemento è pari ai contributi pensionistici a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti, come registrati nel conto della distribuzione secondaria del reddito, meno le pensioni da pagare.

20.

Per effetto del flusso registrato nel conto finanziario, le rubriche F.612 e F.62 figurano nei conti patrimoniali del settore delle famiglie (come attività) e del settore del fondo (come passività).

Nel conto di utilizzazione del reddito disponibile è registrata una rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (D.8), dai fondi alle famiglie. Tale registrazione è pari al secondo elemento della registrazione nel conto finanziario.

I datori di lavoro e le amministrazioni pubbliche operano occasionalmente versamenti straordinari a favore dei fondi privati di assicurazione sociale al fine di accrescere le riserve di tali fondi. Detti versamenti sono registrati nel conto del capitale come altri trasferimenti in conto capitale (D.99), effettuati dal settore dei datori di lavoro o dal settore delle amministrazioni pubbliche e ricevuti dal settore del fondo. Dato che le riserve dei fondi di assicurazione sociale sono considerate di proprietà delle famiglie, si rende necessaria una rettifica tra il settore del fondo e il settore delle famiglie. Tale rettifica è registrata come altri trasferimenti in conto capitale (D.99) effettuati dal settore del fondo e ricevuti dal settore delle famiglie.

21.

Nel caso di un lavoratore subordinato residente che dipenda da un datore di lavoro non residente, i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) sono registrati come parte dei redditi da lavoro dipendente corrisposti dal resto del mondo e percepiti dalle famiglie. Se il datore di lavoro è una unità non residente anche il fondo di assicurazione sociale non autonomo sarà non residente mentre un fondo autonomo può essere tanto residente quanto non residente. Nel caso del lavoratore dipendente assicurato nell'ambito di un fondo non residente tutti i flussi tra il settore delle famiglie e il settore del fondo sono evidenziati come operazioni tra il settore delle famiglie e il resto del mondo. Il compenso del servizio (nel caso di fondi autonomi non residenti) è indicato come importazioni di servizi (P.72). La variazione delle riserve tecniche di assicurazione (F.6) è evidenziata nel conto finanziario del resto del mondo mentre i restanti flussi figurano nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

22.

Nel caso di un lavoratore subordinato non residente che dipenda da un datore di lavoro residente, i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro (D.121) rientrano tra i redditi da lavoro dipendente corrisposti dal settore del datore di lavoro e percepiti dal resto del mondo. Se il lavoratore non residente è assicurato nell'ambito di un fondo di assicurazione sociale residente, ogni compenso del servizio è registrato come esportazioni di servizi (P.62). Tutti gli altri flussi tra fondo e lavoratore sono evidenziati come flussi tra il settore del fondo e il resto del mondo.

Soprattutto nei casi in cui intervengono unità non residenti, non sempre sono disponibili tutti i dati necessari. Per il calcolo di alcune delle voci da registrare si deve talvolta far riscorso a stime presuntive.

Un esempio dei flussi registrati per i sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve è presentato nella tavola A.III.2.

Sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro

23.

Come nel caso dei sistemi finanziati da fondi non autonomi, i costi di gestione dei sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve rientrano con gli altri elementi di costo nel conto della produzione dei datori di lavoro. Non si calcola pertanto alcun compenso del servizio.

Poiché i sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve non costituiscono unità istituzionali distinte dai datori di lavoro che li gestiscono, tutte le operazioni si svolgono tra il settore dei datori di lavoro e il settore delle famiglie.

24.

Il SEC considera che il datore di lavoro che gestisce un sistema di assicurazione sociale senza costituzione di riserve versi contributi sociali figurativi al sistema per conto dei suoi dipendenti. Tali contributi sociali figurativi (D.122) rientrano tra i redditi da lavoro dipendente e figurano nel conto della generazione dei redditi primari come corrisposti dai datori di lavoro e nel conto della attribuzione dei redditi primari come percepiti dalle famiglie. I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro figurano anche nel conto della distribuzione secondaria del reddito come contributi sociali figurativi (D.612) versati dalle famiglie e percepiti dai datori di lavoro.

L'ammontare di tali contributi dovrebbe essere determinato in funzione degli obblighi futuri a erogare prestazioni, incombenti ai datori di lavoro. Nella pratica, tuttavia, i contributi sono solitamente di importo uguale alle prestazioni da erogare nel periodo corrente (al netto dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti).

25.

Gli eventuali contributi sociali effettivi a carico dei lavoratori dipendenti figurano — nell'ambito della rubrica D.6112 — come versati dalle famiglie e percepiti dal settore dei datori di lavoro. Il conto della distribuzione secondaria del reddito presenta inoltre nella rubrica D.62 le pensioni e le altre prestazioni ricevute dalle famiglie ed erogate dai datori di lavoro.

I sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve appartengono ovviamente allo stesso settore istituzionale dei datori di lavoro in questione. La ►M11  NACE Rev. 2 ◄ considera tali sistemi come attività ausiliarie.

26.

Se un lavoratore subordinato residente dipende da un datore di lavoro non residente che gestisce un sistema di assicurazione sociale senza costituzione di riserve, tutte le operazioni si svolgono tra il settore delle famiglie e il resto del mondo e sono registrate nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti. Nel caso di un lavoratore subordinato non residente, dipendente da un datore di lavoro residente che gestisce un siffatto sistema, tutte le operazioni avvengono tra il resto del mondo e il settore del datore di lavoro e figurano nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Un esempio dei flussi registrati per i sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro è presentato nella tavola A.III.3.

27.

La produzione degli altri servizi di assicurazione, sia sulla vita sia contro i danni, è calcolata come segue (B):



 

premi effettivi guadagnati

più

premi supplementari

meno

indennizzi dovuti

meno

incrementi (più diminuzioni) degli accantonamenti tecnici a fronte dei rischi in essere e degli accantonamenti tecnici per assicurazioni con utili.

28.

I premi effettivi guadagnati sono i premi effettivi che coprono i rischi sottoscritti nel periodo corrente. I premi effettivi guadagnati non sono solitamente pari ai premi effettivi da riscuotere in quanto questi ultimi coprono spesso rischi in essere tanto nei periodi in corso quanto in periodi successivi.

I premi supplementari sono pari ai redditi da capitale attribuiti agli assicurati, che rappresentano i redditi percepiti dalle imprese di assicurazione per effetto dell'investimento delle loro riserve tecniche di assicurazione, esclusi i redditi conseguiti su fondi propri delle imprese di assicurazione. Le riserve tecniche di assicurazione comprendono due elementi: (a) riserve premi e riserve sinistri risultanti dallo scarto tra premi guadagnati e premi da riscuotere e tra indennizzi da pagare e indennizzi dovuti; (b) accantonamenti tecnici a fronte dei rischi in essere e accantonamenti tecnici per assicurazioni con utili (quest'ultimo elemento si riferisce unicamente alle assicurazioni sulla vita). Le riserve tecniche di assicurazione sono solitamente investite in attività finanziarie che generano redditi sotto forma di interessi o dividendi. Tuttavia, tali riserve possono anche essere investite, ad esempio, in beni immobili, nel qual caso il reddito è conseguito come risultato di gestione.

29.

Gli indennizzi dovuti si riferiscono ad eventi che si verificano nel periodo in corso. Molto spesso, i sinistri non sono liquidati se non in un periodo successivo a quello in cui si sono verificati. Gli indennizzi dovuti non sono pertanto uguali agli indennizzi da pagare.

Le variazioni degli accantonamenti tecnici a fronte dei rischi in essere e degli accantonamenti tecnici per assicurazioni con utili consistono in accantonamenti diretti a costituire il capitale garantito nell'ambito di tali contratti di assicurazione. Detti accantonamenti si riferiscono esclusivamente alle assicurazioni sulla vita.

Tutti e quattro i termini dell'equazione (B) dovrebbero essere misurati escludendo i guadagni e le perdite in conto capitale.

30.

Il totale della produzione delle altre assicurazioni sulla vita è calcolato secondo l'equazione (B) e figura come rubrica P.1 nel conto della produzione del sottosettore «Imprese di assicurazione e fondi pensione». La produzione delle altre assicurazioni sulla vita, tranne quella consumata dalle famiglie non residenti, è impiegata per intero dalle famiglie residenti per consumi finali. La produzione dei servizi di assicurazione sulla vita deve essere ripartita tra il settore delle famiglie e il resto del mondo in funzione dei premi pagati dalle famiglie residenti e non residenti. I servizi di assicurazione sulla vita consumati da residenti figurano nell'ambito della spesa per consumi finali (P.3) delle famiglie mentre i servizi consumati da non residenti figurano nell'ambito delle esportazioni di servizi (P.62).

31.

Altre due operazioni sono registrate per le altre assicurazioni sulla vita. Nel conto della attribuzione dei redditi primari, i redditi da capitale attribuiti agli assicurati (parte di D.4) figurano come versati dal settore delle imprese di assicurazione e percepiti dalle famiglie. Nel conto finanziario, i diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita figurano come variazione (negativa, se necessario) delle attività delle famiglie e delle passività delle imprese di assicurazione sulla vità. La variazione dei diritti netti delle famiglie è dovuta alle variazioni delle riserve di assicurazione sulla vita, ossia gli accantonamenti tecnici a fronte dei rischi in essere e gli accantonamenti tecnici per assicurazioni con utili (F.611). La variazione dei diritti netti è pertanto pari ai premi effettivi da pagare (non guadagnati), più i premi supplementari, meno le somme assicurate da riscuotere (non dovute) e meno il compenso del servizio.

32.

Per effetto di tale registrazione nel conto finanziario, la rubrica F.611 figura anche nei conti patrimoniali del settore delle famiglie (come attività) e del settore degli enti assicuratori (come passività).

Come il compenso del servizio, anche i redditi da capitale attribuiti agli assicurati (= premi supplementari) devono essere ripartiti tra il settore delle famiglie e il resto del mondo in proporzione ai premi.

Le imprese di assicurazione sulla vita sono classificate nella rubrica S.125 «Imprese di assicurazione e fondi pensione». Nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , l'attività è classificata nella ►M11  classe 65.11 ◄ «Assicurazioni sulla vita».

33.

Allorché una impresa di assicurazione sulla vita residente presta servizi a favore di famiglie non residenti, il compenso del servizio è registrato come esportazioni di servizi (P.62). I redditi da capitale attribuiti agli assicurati figurano come corrisposti dal settore degli enti assicuratori e percepiti dal resto del mondo nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti. La variazione dei diritti netti delle famiglie non residenti sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita figura nel conto finanziario del resto del mondo come variazione delle attività del resto del mondo e delle passività del settore degli enti assicuratori.

Nel caso delle famiglie residenti che si assicurano presso enti di assicurazione sulla vità non residenti, la procedura è in teoria semplice: il compenso del servizio è registrato come importazioni di servizi (P.72), i redditi da capitale attribuiti agli assicurati figurano nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti come corrisposti dal resto del mondo e percepiti dalle famiglie e la variazione dei diritti netti è evidenziata come variazione delle attività delle famiglie e delle passività del resto del mondo. Tuttavia, i dati necessari per il calcolo di tali voci non sono normalmente disponibili: di solito, sono noti soltanto i premi da pagare. Si rende pertanto necessario ricorrere a stime presuntive, ad esempio applicando ai premi versati dalle famiglie residenti agli enti di assicurazione sulla vita non residenti i rapporti calcolati per gli enti di assicurazione sulla vita residenti tra compenso del servizio e premi, nonché tra redditi da capitale attribuiti agli assicurati e premi.

Un esempio dei flussi registrati per le altre assicurazioni sulla vita è presentato nella tavola A.III.4.

34.

La produzione delle imprese operanti nel campo delle altre assicurazioni contro i danni è calcolata sulla base dell'equazione (B) e figura alla voce P.1 nel conto della produzione del sottosettore «Imprese di assicurazione e fondi pensione». I servizi di assicurazione contro i danni possono essere impiegati come consumi intermedi (P.2) da qualunque settore residente, come consumi finali dal settore delle famiglie quando rientrano nella spesa per consumi finali (P.3) delle famiglie o come esportazioni (P.62). I servizi di assicurazione contro i danni impiegati come consumi intermedi devono essere ripartiti per branca di attività economica.

L'equazione (B) deve essere utilizzata per stimare il valore totale della produzione delle assicurazioni contro i danni. La produzione deve essere poi ripartita tra gli utilizzatori — settori e branche di attività economica — in funzione dei premi effettivi pagati da ciascun settore. Mentre tutti gli altri settori residenti impiegano i servizi di assicurazione contro i danni esclusivamente come consumi intermedi, il settore delle famiglie li impiega oltre che come consumi intermedi anche come consumi finali. Gli impieghi delle famiglie dei servizi di assicurazione contro i danni devono essere ripartiti tra consumi intermedi e consumi finali in funzione dei premi effettivi pagati. I premi chiaramente connessi all'attività produttiva delle imprese non costituite in società devono essere considerati come inerenti a consumi intermedi mentre i restanti premi pagati dalle famiglie devono essere considerati come connessi a consumi finali.

35.

Nel conto della attribuzione dei redditi primari, i redditi da capitale attribuiti agli assicurati sono registrati nell'ambito della rubrica D.4, come corrisposti dal settore degli enti assicuratori e percepiti dai settori degli assicurati. In linea teorica, i redditi da capitale attribuiti agli assicurati dovrebbero essere ripartiti tra i diversi settori in proporzione alle riserve attribuite a ciascuno di essi ma ciò risulta quasi impossibile nella pratica. I redditi da capitale attribuiti agli assicurati devono pertanto essere ripartiti in proporzione ai premi effettivi pagati da ciascun settore degli assicurati.

36.

Nel conto della distribuzione secondaria del reddito i premi netti guadagnati figurano come versati da tutti i settori degli assicurati e riscossi dal settore degli enti assicuratori. I premi netti guadagnati sono calcolati come segue: premi effettivi guadagnati, più redditi da capitale attribuiti agli assicurati, meno valore dei servizi consumati. In base all'equazione (B), i premi netti guadagnati sono pari agli indennizzi dovuti ( 112 ). Il conto della distribuzione secondaria del reddito evidenzia anche gli indennizzi dovuti come corrisposti dal settore degli enti assicuratori e ricevuti da tutti i settori degli assicurati. Sia i premi netti guadagnati sia gli indennizzi dovuti rientrano nella rubrica D.7 «Altri trasferimenti correnti».

Alcuni indennizzi sono connessi a danni o a lesioni che l'assicurato provoca a beni di proprietà di terzi o a terzi. In tali casi, gli indennizzi sono registrati come pagati direttamente dall'impresa di assicurazione agli indennizzati e non indirettamente attraverso gli assicurati.

37.

Nel conto finanziario, i diritti netti degli assicurati sulle riserve tecniche di assicurazione contro i danni figurano come variazione delle attività dei settori degli assicurati e come variazione delle passività del settore degli enti assicuratori. La variazione dei diritti netti, classificata come F.62, è dovuta a riserve premi e riserve sinistri. La rubrica F.62 figura anche come passività nel conto patrimoniale degli enti di assicurazione contro i danni e come attività nei conti patrimoniali degli assicurati.

Nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , le imprese di assicurazione contro i danni rientrano nella ►M11  classe 65.12 ◄ «Assicurazioni diverse da quelle sulla vita». Il relativo settore istituzionale è il settore S.125 «Imprese di assicurazione e fondi pensione».

38.

Nel caso delle unità non residenti che stipulano assicurazioni con enti di assicurazione contro i danni residenti, il compenso del servizio figura come esportazioni di servizi (P.62). I redditi da capitale attribuiti agli assicurati, i premi netti guadagnati e gli indennizzi dovuti sono tutti registrati nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti mentre i diritti netti degli assicurati sulle riserve tecniche di assicurazione contro i danni figurano nel conto finanziario del resto del mondo. In tal caso, i calcoli per il resto del mondo non sono più difficili di quelli per un qualunque settore di assicurati residenti.

Nel caso delle unità residenti assicurate presso enti di assicurazione contro i danni non residenti, è molto più difficile disporre dei dati necessari: solitamente, soltanto i dati sui premi da pagare e sugli indennizzi da ricevere sono disponibili. Si utilizza pertanto un metodo semplificato, ignorando le riserve tecniche di assicurazione contro i danni e i relativi redditi da capitale: il compenso del servizio, che è registrato come importazioni di servizi (P.72), è calcolato come la differenza tra i premi da pagare e gli indennizzi da ricevere ( 113 ). I premi netti da pagare sono calcolati quale differenza tra i premi da pagare e il compenso del servizio, risultando quindi pari agli indennizzi da ricevere. Tanto i premi netti da pagare quanto gli indennizzi da ricevere figurano nel conto del resto del mondo dei redditi primari e dei trasferimenti correnti.

Un esempio dei flussi registrati per le altre assicurazioni contro i danni è presentato nella tavola A.III.5.

39.

Il SEC registra le operazioni di riassicurazione in modo più semplice rispetto alle operazioni di assicurazione diretta (per queste ultime si intendono le operazioni tra le imprese di assicurazione e i normali assicurati). Anziché evidenziare separatamente i singoli flussi (premi guadagnati, indennizzi dovuti, commissioni, ecc.), le operazioni di riassicurazione sono evidenziate semplicemente come un servizio reso dai riassicuratori agli assicuratori. Il valore di tale servizio è misurato come il saldo di tutti i flussi che intervengono tra riassicuratori e assicuratori diretti.

Per le imprese di assicurazione sulla vita e contro i danni residenti, i servizi di riassicurazione prodotti sono evidenziati come produzione (P.1) mentre i servizi di riassicurazione di cui esse fruiscono sono registrati come consumi intermedi (P.2). I servizi di riassicurazione prestati da riassicuratori residenti a favore di assicuratori non residenti figurano come esportazioni di servizi (P.62) mentre i servizi prestati da riassicuratori non residenti a favore di assicuratori residenti sono registrati come importazioni di servizi (P.72).

40.

Per le imprese di assicurazione residenti, i dati sulla produzione e sui consumi intermedi dei servizi di riassicurazione possono essere desunti dalle statistiche sulle assicurazioni. Il calcolo delle importazioni e delle esportazioni dei servizi di riassicurazione può risultare più difficile in funzione, in particolare, della disponibilità e della qualità delle statistiche sulla bilancia dei pagamenti. Tuttavia, il saldo del resto del mondo dei servizi di riassicurazione può essere facilmente ricavato dalle statistiche sulle assicurazioni.

Le operazioni di riassicurazione tra imprese di assicurazione residenti sono spesso consolidate. Tuttavia, in ossequio alle direttive comunitarie in materia di assicurazione, il SEC raccomanda che i servizi di riassicurazione siano registrati non consolidati. Il fatto che i servizi di riassicurazione tra residenti siano consolidati o meno incide sul livello della produzione dei servizi di assicurazione; al contrario, i saldi contabili, come il lavoro aggiunto, il risultato di gestione e il risparmio, non risultano influenzati.

41.

La produzione dei servizi di assicurazione ausiliari è valutata sulla base degli onorari richiesti o delle commissioni addebitate. Nel caso delle istituzioni senza scopo di lucro che operano come associazioni di imprese di assicurazione e di fondi pensione, la produzione è valutata sulla base dell'ammontare delle quote versate dai membri delle associazioni. Tale produzione è impiegata come consumi intermedi dai membri delle associazioni.

Le unità istituzionali che svolgono principalmente attività di assicurazione ausiliarie sono classificate nella rubrica S.124 «Ausiliari finanziari». Nella ►M11  NACE Rev. 2 ◄ , l'attività è classificata nella ►M11  gruppo 66.2 ◄ «Attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensione».

ASSICURAZIONI: ESEMPIO NUMERICO



A.III.1 — Sistemi di sicurezza sociale delle amministrazioni pubbliche

Impieghi

Risorse

Totale

Correspondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Correspondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della generazione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

155

 

0

155

8

0

45

4

98

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della attribuzione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 
 
 

155

 

155

0

 

155

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 
 
 
 
 
 
 
 
 

155

 

0

155

 

155

 
 
 

D.6111

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

 
 

155

 
 

155

0

 

155

76

 

0

76

 

76

 
 
 

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

 
 

76

 
 

76

0

 

76

32

 
 

32

 

32

 
 
 

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

 
 

32

 
 

32

0

 

32

232

 

0

232

 
 

232

 
 

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

 
 
 

232

 

232

0

 

232

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto di redistribuzione del reddito in natura

 
 
 
 
 
 
 
 
 

78

 
 

78

 
 

78

 
 

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

 
 
 

78

 

78

 
 

78

65

 
 

65

 
 

65

 
 

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

 
 
 

65

 

65

 
 

65



A.III.2 — Sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

Impieghi

Risorse

Totale

Correspondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Correspondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto del resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

0

 

0

 
 
 
 
 
 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 

0

0

0

0

 
 
 
 
 
 
 

P.7

Importazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 

0

 

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della produzione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

3

 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

 

3

 
 
 

3

 
 

3

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della generazione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

19

 

0

19

2

0

3

0

14

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro versati ai sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della attribuzione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro versati ai sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

 
 
 

19

 

19

0

 

19

12

 

0

12

 
 
 

12

 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

 
 
 

12

 

12

0

 

12

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 
 
 
 
 
 
 
 
 

19

 

0

19

 

19

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro versati ai sistemi privati di assicurazione sociale con costituzione di riserve

1

18

0

0

0

19

0

 

19

21

 

0

21

 

21

 
 
 

D.6112

Contributi sociali netti a carico dei lavoratori dipendenti

1

20

0

0

0

21

0

 

21

29

 

0

29

0

0

0

28

1

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale con costituzione di riserve

 
 
 

29

 

29

0

 

29

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto di utilizzazione del reddito disponibile

 
 
 
 
 
 
 
 
 

3

 
 

3

 

3

 
 
 

P.3

Spesa per consumi finali

 
 
 
 
 
 
 

3

3

11

 

0

11

0

 

0

10

1

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 
 
 

11

 

11

0

 

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto finanziario

 
 
 
 
 
 
 
 
 

11

 
 

11

 

11

 
 
 

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

1

10

0

 

0

11

0

 

11

1

 
 

1

 

1

 
 
 

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

 

1

 
 
 

1

 
 

1



A.III.3 — Sistemi di assicurazione sociale senza costituzione di riserve gestiti dai datori di lavoro

Impieghi

Risorse

Totale

Correspondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Correspondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della generazione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

19

 

0

19

1

0

5

1

12

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della attribuzione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

 
 
 

19

 

19

0

 

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 
 
 
 
 
 
 
 
 

19

 

0

19

 

19

 
 
 

D.612

Contributi sociali figurativi

12

1

5

0

1

19

0

 

19

19

 

0

19

1

0

5

1

12

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

 
 
 

19

 

19

0

 

19



A.III.4 — Altre assicurazioni sulla vita

Impieghi

Risorse

Totale

Correspondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Correspondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto del resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

0

 

0

 
 
 
 
 
 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 

0

0

0

0

 
 
 
 
 
 
 

P.7

Importazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 

0

 

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della produzione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

4

 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

 

4

 
 
 

4

 
 

4

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della attribuzione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

7

 
 

7

 
 
 

7

 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

 
 
 

7

 

7

0

 

7

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto di utilizzazione del reddito disponibile

 
 
 
 
 
 
 
 
 

4

 

0

4

 

4

 
 
 

P.3

Spesa per consumi finali

 
 
 
 
 
 
 

4

4

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto finanziario

 
 
 
 
 
 
 
 
 

22

 

0

22

 

22

 
 
 

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

 

22

 
 
 

22

0

 

22



A.III.5 — Altre assicurazioni contro i danni

Impieghi

Risorse

Totale

Correspondenti registrazioni nei

S.1

Totale economia

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.14

Famiglie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.12

Società finanziarie

S.11

Società non finanziarie

Operazioni e saldi contabili

S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14

Famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.1

Totale economia

Correspondenti registrazioni nei

Totale

Conto di equilibrio dei beni e servizi

Conti del resto del mondo

Conti del resto del mondo

Conto di equilibrio dei beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto del resto del mondo

 
 
 
 
 
 
 
 
 

0

 

0

 
 
 
 
 
 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 
 

0

0

0

0

 
 
 
 
 
 
 

P.7

Importazioni di beni e servizi

 
 
 
 
 
 

0

 

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della produzione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

6

6

 
 
 
 
 
 
 

P.1

Produzione

 

6

 
 
 

6

 
 

6

4

 

0

4

0

3

0

0

1

P.2

Consumi intermedi

 
 
 
 
 
 
 

4

4

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della attribuzione dei redditi primari

 
 
 
 
 
 
 
 
 

6

 
 

6

 
 
 

6

 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

5

0

0

1

0

6

0

 

6

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto della distribuzione secondaria del reddito

 
 
 
 
 
 
 
 
 

45

 

2

43

0

31

4

0

8

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

 

45

 
 
 

45

 
 

45

45

 

0

45

 
 
 

45

 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

6

0

1

35

0

42

3

 

45

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto di utilizzazione del reddito disponibile

 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 
 

2

 

2

 
 
 

P.3

Spesa per consumi finali

 
 
 
 
 
 
 

2

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Conto finanziario

 
 
 
 
 
 
 
 
 

2

 

0

2

0

2

0

0

0

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

 

2

 
 
 

2

 
 

2




ALLEGATO IV

NOMENCLATURE E CONTI

NOMENCLATURE

NOMENCLATURA DEI SETTORI ISTITUZIONALI (S)



S.1

Totale economia

S.11

Società non finanziarie

S.11001

Società non finanziarie pubbliche

S.11002

Società non finanziarie private nazionali

S.11003

Società non finanziarie sotto controllo estero

S.12

Società finanziarie

S.121

Autorità bancarie centrali

S.122

Altre istituzioni finanziarie monetarie

S.12201

Pubbliche

S.12202

Private nazionali

S.12203

Sotto controllo estero

S.123

Altri intermediari finanziari, escluse le imprese di assicurazione e i fondi pensione

S.12301

Pubblici

S.12302

Privati nazionali

S.12303

Sotto controllo estero

S.124

Ausiliari finanziari

S.12401

Pubblici

S.12402

Privati nazionali

S.12403

Sotto controllo estero

S.125

Imprese di assicurazione e fondi pensione

S.12501

Pubblici

S.12502

Privati nazionali

S.12503

Sotto controllo estero

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.1311

Amministrazioni centrali

S.1312

Amministrazioni di Stati federati

S.1313

Amministrazioni locali

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

S.14

Famiglie

S.141 + S.142

Datori di lavoro (compresi i lavoratori indipendenti)

S.143

Lavoratori dipendenti

S.1441

Percettori di redditi da capitale

S.1442

Titolari di pensioni

S.1443

Beneficiari di altri trasferimenti

S.145

Altre famiglie

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.2

Resto del mondo

S.21

Unione europea

S.211

Paesi membri dell'Unione europea

S.212

Istituzioni dell'Unione europea

S.22

Paesi terzi e organizzazioni internazionali

NOMENCLATURA DELLE OPERAZIONI E DEGLI ALTRI FLUSSI



Operazioni sui prodotti (beni e servizi) (P)

P.1

Produzione

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

P.119

Servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

▼M2

P.131

Pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

P.132

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, altro

▼B

P.2

Consumi intermedi

P.3

Spesa per consumi finali

P.31

Spesa per consumi individuali

P.32

Spesa per consumi collettivi

P.4

Consumi finali effettivi

P.41

Consumi effettivi individuali

P.42

Consumi effettivi collettivi

P.5

Investimenti lordi

P.51

Investimenti fissi lordi

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

P.52

Variazione delle scorte

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

P.6

Esportazioni di beni e servizi

P.61

Esportazioni di beni

P.62

Esportazioni di servizi

P.7

Importazioni di beni e servizi

P.71

Importazioni di beni

P.72

Importazioni di servizi



Operazioni di distribuzione e di redistribuzione (D)

D.1

Redditi da lavoro dipendente

D.11

Retribuzioni lorde

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

D.21

Imposte sui prodotti

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

D.2121

Dazi sulle importazioni

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

D.29

Altre imposte sulla produzione

D.3

Contributi

D.31

Contributi ai prodotti

D.311

Contributi alle importazioni

D.319

Altri contributi ai prodotti

D.39

Altri contributi alla produzione

D.4

Redditi da capitale

D.41

Interessi

D.42

Utili distribuiti dalle società

D.421

Dividendi

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

D.51

Imposte sul reddito

D.59

Altre imposte correnti

D.6

Contributi e prestazioni sociali

D.61

Contributi sociali

D.611

Contributi sociali effettivi

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle pesone non occupate

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

D.612

Contributi sociali figurativi

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

D.624

Pretazioni di assistenza sociale in denaro

D.63

Trasferimenti sociali in natura

D.631

Prestazioni sociali in natura

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

▼M2

D.63121

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura fornite da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

D.63122

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura fornite da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

▼B

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

▼M2

D.63131

Prestazioni di sicurezza sociale in natura fornite da produttori di beni e servizi destinabili alla vendita

D.63132

Prestazioni di sicurezza sociale in natura fornite da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita

▼B

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

D.7

Altri trasferimenti correnti

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

D.74

Aiuti internazionali correnti

D.75

Trasferimenti correnti diversi

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

D.9

Trasferimenti in conto capitale

D.91

Imposte in conto capitale

D.92

Contributi agli investimenti

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

▼M4

D.995

Trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori pertinenti rappresentanti le imposte e i contributi sociali accertati, ma la cui riscossione è improbabile

D.99521

Imposte sui prodotti accertate, ma la cui riscossione è improbabile

D.99529

Altre imposte sulla produzione accertate, ma la cui riscossione è improbabile

D.99551

Imposte sul reddito accertate, ma la cui riscossione è improbabile

D.99559

Altre imposte correnti accertate, ma la cui riscossione è improbabile

D.9956111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro accertati, ma la cui riscossione è improbabile

D.9956112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti accertati, ma la cui riscossione è improbabile

D.9956113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate accertati, ma la cui riscossione è improbabile

D.99591

Imposte in conto capitale accertate, ma la cui riscossione è improbabile

▼B



Operazioni su strumenti finanziari (F) (Acquisizione netta di attività finanziarie/incremento netto delle passività)

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.11

Oro monetario

F.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

F.2

Biglietti, monete e depositi

F.21

Biglietti e monete

F.22

Depositi trasferibili

F.29

Altri depositi

F.3

Titoli diversi dalle azioni

F.33

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.331

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.332

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.34

Strumenti finanziari derivati

F.4

Prestiti ()

F.41

Prestiti a breve termine

F.42

Prestiti a lungo termine

F.5

Azioni e altre partecipazioni a) ()

F.51

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.511

Azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.512

Azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.513

Altre partecipazioni

F.52

Quote dei fondi comuni di investimento

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

F.7

Altri conti attivi e passivi ()

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

F.79

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

(1)   Voce per memoria: F.m: Investimenti diretti all'estero.



Altre registrazioni nei conti della accumulazione (K)

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

K.211

Acquisizioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

K.212

Cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

K.221

Acquisizioni di beni immateriali non prodotti

K.222

Cessioni di beni immateriali non prodotti

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

K.61

Esaurimento di beni naturali

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

K.8

Confische senza indennizzo

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

K.11

Guadagni/perdite nominali in conto capitale

K.11.1

Guadagni/perdite neutrali in conto capitale

K.11.2

Guadagni/perdite reali in conto capitale

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

NOMENCLATURA DEI SALDI CONTABILI ( 114 ) (B)



B.1

Valore aggiunto / B.1* Prodotto interno

B.2

Risultato di gestione

B.3

Reddito misto

B.4

Reddito da impresa

B.5

Saldo dei redditi primari / B.5* Reddito nazionale

B.6

Reddito disponibile

B.7

Reddito disponibile corretto

B.8

Risparmio

B.9

Accreditamento/indebitamento

B.10

Variazioni del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale () ()

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

B.90

Patrimonio netto

BF.90

Attività finanziarie nette

(1)   Le «Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale» non rappresentano un saldo contabile nel sistema dei conti, bensì il totale della sezione destra del conto del capitale. Trattandosi comunque di un elemento significativo delle variazioni del patrimonio netto, esse vengono elencate con gli altri elementi di tali variazioni.

(2)   Le «Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale» si riferiscono, per il resto del mondo, alle variazioni del patrimonio netto dovute al saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo e ai trasferimenti in conto capitale.

NOMENCLATURA DELLE ATTIVITÀ (A)



Attività non finanziarie (AN)

AN.1

Attività prodotte

AN.11

Capitale fisso

AN.111

Beni materiali prodotti

AN.1111

Abitazioni

AN.1112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.11121

Fabbricati non residenziali

AN.11122

Altre opere

AN.1113

Impianti e macchinari

AN.11131

Mezzi di trasporto

AN.11132

Altri impianti e macchinari

AN.1114

Coltivazioni e allevamenti

AN.11141

Bestiame da riproduzione, da latte, da tiro, ecc.

AN.11142

Vigneti, frutteti e altre piantagioni permanenti

AN.112

Beni immateriali prodotti

AN.1121

Prospezioni minerarie

AN.1122

Software

AN.1123

Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento

AN.1129

Altri beni immateriali prodotti

AN.12

Scorte

AN.121

Materie prime e prodotti intermedi

AN.122

Prodotti in corso di lavorazione

AN.1221

Prodotti in corso di lavorazione relativi a coltivazioni

AN.1222

Altri prodotti in corso di lavorazione

AN.123

Prodotti finiti

AN.124

Beni per la rivendita

AN.13

Oggetti di valore

AN.131

Pietre e metalli preziosi

AN.132

Oggetti di antiquariato e altri oggetti d'arte

AN.139

Altri oggetti di valore

AN.2

Attività non prodotte

AN.21

Beni materiali non prodotti

AN.211

Terreni

AN.2111

Terreni sottostanti a fabbricati e ad altre opere

AN.2112

Terreni coltivati

AN.2113

Parchi con relative acque di superficie

AN.2119

Altri terreni con relative acque di superficie

AN.212

Giacimenti

AN.2121

Riserve di carbone, di petrolio e di gas naturale

AN.2122

Riserve di minerali metalliferi

AN.2123

Riserve di minerali non metalliferi

AN.213

Risorse biologiche non coltivate

AN.214

Risorse idriche

AN.22

Beni immateriali non prodotti

AN.221

Brevetti

AN.222

Contratti di locazione e altri contratti trasferibili

AN.223

Avviamento di attività commerciali

AN.229

Altri beni immateriali non prodotti



Attività e passività finanziarie (AF)

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.11

Oro monetario

AF.12

Diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.2

Biglietti, monete e depositi

AF.21

Biglietti e monete

AF.22

Depositi trasferibili

AF.29

Altri depositi

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

AF.33

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.331

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.332

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.34

Strumenti finanziari derivati

AF.4

Prestiti ()

AF.41

Prestiti a breve termine

AF.42

Prestiti a lungo termine

AF.5

Azioni e altre partecipazioni ()

AF.51

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.511

Azioni quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.512

Azioni non quotate, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.513

Altre partecipazioni

AF.52

Quote dei fondi comuni di investimento

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

AF.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

AF.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

AF.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

AF.62

Riserve premi e riserve sinistri

AF.7

Altri conti attivi e passivi

AF.71

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.79

Altri conti attivi e passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

(1)   Voce per memoria: AF.m: Investimenti diretti all'estero.

▼M11

RAGGRUPPAMENTO E CODIFICA DELLE BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (A*), DEI PRODOTTI (P*) E DEL CAPITALE FISSO (INVESTIMENTI FISSI) (AN)



A*3

N. seq.

Sezioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

A

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D, E e F

Attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento; costruzioni

3

G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T e U

Servizi



A*10

N. seq.

Sezioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

A

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D e E

Attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

2a

C

di cui: attività manifatturiere

3

F

Costruzioni

4

G, H e I

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione

5

J

Servizi di informazione e comunicazione

6

K

Attività finanziarie e assicurative

7

L

Attività immobiliari

8

M e N

Attività professionali, scientifiche e tecniche; attività amministrative e di servizi di supporto

9

O, P e Q

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale

10

R, S, T e U

Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; riparazione di beni per la casa e altri servizi



A*21

N. seq.

Sezioni della NACE Rev. 2

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

A

01-03

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B

05-09

Attività estrattiva

3

C

10-33

Attività manifatturiere

4

D

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

5

E

36-39

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

6

F

41-43

Costruzioni

7

G

45-47

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

8

H

49-53

Trasporto e magazzinaggio

9

I

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

10

J

58-63

Servizi di informazione e comunicazione

11

K

64-66

Attività finanziarie e assicurative

12

L

68

Attività immobiliari

13

M

69-75

Attività professionali, scientifiche e tecniche

14

N

77-82

Attività amministrative e di servizi di supporto

15

O

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

16

P

85

Istruzione

17

Q

86-88

Sanità e assistenza sociale

18

R

90-93

Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento

19

S

94-96

Altre attività di servizi

20

T

97-98

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

21

U

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



A*38

N. seq.

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

01-03

Agricoltura, silvicoltura e pesca

2

05-09

Attività estrattiva

3

10-12

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

4

13-15

Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili

5

16-18

Industria del legno; fabbricazione di carta e di prodotti di carta; stampa

6

19

Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

7

20

Fabbricazione di prodotti chimici

8

21

Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici

9

22-23

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

10

24-25

Attività metallurgiche; fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature

11

26

Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica

12

27

Fabbricazione di apparecchiature elettriche

13

28

Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a.

14

29-30

Fabbricazione di mezzi di trasporto

15

31-33

Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere; riparazione e installazione di macchine e apparecchiature

16

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

17

36-39

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento

18

41-43

Costruzioni

19

45-47

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

20

49-53

Trasporto e magazzinaggio

21

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

22

58-60

Attività editoriali; audiovisivi; attività di trasmissione

23

61

Telecomunicazioni

24

62-63

Programmazione, consulenza informatica e attività connesse; attività dei servizi d’informazione

25

64-66

Attività finanziarie e assicurative

26

68

Attività immobiliari

26a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

27

69-71

Attività legali e contabilità; attività di sedi centrali; consulenza gestionale; attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi e analisi tecniche

28

72

Ricerca scientifica e sviluppo

29

73-75

Pubblicità e ricerche di mercato; altre attività professionali, scientifiche e tecniche; servizi veterinari

30

77-82

Attività amministrative e di servizi di supporto

31

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

32

85

Istruzione

33

86

Attività dei servizi sanitari

34

87-88

Assistenza sociale

35

90-93

Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento

36

94-96

Altre attività di servizi

37

97-98

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e di servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

38

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



A*64

N. seq.

Divisioni della NACE Rev. 2

Descrizione

1

01

Produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi

2

02

Silvicoltura e utilizzo di aree forestali

3

03

Pesca e acquicoltura

4

05-09

Attività estrattiva

5

10-12

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

6

13-15

Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili

7

16

Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio

8

17

Fabbricazione di carta e di prodotti di carta

9

18

Stampa e riproduzione su supporti registrati

10

19

Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

11

20

Fabbricazione di prodotti chimici

12

21

Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici

13

22

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche

14

23

Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

15

24

Attività metallurgiche

16

25

Fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature

17

26

Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica

18

27

Fabbricazione di apparecchiature elettriche

19

28

Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a.

20

29

Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

21

30

Fabbricazione di altri mezzi di trasporto

22

31-32

Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere

23

33

Riparazione e installazione di macchine e apparecchiature

24

35

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

25

36

Raccolta, trattamento e fornitura di acqua

26

37-39

Gestione delle reti fognarie; attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali; attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti

27

41-43

Costruzioni

28

45

Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli

29

46

Commercio all’ingrosso, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

30

47

Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

31

49

Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte

32

50

Trasporti marittimi e per vie d’acqua

33

51

Trasporto aereo

34

52

Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti

35

53

Servizi postali e attività di corriere

36

55-56

Servizi di alloggio; attività di servizi di ristorazione

37

58

Attività editoriali

38

59-60

Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore; attività di programmazione e trasmissione

39

61

Telecomunicazioni

40

62-63

Programmazione, consulenza informatica e attività connesse; attività dei servizi d’informazione

41

64

Prestazione di servizi finanziari (ad esclusione di assicurazioni e fondi pensione)

42

65

Assicurazioni, riassicurazioni e fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

43

66

Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative

44

68

Attività immobiliari

44a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

45

69-70

Attività legali e contabilità; attività di sedi centrali; consulenza gestionale

46

71

Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi e analisi tecniche

47

72

Ricerca scientifica e sviluppo

48

73

Pubblicità e ricerche di mercato

49

74-75

Altre attività professionali, scientifiche e tecniche; servizi veterinari

50

77

Attività di noleggio e leasing

51

78

Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale

52

79

Attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività correlate

53

80-82

Servizi di investigazione e vigilanza; attività di servizi per edifici e per paesaggio; attività amministrative e di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese

54

84

Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria

55

85

Istruzione

56

86

Attività dei servizi sanitari

57

87-88

Assistenza sociale

58

90-92

Attività creative, artistiche e d’intrattenimento; attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali; attività riguardanti scommesse e case da gioco

59

93

Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento

60

94

Attività di organizzazioni associative

61

95

Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa

62

96

Altre attività di servizi personali

63

97-98

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e di servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

64

99

Attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali



P*3

N. seq.

Sezioni della CPA 2008

Descrizione

1

A

Prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D, E e F

Prodotti delle miniere e delle cave; prodotti trasformati e manufatti; energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; produzione e distribuzione d’acqua; reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione; lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

3

G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T e U

Servizi



P*10

N. seq.

Sezioni della CPA 2008

Descrizione

1

A

Prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B, C, D e E

Prodotti delle miniere e delle cave; prodotti trasformati e manufatti; energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; produzione e distribuzione d’acqua; reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione

2a

C

di cui: prodotti trasformati e manufatti

3

F

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

4

G, H e I

Servizi di vendita all’ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli; servizi di trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione

5

J

Servizi di informazione e comunicazione

6

K

Servizi finanziari e assicurativi

7

L

Servizi immobiliari

8

M e N

Servizi professionali, scientifici e tecnici; servizi amministrativi e di supporto

9

O, P e Q

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria; servizi di istruzione; servizi sanitari e di assistenza sociale

10

R, S, T e U

Servizi nel campo dell’arte, dello spettacolo e del tempo libero; servizi di riparazione di beni per uso domestico; altri servizi



P*21

N. seq.

Sezioni della CPA 2008

Divisioni della CPA 2008

Descrizione

1

A

01-03

Prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca

2

B

05-09

Prodotti delle miniere e delle cave

3

C

10-33

Prodotti trasformati e manufatti

4

D

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

5

E

36-39

Produzione e distribuzione d’acqua; reti fognarie, servizi di trattamento dei rifiuti e decontaminazione

6

F

41-43

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

7

G

45-47

Servizi di vendita all’ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli

8

H

49-53

Servizi di trasporto e magazzinaggio

9

I

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

10

J

58-63

Servizi di informazione e comunicazione

11

K

64-66

Servizi finanziari e assicurativi

12

L

68

Servizi immobiliari

13

M

69-75

Servizi professionali, scientifici e tecnici

14

N

77-82

Servizi amministrativi e di supporto

15

O

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

16

P

85

Servizi di istruzione

17

Q

86-88

Servizi sanitari e di assistenza sociale

18

R

90-93

Servizi nel campo dell’arte, dello spettacolo e del tempo libero

19

S

94-96

Altri servizi

20

T

97-98

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

21

U

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali



P*38

Seq. N.

Divisioni della CPA 2008

Descrizione

1

01-03

Prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca

2

05-09

Prodotti delle miniere e delle cave

3

10-12

Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco

4

13-15

Prodotti tessili; articoli di abbigliamento; cuoio e relativi prodotti

5

16-18

Legno; prodotti di carta; servizi di stampa

6

19

Coke e prodotti petroliferi raffinati

7

20

Prodotti chimici

8

21

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

9

22-23

Articoli in gomma e in materie plastiche; altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

10

24-25

Metalli; prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

11

26

Prodotti informatici, elettronici ed ottici

12

27

Apparecchiature elettriche

13

28

Macchine ed apparecchi meccanici n.c.a.

14

29-30

Mezzi di trasporto

15

31-33

Mobilio; altri manufatti; servizi di riparazione e installazione di macchinari e apparecchi

16

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

17

36-39

Servizi di distribuzione d’acqua, di smaltimento delle acque di scarico, di trattamento dei rifiuti e di decontaminazione

18

41-43

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

19

45-47

Servizi di vendita all’ingrosso e al dettaglio; servizi di riparazione di autoveicoli e motocicli

20

49-53

Servizi di trasporto e magazzinaggio

21

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

22

58-60

Servizi di editoria, audiovisivi e di emissione radiofonica e televisiva

23

61

Servizi di telecomunicazione

24

62-63

Programmazione informatica, consulenze e servizi connessi; servizi d’informazione

25

64-66

Servizi finanziari e assicurativi

26

68

Servizi immobiliari

26a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

27

69-71

Servizi legali e contabilità; servizi di sedi sociali; servizi di consulenza in materia amministrativo-gestionale; servizi in materia di architettura e di ingegneria; servizi di sperimentazione e di analisi tecnica

28

72

Servizi di ricerca e sviluppo scientifici

29

73-75

Servizi di pubblicità e studi di mercato; altri servizi professionali, scientifici e tecnici; servizi veterinari

30

77-82

Servizi amministrativi e di supporto

31

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

32

85

Servizi di istruzione

33

86

Servizi sanitari

34

87-88

Servizi di assistenza sociale

35

90-93

Servizi nel campo dell’arte, dello spettacolo e del tempo libero

36

94-96

Altri servizi

37

97-98

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

38

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali



P*64

N. seq.

Divisioni della CPA 2008

Descrizione

1

01

Prodotti dell’agricoltura e della caccia e relativi servizi

2

02

Prodotti della silvicoltura, delle operazioni di taglio e trasporto dei tronchi e servizi connessi

3

03

Pesci ed altri prodotti della pesca; prodotti dell’acquacoltura; servizi di supporto per la pesca

4

05-09

Prodotti delle miniere e delle cave

5

10-12

Prodotti alimentari, bevande e prodotti a base di tabacco

6

13-15

Prodotti tessili; articoli di abbigliamento; cuoio e relativi prodotti

7

16

Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); articoli di paglia e materiali da intreccio

8

17

Carta e prodotti di carta

9

18

Servizi di stampa e di registrazione

10

19

Coke e prodotti petroliferi raffinati

11

20

Prodotti chimici

12

21

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

13

22

Articoli in gomma e in materie plastiche

14

23

Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

15

24

Metalli

16

25

Prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti

17

26

Prodotti informatici, elettronici ed ottici

18

27

Apparecchiature elettriche

19

28

Macchine ed apparecchi meccanici n.c.a.

20

29

Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

21

30

Altri mezzi di trasporto

22

31-32

Mobilio; altri manufatti

23

33

Servizi di riparazione e installazione di macchinari e apparecchi

24

35

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

25

36

Acqua naturale; servizi di trattamento delle acque e di produzione e distribuzione d’acqua

26

37-39

Servizi di smaltimento delle acque di scarico; fanghi di depurazione; servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; servizi di recupero dei materiali; servizi di decontaminazione ed altri servizi di trattamento dei rifiuti

27

41-43

Lavori di costruzione ed opere di edilizia civile

28

45

Servizi di vendita all’ingrosso e al dettaglio e di riparazione di autoveicoli e motocicli

29

46

Servizi di vendita all’ingrosso, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

30

47

Servizi di vendita al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli

31

49

Servizi di trasporto terrestre e di trasporto mediante condotte

32

50

Servizi di trasporto marittimo e per vie d’acqua

33

51

Servizi di trasporto aereo

34

52

Servizi di magazzinaggio e di supporto per i trasporti

35

53

Servizi postali e di corriere

36

55-56

Servizi di alloggio e di ristorazione

37

58

Servizi di editoria

38

59-60

Servizi di produzione di pellicole cinematografiche, di video e di programmi televisivi; edizione di registrazioni sonore e edizioni musicali; servizi di programmazione e di emissione radiofonica e televisiva

39

61

Servizi di telecomunicazione

40

62-63

Programmazione informatica, consulenze e servizi connessi; servizi d’informazione

41

64

Servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione)

42

65

Servizi connessi alle assicurazioni, alle riassicurazioni e ai fondi pensione, escluse le assicurazioni sociali obbligatorie

43

66

Servizi ausiliari dei servizi finanziari e dei servizi assicurativi

44

68

Servizi immobiliari

44a

 

di cui: fitti imputati per gli alloggi occupati dai rispettivi proprietari

45

69-70

Servizi legali e contabilità; servizi di sedi sociali; servizi di consulenza in materia amministrativo-gestionale

46

71

Servizi in materia di architettura e di ingegneria; servizi di sperimentazione e di analisi tecnica

47

72

Servizi di ricerca e sviluppo scientifici

48

73

Servizi di pubblicità e studi di mercato

49

74-75

Altri servizi professionali, scientifici e tecnici; servizi veterinari

50

77

Servizi di locazione e leasing

51

78

Servizi del lavoro

52

79

Servizi delle agenzie di viaggio, degli operatori turistici ed altri servizi di prenotazione e servizi connessi

53

80-82

Servizi investigativi e di vigilanza; servizi di manutenzione degli edifici e del paesaggio; servizi amministrativi e di sostegno per le funzioni d’ufficio ed altri servizi di sostegno alle imprese

54

84

Servizi di pubblica amministrazione e difesa; servizi di assicurazione sociale obbligatoria

55

85

Servizi di istruzione

56

86

Servizi sanitari

57

87-88

Servizi di assistenza residenziale; servizi di assistenza sociale non residenziale

58

90-92

Servizi creativi, artistici e d’intrattenimento; servizi di biblioteche, archivi, musei ed altri servizi culturali; servizi riguardanti il gioco d’azzardo

59

93

Servizi sportivi e di intrattenimento e divertimento

60

94

Servizi forniti da organizzazioni associative

61

95

Servizi di riparazione di elaboratori elettronici e di beni per uso personale e domestico

62

96

Altri servizi personali

63

97-98

Servizi di datore di lavoro svolti da famiglie e convivenze; produzione di beni e servizi per uso proprio da parte di famiglie e convivenze

64

99

Servizi forniti da organizzazioni ed organismi extraterritoriali



AN_F6: Disaggregazione del capitale fisso

Categoria di attività

Descrizione

AN.1111

Abitazioni

AN.1112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.11131

Mezzi di trasporto

AN.11132

Altri impianti e macchinari

AN.1114

Coltivazioni e allevamenti

AN.112

Beni immateriali prodotti



AN_F6†: Disaggregazione del capitale fisso

Categoria di attività

Descrizione

AN.1111

Abitazioni

AN.1112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.11131

Mezzi di trasporto

AN.11132

Altri impianti e macchinari

di cui: AN.111321

Macchine per ufficio e hardware

di cui: AN.111322

Apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni

AN.1114

Coltivazioni e allevamenti

AN.112

Beni immateriali prodotti

di cui: AN.1122

Software

▼M6

CLASSIFICAZIONE DEI CONSUMI INDIVIDUALI SECONDO LA FUNZIONE (COICOP)

1.   Prodotti alimentari e bevande analcoliche

1.1. Prodotti alimentari

1.2. Bevande analcoliche

2.   Bevande alcoliche, tabacco e droghe

2.1. Bevande alcoliche

2.2. Tabacco

2.3. Droghe

3.   Articoli di abbigliamento e calzature

3.1. Articoli di abbigliamento

3.2. Calzature

4.   Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili

4.1. Canoni reali di affitto dell'abitazione

4.2. Canoni figurativi di affitto dell'abitazione

4.3. Manutenzione e riparazioni dell'abitazione

4.4. Distribuzione d'acqua e servizi vari connessi con l'abitazione

4.5. Elettricità, gas e altri combustibili

5.   Arredamenti, apparecchi per uso domestico e manutenzione corrente dell'abitazione

5.1. Mobili e arredamenti, tappeti e altri rivestimenti per pavimenti

5.2. Tessili per la casa

5.3. Elettrodomestici

5.4. Oggetti di vetro, stoviglie e utensili domestici

5.5. Utensili e attrezzature per la casa e il giardino

5.6. Beni e servizi per la manutenzione corrente dell'abitazione

6.   Sanità

6.1. Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

6.2. Servizi ambulatoriali

6.3. Servizi ospedalieri

7.   Trasporti

7.1. Acquisto di veicoli

7.2. Utilizzazione di mezzi personali di trasporto

7.3. Servizi di trasporto

8.   Comunicazioni

8.1. Servizi postali

8.2. Attrezzature telefoniche e di fax

8.3. Servizi telefonici e di fax

9.   Ricreazione e cultura

9.1. Attrezzature audiovisive, fotografiche e di elaborazione delle informazioni

9.2. Altri beni durevoli principali per la ricreazione e la cultura

9.3. Altri articoli e attrezzature per attività ricreative, giardinaggio e animali da compagnia

9.4. Servizi ricreativi e culturali

9.5. Giornali, libri e articoli di cartoleria

9.6. Viaggi «tutto compreso»

10.   Istruzione

10.1. Istruzione prescolastica ed elementare

10.2. Istruzione secondaria

10.3. Istruzione postsecondaria non universitaria

10.4. Istruzione universitaria

10.5. Istruzione non definibile per livello

11.   Ristoranti e alberghi

11.1. Servizi di ristorazione

11.2. Servizi di alloggio

12.   Beni e servizi vari

12.1. Igiene personale

12.2. Prostituzione

12.3. Effetti personali n.c.a.

12.4. Protezione sociale

12.5. Assicurazione

12.6. Servizi finanziari n.c.a.

12.7. Altri servizi n.c.a.

13.   Spese per i consumi individuali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

13.1. Abitazione

13.2. Sanità

13.3. Ricreazione e cultura

13.4. Istruzione

13.5. Protezione sociale

13.6. Altri servizi

14.   Spese per i consumi individuali delle amministrazioni pubbliche

14.1. Abitazione

14.2. Sanità

14.3. Ricreazione e cultura

14.4. Istruzione

14.5. Protezione sociale

CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE (COFOG)

1.   Servizi generali delle amministrazioni pubbliche

1.1. Organi esecutivi e legislativi, amministrazione finanziaria e fiscale, affari esteri

1.2. Aiuti economici a paesi stranieri

1.3. Servizi generali

1.4. Ricerca di base

1.5. R & S in materia di servizi generali delle amministrazioni pubbliche

1.6. Servizi generali delle amministrazioni pubbliche n.c.a.

1.7. Operazioni in materia di debito pubblico

1.8. Trasferimenti di carattere generale tra vari livelli delle amministrazioni pubbliche

2.   Difesa nazionale

2.1. Forze armate di difesa

2.2. Forze civili di difesa

2.3. Aiuti militari all'estero

2.4. R & S in materia di difesa nazionale

2.5. Difesa nazionale n.c.a.

3.   Pubblica sicurezza e ordine pubblico

3.1. Servizi di polizia

3.2. Servizi di lotta contro gli incendi

3.3. Tribunali

3.4. Stabilimenti carcerari

3.5. R & S in materia di pubblica sicurezza e ordine pubblico

3.6. Pubblica sicurezza e ordine pubblico n.c.a.

4.   Questioni economiche

4.1. Questioni economiche, commerciali e di lavoro di carattere generale

4.2. Agricoltura, silvicoltura, pesca e caccia

4.3. Combustibili ed energia

4.4. Attività estrattive, manifatturiere e di costruzione

4.5. Trasporti

4.6. Comunicazioni

4.7. Altri settori di attività

4.8. R & S in materia di questioni economiche

4.9. Questioni economiche n.c.a.

5.   Tutela ambientale

5.1. Gestione dei rifiuti

5.2. Gestione delle acque di scarico

5.3. Riduzione dell'inquinamento

5.4. Protezione della biodiversità e del paesaggio

5.5. R & S in materia di tutela ambientale

5.6. Tutela ambientale n.c.a.

6.   Abitazioni e assetto territoriale

6.1. Abitazioni

6.2. Assetto territoriale

6.3. Distribuzione d'acqua

6.4. Illuminazione stradale

6.5. R & S in materia di abitazioni e di assetto territoriale

6.6. Abitazioni e assetto territoriale n.c.a.

7.   Sanità

7.1. Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

7.2. Servizi ambulatoriali

7.3. Servizi ospedalieri

7.4. Servizi di sanità pubblica

7.5. R & S in materia di sanità

7.6. Sanità n.c.a.

8.   Ricreazione, cultura e religione

8.1. Servizi ricreativi e sportivi

8.2. Servizi culturali

8.3. Servizi di radiodiffusione e di edizione

8.4. Servizi religiosi ed altri servizi collettivi

8.5. R & S in materia di ricreazione, cultura e religione

8.6. Ricreazione, cultura e religione n.c.a.

9.   Istruzione

9.1. Istruzione prescolastica ed elementare

9.2. Istruzione secondaria

9.3. Istruzione postsecondaria non universitaria

9.4. Istruzione universitaria

9.5. Istruzione non definibile per livello

9.6. Servizi sussidiali dell'istruzione

9.7. R & S in materia di istruzione

9.8. Istruzione n.c.a.

10.   Protezione sociale

10.1. Malattia e invalidità

10.2. Vecchiaia

10.3. Superstiti

10.4. Famiglia e figli

10.5. Disoccupazione

10.6. Abitazione

10.7. Emarginazione sociale n.c.a.

10.8. R & S in materia di protezione sociale

10.9. Protezione sociale n.c.a.

▼M6

CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI DELLE ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE (COPNI)

1.   Abitazione

1.0. Abitazione

2.   Sanità

2.1. Prodotti medicinali, attrezzature ed apparecchi terapeutici

2.2. Servizi ambulatoriali

2.3. Servizi ospedalieri

2.4. Servizi di sanità pubblica

2.5. R & S in materia di sanità

2.6. Altri servizi sanitari

3.   Ricreazione e cultura

3.1. Servizi ricreativi e sportivi

3.2. Servizi culturali

4.   Istruzione

4.1. Istruzione prescolastica ed elementare

4.2. Istruzione secondaria

4.3. Istruzione postsecondaria non universitaria

4.4. Istruzione universitaria

4.5. Istruzione non definibile per livello

4.6. R & S in materia di istruzione

4.7. Altri servizi di istruzione

5.   Protezione sociale

5.1. Servizi di protezione sociale

5.2. R & S in materia di protezione sociale

6.   Religione

6.0. Religione

7.   Partiti politici, organizzazioni di lavoratori e professionali

7.1. Servizi dei partiti politici

7.2. Servizi di organizzazioni di lavoratori

7.3. Servizi di associazioni professionali

8.   Tutela ambientale

8.1. Servizi di tutela ambientale

8.2. R & S in materia di tutela ambientale

9.   Servizi n.c.a.

9.1. Servizi n.c.a.

9.2. R & S in materia di servizi n.c.a.

▼B

CONTI

Tavola A.IV.1 — Conto 0: Conto di equilibrio dei beni e servizi



Risorse

Impieghi

P.1

Produzione

3 595

P.2

Consumi intermedi

1 904

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

3 048

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

171

P.3/P.4

Spesa per consumi finali

Consumi finali effettivi

1 371

 
 
 

P.31/P.41

Spesa per consumi individuali/Consumi effettivi individuali

1 215

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

376

P.32/P.42

Spesa per consumi collettivi/Consumi effettivi collettivi

156

D.21

Imposte sui prodotti

141

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

-8

P.51

Investimenti fissi lordi

376

 
 
 

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

303

P.7

Importazioni di beni e servizi

497

P.51111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

305

P.71

Importazioni di beni

392

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

11

P.72

Importazioni di servizi

105

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

-13

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

51

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

53

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

6

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

-8

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

22

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilevo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

5

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

17

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

28

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

10

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

536

 
 
 

P.61

Esportazioni di beni

462

 
 
 

P.62

Esportazioni di servizi

74

Tavola A.IV.2 — Sequenza dei conti del totale dell'economia

I:   Conto della produzione



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

1 904

P.1

Produzione

3 595

 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

3 048

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

171

 
 
 

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

376

 
 
 

D.21-D.31

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

133

B.1 * g

Prodotto interno lordo

1 824

 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

222

 
 
 

B.1 * n

Prodotto interno netto

1 602

 
 
 

II:   Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1:   Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1:   Conto della generazione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

762

B.1 *

Prodotto interno

1 602

D.11

Retribuzioni lorde

569

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

193

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.2

Imposta sulla produzione e sulle importazioni

235

 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

141

 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

17

 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi dazi sulle importazioni e l'IVA

0

 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

3

 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

-44

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

0

 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-36

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2

Risultato di gestione

217

 
 
 

B.3

Reddito misto

432

 
 
 

II.1.2:   Conto della attribuzione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Reddito da capitale

380

B.2

Risultato di gestione

217

D.41

Interessi

206

B.3

Reddito misto

432

D.42

Utili distribuiti dalle società

84

 
 
 

D.421

Dividendi

60

D.1

Redditi da lavoro dipendente

766

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

24

D.11

Retribuzioni lorde

573

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

193

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

25

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

65

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

 
 
 

D.21

Imposte su prodotti

141

 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

17

 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi dazi sulle importazioni e l'IVA

0

 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

3

 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

-44

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

0

 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-36

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

407

 
 
 

D.41

Interessi

200

 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

0

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

103

 
 
 

D.421

Dividendi

46

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

57

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

14

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

25

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

65

B.5 *

Reddito nazionale

1 633

 
 
 

II.1.2.1:   Conto del reddito da impresa



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

217

B.2

Risultato di gestione

217

D.41

Interessi

147

B.3

Reddito misto

432

D.44

Redditi da capitale attibuiti agli assicurati

25

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

45

D.4

Redditi da capitale

247

 
 
 

D.41

Interessi

150

 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

0

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

37

 
 
 

D.421

Dividendi

37

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

11

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

5

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

44

B.4

Reddito da impresa

679

 
 
 

II.1.2.2:   Conto della attribuzione degli altri redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

163

B.4

Reddito da impresa

679

D.41

Interessi

59

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

84

D.1

Redditi da lavoro dipendente

766

D.421

Dividendi

60

D.11

Retribuzioni lorde

573

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

24

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

193

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

20

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

141

 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

17

 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

0

 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

3

 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

-44

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

0

 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-36

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

160

 
 
 

D.41

Interessi

50

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

66

 
 
 

D.421

Dividendi

9

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

57

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

3

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

20

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfuttamento di giacimenti

21

B.5 *

Reddito nazionale

1 633

 
 
 

II.2:   Conto della distribuzione secondaria del reddito



Impieghi

Risorse

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

212

B.5 *

Reddito nazionale

1 633

D.51

Imposte sul reddito

203

 
 
 

D.59

Altre imposte correnti

9

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

213

 
 
 

D.51

Imposte sul reddito

204

D.61

Contributi sociali

322

D.59

Altre imposte correnti

9

D.611

Contributi sociali effettivi

303

D.61

Contributi sociali

322

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

D.611

Contributi sociale effettivi

303

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

160

D.6111

Contributi sociale effettivi a carico dei datori di lavoro

174

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

14

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

160

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

97

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

14

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

85

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

97

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

12

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

85

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

32

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

12

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

22

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

32

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

10

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

22

D.612

Contributi sociali figurativi

19

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

10

 
 
 

D.612

Contributi sociali figurativi

19

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

332

 
 
 

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

232

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

332

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

29

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

232

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

19

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

29

D.624

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

19

 
 
 

D.624

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.7

Altri trasferimenti correnti

269

 
 
 

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

43

D.7

Altri trasferimenti correnti

239

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

45

D.71

Premi netti di assicurazione contri i danni

45

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

42

D.74

Aiuti internazionali correnti

31

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.75

Trasferimenti correnti diversi

54

D.74

Aiuti internazionali correnti

1

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

55

B.6

Reddito disponibile

1 604

 
 
 

II.3:   Conto di redistribuzione del reddito in natura



Impieghi

Risorse

D.63

Trasferimenti sociali in natura

219

B.6

Reddito disponibile

1 604

D.631

Prestazioni sociali in natura

162

 
 
 

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

78

D.63

Trasferimenti sociali in natura

219

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

65

D.631

Prestazioni sociali in natura

162

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

19

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

78

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

57

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

65

 
 
 

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

19

 
 
 

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

57

B.7

Reddito disponibile corretto

1 604

 
 
 

II.4:   Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

Risorse

P.3

Spesa per consumi finali

1 371

B.6

Reddito disponibile

1 604

P.31

Spesa per consumi individuali

1 215

 
 
 

P.32

Spesa per consumi collettivi

156

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

233

 
 
 

II.4.2:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto



Impieghi

Risorse

P.4

Consumi finali effettivi

1 371

B.7

Reddito disponibile corretto

1 604

P.41

Consumi effettivi individuali

1 215

 
 
 

P.42

Consumi effettivi collettivi

156

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

233

 
 
 

III:   Conti della accumulazione

III.1:   Conto del capitale

III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

230

B.8n

Riparmio netto

233

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale attivi

62

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

2

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

23

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

37

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-65

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

-2

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

-27

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-36

III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.51

Investimenti fissi lordi

376

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

230

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

303

 
 
 

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

305

 
 
 

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

11

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

-13

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

51

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

53

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

6

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

-8

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

22

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

5

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

17

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

-222

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

28

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

10

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

0

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

38

 
 
 

III.2:   Conto finanziario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizioni netta di attività finanziarie

641

F

Incremento netto delle passività

603

 
 
 
 
 
 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

-1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e despositi

119

F.2

Biglietti, monete e depositi

132

F.21

Biglietti e monete

34

F.21

Biglietti e monete

35

F.22

Depositi trasferibili

62

F.22

Depositi trasferibili

65

F.29

Altri depositi

23

F.29

Altri depositi

32

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

138

F.3

Titoli diversi dalle azioni

123

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

244

F.4

Prestiti

217

F.41

Prestiti a breve termine

83

F.41

Prestiti a breve termine

76

F.42

Prestiti a lungo termine

161

F.42

Prestiti a lungo termine

141

 
 
 
 
 
 

F.5

Azioni e altre partecipazioni

44

F.5

Azioni e altre partecipazioni

43

 
 
 
 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

36

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

36

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

33

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

33

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

22

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

22

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

3

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

3

 
 
 
 
 
 

F.7

Altri conti attivi

61

F.7

Altri conti passivi

52

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

18

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

18

F.79

Altri conti attivi, esclusi i credditi commerciali e le anticipazioni

43

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

34

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

38

III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

10

AF

Passività

-2

AN.1

Attività prodotte

-7

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

3

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

-9

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

-2

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

1

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

-2

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

-2

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

-2

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

di cui: AN.11

Capitale fisso

-4

AF.4

Prestiti

-4

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.12

Scorte

-1

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

2

AN.13

Oggetti di valore

-2

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.2

Attività non prodotte

17

 
 
 

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

24

 
 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

4

 
 
 

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

-9

 
 
 

K.61

Esaurimento di beni naturali

-8

 
 
 

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

-1

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

-2

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

17

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

5

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

3

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

2

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

2

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

2

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

7

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

-4

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

2

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

280

AF

Passività

76

AN.1

Attività prodotte

126

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

111

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

42

AN.12

Scorte

7

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

8

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

34

AN.2

Attività non prodotte

154

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

152

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

84

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

12

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

40

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

31

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

288

III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

198

AF

Passività

126

AN.1

Attività prodotte

121

AF.2

Biglietti, monete e depositi

29

AN.11

Capitale fisso

111

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

26

AN.12

Scorte

5

AF.4

Presiti

29

AN.13

Oggetti di valore

5

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

28

AN.2

Attività non prodotte

78

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

7

AN.21

Beni materiali non prodotti

76

AF.7

Altri conti passivi

6

AN.22

Beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

136

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

15

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

30

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

25

 
 
 

AF.4

Prestiti

28

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

26

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

7

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

5

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

208

III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (+) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

81

AF

Passività

-50

AN.1

Attività prodotte

5

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-29

AN.11

Capitale fisso

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

16

AN.12

Scorte

3

AF.4

Prestiti

-29

AN.13

Oggetti di valore

2

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

6

AN.2

Attività non prodotte

77

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-7

AN.21

Beni materiali non prodotti

76

AF.7

Altri conti passivi

-6

AN.22

Beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

-52

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

-3

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-30

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

15

 
 
 

AF.4

Prestiti

-28

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

5

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-7

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

-5

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

80

IV:   Conti patrimoniali

IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

9 922

AF

Passività

6 298

AN.1

Attività prodotte

6 047

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 471

AN.11

Capitale fisso

5 544

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 311

AN.12

Scorte

231

AF.4

Prestiti

1 437

AN.13

Oggetti di valore

272

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1 406

AN.2

Attività non prodotte

3 875

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

371

AN.21

Beni materiali non prodotti

3 809

AF.7

Altri conti passivi

302

AN.22

Beni immateriali non prodotti

66

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

6 792

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

770

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 482

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 263

 
 
 

AF.4

Prestiti

1 384

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1 296

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

370

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

227

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

10 416

IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

482

AF

Passività

677

AN.1

Attività prodotte

289

AF.2

Biglietti, monete e depositi

132

AN.11

Capitale fisso

239

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

165

AN.12

Scorte

34

AF.4

Prestiti

213

AN.13

Oggetti di valore

16

AF.5

Azioni e altre participazioni

77

AN.2

Attività non prodotte

193

AF.6

Ricerche tecniche di assicurazione

38

AN.21

Beni materiali non prodotti

191

AF.7

Altri conti passivi

52

AN.22

Beni immateriali non prodotti

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

730

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

18

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

119

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

178

 
 
 

AF.4

Prestiti

240

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

75

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

38

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

61

 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto di cui:

535

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

230

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

288

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

208

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

80

IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

10 404

AF

Passività

6 975

AN.1

Attività prodotte

6 336

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 603

AN.11

Capitale fisso

5 783

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 476

AN.12

Scorte

265

AF.4

Prestiti

1 650

AN.13

Oggetti di valore

288

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1 483

AN.2

Attività non prodotte

4 068

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

409

AN.21

Beni immateriali non prodotti

4 000

AF.7

Altri conti passivi

354

AN.22

Beni materiali non prodotti

68

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

7 522

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

788

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 601

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 441

 
 
 

AF.4

Prestiti

1 624

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1 371

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

408

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

288

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

10 951

Tavola A.IV.3 — Sequenza dei conti delle società non finanziarie

I:   Conto della produzione



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

881

P.1

Produzione

1 753

 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

1 722

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

31

B.1g

Valore aggiunto lordo

872

 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

137

 
 
 

B.1n

Valore aggiunto netto

735

 
 
 

II:   Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1:   Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1:   Conto della generazione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

545

B.1n

Valore aggiunto netto

735

D.11

Retribuzioni lorde

421

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

124

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

112

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

12

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

86

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-35

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2

Risultato di gestione

139

 
 
 

II.1.2:   Conto della attribuzione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

145

B.2

Risultato di gestione

139

D.41

Interessi

66

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

48

D.4

Redditi da capitale

78

D.421

Dividendi

24

D.41

Interessi

25

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

24

D.42

Utili distribuiti dalle società

3

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.421

Dividendi

3

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

31

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

5

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

B.5

Saldo dei redditi primari

72

 
 
 

II.1.2.1:   Conto del reddito da impresa



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

97

B.2

Risultato di gestione

139

D.41

Interessi

66

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

31

D.4

Redditi da capitale

78

 
 
 

D.41

Interessi

25

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

3

 
 
 

D.421

Dividendi

3

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

4

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

5

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

41

B.4

Reddito da impresa

120

 
 
 

II.1.2.2:   Conto della attribuzione degli altri redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

48

B.4

Reddito da impresa

120

D.42

Utili distribuiti dalle società

48

 
 
 

D.421

Dividendi

24

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

24

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

 
 
 

B.5

Saldo dei redditi primari

72

 
 
 

II.2:   Conto della distribuzione secondaria del reddito



Impieghi

Risorse

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

24

B.5

Saldo dei redditi primari

72

D.51

Imposte sul reddito

20

 
 
 

D.59

Altre imposte correnti

4

D.61

Contributi sociali

14

 
 
 

D.611

Contributi sociali effettivi

2

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

13

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

1

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

1

D.61111

Conributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

1

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

12

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

0

 
 
 

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

1

D.7

Altri trasferimenti correnti

11

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

1

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

8

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.75

Trasferimenti correnti diversi

3

D.612

Contributi sociali figurativi

12

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.7

Altri trasferimenti correnti

10

 
 
 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

6

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

4

B.6

Reddito disponibile

48

 
 
 

II.4:   Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

Risorse

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

B.6

Reddito disponibile

48

 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

48

 
 
 

III:   Conti della accumulazione

III.1:   Conto del capitale

III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

B.8n

Risparmio netto

48

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale attivi

33

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

23

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

10

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-16

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-16

III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.51

Investimenti fissi lordi

250

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

209

 
 
 

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

211

 
 
 

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

4

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

-6

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

21

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

21

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

1

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

-1

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

20

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

3

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

17

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

-137

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

26

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

-7

 
 
 

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

-6

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

-1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

-69

 
 
 

III.2:   Conto finanziario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

71

F

Incremento netto delle passività

140

 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e depositi

17

F.2

Biglietti, monete e depositi

0

F.21

Biglietti e monete

5

F.22

Depositi trasferibili

0

F.22

Depositi trasferibili

10

F.29

Altri depositi

0

F.29

Altri depositi

2

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

6

F.3

Titoli diversi dalle azioni

18

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

71

F.4

Prestiti

27

F.41

Prestiti a breve termine

16

F.41

Prestiti a breve termine

16

F.42

Prestiti a lungo termine

55

F.42

Prestiti a lungo termine

11

 
 
 
 
 
 

F.5

Azioni e altre partecipazioni

26

F.5

Azioni e altre partecipazioni

2

 
 
 
 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

0

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

0

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

 
 
 
 
 
 

F.7

Altri conti attivi

7

F.7

Altri conti passivi

37

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

6

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

8

F.79

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

1

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

29

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

-69

III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

12

AF

Passività

-3

AN.1

Attività prodotte

-2

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

-5

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

K.8

Confische senza indennizzo

-1

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

1

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

1

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

1

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

3

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

3

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

di cui: AN.11

Capitale fisso

-1

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AF.4

Prestiti

-3

AN.12

Scorte

-1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.2

Attività non prodotte

14

AF.7

Altri contri passivi

0

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

24

 
 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

0

 
 
 

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

-7

 
 
 

K.61

Esaurimento di beni naturali

-6

 
 
 

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

-1

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

-4

 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

1

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

1

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

14

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

2

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

2

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

2

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

2

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

144

AF

Passività

18

AN.1

Attività prodotte

63

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

58

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

AN.12

Scorte

4

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

16

AN.2

Attività non prodotte

81

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

80

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

8

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

3

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

5

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

101

AF

Passività

36

AN.1

Attività prodotte

60

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1

AN.11

Capitale fisso

58

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

AN.12

Scorte

2

AF.4

Prestiti

18

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

14

AN.2

Attività non prodotte

41

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

40

AF.7

Altri conti passivi

3

AN.22

Beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

18

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

8

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

2

 
 
 

AF.4

Prestiti

1

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

4

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

1

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

3

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

82

III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (+) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

43

AF

Passività

-18

AN.1

Attività prodotte

3

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-1

AN.11

Capitale fisso

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

AN.12

Scorte

3

AF.4

Prestiti

-18

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

AN.2

Attività non prodotte

40

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

40

AF.7

Altri conti passivi

-3

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

-10

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-8

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

 
 
 

AF.4

Prestiti

-1

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-1

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

-3

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

51

IV:   Conti patrimoniali

IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

5 041

AF

Passività

1 817

AN.1

Attività prodotte

3 001

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

AN.11

Capitale fisso

2 878

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

44

AN.12

Scorte

85

AF.4

Prestiti

897

AN.13

Oggetti di valore

38

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

687

AN.2

Attività non prodotte

2 040

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

12

AN.21

Beni materiali non prodotti

1 989

AF.7

Altri conti passivi

137

AN.22

Beni immateriali non prodotti

51

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

897

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

382

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

90

 
 
 

AF.4

Prestiti

50

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

200

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

25

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

150

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 121

IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanzarie

290

AF

Passività

155

AN.1

Attività prodotte

182

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

150

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

7

AN.12

Scorte

29

AF.4

Prestiti

68

AN.13

Oggetti di valore

3

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

42

AN.2

Attività non prodotte

108

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

108

AF.7

Altri conti passivi

37

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

81

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

17

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

21

 
 
 

AF.4

Prestiti

27

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

9

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

7

 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto di cui:

216

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

65

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

17

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

134

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

82

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

51

IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

5 331

AF

Passività

1 972

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

40

AN.1

Attività prodotte

3 183

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

51

AN.11

Capitale fisso

3 028

AF.4

Prestiti

965

AN.12

Scorte

114

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

729

AN.13

Oggetti di valore

41

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

12

AN.2

Attività non prodotte

2 148

AF.7

Altri conti passivi

174

AN.21

Beni materiali non prodotti

2 097

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

51

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

978

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

399

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

111

 
 
 

AF.4

Prestiti

77

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

209

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

25

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

157

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 337

Tavola A.IV.4 — Sequenza dei conti delle società finanziarie

I:   Conto della produzione



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

29

P.1

Produzione

102

 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

102

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

B.1g

Valore aggiunto lordo

73

 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

10

 
 
 

B.1n

Valore aggiunto netto

63

 
 
 

II:   Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1:   Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1:   Conto della generazione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

15

B.1n

Valore aggiunto netto

63

D.11

Retribuzioni lorde

10

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

5

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

4

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

3

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2

Risultato di gestione

45

 
 
 

II.1.2:   Conto della attribuzione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

138

B.2

Risultato di gestione

45

D.41

Interessi

77

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

36

D.4

Redditi da capitale

160

D.421

Dividendi

36

D.41

Interessi

125

 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

-48

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.42

Utili distribuiti dalle società

25

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.421

Dividendi

25

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

25

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

7

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

3

B.5

Saldo dei redditi primari

19

 
 
 

II.1.2.1:   Conto del reddito da impresa



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

102

B.2

Risultato di gestione

45

D.41

Interessi

77

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

25

D.4

Redditi da capitale

160

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

D.41

Interessi

125

 
 
 

P.119

Rettifica per servizi di intermediazione finanziaria misurati indirettamente

-48

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

25

 
 
 

D.421

Dividendi

25

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

7

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

3

B.4

Reddito da impresa

55

 
 
 

II.1.2.2:   Conto della attribuzione degli altri redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi di capitale

36

B.4

Reddito da impresa

55

D.42

Utili distribuiti dalle società

36

 
 
 

D.421

Dividendi

36

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.5

Saldo dei redditi primari

19

 
 
 

II.2:   Conto della distribuzione secondaria del reddito



Impieghi

Risorse

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

10

B.5

Saldo dei redditi primari

19

D.51

Imposte sul reddito

7

 
 
 

D.59

Altre imposte correnti

3

D.61

Contributi sociali

39

 
 
 

D.611

Contributi sociali effettivi

38

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

29

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

18

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

28

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

15

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

1

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

3

 
 
 

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

20

D.7

Altri trasferimenti correnti

46

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

15

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

0

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

5

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

45

D.612

Contributi sociali figurativi

1

D.75

Trasferimenti correnti diversi

1

 
 
 
 
 
 

D.7

Altri trasferimenti correnti

49

 
 
 

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

45

 
 
 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

0

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

4

B.6

Reddito disponibile

22

 
 
 

II.4:   Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

Risorse

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

B.6

Reddito disponibile

22

 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

11

 
 
 

III:   Conti della accumulazione

III.1:   Conto del capitale

III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

4

B.8n

Risparmio netto

11

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale attivi

0

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-7

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-7

III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.51

Investimenti fissi lordi

9

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

4

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

8

 
 
 

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

7

 
 
 

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

1

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

0

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

1

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

1

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

0

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

0

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

-10

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

0

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

5

 
 
 

III.2:   Conto finanziario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

237

F

Incremento netto delle passività

232

 
 
 
 
 
 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

-1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e depositi

15

F.2

Biglietti, monete e depositi

130

F.21

Biglietti e monete

15

F.21

Biglietti e monete

35

F.22

Depositi trasferibili

0

F.22

Depositi trasferibili

63

F.29

Altri depositi

0

F.29

Altri depositi

32

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

53

F.3

Titoli diversi dalle azioni

53

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

167

F.4

Prestiti

0

F.41

Prestiti a breve termine

63

F.41

Prestiti a breve termine

0

F.42

Prestiti a lungo termine

104

F.42

Prestiti a lungo termine

0

 
 
 
 
 
 

F.5

Azioni e altre partecipazioni

3

F.5

Azioni e altre partecipazioni

13

 
 
 
 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

36

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

0

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

33

 
 
 

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

22

F.7

Altri conti attivi

0

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

0

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

3

F.79

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

0

 
 
 
 
 
 

F.7

Altri conti passivi

0

 
 
 

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

0

 
 
 

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento

5

III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

-2

AF

Passività

2

AN.1

Attività prodotte

-2

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

2

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

-2

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

-2

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

-2

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

di cui: AN.11

Capitale fisso

0

AF.4

Prestiti

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

2

AN.13

Oggetti di valore

-2

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.2

Attività non prodotte

0

 
 
 

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

0

 
 
 

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.61

Esaurimento di beni naturali

0

 
 
 

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

0

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

0

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

-3

 
 
 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

1

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

2

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

2

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

2

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

7

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

-3

 
 
 

AF.4

Prestiti

-4

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

-4

III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

4

AF

Passività

51

AN.1

Attività prodotte

2

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

2

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

34

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

17

AN.2

Attività non prodotte

2

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

1

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

57

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

11

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

30

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

16

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

10

III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

3

AF

Passività

68

AN.1

Attività prodotte

2

AF.2

Biglietti, monete e depositi

26

AN.11

Capitale fisso

2

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

21

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

14

AN.2

Attività non prodotte

1

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

7

AN.21

Beni materiali non prodotti

1

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

70

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

14

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

19

 
 
 

AF.4

Prestiti

24

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

13

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

1

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

5

III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (+) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

1

AF

Passività

-17

AN.1

Attività prodotte

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-26

AN.11

Capitale fisso

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

13

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

AN.2

Attività non prodotte

1

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-7

AN.21

Beni materiali non prodotti

1

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

-13

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

-3

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

11

 
 
 

AF.4

Prestiti

-24

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

3

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-1

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

5

IV:   Conti patrimoniali

IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

144

AF

Passività

3 384

AN.1

Attività prodotte

104

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 281

AN.11

Capitale fisso

99

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 053

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

5

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

715

AN.2

Attività non prodotte

40

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

335

AN.21

Beni materiali non prodotti

37

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

3

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

3 508

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

690

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

950

 
 
 

AF.4

Prestiti

1 187

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

651

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

30

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

268

IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

1

AF

Passività

285

AN.1

Attività prodotte

-1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

130

AN.11

Capitale fisso

1

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

87

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

-2

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

30

AN.2

Attività no prodotte

2

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

38

AN.21

Beni materiali non prodotti

1

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

294

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

17

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

15

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

80

 
 
 

AF.4

Prestiti

163

 
 
 

AF.5

Azioni e altre participazioni

19

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto di cui:

10

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

4

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

-4

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

10

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

5

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

5

IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

145

AF

Passività

3 669

AN.1

Attività prodotte

103

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1 411

AN.11

Capitale fisso

100

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 140

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

3

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

745

AN.2

Attività non prodotte

42

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

373

AN.21

Beni materiali non prodotti

38

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

3

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

3 802

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

707

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

15

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1 030

 
 
 

AF.4

Prestiti

1 350

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

670

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

30

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

278

Tavola A.IV.5 — Sequenza dei conti delle amministrazioni pubbliche

I:   Conto della produzione



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

246

P.1

Produzione

434

 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

74

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

 
 
 

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

360

B.1g

Valore aggiunto lordo

188

 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

30

 
 
 

B.1n

Valore aggiunto netto

158

 
 
 

II:   Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1:   Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1:   Conto della generazione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

140

B.1n

Valore aggiunto netto

158

D.11

Retribuzioni lorde

87

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

53

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

48

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

5

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

2

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2

Risultato di gestione

16

 
 
 

II.1.2:   Conto della attribuzione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

46

B.2

Risultato di gestione

16

D.41

Interessi

39

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

0

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.21

Imposte sui prodotti

141

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

7

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

17

 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

0

 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

3

 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

-44

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

0

 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-36

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

30

 
 
 

D.41

Interessi

12

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

18

 
 
 

D.421

Dividendi

5

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

13

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.5

Saldo dei redditi primari

191

 
 
 

II.1.2.1:   Conto del reddito da impresa



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

9

B.2

Risultato di gestione

16

D.41

Interessi

2

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

7

D.4

Redditi da capitale

4

 
 
 

D.41

Interessi

0

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

4

 
 
 

D.421

Dividendi

4

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.4

Reddito da impresa

11

 
 
 

II.1.2.2:   Conto della attribuzione degli altri redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

37

B.4

Reddito da impresa

11

D.41

Interessi

37

 
 
 
 
 
 

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

235

 
 
 

D.21

Imposte sui prodotti

141

 
 
 

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

121

 
 
 

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

17

 
 
 

D.2121

Dazi sulle importazioni

17

 
 
 

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l'IVA

0

 
 
 

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

3

 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

94

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.3

Contributi

-44

 
 
 

D.31

Contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.311

Contributi alle importazioni

0

 
 
 

D.319

Altri contributi ai prodotti

-8

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-36

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

26

 
 
 

D.41

Interessi

12

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

14

 
 
 

D.421

Dividendi

1

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

13

B.5

Saldo dei redditi primari

191

 
 
 

II.2:   Conto della distribuzione secondaria del reddito



Impieghi

Risorse

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

0

B.5

Saldo dei redditi primari

191

D.59

Altre imposte correnti

0

 
 
 
 
 
 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

213

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

289

D.51

Imposte sul reddito

204

D.621

Prestazioni di sicurezza sociale in denaro

232

D.59

Altre imposte correnti

9

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

0

 
 
 

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

5

D.61

Contributi sociali

268

D.624

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

D.611

Contributi sociali effettivi

263

 
 
 

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

155

D.7

Altri trasferimenti correnti

139

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

144

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

4

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

11

D.73

Trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

76

D.74

Aiuti internazionali correnti

31

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

69

D.75

Trasferimenti correnti diversi

8

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

7

 
 
 

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

32

 
 
 

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

22

 
 
 

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

10

 
 
 

D.612

Contributi sociali figurativi

5

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.7

Altri trasferimenti correnti

108

 
 
 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

1

 
 
 

D.73

Transferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche

96

 
 
 

D.74

Aiuti internazionali correnti

1

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

10

B.6

Reddito disponibile

352

 
 
 

II.3:   Conto di redistribuzione del reddito in natura



Impieghi

Risorse

D.63

Trasferimenti sociali in natura

206

B.6

Reddito disponibile

352

D.631

Prestazioni sociali in natura

162

 
 
 

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

78

 
 
 

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

65

 
 
 

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

19

 
 
 

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

44

 
 
 

B.7

Reddito disponibile corretto

146

 
 
 

II.4:   Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

Risorse

P.3

Spesa per consumi finali

362

B.6

Reddito disponibile

352

P.31

Spesa per consumi individuali

206

 
 
 

P.32

Spesa per consumi collettivi

156

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

-10

 
 
 

II.4.2:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto



Impieghi

Risorse

P.4

Consumi finali effettivi

156

B.7

Reddito disponibile corretto

146

P.42

Consumi effettivi collettivi

156

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

-10

 
 
 

III:   Conti della accumulazione

III.1:   Conto del capitale

III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

-38

B.8n

Risparmio netto

-10

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale attivi

6

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

2

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

4

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-34

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

0

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

-27

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-7

III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.51

Investimenti fissi lordi

37

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

-38

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

23

 
 
 

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

24

 
 
 

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

1

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

-2

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

12

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

12

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

2

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

-2

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

2

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

2

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

-30

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

3

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

2

 
 
 

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

2

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

-50

 
 
 

III.2:   Conto finanzario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

120

F

Incremento netto delle passività

170

 
 
 
 
 
 

F.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e depositi

7

F.2

Biglietti, monete e depositi

2

F.21

Biglietti e monete

2

F.21

Biglietti e monete

0

F.22

Depositi trasferibili

4

F.22

Depositi trasferibili

2

F.29

Altri depositi

1

F.29

Altri depositi

0

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

26

F.3

Titoli diversi dalle azioni

64

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

45

F.4

Prestiti

94

F.41

Prestiti a breve termine

1

F.41

Prestiti a breve termine

32

F.42

Prestiti a lungo termine

44

F.42

Prestiti a lungo termine

62

 
 
 
 
 
 

F.5

Azioni e altre partecipazioni

36

F.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 
 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

0

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

0

 
 
 

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

F.7

Altri conti attivi

6

 
 
 

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

1

F.7

Altri conti passivi

10

F.79

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

5

F.71

Crediti commericali e anticipazioni

6

 
 
 

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

4

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

-50

III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

-1

AN.1

Attività prodotte

-3

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

3

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

-4

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

K.8

Confische senza indennizzo

1

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

-1

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

-1

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

-3

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

-3

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

di cui: AN.11

Capitale fisso

-3

AF.4

Prestiti

-1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.2

Attività non prodotte

3

 
 
 

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

4

 
 
 

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

-2

 
 
 

K.61

Esaurimento di beni naturali

-2

 
 
 

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

-2

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

4

 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

-1

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

-1

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

3

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

1

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

3

 
 
 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

-2

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

-2

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

3

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

-2

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

2

III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

44

AF

Passività

7

AN.1

Attività prodotte

20

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

18

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

7

AN.12

Scorte

1

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

23

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

23

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

2

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

38

III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali di conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

32

AF

Passività

14

AN.1

Attività prodotte

20

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AN.11

Capitale fisso

18

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

4

AN.12

Scorte

1

AF.4

Prestiti

7

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

12

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

12

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

8

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

2

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

3

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

2

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

26

III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (+) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanzarie

12

AF

Passività

-7

AN.1

Attività prodotte

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-2

AN.11

Capitale fisso

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

3

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

-7

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

12

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

12

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

-6

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

0

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-3

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

-2

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

12

IV:   Conti patrimoniali

IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

1 591

AF

Passività

687

AN.1

Attività prodotte

1 001

AF.2

Biglietti, monete e depositi

102

AN.11

Capitale fisso

913

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

212

AN.12

Scorte

47

AF.4

Prestiti

328

AN.13

Oggetti di valore

41

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

4

AN.2

Attività non prodotte

590

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

19

AN.21

Beni materiali non prodotti

578

AF.7

Altri conti passivi

22

AN.22

Beni immateriali non prodotti

12

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

396

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

80

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

150

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

115

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

12

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

20

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

19

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

1 300

IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

56

AF

Passività

176

AN.1

Attività prodotte

25

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

AN.11

Capitale fisso

20

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

71

AN.12

Scorte

1

AF.4

Prestiti

93

AN.13

Oggetti di valore

4

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

30

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

30

AF.7

Altri conti passivi

10

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

123

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

1

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

7

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

29

 
 
 

AF.4

Prestiti

45

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

34

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

6

 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto di cui

2

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

-38

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

2

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

38

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

26

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

12

IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

1 647

AF

Passività

863

AN.1

Attività prodotte

1 026

AF.2

Biglietti, monete e depositi

104

AN.11

Capitale fisso

933

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

283

AN.12

Scorte

48

AF.4

Prestiti

421

AN.13

Oggetti di valore

45

AF.5

Azioni e altre participazioni

4

AN.2

Attività non prodotte

620

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

19

AN.21

Beni materiali non prodotti

608

AF.7

Altri conti passivi

32

AN.22

Beni immateriali non prodotti

12

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

519

 
 
 

AF.1

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

81

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

157

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

29

 
 
 

AF.4

Prestiti

160

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

46

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

20

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

25

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

1 302

Tavola A.IV.6 — Sequenza dei conti delle famiglie

I:   Conto della produzione



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

694

P.1

Produzione

1 269

 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

1 129

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

140

B.1g

Valore aggiunto lordo

575

 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

42

 
 
 

B.1n

Valore aggiunto netto

533

 
 
 

II:   Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1:   Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1:   Conto della generazione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

39

B.1n

Valore aggiunto netto

533

D.11

Retribuzioni lorde

39

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

0

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

3

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

-1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2

Risultato di gestione

60

 
 
 

B.3

Reddito misto

432

 
 
 

II.1.2:   Conto della attribuzione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

44

B.2

Risultato di gestione

60

D.41

Interessi

17

B.3

Reddito misto

432

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

27

 
 
 
 
 
 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

766

 
 
 

D.11

Retribuzioni lorde

573

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

193

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

134

 
 
 

D.41

Interessi

33

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

57

 
 
 

D.421

Dividendi

13

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

44

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

3

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

20

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

21

B.5

Saldo dei redditi primari

1 348

 
 
 

II.1.2.1:   Conto del reddito da impresa



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

7

B.2

Risultato di gestione

60

D.41

Interessi

0

B.3

Reddito misto

432

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

7

 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

5

 
 
 

D.41

Interessi

0

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

5

 
 
 

D.421

Dividendi

5

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

B.4

Reddito da impresa

490

 
 
 

II.1.2.2:   Conto della attribuzione degli altri redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

37

B.4

Reddito da impresa

490

D.41

Interessi

17

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

20

D.1

Redditi da lavoro dipendete

766

 
 
 

D.11

Retribuzioni lorde

573

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

193

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

19

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.4

Redditi da capitale

129

 
 
 

D.41

Interessi

33

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

52

 
 
 

D.421

Dividendi

8

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

44

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

3

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

20

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

21

B.5

Saldo dei redditi primari

1 348

 
 
 

II.2:   Conto della distribuzione secondaria del reddito



Impieghi

Risorse

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

178

B.5

Saldo dei redditi primari

1 348

D.51

Imposte sul reddito

176

 
 
 

D.59

Altre imposte correnti

2

D.61

Contributi sociali

0

 
 
 

D.611

Contributi sociali effettivi

0

D.61

Contributi sociali

322

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.611

Contributi sociali effettivi

303

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

0

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

174

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

0

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

160

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

14

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

97

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

85

 
 
 

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

12

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

332

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

32

D.621

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

232

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

22

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

29

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

10

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

19

D.612

Contributi sociali figurativi

19

D.624

Prestazioni di assistenza sociale in denaro

52

 
 
 
 
 
 

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

36

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

0

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

35

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

1

D.7

Altri trasferimenti correnti

71

 
 
 

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

31

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

40

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.6

Reddito disponibile

1 145

 
 
 

II.3:   Conto di redistribuzione del reddito in natura



Impieghi

Risorse

 
 
 

B.6

Reddito disponibile

1 145

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.63

Trasferimenti sociali in natura

219

 
 
 

D.631

Prestazioni sociali in natura

162

 
 
 

D.6311

Prestazioni di sicurezza sociale sotto forma di rimborsi

78

 
 
 

D.6312

Altre prestazioni di sicurezza sociale in natura

65

 
 
 

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

19

 
 
 

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

57

B.7

Reddito disponibile corretto

1 364

 
 
 

II.4:   Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

Risorse

P.3

Spesa per consumi finali

996

B.6

Reddito disponibile

1 145

P.31

Spesa per consumi individuali

996

 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

B.8

Risparmio

160

 
 
 

II.4.2:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto



Impieghi

Risorse

P.4

Consumi finali effettivi

1 215

B.7

Reddito disponibile corretto

1 364

P.41

Consumi effettivi individuali

1 215

 
 
 
 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

B.8

Risparmio

160

 
 
 

III:   Conti della accumulazione

III.1:   Conto del capitale

III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

178

B.8n

Risparmio netto

160

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale attivi

23

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

23

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-5

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

-2

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-3

III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.51

Investimenti fissi lordi

61

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

178

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

49

 
 
 

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

50

 
 
 

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

4

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

-5

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

12

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

9

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

3

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

0

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

-42

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

2

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

5

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

4

 
 
 

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

3

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

148

 
 
 

III.2:   Conto finanziario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

181

F

Incremento netto delle passività

33

 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e depositi

68

F.2

Biglietti, monete e depositi

0

F.21

Biglietti e monete

10

F.22

Depositi trasferibili

0

F.22

Depositi trasferibili

41

F.29

Altri depositi

0

F.29

Altri depositi

17

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

0

F.3

Titoli diversi dalle azioni

29

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

28

F.4

Prestiti

5

F.41

Prestiti a breve termine

11

F.41

Prestiti a breve termine

3

F.42

Prestiti a lungo termine

17

F.42

Prestiti a lungo termine

2

 
 
 
 
 
 

F.7

Altri conti passivi

5

F.5

Azioni e altre partecipazioni

3

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

4

 
 
 

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

1

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

36

 
 
 

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

33

 
 
 

F.611

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

22

 
 
 

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

11

 
 
 

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

3

 
 
 
 
 
 
 
 
 

F.7

Altri conti attivi

40

 
 
 

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

11

 
 
 

F.79

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

29

 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

148

III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

0

AN.1

Attività prodotte

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanzarie n.c.a.

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanzarie n.c.a.

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.21

Monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

di cui: AN.11

Capitale fisso

0

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.12

Scorte

0

 
 
 

AN.13

Oggetti di valore

0

 
 
 

AN.2

Attività non prodotte

0

 
 
 

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

0

 
 
 

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.61

Esaurimento di beni naturali

0

 
 
 

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni par catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanzarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

0

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

2

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanzarie n.c.a.

2

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

2

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

2

III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

80

AF

Passività

0

AN.1

Attività prodotte

35

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

28

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

2

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

5

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.2

Attività non prodotte

45

 
 
 

AN.21

Beni materiali non prodotti

45

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

16

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

6

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

10

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

96

III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

56

AF

Passività

6

AN.1

Attività prodotte

34

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

28

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

2

AF.4

Prestiti

3

AN.13

Oggetti di valore

4

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

22

AF.7

Altri conti passivi

2

AN.21

Beni materiali non prodotti

22

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

36

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

17

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

4

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

8

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

6

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

1

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

87

III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (-) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

24

AF

Passività

-6

AN.1

Attività prodotte

1

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

-3

AN.13

Oggetti di valore

1

AF.7

Altri conti passivi

-2

AN.2

Attività non prodotte

22

 
 
 

AN.21

Beni materiali non prodotti

22

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

-20

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-17

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

2

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

2

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

-6

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

-1

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

9

IV:   Conti patrimoniali

IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

2 822

AF

Passività

289

AN.1

Attività prodotte

1 698

AF.2

Biglietti, monete e depositi

10

AN.11

Capitale fisso

1 423

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

2

AN.12

Scorte

97

AF.4

Prestiti

169

AN.13

Oggetti di valore

178

AF.7

Altri conti passivi

108

AN.2

Attività non prodotte

1 124

 
 
 

AN.21

Beni materiali non prodotti

1 124

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

1 819

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

840

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

198

 
 
 

AF.4

Prestiti

24

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

411

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

291

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

55

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 352

IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

110

AF

Passività

33

AN.1

Attività prodotte

61

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

47

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

4

AF.4

Prestiti

28

AN.13

Oggetti di valore

10

AF.7

Altri conti passivi

5

AN.2

Attività non prodotte

49

 
 
 

AN.21

Beni materiali non prodotti

48

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

199

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

68

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

35

 
 
 

AF.4

Prestiti

5

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

13

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

38

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

40

 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto di cui

276

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

178

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

2

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

96

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

87

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

9

IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

2 932

AF

Passività

322

AN.1

Attività prodotte

1 759

AF.2

Biglietti, monete e depositi

10

AN.11

Capitale fisso

1 470

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

2

AN.12

Scorte

101

AF.4

Prestiti

197

AN.13

Oggetti di valore

188

AF.7

Altri conti passivi

113

AN.2

Attività non prodotte

1 173

 
 
 

AN.21

Beni materiali non prodotti

1 172

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

2 018

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

908

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

233

 
 
 

AF.4

Prestiti

29

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

424

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

329

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

95

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

4 628

Tavola A.IV.7 — Sequenza dei conti delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

I:   Conto della produzione



Impieghi

Risorse

P.2

Consumi intermedi

6

P.1

Produzione

37

 
 
 

P.11

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

21

 
 
 

P.12

Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

0

 
 
 

P.13

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

16

B.1g

Valore aggiunto lordo

31

 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

3

 
 
 

B.1n

Valore aggiunto netto

28

 
 
 

II:   Conti della distribuzione e di utilizzazione del reddito

II.1:   Conti della distribuzione primaria del reddito

II.1.1:   Conto della generazione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.1

Redditi da lavoro dipendente

23

B.1n

Valore aggiunto netto

28

D.11

Retribuzioni lorde

12

 
 
 

D.12

Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

11

 
 
 

D.121

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

10

 
 
 

D.122

Contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.29

Altre imposte sulla produzione

0

 
 
 

D.39

Altri contributi alla produzione

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.2

Risultato di gestione

5

 
 
 

II.1.2:   Conto della attribuzione dei redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

7

B.2

Risultato di gestione

5

D.41

Interessi

7

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

0

D.4

Redditi da capitale

5

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

D.41

Interessi

5

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

D.42

Utili distribuiti dalle società

0

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

D.421

Dividendi

0

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.5

Saldo redditi primari

3

 
 
 

II.1.2.1:   Conto del reddito da impresa



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

2

B.2

Risultato di gestione

5

D.41

Interessi

2

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

D.4

Redditi da capitale

0

 
 
 

D.41

Interessi

0

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

0

 
 
 

D.421

Dividendi

0

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

B.4

Reddito da impresa

3

 
 
 

II.1.2.2:   Conto della attribuzione degli altri redditi primari



Impieghi

Risorse

D.4

Redditi da capitale

5

B.4

Reddito da impresa

3

D.41

Interessi

5

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

D.4

Redditi da capitale

5

 
 
 

D.41

Interessi

5

 
 
 

D.42

Utili distribuiti dalle società

0

 
 
 

D.421

Dividendi

0

 
 
 

D.422

Redditi prelevati dai membri delle quasi-società

0

 
 
 

D.43

Utili reinvestiti di investimenti diretti all'estero

0

 
 
 

D.44

Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

0

 
 
 

D.45

Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

0

B.5

Saldo dei redditi primari

3

 
 
 

II.2:   Conto della distribuzione secondaria del reddito



Impieghi

Risorse

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

0

B.5

Saldo dei redditi primari

3

D.59

Altre imposte correnti

0

 
 
 
 
 
 

D.61

Contributi sociali

1

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

1

D.611

Contributi sociali effettivi

0

D.622

Prestazioni private di assicurazione sociale, con costituzione di riserve

0

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

0

D.623

Prestazioni di assicurazione sociale effettuate direttamente dai datori di lavoro, senza costituzione di riserve

1

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

0

 
 
 

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.7

Altri trasferimenti correnti

2

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

0

D.71

Premi netti di assicurazione contro i danni

0

D.61122

Contributi sociali volontari a carico del lavoratori dipendenti

0

D.75

Trasferimenti correnti diversi

2

D.612

Contributi sociali figurativi

1

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.7

Altri trasferimenti correnti

36

 
 
 

D.72

Indennizzi di assicurazione contro i danni

0

 
 
 

D.75

Trasferimenti correnti diversi

36

B.6

Reddito disponibile

37

 
 
 

II.3:   Conto di redistribuzione del reddito in natura



Impieghi

Risorse

D.63

Trasferimenti sociali in natura

13

B.6

Reddito disponibile

37

D.631

Prestazioni sociali in natura

0

 
 
 

D.6313

Prestazioni di assistenza sociale in natura

0

 
 
 

D.632

Trasferimenti di beni e servizi individuali non destinabili alla vendita

13

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.7

Reddito disponibile corretto

24

 
 
 

II.4:   Conto di utilizzazione del reddito

II.4.1:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile



Impieghi

Risorse

P.3

Spesa per consumi finali

13

B.6

Reddito disponibile

37

P.31

Spesa per consumi individuali

13

 
 
 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

24

 
 
 

II.4.2:   Conto di utilizzazione del reddito disponibile corretto



Impieghi

Risorse

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

B.7

Reddito disponibile corretto

24

 
 
 
 
 
 

B.8

Risparmio

24

 
 
 

III:   Conti della accumulazione

III.1:   Conto del capitale

III.1.1:   Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

21

B.8n

Risparmio netto

24

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale attivi

0

 
 
 

D.92

Contributi agli investimenti

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

D.9

Trasferimenti in conto capitale da effettuare

-3

 
 
 

D.91

Imposte in conto capitale

0

 
 
 

D.99

Altri trasferimenti in conto capitale

-3

III.1.2:   Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

P.51

Investimenti fissi lordi

19

B.10.1

Varazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

21

P.511

Acquisizioni meno cessioni di beni materiali prodotti

14

 
 
 

P.5111

Acquisizioni di beni materiali nuovi

13

 
 
 

P.5112

Acquisizioni di beni materiali usati

1

 
 
 

P.5113

Cessioni di beni materiali usati

0

 
 
 

P.512

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali prodotti

5

 
 
 

P.5121

Acquisizioni di beni immateriali nuovi

10

 
 
 

P.5122

Acquisizioni di beni immateriali usati

0

 
 
 

P.5123

Cessioni di beni immateriali usati

-5

 
 
 

P.513

Incremento di valore delle attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

P.5131

Miglioramenti di rilievo apportati ad attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 

P.5132

Costi di trasferimento della proprietà di attività non finanziarie non prodotte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

-3

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.52

Variazione delle scorte

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

P.53

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

1

 
 
 

K.21

Acquisizioni meno cessioni di terreni e di altri beni materiali non prodotti

1

 
 
 

K.22

Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

4

 
 
 

III.2:   Conto finanziario



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

F

Acquisizione netta di attività finanziarie

32

F

Incremento netto delle passività

28

 
 
 
 
 
 

F.2

Biglietti, monete e depositi

12

F.2

Biglietti, monete e depositi

0

F.21

Biglietti e monete

2

F.22

Depositi trasferibili

0

F.22

Depositi trasferibili

7

F.29

Altri depositi

0

F.29

Altri depositi

3

 
 
 
 
 
 

F.3

Titoli diversi dalle azioni

0

F.3

Titoli diversi dalle azioni

12

 
 
 
 
 
 

F.4

Prestiti

24

F.4

Prestiti

0

F.41

Prestiti a breve termine

17

F.41

Prestiti a breve termine

0

F.42

Prestiti a lungo termine

7

F.42

Prestiti a lungo termine

0

 
 
 
 
 
 

F.5

Azioni e altre partecipazioni

4

F.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 
 
 
 

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

F.61

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

0

F.62

Riserve premi e riserve sinistri

0

F.612

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

0

F.7

Altri conti attivi

8

F.7

Altri conti passivi

0

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

0

F.71

Crediti commerciali e anticipazioni

0

F.79

Altri conti attivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

8

F.79

Altri conti passivi, esclusi i crediti commerciali e le anticipazioni

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

4

III.3:   Conto delle altre variazioni delle attività e delle passività

III.3.1:   Conto delle altre variazioni di volume delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

0

AF

Passività

0

AN.1

Attività prodotte

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.4

Comparsa economica di attività prodotte

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

K.8

Confische senza indennizzo

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

di cui: AN.11

Capitale fisso

0

 
 
 

AN.12

Scorte

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.2

Attività non prodotte

0

AF.7

Altri conti passivi

0

K.3

Comparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.5

Crescita naturale di risorse biologiche non coltivate

0

 
 
 

K.6

Scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.61

Esaurimento di beni naturali

0

 
 
 

K.62

Altra scomparsa economica di attività non prodotte

0

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.9

Altre variazioni di volume delle attività non finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalla monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AN.21

Beni materiali non prodotti

0

 
 
 

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

0

 
 
 

K.7

Distruzioni di beni per catastrofi naturali

0

 
 
 

K.8

Confische senza indennizzo

0

 
 
 

K.10

Altre variazioni di volume delle attività e passività finanziarie n.c.a.

0

 
 
 

K.12

Variazioni di classificazione e di struttura

0

 
 
 

K.12.1

Variazioni nella classificazione dei settori e variazioni della struttura delle unità istituzionali

0

 
 
 

K.12.2

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività

0

 
 
 

K.12.22

Variazioni nella classificazione delle attività e delle passività, diverse dalle monetizzazione/demonetizzazione di oro

0

 
 
 

di cui: AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

III.3.2:   Conto della rivalutazione delle attività e delle passività



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11

Guadagni (+)/perdite (-) nominali in conto capitale

 

K.11

Guadagni (-)/perdite (+) nominali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

8

AF

Passività

0

AN.1

Attività prodotte

5

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

5

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

0

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

3

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

3

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

1

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

10

III.3.2.1:   Conto dei guadagni e delle perdite neutrali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.1

Guadagni (+)/perdite (-) neutrali in conto capitale

 

K.11.1

Guadagni (-)/perdite (+) neutrali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

7

AF

Passività

2

AN.1

Attività prodotte

5

AF.2

Biglietti, monete e depositi

1

AN.11

Capitale fisso

5

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

1

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

2

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

2

AF.7

Altri conti passivi

1

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

3

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

2

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

1

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

8

III.3.2.2:   Conto dei guadagni e delle perdite reali in conto capitale



Variazioni delle attività

Variazioni delle passività e del patrimonio netto

K.11.2

Guadagni (+)/perdite (-) reali in conto capitale

 

K.11.2

Guadagni (-)/perdite (+) reali in conto capitale

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

2

AF

Passività

-2

AN.1

Attività prodotte

0

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-1

AN.11

Capitale fisso

0

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

-1

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

2

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

2

AF.7

Altri conti passivi

-1

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

-2

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

-2

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

0

 
 
 
 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

2

IV:   Conti patrimoniali

IV.1:   Conto patrimoniale di apertura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

324

AF

Passività

121

AN.1

Attività prodotte

243

AF.2

Biglietti, monete e depositi

38

AN.11

Capitale fisso

231

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

2

AF.4

Prestiti

43

AN.13

Oggetti di valore

10

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

0

AN.2

Attività non prodotte

81

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

5

AN.21

Beni materiali non prodotti

81

AF.7

Altri conti passivi

35

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

172

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

110

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

25

 
 
 

AF.4

Prestiti

8

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

22

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

4

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

3

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

375

IV.2:   Conto delle variazioni patrimoniali



Attività

Passività e patrimonio netto

 

Totale delle variazioni delle attività

 
 

Totale delle variazioni delle passività

 
 
 
 
 
 
 

AN

Attività non finanziarie

25

AF

Passività

28

AN.1

Attività prodotte

21

AF.2

Biglietti, monete e depositi

0

AN.11

Capitale fisso

21

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

0

AF.4

Prestiti

24

AN.13

Oggetti di valore

0

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

4

AN.2

Attività non prodotte

4

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

AN.21

Beni materiali non prodotti

4

AF.7

Altri conti passivi

0

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

33

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

12

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

13

 
 
 

AF.4

Prestiti

0

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

1

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

0

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

8

 
 
 
 
 
 

B.10

Variazioni del patrimonio netto di cui:

31

 
 
 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

21

 
 
 

B.10.2

Variazioni del patrimonio netto dovute ad altre variazioni di volume delle attività e delle passività

0

 
 
 

B.10.3

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite nominali in conto capitale

10

 
 
 

B.10.31

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite neutrali in conto capitale

8

 
 
 

B.10.32

Variazioni del patrimonio netto dovute a guadagni/perdite reali in conto capitale

2

IV.3:   Conto patrimoniale di chiusura



Attività

Passività e patrimonio netto

AN

Attività non finanziarie

349

AF

Passività

149

AN.1

Attività prodotte

264

AF.2

Biglietti, monete e depositi

38

AN.11

Capitale fisso

252

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

0

AN.12

Scorte

2

AF.4

Prestiti

67

AN.13

Oggetti di valore

10

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

4

AN.2

Attività non prodotte

85

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

5

AN.21

Beni materiali non prodotti

85

AF.7

Altri conti passivi

35

AN.22

Beni immateriali non prodotti

0

 
 
 
 
 
 
 
 
 

AF

Attività finanziarie

205

 
 
 

AF.2

Biglietti, monete e depositi

122

 
 
 

AF.3

Titoli diversi dalle azioni

38

 
 
 

AF.4

Prestiti

8

 
 
 

AF.5

Azioni e altre partecipazioni

23

 
 
 

AF.6

Riserve tecniche di assicurazione

4

 
 
 

AF.7

Altri conti attivi

11

 
 
 
 
 
 

B.90

Patrimonio netto

406

▼M5




ALLEGATO V

DEFINIZIONE DEL DISAVANZO PUBBLICO AI FINI DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI

Ai fini delle comunicazioni che gli Stati membri sono tenuti a fare alla Commissione nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi stabilita dal regolamento (CE) 3605/93 del Consiglio, ( 115 ), per «disavanzo pubblico» s'intende il saldo contabile «indebitamento netto/accreditamento netto» del settore amministrazioni pubbliche, compresi i flussi di pagamento di interessi risultanti da contratti di swap e di forward rate agreement. Questo saldo contabile è classificato con il codice EDPB9. A tal fine, gli interessi comprendono i suddetti flussi e sono classificati con il codice EDPD41.

▼M9




ALLEGATO B

PROGRAMMA DI TRASMISSIONE DEI DATI DI CONTABILITÀ NAZIONALE



Riepilogo delle tavole

Numero delle tavole

Contenuto delle tavole

Scadenza t + mesi (giorni ove specificato)

Prima trasmissione

Periodo considerato (1)

1

Principali aggregati, annuale

70 giorni

2007

dal 1990 in poi

2008

1980-1989

1

Principali aggregati, trimestrale

70 giorni

2007

dal 1990Q1 in poi

 
 

2

Principali aggregati delle amministrazioni pubbliche, annuale

3/9

2007

dal 1995 in poi

3

Tavole per branca di attività economica

9/21

2007

dal 1990 in poi

2008

1980-1989

5

Spesa per consumi finali delle famiglie secondo la funzione

9

2007

dal 1990 in poi

2008

1980-1989

6

Conti finanziari per settore (operazioni)

9

2007

dal 1995 in poi

7

Conti patrimoniali per attività e passività finanziarie

9

2007

dal 1995 in poi

8

Conti non finanziari per settore, annuale

9

2007

dal 1995 in poi

9

Analisi delle entrate fiscali e contributive per settore ricevente

9

2007

dal 1995 in poi

10

Tavole per branca di attività economica e per area geografica, NUTS II

24

2007

dal 1995 in poi

11

Spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione

12

2007

dal 1995 in poi

12

Tavole per branca di attività economica e per area geografica, NUTS III

24

2007

dal 1995 in poi

13

Conti delle famiglie per area geografica, NUTS II

24

2007

dal 1995 in poi

▼M11

15

Tavola delle risorse ai prezzi base, compresa trasformazione in prezzi di acquisto

36

2007

dal 2000 in poi

16

Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto

36

2007

dal 2000 in poi

17

Tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica ai prezzi base, quinquennale

36

2008

dal 2000 in poi

18

Tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica per la produzione interna ai prezzi base, quinquennale

36

2008

dal 2000 in poi

19

Tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica per le importazioni ai prezzi base, quinquennale

36

2008

dal 2000 in poi

▼M9

20

Classificazione incrociata del capitale fisso per branca di attività economica e per attività, ►M11  A*21 ◄ × AN_F6, annuale

24

2007

dal 2000 in poi

22

Classificazione incrociata degli investimenti fissi lordi per branca di attività economica e per attività, ►M11  A*21 ◄ × AN_F6, annuale

24

2007

dal 1995 in poi

26

Conti patrimoniali per attività non finanziarie

24

2007

dal 1995 in poi

(1)   applicabile all’intera tavola ad eccezione delle voci selezionate (cfr. particolarità della tavola).

t = periodo di riferimento (anno o trimestre).



Tavola 1 —  Principali aggregati — esercizio trimestrale (1) e annuale

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione (2)

Prezzi correnti

Valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

Valore aggiunto e prodotto interno lordo

B.1g

1.

Valore aggiunto lordo ai prezzi base

►M11  A*10 ◄

x

x

D.21

2.

a)  Imposte sui prodotti (3)

 

x

x

D.31

 

b)  Contributi ai prodotti (3)

 

x

x

B.1*g

3.

Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato

 

x

x

Prodotto interno lordo dal lato della spesa

P.3

4.

Totale della spesa per consumi finali

 

x

x

P.3

5.

a)  Spesa per consumi finali delle famiglie (concetto interno)

Durata (4)

x

x

P.3

 

b)  Spesa per consumi finali delle famiglie (concetto nazionale)

 

x

x

P.3

6.

Spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

 

x

x

P.3

7.

Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche

 

x

x

P.31

 

a)  Spesa per consumi individuali

 

x

x

P.32

 

b)  Spesa per consumi collettivi

 

x

x

P.4

8.

Consumi finali effettivi delle famiglie

 

x

x

P.41

 

a)  Consumi effettivi individuali

 

x

x

P.5

9.

Investimenti lordi

 

x

x

P.51

 

a)  Investimenti fissi lordi

AN_F6 (5)

x

x

P.52

 

b)  Variazione delle scorte

 

x

(6)

P.53

 

c)  Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

 

x

(6)

P.6

10.

Esportazioni di beni (fob) e servizi

 

x

x

P.61

 

a)  Beni

 

x

x

P.62

 

b)  Servizi

 

x

x

 
 

Paesi membri dell’UE e istituzioni dell’UE (7)

 

x

x

 
 

Paesi membri dell’UE (7)

 

x

x

 
 

Membri dell’UEM (7)

 

x

x

 
 

Istituzioni dell’UE (7) (8)

 

x

x

 
 

Paesi terzi e organizzazioni internazionali (7)

 

x

x

P.7

11.

Importazioni di beni (fob) e servizi

 

x

x

P.71

 

a)  Beni

 

x

x

P.72

 

b)  Servizi

 

x

x

 
 

Paesi membri dell’UE e istituzioni dell’UE (7)

 

x

x

 
 

Paesi membri dell’UE (7)

 

x

x

 
 

Membri dell’UEM (7)

 

x

x

 
 

Istituzioni dell’UE (7) (8)

 

x

x

 
 

Paesi terzi e organizzazioni internazionali (7)

 

x

x

B.11

12.

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

x

x

Reddito, risparmio e accreditamento

B.2g + B.3g

13.

Risultato lordo di gestione e reddito misto lordo

 

x

 

D.2

14.

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

 

x

 

D.3

15.

Contributi alla produzione e alle importazioni

 

x

 

D.1_D.4

16.

a)  Redditi primari in entrata dal resto del mondo

 

x

(x)

D.1_D.4

 

b)  Redditi primari in uscita verso il resto del mondo

 

x

(x)

B.5*g

17.

Reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato

 

x

(x)

K.1

18.

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

 

x

x

B.5*n

19.

Reddito nazionale netto ai prezzi di mercato

 

x

(x)

D.5, D.6, D.7

20.

a)  Trasferimenti correnti in entrata dal resto del mondo

 

x

(x)

D.5, D.6, D.7

 

b)  Trasferimenti correnti in uscita verso il resto del mondo

 

x

(x)

B.6n

21.

a)  Reddito disponibile netto

 

x

(x)

B.6g

 

b)  Reddito disponibile lordo

 

x

(x)

D.8

22.

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

 

x

(x)

B.8n

23.

Risparmio nazionale netto

 

x

 

D.9

24.

a)  Trasferimenti in conto capitale in entrata dal resto del mondo

 

x

 

D.9

 

b)  Trasferimenti in conto capitale in uscita verso il resto del mondo

 

x

 

K.2

25.

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

 

x

 

B.9

26.

Accreditamento o indebitamento del paese

 

x

 

Popolazione, occupazione, redditi da lavoro dipendente

 

27.

Dati sulla popolazione e sull’occupazione

 
 
 
 
 

a)  Popolazione totale (in migliaia di persone)

 
 
 
 
 

b)  Disoccupati (in migliaia di persone) (8)

 
 
 
 
 

c)  Occupazione nelle unità di produzione residenti (in migliaia di occupati, migliaia di ore lavorate e migliaia di posizioni lavorative (8)) e occupati residenti (in migliaia di persone)

►M11  A*10 ◄  (9)

 
 
 
 

d)  Lavoratori indipendenti

►M11  A*10 ◄  (9)

 
 
 
 

e)  Lavoratori dipendenti

►M11  A*10 ◄  (9)

 
 

D.1

28.

Redditi da lavoro dipendente: lavoratori dipendenti di unità di produzione residenti e lavoratori dipendenti residenti

►M11  A*10 ◄  (9)

x

 

D.11

 

a)  Retribuzioni lorde

►M11  A*10 ◄  (9)

x

 

(1)   I dati trimestrali devono essere forniti grezzi, destagionalizzati e corretti per il numero dei giorni lavorativi. Il prodotto interno lordo (B.1*g) e il valore aggiunto totale lordo (B.1g) devono anche essere forniti corretti per il numero dei giorni lavorativi. La fornitura di altri aggregati corretti per il numero dei giorni lavorativi è volontaria.

(2)   Se non è indicata alcuna disaggregazione si intende il totale dell’economia.

(3)   Disaggregazione tra imposte e contributi per i conti trimestrali su base volontaria.

(4)   Disaggregazione dei conti annuali per durata: beni durevoli; beni semidurevoli; beni non durevoli; servizi.

(5)   AN_F6: Disaggregazione del capitale fisso:


AN.1111

Abitazioni

AN.1112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.11131

Mezzi di trasporto

AN.11132

Altri impianti e macchinari

AN.1114

Coltivazioni e allevamenti

AN.112

Beni immateriali prodotti

(6)   Soltanto a prezzi dell’anno precedente.

(7)   I dati (a prezzi correnti e costanti) da fornire per i periodi di riferimento dopo il 2006 devono riflettere le composizioni dell’UE e dell’UEM alla fine del periodo riportato nella presente tavola. Soltanto i membri dell’UEM durante il periodo di riferimento sono tenuti a fornire una disaggregazione dell’UEM — per i non membri la disaggregazione è volontaria.

a)  Devono essere fornite da tutti gli Stati membri che nel 2006 erano membri dell’UE ma non membri dell’UEM:

2002-2006: totale/UE 25/istituzioni dell’UE (volontario)/paesi terzi e organizzazioni internazionali.

b)  Devono essere fornite da tutti gli Stati membri che nel 2006 erano membri dell’UEM:

1999-2001: totale/UEM 12

2002-2006: totale/UEM 12/UE 25/istituzioni dell’UE (volontario)/paesi terzi e organizzazioni internazionali

UEM 12 = unione economica e monetaria con 12 Stati membri come all’1.1.2001

— Ogni paese che aderisce all’UE nell’anno t dopo il 2006 deve fornire ricostruzione (a prezzi correnti) a partire dall’anno t-2 sulle transazioni con l’UE (nella composizione precedente l’allargamento UE).

— Ogni paese che aderisce all’UEM nell’anno t dopo il 2006 deve fornire ricostruzione (a prezzi correnti) a partire dall’anno t-2 sullle transazioni con l’UEM (nella composizione precedente l’allargamento UEM).

(8)   Su base volontaria.

(9)    ►M11  A*10 ◄ unicamente per il totale degli occupati, i lavoratori indipendenti e i lavoratori dipendenti di unità di produzione residenti.

(x) In termini reali.

►M11  A*10 ◄ Livello di dettaglio ►M11  A*10 ◄ della NACE incluso «di cui: attività manifatturiere». Ricostruzione per le «attività manifatturiere» a partire dal 1990.



Tavola 2 —  Principali aggregati delle amministrazioni pubbliche

Codice

Operazione

Settori e sottosettori (1) (2)

P.1

Produzione

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.11 + P.12

— Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e per proprio uso finale

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.13

— Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.131

Pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.132

Altra diversa produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, altro

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.11 + P.12 + P.131

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale e pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.2

Consumi intermedi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.1g

Valore aggiunto lordo

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.1n

Valore aggiunto netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.1

Redditi da lavoro dipendente, in uscita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.29

Altre imposte sulla produzione, da versare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.39

Altri contributi alla produzione, in entrata

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.2n

Risultato netto di gestione

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni, in entrata

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4

Redditi da capitale, in entrata (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.3

Contributi, in uscita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4

Redditi da capitale, in uscita (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4_S.1311

di cui: al sottosettore Amministrazioni centrali, in uscita (S.1311)

S.1312, S.1313, S.1314

D.4_S.1312

di cui: al sottosettore Amministrazioni di Stati federati, in uscita (S.1312)

S.1311, S.1313, S.1314

D.4_S.1313

di cui: al sottosettore Amministrazioni locali, in uscita (S.1313)

S.1311, S.1312, S.1314

D.4_S.1314

di cui: al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale, in uscita (S.1314)

S.1311, S.1312, S.1313

D.41

— Interessi, da corrispondere

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.42 + D.43 + D.44 + D.45

— Altri redditi da capitale, in uscita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.5n

Saldo netto dei redditi primari

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., in entrata

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.61

Contributi sociali, in entrata

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.611

— Contributi sociali effettivi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.612

— Contributi sociali figurativi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7

Altri trasferimenti correnti, in entrata (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., da versare

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.62

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura, in uscita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.6311 + D.63121 + D.63131

Trasferimenti sociali in natura connessi alla spesa per prodotti forniti alle famiglie tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, in uscita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.62 + D.6311 + D.63121 + D.63131

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura e trasferimenti sociali in natura connessi alla spesa per prodotti forniti alle famiglie tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, in uscita

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7

Altri trasferimenti correnti, in uscita (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7_S.1311

di cui: al sottosettore Amministrazioni centrali, in uscita (S.1311)

S.1312, S.1313, S.1314

D.7_S.1312

di cui: al sottosettore Amministrazioni di Stati federati, in uscita (S.1312)

S.1311, S.1313, S.1314

D.7_S.1313

di cui: al sottosettore Amministrazioni locali, in uscita (S.1313)

S.1311, S.1312, S.1314

D.7_S.13.14

di cui: al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale, in uscita (S.1314)

S.1311, S.1312, S.1313

B.6n

Reddito disponibile netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.3

Spesa per consumi finali

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.31

— Spesa per consumi individuali

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.32

— Spesa per consumi collettivi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.8g

Risparmio lordo

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.8n

Risparmio netto

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.9

Trasferimenti in conto capitale, in entrata (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.91

— Imposte in conto capitale

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.92 + D.99

— Contributi agli investimenti e altri trasferimenti in conto capitale, in entrata

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.9

Trasferimenti in conto capitale, in uscita (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.9_S.1311

di cui: al sottosettore Amministrazioni centrali, in uscita (S.1311)

S.1312, S.1313, S.1314

D.9_S.1312

di cui: al sottosettore Amministrazioni di Stati federati, in uscita (S.1312)

S.1311, S.1313, S.1314

D.9_S.1313

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali, in uscita (S.1313)

S.1311, S.1312, S.1314

D.9_S.1314

di cui: da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale, in uscita (S.1314)

S.1311, S.1312, S.1313

P.5

Investimenti lordi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.51

— Investimenti fissi lordi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.52 + P.53

— Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.5 + K.2

Investimenti lordi e acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

TE

Totale delle spese

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

TR

Totale delle entrate

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.995

Trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori pertinenti, rappresentanti le imposte e i contributi sociali accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

EDP_D41

Interessi inclusi i flussi inerenti a swap e forward rate agreement

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

EDP_B9

Accreditamento (+)/indebitamento (-) nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

(1)   Disaggregazione per sottosettori delle amministrazioni pubbliche:


S.13

Amministrazioni pubbliche

S.1311

Amministrazioni centrali

S.1312

Amministrazioni di Stati federati

S.1313

Amministrazioni locali

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

(2)   I dati per il settore S.13 corrispondono alla somma dei dati dei sottosettori, fatta eccezione per le voci D.4, D.7 e D.9 (e i relativi dettagli) per le quali occorre procedere a un consolidamento tra i sottosettori (con le informazioni di contropartita).

(3)   Su base volontaria, ripartizione tra i sottosettori riceventi.



Tavola 3 —  Tavole per branca di attività economica

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione (1) (2)

Prezzi correnti

Valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

Produzione

P.1

1.

Produzione ai prezzi base per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

 

P.2

2.

Consumi intermedi ai prezzi di acquisto per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

 

B.1g

3.

Valore aggiunto lordo ai prezzi base per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

x

K.1

4.

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

x

B.2n + B.3n

5.

Risultato netto di gestione e reddito misto netto

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

 

D.29-D.39

6.

Altre imposte sulla produzione al netto degli altri contributi alla produzione

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

 

Investimenti

P.5

5.

Investimenti lordi per branca di attività economica (3)

►M11  A*10 ◄

x

x

P.51

 

a)  Investimenti fissi lordi per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

x

 
 

Disaggregazione del capitale fisso AN_F6

 

x

x

 
 

di cui: abitazioni e fabbricati non residenziali e altre opere

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

x

P.52 + P.53

 

b)  Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore per branca di attività economica (3)

►M11  A*10 ◄

x

(4)

P.52

 

di cui: variazione delle scorte (5)

 

x

(4)

P.53

 

di cui: acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (5)

 

x

(4)

Occupati e redditi da lavoro dipendente

 

6.

Occupati per branca di attività economica

(in migliaia di persone, migliaia di ore lavorate (6) e migliaia di posizioni lavorative (5))

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

 
 
 
 

a)  lavoratori indipendenti per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

 
 
 
 

b)  lavoratori dipendenti per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

 
 
 
 

di cui: nel settore delle amministrazioni pubbliche (S.13) (7)

 
 
 
 
 

di cui: negli altri settori (S.11 + S.12 + S.14 + S.15) (7)

 
 
 

D.1

7.

Redditi da lavoro dipendente per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

 

D.11

 

a)  retribuzioni lorde per branca di attività economica

►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

x

 

(1)   Se non è indicata alcuna disaggregazione si intende il totale dell’economia.

(2)   


►M11  A*10 ◄ / ►M11  A*38 ◄

scadenza per la trasmissione t + 9 mesi. Ricostruzione a partire dal 1980.

►M11  A*64 ◄

scadenza per la trasmissione t + 21 mesi. Ricostruzione a partire dal 1990.

(3)    ►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄ su base volontaria.

(4)   Soltanto ai prezzi dell’anno precedente.

(5)   Su base volontaria.

(6)   Ricostruzione per le ore lavorate:

— dal 1990: ►M11  A*38 ◄ obbligatoria, ►M11  A*64 ◄ volontaria;

— anteriormente al 1990: ►M11  A*10 ◄ obbligatoria, ►M11  A*38 ◄ volontaria.

(7)   Soltanto per il numero delle persone; ricostruzione a partire dal 1995.

AN_F6: Disaggregazione del capitale fisso:



AN.1111

Abitazioni

AN.1112

Fabbricati non residenziali e altre opere

AN.11131

Mezzi di trasporto

AN.11132

Altri impianti e macchinari

di cui:

AN.111321 Macchine per ufficio e hardware

AN.111322

Apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni

AN.1114

Coltivazioni e allevamenti

AN.112

Beni immateriali prodotti

di cui:

AN.1122 Software



Tavola 5 —  Spesa per consumi finali delle famiglie

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione

Prezzi correnti

Valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

P.3

1.

Spesa per consumi finali delle famiglie secondo la funzione

Gruppi COICOP

x

x

P.3

2.

Spesa per consumi finali sul territorio economico delle famiglie residenti e non residenti

 

x

x

P.33

3.

Spesa per consumi finali nel resto del mondo delle famiglie residenti

 

x

x

P.34

4.

Spesa per consumi finali sul territorio economico delle famiglie non residenti

 

x

x

P.3

5.

Spesa per consumi finali sul territorio economico e all’estero delle famiglie residenti

 

x

x



Tavola 6 —  Conti finanziari per settore

(operazioni, altre variazioni di volume e conto della rivalutazione delle attività e delle passività — consolidati e non consolidati — e informazioni di contropartita (1))

 

Totale economia

Società non finanziarie

Società finanziarie compresi tutti i sottosettori (3)

Amministrazioni pubbliche compresi tutti i sottosettori (4)

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (5)

Resto del mondo compresi tutti i sottosettori (6)

Operazioni/variazioni di volume (2)/rivalutazione degli strumenti finanziari (2)

SEC

S.1

S.11

S.12

S.13

S.14 + S.15

S.2

Attività finanziarie

F.A

x

x

x

x

x

x

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

F.1

x

x

x

x

x

x

Oro monetario

F.11

x

x

x

x

x

x

DSP

F.12

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

F.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

F.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

F.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

F.29

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni

F.3

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.33

x

x

x

x

x

x

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.331

x

x

x

x

x

x

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.332

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati

F.34

x

x

x

x

x

x

Prestiti

F.4

x

x

x

x

x

x

Prestiti a breve termine

F.41

x

x

x

x

x

x

Prestiti a lungo termine

F.42

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

F.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

F.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

F.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

F.513

x

x

x

x

x

x

Quote dei fondi comuni di investimento

F.52

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazione

F.6

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

F.61

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

F.611

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

F.612

x

x

x

x

x

x

Riserve premi e riserve sinistri

F.62

x

x

x

x

x

x

Altri conti attivi

F.7

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

F.71

x

x

x

x

x

x

Altri

F.79

x

x

x

x

x

x

Passività

F.L

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

F.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

F.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

F.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

F.29

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni

F.3

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.33

x

x

x

x

x

x

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.331

x

x

x

x

x

x

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.332

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati

F.34

x

x

x

x

x

x

Prestiti

F.4

x

x

x

x

x

x

Prestiti a breve termine

F.41

x

x

x

x

x

x

Prestiti a lungo termine

F.42

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

F.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

F.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

F.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

F.513

x

x

x

x

x

x

Quote dei fondi comuni di investimento

F.52

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazione

F.6

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

F.61

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

F.611

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

F.612

x

x

x

x

x

x

Riserve premi e riserve sinistri

F.62

x

x

x

x

x

x

Altri conti passivi

F.7

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

F.71

x

x

x

x

x

x

Altri

F.79

x

x

x

x

x

x

Acquisizione netta di attività finanziarie (7)

F.A

x

x

x

x

x

x

Incremento netto delle passività (7)

F.L

x

x

x

x

x

x

Operazioni finanziarie nette (7)

 

x

x

x

x

x

x

Discrepanza statistica (7)

 

x

x

x

x

x

x

Accreditamento (+)/indebitamento (-) (7)

B.9

x

x

x

x

x

x

(1)   Informazioni di contropartita non consolidate: tavola su base volontaria limitata ai seguenti settori di contropartita:


S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14 + S.15

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.2

Resto del mondo

(2)   Variazioni di volume, rivalutazione degli strumenti finanziari: tavole su base volontaria.

(3)   Società finanziarie:


S.12

Società finanziarie — totale

S.121 + S.122

Istituzioni finanziarie monetarie

S.121

Autorità bancarie centrali (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.122

Altre istituzioni finanziarie monetarie (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.123

Altri intermediari finanziari

S.124

Ausiliari finanziari

S.125

Imprese di assicurazione e fondi pensione

(4)   Disaggregazione per sottosettori delle amministrazioni pubbliche:


S.13

Amministrazioni pubbliche — totale

S.1311

Amministrazioni centrali

S.1312

Amministrazioni di Stati federati

S.1313

Amministrazioni locali

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

(5)   Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie:


S.14 + S.15

Famiglie + Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie — totale

S.14

Famiglie (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

(6)   Resto del mondo:


S.2

Resto del mondo — totale

S.21

Unione europea (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.2111

Membri dell’UEM (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.22

Altri (non UE) (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

(7)   Esclusivamente per le «operazioni su strumenti finanziari»; non pertinente per «variazioni di volume», «rivalutazione degli strumenti finanziari» e informazioni sul settore di contropartita.



Tavola 7 -  Conti patrimoniali per attività e passività finanziarie

(stock di strumenti finanziari — consolidati e non consolidati — e informazioni di contropartita (1))

 
 

Totale economia

Società non finanziarie

Società finanziarie compresi tutti i sottosettori (2)

Amministrazioni pubbliche compresi tutti i sottosettori (3)

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (4)

Resto del mondo compresi tutti i sottosettori (5)

Stock di strumenti finanziari

SEC

S.1

S.11

S.12

S.13

S.14 + S.15

S.2

Attività finanziarie

AF.A

x

x

x

x

x

x

Oro monetario e diritti speciali di prelievo (DSP)

AF.1

x

x

x

x

x

x

Oro monetario

AF.11

x

x

x

x

x

x

DSP

AF.12

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

AF.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

AF.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

AF.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

AF.29

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni

AF.3

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.33

x

x

x

x

x

x

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.331

x

x

x

x

x

x

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.332

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati

AF.34

x

x

x

x

x

x

Prestiti

AF.4

x

x

x

x

x

x

Prestiti a breve termine

AF.41

x

x

x

x

x

x

Prestiti a lungo termine

AF.42

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

AF.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

AF.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

AF.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

AF.513

x

x

x

x

x

x

Quote dei fondi comuni di investimento

AF.52

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazione

AF.6

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

AF.61

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

AF.611

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

AF.612

x

x

x

x

x

x

Riserve premi e riserve sinistri

AF.62

x

x

x

x

x

x

Altri conti attivi

AF.7

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.71

x

x

x

x

x

x

Altri

AF.79

x

x

x

x

x

x

Passività

AF.L

x

x

x

x

x

x

Biglietti, monete e depositi

AF.2

x

x

x

x

x

x

Biglietti e monete

AF.21

x

x

x

x

x

x

Depositi trasferibili

AF.22

x

x

x

x

x

x

Altri depositi

AF.29

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni

AF.3

x

x

x

x

x

x

Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.33

x

x

x

x

x

x

Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.331

x

x

x

x

x

x

Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

AF.332

x

x

x

x

x

x

Strumenti finanziari derivati

AF.34

x

x

x

x

x

x

Prestiti

AF.4

x

x

x

x

x

x

Prestiti a breve termine

AF.41

x

x

x

x

x

x

Prestiti a lungo termine

AF.42

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni

AF.5

x

x

x

x

x

x

Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

AF.51

x

x

x

x

x

x

Azioni quotate

AF.511

x

x

x

x

x

x

Azioni non quotate

AF.512

x

x

x

x

x

x

Altre partecipazioni

AF.513

x

x

x

x

x

x

Quote dei fondi comuni di investimento

AF.52

x

x

x

x

x

x

Riserve tecniche di assicurazione

AF.6

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione-vita e sulle riserve dei fondi pensione

AF.61

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

AF.611

x

x

x

x

x

x

Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

AF.612

x

x

x

x

x

x

Riserve premi e riserve sinistri

AF.62

x

x

x

x

x

x

Altri conti passivi

AF.7

x

x

x

x

x

x

Crediti commerciali e anticipazioni

AF.71

x

x

x

x

x

x

Altri

AF.79

x

x

x

x

x

x

Attività finanziarie (6)

AF.A

x

x

x

x

x

x

Passività (6)

AF.L

x

x

x

x

x

x

Attività finanziarie nette (6)

BF.90

x

x

x

x

x

x

(1)   Informazioni di contropartita non consolidate: tavola su base volontaria limitata ai seguenti settori di contropartita:


S.11

Società non finanziarie

S.12

Società finanziarie

S.13

Amministrazioni pubbliche

S.14 + S.15

Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

S.2

Resto del mondo

(2)   Società finanziarie:


S.12

Società finanziarie — totale

S.121 + S.122

Istituzioni finanziarie monetarie

S.121

Autorità bancarie centrali (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.122

Altre istituzioni finanziarie monetarie (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.123

Altri intermediari finanziari

S.124

Ausiliari finanziari

S.125

Imprese di assicurazione e fondi pensione

(3)   Disaggregazione per sottosettori delle amministrazioni pubbliche:


S.13

Amministrazioni pubbliche — totale

S.1311

Amministrazioni centrali

S.1312

Amministrazioni di Stati federati

S.1313

Amministrazioni locali

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

(4)   Famiglie e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie:


S.14 + S.15

Famiglie + Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie — totale

S.14

Famiglie (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.15

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

(5)   Resto del mondo:


S.2

Resto del mondo — totale

S.21

Unione europea (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.2111

Membri dell’UEM (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

S.22

Altri (non UE) (Settori e sottosettori istituzionali da fornire su base volontaria)

(6)   Esclusivamente per gli stock di strumenti finanziari; non pertinente per le informazioni sul settore di contropartita.



Tavola 8 —  Conti non finanziari per settore

Codice

Operazioni e saldi contabili

Settori

S.1

S.11

S.12

S.13

S.14/S.15

S.14 (1)

S.15 (1)

S.1N

S.2

S.21

S.211

S.2111

S.2112

S.212

S.22

Totale economia

Società non finanziarie

Società finanziarie

Amministrazioni pubbliche

Famiglie + istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Famiglie

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

Non ripartiti per settore

Resto del mondo

Unione europea

Paesi membri dell’UE

Membri dell’UEM

Paesi non membri dell’UEM

Istituzioni dell’UE

Paesi terzi e organizzazioni internazionali

I  Conto della produzione/Conto del resto del mondo dei beni e dei servizi

Risorse

P.1

Produzione

x

x

x

x

x

x

x

 

P.11

—  Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

x

x

x

x

x

x

x

 

P.12

—  Produzione di beni e servizi per proprio uso finale

x

x

x

x

x

x

x

 

P.13

—  Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

x

 

x

x

 

x

 

P.7

Importazioni di beni e servizi

 

x

x

x

x

x

x

x

P.71

—  Importazioni di beni

 

x

x

x

x

x

x

x

P.72

—  Importazioni di servizi

 

x

x

x

x

x

x

x

P.72F

—  Importazioni di SIFIM

 
 
 
 
 
 
 
 

D.21 — D.31

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

x

 

x

 

R1

Totale delle risorse

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

Impieghi

P.2

Consumi intermedi

x

x

x

x

x

x

x

 

P.6

Esportazioni di beni e servizi

 

x

x

x

x

x

x

x

P.61

—  Esportazioni di beni

 

x

x

x

x

x

x

x

P.62

—  Esportazioni di servizi

 

x

x

x

x

x

x

x

P.62F

—  Esportazioni di SIFIM

 
 
 
 
 
 
 
 

B.1g

Prodotto interno lordo/Valore aggiunto lordo

x

x

x

x

x

x

x

x

 

B.11

Saldo degli scambi di beni e servizi con il resto del mondo

 

x

x

x

x

x

x

x

U1

Totale degli impieghi

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

x

x

x

x

x

 

B.1n

Prodotto interno netto/Valore aggiunto netto

x

x

x

x

x

x

x

x

 

II.1.1  Conto della generazione dei redditi primari

Risorse

B.1g

Prodotto interno lordo/Valore aggiunto lordo

x

x

x

x

x

x

x

x

 

D.3

Contributi, ricevuti

x

x

x

x

x

x

x

x

 

D.31

—  Contributi ai prodotti

x

 

x

 

D.39

—  Altri contributi alla produzione

x

x

x

x

x

x

x

 

R211

Totale delle risorse

x

x

x

x

x

x

x

x

 

Impieghi

D.1

Redditi da lavoro dipendente

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni, versate

x

x

x

x

x

x

x

x

 

D.21

—  Imposte sui prodotti

x

 

x

 

D.29

—  Altre imposte sulla produzione

x

x

x

x

x

x

x

 

B.2g_B.3g

Risultato lordo di gestione più reddito misto lordo

x

x

x

x

x

x

x

x

 

B.3g

—  Reddito misto lordo

x

 

x

x

 

U211

Totale degli impieghi

x

x

x

x

x

x

x

x

 

II.1.2  Conto dell’attribuzione dei redditi primari

Risorse

B.2g_B.3g

Risultato lordo di gestione più reddito misto lordo

x

x

x

x

x

x

x

x

 

B.3g

—  Reddito misto lordo

x

 

x

x

 

D.1

Redditi da lavoro dipendente

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.11

—  Retribuzioni lorde

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.12

—  Contributi sociali a carico dei datori di lavoro

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni, percepite

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.21

—  Imposte sui prodotti

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.211

—  Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.212

—  Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.214

—  Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.29

—  Altre imposte sulla produzione

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.4

Redditi da capitale

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.41

—  Interessi (2) (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.42

—  Utili distribuiti dalle società

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.43

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.44

—  Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.45

—  Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

x

x

x

x

x

x

x

 

R212

Totale delle risorse

x

x

x

x

x

x

x

 

TINT

Totale degli interessi (inclusi SIFIM)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

Impieghi

D.3

Contributi, erogati

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.31

—  Contributi ai prodotti

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.39

—  Altri contributi alla produzione

x

 

x

 

x

x

 

x

 

D.4

Redditi da capitale

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.41

—  Interessi (2) (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.42

—  Utili distribuiti dalle società

x

x

x

x

x

 

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.43

—  Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.44

—  Redditi da capitale attribuiti agli assicurati

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.45

—  Fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti

x

x

x

x

x

x

x

 

B.5g

Reddito nazionale lordo/Saldo dei redditi primari, lordo

x

x

x

x

x

x

x

 

U212

Totale degli impieghi

x

x

x

x

x

x

x

 

TINT

Totale degli interessi (inclusi SIFIM)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

II.2  Conto della distribuzione secondaria del reddito

Risorse

B.5g

Reddito nazionale lordo/Saldo dei redditi primari, lordo

x

x

x

x

x

x

x

 

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

x

 

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.51

—  Imposte sul reddito

x

 

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.59

—  Altre imposte correnti

x

 

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.6

Contributi e prestazioni sociali

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.61

—  Contributi sociali

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.611

—  Contributi sociali effettivi

x

x

x

x

x

x

x

 

D.612

—  Contributi sociali figurativi

x

x

x

x

x

x

x

 

D.62

—  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.63

—  Trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.71

—  Premi netti di assicurazione contro i danni

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.72

—  Indennizzi di assicurazione contro i danni

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.74

—  Aiuti internazionali correnti

x

 

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.75

—  Trasferimenti correnti diversi (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.751

—  Quarta risorsa propria basata sull’RNL

 

x

 

x

 

R22

Totale delle risorse

x

x

x

x

x

x

x

 

Impieghi

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.51

—  Imposte sul reddito

x

x

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.59

—  Altre imposte correnti

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.6

Contributi e prestazioni sociali

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.61

—  Contributi sociali

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.611

—  Contributi sociali effettivi

x

 

x

x

 

D.612

—  Contributi sociali figurativi

x

 

x

x

 

D.62

—  Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.63

—  Trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

x

 

D.7

Altri trasferimenti correnti

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.71

—  Premi netti di assicurazione contro i danni

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.72

—  Indennizzi di assicurazione contro i danni

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.74

—  Aiuti internazionali correnti

x

 

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.75

—  Trasferimenti correnti diversi (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.751

—  Quarta risorsa propria basata sull’RNL

x

 

x

 

B.7g

Reddito disponibile corretto

x

x

x

x

x

x

x

 

U22

Totale degli impieghi

x

x

x

x

x

x

x

 

D.63

—  (meno) Trasferimenti sociali in natura

x

 

x

x

 

x

 

B.6g

Reddito disponibile lordo

x

x

x

x

x

x

x

 

II.4.1  Conto di utilizzazione del reddito disponibile

Risorse

B.6g

Reddito disponibile lordo

x

x

x

x

x

x

x

 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

x

 

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

R241

Totale delle risorse

x

x

x

x

x

x

x

 

Impieghi

P.3

Spesa per consumi finali

x

 

x

x

x

x

 

P.31

—  Spesa per consumi individuali

x

 

x

x

x

x

 

P.32

—  Spesa per consumi collettivi

x

 

x

 

D.8

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

B.8g

Risparmio lordo

x

x

x

x

x

x

x

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

x

x

x

x

x

x

x

U241

Totale degli impieghi

x

x

x

x

x

x

x

 

III.1.1  Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

Variazioni del patrimonio netto

B.8g

Risparmio lordo

x

x

x

x

x

x

x

 

B.12

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo

 

x

x

x

x

x

x

x

D.9

Trasferimenti in conto capitale

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.91

—  Imposte in conto capitale

x

 

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.92

—  Contributi agli investimenti (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.92 da S212 a S13

—  Contributi agli investimenti dalle istituzioni dell’UE alle amministrazioni pubbliche

x

 

x

 

D.99

—  Altri trasferimenti in conto capitale (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

R311

Totale delle variazioni del patrimonio netto

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

Variazioni delle attività

D.9

Trasferimenti in conto capitale

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.91

—  Imposte in conto capitale

x

x

x

 

x

x

x

 

x

x

x

x

x

 

x

D.92

—  Contributi agli investimenti (3)

x

 

x

 

x

x

x

x

x

x

x

D.92 da S212 a S13

—  Contributi agli investimenti dalle istituzioni dell’UE alle amministrazioni pubbliche

 

x

x

 

x

 

D.99

—  Altri trasferimenti in conto capitale (3)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

x

x

x

x

x

 

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

U311

Totale delle variazioni delle attività

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

III.1.2  Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

Variazioni del patrimonio netto

B.10.1

Variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

K.1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

x

x

x

x

x

x

x

 

R312

Totale delle variazioni del patrimonio netto

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

Variazioni delle attività

P.5

Investimenti lordi

x

x

x

x

x

x

x

 

P.51

—  Investimenti fissi lordi

x

x

x

x

x

x

x

 

P.52

—  Variazione delle scorte

x

x

x

x

x

x

x

 

P.53

—  Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

x

x

x

x

x

x

x

 

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

B.9

Accreditamento (+)/indebitamento (-)

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

U312

Totale delle variazioni delle attività

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

DB.9

Discrepanza con l’accreditamento/indebitamento dei conti finanziari

x

x

x

x

x

x

x

 

x

x

x

x

x

x

x

(1)   Disaggregazione tra settore S.14 e S.15 su base volontaria.

(2)   Gli interessi saranno registrati previo adeguamento per tener conto dei SIFIM.

(3)   Per l’operazione del settore S.13, è richiesto il consolidamento all’interno di ciascun sottosettore e tra tutti i sottosettori delle amministrazioni pubbliche: amministrazioni centrali, amministrazioni di Stati federati, amministrazioni locali ed enti di previdenza e assistenza sociale.

a)  Devono essere fornite da tutti gli Stati membri che nel 2006 non erano membri dell’UEM:

— 2002-2006: totale/UE 25/istituzioni dell’UE (volontario)/paesi terzi e organizzazioni internazionali

b)  Devono essere fornite da tutti gli Stati membri che nel 2006 erano membri dell’UEM:

— 1999-2001: totale/UEM 12

— 2002-2006: totale/UEM 12/UE 25/istituzioni dell’UE (volontario)/paesi terzi e organizzazioni internazionali.

— Ogni paese che aderisce all’UE nell’anno t dopo il 2006 deve fornire ricostruzione a partire dall’anno t-2 sulle transazioni con l’UE (nella composizione precedente l’allargamento UE)

— Ogni paese che aderisce all’UEM nell’anno t dopo il 2006 deve fornire ricostruzione a partire dall’anno t-2 sulle transazioni con l’UEM (nella composizione precedente l’allargamento UEM)



 

= caselle non pertinenti

x

= richieste

 

= su base volontaria



Tavola 9 —  Analisi delle entrate fiscali e contributive per sotto-settore ricevente per tipo di imposta o di contributo sociale (1)

Codice

Operazione

D.2

Imposte sulla produzione e sulle importazioni

D.21

Imposte sui prodotti

D.211

Imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposte similari

D.212

Imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA

D.2121

Dazi sulle importazioni

D.2122

Imposte sulle importazioni, esclusi i dazi sulle importazioni e l’IVA

D.2122a

Prelievi sui prodotti agricoli importati

D.2122b

Importi compensativi monetari prelevati all’importazione

D.2122c

Imposte di fabbricazione

D.2122d

Imposte generali sulle vendite

D.2122e

Imposte su servizi specifici

D.2122f

Utili realizzati dai monopoli di importazione

D.214

Imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto

D.214a

Imposte di fabbricazione e imposte sui consumi

D.214b

Imposte di bollo

D.214c

Imposte sulle operazioni finanziarie e di capitale

D.214d

Imposte sull’immatricolazione degli autoveicoli

D.214e

Diritti su spettacoli e trattenimenti

D.214f

Imposte su concorsi a premi e scommesse

D.214g

Imposte sulle assicurazioni

D.214h

Altre imposte o tasse su servizi specifici

D.214i

Imposte generali sulle vendite o sugli affari

D.214j

Utili dei monopoli fiscali

D.214k

Diritti sulle esportazioni e importi compensativi monetari prelevati all’esportazione

D.214l

Altre imposte sui prodotti n.c.a.

D.29

Altre imposte sulla produzione

D.29a

Imposte su terreni, fabbricati o altre opere

D.29b

Imposte sull’utilizzo di capitale fisso

D.29c

Imposte sulla massa salariale totale e sui ruoli paga

D.29d

Imposte su operazioni internazionali

D.29e

Licenze professionali e per l’esercizio di attività

D.29f

Imposte sull’inquinamento

D.29g

Sottocompensazione dell’IVA (regime forfetario)

D.29h

Altre imposte sulla produzione n.c.a.

D.5

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

D.51

Imposte sul reddito

D.51a + D.51c1

Imposte sul reddito delle persone fisiche o delle famiglie incluse le imposte sui guadagni in conto capitale

D.51a

Imposte sul reddito delle persone fisiche o delle famiglie escluse le imposte sui guadagni in conto capitale (2)

D.51c1

Imposte sui guadagni in conto capitale delle persone fisiche o delle famiglie (2)

D.51b + D.51c2

Imposte sul reddito o sugli utili delle società incluse le imposte sui guadagni in conto capitale

D.51b

Imposte sul reddito o sugli utili delle società escluse le imposte sui guadagni in conto capitale (2)

D.51c2

Imposte sui guadagni in conto capitale delle società (2)

D.51c3

Altre imposte sui guadagni in conto capitale (2)

D.51C

Imposte sui guadagni in conto capitale

D.51D

Imposte su vincite derivanti da concorsi a premi o da scommesse

D.51E

Altre imposte sul reddito n.c.a.

D.59

Altre imposte correnti

D.59a

Imposte correnti sul capitale

D.59b

Imposte di capitazione

D.59c

Imposte sulle spese

D.59d

Esborsi sostenuti dalle famiglie per ottenere il rilascio di licenze

D.59e

Imposte su operazioni internazionali

D.59f

Altre imposte correnti n.c.a.

D.91

Imposte in conto capitale

D.91a

Imposte sui trasferimenti in conto capitale

D.91b

Imposte straordinarie sul patrimonio

D.91c

Altre imposte in conto capitale n.c.a.

D.2 + D.5 + D.91

Totale del gettito fiscale

D.611

Contributi sociali effettivi

D.6111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro

D.61111

Contributi sociali effettivi obbligatori a carico dei datori di lavoro

D.61112

Contributi sociali effettivi volontari a carico dei datori di lavoro

D.6112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti

D.61121

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori dipendenti

D.61122

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori dipendenti

D.6113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

D.61131

Contributi sociali obbligatori a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

D.61132

Contributi sociali volontari a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate

D.612

Contributi sociali figurativi

D.995

Trasferimenti in conto capitale dalle amministrazioni pubbliche ai settori pertinenti, rappresentanti le imposte e i contributi sociali accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.99521

Imposte sui prodotti accertate, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.99529

Altre imposte sulla produzione accertate, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.99551

Imposte sul reddito accertate, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.99559

Altre imposte correnti accertate, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.9956111

Contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.9956112

Contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.9956113

Contributi sociali a carico dei lavoratori indipendenti e delle persone non occupate accertati, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.99591

Imposte in conto capitale accertate, ma la cui riscossione è improbabile (3)

D.2 + D.5 + D.91 + D.611 – D.995

Totale del gettito fiscale e del gettito dei contributi sociali al netto degli importi accertati, ma la cui riscossione è improbabile

D.2 + D.5 + D.91 + D.611 + D.612 – D.995

Totale del gettito fiscale e del gettito dei contributi sociali (inclusi i contributi sociali figurativi) al netto degli importi accertati, ma la cui riscossione è improbabile

(1)   Settore e sottosettori:


S.13

Amministrazioni pubbliche. Disaggregazione per sottosettori:

 

S.13

Amministrazioni pubbliche

 

S.1311

Amministrazioni centrali

 

S.1312

Amministrazioni di Stati federati

 

S.1313

Amministrazioni locali

 

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

S.212

Istituzioni dell’UE

(2)   Su base volontaria.

(3)   Su base volontaria, ripartizione per sottosettore percettore.

Inoltre saranno forniti tutti i dettagli della classificazione nazionale di imposte e contributi sociali, con gli importi corrispondenti e i codici SEC95.

▼M11



Tavola 10 —  Tavole per branca di attività economica e per area geografica (NUTS II)

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione

B1.g

1.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base (prezzi correnti)

A*10

D.1

2.  Redditi da lavoro dipendente (prezzi correnti)

A*10

P.51

3.  Investimenti fissi lordi (prezzi correnti)

A*10

4.  Occupati (in migliaia di persone e in migliaia di ore lavorate)

ETO

—  Totale

A*10

EEM

—  Lavoratori dipendenti

A*10

▼M9



Tavola 11 —  Spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione

Codice

Elenco delle variabili

Funzione

Disaggregazione per sottosettori (1)

P.5 + K.2

Investimenti lordi + Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.5

Investimenti lordi

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.51

di cui: investimenti fissi lordi (2)

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG

S.13

K.2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.1

Redditi da lavoro dipendente

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.3

Contributi

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4

Redditi da capitale (3)

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.4_S.1311

di cui: da corrispondere al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1312, S.1313, S.1314

D.4_S.1312

di cui: da corrispondere al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1313, S.1314

D.4_S.1313

di cui: da corrispondere al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1312, S.1314

D.4_S.1314

di cui: da corrispondere al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1312, S.1313

D.62 + D.6311 + D.63121 + D.63131

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura e trasferimenti sociali in natura connessi alla spesa per prodotti forniti alle famiglie tramite i produttori di beni e servizi destinabili alla vendita, da erogare

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.2 + D.29 + D.5 + D.8

Consumi intermedi + Altre imposte sulla produzione + Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. + Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.2

Consumi intermedi

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.29 + D.5 + D.8

Altre imposte sulla produzione + Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. + Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7

Altri trasferimenti correnti (3)

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.7_S.1311

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1312, S.1313, S.1314

D.7_S.1312

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1313, S.1314

D.7_S.1313

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1312, S.1314

D.7_S.1314

di cui: da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1312, S.1313

D.9

Trasferimenti in conto capitale (3)

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

D.92

di cui: contributi agli investimenti (2)

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG

S.13

D.9_S.1311

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni centrali (S.1311) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1312, S.1313, S.1314

D.9_S.1312

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni di Stati federati (S.1312) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1313, S.1314

D.9_S.1313

di cui: da effettuare al sottosettore Amministrazioni locali (S.1313) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1312, S.1314

D.9_S.1314

di cui: da effettuare al sottosettore Enti di previdenza e assistenza sociale (S.1314) (2) (3)

Divisioni COFOG

S.1311, S.1312, S.1313

TE

Totale delle spese

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

P.3

Spesa per consumi finali

Divisioni COFOG

Gruppi COFOG (2)

S.13, S.1311, S.1312, S.1313, S.1314

(1)   Disaggregazione per sottosettori:


S.13

Amministrazioni pubbliche

S.1311

Amministrazioni centrali

S.1312

Amministrazioni di Stati federati

S.1313

Amministrazioni locali

S.1314

Enti di previdenza e assistenza sociale

(2)   Su base volontaria.

(3)   Per i dati dei sottosettori è richiesto il consolidamento all’interno di ciascun sottosettore ma non tra i sottosettori. I dati per il settore S.13 corrispondono alla somma dei dati dei sottosettori, fatta eccezione per le voci D.4, D.7 e D.9 (e relative sottorubriche) per le quali occorre procedere a un consolidamento tra i sottosettori.

▼M11



Tavola 12 —  Tavole per branca di attività economica e per area geografica (NUTS III)

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione

B1.g

1.  Valore aggiunto lordo ai prezzi base (prezzi correnti)

A*10

2.  Occupati (in migliaia di persone)

ETO

—  Totale

A*10

EEM

—  Lavoratori dipendenti

A*10

▼M9

Conti delle famiglie per area geografica (NUTS II)



Conto dell’attribuzione dei redditi primari delle famiglie (S.14)

Codice

Impieghi

Codice

Risorse

D.4

1.

Redditi da capitale

B.2/B.3

3.

Risultato di gestione/reddito misto

B.5n

2.

Saldo dei redditi primari, netto

D.1

4.

Redditi da lavoro dipendente

 
 
 

D.4

5.

Redditi da capitale



Conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie (S.14)

Codice

Impieghi

Codice

Risorse

D.5

6.

Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

B.5

10.

Saldo dei redditi primari, netto

D.61

7.

Contributi sociali

D.62

11.

Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura

D.7

8.

Altri trasferimenti correnti

D.7

12.

Altri trasferimenti correnti

B.6n

9.

Reddito disponibile netto

 
 
 



Tavola 15 —  Tavola delle risorse ai prezzi base, compresa trasformazione in prezzi d’acquisto (prezzi correnti e prezzi dell’anno precedente)

►M11  n = 64 ◄ , ►M11  m = 64 ◄

 

►M11  Branche di attività economica (A*64) ◄

1 2 3 4 … n

Σ (1)

Importazioni cif

Totale delle risorse ai prezzi base

Margini commerciali e di trasporto

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

Totale delle risorse ai prezzi di acquisto

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

(6)

(7)

1

2

3

4

►M11  Prodotti (P*64) ◄

m

(1)

Produzione per prodotto e per branca di attività economica ai prezzi base

 

a)  intra UE cif (1) (2)

b)  dai membri dell’UEM cif (1)

c)  dai paesi non membri dell’UEM cif (1)

d)  extra UE cif (1) (2)

e)  Totale

 
 
 
 

Σ (1)

 

Totale della produzione per branca di attività economica

 
 
 
 
 
 

Poste di rettifica:

(2)

 
 
 
 
 
 
 

— rettifiche cif/fob sulle importazioni

— acquisti diretti all’estero da parte di residenti

(1) + (2)

 
 
 
 
 
 
 
 

Totale, di cui:

(3)

 
 
 
 
 
 
 

— produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

— produzione di beni e servizi per proprio uso finale

 
 
 
 

— altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

(1)   Su base volontaria.

(2)   Disaggregazione delle importazioni: — UE/UEM/paesi non membri dell’UEM/extra UE. Composizione dell’UE e dell’UEM come alla fine del periodo riportato nella presente tavola.



Tavola 16 —  Tavola degli impieghi ai prezzi di acquisto (prezzi correnti e prezzi dell’anno precedente)

►M11  n = 64 ◄ , ►M11  m = 64 ◄

 

►M11  Branche di attività economica (A*64) ◄

1 2 3 … n

Σ (1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)

Σ (3)

Σ (1)+ Σ (3)

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

1

2

3

►M11  Prodotti

(P*64) ◄

n

(1)

Consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto e per branca di attività economica

 

Impieghi finali ai prezzi di acquisto:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

d)  totale

Investimenti lordi:

e)  investimenti fissi lordi

f)  variazione delle scorte

g)  acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (1)

Esportazioni fob (2):

h)  intra UE (1)

— verso membri dell’UEM (1)

— verso paesi non membri dell’UEM (1)

i)  extra UE (1)

j)  totale

 
 

Σ (1)

(2)

Totale dei consumi intermedi per branca di attività economica

 

Totale degli impieghi finali per tipo

 

Totale degli impieghi

Poste di rettifica:

(3)

 
 
 
 
 

— rettifiche cif/fob sulle esportazioni

 

esclusivamente esportazioni

esclusivamente esportazioni

— acquisti diretti all’estero da parte di residenti

 

esclusivamente spese per consumi finali delle famiglie

esclusivamente spese per consumi finali delle famiglie

— acquisti sul territorio nazionale da parte di non residenti

 

esclusivamente spese per consumi finali delle famiglie ed esportazioni

esclusivamente spese per consumi finali delle famiglie ed esportazioni

Σ (2) + Σ (3)

(4)

 
 
 
 
 

— Redditi da lavoro dipendente (3)

— Retribuzioni lorde (3)

— Altre imposte nette sulla produzione (3)

— Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (3)

— Risultato netto di gestione (3)

— Risultato lordo di gestione (3)

— Reddito misto lordo (1) (3),

5)

 
 
 
 
 

Valore aggiunto ai prezzi base

(6)

 
 
 
 
 

Totale della produzione ai prezzi base

(7)

 
 
 
 
 

Informazioni aggiuntive:

— Investimenti fissi (1) (3)

— Stock di capitale fisso (1) (3)

— Input di lavoro (in migliaia di persone) (1)

(8)

 
 
 
 
 

(1)   Su base volontaria.

(2)   Disaggregazione delle esportazioni: — UE/UEM/paesi non membri dell’UEM/extra UE. Composizione dell’UE e dell’UEM come alla fine del periodo riportato nella presente tavola.

(3)   Esclusivamente a prezzi correnti.



Tavola 17 -  Tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica ai prezzi base (prodotto per prodotto (1))

(prezzi correnti)

►M11  n = 64 ◄

 

►M11  Prodotti (P*64) ◄

1 2 3 … n

Σ (1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)

Σ (3)

Σ (1) +Σ (3)

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

1

2

3

►M11  Prodotti (P*64) ◄

n

(1)

Consumi intermedi ai prezzi base (prodotto per prodotto)

 

Impieghi finali ai prezzi di base:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

d)  totale

Investimenti lordi:

e)  investimenti fissi lordi

f)  variazione delle scorte

g)  variazione degli oggetti di valore (2)

Esportazioni fob (3)

h)  intra UE (2)

— verso membri dell’UEM (2)

— verso paesi non membri dell’UEM (2)

i)  extra UE (2)

j)  totale

 
 

Σ (1)

(2)

Totale dei consumi intermedi di produzione interna ai prezzi di base per prodotto

 

Impieghi finali di produzione interna ai prezzi base

 

Totale degli impieghi ai prezzi base

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

(3)

Imposte nette sui prodotti per prodotto

 

Imposte nette sui prodotti per tipo di impiego finale

 

Totale delle imposte nette sulla produzione

Σ (1) + (3)

(4)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto

 

Totale degli impieghi finali per tipo ai prezzi di acquisto

 

Totale degli impieghi ai prezzi di acquisto

Redditi da lavoro dipendente

Retribuzioni lorde

— Altre imposte nette sulla produzione

— Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

— Risultato netto di gestione

— Risultato lordo di gestione

— Reddito misto lordo (2)

(5)

 
 
 
 
 

Valore aggiunto ai prezzi base

(6)

 
 
 
 
 

Risultato totale ai prezzi base

(7)

 
 
 
 
 

Importazioni intra UE (2) (3)

— importazioni da membri dell’UEM (2)

— importazioni da paesi non membri dell’UEM (2)

Importazioni extra UE (2) (3)

(8)

 
 
 
 
 

Σ (8)

(9)

Importazioni cif per prodotto

 
 
 
 

Totale delle risorse ai prezzi base

(10)

Risorse ai prezzi base per prodotto

 
 
 
 

(1)   Branca di attività economica per branca di attività economica a condizione che tale matrice costituisca una buona approssimazione di quella prodotto per prodotto.

(2)   Su base volontaria.

(3)   Disaggregazione delle esportazioni/importazioni: UE/UEM/paesi non membri dell’UEM/extra UE. Composizione dell’UE e dell’UEM come alla fine del periodo riportato nella presente tavola.



Tavola 18 -  Tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica per la produzione interna ai prezzi base (prodotto per prodotto (1))

(prezzi correnti)

►M11  n = 64 ◄

 

►M11  Prodotti (P*64) ◄

1 2 3 … n

Σ (1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)

Σ (3)

Σ (1) + Σ (3)

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

1

2

3

►M11  Products (P*64) ◄

n

(1)

Per la produzione interna: consumi intermedi ai prezzi base (prodotto per prodotto)

 

Impieghi finali ai prezzi di base:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

d)  totale

Investimenti lordi:

e)  investimenti fissi lordi

f)  variazione delle scorte

g)  variazione degli oggetti di valore (2)

Esportazioni fob (3):

h)  intra UE (2)

— verso membri dell’UEM (2)

— verso paesi non membri dell’UEM (2)

i)  extra UE (2)

j)  totale

 
 

Σ (1)

(2)

Totale dei consumi intermedi di prodotti di produzione interna ai prezzi di base per prodotto

 

Impieghi finali di prodotti di produzione interna ai prezzi di base

 

Totale della produzione interna ai prezzi di base

Impieghi dei prodotti importati

(3)

Totale dei consumi intermedi di prodotti importati per prodotto, cif

 

Impieghi finali di prodotti importati, cif

 

Totale delle importazioni

Imposte al netto dei contributi ai prodotti

(4)

Imposte nette sui prodotti per consumi intermedi per prodotto

 

Imposte nette sui prodotti per tipo di impiego finale

 

Totale delle imposte nette sui prodotti

Σ (1) + (3) + (4)

(5)

Totale dei consumi intermedi ai prezzi di acquisto per prodotto

 

Totale degli impieghi finali per tipo ai prezzi di acquisto

 

Totale degli impieghi ai prezzi di acquisto

Redditi da lavoro dipendente

Retribuzioni lorde

— Altre imposte nette sulla produzione

— Ammortamenti (consumo di capitale fisso)

— Risultato netto di gestione

— Reddito misto lordo (2)

— Risultato lordo di gestione

(6)

 
 
 
 
 

Valore aggiunto ai prezzi base

(7)

 
 
 
 
 

Totale della produzione ai prezzi base

(8)

 
 
 
 
 

(1)   Branca di attività economica per branca di attività economica a condizione che tale matrice costituisca una buona approssimazione di quella prodotto per prodotto.

(2)   Su base volontaria.

(3)   Disaggregazione delle esportazioni/importazioni: UE/UEM/Stati membri non membri dell’UEM/extra UE. Composizione dell’UE e dell’UEM come alla fine del periodo riportato nella presente tavola.



Tavola 19 -  Tavola delle interdipendenze settoriali simmetrica per le importazioni ai prezzi base (prodotto per prodotto (1)) cif

(prezzi correnti)

►M11  n = 64 ◄

 

►M11  Products (P*64) ◄

1 2 3 … n

Σ (1)

Impieghi finali

a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)

Σ (3)

Σ (1) + Σ (3)

 

(1)

(2)

(3)

(4)

(5)

1

2

3

►M11  Products (P*64) ◄

n

(1)

Per le importazioni: consumi intermedi ai prezzi base (prodotto per prodotto)

 

Impieghi finali ai prezzi di base cif:

Spesa per consumi finali:

a)  delle famiglie

b)  delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie

c)  delle amministrazioni pubbliche

d)  totale

Investimenti lordi:

e)  investimenti fissi lordi

f)  variazione delle scorte

g)  variazione degli oggetti di valore (2)

Esportazioni fob (3):

h)  intra UE (2)

— verso membri dell’UEM (2)

— verso paesi non membri dell’UEM (2)

i)  extra UE (2)

j)  totale

 
 

Σ (1)

(2)

Totale dei consumi intermedi di prodotti importati ai prezzi base per prodotto

 

Impieghi finali di prodotti importati ai prezzi base

 

Totale delle importazioni

(1)   Branca di attività economica per branca di attività economica a condizione che tale matrice costituisca una buona approssimazione di quella prodotto per prodotto.

(2)   Su base volontaria.

(3)   Disaggregazione delle esportazioni: UE/UEM/Stati membri non membri dell’UEM/extra UE. Composizione dell’UE e dell’UEM come alla fine del periodo riportato nella presente tavola.



Tavola 20 —  Classificazione incrociata del capitale fisso per branca di attività economica e per attività

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione Branche di attività economica (1)

Disaggregazione Attività

Unità

AN.11g

1. Capitale fisso lordo

►M11  A*21 ◄ / ►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

AN_F6

— Costi di sostituzione correnti

— Costi di sostituzione costanti

AN.11n

2. Capitale fisso netto

►M11  A*21 ◄ / ►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

AN_F6

— Costi di sostituzione correnti

— Costi di sostituzione costanti

(1)    ►M11  A*21 ◄ : dati obbligatori



Tavola 22 -  Classificazione incrociata degli investimenti fissi lordi per branca di attività economica e per attività

Codice

Elenco delle variabili

Disaggregazione Branche di attività economica (1)

Disaggregazione Attività

Unità

P.51

1.  Investimenti fissi lordi

►M11  A*21 ◄ / ►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

AN_F6

— Prezzi correnti

— Valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

(1)    ►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄ : dati su base volontaria



Tavola 26 -  Conti patrimoniali per attività non finanziarie

Codice

Elenco delle variabili (1)

Disaggregazione

Settori

AN.1

1.

Attività prodotte

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.11

2.

Capitale fisso

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.111

3.

Beni materiali prodotti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1111

4.

Abitazioni

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1112

5.

Fabbricati non residenziali e altre opere

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.11121

6.

Fabbricati non residenziali

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.11122

7.

Altre opere

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1113

8.

Impianti e macchinari

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1114

9.

Coltivazioni e allevamenti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.112

10.

Beni immateriali prodotti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1121

11.

Prospezioni minerarie

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1122

12.

Software

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1123

13.

Originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.1129

14.

Altri beni immateriali prodotti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.12

15.

Scorte

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.13

16.

Oggetti di valore

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.2

17.

Attività non prodotte

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.21

18.

Beni materiali non prodotti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.211

19.

Terreni

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.212

20.

Giacimenti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.213 + AN.214

21.

Risorse biologiche non coltivate e risorse idriche

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

AN.22

22.

Beni immateriali non prodotti

S.1, S.11, S.12, S.13, S.14 + S.15

(1)   Su base volontaria: tutte le voci ad eccezione di AN.1111 — Abitazioni

▼M11

TRASMISSIONE DEI DATI

1. Le disaggregazioni A*3, A*10, A*21, A*38, A*64 ricavate dalla NACE Rev. 2 e le disaggregazioni P*3, P*10, P*21, P*38 e P*64 ricavate dalla CPA 2008 sono utilizzate per tutti i dati da trasmettere dopo il 31 agosto 2011, fatte salve le eccezioni di cui al secondo comma.

Gli Stati membri ai quali fino al 2011 o oltre è accordata una deroga per la trasmissione dei dati per le tavole 15-19 del regolamento (CE) n. 2223/96 applicano le disaggregazioni A3, A6, A17, A31, A60, P3, P6, P17, P31 e P60 per i periodi di riferimento fino al 2007 e le disaggregazioni A*3, A*10, A*21, A*38, A*64, P*3, P*10, P*21, P*38 e P*64 per i periodi di riferimento dal 2008 in poi, indipendentemente dal momento della trasmissione dei dati.

2. Fino al 31 dicembre 2014, per la trasmissione della tavola 10 viene utilizzata la disaggregazione A*10 della NACE Rev. 2 o vengono utilizzati i seguenti aggregati di questa:

 (G, H, I e J) anziché (G, H e I) e (J),

 (K, L, M e N) anziché (K), (L) e (M e N),

 (O, P, Q, R, S, T e U) anziché (O, P e Q) e (R, S, T e U).

Dal 1o gennaio 2015, per la trasmissione della tavola 10 viene utilizzata la disaggregazione A*10 della NACE Rev. 2.

3. Per la trasmissione della tavola 12 viene utilizzata la disaggregazione A*10 della NACE Rev. 2 o vengono utilizzati i seguenti aggregati di questa:

 (G, H, I e J) anziché (G, H e I) e (J),

 (K, L, M e N) anziché (K), (L) e (M e N),

 (O, P, Q, R, S, T e U) anziché (O, P e Q) e (R, S, T e U).

4. La trasmissione dei dati secondo le disaggregazioni A*38 e A*64 delle voci rispettivamente 26a e 44a «di cui: fitti imputati delle abitazioni occupate dai proprietari» della sezione «RAGGRUPPAMENTO E CODIFICA DELLE BRANCHE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (A*), DEI PRODOTTI (P*) E DEL CAPITALE FISSO (INVESTIMENTI FISSI) (AN)» dell’allegato IV è obbligatoria esclusivamente per le variabili P.1, P.2, B.1g specificate nella tavola 3 dell’allegato B del regolamento (CE) n. 2223/96.

5. Con la prima trasmissione successivamente al 31 agosto 2011 nel quadro del programma di trasmissione dei dati di contabilità nazionale del SEC95 utilizzando i dati della NACE Rev. 2 o della CPA 2008 disaggregati per branca di attività economica o per prodotto, sono fornite le tavole relative ai periodi di osservazione di seguito specificati:

tavola 1

:

dal 2000 (2000Q1 per i dati trimestrali) in poi;

tavola 3

:

dal 2000 in poi;

tavola 10

:

2009;

tavola 12

:

2009;

tavola 20

:

dal 2000 in poi;

tavola 22

:

dal 2000 in poi.

Gli Stati membri trasmettono dati annuali per la tavola 1, unitamente alla prima trasmissione della tavola 1 trimestrale per 2011Q2 entro il 30 settembre 2011.

6. Con la prima trasmissione successivamente al 31 agosto 2012 di tavole nel quadro del programma di trasmissione dei dati di contabilità nazionale del SEC95 utilizzando i dati della NACE Rev. 2 o della CPA 2008 disaggregati per branca di attività economica o per prodotto, sono fornite le tavole relative come minimo ai periodi di osservazione di seguito specificati:

a)

tavola 1 (tranne le variabili di cui alla voce «Popolazione, occupazione, redditi da lavoro dipendente») :

 dal 1990 (1990Q1 per i dati trimestrali) in poi per Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Finlandia, Svezia, Regno Unito,

 dal 1995 (1995Q1 per i dati trimestrali) in poi per Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia,

▼M12

 dal 2000 (2000 Q1 per i dati trimestrali) in poi per la Croazia;

▼M11

b)

tavola 3 (tranne le variabili di cui alla voce «Popolazione, occupazione, redditi da lavoro dipendente») : dal 1995 in poi per A*10 e A*38;

c)

tavola 10 : dal 2000 in poi;

d)

tavola 12 : dal 2000 in poi.

7. Per le tavole 15, 16, 17, 18 e 19 non sono richiesti dati retrospettivi utilizzando la NACE Rev. 2 o la CPA 2008.

▼M9

DEROGHE PER STATO MEMBRO

1.   BELGIO

1.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Tutte le variabili/voci: valori concatenati e prezzi dell’anno precedente — trimestrale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

1

Tutte le variabili/voci: valori concatenati e prezzi dell’anno precedente — annuali

Anni 1980-1994: prima trasmissione nel 2008

1980-1994

2008

3

Tutte le variabili/voci: valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

Anni 1980-1994: prima trasmissione nel 2008

1980-1994

2008

3

Disaggregazione industriale ►M11  A*64 ◄

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili/voci: valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

Anni 1980-1994: prima trasmissione nel 2008

1980-1994

2008

5

Gruppi e divisioni COICOP

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

1.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Investimenti fissi lordi: disaggregazione AN_F6

Prima trasmissione nel 2015

1990-2014

2015

1

Ore lavorate per lavoratori indipendenti — trimestrale

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1990-1999: da non trasmettere

1990-1999

Da non trasmettere

1

Consumo finale delle famiglie: disaggregazione per durata — trimestrale

Anni 1995-2007: prima trasmissione 2008

1995-2007

2008

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

3

P.1, P.2, K.1, B.2n + B.3n, D.29-D.39, D.11: disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Anni 1980-1994: prima trasmissione 2008

1980-1994

2008

3

Investimenti: disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Anni 1980-1994: prima trasmissione nel 2008

1980-1994

2008

3

Lavoratori dipendenti e indipendenti: disaggregazione ►M11  A*38 ◄ — ore lavorate

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

6, 7

Flussi e stock di strumenti derivati (F.34, A.F.34)

Prima trasmissione nel 2015

1995-2014

2015

10

Investimenti fissi lordi: disaggregazione regionale di P.51 per industrie L-P

Prima trasmissione nel 2008

1995-2006

2008

10

Occupazione totale: ore lavorate

Anni 2000-2008: prima trasmissione 2010

2000-2008

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

20

Capitale fisso: disaggregazione AN_F6

Prima trasmissione nel 2015

2000-2013

2015

2.   BULGARIA

2.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

Tutte le tavole

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili/voci destagionalizzate e corrette per giorni lavorativi

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

Anni 1998-2007: prima trasmissione nel 2008

1998-2007

2008

2

Tutte le variabili/voci

Anni 1999-2001: prima trasmissione nel 2008

1999-2001

2008

Anno 1998: prima trasmissione nel 2009

1998

2009

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2010

1995-1997

2010

3

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili/voci — Prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2010

1995-1997

2010

6

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2000: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

Anno 2005: trasmissione T + 21 mesi

2005

 

Anni 2006-2009: trasmissione T + 13 mesi

2006-2009

 

Prima trasmissione T + 9 mesi nel 2011

 

2011

7

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

Anno 2005: trasmissione T + 21 mesi

2005

 

Anni 2006-2009: trasmissione T + 13 mesi

2006-2009

 

Prima trasmissione T + 9 mesi nel 2011

 

2011

8

Tutte le variabili/voci

Anni 2002-2005: prima trasmissione nel 2007

2002-2005

2007

Anni 1999-2001: prima trasmissione nel 2008

1999-2001

2008

Anni 1998: prima trasmissione nel 2009

1998

2009

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2010

1995-1997

2010

Anno 2006, 2007: trasmissione T + 20 mesi

 
 

Anno 2008, 2009: trasmissione T + 12 mesi

 
 

Prima trasmissione T + 9 mesi nel 2011

 

2011

9

Tutte le variabili/voci

Anno 1999: prima trasmissione nel 2008

1999

2008

Anno 1998: prima trasmissione nel 2009

1998

2009

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2010

1995-1997

2010

10

Tutte le variabili

Anno 1995: prima trasmissione nel 2009

1995

2009

11

Tutte le variabili

Anni 2003: prima trasmissione nel 2007

2003

2007

Anni 2000-2002: prima trasmissione nel 2008

2000-2002

2008

Anni 1998-1999: prima trasmissione nel 2010

1998-1999

2010

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

12

Tutte le variabili

Anno 1995: prima trasmissione nel 2009

1995

2009

13

Tutte le variabili

Anno 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

Anno 2000-2005: prima trasmissione nel 2008

2000-2005

2008

Anno 2005-2006: trasmissione T + 36 mesi

2005-2006

 

Prima trasmissione T + 24 mesi nel 2009

 

2009

15, 16

Tutte le variabili: prezzi correnti

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2008

2000-2004

2008

Anni 2005-2006: prima trasmissione nel 2009

2005-2006

2009

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anno 2000: da non trasmettere

2000

Da non trasmettere

Anni 2001-2007: prima trasmissione nel 2010

2001-2007

2010

17, 18

Tutte le variabili

Anno 2005: prima trasmissione nel 2009

2005

2009

19

Tutte le variabili

Anno 2005: prima trasmissione nel 2009

2005

2009

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2002: da non trasmettere

2000-2002

Da non trasmettere

Anni 2003-2009: prima trasmissione nel 2012

2003-2009

2012

▼M11

22

Tutte le variabili

Anno 2005: prima trasmissione nel 2008

2005

2008

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2010

2000-2004

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

▼M9

26

Tutte le variabili

Anni 1995-2002: da non trasmettere

1995-2002

Da non trasmettere

Anni 2003-2009: prima trasmissione nel 2012

2003-2009

2012

2.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Investimenti fissi lordi: disaggregazione AN_F6

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2012

1995-1999

2012

1

Spesa per consumi finali delle famiglie (P.3): disaggregazione per durata — trimestrale

Anni 2001-2007: prima trasmissione nel 2008

2001-2007

2008

Anni 1995-2000: prima trasmissione nel 2010

1995-2000

2010

1

Spesa per consumi finali delle famiglie (P.3): disaggregazione per durata — annuale

Anni 2001-2007: prima trasmissione nel 2008

2001-2007

2008

Anni 1995-2000: prima trasmissione nel 2010

1995-2000

2010

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53)

Anni 1995-2008: da non trasmettere

1995-2008

Da non trasmettere

Prima trasmissione nel 2010

2009

2010

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica per servizi

Anni 2005-2006: prima trasmissione nel 2008

2005-2006

2008

1

Consumo di capitale fisso (K.1) — Prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2009

1995-2008

2009

1

Dati sulla popolazione e sull’occupazione

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

1

Redditi da lavoro dipendente: lavoratori dipendenti di unità di produzione residenti e lavoratori dipendenti residenti (D.1)

Retribuzioni lorde (D.11)

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

1

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (D.8) — trimestrale

Anni 1995-2010: da non trasmettere

1995-2010

Da non trasmettere

Prima trasmissione nel 2012

2011

2012

1

Assegnazione SIFIM a tutti i conti — trimestrale

Anni 1995-2001: prima trasmissione nel 2011

1995-2001

2011

1

Assegnazione SIFIM a tutti i conti — annuale

Anni 1995-2001: prima trasmissione nel 2011

1995-2001

2011

2

Pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131)

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2009

2000-2008

2009

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2011

1995-1999

2011

3

Risultato netto di gestione e reddito misto netto: disaggregazione per branca di attività economica

Anni 1998-1999: prima trasmissione nel 2009

1998-1999

2009

3

Altre imposte sulla produzione al netto degli altri contributi alla produzione (D.29-D.39): disaggregazione per branca di attività economica

Anni 2000-2001: prima trasmissione nel 2008

2000-2001

2008

Anni 1998-1999: prima trasmissione nel 2009

1998-1999

2009

3

Consumo di capitale fisso (K.1): disaggregazione per branca di attività economica — Prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1998-2008: prima trasmissione nel 2009

1998-2008

2009

3

Investimenti lordi: disaggregazione per branca di attività economica (P.5)

Anni 2005-2009: prima trasmissione nel 2010

2005-2009

2010

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2012

2000-2004

2012

Investimenti fissi lordi: disaggregazione per branca di attività economica (P.51)

Anni 1998-1999: prima trasmissione nel 2013

1998-1999

2013

3

Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.52 + P.53): disaggregazione per branca di attività economica

Anni 2005-2009: prima trasmissione nel 2010

2005-2009

2010

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2012

2000-2004

2012

Anni 1998-1999: prima trasmissione nel 2013

1998-1999

2013

3

Occupati per branca di attività economica — disaggregazione ►M11  A*21 ◄

Anni 1998-1999; prima trasmissione nel 2008

1998-1999

2008

Occupati per branca di attività economica — disaggregazione ►M11  A*64 ◄

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2009

2000-2006

2009

3

Redditi da lavoro dipendente: disaggregazione per branca di attività economica (D.1)

Anni 1998-1999: prima trasmissione nel 2009

1998-1999

2009

Retribuzioni lorde: disaggregazione per branca di attività economica (D.11)

 
 
 

5

Narcotici (CP023)

Prima trasmissione nel 2016

2015

2016

Prostituzione (CP122)

Anni 1995-2014: da non trasmettere

1995-2014

Da non trasmettere

6

Variabili:

 
 
 

F.34 Strumenti finanziari derivati: settori S.11, S.123, S.124, S.125, S.13, S.15, S.2

Anni 2001-2007: da non trasmettere

2001-2007

Da non trasmettere

F.34 Strumenti finanziari derivati: settori S.121 e S.122

Anni 2001-2003: da non trasmettere

2001-2003

Da non trasmettere

F.52 Quote dei fondi comuni di investimento

Anni 2001-2007: da non trasmettere

2001-2007

Da non trasmettere

7

Variabili:

 
 
 

AF.34 Strumenti finanziari derivati: settori S.11, S.123, S.124, S.125, S.13, S.15, S.2

Anni 2000-2006: da non trasmettere

2000-2006

Da non trasmettere

AF.34 Strumenti finanziari derivati: settori S.121 e S.122

Anni 2000-2002: da non trasmettere

2000-2002

Da non trasmettere

AF.52 Quote dei fondi comuni di investimento

Anni 2000-2006: da non trasmettere

2000-2006

Da non trasmettere

8

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53)

Anni 1995-2008: da non trasmettere

1995-2008

Da non trasmettere

Prima trasmissione nel 2010

2009

2010

8

Contributi agli investimenti

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

9

Variabili:

 
 
 

D.29F Imposte sull’inquinamento

Ricostruzione 1995-1999 da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

D.214F Imposte su concorsi a premi e scommesse

Ricostruzione 1995-1998 da non trasmettere

1995-1998

Da non trasmettere

▼M11

10

Investimenti fissi lordi (P.51)

Anni 2005-2006: prima trasmissione nel 2009

2005-2006

2009

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2011

2000-2004

2011

Anno 1999: prima trasmissione nel 2012

1999

2012

Anni 1995-1998: da non trasmettere

1995-1998

Da non trasmettere

▼M9

3.   REPUBBLICA CECA

3.1.   Deroghe per tavola



T

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili — consolidate

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

6, 7

Tutte le variabili — non consolidate

Anno 2006: prima trasmissione nel 2008

2006

2008

11

Tutte le variabili

Anni 1995-2001: prima trasmissione nel 2008

1995-2001

2008

3.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

8

Settore S.2: disaggregazione geografica

Anni 2002-2003: prima trasmissione nel 2008

2002-2003

2008

3

Variazione delle scorte (P.52): valori concatenati e prezzi dell’anno precedente

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

4.   DANIMARCA

4.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

8

Tutte le variabili

Anni 2006-2007: trasmissione al t + 12

2006-2007

 

13

Settore delle famiglie

S.14 + S.15 da comunicare

1995 in poi

 

4.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Ripartizione tra imposte (D.21) e contributi (D.31) ai prodotti: valori concatenati e prezzi dell’anno precedente — annuale

Anni 1990-2009: prima trasmissione nel 2010

1990-2009

2010

Anni 1980-1989: da non trasmettere

1980-1989

Da non trasmettere

2

Variabili:

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita e per proprio uso finale (P.11 + P.12)

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita(P.13)

Pagamenti per altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.131)

Anni 1995-2013: da non trasmettere

1995-2013

Da non trasmettere

5

Narcotici (023) e Prostituzione (122)

Anni 1980-2013: prima trasmissione nel 2014

1980-2013

2014

5

Ripartizione di Istruzione (100) in istruzione pre-elementare ed istruzione elementare (101), istruzione secondaria (102), Istruzione post-secondaria non terziaria (103), Istruzione terziaria (104)

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1980-2013: da non trasmettere

1980-2013

Da non trasmettere

6, 7

Variabili:

F.11 Oro monetario

F.12 Diritti speciali di prelievo (DSP)

F.21 Biglietti e monete

F.22 Depositi trasferibili

F.29 Altri depositi

F.33 Titoli diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.331 Titoli a breve termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.332 Titoli a lungo termine diversi dalle azioni, esclusi gli strumenti finanziari derivati

F.34 Strumenti finanziari derivati

F.41 Prestiti a breve termine

F.42 Prestiti a lungo termine

F.51 Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.511 Azioni quotate

F.512 Azioni non quotate

F.513 Altre partecipazioni

F.52 Quote dei fondi comuni di investimento

F.611 Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

F.612 Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

F.71 Crediti commerciali e anticipazioni

F.79 Altri

Anni 2004-2007: prima trasmissione nel 2008

2004 in poi

2008

Anni 1995-2003: da non trasmettere

1995-2003

Da non trasmettere

8

Ripartizione tra imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA (D.212) e imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214)

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Ripartizione della produzione (P.1) per settori S.13 amministrazioni pubbliche e S.1 totale economia

Anni 1995-2013 da non trasmettere

1995-2013

Da non trasmettere

9

Ripartizione tra imposte e dazi sulle importazioni, esclusa IVA (D.212) e imposte sui prodotti, escluse le imposte sulle importazioni e sul valore aggiunto (D.214)

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Imposte sulle importazioni, esclusa IVA (D2122) per amministrazioni pubbliche (S13) e sottosettori.

Imposte di fabbricazione (D.2122C)

Anni 1995-2013: da non trasmettere

1995-2014

Da non trasmettere

15

Produzione di beni e servizi destinabili alla vendita

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita

Anni 1995-2013: da non trasmettere

1995-2013

Da non trasmettere

5.   GERMANIA

5.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1991: ex territorio della Repubblica Federale di Germania prima dell’unificazione

Antecedente al 1991

 

3

Disaggregazione ►M11  A*21 ◄

Trasmissione a T + 9 mesi

1980 in poi

 

Disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Trasmissione a T + 21 mesi

5.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

AN_F6 disaggregazione degli investimenti fissi lordi (P.51) in AN11131 Impianti dei trasporti e AN11132 Altri impianti e macchinari

Trasmissione nell’agosto dell’anno t + 1

1991 in poi

Da non trasmettere

Anno 1990: da non trasmettere

1990

2

Disaggregazione di altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita (P.13) in P.131 e P.132

Anni 1995 in poi: da non trasmettere

1995 in poi

Da non trasmettere

3

Investimenti lordi (P.5), variazione delle scorte e acquisizioni nette di oggetti di valore (somma di P.52 + P.53): disaggregazioni

Da non trasmettere

1980 in poi

Da non trasmettere

3

Investimenti lordi (P.51): disaggregazione

Disaggregazione per branca di attività economica solo per «nuovo capitale fisso»

1980 in poi

 

3

Occupazione: disaggregazione ►M11  A*38 ◄ — ore lavorate

Ricostruzione antecedente al 2002 da non trasmettere

1980-2001

Da non trasmettere

3

Dipendenti per settore «Amministrazioni pubbliche», persone

Trasmissione a T + 12 mesi

1980 in poi

 

6

F.511 Azioni quotate

F.512 Azioni non quotate

F.71 Crediti commerciali e anticipazioni

F.79 Altro

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

7

AF.511 Azioni quotate

AF.512 Azioni non quotate

AF.71 Crediti commerciali e anticipazioni

AF.79 Altro

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

9

Tutte le variabili: disaggregazione per lettera

Da non trasmettere

 

Da non trasmettere

10

Occupazione in ore lavorate in NUTS II

Anni 1995-2003: da non trasmettere

1995-2003

Da non trasmettere

10

Redditi da lavoro dipendente (D.1)

Anno 1995: da non trasmettere

1995

Da non trasmettere

10

Investimenti fissi lordi

Anni 1995-2001: da non trasmettere

Disaggregazione per branca di attività economica solo per «nuovo capitale fisso»

1995-2001

Da non trasmettere

12

Valore aggiunto (B.1g): disaggregazione per branca di attività economica; Occupazione: disaggregazione ►M11  A*10 ◄

Anno 1995: disaggregazione ►M11  A*3 ◄ soltanto

1995

 

13

Settore delle famiglie

S.14 + S.15 da comunicare

 
 

20, 22

Disaggregazione AN_F6

Da non trasmettere; trasmessa invece disaggregazione AN_F6

 

Da non trasmettere

6.   ESTONIA

6.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/rubrica

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

3

Tutte le variabili eccetto occupazione (persone)

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili: disaggregazione per obiettivo

Anni 1995-1996: da non trasmettere

1995-1996

Da non trasmettere

12

Tutte le variabili

Anno 1995: da non trasmettere

1995

Da non trasmettere

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anno 2000: da non trasmettere

2000

Da non trasmettere

Anni 2001-2006: prima trasmissione nel 2009

2001-2006

2009

22

Tutte le variabili

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

26

Tutte le variabili

Prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

6.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Occupazione: ore lavorate

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Spesa per consumi finali delle famiglie (P.3): disaggregazione per durata — trimestrale

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Spesa per consumi finali delle famiglie (P.3): disaggregazione per durata — annuale

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica

Anni 1995-2002: da non trasmettere

1995-2002

Da non trasmettere

8

Settore S.2: disaggregazione geografica

Anno 2002: da non trasmettere

2002

Da non trasmettere

10

Occupazione: ore lavorate

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

7.   GRECIA

7.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Tutte le variabili — trimestrale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

1

Tutte le variabili — annuale

Anni 1988-1994: prima trasmissione nel 2008

1988-1994

2008

1

Tutte le variabili (eccetto voci 2, 3, 4, 9, 10, 11, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 23, 27 totale) — annuale

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

3

Tutte le variabili

Anni 1988-1994: prima trasmissione nel 2008

1988-1994

2008

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili

Anni 1988-1994: prima trasmissione nel 2008

1988-1994

2008

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

15, 16

Tutte le variabili

Anni 2000-2005: prima trasmissione nel 2008

2000-2005

2008

17, 18, 19

Tutte le variabili

Anni 2000 e 2005: prima trasmissione nel 2008

2000 e 2005

2008

7.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Reddito, risparmio e accreditamento 16-26 — trimestrale

Prima trasmissione a T + 70 giorni nel 2008

1995 in poi

2008

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2011

1990-1994

2011

1

Reddito, risparmio e accreditamento 16-25 — annuale

Anni 1988-1994: prima trasmissione nel 2010

1988-1994

2010

1

Popolazione, residenti occupati — trimestrale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

1

Popolazione, residenti occupati — annuale

Anni 1988-1994: prima trasmissione nel 2008

1988-1994

2008

▼M11

1

Occupazione — trimestrale — totali

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2011

1990-1994

2011

Occupazione — trimestrale — disaggregazione per branca di attività economica

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

▼M9

1

Occupazione — annuale

Anni 1988-1994: prima trasmissione nel 2010

1988-1994

2010

1

Spesa per consumi delle famiglie: disaggregazione per durata — trimestrale

Anni 1990-1999: da non trasmettere

1990-1999

Da non trasmettere

1

Spesa per consumi delle famiglie: disaggregazione per durata — annuale

Anni 1980-1989: da non trasmettere

1980-1989

Da non trasmettere

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica: trimestrale

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

1

Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche — trimestrale

Anni 1990-1993: da non trasmettere

1990-1993

Da non trasmettere

1

Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche — annuale

Anni 1988-1993: da non trasmettere

1988-1993

Da non trasmettere

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

Anno 2014: prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1990-2013: da non trasmettere

1990-2013

Da non trasmettere

1

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione — trimestrale

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte — trimestrale

Anni 1990-2013: da non trasmettere

1990

Da non trasmettere

1

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione — annuale

Prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

ricostruzione 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

1

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte — annuale

Prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

ricostruzione 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

3

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1980-2013: da non trasmettere

1980-2013

Da non trasmettere

8

Settore S.2 disaggregazione geografica

Anni 1999-2007: prima trasmissione nel 2008

1999-2007

2008

26

Abitazioni (AN.1111)

Anni 1995-2006: prima trasmissione nel 2008

1995-2006

2008

8.   SPAGNA

8.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

3

Tutte le variabili eccetto consumo di capitale fisso (K.1), risultato netto di gestione e reddito misto netto (B.2n + B.3n)

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

Anni 1980-1989: prima trasmissione nel 2009

1980-1989

2009

5

Tutte le variabili

Anni 1980-1994: Prima trasmissione nel 2008

1980-1994

2008

8

Tutte le variabili

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2007

1995-1999

2007

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2002-2004: prima trasmissione nel 2008

2002-2004

2008

17, 18, 19

Tutte le variabili

Anno 2005: trasmissione nel 2009

2005

2009

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

22

Tutte le variabili

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2009

1995-1999

2009

26

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

8.2.   Deroghe per singola variabile/voce nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Reddito, risparmio e accreditamento 16-26 — trimestrale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

1

Occupazione: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — annuale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

1

Occupazione: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ —trimestrale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2008

1990-1994

2008

1

Importazioni ed esportazioni: disaggregazione geografica — annuale

Trasmissione t + 160

 
 

1

Ripartizione tra imposte e contributi ai prodotti: valori concatenati e prezzi dell’anno precedente — annuale

Anni 1990-1999: prima trasmissione nel 2008

1990-1999

2008

Anni 1980-1989: prima trasmissione nel 2009

1980-1989

2009

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53) — trimestrale

Anni 1990-1999: prima trasmissione nel 2008

1990-1999

2008

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53) — annuale

Anni 1990-1999: prima trasmissione nel 2008

1990-1999

2008

Anni 1980-1989: prima trasmissione nel 2009

1980-1989

2009

3

Consumo di capitale fisso (K.1), Risultato netto di gestione e reddito misto netto (B.2n + B.3n)

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1980-1999: da non trasmettere

1980-1999

Da non trasmettere

16

Consumo di capitale fisso (K.1)

Prima trasmissione nel 2008

2000-2005

2008

17, 18

Consumo di capitale fisso (K.1)

Anno 2000: prima trasmissione nel 2008

2000

2008

Anno 2005 prima trasmissione nel 2009

2005

2009

9.   FRANCIA

9.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

▼M11

3

Tutte le variabili eccetto popolazione, occupati, redditi da lavoro dipendente: disaggregazione per branca di attività economica A*38, A*64

Anni 1995-1998: prima trasmissione nel 2012

1995-1998

2012

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

▼M9

20

Tutte le variabili: disaggregazione AN_F6 per branca di attività economica ►M11  A*21 ◄

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2011

2000-2008

2011

9.2.   Deroghe per singole variabili/voci nella tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Occupazione: disaggregazione per branca di attività economica, ►M11  A*10 ◄ — annuale

Anni 1980-1989: prima trasmissione nel 2011

1980-1989

2011

1

Valore aggiunto lordo (B.1g): disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — annuale

Anni 1980-1998: prima trasmissione nel 2011

1980-1998

2011

1

Investimenti fissi lordi (P.51): disaggregazione per AN_F6: annuale

Anni 1980-2007: prima trasmissione nel 2008

1980-2007

2008

1

Investimenti fissi lordi (P.51): disaggregazione per AN_F6: trimestrale

Anni 1990-2011: prima trasmissione nel 2011

1990-2011

2011

1

Redditi da lavoro dipendente (D.1), retribuzioni (D.11): disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — annuale

Anni 1980-1998: prima trasmissione nel 2011

1980-1998

2011

3

Investimenti fissi lordi, di cui abitazioni e fabbricati non residenziali e altre opere

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1990-2013: da non trasmettere

1990-2013

Da non trasmettere

5

Disaggregazione istruzione (CP101, CP102, CP103, CP104, CP105)

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Stupefacenti (CP023)

Prostituzione (CP122)

Anni 1990-2013: da non trasmettere

1980-2013

Da non trasmettere

6

Per tutti i settori: F.3, F.33, F.3331, F.332, F.5, F.51, F.511, F.512, F.513, F.52, F.612 (consolidati)

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

6

Per tutti i settori F.612 (non consolidati)

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

7

Per tutti i settori: AF.3, AF.33, AF.3331, AF.332, AF.5, AF.51, AF.511, AF.512, AF.513, AF.52, AF.612 (consolidato)

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

7

Per tutti i settori AF.612 (non consolidati)

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

8

Sottosettori di S.2: S.211, S.2112, S.212 per variabili: D.1, D.4, D.5, D.6, D.7, D.8.

Anni 1995-2009: prima trasmissione dei sottosettori S.211, S2112, S212 nel 2011

1995-2009

2011

9

Disaggregazione D.995

Prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1995-2013: da non trasmettere

1980-2013

Da non trasmettere

▼M12

9 bis.   CROAZIA

9 bis.1   Deroghe per tavola



Tavola n.

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995

Prima del 1995

Da non trasmettere

2

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2001

1995-2001

Da non trasmettere

2

Tutte le variabili/voci ad eccezione di K.2

Anni 2002-2009

2002-2009

2012

3

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1999

1995-1999

Da non trasmettere

3

Tutte le variabili ad eccezione di P.1, P.2, B.1g e D.1

Anni 2000-2012

2000-2012

2014

6

Tutte le variabili

Anni 1995-2001

1995-2001

Da non trasmettere

7

Tutte le variabili

Anni 1995-2000

1995-2000

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili/voci — annuale

Anni 1995-2001

1995-2001

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili/voci (esclusa la disaggregazione di S.2) ad eccezione di K.2

Anni 2002-2009

2002-2009

2012

9

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2001

1995-2001

Da non trasmettere

Anni 2002-2009

2002-2009

2012

10

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-1999

1995-1999

Da non trasmettere

11

Tutte le variabili

Anni 1995-2001

1995-2001

Da non trasmettere

11

Tutte le variabili ad eccezione di K.2

Anni 2002-2009

2002-2009

2012

12

Tutte le variabili

Anni 1995-1999

1995-1999

Da non trasmettere

13

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2009

1995-2009

Da non trasmettere

Anni 2010-2011

2010-2011

2015

15

Tutte le variabili/voci, prezzi correnti

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2015

15

Tutte le variabili/voci, prezzi costanti

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2015

16

Tutte le variabili/voci, prezzi correnti

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2014

16

Tutte le variabili/voci, prezzi costanti

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2015

17

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2016

18

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2016

19

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2016

22

Tutte le variabili/voci

Anni 1995-2004

1995-2004

Da non trasmettere

Anni 2005-2009

2005-2009

2016

26

Tutte le variabili/voci

Anni 2000-2012

2000-2012

2017

Anni 1995-1999

1995-1999

Da non trasmettere

9 bis. 2   Deroghe per la singola variabile/voce nelle tavole



Tavola n.

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2) — annuale

Anni 1995-2010

1995-2010

2012

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore — annuale

Anni 1995-2009

1995-2009

Da non trasmettere

Anni 2010-2014

2010-2014

2015

1

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (D.8) — annuale

Anni 2002-2009

2002-2009

2012

1

Trasferimenti in conto capitale ricevuti e versati dal/al resto del mondo (D.9) — annuale

Anni 2002-2009

2002-2009

2012

1

Esportazioni e importazioni: disaggregazione geografica — annuale

Anni 2010-2011

2010-2011

2012

1

Investimenti fissi lordi per attività — annuale

Anni 1995-2012

1995-2012

2014

1

Spesa per consumi finali delle famiglie; disaggregazione per durata — annuale

Anni 1995-2014

1995-2014

2015

1

Accreditamento/indebitamento (B.9) — annuale

Anni 1995-2009

1995-2009

2012

1

Risparmio netto (B.8n) — annuale

Anni 1995-2009

1995-2009

2012

1

Ripartizione tra imposte sui prodotti (D.21) e contributi ai prodotti (D.31) — annuale

Anni 1995-2008

1995-2008

2012

1

Redditi da lavoro dipendente (D.1) per branca di attività economica — annuale

Anni 1995-2008

1995-2008

2012

1

Retribuzioni lorde (D.11) per branca di attività economica — annuale

Anni 1995-2008

1995-2008

2012

1

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2) — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

Anni 2012-2014

2012-2014

2015

1

Consumi effettivi individuali — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

Anni 2012-2014

2012-2014

2015

1

Rettifica per variazione dei diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione (D.8) — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

1

Trasferimenti in conto capitale ricevuti e versati dal/al resto del mondo (D.9) — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

1

Esportazioni di beni — trimestrale

Anni 2000-2012

2000-2012

2013

1

Esportazioni di servizi — trimestrale

Anni 2000-2012

2000-2012

2013

1

Amministrazioni pubbliche — consumo individuale e collettivo - trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

Anni 2012-2014

2012-2014

2015

1

Investimenti fissi lordi per attività — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

Anni 2012-2014

2012-2014

2015

1

Spesa per consumi finali delle famiglie; disaggregazione per durata — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

Anni 2012-2014

2012-2014

2015

1

Importazioni di beni — trimestrale

Anni 2000-2012

2000-2012

2013

1

Importazioni di servizi — trimestrale

Anni 2000-2012

2000-2012

2013

1

Accreditamento/indebitamento (B.9) — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

1

Risparmio netto (B.8n) — trimestrale

Anni 2000-2011

2000-2011

Da non trasmettere

1

Redditi da lavoro dipendente (D.1) per branca di attività economica — trimestrale

Anni 2000-2008

2000-2008

2012

1

Retribuzioni lorde (D.11) per branca di attività economica — trimestrale

Anni 2000-2008

2000-2008

2012

2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2)

Anni 2002-2013

2002-2013

2015

3

P.1, P.2, B.1g e D.1

Anni 2000-2008

2000-2008

2012

3

Investimenti fissi lordi per branca di attività economica — annuale

Anni 1995-1999

1995-1999

Da non trasmettere

Anni 2000-2012

2000-2012

2014

3

Disaggregazione per macchine per ufficio (AN.111321) e apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni (AN111322)

Anni 1995-2012

1995-2012

Da non trasmettere

6

Altre variazioni di volume, consolidate e non consolidate, tutte le voci

Anni 2002-2009

2002-2009

Da non trasmettere

Anno 2010

T + 21 mesi

Anno 2011

T + 18 mesi

Anno 2012

T + 9 mesi

6

Rivalutazione degli strumenti finanziari, consolidata e non consolidata, tutte le voci

Anni 2002-2009

2002-2009

Da non trasmettere

Anno 2010

T + 21 mesi

Anno 2011

T + 18 mesi

Anno 2012

T + 9 mesi

8

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2) — annuale

Anni 2002-2013

2002-2013

2015

10

Redditi da lavoro dipendente

Anni 2000-2008

2000-2008

2014

10

Lavoratori dipendenti

Anni 2000-2012

2000-2012

2014

10

Occupati in migliaia di ore lavorate

Anni 2000-2012

2000-2012

2014

10

Totale

Anni 2000-2012

2000-2012

2014

11

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2)

Anni 1995-2001

1995-2001

Da non trasmettere

Anni 2002-2013

2002-2013

2015

20

Capitale fisso: disaggregazione AN_F6+

Anni 1995-1999

1995-1999

Da non trasmettere

Anni 2000-2012

2000-2012

2015

20

Disaggregazione per macchine per ufficio (AN.111321) e apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni (AN111322)

Anni 2001-2012

2001-2012

Da non trasmettere

▼M9

10.   IRLANDA

10.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Tutte le variabili — trimestrale

Trasmissione a T + 90 giorni

1997-2008Q3

 

Prima trasmissione a T + 70 giorni nel 2009

2008Q4 in poi

2009

Anni 1990-1996: da non trasmettere

1990-1996

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili — annuale

Trasmissione a T + 90 giorni

1995-2007

 

Prima trasmissione a T + 70 giorni nel 2009

2008

2009

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

3

Tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*64 ◄

Anni 1990-1999: da non trasmettere

1990-1999

Da non trasmettere

Tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili (salvo settore S.13 e sottosettori)

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili (settore S.13 e sottosettori)

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

15, 16

Tutte le variabili

Anno 2004: prima trasmissione nel 2008

2004

2008

Anno 2005: prima trasmissione nel 2009

2005

2009

Anno 2006: prima trasmissione nel 2010

2006

2010

15, 16

Tutte le variabili, prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2012: prima trasmissione nel 2015

2000-2012

2015

17, 18, 19

Tutte le variabili

Anno 2005: prima trasmissione nel 2009

2005

2009

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

10.2.   Deroghe per singole variabili/voci nella tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Popolazione, occupati, redditi da lavoro dipendente, risultato lordo di gestione e reddito misto lordo

Anni 1990-1997: da non trasmettere

1990-1997

Da non trasmettere

1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1): prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — trimestrale

Anni 1990-1996: da non trasmettere

1990-1996

Da non trasmettere

1

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1): prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — annuale

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

1

Occupazione: lavoratori dipendenti e indipendenti, ore lavorate — trimestrale

Anni 1990-1997: da non trasmettere

1990-1997

Da non trasmettere

1

Occupazione: lavoratori dipendenti e indipendenti, ore lavorate — annuale

Anni 1980-1997: da non trasmettere

1980-1997

Da non trasmettere

3

Produzione ai prezzi base (P.1) e consumi intermedi (P.2) ai prezzi di acquisto

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1980-1999: da non trasmettere

1980-1999

Da non trasmettere

3

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1): prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

3

Disaggregazione AN_F6 per l’economia totale

Anno 2008: prima trasmissione nel 2009

2008

2009

Anni 1980-2007: da non trasmettere

1980-2007

Da non trasmettere

3

Abitazioni e fabbricati non residenziali e altre opere: disaggregazione ►M11  A*38 ◄ e ►M11  A*64 ◄

Anno 2008: prima trasmissione nel 2009

2008

2009

Anni 1980-2007: da non trasmettere

1980-2007

Da non trasmettere

3

Occupazione: lavoratori dipendenti e indipendenti, ore lavorate

Anni 1980-1997: da non trasmettere

1980-1997

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili (salvo i settori S.13 e S.2)

Anno 2003: prima trasmissione nel 2008

2003

2008

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili: settore S.2

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

10

Occupazione: ore lavorate

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

13

Famiglie

S.14 + S.15 da fornire

 
 

13

Contributi sociali (D.61) e prestazioni sociali (D.62)

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2009

2000-2007

2009

22

Disaggregazione AN_F6: di cui voci (AN111321, AN111322, AN1122)

Anno 2008: prima trasmissione nel 2009

2008

2010

Anni 2000-2007: da non trasmettere

2000-2007

Da non trasmettere

11.   ITALIA

11.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

12

Tutte le variabili

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2008

2000-2004

2008

26

Tutte le variabili

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

11.2.   Deroghe per singole variabili/voci nella tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7) disaggregazione geografica — trimestrale

Trasmissione a T + 160 giorni

 
 

1

Popolazione

Trasmissione a T + 180 giorni

 
 

3

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1): disaggregazione ►M11  A*64 ◄

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

Anni 1995-2014: prima trasmissione nel 2015

1995-2014

2015

5

Disaggregazione istruzione (CP101, CP102, CP103, CP104, CP105)

Anni 1980-1999: da non trasmettere

1980-1999

Da non trasmettere

Stupefacenti (CP023)

Prostituzione (CP122)

Anni 2000-2014: prima trasmissione nel 2015

1995-2014

2015

6, 7

F.511 — Azioni quotate

F.512 — Azioni non quotate

F.513 — Altre partecipazioni

F.611 — Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

F.612 — Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

10

Occupazione: ore lavorate

Anni 1995-2003: da non trasmettere

1995-2003

Da non trasmettere

Anni 2004-2008: prima trasmissione nel 2010

2004-2008

2010

12.   CIPRO

12.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — trimestrale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

6, 7

Tutte le variabili

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2009

1995-2008

2009

15, 16

Tutte le variabili, prezzi correnti

Anno 2004: trasmissione nel 2008

2004

2008

15,16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2002-2003: trasmissione nel 2008

2002-2003

2008

Anni 2004-2005: trasmissione nel 2009

2004-2005

2009

Anni 2006-2007: trasmissione nel 2010

2006-2007

2010

17, 18, 19

Tutte le variabili

Anno 2000: trasmissione nel 2009

2000

2009

Anno 2005: trasmissione nel 2011

2005

2011

22

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-2006: prima trasmissione nel 2008

1995-2006

2008

12.2.   Deroghe per singole variabili/voci nella tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Esportazioni (P.61) e importazioni (P.71) di beni, esportazioni (P.62) e importazioni (P.72) di servizi — trimestrale

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2009

1995-2008

2009

1

Imposte sulla produzione e sulle importazioni (D.2), contributi alla produzione e alle importazioni (D.3) — trimestrale

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2009

1995-2008

2009

1

Assegnazione dei SIFIM a tutti i conti — trimestrale

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2009

1995-2008

2008

1

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2) — trimestrale

Anni 2000-2010: prima trasmissione nel 2011

2000-2010

2011

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci 16-26, prezzi correnti — trimestrale

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2009

2000-2008

2009

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2011

1995-1999

2011

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci 16-26, prezzi correnti — annuale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci 16-26, in termini reali — trimestrale

Anni 2000-2010: prima trasmissione nel 2011

2000-2010

2011

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci 16-26, in termini reali — annuale

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2012

1995-1999

2012

1

Spesa delle famiglie per consumi finali: disaggregazione per durata — prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — annuale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Spesa delle famiglie per consumi finali: disaggregazione per durata — tutte le variabili — trimestrale

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2009

2000-2008

2009

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica — prezzi dell’anno precedente, valori concatenati — annuale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica — prezzi correnti — trimestrale

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2009

2000-2008

2009

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2011

1995-1999

2011

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica — prezzi dell’anno precedente, valori concatenati — trimestrale

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2009

2000-2008

2009

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2011

1995-1999

2011

3

Produzione, tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*38 ◄ e ►M11  A*64 ◄ — prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1995-2007 ( ►M11  A*38 ◄ ) prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

Anni 1995-2006 ( ►M11  A*64 ◄ ): prima trasmissione nel 2008

1995-2006

2008

3

Investimenti lordi, tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*38 ◄ ►M11  A*64 ◄ — prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1995-2007 ( ►M11  A*38 ◄ ): prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

3

Occupati e redditi da lavoro dipendente, tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*38 ◄ ►M11  A*64 ◄ — persone

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008 ( ►M11  A*38 ◄ )

1995-1999

2008

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2009 ( ►M11  A*64 ◄ )

1995-1999

2009

3

Occupati e redditi da lavoro dipendente, tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — ore lavorare

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

8

II.1.2 Conto dell’attribuzione dei redditi primari

Prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

8

II.2 Conto della distribuzione secondaria del reddito

II.4.1 Conto di utilizzazione del reddito disponibile

III.1.1 Conto delle variazioni del patrimonio netto dovute al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale

III.1.2 Conto delle acquisizioni di attività non finanziarie

Prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

13.   LETTONIA

13.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

2

Disaggregazione per sottosettori

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

3

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

5

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1998-2007: prima trasmissione a T + 9 giorni nel 2008

1998-2007

2008

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili

Anni 1995-2001: prima trasmissione nel 2008

1995-2001

2008

8

Tutte le variabili

Anno 2006: prima trasmissione a T + 14 giorni nel 2008

2006

2008

Anni 2007-2008: prima trasmissione a T + 12 giorni nel 2008

2007-2008

2008

11

Tutte le variabili

Anni 1996-1999: prima trasmissione nel 2008

1996-1999

2008

Anno 1995: da non trasmettere

1995

Da non trasmettere

15, 16

Tutte le variabili: prezzi correnti

Anni 2000-2003: da non trasmettere

2000-2003

Da non trasmettere

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2011: da non trasmettere

2000-2011

Da non trasmettere

Anno 2012: trasmissione nel 2015

2012

2015

17, 18, 19

Tutte le variabili

Anno 2000: da non trasmettere

2000

Da non trasmettere

20

Tutte le variabili

Anno 2006: prima trasmissione nel 2009

2006

2009

Anni 2000-2005: da non trasmettere

2000-2005

Da non trasmettere

22

Tutte le variabili: prezzi correnti

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

13.2.   Deroghe per singole variabili/voci nella tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Lato della spesa del prodotto interno lordo: tutte le variabili — prezzi correnti

Anni 1995-2006: trasmissione a T + 90 giorni

1995-2006

 

1

Variabili:

risultato lordo di gestione e reddito misto lordo (B.2g + B.3g)

Imposte (D.2) e contributi (D.3) alla produzione e alle importazioni

Redditi da lavoro dipendente (D.1)

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci 16-26, in termini reali

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Residenti occupati: persone — trimestrale

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

1

Occupati nelle unità di produzione residenti — persone e ore lavorate — trimestrale

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

1

Occupati nelle unità di produzione residenti: ore lavorate — annuale

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Spesa delle famiglie per consumi finali: disaggregazione per durata — prezzi correnti e prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1998-2007: trasmissione a T + 90 giorni

1998-2007

Da non trasmettere

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica — prezzi correnti, prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 2000-2007: trasmissione a T + 90 giorni

2000-2007

Da non trasmettere

Ricostruzione antecedente al 2000: da non trasmettere

1995-1999

3

Produzione (p.1); consumi intermedi (P.2); valore aggiunto lordo (B.1G): prezzi correnti

Anni 1995-2007: prima trasmissione a T + 14 giorni nel 2008

1995-2007

2008

3

K.1; B2N + B3N; D29-D39; D1; D2: prezzi correnti

Anni 2001-2007: prima trasmissione nel 2008

2001-2007

2008

Anni 1995-2000: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

3

Ammortamenti (consumo di capitale fisso) (K.1): prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 2005-2009: prima trasmissione nel 2010

2005-2009

2010

Anni 1995-2004: da non trasmettere

1995-2004

Da non trasmettere

3

Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.52 + P.53)

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

3

Occupati per branca di attività economica: disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Anni 2002-2007: prima trasmissione nel 2008

2002-2007

2008

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

3

Occupati per branca di attività economica: disaggregazione ►M11  A*64 ◄

Anni 2007-2009: prima trasmissione nel 2010

2007-2009

2010

Anni 1995-2006: da non trasmettere

1995-2006

Da non trasmettere

14.   LITUANIA

14.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere.

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili

Anni 2006-2008: trasmissione T + 11 mesi

2006-2008

2010

Prima trasmissione T + 9: nel 2010

2009

11

Tutte le variabili

Anni 2000-2001: prima trasmissione nel 2008

2000-2001

2008

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2012

1995-1999

2012

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2005-2007: prima trasmissione nel 2010

2005-2007

2010

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2012

2000-2004

2012

22

Tutte le variabili

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2010

1995-1999

2010

22

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

14.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Spesa per consumi finali delle famiglie: disaggregazione per durata — prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — trimestrale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

2

Tutte le variabili: disaggregazione per sottosettore del settore S.13

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2010

1995-1999

2010

3

Investimenti fissi lordi (P.51) — prezzi correnti

Anni 1995-2005: prima trasmissione nel 2010

1995-2005

2010

Investimenti fissi lordi (P.51) — prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

3

Variazione delle scorte (P.52) e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore, disaggregazione per branca di attività economica ►M11  A*10 ◄ — prezzi correnti

Anni 1995-2006: prima trasmissione nel 2010

1995-2006

2010

Variazione delle scorte (P.52) e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore, disaggregazione per branca di attività economica ►M11  A*10 ◄ — prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

3

Occupazione: disaggregazione per branca di attività economica ►M11  A*38 ◄ — ore lavorate

Anni 1995-1998: prima trasmissione nel 2009

1995-1998

2009

3

Occupati: disaggregazione per settore

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2009

1995-2007

2009

8

Disaggregazione geografica per settore S.2

Anni 2002-2003: prima trasmissione nel 2008

2002-2003

2008

15.   LUSSEMBURGO

15.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Tutte le variabili — trimestrale

Trasmissione T + 90 giorni

 
 

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili — annuale

Trasmissione T + 90 giorni

 
 

Anni 1980-1984: prima trasmissione nel 2010

1980-1984

2010

3

Tutte le variabili

Anni 1980-1984: prima trasmissione nel 2010

1980-1984

2010

5

Tutte le variabili

Anni 1980-1984: da non trasmettere

1980-1984

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

15.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53) — trimestrale

Compreso solo l’oro non monetario

 
 

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53) — annuale

Compreso solo l’oro non monetario

 
 

Anni 1980-2009: prima trasmissione nel 2010

1980-2009

2010

3

Disaggregazione per branca di attività economica NACE ►M11  A*38 ◄

Trasmissione T + 21 mesi

 
 

Anni 1985-2006: prima trasmissione nel 2008

1985-2006

2008

Anni 1980-1984: prima trasmissione nel 2010

1980-1984

2010

Disaggregazione per branca di attività economica NACE ►M11  A*64 ◄

Trasmissione T + 33 mesi

 
 

Anni 1985-2005: prima trasmissione nel 2008

1985-2005

2008

Anni 1980-1984: prima trasmissione nel 2010

1980-1984

2010

8

Variabili nei conti II.1.2, II.2, II.4.1, III.1.1, III.1.2 per i settori S.11, S.12 e S.2

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

Variabili nei conti I e II.1 per i settori S.14 e S.15

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

Variabili nei conti II.1.2, II.2, II.4.1, III.1.1, III.1.2 per i settori S.14, e S.15

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

16.   UNGHERIA

16.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere.

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — trimestrale

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

1

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — annuale

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

1

Tutte le variabili: attribuzione SIFIM

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

3

Tutte le variabili: valori concatenati

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

5

Tutte le variabili: valori concatenati

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

8

Tutte le variabili

Trasmissione T + 12 mesi

 
 

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2009

1995-2007

2009

13

Tutte le variabili

Anni 1995-2000: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

22

Tutte le variabili

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

16.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Valore aggiunto e prodotto interno lordo: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — trimestrale

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

1

Ripartizione fra imposte (D.21) e contributi alla produzione (D.31) ai prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — annuale

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53) — trimestrale

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci 13, 14, 15 e 28 — trimestrale

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci da 16 a 26 — trimestrale

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci da 16 a 26 — annuale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci da 16 a 26 ad eccezione del consumo di capitale fisso (K1), reddito nazionale netto (B5N), acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K2), accreditamento/indebitamento (B9) — annuale

Trasmissione T + 100 giorni

 
 

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci da 16 a 25: in termini reali

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

1

Occupazione

Anno 2008: trasmissione nel 2009

2008

2009

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2010

1995-2007

2010

1

Spesa delle famiglie per consumi finali: disaggregazione per durata — prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

1

Spesa delle famiglie per consumi finali: disaggregazione per durata — attribuzione SIFIM

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

3

Occupazione: disaggregazione per branca di attività economica ►M11  A*64 ◄

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

3

Occupazione: ore lavorate e occupati

Anno 2008: prima trasmissione nel 2009

2008

2009

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2010

1995-2007

2010

Occupati per settore

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

10

Occupazione: ore lavorate

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

10

Redditi da lavoro dipendente

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

12

Occupazione: persone

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

17.   MALTA

17.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Ricostruzione antecedente al 2000: da non trasmettere

Antecedente al 2000

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili/voci: trimestrale

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili ai prezzi dell’anno precedente, valori concatenati

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili, ad eccezione del settore S.13

Anni 2003-2009: prima trasmissione nel 2010

2003-2009

2010

Anni 2000-2002: prima trasmissione nel 2011

2000-2002

2011

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili

Anni 2000-2007:prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

12

Tutte le variabili

Anni 2000-2005: prima trasmissione nel 2008

2000-2005

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

13

Tutte le variabili

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

20

Tutte le variabili — prezzi correnti

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

22

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

26

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

17.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Reddito, risparmio e accreditamento: voci da 16 a 25: in termini reali

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Popolazione e occupazione — trimestrale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

1

Popolazione e occupazione — annuale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

1

Variabili D.5, D.6, D.7, D.8, D.9, K.2 a prezzi correnti — trimestrale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2009

2000-2007

2009

1

Variabili D.5, D.6, D.7, D.8, D.9, K.2 a prezzi correnti — annuale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2009

1995-2007

2009

1

Variabili B.1g, D.21, D.31, D.8 ai prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

3

Variabili B.1g, K.1, P.5 -prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

8

Variabili D.4, D.5, D.6, D.7, D.8, D.9, P.5, K.2

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2009

1995-2007

2009

18.   PAESI BASSI

18.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Imposte meno contributi alla produzione (D.21-D.31) — annuale

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

1

Esportazioni e importazioni di beni e servizi (P.61, P.62, P.71, P.72),

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

1

Spesa per consumi finali delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche (individuali P.31 e collettivi P.32), consumi effettivi individuali (P.41), variazione delle scorte (P.52) e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53), importazioni ed esportazioni di beni e servizi (P.61, P.62, P.71, P.72) ai prezzi dell’anno precedente e valori concatenati — annuale

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

1

Reddito reale disponibile (tavola 109) in termini reali — trimestrale

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

1

Popolazione e occupazione (tavola 110) — trimestrale

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

1

Occupazione per branca di attività economica (tavola 111) — trimestrale

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

1

Popolazione attiva, disoccupazione, occupazione, lavoratori dipendenti, lavoratori indipendenti — annuale

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

▼M11

1

Lavoratori dipendenti e indipendenti nelle unità di produzione residenti: branche di attività economica da K a L e da O a T, persone — annuale

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

▼M9

1

Occupazione: ore lavorate

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

1

Spesa delle famiglie per i consumi: aggregazione per durata (tavola 117) — annuale

Anni 1980-1989: da non trasmettere

1980-1989

Da non trasmettere

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica (tavole 120, 121) — trimestrale

Anni 1995-2000: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

▼M11

3

Prezzi correnti:

 
 
 
 

Variabili P.1, P.2, B.1G, D.29-D.39 per le branche di attività economica 03, 13-16, 23, 28

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

 

Variabili B.2N+B.3N per le branche di attività economica 03, 05-09, 13-16, 22-23, 27-32

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

3

Prezzi dell’anno precedente e valori concatenati:

 
 
 
 

Variabili B.1G per le branche di attività economica 03, 05-09, 13-17, 22-33, 64-68, 96-98

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

 

Variabile K.1 per le branche di attività economica 03, 05-09, 13-16, 22-23, 27-32, 55-96

Anni 1980-1995: da non trasmettere

1980-1995

Da non trasmettere

3

Prezzi correnti:

 
 
 
 

Variabili P.5, P.52, P.53 disaggregazione per branca di attività economica

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

 

Variabile P.51 per le branche di attività economica 03, 05-09, 13-16, 23

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

3

Prezzi dell’anno precedente e valori concatenati:

 
 
 
 

Variabili P.5, P.52, P.53

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

 

Variabili P.5, P.52, P.53 disaggregazione per branca di attività economica

Anni 1988-1995: da non trasmettere

1988-1995

Da non trasmettere

 

Variabile P.51 per le branche di attività economica 03, 05-09, 13-16, 23

Anni 1980-1987: da non trasmettere

1980-1987

Da non trasmettere

▼M9

3

Occupazione, persone: disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

5

Tutte le variabili: disaggregazione COICOP

Anni 1980-1986: da non trasmettere

1980-1986

Da non trasmettere

6, 7

Variabili:

Da non trasmettere per gli anni 1995-2000

1995-2000

 

F71, F79 per i (sotto)settori S1, S11, S12, S121 + 122, S121, S122, S123, S124, S125, S14 + 15, S14, S15, S2

Prima trasmissione dell’anno 2008 per F34 nel 2009

2008

 

F34 per i (sotto)settori S1, S11, S12, S121 + 122, S121, S122, S123, S124, S125, S14 + 15, S14, S15, S2

F 34 da non trasmettere per gli anni 1995-2007

1995-2007

 

19.   AUSTRIA

19.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1, 3, 5, 22

Dati annuali:valori concatenati

Anno 2014: prima trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1980-2013: da non trasmettere

1980-2013

Da non trasmettere

19.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Occupazione: ore lavorate — trimestrale

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

Da non trasmettere

1

Occupazione: ore lavorate — annuale

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

3

Occupazione: ore lavorate

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

Da non trasmettere

13

Settore delle famiglie

S.14 + S.15 da fornire

 
 

6, 7

Variabili:

 
 
 

F.511 Azioni quotate

F.512 Azioni non quotate

F.513 Altre partecipazioni

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

10

Occupazione: ore lavorate

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2009

2000-2007

2009

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

20

Variabili AN111321 e AN111322

Anni 2000-2013: prima trasmissione nel 2012

2000-2013

2015

22

Variabili AN111321 e AN111322

Anni 2000-2013: prima trasmissione nel 2015

2000-2013

2015

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

26

Variabile AN1111 Abitazioni

Anni 2000-2010: prima trasmissione nel 2012

2000-2010

2012

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

20.   POLONIA

20.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere.

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

8

Tutte le variabili/voci

Anni 2006-2007: trasmissione T + 12 mesi

2006-2007

2008

Prima trasmissione T + 9 mesi nel 2009

2008

2009

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2009

2000-2006

2009

20.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione nel

1

Reddito, risparmio e accreditamento: (voci da 13 a 26): in prezzi correnti e termini reali

Anni 1995-1998: prima trasmissione nel 2010

1995-1998

2010

1

Retribuzioni (D.11) — trimestrale

Anno 2007: prima trasmissione nel 2008

2007

2008

Anni 2001-2006: prima trasmissione nel 2009

2001-2006

2009

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

1

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2)

Anno 2010: prima trasmissione nel 2011

2010

2011

Anni 1995-2009: da non trasmettere

1995-2009

Da non trasmettere

1

Occupazione, lavoratori indipendenti e dipendenti: disaggregazione per branca di attività economica ►M11  A*10 ◄

Anno 2007: prima trasmissione nel 2008

2007

2008

Anni 2001-2006: prima trasmissione nel 2009

2001-2006

2009

Anni 1995-2000: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

2

Acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte (K.2)

Anno 2010: prima trasmissione nel 2011

2010

2011

Anni 1995-2009: da non trasmettere

1995-2009

Da non trasmettere

3

Variazione delle scorte (P.52)

Anni 1995-1998: prima trasmissione nel 2010

1995-1998

2010

3

Occupazione: disagreggazione per branca di attività economica

Dati per l’anno 2007: prima trasmissione nel 2008

2007

2008

Dati per gli anni 2001-2006: prima trasmissione nel 2009

2001-2006

2009

Ricostruzione antecedente al 2001: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

3

Redditi da lavoro dipendente: disaggregazione per branca di attività economica

Dati per l’anno 2007: prima trasmissione nel 2008

2007

2008

Dati per gli anni 2001-2006: prima trasmissione nel 2009

2001-2006

2009

Ricostruzione antecedente al 2001: da non trasmettere

1995-2000

Da non trasmettere

8

Acquisizioni meno cessioni di attività finanziarie non prodotte (K.2)

Anno 2010: prima trasmissione nel 2011

2010

2011

Anni 1995-2009: da non trasmettere

1995-2009

Da non trasmettere

10

Occupazione: ore lavorate

Anno 2008: prima trasmissione nel 2009

2008

2009

Anni 1995-2007: da non trasmettere

1995-2007

Da non trasmettere

11

Tutte le variabili: gruppi COFOG

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

Da non trasmettere

11

Acquisizioni meno cessioni di attività finanziarie non prodotte (K.2)

Anno 2010: prima trasmissione nel 2011

2010

2011

Anni 1995-2009: da non trasmettere

1995-2009

Da non trasmettere

11

Tutte le variabili: disaggregazione per sottosettore

Anni 1995-2001: prima trasmissione nel 2010

1995-2001

2010

22

Disaggregazione AN_F6

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

21.   PORTOGALLO

21.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

3

Tutte le variabili:

 
 
 

— disaggregazione ►M11  A*64 ◄

Trasmissione T + 36 mesi

 
 

Anni 1980-1999: da non trasmettere

1980-1999

da non trasmettere

— disaggregazione ►M11  A*38 ◄

Anni 1990-2007: prima trasmissione nel 2008

1990-2007

2008

Anni 1980-1989: da non trasmettere

1980-1989

da non trasmettere

5

Tutte le variabili

Trasmissione T + 12 mesi

 
 

Anni 1980-1989: da non trasmettere

1980-1989

da non trasmettere

21.2.   Deroghe per le singole variabili/voci nella tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Risultato lordo di gestione e reddito misto lordo (B.2g + B.3g), Imposte sulla produzione e sulle importazioni(D.2), Contributi alla produzione e alle importazioni (D.3), Redditi da lavoro dipendente (D.1), Retribuzioni (D.11) — trimestrale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2010

1990-1994

2010

1

Valore aggiunto lordo (B.1g): «attività manifatturiere» — trimestrale

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

da non trasmettere

1

Investimenti fissi lordi (P.51): disaggregazione AN_F6 — trimestrale

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

1

Popolazione e residenti occupati- trimestrale

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2010

1990-1994

2010

1

Occupati: disaggregazione per branca di attività economica — persone — trimestrale

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

Anni 1990-1994: prima trasmissione nel 2010

1990-1994

2010

1

Occupati: disaggregazione per branca di attività economica — ore lavorate — trimestrale

Anni 2000-2009: prima trasmissione nel 2010

2000-2009

2010

Anni 1990-1999: da non trasmettere

1990-1999

da non trasmettere

1

Occupati: ore lavorate — annuale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1980-1999: da non trasmettere

1980-1999

da non trasmettere

1

Spesa per consumi delle famiglie: disaggregazione per durata — trimestrale

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

Anni 1990-1994: da non trasmettere

1990-1994

da non trasmettere

1

Esportazioni (P.6) e importazioni (P.7): disaggregazione geografica: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anno 2007: prima trasmissione nel 2008

2007

2008

3

Investimenti: disaggregazione AN_F6

Trasmissione T + 36 mesi

 
 

Anni 1980-1999: da non trasmettere

1980-1999

da non trasmettere

3

Occupati: ore lavorate

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1980-1989: da non trasmettere

1980-1989

da non trasmettere

6, 7

Variabili:

F.511 Azioni quotate

F.512 Azioni non quotate

F.513 Altre partecipazioni

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2008

1995-2007

2008

8

Disaggregazione geografica settore S.2

Trasmissione T + 12

1999-2009

 

Anni 1999-2009: prima trasmissione nel 2010

1999-2009

2010

10

Occupati: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — ore lavorate

Anni 2000-2006: prima trasmissione nel 2008

2000-2006

2008

20

Edilizia e disaggregazione per abitazioni e fabbricati non residenziali

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2009

2000-2007

2009

22

Edilizia e disaggregazione per abitazioni e fabbricati non residenziali

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2009

1995-2007

2009

22.   ROMANIA

22.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

Tutte le tavole

Tutte le variabili/voci — trimestrale

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere

Antecedente al 1995

Da non trasmettere

Tutte le tavole

Tutte le variabili/voci- annuale

Ricostruzione antecedenti al 1990: da non trasmettere

Antecedente al 1990

Da non trasmettere

1

Tutte le variabili/voci — trimestrale

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2008

1995-1997

2008

1

Tutte le variabili/voci — annuale

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2008

1995-1997

2008

2

Tutte le variabili: sottosettori-settori S1311, S1313 e S1314

Anni 1995-2000: prima trasmissione nel 2008

1995-2000

2008

6, 7

Tutte le variabili

Anni 1995-1997: da non trasmettere

1995-1997

Da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili, sottosettori di S.13

Anni 1998-2005: da non trasmettere

1998-2005

Da non trasmettere

10

Tutte le variabili

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2008

1995-1997

2008

12

Tutte le variabili

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2008

1995-1997

2008

13

Tutte le variabili

Anni 1995-1997: prima trasmissione nel 2008

1995-1997

2008

15

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2003: prima trasmissione nel 2008

2000-2003

2008

16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2003: prima trasmissione nel 2008

2000-2003

2008

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2004: da non trasmettere

2000-2004

Da non trasmettere

22

Tutte le variabili

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

22.2.   Deroghe per singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Reddito, risparmio e accreditamento (voci da 13 a 26) — trimestrale

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

1995-2008

2010

1

Popolazione, occupati, redditi da lavoro dipendente — trimestrale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

Da non trasmettere

1

Popolazione, occupati, redditi da lavoro dipendente — annuale

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2008

2000-2007

2008

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2010

1995-1999

2010

3

Occupati

Anni 2000-2001: prima trasmissione nel 2008

2000-2001

2008

Ricostruzione antecedente al 2000: da non trasmettere

Antecedente al 2000

Da non trasmettere

10

Occupati in migliaia di ore lavorate

Anni 2000-2001: prima trasmissione nel 2008

2000-2001

2008

Ricostruzione antecedente al 2000: da non trasmettere

Antecedente al 2000

Da non trasmettere

12

Occupati in migliaia di persone

Anni 2000-2001: prima trasmissione nel 2008

2000-2001

2008

Ricostruzione antecedente al 2000: da non trasmettere

Antecedente al 2000

Da non trasmettere

23.   SLOVENIA

23.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere.

Antecedente al 1995

da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili

Anni 1995-2001: da non trasmettere

1995-2001

da non trasmettere

11

Tutte le variabili

Anni 1995-1998: da non trasmettere

1995-1998

da non trasmettere

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2003: da non trasmettere

2000-2003

da non trasmettere

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

22

Tutte le variabili

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

23.2.   Deroghe per le singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Valore aggiunto lordo (B.1g), prezzi correnti — trimestrale

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

da non trasmettere

1

Occupati, lavoratori dipendenti e lavoratori indipendenti: ore lavorate

Anni 2005-2007: prima trasmissione nel 2008

2005-2007

2008

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2010

2000-2004

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

da non trasmettere

2

Tulle le variabili: sottosettori S.1311, S.1313 e S.1314

Anni 1995-1998: prima trasmissione nel 2008

1995-1998

2008

3

Investimenti, tutte le variabili: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ / ►M11  A*38 ◄ / ►M11  A*64 ◄

Trasmissione T + 14 mesi

 
 

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

3

Occupati: ore lavorate

Anni 2005-2007: prima trasmissione nel 2008

2005-2007

2008

Anni 2000-2004: prima trasmissione nel 2010

2000-2004

2010

Anni 1995-1999: da non trasmettere

1995-1999

da non trasmettere

8

Tutte le variabili

Trasmissione T + 12 mesi fino al 2010

2006-2009

 

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2010

1995-1999

2010

26

Abitazioni

Prima trasmissione nel 2010

dal 1995 in poi

2010

24.   SLOVACCHIA

24.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

Tutte le tavole interessate

Tutte le variabili/voci

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere.

Antecedente al 1995

da non trasmettere

1, 3, 5, 15, 16, 22

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente e valori concatenati

Anni 1995-1999: prima trasmissione nel 2008

1995-1999

2008

11

Tutte le variabili

Anni 1995-2002: prima trasmissione nel 2008

1995-2002

2008

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2004: da non trasmettere

2000-2004

da non trasmettere

22

Tutte le variabili

Anni 1995-2003: da non trasmettere

1995-2003

da non trasmettere

24.2.   Deroghe per le singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

3

Investimenti: disaggregazione AN_F6

Anni 1995-2003: da non trasmettere

1995-2003

da non trasmettere

6, 7

Variabili (operazioni consolidati e non consolidati, conti patrimoniali consolidati e non consolidati):

F.34 Strumenti finanziari derivati

F.51 Azioni e altre partecipazioni, escluse le quote dei fondi comuni di investimento

F.511 Azioni quotate

F.512 Azioni non quotate

F.513 Altre partecipazioni

F.52 Quote dei fondi comuni di investimento

F.611 Diritti netti delle famiglie sulle riserve tecniche di assicurazione sulla vita

F.612 Diritti netti delle famiglie sulle riserve dei fondi pensione

Anni 1995-2004: da non trasmettere

1995-2004

da non trasmettere

6, 7

Tutte le variabili per sottosettori

— S.123 Altre istituzioni finanziarie

— S.124 Ausiliari finanziari

Anni 1995-2010: prima trasmissione nel 2011

1995-2010

2011

25.   FINLANDIA

25.2.   Deroghe per le singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Variabili (trimestrale):

 
 
 

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore (P.53)

Ricostruzione antecedente al 1995: da non trasmettere.

1990-1994

da non trasmettere

Spesa per consumi individuali finali delle amministrazioni pubbliche (P.31)

da non trasmettere

dal 1990 in poi

da non trasmettere

Spesa per consumi collettivi finali delle amministrazioni pubbliche (P.32)

da non trasmettere

dal 1990 in poi

da non trasmettere

Consumi effettivi individuali (P.41)

da non trasmettere

dal 1990 in poi

da non trasmettere

1

Acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore — annuale

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

da non trasmettere

3

Variazione delle scorte e acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore per branca di attività economica

Anni 1980-1999: prima trasmissione nel 2009

1980-1999

2009

3

Disaggregazione per macchine per ufficio (AN.111321) e apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni (AN111322)

Anni 1980-1994: da non trasmettere

1980-1994

da non trasmettere

5

Suddivisioni di CP100 Istruzione

Anno 2014: trasmissione nel 2015

2014

2015

Anni 1980-2013: da non trasmettere

1980-2013

da non trasmettere

6, 7

F.41, F.42: Disaggregazione per settori S.11, S.12, S.14, S.15 e S.2

Anni 1995-2004: da non trasmettere

1995-2004

da non trasmettere

20

Macchine per ufficio (AN.111321) e apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni (AN.111322)

Anni 2000-2004: da non trasmettere

2000-2004

da non trasmettere

22

Macchine per ufficio (AN.111321) e apparecchi radiotelevisivi e apparecchiature per le comunicazioni (AN.111322)

Anni 1995-2004: da non trasmettere

1995-2004

da non trasmettere

26.   SVEZIA

26.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

3

Tutte le variabili

Trasmissione T + 11

 
 

3

Tutte le variabili

Anni 1980-1992: prima trasmissione nel 2009

1980-1992

2009

3

Disaggregazione ►M11  A*64 ◄

Trasmissione T + 23 mesi

 
 

5

Tutte le variabili

Anni 1980-1992: prima trasmissione nel 2009

1980-1992

2009

8

Tutte le variabili

Trasmissione T + 11

 
 

26.2.   Deroghe per le singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Variabili (trimestrale):

Spesa per consumi individuali (P.31)

Spesa per consumi collettivi (P.32)

Consumi finali effettivi delle famiglie (P.4)

Consumi effettivi individuali (P.41)

Anni 1990-2007: prima trasmissione nel 2008

1990-2007

2008

1

Esportazioni (P.6): disaggregazione geografica — trimestrale

Anni 1990-2007: prima trasmissione nel 2008

1990-2007

2008

1

Importazioni (P.7): disaggregazione geografica — trimestrale

Anni 1990-2007: prima trasmissione nel 2008

1990-2007

2008

3

►M11  Disaggregazione delle branche di attività 45-47 ◄

Anni 1980-2003: da non trasmettere

1980-2003

da non trasmettere

13

Famiglie

S.14 + S.15 da fornire

 
 

15, 16

►M11  

Disaggregazione delle branche di attività 45-47

 ◄

Disaggregazione geografica

Anni 2000-2003: da non trasmettere

2000-2003

da non trasmettere

17, 18, 19

►M11  

Disaggregazione delle branche di attività 45-47

 ◄

Disaggregazione geografica

Anni 2000: da non trasmettere

2000

da non trasmettere

27.   REGNO UNITO

27.1.   Deroghe per tavola



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

1

Tutte le variabili interessate: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — trimestrale

Anni 1990-2008: prima trasmissione nel 2009

1990-2008

2009

1

Tutte le variabili interessate: disaggregazione ►M11  A*10 ◄ — annuale

Anni 1980-2008: prima trasmissione nel 2009

1980-2008

2009

15, 16

Tutte le variabili: prezzi dell’anno precedente

Anni 2000-2007: prima trasmissione nel 2009

2000-2007

2009

17, 18, 19

Tutte le variabili

Anni 2000, 2005: prima trasmissione nel 2011

2000, 2005

2011

20

Tutte le variabili

Anni 2000-2008: prima trasmissione nel 2010

2000-2008

2010

22

Tutte le variabili

Anni 1995-2008: prima trasmissione nel 2010

dal 1995 in poi

2010

27.2.   Deroghe per le singole variabili/voci nelle tavole



N. della tavola

Variabile/voce

Deroga

Periodo oggetto di deroga

Prima trasmissione

3

Variabili:

Produzione (P.1)

Consumi intermedi (P.2)

Valore aggiunto lordo (B.1g)

Anni 1980-2008: prima trasmissione nel 2009

1980-2008

2009

6

Tutte le variabili — conti consolidati

Anni 1995-2009: prima trasmissione nel 2010

1995-2009

2010

10

Investimenti fissi lordi, occupati in migliaia di ore lavorate

Anni 1995-2007: prima trasmissione nel 2009

1995-2007

2009

13

Famiglie

S.14 + S.15 da fornire

 
 



( 1 ) GU n. C 287 del 30. 10. 1995, pag. 114.

( 2 ) Parere espresso il 21. 6. 1995 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale).

( 3 ) GU n. C 133 del 31. 5. 1995, pag. 2.

( 4 ) Sistema europeo di conti economici integrati SEC, seconda edizione. Istituto statistico delle Comunità europee, Lussemburgo, 1979.

( 5 ) GU n. L 181 del 28. 6. 1989, pag. 47.

( 6 ) GU n. L 59 del 6. 3. 1991, pag. 19.

( 7 ) GU n. L 49 del 21. 2. 1989, pag. 26. Direttiva modificata dall'atto di adesione del 1994.

( 8 ) GU n. L 155 del 7. 6. 1989, pag. 9.

( 9 ) GU n. L 332 del 31. 12. 1993, pag. 7.

( 10 ) GU n. L 293 del 12. 11. 1994, pag. 9.

( 11 ) GU n. L 293 del 12. 11. 1994, pag. 14.

( 12 ) GU n. L 151 del 15. 6. 1990, pag. 1. Regolamento modificato dall'atto di adesione del 1994.

( 13 ) GU n. L 155 del 7. 6. 1989, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE, Euratom) n. 2729/94 (GU n. L 293 del 12. 11. 1994, pag. 5).

( 14 ) Cfr. capitolo 8: «Sequenza dei conti e saldi contabili».

( 15 ) Cfr. capitolo 9: «Quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici».

( 16 ) Cfr. capitolo 11: «Popolazione e input di lavoro».

( 17 ) Cfr. capitolo 12: «Conti economici trimestrali».

( 18 ) Cfr. capitolo 13: «Conti regionali».

( 19 ) Cfr. capitolo 8: «Sequenza dei conti e saldi contabili».

( 20 ) Cfr. capitolo 2: «Unità e insiemi di unità».

( 21 ) Cfr. capitolo 3: «Operazioni sui prodotti».

( 22 ) Cfr. capitolo 4: «Operazioni di distribuzione e di redistribuzione».

( 23 ) Cfr. capitolo 5: «Operazioni finanziarie».

( 24 ) Cfr. capitolo 6: «Altri flussi».

( 25 ) Cfr. capitolo 6: «Altri flussi».

( 26 ) Le conseguenze di reati di minore gravità, come il taccheggio, possono essere registrate come parte della variazione delle scorte e pertanto come operazioni.

( 27 ) Cfr. capitolo 7: «Conti patrimoniali».

( 28 ) Cfr. capitolo 7: «Conti patrimoniali» e capitolo 8: «Sequenza dei conti e saldi contabili».

( 29 ) Cfr. capitolo 3: «Operazioni sui prodotti».

( 30 ) Cfr. capitolo 10: «Misure di prezzo e di volume».

( 31 ) Cfr. capitolo 11: «Popolazione e input di lavoro».

( 32 ) Cfr. capitolo 9: «Quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici».

( 33 ) Il naviglio da pesca, le altre navi, le piattaforme galleggianti e gli aeromobili vengono trattati nel SEC come tutti gli altri beni mobili di proprietà e/o gestiti da unità residenti o di proprietà di non residenti e gestiti da unità residenti. Le operazioni relative alla proprietà (investimenti fissi lordi) e alla gestione (noleggio, assicurazione, ecc.) di questi beni vengono considerate nella contabilità nazionale del paese nel quale il proprietario e/o il gestore sono rispettivamente residenti. Nei casi di leasing finanziario è supposto un mutamento di proprietà.

( 34 ) I territori utilizzati dalle istituzioni dell'Unione europea e da organizzazioni internazionali costituiscono quindi i territori di Stati sui generis. La caratteristica di tali Stati è di avere come sole unità residenti le istituzioni stesse (cfr. paragrafo 2.10, lettera e).

( 35 ) Il consumo non è la sola attività possibile delle famiglie. Le famiglie possono, agendo da imprese, esercitare qualsiasi tipo di attività economica.

( 36 ) Solo nel caso in cui siano esercitate per meno di un anno tali attività non devono essere separate da quelle dell'unità istituzionale di produzione. Questo può valere anche per le attività esercitate per un anno o più, ma di scarsa importanza e, in tutti i casi, per l'installazione di impianti all'estero. Se però una unità residente in un altro paese esercita in un paese una attività di costruzione di durata inferiore ad un anno, è da considerarsi come avente un centro d'interesse economico nel territorio economico di tale paese, qualora il prodotto di tale attività di costruzione costituisca un investimento fisso lordo. In tal caso, l'unità dovrà essere trattata come unità residente fittizia di detto paese.

( 37 ) Gli studenti sono sempre considerati come residenti, indipendentemente dalla durata dei loro studi all'estero.

( 38 ) Per convenzione, gli organismi regolatori del mercato la cui attività esclusiva o principale è quella di acquistare, immagazzinare e vendere prodotti agricoli e alimentari sono classificati nel settore S.11 (cfr. nota al paragrafo 2.69, lettera a)).

( 39 ) Compresi gli organismi finanziati da contributi volontari di natura quasi fiscale, versati da produttori ad unità la cui attività principale consiste nel fornire servizi in contropartita. Tali contributi sono considerati acquisti di servizi destinabili alla vendita.

( 40 ) Per convenzione, il settore S.12 comprende le holding che controllano e dirigono soltanto un gruppo di società affiliate la cui attività principale consiste nel prestare servizi di intermediazione finanziaria e/o nell'esercitare attività ausiliarie (cfr. paragrafo 2.43) e le istituzioni senza scopo di lucro dotate di personalità giuridica al servizio delle società finanziarie (cfr. paragrafo 2.44).

( 41 ) La classificazione delle holding nel settore delle società finanziarie contrasta con quanto previsto al paragrafo 4.100 dell'SCN 1993 ma è diretta a salvaguardare la coerenza con la definizione dell'IME delle istituzioni finanziarie monetarie a fini statistici e con le statistiche sulle imprese di assicurazione.

( 42 ) Tale discordanza rispetto ai paragrafi 4.86 e 4.101 dell'SCN 1993 discende dalla necessità di mantenere la coerenza con la definizione dell'IME delle istituzioni finanziarie a fini statistici.

( 43 ) Per convenzione, gli organismi regolatori del mercato, che a titolo esclusivo o principale sono semplici distributori di contributi, sono classificati nel settore S.13, sottosettore amministrazioni centrali (S.1311). Tuttavia, gli organismi la cui attività esclusiva o principale consiste nell'acquistare, immagazzinare e vendere prodotti agricoli e alimentari sono classificati nel settore S.11 (cfr. nota al paragrafo 2.21).

( 44 ) Le istituzioni senza scopo di lucro controllate e finanziate in prevalenza dalle amministrazioni pubbliche sono classificate nel settore delle amministrazioni pubbliche (cfr. paragrafo 2.69, lettera b)).

( 45 ) Comprese le istituzioni dell'Unione europea e le organizzazioni internazionali (cfr. anche paragrafo 2.06).

( 46 ►M11  NACE Rev. 2: Classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità europea conformemente al regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che definisce la classificazione statistica delle attività economiche NACE Revisione 2 e modifica il regolamento (CEE) n. 3037/90 del Consiglio nonché alcuni regolamenti (CE) relativi a settori statistici specifici. ◄

( 47 ) Nell'SCN e nella ►M11  CITI Rev. 4 ◄ la UAE locale è detta «establishment».

( 48 ) I servizi per proprio uso finale sono soltanto i servizi di abitazione prodotti da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari e i servizi domestici prodotti da personale retribuito (cfr.paragrafo 3.21).

( 49 ) I servizi per proprio uso finale sono soltanto i servizi di abitazione prodotti da coloro che occupano l'abitazione di cui sono proprietari e i servizi domestici prodotti da personale retribuito (cfr. paragrafo 3.21).

( 50 ►M11  CPA: Classificazione statistica dei prodotti associata alle attività conformemente al regolamento (CE) n. 451/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, che definisce una nuova classificazione statistica dei prodotti associata alle attività (CPA) e abroga il regolamento (CEE) n. 3696/93 del Consiglio. ◄

( 51 ) Sebbene tali introiti possano non essere sufficienti a coprire il 50 % di tutti i costi del negozio del museo, ad esempio perché questi comprendono anche i costi del personale di tale negozio.

( 52 ) Per i margini commerciali e di trasporto si veda anche la terza colonna nella seconda parte della tavola 3.5.

( 53 ) I contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro comprendono un importo pari al valore delle retribuzioni che i datori di lavoro continuano, temporaneamente, a pagare ai dipendenti in caso di malattia, maternità, infortuni sul lavoro, invalidità, licenziamento, ecc., qualora sia possibile individuare tale importo.

( 54 ) I contributi sono erogati dalle istituzioni dell'Unione europea alle unità ovunque residenti all'interno della Comunità.

( 55 ) Tuttavia, se il contributo concorre, contemporaneamente, al finanziamento dell'ammortamento del debito e al pagamento degli interessi sul capitale e non è possibile scindere i due elementi, l'insieme del contributo sarà registrato come contributo agli investimenti.

( 56 ) Tale procedura differisce da quella corrente in contabilità aziendale, la quale di norma registra nel conto economico gli interessi pagati come onere fisso analogo ad altri costi di produzione.

( 57 ) La linea di demarcazione tra imposte e acquisti di servizi dalle amministrazioni pubbliche è definita sulla base degli stessi criteri utilizzati nel caso degli esborsi sostenuti dalle imprese: se le licenze sono rilasciate automaticamente dietro pagamento dell'importo dovuto, l'esborso è considerato imposta; tuttavia, se le amministrazioni pubbliche sfruttano il rilascio di licenze per svolgere una funzione di regolamentazione (ad esempio, per verificare la competenza o le qualifiche di colui che la richiede) i versamenti dovrebbero essere considerati non già imposte bensì spese per l'acquisto di servizi dalle amministrazioni pubbliche, a meno che non risulti evidente una sproporzione fra tali esborsi e i costi di erogazione dei servizi.

( 58 ) La linea di demarcazione tra imposte e acquisti di servizi dalle amministrazioni pubbliche è definita sulla base degli stessi criteri utilizzati nel caso degli esborsi sostenuti dalle imprese: se le licenze sono rilasciate automaticamente dietro pagamento dell'importo dovuto, l'esborso è considerato imposta; tuttavia, se le amministrazioni pubbliche sfruttano il rilascio di licenze per svolgere una funzione di regolamentazione (ad esempio, per verificare la competenza o le qualifiche di colui che la richiede) i versamenti dovrebbero essere considerati non già imposte bensì spese per l'acquisto di servizi dalle amministrazioni pubbliche, a meno che non risulti evidente una sproporzione fra tali esborsi e i costi di erogazione dei servizi.

( 59 ) Nel caso delle abitazioni, si considerano prestazioni sociali gli importi che le amministrazioni pubbliche versano ai locatari allo scopo di rendere meno onerosi i fitti da questi pagati, escluse le indennità speciali versate dalle amministrazioni pubbliche in qualità di datori di lavoro.

( 60 ) I premi versati per le assicurazioni sulla vita non figurano come tali nel sistema dei conti. Essi sono suddivisi tra:

a) premi che costituiscono una forma di contributi sociali (versati a sistemi di assicurazione sociale);

b) premi di assicurazioni sulla vita individuali.

I primi sono inclusi nella rubrica contributi sociali effettivi e i secondi non sono considerati come operazioni di distribuzione e redistribuzione. Entrambe le categorie di premi di assicurazione sulla vita incrementano le riserve tecniche di assicurazione registrate nel conto finanziario e nel conto patrimoniale.

( 61 ) Gli indennizzi di assicurazione sulla vita non vengono registrati in quanto tali nel sistema dei conti. Sono distinti in:

a) indennizzi che costituiscono una forma di prestazione sociale;

b) indennizzi di assicurazioni sulla vita individuali.

I primi sono compresi nella rubrica prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura e i secondi non sono considerati operazioni di distribuzione e di redistribuzione.

Entrambe le categorie di indennizzi di assicurazione sulla vita diminuiscono le riserve tecniche di assicurazione che figurano nel conto finanziario e nel conto patrimoniale.

( 62 ) I trasferimenti correnti tra amministrazioni pubbliche sono flussi interni al settore delle amministrazioni pubbliche e non figurano nel conto consolidato dell'insieme del settore.

( 63 ) Le organizzazioni internazionali, nell'accezione usata nel sistema, traggono i loro poteri direttamente dagli Stati nazionali che sono loro membri o indirettamente da questi per il tramite di altre organizzazioni internazionali di cui gli Stati nazionali sono membri.

( 64 ) I prelievi operati dalle istituzioni dell'Unione europea sulle unità di produzione residenti sono contabilizzati come imposte sulla produzione versate al resto del mondo; la quarta risorsa propria basata sul PNL, creata dalla decisione del Consiglio del 24 giugno 1988 relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità, è classificata nella rubrica trasferimenti correnti diversi (D.75).

( 65 ) I trasferimenti correnti che le istituzioni dell'Unione europea versano direttamente alle unità residenti produttrici di beni e servizi destinabili alla vendita sono registrati come contributi versati dal resto del mondo.

( 66 ) Tuttavia, le imposte che colpiscono i guadagni in conto capitale sono registrate nella rubrica imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc.

( 67 ) I contributi agli investimenti versati dal resto del mondo comprendono quelli erogati direttamente dalle istituzioni dell'Unione europea (ad esempio, taluni trasferimenti operati dal Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia — Sezione orientamento).

( 68 ) I contributi agli investimenti tra amministrazioni pubbliche sono flussi interni al settore delle amministrazioni pubbliche e non figurano nel conto consolidato per l'insieme del settore.

( 69 ) Tali trasferimenti tra sottosettori delle amministrazioni pubbliche sono flussi interni al settore delle amministrazioni pubbliche e non figurano nel conto consolidato per l'insieme del settore.

( 70 ) Le riserve tecniche di assicurazione (AF.6) rappresentano passività incondizionate delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione. Tuttavia, le corrispondenti attività finanziarie dei singoli assicurati e beneficiari costituiscono nella maggior parte dei casi attività condizionate.

( 71 ) L'SCN 1993 (paragrafi 11.103-11.111) utilizza l'espressione «detailed flow of funds accounts» (conti di flussi dettagliati di fondi).

( 72 ) In taluni casi, i titoli diversi dalle azioni emessi dal settore delle amministrazioni pubbliche con scadenza fino a cinque anni possono essere classificati come titoli a breve termine.

( 73 ) L'SCN 1993 (paragrafi 11.32, 11.72 e 11.83) classifica i repurchase agreement tra i prestiti, salvo che essi non implichino passività bancarie e non rientrino negli aggregati nazionali della moneta in senso ampio nel qual caso sono classificati tra gli altri depositi.

( 74 ) Articoli 6.2 e 6.3 del protocollo sullo statuto dell'Istituto monetario europeo allegato al trattato che istituisce la Comunità europea.

( 75 ) Articolo 6.1, secondo trattino, del protocollo sullo statuto dell'Istituto monetario europeo allegato al trattato che istituisce la Comunità europea.

( 76 ) L'SCN 1993 (paragrafi 11.79, 11.80 e 11.81) prevede una sottoclassificazione facoltativa in base alla scadenza delle operazioni inerenti a titoli diversi dalle azioni, distinguendo tra titoli a breve termine (F.31) e titoli a lungo termine (F.32). Tuttavia, l'SCN 1993 (paragrafo 11.82) prevede anche una sottoclassificazione facoltativa aggiuntiva delle operazioni inerenti a tali titoli, la quale presenta separatamente le operazioni su strumenti finanziari derivati allorché questi assumono rilievo sotto il profilo analitico o politico. Nel SEC è stata adottata questa seconda opzione la quale facilita anche la connessione con la sottorubrica titoli di debito quali sono definiti nel Manuale della bilancia dei pagamenti 1993 e che sono suddivisi in obbligazioni, cambiali, strumenti dei mercati monetari e strumenti finanziari derivati. I codici F.31 e F.32 non sono utilizzati nel SEC allo scopo di evitare ogni equivoco con i codici dell'SCN 1993.

( 77 ) Gli swap su valute tra autorità bancarie centrali e altre istituzioni finanziarie monetarie, ossia allorché una banca centrale ottiene valuta estera da un'altra istituzione finanziaria monetaria in cambio di un deposito presso la banca centrale ed esiste l'impegno di effettuare l'operazione opposta in una data successiva, non sono classificati tra i prestiti. Ciò rappresenta una divergenza rispetto all'SCN 1993 (paragrafo 11.33).

( 78 ) Si veda l'allegato II. «Leasing e vendite rateali di beni durevoli».

( 79 ) Articolo 6.1, terzo trattino, del protocollo sullo statuto dell'Istituto monetario europeo allegato al trattato che istituisce la Comunità europea.

( 80 ) I crediti al consumo sono costituiti dai prestiti richiesti dalle famiglie per scopi non imprenditoriali o professionali. Sono esclusi i prestiti ipotecari destinati al finanziamento della costruzione o dell'acquisto di abitazioni. I crediti al consumo dovrebbero riferirsi esclusivamente ai prestiti utilizzati per l'acquisto di beni e/o servizi consumati individualmente dalle famiglie. È possibile che le diverse prassi nazionali rendano necessarie alcune leggere modifiche a tale definizione.

( 81 ) I prestiti ipotecari sono prestiti a lungo termine garantiti da ipoteca sull'alloggio utilizzato dal mutuatario come propria abitazione. È possibile che le diverse prassi nazionali rendano necessarie alcune leggere modifiche a tale definizione.

( 82 ) Per attivo netto in caso di liquidazione si intende l'ammontare delle attività di una impresa al netto di tutte le passività diverse da quelle nei confronti dei proprietari a titolo di capitale investito.

( 83 ) Articolo 16.2 del protocollo sullo statuto dell'Istituto monetario europeo allegato al trattato che istituisce la Comunità europea.

( 84 ) Per una descrizione del trattamento delle assicurazioni sociali e delle altre assicurazioni nel sistema dei conti si veda l'allegato III. «Assicurazioni».

( 85 ) GU n. L 374 del 31. 12. 1991, pagg. 7-31.

( 86 ) Definizione di riferimento di investimenti diretti all'estero dell'OCSE, III edizione.

( 87 ) Per la definizione di attività si veda l'allegato 7.1 del capitolo 7.

( 88 ) Con l'espressione «guadagni in conto capitale» si intendono sia i guadagni sia le perdite in conto capitale essendo evidente che i guadagni in conto capitale possono essere non solo positivi ma anche negativi. Analogamente, il termine «attività» può essere utilizzato per comprendere sia le attività che le passività.

( 89 ) Il sistema dei conti raccomanda questa procedura ma consente la registrazione di tali interessi nella rubrica altri conti attivi e passivi (AF.7) se ciò è necessario per conformarsi alle prassi nazionali (cfr. paragrafo 5.130).

( 90 ) Due tipi di beni durevoli utilizzati dai produttori sono esclusi dagli investimenti fissi lordi: i piccoli utensili e alcuni tipi di apparecchiature militari. Non esistono pertanto le corrispondenti attività. Inoltre, i mezzi di trasporto e gli altri impianti e macchinari acquistati dalle famiglie per consumi finali non sono considerati capitale fisso. Essi sono inclusi nella voce per memoria «Beni di consumo durevoli» del conto patrimoniale (cfr. paragrafo 7.63).

( 91 ) Le riserve tecniche di assicurazione (AF.6) rappresentano passività incondizionate delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione. Tuttavia, le corrispondenti attività finanziarie dei singoli assicurati e beneficiari costituiscono nella maggior parte dei casi attività condizionate.

( 92 ) La somma dei valori ammortizzati di tutto il capitale fisso ancora utilizzato è definita come stock di capitale netto; aggiungendovi il valore cumulato degli ammortamenti si ottiene lo stock di capitale lordo.

( 93 ) Cfr. capitolo 3 «Operazioni sui prodotti».

( 94 ) I contributi sociali registrati nella sezione degli impieghi del conto della distribuzione secondaria del reddito delle famiglie si intendono al netto del compenso del servizio dei fondi pensione e delle altre imprese di assicurazione, le cui risorse sono costituite, in tutto o in parte, da contributi sociali effettivi.

( 95 ) Cfr. capitolo 4. «Operazioni di distribuzione e di redistribuzione».

( 96 ) Cfr. capitoli 5. «Operazioni finanziarie» e 6. «Altri flussi».

( 97 ) Cfr. capitolo 7. «Conti patrimoniali».

( 98 ) Nel SEC 1979, il PNL (ai prezzi di mercato) era calcolato addizionando al prodotto interno lordo (ai prezzi di mercato) i redditi da lavoro dipendente e i redditi da capitale percepiti dal resto del mondo e sottraendo i corrispondenti flussi versati al resto del mondo.

( 99 ) Le rettifiche per imposte e contributi sociali accertati ma non riscossi, quando sono registrate alla voce D.9, sono considerate come risorse negative.

( 100 ) Potrebbe essere necessaria una stima globale di questa voce allorché l'entità dei contributi sociali a carico di un lavoratore varia in funzione non soltanto della retribuzione lorda di questi, ma anche, ad esempio, degli altri suoi redditi, dell'età o del suo stato civile.

( 101 ) Il concetto di famiglia è definito nel capitolo concernente le unità e gli insiemi di unità.

( 102 ) Compresi i componenti delle rispettive famiglie che abitano con loro.

( 103 ) La definizione di «lavoratori dipendenti» corrisponde a quella di «occupati retribuiti» dell'Organizzazione internazionale del lavoro.

( 104 ) Il lavoratore a domicilio è una persona che accetta di lavorare per una determinata impresa o di fornire a questa una certa quantità di beni o servizi sulla base di un accordo o di un contratto preventivamente stipulato con essa, il cui posto di lavoro non si trova all'interno dell'impresa.

( 105 ) Il contratto implicito o esplicito si riferisce alla fornitura dell'input di lavoro, non alla produzione di un bene o di un servizio.

( 106 ) Per prestazione lavorativa si intende qualsiasi attività che contribuisca all'attività di produzione di beni o servizi quale è definita nel SEC. La liceità della prestazione e l'età del lavoratore sono, in linea di principio, irrilevanti.

( 107 ) Il termine compenso deve essere interpretato qui in senso ampio includendo il reddito misto dei lavoratori indipendenti.

( 108 ) Un input di lavoro significativo, in questo contesto, deve essere considerato almeno pari all'equivalente annuo di una persona che lavora mezza giornata.

( 109 ) Per ulteriori informazioni si veda il capitolo 3, paragrafo 3.63.

( 110 ) Per una definizione di rischi o bisogni sociali si veda il capitolo 4, paragrafi 4.83-4.86.

( 111 ) I contributi effettivamente guadagnati, che coprono i rischi sottoscritti nel periodo in corso, differiscono normalmente dai contributi effettivi da versare. Questi ultimi coprono spesso rischi sia nel periodo corrente che in periodi successivi. Analogamente, le prestazioni dovute non corrispondono sempre alle prestazioni da erogare. Le prestazioni connesse a un evento che si verifica in un periodo contabile possono anche non essere erogabili che in un periodo successivo.

( 112 ) Per indennizzi dovuti si intendono gli importi che devono essere trasferiti ai soggetti da indennizzare. Gli indennizzi dovuti non coincidono pertanto con gli «indennizzi registrati» nei conti delle imprese di assicurazione in quanto questi ultimi comprendono anche le spese di gestione relative agli indennizzi che in contabilità nazionale rientrano tra i consumi o tra i redditi da lavoro dipendente.

( 113 ) Anziché i dati relativi ai premi da pagare e agli indennizzi da ricevere dovrebbero essere utilizzati, se disponibili, quelli relativi ai premi guadagnati e agli indennizzi dovuti.

( 114 ) Tutti i saldi contabili possono essere calcolati al lordo o al netto degli ammortamenti. Il codice dei saldi contabili è costituito dal codice della voce accompagnato dalla lettera «g» se il saldo è lordo e dalla lettera «n» se il saldo è netto.

( 115 ) GU L 332 del 31.12.1993, pag. 7. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 475/2000 (GU L 58 del 3.3.2000, pag. 1).