8.4.2004   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 88/56


(2004/C 88 E/0061)

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2004/03

di Salvador Garriga Polledo (PPE-DE) alla Commissione

(16 giugno 2003)

Oggetto:   Banca mondiale dei farmaci per i paesi poveri

Si fanno via via più forti i propositi e le voci di coloro che reclamano una Banca mondiale dei farmaci per quei paesi in via di sviluppo la cui indigenza condanna a non disporre neppure di quei farmaci essenziali che qualsiasi società civile pretende.

Coloro che vogliono istituire tale Banca definiscono come una deludente mancanza di solidarietà umana l'attuale posizione dei paesi ricchi che, travolti dalle loro pretese di crescita e di ricchezza, non vogliono percepire la perentoria necessità di aiutare con i farmaci una gran parte dell'umanità che soffre per la penuria di medicine e vive nel dolore per la loro mancanza.

Che posizione ha assunto la Commissione di fronte all'ambizione di grande parte della popolazione mondiale volta a realizzare la Banca mondiale dei farmaci, e quale sarebbe la sua disponibilità ad assumere un ruolo di punta in suddetta iniziativa, almeno nei confronti dei paesi che compongono l'attuale Unione europea, nonché dei nuovi paesi membri dell'Unione?

Risposta data dal sig. Nielson a nome della Commissione

(8 agosto 2003)

La Commissione ha svolto e svolge tuttora un ruolo di punta nel migliorare l'accesso a farmaci a prezzi abbordabili, in particolare nella lotta contro il virus dell'immunodeficienza umana/la sindrome da immunodeficienza acquisita (HIV/AIDS), la malaria e la tubercolosi. Nel 2001 la Commissione ha adottato un piano d'azione denominato Azione accelerata di lotta contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi nel quadro della riduzione della povertà. Tale piano mira a potenziare l'impatto degli interventi esistenti, a migliorare l'accessibilità economica dei farmaci più importanti e ad incentivare la ricerca e lo sviluppo di specifici beni pubblici di carattere globale per contrastare l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi a livello nazionale, regionale e mondiale. Il programma ha ricevuto una dotazione di oltre un miliardo di euro.

A due anni dall'adozione, il programma d'azione rimane un quadro politico comunitario globale, coerente e proteso al futuro, che mira a dare un contributo significativo alla lotta contro le tre malattie trasmissibili a livello nazionale, regionale e mondiale. La Commissione continuerà ad attuare una strategia a lungo termine nell'ambito della Dichiarazione di Doha sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS) e alla sanità pubblica nonché a promuovere prezzi differenziati, il trasferimento delle tecnologie e la produzione locale per facilitare l'accesso a farmaci a prezzi abbordabili. Tale strategia è integrata dagli investimenti per lo sviluppo di migliori prodotti preventivi, diagnostici e terapeutici, resi possibili dall'aumento dei finanziamenti per il sesto programma quadro di ricerca. L'Unione ha inoltre dato un forte impulso all'istituzione del Fondo mondiale per la sanità, destinato a sostenere progetti specifici, contribuendo fino al 55 % dei 4,5 miliardi di euro assegnati a tale Fondo.

Considerati gli elementi sopra descritti, la Commissione non vede il valore aggiunto inerente alla creazione di nuove istituzioni in questo campo.