20.3.2004   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 70/108


(2004/C 70 E/108)

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2475/03

di Glenys Kinnock (PSE) al Consiglio

(24 luglio 2003)

Oggetto:   Birmania

Le sanzioni comunitarie contro la Birmania sono state recentemente prorogate, con l'aumento del numero dei soggetti al blocco dei visti, insieme al congelamento delle attività. Può il Consiglio far sapere se questi provvedimenti rappresentano un rafforzamento delle sanzioni e che tipo di impatto tali sanzioni dovrebbero avere sul regime birmano?

Risposta

(5 dicembre 2003)

1.

Il 16 giugno 2003 il Consiglio ha discusso i recenti sviluppi della situazione in Birmania/Myanmar riaffermando la sua profonda preoccupazione per gli eventi del 30 maggio e il deteriorarsi della situazione nel suo complesso. Il Consiglio ha sollecitato le autorità della Birmania/Myanmar a rilasciare immediatamente Daw Aung San Suu Kyi e gli altri membri della Lega nazionale per la democrazia (NLD) e a riaprire gli uffici di tale Lega e le università in tutto il paese.

2.

Per rilanciare il processo di riconciliazione nazionale e di transizione democratica in Birmania/Myanmar, il Consiglio ha esortato le autorità ad avviare un dialogo politico sostanziale e significativo con la NLD e con gli altri gruppi politici. Il Consiglio ha rinnovato alla Birmania/Myanmar l'invito a mantenere fede alle promesse di rilasciare tutti i prigionieri politici e ha espresso profonda preoccupazione per l'aumento rilevato delle persone arrestate per motivi politici.

3.

Conformemente all'impegno di reagire in modo proporzionato agli sviluppi della situazione in Birmania/Myanmar e tenuto conto del grave deteriorarsi della stessa, il Consiglio ha deciso, il 16 giugno 2003, di applicare senza indugio le sanzioni prorogate cui accenna l'Onorevole Parlamentare. Secondo quanto previsto all'inizio, esse sarebbero dovute entrare in vigore entro ottobre 2003.

4.

Il Consiglio invita l'Onorevole Parlamentare a rivolgere la sua interrogazione anche alla Commissione che sta valutando al momento l'impatto di tutte le sanzioni esistenti sul regime birmano.