92003E0424

INTERROGAZIONE SCRITTA P-0424/03 di Paulo Casaca (PSE) alla Commissione. Carestia in Etiopia.

Gazzetta ufficiale n. 222 E del 18/09/2003 pag. 0201 - 0202


INTERROGAZIONE SCRITTA P-0424/03

di Paulo Casaca (PSE) alla Commissione

(11 febbraio 2003)

Oggetto: Carestia in Etiopia

Secondo notizie recentemente divulgate dalla stampa (Público 6.2.2003) le stime sulle vittime potenziali della carestia che sta attualmente imperversando in Etiopia diventano sempre più preoccupanti e la Commissione avrebbe da parte sua messo a disposizione cinque milioni di euro supplementari per far fronte a questo flagello.

Ritiene la Commissione che la sua risposta sia adeguata alla gravità della situazione in Etiopia?

Intende la Commissione richiamare l'attenzione delle altre istituzioni europee sulla situazione?

Ritiene la Commissione di disporre di sufficienti mezzi finanziari per far fronte alla situazione?

Risposta data dal sig. Nielson in nome della Commissione

(19 marzo 2003)

Si stima che la popolazione vittima della crisi alimentare in Etiopia sia effettivamente di 11,3 milioni di persone, a cui potrebbero aggiungersene altri 3,1 milioni nel caso di peggioramento della situazione in loco, in particolare se la prossima stagione delle piccole piogge (aprile-luglio) dovesse essere inclemente. Il corrispondente fabbisogno di aiuti alimentari è stimato, per l'anno 2003, di 1.44 milioni di tonnellate.

A partire da ottobre 2002, la Commissione ha risposto all'appello lanciato dall'Etiopia per soddisfare il fabbisogno dell'ultimo trimestre 2002 ed ha mobilitato 23 milioni di EUR sulla linea di bilancio sicurezza alimentare per l'acquisto di circa 97 000 tonnellate di cereali, di cui 60 000 sono state distribuite alle popolazioni alla fine del 2002. Dal canto suo, nel novembre 2002, l'Ufficio per gli aiuti umanitari della Commissione, ECHO, ha destinato 4 milioni di EUR alle vittime della siccità nel campo della salute, della nutrizione terapeutica e dell'accesso alle risorse idriche.

Di fronte al deterioramento della situazione in loco e precedentemente all'appello agli aiuti internazionali lanciato nel dicembre 2002 dal governo etiope e dalle Nazioni Unite, la Commissione ha deciso di mobilitare la riserva d'emergenza del bilancio comunitario in favore di una massiccia operazione di aiuti alimentari per il Corno d'Africa, destinando in totale 70 milioni di EUR di tale mobilitazione all'Etiopia, per 260 000 tonnellate di aiuti alimentari da consegnare e distribuire nel primo semestre 2003.

Tramite il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), questi importi sono stati integrati, nel gennaio 2003, da uno stanziamento di cinque milioni di EUR di aiuti alimentari (15 750 tonnellate).

Complessivamente, dall'ottobre 2002, la Commissione ha destinato un totale di 102 milioni di EUR a favore delle popolazioni dell'Etiopia, equivalenti a più di 372 000 tonnellate di aiuti alimentari, ovvero oltre il 22 % del fabbisogno totale stimato per il periodo ottobre 2002-dicembre 2003 (15 mesi) e corrispondenti a un terzo del fabbisogno totale per il periodo ottobre 2002-giugno 2003 (9 mesi).

Si tratta di importi molto significativi in fase di mobilitazione.

La situazione nel Corno d'Africa e nell'Africa australe è stata discussa il 4 febbraio 2003, in occasione di un comitato ad hoc riunitosi a Bruxelles su iniziativa della Commissione con la partecipazione dei rappresentanti dei 15 Stati membri. L'obiettivo di tale incontro era permettere lo scambio di informazioni relative a queste due crisi e rafforzare il coordinamento tra la Comunità e gli Stati membri (attraverso le loro operazioni di cooperazione bilaterale), per quel che riguarda le risposte a breve, medio e lungo termine dell'UE ai problemi di sicurezza alimentare che si registrano in questi paesi, in particolare l'Etiopia.

Le conclusioni del suddetto incontro e la relativa documentazione si possono ottenere tramite richiesta all'EuropeAid Ufficio per la cooperazione (Franck.Viault@cec.eu.int) o alla DG Sviluppo (Myfanwy.Van-De-Velde@cec.eu.int).

La Commissione, con la mobilitazione della riserva d'emergenza del bilancio 2002 effettuata a fine 2002 e quella del bilancio 2003 della linea di bilancio sicurezza alimentare, ha impegnato in tempi molto brevi delle somme significative al fine di far fronte alla crisi dell'Etiopia. Grazie a questo contributo (275 000 tonnellate da parte della Comunità per l'anno 2003) e soprattutto a quelli degli Stati Uniti (262 000 tonnellate) e del Regno Unito (70 000 tonnellate), si stima che, per quanto riguarda il primo semestre 2003, il fabbisogno di aiuti alimentari di questo paese sia soddisfatto.

Per quanto concerne il secondo semestre, la Commissione ha riservato 20 milioni di EUR complementari per operazioni di aiuti alimentari a questo paese, da attuarsi attraverso il Programma alimentare mondiale, le organizzazioni non governative e il CICR.

Ulteriori stanziamenti potrebbero peraltro essere previsti da ECHO nel caso di un deterioramento della situazione nutrizionale delle popolazioni.

Parimenti, se nel 2003 la siccità in Etiopia dovesse persistere e la risposta degli altri donatori dovesse essere insufficiente, potrebbe essere preso in considerazione il ricorso alla riserva d'emergenza del bilancio 2003 per operazioni di aiuti umanitari e alimentari.

A livello di bilancio, infatti, la risposta al fabbisogno a breve termine non deve compromettere le azioni di sicurezza alimentare intraprese dalla Commissione in Etiopia a medio e lungo termine: 60 milioni di EUR di programmi e progetti in corso sulla linea di bilancio sicurezza alimentare e 54 milioni di EUR del 9o Fondo europeo di sviluppo (FES), programmati in considerazione del fatto che il settore della sicurezza alimentare è considerato prioritario nella cooperazione con questo paese.