INTERROGAZIONE SCRITTA E-0455/03

di Graham Watson (ELDR) alla Commissione

(19 febbraio 2003)

Oggetto: Allergie alimentari e ingredienti utilizzati nei ristoranti

Con riferimento alla mia precedente interrogazione E-2809/2(1) e alla risposta fornita dal Commissario Byrne il 12 novembre 2002, chiedo alla Commissione di indicare chi sia il consumatore finale dei prodotti alimentari se non si ritiene che sia il cliente del ristorante, ovvero colui che consuma il pasto.

È in grado la Commissione di confermare le dimensioni minime della stampa sulle confezioni dei prodotti alimentari relativamente all'etichettatura degli ingredienti?

(1) GU C 52 E del 6.3.2003, pag. 218.

Risposta dell'on. Byrne a nome della Commissione

(18 marzo 2003)

Integrando la sua risposta all'interrogazione scritta E-2809/02 dell'onorevole parlamentare, la Commissione precisa che la direttiva 2000/13/CE(1) stabilisce l'elenco delle citazioni che devono figurare sull'etichettatura dei prodotti alimentari destinati ad essere forniti al consumatore finale, ai ristoranti, ospedali, mense e altre collettività analoghe.

Gli obblighi di etichettatura s'impongono quindi ai prodotti acquistati dai ristoranti per preparare i piatti ma non ai piatti propriamente detti, serviti in questi ristoranti.

La direttiva precitata non fissa alcuna dimensione minima per i caratteri utilizzati nell'etichettatura dei prodotti alimentari ma prevede nel suo articolo 13 che le citazioni dell'etichettatura debbano essere scritte in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili e indelebili.

(1) Direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 marzo 2000 relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernente l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari nonché la relativa pubblicità, GU L 109 del 6.5.2000.