8.4.2004   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 88/437


(2004/C 88 E/0442)

INTERROGAZIONE SCRITTA P-2727/03

di Antonio Tajani (PPE-DE) alla Commissione

(10 settembre 2003)

Oggetto:   Telekom Serbia

L'ex sottosegretario agli Esteri italiano ed attuale segretario del partito dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino, ha affermato che l'Unione Europea incoraggiò investimenti nella Serbia del dittatore Milosevic.

La Commissione è in grado di confermare questa affermazione?

Quale istituzione comunitaria invitò, ed in che forma, le imprese europee ad investire nel Paese governato dal dittatore Milosevic?

Quale istituzione comunitaria è autorizzata a fornire «via libera» ad investimenti fuori dei confini dell'Unione e, nel caso specifico, nell'ex Jugoslavia?

La Commissione è a conoscenza che nei documenti investigativi dell'ONU sul tesoro nascosto di Slobodan Milosevic, consegnati al Tribunale dell'Aia, risultano versamenti di circa 500 milioni di euro dall'Italia a società off shore con sede a Cipro?

La Commissione sa che gli investigatori dell'ONU ritengono tali versamenti una parte del pagamento della quota di Telekom Serbia (il 29 % ) acquistata da Telecom Italia?

La Commissione è in possesso di notizie utili alle indagini per scoprire le fonti economiche che hanno dato vita al tesoro segreto di Milosevic?

Quali iniziative intende adottare la Commissione per contribuire a far chiarezza su queste vicende?

Risposta data dal sig. Patten a nome della Commissione

(10 ottobre 2003)

In mancanza di sanzioni economiche e finanziarie imposte dalla Comunità europea in conformità alla posizione comune dell'Ue nei confronti di uno stato terzo, le imprese europee possono investire liberamente in tale stato. Va notato che nella Repubblica federale di Jugoslavia, nel periodo al quale l'on. parlamentare sembra riferirsi, non vigeva un embargo sugli investimenti sancito dal diritto comunitario. Generalmente le istituzioni europee non danno un «via libera» né un' «autorizzazione» o un «incoraggiamento» specifici per effettuare investimenti fuori dall'Unione europea.

Pur stabilendo stretti rapporti con le rispettive istituzioni, la Commissione non è in grado di esprimere un giudizio sui particolari specifici delle indagini svolte dal Tribunale penale Internazionale per la ex Jugoslavia e da altri organi preposti al rispetto della legge su tale argomento.